UICI/011 - anno 2014 - numero 1

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Volti nuovi Poste Italiane. Spedizione in A.p. - Art.2 Comma 20/C - Legge 662/96 - D.R.T./D.C.B. Torino - n. 1/anno 2014

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UICI/011 è il notiziario della sezione torinese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

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Volt i nuovi

Poste Italiane. Spedizione in A.p. - Art.2 Comma 20/C - Legge 662/96 - D.R.T./D.C.B. Torino - n. 1/anno 2014

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Editoriale pag. 3Il nuovo ufficio di presidenza UICI Torino, fra venti di cambiamento e bisogno di continuità pag. 4Il nuovo ISEE è, se possibile, ancora più penalizzante per i disabili e le loro famiglie pag. 5Un giorno per la vista pag. 6Progetti UICI I.Ri.Fo.R.: insiemeper vivere meglio e sorridere pag. 7Due appuntamenti con la tecnologia pag. 8Braille Sense Mini: parliamone con l’esperto pag. 9La cultura dev’essere accessibile a tutti pag. 10I sensi e le parole nella fruizione dell’opera d’arte pag. 11Alla scoperta delle bellezze artistiche e gastronomiche della nostra regione pag. 12Non volevo vedere: il coraggioso racconto di una donna vittima di violenza pag. 13

Le ciaspolate: che faticoso divertimento… pag. 15Servizi UICI Torino in breve pag. 15Notizie brevi pag. 16

Sommario

Volt i nuovi

Poste Italiane. Spedizione in A.p. - Art.2 Comma 20/C - Legge 662/96 - D.R.T./D.C.B. Torino - n. 1/anno 2014

La copertina di questo numero

Comitato di redazione:UICI/011

Direttore responsabile:Enzo Tomatis

Autorizzazione del tribunaledi Torino n. 4803 del 07/06/1995

Redazione:Francesco Fratta, Federica Miraglia,Flavia Navacchia

Hanno collaborato:Staff I.Ri.Fo.R. Torino Alessio Lenzi Titti Panzarea Giuseppe Salatino Ivano Zardi Caporedattore: Lorenzo Montanaro

Progetto e realizzazione grafica:SGI Srl Via Pomaro, 3 - 10136 TorinoTel. 011.359908 Fax 011.3290679www.sgi.to.it [email protected]

Stampa:La Terra Promessa OnlusNOVARA

Per contattare la redazione:[email protected]

Sta accadendo tutto molto rapidamente. Ci sono figure stori-che che si allontanano e persone nuove che si affacciano sulla scena. E’ fisiologico, è salutare. Ma è anche faticoso. Il tanto invocato rinnovamento istituzionale inizia a farsi sentire a tutti i livelli, in modo più o meno marcato. L’orizzonte si apre, fra speranze, aspettative, inquietudini e ansie per il futuro. Nel giro di pochi mesi c’è stato un cambio ai vertici della nostra sezio-ne torinese, ma anche a livello regionale e nazionale si sono verificate novità di grande rilievo. Impossibile non cogliere in tutto questo un segno dei tempi. Siamo parte di un organismo infinitamente più grande e complesso. E come l’evoluzione na-turale ci insegna, sapersi adattare all’ambiente circostante è, a volte, il solo modo di sopravvivere. In questo numero provere-mo, dunque, a esplorare alcuni di questi rinnovamenti, facen-doceli raccontare dalle voci di chi li sta vivendo. E dando spazio ai tanti progetti, piccoli e grandi, che ogni giorni contribuiscono a migliorare la vita dei disabili visivi e non solo.

la Redazione

IN QUESTO NUMERO

Volti nuovi “

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Sommario

Una delle principali critiche che da sempre venivano mosse alla nostra gloriosa e storica associazione era quella di versare in un costante immobilismo. Non che i nostri detrattori avessero tutti i torti, sia ben chiaro. Forse è questo uno dei motivi che mi hanno spinto a rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente della sezione di Torino: ritenevo che fosse giunto il momento di passare la mano, perché è giusto che tutti i consiglieri vengano responsabilizzati e possano maturare l’esperienza indispensabile a dirigere una struttura importante sotto tutti i punti di vista.Detto questo, non mi aspettavo certo di far scuola! Dopo di me anche il presidente regionale Federico Borgna ha rassegnato le dimissioni a causa degli impegni che comporta essere il sindaco di Cuneo, e per noi rimane una grave perdita perché rappresentava alla perfezione il concetto di “nuovo che avanza” tanto caro al premier Renzi. Adriano Capitolo, già presidente della sezione di Asti, lo sostituirà degna-mente. Ultimo, ma non certo meno importante, il presidente nazionale Tommaso Daniele, che a seguito di diversi problemi di natura fisica ha deciso di ritirarsi a vita privata dopo ben 28 anni di servizio. Ed ecco che nel volgere di neanche due mesi, i nostri soci torinesi hanno visto cambiare i punti di riferimen-to a tutti i livelli associativi, come forse si auspicava…Di particolare interesse è la elezione di Mario Barbuto quale nuovo presidente nazionale. Interessante perché è doveroso notare come a essere eletto sia stato un candidato che durante le ulti-me elezioni ottenne circa un terzo dei voti nella competizione con Daniele, ma nonostante questo, non risultò eletto in Consiglio Nazionale.Questo la dice lunga su quanto poco siano rappresentate le minoranze a livello nazionale, una causa che la nostra sezione di Torino continua a perorare da tempo e che siamo sicuri troverà una giusta e de-mocratica soluzione al prossimo Congresso. Lo stesso Barbuto ci ha fornito ampie garanzie di impegno in questo senso, così come ha ribadito che indennità di accompagnamento e pensione non si toccano. Perché è importante che la Sede Centrale garantisca la propria sussistenza, ma solo dopo aver tutelato ciò che rappresenta la sua ragion d’essere. Senza dimenticare – ma il neopresidente le ha già messe tra le priorità – le strutture periferiche, che hanno bisogno di essere guidate attraverso questo momento davvero complicato sotto tanti punti di vista.Onestamente, però, ritengo che l’osservazione sull’immobilismo – ma, volendo, anche sull’assenteismo – possa riguardare in un certo senso tutta la base associativa, ovvero le centinaia di migliaia di persone che rappresentano la totalità dei nostri assistiti, nonché potenziali soci. Ecco, veniamo al punto: i soci. E’ con grande rammarico che prendiamo atto della continua emorragia di associati, che preferiscono defilarsi se non addirittura accasarsi sotto l’egida (poco protettiva, per la verità) di altre associazioni che a vario titolo si autodesignano difensori dei diritti dei ciechi e degli ipovedenti e latori delle loro istanze. Salvo poi defilarsi quando c’è da incontrare gli esponenti della politica, alzare la voce, manifestare in piazza, parlare attraverso i media e fare tutto quel che si rende necessario fare per difendere un diritto.Ho osservato con attenzione e con piacere la tempestività con cui questa volta FAND e FISH hanno fron-teggiato congiuntamente la minaccia di nuovi tagli alle pensioni e alle indennità di accompagnamento degli invalidi, che purtroppo verranno comunque computate nel calcolo del nuovo ISEE. Ritengo che questo sia un nuovo e importante segnale di come l’unico modo per salvaguardare questi importanti presidi per la nostra dignità e autonomia sia quello di presentarsi coesi e di far fronte comune. Solo le associazioni storiche di categoria hanno questa forza, hanno nel proprio dna la consapevolezza, la cono-scenza per difendere e tutelare i propri assistiti.L’unica cosa che possiamo auspicarci è che i giovani, con l’aiuto anche dei meno giovani, riescano a cambiare alcune abitudini “politiche” sbagliate. Non è più il tempo dell’uomo solo al comando, ma ne-anche di organi direttivi sovradimensionati nel numero ma non nelle responsabilità. Dobbiamo trovare la giusta dimensione, razionalizzando modi, tempi e risorse, che dovranno necessariamente essere con-centrate sulle priorità dei ciechi e degli ipovedenti.

Enzo Tomatis

Il nuovo che avanza… a tutti i livelli

ediToriale

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Il nuovo ufficio di presidenza UICI Torino, fra venti di cambiamento e bisogno di continuitàAnche a Torino e in Piemonte, con lieve anticipo sul livello nazionale, si sono registrati cambiamenti di un certo rilievo ai vertici del consiglio sezionale e di quello regionale. Dopo le preannunciate dimissioni di Enzo Tomatis da Presidente provinciale, di cui i soci erano al corrente in virtù di una sua lettera diffusa già in precedenza che spiegava le ragioni di quelle dimissioni (sulle quali, pertanto, non torneremo a soffermarci), nella se-duta del 9 gennaio scorso, non senza qualche sofferenza, si è proceduto ad eleggere il nuovo consiglio di presidenza della sezione di Torino. Per varie ragioni, il desiderio, espresso da più parti, di cogliere l’occasione per affidare la guida della sezione alle figure più nuove e più giovani del consiglio, ha dovuto cedere alle preoccupazioni di molti, tra i quali in primis proprio i consiglieri più giovani, di non disporre di tempo sufficiente e della necessaria esperienza per gestire efficace-mente una sezione così complessa e impegnativa come quella di Torino. Per questo la presidenza è stata affidata a Giuseppe Salatino (ex vicepresidente e in passato già presidente sezionale), affiancato però, nel consiglio di presidenza, da persone che, non avendo finora ricoperto ruoli apicali nel consiglio torinese, abbiano l’opportunità di acquisire conoscenze e competenze tali da poter eventualmente, in un prossimo futuro, assumere anche il ruolo presidenziale con maggiore serenità. In sintesi, il senso di questo ricambio sta nel garantire da un lato il fun-zionamento migliore possibile della sezione in una fase tanto delicata della vita politica nazionale e locale, e con-temporaneamente, dall’altro, nel formare nuove figure in grado di prendere in mano in qualsiasi momento fosse necessario ed opportuno, la guida dell’associazione. Così, mentre uno dei consiglieri più giovani (Alessio Lenzi) ha assunto la carica di consigliere delegato provinciale, l’altro (Sergio Prelato) è divenuto vicepresidente dell’I.Ri.Fo.R. provinciale e consigliere delegato regionale. Alla presidenza del consiglio regionale UICI è stato eletto Adriano Capitolo, 44 anni, ex presidente della sezione di Asti, dopo che finalmente, a oltre due anni di distanza dalla sospensione per incompatibilità statutaria (lasciando per tutto questo tempo l’UICI piemontese priva di un presidente regionale), Borgna, attualmente sindaco della città di Cuneo, ha rimesso il suo mandato. Certo qualche delusione c’è stata, sia in chi avrebbe voluto un rinnovamento più ampio e radicale, sia in chi ha dovuto rinunciare suo mal grado a un ruolo che ricopriva e che avrebbe desiderato conservare, sia in fine in chi ha visto frustrata la propria pur legittima ambizione di assumere magari una carica più elevata. Nel complesso, tuttavia, ci pare che le scelte fatte, tanto a livello torinese, quanto a livello regionale, siano state buone, e tali da consentire un rinnovamento senza particolari traumi né interruzioni, anzi, fornendo nuovo slancio alle attività sezionali e regionali già in corso.

Insomma, il processo di rinnovamento si è bene o male messo in moto e dipenderà dalla partecipazione dei soci, specie di quelli più giovani, e dalle assemblee che il prossi-mo anno rinnoveranno tutti i consigli sezionali e regionali, se esso si svilupperà in modo da determinare importanti cambiamenti nell’organizzazione e nelle dinamiche della vita associativa. Per ora constatiamo con piacere che Torino e il Piemonte son stati tra i primi a procedere a un sia pure parziale rinnovamento dei rispettivi uffici di presidenza a seguito di confronti magari a tratti un po’ tesi, ma condotti sempre apertamente e alla luce del sole, senza altri con-dizionamenti che non fossero quelli derivanti dalla propria coscienza, dalla propria intelligenza e, perché no, anche dai propri sentimenti.

Francesco Fratta

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A proposito di novità e cambiamenti, comunichiamo che Francesco Fratta, già responsabile se-zione cultura UICI Torino (oltre che storico redattore di questa rivista) è entrato a far parte del Consiglio Nazionale UICI. Iscritto alla nostra associazione dal 1963, Fratta, in virtù del suo plurien-nale impegno a livello locale e nazionale, ha ottenuto in Congresso 72 voti. Naturalmente questa è un’ottima notizia per la nostra sezione, anche perché, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, solo un costante dialogo tra i vari livelli associativi (provinciale, regionale e nazio-nale) permetterà di affrontare le tante sfide che ci attendono.

Il nuovo ISEE è, se possibile, ancora più penalizzante per i disabili e le loro famiglieVi diamo il benvenuto a quello che verosimilmente diventerà un appuntamento fisso all’interno del nostro giornale per trattare la complessa materia delle pensio-ni e del lavoro, con particolare riferimento alla normati-va di interesse dei disabili visivi.Partiamo subito con una buona notizia, visto che di questi tempi ce n’è un gran bisogno. L’INPS, d’accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emesso il suo autorevole parere riguardo all’elevazio-ne dei requisiti di assicurazione e contribuzione previsti dalla riforma Monti-Fornero. Pertanto:

Restano quindi in vigore, limitatamente alla pensione di vecchiaia per i lavoratori del comparto privato, i limiti di età stabiliti nel 1992: 55 anni per gli uomini e 50 per le donne (ovvero 60 per gli uomini e 55 per le donne se non sono stati maturati almeno 10 anni di contributi all’insorgere della cecità). Per i dipendenti pubblici la normativa di riferimento è meno vantaggiosa, per cui occorre sempre far riferimento al limite dei 65 anni di età, eccezion fatta per chi è destinatario di limiti di età più bassi stabiliti nel 1992. Ovviamente parlando di pensione di vecchiaia non si entra nelle more delle penalizzazioni in caso non si raggiungessero i limiti con-tributivi. Coloro che invece hanno raggiunto i requisiti contributivi e vogliono uscire prima dell’età stabilita dalla normativa si vedranno applicate le penalizzazioni in percentuale, oltre a dover fare i conti con la finestra di 12 mesi, aspetto da tenere ancor più in considerazio-ne qualora si decidesse di avvalersi di fondi pensionisti-ci o accordi sindacali (vedasi “esodati”).

Restano in vigore i 4 mesi di abbuono per lavoratori non vedenti, che però sono solo figurativi per coloro che al 31/12/1995 non avevano già maturato 18 anni di contributi e pertanto occorre valutare caso per caso quanto possa incidere un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Si tratta di una conseguenza inevitabile do-vuta alla stratificazione di diversi regimi pensionistici e normativi che speriamo possano essere – almeno in parte – sanati dalla revisione della legge 113/85, che la nostra associazione auspica da tempo per renderla ri-spondente alle attuali esigenze dei destinatari di questa ormai anacronistica legge. Per questo, vista la soggetti-vità della materia (che la riforma Fornero ha acuito) vi consigliamo di rivolgervi per tempo alla nostra sezione per avere un consulto. Altro rischio di questo preciso momento storico e politi-co è quello che riguarda il welfare in generale. Il nuovo ISEE, se possibile, è ancora più penalizzante per i disa-bili e le loro famiglie: non possiamo accettare che pen-sioni e indennità vengano computate alla stregua di un reddito da lavoro dipendente! Infatti l’ISEE adesso pre-vede solo delle franchigie in detrazione se nel nucleo famigliare sono presenti dei disabili.Per fortuna sembra essere rientrato l’allarme per il possibile taglio a pensioni e indennità di accompagna-mento. Dopo le minacce del Commissario Cottarelli, lo stesso Matteo Renzi avrebbe rassicurato sul fatto che queste provvidenze non verranno toccate. Un grande risultato che premia il lavoro congiunto di FAND e FISH, e che dimostra una volta di più come sia indispensabi-le che le associazioni, per avere una minima speranza di difendere i diritti acquisiti in passato, debbano fare necessariamente blocco e presentarsi coese di fronte alle istituzioni. Detto questo, visti i precedenti, ritenia-mo che non si possa e non si debba mai abbassare la guardia.

Giuseppe Salatino Presidente UICI Unione Italiana Ciechi

e Ipovedenti – Sezione Provinciale di Torino

“ si conferma che debbano applicarsi i limiti ridotti di età, di assicurazione e di contribuzione ai fini del trattamento pensionistico dei lavoratori non vedenti

pensioni e lavoro

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Un giorno per la vista

Sabato 5 aprile l’UICI Torino, insieme al Lions Club Valentino Futura, ha organizzato la ma-nifestazione “Un giorno per la vista”, appun-tamento importante dedicato a prevenzione e informazione sulle patologie degli occhi. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazio-ne con la Clinica Oculistica Universitaria e l’A-genzia Internazionale per la Prevenzione del-la Cecità (IAPB) e con il patrocinio di Comune di Torino, Provincia di Torino e Regione Piemonte. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo 314 milioni di persone sono affette da gravi riduzioni della vista, in gran parte per patologie evitabili o per l’im-possibilità di accedere a cure idonee. Anche nel nostro Paese manca ancora un’adeguata conoscenza delle cause di cecità o ipovisione. E la crisi economica non fa che peggiorare la situazione: in tempi difficili ci sono famiglie costrette a trascurare aspetti fondamentali come la salute. Ecco allora l’importanza della prevenzione sul campo: malattie anche gra-vi, come il glaucoma, possono essere trattate con successo o almeno tenute sotto controllo solo se diagnosticate in tempo. Iniziative come questa comportano costi non indifferenti, ma gli enti organizzatori hanno ritenuto di non potersi esimere dal mettere la propria competenza e il proprio impegno a servizio della popolazione. Per tutta la giornata, in piazza Castello, i cit-tadini hanno potuto avvicinarsi alla clinica of-talmica mobile dei Lions (il camper “Pierino l’Occhialino”) e a un gazebo informativo. Lì i medici della Clinica Oculistica dell’Università di Torino, diretta dal Prof. Federico Grignolo, hanno offerto un particolare esame dell’apparato oculare. Prezioso, come sempre, l’aiuto dei dipendenti UICI Torino e dei volontari del servizio civile nazionale, che hanno distribuito materiali informativi sulle patologie della vista.Complice anche la bella giornata primaverile l’iniziativa è stata un vero successo: 130 persone sono state visitate gratuitamente, molte di più quelle che in vario modo si sono avvicinate alla nostra associazio-ne, ricevendo informazioni e consigli utili. E’ questa un’ulteriore conferma della validità e delle necessità dell’iniziativa. Non è certo la prima volta che la nostra sezione scende in piazza per combattere cecità e ipovisione. Le giornate di prevenzione sono ormai appuntamenti costanti, ai quali l’UICI Torino partecipa con impegno ed entusiasmo.

Redazione

UICI Torino e Lions Club in piazza per combattere le malattie degli occhi

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Tempo per una vita migliore: nuove esperienzePer rispondere al nuovo assetto sociale, nel quale le fami-glie incontrano difficoltà sempre maggiori nell’assistere per-sone anziane o disabili, l’UICI Torino ha presentato, nell’am-bito del bando Vivomeglio della Fondazione CRT, il progetto “Tempo per una vita migliore: nuove esperienze”.Tale progetto, che è stato accolto e finanziato, prevede la possibilità di attivare, in accordo con i servizi sociali o sa-nitari o su richiesta degli interessati, interventi individualizzati con pas-saggi settimanali per un periodo limitato di tem-po sulla base delle effet-tive esigenze. Tantissimi gli ambiti coinvolti: dal supporto nella vita quo-tidiana all’aiuto nella lettura di libri, giornali e documenti; dall’ac-compagnamento all’e-sterno (per fare la spe-sa, per seguire corsi e terapie, o anche solo per una passeggiata) fino ai consigli per l’u-so di ausili specifici. Come suggerisce il ti-tolo, il progetto mira a incidere sulla qualità della vita, miglioran-dola, apportando nuo-vi stimoli e valorizzan-do le risorse esistenti. Ecco perché sono stati attivati anche percorsi di psicomo-tricità, stimolazioni basali, musicoterapia, ippoterapia, orientamento e autonomia, oltre ad attività di consulenza psicologica, rivolta non solo alle persone non vedenti, ma anche ad eventuali familiari.Partners nella realizzazione del progetto sono I.Ri.Fo.R. e U.N.I.Vo.C. che mettono a disposizione il personale in orga-nico ed i volontari. Il personale impiegato nella realizzazio-ne delle attività possiede una formazione specifica nell’area di intervento e una notevole esperienza pregressa

Insieme per un sorriso: non perdiamoci di vistaIl progetto “Insieme per un sorriso: non perdiamoci di vi-sta”, inserito in “Motore di Ricerca: comunità attiva” della Città di Torino, intende offrire all’utente con disabilità vi-

siva la possibilità di praticare attività creative e cultural-mente stimolanti, che lo aiutino a instaurare un rapporto positivo con sé stesso e con il mondo esterno, migliorando la propria autostima. La scoperta del potenziale creativo consente anche di affrontare con maggiore energia lo stress e la frustrazione che derivano da una quotidianità a volte monotona e ripetitiva. Non solo: questi preziosi momenti di incontro sono anche occasioni di sostegno e

respiro per le famiglie. Considerata l’esperienza positiva degli anni passati, anche quest’anno gli appun-tamenti hanno un’impronta essenzialmente ludica e ri-creativa, senza però trascu-rare l’importanza dell’inse-rimento nel tessuto sociale.Le attività sono aperte a tutte le persone con grave difficoltà visiva. Gli utenti possono anche partecipare accompagnati da un amico, così da consentire un con-fronto con il mondo dei ve-denti. Il personale educativo e volontario, conosciuti gli utenti e in relazione all’attivi-tà da effettuare, si impegna a strutturare un calendario delle attività diversificate per tipologia in modo da soddi-sfare l’interesse di tutti; mol-to gradite sono le proposte che arrivano dagli utenti.

Il progetto è aperto anche ad altre associazioni e comunità che desiderino condividere con noi delle esperienze, con un eventuale ripartizione delle spese e soprattutto con la partecipazione degli operatori/volontari che conoscano gli utenti e possano intervenire per le esigenze specifiche durante lo svolgimento delle attività. Certamente la par-tecipazione di gruppi deve essere concordata per tempo. Queste collaborazioni sono molto importanti, perché con-sentono di condividere esperienze e ampliare la gamma di attività proposte.Il progetto inoltre propone, in collaborazione con la Polisportiva UICI Torino, la possibilità per i minori e per le persone con pluridisabilità di effettuare attività sportiva: in particolare vengono proposti corsi di nuoto. Durante

Progetti UICI I.Ri.Fo.R.: insiemeper vivere meglio e sorridere

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tutto il periodo di realizzazione del progetto invece l’I.Ri.Fo.R. organizza corsi di ginnastica adattata che tengono in considerazione le difficoltà di orientamento ed auto-nomia derivanti dalla disabilità visiva e da altre eventuali patologie aggiuntive. E per i più piccoli ci sono i percorsi di acquaticità. Tutte le attività vengono calendarizzate trimestralmente. Per il periodo aprile-giugno le proposte sono tante e di-versificate. Si spazia dalla gita sul Lago Maggiore al per-corso di conoscenza e accudimento degli asini, dal teatro al karaoke, senza tralasciare qualche ghiotta esperienza culinaria e una puntatina allo Juventus Stadium.

Staff I.Ri.Fo.R. Torino

Due appuntamenti con la tecnologia

La prima iniziativa del nuovo anno, si è tenuta l’8 febbraio ed ha visto coinvolta la ditta Dotvocal di Genova, società che produce programmi per il riconoscimento vocale.Era presente direttamente il titolare che ha presentato il software Jay. Si tratta di un programma che, attraverso comandi impartiti direttamente parlando al computer, permette di eseguire alcune semplici funzioni. E’ in grado di leggere documenti, esplorare il contenuto delle cartelle del computer ed eseguire ricerche su internet. Il program-ma è in continuo aggiornamento ed in futuro si pensa di potergli far leggere anche la posta elettronica, funzionalità molto richiesta dagli utilizzatori.Un’altra caratteristica del software è quella di essere distribuito su chiavetta USB, permettendo così di essere facil-mente trasportato ed utilizzato su qualsiasi computer.Per maggiori informazioni sul prodotto, si può visitare il sito internet www.jayreader.com.

L’altra iniziativa, si è tenuta il primo marzo ed ha visto coinvolta la Tiflosystem, società molto conosciuta fra i non vedenti, presente da molto tempo nel panorama degli ausili tecnologici per le disabilità.Era presente Davide Cervellin, titolare e fondatore della società, che ha presentato alcune novità presenti nel loro catalogo.La prima novità ad essere presentata è stata Eye Pall Ace, una nuova macchina per la lettura, molto semplice e vera-mente portatile. Si tratta di uno strumento che permette di leggere a voce o a caratteri ingranditi qualsiasi testo su carta. Il suo funzionamento è molto semplice, basta posizionare un foglio da leggere davanti all’apparecchio, preme-re un pulsante e dopo pochi istanti, una voce ne leggerà il contenuto. Si possono anche leggere documenti presenti su chiavette USB e salvare i documenti riconosciuti.L’altra grossa novità presentata è stato il Braille Sense Mini. Si tratta di un dispositivo multifunzione dotato di display braille e sintesi vocale molto piccolo e capace di eseguire molte funzioni. Con questo apparecchio si possono scrivere e leggere documenti, utilizzare la posta elettronica, navigare su internet, ascoltare la radio FM ed in più può essere utilizzato come barra braille per smartphone e computer.Per informazioni su questi ed altri prodotti distribuiti da Tiflosystem, è possibile visitare il loro sito all’indirizzo www.tiflosystem.it

Alessio Lenzi

Con l’inizio del nuovo anno, sono tornate presso la nostra sezione le inizia-tive di informazione a contenuto tecnologico, dedicate ai nostri utenti. Tali momenti associativi sono sempre apprezzati, poiché i soci hanno la possi-bilità di conoscere nuovi ausili ed interloquire direttamente con le aziende che li propongono.

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Recentemente il Braille Sense Mini ha tenuto banco sui media. Alcuni quotidiani non hanno esitato a definirlo “tablet per non vedenti”, una definizione che però ha suscitato perplessità. Di che cosa si tratta realmente?

In effetti non si tratta di un tablet ma di un apparecchio in grado di compiere molte funzioni fra le quali scrivere testi, leggere libri, utilizzare agenda e rubrica. Dunque non lo si può definire tablet, anche se, in apparenza, po-trebbe compiere le stesse funzioni.

Quali sono le potenzialità di questo strumento? Quali i suoi limiti?

Lo strumento è molto versatile, è piccolo e può aiutare tutte quelle persone che, per qualsiasi motivo, non utiliz-zano direttamente un computer. È anche adatto a chi cerca uno strumento da usare nella vita quotidiana, capace di svolgere tutte le funzioni che altrimenti andrebbero svolte con molteplici strumenti. Secondo me, il suo limite più grosso è il prezzo: sicuramente in Italia costa molto meno che nel resto dei Paesi nei quali è commercializzato, ma vista la situazione economica attuale, non è alla portata di tutte le tasche.

Non tutti concordano sull’utilità di strumenti creati ad hoc per persone non vedenti. Gli scettici ritengono che ormai stiano diventando anacronistici, visto che sul mercato esistono smartphone e tablet accessibili grazie ai sistemi di voice-over. Che cosa pensi di questo dibattito? Qual è la tua posizione?

È un’affermazione che sostanzialmente mi trova d’accordo: io stesso utilizzo quotidianamente un I-Phone che svolge tranquillamente tutte le funzioni del Braille Sense Mini, ma da qui a rendere tali ausili anacronistici, ce ne passa. È vero, con gli strumenti che tutti utilizzano oramai anche chi non vede è decisamente autonomo, però ci sono tutta una serie di utilizzatori che per vari motivi, possono ancora preferire ausili creati appositamente. Prima di tutto, un grosso scoglio è quello del touch screen, per molti ancora difficile da assimilare. Ecco perché tante persone preferiscono uno strumento con tastiera e display braille che le rende sicure e produttive nell’utilizzo. In conclusione, che gli smartphone e i tablet siano accessibili è un’ottima conquista, ma non bisogna dimenticare anche chi, per oggettive difficoltà o, perché no, anche per semplice pigrizia, non ha voglia di cimentarsi con questi nuovi apparecchi.

intervista di Alessio Lenzi

Nell’ultimo periodo, in vari ambiti, si è parlato molto del Braille Sen-se mini, dispositivo prodotto dalla ditta italiana Tiflosystem. Sono circolati, come spesso acca-de in questi casi, messaggi contrastanti e non sempre precisi. Per fare chiarezza abbiamo chiesto un parere ad Alessio Lenzi, responsabi-le del Comitato Informatico della nostra sezione.

Braille Sense Mini: parliamone con l’esperto

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In questo senso, anche in Italia, in questi ultimi anni qualcosa si sta muovendo, grazie a progetti di sensi-bilizzazione presentati ai musei, ai teatri, e alle sale cinematografiche. La nostra associazione si è adope-rata, per mezzo di conferenze, concerti ed altri mo-menti d’incontro con i cittadini, a far si che venissero meglio comprese le nostre necessità riguardo alla piena fruizione di uno spettacolo o di un contatto re-almente formativo con l’arte (scultura e architettu-ra). La città di Torino si è mostrata molto sensibile nel cogliere ed approfondire con noi le nostre proble-matiche. Ora molti musei hanno dei percorsi tattili pienamente fruibili e si sta cercando di muoversi nel campo delle audiodescrizioni che consentono a chi non vede di cogliere, per mezzo di una cuffia e una voce preregistrata, tutti gli elementi scenografici di un film o di uno spettacolo teatrale, particolarmente le scene prive di dialogo.

Ringraziamo, a questo proposito, la fondazione Carlo Molo ONLUS, ente promotore del progetto “Torino + Cultura Acessibile”.

Il 30 Novembre 2013, infatti, presso il cinema Massimo, nell’ambito di “Torino Film Festival” ab-biamo potuto assistere alla proiezione con audiode-scrizione del film “La mossa del Pinguino” di Claudio Amendola. Oltre all’audiodescrizione per i disabili visivi totali, il film presentava i sottotitoli per i non udenti scritti con caratteri ingranditi affinché risul-tassero leggibili anche dagli ipovedenti.

Anche lo Stabile di Torino insieme al Comune e alla fondazione sopra citata ha aderito a questo proget-to e presso il teatro Gobetti sono andate in scena dal 12 al 16 Febbraio cinque repliche audiodescritte

della divertente commedia “Gl’innamorati” di Carlo Goldoni.

Numerosi soci hanno partecipato ad entrambi gli eventi, manifestando un grande apprezzamento per un’iniziativa che ha permesso loro di cogliere lo spet-tacolo in tutti i suoi aspetti e in piena autonomia. Ci auguriamo che questi incontri culturali non restino episodi isolati, ma aprano la strada ad una reale sen-sibilizzazione degli altri teatri e cinema della Città. La cultura è indispensabile per la crescita personale; per poter vivere pienamente non basta il lavoro, ma è indispensabile l’integrazione, ovvero l’inclusione nel tessuto cittadino, ossia poter fare tutto quel-lo che i normodotati fanno, riducendo al minimo e possibilmente annullando tutto ciò che ostacola un completo e pieno godimento dell’opera d’arte, qua-lunque essa sia.

Flavia Navicchia

La cultura dev’essere accessibile a tuttiGià dal 2006, la Dichiarazione dei diritti dei disabili, emanata dall’ONU e sottoscritta da numerosi Paesi, afferma, in un suo articolo, che ogni Stato deve adoperarsi affinché la cultura, di qualsiasi forma si tratti, sia accessibile a tutti e pertanto racco-manda a tutti i disabili l’uso degli ausili tecnologici e l’abbat-timento delle barriere architettoniche al fine di ottenere una maggiore integrazione e partecipazione alla vita sociale.

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1: La performanceSabato 18 gennaio, per l’intera giornata, dalle 10 alle 17.30, si è tenuto al Parco Arte Vivente di via G.Bruno, un incontro dedicato alla performance, nell’ambito del pro-getto di ricerca “I sensi e le parole nella fruizione dell’opera d’arte”, progetto presentato presso la no-stra sede nella conferenza stampa dello scorso 3 dicembre (v. il nume-ro precedente di UICI011).La performance è un tipo di opera che s’incontra piuttosto di frequen-te nell’arte contemporanea, spesso presentata attraverso un video, o agìta direttamente in un determi-nato luogo pubblico (mostra, piazza, ecc.) e, per la sua natura dinamica, impossibile da fissare in singole immagini da proporre alla fruizione di una persona non vedente mediante la loro trasposizione in rilievo con qualsivoglia tecnica. L’opera presa in esame al PAV è stata un video realizzato nel 1971, dal titolo “I Am Making Art”, dell’artista concettuale americano John Baldessari, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2009. In esso l’artista compie vari movimenti e gesti recitando ossessivamente la frase del titolo. E’ evidente che chi non vede non può percepire altro che la voce dell’artista e il rumore di sottofondo della ripresa, ele-menti dai quali tuttavia non può ricavare alcuna informazione circa il luogo in cui si svolge la performance, le azioni che vi si producono, le eventuali altre presenze e così via. E’ chiaro che in questo caso la funzione mediatrice della descrizione verbale è assolutamente insostituibile, ed è ciò che è stato fatto, rispondendo anche alle domande tese a chiarire vari aspetti e particolari eventualmente non del tutto evidenziati. Ci si è in tal modo resi conto che per comunicare efficacemente un’opera in movimento come una performance è necessario farne innanzi tutto un’introduzione stimolante, parlare dei mezzi e dello stile impiegati per la sua realizzazione, quindi descrivere lo spazio o il luogo che la contiene, il soggetto e le sue caratteristiche, l’azione che compie e i vari altri elementi presenti ed eventualmente attivi, nonché una ricostruzione del contesto storico-culturale in cui l’opera si colloca, ecc. Ma non basta ancora. Laddove è possibile, può risultare molto utile far riprodurre in qualche modo l’azione performativa. E così, guidati da Orietta Brombin, che faceva in diretta la cronaca dello sviluppo del video, i partecipanti ciechi e gli altri, tutti con le spalle al monitor, ripete-vano i gesti di Baldessari, esperendo in parte anche fisicamente il contenuto dell’opera. L’esperimento si può dire pienamente riuscito, poiché, grazie all’accurata descrizione degli elementi del vi-deo, alla ricostruzione del contesto storico-culturale e alla riproduzione dell’azione performativa, tutti, ve-denti (inizialmente bendati) e non vedenti, hanno potuto “vedere” bene e comprendere un’importante ope-ra dell’arte concettuale contemporanea, forse meglio di chi si soffermasse semplicemente a guardarla, pur col supporto di una didascalia. In conclusione: ciò che è indispensabile per rendere fruibile una performance ad un cieco, risulta di estrema utilità anche per un visitatore normodotato, dal momento che la parola, rispet-to a quello che si vede, non è un semplice di più che serve fondamentalmente, se non esclusivamente, a chi non vede per formarsi un’immagine di ciò che non può percepire, ma è sempre anche ciò che dà significato alle cose visibili, facendone emergere il senso che altrimenti rimarrebbe, almeno in parte, nascosto. Della successiva tappa della ricerca, programmata per il 17 aprile alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, diremo nel prossimo numero.

Francesco Fratta

I sensi e le parole nella fruizione dell’opera d’arte.

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Alla scoperta delle bellezze artistiche e gastronomiche della nostra regione

Quest’anno, in oc-casione della festa delle donne, il grup-po Pari Opportunità della nostra Sezione, in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R. nell’am-bito del progetto “insieme per un sorriso”, ha pensa-to che, invece delle solite conferenze, sarebbe stato altret-tanto utile e costrut-tivo organizzare per domenica 9 Marzo una gita, capace di unire alla curiosità e al divertimento an-che una crescita cul-turale ed artistica.Abbiamo inoltre aperto le iscrizioni

anche ai nostri compagni uomini, sperando che una gior-nata con noi li aiutasse a capirci di più e a valorizzarci ogni giorno dell’anno.Fra le tante mete possibili abbiamo scelto Vicoforte per-ché, oltre alla visita del famoso Santuario della natività di Maria, ci avrebbe permesso di visitare il museo del cioc-colato del famoso maitre choccolatier Silvio Bessone. e di degustare, nel suo ristorante, un favoloso menù tipico piemontese, reso più interessante e gustoso dall’aggiun-ta dei suoi prodotti.I soci hanno aderito numerosi a quest’iniziativa a cui han-no partecipato anche amici e conoscenti in linea col no-stro obbiettivo, che è quello di farci conoscere sempre di più all’esterno e di favorire il sorgere di nuove amicizie. La visita al Santuario, è stata, senza alcun dubbio, molto in-teressante: il rettore della Basilica Don Meo ci ha illustrato con semplicità e grande precisione storica, la tradizione del-la “Madonna ferita” che sta alla base della costruzione del santuario. L’intero complesso è stato costruito in due mo-menti diversi: la prima parte, edificata dal 1596 al 1635 e fi-nanziata principalmente dal duca di Savoia Carlo Emanuele I che intendeva farne il luogo di sepoltura di tutti I Savoia, e che ora è l’unico ad essere sepolto in questo santuario, è opera dell’architetto Ascanio Vitozzi. Successivamente i lavori furono ripresi nel 1682, in epoca barocca: infatti alla Basilica mancavano ancora la cupola e i quattro campa-nili, oltre ai due edifici collaterali. La cupola ellittica opera dell’architetto Gallo, incoraggiato e sostenuto da Juvarra, poté mostrarsi in tutta la sua bellezza e originalità nel 1732, non senza un po’ di paura data la sua maestosità. Fra le cupole ellittiche, quella di Vicoforte è la più alta d’Europa

con ben 74 metri d’altezza e con una ellisse lunga 37 metri sull’asse maggiore e 25 sull’asse minore. Gli oltre seimila metri quadrati di affreschi dell’interno fu-rono completati nel 1752 da pittori di scuola veneta e bo-lognese: particolarmente pregevoli sono gli affreschi della volta che raffigurano la storia di Maria dalla nascita all’as-sunzione nella gloria dei cieli.Passando dal sacro al profano, abbiamo poi visitato, an-nusato ed apprezzato il museo del cioccolato. Qui ci ha accolto la signora Mary, moglie del signor Silvio, che ci ha illustrato la pianta del cacao, le sue diverse qualità e i Paesi produttori, tutti collocati sulla linea dell’equatore. Un documentario ci ha informato sulla vita dei “campesi-nos” brasiliani in queste piantagioni, evidenziando il ciclo di lavorazione del frutto, dalla raccolta, alla fermentazio-ne, all’essiccazione, e alla tostatura. Abbiamo potuto toccare con mano i frutti di questa pianta che hanno la forma di un melograno allungato, e che contengono al loro interno una polpa in cui sono racchiusi 8 o 10 semi di cacao. Esistono numerose qualità di cacao con diverse fragranze e di diverso pregio; ce ne siamo potuti rendere conto annusando diversi vasi contenenti polvere di cacao di varia provenienza (Creollo, Forestiero, Catongo, etc). Dopo una breve visita ai laboratori e ai macchinari per la produzione del cioccolato, anche il gusto ha avuto la sua parte. Abbiamo infatti assaggiato le prelibatezze prodot-te e vendute nel museo: favolosi gianduiotti con doppia meringa, i sorrisi del Santuario, gli splendidi cuneesi, e varie praline una più buona dell’altra.Anche il pranzo non è stato da meno, tutte le portate arricchite dalla fragranza e dal piacevole retrogusto del cacao sono state gradite a tutti e la torta finale è stato un vero trionfo per il palato.Il pomeriggio è stato dedicato alla socializzazione, in quan-to, come sempre, si sono formati diversi gruppi: alcuni si sono messi a chiacchiera-re piacevolmente all’aper-to visto il bel tempo e la magnifica giornata di sole, altri hanno preferito visi-tare il paese e dare uno sguardo alle vetrine di tut-ti i negozi, in particolare a quelle delle pasticcerie, molto numerose.La giornata si è conclusa col viaggio di ritorno a Torino pieno di allegria, di canti, di cori e di pro-messe di organizzare al più presto altri incontri piacevoli ed istruttivi come questo.

Titti Panzarea

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E’ una storia dura, ma coraggiosa. Affonda le radici nel do-lore, ma trova anche, per vie misteriose, la forza di anda-re oltre. E’ un’esperienza tristemente simile a tante altre, narrata però con una lucidità che sorprende. Non volevo vedere (Edizioni Ediesse, 124 pagine, scritto a quattro mani con Tiziano Storai) è il racconto autobiografico di una don-na, Fernanda Flamigni (in arte Avalon) vittima di violen-za. Di quella violenza subdola e feroce che può scatenarsi tra le mura domestiche: un marito inizialmente tenero e innamorato, ma poi sempre più autoritario, aggressivo e pericoloso, man mano che la sua vita precipita nell’abisso della droga. Fino al tragico epilogo, quando lui, in preda a un raptus d’ira, spara alla protagonista, ferendola alla testa (cosa che la renderà per sempre cieca) e uccide la sorella di lei. Ben al di là della semplice cronaca dei fatti, il libro apre una breccia in un mondo di rapporti ogni giorno più difficili e claustrofobici, stretto fra l’ostinata convinzione di poter cambiare il destino e un crescendo di menzogne, minacce e violenza. Emblematico il titolo, che non ha bisogno di com-menti: Non volevo vedere. C’è da chiedersi dove si possa trovare la forza per mettere su carta una storia così. «Il libro – racconta Fernanda Flamigni – è nato per sbaglio». E’ partito da una breve memoria di poche pagine da allegare ad alcuni atti giudiziari, «ma quando ho iniziato a scrivere non mi sono più fermata». Così è nato un racconto (vincitore di un premio lette-rario) e poi, dopo l’incontro con il coautore Tiziano Storai (scrittore con già alcune opere all’attivo) la narrazione si è ulteriormente ampliata. «Fernanda mi sottoponeva i vari capitoli, chiedendomi un confronto – spiega Storai – E ogni volta i miei interventi diventavano più sostanziali. Finché le ho fatto una strana proposta: “Lo scriviamo insieme?” Lei mi ha risposto: “Aspettavo che me lo chiedessi”». Basta aprire un quotidiano o ascoltare un notiziario per accorgersi di quanto il libro sia tragicamente attuale: «Non mi sento adatta a dare consigli – prosegue l’autrice – Il più delle volte si rischia di sbagliare. Alle donne che quotidia-namente subiscono violenze però suggerisco di chiedersi perché hanno scelto quell’uomo come compagno di vita. Io non sono ancora arrivata a una risposta completa. Forse il solo modo per uscirne sarebbe costruirsi attorno una fitta rete di supporto morale». Oggi Fernanda Flamigni ha una vita nuova e una famiglia serena, anche se il passato ha lasciato segni dolorosi e profondi: il vuoto incolmabile lasciato da una sorella, la disabilità visi-va. Le chiediamo se, a suo avviso, le persone disabili sono più vulnerabili alle violenze: «Chi è disabile è in certo modo più dipendente dagli altri, deve fidarsi e affidarsi. Da questo punto di vista forse c’è un rischio in più». L’unico vero antidoto sarebbe un profondo e duraturo rinnovamento culturale: «Anche gli uomini violenti hanno delle madri. Se si comportano così con le loro mogli, forse è perché le loro madri hanno accettato di essere trattate così». Un aspetto, questo, che anche Tiziano Storai intende sottolineare: «Dobbiamo interrogarci sulla sopraffazione di un altro essere umano e sui meccanismi che vi stanno dietro: tutto questo non ha genere, riguarda semplicemente la persona umana. Le leggi ovviamente sono utili, ma non bastano».

Lorenzo Montanaro

Non volevo vedere: il coraggioso racconto di una donna vittima di violenza

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Questa volta la nostra Polisportiva ha davvero esagerato! Nell’intervallo di 40 giorni ha organizzato in collaborazione con CPD Torino (Consulta per le persone in difficoltà), ben quattro uscite domenicali nelle valli di Lanzo per ciaspo-lare sulle abbondanti nevi. Ciaspolare? Ma cosa significa questa parola? Camminare con le ciaspole, che sono due oggetti simili a racchette poco più larghe delle scarpe, ag-ganciate ad esse; sono dotate di alcune punte che frenano l’eventuale scivolamento sulla neve.Incredibile ma vero, molte sono state le persone amanti della neve e delle passeggiate in montagna che hanno ade-rito: dalle 20 alle 40 presenze per ogni itinerario. Tanti gli accompagnatori che ci hanno aiutato, sorretto e spronato durante i non sempre facili tragitti innevati.Abbiamo iniziato con la lunga ma molto semplice ciaspola-ta al Colle del Lys, per proseguire con percorsi sempre più complessi a Groscavallo, ad Usseglio ed in fine a Balme. Quest’ultima è stata davvero faticosa: lunghe salite mozza-fiato, brevissimi tratti pianeggianti e interminabili discese a rotta di collo, hanno messo a dura prova noi ma soprattut-to i nostri simpatici amici accompagnatori che, pur di evi-tarci inattese rovinose cadute, pensate un po’, preferivano rotolare loro sulla neve al posto nostro. Dopo all’incirca 2 ore di terreno sconnesso, sentieri piuttosto stretti, ec-coci al traguardo. Devo ammettere che mi sono stancato, ma molto molto divertito. E poi? Tutti attorno al tavolo a pranzare e a raccontarci le nostre allegre peripezie. Prima di rientrare a Torino, eccoci richiamati attorno ad un palco, dal quale una voce scherzosa e burlona estraeva numeri dei pettorali e assegnava premi e omaggi. Alla fine tutti sul pullmann e via per ritornare in città. Che silenzio strano. Quasi tutti addormentati, viaggiamo alla volta di Torino, affaticati, ma davvero soddisfatti di aver vissuto splendide giornate in allegria con amici.

Ivano Zardi

Le ciaspolate: che faticoso divertimento…

Servizi UICI Torino in breveUna rapida carrellata su servizi e proposte che i nostri soci (ma non solo) possono trovare all’UICI Torino.

“Dai il 5” all’UICI TorinoCon la prossima dichiarazione dei redditi potrai devolvere la quota del 5 per mille della tua imposta sul reddito a soste-gno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus di Torino. Offrirai così un importante sostegno alle attività indi-spensabili per dare dignità a ciechi e ipovedenti, migliorando la qualità di vita di tutti i disabili visivi, con particolare riguardo ai bambini, alle persone anziane sole e ai giovani pluriminorati.Apponendo la firma in uno dei riquadri che figurano sui mo-delli di dichiarazione e indicando il codice fiscale 80089520011 dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione pro-vinciale di Torino, potrai dimostrare che: “La solidarietà non si compra e non si vende, ma si può solo donare”.

Servizio di patronato e CAFCome ogni anno arriva la stagione della dichiarazione dei red-diti. E come al solito non è affatto facile districarsi nell’universo contorto dei documenti e della burocrazia. La nostra sezione ha da tempo attivato uno sportello di patronato e CAF per for-nire ai soci e alle loro famiglie un’ampia offerta di servizi gra-tuiti o a tariffe fortemente scontate. Ma lo sportello è aperto a tutti i cittadini, non solo ai soci. Presso i nostri uffici potrete presentare i modelli 730, UNICO e similari, oltre a poter richiedere il modello CUD, che l’INPS non invia più a casa. Inoltre potrete ricevere una consulenza com-pleta, competente e del tutto gratuita in materia contributiva e previdenziale, informazioni e orientamento sulle questioni riguardanti il lavoro, l’invalidità, la salute.Lo staff UICI Torino vi aiuterà anche nella preparazione del-le pratiche di pensione e di previdenza, realizzando tutti gli adempimenti richiesti e garantendo attraverso il Patronato ANMIL la massima tutela nei confronti di INPS, INPDAP, INAIL, pubbliche amministrazioni ed enti locali, e di tutte le casse di previdenza dei professionisti.Per saperne di più potete consultare il nostro sito internet www.uictorino.it

Sportello legaleIn questi ultimi tempi, anche in conseguenza della grave crisi economica in cui versa il Paese, si stanno moltiplicando le ingiu-stizie subite dai comuni cittadini. Non è affatto semplice distri-carsi in una giungla di leggi, decreti, regolamenti, che tra l’altro cambiano velocemente. Tanto più se la disabilità visiva non con-sente di accedere così facilmente ai testi di riferimento. Per questo l’UICI Torino ha disposto l’apertura di uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici, per il quale si avvale della preziosa collaborazione dell’Avv. Franco Lepore. Tale ser-vizio permette agli interessati di ottenere consulenze legali sia in ambito civile che penale, e, se richiesta, l’assistenza legale nelle successive controversie stragiudiziali e giudiziali. Il primo consulto con l’Avv. Lepore è gratuito per i soci regolarmente iscritti all’associazione, mentre è a condizioni particolarmente agevolate per i non iscritti, nonché per i familiari e gli accompa-

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gnatori di soci e non soci.L’Avv. Lepore è lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previa pre-notazione. Per fissare un appuntamento è possibile telefonare al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17:00 alle ore 18:00.

Servizio registrazione opere letterarieImprestare la propria voce ai grandi della scrittura e dare una mano a chi non può leggere. C’è tutto questo nel nuovo pro-getto di registrazione opere letterarie lanciato dalla nostra se-zione. Trenta volontari mettono il loro tempo e la loro voce a disposizione dei ciechi e degli ipovedenti: si impegnano cioè a registrare opere letterarie in formato audio, così da renderle totalmente accessibili. Il servizio rappresenta un’importante novità rispetto ad altre proposte del genere. A livello nazionale, infatti, esiste già da tempo il Centro del Libro Parlato, prezio-so punto di riferimento che, seppur costantemente minacciato dalle varie spending review, offre ogni anno migliaia di titoli in formato audio. Ma l’UICI Torino vuole favorire le proposte “dal basso”: sono infatti gli stessi soci a proporre i libri da registrare. In questo modo diventano accessibili non solo classici e best-seller, ma anche opere di nicchia, difficili da trovare nei circuiti tradizionali eppure a volte indispensabili: libri scolastici, testi universitari, manuali, approfondimenti su argomenti specifici.Quasi come gli uomini-libro raccontati da Ray Bradbury nel ce-

lebre romanzo “Fahrenheit 451” i volontari danno letteralmen-te voce alla cultura: ciascuno ha la responsabilità di una singola pubblicazione e concorda, direttamente col richiedente, tempi e modi della consegna. Una volta trasformate in suono, poi, le opere entrano a far parte della biblioteca multimediale e posso-no quindi diventare patrimonio condiviso. Il tutto è reso più sem-plice dalla tecnologia: infatti i formati compressi, come gli mp3, permettono di scaricare i file audio direttamente su computer e dispositivi mobili, con enorme risparmio di spazio rispetto ai cd e alle vecchie audiocassette.

Cene al buioProsegue la conviviale consuetudine delle cene al buio, orga-nizzate dalla nostra polisportiva Asd UICI Torino. Per chi ancora non le conoscesse, si tratta di momenti particolari, durante i quali gli ospiti si siedono a tavola in una stanza completamen-te oscurata, condividendo così (almeno per qualche istante) le sensazioni e l’approccio alla realtà delle persone cieche. I visi-tatori sono accompagnati in questa esperienza da persone non vedenti. A Torino le cene al buio hanno principalmente due punti di riferimento: la Taverna del Priore all’interno del san-tuario della Consolata (via Maria Adelaide 2) e l’Inferno Cafè (via Calvo 3). Ed ecco il calendario dei prossimi appuntamen-ti: giovedì 8 maggio (Consolata), venerdì 6 giugno (Consolata), giovedì 26 giugno (Inferno Cafè). Per prenotarsi è possibile scri-vere una e-mail all’indirizzo [email protected]

Notizie breviPiccoli spunti e notizie utili

Lavoro accessorio: cambiano le regole per le comunicazioniDall’inizio del 2014 c’è una novità relativa al lavoro occasionale retribuito con voucher Inps. Trasmettiamo questa comunicazione perché può essere utile ai soci che intendano affidare un incari-co temporaneo a determinate figure professionali, come badanti, collaboratori domestici etc. Per legge, prima dell’inizio della prestazione, i datori di lavoro sono tenuti a comunicare dati anagrafici e codice fiscale della persona incaricata, nonché il luogo e il periodo presunto dell’attività. Fino all’anno passato tale comunicazione avveniva attraverso vari cana-li: via fax, dal sito Inali, dal sito Inps, attraverso un apposito contact center. Attualmente, invece, per una gestione più razionale del servizio, tutte le comunicazioni di inizio attività, così come le eventua-li variazioni, devono essere effettuate direttamente all’Inps ed esclusivamente in modalità telematica, qualunque sia il canale di acquisizione dei buoni lavoro (sedi Inps, tabaccai, sportelli delle banche popolari, uffici postali, etc.). Per effettuare la procedura è necessario collegarsi al sito www.inps.it e visitare la pagina “Servizi on line”.

Soggiorni a Tirrenia: tutte le tariffeIl centro Le Torri – Olympic Beach di Tirrenia, struttura convenzio-nata con l’Unione Ciechi, ben nota a tanti soci, ha messo a disposi-zione una comunicazione nella quale vengono presentate tutte le

tariffe e le offerte previste dal centro. A queste proposte di base si aggiungono alcuni pacchetti a prezzo speciale in periodi particola-ri dell’anno: ad esempio è disponibile l’offerta “Primo sole” per il mese di giugno. Per avere maggiori informazioni potete consultare il nostro sito internet www.uictorino.it, oppure contattare telefo-nicamente la nostra sezione al numero 011 53 55 67.

Movie Reading: il cinema che si ascoltaAnche il cinema, arte del vedere per antonomasia, sta pro-gressivamente diventando più vicino alla vita dei disabili visivi. L’audiodescrizione (racconto di una voce narrante che si ascolta in cuffia), infatti, permette di seguire la trama di un film anche a chi non può vedere le immagini. Negli anni passati questa possibilità è stata sperimentata in alcuni contesti specifici (come il Torino Film Festival), ma recentemente la tecnologia ha fatto un passo avanti: alcuni film infatti diventano accessibili in qualsiasi momento e in qualunque cinema. Il servizio MovieReading permette di scaricare l’audiodescrizione direttamente sul proprio smartphone: attraver-so il microfono del telefono, il programma riconosce il sonoro della pellicola e si sincronizza automaticamente. Nato inizialmente per fornire alle persone sorde i sottotitoli dei film, MovieReading ha nel tempo ampliato le sue proposte, includendo anche alcune au-diodescrizioni e di fatto contribuendo a cambiare il concetto di “vi-sione cinematografica”. Tra i titoli in catalogo compaiono La gran-de bellezza, premio Oscar come miglior film straniero, Philomena, The wolf of Wall Street e altri campioni d’incasso. Nei casi migliori è possibile ascoltare l’audiodescrizione non solo al cinema, ma an-che a casa propria, con un semplice lettore dvd. Per saperne di più è possibile consultare il sito www.moviereading.com

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