UDL su MIGRAZIONI Scuola Cesare Pavese S. Stefano Belbo Classe IC Docente Ornella Corino

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UDL su MIGRAZIONI Scuola Cesare Pavese S. Stefano Belbo Classe IC Docente Ornella Corino. “MIGRAZIONE” MAPPA CONCETTUALE. “MIGRAZIONE” = SPOSTAMENTO variabile nel tempo e nello spazio legato a LIBERTÀ di MOVIMENTO + o - RICONOSCIUTA - PowerPoint PPT Presentation

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UDLsu

MIGRAZIONI

Scuola Cesare Pavese S. Stefano Belbo Classe IC

Docente Ornella Corino

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“MIGRAZIONE”MAPPA CONCETTUALE

“MIGRAZIONE”=

SPOSTAMENTOvariabile nel tempo e nello spazio

legato a LIBERTÀ di MOVIMENTO

+ o - RICONOSCIUTA

Obiettivo formativo: prendere coscienza che la migrazione è espressione del diritto di libertà di movimento dell’uomo che rientra

nel novero dei Diritti Umani.

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Conversazione Clinica

1. Cosa ti fa venire in mente la parola migrazione?

• Movimento di persone

• Uccelli migratori

• Gente che se ne va

• Lavoro da trovare

• Condizioni migliori

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• Alla prima domanda “Cosa ti fa venire in mente la parola migrazione?” gli allievi associano il termine alla migrazione di uccelli, al movimento di persone, a gente che se ne va, all’istanza di trovare lavoro e condizioni migliori di vita.

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2. Chi emigra? • Animali e umani• Le persone che devono cercare lavoro all’estero• Le popolazioni di uno stato in guerra NO quello

è asilo politico• Gente che deve scappare per catastrofi naturali• Extracomunitari • Popolazioni nomadi, se sono nomadi non

emigrano• Condizioni climatiche troppo freddo o siccità• Condizioni climatiche che non favoriscono

l’agricoltura

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• Alla seconda domanda “Chi emigra?”si individuano come soggetti sia gli animali che gli uomini. Le popolazioni che sfuggono ad uno stato di guerra da qualcuno sono viste come una forma di emigrazione, da altri invece come una richiesta di accoglienza legittimata dal diritto d’asilo politico. Tra gli uomini che emigrano sono elencati gli extracomunitari, mentre i nomadi sembrano rappresentare una categoria particolare perché il loro spostamento non è visto come una migrazione ma come una vera e propria modalità di vivere. Nella citazione di coloro che migrano vengono anche citate le cause dello spostamento attribuite a catastrofi naturali e climatiche come siccità o eccessivo freddo che impediscono l’agricoltura.

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3. Perché si emigra?• Per cercare lavoro• Per trovare una vita migliore • Per il clima sfavorevole • Per sfuggire alle epidemie

• Alla terza domanda “Perché si emigra?” le motivazioni sono in parte quelle già citate ( per clima, per lavoro, per cercare una vita migliore) a cui si aggiunge quella legata al bisogno di sfuggire all’epidemie.

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4. Quali migrazioni del passato conosci?

• Preistoria:l’uomo si è spostato dall’Africa negli altri continenti

• Le persone del Portogallo e della Spagna migravano negli USA

• Gli italiani sono migrati in America• La tratta dei negri: gli europei hanno preso gli

Africani e li hanno portati in America.• Migrazione dei Barbari dal Nord al centro e al sud

Europa: Vichinghi, Normanni, Goti• I Fenici migravano via mare• I Greci che fondano colonie• Gli inglesi vanno in Australia, Asia, Nuova Zelanda• Conquistadores spagnoli in America meridionale• Durante le guerre la popolazione si sposta• Lo spostamento degli artisti in città come Firenze e

Roma nel Rinascimento.

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• Alla quarta domanda “Quali migrazioni del passato conosci?” gli allievi elencano una serie di migrazioni: da quella della preistoria legata al popolamento della terra a quella dei conquistadores Portoghesi e Spagnoli verso l’America Centro - meridionale; dalla migrazione italiana di fine 800 alla tratta dei negri; dai grandi movimenti delle popolazioni “barbariche” alle prime forme di emigrazioni dei Fenici e dei Greci; dallo spostamento degli inglesi verso l’Asia, l’Australia alle forme di movimento legate alle guerre. Interessante è anche la migrazione intellettuale verso città d’arte.

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5. Oggi da dove si emigra?• Oggi ci si sposta dalla Libia all’Italia• Dalla Macedonia• Dall’Afganistan• Dall’Africa se entro tre mesi uno non trova lavoro se ne deve

andare dal paese da cui è stato ospitato• Migrazione degli Ebrei nella II guerra mondiale per non

essere uccisi • Alla quinta domanda “Oggi da dove si emigra?”

gli allievi rispondono dalla Libia,dalla Macedonia; dall’Afganistan, dall’Africa. Un allievo precisa che se un migrante non trova lavoro entro tre mesi se ne deve andare dal paese in cui è ospitato; un altro chiama in causa la migrazione degli ebrei costretti a sfuggire alla furia nazista.

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MAPPA MENTALEEmigrano:uccellipersoneextracomunitariartistiMotivazioni della migrazione:per clima per lavoroper cercare una vita miglioreper sfuggire all’epidemie.Le migrazioni del passato:popolamento della terra nella preistoriaconquistadores Portoghesi e Spagnoli verso l’America Centro - meridionale; migrazione italiana di fine 800 tratta dei negri grandi movimenti delle popolazioni “barbariche” migrazioni dei Fenici migrazioni dei Grecispostamento degli inglesi verso l’Asia, l’Australiamigrazione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale

I nomadi non emigrano perché lo spostamento è una loro modalità di vivere.Le popolazioni che si spostano a causa della guerra sono soggetti che chiedono il diritto d’asilo.Il migrante che non trova lavoro entro tre mesi deve andarsene dal paese ospitante.

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• Commento alla Conversazione Clinica.• Le idee spontanee degli allievi evidenziano un concetto di migrazione legato allo

spostamento di uomini e animali il cui movimento è determinato dalla ricerca di lavoro, di una vita migliore, dalla necessità di sfuggire ad epidemie o per motivi legati ad un clima sfavorevole. La rappresentazione degli alunni riproduce un immaginario collettivo molto diffuso e di tipo mediale come attestano i riferimenti al problema del clima, presumibilmente in riferimento a catastrofi ambientali come l’attuale siccità del Corno d’Africa riportato – sia pure rapsodicamente - dalle fonti televisive. La precisazione che alcuni di essi siano extracomunitari merita una riflessione sul significato delle finalità che connotano alcuni termini. Nel caso specifico si può lavorare per dimostrare come attraverso un nome si tende a dare un giudizio: una parola può attribuire un valore positivo o negativo a ciò a cui si riferisce. In campo didattico si può sollecitare un’analisi sui quotidiani che spesso usano termini quali spacciatore, straniero, clandestino per indicare un immigrato sottraendogli un’identità legata al nome e cognome. Nell’analisi delle motivazioni si può allargare la gamma citata dagli alunni con lo studio di alcune situazioni di caso che vanno da motivi politici a quelli religiosi fino a ragioni di studio che fa rientrare nella categoria di migranti anche gli studenti italiani che oggi frequentano istituti superiori e università all’estero (progetti Intercultura ed Erasmus per le scuole). Una tale precisazione potrebbe far comprendere come l’essere soggetti migranti sia sempre più diffuso e sia espressione di una nuova organizzazione sociale legata all’incremento esponenziale dei mezzi di comunicazione e di quelli telematici che stanno accorciando le distanze. Di qui la differenza tra le migrazioni del passato, che gli allievi elencano con una ricchezza di informazione, e quelle attuali che stanno cambiando lo scenario del mondo in quanto aereo ed internet permettono a tutti di essere in contatto con tutti in tempi rapidi. All’interno delle migrazioni del passato vale distinguere di ripercorrerle con alcune mappe per cogliere la differenza tra le migrazioni dovute alla soddisfazione di veri e propri bisogni, da quelle il cui scopo è invece la conquista di nuove terre per dominarle

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Interessante è anche capire la dinamica che porta a distinguere tra un nomade e un migrante: la questione è cercare di comprendere se il primo termine serva a connotare negativamente o meno quelli che – nella scala sociale- sono visti anche peggio dei migranti ovvero i rom. Anche qui occorre lavorare sugli stereotipi e arrivare a costruire una nuova lettura del fenomeno legato agli spostamenti recuperando una visione positiva dell’Homo Migrans come una condizione di vita non contrapposta a quella del cittadino stanziale in quanto entrambe espressione della possibilità di un uomo di vivere in un modo piuttosto che in un altro, senza comunque perdere in dignità. La differenza che gli allievi pongono tra chi ha diritto di asilo e chi invece può essere respinto rimanda al cuore della questione invitando ad uno studio delle norme con una riflessione su quelle che più si avvicinano al rispetto della dignità incondizionata della persona e quelle che invece se ne allontanano, come ad esempio le leggi razziali del 1938 chiamate in causa dagli allievi indirettamente con la questione della migrazione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Su questo filo di pensieri, nella fase dedicata allo studio della Costituzione e delle leggi, si può aprire la riflessione sulla questione citata dall’allievo che afferma: “Il migrante che non trova lavoro entro tre mesi deve andarsene dal paese ospitante”. Questa affermazione conferma l’ostacolo epistemologico che richiede una decostruzione da parte del ragazzo per passare dalla normativa esistente alla configurazione di nuove leggi a misura della libertà di movimento e della dignità dell’uomo.

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Matrice cognitiva (ciò che sanno) • la migrazione è originata da uno spostamento.• i motivi della migrazione sono economici, ambientali, di

salute.• le migrazioni hanno caratterizzato la storia del passato

Compito di apprendimento ( ciò che non sanno)• i motivi dell’emigrazioni sono molteplici e possono anche

essere religiosi, culturali, politici, familiari …• le definizioni possono costruire modi positivi o negativi di

relazione • essere migranti o essere stanziali rappresentano due

modalità di vivere egualmente dignitose• il riconoscimento alla libertà di movimento rientra nei

diritti umani della Dichiarazione ONU

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RETE CONCETTUALEMIGRAZIONE

=

SPOSTAMENTO

per SODDISFARE BISOGNI politici, culturali, religiosi…..

con

RISPOSTE

NEGATIVE

costruzione di pregiudizi

respingimenti

reato di clandestinità

chiusura di frontiere

POSITIVE

riconoscimento di dignità

accoglienza

diritto di asilo

apertura di frontiere

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