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Unione Europea e politica per il multilinguismo Aprile 2008 Olga Bombardelli Modulo J.Monnet Educazione per il futuro d’Europa Università degli studi di Trento

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Unione Europea e politica per il multilinguismo

Aprile 2008Olga Bombardelli

Modulo J.MonnetEducazione per il futuro d’Europa

Università degli studi di Trento

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Il termine multilinguismo

• Si riferisce sia al fatto di parlare lingue diverse in un determinato ambito geografico sia alle capacità di una persona di parlare più lingue.

• Premessa indispensabile per l’integrazione europea.

• Conoscenza reciproca. Identità collettiva, senso del ‘noi’.

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http://www.europaallalavagna.it/200754/ita/multilinguismo.html• Le lingue ufficiali utilizzate nell'Unione Europea, per i 27 stati membri, sono 23: • Ceco (Repubblica Ceca) • Danese (Danimarca) • Estone (Estonia) • Finnico (Finlandia) • Francese (Francia, Belgio, Lussemburgo) • Greco (Grecia, Cipro) • Inglese (Regno Unito, Irlanda) • Italiano (Italia) • Lettone (Lettonia) • Lituano (Lituania) • Maltese (Malta) • Nederlandese (Paesi Bassi, Fiandre -Belgio-) • Polacco (Polonia) • Portoghese (Portogallo) • Slovacco (Slovacchia) • Sloveno (Slovenia) • Spagnolo (Spagna) • Svedese (Svezia) • Tedesco (Germania, Austria, Lussemburgo, Alto Adige/Südtirol -Italia-, Belgio) • Ungherese (Ungheria) • Irlandese (Irlanda) • Bulgaro (Bulgaria) • Rumeno (Romania) • Tra queste inglese, francese e tedesco sono definite come le lingue "di lavoro".

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http://www.europaallalavagna.it/200754/ita/multilinguismo.html

• Oltre alle lingue ufficiali vengono prese in esame dall'Unione Europea anche tre categorie di lingue regionali o minoritarie.

• Queste tre sezioni sono: • le lingue specifiche di una regione facente parte di uno o più stati membri:

– basco (Francia , Spagna) – bretone (Francia) – catalano (Alghero, Andorra, Francia, Sardegna -Italia-, Spagna) – insubre (Lombardia -Italia-, Svizzera) – occitano (Francia, Italia, Valli Occitane -Italia-, Monaco, Spagna) – frisone (Germania, Mare del Nord, Paesi Bassi) – sardo (Italia) – gallese (Gran Bretagna) – friulano (Italia) – galiziano (Galizia, Spagna. Portogallo)

• le lingue parlate da una minoranza della popolazione di uno stato che sono lingue ufficiali di uno stato diverso:

– tedesco nel sud della Danimarca – francese in Valle d'Aosta – ungherese in Slovacchia.

• le lingue non territoriali come quelle della comunità rom o ebraica o l'armeno

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Punti

• 1. Il multilinguismo e la collaborazione europea dagli esordi

• 2. Importanza delle lingue straniere per l’identità, la cultura, la strutturazione cognitiva, il dialogo interculturale, l’occupazione professionale, la ricerca, l’economia, la politica

• 3. Il multilinguismo nella storia e oggi • 4. La politica per il multilinguismo dell’UE e del Consiglio

d’Europa• 5. Le iniziative pratiche di apprendimento/ insegnamento,

comparazione e valutazione: il portfolio, gli scambi, il portale ecc..

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L’Unione europea - unità nella diversità.

L’articolo 22 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, adottata dall’UE nel 2000, dichiara che l’Unione

rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica; l’articolo 21 vieta qualsiasi forma di discriminazione

fondata su una serie di motivi, tra cui la lingua.

• Questo principio si applica non solo alle 23 lingue ufficiali dell’Unione, ma anche alle numerose lingue regionali e minoritarie parlate da ampie fasce

della sua popolazione.

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La diversità linguistica fa dell’Unione europea quello che è: non un amalgama in cui le differenze

verrebbero annullate, ma un luogo in cui la diversità sia esaltata come fonte

di ricchezza.

• Promuovere il multilinguismo è compito condiviso fra la Commissione e gli Stati

membri.

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UE politiche per il multilinguismo• 1989, Programma Lingua• Nizza 2000, • Agenda di Lisbona ‘Istruzione e formazione 2010’ GUC 142 del 14.6.2002• 2001 anno Europeo delle lingue• 2002 Barcellona: capi di stato e di governo, almeno due lingue straniere,

cominciando in età infantile• 2003 Parlamento europeo – invita la commissione a tener in conto le lingue

regionali A5-0271/2003 def.del 14.7.2003 • 2005 menzione esplicita del multilinguismo nel portafoglio del Commissario

Figel• 2005 Commissione: Un nuovo quadro strategico per il multilinguismo

htp://europa.eu.int/languages/en/document/74 COM (2005) 596 del 22.11.2005

• 2006 Raccomandazione del Parlamneto europeo e del Consiglio, 18 dicembre 2006 2006/962/CE

• l’agenda politica per il multilinguismo 2007• 2007 gennaio Commissario Orban• 2008 Anno europeo del dialogo interculturale.• Inoltre i programmi europei Socrates, Leonardo, Grundtvig ecc.• La nuova generazioni di programmi 2007-2013 Long Life Learning, Cultura,

gioventù in azione, L’Europa per i cittadini, il Settimo programma quadro di ricerca.

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La tematica del multilinguismo è affrontata anche in due articoli della Carta dei diritti fondamentali

dell'Unione Europea:

• Articolo 21 (Non discriminazione) • vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul

sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.

• nell'ambito d'applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e del trattato sull'Unione europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute nei trattati stessi.

• Articolo 22 (Diversità culturale, religiosa e linguistica) • L'Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica.

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Il principio della parità linguistica è stato sin dall’inizio incorporato nei Trattati che istituiscono le Comunità europee

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2006-0488+0+DOC+XML+V0//IT Risoluzione del Parlamento europeo su una nuova strategia quadro per

il multilinguismo (2006/2083(INI))visti

‐ articolo 192, secondo comma del trattato CE,–  articoli 149, 151 e 308 del trattato CE,

–   articoli 21 e 22 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,–   la sua risoluzione del 14 gennaio 2003, sul ruolo dei poteri regionali e locali nella costruzione

europea(1) , ove fa riferimento alla diversità linguistica in Europa,–   decisione n. 1934/2000/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 luglio 2000, che

istituisce l'anno europeo delle lingue 2001(2) ,– la risoluzione del Consiglio, del 14 febbraio 2002, relativa alla promozione della diversità

linguistica e dell'apprendimento delle lingue nel quadro dell'attuazione degli obiettivi dell'Anno europeo delle lingue 2001(3) ,

–   la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie del Consiglio d'Europa, entrata in vigore il 1° marzo 1998,

–  la Convenzione quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali, entrata in vigore il 1° febbraio 1998,

–  la sua risoluzione del 4 settembre 2003 sulle raccomandazioni alla Commissione sulle lingue europee regionali e meno diffuse – le lingue delle minoranze nell'UE – in considerazione

dell'allargamento e della pluralità culturale(4) ,(–   l'articolo 45 del suo regolamento),–   la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A6-0372/2006),

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COMMISSIONEDECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 20 settembre 2006che istituisce il gruppo ad alto livello sul multilinguismo

(2006/644/CE)

• LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,• visto il trattato che istituisce la Comunità europea,• considerando quanto segue:• (1) L’articolo 149, paragrafo 2, del trattato che istituisce la Comunità

europea ha assegnato alla Comunità il compito • di sviluppare la dimensione europea nell’ambito dell’istruzione anche

attraverso l’insegnamento e la diffusione delle lingue degli Stati membri.• (2) Al fine di sviluppare una nuova strategia per il multilinguismo,

conformemente alla comunicazione della Commissione dal titolo: «Un nuovo quadro strategico per il multilinguismo» (1), la Commissione può avere bisogno di rivolgersi alla competenza di specialisti riuniti in un organo consultivo.

• (3) È perciò necessario istituire un gruppo di esperti nel campo del multilinguismo e definirne le mansioni e la struttura.

• (4) Il gruppo dovrà dare sostegno e consiglio nello sviluppo delle iniziative, nonché ridare impulso con nuove idee a un approccio globale al multilinguismo nell’Unione europea.

• (5) Il gruppo sarà composto da un numero di membri tra otto e dodici.• (6) Occorre provvedere a regolare la diffusione delle informazioni da parte dei

membri del gruppo, nel rispetto delle norme

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Esercitazione: rifletti su:

importanza delle lingue per

l’identità Costi del la

mancanza

la cultura (il patrimonio storico), il dialogo interculturale l’apertura

mentale

la strutturazione cognitiva,

la ricerca

l’occupazione professionale

l’economia

la politica

altro …. (polizia..)

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Piano d’azione – obiettivi in tre settori strategici

• 1. l’apprendimento delle lingue per tutta la vita• 2. Migliorare l’insegnamento delle lingue• 3. Creare un ambiente favorevole alle lingue

• Campagne informative (es. opuscolo per genitori)

• Preparazione docenti• Cofinanziamento di progetti• QCER Quadro Comune Europeo di Riferimento

per le lingue

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Diversità linguistica - Politiche

• L’Unione europea è impegnata a favore dell’integrazione europea e promuove la diversità linguistica e culturale dei suoi popoli, in particolare, l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue.

• Pur riconoscendo che l’inglese tende ad imporsi come la lingua più comunemente parlata in Europa, l’Unione europea vuole evitare che si arrivi ad un appiattimento della diversità linguistica all’interno delle sue frontiere. Per questo, l’obiettivo "lingua madre + 2".

• L’obiettivo ambizioso perseguito dall’Unione europea è che il più gran numero dei suoi cittadini parli due lingue oltre alla lingua madre cominciando in età precoce (Barcellona 2003, Presidency conclusions European Council Barcelona, 2002, pragraph 44).

• Un’agenda politica per il multilinguismo Il multilinguismo è diventato un portafoglio a sé stante il 1° gennaio 2007.

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Secondo uno studio di Euromosaic, in Europa oltre le lingue ufficiali, convivono più di 60 lingue autoctone ed una dozzina di lingue non

autoctone parlate nelle comunità di migranti. (Ci sono 6000 lingue nel mondo).

• Ognuna di esse struttura il pensiero, trasmette valori e identità, rende possibile la comunicazione di notizie, informazioni,esperienze e sentimenti, comprende la cultura della comunità che la parla e una base dell’individualità di ognuno. .

• La differenza fra le lingue è un aspetto tipico che caratterizza l’umanità, un’espressione di individualità e di coesione sociale circoscritta. Se non si consoce la lingua di chi ci sta vicino è difficile, se non impossibile, il contatto.

• Le lingue si evolvono (es. l’italiano, il francese ecc. dal latino), hanno destini specifici (es. l’ebraico), muoiono (120 delle 6000 lingue hanno non più di 20 parlanti- 10 000 anni fa si calcola che ogni lingua avesse in media 1000 parlanti, oggi sono 1 000 000 e fra 20 anni potrebbero essere 20 000 000).

• Il libro rosso dell’Unesco www.helsinki.fi/-tasalmin/europe_index.html ritiene che le lingue muoiano non tanto a causa dello scarso numero di parlanti, ma soprattutto in rapporto con il valore sociale delle lingue stesse; quando accanto alla propria lingua si deve ricorrere ad un’altra per comunicare.

Il multilinguismo nella storia e oggi

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Diversità linguistica

• -Secondo recenti statistiche, circa il 26% degli europei dichiara di conoscere due lingue straniere. La sfida che l’UE si pone è di allargare considerevolmente questa base nel più breve tempo possibile.

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UE iniziative dirette: programmi europei, Supporto ad iniziative di enti e associazioni programmi europei,

Common European Framework (CEF) – punto di riferimentoQuandro comune di riferimento per le lingue6 livelliA1 ContattoA2 sopravvivenzaB1 sogliaB2 progressoC1 avanzatoC2 padronanza

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Terzo obiettivo strategicoa molti studenti mancano le abilità di comunicare oltre i

confini all’interno dell’UE.La moderna società dell’informazione è possibile sulla

premessa di una efficiente comunicazione

• Un buon parlante non è colui che parla come un libro stampato, ma colui che sa alternare, a seconda delle

circostanze, una lingua ricca e una lingua semplificata.Forestierismi (gli spagnoli dicono ratÓn per mouse)

Codice di condotta sul multilinguismo, adottato dall'Ufficio di presidenza il 4 settembre 2006.

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Istituti di cultura nazionale

• Dante Alighieri

• Goethe Institut (finanziamenti nazionali 150 volte maggiori)

• Istituto Cervantes

• http://www.cvc.cervantes.es/portada.htm

• Confucio

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Le lingue e le culture regionali o minoritarie

• L'Ufficio europeo per le lingue meno diffuse (EBLUL) è nato nel 1982 per iniziativa del Parlamento europeo. È un'organizzazione non governativa indipendente, finanziata dalla Comunità europea in quanto istituzione d'interesse europeo. Ha uffici a Bruxelles e Dublino.

• Le principali attività dell'EBLUL sono le seguenti:• rappresenta le comunità di lingua regionale o minoritaria dell'Unione

europea, promuovendone gli interessi comuni a livello europeo e internazionale;

• fornisce consulenza e informazioni sulle lingue regionali e minoritarie e sulla diversità linguistica ai responsabili politici, ai mezzi d'informazione, alla comunità accademica e al grande pubblico.

• gestisce un'agenzia di stampa sui temi riguardanti le lingue minoritarie e un centro di documentazione a Bruxelles;

• l'EBLUL sostiene le iniziative delle comunità di lingua regionale o minoritaria tramite servizi di consulenza, informazione e attività di rete, agevolando l'accesso di tali iniziative ai finanziamenti europei;

• coordina iniziative paneuropee relative alle lingue regionali e minoritarie, come un programma di visite di studio e uno di scambi scolastici.

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Lingue regionali e minoritarieLo studio Euromosaic

• Per conoscere meglio la situazione concreta dei diversi gruppi linguistici presenti in Europa la Commissione ha chiesto, nel 1992, uno studio sui gruppi linguistici minoritari nell’Unione europea: Euromosaic.

• Lo studio, basato sui diversi aspetti sociali e istituzionali grazie ai quali un gruppo linguistico produce e si riproduce, contiene una serie di inchieste sull’uso della lingua per un campione di 8 gruppi linguistici.

• Risulta che le variabili più importanti che influenzano questi processi sono la famiglia, l’istruzione e la comunità. Le motivazioni riguardano il prestigio della lingua o la sua utilità in termini di mobilità sociale e di riproduzione culturale.

• Con l’allargamento del 1995, lo studio Euromosaic è stato completato realizzando relazioni specifiche sui gruppi linguistici regionali e minoritari di Austria, Finlandia e Svezia.

• Dal settembre del 2004 lo studio include anche i dieci nuovi Stati membri.• Nel 1996 la Commissione ha pubblicato una relazione generale basata sullo

studio, col titolo «Euromosaic: Produzione e riproduzione delle lingue minoritarie dell’UE». La relazione è disponibile presso l'Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee (ISBN 92-827-5512-6).

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Le lingue regionali e minoritarie dell'Unione europea

• 40 milioni di cittadini dell'Unione usano regolarmente una lingua regionale o minoritaria tramandata da una generazione all'altra, accanto alla lingua ufficiale dello Stato.

• La definizione consueta di lingua regionale o minoritaria è quella utilizzata nella Carta europea per le lingue regionali e minoritarie, un trattato internazionale stilato sotto gli auspici del Consiglio d'Europa e adottato da numerosi Stati UE.

• Questa definizione include un'ampia gamma di lingue, nonché una gran varietà di situazioni sociali, politiche e linguistiche. Il catalano, ad esempio, è parlato da circa 7 milioni di persone in Spagna, in Francia e nel Comune sardo di Alghero. Il saami, invece, è una famiglia di lingue parlate da popolazioni indigene nel nord della Finlandia, della Sve zia, della Norvegia e nella penisola di Kola amministrativa mente russa: alcune di queste lingue contano poche centinaia di locutori e corrono il rischio di estinguersi.

• Sono comprese le comunità che parlano una lingua molto simile o identica alla lingua ufficiale di uno Stato vicino.

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Lingue regionali o minoritarie• La definizione comprende anche lo yiddish e le lingue dei

Rom e dei Sinti.• Casi speciali sono quelli del gaelico irlandese e del

lussemburghese i quali, a dispetto dello status di lingue nazionali di cui godono, presentano in varia misura molte caratteristiche comuni con le lingue regionali o minoritarie.

• Nel complesso si possono individuare più di 60 comunità autoctone che parlano una lingua regionale o minoritaria.

• Alcune comunità vivono a cavallo delle frontiere statali, come i baschi e i catalani fra la Spagna e la Francia, altre hanno legami di tipo storico - culturale, come quelle del gruppo celtico sparso tra la Francia, l'Irlanda e il Regno Unito.

• Il progetto ADUM ha potuto usufruire di un cofinanziamento (2004-05) nel quadro del piano d'azione della Commissione europea, mira a consigliare persone ed organizzazioni che lavorano in tutta Europa nel campo delle lingue di minoranza.

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Il Label europeo per progetti innovativi nell'insegnamento e apprendimento delle lingue

• Il Label europeo ha due obiettivi principali:- incoraggiare iniziative nuove nel campo

dell'insegnamento e apprendimento delle lingue,- informare insegnanti e studenti su tali iniziative e

di indurli ad applicare le relative idee e tecniche.• è aggiudicato ogni anno ai progetti di

apprendimento linguistico piú innovativi in ogni Paese partecipante (Banca dati dei progetti premiati con il label europeo).

• è coordinato dalla Commissione europea, ma gestito dagli Stati membri. Giurie nazionali decideranno a quali progetti assegnare il Label sulla base di diversi criteri, alcuni dei quali sono stati stabiliti a livello europeo.

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Il Label europeo per progetti innovativi nell'insegnamento e apprendimento delle lingue

• I criteri a livello europeo sono i seguenti:• le iniziative dovrebbero essere integrate. Tutti gli elementi coinvolti – studenti, insegnanti, metodi e materiali –

dovrebbero contribuire a garantire l'identificazione e il soddisfacimento dei bisogni degli studenti. Dovrebbe essere fatto un uso creativo delle risorse disponibili per stimolare l'apprendimento linguistico, come ad esempio presenza di persone di madrelingua, pratica organizzata con città o istituzioni gemellate, cooperazione con le imprese del posto;

• le iniziative dovrebbero generare valore aggiunto nel loro contesto nazionale. Dovrebbero apportare un miglioramento quantitativo e/o qualitativo nell'insegnamento e apprendimento delle lingue. In termini quantitativi, potrebbe trattarsi dell'inclusione di diverse lingue, in particolare di quelle meno diffuse. In termini qualitativi potrebbe trattarsi invece dell'uso di metodi migliori rispetto a quelli precedenti;

• le iniziative dovrebbero stimolare la motivazione dei discenti e/o degli insegnanti; • le iniziative dovrebbero essere originali e creative, esplorando metodi precedentemente sconosciuti e adatti agli

studenti interessati: ciò che è innovativo in un contesto potrebbe non esserlo in altri; • le iniziative dovrebbero avere una dimensione europea ed essere basate sulla realtà dell'Unione europea e

della sua diversità linguistica, e fare uso del potenziale che questo offre (ad esempio contatti al di là delle frontiere nazionali) per migliorare la comprensione delle altre culture attraverso l'apprendimento linguistico;

• le iniziative dovrebbero contenere delle innovazioni trasferibili e fungere da potenziale fonte di ispirazione per iniziative analoghe in Paesi e contesti differenti. Potrebbero, ad esempio, essere adattabili all'apprendimento di altre lingue o da parte di gruppi di età diversa da quella prevista originariamente.

• Per ulteriori informazioni sul Label europeo nel vostro Paese, e su come concorrere per ottenerla, consultare l'elenco seguente. Se un Paese ha un proprio sito web con informazioni sul Label, questo è indicato, e viene fornito un collegamento.

• Report on the implementation of the European Label for innovative projects in language teaching and learning 1999-2001

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Spese UE per il multilinguismo1 % del budget complessivo

(ammontare da indagare con maggior precisione)

• Spese Ue per traduzioni e interpretariato• http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?

Type=TA&Reference=P6-TA-2007-0315&language=IT

• Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2007 sulla relazione speciale n. 9/2006 della Corte dei conti europea sulle spese per la traduzione sostenute dalla Commissione, dal Parlamento e dal Consiglio (2007/2077(INI))

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Programmi UE per il multilinguismo

• nuove attività intese a sensibilizzare a.• L’Anno europeo delle lingue, organizzato dalla Commissione

europea e dal Consiglio d’Europa nel 2001. Da allora, il 26 settembre si celebra ogni anno la Giornata europea delle lingue, per sensibilizzare il pubblico all’importanza dell’apprendimento delle lingue, alla molteplicità e varietà delle lingue parlate in Europa e alla necessità di studiare e praticare le lingue per tutto l’arco della vita.

• Nel 2003, la Commissione si è impegnata, attraverso un Piano d’azione, ad intraprendere 45 nuove azioni volte ad incoraggiare le autorità nazionali, regionali e locali a collaborare con la Commissione stessa per la promozione dell’apprendimento delle lingue e della diversità linguistica.

• Le azioni previste dai programmi comunitari in materia di istruzione e di formazione, che incentivano la mobilità e i partenariati transnazionali, incoraggiano i partecipanti a studiare le lingue.

• Il programma Media finanzia il doppiaggio e la sottotitolazione dei film europei destinati al cinema e alla televisione.

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   Indagine sulle conoscenze linguistiche degli europei

•Un sondaggio Eurobarometro pubblicato dalla Commissione europea ha svolto un'indagine sulle conoscenze linguistiche dei cittadini dell'Unione europea e dei quattro paesi candidati all'adesione e sulle loro attitudini linguistiche. Si registra un incremento delle conoscenze linguistiche dei cittadini, sebbene esse non siano distribuite in modo uniforme. Il sondaggio conclude che l'istruzione è la chiave di volta di un maggiore multilinguismo.   Tante lingue, una sola famiglia - Le lingue nell’Unione europeaOpuscolo pubblicato dalla Commissione europea, luglio 2004.   Gli europei e le lingue

• Eurobarometro 63.4, settembre 2005. Sondaggio nei 25 Stati membri dell'UE, nei paesi aderenti (Bulgaria e Romania), nei paesi candidati (Croazia e Turchia) e presso la comunità turco-cipriota.

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Il portofolioEuropean Language Portfolio

(Council of Europe)

• MICHAEL Multilingual Inventory of cultural Heritage in Europe è il portale trans-europeo nato per assicurare una coesione fra i progetti digitali culturali in Italia, Francia e Inghilterra.

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Leonard Orban, commissario per il multilinguismo

• e il suo team, Patricia Bugnot, capo di Gabinetto

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EU Bookshop

• sito che offre un facile accesso on-line alle pubblicazioni dell'UE, che puoi scaricare gratuitamente (nella forma di file PDF) oppure ordinare, generalmente a pagamento, se desideri una copia a stampa.

• Alcune pubblicazioni su carta sono inviate gratuitamente, se disponibili (una sola copia per richiedente).

• Il servizio "My EU Bookshop" ti invia un avviso personalizzato quando si rendono disponibili pubblicazioni sui temi ai quali sei interessato.

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   Celebra la Giornata europea delle lingue cominciando ad imparare una nuova lingua!

(Bruxelles, edificio Berlaymont, sede della Commissione europea, eventi

sul tema delle lingue (es. giochi multilingue).

• La lingua è lo specchio della nostra cultura

dell’identità.