Voci di Cortina - Marzo 2005

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Direttore Responsabile: Gianni Milani Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004 Stampa: Tipografia Printhouse snc Euro 1,40 2-4 6-7 8-9 10 16 Intervista ... al Presidente della GIS Ristrutturazione per la Polveriera Le brevi del mese Periodico di vita cittadina, cultura e attualità Anno I numero 10 marzo 2005 Regole d’Ampezzo le ultime novità Mercato: storia e attualità TEMPI DI MEMORIA di Ennio Rossignoli CONTINUA A PAG. 11 QUANDO TIRA UNA BRUTTA ARIA Quantità di polveri sottili troppo elevate anche in Ampezzo di Stefano Lorenzi D omeniche senz’auto, targhe alterne, bloc- chi del traffico: ogni inverno l’emergenza smog diventa attualità, con segnali sempre più allarmanti. E da quest’anno gli onori della cronaca sono arrivati anche a Cortina, nel cui cen- tro sono stati segnalati va- lori di inquinamento da pol- veri sottili troppo alti, so- prattutto durante il periodo natalizio e nei due mesi suc- cessivi. Evidenti le cause del fenome- no: un lungo periodo di sic- cità e un volume elevato di scarichi inquinanti nell’aria. La miscela ha fatto scattare gli allarmi anche nella nostra vallata, ricordando che i va- lori di polveri sottili – le fa- mose PM10 – sono stati per oltre trenta giorni oltre la so- glia consentita. La legge prevede che l’accu- mulo di polveri nell’aria sia ritenuto critico, cioè perico- loso per la salute, quando su- pera un certo quantitativo di microgrammi (cioè milione- simi di grammo) per metro cubo d’aria (μg/m³). Fino alla fine del 2004 que- sto limite era fissato in 55 μg/m³, poi ridotto per legge a 50 μg/m³ nella media del- le 24 ore con decorrenza dal gennaio 2005. Qualora in un determinato Comune il limite venga su- perato per più di 35 volte nel corso dell’anno scatta l’emergenza, e il Sindaco deve quindi stabilire speciali misure di conteni- mento del problema. Ci si tro- va, dun- que, nella stessa si- tuazione di emer- genza del- le città, costrette a porre li- miti seve- ri al traf- fico urba- no. Sem- bra però che la leg- ge con- senta de- roghe per le località turistiche di mon- tagna, eccessivamente pena- lizzate nella loro economia da un eventuale blocco del traffico, ma resta il fatto che, anche da noi, respirare sta diventando pericoloso. Ci si chiede, dunque, se dai prossimi anni sarà istituito anche a Cortina il blocco do- menicale delle auto, o se si dovrà circolare a targhe al- terne nei giorni più critici dell’inverno. ULTERIORI APPROFONDIMENTI A PAGINA 5 H a detto una volta Jor- ge Luis Borges, il grande scrittore ar- gentino, che un eccesso di memoria può schiacciare il presente: un monito sul quale particolarmente gli uomini di oggi devono fermarsi a riflet- tere, perché forse mai come oggi è apparsa dominante la cultura del ricordo, ovvero la propensione a rievocare il pas- sato per trovarvi le chiavi e le compensazioni della storia in cui vivono. Ciò accade soprat- tutto quando in tale storia essi non trovano risposte soddisfa- centi, qualcosa su cui fondare la constatazione di una con- dizione felice, o le aspettative di una sorte amica. Un pre- sente che delude e scoraggia può così essere la causa di quel sentimento del tempo lontano che sempre più occupa l’ani- ma contemporanea, sosti- tuendosi alla coscienza di esso e assumendo forme capaci di rendere memorabile anche il più dimenticato dei fatti tra- scorsi. Si aggiunge poi la Sehnsucht, come i tedeschi chiamano la nostalgia di un mondo circonfuso della affa- scinante indeterminatezza di un sogno bello e finito, bello soprattutto perché finito: la vita sa confondere le sue trac- ce e tutto, del passato, può diventare materia di sogno, argomento di leggenda. Così si moltiplicano le commemo- razioni, gli studi revisionisti, le giornate dedicate a questo o a quel ricordo, i confronti con un passato che appare sem- pre migliore sul piano dei va- lori, anche se non su quello del loro rispetto e del loro eserci- zio. Accade ovunque e perciò accade anche da noi, davanti all’incanto immutabile delle cime d’Ampezzo, in quella Inchiostro spiritoso

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Anno II numero 10 marzo 2005

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Direttore Responsabile: Gianni MilaniProprietà: Associazione Comitato Civico Cortina

Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipografia Printhouse snc

Euro 1,40

2-4 6-7 8-9 10 16

Intervista ...al Presidente della GIS

Ristrutturazioneper la Polveriera

Le brevidel mese

Periodico di vita cittadina, cultura e attualità Anno I numero 10 marzo 2005

Regole d’Ampezzole ultime novità

Mercato:storia e attualità

T E M P I D I M E M O R I Adi Ennio Rossignoli

CONTINUA A PAG. 11

QUANDO TIRA UNA BRUTTA ARIAQuantità di polveri sottili troppo elevate anche in Ampezzodi Stefano Lorenzi

Domeniche senz’auto,targhe alterne, bloc-chi del traffico: ogni

inverno l ’emergenza smogdiventa attualità, con segnalisempre più allarmanti .E da quest ’anno gl i onoridel la cronaca sono arrivatianche a Cortina, nel cui cen-tro sono stat i segnalat i va-

lori di inquinamento da pol-veri sott i l i troppo alt i , so-prattutto durante il periodonatalizio e nei due mesi suc-cessivi .Evidenti le cause del fenome-no: un lungo periodo di sic-cità e un volume elevato discarichi inquinanti nell’aria.La miscela ha fatto scattare

gli allarmi anche nella nostravallata, ricordando che i va-lori di polveri sottili – le fa-mose PM10 – sono stati per

oltre trenta giorni oltre la so-glia consentita.La legge prevede che l’accu-mulo di polveri nell’aria siaritenuto critico, cioè perico-loso per la salute, quando su-pera un certo quantitativo dimicrogrammi (cioè mil ione-simi di grammo) per metrocubo d’aria (µg/m³).Fino alla f ine del 2004 que-sto limite era fissato in 55µg/m³, poi ridotto per leggea 50 µg/m³ nella media del-le 24 ore con decorrenza dalgennaio 2005.Qualora in un determinatoComune i l l imite venga su-

perato per più di 35 volte nelcorso dell’anno scattal ’emergenza, e i l S indacodeve quindi stabilire speciali

misure dic o n t e n i -mento delproblema.Ci si tro-va , dun-que, nellastessa si-t u a z i o n edi emer-genza del-le città,c o s t r e t t ea porre li-miti seve-ri al traf-fico urba-no. Sem-bra peròche la leg-ge con-senta de-roghe per

le località turistiche di mon-tagna, eccessivamente pena-lizzate nella loro economiada un eventuale blocco deltraffico, ma resta il fatto che,anche da noi , respirare stadiventando pericoloso.Ci si chiede, dunque, se daiprossimi anni sarà istituitoanche a Cortina il blocco do-menicale delle auto, o se sidovrà circolare a targhe al-terne nei giorni più criticidell ’ inverno.

ULTERIORIAPPROFONDIMENTIA PAGINA 5

Ha detto una volta Jor-ge Luis Borges, ilgrande scrittore ar-

gentino, che un eccesso dimemoria può schiacciare ilpresente: un monito sul qualeparticolarmente gli uomini dioggi devono fermarsi a riflet-tere, perché forse mai comeoggi è apparsa dominante lacultura del ricordo, ovvero lapropensione a rievocare il pas-sato per trovarvi le chiavi e lecompensazioni della storia incui vivono. Ciò accade soprat-tutto quando in tale storia essinon trovano risposte soddisfa-centi, qualcosa su cui fondarela constatazione di una con-dizione felice, o le aspettativedi una sorte amica. Un pre-sente che delude e scoraggiapuò così essere la causa di quelsentimento del tempo lontanoche sempre più occupa l’ani-ma contemporanea, sosti-tuendosi alla coscienza di esso

e assumendo forme capaci direndere memorabile anche ilpiù dimenticato dei fatti tra-scorsi. Si aggiunge poi laSehnsucht, come i tedeschichiamano la nostalgia di unmondo circonfuso della affa-scinante indeterminatezza diun sogno bello e finito, bellosoprattutto perché finito: lavita sa confondere le sue trac-ce e tutto, del passato, puòdiventare materia di sogno,argomento di leggenda. Cosìsi moltiplicano le commemo-razioni, gli studi revisionisti, legiornate dedicate a questo o aquel ricordo, i confronti conun passato che appare sem-pre migliore sul piano dei va-lori, anche se non su quello delloro rispetto e del loro eserci-zio. Accade ovunque e perciòaccade anche da noi, davantiall’incanto immutabile dellecime d’Ampezzo, in quella

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2 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

IL MERCATO ALLO STADIO DEL GHIACCIO

I mercati stagionali nacque-ro e si svil upparono neipunti di incontro di diver-

se comunità e, all ’ interno deipaesi, si formavano nei luoghipiù adatti alla socialità, all’ag-gregaz ione de l le persone , equindi al commercio.Anche in Ampezzo i l merca-to periodico era elemento in-dispensabile per il reperimen-to delle merci e degli alimentinon producibili nella valle, ol-tre ad essere un momento discambio delle informazioni diattualità in periodi in cui la

circolazione delle notizie eraassai scarsa.È poco noto che la piazza cen-trale del paese, l ’area oggicompresa fra la Piazza Vene-zia, la Cassa Rurale e la Ciasade ra Regoles, era detta “Piaz-za di Fiera”. Là venivano al-lestiti i banchi dei venditori nei

giorni di mercato, oltre che perla tradizionale sagra di inizioluglio. Posizione centralissi-ma, dunque, fulcro della vitacomunitaria, che con lo svi-luppo del traffico automobili-stico e del turismo cominciòperò ad essere troppo conge-st ionata.

I l podestà di al lora, SanzioVacchell i , decise nel 1935 dispostare le vendite ambulantiin un diverso spazio, “in pros-simità delle piazze ove si svolgeil maggior traff ico” . V e n n e

quindi real iz-zato, su terre-no comunale,i l piazzale delmercato postofra i l panificiocomunale e lacanonica, do-tato di un’areaall ’aperto e diuna serie di ri-messe per il ri-covero dellemerci e per lavendita al det-taglio.S i prevedeva

una spesa di 96.000 lire (del-l ’epoca) , che i l Comune con-tava di recuperare gradual-mente con l’affitto delle rimes-se. Interessanti le motivazionidel podestà sulla scelta fatta:“Premesso che l’attività del com-mercio ambulante ha preso inquesti ultimi anni a Cortina un

largo svi -luppo e chei l precar ioa d a t t a m e n -to de i pub-bl ic i po-steggi hadato luogonel passatoa notevolii n c o n v e -nienti , tan-to che s i èfatto r isen-t ire i l b isogno di dover dotarequesto centro di un luogo doveaccentrare tali attività e princi-palmente per d isc ip l inare losmercio del la verdura, frutta ,pane, ed in generale ogni com-mercio a carattere ambulante... ” .La nuova piazza del mercatodivenne quindi luogo di ritro-vo abituale per la gente, s iaperché posta nel l ’ immediatavicinanza del centro, sia per-ché dotata di parcheggi nonlontani .

L’aumento del traffico e l’en-trata in vigore di una legge sulmercato ambulante nel 1991posero di nuovo al ConsiglioComunale il problema della ri-cerca di un luogo alternativoper i l mercato, decisione chefu presa, nel 1994, dal Com-missario Straordinario del Co-mune di Cortina Roberto Zitodopo una consultazione congli interessati: il mercato veni-va spostato in via Marconi,mantenendo la stessa consi-stenza numerica dei banchet-ti. Anche qui, fra le premesse,vennero citati “motivi di estre-ma urgenza (...) al fine di elimi-nare le gravi situazioni di disa-gio per la circolazione stradaleche si manifestano nei giorni dimercato settimanale, dovute allamancanza di parcheggi nelle vi-cinanze più prossime all’area di

La storia CENT’ANNI DI BANCARELLE

L’avvento del traffico ha fatto migrareper tre volte l’intero mercato

mercato, con possibil i ripercus-sioni anche in ordine alla sicu-rezza pubblica data, soprattut-to, la contiguità degli istituti sco-lastici e della scuola materna” .

L’area vicina alla stazione del-le autocorriere veniva pertan-to r i tenuta più idonea, inquanto prossima al centro cit-tadino e posta in vicinanza diun parcheggio e della fermatadell ’autobus.

Dieci anni giusti ha resist i tol ’ubicazione di via Marconi,anche questa divenuta oggiinadeguata a causa del traffi-co. Analoghe quindi le moti-vazioni della Giunta Comuna-le del 2004 nello stabilire unnuovo trasferimento del mer-cato bisettimanale in prossimi-tà dello stadio del ghiaccio.

La nuova area, più marginalerispetto alla precedente, è sta-ta ritenuta idonea dal Comu-ne perché comunque dotatadei servizi necessari alla ven-di ta ambulante : parcheggioper i c l ienti , servizi igienici ,fontana, accesso con bus na-vetta (gratuito), cassonetti perla raccolta differenziata deirifiuti , allacciamenti alla reteidr ica .

Stefano Lorenzi

MAGLIETTE PERSONALIZZATE E GADGETS

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UN’IMMAGINE DEL MERCATO ALLO STADIO Foto: M. Menardi

UN’IMMAGINE DEL MERCATO ALLO STADIO Foto: M. Menardi

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3Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

L’attualità AMBULANTI DELUSI E DEMOTIVATI

DALLO SPOSTAMENTO DEL MERCATO: “Commercialmente e logisticamente un flop”

Son o passati quattro mesidallo spostamento delmercato dalla stazione allo

stadio del ghiaccio, e gli ambu-lanti non sembrano affatto con-tenti della scelta compiuta dal-l’attuale Amministrazione Co-munale. La fascia di tempo tra-scorsa comprende un periodo dibassa stagione (autunno), maanche di alta (periodo natalizioe carnevale), ed è già possibilefare un primo bilancio, anche secomunque bisognerà attenderel’estate per vedere l’andamentodel nuovo mercato allo stadio sui12 mesi.Il malumore tra gli ambulanti èevidente: soltanto uno su 18 sog-getti intervistati ha dichiarato dinon avere subìto cali nelle ven-dite. “Io ho la mia clientela, edalla stazione me la sono porta-ta dietro, personalmente non misento penalizzato dallo sposta-mento del mercato. Certo sareb-be meglio per tutti essere in cen-tro, per quanto mi riguarda peròil centro non è la stazione, maCorso Italia. Tra qui e la stazio-ne per me è indifferente.”Un uccello che canta fuori dalcoro: tutti gli altri soggetti inter-vistati non hanno dubbi: ritor-nerebbero in stazione subito, al-l’istante. Il più ottimista dichia-ra di avere diminuito gli incassidel 20%, il più pessimista (o piùpenalizzato) dice addirittura del70%. La media dice di incassaremeno della metà di quanto gua-dagnavano in stazione. “Qui silavora dalle 10 alle 11.30, a mez-zogiorno possiamo andare tuttia casa, e prima delle 8.30 pos-siamo fare a meno di venire.”Ma perché il calo delle presenzeè così alto?Il piazzale della stazione a det-ta della maggioranza era la po-sizione ideale, con il centro a po-chi passi, servizi pubblici bentenuti, bar, fermata degli auto-bus e delle corriere, servizio taxi,ufficio skipass, edicola ecc.. Ul-timamente le bancarelle eranopiuttosto stipate, ma inizialmen-te lo spazio per il mercato, mifanno notare alcuni tra gli inter-

vistati, era una volta e mezzoquello degli ultimi anni e si sta-va bene, ma poi, vuoi per le ma-novre degli autobus, vuoi per loskipass, i parcheggi o il Pala-volkswagen, lo spazio è stato ri-dotto al “triangolo” tra l’edico-la e il parcheggio sotto l’hotelOasi. “Tuttavia la posizione eraideale, ci eravamo creati un belgiro, e il mercato di Cortina ren-deva bene, era tra i migliori. Lastazione creava movimento conle corriere e c’erano molti clientioccasionali, persone che veniva-no a Cortina per poche ore epassavano al mercato per curio-sare e comperare qualcosa. Que-sta clientela qui allo stadio è ve-nuta completamente a manca-re, assieme ai pendolari del Ca-dore che lavorano o vengono afare spese a Cortina.”Tutti gli intervistati sono concor-di sulla minor affluenza dellagente del posto, alcuni dicono diavere perso anche dei clienti af-fezionati. “In stazione si arriva-va agevolmente, qui bisogna ve-nire apposta, la posizione non ècomoda e non tutti sono dispo-sti a farlo.” Ricordo loro che c’èun servizio navetta dal centro,ma gli ambulanti mi dicono chequesto risolve solo in parte il pro-blema dell’afflusso e che comun-que la navetta gira quasi sem-pre vuota.La possibilità di lavorare duran-te il periodo natalizio, fino a que-st’anno preclusa per il mercato,non ha risollevato il morale: l’af-flusso dei turisti non c’è stato,perché, sostengono gli ambulan-ti, non sapevano della nuova lo-cazione, e ancora adesso, dopoquattro mesi, al mercato non negirano molti.Altro punto dolente della nuo-va sistemazione, è la mancanzadi servizi: i bagni negli spoglia-toi dello stadio non paiono esse-re molto “invitanti”, e quindi bi-sogna spostarsi nel bar più vici-no, che dista circa 300m, trop-po lontano sia per i clienti cheper gli ambulanti. “Il caffè io melo porto da casa” mi dice unasignora infreddolita ”questo è un

posto ventoso e in qualche mododobbiamo cercare di scaldarci”.Un punto che potrebbe essere afavore della nuova sistemazio-ne è la disposizione delle banca-relle e la visibilità della merce:opinioni discordanti a riguardo,mi fanno notare che dipende dadove si trova la bancarella: lebancarelle alle estremità sonoavvantaggiate rispetto a quelleposizionate subito dopo le dueentrate, mentre quelle centralisono troppo dispersive. Qualcu-no dice addirittura che la visibi-lità è peggiore, poiché si trattadi una strada e non di una piaz-za. “E’ vero, in stazione erava-mo un po’ stretti, ma eravamoin circolo, più raccolti che qui,dove siamo messi in lungo. Me-glio in stazione stretti che allostadio larghi” mi dicono, “e poia cosa serve avere spazio se lagente non viene?”Anche come agibi-lità non siamomessi bene: i mar-ciapiedi sono unostacolo per i fur-goni e i carrelli, ilghiaccio è pericolo-so per i clienti chea volte cadono, viadel Castello è stret-ta se qualcunovuole venire a pie-di dal centro, so-prattutto anzianio donne con i pas-seggini, che eranopresenti costante-mente al mercatoin stazione.Infine, il motivoper cui il mercatoè stato spostato: laviabilità. Tutti con-cordi nell’afferma-re che la viabilitànon è un motivosufficiente per soledue mattine allasettimana, in fon-do basterebbe po-tenziare il serviziodei vigili per l’at-traversamento pe-donale e per chi

1) AFFLUSSO TURISTI maggiore 02) AFFLUSSO OCCASIONALI minore 18

3) SERVIZI (BAR, WC) uguale 0

4) INCASSI maggiori 0

5) AFFLUSSO CLIENTI LOCALI minori 17

uguali 1

6) AGIBILITA' PER I CLIENTI maggiore 3minore 6

uguale 2

7) ACCESSO PER PEDONI comodo 4

scomodo 6

uguale 88) VISIBILITA' MERCE/BANCARELLEmigliore 6

peggiore 7

uguale 5

9) POSSIBILITA' DI PARCHEGGIO maggiore 4

minore 2uguale 12

10) RITORNERESTE IN STAZIONE? Sì 17

no 0

indifferente 1

Le interviste sono state fatte martedì 15 febbraio ai 18 operatori presenti su 27 licenze ambulanti rilasciate. Nella tabella si riassumono le risposte raccolte, in riferimento al mercato in stazione

Le intervisteV O G L I A M OT O R N A R EIN STAZIONE

parcheggiava ai lati di via Mar-coni. Oppure, altra proposta,spostare le bancarelle allo stadionei due picchi di stagione turi-stica, Natale e Ferragosto, quan-do il mercato potrebbe in effetticreare disagi al traffico e alla via-bilità, e per il tempo rimanentedell’anno stare in stazione. Nonmanca chi propone di portare ilmercato in Corso Italia: “Lì nonci sarebbe il problema della via-bilità, il mercato sarebbe in cen-tro e avrebbe la sua collocazio-ne ideale”.“Ci dicono che in stazione crea-vamo disagi alla viabilità, e ilsupermercato Kanguro allora?”Chissà, forse presto verrà spo-stato anch’esso allo stadio…

Marina Menardi

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4 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

Il traffico era insostenibileAdriano Lorenzi, assessore esterno del Comune di Cortina, ricorda che la scelta di spo-stare il mercato settimanale presso lo stadio è stata motivata dalla necessità di unamaggiore sicurezza dei cittadini nell’accesso agli spazi di vendita. Nei giorni di mercato siaccumulava un traffico eccessivo lungo via Marconi, dovuto in buona parte al parcheggioindisciplinato dei clienti del mercato. L’ingorgo, in un punto abbastanza nevralgico dellacirconvallazione, creava rallentamenti a catena anche in altre zone del centro, soprattuttoin periodo turistico.Con lo spostamento degli ambulanti presso lo stadio – continua Lorenzi – il Comune nonha voluto penalizzare una categoria a favore di altre, ma risolvere un problema di sicurezzaper la circolazione dei veicoli e dei cittadini. Egli ricorda, infatti, che in via Marconi ci sonostati negli ultimi anni due incidenti a danno dei pedoni, proprio in giorno di mercato.L’assessore è conscio delle difficoltà causate ai vari venditori dalla nuova posizione, e allaminore “appetibilità” della nuova ubicazione.Egli però ricorda che la nuova area non è poi così lontana dal centro, e che comunque puòfavorire chi abita nella zona più a nord dell’abitato, pur essendo comodamente raggiungibileda Corso Italia. I giorni di mercato sono anzi in numero superiore a prima, essendo apertoanche in giornate di altissima stagione laddove in via Marconi rimaneva chiuso.Sta poi ai singoli operatori provvedere a una maggiore informazione verso il pubblico, maga-ri con tabelle indicative nei punti strategici, azione pubblicitaria che non necessariamentedeve essere promossa dal Comune ma che l’Amministrazione accoglierebbe con favore.

Ora occorre potenziare la concorrenzaGiacomo Giacobbi conferma le aspettative dell’Ammini-strazione riguardo allo snellimento del traffico in zona sta-zione, causa principale dello spostamento del mercatopresso lo stadio. Il Sindaco è al corrente delle varie la-mentele provenienti dai venditori e dai cittadini, ma spie-ga che non c’era la possibilità di trovare un luogo alterna-tivo altrettanto comodo che non creasse nuovamente pro-blemi con il traffico delle auto.Egli ricorda che la nuova ubicazione del mercato ha con-sentito il mantenimento delle due giornate settimanalidi lavoro, e ritiene che la novità possa essere uno stimo-lo per rivalutare gli aspetti più caratteristici del mercatoambulante: la gente di Cortina, infatti, fa i suoi acquistisempre più spesso nei paesi limitrofi, o anche oltre con-fine, proprio a causa dei prezzi più convenienti che trovaaltrove.Queste dinamiche possono essere di stimolo per i ven-ditori del mercato, più flessibili di altri nell’avvicinarsi allerichieste della clientela locale.

s.l. .

IL MERCATO ALLO STADIO DEL GHIACCIO

LA PROPOSTA

MERCATOIN LARGO POSTEIN PIENO CENTRO

DEL PAESE

La nostra proposta è quella ditrasferire il mercato al centrodi Cortina, in Largo Poste, dovele auto non dovrebbero piùentrare. Con l’occasione sipotrebbe riqualificare questazona dandole un aspetto de-gno della posizione centraleche occupa. E se è vero chegente porta gente, potrebbeessere di stimolo ai vicini ne-gozi di Corso Italia per rima-nere aperti qualche mese in piùall’anno.

L’ALTERNATIVA

MERCATOIN STAZIONE CONSOTTOPASSAGGI

PEDONALI

Il mercato potrebbe essere ripor-tato in stazione, dove la realizza-zione di un paio di sottopassag-gi di attraversamento di ViaMarconi risolverebbe il proble-ma dell’intralcio alla circolazio-ne (e in questo senso il proget-to già esiste ed è in possessodell’Amministrazione Comuna-le), prevedendo, anche nei gior-ni non di mercato, un collega-mento pedonale agevole affin-ché chi arriva con i mezzi pubbli-ci non si debba pentire di averscelto di non usare l’auto (a ri-schio della vita!)

UNA RIFLESSIONEDEL COMITATO CIVICO:

il “Centro” di un paeseAnche strade e piazze riflettono l’im-magine di un paese.Chiamiamo la piazza o il corso prin-cipale il “Centro” del paese, perchéè lì che si concentra l’attività dei suoiabitanti .Lì più frequenti sono le occasioni diincontro, lì si raccolgono le personenelle occasioni importanti e lì, persbrigare le faccende quotidiane, gra-vitano un po’ tutti.Più il centro è vivace, più esprimela vitalità della città che gli gira at-torno.A Cortina si è deciso di spostare ilmercato dove non sia d’intralcio allaviabilità, liberando in questo modouno dei fulcri del paese dal vociare

della gente e dalla vivacità della vitaquotidiana. E’ stato sacrificato unpolo d’attrazione di valenza socia-le incontestabile, per lasciar postoad un parcheggio.Il luogo ha mantenuto però la suavocazione. Si è solo adattato ed oraè polo d’attrazione per autovetture,gas di scarico e polveri sottili. Voca-zione condivisa peraltro con moltialtri: la piazza del mercato vicinoalla canonica, i cortili delle scuole,innumerevoli marciapiedi e in tonominore Piazza Venezia e PiazzettaRoyal dove però le auto stanno soloin esposizione e riposano.C’è da riflettere: al centro di questo

paese vogliamo persone o auto?c.p.

E’ nostra convinzione che il mercato sia un servizio im-portante in una comunità come quella di Cortina. Oltre

alla funzione commerciale, riveste sicuramente anche unavalenza sociale, trasformandosi in un centro vitale, occa-

sione di incontri e rapporti interpersonali. Allontanarlo

dal centro del paese è come togliergli dignità, sminuirlotanto da farlo scomparire poco a poco, temiamo.

L’Amministrazione Comunale MOTIVI E SOLUZIONI

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5Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

SCIATORI CON LA MASCHERA ANTIGASCrediamo ancorache la natura di Cortina sia davvero incontaminata?

Smog: che fare? L’Ammini-strazione comunale – af -ferma il Sindaco – mantie-

ne alta l’attenzione e cerca di ap-profondire le cause di queste ec-cessive emissioni nocive, ricor-dando ancora la necessità di re-

alizzare parcheggi e circonvalla-zioni che portino il traffico lon-tano dal centro cittadino.Transitare un chilometro più inlà, allontanando il traffico dallacentralina di rilievo dei gas inqui-nanti non è certo la soluzione alproblema, e nascondere la polve-re sotto il tappeto può essere ra-gionevole solo se domani a puli-re ci sarà qualcun altro – che sitroverà ovviamente anche le por-cherie lasciate da noi. Il guaio èche domani saremo sempre noia pagare per la nostra negligen-za. Le difficoltà di soluzione diquesto problema sono immense,e non coinvolgono solo la comu-nità locale ma anche l’intera po-litica nazionale dell’energia, conuno Stato apparentemente privodi qualsiasi strategia a riguardo.Tornano ovviamente di attualitàle buone intenzioni di Kyoto, chel’Italia continua allegramente aignorare; e facciamo quindi i con-ti con l’aumento del benzene edelle polveri sottili, quelle che cientrano subdole nei polmoni e siaccumulano là, senza uscirnepiù. Esiste un’evidente impossi-bilità, per una piccola comunitàlocale, di proporre un’inversionedi tendenza all’ossessivo aumen-to dei veicoli diesel – con presta-zioni splendide e carburante più

economico – ma può risultare in-vece praticabile una campagnamirata di sensibilizzazione e diincentivi per un uso più correttodel riscaldamento domestico, al-tra componente di rilievo nelleemissioni di smog.

Chi sale dal paese verso le mon-tagne può osservare, quasi ognigiorno d’inverno, una cappa az-zurrognola sopra Cortina, segnoevidente delle migliaia di caminiche gettano nell’aria gli scarichidelle caldaie a gasolio.Dal momento che anche in Am-pezzo esiste una rete di fornitu-ra del gas metano, perché non in-centivare dove si può l’abbando-no del petrolio a favore del gasnaturale, meno inquinante?La buona insolazione della valle,anche nei mesi invernali, puòinoltre consentire un certo ren-dimento degli impianti per l’ac-qua calda domestica a pannellisolari, riducendo quindi la di-pendenza dal gasolio.Molti sono anche i cittadini chescaldano le loro case con la legnada ardere, raccolta in bosco o ac-quistata già pronta. L’incentivoeconomico di questo settore puòessere un punto di forza verso unconsumo più attento dei combu-stibili, oltre che per il manteni-mento di un’attività tradizionaleche porta beneficio al manteni-mento dei boschi.Sul fronte del traffico si può la-mentare la totale mancanza didistributori per gas GPL o meta-no per autoveicoli. Chi ha l’inten-zione di convertire l’auto con la

combustione a gas, per fare ilpieno deve oggi spostarsi fino aBelluno o in Pusteria. Attrezzareuno dei distributori di carburan-te anche da noi agevolerebbeanche gli automobilisti più sensi-bili, oltre che i molti turisti già mu-niti di auto a gas.Va detto, fra parentesi, che l’ali-mentazione a gas costa la metàdi quella a benzina.Migliori tecnologie, dunque, maanche un’educazione al rispar-mio energetico e al senso civico.La nostra valle è sempre statauna meta per le vacanze ancheper l’ottima qualità della vita edell’ambiente offerto. Poca, senon assente, è stata però l’atten-zione locale verso i problemienergetici, principale causa del-l’inquinamento dell’aria nel cen-tro urbano; e di conseguenza nerisente anche la qualità della vita,con un divario sempre maggiore

PRINCIPALI AGENTI DI INQUINAMENTO DELL’ARIA

POLVERI SOSPESE L’insieme di polveri, fumo e gocce di piccolissime dimensioni presenti nell’atmo-sfera è detto “particolato”; esso è di origine naturale, ma è anche il prodotto di attività umane(combustione industriale, riscaldamento, traffico automobilistico, ecc.).Effetti sulla salute: attaccano soprattutto le vie respiratorie superiori. Possono essere il veicolo ditrasporto di altre sostanze cancerogene nell’organismo umano.

POLVERI FINI Le polveri fini – PM 10 e PM 2,5 – sono una frazione delle polveri totali; a causa dellaloro ridotta dimensione (il diametro è inferiore ai 10 o ai 2,5 micron, ovvero millesimi di millimetro),sotto il profilo sanitario sono ancora più pericolose perché sono respirabili. Vengono emessesoprattutto dai motori diesel e rimangono sospese nell’aria per molto tempo proprio perché leggere.Effetti sulla salute: riguardano soprattutto gli occhi e le vie respiratorie. Le polveri penetranoprofondamente nei polmoni e si attaccano agli alveoli polmonari, trasportando sostanze altamenteinquinanti e spesso cancerogene.

BENZENE E TOLUENE Fanno parte della famiglia dei composti organici volatili, insieme ad altriidrocarburi che evaporano velocemente. Benzene e toluene sono entrambi presenti nella benzina(verde e super). Le alte percentuali di questi inquinanti nelle città derivano quasi esclusivamente daltraffico veicolare. Le emissioni di benzene e toluene sono inferiori nelle macchine con marmittecatalitiche: l’impiego di motori dotati di questo sistema riduce di circa sette volte le emissioni.Un’alta concentrazione di benzene c’è anche nel fumo delle sigarette, principale causa di inquina-mento nei locali chiusi.Effetti sulla salute: il benzene è tra gli inquinanti più pericolosi per la salute, soprattutto per il rischiocancro. In generale, i composti organici volatili contribuiscono anche alla formazione di ozono, equindi favoriscono i disturbi alle vie respiratorie ad esso collegati. Altri effetti negativi sono a caricodel fegato, dei reni e del sistema digestivo.

OZONO (O3) È un gas che si trova sia nella stratosfera (zona alta dell’atmosfera) sia nellatroposfera (zona bassa). L’ozono presente nella stratosfera protegge la terra dai raggi UV. L’ozonoinvece presente in alte concentrazioni nell’aria che respiriamo diventa un inquinante pericoloso.Esso si sviluppa per effetto delle radiazioni solari in presenza di altri inquinanti (prodotti dal trafficoautomobilistico, combustione, solventi); per questo motivo, nelle grandi aree urbane si sente parlaretanto di ozono nella stagione calda, ovvero il momento di massimo irraggiamento.Effetti sulla salute: l’ozono altera le funzioni respiratorie, provoca mal di testa, irritazione agli occhi,alla gola e al naso.

MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) È emesso dai motori a benzina non ancora caldi o che girano abasso regime. Elevate concentrazioni si trovano in ambienti chiusi (garages, parcheggi coperti,gallerie). A contatto con l’aria il CO si trasforma rapidamente in CO2 (anidride carbonica), uno deiprincipali responsabili dell’effetto serra.Effetti sulla salute: esposizioni prolungate possono portare a intossicazione cronica con emicrania,vertigini, vomito, debolezza.

Polveri PM10 in ì g/m³ - media 24 orerilevate presso il municipio di Cortina (fonte: ARPAV)

102030405060708090

100110120130140

4-dic

11-dic

18-dic

25-dic 1-gen

8-gen15-gen

22-gen29-gen

fra l’abitato e i boschi attorno allavalle, anche questi attraversatida due strade statali sempre piùcongestionate.Vale la pena, dunque, stimolareuna maggiore sensibilità del Co-mune e – perché no – anche delParco, affinché si cerchi di miglio-rare la situazione ambientale delcentro urbano. Destinare unaparte dei soldi pubblici a questiincentivi diventa perciò il moto-re indispensabile per garantireanche ai nostri figli la qualità divita di cui noi finora abbiamogoduto.Se con una campagna di infor-mazione intelligente sono statiottenuti buoni risultati nella rac-colta differenziata dei rifiuti, cer-tamente la gente d’Ampezzo ri-sponderà in modo coscienziosoanche a questo appello.

Stefano Lorenzi

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6 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

UNDICI REGOLE, DODICI LAUDIQuanto contano oggi le Regole Ampezzanedi Stefano Lorenzi

Le Regole ampezzane sonoundici, due dette “alte”(Larieto e Ambrizola),

che interessano i pascoli d’altaquota, e nove dette “basse”, cor-rispondenti suppergiù ai vil-laggi attorno alla conca, chestoricamente amministravanoi pascoli di bassa quota e le per-tinenze della varie viles .

Successivamente all’importan-te accordo stipulato con il Co-mune di Cortina, noto come“transazione dei beni” (1957-59), le undici Regole hanno for-mato tutte assieme la Comu-nanza, associazione (o comu-nione) per la gestione unifica-ta del territorio ampezzano adesse riconosciuto.

Ogni Regola ha un suo statuto– detto Laudo – importante te-stimone della sua storia, un or-dinamento interno che discen-de dagli scritti medievali e daconsuetudini ancora preceden-ti. I Laudi delle singole Regoleriportano ancora oggi gli stes-si princìpi di solidarietà in usomille anni or sono, ovviamen-te adattati alle necessità dioggi .

La Comunanza ha riunito as-sieme non solo i boschi e i pa-scoli, ma anche tutti i Regolie-ri fino a prima “dispersi” nellesingole Regole, allargandoquindi a tutte le famiglie origi-narie i diritti (e i doveri) sull’in-tero territorio della Comunan-za. Oggi i Regolieri sono circa1.300 e rappresentano, con leloro famiglie, quasi il 50% del-la popolazione residente a Cor-t ina .

Ogni Regoliere è quindi Con-sorte – cioè membro – sia dellaComunanza, sia delle singoleRegole a cui i suoi avi apparte-nevano.Anche la Comunanza ha quin-di un suo Laudo, realizzatosulla base degli stessi princìpiche governano le singole Rego-le, ma con un impianto molto

più complesso e dagli effetti piùconsistenti sulla amministra-zione dei beni collettivi. Que-st’ultima, infatti, pur essendoun soggetto di nascita recente,ha assunto un ruolo di prima-ria importanza nella gestionedel territorio, ben al di là delle

funzioni esercitate da ciascunadelle singole Regole: oggi la Co-munanza amministra circa16.000 ettari di boschi e pascoli,si occupa della sorveglianza edirezione tecnica anche dei bo-schi comunali (1.000 ettari) egestisce il Parco Naturale delle

Dolomiti d’Ampezzo, con altri6.000 ettari di proprietà dema-niale. Complessivamente,quindi, le Regole amministra-no circa il 90% del territorio diCortina, e la quasi totalità del-le aree naturali della nostravalle.

PUNTI DI INTERESSE COM’È OGGI COME SI PROPONE DI CAMBIARE SOGGETTI: sono i discendenti diretti delle antiche famiglie d’Ampezzo, iscritti nel Catasto Generale.

Hanno diritto i Regolieri (capifamiglia maschi) e i Fioi de Sotefamea (loro figli maschi). Le donne (Femenes da Roba) hanno diritto solo se non hanno fratelli maschi. Le altre donne di famiglia regoliera, quelle con fratelli, non hanno alcun diritto.

Hanno diritto tutti i discendenti delle antiche famiglie d’Ampezzo, maschi e femmine, che ottengono il titolo di Consorte Regoliere alla nascita. Vengono meno le figure di Fiol de Sotefamea e Femena da Roba .

DIRITTI REGOLIERI : come si trasmette il titolo di Regoliere alle nuove generazioni.

Gli uomini trasmettono i diritti senza limitazioni. Le donne aventi diritto (da Roba) trasmettono i diritti solo se sposate a un Regoliere o se, non sposate, il figlio porta il loro cognome. L’uomo non può perdere i diritti regolieri, se non per sospensione temporanea a causa del trasferimento di residenza o di azi oni gravi contro le Regole. La donna da Roba perde i diritti anche se sposa un non-Regoliere.

Uomini e donne trasmettono i diritti regolieri ai figli solo se questi portano il cognome e il soprannome regoliero originario. Di fatto, gli uomini trasmettono sempre il diritto, mentre le donne lo trasmettono solo se sposate con un Regoliere o se, non sposate, il figlio porta il loro cognome. I diritti vengono conservati da uomo e donna per tutta la vita. Viene sospeso dai propri diritti chi non risiede in Ampezzo e chi provoca danni gravi contro le Regole. La donna che sposa il non-Regoliere non perde più i propri diritti.

NUOVE FAMIGLIE : la scelta di aprire la comunità regoliera ad altre famiglie, residenti a Cortina da molti anni, è compito delle singole Regole basse.

Possono chiedere di entrare “in Regola” i seguenti soggetti: - i discendenti di Regolieri da parte di madre (figli naturali) - gli agricoltori residenti da più generazioni - chi gode degli antichi diritti comunali di legname

Non sono ancora stati predisposti i Laudi delle Regole basse, ma si prevede che verrà estesa la possibilità di ingresso anche ad altre famiglie, non contadine, residenti e operanti a Cortina da molto tempo.

PATRIMONIO REGOLIERO: il patrimonio è la proprietà fondiaria delle Regole, con fabbricati e terreni, naturali e non naturali. Esso è tutelato non solo dal Laudo ma anche da leggi statali e regionali.

Il patrimonio è diviso in “antico” e “moderno”. Il primo è tutelato dalla legge con vincolo di inalienabilità e indivisibili tà. Il secondo è invece disponibile, anche se il Laudo non prevede la sua vendibilità. È consentita, invece, la permuta e l’ipoteca.

Rimane la divisione del patrimonio in “antico” e disponibile. Viene però data la possibilità all’Assemblea dei Regolieri di vendere i beni disponibili, con il consenso però di almeno l’80% dei partecipanti. Viene considerato patrimonio anche l’insieme dei beni storici e culturali conservati negli archivi delle Regole.

DESTINAZIONE DEL PATRIMONIO: la destinazione principale del patrimonio regoliero è quella agro -silvo -pastorale, ma la legge consente anche usi diversi, assicurando però la consistenza dei beni. Ciò significa che, per ogni metro quadrato sottratto agli usi agro -forestali si deve vincolare a bosco e pascolo almeno un metro quadrato di altro terreno non regoliero

È consentita la destinazione diversa per usi turistici (p.es. piste di sci). La legge consente anche usi abitativi per i Regolieri, artigianali o per opere pubbliche.

È consentita la diversa destinazione per impianti sportivi, rifugi alpini, strutture per fini culturali o opere pubbliche, escluso qualsiasi tipo di insediamento residenziale.

ASSEMBLEA GENERALE : è l’insieme di tutti i Regolieri (oggi 1.300), il massimo organo deliberativo della democrazia regoliera, ed è convocata almeno una volta all’anno.

Decide sulle questioni più importanti della vita regoliera: - modifiche al Catasto dei Regolieri - nomina o sospensione dei Regolieri - elezione degli organi amministrativi - approvazione dei bilanci - modifiche al Laudo - usi diversi del territorio

Le decisioni assembleari vengono estese rispetto a prima, e comprendono anche: - indirizzi amministrativi - costruzione e ristrutturazione di fabbricati - interventi edilizi e alienazione del patrimonio disponibile - sfiducia degli organi amministrativi È previsto che molte delle decisioni assunte avvengano per scheda segreta anziché, come oggi, per alzata di mano.

DEPUTAZIONE REGOLIERA: è il consiglio di amministrazione delle Regole (22 componenti), composto per metà da Deputati eletti dall’Assemblea e per metà dai Marighi, rappresentanti le undici Regole riunite.

Si occupa dell’amministrazione generale della Comunanza: - attività agro -silvo -pastorali - interventi sui beni regolieri - personale dipendente - nomina di commissioni consultive - acquisti e permute immobiliari - gestione economica - destinazioni diverse temporanee del territorio - amministrazione dei diritti regolieri - contratti

Le competenze rimangono pressoché invariate, ma le decisioni sugli int erventi edilizi vengono delegate all’Assemblea. Viene inoltre prevista la redazione di un bilancio preventivo. Anche qui si prevede la votazione segreta su alcune questioni.

COLLEGIO DEI S INDACI: è l’organo che controlla l’operato della Deputazione Regoliera e dell’Assemblea.

È composto di tre membri, eletti dall’Assemblea con mandato triennale.

L’elezione avviene ogni anno, con la nomina di un membro eletto dall’Assemblea. I tre componenti vengono sostituiti quindi a rotazione, uno all’anno.

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7Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

REGOLE D’AMPEZZOCi saranno delle svolte?di Gabriella De Meio Puppin

Una decina di anni fa,

l’allora Presidente delle Regole d’Ampezzo

Ugo Pompanin, affermò te-stualmente: “Non consenti-remo che una donna che sposiun “foresto” resti titolare deidiritti sui boschi. La proprietàdeve rimanere alle famiglie am-pezzane” .La Commissione per la modifi-ca del Laudo, di cui fa parte lostesso past-president , incredi-bile a dirsi, è oggi presieduta dauna donna, la dott. Cinzia Ghe-dina. Un’altra rappresentantedel gentil sesso, Enza Alverà, ècomponente della medesimacommissione ed ha alle spalleun’esperienza di “marigo” .Questo incarico, per secoli, erastato appannaggio di soli uo-mini .Le esigenze delle Regole sonodunque cambiate?Evidentemente sì, se una “don-na d’Ampezzo” sta raccoglien-do tanto consenso!Uno dei punti (tra i tanti in di-scussione da lasciare ai tecniciche ci stanno lavorando) è que-sto : è ancora ritenuta assurdala parità delle donne?E’ ben vero che anni fa la CorteCostituzionale dichiarò infon-dati i dubbi sulla legitt imitàcostituzionale dello StatutoRegoliero.Questo perché le Regole sonouna proprietà privata e si dan-no lo statuto che vogliono.Ma oggi i componenti maschidelle famiglie regoliere sonomolto diminuiti, i matrimonicon “foreste” incredibilmenteaumentati e molti Ampezzani“doc” si trovano ad avere solofiglie di sesso femminile.Una modifica del Laudo appro-vata qualche lustro fa, equipa-rava i figli naturali ai figli legit-timi.Ottima decisione! Ma non si ècosì penalizzato di fatto il ma-trimonio, già temuto o inviso adiverse persone?Se una donna nubile ampezza-na , oggi regoliera a tutti gli ef-fetti, procrea anche diversi figli,questi hanno tutti il diritto di di-

ventare regolieri e di acquisirel ’Ampezzanità .Se invece sposa uno, magari diS. Vito, perde ogni possibilità ditrasmettere al suo sangue i di-ritti di Regola.Per chi vive qui dalla nascita,specie se di madre ampezzana,per il resto perfettamente inte-grato nella vita del paese è di-scriminante sentirsi “foresto” enon per una mera questione dilegname.E anche per quelli qui residentida tre o quattro generazioni,un’apertura sarebbe più che lo-gica, magari dietro corrispetti-vo di qualche utile prestazione.Pure la questione del cognomeè importante. Ma dopo 80 anni,anche un cognome non au-toctono già è più che cono-sciuto dalla comunità e suaparte viva.Se poi è possibile acquisire quel-lo della madre ampezzana, loscoglio si potrà superare.Ovviamente se uno ci tiene cosìtanto da essere disposto a farlo!C’è da augurarsi che certi cam-biamenti avvengano, ma nonper suggerimenti o imposizio-ni altrui, ma per auto-convin-cimento.Ed è quello che l’AssembleaGenerale delle Regole sarà chia-mata a decidere. La saggezzaha prevalso per secoli e non c’èda dubitare che le cose conti-nuino verso un’apertura, ma-gari a piccoli passi!

La Deputazione Regolie-ra, organo amministra-tivo delle Regole d’Am-

pezzo, ha avviato nel 2003 unnuovo progetto di revisione deiLaudi, sollecitata dalle diversenecessità interne ed esterne peradeguare gli statuti regolierialla realtà odierna.Altri due progetti di revisionedei Laudi erano stati avviati edabbandonati nel corso degli ul-timi quindici anni, segno di unadifficoltà notevole nel cambia-re qualcosa a questa antica isti-tuzione. Si avverte infatti dauna parte la necessità di cam-biamento, dall’altra il bisognodi conservare i principi fonda-mentali dell’istituto regoliero,quegli aspetti che hanno ga-rantito la conservazione del ter-ritorio naturale dalla specula-zione edilizia che ha invaso ilfondovalle .

Sette sono i punti cardine sucui si regge il Laudo della Co-munanza Regoliera, gli aspettiprincipali che la commissioneincaricata dalle Regole per larevisione dello statuto intendemodif icare .

Ci sono anche altri aspetti for-mali che la Commissione inten-de variare, ma nella sostanzanon alterano di molto la strut-tura e il funzionamento attua-le delle Regole.

Restano esclusi dal nuovo Lau-do tutti gli aspetti relativi allagestione del Parco Naturale:questa, infatti, non riguarda inmodo specifico la natura delleRegole ma è una convenzione– un accordo con forza di leg-ge – fra le Regole e la RegioneVeneto per la gestione dei vin-coli e dei finanziamenti desti-

IL FUTURO IN ROSAEsponiamo, in breve,i contenuti del nuovo Laudo

nati alla tutela ambientale diuna parte del territorio, peral-tro non tutta regoliera.Queste proposte riguardano ilsolo Laudo della ComunanzaRegoliera, mentre la Commis-sione è già all’opera per lo stu-dio di proposte anche sui Lau-di delle singole Regole.

La presentazione di questo la-voro ha acceso un dibattito al-l’interno del mondo regoliero,facendo riflettere le persone suivari aspetti della proposta.L’opinione della comunità re-goliera si è quindi spaccata invarie “correnti di pensiero”, fa-vorevoli o meno a questo o aquel punto del nuovo statuto.

Il dibattito interno è però indi-spensabile per un’evoluzionedel nuovo Laudo, attualmentefermo alla proposta iniziale.Sono scelte assai importantiper la nostra comunità, scelteche vengono affidate alla re-sponsabilità di ogni singoloRegoliere chiamato in Assem-blea a esprimere il suo voto,cosciente che la direzione in-trapresa sarà il modello di ciòche le Regole diventeranno neiprossimi anni.

Smentite, dunque, le voci cheparlavano di una votazione im-minente del nuovo testo. I Con-sorti hanno quindi il tempo e laserenità di imbastire un confron-to sulle idee scaturite dalla pro-posta del nuovo Laudo.

Gli interessati possono consul-tare la bozza del nuovo Laudosul sito Internet www.regole.it,oppure richiederne copia pres-so gli uffici delle Regole.

Stefano Lorenzi

COME CAMBIANO I NUMERI OGGI DOMANI (IPOTESI)

– Regolieri – Femenes da Roba – Fioi de Sotefamea – Fies da Roba

697 120 408 66

– Consorti Regolieri maschi – Consorti Regolieri femmine

1.250 1.350

– Totale aventi diritto 1.291 – Totale aventi diritto 2.600

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8 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

L ’ I N T E R V I S T A . . .

nome:LUIGI ALVERA’ 

età’: 42 ANNItitolo di studio:

DIPLOMA DI PERITO INDUSTRIALE EDILEincarico:

PRESIDENTE CDA G.I.S. CORTINAaltri incarichi:

CONS. DELEGATO TURISMO ASSINDUSTRIACONSIGLIERE CONSORZIO DOLOMITI

PRESIDENTE SCHOLA CANTORUM CORTINAhobby e passioni:

HOCKEY, MONTAGNAsport praticati:

SCIlibro sul comodino:

IL VOLO DEL CALABRONE di Ken FolletLA RABBIA E L’ORGOGLIO di Oriana Fallaci

ultimo film visto:NEVERLAND di Mark Forster

. . . . . . AL PRESIDENTE DELLA G.I.S.La filosofia del risultato di Giorgio Torri

E’ davvero il caso di dirlo: cipensa la G.I.S.! Costituita nel1984, amministrazione Tella-rini, su espressa volontà delConsorzio e di GianfrancescoDemenego che lo presiedeva,la s.r.l. è venuta sempre piùallargando l’ambito operati-vo. Dalla sola gestione degliimpianti sportivi comunali èapprodata all’assistenza ecollaborazione inappuntabi-le nell’organizzazione di ma-nifestazioni culturali e turi-stiche sotto i vari patrocini,alla sala Eden, al padiglioneConchiglia, al supporto infor-mativo e di materiale per ilMuseo della Grande Guerra,alla gestione immobiliare del-l’ex stazione. Il tutto affidatoa un organigramma di venti-due persone tra operai, ope-ratori addetti alla conduzio-ne degli impianti, oltre a set-te impiegati e un Consigliod’ Amministrazione concen-trato in due consiglieri e unpresidente, Luigi Alverà.

Ho studiato bene le carte, pre-sidente?“Quasi! Dimentica che a fian-co del C.d.A. c’è il Collegio deiSindaci, con funzioni di con-trollo, e oggi siamo in tutto unaquarantina di persone tra im-piegati e operativi con variecompetenze.”

Da quando Luigi Alverà è inG.I .S .?Da dieci anni, per nomina fidu-ciaria fatta dal sindaco sullabase del curriculum: sono allaquarta riconferma…

Di un mandato che scadrà?Nel 2006.

Ma cosa significa essere al ver-tice del “braccio operativo” dell’amministrazione comunale?Dedicare il 50% del mio tempodi sette giorni, essere un riferi-mento per l’azienda con tutte lecompetenze specifiche e la pas-sione per attività sportive e noche di Cortina sono tradizione elustro. Almeno così ho intesol’incarico in questi dieci anni.

E in termini economici?Poco meno di 40.000 eurolordi…mi riesce difficile la pre-cisione su due piedi; 58.000euro è, invece, l’esatto ammon-tare del compenso di C.d.A. esindaci.

Lei e due consiglieri: un verticeagilissimo, che discute e deli-bera in un lampo. Davvero in-vidiabile per qualsiasi società!Fin dalla costituzione questa èstata la filosofia della G.I.S., per-ché deve muoversi in situazio-ni di richieste a breve termine.Negli anni ’90 ne facevano par-te anche consiglieri comunali,poi la norma ha previsto la di-stinzione dei ruoli.

Ma fino a quando sarà possibi-le simile struttura a fronte delcontinuo ampliarsi del vostrofronte operativo?E’ possibile mantenerla perchéla formazione del personale neivari ruoli è improntata a logichedi tipo privatistico e di funzioni,capacità e competenze specifi-che. La società ha fatto grandi

passi nel senso del-l ’organizzazioneinterna.

E con l’allargarsidi ambiti operati-vi e strutture unaltrettanto incre-

mento dei costi di gestione, cheil Comune annualmente ripia-na. Nel 2003 un passivo di1.457.519,70 euro: quello del2 0 0 4 ?1.591 e rotti. I costi sono pro-porzionali ai servizi resi e la lorocrescita reale sopportata dallacollettività non è pari a quellache possiamo dedurre dalle ci-fre. Nostro obiettivo è guarda-re all’economicità, senza venirmeno a una serie di servizi si-curamente non economici, macorretti per una comunità aper-ta, che deve vivere.

Ma fino a che punto può esseretollerata questa passività ge-stionale?Sulla gestione di impianti e at-tività il Comune dà indirizzi, sucui la G.I.S. formula una rela-zione programmatica e un bi-lancio preventivo da sottopor-re al vaglio del consiglio comu-nale. Su quel bilancio e su quel-la relazione la società si muoveper raggiungere gli obiettiviapprovati. In sede di consunti-vo c’è la valutazione del rag-giungimento economico, senzadimenticare che durante l’annopossono sopravvenire correzio-ni di indirizzi o inserimenti dialtre attività. Siamo ben conscidell’impegno importante che siriflette sulla comunità, e quindinon trascuriamo, anzi stiamomettendo in atto servizi di effi-c i e n z a …

Quali, ad esempio?Progetti per l’utilizzo di fonti dienergia rinnovabile attingendoa contributi regionali, con cuisarà possibile invertire la ten-denza e portare alla riduzionedei disavanzi senza sacrificarei servizi. Stiamo lavorando, poi,per razionalizzare la parte dimateriale promozionale al finedi recuperare risorse da bandieuropei, senza trascurare le op-portunità pubblicitarie che al-cuni impianti ci danno. Per que-sto cerchiamo partner esterni,di grosso nome e più difficil-mente raggiungibili dalle picco-le organizzazioni.

Pista di bob, stadio olimpico,piscina, piste di fondo le voci piùin rosso del rosso. Nel gioco del-la torre quale butterebbe giù?Andiamoci piano e per ordine!Il bob: passivo più in rosso del

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Page 9: Voci di Cortina - Marzo 2005

9Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

bilancio, ma non realistico, per-ché in esso non compaiono icontributi di Federazione eCONI. La piscina: purtroppo èuna macchina con tutti gli ac-ciacchi dell’età, ma non la but-terei giù, perché perderemmouna struttura importante. L’am-ministrazione ha in programmauna sua nuova collocazione,più fruibile, presso la stadio delghiaccio, con lo sfruttamento si-nergico ed economico dell’uni-co impianto in versione refrige-rante e riscaldante..

Ma nell’attesa si parla di600.000 euro per il rattoppo deltetto.. .Un intervento necessario. Biso-gna ragionare sui tempi: il pro-gramma c’è, ma va svolto in unarco medio-lungo e nell’attesanon si può restare senza una si-mile struttura.

E lo stadio olimpico?La più grande risorsa, l’unicocontenitore di grandi dimensio-ni che abbiamo: 2000 posti che,col secondo stralcio, cresceran-no in numero e qualità. E’ sem-pre stato un impianto polifun-zionale, in cui è passato di tut-to, dai concerti agli Harlem Glo-be-Trotters all’ippica: tutte coseche spesso vengono dimentica-te. Ha dei limiti, ma ancoragrandi potenzialità.

Restano le piste di fondo…Che da quando ci sono statedate in affidamento, sei anni fa,abbiamo portato ad uno stan-dard identico a quelle dei piùrinomati centri circostanti, mi-gliorando percorsi, acquistandomezzi, pubblicizzandole, alpunto che siamo entrati, dibuon diritto, nel circuito del

Dolomiti Nordik Ski con Anter-selva, Dobbiaco e Sesto.

Insomma, bisogna leggere die-tro queste passivitàCerto! In questi anni poi laG.I.S. non ha fatto solo gestio-ne, ma anche investimenti suibeni del socio Comune e nel ri-spetto dei suoi indirizzi (cur-ling, impianti vecchia stazione).Il nostro bilancio sconta costiche hanno accresciuto i beni del-l’amministrazione comunale,di cui oggi rappresentano il18%. dell’incremento.

Quindi il vostro ruolo, rispet-to al Comune, non si limita al-l’aspetto esecutivoSiamo un’azienda che lavora incollaborazione, ma con unagiusta autonomia e con un’uni-ca filosofia: il risultato.

Nell’ottica di ottimizzazione daparte vostra di impianti o strut-ture, si può prevedere qualcheconvenzione col privato?Già accordi sono stati raggiun-

ti nella gestione del tennis e del-la palestra annessa alla piscina,come pure servizi di battitura emanodopera sono affidati al-l’esterno. Nei riguardi dei clientiabbiamo attuato convenzionicon lo Skipass per accedere,fruendo di riduzioni diverse, apiscina e stadio e abbiamo in-trodotto abbonamenti al cinemacon la “carta giovani”

Il vostro statuto è stato di re-cente modificato, ampliando lavostra mano libera nel senso dioperazioni finanziarie, costru-zioni, compravendite, ovvia-mente sempre a seguito di di-rettive comunali.Dal 2000 è stato adeguato allenormative, ma le finalità resta-no quelle originarie. La societàpuò realizzare opere sugli im-pianti nel rispetto delle finalitàdello statuto. Le possibilità ope-rative sembrano ampie, ma sonofinalizzate esclusivamente alraggiungimento degli scopi.

I dipendenti G.I.S. sono tuttilocali? Godono di qualche age-volazione, leggi precedenze nel-l’assegnazione di appartamen-ti o altro?Sono di qui e di fuori. Seguonoprogrammi di formazione con-tinua sia in tema di sicurezza

RIEPILOGO CONSUNTIVO BILANCIO GIS s.r.l. - 2003

Costi gestione

Ricavi gestione

Quota passività da ripianare

€ € €Stadio Olimpico del Ghiaccio 546.875,63 304.226,53 242.649,10- Piscina Cortina 306.110,50 155.161,34 150.949,16- Pista Olimpica di Bob 278.910,47 41.525,88 237.384,59- Cinema Eden e Sala Cultura 273.882,48 249.785,28 24.097,20- Palestra Revis 43.782,33 20.182,86 23.599,47- Trampolino Olimpico - Campo sportivo Zuel 28.053,96 1.322,66 26.731,30- Centro Sportivo A. De Rigo di Fiames 69.624,04 19.959,00 49.665,04- Campi Tennis A.R. Apollonio 24.449,32 56.467,50 32.018,18 Centro e Piste Fondo e Sentieri bassa quota 128.985,62 51.907,70 77.077,92- Comp. Imm. Ex Stazione convert. Curling Center 95.595,08 63.210,66 32.384,42- Assistenza Manifestazioni e Conghiglia 718.695,39 511.064,62 207.630,77- Generali - Servizi Tecnici - Amministrative 461.196,99 43.828,08 417.368,91- Totali 2.976.161,81 1.518.642,11 1.457.519,70-

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che di perfezionamento di fun-zioni e conoscenza dei ruoli cuisono preposti. Quanto agli al-loggi pubblici esiste per G.I.S. eS.E.A.M. una quota riservata,sempre che domanda ci sia. Almomento ne abbiamo assegna-ti solo due, nel fabbricato delcentro sportivo di Fiames, ma èchiaro che a scadenza di rap-porto lavorativo scade anche ilrequisito.

In conclusione, lei è convintoc h e ……la G.I.S. rappresenti, per Cor-tina e paesi limitrofi, una gran-de opportunità nel completa-mento dell’offerta turistica.Sono altrettanto convinto checostituisca un buon partner persocietà sportive e istituzioni cul-turali nel far valere le regole del-l’organizzazione, nell’indivi-duare di volta in volta le solu-zioni migliori, nel promuoveree rendere possibili singole atti-vità. Voglio solo ricordare l’ac-cordo instaurato con laVolkswagen, e da noi coordina-to, che ha reso disponibili 8mezzi per tutte le esigenze dispostamenti dei vari sodalizi.

Insomma, costi di gestione,sì, ma benefici per l’interacollettività.

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10 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

Via Bepin 6 - CortinaVia Bepin 6 - Cortinatel 0436 862462tel 0436 862462

EX POLVERIERAApprovato il progetto per i lavori

di straordinaria manutenzione dell’edificiodi Edoardo Pompanin

L’Associazione degli

“Schützen” di Ampezzointende recuperare la

storica costruzione.Il Comune dà il via libera e con-tribuisce.L’edificio chiamato “Polverie-ra” è noto soprattutto perchéattribuisce il toponimo alla zonasotto i tennis Apollonio e il ci-mitero.Pochi ricordano la sagoma del-la costruzione, anche perchéviene nascosta dalla vegetazio-ne e dall’edificio del canile. Alla“Polveriera” il visitatore acce-de per la strada che scende daitennis verso Campo.Il piccolo “deposito” appartie-ne al Comune di Cortina. E’ sta-to accatastato solo di recente eprobabilmente non è mai ap-parso nelle mappe per ragionidi segreto militare.Alla fine del 2004 il Comune hadato la disponibilità del localeagli “Schützen” di Ampezzo.Con questa decisione, l’Ammi-nistrazione approva l’iniziativadi recuperare all’uso l’edificiocon un radicale intervento dimanutenzione straordinaria.Il costo dei lavori si aggira sui71.000 euro e sarà sostenutodagli “Schuetzen”, che prende-ranno in carico anche tutta l’at-tività connessa al restauro. IlComune ha concesso un contri-buto di 10.000 euro e si garan-tisce l’acquisizione a titolo gra-tuito del progetto d’intervento,a cui peraltro ha già dato pare-re favorevole.Lo studio del progetto è operapreziosa dell’architetto Miche-

le Merlo. Le notizie e i disegniche riportiamo in queste pagi-ne fanno parte della documen-tazione presentata alla GiuntaComunale .Auspichiamo che l’entusiasmoe l’intraprendenza dell’Associa-zione degli Schuetzen contribu-isca al recupero di una zona diCortina un po’ trascurata, no-nostante sia sulla bocca di tuttiper i diversi progetti viari e perla ciclabile che passerà di lì.Il restauro della Polveriera ri-scopre un pezzo di storia loca-le e può costituire un’attrazio-ne in più per il percorso pedo-nale che da Campo sale a Cor-tina lungo la strada del Conven-to e verso la zona del Parco.

NOTIZIE STORICHEUna delle poche fonti scritte re-sta la Storia d’Ampezzo di Giu-seppe Richebuono.La polveriera risale al 1859.In questo periodo viene costrui-ta la Casa del Bersaglio (dive-nuta poi sede della Scuola d’Ar-te) in località Revis (1957) qualesede degli Schuetzen di Ampez-zo. Vi era annesso un poligonodi tiro.Proprio vicino al poligono di tirofu decisa la costruzione di unpiccolo deposito di munizioni edi polveri da sparo. Infatti, dopola demolizione del Castello diBotestagno avvenuta nel 1794,a Cortina mancava un luogo si-curo nel quale conservare le pol-veri; il posto accanto al poligonoera l’ideale.Si riporta che l’edificio divenne unsimbolo nel 1917, quando fu

conquistato dal-le truppe italianee meritò una co-pertina della Do-menica del Cor-riere. Rimane ildubbio che sitratti, in realtà,del la famosacopertina di Bel-trame, apparsainvece nel 1915,

in occasione della presa del For-te del Sass de Pera e della Cit-tadella di Staulin, in quanto nel1917 Cortina era già sotto il con-trollo italiano.Con il tempo la polveriera persela sua funzione.Negli anni quaranta vi abitò unapersona, anche se le sue dimen-sioni sono veramente ridotte.

CARATTERI ARCHITETTONICI

Il disegno della struttura prendespunto dalle torri del Castel deZanna, arrivando però solo ai 4metri di altezza.Nella Polveriera sono ripropostele caratteristiche architettonichequali la forte strombatura delmuro alla base,l’anello in pietra,le quattro finestrelle circolarie la copertura ottagonale inscandola.L’interno presenta una notevolecomplessità, anche esecutiva.Il vano centrale è ottagonale,con gli spigoli evidenti e i latileggermente convessi.Va rimarcata la cura nel dise-gno delle finestrelle circolari.

NELLE FOTO SOPRA E SOTTO:DUE IMMAGINI ATTUALI DELLAPOLVERIERA

FOTO A FIANCO:UNA TORRE DEL CASTEL DE ZANNA, LACUI STRUTTURA È STATA PRESA ADESEMPIO PER LA COSTRUZIONE DELLAPOLVERIERA

NELLA PAGINA A FIANCO:DISEGNO ESPLICATIVO DELLE STRUTTU-RE CHE COMPONGONO LA POLVERIERA

Foto: Klaus Dibona

STATO DI CONSERVAZIONE

La Polveriera è edificatasopra uno sperone roccioso enon presenta problemi statici.La copertura di scandola ècompletamente marcita.Le intemperiehanno rovinato la muraturae sgretolato gli intonaci.Le infiltrazioni di acqua daltetto, accompagnate dal gelo,hanno prodotto lo schiantodella muratura.Nei muri sono radicate alcunepiante, con immaginabiliconseguenze.

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11Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

ASSOCIAZIONE ARTIGIANIDI CORTINA D'AMPEZZO

Via Pezié n. 11532043 Cortina d'Ampezzo (BL)

Tel. 368 7674980 • Fax 0436 879126E-mail: [email protected]

TEMPI DI MEMORIA

CONTINUA DA PAG. 1

Cortina che proprio grazie aesse perpetua la sua regalità neltrascorrere delle generazioni enel rimpianto della loro espe-rienza. Naturalmente ciò ri-guarda coloro che possonovantare una lunga memoria:sono loro che raccontano diuna Cortina amata e frequen-tata dalle aristocrazie interna-zionali del sangue e della cul-tura, principi e premi Nobel,maestri dell’arte e grandi scrit-tori, tutti membri assidui di unaconfraternita dell’intelligenza edell’eleganza - di abiti, di modi,di pensieri - che ha brillato lun-gamente sotto l’ombra protet-tiva delle Tofane. E sono sem-pre loro che ricordano le festespettacolari nei grandi alber-ghi, le prime cinematografichemondiali, le visite reali: era iltempo dei salotti letterari, del-la mondanità inaccessibile aiparvenu delle nuove fortune.Un tempo oggi consegnato agliarchivi della storia, un tempoche tuttavia rispunta dapper-tutto, nei discorsi di chi c’era enelle curiosità di chi vuole sa-pere: su di esso è nata tutta unaletteratura di testimonianze e

di immagini, documento dellavolontà di non lasciarsi sfug-gire la lunga e straordinariastagione di quegli anni privi-legiati . Tutto bene, o quasi,giacché in questo amarcorddilagante noi rischiamo di per-dere di vista, o almeno di spo-stare ai margini dell’attenzio-ne ciò che incombe sulle cosepresenti, nelle quali comunqueriposa la nostra esistenza. Ilmondo è cambiato, intorno edentro Cortina, nuovi scenarisi sono sostituiti a quelli del re-pertorio, e dunque è a questiche occorre anzitutto pensare:specialmente ora che le “pol-veri sottili” arrivano ai piedidelle Dolomiti, che il traffico èdiventato un pesante coeffi-ciente di decadimento, che c’èpersino chi in Parlamento sialza contro il progetto di quelgolf, di cui la mancanza restacomunque un handicap forteper un turismo degno di unantico prestigio che ha bisognourgente di essere rinfrescato.Amare quindi i l passato, manon perdersi in esso: Borges ciha avvertiti, e il suo non sem-bri un avvertimento inutile.

Ennio Rossignoli

LA CARDIOLOGIAAL CODIVILLACon un fitto programma

di studi e conferenzedi Nives Milani

iIL CODIVILLA Foto: M. Menardi

La collaborazione scientifica tra l’Istituto Codivilla Putti e la Clinica car-

diologica dell’ Università di Pa-dova, oltre all’attivazione di uncentro di riabilitazione cardio-logica a Cortina, prevede la re-alizzazione di un prestigioso eda v v e n i r i -stico pro-g r a m m aeducazio-nale sud-diviso innove corsifull im-m e r s i o n ,rivolto a550 car-d i o l o g ip r o v e -nienti dad i v e r s er e g i o n iitaliane.Viene cosìriprodotta a Cortina, la poten-zialità di tale programma giàeffettuato nella clinica di Pado-va. In sostanza, i collegamentiinterattivi con i vari laboratoridiagnostici, con gli esperti diUniversità straniere e con quel-li padovani, verranno effettua-ti tramite tecnologie avanzatenel settore delle telecomunica-zioni e da collegamenti satelli-tari, un particolare assetto tec-nologico-organizzativo, conregìa a Padova, che verrà rea-lizzato grazie alla cooperazio-ne tra le due strutture. I corsi diaggiornamento verranno impo-stati con collegamenti in tele-conferenza bidirezionale con-dotti da docenti di prestigioseuniversità straniere, discutendoanche casi clinici interessantiche verranno proposti da esper-ti. Per l’anno in corso, sono ottogli appuntamenti.

Si comincia il 9 giugno con uncongresso su “prevenzione e

riabilitazione” aperto a 150partecipanti .“Il fattore tempo nell’infartoacuto del miocardio” , sarà i ltema dibattuto il 13 e il 27 giu-gno rivolto ad un centinaio diesperti. Oltre a queste due te-matiche che verranno prese in

considerazione anche in altredate (giugno e settembre) è sta-to organizzato per il 5 giugnodel 2006 un incontro su “Inter-ventistica non coronaria” .

Nives Milani

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12 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

ROBERT WALSER - RITRATTI DI SCRITTORIUna coinvolgente traduzione di Eugenio Bernardi

di Roberto Pappacena

Corso Italia, 197Cortina Ampezzo (BL)

tel. 0436 800000

Leggere questo libro di Ro-bert Walser potrebbesembrare, a prima vista,

un’impresa difficile perché sor-ge spontaneo lo scrupolo, in unlettore come me, di non cono-scere la lingua originale del te-sto e tutto di tutti gli scrittori dicui il Walser ha tracciato i ri-tratti.Il problema potrebbe apparireinsormontabile se non interve-nissero due considerazioni chetagliano la testa al toro. La pri-ma è che qualsiasi traduzioneha la precipua funzione di di-vulgare e di rendere accessibili

testi che altrimenti resterebbe-ro irraggiungibili ai più. In se-condo luogo, i ritratti che qui sisuccedono sono, sì, riferiti a Cle-mens Maria Brentano, ad Hein-rich von Kleist, al poeta GeorgBüchner, a Nikolaus Lenau, aGoethe, a Schiller e via dicen-do, ma hanno anche la pecu-liarità di risultare soprattuttoun grande e penetrante autori-tratto dello stesso Walser chetrae pretesto dalle vicende edagli atteggiamenti spesso con-trastanti degli scrittori predilettiper dipingere se stesso intrec-ciandosi con loro o respingen-

LEGGERE

“Leggere è utile e affascinante nello stesso tempo. Quando leggosono una brava persona, innocua e silenziosa, e non commettoalcuna stoltezza. I lettori instancabili costituiscono una compa-gnia di persone intimamente soddisfatte. Chi legge arriva a pro-curarsi un godimento sublime, profondo e di lunga durata senzaessere di intralcio o dar fastidio a nessuno. Non è una cosa eccel-lente? Direi proprio di sì! Chi legge è lungi dall’architettare pianimalvagi. Una lettura che avvinca e diverta ha il vantaggio di farcitemporaneamente dimenticare che siamo esseri malvagi e litigiosi,incapaci di lasciarci in pace l’un l’altro. Chi potrebbe contestarequesta frase certo piuttosto triste e in grado di ispirare solo malin-conia? E’ vero che i libri spesso ci distolgono anche da attivitàutili e proficue, ma nel complesso la lettura va ritenuta un’occu-pazione benefica, poiché pare senz’altro necessario che alla nostrasmodata sete di guadagno e al nostro sconsiderato attivismo si

oppongano garbatamente unfreno e un sedativo. Il libro è inun certo senso una catena, nonper nulla si parla di un libro av-vincente. Un libro ci incanta, cidomina, ci soggioga, esercitaquindi un potere su di noi, e noiaccettiamo volentieri undispotismo simile perché è untoccasana. Chi per un certo tem-po è completamente preso dallalettura di un libro non utilizze-rà quel tempo per fare dei pette-golezzi sul suo amato prossimo,il che è un grave e grossolanoerrore. Parlare senza alcunfrutto è sempre un errore. Chiha un giornale in mano e lo leg-ge con attenzione, già solo per

done taluni aspetti e tendenzee sorridendoci sopra con pene-trante e divertito spirito critico.In questi “ritratti” insomma,“scelti per empatia o contrasto,per intima risonanza o alteritàinconciliabile”, l’Autore dipin-ge in definitiva se stesso, con vi-vace e caustica autoconsapevo-lezza .Per quanto riguarda il tradut-tore, l’ampezzano Eugenio Ber-nardi, personaggio notissimoper la sua profonda e, al con-tempo, agile e duttile cultura eda molti anni Docente di linguae letteratura tedesca a Ca’ Fo-

scari, c’è da dire che il libro silegge con gusto e interiore par-tecipazione: il che significa chela traduzione accarna perfetta-mente il testo da cui parte, ri-velandosi in tal modo aderenteal linguaggio dell’Autore.Penso di fare cosa opportu-na per i le t tor i r iportandouna pag ina s ign i f i ca t iva in -t i t o l a t a “ L e g g e r e ” c h e p u n -tualizza, come meglio non sipoteva , l a funz ione impor-tante e insostituibile della let-tura nel grigiore e nei piccolie grandi contrasti del vivereq u o t i d i a n o .

questo, quasi, è considerato un buon cittadino. Chi legge il gior-nale, non impreca, non fa lo spaccone, non bestemmia, e già perquesto la lettura del giornale è un’autentica benedizione, comedovrebbe risultare chiaro ed evidente. Chi legge ha sempre un aspet-to curato, simpatico, rispettabile e assai dignitoso. Di quando inquando ho sentito anch’io parlare di letture cosiddette deleterie,per esempio dei famigerati romanzi dell’orrore. Preferiremmo evi-tare di approfondire tale capitolo, ma possiamo dichiarareperlomeno questo: il peggior libro non è dannoso quanto la totaleindifferenza, quella di chi non prende mai un libro in mano.”

(Tratto da Ritratti di scrittori di Robert Walser, Adelphi Edizioni - pag. 83)

ROBERT WALSER(1878-1956)è scrittore svizzero di lingua tedesca. Le sue opere com-plete sono state curate da Jochen Greven per l’editoreSuhrkamp. Gran parte dei suoi romanzi e racconti è ap-parsa presso Adelphi:Jakob von Gunten (1970),La passeggiata (1976),I fratelli Tanner (1977),I temi di Fritz Kocher (1978),Storie (1982),Vita di poeta (1985),La rosa (1992).I Ritratti di scrittori sono stati scritti in un arco di anni cheva dal 1902 (?) al 1936.

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13Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

Spazio autogestitoSpazio autogestito L’ASSOCIAZIONE ARTIGIANIL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI

L’importanzaL’importanzadella preparazione degli attrezzidella preparazione degli attrezzi

SALE & PEPE

Se la preparazione dello sci può es-sere importante per lo sciatore turi-sta per alcuni motivi come la sicu-rezza, il divertimento e le prestazio-ni, diventa fondamentale per un atle-ta impegnato in gara.Per l’atleta è importante contare suun attrezzo affidabile, sicuro e conprestazioni prevedibili, tutti obiettiviraggiungibili solo se lo sci è ben pre-parato.Nella stagione invernale 2003-2004l’Associazione Ski-Man (della qualefa parte anche il Consorzio Noleggioe Riparazione Sci Cortina) - che èda anni impegnata a sensibilizzarelo sciatore sull’importanza di sciarecon sci ben preparati - ha svolto un’at-tività di controllo e di diagnosi degliattrezzi, durante un Tour che ha toc-cato alcune delle più rinomate sta-zioni di sci tra cui anche Cortinad’Ampezzo dove in un due giornisono stati visionati e controllati piùdi 2.000 attrezzi di turisti e sciatorioccasionali.A centinaia di sciatori ed atleti è statafatta la diagnosi completa degli scie sono emersi alcuni particolari si-gnificativi sulla mancanza parziale ototale (a volte) di conoscenza sul-l’argomento.Il primo argomento in assoluto cheha registrato questa mancanza diconoscenza, è la corretta prepara-zione delle lamine e il concetto diangolo preciso, fondamentale per latenuta degli sci in qualunque condi-zione.Un angolo preciso non solo dallapunta alla coda dello sci ma su tuttee quattro le lamine, è il risultato diun corretto metodo di lavoro ben de-finito in tutti i suoi tempi di realizza-zione che vanno dall’asportazioneper creare il “Tuning” fino a quella percreare “l’Angolo”.Spesso abbiamo visto dei “Tuning”che comprendevano anche parti disoletta (soprattutto nella parte cen-trale dello sci) di più di dieci o quin-dici millimetri, portando così l’ango-lo da acuto ad ottuso (posto che sulfianco fosse fatto bene) di due, tre oquattro gradi.Allo stesso modo abbiamo visto la-mine laterali portate al consumototale nella disperata ricerca di unangolo acuto mai ottenuto perchénon era stato tolto correttamente(o per niente) il “Fenolo”, operazio-

ne fondamentale per poi agire sullalamina con gli attrezzi adeguati.Abbiamo visto spesso “Planarità”che lasciavano a desiderare, sinto-mo di mancanza di collaborazionecon laboratori adeguatamente prepa-rati e professionali.Ottenere una perfetta “Planarità” pre-suppone una conoscenza approfon-dita dello sci e dei materiali usatioltre che delle macchine a pietra edella tecnica per arrivarci.Una perfetta “Planarità” ed una cor-retta impronta generano la giustatopografia della soletta che la rendeveloce.Che dire poi della preparazione del-la soletta alla velocità? Qui la confu-sione regna totale alimentata dai “se-greti” che arrivano da tutte le particome le leggende metropolitane.Pochi si preoccupano della puliziadella soletta e dei sistemi corretti pereffettuarla. Siamo ancora a parlaredi pulire la soletta con sciolina giallada togliere ancora calda senza sa-pere che è una operazione importan-te (si chiama “neutralizzazione”), mache poco o nulla ha a che fare conla pulizia.Se verifichiamo gli sci che troviamoalle partenze delle gare, ne vedremo

parecchi con ancora quantità indu-striali di sciolina sulla soletta, ma-gari in punta, senza sapere che tut-to ciò che non viene asportato conuna corretta azione della spatola pri-ma e poi della spazzola, avrà unaazione frenante invece che di scor-revolezza.Un’operazione importante quasi maiconsiderata è la finitura della partesuperiore dello sci, in particolare lospigolo, che spesso deve sopporta-re urti tra gli sci che rovinano la co-pertura e lasciano asperità che cre-ano attriti dannosissimi in curva (pro-prio quando li vorremmo eliminare).Qualche parola è necessario spen-derla anche sugli sci da allenamen-to, è importante che ad essi sianousati gli stessi riguardi che usiamoper gli sci da gara, devono esserepreparati nello stesso modo e conla stessa cura, magari anche mag-giore, perché vengono usati di più.Non consideriamoli sci di serie “B”.Difficilmente riusciremo ad ottenererisultati importanti se ci alleniamocon uno sci e facciamo la gara conuno sci preparato in modo diverso.Altre due componenti vanno consi-derate con la stessa importanza: gliattacchi di sicurezza e gli scarponi,

sia i primi che i secondi devono rice-vere attenzioni pari allo sci in termi-ni di pulizia, di lubrificazione e di re-golazione.Ricordiamoci che se è vero che laregolazione degli attacchi la possia-mo aumentare nel momento dellagara, è altrettanto vero che appenafinita, o sugli sci da allenamento, ladobbiamo ripristinare su valori nor-mali.Per gli scarponi poi controlliamonecon cura la pulizia e cerchiamo neilimiti del possibile di non usurare lasuola camminando, esistono in com-mercio delle appendici che servonoallo scopo.In definitiva quindi, possiamo affer-mare come l’insieme di tante picco-le operazioni fatte bene e nel modocorretto possano fare la differenza epossano far diventare i risultati delle“grandi imprese”.

Jgor ScappinPresidente Consorzio Noleggio e

Riparazione Sci CortinaResponsabile Veneto Ass. Ski Man

Siorpaes Reanzo “Zino”Presidente Associazione Artigiani

di Cortina d’Ampezzo

IL DIALOGO: QUESTO SCONOSCIUTO

Forse per l’amministrazione comunale esiste qualche problema di dialogo con la cittadinanza.Negli ultimi tempi fioccano le petizioni sugli argomenti più disparati.Raccolta di firme per cambiare la viabilità di via Cesare Battisti.Raccolta di firme per l’erogazione dei contributi sulla prima casa.Raccolta di firme per bloccare il traffico attorno alle scuole elementari.Raccolta di firme per piazzare i dissuasori di velocità nelle strade di periferia (varie).Raccolta di firme per protestare contro il trasferimento del mercato allo Stadio.Raccolta di firme per reclamare che c’è l’acqua fredda in piscina (proprio così!) (…)

Per venir incontro alle esigenze della popolazione, per l’anno nuovo consigliamo al Comunedi non regalar più il consueto calendario, ma … penne(ed anche di usarle, magari, per rispondere).

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14 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

LETTERE AL GIORNALELETTERE AL GIORNALECADEMAI: GLI ESCLUSICADEMAI: GLI ESCLUSISono tra coloro che non hanno“resistito” a Cortina e non avrò lapossibilità di partecipare al ban-do indetto dal Comune di Corti-na d’Ampezzo per l’assegnazio-ne degli appartamenti di Cade-mai.Da un anno risiedo a San Vito diCadore con la mia compagna,anche lei di Cortina. Io per 34 elei per 32 anni abbiamo vissutoa Cortina, dove siamo nati, ab-biamo studiato e lavorato sen-tendoci parte di un paese cheamiamo. Per questa ragione pos-siamo dire di non aver “resisti-to”, ma di aver vissuto come tantialtri, magari, nel mio caso, conpiù disagi recati dal fatto di nonpossedere alcuna abitazione e diaver più volte cambiato casa, ognivolta in affitto. Affitto che è di-ventato sempre più gravoso e checi ha costrettI a spostarci a SanVito.Quando ho sentito la decisionedell’amministrazione di Cortinadi escludere i “non residenti” dalbando per Cademai ho provato unprofondo sconforto, lo sconfor-to di chi ancora si sente appar-tenere ad un paese ma che sen-te, anche a causa di questa poli-tica sugli alloggi, impossibile oquanto mai improbabile farvi ri-torno.La mia lettera vuole dare voce amolti individui e famiglie che inquesti anni sono stati costrettiad abbandonare Cortina con il ri-sultato di impoverire una comu-nità che andrebbe, in tutti i modi,maggiormente salvaguardata.

Roberto e Anna

PP M10, PM2,5 SONO TRA NOI.M10, PM2,5 SONO TRA NOI.Così il PM10, e poi il PM2,5 esperiamo, solo a lunga scaden-

za, il NOx e il Sox, oppure gliidrocarburi policiclici aromati-ci ( IPA), sono giunti inAmpezzo.Può essere interessante far no-tare come almeno il 60-70%delle PM10 non è imputabileagli scarichi delle automobili,ma al pulviscolo che è solleva-to dal traffico, dall’abrasionedei freni e dal rotolamento deipneumatici.Quindi è la presenza costante deltraffico automobilistico che ge-nera questa situazione, anche inperiodi fuori ”stagione”, e il ca-rico potenziale delle abitazioniin continuo aumento, non haprospettive di farla diminuire.Quando in un luogo i parcheggifunzionano come centri d’attra-zione, l’attesa di “trovare posto”induce il possibile utente a faregiri viziosi con ulteriore aumen-to del carico di traffico.E i parcheggi interrati delle nuoveabitazioni, se tentano di rispon-dere ad una domanda, compor-tano scavi e cambiamenti neiflussi idrici sotterranei di cuinon conosciamo gli effetti.Sono situazioni documentabiliattraverso semplici modelli, nel-l’intento di conoscere per deci-dere, ma il traffico non è un pro-blema che possa essere risoltocon l’ingegneria del traffico, nelcaso dell’Ampezzo e della ValBoite è un problema d’assettoterritoriale, e di un servizio pub-blico dominante ed efficiente.Servizio che imponga di far la-sciare l’auto al coperto perchél’offerta è favorevole.Vi è, ancora, il problema dei TIRsappiamo tutti che essi percor-rono la SS.51 per comodità, nonpagano i pedaggi ed evitano icontrolli in territorio austriaco,come dicevo essi scaricano sullecomunità i costi dell’inquina-mento indotto del quale, come

sappiamo, è stata confer-mata la presenza giorni fa.Le comunità locali, daltransito dei TIR lungo la ValBoite non traggono nessunbeneficio, ma lo subisco-no, e allora perché non puòessere imposta una tassa dipassaggio sul vantaggioche essi ricevono? Qualemeccanismo burocratico,quale meccanismo legisla-tivo di cui siamo sapientiproponenti impedisce checiò avvenga?Ricordo che, quando al-cune amministrazioni del-

la Val Boite avevano ventilato lapossibilità di fare dei controllisulle emissioni e sulle condizionidi guida, il “passa parola” avevafatto diminuire la presenza deiTIR, e di certi TIR scalcagnati,lungo la SS.51.Il sindaco di Londra, laburista,impose una tassa di cinque ster-line il giorno per disincentivareil traffico in un’area definita con-gestionata, ora si ritiene che siaconveniente portarla ad ottosterline ed allargare l’area.Si sono ridotti gli ingorghi, ri-dotti gli incidenti stradali, l’ariaè meno inquinata.Con il denaro raccolto, inoltre,è aumentata l’efficienza del ser-vizio pubblico; a margine co-struire a Londra nuove case incerti luoghi è possibile, bastache non siano previste le auto-rimesse, al trasporto risponde larete dei servizi.Le amministrazioni della Val Boitedovrebbero unirsi nelle decisionie nella ricerca del consenso, noncon l’intento di aprire nuove stra-de, formare circonvallazioni, tun-nel, occupando nuovo suolo einsidiando ancora l’Ambiente nondando, quindi, alcuna risposta,perché “qualsiasi provvedimentoè inadatto ad assorbire una mo-bilità formata da un numero cre-scente di mezzi di locomozioneindividuale”.Ma se questo numero tende adaumentare, secondo tutte le pre-visioni, la risposta politica delleamministrazioni dovrebbe esseretesa nel fornire un Progetto, unmetodo, non le occasioni perchéil traffico sia invitato ad esseresempre presente nei modi che lecomunità oramai rifiutano.

I PICCOLI PROBLEMII PICCOLI PROBLEMIDELLA PICCOLA VIABILITA’DELLA PICCOLA VIABILITA’Caro Direttore,vorrei segnalare la sempre mag-giore pericolosità di Via Marconi,ove auto e furgoni corrono trop-po nonostante il limite - mai ri-spettato e mai fatto rispettare -dei 30 all’ora e la presenza di seipassaggi pedonali con strisce.Lo stesso vale per Via del Parcodove ci sono tutte le scuole: per-chè non mettere dissuasori di ve-locità  fissi tutto l’anno come aDobbiaco ?Con tutto il rispetto per le grandiopere, non si potrebbe per le pic-cole cose legate alla sicurezza ealla vita di tutti i giorni agire ra-pidamente ?Grazie e cordiali saluti

Luca Alfonsi

Può essere un’utopia, ma non sipuò continuare nel fornire l’il-lusione che il traffico rappresentiil benessere, o possa farci di-ventare più ricchi, oramai è ri-saputo che “l’inquinamento è uncattivo affare”, per tutti.Pier Maria Gaffarini“L’utopia oggi pare un’eresiaperché nel mondo regnaun’ideologia del presente e del-l’evidenza, che sembra rendereobsoleti sia le lezioni del pas-sato sia il desiderio di immagi-nare l’avvenire.”Marc Auge, antropologo

Pier Maria Gaffarini

IL PICCOLO VITTORIO EMANUELE CON LA MAMMA MANUELA ANTONELLIIN CORDATA CON LINO LACEDELLI DURANTE IL CARNEVALE DI CORTINA

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15Voci di CortinaNumero 10 marzo 2005

anno. Oggi si godono la terzaetà nella loro casa dove han-no sistemato tutti i loro figli, aloro volta sposati, contornatida 10 nipoti e 2 bisnipoti.

Complimenti per i l preziosotraguardo, al quale i giovanid’oggi dovrebbero guardarecon ammirazione.

Marina Menardi

NN .B. nota bene.B. nota beneAUMENTANO DEL 13% LEAUMENTANO DEL 13% LETARIFFE DEI TAXITARIFFE DEI TAXILa Giunta Comunale ha approva-to un aumento pari al 13% delletariffe per il servizio taxi. L’ulti-mo aggiornamento risale al 2000.Nel frattempo il costo della vitaè salito del 12%.A titolo di esempio oggi una corsadiurna costa al minimo 5,37euro, con un diritto fisso di par-tenza pari a 2,16 euro e un costoper chilometro di 1,60 euro.

CASA DI RIPOSO COMUNALE:CASA DI RIPOSO COMUNALE:RETTE DI DEGENZA PIU’RETTE DI DEGENZA PIU’BASSE PER I “”VERI” RESI-BASSE PER I “”VERI” RESI-DENTI A CORTINADENTI A CORTINAIl Comune elargisce un contribu-to giornaliero di 5,16 euro per lepersone autosufficienti e di 15,49

euro per le persone non- auto-sufficienti agli ospiti della casadi riposo che siano residenti aCortina prima dell’ingresso nellastruttura.Può succedere che venga richie-sta la residenza nel nostro comu-ne immediatamente prima del-l’ingresso al solo scopo di otte-nere questo beneficio.L’Amministrazione è intervenuta.Il contributo verrà erogato solo achi sia residente da almeno seimesi prima dell’ingresso in casadi riposo. Inoltre è prevista l’age-volazione anche per chi è emi-grato e non è più residente: è suf-ficiente lo sia stato per almenocinquanta anni, anche in periodinon continuativi.Sull’ultimo punto viene da chie-

dere: non si poteva fare lo stessoper il bando delle case Cademaia favore degli “emigrati” a SanVito e nei comuni limitrofi?

ALIQUOTE ICI PER IL 2005ALIQUOTE ICI PER IL 2005E’ confermata anche per il 2005l’aliquota del 4 per mille e la de-trazione di 413 euro a favore delleabitazioni destinate ad abitazio-ne principale di proprietà del con-tribuente. Il medesimo vantaggiospetta anche ai soci delle coo-perative edilizie, alle case popo-lari, alle abitazioni concesse inuso gratuitoai parenti diprimo e se-condo grado,agli anzianiresidenti nel-la casa di ri-poso.Pagano l’1per mille iproprietari

che affittano con locazioni regi-strate ai sensi dell’art. 2 c. 3 del-la legge 431 del 1998.Le attività produttive (escluse lebanche) versano il 5,5 per mille.Tutti gli altri sono tassati al 7 permille.Informazioni più dettagliate van-no richieste agli uffici comunali,veramente molto disponibili aconsigliare il contribuente sulcomportamento corretto da tene-re per evitare futuri fastidi.

(a cura di Edoardo Pompanin)

6 5 A N N I I N S I E M EDori e Alfredo Alverà Lete festeggiano 65 anni di matrimonio

Con una semplice com -memorazione – lamessa ce lebrata dal

decano don Francesco DeLuca e un br indis i ins ieme aparenti e amici nella casa si-tuata nel cuore del vi l laggiodi Chiave - Dor i e Al fredoAlverà Lete, giovedì 3 febbra-io, hanno festeggiato i l loro

sessantac inquesimo anniver-sario di matrimonio, superan-do di c inque anni i l giàinvidiabi le t raguardo del lenozze di diamante.

Era il 3 febbraio del 1940, ne-vicava, lei , 20 anni, e lui , 26da poco compiuti, convoglia-vano a nozze nella chiesa par-

rocchiale diCortina. In pri-mavera del lostesso anno lacoppia si tra-sferirà al lamalga Ra Stua,dove vi rimarràper oltre 30 sta-gioni , v ivendodi pastorizia,panna, for-maggio e latte,e solo negli ul-timi anni di unservizio di ristorante. Due deiloro quattro f igl i nascerannoproprio in questo posto incan-tato, e tutti cresceranno inmezzo alla natura, agli anima-li, a valori semplici e genuini.Una vita insieme fatta di “altie bassi come tutti”, mi diconoi consorti, purtroppo contras-segnata da un triste evento, laperdita prematura della figliaAnnamaria, morta poco pri-ma del quarantesimo comple-

3 F EBBRAIO 1940: DORI E ALFREDO IL GIORNO DEL MATRIMONIO

3 FEBBRAIO 2005: DORI E ALFREDO DOPO 65 ANNI

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16 Voci di Cortina Numero 10 marzo 2005

Periodico di vita cittadina, cultura e attualitàDirettore Responsabile: Gianni Milani

Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina - Maion 146 - Corti-na d’Ampezzo (BL)Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipolitografia Printhouse snc -Pian da Lago, 74 - Cortinad’Ampezzo (BL)Comitato di Redazione: Marina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, Stefano

LorenziImpaginazione: Carla Pompanin

Distribuzione: Giulio Miccolis

Contatti: [email protected]. 339/6176147

Internet: www.comitatocivicocortina.comTesti di esclusiva proprietà - stampato su carta riciclata

LA VIABILITA’ DA MACCHIETTO A CORTINA

2-feb Si è aperta a Borca la “conferenza dei sindaci” promossa dalla comunitàmontana Valboite sul tema del traffico e della viabilità. Monitorare accuratamente iltraffico, puntare ad uno studio di fattibilità sugli interventi alla viabilità da Macchietto aCortina , trovare il finanziamento necessario per lo studio e interessare da subito laPrefettura sulle possibilità di regolazione del traffico pesante lungo la valle del Boite:queste, in sostanza, le conclusioni al termine del vertice. I sindaci hanno concordatosulla necessità di mettere in piedi un tavolo di concertazione permanente.

8-feb Il prefetto convoca il questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri, dellaGuardia di Finanza, della Polstrada, il presidente dell’amministrazione provinciale, ildirigente della sede staccata dell’Anas, il responsabile di Veneto Strade, i tecnici e iresponsabili della pubblica sicurezza e dell’ordine sulle strade, tre amministratoripubblici, i presidenti delle comunità montane del Centro Cadore e della Valle del Boite eil sindaco di Pieve. In conclusione del vertice chiede ad ogni sindaco di esprimere periscritto il proprio orientamento in ordine alle soluzioni ritenute adeguate. Bisogna partireda un’indagine imperniata sulla quantità e sulla qualità dei transiti, delle direzioni, dellemete: senza di quella, che sarà curata dall’Anas, ogni decisione appare avventata erischiosa. Tra le opportunità da vagliare ci sarà anche quella di spostare il trasportodelle merci da gomma a rotaia, come si è già discusso più volte e su cui la Provincia stagià lavorando da tempo. Il problema va diviso in due filoni: provvedimenti a brevetermine e provvedimenti a lunga gittata.

16-feb “Facendo sistema, accordandosi sul piano degli interventi di rapida realizza-zione, potremmo in breve tempo spostare il passaggio da sotto i campanili dei paesi,facendo nuovamente respirare i piccoli centri… sono sempre stato contrario ai grandicorridoi verso nord”, afferma Giacobbi, “una giusta sinergia tra tutti i comuni lungo lastatale d’Alemagna, coordinando tutti gli interventi in modo da limitarsi al necessario,può significare la soluzione”. Paolo Pesel, capo gruppo di minoranza a Vodo e consi-gliere di maggioranza in Comunità montana è preoccupato per il mancato invito allaconferenza: “…si è voluto farla a porte chiuse… si è voluto ignorare il pensiero di unaparte della Comunità montana… L’unica cosa che ritengo opportuno ribadire è lanecessità di una “svolta verde” su tutto quanto riguardi lo sviluppo del nostro territo-rio”.

22-feb “Abbiamo concordato di chiedere da subito all’Anas di inserire nel prossimotriennale la realizzazione di una circonvallazione sulla statale 51 e di una sulla statale51bis, e che saranno le rispettive Comunità Montane a decidere quali”, spiega Reolonal termine di un nuovo incontro.

a cura di Alice Gaspari

rimasti senz’acqua per numerose ore ad alcune cantine sono state allagate.

22-feb Continua la caccia ai malviventi che hanno manomesso lo sportello bancomat della CassaRurale di Cortina. Il macchinario posto per clonare i codici della clientela ha funzionato sabato 19-2 dalle14.20 alle 21:30 e fra le 15.20 e le 19.26 di domenica 20-2. «Per questo motivo - spiegano in Commis-sariato - invitiamo i clienti che hanno fatto prelievi in quel lasso di tempo di contattare la banca».

24-feb Un faccia a faccia tra Massimo D’Alema e Giulio Tremonti sarà il piatto forte di un convegnoorganizzato dai giovani imprenditori di Confindustria del Nordest, che si terrà a Cortina il 5 marzoprossimo.

26-feb Salgono a 32 le giornate di sforamento dai limiti di Pm 10 imposti dalla legge. Ancora tre giornie dovranno per forza scattare misure di limitazione del traffico e delle emissioni inquinanti. Il blocco deltraffico su una strada in cui il divieto d’accesso era costantemente violato e il frequente lavaggio della sedestradali, messi in attoi dall’Amministrazione comunale non sembrano essere sufficienti.

27-gen “Non volevo altro, non avevo chiesto nulla se non una fotografia che mostras-se i banchi arrivati a destinazione, montati e sistemati ad arredare la scuola…”. Lascuola è quella costruita nella missione di padre Giuseppe Durante in una delle zone piùpovere di Haiti. A costruirli è stato Aldo Alberti Nito, falegname e maestro di sci diCortina, che mostra le foto e ringrazia quanti l’hanno aiutato, tra cui le Penne Nere degliAlpini ed alcuni Sestieri di Cortina.Ø Il gruppo cortinese dei Furbaster è riuscito a pubblicare il primo lavoro dispessore. Christian Mariotti, Loris e Walter Colle, assieme ad altri strumentisti perquesta registrazione, hanno ottenuto la fiducia del produttore Enrico Capuano della BlondRecords, incontrato come docente dell’Accademia musicale di San Remo. Il cd sichiama “Sex me”, è in vendita a 10 euro e verrà presentato a Cortina il mese prossimo.

28-gen Eugenia Girardi si è qualificata per le finali nazionali di pattinaggio artistico. Lagiovane atleta cortinese raggiunge ogni giorno Dobbiaco per allenarsi in quanto la Spor-tivi Ghiaccio Cortina non ha più il gruppo agonistico in questo sport.Ø Medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali juniores per la giovane JessicaGillarduzzi, pilota del Bob Club Cortina.

4-feb Come e quando è nato il Parco Revis di Cortina? I ragazzini della scuolamedia Rinaldo Zardini con la collaborazione dello storico Mario Ferruccio Belli e dialcune insegnanti, stanno lavorando per mettere in scena un breve spettacolo. Salirannosul palco del PalaVoltkswagen il 22 marzo.

5-feb Centomila euro in busta paga distribuiti tra tutti i 103 dipendenti del Codivilla-Putti: è la gratifica pagata dalla società di gestione Giomi utilizzando gli introiti delleprestazioni. Soddisfatti i sindacati che vedono in ciò un segno della buona volontà dellasocietà per rilanciare la struttura cortinese.

9-feb Missione a palazzo Chigi dell’assessore regionale Floriano Pra, per trovareun’intesa sul rilancio del turismo. Due le proposte: la revisione dei canoni demanialiproposti dal governo e l’abbassamento dell’Iva degli alberghi al 5%, in linea con la mediaeuropea. “…abbiamo avuto rassicurazioni da parte del governo…” commenta Pra.Ø L’Inail sta per acquistare il padiglione Putti. L’ente avrebbe confermato il vecchioaccordo che prevedeva un costo di circa 15 miliardi di lire, rinunciando alla pretesa diabbassarlo a 12. La stipula della compravendita potrebbe avvenire in tempi stretti.

11-feb La deputata dei Verdi Luana Zanella ha presentato un’interrogazione parlamen-tare sulla costruzione del campo da golf di Cortina. “…trovo curioso che la presenza ditanti diversi biotipi sia sfuggita al censimento regionale per la definizione delle aree Sic eZps”, denuncia. Accese le reazioni: “…non sarà certo Lei ad insegnare alle Regoled’Ampezzo come si valorizzano siti abbandonati da tempo e riscoperti soltanto oggianche dai Verdi…” risponde Renato Pesavento, consigliere provinciale di Forza Italia;“…la deputata Zanella ha avuto suggerimenti sbagliati da persone già da tempo impegna-te a criminalizzare il progetto” quanto invece afferma l’Associazione Golf Cortina.

12-feb Prosegue la raccolta benefica di fondi per aiutare i bambini del sud-est asiatico,voluta da un gruppo di maestri di sci in collaborazione col gruppo “Insieme si può”. Diversisono i testimonial che appoggiano l’iniziativa. Fin’ora sono stati raccolti 15.000 euro.

13-feb Si svolge a Fiames la spettacolare tappa dell’ Hi-Med Cup Sleddog, corse dislitte trainate dai cani, che attira un crescente numero di spettatori. Sempre ottimale lapreparazione della pista coordinata da Renato Zangrando.

15-feb Nella notte alcuni ladri si sono introdotti nella discarica di Pies de ra Mognes.Sarebbe utile l’utilizzo di una telecamera, afferma Claudio Madella, direttore dell’impianto,anche per filmare quanti abbandonano all’ingresso ingombranti di vario genere.

16-feb Si svolgerà a Cortina il convegno nazionale sulla riforma Moratti. La due giornidovrebbe aver luogo l’8 e il 9 marzo. Alcuni esperti illustreranno la riforma, seguirannochiarimenti ai dubbi dei ragazzi.

17-feb Un gruppo di studenti dell’Ipssar di Cortina ha manifestato davanti al municipiocontro l’entrata in vigore della riforma Moratti. Il timore dei ragazzi è che gli Alberghieri,che oggi durano 5 anni e terminano con l’esame di stato, siano soppiantati dalla formazio-ne “tipo Enaip” che dura un anno in meno e termina con un esame regionale, cheimpedirebbe di fatto il proseguimento degli studi. “Cercheremo l’appoggio dell’assessoreGianluca Lorenzi e manderemo al ministero le firme raccolte durante la manifestazione”,dice Sara Lacedelli, rappresentante degli studenti.

19-feb La società Bredo srl ha deciso di avvalersi del diritto di prelazione; il celebrenegozio messo all’asta dal Comune al fine di reperire fondi per la costruzione del centropolifunzionale di Pontechiesa, resterà patrimonio dell’imprenditoria locale. “Non possia-mo che essere felici dell’accaduto…” commenta il Sindaco Giacobbi.

20-feb Il cadorino Mario Bruno Ciotti ha inventato delle “torri di lavaggio” capaci diabbattere fino al 98% gli agenti inquinanti dall’aria. Dopo solo un mese e mezzo dal brevettone ha già piazzate tre, tutte in falegnamerie, forte delle verifiche effettuate che ne attestanol’efficacia. “Possono funzionare attaccate alle normali caldaie a gasolio…” afferma l’inven-tore, “ora penso di farne una per case ed appartamenti, dal costo inferiore…”.

21-feb La rottura di un tubo dell’acquedotto di Azzon, causata dai costanti movimentisotterranei, ha provocato diversi disagi in località Crignes. Gli abitanti della zona sono