Anno 44, numero 158

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Qui Ticino... ...a voi missionari Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960 giugno 2012 Anno 44, numero 158 www.medaglia-mendrisio.org Bambine Quechua delle Ande dell’Ecuador

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Periodico trimestrale dell'Associazione "Gruppo Medaglia Miracolosa" di Mendrisio, Svizzera

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Qui Ticino......a voi missionari

Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960giugno 2012

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Editore:Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio

Direzione, redazione e amministrazione:via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisiotel: +41 91 646 28 20fax: +41 91 646 28 15email: [email protected]: www.medaglia-mendrisio.org

Orari apertura segretariato:Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00

Direttore Responsabile:don Angelo Crivelli

Redazione:Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Angelo Crivelli, Michele Faul

Impaginazione e Grafica:Michele Faul

Tipografia:Fratelli Roda SA, zona Industriale 2, 6807 Taverne

Abbonamento:Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, fr. 4.— danno diritto all’abbonamento.

Impressum

Notizie ed avvisi

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno sostenuto le opere missionarie della nostra Associazione partecipando alla tombola tenutasi all’Oratorio Santa Maria di Mendrisio domenica, 22 aprile 2012. Il ricavato è stato di 2’792 franchi.

«L’amore si scopre soltanto amando.»(P. Coelho)

GRAZIE DI CUORE!

Il “Gruppo Medaglia Miracolosa” di Mendrisio può realizzare progetti e portare aiuto ai più bisognosi solamente grazie alla costante generosità dei nostri benefattori. Grazie perciò di vero cuore a tutte le persone che sostengono le nostre opere missionarie con generosità, impegno ed anche con sacrificio.

Ricordiamo che, al fine di limitare le spese postali, la nostra Associazione ringrazia i benefattori a partire dal versamento di un’offerta di 100 franchi. Chi non desiderasse ricevere il ringraziamento è gentilmente pregato di volerlo indicare sulla polizza di versamento con la sigla: N.R. Da parte nostra non è possibile inviare ringraziamenti relativi ad indirizzi incompleti o illeggibili.

Fra’ Davide Albisetti, il 31 marzo 2012, presso il Convento di Faido, ha fatto la sua professione solenne nell’Ordine dei Frati Cappuccini.

A Fra’ Davide, con riconoscenza per i tanti anni messi al servizio della nostra Associazione

quale membro di Comitato, auguriamo ogni bene e un buon cammino alla sequela di Gesù, sulle orme di San Francesco! Quale nostro associato gli chiediamo di continuare a rimanerci vicino con la sua preghiera.

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tutte vocazioni all’Amore e attingono alla stessa sorgente. Sul grande prato le famiglie formano piccoli cerchi: una di loro potrebbe benissimo essere la famiglia di Gesù, con Maria e Giuseppe, allargata con i cugini e i parenti. Forse, nelle soste lungo il pellegrinaggio delle carovane verso Gerusalemme per la Pasqua, la scena poteva essere abbastanza vicina a quello che viviamo qui sul grande parco alla periferia di Milano. E se Gesù è tra noi, in mezzo a queste famiglie come ha promesso, credo che con noi ci siano pure Giuseppe e Maria. Sì, mentre il sole cala e già la luna fa capolino tra le nubi, sento che qui c’è la presenza materna di Maria che ci sorride, “madre delle nostre famiglie”, dal manto così grande da prenderle tutte sotto la sua protezione. Proprio in questo momento un bambino vivace mi sfreccia sui piedi facendo traballare il mio fragile appoggio; poco oltre, un papà abbraccia a lungo un figlio adolescente: potrebbe essere san Giuseppe con Gesù. Sì, credo che anche san Giuseppe, coi suoi problemi di lavoro, passeggi tra queste famiglie, stupenda immagine di papà forte e tenero. Certo, la famiglia è passata attraverso rapide e profonde trasformazioni, perché vive nel mondo, dentro la società che cambia. Eppure il Vangelo ha una parola anche per la famiglia di oggi; e stasera mi convinco che nulla potrà mai spazzare via la famiglia, luogo di relazioni di amore dove nasce e cresce l’essere umano, piccolo laboratorio di relazioni sociali e piccola chiesa domestica, luogo delle nostre gioie più belle e delle nostre sofferenze, che merita tutto il sostegno della società e della Chiesa. Papa Benedetto sta per giungere: fra poco ci metteremo all’ascolto delle testimonianze di alcune famiglie e della sua parola: le famiglie attendono una parola di incoraggiamento, di conferma nella fede, di tenerezza e consolazione. Davanti a noi un gruppetto di ragazzi ticinesi alza uno striscione colorato: “La famiglia è viva: viva la famiglia!”

Don Angelo Crivelli, Assistente

Scrivo queste righe seduto sull’immenso prato del Parco Nord di Milano-Bresso. Ma non crediate che io sia solo: intorno sono accampate migliaia di famiglie venute dai quattro angoli del mondo per la Veglia con il Papa Benedetto nel VII Incontro mondiale delle famiglie. Sull’erba verde, proprio come nel Vangelo della moltiplicazione dei pani, vi è tutto un brulichio di vita, bambini che fanno piroette sotto lo sventolio delle bandiere variopinte del mondo, mentre aspettiamo l’arrivo di papa Benedetto. A pochi metri, una giovane famiglia ticinese sparpagliata su una coperta scura con i suoi sei bambini: il papà ne sta imboccando uno, la mamma e la tata sono alle prese con gli altri piccoli. Siamo qui con un gruppo di famiglie del Mendrisiotto e alcuni giovani dell’AC diocesana che dormiranno qui stanotte. Abbiamo dovuto lasciare l’autopostale su un grande parcheggio e camminare per un’ora e mezza: durante il cammino il fiume delle famiglie cresceva. Il sole sta calando all’orizzonte, la temperatura è ideale per le famiglie che cenano al sacco. Gruppi di ragazzi fanno semplici giochi in comune: sui loro visi splendono i colori di tutto il mondo. È una bella e inedita immagine di Chiesa: famiglie normalissime che portano con sé le gioie e i problemi concreti di ogni famiglia, lo sforzo di armonizzare il lavoro e la festa. Eppure c’è uno “Spirito” che le anima tutte e le unisce nella grande e mite forza della fede. Senza urlare, senza manifestare con la violenza, testimoniano e dicono al mondo la bellezza e la possibilità del progetto cristiano della famiglia, dell’amore dell’uomo e della donna, dell’apertura generosa alla vita. Anch’io mi sorprendo a pensare alla mia famiglia d’origine, ai miei numerosi fratelli e sorelle, a quando papà ci portava in montagna anche per alleggerire il lavoro della mamma. Anche il papa Benedetto dirà che quando immagina il Paradiso, lo pensa a partire dall’esperienza di bambino nella sua famiglia in Baviera. Per un momento mi potrebbe prendere la nostalgia di non aver potuto formare una famiglia mia, di imboccare i miei bambini e giocare con loro. Vedo altri preti che accompagnano i loro gruppi-famiglia e sento che siamo anche noi dentro la danza delle famiglie, accolti come fratelli maggiori: tra le vocazioni diverse non c’è opposizione ma integrazione e reciproco arricchimento; pur nella diversità, sono

Famiglie di tutto il mondo sotto lo sguardo di Maria

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Cari amici,dalla Diocesi di Bongaigon un cordiale saluto e tanta riconoscenza alla vostra Associazione per il generoso aiuto che ci avete sempre dato. Sono oramai passati undici anni dalla nascita di questa diocesi e ancora oggi sono qui a chiedervi intenzioni per le Sante Messe da conferire ai sacerdoti che lavorano per noi.

La diocesi di Bongaigon, per consolidare la sua presenza cattolica nelle aree sottosviluppate del nostro Stato di Assam, sta lavorando instancabilmente. Le parrocchie sono cresciute da quattordici a ventinove; ognuna è suddivisa in quaranta zone. I sacerdoti sono settantuno, le religiose cento ottantadue e otto i fratelli. La formazione e la diffusione del messaggio di Gesù Cristo costituiscono il nostro maggior impegno.

La situazione socio-economica della nostra gente è assai precaria. Il terreno è molto fertile, ma le tecniche moderne di coltivazione sono sconosciute. Da sempre devono lottare con le inondazioni, che non solo distruggono le abitazioni, ma cambiano il decorso dei fiumi e depositano ghiaia e sabbia rendendo incoltivabili i campi. Tutto ciò è la causa della povertà e della carestia della nostra gente che vive solo dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame. Il nostro sforzo mira a sollevare questa gente dal loro stato sociale con la costituzione di cooperative agrarie e di altro genere e con l’alfabetizzazione. In campo sanitario abbiamo messo in funzione quattordici dispensari e un

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ospedale ben arredato. Inoltre, nelle località più lontane, organizziamo regolarmente delle visite mediche.La Chiesa locale è molto attiva per il benessere della gente. La fede cattolica è da considerarsi una novità in questa area, ma la sta accogliendo e questo lo si vede dalla costante crescita della popolazione cattolica. Pratichiamo un’evangelizzazione diretta.

I preti, le religiose e i catechisti laici frequentano spesso i villaggi e le famiglie annunciando loro la Parola, comunicando loro le esperienze della fede e amministrando i Sacramenti. Non trascuriamo la costruzione di cappelle per celebrare in comunione la Santa Eucaristia e per tenere corsi di catechesi.

Un metodo assai efficace consiste nel far soggiornare per un certo tempo nei villaggi le religiose diocesane. Esse praticano la catechesi, organizzano corsi di formazione per i catechisti laici, formano campi di insegnamento biblico per i giovani e accompagnano i fedeli nei pellegrinaggi ai santuari.

Assai importante è la formazione del clero locale. Nel nostro seminario minore studiano attualmente centoventinove giovani. Sono poverissimi e senza il nostro appoggio non potrebbero continuare la loro formazione. Con le vostre intenzioni di Sante Messe potreste rendere un grande servizio alla nostra Diocesi. Confidando nella vostra generosità vi benedico e vi saluto.

Monsignor Thomas Pulloppillil

Bongaigon, una diocesi indiana in crescitaThomas Pulloppillil, vescovo di Bongaigon, nello stato di Assam (India), ci informa che l’attività della sua diocesi, dalla sua costituzione nel 2000, è costantemente in crescita e per tenere il passo con le sempre più crescenti necessità ha bisogno del nostro

aiuto. Ci chiede in modo particolare intenzioni di Sante Messe.

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Carissimi amici,nella Baia del Bengala, nel sud dell’India, c’è un villaggio di 1500 anime chiamato Singhithurai che fa parte della mia parrocchia. Sono tutti pescatori e dipendono solo da ciò che l’Oceano Indiano dà loro. Si calcola che il reddito quotidiano di un pescatore non superi l’equivalente di 10 franchi. Quindi vi potete immaginare in quali condizioni essi vivano.

Una buona parte delle loro abitazioni (circa centoventi) sono delle capanne di circa 4 metri per 3, con il tetto di fronde di noci di cocco. Ogni due anni bisogna rifarlo. Altre capanne sono circondate a gruppi di due o tre da un muro.

Qui non c’è l’elettricità. Per l’illuminazione e per la cucina si utilizza il petrolio. Queste “casupole” sono costruite una vicina all’altra e spesso, mentre le massaie cucinano, c’è il rischio che una capanna prenda fuoco e l’intera schiera diventi

cenere. Anche i topi talvolta fanno traballare le lampade e quando si rovesciano combinano seri incidenti. Per costruirle non si spendono più di 200 franchi. Ma occorre mettere un freno a questi pericoli. Inoltre, rifare il tetto ogni due anni rappresenta un costo troppo elevato. Per porre rimedio intendo sostenere alcune famiglie nella costruzione di casette fatte di mattoni e cemento e con un tetto di lamiere.

Il costo preventivato per ogni casetta è di circa 1’700 franchi. Ogni anno ne vorremmo costruire dieci. Dai pescatori non posso attendere che la loro manodopera.

Potete darmi una mano a realizzare almeno tre casette? Vi terrò al corrente su quanto saremo riusciti a fare durante questo anno. Vi ringrazio per la vostra generosa benevolenza e mentre vi assicuro le mie preghiere e quelle dei miei parrocchiani, vi saluto e vi benedico.

Padre Xavier George

Le capanne dei pescatori sono un pericolo costanteSinghithurai, Tamil Nadu (India), è un villaggio di millecinquecento poveri pescatori. Abitano in misere capanne e ogni due anni devono rifare il tetto di fronde di noci di cocco. Sono costruite una accanto all’altra e spesso intere schiere sono fatte preda del fuoco. Per porre rimedio alle ripetute devastazioni

degli incendi, Padre Xavier George (a noi conosciuto da più di vent’anni) propone di sostituirle gradualmente con semplici costruzioni di mattoni e con il tetto di lamiere.

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Saluti dalle Filippine!Da lungo tempo non vi ho fatto pervenire notizie sul mio conto. Da giovane amavo lavorare per le missioni nelle montagne della Cordigliera. Poi, però, infortuni e malattie mi hanno costretto a ridurre i ritmi di lavoro e a cambiare aria e a non dover più fare lunghe sgambate nei villaggi lontani. Ora mi trovo in una piccola parrocchia, nei sobborghi di Manila, vicina al porto e immersa da occupatori abusivi.Lo scorso anno ad agosto un incendio ha lasciato 7’000 famiglie (circa 21’000 persone) senza tetto. Con l’aiuto della Caritas vescovile per due settimane abbiamo portato sollievo alla gente. Poi, a settembre, tutta la zona di Luzon è stata inondata. Eravamo ritornati ai tempi di Noè. Una vera catastrofe. Con il Governo abbiamo organizzato l’emergenza. Nonostante tutto questo siamo sopravvissuti. L’aiuto di Dio c’è comunque sempre e per ciò abbiamo confidato in Lui.

Al momento ci stiamo occupando di un corso biblico (storia e teologia) di dodici settimane per 185 partecipanti. Essi saranno chiamati a insegnare nelle loro comunità di fedeli dopo le Sante Messe domenicali. Con questo sistema abbiamo conseguito risultati stimolanti. Da noi vengono pure dei gruppi di giovani da altri paesi; vivono con gli indigeni, imparano a vivere nella semplicità e tornano a casa arricchiti di questa esperienza. Di solito celebro la Santa Messa alle 18.30, poi, il martedì, il mercoledì e il giovedì, mi occupo dei funerali. Il sabato, alle 06.00, celebro la Santa

Messa poi ho sempre un funerale da celebrare, in seguito ho la prefestiva delle 17.00, 18.30 e 19.30. La domenica celebro le Sante Messe delle 06.00, 07.30, 09.00, 10.00; il dopopranzo, alle 14.00 ho le esequie per una o più persone e poi alle 16.30 e alle 18.00 ancora una Santa Messa. Quando non è disponibile un altro prete celebro tutte le Sante Messe, talvolta sono nove! Ogni domenica, alle 11.00, ci sono almeno sei battesimi.

I matrimoni sono celebrati secondo programma. Nella nostra piccola chiesa sono assai rari, dato che richiedono ampi spazi. Si celebrano pertanto nelle grandi chiese che hanno lunghe navate da percorrere. Come vedete il mio impegno pastorale è alquanto impegnativo. Vi prego di ricordarmi nelle vostre preghiere e vi chiedo un aiuto per i bisogni più urgenti della mia missione, che sono davvero tanti, soprattutto dopo le ultime inondazioni.

Vedo che continuate a fare grandi cose nel promuovere il Regno di Dio. Vi auguro ogni bene e vi saluto fraternamente... E grazie per il vostro costante aiuto!

Padre Silverio R. Mutia

“Talvolta, la domenica, celebro nove Sante Messe!”

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Così ci scrive Padre Silverio R. Mutia da Navotas City (Filippine). Da anni non avevamo notizie da lui. Dalla Cordigliera sudamericana è passato al lontano Oriente. Nel suo nuovo ambiente nemmeno le più pesanti calamità

hanno incrinato la sua tenacia nell’affrontare i non pochi compiti dell’apostolato.

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Incontro mondiale delle famiglie – Milano 2012Preghiera del Cardinale Dionigi Tettamanzi

Padre del Signore Gesù Cristo, e Padre nostro,noi ti adoriamo, Fonte di ogni comunione,custodisci le nostre famiglie nella tua benedizioneperché siano luoghi di comunione tra gli sposie di vita piena reciprocamente donatatra genitori e figli.

Noi ti contempliamo,Artefice di ogni perfezione e di ogni bellezza,concedi ad ogni famiglia un lavoro giusto e dignitosoperché possiamo avere il necessario nutrimentoe gustare il privilegio di essere tuoi collaboratorinell’edificare il mondo.

Noi ti glorifichiamo, Motivo della gioia e della festa, apri anche alle nostre famigliele vie della letizia e del riposoper gustare fin d’ora quella gioia perfettache ci hai donato nel Cristo risorto.

Così i nostri giorni laboriosi e fraternisaranno spiraglio aperto sul tuo misterodi amore e di luceche il Cristo tuo figlio ci ha rivelatoe lo Spirito Vivificante ci ha anticipato.

E vivremo lieti di essere la tua famigliain cammino verso di Te Dio Benedetto nei secoli.

Amen.

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Dal 9 al 14 aprile 2012 alcuni membri di comitato della nostra Associazione hanno organizzato un pellegrinaggio alla Rue du Bac a Parigi e a Lisieux. Una buona parte del gruppo era alloggiata presso la Casa madre della Congregazione delle Missioni, alla Rue de Sèvres, dove Padre Daniel Planchot, presidente dell’Associazione Medaglia Miracolosa di Francia, nel limite del possibile, ci ha onorato della sua presenza per presentarci momenti della vita di Santa Caterina Labouré, di San Vincenzo de’ Paoli e per guidare una visita nell’omonima cappella dopo aver celebrato con il nostro sacerdote accompagnatore la Santa Messa. Il mattino era contrassegnato da forti momenti di spiritualità e il pomeriggio era dedicato alla cultura e alla preghiera nei luoghi di culto visitati. Con una guida abbiamo potuto conoscere i luoghi più importanti di Parigi e in altra occasione abbiamo visitato il nuovo Louvre. Partendo dagli scavi archeologici, che hanno portato alla luce quanto è rimasto dell’edificio medievale, abbiamo percorso le stanze con le opere di maggior prestigio.

Alla Rue du Bac (la strada che conduceva al traghetto -bac- sulla Senna) c’è il Seminario delle Missioni estere di Parigi (fondate nel 1663) con un’interessante esposizione permanente sulla vita dei missionari, talvolta finita con il martirio. A pochi passi troviamo la Cappella delle apparizioni, la chiesa ottocentesca della Casa Madre delle Suore della Carità. Qui la novizia Caterina Labouré ha le due apparizioni della Madonna il 19 luglio e il 27 novembre 1830. Ora è aperta a tutti. Oltre due milioni di pellegrini all’anno vi entrano per invocare l’aiuto della Vergine o per ringraziarla. Tantissimi gli africani e gli orientali, e, segno dei tempi, i disoccupati. Noi abbiamo la grazia di partecipare quasi ogni giorno alla Santa Messa celebrata da Padre José Arellano, missionario Comboniano di

origine messicana. Veneriamo pure le reliquie del cuore di San Vincenzo, di Santa Caterina Labouré e di Santa Luisa di Marillac.

Poco lontano dall’incrocio con la Rue du Sèvres troviamo la Cappella di San Vincenzo de Paoli, inserita nella Casa Madre dei Preti della Missione o Lazzaristi. La facciata sulla strada è modesta e quasi non si nota. Anche qui partecipiamo alla Santa Messa e veneriamo le reliquie di San Vincenzo de Paoli poste in un’urna sopra l’altare. Gli fanno corona quelle di due suoi santi missionari, martiri nel 1800 in Cina. La chiesa ottocentesca, silenziosa e raccolta, facilita la preghiera e noi ci soffermiamo volentieri durante la settimana.

Saint-Étienne-du-Mont: il pesante e opprimente Pantheon non schiaccia affatto questa chiesa gotica ben restaurata, leggera e festosa. All’interno spicca la tribuna all’entrata del coro, di una grazia e leggerezza straordinarie, un vero ricamo in pietra. Ci accostiamo per una preghiera alle reliquie di Santa Genoveffa, protettrice di Parigi, che nel 451 libera la città dagli Unni. Sulla collina di Montmartre, dal 1876, svetta la Basilica (neobizantina) del Sacro Cuore: circondata da quartieri di divertimenti vari. All’altare maggiore è esposto il Santissimo Sacramento per l’adorazione perpetua, giorno e notte. Non possiamo farlo a causa della

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Sulle orme di Santa Caterina Labouréa Parigi – Lisieux 9-14 aprile 2012

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celebrazione della Santa Messa e di una vera marea di fedeli e visitatori. A metà collina passiamo davanti alla cappella dove, il 15 agosto 1534, Sant’Ignazio di Loyola e i suoi compagni fondano la Compagnia di Gesù. In un quartiere di banche, scopriamo la Basilica di Santa Maria delle Vittorie, chiesa barocca sconosciuta a quasi tutti noi. Il pellegrinaggio a questa chiesa risale al 1836. II parroco d’allora, disperato per l’indifferenza di tutti i suoi parrocchiani, ha l’ispirazione di consacrare la parrocchia alla Madonna presentata in una maestosa statua in marmo bianco. E tutto cambia, non solo i parrocchiani ritornano in chiesa, ma da tutta la Francia arrivano i pellegrini. Compresi Luigi e Zelia Martin con Teresa (del Bambino Gesù) e le sorelle. Troviamo l’Adorazione eucaristica animata dalle Benedettine. II raccoglimento è talmente profondo che restiamo anche noi per più di mezz’ora pregando individualmente come gli altri fedeli. In una recentissima cappella dedicata ai Beati Luigi e Zelia veneriamo le loro reliquie. Così ci prepariamo bene al pellegrinaggio dell’indomani a Lisieux.

Cattedrale di Nôtre Dame: Nôtre Dame rimane sempre il cuore di Parigi, il centro della sua storia. La luminosità della pietra bianca, l’equilibrio delle sue proporzioni attirano una massa di visitatori e anche noi dobbiamo fare la fila prima di entrare nel suo mistico interno gotico. La nostra guida, una signora, ci trasmette il significato spirituale delle sculture e delle vetrate che seguono un preciso piano teologico e biblico. Le centinaia di ceri che ardono davanti alla statua della Madonna invitano alla preghiera e al raccoglimento che è rispettato dai visitatori, credenti o no.

Chiesa dei Carmelitani: alcuni di noi si recano a piedi in questa chiesa barocca adiacente all’università cattolica. Lo scopo è di venerare il Beato Federico Ozanam, giovane laico, che,

ventenne, nel 1833 fonda la prima Conferenza di San Vincenzo in aiuto ai poveri. Con costernazione troviamo la cripta chiusa e ci accontentiamo di una preghiera.

A Lisieux, a metà mattino, raggiungiamo la Basilica di Santa Teresa del Bambino Gesù, un’enorme chiesa neobizantina consacrata nel 1954 che stenta ad accogliere tutti i pellegrini durante le grandi feste. L’interno è quasi tutto ricoperto da mosaici moderni coloratissimi. Anche qui una bravissima signora, ci racconta il programma iconografico preso dalla vita di Santa Teresa scritta da lei stessa: la Trinità, la Madonna, la Chiesa negli apostoli e nei suoi santi e il perché della scelta dei colori. Celebriamo la Santa Messa in una cappella della cripta dove abbiamo la grazia di venerare le reliquie dei Beati genitori Luigi e Zelia nella loro nuova urna. Una suora carmelitana (giornalista) ci invita a posare per una foto di gruppo e per dare una breve intervista sulle ragioni del pellegrinaggio del nostro gruppo. Non è difficile trovare per noi, devoti alla Medaglia Miracolosa e alle attività missionarie, ciò che ci avvicina a Santa Teresa. Il Carmelo (convento): è in restauro da qualche anno. La cappella, modernizzata, accoglie i pellegrini che non mancano mai. Parecchi giovani ci fanno compagnia nella preghiera. Alcuni di essi chiedono al nostro sacerdote di essere confessati.

Les Buissonnets: è la villetta (di Lisieux) abitata da papà Luigi e dalle cinque sorelle Martin dopo la morte della mamma. Attorniata da un giardino e perfettamente mantenuta come negli anni in cui vive la famiglia: camere, tavoli e sedie, quadri, mobili, libri e giocattoli che i bambini di oggi guardano con ammirazione. È commovente camminare nei passi di tre santi, che potrebbero diventare anche quattro. Ma ci sarebbe ancora tanto da raccontare.

Florindo Brazzola

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Mparo-Kabale (Uganda), 3 aprile 2012

Carissimi amici,vi scrivo con il cuore pieno di gioia per il meraviglioso dono degli articoli religiosi (medagliette e rosari) che ci avete fatto pervenire tramite il signor Antonio Pizzi, amico nostro e della vostra associazione, che vi ha fatto visita lo scorso mese di febbraio.

Le medaglie e i rosari li abbiamo donati ai bambini, ai maestri e a tutti coloro che lavorano alla “St. Clelia Primary School”.Vi ringrazio molto anche per le intenzioni di Messe che ci avete dato da celebrare. Sono veramente grato e vi prometto il ricordo nelle mie preghiere. Vi auguro ogni bene!

Padre Gaetano Batanyenda

Iringa (Tanzania), 14 aprile 2012

Carissimi amici,innanzitutto voglio ringraziarvi per l’affetto, la pazienza e la gentilezza che ci avete mostrato da quando siamo in contatto con voi.A nome della Congregazione, colgo l’occasione per esprimervi la nostra gratitudine e dirvi “grazie” per aver accettato la nostra richiesta e donato l’offerta di 3’000 franchi per il progetto di costruzione del Collegio Santa Monica.La somma sarà un aiuto ai lavori in corso, anche se dovremo ancora continuare a cercare altri fondi, visto la grandezza del progetto.Siamo grati al Signore e a tutti i membri e benefattori della Medaglia Miracolosa di Mendrisio per questo aiuto alla nostra missione. Che il Signore vi ricompensi con tante grazie e tante benedizioni!Rimanendo uniti nella preghiera, vi salutiamo fraternamente e vi auguriamo Buona Pasqua!

Suor Florence Lutambi

Parigi (Francia), 21 aprile 2012

Carissimi,mi sento membro della vostra associazione, ma lo sono da quando vi ho conosciuto e da quando mi aiutate con la vostra preghiera, la vostra amicizia e il vostro aiuto. Adesso posso aggiungere un altro aspetto che mi ha fatto tanta impressione, la vostra devozione alla Madonna e la vostra vita spirituale.Per me è stata una settimana di grazie e benedizioni quella che ho potuto trascorrere con voi nel vostro pellegrinare a Parigi e a Lisieux. Mi ha fatto tanto piacere la visita a Santa Teresina del Bambino Gesù, patrona delle missioni.

È stata una bellissima settimana e posso dirvi che per me è passata come un sogno, troppo in fretta e non volevo vedere la fine. Invece adesso, che son tornato alla mia vita quotidiana e alla mia attività, mi è sembrato molto lunga la settimana.Ringrazio il Signore che siete nel mondo a fare del bene a tante persone e credo che noi missionari siamo i primi a ricevere i frutti. Quello che mi fa più piacere veramente è che ciò che fate non è solamente con le opere, ma con tanta preghiera: grazie per questa vicinanza!Continuo a celebrare le vostre messe e posso assicurarvi che mi fanno vivere molto di più l’Eucaristia, in somma mi aiutate a essere prete e ancora di più missionario.Le vostre medaglie e corone cominciano a fare del bene perché qui son già passati due padri che sono in missione e adesso aspettiamo il terzo che partirà per la Repubblica Centroafricana e porterà nella sua missione le medaglie e corone della vostra associazione.Vi ringrazio ancora ciascuna e ciascuno di voi e vi porto nelle mie preghiere e, come diceva il Signore, vi chiamo “amici” perché abbiamo condiviso tanti bei momenti e tante belle cose.Che il Signore e la Madonna vi aiutino e vi liberino da tutti i mali del corpo e dello spirito.

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Vi saluto fraternamente con tanta stima e gioia.

Padre José Arellano H.Missionario Comboniano in Francia

“Terra di missione”

Tbilisi (Georgia), 24 aprile 2012

Cari amici del Gruppo Medaglia Miracolosa,è nostro immenso piacere scrivervi questa lettera per ringraziarvi di cuore dell’offerta che ci avete fatto pervenire per i bisogni sanitari dei nostri poveri.Siamo commossi che tante persone abbiano risposto all’appello da voi lanciato sul giornale “Qui Ticino… a voi missionari” e che abbiate potuto raccogliere la cifra di 3’000 franchi da devolvere ai poveri della Georgia.

Tramite il vostro Gruppo, vogliamo estendere il nostro ringraziamento a tutte le persone che hanno letto l’appello e che hanno voluto dare un contributo agli anziani bisognosi della Georgia. Il contributo sarà utilizzato per sostenere le spese sanitarie necessarie ai pazienti del nostro Poliambulatorio, ossia per l’acquisto di farmaci e beni consumabili di prima necessità.Il vostro impegno al nostro fianco è di grande importanza e non possiamo non essere felici di aver trovato degli amici e sostenitori come voi disposti ad accompagnarci in questo ancora lungo cammino di supporto e assistenza alle fasce più svantaggiate della popolazione georgiana.Con stima e preghiere.

Padre Witold Szulczynski

Wakara (Burkina Faso), 28 aprile 2012

Cari amici,che Dio nostro Padre e Gesù Cristo, nostro Salvatore, vi donino la grazia e la pace! Ho il piacere di annunciarvi che i 7’000 franchi

che ci avete inviato sono arrivati a destinazione e ora viviamo tutti in un’immensa gioia!I mattoni, la sabbia, i sassi e tutto il materiale occorrente, sono stati preparati con grande celerità e il 28 marzo 2012 abbiamo potuto iniziare i lavori per la costruzione della cappella di Tankuy.

Ora ho la gioia di inviarvi le prime foto della costruzione della chiesa di Tankuy per la quale abbiamo ricevuto il vostro prezioso contributo.Qui il caldo si fa sentire. Abbiamo 45° all’ombra, ma i lavori continuano alacremente e pensiamo di terminare la cappella per la fine del mese di luglio.

Tutta la comunità parrocchiale vi saluta e implora la benedizione di Dio su di voi.Grazie per la vostra generosità e collaborazione per la realizzazione di questa importante opera.Un caro saluto a tutti e un ricordo nella preghiera.

Padre Omer Paré

Port-au-Prince (Haiti), 11 maggio 2012

Carissimi,vi invio alcune foto della nostra missione in Nigeria, nazione dove i cristiani stanno soffrendo tantissimo. Come potrete notare la scuola è rinata col vostro aiuto e i bambini sono in ambienti sani degni della natura umana.

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Dalle foto potrete vedere degli edifici in costruzione: uno sono gli uffici della scuola, l’altro è il centro della formazione della donna.

Con questo centro vorremmo fare prevenzione e impedire che le ragazze vengano a prostituirsi in Europa. Di queste costruzioni manca l’intonaco e il pavimento, poiché in una vorremmo mettere un laboratorio di panetteria in cui non è possibile agire senza pavimento. Io ho già inviato alla missione 6.000 Euro. Per terminare me ne mancherebbero 3.500. Mi rivolgo a voi certo che la Provvidenza mi darà come sempre una mano. Chiedo preghiere anche per la nostra missione in Haiti, dove sto lavorando tuttora. Grazie.Un fraterno saluto.

Fratel Antonio Galli

Mendrisio, 15 maggio 2012

Sono felice di realizzare questa visita alla sede della Medaglia Miracolosa di Mendrisio. Questo gruppo cattolico della Svizzera Italiana ha piantato molte speranze nel popolo del Nordest del Brasile dove lavoro da quasi trent’anni.

Ha seminato la devozione alla Madonna, molto sentita dal nostro popolo e anche molte speranze con gli aiuti per soccorrere il nostro popolo a causa dei problemi legati alla siccità.

Delle dighe sono state realizzate da noi Guanelliani, per venire incontro alle enormi sofferenze che gli agricoltori incontrano per la perenne o quasi siccità. Abbiamo potuto realizzare queste opere anche grazie al vostro aiuto! Voglio quindi ringraziare tutto il Gruppo della Medaglia Miracolosa e tutte le persone che la sostengono.

Il Signore e la Madonna benedicano e facciano fruttificare questa opera di bene.Con gratitudine.

Padre Remigio De VettorMissionario Guanelliano in Brasile

Mendrisio, 15 maggio 2012

Ancora in Italia per dovuto riposo, sono ritornato a Mendrisio, dopo pochi mesi dalla mia ultima visita. Ho il piacere di incontrare persone che sostengono le missioni e sperimentare l’amicizia accresciuta dal contatto costante con il Signore e con Maria nella messa settimanale, che celebro per tutti i benefattori vivi e defunti di questa associazione. Ringrazio il Signore per questa ulteriore occasione di incontro e prego affinché continui ad assisterci, con il suo Spirito, attraverso il grande dono di Maria.

Padre Luigi GabaglioMissionario Comboniano in Uganda

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Cari amici,abbiamo dovuto anticipare ad oggi il consueto incontro mensile di fine anno sociale perché, quest’anno, il 27 maggio collima con la domenica di Pentecoste. Eccoci dunque a passare in rassegna i momenti più importanti della nostra attività.

Il 24 e il 25 settembre 2011 alcuni rappresentanti della nostra Associazione hanno partecipato al seminario della Famiglia Vincenziana che si è tenuto a Pallanza sul tema ”La povertà nella Bibbia e il pensiero vincenziano”. Coerentemente a quanto ho sempre sostenuto, dobbiamo fare di tutto per tenere stretti i legami con i nostri parenti vincenziani. Per farvi capire l’essenziale di quanto è stato discusso durante quel seminario mi basta riportare la conclusione della relazione di Don Valerio Lazzeri. Egli ha citato le parole di una scena di un film su San Vincenzo, quando, quest’ultimo, all’indirizzo di una figlia della Carità all’inizio della sua missione, dice: “Piccola Jeanne, ho voluto vederti. So che sei coraggiosa e buona. Tu domani vai dai poveri per la prima volta. Non ho sempre potuto parlare a quelle che andavano dai poveri per la prima volta. Eh, non si fa mai ciò che si dovrebbe! Ma a te, la più giovane, l’ultima, debbo parlare, perché è importante. Ricordati bene, ricordati bene, sempre. Tu ti accorgerai presto che la carità è un fardello pesante. Più pesante del secchio della minestra e del cesto del pane. Non è tutto dare il brodo e il pane. Questo lo possono fare anche i ricchi. Ma tu sei la piccola serva dei poveri, la figlia della carità sempre sorridente e di buon umore. Essi sono i tuoi padroni, padroni terribilmente suscettibili, ed esigenti. Lo vedrai. Allora più saranno ripugnanti e sudici, più saranno ingiusti e grossolani, più tu darai loro il tuo amore…. E sarà solo per questo tuo amore, per questo amore soltanto, che i poveri ti perdoneranno il pane che tu darai loro!”. Queste parole non sono di San Vincenzo, ma gli sono attribuite in modo molto convincente e appropriate per far capire lo spirito evangelico dei Vincenziani a cui anche noi apparteniamo.

Ma ora passiamo alla parte cronologica degli eventi. Gli incontri del 27 sono stati cinque oltre a quello di sabato 26 novembre 2011 presso la Chiesa dei Cappuccini. Ricordo inoltre la Giornata Missionaria Mondiale del 23 ottobre

2011 a Sant’Antonino e la giornata dedicata alla preghiera perenne del 22 dicembre 2011.

Non possiamo dimenticare la settimana dal 5 al 12 febbraio scorso in cui un numero insolito di fedeli delle zone pastorali del Vicariato del Mendrisiotto si sono incontrati per venerare l’effigie della Madonna del Sasso presente nella chiesa parrocchiale di Mendrisio.

Domenica, 11 marzo 2012 ha avuto luogo il ritiro spirituale presso la Fraternità francescana di Betania a Rovio. Il tema trattato dal superiore di quella comunità era incentrato sulla Quaresima e sui veri valori a cui il buon cristiano deve tendere.

Dal 9 al 14 aprile 2012 un gruppo di associati ha partecipato al pellegrinaggio alla Rue du Bac a Parigi e a Lisieux. L’occasione ha permesso di visitare a Parigi la Cappella di San Vincenzo de Paoli, la chiesa di Saint-Etienne-du-Mont, la Basilica del Sacro Cuore e quella di Santa Maria delle Vittorie, la Cattedrale di Notre Dame e la Chiesa dei Carmelitani. A Lisieux abbiamo visitato la Basilica di Santa Teresa del Bambin Gesù, il Carmelo e la villetta di Les Buissonnets abitata dai genitori di Santa Teresa. Una buona parte del gruppo era alloggiata nel convento della Congregazione della Missione dei Padri Lazzaristi.

Relazione del Presidente 2011 - 2012Venerdì, 27 aprile 2012, Biblioteca San Damiano, Mendrisio

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A più riprese abbiamo incontrato Padre Daniel Planchot, presidente dell’Associazione Medaglia Miracolosa di Francia. Con il Superiore della Congregazione, Père Elie Delplace, ho potuto conferire a proposito del CESSAVIPA - Centro Spirituale San Vincenzo de Paoli - a Bangui, capitale della Repubblica del Centroafrica. La realizzazione, finanziata in gran parte dalla nostra Associazione, sarà sostenuta dalla Congregazione stessa. Non avendo ancora trovato i mezzi necessari per arredare il Foyer Espérance all’interno del CESSAVIPA, l’inaugurazione non ha potuto avere luogo. Ricordo che il Foyer Espérance è destinato ad alloggiare i bambini orfani e le madri in gravi difficoltà.

D’ora in poi un nostro eventuale sostegno finanziario sarà coordinato con l’organizzazione provinciale di Parigi. Per quest’anno il nostro impegno si limita a procurare al CESSAVIPA una pressa per stampare le particole.

Il comitato della nostra Associazione si è riunito quattro volte. I progetti di maggior rilievo trattati sono: la costruzione di una cappella nella parrocchia di Wakara nel Burkina Faso e la costruzione di un asilo infantile a Simiátug in Ecuador (vedi pagina successiva).Domenica scorsa abbiamo organizzato la tradizionale tombola. Un modo per passare assieme un pomeriggio di domenica e per raccogliere fondi per i nostri missionari; il bel

tempo e probabilmente altre concomitanze non hanno permesso di fare il pieno come l’anno scorso. L’anno prossimo dovremo probabilmente anticipare l’evento. Il ricavo comunque è stato soddisfacente (circa 2’800 franchi per la tombola e 360 franchi per la riffa) e un grazie infinito a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata: gli sponsor, le persone che hanno preparato i premi e tutti quanti hanno lavorato sabato e domenica scorsi presso l’oratorio di Santa Maria.

Vi segnalo che abbiamo in cantiere lo studio sulla modifica del nome dell’Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio” e, perché no, sul ringiovanimento del logo della stessa. Quanto al nome si potrebbe togliere la parola “gruppo”, ma al momento è ancora presto. Quanto all’andamento delle finanze mi limito soltanto a segnalare che negli ultimi anni abbiamo riscontrato un trend negativo nella raccolta di fondi. L’anno conclusosi al 31 dicembre 2011 ha subito una diminuzione nelle entrate di circa 40’000 franchi; poco più della metà di questo ammanco è da attribuire al cambiamento della politica di erogazione di una fondazione che d’ora in poi elargirà il proprio beneficio non più in anticipo bensì ad esercizio chiuso ed approvato. Dunque ciò che essa avrebbe versato l’anno scorso lo effettuerà quest’anno e d’ora in poi sarà sempre così.

Non mi resta che terminare esprimendo, a nome del comitato, il ringraziamento a don Angelo per la sua assistenza, alle segretarie Carla e Stefania per l’ottimo e assiduo lavoro svolto e a tutti i volontari (incluse le volontarie della Bottega del Mondo). Mi piace ricordare che siamo sempre alla ricerca di rinforzi per meglio distribuire gli impegni. Se qualcuno di voi fosse disposto a darci una mano o se potesse introdurci un suo conoscente o una sua conoscente, si annunci in segretariato. Ringrazio pure tutti gli addetti alla redazione e impaginazione nonché alla spedizione del nostro “Qui Ticino... a voi missionari”.Un grazie di cuore ai membri del comitato e ai revisori in carica (Tamara Zonca e Egidio Croci) per l’impegno. Grazie a tutti voi, cari associati e benefattori. Il vostro aiuto materiale e spirituale è quello dell’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio a favore dei nostri missionari.

Florindo Brazzola, presidente

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Un Wawakamayukwasi per la comunità di PotrerillosUno dei progetti “importanti” che la nostra Associazione intende sostenere durante quest’anno 2012, è la costruzione di un asilo d’infanzia nella comunità di Potrerillos, nelle Ande Ecuadoriane, a 4200 metri di

altezza appartenente alla parrocchia di Simiátug.Simiátug conta circa 12’000 abitanti ed è popolata dal 99% da indigeni quechua che discendono dalla popolazione Inca. Le famiglie sono prevalentemente “campesinos” (lavoratori della terra). La popolazione vive nel “Simiátug-Pueblo” e nelle 42 comunità sparse su un vasto territorio, che va dalle vette andine di 4’300 metri fino a “cadere” per valli laterali verso la costa dell’Oceano Pacifico a circa 1’800 metri. Simiátug presenta una grande varietà di microclimi delle vette, attraverso la vegetazione e le condizioni c l i m a t i c h e temperate, fino quasi subtropicali. Fornisce una varietà di paesaggi i n c r e d i b i l m e n t e belli, una grande varietà di flora e fauna in via di estinzione per le specie dichiarate, stili di vita e atteggiamenti che differiscono notevolmente tra le comunità “alte” e “basse”.Potrerillos è una di queste 42 comunità ed è situata nella zona “bassa” della parrocchia a 3’182 metri, con una vegetazione che passa da quella della “Sierra” a quella del “Subtropico”.Negli scorsi anni abbiamo già sostenuto progetti importanti nella parrocchia di Simiátug, in particolar modo negli anni 1996-2001 dove sono stati organizzati anche campi di lavoro estivi.Cornelia Kammermann, missionaria laica svizzera, da più di 30 anni collabora con padre Sandro Chiecca nelle comunità di Simiátug per quanto riguarda la promozione della dignità umana tra gli Indios e la formazione delle donne in particolar modo.In questi anni, molte sono le opere realizzate e, per garantire una continuità futura e responsabilizzare maggiormente la popolazione locale, è stata istituita l’Associazione “CDI El cielo en la tierra”; un’associazione locale con lo scopo di seguire e promuovere progetti nelle

varie comunità della parrocchia. Uno di questi progetti è la costruzione di asili per l’infanzia in diverse comunità.

Da poco più di due anni, la gente di Potrerillos ha messo a disposizione una piccola casetta che permette di ospitare 25 bambini. Date le sue dimensioni, non permette

però di rispondere alle richieste. L’Associazione “CDI El cielo en la tierra”, tramite Cornelia, ci ha quindi chiesto un aiuto finanziario per la realizzazione di questa costruzione il cui progetto è il medesimo

di quanto già realizzato in alcune altre comunità.

Il costo per la costruzione, simile a quella nella foto sotto, e dell’arredo, si aggira attorno ai 25’000 franchi. Con l’aiuto di tutti voi, vorremmo quindi riuscire a realizzare questo piccolo-grande sogno molto importante per la vita di questi nostri fratelli “campesinos” delle Ande Ecuadoriane.

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Tel. 091 646 28 20 – Fax 091 646 28 15C

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69-853-6

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Mentre la luce muore accogli, o Signore, la mia preghiera. Ti ringrazio di avermi donato la purezza delle cime, la letizia delle valli e il calore del sole, ristoro alle mie forze fisiche e spirituali. Perdonami se ho fatto del male. O Maria, Regina dei monti e delle nevi, ti ringrazio della tua protezione, dona un sereno riposo a questo cuore che ha sete di altezze e di infinito.

Bu

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a Estate e...

...arrived

erci a settemb

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