Zaba 2, anno 5

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1 IL MENSILE DEGLI STUDENTI DEL PARINI Un libero spazio d’espressione L’unico autentico bar pariniano al 100% ENJOY NANDO’S BAR! Numero 2 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX “Autunno?” direte voi, “Non lo sa che da due mesi è ormai autunno?” Chiamano autunno il giorno dopo il 21 settembre, non importa quale esso sia, non conta se l'aria è più calda del giorno precedente. Lo chiamano au- tunno anche fra set- tembre e ottobre quando foglie scolo- rite tremano sugli al- beri, le pozzanghere si compongono e si disfano sotto tiepidi acquazzoni, mentre la luce cede sempre più all'arroganza dei lampioni. Eppure basta pen- sare a due mesi fa, al- l'inizio della scuola: uscivamo di casa con una felpa, o una giacca leggera, scaldati da un sole pal- lido ma presente. Le rondini affollavano il cielo insieme a qualche volatile smarrito. Le strade non erano ancora ricoperte da un rosso fogliame e il cielo rispecchiava l'azzurro del mare. Ma era autunno la scorsa domenica, in una casa un po' troppo calda, un in- cessante ticchettio bagnava i vetri delle finestre. È ormai autunno ogni mattina, quando usciamo di casa canticchiando una canzone o sfogliando distratta- mente un quotidiano e sembra notte mentre il regolare fruscio (o mormo- rio?) della pioggia ha preso il posto del cinguettio dei passeri. È autunno anche questa domenica sera, sono solo le sei, ma fuori è buio, non so più cosa fare e non mi resta altro che prendere carta e penna e lasciare che siano le parole a prendere il controllo della mia mente... ...e non solo di domenica, ma in ogni momento è piacevole e rilassante scri- vere. Tutti noi scriviamo qualcosa e a volte vogliamo condividerlo con altri, ecco perché anche questo mese zaba- ione è ricco di articoli, dalle complesse tematiche della xe- nofobia, dei pregiu- dizi e del maltrattamento degli animali, le ba- lene in questo caso, a recensioni di film e racconti dall'altra parte del mondo. Novità di questo numero è la pubbli- cazione di un arti- colo di una ragazza, esterna alla reda- zione, che ci parla di Dalì, il pittore in- compreso. Autunno di Francesca Chiesa Visto che robba 2 La caccia alle balene 5 E tu, di cosa hai paura? 6 L’apparenza 7 Recensioni al cinema 8 Salvador Dalì: arte geniale 9 Metamorfosi di un frigorifero 10 Una zabaioniana agli antipodi 11 The echoing green 12 Cosa disse il ProFeta a uno studente... 13 Zabaoroscopo 14 Carmina dant panem 16 Indice

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I L M E N S I L E D E G L I

S T U D E N T I D E L PA R I N I

U n l i b e r o s p a z i o

d ’ e s p r e s s i o n e

L’unico autentico bar

pariniano al 100%

ENJOY

NANDO’S

BAR!

Numero 2 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

“Autunno?” direte voi, “Non lo sa cheda due mesi è ormai autunno?”

Chiamano autunno il giorno dopo il21 settembre, nonimporta quale essosia, non conta sel'aria è più calda delgiorno precedente.Lo chiamano au-tunno anche fra set-tembre e ottobrequando foglie scolo-rite tremano sugli al-beri, le pozzangheresi compongono e sidisfano sotto tiepidiacquazzoni, mentrela luce cede semprepiù all'arroganza deilampioni.Eppure basta pen-sare a due mesi fa, al-l'inizio della scuola:uscivamo di casa conuna felpa, o unagiacca leggera, scaldati da un sole pal-lido ma presente.Le rondini affollavano il cielo insiemea qualche volatile smarrito. Le stradenon erano ancora ricoperte da unrosso fogliame e il cielo rispecchiaval'azzurro del mare.Ma era autunno la scorsa domenica, inuna casa un po' troppo calda, un in-cessante ticchettio bagnava i vetridelle finestre.È ormai autunno ogni mattina,quando usciamo di casa canticchiandouna canzone o sfogliando distratta-

mente un quotidiano e sembra nottementre il regolare fruscio (o mormo-rio?) della pioggia ha preso il posto delcinguettio dei passeri. È autunno

anche questa domenica sera, sonosolo le sei, ma fuori è buio, non so piùcosa fare e non mi resta altro cheprendere carta e penna e lasciare chesiano le parole a prendere il controllodella mia mente...

...e non solo di domenica, ma in ognimomento è piacevole e rilassante scri-vere. Tutti noi scriviamo qualcosa e avolte vogliamo condividerlo con altri,ecco perché anche questo mese zaba-ione è ricco di articoli, dalle complesse

tematiche della xe-nofobia, dei pregiu-dizi e delma l t ra t tamentodegli animali, le ba-lene in questo caso,a recensioni di film eracconti dall'altraparte del mondo.Novità di questonumero è la pubbli-cazione di un arti-colo di una ragazza,esterna alla reda-zione, che ci parla diDalì, il pittore in-compreso.

Autunnodi Francesca Chiesa

Visto che robba 2La caccia alle balene 5E tu, di cosa hai paura? 6L’apparenza 7Recensioni al cinema 8Salvador Dalì: arte geniale 9Metamorfosi di un frigorifero 10Una zabaioniana agli antipodi 11The echoing green 12Cosa disse il ProFeta a uno studente... 13Zabaoroscopo 14Carmina dant panem 16

Indice

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Numero 2 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

VISTO CHE ROBBA?(Perdiana, zio, tutte le news più hot della skuola!!)

di Roberto Croci

Componente Eletti

Personale A.T.A.Sig. BANCONE Nicola

Sig.ra PUERARI Myriam

Docenti

Prof. AZIANI Paolo

Prof. CAFIERO Davide

Prof.ssa CECCATELLI Giovanna

Prof.ssa CHIAPPELLA Laura

Prof. COCCIA Pasquale

Prof. LANDI Fabio

Prof.ssa STANGHERLIN Marinella

Prof. ZENI Mauro

Studenti

Sig.ra CASOTTO Sara

Sig. FERRARI Rodrigo

Sig.ra GALLARATI Francesca

Sig.ra SICA Chiara

Presidente →Genitori

Sig. BOTTINI Aldo

Sig.ra CASTELLANI Raffaella

Sig.ra MARINONI Maria Elisabetta

Sig. RAIMONDI Elio

(?) Prof. PEDRETTI Carlo Arrigo

In seguito alle elezioni del 14 e 15 novembre, il Consiglio d'Istituto risulta così composto:

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Numero 2 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

STUDENTI

Come era già scontato, i quattro seggisono toccati due ad una lista e due adun'altra. Gallarati e Sica elette per ilCollettivo, Ferrari e Casotto per Par.In.I.Benché il Collettivo Rebelde abbia to-talizzato uno stacco di quasi 5 puntipercentuali sulla lista avversaria (gra-fico 2), il vigente sistema elettorale pro-porzionale non gli ha permesso diottenere la maggioranza dei seggi.Sorprendente il numero di schedebianche e nulle, il cui totale sommatoragginge quota 79, più del 10% deivoti totali (grafico 5). Fra le schedenulle si registrano chicche uniche quali:vari voti alla lista "Onore e Gloria", concrocette apposte su nomi e cognomidi studenti della classe II C, scritti adhoc dai votanti con tanto di quadratinia sinistra; "Paris Hilton"; "Mi rifiuto!"; ri-formulazioni a sfondo sessuale del co-gnome "Sica"; "Thomas Menardi";alcune schede "artisticamente" deco-rate (se ne segnala una con barchettee frasi oscene inneggianti alla fellatioe all'omosessualità maschile); ma, so-prattutto, circa 30 schede "Votantonio"(con la variante "Votantonio la trippa"),segno inoppugnabile della chiara ecomediatica di chi scrive.L'unico possibile ragionamento poli-tico su queste elezioni studentesche èche, come forse trapelava da qualchesporadico accenno nel nostro SpecialeElezioni, i consensi ottenuti dalle dueliste non hanno alcuna radice politica. Come lo si capisce? Disaggregando idati. Il Collettivo ha prevalso in modopiù netto (116 a 84) nel seggio n°4,quello che comprendeva anche il corsoD – frequentato da tre delle quattrocandidate.Nel seggio n°5 (corsi E, F, G) il Collettivoha vinto di misura (121 a 109). Infattiuna delle candidate elette del Collet-tivo frequenta il corso F; l'eletta diPar.In.I il corso E.

Quindi: più che scegliere il miglior rap-presentante, gli studenti hanno crocet-tato il nome della persona checonoscevano meglio – o forse del-l'unica che conoscevano. Speriamo al-meno che gli eletti sappianocollaborare tra loro e continuare a dia-logare per tutto l'anno scolastico con

la propria "base" elettorale, promuo-vendone le istanze.Si parva licet componere magnis, que-sto piccolo voto scolastico – sia perl'enorme spessore dei candidati sia perl'esito prevedibilmente frustrante – nonfa che echeggiare le nostre dinamichepolitiche nazionali.

Grafico 1: percentuale dei votanti sul to-tale (761)

Grafico 2: ripartizione dei voti alle dueliste

Votanti Assenti Par.In.I. Collettivo Rebelde

Grafici 3 e 4: computo delle preferenze ai candidati delle liste studentesche

Grafico 5: voti validi e non validi fra glistudenti

Schede valide

Schedebianche

Schede nulle

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DOCENTI

La divisione degli insegnanti in duegruppi contrapposti, scaturita da varielitigiosità interne, non ha impedito allalista con il maggior numero di candi-dati di aggiudicarsi quasi tutti i seggiin palio (7 su 8). In ogni caso, questeelezioni hanno segnato un rinnova-mento quasi integrale della compo-nente docenti in Consiglio d'Istituto.Degli 8 consiglieri uscenti, sono staticonfermati solo i professori Ceccatellie Zeni. Gli altri 6 sono tutti "new en-tries". Chissà se, diversamente dal-l'anno scorso, i professori saranno piùcollaborativi in caso di autogestione.

PERSONALE A.T.A.

Non c'è bisogno di grafici per illustrarela situazione. 17 gli aventi diritto, 16votanti. 9 preferenze sono state attri-biute al sig. Nicola Bancone, 7 alla si-gnora Myriam Puerari, unici 2 candidatie – conseguentemente – unici 2 eletti.

GENITORI

Anche qui abbiamo avuto lo scontrotra due liste. La lista 1 non è riuscita,con il suo misero 16%, a portare a casanemmeno un consigliere (grafico 10).Tutti e quattro i seggi spettano invecealla lista 2. Al solito, i 4 rappresentantidei genitori risultano scelti da una per-centuale assai esigua di elettori, comemostra il grafico 8. I genitori sono forsela componente che, in rapporto aiseggi, ha più peso reale sulle decisionidel Consiglio d'Istituto; ne esprimonoanche il Presidente!Ora: naturalmente è giusto che, in unademocrazia rappresentativa, i risultatidi una votazione si traducano in "posi-zioni di potere". Quando la partecipa-zione è così esigua, però, sarebbe vitaleche i rappresentanti eletti non si erges-sero con arroganza a supremi porta-voce dell'opinione generale, mamantenessero un atteggiamento pa-cato e disposto al dialogo. Purtroppo,in passato ci sono stati casi in cui que-sta sensibilità è mancata. Non si sa sein buona fede oppure per protervia, al-cuni si sono sempre rifiutati di ammet-tere l'evidenza numerica, che li

dichiarava chiaramente voci espresseda una minoranza. Sono fiducioso chequest'anno non accadrà.

Grafico 6: ripartizione dei voti, compo-nente docenti

Lista I: Per una scuola pubblica e demo-cratica

Lista II: Uniti per la qualità della scuolapubblica

Grafico 7: computo delle preferenze, lista I (docenti)Grafico 8: computo delle preferenze, lista II (docenti)

Grafico 11: computo delle preferenze, lista II (genitori)

AzianiCocciaZeniStangherlinLandiChiappellaCeccatelliBassiPiazzaSummaMarniCiullini

CafieroBragaNeroZanon

Lista I: Per una scuola pubblica e democratica Lista II: Uniti per la qualità della scuola pubblica

Lista II: Genitori per il Parini

CastellaniRaimondiniMarinoniBottiniScandianiDe Stefano

Grafico 9: percentuale di elettori sugliaventi diritto, componente genitori

Votanti

Non votanti

Grafico 10: ripartizione dei voti, compo-nente genitori

Lista II: Genitori per il Parini

Lista I: Insieme per... “Non multa sedmultum”

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L a c a c c i a a l l e b a l e n edi Gaia Scarpellini

Anche quest'anno si è consumata lacaccia alle balene da parte delle osti-nate navi giapponesi, che continuanospudoratamente a svolgere le loroconsuete attività nonostante la mo-ratoria emanata nel 1986. Questavolta il pretesto è rappresentato dallaricerca scientifica: sì, proprio così, ag-girano la legge con falsi fini scienti-fici. Infatti il Giappone, che reputa lacaccia alle balene una tradizione ra-dicata, ha rinunciato ai suoi trafficicommerciali a seguito della morato-ria ma dopo un anno è tornato allacarica giustificandosi con scuse as-surde e improbabili, pur di riprenderela tanto bramata carneficina di ceta-cei a scopi puramente commerciali.Al grave problema della caccia se neaffiancano altri – anch'essi causatidall'uomo – che ogni giorno mettonoa dura prova la sopravvivenza di que-ste specie.Tra i pericoli principali che le balenedevono fronteggiare vi sono il cam-biamento climatico, il buco del-l'ozono, l'inquinamento chimico equello acustico (dovuto ai sonar e aimotori delle imbarcazioni), la denu-trizione (conseguenza dello sfrutta-mento eccessivo delle risorse ittiche).Incuranti delle tante minacce esi-stenti, sono sempre di più le nazioni(USA, Islanda) che all'interno dellaCommissione Baleniera Internazio-nale (IWC) – organismo istituito pertutelare le popolazioni di cetacei – sischierano a favore di una riaperturadella caccia alle balene. In relazionea questa triste volontà di renderenuovamente legale la caccia di ceta-cei, l'IWC sta prendendo in conside-razione l'ipotesi di modificare oaddirittura annullare la legge in vi-gore dal 1986.Il Giappone sta dunque trascinandonel suo vortice di violenza e illegalitàdiversi paesi, che non comprendononeanche lontanamente l'entità deldanno che in questi decenni è statoinflitto alle varie specie di cetacei.Persino le grandi associazioni am-bientaliste come Greenpeace e Sea

Shepherd pa-iono aver mo-mentaneamentegettato la spu-gna di fronte adun problemamolto piùgrande di loro eprobabilmentefuori dalla loroportata.Sfruttamento,imbrogli edestinzione: èquesto il circolovizioso di ingor-digia che si na-sconde dietroalla caccia indu-striale alle ba-lene e chespazza via unapopolazione dicetacei dietrol'altra.Le statisticheparlano chiaro:le balenottere azzurre in Antartidesono l'1% della popolazione origina-ria, nonostante quarant'anni di pro-tezione totale. Alcune popolazioni dicetacei si stanno espandendo, altresono praticamente spacciate. Si stimache solo una specie di balene, quellegrigie del Pacifico Orientale, abbia re-cuperato appieno la propria condi-zione numerica originale. Le balenegrigie del Pacifico Occidentale, in-vece, sono le più minacciate in asso-luto: i circa cento esemplari rimastisono ormai sull'orlo dell'estinzione.Recenti analisi dei campioni di DNAdimostrano che nel 1800, prima delladiffusione della caccia commerciale,c'erano circa 1.500.000 megattere;oggi gli esemplari sopravvissuti allacarneficina sono solo 20.000.Sfortunatamente nessuno riesce a farvalere i diritti di questi poveri animaliperseguitati e uccisi, nonostante at-tualmente vi siano sostituti praticiper ciascuno dei prodotti che nei se-coli passati si potevano ottenere

esclusivamente dalle balene. Ma checosa ci si può aspettare da una so-cietà nella quale spesso anche i dirittidelle persone sono calpestati?Alla fine lo scopo di tutto è il guada-gno, l'arricchimento personale, altroche tradizione radicata e ricerche afavore del progresso della scienza!Questa è una schifosa e spudoratamattanza alla quale nessuno si è an-cora preso la briga di porre fine. Ci siaccorgerà di quanto fossero belle erispettabili le popolazioni di cetaceiquando ormai saranno tutte estinte,cancellate per sempre dalla facciadella Terra, e non ci sarà più nienteda cacciare. Ah, se solo queste crea-ture si potessero lamentare, se potes-sero in qualche modo reagire a tuttoil male e a tutte le ingiustizie che ven-gono loro inflitte. E invece no, nono-stante le dimensioni, restano lìimpotenti, aspettando con rasse-gnata pazienza che gli arpioni daiquali sono trafitte pongano fine allaloro lenta agonia.

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E tu, di cosa hai paura?di Elisabetta Stringhi

Da bambini si è molto più sincerie soprattutto non condizionatidalla società e dalla mentalitàdelle persone che ci circondano;dico questo perché guardando al-cuni disegni mi sono ricordata diun episodio accadutomi all’asilo.C’era un bam-bino dalla pellescura con ilquale giocavosempre e ricordobene quando lanostra maestra ciassegnò il com-pito di disegnarese stessi contutta la classe;scatenammo su-bito la nostracreatività e, inmen che non sidica, comparverodegli sgorbi chet e o r i c a m e n t eavrebbero do-vuto rappresen-tarci. Ma il fattopiù importante èche io avevo co-lorato tutti ibambini di rosaperché non con-sideravo diversoil mio compagno di giochi e, ap-punto per questo, non avevo vo-luto sottolinearne la diversità.Certo, adesso l’infanzia è tra-scorsa, ma non per questo dob-biamo smettere di essere puri e diandare oltre ciò che vediamo. Pur-troppo l’apparenza oggi è un muste non giudicare superficialmentele persone non è né facile néscontato.Xenofobia è una parola che oggisentiamo spesso ma sulla qualedovremmo soffermarci un po' dipiù; deriva dal greco e significa“paura dello straniero”, dunque deldiverso, di ciò che non cono-sciamo o che consideriamo super-ficialmente. La domanda da porsi

allora è: ”Ma perché questapaura?”Gli italiani hanno paura di questagente e di conseguenza la discri-minano, per vari motivi legati al-l’attuale situazione del nostropaese. Le politiche del governo sui

respingimenti che vanno controgli stessi principi della Costitu-zione, dell’UE e dell’ONU, l’atteg-giamento leghista del tipo“rimandiamoli tutti a casa”, i massmedia che diffondono episodi dicronaca nera contribuiscono acreare diffidenza e discrimina-zione, determinando una perce-zione negativa di queste persone.Perché non provare a pensare chegli immigrati hanno un cuore, deisentimenti, delle aspirazioni e deidiritti nonostante la loro prove-nienza, cultura, pelle e accentodifferenti? Questa gente provasentimenti, ama i propri familiari,ha dei sogni e aspira a un tenoredi vita migliore esattamente come

noi! Ecco perché molti voglionovenire in Italia, per sfuggire alleguerre, per cercare un lavoro epoter mantenere la famiglia. Sideve ammettere che queste per-sone hanno un grande coraggio alasciare il loro paese d’origine enon è da tutti abituarsi a un con-testo totalmente diverso, così lon-tani da casa … Eppure, di storiesimili ce ne sono tante. Ovvia-mente si potrebbe ribattere affer-mando semplicemente che moltiimmigrati, una volta giunti nel no-stro paese, si dedicano alla crimi-nalità. E’ vero: attirati dai soldifacili che si possono ottenere conrapine, aggressioni, spaccio, pro-stituzione e quant’altro, molti im-migrati entrano in giri poco pulitidai quali è difficile uscire. Ma nonesistono allora anche criminali ita-liani? E’ fin troppo facile puntare ildito contro di loro ed utilizzarlicome dei capri espiatori.Si dovrebbe agire in maniera op-posta perché nel ventunesimo se-colo con la globalizzazione non sipuò immaginare una società chenon sia quella multietnica, arric-chita di novità e culture diverse.Queste persone non sono d’osta-colo al nostro paese in quanto co-stituiscono una fonte di ricchezzasia culturale sia economica, svol-gono lavori che gli italiani non vo-gliono più fare e si occupano deibambini e degli anziani delle no-stre famiglie (basti pensare alle in-numerevoli colf e badanti, il piùdelle volte pagate in nero e nonregolarizzate).Una frase che mi sento ripeterespesso, “il bene e il male sonoovunque”, riassume quanto dettopoiché tutte le persone, indiffe-rentemente dalla loro prove-nienza, possono impiegare la lorovita nelle due opposte direzioni.Sta alle persone scegliere se ado-perare la loro vita al bene o almale, alla tolleranza o alla super-ficialità.

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L’apparenza inganna.L’abito non fa il mo-naco. Effettivamentepossono essere sola-mente comuni modidi dire a tutte le fa-miglie italiane, dettipopolari, pillole disaggezza dei nostrivecchi. Ma potrebbeanche essere qual-cosa di molto piùprofondo, più insitonell’animo umano. Il cavallo dilegno che arriva di fronte alle invin-cibili mura troiane, è di fatto il piùcomune esempio romanzato diun'apparenza che ha ingannato, diun regalo diventato una trappola,di un’astuta farsa. Ora, senza scen-dere troppo nell’epico, proviamo apensare come un esempio tipico,una conformista forma di regalo,abbia mitologicamente spazzatovia in una sola notte la città più po-tente di tutta l’Asia. Tornando inpicchiata sul quotidiano, sulla vitadi tutti i giorni, sulle nostre pic-cole/grandi esperienze urbane,posso raccontarvi una mia breveesperienza vissuta ultimamente inmerito:Il treno della metro è affollatissimo,non c’è nemmeno lo spazio per re-spirare e sono per l’ennesima voltain ritardo apocalittico. Trovo proba-bilmente l’ultimo posto libero delvagone ed ho da fare troppe fer-mate per lasciarlo a qualcun altro.Ho le cuffiette nelle orecchie masono troppo sgangherate per po-termi isolare completamente dalmondo circostante. Ma mentre ilmio cervello sta ancora elaborandose, dopo una infernale giornata discuola, oggi ascolto i Club Dogo oi Linkin Park, sul sedile proprio difronte al mio assisto a una scenache sbriciolerebbe qualsiasi idealeche comprende le frasi “Roma la-drona” o “rispediamoli tutti al loro

paese questi mandarini che non la-vorano da mattina a sera”: un ra-gazzo (avrà avuto una trentinad’anni sì e no), sicuramente slavo,vestito di un tamarro da far paura,con piercing, tatuaggi e orecchini,completamente rasato (diciamo-celo: uno su cui non scommette-remmo nemmeno unapreziosissima cicca Brooklyn) se nesta comodamente seduto sul se-dile; ma vedendo una signora nem-meno particolarmente anziana,chiedendo in un maccheronicis-simo italiano (tivvuoi sederre?) lecede gentilmente il posto, senza li-tigare, sbraitare o fare troppe que-stioni: glielo cede e basta.

Tornando al discorso lontanamentefilosofico intrapreso prima di que-sta ampia parentesi, il più disgra-ziato individuo che potesse saliresu quel tristissimo vagone quel po-meriggio è diventato il mio eroedella giornata, il mio esempio daseguire quando salgo sul tram osulla metro e non solo… L’ha fattosenza secondi fini, senza una man-cia o un tornaconto, solo per ilgusto di essere gentili e disponibilicon gli altri, senza dover essere perforza scontrosi, rissosi, cafoni o lec-chini, mantenendo sempre uncerto onore, un certo rispetto euna certa dignità. Potrei apportarealtre migliaia di esempi a questamia personalissima riflessione, mapenso che questo “racconto” siagià stato fin troppo esaustivo. Ilvoler squadrare le persone e met-terle dentro dei “raccoglitori”, rac-cogliendoli come degliinsignificanti file in un computer,non solo è sbagliato, pregiudiziosoe protervo, ma può anche diven-tare controproducente o addirit-tura dannoso nel caso contrario,vedendo arrogantemente il benedove magari non c’è.

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L’apparenzadi Simone Lorizzo

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15, appuntamento inaula studenti!

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Circa un anno fa, in tutti i cinema d'Ita-lia, stava avendo grande successo unfilm di origine francese, "Giù al nord",diretto da Dany Boon. Il film in que-stione trattava le discordanze dannata-mente stereotipate delle due "fazioni"nazionali: il Nord e il Sud. Per quantopossa essere straniante per noi, in Fran-cia la popolazione, per così dire, agiata,abita prevalentemente al sud, a diffe-renza nostra. Fu così che un grande re-gista, Luca Miniero (per intenderci,quello di "Gomorra") decise di renderealla popolazione italiana più credibili lesituazioni stereotipate riguardanti dia-letti, modi di fare, alimentazione e cosìvia, presenti nel film ispirato alla Francia,trasportandoli in Italia. Non c'è bisognodi dire che questa versione è molto piùsimpatica, "vera" e capibile di quella

messa in scena da Boonai nostri occhi belpae-sani.La trama è proprio lastessa: un impiegatopostale in tutto e pertutto "bauscia" (il bravis-simo Claudio Bisio)cerca di farsi trasferire aMilano, chiaramente lasua città dei sogni, maviene soppiantato da undisabile. Allora il furbomeneghino decide difingersi a sua volta di-versamente abile, ma

viene ridicolamente scoperto... così perpunizione la direzione decide di trasfe-rirlo per due anni a Castellabate, in pro-vincia di Napoli, in veste di direttoredello stabile. Parte solo, poichè la mo-glie (Angela Finocchiaro) non ha la mi-nima intenzione di spostarsi dalla suaamata Padania per andare a vivere, poi,in un luogo rozzo, pericoloso e pienodi terroni, ci mancherebbe altro!Queste sono le premesse narrative diuna storia senza segreti per chi ha giàvisto "Giù al Nord", ma che comunqueha un'idea più che nobile, eliminare ipregiudizi nei confronti del Sud, con-fermandoli. Se, con un grido, viene lan-ciata la pattumiera dal balcone, non èper rozzeria, ma solo perchè in quelmomento sta passando il "carretto" deirifiuti! La pellicola è ricca di altre incom-

prensioni culturali e, proprio per que-sto, con una certa rapidità il nostro caropolentùn comprende quanto siano stu-pidi i preconcetti. E, con lui, forse tuttinoi altri.Facendo continuamente leva sull'ideache permea tutto il film, le battute,sempre molto simpatiche e intelligenti,fanno veramente ridere di cuore, me-glio ancora se si ha una leggera infari-natura generale di dialetti meridionali.Tutto così perfetto, quindi? Non esat-tamente. Va assolutamente consideratoche in questo film le scene sono, se nonsempre identiche, molto simili alla pel-licola originale e, converrete, non famolto onore. E' dunque importante chequesta non diventi un'abitudine, perchèil cinema non si abbassi al livello crea-tivo della televisione italiana, ormai net-tamente compreomesso consideratoche Un medico in famiglia, I Cesaroni,X Factor, Il grande Fratello e un milionedi altri programmi TV sono delle chiarecopie di programmi stranieri.

COMMENTO: L'esatta riproduzioneitalianizzata della fortunata pellicolafrancese "Giù al Nord", però, un pò peril suo cast stellare, un pò per la mag-giore credibilità dei dialetti e delle abi-tudini dei meridionali, sa comunqueintrigare, divertire e addirittura far riflet-tere sullo squallido razzismo che con-taddistingue un pò troppi Padani. E nonsolo loro.

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Recensioni al cinemadi Dario Vaccaro

Chi vincerà la sfida? Ma è così necessa-rio saperlo? E' così importante la"guerra" fra i due sessi? Non credo.Questo film, "Maschi contro femmine",è la prima parte (la seconda, "Femminecontro maschi", esce a febbraio) di uninsieme di racconti a episodi, per cosìdire, che poi si mescolano tra loro instile "ma quanto è piccolo il mondo".Quest'idea sarebbe anche carina senon fosse che l'amalgamazione non hanessun fine sensato, sprecando unamezza idea simpatica. Tutti gli episodiche, è importante capirlo, non si succe-dono ma si svolgono in contempora-nea, trattano in linea di massimal'argomento del tradimento, della bel-lezza, dei sessi e, sovrastante, potenteed immenso, del sesso. In tutte le salse:tra amanti, tra lesbo, tra bisex, tra un

playboy (poco credi-bile) e tante sgualdri-nelle... in pocheparole, sesso ovun-que. Avrete capitoche non è una buonaidea portare il fratel-lino piccolo con voi avederlo, essendo lescene relativamentespinte. Questo però èun vero problemache sta alla base del film: davvero il rap-porto (perchè il film, più che una sfida,stabilisce il rapporto) tra uomo e donnaè UNICAMENTE basato su sesso a tuttoandare? Spero di no!

COMMENTO: Un film mediocre, leg-germente spiritoso; si difende in parte

grazie ad un buon cast (in particolare ilbuon Fabio de Luigi), ma la facile e ve-ramente "bassa" idea di costellare il filmdi sesso e nient'altro che sesso nongiova all'idea del rapporto uomo-donna. Speriamo che a febbraio "Fem-mine contro maschi" si riscatti anchegrazie alla Littizzetto.

Benvenuti al sud

Maschi contro femmine

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Salvador Dalì: arte genialedi Cecilia Malannino

La mostra di Salvador Dalì, “Il Sognosi Avvicina”, a Palazzo Reale, ripro-pone dopo 50 anni molte delle sueopere più famose non disposte cro-nologicamente.Dalì soleva definirsi un surrealista mail suo stile pittorico non è facilmentecatalogabile, egli utilizzava infatti nu-merose tecniche collegandosi anchead altri movimenti pittorici prece-denti o contemporanei, comeCubismo e Puntinismo.Salvador Dalì era un uomo daimodi egocentrici e stravaganti,battezzato anche “Avida Dollars”per il suo eccessivo e inusualeattaccamento al denaro.Era un grande conoscitore del-l'Arte grazie agli studi conse-guiti, e questo lo portò più voltea riferirsi proprio ad alcuni pit-tori rinascimentali e alto-medie-vali, adattando a loro alcune sueopere.Dipinse il suo primo quadro nel1910 all'età di appena sei anni, esin da piccolo ebbe come amicostretto il noto poeta Garcia Lorcacon cui trascorse buona partedella sua vita.Nel 1921 Dalì venne ammessoall'Accademia Artistica di Ma-drid che lo espulse però pochianni dopo, criticando feroce-mente le sue opere ed il suo stilenon ancora compreso comple-tamente.La posizione politica di SalvadorDalí ha ricoperto un ruolo significa-tivo nella sua affermazione come ar-tista. È stato identificato come unsostenitore ideologico del regimeautoritario di Francisco Franco, madurante la gioventù fu, in periodi di-versi, sia anarchico che comunista.Nei suoi scritti ci sono numerosianeddoti su come avesse assuntoposizioni politiche radicali più perstupire gli ascoltatori che per realeconvinzione; una volta diventato piùmaturo, le sue posizioni politichecambiarono, specialmente in conse-

guenza al fatto che il movimento sur-realista era andato trasformandosi eche i suoi più importanti esponentipuntavano a contestare duramente lesue ideologie.La musa ispiratrice della sua arte fusempre, dal primo incontro, la moglieGala che con la sua morte segnò ir-reversibilmente la vita e la carriera diDalì.

Ma egli non divenne famoso solograzie alla sua figura di pittore; si di-stinse infatti anche in ambito di de-sign e soprattutto di cinematografiaquando, nel 1929, collaborò conBunel alla regia del film “Un Cane An-daluso” a cui ne seguirono altri.Nota è anche “l'alleanza” con Disneyfamosa soprattutto grazie a un suoinedito cortometraggio a cui l'artistaprestò i paesaggi.Grazie alle numerose leggende e in-venzioni che giravano intorno allasua figura, Salvador Dalì riscosse

molto successo alla sua prima mostrapersonale a New York nel 1934.In molti dei quadri esposti alla mo-stra sono presenti, spesso simbolica-mente, allusioni sessuali visibilitramite elementi frequentemente ri-presi come il pane, le formiche, i leonio altri tipi di animali feroci.Molti altri quadri invece si basanosulla sua interpretazione personale

dell'incoscio che, dalla primateoria di Freud, giocò un ruolofondamentale nell'arte surrea-lista in generale, e in partico-lare in quella di Dalì checonsiste in una specifica tec-nica di automatismo: le imma-gini che l'artista dipinge,infatti, cercano di ricreare erappresentare la propria inte-riorità.Proprio da questo nasce il co-siddetto metodo “Paranoico-Critico” che si riscontra nei suoiquadri dove alcuni elementiche lo compongono vengonoriconosciuti e compresi solodopo una lunga ed attenta os-servazione; a primo impatto,infatti, quegli stessi elementivengono facilmente fraintesi.Molto spesso il pittore sce-glieva di riproporre opere clas-siche modificate e riadattate alproprio stile.Ciò accade ad esempio in unodei primi quadri esposti, dove,in uno sfondo classico ispirato

a Velasquez, appare una figura fem-minile nuda di spalle; quest'operaviene affiancata ad un'altra simile, vo-lutamente, proprio per ricreare l'ef-fetto desiderato da Dalì checonsisteva nel coinvolgere completa-mente il pubblico con le immagini di-pinte.In conclusione quindi, nonostanteSalvador Dalì possa non essere con-diviso in quanto a morale e sceltepersonali, è indiscutibilmente uno deiprincipali e maggiori esponenti del-l'Arte Surrealista.

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Metamorfosi di un

frigoriferodi Giacomo Paci

Certo in altre circostanze non sa-remmo qui, in un locale con la vetrinaricoperta da vecchie pubblicità dellacoca-cola , da scritte al neon ormaitutte spente, e con la sola compagniadi vecchi ubriaconi che cantano in dia-letto non azzeccando neppure unanota. Non aspetteremmo che dallacucina arrivi il tremulo squillo delforno a microonde da cui intuisci chela lasagna che hai ordinato oltre a nonconoscere neanche Bologna ti aspet-tava surgelata da chissà quanti anni.Ma se ti ritrovi alle otto e mezza fra-dicio, sotto il diluvio universale, con isupermercati chiusi e la dispensa ma-gramente occupata da qualche resi-duo di cracker, le possibilità con cuiconcludere la serata mangiando di-scretamente diminuiscono considere-volmente.Forse sono queste le circostanze cheti cambiano la visuale rispetto all'arteculinaria. Perchè quando ti servono unpiatto che assomiglia più ad un malriuscito Munch allora pensi: ''Forsepotrei trattarmi meglio...''. E alloratorni a casa e tutto quello di cui haivoglia è un piatto di pasta, magaricondito con pomodorini freschi, moz-zarella, basilico e scagliette di ricottasalata siciliana. Perchè in fondo è que-sto quello di cui ogni tanto si ha biso-gno.Ci sono molteplici cause per cui la tuavita improvvisamente può prendereuna svolta inaspettata, parlo per espe-rienza personale.Quando ti rendi conto che l'acqua chescende dal rubinetto può essere unabuona sostituta alla fedele Sant'Annao Uliveto, non certamente chilometrozero (*), allora in famiglia a qualcunoviene l'idea di comprare bottiglie divetro (da riempire con acqua del ru-binetto) e di salutare per sempre laplastica. Ecco come l'acqua può es-sere la scintilla che appicca il fuoco.Il passo successivo può essere lacarne. Sì, se si scopre che la carnerossa può essere causa di tumori, al-

lora molto semplicemente la si bandi-sce definitivamente dalla dispensa,perchè una volta che hai imboccato lastrada della sana alimentazione non tipuoi più opporre alle novità immi-nenti. Così se un'altra sera tu bramassinon più la pasta, ma una ''bistecconaai ferri'' con contorno di patate,niente! Le proteine ormai le assumitramite saporitissimi piatti come ri-sotto e lenticchie, o fagioli e legumivari. Inoltre aprendo la credenza sco-pri che il Biologico incombe, e cheogni giorno sostituisce le ancora unavolta devote merendine. I Pan di Stellescompaiono, e così pure le Gocciole ei Cereali al Cioccolato di tutte le formee dimensioni. Vengono sostituiti dabuonissimi biscotti al farro, al miele edai Muesli ''croccanti''.Ti iscrivi ad un G.A.S. (gruppo di ac-quisto solidale con cui ordini ciboesclusivamente biologico da tutta Ita-lia), cominci a venerare l'Alce Nera (fa-mosa marca biologica), e ti abbandoni

alla tua nuova dimensione. Ti com-piaci del tuo nuovo pensiero anti-con-sumista riguardante l'alimentazione, epensi di completare la trasformazione:butti via la televisione, vendi la mac-china. A questo punto un po' rim-piangi le lasagne rifiutate quellalontana sera d'estate, e pensi che iltutto sia frutto di un tuo capriccio''snob''. Ma il mondo del consumismonon ti appartiene più, non ti senti piùun possibile soggetto per Andy War-hol.Un pensiero però a volte ti assilla, nonti lascia in pace, e allora ti arrendi e loformuli: ''Certo che il salame era pro-prio buono..''

(*) La denominazione di alcuni alimenti''chilometro zero'' indica che essi sonoprodotti vicino al luogo di vendita, equindi facendo un breve percorso per ar-rivare al supermercato il loro impatto am-bientale per quanto riguardal'inquinamento durante il trasporto è mi-nimo.

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Una zabaioniana agli antipodi- Hokey pokey, tuniche alla Harry Potter e

suono di cornamusa -di Sara Ottolenghi

9 Novembre 2010: ultimo giorno discuola... Prima ora, a chimica, un "espe-rimento" culinario: preparare (e poimangiare!) l'hokey pokey,dolcissimo impasto di gol-den syrup e zucchero, fuso afuoco lento, e reso istanta-neamente croccante comeuna patatina da un cuc-chiaino di bicarbonato disodio. (Niente di pericoloso,provate a casa, è buono!)Cambio d'ora: dieci minuti digroup classes prima dell'in-tervallo. Qualche comunicazione, e poidolce far nulla seduti in compagnia diuna quindicina di ragazzi di tutte e cin-que le classi di età della scuola. Inter-vallo: la gente si disperde, fra bar,tavolini da picnic e campi da giochi.Quasi tutti sgranocchiano uno snack.Qualche ragazza si distende al sole spe-rando di inscurirsi le gambe per unaventina di minuti, prima che la campa-nella suoni di nuovo.Seconda ora: matematica. Tempo di ri-passo: ci vengono date risme di fotoco-pie di esami degli anni passati. Le lezionisono all'ultimo giorno, ma non è ancorafinita: fra una settimana ci toccano gliesami. Scritti esterni che fanno un po'paura a molti studenti che dopo un ri-lassato anno scolastico si ritrovano alleprese con una mole di studio che li con-stringe ad un rush finale.Terza ora: teoricamente avrei "sportsand rec" (così chiamano educazione fi-sica), ma oggi è l'ultimo giorno, e biso-gna prepararsi per la cerimonia distasera. Prizegiving: la premiazione deiprimi tre studenti di ogni anno di ognimateria (vouchers del valore di circa 20euro, o addirittura coppe per i primiclassificati e certificati per gli altri), difronte a genitori e membri della comu-nità... Un evento a quanto pare moltoimportante, per il quale è necessariofare delle prove. I posti a sedere di chiriceverà un riconoscimento sono pro-

grammati dal primo all'ultimo: la gentesi alza in ordine, sale sul palco, stringela mano del preside, scende dal palco,

fa il giro delsalone e tornaal proprioposto. Rice-viamo racco-mandazionisull'orario e ilvestiario ri-chiesto: uni-f o r m escolastica con

camicia bianca e cravatta per i ragazzi.Ordinata e stirata, ci raccomandano.Un'altra campanella: pausa pranzo di 25minuti, e poi di nuovo tutti in aulamagna, a provare l'inno nazionale equello del college. (Sì, hanno un innoscolastico, l'inno del Rangitikei college,che si canta in assemblea quasi ognimartedì!) Bisogna cantare con orgoglioad alta voce, alzandosi in piedi in posi-zione fiera. Il preside chiama "schoolstand!", e poi "take a seat" qualche de-cina di volte. Alzarsi, sedersi, alzarsi, se-dersi... Tutto deve essere perfetto.I ragazzi del penultimo anno (year 12)hanno deciso di fare una Haka (unadanza maori) di saluto ai ragazzi dell'ul-timo. Mi unisco a loro nelle prove, in at-tesa che la campanella suoni per l'ultimaora dell'ultimo giorno. Tutti a casa! Perpoi tornare alle 6.30 pm.Alle 7, tutti sono ai propri posti. Si puòiniziare. Sento un suono di cornamusa.Gli insegnanti entrano lentamente, in-dossando tuniche nere con cappucciobordato di pelo o stoffa verde o rosa esiedono sul palco, dietro a un tavolocolmo di trofei. Una sorta di preghieradi cui non ho capito una parola se nonil finale "amen", l'inno nazionale, il di-scorso del preside, degli sponsors e diun'ex studentessa, un brano al piano-forte e poi la sfilata di studenti sul palco.Nome, cognome, e una sfilza di ricono-scimenti ("first in..., second in...; excel-

lence in..., industry in...") Applausi, qual-che genitore si esalta un po' e pare fareil tifo. Qualcuno si emoziona e arrossi-sce. Infine, una mezz'ora dedicata aglistudenti uscenti, in gruppo sul palco perricevere un diploma avvolto da una fa-scia verde, con uno sguardo in partesoddisfatto e in parte quasi in lacrime.Lacrime che non sono state però le uni-che della serata. Mentre la "Classe del2010" lascia il College, già si pensa al fu-turo, e a chi fra i futuri veterani l'annoprossimo si prenderà la responsabilitàdi rappresentare la scuola e gli studenti.Silenzio da rullo di tamburi, mentre ilpreside annuncia i nomi dei nuovi "headboy" e "head girl", scelti da lui. La ra-gazza è una mia amica: piange di con-tentezza. La folla esulta per lei. Io pensoa quanto sia diverso per i nostri rappre-sentanti pariniani, eletti dal popolo stu-dentesco proprio in questo periodo.Qui non ci sono liste, non ci sono pro-pagande, non ci sono schede elettorali.Solo una sorta di audizione col presideche ricorda un po' un colloquio di la-voro. Amici e sostenitori non possonoche compilare una sorta di modulo diraccomandazioni per incoraggiare lascelta.E mentre penso, la serata giunge al ter-mine. Gli insegnanti sfilano nuovamentea ritmo di cornamusa in direzione del-l'uscita.

9 novembre 2010: ultimo giorno discuola al Rangitikei college di Marton,New Zealand... Cinque mesi passano infretta qui dall'altra parte del mondo. Edue articoli sembrano pochi per una ru-brica che, credetemi, vorrei non doverconcludere qui. Ma fra una sttimana diesmi di fine anno, tre di vacanze estive,e una ventina di ore di aeroplano, mi ri-troverò nuovamente catapultata nelmondo pariniano, fra versioni e interro-gazioni (mai avuto un "oral test" qui!).Grazie a tutti per avermi letto, e a pre-sto!

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T he echoing greendi Alberto Galli

Che pretendo di liberare le animevecchie

nobili, dei secoli passatiche vagano, erranti mostri viola,cercando la loro metà straziata?

Il tempo solo li costringe a marciare a forzai nubili dell'età antiche

e ristora i loro desideri più cupi

Solo un volatile(ad un orbo, fiero e maestoso)

si rialza in cielopallido cencio di libertà

aquila dorata che, tra gli artigli uncinati,stringe d'ardore

sordida fiamma purpurea.

Nulla turba il senso della monda luna schiacciatada bestie titaniche, orchi

dalla pelle grinzosa

[aranci e squame]

Depredata della sua linda beltà,l'essenza delle cose buone

pare perdere colore,offuscato dal vento dei ricordi:ceppi secchi nel terreno acido

Venti eterni ne lacerano[sciami di api glaciali]l'aspetto vile, cauto

tondo, liscioSpuma marina

fredda ...e poi in pezzi.

La scuola delle ombretrova riparo solamente là

ove luce non cerca protezionee svanisce nel buio soffocante della notte

Colori paiono emozioni

Nero su bianco

Non più nulla (occhi inservibili)discendo il crine della montagna innevata. Dirupi

...lampi di fogliame verde e marronequercia

alberi secolari cedono il passo alla tristetortura della sete

che squassa le vertebre di un bosco che soffre.

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Ti vedo sospirare sulla cartedove apprendi a fatica scienza e arte.Con che combatti? Con la matemtica?

Ti pare tanto dura la sua pratica?Le preferisci piuttosto il latino,il greco senti forse più vicino?Alza lo sguardo dalla scrivania

e ascolta attentamente questa mia:perché all'orecchio giunga più grata

la dico in versi, con rima baciata.

Cos’è secondo te, dimmi, la Metrica,una signora vera o una bisbetica?

una bella signora, mi rispondi,mentre ridacchi e quasi ti confondi.

Bene bene: e che fa, questa Signora?Con che pennelli i tuoi versi colora?

Non li colora, se mai li misura,coi piedi fa una bella architettura,

e pensa a quante facce ha questo scherzo:il piede è un metro ridotto ad un terzo.

Perché l’endecasillabo ti appareil verso più efficace nel rimare?

Lo senti giusto, sebbene l’accentofra le sillabe scorra a tuo talento.Da cosa gli deriva la sua forza?

Perché da secoli nulla lo smorza?Undici è numero primo, e ciò dàal verso un senso bello di unità:

lungo abbastanza da farne un discorso,è semplice e compatto nel suo corso.

La mente matematica componetutte le cose con chiara ragione;l’edificio che crea, bello e infinito,accoglie il mondo, e lo fa definito.La Metrica, sia classica o moderna,non è solo del verso legge interna,

ma uno stile del dire, che armonizzacose diverse ed il senso realizza.

Matematica e Metrica a braccettovanno, tenendo la penna e il gessetto;

sono sorelle, figlie di Naturae d’Intelletto, e non fanno pauraa chi sa giudicare con chiarezza

che entrambe sono incinte di Bellezza.

Non temere perciò calcoli e resti,e se talvolta li trovi molesti

non precludere il cuore alla speranza,ma prosegui il cammino con baldanza;

perché la Matematica è la chiaveche definisce con il lieve il grave.

È una lingua che parla e che descrive,come il metro poetico che scrive,levando tutto ciò che sopravanza,con il numero, ritmo della danza.

Michelangelo disse in un sonettoche il superchio sa togliere il provetto

scultore, e rende libera l’ideache la mente soltanto intende e crea.

Artisti, matematici e poetihanno gli stessi strumenti segreti

per raggiungere il cuore delle cose:dire grandi concetti in breve dose.

Lo studio senza pregiudizi, amico,ti chiarirà il futuro con l’antico;

conoscere i linguaggi, o mio studente,farà più forti in te spirito e mente.

Coltiva l’arte della matematica,vedrai quali vantaggi nella pratica!E poi, medita bene: quando premi

i tasti del computer, quali semisemini con quel gesto, con che segni

sul luminoso schermo tu disegni?Fa manifesto il tuo pensiero variosolo un riposto sistema binario.

Cosa disse il proFeta a uno studente che sospirasulle equazioni in un freddo giorno autunnale

di ProFeta

La vignettadi Martina Cioffi

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Z a b a o r o s c o p oa cura di Roberto Croci e Alesia Preite

Ariete(21 marzo-20 aprile)

Amore: Vi siete rassegnati a scoprire ivantaggi dell'asessualità. Comunque,giusto in caso cambiaste idea, lavarvi co-stantemente i denti – che al momentohanno un simpatico colorito verde mu-schio del presepe – e smettere il look dapapa boy/papa girl di campagna po-trebbe aiutarvi.Scuola: L'assenza prolungata della profGenoveffa Pifferlenghi a causa di un tripda mescalina, psilocibina ed LSD vi eviteràdi studiare la sua materia per tutto l'anno.Al suo rientro, infatti, la prof avrà sporadicimomenti allucinati ed euforici, che coin-cideranno con le vostre interrogazioni.Amici: Vi accontentate di essere vice-am-ministratori della fan page su Facebookdi vostro cugino Armando, "un figo diquelli ...". Ciò vi causa immensa notorietà,ma solo nel comune di residenza del pa-rente fustacchione, cioé Cellino SanMarco. Fatevi una gita e salutateci AlBano!

Toro(21 aprile-20 maggio)

Amore: La vostra Cotta-Forever che duradall'estate 2002 comincia a stancare tuttala famiglia. Potreste smetterla di singhioz-zare in camera ogni qualvolta vedete laSua Foto nell'Album-Dei-Phighi delle ele-mentari! Un consiglio: tracannate due litridi assenzio e andate in giro a fare follie!Scuola: Scoprite una passione per i col-legamenti interdisciplinari. E' fantasticosbigottire il logorroico prof di filosofia conuna dissertazione sulle scoperte mate-matiche di Cartesio: attenzione, però, chenon si stufi e, usando le sue (poche) co-noscenze algebriche, non decida di met-tervi 100!Amici: Novembre è un ottimo mese perrintanarsi in casa fingendo di essere im-pegnati in faccende troppo importantiper poter uscire. Purtroppo, nessuna vo-stra conoscenza crederà in questa palla.Verrete quindi costretti dai friendy asbloccarvi dal vostro autismo autunnalea suon di disko-dance.

Gemelli(21 maggio-21 giugno)

Amore: Clamorose novità: tutti gli ex cheavete si trasferiranno in Papua NuovaGuinea, sicché l'attuale vostro Lòvv nonavrà più nessun motivo di essere ge-loso/a. Purtroppo assieme alla gelosiaterminerà anche l'intesa sessuale, che pe-raltro era ciò che caratterizzava il vostrofidanzamento.Scuola: Le scienze vi stanno notoria-mente antipatiche, ma dichiarare pubbli-camente che Darwin era un pirlainevitabilmente attirerà su di voi l'ira fu-nesta dell'insegnante, che da quel mo-mento in poi non potrà resistere allatentazione di interrogarvi ogni settimanasu tutto il programma.Amici: Si riuniscono attorno a voi tutti isabato pomeriggio per vendervi a caroprezzo quantità ingentissime di preven-dite e oppiacei. Consci di tale squallore,vi ribellerete: organizzata una megafestacon i vostri contatti di Netlog, vi diverti-rete un mondo escludendo gli sfruttatori.

Cancro(22 giugno-22 luglio)

Amore: Il/la vostro/a raga vi pianterà ilgiorno del terzo mesiversario con un smsdi questo tenore: "Questa relazzione ètroppo intensa per i miei gusti. Voglio imiei spazzi". Per tutta risposta, cercheretedi murarlo/a vivo/a dentro il box auto deivostri genitori. Attenzione al Codice Pe-nale!Scuola: L'amore per il dettaglio caratte-rizza il modo di insegnare del prof di in-glese. Con vostro sommo dispiacere,dopo una difficilissima verifica dei voca-boli sulle parti della motocicletta ("care-natura" si dice "fairing"), vi accorgereteche in inglese non sapete nemmenochiedere l'ora.Amici: State così bene con voi stessi danon desiderarne. O almeno, questa è lapalla di cui volete convincervi. In realtàsbavate affinché i vostri compagni diclasse/basket vi caghino almeno disghimbescio. Le stelle dicono che in en-trambi gli ambienti siete soprannominati"L'Invisibile"...

Leone(23 luglio-23 agosto)

Amore: Campioni mondiali nella figuradell' "abbraccio solitario" – visti di spallesembra proprio stiate limonando – alter-nate a momenti di onanismo spintosprazzi depressivi. Prima di prendere inconsiderazione il meretricio, per rendervipiù gradevoli potreste evitare di vestirvidi verde vomito.Scuola: Tutti occupati in imitazioni e sber-leffi di professori e non solo – state perportare a compimento la stesura delpoema satirico "Pedretteide" – vi dichia-rate assolutamente noncuranti del votodi condotta, ignari del fatto che se scendesotto il 6 sono cazzi. Un po' di lecchini-smo, suvvia!Amici: Vanno in brodo di giuggiolequando tutti i pomeriggi li incontrate alBar-LesoFighi carichi di ogni tipo di rega-lie. Una volta, non avendo portato allaVivi e a Bobo i 7 CD, 2 iPOD e 9 maglie diAberKrombY che dovevate loro, avete ri-schiato il linciaggio. Beh, in fondo vi vo-gliono bene...

Vergine(24 agosto-22 settembre)

Amore: State avvinghiati come una cozzaallo scoglio al/la raga più tarra/a dellaKumpa, tarra/a a tal punto che per i ma-trimoni mette i pantaloni dell'AdYdasverdi con il maglioncino a collo alto rosashocking. Rinnovate il guardaroba e an-date a farvi tagliare i capelli da ZarrOStyle:sarete loro!Scuola: Cercare di scrivere un intero temadi italiano in endecasillabi non vi porteràai risultati sperati, anche perché in 2 oreriuscirete a comporre soltanto 2 versi in-neggianti alla coprofagia. Il vostro inse-gnante, pensando alludiate a sue nonmeglio specificate abitudini, vi metterà 2.Amici: La vostra sfegatata passione perUmberto Smaila non vi pone in sintoniacon i gusti musicali dei coetanei, che sonoun pochino più – come dire? – evoluti. Miraccomando, comunque: non omologa-tevi mai alla maggioranza!

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Bilancia(23 settembre-22 ottobre)

Amore: Divorati da un’inenarrabile pas-sione per altre nobili attività, quali l’assi-stenza a domicilio a giovani donne pigreche non hanno voglia di fare la spesa e laconsegna di bomboloni alla crema alCentro Controllo Obesi, non ve ne cure-rete. Le stelle dicono che incontreretel’Anima Gemella, ma non specificanoquando.Scuola: La tendenza degli insegnanti apretendere uno studio regolare vi fa an-dare nel pallone. Le sedute notturneprima delle verifiche inizieranno a inge-nerarvi somma confusione: alla prof dimatematica fate il resoconto delle con-quiste di Traiano e recitate imperturbabilial prof di storia le formule delle coniche.Amici: Venite colpiti da un’acutissimaforma di aerofagia. I vostri peti appestanoogni luogo e questo non può che influireanche sulle vostre relazioni sociali: perquanto i vostri amici vi vogliano bene,sono costretti a mantenere la distanza disicurezza e ad approcciarsi a voi solo vir-tualmente (il sabato invece di uscire se-guite in videochiamata cene e feste).

Scorpione(23 ottobre-23 novembre)

Amore: Uscite da scuola e trovatel’uomo/la donna della vostra vita adaspettarvi. Vi corre incontro, vi bacia conpassione e vi dichiara il suo amore. Folle-mente innamorata\o fa incidere per voiun anello d’oro massiccio con le vostre ini-ziali intrecciate e vi offre un tour di tutte lepiù romantiche città europee per Capo-danno.Scuola: 10 ormai vi sembra troppo poco.Volete 10 più, 10 e lode, 10 sei bravis-simo/a, 10 sei lo studente che ho sempresognato. Non siete semplicemente eccel-lenti: voi siete l’Eccellenza in termini asso-luti. Siete l’Eccellenza nella vostra classe, alParini, in tutti i classici d’Italia! Nessuno visupererà mai, mi ha sussurrato Giovecommosso mentre lo interrogavo perquesto oroscopo.Amici: Stravedono tutti per voi. Baciano ilsuolo su cui camminate, vi giurano ognigiorno fedeltà eterna e vi riempiono di re-gali di ogni genere. Non potrebbero vi-vere senza di voi e si dilettano a scrivereopuscoli e poemi in vostro onore per fara sapere al mondo che persona meravi-gliosa, fantastica, eccezionale e perfettasiate.

Sagittario(23 novembre-21 dicembre)

Amore: Niente di nuovo. E’ inutile che ciprovate. C’è poco da fare. Aspetta e spera.Non ritentare neppure che tanto non saraipiù fortunato. Epic fail da ogni punto divista. Datti all’ippica. E mollala\lo! Questisono solo alcuni dei messaggi rivolti al vo-stro segno scritti lassù a chiare… stelle.Scuola: Le elezioni del Consiglio di Istitutoe in particolare i loro improbabili candidatihanno provocato alterni scoppi di incon-tenibile ilarità e drammatico sconfortonelle vostre persone. Un consiglio: dopoche avete votato a caso la lista dal nomemeno triste non ripensateci più se nonvolete sentirvi troppo presi in giro.Amici: Nonostante il loro equilibrio psi-cologico stia andando irrimediabilmenteperduto, continuate a trascorrere amenipomeriggi di nullafacenza e a fare deli-ranti telefonate di sfogo con loro. Quandoperò cominceranno a soffrire di tic nervosisempre più inquietanti, a blaterare di unloro imminente trasferimento ad Hono-lulu e a venire a scuola con le mutande nelnaso, vi renderete conto che forse è arri-vato il momento di allargare i vostri oriz-zonti in fatto di amicizie.

Capricorno(22 dicembre-20 gennaio)

Amore: La ninfomania è una patologiache si può curare,davvero. Fidatevi dei vo-stri fedeli astrologi, degli infallibili dettamidelle stelle: non potete andare avanti così.Non esiste uomo o donna del Parini chenon abbia ricevuto spinte proposte ses-suali da parte vostra e per quanto molti loneghino siete risultati più che graditi a unbuon 80% della popolazione scolastica.Purtroppo però questo non ha impeditoche vi si appellino epiteti osceni, anzi. Perfavore, lo diciamo per il vostro bene, ditebasta alla vostra sete di sesso.Scuola: Leccare troppo meticolosamenteogni singola parte del corpo dei profes-sori dopo un po’ stufa anche loro. Comin-ceranno a darvi 2\6- per principio: non nepossono più di avere la casa stipata damanicaretti di ogni genere e imponentimazzi di fiori. L’esponenziale aumento dipeso e l’allergia della figlia infatti li scocciaalquanto e vogliono come minimo boc-ciarvi.Amici: Non si può dire molto su questopunto: vi ritenete troppo migliori del restodella popolazione mondiale per poter in-staurare un rapporto con quualcuno. Lavostra megalomania è talmente esage-rata che almeno però fa ridere: siete lo

zimbello di un sacco di persone ma pur-troppo non potrete mai renderveneconto: siete troppo impegnati a pianificarela conquista dell’intera galassia.

Acquario(21 gennaio-19 febbraio)

Amore: Un fuoco di passione arde dentrodi voi… Spegnetelo immediatamente, rin-citrulliti! L’oggetto del vostro amore è uninsignificante microcefalo cessoide chenon nutre alcun interesse nei vostri con-fronti. Cambiate piuttosto orientamentosessuale o prendete i voti, ma piantateladi sbavargli dietro.Scuola: Avete appeso in camera unenorme calendario dove, tipo carcerati,contate i giorni che mancano alle vacanzeestive. Forse non è proprio l’approccio mi-gliore per passare l’anno: diciamo che ilvostro astio verso l’istituzione scolastica ele sue componenti è un po’ troppo mani-festa e poco gradita al corpo docenti, il cuisport principale ormai è insultarvi in aulaprofessori.Amici: Lo sballo vi scimmia troppo. Ormaiandate in disco tutti giorni, anche quandonon c’è nessuna serata. Corrompete conle vostre mirabili capacità seduttrici (leggi:i picci del papi) qualsiasi proprietario, cu-stode e buttafuori e vi date al devasto coni friends più phighi anche la notti primadei compiti in classe. I risultati si vedono,ma nonostante le numerose bocciature ela dipendenza da molteplici sostanze stu-pefacenti, vi state godendo la gioventùfino in fondo.

Pesci(20 febbraio-20 marzo)

Amore: Le vostre relazioni con l’altrosesso si limitano a contatti brevi e maipropriamente fisici. L’unica soluzione perottenere approcci di natura più intensa èfinanziare il florido mercato della prosti-tuzione. Chiedete a Lele Mora per gli uo-mini e a Silvio per le donne!Scuola: Presi da un’assurda passione perla matematica,farete addirittura gli eserciziassegnati dall’insegnante. Peccato che,dopo un mese e mezzo, vi accorgerete diaver sbagliato libro. Espertissimi topologiae logica equina, non conoscete niente delvostro attuale programma.Amici: Il fatto che in camera vostra tor-reggi un‘ enorme catasta di fumetti diogni tipo testimonia che avete sprecatogli anni dell’adolescenza in attività antiso-ciali. Potrete sempre rifarvi ora, ma dubi-tiamo che vogliate abbandonare lepiacevoli visioni – Dylan Dog, Batman… -che da sempre vi accompagnano.

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Ho creduto più che sensato sottoporre alla vostra attenzione bandi ed annunci dei concorsi letterari da me giudicati di maggior inte-resse. Essenziale affinché ogni artista avviato o meno, aspirante o per gioco potesse mettere alla prova le proprie capacità espressive.Mi sono posto l’obiettivo di evidenziare le sfide più singolari e/o bizzarre e che potessero al contempo incontrare i gusti di più lettori.

Questo mese vi offro l’opportunità di sbizzarrire la vostra fervida immaginazione in un’opera SATIRESCA. Vi enuncio gli estremi delconcorso.

Prima Edizione del Concorso di Satira

“RIDICULE”organizzato dall’associazione Agorà di Crispiano.

Il Concorso prevede 2 sezioni:

Sezione Scrittura: Uno scritto della lunghezza massima di 4.000 battute (spazi inclusi) in formato MS Word con titolo, in singolacopia anonima e priva di qualsiasi segno di riconoscimento.Sono ammessi testi satirici di qualsiasi genere (prosa, poesia, etc.) in italiano o in vernacolo (purché corredati di traduzione ita-liana)

Sezione Grafica: Da una a tre opere, ciascuna in singola copia in formato JPG/JPEG anonima e priva di qualsiasi segno di ricono-scimento (ricordatevi ovviamente il Titolo). Sono ammesse opere con qualsiasi tecnica (vignette, strisce, fotomontaggi, etc.)

Per entrambi le sezioni il tema è “Le donne e il potere”. La partecipazione al Concorso è gratuita.Ciascuno può concorrere a una o ad entrambe le sezioni.

Naturalmente sul sito ufficiale (o, eventualmente se preferite, direttamente al link Scheda di partecipazione e liberatoria, le soliteformalità, insomma (permesso di pubblicarlo e attestazione della presa di responsabilità sui contenuti dell’opera)- da allegare allae-mail di partecipazione.D’altronde in un’opera satirica i rischi ci sono... specie se si è inesperti e si rischia di non velare abbastanza un riferimento indiriz-zato ad un preciso individuo. E di donnee di potere da far satira c’è n’è eccome:sarò curioso di ascoltare gli elaborati vin-citori e spero che i giovani partecipino ingran numero (e non scrivo “studenti”!).

DIMENTICAVO!!! Gli elaborati dovrannoessere inviati, pena l’esclusione, entro il31 dicembre 2010 all’AssociazioneAgorà, via e-mail all’[email protected] o presso: Associazione AGORÀ Corso Vittorio Emanuele N° 3 74012 CRISPIANO (TA)

Enjoy your mind!

Alla scuola, che ci fornisce i fondi per andare avanti a stampare, e in parti-colare alla Segreteria d’Istituto.

A redattori e collaboratori: Elisa Aliverti Piuri, Francesca Chiesa, MartinaCioffi, Roberto Croci, Josephine Ebner, Alberto Galli, Stefano Ghezzi, SimoneLorizzo, Paola Magi (ProFeta), Sara Ottolenghi, Giacomo Paci, Alesia Preite,Gaia Scarpellini, Elisabetta Stringhi, Diana Uvidia, Dario Vaccaro, Maria SoleVenanzi, Camilla Zoppolato.

A tutti i nostri lettori ed i nostri fan, senza i quali questo giornalino nonavrebbe ragion d’essere!

Grazie a...

Carmina dant panema cura di Alberto Galli