Wom - ANNO I - Numero 1

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WOM IS BORN TENTA DI UCCIDERE I GENITORI, POI STRAPPA GLI OCCHI AL PADRE 10 OTTOBRE 2010 ANNO I NUMERO 1 WWW.DOGONREVIEW.ORG APERIODICO BASTARDO FONDATO NEL 2010

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Wom is Born - Periodico bastardo fondato nel 2010 - tenta di uccidere i genitori poi strappa gli occhi al padre

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WOM IS BORNTENTA DI UCCIDERE I GENITORI, POI STRAPPA GLI OCCHI AL PADRE

10 OTTOBRE 2010 ANNO I NUMERO 1WWW.DOGONREVIEW.ORG

APERIODICO BASTARDO FONDATO NEL 2010

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Una sotterranea tradizione si aggira nelle lettere europee, fatta di cose di poco conto, per la massa (che si accontenta facilmente della propria quantità, ma ben poco sembra saper-ne dell’adamantina e imperscrutabile qualità), tradizione che si gloria di nomi alla stessa maniera di un’albero genealogico che deve garantire la leggitimità d’un potere, Balzac, Dumas, Dickens, tra gli iniziatori..., il feuilleton è arrivato a miscelare per sempre quella forma di sapere cara ai poeti che cantavano dall’alto dei loro Parnasi d’avorio, e che si ritrovarono poi al “piano terra”, nelle colonne dei quotidiani, ultimo ricettacolo della thymelé. Il poeta perse la sua aureola nel fango e non si degnò di raccattarla, ma vi fu chi imparò la nuova legge e se ne assunse l’onere: il poeta tornava alla sua origine disgrazia-ta: egli che tra gli umani era forse il più prossimo al divino, ora doveva abbandonare il divino per divenire il più inumano tra gli uomini, così non solo l’aureola gli cadde dalla fronte, ma egli stesso si gettò nella fanghiglia. Sguazza ora, e dove v’erano ninfe e cieli assorti e meriggi di chissà dove e le parole erano per lui la testimonianza d’un potere sovramondano col quale cerimoniare, non vi sono che rauche forme letterarie istituzionalizzate da saperi universitari, antologie, teorie della letteratura. Le ricette dei poeti erano miscele segrete, comu-nicabili nel silenzio e il mutismo d’un’iniziazione, solo colui che sapeva poteva sfornare le sue belle polpette metriche, ma dacché chiunque, e gli eruditi figli dell’enciclopedismo illumi-nista in primis, si misero a classificare, schedare, repertoriare, chiunque sembra abbia accesso alle ricette. Come si fa una bella trama, chi è il coprotagonista, l’intradiegesi, l’extradiege-si, tutto sembra essere visibile in un’ipotetica teca di cristallo capace di fornire a chiunque ne abbia il vezzo di gettarsi carta e penna a imbrattare carta e sperperare inchiostro. Così ol-tre alla massa immensa e sempre più innumerevole di lettori potenziali, si è aggiunta un’altra innumerevole massa, quella degli scrittori, tanto che si arriverà al fatidico giorno in cui, trionfo finale della democratizzazione dei saperi propugnata dalle Lumières e suggello della sua missione redentrice, ogni lettore avrà il suo proprio romanzo, quello che egli stesso si scriverà per sè. Così non vi sarà più nessuno da riverire, nes-suna tradizione, se non quella che ognuno, con la propria na-scita, da sè e per sè fonda. Così ecco che per poter infine finire una tradizione deve pur cominciare, ed ecco a voi, caro letto-re, il primo feuilleton da leggere per colui che solo lo scrive.

INTRODUZIONE

Oggi son proprio di fretta, tutta la giornata ho dovuto seguire quelle cerimonie del trucco della Signora, tra un cappelletto e l’altro a “ma questo o piuttosto quest’altri’’. Che noia, e io che vedevo dalla finestre tutta quella folla di giovinastri che in strada se le davano di santa ragione, ed erano focosi ad os-servare. M’immaginavo preda di quelle braccia tese e i petti in tensione, ma poi la Signora che “dov’è il fard e la collana di lapislazzuli’’ fasulli che interrom-peva le mie divagazioni.Mi piace starmene cosi’, « stralunata »... se la ride-va mia nonna. T’ho mai parlato della mia nonna? Uno di questi dovrò mettermici a parlartene. Era una persona squisita, solo da lei ho potuto leccare

quel gusto di caramella che mi dava allucinazioni plastiche, credo a causa d’un eccesso di glucosio, chissà. Ma poi dalle caramelle, si cresce, e ci son ben altre cose da succhiare. N’evvero mia cara? Ma que-sto mia nonna diceva di non andare a spifferarlo al mondo. Diceva che l’uomo non comprende l’amore, non accetta d’esser trascinato dalla passione forsen-nata, l’uomo, diceva sempre, solo raramente arriva a concepire e sopportare le potenze del gineceo. Ti prendono per una di quelle, diceva. Era una che aveva letto molto mia nonna, alla fine ricordo che dal rogo che l’ha incenerita alla sua morte non rimasero che i suoi due occhiali ormai privi dei suoi occhi.

Si, dovevi vedere la sua casa. Non riesco a dirtela in parole piane, talmente tanti particolari e memorie e intrecci di storie m’invadono la scena mentale, che ne me ne sento tutta rapita. Ci vedo ancora come fosse adesso mi zio Esaù che poggiato il gomito sulla tavola, rovescia il piatto di lenticchie che il nonno prendeva sempre prima di mettersi a parlare, in pieno volto. Una risata che non ti dico, gli altri zii si scandalizza-rono e presero delle distanze strategiche dal mio zio Esaù. Le zie tutte un ohhh che ti ohhhhh, stupori vari e reiterati, in cerca d’un colpevole d’accusare. Fu che in un attimo mio zio si ritrovo’ nell’imba-razzo più totale, come una preda che sta per esser

L E T T E R A I - F E U I L L E T O N - Q U E S T I O N E D I E R E D I T À

I L DOgmA DELL A pEDERASTIA

Marcia indietro per il Vaticano. Dal polverone di accuse, la chiesa ne esce più rinforzata. Ad affermarlo è un giudice dello Yuta, negli Stati Uniti, che ha assolto i cinque preti e il sagrestano accusati di aver abusato sessualmente di minorenni nel confessionale. Il test del dna effettuato sullo sperma ritrovato sul crocifisso, scagionerebbe tutti gli accusati. Il dna non corrisponde a nessuno dei loro. Il portavoce del Vaticano ha affermato che poche mele marce non possono guastare tutto il cesto e il papa all’Angelus ha ricordato come anche Cristo fosse stato accusato in-giustamente, ciò confermerebbe che la Chiesa segue il cammino di dio. Ma un giudice dell’Oklaoma ha sollevato perplessità riguardo al metodo di analisi e ha proposto alla Corte Federale delle nuove prove e ha ottenuto il diritto di riaprire il caso. Lo sperma ritrovato nella croce non corrisponderebbe affettivamente a nessuno degli accusati, ma quello trovato nell’ostensorio e conservato nel tabernacolo è lo stesso dna di tutti gli accusati, e vi sono tracce anche di altri. Alcuni di questi sono già stati individuati e per tre di loro si attende il visto di estradizione. L’accusa sostiene che lo sperma veniva conservato nell’ostensorio e nel tabernacolo per perpetrare un gioco eucaristico, te-stimoniato dalle foto shock rese pubbliche mesi fa, in cui i fanciulli venivano aspersi di sperma e abbeverati al calice non col vino trasformato in sangue e neppure con l’acqua trasmutata in vino, ma con le eiaculazioni dei preti e del sagrestano. Una commissione di inchiesta nel frattempo ha provato a far chiarezza attraverso l’analisi ravvicinata dei negativi delle foto in questione. Ma il colpo di scena è arrivato la notte scorsa. Il concilio Vaticano radunato in grande urgenza, a porte chiuse, ha deliberato e approvato un nuovo dogma che scagionerebbe i funzionari vaticani. Infatti dopo il dogma dell’infallibilità del papa, si è deciso di approvare il dogma della pederastia, attraverso una rocambolesca interpretazione dei passi del Vangelo di Matteo (19 – 13,15): “Lasciate che i fanciulli vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli”. L’interpretazione ha scatenato le rimostranze dell’ala più esoterica dei teologi che si sono astenuti dal voto. Ma a fine serata il decreto con tanto di sigillo papale è stato reso noto al pubblico e una fumata bianca ha assolto gli accusati, per i quali è stata richiesta la beatificazione, per la quale, però, occorreranno tempi lunghi. La commissione infatti deve pronunciarsi sui miracoli avvenuti in seguito all’assunzione del suddetto sperma. Ma le polemiche non sono certo scemate, infatti il tribunale dell’Oklaoma ha chiesto una ridiscussione del dogma e sono previste nei prossimi giorni manifestazioni per le strade che non mancheranno di dar vita ad importanti conseguenze.

R I F I U T A M A T R I M O N I O C O M B I N A T O : L I T E I N F A M I G L I A , P A D R E U C C I D E L A M O G L I E : V E N T E N N E N O N V O L E V A S P O S A R S I , L A M A D R E A V R E B B E P R E S O L E S U E D I F E S E . A N C H E I L F I G L I O H A P A R T E C I P A T O A L M A S S A C R O / / / / / / / I F R A N C E S C A N I T O R N A N O N E L L E S T R A D E U N F E S T I V A L T R A G I O I A E R E L I G I O N E / / / / I L G I A P P O N E R I S C O P R E L A K O G A C O L A , M A I L S U O G U S T O O R A E ’ D O L C E E O C C I D E N T A L E / / / / Q U A N D O I L D I T T A T O R E T E N T A L ’ A U T O G O L P E / / / / E C U A D O R : L ’ E S E R C I T O F E R M A I L G O L P E D E L L A P O L I Z I A E L I B E R A I L P R E S I D E N T E V I D E O / / / / P A C H I S T A N O U C C I D E M O G L I E A S A S S A T E . L A F I G L I A F E R I T A A S P R A N G A T E D A L F R A T E L L O / / / / B E R L U S C O N I A L L ’ A T T A C C O D E L L A M A G I S T R A T U R A : “ V O G L I O U N A C O M M I S S I O N E D ’ I N C H I E S T A / / / / D I P A R T I M E N T O U S A A V V E R T E I T U R I S T I A M E R I C A N I : “ P R O B A B I L I A T T A C C H I D I A L Q U A E D A I N E U R O P A / / / / S C L E R O S I M U L

T I P L A . D A L L A R E G I O N E L ’ O K A L L A S P E R I M E N T A Z I O N E / / / / L A C O S M O H A U S V U O L E U N A P A R T E N Z A S P R I N T / / / / M A R Z A N O : I L G O V E R N O P R O G E T T A I N C E N T I V I P E R S T I M O L A R E I C O N S U M I / / / / A N Z I A N O M U O -R E D O P O L A C A D U T A D A U N ’ A L B E R O / / / / O M I C I D I O C A U Z : R I V E L A Z I O N I D A L C A R C E R E / / / / I L P A P A : “ L A M A F I A E ’ U N A S T R A D A D I M O R T E / / / / D O P O L U L A , D I L M A ? / / / / V E N D O L A A L N O B - D A Y 2 : “ V I T A P U B B L I C A C O M E U N P O L I G O N O ” / / / / A H M A D I N E J A D : “ 1 1 S E T T E M B R E ¨ P R E T E S T O P E R U S A ” / / / / B A T T U T A S U G L I E B R E I : L I C E N Z I A T O I N T R O N C O C O N D U T T O R E C N N / / / / N E G O Z I A T I I S R A E L O - P A L E S T I N E S I I N S T A L L O / / / / P A L E S T I N E S I : “ N O A I N E G O Z I A T I S E C O N T I N U A N O G L I I N S E D I A M E N T I ” / / / / U C C I S O U N P A L E S T I N E S E A G E R U S A L E M M E

Non c’è molto da stupirsi che la democrazia continui a mascherare le sue illegalità con uno scrutinio universale. A tutti è chiesto di esprimere il proprio “si” e il proprio “no” su una schedina dove appare un partito che afferma risolvere tutti i tuoi sogni, e che sembra apparso grazie alla

providenza stessa. Gli elettori con le teste ricolme di si e no diversi si recano in massa alle urne e poi la democrazia ritrova il suo assetto, tra beghe di parlamento, risatine a destra e storte di naso a sinistra. Spumanti champagne e vini stappati in nome del partito e dello stato e della truffa legalizzata. Niente di nuovo quindi, che in Italia la ditattu-ra abbia tenuto al colpo d’un ennesimo plebiscito. Certo, Berlusconi sgambetta sempre, sembra sempre sul punto di trovare la sua Waterloo, ma per ora, dondolante, tiene le cose in pugno, come un buratinao di stracci vuoti. Se

già Napoleone fu l’emblema dell’idioza e insensatezza che prende il Consolato e s’autoincorona re e Imperatore con cerimonie ormai ridotte al kitsch, le cerimonie berlusco-niane non sembrano neppure celebrare un kitsch, ma la mancanza di gusto ha perso persino il rispetto per le con-venienze. Da quando è lì non ha smesso di dondolare tra questioni giudiziare e petegolezzi, da regime arrivato or-mai all’apice del suo splendore, quando si rivela agli occhi dei sudditi che il proprio duce è un puttaniere e dei mi-gliori. Il duce riuscì a nascondere la sua amante chiuden-dola in un manicomio, a lui la cosa è scoppiata in mano, come un caso di gossip ad una celebrità della tv. Sarà una specie di modello Regan trapiantato in Italia? Presidente perchè eroe nei film western contro i nemici di sempre? Berlusconi è presidente per aver introdotto le ballerine semi-vestite nei suoi programmi. Con i culi le tette e le te-lenovelas per rimbambire sempre più quelle casalinghe che specchiandosi mentre stirano le calze buccate del marito, si chiedono se le loro forme saranno adatte a saltare al ritmo d’un varietà televisivo, e il marito che mettendosi quelle calze bucate amerebbe avere quell’ultimo modello visto alla pubblicità. Ma tutto non sarà colpa della televisione, se essa non ci fosse, l’idiozia filtrerebbe attraverso altri canali. Le strade dell’idiozia sono infinite, quanto quelle del signo-re. Ma questa condizione pericolante di Berlusconi non va certo in favore di movimenti più ragionevoli e meno peri-colanti e corrotti, che tra l’altro non si vedono, ma a tutto favore della Lega Nord, un partito semiserio che fa disastri, che propina le peggior cose e assume l’attegiamento mora-le che ricorda un poco quella bonaria idiozia che poteva caratterizzare un Goebbels. Con la differenza che se Goeb-bels sparava a sentire la parola ‘arte’, questi tirano anche solo per un congiuntivo ben coniugato in buon italiano. Si pensa poi che non è possibile oggi paragonare la dittatu-ra italiana al fascismo o ancora al nazismo, al massimo si ama pensare ad una dittatura sudamericana di cui in pochi si interessano, perchè è l’interesse dei più grandi che fa si

EDITORIALEp L E B I S C I T I E D I T T A T U R E

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Si, dovevi vedere la sua casa. Non riesco a dirtela in parole piane, talmente tanti particolari e memorie e intrecci di storie m’invadono la scena mentale, che ne me ne sento tutta rapita. Ci vedo ancora come fosse adesso mi zio Esaù che poggiato il gomito sulla tavola, rovescia il piatto di lenticchie che il nonno prendeva sempre prima di mettersi a parlare, in pieno volto. Una risata che non ti dico, gli altri zii si scandalizza-rono e presero delle distanze strategiche dal mio zio Esaù. Le zie tutte un ohhh che ti ohhhhh, stupori vari e reiterati, in cerca d’un colpevole d’accusare. Fu che in un attimo mio zio si ritrovo’ nell’imba-razzo più totale, come una preda che sta per esser

sbranata dai suoi. Ricordo che mentre gli ridevo praticamente in fac-cia, non riuscendo a trattenere le lacrime, lui provò a balbettar qualcosa, e nell’arco d’un istante divenne rosso in volto e sgattaiolò via dalla stanza. Mia zia Annarella non seppe giustificare il gesto, disse solo a sua discolpa che stava passando un brutto momento a causa di quei romanzi che non riusciva a scrivere e che comunque era in cura da uno specialista. Tutti tirarono un sospiro di sollievo e di desola-zione, come quando dopo aver giudicato un uomo non resta che lo stesso vuoto che c’abitava prima del giudizio.

Pulirono la barba al nonno dalle ultime lenticchie incastratesi nell’incidente, e poi servirono diretta-mente il secondo che, ricordo ancora perfettamen-te, era uno stufato al sanguinaccio che ci venne ser-vito in fettine sottilissime, da mangiare fredde con solo qualche goccia di limone in sovrappiù, e quan-do mio zio Scarron accenno’ la battuta che ci sta-vamo mangiando le carni di quel disgraziato dello zio Esaù!! zia Beatrice ha vomitato tutto sulla gon-na della Nonna - zio Esaù perdette quel dì la parte d’eredità che gli sarebbe spettata se solo non avesse rovesciato quella soupe sulla barba del nonno...

Ma scusami, ora ti devo lasciare perché la Signora suona il suo campanello, deve aver bisogno d’un bicchier d’acqua per inumidire quelle labbra da cui ama sentenziare su tutto e tutti.A presto mia cara e sappi che nessuna più di te m’è cara al cuore e che nessuna più di te io stimo come amica e confidente. Fammi sapere cosa ne è stato poi del Cavaliere Marchesolli e della sua avventura con la cameriera della Duchessa di Bramante.A presto.

L E T T E R A I - F E U I L L E T O N - Q U E S T I O N E D I E R E D I T À

Era un Boing 770 che stamattina ha sfiorato la catastrofe nei pressi della torre più alta dell’Im-pero. Era previsto l’atterraggio all’incirca al set-tecentesimo piano, con una velocità di circa ot-tocento chilometri orari, tale da poter magari far saltare i pilastri finanziari. All’ultimo momento i quattro piloti dell’aereo, si sono però convertiti al bene sociale. Si sono tolti il burca col quale s’e-rano introdotti nell’aereo spacciandosi per don-ne afgane, e mordendo un dollaro hanno virato, evitando d’un pelo il disastro - alcune finestre sono comunque esplose a causa dell’eccesso di pressione aerea reatosi. Una trentina di impie-gati hanno perso la vita, ma l’Impero ha avuto fortuna, per questa volta.

Per le televisioni si dispacciano ritmi d’allarme, crisi mondiali, finanziarie, suine, parlamentari, gastrointestinali, che il terrorismo batte sempre

alle porte, da fuori. C’è bisogno di una forte co-alizione armata che deterga lo spurgo del male, dicono vari speaker tra un notiziario e l’altro. E le armate partono, perchè se anche lo schianto per questa volta è stato evitato, l’Impero deve premunirsi contro il rischio di questi barbari, non ci si può confidare alla provvida sventura – la chiesa non si costruisce con gli ave maria – servono crociati e servono gerusalemmi da li-berare. E così si prende, si parte, a sottomette e annette territori.

I quattro attentatori convertitisi, sono poi stati intercettati da due caccia, che hanno accom-pagnato il velivolo nella pista d’atterraggio più vicina. Uno degli attentatori avrebbe detto alle telecamere: Gold blend empire, volendo forse intendere tutt’altro.

UNO SCHIANTO EVITATO D ’UN pELOC ’ E S T D O m m A g E !

Aveva fatto gridare allo scan-dolo. C'erano state petizioni, manifestazioni, raduni di piazza, ma cio' non è servi-to a lei. Alle undici in punto la sentezza è stata eseguita. Nella piazza la folla s'era ra-dunata già di buon mattino, per poter stare tra le prime file, permettendosi così di mirare sui dettagli, e un sas-so scagliato in piena fronte, nel prestigio sociale, equivale molto di più d'un sassolino che colpisce la coscia di stri-scio. Verso mezzogiorno sembra-va che il corpo ancora sus-sultasse gli utlimi respiri, e la commissione medica del carcere ha effettuato la sua verifica. Resisi conto che quel tenue respiro era ancora un segno di vita, hanno finito

il lavoro con un colpo di pi-stola alla tempia. Lo scalpore creatosi da quello che veniva considerato un'eccesso di ef-feratezza, ha persino portato

alcuni sul piede di guerra. C'era chi invocava di inva-dere un paese così barbaro e mettere al suo posto una costituzione che rispetti il diritto all'adulterio. Per il no-stro giornale la sorella - che

è voluta restare anonima per questioni di sicurezza - ha concesso un rapido scambio di battute, che l'inviato di wom è riuscito a strapparle sugli scalini dell'aereo pri-ma dell'esilio: ''Mi sento in pericolo. Esser sorella d'una vittima fa vittima te stessa. Se stessi qui mi sentirei pestilen-ziale. Gli altri mi guardereb-bero come la sorella di ''quel-la''. La colpa non si estingue con la vittima. Sembra invece propagarsi sui prossimi....'' ''E dove andrà in esilio?'' ''Spera-vo sulla luna, sorride sull'ul-timo gradino, ''ma invece è in una zona top secret...'' Ed è così svanita nell'abitacolo, mentre il cronista si faceva manganellare dal servizio di sicurezza, per aver avvicinato la signora, eludendo i servizi.

“E quando attaccarono menon era rimasto

nessunoa difendermi”

L ApIDATA IN p IAZZAL A T E S T I m O N I A N Z A D E L L A S O R E L L A

R I F I U T A M A T R I M O N I O C O M B I N A T O : L I T E I N F A M I G L I A , P A D R E U C C I D E L A M O G L I E : V E N T E N N E N O N V O L E V A S P O S A R S I , L A M A D R E A V R E B B E P R E S O L E S U E D I F E S E . A N C H E I L F I G L I O H A P A R T E C I P A T O A L M A S S A C R O / / / / / / / I F R A N C E S C A N I T O R N A N O N E L L E S T R A D E U N F E S T I V A L T R A G I O I A E R E L I G I O N E / / / / I L G I A P P O N E R I S C O P R E L A K O G A C O L A , M A I L S U O G U S T O O R A E ’ D O L C E E O C C I D E N T A L E / / / / Q U A N D O I L D I T T A T O R E T E N T A L ’ A U T O G O L P E / / / / E C U A D O R : L ’ E S E R C I T O F E R M A I L G O L P E D E L L A P O L I Z I A E L I B E R A I L P R E S I D E N T E V I D E O / / / / P A C H I S T A N O U C C I D E M O G L I E A S A S S A T E . L A F I G L I A F E R I T A A S P R A N G A T E D A L F R A T E L L O / / / / B E R L U S C O N I A L L ’ A T T A C C O D E L L A M A G I S T R A T U R A : “ V O G L I O U N A C O M M I S S I O N E D ’ I N C H I E S T A / / / / D I P A R T I M E N T O U S A A V V E R T E I T U R I S T I A M E R I C A N I : “ P R O B A B I L I A T T A C C H I D I A L Q U A E D A I N E U R O P A / / / / S C L E R O S I M U L

T I P L A . D A L L A R E G I O N E L ’ O K A L L A S P E R I M E N T A Z I O N E / / / / L A C O S M O H A U S V U O L E U N A P A R T E N Z A S P R I N T / / / / M A R Z A N O : I L G O V E R N O P R O G E T T A I N C E N T I V I P E R S T I M O L A R E I C O N S U M I / / / / A N Z I A N O M U O -R E D O P O L A C A D U T A D A U N ’ A L B E R O / / / / O M I C I D I O C A U Z : R I V E L A Z I O N I D A L C A R C E R E / / / / I L P A P A : “ L A M A F I A E ’ U N A S T R A D A D I M O R T E / / / / D O P O L U L A , D I L M A ? / / / / V E N D O L A A L N O B - D A Y 2 : “ V I T A P U B B L I C A C O M E U N P O L I G O N O ” / / / / A H M A D I N E J A D : “ 1 1 S E T T E M B R E ¨ P R E T E S T O P E R U S A ” / / / / B A T T U T A S U G L I E B R E I : L I C E N Z I A T O I N T R O N C O C O N D U T T O R E C N N / / / / N E G O Z I A T I I S R A E L O - P A L E S T I N E S I I N S T A L L O / / / / P A L E S T I N E S I : “ N O A I N E G O Z I A T I S E C O N T I N U A N O G L I I N S E D I A M E N T I ” / / / / U C C I S O U N P A L E S T I N E S E A G E R U S A L E M M E

già Napoleone fu l’emblema dell’idioza e insensatezza che prende il Consolato e s’autoincorona re e Imperatore con cerimonie ormai ridotte al kitsch, le cerimonie berlusco-niane non sembrano neppure celebrare un kitsch, ma la mancanza di gusto ha perso persino il rispetto per le con-venienze. Da quando è lì non ha smesso di dondolare tra questioni giudiziare e petegolezzi, da regime arrivato or-mai all’apice del suo splendore, quando si rivela agli occhi dei sudditi che il proprio duce è un puttaniere e dei mi-gliori. Il duce riuscì a nascondere la sua amante chiuden-dola in un manicomio, a lui la cosa è scoppiata in mano, come un caso di gossip ad una celebrità della tv. Sarà una specie di modello Regan trapiantato in Italia? Presidente perchè eroe nei film western contro i nemici di sempre? Berlusconi è presidente per aver introdotto le ballerine semi-vestite nei suoi programmi. Con i culi le tette e le te-lenovelas per rimbambire sempre più quelle casalinghe che specchiandosi mentre stirano le calze buccate del marito, si chiedono se le loro forme saranno adatte a saltare al ritmo d’un varietà televisivo, e il marito che mettendosi quelle calze bucate amerebbe avere quell’ultimo modello visto alla pubblicità. Ma tutto non sarà colpa della televisione, se essa non ci fosse, l’idiozia filtrerebbe attraverso altri canali. Le strade dell’idiozia sono infinite, quanto quelle del signo-re. Ma questa condizione pericolante di Berlusconi non va certo in favore di movimenti più ragionevoli e meno peri-colanti e corrotti, che tra l’altro non si vedono, ma a tutto favore della Lega Nord, un partito semiserio che fa disastri, che propina le peggior cose e assume l’attegiamento mora-le che ricorda un poco quella bonaria idiozia che poteva caratterizzare un Goebbels. Con la differenza che se Goeb-bels sparava a sentire la parola ‘arte’, questi tirano anche solo per un congiuntivo ben coniugato in buon italiano. Si pensa poi che non è possibile oggi paragonare la dittatu-ra italiana al fascismo o ancora al nazismo, al massimo si ama pensare ad una dittatura sudamericana di cui in pochi si interessano, perchè è l’interesse dei più grandi che fa si

che in quegli stati vigano dittature, col bene placito della così fasulla e guerrafondaia Forza Internazionale, pronta a intervenire laddove il dittatore possiede petrolio ma in-defessa nel fottersene di entrare laddove si commercia già.. In Italia non si vedono campi di concentramento, dicono e non fanno vedere. In Italia non ci sono le camicie brune che si accaniscono sui negozi tenuti dagli ebrei. Ma ci sono le condizioni nelle quali si permette che vivano gli immi-grati clandestini – ore di lavoro a basso costo, pari a quelle degli schiavi, con orari di lavoro assurdi e paghe che sono sufficienti solo per abitare una baraccopoli in periferia a scambiare dei tozzi di pane e le pulci coi prorpi compagni di letto; e ci sono poi gli insulti, gli attacchi razziali, che se non mirano l’ebreo, sparano in una massa ancor più ampia e vaga, lo straniero. Facile è che lo straniero sia lì pronto a prendersi sulla faccia la rabbia della società intera, che al momento opportuno, quando la tensione aumenta fino al parossismo, potrà scagliarsi su di lui col bene placito della polizia, che anzi, al limite potrebbe anche decidersi a coadiuvare la folla. Di chi mai sarà la colpa? Banale è il male che si compie, ognuno aggiunge un gesto, uno solo, piccolo, quel gesto è quello che agirà nel mondo, se esso viene fatto da un cuore nobile esso, non andrà certo e per forza a fare del bene, ma eviterà di farlo in maniera incon-sapevole, se invece un gesto viene fatto senza avvedersene esso non sarà che produtore di banalità e male, poichè da esso nulla si spera, con esso nulla si crea, con esso nulla si tenta di donare, ma solo si prende quel tanto che la propria meschina volontà ha saputo accapparrarsi. Non esiste una ricetta per estinguere il male dal mondo, non sarà certo un partito politico a risolvere i problemi d’una vita. Lo stato non è che il garante dei privilegi e delle sottomissioni, in esso non c’è posto che per tre categorie di persone, quelli che comandano e quelli che obbediscono – e spesso questi due ruoli sono copresenti nella stessa persona – e la terza categoria è quella di coloro che stanno alla società come uno scarbeo stercorario con la sua palla.

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SBIRULINO IS DEAD

mETEOSull’Atlantico un minimo ba-rometrico avanza in direzione orientale incontro a un massimo incombente sulla Russia, e non mostra per il momento alcuna tendenza a schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le iso-tere si comportano a dovere. La temperatura dell’aria è in rappor-to normale con la temperatura media annua, con la temperatu-ra del mese più caldo come con quella del mese più freddo, e con l’oscillazione mensile aperiodica. Il sorgere e il tramontare del sole e della luna, le fasi della luna, di Venere, dell’anello di Saturno e molti altri importanti fenomeni si succedono conformi alle pre-visioni degli annuari astronomi-ci. Il vapore acqueo nell’aria ha la tensione massima e l’umidità atmosferica è scarsa. Insomma, con una frase che quantunque un po’ antiquata riassume benissimo i fatti: è una bella giornata d’otto-bre.

Tornano di moda i dinosauri. Quest’anno è l’anno di Johann Sebastian Bach. Il trend

cominciato nelle spiagge Califor-niane ha presto invaso il pianeta. Non vi è un’iPhone in circolazione che non contenga la sua cartellet-ta con le Variazioni Goldberg, o le Suites inglesi e francesi. Il reperto-rio è vasto e le case discografiche ripropongono vecchie registrazio-ni in cofanetti da collezione che vanno letteralmente a ruba. Anche le star di Hollywood si sono fatte testimonial della nuova tenden-za. Negli Usa è già stato trovato il modo per sparare Bach a tutto volume direttamente andando a colpire il timpano con un sistema

innovativo e sperimentale. Il colosso giap-ponese della Sony ha risposto lancian-do sul mercato il WalkBach, che come il modello americano batte nota a nota di-rettamente sul martelletto infilandosi pro-fondamente nella coclea, ma con in più la stupefacente funzione che col WalkBach non si può’ ascoltare che Bach, con in ag-giunta la funzione del vecchio Walkman. Cosi’ si può’ ascoltare Bach in metropo-litana, mentre si cammina per la strada, durante la fila alla posta o in banca, e tra i giovani è forte la ricerca di luoghi impro-babili in cui stare ad ascoltare Bach: a Ber-lino gruppi di giovani hanno dato vita alla prima edizione del Bach-Pride che ha por-tato nella capitale tedesca qualcosa come due milioni di giovani provenienti da tut-

ta Europa. La cosa ha allarmato le autorità che sono interve-nute sequestrando il maggior numero possibile di copie delle registrazioni di Glenn Gould, ma cio’ non ha fermato la valanga Bach che ha trovato diffusione su internet. Su Fa-cebook la pagina di Bach è stata invasa dalle richieste d’ami-cizia, mandando in panne il sistema che per due giorni è rimasto fuori servizio. Perfino all’annuale raduno a Woodstock il palco è stato invaso dalla musica del com-positore tedesco, che ha mandato la folla intera letteralmente in estasi. Secondo le autorità ci sarebbero stati ben mille rico-veri causati da allucinazioni audio-visive e da una strana forma di quietismo, di cui neppure i neurologi più esperti hanno saputo fornire una spiegazione. I giovani, affetti da quello che è stata ribattezzato il morbo Bach-Silesius, sono ancora sotto osservazione in differenti centri specia-lizzati che sperimentano delle cure a base di psicofarmaci di ultima generazione. A quanto è trapelato non sembra vi siano state ancora delle guarigioni. Sembra che i giovani affetti da tale morbo presenti-no delle strane allucinazioni auditive e si esprimono con delle frasi criptiche, alcu-

ne delle quali verranno pubblicate nel bollettino ufficiale dell’associazio-ne medici. Alcune di queste frasi ci è possibile pubblicarle in antepri-ma grazie alla gentile concessione dell’Istituto Neurologico di Brema. Un diciannovenne con una forma acuta, sem-bra passi il suo tempo a scrivere delle frasi come, ‘’Quando soprag-giunge la perfezione,

l’imperfetto di annienta: l’umano passa, quand’io sono deificato’’, in foglietti sparsi della sua cella d’isolamento. In seguito a tali manifestazioni l’OMS (Organizzazio-ne mondiale della sanità) ha lanciato un grido dall’allarme, ma ciò non è bastato a fermare il trend che a quanto pare è pron-to ad invadere persino il mercato cinese, nonostante secondo le autorità si tratti di una tendenza anti-comunista. Gli esperti comunque rassicurano, non si tratta che di una moda passeggera, e i vaccini sono già pronti ad essere trasmessi per tutte le ra-dio. Staremmo a vedere se la Bach Mania riuscirà a tenere testa a tutti questi attac-chi. Per ora l’unica cosa certa è il fatto che da Los Angeles a Seul passando per Mosca Ginevra Parigi Londra, un’unica e inspie-gabile epidemia ha cominciato a rigenera-re le orecchie di tutta una generazione.

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LOQUI, lat, “parlare”, da cui “eloquenza” e “loquace”, connesso attaverso la stessa radice, è il verbo greco del discorso razionale, léghein (da cui logos), nonché la voce affettiva della natura animale: làkein (emettere strida)?

c O L L A B O R A Z I O N I : R O B e R t M u s I L , L ’ u O M O s e N Z A q u A L I t à / / / / J A c u e s L O u I s D A v I D P O s t e R s 1 7 9 3 - c A R I c A t u R A D e L G O v e R N O