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N. 13 • 15 aprile 2018 • 1,00 Anno LXXII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Rosanna Borzillo Paola Bignardi Marta Cantelli Angelo Cirasa Doriano Vincenzo De Luca Gianmaria Fabrizio Ferrazzano Virgilio Frascino Maria Marobbio Elena Scarici Mariangela Tassielli Gianpiero Tavolaro Gli interventi Nubendi e giovani sposi incontrano l’Arcivescovo 6 Accanto alle famiglie ferite 7 L’autismo: come sensibilizzare 10 All’Arciconfraternita dei Pellegrini dibattito sui minori 12 La Giornata della salute 13 A Villaricca, insieme contro i tumori infantili 14 Il 2 giugno in Cattedrale suor Maria Gargani sarà proclamata beata 8 e 9 SPECIALE Famiglie e giovani. Corso di formazione alla Pftim 2 VITA DIOCESANA La Festa della Divina Misericordia 4 VITA DIOCESANA 94ª Giornata dell’Università Cattolica 5 ATTUALITÀ ECCLESIALE “Mescolare” le cose della vita per camminare nella santità @ Crescenzio Card. Sepe È una vera gioia trovarci qui: il Rito di insediamento del Tribunale per la sessione di aper- tura dell’inchiesta diocesana su vita, virtù e fama di santità e segni di questa nostra Serva di Dio. Certamente è come un “la” che viene dato, attraverso i vari organismi, prima diocesani e poi quelli della Santa Sede, per far emergere le tante virtù che Enrichetta ha testimoniato nella sua lunga vita, morta a 98 anni, lei che era, come ricordava il postulatore, padre Massimiliano Noviello, la creatura che non doveva nascere. Ed invece è nata ed è vissuta così a lungo. a pagina 3

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N. 13 • 15 aprile 2018 • € 1,00

Anno LXXII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Rosanna Borzillo • Paola Bignardi

Marta Cantelli • Angelo Cirasa

Doriano Vincenzo De Luca

Gianmaria Fabrizio Ferrazzano

Virgilio Frascino • Maria Marobbio

Elena Scarici • Mariangela Tassielli

Gianpiero Tavolaro

Gli interventiNubendi e giovani sposi incontrano l’Arcivescovo 6

Accanto alle famiglie ferite 7

L’autismo: come sensibilizzare 10

All’Arciconfraternita dei Pellegrini dibattito sui minori 12

La Giornata della salute 13

A Villaricca, insieme contro i tumori infantili 14

Il 2 giugno in Cattedralesuor Maria Gargani

sarà proclamata beata

8 e 9

SPECIALE

Famiglie e giovani.Corso di formazione

alla Pftim

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VITA DIOCESANA

La Festadella

Divina Misericordia

4

VITA DIOCESANA

94ª Giornata dell’Università

Cattolica

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ATTUALITÀ ECCLESIALE

“Mescolare” le cose della vitaper camminare nella santità@ Crescenzio Card. Sepe

È una vera gioia trovarci qui: il Rito di insediamento del Tribunale per la sessione di aper-tura dell’inchiesta diocesana su vita, virtù e fama di santità e segni di questa nostra Serva diDio. Certamente è come un “la” che viene dato, attraverso i vari organismi, prima diocesani epoi quelli della Santa Sede, per far emergere le tante virtù che Enrichetta ha testimoniato nellasua lunga vita, morta a 98 anni, lei che era, come ricordava il postulatore, padre MassimilianoNoviello, la creatura che non doveva nascere. Ed invece è nata ed è vissuta così a lungo.

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 15 aprile 2018

Frati DomenicaniConvento SanDomenico MaggioreSocietà InternazionaleTommaso D’Aquino

Seminario permanente distudio dei testi di San TommasoD’Aquino. Programma 2017-2018. Summa Theologiae. Temiproposti: Cause ed effetti dellafede. Il dono dell’intelletto e dellascienza. Il problema dell’incre-dulità. L’eresia e l’apostasia. Il si-gnificato della bestemmia.L’accecamento intellettuale. Lasperanza. Il dono del timore. Lelezioni si svolgeranno pressol’aula San Tommaso, in vico SanDomenico Maggiore 18, Napoli.Ultimo incontro: lunedì 16 apri-le, alle ore 16.30. La frequenza èlibera. È possibile rilasciarne at-testato. Per ulteriori informazio-ni: 339.70.94.661 – [email protected]

Chiesa del Gesù NuovoTerzo mercoledì del mese, in-

contro mensile di preghiera deimalati con San GiuseppeMoscati. Il prossimo appunta-mento è per mercoledì 18 aprile,a partire dalle ore 16. Alle ore 17,celebrazione della Santa Messa.I padri sono disponibili ad acco-gliere i fedeli che desiderano ri-cevere il sacramento dellaPenitenza.

Laboratorio “PadreFilippo Luciani”

Incontri mensili, presso ilCentro di Ascolto decanale aScampia, in via Labriola, lotto G,dalle ore 18.15 alle 20.30. Ultimoappuntamento, mercoledì 18aprile: “La politica obbligo per ilcristiano. Giovani, politica, par-tecipazione”.Giuseppe Irace. Perulteriori informazioni: suorDebora Contessi 366.72.80.444 [email protected] - MarioDi Costanzo 335.718.58.55 - [email protected]

Istituto Piccole Ancelledi Cristo ReLectura patrum neapolitana

Trentottesima edizione dellaLectura Patrum Neapolitana, acura di Antonio Vincenzo Naz -zaro e suor Antonietta Tuccillo eorganizzata presso l’Aula Magnadella Casa del Volto Santo, in viaPonti Rossi 54, Napoli.

Sabato 21 aprile, alle ore 17,Roberto Palla, professore ordina-rio di Letteratura cristiana anticadell’Università di Macerata, leg-gerà: Gregorio Nazianzeno, “Traautobiografia e teologia” (CarmeII, 1, 68. Carme II, 1, 30) a cura diAntonella Conte, Poeti cristiani,9, Pisa, Edizioni Ets, 2017.Ultimo incontro, sabato 19 mag-gio, alle ore 17, Manlio Simonetti,professore emerito dell’Univer -sità “La Sapienza” di Roma e so-cio nazionale dell’Accademia deiLincei, leggerà: Origene, “Omeliea Ezechiele”, a cura di AntonioGrappone e Federica Bucchi,Opera omnia di Origene, 8,Edizioni Citta Nuova, 2016.

È prevista l’attribuzione dicrediti per gli studenti dellaPontificia Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale e per idottorandi dell’Università diNapoli “Federico II” che parteci-peranno alle Lecturae.

Al via il corso di formazione promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile presso la Pontificia Facoltà

Abitare il cuore dei giovanidi Rosanna Borzillo

Dove abitano i giovani e le loro fami-glie? Dove vive il loro cuore? E come pro-gettare percorsi di pastorale che partanodal loro vissuto, dalle loro risorse e fragi-lità? Se lo chiedono i responsabilidell’Ufficio diocesano di pastorale giova-nile, i docenti della Facoltà Teologicadell’Italia meridionale, i coordinatori delForum dei giovani della RegioneCampania. E ne viene fuori un corso di for-mazione che impegnerà (da aprile fino al5 giugno) parroci, insegnanti di religione,studenti, operatori di pastorale familiaree giovanile.

Martedì 10 aprile il primo appunta-mento per definire obiettivi del corso che– spiega il vicepreside don Francesco Asti«vuole impegnare la Facoltà a pensare in-sieme come Chiesa». E lancia due propo-ste: «un convegno delle diocesi del Sud suigiovani e un laboratorio di pastorale gio-vanile con i responsabili delle altre diocesimeridionali». Rilancia don AntonioAscione, docente alla Pftim e promotoredel progetto, che ricorda come sia neces-sario «abbandonare una teologia da tavo-lino - come suggerisce papa Francesco -per una teologia di frontiera. Così comeaccade per i buoni pastori, che odorano dipopolo e di strada, anche i teologi, con laloro riflessione, devono versare olio e vinosulle ferite degli uomini».

Spetta a Franco Miano, docente diFilosofia morale a Roma Tor Vergata, giàcoordinatore nazionale di “Retinopera” epresidente nazionale di Azione Cattolica,introdurre il tema del primo incontro“A.A.A. cercasi famiglie e giovani. Dove

abitano? Una lettura delle nostre realtàdel Sud Italia”.

Miano chiarisce che bisogna partiredall’ ascolto che è lo stile fondamentaledella comunità ecclesiale.

La tentazione – aggiunge – è trattare igiovani come una razza protetta: «due so-no i rischi: il giovanilismo facile: cioè il ri-sparmiare i giovani dalle loro responsabi-lità. E, ancora, i vuoti discorsi di retorica.I giovani, infatti, hanno bisogno di adulticredibili con i quali intrecciare relazionicredibili». A tal proposito il docente citadue passaggi dall’Amoris Laetitia (n. 261e262) dove il Santo Padre parla di educa-zione e non di «ossessione educativa».Citando Papa Francesco, Miano ricordache «non si può avere un controllo di tuttele situazioni in cui un figlio potrebbe tro-varsi a passare… Se un genitore è osses-sionato di sapere dove si trova suo figlio edi controllare tutti i suoi movimenti, cer-cherà solo di dominare il suo spazio. Inquesto modo non lo educherà, non lorafforzerà, non lo preparerà ad affrontarele sfide». La vera domanda che occorreporsi – chiarisce Miano – non è dove si tro-va lui, ma dove di trova il suo cuore. «Èinevitabile che ogni figlio ci sorprenda coni progetti che scaturiscono da tale libertà,che rompa i nostri schemi, ed è bene checiò accada. L’educazione comporta ilcompito di promuovere libertà responsa-bili, che nei punti di incrocio i ragazzi sap-piano scegliere con buon senso e intelli-genza».

Tre allora i capisaldi del nostro percor-so: «sviluppare il senso della comunità;

equilibrare il rapporto tra la famiglia diorigine e la nuova famiglia; riconoscerenella comunità ecclesiale un luogo di ag-gregazione essenziale». Da qui occorre ri-partire. Per farlo si chiede l’aiuto anchedella società civile con Giuseppe Carusopresidente del Forum dei giovani dellaRegione Campania.

Mentre don Pasquale Incoronato, di-rettore dell’Ufficio di pastorale giovanile,ricorda «c’è un mondo giovanile che den-tro, nel profondo, è intrecciato con il no-stro, fatto di ragazzi fragili che vanno co-nosciuti meglio, e forse aiutati, ma certa-mente sono ragazzi a cui dare fiducia, coni quali relazionarsi e con i quali cercareuna possibile comunicazione. Su questoci interroghiamo».

Intanto spetta al vescovo ausiliare diNapoli S.E. Mons. Lucio Lemmo, delega-to della Conferenza Episcopale Campanaper la pastorale giovanile, chiarire che«per parlare di giovani e famiglia bisognaimparare a conoscerli. Ecco il nostroobiettivo: conoscerne bisogni e fragilitàper elaborare una pastorale che offra unservizio mirato».

Martedì 17 aprile - conclude FrancesoDel Pizzo, docente di Sociologia alla Pftim- si prosegue con il secondo incontro su“Giovani, famiglie e religione nel SudItalia” con Federico D’Agostino, docentedi Sociologia della Famiglia alla FedericoII. Ci saranno momenti di lezioni frontalie laboratoriali. Il percorso è appena avvia-to.

APPUNTAMENTI

Festa della Madonnadel Buon Consiglio a Capodimonte

Mercoledì 25 aprile19.30 Santo Rosario.20.00 Discesa dell’immagine,“bacio” allaMadonna e canto delle litanie.21.00 Santa Messa.22.00 Veglia Eucaristico-Mariana.

Giovedì 26 aprile9.30 Santo Rosario.10.00 Omaggio floreale dei bambini.12.00 Santa Messa.18.00 Santo Rosario.18.30 Santa Messa.19.30 Canto delle litanie e processioneall’interno della Basilica.20.00 Ascesa dell’immagine della Madon -na all’altare maggiore.

Comunicato Circa presunti casi di pedofilia, dei quali è stata fatta denuncia in danno di

un sacerdote della Diocesi di Napoli, si fa presente che già lo scorso anno dallaCancelleria diocesana venne precisato che la Congregazione Dottrina dellaFede, alla quale la Diocesi di Napoli aveva rimesso tutta la documentazione re-lativa alla istruttoria fatta in loco, «nel 2016 riteneva non essere emersi gli ele-menti sufficienti per avviare un processo penale a carico» del sacerdote in que-stione.

All’inizio di quest’anno, dopo denuncia fatta da altra persona direttamentealla Santa Sede, il Santo Padre ha deciso la riapertura del caso, incaricando laCongregazione Dottrina della Fede di procedere a tutti gli adempimenti, percui, poco prima della Pasqua, alla Diocesi di Napoli è stato affidato il compitodi effettuare l’indagine previa, che il Cardinale Arcivescovo ha immediatamen-te avviata ed è, quindi, in atto.

Una volta completata tale indagine, verrà tutto rimesso, per competenza, allastessa Congregazione Dottrina della Fede per le valutazioni e determinazioni.

Napoli, 7 aprile 2018

Primo Piano DiocesiNuova Stagione 15 aprile 2018 • 3

Una vita in donoEnrichetta, figlia di Luigi e Mariaè ultima di quattro fratelli, tutticonsacrati a Dio (Filippo – poiDon Tarcisio; Stefania – poi SuorCecilia; Cesare – poi DonPaolino). Nasce Il 6 aprile, del1914. Ebbe a lungo una salutedelicata, come si evince dalcarteggio della madre: appareperciò ancora più straordinarial’incessante attività con cui senzarisparmio si dedicò agli altri, finoalla fine. Una instancabile offerta di sé allacura dei genitori e dei fratelli;all’ascolto; alla carità;all’ospitalità; econtemporaneamente unaattenta e profonda cura dellapropria spiritualità, con frequentiritiri di preghiera e di studio. Nel1942, il 15 novembre, si laureò inLettere Moderne pressol’Università “La Sapienza”,specializzandosi in Storiadell’Arte, sua grande passioneche, a partire dal 1944 e fino al1979, insegnò in diversi istituitiliceali della capitale e che, dal1966, mise a frutto pressol’Istituto Nazionale della Grafica,dove fu Soprintendente,realizzando mostre e curandopubblicazioni. Enrichetta sidedicò a un’incessante attività divolontariato, cattolico e laicale.Nel pieno del secondo conflittomondiale Enrichetta ed il suogruppo contribuiscono allarischiosa attività di soccorso aiperseguitati politici, ai soldati, airifugiati, cui si prestava, incontatto con il monastero diSubiaco, l’intera famigliaBeltrame Quattrocchi. Seguendol’esempio materno e insieme conlei, dal 1939 presta assistenzacome volontaria presso la CroceRossa, curando i soldati feriti aprescindere dall’appartenenza.Nel 1956, Enrichetta confidò adon Paolino e alla madre ildesiderio di farsi suora. Noveanni più tardi, dopo un accuratodiscernimento con l’ausilio dellesue guide spirituali, Enrichettacomprese che la sua vocazioneera dedicarsi al servizio generosodei suoi familiari. Fu l’estremodono, sacrificio di sé. Nel 1994,viene informata dell’avvio delprocesso di beatificazione deigenitori. Enrichetta, assieme aidue fratelli, vi si dedicòtotalmente. Da quel momento,assunse su di sé la custodia diuna eredità straordinaria, per ilsuo carico di gioia evangelica maal tempo stesso di granderesponsabilità. I coniugi Luigi eMaria vennero beatificati inpiazza San Pietro il 21 ottobre2001 da San Giovanni Paolo II.Enrichetta intensificòulteriormente la sua attività didiffusione del messaggio di fededella coppia. Allo stesso tempo,incrementava il tempo dedicatoall’ascolto, all’accoglienza, alconsiglio di giovani, coppie,sacerdoti, seminaristi, religiosi,vescovi, cardinali che bussavanoalla sua porta in via Depretis. Nel 2005, a 91 anni si consacracome laica nel movimento“Testimoni del Risorto”. Nel 2009, la salute di Enrichettamostra nuovi segni di cedimento,ma continua il suo apostolato;muore il 16 giugno del 2012 aRoma all’età di 98 anni.

Il Cardinale Crescenzio Sepe ha presieduto il Rito di insediamento delTribunale per la sessione di apertura dell’Inchiesta diocesana su vita, virtù,fama di santità e segni della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi,

consacrata laica, ultima figlia dei Beati coniugi Luigi e Maria

“Mescolare” le cose della vitaper camminare nella santità

Crescenzio Card. Sepe *

Cari fratelli e sorelle, cari amici, con veragioia e grande onore vi accolgo in questaCattedrale per questo primo passo di un cam-mino che, se è volontà di Dio, potrà condurcialla beatificazione e canonizzazione di questanostra sorella Enrichetta BeltrameQuattrocchi, che ha seguito le orme dei suoigenitori santi, Luigi e Maria.

È una vera gioia trovarci qui, sia pure perun fatto squisitamente giuridico: il Rito di in-sediamento del Tribunale per la sessione diapertura dell’inchiesta diocesana su vita, virtùe fama di santità e segni di questa nostra Servadi Dio. Certamente è come un “la” che viene da-to, attraverso i vari organismi, prima diocesa-ni e poi quelli della Santa Sede, per far emer-gere le tante virtù che Enrichetta ha testimo-niato nella sua lunga vita, morta a 98 anni, leiche era, come ricordava il postulatore, padreMassimiliano Noviello, la creatura che non do-veva nascere. Ed invece è nata ed è vissuta cosìa lungo.

Saluto i cari confratelli, il caro MinistroProvinciale padre Leonardo Franzese, i mem-bri del Tribunale e voi fedeli che provenite datante parti e, in qualche maniera, state matu-rando la spiritualità di questa nostra sorella.Non è un caso che, proprio nel leggere ilVangelo delle beatitudini, la “magna charta”del cammino alla santità che Cristo ci propo-ne, prossimamente sarà presentatal’Esortazione apostolica Papa Francesco sullasantità nel mondo contemporaneo dal titolo«Gaudete et exsultate».

La santità, soprattutto quando si è vivi, nonfa molto rumore, è una vita di fedeltà a Dio, allavocazione, alla missione che Lui ci dona comesua volontà affinché possiamo viverla sostan-zialmente nella nostra esistenza. PerEnrichetta è stato così: “mestolino” di Dio, co-me Santa Teresa di Calcutta fu “matita” di Dio.Noi siamo strumenti, siamo solo qualcosa alservizio di Dio, per la quale dobbiamo mostra-re tutta la nostra generosità e accoglienza.

Leggendo un po’ le note biografiche diEnrichetta si vede che la sua santità è una sortadi profezia. Certe persone riescono a viverenella propria vita ciò che la Chiesa cercando direalizzare come cammino ecclesiale.Anzitutto la famiglia! Tutta la prima parte del-

la sua vita è dedita alla famiglia: il papà, lamamma, i due fratelli sacerdoti, la sorella suo-ra. Ha assorbito dalla santità dei genitori tuttoquanto le serviva per rispondere con genero-sità e con libertà alla volontà di Dio, impegnan-dosi anche nella vita sociale, attraverso, dopola laurea, l’insegnamento dell’arte nei licei ar-tistici di Roma. Cresciuta nella via della san-tità, respirando l’aria di santità della famiglia,corrispondeva a questo amore di Dio donandose stessa, mettendosi completamente a servi-zio dei suoi familiari.

E vorrei sottolineare non solo questa carat-teristica di “formatrice”, ma anche il suo do-narsi totalmente nella carità per i poveri: hafatto della carità il motivo conduttore della suaesperienza cristiana. Al tempo della secondaguerra mondiale si prodigava come infermieraverso i fratelli più bisognosi: soldati feriti, rifu-giati, prigionieri politici. E, dopo il conflitto,insieme alla mamma, sentì forte l’esigenza diimpegnarsi per la protezione delle giovanidonne, soprattutto quelle che abitavano nelleperiferie di Roma.

Il suo, insomma, è stato un cammino di san-tità eroica nell’ordinarietà della vita, attraver-so le innumerevoli occasioni che laProvvidenza le metteva davanti e che lei accet-tava per concretizzare la sua vita cristiana. Alla

fine volle consacrarsi come laica nel movimen-to salesiano «Testimoni del Risorto». Una vitapiena, fatta soprattutto di tanto amore per ren-dere presente Cristo nei poveri e nei bisognosi.

Enrichetta appartiene a quelle figure chenon sono lontane da noi ma, anzi, si avvicinanoper la quotidianità della loro santità, della lorovita cristiana. Speriamo che dando inizio aquesto cammino, in occasione dell’aperturaufficiale del processo, possiamo anche noi vi-vere la santità nell’ordinario, chiedendo a Dio,per intercessione dei Beati genitori ma anchedella stessa Enrichetta, la capacità di “mesco-lare” le cose della vita perché possiamo anchenoi fare un “pasto” gradito a Dio per la salvezzadei fratelli.

Faccio le mie congratulazioni a padreMassimiliano e a tutti voi. Anche questo rap-presenta la volontà di Dio. Cerchiamo di segui-re questo cammino perché anche noi possia-mo assimilare questa spiritualità e renderlaconcreta nell’esperienza della nostra esistenzaquotidiana. Dio vi benedica e, insieme all’inter-cessione dei Beati Luigi e Maria e della Servadi Dio Enrichetta, camminiamo con fiduciaverso l’incontro con Cristo, accompagnati daMaria. Dio ci benedica e ’a Madonna c’accum-pagne!

* Arcivescovo Metropolita di Napoli

Fino ad oggi per tutti era “la figlia dei beati Beltrame Quattrocchi” ecioè di Luigi e di Maria, la prima coppia di sposi beatificata il 21 ottobredel 2001 da Giovanni Paolo II per avere vissuto il loro matrimonio comeun cammino verso Dio. Da venerdì 6 aprile, nella cattedrale di Napoli,per Enrichetta, ultima dei quattro figli degli sposi beati, si è aperta uffi-cialmente l’inchiesta diocesana su vita, virtù e fama di santità.

«Fa’ della tua vita una lode perenne a Dio – le scriveva la mammaMaria – fa’ Enrichetta che sia un inno di amore a tutte le creature, unadedizione generosa e gioconda». E la vita di Enrichetta «è stata senzadubbio una consacrazione a Dio nella famiglia», dice il cardinaleCrescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli che presiede il rito di insedia-mento per la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana con padreMassimiliano Noviello, frate cappuccino, postulatore delle Cause deiSanti e padre Luigi Ortaglio, cancelliere arcivescovile di Napoli.

«Una vita – aggiunge Sepe – dove il primato è stato servire Dio, nel-l’acuta avvertenza del suo disegno, nell’obbedienza perfetta al Vangelo,nella donazione al Signore di tutta l’esistenza, sino alla scelta della ver-ginità».

«La straordinarietà di questa donna – aggiunge padre Noviello – stanella ordinarietà vissuta nella soprannaturalità»

E c’erano tutti in cattedrale per pregare insieme a Sepe per la figliache “non doveva nascere” – come ha testimoniato l’arcivescovo - nel ri-cordare che il ginecologo, al quarto mese di gravidanza, diede ai coniugiBeltrame l’aut-aut tra interruzione della maternità o salvare la madre.«Ma entrambi i genitori risposero con un «no» categorico all’aborto, de-cisi ad affidare solo a Dio il loro futuro. Così il 6 aprile del 1914, nacque

Enrichetta: perciò l’inchiesta diocesana inizia proprio oggi e si trasferi-sce da Roma a Napoli».

Di Enrichetta si ricorda soprattutto la sequela al Vangelo, da qui ilnome di “mestolino di Dio” «perché si consacrò a Dio, superando l’in-gombrante eredità dei genitori e riuscendo a fare della sua vita un ser-vizio a chiunque si rivolgesse a lei», aggiunge ancora il postulatore pa-dre Noviello. Per questo si chiede per lei il riconoscimento delle virtù.Per la sua casa, trasformata in luogo di accoglienza, dove Enrichetta sidedicava all’ascolto, alla carità, all’ospitalità e contemporaneamentead una profonda cura della propria spiritualità, con frequenti ritiri dipreghiera e di studio.

«Spero che la sua vita si traduca in un messaggio per chi soffre affin-ché non ci sia più il segno del potere ma il potere dei segni«, commentaFrancesco Beltrame Quattrocchi, nipote dei beati e figlio adottivo diEnrichetta.

Prega per la sua beatificazione la diocesi di Napoli, con il vescovo au-siliare Gennaro Acampa, il vescovo emerito di Acerra Giovanni Rinaldi,con l’abate di Cava padre Michele Petruzzelli, con padre LeonardoFranzese, ministro provinciale dei cappuccini di Napoli, con i fratelli ele sorelle nel movimento “Testimoni del Risorto” a cui Enrichetta si con-sacra perché – dirà: «il dire a tutti che Cristo è risorto è una necessità as-soluta del mondo di oggi».

Con lei Napoli inizia a guardare dai “tetti in su”, come la invitavanoa fare Luigi e Maria e ad educare i suoi figli, così come lei stessa sugge-riva, su tre capisaldi: la sobrietà, l’educazione degli affetti, la formazioneal sacrificio. Niente di più attuale.

«Un inno di amore a tutte le creature» di Rosanna Borzillo

Vita Diocesana Nuova Stagione4 • 15 aprile 2018

Nel lavoro la dignitàdella personaLa Chiesa guarda al mondo dellavoro non certo per esprimereuna rivendicazione sociale maper ribadire un principioevangelico: il lavoro è sempre aservizio dell’uomo e non ilcontrario. Anche dal lavoropassa la dignità di una persona.Un mondo che non conosce piùvalori, in particolare il valore dellavoro, ha sentenziato PapaFrancesco a Genova circa unanno fa, non capisce piùneanche l’Eucaristia.Oggi il lavoro costituisce lamaggiore priorità per il Paese ela disoccupazione giovanile è lagrande emergenza. Nonostantein Italia ci siano piccoli segnalidi ripresa per l’economia, lasocietà è preoccupata di fronteagli otto milioni di poveridescritti dall’Istat: sono giovani,donne, coppie e cinquantenniche hanno perso il lavoro e sitrovano al di fuori del sistemaeconomico.Quelle parole del Papa a Genovasono di cruciale importanza. Lamancanza di lavoro è molto piùdel venire meno di una sorgentedi reddito per poter vivere. Unasocietà a misura d’uomo sigiudica dall’attenzione cheriserva alla dignità del lavoro,equamente retribuito, accessibilea tutti. Ci sono oggi tante affermazionigridate ma forse manca unpensiero lungo sul Paese, unaproposta concreta da mettere alcentro delle cose da fare. Nonbasta evocare il problema dellavoro ma è necessario ancheindicare alcune vie percorribili:il lavoro e il Mezzogiorno, illavoro e la famiglia, il lavoro e igiovani.

Virgilio Frascino

Celebrata in Cattedrale la Festa della “Divina Misericordia” con la solenne celebrazione eucaristica presieduta

da Mons. Gennaro Acampa, Vescovo ausiliare di Napoli

Riportare nel mondo il voltomisericordioso di Gesù

(dvdl) Celebrata in Cattedrale, lo scorso 8aprile, la festa della “Divina Misericordia”.Mons. Gennaro Acampa, Vescovo ausiliare diNapoli, dopo aver accolto i numerosissimi fede-li dei diversi gruppi del Movimento “Dives inMisericordia”, che hanno raggiunto il Duomoin processione da Piazza Cavour, per la preghie-ra della Coroncina, ha presieduta la solenne ce-lebrazione eucaristica, alla quale hanno presoparte don Giuseppe Cesarino, consigliere spiri-tuale del Movimento, e i fondatori Rosari e TonyEsposito Aiardo.

Il presule, nell’omelia, ha ricordato che anti-camente la seconda domenica di Pasqua era de-nominata “in albis” perché dopo la celebrazio-ne eucaristica i neofiti, quelli che avevano rice-vuto il Battesimo nella Veglia pasquale, depone-vano l’alba, cioè la veste bianca che avevano ri-cevuto e che avevano mantenuto per tutta la set-timana. Tuttavia, da alcuni anni, è detta, per vo-lontà di Giovanni Paolo II, anche della “DivinaMisericordia”.

«Il vangelo - ha detto mons. Acampa - ci pre-senta una duplice apparizione di Gesù agli apo-stoli nel cenacolo. Gesù appare il giorno dopo ilsabato e dice: “Pace a voi”, per tre volte. Non èun augurio, perché non dice: “la pace sia convoi”. Il Signore ha ha trasmesso il dono della pa-ce perché la Pasqua è essenzialmente questo: èla festa, il mistero della riconciliazione degli uo-mini con l’Eterno Padre, attraverso il sacrificiodi Gesù ed è anche il giorno nel quale ci riconci-liamo tra di noi, ci sentiamo tutti figli salvati peri meriti di Gesù Cristo, figli dello stesso Padre equindi fratelli tra di noi, impegnati a vivere inun cammino di pace e di riconciliazione». IlVescovo ha poi sottolineato come il “soffio” diGesù sugli apostoli è un gesto che rimandaall’Antico Testamento, all’inizio dell’umanità,

quando Dio soffiò nelle narici di Adamo che di-venne un essere vivente. Gesù ripete lo stessogesto quasi a dire che c’è una nuova creazione:«voi siete inviati da me - ha ricordato il Presule- per ricostruire l’umanità, per ridare pace, sal-vezza, misericordia a coloro che si sono mac-chiati del peccato». E così Gesù istituisce ilSacramento della Riconciliazione: «nella suabenevolenza ha donato a noi tutti questo sacra-mento - ha proseguito il Vescovo - affinché pos-siamo sentirci sempre riconciliati, rinnovatinello spirito e pronti a ripartire per fare più belloil volto della Chiesa e dell’umanità nel suo insie-me».

Mons. Acampa si è soffermato anche sull’a-postolo Tommaso e sulla sua professione di fe-de. S’inginocchia dinanzi a Gesù, fa un atto di

IN RICORDOÈ tornato

alla Casa del PadreDon Giuseppe

Garofalo

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione”partecipano al dolore

della famiglia.

IN RICORDOÈ tornato

alla Casa del PadreDon

Ciro SarnataroDocente alla Pftim

e Regista Rai

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione”partecipano al dolore

della famiglia.

Santuario-parrocchia Maria Santissima del Buon Consiglio a Torre del Greco

Partecipazione e dono ai fratelli Incontro informativo e formativo sulla destinazione dell’otto per mille

Nella sala “Cardinale Corrado Ursi” della parrocchia MariaSantissima del Buon consiglio a Torre del Greco si è tenuto un incon-tro informativo e formativo sulla destinazione dei fondi dell’otto permille.

Nell’occasione sono stati raccolta i dati per la scheda del“Sovvenire” a cura del referente parrocchiale e della segreteria.

Dopo un breve saluto del parroco, don Ciro Sorrentino e la pre-sentazione del delegato diocesano il diacono Giovanni Dentice, si èsviluppato un momento di confronto tra tutti i partecipanti all’in-contro, fino ai saluti e alla preghiera conclusiva.

L’intervento del delegato diocesano si è articolato in due momen-ti, il primo ha spiegato il fondamento biblico-teologico del“Sovvenire” alle necessità della Chiesa con particolare riferimentoagli scritti degli Atti degli Apostoli e delle lettere di San Paolo.

Aiutando a comprendere il messaggio ai presenti, che l’interes-se al sovvenire della Chiesa è da intendere come partecipazione e

dono ai fratelli. Il secondo momento, partendo dai sussidi che l’uf-ficio della Conferenza Episcopale Italiana ha inviato alla parroc-chia, ha iniziato la spiegazione di cosa è e come avviene la remune-razione dell’otto per mille a livello nazionale e di come a volte i falsimiti non aiutano a conoscere la verità oggettiva e l’effettiva realiz-zazione dei progetti di carità che a livello nazione ed estero si rea-lizzano.

A tutti i partecipanti è stato distribuito un gradito ricordo dell’in-contro compresa la borsa, contenente, i vari fascicoli informativisulle attività del “Sovvenire” e sul come poter essere sempre piùinformati e formati, per meglio sostenere e i nostri sacerdoti e laChiesa italiana.

La partecipazione della comunità, formata da una fascia mista dipresenza, compresa tra i 40 ed i 70 anni, ha interagito anche con do-mande e ha seguito con interesse le riflessioni proposte. Efficace eutile la presentazione digitale realizzata.

adorazione, e pronuncia una formula, entratanella vita della Chiesa: «mio Signore e mio Dio».«Questo atto di fede - ha esortato il Vescovo - lovogliamo fare tutti insieme oggi, nella solennitàdella Divina Misericordia e mentre usufruiamodi questo grande dono di Dio che è la misericor-dia, nello stesso momento cerchiamo di esseregrati al Signore mettendoci al servizio degli al-tri. Come ricordava Papa Francesco, nella Bolladi indizione dell’Anno Santo della Misericordia,se sperimentiamo continuamente la misericor-dia di Dio, dobbiamo essere a nostra volta uo-mini e donne che fanno misericordia, che aiu-tano il prossimo e sono vicini alla gente in diffi-coltà».

fDa qui l’invito a rileggere l’esperienza di vitacomune dei primi cristiani, raccontata dagliAtti degli Apostoli, una situazione idilliaca dellaChiesa di Gerusalemme che non si può ripro-durre ma «che noi oggi, se vogliamo essere di-scepoli del Divin Maestro dobbiamo attualizza-re quanto più possibile, con tutto il nostro im-pegno. Non siamo dei buoni cristiani se non vi-viamo la misericordia, se non siamo attenti aibisogni dei fratelli, se non ci facciamo tutt’unocon le persone in difficoltà, con quelli che han-no più bisogno di noi».

«Usciamo da questa celebrazione - ha con-cluso mons. Acampa - riconciliati, risanati den-tro, con l’indulgenza plenaria prevista e la re-missione da tutti i peccati, un vero dono di Dio.Lasciando questa chiesa dobbiamo avere ungrande desiderio: riportare nel mondo il voltomisericordioso di Gesù, attraverso la nostraazione, il nostro impegno e la nostra prossimitàcon quelli che hanno più difficoltà».

Attualità EcclesialeNuova Stagione 15 aprile 2018 • 5

Il Papa ha nominato S.E. Mons. Filippo IannonePresidente del Pontificio

Consiglio per i Testi Legislativi

Mons. Filippo Iannone, Arcivescovo-vescovo emerito diSora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, è stato nominato da PapaFrancesco nuovo Presidente del Pontificio Consiglio per iTesti Legislativi (era già all’interno del Pontificio Consigliocon la carica di Segretario aggiunto).

Mons. Iannone, dell’Ordine dei Carmelitani, nato aNapoli il 13 dicembre del 1957, è entrato nell’Ordine il 1°agosto 1976, dopo la licenza liceale. Ha emesso la prima pro-fessione il 1° ottobre 1977 e la professione solenne il 15 otto-bre 1980, per poi essere ordinato sacerdote il 26 giugno 1982.Mons. Iannone ha compiuto gli studi teologici alla PontificiaFacoltà Teologica dell’Italia Meridionale, conseguendo ilbaccalaureato in Teologia; in seguito, alla PontificiaUniversità Lateranense, ha ottenuto il dottorato in utroqueiure e, presso il Tribunale della Sacra Romana Rota, il diplo-ma di avvocato rotale.Ha ricoperto vari incarichi nell’Ordinecarmelitano e nell’Arcidiocesi di Napoli. Già docente diDiritto canonico, in qualità di Professore associato nellaPontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, ha tenu-to corsi come professore inviato presso diverse Università. Il12 aprile 2001 è stato nominato Vescovo ausiliare di Napoli,ricevendo l’ordinazione il 26 maggio dello stesso anno. Il 19giugno 2009 è stato nominato Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo mentre dal 31 gennaio 2012 era Vice gerente del-la Diocesi di Roma.

Istituto Toniolo e Università Cattolica

Verso il Sinodo voluto da Papa Francesco

Giornata Universitaria, occasione per riflettere sulle domande dei giovani

Il 2018 speriamo che possa essere ricordato comel’anno dei giovani. Il Sinodo, indetto da Papa Francescoper invitare la Chiesa ad ascoltarli e a rivedere il propriomodo di entrare in comunicazione con loro, stasuscitando molte e interessanti iniziative di studio,riflessione, e soprattutto di ascolto della sensibilità, delleattese, dei sogni, dei problemi che i giovani incontranonel loro cammino verso la vita adulta in questa delicatafase di transizione. Si respira una sincera e interessantevoglia di accoglienza del mondo giovanile e dirinnovamento dei propri stili di relazione con esso.

L’attenzione della comunità cristiana sta inducendoanche altre istituzioni a interrogarsi sui giovani:straordinaria risorsa di energia, idee e novità lasciatatroppo ai margini della compagine sociale, in una lungaanticamera che mette alla prova le loro speranze e la lorovoglia di spendersi nella responsabilità, nella professione,nell’impegno. Disorientamento, disillusione, difficoltà atrovare un senso alla propria esistenza: sono i termini chepercorrono tante testimonianze giovanili. Ma al tempostesso anche desiderio di una vita buona, realizzata,piena.

Forse ciò che manca ai giovani è la possibilità ditrovarsi di fronte a modelli di realizzazione di sé nellanormalità quotidiana del vivere, come afferma unagiovane: «Mancano i modelli con cui confrontarsi.Abbiamo bisogno di guide e di modelli, da vedere, datoccare». Bisogna sperimentare che, senza essere dividello spettacolo o miti dello sport, è possibile vivere inpienezza, se si impara a stare dentro la propria esistenzacon dignità e con serietà.

Molte domande si pongono a coloro che avvertono laresponsabilità di prendersi a cuore la crescita delle nuovegenerazioni: anche l’Istituto Toniolo e l’Università Catto -

lica si stanno preparando all’evento del Sinodo,soprattutto attraverso l’attività di ricerca e di formazionedell’Osservatorio Giovani. Sperando in questo modo dicontribuire a dare alla realtà giovanile il protagonismoche chiede e alla società la novità di cui ha bisogno.

Paola BignardiIstituto Giuseppe Toniolo

Vita Diocesana Nuova Stagione6 • 15 aprile 2018

Messa per laguardiagiurataFrancescoDellaCorte

Martedì 17 aprile, alle ore17.30, presso la cappelladell’Ospedale Loreto Mare,sarà celebrata una SantaMessa di ricordo e in suffra-gio per la guardia giurataFrancesco Della Corte, aggre-dito nella metropolitana diPiscinola e poi deceduto.Saranno presenti autoritàistituzionali, i dirigenti e icolleghi di Della Corte.

* * *

Archivio StoricoDiocesano

Nuovoorario diapertura

Si rende noto chel’Archivio Storico Diocesano,a partire da questo mese diaprile, osserva il seguenteorario di apertura al pubbli-co.

Lunedì, mercoledì e ve-nerdì, in mattinata, dalle 9 al-le 13.30 e nel pomeriggio, dal-le 15 alle 16.30. Chiuso neigiorni di martedì e giovedì.

* * *

Idoneità all’insegnamentodella ReligioneCattolica

È disponibile la domanda,e il relativo bando, per l’accer-tamento dell’idoneità all’in -segnamen to della ReligioneCattolica nelle scuole pubbli-che, statali e paritarie, di ogniordine e grado dell’Arci dio -cesi di Napoli.

Domanda e bando si pos-sono scaricare dal sito inter-net www.chiesadinapoli.it al-la pagina “Ufficio PastoraleScolastica” alla voce “Ido nei -tà all’Irc 2018”.

Il Cardinale Sepe incontreràsabato 21 aprile al Museo

Diocesano i nubendi e giovani sposi della Diocesi

“Istruzioni di volo”

per promessie novelli sposi

Il Cardinale Sepe incontrerà sabato 21aprile al Museo Diocesano i nubendi e gio-vani sposi della Diocesi nel tradizionalemeeting di primavera.

«La famiglia che cammina nella via delSignore è fondamentale nella testimonian-za dell’amore di Dio e merita perciò tutta ladedizione di cui la Chiesa è capace» (PapaFrancesco, Udienza generale del 7 ottobre2015).

La Chiesa di Napoli, ispirata dal magi-stero del Cardinale Crescenzio Sepe, daanni dedica una grande attenzione pasto-rale alle famiglie.

Quest’anno, l’incontro del Cardinalecon i nubendi e i giovani sposi si svolge nelMuseo Diocesano, in largo Donnaregina,sabato 21 aprile dalle ore 17: in questasplendida cornice le giovani famiglie sonoricevute, a porte spalancate, per acco-gliersi ed accogliere Dio nella coppia, ine-briandosi di quello Spirito che può far vo-lare alto.

L’appuntamento, promosso da diversianni dall’Ufficio Famiglia e Vita, pensatoe creato per i nubendi e le giovani coppie,si aprirà con un momento di accoglienzae gioia, accompagnati da coinvolgenti no-te musicali.

La testimonianza di fede di una coppiadi sposi: il confronto con storie “vere”, te-stimonianze vive di un Dio “ospite” nellacasa degli sposi, offrirà una particolareoccasione di incontro e di riflessione.L’incontro proseguirà con l’intervento diMimmo Armiento, psicologo particolar-mente impegnato, nella pastorale familia-re, che proporrà ai nubendi e agli sposiuna dinamica in cui la coppia può metter-si in gioco, al fine di migliorare la com-prensione reciproca e il suo “sentirsi cop-pia”.

Al termine di questa dinamica ilCardinale incontrerà le coppie presenti,rivolgendo loro parole di incoraggiamen-to e benedicendo il loro cammino: comesempre, Sua Eminenza dedicherà moltotempo in un incontro “face to face” con lecoppie di fidanzati e i giovani sposi, nonmancando di prestarsi per le immancabilifoto di gruppo e i “selfie” che gli verrannorichiesti.

L’appuntamento, che si inserisce nelpercorso mensile itinerante di preghiera eformazione “Noi “AccogliAmo Te!”, pro-posto quest’anno sul territorio diocesanodall’équipe giovani coppie dell’UfficioFamiglia, è quindi per sabato 21 aprile, al-le ore 17, presso il Museo Diocesano.

Per maggiori informazioni è possibilecontattare la segreteria dell’Ufficio il mer-coledì e giovedì, dalle 10 alle 13 al numero081.55.74.226, oppure inviare una mail [email protected].

Equipe giovani coppie Ufficio Famiglia e Vita

Vita DiocesanaNuova Stagione 15 aprile 2018 • 7

I coordinatori o responsabili dell’oratorio estivo avranno un incontro in esclusivacon Simone Lotrionte, responsabile della formazione degli animatori, per analizzareal meglio il Sussidio e utilizzarne tutte le potenzialità. Ogni parrocchia o Oratoriodovrà, quindi, indicare il proprio coordinatore o referente che parteciperà a tale in-contro, inviando una scheda.

Dopo il bellissimo appuntamento vissuto lo scorso 25 Febbraio incui ci siamo confrontati sul linguaggio e sulla comunicazione,l’Azione cattolica della diocesi di Napoli propone domenica 15 Aprileil secondo appuntamento dell’anno, il Laboratorio Diocesano dellaFormazione sulla tematica dell’Affettività, che ha come titolo “Cuorea Cuore ti parlerò”.

L’affettività è un filo rosso che attraversa tutta la vita delle persone.Il Laboratorio di formazione vuole offrire spunti di riflessione affin-ché un tema così delicato e controverso nell’oggi possa essere affron-tato e vissuto con serenità e chiarezza.

Il laboratorio rientra nel piano formativo pensato a livello diocesa-no per sostenere chi svolge il servizio educativo, interpretando le esi-genze e le caratteristiche del nostro territorio in questo tempo.

Luci di speranza per le famiglie feriteContinua l’attenzione dell’Ufficio “Famiglia e Vita”

per separati, divorziati e risposati

L’attenzione e la cura della Chiesa di Napoli per le famiglie ferite dalla separa-zione continua a manifestarsi lasciandosi ispirare dalla Misericordia e seguendole indicazioni dell’Amoris Laetitia e della Conferenza Episcopale Campana. In con-tinuità col progetto Missione Sicar, iniziato tre anni fa, l’Ufficio “Famiglia e Vita”del Settore Laicato della Diocesi prosegue un cammino di discernimento e di for-mazione per quanti sono provati dalla separazione.

La proposta è rivolta anche a coloro che sono sensibili al problema o che voglia-no essere vicini a chi lo vive.

Il titolo di questa iniziativa “La strada si apre” indica la possibilità di vivere uncammino di fede che comunichi l’amore e la misericordia di Dio e che porti all’ac-coglienza di tutti nella comunità ecclesiale. Si tratta di un cammino che durerà neltempo e che da quest’anno avrà dei riflessi nel territorio diocesano con le visite inquelle comunità che richiederanno aggiornamento, confronto, informazione perdiffondere il Vangelo della Famiglia e accogliere particolarmente chi è ferito.

Questa serie di incontri è iniziata a dicembre 2017 con un dialogo sul tema dellavicinanza e della misericordia di Dio: “Molto le è perdonato, perché molto ha ama-to. Chi ci separerà dall’amore di Dio?”.

Il secondo di questi appuntamenti - guidato da Mariano Iavarone, consulentefamiliare - si svolgerà il prossimo mercoledì 18 aprile e tratterà il tema della geni-torialità, così provata in queste situazioni: “Genitori, anche se non più coniugi”.

L’appuntamento quindi è per mercoledì 18 aprile, alle ore 18 presso l’Ipogeo del-la Basilica dell’Incoronata del Buon Consiglio a Capodimonte. Con queste inizia-tive l’Ufficio “Famiglia e Vita” intende continuare la pastorale diocesana per l’at-tenzione, l’accoglienza e l’accompagnamento di tutte le situazioni di fragilità e sof-ferenza familiare. Più insieme, più uniti, per condividere impegno, presenza, at-tenzione e cura.

Per informazioni rivolgersi presso la segreteria dell’Ufficio Famiglia e Vita – lar-go Donnaregina, 22 – Napoli, nei giorni di mercoledì e giovedì, dalle 10 alle 13, alnumero 081.55.74.226.

Equipe famiglie Ferite – Ufficio Famiglia e Vita

Speciale Nuova Stagione8 • 15 aprile 2018

Cosìin Italia e inAfricaOggi in Italia l’Istituto delleSuore Apostole del Sacro Cuoreha otto case: a Napoli dal 1945dove riposano le spoglie dellaVenerabile; a Celenza Valfortore(Foggia) dal 1950; a Villalba diGuidonia (Roma) dal 1952; aTorrecuso (Benevento) dal 1952;a Isernia (Molise) dal 1953; aRavanusa (Agrigento) dal 1963;a Roma (Curia generalizia) dal1985; a San Giovanni Rotondo(Foggia) dal 1996. Le Apostolecontinuano l’opera iniziata dallaVenerabile Maria Gargani nellontano aprile del 1936 el’attualizzano nell’ambito dellasanità, della formazione-educazione, della catechesi nellascuola, nelle parrocchie e nelleperiferie dei piccoli centri. Dopo la morte della Madreavvenuta il 23 maggio 1973, lasua Opera apostolica ha varcatoi confini dell’Italia. Infatti nel1980, tre suore sono partite peril Ciad (Centro Africa) dovecollaborano con i padriCappuccini nel Centro Sanitariodi Bebedjia. Questa esperienzasi è interrotta a causa di ventidi guerra e di scontri tribali. Manel 1984, si è dato vita ad unaseconda esperienza missionariain Africa, questa volta inBurkina Faso dove ancora oggisi lavora intensamente in trecomunità: a Nanoro(Koudougou) dal 1984; aOuagadougou (Capitale) dal2001; a Boussé (Kourweogo) dal2004. Fedeli alle esortazionidella Madre Fondatrice, le SuoreApostole del Sacro Cuore, anchein questa terra testimoniano lacarità del Cuore di Dio rivelatonel Cuore di Cristo, verso ifratelli bisognosi nel corpo enello spirito. Nella comunità diNanoro: le suore servono Gesùnei bambini della scuolamaterna, offrendo attività diformazione e promozione delladonna nel centro sociale “SacréCoeur” dove insegnano alledonne e alle giovani ragazzetaglio-cucito e offrono ospitalitàalle studentesse nel Collegio“Padre Fanucci”. NellaComunità di Boussé le sorelleoffrono assistenza sanitaria aGesù sofferente presso il “Centrede santé Sacré-Coeur” munito diun ambulatorio, sale diospedalizzazione per bambinimalnutriti, una maternità, unlaboratorio e sale diospedalizzazione per adulti.Inoltre il centro ha anche unapiccola farmacia. Nellacomunità di Ouagadougou lesuore si dedicano alla missioneeducativa-formativa nella scuolamaterna e primaria, oltre allapastorale familiare e catechetica. Dal mese di settembre del 2012,le Suore Apostole sono ritornatein Ciad, nella diocesi di Goré,dove prestano serviziomissionario nella parrocchiacon l’animazione di gruppi dibase, presso la Curia vescovile,la formazione nella scuolacattolica e la visita ai campiprofughi.

Il prossimo 2 giugno Madre Maria Crocifissa del Divi La vita, le Case religiose delle Suore Apostole del Sacro Cuor

Suor Maria Garg servizio a cura di R

«Tutto posso in colui che mi dà forza»:la scritta campeggia all’ingresso della ca-sa in via nuova San Rocco 12, come mo-nito e programma di vita di MariaCrocifissa del Divino Amore, al secoloMaria Gargani, che sarà beatificatail prossimo 2 giugno in Cattedrale.

Napoli è, infatti, la città in cui Mariaè vissuta nel periodo della sua realizza-zione come fondatrice ed, oggi, accogliele sue spoglie mortali nella Casa madredella Congregazione dove la Gargani dal1945 si trasferisce, iniziando un esperi-mento di vita consacrata con le suoreApostole del Sacro Cuore.

Ma la sua vocazione parte da lontano.Coraggiosa, volitiva, determinata, Marianasce il 23 dicembre 1982 a Morra Irpina,in provincia di Avellino, con la certezza diavere una vocazione: l’insegnamento. Esarà maestra per tutta la vita, sperimen-tando anche modalità di catechesi nuoveper quei tempi. I biografi raccontano, in-fatti, che sia stata la prima ad acquistareun videoproiettore e a trasmettere imma-gini per spiegare la fede ai ragazzi. A soli22 anni, la prima intuizione: «Pregavonella mia stanzetta…Ad un tratto un’im-magine mi sembrò che mi parlasse… EraGesù, il S. Cuore di Gesù, che m’invitava

a lasciare il mondo e a consacrarmi tutta aLui, per unirmi alla sua opera redentrice».Nel suo percorso, l’incontro determinantecon padre Pio, avvenuto a San Marco laCatola, in provincia di Foggia, nella primave-ra del 1918. Il santo di Pietrelcina si era reca-to nel paesino per incontrare il suo direttorespirituale. Ma Maria già da due anni aveva

contatti con lui per via epistolare: «Sono lietadi conoscere i tuoi caratteri – le scriverà il fra-te cappuccino - ma già prima Gesù mi ha fat-to conoscere la tua anima». Almeno 67 lette-re di corrispondenza con il santo diPietrelcina. Proprio al frate la donna riveleràdi aver avvertito l’ispirazione di fondare unnuovo istituto: le Apostole del Sacro Cuore.

Verso gli onori degli altariL’iter per la beatificazione e canonizzazione di Suor Maria Crocifissa

del divino Amore, al secolo Maria Gargani, è iniziato nel 1988. Il 5 di-cembre i quell’anno, infatti, è iniziata la fase diocesana della causa dibeatificazione e canonizzazione di Suor Maria Crocifissa del DivinoAmore, presso il Tribunale ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Napoli, pre-sieduto dal delegato episcopale don Nunzio D’Elia. Sotto la giurisdizio-ne del Cardinale Michele Giordano.

È stato il 27 maggio 1991 che si è aperto il processo rogatoriale pressola diocesi di Lucera con l’insediamento del Tribunale Ecclesiastico, pre-sieduto dal Vicario episcopale mons. Vittorio Pecoriello, sotto la giuri-sdizione del vescovo mons. Raffaele Castiello Raffaele. Così è iniziato in-chiesta sulla fama di santità sulle virtù della Serva di Dio.

Il 5 settembre del 1991: con l’ottava e ultima sessione dell’inchiesta siè concluso il processo rogatoriale in forma solenne, nella Chiesa, ex cat-tedrale, di Volturara Appula, con la Concelebrazione Eucaristica dei pre-sbiteri, membri del Tribunale Ecclesiastico della Diocesi, presieduta dalVescovo della Diocesi mons. Raffaele Castiello.

Il 16 maggio 2002 c’è stata la chiusura della fase diocesana della causadi beatificazione e canonizzazione della SdD Maria Gargani. L’atto so-lenne della chiusura ha avuto luogo alle ore 18 nella basilicadell’Incoronata al tondo di Capodimonte in Napoli. La concelebrazioneeucaristica, di una ventina di sacerdoti, presieduta dal CardinaleMichele Giordano, si è conclusa con il sigillo del Cardinale e delTribunale ecclesiastico posto alla scatola contenente il transunto degliatti del processo diocesano, seguito dal giuramento di fedeltà dellaPostulatrice Suor Giuditta Esselen Jurand, alla quale il Cardinale haconsegnato il transunto da portare alla Congregazione delle Cause deiSanti.

Partecipanti alla funzione un settecento fedeli laici, circa quarantasacerdoti, il vescovo di Benevento Serafino Sprovieri e il vescovo diLucera, provincia di Foggia, mons. Francesco Zerrillo Francesco.

Il 29 maggio 2002 la Postulatrice Suor Giuditta Esselen Jurand haconsegnato il transunto, scritti e documenti della SdD Maria Gargani al-la Congregazione delle Cause dei Santi.

Il 12 giugno 2002 la Postulatrice e la Superiora Generale MadreCristina Iavagnilio, hanno assistito all’apertura dei sigilli posti al tran-sunto, agli scritti e documenti riguardanti la SdD. Maria Gargani, nellostudio del segretario della Congregazione delle Cause dei Santi MicheleDi Ruberto.

Questo momento segna l’inizio della seconda fase, cosiddetta “FaseRomana” della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di MariaGargani.

Il 10 aprile 2003, infine, il ritiro del Decreto di validità degli atti pro-cessuali e della copia pubblica costituita di 25 volumi comprensivi dellavita, degli scritti e documenti della SdD.

Il 9 giugno 2003: avendo ricevuto dalla Congregazione dei Santi ilDecreto di validità degli atti del processo, riguardanti Maria Gargani, laPostulatrice ne consegna tutta la pratica al relatore P. Daniele Olse,Domenicano, per il dovuto studio.

Il 22 gennaio 2011: la Postulatrice e la Superiora Generale MadreGloria Pasquariello, assistono all’apertura del Transunto e della relativadocumentazione degli atti processuali relativi al presunto miracolo attri-buito all’intercessione della SdD presso l’ufficio “Cancelleria” dellaCongregazione delle Cause dei Santi.

Il 20 dicembre 2011: consegna alla Postulatrice della copia pubblica,insieme con il decreto di validità giuridica e atti processuali del presuntomiracolo di guarigione, attribuito all’intercessione della SdD MariaGargani, nostra Fondatrice.

Il 27 marzo 2013 cì’è stato il trasferimento della Causa dalle mani delRelatore Padre Daniele Olse Domenicano (per motivi pensionistici) aquelle del Relatore Generale Fr. Criscuolo Vincenzo, OFM Cappuccini.

L’11 maggio 2015 è ultimata la stampa della Positio [Posizione dellaCausa di beatificazione di Suor Maria Crocifissa del Divino Amore (al se-colo Maria Gargani)], in merito alla sua fama di santità.

Il 29 novembre 2016 si è svolto il Congresso peculiare dei ConsultoriTeologi sulle virtù eroiche. Il 7 luglio 2017 con un decreto firmato da papaFrancesco, è dichiarata Venerabile.

SpecialeNuova Stagione 15 aprile 2018 • 9

La guarigionedi unadonnaIl 26 gennaio 2018 PapaFrancesco ha autorizzato laCongregazione delle Cause deiSanti a promulgare il decretorelativo ad un miracoloattribuito all’intercessione diMadre Maria Crocifissa delDivino Amore. Si tratta della guarigione dellasignora Michelina Formichelladi Torrecuso (Benevento),ricoverata presso l’ospedale“Rummo” di Benevento, affettada un tumore maligno delpiloro. A giudizio dei medici nonc’era nessuna possibilità disopravvivenza per la graveneoplasia diffusa e decisero dinon mettere in atto nessun altramanovra chirurgica con unprevisione di vita molto breve. Nel corso della convalescenza lapaziente stessa raccontal’accaduto della sua guarigione:«Io Michelina Formichellaanimata dalla mia povera fedeun giorno del 1975, dopo tantianni di attesa di un periodo dimalattia, affetta da un fortedolore allo stomaco conmanifestazioni impetuose, dopovisite mediche, radiografie edoperazione, mi rivolsi come ioso pregare alla Madre MariaGargani […] che da due anniaveva raggiunto il suo AmatoGesù in cielo dopo averloadorato e lodato in terra. Ma perme, specialmente in quel periodocritico, sentivo come se mivivesse ancora; vicino, e dopocon gli occhi della federiflettendoli verso una suaimmagine al mio capezzale, lapregai come io so pregare dopol’operazione subita. A cui io,attraverso i sintomi dolorosi, miaccorsi che niente mi avevanofatto: così quella notte bella fratante e giorni dolorosi, non so sesognai o vidi; insomma unsogno vero: vidi lei ed altre duesuore che staccandosi e verso dime venire tutta sorridentebattendomi la mano sulla spallami disse: “stai bene, stai beneMichelina, e così si allontanò”.Io da quel momento ho provatotanta gioia nell’intimo mio edun benessere fisico da portarmiad una guarigione completariprendendo attivamente illavoro, almeno fino a questomomento 1980». Con devotafede. Michelina Formichella,Torrecuso, 7-10-1980 . La miracolata ha raccontato diessere stata ricoverata il 21giugno. Venne dimessa il 4agosto, durante la sua malattiachiese aiuto a Maria Gargani.La Formichella guarì in modoinspiegabile per la scienza dauna grave malattia invalidante.Michelina ha raccontato checonosceva benissimo MariaGargani perché portava dallesuore l’acqua e con la Gargani sitratteneva spesso achiacchierare.La signora Michelina è decedutail 1° giugno del 2015, per infartoacuto del miocardio.

no Amore verrà beatificata nella Cattedrale di Napoli. re da lei fondate, il miracolo attribuito alla sua intercessione

gani presto Beata Rosanna Borzillo

ragazza di guadagnarsi da vivere. Intanto l’Opera da lei fondata si trafe-

risce a Napoli e il 18 aprile del 1945, laGargani si consacra al Signore e assumeil nome religioso di suor MariaCrocifissa del Divino Amore. Intanto sor-gono nuove case in Campania, Puglia,Lazio, Toscana e Sicilia. Il 20 giugno1956 l’arcivescovo di Napoli MarcelloMimmi, trasforma la “Pia Unione” inistituto di suore di diritto diocesano.

A Napoli ancora oggi una scuola di in-fanzia e primaria, dove la fondatrice hainsegnato con le consorelle che la ricor-dano, in cappella, inginocchiata con ilcorpo abitualmente ritto e con lo sguar-do fisso al tabernacolo. Oggi la superioragenerale delle suore Apostole è suorGloria Pasquariello.

Nell’aprile del 1985 si realizza ancheun altro sogno della Fondatrice: aprire laCasa Generalizia a Roma affinché – co-me scrisse la Madre nelle sue ultime vo-lontà – «anche quando non sarò più sullaterra starò accanto a ciascuna col miocuore di madre per infondere lo spiritodivino in ogni azione che da voi si com-pirà». E Maria Gargani continua ad inse-gnare con la sua vita come si può conti-nuare ad essere santi nel quotidiano.

E padre Pio le risponderà: «Ecco, finalmen-te, qui dovevamo arrivare! Questa è la vo-lontà di Dio e fa’ presto ad andare dal vesco-vo. È bello! È bello!».

L’Opera, infatti, si svilupperà in brevetempo. Intanto Maria si distingue per le ope-re di carità. Si racconta di Lucia, cieca dallanascita, che viveva abbandonata nell’ospizio

dei poveri, che Maria andava a trovare spes-so per portarle qualcosa da mangiare e percurare le sue piaghe. E di Rosinella, una ra-gazza colpita da artrite deformante all’età di18 anni: per lei Maria non solo cerca paroledi consolazione, ma dignità, insegnandole afare fiori di carta, molto richiesti per gli ad-dobbi matrimoniali, permettendo così alla

Dai suoi scrittiIl primo incontro fra la futura Beata e padre Pio da Pietrelcina non è do-

cumentato con una data precisa. Sappiamo solo che da metà aprile del 1918il religioso pietrelcinese si recò a San Marco la Catola in provincia di Foggia,per discutere col suo direttore spirituale, padre Benedetto Nardella da SanMarco in Lamis, e sciogliere i dubbi che lo tormentavano circa la direzionedelle anime.

Maria Gargani ha descritto l’episodio sulle pagine del suo diario:«Vedendomi spuntare sulla porta della sacrestia, mi chiamò per nome e mi feceentrare in una stanzetta attigua, dove ci trattenemmo a parlare come due per-sone che si fossero conosciute da tempi remoti. Che soavità, che dolcezza nelleparole del Padre e che belle assicurazioni mi dava sulla mia anima!…M’incoraggiava ad essere sempre più del Signore e fare in modo da glorificarlonella mia vita! Io mi sentii veramente felice e svanirono dalla mia mente e dallospirito tutte le ombre e tutte le pene».

Non era la prima volta che Padre Pio la sorprendeva. In quel primo in-contro, quando si accorse della sua presenza «sulla porta della sacrestia», la«chiamò per nome», pur non avendola mai vista in precedenza. Nella suaprima lettera, scritta il 26 agosto 1916, egli le rivelò che ancor prima di leg-gere i «preziosi caratteri» della sua calligrafia, «Gesù» gli aveva fatto «cono-scere» la sua «anima».

Padre Pio rimane a San Marco la Catola quasi un mese e Maria ne appro-fitta per attingere a questa sorgente di spiritualità con cadenza quasi quoti-diana. «Confesso – annota ancora – che nei colloqui col Padre ebbi a sorbiretanta infusione dello Spirito Santo, che mi faceva godere uno dei tocchi delTabor, per cui l’anima desiderava, come gli apostoli, rimanere sempre lì, inquelle divine elevazioni dello spirito. M’insegnò, in quel tempo, come si fa perascoltare la voce di Dio, quali sono i movimenti interni che ci fanno distinguerel’azione di Dio e quella del nemico».

«Se volete divenir perfetta – le scriveva il santo di Pietrelcina il 16 settem-bre del 1916 - tenete presente quello che Iddio disse al patriarca Abramo:“Cammina alla mia presenza e sii perfetto” (Gen. 17,1). È vero che, data la no-stra condizione, non è in nostro potere tenere il nostro pensiero sempre fisso inDio, però sforziamoci di rendere più che sia possibile di tenerci alla sua presen-za. E questo il possiamo ed il dobbiamo fare, nel richiamare di tanto in tantoalla nostra memoria la grande verità che Iddio ci vede».

Nel frattempo la vocazione religiosa della Gargani continuava a matura-re, anche dopo il suo trasferimento alla scuola elementare di VolturaraAppula, sempre in provincia di Foggia, dove la maestra proseguiva il suoapostolato nell’Azione Cattolica e nel Terz’Ordine francescano. Qui, mentreè in preghiera, avverte l’ispirazione di fondare un nuovo istituto: le Apostoledel Sacro Cuore. Quando lo rivela al Cappuccino stigmatizzato, che conti-nua a dirigerla spiritualmente, riceve una risposta illuminante: «Ecco, final-mente, qui dovevamo arrivare! Questa è la volontà di Dio e fa’ presto ad andaredal vescovo. È bello! È bello!».

Attualità Nuova Stagione10 • 15 aprile 2018

Il 2 aprile è stata celebrata la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo

Favorire la diagnosi precoce Intervista a Lucio Romano

Il 2 aprile è stata celebrata la “Giornatamondiale della consapevolezza dell’auti-smo”, indetta dall’Assemblea generaledelle Nazioni Unite il 18 dicembre 2007.Una occasione di aggiornamento e sensi-bilizzazione su una patologia spesso tra-scurata. A Lucio Romano, medico e sena-tore della Repubblica nella scorsaLegislatura e relatore in CommissioneIgiene e Sanità della Legge n.134/2015sulle disposizioni in materia di diagnosi,cura e abilitazione delle persone con di-sturbi dello spettro autistico e di assisten-za alle famiglie, poniamo alcune doman-de.

Che cosa si intende per autismo?L’autismo comprende un insieme di di-

sturbi del neurosviluppo con esordio pre-coce, classificati come Disturbi Pervasividello Sviluppo e recentemente circoscrittiall’interno della definizione “Disturbi del-lo Spettro Autistico (Dsa)”. Questi disturbihanno un carattere cronico, oltre che un’e-levata complessità clinica. Si manifestanonella prima infanzia e sono caratterizzatida incapacità di sviluppare relazioni so-ciali, disordini del linguaggio, fenomenirituali e compulsivi. A tutt’oggi non sonoconosciute le cause e non esistono terapierisolutive. Si rileva un netto miglioramen-to per quanto riguarda la diagnosi preco-ce, a fronte di anni orsono. Non c’è alcunaevidenza scientifica oggettiva che pongain correlazione i disturbi dello spettro au-tistico con i vaccini. L’autismo si manife-sta già nei primi tre anni di vita e può esse-re accompagnato da ritardo mentale lieve,medio o grave.

Qual è l’incidenza?Premesse le difficoltà per una diagnosi

precoce, i Dsa colpiscono in Italia tra le300 e le 500mila persone. Comunque nonesistono dati certi. Secondo il Center forDisease Control, negli Usa si stima unaprevalenza della sindrome di uno ogni150 nati, mentre il confronto delle ricer-che internazionali stima una percentualemedia dell’uno per cento. L’ultimo rap-

porto Istat sull’integrazione degli alunnicon disabilità nelle scuole elementari emedie stima gli alunni con disabilità parial 3,1 per cento del totale (86.985 alle ele-mentari e 66.863 alle medie). Di questi il41,9 per cento nella scuola primaria e il49,8 per cento nella secondaria di primogrado hanno una disabilità intellettivamentre seguono con il 26 per cento e il21,4 per cento i disturbi dello sviluppo edel linguaggio.

Quali sono gli aspetti caratterizzantila legge sull’autismo, approvata nel2015 e attesa da anni?

La legge è stata realizzata con la colla-borazione fattiva di medici, ricercatori,associazioni di riferimento di persone consindrome autistica. Un impegno dovuto euna promessa mantenuta per offrire unsostegno a cittadini e famiglie, con un’at-tenzione particolare per il miglioramentodelle condizioni di vita favorendo l’inclu-sione scolastica e sociale. È previsto chel’Istituto Superiore di Sanità aggiorni le li-

nee guida sul trattamento dei disturbi del-lo spettro autistico in tutte le età della vitasulla base dell’evoluzione delle conoscen-ze fisiopatologiche e terapeutiche deri-vanti dalla letteratura scientifica e dallebuone pratiche nazionali e internazionali.Si dispone l’aggiornamento dei livelli es-senziali di assistenza (Lea) con l’inseri-mento, per quanto attiene ai disturbi dellospettro autistico, delle prestazioni delladiagnosi precoce, della cura e del tratta-mento individualizzato, mediante l’im-piego di strumenti basati sulle più avanza-te evidenze scientifiche. Si prevede che ilMinistero della salute provveda all’aggior-namento delle linee di indirizzo per la pro-mozione ed il miglioramento della qualitàe dell’appropriatezza degli interventi assi-stenziali nei disturbi dello spettro autisti-co. Le linee di indirizzo sono aggiornatecon cadenza almeno triennale e l’attuazio-ne di esse costituisce adempimento ai finidella verifica del Comitato permanenteper la verifica dei livelli essenziali di assi-stenza. Con la legge si dispone che il

Ministero della salute promuova lo svilup-po di progetti di ricerca riguardanti la co-noscenza del disturbo dello spettro auti-stico e le buone pratiche terapeutiche ededucative.

A che punto siamo?Il cammino verso l’uguaglianza e la pa-

ri opportunità per le persone con disturbidello spettro autistico è ancora lungo. Sirilevano ritardi e inadempienze nono-stante la legge sia stata approvata nel2015. La legge di stabilità 2016 aveva isti-tuito il Fondo per la cura dei soggetti condisturbo dello spettro autistico, con dota-zione iniziale di 5 milioni di euro, e con laLegge di bilancio 2018 è stato raddoppiatolo stanziamento portandolo a 10 milioniper gli anni 2019 e 2020. L’assistenza nelleregioni non è omogenea, carenti le pro-grammazioni sanitarie e sociali, inade-guati gli investimenti sui servizi per bam-bini e famiglie, insufficienti gli interventierogati e previsti dai livelli essenziali di as-sistenza.

CittàNuova Stagione 15 aprile 2018 • 11

CinemaDaysQuindici giorni di proiezionia prezzi speciali. Dopo ilsuccesso di “Cinema2day”,che l’anno scorso hacoinvolto più di otto milionidi spettatori con noveappuntamenti mensili,l’evento si è ripetutoquest’anno, con“CinemaDays”. L’iniziativa,prevede stavolta ben quindicigiorni (in determinatiperiodi: fino al 12 aprile, poidal 9 al 15 luglio e dal 1 al 14ottobre) con tariffazione a 3euro, tranne per gli spettacoliin 3D. Il numero delle saleaderenti è in continuoaumento. La novità diquest’anno è la settimana diagosto (dal 9 al 15)interamente dedicata alleanteprime della nuovastagione cinematografica.“CinemaDays” è organizzatodal ministero dei BeniCulturali insieme aproduttori, distributori edesercenti cinematografici.Questi i cinema al momentoaderenti a Napoli eprovincia:– Modernissimo, viaCisterna dell’Olio– Vittoria, via Piscicelli– The Space, viale Giochi delMediterraneo– Uci Cinemas, via SanSalvatore a Casoria– The Space, all’interno delcentro commerciale “VulcanoBuono” a Nola.

A Marano, presso il teatro Alfieri, un incontro per riflettere sulla situazione della Siria.Presente Mtanios Haddad, Archimandrita della chiesa greco-melchita,

Rettore della chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma

Un territorio in cerca di pace«Ci hanno tolto speranza e pace. Stati europei, americani e arabi

stanno massacrando un popolo inerme». Lo ha detto monsignorMtanios Haddad, Archimandrita della chiesa greco-melchita e rap-presentante presso la Santa Sede, intervenendo il 26 marzo, all’e-vento «Viaggio attraverso la Costituzione», presso il teatro Alfieri diMarano, su invito di Tina Bianco, presidente dell’associazione RosaBianca, impegnata a difendere i valori cristiani della famiglia e deldiritto alla vita. L’associazione promuove la difesa della dignità diogni essere umano senza pregiudizi o discriminazioni di colore, dietnia, di religione e si muove sul cammino tracciato da PapaFrancesco della misericordia e dell’amore.

Mtnasios Haddad, che è rettore della basilica di Santa Maria inCosmedin a Roma, ha sottolineato come «in Siria sia in atto un ge-nocidio. Il mio Paese – ha spiegato – è un mosaico dove religioni, cul-ture e colori hanno vissuto in pace fino al 2011. Negli ultimi sette an-ni, però, ci hanno tolto questa speranza. Non credete a ciò che vi rac-contano i media, questa non è una guerra civile, un conflitto tra si-riani: è una guerra di interesse. Vogliono prendersi il nostro petrolioe il nostro gas. Aiutateci a ricostruire il nostro Paese», ha aggiuntoancora Haddad. «Ho invitato l’archimandrita grazie anche alla col-laborazione del movimento Crescita civile, presieduto da GerardoAvallone anch’esso impegnato nella solidarietà, nel settore dei senzadimora - ha precisato Tina Bianco – per parlare della violenza e delmassacro degli innocenti in Siria, un massacro che viola i dirittiumani».

Gli alunni, nel corso dell’evento, si sono esibiti sul palco dell’au-ditorium della scuola di via Tagliamento con poesie e canzoni incen-trate sul tema dell’integrazione, della legalità e del rispetto tra i po-

poli. «L’obiettivo era quello di aprire le giovani menti dei nostri alun-ni allo spirito critico – ha sottolineato la dirigente scolasticaAntonietta Guadagno – che li aiuterà ad avere, da adulti, senso di re-sponsabilità e rispetto dei principi democratici necessari ad assicu-rare la coesione della comunità sociale». All’evento era presente an-che il sindaco di Mugnano

Il sindaco di Mugnano Luigi Sarnataro e l’associazione RosaBianca in occasione dell’incontro hanno consegnato un contributoa Mtnaus Haddad e si sono impegnati a promuovere altre iniziativea sostegno della Siria.

Elena Scarici

In occasione del ventesimo anniversario del giornale parrocchiale e del decimo delle attività dell’oratorio, incontro dibattito nella ParrocchiaSanta Maria delle Grazie a Capodimonte con don Maurizio Patriciello

Essere protagonisti del cambiamentodi Maria Marobbio

Martedì 10 aprile si è tenuto nella sala po-lifunzionale dell’Oratorio “Giovanni PaoloII” della Parrocchia Santa Maria delleGrazie a Capodimonte l’incontro-dibattitocon don Maurizio Patriciello, dal titolo «I ra-gazzi in una società violenta: famiglia, chie-sa, scuola, istituzioni affrontano insieme lasfida».

Ad introdurre il dibattito e salutare i pre-senti, il parroco, don Giuseppe Costagliola,che ha brevemente ricordato la nascita e l’e-voluzione nel corso degli anni dell’oratorio“Giovanni Paolo II”, fondamentale punto diaggregazione e socializzazione di tanti bam-bini e giovani del quartiere. E sono stati pro-prio il 10° e il 20° anniversario rispettiva-mente dell’attività dell’oratorio e del giorna-le “Parrocchia 2000”, l’occasione per dar vi-ta all’interessante incontro con quello che ènoto a tutti come il sacerdote della “Terra deifuochi”, don Patriciello. A moderare il dibat-tito, il Presidente della “GP2 onlus”, che so-stiene le attività dell’oratorio, FedericoMazzone.

«Una società violenta è quella con la qua-le oggi, tutti, chi più, chi meno, dobbiamofare i conti, dove la violenza prende formanei gesti, nelle parole, nelle scelte di vita e difronte alla quale, spesso, l’omertà prevalesul coraggio di denunciare, di ribellarsi, diandare controcorrente», afferma donPatriciello. Chi ne fa maggiormente le spesee vede spesso irrimediabilmente segnata lapropria vita e le proprie possibilità di un in-serimento sano nella società, sono i più gio-vani, i tanti bambini e ragazzi che sono oggisempre più privi di reali e saldi punti di rife-rimento, sempre più dirottati verso il webcome unica fonte per trovare una rispostaalle proprie domande.

Ma «la fata turchina - così definisce donPatriciello il web -, non può in alcun modosostituire il ruolo educativo che per defini-zione hanno famiglia, scuola e chiesa, con il

necessario supporto delle istituzioni».Eppure, ciascuno di questi, deve fare oggi iconti con i propri limiti, le proprie miserie, ipropri fallimenti.

Famiglie smembrate nel peggiore dei ca-si, famiglie che vedono la propria autoritàsgretolarsi agli occhi dei figli, nel migliore,insegnanti osteggiati da genitori che non nerispettano il ruolo pur di preservare e accre-scere l’ego dei propri figli, progetti didatticivalidi sulla carta ma poco incisivi nel con-creto, parrocchie che tante volte assistonoimpotenti alla fuga dei bambini immediata-mente dopo la prima comunione. Istituzionispesso distratte, a volte assenti, altre voltetragicamente corrotte.

Cosa fare? «Questa è la domanda che sipone don Patriciello, questa è la domandache abbiamo come società civile il dovere diporci davanti al presente e al futuro dei no-stri giovanissimi e non solo quando la vio-lenza esplode, riportando drammaticamen-

te il problema all’attenzione dei media.Testimonianza e discernimento sono le ri-sposte». Don Patriciello invita tutti, comecittadini responsabili e cristiani coerenti, adessere testimoni e protagonisti nel propriopiccolo, nella propria realtà, di un cambia-mento, perché possa essere l’esempio degliadulti il motore di una trasformazione sanaed autentica dei ragazzi.

E invita a fare discernimento, «a capire,studiare, analizzare le situazioni che vivia-mo, accompagnare, spezzare il pane insie-me a coloro che ci sono accanto, imparare einsegnare ai bambini ad applaudire coloroche meritano di essere applauditi ed avere ilcoraggio di fischiare coloro che meritano diessere fischiati».

Se la realtà troppe volte nella sua crudez-za sembra non lasciar intravedere alcunapossibilità di miglioramento, la speranza,unita ad un impegno concreto, possono e de-vono fare la differenza.

NuovaStagioneSETTIMANALE DIOCESANO DI NAPOLI

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Città Nuova Stagione12 • 15 aprile 2018

Cento annidi storiaNel volume del docente Violi

L’autore Roberto PasqualeVioli, docente di Metodologiadella ricerca storicanell’Università degli studi diCassino e del Laziomeridionale, ricostruisce neltesto “Storia di un silenzio” ilrapporto tra religionecattolica e mafia, ricostruitoattraverso un’analisipropriamente storica,condotta su fonti d’archivio esu diversi organi di stampa. Il volume indaga su aspettiistituzionali, sociali e politicidella storia del cattolicesimo,individuando una pluralitàdi campi e condizioni dicompromissioni con la mafianell’area meridionale dellaCalabria: il ruolo esercitatodal clero nelle comunitàlocali; lo stato delleconfraternite; i ritisacramentali; lemanifestazioni popolari dellareligiosità; l’esposizionepolitico elettorale dellagerarchia ecclesiastica e lastessa azione di assistenza edi cura dei bisogni sociali. Nel testo si esamina il ruoloche la Chiesa ha avutorispetto alla mafia e gliorientamenti generali deipontificati, il ConcilioVaticano II, il nuovoatteggiamento dei vescovi e ilcontributo di una serie dipreti, di movimenti e digruppi di credenti, sensibiliai valori della cittadinanza. Violi ha insegnato Storiacontemporanea e ha dedicatoricerche specifiche alla storiasociale e religiosa delMezzogiorno, in relazionealla politica di massa e aigrandi mutamenti del XXsecolo. Fra le suepubblicazioni: Episcopato esocietà meridionale duranteil fascismo (1922-1939), Ave,Roma 1990; Religiosità eidentità collettive. I santuaridel Sud tra fascismo, guerrae democrazia, Studium,Roma 1996; La DC nell’Italialiberata. La dirigenzanapoletana e la formazionedel partito nel 1943-44,Edizioni scientifiche italiane,Napoli 2006; Maria deUnterrichter Jervolino.Donne, educazione edemocrazia nell’Italia delNovecento, Studium, Roma2014.

Minori a Napoli: un rischio o un’opportunità?

Un convegno promosso dall’Arciconfraternita dei Pellegrini nell’ambito delle celebrazioni per i 440 anni

di Angelo Cirasa

La città vive il dramma della violenza suibambini e dei bambini. Fenomeni differentieppure ugualmente senza controllo che devo-no essere affrontati con la repressione, certa-mente, ma anche e soprattutto con la preven-zione, con la scuola e le famiglie in prima fila.La società civile può e deve avere un ruolo. Edè per questi motivi che è stata lanciata l’inizia-tiva “Napoli: il rischio o la gioia di essere mino-re. Proposte educative per i bambini diNapoli”.

Il Primicerio dell’Arciconfraternita deiPellegrini Vincenzo Galgano ha introdotto l’e-vento, nell’ambito delle celebrazioni per i 440anni dell’Arciconfraternita, per discutere di untema di grande attualità e di straordinario in-teresse per il presente e soprattutto per il futu-ro della nostra società.

«Da questo confronto vogliamo ripartireper comprendere ed affrontare i tanti proble-mi che interessano i nostri giovani sottoposti auna situazione di grande disagio, di mancanzadi guida, di valori in molti casi. Oggi è, dunque,sempre più importante essere loro vicini percomprenderne le difficoltà e affrontare i pro-blemi legati a una condizione che in molti casipurtroppo rischia di allontanarli dal consessocivico.

L’opera dell’Arciconfraternita, attraverso illavoro con i bambini e i ragazzi più disagiaticon l’assistenza, la formazione e l’educazionepresso le proprie strutture, mira proprio a pre-servarli e aiutarli a inserirsi nella società attra-verso la formazione , l’educazione e l’insegna-mento di una cultura diffusa della legalità», haspiegato il primicerio Vincenzo Galgano.

Un confronto che ha visto protagonistaPatrizia Esposito, presidente del tribunale peri minorenni di Napoli, che ha parlato di «ra-gazzini contro, di ragazzini senza scuola mol-to pericolosi perché possono accedere alla cri-

minalità, un loro sogno purtroppo«; GemmaTuccillo Capo Dipartimento per la giustizia mi-norile e di comunità del ministero della giusti-zia, Alessandro Formisano del Calcio Napoli,Franco Porzio, membro dell’associazioneMilleculure, Rosanna Purchia, sovrintendentedel teatro di San Carlo.

Tutti hanno raccontato le proprie esperien-ze e l’importanza di essere al fianco dei minoriche soffrono e che delinquono, spesso vittimee carnefici insieme come ha spiegato bene donTonino Palmese parlando in alcuni passaggi diesperienze di perdono realizzato addiritturacon l’adozione del figlio del carnefice del pro-prio piccolo.

Una iniziativa forte, dunque, di aggregazio-ne delle energie migliori della società napoleta-na che talora assiste sconcertata e inerme e che

invece ha anche l’obbligo di essere presente. Equesta tensione ha colpito anche il presidentedella Regione Vincenzo De Luca che ha volutoessere presente alla manifestazione presiedutada Vincenzo Galgano, Primicerio dell’Ar -ciconfraternita dei Pellegrini, alla quale sono in-tervenuti tantissimi napoletani, uomini delleistituzioni e della cultura, dell’associazionismoe dello sport coordinati da Don Tonino Palmese,vicario episcopale, presidente della fondazionePolis e preposito dell’Arciconfraternita che hascritto: «Il filosofo dell’educazione OlivierReboul si pone le domande più importanti perla pedagogia: cosa vale la pena insegnare? Cosavale la pena imparare?

Per entrambe le domande la risposta è unasola: vale la pena insegnare ed imparare tuttociò che libera e tutto ciò che unisce».

Il progetto dell’«alternanza scuola-lavoro» tra il Liceo Scientifico“Vincenzo Cuoco” e il Museo Archeologico Nazionale

Il mestiere dell’archeologodi Marta Cantelli

A partire dall’anno scolastico 2015/2016 il piano didattico trien-nale dell’offerta formativa per gli studenti frequentanti le classi terzedella scuola superiore è stato modificato. Nello specifico è stato ar-ricchito con una nuova modalità didattica che, attraverso l’esperien-za pratica, aiuta a consolidare e ad ampliare le conoscenze acquisitea scuola, orientando l’alunno verso le sue future scelte di lavoro; sitratta della cosiddetta “Alternanza scuola-lavoro”.

Tale provvedimento sposta quindi l’attenzione sullo studente co-me futuro cittadino e lo rende pronto a proiettarsi nel mondo del la-voro essendo già consapevole, pur se solo parzialmente, delle re-sponsabilità e dei compromessi che esso comporta. Le ore comples-sive da dedicare all’attività prevista per i ragazzi sono 200 per i liceie 400 per gli istituti tecnici, essendo questi ultimi più orientati all’en-trata diretta nel mondo del lavoro, e non prevedono nessuna formadi retribuzione. I percorsi in alternanza sono progettati sulla base diconvenzioni con le imprese o con gli enti pubblici e privati disponi-bili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situa-zione lavorativa; sono inclusi anche gli ordini professionali, tra cuii musei. A Napoli è stato proprio il più antico liceo scientifico dellacittà, il “Vincenzo Cuoco”, a creare una collaborazione con il MuseoArcheologico Nazionale (Mann), facendo nascere un percorso deno-minato: «Il mestiere dell’archeologo».

L’attività di alternanza prevista per gli studenti consiste nell’im-plementazione di una piattaforma digitale su cui delineare un per-corso guida tra i siti archeologici di Pompei, Ercolano e dell’area fle-grea. A dirigere i ragazzi in questo percorso sono alcuni membri dellaCoopculture, una cooperativa che opera nel settore dei beni culturaliin Italia e che ha messo a disposizione degli studenti la piattaformaArtPlanner Scuole per realizzare il progetto. I luoghi su cui lavorarevengono scelti dai ragazzi in base al loro interesse e all’originalità del-le idee elaborate e il lavoro viene suddiviso in 30 ore annuali da im-piegare con l’azienda e 40 da pianificare con i professori.

Le attività svolte durante le 30 ore aziendali spaziano dalle visiteguidate al Mann e ai siti archeologici protagonisti del progetto, allelezioni mirate alla progettazione del sito; durante tali visite ai ragaz-zi viene data la possibilità di osservare reperti archeologici raramen-te esposti al pubblico, perché ancora oggetto di studio di molti ricer-catori, e di ricevere lezioni di fotografia con esperti del settore.

Tutto questo si è rivelato essere un modo efficace affinché gli stu-denti inizino ad essere di volta in volta più consapevoli delle propriecapacità e di ciò che potrebbe essere oggetto dei loro studi in futuro,imparando a collaborare tra loro nel ruolo di colleghi, non più dicompagni, e capendo realmente cosa significhi assumersi delle re-sponsabilità come parte di un grande ingranaggio come quello diun’azienda di cui, pur essendo una piccola componente, il buon fun-zionamento dipende strettamente anche dal proprio impegno.

AttualitàNuova Stagione 15 aprile 2018 • 13

Celebrata il 7 aprile la Giornata Mondiale della Salute

Cure ed assistenza per tuttidiGianmaria Fabrizio Ferrazzano

L’Organizzazione Mondiale della Sanitàha lanciato un ambizioso quanto giustissi-mo obiettivo: realizzare, entro l’anno 2030,una copertura sanitaria universale che, at-tualmente manca ad almeno il cinquantaper cento della popolazione mondiale. Il di-rettore generale dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità, l’etiope TedrosAdhanom Ghebreyesus, ha infatti recente-mente sostenuto che la salute «rappresentaun diritto inalienabile di tutte le persone e nes-suno dovrebbe ammalarsi o morire a causadella povertà».

Purtroppo la situazione mondiale si pre-senta assai diversa e molto critica rispettoalle aspettative: circa cento milioni di perso-ne, ogni anno, cadono in condizione di po-vertà estrema per aver dovuto pagare le curemediche ed il dodici per cento della popola-zione nel mondo impiega il dieci per centodella sua disponibilità economica per spesesanitarie. Ma l’Organizzazione Mondialedella Sanità è molto chiara: l’obiettivo diraggiungere la copertura sanitaria globalenon deve essere confuso con il concetto diassistenza sanitaria gratuita per tutti, bensìva inteso come la capacità degli Stati di crea-re servizi sanitari nazionali tali che le perso-ne che vi accedono non vadano in difficoltàfinanziaria.

Molto spesso, invece, nei Paesi del terzoe quarto mondo, ma non solo, per poter af-frontare improvvise e non procrastinabilicure mediche, si consumano tutte le riserveeconomiche delle famiglie, comprometten-do, in questo modo, anche il futuro dei fi-gli. Ovviamente, la situazione mondiale èmolto eterogenea, con differenze sostanzia-

li tra Paesi avanzati e Paesi meno evoluti,ma con un quadro a macchia di leopardoanche nelle singole nazioni.

L’Italia, pur tra luci ed ombre, si pone,su una ipotetica scala da 0 a 100, ad 80punti, grazie al sistema sanitario nazio-nale e regionale creato quaranta anni fa eprima di altri Paesi europei come laGermania e la Spagna. Purtroppo, a cau-sa del perdurare della crisi economica, idati statistici attuali forniti dall’Istat in-dicano che anche nel nostro Paese, circadodici milioni di persone, negli ultimi an-ni, hanno dovuto rinunciare alle cure me-

diche a causa dell’impossibilità di acces-so alle terapie per problemi economici oa causa delle lunghissime liste di attesa.

Diverse regioni italiane, inoltre, com-missariate per il settore sanità, si trovanoin stato di “piano di rientro economico” ilche complica notevolmente l’accesso alleprestazioni sanitarie pubbliche. In modoparticolare in Campania, purtroppo, a di-spetto dell’eccellenza delle competenzedei nostri medici, si registra una delle si-tuazioni regionali più critiche con oltredieci anni di commissariamento, bloccototale del ricambio dei dipendenti sanita-

ri e liste di attesa che, a volte, si protrag-gono per anni.

Per cercare di tamponare la situazio-ne, la Chiesa di Napoli e la Fondazione“In Nome della Vita”, in consorzio con iprincipali ospedali cittadini el’Associazione di Volontariato Medico(Mass) ha dato origine al “Progetto diMedicina Solidale” che ha erogato decinedi migliaia di cure mediche gratuite dielevata qualità, realizzando un percorsodedicato a tutte le persone in condizionidi conclamato disagio economico e so-ciale.

Provincia Nuova Stagione14 • 15 aprile 2018

A Villaricca, la Compagnia “TeatroMadrearte” a favoredell’AssociazioneItaliana per Lotta al Neuroblastoma

In scenaper i piùpiccoliDue serate all’insegna dellabeneficenza hanno visto lacollaborazione tra la Proloco diVillaricca e la Compagnia teatralelocale “Teatro Madrearte” portareun valido aiuto all’AssociazioneItaliana per Lotta alNeuroblastoma attraverso lamessa in scena dellacommedia “Scherzi da prete”.Una commedia che ha perprotagonisti quattro semplicisacerdoti che convivono incanonica affiancati dallagraziosa e simpatica compagniadella loro badante e che, tra unarisata e l’altra, hanno mostratocome la vita possa essere difficileanche per un prete e nonostante imomenti di difficoltà, talvoltainevitabili quanto inaspettati einspiegabili, come tragedie delpassato e paure per il futuropossano non avere unasoluzione. Proprio questa latrovano invece nella risata e nelsostegno di persone che civogliono bene, come gli amici.Sostegno che è stato dato da tuttigli attori e gli spettatori di questadivertente rappresentazione che,con le due rappresentazionibenefiche ha smosso i cuori ditutti e in particolar modo diMario Capasso, ospite dellaprima serata: «È sempre unpiacere partecipare allemanifestazioni organizzate daTeresa De Rosa che danno unforte contributo a trovare i fondiper la ricerca che è sempre piùcostosa, la quale ci permette diaver fatto grandi progressi; bastipensare che prima i bambini conuno stadio 1, 2 e 3 avevanoprobabilità di sopravvivenza dicirca il trenta-quaranta per cento,adesso abbiamo raggiunto untasso del novantacinque percento».Tante dunque le emozioniche hanno coinvolto adulti ebambini e tanto anchel’entusiasmo della referente per laregione Campania, Teresa DeRosa che, ai microfonidell’emittente “CampaniafelixTv”ha espresso tutta la propriasoddisfazione: «Quest’annoabbiamo venduto più di tremilauova per l’associazione. Molte lerichieste di scuole e diassociazioni di Villaricca, manon solo e questo riscontro famolto piacere quando ci metti ilcuore». Visto il buon successo dipubblico ottenuto nelle dueserate, con oltre mille spettatori,la rappresentazione teatrale,“Scherzi da prete” di AntonioDiana replicherà ancora sabato21 e domenica 22 aprile.

Circolo Tennis di Villaricca

“Una volée per il sorriso”Quarta edizione dell’iniziativa di beneficenza per la ricerca scientifica sui tumori infantili

Ritorna per la quarta edizione l’iniziativa“Una volée per il sorriso”, l’ormai tradizionalemanifestazione voluta dall’Associazione spor-tiva tennistica di Villaricca, presieduta daAntonio Ciccarelli per sensibilizzare sull’im-portanza della ricerca per sconfiggere il neuro-blastoma e i tumori celebrali infantili. «Più del-l’attività agonistica – ha voluto sottolineareCiccarelli – l’obiettivo del circolo è state semprequello di creare aggregazione sociale».

L’appuntamento per tutti è stato lo scorsoaprile, presso il Circolo Tennis di Villaricca, incorso Italia. Un attrezzato stand è stato realiz-zato dall’Associazione Italiana per la lotta alneuroblastoma. Tutti gli intervenuti, acqui-stando un oggetto ricordo dell’associazionehanno fornito il loro contributo per sostenerela ricerca. Per informare gli intervenuti sulneuroblastoma e sulle attività di ricerca che sisvolgono in tutta Italia presso il tendone haportato il proprio personale impegno MarioCapasso, docente e ricercatore dell’UniversitàFederico II di Napoli. È stata una mattinata in-tensa e ricca di attività. L’associazione sportivatennis di Villaricca ha messo a disposizione deibambini due campi da tennis, sui quali i mae-stri della scuola del circolo tennis, diretti daVittorio Siligo, hanno offerto e illustrato lezio-ni gratuite a tutti, giovani e giovanissimi, chevogliono cimentarsi per la prima volta in que-sto bellissimo sport, perché, come ha sostenu-to lo stesso Siligo «alla base della crescita spor-tiva deve esserci il divertimento».

Anche gli animatori e gli attori del teatro“Madrearte” diretti da Antonio Diana hannointrattenuto adulti e piccini con giochi e spet-tacoli. La giornata ha costituito occasione pri-vilegiata per i bambini della scuola tennis perpartecipare al progetto organizzato da“Akinda”, in collaborazione con l’assessore al-lo Sport del Comune di Villaricca, CaterinaTaglialatela, che prevede la creazione di un al-bum fotografico con i bambini sportivi diVillaricca, le cui figurine saranno vendute nel-le edicole della città. Le fotografie saranno rea-lizzate dalla socia del circolo tennis PaolaRaimondo.

L’iniziativa è stata resa possibile anche gra-zie alla collaborazione con la Proloco di

Villaricca. «La Proloco sarà sempre vicina aqueste iniziative – ha dichiarato il presidenteArmando De Rosa - perché sono importanti perfar crescere in termini positivi la comunità».Soddisfatta per la sensibilità riscontrata sulterritorio verso il tema dei tumori pediatrici edell’importanza della ricerca, la referente perla Campania dell’associazione italiana per lalotta al neuroblastoma, Teresa De Rosa, la qua-le ha colto l’occasione per fare un appello ai pe-diatri di libera scelta: «La ricerca è importantis-sima per sconfiggere il neuroblastoma, ma lo èanche una diagnosi precoce, perché i bambini acui viene diagnosticato un neuroblastoma alquarto stadio, e sono la maggior parte delle dia-gnosi, hanno davvero pochissime probabilità disopravvivenza».

“Una volée per il sorriso” ha ottenuto il pa-trocinio morale del Comune di Villaricca e lasponsorizzazione da parte del Global Familybanker di Mediolanum Banca e l’appassionatocontributo di Mario Fiorenzano per l’imman-

cabile rinfresco di benvenuto a tutti i parteci-panti.

Da segnalare, inoltre, anche diverse altreiniziative organizzate sul territorio per sensi-bilizzare sull’importanza della ricerca persconfiggere il neuroblastoma e i tumori pedia-trici. A Marano, nella piazza antistante gli uf-fici del Giudice di Pace è stato allestito unostand, su richiesta degli avvocati del foro, chehanno voluto generosamente contribuire allacausa, aderendo alla campagna di Pasqua“Cerca un uovo amico” e facendosi a loro voltapromotori della diffusione dell’importanzadella ricerca. Per la stessa campagna, sul sagra-to della chiesa di San Sossio a Frattamaggiore,Paolo Sessa, da sempre sostenitore dell’asso-ciazione, ha allestito per il terzo anno unostand che ha registrato grandi consensi. Anchequest’anno è stato superato il traguardo rag-giunto l’anno precedente, con un aumento diconsensi e condivisioni indispensabile affin-ché la ricerca vinca sulla malattia.

Continua con successo la mostra itinerante “Uova di primavera & uova di Pasqua”

Il risveglio della naturaContinua con successo la mostra itinerante “Uova di primavera &

uova di Pasqua” promossa dall’associazione nazionale “Amici dell’Arte”onlus – Sezione Campania, presieduta da Pietro De Rosa e dall’associa-zione culturale “Prometeo”, presidente Francesco Manca.

Dopo le tappe salernitane tenutesi a Sanza, dal 23 al 25 marzo, pressoil Cea, con il patrocinio del Comune e la Pro Loco di Sanza; e dal 28 mar-zo al 7 aprile nel Museo Città Creativa di Ogliara con il patrocinio delComune di Salerno la mostra dei dipinti, su uova di terracotta, ispiratialla stagione della rinascita e alla Santa Pasqua, si trasferisce nei comu-ni di Trecase, Portici, Napoli e Torre del Greco.

Dal 13 al 15 aprile i capolavori artistici sono esposti nel Santuario-parrocchia di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro, parroco donAniello Gargiulo, in piazza San Gennaro. La mostra continua a Porticidal 20 al 22 aprile dove le opere sono esposte nel Santuario-Parrocchia“San Pasquale Baylon” in piazza San Pasquale, parroco fra Luigi Rossi,ofm.

Dal 27 al 29 aprile le uova dipinte sono esposte a Napoli nella BasilicaIncoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, rettore mons.Nicola Longobardo. Dal 4 al 6 maggio la mostra itinerante è ospitata aTorre del Greco nella Basilica Pontificia di Santa Croce, parroco donGiosuè Lombardo. “Uova di primavera & uova di Pasqua“ è una colle-zione di uova di terracotta realizzate, con l’ausilio del tornio a mano, daAnna Sessa e dipinte a mano, ideata da Pietro De Rosa, il quale ha sceltoquesto particolare oggetto per far rappresentare a ventitre artistidell’Associazione nazionale “Amici dell’Arte”, i simboli più tipici dellaprimavera e della Pasqua.

Gli artisti che hanno dato forma e colori alla primavera e alla Pasquasulle particolari uova di terracotta sono: Laura Bruno, Concetta Carleo,Anna Ciufo, Pietro Crescenzo, Liliya Drozdyuk, Gerardina De Luca,Alida De Silva, Giorgio Della Monica, Giuseppe Gorga, EmiliaGraziano, Franca Iannuzzi, Pietro Lista, Michela Marasco, OlgaMarciano, Elena Ostrica, Maria Pellegrino, Domenico Santoro, PatriziaSantoro, Anna Sessa, Loredana Spirineo, Alessio Tesauro, FrancescoTortora e Carmen Zinno.

La mostra è visitabile negli orari di apertura delle singole chiese e neigiorni stabiliti per le rispettive iniziative culturali.

Sin dall’antichità l’uovo reca in sé simboli e valori, tradizione e inno-vazione, magia e sorpresa. Segno di rinnovamento e di rigenerazione,esso rappresenta il risveglio della natura, l’amore che sboccia, il ritornoalla vita dopo il letargo invernale. Nella simbologia, le uova colorate concolori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole,quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue di Cristo.

Santa Bernardetta SoubirousVergine – 16 aprile

Per tutta la vita santa Bernadette Soubirous cercò di assomigliare il più possibile allaVergine Immacolata, che lei vide, ascoltò, amò. Fin dall’inizio delle apparizioni ella si trovaimplicata in una situazione del tutto paradossale: lei, che non sa né leggere, né scrivere, sifa portavoce di un avvenimento soprannaturale, che fa eco in tutto il mondo. Bernadetteche, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, aveva assistito a 18 apparizioni dell’ImmacolataConcezione nella grotta di Massabielle, riesce a sbaragliare tutti: subisce numerosi inter-rogatori ufficiali perché è sospettata di impostura. Vogliono farla crollare, affinché cessiquell’incontrollato flusso di persone alla grotta delle guarigioni, ma sono tutti sconcertatidalla sua limpidezza. Le sue risposte schivano tutte le trappole: non si confonde mai e nonsi contraddice.

Di fronte agli scettici irriducibili si limita a dire: «Non sono stata incaricata di farvi cre-dere. Sono stata incaricata di riferire». Fin dai tempi delle apparizioni esprime la volontà difarsi suora, senza che questo riguardi i tre segreti che la Vergine le aveva confidato e chelei non ha mai rivelato.

Dove avrebbe potuto, meglio che nella vita religiosa, mettere in pratica quelle consegnedi preghiera e di penitenza per la conversione dei peccatori che aveva ricevuto? Diventasuora della Carità e dell’Istruzione cristiana di Nevers. Fin dai tempi del noviziatoBernadette è stata una presenza costante in infermeria, malata al punto da essere ammessaa fare la professione in Articulo mortis, il 25 ottobre 1866.

Nonostante le sue sofferenze, il rumore assordante, intorno a lei, non cessa, anzi. Confrequenza incessante è chiamata in parlatorio per incontri e domande. Impara a leggere ea scrivere. Ha una buona mano per cucire e ricamare e poi è bravissima ad animare i giochidei bambini. Vivace, disapprova ogni ipocrisia, ogni menzogna, ogni ingiustizia. Ha il ca-rattere fiero, serio, onesto della sua gente, per cui ogni promessa è sacra.

La Madonna a Lourdes lasciò il dono dell’acqua miracolosa. Non parlò, però, dei malatifisici, bensì dei malati nell’anima e per essi Bernadette diede la sua giovane vita. Il peccatoè il principale nemico dell’uomo, quello che corrompe e allontana da Dio sia spiritualmen-te che fisicamente.

La salma incorrotta della bellissima santa Bernadette Soubirous è ancora lì, nella cap-pella del convento di Saint-Gildard, a testimoniare che la guarigione dell’anima è più im-portante della guarigione del corpo.

Beato Giacomo da CerquetoSacerdote Agostiniano – 17 aprile

Nacque a Cerqueto, in Umbria, verso l’anno 1284. Vestì l’abito agostiniano a Perugia erifulse per ubbidienza, pazienza e spirito di pietà. Nell’Ordine agostiniano la figura del bea-to Giacomo è stata tramandata ed è tutt’ora ricordata come religioso di regolare osservan-za, rigorosa astinenza, assidua orazione, illibata verginità e la sua sapienza.

Morì a Perugia, ultra ottantenne, nel 1367, mentre stava pregando davanti all’altare del-la Vergine.

Il Beato Giacomo vissuto da santo riscosse subito un grande culto pubblico che fu con-fermato da Papa Leone XIII il 10 giugno 1895. Il 21 aprile 1956 il suo corpo, che giacevada secoli nella chiesa di Sant’Agostino di Perugia, fu traslato a Cerqueto. Il beato Giacomofu uno di quei numerosi agostiniani che nel primo secolo dell’Ordine vissero l’ideale conentusiasmo ed estrema coerenza.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 15 aprile 2018 • 15

Ma ancoranon credevanoCosa serve per credere? Di cosaavremmo bisogno perché lanostra fede sia certa edeterminata?Guardiamo i discepoli: vedono,toccano, fanno esperienza,ricevono lo Spirito, incontranoil Risorto, alternano gioia astupore, paura a turbamento…eppure non riescono a credere. Iracconti della risurrezionesembrano essere stati scritti perconsolare la nostra incredulità,per darci una pacca sulle spalle,per poter dire a noi stessi:«Coraggio, credere è difficile; lo èstato anche per chi ha visto etoccato».Credere nella risurrezione èqualcosa che va oltre ogninostra capacità razionale.Credere in un Risorto ci spingeoltre; ci chiede di relativizzareogni certezza, ogni bisogno disicurezza; ci chiede di rimettereordine alle priorità della nostravita, spesso fatta di progetti, diopportunità, di traguardi, diobiettivi da raggiungere costiquel che costi.E invece il Risorto si offre a noie alla nostra intelligenzaportando con sé, e offrendoci,un’esperienza di morte, disconfitta, di dolore.Accettarla, farla nostra,assumerla come stile di vita nonè questione di sforzo personale,ma di apertura: e tutti i Vangelidella risurrezione, pur in mododiverso ce lo dicono. Dobbiamolasciarci raggiungere dalRisorto. Dobbiamo permetterglidi riempirci del suo Spirito.Dobbiamo lasciarci liberare dalui nella mente e nel cuore.

La preghieraStupore, meraviglia, gioia…sono solo emozioni, Signore…ma, per quanto belle,non sono ancora “fede”.Credere è di più:è scelta consapevole e determinata;è fiducia e abbandono;è cammino vissuto al buio,guidati da una sola lucee da una sola Parola.Parlaci, Signore risorto,apri la nostra mente alla tua Parola;sciogli ogni durezza,ogni bisogno di sicurezza;prendici per mano e accompagnacinel cuore del tuo amore,svelaci i sentieri del dono,insegnaci a credere nella tua,non tangibile, presenza. Amen.

Preghiere dei fedeli per i bam-bini, scritte ispirandosi alVangelo ogni domenica, verran-no messe a disposizione sul mioblog www.cantalavita.com.Potranno essere usate anche co-me preghiera di intercessionedurante l’incontro di catechesisettimanale.

Mariangela Tassielli

15 aprile. Terza Domenica di Pasqua

Scegliere la via dell’ordinarioAt 3, 13-15. 17-19; Sal 4; 1 Gv 2, 1-5; Lc 24, 35-48

SANTI, BEATI E TESTIMONIRECENSIONI

La Bibbia dell’ecologia

«Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nelgiardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custo-disse…» (Genesi 2,15).

Chi avrebbe pensato che la soluzione per lasalvaguardia del nostro pianeta fosse contenu-ta nell’Antico Testamento?

Dio ci ha donato una casa speciale, tutte leindicazioni per viverci al meglio sono nella suaParola. Il volume contiene consigli pratici e fa-cili da applicare per prendersi cura ogni gior-no del nostro pianeta.Roberto CavalloLa Bibbia dell’ecologiaEdizioni Elledici – 2018 Pagine 328 – euro 22,00

La Mistica dell’intimità nuziale

Un gran numero di coppie vive l’intimitànuziale come un dato scontato, senza alcunameraviglia o stupore. Al contrario, nella“Amoris laetitia”, Papa Francesco ritiene che«vissuta in modo umano e santificata dal sacra-mento» essa sia «via di crescita nella vita dellagrazia». Questo libro si propone di fondarequeste prospettive in termini teologici e di in-dicare percorsi di santità per la coppia, viven-do la vita coniugale in tutta la sua ricchezza sa-cramentale.

L’analisi dell’autore permette di mostrarecome l’intimità nuziale rappresenti un’attua-zione della grazia del sacramento e come diconseguenza gli sposi siano chiamati a un iti-nerario di ordine mistico che trova la sua mas-sima forma espressiva proprio nel vissuto del-la loro intimitàCarlo RocchettaLa Mistica dell’intimità nuziale. Crescere nella grazia del sacramentoEdizioni Dehoniane – 2018 Pagine 192 – euro 16,00

La via mediante la quale il Risorto scegliedi rendersi presente non è mai quella dellostraordinario: Egli sceglie, infatti, la viadell’ordinario di uomini che si fanno testi-moni con tutta la loro vita, di un pane spez-zato che si può accogliere nella fede comeluogo di quella presenza, delle Scritture or-mai tutte illuminate dalla Pasqua di Gesù.Anche l’apparizione di Gesù nel cenacolo lasera della Pasqua, per il vangelo di Luca è se-gnata, nella sua straordinarietà, da una or-dinarietà disarmante! Agli Apostoli che cre-dono di vedere un fantasma Gesù chiede ditornare nell’ordinario: «Sono proprio io!Toccatemi e guardate; un fantasma non hacarne e ossa, come vedete che io ho!».

Si tratta di una sottolineatura importan-te, perché sottrae la fede cristiana, centratasull’evento della Pasqua di Gesù, a ogni “spi-ritualismo”. Togliere al Cristo la corporeitàdella storia, quasi privandolo della sua verae integra umanità – e questo avviene quandosi pretende di leggere la Risurrezione senza“carne e ossa” –, significa esporsi a vivereuna vita non radicata nella storia, una vitache facilmente può dimenticare la “carne ele ossa” degli uomini! E questo è il vero tra-dimento del cristianesimo!

Nel racconto lucano, invece, Gesù nonsolo parla di carne ed ossa, ma chiede anchedel cibo a degli uomini spaventati e ancora

rinchiusi nelle loro incredulità! E proprio acostoro Egli mostra le mani e i piedi: quellemani e quei piedi segnati dalla croce sono leferite con cui li ha amati, ma sono anche lamemoria del quotidiano vissuto con Lui e alquale Egli vuole ricondurli. Con questo sem-plice gesto di mostrare loro le mani e i piedi,Gesù riconduce i suoi al loro passato, alprincipio della loro storia con Lui: sonoquelle le mani che accompagnavano il suoparlare; sono quelle le mani che avevano ca-rezzato il dolore di tanti; sono quelle le maniche avevano stretto in gesti ed abbracci pienidi fraternità; sono quelle le mani che aveva-no sanato tanti sofferenti; sono quelle le ma-ni che avevano spezzato per loro il pane… fi-no a quell’ultima sera. Sono quelli i piedi cheavevano camminato lungo le strade dellaGalilea e lo avevano condotto fin sulla rivadel lago dove li aveva cercati; sono quelli ipiedi degli infiniti passi che Gesù avevacompiuto per andare verso gli uomini; sonoquelli i piedi con cui risolutamente si era in-camminato verso Gerusalemme (cfr. Lc 9,51).

In tal modo è tutto il vangelo che Gesù in-tende richiamare al loro cuore: la sua vitacon loro e la sua dolorosa passione. E ora,Egli sta davanti a loro come il Vivente, ilRisorto! È tutto il vangelo che va a visitare idiscepoli nella loro paura: Egli si fa presente

alla mensa con coloro che l’avevano rinne-gato e abbandonato e proprio a loro affida ilcompito di predicare la conversione e il per-dono dei peccati: è quello che essi hannosperimentato, non a partire da qualcosa cheessi hanno fatto o voluto, ma da quello cheEgli ha voluto per loro. È la sua misericordiache li ha convertiti, facendoli volgere di nuo-vo a Dio e al suo volto; è la sua misericordiache li rende capaci di gridare al mondo cheil perdono è già dato e che esso va solo accol-to e non conquistato o meritato.

Ecco il vangelo! E quel vangelo, ormai,avrà bisogno delle loro mani e dei loro piediper attraversare il mondo e i secoli: quei loropiedi di uomini, cominciando da Geru -salemme, dovranno percorrere il mondo perannunziare il vangelo; quelle loro mani do-vranno spezzare il pane della sua presenzafino alla fine dei secoli e dovranno guarirechiunque soffre, accarezzare chi non è ama-to, benedire ogni uomo, sporcarsi per acco-gliere e condividere ogni dolore… come Egliaveva fatto! Solo così essi saranno suoi testi-moni… ministri di una misericordia chenon è mai senza giustizia; di una misericor-dia che non teme alcuna verità, perché nes-suna verità è tanto tremenda da non esseresotto la potenza della misericordia.

Gianpiero TavolaroMonaco di Ruviano

Nuova Stagione16 • 15 aprile 2018

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