- 14 Luglio 2010 -

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“Le risorse di Enti locali e Regioni”. Gli interventi locali a sostegno del reddito dei pensionati e per la lotta all’evasione fiscale. - 14 Luglio 2010 -. La manovra 2010 sugli Enti locali. - PowerPoint PPT Presentation

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- 14 Luglio 2010 -

“Le risorse di Enti locali e Regioni”

Gli interventi locali a sostegno del reddito dei pensionati e per la lotta

all’evasione fiscale

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La manovra 2010 sugli Enti locali

La manovra chiederà sacrifici per un totale di 4 miliardi di euro per il biennio 2011-2012 (1,5 per il 2011 e 2.5 per il 2012).

Sui 2.300 Comuni sopra i cinquemila abitanti, la manovra produrrà effetti negativi molto diversi sul territorio nazionale.

L’ipotesi dell’imposta municipale sugli affitti (cedolare sugli affitti con aliquota fissata al 20-23%) potrebbe risultare non sufficiente a coprire i tagli operati; inoltre, la nuova imposta dovrà essere affiancata da misure di di perequazione territoriale.

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La manovra prevede tagli per un totale di 8,5 miliardi di euro per il biennio 2011-2012 (4 per il 2011 e 4.5 per il 2012) – Regioni a statuto ordinario.

La manovra prevede tagli per un totale di 1,5 miliardi di euro per il biennio 2011-2012 (500 mln per il 2011 e 1 mld per il 2012) – Regioni a statuto speciale.

Per le Regioni si tratta del sostanziale annullamento dei trasferimenti per il finanziamento delle funzioni devolute;

Le Regioni a statuto ordinario del Sud subiranno tagli per circa 3 miliardi.

La manovra 2010 sulle Regioni

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I tagli e le grandi città

I tagli pro capite di risorse al 2012 (stime)

v. p.c. % spese correnti

Torino 348 19,6Catania 283 19,6Reggio C. 179 15,5Milano 221 12,3Napoli 207 11,4Firenze 159 9,2Bari 84 7,1

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Le modalità di applicazionedel Patto di stabilità

Il Patto di stabilità è applicato in anticipo, attraverso un taglio preventivo ai trasferimenti per un valore pari all’importo della manovra.

Per non bloccare del tutto i pagamenti dei Comuni per gli stati di avanzamento lavori delle opere pubbliche, la manovra svincola dal patto di stabilità una quota pari allo 0,78% dei residui accumulati nei bilanci consuntivi del 2008. La deroga vale 300milioni, solo il 20% rispetto al 2009.

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Le manovre sugli enti locali (2008-2010):

le principali tendenze Comprimere la spesa dei Comuni, contenere i “costi

standard” previsti dalla legge 42/2009 (Federalismo fiscale) – Effetti positivi: lotta agli sprechi.

Frenare la dinamica tributaria dei Comuni per alimentare soprattutto la leva delle tariffe.

Accentrare il prelievo fiscale: molto probabilmente, con l’applicazione della l. 42/2009, il Federalismo fiscale lo Stato trasferirà in periferia solo gli introiti collegati agli immobili (in particolare affitti e imposta di registro);

Non sono toccate le grandi ricchezze e le rendite; L’evasione fiscale è ormai stimata in 120 mld di euro Il sistema degli Enti locali e delle Regioni è associato

alla lotta all’evasione (Protocolli anti-evasione)

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La situazione degli enti locali

Nel biennio 2007-2008 – l’ultimo per il quale si dispone di statistiche sui consuntivi – il disavanzo delle Amministrazioni locali, secondo la definizione di contabilità nazionale, è stato contenuto nello 0,2% del Pil.

Le amministrazioni comunali hanno ottenuto, nel complesso, i risultati migliori in termini di saldi: si è dimezzato il disavanzo, passando da 2,3 miliardi a 1,1 (dal -0,2 al -0,1% del Pil)

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I risultati della gestione 2008

Il risultato positivo (dimezzamento del disavanzo) è stato ottenuto:

attraverso una crescita molto sostenuta delle entrate complessive (trasferimenti minore gettito ICI, Addizionale Irpef, entrate extratributarie), in presenza di una forte accelerazione della spesa corrente (CCNL Personale e acquisti di servizi) e della caduta della spesa in conto capitale (investimenti).

(Corte dei Conti, 2010)

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Gli effetti dei Patti di stabilità

Secondo la Corte dei conti, nel 2009 poco meno di un Comune ogni dieci (9,8%%) ha sforato gli obiettivi di finanza pubblica. I tassi più elevati di"sofferenza"si incontrano nelle regioni del Nord.

Per il 2010 si stima un significativo aumento del numero dei Comuni in difficoltà.

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Le atipicità del nostro sistema di finanza locale: le fonti di entrata

Al confronto con altri Paesi Ue, che assicurano a tutti i livelli di governo locale la compartecipazione alla ricchezza prodotta, il sistema fiscale italiano è impostato soprattutto su:

a) imposte e tasse collegate al patrimonio immobiliare (fino al 2008) e all’erogazione di specifici servizi (Ici, Addizionale sul consumo dell'energia, Tassa sull'occupazione del suolo pubblico,

Tassa sui rifiuti solidi, ecc.); b) un prelievo “addizionale”, quindi non sostitutivo

della tassazione centrale sul reddito dichiarato; c) il sistema dei trasferimenti e compartecipazioni

statali e i contributi regionali, sottoposti a notevole variabilità annuale (Leggi finanziarie).

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I nodi della finanza locale

La recente evoluzione della finanza locale è caratterizzata: a) dalla progressiva riduzione dei trasferimenti erariali;b) dai severi limiti posti alla crescita della spesa corrente e in conto capitale, quale esito principale dell’approvazione dei recenti “Patti di stabilità”;c) dal blocco delle aliquote fiscali;d) dalla esternalizzazione di quote di significative di servizi e interventi, che produce effetti rilevanti anche nel sistema delle entrate (utili/dividendi da società, efficienza, politiche dei prezzi e delle tariffe, riduzione delle fonti “dirette” di entrata).

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Debolezze strutturali della finanza comunale

I punti di debolezza rilevati nei bilanci comunali e una significativa variabilità territoriale nelle prestazioni, dipendono non solo dalle scelte effettuate, negli ultimi anni, dal legislatore nazionale sulla finanza locale e in generale sull’ordinamento delle autonomie, ma anche dalle scelte discrezionali di bilancio compiute dalle Amministrazioni periferiche.

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Il saldo economico finanziario corrente è negativo

Il saldo economico finanziario corrente (o equilibrio di parte corrente) delle Amministrazioni comunali (che indica il rapporto tra entrate ordinarie e spese correnti sommate alle spese per rimborso di prestiti), esprime nel 2008 un valore pari a 94,5 (era pari a 98,5 nel 2004). Ciò significa che, in generale, le Amministrazioni comunali incontrano difficoltà (in alcuni casi di un certo rilievo) nel garantire il finanziamento della spesa corrente e della quota capitale dei prestiti in scadenza attraverso le sole entrate correnti.

Ciononostante, nel 2004-2008, per quanto riguarda le entrate extratributarie (tariffe, multe ed altro) e da Tarsu e Addizionale Irpef, la dinamica è stata molto sostenuta.

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L’uso improprio di tributi e tariffe dei servizi produttivi e alla persona

• le entrate da tributi “non vincolate” (ad esempio la Tarsu) e le entrate tariffarie da servizi produttivi (in primo luogo la Tia);

• le tariffe collegate al ciclo dell’acqua, ai trasporti, all’energia e gas • le tariffe da servizi alla persona,

svolgono, attraverso i rincari regolati dalle amministrazioni pubbliche locali, un ruolo improprio, di entrata generale destinata al finanziamento della collettività dei servizi (Vedi anche Ifil, 2010).

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L’evoluzione del gettito di tributi e tariffe dei servizi produttivi e alla

persona

Var.% 2004/2008 Tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) (1) 21,0%Tassa per l'occupazione degli spazi ed aree pubbliche (TOSAP) (2) 12%Categoria 1° - Proventi dei Servizi Pubblici:  Asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori 8,5%Strutture residenziali e di ricovero per anziani 7%Categoria 3° - Interessi su anticipazioni o crediti

40,9%

Comuni con oltre 30mila abitanti (accertamenti)

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Entrate da utili e dividendi e da multe della polizia municipale

Le entrate derivanti da utili e dividendi delle aziende esterne, così come i proventi da multe (Polizia municipale), sono ormai diventate “essenziali”, per numerosi comuni; anche se va sottolineato come le “partecipate” risultino, allo stesso tempo, la fonte di numerose perdite finanziarie comunali.

Var.% 2004/2008 Polizia municipale - Codice della strada  27 %Categoria 4° - Utili netti delle aziende speciali e partecipate, dividendi di società38 %

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Nel 2004/2008 la spesa in conto capitale è diminuita del 42%.

Si osserva una riduzione di investimenti per infrastrutture per finanziarie soprattutto le

spese correnti.

Il problema della spesa in conto capitale

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Spesa corrente e interventi sociali

Nel 2004/2008 l’andamento della spesa corrente mostra un incremento percentuale complessivo del 10,8%. Nel periodo 2007/2008 (+4,6%) l’incremento è collegato soprattutto agli effetti economici dei rinnovi contrattuali del personale e al pagamento degli arretrati. La spesa per l’amministrazione generale (che finanzia il governo del territorio ma anche la burocrazia) non è sostanzialmente diminuita nel quinquennio preso in considerazione e si attesta ancora al 28-30% delle spese correnti totali. Arretrano le spese per l’istruzione pubblica (-1,5%), per la cultura (-0,4%) e lo sport e tempo libero ( -0,8%). Questi flussi di spesa sono “condizionati” dai processi di esternalizzazione.

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Spesa corrente e interventi sociali/1

La spesa sociale in senso stretto dei Comuni (asili nido, assistenza e beneficienza e strutture residenziali), nel quinquennio considerato è aumentata del 13%, a conferma della “inelasticità” mostrata dalla domanda sociale nei confronti della riduzione delle risorse pubbliche

Tuttavia nel triennio 2006/2008 tale crescita si è notevolmente ridimensionata (3,5% circa).

Il settore dei servizi sociali (classificato come la funzione 10 delle spese correnti) assorbe nel 2008 poco più del 15% del totale della spesa corrente. Questa quota, sebbene più elevata rispetto al 2004 di quasi 3,5 punti percentuali, registra invece un leggero calo nell’ultimo triennio.

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• Progressività nella fiscalità locale (esenzioni e altri interventi);

• Progressività nella imposizione tariffaria:rifiuti;tariffe sociali per servizi comunali e di

aziende;revisione dell’ISEE nei servizi a

domanda individuale.

I possibili interventi locali a sostegno del reddito dei pensionati

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• Recupero evasione fiscale e contributiva:Protocolli anti-evasione;Protocolli sociali per destinazione proventi.

• Lotte a sprechi, attraverso:gestione associata (economie di scala) per i

piccoli comuni;responsabilità, trasparenza;

• Contrattazione della destinazione di avanzi di amministrazione (compatibilmente con vincoli nazionale), utili di aziende e dividendi).

Gli interventi possibili per il reperimento di risorse