Voci di Cortina - Febbraio 2011

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DA PAG. 2 A PAG. 5 LA PROVINCIA DI BELLUNO IN FUGA DA VENEZIA Cresce sempre più la voglia di autonomia L ’intera provincia di Bel- luno avanza la richiesta di un referendum per cambiare Regione. Un’iniziativa partita con la raccolta di 17.700 firme (su circa 200.000 aventi diritto di voto) presentate dal Comitato Belluno Autonoma Dolomiti Regione per solleci- tare una presa di posizione del Consiglio Provinciale. Venezia è sempre più lonta- na, mentre cresce la voglia di Trentino-Alto Adige. Dopo una serie di comunicati e smentite, l’offerta formativa di Cortina è confermata in toto anche per l’anno 2011-2012. Sono aperte le iscrizioni anche alla Scuola media del Polo Valboite, ex media annessa all’Istituto d’Arte. C’è tempo fino al 12 febbraio. A PAG. 10 Il 7 gennaio scorso è giunto il decreto della Congregazione a firma del cardinale Cañizares Llovera, che concede il titolo di Basilica minore alla nostra Parrocchiale. Il 3 maggio, festa dei patroni Filippo e Giacomo, la comunità vivrà la proclamazione ufficiale insieme al cardinale Giovanni Battista Re. A PAG. 21 LA CHIESA PARROCCHIALE è BASILICA MINORE CONFERMATA L’OFFERTA FORMATIVA DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO Direttore Responsabile: Gianni Milani Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004 Stampa: Tipografia Printhouse snc Euro 1,80 POSTE ITALIANE s.p.a. SPEDIZIONE IN A.P. -70% - D.C.B. BL Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Anno VIII numero 81 febbraio 2011 Gianluca Menardi e il suo lungo viaggio Ambrogio Cazzetta e la principessa Soraya 14 18 Stadio in uso gratuito alla Sportivi Ghiaccio 6 13 Una Montagna di libri 8 L’intervista del mese LE SPINTE SECESSIONISTE E IL MODELLO ALTO ADIGE E ora, dopo i tre comuni ladini di Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinal- longo, è l’intera provincia di Belluno a voler cambiare Re- gione. 17.700 firme raccolte per la richiesta di un referendum per fuggire da Venezia che, in- vece di aiutarci, ci penalizza con ulteriori decurtazioni di trasferimenti, per passare “di là”, dove ci sono i soldi, dove le cose funzionano, dove i cit- tadini hanno i servizi. In attesa di un passaggio di Re- gione che, se avverrà, non sarà prossimo, le amministrazioni locali, Cortina in primis, po- trebbero cominciare seriamente a prendere esempio dal modello “Alto Adige”. Cortina è un comune di con- fine, i Ladini rivendicano una riunione storica e culturale con i nostri vicini, ma siamo vera- mente pronti ad amministrare secondo il modello alto atesi- no? Confrontiamo la gestione della cosa pubblica di Cortina con le analoghe situazioni che troviamo in Alto Adige, regi- striamo le differenze e le ana- logie, discutiamone i contenuti. All’interno trovate il primo di una serie di articoli sull’argo- mento, che nei prossimi numeri vogliamo analizzare anche con il vostro contributo. Comitato Civico Cortina Inchiostro spiritoso

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Anno VIII numero 81 febbraio 2011

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DA PAG. 2 A PAG. 5

LA PROVINCIA DI BELLUNO IN FUGA DA VENEZIACresce sempre più la voglia di autonomia

L’intera provincia di Bel-luno avanza la richiesta di un referendum per

cambiare Regione. Un’iniziativa partita con la raccolta di 17.700 firme (su circa 200.000 aventi diritto di voto) presentate dal Comitato Belluno Autonoma Dolomiti Regione per solleci-tare una presa di posizione del Consiglio Provinciale.Venezia è sempre più lonta-na, mentre cresce la voglia di Trentino-Alto Adige.

Dopo una serie di comunicati e smentite, l’offerta formativa di Cortina è confermata in toto anche per l’anno 2011-2012. Sono aperte le iscrizioni anche alla Scuola media del Polo Valboite, ex media annessa all’Istituto d’Arte. C’è tempo fino al 12 febbraio.

A PAG. 10

Il 7 gennaio scorso è giunto il decreto della Congregazione a firma del cardinale Cañizares Llovera, che concede il titolo di Basilica minore alla nostra Parrocchiale. Il 3 maggio, festa dei patroni Filippo e Giacomo, la comunità vivrà la proclamazione ufficiale insieme al cardinale Giovanni Battista Re.

A PAG. 21

LA CHIESA PARROCCHIALE è BASILICA MINORE

CONFERMATA L’OFFERTA FORMATIVA DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO

Direttore Responsabile: Gianni MilaniProprietà: Associazione Comitato Civico Cortina

Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipografia Printhouse snc

Euro 1,80POSTE ITALIANE s.p.a. SPEDIZIONE IN A.P. -70% - D.C.B. BL

Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Anno VIII numero 81 febbraio 2011Gianluca Menardi

e il suo lungo viaggioAmbrogio Cazzetta

e la principessa Soraya

14 18

Stadio in uso gratuito alla Sportivi Ghiaccio

6 13

Una Montagnadi libri

8

L’intervistadel mese

LE SPINTE SECESSIONISTE E ILMODELLO ALTO ADIGE

E ora, dopo i tre comuni ladini di Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinal-longo, è l’intera provincia di Belluno a voler cambiare Re-gione. 17.700 firme raccolte per la richiesta di un referendum per fuggire da Venezia che, in-vece di aiutarci, ci penalizza con ulteriori decurtazioni di trasferimenti, per passare “di là”, dove ci sono i soldi, dove le cose funzionano, dove i cit-tadini hanno i servizi. In attesa di un passaggio di Re-gione che, se avverrà, non sarà prossimo, le amministrazioni locali, Cortina in primis, po-trebbero cominciare seriamente a prendere esempio dal modello “Alto Adige”. Cortina è un comune di con-fine, i Ladini rivendicano una riunione storica e culturale con i nostri vicini, ma siamo vera-mente pronti ad amministrare secondo il modello alto atesi-no? Confrontiamo la gestione della cosa pubblica di Cortina con le analoghe situazioni che troviamo in Alto Adige, regi-striamo le differenze e le ana-logie, discutiamone i contenuti. All’interno trovate il primo di una serie di articoli sull’argo-mento, che nei prossimi numeri vogliamo analizzare anche con il vostro contributo.

Comitato CivicoCortina

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VOGLIA DI TRENTINO-ALTO ADIGEL’intera provincia di Belluno avanza la richiesta di un referendum per cambiare Regione, mentre Cortina l’ha già fatto nel 2007. Venezia è sempre più lontana. Ma siamo davvero pronti per amministrare secondo il modello alto atesino?a cura del Comitato Civico Cortina

Lo stemma deLLa

regione trentino

aLto adige

CONFUSIONE SECESSIONISTA Impazza nella provincia di Bel-luno la voglia di Trentino-Alto Adige: 17.500 firme sono state raccolte per la richiesta di un referendum che ci stacchi dal Veneto per andare nella vicina Regione autonoma. Sono sta-ti presi in contropiede persino i federalisti padani, attoniti e spiazzati di fronte al fatto che qualcheduno, con gli stessi argo-menti che loro cavalcano da anni, possa prendere le distanze dalla loro stessa Regione, che si rivela matrigna. Avara verso la provincia di Belluno che - e sono parole del Presidente Bottacin - «subirà una decurtazione dei trasferimenti di 5,5 milioni, risultando la più pe-nalizzata del Veneto» nel nuovo bilancio regionale 2011.Nella confusione “secessionista” sono poi tirati dentro i nostri Ladini, da sempre in cerca di uno storico ricongiungimento terri-toriale nel rispetto della propria tradizione. Queste aspirazioni fondate su vicende centenarie, finiscono nel tritacarne della cronaca e della banalizzazione giornalistica, con argomenti che rischiano di fare passare la cultura locale come semplice opportu-nismo.

L’ALTO ADIGE è MIGLIORENon vogliamo entrare nel merito storico-culturale - o semplice-mente economico - delle ragioni

grazie alle quali la provincia autono-ma dell’Alto Adi-ge sta vivendo in una condizione di vantaggio e di privi-legio. Così come non abbiamo intenzione in questa sede di approfon-dire il tema del reale legame antropologico, storico e culturale di Ampezzo con i nostri vicini sud tirolesi. Vogliamo invece prendere atto di come il modello di gestione della Comunità alto-atesina sia un paradigma con il quale con-frontarsi per migliorare la nostra situazione locale (anche di poli-tica amministrativa). Se volessimo basarci sulle inda-gini statistiche, la provincia di Belluno si piazza ai primi posti per la “qualità della vita”; salvo poi avere in alcune zone i tas-si di alcolismo e di suicidio fra i più alti d’Italia. L’Alto Adige invece - senza tante indagini - è riconosciuto a “furor di popolo” il posto migliore dove stare. È più credibile il senso comune o l’indicatore statistico?

Andiamo per “buon senso” e par-tiamo dunque dal presupposto che l’Alto Adige sia un modello di “buon governo”. Se così fosse, e siccome al momento vi sono scarse possibilità di secessione, per coerenza dovremmo almeno richiamarci ai criteri della Pro-vincia autonoma nelle decisioni difficili e nei progetti che elabo-riamo. È facile struggersi e rim-piangere il fatto di non trovarsi sotto la giurisdizione dell’Alto Adige, ma quando poi fa comodo è facile dimenticare i modelli di comportamento (anche il solo tenere in ordine il giardino di casa) ispirati al rigore e al senso civico tipico dei nostri vicini.

L’ALTO ADIGE HA I SOLDI: COME LI SPENDE?

Chiaro, si dirà: i fiori sui balconi dell’Alto Adige li paga la Provincia; è facile amministrare con i soldi.Non c’è dubbio che

le risorse in Alto Adige siano in-genti. È vero anche che, restando sulla realtà di Cortina, non vi è alcun paese dell’Alto Adige con introiti Ici come i nostri o con possibilità di incassare cash 6 milioni di euro con una pratica urbanistica come il Piruea. Le risorse complessive di Sistema (provincia) sono impari rispetto alle nostre; a livello di Ente locale, cioè senza i trasferimenti, per quanto paradossale possa sem-brare, Cortina ha un potenziale maggiore.Ciò non toglie nulla alla consta-tazione che la ricchezza nasce dall’insieme degli introiti locali e dei trasferimenti (ad esempio per le opere infrastrutturali), ma nella gestione tipicamente locale, Cortina non soffre alcun svan-taggio, anzi. Al momento, e fino alla secessio-ne almeno, il discorso da porre è piuttosto il seguente: come spen-dono i soldi in Alto Adige e come li spendiamo noi?Dobbiamo credere che in Alto Adige non gestiscano la cosa pubblica da ricconi sprovveduti.Nonostante tutto, però, anche loro affrontano i problemi come i nostri e cercano le migliori solu-zioni. Ad esempio, il famoso Ac-quafun di San Candido tornerà nelle braccia del Comune perché ha una brutta situazione nei con-ti (e di sicuro dovranno anche loro risolvere il problema delle municipalizzate entro il 2011); il complesso sportivo Cron4 a Brunico (piscina coperta e altro) ha sforato in fase di costruzione di diversi milioni i preventivi, con tanto di polemiche politiche in Consiglio comunale; e così via.Un approccio disincantato all’a-nalisi della gestione della cosa

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L’11 gennaio 2011 il Con- siglio provinciale ha de-liberato di richiedere

l’indizione del referendum per il distacco della Provincia di Bel-luno dalla Regione Veneto e la sua aggregazione alla Regione Trentino-Alto Adige.Il quesito è il seguente: «Volete che il territorio della provincia di Belluno sia separato dalla regione Veneto per entrare a far parte in-

LA CRONOLOGIA DEL CAMBIO DI REGIONE

Data disvolgimento

Regione di distacco

Regione di aggregazione Comune Elettori

iscrittiVoti

favorevoli

Percentuale dei voti favorevoli sul totale degli elettori iscritti

Esito

29-30/05/2005 VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO 10.892 4.844 44.47% RESPINTO

30-31/10/2005 VENETO TRENTINO A. A. SÜDTIROL LAMON 4.151 2.377 57.26% APPROVATO

26-27/03/2006 VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA

CINTOCAOMAGGIORE 2.994 1.790 59.79% APPROVATO

26-27/03/2006 VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA GRUARO 2.642 1.214 45.95% RESPINTO

26-27/03/2006 VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA PRAMAGGIORE 3.756 1.675 44.59% RESPINTO

26-27/03/2006 VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA

TEGLIO VENETO 2.097 911 43.44% RESPINTO

11-12/06/2006 CAMPANIA PUGLIA SAVIGNANO IRPINO 1.411 555 39.33% RESPINTO

08-09/10/2006 PIEMONTE VALLE D’AOSTA VALLÉE D’AOSTE NOASCA 180 95 52.78% APPROVATO

08-09/10/2006 VENETO TRENTINO A. A. SÜDTIROL SOVRAMONTE 1.925 1.246 64.73% APPROVATO

17-18/12/2006 MARCHE EMILIA ROMAGNA

ALTAVALMARECCHIA 16.410 9.911 56.13% APPROVATO

18-19/03/2006 PIEMONTE VALLE D’AOSTA VALLÉE D’AOSTE CAREMA 634 432 68.14% APPROVATO

06-07/05/2006 VENETO TRENTINO A. A. SÜDTIROL

ALTOPIANO DI ASIAGO 20.864 12.404 59.45% APPROVATO

24-25/06/2006 MARCHE EMILIA ROMAGNA MONTECOPIOLO 1.124 651 57.92% APPROVATO

24-25/06/2006 MARCHE EMILIA ROMAGNA SASSOFELTRIO 1.273 645 50.67% APPROVATO

28-29/10/2007 VENETO TRENTINO A. A. SÜDTIROL

CORTINA COLLE LIVINALLONGO 6.828 3.847 56.34% APPROVATO

09-10/03/2007 VENETO TRENTINO A. A. SÜDTIROL PEDEMONTE 811 414 51.04% APPROVATO

09-10/03/2007 VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA SAPPADA 1.199 860 71.72% APPROVATO

09-10/03/2007 MARCHE EMILIA ROMAGNA

MERCATINO CONCA 935 474 49.11% RESPINTO

09-10/03/2007 MARCHE EMILIA ROMAGNA MONTEGRIMANO TERME 1.216 520 42.79% RESPINTO

21-22/09/2008 LOMBARDIA TRENTINO A. A. SÜDTIROL MAGASA 174 99 56.90% APPROVATO

21-22/09/2008 LOMBARDIA TRENTINO A. A. SÜDTIROL VALVESTINO 241 126 52.28 APPROVATO

30/01.11/12.2008 LAZIO UMBRIA LEONESSA 2.290 926 40,44% RESPINTO

30/01.11/12.2008 VENETO FRIULIVENEZIA GIULIA

MEDUNA DI LIVENZA 2.667 1.023 38,36% RESPINTO

IL CONSIGLIO PROVINCIALE HA DETTO SÌ AL REFERENDUM PRO TRENTINO-ALTO ADIGEdi Edoardo Pompanin

tegrante della regione Trentino-Alto Adige?».L’iniziativa parte dalle 17.700 firme (su circa 200.000 aventi diritto di voto) presentate dal Comitato Belluno Autonoma Dolomiti Regione per solleci-tare una presa di posizione del Consiglio Provinciale. In aula 21 i voti favorevoli e solo 2 contrari (Renza Buzzo e Gino Mondin), entrambi dai rappre-

sentanti della Lega Nord. È la prima iniziativa del genere in Italia. Le ragioni? Secondo una ricerca (Cgia Mestre, ri-portata dal Sole 24 Ore), nel 2008 un sindaco della provincia di Belluno ha speso 17 euro in media per cittadino, per misure a sostegno delle attività produttive, contro i 107

pubblica altoatesina non deve mitizzarla in un modello ine-guagliabile in quanto fondato su risorse illimitate; è più intelli-gente capirne i meccanismi, farsi un’idea di confronto, rapportare i loro risultati alle nostre realtà.

IL CONFRONTOL’idea che proponiamo e che in-tendiamo sviluppare nei prossimi mesi in approfondimenti temati-ci, fino al termine della campagna elettorale 2012, è la seguente: confrontiamo la gestione della cosa pubblica di Cortina con le analoghe situazioni che trovia-mo in Alto Adige; registriamo le differenze e le analogie; discutia-mone i contenuti.Solo attraverso il confronto con un modello di riferimento risulta infatti possibile dimostrare se an-che Cortina sta gestendo il bene pubblico con oculatezza e con il buon senso.In termini più semplici, vorrem-mo fare lo sforzo di tradurre la famosa frase «guardate cosa fanno là dentro» (in Alto Adige) con una certa attività di indagine, di approfondimento, di confronto.Sul fronte culturale da molti anni le associazioni ladine hanno la-vorato concretamente su questi temi; può essere interessante sperimentare il confronto anche nella dimensione economica e amministrativa.

euro del sindaco trentino e i 143 euro del sindaco altoatesino.Le pulsioni federaliste non por-tano sempre e solo via da Roma, ma forse anche da Venezia. Questo è il messaggio che parte dalla Provincia di Belluno.

Fonte: comunichecambianoregione.org

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ELSA ZARDINI, PRESIDENTE DELL’ULDA:NON MI SENTO BELLUNESE E QUESTO REFERENDUM NON MI INTERESSAdi Marina Menardi e Alice Gaspari

AElsa Zardini, presidente dell’ULd’A e dell’Union Generela di Ladins dla

Dolomites, la richiesta di refe-rendum di passaggio dell’intera provincia di Belluno alla regio-ne Trentino - Alto Adige non convince per niente. L’ ULd’A e il Comitato referendario per la riunificazione della Ladinia del Sella, infatti, avevano invitato i cittadini di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana a non aderire alla raccolta firme, in quanto la popolazione dei tre Comuni ladini già si è espressa con il referendum del 2007.

Signora Zardini, perché non avete appoggiato il referendum di pas-saggio della provincia di Belluno alla regione Trentino Alto Adige se, alla fine, lo scopo è lo stesso ri-spetto a quanto da voi richiesto con il referendum del 2007?Il quesito referendario richiesto dalla provincia di Belluno è ugua-le al nostro, ma le nostre motiva-zioni sono diverse. Noi abbiamo chiesto come popolazione ladina di ritornare in Alto Adige per ri-unificarci con le popolazioni ladi-

ne dalle quali siamo stati staccati nel 1923. A noi hanno detto che siamo dei secessionisti, ma in re-altà si tratta di un ritorno in Alto Adige; è la loro la vera secessione, perché si sono sempre dichiarati veneti e ora vogliono che l’intera Provincia cambi Regione.

Però l’obiettivo è lo stesso, perché non sostenerlo? Continuerete a remare contro?Noi abbiamo già votato e otte-nuto il sì. Se la Cassazione riterrà valido questo nuovo referendum, io non andrò a votare. Non mi sento bellunese e non mi riguar-da, nel rispetto naturalmente del diritto di voto di ciascuno. I promotori hanno illuso le perso-ne facendo credere che si firmasse per l’autonomia della provincia di Belluno all’interno della regione Veneto, mentre in realtà si tratta di un passaggio di regione. Se si andrà di là (in Trentino-Alto Adige, n.d.r.) i nostri politici dovranno farsi un lavaggio del cervello, crearsi un’altra mentali-tà, un altro concetto di ammini-strare. Il mio ruolo di presidente della Union Generela mi ha per-messo di conoscere da vicino il modello di gestione pubblica del

Trentino-Alto Adige ed è ve-ramente diverso dal nostro: più efficiente, più snello, un mag-gior contatto con i dirigenti e gli amministra-tori pubblici, un grande interes-se verso tutti i cittadini e una comunione di intenti. Non è vero che, come hanno so-

stenuto alcuni politici del bellu-nese, la regione Trentino-Alto Adige è un contenitore vuoto. Per tutti sarebbe una lezione di vita, bisognerebbe cambiare ra-dicalmente mentalità.

Pensa che questo referendum possa precludere l’iter del vostro?

No, non credo. Credo che sarà più facile per i Comuni di confine passare in Alto Adige che per l’intera Provincia. Inoltre biso-gna prima capire se il referendum verrà fatto: il costo sarà elevato, si parla di 1.200.000 euro e da quanto mi risulta la Provincia non ha i soldi per finanziarlo, quindi la spesa sarà a carico dei Comuni. So che alcuni sindaci sono contrari anche per questo motivo. Inoltre Sappada si è espressa per andare in Friuli: cosa farà a que-sto punto? Credo che sarà molto difficile raggiungere il quorum necessario.

Visto il Suo diretto contatto con l’amministrazione alto atesina, perché non interviene nel suo ruo-lo di rappresentante dei Ladini puntualizzando, a livello di am-ministrazioni locali, gli esempi di buona gestione della cosa pubblica

eLsa Zardini, presidente deLL’ULd’a e deLL’Union genereLa di Ladins dLa doLomites

LA LEGGE SUL CAMBIO DI REGIONE

COSA PREVEDE LA COSTITUZIONE ITALIANA

Il passaggio di Comuni e Province in altre regioni è disciplinato dall’art. 132 della Costituzione. La norma, al secondo comma, stabilisce che «si può con l’approvazione della maggioranza del-le popolazioni interessate espressa mediante referendum» a cui segua «una legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni che ne facciano richiesta sia-no staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra».

L’INIZIATIVA DELLA PROVINCIA

Il Consiglio provinciale di Belluno ha approvato e consegnato in Cassazione per la valutazione di legittimità la richiesta di refe-rendum per trasferire l’intera Provincia nel Trentino-Alto Adige. Il quesito referendario è il seguente: «Volete che il territorio della provincia di Belluno sia separato dalla regione Veneto per entra-re a far parte integrante della regione Trentino-Alto Adige?»

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che ci sono in Alto Adige? Potrebbe essere un inizio anche per i no-stri amministratori a cambiare la propria mentalità politico-istituzionale.Noi come Generela interveniamo di solito su concetti legati al no-stro territorio. Ad esempio, sono intervenuta sulla questione della circonvallazione a Cortina e sulla lotta alla speculazione edilizia, che mi sta molto a cuore. Sul resto non mi sento di inter-venire.

Quali sono, secondo Lei, i problemi maggiori che affliggono i territori montani sui quali le istituzioni dovrebbero porre attenzione?La poca attenzione della Regione e della Provincia alle singole real-tà locali; i problemi sono diversi da un paese all’altro, non sono uguali per tutti. Belluno stessa non ha i problemi della monta-gna, perché non è in montagna. A Cortina, ad esempio, c’è il pro-blema della casa per i residenti. A Pieve o in Comelico non ci sarà il problema della casa, ma c’è quello del lavoro, che noi non abbiamo. Bisognerebbe poter va-lutare zona per zona. In Val di Fassa nel luglio scorso hanno creato un’Union dei 7 Co-muni della Valle con possibilità di legiferare in alcune materie, quali l’urbanistica, la cultura, il turismo. Come si fa ad avere a Cortina una legge urbanistica uguale a quella della pianura veneta? Per questo ci vuole l’autonomia.

Forse, per contribuire a risolvere il problema, anche le Regole do-vrebbero costruire le case in diritto di superficie sui lotti dati loro dal Comune?Se non ci fossero state le Regole avremmo case ovunque, quindi ne ho profondo rispetto e non mi sento di dare giudizi sulle scel-te fatte; piuttosto che il sistema delle Regole vacilli, preferisco che le cose non cambino. Ritengo co-munque che su tutto il territorio, compreso quello regoliero, la sal-vezza contro lo spopolamento di Cortina sia la casa in diritto di superficie. Ogni angolo di que-sta terra che viene venduto è un angolo perso.

LE STRISCE PEDONALI CHE NON SI CANCELLANO

di Sisto Menardi Diornista

passaggi pedonaLi in marmo, certamente incanceLLabiLi, fo-tografati a Lasa, in VaL Venosta. Un’aLternatiVa a qUeLLi attUaLi fatti di mattoneLLe, che hanno perso La Vernice dopo poco tempo. neL piaZZaLe deL mUnicipio nUoVo, proprio iL comUne ha già in opera cUbetti di marmo da anni

GLI SCHÜTZEN PROMUOVONO UNA RACCOLTA FIRME PER LA DOPPIA

CITTADINANZA ITALO-AUSTRIACALa Schützenkompanie Šizar Anpezo Hayden, in collaborazione con l’ULd’A - Union de i Ladis d’Anpezo, ha promosso durante il mese di gennaio una raccolta firme per la richiesta della doppia cittadinanza italo-austriaca. La sottoscrizione è riservata ai residenti nei tre comuni ex-tirolesi di Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia. «Un’iniziativa partita nel Trentino e nel Südtirol in seguito all’attribuzione da parte del Parlamento austriaco della doppia cittadinanza ad una comunità di emigrati in Brasile» spiega il Capitano degli Schützen di Cortina, Ugo Constantini. In particolare si è mobilitata la provincia di Bolzano, che ha fatto parte della regione del Tirolo per molti secoli. «Visto che anche noi siamo stati sotto l’Austria fino al 1918, ci siamo accodati alla raccolta firme per i tre Comuni ladini di Cortina, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinallongo» continua Constantini. «Le firme verranno poi consegnate al Parlamento di Vienna per valutare una legge apposita». Allo stato attuale, infatti, non è prevista la concessione della doppia cittadinanza a cittadini italiani delle zone dell’ex Impero austroungarico. Sono ancora da valutare, quindi, i termini e le regole che permetteranno, se sarà così, ai residenti delle zone che fino al 1918 facevano parte dell’Austria di avere il doppio passaporto. A cosa può servire la doppia cittadinanza? «È una cosa in più per chiunque voglia usufruirne: significa che, essendo munito anche di passaporto austriaco, se si vuole si può andare in Austria per frequentare le scuole, per curarsi, per entrare in qualche gruppo sportivo, per comprarsi una casa, o comunque, per amor proprio» spiega Constantini. Tutti gli Schützen delle zone ex austriache hanno aderito alla raccolta firme. A Cortina sono state raccolte più di 500 sottoscrizioni. «Un risultato maggiore del previsto - commenta Constantini -. Si tratta sempre di qualcosa in più: al cittadino non costa nulla».

M. M.

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È stata firmata la conven-zione tra la società co-munale di Gestione degli

Impianti Sportivi (Gis) e la Spor-tivi Ghiaccio Cortina per l’uso gratuito dello Stadio Olimpico del Ghiaccio.Era una priorità per il presidente Gis Nicola De Santis, il quale contava probabilmente di incas-sare qualche cosa; tutto sommato, è soddisfatto di avere sistemato una pratica impegnativa. Scri-veva all’inizio dell’anno scorso, nel bilancio di previsione per il 2010: «… Merita menzione tra gli “incassi per servizi resi a terzi” l’importo di euro 12.000, che si intendono fatturare alla Sportivi Ghiaccio a titolo di rimborso for-fettario per tutti i servizi ad essa resi. Esso è da ritenersi puramente simbolico, ma doveroso al fine di mantenere un corretto rapporto tra gestore dell’impianto e asso-ciazione ospite dello stesso».

Andiamo con ordine e cerchiamo di inquadrare una convenzione che di fatto eroga alla Società sportiva un valore annuo di servi-zi di quasi 200.000 euro (sindaco Andrea Franceschi, Corriere delle Alpi del 9 novembre 2010) o forse di più (vedi box con un’elaborazione del conto economico dello Stadio).Da una parte la Gis, che gestisce lo Stadio del Ghiaccio per conto del proprietario, il Comune di Cortina.

Dall’altra la Sportivi Ghiaccio, una società sportiva nata nel 1924, che dopo aver giocato sul ghiaccio dello Stadio Apollonio (oggi il tennis) per trent’anni, si sposta nello Stadio olimpico dopo le Olimpiadi del 1956; vince scudetti a ripetizione (14) negli anni 60/70; negli anni 90 nascono i problemi con lo Stadio a causa della mancanza di copertura dello stesso e delle nuove regole sporti-ve che impongono per le partite la

LO STADIO OLIMPICO IN USO ALLA SPORTIVI GHIACCIO A TITOLO GRATUITO. FIRMATA LA CONVENZIONEA questo si aggiunge la concessione delle vetrate dello stadioallo sponsor (stimata in un valore di 80.000 euro) e un contributo per la stagione 2010/2011 di 62.000 eurodi Edoardo Pompanin

pista al coperto. Passano anni di discussioni, di Consigli comunali roventi, di dibattito pubblico (con tanto di richiesta abortita di re-ferendum per decidere il destino dell’Olimpico) finché - giusto o sbagliato - si arriva al passaggio di proprietà dello Stadio dal Coni al Comune e alla ristrutturazione milionaria. Ricordiamo che i più influenti amministratori locali - primo fra tutti l’ex sindaco Paolo Franceschi - si formano dapprima all’interno della Società Sportiva, per poi impegnarsi nella gestione pubblica.Con lo Stadio coperto da 2.500 posti, la Sportivi Ghiaccio ripren-de quota e arriva al 16° scudetto nel 2006/2007, innegabile prova di capacità sportiva.Ai successi va aggiunto il lavoro sul settore giovanile sviluppato dalla società.Negli anni, l’uso dello Stadio non è mai stato totalmente forma-

I TERMINI DELLA CONVENZIONE(estratto)

(…)Art. 2) OggettoGIS concede all’utente, che accetta, l’uso gratuito dello Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina d’Ampezzo, per l’esercizio delle seguenti attività: allena-menti e partite di hockey del settore giovanile e della serie “A” del Campionato italiano, allenamenti e gare di pattinaggio artistico degli associati. Ogni diverso utilizzo dell’impianto, come ad es. l’organizzazione di spettacoli sportivi (Stars on Ice) e non, dovrà essere preventivamente autorizzato da GIS e sarà even-tualmente, di volta in volta, regolato da apposita convenzione.I locali dati in uso sono: la pista di ghiaccio e sue pertinenze, gli spogliatoi “nuovi” e gli spogliatoi “vecchi” utilizzati rispettivamente per la serie “A” di Hockey ed il settore giovanile, la sala Medaglie d’Oro da utilizzare come Club House, tutto come da planimetrie allegate, nonché un container ad uso magazzino esternamente posizionato presso l’ingresso degli spogliatoi nuovi(…)Art. 4) Durata

La presente convenzione ha durata 1 anno, è previsto il rinnovo automatico, salvo disdetta da inviare con anticipo di almeno 3 mesi; …(…)Art. 5) CorrispettivoL’utilizzo dello Stadio del Ghiaccio, come disciplinato dalla presente convenzio-ne, viene concesso a titolo gratuito. Saranno invece di volta in volta calcolati i corrispettivi per gli utilizzi diversi di cui al precedente art. 2.(…)I corrispettivi per l’utilizzo del “bar gradinate” saranno disciplinati dal contratto di affitto di ramo d’azienda, di cui al precedente art. 2.(…)Art. 8) Visibilità, promozione, merchandisingCome richiamato in premessa, le parti convengono fin d’ora che l’utente potrà beneficiare di alcuni spazi pubblicitari da utilizzare per i propri sponsor, fermo restando eventuali vincoli merceologici contratti da GIS. Detti spazi saranno messi a disposizione presso le seguenti aree: facciata stadio, tabellone presso entrata, container magazzino, balaustre pista ghiaccio, banner retro panchine giocatori, totem promozionale posizionato in piazza Venezia, cartellone presso circonvallazione ed eventualmente ghiaccio pista.

6 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011

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lizzato, tanto che alla firma del nuovo atto, i Presidenti hanno affermato che «con questa con-venzione andiamo a disciplinare in maniera finalmente completa i rapporti tra Gis e SG Cortina per quanto riguarda l’uso dello Stadio olimpico. L’ultima convenzione risale al 2005 e si fondava su po-chi contenuti di base».Inoltre, la Sportivi Ghiaccio ha maturato nel tempo un debito nei confronti di Gis per circa 55.000 euro.Di fronte a questa situazione, il Comune ha deciso per il trami-te Gis di continuare a sostenere l’attività della Sportivi Ghiaccio, dando via libera alla convenzio-ne che concede lo Stadio gratis, aggiungendo la concessione delle vetrate per lo sponsor (stimata

in un valore di 80.000 euro) ed erogando direttamente per la sta-gione 2010/2011 un contributo di 62.000 euro. Di fatto l’attività della Sportivi è stata considerata di interesse pubblico.La Sportivi Ghiaccio si è impe-gnata a ripianare il proprio debito in 9 anni.«Anche Gis» afferma De Santis, «sostiene una realtà importante e storica come la Sportivi Ghiaccio Cortina, impegnata anche e so-prattutto sul fronte dei giovani, con sempre nuove iniziative. Dal canto suo, la società sportiva si è dimostrata sensibile al bene collettivo poiché si assume re-sponsabilità, quale associazione proiettata verso una nuova di-mensione di maturità».

STADIO OLIMPICO DEL GHIACCIO

Bilancio di previsione 2010

(+) incassi 301.750

(-) spese per materie prime - 102.350(-) spese per servizi - 297.910

(-) spese altre - 35.800(-) spese per il personale - 361.700

(=) TOTALE DEFICIT ATTIVITÀ CORRENTE (*) - 496.010

(*) calcolato al netto dei contributi in conto impianto,

degli ammortamenti e degli interessi passivi sui mutui

NESSUN AUMENTO PER LE TARIFFE RIFIUTI

L’amministrazione comunale conferma per il 2011 le tariffe della tassa rifiuti solidi urbani in vigore nell’anno 2010. Gli introiti previsti sono pari a 2.150.000 euro e coprono l’80% del costo del servizio, un totale di 2.685.000 euro, composto da 1.823.000 euro per l’appalto della raccolta, 650.000 euro per oneri di smaltimento e altri 212.000 euro per le spese di gestione.Le abitazioni private contribui-scono al 64% del totale (1.220.164 euro), con una superficie tassabile pari a 748.567 metri quadrati (il 66% del totale metri quadrati tassati su tutto il territorio co-munale, pari a 1.142.767).Gli alberghi concorrono al 17% (318.553 euro), per una superficie di 129.493 metri quadrati (11% sul totale).

Interessanti le statistiche rica-vabili dalle superfici (che sono metri effettivi) soggette alla tassa: 750.000 metri quadri di abitazioni, ad esempio, possono corrispondere all’incirca a 7.500 appartamenti di 100 mq.; un dato che meglio di altri descrive il tasso di urbanizzazione di Cortina.

NO DEL COMUNEAL RECUPERO DI SANT’HUBERTUS

A seguito della richiesta di re-cuperare i ruderi del Castello di Sant’Hubertus per una ricostru-zione con finalità residenziali, il comune di Cortina ha negato il permesso sia per il contrasto con la normativa vigente, sia per fina-lità di tutela del territorio.Contro il diniego, Nelso Siorpaes ha ricorso al Tribunale Ammini-strativo per il Veneto e il Comune si è costituito in giudizio.La storia dell’edificio è remo-

ta. Nel 1897 la contessa Emiliy Howard-Burny, come riporta Ri-chebuono nella Storia d’Ampez-zo, acquistò 5.700 metri quadrati di terreno presso il bivio per Ra Stua e costruì una lussuosa villa signorile, il Castello Sant’Uberto.Il 30 maggio del 1915 gli au-

NOTA BENEBrevi dalla Giunta comunalea cura di Edoardo Pompanin

striaci incendiarono il Castello e iniziarono a sparare su Cortina.Il terreno è una porzione privata inserita nel contesto del territorio regoliero che in quella zona è sog-getto ai particolari vincoli imposti delle norme che regolano il Parco delle Dolomiti d’Ampezzo.

AVVISO PER GLI ABBONATI

Nei mesi scorsi abbiamo avuto alcune segnalazioni di ritardi nella consegna dei giornali e pure di mancato recapito. I controlli da noi effettuati sui casi se-gnalati confermano che le copie sono state regolarmente spedite; pertanto le anomalie sono da attribuire al servizio postale. Chiediamo gentilmente agli abbonati di segnalarci eventuali ritardi o mancanze nella consegna, per poi eventualmente avvisare le Poste Italiane di intervenire sul disservizio.

Voci di CortinaNumero 81 febbraio 2011 7

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Dallo scorso 30 settem-bre il comando della Compagnia Carabi-

nieri di Cortina è stato affidato al capitano Eugenio Fatone. Il nuovo comandante sostituisce il capitano Filippo Vanni, trasferito a Torino dopo quattro anni di permanenza a Cortina. Fatone, 29 anni, porta con sé l’esperienza maturata a Roma Piazza Venezia, ma anche quella della missione in Kosovo e ancora prima pres-so il Battaglione Lombardia di Milano, specializzato nel mante-nimento dell’ordine pubblico. Di quel suo primo incarico da uffi-ciale una data non dimenticherà mai: l’11 novembre 2007, stadio di Bergamo, Atalanta contro Mi-lan poche ore dopo la morte del tifoso Gabriele Sandri in un au-togrill dell’A1, miccia che aveva

fatto esplodere la guerriglia degli ultrà in tutti gli stadi italiani. La tensione alle stelle era sfociata in violenti scontri anche nello stadio bergamasco e Fatone si era trovato con 15 dei suoi militari feriti. La partita fu sospesa, ma adesso tutto questo ormai è storia e Voci ha incontrato il capitano Fatone a quattro mesi dal suo nuovo incarico per conoscere il suo presente.

Dal suo curriculum apprendia-mo che Lei è nato a Pordenone, ma se le chiedono di dov’è, che cosa risponde?Sono nato a Pordenone perché mio padre era di stanza lì (il padre è generale dell ’Esercito, ndr), ma quando avevo un anno e mezzo ci siamo trasferiti a Roma e lì sono cresciuto e ho frequentato tutte

le scuole, dalle elementari al liceo. Quindi senza dubbio rispondo che sono romano.

Quando ha deciso di intrapren-dere la carriera militare e perché scelse l’Arma dei Carabinieri?Ho deciso cosa fare durante il liceo. A casa siamo tre figli ma-schi e soltanto io ho seguito la tradizione di famiglia; non solo mio padre ma anche i miei nonni erano militari. Ho scelto l’Ar-ma dei Carabinieri perché l’ho sempre considerata un’istituzione prestigiosa per la specificità dei suoi compiti e per l’importanza che ha sempre avuto nella storia del nostro Paese.Dopo il liceo sono entrato all’Ac-cademia militare di Modena e ho seguito l’iter classico di for-mazione per diventare ufficiale dei Carabinieri. Dopo due anni a Modena sono stato mandato a Roma, dove ho frequentato per tre anni la scuola ufficiali e nello stesso tempo ho conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università Tor Vergata. Il mio primo incarico fu a Milano per un anno, presso il Battaglione

Lombardia. Ci occupavamo del mantenimento dell’ordine pub-blico negli stadi del Nord Est Italia per le partite ad alto rischio.

Poi Lei è stato anche in Ko-sovo. Che cosa Le ha lasciato quell’esperienza?È stata un’esperienza bellissima e formativa, in un contesto in-ternazionale. L’Arma dei Cara-binieri era impegnata in prima linea per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico. Io ero Ufficiale di collegamento con le Nazioni Unite. Sono stato in Kosovo per 10 mesi nel 2008. Un anno cru-ciale, durante il quale ho vissuto in prima persona momenti storici importanti. Ci fu infatti l’auto-proclamazione dell’indipendenza dello Stato kosovaro. Gli scontri tra le diverse etnìe erano sempre alti e non sono mancati episodi gravi, come l’uccisione di un po-liziotto polacco. Dopo il Kosovo sono stato in-caricato del Comando di Roma Piazza Venezia dove sono rimasto per due anni, fino al trasferimento a Cortina.

Quanti sono in media i tra-sferimenti per un ufficiale dei Carabinieri nel corso della sua carriera?Il numero dei trasferimenti è molto variabile, sono decisioni che prende il Comando generale. Io non so ad esempio per quanto tempo dovrò restare a Cortina.

Quali sono le differenze sostan-ziali tra una grande città e una piccola località turistica?È tutto diverso, il contesto, la conformazione del territorio, le esigenze, i ritmi di vita. Roma è una città che non dorme mai, Cortina è molto più tranquilla. In comune hanno per esempio la campagna nazionale contro la guida in stato di ebbrezza: le leggi sono le stesse su tutto il territorio nazionale.

Quanti sono i Carabinieri di stanza a Cortina? Nei periodi di alta stagione il vostro organico viene rafforzato?A Cortina abbiamo una cinquan-tina di Carabinieri, un centinaio

Foto e

designTel. 0436 867073Fax 0436 [email protected]

... A EUGENIO FATONEComandante della Compagnia Carabinieri di Cortina di Patrizia Serra e Marina Menardi

L’INTERVISTA ...

nome: EugEnio FatonE

età: 29

titolo di studio: LauREa in giuRiSPRuDEnZa

professione: uFFiciaLE DEi caRabiniERi

incaricho attuale: comanDantE DELLa comPagnia caRabiniERi Di coRtina

hobby: SPoRt, viaggi

libro sul comodino: ho Poco tEmPo PERLEggERE, SoPRattutto

SEttimanaLi Di attuaLità

8 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011

Page 9: Voci di Cortina - Febbraio 2011

in tutto il territorio del Comando. Nei periodi di alta stagione rice-viamo in supporto altri militari in servizio provvisorio. La presenza di ministri del Governo ci impe-gna anche in operazioni di scorta e in più rafforziamo il controllo delle piste, che da solo impegna 15 uomini al giorno.

Perché a Cortina, un paese di montagna con poco più di 6.000 abitanti, c’è una così alta con-centrazione di forze dell’ordine? (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, oltre a Corpo fore-stale e Polizia locale).L’Arma dei Carabinieri è rami-ficata in modo capillare in tutto il territorio nazionale. Poi certo Cortina è una località rinoma-ta, attorno alla quale orbitano molte personalità e molti turisti. È quindi importante che venga presidiata adeguatamente. Noi ci saremmo comunque, l’Arma è presente anche nei Comuni più piccoli.

Come sono i rapporti con le al-tre forze dell’ordine? Lavorate in sinergia?I rapporti sono ottimi, sia dal punto di vista personale, sia da quello professionale. All’esigenza ci incontriamo per coordinare le nostre attività. In ordine di tem-po, l’ultimo incontro è stato per la preparazione della Coppa del

mondo di sci.

Conosceva già Cortina? Il suo incarico ha confermato o smen-tito l’idea che se n’era fatto?Ero stato a Cortina qualche volta per sciare, ma soltanto nei fine settimana. Ora mi confronto con la vita sociale non più da turista ma da addetto ai lavori.

Qual è il suo programma per Cortina a breve e lungo termi-ne?Quello di fare il mio lavoro con grande impegno. Voglio rappre-sentare un punto di riferimento per tutta la popolazione, affin-ché non si veda il Carabiniere come un repressore, ma come un aiuto per risolvere i problemi. Il carabiniere non è solo colui che infligge la sanzione al cittadino, è anche colui che garantisce la sicurezza ed è vicino a tutti i cittadini. Ovviamente quando il cittadino sbaglia, è giusto che pa-ghi. L’azione è comunque sempre volta alla sicurezza dei cittadini e per i cittadini.Come su tutto il territorio nazio-nale, anche a Cortina operiamo per la prevenzione e il controllo della guida in stato di ebbrezza.

I controlli alla circolazione stradale funzionano anche da deterrente? Si registra un calo nel consumo di alcool o i dati

sono stabili?Il trend è in diminuzione. I con-trolli sono costanti, ma diminu-iscono le patenti ritirate, quindi la cittadinanza sta recependo il messaggio.

In quali altri modi si può fare prevenzione?La prevenzione si esplica anche con le conferenze nelle scuole per l’educazione alla legalità. Rientra-no in quest’ottica gli incontri che ho avuto e continuerò ad avere con gli studenti delle scuole me-die inferiori e superiori. Da parte degli studenti l’interesse è alto e in queste occasioni si chiarisco-no anche false informazioni. Ad esempio, i ragazzi pensano che il consumo personale di droghe non sia punibile e sia addirittura consentito dalla Legge, ma non è così. Gli assuntori di droghe ven-gono sempre segnalati al Prefetto e si può arrivare al ritiro della patente o del passaporto.

Nei mesi scorsi hanno destato stupore i suoi controlli negli esercizi pubblici di Cortina e del Cadore. In quale chiave van-no letti?I controlli rientrano nella nor-male attività di prevenzione per la tutela della sicurezza e della salute pubblica. I controlli ammi-nistrativi e di polizia fanno par-te dei compiti dell’Arma, sono

BOX INFO

Il Comando dei Carabinieri di Cortina comprende compagnia, stazione, nucleo operativo e nucleo radiomobile (il 112).

Si estende su un territorio di 1.600 chilometri qua-drati, per un totale di 46.861 abitanti e 25 Comuni. Ogni Comune ha una propria stazione dei Carabi-nieri che fa capo a Cortina e ogni stazione (tranne Pieve, San Vito e Vigo di Cadore) si occupa di un comprensorio sciistico. Quella di Cortina controlla le piste del Cristallo e del Faloria.

I Carabinieri di stanza a Cortina sono circa cin-quanta (l’organico viene rinforzato nei periodi di alta stagione), mentre sono un centinaio quelli operanti su tutto il territorio, con una proporzione di un carabiniere ogni 532 abitanti e uno ogni 18 chilometri quadrati.

operazioni che rientrano in un quadro più generale di controllo del territorio per la tutela dei cit-tadini. Noi saremmo ben lieti di controllare gli esercizi e trovare tutto in ordine. I servizi devono essere offerti nel rispetto della legge.

Gli esercenti non l’avevano presa molto bene, minaccian-do una serrata durante le feste di Natale…Abbiamo sempre agito in un clima di fattiva collaborazione. Non è sempre stato un intervento repressivo, ma anche preventivo e per questo abbiamo anche avuto degli incontri con la categoria affinché gli esercenti conoscano e si allineino a quanto previsto dalle normative vigenti.

Le sembra che a Cortina ci sia un sostanziale rispetto delle re-gole? I reati sono in linea con la media nazionale?In linea generale, il senso civico è abbastanza elevato e i reati sono più bassi rispetto alla media na-zionale. Cortina per certi versi è un’oasi felice, e mi riferisco a tutto il territorio, non solo al comune di Cortina.

Ringraziamo il capitano Fatone e gli auguriamo un buon lavo-ro durante la sua permanenza a Cortina.

sotto: mappa deL territorio di cUi si occUpa La compagnia dei carabinieri di cortina e re-LatiVe staZioni. oLtre a cortina, ci sono Le staZioni di arabba e capriLe a oVest; a sUd san Vito e pieVe di cadore; per La Zona deLL’aLto cadore e comeLico: aUronZo, Vigo, santo stefano, padoLa e sappada

Voci di CortinaNumero 81 febbraio 2011 9

Page 10: Voci di Cortina - Febbraio 2011

SCUOLA: APERTE LE ISCRIZIONI ANCHE ALLA SCUOLA MEDIA DEL POLO VAL BOITE, EX MEDIA ANNESSA ALL’ISTITUTO D’ARTEDopo una serie di comunicati e smentite, l’offerta formativa di Cortina è confermata in toto anche per l’anno 2011-2012. Iscrizioni aperte fino al 12 febbraiodi Alice Gaspari

L’offerta formativa di Cor-tina d’Ampezzo è con-fermata per il prossimo

anno scolastico con tutte le scuole puntualmente all’appello: l’Isti-tuto Comprensivo (Scuola pri-maria e Scuola “R.Zardini”); il Polo Valboite con i tre licei (Liceo Scientifico delle Scienze Appli-cate, Liceo Artistico indirizzo Design, Liceo Classico di San Vito), l’Istituto Tecnico Ammi-nistrativo, Finanza e Marketing, l’Istituto Professionale dell’E-nogastronomia dell’Ospitalità Alberghiera e la Scuola Secon-daria di Primo Grado ex Media annessa all’Istituto d’Arte.» Ad assicurarlo era Irene Pompanin, consigliere comunale con delega all’Istruzione, in una nota del 24 gennaio scorso. Nella deliberazio-ne regionale n. 3506 del 30 di-cembre 2010 (Dimensionamento della Rete Scolastica e Offerta For-mativa per l ’Anno Scolastico 2011-2012), infatti, non si fa alcuna menzione ad un accorpamento delle due scuole secondarie di primo grado presenti a Corti-na. Tuttavia il Direttore Gene-rale dell’ufficio ministeriale per il Personale scolastico Luciano Chiappetta, con una nota del 25 maggio 2010, aveva decretato la

soppressione della scuola media annessa, a seguito del riordino previsto dalla riforma Gelmini. Non trovando alcun cenno dell’accorpamento della media annessa alla media statale Zar-dini nella delibera regionale del 30/12/2010, che fa testo per l’anno scolastico 2011/2012, ed avendo avuto varie rassicurazioni da parte dei responsabili provin-ciali e regionali, il consigliere con delega all’Istruzione Irene Pom-panin ha informato le famiglie sul mantenimento delle due scuole medie; il dirigente del Polo Val-boite Renzo Zagallo, da parte sua, ha inviato il 27 gennaio i moduli alle famiglie per le iscrizioni alla classe prima della media ex an-nessa per l’anno prossimo.

irene pompanin, consigLiere

comUnaLe con deLega aLL’istrUZione

Non è però dello stesso avviso la preside dell’Istituto Com-prensivo Giovanna Calderoni, che in data 28 gennaio ha fat-to pervenire alle stesse famiglie una comunicazione nella quale è scritto che, a partire dall’anno scolastico 2011/2012, nel terri-torio di Cortina le due scuole medie attualmente esistenti ver-ranno unificate e le nuove classi 1a saranno pertinenza dell’Istitu-to Comprensivo, come indicato nella nota MUIR (Ministero Istruzione Università e Ricer-ca) del 25/1/2011 dal dirigente dell’ufficio scolastico di Belluno Domenico Martino; in essa si ribadisce la non attivazione della classe 1^ della scuola media ex annessa. A questo punto, giustamente, il disorientamento delle famiglie che devono iscrivere i propri fi-gli alla prima media è forte, così come la tensione tra le due di-rigenze scolastiche. A chiudere provvisoriamente la questione è l’ultima nota, datata 28/1/2011, proveniente dallo stesso Dome-nico Martino che, in difformità a quanto scritto nella nota pre-cedente, comunica al dirigente del Polo Valboite che «ai fini della definizione dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2011/2012 potrà accogliere- con riserva - le iscrizioni alla classe prima della scuola media annessa all’Istituto statale d’Arte di Cor-tina d’Ampezzo nei termini fissa-ti dalla Circolare Ministeriale n. 101 del 30 dicembre 2010». Chi desideri iscrivere i propri figli alla

media ex annessa, in attesa che il ministero sciolga questa “riserva”, potrà compilare i moduli ricevuti e presentarli direttamente alla segreteria della stessa; sarà poi cura dei responsabili espletare le pratiche presso la segreteria dell’Istituto Comprensivo. «Il territorio ampezzano vede così riconosciuta una ricchezza cui le famiglie rinuncerebbero con difficoltà - scriveva Pompanin nel suo comunicato-; le due scuole medie si sono infatti nel tem-po fortemente differenziate sia nell’offerta formativa che nell’or-ganizzazione didattica: l’utenza può scegliere tra diverse artico-lazioni dell’orario, può optare tra differenti modalità nell’affrontare le attività di recupero e nell’indi-vidualizzare i percorsi formativi, oltre che tra un’offerta “tradizio-nale” ed una potenziata sul piano dell’espressione artistica».Oltre alle scuole sopra menzio-nate, Pompanin ha ricordato la presenza sul territorio di Cortina del Liceo Linguistico paritario “Orsoline del Sacro Cuore” e del «piccolo grande mondo» dell’As-sociazione “Facciamo un Nido” a Zuel, che offre asilo nido, Casa dei bambini (scuola materna) e scuola elementare Montessori. Preme infine ricordare che l’even-tuale accorpamento della scuola media ex annessa alla media “Ri-naldo Zardini”, potrebbe portare con sé un’altra conseguenza che si spera di evitare: la creazione di tre sole sezioni per i bambini del duemila, che ad oggi risultano essere circa 80.

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10 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011

Page 11: Voci di Cortina - Febbraio 2011

Il convitto recentemente rea-lizzato presso la scuola media Rinaldo Zardini si è rivelato

un vero e proprio valore aggiunto all’interno dell’offerta scolastica di Cortina. Lo dimostrano le tante domande d’iscrizione pervenute per il prossimo anno scolastico. Nato da un’idea dell’ex vice sinda-co Paola Valle, il progetto è stato portato avanti e reso concreto dall’attuale Amministrazione. Settembre 2009 ha visto l’inau-gurazione dei primi sei posti letto. Ora, grazie alla somma di 65.000 euro stanziata dal Comune per il secondo stralcio dei lavori, i posti saranno portati a undici. L’intento è quello di andare incontro alle esigenze di un crescente numero di ragazzi che desiderano fre-quentare le scuole ampezzane, ma che abitano lontano. Sono numerosi, infatti, gli studenti provenienti dal Comelico o più genericamente dalla provincia di Belluno; cresce anche l’interesse da parte di province come Treviso e Padova. Tante sono le richie-ste di famiglie i cui figli hanno velleità sportive (ad esempio lo sci).Cortina offre l’opportunità di compenetrare al massimo la necessità di un’istruzione, con l’esigenza di praticare sport. Il tutto all’interno di una dimen-sione molto raccolta e umana e, di conseguenza, molto controllata, lontana cioè dai pericoli tipici delle città. In questo periodo i ragazzi ospi-tati presso il convitto sono effet-tivamente otto: sei abitano gli ambienti presso la scuola media, mentre gli altri due sono ospi-ti della Parrocchia. Vengono da Padova, Verona, alcuni da Sap-pada, altri da Forni di Sopra. La maggior parte di loro frequenta l’Istituto Alberghiero, uno il liceo classico, uno lo scientifico. I ragaz-zi sono seguiti quotidianamente

da due istitutori, scelti tra il per-sonale A.T.A. La struttura, per regolamento, è in funzione fino al termine delle lezioni il sabato e per tutta la durata dell’anno scolastico. Di norma, il fine setti-mana non viene offerto il servizio convittuale; tuttavia chi abitasse a più di 100km di distanza può, a richiesta, usufruire del solo al-loggio. La retta mensile è di 450 euro tutto compreso: per il pranzo i ragazzi sono ospiti dell’Istituto Alberghiero, mentre la cena è ge-neralmente autogestita. Nell’in-tento di ampliare la qualità dell’of-ferta formativa è stato avviato il progetto “Alimentazione in convitto” promosso dal professor Christian Bressan (Alberghiero) e dalla nutrizionista dottoressa An-narita Gambalonga. Il proposito è quello di trattare le tematiche legate all’alimentazione dell’ado-lescente. Gli incontri si tengono nelle ore serali, proprio nei locali del convitto; dalla teoria si passa alla pratica: gli educatori insie-me ai giovani cucinano secondo quanto appreso e approfondito.

Per i residenti è a disposizione an-che la formula del semi-convitto. Il prof. Marco Migliardi, respon-

IL CONVITTO STUDENTESCO: UN SERVIZIO CHE FUNZIONA E CRESCEOfferta residenziale per studenti fuori sede. Un’idea di successodi Vittoria Broglio

foto di grUppo aL conVitto con gLi 8 stUdenti (6 ragaZZi e 2 ragaZZe), L’edU-catrice caLogera nicoLosi (a sx con gLi occhiaLi), La dottoressa annarita gambaLonga (in piedi con i capeLLi biondi), iL professor christian bressan (con gLi occhiaLi), e iL professor francesco fUsco

sabile della struttura, ammette che le famiglie ne fanno richiesta solitamente nella seconda parte dell’anno, in seguito alle valuta-zioni del primo trimestre. «Non si tratta di un babysitteraggio, ma di un’assistenza allo studio rivolta ai ragazzi con evidenti problemi di metodo o con difficoltà scola-stiche». L’anno scorso le richieste sono state in tutto tre, mentre quest’anno sono già raddoppiate.Nel complesso Irene Pompanin, consigliere di maggioranza con delega all’istruzione, si dichiara molto soddisfatta del lavoro svol-to e dei risultati ottenuti sinora. Ed è ottimista anche per quan-to riguarda lo stralcio finale, che porterà i posti letto del convitto a un totale di venti. Finalmente un’iniziativa portata (parzialmen-te) a termine che ha preso atto delle esigenze del territorio e le ha tradotte in realtà.

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Voci di CortinaNumero 81 febbraio 2011 11

Page 12: Voci di Cortina - Febbraio 2011

SORVEGLIANZA ALL’USCITA DELLE SCUOLE: C’è LA CONVENZIONE, NON IL SERVIZIOIl Comune firma la convenzione con l’A.N.A. per l’assistenza agli scolari in piazzale Revis per salire sugli autobus, ma di fatto i bambini sono solidi Vittoria Broglio

A Cortina, l’attività di sorveglianza e controllo degli studenti negli orari

d’ingresso ed uscita dalle scuole viene svolta in primis dalla Polizia Locale. I Vigili, infatti, pattugliano la discesa dei ragazzi dagli autobus a piazzale Roma dalle 7.40 alle 7.55 circa. Sempre in quell’orario, se le condizioni meteorologiche lo richiedono (ad esempio in caso di grandi nevicate) e se dispongono di mezzi e uomini sufficienti, il loro controllo si estende all’at-traversamento pedonale presso la Chiesa della Beata Vergine della Difesa. Per quanto riguarda la fascia ora-ria dell’uscita, i Vigili aiutano i ragazzi nell’attraversamento in via del Mercato dalle 12.55 alle 13.10 circa. Invece l’assistenza degli scola-ri al momento della loro salita sugli autobus in piazzale Revis di norma viene svolta dalla Pro-

tezione Civile. Ciò avviene in conseguenza di una convenzione stipulata tra il comune di Cortina e l’Associazione Nazionale Alpini (sezione Cadore), il cui rinnovo è stato ratificato e protratto per un anno da una recente delibera di Giunta (n. 221 del 15.12.2010).

Secondo questa convenzione, il Comune affida lo svolgimento dei servizi di vigilanza degli alunni nell’orario di uscita al Nucleo di Protezione Civile sezione di Cortina d’Ampezzo, di fatto ac-corpato all’Associazione Nazio-nale Alpini, sezione Cadore. La scrittura privata detta i termini della collaborazione, indicando precisamente la fascia oraria in-teressata (dalle 12.50 alle 13.35, limitatamente ai periodi scola-stici) e le aree interessate, cioè quelle di transito e sosta degli autobus urbani. La cooperazione con la Protezio-ne Civile viene estesa al supporto organizzativo alle manifestazioni organizzate dal Comune. In cam-bio, il Comune si impegna ad erogare all’A.N.A. sezione Cado-re la somma di 3.500 euro quale contributo per lo svolgimento di tali attività, a supporto e sostegno dei volontari che si impegneranno in questo tipo di lavoro.

piaZZaLe reVis aLL’Uscita daLLe scUoLe. non c’è nessUno dei VoLontari deLL’ana o deLLa proteZione ciViLe ad aiUtare i bambini in caso di necessità

In realtà, purtroppo, mentre la Polizia Locale continua la sua puntuale opera di controllo e vigilanza nelle zone di sua com-petenza, piazzale Revis è rimasto del tutto privo di sorveglianza fin dall’inizio di quest’anno scolasti-co. Alla partenza degli autobus, infatti, bambini e ragazzi non trovano nessun volontario che li controlli o li aiuti in caso di neces-sità. Pare che questo sia dovuto a conflitti interni in atto tra Alpini e appartenenti alla Protezione Civile in merito all’assegnazione dei rispettivi compiti e dei relativi compensi.Proprio nell’ottica di salvaguardia della sicurezza degli studenti, la scrittura privata sottoscritta tra le parti richiede una relazione con l’elenco delle attività svolte che certifichi l’avvenuta esecu-zione del servizio di vigilanza. Tale resoconto, oltre ad essere condizione unica necessaria per ricevere il compenso dal Comune, specifica che «eventuali impedi-menti o impossibilità a svolgere il servizio dovranno essere comu-nicati un mese prima dell’effettiva cessazione, al fine di consentire la sostituzione nell’attività di vi-gilanza alle scuole».Franco Fiorese, capo della sezione A.N.A di Cortina, si è detto pre-occupato del fatto che da settem-bre non ci sia più nessuno a vigi-lare sulla incolumità degli alunni. Tuttavia, sembra che A.N.A e Protezione Civile stiano ancora cercando un accordo per sopperi-re a tale mancanza. È innegabile, però, che la realtà del momento stia, di fatto, disattendendo ai termini della convenzione.

12 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011

Page 13: Voci di Cortina - Febbraio 2011

Il Parco Naturale delle Dolo-miti d’Ampezzo sarà raccon-tato e celebrato in una nuova,

ricchissima guida alle meraviglie naturali della Conca. Un’avventu-ra tra natura e geologia, storia e paesaggi, che è in uscita in queste settimane, e che Una Montagna

di Libri, la rassegna d’incontri con l’Autore di Cortina, presen-terà ufficialmente sabato 26 feb-braio 2011, come sempre alla Sala Cultura del Palazzo delle Poste.Sono tre i prossimi appuntamenti con i libri in programma a Cor-tina organizzati dalla giovane rassegna, che ha inaugurato la sua terza edizione. Così, mentre gli organizzato-ri lavorano alla realizzazione della prima edizione del “Premio Corti-na d’Ampezzo per la letteratura” - in arri-vo quest’estate - gli amanti della lettura si danno appuntamento alla Sala Cultura del Palazzo delle Poste già a partire da sabato 12 febbraio. Con Alberto Asor Rosa (nella foto),

autore di alcuni dei più impor-tanti volumi di critica della let-teratura italiana. Un intellettuale che presenta, stavolta, un’opera di narrativa: “Assunta e Alessandro”, breve racconto, album dei ricordi tutto particolare, affresco fami-liare. Chi sono Assunta e Ales-sandro? Inutile dirlo, i genitori di Asor Rosa.Si prosegue, appunto, il 26 feb-braio, con “Dolomiti d’Ampez-

FEBBRAIO E MARZO: TORNA UNA MONTAGNA DI LIBRIDalla Guida delle Dolomiti d’Ampezzo ad “Accabadora”: i prossimi incontri con l’autore al Palazzo delle Postea cura della Redazione

zo”. «Un’iniziativa che realizzia-mo in collaborazione con il Parco Naturale di Cortina, un omaggio al nostro territorio e alla sua stra-ordinaria bellezza», conferma il responsabile di Una Montagna di Libri Francesco Chiamulera. A presentare il libro saranno il presidente del Parco Cinzia Ghe-dina e il direttore Michele Da Pozzo. Conduce Marco Dibona, del Gazzettino di Belluno.Chiude la carrellata dei successi letterari di “Una Montagna di Li-bri” l’atteso incontro con Michela Murgia, autrice del best-seller Einaudi “Accabadora”, che ha vinto il Premio Campiello 2010. Per conoscere l’autrice e per sco-prire tutto del suo prossimo libro, che sta per uscire, l’appuntamen-to è per sabato 5 marzo, come sempre alle ore 18, al Palazzo delle Poste.

GLI EQUIVOCI DELLA CULTURA

di Ennio Rossignoli

RU

- -CA

BRì

Giorni fa a Cortina si è parlato di cultura: sai che novità, dirà qualcuno, ma stavolta a farlo si è dedicata una ricca compa-gnia di scrittori, giornalisti, do-centi universitari (c’era anche

un attore passato dal Parlamento), messi insieme da quel ma-estro di imprese letterarie che ha fatto dei libri il materiale per costruirci una montagna. Sotto un titolo vagamente funerario - da Pompei a Cortina - il tema in discussione ha riguardato soprattutto lo stato di profonda crisi in cui versa oggi la cul-tura in Italia; crisi unanimemente riconosciuta e variamente attribuita dai relatori presenti, dalla insensibilità della politica alla caduta di una esigenza, a una economia dei tagli indiscri-minati che spogliano allo stesso modo la Scala e la bocciofila rionale, la ricerca scientifica e la sagra della patata. Un appiat-timento che sta portando il Paese verso i limiti un impove-rimento infausto per l’adeguamento alla nuova modernità. E Cortina? Naturalmente si è parlato anche di lei, di come siano

cambiate abitudini e modi della sue frequentazioni; di come la forte identità locale abbia subito i colpi di quel processo di omologazione sociale e culturale, oggi in continua crescita, un fenomeno qui accentuato dalla storica vocazione turistica della regina dolomitica. Si è anche discusso di come la cultu-ra, da esperienza vissuta all’interno di certe confraternite in-tellettuali - erano i tempi dei mitici salotti in cui faceva le sue ultime prove la civiltà della conversazione - sia salita sul palco dello spettacolo, trasformandosi in un veicolo pubblicitario e dunque in un coefficiente economico di grande importanza. Una trasformazione che ha portato con sé il problema della sua stessa definizione, troppo spesso confondendosi la pura conoscenza con la sua elaborazione critica, con la capacità di riflessione che faccia del dato un’idea, della nozione un motivo di arricchimento interiore, di maturazione della personalità in-dividuale: una visione del mondo, un modo giusto di esserci e di porsi in rapporto con le cose e con gli altri che ne sono par-te. In un senso per così dire “laterale”, si può infine intendere il complesso delle tradizioni, dei portati storici, di costume, di lingua, di credenze, che identificano una comunità e la distin-guono da ogni altra.Ebbene, di tutto ciò tenendo conto si potrà evitare quell’abuso di una parola come “cultura”, così frequentemente adoperata a riempire il vuoto di un equivoco o di una pretesa!

Voci di CortinaNumero 81 febbraio 2011 13

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Alla notizia della pubbli-cazione del primo al-bum interamente scritto

da Gianluca Menardi Sello, ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con lui, il quale si è reso ben disponibile a rispondere ad alcune mie domande.

Chi è Gianluca Menardi?Sono un ragazzo di 20 anni (clas-se 1991) ho frequentato il liceo scientifico conseguendo la matu-rità la scorsa estate 2010, ora sono impegnato nella preparazione per l’esame di maestro di sci, percor-so che si concluderà il prossimo aprile, collaboro con l’azienda di mio padre Roberto e come potete immaginare coltivo da sempre la passione per la musica, anche se da soli cinque anni suono uno strumento.

Gli studi che finora hai sostenuto, che ruolo hanno avuto nella tua musica?Il liceo scientifico ovviamente non mi ha arricchito musical-mente, mi ha permesso di acqui-sire una buona conoscenza delle materie trattate, grazie anche a docenti che hanno saputo valoriz-zare ciò che ci veniva insegnato; ricordo che a volte durante le ore di scuola mi ritrovavo a pensa-re o a inventare qualche testo o melodia.

Autodidatta o studente rigoroso della musica?Autodidatta. Suono a orecchio e a memoria, leggo le tablature per ogni strumento, se non le ho o non sono disponibili ascolto la musica e cerco di riprodurre a orecchio quello che più mi piace. Purtroppo non sono in grado di leggere una partitura. Man-naggia!

Quali sono i momenti in cui ti tro-vi più a tuo agio a “comporre”?Non ci sono momenti partico-lari, sono spesso le sensazioni, i sentimenti, tutto e niente può ispirarmi, non c’è una “ricetta”; anche il metodo può cambiare: prima posso scrivere il testo e poi la base musicale, tante altre volte mi invento un motivo che poi arricchisco con il testo. Poi è un giuoco di metrica, di accordi, di strumenti che si “incontrano”. Ricordo un particolare momento: ho fatto un sogno qualche tem-po fa … stavo componendo un motivo e mi piaceva molto … al mattino seguente, grazie al fatto che ricordo i sogni molto bene, il pezzo in poco tempo lo avevo trascritto e composto, mante-nendo il ritornello e il titolo che avevo sognato.

C’è stato un momento in cui ti sei detto “ce la posso fare”?Devo dirti che non è stato così semplice, essendo un tipo molto timido, ho iniziato a suonare la chitarra da solo nella mia camera, poi con il tempo ho potuto ac-quistare alcune attrezzature che mi hanno permesso di registrare quello che suonavo, per poi ria-scoltare il tutto. Poi ho reso parte-cipe di queste registrazioni prima la mia famiglia, e poi alcuni amici intimi. Tutti manifestarono un

notevole stupore! Da qui in poi è stato un lento ma fondamen-tale crescendo che mi ha portato a decidere di tentare di fare un album. Due settimane in uno studio di registrazione a Treviso, (ricordo tra l’altro che in una delle altre sale di registrazione c’erano i Pooh…, curioso vederli all’ope-ra!) e poi i pezzi erano pronti per la produzione. Le pratiche della Siae hanno comportato un certo tempo, non credevo così tanto, ma alla fine il progetto è pronto per essere reso pubblico. La strada è stata impegnativa ma non ho mai perso l’entusiasmo.

Un fondamentale crescendo dice- vi ….Vinta in parte la mia timidezza ho partecipato come passatempo a piccole prove con band loca-

li, di solito come corista solista. Questi eventi mi hanno permesso di familiarizzare sia con tipi di musica diversi sia con strumenti diversi (tastiera, basso e batteria), esperienza tradotta poi nelle can-zoni dell’album. Inoltre quasi per scherzo, ho fatto sentire alcuni miei pezzi ad un amico, orga-nizzatore delle coreografie del Demo Team Italia per l’Interski 2011 (evento internazionale cui hanno partecipato 39 nazioni in cui sono state trattate tematiche sull’insegnamento di sci e snow-board) e per farla breve per la discesa degli italiani, hanno scelto come colonna sonora quattro basi musicali da me composte nello scorso mese di dicembre (una delle quali è la cover modificata dell’ultimo singolo degli Edgar Allan Poets).

GIANLUCA MENARDI E IL SUO “LUNGO VIAGGIO”Il giovane musicista ampezzano pubblica il suo primo cd, interamente scritto ed eseguito da luidi Luca Sogne

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Notizia che decisamente mi stu-pì! Ero e sono tutt’ora conten-tissimo di tale opportunità e ho veramente dato il massimo.

Solista o leader di un gruppo?A seconda: la sensibilità della chitarra acustica con una leggera base per determinati pezzi, lo stesso strumento accompagnato da una serie di altri per altre si-tuazioni, dipende dal pezzo.

Gianluca, dove sei e dove an-drai?Adesso sono qui, bene con i piedi per terra, non sono uno che si illude o che si attribuisce meriti o doti solo perché ha scritto alcune canzoni che fortunatamente sono state tradotte in un album; mi piace molto quello che ho fatto, lo vedo come una passione che sta per essere condivisa con le persone che ascolteranno il cd. Dove andrò? Mi piacerebbe frequentare una serie di studi universitari a Milano, al fine di conseguire una preparazione di “ingegneria musicale”, che non è altro che una disciplina che me-scola l’informatica con la musica e tanto altro. Il curioso è che tra l’altro, in que-sto istituto si affrontano gli esami “suonando in pubblico”. Comun-que vedremo, è tutto ancora da decidere.

Che dire ancora …?A breve tutto quello che ho composto sarà pubblicato su My space all’indirizzo internet www.myspace.com/g.menardi quindi chiunque potrà ascoltare la mu-sica che ho scritto. Inoltre il 23 febbraio con due cari amici, farò un concerto dal vivo nella sala “Spazio giovani” qui a Cortina, a cui tutti sono invitati.

Credo che a questo punto un “in bocca al lupo” sia di buon auspi- cio … Crepi!

InFO: Gianluca [email protected] [email protected] Un lungo viaggio - € 10.00Cooperativa di Cortina reparto musica e altri punti vendita

Una rapida, armonica scrit-tura sulle pagine bianche della neve, dove le azzur-

re ombre proiettate dagli sciatori o dai pali armoniosi degli skilifts, creano un vibrante alfabeto, dis-seminato con eleganza come dalla punta, morbida e sottile, di un pennello.È chiaro, così, come a Stefano Zardini, poeta e pittore magico e veggente che fissa le sue visio-ni con infallibili scatti, interessi, in questo suo ciclo di immagini, soprattutto la punteggiata appa-rizione di numerosi minuscoli personaggi che, collegati ideal-mente tra loro come tasselli di

Autore: Stefano Zardini

Titolo: In the Alps from 9 solo exhibitions

Descrizione: il fotografo ampezzano ripropone le immagini che hanno riempito gli spazi espositivi della Ikonos Art Gallery nel centro di Corti-na, nel corso di nove esposizioni.L’autore fornisce alcuni spunti per comprendere le immagini, senza però togliere il gusto della ricerca e la sorpresa di chi si accinge ad in-traprendere il “viaggio” nel mondo di Zardini. Commenti in italiano e inglese.

Casa editrice: stampato dalla Europrint per Ikonos Art Gallery.

LO SNOWLAND DI STEFANO ZARDINILa neve e i suoi protagonisti visti dal fotografo e artista ampezzano di Roberto Pappacena

un ricamo delicato e pulsante di vita, interpreta in modo del tutto personale l’essenza dello sciare: fenomeno umano e sportivo di agile grazia in cui gli scatti e le di-scese si alternano a pause pensose sopra un intonso tappeto bianco. «La montagna - afferma in modo inequivocabile lo stesso Zardini - si trasforma qui in uno spazio neutro su cui scivolare: un manto nevoso vuoto (Snowland), come se quello e solo quello fosse il suo aspetto e il suo contenuto».

Fermando, insomma, immagini uniche e inconfondibili di sparsa, felice leggerezza, Stefano Zardini ci induce, come sempre, a guar-dare sognando. Perché ha capito e ogni volta ci trasmette una ve-rità da lui stesso egregiamente espressa con le seguenti parole: «Le cose sono quello che sono, e basta. È il nostro sguardo che può cambiare, - una volta - cento volte - infinite volte».

Info mostra:alla Ikonos Art Gallery,via del Mercato, 1orario: 11.00/13.00 - 17.00/20.00 aperta tutti i giorni

Voci di CortinaNumero 81 febbraio 2011 15

Page 16: Voci di Cortina - Febbraio 2011

Sede di:

32043 CORTINA D’AMPEZZO (BL)Corso Italia 80

Tel. 0436 883800Fax 0436 867654

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maggior numero di preferenze, sarebbe diventato vicesindaco e avrebbe potuto avere delle pretese all’interno del gruppo, affiancato dai suoi uomini, che a tutt’oggi rappresentano una parte consistente della maggioranza. Ma Andrea Franceschi, memore di quanto accaduto a Giacomo Giacobbi con la presenza in Giunta di Paolo Franceschi, non vuole Demenego in lista: la forte personalità dell’ex primo cittadino avrebbe offuscato la sua figura. A Demenego viene proposta la presidenza della Gis, ma questi non accetta. «Sono io che deci-do il ruolo che mi verrà affidato se mi volete» è la risposta di Demenego. A quel punto non c’è più alcun margine di accor-do, «Cortina Oltre il 2000» si spacca, e una parte migra verso «Progetto per Cortina». In un primo momento sembra che De-menego non si candidi, ma poi l’altra parte del gruppo decide di correre lo stesso. Secondo Deme-nego, il primo trait d’union con Franceschi è stato Luigi Matti: è lui che ha trascinato gli altri a candidarsi con «Progetto per Cortina», perché «non si poteva più perdere».

IL PRESENTE: LE DIMIS-SIONI E L’ENTRATA IN CONSIGLIO COMUNALE DI MICHELE DIMAI«Mi sono dimesso perché co-munque non mi ripresenterò» confida Demenego. «Ora biso-gna pensare ad una nuova lista, a nuove persone, quindi è giusto che Michele, che si è candidato con me ed era il primo della lista con più voti, si faccia un po’ di esperienza amministrativa in Consiglio comunale e si prepari per il futuro». Largo ai giovani, quindi, anche se, come anticipa-to nella conferenza stampa del

da SiniStra VerSo deStra, in SenSo orario: alice gaSpari, Marina Menardi e gianfranceSco deMenego durante l’interViSta

23 febbraio scorso, l’esperienza del Kaiser non viene buttata. Si vocifera di un incarico come coordinatore del nuovo gruppo che si presenterà alle prossime elezioni, che però Demenego non conferma. «Credo che Cor-tina ora debba riflettere su un nuovo modo di presentarsi, rac-cogliendo le esperienze di molti e soprattutto togliendo le ano-malie, i dissidi che si sono creati. Bisogna riallacciare i rapporti con la vallata, con la Provincia, con la Regione, altrimenti non si migliora l’economia del pae-se. Il gruppo vincente sarà una

miscela tra volti nuovi e persone che hanno già esperienza. Mi auguro che «Cortina Dolomi-ti» ora, assaporata la posizione di minoranza, abbia imparato questo». A conclusione della chiacchierata, chiediamo al ve-terano della politica ampezzana qual è stata, secondo lui, la cosa migliore e la cosa peggiore delle amministrazioni degli anni più recenti. «La migliore è stato il blocco all’edilizia e lo spazio ai recuperi esistenti. La peggiore è non aver colto la legge sulla prima casa (il Piano Casa)». Ma come, da un lato apprezza il bloc-co edilizio, e dall’altro recrimina che non è stato applicato il Piano Casa? Non è incoerente come posizione? «No - replica Deme-nego -. Il blocco edilizio signi- fica niente nuove case. La legge sul Piano Casa, invece, riguarda ampliamenti di case esistenti per residenti, ed è stata rifiutata e basta, senza affrontare la que-stione. Il problema poteva essere discusso tutti assieme, per vedere cosa accettare, e cosa no, quali potessero essere le soluzioni che potevano andare bene a Cortina. Per mancanza di tempo o per ne- gligenza, invece, l’hanno respinta senza nemmeno discuterla».

OIUTO MARE... PER NON DIMENTICARE!

a cura di Sisto Menardi

torrente Boite, aprile 2010

a metà novemBre 2009, il solito allarme inquina-mento idrocarBuri nel Boite.intervengono i vigili del fuoco e sistemano questa Barriera galleggiante nel Boite, vicino all’hotel corona.siccome il gasolio galleggia, la Barriera lo trat-tiene formando una specie di diga in superficie, (che dovreBBe essere continuamente vuotata).siamo in aprile 2010, la Barriera è ancora lì, non galleggia da tempo. oiuto mare!

Voci di CortinaNumero 71 aprile 2010 9

a cura di Patrizia Serra

In tempi di futuro incerto, dove sempre si fa riferimento al sicuro passato remo-to, manca il tempo presente e i cartelli rispolverano il gerundivo latino in veste di novello aggettivo.

16 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011

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COMUNICAZIONE E MERCATI,LA PROMOZIONE CONTINUA

a cura di Cortina Turismo

CORTINA TURISMOvia Marconi 15/B - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) - Tel. +39 0436 866252 - Fax +39 0436 867448 - www.cortina.dolomiti.org

Numerose le attività di supporto ed organizzazione di workshop per i Tour Operator che visitano Cortinanel mese di gennaio, perché interessati alla stagione invernale. Ma Cortina Turismo pensa già anche all’estate

e alla promozione delle attività outdoor con la distribuzione del Catalogo Estate

UFFICIO MERCATI. Il Sudafrica a Cortina.

Nel 2010 l'ufficio mercati aveva sottoposto, in collaborazione con le agenzie italiane Venue Italia DMC e Newtours SpA, una proposta per l'organizzazione di un incentive al tour operator sudafricano Superlative Incentives.L'offerta prevedeva alberghi, impianti di risalita, shopping tour, sport e attività praticabili in Ampezzo. Dopo un primo viaggio d'ispezione nell'estate scorsa, le agenzie hanno deciso di portare a Cortina un gruppo di 170 sudafricanidell'azienda Dimension Data-InternetSolutions.Il soggiorno ha avuto luogo tra il 9 e il 16 gennaio: per gli ospiti sudafricani sono state giornate dedicate allo sci alpino, al fondo,alle slittate al chiaro di luna e alle ceneorganizzate nei ristoranti e rifugi d'alta quota.La scelta - hanno spiegato gli stessi organizza-tori - è ricaduta sulla conca ampezzanapoiché la sua immagine esclusiva e l’offertaricettiva a 5 stelle è stata un'ottima risposta alle loro esigenze. Da sottolineare che l'agenzia Superlative Incentives, dopo l'ottimo risultato di queste prime esperienze inserirà Cortina tra le mete turistiche del proprio catalogo.Si aprono così nuove e interessanti prospetti-ve nel mercato sudafricano.

CORTINA. Catalogo Estate 2011

Disponibile presso gli uffici di CT e già in distribuzione a Cortina, ma soprattutto all’esterno, il nuovo catalogo Estate 2011. Il catalogo sarà presentato ai prossimi appuntamenti: la fiera BIT a Milano dal 17 al 20 feb-braio; la fiera FREE a Monaco dal 23 al 27 febbraio, la fiera ITB a Berlino dal 9 al 12 marzo, la fiera MITT a Mosca dal 16 al 19 marzo e infine il Workshop MTS a Beaver Creak dal 3 al 9 aprile. Ampio spazio è de-dicato alle proposte dell’estate 2011: golf, benessere e promozioni. Non mancano le sezioni dedicate alla natura, alle attività che si possono fare sulle Dolomiti, dall’arrampicata al bike, dalle ferrate alla scoperta dei nuovi percorsi all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti, dagli eventi sportivi alle proposte musicali. E ancora: shopping, artigianato ed enogastronomia. Naturalmente, un’ampia sezione è dedicata alle strutture ricettive, agenzie immobiliari ed agenzie di viaggio. Due le versioni: una interamente in italiano e una bilingue (inglese e tedesco). Il catalogo è uno strumento di promozione utile all’esterno di Cortina: vie-ne utilizzato alle fiere, distribuito presso le sedi Enit, inviato mezzo posta alle agenzie di viaggio, ai tour operators, ai potenziali clienti che vogliono organizzare la propria vacanza a Cortina. Il catalogo è consultabile online sul sito cortina.dolomiti.org

UFFICIO MERCATIGli Stati Uniti a Cortina d’AmpezzoDal 10 al 13 gennaio è stato organizzato dall’ufficio mercati di Cortina Turismo un Educational per il tour operator americano Snow Tour by Guido Papa.10 i partecipanti, tra i quali agenti di viaggio e direttori di Ski Club e Ski Councils.Durante il loro soggiorno hanno visitato i comprensori sciistici ampezzani e di-versi alberghi, da 3 a 5 stelle, per eventuali collaborazioni future. Inoltre, secon-do l’operatore, le attuali richieste da parte del mercato americano per la stagio-ne invernale 2011/12 sono di buon auspicio per la prossima stagione invernale.

Dalla Russia con amoreDopo l’ottimo risultato ottenuto dalla manifestazione organizzata nel di-cembre 2009 per Audi, il tour operator moscovita Master Travel ritorna a Cortina. Il supporto di Cortina Turismo è stato apprezzato a tal punto da portarli a scegliere anche quest’anno per la nostra località come base per un’importante incentivo della compagnia telefonica Megafone. Molti sono stati i soci coinvolti nel programma, dai rifugisti ai ristoranti, per far provare agli ospiti russi una splendida atmosfera cortinese.

Sale & PePe

Voci di CortinaNumero 81 febbraio 2011 17

Page 18: Voci di Cortina - Febbraio 2011

COME AMBROGIO CAZZETTA INSEGNO’ A SCIARE ALL’EX IMPERATRICE SORAJA IN VACANZA A CORTINA Un sergente degli alpini poliglottadi Mario Ferruccio Belli

Ambrogio Cazzetta era nato, nel 1917, a Selva di Cadore dove la ma-

dre s’era rifugiata pochi giorni prima della disfatta di Caporetto. Finita la guerra, e congedato il marito, tutti avevano fatto ri-torno in Ampezzo, nella casa di Pontejèl, comperata alcuni anni prima per farne una bottega ar-tigiana. Primo figlio maschio, dopo le elementari e l’Istituto d’arte, Ambrogio aveva seguito le orme del padre Attilio latto-niere e vetraio. Nel 1935, contro la volontà della madre che non credeva a «quelle moderne dia-volerie» era diventato maestro di sci della famosa scuola di Cortina, la prima ad operare in Italia. Alla fine del 1937 era stato chiamato a fare il soldato a Tai. Ma presto, assieme ad alcuni commilitoni sciatori, Enrico Menardi Malto, Alfonso Lancedelli Poloto, Fran-cesco Dadiè, e altri di Cortina, lo avevano dirottato alla Scuola alpina di Courmayeur. Vi rimase quasi due anni, giusto in tempo per partecipare alla guerra contro la Francia. Finita quella, il suo reggimen-to era stato caricato sulle navi e mandato in Spagna con muli e salmerie. Ma erano vestiti in borghese, perché non si trattava di una vera guerra dichiarata. Ol-tre tutto erano sbarcati a Cadice quasi solo per ammirare le belle ragazze spagnole, come commen-

tava ironico, giacché le operazioni militari erano già concluse. Ma non era ancora tempo di congedo. Rientrato in Italia Cazzetta aveva ripreso a fare l’istruttore di sci in val d’Aosta, sfuggendo così per un soffio alla guerra di Russia. L’otto settembre 1943 lo trovò casualmente in licenza a Cor-tina. Non volendo aderire alla repubblica di Salò, né vestire la divisa dei tedeschi che stavano invadendo l’Italia, riparò a Santa Fosca nella vecchia casa di fami-glia. A metà novembre i tedeschi, informati da qualche spia, lo cat-turarono portandolo assieme ad altri soldati di Selva a Belluno, dove fu lungamente torturato. Ai tedeschi era stato detto che aveva preso contatto con i partigiani

della Brigata Calvi e ne volevano quindi carpire i segreti. Prima di Natale fu trasferito a Cortina, in una casa di via Cantore se-questrata dai tedeschi per farne caserma. Qui venne sottoposto ad un nuovo trattamento, quello riservato agli ufficiali e ai graduati che non avevano aderito al nuovo governo. Ancora sevizie, privazio-ni e tanta fame. In linea d’aria era a forse un centinaio di metri da Pontejèl, dove viveva la famiglia. Qualche volta la sorella Gemma, grazie alla statura minuta che la faceva più giovane dei suoi anni, riusciva a recapitargli cibo. Gli promettevano la libertà, purché collaborasse; ma Ambrogio era coriaceo nel suo giuramento di fedeltà alla patria. Nei mesi seguenti venne tra-sferito assieme ad altri colleghi nel campo di concentramento di Bolzano. Ricordando quella tra-sferta in camion, riferiva che gli era rimasta una fisarmonica che suonò durante tutto il viaggio, rallegrando i compagni di sven-

tura. La consegnò ad un collega pusterese che era stato lasciato andare e che gli aveva promes-so che gliela avrebbe ritornata. Ma Ambrogio non andò più a riprendersela. Le preghiere del fratello Angelo, sacerdote, op-pure la devozione alla Madonna della Difesa, dove la madre an-dava tutti i giorni a pregare, lo salvarono dal trasferimento nei lager di sterminio della Germa-nia. Quando raccontava di questo colpo di fortuna precisava che, forse, erano stati utili anche i bombardamenti americani sulla ferrovia del Brennero! Di certo nei primi giorni di mag-gio 1945, all’improvviso, vennero spalancate le porte del campo. Ambrogio uscì assieme ad altri colleghi, imboccò la strada della val Gardena e camminò senza mai fermarsi, fino a notte. Due giorni più tardi compariva a San-ta Fosca di Selva. Aveva passato sette anni della sua vita o in divi-sa da Alpino o infagottato nella tuta dei prigionieri. Era l’ombra di sé stesso, dimagrito, spettrale. Dubitavano che ce l’avrebbe fatta. Invece bastò l’estate a fare fieno sui pendii di Fertazza. Faceva ironia sulla quotidiana polenta e formaggio confrontandola con i … menu del campo di Bolzano. In autunno era a Cortina nella bottega di lattoniere. Con la neve poteva riprendere le lezioni di sci ai rari clienti di quel primo anno di libertà.Gli piaceva fare il maestro di sci. Aveva predisposizione per le lingue. Ricorda la moglie che, prima del servizio militare, con l’aiuto di una grammatica e un vocabolario, aveva imparato da solo il tedesco per corteggiare

ambrogio caZZetta con L’ex mogLie deLLo scià di persia soraya

18 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011

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una vezzosa cliente germanica!Dopo la guerra fece altrettanto con l’inglese. Questa volta, in-vece, per poter dialogare con al-cuni clienti americani domiciliati all’albergo Europa. Il francese invece l’aveva appreso in Francia durante la guerra. Studiava alla sera sui libri ripetendo le parole di un vocabolarietto portato in tasca. La pronuncia la chiedeva alla gente del posto che, ricorda-va, era molto gentile.Aveva un’indole aperta, l’opposto del fratello Angelo, cappellano degli italiani in Germania, ma con il quale faceva le gite sulle montagne. Tanto quello era ri-servato e silenzioso altrettanto Ambrogio era estroverso. Oggi si direbbe solare. Fin da giova-ne era fumatore di sigarette; nel campo di concentramento dove mancavano, aveva dovuto ripie-

gare nel tabacco da masticare. Era soprattutto un alpino. Gli piacevano le adunate, i canti che portano via la malinconia, il vino rosso, le donne. Bell’uomo, rude aveva battute fulminanti. Dei sette anni di ser-vizio militare - meno un giorno ripeteva, in base a chissà quale calcolo - raccontava soltanto la parte gradevole. I giorni e i mesi dell’orrore nelle prigioni li aveva cancellati. Anche con la moglie Maddalena, sposata nel 1948. Alla fine degli anni Cinquanta gli impegni di lavoro lo spinsero a ritirarsi dalla scuola di sci. Ma un giorno dell’inverno 1962 telefonò Renato Manaigo del Posta. Rispose la moglie Mad-dalena. Renato chiedeva se, in via eccezionale anzi per amicizia, voleva dare alcune lezioni di sci ad una sua cliente. Non disse chi

era; si sincerò soltanto se era in grado di fare le lezioni in fran-cese. Ambrogio prima nicchiò, poi alle insistenze prese gli ac-cordi e il giorno dopo si presen-tò in divisa. Renato lo attendeva nella hall seguito da un valletto che reggeva un paio di sci e le racchette. Dietro loro stava una bellissima signora dai capelli ne-rissimi e la tuta bianca. Fu allora che comprese che avrebbe dovuto insegnare a sciare alla principessa Soraya, moglie ripudiata dello Scià di Persia. Per i trasferimenti faceva arri-vare, senza dirgli la qualità della cliente, il vecchio D’Andrea Po-dar che, quando lo seppe, se ne lamentò: «se me lo dicevi subito sarei venuto con la Mercedes …». Cambiava ogni giorno campetto per disperdere eventuali curiosi. Un giorno offrì una sigaretta Alfa

alla principessa che volle provare. Subito la gettò tossendo mentre agli occhi spuntavano le lacrime. Il segreto ben difeso da tutti fu rivelato casualmente dal Corriere della Sera. Era stato il portiere a dare la sof-fiata al corrispondente. Inutil-mente i giornalisti mandati dal Gazzettino di Venezia cercarono la principessa per un’intervista. Le sue uniche vacanze a Cortina erano appena finite. Ambrogio Cazzetta, artigiano lattoniere e maestro di sci po-liglotta è mancato a Belluno nel 1988. Di Soraya, sua ultima clien-te, non volle mai raccontare nulla più delle poche cose risapute. Ri-peteva solo che era molto bella. Ma fra le sue carte conservava con gelosia le immagini scattate da un fotografo veneziano, ca-sualmente assieme.

La Sezione Ampezzo-Ol-trechiusa dell’Università degli Adulti/Anziani di

Belluno ripropone per il terzo anno l’iniziativa rivolta a tutta la cittadinanza e agli ospiti: le “LEZIONI APERTE”.

Con l’intento di rafforzare il le-game con il territorio e di offrire e condividere momenti di infor-mazione e riflessione, nel corso del secondo quadrimestre alcune lezioni, che in genere sono riser-vate al pubblico degli associati, saranno aperte a tutti i cittadini e a tutti coloro che desidereranno parteciparvi.L’Università ha scelto di condi-videre e aprire a tutti, anche ai non-soci, cinque lezioni del corso intitolato “Società e Istituzioni”, nelle quali vengono trattati temi

che particolarmente rispondono alle caratteristiche, costantemen-te promosse dall’Università, di estrema attualità e di forte inte-resse territoriale.

Il calendario delle “LEZIONI APERTE AA 2010-11” prevede i seguenti incontri:

• Mercoledì 02 febbraio 2011, Cinema Eden, Cortina, ore 16.00 “Società e Istituzio-ni: Speranza in mezzo alla di-sperazione”, relatore Gigetto De Bortoli, Direttore Ceis di Belluno.

• Mercoledì 16 marzo 2011, Ci-nema Eden, Cortina, ore 16.00 “Società e Istituzioni: Energie rinnovabili: opportunità per la montagna”, relatore Giovanni

Piccoli, Presidente del Bim.

• Mercoledì 23 marzo 2011, Cinema Eden, Cortina, ore 16,00 “Società e Istituzioni: Tutti eguali? Percorsi solidali per costruire un mondo più giusto”, relatore PierGiorgio Da Rold, fondatore e coordina-tore dell’Associazione “Insieme Si Può”.

• Mercoledì 30 marzo 2011, Ci-nema Eden, Cortina, ore 16.00 “Società e Istituzioni: Il ruolo dell’Amministratore di Soste-gno”, relatrice Alessia Munaro, del Centro Servizi Volontariato di Belluno.

• Mercoledì 13 aprile 2011, Ci-nema Eden, Cortina, ore 16.00 “Società e Istituzioni: L’Arma dei Carabinieri: organizzazione

Volontariato sociale news«LEZIONI APERTE» ALL’UNIVERSITÀ DEGLI ADULTI/ANZIANIUn’ iniziativa rivolta a tutta la cittadinanza e agli ospiti

e compiti”, relatore Eugenio Fatone, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cortina d’Ampezzo.

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In ricordo di:RENZO ARTURO BIANCONIGiornalista, scrittore, terapista della musica e dell’arte, molto conosciuto a Cortina dove risiedeva, è mancato improvvisamente l’8 gennaio scorso

IL RICORDO DELLACUGINA LAURAa cura di nives Milani

Nato a Genova nel 1938, è mancato improvvisamente nei primi giorni di questo nuovo anno, appena dopo l’Epifania, lontano dalla sua città natale e lontano da Cortina d’Am-

pezzo, dove risiedeva. Nonostante amasse certamente entrambi questi luoghi, però, credo che a lui non importasse veramente dove si trovava. Non era ancorato a luoghi particolari, era cittadino del mondo: ovunque era a casa.

Viaggiava molto, in Italia e all’estero, dove lo portava la sua professione, ma anche un po’ il suo spirito vagabondo. Scendeva da un aereo e risaliva su un treno, avvisando spesso solo all’ultimo momento del suo arrivo. La sua presenza era sempre una gioia, rallegrata dai racconti degli aneddoti dell’ultimo viaggio. Mediati dal suo passato di attore, questi racconti prevedevano sempre l’uso della

lingua o del dialetto del posto di cui narrava; il che non solo faceva “couleur locale”, ma arrivava a farti credere di trovarti proprio là, di parlare con la signora del mercato sudamericano o con il gondoliere di Venezia. Era veramente un artista: dipingeva, con le sue parole, i boschi o le cime di Cortina, la laguna di Venezia, il mare del litorale ligure. Amava molto anche la natura. Degli amici (ed erano tantis-simi, chissà se qualcuno saprà mai quanti) parlava indicandoli con il solo nome di battesimo; nessun cognome, null’altro: per lui bastava. Una persona era solo una persona, qualunque ne fosse l’estrazione sociale, la nazionalità, la razza, lo stato di salute. Ha iniziato la sua professione con la recitazione e la danza, per poi passare a dedicarsi a persone che altri considerano meno fortunati, ma che lui considerava solo persone nella loro interezza, pur con le loro particolarità. Con tutti cercava (e riusciva ad ottenere) un contatto.Pochi, per ragioni di trasferimento e del suo decesso improvviso ol-treché imprevedibile, erano presenti al suo funerale, ma sia gli amici che ho conosciuto, di persona o per telefono, in seguito alla sua morte, lo ricordano con grande affetto. Ognuno ha trovato aggettivi diversi per esprimere ciò che era per lui Renzo, ma mi ha particolarmente colpita il prete che ha officiato il funerale. Lo ha definito un giusto, una persona da cui prendere esempio nel rapporto e nella cura che aveva per gli altri. Sì, lo si potrebbe definire in tanti modi, ma così forse è giusto ricor-darlo… “senza confini”.Mi firmo come lui chiamava tutti, con il solo nome di battesimo.

Laura

IL SUO ANTICONFORMISMOCREATIVO E COSTRUTTIVO NELLA TERAPIA CON I DISABILI

Una persona eclettica come Renzo Bianconi non può certo essere conosciuta attraverso un racconto a trama unica. È dunque con l’intento di voler contribuire a molto altro che

desidero ricordare ciò che Renzo ha saputo dare nell’ambito della riabilitazione e dell’integrazione sociale delle persone disabili. Ho avuto modo di apprezzarne la sensibilità, l’inesauribile desiderio di sperimentare, la capacità di mantenere un pensiero aperto mai conforme alla norma. Sono davvero tante le cose che ha fatto (e non sono certo io a co-noscerle tutte) da rendere improbabile elencare tutte le persone in difficoltà cui si è dedicato, tutti i luoghi dove ha portato il suo prezioso contributo, tutte le persone che ha formato. Ciò che posso dire è che cosa ha lasciato in eredità a me e a molti miei colleghi: la consapevolezza che l’aiuto alle persone disabili richieda certamente una particolare sensibilità che va coltivata e custodita al riparo da derive fataliste, ma che soprattutto necessiti di uno sguardo aperto a un’estetica della vita che comprenda tutti gli accidenti dell’umano, uno sguardo il più possibile distante da una visione, sempre troppo diffusa, che vorrebbe confinare la realtà in una inconsistente e ottusa geometrica perfezione dei fenomeni, dove il pensiero comune domina gli eventi e chiude tutti gli interrogativi in risposte certe.La continua ricerca che Renzo ha svolto in tanti anni di attività ci ha regalato l’ipotesi di un metodo di approccio alle cose caratteriz-zato da una “mente ospitante” tesa ad accogliere il nuovo come il vecchio, l’originale come il banale, utilizzando l’arte come veicolo di conoscenza e di crescita, che fosse musica o danza, letteratura o pittura, o quant’altro si presentasse come possibilità di espressione dell’umano dolore come dell’umano piacere.Quel suo modo di diffidare del pensiero conforme alla norma e di vivere con un piede nella quotidianità e un piede sul palcoscenico, mantenendo sempre il senso della teatralità nelle vicende complicate come in quelle più ordinarie che la vita propone, lo ha esposto alla difficoltà di farsi comprendere spesso proprio dagli addetti ai lavori, più preoccupati di confermare i propri stereotipi che di accogliere la realtà che li circonda.Il lavoro di sperimentazione e divulgazione che Renzo ha svolto nell’ambito delle arti terapie è un prezioso contributo per chi si oc-cupa di disabilità proprio perché apre interrogativi e non converge nelle gelide stanze della banalità, ma...transeat...come diceva spesso Renzo quando la situazione richiedeva di prendere un bel respiro e passare oltre.

Lorenzo Zardini

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Il 25 gennaio 2010 il Vescovo di Belluno e Feltre Giuseppe Andrich aveva inoltrato alla

Congregazione per il culto divi-no e la disciplina dei sacramenti istanza di riconoscimento della chiesa parrocchiale dei santi Fi-lippo e Giacomo quale Basilica minore.Il 7 gennaio scorso è giunto il de-creto della Congregazione a firma del cardinale Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione, che concede «il titolo di Basilica minore con tutti i diritti e con tutte le concessioni stabilite dal diritto canonico».Per capire quali siano i diritti e le concessioni si deve fare riferi-mento al decreto Domus ecclesiae (De titulo Basilicae Minoris, 9 novembre 1989), in cui è definita tutta la normativa riguardante le basiliche minori. Per ottenere il titolo è condizione che la chiesa sia nell’ambito della diocesi centro di vita religiosa e pastorale; l’edificio deve essere convenientemente grande, con presbiterio ampio e l’arredamento secondo le esigenze della liturgia restaurata in modo da fare cele-brazioni degne ed esemplari; la chiesa deve godere di una certa celebrità in tutta la diocesi e deve avere un numero appropriato di presbiteri dediti alla cura litur-gico-pastorale (eucaristia, con-fessione).Gli impegni e doveri della basi-lica in ambito liturgico-pastorale sono quelli innanzi tutto di pro-muovere la formazione liturgica dei fedeli (es. gruppi liturgici, corsi di istruzione, cicli di con-ferenze, scuola di teologia e altre iniziative di questo genere) e la partecipazione attiva dei fede-li nelle celebrazioni. Inoltre si coltivino degnamente le forme

approvate di pietà popolare.Le celebrazioni dell’anno litur-gico vanno preparate e svolte con grande cura, in particolare durante l’Avvento, il tempo di Natale, la Quaresima e il tempo di Pasqua.Per sottolineare l’unità con la cat-tedra romana di Pietro vi si ce-lebrano ogni anno con singolare attenzione: la festa della cattedra di San Pietro (22 febbraio), la so-lennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno), l’anniversario di elezione del Pontefice (Bene-detto XVI il 19 aprile).Vi sono poi delle concessioni an-nesse al titolo di basilica minore.Il particolare festeggiamento del giorno in cui viene annunciata, pubblicamente la concessione del titolo.Nei giorni indicati, i fedeli posso-no ottenere l’indulgenza plenaria: anniversario della dedicazione della basilica; giorno della ce-

lebrazione liturgica del titolare; solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, anniversario della con-cessione del titolo di basilica, una volta all’anno nel giorno stabilito

LA PARROCCHIALE è BASILICARiconoscimento della particolare importanza storica, artistica e religiosa. Il 3 maggio, festa dei patroni Filippo e Giacomo, la proclamazione ufficiale di Alessandra Menardi

PER SAPERNE DI PIÚ

Il termine basilica deriva da aulè basilikè, letteralmente la sala regia dei palazzi ellenistici (basileus è il nome greco del re).In Roma antica la basilica è un edificio civile, destinato a luogo di riunione, centro di affari e amministrazione della giustizia (da cui la parola basilica forense).Nella Chiesa cristiana diviene il luogo destinato al culto, così denominato per diretta derivazione architettonica dalla basilica romana. La più antica basilica d’Occidente è San Giovanni in Laterano a Roma, per questo arciba-silica. Furono costruite poi San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura. Sono queste le basiliche maggiori romane o patriarcali: tutte caratte-rizzate da una porta santa e da un altare papale. Vi sono poi basiliche maggiori ad Assisi, Pompei e Padova. Nove in tutto il mondo. Tutte le altre sono basiliche minori.

dall’Ordinario del luogo e una volta all’anno nel giorno, libera-mente scelto, da ogni fedele.Sul timbro della basilica, sulla suppellettile e sugli stendardi può usare apposto il simbolo pontifi-cio (l’emblema con le chiavi in-crociate), che ribadisce anche vi-sivamente il legame tra la basilica e il Successore di Pietro.Chi presiede la basilica può usare la mozzetta di colore nero, con orli e occhielli e bottoni di colore rosso: si tratta di una mantelli-na con piccolo cappuccio chiusa da una bottoniera, rossa è quella portata dai papi e dai cardinali, violetta quella dei vescovi.Il 3 maggio, festa dei patroni Fi-lippo e Giacomo, la comunità vivrà la proclamazione ufficiale insieme al cardinale Giovanni Battista Re. Sarà la terza basilica nella diocesi di Belluno Feltre dopo la Cattedrale di Belluno (chiesa di Albino Lucani) e il santuario dei SS. Vittore e Co-rona presso Feltre.

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CAMBIO ALLA PRESIDENZA DEL CORO CORTINA

Il Coro Cortina ha un nuovo Presidente: Mauro Alverà Desan, 47 anni, di Corti-na d'Ampezzo, attivo nel coro dal 1978.Il neo Presidente - attuale direttore della filiale di San Vito di Cadore della Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d'Am-pezzo - è noto anche per la sua intensa attività sportiva che lo vede impegnato da 6 anni come arbitro di hockey, nonché parte dell'Associazione Cronometristi di Cortina di cui in passato è stato anche Presidente.Alverà ha raccolto il prezioso testimo-ne da Diego Gaspari Bandion, che nei

suoi tre anni alla presidenza della formazione ampezzana ha sa- puto dare ulteriore visibilità al sodalizio, realizzare una lunga serie di eventi che hanno visto il coro proporsi in Italia e all'estero, e avviare, tra le altre cose, l'apprezzata rassegna corale estiva Cortina In- Canta.Il nuovo Presidente sarà coadiuvato dal nuovo direttivo eletto il 14 gennaio così composto: Renzo Rebeschini (vicepresidente), Mauri-zio Dadié (segretario), Diego Gaspari, Leo Tillmann, Mauro Pieli.

RACCOLTA MATERIALEPER I FESTEGGIAMENTI

DEI 600 ANNI DELLACHIESA DELLA DIFESA

Nell’anno 2012 ci saranno a Cortina d’Ampezzo i festeggiamenti per i 600 anni del culto della Madonna della Difesa, a seguito del leggendario intervento miracoloso della Madonna a favore degli Ampezzani contro le truppe imperiali di Sigismondo a Cimaban-che nel 1412. Gli eventi saranno organizzati dalla Parrocchia di Cortina e dai Frati Minori del Santuario Beata Vergine Madonna della Difesa.Fra le numerose iniziative che si susseguiranno da quest’anno all’an-no prossimo, si inserisce anche l’ULd’A che sta preparando una ricca pubblicazione sulla storia della Chiesa della Difesa. Il lavoro è curato dal prof. Giacomel per la parte storico-artistica-letteraria e da Stefano Zardini per la parte fotografica.Per rendere la parte devozionale del lavoro la più ricca possibile, si cerca qualsiasi tipo di oggetti che ricordino la devozione alla Madonna della Difesa per poterla fotografare e inserire nel libro.Si prega quindi chiunque avesse in casa statue, quadri, immagini di qualsiasi tipo, medaglie ecc. raffiguranti la Madonna della Difesa di mettersi in contatto con il fotografo Stefano Zardini al numero telefonico 0436 2930. Il materiale verrà fotografato e restituito nell’arco della giornata. Se qualcuno invece fosse in possesso di preghiere o scritti inerenti la Madonna della Difesa può mettersi in contatto con il prof. Paolo Giacomel o con l’ULd’A al numero 0436 868615. Il materiale verrà fotocopiato e restituito.Si ringraziano sin d’ora tutti quelli che vorranno mettere a dispo-sizione il materiale in proprio possesso per l’arricchimento della pubblicazione.

CINEFORUMA SAN VITO DI CADORE

PRIMAVERA 2011 Venerdì 18 marzo riparte il Cineforum a San Vito di Cadore, sem-pre organizzato dall’associazione culturale SanVito Blues&Soul.Con questa edizione primaverile, il Cineforum sanvitese giunge alla decima edizione (la prima risale all’autunno 2006), diventan-do così un appuntamento culturale fisso del fuori stagione per gli appassionati che si ritrovano a San Vito un po’ da tutta la vallata, da Cortina a Pieve.Pur rimanendo fedele alla formula di successo oramai collaudata, questo decimo ciclo porterà alcune novità: ci saranno tre argomenti, ognuno dei quali verrà trattato con 3 film; il decimo film conclusivo sarà di carattere musicale.I tre argomenti trattati sono: “La valigia piena di sogni“ dedicato all’emigrazione/integrazione; “Genitori e figli . . .a tutte le età”, sui rapporti tra genitori e figli e “I grandi maestri” dedicato a quei registi che hanno fatto la storia del cinema.Sarà reintrodotto il CineTeatro, opere teatrali guardate come film; in programma “L’Orda: quando gli albanesi eravamo noi” di Gian Antonio Stella e “La Macchina del Capo” di Marco Paolini.Novità importante è il primo CineforumGiovani, coordinato con il liceo classico di San Vito e gestito insieme al GruppoGiovani SanVito Blues&Soul, su tematiche giovanili. Riservato ai ragazzi degli ultimi anni del classico è aperto alle stesse classi di tutte le scuole superiori del territorio.La sede di tutte le proiezioni, sarà come di consueto, grazie alla di-sponibilità del Comune di San Vito, la Sala Polifunzionale. Appena pronto, il programma completo sarà disponibile sul sitowww.sanvitobluesandsoul.it

A CORTINA LA SEDEOPERATIVA DELLA

FONDAZIONE UNESCOÈ ufficiale. Per i prossimi tre anni Cortina ospiterà nel Co-mune Vecchio gli uffici della sede operativa della Fondazione Unesco.In provincia di Belluno è pre-valso il buon senso, dopo mesi passati in dispute fra sindaci, assessori e politici di ogni parte

(vedi Voci di Cortina, novembre 2010, per l ’approfondimento).A Cortina - emblema della montagna dolomitica e di un’autentica cultura radicata nel territorio alpino - viene riconosciuto un ruolo centrale per l’avvio dell’esperienza Unesco. La sede legale e fiscale rimarrà in via definitiva presso Palazzo Pi-loni a Belluno. I servizi operativi resteranno invece a Cortina per un tempo limitato e con risorse modeste; ma è proprio il periodo iniziale quello determinante per la maturazione del progetto Unesco.L’attribuzione della Sede è soprattutto una vittoria politica, frutto della convergenza verso l’obiettivo di forze locali trasversali, a co-minciare dal presidente della Provincia Ghezze e passando senza dubbio per l’amministrazione Franceschi.

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LETTERE, OPINIONI E COMMENTI

Per contattare la redazione di Voci di Cortina potete scrivere a:

Voci di cortinaVia chiaVe, 116

32043 cortina d’ampezzo

oppure inviare un e-mail a:[email protected]

tel. 349 4912556

Non esitate: gli interventi dei lettori sono un arricchimento per le “Voci di Cortina”

MODIFICATO IL CODICE DELLA STRADA

Nelle ultime modifiche al Codi-ce della Strada, mi pare di in-travedere anche un cambio di approccio sulla questione della guida sulla neve o sul ghiaccio. Finora la tendenza in Italia era quella di accordare una specie di diritto agli automobilisti di avere le strade perfettamente agibili anche in inverno, tanto da non lasciare scampo ai proprietari o gestori delle strade pubbliche. Con aggravi, responsabilità e conseguenze notevoli.Ora la legge 120 del 2010 ha modificato il codice della stra-da, obbligando gli automobilisti a collaborare e non più solo a pretendere. Infatti è stato intro-dotto l’obbigo di dotare i veicoli con gomme da neve (quelle col

MIGLIORIAMOL’IMMAGINE DI CORTINA

Colgo volentieri l’invito di Voci di Cortina ad intervenire con rilievi e suggerimenti volti a migliora-re l’immagine di questa località veramente unica.1° Percorrendo la passeggiata ex ferrovia da Zuel verso il centro ho notato una quantità impres-sionante di escrementi di cane risaltare sul bianco della neve che fiancheggia la stradina: non sarebbe opportuno installare di-stributori di sacchetti e cestini per i rifiuti, oltre che prevedere (con cartelli informativi) multe salate per i maleducati?2° Alla fermata degli autobus di via Franchetti la sede stradale è rivestita da uno spesso strato di ghiaccio largo oltre un metro. La sua rimozione è sicuramente compito del Comune!

3° Di chi è invece compito ripulire o controllare la manutenzione dell’accesso alla passeggiata ex ferrovia accanto all’hotel Cor-nelio, pericolosa per lo strato di ghiaccio che la ricopre?4° Sono stati dimessi degli im-pianti (skilift di Lacedel e seggio-via di Mietres) ed altri non erano in funzione prima di Natale (seg-giovia Olimpia di Pocol). Alcune piste secondarie non sempre vengono battute e tenute aperte. Così facendo si concentrano gli sciatori in alcuni posti che risulta-no sovraffollati. Peccato per que-sta riduzione dell’offerta oltretutto a fronte del continuo aumento del prezzo dello skipass!Cordiali saluti

Anna Mantoan

marchio M+S oppure MS o M-S o M&S) oppure di avere di scor-ta le catene da neve, per poter circolare in “una concreta situa-zione di criticità connessa a neve o ghiaccio, ovvero quando tale situazione è solo astrattamente prevedibile”.Chi abita in montagna sa be-nissimo che se nevica sul serio, con apporti talvolta di 1 cm. di neve al minuto, è assolutamente impossibile mantenere le strade sgombre. Evidentemente quanto accaduto in tutta Italia negli in-verni scorsi, ha mosso il legisla-tore a prevedere che gli organi di polizia possano fare controlli preventivi e sanzionare chi cir-cola su determinate strade con il veicolo non opportunamente attezzato.

Sisto Diornista

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IL COMUNE E LE SPONSORIZZAZIONI

Ho letto in questi giorni sui quo-tidiani l'ennesima querelle del sindaco di Cortina Andrea Fran-ceschi nei confronti del commen-dator Santino Galbiati, gestore dell'Hotel Savoia. Una diatriba riguardante l'espo-sizione del marchio Maserati e di alcune auto all'interno degli spazi dell'albergo, contrastata dal Sin-daco, in quanto il Comune ha stipulato un importante contrato di sponsorizzazione con l'Audi. Il disappunto di Franceschi è stato espletato attraverso comu-nicati alla stampa dai toni non

sempre garbati, che non hanno risparmiato nemmeno il consu-lente turistico dell'Hotel Savoia, Francesco Comotti. Girando per Cortina, tuttavia, ho notato che altri esercizi espongo-no marchi automobilistici diver-si: un noto locale, ad esempio, espone bandiere della Jaguar e della Land Rover. Che fare? Inti-midire a questo locale di togliere le bandiere? Se continuiamo di questo passo, arriveremo al punto di non po-ter sventolare la bandiera della Juve perché il Sindaco tifa per la Fiorentina!

Lettera firmata

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13-gen Via libera all’ampliamento del convitto. La Giunta ha approvato il progetto per ampliare la struttura che si trova al piano terra della scuola media Rinaldo Zardini. L’obiettivo è offrire più posti letto agli studenti che arrivano a Cortina da lontano.  

15-gen Messi in vendita altri 23 posti auto del futuro parcheggio interrato in largo Poste. Nella passata asta sono stati venduti 47 posti auto.  L’obiettivo di questa seconda vendita è quello di incassare il resto del denaro necessario (3 milioni per arrivare ai 10 totali) per realizzare poi l’opera.  

18-gen Arrivano le atlete che da venerdì a domenica si sfideranno per le gare di Coppa del Mondo di Sci Femminile sull’Olympia.  Per l’occasione, la Se.Am. ha predisposto un servizio-navetta gratuito per il trasporto degli spettatori per tutte e tre le giornate di gara.

19-gen La Comunità montana unica trova l’appoggio del Sindaco di Cortina:  «Ho letto con piacere», dice Franceschi, «le affermazioni serie e responsabili sull’unione delle tre Cm del Cadore fatte dal sindaco di Lozzo, Mario Manfreda, e dal vice presidente del consiglio regionale, Matteo Toscani. Condivido il fatto che la pesante situazione economica degli enti pubblici ci imponga una scelta lungimirante che abbia come obiettivo quello di risparmiare sui costi e di mantenere i servizi ai cittadini».   20-gen La chiesa parrocchiale dei santi Filippo e Giacomo è basilica minore. La no-tizia è stata comunicata dal vescovo Giuseppe Andrich, durante le celebrazioni per la solennità della Madonna della difesa.

23 gen Presentato ufficialmente il team operativo per la candidatura di Cortina ad ospitare i Mondiali di sci alpino del 2017. «Sono tutti ragazzi di Cortina», ha detto Il sindaco Andrea Franceschi, presidente del comitato, «che credono nella possibilità di ottenere l’evento e che stanno lavorando alacremente per portare a casa un grande risultato».   25-gen «È andato tutto bene». Soddisfatto Enrico Valle, presidente dell’Associazione permanente Coppa del Mondo. «È innegabile la nostra soddisfazione», continua, «dato che atlete, tecnici e membri della Federazione internazionale dello sci ci hanno fatto tutti i complimenti. La pista è stata ancora una volta all’altezza del nome di Cortina, grazie a chi l’ha preparata».  

28-dic L’elisuperficie ha ottenuto l’autorizzazione allo svolgimento del servizio di eliambulanza per tutte le 24 ore della giornata, superando il sistema precedente che comportava, in caso di necessità, il trasferimento del paziente all’elisuperficie di Fiames.  

30-dic I 51 Comuni dell’Usl n. 1 si impegnano a sostenere con fondi propri i servizi che sarebbero destinati ad essere tagliati, se viene confermato il taglio nel bilancio regionale. La decisione è stata presa per fare fronte al paventato azzeramento del fondo indistinto che alimenta servizi nel campo della disabilità, minori, adolescenza e infanzia.

31-dic Si sta completando il trasloco degli uffici comunali all’interno del municipio nuovo. Si tratta di un passaggio fondamentale che segue la chiusura dei lavori dei quattro stralci funzionali che sono stati finalmente completati.

3-gen Il Bob club Cortina festeggia Michele Menardi e Luca Pagin, tornati vittoriosi dai campionati italiani di bob a due, disputati sulla pista olimpica di Cesana Pariol. Un successo importante, anche perché la rasse-gna è stata organizzata proprio dalla squadra capitanata dal presidente Gianfranco Rezzadore.

4-gen Inaugurato il nuovo snowpark sulla pista San Zan, a Socrepes, dedi-cato agli snowbordisti e ai freestyler. Il progetto avrà una durata triennale.

5-gen Il Comune consegna borse di studio ai ragazzi meritevoli per un totale di 25 mila euro. Gli altri seimila messi a bilancio verranno investiti nelle scuole del territorio.Il Consiglio di amministrazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Cor-tina ha erogato 170mila euro per le associazioni e gli enti operanti nelle comunità in cui la Cassa ha competenza, che perseguono la promozione sociale e culturale del territorio.Il dirigente del commissariato, Giuseppe Solimene, ha salutato uffi-cialmente Cortina, per prendere la guida del commissariato del centro di Firenze. Prenderà il suo posto il vice questore di Belluno Angela Pierobon.  

6-gen All’unanimità il Consiglio comunale ha deliberato di mantenere le due municipalizzate Gestione Impianti Sportivi e Servizi Ampezzo, in quanto erogano servizi pubblici locali. «Bisogna essere consapevoli che per il 31 dicembre 2011», ha però ricordato il consigliere Gianpietro Ghedina, «le attuali leggi non permetteranno alle due società di sopravvivere. Per quella data, il Comune dovrà scegliere cosa fare».

7-gen L’Amministrazione ha pubblicato il bando inerente lo spazzamento stradale, aperto alle cooperative sociali. «Abbiamo deciso di scomporre il servizio in tre bandi distinti », spiega l’assessore all’Ambiente, Enrico Pompa-nin. «L’obiettivo è quello di migliorare sensibilmente la percentuale di raccolta differenziata e di incrementare la pulizia e il decoro del paese».  

8-gen Ottimo il bilancio ampezzano della tappa del Tour de Ski. La gara di fondo partita da Cortina ha visto in centro centinaia di appassionati. Un gran lavoro organizzativo che in una lettera congiunta il sindaco Andrea Franceschi e l’assessore allo Sport e al Turismo Herbet Huber hanno voluto sottolineare ringraziando chi ha permesso che tutto andasse per il meglio.

9-gen L’Unione dei Ladini d’Ampezzo e la Schützenkompanie Sizar An-pezo Hayden promuovono la raccolta firme per la richiesta della doppia cittadinanza italo-austriaca. La sottoscrizione è riservata ai residenti nei tre comuni ex-tirolesi di Cortina, Livinallongo e Colle Santa Lucia (vedi articolo all’interno)Per la candidatura di Cortina a ospitare i Mondiali di sci alpino del 2017 la Giunta verserà al comitato promotore i primi 27.500 euro.  Il sin-daco Andrea Franceschi, presidente del Comitato promotore, ha dichiarato che «il Comune farà la sua parte economica».

10-gen È positivo il bilancio delle vacanze di Natale. I dati registrati dal Dolomiti Superski vedono un aumento del 3% degli incassi per gli skipass venduti. Cambia però la modalità della vacanza. Si predilige quella corta, 3 massimo 4 giorni al posto della settimana intera. 12-gen Lo Spazio Giovani presenta un nuovo progetto: per avvicinare i ragazzi alle attività dei Sestieri organizza il torneo di play station diviso in squadre a seconda del rione di provenienza. A Salieto, per attendere l’autobus urbano, c’è una nuova tettoia in legno, con una panca. «È la prima di una lunga serie», spiega l’amministra-tore unico Se.Am. Marco Siorpaes. «Infatti la nostra idea è quella di dotare le zone mancanti di strutture simili ». Il progetto “Montagna Amica” arriva a Cortina. Grazie alla collabo-razione tra le guide alpine, la sezione del Cnsas e il Cai, viene organizzata una giornata dedicata alla prevenzione e all’istruzione all’uso dello strumento Arva.

a cura di Morena Arnoldo

chiuso in redazione il 03.02.2011

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COrTiNA, SEdE OPErATiVA UNESCOPEr i PrOSSiMi TrE ANNi

21-gen In questi giorni il Comune di Cortina ha liberato le sette stanze del municipio vecchio che saranno date alla Fondazione Unesco. Cortina è stata scelta, infatti, come sede operativa per i prossimi tre anni. La sede legale e fiscale rimarrà invece Palazzo Piloni a Belluno. Nel corso del con-siglio di amministrazione della Fondazione Unesco sono stati approvati i regolamenti relativi all’assunzione del personale, all’acquisto di beni e ser-vizi e all’affidamento di incarichi esterni.  Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle cinque Province che fanno parte della Fondazione e del segretario generale Giovanni Campeol. Verrà emanato un bando per le due assunzioni che saranno fatte, una in area tecnica e una in area amministrativa. 

24 Voci di Cortina Numero 81 febbraio 2011