PRIMO PIANO CHIESA Liberare la speranza - chiesadinapoli.it Ottobre 2011.pdf · Nuova Stagione...

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N. 38 • 23 ottobre 2011 • 1,00 Anno LXV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Andrea Acampa Teresa Beltrano Michele Borriello Rosanna Borzillo Giuseppe Buono Gennaro Busiello Antonio Cannatelli Antonio Colasanto Enzo Cozzolino Eloisa Crocco Doriano Vincenzo De Luca Virgilio Frascino Enzo Mangia Fiorenzo Mastroianni Elena Scarici Maria Rosaria Soldi Antonio Spagnoli Leonardo Zeccolella Gli interventi Le Apostole del Santo Rosario nelle Filippine 2 I weekend formativi per responsabili di Ac 4 Il cammino di comunione del presbiterio 6 Il 7 e 8 novembre il convegno catechistico 5 Missionario del Pime ucciso nelle Filippine 10 Consorzio di albergatori per rilanciare il turismo 11 Al Museo diocesano è di scena la Scarlatti 15 Nuovi master al Suor Orsola 12 La convention delle Camere di Commercio a Napoli 11 PRIMO PIANO CITTÀ Liberare la speranza Napoli sta vivendo un momento particolare, di grave difficoltà ad ogni livello. E per tale ragione abbiamo inteso chiamare tutti alle proprie responsabilità per avviare una rinascita morale e sociale della Città, per non arrenderci ai tanti mali che ci schiacciano. Benedetto XVI indice l’Anno della Fede 3 PRIMO PIANO CHIESA Crescenzio Card. Sepe Iniziato l’anno formativo in Seminario 5 VITA DIOCESANA Il Giubileo delle carceri 8 e 9 SPECIALE continua a pagina 8 e 9

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N. 38 • 23 ottobre 2011 • € 1,00

Anno LXV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Andrea Acampa • Teresa Beltrano • Michele Borriello

Rosanna Borzillo • Giuseppe Buono • Gennaro Busiello •

Antonio Cannatelli • Antonio Colasanto • Enzo Cozzolino

• Eloisa Crocco • Doriano Vincenzo De Luca • Virgilio

Frascino • Enzo Mangia • Fiorenzo Mastroianni • Elena

Scarici • Maria Rosaria Soldi • Antonio Spagnoli •

Leonardo Zeccolella

Gli interventiLe Apostole del Santo Rosario nelle Filippine 2

I weekend formativi per responsabili di Ac 4

Il cammino di comunione del presbiterio 6

Il 7 e 8 novembre il convegno catechistico 5

Missionario del Pime ucciso nelle Filippine 10

Consorzio di albergatori per rilanciare il turismo 11

Al Museo diocesano è di scena la Scarlatti 15

Nuovi master al Suor Orsola 12

La convention delle Camere di

Commercio a Napoli

11

PRIMO PIANO CITTÀ

Liberare la speranza

Napoli sta vivendo un momento particolare, di grave difficoltà ad ogni livello. E per tale ragione abbiamo inteso

chiamare tutti alle proprie responsabilità per avviare una rinascita morale e sociale della Città,

per non arrenderci ai tanti mali che ci schiacciano.

Benedetto XVI indice

l’Anno della Fede

3

PRIMO PIANO CHIESA

Crescenzio Card. Sepe

Iniziatol’anno formativo

in Seminario

5

VITA DIOCESANA

Il Giubileodelle

carceri

8 e 9

SPECIALE

continua a pagina 8 e 9

Le Apostole del Santo Rosario nelle FilippineUn carisma mariano in una terra consacrata all’Immacolata Concezione di Maria. Aumentanole giovani suore ed il numero di quelle che chiedono di entrare a fare esperienza nella comunità

A circa 70 anni dalla fondazione, laCongregazione delle Apostole del SantoRosario, oltre alle comunità presenti in Italia,può finalmente segnare il raggiungimento diuna meta significativa, espressione di impegnoe di fecondità apostolica. A distanza di pocopiù di due decenni di presenza nelle Filippine,di fatti, si registrano almeno due aspetti impor-tanti per una piccola Congregazione: un nu-mero rilevante di giovani vocazioni provenien-ti dalle Filippine, e la realizzazione di un pro-getto assistenziale nel quartiere Paragnaque diManila.

La Congregazione conta sulla presenza e latestimonianza di giovani consacrate prove-niente dall’arcipelago oceanico. Alcune di essecollaborano nel ruolo di animazione e di gover-no, molte responsabilità all’interno dellaCongregazione sono condotte con esemplarededizione da parte di suore filippine. Il trattotipico della laboriosità, dell’impegno e dellasincera discrezione fa ritrovare le suore accan-to ai poveri, ai bambini provati da dolorose vi-cende della vita.

Il carisma mariano della preghiera e del ser-vizio - l’Annunciazione e la Visitazione - la fe-de e la carità; ha trovato nelle ragazze filippi-ne un terreno fecondo per l’accoglienza voca-zionale e la possibilità di scegliere la consacra-zione nel carisma delle Apostole del santoRosario la prospettiva di una felice realizzazio-ne; il progetto di vita segnato dalla preghiera,dall’ascolto della Parola di Dio e di una tenerae fiduciosa devozione alla Madonna. Questocarisma dalla forte spiritualità mariana, hatrovato tra le popolazioni delle Filippine un’ac-coglienza ed una dilatazione singolarissima.Anche i cattolici filippini hanno come tratto ca-

ratteristico la spiritualità mariana che si ali-menta intorno ai grandi santuari nazionali,Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e ilSantuario mariano della Medaglia Miracolosa.

Ma un carisma nasce nella Chiesa per espri-mersi anche attraverso le forme concrete chelasciano trasparire le motivazioni teologiche ebibliche. Alla luce di queste urgenze è necessitànato il progetto dell’accoglienza ai bimbi solinella struttura intitolata Little Mary’s House.La Madre Generale racconta con visibile com-mozione i segni e le provocazioni che spinserola Congregazione ad aprirsi a questa necessa-ria forma di solidarietà. Mentre le Suore inItalia, da più mesi riflettevano su quale proget-to umanitario realizzare nelle Filippine, bussaalla porta della comunità di Manila un assi-stente sociale che chiede la cortesia di alloggia-re temporaneamente una bambina di pochi an-ni, abbandonata nel grande mercato alla peri-feria di Manila, e che da più giorni vagava , di-sorientata e impaurita. Nei giorni successivi sisarebbe provveduto ad una sistemazione stabi-le presso altri enti. L’attesa fu lunga ma nessu-no passò a ritirare la piccola Mery, anzi a nel gi-ro di poche settimane, a lei si unirono prestoaltre presenze, altri piccoli ospiti …. Tutto ciòfu il segno che convinse le autorità dellaCongregazione ad impegnarsi nella casa di ac-coglienza per bambini soli e senza speranza.Oggi le suore accolgono e formano alla vitaquesti piccoli abbandonati. Certamente si trat-ta di una piccola goccia in un oceano vasto diurgenze, necessità ed emergenze. Ma senzasconforto e con fiducia la comunità delle Suoredi Manila alimenta la speranza e custodisce lacarità.

Accanto sorge la casa di formazione delle

giovani che fanno richiesta di sperimentare lavita fraterna in comunità con il carisma delleApostole del Santo Rosario. Tutte le tappe for-mative sono vissute nella propria patria, leaspiranti, le postulanti, le novizie, in un climadi serena convivialità e di dialogo vengono aiu-tate dalle formatrici e dalle visite periodicheche le autorità della Congregazione effettuanofrequentemente. La formazione in loco aiutaad effettuare vero discernimento e mette al ri-paro da improvvidi e dannosi sradicamenti.Solo a distanza di alcuni anni le giovani, inizia-no un percorso di formazione permanente conla presenza in Italia.

I sogni e i progetti sono tanti e anche un pòardui: in primo luogo il desiderio di aprireun’altra comunità in una zona più periferica edabbandonata delle Filippine; ma anche incre-mentare in Italia il progetto adozioni scolasti-che a distanza, inoltre preparare alla leader-ship quelle che mostrano attitudine e respon-sabilità per una gestione ormai pluriculturaledella Congregazione che se pur piccola, crescein ascolto delle indicazioni del magistero dellachiesa e della rinnovata domanda di profeziache riguarda la vita consacrata oggi. Far muo-vere un passo ad un corpo gigantesco risultaestremamente faticoso, Le grandi congrega-zioni religiose per decidere richiedono tempoe ponderazione …. Un piccolo “corpo scelto” sidestreggia con agile tempestività anticipandosul tempo il recupero di autenticità e di rinno-vamento.

a cura dell’Ufficio Diocesanoper la Vita Consacrata

Meteorologicamente, si sta avvicinando la stagione fredda .Chiediamo a tutti, se possibile, di avviare per tempo una rac-

colta di coperte per i nostri fratelli "senza dimora", in manieratale che il “Generale Inverno” non ci trovi impreparati al suo ar-rivo: come Voi tutti mi insegnate, prevenire è meglio che cura-re!

L’anno scorso, nei mesi più freddi dell’anno, grazie alla Vs.collaborazione e generosità, siamo riusciti ad alleviare, almenoin parte, le sofferenze di tanti.

Una volta messe insieme le coperte (plaids, piumoni, coper-te in pile, matrimoniali e quant’altro), potrete portarle presso ilcentro di raccolta da noi allestito presso l'Associazione CentroLa Tenda – Via Sanità n°95/96, tel. 0815441415.

Laddove foste impossibilitati a portarle in loco, Vi prego ditelefonare all’Ing. Enrico Sparavigna (cell. 3313557243) cheverrà a ritirarle dove avrete la bontà di indicargli.

Vi ringrazio davvero di cuore, anche a nome dei nostri fratel-li senza dimora, per la preziosa collaborazione e vi auguro ognibene !

Enzo Cozzolinodirettore Caritas

Vita Ecclesiale Nuova Stagione2 • 23 ottobre 2011

In vendita la GuidaLiturgicoPastorale2011-2012La Guida Liturgico-Pastorale 2011-2012 è invendita presso le seguentilibrerie cattoliche: Paoline – via Duomo;Paoline – Colli Aminei;LDC – via Duomo;Paoline – via Depretis;LER – Pompei;Logos – via A. Rocco 55 –Napoli

Emergenza freddo Appello della Caritas

Continua il cammino della Terza Età: anche quest’anno, la

Comunità parrocchiale della Chiesa di San Giuseppe dei Vecchi

e Immacolata di Lourdes in via San Tommasi, Napoli, ha ripre-

so il servizio per gli “ultimi”.

La “Mensa di Padre Dolindo” vede l’impegno di un folto grup-

po di volontari, giovani e nonni, uniti da unico obiettivo: vivere

la Carità. La Carità, quella che ci viene riferita da San Paolo, co-

lui che aveva fatto suoi, gli insegnamenti di Gesù Cristo, e che la

Chiesa ci ripropone.

La Carità, che si realizza nel servizio per gli ultimi, come an-

che ci insegnava Padre Sosio Del Prete, fondatore delle Piccole

Ancelle di Cristo Re, il quale ripeteva che la carità di Dio passa

dall’Altare ai poveri, dal Tabernacolo ai bisognosi. Basta acco-

glierlo e si nota la realizzazione del messaggio: “Dio non fa mai

mancare la Sua provvidenza e il Suo sostegno”.

Un numeroso gruppo di volontari della comunità, si impegna

affinché la Carità giunga ai più emarginati, ai più bisognosi, agli

ultimi. A quelli che non hanno nemmeno un tetto per ripararsi.

Sono tanti coloro che chiedono aiuto.

Il servizio della “mensa dei poveri”, iniziato con un pasto al

mese, poi due, oggi si realizza ogni settimana: tutti i venerdì, ac-

corrono sempre più numerose le persone alla “Tavola di Padre

Dolindo”; è uno spettacolo bellissimo quello che si vede: giova-

ni ed anziani si prodigano per dar da mangiare, per soddisfare

le esigenze più urgenti, per dare, laddove è possibile, qualche in-

dumento.

È emozionante vedere la cura e la semplicità, con le quali

questo servizio amorevolmente viene realizzato. La fratellanza,

l’amore e la guida del parroco don Pasquale Rea, sempre pron-

to a sollecitare, spronare, affinché gli ultimi siano presenti in

ogni componente della Comunità.

Pastorale Terza Età

Il cielo verso gli ultimiLa “Mensa di padre Dolindo” presso laParrocchia di San Giuseppe dei Vecchi e

Immacolata di Lourdes in via San Tommasi

Primo Piano ChiesaNuova Stagione 23 ottobre 2011 • 3

Il secondoannuncio

Con il “secondo annun-cio” la Chiesa si rivolge a que-gli adulti che hanno ricevuto,da bambini, una prima edu-cazione cristiana, ma si sonopoi allontanati dalla fede edalla pratica cristiana. Perpèoter ricominciare un cam-mino di fede, essi necessitanodi essere avvicinati nelle si-tuazioni reali di vita.

Il volume fornisce un’in-troduzione al tema e alcuneindicazioni teoriche e meto-dologiche di base. Presentapoi alcune delle situazioni divita che saranno oggetto deisuccessivi sussidi di forma-zione: il mondo giovanile, ilmatrimonio e la sua crisi, illavoro, la disabilità e la po-vertà.Enzo BiemmiIl secondo annuncio.La grazia di ricominciareEdizioni Dehoniane 2011 100 pagine – euro 7.50

L’urgenzadellaNuovaEvangelizzazioneTrentatrè rappresentanti delleConferenze Episcopali, 400rappresentanti di 115 realtàecclesiali impegnatenell'evangelizzazione, 10.000giovani pronti a svolgere lamissione: questi i numeri delleprima ondata dievangelizzatori che ha rispostoall’appello del PontificioConsiglio per la Promozionedella Nuova Evangelizzazione.Sabato 15 ottobre, mons. RinoFisichella, Presidente deldicastero vaticano, ha spiegatocome la secolarizzazione e ilrelativo indebolimento dellafede abbiano confuso gliuomini generando una vera epropria crisi antropologica.Fisichella ha aggiunto che untale fenomeno ha toccatoanche parti rilevanti del clero edella Chiesa cattolica. Di qui lanecessità di una NuovaEvangelizzazione fuori maanche dentro la Chiesa.Tra i campi in cui si intenderinnovare e concentrare leattività della NuovaEvangelizzazione, mons.Fisichella ha indicato laliturgia, la confessione,l’Eucaristia, la famiglia, lacultura, l’impegno politico ecivile, l’immigrazione e lacomunicazione. L’assembleaha risposto con entusiasmoall’appello.Kiko Argüello, fondatore erappresentante del Camminoneocatecumenale, ha riferito dicome le famiglie stianosvolgendo un immenso ruolodi nuova evangelizzazione.Julian Carrón, di Comunione eliberazione, ha spiegato comela fede plasmi e arricchisca lacultura.Sul fenomenodell’immigrazione, AdrianoRoccucci, della Comunità diSant’Egidio, ha rilevato chebisogna fornire una rispostanella carità, che è il primo deimessaggi evangelici. Don GigiPerini, ideatore delle celluledell’evangelizzazione,ricordando le parole del beatoJohn Henry Newman, ha dettoche «è necessario che quelgigante addormentato che è laparrocchia si risvegli!».Franco Miano, dell’Azionecattolica italiana, ha rivoltodal canto suo un appelloall’unità di tutte le realtàassociative, mentre SalvatoreMartinez, del Rinnovamentonello Spirito, ha infinesuggerito di «formare in Cristouomini nuovi, in grado di farenuova pure la politica»

Con il Motu proprio «Porta fidei» il Santo Padre indice l’Anno della fede,che si celebrerà dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013, in occasione del

50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II

La fede non è un fatto privatoservizio a cura di Doriano Vincenzo De Luca

La “porta della fede” è sempre aperta ed èla chiave per l’ingresso nella Chiesa di Dio. Èattraverso tale concetto che Papa BenedettoXVI introduce il Motu proprio che indicel’Anno della fede. Il cammino della fede,spiega il Papa, dura tutta la vita, dalBattesimo al «passaggio attraverso la mortealla vita eterna».

«Capita ormai non di rado - osserva ilPontefice - che i cristiani si diano maggiorpreoccupazione per le conseguenze sociali,culturali e politiche del loro impegno, conti-nuando a pensare alla fede come un presup-posto ovvio del vivere comune». Tuttavia,sulla scia del Vangelo di Matteo, «non pos-siamo accettare che il sale diventi insipido ela luce sia tenuta nascosta» (cfr Mt 5,13-16)e l’uomo, ancora oggi, «può sentire di nuovoil bisogno di recarsi come la samaritana alpozzo per ascoltare Gesù, che invita a crede-re in Lui e ad attingere alla sua sorgente,zampillante di acqua viva» (cfr Gv 4,14).

Da qui l’istituzione di un “Anno della fe-de” che, come preannunciato dal SantoPadre, inizierà l’11 ottobre 2012 (50° anni-versario dell’apertura del Concilio VaticanoII) e si concluderà il 24 novembre 2013, so-lennità di Cristo Re dell’Universo. Il prece-dente “Anno della fede” fu indetto da PaoloVI nel 1967, due anni dopo il Concilio e, co-me ricordato da Papa Ratzinger, esso si iscri-veva nel rinnovamento della Chiesa post-conciliare che, come qualsiasi rinnovamen-to, «passa anche attraverso la testimonianzaofferta dalla vita dei credenti».

Alla fede è strettamente legata la missio-

ne: «l’amore di Cristo che colma i nostri cuo-ri ci spinge ad evangelizzare», scrive infattiil Papa. La nuova evangelizzazione, inoltre,è un supporto alla fede, in quanto essa «cre-sce quando è vissuta come esperienza di unamore ricevuto e quando viene comunicatacome esperienza di grazia e di gioia».

Per celebrare l’Anno della fede «in manie-

ra degna e feconda», Benedetto XVI ha invi-tato la Congregazione per la dottrina dellafede, in accordo con i competenti dicasteridella Santa Sede, a redigere una Nota «concui offrire alla Chiesa e ai credenti alcune in-dicazioni per vivere quest’Anno della fedenei modi più efficaci e appropriati, al servi-zio del credere e dell’evangelizzare» . IlSanto Padre sollecita «la riflessione sulla fe-de per aiutare tutti i credenti in Cristo a ren-dere più consapevole ed a rinvigorire la loroadesione al Vangelo, soprattutto in un mo-mento di profondo cambiamento comequello che l’umanità sta vivendo».

La nostra fede nel Signore Risorto andràprofessata «nelle nostre case e presso le no-stre famiglie, perché ognuno senta forte l’e-sigenza di conoscere meglio e di trasmetterealle generazioni future la fede di sempre».Per confessare la fede «in pienezza e con rin-novata convinzione, con fiducia e speran-za», sarà fondamentale, aggiunge il Papa,«intensificare la celebrazione della fede nel-la liturgia, e in particolare nell’Eucaristia» eriscoprire il Credo. Per accedere a una cono-scenza sistematica dei contenuti della fede,Benedetto XVI incoraggia l’utilizzo delCatechismo della Chiesa Cattolica, «sussi-dio prezioso e indispensabile».

A conclusione del Motu proprio ricordache «la fede senza carità non porta frutto e lacarità senza la fede sarebbe un sentimento inbalia costante del dubbio». Il papa termina ildocumento affidando alla Madre di Dio,«proclamata “beata” perché “ha creduto”(Lc 1,45), questo tempo di grazia».

Benedetto XVI come Paolo VICosì nel 1967, in «un periodo di grandi rivolgimenti culturali»

Benedetto XVI, neldare all’Angelus delloscorso 16 ottobre l’an-nuncio dell’indizione diuno speciale Anno dellafede si è richiamato alsuo predecessore, il ser-vo di Dio Paolo VI, ilquale indisse un analo-go Anno della fede nel1967, in occasione deldiciannovesimo cente-nario del martirio degliapostoli Pietro e Paolo,«in un periodo di grandirivolgimenti culturali».

Proprio quest’ultimoriferimento temporaledel Papa – che parlavaall’indomani della gior-nata mondiale degli “in-dignados”, conclusasi aRoma con sanguinosiscontri tra manifestantie forze dell’ordine, feritie devastazioni –, potreb-be essere alla base delladecisione di Benedetto XVI di indire un Anno della fede come fecePaolo VI. Anche adesso, come negli anni 1967-68, anzi in misura piùallargata, il pianeta sembra attraversare “un periodo di grandi rivol-gimenti culturali”, con i giovani ancora una volta protagonisti di unaradicale opposizione al sistema politico, economico e sociale, congli stessi eccessi (purtroppo si è visto) e gli stessi propositi (speran-ze giovanili?) di cambiare il mondo.

«Ritengo che, trascorso mezzo secolo dall’apertura del Concilio,legata alla felice memoria del Beato Giovanni XXIII, sia opportunorichiamare la bellezza e la centralità della fede, l’esigenza di raffor-zarla e approfondirla a livello personale e comunitario, e farlo inprospettiva non tanto celebrativa, ma piuttosto missionaria, nellaprospettiva, appunto, della missione ad gentes e della nuova evan-

gelizzazione… Sarà unmomento di grazia e diimpegno per una sem-pre più piena conversio-ne a Dio, per rafforzarela nostra fede in Lui eper annunciarlo congioia all’uomo del no-stro tempo». CosìBenedetto XVI, annun-ciando la sua letteraapostolica per illustrarela sua decisione.

Il 29 giugno del 1967,una solenne concelebra-zione in piazza SanPietro (erano presentiventiquattro dei nuovicardinali, tra cui KarolWojtyla, ai quali appenail giorno prima il Papaaveva imposto la berret-ta, e una delegazione in-viata dal patriarca diC o s t a n t i n o p o l i ,Atenagora) diede alloraavvio all’Anno della fede

paolino. «Anno post-conciliare - osservò Paolo VI all’omelia -, nelquale la Chiesa ripensa la sua ragion d’essere, ritrova la sua nativaenergia, ricompone in ordinata dottrina il contenuto ed il senso del-la Parola vivificante della rivelazione».

Nei primi mesi del 1968, per i tipi della Rizzoli, uscì il libro«Parole sulla fede», che raccoglieva tutti i discorsi di Paolo VI sul te-ma. Lo speciale anno indetto da papa Montini si concluse domeni-ca 30 giugno 1968, quinto anniversario della sua incoronazione, conla concelebrazione eucaristica in piazza San Pietro al termine dellaquale il Pontefice pronunciò in latino la solenne professione di fede,«Il Credo del popolo di Dio», riprendendo la celebre formula dellafede definita dal primo Concilio ecumenico, quello di Nicea dell’an-no 325.

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Foto: Siciliani/Gennari-Sir

Il programmaSereno Soggiorno Salesianoa Seiano di Vico Equense

Sabato 29 ottobreOre 15: Accoglienza e sistemazioneOre 16: Preghiera diAccoglienzaOre 17: “In salita”Attività di conoscenza deipartecipantiOre 18: “In vetta” – BansTimeOre 18.30: “Chi ama educa. Chi educa punta in alto”La figura dell’educatore ela relazione educativaOre 20: CenaOre 21.30: Gioco: Ti racconto l’AzioneCattolica!Ore 23: Preghiera della sera

Domenica 30 ottobreOre 8: Colazione.Ore 8.30: Santa Messa.Ore 9.30: “L’IniziazioneCristiana e i Catechismidella ConferenzaEpiscopale Italiana”. Laboratori.Ore 13: Pranzo.Ore 15: “Bella è l’AzioneCattolica Ragazzi”. La proposta formativadell’Azione CattolicaRagazzi e gli strumentieducativi.Ore 18: LaProgrammazione.Laboratori.Ore 20: Cena.Ore 21: Tecniche di animazione e comunicazione.Ore 23: Preghiera della sera.

Lunedì 31 ottobreOre 8: Colazione.Ore 8.30: Lodi.Ore 9.30: “Educare alla vita buona del Vangelo”.Gli orientamenti pastoralie le attenzioni educative.Laboratori.Ore 13: PranzoOre 15: Punta in alto! La proposta formativa2011-2012Ore 16: MessaOre 17.30: Saluti ePartenze.

E dopo il primo weekend di ottobre che havisto riuniti tutti i responsabili associativi ededucativi dell’Azione Cattolica di Napoli percondividere l’itinerario del nuovo anno pasto-rale, è la volta di un altro weekend formativorivolto ai nuovi educatori, a chi per la primavolta si approccia al servizio educativo in Ac,in modo particolare con i ragazzi. E’ da sem-pre che l’Ac si prende cura della formazionedi coloro a cui viene affidata la crescita di ra-gazzi, giovani e adulti, offrendo tutti gli stru-menti utili e necessari per poter essere testi-mone della fede. “Ogni adulto è chiamato aprendersi cura delle nuove generazioni, e di-venta educatore quando ne assume i compitirelativi con la dovuta preparazione e con sen-so di responsabilità. L’educatore è un testimo-ne della verità, della bellezza e del bene, co-sciente che la propria umanità è insieme ric-chezza e limite. Ciò lo rende umile e in conti-nua ricerca. Educa chi è capace di dare ragio-ne della speranza che lo anima ed è sospintodal desiderio di trasmetterla”(Dagli orienta-menti pastorali “Educare alla vita buona delVangelo”). Nella consapevolezza che quello di

educare è “un lavoro gratuito, complesso edelicato, che non può essere improvvisato oaffidato solo alla buona volontà, l’AzioneCattolica vuole porsi accanto ai giovani edu-catori, accompagnandoli a crescere per esse-re compagni di viaggio dei più piccoli. Ilweekend formativo vuole essere un primo ap-puntamento di un percorso permanente cheha sempre un inizio e mai una fine. Un mo-mento di studio, fraternità e preghiera, in cuii nuovi educatori provenienti dalle diverseparrocchie della diocesi, da diverse realtà, po-tranno confrontarsi, lavorare, programmareinsieme, in uno stile di comunione e di ac-compagnamento reciproco. E’ un’esperienzaquesta, rivolta a tutti quei giovani e adulti, chehanno scelto di iniziare quest’anno il servizioeducativo in Ac, a tutti coloro che hanno scel-to di accompagnare con amore i ragazzi nelloro camino di fede, e a tutti coloro che han-no scelto di rispondere generosamente allachiamata del Signore e di mettersi al serviziodei più piccoli. Temi centrali di questa duegiorni saranno la figura dell’educatore e la re-lazione educativa, l’iniziazione cristiana e i

catechismi della Cei, i documenti conciliari, inuovi orientamenti pastorali, gli itinerari for-mativi dell’Ac, i testi formativi, la program-mazione. Tematiche che i nuovi educatori sa-ranno chiamati a conoscere e sulle quali po-tranno confrontarsi secondo la formula labo-ratoriale. Un weekend non solo di studio, madue giorni belli, in cui tanti giovani accomu-nati dalla stessa meta e dalla stessa scelta didonarsi ai più piccoli, avranno l’opportunitàdi sperimentare la gioia di essere famiglia diAc, figli di un’unica Chiesa Madre che vuoleavere cura di tutti e di ciascuno. Educare è im-pegnativo, oggi più che mai, e richiede sceltea volte faticose, necessarie, ma è forse il donopiù bello e arricchente che un laico possa ri-cevere. Una strada faticosa, ma non impossi-bile da percorrere. Una strada in salita ma cheti fa veramente puntare in alto e scommette-re in qualcosa che ancora non si vede, perchéda bravi educatori crediamo con speranza alfuturo, e con speranza crediamo nei giovani enei ragazzi della nostra diocesi di Napoli.

II primo weekend formativo per i responsabili di Azione Cattolica

Chi educa punta in altodi Maria Rosaria Soldi

Nuova Stagione4 • 23 ottobre 2011 Vita Diocesana

Sono stati 359 i fedeli che, tra luglio e settembre hanno incontratol’Esorcista gesuita padre Pasquale Puca, presso la chiesa del Gesù Nuovoa Napoli. Di essi, 143 vi erano stati già altre volte mentre per gli altri è sta-to il primo incontro. La loro provenienza, otre che dalla stessa città, an-che da altri 13 Comuni della Diocesi, da altre 12 Diocesi della Campaniae da 5 di altre regioni.

Tre i principali suggerimenti dati ai fedeli.Il primo è quello di continuare o riprendere, se fosse stata interrotta,

con filiale decisione in Dio, una autentica pratica religiosa, anche attra-verso una frequentazione dei sacramenti della Penitenza e dellaEucaristia: due doni di inestimabile valore e di straordinaria efficaciaspirituale offerti da Cristo ai suoi discepoli.

Il secondo è quello di evitare di soffermarsi con la memoria nel ricor-do di incresciose situazioni del passato: torti ricevuti o errori personaliche potevano essere evitati. Ciò allo scopo di non correre il rischio di ac-cogliere, alimentare e tradurre in atti di personale rivalsa i sentimenti dirancore e lo spirito di vendetta nei confronti di chi si ritiene sia stata per-sona scorretta.

Il terzo è quello di rendersi familiare la Parola di Dio. Papa BenedettoXVI nella sua Esortazione “Verbum Domini” ne sottolinea l’utilità e l’im-portanza quando fa rilevare che «non dobbiamo mai dimenticare che, afondamento di ogni autentica e viva spiritualità cristiana, sta la Parola diDio annunciata, accolta, celebrata e meditata nella Chiesa».

Sembra, perciò, più che mai utile, anzi necessario, che in situazioni dispirituale disagio interiore perché demotivati, scoraggiati o fortementecondizionati da sentimenti di gelosia, da desiderio di successo e di benes-sere personale o familiare da realizzare a qualunque costo e utilizzandoqualsiasi mezzo, risulterà senz’altro illuminante, costruttivo e rassere-nante dare ascolto a Dio che anche oggi parla ad ogni persone: nell’inti-mo della sua coscienza, ma anche attraverso a personale lettura dell’unoe dell’altro testo biblico dell’Antico e del Nuovo Testamento, di cui laChiesa è depositaria.

Chiesa del Gesù Nuovo

Il ministerodell’esorcismo

Ufficio Pastoraledella Salute

Prenotazionimedicheon lineSi porta a conoscenza che ilPoliclinico dell’UniversitàFederico II – Polo via Pansiniha reso possibile, per leparrocchie che lo desiderinodi potersi collegare online alCentro Unico diPrenotazioni. In pratica è possibile gestiredirettamente le prenotazionedi tutte le specialisticheambulatoriali effettuate alSecondo Policlinico senzache gli utenti si rechinopresso gli sportelli,scegliendo giorni ed orario.Serve un computer, lastampante ed il collegamentoInternet. Il personale del policlinicoimplementerà il programmasul computer dellaparrocchia, darà istruzionied assistenza tecnica. Il tuttogratuitamente. La parrocchiadeve solo rendersi disponibilead accogliere le richieste ditutti senza ulteriori oneri. Leparrocchie che riterrannoutile offrire questo servizio(subito attivabile) possonocontattare per ulteriorispiegazioni ed eventualeadesione il numero335.671.60.77. Per chiarimenti pratici èpossibile rivolgersi allaparrocchia San LudovicoD’Angiò di Marano dove ilservizio già è attivo dal mesedi agosto.

Leonardo Zeccolella Direttore Ufficio

Pastorale della Salute

Il 7 e 8 novembrecatechisti a convegnoIl convegno catechistico diocesano si terrà quest’anno nei giorni 7-

8 novembre 2011 presso la parrocchia dei SS. Pietro e Paolo inPonticelli. Il titolo del convegno è "Catechisti nella città". Come volutodal nostro cardinale e dal Piano pastorale diocesano, metteremo in evi-denza il fecondo rapporto tra catechesi e dottrina sociale della Chiesa,ritenuto fondamentale nel nuovo corso della diocesi fin a partire dal-la catechesi per l'iniziazione cristiana dei fanciulli e ragazzi.

Il giorno 7 ottobre la relazione sarà tenuta dal dott. Mario DiCostanzo, responsabile diocesano dell'Ufficio per il laicato. Il giorno 8ottobre, alla presenza del cardinale arcivescovo, l'intervento sarà cu-rato dal vicedirettore dell'ufficio, don Alessandro Gargiulo.

A questa comunicazione farà seguito l'invio di materiale informa-tivo. Siamo certi che, come sempre, il convegno catechistico ci doneràuna buona opportunità di confronto e di riflessione.

Antonio CannatelliDirettore

«In ogni inizio si cela un incanto che cicustodisce e ci sorregge nell’esistere». Èpartito con questa breve citazione diHerman Hesse, lo scorso 22 settembre, ilnuovo anno formativo del nostro semina-rio arcivescovile. È stato il padre rettore,mons. Antonio Serra, con l’assemblea ge-nerale, a ricordare a tutti i seminaristi ilgiusto valore da dare all’inizio di quest’an-no 2011-2012: entusiasmo, buone disposi-zioni e impegno costante.

E il nuovo anno si apre subito con tantenovità: lo slogan innanzitutto. Il tema cen-trale scelto come filo conduttore della vitacomunitaria è: «Educare alla misericor-dia…agendo con fortezza e prudenza»,frase che, come ha ricordato il rettore, rias-sume almeno tre aspetti molto importanti:«l’aspetto educativo, nel solco dei nuoviOrientamenti Cei; il tratto della misericor-dia per attingere alle opere di misericordiaindicate nel cammino giubilare napoleta-no; il motto del card. Sisto Riario Sforza,per formare le nostre coscienze secondo levirtù cristiane in vista del ministero pasto-rale». Già, il cardinale Sforza! Pastore del-la nostra Chiesa partenopea nella secondametà dell’800, il «Borromeo redivivo» èstato indicato dall’équipe educativa cometestimone di vita sacerdotale per i giovaniin cammino. Nonostante la distanza dalcontesto e dall’operato del vescovo, ci sem-bra opportuno attingere ancora alla suascuola. È ciò che ha ribadito anche donCiro Riccardi, parroco della parrocchia deiSanti Apostoli, luogo dove si conservano lespoglie del Servo di Dio. È stata la prima vi-sita ufficiale dell’anno: abbiamo pregatosulla tomba di questo illustre testimone,perché guardando al suo ministero episco-pale, impregnato di sapienza pastorale,anche noi, giovani in discernimento, pos-siamo sviluppare una semplice e radicalededizione nell’apostolato, orientata sem-pre verso la novità di Dio e capace di intra-vedere i tempi nuovi.

Altro motivo di gioia è stato, al ritorno inseminario, l’accoglienza di molti giovaniprovenienti da altre diocesi. Infatti, la no-stra bella comunità si è arricchita dell’e-sperienza di altre Chiese, del loro cammi-no e della loro vitalità. «Così – ha detto ilrettore –l’interdiocesanità diventa la notacaratterizzante l’intero anno e il seminarioconferma la sua vocazione: essere luogodell’incontro in vista della comune forma-zione, ma anche comunità a servizio dellealtre Chiese attraverso l’opera del discerni-mento vocazionale». Prima di partire pergli esercizi spirituali, c’è stato anche il tem-po di… invocare la SS. Trinità. Già, l’abbia-

mo fatto in uno dei luoghi più belli della re-gione: la badia di Cava de’Tirreni, affidataproprio al patrocinio della SS. Trinità, chericorda quest’anno il millenario della suafondazione.

L’abate D. Giordano Rota ci ha accom-pagnato in questa bellissima visita dovespiritualità e tradizione, arte e incanto,aiutano ancora l’uomo di oggi nella ricer-ca di Dio. Non ci resta, dunque, che parti-re. Nella valigia, insieme alle tante aspetta-

tive e ai buoni propositi, non mancherà l’i-deale da tutti condiviso e ribadito da donAntonio: «rendere il seminario una vera epropria scuola di relazioni in cui ciascunodi noi, accanto all’attenzione per la pre-ghiera e per lo studio, sappia maturare l’at-titudine a saper costruire e camminare in-sieme per essere immagine del BuonPastore».

Gennaro Busiello IV anno di Teologia

• 6 novembre 2011;

• 11 dicembre 2011;

• 15 gennaio 2012;

• 12 febbraio 2012;

• 18 marzo 2012;

• 22 aprile 2012;

• 20 maggio 2012.

Ecco le date per il prossimo itinerario vocazionale, dal titolo: “Cercavo un uomo che si ergesse sulla breccia” (Ez 22,30)

Tutti gli incontri si terranno in Seminario dalle 9 alle 16.30

Vita DiocesanaNuova Stagione 23 ottobre 2011 • 5

Iniziato l’anno formativo in Seminario

Educare alla misericordia

APPUNTAMENTI

Nuova Stagione6 • 23 ottobre 2011 Vita Ecclesiale

UsmiÈ in corso di svolgimento ilcorso di formazionepermanente per le Religiose.Tema di quest’anno:“LeConsacrate alla scuola dellaParola”. Le lezioni sitengono ogni martedì, dalleore 16.30 alle 18.30, nellasede di largo Donnaregina.Questi i temi dei prossimiincontri, in calendario per illprimo modulo.25 ottobre:“L’ispirazione: dal NuovoTestamento al ConcilioVaticano II”, prof. GiuseppeFalanga.8 novembre:“Il canone: aspetti storici eteologici”, prof. GiuseppeFalanga.15 novembre:“L’ermeneutica: i sensi dellaScrittura”, prof. Gaetano DiPalma.

Chiesa del GesùNuovoTerzo mercoledì del mese,incontro mensile dipreghiera dei malati con SanGiuseppe Moscati.Il prossimo appuntamento èper mercoledì 16 novembre,a partire dalle ore 16.Alle ore 17, celebrazionedella Santa Messa, i padrisono disponibili adaccogliere i fedeli chedesiderano ricevere ilSacramento della Penitenza.

Associazione“Figli in Cielo”Le famiglie della Arcidiocesidi Napoli aderentiall’associazione “Figli inCielo” si incontrano ogniterzo venerdì del mese per lacondivisione e l’elaborazionedel lutto, nella Basilica diSanta Maria del BuonConsiglio a Capodimonte apartire dalle ore 17.Prossimo appuntamento,venerdì 18 novembre.La catechesi e lacelebrazione eucaristicasaranno presiedute da mons.Enrico Ferrara, guidaspirituale del grupponapoletano.

CappucciniSant’Eframo VecchioOgni martedì, presso ilconvento dei Cappuccini diSant’Eframo Vecchio, nellasala con accesso da ViaMacedonia n. 13, padreFiorenzo Mastroianni guidala Lectio divina sul branoevangelico di ciascunadomenica. Inizio alle ore 20,chiusura ore 21. La Lectio èaperta a tutti. Perinformazioni: 081.751.94.03e-mail: [email protected]

È possibile educare?Se ne parla nel XII decanato

Martedì 11 Ottobre, come XII de-canato ci siamo interrogati sul tema:“E’ ancora possibile, oggi, educare?”,in un incontro con GiuseppeSavagnone, direttore diocesano delCentro per la Cultura di Palermo edell’Ufficio per la Cultura, l’educazio-ne, la Scuola e l’Università dellaConferenza vescovile della Sicilia; do-cente della Scuola di formazione po-litica “Pedro Arrupe” e della Scuolasuperiore di specializzazione in bioe-tica e sessuologia dell’Istituto teologi-co S. Tommaso di Messina, Fa partedel comitato “Scienza & Vita”. È edi-torialista dei quotidiani “Avvenire”.

Savagnone nel 2010 ha ricevuto ilpremio “Giorgio Chinnici” per l’impe-gno nella lotta contro la mafia.

Lo abbiamo incontrato alla lucedel suo testo: “maestri di umanità al-la luce di Cristo” scritto a propositodegli orientamenti pastorali per ilprossimo decennio: “educare alla vitabuona del Vangelo” e che offre delleprospettive molto interessanti riguar-do agli stimoli pastorali che vengonodal documento programmatico deivescovi italiani. Al mattino ha incon-trato il presbiterio, suscitando con lasua relazione gravida di spunti inte-ressanti una entusiasmante condivi-sione , Savagnone ci ha consegnatotre immagini che emergono dalVangelo riguardo all’educatore: il pe-scatore, il contadino ed il pastore.

Da qui dunque la sintesi di come unprete dovrebbe educare. Innanzituttomuovendosi per mare, rischiando co-me fa il pescatore, cercando le perso-ne e non aspettandole, poi lì dove esse

si riferiscono a lui come il contadino,aspettare che maturino con pazienza,infine come il pastore portarle dove lacrescita può avvenire grazie ad un nu-trimento genuino costituito dai valo-ri universali ed intramontabili delVangelo e andando a cercare chi, inquesto dinamismo dovesse perdersidato il rapporto personale che devesvilupparsi dove c’è una relazioneeducativa.

A sera Giuseppe Savagnone ha in-contrato i laici impegnati nella diffici-le arte educativa presso il cineteatroRoma in Portici, la risposta è statabellissima, hanno aderito 700 perso-ne all’invito, ed anche qui l’incontro èstato più che stimolante.

Il professore ha parlato della diffi-coltà odierna di educare le giovani ge-nerazioni, sempre più frammentatein ordine alla scoperta della propriaidentità, in quanto stimolate da piùfonti e non orientate da valori certi eda punti di riferimento stabili.

Egli ci ha invitati a non diventarepersone nostalgiche che rimpiangonoi tempi passati ma a sforzarsi di accet-tare la sfida di questo nostro tempo eritornare al vero senso dell’educazio-ne che è “educere” cioè trarre fuori ilmeglio della persona soggetto dellanostra azione educativa facendo pro-poste profonde e valide in ordine aquei valori universali che tutti sappia-mo riconoscere e davanti ai quali bi-sogna invitare alla responsabilità fa-cendone comprendere la bellezza e lapienezza che ne scaturisce quando siscelgono soprattutto con la propriatestimonianza.

Si pensa erroneamente che i Mistici cristiani siano va-ni sognatori, gente inutile, che vivono fuori della vita. Inrealtà non è così. Essi non danno importanza alle lusin-ghe terrene, ai falsi miraggi, ma raggiungono le altissimevette serene, dove l’aria è pura, la luce è vivida, il cuore gu-sta veramente la felicità. Nello stesso tempo furono uomi-ni d’azione, conoscitori profondi dei bisogni delloSpirito, ideatori di vasti movimenti sociali nella Chiesa efuori: si pensi a San Tommaso d’Aquino, a San Benedettoda Norcia, San Francesco, San Domenico e, come esem-pio per tutti, Santa Caterina da Siena, immersa in Dio enella vita politica del suo tempo.

Un’altra Caterina, da Genova, appartiene alla stessamirabile schiera. Fu nobile figlia di Dogi, i Fieschi, il pa-dre fu Vicerè di Napoli e vantava nella sua famiglia duePontefici: Innocenzo IV e Adriano V. Essa nacque aGenova nel 1447. A 16 anni, dai genitori fu data in sposaa Giuliano Adorno, vizioso e dissipatore. Dal profondodel suo cuore un sospiro: «Domine, fac ut videam lumen!»(Signore, fa’ che io veda la luce) e fu esaudito. Sua sorel-la monaca, Limbania, le suggerì di chiedere consiglio adun religioso di santa vita. Il 21 marzo del 1473, non appe-na Caterina si inginocchiò dinanzi al sacerdote, ebbe unavisione così chiara della sua miseria che, disse, «Fu qua-si per cadere svenuta».

Ha inizio così il luminoso Cammino della Santa sullavia della perfezione interiore. Essa stessa, del resto, nelsuo mirabile “Dialogo del Divino Amore”, narra questocammino, con le sue soste, con le sue cadute, con gli slan-ci che la conducevano verso oceani di luce.

Nell’altra sua opera, “Trattato del Purgatorio”, che daiteologi è considerato come un vero testo classico, è rap-presentata con grande intuito la condizione delle animecontente di soffrire perché sono certe di giungere, quan-do sarà il momento, all’eterna pace.

Nel “Dialogo” splende la luce del Paradiso, irradia lapotenza dell’«Amore che muove il cielo e le altre stelle».Questo “Dialogo” si divide in tre parti, di cui la prima haquasi valore autobiografico, la seconda descrive la perfe-zione della vita spirituale conseguita dalla Santa, e la ter-za, la più interessante, narra meravigliosamente l’amoredivino e dei suoi stupendi effetti sull’anima umana.

Qui Caterina si eleva ad altezze veramente grandi. Lasua parola esprime una passione sincera, un impeto liri-co così veemente che a leggerla si resta attoniti e si è tra-sportati come in un volo da questa anima beata che beveal calice dell’amore e ne trae scintille di fuoco ardente.

Ascoltiamola: «O Amore, il tuo nome è soave tanto cherende dolce ogni cosa; con la tua soavità tu spezzi i cuoriduri più che diamanti e come la cera al fuoco liquefar lifai. O Amore, tu scacci dal cuore ogni malinconia, ognidurezza, ogni proprietà ed ogni mondana dilettazione. OAmore, tu fai gli uomini di cattivi buoni, di maliziosi sem-plici e fai in modo che egli si contenti di essere solo da teguidato, perché tu sei la nostra dolce Guida. O Amore, vi-ta nostra, beatitudine nostra, riposo nostro». (Vita, I, 27).

Ernesto Hello, nel suo “Fisionomia di Santi”, nel con-frontare Santa Caterina da Genova con Santa Geltrude,due grandi mistiche, ha delle espressioni molto puntualinel disegnare il profilo spirituale della Nostra: «MentreSanta Geltrude seguiva le tracce di Gesù Cristo e si lega-va con tutte le sue forze a seguirne l’umanità, SantaCaterina da Genova era tutta protesa verso l’abisso dellasua divinità. Senza escludere il suo spirito di preghiera ela sua Contemplazione, Ella si nutriva in modo specialedei misteri che riguardavano la vita divina del Cristo.Santa Caterina fu dunque la Santa della sua divinità; ellaci informa sull’abisso che separa Dio dall’uomo e ci mo-stra il ponte gettato su questo abisso».

Tutto del “Dialogo” è importante è interessante, ma loè particolarmente la Terza Parte. I primi sette capitoli so-no di una profondità sublime e rivelano, attraverso ap-punto un dialogo tra l’Anima e Cristo, con domande daparte della Santa e risposte da parte del Cristo, tutta lagrandezza e la bellezza mistica della Nostra. Ad esempionel primo capitolo essa domanda a Cristo la ragione delsuo immenso amore verso l’uomo, che gli è sempre con-trario e cosa è l’uomo, del quale Egli ha tanta cura.

Ecco la risposta del Cristo: «Alla tua domanda, cioèperché io ami questo uomo tanto a me contrario, io ti ri-spondo che per l’infinita mia bontà e per lo puro amorecol quale io amo quest’uomo, non posso vedere i suoi di-fetti, né mancar di far l’opera mia, la quale è di fargli sem-pre bene». Il “Dialogo” si chiude con una professione diumiltà e di silenzio: «O Amore, io non trovo parole appro-priate per esprimere la tua benigna e gioconda signoria,la tua forte e sicura, la tua così amena e soave graziosità».E, rispondendo al Signore, il quale le aveva richiesto co-sa pensasse del suo amore, Caterina rispose: «Io dico cheTu sei il mio Dio, d’amore ferito, nel quale io vivo lieta econtenta».

S. Caterinada Genova

di Michele Borriello

Nuova Stagione 23 ottobre 2011 • 7Pastorale e Domenica

23 ottobre: Domenica XXX del Tempo Ordinario

I sensi della Scrittura nei Vangeli domenicaliLittera gesta docet: la lettera insegna i fatti. Quid credas allegoria: l’allegoria cosa credere.Moralis quid agas: la morale cosa fare. Quo tendas anagogia: l’anagogia indica la meta

Il secondoannuncio

Con il “secondo annun-cio” la Chiesa si rivolge a que-gli adulti che hanno ricevuto,da bambini, una prima edu-cazione cristiana, ma si sonopoi allontanati dalla fede edalla pratica cristiana. Perpèoter ricominciare un cam-mino di fede, essi necessitanodi essere avvicinati nelle si-tuazioni reali di vita.

Il volume fornisce un’in-troduzione al tema e alcuneindicazioni teoriche e meto-dologiche di base. Presentapoi alcune delle situazioni divita che saranno oggetto deisuccessivi sussidi di forma-zione: il mondo giovanile, ilmatrimonio e la sua crisi, illavoro, la disabilità e la po-vertà.Enzo BiemmiIl secondo annuncio.La grazia di ricominciareEdizioni Dehoniane 2011 100 pagine – euro 7.50

ALFABETO SOCIALEi RECENSIONI

Una speranza per i coniugi separatiC’è una speranza per i matrimoni in difficoltà. La separazio-ne non è necessariamente l’inizio della fine. L’autore di questovolume ritiene che l’ideale biblico di una coppia separata siala riconciliazione, e offre indicazioni per compiere questo per-corso con piccoli passi accessibili. Il dottor Chapman risponde a domande quali: è opportunofrequentare un’altra persona durante il periodo della separa-zione dal coniuge? Come ci si deve comportare con i figli? Unperiodo di separazione dal coniuge può essere un gesto d’amo-re? Che cosa posso fare se il mio coniuge non vuole riconci-liarsi con me? Alla fine di ogni capitolo si trovano domandeutili per la riflessione, che possono aiutare il singolo individuoe la coppia a compiere un percorso di crescita.Gary ChapmanUna speranza per i coniugi separatiEdizioni Ldc - 2011144 pagine – euro 10,00

Il Papa, Nietzschee la cioccolata

Sorseggiare una tazza di cioccolata interrompe o no il digiu-no, rigorosamente prescritto dalle leggi della Chiesa? La gu-stosissima sostanza proveniente dal Nuovo Mondo può con-siderarsi una vera bevanda? Verso la metà del 1600 e per oltreun secolo Papi, insigni teologi e ambasciatori dei re dibattonoaspramente la questione, impensabile prima della scopertadell'America. I più rigoristi (tra cui domenicani e carmelita-ni), da un lato, giudicano inconciliabile coniugare digiuno egola; i più permissivi (tra cui gesuiti e francescani), dall’altro,portano a difesa della propria posizione addirittura le estasimistiche di Rosa da Lima, poiché un angelo sostiene le fatichedella Santa porgendole esattamente una tazza di cioccolata.In opposizione al caffè, bevanda ritenuta in sintonia con l’eti-ca protestante, espressione di ascesi, razionalismo e operositàdella borghesia progressista, la cioccolata viene percepita daicontemporanei come prettamente cattolica e barocca, adattaall’ozio degli aristocratici dell’Ancien Régime.Il titolo del volume bene esprime le strade seguite dalla ricer-ca: l’interpretazione (Nietzsche) di un dibattito di teologiamorale (il Papa) su un episodio di storia dell’alimentazione (lacioccolata). Il tema è uno spunto per ragionare anche sul pre-sente, su questioni che trovano la Chiesa un po’ distratta ed èuna sollecitazione ai teologi affinché non si lascino sfuggire lemolte sfide, assai prossime al vissuto dei cristiani, che i “NuoviMondi” di oggi pongono.Claudio BalzarettiIl Papa, Nietzsche e la cioccolataSaggio di morale gastronomicaEdizioni Dehoniane 2009 256 pagine – euro 18.00

Scuola, dalla protestaalla proposta

di Antonio Spagnoli

La scuola, come del resto l’intero Paese, vive una fase difficile della sua storia.Inevitabili, a questo punto, appaiono le proteste. Scioperi e manifestazioni, concortei per le strade della città, sembrano essere l’unico modo per affrontare seria-mente i problemi e gridare il proprio dissenso e la propria rabbia. Ma non tutti lapensano così. Gli studenti di Azione Cattolica ritengono che questo non sia il mo-do migliore di affrontare i problemi della scuola ed hanno preso le distanze dallemanifestazioni che, lo scorso 7 ottobre, hanno agitato le piazze di numerose cittàdel nostro Paese.

Nel dissociarsi dalle manifestazioni indette per quel giorno, il Movimento stu-denti di Ac ha voluto precisare che la sua posizione «non deve essere interpretatacome uno strappo al dialogo con le associazioni e i movimenti studenteschi chehanno organizzato, sostenuto e preparato la giornata di protesta né, tanto meno,deve essere fraintesa come disconoscimento dei gravi problemi che soffocano lascuola italiana».

Gli studenti del Msac semplicemente hanno scelto di non scendere in piazza per-ché convinti che il giusto luogo per dare valore alle idee «per formulare proposteconcrete che possano rivelarsi davvero utili alla scuola italiana, non sia la piazza,ma piuttosto quel tavolo di confronto a cui tutti, studenti, tecnici e dirigenti mini-steriali insieme al Ministro, dovremmo partecipare: il Forum delle associazionistudentesche».

Forum che, purtroppo, è scarsamente preso in considerazione ormai dallo stes-so Ministro Gelmini, che, assente da qualche tempo alle riunioni – come le stesseassociazioni studentesche impegnate nella protesta -, sembra non essere più dispo-sto a confrontarsi con gli studenti.

Alla luce di questi fatti, gli studenti del Msac lanciano un appello e chiedono al-le associazioni e ai movimenti studenteschi, che con loro siedono al tavolo istitui-to presso il Ministero «di dimostrare nei luoghi opportuni che “siamo l’Italia checonta”, ricordando che, in quelle sedi, non si rappresenta solo se stessi, ma tutti glistudenti italiani che sognano e credono ancora e nonostante tutto in una scuola chesia capace di farli crescere come uomini e come cittadini».

«Non dubitiamo – scrive il Msac – che gli studenti che stanno scendendo nellepiazze si stiano facendo portavoce di proposte concrete e ragionate e, proprio perquesto, chiediamo loro di mettere da parte le proteste urlate e abbracciare con con-vinzione le armi del dialogo e del confronto presentandosi, con la stessa passionee fervore con cui tanto si danno da fare per animare le piazze in difesa della scuo-la pubblica, anche al tavolo istituito presso il Ministero dell’istruzione».

Convinti che non si possano nascondere o «mascherare i problemi e le difficoltàdella scuola italiana», ma che, al contrario, si debbano affrontare «con chiarezza esincerità», gli studenti di Ac, ribadendo la loro disponibilità al confronto, chiedo-no al Ministro di riprendere il dialogo con il mondo della scuola, in particolare congli studenti.

«Per questo motivo – scrive ancora il Msac – chiediamo maggior coinvolgimen-to e disponibilità all’incontro da parte del Ministro perché, se non impara a cono-scerci, non potrà mai davvero toccare con mano le difficoltà e le fatiche di chi ascuola ci va tutti i giorni. Chiediamo maggior coinvolgimento perché, da metà ago-sto fino ad oggi, sono state diverse le proposte di modifiche messe in discussionein materia di scuola (le modifiche delle prove alla maturità, la probabile creazionedel liceo sportivo), ma per nessuna di queste ci è mai stato richiesto un parere».

A propositodi sfida educativa

Un lentosuicidiodemografico

di Teresa Beltrano

Il Comitato per il progettoculturale della ConferenzaEpiscopale Italiana, ha pubblicatoa distanza di due anni da “La sfidaeducativa”, un secondo volume: “Ilcambiamento demografico”, editoda Laterza che, contiene unRapporto-proposta sulla realtàdemografica del nostro Paese. LaChiesa da sempre ha dedicatoun’attenzione particolare aiproblemi demografici, afferma ilCardinale Ruini nella prefazionedel libro. Già nel 1985 i vescovidell’Emilia Romagnapubblicarono un documento daltitolo “Una Chiesa che guarda alfuturo”, in cui denunciavano lasituazione negativa riguardo lenascite. Da allora ad oggi la Chiesaitaliana, non ha mai smesso diinsistere sulle problematichedemografiche. Il Cardinale Bagnasco in occasionedell’Assemblea della ConferenzaEpiscopale Italiana nel maggio2010 affermò: «L’Italia staandando verso un lento suicidiodemografico». In realtà, afferma ilCardinale Ruini, la decisione dipubblicare una serie di Rapporti-proposta riguardanti l’Italia nascedalla sollecitudine per i grandiproblemi umani che emergono nelnostro tempo e che toccano più davicino un paese come il nostro.Esiste un rapporto profondo tra ilproblema dell’educazione e quellodemografico. Essi hanno ungrande spessore umano in causaciò di cui è fatta la vita sia dellepersone e delle famiglie sia deipopoli e delle loro istituzioni erappresentanze. L’attenzione del Rapporto-proposta, si concentra soprattuttosulle motivazioni e implicazioniantropologiche e socio-culturali,oltre che economiche deicambiamenti demografici. Sonostati presi in considerazioni tutti ifattori che incidonosull’andamento demografico, cosìle conseguenze che ne possonoderivare. Vengono dunque presi inattenta analisi la diminuzione dellenascite e i mutamenti dellestrutture familiari, la sconfittadella mortalità precoce el’invecchiamento dellapopolazione, le conseguenzedemografiche dell’aborto, il ritardonel passaggio all’età adulta, ladisoccupazione giovanile e ledifficoltà delle giovani famiglie e diquelle numerose, in particolare lafatica delle donne nel conciliarecura dei figli e lavoro; dall’altro latosi affronta il tema del rapidoaumento dell’immigrazione, con lasua incidenza ma anche con i suoilimiti nel contrastare il declinodemografico dell’Italia.

Lettera (Matteo 22, 34-40): “Allora i fari-sei, avendo udito che egli aveva chiuso labocca ai sadducei, si unirono insieme euno di loro, un dottore della Legge, lo in-terrogò per metterlo alla prova: “Maestro,nella Legge, qual è il grande comanda-mento?”. Gli rispose: “Amerai il Signoretuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta latua anima e con tutta la tua mente. Questoè il grande e primo comandamento. Il se-condo poi è simile a quello: Amerai il tuoprossimo come te stesso. Da questi due co-mandamenti dipendono tutta la Legge e iProfeti”.Allegoria: un Dottore della Legge fa unadomanda al Maestro, non perché ignora-va la Legge ma per mettere alla prova ilMaestro, non per vedere se era degno diquesto nome, ma per trovare motivo di ac-cusarlo e condannarlo. Gesù gli dà pienasoddisfazione, come sempre. L’episodio èl’eterna allegoria della pretesa dei saputel-li di affliggere i sapienti, e dei cattivi per fa-re del male ai buoni. Gesù è la Sapienza diDio, che mette sistematicamente a posto isuoi avversari, e ha persino promesso ai

suoi seguaci: “Io vi darò lingua e sapienzaa cui tutti i vostri avversari non potrannoresistere” (Lc 21,15). L’episodio è anche al-legoria di un fenomeno dilagante oggi:molti “fingono” di non sapere cosa è l’a-more e come si esprime in modo adegua-to.Morale: il Dottore della Legge chiede qualè il primo e più importante dei comanda-menti, e scopre che non si può parlare diun primo senza richiamare il secondo, es-sendo inscindibili: non si può infatti ama-re Dio senza amare il prossimo, né si puòamare il prossimo senza – almeno incon-sciamente – amare Dio. Gesù insegna chel’amore verso il prossimo è veramente talese “somiglia” al primo, cioè all’amore ver-so Dio. Spesso gli uomini fanno confusio-ne, chiamando amore l’egoismo, mentrel’amore di Dio è altruistico. Spesso si diceche al cuore non si comanda, e si conclu-de che non si può comandare di amare. Mal’altruismo richiede sempre capacità di sa-crificarsi, e questo richiede esercizio di vo-lontà, a cui si può e si deve comandare. Maè necessario sempre metterci il cuore, per

la dignità di Dio e dei nostri simili. Dio vaamato con tutto il cuore, con tutta l’animae con tutta la mente; e il prossimo va ama-to come vorremmo essere amati noi stes-si: non freddamente, non con distacco,non per forza. Bisogna saper vedere Dionell’altro, anzi saper vedere l’altro nellosplendore divino. Se vedessimo un pez-zente o un barbone nel momento in cui do-vesse lasciare questo mondo, lo vedrem-mo subito risplendere come una stella nelcielo, se muore amico di Dio!Anagogia: dimmi chi ami e ti dirò chi sei.Dimmi come ami e ti dirò chi sei. Il mododi amare e l’oggetto dell’amore ci indicanose somigliamo a Dio. L’amore vero eleval’uomo ad altezze sublimi. Ciò che passaper amore ma non lo è, può abbassare l’uo-mo fino ai belluini. L’uomo deve conosce-re la sua vocazione e non può errare inquesta materia.

Fiorenzo MastroianniOfm Cappuccino

Speciale Nuova Stagione8 • 23 ottobre 2011

Liberare la SEGUE DALLA P

Progettidell’UfficioPastoralecarcerariaLiberi di vivereÈ un’iniziativa finalizzataall’inclusione socio-lavorativadi persone detenute persostenerle nel percorso diriabilitazione personale. Prevedela creazione di una unitàagricola autosufficienteattraverso la realizzazione di inuna “filiera breve” conproduzione di 40.000 piantearomatiche e officinali e la lorocommercializzazione. Le attività si realizzerannoall’interno della strutturacarceraria dove verrà utilizzatal’area coltivabile e le serre.Destinatari dell’intervento sono5 persone in particolare stato dibisogno, detenute pressol’ospedale psichiatricogiudiziario di Secondigliano,selezionatidall’amministrazionecarceraria.

Non più ai margini Il progetto rivoltoprincipalmente a ex detenuti,prevede un piano di azionesociale integrato tra il carcere eil territorio che individui e attuii percorsi, necessariamentepersonalizzati, dalpenitenziario verso ilreinserimento sociale elavorativo. L’intervento vede ilcoinvolgimento di tutti gliattori direttamente edindirettamente coinvolti (idestinatari privilegiati,l’istituzione carcere, la Caritasdiocesana, le organizzazioni delnon profit e del profit delterritorio, gli Enti Pubblici) inun azione di rete che si basasulla necessità di creare unponte tra le attività educative ela vita all’esterno delle mura delcarcere. Le attività prevedono ladisponibilità di spazi diaccoglienza notturna e diurnaall’interno della strutturaindividuata per far fronte alproblema abitativo per duepersone per tutto l’anno edell’attivazione di 8 borselavoro per un periodo di 9 mesi.

Il Giubileo è stato pensato propriocome riscatto personale e comuni-tario, un’opportunità per offrire a

tutti speranza: se tutto diventa dram-matico, si può andare a finire là dovenon vorremmo, se abbiamo, invece, lasperanza di recuperare e rinnovare,possiamo continuare a vivere. Ecco ilGiubileo per Napoli: dare speranza,aprire le porte alla speranza, perché difronte ad un’esistenza minacciata dapiù parti, l’annuncio della nostraChiesa non può restare generico oastratto, o fatto solo di parole e di pro-messe non mantenute, ma deve parti-re dalla realtà concreta dell’uomo chevive oggi nella nostra terra.

E il Giubileo delle Carceri - che na-sce dall’icona scelta per questoGiubileo: le sette opere diMisericordia, “Visitare i carcerati” - èproprio un’occasione di riscatto che

apre un orizzonti di speranza nuovi: la sof-ferenza, il dolore, la solitudine della de-tenzione può trasformarsi in percorso dirinascita e di crescita. Il Vangelo di Cristova annunciato ad ogni detenuto perchél’annuncio di liberazione è per tutti: esse-re recluso non vuol dire essere escluso,ogni persona è immagine e somiglianza diDio.

Il tempo di detenzione non può esseretempo perso, tempo inutile. Né può tra-sformarsi in un tempo di ozio, pena il ri-schio che si trasformi in un tempo vizioso.Piuttosto deve diventare un’opportunità

in cui mettere a frutto i propri talenti, per-ché stare in un luogo blindato non signifi-ca vivere in un’isola a se stante, esclusodalla realtà della società, ma vuol dire es-sere persone in relazione: con il mondocarcerario (cappellani, polizia, volonta-ri…), con la famiglia, con la comunità cri-stiana e sociale. Il tempo di detenzione,quindi, non è ritorsione sociale, ma luogodi formazione anche attraverso esperien-ze lavorative, per evitare che prendano ilsopravvento la violenza e la diseducazio-ne. Basta pensare ai tanti suicidi o a disor-dini causati da motivazioni etniche, socia-

Ufficio Pastorale Carceraria

Essere volontario dentro e fuori il carcere

Un corso di formazione da novembre 2011 a giugno 2012

Obiettivi Il corso è strutturato in modo da dare una visione completa

dell’istituzione carceraria e delle pene alternative al carcere,del ruolo del volontariato cattolico e degli strumenti da utiliz-zare per ottenere una relazione efficace con le persone condan-nate (detenute o in esecuzione penale esterna).

DestinatariIl corso è destinato ad aspiranti volontari e volontari già at-

tivi. I volontari avranno gli strumenti per operare più serena-mente e con maggiore efficacia sia all’interno che all’esterno.Inoltre ha lo scopo di fornire informazioni sui percorsi post-pe-nitenziari, stimolare la sensibilità sociale nei confronti dellepersone detenute o in esecuzione penale esterna e promuove-re la cultura del volontariato.

Sede e informazioniIl corso si terrà, sempre di lunedì, alle ore 17.30, presso la sa-

la convegni del Centro Diocesano di Pastorale Carceraria, invia Santa Sofia 30 (081. 44.68.92) e-mail: [email protected] Programma

Il corso sarà strutturato in incontri che affronteranno diver-se problematiche Quali: la normativa, la realtà carceraria e lefigure coinvolte, l’esecuzione penale esterna, le tecniche di col-loquio e comunicazione. Lo specifico del volontariato cattoli-co. A fine corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Questo il calendario delle lezioni.7 novembre – Esperienze dirette in carcere di volontari ed ex

detenuti.

5 dicembre – I problemi di Poggioreale e di Secondigliano, ilruolo del volontariato visto dall’istituzione (Cosimo Giordano,direttore carcere Poggioreale; Liberato Guerriero, direttorecarcere di Seconigliano).

9 gennaio – Le attività del Garante dei diritti dei detenuti.Problematiche e proposte (Adriana Tocco, Garante dei dirittidei detenuti della regione Campania).

6 febbraio – Il carcere in Italia, suoi problemi e possibili so-luzioni. La storia del carcere in Italia dalla riforma del 1975 adoggi (Carmine Polidoro “Carcere possibile”).

Domenica 26 febbraio – Giornata per i carcerati (MariaSantissima del Carmine Maggiore).

5 marzo – L’ordinamento penitenziario: i permessi premio ele misure alternative. Il ruolo del Magistrato di Sorveglianza(Carmine Antonio Espo sito, presidente del Tribunale di Sor -veglianza di Napoli).

16 aprile – Problemi all’esterno: risorse della città e interven-ti degli enti locali e della società della salute (Rino Pastore).

7 maggio – Le tecniche di colloquio, comunicazione ed os-servazione (Ro berto Iannucci, criminologo; RosariaCampanella, sociologa).

4 giugno – La Catechesi in carcere: Per un annuncio incarna-to nella situazione. Problemi e prospettive (don FrancoEsposito).

25 giugno – Il ruolo del Cappellano. La Celebrazionedell’Eucarestia in carcere “annuncio di liberazione” (donRaffaele Grimaldi).

Concelebrazione eucaristica con i cappellani di Poggiorealee Secon igliano.

SpecialeNuova Stagione 23 ottobre 2011 • 9

a speranzaPRIMA PAGINA

La testimonianzadi ClaudioHo conosciuto il carcereall’età di 19 anni. All’iniziodella mia detenzione mi eramolto difficile andare avanti,soprattutto per la mancanzadell’amore dei miei cari: seiore al mese non mi bastavanoper ricaricarmi d’amore equesto non mi faceva viverebene. Durante il percorso della miadetenzione grazie alla Paroladi Dio ho scoperto la veralibertà, quella che sentivodentro di me nonostante stavoin quelle quattro mura fatte dipietra e nostalgia, mentreprima da libero non lasentivo, non la vedevo, non lapensavo, una libertà disperanza in un futuromigliore senza ricadere neglierrori.Ringrazio il Signore peravermi fatto conosceredurante quel cammino dellepersone speciali come donFranco Esposito, suor Lidia,Antonio Mattone, don Tullioe suor Annamaria che mihanno seguito e tutt’ora, chesono un uomo libero, mihanno accolto fraternamentee come figlio al Centrodiocesano di Pastoralecarceraria dove svolgo la miaattività di volontario. Colgo l’occasione per diregrazie ai volontari cheoperano nelle strutturecarcerarie per lo splendidolavoro che fanno. Questi uomini e donne chelavorano nelle carceri aiutanoa comprendere che ci sonopersone a cui interessa starevicino a coloro che vivono indetenzione per dargli quellasperanza e quello stimolo perandare avanti.Per dare un senso di fiduciapiù forte e di speranza,occorre l’impegno di tutti, aivari livelli istituzionali.Per fare questo credo cheoccorra un impegno concretoquotidiano che sia unriferimento costante per lavita di una persona, per farglievitare di scegliere ciò che èmale, e imparare a rinunciarea ciò che è inutile.

ziative che rappresentano soprattuttoun richiamo per la società civile, per-ché il Giubileo deve essere proprio li-berazione, rinnovamento del nostromodo di pensare e di agire nei con-fronti dei dimenticati.

Perché tutto questo possa realiz-zarsi è necessaria un’umanizzazionedel carcere ed una sua socializzazio-ne. E un bell’esempio di inclusione so-ciale è rappresentata dalla serra in cuicentinaia di detenuti lavorano aSecondigliano e dalla chiesa costruitadagli stessi carcerati.

La dignità non può essere “carcera-ta”. Dio ama non soltanto alcuni, nonsoltanto tanti, ma tutti. Questo vuoldire che non c’è nessuno che può ri-manere fuori da questo impeto d’amo-re.

Crescenzio Card. Sepe*Arcivescovo Metropolita di Napoli

li, politiche, religiose, sessuali. In tal sen-so, dunque, andrebbero ripensati i luoghie le strutture, ovvero sarebbe auspicabileuna revisione del sistema intorno a duepunti fondamentali: la rieducazione e l’in-serimento nella società.

Non posso non ricordare il gesto di cle-menza che il Beato Giovanni Paolo II chie-se nel grande Giubileo del 2000, in obbe-dienza alla Parola di Dio che sollecita «laliberazione dei prigionieri». Per questo in-vochiamo tutte quelle misure alternativeper quei detenuti che possono ottenerle,come segno giubilare. Abbiamo aperto la

porta del carcere perché vogliamo abbat-tere il muro che ci separa dai nostri fratel-li detenuti. I carcerati non sono degli ap-pestati ma persone che hanno sbagliato ea cui va restituita dignità. Per questo la co-munità ecclesiale partenopea ha istituitodieci borse lavoro, dal valore di 450 euromensili, che mirano a sostenere ex dete-nuti disoccupati con l’obiettivo di tagliarei legami con la criminalità e sostenere co-loro che si avviano al lavoro. Accanto alleborse lavoro, pensiamo anche ad una casadi accoglienza e l’adozione da parte delleparrocchie di un detenuto. Si tratta di ini-

Umanizzare il carceredi Rosanna Borzillo

«Non piegatevi, non fatevi schiacciaredalla paura. La Chiesa è con voi». Il cardi-nale Crescenzio Sepe ha lanciato un mes-saggio di speranza ai detenuti, alle fami-glie, ai parenti, il 12 ottobre scorso, nelgiorno che la diocesi dedica alle carceri,nel corso di questo anno giubilare, inau-gurato il 16 dicembre scorso. Sono due imomenti scelti dalla Chiesa di Napoli percelebrare il Giubileo delle carceri: la mat-tina al penitenziario di Secondigliano conil convegno “Liberare la speranza” ed ilpomeriggio con una fiaccolata, partitadalla chiesa di San Carlo Borromeo alCentro Direzionale ed arrivata alla casacircondariale di Poggioreale. Qui l’arcive-scovo, affiancato dai cappellani donFranco Esposito e don Raffaele Grimaldie dai direttori dei penitenziari diPoggioreale, Cosimo Giordano e diSecondigliano Liberato Guerriero, haaperto simbolicamente le porte per faruscire i detenuti che hanno accolto l’iconadella Madonna dell’Arco. «Abbiamo aper-to la porta del carcere perché vogliamo ab-battere il muro che separa i nostri fratellidetenuti da noi – ha detto l’arcivescovo -non sono degli appestati, ma persone chehanno sbagliato e a cui va restituita di-gnità». In mattinata nel carcere diSecondigliano un convegno per annun-ciare «per dire – ribadisce il cappellanodon Raffaele Grimaldi – che il Giubileo de-ve essere proprio liberazione, rinnovamen-to del nostro modo di pensare e di agire neiconfronti dei dimenticati».

Nel dibattito a più voci con PaoloGiulini, criminologo clinico, professoreall’Università Cattolica di Milano e diret-tore del Presidio Criminologico delComune di Milano; con CarmineantonioEsposito, presidente del Tribunale diSorveglianza di Napoli; con AdrianaTocco, garante dei Detenuti della RegioneCampania, la consapevolezza che per tut-ti c’è la possibilità di ripresa, che la spe-ranza è possibile ma occorre un carcerepiù umano e che offra formazione. Perquesto la diocesi offre una prima opportu-nità: le borse, dal valore di 450 euro men-sili, mirano a sostenere ex detenuti disoc-cupati con l’obiettivo «di tagliare i legamicon la criminalità e - ha spiegato il cardi-nale - rappresentano una piccola cifra concui intendiamo sostenere coloro che si av-viano al lavoro». Accanto alle borse, unacasa di accoglienza per detenuti e detenu-te e l’adozione da parte delle parrocchie diun detenuto. «Si tratta - ha proseguitoSepe - di iniziative che rappresentano an-

che un richiamo per la società civile a nonabbandonare i fratelli in difficoltà».

«Il recluso non può essere un escluso –ha detto ancora il Pastore - stare in unluogo blindato non significa che questosia un’isola a se stante, escluso dallarealtà della società. La vostra permanen-za qui - ha aggiunto rivolto ai detenuti -non è un tempo inutile, né può trasfor-marsi in un tempo di ozio».

Secondo il cardinale, «il pericolo con-creto» cui vanno incontro i detenuti èrappresentato dalla possibilità che «iltempo trascorso in reclusione possa tra-sformarsi in altri vizi». Dal cardinale,l’appello a «un’umanizzazione» del car-cere che offra opportunità di «socializ-zazione».

«La dignità - ha detto ancora - non puòessere carcerata ed è la società stessa chedeve riconoscere che, sebbene abbia sba-gliato, il carcerato non può essere esclu-so». Condividono, il cappellano donFranco Esposito e la garante AdrianaTocco che lancia un appello alla politica.«Che deve intervenire e garantire un car-cere più umano. Occorre depenalizzare ireati meno gravi. Non si può pensare alcarcere per tutti. Né pensare che certezzadella pena voglia dire incriminare e rin-chiudere una persona privandola dellasua dignità. L’uomo esiste anche nei rea-ti più efferati. Facciamo venire fuori l’uo-mo. Chiediamo alla politica – aggiunge laTocco - di intervenire e alla società civiledi rispettare l’uomo, di non abbandonar-

lo, di garantire che in carcere possa fareun percorso di rieducazione che gli per-metta di ritornare in società come perso-na armoniosa». Rilancia il procuratorecapo della Repubblica di NapoliGiovandomenico Lepore, Il sovraffolla-mento delle carceri è dovuto «alla man-canza di politiche idonee. In Italia le leggiche si fanno si buttano via. Sono state fat-te leggi per la rieducazione dei detenuti.Avremmo dovuto avere meno detenuti incarcere e invece abbiamo il sovraffolla-mento». In merito all’ipotesi di un prov-vedimento di amnistia, il procuratoreparla di «provvedimenti provvisori chenon risolvono il problema». «Le amnistie- ha spiegato Lepore - servono soltanto asvuotare e riempire di volta in volta i pe-nitenziari, sono provvedimenti che si as-sumono per problemi di praticità, mentresi deve puntare sulla rieducazione nonfatta di parole. Critico anche il direttoredi Poggiorerale Cosimo Giordano: «Sel’amnistia non è supportata da situazionifavorevoli esterne è un provvedimentoquasi inutile. Occorre offrire un’opportu-nità ai detenuti».

Sepe invita ad un gesto di clemenza.«Allargare le misure alternative per queidetenuti che possono ottenerle, come se-gno giubilare». L’arcivescovo ricorda ungesto simile chiesto da Giovanni PaoloII che invocò l’amnistia nel 2000 e citala Bibbia «secondo cui – dice - tra le fi-nalità del Giubileo c’è la liberazione deiprigionieri».

Nuova Stagione10 • 23 ottobre 2011 Attualità

Le SanteReliquieGli antichi cristianiaffermavano che la devozioneai Santi Martiri e alle lororeliquie sono lamanifestazione di venerazioneverso Gesù stesso. Il culto dellereliquie risale ai tempi deiprimi cristiani e la Croce diGesù è proprio una delle primereliquie.Per intercessione dei nostriSanti ci rivolgiamo al nostroDio e per essere più vicini aloro visitiamo i luoghi dovehanno vissuto, cerchiamo iloro ricordi e le loro impronte.La parola ha origine dal latinoreliquiae: resti. È unamemoria fisica latestimonianza viva di unSanto o di un Beato. NellaChiesa ha sempre avuto unvalore grande, perché ci riportaalla concretezza storica comeun resto, una presenza delpassato storico del Santo. Un altro valore la reliquia cel’ha per il rapporto fisico che ilSanto ha avuto conl’Eucaristia, con il SignoreDio, un rapporto anchesacrale. Il valore del corpo diun battezzato, per unione digrazia è un corpo-tempio delloSpirito Santo. Ma quello di unSanto lo è ancora di più,perché ha vissuto nella suacarne questa santità,comunione di grazia con Dio, eil suo corpo è stato aiutatodalla stessa grazia in manierasolenne. La reliquia permettedi mantenerci quasi incontatto con questo corpo. Nella storia le reliquie hannoavuto un ruolo importanteanche nel combattimentocontro lo spirito del male,perché la reliquia non è amatadal diavolo, essendo una realtàfisica che ha un rapportospeciale con la grazia. Lereliquie sono state sempreposte nell’altare delle chieseperché proprio l’altare dove sicelebra l’Eucarestia porti lamemoria viva di coloro chesono stati uniti al sacrificio delCristo con la loro vita.La devozione delle reliquie nondeve disturbare la vivapresenza di Cristo neltabernacolo. Quando vado inchiesa, prima mi inginocchiodavanti all’Eucaristia, poivado a venerare il Santo,perché sento la sua protezione.Il Santo prega per noi e noipossiamo pregare per il Santoaffinché intervenga presso ilSignore, fine ultimo dellanostra preghiera.Quando bacio la reliquia di unSanto è come se baciassi lamisericordia di Dio che hasostenuto questa persona nelcammino verso la santità.Dobbiamo sempre ricordareche attraverso il Santoadoriamo Dio.

Virgilio Frascino

Alle 8,30 (ora locale) di lu-nedì 17 ottobre, Padre FaustoTentorio, missionario delPime, 59 anni, da oltre 32 an-ni nelle Filippine, è stato ucci-so con due colpi alla testa dauno o due sconosciuti mentresi preparava a partire dallasua parrocchia di NostraSignora del PerpetuoSoccorso ad Arakan, nelNorth Cotabato, per un incon-tro con i sacerdoti della dioce-si nella casa del vescovo.Mentre scrivo non si conosco-no ancora né il movente né gliautori che, dopo l’assassinio,si sono allontanati in motoci-cletta. Padre Tentorio era na-to a S. Maria di Rovagnate(Lecco) il 7 gennaio 1952.Entrato nel Pime dalSeminario di Milano, era stato ordinatosacerdote il 18 giugno 1977 e inviato nelleFilippine l’anno seguente prima aZamboanga, capitale dell’isola Mindanao,una regione dove esistono forti presenzemusulmane integraliste, poi, due anni do-po, nella diocesi di Kindapawan. Il Pimelavora a Kindapawan, nel cuore dell’isoladi Mindanao, dal 1980. Kindapawan èconsiderato come il Far West delleFilippine; i missionari vengono mandati aTulunan, a Columbio e nella valle diArakan dove esistono situazioni tragichedi violenza e tentano subito di attuare unapastorale in difesa dell’uomo e della giu-stizia. padre Tentorio lavorava da sempretra i gruppi tribali della diocesi, vivendocon loro; la sua evangelizzazione com-prendeva anche l’impegno per garantiresopravvivenza e rispetto dei diritti a que-ste popolazioni spesso derubate delle ter-

re ed emarginate. Nella diocesi diKidapawan Padre Fausto Tentorio era re-sponsabile proprio dell’apostolato filippi-no per i tribali, per cui è possibile che fra imoventi della sua uccisione vi sia proprioil suo impegno in difesa degli indigeni econtro le compagnie minerarie che stannooccupando le terre dei tribali, come pensaP. Giovanni Vettoretto, un missionarioche viveva con padre Tentorio.

Il nipote di padre Tentorio, Simone, 27anni, impiegato di banca, era andato a tro-vare lo zio nelle Filippine lo scorso gen-naio. Ha dichiarato: “Era molto tranquil-lo e sereno, anche se era prudente.Quando passavamo in zone che lui non co-nosceva, chiudeva i finestrini dell’auto esigillava la macchina. Ma non sembrava cifossero problemi. Mi ha addirittura ac-compagnato a visitare il luogo e la casa do-ve nel 2003 era sfuggito all’esecuzione”.

Simone è ancora impressio-nato dalla semplicità e po-vertà in cui suo zio viveva.“Era una persona che in tuttovoleva vivere come i suoi indi-geni, per questo era moltoamato”.

Padre Fausto Tentorio è ilterzo missionario del Pime adessere ucciso nelle Filippine,sull’isola di Mindanao. Nel1985 toccò a Padre TullioFavali, ucciso a Tulunan, nel-la diocesi di Kidapawan, daun gruppo di guardie privatearmate; nel 1992 fu la volta diPadre Salvatore Carzedda,impegnato nel dialogo con imusulmani, ucciso aZamboanga. Inoltre nel 2007Padre Giancarlo Bossi erastato rapito da un gruppo di

fuoriusciti del Moro Islamic LiberationFront, e rilasciato dopo oltre due mesi dicattività. Nel 1998 fu rapito anche PadreLuciano Benedetti da un gruppo musul-mano e liberato dopo circa 2 mesi.

Tutto questo accade nel cuore del mesemissionario di ottobre e dopo l’udienza diBenedetto XVI ai Nuovi Evangelizzatori(Vaticano 15 e 16 ottobre) dove il Papa,chiedendo a tutta la Chiesa “nuovo slanciomissionario”e “rinnovato senso di respon-sabilità verso la Parola di Dio e la diffusio-ne del Vangelo”, ha avvertito: “Il Signorenon ha redento il mondo con belle paroleo mezzi vistosi ma con la sua sofferenza ela sua morte”. Come prova ancora oggi ilmartirio di chi dona la vita per il Vangelo.

Giuseppe BuonoPime

Padre Fausto Tentorio:un altro missionario del Pime ucciso

Benedetto XVI prosegue le sue catechesi sulla preghiera pre-sentando il Salmo 126. Un Salmo, ha sottolineato, dalle note fe-stose, una preghiera che, nella gioia, canta le meraviglie di Dio,che celebra le grandi cose che il Signore ha operato con il suo po-polo e che continuamente opera con ogni credente.

Dio fa meraviglie nella storia degli uomini. Operando la sal-vezza, si rivela a tutti come Signore potente e misericordioso, ri-fugio dell’oppresso, che non dimentica il grido dei poveri, cheama la giustizia e il diritto e del cui amore è piena la terra. Perciò,davanti alla liberazione del popolo di Israele, tutte le genti rico-noscono le cose grandi e stupende che Dio compie per il suo po-polo e celebrano il Signore nella sua realtà di Salvatore.Dobbiamo essere più attenti alle cose buone che il Signore ci dà.Dio compie cose grandi, e chi ne fa esperienza è ricolmo di gioia.Su questa nota festosa si conclude la prima parte del Salmo. Seall’inizio della sua preghiera, il Salmista celebrava la gioia di unasorte ormai ristabilita dal Signore, ora invece la chiede comequalcosa ancora da realizzare. Così, mentre nella gioia celebra lasalvezza ricevuta, la preghiera si apre all’attesa della realizzazio-ne piena.

L’intervento divino, quando si manifesta in pienezza – ha ag-giunto Benedetto XVI – mostra una dimensione prorompente,come i torrenti del Neghev e come il grano nei campi, evocatorequest’ultimo anche di una sproporzione tipica delle cose di Dio:sproporzione tra la fatica della semina e l’immensa gioia del rac-colto, tra l’ansia dell’attesa e la rasserenante visione dei granai ri-colmi, tra i piccoli semi gettati a terra e i grandi cumuli di covo-ni dorati dal sole. Alla mietitura, tutto è trasformato, il pianto èfinito, ha lasciato il posto a grida di gioia esultante.

Nel Mistero di Cristo, alla luce del Nuovo Testamento, il mes-saggio si fa ancora più esplicito e chiaro: il credente che attraver-sa quel buio è come il chicco di grano caduto in terra che muore,

ma per dare molto frutto; oppure, riprendendo un’altra immagi-ne cara a Gesù, è come la donna che soffre nelle doglie del partoper poter giungere alla gioia di aver dato alla luce una nuova vi-ta.

Questo Salmo – ha concluso il Papa – ci insegna che, nella no-stra preghiera, dobbiamo rimanere sempre aperti alla speranzae saldi nella fede in Dio. La nostra storia, anche se segnata spes-so da dolore, da incertezze, da momenti di crisi, è una storia disalvezza e di ristabilimento delle sorti. In Gesù, ogni nostro esi-lio finisce, e ogni lacrima è asciugata, nel mistero della sua Croce,della morte trasformata in vita, come il chicco di grano che sispezza nella terra e diventa spiga. Anche per noi questa scopertadi Gesù Cristo è la grande gioia del sì di Dio, del ristabilimentodella nostra sorte. Ma come coloro che hanno trovato una terraimpoverita, devastata, come pure la difficoltà della seminagionee hanno sofferto piangendo non sapendo se realmente alla fineci sarebbe stata la raccolta, così anche noi, dopo la grande sco-perta di Gesù Cristo, la nostra vita, la verità, il cammino, entran-do nel terreno della fede, nella terra della fede, troviamo anchespesso una vita buia, dura, difficile, una seminagione con lacri-me, ma sicuri che la luce di Cristo ci dona, alla fine, realmente,la grande raccolta.

È importante non perdere questo ricordo della presenza diDio nella nostra vita, questa gioia profonda che Dio è entrato nel-la nostra vita, liberandoci: è la gratitudine per la scoperta di GesùCristo, che è venuto da noi. E questa gratitudine si trasforma insperanza, è stella della speranza che ci dà la fiducia, è la luce, per-ché proprio i dolori della seminagione sono l’inizio della nuovavita, della grande e definitiva gioia di Dio.

La catechesi di Benedetto XVI

Aperti alla speranza e saldi nella fede in Diodi Antonio Colasanto

Quarantanove Paesi, settantaquat-

tro organismi camerali esteri, ol-tre duecento delegati e centotren-

ta aziende di Napoli e provincia, sono iprincipali numeri della XX Conventionmondiale delle Camere di Commercioitaliane all'estero, realizzata dallaCamera di Commercio di Napoli eAssocamerestero, che si tiene a Napolidal 22 al 26 ottobre prossimi.

La convention è ospitata presso la se-de di piazza Bovio ma ha come momentoclou un convegno internazionale sul turi-smo che si terrà presso il Teatro San Carlolunedì 24 ottobre, di cui pubblichiamo alato il programma dettagliato. L’evento èstato presentato venerdì 14 ottobre pres-so la sala Consiglio della Camera diCommercio di Napoli, e illustrato dalpresidente Maurizio Maddaloni e dalpresidente di Assocamerestero, AugustoStrianese.

«La sfida che lanciamo con questaconvention - ha spiegato il presidente del-la Camera di Commercio di Napoli,Maurizio Maddaloni - è dimostrare che aNapoli si può fare impresa globale pun-tando su export e turismo, valori aggiun-ti e moltiplicatori delle opportunità dicrescita per tutto il tessuto economico lo-cale».

Un grande sforzo organizzativo del-l'ente camerale partenopeo che sta pun-tando sul rilancio delle attività economi-che attraverso iniziative internazionalicapaci di generare valore aggiunto sulterritorio e rendere competitivi gli inve-stimenti nell'area metropolitana diNapoli.

«Le Camere di commercio italiane al-l'estero – aggiunge Strianese - affiancanole imprese in tutte le fasi di business, dal-l'approccio al mercato fino all'individua-zione dei partner esteri affidabili. Si trat-ta di un'assistenza specializzata che si af-fianca alla promozione integrata del ma-de in Italy nel mondo».

La Convention, che rappresenta unadelle più importanti iniziative del sistemacamerale ed una grande occasione di visi-bilità perché rivolta ad un pubblico alta-mente qualificato, costituisce un momen-to di sviluppo dei rapporti della rete ca-merale all’estero con tutti i soggetti attivinella promotion italiana, in particolarecon quelli operativi nel territorio ospitan-

te, e favorisce l’incontro diretto tra i dele-gati camerali e le imprese del territorio.

Essa consentirà di attirare rappresen-tanti istituzionali nazionali, regionali elocali che hanno specifiche responsabi-lità in ordine allo sviluppo economico delterritorio, della facilitazione dei processidi internazionalizzazione delle imprese.

«Una cosa possibile anche a Napoli -aggiunge Strianese - trasformando l'inte-ra area metropolitana in un territoriocompetitivo così da rendere Napoli at-trattore di investimenti. Il messaggio chevogliamo lanciare è che Napoli, laCampania e tutto il Sud hanno le carte inregola per diventare attrattori». Non a ca-so le realtà di Napoli e Salerno sono tra iprincipali partner delle Camere per larealizzazione di iniziative promozionali.Più in generale la Campania è la quartaregione per numero di collaborazioni at-

tivate tra le nostre antenne all’estero e ilsistema camerale locale.

Il 22 e il 23 ottobre ci sono tavole tec-niche tra gli operatori del settore, mentreil convegno del 24 al Teatro San Carlo èlegato al Giubileo per Napoli, voluto dalcardinale Crescenzio Sepe.

Un intero padiglione della Mostrad’Oltremare, inoltre, sarà dedicato all’in-contro delle delegazioni estere con 160imprese locali selezionate da Eu ro -sportello.

L’iniziativa sarà organizzata dall’Eu -rosportello, Azienda Speciale dellaCamera di Commercio di Napoli per leAttività Inter nazionali, in collaborazionecon As socamerestero ed Unioncamere,in partnership con il Comune di Napoli,la Provincia di Napoli, la RegioneCampania, l'Unione Regionale delleCamere di Commercio della Campania.

Nuova Stagione 23 ottobre 2011 • 11Città

Il programma della GiornataLunedì 24 ottobre

Ore 8.30, registrazione deipartecipanti. Modera SergioLuciano, giornalista.Ore 9, apertura dei lavori erelazioni introduttive.Maurizio Maddaloni,presidente Camera diCommercio di Napoli;Augusto Strianese, presidenteAssocamerestero; FerruccioDardanello, presidenteUnioncamere.Intervento del Card.Crescenzio Sepe, ArcivescovoMetropolita di Napoli:“Turismo: strumento diavvicinamento delle culture”.Ore 9.45, presentazionestudio: “I modelli disviluppo dei sistemituristici”, Sergio Sciarelli,Università degli Studi diNapoli “Federico II”.Testimonianze: Mar deMiguel, Patronato delTurismo di Madrid; EdoardoPollastri, presidente Ccie SanPaolo del Brasile.Ore 10.45, interventi: Luigide Magistris, sindaco diNapoli; Luigi Cesare,presidente Provincia diNapoli; Stefano Caldoro,presidente RegioneCampania.Ore 11.30, tavola rotonda:“Turismo, un’opportunitàdi sviluppo per crescereinsieme”. GiuseppeCastagna, direttore generaleBanco di Napoli; CaterinaCittadino, capo dipartimentoper lo sviluppo e lacompetitività del turismo.Presidenza del Consiglio deiMinistri; Giancarlo Lanna,presidente Simest; MatteoMarzotto; presidente Enit;Mons. Gennaro Matino,Vicario episcopale per lecomunicazioni, Moderatoredella Curia di Napoli; TobiasPiller, presidente associazionedella stampa estera in Italia;Bruno Cesario,sottosegretario all’economia efinanze; Riccardo Villani,sottosegretario ai beni eattività culturali. Ore 12.45, conclusioni.Maurizio Maddaloni,presidente Camera diCommercio di Napoli. Ore 13, chiusura dei lavori.Catia Polidori, sottosegretarioallo sviluppo economico;Vincenzo Scotti,sottosegretario agli AffariEsteri.

Lunedì 24 ottobre al San Carlo la ventesima convention mondiale.L’evento legato al Giubileo

A Napoli le Camere di Commerciodi tutto il mondo

Oppurtunità di sviluppo per il turismo

Arriva a Napoli il Consorzio di albergatori business&leisure.Oltre 800 camere e ben 2mila posti nelle sale congressuali per ri-lanciare l’immagine del capoluogo partenopeo e catalizzare il tu-rismo congressuale che i grandi eventi dei prossimi anni dovreb-bero portare in città. «Interveniamo – spiega il numero uno diFederalberghi Napoli che presiede il Consorzio - sul territorio erilanciamo il turismo a Napoli». Presentato nella sala delle espo-sizioni del complesso monumentale di Santa Chiara, ilConsorzio è la testimonianza di un gruppo di albergatori napole-tani che crede in questo territorio e nella politica del fare squadraper mantenere la città all’altezza delle sue tradizioni. Naldi chepunta a raddoppiare la ricettività nel giro di 12 mesi, ha sottoli-neato l’importanza di consolidare i rapporti con le Istituzioni.«Un inizio di cammino è stato positivamente avviato - prosegueNaldi - per intervenire sul territorio contribuendo ad esempio al-la riapertura degli edifici religiosi chiusi al culto o alla gestione dipiazze pubbliche. Il nostro augurio è che si possa proseguire in-sieme in un quadro di stabilità, di continuità e di confronto per-ché c’è molto terreno da recuperare e molta strada».

Già, perché nei progetti c’è anche l’interesse verso le circa cen-to chiese chiuse che la Curia “offre” alla città. Non è mancato ilsaluto del Cardinale Sepe, portato da padre SalvatoreFratellanza, delegato della diocesi per il Turismo ed il tempo libe-ro e da sempre vicino ad iniziative che mirano al rilancio del tu-rismo e quindi dell’immagine della city partenopea. «Siamo feli-ci – spiega don Fratellanza – per quest’impegno degli albergato-

ri. Il loro interesse per il progetto voluto dal Cardinale va a som-marsi a quello già manifestato da molte associazioni ed impren-ditori n questi mesi». Moderato dal Direttore del Denaro AlfonsoRuffo, all’incontro ha perso parte anche il Prefetto Andrea DeMartino che ha sottolineato l’importanza di unire le forze non so-lo per il turismo, ma anche per tanti altri settori della società.«Fondamentale è lavorare sulle porte di Napoli come PiazzaGaribaldi e il porto – dichiara il Prefetto - e cercare di avere unacomunicazione positiva sulla stampa che possa mostrare anchela faccia bella di Napoli».

Non ha fatto mancare il suo sostegno l’Assessore comunale alTurismo Antonella Di Nocera che ha iniziato un percorso di col-laborazione con molti enti aprendosi ai privati per creare rappor-ti positivi e costituire un unico sistema. I primi risultati si inizie-ranno a vedere già con il calendario del programma natalizio.L’ammiraglio Luciano Dassatti, invece, che con l’AutoritàPortuale ha già collaborato con il Consorzio fornendo gli spaziper la gestione di un infopoint, ha voluto rimarcare l’importanzadi lavorare insieme e di rendere il porto e la città un’unica entità.«Napoli troppo spesso è messa agli ultimi posti nelle classifica divivibilità – ha detto l’ammiraglio - ma la realtà è diversa, tantecittà come New York o Parigi hanno problemi ben più gravi cheperò hanno meno risonanza pubblica». Diffondere la cultura del-l’accoglienza è stato invece l’appello del Presidente della Cameradi Commercio Maurizio Maddaloni.

Arriva a Napoli il Consorzio di albergatori business&leisure

Puntare sulla qualitàdi Andrea Acampa

di Elena Scarici

Nuova Stagione12 • 23 ottobre 2011 Città

Consegnati i premi DorsoL’iniziativapatrocinatadal Senatoe dalla Federico II

Sono stati consegnati nel corso diuna cerimonia svoltasi al Senatodella Repubblica, presso la salaZuccari di palazzo Giustiniani, ipremi “Guido Dorso”, promossidall’omonima associazione,presieduta da Nicola Squitieri.L’iniziativa, patrocinata dalSenato della Repubblica edall’Università degli studi diNapoli “Federico II”, segnala dal1970 giovani studiosi delMezzogiorno e personalità delmondo istituzionale, economico,scientifico e culturale che “hannocontribuito con la loro attività asostenere le esigenze di sviluppo edi progresso del Sud”. Destinatari per le varie sezioni:Enrico La Loggia (istituzioni),presidente della commissioneparlamentare per l’attuazione delFederalismo fiscale; Aldo Masullo(cultura) professore emerito difilosofia morale nell’università diNapoli ”Federico II”; LidiettaGiorno (ricerca) direttoredell’istituto per la tecnologie dellemembrane del Cnr di Rende;Achille Basile (università) presidedella facoltà di economia della“Federico II”; Gigi Di Fiore(giornalismo) inviato speciale de“Il Mattino”; Umberto Petitto(imprenditoria) presidente delgruppo Petitto; Louis JosephFreeh (sezione internazionale) giàdirettore della Fbi; AngelaPuopolo autrice della tesi dilaurea su “Federalismo equestione meridionale fiscale”.Un premio speciale per i 150 annidell’Unità d’Italia è statoconferito all’Istituto di studipolitici “San Pio V”, presieduto daAntonio Iodice. La targa delpresidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, destinata aduna istituzione scientifico-culturale del Mezzogiorno, è stataassegnata all’OsservatorioBanche-Imprese di Bari,presieduto da Michele Matarrese.Nell’occasione è stata distribuitala pubblicazione di Silvia LaMura “Gaetano Amalfi traletteratura e folklore” tesi dilaurea destinataria del PremioDorso 2010, edita a curadell’associazione. Nell’albo d’onore dei vincitori del“Guido Dorso” figurano alcunitra i più autorevoli esponenti delmondo delle istituzioni, dellaricerca, dell’economia e dellacultura: da Giovanni Leone aGiorgio Napolitano; da RenatoDulbecco e Franco Modigliani; daAntonio Marzano a Piero Grasso;da Pasquale Saraceno aFrancesco Paolo Casavola; daAntonio D’Amato a GiuseppeMussari. Il premio Dorsoconsiste in un’artistica opera inbronzo creata, in esclusiva, dalloscultore Giuseppe Pirozzi.

I master eccellenti del Suor OrsolaDal Counselling alla Criminologia, dalle Risorse Umane al settore dei Servizi alla persona

di Andrea Acampa

Dal Counselling alla Criminologia, dalleRisorse Umane al settore dei Servizi allapersona. Con sei Master “eccellenti” nel ca-talogo nazionale dell’Alta Formazione inRete, l’Università Suor Orsola Benincasa sicaratterizza da anni per un’amplissima of-ferta formativa post laurea di altissimo pro-filo formativo: 10 master, 3 scuole di specia-lizzazione, la scuola di Giornalismo, dotto-rati anche internazionali e 2 centri diEccellenza (la Sesa, la Scuola europea distudi avanzati ed il Crie, il Centro di ricercasulle istituzioni europee). In particolare è laFacoltà di Scienze della Formazione ad of-frire una pluralità di opportunità di specia-lizzazioni in vari settori. Dalla criminologia(con il Master in Scienze criminologiche,investigative e politiche della sicurezza) al-la Formazione e Gestione delle RisorseUmane (che è il tema della settima edizionedel Master in Management delle struttureformative pubbliche e private).

Percorsi di eccellenza anche dei settoriformativi storici dell’Ateneo, con bandi inscadenza il 28 ottobre, quelli della pedago-gia, delle scienze della formazione e dellescienze sociali, che hanno tre sbocchi digrande importanza nell’alta formazione po-st laurea: un Master in Counselling pedago-gico, dedicato alla progettazione e gestionedella relazione educativa nei contesti di for-mazione, il corso di Perfezionamento inPsicomotricità, modelli pedagogici e meto-dologie d’intervento e un nuovo master, inpartenza quest’anno in Valutazione, con-trollo e certificazione della qualità nei servi-zi alla persona. Si tratta per altro di percorsidi eccellenza riconosciuti anche a livello na-

zionale a seguito dell’inserimento nel pro-getto “Alta Formazione in Rete”, promossodal Ministero del Lavoro e da 12 regioni ita-liane (tra cui la Campania) nato con l’obiet-tivo di fornire una certificazione di garanziadi “qualità” in particolare ai percorsi forma-tivi finalizzati all’inserimento lavorativo e aduna specializzazione così qualificata da ga-rantire un aumento effettivo della occupabi-lità dei giovani laureati. «Anche perché ilconseguimento di un titolo di specializzazio-ne post laurea spesso non basta – evidenziaLucio d’Alessandro, Rettore dell’UniversitàSuor Orsola Benincasa - visto che oggi le dif-ficoltà maggiori i giovani le incontrano nelrendere “spendibili” nel mercato del lavorole proprie competenze ed il proprio profilloprofessionale».

Ed è per questo che il Suor Orsola, comespiega il Rettore «investe molto nel suo uffi-cio di Job Placement, che promuove occa-sioni di incontro tra università e realtà lavo-rative e professionali, al fine di orientare evalorizzare le competenze e le eccellenze nelloro rapporto con il mondo del lavoro.L’ufficio di Job Placement del Suor Orsolafornisce, infatti, a tutti i diplomati di Mastere Scuole di Specializzazione un’ampia atti-vità di ausilio nella ricerca dell’offerta di sta-ge e/o placement nonché di tutoraggio du-rante tutto il percorso formativo intrapresoal fine di realizzare un risultato altamentequalificante sul piano curriculare e forte-mente innovativo per lo specifico settoreprofessionale cui l’alta formazione si rivol-ge».

Agenzia Entrate Campania

Nuovo sito Nuova veste grafica e ottimizzazione

dei contenuti per il sito internetdell’Agenzia delle Entrate della Campania.

A partire dal 7 ottobre è disponibile al-l’indirizzo http://campania.agenziaentra-te.it il nuovo spazio web regionale, com-pletamente riorganizzato e più uniformeal sito nazionale.

Gli elementi di novità sono dati dallacartina della Regione, con i link alle seistrutture provinciali di servizio sul territo-rio regionale, da una migliore uniformitànella distribuzione dei contenuti e da unamaggiore immediatezza nella navigazio-ne.

Particolare importanza è stata data al-la Posta Elettronica Certificata, ulteriorepasso verso la dematerializzazione nellaP.A, oltre a essere obbligatoria per legge..Inhome page, infatti, è stato creato un boxche porta direttamente agli indirizzi certi-ficati delle strutture campane.

Un’altra importante novità è l’enfasidata alle attività di comunicazione. In ho-me, infatti è stato inserito un box denomi-nato “La Direzione comunica” che racco-glie tutte le iniziative realizzate (avvisi, sa-la stampa, eventi e convegni, Fisco eScuola, prodotti editoriali).

La sezione “Primo piano” continueràcome nel passato a elencare le notizie piùimportanti per i contribuenti.

Il footer, infine, rimanda al sito nazio-nale e al relativo menù orizzontale.

Sono state create importanti e nuovesezioni informative su come ottenere il vi-sto di conformità, sull’interpello, sul tuto-raggio, nonché sulla fiscalità regionale.

Il menù orizzontale è composto da cin-que macro aree: La Direzione, Uffici,Servizi, Documentazione, Contatti utili.La navigazione delle pagine avviene tra-mite il menù verticale di sinistra comeanalogamente realizzato per il sito nazio-nale.

Nuova Stagione 23 ottobre 2011 • 13Città

Ogni anno, Napoli assicura ai suoipiccoli e piccolissimi cittadini,più di 400 eventi, professional-

mente curati e senza barriere fisiche, so-ciali o culturali grazie al suo teatro sta-bile d’innovazione ragazzi le nuvole. Unpatrimonio pubblico, in continua cre-scita dal 1985, che parte dalla città ed in-contra mezzo milione di giovanissimepersone in Italia, in Europa, nelMediterraneo.

Da vecchia giostra a teatro dei picco-li più grande d’Italia, “Le Nuvole” èun’impresa culturale cooperativa e sen-za scopo di lucro. Dal 1985 realizza unastagione di teatro ragazzi, cominciatariconvertendo un vecchio autoscontrodel parco Edenlandia. Oggi quel teatro,secondo i dati Agis, con i suoi 40.000spettatori l’anno, detiene, ininterrotta-mente dal 2007, il primato nazionaleper numero di spettatori nel settore, no-nostante tra gli stabili d’innovazione ra-gazzi sia il meno finanziato tra i circaventi riconosciuti dallo stato, solo duedei quali attivi nel mezzogiorno.

I contributi pubblici contribuisconoper non più del 20 per cento al bilanciode “Le Nuvole”, mentre i posti di lavorosono più di 50, per lo più occupati dagiovani donne con alto tasso di specia-lizzazione. La maggioranza femminiledella forza lavoro si riflette nel consigliodi amministrazione.

Da impresa che si regge sul mercato,ha dovuto diversificare le attività, gli in-vestimenti e le competenze. “Le Nuvole”è nella comunicazione teatrale della

La stagione 2011-2012

Teatro “Le Nuvole”“L’avaro”Domenica 5 febbraio 2012“Tiritera” Teatro dell’Invenzione in “Laluna e il topolino”Domenica 12 febbraio 2012Le Nuvole e Progetto Museo in “Ballo acorte”Domenica 19 febbraio 2012Teatro “C.r.e.s.t.” in “Cenerentola”Domenica 26 febbraio 2012Le Nuvole e Teatro Stabile Napoli in“Casa di bambola”Domenica 26 febbraio 2012Giovedì 1 e 8, domenica 4 e 11 marzo2012Compagnia “Burambò” in “SecondoPinocchio”Domenica 11 marzo 2012Le Nuvole e The Play Group in“Sherlock Holmes: the perfect crime”Venerdì 16 marzo 2012Le Nuvole e Progetto Museo in “Un gior-no in bottega”Domenica 18 marzo 2012Teatro Pirata in “Il grande circo dei bu-rattini”Domenica 25 marzo 2012Le Nuvole in “Pulcinella che passione”Domenica 1 aprile 2012Le Nuvole e Progetto Museo in“Caravaggio: la rivoluzione dell’arte”Domenica 15 aprile 2012Le Nuvole in “Sangue e arena”Domenica 22 aprile 2012Le Nuvole e Teatro Stabile Napoli in“Tempesta” Domenica 6 maggio 2012“Best practices” de Le NuvoleIn ambito nazionale ed internazionale

scienza dal 1996; nella didattica musea-le dal 2000. Realizza il servizio guide diCittà della Scienza e produce perfor-mances teatralizzate e lezioni spettaco-lo sulla storia della scienza.

Le Nuvole e Teatro Stabile Napoli in “LaCasa di Bernarda Alba”.Giovedì 20 e 27, domenica 23 e 30 ottobre2011Giovedì 3 e domenica 6 novembre 2011Teatro dei burattini in cartina.Domenica 6 novembre 2011

Teatro del Piccione in “Rosaspina”Domenica 20 novembre 2011, ore 11.30I Fratelli Caproni in “L’omino del pane el’omino della mela”.Domenica 4 dicembre 2011Le Nuvole in “Le lettere di BabboNatale”Domenica 18 dicembre 2011Gli “Alcuni” in “Brr che paura!”Domenica 15 gennaio 2012“Kosmocomico” teatro in “Cantafavole”Domenica 29 gennaio 2012Le Nuvole e Teatro Stabile di Napoli in

Nuova Stagione14 • 23 ottobre 2011 Provincia

Unioni Cattoliche Operaie

Assembleaplenaria deipresidentiMartedì 25 ottobrealle ore 18.30

Tutti i Presidenti delle UnioniCattoliche Operaie dellaDiocesi di Napoli siritroveranno presso la sede delCentro Diocesano Uco inpiazza Cavour 124, chiesa delRosariello, per l’inizio ufficialedell’Anno Pastorale.Il motivo di tale convocazioneè triplice: pregare insieme,conoscersi, e insieme studiaree programmare le iniziativeche contraddistinguono lapresenza e l’azione delleassociazioni cattolicheall’interno del tessutoparrocchiale, decanale ediocesano.L’Assemblea sarà aperta con lapreghiera comune el’intervento dell’assistentediocesano mons. DomenicoFelleca.Il delegato arcivescovile,Pasquale Oliviero, illustrerà ilprogramma diocesano chesarà sottoposto alladiscussione e all’approvazionedei presidenti.Tutto ciò scaturisce dal NuovoStatuto Diocesano delleUnioni Cattoliche Operaiepromulgato dal CardinaleCrescenzio Sepe.I Presidenti sono chiamati adessere corresponsabili diquesto progetto di presenza edi testimonianza cristiana che,attraverso la partecipazionealla vita liturgica delleparrocchie e a tutte le forme dipietà popolare, e alle iniziativecaritative, facciano diventarele associazioni luoghi diaggregazione dei fedeli laici chedesiderano essere protagonistidell’azione evangelizzatricedella Chiesa.

* * * Ufficio PredisposizioneModelli PO1

Avviso aiparrociSi comunica che la scadenzaper la presentazione delladomanda per la riduzionedella quota capitaria a caricodella parrocchia per l’anno2012 è fissata a martedì 15novembre.La domanda va presentatapresso l’Ufficio di donAlessandro Maffettone o didon Raffaele Grosso.Si invitano pertanto i parrociinteressati ad usufruire dellariduzione, qualora nonl’avessero ancora fatto, apresentare il bilancioconsuntivo 2010 e a versare ilrelativo contributo comeprevisto dal can. 1263 del CdC

Dopo i canonici nove anni ecco che sca-de il mandato parrocchiale del nostroamatissimo don Antonio, che dall’apriledel 2000 ha guidato la parrocchia dellaSS. Trinità di Torre Annunziata.Nonostante le nostre speranze, preghieree il desiderio fortissimo che don Antoniopotesse rimanere con noi il più a lungopossibile, la Chiesa di Napoli, puntualecome un orologio, lo ha chiamato per ilnuovo incarico di Segretario presso laPontificia Facoltà Teologica dell’ItaliaMeridionale.

Un incarico che ci rende orgogliosi diessere stati accompagnati da un sacerdo-te che oltre all’elevato spessore pastoralee spirituale, possiede anche una prepara-zione teologica e filosofica e una forte ca-pacità organizzativa. Orgogliosi, certo,ma anche addolorati per il legame vero esincero che era fortemente cresciuto inquesto tempo, e che si era consolidato so-prattutto con i tanti giovani della comu-nità. Un ricordo indelebile ha lasciato l’ul-tima esperienza della GMG, alla qualehanno partecipato insieme a donAntonio, ben quarantadue giovani dellaparrocchia.

Giovani che sanno di essere chiamati,soprattutto in un momento così triste eche può spaventare, ad una reazione ma-tura, cristiana e responsabile, dimostran-do innanzitutto l’affetto a don Antonio,ma preparandosi ad accogliere con gioiail nuovo parroco, don Ciro Cozzolino, nel-la consapevolezza di continuare a cam-minare accanto a lui sui passi della fede,di una fede che sempre più vuole crescereed incarnarsi nel mondo. Di tutto questoringraziamo il Signore.

Ancora qualcosa vogliamo però dire alnostro caro don Antonio, sarebbe compli-cato raccontare in poche righe questi lun-ghi anni, e noi giovani abbiamo scelto difarlo così. «L’importante è seminare, poco,molto, tutto, il grano della Speranza.Semina il tuo sorriso, perché splenda intor-no a te. Semina le tue energie, per affronta-re le battaglie della vita. Semina il tuo co-raggio, per risollevare quello altrui. Seminail tuo entusiasmo, la tua fede, il tuo amore.

Il saluto al parrocoDon Antonio Ascione dopo 11 anni lascia la parrocchia

della SS. Trinità a Torre Annunziata per un nuovo incarico

di Maria Rosaria Soldi

Stop alle lunghe file all’Asl per prenotare visite mediche ochiedere il rilascio dell’esenzione dal ticket. A partire dalprossimo 24 ottobre, infatti, tutte queste operazioni potran-no essere effettuate dai cittadini di San Giorgio a Cremano di-rettamente negli uffici del Comune. Si tratta della prima vol-ta che un Comune della Campania offre un’agevolazione delgenere ai suoi cittadini. Grazie al protocollo d’intesa firmatodal sindaco Mimmo Giorgiano e dal direttore del distretto sa-nitario cittadino Salvatore Langella per conto del direttoregenerale dell’Asl Napoli 3 Sud Maurizio D’Amore, a partire dalunedì prossimo il servizio sarà attivo negli uffici del Comunea via Galdieri e in piazza Vittorio Emanuele II in orari aggiun-tivi rispetto a quelli di apertura delle Asl: ogni martedì e gio-vedì dalle 14 alle 16 e 30.

Il primo cittadino, come massima autorità sanitaria delterritorio, ha colto la disponibilità dell’Asl ed i due enti pub-blici hanno insieme progettato un percorso che produrrà di-minuzione dei tempi di attesa per il rilascio dell’esenzione, ladiminuzione delle attese agli sportelli ed il lancio di una cam-pagna di informazione.

«Metteremo a disposizione dell’Asl il nostro Ufficio Relazionicon il Pubblico, con sede presso il Palazzo di Città in piazza

Vittorio Emanuele II, e lo Sportello Certificati dell’Anagrafe, consede in via Roberto Galdieri 1. – spiega il sindaco MimmoGiorgiano – Esistono numerose e positive esperienze di collabo-razione tra noi e l’Asl e questa ulteriore integrazione di servizi vain quella direzione: rendere la pubblica amministrazione semprepiù vicina ai cittadini che vivono uno stato di disagio, sociale oeconomico e San Giorgio a Cremano una città più giusta».

«La postazione decentrata permetterà la prenotazione delleprestazioni ambulatoriali disponibili presso il Centro Unico diPrenotazione dell’Asl, il rilascio delle esenzioni per reddito e l’ag-giornamento in tempo reale dell’anagrafica del distretto. - spie-ga l’assessore alle Nuove Tecnologie Ciro Russo - Ho volutocon forza questo progetto perché idoneo a realizzare la chiaravolontà dell’Amministrazione e del mio assessorato a venire in-contro ai bisogni di chi è più debole.»

«L’Asl – spiega Langella – ha formato il personale comuna-le ed assiste il Comune fornendo tutta la modulistica necessa-ria per le prenotazioni e per l’erogazione degli altri servizi. Mi au-guro che l’esempio del Comune di San Giorgio a Cremano, checi permetterà di offrire un servizio sempre migliore ai cittadini,possa essere presto seguito da tutti gli altri Comuni dell’AslNapoli 3».

A San Giorgio a Cremano prenotazioni ed esenzioni ticket Asl anche al Comune

Semina le più piccole cose, il nonnulla.Semina e abbi fiducia: ogni chicco arric-chirà un piccolo angolo della terra».A te vola il nostro pensiero nel recitarequesta preghiera, caro don... in questi nonbrevi e ricchi undici anni trascorsi insie-me, è tanto quello che hai seminato, è tan-to quello che hai donato.. hai seminato ilgrano della Speranza in una comunità cheaveva tanta voglia di camminare e di met-tersi alla sequela di Cristo avendo al suofianco il pastore chiamato a pascere le suetante pecorelle, quelle che erano smarrite,quelle ancora piccole come agnellini e conil desiderio di crescere, quelle già pronte asostenerti nella corresponsabilità.

Hai seminato il tuo sorriso, il sorrisodel cuore, di un cuore che aveva trovato lapace e la gioia nella scelta di stare con ilSignore, di servirlo e di testimoniarlo aipiccoli, ai giovani e agli adulti, figli di que-sta comunità. Hai seminato le tue energiespendendoti a servizio della tua chiesa edella tua terra che tanto ami. Hai semina-to il coraggio, il coraggio di rialzarti sem-pre di fronte alle difficoltà. Tanto entusia-smo hai seminato nelle esperienze forti di

amicizia e di preghiera vissute insieme.Hai seminato tanta fede.

Ebbene questa è la cosa più grande epiù bella che hai seminato. Una fede uma-na, la fede di un sacerdote uomo che è di-ventato padre, amico, fratello di ciascuno,un uomo che sempre si è mostrato vero neisuoi doni e nei suoi limiti, un uomo appas-sionato veramente di Cristo, una passioneche hai saputo trasmettere nel silenziodella tua preghiera, nella voce delle tueomelie, nello stile della tua testimonianza.Sembrano forse a te piccole le cose che haiseminato, ma queste piccole cose divente-ranno grandi, questi piccoli chicchi diven-teranno frutti, i frutti di un amore gratui-to che hai saputo donare.

Sono i piccoli chicchi che arricchirannoun angolo della terra, conclude la preghie-ra. E oggi lo possiamo urlare forte, chequesto piccolo angolo di TorreAnnunziata, questa comunità che tu tantohai amato e dove anche tu sei tanto cre-sciuto, può dirsi davvero tanto ma tantoricca, ricca di te don, della tua testimo-nianza, della tua gioia e perseveranza.Grazie don.

Nuova Stagione 23 ottobre 2011 • 15Cultura

AutunnomusicaleQueste le prossimeserate in programma, sempredi sabato, alle ore 19, il29 ottobre, il 12 e 26novembre, il 3 e 10dicembre.Il costo del biglietto per ilsingolo concerto è di 14euro mentrel’abbonamento per i seispettacoli è di 60 euro.Oltre che alle prevenditeabituali, la vendita èattiva presso ilbotteghino del Museo ilgiorno del concerto. Per ulterioriinformazioni:081.41.01.75 –www.nuovaorchestrascarlatti.it

NuovaStagioneSETTIMANALE DIOCESANO DI NAPOLI

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Un volume di 500 pagine curato dal preside Di Vaio

Dal monastero dei Gesuiti

al Primo Liceodell’Italia unita

di Enzo Mangia

«Il monastero dei SS. Pietro eSebastiano (centro storico di Napoli) condecreto del 15 settembre 1826 di reFrancesco I fu liberato da truppe straniereivi sistemate e fu assegnato allaCompagnia di Gesù. I musicisti che vi al-loggiavano furono trasferiti a San Pietro aMajella”, oggi Conservatorio musicale.In questa stessa chiesa di via SanSebastiano «la mattina del 10 marzo 1861ebbe luogo l’inaugurazione del Ginnasio-Liceo intitolato al re Vittorio Emanuele, si-to nei magnifici locali dei Gesuiti.Intervennero S.A.R. Eugenio di Savoia, ilMinistro Segretario di Stato Nigra, ilConsigliere Silvio Spaventa, ilGovernatore e Sindaco di Napoli, autorità,docenti. Tennero discorsi Paolo EmilioImbriani del Ministero della PubblicaIstruzione e il direttore del Ginnasio abateRaffaele Masi».

È quanto si legge nel volume “Dal mo-nastero di S. Sebastiano al Liceo VittorioEmanuele II di Napoli” di pagg. 530, ric-camente illustrato, curato dall’attualepreside del liceo medesimo, Francesco DiVaio, edito dallo stesso Istituto. Di Vaiocompie un’opera ardita, perché parte dalsesto secolo, cioè da quando sorse il mo-nachesimo occidentale ad opera di SanBenedetto, e arriva al mondo contempo-raneo. Attraverso il monastero di SanSebastiano fa la storia della nostra metro-poli e dell’intera penisola. Quindi dalDucato di Napoli si va all’assedio dellacittà da parte dei Longobardi del 581, cuiseguì la dominazione dei bizantini, deisaraceni, dei normanni, degli svevi, degliangioini, degli aragonesi ecc e così arri-viamo finalmente al nostroRisorgimento, al 1860 con Garibaldi aNapoli.

Il preside Di Vaio si è valso della colla-borazione dei docenti dell’Istituto che di-rige, di studiosi e storici di tutto prestigio,perché ha inteso far onore al suo Liceo,che fu il primo ad essere istituitonell’Italia appena unificata, grazie ancheall’impegno di Francesco De Sanctis, pa-triota napoletano, scrittore e critico dellaletteratura, allora direttore generale delMinistero della Pubblica Istruzione. Trale grandi mete raggiunte dal LiceoVittorio Emanuele II basti citare la desi-gnazione decisa dal Ministero della P.I. arappresentare l’Istruzione classica inItalia all’Esposizione Universale di Parigidel 1900, insieme con i licei Cavour diTorino, Galileo di Firenze e Visconti diRoma. Il patrimonio storico, bibliografi-co e di archivio dell’Istituto è notevole.

Nella solenne celebrazione in corso intutta Italia del 150.mo anniversariodell’Unità viene spontaneo chiedersi: sen-za queste “magnifiche strutture edilizie”dei Gesuiti, chi sa se e quando Napoliavrebbe avuto il suo primo istituto forma-tivo ed educativo di base. Si tratta indub-biamente di un prezioso contributo dellaChiesa, certamente non il solo, alle dota-zioni fondamentali di uno Stato moder-no, quale si apprestava a diventare l’Italiadel Risorgimento. È giusto in questa oc-casione ricordarlo.

Ritorna, al Museo Diocesano, l’Autunno musicale della Nuova Orchestra Scarlatti

Musica e arte in armoniadi Eloisa Crocco

Ritorna, nella suggestiva cornice del Museo Diocesano, l’Autunno musicale della NuovaOrchestra Scarlatti. L’inaugurazione della rassegna è avvenuta il 15 ottobre, con il concerto“Musica insieme”. In apertura, i saluti del Maestro Gaetano Russo, fondatore e direttore arti-stico dell’orchestra, e clarinetto solista della stessa, sono stati una chiara dichiarazione d’in-tenti: «cercare di continuare a fare musica, e cultura in genere, è un atto di coraggio, un vero e pro-prio atto politico, e, in questo senso, anche un atto di speranza e di concreta disponibilità al rilan-cio della nostra realtà». Dunque la Nuova Orchestra Scarlatti riafferma la sua presenza sul ter-ritorio napoletano, la voglia di “esserci”, e di farsi protagonista attraverso la musica di una pos-sibile rinascita della città. In questo senso va intesa la scelta di continuità con lo scorso autun-no, e la riproposizione del felice connubio tra musica e arte nel cuore del centro storico diNapoli, in uno scrigno delle arti figurative quale può essere considerato il Museo Diocesano.

“Musica insieme” mescola toni leggeri e toni più profondi, presentando “insieme” appuntodiversi compositori. Si comincia con il Concerto n.1 in fa minore per archi di FrancescoDurante, una composizione giocosa e armonica nello stile variegato del musicista, che è statodefinito “caravaggismo in musica”.

Quindi è la volta di Händel, con l’aria “Cara sposa” tratta dal Rinaldo e cantata da un giova-ne controtenore, Giovanni De Vivo, napoletano, classe 1989. La Nuova Orchestra Scarlatti èsempre stata aperta alle nuove leve, ai giovani talenti, e infatti nello scorso mese di maggio hatenuto una serie di audizioni per scegliere dei giovani cantanti e musicisti da promuovere. Unodi questi è proprio De Vivo, mentre un altro, il violinista Raffaele Pagano, anche lui napoleta-no, classe 1987, si è anch’egli esibito in questo primo concerto, eseguendo come violino solistala Polonaise per violino e orchestra di Schubert.

Tra sacro e profano, in un virtuosistico equilibrio creato dalle armonie musicali,l’Introduzione, Tema e Variazioni per clarinetto e orchestra tratta da Mosè in Egitto e La donnadel lagodi Gioacchino Rossini, composizione di grande fantasia, eseguita in chiusura della pri-ma parte del concerto.

La seconda parte si apre con In memoriam, una sorta di “meditazione musicale” per clari-netto e orchestra che esprime il canto disperato di una madre che piange suo figlio caduto inguerra. La guerra in questione è quella dei Balcani, e l’autrice della composizione è Leila Agolli,compositrice albanese. Subito dopo, la Polonaise, ispirata a una danza nazionale polacca e pre-sentata come “delicato pezzo da salotto”.

“Musica insieme” presenta davvero una notevole capacità di passaggio da un tono all’altro,da un tema all’altro, spaziando tra le epoche e i luoghi. Ecco dunque un compositore egizianodi inizio Novecento, Sayed Darwish, con Al Helwadi, e per finire Astor Piazzolla, con una ap-passionata Ave Maria per clarinetto e archi seguita da una coinvolgente Fuga per orchestra.

Prossima esibizione in programma al Museo Diocesano “Danze e contraddanze”, con mu-siche di Mozart, Schubert e Strauss, sabato 29 ottobre alle 19. E’ possibile acquistare i bigliet-ti direttamente presso il botteghino del museo il giorno del concerto.

Nuova Stagione16 • 23 ottobre 2011

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ARCIDIOCESI DI NAPOLIGIUBILEO

DELLE ARCICONFRATERNITE

Martedì 1 novembre 2011

ore 9.30Raduno Chiesa “Risorgeremo” (Cimitero Nuovissimo)

ore 10.00IntroduzioneMONS. RAFFAELE PONTEVicario episcopale per il laicato e Direttore dell’Ufficio Confraternite

DOTT. VINCENZO GALGANO Procuratore Generale Emerito a Napoli

ore 10.30Processione fino al “Quadrato” con l’Arcivescovo(Cimitero Nuovo)

ore 11.00Concelebrazione Eucaristica presieduta dalCARDINALE CRESCENZIO SEPEArcivescovo Metropolita di Napoli

IN NOMINE DOMINI