Voci di Cortina - Dicembre 2004

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4 5 7 8 10 Parco giochi allo Stadio del Ghiaccio Reportage: alla scoperta del parco Giochi Periodico di vita cittadina, cultura e attualità Anno I numero 7 dicembre 2004 Dimai spiega i recenti lavori al Cimitero L’intervista a ... ... Enrico Ghezze Direttive CEE per proteggere l’ambiente AMARCORD L’augurio di rivivere ogni giorno l’incanto di Cortina I l 3 dicembre 1964, a bor- do di un autobus (il trenino azzurro lo aveva- no soppresso da sei mesi) pro- veniente da Venezia, sono ar- rivato qui a Cortina. Con una valigia e gli sci in spal- la mi sono presentato alla di- rezione dell’Albergo Alaska e con mia sorpresa scoprii che l’albergo era al completo: in quei giorni, la Ford stava rea- lizzando uno spot televisivo per promuovere la “CORTI- NA”. La scelta era insolita, in- fatti la macchina scendeva sul- la pista da bob ma guidata dal grande Jim Clark. Ero arrivato a Cortina assolu- tamente per caso in quanto avendo lavorato durante la sta- gione estiva al Bauer Gruenwald di Venezia, l’allo- ra portiere di notte aveva ac- cettato di trasferirsi quassù e mi chiese di seguirlo. In verità la mia intenzione era quella di fare solo la stagione invernale. Tanto è vero che cercai, senza successo, di andare a lavorare a Ginevra per migliorare la co- noscenza del francese. In pre- cedenza avevo lavorato nel 1962 in un albergo di Weston Super Mare in Inghilterra e l’estate successiva nel castello (Hubertushof) dei Fuersten- berg a Strobl am Wolfgansee, per affinare il tedesco. Svanita la Svizzera rimasi a Cortina anche per l’estate 1965 … e sono ancora qua. Questo quindi è il mio 41° anno qui e con l’augurio di passar- ne ancora tanti assieme a voi, Vi auguro un Buon Natale ed un felicissimo 2005. Il direttore Gianni Milani ESSERE GIOVANI, QUI Inchiostro spiritoso CONTINUA A PAG. 2 PRG IN CONSIGLIO COMUNALE VARIAZIONI SUL TEMA di Carla Pompanin L a seduta dell’11 novem- bre è stata quasi intera- mente dedicata alle problematiche connesse al Piano Regolatore ed alle sue applicazioni concrete sul ter- ritorio. Soltanto due gli argo- menti estranei: in apertura la discussione sulla tradizione del Juspatronato, con riferi- mento alla nomina del nuovo Parroco-Decano e in conclu- sione, a sala quasi deserta, l’or- dine del giorno a sostegno del- la sanità in Cadore. CONTINUA A PAG.2 di Ennio Rossignoli F u il Sessantotto – ricor- date? – a fare dei giova- ni, al di là della loro ana- grafe, un modulo ideologico, una ben circoscritta categoria culturale: si trattò, allora, del loro ingresso dirompente sul- la scena di un mondo rimasto fermo in antiche e antiquate consuetudini, un turbine che travolse le impalcature ormai scricchiolanti della società e del suo sistema di pensiero. Sconvolti così i tradizionali rapporti di generazione, i “giovani” vennero raccolti sotto un significato unifican- te, sacrificando il concreto della individualità all’astratta omologazione di un’apparte- nenza: diventarono gli “anta- gonisti”, armati di una nuova autocoscienza forte e risenti- ta, protagonisti di una rivolu- zione destinata – come tutte le rivoluzioni a implodere nella rovina dei suoi eccessi, degli errori e delle utopie di facciata, ma anche a lasciare dietro di sé le salutari macerie di un passato da liquidare. Cosa è rimasto di quel som- movimento delle idee e dei comportamenti? Ritrovato il senso e il valore dell’identità, di una fisionomia appartenu- ta, oggi quei giovani sono alle prese con le circostanze di un momento storico tormentato, con le incerte prospettive di un futuro che non è più una pro- messa, ma una minaccia: e però lo fanno da posizioni di una diversa consapevolezza, con una maturità anticipata di valutazioni e di scelte, con una diversa capacità di auto- nomia rispetto ai condiziona- menti esterni, familiari e socia- li. Tutto questo trascina peral- tro con sé quella che gli psico- logi chiamano “sofferenza problematica”, ossia il disagio profondo di fronte a una re- altà che si propone sempre e invariabilmente come proble- ma. Ma allora oggi è più faci- le o più difficile essere giova- ni? Dai tempi remoti in cui Paul Nizan notoriamente si rifiutava di riconoscere che i vent’anni siano la più bella età della vita, molta acqua è passata sotto i ponti della condizione giova- nile, e ora l’assun- zione di un ruolo sociale altrimenti rilevante ne ha fatto un presup- posto di responsa- bilità, che la pre- carietà del pre- sente non permet- te di eludere con colpevole spen- Direttore Responsabile: Gianni Milani Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004 Stampa: Tipografia Printhouse snc Euro 1,00

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Anno I numero 7 dicembre 2004

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Parco giochiallo Stadio del Ghiaccio

Reportage: alla scopertadel parco Giochi

Periodico di vita cittadina, cultura e attualità Anno I numero 7 dicembre 2004

Dimai spiega i recentilavori al Cimitero

L’intervista a ...... Enrico Ghezze

Direttive CEE perproteggere l’ambiente

A M A R C O R DL’augurio di r ivivere ogni giornol ’ incanto di Cort ina

Il 3 dicembre 1964, a bor-do di un autobus (iltrenino azzurro lo aveva-

no soppresso da sei mesi) pro-veniente da Venezia, sono ar-rivato qui a Cortina.Con una valigia e gli sci in spal-la mi sono presentato alla di-rezione dell’Albergo Alaska econ mia sorpresa scoprii chel’albergo era al completo: inquei giorni, la Ford stava rea-lizzando uno spot televisivoper promuovere la “CORTI-NA”. La scelta era insolita, in-fatti la macchina scendeva sul-la pista da bob ma guidata dalgrande Jim Clark.Ero arrivato a Cortina assolu-tamente per caso in quantoavendo lavorato durante la sta-gione estiva al BauerGruenwald di Venezia, l’allo-ra portiere di notte aveva ac-

cettato di trasferirsi quassù emi chiese di seguirlo. In veritàla mia intenzione era quella difare solo la stagione invernale.Tanto è vero che cercai, senzasuccesso, di andare a lavorarea Ginevra per migliorare la co-noscenza del francese. In pre-cedenza avevo lavorato nel1962 in un albergo di WestonSuper Mare in Inghilterra el’estate successiva nel castello(Hubertushof) dei Fuersten-berg a Strobl am Wolfgansee,per affinare il tedesco.Svanita la Svizzera rimasi aCortina anche per l’estate 1965… e sono ancora qua.Questo quindi è il mio 41° annoqui e con l’augurio di passar-ne ancora tanti assieme a voi,Vi auguro un Buon Natale edun felicissimo 2005.

Il direttore Gianni Milani

E S S E R E G I O V A N I , Q U I

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oso

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PRG IN CONSIGLIO COMUNALE

VARIAZIONI SUL TEMA

di Carla Pompanin

La seduta dell’11 novem-bre è stata quasi intera-mente dedicata alle

problematiche connesse alPiano Regolatore ed alle sueapplicazioni concrete sul ter-ritorio. Soltanto due gli argo-

menti estranei: in apertura ladiscussione sulla tradizionedel Juspatronato, con riferi-mento alla nomina del nuovoParroco-Decano e in conclu-sione, a sala quasi deserta, l’or-dine del giorno a sostegno del-la sanità in Cadore.

CONTINUA A PAG.2

di Ennio Rossignoli

Fu il Sessantotto – ricor-date? – a fare dei giova-ni, al di là della loro ana-

grafe, un modulo ideologico,una ben circoscritta categoriaculturale: si trattò, allora, delloro ingresso dirompente sul-la scena di un mondo rimastofermo in antiche e antiquateconsuetudini, un turbine chetravolse le impalcature ormaiscricchiolanti della società edel suo sistema di pensiero.Sconvolti così i tradizionalirapporti di generazione, i“giovani” vennero raccoltisotto un significato unifican-te, sacrificando il concretodella individualità all’astrattaomologazione di un’apparte-nenza: diventarono gli “anta-gonisti”, armati di una nuovaautocoscienza forte e risenti-ta, protagonisti di una rivolu-zione destinata – come tuttele rivoluzioni – a imploderenella rovina dei suoi eccessi,degli errori e delle utopie difacciata, ma anche a lasciaredietro di sé le salutari macerie

di un passato da liquidare.Cosa è rimasto di quel som-movimento delle idee e deicomportamenti? Ritrovato ilsenso e il valore dell’identità,di una fisionomia appartenu-ta, oggi quei giovani sono alleprese con le circostanze di unmomento storico tormentato,con le incerte prospettive di unfuturo che non è più una pro-messa, ma una minaccia: eperò lo fanno da posizioni diuna diversa consapevolezza,con una maturità anticipatadi valutazioni e di scelte, conuna diversa capacità di auto-nomia rispetto ai condiziona-menti esterni, familiari e socia-li. Tutto questo trascina peral-tro con sé quella che gli psico-logi chiamano “sofferenzaproblematica”, ossia il disagioprofondo di fronte a una re-altà che si propone sempre einvariabilmente come proble-ma. Ma allora oggi è più faci-le o più difficile essere giova-ni? Dai tempi remoti in cuiPaul Nizan notoriamente sirifiutava di riconoscere che ivent’anni siano la più bella età

della vita, moltaacqua è passatasotto i ponti dellacondizione giova-nile, e ora l’assun-zione di un ruolosociale altrimentirilevante ne hafatto un presup-posto di responsa-bilità, che la pre-carietà del pre-sente non permet-te di elude re concolpevole spen-

Direttore Responsabile: Gianni MilaniProprietà: Associazione Comitato Civico Cortina

Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipografia Printhouse snc

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2 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

GRASSELLI

ESSERE GIOVANI, QUI

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sieratezza. Un impegno di se-rietà a cui i giovani sono chia-mati, ma anche un obbligo diattenzione che la società devededicare alla elaborazione de-gli strumenti necessari al pro-prio sviluppo, dei quali essisono proprio i principali inter-preti. Nessuno sfugge a talelegge sociale, dovunque si tro-vi, nei calderoni urbani come

nelle più appartate comunitàdella montagna. Come la no-stra, ma qui essere giovanivuol dire anche trovarsi difronte a una situazione com-promessa dal rarefarsi delleopportunità di lavoro: a unadiversa sanità di vita, forte-mente stretta dai legami distoria e di natura, fedele aiprincipi di un’etica trasmes-sa lungo le generazioni e in

buona parte r i -sparmiata dallec o n t a m i n a z i o n idel la peggioremodernità, fa ri-scontro infatt i larestrizione dellepossibilità d’im-piego, che lascarsità di popo-lazione e la mo-nocultura del tu-rismo – pur conla ricchezza del

suo indotto – rendono pres-soché inevitabile. E’ soprat-tutto i l settore delle professio-ni a soffrire delle l imitate oc-casioni di un utile esercizio,una difficoltà acuita dalla ca-denza stagionale della vitaproduttiva, nonché dall ’at-tuale impoverimento delle r i -sorse, dentro e fuori del Pae-se. La crisi mondiale non po-teva non avere r ipercussionisulla delicata situazione loca-le : s i avvertono nel vicino Ca-dore, per la pesante f lessionedell’industria dell’occhiale, einsidiano pure le certezze del-la Regina. I deliri di un mer-cato in movimento ascenden-te , hanno pian piano defor-mato la morfologia originaledi Cortina, chiudendo le pos-sibilità normali di un alloggioe aprendo spazi sempre piùlarghi al l ’ intervento esterno,ma senza una corrisponden-te crescita dell’occupazioneinterna; è vero che oggi i gio-vani mostrano, ovunque, s tra-ordinarie capacità di inven-tarsi i l lavoro – e Cortina non

fa certo eccezione - , ma sen-za dubbio i margini attuativirestano stretti , sicché fatal-mente subentrano le sp inte acollocarsi al trove, abbando-nando i luoghi d’origine. Sigenera così un circolo vizio-so, in cui lo sviluppo ha biso-gno dei giovani , ma senza svi-luppo i giovani se ne vannoin cerca del loro futuro: per-ché s ia anche i l nostro, occor-re perc iò interrompere quelv i z i o . Oggi si ama parlare di sinergia,quando si vuole alludere a unaconvergenza di forze e finalitàomogenea: ebbene, questa fina-lità deve essere quella di chi co-struisce un ambiente capace diprodurre valori e non solo pro-fitti, e nello stesso tempo i modidi trarne indicazioni per un se-rio e costruttivo rapporto con larealtà. Ha scritto una volta Mar-cel Camus che il segno della gio-vinezza è forse una magnificavocazione per le facili felicità:oggi avrebbe torto.

Ennio Rossignoli

90 ANNI DELLA FERROVIAPADOVA - CALALZOdi Evaldo Gaspari

In questi giorni si sta parlan-do molto in occasione dei 90anni di vita della ferrovia

P a d o v a - C a l a l z o .Televisioni locali e giornali,prendendo lo spunto da que-sto anniversario, si sono dilun-gati nel presentare l’avveni-mento nell’odierna situazionee in quella futura.Giustamente si lamenta la sca-dente funzionalità del traspor-to su rotaia in Provincia di Bel-luno, la continua chiusura del-le piccole stazioni e si auspicail prolungamento a Nord ver-so Dobbiaco, in modo da to-gliere alla ferrovia quel carat-tere di linea tronca e poco fun-zionale che finisce a Calalzo.Non ho sentito niente del pas-sato di questa struttura e qui

devo rimarcare un errore giànel titolo: i 90 anni devono ri-ferirsi alla Belluno-Calalzo,non alla Padova-Calalzo.La Padova-Belluno fu attiva-ta a tratte successive più di unsecolo fa; i l primo treno arri-vò a Belluno il 10 novembre1 8 8 6 .Si dovette aspettare fino al1911 per vedere l’inizio dei la-vori di prolungamento verso ilC a d o r e .Il primo treno giunse a Lon-garone nel 1912, a Perarolonel 1913 e a Calalzo il 18 mag-gio 1914.La Belluno-Calalzo venne re-alizzata solo in previsione del-la guerra all’Austria, eventoche puntualmente si verificòl’anno dopo.

Era già tutto predisposto el’opera non fu certo eseguitaper agevolare la gente del Ca-dore, sia chiaro!Una giornalista mi ha chiestose sulla Padova-Calalzo i tem-pi di percorrenza del giornod’oggi sono parecchio dimi-nuiti rispetto a quelli di unav o l t a .In generale non tanto, se i lconfronto lo si fa tra le vecchie“littorine” di colore marronee le attuali automotrici termi-che, i tempi sono quasi gli stes-si perché le velocità su rotaiadipendono più dalla robustez-za dell’armamento (massic-ciata, traversine e rotaie) e dairaggi delle curve, che non dairotabili motorizzati.Se invece il paragone si riferi-

sce tra le moderne locomotivediesel e le antiche vaporiere, itempi differiscono un po’ peril motivo che le macchine a va-pore, ad ogni partenza impie-gavano più tempo a raggiun-gere la velocità di regime.Le diesel di oggi, essendo piùpotenti, acquistano velocitàpiù i fretta e dopo breve per-c o r s o .Rimane il fatto che la Padova-Calalzo è sempre stata una li-nea esasperatamente lenta,tanto lenta che è sorta perfinouna barzelletta:Un treno parte da Padova, giun-to a Perarolo il capotreno lo deve

arrestare più del sol ito perchéuna signora passeggera sta per

p a r t o r i r e .

Fortunatamente, trovato un me-dico fra i viaggiatori, il bambino

nasce in vettura e i l capotreno,felice ma anche un po’ contraria-

to per la perdita di tempo dice:

“Signora, non doveva mettersi inviaggio in queste condizioni”.

“Ma se quando sono partita daPadova non ero neanche ancora

i n c i n t a ” .

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3Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

UN PRESEPIO IN AMPEZZOA b b i a m o c h i e s t o a d o n D a v i d eu n a r i f l e s s i o n e s u l S a n t o N a t a l e

Il rigore di queste prime gior-nate veramente invernali, lapungente brezza che ripu-

lisce l’aria , la limpidezza del cie-lo rendono così terse le ore dellanotte in questo meraviglioso an-golo di mondo. Lancio lo sguar-do lontano dal centro cittadino,sulle pendici di questi monti or-mai così cari: si scorgono, appe-na nascosti da larici e abeti, al-cuni villaggi; protetta dall’oscu-rità, la luce che filtra dalle fine-stre dà al paesaggio un incon-trastato sapore natalizio.Sicché talvolta ho soppesatol’ipotesi di trasformare la valledi Ampezzo in un grande pre-sepio, in cui incarnare l’anticatradizione che san Francescoavviò in una lontana notte me-dievale nei paraggi di Greccio.Tanto più in questi giorni, quan-do ormai si avvicina il tempo disalire in soffitta a rintracciare lascatola delle statuine, per con-trollarle una ad una. Sì, il pae-saggio sembra proprio ben pre-starsi a quest’immaginaria rap-presentazione del presepio. Co-mincio allora, mi metto subitoall ’opera. . .Dalla scatola mi balzano subitoin mano frotte di pecorelle e iloro pastori. Nessun problemaper far loro posto! Ce n’è in ab-bondanza! Non mancherannocerto i pascoli: un gregge a La-rieto e uno a Socrepes, uno aCampo e uno a Fiames. Spun-tano anche gli altri animaletti eanche per essi non c’è problema:per le oche e le anatre c’è tantospazio sia nelle gelide acque deilaghetti Ghedina, come pure inquello di Pianozes o in quellod’Ajal o nel lago Scin.Finalmente prendo in mano imagi…: per loro c’è più tempo,ma intanto li posso già sistema-re sul passo Tre Croci: vengonoda oriente e quindi dovrannoincedere solennemente da quel-la direzione.Ma qui subito mi prende un po’di imbarazzo: dove potrò collo-care il castello di Erode, tristesimbolo di crudeltà e terrore?Forse potrebbe ospitarlo l’angu-

sta rocca di Botestagno, che peròè troppo lontana dalle case. Benmi guardo invece dall’assegnar-gli come sede l’uno o l’altro deivillaggi: gli abitanti avrebberobuone ragioni di risentirsi, nelvedersi tributata la spiacevoleconvivenza con un re che, purdi attentare alla vita di Gesù, simacchiò di una strage di inno-c e n t i …E poi dove mettere la grotta? Ilprimo pensiero è andato allaconchiglia in piazza: con pochiritocchi avrebbe potuto facil-mente prestarsi al fine, tanto piùper l’espressiva adiacenza allachiesa parrocchiale. Così facen-do, però, avrei tradito il raccon-to evangelico: infatti quella vol-ta Giuseppe e Maria non trova-rono posto proprio in città. El’ipotesi di individuare un sitoacconcio in altri spazi della vallemi metteva nuovamente d’im-

IL NATALE foto: Alessandro Lorenzi

paccio, per nonurtare le atavicherivalità tra i sestie-r i .E così, per l’impos-sibile velleità diposizionare unmaniero e unagrotta, il suggesti-vo proposito ditrasformare Am-pezzo in un gigan-tesco presepe mi ènaufragato tra lemani. Però, a benpensarci, è statomeglio così: era avvero assurdala pretesa di assegnare così altiattestati di bontà (la grotta) o diperfidia (il castello) agli uni o aglialtri. Un po’ di Erode c’è in tuttie ne prendo atto: lungi da meanche solo l’idea di fare una stra-ge di bambini… ma quanti cre-diti ancora alimento nel cuore?

quanto c’è ancora di rancorenon sopito? quante lacerazioninon lascio rimarginare?Ma soprattutto mi è piaciutopensare che in ogni casa, in ognifamiglia, in ogni persona ci saràposto per i santi personaggi del-la grotta.

don Davide

Buon NataleBuon NataleQuali lodi potremo dunque can-

tare all’amore di Dio? Ci ha ama-to tanto che per noi è nato nel tem-po, lui per mezzo del quale stato fat-to creato il tempo; nel mondo fu piùpiccolo di molti suoi servi, lui che èprima del mondo stesso; è diventatouomo, lui che ha fatto l’uomo; è sta-to formato da una madre che lui hacreato; è stato sorretto da mani chelui ha formato; ha succhiato da unseno che lui ha riempito; la Parola diDio, il Verbo, senza il quale è mutal’umana parola, ha vagito nella man-giatoia come bambino che non sa an-cora parlare.

Agostino, Sermones 188,2,2

Eccolo lì, l’atteso dellegenti, lambito dagli

occhi di Maria. I patriarchine avevano spiato l’avven-to fin dai secoli remoti; ma,pur inarcando i sopraccigli

canuti, non avevano avuto la fortunadi vederlo. I profeti, con vaticini cari-chi di mistero, ne avevano disegnatoil volto; ma i loro occhi si erano chiu-si, senza poterlo fissare da vicino. Ipoveri avevano provato mille sopras-salti a ogni stormire di notizie; ma sierano dovuti accontentare ogni voltadi inseguirlo nei sogni… Ed eccolo fi-nalmente lì, l’Emmanuele, bagnatodalle lacrime della puèrpera che scin-tillano come gemme al guizzare dellalanterna. Gli occhi di Maria tremanod’amore sul corpo di Gesù. Nella loroprofondità si riaccende una lunga ca-tena di sguardi inesauditi del passato.

da un testo di mons. Tonino Bello

È nato Cristo senza colpa perché in lui possa rinascere chi era nella colpa…Esultate, giusti: è il Natale di colui che giustifica.Esultate, deboli e malati: è il Natale del Salvatore.Esultate, prigionieri; è il Natale del Redentore.Esultate, schiavi: è il Natale del Signore.Esultate, liberi: è il Natale del Liberatore.Esultate, voi tutti cristiani: è… il Natale di Cristo.

Agostino, Sermones 184,2,2

Anche se Gesù fosse nato mille vol-te a Betlemme, che utilità ne avrei

se non fosse nato in me?

Angelo Silesio

Il Figlio di Dio si è degnato di diven-tare uomo: che cosa cerchi di più?

In un piccolo alloggio, avvolto in pan-ni, fu adagiato in una mangiatoia.Colui che riempiva il mondo non tro-vava riparo in un albergo.

Agostino, Sermones 189,4

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4 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

IL PARCO GIOCHI DEI BAMBININASCERÀ ALLO STADIO NEL 2005U n p r o g e t t o c h e p a r t e d a l o n t a n oe t r o v a u n a s o l u z i o n e ( d i s c u t i b i l e )d i Eleonora Du Pre, Simona Rattini, Edoardo Pompanin

A Cort ina non c’è unparco giochi . Moltepersone possono non

esserne a conoscenza, perchénon coinvolte in prima perso-na dal mondo dell’infanzia.Con il piccolo baby boom diquesti anni, l’urgenza del pro-blema si è fatta sentire e moltigenitori ci hanno chiesto di ap-profondire il tema.Sgombriamo subito il campodalle considerazioni del genere:“Cortina è tutta un parco gio-chi; non c’è bisogno di crearedelle zone destinate”.Per parco giochi attrezzato nois’intende un luogo di ritrovoper i bambini e i genitori chefavorisce la socializzazione e losvago. Le strutture offronospunti di gioco e possibilità didivertimento con la garanziadi sicurezza.Nel fotoservizio della pagina afianco documentiamo le areeallestite nei comuni limitrofi alnostro. Osserviamo che le strut-ture sono molto simili; ciò signi-fica che il concetto urbanisticodi parco giochi è ormai assoda-to, anche nei paesi di montagna

a vocazione turistica.Le prospettive del Parco giochicomunale a Cortina partono –com’è ovvio – dal Piano regola-tore. Esso prevede che il Parco

sorga in un’area in via dello Sta-dio. La zona è quella di frontealla Stazione di servizio Agip inlocalità Pontechiesa (vedi lafoto). Lì è prevista la realizza-zione di un parco giochi con unfabbricato di servizio per un vo-lume massimo di 500 mc. In al-ternativa all’attuazione pubbli-ca dell’intervento, potrà essereconsentita la realizzazione e lagestione da parte del privato,

previa specifica convenzione.Il terreno è di proprietà dellaCoopertiva di Cortina.Gli anni passati la Cooperativaaveva acquistato il terreno con

l’intenzione didestinarlo ad unutilizzo con fina-lità sociali. Con iprogetti presenta-ti al Comune giànel 1992, la socie-tà prevedeva larealizzazione diun complessoedilizio che com-prende apparta-menti da destina-re ai residenti eun asilo nido

(vedi progetti).La Cooperativa resta tuttoraconvinta che un utilizzo ottimaledi quella zona per l’interessepubblico sia quanto ha già stu-diato in passato, pur aggiornan-do i progetti con i cambiamentidel contesto urbanistico. E’ dub-biosa del fatto che quello sia unluogo adatto per un parco.Ad oggi la proposta risulta esse-re arenata e senza sviluppi con-creti a breve scadenza. Anzi, ilPiano regolatore – come visto –non la considera proprio.Anche l’Amministrazione Co-munale si rende conto dellostallo della situazione ma nonha una linea d’azione in me-rito e – ci sembra – voglia tem-p o r e g g i a r e .

Infatti, fermo restando quantoprevisto in Piano Regolatore, ilComune propone una soluzio-ne temporanea al “parco gio-chi”. Una soluzione che - a det-ta dell’Assessore Gianluca Lo-renzi – ha una attuazione im-mediata. Inoltre, è veloce da at-tuare, “facile” da portare a ter-mine, “bella” nei risultati.

L’idea è un “progetto Kinderhe-im” da predisporre all’internodello Stadio del Ghiaccio: al-l’aperto, sulla pista di fronte aglispogliatoi e al bar (vedi foto).L’area da coprire con attrezza-ture di gioco, capanni, recinti èdi circa 2.000 metri quadrati. Ilcosto a preventivo è di 500.000euro, da coprire in parte consponsorizzazioni e partner. Lagestione sarà affidata alla Socie-tà Gis, ma non si conoscono an-cora esattamente i meccanismidi funzionamento, cioè se saràun parco a pagamento, con ser-vizio di baby sitter, con altri sup-porti …Tutto dovrebbe essere prontoper l’ESTATE 2005.

Ci siano consentite due sole con-s iderazioni :1) piuttosto che niente, meglio“piuttosto” (speriamo solo nonci sia un biglietto d’ingresso percoprire il costo di quel pòpòd’ invest imento)2) un vero parco g iochi comequel lo di Dobbiaco ce lo so-g n i a m o .

PARCO GIOCHI ALLO STADIO DEL GHIACCIO

I PRO I CONTRO

Struttura sicura, perchè all'interno diun'area riservata

Utilizzo di una struttura sportiva per unadestinazione non consona

Struttura ben servita (bagni, spogliatoi,bar, solarium)

Spazio limitato che non consente didisporre di campo da calcetto, pallavolo,minibasket, ecc.

Facilità di parcheggioAssenza dell'elemento naturale (prato ealberi)

Posto al sole e lontano dal trafficoCostruzione inserita in una struttura dicemento

Assistenza del personale GISConcetto di "Kinderheim" rischia disoddisfare le esigenze di chi cerca soloun "parcheggio" per bimbi

Facilità di parcheggioIdea di parco divertimenti, piuttosto cheparco giochi; non luogo di incontrooccasionale ma programmato

In un complesso che diventeràpolifunzionale, con possibilità quindi disvolgere anche altre attività

500.000 euro di investimento per unasoluzione transitoria che rischia didiventare - nei fatti! - un rimediodefinitivo e immutabile

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5Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

Reportage: ALLA SCOPERTA DEL PARCO GIOCHIun viaggio «dentro» e «fuori» Cortina

Foto di Maria Giovanna Reggiani

CAMBIAIMMAGINE

SILLIAN (Austria)È andare forsetroppo lontano?Vasto il pendioboscoso dedica-to al parco giochi.Le attrezzature siscorgono sulla si-nistra della stradain direzione delconfine.

CORTINAIl parco giochi all’ombra della Scuola ElementareDuca d’Aosta. Qui bimbi e accompagnatori con-dividono l’aria con le auto parcheggiate un po’ovunque

BORCAIl parco giochi è nei pressi dell’imboc-co della strada per Villanova. La zonaè centrale e accessibile. I giochi sitrovano su un bel prato soleggiato (foto

sopra e sotto)

SAN CANDIDOI bimbi si ritrovanoin un vasto prato at-trezzato nei pressidel centro abitato

DOBBIACOUna radura immersain un fitto bosco acco-glie i bimbi in un am-biente da favola(si intravede dallastrada per Villabassa)

SAN VITOIn pieno centro, a duepassi dai negozi, la pe-donale di fianco, un va-sto giardino all’insegnadella comodità e un po’di smog

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6 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

pubblicitàartigiani

Il Piano Regolatore individua l’area a de-stinazione parco giochi nella zona a montedi Via dello Stadio, di fronte al Parcheggiodi Pontechiesa, la stessa oggetto di un progetto presentato dalla Cooperativadi Cortina all’Amministrazione Comunale il 6 novembre 1993, da cui estra-poliamo i punti principali:L’area oggetto dell’intervento, di mq. 5152, in leggera pendenza, è situatain una zona di espansione residenziale, ampliamento del centro di Corti-na, nelle vicinanze dello Stadio Olimpico del Ghiaccio.

L’opera progettata prevede:a) spazi ad appartamenti, riservati a coloro che non dispongono di alloggi diproprietà;b) spazio destinato ad asilo-nido/dopo-scuola, per soddisfare l’esigenza, oggimolto sentita, di favorire le donne che lavorano;c) un locale sotterraneo dal quale si possono ricavare dei posti-auto o piccolilocali di deposito, per rispondere alle esigenze dei privati che abbisognano di

spazi di servizio, quando non sia possibile o sia difficile reperirli nei pressi della propria abitazione;d) spazi per usi aziendali, con cui la Cooperativa intende soddisfare le esigenze di miglioramento della sua centenaria attività istituzionale alservizio della comunità locale.In totale trattasi di 7700 mq. di superficie, dei quali più di due terzi (5200 mq.) riservati ad usi di interesse collettivo. e.p.

UN PROGETTO DIMENTICATO?La Cooperativa di Cortinapensa una zona a servizio della collettività

VIA DELLO STADIO DIREZIONE SUD

Pierosà è una zona che tutti noiconosciamo per la splendidacollocazione, soprattutto evi-denziata d’inverno quando l’in-tera area è baciata dal sole. Peranni, fino agli inizi degli anni’80 durante la stagione inverna-le il “Picheto” e l’ampia spiana-

ta ai suoi piedi erano affollatida bambini e ragazzini, chealle 9.00 eseguivano diligente-mente e con passione, magariun po’ infreddoliti, gli esercizidi ginnastica propedeutici allalezione di sci. La Scuola di SciCortina aveva infatti qui i pro-pri campi scuola, ai quali par-tecipavano sino a 600 allievi algiorno. Con il trasferimentodell’attività alle piste di Socre-pes, Pierosà ha subito un lentodeclino, con la dismissione del-la sciovia, che lo collegava congli impianti di Mietres e la chiu-sura del ristorante “da Basilio”.Ai campetti è rimasto il noleg-gio ed una zona dedicata ai gio-chi per i bambini. Per la fruibi-lità però di questo spazio a duepassi dal centro, servito beneanche dagli autobus, mancava-no dei servizi igienici ed un sep-pur minimo punto di ristoro.

Grazie alla recente approvazio-ne da parte del Consiglio Co-munale di un’idea a lungo vo-luta da Paolo Bellodis – proprie-tario del noleggio “Campetti Pie-rosà” da oltre un ventennio, illuogo potrà forse rivivere, alme-no in parte, la popolarità di untempo. Infatti è stata prevista lasostituzionedel prefab-bricato esi-stente conun piccoloedificio cheverrà rea-lizzato neipressi del-l ’ i n c r o c i oappena sot-to la ex par-tenza dellasciovia. Pao-lo si auguradi poter in

IL PRATO SULLA DESTRA CORRISPONDE ALL’AREA INTERESSATADAL PROGETTO DELLA COOPERATIVA DI CORTINA

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breve tempo realizzare questopiccolo punto di ristoro, dotatoovviamente di servizi igieniciche potrà riportare su questiprati, ancora tanti bambini incerca di un luogo tranquillo incui “strapazzarsi” nella neve.

c . p .

PIEROSÀ CENTRO D’INCONTROSULLA NEVE PER I PIÙ PICCOLI?

Il PRG prevede la realizzazione di un piccolo volume

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7Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

ALVERA’CLAUDIA MA-GLIERIA

NOI E I NOSTRI DEFUNTIdi Gabriella De Meio Puppin

In un anno di solitovengono a mancare aCortina una settantinadi persone, di cui undieci per cento ha unatomba di famiglia, quio altrove. Si è previstaun’eccezionale mortali-tà per preparare que-st’anno tanto spazio incimitero ?Abbiamo cercato di ave-re delle risposte esau-rienti . Da qui è natal’intervista al Vi-cesindaco Bruno Dimai.

Lei appare come la personificazio-ne dell’Ampezzanità. Quindi, tra-dizione, valori, princìpi, memoria.In questi ultimi anni, poi, si è resomeritevole di tante ottime inizia-tive : tombe provvisorie in legno,gratuite e uguali per tutti , operamuraria sull ’esterno dellemura cimiteriali, a perennericordo dei dispersi in Gali-zia e altrove, un luogo dellamemoria, in cui r iporre leceneri dei nostri cari, assaidignitoso, nello stile dellamontagna. Dunque ha di-mostrato il massimo rispet-to per le spoglie dei nostridefunti. E allora, perché tan-ta fretta nel riesumare uncosì gran numero di salme,molto prima della scaden-za dei vent’anni ? Chi l’havoluto ?Il campo è stato r iesumatoperché le concess ioni r i la -sciate in quel campo eranos c a d u t e . T a l e o p e r a z i o n e , o l t r e aconsentire la s is temazione di re-s t i morta l i ormai completamented e c o m p o s t i i n u r n e - o s s a r i o ec inerar ie ha reso poss ib i le unagest ione migl iore dei campi . I lcampo appena r iesumato verràutilizzato per continuare le sepol-ture de l campo precedente , dan-do maggiore continuità al le ope-razioni di manutenzione. Si è te-nuto conto de l per iodo p iù con-facente come previsto dal regola-mento per motivi igienici ed inol-tre si è tenuto conto degli indub-b i v a n t a g g i d i u n a p r o g r a m m a -z ione ragionata e tempest iva .

Sappiamo che il luogo dei mortinon è la tomba, o l’urna. Ma l’al-dilà. E andarli a trovare significainoltrare i l pensiero all ’aldilà,prender luce da questa finestra perintendere il senso della vita. Per-ché allora trasformare il cimiteroquasi in un parcheggio, con tantesalme riposte nella fossa comune? Molte persone, anche se non lohanno detto, non hanno avuto lapossibilità di comperare dei loculio di fare incenerire i propri cari .Gli Amministratori non ci hannopensato ?La fossa comune è prevista per leg-ge. Se i cari del defunto non han-no disposto diversamente benchéinformati tramite let tera , occorrerifarsi al la Legge. I l costo di unacel let ta-ossar io o c inerar ia va daE u r o 9 4 , 0 0 a d E u r o 1 5 0 , 0 0 c o nconvenzione trentennale rinnova-bile per ulteriori 30 anni.“ Meno di così si muore “!

Non si è immaginato o ben ponde-rato sui vantaggi o gli svantaggidi una rimozione forzata delle spo-glie, magari dopo soli 15 o 16 anni

dalla morte di una persona ? O allosconforto di chi ha ricevuto unalettera, in cui si comunicava la ne-cessità di lasciar libero il posto peraltri?E’ previsto dal la Legge e dalRegolamento . La r iesumazione èun’operazione che ormai da de-cenni a Cortina si fa ad intervalliregolari e comunque sempre oltredieci anni, periodo minimo stabi-l i to non dal responsabi le ma dallegis latore.

E’ stata resa edotta la gente che sipuò, da regolamento, mettereun’urna con le ceneri di un con-

giunto con la sal-ma di un familia-re appena morto ?Sì . E ’ s ta to appo-s i t a m e n t e m o d i -f i ca to i l Regola -m e n t o c o m u n a l ee p r e s e n t a n d o s il ’occas ione , i lc i t t a d i n o v i e n ei n f o r m a t o a n c h ed i q u e s t a p o s s i -b i l i t à . A s e g u i t od i q u e s t ’ u l t i m a e s u m a z i o n e p i ùdi sempre sono s ta t i i cong iunt iche hanno eserc i ta to questa pos-s i b i l i t à .

Una tomba è pure costosa: perchéfarle tanto belle, se devono durareper così poco tempo ?Libera scelta da parte dei parenti.L’importante è che vengano ri-spettate le dimensioni previste.

Non ha notato come quest’anno cifosse poca gente in cimitero ? Cer-ti non avevano più un luogo dellamemoria. Dov’è la fossa comune ?Si può visitare ?

I l Custode èsempre a di-sposizione perqualsiasi infor-m a z i o n e .In fossa - ossa-rio è finito solochi non haavuto un eredeche disponessediversamente .

Quando la fos-s a è c o l m a ,dove e come sis v u o t a ?Quando saràcolma ( e anco-ra non lo è! )

sarà cura del l ’uf f ic io prepostopredisporne un’al tra .

Le spoglie , diventate polvere o ce-nere , potrebbero essere dispersenel fiume, nel mare o tra le rocce.La re lazione non è interrotta . Imorti ci guardano con altri occhi.Ma dove sono andati a finire? Tut-ti nella fossa? Qualcuno non dor-me di notte!E p iange angosc iato , pensando af a t t i i n c r e d i b i l i . S o n o s o l o f a n -t a s i e ?Persone degne di fede e stimatis-sime nel la società sono r imasteturbate . Nessuno parla o chiede,

ma le voci girano e c’è bisogno difar chiarezza. Non lo pensa pureLei, che è uno le cui opere (anchemateriali ) nella memoria dellagente continueranno a seguirla,anche dopo la morte ?I r e s t i d i t u t t i i d e f u n t i , o s s a ocener i , devono res tare e RESTA-NO in c imitero ad eccez ione deiresti per i quali un parente chie-da espressamente s iano t ras fer i -t i in un a l t ro campo santo , nonpr ima d i aver esp le ta to la par teburocrat i ca . Manca ancora i lregolamento at tuat ivo del la Leg-ge per quanto concerne lo spar-gimento del le ceneri .

Si dice che i l cimitero rappresen-ta il grado di civiltà di un paese.Ognuno di noi non può non sen-t i r s i i m p e g n a t o a l d e c o r o d e lluogo , per quanto d i competen-za, per il proprio e per il comunei n t e r e s s e .

( I l Vicesindaco Bruno Dimai)

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8 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

L ’ I N T E R V I S T A . . .

Incarichi dell’arch. Enrico Ghezze:

- PRESIDENTE CONSORZIO ESERCENTI

IMPIANTI A FUNE DI CORTINA D’AMPEZZO,

SAN VITO, AURONZO E MISURINA

- MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINI-

STRAZIONE DEL DOLOMITI SUPERSKI

- VICE PRESIDENTE CORTINA TURISMO

- CONSIGLIERE CONSORZIO DOLOMITI

BELLUNO

- VICE PRESIDENTE CLIP

zona sciistica di Cortina:

- 140 CHILOMETRI DI PISTE

- 51 IMPIANTI A FUNE DI CUI 6 FUNIVIE,

29 SEGGIOVIE, 16 SKILIFT

- 60.000 PERSONE DI PORTATA ORARIA

- 5 AREE SCIISTICHE COLLEGATE

DA IMPIANTI O BUS

. . . . . . AL PRESIDENTE DEL CONSORZIO

ESERCENTI IMPIANTI A FUNEIl biglietto da visita di EnricoGhezze è un foglio delle paginegialle, tratto dalla voce “im-pianti di risalita”.Il suo discorrere un po’ svagatotradisce però l’originale dispo-sizione d’animo dell’architettocreat ivo .Se parliamo invece di piste dasci e d’impianti sportivi diven-ta puntiglioso e si agita a cerca-re documenti e tabelle.E’ a suo agio nelle risposte, per-ché diretto e senza reticenze.Questa franchezza a volte gli ècostata qualche “saluto”.

Partiamo dal prezzo dello skipass aCortina. Cresce del 3%, come l’infla-zione. Siamo in linea con le altre lo-calità italiane e ben sotto quelle eu-ropee di riferimento. Negli anni nonc’è incremento reale.

Cosa sono queste nuove tessere conil microprocessore?L’evoluzione dello skipass è passa-ta dalle tessere a ricalco, ai codici abarre, alle tessere magnetiche. Daquesta stagione si utilizzeranno letessere a microcircuito con la letturaa distanza per tutte le tipologie diskipass. Lo sciatore tiene la schedain tasca e passa il cancello senza fareniente, a mani libere.

Vantaggi?Lo sciatore registra i propri datiuna sola volta. Senza cambiare latessera potrà successivamentecomperare anche in internet(dolomitisuperski.com) il periodo diutilizzo. L’acquisto può avvenire adistanza e lo skipass si attiva - dasolo - al primo accesso agli impian-ti, senza biglietterie o uffici.Inoltre sarà semplice bloccare gliskipass persi o rubati e riattivarli allegittimo proprietario il giorno suc-cessivo la denuncia.Tutti gli accessi sono in rete e agliesercenti saranno disponibili setstatistici completi.Anche gli sciatori potranno consul-tare il loro ruolino di marcia tramitecomputer (chilometri di piste percor-si, dislivelli, numero di risalite).Il progetto è costato in tutto 8.000.000di euro ed è stato studiato dal Dolo-mitisuperski.

Altre novità per g l i sc iatori diC o r t i n a ?Quest’anno abbiamo sosti tuito inFaloria la seggiovia del Pian de raBigontina (tre posti lenti) con unaquadriposto. A fianco è stata pre-parata una nuova pista di 500 me-

tri , la Monti-Zardini.Ricordo poi che la società Ista, sulversante delle Tofane, ha potenziatoil proprio impianto di innevamento.Poi ci sono i grandi progetti …

… intende quelli del “Piano Neve”?Il “Piano Neve” è una sorta di pianourbanistico regionale che attiene allaprogettazione degli impianti sciistici.Per la nostra attività è fondamentaleperché disegna lo sviluppo futuro.Tecnicamente è sovraordinato rispet-to ai Piani Regolatori; così è possibilestudiare soluzioni intracomunali, su-perando magari gli interessi di parte.

In pratica, quale progetto vi augura-te vada a buon fine?Il collegamento Cortina-Giau-Cherz(Arabba-Giro del Sella). Cioè quat-tro impianti che partono da Fedaree arrivano a malga Cherz.Per Cortina è essenziale non restareperiferici (come siamo al momento)rispetto agli altri comprensori delSuperski .

A proposito: gli sciatori di Cortina sci-ano meno rispetto agli altri compren-sori perché nella nostra zona abbiamoancora un buon turismo stanziale.Per voi risulterebbe dunque più con-veniente il tanto “deprecato” mor-di-fuggi del fine settimana?In generale il miglior turista è quellosettimanale, anche per noi.Tuttavia agli impianti giova ancheil giornaliero e lo incentiviamo, so-prattutto perché abbiamo ancoramolta portata disponibile senza af-follamento di piste.

Vuole dire che non riuscite a riempi-

re gli impianti?Si. Il fatto più drammatico è lo squi-librio fra la portata oraria e il nume-ro dei posti alberghieri.A Cortina si ristrutturano comples-si alberghieri ma – fra Piruea (pro-grammi urbanistici di riqualificazio-ne, ndr) o altre tecniche – il risultatoè che alla fine ci sono sempre menoposti letto. Abbiamo protestato perquesto andazzo …Come Consorzio allora ci proponia-mo di costruire noi gli alberghi, al-meno abbiamo la possibilità di am-pliare l’offerta, controllare i periodidi apertura, dare un servizio.

Perché non comprate gli alberghi invendita?A b b i a m o p r o v a t o a c o m p r a r e …

A proposito di scelte amministrati-ve: cosa serve a Cortina?Viabilità e parcheggi sono i proble-mi più sentiti. Bisogna fare qualco-sa. Trovare una pensata! E non è unmodo di dire o una frase fatta.In Val Gardena collegano i versanticon un tunnel costruito in due anni.Da noi l’interscambio fra Tofana eFaloria è indispensabile, ma nonvedo grandi prospettive.

Negli impianti gli investimenti con-tinuano …C’è vitalità imprenditoriale e … glistringenti obblighi di legge per gliaggiornamenti .

Cortina resta comunque al top delleclassifiche di gradimento. La concor-renza cerca però di intercettare il fa-moso 50% percento dei turisti nonsciatori con le proposte “sci & be-nessere”: avete accordi commercialiin tale senso?N o .

a cura di Edoardo Pompanin

nome:ENRICO GHEZZE 

età’: 44titolo di studio:

ARCHITETTOprofessione:ARCHITETTO

incarico ricoperto:PRESIDENTE CONSORZIO

ESERCENTI IMPIANTI A FUNEaltri incarichi:

AMMINISTRATORE DELEGATO FALORIA SPAhobby e passioni:COLLEZIONISMO

sport:SCI E BICICLETTA

libro sul comodino:IL SEGRETO TIBET di Fosco Maraini

ultimo film:MAGHI VIAGGIATORI

(presenti in sala 3 spettatori)

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9Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

Spazio autogestitoSpazio autogestito

L’ASSOCIAZIONE ARTIGIANIL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANIpresenta il nuovopresenta il nuovo“Consorzio noleggio e riparazionei sci Cortina”“Consorzio noleggio e riparazionei sci Cortina”

logo

L’autunno scorso, e più preci-samente il 20 ottobre 2003,nasce a Cortina – unica nelsuo genere - una nuova realtàassociativa: il Consorzio No-leggio Riparazioni SciCortina,che da subito è entra-to a far parte dell’Associazio-ne Artigiani di Cortina d’Am-pezzo .Era da tempo, infatti, che i nu-merosi operatori del settoredella nostra conca avevanosentito l’esigenza di aggregar-si, sull’esempio e con le me-desime motivazioni che, neidecenni, hanno portato allacostituzione di vari enti asso-ciativi fra i diversi operatori tu-ristici di Cortina.

Dopo una serie di incontri preli-minari, si è giunti alla formalizza-zione dello statuto tra undici no-leggi/riparazioni sci della vallata:Due & Due Cortina, Kobe Sport,Noleggio Pierosà, Noleggio SciPocol, Noleggio Sci G. H. Savo-ia, Noleggio Sci Socrepes, SkiCenter, Noleggio Sci Tofana,Shop & Rent Scuola Sci Cortina,Ski Man Service e Ski System.

Consci che Cortina deve esse-re vista come un’azienda che simuove in un mercato turisticoglobale, e non come una seriedi imprese che operano autono-mamente all’interno di un picco-la realtà, in una prima fase ilConsorzio si è attivato per mi-gliorare lo standard qualitativodei servizi offerti per offrire allaclientela l’immagine di una loca-lità dinamica e all’avanguardiaanche nel nostro settore.

Il primo passo del Consorzio èstato quello di standardizzare iprodotti offerti (categorie di at-trezzi a noleggio, modalità di ri-parazione e prezzi) e le condi-zioni di noleggio (contratto dinoleggio) adoperandosi inoltreper una politica delle tariffe chia-ra, semplice e trasparente conla pubblicazione di un dépliant il-lustrativo.

Nel mese di Febbraio il Consor-zio, in occasione della FieraCampionaria di Monaco, (ISPO)si è presentato alle aziende delsettore ottenendo un ottimo ri-scontro presso tutte le aziende

visitate le quali hanno ribaditocome il nostro gruppo fosse ilprimo esempio di consorzio dinoleggi di sci al mondo e comeessa potrebbe fare da traino pergli operatori del settore di altrelocalità turistiche.

In primavera le più importantiaziende da noi contattate sonovenute a farci visita tramite i loroagenti di zona per portarci a co-noscenza dei loro prodotti, edoffrendoci la possibilità di effet-tuare un ordine d’acquisto globa-le considerandoci un vero e pro-prio “gruppo d’acquisto”.

Gli obbiettivi del Consorzio peril prossimo anno sono molte-plici, e non nascondiamo di al-tissima qualità organizzativa:per esempio quello di perse-guire uno standard di sicurez-za dell’attrezzatura noleggia-ta, in primis per tutelare i clien-ti, ma anche per porre al ripa-ro gli associati da eventualicontestazioni (lo standard disicurezza probabilmente saràoggetto di una prossima nor-mativa nazionale).

Che dire ancora di un Consor-zio che ha solo un anno di vita edi cui già tanto si parla?!(e tantose ne parlerà…).I clienti, gli abitanti di Cortina ciconoscono singolarmente, orahanno l’occasione di venire a vi-sitarci ed apprezzarci come as-sociati di un Consorzio, primonella sua specie.La maggior parte degli Associatisono già autonomamente parte-cipi in associazioni di categoriae consorzi di promozione artigia-na o commerciale. Altro passosarà quindi quello di rendere di-rettamente partecipe anche ilConsorzio a queste forme asso-ciative: saremo così rappresen-tati da un unico interlocutore chesi farà portatore delle istanzedegli associati

L’appuntamento con queste pa-gine è per il prossimo mese, e ilConsorzio Vi illustrerà l’importan-za della manutenzione dello sci.

Jgor ScappinPresidente Consorzioe Siorpaes Renzo

Presidente Ass.ne Artigiani

IIDEE, PROTESTE, CONSENSI

Invitiamo i lettori e i cittadini di Cortina a segnalare al nostrogiornale i temi che possono solleticarel’interesse generale.Sarà cura della Redazione approfondirele segnalazioni negli articoli a venire.

Non siamo il “gabibbo”, ma ci applichiamo …

info@comitatocivicocort ina.com339 6176147

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10 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

CONSIGLIO COMUNALE ALL’INSEGNADELLA VARIANTE URBANISTICA

CONTINUA DA PAG.1

Via Bepin 6Via Bepin 6 - - CortinaCortinatel 0436 862462tel 0436 862462

ZONA ARTIGIANALEDI PIAN DA LAGO

Il Consigliere Demenego nelcorso del Consiglio Comunalepropone che anche per i nuovicapannoni venga prevista lapossibilità di realizzare unitàabitative ad uso dei proprietario dei custodi, con le stesse li-mitazioni previste per il restodi Pian da Lago. Sarebbe, se-condo Demenego, una rispostaalla richiesta abitativa per resi-denti, in una zona che, ora an-che ufficialmente, in seguitoalla regolarizzazione delle di-verse realtà abusive garantitadal condono edilizio, non ha piùla quasi esclusiva destinazio-ne artigianale con la quale erastata progettata. Concludesottolineando che questo tipodi attenzione ci deve essere“altrimenti l’abusivismo locreiamo noi”.

I molti punti all’ordine del gior-no riguardanti il P.R.G .trovanouna giustificazione nel fatto chel’entrata in vigore della nuovalegge urbanistica della Regionedel Veneto (L.R. 23.04.2004 n.11) fissata per il 22 ottobre 2004,avrebbe di fatto paralizzato l’at-tività deliberativa dei Comuninell’ambito delle variazioni alPiano Regolatore per un lungoperiodo e cioè sino all’approva-zione del Piano di Assetto delTerritorio. La scadenza è slitta-ta a febbraio 2005, per cui l’As-sessore Franceschi ha propostoed il Sindaco ha accettato, il rin-vio di alcuni punti importantialla prossima seduta consiliareda tenersi entro fine novembreSono stati invece deliberati al-l ’unanimità :1) un contenuto aumento volu-metrico dal 1200 mc a 1473 mcdi un edificio ad uso artigianalein località La Verra (scheda nor-mativa E/5);2) il r icollocamento di un piccolofabbricato ad uso servizi (noleg-gio Campetti Pierosà v.articolo apag. 6) in zona leggermente piùa monte, con possibilità di crearedei locali interrati ad uso serviziigienici e magazzino (scheda nor-mativa I/1.6);3) la possibilità, per gli edifici ri-cadenti nella più recente areaartigianale di Pian da Lago , diinserire negli interrati oltre aigarages anche le centrali termi-che (allegato D/2 alle schedenormative D2-D3-D4-D5), cosìcome già previsto per il restodell’area. Sulla difficile situazio-ne di Pian da Lago intervieneanche il Sindaco, accusato diimmobilismo da parte del Con-sigliere Verocai, assicurando che

sebbene la storia parta da lonta-no e la procedura sia dunquestratificata e complicata, con lacollaborazione anche della con-troparte si sta avanzando versouna risoluzione;4) la scomposizione dei compar-ti per la zona di Pontechiesaderivante da accordi fra i priva-ti che garantiscono comunque larealizzazione di viabilità ed ope-re di urbanizzazione (schedanormativa C/2 per comparti 1e 2) e un più celere avanzamen-to dei lavori;5) la modifica della zonizzazio-ne in località Acquabona di Sot-to, per permettere la demolizio-ne e la ricostruzione su sedimeadiacente di un fabbricato, peril quale non sarebbe altrimentipossibile la variazione di desti-nazione a residenziale (peraltrogià prevista nel PRG), in quantoricadente nella fascia di rispettodell’elettrodotto (scheda norma-tiva F/54);6) il trasferimento dell’interaproprietà dell’edificio dell’Istitu-to Antonelli, oltre ad una piùampia area pertinenziale, alComune di Cortina in contro-partita alla concessione al pro-prietario di demolire, traslare ericostruire un volume di 1620mc, di cui solo 200 mc aumen-tati in questa riunione, mentre ilresto era già stato previsto nelPRG, compreso il cambio di de-stinazione da alberghiero a resi-denziale (scheda normativa C/9). Il Comune soddisfa in questoun duplice interesse pubblico: evi-tare la gestione della comproprie-tà dell’immobile e garantirsi la di-sponibilità dei locali sede dell’As-sociazione Facciamo Un Nido,con le relative strutture per l’in-fanzia a servizio della comunità.Al plauso per l’attività dell’Asso-

ciazione da par-te dell’AssessoreFranceschi, faeco il Consiglie-re Demenego ilquale si augurache l’attività del-l ’ A s s o c i a z i o n esia sostenutacon congruicontributi.

P I R U E ARilevante l’esposizione dell’ar-ch. Marangon, responsabile delSettore Edilizia Privata, sull’op-portunità di determinare deicriteri di attuazione dei PI-RUEA. La disciplina regionale(L.R. 23 del 1.1.1999) prevedeche questi programmi regolinoil riordino di insediamenti esi-stenti, il ripristino della qualitàambientale e il riuso di aree di-messe, in presenza di una plu-ralità di edifici e controparti.Nel caso di Cortina il PRG pre-vede 9 interventi di cui 4 loca-lizzati nel Centro Civico, 2 inzone adiacenti il Centro, 2 inzona periferica e 1 in zonaesterna. Si tratta in tutti i casidi edifici singoli e non di vere eproprie aree. Al fine di garan-tire omogeneità di trattamento,(sebbene due PIRUEA siano giàstati portati in Consiglio - TreCroci e Stazione Q8), si ritieneopportuno, come già avvenutoper molte altre realtà nel Vene-to, che il Comune si doti di cri-teri con i quali definire in modooggettivo i pro e i contro delleoperazioni. Fra i criteri che ver-ranno proposti alla valutazio-ne di un prossimo ConsiglioComunale si è accennato qualiesempi alla volumetria, allo sta-to di manutenzione dell’immo-bile, alle opere di urbanizzazio-ne necessarie, ai tempi di rea-lizzazione dell’opera, all’even-tualità di prevedere la cessionedi porzioni dei fabbricati ad usodei residenti. I parametri di ri-ferimento sui vantaggi econo-mici non sono definiti dalla leg-ge e per Cortina, sebbene il fat-tore economico sia importante,altrettanto determinanti nellavalutazione dovrebbero esserela salvaguardia ambientale epaesaggis t ica .Vengono approvate lievi varia-zioni alla viabilità di collega-mento fra l’abitato di Chiavee la zona del Codivilla-Putti.Si approvano infine delle mo-difiche al Regolamento Igieni-co Edilizio e alle Norme Tec-niche di Attuazione del PianoRegolatore, per la gran partedettate dalla necessità di un

adeguamento dei riferimentinormativi. La normativa preve-de la pubblicazione all’albo pre-torio delle modifiche e la possi-bilità da parte dei cittadini dipresentare osservazioni. La di-scussione si accende solo sullaproposta del Consigliere Mattidi limitare a 32/34 mq., anzi-ché ai 37 mq. previsti, da desti-narsi a locali d’abitazione per-manente (cucine, salotti, came-re) sul piano terra, con possibi-lità di realizzare al piano inter-rato locali accessori per la me-tratura necessaria a raggiunge-re i 56 mq. di superficie mini-ma di un appartamento. Il Con-sigliere Demenego sottoscrivecon gli altri rappresentanti del-la minoranza un emendamen-to con il quale si prevede che dei37 mq. da garantire a piano ter-ra, almeno 4 mq. siano riserva-ti alla realizzazione di un ser-vizio igienico. Motiva la propo-sta come un segnale importan-te per sensibilizzare l’opinionepubblica sulla necessità di pre-vedere unità abitative accessi-bili per le persone con disabili-tà (disabili, ma anche anziani,infortunati, ecc.). L’emenda-mento viene votato soltantodalla minoranza e quindi nonviene approvato.

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11Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

CONSIGLIO COMUNALE TRA TRADIZIONI E SANITÀ

J U S P A T R O N A T O :LA TRADIZIONE?Lo Juspatronato consiste in undiritto che, nel caso di Cortina,implica il privilegio del Consi-glio Comunale di pronunciarsiper la nomina del parroco, sce-gliendo fra una rosa di tre can-didati proposti dal Vescovo. E’con questo argomento che siapre la riunione dell’11 novem-bre nella quale il Sindaco comu-nicava che Mons. Andrich, conlettera del 4 ottobre, aveva chie-sto che il Consiglio Comunalesi pronunciasse con urgenzasulla possibilità di rinunciare,in quest’occasione, all’eserciziodel diritto di juspatronato. , la-sciando praticamente a lui solola responsabilità della decisio-ne. Illustrando altri tre casi neiquali il Consiglio Comunaleaveva così deliberato nel 1986,nel 1973 e nel 1956, il Sindacopropone di accogliere la richie-

LA SANITÀIl Sindaco dà un conciso madettagliato resoconto sugli ulti-mi sviluppi riguardanti la sani-tà nel comprensorio dell’AltaProvincia di Belluno di cui faparte anche Cortina. Sottolineagli sforzi espressi a livello pro-vinciale e da parte della confe-renza dei Sindaci del Cadore alfine di potenziare un sistema dipresidi sanitari in rete, l’unicoche permetterebbe di garantirel’adeguata copertura socio-sa-nitaria di un territorio monta-no, quale è quello in cui vivia-mo. Questo ordine del giornoche vuole esprimere sostegnoalla sanità in Cadore, muovedalla volontà di tutelare la vivi-bilità della montagna e mante-nere i punti fermi di questa rete.Aspetto non così scontato dopola lettura del DGR 2323 dellaRegione del Veneto che intra-vede per Auronzo la possibilitàdi conversione in “ospedale di

sta del Vescovo, pur mantenen-do integro il diritto per il futu-ro. Sulla stessa linea gli inter-venti del Vice-Sindaco Dimai edei Consiglieri Matti e Deme-nego, i quali ribadiscono l’im-portanza delle tradizioni diCortina al fine di confermarel’identità della popolazione e nesottolineano anche la bellezzanelle cerimonie religiose. In con-clusione, all’unanimità ritengo-no opportuno mantenere il di-ritto di Juspatronato.Così dopo oltre un mese dallarichiesta, il Vescovo ha ottenu-to il via libera, per poter esple-tare la propria funzione di no-mina del Parroco di Cortina,svincolato dalla formale appro-vazione del potere politico. E’così che il giorno successivo hareso nota la sua decisione dinominare don Francesco DeLuca quale successore di Mons.De Vido..

NOTE SULLO JUSPATRONATOLo Juspatronato ebbe origine nell’alto medioevo come manifestazionedella gratitudine della Chiesa verso i suoi benefattori e l’elemento ca-ratteristico è quella della “presentazione”, il diritto cioè di presentare unsacerdote all’autorità ecclesiastica affinché questa lo nomini ad unacerta carica (parroco, cappellano, ecc.). Il più delle volte detentori diquesto privilegio erano nobili e facoltose famiglie che sorreggevano eco-nomicamente la parrocchia. Nel caso di Cortina si esplicita nella facol-tà del Consiglio Comunale di scegliere fra i tre candidati proposti dalVescovo, il candidato a Parroco-Decano. Il Diritto Canonico con il ca-none 1450 del Codice del 1917 proibisce di costituire qualsivoglia pa-tronato per il futuro e invita con il successivo canone 1451 i patroni avoler rinunciare al proprio diritto. Ciò al fine di limitare ed eliminare coltempo gli juspatronati. Sembra, quindi che nel resto del mondo, que-sto istituto sia sulla via del tramonto.

comunità” (leggi riduzione –per la quale il Comune di Au-ronzo ha già proposto ricorso).In sostanza il Consiglio Comu-nale di Cortina, come i Consi-gli degli altri Comuni interessa-ti, invita il Direttore Generaledell’ASL n. 1 a potenziare i ser-vizi sul territorio; a realizzareinvestimenti sulle struttureospedaliere di Agordo e del Ca-dore, con particolare attenzio-ne alle risorse umane, al fine dimantenere un equilibrio sanofra risorse e carichi di lavoro;chiede alla Provincia e alla Re-gione di analizzare le propostedel Comune di Auronzo al finedi mantenere l’ospedale; di ga-rantire per l’ospedale di Pievedi Cadore il mantenimento deiservizi senza nessun depaupe-ramento; di garantire la pienaintegrazione dell’Ospedale Co-divilla-Putti (anche dopo la spe-rimentazione) nella rete ospe-daliera provinciale.

JUSPATRONATO: LO SPUNTO PER UNA RIFLESSIONE

Pare quasi inverosimile,che in un’epoca dovesempre più chiara vuole

essere la separazione fra pote-re ecclesiastico e potere politi-co, il Consiglio Comunale d iCort ina d ’Ampezzo, r i tengaancora accet tabi le mantene-re ques to pr iv i leg io , che atutt i g l i e f fet t i è un’ ingeren-za e non di poco conto, sul ledecisioni della Chiesa. E, tut-to c iò , facendo r icorso a l r i -spetto del le tradizioni , qual i

specchio dell ’anima del pae-se , senza chiedersi invece seè mora lmente corre t to man-tenere un ta le d i r i t to . Che nedirebbe i l S indaco, se i l Ve-scovo, f ra una rosa di nomiproposta dal S indaco s tesso ,avesse i l dir i t to di scegl ierequal i assessor i nominargl i?Penserebbe forse d i essere ingrado di farlo da solo e di es-sere anche la persona piùadat ta a far lo , v is to che queicandidati sono da lui cono-

sciut i megl io che da chiun-que a l t ro?I tempi sono cambiati, comeha sottolineato anche il Sinda-co, da anni la Parrocchia nonfunge più da anagrafe ufficia-le e i rapporti giuridici fra Co-mune e Parrocchia si sono al-lentati, lo Stato Italiano è unoStato laico e in esso il Vescovodovrebbe avere la libertà di ge-stire la propria Comunità se-condo i principi e gli obiettividettati dalla Chiesa di cui è

rappresentante e gli Ammini-stratori dovrebbero riconosce-re dove si estingue il loro am-bito di competenza. Tutto ciòa prescindere dall’esistenza diun privilegio che nasce comepratica nel periodo medioeva-le quando i nobili, conferendoprotezione e laute elargizioniper la realizzazione di nuoveparrocchie, si “compravano” ilprivilegio di assicurare ad unproprio “raccomandato” unonorevole futuro come parro-co o cappellano.

Pagina a cura

di Carla Pompanin

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12 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

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Don Francesco De Luca torna a Cortina

BENVENUTO AL PARROCO DECANO

Alla notizia della nomina da parte del Vescovo Mons. Andrich di donFrancesco De Luca a Parroco-Decano della Parrocchia di Cortina, abbia-mo chiesto ad un suo amico, che con lui ha condiviso molti momentidella gioventù, una piccola presentazione di don Francesco per il no-stro giornale. Cogliamo l’occasione per rivolgergli il benvenuto ed au-

gurargli buon lavoro.

...non ha dove posare il capo

Nel giro di poche ore la notizia tanto attesa (se non altro per lacuriosità), si è estesa in tutto il paese: il nuovo decano di Cortina èdon Francesco De Luca.

In piazza ho incontrato Narci’ che mi ha detto sorridendo: “Astosentù, rùa Classe!”. In effetti mi fa una certa impressione che sia unmio coetaneo, uno con il quale ho condiviso gli anni più intensi dellavita, quelli delle grandi scelte, proprio lui arriva qui in veste di parro-co!

Questa è però superficie, certamente bella, di un evento. Anco-ra più bello è pensare a questa persona che ha risposto ad una chia-mata che sicuramente non era nei suoi piani: ci vuole un allena-mento costante per questo. Don Francesco ha risposto fin daquei tempi, con fedeltà, alle tante chiamate piccole e grandiincontrate negli eventi quotidiani. Come in un dialogo apertocon Dio. Mi viene in mente la risposta di Gesù a quel tale chevoleva seguirlo: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli delcielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare ilcapo». Non so se quel tale ha poi seguito Gesù, certamentedon Francesco lo sta facendo! Nasce dentro, per questo, unaffetto e una stima che penso sia condivisa da molti anche senon l’hanno ancora incontrato.

Sergio Lacedelli

Don Francesco De Luca è Nato aPieve di Cadore il 30 dicembre 1958.

Studia al Liceo Scientifico di Cortinad’Ampezzo e al Seminario Gregorianodi Belluno.

Nel 1983 è ordinato sacerdote.

E’ a Sedico fino al 1987; passa aCastion e a Cavarzano.

Da 1994 è parroco di Mas-Peron, cuisi aggiunge anche Gron nel 2002.

Alverà, 8 aprile 1983DON FRANCESCO ALLA FESTA DELLA VIGILIA DELL’ORDINAZIONE

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13Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

IL FUTURO ALL’UOMO O ALL’AMBIENTE?Nasce anche nel Veneto la Rete “Natura 2000”di Stefano Lorenzi

È fatto ormai noto, da moltianni, che gli ambienti na -turali siano in progressi-

vo degrado un po’ in tutto ilmondo, e che in Europa la si-tuazione dei territori naturalisia, già da tempo, piuttostocompromessa. L’azione del-l’uomo sui luoghi in cui abita èspesso predatoria e finalizza-ta a trasformare gli spazi na-turali in funzione delle attivitàeconomiche umane, prevari-cando quasi sempre la vita del-le altre specie animali e vege-tali che si trovano nel mezzo,e ignorando senza rimorsi ildecadimento progressivo deglihabitat naturali causato dallatrasformazione del territorioad opera dell’uomo.Il ragionare su questa realtàsolleva spesso gli animi, e divi-de le coscienze fra due estremiprevalenti, che possiamo rias-sumere in “ambientalisti” e“ p r o g r e s s i -sti”, a se-conda diquanto inc i a s c u n oprevale ils e n t i m e n t oa sostegnodella tutelad e l l ’ a m -biente piut-tosto chealla vita umana nelle sue for-me nuove e dinamiche. Poi,spesso, la cosa finisce là e ognu-no di noi ritorna alle sue occu-pazioni, più o meno incoscien-te del fatto che il degrado esi-ste ed è di assai difficile solu-z i o n e .È però noto a pochi che l’Unio-ne Europea sta lavorando giàda oltre un ventennio al pro-blema, attraverso una progres-siva presa di coscienza dellarealtà ambientale del nostrocontinente, e a un suo pro-gramma di tutela che tengaconto di entrambi i pesi sullabilancia: quello umano e quel-lo delle altre specie viventi.Il lento e misterioso motore del

vecchio continente ronza insordina, e continua ostinatonella sua rotta, che vuole ten-tare una nuova forma di rap-porto fra l’uomo e l’ambiente.Nascono così, fra gli anni ’80 e‘90 alcune decisioni importan-ti, dette in gergo “direttive”, lequali obbligano gli stati mem-bri dell’Unione a predisporreuna serie di studi e di inventa-ri capaci di “fotografare”quanto di ancora naturale c’ènel nostro continente, il qualeperaltro esprime una notevolevarietà di ambienti e di cultu-re umane. Gli ambienti natu-rali europei oscillano fra il Bal-tico e il Mediterraneo, attraver-so le Alpi e i Pirenei, e rappre-sentano una diversità climati-ca e biologica di straordinariacomplessità. Non solo, ma agliambienti selvaggi si associanomoltissimi ambienti antropiz-zati, legati cioè a una simbiosi

con le atti-vità uma-ne cheh a n n op o r t a t o ,nei secoli,a nuoveforme die q u i l i b r i o .P e n s i a m o ,ad esem-pio alle

vallate alpine, dove l’uomo èstato solo uno degli attori del-la trasformazione del territo-rio, e che ha letteralmentestrappato al bosco ogni metrodi terreno coltivabile, indispen-sabile alla sua sopravvivenza.Questi ambienti selvaggi, tra-sformati da secoli di vita del-l’uomo ma mantenuti in equi-librio ecologico, rappresentanouna caratteristica e una ric-chezza della natura europea.I vari Stati, quindi – compresal’Italia – hanno lentamente ri-sposto alle richieste europee ehanno pian piano dato vitaalla Rete Natura 2000, unavera enciclopedia vivente del-la natura in Europa. Scopo del-

le direttive è quindi la tu-tela di questa ricchezza diambienti, sparsi dalla Gre-cia alla Finlandia, e che in-teressano circa un quintodella superficie europea.Come fare, dunque, permettere al riparo questi te-sori dagli artigli dell’uomo?E come fare, invece, a tu-telare i legittimi interessiumani su un territorio cosìvasto e popolato?La risposta è abbastanzainnovativa e parte dal pre-supposto che gli habitatnaturali sono da conside-rarsi un patrimonio comu-ne di tutti i cittadini euro-pei, così come patrimoniocomune sono gli animali selva-tici e le specie vegetali. Le areedi Natura 2000 rappresentanouna serie di ambienti e di ha-bitat detti “prioritari”, su cuicioè è necessaria una tutelaparticolare. Una difesa, quin-di, non della singola specie arischio di estinzione, ma anchedell’ambiente in cui questa ri-siede e delle altre creature chefanno parte della sua vita, ap-punto un “ecosistema” che è ilpresupposto affinché una cer-ta specie possa continuare eesistere .L’uomo può continuare a eser-citare le sue attività e le sue for-me di sfruttamento del territo-rio all’ interno di queste aree –dette S.I.C. (Siti di ImportanzaComunitaria) – ma lo può faresolo se dimostra che esse noncompromettono l’esistenza de-gli habitat. Non vengono quin-di istituiti nuovi parchi, nuovezone “off limits”, ma si cercadi instaurare un diverso rap-porto dell’uomo con il territo-rio, proprio attraverso questeleggi di tutela.Gli ingranaggi del motore eu-ropeo hanno poi fatto muove-re la realtà ad altri livelli, finoad interessare quello regiona-le, più vicino a noi e alla no-stra quotidianità. Anche la no-stra Regione, infatti, ha indivi-

duato una nutrita serie diS.I.C., sparsi sul territorio, cherappresentano gli ambientinaturali più belli del Veneto,dalla laguna alle Alpi. Metà diquesti S.I.C. si trovano in Pro-vincia di Belluno, la cui geogra-fia montuosa e poco popolataha permesso la conservazionedi ambienti naturali ancora in-tatti e un’esistenza di ecosiste-mi molto ricca.A Cortina è stata ricompresacome S.I.C. l’intera area delParco Naturale e altri ambientid’alta quota, fra cui le zone del-la Croda da Lago, delle CinqueTorri, del Sorapis, Faloria e Val-bona, habitat di specie animalie vegetali di ricchissimo pregioe collegati, oltre i confini comu-nali, con altre realtà simili delC a d o r e .Viene quindi riconosciuto, im-plicitamente, che le nostre co-munità hanno saputo conserva-re e mantenere un rapporto diequilibrio con il territorio, purtraendo sempre dallo stesso lerisorse per la vita dell’uomo.L’istituzione dei S.I.C. diventaquindi, anche per noi, un’op-portunità di dare un maggiorvalore al modello di vita eredi-tato dai nostri padri, capace diconciliare le necessità dell’uo-mo con quelle degli animali edei boschi.

Ricompresa come S.I.C.l’ area del Parco Naturale

le zone della Croda da Lago,delle Cinque Torri, del Sorapis,

Faloria e Valbona,habitat di specie

animali e vegetalidi ricchissimo pregio

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CRODA DA LAGO VISTA DALL’ALTO

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14 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

LETTERE AL GIORNALELETTERE AL GIORNALEPRECISAZIONIPRECISAZIONIDEL CAI CORTINADEL CAI CORTINASULLA SENTIERISTICASULLA SENTIERISTICAAlla rivista Meridiani Montagne(novembre 2004, n.11) dedicataalle Tofane è allegata una carto-grafia escursionistica, curata nel-la grafica e nel dettaglio dellarete sentieristica, in merito allaquale riteniamo importante fareuna precisazione.La cartografia non si limita ad indi-care i percorsi ufficiali, regolarmentemantenuti dal Parco e dal CAI e op-portunamente segnalati e tabellati.Essa riporta anche numerosi sentierinon ufficiali, che non vengono man-tenuti, ove non è presente alcun tipodi segnaletica e sui quali l’escursio-nista inesperto potrebbe incontrareproblemi di orientamento e sicurez-za. Alcuni percorsi non ufficiali pre-sentano inoltre difficoltà alpinistiche,che sulla carta non sono segnalate.Al fine di evitare spiacevoli in-convenienti quali sono le impre-viste difficoltà e – al peggio – lerichieste d’ intervento del Soc-corso Alpino, invitiamo gli escur-sionisti ad accertarsi presso gliuffici addetti all’informazione(CAI, Parco, Guide Alpine) dellapercorribilità dei tracciati e delreale stato della loro segnaleticae manutenzione.

La Sezione di Cortina del CAI

SPUNTISPUNTID I R I FLESS IONE SULD I R I FLESS IONE SULFUTURO DI UN PAESEFUTURO DI UN PAESESiamo sempre preoccupati dicome vanno le cose, se il turi-smo possa essere compatibile esi possa quindi accordare con lospazio nel quale viviamo, nonsottraendoci risorse in cambio dialtre di discutibile valore. Oppurese può essere sostenibile, quin-di sostenuto da noi stessi e datutto quello che ci circonda.Meno ci preoccupa, o almenosembra, il futuro della popola-zione, oppure non ne conoscia-mo alcune condizioni.Ad esempio sappiamo all’incir-ca quanti siamo, femmine e ma-schi, forse non sappiamo quan-te sono le femmine e quanti imaschi, quanti i giovani e quan-ti gli anziani, perché riteniamoche altri debbano preoccuparse-ne, dato che ci sono gli asili, lescuole elementari e medie, il li-ceo, i cinema, il teatro, gli ospe-dali e le case di riposo, che noicontribuiamo a far costruire efunzionare.Però nelle tabelle, e nei numeriche rispondono a questo, è scrit-to il futuro della popolazione edella città.Il primo gennaio del 2003 era-vamo 6071 residenti (3233 fem-mine e 2838 maschi), di questi,845 di età compresa tra gli 0 ed i15 anni, 1838 oltre i 60 anni,3388 erano compresi tra i 16 edi 59 anni.Altri dati ci dicono, a volte, chele nascite diminuiscono e le mortiaumentano, il che vuol dire chela popolazione tende ad invec-chiare, accade anche che gli abi-tanti aumentino perché le immi-grazioni eccedono le emigrazio-ni, ma per sapere se ciò può com-portare, nel futuro, un aumentodelle nascite bisognerebbe co-noscere il grado di fertilità diquesta parte di popolazione.Un’altra condizione, che discen-de da un’elaborazione del rap-porto tra la popolazione con 60anni e più, e quella con meno di15 anni, è l’indice di vecchiaia,quindi quanti abitanti anziani cisono per un giovane.E non è, che per gli altri quattrocomuni che formano la Comu-nità Montana della Val Boite lecose siano diverse. La popola-zione con meno di 15 anni è, neltotale, pari a 579, quella supe-riore ai 60 pari a 1026 unità.E’ bene o male che diminuisca-no le nascite? Quali conseguen-ze potrà avere il progressivo in-vecchiamento della popolazio-ne?Quale potrà essere la domanda

di scolarizzazione, e quali saran-no le offerte della comunità, qua-le la domanda di assistenza?

Sono tutte buone osservazioniche generano diverse buone do-mande, ottimi temi di discussio-ne a scuola con gli insegnanti,fra i giovani, in famiglia.

P.M. Garaffini

184 GENITORI184 GENITORICHIEDONO AL SINDACOCHIEDONO AL SINDACODI RECINTARE LADI RECINTARE LASCUOLA ELEMENTARESCUOLA ELEMENTARE

(pubblichiamo stralcio della let-tera inviata al Sindaco il 22 no-vembre 2004)

I sottoscritti firmatari, in qualitàdi genitori degli alunni frequen-tanti le varie sezioni delle classidalla prima alla quinta della Scuo-la Elemetare Duca d’Aosta di Cor-tina d’Ampezzo,

premesso....

chiedonochiedono

alla S.V. Ill.ma di voler prov-vedere con urgenza alla chiu-sura definitiva con interdizio-ne al traffico e recinzione delpiazzale/cortina dislocato suiquat t ro la t i de l l ’ed i f i c ioScuola Elementare Duca d’Ao-sta, nonché del tratto di stra-da ricompresso tra l piccoloparco giochi a ridosso dellascuola materna e l’aiuola didelimitazione con la strada ascorrimento veloce. Infattiquesto tratto di strada (co-stantemente utilizzato comeparcheggio) costituisce l’uni-co collegamento con il centrocittadino ed è attraversato datutti i bambini, che in assen-za di un marciapiede devonopercorrerlo con grave rischio.Fiduciosi in un Suo celere in-teressamento, rimaniamo inattesa di cortese riscontrotramite il Dirigente Scolasti-co prof.ssa Maria GiovannaDemenego, alla quale i sotto-scritti genitori chiedono gen-tilmente di informare i rappre-sentanti di interclasse dellaScuola Elementare.

I genitori

NON SI PUÒFERMARE IL PROGRESSOAvevo una Citroen Dyane del1984, una utilitaria straordinaria,spaziosa, molleggiata, comoda,aveva 4 anzi 5 porte e con i suoi600 cm. cubici di cilindrata erain grado di percorrere più 20 Kmcon un litro di benzina.Ho dovuto rottamarla seminuo-va, per colpa della la benzina ver-de in quanto la Dyane non eracatalizzata. Nessuno può ferma-re il progresso.La nuova macchina era più scat-

tante, aveva la cilindrata doppiae consumava molto di più, manon importava, tanto era benzi-na verde. Per la verità non ho maicapito perché facesse una puzzainsopportabile nonostante il ca-talizzatore, però rispondeva atutte le normative CEE in materiadi tutela ambientale.Ho viaggiato per alcuni anni mapoi ho ceduto. Offrivano le autodiesel nuove al prezzo di quelle abenzina, in più c’era la superva-lutazione dell’usato. Così il so-gno di risparmiare è diventato re-altà. Ho rottamato la mia mac-china per cambiare carburante.Qualche mancata partenza in in-verno, un motore più lento e de-cisamente rumoroso sono prestodimenticati di fronte ad un prez-zo alla pompa inferiore e percor-renze chilometriche più lunghecon gli stessi litri. Nel rispettodell’ultima normativa europeaECO 3, veramente il massimo. Èproprio vero, il progresso non siferma.

Nell’inverno scorso ho dovutorecarmi in una città qui vicino.All’ingresso trovo i vigili urbaniche mi fermano perché l’inqui-namento da polveri sottili in quelpaese ha superato i limiti di leg-ge. Non c’è nulla da fare. Senzafiltro anti-particolato non si pro-segue. Lascio la mia macchina emi avvio a piedi verso il centrosperando di trovare un autobus.Per fortuna trovo una gentile si-gnora chi mi dà un passaggio perarrivare in tempo all’appunta-mento. Rimango stregato. No, no,non dalla signora, ma dalla suaautomobile. Una vecchia CitroenDyane scoppiettante, che fa 20Km. con un litro di e funziona be-nissimo anche con la benzinamoderna. Così ho capito che èstato il progresso a fermare me.

Sisto Menardi

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15Voci di CortinaNumero 7 dicembre 2004

N.B. nota bene

ABBONATEVI A:

IL 30 /11 IL CONSIGLIOCOMUNALE SI RIUNISCENUOVAMENTE PER DEFINIREI CRITERI DEI PIRUEAIl 30 novembre si tiene una sedutadel Consiglio Comunale con inizioalle ore 17.00Oltre ai temi connessi agli adempi-menti formali connessi agli assesta-menti di bilancio e al riconoscimentodei debiti fuori bilancio, si parla nuo-vamente di PIRUEA. Vengono infat-ti portati alla ratifica gli accordi diprogramma dei primi due Piruea ap-provati dal Consiglio relativi alla de-pendance dell’Hotel Tre Croci e a l-l’area della stazione Q8 (v. numero 1Maggio 2004 di Voci di Cortina). Ven-gono poi discussi alcuni punti rin-viati nel corso della seduta dell’11novembre e precisamente la modifi-ca della zonizzazione in località Bi-gontina (scheda normativa F/53) eun piccolo intervento in loc. Mortisa

(scheda normativa F/52).Si discute inoltre della transazioneper cessione di particelle fondiarieai signori Manaigo / Hotel de laPoste, con costituzione di servitù dipassaggio.Nel prossimo numero di Voci diCort ina re lazioneremo soprattut-to su i due punt i p iù impor tant ial la discussione di questo Consi-gl io Comunale e c ioè l ’approva-zione delle modifiche al regola-mento comunale per l ’occupazio-ne del suolo pubblico e soprattut-to l’approvazione dei criteri gene-rali per l ’attuazione dei Program-mi Integrati di riqualificazione ur-banist ica edi l iz ia ed ambientaleP.I .R.U.E.A. .

GOLF: L’IMPRENDITORIACORTINESE ENTRA IN GIOCOE’ del 18 novembre la notizia che

ISTA Spa, FALORIA Spa e FUNI-VIE TOFANA E MARMOLADASpa hanno confermato la loro par-tecipazione all’aumento del capi-tale sociale della Cortina Srl, la so-cietà costituita dall’AssociazioneGolf Cortina.

Quest’ingresso rappresenta un im-portante passo in linea con quellache fin dal principio è sempre statala politica dell’Associazione, ovve-ro far entrare quanti più soci ordi-nari residenti possibile che rappre-sentino il tessuto imprenditoriale diCortina. I soci di queste tre impor-tanti società, infatti, sono nella qua-si totalità persone fisiche residentia Cortina.

ISTA Spa, FALORIA Spa e FUNI-VIE TOFANA E MARMOLADASpa hanno deciso di investire nellaCortina Srl.

Le delibere dei Consigli di Ammini-strazione per la partecipazione al-l’aumento del capitale sociale dellaCortina Srl sono state prese all’una-

nimità per tutte e tre le società. I treCDA hanno indicato in AlbericoZardini - imprenditore, maggioreazionista di Faloria Spa e proprie-tario del Lago Ghedina e del relati-vo rifugio - la persona di riferimen-to nel CDA della Cortina Srl.

La soc ie tà ISTA Spa comprendecirca 420 soci (per più del 90%,persone f is iche residenti a Corti-na) ; ha una par tec ipaz ione mag-giore del 90% degli Impianti Fal-zarego Spa, è azionista di maggio-ranza degl i Impiant i Averau Sr led è azionista di minoranza dellaFalor ia Spa.

La s o c i e t à F A L O R I A S p a c o m -prende circa 50 soci (per più del95%, persone f is iche residenti aCortina). E’ inoltre maggior azio-nista di Ista Spa.

La società FUNIVIE TOFANA EMARMOLADA Spa comprendecirca 2.000 soci (per più del 30%,persone fisiche residenti a Cortina).

c.p.

E’ con una cer- tasoddis fazione che ri-portiamo una citazione delnostro mensile apparsa suun periodico nazionaledi grande prestigio come“Meridiani Montagne”.“Meridiani Montagne”.

(VITA CULTURA ATTUALITA’ DEL PAESE PIU’ BELLO DEL MONDO)

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Page 16: Voci di Cortina - Dicembre 2004

16 Voci di Cortina Numero 7 dicembre 2004

Periodico di vita cittadina, cultura e attualitàDirettore Responsabile: Gianni MilaniProprietà: Associazione Comitato Civico Cortina - Maion 146 - Corti-na d’Ampezzo (BL)Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipolitografia Printhouse snc -Pian da Lago, 74 - Cortinad’Ampezzo (BL)Comitato di Redazione: Marina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoLorenziImpaginazione: Carla PompaninDistribuzione: Giulio MiccolisContatti: [email protected]

cell . 339/6176147Internet: www.comitatocivicocortina.comTesti di esclusiva proprietà - stampato su carta riciclata

24-nov Confermata la condanna alla società di gestione degliimpianti di risalita del Cristallo di Cortina per la morte dello sciatorePietro Bianchi. I giudici della corte di appello hanno comminato la penadi sei mesi di reclusione a Roberto Siorpaes, amministratore delegatodella società, per la tragica vicenda del dicembre 1997 quando sullapista “Alberto Tomba” il gelatiere di Cibiana si schiantò contro un cumu-lo di neve ghiacciata. La società dovrà farsi carico anche delle spese digiudizio.

a cura di Roberta Majoni

Comune di Cortina inerenti l’assetto edilizio della città vengono rimandati alla prossima convocazione.

21-nov Si dovrà aspettare gennaio per vedere ultimati i lavori di ristrutturazione dell’ex Cademai SalusHotel. E’ quanto annuncia il dirigente dell’ufficio patrimonio del Comune di Cortina, Roncen, che intende nelfrattempo predisporre i regolamenti del bando per l’assegnazione degli alloggi. Alloggi che sono scesi da 41a 38 rispetto al progetto iniziale per la cessione all’Usl di 3 appartamenti. “L’offerta abitativa del Cademai nonrisolverà il problema degli alloggi a Cortina” dice Roncen, “Ma è pur sempre un buon inizio”.

23-nov Tre speleologi del gruppo vicentino Proteo Matteo Burato, Giuliano Burato ed Elia Bisogninscenderanno per 170 metri nella spaccatura naturale scoperta lo scorso anno a quasi 3000 metri di altezzasulla Tofana di Mezzo. In quest’occasione saranno svolte indagini scientifiche per stabilire, avvalendosidi particolari sostanze chimiche, dove confluisce l’acqua che sparisce nella voragine.

24-nov La società Faloria Spa lancia la propria offerta di sci sotto il marchio “Cortina Cube” rafforzandocosì la propria immagine nel comprensorio turistico. Contestualmente per l’inverno 2004-2005 inaugura lanuova seggiovia quadriposto “Pian Bigontina-Costa Faloria” la cui portata è di 2160 persone all’ora,velocità di 5 minuti al secondo per un tempo complessivo di viaggio di 3 minuti e 40 secondi.

25-nov Inoltrata all’attenzione del Sindaco di Cortina Giacomo Giacobbi una richiesta di interdizionetotale al traffico nell’area scolastica comunale da parte dei genitori degli alunni delle Scuole Elementari.Questi ultimi si dicono preoccupati per l’incolumità dei figli nonchè per l’elevato inquinamento causatodall’intenso traffico veicolare (v. testo all’interno).Ø Nuova scoperta all’Osservatorio Astronomico di Col Drusciè di Cortina: una stella nova,individuata nella galassia di Andromeda M 31 a 2,3 milioni di anni luce di distanza dalla terra. E’ statoproprio il presidente dell’associazione, Alessandro Dimai, a scorgere la stella e a darne notizia allacomunità scientifica internazionale.

26-nov Ritorna al Palavolkswagen dal 3 dicembre il mercatino di Natale con i suoi addobbi natalizi ecapolavori d’artigianato. Saranno una trentina gli esercizi che esporranno oggettistica di vario genere,naturalmente inerente al Natale, accompagnati da un punto di ristoro dove degustare i “ waffeln” propostidalla Schuetzenkompanie di Cortina, e bevande calde come il “vin brulè” dell’Unione dei Ladini Ampezzani.( Mercatino aperto ogni giorno dal 3 al 12 dicembre con orario 14.00-20.00)Ø E’ quasi certo l’arrivo per il 9 gennaio del nuovo parroco Don Francesco De Luca a colmare lagrande attesa della comunità ampezzana.

27-nov Iniziati da pochi giorni i lavori di realizzazione della pista ciclabile nel tratto Dogana Vecchia-Cortina supportati da contributi europei e finanziamenti comunali. Il completamento dell’opera è previstoper fine 2005. Per gli amanti delle due ruote sembra concretizzarsi il sogno della grande ciclabile Calalzo-Cortina tanto attesa e desiderata.

2-nov Riparte l’iniziativa voluta dalle amministrazioni comunali di Pieve di Cadore,Auronzo e Cortina in collaborazione con la Provincia e la Comunità Montana CentroCadore, relativa al trasporto gratuito notturno contro “le stragi del sabato sera” ( tutti isabati dal 6 Novembre al 29 maggio).

3-nov Presente il Sindaco Giacomo Giacobbi all’incontro svoltosi a Cortina tra lacommissione regionale sanità ed i vertici della struttura Codivilla–Putti a risoluzionedell’impasse attuale che mette in ginocchio il futuro dell’ospedale: “Solo un interventoregionale riuscirà a salvaguardare la sopravvivenza della struttura ospedaliera”.Ø L’Union dei Ladins d’Anpezo organizza un corso volto a far conoscere l’arte diindossare i tradizionali costumi femminili ampezzani al fine di preservare antiche tradizionied usanze folcloristiche (primo incontro 9 novembre Sala Tennis Apollonio ore 20.30).

5-nov L’ Associazione Astronomica Cortina organizza il tradizionale corso di astronomiarivolto ai soli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori. Fine ultimo è creare un gruppodi giovani ricercatori nello studio del cosmo e delle sue meraviglie astronomiche.

7-nov A Borca di Cadore, presentazione ad un folto pubblico del periodico “Ladin”a curadell’Istituto Culturale delle Comunità dei Ladini Storici Bellunesi. “Apporteremo un seriocontributo alla conservazione del patrimonio Ladino” commenta il direttore Ernesto Majoni.

9-nov A seguito di una convenzione con l’USL di Padova, da aprile si renderàoperativo presso l’istituto Codivilla un reparto di riabilitazione e prevenzione cardiopatica,che garantirà a residenti e villeggianti una sicurezza fondamentale di assistenza e di primosoccorso 24 ore su 24.

10-nov Inaugurazione della ormai tradizionale mostra fotografica organizzata dalla se-zione Cai di Cortina d’Ampezzo in collaborazione con la Gestione Parco delle Dolomitiampezzane. Tema delle immagini presentate quest’anno: “Territorio nel gruppo di Fanes –Col Bechéi”. L’ esposizione aperta fino al 12 dicembre avrà orario 17.00-19.30. Ledomeniche e l’8 dicembre sarà visitabile anche al mattino dalle 10.00 alle 12.30.

11-nov In seduta straordinaria si riunisce il Consiglio Comunale di Cortina con diciottopunti all’ordine del giorno (v. articoli all’interno). Rinuncia unanime da parte del ConsiglioComunale di Cortina ad esercitare l’antico diritto di Juspatronato sulla nomina del nuovoparroco. D’accordo il vicesindaco Dimai che sostiene: “Votiamo sì alla rinuncia, maintendiamo mantenere questo privilegio che fa parte della nostra storia”.

12-nov Un no unitario è la risposta della Comunità Montana Valle del Boite alla propostadel presidente altoatesino Durnwalder di imporre un pedaggio sui passi Dolomitici dicollegamento tra Veneto e Alto Adige al fine di scoraggiare il transito veicolare.

13-nov Il presidente del Coni consegna al Foro Italico di Roma il “Collare d’Oro”,massima onorificenza sportiva, allo Sci Club Cortina per i suoi 100 anni di storia e gloria.Grande soddisfazione del neo presidente Igor Ghedina che ringrazia i suoi predecessorie tutti gli atleti che tanto hanno vinto in cent’anni di storia.

14-nov Il successore di Monsignor Renato de Vido sarà don Francesco De Luca .E’quanto stabilito dalla nomina diretta del Vescovo Andrich dopo la rinuncia comunale aldiritto di Juspatronato.

17-nov Inaugurazione venerdì 4 dicembre alle 18.30 presso la Ciasa de Ra Regoles diCortina della mostra: “K2 L’Amico Ritrovato. Nel 50° Anno dalla Conquista, Lino Lacedellie i suoi Scoiattoli ritornano sul K2”. Con questa mostra Cortina celebra un’avventurainiziata cinquant’anni fa e idealmente conclusa quest’anno nell’emozione che ha unito unpaese al rientro della spedizione 2004. Mostra aperta dal 5 al 21 dicembre (orario 16.00-19.30; sabato e domenica anche dalle 10.00 alle 12.30) dal 22 dicembre al 9 gennaio(orario 10.00-12.30 e 16.00-20.00) dal 10 gennaio ( orario 16.00-19.30).

18-nov La Società Gestione Impianti Sportivi di Cortina organizza un convegno daltitolo: “La Certificazione Integrata. Qualità e Ambiente nel Settore Turistico Sportivo”.Presenti numerosi relatori alla Sala Cultura di Largo Poste, attivi nello studio ed approfon-dimento sulla scelta della GIS di apportare una gestione certificabile agli impianti, nelrispetto dell’ambiente e del territorio ampezzano.

19-nov I consigli di amministrazione delle società Ista, Faloria e Funivie Tofana eMarmolada confermano la loro partecipazione all’aumento del capitale sociale della Cor-tina srl, società costituita dall’associazione Golf Cortina. Grazie alla realizzazione delnuovo impianto sportivo si ritiene infatti possibile l’allungamento della stagione estivaconsentendo quindi alle tre società di incrementare l’utilizzo degli impianti di risalita.

20-nov Si sta avviando molto bene la stagione invernale secondo il presidente delConsorzio di Promozione Turistica Alberto de Stefani che segnala un aumento delleprenotazioni nonostante il calo dei posti letto a causa della chiusura di tre strutture alber-ghiere. Resta però irrisolto il problema dell’inquinamento automobilistico, specie in Via C.Battisti, che va affrontato con determinazione e risolutezza.Ø Gli argomenti in discussione trattati dalla seconda Commissione Consigliare del