TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI...

24
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 - DCB - Roma TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE DELLA FEDERAZIONE CISL UNIVERSITÀ Anno XV - N. 2/2011 Aprile - Giugno

Transcript of TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI...

Page 1: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamentopostale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 - DCB - Roma

TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE DELLA FEDERAZIONE CISL UNIVERSITÀ

Anno XV - N. 2/2011Aprile - Giugno

Page 2: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti
Page 3: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sommario

L’ A R T E I N C O P E R T I N A

Continua la collaborazione con artisti, docenti delleAccademie di Belle Arti che contribuiscono cortese-mente all’arricchimento della rivista a�raverso lapubblicazione di una loro opera.In questo numero, in copertina, è riprodo�aun’opera del Maestro Rosario Genovese.

Rosario Genovese, “Meissa”, acrilico su legno, cm36 x 8, 2011.

La rinuncia all’università un danno per il Paese di Antonio Marsilia .................................................................... 5Alla guida della “nuova” Conferenza dei rettoriintervista a Marco Mancini ...................................................... 8L’applicazione della 240/2010: primi problemi primi ritardidi Gaetano Dammacco ................................................................ 11Un’agenzia per valutare l’università e la ricercaintervista a Fiorella Kostoris .................................................... 13Tra�amento del personale docente e ricercatoredi Francesco De Simone Sorrentino ................................. 15Tanti servizi con la nuova tessera carddi Domenico Di Simone ............................................................. 18Contrattazione: dal lavoro... al tempo!di Sabrina Pesce .......................................................................... 20Modello 730: cosa fare in caso di errore?a cura del CAF CISL .................................................................. 22

TRIMESTRALE DI CULTURAE INFORMAZIONE SINDACALE

Anno XV - n. 2/2011Aprile - Giugno 2011

Dire�oreAntonio Marsilia

Dire�ore responsabileMarino Midena

Comitato di DirezioneNino Dammacco - Domenico Di SimoneCinzia Pace - Gian Paolo FavoFiore Madeo - Francesco De Simone Sor-rentino

Segreteria di redazioneOlga Beffa

Direzione, Redazione, Amministrazione Via Rovereto, 11 - Roma 00198Telefono 068840772-068413556Fax 068844977

[email protected]

Registrazione Tribunale di Roman. 547/97 del 10/10/1997

Spedizione in abbonamento postaleart. 1comma 2, D.L. 353/2003 - RomaAbbonamento annuo: € 36,15Biblioteche, dipartimentie istituti universitari,istituzioni pubbliche e private: € 41,32Per l’estero: € 46,98Abbonamento sostenitore: € 61,97Una copia: € 3,61Annate e copie arretrate: il doppioVersamento in c/c postalen. 50421007 intestato a:CISL Università - Via Rovereto, 11Roma 00198Agli iscri�i al Sindacato Cisl Universitàviene inviato gratuitamenteStampa: Arti Grafiche S. Marcello S.r.l.V.le R. Margherita, 176 - 00198 RomaTel. 068553982 - Fax 068540512

Finito di stampare nel mese di giugno 2011

All’iniziativa possono partecipare anche gli studenti delle Accademie di Belle Arti

Page 4: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università4

Page 5: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

A cavallo dell’estate tutte le università dovreb-bero aver rinnovato, almeno su carta, i propriassetti organizzativi come stabilito dalla leggen. 240/10. Il periodo previsto dalla riforma Gel-mini, infatti, si concluderà nei prossimi mesi.Per questa ragione, nel comparto, si stannomoltiplicando le occasioni di confronto sui temidella legge come dimostrano gli appuntamentilanciati dalla CRUI (Conferenza dei Rettori) il2 maggio scorso e dal CUN (Consiglio Univer-sitario Nazionale) il 12 maggio scorso. A questivogliamo affiancare anche l’incontro “Dopo lalegge 240, quale docente? Quale università?”promosso dalla Federazione Cisl Universitàrealizzato l’11 maggio scorso a Roma. Ma legiornate di riflessione e dibattito sulla riformaGelmini non si esauriranno qui. È facile imma-ginare che questo bisogno di scambio di espe-rienze continuerà ancora nelle prossime setti-mane.Da questo “iperattivismo consultativo” emergeun primo dato: la riforma è stata pensata e vo-luta altrove rispetto alle sedi universitarie chese la sono vista piovere addosso senza un verodibattito preventivo. Per questo oggi gli ateneidevono fare il punto su come e quanto profon-damente la nuova legge cambi il modello uni-versitario attuale.Ma gli Atenei hanno colto anche un altro dato:il taglio ai finanziamenti e la tabella di marciaimposta dalla riforma faranno sì che presto siconcretizzerà il rischio per alcune sedi di unacancellazione dal sistema universitario. Ed èiniziata una lotta per la sopravvivenza e alla ri-cerca di una nuova identità.La posizione della Federazione CISL Univer-sità, rispetto alla Legge n.240/2010, è semprestata ed é tuttora molto critica perché si é persauna buona occasione per riformare un settore

caratterizzato da molteplici e complesse pro-blematiche che non hanno ancora oggi trovatorisposte concrete, come ad esempio l’annosaquestione dello stato giuridico della docenza.Non ci ha mai convinto, poi, la mal celata vo-cazione “centralistica” della legge che si river-bera anche nel mancato coinvolgimento delleparti sociali nel percorso riformatore e i diffusipassaggi nella legge contenenti modalità re-strittive circa i principi dell’autogoverno e inparticolare della rappresentanza per quanto ri-guarda il personale contrattualizzato e che ri-schia, se gli Atenei non inseriranno nei nuoviStatuti articoli migliorativi, di ridurre forte-mente la presenza del personale tecnico ammi-nistrativo nei senati accademici e nei consiglid’amministrazione. Il sistema dei finanzia-menti, sempre più legato ad un criterio di me-ritocrazia e valutativo dall’alto, inoltre, pone lebasi per un controllo politico-ministeriale delleuniversità. Il nuovo modello di riforma voluto dal Mini-stro Gelmini si è concentrato prevalentementesulla governance e sugli aspetti organizzativiperdendo di vista l’obiettivo principale che eraquello di migliorare le aspettative lavorative aigiovani e le performance di un’offerta didatticainnovativa, capace di formare in senso mo-derno la futura classe dirigente.Nel Programma Nazionale di Riforma 2008-2010 per l’attuazione della Strategia di Lisbona,approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 no-vembre 2008, erano state individuate sette prio-rità nazionali, tra le quali, l’incentivazione dellaricerca scientifica e dell’innovazione tecnolo-gica e il rafforzamento dell’istruzione e dellaformazione del capitale umano. Nel leggerel’articolato della legge si trova poco di tuttoquesto. Non solo la ricerca in Italia è in ginoc-

E D I T O R I A L E

La rinuncia all’universitàun danno per il Paesedi Antonio Marsilia - Segretario Generale

Sindacato Università 5

Page 6: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

chio ma lo è anche il futuro di chi vuole fare ri-cerca. La Federazione CISL Università in que-sto particolare momento di cambiamento èconvinta della necessità che ciascuno contri-buisca, rinunciando a posizioni di mera critica,al processo di attuazione della riforma nellosforzo di costruire insieme un modello il piùlargamente condiviso e capace di risposte aireali bisogni del Paese. Per questo riteniamoquanto mai importante riuscire a ampliare il di-battito andando ad includere quelli che consi-deriamo i veri nodi che impediscono lo svi-luppo del Paese. In questi mesi, invece, si sonospese molte parole sulle ”baronie universitarie”o contro “i fannulloni del pubblico impiego”,mentre molto poco si è detto sul futuro profes-sionale degli studenti e dei lavoratori. Eppurearrivano segnali drammatici: il numero degliiscritti alle università diminuisce e cala anche ilnumero dei laureati. In prospettiva il Paese haperso in termini di competitività e se non sa-remo capaci di invertire questo trend il Paeselascerà posizioni su posizioni nel rating inter-nazionale. Meno studenti negli atenei, un ten-denziale aumento delle tasse universitarie, ilmalcelato desiderio di abolizione del valore le-gale del titolo disegnano i contorni di un’uni-versità per pochi, per ricchi che non può essereil modello del nostro Paese. Nell’Europa a 27siamo al penultimo posto, peggio di noi solo laRomania, nella percentuale di laureati nella fa-

scia di età tra 25 e 34 anni (solo il 20,2% rispettoal 32,3% della media europea). Siamo, invece,tra i primi paesi per quanto riguarda la diffi-coltà per i laureati di trovare occupazione econ livelli remunerativi bassi. Un altro datoimportante per capire l’anomalia italiana sullaquale una politica lungimirante dovrebbe inter-venire è quello del 30% dei laureati occupatiche non utilizza la laurea acquisita per il lavoroche svolge. Il quadro che si forma mostra unpaese dal mercato del lavoro che non sembraaver bisogno dei nostri laureati, come dimostrala drammatica fuga dei cervelli all’estero. La ri-forma Gelmini invece di affrontare questonodo centrale imposta una complessa archi-tettura tutta volta al raggiungimento del conte-nimento e alla riduzione delle spese vista lacontinua emorragia di risorse nel settore per unPaese che già registra finanziamenti ben al disotto, quasi la metà, della media europea. Inquesta opera di “raschiamento del barile” si fi-nisce perversamente con l’affossare il dirittoallo studio, riducendo spazi a tanti giovanistudiosi che incontreranno maggiori difficoltàa “conquistare” concorsi, assegni di ricerca,dottorati, borse di studio ma anche col penaliz-zare in uscita i lavoratori del settore che risultal’unico ancora privo di una previdenza inte-grativa.Il taglio effettuato negli ultimi anni al FFO(Fondo di Finanziamento Ordinario) da tutti i

Sindacato Università6

Antonio Marsilia

Page 7: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 7

Governi di ogni “colore” dimostra la scarsaconsiderazione della politica italiana dell’unicoe reale strumento di sviluppo e crescita delPaese e della sua economia.Il quadro fallimentare sopra delineato non puòessere colpa delle baronie e di scansafaticheche restano comunque mali da estirpare con in-terventi mirati! Se appare, quindi, necessario ri-lanciare l’immagine delle università vittime diun ingiusto e superficiale circuito informativooccorre ritrovare la forza di affrontare al cuorele problematiche che la legge 240 neppuresfiora. Oltre ai mancati interventi di sistemavanno sottolineati, nel disposto della legge, al-cuni istituti che incidono pesantemente a li-vello retributivo e funzionale nei confronti delpersonale universitario come ad esempio la ri-parametrazione degli scatti stipendiali delladocenza che solleva forti contrarietà. Per il fu-turo, infatti, parte della retribuzione aggiuntivadei professori universitari e dei ricercatori nonverrà più regolamentata per legge ma su basepremiale, la cui determinazione è demandataalle singole università sulla scorta di un rego-lamento ministeriale. Una modifica che non ciconvince appieno. La nostra perplessità nonviene dal meccanismo di valutazione, che delresto è del tutto residuale, ma, come sa chi haseguito la nostra politica sindacale, è sulla su-bordinazione delle condizioni di lavoro allalegge o da regolamenti amministrativi ministe-riali. Pensiamo sia indispensabile, al pari diquanto accade per il personale tecnico ammi-nistrativo, che le modalità di assegnazione deicompensi aggiuntivi siano materia di con-fronto e contrattazione con le organizzazionisindacali evitando che possano essere determi-nate univocamente dalle Amministrazioni Uni-versitarie.Bisogna trovare la forza nel mondo universita-rio di riappropriarci dei temi del lavoro e diaprire nuovi spazi di sinergia per evitare che ilsettore vada in caduta libera. Nei giorni scorsiabbiamo avviato un sereno e costruttivo con-fronto con la CRUI (Conferenza dei Rettoridelle Università Italiane).In particolare con la Conferenza si è discusso,fra l’altro, dei nuovi comparti di contrattazionesui quali è stata espressa la comune volontà digarantire alle Università una propria specificitàche tenga conto e salvaguardi i livelli di profes-sionalità del personale e che risulti coerentecol rinnovo delle RSU previsto per marzo 2012.Occorre cioè avere pieno riconoscimento a li-vello contrattuale delle specificità del settore.

Mantenere una propria identità è il vero pre-supposto per riuscire a riportare nell’agendadel Governo il rilancio del settore. Ma sono stati diversi i temi toccati nell’incon-tro: lo stato di avanzamento dei lavori per lemodifiche di statuto imposto dalla riforma; ilproblema del reperimento delle risorse perl’istituzione del fondo della previdenza inte-grativa di categoria; le complesse conseguenzedel combinato della Legge Brunetta con la fi-nanziaria di Tremonti; la situazione delle Fa-coltà di Medicina alla luce della delega dellastessa legge per il riordino del rapporto Univer-sità/Regioni. Su quest’ultimo punto si è trovata una sinceraconvergenza sulla condanna di una situazioneche genera a “macchia di leopardo” diverse espesso incongrue soluzioni alla questione del“riordino della partita socio-assistenziale” delleFacoltà di Medicina. Si sta, infatti, diffondendouna grave apprensione fra il personale con-trattualizzato e non per il quadro estrema-mente confuso che si sta creando tra fonda-zioni, IRRCS e convenzioni regionali.La Federazione CISL Università ritiene che ri-formare significhi trasformare qualcosa attra-verso modifiche e innovazioni tese a modificaree migliorare l’intero comparto e ciò comportainevitabilmente un’utilizzazione di risorse, in-vestimenti e di idee innovative, aspetti che nonrinveniamo nella legge Gelmini. In attesa dellaprossima riforma apriamo un dibattito final-mente costruttivo.

La Federazione CISL Università ringrazia Giuseppe Rivalta, orain pensione, per la passione dimostrata in tanti anni di a�ivitàsindacale

Page 8: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università8

L ’ I N C O N T R O

All’inizio di aprile 2011 l’Assemblea dellaCRUI (Conferenza dei Rettori delle UniversitàItaliane) ha eletto alla prima tornata e con am-pio consenso come nuovo Presidente MarcoMancini, Rettore dell’Università degli Studidella Tuscia di Viterbo. Il suo mandato inizia inuna fase molto delicata per il sistema universi-tario, in piena crisi di risorse e all’indomani del-l’approvazione della legge 240/10.

1) Quali sono i mali attuali dell’universitàitaliana?Il fatto che la prima domanda che mi viene ri-volta parli dei “mali” e non delle cose positivedenuncia, paradossalmente, il primo e la ma-dre di tutti i “mali”: l’immagine. L’Universitàitaliana, che pure ha grandissimi meriti, soffredi un’immagine negativa presso vasti settoridel Paese. Ciò è dovuto solo in parte a effettiveresponsabilità che pure sono innegabili (auto-referenzialità, isole di scarsa efficienza special-mente nella didattica, scarsi legami col mondoproduttivo, scarsa internazionalizzazione). Laverità è che la crisi della pubblica amministra-zione ha posto sotto esame tutte le strutturedello Stato. E naturalmente quelle che godonodi autonomia più di altre. Di qui la caccia alloscandalo, al malgoverno, all’inefficienza, allospreco. Spesso una caccia gonfiata, maligna,fatta di pregiudizi. Non sta a me difenderequella che è una realtà obiettivamente decisivaper lo sviluppo dell’Italia nel contesto interna-zionale. Le Università lo sanno fare benissimoda sole. Sfido chiunque a negare il loro ruolonell’economia del Paese. Ma tutto ciò va comu-nicato di più e meglio di quanto si sia fatto fi-nora. Senza timori o timidezze. E quanto alleinefficienze a me pare che il percorso che

hanno intrapreso gli Atenei, la riforma statuta-ria in primo luogo, sia la prova più evidentedella nostra volontà di migliorare. Meritiamouna cambiale di fiducia. Quanti altri nella pub-blica amministrazione lo stanno facendo coneguale determinazione?

2) La riforma Gelmini da molti viene conside-rata come una legge di procedura, crede chesarà utile per risolvere le criticità del nostro si-stema universitario?Io ritengo che, al di là di criticità che pure esi-stono nella legge, essa sia un’opportunità. Op-portunità di rivedere meccanismi di governoche abbiamo ereditato dal Testo Unico del 1933e che non si sono mai realmente adeguati allenuove sfide dell’autonomia. Penso soprattuttoall’autoreferenzialità e al “bicameralismo” de-gli Organi di governo (Senato e Consiglio).Penso alla scarsa incisività sinora delle politi-che di valutazione. Certo la legge non è una pa-nacea. Gli Atenei dovranno interpretarla al me-glio e renderla consona alle singole realtàterritoriali, anche alla luce dei decreti attuativiche stanno via via uscendo dal Ministero. Re-stano aperte le questioni del reclutamento,dello stato giuridico, della nuova gestione fi-nanziaria sulle quali cui occorrerà riflettere conattenzione essendo gravide di conseguenzeper il futuro delle Università. Su questi argo-menti la CRUI ha già avviato una elaborazionee studi specifici che metteremo a disposizionedi tutti.

3) Considera adeguato l’attuale finanzia-mento pubblico all’università?Formulare una domanda del genere al presi-dente della CRUI suona quasi provocatorio.

Alla guida della “nuova”Conferenza dei rettoriIntervista a Marco Mancini Presidente della CRUI a cura di Marino Midena

Page 9: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

La risposta è no. L’attuale finanziamento non èadeguato. Il calo per il combinato delle LL. 126e 133 del 2008 è stato pauroso: 7,4 miliardi nel2009, 7,2 nel 2010 (grazie al ripristino dello“scudo”), 6,9 nel 2011 (grazie agli 800 mln re-cuperati all’ultimo momento), 6 miliardi nel2012. I ripristini (un successo che va ascritto so-prattutto all’impegno dell’allora Presidente En-rico Decleva) hanno salvato il sistema ma nonl’hanno curato. L’inadeguatezza del finanzia-mento, però, non è solo quantitativa; è anchequalitativa. Il livello dei “tagli” – come dimo-stra il fatto che oramai circa i 2/3 delle Univer-sità spendono più del 90% dei trasferimentidallo Stato in spese stipendiali – è arrivato a unpunto difficilmente sostenibile. Ciò, peraltro, inun contesto di blocco stipendiale per tre anni,di riduzione del trattamento accessorio per ilpersonale tecnico-amministrativo (circa ses-santamila lavoratori fra i meno pagati nel com-parto pubblico), di riduzione dei fondi per benie servizi. Sul piano dell’intervento qualitativonoi riteniamo che la nuova Legge Gelmini e laconcomitante attivazione dell’ANVUR(l’Agenzia per la Valutazione) debbano signi-ficare anche una “liberalizzazione” dei trasfe-rimenti alle Università. Ricalcolare gli indicidi rigore e di risultato ma, al tempo stesso,svincolare i trasferimenti lasciando ai soli Ate-nei la responsabilità del loro corretto impiego.Se falliscono gli obiettivi, intervenire. Se li cen-trano, premiarli. Troppi vincoli sulle entrate.Noi faremo la nostra parte lungo quel percorsovirtuoso che negli ultimi anni ha visto incre-mentare notevolmente le entrate esterne (rad-doppiate) e diminuire considerevolmente l’in-cidenza di quelle statali sui bilanci.

4) È stata avanzata la proposta “per fare cassa”di dismettere il patrimonio immobiliare degliatenei. Provocazione o realismo?Da come è stata avanzata la proposta suonacome una boutade. E nient’altro. A me pareche le Università abbiano già dato prova di in-credibile senso di responsabilità sobbarcandosi“tagli” e sacrifici che oggi ammontano a circail 10% del Fondo ordinario in tre soli anni. Ep-poi non si affrontano le crisi vendendo i gioiellidi famiglia che sono sempre beni pubblici, benidello Stato. È ora invece di rivedere i meccani-smi di finanziamento. Sostenere gli Atenei conuna politica di rigore ma anche compatibilecon i servizi che offrono. Altrimenti è inutile

svenderli, meglio chiuderli. Ma voglio sperareche non sia questa l’intenzione.

5) Gli ultimi dati segnano un calo preoccu-pante delle immatricolazioni. Quali sono asuo avviso le motivazioni principali?In effetti i dati rilevati parlano abbastanzachiaro. Se nel 2007-2008 gli immatricolati erano307.586, nel successivo anno accademico erano294.933 con un calo di poco più del 4%, un nu-mero che è rimasto sostanzialmente inalteratol’anno accademico successivo. Ma l’undicesimorapporto del Comitato Nazionale per la Valu-tazione, uscito a gennaio, aggiunge altre cifre aqueste. Ugualmente preoccupanti. Diminui-scono i diciannovenni che si iscrivono all’uni-versità (dal 56,5% del 2003-2004 al 47,7% del2009-2010), con una significativa diminuzionesoprattutto dei maturi che decidono di iscri-versi all’università (dal 74,5% del 2002-2003 al65,7% del 2009-2010). Di fronte a queste cifre laspiegazione non può essere banale. Non ci sipuò semplicemente accontentare del famosocalo demografico. Ritengo che da un canto agi-scano fattori endogeni al mercato del lavoroche, evidentemente, le Università seguono an-cora con difficoltà nella fase del job placement,senza contare le obiettive differenze geografi-che sul piano dell’occupabilità nel nostro che èormai un Paese “a due marce”. Dall’altra le ri-

Il presidente CRUI Marco Mancini

Sindacato Università 9

Page 10: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università10

duzioni e i “tagli” finanziari hanno fatalmentecomportato riduzioni nei servizi agli studentiche sono spese, purtroppo, comprimibili. Leborse di studio erogate sono diminuite del 60%negli ultimi anni, gli investimenti sulla mobilitàe sugli alloggi sono complessivamente assaimodesti. E, infine, i percorsi di studio risultanoancora troppo vischiosi, lenti: gli studenti rego-lari diminuiscono (dal 63% del 2006-2007 al59,9% del 2008-2009), crescono gli studenti“inattivi”, sono aumentati i tempi per conse-guire la laurea triennale. Insomma esiste la ne-cessità di uno sforzo ulteriore di efficienza sianei processi sia nei risultati. Gli Atenei stannomigliorando nella presentazione dell’offertaformativa. Fanno la loro parte nonostante ilquadro di contesto tutt’altro che incoraggiante.Ma non possiamo nasconderci che a detri-mento dell’immagine funzionale del sistemauniversitario hanno anche agito le furibondecampagne mediatiche degli ultimi anni. Cosapuò pensare un ragazzo che vuole iscriversiall’Università quando sente dire che gli Ateneisono la sentina di ogni male? di ogni nefan-dezza? Bisogna rispondere con l’efficienza con-clamata a chi denigra il sistema. Anche questoè un nostro dovere.

6) In Italia è sufficientemente garantito il di-ritto allo studio?In questo caso – particolarmente delicato per-ché investe una pluralità di Enti, dalle Univer-sità alle Regioni, al Ministero – faccio parlareprima le cifre. Dai dati dell’Undicesimo Rap-porto del CNVSU ricaviamo che nell’anno ac-cademico 2008-2009 il grado di copertura delleborse per il numero di aventi diritto era del98% al Nord, del 96% al Centro, del 61,3% conpunte del 42,8% nel Molise, del 59,1% nellaCampania, del 56% in Puglia e del 54% in Ca-labria. Stesso anno, per gli alloggi, grado dicopertura rispetto agli idonei: 31,7% al Nord,28,8% al Centro e 11% al Sud. Esistono due Ita-lie per i servizi agli studenti. E questo non è ac-cettabile. Considerato che la riforma costituzio-nale del Titolo V dà potestà esclusiva inmateria di diritto allo studio alle Regioni è oradi rivedere la politica del finanziamento. Anchequi (come in sede di programmazione) occorredar maggiore forza ai Comitati Regionali diCoordinamento delle Università ai quali parte-cipano direttamente le Regioni. Non si puòchiedere alle Università di migliorare i tassi di

immatricolazione e di iscrizione se poi non siagisce su una efficiente qualità dei servizi.

7) Quali saranno i prossimi interventi dellaCRUI sotto la sua guida?La CRUI intende confermare nel prossimo fu-turo la propria posizione di fulcro del sistemauniversitario italiano assieme agli altri enti e as-sociazioni del settore. In primo luogo fornire unservizio di coordinamento, supporto e ben-chmarking nei confronti dei processi di riformastrutturale che discendono dall’applicazionedella L. 240/2010 (la “riforma Gelmini”). GliAtenei si stanno, ancora una volta, ripensandoe rinnovando. In secondo luogo la CRUI in-tende accompagnare i processi di cambiamentodella didattica e della ricerca in corso conun’azione propositiva efficace nei confrontidell’interlocutore governativo: lavorando sumodelli efficienti e, insieme, rispettosi delle na-turali diversità tipologiche e geografiche degliAtenei italiani. In terzo luogo vogliamo avviareuna vera e propria campagna di comunicazionedell’Università: mostrare, cioè, quel che l’Uni-versità italiana sa fare, spesso meglio di quelladi tanti altri Paesi europei. Si tenga presente, aldi là delle criticità dei vari ranking internazio-nali, che il sistema italiano nel QS SAFE è il 10°nel mondo e il 5° in Europa; 15 Atenei italianisono fra i primi 500 nel mondo, Atenei che rap-presentano però ben il 41% del sistema in ter-mini di studenti. È il momento di far vederecome e perché raggiungiamo, a disparità di ri-sorse e di infrastrutture, risultati del genere. Inquarto luogo, quale logica conseguenza diquanto appena detto, la CRUI si batterà perl’incremento delle risorse al sistema. Il 2011 eancor di più il 2012 (non a caso l’anno dell’apo-calisse maya…) sono anni difficilissimi. Se nonsi interviene tempestivamente il calo dell’ulte-riore 5,5% nel 2012 porterà a -15% circa il “ta-glio” al finanziamento degli Atenei rispetto aquanto era iscritto nelle tabelle ministeriali nel2009. Un “taglio” obiettivamente insostenibile.Un ultimo argomento, sovente trascurato: inuovi contratti del personale. Mi risulta che leOO.SS. di comparto intendono portare avantiuna proposta di ampliamento dei comitati disettore per il personale contrattualizzato. Daquattro, attualmente previsti dalla Legge Bru-netta, a cinque mediante la creazione di unospecifico settore Università-Ricerca-AFAM. LaCRUI condivide questa proposta e proverà asostenerla.

Page 11: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 11

R I F O R M A G E L M I N I

Con i ritardi e le lentezze che avevamo previsto,la riforma universitaria ha iniziato il suo cam-mino. Come è noto sono necessari oltre qua-ranta decreti legislativi di attuazione, ai qualidovranno seguire i consequenziali adeguamentida parte delle singole università. Il Ministro,fino ad ora, dei decreti messi in cantiere ha tra-smesso al Parlamento solo uno, quello relativoal sistema dell’accreditamento. Una bella for-mula che contiene un altro potenziale vulnusper le università: l’abolizione del valore legaledel titolo di studio. Uno dei temi più volte emersi durante la trava-gliatissima approvazione della legge di riforma,la triste 240/2010, è stato quello della competiti-

vità del sistema universitario italiano, che deveadattarsi alle leggi del mercato. Secondo questodiffuso pensiero, il sistema universitario (siaquanto alla didattica sia quanto alla ricerca) di-venta più competitivo non se si conferisconopiù risorse per migliorare quello che già esiste,ma se si liberalizza al massimo. In tal modoogni università potrà fare un’offerta sperandoche sia migliore di quella dell’altra universitàconcorrente. Il “mercato” dirà chi ha i numeriper sopravvivere. Questa prospettiva sarebbebuona se: a) le università partissero da una basecomune certificata; b) se avessero le risorse ne-cessarie per “produrre” didattica di qualità e ri-cerca; c) se esistesse davvero questo fantomatico“mercato”; d) se il sistema legislativo fosse sano;e) se in chi produce le leggi e governa il sistemanon vi fosse un dichiarato ed evidente intentopunitivo. Purtroppo, come è ben noto non èpossibile ravvisare nessuna di queste condizioniin un sistema che è stato posto nella affannosaricerca di una propria identità, anche nel tenta-tivo di riparare ai guasti che aveva prodotto dasé. Pertanto, restiamo nella convinzione che nonsi può abolire il valore legale di un titolo, che ga-rantisce per tutti gli studenti, in qualunqueparte della penisola vivano, una qualità minimacertificata a garanzia di un’offerta didattica“vera” e non respinta dal “mercato”, cui si ag-giunge l’impegno nella ricerca con l’unico soste-gno della passione di chi la fa.Esiste un secondo fronte che oggi impegna tuttele università: le modifiche statutarie. Come ènoto, i cambiamenti imposti sono notevoli dallagovernance ai dipartimenti, dallo stato giuridicodei docenti alla loro retribuzione, dal dirittoallo studio alla formazione anche postlaurea,

L’applicazione della 240/2010:primi problemi primi ritardidi Gaetano Dammacco - Responsabile Nazionale Dipartimento Docenti

Gaetano Dammacco

Page 12: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università12

ecc. La legge disegna un sistema di governouniversitario che prevede un accentramento dipotere nelle mani dei rettori, un’agilità nell’am-ministrare distinta dalle competenze program-matorie, forme di controllo, novità nelle compe-tenze degli organi dai quali scomparedefinitivamente la facoltà. Pur concordando conalcune linee di innovazione, non si può non os-servare che la riforma avrebbe meritato ben al-tra riflessione e un percorso di maggiore condi-visione. Ma tant’è! La posizione della CISLUniversità su questo fronte è chiara. Ogni mo-difica deve partire dalla situazione attuale senzapeggiorarla, occorre definire bene il livello dellapartecipazione democratica nella gestione degliorgani, indicare gli organi e i meccanismi dicontrollo per evitare manovre che peggiorino ilsistema, ridare al personale e ai docenti tutti ladignità intaccata, motivandoli nel far vivere unluogo strategico per lo sviluppo del Paese. So-prattutto, è importante fare bene e fare presto,perché i ritardi danneggiano gravemente e an-cor più le università e gli studenti. Infine, la CISL Università ha aperto un terzofronte, quello dei ricorsi contro la legge 122del 2010, che ha di fatto punito il personale,bloccandone i contratti, e soprattutto i docentitutti, per i quali è stato previsto il blocco diogni automatismo stipendiale per tre anni dal2011 al 2013. L’intento punitivo emerge conevidenza ove si consideri: a) il risparmio pro-dotto dal blocco è solo di 300 milioni su unamanovra di circa 25 miliardi di euro! b) tutti i

docenti di fatto perdono tre anni della loro car-riera lavorativa con ripercussioni sulla retri-buzione complessiva, sul trattamento di finerapporto, sull’entità della pensione; c) i docentiuniversitari sono l’unica categoria di quelledel personale senza contratto (mal)trattati inquesto modo (giudici, vigili del fuoco, diplo-matici sono stati risparmiati). Cosa di più!?L’intento della CISL Univeristà è quello di farerete con riferimento ai ricorsi da presentare aivari TAR e per questo abbiamo preparato unaistanza da inoltrare ai rettori e ci siamo rivoltia un unico studio che faccia da coordinatore.Soprattutto perché questi ricorsi non devonosolo essere il frutto di una rivendicazione per-sonale a tutela dei diritti individuali violati.Ma, devono avere il carattere di una azionepolitico-sindacale comune. Deve rappresentareun modo di creare aggregazione (quella che cimanca da moltissimi anni) e consapevolezzache la tutela dei nostri diritti non solo appar-tiene alle nostre persone, ma incide profonda-mente sul benessere del sistema universitario.Il processo di Bologna aveva previsto entro il2010 un momento di unificazione dei sistemiuniversitari nazionali. Ma come si può caratte-rizzare in una dimensione europea un sistemauniversitario che tratta i propri ricercatori conuna retribuzione di accesso di poco inferiore ai1300 euro, quando un ricercatore olandeseprende una retribuzione di accesso corrispon-dente al doppio di quella italiana? Per non par-lare del resto!

UN SUCCESSO DELLA CISL LA STABILIZZAZIONE ALLA SECONDA UNIVERSITÀ

Sono 128 i lavoratori che saranno stabilizzati nell’azienda ospedaliera della Seconda Università diNapoli grazie all’accordo sottoscritto a maggio con la Regione Campania e l’Agenzia per il Lavoro,Obiettivo Lavoro. Un successo per la Federazione CISL Università, la Felsa CISL e la CISL Campaniache garantisce il futuro a tanti lavoratori precari in scadenza.In un periodo di grande difficoltà occupazionale, come quello che sta attraversando la regione Cam-pania, l’accordo, innovativo e sperimentale, è stato il frutto della volontà delle istituzioni di avviareun percorso di stabilizzazione incentivata. La Regione Campania, infatti, si è impegnata concreta-mente per la definitiva trasformazione dei contratti di lavoro flessibili dando una risposta concreta,d’intesa col sindacato, alle esigenze occupazionali dei 128 lavoratori in somministrazione, attual-mente impiegati con contratti a tempo determinato. “Si tratta di un modello virtuoso che viene at-tuato mettendo in connessione il sistema privato, quello delle agenzie, con quello pubblico – haspiegato l’Assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi - attraverso l’incentivoprevisto dalla misura “Minimi termini” contenuta nel Piano di Azione per il Lavoro”, concludeNappi. La Cisl confida che questo percorso possa rappresentare un modello virtuoso per il futuro.

Page 13: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 13

Fiorella Kostoris, ordinario di economia polit-ica della Sapienza università di Roma è statachiamata ad essere uno dei sette membri delconsiglio direttivo dell’ANVUR, l’AgenziaNazionale per la Valutazione del Sistema Uni-versitario e della Ricerca per la sua significa-tiva esperienza in ambito valutativo. La Kos-toris è National Project Manager AHELO(Comitato per lo Studio di Valutazione degliApprendimenti degli Studenti Universitari edella Qualità della Didattica dei docenti)dell’OCSE e membro del Panel di Revisionedello European Research Council (ERC) creatodalla Commissione Europea e in Italia ha fattoparte del board del CIVR. L’ANVUR ha unruolo molto importante ai fini dell’attuazionedella riforma dell’università e in questi mesisarà impegnata nell’analisi dei numerosi de-creti attuativi.

Siamo arrivati finalmente al varo dell’AN-VUR. Ci riassume l’iter che ha portato all’at-tivazione dell’Agenzia?L’ANVUR è una agenzia indipendente per lavalutazione del sistema universitario e dellaricerca che era stata pensata già da molti anni,credo dal Ministro Zecchino, e fu regolamen-tata agli inizi del 2008 durante il secondo Gov-erno Prodi quando era Ministro dell’Univer-sità e della Ricerca Fabio Mussi eSottosegretario Luciano Modica, ma è statarealizzata solo ora dalla Ministra Gelmini.Sostanzialmente l’ANVUR è dunque una crea-tura bipartisan. L’attuale Agenzia è stata isti-tuita con il decreto del Presidente della Repub-blica n. 76 del 1 febbraio 2010 e il suo iter si èconcluso nell’aprile di quest’anno con il de-creto di nomina dei sette membri del consiglio

direttivo di cui sono stata chiamata a far parte.

Quali sono i principali compiti dell’AN-VUR? Gli obiettivi strutturali finali dell’ANVURsono quelli di valutare dall’esterno, sulla basedi standard internazionali, la qualità dei pro-cessi, i risultati e i prodotti della didattica edella ricerca delle università statali e non, degliistituti di ricerca pubblici e privati. Occorre an-che ricordare che l’Agenzia deve esercitarefunzioni d’indirizzo dei Nuclei di Valutazioneinterni degli atenei e degli enti di ricerca edeve valutare l’efficienza e l’efficacia dei pro-grammi pubblici di finanziamento e di incen-tivazione della ricerca. Sono compiti moltovasti a cui si affiancano altri aggiuntivi chepotremmo definire come obiettivi intermedi;tra questi ricordiamo che l’ANVUR valuta lagovernance delle strutture universitarie e dellaricerca nel loro complesso, predispone le pro-cedure uniformi per la rilevazione della valu-tazione dei corsi da parte degli studenti, sta-bilisce, su richiesta del ministro, i parametri diriferimento con cui il ministero provvede al-l’allocazione dei finanziamenti statali su basepremiale, decide i criteri per l’accreditamentodi tutti i corsi o per la creazione/fusione delleuniversità. In più il Ministro ha la facoltà diconsultare l’ANVUR su qualsiasi materia.

Quali sono gli strumenti valutativi che l’AN-VUR utilizza per la sua azione? Che spazioviene lasciato alla discrezionalità dell’Agen-zia?I criteri che verranno utilizzati saranno indub-biamente seri e si ispireranno alle best prac-tices internazionali. L’Agenzia al momento at-

A N V U R

Un’agenzia per valutarel’università e la ricercaIntervista a Fiorella Kostoris Commissario ANVUR a cura di Marino Midena

Page 14: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università14

tuale non ha ancora operato in senso valuta-tivo ma abbiamo predisposto le linee guidaper la valutazione della qualità della ricerca“VQR 2004-2010 (valutazione della qualitàdella ricerca)”. Nelle linee giuda viene indi-cato il principio prevalente secondo cui oper-eremo ovvero la “peer review” cioè la valu-tazione dei “pari”, ma utilizzeremo anche altrimetodi di carattere bibliometrico per le disci-pline e per le tipologie di prodotto che lo con-sentono.

Come era organizzato in precedenza il sis-tema di valutazione con il CNVSU e il CIVRche vengono sostituiti dall’ANVUR? Cosacambia rispetto al passato?Il passaggio non è certo brusco. Molte cose, in-fatti, restano uguali, mentre altre mutanofortemente. Rimangono invariati tutti queglielementi che sembrano a tutt’oggi validi. Insostanza l’Agenzia è chiamata a raccoglierel’eredità dei due comitati ma al tempo stesso,come prevede il DPR, ad innovare. Ad esem-pio il VQR 2004-2010 ovvero le linee guidadell’ANVUR estendono il periodo dell’inter-vento portandolo a sette anni rispetto al quin-quennio 2004-2008 previsto dal CIVR. Aumen-

tano anche il numero dei lavori prodotti chel’Agenzia valuterà per i singoli docenti univer-sitari che saranno tre, mentre per i ricercatoridegli enti di ricerca saranno sei in quanto si ri-tiene che nelle università l’attività si divida ametà tra la didattica e la ricerca. Una linea dicontinuità con il sistema precedente, invece,può essere riscontrata per i cosiddetti “silenti”,ovvero per i ricercatori che non risultino averprodotto niente: peseranno negativamentenella valutazione del dipartimento di apparte-nenza. Un criterio identico era già stato inprecedenza utilizzato dal CIVR.

Cosa prevede la normativa in merito al rac-cordo tra ANVUR e i Nuclei di Valutazionedegli Atenei?Devo dire che la normativa in materia è am-bigua e solleva varie criticità. Il decreto istitu-tivo dell’Agenzia, infatti, prevede all’articolo 2che l’ANVUR eserciti funzioni d’indirizzodelle attività di valutazione interna degliatenei e degli enti di ricerca chiamando i Nu-clei di valutazione interna al confronto conl’ANVUR sulla definizione di criteri, metodied indicatori. Si mantengono correttamenteseparati i due momenti valutativi interno edesterno. La suddivisione dei ruoli tra i duesoggetti si fa, però, più confusa se si guarda siaa precedenti norme di “rango inferiore” comeil decreto ministeriale 17 del MIUR, sia a suc-cessivi passaggi della legge 240/10 (la cosid-detta riforma Gelmini) in particolare perquanto riguarda l’offerta formativa. Necessitàdi maggiore chiarezza si registra anche perquel che attiene i rapporti tra ANVUR e CiVIT(Commissione indipendente per la Valu-tazione, la Trasparenza e l’Integrità delle am-ministrazioni pubbliche), voluta dalla riformaBrunetta. Cito solo il caso della delibera n.9/2010 della CiVIT che dispone che nelle strut-ture universitarie non si debbano istituire icosiddetti organismi interni di valutazione es-sendo già presenti i Nuclei di Valutazione in-terni; ma non si capisce se tali nuclei sianochiamati a rispondere all’ANVUR per quantoriguarda il personale docente e alla CiVIT perquello non docente con il risultato scomodo di“essere servitori di due padroni”. Tanto piùscomodo quanto la riforma Brunetta stabilisceun rapporto gerarchizzato tra CiVIT e organ-ismi interni di valutazione.Fiorella Kostoris

Page 15: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 15

Il D.Lgs. n. 517/99 ha apportato numerose inno-vazioni nei rapporti tra S.S.N. e Università, traqueste particolare rilevanza assumono le dispo-sizioni concernenti il trattamento giuridico edeconomico del personale universitario docentee ricercatore operante presso le Aziende Ospe-daliere Universitarie.Per oltre un trentennio i rapporti economici egiuridici del personale in argomento sono statiregolati attraverso un sistema equiparativo pre-visto prima dalle leggi n. 213/71 e n. 200/74 esuccessivamente dall’art. 31 del D.P.R. 761/79 edall’art. 102 del D.P.R. 382/80.Mediante una specifica indennità integrativa altrattamento economico erogato dall’Universitàal personale docente e ricercatore universitariooperante presso i Policlinici e le Aziende Sanita-rie era assicurato un trattamento economicocomplessivo corrispondente a quello previstoper il personale sanitario medico e non medicodel S.S.N. di pari mansioni, funzioni e anzianità.I processi di riforma avviati negli anni novantacon il D.Lgs. n. 502/92 e con il D.Lgs. n. 29/93hanno reso i criteri per la determinazione dellasuindicata indennità equiparativa non più ade-

guati rispetto ai nuovi ordinamenti e ai nuovi si-stemi retributivi definiti dai contratti nazionalidella dirigenza del S.S.N.Con il decreto interministeriale 31.07.1996 si èmanifestata l’esigenza di stabilire nuovi criteriper l’individuazione del trattamento economicodovuto e degli istituti normativi contrattuali dicarattere economico applicabili al personale uni-versitario docente e ricercatore per assicurare lasuindicata equiparazione in conformità aquanto stabilito dall’art. 102 del DPR 382/80.In attesa della fissazione dei predetti criteri, maiintervenuti, i Direttori Generali delle Aziendeavrebbero potuto riconoscere al personale uni-versitario anticipazioni in relazione alle funzionisvolte, con espressa riserva di conguaglio attivoo passivo.Successivamente con la legge n. 419/98 è stata af-fidata al Governo la delega per la razionalizza-zione della spesa del S.S.N. e per l’adozione diun testo unico in materia di organizzazione efunzionamento del S.S.N. modificativo delD.Lgs. n. 502/92. La delega prevedeva anchel’emanazione di uno o più decreti legislativivolti a ridefinire nuovamente i rapporti tra Uni-versità e S.S.N. con particolare riferimento “allenorme in materia di personale”.In attuazione della citata delega è stato emanatoil D.Lgs. n. 517/99 in cui gli artt. 5 e 6 costitui-scono l’attuale quadro normativo di riferimentoper quanto concerne gli aspetti assistenziali e iltrattamento economico del personale docente ericercatore operante presso le nuove AziendeOspedaliere Universitarie.Particolare rilevanza assumono i commi 3 e 4del suindicato art. 5 che chiariscono in modoinequivocabile quali disposizioni del D.Lgs.502/92 e successive modificazioni sono applica-bili al personale universitario, nonché, le prero-gative a quest’ultimo riconosciute in virtù dello

A Z I E N D E O S P E D A L I E R E

Trattamento del personaledocente e ricercatoredi Francesco De Simone Sorrentino - Segretario Nazionale

Francesco De Simone Sorrentino

Page 16: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università16

stato giuridico universitario che incidono inmodo significativo anche sull’attribuzione degliincarichi assistenziali e sulla graduazione dellefunzioni e del correlato trattamento economicoaggiuntivo previsto dall’art. 6.È evidente, per quanto stabilito dalla richiamatanorma, che il personale docente e ricercatore,non può essere semplicemente assimilato al per-sonale dirigente del S.S.N. e che le Aziende sonotenute a rispettare le predette prerogative colle-gate all’inscindibilità delle funzioni di didattica,ricerca e assistenza.In particolare le richiamate disposizioni stabili-scono che ai professori di prima fascia ai qualinon sia stato possibile conferire un incarico didirezione di struttura semplice o complessa, ildirettore generale dell’A.O.U., sentito il rettore,affida, comunque la responsabilità e la gestionedi programmi, infra o interdipartimentali fina-lizzati alla integrazione delle attività assisten-ziali, didattiche e di ricerca, con particolare ri-guardo alle innovazioni tecnologiche eassistenziali, nonché al coordinamento delle at-tività sistematiche di revisione e valutazionedella pratica clinica e assistenziale.La responsabilità e la gestione di analoghi pro-grammi può essere affidata, in relazione allaminore complessità e rilevanza degli stessi, an-che ai professori di seconda fascia ai quali nonsia stato conferito un incarico di direzione sem-plice o complessa. Gli incarichi sono assimilati,a tutti gli effetti, agli incarichi di responsabilitàrispettivamente di struttura complessa e distruttura semplice. L’attribuzione ai professori e ai ricercatori uni-versitari dell’incarico di direzione di una strut-tura è effettuata, peraltro, senza esperimentodelle procedure di cui all’articolo 15-ter, comma2, del D.Lgs. n. 502/92 fermo restando l’obbligodel possesso dei requisiti di cui al D.P.R. n.484/97. Per quanto concerne l’aspetto economico, l’art. 6del D.Lgs. n. 517/99, abrogando espressamenteil precedente trattamento integrativo previstodall’art. 102 del D.P.R. n. 382/80, dispone che alpersonale docente e ricercatore che svolge atti-vità assistenziale, oltre ai compensi legati alleparticolari condizioni di lavoro (es. indennità dirischio, indennità per guardie mediche, straor-dinario, ecc.), ove spettanti, e al trattamentoeconomico erogato dall’Università compete:a) un trattamento aggiuntivo graduato in rela-

zione alle responsabilità connesse ai diversitipi di incarico;

b) un trattamento aggiuntivo graduato in rela-zione ai risultati ottenuti nell’attività assi-

stenziale e gestionale, valutati secondo para-metri di efficacia, appropriatezza ed effi-cienza, nonché all’efficacia nella realizza-zione della integrazione tra attivitàassistenziale, didattica e di ricerca.

I trattamenti di cui sopra sono erogati nei limitidelle risorse da attribuire ai sensi dell’articolo102, comma 2, del citato D.P.R. n. 382/80, global-mente considerate e sono definiti secondo criteridi congruità e proporzione rispetto a quelle pre-viste al medesimo scopo dai contratti collettivinazionali di lavoro del S.S.N. di cui all’articolo15 del decreto legislativo n. 502 del 1992 e suc-cessive modificazioni. Tali trattamenti sono ade-guati in base agli incrementi previsti dai con-tratti collettivi nazionali per il personalesanitario del servizio sanitario nazionale.La materiale applicazione della richiamatanorma in sede aziendale è stata oggetto di di-verse interpretazioni che hanno generato diso-mogeneità di trattamento sull’intero territorionazionale e innescato un notevole contenzioso.A nostro avviso il nuovo sistema retributivo in-trodotto dal richiamato art. 6 impone alleAziende Ospedaliere Universitarie la determi-nazione di appositi fondi (distinti da quelli pre-visti per il personale dirigente del S.S.N.) costi-tuiti dalla somma dalla massa salariale giàattribuita ai sensi del comma 2 dell’art. 102 delD.P.R 382/80 e dagli incrementi contrattuali pre-visti in sede di rinnovo dei CC.CC.NN.LL. delS.S.N., la cui distribuzione deve avvenire se-condo criteri di “congruità e proporzione” ri-spetto alle risorse previste al medesimo scopodai predetti contratti della dirigenza del S.S.N.Ciò significa che oltre al trattamento economicoerogato dall’Università e ai compensi legati alleparticolari condizioni di lavoro, ove spettanti, ilpersonale docente e ricercatore universitariodeve percepire:a) un trattamento economico di posizione alla

cui determinazione complessiva devono con-correre i seguenti elementi:– una componente fissa collegata alla tipo-

logia di incarico conferito (struttura com-plessa, struttura semplice anche a valenzadipartimentale, programmi equivalenti,incarichi professionali di alta specializza-zione, altri incarichi professionali);

– una componente variabile collegata alpeso assegnato, nell’ambito della tipologiadi incarico conferito, della graduazionedelle funzioni;

– una maggiorazione della componentefissa collegata all’incarico di direzione delD.A.I.;

Page 17: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 17

b) un trattamento economico di risultato gra-duato in relazione ai risultati ottenuti nel-l’attività assistenziale e gestionale, valutatisecondo parametri, concordati fra il direttoregenerale e il rettore, di efficacia, appropria-tezza ed efficienza, nonché di efficacia nellarealizzazione dell’integrazione tra attività as-sistenziale, didattica e di ricerca;

c) l’indennità di esclusività del rapporto, aisensi dell’art. 15 del D.Lgs. n. 502/92 e succes-sive modificazioni tenuto conto dell’incaricoattribuito e dell’esperienza professionale ma-turata.

Per la quantificazione dei trattamenti economicidi cui ai punti a) e b) non può farsi semplice-mente riferimento ai valori “tabellari” delle in-dennità previste dai contratti del S.S.N., perchési rischierebbe di sottostimare il quantum do-vuto al personale universitario, stante la possi-bilità per la contrattazione nazionale delle areeIII e IV, come già avvenuto in passato, di modi-ficare la struttura del trattamento economicodel personale dirigente (ad esempio far con-fluire una parte della retribuzione di posizionee di risultato nei trattamenti stipendiali iniziali).

Tale posizione, ultimamente, è stata confortataanche da un consolidato orientamento del Con-siglio di Stato di cui si richiamano a titolo esem-plificativo le sentenze CdS - Sezione VI - n.1081/2009 e n. 6644/2009; CdS - Sezione VI n.1101/2009; CdS - Sezione VI n. 6219/2009; CdS -Sezione VI n. 387/2010; CdS - Sezione VI n.389/2010.I suindicati trattamenti economici, pertanto, de-vono essere determinati in ragione delle speci-fiche risorse quantificate secondo le richiamatedisposizioni normative, rispettando “criteri dicongruità e proporzione” la cui corretta indivi-duazione può evitare quelle applicazioni re-strittive che in taluni casi hanno comportato unpeggioramento delle condizioni economiche delpersonale. In sede aziendale, infine, è necessario definireappositi accordi di salvaguardia dei livelli retri-butivi complessivi in godimento così come, tral’altro, già previsto in prima applicazione dalD.P.C.M. 24.05.2001, atti a tutelare quei profes-sionisti universitari che potrebbero subire spe-requazioni rispetto al precedente sistema inte-grativo ex art.102 DPR 382/80.

Page 18: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sul fronte del proselitismo la CISL ha messoin campo dal 2011, tra le altre iniziative, an-che un nuovo strumento che certamentedarà risposte ad una vasta gamma di esi-genze dei lavoratori: la Nuova Tessera Card,che sostituirà la tradizionale tessera cartaceadistribuita agli iscritti.La nuova tessera elettronica di iscrizioneche ha valore triennale (2011-2013) è plasti-ficata con microchip e ha l’obiettivo di for-nire una chiave moderna e tecnologicamenteavanzata per l’accesso al sistema ServiziCISL in termini di qualità e quantità su tuttoil territorio nazionale oltre ad agevolazioni esconti attraverso un paniere di convenzioninazionali. Questa importante novità è accompagnatada svariate innovazioni procedurali, nel se-gno della semplificazione e della qualifica-zione dei servizi conseguenti.

La tessera Card, che certifica l’iscrizione allaCISL e in particolare alla Federazione di Ca-tegoria, offrirà a tutti gli associati unagamma di servizi e agevolazioni: – servizi agevolati in materia di assistenza,

previdenza, fisco e vertenze, da parte de-gli Enti e Associazioni promossi dallaCISL;

– agevolazioni e sconti offerti dalle Con-venzioni Nazionali, nel campo bancario,assicurativo, energetico, alimentare ecc.;

– condizioni vantaggiose all’interno delnuovo circuito di convenzioni “NOICISL”, definito a livello nazionale con unarete di esercizi e grandi marche, attivodal mese di marzo 2011, in continuaespansione e costituito già da migliaia diesercizi e punti vendita presenti su tuttoil territorio nazionale;

– vantaggi da convenzioni stipulate dallestrutture sindacali, a livello regionale eterritoriale, in tutti i settori commerciali.

La Tessera Card individuale sarà abilitata, almomento dell’emissione, presso la sede pro-vinciale della nostra Federazione attraversoil Caf CISL.L’importanza e la complessità del progetto,richiede a tutti i Segretari Provinciali, chehanno appunto il compito di gestire l’ana-grafe degli iscritti e la conseguente richiestadi stampa della tessera e la tenuta dellastessa, la massima disponibilità e impegnoper le attività che ci vedranno coinvolti daora in poi con l’obiettivo di garantire a tuttigli iscritti la consegna della nuova TesseraCard in tempo reale.

P I A N E T A C I S L

Tanti servizi con lanuova tessera carddi Domenico Di Simone - Segretario Nazionale

Sindacato Università18

Domenico Di Simone

Page 19: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 19

Page 20: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università20

I cambiamenti riscontrati nei ruoli tradizionali rico-perti dall’uomo e dalla donna nel vivere quotidianoe nella divisione del lavoro, impongono un ripensa-mento dei modelli convenzionali contrattuali attuali,della vita lavorativa.Nel diritto italiano, la contrattazione collettiva èquel rapporto tra sindacati dei lavoratori e confede-razioni dei datori di lavoro dalle quali scaturisconogli accordi autonomi (contratti collettivi di lavoro)con cui si stabiliscono le regole fondamentali cui do-vranno attenersi i contratti di lavoro individuali.In epoca fascista vi era una contrattazione collettivadi tipo corporativistica, in cui ogni categoria di lavo-ratori aveva un proprio sindacato, ma gli accordierano pressoché stabiliti dallo Stato, il quale preten-deva il massimo della produzione a scapito sia dellavoratore sia del datore di lavoro. Con la nascita della Costituzione italiana (1948),l’attività sindacale è riconosciuta come libera e indi-pendente. Avendo forza di legge opera diversa-mente dai contratti e patti privati, non è previsto ilrecesso da parte delle parti contraenti e dopo lafirma è vincolante fino al successivo rinnovo.Il contratto collettivo è solo una delle fonti che regolail rapporto di lavoro e data la sua natura negozialeè subordinata alla legge, rispetto alla quale può de-rogare solo in senso più favorevole al lavoratore. Numerose sono le forme di contratto sviluppatenegli ultimi 60 anni, (contratto di lavoro a tempo in-determinato, determinato, a tempo parziale, di som-ministrazione, di solidarietà, di lavoro a progetto, in-termittente, interinale, etc..), tutte forme mirate perlo più a migliorare la vita economica del lavoratore,senza però considerare le nuove necessità rispetto altempo impiegato a lavoro e rispetto al genere.L’uso del tempo, per donne e uomini, dipende dallefasi del corso della vita, dalla partecipazione al mer-cato del lavoro e dall’attività svolta, ma la differenzadi genere si manifesta soprattutto nell’ambito fami-liare. Le norme sociali hanno da sempre dettatouna certa divisione del lavoro e delle responsabilitàtra donne e uomini garantendo differenti diritti e ob-

blighi per essi, dando un certo valore a ciò che si ri-tiene in quel particolare contesto appropriato per ilgenere femminile e maschile. In particolare nellavita di coppia e familiare i tempi individuali si mo-dulano su esigenze non solo personali ma anche fa-miliari. I compiti che una coppia deve svolgere nelcorso della vita in comune sono: lavoro retribuito, dicura e riproduzione e lavori domestici. Negli ultimidecenni, alle donne sono state è vero fornite le stesseopportunità degli uomini nel campo dell’istruzionee in parte in quello lavorativo ma ciò non è avvenutoall’interno delle relazioni di coppia e delle famiglie.Anzi le opportunità per le donne in campo lavora-tivo possono essere severamente compromesse pro-prio dall’avere figli. Infatti, l’aumento della parteci-pazione femminile non ha portato una conseguenteredistribuzione dei compiti domestici e di cura. Lecause della difficoltà sono da riscontrare nello sforzo

C O O R D I N A M E N T O D O N N E

Contrattazione: dal lavoro... al tempo!A cura di Sabrina Pesce - Coordinatrice Nazionale Donne

Sabrina Pesce

Page 21: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 21

ad acquisire da parte degli uomini le capacità di ri-produzione domestica e nella fatica, spesso anchedelle donne stesse, a cambiar visione nei ruoli di ge-nere . Le cui ragioni di tali difficoltà scaturiscono damotivi che vanno ricercati nelle radicate abitudinidegli individui stessi. A tal proposito una tipologia di orario di lavoroche andrebbe sostenuta per facilitare i lavoratorinella gestione del lavori di cura e domestico è la fles-sibilità. In Italia la parola “flessibilità” è un termineinteso solo per ridurre la tutela del posto di lavoro,in pratica ha introdotto solo forme contrattualimeno stabili e meno sicure, mentre nel resto d’Eu-ropa è applicata rendendo più flessibile l’orario an-ziché il posto di lavoro. Le forme di flessibilità sono ad esempio quella ora-ria che permette di gestire l’orario di lavoro. Si puòsemplicemente permettere l’entrata e l’uscita flessi-bili, oppure consentire l’accumulo di ore tale dapoter anche usufruire di un giorno libero extra, ilpart time che sta prendendo piede in Italia ma an-cora con uno schema rigido, legato a ragioni paren-tali. Tutte forme ancora poco utilizzate. Se guar-diamo invece alla situazione dei diversi paesi, dovec’è maggiore flessibilità Germania, Finlandia eOlanda (oltre l’80% delle imprese lo utilizza), è in-teressante l’analisi fatta in cui si è notato che la com-petitività aziendale non risente negativamente di un

utilizzo più “moderno e flessibile” dell’organizza-zione del lavoro. La situazione economica delle im-prese è mediamente più “florida”, esse sono ingrado di creare più occupazione e la loro produttiv-ità del lavoro non ne risente, anzi è più elevata diquella italiana. Insomma, la strada scelta dal nostro paese di appli-care la flessibilità declinandola soprattutto sul ver-sante delle “precarietà” non sembra pagante. Ne ri-sente la demografia: da noi nascono meno figli chenelle altre nazioni europee, dove ci sono anche seriepolitiche per la famiglia. Da noi i consumi cresconomeno che altrove. E soprattutto, il gap di produtti-vità con il resto d’Europa si fa sempre più evidente. Alla luce di quanto sopra esposto, ancora molto c’èda realizzare. Il Coordinamento Nazionale DonneCISL Università, suggerisce, come possibile rispostaalla riorganizzazione non solo della vita di un indi-viduo ma della sua vita lavorativa “il concetto di or-ganizzazione del tempo”, ossia di negoziare nella con-trattazione di II livello “il tempo” inteso come formadi flessibilità, partendo dal presupposto che l’obiet-tivo di massima consiste nel migliorare la qualitàdella vita dei lavoratori dipendenti, oggi per lo piùorganizzata su ritmi di vita maschili e dunque pocoriprodotta sui nuovi ritmi di vita femminili e dellafamiglia in generale, puntando dunque, più sullaflessibilità che sulla precarietà.

Page 22: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università22

F I S C O

Sono da poco scaduti i termini per la presen-tazione del 730 ai Caf. Come fare se ci accor-giamo di aver dimenticato qualcosa, o di avercommesso un errore?

Se il contribuente si accorge di non aver indi-cato nella dichiarazione un elemento che do-veva essere inserito, può procedere alla rela-tiva correzione, con diverse modalità aseconda che l’integrazione comporti o menouna situazione di maggior favore per il con-tribuente.

Se l’integrazione o la rettifica è a favore delcontribuente (comporta un maggiore creditoo un minor debito) si può scegliere di:• presentare entro il 25 ottobre un nuovo

modello 730 completo di tutte le sue parti,barrando la relativa casella “730 integra-tivo” presente nel frontespizio;

• presentare un Modello UNICO PersoneFisiche, richiedendo eventualmente il rim-borso della differenza a credito ovvero ri-mandando l’eccedenza alla successiva di-chiarazione. In questo caso, il modello puòessere presentato entro il 30 settembre, e sitratta di una dichiarazione correttiva neitermini, o entro il termine pre-visto per la presentazione delmodello UNICO relativo al-l’anno successivo, ed in questocaso si tratta di dichiarazioneintegrativa a favore.

Nel caso in cui invece l’integra-zione o la rettifica sia a sfavoredel contribuente (con un minor

credito o un maggior debito) la correzione sifa utilizzando il Modello UNICO Persone fi-siche, da presentare:• entro il 30 settembre; in questo caso si

tratta di correttiva nei termini, e il contri-buente dovrà procedere al contestuale pa-gamento del tributo dovuto, degli interessie della sanzione ridotta.

• entro il termine previsto per la presenta-zione del modello UNICO relativo al-l’anno successivo. Si tratta di dichiarazioneintegrativa e il contribuente dovrà proce-dere al contestuale pagamento del tributodovuto, degli interessi e della sanzione ri-dotta.

• entro il 31 dicembre del quarto anno suc-cessivo a quello in cui è stata presentata ladichiarazione. Si tratta sempre di dichiara-zione integrativa, ma in questo caso, però,il contribuente dovrà procedere al conte-stuale pagamento del tributo dovuto e de-gli interessi, mentre le sanzioni sarannoapplicate successivamente dall’Ammini-strazione finanziaria.

Se il contribuente riscontra errori commessidal soggetto che ha prestato l’assistenza fi-

scale (sostituto d’imposta, CAF oaltro soggetto abilitato) devedarne tempestiva comunicazioneallo stesso, per avere l’assistenzanecessaria alla correzione dellapratica.

Maggiori informazioni suwww.cafcisl.it o al numero verdegratuito 800 249 307

Modello 730: cosa farein caso di errore?A cura del CAF CISL

Page 23: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Sindacato Università 23

Page 24: TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE … · a cura del CAF CISL ..... 22 TRIMESTRALE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XV - n. 2/2011 ... il taglio ai finanziamenti

Segreteria NazionaleVia Rovereto 11, 00189 Roma

Tel. 068840772 - 068413556 - Fax 068844977www.cisluniversita.it

e-mail: [email protected]