Voltana On Line n.2-2012

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www.voltanaonline.it Voltana On Line 2 2012 È iniziato ufficialmente l'anno dei suicidi. Ogni giorno si ammazzano almeno due persone. Si danno il turno: pensionati, disoccupati e im- prenditori. L’oppressione fiscale e le vessazioni tributarie costituiscono il principa- le freno allo sviluppo e sono una delle prime cause della rovina delle na- zioni. Questa importantissima lezione si può trarre leggendo For Good and Evil. L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità di Charles Adams, LIBERILIBRI (2007, 2008). Una carrellata lunga 5000 anni di storia fiscale, che può aprire gli occhi agli Italiani su tante cose, fra le quali: La gran parte degli eventi traumatici della Storia furono causati da rivol- te fiscali. Il cittadino ha il sacrosanto diritto ad opporsi alle rapine tributarie (diritto di appello al cielo di Locke). I cittadini di una nazione si dividono in due categorie fondamentali: 1) I Consumatori di tasse (tax consumers); 2) I Pagatori di tasse (tax payers). I primi rappresentano una minoranza composta dai parlamentari, consi- glieri regionali e loro clientele, alti burocrati, vertici degli organi istitu- zionali, amministratori di aziende e agenzie pubbliche e para-pubbliche, di società partecipate. Il loro numero può essere stimato in un ordine di grandezza di 500.000 individui (circa l’1% dei contribuenti). I secondi rappresentano circa il 99% dei contribuenti. (Segue a pag. 3 ) L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità. Non ci sono parole da aggiungere per descrivere l’attuale momento di crisi essendo la situazione, ahimè, a tutti ben nota. Ma già ora “qualcuno” si sta atti- vando per il “dopo crisi”. Perché, di certo, comunque un “dopo” ci sarà. Chi sta lavorando sotto traccia sono gli itali- ci “radical chic”. Una nostrana pseudo Intelligencija che, purtroppo, fa opinio- ne, costume, stili di vita. Nell’arte e nel- la filosofia il punto raggiunto da molta ricerca è rappresentato da un occhio che fissa il proprio cervello. Tale rap- presentazione, oltre che raccapriccian- te, risulta veritiera e trasmette un giudi- zio complessivamente negativo, pessi- mistico. È evidente il punto morto cui tale ricerca è giunta: si avvita, si chiude su se stessa. Questa cultura della ragio- ne e del relativismo è, semplificando, una cultura di morte. Ma la formidabile capacità di ben confezionarla e impac- chettarla ha, invece, fatto sì che questa cultura sia condivisa da molti. Dobbia- mo ammetterlo: i nostrani radical-chic sono una spanna sopra la media degli altri politici! I radical-chic hanno tutta un’altra classe, tutta un altro modo di porsi! Ad esempio, i loro mass-media incassano finanziamenti direttamente dallo Stato. Gli altri politici si fanno, in- vece, sempre sorprendere mentre inta- scano dei finanziamenti che, poi, girano ai mass-media di partito. La cultura della morte è entrata così bene nella mente dei più che, oggi, nes- suno si scandalizza se una proletaria incinta paga i ticket sani- Da Roma ad Avignone. All'armi siam sofisti. di Massimo Gramellini La linea l’hanno data Fabrizio Cic- chitto e Massimo Boldi, uno dei quali è un comico, anche se non ricordo più chi. Stanare i nullate- nenti con Porsche al seguito è un comportamento da Stato di polizia. Come no? Negli Stati Uniti li metto- no in galera, ma evidentemente laggiù c’è una dittatura. Non solo: secondo Boldi (o Cicchitto?) si trat- terebbe di un colossale abbaglio, perché gli evasori di Cortina sono poveracci che affittano il lusso a rate. Che storia commovente. Ci chiederanno una colletta per paga- re il leasing della fuoriserie? Ormai questa tecnica di difesa dell’indifendibile ha raggiunto vet- te da far impallidire i sofisti dell’antica Grecia. Se uno viene intercettato mentre truffa, loro non si indignano per la truffa, ma per l’intercettazione. Se ti lamenti di chi ha svaligiato una banca, ti rispon- dono: parli proprio tu che ai tempi dell’asilo rubasti lo zucchero filato? Se la Finanza bussa a Cortina, si scandalizzano perché non è andata a Capri: forse perché a Capodanno non c’era lo stesso numero di turi- sti, essendosi dimenticati di spara- re la neve artificiale sui faraglioni? Se si cercano i soldi disonesti dove ne girano di più, si strilla contro la caccia al ricco. E se Monti cerca di stanare gli evasori, lo si accusa di non averne titolo, dato che a Capo- danno ha mangiato il cotechino a Palazzo Chigi. Assistiamo al deli- rio scomposto di gente che ha perso il contatto con i propri elet- tori e lettori. Dovrebbero sapere che al piccolo borghese che vota Lega o Pdl i furbetti di Cortina stan- no sulle scatole. Persino più che a qualche corifeo della sinistra, che magari a Cortina ci è pure andato. pubblicato da LA STAMPA del 7/01/2012 Pag. 2: 10, 100, 1000 Capodanno fiscali. di Michele Bordin. Pag. 4 e 5: Da Nord a Sud, l’Italia dei corrotti. di Luigi Franco da il Fatto Quoti- diano. Pag. 6: Beppe Grillo: il ...mostro colpisce ancora. Pag. 6: La lettera del figlio di un operaio. Pag. 7: La guerra alla Libia ha queste ci- fre. di Antonio Mazzeo. Pag. 8: S.E. Bagnasco e la crisi “equa”. Pag. 8: Nel 2050 servirà il doppio dell’ ac- qua. dal sito di www.politicambiente.it . “Chi evade mette le mani in tasca agli onesti”. Mario Monti (Segue a pag.8 )

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Voltana On Line 2

2012

È iniziato ufficialmente l'anno dei

suicidi. Ogni giorno si ammazzano

almeno due persone. Si danno il

turno: pensionati, disoccupati e im-

prenditori.

L’oppressione fiscale e le vessazioni tributarie costituiscono il principa-

le freno allo sviluppo e sono una delle prime cause della rovina delle na-

zioni.

Questa importantissima lezione si può trarre leggendo For Good and

Evil. L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità di Charles Adams,

LIBERILIBRI (2007, 2008).

Una carrellata lunga 5000 anni di storia fiscale, che può aprire gli occhi

agli Italiani su tante cose, fra le quali:

La gran parte degli eventi traumatici della Storia furono causati da rivol-

te fiscali.

Il cittadino ha il sacrosanto diritto ad opporsi alle rapine tributarie

(diritto di appello al cielo di Locke).

I cittadini di una nazione si dividono in due categorie fondamentali: 1) I

Consumatori di tasse (tax consumers); 2) I Pagatori di tasse (tax payers).

I primi rappresentano una minoranza composta dai parlamentari, consi-

glieri regionali e loro clientele, alti burocrati, vertici degli organi istitu-

zionali, amministratori di aziende e agenzie pubbliche e para-pubbliche,

di società partecipate. Il loro numero può essere stimato in un ordine di

grandezza di 500.000 individui (circa l’1% dei contribuenti).

I secondi rappresentano circa il 99% dei contribuenti. (Segue a pag. 3 )

L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità. Non ci sono parole da aggiungere per

descrivere l’attuale momento di crisi

essendo la situazione, ahimè, a tutti ben

nota. Ma già ora “qualcuno” si sta atti-

vando per il “dopo crisi”. Perché, di

certo, comunque un “dopo” ci sarà. Chi

sta lavorando sotto traccia sono gli itali-

ci “radical chic”. Una nostrana pseudo

Intelligencija che, purtroppo, fa opinio-

ne, costume, stili di vita. Nell’arte e nel-

la filosofia il punto raggiunto da molta

ricerca è rappresentato da un occhio

che fissa il proprio cervello. Tale rap-

presentazione, oltre che raccapriccian-

te, risulta veritiera e trasmette un giudi-

zio complessivamente negativo, pessi-

mistico. È evidente il punto morto cui

tale ricerca è giunta: si avvita, si chiude

su se stessa. Questa cultura della ragio-

ne e del relativismo è, semplificando,

una cultura di morte. Ma la formidabile

capacità di ben confezionarla e impac-

chettarla ha, invece, fatto sì che questa

cultura sia condivisa da molti. Dobbia-

mo ammetterlo: i nostrani radical-chic

sono una spanna sopra la media degli

altri politici! I radical-chic hanno tutta

un’altra classe, tutta un altro modo di

porsi! Ad esempio, i loro mass-media

incassano finanziamenti direttamente

dallo Stato. Gli altri politici si fanno, in-

vece, sempre sorprendere mentre inta-

scano dei finanziamenti che, poi, girano

ai mass-media di partito.

La cultura della morte è entrata così

bene nella mente dei più che, oggi, nes-

suno si scandalizza se una proletaria

incinta paga i ticket sani-

Da Roma ad Avignone.

All'armi siam sofisti. di Massimo Gramellini La linea l’hanno data Fabrizio Cic-

chitto e Massimo Boldi, uno dei

quali è un comico, anche se non

ricordo più chi. Stanare i nullate-

nenti con Porsche al seguito è un

comportamento da Stato di polizia.

Come no? Negli Stati Uniti li metto-

no in galera, ma evidentemente

laggiù c’è una dittatura. Non solo:

secondo Boldi (o Cicchitto?) si trat-

terebbe di un colossale abbaglio,

perché gli evasori di Cortina sono

poveracci che affittano il lusso a

rate. Che storia commovente. Ci

chiederanno una colletta per paga-

re il leasing della fuoriserie?

Ormai questa tecnica di difesa

dell’indifendibile ha raggiunto vet-

te da far impallidire i sofisti

dell’antica Grecia. Se uno viene

intercettato mentre truffa, loro non

si indignano per la truffa, ma per

l’intercettazione. Se ti lamenti di chi

ha svaligiato una banca, ti rispon-

dono: parli proprio tu che ai tempi

dell’asilo rubasti lo zucchero filato?

Se la Finanza bussa a Cortina, si

scandalizzano perché non è andata

a Capri: forse perché a Capodanno

non c’era lo stesso numero di turi-

sti, essendosi dimenticati di spara-

re la neve artificiale sui faraglioni?

Se si cercano i soldi disonesti dove

ne girano di più, si strilla contro la

caccia al ricco. E se Monti cerca di

stanare gli evasori, lo si accusa di

non averne titolo, dato che a Capo-

danno ha mangiato il cotechino a

Palazzo Chigi. Assistiamo al deli-

rio scomposto di gente che ha

perso il contatto con i propri elet-

tori e lettori. Dovrebbero sapere che al piccolo borghese che vota

Lega o Pdl i furbetti di Cortina stan-

no sulle scatole. Persino più che a

qualche corifeo della sinistra, che

magari a Cortina ci è pure andato.

pubblicato da LA STAMPA del 7/01/2012

Pag. 2: 10, 100, 1000 Capodanno

fiscali. di Michele Bordin. Pag. 4 e

5: Da Nord a Sud, l’Italia dei corrotti.

di Luigi Franco da il Fatto Quoti-

diano. Pag. 6: Beppe Grillo: il

...mostro colpisce ancora. Pag. 6: La

lettera del figlio di un operaio. Pag.

7: La guerra alla Libia ha queste ci-

fre. di Antonio Mazzeo. Pag. 8: S.E. Bagnasco e la crisi “equa”. Pag. 8:

Nel 2050 servirà il doppio dell’ ac-

qua. dal sito di

www.politicambiente.it .

“Chi evade mette le mani in tasca

agli onesti”.

Mario Monti

(Segue a pag.8 )

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Non era per caso che il direttore

dell'Agenzia delle Entrate (un fun-

zionario dello Stato che guadagna

più di 400mila euro annuali mentre i

suoi colleghi in altri Paesi guada-

gnano molto meno, spesso meno

della metà) fosse in vacanza a Corti-

na a Capodanno. Sono certo, come

sanno tutti quelli che Cortina l'hanno

frequentata, che il paese era pieno

di colleghi del signore in questione.

A Capodanno, come a Ferragosto, a

Cortina l'accento più diffuso è quel-

lo del burocrate/politico romano.

Costoro, ovviamente, non sono gli

evasori: essi vivono, lautamente,

delle tasse che altri pagano. Pochi

(in percentuale) fra coloro che le

tasse le pagano al 100% frequenta-

no "Cortina", molti (in percentuale),

fra quelli che le tasse le pagano al

25% la frequentano invece. E lo fan-

no in compagnia di quelli che delle

tasse, pagate da coloro che a

"Cortina" non vanno, vivono. E qui

sta il punto cruciale!

I posti come Cortina certificano,

cementano e rivelano da sempre la

VERA infame alleanza su cui si reg-

ge l'anomalo equilibrio delle élite

italiane. Questa è l'alleanza storica

(la inventò la DC negli anni '50, Cra-

xi prima e B.S.& Co. dopo l'hanno

solo perfezionata) fra casta (nel sen-

so esteso del termine, che include

anche tutto l'alto apparato dello Sta-

to) e borghesia parassitaria dedita

alla frode fiscale. Qui occorre usare

il cervello invece che lo stomaco

ideologico: una parte, minoritaria,

della borghesia italiana paga le

tasse e compete sui mercati, quindi

non appartiene al gruppo appena

descritto. Ma è una parte minorita-

ria che vive "contigua" a quell'altra

che invece è maggioritaria, non

compete ed evade a go-go. Questa

parte maggioritaria agisce in setto-

ri protetti e nei quali l'evasione fi-

scale massiccia è sia possibile che

legalmente permessa. Permessa da

chi? Ma dalla "casta estesa", ovvia-

mente, che è quella che sulle tasse

gozzoviglia e che la legislazione

fiscale scrive ed amministra. Questi

due gruppi sociali sono le vere éli-

te italiane che stanno gestendo il

Paese dagli anni '50 in avanti.

Ora fatevi la domandina: cosa

succede in situazioni di crisi? In

situazioni di crisi come l'attuale tali

alleanze vengono sottoposte a forti

tensioni e rischiano di deflagrare

perché gli interessi immediati delle

due parti entrano in conflitto. Dove

sta il conflitto? Semplice! La casta,

per sopravvivere, deve tappare i

buchi del bilancio pubblico e, per

farlo, deve estrarre imposte anche

da quei gruppi che regolarmente

non le pagano, oltre che dagli altri

che le pagano. La borghesia paras-

sitaria deve cercare di difendere le

proprie posizioni di privilegio, mi-

nacciate dall'estendersi della crisi

economica. Da qui il conflitto. Chia-

ro e lapalissianamente confermato

dalle operazioni "Cortina", da un

lato, e dall'opposizione selvaggia ad

ogni tipo di liberalizzazione dall'al-

tro. I due alleati storici sono costretti

a scannarsi, almeno un po' … Se si

vuole anche solo sperare che l'Italia

cambi occorre che anzitutto questa

alleanza salti (stava per succedere

nel '92-'94, ma ci pensò B.S. a risal-

darla ...) e che, poi, le sue due com-

ponenti vengano appropriatamente

"massacrate" (in senso socio-

economico, nessuna violenza fisica

per carità!) una volta che l'una per-

da il sostegno dell'altra. Va quindi

perfettamente bene che si scannino

tra di loro oggi, anzi è benvenuto.

Che si scannino fra di loro le inde-

bolisce entrambe e questo è alta-

mente auspicabile. Cosciente di

questo la banda PdL+LN è immedia-

tamente scesa in piazza ad inveire,

chiedendo che si rispetti l'antica

alleanza di cui, da vent'anni, si è

fatta garante. Niente di cui sorpren-

dersi. Il PD ed i suoi alleati non han

detto nulla, perché come al solito

non han nemmeno capito cosa suc-

cede. Chi vuole invece che il Pae-

se cambi in direzione di maggio-

re concorrenza, maggiore mobili-

tà sociale, maggiore crescita eco-

nomica, meno spesa pubblica,

meno casta e meno tasse, deve

gridare forte: da Taormina a Cor-

tina, passando per Capri e Portofi-

no, 10, 100, 100 Capodanno fiscali!

Michele Bordin su facebook

La vignetta è di VAURO Senesi ed è stata

pubblicata sul quotidiano il manifesto del 6 gennaio 2012 .

La vignetta qui

a fianco è di

STAINO ed è stata pubblicata

sul quotidiano

l’Unità del 6 gennaio 2012 .

10,100, 1000 Capodanno fiscali! di Michele Bordin

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Pagina 3 www.voltanaonline.it

L’evasione è perlopiù effetto dell’abuso del potere impositivo.

La propensione media all’evasione è direttamente proporzionale alla pressione tributaria.

La vera causa del deficit non è l’evasione, ma l’eccesso di spesa.

La formula No Taxation without Representation è ormai inadeguata (perché i rappresentanti al Parlamento rap-

presentano in realtà solo i propri interessi e quelli delle proprie clientele).

È necessario quindi separare il potere di spendere da quello di tassare.

La proporzionalità è un principio. La progressività è un arbitrio.

I governanti dovrebbero conoscere, capire, e avere sempre davanti agli occhi la Curva di Laffer e tendere alla Flat Tax.

Questi sono gli insegnamenti che la storia delle nazioni ci offre.

In Italia, la pressione tributaria è ai massimi livelli tra le nazioni civili. Le angherie tributarie,

l’incomprensibilità delle norme, l’incertezza giuridica, le arbitrarie presunzioni a favore del fisco, l’inversione

generalizzata dell’onere della prova a carico del contribuente pongono i cittadini alla mercé del fisco degradan-

doli al rango di servi della gleba.

In Italia, a fronte di una tassazione spoliatrice lo Stato non rende i servizi in nome dei quali sottrae al cittadino

molto più della metà del suo reddito e confisca risparmi già tassati, per destinarli agli sperperi delle oligarchie

parlamentari, burocratiche, giudiziarie, clientelari.

In Italia, attraverso una norma di recente introduzione (art. 29, D.L. n. 78/2010, e D.L. n.138/2011), gli atti di

accertamento (che per più del 60% in sede contenziosa risultano infondati) daranno luogo a riscossione imme-

diata di un terzo della maggiore imposta pretesa, pur in pendenza di ricorso, e quindi pur nella consapevolezza

che nel 60% dei casi la pretesa tributaria è illegittima e il pagamento da parte del contribuente non dovuto.

In Italia, quindi, è stato reintrodotto il principio del solve et repete: un principio incivile, dispotico, contrario al

diritto e alla dignità del cittadino, un principio inaccettabile, micidiale sul piano etico e giuridico, che provoche-

rà danni incalcolabili all’economia e alla sopravvivenza delle imprese e dei privati contribuenti.

Con l’entrata in vigore di questa folle legge la situazione economica del nostro Paese, già seriamente pregiu-

dicata, verrà ulteriormente aggravata e spinta al collasso.

A tutto questo si è aggiunta l’ultima follia del nuovo Governo il quale in luogo di tagliare drasticamente le spe-

se ha saputo solo imporre ulteriori pesanti inasprimenti fiscali che hanno esasperato ancor più il cittadino.

Questo avvilente quadro sintetizza solo alcuni aspetti della dissennatezza-cecità del Legislatore. Pretendere, in

tale assetto di rapina legalizzata, che i cittadini assolvano correttamente all’obbligo tributario, e scandalizzarsi

se non lo fanno, è ipocrisia o idiozia. E, poiché è stata valicata ogni ragionevole soglia di sopportazione, potrà

innescarsi in tempi brevi una vera e propria rivolta.

L’articolo è di Aldo Canovari, fondatore e direttore editoriale della casa editrice Liberilibri, ed è stato pubblicato

anche nel sito www.chicago-blog.it . Istituto Bruno Leoni diretto da Oscar Giannino.

La vignetta è di Ellekappa ed è stata pubblicata sul

quotidiano La Repubblica il 31 dicembre 2012 .

La vignetta è di Ellekappa ed è stata pubblicata sul

quotidiano La Repubblica il 4 gennaio 2012 .

(Segue da pag. 1 ) L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità.

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influenza il rating del nostro Paese

e quindi anche lo spread”. Come a

dire: le conseguenze economiche

delle tangenti sono più gravi di

quanto si pensi. “Rispetto al resto

del Continente – continua Brassiolo

– in Italia è molto più diffusa la pic-

cola corruzione”. I protagonisti del

malcostume non sono quindi tanto i

manager delle grandi multinazio-

nali, poco numerose da noi, ma

l’imprenditore locale, l’assessore

del piccolo Comune, il consigliere

della municipalizzata o il funziona-

rio pubblico. Fenomeno che se-

condo Brassiolo dipende dal fatto

che “in Italia c’è una tolleranza

maggiore dei cittadini alle situazio-

ni ingiuste e all’illegalità: sono in

tanti a cercare di trarne vantaggio,

senza scandalizzarsi”. A un cittadi-

no, insomma, viene chiesta una

mazzetta. E lui, anziché indignarsi

e sporgere denuncia come acca-

drebbe in altri Paesi, spesso si ac-

corda con la controparte.

A volte, però, qualcuno non ci

sta. Come il pensionato novanten-

ne che lo scorso aprile ha fatto ar-

restare in flagranza di reato un uffi-

ciale giudiziario di Roma: gli aveva

chiesto 200 euro come obolo per

ottenere l’esecuzione di uno sfratto

per morosità. In carcere, a di-

cembre, è finito pure

grazie a un voto del Parlamento.

Filippo Penati e Franco Nicoli

Cristiani sono ex colleghi di schie-ramenti opposti alla vice presidenza

del Consiglio regionale della Lom-

bardia. Il primo è nel mirino della

magistratura per un giro di presunte

tangenti sull’ex area Falk di Sesto

San Giovanni, alle porte di Milano. Il

secondo è finito in manette perché

trovato in casa con i 100mila euro

che l’imprenditore Pierluca Loca-

telli gli aveva consegnato per facili-tare i permessi per una discarica.

Ma l’almanacco della mazzetta 2011

è pieno di nomi di politici che ope-

rano a livelli più bassi. Rimanendo

in Lombardia, per l’ex sindaco di

Cassano D’Adda, Edoardo Sala, sono state predisposte le misure di

custodia cautelare in carcere a con-

clusione di un’indagine su tangenti

per tre milioni di euro legate a mo-

difiche del piano urbanistico.

Risultato: nella classifica del Cor-

ruption perception index redatta

ogni anno dall’organizzazione non

governativa Transparency Interna-

tional l’Italia è scivolata nel 2011 dal

67esimo al 69esimo posto, seguita

tra i Paesi dell’Unione europea solo

dalla Grecia. “L’indicatore della

corruzione precipita – spiega Maria

Teresa Brassiolo, presidente di Transparency International Italia –

Se vuoi vendere merendine e bi-

bite nella mia scuola, dammi 300

euro al mese. Al barista di Ravanusa

(Agrigento) che si è sentito rivolge-

re la richiesta è venuto un colpo.

Una tangente per entrare nell’ istitu-

to durante l’intervallo. E anche piut-

tosto cara. Così ha avvisato i carabi-

nieri e Pino Calogero Bona, vice preside della media Alessandro

Manzoni, è stato arrestato. Per poi

patteggiare lo scorso marzo due

anni di carcere con sospensione

della pena. Una storia come tante, in

un Paese dove la mazzetta si conti-

nua a chiedere e a offrire. Tanto

che a scorrere le cronache del

2011 si capisce perché la Corte

dei conti stimi il costo annuale

della corruzione per le casse del-

lo Stato in 60 miliardi di euro. Stesso ordine di grandezza di una

manovra del governo.

Casi di piccola corruzione che

coinvolgono il cittadino comune. A

fianco di scandali di livello naziona-

le, che coinvolgono aziende come

Finmeccanica. Inchieste su tangenti

con al centro politici di destra. E di

sinistra. Ci sono Marco Milanese, deputato del Pdl ed ex braccio de-

stro di Giulio Tremonti, e Alberto

Tedesco, ex senatore del Pd coin-volto nell’inchiesta sulla sanità pu-

gliese. Entrambi salvati dall’arresto

Dal Nord al Sud l’Italia dei corrotti.

La vignetta è di Giannelli ed è stata pub-

blicata sul quotidiano il Corriere della

Sera del 4 gennaio 2012 .

Mario Monti incontra i leader sindacali.

“L’abitudine alla mazzetta fa salire lo spread” dal sito www.ilfattoquotidiano.it

(Segue a pag. 5 )

La vignetta qui a

fianco è di STAINO ed è stata pubblica-

ta sul quotidiano

l’Unità del 5 gen-naio 2012 .

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Gianluca Carta, il geo-

metra del Comune di Milano che

ha chiesto alla griffe Bluemarine

2mila euro per un aiutino al per-

messo per aprire un negozio.

Almeno altri due sono i casi

nell’ultimo mese dell’anno che ren-

dono bene l’italico malcostume.

Carlo Cetera, primario di Gineco-logia all’ospedale Pieve di Cadore

(Belluno), speculava sui sogni di

maternità e paternità delle coppie

che non riuscivano ad avere figli e

chiedeva fino a 2.500 euro per ri-

durre i tempi di attesa per accedere

alla procreazione assistita. Questa

l’ipotesi degli inquirenti che hanno

ottenuto il suo arresto. Alessandro

Zeschi, ispettore dell’ ufficio stra-nieri del commissariato Prenestino a

Roma, aveva invece buon gioco con

gli immigrati: niente bustarella,

niente permesso di soggiorno.

Tra le cause del proliferare della

corruzione in Italia Nicola Pasini, docente di Sistemi politici e ammini-

strativi all’Università degli studi di

Milano, individua il cattivo funziona-

mento della pubblica amministra-

zione: “Spesso i meccanismi farragi-

nosi della burocrazia rappresentano

degli ostacoli per aggirare i quali

vengono usate le mazzette”, spiega.

In Italia poi non esiste un sistema di

lobbying trasparente, ma i tentativi

di influenzare i funzionari pubblici

vengono fatti di nascosto. “E la

stampa – continua Pasini – non svol-

ge la sua essenziale funzione di ca-

ne da guardia”.

Così accanto alla cricca di Balduc-

ci, Anemome e Bertolaso, finita sotto inchiesta per gli appalti del

G8, crescono su un terreno fertile le

piccole cricche. Come quella

dell’isola di Ponza, dove a settem-

bre è stato arrestato il sindaco Pom-

peo Rosario Porzio, insieme a tre assessori e tre imprenditori: tutti

accusati di essersi messi d’accordo

sull’affidamento di undici appalti,

per un valore complessivo di tre

milioni di euro. Giunta decapitata

sull’isola dei vip. E giunta colpita

da uno scandalo dopo l’altro a

Parma, dove tre mesi fa il sinda-

co di centrodestra Pietro Vignali

si è arreso alle manifestazioni di

indignati sotto il municipio. E si

è dimesso, dopo che per tangenti

gli erano via via stati arrestati il

capo dei vigili, un assessore e

diversi funzionari comunali . Non è solo nei bar di Parma che si

è parlato di corruzione oltre che di

sport. A Venezia sette dipendenti

comunali sono finiti in manette a

fine marzo per mazzette su permes-

si per l’ampliamento di strutture

turistiche, mentre a inizio febbraio

erano stati arrestati due funzionari

della Provincia e cinque imprendi-

tori: le mazzette arrivavano al 3%

su almeno 5 milioni di lavori pub-

blici e il procuratore aggiunto del

capoluogo veneto, Carlo Mastel-

loni, aveva parlato di una “cricca degna di Tangentopoli”.

Un bel po’ più a sud della Laguna,

sotto il Vesuvio la moda 2011 è sta-

ta la mazzetta pro assunzione. Per

un giro di tangenti imposte a chi

ambiva a un posto di lavoro sono

stati arrestati Sabato Carotenuto, ex direttore dell’azienda trasporti

di Napoli (Anm), e Vincenzo Coli-

moro, dipendente dell’azienda e sindacalista Uil. Questo accadeva a

maggio. Passati due mesi, a finire

sotto accusa è stato il sistema di

assunzioni clientelari e il giro di

tangenti in un’altra municipalizzata:

l’Asia, che nel capoluogo campano

vuol dire raccolta di rifiuti.

Dalle Alpi alla Sicilia abitudini

simili. Eppure, in mezzo allo Stiva-

le, il disegno di legge anticorruzio-

ne continua a rimanere bloccato in

Parlamento. Il Fatto quotidiano ha

già portato avanti nel 2010 una

campagna per un testo più rigo-

roso di quello in discussione al-

lora e mai approvato. “La legge va votata al più presto – sostiene

Maria Teresa Brassiolo – con

alcune correzioni coerenti

con gli impegni internaziona-

li. Va introdotto ad esempio il

reato di corruzione tra priva-

ti, perché anche una mazzet-

ta data da un fornitore al bu-

yer di un supermercato incide sui

costi dei cittadini”.

Secondo Nicola Pasini è essenziale

poi intervenire non solo a valle del

malaffare, punendone i colpevoli.

Ma bisogna anche fare prevenzione,

“attraverso l’educazione civica nelle

scuole e l’ insegnamento nelle uni-

versità dell’Etica pubblica, una di-

sciplina che è presente in tutte le

business school dei Paesi anglosas-

soni. Importante sarebbe poi dotare

gli enti di opportuni codici etici”.

Misure che, secondo Pasini, potreb-

bero portare a un cambiamento di

mentalità, necessario per sconfigge-

re la corruzione. Visto che dagli an-

ni di Tangentopoli ad oggi non si è

indebolita “la collusione tra sistema

politico, sistema economico, buro-

crazia pubblica e anche società civi-

le”.

Battaglia difficile in un Paese dove

le bustarelle non sono solo un mez-

zo per accaparrarsi opere pubbli-

che. Grandi classici si sono infatti

confermate per tutto il 2011 anche le

mazzette offerte dalle imprese fune-

bri agli infermieri delle camere

mortuarie per ricevere prima dei

concorrenti i dati sulla famiglia del

caro estinto di turno. E le tangenti

chieste da funzionari pubblici di

mezza Italia per consegnare senza

troppi problemi la patente di guida,

quella nautica o una qualsiasi licen-

za.

Tutti fenomeni destinati ad aggra-

varsi con la crisi, che secondo Maria

Teresa Brassiolo un effetto lo ha già

avuto: “Il sistema statale è in ritardo

coi pagamenti per 60 miliardi di

euro – dice -. E così alla corruzione

nella fase di aggiudicazione

dell’ordine si aggiunge quella nella

fase del pagamento”.

All’imprenditore magari viene chie-

sta un oliatina per far partire il boni-

fico. E se lui non ci sta, rischia il fal-

limento.

articolo di Luigi Franco pubblicato su

il Fatto Quotidiano del 4-01-2012

(Segue da pag. 4 )

“L’equità” del Governo Monti è la

dimostrazione empirica dell’ esisten-

za del bosone. Finisce prima ancora

di cominciare.”

Tiziano Bordoni

Page 6: Voltana On Line n.2-2012

La lettera del figlio di un operaio . Altra cosa terribile, commessa dal sito di Grillo: ospitare

Pagina 6 www.voltanaonline.it

di Massimo Gramellini

Senza se e senza ma. La condan-na politica bipartisan non ammette

contraddittorio. Non è mai dubitati-

va, né interrogativa. Se Mussolini

aveva SEMPRE ragione, i politici ne

hanno ancora di più. Senza se e sen-

za ma è una trincea verbale, la nuo-

va linea del Piave. Provate a discu-

tere di fronte a un'affermazione di un Capezzolone o di una Serrade-

ché corredata da senza se e senza

ma finale. Impossibile. Siete già col-

pevoli di insurrezione armata senza

se e senza ma. Il pensiero dei senza

se e senza ma non prevede, come

ovvio, alcun se e alcun ma. È un

pensiero unico che dà il meglio di

sé quando è accompagnato

dall'indignazione. Un neurone solitario che ha bisogno di confor-

to. La gasparizzazione della politica

ha fatto il suo corso. Ormai Ga-

sparri sembra il più intelligente del gruppo.

"L'Italia è un grande Paese e ce la

farà a uscire dalla crisi" (senza se e

senza ma), "le Grandi Opere sono

necessarie" (senza se e senza ma),

"dobbiamo rimanere in Afghanistan"

(senza se e senza ma), "la Costitu-

Un … mostro di nome BEPPE GRILLO.

"Ero tornato da poche ore, l’ho vi-

sto, per la prima volta, era alto, bel-

lo, forte e odorava di olio e lamiera.

Per anni l’ho visto alzarsi alle quat-

tro del mattino, salire sulla sua bici-

cletta e scomparire nella nebbia di

Torino, in direzione della Fabbrica.

L’ho visto addormentarsi sul divano,

distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pez-

zi, tutti uguali, imposti dal cottimo.

L’ho visto felice passare il proprio

tempo libero con i figli e la moglie.

L’ho visto soffrire, quando mi ha

detto che il suo stipendio non gli

permetteva di farmi frequentare

l’università.

L’ho visto umiliato, quando gli

hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.

L’ho visto distrutto, quando a 53

anni, un manager della Fabbrica gli

ha detto che era troppo vecchio per

le loro esigenze.

Ho visto manager e industriali

chiedere di alzare sempre più l’età

lavorativa, ho visto economisti inci-

tare alla globalizzazione del denaro,

ma dimenticare la globalizzazione

dei diritti, ho visto direttori di gior-

nali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chie-

dere agli operai di fare sacrifici, per

il bene del paese, ho visto sindacali-

sti dire che la modernità richiede di

tornare indietro.

Ma mi è mancata l’aria, quando

lunedì 26 luglio 2010, su “La Stam-

pa” di Torino, ho letto l’editoriale

del Prof. Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i “diritti dei lavoratori” diventano

“componenti non monetarie della

retribuzione”, la “difesa del posto di

lavoro” doveva essere sostituita da

una volatile “garanzia della continui-

tà delle occasioni da lavoro”, ma so-

prattutto il lavoratore, i cui salari

erano ormai ridotti al minimo, non

necessitava più del “tempo libero in

cui spendere quei salari”, ma dove-

va solo pensare a soddisfare le

maggiori richieste della contropar-

te (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio

a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di

martedì 27 luglio 2010). Pensare che un uomo di cultura,

pur con tutte le argomentazioni di

cui è capace, arrivi a sostenere che

il tempo libero di un operaio non

abbia alcun valore, perché non è

correlato al denaro, mi ha tolto

l’aria. Sono salito sull’auto costruita

dagli operai della Mirafiori di Tori-

no. Sono corso a casa dei miei geni-

tori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da

milioni di colpi di pressa, lo faceva

barcollare, era debole a causa del-

la cardiopatia, era mio padre, ope-

raio al reparto presse, per 35 anni,

in cui aveva sacrificato tutto,

tranne il tempo libero con la sua

famiglia, quello era gratis. Odo-

rava di dignità."

Luca Mazzucco www.decrescitafelice.it/

zione italiana è la migliore possibile"

(senza se e senza ma). Il se è sov-

versivo e il ma è un delinquente. Il

dogma è l'unico ragionamento pos-sibile in quanto non ammette ragio-

namento alcuno, senza se e senza ma. La Santa Inquisizione è l'ispira-

trice dei senza se e senza ma. Gior-

dano Bruno oggi si prenderebbe

l'ergastolo e sarebbe suicidato in

carcere. Senza se senza ma. Il senza-

seesenzama può cambiare idea im-

provvisamente senza se e senza ma,

e dopo il calcio nel culo preso con il

referendum, da nuclearista diventa-

re antinuclearista o, per la crisi eco-nomica, trasformarsi da protettore

degli evasori totali, con lo Scudo

Fiscale, nello sceriffo di Nottingham.

Il senzaseesenzama si riconosce dal-

la mancanza di spina dorsale, stri-

scia senza se e senza ma. Da bambi-

no prendeva l'olio di fegato di mer-

luzzo senza protestare, scriveva

sempre il tema che piaceva alla

maestra e voleva diventare un poli-tico.

dal sito www.beppegrillo.it/

Page 7: Voltana On Line n.2-2012

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mi di oggi. Inoltre non rappresenta

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Pagina 7 www.voltanaonline.it

“Le operazioni condotte nel 2011

sui cieli libici hanno rappresentato

per l’Aeronautica Militare italiana

l’impegno più imponente dopo il 2°

Conflitto Mondiale”. È orgogliosissi-

mo il Capo di Stato maggiore delle

forze aeree, generale Giuseppe

Bernardis. L’Italia repubblicana ha

conosciuto i teatri di guerra dell’Iraq, della Somalia, del Libano,

dei Balcani, dell’Afghanistan e del

Pakistan, ma mai avevamo sganciato

tante bombe e tanti missili aria-terra

come abbiamo fatto in Libia per

spodestare e consegnare alla morte

l’ex alleato e socio d’affari Muam-

mar Gheddafi. Una guerra record di

cui però è meglio non andare fieri:

secondo i primi dati ufficiali - ancora parziali - i nostri cacciabombardieri

hanno martoriato gli obiettivi libici

con 710 tra bombe e missili telegui-

dati.

Cinquecentoventi bombe e trenta

missili da crociera a lunga gittata li

hanno lanciati i “Tornado” e gli

AMX dell’Aeronautica; centosessan-

ta testate gli AV8 “Harrier” della

Marina militare. Conti alla mano si

tratta di quasi l’80% delle armi di “precisione” a guida laser e GPS in

dotazione alle forze armate. Un ar-

senale semi-azzerato in poco più di

centottanta giorni di conflitto; il Go-

verno ha infatti autorizzato i bom-

bardamenti solo il 25 aprile 2011

(56° anniversario della Liberazione)

e la prima missione di strike in Li-

bia è stata realizzata tre giorni do-

po da due caccia “Tornado” decol-

lati dall’aeroporto di Trapani Birgi. […]

“Le munizioni utilizzate dalle forze

aeree italiane sono state le bombe

[…] e i missili […], con una percen-

tuale di successo superiore al 96%”,

elenca diligentemente lo Stato

Maggiore dell’AMI. Inutile chie-

dere cosa o chi sia stato colpito

nel restante 4% degli attacchi dove sono state sganciate più di

trenta bombe di “precisione”. […]

Secondo il generale Bernardis,

nei sette mesi di operazioni in Li-

bia, “i velivoli dell’Aeronautica Mili-

tare italiana hanno eseguito 1.900

missioni con oltre 7.300 ore di volo,

pari al 7% delle missioni complessi-

vamente condotte dalla coalizione

internazionale a guida NATO”. At-

tacchi e bombardamenti sono stati

appannaggio dei cacciabombar-

dieri “Tornado” versione IDS (Interdiction and Strike) del 6° Stor-

mo di Ghedi (Brescia) e dei mono-

reattori italo-brasiliani AMX del 32°

Stormo di Amendola (Foggia) e del

51° Stormo di Istrana (Treviso). Per

la “soppressione delle difese aere-

e” e il controllo della no-fly zone

sono stati impiegati i “Tornado”

ECR (Electronic Combat Recon-

naissance) del 50° Stormo di Pia-

La guerra alla Libia ha queste cifre. cenza, i cacciabombardieri F-16 del

37° Stormo di Trapani-Birgi e gli

“Eurofighter 2000” del 4° Stormo di

Grosseto e del 36° di Gioia del Col-

le (Bari).

[…]

No comment invece sul costo fi-

nanziario sostenuto per le tremila

missioni e le oltre 11.800 ore di volo

dei velivoli italiani impiegati nella

guerra alla Libia. Possibile però az-

zardare una stima di massima tenen-

do conto delle spese per ogni ora di

missione dei cacciabombardieri

(secondo Il Sole 24Ore, 66.500 euro

per l’“Eurofigher 2000”, 32.000 per

il “Tornado”, 19.000 per l’F-16, 11.500 per il C-130 “Hercules” e

10.000 per l’“Harrier”). Prendendo

come media un valore di 20.000 eu-

ro e moltiplicato per il numero com-

plessivo di ore volate, si raggiunge

la spesa di 236.220.000 euro. Vanno

poi aggiunti i costi delle armi di

“precisione” impiegate (dai 30 ai

50.000 euro per le bombe a guida

laser e Gps, dai 150.000 ai 300.000

per i missili “intelligenti”). Limitan-dosi ad un valore medio unitario di

40.000 euro, per le 710 munizioni

sganciate sul territorio libico il con-

tribuente italiano avrebbe speso

non meno di 28.400.000 euro. Così,

solo per “accecare” radar, inter-

cettare convogli e bombardare a

destra e manca abbiamo sperpe-

rato non meno di 260 milioni. For-tuna che c’era la crisi.

articolo di Antonio Mazzeo

Il testo integrale è disponibile nel sito:

http://antoniomazzeoblog.blogspot.com

e anche nel sito:

http://www.comedonchisciotte.org

Page 8: Voltana On Line n.2-2012

Pagina 8 www.voltanaonline.it

info: [email protected]

tari mentre una donna

che abortisce ha tutto gratuito! Guar-

dando in giro si nota che i compagni

hanno poca prole, ma anche negli am-

bienti cattolici, più o meno praticanti, la

prole non abbonda. Ora ha prole chi

arriva dal Terzo Mondo. Non stupisce

che, osservando i risultati elettorali dei

centri agricoli e industriali, si debba

dire che: “i compagni, così come gli a-

gricoltori, gli operai, i lavoratori dipen-

denti e gli impiegati delle Amministrazio-

ni Pubbliche si esprimono politicamente

in modo vario ed articolato”.

Gli argomenti che diventeranno “di

moda”, non appena la crisi sembrerà in

fase di superamento, sono: amnistia,

eutanasia e anticlericalismo.

La Stato ha due compiti essenziali: la

sicurezza dei confini e la sicurezza den-

tro i confini. Chi vive in uno Stato deve

sapere che ci sono delle regole per la

convivenza e che, altri dall’esterno, non

potranno intervenire su tali regole. Ma

la certezza del diritto, in molti Stati, oggi

è un argomento che suscita ilarità. Pre-

occupa, poi, l’incertezza della pena.

Quando le regole sono modificate conti-

nuamente molti avvertono una compas-

sione eccessiva del Legislatore verso i

carnefici mentre sono trascurate le vitti-

me o i superstiti. Così facendo lo Stato

abdica ad una sua funzione. Ma allora

perché, in Italia, ogni 5 anni abbiamo:

amnistie, indulti, o condoni di pena?

Perché si ottengono voti, come segno di

riconoscenza, dai beneficiari di tali

provvidenze e dai loro parenti! Inoltre

lo Stato … risparmia sulla gestione peni-

tenziaria.

«Vorremmo che la crisi che

attanaglia il mondo, l’Europa e

quindi il nostro Paese fosse vissu-

ta in modo equo da tutti, senza

che nessuno soccomba, soprat-tutto se più fragile e più debole,

ma perché questo accada è neces-

sario insieme affrontare le cose e

condividerle». Lo afferma l’ arcive-

scovo di Genova e presidente del-

la Cei, cardinale Angelo Bagnasco,

nell’omelia della Messa per la Fe-

sta dei Popoli organizzata dalla

Migrantes diocesana per le comu-

nità cattoliche straniere presenti a

Genova.

«L’uomo è veramente grande

solo quando è in ginocchio davanti

a Dio: grande e libero di non pro-

strarsi davanti ai potenti e alle

mode del mondo». È un passag-gio dell’omelia pronunciata

dall’arcivescovo di Genova, e pre-

sidente della Cei, cardinale Ange-

lo Bagnasco, nella messa celebra-ta […] in occasione dell’Epifania

nella cattedrale di San Lorenzo.

«Tutte le volte che l’uomo si è al-

lontanato da Dio inseguendo le

proprie voglie - ha aggiunto il por-

porato - ebbro delle proprie capa-

cità e conquiste fino a rifiutare o-

gni riferimento al Signore, è anda-

to contro se stesso e ha perso la

sua umanità».

Il cardinale ha poi ricordato che

«in epoche anche molto recenti,

ideologie che hanno preteso di

cancellare dal cuore umano il sen-

so di Dio, l’anelito all’infinito, si

sono rivelate disumane e hanno

ordito atroci stragi di innocenti

calpestando i diritti fondamentali

come la libertà religiosa, il diritto

alla vita, alla famiglia, ad una so-

cietà giusta e solidale.

dal sito www.ilsecoloxix.it

La disinformazione è

l’oppio dei popoli !

Bagnasco e la crisi «equa»

Si è celebrata, con l’apporto della

Fao (Food and Agricolture Admini-

stration), la Giornata mondiale

dell’Alimentazione, ma nessun

mezzo di comunicazione ha avuto il

coraggio di dire che sarà impossi-

bile, nei prossimi anni, dar da man-

giare a tutta l’umanità, vista l’ in-

controllata crescita demografica

nei Paesi più poveri. Tanto meno ha

avuto il coraggio di dirlo la FAO

[…]. Nel 2050 servirebbe il dop-

pio dell’acqua consumata oggi

nel mondo per produrre abba-

stanza cibo per tutti i 9 miliardi

di individui che abiteranno allora

il Pianeta. […].

Quanto all’Italia è emersa la solita

carenza: troppi sprechi di acqua,

soprattutto nella distribuzione. “In

Italia siamo molto indietro sulla ge-

stione sostenibile dei corsi d’acqua”,

denuncia Andrea Agapito, respon-sabile acque di Wwf Italia: “Siamo gli

ultimi in Europa nell’applicazione del-

la direttiva quadro Acque 2000/60/CE

per la protezione delle acque superfi-

ciali e sotterranee”. Non solo, sottoli-

nea Agapito, “ma oggi lo Stato dà

concessioni consentendo un prelievo

di quantità d’acqua superiore rispetto

a quella che i corsi d’acqua sono in

grado di fornire”.[…].

Leggi il testo integrale nel sito

www.politicambiente.it

sibile produrre cibo per 9 MLD di abitanti. Nel 2050 servirà il doppio di acqua o sarà impos-

Come l’aborto è una possibile soluzio-

ne alla natalità, similmente l’eutanasia

diventa una possibile soluzione per le

malattie ed i malati.

Una cosa è l’accanimento terapeutico,

un’altra è l’eutanasia.

Ma se un dramma diventerà una que-

stione umorale, ideologica o da “buttare

in caciara” gli italici radical-chic avranno

vinto anche questa battaglia.

L’identità di molti Paesi e dell’Europa

ha radici cristiane. Per sradicarle occor-

re l’anticlericalismo, cioè avversare le

Istituzioni nelle persone e nelle strutture.

Anche in questo caso se diventasse una

questione umorale, ideologica o da

“buttare in caciara” il risultato sarebbe

scontato. Così sentiremo confondere lo

Stato del Vaticano con la Conferenza

Episcopale Italiana oppure una chiesa

con la mensa della Caritas. Inoltre non

mancheranno affermazioni quali “la

Chiesa vuole gli orfani ed i poveri per

giustificare le sue strutture”. Il buon sen-

so dovrebbe far riflettere, prima di pro-

ferir parola! Gli orfani ci sono per fatali-

tà, così come i poveri per ragioni econo-

miche e sociali. La Chiesa ed i cristiani

tentano di porre rimedi a situazioni che

non producono! Ma tant’è. Le multinazio-

nali General Motors, Exxon, P&G, IBM,

ecc. vanno rispettate e temute. Mentre le

Chiese sono delle multinazionali che non

vanno rispettate, ma spremute. Con que-

sti signori avremmo i pellegrini ad Avi-

gnone da tempo! È l’occhio che si com-

piace di rimirare il proprio cervello, poi-

ché incapace di comprende la realtà!

Poi, dopo le religioni, verrà immediata-

mente il turno dell’associazionismo

(sportivo, dei partiti, dei sindacati) e del

volontariato. Vigiliamo. Mario Paganini

Da Roma ad Avignone. (Segue a pag. 1