Voltana On Line n.37-2011
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![Page 1: Voltana On Line n.37-2011](https://reader030.fdocumenti.com/reader030/viewer/2022020221/568c50d81a28ab4916b038d3/html5/thumbnails/1.jpg)
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Voltana On Line 37
2011
Napolitano non indugi: sciolga le Camere di Paolo Madron che, alla faccia dell'Europa e dei
mercati, può bastare a se stesso.
A questo punto, ovvero a un passo
dalla soglia del non ritorno, che co-
sa aspetti il Presidente Napolitano a
intervenire ?. E per intervenire non intendiamo
il reiterato quotidiano uso di meta-
fore per dire senza dire (come l'ulti-
ma, che parla eufemisticamente di
«un'Italia esposta ai rischi di inade-
guatezza»), ma la decisione di avva-
lersi dell'articolo 88 della Costitu-
zione che gli attribuisce la facoltà di
sciogliere il parlamento o uno solo
dei suoi rami. Il Presidente dovreb-be sapere che troppe allusioni alla
fine diventano delusioni.
PERICOLO PER LO STATO. Al-lora compia il passo! Non aspetti un
minuto di più, e nessuno potrà ecce-
pire se non quelli che ci stanno por-
tando nel baratro e il cui interesse,
quasi per loro stessa ammissione, e
di preservare se stessi dall'inevita-
bile meritata sparizione. Quando si configura una situazio-
ne di pericolo per lo Stato, e l'attua-
Se non ora quando. Siamo all'anti-
camera della Grecia, al record sto-
rico del differenziale tra i titoli di
Stato, i cui rendimenti stellari solo
una maggioranza sciagurata può
dire sostenibili. Come no, sostenibi-
lissimi, specie pensando ai 270 mi-
liardi di debito in scadenza l'anno
prossimo. Abbiamo dati macro che delinea-
no la tempesta perfetta che può af-
fondarci senza nemmeno darci il
tempo di lanciare il salvagente. Per
contro, un Governo fermo negli atti,
ma non nelle parole in libertà che
spara a raffica per autopreservarsi.
L'ARTICOLO 88. Dalle gabbie previdenziali al terrorismo incom-
bente si estende tutto un campiona-rio di improvvida stoltezza e deso-
lante improvvisazione. Nonché di
un surrealismo grottesco: abbiamo
un Ministro del Tesoro che mentre
la casa brucia non trova di meglio
che partecipare alla “Festa della
zucca”. E uno dello Sviluppo che
inneggia alla orgogliosa quanto im-
probabile autarchia di un Paese
le contesto ne mostra tutti i segni, la
Costituzione indica quell'atto non
come discrezionale, ma come un
suo preciso dovere.
Oramai la crisi di credibilità di chi
ci governa ha imboccato la strada del non ritorno. L'Europa ci vede
come l'anello debole e non crede
più nemmeno alle promesse di una
lettera che lei stessa ha dettato
nell'illusione di arginare la deriva di
un'economia troppo grande da sal-
vare, e il cui default segnerebbe la
fine della moneta unica. Un lettera
per altro rimasta finora sulla carta,
visto che non è ancora stato convo-cato un Consiglio dei ministri per
calendarizzarne i contenuti.
LE BUFALE DEL GOVERNO. Ora, si può fingere di credere a tut-
to, ma davvero pensa il Quirinale
che un governo che in tre anni non
ha fatto nulla, se non rassicurato che
la situazione dei conti pubblici era
non solo sotto controllo, ma struttu-
ralmente migliore di quella di altri Paesi dell'Eurozona, possa in sei
mesi mettere in pista riforme epo-
cali?
Si sta parlando molto in queste ore
di Governo tecnico, o del Presiden-
te, per enfatizzare il ruolo determi-
nante che Napolitano può ricoprire
nella gestione della crisi.
Il problema è che la maggioranza
ha sin qui sempre dimostrato di a-vere i numeri per resistere, poten-
do contare a oltranza su una pattu-
glia di ascari pronta a sostenerla.
Dunque è assai impro- (Segue a pag. 2)
Togliere le intercettazioni
è come eliminare ai medici
le Tac.
Gian Carlo Caselli
Le donne che hanno cambiato
il mondo, non hanno mai avuto
bisogno di mostrare nulla, se
non la loro intelligenza.
Rita Levi Montalcini
Per spiegare l’ascesa inarre-
stabile dello spread Btp-Bund
lo “statista” di Arcore addita al
popolo un nuovo nemico:
l‟Euro, naturalmente. Solo chi è
pronto a credere, senza batter
ciglio, alla parentela di Ruby
con Mubarak, non si pone la
più ovvia delle domande: o.k. va bene e allora che cosa com-
porta ? Forse che la Germania,
la Francia, la Spagna e via eu-
ropeando non hanno la nostra stessa
moneta, l‟Euro, per l‟appunto ?! E come
mai i difetti di questa “strana moneta” si
riflettono in modo così pesante solamen-
te sul nostro sventurato Paese, ormai
secondo alla sola Grecia, in questa spe-cie di gara in retromarcia ? Non sarà che
l‟Italia ha Berlusconi come “valore ag-
giunto” ? Prima “la crisi non c‟è”(“è
l‟opposizione che allarma il Paese”), poi
“la crisi (quella che non c‟era, ovvia-
mente) è alle nostre spalle”, a seguire
“stiamo meglio degli altri paesi euro-
pei” (infatti, si è visto !). Nonostante que-
ste „toppate‟ Berlusconi non ha perso di
credibilità e quando proclama di poter comandare per altri 18 mesi, coloro ai
quali proponiamo di finanziare il nostro
debito gli credono. Eccome se gli cre-
dono ! E, naturalmente, … chiedono tas-
si sempre più alti !
Voci e messaggi dal web
Dopotutto Berlusconi è credibile ...
![Page 2: Voltana On Line n.37-2011](https://reader030.fdocumenti.com/reader030/viewer/2022020221/568c50d81a28ab4916b038d3/html5/thumbnails/2.jpg)
MANIFESTAZIONE
NAZIONALE DEL PARTITO
DEMOCRATICO.
Sabato 5 novembre 2011
tutti a Roma.
Alle ore 15 siamo in Piaz-
za San Giovanni.
Da VOLTANA in Piazza
dell‟Unità alle ore 7 parte
il Pullman 2 .
Prenota chiamando il
cell. 340 - 78 22 349
Pagina 2 www.voltanaonline.it
Maria stella Gelmini
Tunnel Ginevra Gran Sasso
tico agriturismo in Val d‟Orcia. Sen-
nonché lo Stato gli chiede di sapere
dove ha trascorso quella determi-
nata notte; e gli chiede di comuni-
carlo nell‟ambito di un potenzial-
mente imbarazzante modulo comu-
ne a tutta la famiglia. C‟è da farne
una questione di principio o no?
L’unica domanda che riguarda
Nicolò nella parte dedicata
all‟istruzione è quella relativa alla
eventuale frequentazione di un asi-
lo nido. Nicolò la trova provocato-
ria, considerato che, come ha già
raccontato, non è stato ammesso
all‟asilo nido in quanto i suoi geni-
tori pagano troppe tasse.
Così, per curiosità, Nicolò ha dato
una scorsa anche alle altre doman-
de di questa sezione; e ha trovato
un po‟ ridicolo che nel paese degli
“esami di stato” lo Stato chieda ai
cittadini che diploma hanno!
Neanche le domande relative al
lavoro interessano direttamente
Nicolò. Ma, nel Paese dei contributi
previdenziali obbligatori anche per
i cosiddetti liberi professionisti, non
basterebbe chiedere all‟INPS?
A Nicolò vengono anche rispar-
miate le domande sulla sua abita-
zione; che vengono però rivolte ai
suoi genitori; ma anche qui: se la
casa è di loro proprietà o no, quan-
to è grande, se ha uno o più bagni,
non dovrebbe risultare dal Catasto?
E se il Catasto non è aggiornato,
piuttosto che spendere soldi per
importunare i cittadini non sarebbe
meglio dedicarli ad aggiornare il
Catasto?
Infine ci sono le domande su co-
me Nicolò si sposta; e qui il limite
del ridicolo è abbondantemente
superato: piuttosto che chiedere a
60 milioni di italiani se prendono il
treno o l‟autobus, non sarebbe più
facile chiedere ai pochi, pochi per-
ché monopolisti, gestori di ferrovie
e trasporti urbani quanti biglietti
hanno venduto?
Infine le domande cosiddette sen-
sibili; alle quali ciascuno può legit-
timamente rifiutarsi di rispondere.
Leggendole Nicolò ha avuto l‟ im-
pressione che, essendo facoltative,
Contro il Censimento di Nicolò D. dal sito www.chicago-blog.it
Anche Nicolò ha ricevuto il suo
bravo modulo per il censimento.
Dapprincipio si è messo di buona
lena a compilarlo; pensando: se lo
Stato spende un po‟ dei miei soldi
per chiedermi alcune informazioni,
ce ne sarà una buona ragione. Man
mano che andava avanti con le do-
mande, si è convinto che si tratta
solo di un altro modo – fra i tanti a
disposizione – per sperperare i sol-
di dei contribuenti; e perdipiù mo-
lestandoli e minacciandoli con
“l‟applicazione delle sanzioni previ-
ste dagli artt. 7 e 11 del d.lgs n.
322/1989”.
Già le prime domande stupiscono.
Si chiedono a Nicolò sesso, luogo e
data di nascita, comune nel quale è
iscritto. Nicolò ha già protestato su
questo blog contro l‟obbligo di i-
scrizione all‟anagrafe; ma, visto che
l‟obbligo c‟è, anche il più ottuso dei
burocrati avrebbe potuto compren-
dere che per avere le “notizie ana-
grafiche” (così è intitolata questa
sezione del modulo), anziché impor-
tunare i cittadini e minacciarli di
sanzioni, sarebbe stato per l‟ appun-
to sufficiente interrogare l‟anagrafe.
La sezione seguente è dedicata a
“stato civile e matrimonio”. Anche
qui, tutto sostituibile con una sem-
plice occhiata alla scheda anagrafi-
ca.
Si passa poi a note più dolenti. La
domanda che può essere imbaraz-
zante, e si badi bene che non rientra
fra quelle alle quali ci si può legitti-
mamente rifiutare di rispondere,
chiede di sapere dove Nicolò si tro-
vava il 9 ottobre 2011. A dire il vero,
Nicolò non ha ancora avuto occasio-
ne di trovarsi in luoghi che preferi-
rebbe non fossero noti. Ma già sa
che potrebbe capitargli. Anzi, ha
cominciato a vagheggiare di roman-
tiche, e riservate, fughe con una
simpatica bimba bionda conosciuta
in vacanza. Non gli è ancora capita-
to; ma se gli capitasse forse preferi-
rebbe dire alla sua mamma – della
cui gelosia comincia ad avere con-
tezza – che si trovava a casa di un
amico, piuttosto che confessare un
trasgressivo soggiorno in un roman-
non si è perso molto tempo a cer-
care formulazioni che d‟essere in-
formazioni di qualche utilità. Nicolò
non è ancora molto ferrato in meto-
dologia delle scienze sociali o in
epidemiologia; ma gli risulta piut-
tosto oscura l‟utilizzabilità a fini
scientifici del numero relativo alle
persone che ammettono di avere
qualche difficoltà nel ricordare o
nel concentrarsi.
Alla fine, Nicolò ha l’impressione
che non si tratti altro che di soldi e
di tempo buttati via. Non saranno
tanto tempo né tanti soldi, ma sono
proprio buttati via. Con l‟aggiunta
perfida di uno Stato che sperpera i
tuoi soldi e il tuo tempo e in più ti
minaccia con “l‟applicazioni delle
sanzioni previste dagli artt. ...”.
ibl - Istituto Bruno Leoni
www.chicago-blog.it
diretto da Oscar Giannino
Se due cinquantenni non
possono accudire il figlio,
perché tanti sessantenni
debbono accudire i nipoti ?
![Page 3: Voltana On Line n.37-2011](https://reader030.fdocumenti.com/reader030/viewer/2022020221/568c50d81a28ab4916b038d3/html5/thumbnails/3.jpg)
Pagina 3 www.voltanaonline.it
Maria stella Gelmini
Tunnel Ginevra Gran Sasso
Chi lotta può perdere,
chi non lotta ha già perso.
Ernesto Che Guevara
Un criminale lega le braccia di
una donna a una trave del soffitto
con delle corde. È inerme di fronte
a lui. Sul suo petto disegna con un
pennarello i contorni di un bersa-
glio. Quindi, con una mazza e un
punteruolo, le spacca lo sterno per
estrarle il cuore. Una scena di un
telefilm su una rete nazionale dopo cena. L'orrore è entrato nelle no-
stre case. È un ospite abituale, a
cui siamo assuefatti, spesso atteso
e benvenuto. Quanti hanno avuto
un brivido di piacere nel vedere in
televisione lo strazio di Gheddafi?
Per strada la gente ti guarda tor-
va, i sorrisi sono sempre più rari.
Al tuo saluto per le scale, gli inqui-
lini tirano dritto senza risponderti.
Le discussioni, in ufficio o al tavolo
con gli amici e i parenti la domeni-
ca, sono tutto sfottò e ironia. […]
È il nuovo modo di conversare.
Alla guida della macchina al mattino
ad ogni curva, ogni semaforo, al
minimo intoppo ti esce un vaffancu-
lo catartico. Ti aiuta a diminuire la
pressione. Inspira, espira, fancula.
Inspira, espira, fancula. Siamo im-
mersi nello Stige quotidiano, il fiu-
me infernale del Quinto Cerchio
della Divina Commedia. Iracondi e
inconsapevoli. I nostri spazi si ridu-cono a metri quadri. Topi in gabbie
sovraffollate.
La violenza è una droga. Chi la
produce lo sa. La vende, la spac-
cia, la inserisce nei media. Ada-gio, leggerezza, pensiero, nuvola,
carezza, bacio, felicità, prato, albe-ro, bicicletta, piano, riso, torrente,
amico, tenerezza sono parole che
Recensione di un Beppe Grillo pensiero
Ancora di Beppe Grillo... […] La Val di Susa è l'ultimo forti-
no della Casta, una ridotta di Salò in cui sono arroccati miliardi di euro
per cooperative di area, infiltrazioni
mafiose, lobby politiche. Fallire in
Val di Susa può essere l'inizio della
fine.
Nel fortino sono stati mandati mi-
gliaia di poliziotti, cittadini in divisa
contro cittadini in abiti civili. Le For-
ze dell'Ordine sono circondate da
una rete per fare un buco nel monte
che non serve a nulla. Io non taglie-
rei quella rete, ma ne aggiungerei
invece un'altra e poi un'altra ancora.
A loro protezione. Poi scenderei
nelle città, nelle università d'Italia per spiegare che la Val di Susa è
l'ultima campana per il Potere, for-
nirei dati e cifre per dimostrare che
la Tav è l'ennesimo furto alle casse
dello Stato e al nostro futuro, come
la Gronda di Genova, il Ponte di
Messina, l'Expo di Milano. La Val di
Susa deve andare in Italia, la sua campana deve suonare per tutti.
dal sito www.beppegrillo.it
"Ultimamente ne ho sentite tante,
ma quella sparata […] da Maroni
non ha precedenti. Il Ministro ha
detto che alle prossime manifesta-
zioni, ogni manifestante deve pa-
gare due euro per poter parteci-
pare. Proprio così, avete capito bene: pagare per manifestare. Ma
come, proprio nel Paese dove non paga nessuno, dovrei pagare per
manifestare!? In Italia non pagano i
politici (che evadono, corrompono,
fanno reati di ogni genere), non
pagano gli evasori fiscali (che rien-
trano grazie a “scudi” e “condoni”
vari), non pagano i parlamentari
(che viaggiano gratis e prendono lo
stipendio senza lavorare), […] ecc.
ecc.
E dovrei pagare io, precario da
tre anni, senza una casa né una fa-
miglia a 35 anni?! Dovrei darvi due
euro per poter manifestare in piaz-
za? Certo che 'sti leghisti sono pro-
prio simpatici..."
Voci e messaggi dal web
non si pronunciano neppure più,
per pudore. Questa overdose di
violenza è la causa o l'effetto di una
società malata? Perché la violenza è
diventata una merce, che si proget-
ta, si esporta, si compra? La guerra
è diventata buona, si chiama e-
sportazione di democrazia. I missi-
li che colpiscono i civili sono fuo-
co amico. Le stragi sono quindi de-mocratiche e avvengono in spirito
di amicizia. Colpisce che questa
epidemia di furore sommerso non
sia contrastata da nessuno. Anzi,
che venga alimentata con il sangue
e l'orrore che escono dagli schermi televisivi, mentre i nostri bambini
giocano sul tappeto del salotto e tu
cerchi disperatamente il telecoman-
do per spegnere quell'oggetto im-
mondo che è la televisione.
dal sito www.beppegrillo.it
Informazioni di base, Immagine del
profilo, Amici e familiari, Istruzione e
lavoro, Filosofia di vita, Arte e intrat-
tenimento, Sport, Attività e interessi.
Quella che è privacy con Facebook diventa condivisione. Su Facebook
capita di trovare che alcuni indicano
la mia stessa convinzione religiosa,
ma - quando arrivano alle opzioni politiche o partitiche - mentre io
sfumo in un generico centro-sinistra
costoro indicano un partito o un
leader di un partito. Niente in con-
trario. Osservo solo che in tempi di
grande scetticismo e disincanto può
diventa tutto facilmente poco credi-
bile. Non si può predicare, moralità,
castità, continenza ed indicare co-
me leader chi ne è esattamente
l‟opposto. Non è possibile servire
Dio e Mammona, rubare a Cesare,
non corrispondere la giusta merce-
de agli operai, predicare contro la dispersione del seme e far sesso
con la nipote fosse o meno di Muba-
rark, ecc. !
Profili su Facebook
![Page 4: Voltana On Line n.37-2011](https://reader030.fdocumenti.com/reader030/viewer/2022020221/568c50d81a28ab4916b038d3/html5/thumbnails/4.jpg)
Pagina 4 www.voltanaonline.it
I leader europei si incontre-
ranno questa settimana per
affrontare i problemi del de-
bito crescente nervosismo
degli investitori di tutto il
mondo. Ecco una guida visi-
va alla crisi.
Il grado di rischiosità per i
debiti e per le economie dei
Paesi è indicato dal colore. È
maggiormente preoccupante
quando è rosso.
Le frecce indicano gli squi-
libri nell‟esposizione debito-
ria tra coloro che ricevono
un finanziamento, apparte-
nenti ad un Paese, e le ban-
che che prestano i fondi, di
un altro Paese. Le frecce
puntano dai debitori alle
banche creditrici. La lar-
ghezza delle frecce è pro-
porzionale al debito. Ad e-sempio: il debito per i finan-
ziamenti concessi ai francesi
dalle banche italiane è di
50,6 miliardi di dollari. Inve-
ce il debito per i finanzia-
menti concessi agli italiani
dalle banche francesi è di
416,4 miliardi di dollari. La
differenza - o lo squilibrio -
mostra che il sistema banca-rio francese è più esposto ai
debiti italiani di circa 365,8
miliardi di dollari.
dal sito www.nytimes.com
I grafici qui riprodotti accompagnano l’articolo scritto da XAQUIN G.V., BILL MARSH, ALAN McLEAN , ARCHIE TSE
pubblicato il 22 ottobre 2011 dal New York Times
Tutto è consultabile nel sito http://www.nytimes.com/interactive/2011/10/23/sunday-review/an-overview-of-the-euro-crisis.html
È tutto interconnesso. Una panoramica della crisi dell’Euro.
![Page 5: Voltana On Line n.37-2011](https://reader030.fdocumenti.com/reader030/viewer/2022020221/568c50d81a28ab4916b038d3/html5/thumbnails/5.jpg)
Pagina 5 www.voltanaonline.it
Napolitano non indugi...
Uno dei frutti velenosi di questa
crisi è che abbiamo smesso di cre-
dere nel potere della democrazia
di migliorarci la vita. Trovo emble-
matico il dissidio fra due pesi mas-
simi del nostro immaginario, Steve
Jobs e Barack Obama, ricostruito
dal Wall Street Journal. Il padrone
della Apple chiese al Presidente di
garantire la carta verde (il permes-
so di residenza) agli stranieri che
si laureavano in ingegneria negli
Stati Uniti. Obama rispose che sa-
rebbe stato felice di accontentarlo,
ma che gli mancavano i voti per far
approvare la riforma dal Congres-
so. Jobs si imbestialì: «Invece di
farlo, continua a spiegarmi perché
le cose non si possono fare !». Il
peggiore degli insulti per chi, co-
me Obama, era stato eletto con lo
slogan « Yes we can ».
Il cittadino confuso e infelice si
riconoscerà nel pragmatismo auto-
ritario di Jobs. Uno che, non do-
vendo mediare con nessuno, pote-
va trasformare le sue visioni in a-
zioni e i suoi progetti in oggetti.
Obama incarna, invece, l‟ impo-
tenza della politica, che anche
quando si riempie la bocca e il
Il sogno di Maurizio Sacconi, Mi-
nistro del Lavoro nel Governo Ber-
lusconi, Boss e Scilipoti ?
Fare di tutta la popolazione la-
vorativa italiana un gigantesco
serbatoio di contratti di appren-
distato !
Piena di strafalcioni e di fonti in-
certe: così il quotidiano Il Tempo
ha descritto Wikipedia. Wikipedia
è l‟ enciclopedia libera che in que-
ste ore […] protesta contro il ddl
intercettazioni e quanto previsto dal comma 29 che rischia di minare
la libertà di espressione in Rete.
L’articolista rincara la dose con
ulteriori accuse, sottolineando che
l‟enciclopedia «ha fatto impallidi-
re studiosi, spaventato accade-
mici e depistato studenti convinti di avere a portata di mouse una
Treccani». L‟atteggiamento critico
nei confronti di Wikipedia è totale,
esprimendo con chiarezza l‟ auspi-
cio per cui il ddl possa essere ap-
provato così com‟è, comma 29
compreso: «dove hanno fallito pro-
fessoroni e curatori di tomi a cin-
que stelle, potrebbero arrivare le
norme anti-intercettazioni allo stu-
dio del Parlamento. [...] c‟è da spe-
rarci, con forza». L‟articolo del quo-
tidiano Il Tempo propone una visio-
ne superficiale ed anacronistica di
Wikipedia, propinando così ai let-
tori una analisi superficiale e stru-
mentale. Fin dall‟incipit è chiaro
l‟intento perseguito: La nuova legge
sulle intercettazioni potrebbe avere
un merito inaspettato: far scompari-
re Wikipedia. E prima della firma
(di Alberto di Majo), una spallata
ulteriore: [...] non sarebbe meglio
diffondere voci autorevoli? Rispolve-
riamo la Treccani.
Agli utenti la scelta: rispolverare
la Treccani o assicurarsi che il com-
ma 29 non faccia danni? Il tempo
sarà giudice. Il Tempo, invece, la-
scia … il tempo che trova !
COMMENTO: Wikipedia è un pro-
getto libero e universale. Esiste una
Wikipedia in trenta lingue e i pro-
getti Wikipedia sono bene 282 ! Non
so quali siano gli elementi conside-
rati dall’articolista de Il Tempo nel
trarre il suo giudizio. Forse i volonta-
ri italiani che scrivono su Wikipedia
sono qualitativamente inferiori ai
volontari degli altri Paesi ? Magari se
i “professoroni e curatori di tomi a
cinque stelle” si rimboccassero le
maniche e dessero pure loro un con-
tributo volontario (e gratuito) tutti ne
trarrebbero giovamento ! Dimenti-
cavo: e se provassimo ad insegnare
ai giovani “come” si fa una ricerca,
cosa diversa dal “copiare e incolla-
re” conoscenze altrui, fossero pure
tratte da una famosa enciclopedia ?!
Il Tempo definisce Wikipedia come un crogiolo di strafalcioni da far impallidire
studiosi e accademici. Insomma: meglio chiuderla con un ddl. dal sito www.webnews.it
cuore di cambiamento, deve misu-
rarsi con i meccanismi della demo-
crazia che ne rallentano e depoten-
ziano le decisioni.
L’idea che per cambiare la poli-
tica basti cambiare i politici è una
pia illusione che si rinnova a ogni campagna elettorale. Bisogna cam-
biare le regole: di funzionamento e
di rappresentanza. La democrazia
non è burocrazia e nemmeno una
delega al santone di turno. È par-
tecipazione alla vita della propria
comunità. Si può ripartire solo da lì. Prima che i cittadini esasperati
imbocchino la solita scorciatoia del
dispotismo.
Articolo di Massimo Gramellini
Pubblicato su La Stampa del 1°/11/2011
e nel sito www.lastampa.it
babile che in questo
quadro si possano creare delle
maggioranze alternative che do-
vrebbero nascere da un volontario
passo indietro del premier.
UN'AGONIA DELETERIA. Non resta perciò che lo scioglimento
delle Camere come unica via per
uscire dall'impasse. Meglio il voto
di questa interminabile agonia che
rischia di protrarsi per un altro anno
e mezzo. Napolitano non dovrebbe
indugiare oltre. Un indugio che
qualcuno un giorno gli potrebbe
rinfacciare.
Editoriale di Paolo Madron
dal sito www.lettera43.it
Quotidiano online indipendente
Il pensiero unico nazionale è pas-
sato dalle escort al default ... Cosa
resterà di questi ultimi vent’anni ?
Beh, almeno abbiamo arricchito il
nostro lessico con due parole ...
Poi, come diceva Giorgio Gaber,
“A volte un bel culo, fa allegria”.
Forse non è il caso, ma - in momen-
ti come questo - non resta che confi-
dare nella sorte oppure semplice-
mente di aver del culo.
(Segue da pag. 1 )
Non si può, ma si può di Massimo Gramellini
![Page 6: Voltana On Line n.37-2011](https://reader030.fdocumenti.com/reader030/viewer/2022020221/568c50d81a28ab4916b038d3/html5/thumbnails/6.jpg)
Pagina 6 www.voltanaonline.it
di Massimo Gramellini
“In dieci anni la mia
pensione e cresciuta del
18 %, il mio tenore di vi-
ta è rimasto uguale, ma
le spese sono
cresciute del 55 % ! ”
“Questo Paese non si
salverà, la stagione dei
diritti e della libertà si
rivelerà effimera, se non
nascerà in noi un nuovo
senso del dovere.”
Aldo Moro
info: [email protected]
Tutti i PDF di Voltana On Line
sono disponibili nel sito
www.voltanaonline.it ,
nel sito
http://issuu.com/voltanaonline/docs
e anche su facebook come foto .
Warren Buffett, "Io metterei fine
al deficit in 5 minuti", ha detto a CNBC. "Basta passare una legge che
dice che ogni volta che c'è un deficit
superiore al 3% del PIL, tutti i mem-
bri seduta del Congresso non sono
ammissibili per la rielezione. Il 26mo
emendamento (concessione del di-
ritto di voto per 18 anni) ha richiesto
solo 3 mesi e 8 giorni per essere
ratificato! Perché? Semplice! La gen-
te lo chiedeva. Questo accadde nel
1971 ... prima dei computer, delle e-
mail, dei telefoni cellulari, ecc Dei
27 emendamenti alla Costituzione,
sette (7) hanno richiesto 1 anno o
meno per diventare una legge del
Paese ... tutto a causa della pressio-
ne dell'opinione pubblica.
Warren Buffet sta chiedendo a cia-
scun destinatario di trasmettere la
questa e-mail a una ventina di per-
sone tratte dalla lista degli indirizzi;
chiedendo a loro volta a ciascuna di
esse di fare la medesima cosa.
In tre giorni, molte persone negli
Stati Uniti d'America avranno il mes-
saggio. Questa è un‟idea che do-
vrebbe veramente essere fatta cir-
colare.
* Proposta di riforma del Congresso
- 2011 *
1. Nessun ruolo / Nessun vitalizio.
I membri del Congresso percepi-
scono lo stipendio quando sono in
servizio e non ricevono alcun paga-
mento quando sono fuori ufficio.
2. Il Congresso (passato, presente
e futuro) partecipa alla Social Secu-
rity. Tutti le risorse dei fondi pen-
sione del Congresso passeranno
immediatamente al sistema di sicu-
rezza sociale. Tutti i fondi futuri
confluiranno nel sistema di previ-
denza sociale e il Congresso ne
sarà partecipe con il popolo ameri-
cano. Le disponibilità del sistema
non possono essere utilizzato per
altri scopi.
3. Il Congresso può acquistare un
proprio piano pensione, così come
fanno tutti gli americani.
4. Il Congresso non può continua-
re a votarsi l‟aumento delle retribu-
zioni. Gli aumenti delle paghe dei
membri del Congresso avverrà
scegliendo il minore tra l‟indice dei
prezzi al consumo e il 3%.
5. Il Congresso perde il proprio
attuale sistema di assistenza sanita-
ria e partecipa al sistema sanitario
del popolo americano.
6. Il Congresso deve ugualmente
rispettare tutte le leggi che impon-
gono al popolo americano.
7. Tutti i benefici dei membri del
Congresso del passato e del pre-
sente sono nulli a partire dal
01/01/2012. Questo perché il popo-
lo americano non ha stipulato quei
contratti con i membri del Congres-
so. Gli appartenenti al Congresso,
tutti quei contratti se li sono fatti nel
loro interesse. Servire al Congres-
so è un onore, non è una carriera. I Padri Fondatori immaginarono
cittadini legislatori, così i nostri al
Congresso, completato il loro ser-
vizio, dovrebbero andare a casa e
tornare al loro lavoro.
Se ogni persona contatta un mini-
mo di venti persone, allora ci vor-
ranno solo tre giorni affinché la
maggior parte delle persone negli
USA possa ricevere questo messag-
gio. Può essere il momento.
traduzione di Mario Paganini
Catena di Sant‟Antonio americana...
"Roma ladrona, urlavano i padani.
A capo c'era un tizio un po' buffo, si
chiamava Umberto. E diceva di a-
verlo duro. E oggi, quell'Umberto
[…], sostanzialmente fanculizza il
Presidente della Camera. Perché?
Perché, in diretta Tv, aveva sputta-
nato l'etica del Bossi-pensiero, del
padanismo, annunciando che la moglie del prode padano di verde
vestito è andata in pensione all'età
di 39 anni. Alla faccia di Roma la-
drona, si direbbe. Per quanto tem-
po ancora dobbiamo assistere a
questo siparietto? Per quanto tem-
po ancora dobbiamo chiamare Mi-
nistro un tipo come Umberto?"
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NEL PROSSIMO FUTURO... di Mario Paganini ria, l‟incompetenza.
Pertanto è possibile condizionare
una persona nelle scelte, indivi-
duandone le debolezze; ad esem-
pio: enfatizzandone i timori, le ansie,
le fisime e le fobie si può ottenere la
risposta attesa, il comportamento
voluto, il voto necessario.
Anche il senso di appartenenza
può alterare la capacità critica e di
discernimento: il proprio beniamino
ha sempre ragione, la squadra del
cuore è sempre vittima dell‟altrui
faziosità, ecc. E, per converso: l‟ an-
tagonista di turno ha sempre torto,
le opposte tifoserie sono sempre
corrotte e in malafede, ecc.
Se, in passato, chi non sapeva ave-
va il buon senso di tacere, oggi chi
non sa vuole parlare, partecipare e,
peggio, vuole contare nel decidere.
C’è un Paese che offre, in proposi-
to, esempi eclatanti. Un ex Ministro di Grazia e Giustizia, pochi giorni
dopo aver lasciato il suo dicastero,
dà addosso alla Magistratura con
argomentazioni indegne di uno che
pure conosce il Diritto. Sempre in
quel Paese il Ministro della Pubblica
Istruzione, dell‟Università e della
Ricerca Scientifica dopo aver fatto
tagli dissennati, ora, con disinvoltu-
ra, cerca di … smarcarsi, attribuen-do ad altri Ministri oppure ai Diri-
genti del ministero la responsabilità
degli eventi.
Se “il pesce marcio puzza dal ca-
po”, con simili esempi e maestri ...
Ma quando la faziosità, l’ incompe-
tenza e la partigianeria caratterizza-
no la maggioranza di un popolo, dif-
ficilmente potremo essere ottimisti
sul futuro di quel Paese.
Si aggiunga che, il diffuso malco-
stume ha convinto i più a curare il
proprio esclusivo interesse. L‟ egoi-
smo diventa una virtù. Il trarre un
ingiusto profitto è “lecito”. Cogliere
vantaggi dalle altrui debolezze è
segno di sorte o dei benevoli.
Si stanno creando, dunque, le con-
dizioni non per l‟auspicabile svolta
autorevole, ma per una impudente
svolta autoritaria. Non sarà una con-
versione delle menti e dei cuori,
bensì una imposizione dall‟alto o,
più probabilmente, dall‟esterno.
Mario Paganini
L’espressione L'état, c'est moi, ("Lo Stato sono io"), viene attribuita
a Luigi XIV, il re francese famoso
per aver instaurato una monarchia
assoluta, accentrando i poteri dello
Stato nella propria persona. La frase
determina la tipologia di regime
politico instaurata dal sovrano, cioè
quella di Stato personale, nel quale si assiste ad una identificazione tra
la persona del monarca e lo Stato.
L’Occidente ha dovuto impegnarsi
a fondo per conseguire un diverso
ordine sociale. Ai giorni nostri il
miglior modo, per rappresentare
gli interessi di un intero popolo, è la democrazia parlamentare elettiva.
Oggi sono i rappresentanti del
popolo che, liberamente eletti, ne
tutelano gli interessi e ne promuo-
vono il benessere. Ma sempre ai
giorni nostri sono emersi alcuni li-
miti: la dittatura della maggioranza, la corruttibilità degli eletti e il non
essere idonei al ruolo o alle funzioni
che si è chiamati a svolgere.
Inoltre mi sembra sia di tutta evi-
denza la volontà veicolata dai mass-
media che fanno tendenza di mette-
re al guinzaglio i Parlamenti.
Accomuna tutto l’Occidente sia
l‟affanno dei sistemi democratici sia
il crescendo di corruzione e malver-
sazione della cosa pubblica. Scelte,
spesso poco felice, accrescono, poi,
oggettivamente il discredito verso i Parlamenti ed i parlamentari. L‟ ap-
puntamento elettorale - certo, libe-
ro e con voto segreto - cessa per-
tanto di essere l‟occasione per ma-
nifestare la propria volontà. Ieri, il
voto di preferenza e la speranza di
competere, alla pari, con lobby,
corporazioni e gruppi più o meno
trasparenti, animava tutti gli eletto-
ri, come spronati dalla speranza (o
illusione) di contare. Ora, con scel-
te fatte ed imposte dall‟alto, per
cooptazione da parte dei segretari di Partito, non c‟è più slancio,
speranza (o illusione).
Ma non è solamente il potere Le-
gislativo ad essere in crisi e/o sotto
assedio. Oggi anche la Giustizia è
al centro di manovre e di pesanti
ricatti.
Se la democrazia elettiva e rap-
presentativa è stata una grande
conquista (anche se ora viene scre-ditata), avrà più gravi conseguen-
ze, per la convivenza di un popolo,
la riproposizione di una Bassa ed
un‟Alta Giustizia.
Chi occupa ruoli di responsabilità
sovente reclama per sé l‟impunità.
Si possono commettere grandi ini-quità o nefandezze, ma una volta
giunti ai vertici, si è al di fuori della
giustizia ordinaria. Così, in Italia,
occupano seggi in Parlamento per-
sone contigue a sistemi malavitosi.
Inoltre, è con i soldi dei contri-
buenti che sono retribuiti parla-
mentari condannati per gravi reati.
La democrazia si manifesta attra-
verso la partecipazione ed i con-
sensi. Purtroppo la corruzione pro-
duce ricchezza e con la ricchezza è
possibile comprare la partecipazio-
ne e il consenso. È una spirale per-
versa. Se uno o più personaggi cor-
rotti possono occupare posti di al-
tissima responsabilità pubblica le scelte operate da costoro andranno
nell‟interesse di pochi e produrran-
no clientele. Le clientele genereran-
no lucri e consensi elettorali, raffor-
zando il potere dei patroni.
Un ruolo importantissimo lo svol-
ge l‟informazione. I mass-media
potranno informare i cittadini op-pure potranno deformare la realtà
ed ingannare i cittadini.
È opportuno ricordare che, quan-
do si compie una qualsiasi scelta,
spesso prevalgono elementi irra-zionali, pertanto: la fretta, la super-
ficialità, l‟abitudine, il conformismo
e la noia hanno un ruolo spesso non
trascurabile. Risultano, invece, de-
terminanti: la paura, la partigiane-
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(Not) Doing Business 2012 di Carlo Stagnaro
150
diti. E, per quel che riguarda la ga-
ranzia dei contratti (che poi è una
misura indiretta dell‟efficienza
nell‟amministrazione della giusti-
zia) servono 1.245 giorni per capire
chi, tra i due contendenti, ha ragio-
ne e chi torto.
Ecco: da qui non si può non parti-
re se si vuole fare qualcosa di buo-
no per il Paese. Tutto il resto sono
chiacchiere fastidiose.
L’articolo di Carlo Stagnaro è tratto dal
sito www.chicago-blog.it
Pagina 8 www.voltanaonline.it
Posso lasciarti, lo sai,
solo il ricordo di sogni interrotti,
di progetti mai terminati
e di parole spesso incomprese,
di errori tenacemente ripetuti,
di silenzi assordanti e di rovinose cadute.
Porta sempre, ti prego, tutto questo con te
e custodiscilo al caldo delle tue giovani tasche.
Fanne tesoro, se puoi.
Domani, forse, potrebbe esser già tardi.
di Paolo Gagliardi
L’EREDITÀ
© Paolo Gagliardi 2011 Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è
vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
È uscita l’edizione 2012 del rap-
porto “Doing Business”, nel quale la
Banca mondiale censisce, attraverso
dieci indicatori, l’attrattività dei di-
versi Paesi rispetto all‟iniziativa im-
prenditoriale. Secondo voi l‟Italia
sale o scende in classifica?
Con l’87mo posto in classifica (su
183), l‟Italia perde quattro posizioni
rispetto all‟anno passato. Nel 2011
avevamo una posizione migliore in
7 dei 10 indicatori, mentre negli al-
tri tre siamo rimasti stabili. L‟ arre-
tramento peggiore, addirittura di
dieci caselle, si registra nella cate-
goria “avviare un‟impresa”, princi-
palmente a causa del miglioramento
dell‟ambiente normativo all‟estero.
Perché il messaggio che ormai da 8
anni ci arriva dalla Banca mondiale
è che il resto del mondo si è posto il
problema di come rendere la vita
più facile alle imprese, e ha cercato
di dare risposte. Noi, no, e anche
quando l‟abbiamo fatto, con intensi-
tà insufficiente.
Come nel passato, dunque, l’Italia
non è forte su nessun terreno, ma su
alcuni è particolarmente debole. Sui
permessi edilizi siamo 96mi. Sugli
allacciamenti alle reti energetiche,
109mi. Sul mercato del credito,
98mi. Sulla facilità a pagare le impo-
ste, 134mi (134 !). Sull‟enforcement
dei contratti, 158mi (su 183 !). Chi
legga la scheda relativa all‟Italia nel
2012, non troverà quasi alcuna diffe-
renza rispetto a quella del 2011, che
era uguale a quella del 2010 che
rifletteva quella dell‟anno prima
ecc. ecc.
Quindi, c’è un motivo se i giornali
oggi non se ne sono occupati. Non
c‟è la notizia. C‟è, però, della so-
stanza che merita di essere appro-
fondita. Ed è, in fondo, semplice: se
il tema della discussione politica di
oggi è il decreto sviluppo, ecco,
nell‟indagine della World Bank ci
sono tutte le indicazioni necessarie
a riempirlo. Non stiamo parlando,
nella maggior parte dei casi, di in-
terventi che abbiano un impatto sul
bilancio pubblico: stiamo parlando
di liberalizzazioni oppure di sempli-
ficazioni o ancora di miglioramento
nella qualità e nell‟efficienza della
pubblica amministrazione (che, in
generale, implica una riduzione dei
costi, specie del costo del lavoro, o
un aumento della produttività, ge-
neralmente attraverso una migliore
organizzazione del lavoro).
Volendo scegliere un indicatore,
quello più significativo è legato al
Fisco. L‟aliquota totale sui profitti
delle imprese è pari al 68,5 per
cento: abbiamo troppe tasse
(dunque troppa spesa, non troppo
poca, come sostengono quelli che
vorrebbero un decreto sviluppo
oneroso per le finanze pubbliche).
Ci vogliono 285 ore all‟anno per
compilare la dichiarazione dei red-
Con il Duce fu più facile.
Mussolini aveva una sua poli-
tica. Berlusconi no: ha solo
permesso agli italiani di fare i
loro comodi. Il suo regime di
autoritarismo morbido ha
ucciso l'orgoglio e l'indigna-
zione dei cittadini.
Giorgio Bocca