Val di Cecina, - Marsilio Editoridi Castelnuovo. Poi c’è il rame, quello di Montecatini Val di...

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a Val di Cecina si estende lungo il corso del fiume Cecina nella parte meridionale della provincia di Pisa fino a lambire alcuni territori delle province di Siena e di Grosseto, e si inoltra per un breve tratto nella porzione centrale della provincia di Livorno in prossimità della foce e del tratto terminale del corso d’acqua. È prevalentemente collinare. E qui spicca un eccellente olio extravergine di oliva, ma anche vino e miele. I cavallucci, gli stinchi di morto e altri biscotti sono prodotti con ricette antiche gelosamente custodite e tramandate di madre in figlia. E proprio il miele è un ingrediente importante dei cavallucci, che si preparano con 500 g di farina, 200 g di zucchero, 100 g di miele di acacia, 100 g di cedro e arancia canditi tagliati finemente, 20 g di anici, 100 g di mandorle spellate (tostate e tritate), una spolverata di cannella, noce moscata e coriandolo e una puntina di bicarbonato. In una pentola fate fondere, a fuoco bassissimo, lo zucchero e il miele. Riunite gli altri ingredienti in una ciotola capiente. Quando il composto di zucchero e miele sarà abbastanza denso da "filare", togliete dal fuoco e versatelo nella ciotola insieme agli altri ingredienti, mescolando fino ad incorporarli bene. Infarinate una spianatoia e versateci il composto, lo spessore deve essere almeno di 2 centimetri. Lasciate raffreddare per 5 minuti poi modellate dei biscotti tondi che infornerete a 180°C per circa 20 minuti. Ma altri dolci speciali si trovano a Montecatini Val di Cecina dal Panificio Forno Montegemoli di F.lli Martini (loc. Ponteginori - via della Camminata, 1 - tel. 058837178). Ottimo e fragrante il tipico Pane di Montegemoli, impastato con farina tipo 2 e cotto rigorosamente in forno a legna. A Volterra, merita la Fattoria Lischeto (località San Giusto) che lavora in regime biologico, nel panorama unico delle Balze Volterrane. In questa fattoria si pratica agriturismo a tutto campo: soggiorno e conoscenza della cultura agricola e gastronomica. Qui i pascoli sono ricchi di erbe aromatiche, ideali per ottenere un latte buono e profumato. Ottimi i pecorini ricavati dal latte di pecore di razza Sarda allevate con cura da Giovanni Cannas: il Pecorino delle Balze di Volterra, il Pecorino degli Sposi (sotto cenere) e il Rosso Volterrano. Ricotta, tomini e Raviggiolo completano la produzione, ma non sono da dimenticare gli altri prodotti: olio extravergine, pasta e cosmetici bio. E in fatto di formaggi, un salto lo merita Paolo Piacenti, uno dei più bravi affinatori d’Italia. Lui affina in appositi locali a Certaldo e nella sua Cacioteca di San Gimignano (via San Matteo, 66) trovate pecorini proposti in 14 versioni con diversi periodi di invecchiamento e stagionati in vari modi: in grotta, sotto la cenere, nelle vinacce, nel fieno, nell’aceto balsamico e in barrique. Ottimi anche l’erborinato morbido di latte ovino e il Muffato, ottenuto da cagliata inacidita. Infine a Castellina Marittima, nel Castello del Terriccio, gli ulivi portano le cultivar Moraiolo, Frantoio, Maurino e Razzo. Nei 24 ettari le olive sono raccolte a mano e l’olio estratto a ciclo continuo. L’extravergine Terriccio Igp Toscano è limpido, giallo con riflessi verdi; all’olfatto i profumi sono erbacei e di frutto; in bocca il gusto è elegante, ampio, gradevole nella nota amara e nel leggero piccante. Perfetto per illuminare l’estate degli ortaggi e della cucina di pesce. © RIPRODUZIONE RISERVATA L DI GIACOMO GAMBASSI i attraversa la Val di Cecina che dall’entroterra toscano arriva al mare. E, percorrendo questo fazzoletto che corre lungo l’omonimo fiume e occupa la parte meridionale della provincia di Pisa fino a incunearsi in un segmento di quella di Livorno, viene in mente di stare in una sorta di macchina del tempo. Bastano pochi chilometri per toccare con mano le grandi età che hanno segnato la regione. Perché questa è la terra dei «primi» toscani, gli etruschi. Conserva le vestigia dell’epoca romana ma anche quelle legate a Carlo Magno. È un «piccolo» gioiello dal volto medievale e, insieme, rinascimentale. Grazie alle Colline metallifere ha conquistato i geologi che, come spiegava nell’Ottocento Emanuele Repetti nel suo Dizionario geografico fisico storico della Toscana, la consideravano «una delle valli più importanti del Granducato» e oggi è la capitale mondiale della geotermia. È l’angolo del sale che ha reso più saporita la cucina regionale. E anche dell’alabastro che piace oltre confine. Non solo. Porta i segni della prima industrializzazione, eppure ospita riserve naturali, un suggestivo litorale e straordinari doni del sottosuolo come i geyser d’impronta italiana che qui si chiamano soffioni. Ha ispirato scrittori e poeti come Stendhal o Carlo Cassola che annotava: «Poiché la mia vita è Cecina, io parlo di Cecina». E ancora. Con una delle sue appendici che si allungano sulla costa tirrenica, è stata la culla dell’infanzia di Giosuè Carducci – a Castagneto – che poi l’ha celebrata cantando nell’ode «Davanti San Guido» i cipressi di Bolgheri, il borgo con il suo affascinante castello. Insomma, questa terra di colline, fiumi e mare permette di leggere i segni della storia e della creatività umana con un’impressionante evidenza. Per farlo possiamo partire da Volterra, una delle dodici capitali dell’Etruria media. Ciò che la rende «città antichissima» (secondo la definizione di Repetti) è la sua cinta muraria, una delle meglio conservate fra i centri etruschi. Era lunga sei chilometri, il doppio rispetto a quella che vediamo adesso. Ma rimangono ancora in piedi la Porta dell’Arco e la Porta Diana che dà eccesso alla necropoli. Proprio gli etruschi la tennero a battesimo incorporando gli insediamenti sorti sulla collina che in passato è stata la sua maggiore difesa e che adesso consente di abbracciare con lo sguardo la campagna toscana. Quando divenne colonia romana, conobbe il suo sviluppo, come testimonia il teatro di Vallebuona scoperto negli anni Cinquanta. Con la nascita del Sacro Romano Impero la Val di Cecina venne affidata al vescovo di Volterra che la governò fino all’avvento dei Comuni. Il centro storico ha S un carattere medievale come attesta piazza dei Priori dove spicca il palazzo pubblico più antico della Toscana e piazza San Giovanni in cui si trovano il Duomo e il Battistero. Rimanda alla conquista da parte di Firenze l’imponente Fortezza medicea: massiccia nella sua fortificazione, è ancora oggi carcere giudiziario che promuove il reinserimento dei detenuti con laboratori teatrali o «cene galeotte». Muoversi nella valle significa stare in mezzo alla tavolozza di un pittore: al blu del mare e al verde dei boschi, si alternano il giallo ocra delle balze, «pareti» di terra fragile che si alzano impetuose, il grigio delle Saline di Volterra da cui vengono estratte tre milioni di tonnellate di sale l’anno, il bruno dei calanchi col suo sistema di solchi separati da creste argillose, il cinerino lunare delle biancane, cupole di pochi metri che devono il loro colore al solfato di sodio. E la ricchezza «geologica» del suolo ha portato il nome della valle in giro per il mondo. Larderello, fondata da François Jacques de Larderel, deve la sua fama alle colonne di vapore che hanno ispirato Dante Alighieri per l’Inferno e che, secondo Gabriele D’Annunzio, «bollivano e soffiavano come se per entro vi salisse l’imperto e il gorgoglio dei dannati fitti nel limo». Tipicindustriale nel Comune di Pomarance, ospita la chiesa progettata da Giovanni Michelucci e il museo della geotermia. Però, se si vogliono vedere le fumarole, occorre andare a Sasso Pisano, il paese delle terre fumanti nel Comune di Castelnuovo. Poi c’è il rame, quello di Montecatini Val di Cecina, che nell’Ottocento aveva la più grande miniera d’Europa: oggi accoglie i visitatori con la sua torre e il museo delle miniere. Siti etruschi e fortificazioni portano fino al Tirreno. Rocca Sillana è uno dei principali castelli, noto fin dal IX secolo, che va a braccetto con quello di Querceto o di Casale Marittimo. Dice già tutto il nome di Montecastelli, costruito su una collina che domina il torrente Pavone. Poco distante si trova la «Buca delle fate», tomba etrusca scavata interamente nel terreno e composta da varie camere. E, quando da Cecina si giunge al mare, sembra quasi che la spiaggia rimandi comunque al lavoro. E ai toscani fa tornare alla mente la «Magona del ferro», ossia la ferriera voluta nel Cinquecento dai Medici per sfruttare il minerale dell’Elba. Del resto qui i negozi di ferramenta continuano a chiamarsi «Magona». © RIPRODUZIONE RISERVATA Questo fazzoletto di terra ha ispirato Stendhal, Carducci, Cassola. Ricchissimo di attrazioni storiche e turistiche come i geyser, che la rendono capitale della geotermia vrebbe avuto la possibilità di trasferirsi in una grande città. Oppure anche all’estero. Invece Paolo Bettini, oggi commissario tecnico della nazionale di ciclismo, è rimasto fedele alla sua terra. Quel «fazzoletto» della Toscana, come lo definisce lui stesso, che dalla Val di Cecina si allunga sul Tirreno. «Non soltanto qui ci sono le mie radici e i miei affetti – racconta –. Ma questo è un angolo a dimensione d’uomo dove la bellezza dell’ambiente si unisce a perle storiche e artistiche per tutti i gusti». Campione olimpico su strada ai Giochi di Atene nel 2004 e campione del mondo nel 2006 e 2007, Bettini è cresciuto a La California, cinque chilometri da Cecina, dove ha ereditato dal padre la passione per le due ruote. Insomma guai a lasciare il suo territorio. «Certo. Adesso abito a Riparbella, un paesino sulle collina dietro Cecina in direzione di Volterra. Grazie al cielo l’Italia continua a offrire ancora zone dove si vive bene. E quest’area è una di quelle. Se poi si aggiunge che la gente ha un approccio A genuino, c’è un ottimo clima, ci sono interessanti vini e un buon olio, che cosa volere di più?» Quali località consiglierebbe di visitare? «Un borgo eccelle su tutti: è Bolgheri che, con il suo castello, è un nome noto in tutto il Paese. Poi proporrei di scoprire qualche paese in collina come Casale Marittimo, Guardistallo o Montescudaio, inserito fra i «Borghi più belli d’Italia». E, attraversando la Val di Cecina, mi fermerei a Querceto, piccolo centro racchiuso da mura medievali». Questa è la terra degli etruschi. «E forse noi ci sentiamo un po’ i loro eredi. Anche perché non è così inusuale che chi lavora la terra rinvenga ancora reperti etruschi o segni dei loro insediamenti». Poi lei è a due passi dall’«inferno» fumante dei soffioni boraciferi. «L’appeal di Larderello e dei suoi dintorni è più che giustificato. Sono luoghi che stuzzicano la curiosità. Peccato che ci si imbatta anche in tubi d’acciaio che corrono per diversi chilometri». La bicicletta può aiutare a conoscere un territorio? «Senza dubbio. Me ne rendo conto più adesso che quando correvo. Da professionista mi concentravo sugli allenamenti. Oggi, ogni volta che esco in bici, mi posso gustare gli scorci e i paesaggi che questa zona regala». Giacomo Gambassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Olio, vino e speciali dolci al miele in viaggio con gusto PREMI Festival della Mente, i primi dieci anni Il Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività e ai processi creativi, raggiunge quest’anno il traguardo della decima edizione e si svolgerà a Sarzana da venerdì 30 agosto a domenica 1 settembre 2013 (www.festivaldellamente.it). Interverranno tra gli altri: gli storici dell’arte G. Agosti, C. Baldacci e J. Stoppa; la critica d’arte F. Alfano Miglietti; il pianista R. Bahrami; lo storico A. Barbero; il saggista S. Bartezzaghi; il sociologo U. Beck; il priore di Bose E. Bianchi; i filosofi L. Boella, M. Cacciari, U. Curi, B. H. Lévy, A. Pinotti e N. Vassallo; il genetista E. Boncinelli; la poetessa C. L. Candiani; la saggista G. Caramore; il criminologo A. Ceretti; lo psicologo M. Cirri; il politologo I. Diamanti; l’esperto di comunicazione e media C. Freccero; il farmacologo S. Garattini; gli scrittori N. Gardini, P. Giordano, E. Trevi, T. Parks, l’inglese J. Coe; gli psicoanalisti A. Lemma e M. Recalcati; il giurista G. Rossi; il fotografo F. Scianna. ACQUI STORIA, I FINALISTI Per il 46° Premio Acqui Storia sono stati scelti i finalisti delle diverse sezioni. La giuria della sezione scientifica, presieduta da Valerio Castronovo, ha scelto: Marco Armiero, «Le montagne della patria. Natura e nazione nella storia d’Italia. Secoli XIX e XX», Einaudi; Ottavio Barié «Dalla guerra fredda alla grande crisi. Il nuovo mondo delle relazioni internazionali», Il Mulino; Christian Ingrao, «Credere, distruggere. Gli intellettuali delle SS», Einaudi; Piero Pennacchini, «La Santa Sede e il Fascismo in conflitto per l’Azione Cattolica», Libreria Editrice Vaticana, Maurizio Serra, «Malaparte. Vite e leggende», Marsilio Editori. Le altre sezioni sono quelle divulgativa e romanzo storico. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 19 ottobre ad Acqui Terme. reportage Dall’entroterra toscano si arriva al mare seguendo il fiume e toccando le province di Pisa, Siena, Grosseto, Livorno. In pochi km le grandi età che hanno segnato la storia della regione I NOSTRI WEEK END intervista Il ct della nazionale di ciclismo consiglia di visitare i borghi di Bolgheri, Montescudaio, Querceto 23 VENERDÌ 12 LUGLIO 2013 Val di Cecina, macchina del tempo di Paolo Massobrio Bettini: «Ci sentiamo un po’ eredi degli antichi etruschi» Il borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, in provincia di Pisa Paolo Bettini Il Parco delle Fumarole di Sasso Pisano (a Lagoni del Sasso). Ale, Pils o Lager? Birre senza segreti «Birra, e sai cosa bevi!», recitava uno slogan pubblicitario di qualche anno fa. Ma lo sai davvero? Sembrerebbe di no, scorrendo il colto libretto del giornalista Paolo Martini «A tutta birra» (Endemunde, pp. 130, euro 10), un vertiginoso giro del globo tra bionde, rosse e brune che – a volte – sono pure capaci di far girare la testa. Uno dei miti della birra è infatti che sia una bevanda alcolica «leggera»: Martini documenta invece l’esistenza di etichette assolutamente robuste, «da meditazione» (e non a stomaco vuoto...). Ma nel volumetto c’è molto di più di una guida al destreggiarsi tra Ale, Lager, Pils e Stout: c’è la storia della bevanda, c’è la geografia dei birrifici artigianali italiani (oggi assai di moda: siamo il terzo produttore mondiale!), c’è la chimica che interessa la sua fabbricazione, c’è l’arte segreta delle diverse spillature e c’è persino un poco di religione; sì, perché esistono persino i «santi della birra»... Cinquanta ricette da tutto il mondo Tra le guide lonely planet, esce «Food Lovers. Viaggio tra i sapori del mondo». Food Lovers racconta le esperienze gastronomiche da un angolo all’altro del globo. Se volete, cucinate le ricette autentiche più gustose senza muovervi da casa. Con le interviste ai «food lovers» più famosi, gli indirizzi dove assaggiare piatti locali in piccole e grandi città, più di 50 ricette da provare. L’introduzione è di Mark Bittman e James Oseland e la prefazione di Roberto Burdese. Pagine 328, peso: 0.972 kg, euro 26.50. Scrive l’esperto americano Bittman: «Per quanto autentiche siano diventate le versioni dei piatti stranieri proposte nelle nostre città, l’esperienza non è la stessa. Un bistrot fuori dalla Francia, un chiosco di "pho" in un paese diverso dal Vietnam, una baracca di tacos ad appena 100 km dal Messico...senza nulla togliere a questi posti (...) l’esperienza è diversa».

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a Val di Cecina si estendelungo il corso del fiumeCecina nella parte

meridionale della provincia diPisa fino a lambire alcuni territoridelle province di Siena e diGrosseto, e si inoltra per un brevetratto nella porzione centraledella provincia di Livorno inprossimità della foce e del trattoterminale del corso d’acqua. Èprevalentemente collinare. E quispicca un eccellente olioextravergine di oliva, ma anchevino e miele. I cavallucci, glistinchi di morto e altri biscottisono prodotti con ricette antichegelosamente custodite etramandate di madre in figlia. Eproprio il miele è un ingrediente

importantedeicavallucci,

che si preparano con 500 g difarina, 200 g di zucchero, 100 g dimiele di acacia, 100 g di cedro earancia canditi tagliati finemente,20 g di anici, 100 g di mandorlespellate (tostate e tritate), unaspolverata di cannella, nocemoscata e coriandolo e unapuntina di bicarbonato. In unapentola fate fondere, a fuocobassissimo, lo zucchero e il miele.Riunite gli altri ingredienti in unaciotola capiente. Quando ilcomposto di zucchero e mielesarà abbastanza denso da "filare",togliete dal fuoco e versatelo nellaciotola insieme agli altriingredienti, mescolando fino adincorporarli bene. Infarinate unaspianatoia e versateci il

composto, lo spessore deve esserealmeno di 2 centimetri. Lasciateraffreddare per 5 minuti poimodellate dei biscotti tondi cheinfornerete a 180°C per circa 20minuti. Ma altri dolci speciali sitrovano a Montecatini Val diCecina dal Panificio FornoMontegemoli di F.lli Martini (loc.Ponteginori - via dellaCamminata, 1 - tel. 058837178).Ottimo e fragrante il tipico Panedi Montegemoli, impastato confarina tipo 2 e cottorigorosamente in forno a legna. AVolterra, merita la FattoriaLischeto (località San Giusto) chelavora in regime biologico, nelpanorama unico delle BalzeVolterrane. In questa fattoria sipratica agriturismo a tuttocampo: soggiorno e conoscenzadella cultura agricola e

gastronomica. Qui i pascoli sonoricchi di erbe aromatiche, idealiper ottenere un latte buono eprofumato. Ottimi i pecoriniricavati dal latte di pecore di razzaSarda allevate con cura daGiovanni Cannas: il Pecorinodelle Balze di Volterra, il Pecorinodegli Sposi (sotto cenere) e ilRosso Volterrano. Ricotta, tominie Raviggiolo completano laproduzione, ma non sono dadimenticare gli altri prodotti: olioextravergine, pasta e cosmeticibio. E in fatto di formaggi, unsalto lo merita Paolo Piacenti,uno dei più bravi affinatorid’Italia. Lui affina in appositilocali a Certaldo e nella suaCacioteca di San Gimignano (viaSan Matteo, 66) trovate pecoriniproposti in 14 versioni con diversiperiodi di invecchiamento e

stagionati in vari modi: in grotta,sotto la cenere, nelle vinacce, nelfieno, nell’aceto balsamico e inbarrique. Ottimi anchel’erborinato morbido di latteovino e il Muffato, ottenuto dacagliata inacidita. Infine aCastellina Marittima, nel Castellodel Terriccio, gli ulivi portano lecultivar Moraiolo, Frantoio,Maurino e Razzo. Nei 24 ettari leolive sono raccolte a mano e l’olioestratto a ciclo continuo.L’extravergine Terriccio IgpToscano è limpido, giallo conriflessi verdi; all’olfatto i profumisono erbacei e di frutto; in boccail gusto è elegante, ampio,gradevole nella nota amara e nelleggero piccante. Perfetto perilluminare l’estate degli ortaggi edella cucina di pesce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L

DI GIACOMO GAMBASSI

i attraversa la Val di Cecinache dall’entroterra toscanoarriva al mare. E,

percorrendo questo fazzolettoche corre lungo l’omonimofiume e occupa la partemeridionale della provincia diPisa fino a incunearsi in unsegmento di quella di Livorno,viene in mente di stare in unasorta di macchina del tempo.Bastano pochi chilometri pertoccare con mano le grandi etàche hanno segnato la regione.Perché questa è la terra dei«primi» toscani, gli etruschi.Conserva le vestigia dell’epocaromana ma anche quelle legatea Carlo Magno. È un «piccolo»gioiello dal volto medievale e,insieme, rinascimentale. Graziealle Colline metallifere haconquistato i geologi che, comespiegava nell’OttocentoEmanuele Repetti nel suoDizionario geografico fisicostorico della Toscana, laconsideravano «una delle vallipiù importanti del Granducato»e oggi è la capitale mondialedella geotermia. È l’angolo delsale che ha reso più saporita lacucina regionale. E anchedell’alabastro che piace oltreconfine. Non solo. Porta i segnidella prima industrializzazione,eppure ospita riserve naturali,un suggestivo litorale estraordinari doni del sottosuolocome i geyser d’improntaitaliana che qui si chiamanosoffioni. Ha ispirato scrittori epoeti come Stendhal o CarloCassola che annotava: «Poichéla mia vita è Cecina, io parlo diCecina». E ancora. Con unadelle sue appendici che siallungano sulla costa tirrenica, èstata la culla dell’infanzia diGiosuè Carducci – a Castagneto– che poi l’ha celebratacantando nell’ode «Davanti SanGuido» i cipressi di Bolgheri, il

borgo con il suo affascinantecastello. Insomma, questa terradi colline, fiumi e marepermette di leggere i segni dellastoria e della creatività umanacon un’impressionanteevidenza.Per farlo possiamo partire daVolterra, una delle dodicicapitali dell’Etruria media. Ciòche la rende «città antichissima»(secondo la definizione diRepetti) è la sua cinta muraria,una delle meglio conservate fra icentri etruschi. Era lunga seichilometri, il doppio rispetto aquella che vediamo adesso. Marimangono ancora in piedi laPorta dell’Arco e la Porta Dianache dà eccesso alla necropoli.Proprio gli etruschi la tennero abattesimo incorporando gliinsediamenti sorti sulla collinache in passato è stata la suamaggiore difesa e che adessoconsente di abbracciare con losguardo la campagna toscana.Quando divenne coloniaromana, conobbe il suosviluppo, come testimonia ilteatro di Vallebuona scopertonegli anni Cinquanta. Con lanascita del Sacro RomanoImpero la Val di Cecina venneaffidata al vescovo di Volterrache la governò fino all’avventodei Comuni. Il centro storico ha

S

un carattere medievale comeattesta piazza dei Priori dovespicca il palazzo pubblico piùantico della Toscana e piazzaSan Giovanni in cui si trovano ilDuomo e il Battistero. Rimandaalla conquista da parte diFirenze l’imponente Fortezzamedicea: massiccia nella suafortificazione, è ancora oggicarcere giudiziario chepromuove il reinserimento deidetenuti con laboratori teatralio «cene galeotte».Muoversi nella valle significastare in mezzo alla tavolozza diun pittore: al blu del mare e alverde dei boschi, si alternano ilgiallo ocra delle balze, «pareti»di terra fragile che si alzanoimpetuose, il grigio delle Salinedi Volterra da cui vengonoestratte tre milioni di tonnellatedi sale l’anno, il bruno deicalanchi col suo sistema disolchi separati da cresteargillose, il cinerino lunare dellebiancane, cupole di pochi metriche devono il loro colore alsolfato di sodio. E la ricchezza«geologica» del suolo ha portatoil nome della valle in giro per ilmondo. Larderello, fondata daFrançois Jacques de Larderel,deve la sua fama alle colonne divapore che hanno ispiratoDante Alighieri per l’Inferno eche, secondo GabrieleD’Annunzio, «bollivano esoffiavano come se per entro visalisse l’imperto e il gorgoglio

dei dannati fitti nel limo».Tipicindustriale nel Comune diPomarance, ospita la chiesaprogettata da GiovanniMichelucci e il museo dellageotermia. Però, se si voglionovedere le fumarole, occorreandare a Sasso Pisano, il paesedelle terre fumanti nel Comunedi Castelnuovo. Poi c’è il rame,quello di Montecatini Val diCecina, che nell’Ottocentoaveva la più grande minierad’Europa: oggi accoglie ivisitatori con la sua torre e ilmuseo delle miniere. Siti etruschi e fortificazioniportano fino al Tirreno. RoccaSillana è uno dei principalicastelli, noto fin dal IX secolo,che va a braccetto con quello diQuerceto o di Casale Marittimo.Dice già tutto il nome diMontecastelli, costruito su unacollina che domina il torrentePavone. Poco distante si trova la«Buca delle fate», tomba etruscascavata interamente nel terrenoe composta da varie camere. E,quando da Cecina si giunge almare, sembra quasi che laspiaggia rimandi comunque allavoro. E ai toscani fa tornarealla mente la «Magona delferro», ossia la ferriera voluta nelCinquecento dai Medici persfruttare il minerale dell’Elba.Del resto qui i negozi diferramenta continuano achiamarsi «Magona».

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Questo fazzolettodi terra ha ispirato Stendhal, Carducci, Cassola. Ricchissimodi attrazioni storichee turistiche comei geyser, che la rendono capitale della geotermia

vrebbe avuto lapossibilità ditrasferirsi in una

grande città. Oppure ancheall’estero. Invece PaoloBettini, oggi commissariotecnico della nazionale diciclismo, è rimasto fedelealla sua terra. Quel«fazzoletto» della Toscana,come lo definisce lui stesso,che dalla Val di Cecina siallunga sul Tirreno. «Nonsoltanto qui ci sono le mieradici e i miei affetti –racconta –. Ma questo è unangolo adimensioned’uomo dove labellezzadell’ambiente siunisce a perlestoriche eartistiche pertutti i gusti».Campioneolimpico sustrada ai Giochidi Atene nel 2004e campione del mondo nel2006 e 2007, Bettini ècresciuto a La California,cinque chilometri da Cecina,dove ha ereditato dal padrela passione per le due ruote.Insomma guai a lasciare ilsuo territorio.«Certo. Adesso abito aRiparbella, un paesino sullecollina dietro Cecina indirezione di Volterra. Grazieal cielo l’Italia continua aoffrire ancora zone dove sivive bene. E quest’area è unadi quelle. Se poi si aggiungeche la gente ha un approccio

A

genuino, c’è un ottimoclima, ci sono interessantivini e un buon olio, che cosavolere di più?»Quali localitàconsiglierebbe di visitare?«Un borgo eccelle su tutti: èBolgheri che, con il suocastello, è un nome noto intutto il Paese. Poi proporreidi scoprire qualche paese incollina come CasaleMarittimo, Guardistallo oMontescudaio, inserito fra i«Borghi più belli d’Italia». E,attraversando la Val diCecina, mi fermerei aQuerceto, piccolo centroracchiuso da muramedievali».Questa è la terra deglietruschi.«E forse noi ci sentiamo unpo’ i loro eredi. Ancheperché non è così inusualeche chi lavora la terrarinvenga ancora repertietruschi o segni dei loroinsediamenti».

Poi lei è a duepassidall’«inferno»fumante deisoffioniboraciferi. «L’appeal diLarderello e deisuoi dintorni èpiù chegiustificato. Sonoluoghi chestuzzicano la

curiosità. Peccato che ci siimbatta anche in tubid’acciaio che corrono perdiversi chilometri».La bicicletta può aiutare aconoscere un territorio?«Senza dubbio. Me ne rendoconto più adesso chequando correvo. Daprofessionista miconcentravo sugliallenamenti. Oggi, ogni voltache esco in bici, mi possogustare gli scorci e i paesaggiche questa zona regala».

Giacomo Gambassi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Olio, vino e speciali dolci al mielein viaggio con gusto

PREMI

Festival della Mente,i primi dieci anniIl Festival della Mente, il primofestival in Europa dedicato allacreatività e ai processi creativi,raggiunge quest’anno il traguardodella decima edizione e si svolgeràa Sarzana da venerdì 30 agosto adomenica 1 settembre 2013(www.festivaldellamente.it).Interverranno tra gli altri: gli storicidell’arte G. Agosti, C. Baldacci e J.Stoppa; la critica d’arte F. AlfanoMiglietti; il pianista R. Bahrami; lostorico A. Barbero; il saggista S.Bartezzaghi; il sociologo U. Beck; ilpriore di Bose E. Bianchi; i filosofiL. Boella, M. Cacciari, U. Curi, B. H.Lévy, A. Pinotti e N. Vassallo; ilgenetista E. Boncinelli; la poetessaC. L. Candiani; la saggista G.Caramore; il criminologo A.Ceretti; lo psicologo M. Cirri; ilpolitologo I. Diamanti; l’esperto dicomunicazione e media C.Freccero; il farmacologo S.Garattini; gli scrittori N. Gardini, P.Giordano, E. Trevi, T. Parks,l’inglese J. Coe; gli psicoanalisti A.Lemma e M. Recalcati; il giurista G.Rossi; il fotografo F. Scianna.

ACQUI STORIA, I FINALISTI◆ Per il 46° Premio Acqui Storiasono stati scelti i finalisti dellediverse sezioni. La giuria dellasezione scientifica, presieduta daValerio Castronovo, ha scelto:Marco Armiero, «Le montagnedella patria. Natura e nazione nellastoria d’Italia. Secoli XIX e XX»,Einaudi; Ottavio Barié «Dallaguerra fredda alla grande crisi. Ilnuovo mondo delle relazioniinternazionali», Il Mulino;Christian Ingrao, «Credere,distruggere. Gli intellettuali delleSS», Einaudi; Piero Pennacchini,«La Santa Sede e il Fascismo inconflitto per l’Azione Cattolica»,Libreria Editrice Vaticana,Maurizio Serra, «Malaparte. Vite eleggende», Marsilio Editori. Le altresezioni sono quelle divulgativa eromanzo storico. La cerimonia dipremiazione avrà luogo il 19ottobre ad Acqui Terme.

reportage Dall’entroterra toscano si arriva al mare seguendo il fiume e toccando le province di Pisa,Siena, Grosseto, Livorno. In pochi km le grandi età che hanno segnato la storia della regione

I NOSTRIWEEK END

intervistaIl ct della nazionaledi ciclismoconsiglia di visitarei borghi di Bolgheri,Montescudaio,Querceto

23 VENERDÌ12 LUGLIO 2013

Val di Cecina,macchina del tempo

di Paolo Massobrio

Bettini: «Ci sentiamo un po’eredi degli antichi etruschi»

Il borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, in provincia di Pisa

Paolo Bettini

Il Parco delle Fumarole di Sasso Pisano (a Lagoni del Sasso).

Ale, Pils o Lager?Birre senza segreti«Birra, e sai cosa bevi!», recitavauno slogan pubblicitario diqualche anno fa. Ma lo saidavvero? Sembrerebbe di no,scorrendo il colto libretto delgiornalista Paolo Martini «A tuttabirra» (Endemunde, pp. 130, euro10), un vertiginoso giro del globotra bionde, rosse e brune che – avolte – sono pure capaci di fargirare la testa. Uno dei miti dellabirra è infatti che sia una bevandaalcolica «leggera»: Martinidocumenta invece l’esistenza dietichette assolutamente robuste,«da meditazione» (e non a stomacovuoto...). Ma nel volumetto c’èmolto di più di una guida aldestreggiarsi tra Ale, Lager, Pils eStout: c’è la storia della bevanda,c’è la geografia dei birrificiartigianali italiani (oggi assai dimoda: siamo il terzo produttoremondiale!), c’è la chimica cheinteressa la sua fabbricazione, c’èl’arte segreta delle diversespillature e c’è persino un poco direligione; sì, perché esistonopersino i «santi della birra»...

Cinquanta ricetteda tutto il mondoTra le guide lonely planet, esce«Food Lovers. Viaggio tra i saporidel mondo». Food Loversracconta le esperienzegastronomiche da un angoloall’altro del globo. Se volete,cucinate le ricette autentiche piùgustose senza muovervi da casa.Con le interviste ai «food lovers»più famosi, gli indirizzi doveassaggiare piatti locali in piccolee grandi città, più di 50 ricette daprovare. L’introduzione è diMark Bittman e James Oseland ela prefazione di RobertoBurdese. Pagine 328, peso: 0.972kg, euro 26.50. Scrive l’espertoamericano Bittman: «Per quantoautentiche siano diventate leversioni dei piatti stranieriproposte nelle nostre città,l’esperienza non è la stessa. Unbistrot fuori dalla Francia, unchiosco di "pho" in un paesediverso dal Vietnam, unabaracca di tacos ad appena 100km dal Messico...senza nullatogliere a questi posti (...)l’esperienza è diversa».