Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI ... 2010... · Portaluppi Viviana,...
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Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di RedazioneConsiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276e-mail [email protected] - progetto grafi co: Italgrafi ca NOVARA - Stampa: Italgrafi ca NOVARA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara - Tax perque
NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO anno XII n. 3 agosto 2010
INDICE
3 Editoriale
4 Il 12 maggio
7 Responsabilità professionale
e copertura assicurativa
10 Abcstrat di tesi
14 Presentazione della sede di Verbania
del Corso di Laurea in Infermieristica
17 Vaccinazione anti Papilloma Virus
21 Informazioni
28 Notizie fl ash
30 Buona lettura
31 Segreteria
informazioni 2
Trimestrale di informazione settoriale – AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N.6 del 11/02/1999 –
Direttore Responsabile ARRENI Antonella – Comitato di di Redazione Consiglio Direttivo del
Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania – Redazione via Biandrate 20/b,
28100 Novara. Tel. 0321.30237 – fax. 0321.393276 – e-mail [email protected] –
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postale 70% - DCO/DC Novara – Tax perque.
Notiziario di informazione e di aggiornamento
del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO.
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Comitato di Redazione
Arreni Antonella, Cavagna Roberto, Fasolini Gabriele, Giroldini Luciano,
Portaluppi Viviana, Zavaglio Andreina
Editore
Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO
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ITALGRAFICA srl - Via Verbano, 146 - Veveri (Novara)
Foto di copertina a cura di
Cataldi Alberto
NORME EDITORIALIDialogare è il periodico del Collegio IPASVI della pro-vincia di Novara e Verbania che pubblica liberamente articoli previa approvazione del Comitato di Redazione. L’articolo è sotto la respon-sabilità dell’autore/autori.Il materiale per la pubbli-cazione dovrà essere invia-to alla Redazione in forma-to elettronico. Il testo deve pervenire in formato word. Le parole che gli autori de-siderano evidenziare de-vono essere in “grassetto/bold”. Tabelle e/o immagi-ni (tiff oppure jpeg) devono essere numerate e fornite su fi le a parte (il numero andrà anche richiamato nel testo con brevi didascalie). In allegato all’articolo dovrà essere fornita una sintetica nota biografi ca dell’auto-re. La pubblicazione degli articoli è a titolo gratuito e in nessun caso da dirit-to a compensi. Gli articoli inviati saranno sottoposti all’esame del Comitato di Redazione che si riserva di valutarli, eventualmente ri-maneggiarli. Il materiale inviato non ver-rà restituito.
Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di RedazioneConsiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276e-mail [email protected] - progetto grafi co: Italgrafi ca NOVARA - Stampa: Italgrafi ca NOVARA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara - Tax perque
NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO anno XII n. 3 agosto 2010
INDICE
3 Editoriale
4 Il 12 maggio
7 Responsabilità professionale
e copertura assicurativa
10 Abcstrat di tesi
14 Presentazione della sede di Verbania
del Corso di Laurea in Infermieristica
17 Vaccinazione anti Papilloma Virus
21 Informazioni
28 Notizie fl ash
30 Buona lettura
31 Segreteria
editoriale3
Q uesto numero di dialogare si
apre con l’articolo che ricorda
la giornata del 12 maggio. In
quell’occasione abbiamo festeggiato i Colle-
ghi che hanno concluso l'attività lavorativa,
insieme ai giovani infermieri neolaureati.
E’ stato per tutti un vero piacere ritrovarsi per
ricordare il passato, oltre che per condivide-
re l’augurio formulato a chi inizierà il proprio
percorso professionale, che auspichiamo ric-
co di impegno e soddisfazioni.
Dunque, la professione infermieristica pro-
segue il suo cammino portandoci all'assun-
zione di sempre maggiori responsabilità, re-
sponsabilità che dobbiamo accogliere come
parte integrante del processo di acquisizione
di spazi autonomi.
Anche per questo motivo vogliamo ricordare
l’importanza di una valida forma di tutela as-
sicurativa, ricordando la Polizza stipulata dal-
la FNC a favore di tutti gli infermieri.
Nelle pagine dedicate alla formazione, potete
leggere gli abstract dei lavori presentati a con-
clusione del percorso formativo, avvenuto nei
Corsi di laurea in infermieristica e infermieri-
stica pediatrica dell’Università del Piemonte
Orientale nelle Sedi di Novara e Verbania.
L’impegno del Collegio prosegue attraverso
l’attivazione di un concorso, che vedrà coin-
volti i colleghi che intenderanno presentare
un progetto di miglioramento assistenziale
nella continuità Ospedale – Territorio.
Il ruolo degli infermieri merita di essere riva-
lutato, non vi è prodotto sanitario che non si
giovi di un'assistenza infermieristica capace e
competente.
Anche per queste ragioni è giunto il momen-
to di esercitare un’ infermieristica attiva che
rivendichi il ruolo insostituibile, che riporti
l'attenzione sulla centralità della persona, non
solo attraverso slogan ma nei fatti concreti.
Certa che i contenuti del periodico Dialogare
off riranno importanti spunti di rifl essione, au-
guro a tutti un sereno periodo estivo.
Un sincero saluto a tutti
Antonella Arreni Presidente
Collegio IPASVI di Novara e VCO
approfondimenti 4
Il 12 maggio è sempre una data
importante per gli Infermieri
italiani.
In occasione della commemo-
razione dei natali di Florence
Nigthingale, il Collegio IPASVI
ha organizzato un evento per
ricordare, insieme ai colleghi
infermieri che hanno cessato
l’attività lavorativa e ad alcuni
colleghi neo-laureati, il lungo
percorso compiuto della pro-
fessione, dagli inizi del nove-
cento ai nostri giorni.
Le tappe storiche sono state
presentate dalla collega Vivia-
na Portaluppi.
All’evento sono intervenu-
ti la Presidente del Collegio
Antonella Arreni, la Dirigente
S.I.T.R.A. dell’A.O.U. Maggiore
della Carità di Novara, dott.ssa
Cristina Torgano, il dott. Massi-
mo Luigi Contaldo, Assessore
alle Politiche Sociali della Pro-
vincia di Novara e Don Michele
Valsesia oltre ai Consiglieri del
Collegio, la Coordinatrice del
Corso di Laura in Infermieristica
dott.ssa Barbara Suardi insieme
alle colleghe infermiere e tutor
pedagogiche.
L’intervento della presidente,
ha sottolineato come gli infer-
mieri rappresentino una risorsa
strategica per il sistema sani-
tario italiano dove, in un con-
testo non facile e sempre più
diversificato, deve farsi strada
l’integrazione fra ospedale e
territorio, coniugando i princi-
pi dell’organizzazione, con la
responsabilità del processo as-
sistenziale.
Oggi come allora, i temi della
prevenzione e della cura sul
territorio, sono fondamentali
per la tutela della salute e la va-
Il 12 Maggio
al Collegio di Novara
e VCO
Viviana Portaluppi Consigliere
Collegio Ipasvi di Novara e VCO
L'assistenza è un'arte;e se deve essere realizzata come un'arte, richiede una devozione totale ed una dura preparazione,come per qualunque opera di pittore o scultore;con la diff erenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo,ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio.È una delle Belle Arti.Anzi, la più bella delle Arti Belle.
Florence Nightingale
approfondimenti5
lorizzazione della professione.
Nel corso dei festeggiamenti
sono stati premiati i colleghi
iscritti al nostro Collegio dal
1954 al 1971, oltre ai laureati
in Infermieristica e in Infermie-
ristica Pediatrica che hanno ot-
tenuto la miglior valutazione
finale di 110/110 e 110/110 con
lode.
In queste giornate di maggio
è stato inoltre attribuito, dal
Ministaro dello Sviluppo Eco-
nomico, un prestigioso rico-
noscimento agli infermieri ita-
liani attraverso l’emissione di
un francobollo dedicato, che
rappresenta il crescente ruolo
chiave degli infermieri nella
società.
Per la prima volta, infatti, lo
Stato celebra una professione
emettendo un apposito franco-
bollo postale nell’ambito della
serie filatelica “Istituzioni”.
La festa si è conclusa con un
piacevole brindisi e con la con-
sapevolezza che ciò che Flo-
rance Nightingale scrisse circa
un secolo fa è profondamente
attuale e condivisa da chi svol-
ge la nostra professione.
approfondimenti 6
Infermiere iscritte all’albo dal 1954 al 1971Rosa Maria Luisa
Roggi Angela
Mora Maria Suor Nemesia
Rosa Carla
Trincherini Maria Rosa
Benzoni Luisa
Broggio Maria Luisa
Mora Maria Teresa
Silvestri Maria Luisa
Taglioni Maria Lucia
Milanesi Giovanna
Villaraggia Clementina
Zanetta Cesarina
Loda Paola
Valazza Lucia Rina
Paganini Carla
Zanetta Maria Piera
Apostolo Rosanna
Arrigoni Clementina
Buzzi Pier Maria
Marella Maria Luisa
Parisi Rosalba
Gottardi Maria Teresa
Garrone Eva
Bignoli Giuseppina
Fonio Isabella
Savarino Rosa
Armanelli Lucia
Pidò Silvia
D'Alessio Valeria
D'Arpino Margherita
Motta Marilena
Venturi Adelia
Biasotti Renata Suor Clemente
Ferrario Luigia Suor Giuseppina
Pini Silvana Suor Emma
Cagnoli Irma
Silveri Regina Rosa
Sommo Enrica
Infermieri neolaureati premiatiLuini Katia
Piff ero Roberto
Pugliese Elisa
Beltrami Marica
Infermieri pediatrici neolaureati premiati Viale Cristina
Guerrini Veronica
legislazione7
Il tema della responsabilità pro-
fessionale è stato ed è tuttora
molto dibattuto all’interno della
categoria infermieristica tanto
che sempre più spesso, si discu-
te in merito alle competenze
dell’infermiere esperto in analisi
della responsabilità professiona-
le ponendo una certa enfasi, sui
possibili sviluppi professionali
nel settore della c.d. consulenza
infermieristica legale.
Il settore della responsabilità pro-
fessionale dell’infermiere ricade
nel più vasto ambito della respon-
sabilità professionale sanitaria
una materia di per sé complessa
e variabile nel tempo, in continuo
progress tanto che tra una discus-
sione, una disquisizione e l’altra,
si sono scritti innumerevoli pagi-
ne di dottrina e giurisprudenza.
Oggi è ampiamente documen-
tato un aumento del conten-
zioso instaurato da cittadini, che
lamentano inadeguatezze del
sistema sanitario, dal punto di vi-
sta dell’ organizzazione ma anche
della carente comunicazione.
A seguito di questa aumentata
Responsabilità professionale e copertura assicurativa
Antonella Arreni Presidente
Collegio Ipasvi di Novara e VCO
Il problema del singolo infermiere è il problema di tutti i Colleghi
legislazione 8
consapevolezza, si è sviluppata
una forma di autotutela e richie-
sta di risarcimento danni qualora
venga riconosciuta una respon-
sabilità professionale.
In modo particolare il riferimento
è legato agli aspetti di “malprac-
tice”, che fi no a qualche anno fa
vedeva sulle pagine dei media il
coinvolgimento prevalentemen-
te della fi gura del medico ma
sempre più spesso oggi, è descrit-
ta la corresponsabilità con l’in-
fermiere in quanto “responsabile
dell’assistenza generale infermieri-
stica” ovvero, dell’intero processo
assistenziale che vede l’utilizzo di
una metodologia scientifi ca ed
autonomia d’azione come sog-
getto titolare del proprio atto sa-
nitario, realizzato sulla base delle
competenze acquisite attraverso
la formazione di base e post base.
La colpa professionale nasce
pertanto da una prestazione
inadeguata che ha prodotto ef-
fetti negativi sulla salute della
persona assistita.
Ciò può comportare per l’infer-
miere – a seconda dei casi – un
obbligo al risarcimento del dan-
no, una condanna per reato o un
provvedimento disciplinare.
Di certo oggi, l’infermiere, deve
temere i precedenti giurispru-
denziali in quanto l’incremento
del problema non è causato dal
succedersi di disposizioni legi-
slative, ma da un susseguirsi di
sentenze che, giorno dopo gior-
no, hanno portato ad un costante
coinvolgimento della responsa-
bilità diretta per i fatti accaduti
nell’Ente di appartenenza.
Cosa signifi ca questo? Se un in-
fermiere piemontese subisce
una sentenza specifi ca negativa,
questa si ripercuoterà sull’attivi-
tà svolta dal collega emiliano o
campano.
La giurisprudenza fa storia!
Per prevenire i danni è indispen-
sabile che gli infermieri assu-
mano una maggiore sensibilità
alla comprensione del signifi -
cato giuridico dei loro compor-
tamenti.
La responsabilità non
deve essere tuttavia intesa, come
un vincolo che porta al non fare
cose per le quali si può essere
chiamati a rispondere, ma al fare
bene e con coscienza, nel co-
stante obiettivo di garantire sem-
pre la miglior risposta possibile
ai bisogni della persona con mo-
dalità proattiva dei comporta-
menti messi in atto.
L’infermiere oggi deve avere la
consapevolezza che dovrà neces-
sariamente confrontarsi con una
nuova concezione di responsabi-
lità o, perlomeno, con una visione
più ampia rispetto a quella a cui
siamo stati abituati per decenni.
La Federazione Nazionale dei
Collegi IPASVI, da tempo ha ini-
ziato a lavorare ad un progetto
di tutela del professionista che
prevede non solo un’assicura-
zione adeguata al rischio profes-
sionale ma anche un sistema di
monitoraggio e di studio delle
situazioni a maggior rischio, av-
valendosi della consulenza di
colleghi esperti in ambito nor-
mativo ritenendo che la tutela
della responsabilità professionale
costituisca la tutela del futuro del-
la professionalità.
Tra gli obiettivi anche la conven-
zione per la copertura assicura-
Tre sentenze che fanno rifl ettere … Falsa attestazione delle ore di straordinario
Un medico operante in un presi-
dio territoriale emergenze aveva
falsamente attestato sul foglio
presenze giornaliero di essere sta-
to in servizio per un orario più lun-
go di quello eff ettivamente osser-
vato. Benché il giorno successivo
avesse fatto recapitare all’uffi cio
preposto al conteggio delle ore la-
vorative una rettifi ca contenente
l’indicazione dell’esatto ammon-
tare delle ore lavorate, veniva con-
dannato per tentata truff a. La Cor-
te di Cassazione ha aff ermato che
nel caso specifi co l’aver indicato
un numero di ore di lavoro stra-
ordinario superiore al reale è con-
dotta di per sé idonea ed univoca
ad indurre in errore l’amministra-
zione di appartenenza all’atto del
conteggio delle ore da retribuire.
I protocolli forniscono solo indicazioni di base
A seguito dell’improvviso decesso
di un giovane calciatore nel corso
di una partita, veniva riconosciuta
la penale responsabilità del sanita-
rio per omicidio colposo in quanto
nella qualità di medico specialista
dell’apparato cardiovascolare ave-
va omesso di compiere attraverso
più appropriati accertamenti stru-
mentali, quale l’elettrocardiogram-
ma, la diagnosi della “cardiomiopa-
tia ipertrofi ca”, di cui era aff etto il
legislazione9
tiva attivata dalla Federazione
IPASVI per gli Infermieri che vo-
gliamo ricordare, in quanto offre
un ampio massimale per ogni
singolo assicurato (2.000.000
euro) e non per ogni singolo
sinistro, dettaglio per nulla tra-
scurabile.
La Polizza IPASVI prevede inoltre
un’ampia defi nizione di sinistro
comprendendo in questo, anche
la fase di apertura dell’indagine
che solitamente avviene tramite la
consegna di un avviso di garanzia.
I Colleghi che desiderano mag-
giori informazioni potranno vi-
sitare il sito www.ipasvinovara.
it e cliccare sul link Willis Spa
scaricando la modulistica di ade-
sione, le condizioni della Polizza
assicurativa e le modalità di se-
gnalazione in caso di apertura
sinistri oppure, è possibile rivol-
gendosi alla Segreteria del Colle-
gio (Novara e VCO), negli orari di
apertura al pubblico, per riceve-
re la documentazione.
Maggiori dettagli sulle condi-
zioni di Polizza potranno essere
richiesti ai colleghi del Consiglio
Direttivo.
quattordicenne. Di nessun pregio
sono apparse le obiezioni difensive
quali l’osservanza dei protocolli di
medicina dello sport. E’ stato ritenu-
to conforme al principio della esigi-
bilità, nell’opera professionale del
medico, della media diligenza e pe-
rizia. I giudici hanno valutato come
incongruente il richiamo – a mo di
giustifi cazione – al rispetto dei pro-
tocolli, posto che questi danno al
medico un’indicazione di base sul-
la quale deve, tuttavia, innestarsi
un comportamento che sia corret-
to secondo scienza e coscienza.
Responsabilità oggettiva per infermiera abusiva
All’interno di una casa di riposo
una cittadina extracomunitaria in
possesso di titolo abilitativo non
riconosciuto dallo Stato Italiano,
inizialmente impiegata come ausi-
liaria di infermiera professionista,
aveva successivamente esercitato
quest’ultima attività, praticando
terapie e dispensando medicinali.
E’ stata aff ermata la colpevolezza
del legale rappresentante della
casa di riposo per aver consentito
o agevolato lo svolgimento della
professione da parte di persona
non autorizzata.
(tratto da www.dirittosanitario.
net – Corte di Cassazione Penale)
formazione 10
Durante il mio tirocinio presso
l’Unità di Terapia Intensiva Cardio-
logica dell’Azienda Ospedaliera
Maggiore della Carità di Novara,
ho potuto osservare pazienti con
diverse malattie cardiovascolari
una malattia in particolare ha at-
tirato la mia attenzione, l’Infarto
Miocardico.
In particolare mi ha colpito come
la maggior parte dei pazienti di-
chiarava di essere un fumatore e
di fumare un numero di sigarette
superiore a 15 die.
L’interesse verso questo tipo di
indagine è nato in quanto ho po-
tuto constatare e osservare di per-
sona che spesso in questo ambi-
to si agisce veramente poco ed il
problema è alquanto sottovaluta-
to; ciò anche nei reparti in cui ne-
cessiterebbe, invece, particolare
attenzione, in quanto si occupano
di patologie strettamente fumo-
correlate.
I professionisti della salute sono
in una posizione ideale per agire
da protagonisti nella lotto contro
il tabagismo, in quanto, essendo
a contatto con un’ampia percen-
tuale della popolazione,hanno
l’opportunità di aiutare le persone
a modifi care il loro comportamen-
to. Possono dare suggerimenti,
consigli, risposte alle domande
sulle conseguenze dell’uso di ta-
bacco e possono aiutare i pazienti
a smettere di fumare.
OBIETTIVO
L’ obiettivo che mi sono prefi ssa-
ta nell’aff rontare questo studio
è stato quello di: identifi care tra
i pz ricoverati con diagnosi clini-
ca di infarto, i fumatori e di inda-
gare, tramite questionari, la loro
abitudine al fumo e la dipenden-
za, mettendo in atto un piano di
educazione terapeutica di pre-
venzione secondaria; per questo
studio mi sono avvalsa di due
questionari:
Fagerstrom test for nicotine de-
pendance (FTND), è uno strumen-
to che permette di valutare il gra-
do di nicotino-dipendenza;
Test di valutazione motivazionale.
POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO E PERIODO DI INDAGINEAl fi ne di ottenere il più alto livello
di omogeneità nella popolazione
oggetto di indagine, ho stabilito i
seguenti criteri di inclusione
Pazienti con diagnosi medica di
Infarto; Pazienti seguiti dall’ Uni-
tà di Terapia Intensiva Cardiolo-
gia e dalla Clinica Cardiologica
dell’Azienda Ospedaliera Univer-
sitaria “Maggiore della Carità” di
Novara, convenzionata con l’Uni-
versità degli studi del Piemonte
Orientale “Amedeo Avogadro”;
La popolazione presa in esame
è costituita da 60 pazienti di cui
36 donne (60% del campione) e
24 uomini (40% del campione).
L’indagine è stata eseguita nel
periodo di tempo compreso tra
Indagine conoscitiva sull’abitudine
al fumo nei pazienti infartuati: motivazione, dipendenza,
connessione con l’evento clinico.
Descrizione del problema
Candidata Maria Giovanna Curatolo
Relatore Laura Plebani
ABSTRACT DI TESI - Corso di Laurea in Infermieristica
formazione11
l’10/08/2007 e il 28/09/2007.
METODO E STRUMENTO PER
LA RILEVAZIONE DEI DATI
Il modello di indagine della ricerca
che ho intrapreso è di 1° livello, DE-
SCRITTIVO - ESPLORATIVO. Il meto-
do di rilevazione è stato quello del-
la somministrazione di questionari.
Per la rilevazione dei dati ho utiliz-
zato due parametri di valutazione
per ogni paziente: Fagerstrom test
for nicotine dependance (FTND), e
il Test di valutazione motivaziona-
le. I pazienti che dimostravano di
possedere tutti i requisiti di inclu-
sione, sono andati a costituire una
popolazione totale di 60 soggetti
con diagnosi certa di Infarto Mio-
cardico. La distribuzione tra i due
sessi è di: 36 femmine (60%) e 24
maschi (40 %). Nella popolazione
presa in esame l’età media di ma-
nifestazione della malattia è di 57
anni. L’età minima di insorgenza è
di 31 anni, l’età massima di anni 79.
Tra i 60 pazienti ricoverati con dia-
gnosi clinica di infarto miocardico,
40 sono fumatori ( 67%), 20 non
sono fumatori ( 33% del campione).
Una volta individuati i 40 soggetti
fumatori, la distribuzione tra i due
sessi è stata di 27 femmine (67,5%
del campione), 13 uomini ( 32,5%
del campione). Ai soggetti fuma-
tori è stato proposto il Fagerstrom
test, per indagare il grado di dipen-
denza dei 40 pazienti, il risultato è:
4 (10% del campione) dipendenza
lieve, 10 (25% del campione) di-
pendenza media, 18 (45% del cam-
pione) dipendenza forte, 8 (20%
del campione) dipendenza molto
forte.
Ai soggetti è stato proposto il test
di valutazione motivazionale, il
risultato su un campione di 40
pazienti è: 4 (10% del campione)
motivazione bassa, 7 (17 del cam-
pione) motivazione media, 6 (15%
del campione) motivazione alta, 23
(58% del campione) motivazione
molto alta.
CONCLUSIONI
Il fumo è un fattore di rischio di Infar-to Miocardico da non sottovalutare, infatti su un campione di 60 pazienti, risultano 40 pazienti fumatori (67% del campione), mentre il restante, 20 pazienti (33% del campione), non fuma. Il 65% del campione dichiarava di essere un forte fumatore, cioè che fuma più di 15 sigarette al giorno.Il fumo di sigaretta rappresenta la prima causa di morte evitabile nel mondo industrializzato. Smettere di fumare è diffi cile. È diffi cile per il fu-matore che spesso non si rende conto di quanto sia subdola e profonda la sua dipendenza. Il medico ha un ruolo fondamentale e riconosciuto negli in-terventi di disassuefazione dal fumo. Ogni operatore sanitario, anche se fumatore, deve sentire questo obbligo
professionale ed etico che può avere straordinari risultati in termini di anni di vita salvati.L’interruzione del fumo è un problema complicato legato alla dipendenza di tipo sia psicologico che fi siologico. Numerose tecniche sono state sviluppate a tale scopo basate su colloqui, materiale informativo, tecniche psicologiche, terapie di con-trollo individuali o di gruppo, ausili esterni con gomme o cerotti alla nico-tina, agopuntura ecc.. Occorre fare in modo che l’educazione terapeutica sia una parte integrante del trattamen-to e dell’assistenza sviluppando un processo continuo, adattato all’anda-mento della malattia. Secondo alcuni studi risulta effi cace coinvolgere an-che la famiglia o le persone più vicine. L’educazione terapeutica deve essere strutturata, organizzata e fornita a ogni paziente in maniera sistematica e
attraverso una varietà di mezzi, facen-do in modo che sia multiprofessionale.L’operatore sanitario è il consulen-te che aiuta a comprendere i fatti, a orientarsi nella ricerca delle soluzioni e nella formulazione di ipotesi di cam-biamento o di rinforzo; è cioè colui che educa.L’infermiere, in quanto operato-re sanitario che si occupa di educazio-ne terapeutica, deve tenere presente una serie di elementi da seguire per eff ettuare interventi effi caci. Innanzi-tutto l’infermiere deve saper adattare il proprio comportamento professio-nale alla persona assistita e alle per-sone di riferimento in base alle diverse fasi dello stato di salute comunicando in maniera empatica. In questo modo l’infermiere riconosce i bisogni infor-mativi da soddisfare prendendo in considerazione lo stato emozionale delle persone assistite.
(fot
o A
lber
to C
atal
di)
formazione 12
La morte improvvisa è una del-
le cause principali di mortalità
nell’emisfero occidentale.
Gli studi clinici MADIT e CIDS han-
no dimostrato che nei pazienti
colpiti da arresto cardiaco l’im-
pianto di un defi brillatore cardia-
co impiantabile (ICD) risulta esse-
re il gold standard. Ecco perché il
numero di impianti di ICD aumen-
ta notevolmente di anno in anno.
A un aumento della prevalenza
di ICD e ad una continua pro-
gressione tecnologica, ho notato,
però, come non si accompagni un
uguale sviluppo a livello assisten-
ziale. Ad oggi, in Italia, non esiste
un progetto educativo che si oc-
cupi dell’educazione dei portatori
di ICD.
Proprio per tale ragione ho volu-
to tentare la non facile impresa di
andare a creare un primo proget-
to di educazione infermieristica
dedicato a questa categoria di
utenti.
OBIETTIVO
andare a rilevare le conoscenze
possedute dai pazienti portatori
di ICD concernenti lo stile e il li-
vello di qualità di vita riferiti e per-
cepiti dagli stessi sia prima che
dopo gli incontri di educazione
sanitaria infermieristica, confron-
tando poi i dati ottenuti.
IPOTESI
Verifi care se i pazienti portatori di
ICD che ricevono un intervento di
educazione sanitaria infermieri-
stica riferiscono o meno una mag-
giore sicurezza nello svolgimento
delle attività di vita quotidiana e
dimostrano di possedere o meno
maggiori conoscenze per quanto
riguarda il loro essere portatori di
ICD.
POPOLAZIONE
60 soggetti individuati tra tutti
i pazienti portatori di ICD aff e-
renti presso l’U.O. di Cardiologia
Realizzazione di un progetto
di educazione infermieristica
ai pazienti portatori di defi brillatore cardiaco impiantabile
Candidata Beltrami Marica
Relatore Cerutti Mirella
ABSTRACT DI TESI - Corso di Laurea in Infermieristica(f
oto
Alb
erto
Cat
aldi
)
formazione13
dell’ospedale Castelli di Verbania.
MATERIALI E METODI
utilizzo di due questionari strut-
turati e autocompilati (il questio-
nario vero e proprio ed il questio-
nario inerente al gradimento). La
somministrazione dello strumen-
to, avviene in due successivi mo-
menti la prima precedentemente
agli incontri educativi e la secon-
da al termine degli stessi. Il que-
stionario è composto da quattro
sezioni dai anagrafi ci, qualità di
vita, abitudini di vita e conoscen-
ze riguardanti l’ICD ed infi ne le
condotte di riferimento.
Il campione è stato suddiviso in
5 gruppi da 12 membri l’uno e si
sono allestiti due incontri educa-
tivi per ogni gruppo.
Tecnica adottata focus group.
Questa tecnica, fondata sull’im-
postazione di una discussione
semi-strutturata, consente il con-
fronto attivo con gli altri membri
del gruppo e permette ai mode-
ratori di intervenire su quelli che
sono gli eff ettivi argomenti di in-
teresse del campione.
Linea guida del programma edu-
cativo è il questionario, ovvero
tutti gli argomenti contenuti nel-
lo strumento sono stati oggetto
di discussione ed insegnamento
nel corso degli incontri, oltre alle
eventuali domande proposte dai
pazienti.
RISULTATI
Al ritiro dei questionari successi-
vamente agli incontri, per quanto
riguarda la qualità di vita ci siamo
trovati ad avere a che fare con dei
dati complessivamente già po-
sitivi in partenza, nel senso che
la maggioranza dei partecipanti
ha riferito di essersi abbastanza
abituato all’idea dell’ICD e di non
ritenere il proprio stile di vita infe-
riore al periodo precedente all’im-
pianto.
Pertanto gli incontri, per questo
argomento, si sono rivelati mode-
ratamente effi caci, visto un limita-
to incremento di risposte positive
a tal proposito. I risultati possono
subire ulteriori miglioramenti, ma
per fare ciò, probabilmente, è ne-
cessario un quantitativo di tempo
maggiore, visto che la presa di co-
scienza e la reale percezione del
paziente dell’avvenuto migliora-
mento della qualità di vita è un
processo lungo.
Per ciò che concerne la seconda
parte del questionario tutti i pun-
ti oggetto d’indagine hanno fatto
registrare un incremento delle co-
noscenze. Questo signifi ca che, al
termine del programma, i pazienti
possedevano un numero di infor-
mazioni maggiori riguardo uno
stile di vita più sano (attività fi si-
ca, alimentazione, fumo), ma an-
che nozioni più specifi che legate
all’ICD.
E’ emerso che tutti riterrebbero
utile educare i familiari sugli inter-
venti da metter in atto in caso di
scarica dell’ICD.
Questo dato può dare lo spunto
per la creazione di un progetto
educativo indirizzato non solo ai
diretti portatori di ICD, ma anche
ai care-giver.
Anche dal questionario ineren-
te al gradimento manifestato dai
partecipanti emerge un risultato
positivo il 91,7% ritiene che gli
incontri sostenuti permettano di
vivere con un maggior senso di
sicurezza.
CONCLUSIONI
Visto l’outcome positivo, l’ipotesi
del progetto può ritenersi valida
il presente programma permette
ai pazienti di migliorare nel tempo
la loro qualità di vita, aumentare
le conoscenze possedute e
sentirsi più sicuri. Ritengo inoltre
che i risultati possano essere
ancora migliorati, organizzando
ulteriori incontri periodici nel
tempo ed andando ad ampliare il
numero di soggetti partecipanti.
Una decisione in tale senso è
confermata anche dai pazienti
stessi, i quali per quasi il 90%
riterrebbero utile proseguire con
gli incontri. Il progetto educativo
verrà difatti proseguito all’interno
della SOC di Cardiologia e UTIC
dell’ospedale Castelli di Verbania.
(fot
o A
lber
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di)
interviste 14
Presentazione della sede di Verbania del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università
del Piemonte Orientale
“A. Avogadro” di Novara
A cura di Luciano Giroldini
Infermiere Coordinatore e Consigliere IPASVI Novara VCO
Con questa intervista si apre una serie dedicata alla presentazione dei Corsi di Laurea delle nostre Professioni.L’intervista di questo numero è rivolta al Coordinatore della sede di Verbania del Corso di Laurea in Infermieristica Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” di Novara, Dottoressa Paola Scapparone.
BREVE PRESENTAZIONE ITER
FORMATIVO
Diploma di Infermiera Professiona-
le conseguito alla Scuola Regionale
nel 1980. Lavora nei settori operati-
vi (chirurgia, medicina ecc) per circa
un anno. Poi un anno di esperienza
presso un Ospedale Distrettuale
Svizzero. Tra il 1982 e il 1984 ha ri-
coperto la funzione di “monitrice”
alla Scuola per Infermieri Professio-
nali dell’ex USSL 55 di Verbania. Nel
1986, dopo un distacco di due anni
a tempo completamente dedicato
alla formazione, ha conseguito il
Diploma di Infermiera Insegnante
Dirigente presso la Scuola Diretta a
Fini Speciali dell’Università Statale
di Milano; quindi si è occupata, in
Direzione Sanitaria, dell’organizza-
zione dei servizi, per circa vent’an-
ni. La Dottoressa defi nisce questa
esperienza “ricca e complessa”: in
quegli anni cominciavano a essere
assunti, in modo regolare, i primi
Infermieri Professionali; inoltre ele-
menti importanti di quel periodo
sono stati l’aggregazione delle
UU.SS.LL. (localmente tre sono di-
ventate una sola) e poi il processo di
aziendalizzazione. Nell’ anno 2000
l’Azienda ASL VCO ha stipulato Con-
venzione con l’Università del Pie-
monte Orientale per l’attivazione
dei Corsi di Laurea per alcune Pro-
fessioni sanitarie, quindi le è stato
proposto di ricoprire il ruolo di Co-
ordinatore del C.L. in Infermieristi-
ca. Nel 2006 ha conseguito presso
l’Università Statale di Milano la Lau-
rea Magistrale in Scienze Infermieri-
stiche ed Ostetriche. Dall’anno Ac-
cademico 2006/2007 ricopre anche
il ruolo di Coordinatore del Master
in Management per le funzioni di
Coordinamento presso l’Università
del Piemonte Orientale di Novara.
PRESENTAZIONE
DELLO STAFF
Dal primo anno si è off erta una
capacità della sede di 50 posti agli
studenti: attualmente sono 55 più
1 riservato a studenti non appar-
tenenti la Comunità Europea. Gra-
dualmente lo staff è stato integra-
to, sono stati assegnati al Corso di
Laurea alcuni Coordinatori fi no ad
interviste15
arrivare ad avere 5 tutor: sono risor-
se che l’Asl concede in distacco fun-
zionale legato alla convenzione con
l’Università. Per la scelta degli opera-
tori si procede attraverso un bando
aziendale interno e successivamen-
te una Commissione mista Azienda/
Università individua gli operatori. Il
ruolo del tutor è di grande rilevanza
ed ha un percorso formativo artico-
lato e mirato. Attualmente il gruppo
è formato da cinque tutor denomi-
nati “tutor pedagogici” che si dedi-
cano a tempo pieno allo studente:
il modello che si è scelto, presso la
sede di Verbania, è quello di far se-
guire lo studente dai medesimi tu-
tor nei tre anni di corso, per meglio
seguirne la crescita professionale.
Esiste poi una forma di tutoraggio
clinico garantito da operatori che
nella maggior parte dei casi coinci-
dono con i Coordinatori dei settori
operativi che sono quasi 50. Anche
in riferimento a quanto prevedono
gli istituti Normativi professionali,
Infermieri in attività nelle diverse
realtà operative affi ancano costan-
temente lo studente durante il tiro-
cinio (Infermieri Affi ancatori).
QUALI SONO LE LOGICHE
E GLI OBIETTIVI PRINCIPALI
DEL CORSO DI LAUREA:
La diff erenza tra la formazione di
20-30 anni fa e quella di oggi deriva
dal profondo cambiamento profes-
sionale e del contesto sociale ed
economico. La mia formazione era
orientata soprattutto alla cura della
patologia ovvero veniva enfatizza-
to il concetto di guarigione della
malattia. Ora non è più così, gli stu-
denti infermieri aff rontano ampia-
mente, nei tirocini, l’aspetto della
cronicità, della non “risoluzione de-
fi nitiva” dalla malattia: questo signi-
fi ca che occorre nella formazione
orientarsi molto di più alle persone,
alla qualità della vita, al benessere
in senso totale. E’ un impegno pro-
fessionale sostanzialmente diverso.
Spesso i giovani sono in crisi per-
ché i risultati non sono così netti e
chiari, le persone non guariscono,
rientrano in ospedale più volte.
I ragazzi non toccano con mano
gli elementi che vorrebbero quali
appunto la guarigione, il chiude-
re una situazione defi nitivamente.
Chiedono immediatezza e con-
cretezza nel raggiungimento degli
obiettivi. La cronicità, così come la
psichiatria, off rono esperienze com-
plesse e coinvolgenti dal punto di
vista relazionale che impegna lo
studente in maniera rilevante. Cre-
do che un’ ottima opportunità per
gli infermieri e per gli studenti nel-
le strutture, sia oggi quella dell’ap-
proccio per “intensità di cura”: que-
sto aspetto valorizzerebbe molto la
nostra professione. E’ il momento
giusto per fare, dal punto di vista
professionale, un salto di qualità. Bi-
sognerebbe quindi preparare i pro-
fessionisti a mettere in atto questo
tipo di approccio assistenziale, cer-
cando di spendere le conoscenze
che in ambito Accademico vengono
trasmesse. Occorre trasmettere allo
studente le conoscenze e tutti gli
elementi che possano garantirgli la
capacità di compiere, in termini assi-
stenziali, le scelte più appropriate in
ogni diff erente situazione. Le nostre
organizzazioni sono in movimento
continuo per cui non esistono solu-
zioni universali e meccanismi adatti
ad ogni situazione: per questo oc-
corre trasmettere allo studente la
capacità di aff rontare l’assistenza
con metodo.
Presso le sedi del Corso di Laurea
in Infermieristica dell’Università “A.
Avogadro” viene utilizzata la me-
todologia Nanda, basata sulle Dia-
gnosi infermieristiche, cercando
inoltre di insegnare allo studente a
non concentrarsi sulla tecnica pura,
che viene smitizzata, ma ad avere
una visione globale della persona.
COSA SI FA PER RIDURRE
LA DISTANZA TRA LA
FORMAZIONE/REALTA’
DIDATTICA E LA REALTA’
LAVORATIVA:
Il problema di questa distanza non
è, a mio avviso, di facile soluzione:
I due settori si stanno avvicinando
perché c’è molta volontà da parte di
tutti di farlo: lo studente viene “ac-
colto” con professionalità e dispo-
interviste 16
nibilità in tutti i settori. La partecipa-
zione regolare a tutti gli incontri con
i colleghi dei Servizi operativi e l’or-
ganizzazione di corsi di formazione
mirati per il tutaraggio e l’affi anca-
mento clinico, è il tentativo concreto
di mantenere e incrementare un col-
legamento costante. Si ritiene dove-
roso, nei confronti della formazione
dello studente, vivere concretamen-
te “la vita” dell’Azienda Sanitaria, nei
suoi mutamenti, sviluppi e criticità.
SEDI DI TIROCINIO
DEGLI STUDENTI:
I settori operativi, nei tre anni di cor-
so, non vengono tutti frequentati
dal singolo studente. Sono raggrup-
pati in aree, e in ciascuna di esse lo
studente eff ettua almeno una espe-
rienza. Si tratta di area medica, chi-
rurgica, medico-specialistica, territo-
riale e critica. Vi è poi la presenza di
un settore trasversale che è quello
della riabilitazione, settore che vede
il coinvolgimento di strutture ester-
ne all’ASL. Infatti i tirocini vengono
espletati anche presso Strutture
con le quali l’Università ha stipulato
apposita convenzione. Ad esempio
l’IRCCS Istituto Auxologico di Pian-
cavallo, il Centro Ortopedico di Qua-
drante oppure alcune RSA. Queste
convenzioni sono nate anche dalla
necessità e dall’importanza di off rire
allo studente esperienze non solo
di ricovero in senso tradizionale ma
anche di cronicità, di handicap, di ria-
bilitazione e quindi con percorsi assi-
stenziali diff erenti da quelli per acuti.
MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE
DELLO STUDENTE
NELLE SEDI DI TIROCINIO:
Al primo anno sono escluse, dalle
sedi di tirocinio, alcune aree quali
ad esempio l’area critica, oppure
alcune strutture come l’Hospice. Di
seguito il percorso dello studente
si costruisce con criteri di tipo di-
dattico – pedagogico, rispettando
sempre il percorso nelle diverse
aree. Al terzo Anno è presente la
maturazione di crediti opzionali
scelti dallo studente sulla base di
interessi particolari come ad esem-
pio quello riferito all’elaborazione
della tesi fi nale.
MODALITA’ DIDATTICA
E OFFERTA FORMATIVA:
Ogni sede off re, oltre alla teledidat-
tica, le discipline cosiddette “fron-
tali”: tutte le discipline infermieristi-
che vengono insegnate da docenti
locali in “frontale”; esiste poi la “di-
dattica integrativa” ovvero labora-
tori tecnico gestuali, per approfon-
dire alcune tematiche specifi che.
Inoltre ogni sede off re, sempre per
i crediti opzionali, proposte forma-
tive seminariali diverse e diff erenti,
che tengono conto dei bisogni le-
gati alle risorse in cui la sede stessa
è inserita. Gli esami vengono tutti
espletati presso la sede centrale di
Novara, tranne l’esame di tirocinio.
ORGANIGRAMMA
DEL CORSO DI LAUREA
E RELAZIONI CON LA SEDE
CENTRALE DI NOVARA:
La collaborazione tra le diverse sedi
del Corso di Laurea in Infermieristi-
ca, attualmente sei, è un elemento
portante di tutto il progetto forma-
tivo dell’Università del Piemonte
Orientale; le complessità di ordine
organizzativo e didattico vengono
superate da una costante ed effi ca-
ce collaborazione tra i colleghi delle
diverse sedi, collaborazione che si
fonda sul condiviso riconoscimento
del valore sociale della Professio-
ne Infermieristica. Il Presidente e il
Consiglio di Corso, previsto dal Re-
golamento e formato da tutti i do-
centi del C.L., indicano la direzione
verso la quale il Corso stesso deve
dirigersi.
clinica infermieristica17
ABSTRACT:
L’Italia è il primo paese europeo a
pianifi care una strategia di vacci-
nazione pubblica anti Papilloma
Virus già a fi ne 2007 ma solo tra la
fi ne del 2008 e l’inizio del 2009 è
partita davvero la campagna vac-
cinale su base nazionale. In quan-
to rivolta a soggetti a metà tra
infanzia ed adolescenza, emerge
la necessità di informazione e di
formazione non solo per i genitori
e per gli operatori ma anche per i
diretti interessati.
E’ stato condotto uno studio de-
scrittivo – qualitativo, tra Marzo
e Maggio 2009, per indagare la
conoscenza delle adolescenti ita-
liane a proposito di Vaccino anti
Papilloma Virus. Gli strumenti per
rispondere al Quesito di Ricerca
sono stati un Opuscolo Informati-
vo e un Questionario.
Vaccinazione anti Papilloma Virus valutazione dell’effi cacia di un intervento educativo rivolto alle adolescenti. Ruolo dell’infermiera pediatrica
Infermiera Pediatrica Borghesan Silvia
Clinica Pediatrica G. e D. De Marchi,
Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena, Milano
Con la collaborazione di
Dott.ssa Montani Doriana (Relatore)
Martinez Raff aela (Correlatore)
Prof. Gianni Bona
(Presidente del CDL Infermieristica Pediatrica di Novara)
Teresa Bordone
(Coordinatore del CDL Infermieristica Pediatrica di Novara)
clinica infermieristica 18
Questionario ed Opuscolo sono
stati distribuiti ad un campione
di ragazze tra i 14 e i 15 anni, in
una scuola media della provincia
di Milano e in un centro vaccinale
della provincia di Novara.
Dall’analisi dei dati è emersa la
scarsa preparazione delle pro-
tagoniste di questo studio sul
vaccino a loro proposto e di con-
seguenza la scarsità di interventi
educativi - informativi a loro de-
dicati.
CHE COS’E’ IL PAPILLOMA
VIRUS UMANO?
Viene defi nito Umano quel parti-
colare Papilloma Virus responsa-
bile di infezioni umane. In natura
si conoscono almeno 120 diversi
tipi di Papilloma Virus in grado di
infettare l’uomo. Il Papilloma Virus
Umano è l’agente virale responsa-
bile di diverse patologie la più im-
portante delle quali è il carcinoma
della cervice uterina. A seconda
della gravità essi si distinguono in:
■ HPV A BASSO RISCHIO (il tipo
6 e il tipo 11);
■ HPV ALTO RISCHIO (il tipo
16 e il tipo 18).I virus a basso
rischio attaccano la cute, cau-
sando lesioni benigne come i
condilomi ano-genitali e il pa-
pilloma laringeo. I virus ad alto
rischio attaccano le mucose,
determinando l’insorgenza di
tumori.
COME E QUANDO
SI CONTRAE?
L’infezione avviene sia nell’uomo
che nella donna per contatto di-
retto con la superfi cie corporea e
le mucose, durante i rapporti ses-
suali, anche non completi.
CHE COSA PROVOCA
QUESTO VIRUS?
In generale possiamo classifi ca-
re gli eff etti di questo virus in:
■ LIEVE
Quando non ci sono sintomi
né lesioni visibili, la persona è
sana ma è comunque portatri-
ce del virus.
■ MODERATO
Quando provoca la comparsa
dei condilomi genitali
verruche di colore rosa, rosso o
marrone, di varia dimensione.
nell’area genitale altamente in-
fettive che regrediscono entro
pochi mesi.
■ GRAVE
Quando ripetute infezioni por-
tano a modifi cazioni cellulari
tali da provocare il cancro. Ge-
neralmente l’età media delle
donne che sviluppano il cancro
è 35/40 anni.
COME SI CURA?
Non esiste una terapia specifi ca
effi cace per debellare l’infezione
da HPV e impedire che si sviluppi.
L’unica strategia possibile è rap-
presentata dal trattamento delle
lesioni provocate dall’HPV con lo
scopo primario di eliminarle, per-
ché causano sintomi fi sici o psico-
logici.
COME SI PREVIENE?
E’ diffi cile cercare di prevenire
un’infezione considerata la più
frequente al Mondo soprattut-
to fra i giovanissimi. L’utilizzo del
preservativo non è un metodo
sicuro, in quanto previene solo al
60-70% perché il contatto pelle a
pelle può avvenire in parti del cor-
po che il preservativo non copre.
Esistono altre strategie di preven-
zione classifi cabili in Prevenzione Primaria e Secondaria.
La Prevenzione Primaria è rap-
presentata dal Vaccino Anti - Pa-
pilloma Virus che ha un’effi cacia
del 99-100.
La Prevenzione Secondaria è rap-
presentata invece dal Pap Test che
ha un effi cacia di circa l’80%.
La due strategie non vanno prese
una come sostituzione dell’altra
ma vanno altresì integrate per una
maggiore prevenzione.
A COSA SERVE
IL VACCINO?
La Vaccinazione Anti Papilloma
Virus serve a prevenire il cancro
della cervice uterina e le relative
lesioni cutanee. Attualmente vi
sono due vaccini con eff etti che
durano per almeno cinque anni.
- VACCINO TETRAVALENTE:
Previene dai quattro tipi di virus
più pericolosi 6, 11, 16 e 18.
- VACCINO BIVALENTE:
Previene dai due virus più perico-
losi in assoluto, 16 e 18.
CHI DEVE FARE
IL VACCINO?
In Italia viene off erta gratuitamen-
te la Vaccinazione Anti Papilloma
Virus alle ragazze di Dodici anni
perché si pensa che le dodicenni
non siano ancora state contagia-
te dal virus non avendo ancora
un’attività sessuale e perché in
questa fascia d’età è molto elevata
la risposta immunitaria al vaccino.
Tutte le altre ragazze o donne in-
teressate potranno eseguire la
vaccinazione in privato a paga-
mento presso il proprio medico
curante o ginecologo.
clinica infermieristica19
Opuscoli Consegnati 142
Opuscoli Compilati 140
Centro Vaccinale 70
Scuola 70
Hai già sentito parlare di Papilloma Virus?
Sì 77,2%
No 22,8%
Se sì da chi ne hai sentito parlare?
Genitori 33%
Amiche 16%
Professori 18,8%
Tv 33,9%
Altro 15,2%
Quanto pensi di saperne sull’argomento?
Niente 25%
Poco 39,3%
Qualcosa 32,9%
Abbastanza 2,8%
In generale l’argomento quanto ti interessa?
Poco 3,9%
Così Così 48,2%
Tanto 47,9%
A cosa serve un vaccino?
A combattere le malattie 52,9%
A non ammalarsi 45%
Non serve 0%
Non so 2,2%
Perché l’Opuscolo “Vaccinazione Anti- Papilloma Virus (HPV)” viene proposto solo alle ragazze?
Perché i maschi non si infettano con l’HPV 18,6%
Perché il Vaccino Anti- Papilloma Virus è consigliato solo alle ragazze in quanto possono avere conseguenze maggiori rispetto ai ragazzi 81.4%
La lettura e la comprensione dell’opuscolo sono state?
Facile da comprendere, le parole sono semplici e ben spiegate 80%
Alcune parti erano facili da capire, altre parti no 20%
Diffi cile da comprendere, le parole utilizzate sono troppo tecniche 0%
L’impaginazione, la scelta dei caratteri e delle immagini ti è piaciuta?
Sì 95,7%
No 4,3%
Leggere l’Opuscolo ti ha aiutata a capirne qualcosa di più su questo argomento?
Sì 99,3%
No 0,7%
Sei già stata sottoposta alla prima dose della Vaccinazione?
Sì 52,2%
No 47,8%
142
140
70
70
77,2%
22,8%
33%
16%
18,8%
33,9%
15,2%
25%
39,3%
32,9%
2,8%
3,9%
48,2%
47,9%
52,9%
45%
0%
2,2%
18,6%
81.4%
80%
20%
0%
95,7%
4,3%
99,3%
0,7%
52,2%
47,8%
COME SI FA
IL VACCINO?
Entrambi i vaccini richiedono tre
somministrazioni intramuscolari
(Muscolo Deltoide) con scaden-
ze precise, diverse per i singoli
vaccini.
VACCINO TETRAVALENTE:
1° Somministrazione _ Tempo Zero
2° Somm.ne _ A 2 mesi dalla 1°
3° Somm.ne _ A 6 mesi dalla 1°
VACCINO BIVALENTE:
1° Somm.ne _ Tempo Zero
2° Somm.ne _ A 1 mese dalla 1°
3° Somm.ne _ A 6 mesi dalla 1°
STUDIO DI RICERCA
E’ stato costruito un Opuscolo,
adeguato all’età della popolazio-
ne di studio, tra Dicembre 2008 e
Febbraio 2009.
Il testo dell’Opuscolo è suddiviso
in 8 capitoli più un piccolo dizio-
nario.
L’Opuscolo è stato inviato a due
strutture competenti la scuola
media Simone da Corbetta di Cor-
betta (Mi) e all’Uffi cio d’Igiene di
Borgomanero (No). Tra Aprile e
Maggio 2009 è stato distribuito,
gratuitamente e senza impegno,
alle ragazze nate tra il 1995 e il
1997 con modalità diverse a se-
conda della struttura.
Nella scuola media, in accordo
con i docenti, sono state dedica-
te alcune ore di lezione, durante
le quali le ragazze hanno visiona-
to, letto e discusso in gruppo con
l’aiuto della docente di scienze.
Nel centro vaccinale l’Opuscolo
è stato distribuito alle ragazze
dopo aver eff ettuato la Vaccina-
zione Anti HPV. Per verifi care la
comprensione, l’utilità ed il gradi-
mento dello strumento, insieme
i dati
clinica infermieristica 20
all’Opuscolo è stato pensato an-
che un Questionario molto sem-
plice. Il Questionario si compone
di due parti una parte con do-
mande preliminari che vanno ad
indagare la conoscenza generale
prima di leggere l’Opuscolo; l’al-
tra parte con domande che vanno
ad indagare la conoscenza dopo
aver letto l’Opuscolo.Le Doman-
de della prima parte sono cinque
e sono chiuse a risposta multipla.
Le Domande della seconda parte
sono sette, di cui cinque chiuse e
a risposta multipla, come per la
prima parte, in più vi sono due do-
mande aperte di chiusura.
Tutte le risposte sono presenti nel
testo. Nelle ultime due domande
le intervistate sono lasciare libere
di esprimere le proprie idee e opi-
nione, hanno a disposizione uno
spazio di sei righe per ciascuna
domanda. Il Questionario è ano-
nimo, viene garantita la privacy
e il trattamento dei dati, l’unico
dato personale richiesto per fi ni
statistici è l’anno di nascita. I que-
stionari sono stati ritirati nel mese
di Giugno 2009 e visionati. Tutte le
risposte date sono state raccolte e
i dati inseriti in tabelle, per avere
dei risultati statistici sull’effi cacia
dello strumento utilizzato. Il la-
voro è stato ben accettato e ben
apprezzato tanto che nella scuola
media la lezione di gruppo è sta-
ta riproposta all’inizio dell’anno
scolastico 2009/2010 e nel centro
vaccinale l’Opuscolo è diventato
parte integrante delle note infor-
mative del centro.
Dal campione sondato è stato
rilevato che le adolescenti pos-
siedono una conoscenza medio/
scarsa sull’argomento e che in
molti casi la maggiore fonte di in-
formazione sono i genitori delle
stesse. Bisogna però rilevare an-
che che è presente anche un’in-
fl uenza, seppur minima, dei mez-
zi di telecomunicazione, come
internet o la tv.
Ancora abbastanza scarsi e ap-
prossimativi sono invece gli in-
terventi delle strutture sanitarie
e mediche, in circa il 15% delle
intervistate si presuppone che vi
siano anche le fi gure dei medici
curanti o dei ginecologi.
Da ciò si può dedurre che anche
se si sta aff rontando una temati-
ca non facile come la sessualità
degli adolescenti, da parte dei
genitori una certa reticenza è
stata già vinta, ora manca però
un dialogo tra strutture sanita-
rie e adolescenti, teso a chiarire
gli obiettivi della vaccinazione e
quelle lacune che a volte i geni-
tori non possono riempire.
A questo scopo sarebbe neces-
sario divulgare un opuscolo de-
dicato in prima persona alle ado-
lescenti come anche organizzare
campagne di informazione mira-
te proprio nelle scuole dirette da
personale medico e infermieristi-
co, per preparare adeguatamen-
te le adolescenti ad aff rontare il
vaccino come una scelta di vita
per la propria salute futura.
BIBLIOGRAFIA
■ Ministero della Salute “Vaccina-
zione contro il Papilloma Virus”;
■ Società Italiana di Pediatria “La
Vaccinazione verso il Papilloma
Virus Umano (HPV), Consensus
Conference dell’area pediatrica;
■ Rivista di Immunologia e Aller-
gologia Pediatrica, Agosto 2007,
Anno XXI – Numero 52 “Papillo-
ma Virus (HPV)”;
■ Osservatorio Nazionale Scree-
ning “Le 100 Domande sull’HPV”
13 Dicembre 2007;
■ “Vaccinati contro il Papilloma
Virus Umano – Puoi ridurre
il rischio del cancro del collo
dell’Utero” Opuscolo fornito ai
servizi vaccinali delle ASL Pie-
montesi dal Sistema Sanitario
Regionale del Piemonte.
CONCLUSIONI
informazioni21
Progetto SICURE : proroga al CorsoAccreditamento ECM Commissione Nazionale Formazione Continua numero
evento: S308002
La Commissione Nazionale per la Formazione Continua nella seduta del 13
gennaio 2010, su richiesta della Direzione Generale della Programmazione
Sanitaria e dei Livelli di Assistenza, ha ratifi cato la proroga per l’anno 2010
del Corso Sicure, se attivato dai Collegi e dagli Ordini Provinciali per i propri iscritti.Il Collegio IPASVI di Novara VCO aderisce a questa iniziativa proponendo
una giornata formativa che riprenderà i contenuti del Manuale, in tema di
rischio clinico, malpractice, documentazione infermieristica e aspetti legali
dell'attività infermieristica.
La modalità con cui sarà possibile acquisire i 20 crediti ECM prevede, a
differenza dell’iniziale progetto Sicure, una partecipazione attiva attraverso
l’organizzazione di un evento che affronti i temi specifi ci del rischio clinico e
delle buone pratiche, contenuti nel Manuale “Sicure: sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico” scaricabile dal sito www.ipasvinovara.it oppure
www.ipasvi.itLa lettura del manuale è elemento indispensabile, prima della
partecipazione alla giornata formativa, al fi ne di poter superare il test di
valutazione fi nale per l’acquisizione dei crediti ECM.
ATTENZIONE: possono aderire SOLO gli infermieri, infermieri pediatrici,
assistenti sanitari che non hanno preso parte all’iniziativa della Federazione nei due anni precedenti, in modalità FAD.Il Corso è GRATUITO
L'evento formativo sarà proposto nelle zone di Novara e VCO per un totale di 300 posti.COSA FARE per partecipare alla giornata formativa?: consultare il Sito www.ipasvinovara.it per visualizzare il Programma e le
modalità di iscrizione all'evento.
informazioni 22
Evento formativo Date Luogo Modalità iscrizione
Crediti ECM
Il nuovo Codice
Deontologico
dell’Infermiere:
guida per
una pratica etica
e competente
25.9.2010
Novara Hotel Cavour
Via S.Francesco
d’Assisi, 8
di fronte alla
stazione
ferroviaria
Tel. 0321 30237
(in orario di
apertura)
dopo 1 settembre
40 partecipanti
6
Chi decide
per la mia vita?
Le direttive
anticipate
di trattamento:
aspetti clinici,
etici e legali
23.10.2010 VerbaniaVilla Caramora
C.so Mameli,197
Tel. 0321 30237
(in orario di
apertura)
dopo 15 settembre
100 partecipanti
6
Per il dettaglio dei programmi consultate il sito www.ipasvinovara.it (verranno inserite le brochure specifi che)
Partecipazione gratuita agli iscritti del Collegio IPASVI di Novara e VCO (fi no ad esaurimento posti)
Per iscritti ad altri Collegi IPASVI il costo è stabilito in euro 50,00 per giornata formativa
Per coloro che hanno già partecipato alle precedenti edizioni non sarà possibile iscriversi
PROPOSTE FORMATIVE DEL COLLEGIO PER IL SECONDO SEMESTRE 2010
COLLEGIO IPASVI DI NOVARA E VERBANO CUSIO OSSOLA
CHIUSURA ESTIVA SEDE DI NOVARA dal 9 al 21 agosto SEDE DI VERBANIA dal 9 al 24 agosto
Buone Vacanze dal Consiglio Direttivo e dal Consiglio Revisori dei Conti
(fot
o A
lber
to C
atal
di)
informazioni23
Finalità: promuovere iniziative di miglioramento dell’assistenza
infermieristica per implementare, favorire e migliorare le pratiche
assistenziali, l’organizzazione delle cure e l’utilizzo delle risorse.
Partecipanti: tutti gli Infermieri, Infermieri Pediatrici e Assistenti
Sanitari, regolarmente iscritti al Collegio IPASVI di Novara - VCO alla
data di scadenza del presente concorso.
L’elaborato può essere redatto da un singolo partecipante o da
un gruppo di iscritti. Non possono partecipare i membri della
Commissione esaminatrice degli elaborati.
Termini di presentazione della domanda e dei lavori:
L’elaborato con allegata la domanda di partecipazione al concorso,
redatta in carta semplice, dovrà essere indirizzata alla Presidente del
Collegio IPASVI di Novara-VCO, via Biandrate 20/b 28100 Novara e
dovrà pervenire entro le ore 12 del 28 febbraio 2011.
L’elaborato e relativa domanda si considerano prodotti in tempo utile
anche se spediti a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno entro
il termine indicato facendo fede al timbro e data dell’uffi cio postale.
Il termine stabilito per la presentazione del lavoro è perentorio; non
saranno presi in considerazione i progetti presentati o spediti al di
fuori del termine stabilito. Il Collegio non si assume la responsabilità
nel caso di perdita del lavoro a causa della inesatta indicazione del
recapito da parte del candidato né per eventuali disguidi postali non
imputabili a colpa del Collegio stesso.
Alla domanda dovranno essere allegate:
• tre copie cartacee del progetto di miglioramento con il quale
si intende concorrere
• una copia del lavoro salvato su supporto magnetico CD
Le copie inviate non saranno restituite
Indicazioni editoriali: Si raccomanda l’aderenza, della
struttura dell’elaborato, allo schema allegato
La domanda di partecipazione, allegata all’elaborato, dovrà
essere compilata in ogni sua parte compreso il domicilio ed il
recapito telefonico presso il quale, ad ogni effetto deve essere data
comunicazione relativa al concorso.
Gli Autori dovranno scrivere i propri elaborati su carta A4, unica
facciata, doppia spaziatura, margine 2 cm per lato, pagine
numerate, carattere Arial, corpo 12. Le fi gure e le tabelle devono
essere chiare e semplici, numerate progressivamente in cifre arabe
e accompagnate da brevi ed esaurienti didascalie. Le citazioni
bibliografi che devono riferirsi a tutti gli autori citati nel testo.
L’elaborato deve essere accompagnato da un riassunto in italiano
(abstract) per un massimo di 250 parole, con indicazioni di obiettivi,
metodi, risultati e conclusioni.
Gli elaborati che non presentano tali caratteristiche non
saranno presi in considerazione per il concorso.
I lavori saranno pubblicati sul periodico del Collegio IPASVI
“Dialogare” e sul Sito www.ipasvinovara.it
Commissione esaminatrice: La commissione esaminatrice
nominata con atto deliberativo e presieduta dalla presidente del
Collegio IPASVI, è composta dai rappresentanti e dai delegati del
Consiglio Direttivo del Collegio IPASVI di Novara - VCO.
La graduatoria e i premi: La valutazione dei lavori sarà
effettuata considerando:
• rigorosità del metodo scientifi co
• ricadute organizzative nell’operatività quotidiana
• applicabilità nella realtà territoriale locale
• aderenza allo schema del progetto proposto
• rilevanza ed originalità del lavoro presentato
La graduatoria dei lavori idonei sarà formulata dalla Commissione
esaminatrice, approvata con provvedimento deliberativo e, sulla
base dei criteri indicati, verrà individuato il lavoro migliore con
l’attribuzione del seguente premio:
1° classifi cato euro 1.000,00 (mille//00)
2° classifi cato euro 600,00 (seicento//00)
3° classifi cato euro 400,00 (quattrocento//00)
Le decisioni della Commissione esaminatrice sono inappellabili.
La premiazione verrà effettuata nella Giornata Internazionale
dell’Infermiere anno 2011, in data da defi nirsi.
Il presente bando verrà inviato alle Direzioni Infermieristiche e
Generali delle ASL Novara, ASL VCO e ASOU Novara.
Il bando, il modulo con i dati anagrafi ci e lo schema di progetto, potrà
essere scaricato anche dal sito del collegio www.ipasvinovara.it
Allegati:
1 - scheda dati anagrafi ci
2 - schema progetto di lavoro
La presidente F.to Antonella Arreni
Il Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e VCO, promuove Progetti di Miglioramento
dell’assistenza nei contesti lavorativi, attraverso un concorso aperto ai propri iscritti
Progetto di miglioramento nella Continuità Assistenziale: l’infermiere e la persona dalla dimissione alla presa in carico sul territorio
informazioni 24
Cognome
Nome
Nato a /il
Via
Comune di residenza
CAP
Domicilio
N. tel.
Cellulare
Ruolo professionale
Sede lavorativa (indirizzo completo)
Numero di iscrizione al Collegio IPASVI Novara VCO
I dati raccolti saranno trattati anche con strumenti informatici esclusivamente nell’ambito della domanda per la
quale sono stati resi, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs. 30.06.2003 n. 196.
Data Firma
Collegio IPASVI Novara e VCO
Modulo adesione al Progetto di miglioramento
Alla Presidente del Collegio IPASVI
Al Consiglio Direttivo
informazioni25
Schema progetto miglioramento
SCHEMA PROGETTO MIGLIORAMENTO
Professionista:
Luogo di riferimento:
Azienda Sanitaria (di riferimento):
ALTRE AZIENDE PARTECIPANTI (di riferimento in caso ci siano):
TITOLO DEL PROGETTO:
RESPONSABILE PROGETTO:
AREA DI INTERESSE/RIFERIMENTO:
CAMPO DI APPLICAZIONE
PREMESSA:
INTRODUZIONE:
ESIGENZE AFFRONTATE DAL PROGETTO:
OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO:
OBIETTIVI SPECIFICI E RISULTATI ATTESI:
DESCRIZIONE DELL’ OBIETTIVO E INDICATORE DI RISULTATO
FASI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETT0
(obiettivo – fase attività-data avvio-data termine-durata gg)
RIEPILOGO RISORSE NECESSARIE –PERSONALE-TECNOLOGIE- MATERIALE
RICHIESTA DI FINANZIAMENTO
VISIBILITÀ DEL PROGETTO – COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERS
EVENTUALI ATTIVITÀ CORRELATE ALL’IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO:
Formazione:
Consulenze Esterne:
PUNTI DI FORZA
(vantaggi e ricadute positive; benefi ci attesi dal progetto)
PUNTI DI DEBOLEZZA(criticità e ostacoli alla realizzazione )
UTENTI CHE BENEFICIANO DEI RISULTATI:
SISTEMI PER LA VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI(allegare gli strumenti, i criteri di valutazione e lo standard)
informazioni 26
Alla Segreteria del Collegio Interprovinciale IP.AS.VI. di NOVARA E VCO
Con la presente il/la sottoscritt___ richiede l’attivazione di una casella di Posta Elettronica certifi cata.
A tal fi ne fornisce i propri dati personali:
Cognome Nome
Luogo di nascita Prov. ( ) data di nascita
Residente a Via CAP
Indirizzo e-mail:
(scrivere in stampatello)
Titolo professionale
Firma leggibile per esteso:
Il sottoscritto/a interessato/a, acquisite le informazioni fornite dal titolare del trattamento ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.
196/2003, con la fi rma apposta alla presente scheda informativa, attesta il proprio consenso affi nché il titolare proceda al
trattamento dei dati personali come risultanti dalla presente scheda informativa.
Data Firma leggibile
P.E.C. GRATUITA A TUTTI GLI ISCRITTISecondo quanto stabilito dalla Legge 2/2009, art. 16, comma 7, “I professionisti iscritti in albi ed elenchi
istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi Ordini e Collegi il proprio indirizzo di Posta Elettronica
Certifi cata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata
in vigore del presente decreto. Gli Ordini e Collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via
telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identifi cativi degli iscritti con il relativo
indirizzo di posta elettronica certifi cata”.
La scadenza a cui si fa riferimento era quella del novembre 2009 per cui, i professionisti che non
abbiano ancora provveduto, risultano, di fatto, inadempienti all’obbligo di legge.
Per off rire un aiuto agli Iscritti che ancora non siano riusciti ad ottemperare a quanto previsto, i Collegi
di: ASTI – BIELLA – CUNEO – NOVARA-VCO – TORINO – VERCELLI, hanno stipulato una convenzione con
il provider di Poste Italiane per mettere gratuitamente (fi no al 31/12/2011) a disposizione dei propri
iscritti una casella individuale di posta elettronica certifi cata.
Per ottenerla, gli iscritti interessati dovranno far pervenire entro il 30 ottobre 2010 alla segreteria
del Collegio di Novara-VCO, via fax, via mail oppure consegnato a mano, il modulo di richiesta in
calce riprodotto, unitamente alla fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
ATTENZIONE: La comunicazione dell’attivazione della casella e della relativa password di accesso sarà
inviata all’indirizzo e-mail indicato nel modulo.
Si prega pertanto di compilare correttamente ed in modo leggibile, il relativo campo.
Si ricorda a quanti avessero già provveduto all’attivazione di una casella di posta PEC, di comunicarla
al Collegio.
informazioni27
rubriche 28
Notizie fl ashA cura di Roberto Cavagna e Andreina Zavaglio
▲ ▲▲ ▲▲ ▲
SUCCESSO DI PRESENZE
A “RACE FOR THE CURE”.
“AFFRANCA LA VITA”
CON IL FRANCOBOLLO IPASVI
Nonostante la pioggia,
domenica 16 maggio più
di 50.000 persone hanno
partecipato alla “Race for
the cure”, ovvero l’undice-
sima edizione della cele-
bre mini-maratona di soli-
darietà dedicata alla lotta
contro i tumori del seno.
Il momento centrale
dell'evento è stato rivol-
to alla presentazione del
francobollo dedicato alla
professione infermieristica. Infatti, in occasione di
tale avvenimento Annalisa Silvestro, presidente
della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, ha
aff ermato: “Apprezziamo questa iniziativa anche
per il messaggio che verrà trasmesso a milioni di
cittadini. Si tratta di un riconoscimento al ruolo
chiave che gli infermieri svolgono a favore del-
la salute di tutti. Ogni giorno, si fanno carico di
molteplici e variegati processi assistenziali: sono
presenti in ogni struttura, servizio, unità operati-
va del sistema sanitario, nell’arco delle 24 ore, per
365 giorni all’anno, ma anche nelle case dei loro
concittadini, nel luogo, cioè, in cui possono esse-
re mantenuti aff etti, ricordi e storie, per garantire
un’assistenza compiuta e professionalizzata. [..]
Idealmente, tutti i 370.000 infermieri italiani sono
raffi gurati nell’immagine del francobollo, accom-
pagnata dallo slogan “Aff ranca la vita”. Questo slo-
gan riassume bene il senso e lo scopo del lavoro
che, ogni giorno, gli infermieri svolgono al fi anco
di ogni malato, ovvero dare a chi è colpito dalla
malattia il sostegno necessario per recuperare le
forze o, comunque, per esprimere tutte le poten-
zialità che la sua condizione gli consente.”
30 MAGGIO 2010.
GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO
Tratto da: www.ipasvi.it (newsletter)
“Rendere più facile l'assunzione a domicilio di far-
maci utili a prevenire e lenire il dolore, attraverso
una stretta collaborazione tra infermieri e farma-
cisti” è l'orientamento del legislatore presentato
lo scorso 30 maggio in occasione della celebra-
zione della “Giornata nazionale del Sollievo”.
Nell'annunciare l'adesione degli infermieri italiani
all'iniziativa della Fondazione “Gigi Ghiotti”, la pre-
sidente della Federazione Nazionale dei Collegi
Ipasvi, Annalisa Silvestro, ha ricordato l'impegno
quotidiano degli infermieri italiani per alleviare il
dolore dei pazienti e ha espresso l'apprezzamen-
to della professione per la legge 38/2010 che fa-
cilita l'accesso alle cure palliative e alla terapia del
dolore riconoscendo un importante ruolo agli
infermieri nella rilevazione e nel trattamento del
dolore. Infatti prevenire e contrastare il dolore e
alleviare la soff erenza qualunque sia la condizio-
ne clinica e fi no al termine della vita dell’assistito,
sono precisi doveri degli infermieri espressamen-
te indicati dal Codice deontologico.
VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
DEI SERVIZI SANITARI REGIONALI
Tratto da: http://www.salute.gov.it/ e
Il Sole 24 Ore Sanità
All’interno del sito del Ministero della Salute è in-
teressante leggere come verrà lanciata la cosid-
detta “operazione trasparenza nella Sanità”, ovvero
come il lavoro svolto delle Aziende Ospedaliere e
delle Aziende Sanitarie Locali italiane verrà valuta-
to oggettivamente attraverso una precisa serie di
indicatori ed in seguito reso pubblico a tutti i cit-
tadini. Per ora il Ministero ha affi dato, nell’ambito
del progetto SIVEAS (Sistema nazionale di Verifi ca
e controllo sull'Assistenza Sanitaria), al Laborato-
(f
rubriche29
rio Management e Sanità della Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa l’elaborazione, in via sperimen-
tale, di un primo gruppo di indicatori per misurare
l’appropriatezza, l’effi cienza e la qualità dei servizi
sanitari erogati. L’interessante risultato di valuta-
zione con l’analisi dei vari indicatori, regione per
regione, “Performance 2008. Promossi e bocciati
delle cure” è stato pubblicato anche all’interno del
settimanale “Il Sole 24 Ore Sanità”. Comunque que-
sto set di 34 indicatori (che privilegiano: il governo
della domanda; l’effi cienza e l’appropriatezza delle
prestazioni; la qualità clinica; l’effi cacia assistenzia-
le; l’effi cienza prescrittiva farmaceutica; l’effi cacia
dell’assistenza collettiva e di prevenzione) rappre-
senta un primo strumento che andrà a comporre
un complessivo sistema di valutazione delle per-
formance dei sistemi sanitari regionali attualmen-
te allo studio dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i
Servizi sanitari regionali).
IL LIBRO BIANCO SUGLI STATI VEGETATIVI
E DI MINIMA COSCIENZA
Tratto da: http://www.salute.gov.it/
L’onorevole Roccella, Sottosegretario alla Salute,
ha presentato presso l’Auditorium del Ministero il
“Libro Bianco sugli stati vegetativi e di minima
coscienza”. A questo avvenimento hanno preso
parte anche il coordinatore della Commissione
ministeriale sugli Stati Vegetativi e i rappresenta-
ti dell’associazione “Gli amici di Luca”, della Fede-
razione Nazionale Associazioni Trauma Cranico
(Fnatc) e dell’associazione Vita vegetativa (Vi.ve).
Questo importante documento, formulato in ma-
niera condivisa dalle associazioni, serve per con-
tribuire a comprendere la realtà delle persone in
stato vegetativo e di minima coscienza; una con-
dizione particolare che si
diff erenzia dal coma e che
mette in evidenza i bisogni
delle famiglie che vivono la
condizione di una persona
gravemente disabile. Il Li-
bro bianco sugli stati vege-
tativi e di minima coscienza
corredato da una breve sin-
tesi per la stampa possono
essere consultati e scaricati
direttamente dal sito del
Ministero della Salute.
SEMPRE PIU’
OVERSESSANTA
Tratto da: Sanità 5 Stelle
In costante aumento il nu-
mero degli italiani con un’età
maggiore di sessanta anni,
questo è in estrema sintesi
il risultato dei dati pubblicati
recentemente dal Censis. Se-
condo questo documento
nel 2020 i cosiddetti over-
sessanta rappresenteranno il
25% della popolazione. Inoltre il Censis ci spiega che
è l’incremento dell’età media a determinare il trend,
che vedrà aumentare la percentuale di questa fascia
di popolazione dal 14% al 26% nei prossimi 10 anni.
Questo è un dato apparentemente allarmante, ma
(sempre secondo il Censis) le condizioni di salute
delle persone che oggi sono chiamate anziani, tra
15 anni saranno molto diverse: in meglio. Infatti sot-
to il profi lo delle condizioni di salute, non bisogna
dimenticare che negli ultimi 10 anni la percentuale
di persone non autosuffi cienti è scesa, tra coloro che
hanno meno di 75 anni, dal 22% al 19%. E’ previsto
però un aumento delle patologie specialistiche col-
legate all’avanzare dell’età, il che pone notevoli pro-
blemi e interrogativi sotto il profi lo della capacità di
risposta del welfare italiano.
RISPOSTE VIA WEB
Tratto da: Sanità 5 Stelle
Un call-center molto speciale organizzato da un
gruppo di ricercatori canadesi è stato il fulcro di un
interessante esperimento-studio durato circa due
anni. Le persone impegnate, oltre ai ricercatori, sono
state: 4 bibliotecari; 82 medici di medicina generale;
5 infermieri; 1 specializzando. Questo servizio, oltre
a rispondere a 1889 domande con un tempo me-
dio di attesa di circa 15 minuti, ha soddisfatto piena-
mente tutti gli utilizzatori dimostrando come è pos-
sibile creare sistemi in cui vengono messe a frutto
nel migliore dei modi le competenze di ciascuno: la
capacità di trovare risposte corrette dai bibliotecari e
l’esperienza clinica di medici e infermieri. Lo studio
ha inoltre dimostrato che, con un adeguato adde-
stramento e utilizzando le fonti corrette, è possibile
trovare le informazioni che si cercano in tempi ragio-
nevolmente brevi.
(foto Alberto Cataldi)
(fot
o A
lber
to C
atal
di)
rubriche 30
Buona lettura...Se anche Voi avete letto un libroche vi è piaciuto in modo particolare e volete rendere partecipi altri colleghi, scriveteci, scriveteci e scriveteci…
IL WELFARE DEI SERVIZI
ALLA PERSONA IN ITALIA
Autore: M. Burgalassi
Casa editrice: Franco Angeli
Anno 2008 - Pagine 144
Euro 15,00
MANI MIRACOLOSE
Autore: B. Carson - C. Murphey
Casa Editrice: EUN
Pagine 192
Anno 2008
Euro 12,00
Questo libro è il resoconto detta-
gliato di oltre 3 anni di indagini su
una tragedia che solo oggi (giugno
2010) trova una conclusione. Tra il
2 ed il 3 dicembre 1984, a mezza-
notte e cinque, una massiccia nube
di gas letale, l’isocianato di metile
(MIC) fuoriuscì dalla fabbrica di pe-
sticidi della Union Carbide India,
costruita nel cuore della bidonville
di Bhopal. Morirono dalle sedici
alle trentamila persone e mezzo
milione furono i feriti. Indescrivi-
bili le soff erenze della morte per
avvelenamento da MIC. Il libro,lo
leggi come se fosse un thriller, ma
è drammaticamente crudo e vero.
380 pagine di drammi, ma anche
racconti di amore e solidarietà, di
piccoli e grandi eroi (come i medici
che morirono nel tentativo di riani-
mare le vittime con la respirazione
bocca a bocca). Dopo 25 anni, la
sentenza: otto condannati per 20
mila morti. I sopravvissuti hanno
accolto la sentenza alcuni in lacri-
me ed altri con visibile rabbia: due
anni di carcere per “negligenza.”
Mani miracolose è la storia di Ben Carson, un uomo straordinario che dona ai bambini morenti una seconda possibilità di vita. Ben, ragazzino di colore dei sobborghi di Detroit, si vede costretto a meta-bolizzare la separazione dei propri genitori a soli 8 anni. Lui e il fratello vivono con la madre Sonya, donna poco istruita ma estremamente intelligen-te, determinata e coraggiosa, che ha sacrifi cato la propria vita per avere la certezza che i suoi due fi gli potessero partire da una buona posizione. Ben, con l’aiuto di questa splendida madre, ha capito dopo un periodo di infanzia diffi cile, che la buona volon-tà e la determinazione l’avrebbero portato lontano. Suo desiderio più grande: diventare medico. Ha frequentato la Yale University, dove ha conseguito una laurea in psicologia e successivamente è anda-to alla Scuola di Medicina dell’Università del Michi-gan, dove il suo interesse si spostò sulla psichiatria e neurochirurgia. Attualmente dirige il reparto di neurochirurgia pediatrica alla Clinica Universitaria Johns Hopkins di Baltimora. Durante il suo cammi-no di vita Carson ha capito di non essere solo, il suo miglior alleato: Dio. Egli è un uomo colmo di umil-tà, coraggio e sensibilità; è membro della Chiesa Cristiana Avventista. In questo libro il dott. Carson ci porta all’interno della sala operatoria per essere testimoni delle operazioni di chirurgia che hanno indicato strade nuove al mondo medico.
Il testo presenta i percorsi di analisi
del sistema italiano di welfare pre-
stando particolare attenzione alla
distinzione tra previdenza, sanità e
assistenza sociale. Partendo dalla
descrizione della prospettiva che
meglio rappresenta la situazione at-
tuale, ovvero quella che ridefi nisce
il nostro welfare distinguendo la di-
mensione dei trasferimenti da quella
dei servizi, l’autore propone un ap-
profondimento su quella parte del
welfare dove si collocano le attività
rilevanti per la salute. Attività ricon-
ducibili ai servizi alla persona che si
diff erenziano per i contenuti di cura,
socialità e relazione e che trovano
defi nizione nello spazio operativo
dei servizi sanitari, sociali e socio-sa-
nitari. Infatti nel testo troviamo una
dettagliata analisi: dei tratti caratte-
ristici della sanità pubblica italiana
nel periodo del “federalismo”; degli
attuali mutamenti nel settore dei
servizi causati dal processo di “regio-
nalizzazione”; della complessa que-
stione dell’integrazione tra il sociale
e il sanitario.
MEZZANOTTE E CINQUE A BHOPAL
Autore: D. Lapierre - J. Moro
Casa Editrice: Mondadori
Anno 2003
Pagine 380
Euro 9,50
recensione a cura di Viviana Portaluppi recensione a cura di Roberto Cavagna recensione a cura di Andreina Zavaglio
rubriche31
SEGRETERIA SEDE DI NOVARA Indirizzo Via Biandrate, 20b NOVARA Orari di segreteria lunedì e mercoledì 15:00 -17:00
venerdì e sabato 10:00 - 12:00
Recapiti Tel. 0321.30237 fax 0321.393276 E-mail [email protected] [email protected] SEDE DI VERBANIA Indirizzo Piazza Aldo Moro, 5 VERBANIA Orari di segreteria martedì 15:00 - 17:00
Recapiti Tel. 366.1544544
la segreteria informa
CAMBIO RESIDENZAÈ indispensabile comunicare tempestivamente ogni cambio di residenza con una delle seguenti modalità:• attraverso comunicazione scritta direttamente alla segreteria del Collegio
• per posta, fax o e-mail.
Coloro i quali cambiano provincia hanno facoltà di chiedere al Collegio della nuova residenza il trasferimento dell’iscrizione.
SMARRIMENTO TESSERAIn caso di smarrimento o furto della tessera di iscrizione al Collegio è necessario:• sporgere denuncia di smarrimento/furto alle autorità competenti (Questura, Carabinieri)
• presentare al Collegio copia della denuncia e due foto tessera per avere il duplicato.
I certifi cati di iscrizione hanno validità di sei mesi (legge 15 maggio 1997 n. 127) e possono essere richiesti in segre-
teria con le seguenti modalità:
• direttamente ed in tempo reale presso la segreteria
• telefonicamente, fax o e-mail, indicando le generalità del richiedente. Nel caso in cui non sia l’interessato a ritirarlo,
la persona incaricata deve essere munita di delega e fotocopia del documento di identità del richiedete il certifi cato.
Si ricorda che il certifi cato di iscrizione è un documento e può essere autocertifi cato.
CANCELLAZIONE DALL’ALBOLa presentazione della domanda per la cancellazione dall’Albo deve pervenire al Collegio entro il 30/11/2010.
Per le modalità consultare il sito oppure contattare la segreteria.
LIBERA PROFESSIONEChi esercita o intende intraprendere l’attività libero professionale deve darne comunicazione al Collegio.
Si ricorda che l’attività libero professionale implica l’iscrizione alla Cassa di Previdenza ENPAPI.
COLLOQUIÈ possibile avere un incontro con la Presidente o un membro del Consiglio Direttivo previo appuntamento telefonico.
SERVIZIO BIBLIOTECARicordiamo a tutti gli iscritti che il Collegio presso la sede di Novara mette a disposizione un servizio di biblioteca pres-
so il quale si possono richiedere libri e consultare riviste scientifi che. All’interno del sito del Collegio, nella sezione
biblioteca potrete trovare il regolamento, l’elenco dei testi e delle riviste.
SITO www.ipasvinovara.itAll’interno del sito è possibile ad esempio scaricare la modulistica reperibile in segreteria, inviare eventuali quesiti
(tramite il link “contatti”), consultare le diverse sezioni tematiche ricche di informazioni inerenti la formazione, libera
professione, crediti formativi ecm, oppure semplicemente consultare l’elenco dei testi/riviste reperibili presso la bi-
blioteca del Collegio.
Dal 1° settembre 2010 le caselle di posta elettronica ipasvinovco@infi nito.it e [email protected]
VERRANNO DISATTIVATE
Il Codice Deontologico
2009
Articolo 6L'infermiere
riconosce la
salute come bene
fondamentale della
persona e interesse
della collettività
e si impegna a
tutelarla con attività
di prevenzione,
cura, riabilitazione e
palliazione.