VALUTARE GLI UTENTI DELLE RISORSE DIGITALI APERTE

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Pierluigi Feliciati Università di Macerata VALUTARE GLI UTENTI DELLE RISORSE DIGITALI APERTE 17 marzo 2017 Tecniche e strategie di condivisione

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Pierluigi FeliciatiUniversità di Macerata

VALUTARE GLI UTENTI

DELLE RISORSE DIGITALI APERTE

17 marzo 2017Tecniche e strategiedi condivisione

un interesse crescente per gli utenti nel dominio degli ambienti digitali di ambito documentario: negli standard, nei cataloghi online, nelle digital library e, in parte, in quello dei contenuti archivistici in rete

un'attenzione multidimensionale a temi quali Reading Behavior, Information Seeking, Interface Usability, Metadata Quality e Educational Content nei papers presentati ai convegni internazionali sulle digital library (JCDL, ECDL/TPDL e ICADL) nel periodo 2001-2013 (Papachristopoulos et al. 2017)

Pochi studi con e sugli utenti, al tempo stesso

GLI STUDI SUGLI UTENTI

Possono convergere l' Information Science – lo studio sistematico delle caratteristiche dell'informazione e dei comportamenti degli utenti rispetto ad essa - e la progettazione degli ambienti digitali?

i metodi di analisi dei comportamenti informativi possono integrarsi con gli approcci di progettazione user-centred degli ambienti digitali documentari?

E i mediatori dei contenuti? La comunità LIS+GLAM, che ruolo può avere?

GLI STUDI SUGLI UTENTI: CHI?

l'allargamento open dell'accesso all’informazione digitale rafforza la centralità dell'utente, delle sue esigenze e aspettative, dei suoi comportamenti e della sua soddisfazione

STUDI SUGLI UTENTI E AMBIENTI OPEN

il paradigma open rovescia il vettore uni-direzionale della conoscenza a favore di uno schema circolare, iterativo, di cui è energia attiva la partecipazione degli utentinon ha più molto senso parlare di utenti finali, come se ancora facessimo broadcasting: sono utenti tutti coloro che si fanno parte attiva nel processo di conoscenza, che usano risorse e procedure

diventa un must definire e adottare uno schema di indicatori di qualità per progettare e valutare gli ambienti digitali open nel loro ciclo di vita

non ci soddisfa più il modello lineare creazione -> contenuto -> fruizione: il processo è segnato dalle interazioni multiple tra creazione, elaborazione, interfaccia di pubblicazione, uso, arricchimento e riuso dei contenuti

QUALITÀ E CICLO DI VITA

la valutazione deve quindi fondarsi sulla sinergia di criteri, metodologie e indicatori differenti, da applicare in fasi diverse del ciclo informativo

Uno schema che rappresenta bene quanto la qualità debba essere progettata e valutata non limitandoci a considerare solo i contenuti, ma esaminando le relazioni tra questi, il sistema e gli utenti è il Tryptich Interaction Framwork (Fuhr, Tsakonas et al. 2007)

QUALITA’ E VALUTAZIONE

OGNI PROGETTO È BELLO A MAMMA SOJA

però, va detto che di valutazione della qualità dei servizi digitali non si discute molto e sono rari e poco condivisi studi di riferimento

una delle cause potrebbe essere la separazione tra le esigenze e i metodi adottati dalle diverse comunità coinvolte: chi progetta e gestisce i sistemi, chi progetta e gestisce i contenuti, chi usa i contenuti e chi studia le interazioni e i modelli di user-centred design

Ogni sistema sembra essere soddisfacente agli occhi di chi lo ha progettato e lo alimenta di contenuti (modello input-driven)

Maggiore chiarezza sui profili d'uso , ovvero sugli obiettivi che i diversi utenti intendono soddisfare interagendo con i sistemi e i contenuti, potrebbe contribuire a definire gli indicatori relativi a tutte le componenti della qualità, ovvero l'efficacia, l'efficienza e la soddisfazione finale

Vanno valutati i metodi diversi di coinvolgimento degli utenti utili nelle diverse fasi del ciclo di vita di un progetto di ambente documentario open:

incontri de visu individuali o di gruppo con campioni di utenti, simulazione dei profili d’uso, deep log analysis, eye-tracking analysis, questionari, interviste, analisi di SEO…

VERSO UN MODELLO DI VALUTAZIONE?

progettare basandoci sugli utenti e sottoporre i nostri progetti e servizi a una seria valutazione richiede un cambio di passo

la comunità GLAM è disponibile ad accettare questa sfida?

Il paradigma open dovrebbe in realtà facilitare lo shift: il processo innovativo si attiva solo condividendo gli approcci, i modelli di progettazione e i dati raccolti attraverso gli user studies

La convergenza digitale avrebbe, tra i suoi meriti, quello di far affiorare problemi e soluzioni simili per un archivio on-line, una biblioteca digitale, una mostra virtuale o il catalogo web di un museo

Approfittiamone

READY, SET, GO?

GRAZIE DELL’[email protected]