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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Scintilla

Acceleriamo lacrisi politica del governo Renzi-Verdini

Maggio 2016 Numero 69 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

Tito Boeri, il presidente neoliberistadell’Inps, è stato esplicito: la generazionedegli anni ’80 andrà in pensione a 75 annie con assegni da fame. Nel capitalismopiù si sviluppano le forze produttive piùsi allunga la galera salariata.Intanto si preparano nuovi tagli. Ilgoverno Renzi dietro il paravento della“flessibilità in uscita” punta a ridurreancora gli assegni pensionistici.L’aumento delle minime? Una frottola.E’ una politica di sostegno al capitale checolpisce i giovani, i lavoratori e ipensionati appartenenti al proletariato. Quale via di uscita? Per noi è chiaro chenon c’è soluzione al problema dellepensioni, della disoccupazione, delprecariato, in una società dominata dallalegge del massimo profitto. Solo nel socialismo i lavoratori avrannodiritto all’assistenza materiale durante lavecchiaia, vi sarà lo sviluppodell’assicurazione sociale e medica deilavoratori a carico dello Stato. Con questa finalità, noi comunisti (m-l)sosteniamo oggi una serie dirivendicazioni urgenti per alleviare lacondizione di milioni di sfruttati. * Drastica riduzione dell’orario di lavoro(32 ore) e della vita lavorativa (35 anni dicontributi e 60 anni di anzianità) ascapito dei profitti, degli interessi e dellerendite. * Completa detassazione di salario epensioni fino a 1300 euro; tassazionefortemente progressiva su profitti,rendite, interessi, patrimoni e consumi dilusso.* Abolizione dei privilegi sugli stipendi, ivitalizi, le pensioni d'oro, separazionedell’assistenza dalla previdenza. * Esproprio dei capitali e dei beni deiborghesi che evadono fisco o contributi,che esportano capitali all’estero o lidepositano off-shore; confisca delleproprietà dei mafiosi e dei corrotti. Con queste rivendicazioni chiamiamo glioperai, i disoccupati, i pensionati chesoffrono le conseguenze della crisi edelle politiche di austerità, ad unirsi emobilitarsi, ad ampliare le lotte eintensificare la loro combattività,accelerando la crisi politica del governoRenzi e delle forze che lo sostengono. Il proletariato non può rassegnarsi asubire. La soluzione dei nostri problemista nella ripresa del conflitto di classecontro il sistema capitalista, perconquistare un Governo operaio e deglialtri lavoratori sfruttati!

Lottiamo uniti per difendere inostri interessicontro l’offensivadel capitalismo

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Dal mancato quorum di aprile alla resadei conti nel referendum di ottobre

2 Maggio 2016

Il SI al referendum contro letrivellazioni in mare, nonostantesia la stragrande maggioranzadei voti espressi, non è riuscitoad affermarsi a causa delmancato raggiungimento delquorum. La responsabilità principale diciò è del governo di Renzi e delPD, che hannovergognosamente boicottato ilreferendum (indizione ritardata,mancato accorpamento con leamministrative, invitoall’astensione, oscuramentomediatico, disinformazione,etc.). In tal modo hanno svelato unavolta di più il loro voltoneoliberista e reazionario, ilservilismo nei confronti deipetrolieri inquinatori e deimonopoli finanziari. Anche in questa occasione,come sul Jobs Act, la “Buonascuola”, lo “Sblocca Italia”,etc., Renzi ha svolto il suo ruolodi prepotente burattino delgrande capitale. L’appelloall’astensione è in linea con lapolitica di esclusione emarginalizzazione delle masse,la cui partecipazione alla vitapolitica, sindacale, sociale èvista dall’oligarchia finanziariacome un ostacolo di cuisbarazzarsi per far passare le“riforme strutturali”. La vicenda mette in luce anche ilimiti organici dei referendumnel regime borghese, che èdominato da forze economichee politiche reazionarie.

Nella società capitalista eimperialista la democrazia èfalsa, monca, svuotata del suoreale significato, la volontàpopolare viene elusa ecalpestata con mille raggiri emeccanismi. Malgrado questi profondi limiti,gli oltre 13 milioni di SI sono unelemento da valorizzare eproiettare nelle prossimebattaglie politiche. Assieme al rifiuto delle trivellesi è manifestata una chiaraopposizione politica di massa aun governo antipopolare eantidemocratico, che può e deveallargarsi nei prossimi mesi. Il SI popolare è dunquechiamato a convertirsi in unvasto fronte unitario che diaimpulso alla battaglia delreferendum costituzionale delprossimo ottobre, seppellendo ilDdl Boschi e il governo Renzisotto una valanga di NO.La patetica soddisfazione diRenzi per il mancato quorum sitrasformerà nella sua sconfittapolitica se gli scioperi control’offensiva padronale egovernativa continueranno e sisvilupperanno; se le forzecomuniste, popolari e di sinistrarafforzeranno la loro azione asostegno delle lotte che stannoriprendendo e nella battaglia peril NO alle controriformeistituzionali e politiche, perabrogare la legge elettorale distampo fascista (Italicum)volute dai monopoli.Non lasciamoci scoraggiare!

Proseguiamo nelle lotte controla trasformazione reazionariadello Stato e della società,contro le politiche di austerità ei pericoli di guerra, in difesa deinostri interessi economici epolitici. Alziamo il livello diconflittualità, sviluppiamo lamobilitazione nelle fabbriche enei territori, lavoriamo alla basedelle associazioni di massa e deisindacati, creiamo ovunque siapossibile Comitati di lotta, diagitazione, di sciopero, unitari erappresentativi della massa. Non chiudiamoci - comevorrebbero i riformisti e isocialdemocratici - sul terreno“giuridico”, ma diamo vita auna grande campagna politicaper il NO al referendumcostituzionale, favorendol’ascesa del movimento dimassa, determinando la cadutadi Renzi e creando le condizioni

di una grave crisi politica dellaborghesia.Ciò porrà inevitabilmenteall’ordine del giorno laquestione di un governo che,basandosi sugli organismioperai e popolari, svolga unalotta effettiva contro le forzereazionarie e guerrafondaie,prenda misure decise contro ilcapitale finanziario e soddisfi leesigenze vitali della classeoperaia e delle masse popolari. Compagni, operai avanzati,giovani ribelli, rafforziamo laprospettiva e l’educazionerivoluzionaria del proletariato,lottiamo per una Costituzionesocialista (vedi art. a pag. 5)!Aderite alla nostraOrganizzazione per dareimpulso all’unità comunista,sviluppare la direzione dellelotte e avvicinare la formazionedel Partito indipendente erivoluzionario della classe!

Padroni e politicanti borghesi: il più pulito ha la rognaNelle scorse settimane si èdimesso il ministroconfindustriale dello “SviluppoEconomico”, Federica Guidi. E' il quarto ministro del semprepiù incrinato e traballantegoverno Renzi che è statocostretto a lasciare l'incarico. Secondo l'indagine giudiziariain corso, l’imprenditoreGemelli, al fine di entrare nellalista degli appaltatori della Total(il grande monopolio petroliferofrancese che gestisce il riccogiacimento "Tempa Rossa" inBasilicata) e accaparrarsi unappalto, avrebbe chiesto allaGuidi di inserire nella Legge diStabilità 2015 un emendamento

che avrebbe favorito la Total. La Guidi, violando lariservatezza a cui era tenutacome Ministro, avrebbe detto alconvivente che l'emendamentomodificatore era stato inserito.Esso fu approvato dalParamento il 20 dicembre 2015,e così venne sbloccato unappalto di oltre 2 milioni emezzo di euro, a beneficio diuna delle società del Gemelli. Per Renzi la telefonata dellaGuidi al Gemelli “non è stataopportuna” ma il ministro “nonha commesso alcun reato”,chiarendo una volta di più che ilsuo governo è all’esclusivoservizio dei monopoli.

Ma l'inchiesta, coordinata dallaDirezione distrettuale diPotenza e durata due anni, èandata ben al di dà del casoGemelli e coinvolgeattualmente 60 indagati per unaserie di reati, con arrestiriguardanti anche dirigenti delPD e dell’ENI: le accuse sono dicorruzione, concussione,peculato e truffa aggravata. La procura ha indagato anche ivertici della Marina militare eLo Bello, vicepresidente diConfindustria, l’alfiere della“legalita” dei padroni, accusatoper associazione a delinquere. Poi c’è Graziano, presidente delPD campano, che viene

indagato per camorra. Operai, lavoratori! Non è ora diliberarci da tutti questi parassitiche ci sfruttano, ci affamano esono corrotti sino alle midolla? Lo possiamo fare con la forza diun fronte unico di lottaproletaria e la formazione di unblocco di forze socialirivoluzionarie guidate da unPartito comunista su salde basimarxiste-leniniste! Si, vogliamo un GOVERNOOPERAIO che la faccia finitacol capitalismo, un sistemaputrudo e criminale, per avviarela costruzione di un nuovo esuperiore sistema sociale senzapiù sfruttamento e corruzione!

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3Maggio 2016

L’adesione allo sciopero deimetalmeccanici del 20 aprile è stata alta.Fabbriche vuote e braccia incrociate. Lalotta deve continuare contro i pianiantioperai degli industriali e del governoRenzi, per un vero CCNL! Di seguito ilnostro volantino.

Operai! I padroni e il governo Renzicontinuano l’attacco al salario, che già nonarriva alla fine del mese. Non gli è bastatauna piattaforma al ribasso presentata daivertici sindacali. Vogliono cancellare ilContratto nazionale e legare le bricioledella contrattazione aziendale allaproduttività e al “merito” individuale, cioèalla logica del massimo profitto.In fabbrica ci impongono gli straordinari,aumentano i ritmi e tagliano le pause perintensificare lo sfruttamento. Con il JobsAct dilagano il precariato e le ingiustizie. Chi si ribella e dà vita a scioperi veri vieneminacciato, cacciato ed espulso daisindacati controllati dai loro complici.Questi sono i metodi “democratici” degliindustriali e dei loro servi.E’ evidente che manca nel nostro paeseun’opposizione politica e sindacale diclasse all’attacco sferrato dal capitale. Tuttii partiti borghesi e piccolo borghesi, pur secon linguaggi diversi, sono strumenti erealizzatori dei programmi antioperai. Iburocrati sindacali sono sfacciatamente

schierati dalla parte deiprofitti, contri i lavoratori. Operai, la crisi spingeràsempre più gli sfruttatori acondurre l’attacco controle nostre condizioni dilavoro e di vita. Voglionofarci arretrare di un secolo,vogliono affamarci.Dobbiamo rialzare la testa,dare la risposta di classe,decisa, unitaria erivoluzionaria a tuttoquesto.Rifiutiamo la politicapadronale e le svendite. Il 20 aprilescioperiamo e manifestiamo per respingerel’assalto al salario, al CCNL, ai nostridiritti. Non aspettiamo le decisioni prese daiburocrati, estendiamo lo sciopero a 8 ore,realizziamo proteste sempre più dure.Rompiamo gli argini imposti dai nostrinemici, riappropriamoci delle nostre formedi lotta ed esigiamo condizioni di vita e dilavoro dignitose! *Aumenti immediati e reali di salari, specieper i livelli più bassi. *Riduzione dei ritmie dei carichi di lavoro, aumento delle pause.*Abolizione del Jobs Act e ripristinodell’articolo 18 per tutti. *Blocco deilicenziamenti, nessuno deve perdere ilposto di lavoro, nessuno stabilimento deve

essere chiuso. *Riduzione dell’orario di lavoro a 32 oresettimanali senza decurtazioni di salario.*Nessuna limitazione alla libertà disciopero, di assemblea, di organizzazione,di manifestazione per i lavoratori.Realizziamo l’unità nella lotta contro losfruttamento e la miseria, i licenziamenti ela disoccupazione, la guerra e la reazionepolitica, contro il sistema capitalista, per unGoverno rivoluzionario degli operai! E’ orache paghino i padroni, i ricchi, i parassiti!Rinnoviamo l’appello agli operai piùcoscienti per costruire un autentico Partitoindipendente e rivoluzionario delproletariato, strumento indispensabile perdirigere la lotta di classe, abbattere ildominio borghese e conquistare la societàin cui sarà abolito lo sfruttamento.

I metalmeccanici dicono basta ai salari dafame, ai ritmi massacranti e ai licenziamenti

Le buone intenzioni dei vertici CGILlastricano la strada per l’inferno?Dal 9 aprile la CGIL ha avviato la raccoltadi firme a sostegno della proposta di leggedi iniziativa popolare chiamata “Carta deidiritti universali del lavoro” e di tre quesitireferendari volti a chiedere la cancellazionedel lavoro accessorio, la reintroduzionedella piena responsabilità solidale negliappalti e la reintegra sul posto di lavoro incaso di licenziamento senza giusta causaper tutte le aziende sopra i cinquedipendenti. Noi appoggiamo le iniziative che hanno unlegame con gli interessi e i diritti dellaclasse operaia. Ma alcune domande siimpongono. Cosa può far pensare che le normativeantioperaie possano essere cancellate enuovi diritti dei lavoratori conquistati pervia legislativa, se sul piano della lotta nel2014 e 2015 i vertici sindacali hannoaccuratamente evitato di fermare il Jobs Acte riaffermare i diritti dei lavoratori a suondi lotte dure e di scioperi generali? In mano a quale Parlamento - oggicomposto da nominati completamente sordialle esigenze dei lavoratori poichèsubalterni agli interessi del capitale - ilsindacato e i lavoratori dovrebbero affidarele proprie richieste?

Ricordiamo che lo Statuto dei lavoratorivenne conquistato solo grazie a centinaia dimilioni di ore di sciopero, a lotte durissime,e con un sindacato ben più combattivo diquello odierno, non certo con le firme.Non è difficile capire che dietrol’intenzione di Camusso di ”riscrivere loStatuto dei lavoratori” si rischia di arrivare,in assenza di un forte movimento di lotta, aun livellamento in basso dei diritti. Una “Carta dei diritti” ottenuta con i giochiparlamentari, dunque rappresenterebbe nonun rafforzamento, bensì un indebolimentodel movimento operaio e sindacale.I soli strumenti che ha in mano la classeoperaia sono la lotta e l’organizzazione. Ciò di cui oggi c’è davvero bisogno è ilfronte unico proletario di lotta e i suoiorganismi di classe, per ribaltare i rapportidi forza esistenti con i padroni e il governo.Infine, tutta questa attività sulla raccolta difirme da parte della burocrazia CGIL (ingran parte legata al PD) lascia pensare a undisimpegno dalle lotte per strappare CCNLdignitosi e soprattutto a un calcolatodisinteresse nel cruciale referendum diottobre sulla controriforma renziana. Non a caso Marx scriveva che “di buoneintenzioni è lastricata la via dell’inferno”.

Dai il 5 per mille aScintilla Onlus!Scintilla Onlus - editrice del nostrogiornale - ha pubblicato sul suo sito(http://scintillaonlus.weebly.com/) unasezione “Salute e sicurezza dei lavoratori”da cui poter scaricare gratuitamentemateriali essenziali per approfondire laconoscenza su questa materia e agireconcretamente (normativa aggiornata,opuscoli informativi, linee guida,approfondimenti su appalti, infortuni,malattie professionali, sorveglianzasanitaria e varie tipologie di rischio,modulistica utile per RLS, delegatisindacali e lavoratori, etc). Plaudiamo a questa iniziativa utile perl’attività quotidiana di contrasto ai padronie invitiamo i nostri lettori ad arrichire ilsito inviando altro materiale.Sosteniamo la cultura e la solidarietàproletaria! Dai il 5 per mille a Scintilla Onlus! Nelladichiarazione dei redditi firma e faifirmare nel riquadro “Sostegno delvolontariato e delle altre organizzazioninon lucrative di utilità sociale” e scriveteil codice fiscale

976 637 805 89

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Sulla normalizzazione della FIOMLe recenti vicende deicompagni operai, delegati RSAe dirigenti sindacali, colpiti daatti repressivi edantidemocratici da parte deivertici CGIL e FIOM,dimostrano la connivenzasempre più stretta dellaburocrazia sindacale riformistae socialdemocratica con ipadroni e con il governoreazionario di Renzi.I vertici e le burocrazie sidimostrano a tutti gli effettiagenti del capitale dentro laclasse lavoratrice sfruttata,rappresentando gli interessidella borghesia, sabotando itentativi di fronte unico deglioperai, colpendo ed escludendoi rappresentanti onesti ecoraggiosi dei lavoratori. In particolare, il“licenziamento” di S. Bellavita,portavoce nazionale dell’area diminoranza interna “Il Sindacatoè un’altra cosa”, nonrappresenta un‘improvvisasterzata a destra, ma solol’ultimo passaggio della linea dinormalizzazione presa dalvertice metalmeccanico dopo levicende di Pomigliano eproseguita con la cessazionedella lotta contro il Jobs Act e lapresentazione di unapiattaforma contrattuale alribasso. Una linea fatta di cedimenti,volta a sbarazzarsi delleesperienze di lotta e diorganizzazione di fabbrica piùavanzate e combattive, mentresi metteva in piedi una“coalizione sociale”interclassista.Assieme alla solidarietà aicompagni colpiti, all’appelloalla lotta per ottenere lacancellazione deiprovvedimenti repressivi eantidemocratici, vogliamoconcentrarci su un’importantequestione politica. La risposta alla politicarepressiva della dirigenzaFIOM è stata affrontata inquesti giorni, tranne qualchesignificativa eccezione,ribadendo la posizione finoraseguito dalla minoranza, con larichiesta del mantenimentodella propria agibilità politicaall’interno dell’apparato. A nostro avviso questaposizione risente di gravi errori,di limiti e contraddizioni che

hanno caratterizzato questaesperienza ormai agli sgoccioli,dopo aver perso per strada moltipezzi, chi per sfiducia(Cremaschi), chi perché èentrato nei sindacati “di base”che spesso mettono in luce unanefasta autoreferenzialità. Il fallimento di questa posizioneè emerso in maniera lampanteanche con la spaccaturaavvenuta dentro la stessa area diminoranza, che ha visto –proprio sul “caso Bellavita” - lapresentazione di due documenticontrapposti.La minoranza interna alla CGIL“Il Sindacato è un’altra cosa” siè caratterizzata fin dall’iniziocome un’area composta da unristretto nucleo di funzionari edirigenti sindacali, e non comeespressione genuina della baseoperaia sindacalizzata che sioppone alle scelte di Camusso edegli altri capi riformisti. Ha sempre lavorato dentro unalogica di apparato, per garantirsiuna percentuale di opposizioneinterna negli organismidirigenti, senza porsi comeun’alternativa reale e concretaai vertici collaborazionisti difronte agli operai e con glioperai. L’area di minoranza non ha maipraticato una vera e coerenteopposizione sindacale di classe,non ha cercato in modoconvinto il suo radicamento e lasua estensione nelle fabbriche enegli altri posti di lavoro. Ha badato più all’immagine chealla sostanza, ha usato parolonia cui non corrispondevano ifatti, si è man manocaratterizzata come alleanza disettori influenzati dal trozkismoe dall’opportunismo di sinistra,incapace di stabilire un rapportoorganico con i settori profondidella classe operaia, assente neimomenti più alti delle lotte. Oggi raccoglie ciò che haseminato: la maggioranzariformista approfitta della suadebolezza per sbaraccarla.Il fallimento di “Il sindacato èun’altra cosa” mette in luce unaquestione fondamentale. Quale è la via giusta per reagirealla deriva e alla repressionedelle burocrazie sindacali e allepolitiche antioperaie? Come è possibile sul pianosindacale ricostruire la forza,l’unità e l’organizzazione della

classe lavoratrice contro ilcapitale?Alla luce delle condizioniconcrete del movimento operaioe sindacale nel nostro paese noirifiutiamo e condanniamo comeopportunista la proposta diuscire dai sindacati con baseoperaia, che comporterebbesoltanto l’isolamento deglielementi proletari avanzati dallamassa dei lavoratori.All’opposto di molte tesi checircolano in queste settimane,crediamo che, nonostante lepolitiche repressive dei verticisindacali, sia fondamentalelavorare per riaggruppare leforze e organizzare dal basso,nella FIOM, nella CGIL e intutti i sindacati di massa, unacoerente opposizione sindacaledi classe, che esprima la difesaintransigente degli interessieconomici e politici della classeoperaia.Ribadiamo ciò che abbiamoaffermato in altre occasioni: lavia da seguire sta nel rafforzaree unire politicamente le correntie le posizioni classiste, i settoripiù combattivi esistenti nei varisindacati. Questo è possibile sviluppandoun lavoro sistematico alla basedei sindacati - senza alcunaillusione di poter cambiare lalinea della burocrazia o spostarea sinistra l’apparato -consolidando le nostre posizionidi fronte ai dirigenti chedimostrano di essere complicidei capitalisti, costruendomomenti di lotta ed organismicomuni, etc. La lotta per la riammissionedegli espulsi dai sindacati, per

la cacciata dei burocrati chefacilitano l’offensiva padronaledev’essere un aspettopermanente di questa attività.Dobbiamo definitivamente direNO alla frammentazione, allad i s p e r s i o n e ,all’autoreferenzialità delle forzedei lavoratori; dobbiamofavorire i tentativi di unità nellalotta dei lavoratori, dicostruzione del fronte unicoproletario e della sua spinadorsale, un vero sindacato diclasse. Questa attività è fondamentaleai fini della formazione di unautentico Partito comunista edin tutto il periodo diaccumulazione e preparazionedelle forze proletarie per lefuture azioni rivoluzionarie.

Maggio 20164

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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Il proletariato italiano ha bisogno di una Costituzione socialista

Nel trapasso dal regimemonarchico al regimerepubblicano, la Costituzionedel 1947 ha garantito la pienacontinuità dello Stato dellaborghesia italiana qualesovrastruttura del sistemacapitalistico.

Qual è la sostanza diclasse del vigente ordinamentocostituzionale? L’attualeCostituzione italianapresuppone, e sanzionanormativamente, l’esistenza delmodo di produzionecapitalistico, del mercatocapitalistico e dellacompravendita della forza-lavoro; garantisce la proprietàprivata della terra e la proprietàprivata dei mezzi di produzione;garantisce la libertà diinvestimento del capitaleprivato, con la compravenditadella forza-lavoro operaia, losfruttamento del lavoro salariatoe il profitto capitalistico.

Gli operai e le operaie, lelavoratrici e i lavoratori italianihanno bisogno di una nuovaCostituzione che, quando saràavvenuta la presa del poterepolitico da parte del proletariatoe dei suoi alleati, sancisca -anche normativamente - ladittatura proletaria e laconseguente liquidazione delpotere politico dell’oligarchiacapitalistica ed imperialisticaitaliana. Una Costituzionesocialista che sarà, quindi, ilfrutto di una vittoriosarivoluzione proletaria nelnostro paese, una rivoluzione dicui mancano ancora lecondizioni politiche soggettive,ma di cui esistono da decennitutte le condizioni oggettive - dinatura economica e sociale - peril suo successo.

1. La Costituzione di cuihanno bisogno gli operai e ilavoratori italiani è unaCostituzione che non si limiti afissare i diritti formali dei«cittadini», ma garantiscacostituzionalmente questidiritti ai proletari e a tutti ilavoratori, e soprattutto indichii mezzi concreti per dareesecuzione a tali garanzie non inun lontano e imprecisato futuro,ma nell’attualitàpostrivoluzionaria. Lo Statosocialista garantirà, anche connorme costituzionali, la fine

dello sfruttamento dell’uomosull’uomo, l’abolizione dellaproprietà privata dei mezzi diproduzione e di scambio,sostituita dalla loro proprietàsociale, collettiva; garantirà laconduzione dell’economianazionale (industrie, banche,grandi imprese commerciali),sulla base di un pianocentralizzato; garantirà, dopo lanazionalizzazione della terra, laformazione di aziende collettivee di aziende statali nel settoreagricolo.

2. La Costituzionesocialista darà alla Repubblicaitaliana la forma statale di unarepubblica popolare basata suiConsigli (di fabbrica, diquartiere, di villaggio) e su tuttigli altri organismi che la classeoperaia e gli altri lavoratori sisaranno dati nel corso delprocesso rivoluzionario e perl’esercizio del potereproletario.

Una Repubblica basata suun’Assemblea nazionale unica,democraticamente eletta comeorgano sia legislativo cheesecutivo in rappresentanzadella classe operaia e di tutti ilavoratori, con la fine delparlamentarismo borghese edell’inutile istituto dellaPresidenza della Repubblica, econ ampie forme diautogoverno locale. Gli attualimagistrati di carriera sarannosostituiti da giudici popolarieletti a suffragio universale erevocabili, così come sarannorevocabili i dirigenti efunzionari pubblici (retribuitiin misura non superiore aquella degli operai).

3. A ogni cittadino saràgarantito costituzionalmente ilpieno diritto di parola, distampa, di riunione e diassociazione per sviluppare econsolidare la democraziaproletaria; alle lavoratrici e ailavoratori saràcostituzionalmente garantito ildiritto di sindacalizzazione, dimobilitazione e di sciopero.

Lo Stato socialista avrà ilcompito di assicurare a tutti unlavoro garantito da precisenorme costituzionali: sia permezzo di un sistema di pubblicaistruzione e formazioneprofessionale in virtù del qualepossa sempre esservi, da parte

dei cittadini, una domanda attivadi lavoro, sia per mezzo di unapolitica economica che dia alloStato proletario la possibilitàdi soddisfare tale domanda neivari campi dell’attivitàsociale.

E sarà a tutti garantito unservizio sanitario nazionaleinteramente gratuito, con liberoaccesso agli ospedali e allecliniche.

4. La Costituzionedell’Italia socialista, riconosceràa tutti i cittadini il diritto diprofessare liberamente lapropria fede religiosa e dipraticarne il culto, così comesarà riconosciuta la libertà dipropaganda atea; regolerà irapporti fra lo Stato socialista, laChiesa cattolica e tutte leconfessioni religiose sulla basedella più rigorosa separazione,con abrogazione di tutte lenorme che hanno recepitonell’ordinamento dello Statoitaliano i Patti Lateranensi del1929, l’Accordo del 1984 fral’Italia e la Chiesa cattolica ele varie intese con le altreconfessioni religiose.

5. Con esplicite normecostituzionali sarà stabilito chel’Italia socialista avrà il diritto didifendersi militarmente controtentativi di aggressione ad operadi altri paesi, ma non prenderàmai parte a guerreimperialiste di rapina contropopoli e nazioni oppresse, nèparteciperà a qualsiasialleanza internazionaleimperialista e guerrafondaia;la nuova Costituzione vieterà,inoltre, in modo assoluto lapresenza sul territorio italianodi basi militari straniere e ditruppe straniere.

«I comunisti sdegnano dinascondere le loro opinioni e leloro intenzioni», dicevanoorgogliosamente Marx ed

Engels nel “Manifesto delPartito Comunista”. E noicomunisti dichiariamoapertamente: al posto delleingannevoli teorizzazioni deicostituzionalisti del capitale, alposto della falsa e ipocrita«divisione dei poteri» delleCostituzioni borghesi, un solopotere: il potere proletario!

5Maggio 2016

Fausto Bertinotti, ilriaffondatore del comunismo,che gestì le conseguenze dellasvolta della Bologninadivenendo segretario di uncontenitore socialdemocratico-movimentista dove far sbollirela rabbia e le illusioni di tantigenerosi compagni, hadefinitivamente calato lamaschera. Nell'intervista al Corsera del19 aprile ha infatti recitato ilDe Profundis per il movimentooperaio e osannato gli affaristicattolici integralisti di CL.Massimalista era edemocristiano finirà, dopo averpreso per i fondelli migliaia dionesti compagni, dopo avervissuto senza aver mailavorato, godendo pure di unapensione da privilegiato.Proprio come i preti con cui sela intende.La squallida vicenda deve farriflettere chi ancora non hacompreso che solo sulla basedel marxismo-leninismo,espressione scientifica degliinteressi del proletariato, edella sua applicazione allaconcreta realtà del nostropaese, è possibile risalire lachina e andare alla riscossa.Compagni proletari, rompetecon l’opportunismo, unitevialla nostra attività!

L’ultima cena di un rinnegato

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NO all’intervento militare in Libia!Obama si è recentementeesibito in una falsa autocriticasulla guerra in Libia. Da un lato ha ammesso losbaglio del 2011, cioè ibombardamenti che portaronoalla caduta e all’assassinio diGheddafi (lo ha definito l’errorepiù grave della sua presidenza). Ma dall’altro persevera nellastessa politica imperialista dellebombe, coinvolgendo il vassalloitaliano che dovrebbe svolgere ilruolo di leader, ovviamente dicopertura, nell’aggressionemilitare in gestazione. Non è certo un caso che Obamadopo otto anni di presidenzacontrassegnati da una politica diguerra senza fine (permanenzadelle truppe in Afghanistan,ritorno in Iraq, interventi inSiria, Somalia, Yemen, Pakistan,guerra per interposto governo inUcraina, ampliamento dellaNATO, etc.) ora plaude al ruolosvolto da Hillary Clinton, che siprepara a prendere il suo postoalla Casa Bianca. L’ex Segretaria di stato - comeè noto - tutto è fuorchè unacolomba della pace.Rudy Giuliani, l’ex sindaco diNew York, non ha avuto pelisulla lingua definendola“responsabile della creazionedell’organizzazione terroristache controlla parti della Siria edell’Iraq”.E Paul Craig Roberts - ex falcodell’amministrazione Reagan -ha ammesso apertamente che fula Clinton “ad armare e

finanziare i gruppi jihadisti inSiria per ottenere ilrovesciamento del governo di AlAssad”.Dunque è chiaro quello che ciaspetta: la continuazione dellapolitica di guerra e terrore volutadall’imperialismo USA, che intal modo cerca di mantenere lasupremazia mondiale.E il governo italiano? Renzi indifficoltà politica avevamomentaneamente fatto marciaindietro sull’intervento militarein Libia. Serviva solo perplacare la vasta opposizionepopolare alla guerra, prenderetempo e preparare al meglio lapiù grande operazione militareall’estero dell’imperialismoitaliano dal 1945 ad oggi.Nel frattempo ha lavorato perl’invio delle truppe in Iraq, sulladiga di Mosul, al servizio deinordamericani e degli affari delmonopolio Trevi. Non è una novità. Sono 25 anniche i governi italianipartecipano a tutte leaggressioni militari USA,NATO e ONU, calpestando laCostituzione. Nel 2011 l’Italia – vecchiapotenza coloniale - partecipòall’aggressione militare in Libia,creando una situazione in cui siè avvantaggiato ilfondamentalismo islamico.Oggi gli stessi protagonistidell’intervento armato del 2011si preparano di nuovo a“stabilizzare la Libia” a suon dibombe.

Per farlo hanno messo in piedi ilgoverno di Al Sarraj, un quislingdegli USA e dell’UE in un paesecollassato e dilaniato da fazionicontrapposte. Gentiloni è corso in Libia adichiarare il suo appoggiopolitico ed economico (nonchèmilitare) a questo fantoccio, chepoco dopo ha chiesto aiutointernazionale per “proteggere”i pozzi di petrolio. L’intervento di USA, Italia, GB,Francia e Germania si avvicina.L’imperialismo italiano sarà inprima linea. Centinia di soldati eaddestratori sono in partenza peril “bel suol d’amore”. Il pretesto sarà la lotta alterrorismo e all’immigrazione,ma il vero scopo è accaparrarsiuna fetta della Libia per gliinteressi dell’ENI e delleindustrie militari. Diciamo NO all’intervento ealle aggressioni militariimperialiste, che sono

indissolubilmente legate allapolitica di austerità e alle misurereazionarie che restringono idiritti dei lavoratori. Alziamo la voce, diamo vita allaprotesta sociale, mobilitiamocicontro la politica di guerraportata avanti dal governoRenzi, che aggrava i numerosiproblemi esistenti e comportarischi enormi.Costruiamo un fronte diopposizione popolare allaguerra, per il ritiro di tutte letruppe inviate all’estero, per direbasta alle spese militari e allamilitarizzazione, per cacciareRenzi e uscire dalla NATO edalla UE guerrafondaie, a fiancodella resistenza dei popolioppressi dall’imperialismo. Solo demolendo questosistema che generainevitabilmente le guerre dirapina si potrà avviare unapolitica di pace ecollaborazione fra i popoli!

Maggio 20166

Il marciume del capitalismoUno scandalo al giornoevidenzia il carattereparassitario e furfantescodell'oligarchia finanziaria e deisuoi manutengoli. La pubblicazione del dossier"Panama Papers” ci informa chemigliaia di esponenti del verticedella piramide sociale,capitalisti, leaders politici, altifunzionari e vip (da DavidCameron a Mubarak, da Assad aSalman d'Arabia), gli stessi chenon perdono occasione per farsibelli con paroloni pieni disdegno verso corruzione edevasione fiscale, hanno dirottatofiumi di denaro verso i paradisifiscali. Un’enorme truffa, tipicadi un sistema putrescente ecriminale.

Gli italiani coinvolti a variotitolo, sarebbero circa 800, fracui il “magnager” Luca Corderodi Montezemolo; presenti ancheUBI, Unicredit e una società diFinmeccanica, oltre a centinaiadi altri predatori antisociali. Questo casinò finanziario siaggiunge al recente scandalopetrolifero che vede coinvoltialti papaveri legati al governoRenzi (vedi pag. 2).“Panama Papers” ha anchesvelato che accanto a nomiappartenenti al capitale e jet set"occidentale", ci sono anche irevisionisti, come i familiari delleader cinese “comunista” XiJinping, e personaggi indicaticome vicini a Putin (ironia dellasorte, assieme a quelli dell"arci-

nemico", il presidente ucrainoPoroshenko). Hai voglia a smentite! Quando sitratta di interessi i “biechicapitalisti occidentali” vannosottobraccio ai loro “oppositori”,a cui purtroppo spesso guardanocon simpatia e danno supportopolitico anche organizzazioni emilitanti che si definiscono“comunisti e rivoluzionari”.In realtà, si tratta dirappresentanti del capitalemonopolistico finanziario diblocchi imperialisti rivali,accumunati dall'identico odioper la classe operaia e le massepopolari, ugualmenteespressione del marciumeimperialista. Il compito del proletariato non è

quello di appoggiarsi su ungruppo di predoni percombatterne un altro, ma dicombatterli tutti per conquistarecon la rivoluzione una società incui i mezzi di produzione e discambio siano proprietà comunee in cui l’economia opererà sullabase di una pianificazionecentralizzata, sotto il controllodella classe operaia. Questo allo scopo di soddisfare ibisogni materiali e culturali dellasocietà, non i profitti e le renditedei parassiti di “Panama Papers”,in cui si può leggere l’essenzadel capitalismo moribondo.Per riuscire in questa grandeimpresa serve la guida di unPartito comunista che abbiasalde basi marxiste-leniniste!

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Verso il Campeggio Internazionaledella Gioventù Antifascista e AntimperialistaNello scorso numero abbiamopubblicato la Convocazione del25° Campeggio Internazionaledella Gioventù Antifascista eAntimperialista, che si terrà dal3 al 10 agosto nella RepubblicaDominicana.Rinnoviamo l’appello aigiovani del nostro paese perpartecipare a questoimportante eventointernazionalista. Scriveteci,prendete contatto per temposcrivendo [email protected] gioventù sono statescaricate negli anni scorsi, e sicontinuano a scaricare, leconseguenze più pesanti dellacrisi capitalistica.La disoccupazione giovanile,cresce ogni anno, perfino neipaesi con maggiore sviluppocapitalista, senza riguardo allivello di preparazioneraggiunto. Il traffico di esseri umani e losfruttamento sessualecolpiscono principalmente igiovani. Davanti alla mancanza diopportunità, cresce il numero digiovani che si vedono obbligatia lasciare la scuola per essere

sottomettessi a processilavorativi massacranti epericolosi, oppure in molti casisi dedicano alla criminalità o alconsumo di droghe.Vediamo che le prime vittimedelle migrazioni che succedonoin Europa sono stati i giovani. Sono anche i primi a cadere esoffrono una maggioremortalità nelle guerre cheprovoca il capitale, tra icombattenti come nellapopolazione in generale.E spesso sono fatti sparire, sonotorturati e uccisi dai regimireazionari e fascisti, come èsuccesso ai 43 studentimessicani di Ayotzinapa, ecome è successo a Regeni.Nonostante tutte le piaghedell'umanità che porta con sél'imperialismo ed il suo socio, ilfascismo, i giovani nonsmettono di lottare. In molti paesi del mondo alzanola bandiera della lotta control’offensiva capitalistica e lareazione politica, si oppongonoalla politica delle guerreingiuste e di rapina, allamilitarizzazione della società,alla repressione delle classidominanti.

Ad alta voce occupano lestrade, le piazze, i territori. Indiversi luoghi e in formediverse, ma sempre resistendo,si unsicono e si mobilitano pervivere nell’eguaglianza, senzalo sfruttamento e senza guerre. Le nuove generazioni, le piùvaste dell’intera storia delgenere umano, sono quelle chefaranno la rivoluzione,abbatteranno l’infame sistemacapitalistico e trasformerannoil mondo. Sono il motore che spinge icambiamenti più che mainecessari per vivere in unasocietà volta al benessere delle

masse e non al profitto. Perciò è necessario ampliare epotenziare fin da oggi lapartecipazione politica esociale dei giovani, lo scambioe la condivisione di esperienze,il rafforzamento dei legami,con la finalità di elevare lacoscienza e promuovere lapreparazione teorico-pratica,per renderli protagonisti edirigenti delle risposterivoluzionarie, antimperialisteed antifasciste alla situazioneche vive l'umanità, unificare glisforzi ed praticare lasolidarietà. Forza, andiamo alCampeggio!

7Maggio 2016

Brasile: la via di uscita è il potere popolare!In Brasile la Camera deideputati ha approvato la messain stato di accusa di DilmaRousseff per corruzione. Ilprocedimento passa ora alSenato. L’impeachment è statoorchestrato da un’opposizionesostenuta dal potente appoggiodella borghesia e finanziato dagrandi società multinazionali,radio e televisioni che non haaccettato la sconfitta nelleultime elezioni. La piccola emedia borghesia, le bandefasciste sono in piazza a favoredell’impeachment. Dietro lacandidatura dell’opportunistaMichel Temer alla presidenza edietro lo slogan della “salvezzanazionale” agiscono la grandeborghesia e l’imperialismoUSA, che cercano di recuperareposizioni nel paese e nelcontinente latinoamericano.Senza dubbio il governo diDilma soffre un gravedeterioramento. Esso è dovutonon solo al fattore corruzione,che pesa molto nella politicabrasiliana, come in tutto ilsistema capitalistico, essendouna delle sue tipiche

caratteristiche. Esiste anche unforte malcontento popolare chesi è espresso nelle molteplicimanifestazioni di piazza controil rincaro dei prezzi deitrasporti, le elevate tasse checolpiscono settori popolari, peril diritto alla casa, alla salute,all’educazione, al lavoro. Unaprotesta che si è amplificata conle conseguenze di una crisieconomica scaricata sulle spalledei lavoratori e del popolo, chesi è espressa con la parolad’ordine “Via Dilma! Viatutti!”. Queste mobilitazioni dimassa dunque non possonoessere viste unicamente comeuna manipolazione delle destre.I governi del PT di Lula e diDilma sono governi riformistiche non hanno cambiato lastruttura economica e socialedel Brasile. Hanno governato afavore della oligarchia e dellemultinazionali, che hannoservito come efficientiamministratori del paese,assicurando i loro privilegi eampi spazi per i loro affari eprofitti. Si sono fatti finanziarele campagne elettorali dai

monopoli e hanno pregiudicatogli interessi delle massepopolari alle quali sono statilimitati diritti e libertàdemocratiche. Il PT ha traditogli interessi dei lavoratori ed èfortemente delegittimato. Nonha più la forza né l’autoritàmorale per continuare aingannare la classe operaia. Lasua pratica politica lo hasmascherato agli occhi deglisfruttati per quello che è: unpartito a sostegno del capitale,con dirigenti degenerati, chenon rappresenta più nessunaalternativa per i lavoratori. InBrasile i comunisti sonoimpegnati in questa fase adifendere le poche libertàdemocratiche ottenute, che sonosotto minaccia, sviluppandol’iniziativa politica e lamobilitazione popolare peraffermare un camminocompletamente indipendentedal riformismo e opposto alledestre. Come dicono i nostricompagni del PCR “No allaretrocessione! La via di uscitadalla crisi del paese è il poterepopolare!”.

Il vento della storiaPiù della metà dei cittadini russiritiene che Stalin ha svolto unruolo positivo, stando ai risultatidi un sondaggio realizzatodall'istituto Levada. Il 57% ritiene interamente oparzialmente corretto che "Stalinfosse un leader saggio che hacontribuito a rendere l'UnioneSovietica forte e prospera". Si tratta del livello massimo diapprovazione per il grandebolscevico, più del 10% rispettoa un analogo sondaggiorealizzato quattro anni fa. La popolarità e la stima perStalin, che realizzò il socialismoe guidò il popolo sovietico allavittoria contro il nazismo nellaSeconda Guerra Mondiale,continuano a crescere, gliomaggi si moltiplicano."So che dopo la mia morte sullamia tomba sarà deposta moltaimmondizia. Ma il vento dellastoria la disperderà senza pietà."(G. Stalin).

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Maggio 20168

Manifesto per il Primo Maggio 2016Operai e lavoratori di tutti ipaesi! I capitalisti e i loro governicontinuano senza pausel’offensiva contro i lavoratori e ipopoli.I licenziamenti el’intensificazione forzata dellosfruttamento, le riduzioni disalario e il peggioramento dellecondizioni di lavoro, laflessibilità e la precarietà dellavoro, i piani di austerità e legrandi ingiustizie incrementanoi profitti dei monopoli eaggravano la situazione dellemasse lavoratrici. Al giorno d’oggi, la miseriacolpisce ampi strati di lavoratoriche producono tutta la ricchezzasociale, la disoccupazionegiovanile ha conseguenzedrammatiche, mentre un pugnodi ricchi diviene sempre piùricco.Le corrotte classi dominantirafforzano i metodi autoritari eprepotenti dei loro governi,liquidano i diritti e le libertàdemocratiche dei lavoratori,reprimono duramente leproteste operaie e popolari, perperpetuare così i loro privilegi eil loro potere.Le potenze imperialiste ecapitaliste sono sul piede diguerra, contro gli interessi dellaclasse operaia e dei popoli.Riarmano, diventano semprepiù aggressive per imporre il

loro sfruttamento e dominio. Come risultato della spoliazioneeconomica e delle guerre disaccheggio, si producono grandiondate migratorie dai paesipoveri e dipendenti a quelliricchi e dominanti che chiudonole loro frontiere. Allo stesso tempol’imperialismo con le sue guerree aggressioni militari genera ilterrore reazionario e fascista,che è utilizzato per ridisegnarele mappe di intere regioni emantenere le massenell’oscurantismo. Nella situazione attuale, checomprova che il capitalismo èincompatibile con gli interessidella classe operaia e dei popoli,la CIPOML chiama a celebrarequesto Primo Maggiorafforzando l’unità e lasolidarietà di classe, per crearenella lotta comune il fronteunico di tutti i lavoratori control’offensiva capitalista, lareazione politica, la politica diguerra imperialista e il terrorefascista. Che la classe operaia riprendafiducia nella propria enormeforza e rafforzi la sua unità e lalotta in ogni paese e in tutto ilmondo.Estendiamo e intensifichiamo lalotta contro lo sfruttamentocapitalista e gli attacchi deipadroni, che sono favoriti dailoro complici opportunisti, per

la difesa intransigente degliinteressi politici e economicidella classe operaia e delle sueorganizzazioni, affinché il pesodella crisi ricada sulle classidominanti. Estendiamo e intensifichiamo lalotta contro la reazioneborghese in tutte le sue forme,alziamo la bandiera delle libertàe dei diritti della classe operaiae delle masse popolariminacciati dalla borghesia edalle forze reazionarie efasciste. Estendiamo e intensifichiamo lalotta contro le guerre di rapina,gli interventi imperialisti,contro la corsa agli armamenti ele misure di militarizzazioneapplicate dai governi borghesi.

Uniamo e rafforziamo in ognipaese le organizzazioni dellaclasse operaia contro laborghesia, per spezzare lacatena imperialista ed edificarela nuova società senzasfruttamento dell’uomosull’uomo. Viva il Primo Maggio, giornatainternazionale di solidarietà delproletariato! «Proletari di tutti i paesi,unitevi!»

Aderente alla Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

Continua il flusso migratoriocausato dalle politiche didepredamento e di guerra, disostegno ai regimi reazionari daparte dell’imperialismo. Di fronte a questo fenomeno gliStati della UE alzano i muri,aumentano il controllo militareper respingere i migranti,invece di incrementare gli aiutie le strutture di accoglienza. A febbraio la commissione UEha inviato un intollerabileultimatum alla Grecia peristituire campi diconcentramento dei migranti daespellere. A marzo ha mercanteggiato unvergognoso accordo col regimedi Erdogan: 6 miliardi di europer deportare in Turchia imigranti arrivati in Grecia. Si rafforzano le operazioni“Frontex” che provocanol’aumento del numero dei

naufragi in mare dei migranti.L’Austria, con l’ok dellaMerkel, vuole chiudere ilBrennero.E’ in atto un inaccettabilerespingimento collettivo della“democratica” UE che imponeuna politica di divisione deimigranti tra “regolari eirregolari, legali e illegali”. Intanto, nei singoli paesi sisfrutta più intensamente laforza-lavoro di chi è riuscito adentrare, aumentando laconcorrenza e la pressione sullaclasse operaia nativa. Contro la “’UE fortezza” e lapolitica nazionalista exenofoba, contro gli interventiimperialisti, sviluppiamo lasolidarietà di classe con imigranti, difendiamo i comuniinteressi di tutti i lavoratori. I nostri nemici non sono imigranti, sono i capitalisti!

No alle barrierecontro i migranti!

Solidarietà e appoggio al popolo dell’EcuadorLa Conferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)esprime sentite condoglianzealle famiglie delle vittime epiena solidarietà con il popolodell’Ecuador colpito da un forteterremoto. Come sempre nel regimecapitalista i più colpiti da questifenomeni naturali sono i piùpoveri, i lavoratori nullatenenti.(....)La CIPOML chiama i suoimembri, la classe operaia e ipopoli dell’America Latina edel mondo a esprimere in modomilitante la solidarietà conquesto popolo impegnato, dadecenni, nella battaglia contro ilsaccheggio e la dominazioneimperialista, per la sovranitànazionale, il progresso sociale eper un vero cambiamentorivoluzionario.Chiamiamo anche leorganizzazioni sanitarie e

umanitarie a intensificare i lorosforzi per attivare gli aiutiurgenti e necessari allapopolazione colpita. Diffidiamo il governoautoritario e prepotente diCorrea di non approfittare dellasituazione per limitare le libertàdemocratiche e popolari ecriminalizzare la protestasociale e politica. La crisi e ledevastazioni siano pagate daicapitalisti e dai ricchi!Che l’oppressione e le tragedieche soffrono i popoli per causesociali e ambientali spingano ilavoratori e i popoli di tutti ipaesi a dire NO alle politiche diintervento, ingerenza e guerraimperialista, NO alle spesemilitari e ai muri razzisti. SI auna politica di aiuto reciproco,pace e solidarietà internazionaledei lavoratori e dei popoli, SI aun mondo nuovo e socialista!

Com. di Coord. della CIPOML

Comitato di Coordinamentodella ConferenzaInternazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)