Andate in tutto il mondo è annun- ciate - Santa Margherita 2009/10 ottobre 2009.pdf · La...

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1 Periodico parrocchiale N.15 ottobre 2009 www.santamargheritabultei.it ad uso interno senza scopo di lucro PARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEI PARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEI PARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEI PARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEI Andate in tutto il mondo è annun- ciate la mia Parola, ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo I l mese di ottobre è dedicato dalla Chiesa alle Missioni; ogni azione della comunità cristiana dovrebbe essere missionaria, protesa continuamente ad una finalità di annuncio. Ogni battezzato deve sentirsi missionario, in costante atteggiamento di annuncio; chi ha in se il senso di Cristo sa che ogni suo gesto, ogni sua parola è comunicazione del Vangelo. Per chi è figlio di Dio, non deve passare giorno senza che in qualche modo sia stato annunciato il suo amore per tutti gli uomini. E’ una trama che va tessuta quotidianamente, è la trama entri cui si incontrano Dio che si rivela e l’uomo, che lo va cercando per le strade del mondo. La Chiesa stessa per sua natura è annuncio, missio- ne; il suo principale compito è quello di introdurre i credenti nella pienez- za dell’umanità di Cristo, per farli entrare nella pienezza della sua divini- tà. Il punto di arrivo, come scrive il Papa nella sua prima enciclica, è quello di “incontrare Gesù”, la sua persona e la sua azione salvifica. In ogni tempo e in ogni luogo la Chiesa si sente immersa in questo stupendo disegno del Padre, fare di Cristo il cuore del mondo, affinché l’uomo si senta avvolto da questo amore trinitario. Per poter realizzare questo Dio ha chiesto la collaborazione dell’uomo, ha chiesto in prestito il suo cuo- re, le sue mani i suoi piedi la sua parola; in questo modo diventa annun- ciatore di qualcosa che gli è affidato, consegnato. Sente come l’apostolo, una forza interiore: “guai a me se non annunciassi il vangelo; è come fuo- co che il profeta sente dentro di se, e che arde finchè sia acceso nel cuo- re di ogni uomo. Tutti siamo missionari, nel nostro ambiente, nel posto di lavoro, in famiglia, per le strade, in ogni situazione, nell’opera catechistica; è opportuno ricordare che i primi missionari sono i genitori, sono lor infatti ad aver garantito solenne- mente il giorno del loro matrimonio e del battesimo dei figli, che sarebbero stati primi e fedeli testimoni di ciò in cui credevano. E’sufficiente pensare al no- stro battesimo per sentire questa esigenza profon- da di donare agli altri, ciò che il Signore ha dona- to a noi: la sua stessa vita DON G. F. PALA Ottobre mese missio- nario Mons. Jaca celebra a Bultei Riaperta la chiesa di S. Francesco Incontro CCP Forza ragazzi Pensieri dei bambini Catechismo si riparte Pellegrinaggio.... cro- naca

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Periodico parrocchiale N.15 ottobre 2009 www.santamargheritabultei.it ad uso interno senza scopo di lucro

PARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEIPARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEIPARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEIPARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEI

Andate in tutto il mondo è annun-ciate la mia Parola, ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo

I l mese di ottobre è dedicato dalla Chiesa alle Missioni; ogni azione della comunità cristiana dovrebbe essere missionaria, protesa continuamente ad una finalità di annuncio. Ogni battezzato deve sentirsi missionario, in costante atteggiamento di annuncio; chi ha in se il senso di Cristo sa che ogni suo gesto, ogni sua parola

è comunicazione del Vangelo. Per chi è figlio di Dio, non deve passare giorno senza che in qualche modo sia stato annunciato il suo amore per tutti gli uomini. E’ una trama che va tessuta quotidianamente, è la trama entri cui si incontrano Dio che si rivela e l’uomo, che lo va cercando per le strade del mondo. La Chiesa stessa per sua natura è annuncio, missio-ne; il suo principale compito è quello di introdurre i credenti nella pienez-za dell’umanità di Cristo, per farli entrare nella pienezza della sua divini-tà. Il punto di arrivo, come scrive il Papa nella sua prima enciclica, è quello di “incontrare Gesù”, la sua persona e la sua azione salvifica. In ogni tempo e in ogni luogo la Chiesa si sente immersa in questo stupendo disegno del Padre, fare di Cristo il cuore del mondo, affinché l’uomo si senta avvolto da questo amore trinitario. Per poter realizzare questo Dio ha chiesto la collaborazione dell’uomo, ha chiesto in prestito il suo cuo-re, le sue mani i suoi piedi la sua parola; in questo modo diventa annun-ciatore di qualcosa che gli è affidato, consegnato. Sente come l’apostolo, una forza interiore: “guai a me se non annunciassi il vangelo; è come fuo-co che il profeta sente dentro di se, e che arde finchè sia acceso nel cuo-re di ogni uomo. Tutti siamo missionari, nel nostro ambiente, nel posto di lavoro, in famiglia, per le strade, in ogni situazione, nell’opera catechistica; è opportuno ricordare che i primi missionari sono i genitori, sono lor infatti ad aver garantito solenne-mente il giorno del loro matrimonio e del battesimo dei figli, che sarebbero stati primi e fedeli testimoni di ciò in cui credevano. E’sufficiente pensare al no-stro battesimo per sentire questa esigenza profon-da di donare agli altri, ciò che il Signore ha dona-to a noi: la sua stessa vita

DON G. F. PALA

♦ Ottobre mese missio-

nario

♦ Mons. Jaca celebra a

Bultei

♦ Riaperta la chiesa di

S. Francesco

♦ Incontro CCP

♦ Forza ragazzi

♦ Pensieri dei bambini

♦ Catechismo si riparte

♦ Pellegrinaggio.... cro-

naca

La produzione attuale e i canali di distribuzione,

quali investimenti per il futuro?Attualmente lavo-

riamo oltre sei milioni di litri di latte ovino, e una

modesta quantità di latte bovino e caprino. Da circa tre anni abbiamo diversificato la produzione; il pe-

corino romano che costituiva fino a qualche anno fa il 90% della produzione, attualmente è ridotto al

60%, produciamo, oltre al pecorino sardo, formaggi spalmabili, ricotta e formaggi vaccini tipo peret-

te. Abbiamo introdotto il confezionamento del formaggio grattugiato e la sua distribuzione con marchio

“Sa Costera” utilizzando i canali della grande distribuzione. Settore in forte espansione nonostante la

concorrenza. Questo ci permette, di avere una liquidità maggiore, con minore ricorso al finanziamento

d’esercizio delle banche e inoltre contribuisce ad aumentare il numero delle persone che lavorano in

Cooperativa. Il numero dei dipendenti nell’arco dell’anno varia da un massimo di 35 persone (nei mesi

di aprile maggio) ad una minimo di 18 (negli altri mesi).La commercializzazione del pecorino romano

avviene tramite un consorzio di cooperative, una organizzazione di produttori riconosciuta dalla Regio-

ne denominata “Consorzio Cooperative Formaggi e Sardegna”, la cui presidenza per il prossimo trien-

nio è affidata a me, di cui fanno parte dieci cooperative: Sa Costera di Anela, La Ce.sa di Bortigali, la

Cooperativa di Ittiri, la Cooperativa di Villanova Monteleone, la Cooperativa di Perfugas, la Cooperati-

va di Nulvi, L'armentizia moderna di Guspini, la Cooperativa di Carbonia, la Cooperativa di Meana

Sardo e la Cooperativa di Bonorva.I maggiori importatori continuano ad essere gli Stati Uniti e il Nord

Europa, mentre in Italia le regioni che consumano maggiormente il pecorino romano sono la Puglia, la

Campania e il Lazio.Per quanto riguarda il futuro, negli ultimi tre anni abbiamo investito oltre 700 mila

euro per la sostituzione di macchinari per il controllo, la trasformazione e stoccaggio del prodotto. Que-

sto adeguamento degli impianti ha consentito alla cooperativa di dotarsi delle certificazioni ISO 22000

\22005 per la rintracciabilità del prodotto nelle filiere agroalimentari. Siamo in grado di risalire dal pro-

dotto finito al socio conferitore e di poter restare sul mercato con una certa tranquillità perchè spesso la

prima domanda di un eventuale acquirente è di quali certificazioni ci siamo dotati. L'ingresso nella

grande distribuzione è stato favorito dalla sicurezza di poter garantire la costante qualità del prodot-

to.

Le possibilità per un accordo tra cooperative e/o con l’industria privata ci sono….Il consorzio del

quale abbiamo già avuto modo di parlare consente alle cooperative e attraverso di esse ai pastori sardi

di confrontarsi alla pari con l'industria di produzione privata per decidere e incidere sulle politiche

commerciali. La cooperativa, e i consorzi a cui le stesse aderiscono, consente ai pastori di avere voce in

tutti i momenti della produzione, nella commercializzazione e di stare sul mercato globale da protago-

nisti.

La vita della cooperativa è il prodotto di responsabilità individuali, può essere, come istituzione lo

strumento per uscire dalla crisi che investe il mondo del lavoro, è una esperienza, una buona prassi

da adottare in altre situazioni?Io ho accettato la presidenza in un momento di crisi nera... nel 2004, an-

no che sarà ricordato da tutto il settore. Le banche registravano una grande sofferenza, la nostra in mo-

do particolare. Ricordo perfettamente che la banca ci chiese di rientrare con i crediti ricevuti altrimenti

non poteva in nessun modo concederne ulteriori. Ci siamo rivolti ad altre banche, e dopo lo studio dei

bilanci e le garanzie fideussorie da parte dei consiglieri amministratori, abbiamo ottenuto un credito

che ci ha consentito di superare le difficoltà. Sono stati mesi difficili che abbiamo affrontato tutti insie-

me, anzi affrontato e superato insieme. I crediti della banca sono legati alla quantità di latte conferita

dai soci, anche un solo socio che abbandona la cooperativa diventa determinante. Come socio e presi-

dente é stata una esperienza particolarmente positiva, ho sperimentato la collaborazione e la solidarietà,

e la fiducia nel futuro nonostante quello della cooperativa apparisse piuttosto compromesso. Come pre-

sidente e rappresentante di questa piccolo mondo che è la cooperativa Sa Costera ho la possibilità di in-

contrare persone che vivono altre situazioni, io comunque cerco sempre di non perdere il punto di vista

del pastore, di colui che tutte le mattine con il suo lavoro consente l'avvio di una nuova giornata di la-

voro nella cooperativa. Di Pina Sechi

Sa costera: realtà positiva (CONTINUA DAL NUMERO PRECEDENTE)

Mons. Antonio Jaca celebra a Bultei Domenica 18 ottobre, Giornata

missionaria mondiale, la comu-

nità di Bultei ha avuto la gradi-

tissima sorpresa di ospitare

Mons. Antonio Jaca, vescovo

della diocesi di Caputo, in An-

gola. Il Presule è vescovo della

diocesi dove da qualche anno

svolge la sua missione don Ma-

rio Cherchi. La diocesi, che come ha spiegato lo

stesso Mons. Jaca durante la celebrazione, si esten-

de per molti chilometri, oltre un milione di abitan-

ti, e solo una quindicina di sacerdoti e suore. La

piaga della povertà e della miseria, rendono il la-

voro dei missionari, più faticoso e sereno; la man-

canza di strutture che rispondano alle esigenze

della catechesi, della carità, della scuola, sono cer-

tamente motivo di preoccupazione per un pastore

che desidera il bene spirituale e materiale dei suoi

figli. Mons. Jaca ha celebrato la messa in italiano,

era la prima volta, ma nessuno poteva immagina-

re che si sarebbe fatto capire in modo così perfetto.

Nonostante la su giovane età, manifesta in modo

inequivocabile, una profonda preparazione cultu-

rale e una umanità trasparente,unita ad una spiri-

tualità sacerdotale. Riportiamo alcuni passi della

sua omelia. “approfitto di questo momento singo-

lare per ringraziare personalmente questa diocesi

di Ozieri e questa parrocchia di Bultei, special-

mente per la presenza di padre Mario, nella mia

diocesi e per il contributo generoso di molti di voi

cha ha permesso la costruzione della chiesa di

Cristo re a Vicolo, uni dei quartieri più poveri di

Luanda. Sono appena tre mesi che abbiamo isti-

tuito la parrocchia di Cristo re, nominando parro-

co padre Mario e in

quella occasione ho

sentito i ringrazia-

menti dei cristiani a

questa parrocchia e a

questa diocesi di O-

zieri.”

Riaperta al culto la chiesetta di San Francesco

Dopo alcuni mesi di intenso lavoro, la chiesetta di San Francesco è stata ria-

perta al culto. Dopo anni di totale abbandono da parte di chi avrebbe dovu-

ta custodire la chiesetta (e non solo), l’Ente Foreste, nella persona del Dot-

tor Graziano Nudda e del Dottor Salvatore Falchi, i quali grazie alle conti-

nue pressioni del Parroco don Pala e del Sindaco Prof. Andrea Fenu, hanno

preso a cuore la sorte che, non intervenendo, sarebbe toccata alla chiesa. So-

lo chi ha avuto la possibilità di entrare l’anno scorso, ha potuto toccare con

mano le condizioni in cui versava. Detriti e immondizia di ogni genere, uno stato di degrado che aveva

trasformato il luogo di preghiera in una discarica. A testimoniare tutto ciò un ampio servizio fotografico

che è stato inviato all’Ente Foreste e alla Curia di Sassari, che da quanto riferito, ha intenzione di ripren-

dersi la struttura, subito dopo il restauro. Ma Bultei non dorme e non lo permetterà, perché siamo tutti

convinti che un trentennio di gestione sassarese, è stato più che sufficiente, e i fatti lo dimostrano. Oltre

alle maestranze che hanno lavorato alacremente , anche in condizioni proibitive, durante l’inverno, rigi-

do e piovoso, erano presenti Dottor Falchi, il Sindaco, le autorità Militari,e un gruppo di allievi di don

Carboni, che da cielo avrà gioito nel vedere la sua opera rivivere nel sorriso di tanti fedeli accorsi per

l’occasione. E’ stato il Parroco don Pala ad interpretare i sentimenti di tutti, ringraziando quanti, a di-

verso titolo hanno contribuito alla riuscita, in tempi brevi, dell’opera di

risanamento. Era presente anche l’autore del quadro ligneo di San Fran-

cesco, il quale ha osservato l’assenza di un grande crocefisso (di San Da-

miano), da lui eseguito proprio per la chiesetta, e sparito già prima che

iniziassero i lavori. Anche la sagrestia è stata arredata a nuovo grazie alla

generosità della ditta Fadda. Una bella acquasantiera scolpita dal bonese

Tore Corrias e posta all’ingresso, abbellisce il tempio. Alla fine della ceri-

monia religiosa, è stato offerto un rinfresco a tutti presenti.

Venerdi 2 ottobre, alle ore 18,30,si riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale, presieduto dal parroco,

per esaminare il programma di massima per l’intero anno che si apre. Dopo alcune comunicazioni, sono

stati affrontati punti previsti dall’ordine del giorno. Presenti tutti rappresentanti dei gruppi e delle asso-

ciazioni parrocchiali, i quali hanno presentato anche il loro specifico programma. Oltre agli impegni del

calendario liturgico, sono stati programmati alcuni impegni per le FAMIGLIE - ogni primo lunedì del

mese alle ore 19,00, nei saloni parrocchiali, e per le ASSOCIAZIONI. l’assemblea formativa, ogni pri-

mo venerdi del mese, alle ore 17,30. ogni gruppo o associazione tuttavia seguirà il percorso spirituale

specifico che lo contraddistingue, cercando, nel rispetto dei contenuti, di interagire con altre realtà, in

modo tale da arricchirsi reciprocamente e rispondere meglio alla formazione. Durante l’avvento si svol-

gerà una rassegna di cori di Confratelli, con l’esecuzioni di brani sacri della tradizione, in preparazione

al Natale. Come arricchimento dell’anno sacerdotale che si sta celebrando, il parroco ha proposto un

convegno sulla figura e l’opera dei sacerdoti (defunti), nativi di Bultei. Inizierà quanto prima l’attività

dell’ acr, che impegnerà i ragazzi il sabato sera. Nell’attività catechistica si darà maggiore rilievo alla

preparazione per la Prima Comunione, che saranno il 30 maggio e alla Cresima, (data da definire). O-

gni attività è chiaro, ha la sua piena realizzazione nella MESSA DOMENICALE e FESTIVA, Pasqua

della settimana e momento indispensabile per la crescita nella fede, senza l’Eucaristia non si cresce e o-

gni attività, per utile che possa essere, rischia di rimanere lettera morta.

Così come

p r o g r a m -

mato, a fi-

ne settem-

bre, si è

svolto il

p e l l e g r i -

naggio par-

rocchiale in

Umbria e

Roma; già

la partenza

dalla piazza faceva presagire una settimana inten-

sa, ricca momenti di preghiera e di fraternità. Pri-

ma tappa la visita a Orvieto, al duomo e alla cap-

pella che custodisce il corporale del miracolo eu-

caristico di Bolsena. Il pomeriggio, prima di rag-

giungere Assisi, un sosta a Gubbio, gioiello di arte

e cultura, legate alla vita del Poverello. L’albergo

che ci ha ospitato per le giornate umbre, era a S.

Maria degli Angeli, proprio di fronte alla basilica;

Assisi è certamente la meta che raccoglie in se non

solo la spiritualità francescana, ma anche un luo-

go di pace e di serenità l’incontro con Padre Am-

brogio e Suor Assunta, sono stati commoventi e

tanto attesi. Anche la visita a Cascia, Roccaporena

e Norcia, sono state di grande raccoglimento; in

tanti davanti all’urna che contiene il corpo di S.

Rita, ritrovano la forza di esprimere la richiesta di

quelle grazie impossibili alle forze umane ma non

a Dio. Norcia, città natele di S. Benedetto, ha offer-

to un momento di relax e di acquisti di specialità

norcine, salumi e liquori, dopo la visita ai luoghi

legati al santo. Ultima tappa Roma, città eterna e

sempre ricca di fascino e di forti legami alle nostre

radici cristiane. La visita alle tombe dei papi, alla

basilica di S. Pietro e una passeggiata nel centro

cittadino fino a piazza Navona; venerdi visita alle

basiliche maggiori, alla scala santa. Un po di no-

stalgia per il rientro, ma è bene perché questo è

uno stimolo

per ripetere

l’esperienza

in futuro;

viaggiare e

stare insieme

agli altri è

sempre un

forte arric-

c h i m e n t o

spirituale e

umano.

Pellegrinaggio in Umbria e Roma

Consiglio pastorale parrocchiale

Mentre nel preceden-

te numero ho voluto

riflettere, partendo

da un programma

televisivo, sulla vi-

cenda di Gesuino,

rilevando la gravita

del gesto commesso,

ma anche sulla necessità di osservare, alla luce di

una profonda umanità, quanto oggi vive chi, più

di tutti sente il rimorso per aver tolto la vita ad

un’altra persona. Occorre riflettere sulla cultura

della vita, sul suo valore e sulla sua insostituibile

preziosità. Quando ho scritto quelle cose, ancora

non avevo incontrato Gesuino, ero a conoscenza

dei fatti per sentito dire, e da un rapporto epistola-

re con la persona interessata; qualche settimana fa,

nel carcere di Alghero ho avuto finalmente la pos-

sibilità di incontrarlo e di sentire dalla sua voce,

non solo il pentimento per aver commesso uno

dei più grandi delitti di cui un uomo possa mac-

chiare, ma anche la possibilità di entrare nel suo

cuore e si sentirne, l’amarezza e la pena. Grazie

alla disponibilità del Cappellano e del Direttore,

ho potuto parlare a lungo con lui, nella sagrestia;

il dialogo è stato franco, commovente e illuminate.

Sentire dalla voce, interrotta dal singhiozzo, come

si sono svolti i fatti, cogliere come un padre, un

fratello, la pena di un cuore che non si da pace, e

che forse non la troverà mai, è certamente una e-

sperienza unica. Non potevo, come è giusto che

sia, dare neppure l’impressione a Gesuino, che

qualcosa potesse essere tolto dalla gravità di

quanto accaduto; ma era necessario che una luce

si potesse riaccendere nel buio profondo in cui

un’anima si può venire a trovare. La giustizia u-

mana deve fare il suo corso, ogni delitto ha una

conseguente pena, che regola i conti con la società;

ma al di la dobbiamo intravedere uno spiraglio di

luce, che dia a chi ha sbagliato,la possibilità di ri-

prendere il suo cammino. Sono due i cose che as-

sillano le giornate di Gesuino: la sua famiglia, e la

sua comunità. Sente per gli uni e per gli altri, un

senso profondo di colpa; sa di aver sbagliato, sa di

aver recato un danno, non solo alla persona alla

quale ha tolto la vita, ma sa anche che il dolore

procurato a chi non può che volergli bene, è gran-

de e a tratti incolmabile. ma sia l’una che l’altra

realtà, sono parte del suo cuore. Ogni giorno con

la mente ripercorre le strade del suo paese, dove

ha vissuto, giocato, sorriso, pianto; ogni giorno

vede i volti, elenca i nomi, ne segue le fattezze,

delle persone che hanno animato, nel bene e nel

male, tanti anni della sua vita. Essere liberi di

muoversi equivale al sentirsi vivi; guardare il

mondo da una grata, è crudele ma è il prezzo che

si deve pagare per avere la forza di riscattarsi dal

male commesso. Non si può ridare la vita a chi

l’ha perduta, ma si può e si deve ridare speranza

a chi ancora, conclusa la pena, può vivere. Nella

cappella del carcere abbiamo sostato brevemente

in preghiera, e la prima preghiera è stata per chi

non c’è più; l’altra per chi, vittima innocente, ha

dovuto e dovrà per sempre subire la crudele sorte

di crescere senza la madre. Non ci sono scusanti

quando si imbraccia un’arma e si colpisce un fra-

tello o una sorella; forse non sarebbe male se in

giro ci fossero meno armi, spesso, come ho potuto

sperimentare in questi due anni, messe in mano

anche ai piccoli; per gioco, per scherzo..? Non ci

sono scusanti a tanta imbecillità, un’arma è sem-

pre cattivo e deleterio esempio di inciviltà. Ai pic-

coli è necessario dare sempre ben più nobili e più

edificanti esempi. Il ricorso alla violenza è una

conseguenza che nasce da una circostanza, non si

sa come si reagisce. L’arma è sempre l’estrema

ratio, dalle conseguenze nefaste e irreparabili. Im-

pariamo dagli errori nostri e degli altri.

Visita al carcere di Alghero (di don Gianfranco Pala)

V enerdì 30 ottobre alle ore 19,00 nella parrocchia di Bultei ci sarà un momento di preghiera

e di testimonianza missionaria, guidata da Don Mario Cherchi.

C o n

l a

prima riunione del gruppo delle catechiste, ha preso

ufficialmente il via il nuovo anno catechistico; grazie

alla disponibilità data da chi continuerà questa esperien-

za, e da chi per la prima volta si cimenta in questa av-

ventura, faticosa certo,ma anche gratificante, se non

altro perché si “annuncia la fede ai fanciulli”. A volte

pensiamo che questo servizio reso alla Chiesa, sia una

specie di favore che facciamo a Dio o al parroco, invece è

Dio stesso che ci concede l’onore di parlare di Lui agli

altri. L’azione catechistica è un

prezioso servizio che rendiamo,

prima di tutto a noi stessi. Grazie

a chi ha dato la disponibilità, spe-

rando che la risposta e la collabo-

razione delle famiglie, sia altret-

tanto generosa e gratificante.

Riprende l’attività catechistica….

Dimostrano di tener fede agli impegni presi , i ragazzi del “gruppo di comunità”, anche se, sicuramen-

te possono e vogliono fare pi più. Sabato 11 ottobre si è svolta la festa Facebook, organizzata dai ragazzi

“over 18”, che fa parte di una serie di attività contemplate all’interno del progetto ECO che, a sua volta,

è inserito nel progetto” Animazione di comunità”, voluto dall’ amministrazione comunale e guidato,

nella fase operativa, dalla società Lariso. Come si sa, il progetto ha voluto implementare attività sociali e

culturali che ricreino vita di gruppo, in forme diverse a seconda degli interessi e dell’età, che contribui-

scano a migliorare la comunicazione , i rapporti interpersonali, il livello della vita sociale in genere. Ci si

è prefissi la finalità di aiutare le istituzioni educanti, in particolare la famiglia, a guidare i ragazzi nella

crescita e nella formazione pro-sociale affinchè li si aiuti a :considerare l’altro non lontano da sé, perso-

na con le stesse opportunità, spazi , prospettive;a creare un ambiente di vita migliore dove i valori, tra-

dizionali e non, vengano considerati e/o rivalutati nella giusta dimensione ;a pensare in termini sociali

come possibilità di vivere insieme per costruire, ognuno, una parte che si interseca col tutto degli altri

affinchè anche un piccolo paese, che sembra morire lentamente, si scopra luogo di interesse e di cultura

come, senza voler essere nostalgici, mostrava di essere nel recente passato.

CARI RAGAZZI…………….

…..i giovani di 30-40 anni fa non erano diversi dai ragazzi di oggi, non erano più intelligenti , non ave-

vano più risorse( non erano neanche più belli!) e per di più avevano meno possibilità di scambiare e-

sperienze e conoscenze in modo rapido per poter essere funzionali……però creavano dal niente. Oggi ,

ragazzi, avete a disposizione mezzi , tecnologia, spazi strutturati e non, possibilità di muovervi e arric-

chirvi di nuove conoscenze, anche con scambi culturali con realtà diverse: è per questo che vi sarà per-

messo di effettuare un viaggio all’estero ed è per questo che l’amministrazione vuole favorire progetti

di questo tipo, ma…oltre ad esprimere la soddisfazione di vedervi svolgere attività sociali e di gruppo,

chi scrive intende ribadirvi il proprio sostegno, ma deve anche rivolgervi un rimprovero: so benissimo

che gli elementi di disturbo non sono stati elementi all’interno del gruppo, ma vi dico che dovete agire

per prevenire quel tipo di azioni che hanno dato alla festa il sapore che non tutto è andato per il meglio.

Soprattutto deve rinfrescare le idee, deve ricordare che l’importanza delle feste non è il bere, che biso-

gna capire la necessità di saper creare e vivere occasioni di incontro e di svago all’insegna di un diverti-

mento sano. Non fatevi convincere da chi la pensa diversamente e non fatevi scoraggiare : continuate la

strada che avete intrapreso e date il buon esempio. Certo il mondo è vario, ma bisogna saper scegliere il

modo giusto per costruirsi e costruire qualcosa di meglio, di sano, di sobrio e di intelligente. AUGURI!

Forza ragazzi……si può fare di meglio ! a cura di Margherita Bechere

In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta

di finanziamento per un intervento didi finanziamento per un intervento didi finanziamento per un intervento didi finanziamento per un intervento di ristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchialiristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchialiristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchialiristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchiali

Gabriele Bosa

Pensieri di Bimbi Alessandro Cherchi

I morti sono molto bravi .Molta gente ha

paura dei morti. Io penso che un giorno

escono dalle tombe per farsi vedere

Annarita Bechere

I morti sono tutti bravi perché sono in paradiso

vicino a Gesù. I morti pregano per noi io li pen-

so sempre e prego per loro perché li voglio bene

Elisa Bissiri Mi è piaciuto conoscere il cugino di mamma pur-

troppo è morto. Era molto bravo mi chiedeva

sempre come andavo a scuola. Io lo penso sempre

Federico Tanda

Il mio nonno era molto

bello e molto bravo

Miriam Porcu Caro nonno Fele, io ti vedo

sempre in foto e penso sem-

pre a te. Mi dispiace di non

averti conosciuto, io vengo

sempre a visitarti nella tua

tomba.

Mio nonno è andato in cielo. Io

penso che mio nonno mi stia

guardando e stia pregando per me

Direttore: Don Gianfranco Pala Redazione: Margherita Apuzzo

Margherita Bechere Pina Sechi.

Impaginazione e grafica : Margherita Massone Alessandro Sacco

Hanno collaborato :I bambini della seconda elementare

Benvenuto

Riccardo Latte

auguri

Mamma Antonella Orrù

e Babbo Daniele

Esprimiamo la nostra vicinanza alle fa-miglie:Manca-Fois e Mugo-ni-Tilocca che sono state colpite dal lutto per la per-dita dei loro cari: Miche-la,Italo. La morte non può spezzare i vincoli di amore che ci le-ga ai nostri morti, che spe-riamo di rincontrare nella

gloria del Padre Celeste.

2 NOVEMNRE COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

SS MESSE

1 NOVEMBRE ORE 16,00 IN CIMITERO

2 NOVEMBRE ORE 9,30 IN PARROCCHIA

ORE 11.00 —16,00

IN CIMITERO *********************

NOVENA IN CIMITERO ORE 16,00

Auguri di una lunga e bril-lante carriera a Paolo Falchi che ha conse-guito la laurea in Medicina e Chirurgia

Benvenuto

Francesco Errica

Auguri

Mamma Tiziana e

Babbo Gianni

Benvenuta

Elisa Cugusi

Auguri

Mamma Chiara Carta e

Babbo Salvatore

Benvenuto

Michele Falchi

Auguri

Mamma Maura

Cossu e Babbo

Bachisio

Volendo fare seguito alle parole

che il parroco ha rivolto ai pre-

senti durante la celebrazione del-

la messa, nella quale si ricordava

l'opera svolta da zia Michela a

favore della chiesa, anche dalle

colonne del nostro giornale vo-

gliamo ringraziarla per il suo la-

voro umile, semplice e generoso.

che ogni fiore piantato nella casa

del Signore possa sbocciare nel Paradiso dove il Si-

gnore ha accolto la sua anima buona.

Il parroco e la

comunità par-

rocchiale sono

vicini a Don

Mugoni e a

tutti i familia-

ri per la scom-

parsa del Fra-

tello Italo