VITA DIOCESANA - chiesadinapoli.it Maggio 2011 bozza.pdf · 16 ottobre: “Esultanti cantiamo”....

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N. 18 • 15 maggio 2011 • 1,00 Anno LXV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Teresa Beltrano Antonio Boccellino Ciro Biondi Michele Borriello Raffaele Carofano Mariapia Condurro Luisa Crocco Doriano Vincenzo De Luca Davide Esposito Claudio Pizzuto Marco Romano Elena Scarici Ludovica Siani Ciro Sorrentino Antonio Spagnoli Gli interventi Suor Antonietta, in cammino verso la santità 2 Nuovi sacerdoti per la Chiesa di Napoli 4 Le nomine per l’Azione Cattolica Diocesana 5 Presentato il Documento Cei ai catechisti del XII Decanato 6 Il Concilio Vaticano I e Giuseppe Mazzini 10 Porcellane in mostra alla Floridiana 12 L’annuale raduno dei giovani a Pompei 14 Al San Carlo in ricordo delle vittime della camorra 15 Mons. Ciro Miniero nominato Vescovo di Vallo della Lucania Cari fratelli, la nostra Diocesi, oggi, da un lato si rallegra perché un suo sacerdote viene inviato come missionario in una Diocesi sorella, dall’altro non può che rammaricarsi come una mamma che vede allontanarsi i suoi figli dopo averli cresciuti. La Chiesa di Napoli – ha detto l’Arcivescovo rivolgendosi a don Ciro Miniero – ti è stata vicina e ti ha accompagnato nella tua crescita sacerdota- le. Sei figlio di questa Chiesa che ti ha voluto bene, nella quale hai maturato tante esperienze, e che ora ti vede andare in un’altra Diocesi, proprio come i figli che, ad un certo punto della loro vita, prendono la propria strada. Questa Chiesa ti ha dato tanto, ma tanto ha anche ricevuto da te. Ed è bello, ora, vedere la coralità del clero, dei fedeli e dei laici che gioisce per que- sta tua nomina. Ti abbiamo seguito nei diversi incarichi che hai ricoperto. Ho visto quan- to hai amato questa realtà diocesana e come hai valorizzato il ruolo di par- roco e di economo della Diocesi. Nel Decanato hai svolto il tuo compito con coraggio e con amore. L’episcopato rappresenta la forza dello Spirito Santo che sceglie tra i suoi fi- gli coloro che vivono il sacerdozio in maniera esemplare e li manda nelle va- rie comunità diocesane ad esercitare pienamente il proprio ministero. Il nostro cuore è pieno di gioia anche perché la Diocesi che ti accoglierà fa parte della Conferenza episcopale campana, per cui non travalichi i con- fini della nostra regione e quindi ci potrai ancora dare il tuo contributo. La tua nomina dimostra che la Chiesa di Napoli è bella, giovane, viva, fe- conda e per questo vanta una ricchezza sacerdotale in virtù della quale è pronta a donare propri presbiteri come Vescovi in tante altre realtà. Sicuramente le radici non si dimenticano e la tua comunità ti rimarrà ma- dre. Accogliendo il tuo desiderio, presiederò, insieme ai due Vescovi Ausiliari, mons. Antonio Di Donna e mons. Lucio Lemmo, la celebrazione della tua consacrazione episcopale domenica 19 giugno alle ore 17.30, in Cattedrale. ‘A Madonna t’accumpagne! Il Giubileo per Napoli nel mese mariano 8 e 9 SPECIALE A San Lorenzo si prega per i giovani e il lavoro 5 VITA DIOCESANA Don Giustino Russolillo è Beato 6 VITA ECCLESIALE Farepiù un’agenzia a servizio della famiglia 11 CITTA’ L’annuncio del Cardinale Crescenzio Sepe

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N. 18 • 15 maggio 2011 • € 1,00

Anno LXV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Teresa Beltrano • Antonio Boccellino • Ciro Biondi •

Michele Borriello • Raffaele Carofano • Mariapia

Condurro • Luisa Crocco • Doriano Vincenzo De Luca •

Davide Esposito • Claudio Pizzuto • Marco Romano •

Elena Scarici • Ludovica Siani • Ciro Sorrentino •

Antonio Spagnoli •

Gli interventiSuor Antonietta, in cammino verso la santità 2

Nuovi sacerdoti per la Chiesa di Napoli 4

Le nomine per l’Azione Cattolica Diocesana 5

Presentato il Documento Cei ai catechisti del XII Decanato 6

Il Concilio Vaticano I e Giuseppe Mazzini 10

Porcellane in mostra alla Floridiana 12

L’annuale raduno dei giovani a Pompei 14

Al San Carlo in ricordo delle vittime della camorra 15

Mons. Ciro Miniero nominatoVescovo di Vallo della LucaniaCari fratelli, la nostra Diocesi, oggi, da un lato si rallegra perché un suo

sacerdote viene inviato come missionario in una Diocesi sorella, dall’altronon può che rammaricarsi come una mamma che vede allontanarsi i suoifigli dopo averli cresciuti.

La Chiesa di Napoli – ha detto l’Arcivescovo rivolgendosi a don CiroMiniero – ti è stata vicina e ti ha accompagnato nella tua crescita sacerdota-le. Sei figlio di questa Chiesa che ti ha voluto bene, nella quale hai maturatotante esperienze, e che ora ti vede andare in un’altra Diocesi, proprio come ifigli che, ad un certo punto della loro vita, prendono la propria strada.

Questa Chiesa ti ha dato tanto, ma tanto ha anche ricevuto da te. Ed èbello, ora, vedere la coralità del clero, dei fedeli e dei laici che gioisce per que-sta tua nomina.

Ti abbiamo seguito nei diversi incarichi che hai ricoperto. Ho visto quan-to hai amato questa realtà diocesana e come hai valorizzato il ruolo di par-roco e di economo della Diocesi.

Nel Decanato hai svolto il tuo compito con coraggio e con amore.

L’episcopato rappresenta la forza dello Spirito Santo che sceglie tra i suoi fi-gli coloro che vivono il sacerdozio in maniera esemplare e li manda nelle va-rie comunità diocesane ad esercitare pienamente il proprio ministero.

Il nostro cuore è pieno di gioia anche perché la Diocesi che ti accoglieràfa parte della Conferenza episcopale campana, per cui non travalichi i con-fini della nostra regione e quindi ci potrai ancora dare il tuo contributo.

La tua nomina dimostra che la Chiesa di Napoli è bella, giovane, viva, fe-conda e per questo vanta una ricchezza sacerdotale in virtù della quale èpronta a donare propri presbiteri come Vescovi in tante altre realtà.Sicuramente le radici non si dimenticano e la tua comunità ti rimarrà ma-dre.

Accogliendo il tuo desiderio, presiederò, insieme ai due Vescovi Ausiliari,mons. Antonio Di Donna e mons. Lucio Lemmo, la celebrazione della tuaconsacrazione episcopale domenica 19 giugno alle ore 17.30, in Cattedrale.

‘A Madonna t’accumpagne!

Il Giubileo per Napolinel mesemariano

8 e 9

SPECIALE

A San Lorenzo si prega per i giovani

e il lavoro

5

VITA DIOCESANA

Don Giustino Russolilloè

Beato

6

VITA ECCLESIALE

Farepiùun’agenzia

a servizio della famiglia

11

CITTA’

L’annuncio del Cardinale Crescenzio Sepe

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 15 maggio 2011

Ufficio LiturgicoPie Discepole delDivin Maestro

Corsi diLiturgiapastoraleSi terranno a Napoli, pres-so la Basilica di San PaoloMaggiore-Santuario di SanGaetano, in via San Paolo9D (081.45.40.48) i se-guenticorsi di Liturgia pastorale. Da venerdì 14 a domenica16 ottobre: “Esultanticantiamo”. Corso di cetra.Da venerdì 18 a domenica20 novembre: “Arte e litur-gia”. Corso d’arte floreale earchitettura.Da venerdì 9 a sabato 10dicembre: “La conservazio-ne delle vesti liturgiche”.Corso per sacristi.La quota di iscrizione perogni corso è di 55 euro. Èpossibile soggiornare pres-so la Comunità dei padriTeatiniPer ulteriori informazioni eiscrizioni è possibilerivolgersi a don MarianoFortunato (339.824.00.69– [email protected]) oppure a suor MariaPiera Moretti(333.965.17.27 –081.299.886 –[email protected]).

***

Lectura Patrum nella Casa del Volto Santo

Suor Antonietta,in cammino

verso la santità

Si è concluso, nella serata di sabato 7 maggio presso la Casa del Volto Santo, ilXXXI ciclo delle lezioni di Lectura Patrum Neapolitana, un’attività culturale, fonda-ta da padre Giacinto Ruggiero, che fa della divulgazione dei padri della Chiesa la suaragion d’essere.

Momento clou dell’intero anno accademico 2010/2011, l’incontro di chiusura havisto come relatore l’arcivescovo di Chieti-Vasto, il teologo Bruno Forte, che ha illu-strato l’ultima fatica editoriale del prof. Ulderico Parente, dedicata a suor AntoniettaGiugliano, la serva di Dio di origini afragolesi in cammino verso la santità.

Introdotto da suor Antonietta Tuccillo, Madre Emerita della Congregazione reli-giosa – che ha ricordato ai presenti la chiusura delle inchieste diocesane per la causadi beatificazione dei fondatori- e dopo i saluti del prof. Antonio Nazzaro - che ha let-to alcuni telegrammi di ringraziamenti pervenuti (tra tutti quelli dei cardinali AngeloAmato e Crescenzio Sepe)- il simposio è entrato nel vivo con l’intervento di mons.Forte.

Il presule con una brillante relazione – diretta e colloquiale nello stile e dagli alticontenuti teologici, quasi una lectio magistralis- ha catturato l’attenzione del folto equalificato pubblico presente nell’Aula Magna del Santuario fondato da Madre Flora.Davanti ad un uditorio di circa 400 persone (in sala, tra gli altri, il prof. Boris Ulianich,la prof. Teresa Piscitelli, l’onorevole Domenico Tuccillo, oltre ad uno stuolo di religio-se del Cristo Re ed alcuni francescani tra i quali fra Valentino Menegatti), mons. Forteha rilettole 328 pagine del testo (intitolato Una sola veste, un solo grembiule. Storiadi suor Antonietta Giugliano, Fondatrice delle Piccole Ancelle del Cristo Re e pubbli-cato dalle Edizioni San Paolo nel 2011), attualizzando alcuni aspetti storici della bio-grafia e mettendone in evidenza le peculiarità dell’apostolato della protagonista del-l’opera.

“Questo libro – ha detto l’arcivescovo- è un testo rigoroso e bello, costruito in ma-niera accurata e minuziosa con l’acribia dello storico. Da un frammento di una storiasi capisce un intero periodo storico. E’ frutto di un’abilità e di una professionalità noncomune. È un testo meritevole di essere letto”.

“Ci sono tre aspetti – ha proseguito mons. Forte –che attraversano l’intera narra-zione storiografica del volume: la ferialità, la dimensione della festa e una sintesi traquesti due momenti: vivere i giorni feriali con il cuore della festa. E questa coniuga-zione tra la ferialità e la festa operata da suor Antonietta credo rappresenti una dellepeculiarità del suo carisma, trasmesso poi alle sue figlie.”

Dopo la relazione del vescovo, hanno trovato spazio alcune domande, poste dalpubblico, sulla spiritualità di suor Antonietta.

Nel corso del dibattito ha preso la parola, don Luigi Medusa, docente dellaPontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, che ha sorpreso i presenti conuna rivelazione. “Ho ritrovato il libro delle preghiere – ha annunciato radioso Medusa– manoscritto dalla Madre. E’ un volumetto in sedicesimi con circa 180 pagine inte-ramente scritte a mano che suor Antonietta usava per le meditazioni personali. Hoanalizzato, insieme ad un esperto, la calligrafia, e sono certo che è la sua. Ci sono del-le preghiere bellissime.” Medusa ha anticipato che, insieme a Madre Luisa Orgiani esuor Leonia Buono e alle religiose dell’Istituto, si sta già studiando la forma miglio-re per la presentazione di questo manoscritto.

Per finire, il saluto dell’autore. “Dedico questo libro – ha detto Parente- alla me-moria del prof. Renato Tuccillo, mio amico carissimo. E a lui, insieme ai compiantiFra Luca De Rosa, suor Franceschina Tuccillo e alle vice postulatrici che devo gli in-coraggiamenti necessari per la redazione del testo”.

Parenti ha al suo attivo numerosi saggi e pubblicazioni su prestigiose riviste e di-versi libri di carattere spirituale. Tra questi ne ricordiamo “Con i Poveri ‘pupille de-gli occhi di Dio’” dedicato al fondatore del Cristo Re, padre Sosio del Prete uscito nel2007 e “Sui sentieri di Clotilde Micheli” intitolato alla fondatrice delle suore degliAngeli” del 2007.

A S. Maria della Rotondail primo Concorso

Nazionale Città di Napoliper musica da organo

In ricordo de“I Fiori delMelarancio”

di Marco Romano

Nell’intento di promuovere la cultura musi-cale, soprattutto tra i giovani, e di valorizzare alcontempo il prestigioso organo meccanicoMascioni presente nella parrocchia S. Mariadella Rototnda, nasce il I Concorso NazionaleCittà di Napoli “I Fiori Del Melarancio”. Il con-corso ha visto premiati al secondo posto ex equoSossio Capasso e Nicolò Antonio Sari ed al pri-mo posto Antonio Di Dedda. L’idea di unConcorso per musica da organo si colloca all’in-terno di un lungo e proficuo percorso di altre ini-ziative che la Parrocchia S. Maria della Rotondae l’Associazione Culturale La Rotonda Onlusportano avanti – anche in ambito musicale – dapiù di dieci anni. Prima tra tutte la RassegnaConcertistica “Musica intorno all’Organo” che,riscuotendo molteplici consensi di pubblico e dicritica, ha avuto il merito di sensibilizzare allaMusica, organistica e non solo, le diverse gene-razioni di utenti che frequentano la parrocchiain cui ha peraltro sede l’Associazione.

«La manifestazione di quest’anno è statarealizzata grazie al patrocinio di tanti enti tracui la Confesercenti Campania e la Camera diCommercio, Industria ed Artigianato di Napoliche hanno sovvenzionato l’iniziativa », spiega ilparroco Salvatore Fratellanza, «ma in particola-re l’Arcidiocesi di Napoli di cui S. E. Card.Crescenzio Sepe presiede il Comitato d’Onore».

La Parrocchia S. Maria della Rotonda, cuo-re delle attività promosse dall’AssociazioneCulturale La Rotonda Onlus, è collocata nelquartiere Vomero/Arenella. Essa da sempre,grazie anche all’opera del parroco SalvatoreFratellanza, ha voluto varcare i confini territo-riali aprendosi all’intera città, sia per quanto ri-guarda le attività genuinamente religiose, cheper le iniziative di carattere culturale. Non è uncaso, quindi, che studiosi, musicisti e professio-nisti del mondo del lavoro e della cultura si sen-tano particolarmente legati a tale contesto edabbiano deciso di ergerlo a sede di moltepliciiniziative, tra le quali la costruzione e la proget-tazione dello straordinario organo meccanicoMascioni, «gioiello tra gli organi più belli dellanostra città» dichiara don Salvatore che insiemecon la comunità locale ha tanto insistito per ot-tenerlo. “A questi che riteniamo punti di forzadel progetto”, conclude don Fratellanza, “si af-fiancano necessariamente i punti di debolezza,caratterizzati dalla difficoltà generalizzata chegli operatori culturali riscontrano nel trovaresostegno – non soltanto economico – nelle isti-tuzioni, in un momento in cui la crisi economi-ca colpisce soprattutto il campo musicale”.L’idea di dar luogo, finalmente anche a Napoli,alla I° edizione di un Concorso OrganisticoNazionale a cadenza biennale, con l’auspicioche possa evolvere già dalla prossima edizione aConcorso Internazionale, vuole essere un ulte-riore impulso per riportare Napoli agli antichisplendori settecenteschi di indiscussa capitaledella musica.

di Antonio Boccellino

Sabato 14 maggio, alle ore 17.30, presso il Tempio del Volto Santo, in viaPonti Rossi 54, viene celebrata una Santa Messa in memoria del prof.Renato Tuccillo, nel primo anniversario della morte.

Messa in Memoria

Il librodi Ulderico Parente

Una solaveste,un sologrembiuleLeggendo le pagine del vo-lume di Ulderico Parentesulla serva di DioAntonietta Giugliano - inreligione Suor Antonietta diGesù, fondatrice, insiemecon il padre Sosio Del Prete(1885 - 1952), delle PiccoleAncelle di Cristo Re - , sipercorre una sorta di storiaSacra (...) Il primo atto diquesta storia è la chiamata- elezione, l’iniziative asso-lutamente gratuita di Dio.Anche la storia di vocazio-ne di Suor Antonietta, co-me ogni storia di vocazio-ne, è anzitutto Dono eMistero...

(S.E.Mons Enrico DalCovolo sdb)

Ulderico ParenteUna sola veste un sologrembiuleEdizioni San Paolo 2011pagine 328 - Euro 20.00

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Primo Piano Nuova Stagione 15 maggio 2011 • 3

Vescovo tra la genteMons. Ciro Miniero è il nuovo Vescovo

di Vallo della Lucania. A darne l’annuncio,sabato 7 maggio alle ore 12, è statol’Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe nelcorso di un incontro con il clero di Napoli ela stampa convocati per l’occasione nelSalone delle conferenze del Palazzo arcive-scovile. La consacrazione episco-pale avverrà il prossimo 19 giugno,anniversario dell’ordinazione sa-cerdotale di mons. Miniero, nellaChiesa Cattedrale di Napoli alle ore17.30, e sarà presieduta dalCardinale Sepe. I Vescovi concon-sacranti saranno gli ausiliari diNapoli, mons. Antonio Di Donna emons. Lucio Lemmo.

«È davvero un momento partico-lare della mia vita, quasi un terremo-to. Certo cambierà la mia situazione,ma l’entusiasmo e l’impegno a favo-re del popolo di Dio resteranno im-mutati». Visibilmente commosso,don Ciro Miniero commenta cosìcon i giornalisti e il clero di Napoli l’annun-cio della sua nomina. Benedetto XVI hascelto il parroco dell’Ave Gratia Plena inBarra e decano del IX Decanato, quale suc-cessore di mons. Giuseppe Rocco Favalenella guida della Chiesa di Vallo, che lasciaper raggiunti limiti di età, dopo ventitré an-ni di episcopato nella diocesi cilentina.

Mons. Ciro Miniero nasce a Napoli il 31gennaio 1958. Dopo le scuole primarie, fre-quenta l’Istituto Magistrale, conseguendo ildiploma nel 1976. Percorre l’itinerario for-mativo nel Seminario Maggiore

Arcivescovile di Napoli, finoall’Ordinazione sacerdotale ricevuta il 19giugno 1982 dal Cardinale Corrado Ursi.Dopo l’Ordinazione, è nominato Vicariodella Parrocchia Ave Gratia Plena in Barra,della quale è nominato Parroco il 16 gen-naio 1989 dal Cardinale Michele Giordano.

Dal 1981 al 1989 insegna religione nelleScuole Medie statali; dal 1989 al 1992, pres-so il Liceo Scientifico “Calamandrei”. Nel1994 è nominato Decano dell’allora XVIIIDecanato, incarico che mantiene fino al1997 quando è nominato VicarioEpiscopale dell’allora VII Zona Pastorale.Nominato Economo Diocesano dalCardinale Giordano, nel febbraio 1999, ri-copre l’incarico fino al giugno del 2008.

Consegue la licenza in TeologiaPastorale, discutendo la tesi dal titolo«Immagine di Chiesa e rinnovamento pasto-

rale nella Parrocchia Ave Gratia Plena»,presso la Pontificia Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale, sezione SanTommaso d’Aquino. «Barra è per me unarealtà importantissima – ha sottolineatomons. Miniero –, perché oltre al fatto di esse-re vissuto lì, è stato il luogo della mia scoper-

ta vocazionale e del mio lavoro pasto-rale. Nella parrocchia di Sant’Anna,come comunemente è chiamata daibarresi, ho sperimentato le prime fa-tiche sacerdotali con l’allora parrocodon Vincenzo Petrone. Insieme aglialtri sacerdoti e ai tantissimi collabo-ratori ho vissuto un’esperienza dav-vero formidabile».

In questi ultimi anni, mons. CiroMiniero ha ricoperto diversi incari-chi: Padre spirituale presso ilSeminario Maggiore Arcivescovile;Membro del Consiglio Presbiterale;Membro della Commissione per laformazione permanente del Clero;Membro dell’équipe diocesana di

animazione pastorale; Membro dellaCommissione Regionale per il Clero eMembro del Consiglio di Amministrazionedel Seminario Arcivescovile.

«Voglio continuare a stare tra la gente e arappresentare l’amore di Dio e lo farò ancheda Vescovo», ha aggiunto don Ciro e la suanomina «dimostra che la Chiesa di Napoli èviva e feconda», ha concluso il cardinaleSepe, aggiungendo: «Sono sicuro che donCiro farà bene a vallo della Lucania, perchéha una grande esperienza ed è un maestro difede e di vita con idee innovative».

servizio a cura di Doriano Vincenzo De Luca

Messaggio alla Comunitàdi Vallo del Vescovoeletto

La diocesi di Vallo dellaLucania si trova a sud dellaprovincia di Salerno. Il suoterritorio lambisce il Tirreno daPaestum a Palinuro e, dallaparte opposta, il Vallo di Diano.Occupa, quasi per intero, lapenisola cilentana con unasuperficie di kmq 1546. Lacosta corre dal fiume Sele, anord, fino al fiume Mingardo, asud. E la fascia montuosa ecollinare, che va a confinare,verso l'interno, con i montiAlburni, fa partedell'Appennino meridionale. Isuoi monti sono famosi per lapresenza di santuari dedicatialla Madre di Dio. Il piùrinomato è il santuario delSacro Monte di originebasiliana.

Il suo territorio annoveracinquantaquattro comuni. Lapopolazione complessiva è dicirca 160.000 abitanti. Confinacon le diocesi di Salerno eTeggiano-Policastro e contacentotrentasei parrocchie, 87sacerdoti secolari, 19 regolari e9 diaconi permanenti. Dopol’annuncio della nomina,Mons. Ciro Miniero ha resonoto ilsuo primo messaggioalla Diocesi di Vallo:

«Carissimi fratelli e sorellein Cristo,

sento nel cuore trepidazionee gratitudine per il gran donoche il Santo Padre ha volutofarmi chiamandomi a reggerela Chiesa di Vallo dellaLucania.

In questo momento, nelquale viene resa pubblica ladecisione del Papa, il miopensiero va a tutti voi,sacerdoti, diaconi, religiosi,religiose, fedeli laici dellavenerata Chiesa vallese chepresto imparerò a conoscere ead amare, per camminareinsieme nelle vie tracciate dalVangelo.

Conosco le bellezze dellavostra terra, gli splendidipaesaggi, e, soprattutto, lacordialità e disponibilità dellavostra gente. Desideroincontrarvi per crescereinsieme nella fede e realizzarecosì il progetto di Dio.

Saluto con affetto il VescovoGiuseppe Rocco che ha guidatoper lunghi anni la Diocesi conzelo e senza mai risparmiarsi.

Alla Comunità tuttaprometto, sin da ora, tutta lamia dedizione e chiedo dipregare per me, perché siapastore sempre fedele allamissione che oggi Dio miaffida.

Alle autorità civili e militarioperanti nel territorio, porgoun cordiale e deferente saluto.

La Vergine Maria, patronadel Cilento, San PantaleoneMartire e San Costabile Abateaccompagnino, con la lorointercessione, i primi passi delmio ministero in mezzo a voi».

Benedetto XVI ha nominato mons. Ciro Miniero, decanoe parroco dell’Ave Gratia Plena in Barra, Vescovo di Vallo della Lucania

Parte di un immenso popolo«Sento nel cuore tanta riconoscenza. Il mio grazie va al Signore per-

ché mi ha chiamato a guidare la Sua Chiesa che è in Vallo della Lucaniaed esprimo alla persona del Santo Padre Benedetto tutta la mia devo-zione e la mia gratitudine per avermi scelto e chiamato ad un ministe-ro così alto a servizio del Popolo di Dio». Parla con la voce rotta dal-l’emozione don Ciro Miniero, incoraggiato dal calorosissimo ap-plauso dei presenti.

E nel discorso di ringraziamento, dopo l’annuncio della sua no-mina episcopale, si rivolge con parole af-fettuose al Cardinale Crescenzio Sepe:«A Lei sento di dover esprimere, dalprofondo del cuore, tantissima gratitudi-ne ed affetto filiale. Sin dai primissimigiorni della Sua venuta a Napoli, ha volu-to manifestarmi benevolenza e stima e miha sempre incoraggiato e sostenuto nel la-voro pastorale». L’emozione e la commo-zione diventa ancora più forte quandodon Ciro parla della diocesi partenopea:«Quanto amo la nostra Chiesa di Napoli,solo Dio lo sa, e per il tantissimo bene cheho ricevuto dalla nostra comunità dioce-sana, ringrazio il Signore e ciascuno, per-ché mi sono sentito parte di un immensopopolo, dal cuore grande e solidale, membro di un presbiterio vivo, cheama il proprio vescovo e non si risparmia nel servire Dio e i fratelli».

E così ripercorre le tappe del suo cammino vocazionale e presbi-terale, ricordando la chiamata al sacerdozio sentita fin da bambinograzie alla fede dei genitori, delle zie e dei fratelli che l’hanno sapu-ta custodire e incoraggiare. Ricorda anche l’esperienza di Chiesa vi-va maturata nella Parrocchia Ave Gratia Plena, col suo Parroco donVincenzo Petrone, gli altri sacerdoti e l’Azione Cattolica, negli annidella primavera del Concilio e l’entrata in Seminario sotto la guidadi due sapienti rettori: mons. Luigi Diligenza e mons. AgostinoVallini, e la figura carismatica del Cardinale Corrado Ursi.

Ordinato sacerdotale, don Ciro resta a Barra e qui comincia adorganizzare la pastorale attraverso il progetto pastorale della“Nuova Immagine di Parrocchia” del Movimento per un Mondo

Migliore, avendo come “amico di ricerca” mons. AgostinoCozzolino. «La Parrocchia di Sant’Anna, come la chiama il popolobarrese -– ricorda don Ciro - , è stata in tutti questi anni il mio costan-te riferimento; in essa, insieme al carissimo don Maurizio, mi sonosforzato di conoscere la gente, di stare vicino a tutti, di annunciare laParola e celebrare i sacramenti, per custodire la fede e alimentare la spe-ranza e la carità. Sempre ho sentito la presenza viva della Comunitàparrocchiale e la stima dei barresi».

Mons. Miniero ricorda anche l’affet-to e la stima del Cardinale MicheleGiordano: «Mi volle parroco a Barra, e an-cora mi dimostrò fiducia e sostegno, affi-dandomi la guida spirituale dei seminari-sti, la settima zona pastorale come vicarioepiscopale e infine l’economato diocesa-no. Sono stati anni intensissimi di lavoropastorale che mi hanno fatto scoprire labellezza di una Chiesa in cammino e bene-detta da Dio». Il pensiero va anche all’ul-timo incarico affidatogli dal CardinaleSepe: «Quando Vostra Eminenza mi haaffidato il 9° Decanato secondo il recenteriassetto del territorio diocesano - ha detto-, ho cercato di compiere ogni sforzo per-

ché ogni Comunità potesse far esperienza di comunione e sentirsi par-te dell’unica Chiesa diocesana». E menziona un’altra esperienza, quel-la della comunità sacerdotale con don Armando Sannino, donPasquale Di Luca e don Doriano De Luca, e la presenza preziosa e prov-videnziale della Signorina Anna Ruotolo, «che mi ha fortemente soste-nuto negl’ultimi dieci anni, di cui ringrazio il Signore e i confratelli».

Nel concludere il ringraziamento il suo pensiero va allaComunità diocesana di Vallo della Lucania: «Al Vescovo GiuseppeRocco, che ha guidato finora la Comunità diocesana di Vallo, il miofraterno saluto; ai sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e religio-se, fedeli laici, che paternamente abbraccio, chiedo di pregare perme, perché sia pastore sempre fedele alla missione che Dio oggi miaffida e che inizio con fiducia, invocando l’aiuto di Maria».

Il discorso di ringraziamento pronunciato daMons. Ciro Miniero dopo l’annuncio della sua nomina episcopale

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Vita Ecclesiale Nuova Stagione4 • 15 maggio 2011

Messaggio del Santo Padre per la XLVIII Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni

Proporre le vocazioni nella Chiesa locale15 maggio 2011. Quarta Domenica di Pasqua

La XLVIII Giornata Mondiale di Preghieraper le Vocazioni ci invita a riflettere sul tema:“Proporre le vocazioni nella Chiesa locale”.

(…) L’arte di promuovere e di curare le vo-cazioni trova un luminoso punto di riferimen-to nelle pagine del Vangelo in cui Gesù chia-ma i suoi discepoli a seguirlo e li educa conamore e premura. Oggetto particolare dellanostra attenzione è il modo in cui Gesù hachiamato i suoi più stretti collaboratori ad an-nunciare il Regno di Dio (cfr Lc 10,9).Innanzitutto, appare chiaro che il primo attoè stata la preghiera per loro: prima di chia-marli, Gesù passò la notte da solo, in orazioneed in ascolto della volontà del Padre (cfr Lc6,12), in un’ascesa inferiore al di sopra dellecose di tutti i giorni. La vocazione dei discepo-li nasce proprio nel colloquio intimo di Gesùcon il Padre. Le vocazioni al ministero sacer-dotale e alla vita consacrata sono primaria-mente frutto di un costante contatto con il Diovivente e di un'insistente preghiera che si ele-va al “Padrone della messe” sia nelle comunitàparrocchiali, sia nelle famiglie cristiane, sianei cenacoli vocazionali.

(…) È una proposta, impegnativa ed esal-tante, quella che Gesù fa a coloro a cui dice“Seguimi!”: li invita ad entrare nella sua ami-cizia, ad ascoltare da vicino la sua Parola e avivere con Lui; insegna loro la dedizione tota-le a Dio e alla diffusione del suo Regno secon-do la legge del Vangelo: “Se il chicco di grano,caduto in terra, non muore, rimane solo; se in-vece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24);li invita ad uscire dalla loro volontà chiusa,dalla loro idea di autorealizzazione, per im-mergersi in un’altra volontà, quella di Dio e la-sciarsi guidare da essa; fa vivere loro una fra-ternità, che nasce da questa disponibilità to-tale a Dio (cfr Mt 12,49-50), e che diventa iltratto distintivo della comunità di Gesù: “Da

questo tutti sapranno che siete miei discepo-li, se avete amore gli uni per gli altri” (Gv13,35).

Anche oggi, la sequela di Cristo è impegna-tiva; vuol dire imparare a tenere lo sguardo suGesù, a conoscerlo intimamente, ad ascoltar-lo nella Parola e a incontrarlo nei Sacramenti;vuol dire imparare a conformare la propriavolontà alla Sua. Si tratta di una vera e propriascuola di formazione per quanti si preparanoal ministero sacerdotale ed alla vita consacra-ta, sotto la guida delle competenti autorità ec-clesiali.

(…) Occorre che ogni Chiesa locale si ren-da sempre più sensibile e attenta alla pastora-le vocazionale, educando ai vari livelli, fami-liare, parrocchiale, associativo, soprattutto iragazzi, le ragazze e i giovani - come Gesù fe-ce con i discepoli – a maturare una genuina eaffettuosa amicizia con il Signore, coltivatanella preghiera personale e liturgica; ad impa-rare l’ascolto attento e fruttuoso della Parola

di Dio, mediante una crescente familiaritàcon le Sacre Scritture; a comprendere che en-trare nella volontà di Dio non annienta e nondistrugge la persona, ma permette di scopriree seguire la verità più profonda su se stessi; avivere la gratuità e la fraternità nei rapporticon gli altri, perché è solo aprendosi all’amo-re di Dio che si trova la vera gioia e la pienarealizzazione delle proprie aspirazioni.“Proporre le vocazioni nella Chiesa locale”, si-gnifica avere il coraggio di indicare, attraver-so una pastorale vocazionale attenta e ade-guata, questa via impegnativa della sequela diCristo, che, in quanto ricca di senso, è capacedi coinvolgere tutta la vita.

(…) Cari fratelli e sorelle, il vostro impe-gno nella promozione e nella cura delle voca-zioni acquista pienezza di senso e di efficaciapastorale quando si realizza nell’unità dellaChiesa ed è indirizzato al servizio della comu-nione. È per questo che ogni momento dellavita della comunità ecclesiale - la catechesi, gliincontri di formazione, la preghiera liturgica,i pellegrinaggi ai santuari - è una preziosa op-portunità per suscitare nel Popolo di Dio, inparticolare nei più piccoli e nei giovani, il sen-so di appartenenza alla Chiesa e la responsa-bilità della risposta alla chiamata al sacerdo-zio ed alla vita consacrata, compiuta con libe-ra e consapevole scelta.

La capacità di coltivare le vocazioni è se-gno caratteristico della vitalità di una Chiesalocale. Invochiamo con fiducia ed insistenzal’aiuto della Vergine Maria, perché, con l’e-sempio della sua accoglienza del piano divinodella salvezza e con la sua efficace intercessio-ne, si possa diffondere all’interno di ogni co-munità la disponibilità a dire “sì” al Signore,che chiama sempre nuovi operai per la suamesse. Con questo auspicio, imparto di cuorea tutti la mia Apostolica Benedizione.

La testimonianza di Sant’Annibale Maria Di Francia Sant’Annibale Maria Di Francia (Messina

1851-1927), sacerdote e fondatore deiRogazionisti del Cuore di Gesù e delle Figliedel Divino Zelo, si stupiva sempre come noicristiani siamo abituati a pregare il Signoreper chiedere molte cose. Diceva più o meno“Si prega per la pioggia, per aver un buon rac-colto, ma nessuno si impegna a pregare perchiedere il dono di numerose vocazioni”. Equesto, Padre Annibale, lo diceva più di un se-colo fa, quando i seminari erano pieni, imma-ginate cosa potrebbe dire oggi... Così egli ri-maneva sempre stupito come nella lunga sto-ria della Chiesa, in ben duemila anni, nessu-no si fosse mai interessato a questa importan-te preghiera. E lo colpiva il fatto che nessunomai avesse dato importanza a quel comandoche Gesù ha lasciato e che troviamo neiVangeli (Mt 9, 35, Lc 10, 2): La messe è abbon-dante, ma sono pochi gli operai. Pregate[Rogate] il Signore della messe perché mandioperai nella sua messe.

Scrive un confratello: Con questa idea fis-sa, quel povero sacerdote [Padre Annibale] guardò alle tante e tantecomunità religiose e congregazioni di ogni maniera che esistono e sivanno sempre formando nella S. Chiesa, e fu sorpreso al vedere chenessun Ordine religioso ha mai raccolto quella divina parola dallabocca adorabile di Gesù Cristo Signor Nostro, e quasi non se n’è fat-to mai caso.

Così Padre Annibale dedicò l’intera sua vita a queste divine paro-le, fondando, come accennato, due famiglie religiose che si impe-gnassero con, addirittura, un voto a realizzare questo comando diGesù: Rogate.

Sant’Annibale sentiva come una esigenza necessaria per tutta laChiesa quella di pregare per chiedere le vocazioni. Sembrava che unamano avesse coperto per tutti questi secoli il comando del Rogate el’avesse svelato solo a lui.

Così Annibale comprese che bisognava risvegliare le coscienze ditutti i cristiani e, soprattutto, dei Vescovi e dei sacerdoti perché tut-ti, proprio tutti, pregassero per ottenere dal Signore della Messe lesante vocazioni. Impegnò tutti a questa preghiera, dagli alti prelati aisemplici poveri della sua città di Messina. Invitò anche il Santo

Padre, allora Benedetto XV, a pregare per levocazioni e Sua Santità allora si definì “il pri-mo rogazionista”.

Sant’Annibale riteneva necessaria per tut-ta la Chiesa la preghiera per chiedere le voca-zioni. Diceva: anche se la nostra preghiera diuna vita intera ottenesse solamente una voca-zione per la Chiesa, abbiamo ottenuto unagrandissima grazia per tutti i figli di Dio!

Da questo grande Santo oggi impariamol’importanza e, ancor di più, la necessità dipregare Dio per ottenere le vocazioni.Innanzitutto perché il Rogate (la preghieraper le vocazioni) è un comando che Gesù stes-so ci ha lasciato nel Santo Vangelo, perciò nonsolo le due famiglie religiose rogazioniste so-no chiamate ad ubbidire a questo DivinoComando, ma la Chiesa intera ed ogni battez-zato, in quanto cristiano, è chiamato a realiz-zare nella propria vita e nella propria comu-nità il comando di Gesù. Infatti, la Chiesastessa, riconoscendo l’invito evangelico delCristo, ha voluto istituire la Giornata

Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che ogni anno si svolge la IVDomenica di Pasqua e che vede impegnata tutta la Chiesa Universale,in ogni parte della terra, a pregare per ottenere dalla Misericordia diDio il dono delle sante vocazioni.

Ma poi basta guardarci intorno, e vedere come l’infinità messe delmondo ogni giorno si perde perché non vi sono più anime sante cheguidino gli esseri umani verso l’Amore Infinito di Dio. Ce ne accor-giamo dal numero sempre più piccolo dei sacerdoti e dei consacrati.E se, con un po’ di fantasia, immaginassimo che ad un tratto scom-parissero dalle nostre città tutti i sacerdoti, cosa succederebbe? Nonavremmo più la presenza di Gesù Eucaristia in mezzo a noi e nem-meno ci sarebbe chi amministra i sacramenti. Non ci sarebbe piùnessuno che si occuperebbe dei poveri e degli ultimi. E allora si rea-lizzerebbe quello che il Santo Curato d’Ars ci ha insegnato, e cioè chein una comunità dove non c’è più il sacerdote che fa da pastore, do-po un po’ di tempo le persone comincerebbero ad adorare le pietre!Sia nostra la preghiera per vocazioni, si innalzi ogni giorno dalle no-stre comunità l’invocazione: “Manda o Signore, sacerdoti Santi nel-la tua Chiesa!”

di Claudio Pizzuto

Otto nuovipresbiteri

Sua EminenzaReverendissima

il CardinaleCrescenzio Sepe

Arcivescovo Metropolitadi Napoli

annunzia con gioiache conferirà

l’Ordinazione Presbiterale ai Diaconi

don Federico Battagliadon Francesco Del Vecchio

don Andrea Di Genuadon Nicola Liccardodon Antonio Luiso

don Francesco Mottoladon Michele Pezzelladon Lorenzo Pianese

domenica 15 maggio 2011ore 17.30

Napoli, Chiesa Cattedrale

I novelli presbiteripresiederannoper la prima volta laCelebrazione Eucaristica, se-condo il seguente calendario:

- don Andrea Di Genua,lunedì 16 maggio, ore 18.30,parrocchia San Francescod’Assisi, via San Francescod’Assisi, Villaricca.

- don Lorenzo Pianese,martedì 17 marzo, ore 18.30,parrocchia San GiacomoApostolo, piazza Umberto I,Calvizzano.

- don Federico Battaglia,mercoledì 18 maggio, ore 19,parrocchia Santa Maria delPopolo, corso VittorioEmanuele 77, Torre del Greco.

- don Antonio Luiso,giovedì 19 maggio, ore 19,parrocchia San Gennaro alVomero, via Bernini 55,Napoli.

- don Nicola Liccardo,venerdì 20 maggio, ore 18.30,parrocchia San Francescod’Assisi, via San Francescod’Assisi, Villaricca.

- don Francesco Mottola,sabato 21 maggio, ore 19,parrocchia Santa Maria dellaLibera al Vomero, viaBelvedere 113, Napoli.

- don Michele Pezzela,domenica 22 maggio, ore18.30, parrocchia San Rocco,via san Rocco, Marano.

- don Francesco Del Vecchio,lunedì 23 maggio, ore 18.30,parrocchia Santi Alfonso eGerardo, via Teano 2, Napoli.

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Vita DiocesanaNuova Stagione 15 maggio 2011 • 5

Congressoeucaristicodi AnconaAttraverso il sitowww.congressoeucaristico.it, èpossibile prenotarsi perpartecipare al XXV Congressoeucaristico che si terrà adAncona dal 3 all’11 marzo. Perinformazioni rivolgersi a donAntonio Cannatelli pressol’Ufficio catechistico diocesanoal recapito telefonico081.557.42.31.

A San Lorenzo Maggiore, veglia di preghiera per i giovani e il lavoro, organizzata dalla Dirigenza nazionaledi Cisl, Acli e Mcl con l’Ufficio diocesano di Pastorale del lavoro. Ha presieduto il Cardinale Sepe

Un problema di coscienza e responsabilitàdi Davide Esposito

«Voi siete l'avvenire del mondo, la speranza della Chiesa. Voi sie-te la mia speranza». Questa frase del Beato Papa Giovanni PaoloII ha introdotto la Veglia di Preghiera sul tema "Giovani e Lavoro"tenutasi a Napoli alla Chiesa di San Lorenzo Maggiore il 10 mag-gio, in contemporanea con una se-rie di iniziative simili in altre dioce-si italiane. Ad organizzare l’eventoè stato l'Ufficio della PastoraleSociale e del Lavoro, la Cisl, le Aclie il Movimento CristianoLavoratori. L'obiettivo di tale in-contro è stato appunto una rifles-sione sulla condizione problemati-ca dei giovani, che trovano sempremaggiori difficoltà nel trovare unlavoro stabile e coerente con i lorostudi. La serata è stata introdottada Don Tonino Palmese direttoredell’Ufficio della Pastorale sociale edel lavoro, e da un lungo interventodel Segretario Generale di CislCampania Lina Lucci. La Lucci hasottolineato la necessità di alleanze forti: «Dobbiamo unire leforze perché stiamo vivendo un dramma che non è una mera que-stione economica, ma un problema sociale. Ci troviamo di fron-te ad un senso fortissimo di rassegnazione e sconforto dei giova-ni per la mancanza di lavoro. Noi vogliamo però impegnarci percostruire, per ridare serenità alla collettività. Ci vuole una reazio-ne sociale per riportare al centro i veri problemi». «È arrivato–ha proseguito Lucci – il tempo della responsabilità e noi soste-niamo che dipende da ognuno di noi, dal ruolo che si ricopre edall'impegno che si mette nelle cose riuscire a dare risposte aquesti due grandi temi”. Un'iniziativa “insolita”, così la sindaca-lista ha definito la veglia di preghiera, presieduta dal cardinale,che mira a dare il via «a una riflessione sulla condizione giovani-le in Campania» e con cui il sindacato e le altre associazioni pro-motrici intendono “lanciare un messaggio forte».

L'evento è proseguito con una serie di testimonianze dei gio-

vani di Acli, Anolf-Cisl, della Comunità di Sant'Egidio, della coo-perativa di giovani della Sanità “La Paranza” e del MovimentoCristiano Lavoratori, che hanno denunciato i loro problemi neltrovare un lavoro a tempo indeterminato nonostante siano lau-

reati. Dopo un intervento musicale diLucariello, cantante che ha presenta-to un testo sui precari, chiamato "Inuovi mille", è iniziata la veglia in ba-silica, celebrata dal CardinaleCrescenzio Sepe con la presenza delCoro delle Voci Bianche del TeatroSan Carlo. Durante la veglia sono sta-ti letti stralci di due encicliche, laLaborem Exercens di Papa GiovanniPaolo II e la Caritas in Veritatedi PapaBenedetto XVI.

«Il lavoro è un problema estrema-mente urgente – ha detto il cardinalenella sua riflessione - questo è un gri-do che noi ascoltiamo ovunque, nelleparrocchie, nelle piazze, nelle comu-nità, un grido sempre più assordante

che richiede da noi una risposta come cittadini e come cristiani».L'Arcivescovo, citando le ultime statistiche in tema di disoccupa-zione, ha ricordato come «il tasso di disoccupazione giovanile inItalia è molto superiore rispetto agli altri paesi e nel Sud è una ci-fra che spaventa. Noi rischiamo di compromettere il futuro diun'intera generazione. Abbiamo voluto riflettere ed impegnarci nel-la preghiera perché l'uomo si realizza nel lavoro. I giovani hannoil diritto di realizzare i propri sogni». Questa è una gioventù stan-ca, amareggiata, delusa, che interpella la coscienza di tutti – haconcluso - questo è uno dei segni più grandi dei tempi e Dio ci in-vita a riflettere assumendoci le nostre responsabilità». La spe-ranza del cardinale è che «Dio illumini i cuori e le menti di tuttiaffinché, nel rispetto delle regole civili, si trovino la strada e gli stru-menti per dare ai giovani la possibilità di realizzarsi». Giovani cheil cardinale ha affidato alla Madonna «affinché li protegga e li aiu-ti a realizzare sogni e aspirazioni».

Nell’ambito delle iniziative giubilari presentato, presso il salone dell’Episcopio,il libro del Direttore dell’Aci Napoli Antonio Coppola sulla mobilità sostenibile

Ripartire dal rispetto delle regoledi Rosanna Borzillo

Una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sulrispetto delle regole nel settore della circolazione stradale e undecalogo per gli utenti della strada e la pubblica amministra-zione. Con dieci precetti e il “Club dei tifosi della legalità”Antonio Coppola, direttore dell’Aci Napoli, lunedì 9 maggio siè aggiudicato la medaglia al merito dal presidente dellaRepubblica Napolitano. Per lui arriva il ministro dellePolitiche agricole alimentari e forestali Francesco SaverioRomano per sottolineare «l'impegno profuso nel promuoveree diffondere, specie tra i giovani, la cultura di una guida sicu-ra e responsabile». Ma l’incontro, oltre a presentare il libro“Una vita per la mobilità sostenibile” di Antonio Coppola, è es-senzialmente «un’occasione di confronto – spiega Coppola – inoccasione del Giubileo per Napoli, su un tema che riguarda tut-ti noi: la mobilità e come tutelarla». Così si arriva al concetto di“mobilità responsabile”, che significa «mobilità nel rispettodella salvaguardia della vita, - dice Coppola - in termini di si-curezza stradale e rispetto dell’ambiente». Così chi entra a farparte del “Club dei tifosi della legalità”, non può sottrarsi adassumere comportamenti virtuosi che siano da esempio per lapubblica opinione.

«Che non può prescindere dalla legalità che è proprio nello spi-rito del Giubileo – ammonisce il cardinale Sepe. «Bisogna riparti-re dal rispetto delle regole che, inevitabilmente, conducono al ri-spetto dei diritti e della salute. Il merito di Coppola e di aver diffu-so nelle giovani generazioni la mentalità della legalità. Questo hacontribuito a salvare molte vite».

I “Decaloghi per la mobilità responsabile” si concretizzano inuna serie di appelli nella convinzione che si possono far valere ipropri diritti nella misura in cui ciascuno adempie ai suoi dove-ri. Si va dallo sconsigliare l’uso dell’auto a consigliare i mezzipubblici, dall’invito a non sostare sulle strisce pedonali a non be-

re quando si guida. «Sebbene non esaustivi – precisa l’autore dellibro - i dieci “precetti”, se fossero rispettati, aiuterebbero sicura-mente a migliorare la nostra vita quotidiana».

«Una battaglia – rilancia il procuratore GiovandomenicoLepore, presidente della Commissione giuridica dell’Aci Napoli –che cerchiamo di vincere a piccoli passi». «Ora siamo impegnatinel tentare di destinare i proventi della campagna per le violazionistradali ai comuni affinché riparino le strade: piene di buchi e quin-di impraticabili». Presenti, tra gli altri, il Segretario Generaledell’Aci Ascanio Rozera, il magistrato della Corte di CassazioneVincenzo Romis, il docente universitario Ennio Cascetta, ed ilPresidente dell’Aci Napoli Guido Mazzuolo.

Nuove nomineper l’ AzioneCattolicaDiocesanaL’Arcivescovo di Napoli,Card. Crescenzio Sepe,ha proceduto alle nuovenomine del Presidente edegli Assistenti ecclesia-stici che guiderannol’Azione Cattolica nellaDiocesi.

Presidente:Vito Gurrado

Assistente:Don Giuseppe Rinaldi

Assistente Settore Adulti:Don Riccardo De Santis

Assistente SettoreGiovani e Giovanissimi:Don Costantino Rubini

Assistente SettoreRagazzi:Don Valentino DeAngelis

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Martedì 10 maggio presso la CasaDecanale vi Madonnelle in Portici si èsvolta la presentazione del documento ec-clesiale della Conferenza EpiscopaleItaliana che sarà d'orientamento alla vitapastorale nel decennio 2010-2020, dal ti-tolo “Educare alla vita buona delVangelo”. Erano presenti all'incontro al-l'incirca 200 catechisti provenienti dalle28 parrocchie del dodicesimo decanato.

Dopo i saluti di ingresso del decanodon Giuseppe De Crescenzo, ha preso laparola don Alessandro Gargiulo, vice di-rettore dell’Ufficio catechistico.

Citando il documento "Educare alla vi-ta buona del Vangelo" cap.4 -paragrafo 5,don Alessandro ha posto innanzitutto l'ac-cento sulla sfida educativa e sui nuovi lin-guaggi, in relazione alla necessità di "unaggiornamento degli strumenti catechi-stici, tenuto conto del mutato contestoculturale e dei nuovi linguaggi della comu-nicazione…..". Pertanto "l'obiettivo daraggiungere, dunque, sarà anzitutto quel-lo di educare alla conoscenza di questi

mezzi e dei loro linguaggi e a una più dif-fusa competenza quanto al loro uso."

Il secondo punto chiave della relazio-ne è stata la necessità di educare alla "men-talità di fede, iniziando alla vita ecclesiale,integrando fede e vita" (cap.4 par. 39); il fi-ne della catechesi non è sedurre l’altro, maeducare alla vita buona del Vangelo tenen-do conto che l’educazione è libertà.

In questa nuova ottica di educazione ènecessario leggere i problemi da dentro,mettendosi in discussione e evitando di ri-spolverare vecchi metodi educativi, aven-do il coraggio di operare scelte importan-ti senza tentennare, spendendo il propriotempo nell'educazione considerando lafatica che ciò può comportare.

Al termine dell'intervento di PadreAlessandro hanno preso la parola i cate-chisti per esprimere i loro dubbi e chiede-re consigli sulle sfide che quotidianamen-te si trovano ad affrontare. Innanzitutto cisi è chiesto se fossero da preferire piccolio grandi gruppi di catechesi; quali potreb-bero essere le metodologie di coinvolgi-

mento dei genitori.Nella riflessione comune si è sottoli-

neata l’importanza che rivestono i piccoligruppi di catechesi per l’infanzia nel per-corso catecumenale, ma occorre teneredebito conto delle esigenze pastorali. Perquanto riguarda la questione del coinvol-gimento dei genitori occorre far percepireloro di essere oggetto della nostra “atten-zione " e non metterli sotto assedio (dalmomento che già lo sono da tante parti).

Cristo è il pedagogo per eccellenza, è ilMaestro interiore. Il catechista si nutredell’insegnamento e dell’amore verso ilSignore.

Dopo l’incontro formativo donAlessandro ha invitato tutti a pregare conl’invocazione presente nel documento, os-sia l’affidamento alla Vergine Maria e l'in-contro si è quindi concluso con un mo-mento di festa e condivisione.

*Coordinamento Équipe Pastorale deiragazzi XII Decanato

Nuova Stagione6 • 15 maggio 2011 Vita Ecclesiale

Don Giustino Maria Russolillo, il parroco di Pianura, il fon-datore della Società delle Divine Vocazioni è beato. Il 7 maggionel popoloso quartiere flegreo della Diocesi di Pozzuoli si è svol-ta la celebrazione eucaristica per la beatificazione, presiedutadal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delleCause dei Santi. Oltre 30mila i presenti provenienti da tutto ilmondo in rappresentanza delle comunità dei vocazionisti, laicie consacrati, presenti nei cinque continenti. «Don Giustino – hadetto il cardinale Amato - è stato un testimone straordinario delVangelo. Ma dove è nato don Giustino? Qui in Campania, una ter-ra fertile in ogni stagione, nei secoli. Come ebbi occasione diascoltare dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Ursi, laCampania è terra di santi. Negli ultimi tempi sono stati dichiara-ti santi Giuseppe Moscati, Caterina Volpicelli, Giulia Salzano obeati come Ludovico da Casoria, Teresa Manganiello mentre c’èuna lunghissima lista di servitori di Dio che attende il riconosci-mento ufficiale. I pilastri della fede in don Giustino eranol’Amore per la Parola, l’obbedienza, l’adorazione Trinitaria. Eraun formidabile educatore sacerdotale e fu un apostolo della ca-techesi».

Don Giustino nasce nel 1891, terzogenito di dieci figli di unafamiglia modesta che ebbe non pochi problemi a mantenere il fi-glio in seminario. Nel 1914 c’è il primo tentativo di vita comunecon alcuni “fedelissimi” interrotto dopo pochi giorni dal vescovodi Pozzuoli. Nel 1919, con l’approvazione della curia puteolana,costituisce la “Pia Unione” con le ragazze del paese. Il 20 settem-bre del 1920 diventa parroco della chiesa di san Giorgio e, con ilpermesso del vescovo, istituì il primo Vocazionario (18 ottobredel 1920) e, l’anno dopo (il 2 ottobre), nasce il ramo delle SuoreVocazioniste. Nel 1924 si inizia a costruire il Vocazionario “DeusCharitas” a Pianura. Nel 1927 il vescovo di Pozzuoli, monsignorPetrone, firma il decreto di approvazione diocesana dell’Opera.Il 3 gennaio del 1948 arriva il riconoscimento del Vaticano e dueanni dopo don Giustino invia i primi missionari in Brasile. IlFondatore, malato e sofferente da anni, morì a Pianura il 2 ago-sto del 1955. Nel 1997 è proclamato Venerabile da GiovanniPaolo II. Nel 2003 inizia l’iter per la beatificazione grazie allaguarigione miracolosa dal tumore in stato avanzato della signo-ra Gaetanina Meloro, catechista del New Jersey. Per il vescovo diPozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, la «giornata è un’ecodella beatificazione di Giovanni Paolo II e grande è la nostragioia per don Giustino, un dono che Dio ha fatto alla diocesi diPozzuoli. La nostra Chiesa che è in Pozzuoli – ha continuato il ve-scovo - è fondata sul sangue dei martiri. Ed era dal IV secolo chenon c’erano beati. Oggi ci è stata data questa grazia. Un orgoglioper il nostro territorio martoriato che porta anche esteriormen-te le ferite degli uomini». Infine, a ringraziare i presenti,Ludovico Caputo, padre generale della Congregazione, l’ultimopadre generale ad aver conosciuto in vita don Giustino: “il picco-lo grande uomo: un gigante dello spirito”.

Don Giustino è Beato

Presentazione del Documento Cei ai catechisti del XII Decanato

Educare alla mentalità di fededi Raffaele Carofano*

La Società delle DivineVocazioni è la congregazio-ne religiosa fondata da donGiustino Russolillo, cheriunisce i PadriVocazionisti, le SuoreVocazioniste, le ApostoleVocazioniste dellaSantificazione Universale ealtre organizzazioni. La lo-ro missione è individuare,coltivare e formare le voca-zioni. Essi sono caratteriz-zati da una grande atten-zione verso la formazionedell’individuo e al rapportocon il territorio in cui ope-rano. Gli ambiti di aposto-lato sono la parrocchia, lemissioni, la famiglia, i gio-vani e il Vocazionario.L’attuale Padre Generaledei Vocazionisti è padreLudovico Caputo, elettocon il Capitolo Generale del2006.

Gli ambitidiapostolato

SitoInternetdei DiaconiPermanentiÈ in linea il nuovo SitoInternet dei DiaconiPermanenti della Chiesa diNapoli.I Diaconi Permanenti dellaChiesa di Napoli sono 250 esono una realtà in continuaevoluzione. Era necessario,quindi, che gli stessi siriconoscessero anche in unSito Internet dove leggere iDocumenti che li riguardanoe dove pubblicare avvisi enovità. Il Sito è incrementato grazieall’apporto degli stessiDiaconi ed è raggiungibileall’indirizzowww.chiesadinapoli.it/diaconi In questo modo viene offertaa tutti l’occasione di unaconoscenza della realtà deiDiaconi Permanenti e del loroservizio ministeriale per tuttala Chiesa.

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di Ciro Biondi

A Pianura la solenne concelebrazione

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Nuova Stagione 15 maggio 2011 • 7Pastorale e Domenica

15 maggio: Quarta Domenica di Pasqua

I sensi della Scrittura nei Vangeli domenicaliLittera gesta docet: la lettera insegna i fatti. Quid credas allegoria: l’allegoria cosa credere.Moralis quid agas: la morale cosa fare. Quo tendas anagogia: l’anagogia indica la meta

Lettera (Giovanni 10,1-10): Gesù, nelbrano evangelico di oggi, paragona il suoregno a un recinto, di cui Egli stesso è por-ta (thùra), guardiano (thuroròs) e pastore(poimèn). Come guardiano, egli apre la por-ta a chiunque vuole entrarvi, e una volta en-trati egli spinge le sue pecore fuori, al pasco-lo, perché siano e restino libere. Le chiamauna ad una, ciascuna col proprio nome.Egli si mette avanti a loro, ed esse lo seguo-no perché conoscono la sua voce. Ma inquel recinto possono entrare altri, che ba-dano bene a non entrare attraverso la por-ta, perché sono ladri, briganti, estranei.Ladri (klèptai), briganti (lestaì), estranei(allotrìo). Anche essi provano a chiamare lepecore, ma non sono seguiti perché le peco-re non ne riconoscono la voce. E fanno be-ne, perché chi è ladro e brigante entra perrubare e uccidere e distruggere, non perportare le pecore al pascolo e dar loro la vi-ta e darla in abbondanza come Gesù. Nelversetto seguente (11), Gesù dirà di esserelui il buon pastore (‘o poimèn ‘o kalòs) chedà la vita, non come il mercenario (mi-sthotòs) che abbandona le pecore.

Allegoria: il brano è tutto allegorico, ec-cetto le parole: “Io sono venuto perché ab-biano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Il

recinto (aulè) non è qualcosa che costringee toglie la libertà, ma protegge come il ven-tre materno, come il cuore protegge l’amo-re. La porta (thùra) del recinto è Gesù, è ilsuo cuore, è la sua verità, disponibile pertutti i buoni e gli onesti, non per i ladri e ibriganti. Il guardiano e pastore (thuroròs,poimèn) è ancora Gesù, che ancora una vol-ta non “guarda” per gridare o sgridare, perminacciare o punire, ma per chiamare cia-scuno per nome come la madre i figli, perportarli a giocare, a saltare di gioia nei cam-pi come fanno gli agnelli svezzati. Il nome(kat’ònoma) non è il flatus vocis ma indicala personalità di ciascuno, con le sue carat-teristiche proprie, ben note a colui ci hacreati. Il pascolo (nomè) a cui Gesù condu-ce è tutto ciò che cuore umano desidera eancora di più: è amore, verità, giustizia, pa-ce, non come l’amore-verità-giustizia- pacesempre promesse ma mai date dal mondo.Il mettersi avanti (èmprosthen), come ilguardiano e pastore, indica la migliore qua-lità di Gesù che disse: “Imparate da me”, eancora: “Non chiamate nessuno Maestrosulla terra perché uno solo è il vostroMaestro, il Cristo”. Rubare (klèpse), ucci-dere (thùse), distruggere (apolèse) sono iverbi di satana e dei suoi diaconi, dei ladri

(klèptai) e dei briganti (lestài), nemici delBene e del Vero, cioè di Cristo.

Morale: secondo questa dottrina diGesù, gli uomini – eccetto Lui stesso,Uomo-Dio - si dividono in pecore e sfrutta-tori delle pecore. Gli sfruttatori delle peco-re sono tutti coloro che non entrano nellastoria attraverso di Lui, che non attuano lasua dottrina, e chiamano i loro simili noncol loro nome ma forse con un numero se-gnato sul braccio come nei campi di stermi-nio. Questi sono ladri, briganti, stranieri alRegno di Dio. Il vangelo è libertà totale, poi-ché chi entra in esso, come dice Gesù, a)sarà salvato, b) entrerà, c) escerà, d) troveràpascolo.

Anagogia: quale anagogia dalla letturadel brano evangelico odierno? Come elevar-si, cioè, e a che cosa elevarsi, secondo le al-legorie e le similitudini pronunziate daGesù? Gesù è l’anagogia, “il punto alto” acui guardare e mirare nella nostra vita; eguardare ai nostri simili con semplicità maanche con prudenza, poiché il Maestro ar-rivò a dire: “guardatevi dagli uomini”; e agliapostoli: “Vi mando come pecore in mezzoai lupi”.

Fiorenzo Mastroianni,Ofm Cappuccino

ALFABETO SOCIALEi RECENSIONI

A proposito di sfida educativa

Che cosa èla cultura?di Teresa Beltrano

È da poco uscito il testo: “La sfi-da della mente multiculturale.Nuove forme di convivenza”scritto da Luigi Anolli che inse-gna psicologia della comunica-zione e psicologia della culturapresso l’Università di Milano-Bicocca, pubblicato da RaffaelloCortina Editore. I contenuti e leriflessioni del prof. Anolli sonomolto attuali e offrono una chia-ve di lettura della realtà socio-culturale in cui viviamo cosìcontinuamente in evoluzione.Dalle pagine del testo affioraquanto sia importante il con-fronto e la convivenza con perso-ne portatrici di altre culture. Laprima domanda che emerge daltesto è: “Che cosa è la cultura?”La cultura, sottolinea l’autore, èper prima cosa esperienza. Totalee avvolgente. Ci troviamo immer-si, dunque dentro alla realtà dellacultura a cominciare da ciò chemangiamo alle medicine cheprendiamo. Non siamo consape-voli dell’influsso dell’esperienzaculturale, specie di quella in cuisiamo nati. Solo la presenza dipersone provenienti da altre cul-ture, attiva in noi processi di ri-flessione e di approfondimento.La cultura, sottolinea Anolli, èuno spazio immenso, da esplora-re in continuazione in tutte le di-rezioni, poiché a ogni passo dicomprensione che facciamo, l’o-rizzonte si sposta per presentarcinuovi scenari. Le diversità culturali sono unagrande risorsa, poiché implicanoe fondono, nello stesso tempo, l’i-dentità di ogni cultura. Siamonati e cresciuti in una determina-ta cultura e ci siamo appropriatidei modi di pensare, di sentire, dicomunicare e di vivere di quellacultura. La mente multicultura-le, sono cioè quelle persone chehanno una mente tollerante nellerelazioni con persone di culturediverse. Un mente tollerante, in-dica la disponibilità dei soggettiad accettare la diversità come ri-sorsa. Per la mente multiculturale, af-ferma l’autore, la tolleranza si de-clina attraverso il principio dellaconvivenza. Convivere, perAnolli, significa rendere la vitareciprocamente accettabile e sod-disfacente, stabilire reali condi-zioni di comprensione e relazionefra soggetti di culture diverse.Come non condividere queste af-fermazioni e questi principi?Così necessari nel contesto in cuiviviamo. È davvero una grandesfida.

365 giorni con ilPapa del coraggioLa selezione di scritti di Papa Giovanni Paolo II che viene pre-

sentata in questo volume è proposta nella tradizionale sistema-zione di un brano al giorno per i dodici mesi dell’anno, a forma-re un singolare breviario. Un filo rosso collega le scansioni men-sili e i singoli brani, mettendo in luce la dominante che ha carat-terizzato il suo pontificato: il coraggio. Un coraggio che poneprofonde radici nell’amore a Cristo, alla Madonna e alla Chiesa,e perennemente sostenuto dalla preghiera.

Brunello Gino – Ferraresso Luigi (A cura di) 365 giorni con il Papa del coraggio Edizioni LDC 2011 416 pagine – euro 22,00

Le opere pompeianeMarianna e Bartolo Longo sono indissolubilmente legati al-

la città di Pompei e alle opere pompeiane: alla loro fede, alla lo-ro generosa intuizione e dedizione si deve il grande complessodel Santuario e delle opere di carità ad esso connesse. Un incon-tro casuale della contessa Marianna De Fusco con il giovane av-vocato, Bartolo Longo, come spesso accade, è all’origine di un’o-pera che dura nel tempo e testimonia la fede di questa coppia sin-golare, legata da un impegno di santità e di solidarietà con i po-veri. Per Marianna è la morte improvvisa del marito e la sua con-seguente decisione di dedicarsi ai suoi bambini e ai poveri; perBartolo è la ricerca di un senso più grande da dare alla vita, perambedue è la grazia di riconoscere negli avvenimenti di ognigiorno la strada privilegiata per un cammino di coerenza.

Ancora una volta il cammino di coppia è testimonianza diuna complementarietà e sussidiarietà che rende possibile supe-rare ostacoli, difficoltà e incomprensioni.

Il ritratto di queste due grandi personalità della seconda metàdell’800 si intreccia con la storia di quel periodo e ci offre pagineinteressanti e ricche di informazioni relative alla Pompei e allaCampania di quel tempo. Soprattutto è la storia di un santuarioche diventerà famoso e farà di questa città uno dei poli di devo-zione mariana più conosciuti e amati al mondo.

Beatrice ImmediataMarianna e Bartolo Longo. Pompei e le opere pompeianeEdizioni Paoline 2011 208 pagine – euro 15.50

La formazione integraledei cristiani

di Antonio Spagnoli

La formazione cristiana integrale delle persone richiede oggi unsupplemento di consapevolezza e di impegno. Ad esortare all’im-pegno formativo è il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente dellaCei, durante l’omelia della messa celebrata domenica 8 maggio coni partecipanti alla XIV Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica.«La cura della vita spirituale – ha detto il cardinale Bagnasco – at-traverso la preghiera e la vita sacramentale, la conoscenza amoro-sa e docile delle Scritture, del Catechismo della Chiesa Cattolica,della Dottrina Sociale e del Magistero, la faticosa e serena intelli-genza della storia nei suoi movimenti e complessità, il servizio e latestimonianza, costituiscono gli elementi irrinunciabili dell’itine-rario formativo ai vari livelli di età».

Si tratta di elementi irrinunciabili che richiedono impegno, co-stanza e fatica. In assenza di tali elementi, «ogni analisi del presen-te rischia il generico e, soprattutto, luoghi comuni e letture parzia-li», e la presenza dei cattolici nella storia finisce per essere «unapresenza inadeguata, incapace di porre un giudizio di valore sullecose, e quindi inefficace rispetto a quell’essere “lievito e sale, luce ecittà posta sul monte”, che è un unico e indivisibile imperativoevangelico». Invece, nella storia spesso complessa, a volte addirit-tura confusa, «lo sguardo del credente deve cogliere le linee sotter-ranee, i criteri di fondo che guidano, con fili invisibili ma ferrei, lo-giche personali e collettive. Deve essere attento a non lasciarsi in-gannare dai fenomeni di superficie: essi sono reali e concreti, manon necessariamente i più importanti e decisivi. Deve avere la ca-pacità spirituale e culturale di andare anche oltre la coltre più o me-no ruvida degli accadimenti, per stanare i criteri di giudizio, e perconfrontarsi con la forza della verità».

Il processo formativo, di cui oggi si avverte da ogni parte il bi-sogno, deve essere capace di coinvolgere le persone in un’esperien-za di vita in cui si mettono in moto le energie più profonde che so-no dentro ciascuno. È un’operazione che impegna ogni persona nelrendere la propria vita conforme al volto del Signore Gesù. Perchésia formato Cristo in ciascuno: questo è l’obiettivo della formazio-ne cristiana. Ciò può essere solo il frutto del lavoro che ognuno fadentro di sé, lasciandosi guidare dall’azione dello Spirito e acco-gliendo la proposta competente di figure educative che accompa-gnano i giovani, i ragazzi e anche gli adulti, perché questo cammi-no della libertà non può essere solitario. Si tratta di un viaggio del-l’anima, la cui meta è formare, nella vita di ciascuno, il volto diCristo, di un itinerario che non ha mai fine, di un processo interio-re di fede che non conosce mai conclusione, perché c’è sempre undi più da scoprire e da vivere.

(1 – continua)

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Speciale Nuova Stagione8 •15 maggio 2011

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Il Giubileo per Nap 14 maggio ore 10.30 Giubileo della CooperazioneUniversità di Monte San’Angelo - Aula Magna CalloCiliberto.Facoltà di Economia. L’assemblea annuale della banca di credito ope-rativo –BCC organizza il suo lavoro all’impronta dell’etica dell’econo-mia e sotto l’impulso del Giubileo per Napoli. Lancia una serie di pro-poste per la città e la sua collaborazione con le iniziative della Chiesadi napoli.

16 maggio, ore 11 - Giubileo Periti IndustrialiLocali ex birreria Peroni a Miano.Percorsi informativi per raccontare il mondo dei periti tecnico chimi-ci e industriali e delle opportunità che le varie specializzazioni posso-no offrire ai giovani. Presenti le categorie professionali e le scuole di ri-ferimento.

28 maggio, ore 10,30 - Giubileo del lavoroCentro DirezionaleGrande evento che porta alla firma da parte di tutte le categorie istitu-zionali, sindacali e imprenditoriale di un documento comune di impe-gno e di proposta per favorire una migliore qualità della vita. condizio-ni di sicurezza urbana, opportunità di lavoro e di sviluppo.

31 maggio, ore 19 - Giubileo marianoPiazza del PlebiscitoConsacrazione della città di Napoli al Cuore Immacolato di Maria, aconclusione del mese di maggio.

Carissimi, Come CDCL siamo prossimi al XXXII Congresso dei Ministranti che quest’annoavrà per tema “Libera la gioia e vivi la speranza” in sintonia con il Giubileo cittadino che stia-mo celebrando, la data è stata fissata per sabato 21 maggio 2011.

Nel Congresso dei Ministranti di quest’anno 2011, vogliamo liberare in noi e attorno a noiquella gioia e quella speranza che nascono dal vivere una vita sintonizzata sulle frequenze diDio, un Dio che ci illumina con la sua Parola perché a nostra a volta possiamo essere luce pergli altri.

La gioia e la speranza sono infatti l’uniforme del ministrante. Egli vive una vita a ritmo didono perché tutto nasce da quel servizio all’altare che fa dell’amore vero il metro della propriagenerosità, e questo ritmo di vita genera in lui e attorno a lui dei frutti. Uno di questi frutti è lagioia.

La gioia: un sottofondo discreto e luminoso che accompagna i gesti, i movimenti, lo starecon gli altri, l’aiutare l’assemblea. La speranza: fa nascere un sorriso sempre nuovo e dona oc-chi limpidi che non si lasciano impressionare dal fango o dalle difficoltà.

E’ proprio per questo che, ad esempio, il papa Giovanni Paolo II nel 2001 ricordava ai ragaz-zi ministranti di tutta Europa che « Il vostro servizio non può limitarsi all'interna di una chie-sa. Esso deve irradiarsi nella vita di ogni giorno: nella scuola, nella famiglia e nei diversi ambi-ti della società. Poiché chi vuole servire Gesù Cristo all'interno di una chiesa deve essere suo te-stimone dappertutto».

Essere amici testimoni di Gesù, come ci ha sottolineato invece il papa Benedetto XVI nel2006, è possibile se teniamo presente da dove è partita l’avventura che ha reso tali per primi gliapostoli: essi «sono potuti essere apostoli e testimoni di Cristo perché erano suoi amici, perchélo conoscevano a partire dall'amicizia, perché gli erano vicini. Erano uniti da un legame di amo-re vivificato dallo Spirito Santo. (…) È lo Spirito, lo Spirito Santo che vivifica. È lui che vivifi-ca il vostro rapporto con Gesù, di modo che non sia solo esteriore: "sappiamo che è esistito eche è presente nel Sacramento", ma lo fa diventare un rapporto intimo, profondo, di amiciziadavvero personale, capace di dare senso alla vita di ognuno di voi».

Per noi ministranti della chiesa di Napoli, la gioia diventa speranza sempre vissuta, come cichiede il nostro arcivescovo, il Cardinale Crescenzio Sepe. Sopratutto ai ragazzi e giovani cheservono all’altare, perché l’incontro con Gesù lasci sempre le porte dei cuori aperti a donare,quanto riceviamo dall’incontro con Lui.

In questo modo saremo «liberi davvero» (Gv 6,36) perché chi ama dell’amore vero, l’amoredi Dio che abita in noi, non teme nulla, non ha paura, ma sa mettersi in gioco sino in fondo edpreciso e tenace nei suoi compiti. E la SPERANZA è la più bella compagna di viaggio.

Per gruppi di decanati ci ritroveremo, alle ore 16, in alcune Chiese individuate nelle prossi-mità del Duomo, in cui si sarà un tempo di animazione vocazionale proposta dai Seminaristidel Seminario Maggiore di Napoli.

Alle ore 17.15 si partirà processionalmente con gli abiti liturgici, per ritrovarci alle 17.45 tut-ti fuori la Chiesa Cattedrale per essere accolti dal Cardinale Arcivescovo Crescenzio Sepe, il qua-le saluterà i ministranti e aprirà la porta della Speranza, con Lui entreremo in Cattedrale percelebrare l’Eucarestia e rinnovare gli impegni del servizio.

I,II,III,IV,V Decanato si ritroveranno per le 16:00 al Museo Diocesano in LargoDonnaregina.

VI,VII, VIII, IX Decanato si ritroveranno per le 16:00 dalle Suore Sacramentine angolo ViaDuomo.

X,XI,XII,XIII Decanato si ritroveranno per le ore 16:00 nell’Auditorium Arcivescovile inLargo Donnaregina.

Ciro SorrentinoDirettore

Sabato 21 maggioil Congresso dei ministranti

Da Torino a Napoliil “Totem della Pace tricolore”

In occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Mercoledì 4 mag-gio 2011, è stato inaugurato a Torino, tra il Corso Lecce ed il Corso Regina Margherita, l’opera mo-numentale “Totem della Pace Tricolore” dello scultore Mario Molinari. "Esprimo il più vivo apprez-zamento per questa ulteriore significativa iniziativa con la quale si è voluto ricordare il 150°Anniversario dell'Unità d'Italia", si legge nel messaggio del Presidente della Repubblica Italiana.

Dopo Torino, l’opera monumentale sarà inaugurata a Napoli, venerdì 20 maggio 2011 alle ore17.00 dinanzi al Museo Diocesano, in Largo Donnaregina: in questa occasione vi sarà il passaggiodel “Testimone” dal Regno del Marocco - Paese in cui, nella sede del Parlamento ed in presenza deiPresidenti dei Parlamenti euromediterranei è stato inaugurato l’ultimo “Totem della Pace” – e dellaCittà di Torino all’Arcidiocesi di Napoli e da questa alle altre città che lo realizzeranno.

Interverranno Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, il Presidente della Provincia di TorinoAntonio Saitta, il Presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso, Jacopo Molinari,membri della Fondazione Mediterraneo e delle sedi distaccate, esponenti di Istituzioni internazio-nali partner del “Totem della Pace” ; saranno inoltre presenti i Sindaci dei Comuni aderenti alComitato di Coordinamento Pace e gli assegnatari del “Premio Mediterraneo 2011”, tra i quali:l’Ambasciatore Palestinese a Bruxelles Leila Shahid, il Consigliere del Marocco Driss Guerraoui, ilSegretario dell’Unione Maghreb Arabo Habib Ben Yahia, i giornalisti Paolo Mieli e Massimo Milone.In questa occasione i “Cantori di Posillipo”, accompagnati da solisti, eseguiranno l’Inno di Mameli el’Inno del Mediterraneo.

Alle ore 19.00, presso la Sala Filangieri del Tribunale Amministrativo della Campania – piazzaMunicipio 67 - si svolgerà la cerimonia di assegnazione dei “Premi Mediterraneo 2011”: tra le variesezioni, il “Premio Mediterraneo di Pace” sarà assegnato a S.Em.za il Cardinale Crescenzio Sepe.

In onore dei premiati e del “Totem della Pace Tricolore” si svolgerà il Concerto dei Cantori diPosillipo dal titolo “La Canzone Napoletana: storia, passione e musica di una città”.

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SpecialeNuova Stagione 15 maggio 2011 • 9

Lo scambio del Messaggio fondantedella legge divina e della CartaCostituzionale che si avrà a breve nonvuole solo ricordare la fonte primigeniadei principi che governano i rapporti tragli uomini, ma anche e soprattutto affer-mare un impegno nuovo e difficile: ab-bandonare il pelago astratto e scontatodegli apologhi sulla legalità per approda-re alle difficili sponde della concretezza,per chiederci quale contributo in que-st’evento solenne possiamo assicurarenoi, uomini di legge, a cominciare daimagistrati che sono per definizione cu-stodi ed interpreti del principio di lega-lità sul quale si fonda la democrazia e loStato di diritto.

Epperò, occorre che oggi si provi adefinire i termini di una legalità che sod-disfi l’enorme bisogno di fatti e di risul-tati che la Città reclama con legittimaimpazienza, e che S.E. il Cardinale Sepe,con forte spirito innovatore, ha voluto,col riferimento alla legalità, profonderenel giubileo per la città. E da qui la pro-posta che vengo a farvi, che è quella di as-sociare gli uomini del diritto ai tanti vo-lenterosi, laici e chierici, con la finalità dicostituire gruppi o comitati, che dir sivoglia, di cittadini desiderosi di usciredal familismo amorale che umilia NA-POLI, e di far nascere e crescere la cultu-ra della ricerca del bene comune, dei di-ritti e dei doveri, del rispetto degli altri,della dignità della persona e della lega-lità.

E il percorso non può essere che quel-lo di costituire questi gruppi presso leChiese parrocchiali in grado di ospitarli,che ci avrà indicato sua Eminenza: per-ché le chiese?

Per la loro diffusione sul territorio ela comprovata vocazione dei prepostiverso i problemi della gente, per la loroestraneità alla politica politicante e l’op-zione valoriale che le connota, esse pos-sono ben costituire dei veri e propri incu-batori di legalità, di una legalità illumi-nata dai valori civili e morali, di una le-galità all’insegna del rispetto della di-gnità della persona e capace di misurar-si sul terreno dei risultati.

Ogni Centro per la legalità dovrebbeconcentrarsi su pochi obiettivi, forse sa-rebbe meglio su un'unico obiettivo, chesia il frutto di specifiche istanze colletti-ve, anche minime (partire da quelle mi-nime significa garantirne la realizzazio-ne), dovrebbe sensibilizzare la comunitàe incalzare i soggetti responsabili, all’oc-correnza sostituirsi ai neghittosi e ai“pulcinella” che vivono di sotterfugi efurbizie…segnalare le indifferenze e i si-lenzi, in definitiva, occorre operare per-ché, scosse le coscienze, si abbia una so-cietà civile vera e degna di questo nome.

Le occasioni d’intervento e di educa-zione alla legalità sono tante e molte so-no sotto i nostri occhi, sol che ci si provia coglierle e si abbia il coraggio di rimuo-vere dai nostri animi gli avversari di sem-pre, della democrazia come della giusti-

zia: che sono la pigrizia, la paura e la pre-sunzione.

E’ tempo di imparare a guardare quelche non riusciamo più a vedere, prigio-nieri come siamo di vecchie abitudini,egoismi di casta, povertà culturali, che ciimpediscono di cogliere i contorni delbene pubblico e, quel che è peggio, diavere consapevolezza delle continue equotidiane violazioni delle regole civiliche affollano e offendono da ogni partequesta città bellissima, come quando inquesta stagione di elezioni cittadine cicapita di vedere manifesti di propagan-da elettorale, affissi fuori degli spazi con-sentiti, che imbrattano e abbrutiscono lefacciate di palazzi e monumenti e che,paradossalmente proclamano di voler li-berare la città dalle immondizie di stra-da.

E tuttavia un esempio che interpellain questi giorni le coscienze di noi tuttioperatori del diritto possiamo registrar-lo ed è il progetto inteso a salvare dal de-grado il nostro massimo Monumentodella Giustizia e della legalità, che èCastel Capuano: il Comitato che costi-tuimmo 18 mesi or sono per restituire ilCastello al mondo del diritto e farne unnuovo presidio di legalità, ha quasi ulti-mato i suoi lavori e attende che le istitu-zioni della giustizia e della città diano vo-ce e forza alla costituenda Fondazioneperché il Castello e il quartiere che loospita e oggi ci ospita ritrovi intorno adesso nuova ragione di vita.

Scuotere le coscienzeLa riflessione del Presidente della Corte d’Appello, Antonio Buonajuto

Le Autoritàper il Giubileodella LegalitàPrefetto, dott. Andrea de Martino

Presidente della Corte di Appello, dott.

Antonio Buonaiuto

Presidente del Tribunale, dott. Carlo

Alemi

Procuratore Generale F.F., avv. Luigi

Mastrominico

Procuratore Capo, dott.

Giovandomenico Lepore

Presidente del Tar, Tribunale

Amministrativo Regionale, dott.

Antonio Guida

Procuratore Regionale della Corte dei

Conti, dott. Filippo Esposito

Questore, dott. Luigi Merolla

Presidente dell’Ordine degli Avvocati,

avv. Francesco Caia

Presidente del Tribunale per i Minori.

Dott. Gustavo Sergio

Presidente dell’Ordine dei Notai, dott.

Antonio Areniello

Generale di Corpo di Armata dei

Carabinieri, gen. Maurizio Scoppa

Generale di Corpo di Armata della

Guardia di Finanza, gen. Vito Bardi

Dirigente Scolastico Regionale, ing.

Diego Bouché

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poli nel mese marianoGiubileo dei Librai edegli Editori Napoletani

Nell’ambito della gior-nata dedicata alGiubileo degli Editori edei Librai, S. E. Mons.Rino Fisichella e loscrittore Erry De Lucapresentano il volume:“Questioni di fede.Interrogativi posti alCardinale CrescenzioSepe. In conversazionecon Francesco DeSimone”. Edizioni SanPaolo.L’appuntamento è permercoledì 18 maggio,alle ore 18, in VillaPignatelli, alla Rivieradi Chiaia 200.

L’incontro del Cardinale Arcivescovo con i fidanzati è ormai tradi-zione nella nostra Chiesa diocesana, che ogni anno scrive una delle pa-gine più belle della sua storia: oltre millecinquecento giovani, ormaiprossimi al matrimonio accorrono nell’ Auditorium Arcivescovile, altermine dei corsi pre-matrimoniali per incontrarsi e per riconoscersicome cristiani, condividendo la grazia del momento che vivono e, so-prattutto, lieti e desiderosi di incontrare il Pastore delle Chiesa diNapoli, il Cardinale Crescenzio Sepe, che di anno in anno li accoglie eli benedice . In un momento storico in cui la famiglia fondata sul ma-trimonio tra un uomo e una donna è presa di mira costantemente inmodo palese e subliminale, la comunità dei Cristiani gioisce al pensie-ro che migliaia di giovani scelgano il matrimonio e si incontrino per te-stimoniare la bellezza del sacramento a quanti li incontreranno e par-teciperanno della loro gioia.

Tutti riconoscono che la famiglia fondata sul matrimonio è la cel-lula vitale della Chiesa e della nostra società. I nostri Pastori non per-dono occasione per ricordarne l’importanza vitale, poiché . "l'avveni-re dell'umanità passa attraverso la famiglia" (Familiaris consortio 86).

Siamo vicini al cuore di Papa Benedetto XVI , che non si stanca diripetere che essa è” realtà decisiva ed insostituibile per il bene comunedei popoli”, essa è "patrimonio dell'umanità,… un'istituzione socialefondamentale;…. la cellula vitale e il pilastro della società e questo in-teressa credenti e non credenti” (discorso ai partecipanti all’Assembleaplenaria del P.C. F. 2006) , riprendendo continuamente il BeatoGiovanni Paolo II, che aveva fatto della famiglia il costante riferimen-to nel Suo magistero e nell’azione pastorale.

Inoltre, in tempo di Giubileo per la nostra Chiesa diocesana, que-sta occasione viene a dare forza al “Giubileo dei Giovani”, puntandosull’attenzione all’essenzialità delle loro scelte, sottolineando che solol’Amore per sempre può ridare al mondo la speranza e uno sguardo lun-go verso orizzonti più sicuri per l’intera umanità, allontanando dai gio-vani lo spettro dell’inutilità del vivere, della solitudine e della sfiducianell’Amore e nella famiglia. La Chiesa tutta, le nostre comunità hanno,dunque, il compito di seguire questi giovani che si apprestano a cele-brare il matrimonio cristiano con gioiosa apprensione, facilitando ipassi dei fidanzati, accogliendoli come solo la Speranza si può acco-gliere perché da essi verranno le famiglie, “futuro dell’umanità” e su diessi il mondo intero potrà contare per riscoprire percorsi di crescita nelrispetto dei valori della Vita.

Sabato 21 maggio, dunque, noi, volontari dell’”Ufficio famiglia e vi-ta” della Diocesi di Napoli, le famiglie “di lungo corso” che preparanoi giovani al matrimonio e i sacerdoti accoglieranno i fidanzati e con lo-ro festeggeremo e saremo felici di testimoniare la bellezza dello stareinsieme, da sposi, nell’esperienza del quotidiano, che, a fronte anchedelle prove che vengono a bussare alla porta , sono “roccia” in e perquesta Chiesa di Napoli .

All’ingresso dell’Auditorium, in Piazza Donnaregina saranno pre-senti due gazebo animati dai Consultori e da alcune associazioni chesi interessano della problematiche familiari nella Diocesi.

Per informazioni scrivere a [email protected]

Incontro dei fidanzati, nubendi egiovani sposi con il Cardinale

Crediamo nell’amoredi Mariapia Mauro Condurro

Questioni

di fede

Nuovo libro delCardinale Sepe

Interrogativiposti daFrancescoDe Simone

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Seminario ArcivescovileDa lunedì 20 a giovedì 23 giugno, campoadolescenti a Casalvelino; da lunedì 27 agiovedì 30 giugno,campo pre-adolescenti in Seminario.Per ulteriori informazioni e prenotazioniè possibile chiamare di pomeriggio, dalle15 alle 19, in Seminario: 081.741.31.50 –081.741.86.49.

Amicizia Ebraico-CristianaIl tema dell’anno degli incontriorganizzati dall’Amicizia Ebraico-Cristiano di Napoli è: “Voi, che inseguitela giustizia” (Isaia 51, 1). Prossimoappuntamento, lunedì 11 aprile, alle ore17, presso l’Istituto Superiore di ScienzeReligiose in via Duomo 142. AdeliaBattista e Pasquale Lubrano presentanoil libro di Dvora Baròn “Schegge di luce”,in collaborazione con l’AssociazioneDonne Ebree di Italia (Adei). Ultimo appuntamento, lunedì 16maggio, alle ore 17.30, presso la sede delaComunità Ebraica, in via CappellaVecchia 31. Luciano Tagliacozzo, donGaetano Castello, Yasin Gentile: “Voiamerete lo straniero, perché siete statistranieri in terra d’Egitto”(Deuteronomio 10, 12).Per ulteriori informazioni sulle attivitàdell’associazione: www.aecna.org.

Chiesa del Gesù NuovoTerzo mercoledì del mese, incontromensile di preghiera dei malati con SanGiuseppe Moscati.Il prossimo appuntamento è permercoledì 18 maggio, a partire dalle ore16. Alle ore 17, celebrazione della SantaMessa, i padri sono disponibili adaccogliere i fedeli che desideranoricevere il Sacramento della Penitenza.

Unione Apostolica del CleroL’Unione Apostolica del Clero organizzagli esercizi spirituali per i sacerdotipresso l’Oasi Santa Maria, un Centro dispiritualità che si trova a Cassano delleMurge, in provincia di Bari.L’appuntamento è da lunedì 6 a venerdì10 giugno. La località è facilmenteraggiungibile con autobus di linea Sita oin autostrada, uscita Bari sud.Guiderà le riflessioni spirituali S. E.Mons. Carlo Ghidelli, ArcivescovoEmerito di lanciano-Ortona, conosciutoe stimato biblista. Il tema delle giornatesarà: “Servitori della Chiesa, icona dellacomunione trinitaria” (Lettera agliEfesini). Il Corso di Esercizi, aperti a tuttii presbiteri, ai diaconi e agli amici laici,avrà inizio con il pranzo di lunedì 6giugno e si concluderà con il pranzo divenerdì 10 giugno. La quota dipartecipazione è fissata a 168 euro. Per leprenotazioni è possibile fare riferimentoa don Giorgio Cozzolino: 081.739.45.90 –339.315.32.15 – [email protected]

Comunità del MagnificatDal pomeriggio di giovedì 9 al mattino dilunedì 13 giugno, ritiro di Pentecoste sultema: “Lo Spirito santo e l’Eucaristia”.Inoltre la Comunità del Magnificat èaperta all’accoglienza di giovani“cercatori di Dio” nell’ultimo finesettimana di ogni mese.La Comunità del Magnificat si trova aCastel dell’Alpi, in provincia di Bologna,sull’Appennino Tosco-Emiliano, a 750metri di altitudine, sul lago omonimo. Èfacilmente raggiungibile con autobus dilinea che partono dall’autostazione diBologna, oppure con mezzo propriodall’Autostrada del Sole.Per ulteriori informazionie prenotazioni:0534.94.028 – 328.27.33.925.

APPUNTAMENTI Dal punto di vista della Chiesa il seco-lo XIX era il peggiore possibile. Lapolemica anticattolica aveva assun-

to toni acutissimi. Molti errori, gravissimi, af-fliggevano la società del tempo: dall’ateismo,all’anarchismo, dal comunismo al materiali-smo. Queste erano tutte forze che rappresenta-vano le punte estreme di un processo storico direvisione. Tale processo era necessario, ma secondotto in modo indiscriminato colpiva an-che il vero ed il giusto.

Pio IX, su suggerimento del Vescovo diPerugia, Gioacchino Pecci (futuro Leone XIII)si accinse a colpire al cuore quel processo.Diede, perciò, l’avvio alla compilazione di uncatalogo di errori, il SILLABO, reso noto aiVescovi soltanto dieci anni dopo il tempo pre-visto. Il Sillabo è la sintesi di 85 tesi ritenute er-ronee e fu, con l’Enciclica “Quanta cura”, invia-to a tutti i Vescovi del mondo.

Correva l’anno 1864 e un’immensa eco, ingran parte negativa, salutò il Sillabo e l’Èncicli-ca. Due giorni prima della pubblicazione PioIX aveva comunicato ai Cardinali l’intenzionedi indire il 20° Concilio Ecumenico. In buonaparte i porporati furono favorevoli. L’8 dicem-bre 1864, Pio IX aprì solennemente le sessionidel Concilio Ecumenico, alla presenza di 774Vescovi, sul totale di 1050. La tesi assai contro-versa che veniva dibattuta riguardava l’infalli-bilità del Sommo Pontefice. A chi gli chiedevadi desistere dalla proclamazione del dogma, ilPapa rispose categoricamente: «Proseguirò».Il 13 luglio 1870 il Sacro Concilio approvò, con451 “placet”, il seguente articolo: «Il RomanoPontefice quando parla ex cathedra gode diquella infallibilità della quale il DivinoRedentore volle fosse dotato».

Giuseppe Mazzini, per l’occasione, scrisseuna lettera aperta ai membri del Concilio resi-denti in Roma. Inizia col porre a confronto ilConcilio in corso con quello di Nicea, del 325,che era stato «solenne e venerando battesimodi trionfo e di ordinata unità alla religione chei tempi volevano», mentre l’attuale Concilio se-gna invece la decadenza di una religione.L’altro, Nicea, rappresentava l’ispirazione de-mocratica, questo un’aristrocazia senza radicenei fedeli.

Poi, il Mazzini contrappone il proprio pen-siero religioso a quello cattolico: «Il vostro dog-ma si compendia nei due termini: caduta e re-denzione. Il nostro sui due, Dio e Progresso.Per voi tra caduti e Redenzione c’èl’Incarnazione, subita dal Figlio di Dio. Noicrediamo nello Spirito, che genera ilProgresso, non nel Figlio di Dio. Il vostro dog-

ma umanizza Dio, il nostro tende a divinizzarelentamente, progressivamente l’Uomo.

E quella voce “progresso” suona per noi,non un semplice fatto di scienze e di storia, maun concetto religioso della vita radicalmentediverso dal vostro cioè una legge divina, unasuprema formula dell’atti-vità creatrice, eterna, uni-versale».

Riferendosi a CristoGesù, che definisce Santaanima, afferma che la suapredicazione, che purediffondeva aliti d’amore,era piuttosto una propostadi carità tendente a miglio-rare il singolo individuo.

Per questo bisogna farsplendere una crociatasanta, segno della nuovafede: Dio, progresso, uma-nità. In verità, il verbomazziniano era noto, an-che perché attraverso ca-nali massonici riusciva araggiungere molti ceti e ac-cendeva i cuori dei patriotiche sognavano e si adope-ravano per una Patria unita. Infatti il Mazziniera sempre intento a scrivere a tutti, aiPontefici, ai Re, in perenne cospirazione poli-tica. Dall’esilio cercava di dirigere le sorti e lavita di quanti, in Italia, mettevano la propria vi-ta e le proprie sostanze a disposizione dell’idea-le: Italia una, indipendente, libera, repubblica-na.

Fondatore, nel 1831, della “Giovane Italia”e, nel 1834, della “Giovane Europa”, il Mazzinifu direttamente e indirettamente all’origine dinumerosi tentativi insurrezionali. In realtà, dalpunto di vista filosofico è da considerarsi unPanteista e, dal punto di vista religioso, più so-stenitore di tesi protestanti che cattoliche.

Abbiamo letto nella sua epistola ai PadriConciliari del Vaticano I che egli pone Dio alcentro della sua attività politica. Ma, qualeDio? Certamente non quello della religione cat-

tolica. Per intendere a quale Dio il Mazzini fariferimento è opportuno tenere presente alcu-ne sue proposizioni contenute in una lettera in-dirizzata a Pio IX nel 1865: «Noi crediamo inDio, Intelletto e Amore, Signore edEducatore». In altri termini, egli crede nel Dio-

Progresso. Addirittura si per-mette tranquillamente il dirit-to di tacciare Pio IX di bestem-mia: «Qualunque si arroga inoggi di concentrare in sé la ri-velazione e piantarsi interme-diario privilegiato tra Dio e gliuomini, bestemmia».

Si tratta, in ultima analisi,della stessa fede, democratica,totalitaria, professata dallamassoneria. Dopo la parentesidella restaurazione, nel 1863,la Costituente della rinataMassoneria italiana stabilisce,all’articolo 3, che i princìpimassonici debbano gradual-mente divenire «legge effettivae suprema di tutti li atti dellavita individuale, domestica, ci-vile» e che, fine ultimo dell’or-dine è «raccogliere tutti gli uo-

mini liberi in una gran famiglia, la quale possae debba succedere a tutta le Chiese, fondatasulla fede cieca e l’autorità teocratica».

In conclusione, il giudizio della storia suGiuseppe Mazzini è articolato ed è complesso:egli fu l’uomo dell’ideale e i suoi tentativi, insie-me a patrioti di provata fede repubblicana perraggiungerlo attraverso moti insurrezionalianimati dal popolo, furono fallimentari, maegli fieramente pagò di persona con il carceree l’esilio.

Alla fine bisogna riconoscere che per il rag-giungimento dell’ideale, cioè l’Italia una, con-tribuì non poco attraverso la sua opera di scrit-tore e di pensatore, durata circa 35 anni.Concluse la sua vita, come esule in patria, na-scosto a Pisa, presso amici, il 10 marzo del1872.

Il Concilio Vaticano Ie Giuseppe Mazzini

di Michele Borriello

Papa Benedetto XVI in visita pastorale alla Chiesa di Venezia e Aquileia

Essere ponti di dialogo(Sir) Testimoniare l'amore di Dio per l'uomo nella quotidianità. È

questo il mandato che Papa Benedetto ha lasciato alle Chiese delNordest e a tutta la Chiesa italiana, nel corso della visita di sabato e do-menica scorsi ad Aquileia e a Venezia.

Si è trattato di un incontro molto intenso e profondo nel corso delquale il Santo Padre ha saputo parlare al cuore delle genti di quelle ter-re, che da parte loro hanno mostrato un affetto e una riconoscenza com-moventi.

È emersa così l'immagine di un Nordest che nella ricerca di riferi-menti credibili e autentici che lo attraversa, in modo non sempre consa-pevole, ha riconosciuto in Papa Benedetto un interlocutore credibile, alquale porre ascolto e dal quale farsi interpellare.

Il Papa rivolgendosi alle diocesi del Triveneto (impegnato nel cam-mino verso il cammino del Convegno di Aquileia 2012), come pure aquelle di Slovenia, Croazia, Austria e Baviera, ha evidenziato come il ri-trovarsi ad Aquileia costituisca un “significativo ritorno alle “radici”“ esignifichi “soprattutto imparare come impegnarsi oggi, in un mondo ra-dicalmente cambiato, per una nuova evangelizzazione”.

Nei suoi interventi sia ad Aquileia che a Venezia il Santo Padre ha ri-chiamato la responsabilità che è propria di una terra che non è “più so-lo crocevia tra l’Est e l’Ovest dell’Europa, ma anche tra il Nord e il Sud(l’Adriatico porta il Mediterraneo nel cuore dell’Europa)”.

Venezia in particolare è oggi più che mai “punto di approdo e d'in-contro per gli uomini di tutti i continenti, per la sua bellezza, la sua sto-ria, le sue tradizioni civili”. La sfida che oggi l'attende e attende tutto ilNordest è quella della “promozione di una cultura di accoglienza e dicondivisione, capace di gettare ponti di dialogo tra i popoli e le nazioni;una cultura della concordia e dell’amore, che ha le sue solide fondamen-ta nel Vangelo”.

È una indicazione che Benedetto XVI ha lasciato in più passaggi deisuoi interventi, come quando ha sottolineato che “le Chiese generate daAquileia sono chiamate a rinsaldare l’antica unità spirituale, in partico-lare alla luce del fenomeno dell’immigrazione e delle nuove circostanzegeopolitiche in atto”.

“In questo contesto - ha precisato in un altro passaggio BenedettoXVI - è necessario che i cristiani, sostenuti da una “speranza affidabile”,

propongano la bellezza dell’avvenimento di Gesù Cristo, Via, Verità eVita, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non cre-denti e con i credenti di altre religioni”. Richiamando l’atteggiamentocarico di fede descritto dalla Lettera a Diogneto ha invitato dunque a“non rinnegare nulla del Vangelo in cui crediamo, ma a stare in mezzoagli altri uomini con simpatia, comunicando quell’umanesimo cheaffonda le sue radici nel Cristianesimo, tesi a costruire insieme a tutti gliuomini di buona volontà una “città” più umana, più giusta e solidale”.

L'impegno per i cristiani deve essere quello di continuare a “offrireil contributo per umanizzare gli spazi della convivenza civile”. In que-sta direzione va anche il richiamo fatto a tutta la Chiesa italiana “a su-scitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersiresponsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare inquello politico”.

Benedetto nei suoi interventi indica con precisione come la missio-ne prioritaria di testimoniare l’amore di Dio per l’uomo vada vissuta in-nanzitutto “con le opere dell’amore e le scelte di vita in favore delle per-sone, a partire da quelle più deboli, fragili, indifese”. L'attenzione è poialla famiglia, cellula fondamentale della società e della comunità eccle-siale che chiede un impegno pastorale urgente a causa della “crisi sem-pre più diffusa della vita coniugale e del crollo della natalità”.

La testimonianza dell'amore di Dio chiede “l’annuncio esplicito delVangelo, portato con delicata fierezza e con profonda gioia nei vari am-biti dell’esistenza quotidiana”.

Domenica a Mestre, al Parco San Giuliano, davanti a quasi trecen-tomila fedeli giunti da ogni dove, commentando l’episodio dei discepo-li di Emmaus del Vangelo della Terza Domenica di Pasqua, PapaBenedetto ha sottolineato come l'incontro con Gesù risorto operi neidue discepoli “la conversione dalla disperazione alla speranza; la con-versione dalla tristezza alla gioia e anche conversione alla vita comuni-taria” e ha ricordato come “la conversione cristiana è anche e soprattut-to fonte di gioia, di speranza e di amore e sempre opera di Cristo risor-to”.Al parco S. Giuliano è poi risuonato l'invito a essere santi ponendoal centro della vita Cristo e la radicalità del suo messaggio che si incar-na nella testimonianza concreta e quotidiana dell'amore di Dio per l'uo-mo.

Nuova Stagione10 • 15 maggio 2011 Attualità

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Nuova Stagione 15 maggio 2011 • 11Città

Eccocosa offreTelesoccorso e teleassistenzaAiuto tempestivo a persone sole,anziane, disabili e con problemidi salute, 24 ore su 24Attiva un pronto intervento inmomenti di difficoltà o di emer-genzapresso la propria abitazioneAssicura assistenza immediata ecostante attraverso un sistematelematico molto semplicee un numero attivo tutti i giorni

Assistenza tutelare, infermie-ristica e riabilitativaSostegno a disabili, anziani epersone temporaneamente nonautosufficientiAssicura assistenza medica, psi-cologica, infermieristica e riabi-litativaSostiene la persona a ridotte ca-pacità motorie in tutte le suefunzionidalla cura personale all’igieneOffre accoglienza in struttureresidenziali specializzate, ancheper brevi periodi

Pronto intervento tataBabysitter a domicilio per ognioccasioneOffre la possibilità di affidare ipropri figli a educatrici ed edu-catori qualificatiche stimoleranno nel bambinocreatività, fantasia, socialità, ca-pacità cognitive e motoriecon possibilità di prenotare ilservizio presso il proprio domi-cilio entro le 12 oreanche per una sola sera

Cuoco a domicilioCene e buffet in famiglia con ga-ranzia di bontà e qualitàAssicura la presenza di un cuo-co qualificato a casa propria diun cameriere espertoper preparare colazioni, pranzi,cene, buffet e festeOrganizza il servizio in tavolacon grande cura del dettaglio eriordino finaleOffre catering su richiesta

AnimazioneAnimatori, clown e artisti distrada per bambini e adultiAssicura animatori professioni-sti specializzati in feste per tuttele etàOrganizza giochi di gruppo,spettacoli di magia, musica egiocoleriaper compleanni, ricevimenti efeste a temaAllestisce gli spazi in armoniacon l’evento

Nasce a Napoli Farepiù, la primaagenzia di servizi di pronto inter-vento sociale per la persona e la

famiglia ed è promossa dal gruppo di impre-se sociali Gesco. Impegnato da 20 anni a pro-muovere servizi per soddisfare i bisogni del-le persone, il gruppo ha inaugurato due an-ni fa il marchio Farepiù con la nascita di unmarket solidale che propone anche cibi bio-logici e tipicamente locali e impiega personeprovenienti da contesti disagiati. OraFarepiù si allarga e lancia l’agenzia di cura edi gestione del tempo libero delle famiglienapoletane, creando anche nuova occupa-zione. L’iniziativa è stata inaugurata il 10maggio nei nuovi locali al centro storico diNapoli, a Via De Blasiis, 7 (nei pressi di ViaDuomo e piazza Nicola Amore) dove ogniservizio si può prenotare tutti i giorni, com-presi i festivi, attraverso un centro ascolto (ilnumero è 081 5627594, l’e-mail per informa-zio [email protected]).

L’agenzia offre servizi su chiamata e a ca-sa propria, di: telesoccorso e teleassistenza(per anziani, disabili, persone sole o con pro-blemi di salute, con un pronto intervento at-tivabile attraverso uno speciale telecoman-do); assistenza tutelare, infermieristica eriabilitativa (che si occupa a 360 gradi di an-ziani, disabili, persone temporaneamentenon autosufficienti, anche per le necessità dicura personale e di igiene); pronto interven-to tata (babysitter esperta prenotabile anchenell’arco di una giornata); cuoco a domicilio(che organizza dal buffet alle feste a tema,provvede al servizio in tavola e al riordino fi-nale); animazione (per bambini e adulti, conanimatori esperti che si occupano anche del-l’allestimento degli spazi). Gli operatori del-l’accoglienza prendono in carico le richiestee organizzano gli interventi necessari, anchein casi di emergenza.

«Non rinunciamo a un’idea di welfarepubblico ma in un momento di crisi del ter-zo settore - spiega Sergio D’Angelo, presi-dente di Gesco - l’agenzia rappresenta unasignificativa risposta della cooperazione so-ciale ai bisogni di cura delle persone e allanecessità di aiuto alle famiglie per l’accudi-mento dei figli e la gestione del loro tempo li-bero».

Un’idea innovativa dunque ma anchemolto competitiva visto che i servizi sono of-ferti a prezzi decisamente contenuti, non ri-nunciando naturalmente alla qualità e allaprofessionalità. Le prestazioni saranno ero-gate, inoltre, con copertura assicurativa perconto terzi, per eventuali danni arrecati a co-

se o a persone.Ma non solo: la nuova iniziativa servirà

anche a creare nuova occupazione, comespiega ancora Sergio D’Angelo:«Prevediamo che da qui ai prossimi 12 mesisaranno impiegate circa cento persone, tracui soprattutto donne e giovani. E uno degliobiettivi dell’agenzia è la regolarizzazione el’emersione del lavoro in un settore, comequello dell’assistenza e la cura alla persona,fortemente caratterizzato dal lavoro irrego-lare dei cittadini stranieri». Per il servizio diassistenza tutelare, infermieristica e riabili-tativa saranno infatti impiegate anche per-sone straniere, in modo da realizzare un ul-

teriore obiettivo, con l’integrazione socialeattraverso il lavoro. Il telesoccorso e il tele-controllo si avvarranno di operatori espertinell’assistenza d’urgenza a domicilio, men-tre per il pronto intervento tata sarannochiamati educatori ed educatrici con unagrande esperienza con i bambini. Animatoridi comunità e di centri educativi, infine, sa-ranno impiegati per il servizio di animazio-ne.

Gesco sta già lavorando per disporre altriservizi nei prossimi mesi, come il pronto in-tervento casa (con idraulici, elettricisti e al-tre figure professionali), il noleggio biciclet-te e molte altre novità.

Nasce Farepiù, agenziadi servizi per la famigliaÈ la prima del genere in Campania. Promossa dal gruppodi imprese sociali Gesco, offre servizi di pronto intervento

e darà lavoro a un centinaio di persone

di Elena Scarici

Al teatro San Ferdinando uno spettacolo realizzato ed interpretato da alunni e docenti della Virgilio IV

Scampia come non l’avete mai vistaEsistono realtà che a volte superano la fantasia. È il caso

dell’Istituto comprensivo Virgilio 4 di Scampia, i cui docenti ed alun-ni hanno realizzato uno spettacolo teatrale tenutosi il 5 maggio alTeatro San Ferdinando. Il titolo, “Scampia è ‘na poesia”, è già moltoeloquente; lo spettacolo è stato scritto da Giosuè Verde, per mostrareaspetti di Scampia altrimenti sconosciuti ai più. Alla recita hanno col-laborato non solo gli alunni dell’istituto, che comprende bambini del-la scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondariadi primo grado, ma anche docenti, genitori e il personale ATA. Lo spet-tacolo è completamente autoprodotto dalla scuola, con la regia cura-ta dai docenti che hanno anche arrangiato le canzoni con testo e mu-siche.

In scaletta anche due pezzi di Donizetti e Rossini. Lo spettacolo èstato cofinananziato dall’Unione Europea, ed è stato appoggiato an-che dall’associazione “Inner Wheel” e dalla fondazione Onlus “Il me-glio di te”. La soddisfazione degli organizzatori è stata grandissima,specialmente per aver ricevuto due lettere dal Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano e dall’Arcivescovo di Napoli, cardina-le Crescenzio Sepe; il Presidente ha regalato alcune copie dellaCostituzione da inserire nella Biblioteca della scuola, mentre ilCardinale ha dato gli auguri per la buona riuscita del tutto, scusando-si di non esser intervenuto per gli impegni del Giubileo.

Ma soprattutto la soddisfazione è stata grande per, come ha riferi-to uno dei responsabili introducendo lo spettacolo “esser riusciti aportare una scuola di Scampia in un teatro del centro storico diNapoli” e aver realizzato l’obiettivo principale di questa recita , chenon è “insegnare a fare teatro, coltivare attori, ma permettere a que-sti bambini di sognare”. E in un contesto dove anche sognare è diffici-le, l’obiettivo è riuscito alla grande, e, come dice il titolo dello spetta-colo, per una notte anche Scampia ha dimenticato tutti i suoi proble-mi ed è diventata “’na poesia”.

Davide Esposito

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Città Nuova Stagione12 • 15 maggio 2011

Riparteil bando perla venditadei suolidi BagnoliRiparte la gara per la venditadei suoli del primo lottodell’area tematica 2 diBagnoli, dopo la definitivaapprovazione nei giorniscorsi della variante al Pianourbanistico Esecutivo daparte della giunta comunale,in attuazione del piano casaregionale. Si tratta di un’areaprevalentemente residenziale,estesa circa 35.000 metriquadri. Il bando prevedealcune modifiche, la piùimportante delle quali è quellache rende possibile, alvincitore della gara, diesercitare un diritto diopzione entro 90 giorni anchesul lotto adiacente a quello invendita. Nel primo lotto èprevista la costruzione dicirca 200 alloggi, oltre a35.000 metri cubi di negozi euffici. Il valore posto a base digara resta 26 milioni, lanuova scadenza per lapresentazione delle offerte è il31 ottobre. Nel secondo lottoadiacente, la cui superficie èdi 38.000 metri quadri, condestinazione prevalentementeresidenziale, sarà possibilerealizzare altri 300appartamenti, oltre a 30.000metri cubi di terziario ecommerciale. Per questosecondo lotto l’importo a basedi gara è fissato in 31 milionie mezzo. La procedura di gararesta inalterata, per cui iconcorrenti debbonopresentare un’offertaeconomica per l’acquisto delprimo lotto e un progetto dimassima, che in questo casocomprende anche il lottoadiacente: ciò potrà garantireuna maggiore unitarietàprogettuale in entrambe learee. Nei prossimi giorni laBagnolifutura, per presentareil bando e assicurare lamassima trasparenza all’astain corso, riprenderà i roadshow, a cominciare dallapartecipazione alla Fieraimmobiliare dell’Eire inprogramma a Milano dal 7 al9 giugno prossimi.

L’incanto dell’oro bianco

Il museo Duca di Martina ospita fino al 17 luglio la mostrache comprende oltre duecento pezzi di porcellane

Museo del Mare di Napoli

L’esperienza della nave asilo “Caracciolo”Una mostra foto-documentaria a cura di Antonio Mussari e Maria Antonietta Selvaggio

Lo scorso 13 maggio, nella Villa Cerillodi Bacoli, sono stati presentati, nei luoghiche videro lo svilupparsi di questa straor-dinaria esperienza educativa, la Mostrache la illustra ed il relativo catalogo.

Si tratta di un volume che ha inaugura-to la collana “Progetto Memoria” con laquale il Museo del Mare intende offrire uncontributo alla riflessione sul ruolo delmare e della cultura marinara nella storiadi Napoli, soprattutto quella dimenticata,rimossa dalla coscienza collettiva dellacittà.

Il “Progetto Memoria” si inserisce nelpiù ampio impegno scientifico e culturaledel Museo per la conservazione e valoriz-zazione del patrimonio marittimo, sia ma-teriale che immateriale. La memoria stori-ca della Napoli marinara ha bisogno di es-sere difesa e il Museo si propone di incen-tivare azioni in tal senso, operando su unduplice fronte: quello della salvaguardia edella valorizzazione del patrimonio di ri-cordi e testimonianze presenti in tutte lefamiglie di origine marinara, e quello piùprecipuamente divulgativo, nella convin-

zione che solo un’adeguata conoscenzadella nostra storia possa nutrire il bisognodi condivisione, conservazione e valoriz-zazione di un patrimonio altrimenti desti-nato all’incuria e all’oblio.

In questa ottica sono stati realizzati lamostra e il volume che ne costituisce il ca-talogo. Si è voluto così ripercorrere un seg-mento della storia della città su cui era sce-so il velo dell’oblio, attraverso una riccadocumentazione foto-documentaria. Ciòè stato possibile grazie alla donazione alMuseo del Mare di Napoli di un preziosoarchivio privato, ora parte del suo patri-monio documentale: le “Carte Civita -Labriola-Aubry”.

Nell’aprile del 1913 Giulia CivitaFranceschi, una donna dalla grande intui-zione e vocazione pedagogica, saliva a bor-do della Nave Asilo “Caracciolo”, la navedestinata dal Ministero della Marina allacittà di Napoli per la salvezza dei bambinie dei ragazzi di strada. Nell’arco di unquindicennio, fino a quando nel 1928 lasua opera non venne interrotta per volontàdel regime fascista, riuscì ad accogliere e

ad educare più di settecento scugnizzi fa-cendone dei marinaretti: sulla Caracciolociascuno di loro trovò la famiglia e la casadi cui era stato privato e, grazie al sistemaCivita, poté istruirsi e svilupparsi secondole proprie attitudini.

Alla ricostruzione dell’impresa educa-tiva di Giulia Civita contribuiscono alcuniinterventi, che evidenziano come la mo-stra rappresenti un’occasione di analisi edi riflessione sulla storia della nostra città,a partire da uno dei suoi più drammaticiproblemi, e restituisca il giusto valore adun’esperienza storica non attraverso la re-torica delle celebrazioni, ma mediante l’a-zione della memoria rigeneratrice.

Sono intervenuti: Ermanno Schiano,Sindaco di Bacoli; Angela Procaccini,Presidente Fondazione Thetys - Museo delMare di Napoli; Oscar Poerio; AntoniaMaria Casiello, Curatrice dell’Archivio“Civita-Labriola-Aubry”; RaffaellaSalvemini, Ricercatrice Cnr Issm. La mo-stra è visitabile fino a mercoledì 25 mag-gio, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 al-le ore 18.

di Eloisa Crocco

Di Villa Floridiana, uno dei pochi polmoni verdi della nostracittà, si è parlato molto negli ultimi mesi, soprattutto a causa delcrollo, nel mese di marzo, di un eucalipto ad alto fusto che aveva por-tato alla chiusura del parco per procedere alla messa in sicurezza deitanti alberi vecchi e malati e quindi a rischio.

Riaperta – anche se solo parzialmente – il 16 aprile, ora la villacombatte la sua battaglia per continuare ad offrire ai napoletani laquiete del verde, la bellezza di un panorama che abbraccia tuttaNapoli, e la raffinatezza di quel piccolo gioiello che è il museo Ducadi Martina, che attualmente ospita – fino al 17 luglio – la mostra“L’incanto dell’oro bianco: porcellane dal museo Marton”, che com-prende oltre duecento pezzi provenienti dalla collezione croata diVeljko Marton. Continuano intanto i lavori per risistemare il patri-monio arboreo, e arrivano finalmente i fondi per la manutenzioneordinaria. Una grande notizia, se si pensa che ultimamente in villanon c’era neppure il personale addetto allo svuotamento dei cestini,operazione compiuta da volontari, i ragazzi della Scuola di yoga in-tegrale diretta da Gino Sansone.

Villa Floridiana oggi ritorna a far parlare di sé, ma lo fa questavolta come sede di una suggestiva manifestazione, intitolata “A pie-di nudi nel parco”, che si è svolta dal 7 al 9 maggio. Il festival, orga-nizzato dalla Sovrintendenza per il Polo museale di Napoli, è stato

finanziato da due sponsor privati, il Centro Fitness Eagle Gym e lastazione di servizio IP della località Scudillo Sud.

Sabato 7 maggio e domenica 8 nel teatro cosiddetto “della verzu-ra”, piccolo anfiteatro con quinte arboree all’interno del parco, so-no stati eseguiti due spettacoli di musica e danza. Il primo, “A due”,ha visto l’esibizione del musicista Riccardo Veno, che con i suoi stru-menti a fiato e i suoi loops (ripetizioni di versi musicali) miscelavasapientemente ritmi differenti, accompagnando l’esibizione delladanzatrice Simona Lisi. Nel secondo ad esibirsi è stata la compagnia“I’mperfect Dancer”, con Ina Broeckx, Mattia De Salve e NunzioPerricone a danzare su musiche di Vivaldi, Satie e Bach, in uno spet-tacolo ideato da Walter Matteini.

Nel pomeriggio di sabato e domenica lezioni gratuite di danzaper tutti sul prato. Sabato lezione di danza contemporanea conSimona Lisi, domenica lezione di tribal jazz con Maria GraziaSarandrea. Accompagnamento dal vivo di Oscar Bonelli, per unasuggestiva immersione di corpo e mente nell’atmosfera naturale delparco.

Lunedì 9 infine spazio ai bambini: tutto esaurito per lo spettaco-lo “Yoga tales”, ideato da Maria Grazia Sarandrea e Basja Wajs pro-prio per i ragazzi delle scuole, con il sottofondo di musiche tradizio-nali orientali.

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Nuova Stagione 15 maggio 2011 • 13Città

Uniti per lo sviluppo del Paesedi Ludovica Siani

Alla Camera di Commercio la IX Giornata dell’Economia

La nona Giornata dell’Economia, iniziativa del sistema camerale,è un evento importante perché permette di misurare ogni anno a sca-denza fissa lo stato di salute delle singole province. Così la Camera diCommercio di Napoli ha presentato il Rapporto sull’economia dellaprovincia di Napoli 2011 , redatto dal Servizio di studi e statisticadell’Ente con la collaborazione scientifica dell’Istituto GuiglielmoTagliacane. È inoltre un momento di approfondimento e di confrontosui problemi economici e sociali che hanno interessato l’andamentodell’economia locale. Hanno partecipato all’incontro, che si è svoltonella sala convegni della Camera di commercio di Napoli, PaoloCortese, Responsabile Osservatori economici dell’Istituto GuglielmoTagliacane, il Generale Vito Bardi, Comandante interregionale ItaliaMeridionale della Guardia di Finanza, Massimo Lo Cicero, docente dieconomia aziendale presso la Facoltà di scienze politichedell’Università Sapienza di Roma. Maurizio Maddaloni, Presidentedella Camera di Commercio di Napoli, ha moderato l’incontro.

Un dato di fondamentale importanza che è emerso dall’analisi deidati del rapporto è il peso decisivo della criminalità e dell’illegalità dif-fusa sullo sviluppo delle attività economiche, che scoraggia gli investi-menti nazionali ed esteri e comporta una grave perdita di competiti-vità. «Siamo ancora in alta marea. Una marea però che solo lentamen-te si sta ritirando.» ha detto Maddaloni sottolineando il timido segna-

le di ripresa dato dalle numerose iscrizioni al Registro delle Imprese.Il Gen. Bardi ha sottolineato l’importante contributo della Guardia diFinanza nell’attività di contrasto alla contraffazione. Infatti l’industriadel falso è al 2,7% del commercio mondiale e ciò permette di fare dueconsiderazioni: la crescita esponenziale che ha avuto nel corso deglianni erodendo spazi di legalità e la diversificazione dei prodotti chenon sono più solo beni di lusso, ma anche bene di uso comune. Si trat-ta anche di prodotti pericolosi per la salute degli acquirenti e per la si-curezza pubblica. «Chi acquista a prezzo più basso aiuta la criminalitàe corre dei rischi. » Il lavoro della Guardia di Finanza si muove su tredirettrici per contrastare questi fenomeni e per svelare quell’economiasommersa che attualmente caratterizza interi settori: attività di con-trollo doganali, attività sul territorio, e investigazione per ricostruirela filiera del falso.« Negli ultimi anni l’Italia è diventata una pentola bu-cata» ha commentato Lo Cicero che ha voluto sottolineare le due gran-di metastasi del sistema economico italiano: lo Stato che utilizza trop-pi soldi, restituendo pochi servizi e la criminalità. Il dato forse più si-gnificativo che emerge dalla presentazione del rapporto è la necessitàdi far fronte comune, di essere uniti nella presa di coscienza da partedelle istituzioni, delle imprese e della società stessa per avviare unanuova stagione di cambiamento con obiettivi concreti di sviluppo ecrescita.

Commissione Donna

Corsi diitaliano perimmigratiHanno preso il via lo scorso 12maggio, presso la parrocchiaSanta Maria della Libera, in viaBelvedere, i corsi di linguaitaliana per immigrati.L’iniziativa, diretta dallapreside Liliana Talarico, ècompletamente gratuita e lelezioni sono tenute da docentidi ruolo.L’appuntamento è per ognigiovedì, dalle ore 15 alle 17,nella stessa parrocchia di SantaMaria della Libera, ma i corsipotranno essere attivati anchepresso altre parrocchie chedovessero farne richiesta.

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Nuova Stagione14 • 15 maggio 2011 Città

Varo nuovanave a TorreAnnunziataCongratulazione all’azienda peril varo nel cantiere di TorreAnnunziata della nuova imbar-cazione "High Speed Craft". Leesprime l’assessore al Lavorodella Regione CampaniaSeverino Nappi che ha inviatouna lettera a CarmineSangiovanni, amministratoreunico di Air Naval, per congra-tularsi con l’azienda.“Il varo di questa nave – scrivel’assessore - non rappresentasoltanto un momento di gioia edi orgoglio per il settore cantie-ristico regionale, ma è una si-gnificativa tappa che sottolineacome, in questo tempo, si stiacercando di porre una accelera-ta alle politiche dello sviluppodel nostro territorio. “La High Speed Craft è la sestadi una commessa che contaundici navi da realizzare sem-pre a Torre Annunziata. E tuttociò si traduce in posti di lavoroper centinaia di famiglie dellanostra terra, cui viene garantitoun lavoro serio, che richiedecompetenze specifiche ed altespecializzazioni».

Dedicati ai giovani i prossimiappuntamenti del Santuario

A Pompei la Marcia della Pace e il 21 maggio torna il Meeting Per molti è diventato

una tappa importante,un evento che, attraversola preghiera, le catechesi,le testimonianze e la mu-sica, vuole comunicareprofondi valori di vita edi fede cristiana. Il mee-ting è un appuntamentofisso per migliaia di gio-vani provenienti da ogniparte d’Italia che, in unmondo che sta perdendovalori e ogni riferimentoetico, vogliono esseresempre più “Radicati efondati in Cristo, saldinella Fede” (Col 2,7).

Saranno, infatti, pro-prio le parole che SanPaolo rivolge alla comu-nità dell’antica città diColossi, il leit-motiv cheguiderà le riflessioni del21 maggio. Il tema, lostesso scelto per la pros-sima Giornata Mondialedella Gioventù che si terrà a Madrid dal16 al 21 agosto 2011, sarà, così, al centrodella catechesi che Salvatore Martinez,Presidente Nazionale delRinnovamento nello Spirito, terrà nelcorso della manifestazione.

Accogliendo l’invito di PapaBenedetto XVI, che sprona i giovani a“credere profondamente in Cristo, a se-guirlo e a essere saldi in questa sceltanon facile”, il punto di riferimento deigiovani che verranno a Pompei sarà,dunque, Gesù nel suo essersi donato agliuomini. Il popolo del Meeting si met-terà, così, in ascolto della Parola, cer-cando di cogliere il disegno di Dio per ilproprio vivere quotidiano.

Ma i giovani del Meeting si confron-teranno anche sull’importante tema del-la legalità. A conclusione del percorso

affrontato durante l’intero anno scola-stico, i ragazzi parteciperanno al dibat-tito “Educare alla legalità: un gioco disquadra”. All’incontro saranno presentidon Tonino Palmese, referente per laCampania di “Libera. Associazioni, no-mi e numeri contro le mafie”,Alessandra Clemente, figlia di una vitti-ma della camorra, Gianluca Guida,Direttore del Penitenziario Minorile diNisida, e uno dei giovani detenuti.

Alle testimonianze si alterneranno,come ogni anno, momenti di spettacolocon il musical “È n’atu juorne”, dellacompagnia Nonsologiovani, che si terràal termine della mattinata, e lo spettaco-lo, delle 21.00, dedicato alla vita di PapaGiovanni Paolo II, che concluderà lakermesse giovanile.

Ad accogliere i giovani ci sarannol’Arcivescovo Prelato e Delegato

Pontificio di Pompei,Mons. Carlo Liberati, edon Giovanni Russo,Delegato per laPastorale Giovanilediocesana, che organiz-za la manifestazione.

Quest’anno il ricava-to del Meeting serviràper istituire una borsadi studio in favore dellafiglia di una vittima del-la camorra e per l’acqui-sto di attrezzature per ilPenitenziario Minoriledi Nisida.

Intanto, sabato 14maggio, torna l’appun-tamento con la Marciadella Pace organizzatadal Centro diAccoglienza OratorialeS e m i r e s i d e n z i a l eBartolo Longo delSantuario. Lo sloganscelto per questa XVIedizione è “Se vuoi la

pace difendi il creato”. Partendo da di-versi punti della città, gli alunni dellescuole di ogni ordine e grado di Pompeie dei comuni limitrofi marceranno perle strade inneggeranno alla pace e chie-dendo più rispetto per l’ambiente.

Al ritmo delle musiche dei numerosicomplessi bandistici che prenderannoparte alla manifestazione, le centinaiadi studenti si ritroveranno presso l’AreaMeeting del Santuario per fare festa in-sieme. Poi, riprenderanno a marciareper giungere in Piazza Bartolo Longo,dove si svolgerà la tradizionale apposi-zione, da parte del ComandoProvinciale dei Vigili del Fuoco diNapoli, di una corona di rose rosse aipiedi della statua della Vergine che so-vrasta la Facciata della Basilica.

All’attore Pietro Pignatelliil Premio Giogiò 2011

Proseguono le celebrazioni del Giorno del Gioco con gli sbandieratori di Cava e Le Baccanti

È stato assegnato all’attore Pietro Pignatelli il Premio Giogiò2011, consegnato nei giorni scorsi durante le celebrazioni del se-sto Giorno del Gioco. La premiazione si è svolta i nell’ex fonde-ria Righetti di villa Bruno. Il premio, già appannaggio di CristinaD’Avena e Patrizio Rispo, raffigura la mascotte ufficiale delGiorno del Gioco e premia le personalità del mondo artistico,culturale, sociale e politico che abbiano promosso, nella loro vi-ta, il gioco come momento di crescita dei bambini.

Pietro Pignatelli, in più di quindici anni di carriera, si è espres-so in qualsiasi forma teatrale. È conosciuto soprattutto per lepartecipazioni da protagonista e co-protagonista a grandi musi-cal come “Grease”, “Scugnizzi” e “Pinocchio”. Inoltre ha lavora-to in cortometraggi e spot pubblicitari ma anche come presenta-tore del programma per bambini della Rai “L’Albero Azzurro”.Da sempre impegnato nel sociale, è testimonial della FondazioneMillesoli che promuove i diritti dell’infanzia in India e per la qua-le Pignatelli ha realizzato uno spettacolo itinerante di fiabe perbambini, presentato a San Giorgio a Cremano.

Il programma di eventi che porteranno al Giorno del Gioco èproseguito con il “Gioco della Bandiera” a cura del gruppo di“Sbandieratori e musici città regia” di Cava dei Tirreni, in piaz-

za Troisi. Poi, presso villa Bruno spazio a “L’incantesimo delTrifoglio”, uno spettacolo di acrobazie aeree e giochi luminosi,appositamente costruita per il Giorno del Gioco, a cura di LeBaccanti ed Andrea Lo reni.

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Nuova Stagione 15 maggio 2011 • 15Cultura

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Nuovo reparto di Oncologia al CotugnoE’ stato inaugurato il nuovoreparto di Oncologiaall’ospedale Cotugno. Alla cerimonia erano presentiil consigliere per la Sanità delpresidente della RegioneCampania Raffaele Calabrò, ildirettore generale dell’AziendaAntonio Giordano, ilresponsabile dell’Unitàoperativa VincenzoMontesarchio. Molti itestimonial intervenuti; tra glialtri, Paolo Cannavaro, MarioMartone, Gianni De Marzio,Enrico Fedele, MassimoCaputi, gli ex calciatori delNapoli Iuliano, Taglialatela,Montefusco.Il reparto ha undici posti lettoper il ricovero. Ci sono anchestanze per l’accoglienza deipazienti e dei propri familiari,e una cucina interna adisposizione di quanti sonoaccanto ai loro cari.«Proseguiamo gli sforzi – hadetto Calabrò – peraumentare la qualitàdell’offerta di salute nellestrutture sanitarie campane.Questa unità, che si affiancaal day hospital già presente alCotugno, completa l’offerta alpaziente affetto da patologieneoplastiche. Abbiamo voluto– ha aggiunto Giordano –puntare su due versanti:curare il paziente e prendersicura dello stesso. Perciò si èdato risaltoall’umanizzazione dellastruttura, assicurandocontestualmente una rete diservizi per un trattamento informa integrata ospedale-territorio».

La Festa della Mammaal teatro San Carlo ha

ricordato, tra l’altro, unalettera anonima scrittadalle vittime innocenti

della criminalità

Musicae parole

di Ludovica Siani

Musica e parole al teatro di San Carlo, tem-pio della cultura partenopea, che ha voluto es-sere protagonista nel giorno della festa dellamamma con un spettacolo, pensato per adultie bambini, dal titolo Viva la mamma. «Questoè un piccolo dono alla città di un teatro che no-nostante la fitta programmazione riesce ad ac-cogliere questi eventi importanti» - ha dettodal palcoscenico Stefania Rinaldi, presentatri-ce dell’evento e direttrice del coro di voci bian-che del teatro di San Carlo. Il benvenuto aglispettatori in platea è stato dato dai ballerinidella scuola di ballo diretta da Anna Razzi che,con splendidi costumi, hanno offerto a tutte lemamme in sale un piccolo bouquet di fiori.Intanto il palcoscenico si riempiva dei piccolitalenti del coro delle voci bianche che si sonoesibiti in un vasto repertorio, accompagnati alpianoforte dal maestro Luigi del Prete. A ren-dere speciale l’evento è stata la generosa parte-cipazione del tenore napoletano AmedeoMoretti.

Intensi momenti di musica, che hanno vi-sto anche un giovane componente del coro,studente del conservatorio, che si è esibito alpianoforte per omaggiare la sua mamma. Mac’è stato anche un momento di riflessioneprofonda con la lettura dal palcoscenico dellelettere e dei racconti dedicati alla mamma, chenei giorni scorsi erano stati raccolti, nell’ambi-to dell’iniziativa promossa in collaborazionecon la Direzione generale della pubblica istru-zione dal titolo Racconta la tua mamma...eportala a teatro, e poi selezionate attentamen-te da un’apposita giuria.

Come ha ricordato il sovrintendente delteatro San Carlo Rosanna Purchia questa ma-nifestazione si pone nel solco di una collabora-zione tra la Fondazione Pol.i.s. e il teatro diSan Carlo, intrapresa con l’evento Chi sono inuovi mille? dello scorso 28 marzo. L’attriceFrancesca Rondinella ha prestato la sua voceper la lettura. È stata scelta la lettera di Marco,un bambino che in modo spontaneo e moltoattuale ha saputo raccontare la sua mamma.Sono stati letti i versi di una poesia di CarloBianco, espressione della cultura italiana nelmondo, che esprime il suo dolore per la mam-ma che non ha mai avuto. E infine una letteraanonima scritta con il pennino di Don ToninoPalmese, vicepresidente della FondazionePol.i.s..

È un anonimo a scrivere, una creatura ce-leste che si trova nel cielo delle vittime inno-centi. È la lettera alla mamma scritta dalle vit-time innocenti della criminalità: «Cara mam-ma, chi l’avrebbe mai detto? Ti scrivo nella miacondizione di vittima innocente uccisa dallacriminalità. Sono padre, madre, fratello, sorel-la, moglie, figlio, figlia e marito, ma in questagiornata dedicata alla tua festa ti scrivo, per-ché ogni persona desidera “ritrovarsi” con lapropria madre, ovunque si trovi. Approfitto diquesta lettera, per ricordare qualcosa che vie-ne spesso ripetuto e chi sa quante volte lo han-no detto anche a te e cioè che noi siamo statiuccisi perché eravamo nel posto sbagliato almomento sbagliato. Sai bene mamma, che peril solo fatto che siamo innocenti, nessuno puòpensarci in una condizione spazio-temporalesbagliata. La nostra vita era giusta perché nonha conosciuto l’esercizio della violenza, del-l’arroganza e dell’intolleranza».

Questo il tenero ricordo che la città inten-de offrire, a Silvia Ruotolo, a MatildeSorrentino, a Teresa Buonocore e alle tantemamme ingiustamente uccise dalla crimina-lità.

Associazione culturale “Eco di Napoli”

Al festival“Il Pulcinella d’Oro”

L’iniziativa è giunta alla sesta edizione

L’associazione culturale “Eco di Napoli” organizza la sesta edizione del Festival in-ternazionale della canzone classica napoletana per bambini e ragazzi, denominato “IlPulcinella d’Oro”. La kermesse si è tenuta a Napoli, presso il Teatro Mediterraneo, al-l’interno della Mostra d’Oltremare di Napoli nei giorni 13 e 14 maggio.

Numerose le nazioni che hanno aderito all’iniziativa, tra le quali l’Inghilterra, laFrancia, la Spagna, l’Olanda, la Russia, la Svizzera, la Turchia, la Lettonia, la Bosnia,l’Estonia, la Georgia, la Macedonia, la Svezia, la Germania, la Finlandia, la Romania,la Bulgaria, la Polonia, la Thailandia, il Canada, Malta, l’Iran, la Mongolia, l’Ecuadore l’Australia; si realizza, in tal modo, un’importantissima opportunità di interscambioculturale nel nome della tradizione musicale napoletana che si eleva ad elemento dicoesione e di aggregazione delle diverse etnie; un grande momento di divulgazione del-la nostra cultura partenopea tra le giovani leve del canto europeo.

Ad accompagnare l’esibizione degli oltre venti finalisti il “Coro dei Bambini diNapoli” composto da circa cento elementi selezionati fra tutti i circoli didattici dellacittà accuratamente preparati durante il corso dell’anno scolastico in un progetto diformazione musicale, culturale e di aggregazione fra i giovani talenti napoletani.

Per questa sesta edizione, arricchita dalla preziosa presenza del coro della ScuolaProgetto Duemila Giacomo Leopardi di Cardito e della Scuola “La Girandola” diPortici dove, grazie alla collaborazione della direttrice Maria Amato, qualche giornoprima, il 10 maggio si è svolta una Master-class tenuta dai responsabili delle delega-zioni straniere presenti al festival sul confronto tra i metodi di insegnamento musica-le.

Dopo l’esperienza partenopea alcuni degli stati intervenuti hanno dato inizio,ognuno nel proprio paese, ad un percorso formativo e storico-culturale istituendo del-le classi di studio della canzone classica napoletana. Da qui il progetto di portare inEuropa il Pulcinella d’Oro attraverso la selezioni, in queste classi-studio, di chi alla fi-ne del progetto risulterà meritevole di poter partecipare alle finali di Napoli sia conuna canzone ed un costume tradizionale del proprio paese sia con l’interpretazionedella canzone classica napoletana che, secondo le capacità di ognuno, gli è stata asse-gnata dalla direzione artistica.

Infatti nella prima serata del festival, alla presenza degli ambasciatori di Ucraina,Georgia e Lettonia, i partecipanti si sono esibiti prima con un brano tratto dal reper-torio del Paese di provenienza e, per dare maggior risalto al momento di confronto frale varie etnie presenti, anche in costume tradizionale della propria nazione, poi nellacanzone classica napoletana che ha visto il suo epilogo nella serata finale dove, in unagrande atmosfera di festa, la Giuria Internazionale, la Giuria Tecnica e la DirezioneArtistica ha assegnato i premi. Una giuria di giornalisti, invece, ha attribuito il premiodella critica per ogni categoria.

Novità di questa sesta edizione è stato il concerto offerto dai tutti i finalisti alla cittàche si è tenuto il 12 maggio presso la Basilica di San Francesco di Paola in piazza delPlebiscito dove, tra l’altro, ha sede l’Accademia del Pulcinella d’Oro.

Oltre a tutto ciò che concerne l’organizzazione tecnica dello spettacolol’Associazione Culturale “Eco di Napoli” ha offerto ai partecipanti alcuni interessantimomenti di visite guidate alla città di Napoli prevalentemente nei luoghi dove hannoavuto origine alcune delle più belle canzoni ed anche per lasciare in ognuno un segnoindelebile della bellezza naturale e storica che solo la città del sole sa offrire con le suesvariate caratterizzazioni.

In conclusione, più che un Festival, Il Pulcinella d’Oro costituisce in realtà un gran-de attrattore turistico per lo scambio etnico-culturale fra i Paesi di tutta Europa; unponte immaginario che unisce i bambini di Italia d’Europa e del Mondo che, uniti dal-le meravigliose note delle canzoni classiche napoletane, aiutano i loro coetanei menofortunati sostenendo i progetti dell’organizzazione umanitaria Bambini nel Deserto.

Come per le scorse edizione il testimonial ufficiale dell’evento è Diego Maradonajr.

L’Associazione Culturale “Eco di Napoli” si trova il piazza F. Coppola, 6 is.32 –80143 Napoli (081.759.93.48 – 338.435.24.23) [email protected].

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