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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Maggio 2016 - numero 93 Un lettore, molto attento al tema del dialetto, sulla cui utilità ed indispensabilità non perdiamo occasione di discutere, ci invia un’osservazione tanto elementarre quanto illuminante. A forza di considerare il dialetto come il retaggio di un tempo passato non ci si è accorti che la lingua italiana è diventata essa stessa un dialetto di un’altra lingua che definiremo anglicista, ovvero l’ibridazione di due parlate: quella italiana e quella inglese. Non solo. Ci segnala inoltre, la riproposizione su Rai Storia, canale 54 del Digitale terrestre, di un’inchiesta televisiva del 1969 sui dialetti italiani. Il professor Giacomo Devoto, uno dei consulenti dell’inchiesta, sosteneva che l’italiano si era affermato sui dialetti nel corso degli anni post-bellici e che contemporaneamente aveva pagato un altissimo prezzo. Sembrava che il futuro fosse prossimo e che ci dovevamo attrezzare. In realtà il passato era ancora lì, dietro l’angolo. Il passato, ovvero il dialetto, ci riguardava e ci riguarda ancora, ci parlava e ci parla ancora. Infatti, ogni lingua, quando si restringe espungendo il dialetto, procede con tanti freni. SEGUE A PAGINA 2 Editoriale Sommario Direzione: Stefania Brunelli Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino, 11-Verolanuova (Bs) Iscrizione al Tribunale di Brescia 3/2013 Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs) Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO www.lapianura.it Territorio pag 2 Territorio 3 Manerbio » 4 Manerbio » 5 Manerbio » 6 San Gervasio » 7 Territorio - Dialetto » 8 Territorio » 9 Orzinuovi » 10 Territorio » 11 Pontevico » 12 Pontevico » 13 Calendario Bresciano » 14 Ricette » 15 Rubriche » 16 Le celebrazioni della Liberazione Vedi pagina 2

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Maggio 2016 - numero 93

Un lettore, molto attento al tema del dialetto, sulla cui utilità ed indispensabilità non perdiamo occasione di discutere, ci invia un’osservazione tanto elementarre quanto illuminante.A forza di considerare il dialetto come il retaggio di un tempo passato non ci si è accorti che la lingua italiana è diventata essa stessa un dialetto di un’altra lingua che definiremo anglicista, ovvero l’ibridazione di due parlate: quella italiana e quella inglese.Non solo. Ci segnala inoltre, la riproposizione su Rai Storia, canale 54 del Digitale terrestre, di un’inchiesta televisiva del 1969 sui dialetti italiani.Il professor Giacomo Devoto, uno dei consulenti dell’inchiesta, sosteneva che l’italiano si era affermato sui dialetti nel corso degli anni post-bellici e che contemporaneamente aveva pagato un altissimo prezzo.Sembrava che il futuro fosse prossimo e che ci dovevamo attrezzare.In realtà il passato era ancora lì, dietro l’angolo.Il passato, ovvero il dialetto, ci riguardava e ci riguarda ancora, ci parlava e ci parla ancora.Infatti, ogni lingua, quando si restringe espungendo il dialetto, procede con tanti freni.

SEGUE A PAGINA 2

Editoriale Sommario

Direzione: Stefania BrunelliEdizioni “La Pianura”-Via S.Martino,

11-Verolanuova (Bs)Iscrizione al Tribunale di Brescia 3/2013

Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs)Pubblicazione mensile

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Pag . 2 Maggio 2016Territorio

Fare memoriaSEGUE DALLA PRIMAInstallazione artistica di Luciano Baiguera lungo il viale della Stazione con fiori e pietre di carta. Un’opera di “Pietre Vive e Nuovi Fiori” nell’anniversario del 25 aprile 1945 con iniziative nel ricordo dei Caduti in un periodo complesso della storia italica. L’autore ha spiegato: “La pietra aspra e dura calpestata dai nostri avi partigiani dà alla luce un fiore di promessa. Dalle macerie fondanti del passato sorge la casa del futuro”. Poi l’invito: “Prendi un pennello e scrivi sulle pietre i nomi dei cari che hanno vissuto durante la Liberazione, persi o dispersi durante la guerra”. Infine

l’invito a “raccogliere un fiore” ed a testimoniare il ricordo per chi non c’è più, seguito dal “ grazie” per la disponibilità all’amministrazione comunale e dell’Anpi; a: Giuliana Treccani, maestro Tino Vigilati e alle sue allieve: Giusi, Anna e Mary; Lucia, Juriu, Erica, Oreste, Roberto Enzo e tutti quelli che hanno partecipato al completamento dell’opera nel disinteressato volontariato e con grande spontaneità.Altra iniziativa per ricordare “sette piastrelle

d’inciampo” nel selciato del Piazzolo dedicate a manerbiesi morti nei lager tedeschi: Claudio Berteni, Paolo Antonio Franceschetti, Giovanni Fredi, Giuseppe Pedratti, Giuseppe Zavaglio.

ACCADDE IN APRILE

OTTIMO il debutto del maestro Giulio Piccinelli (foto) sul podio della Santa Cecilia. Per il “Concerto di Primavera”. Il Politeama era esaurito, il pubblico entusiasta, il programma bellissimo. La formazione ha avviato così una nuova stagione e, viste le referenze del nuovo direttore artistico, non può che raggiungere altri risultati d’eccellenza nel campo musicale nazionale ed internazionale.

ELOGIO per tre volontari: Ettore Cominelli, 47 anni, moglie e tre figli, dipendente di un’azienda di Manerbio, con un paio di amici, Paolo Cotelli e Marco Fumagalli, si

dedica ad opere sociali. Il gruppo, col sostegno della onlus Soffia il Vento di Bergamo, ha realizzato due concerti rock nel teatro Bortolozzi (messo a disposizione gratuitamente dall’amministrazione comunale) a beneficio di Gocce di Solidarietà che si occupa di minori con difficoltà famigliari e di altre forme di aiuto sociale. Ai tre va il merito d’essersi resi disponibili per un’iniziativa benefica senza etichetta alcuna e soprattutto in tutta umiltà.

MOLTO BRAVO il dott. Paolo Mombelli autore del trattato “L’attacco di panico. Cos’è. Come si manifesta . Come si cura”. Il libro vede la luce per le edizioni Bressanelli col contributo della farmacia dott. Matteo Priori. Mombelli è docente di psichiatria in scuole regionali, applica il metodo junghiano, ha lunga esperienza nel settore.

BRAVE, bravissime Giovanna ed Antonella, titolari del locale di via San Martino del Carso, che hanno organizzato la settima festa del salame. Ha vinto Giuseppe Malanca

con l’insaccato giudicato da esperti dell’Onas il migliore sulla quarantina in concorso, con criteri olfattivi, degustativi e visivi. Dal 2010 il concorso si ripete ed è fra le poche iniziative che animano la contrada (e la città sonnolenta).

INDECENTI le condizioni di strade, marciapiedi, giardini e aree pubbliche in generale. La cause sono attribuite ai cani che segnano il loro percorso con materie liquide e solide. Ma immondizia piove anche dal cielo, dai piccioni in particolare, nelle cui feci è presente l’acido urico, ovvero la sostanza bianca che provoca danni agli edifici, alle automobili e così via. Per dire poi dei mozziconi (i mucì) delle sigarette sparpagliati ovunque senza ritegno, e di lattine, bottiglie scaricate in aree che sono di tutti. Dal comune l’assicurazione che è allo studio la cattura di “animali che vagano liberamente sul nostro territorio”. E gli incalliti fumatori e gli ubriachi che bivaccano dove gli pare? Ci leggiamo in maggio.

PROSEGUE DALLA PRIMANel 1950 il 12% della popolazione italiana parlava solo ed esclusivamente il dialetto contro il 18% che parlava correttamente l’italiano.Il 70% utilizzava un italiano poverissimo.Oggi il dialetto, la cui espressività e coloritura era ed è di gran lunga più efficace della lingua italiana, sta perdendo un po’ del suo smalto.In questi tempi, si sta progressivamente imponendo una lingua che è espressione di una nuova ignoranza.Francesco Sabatini ha definito Mike Buongiorno come uno straordinario traghettatore verso l’italiano di massa.Anni prima, Umberto Eco ridicolizzava Mike per il suo italiano definito basico.In questo paradosso sta la crisi della nuova lingua e la grandezza del nostro dialetto.Per essere più precisi dei tanti dialetti italiani.

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SOLIDARIETA’ VERA = Papa Francesco accompagnato dal  Patriarca Bartolomeo  e dell’Arcivescovo ortodosso di  Atene  Hieronimos è andato a  Lesbo l’isola greca della disperazione, mentre l’Europa  è assente. Inesistente. Buona solo a pagare il pizzo ai turchi di Erdogan per bloccare il flusso di questi disperati. Papa Francesco  ha stretto mani, baciato bambini e sorriso a ciascuno. Durante la visita ha ricevuto da loro anche dei disegni. “Mi raccomando, bisogna conservarlo, che non si perda, lo voglio sulla mia scrivania” ha detto ai suoi collaboratori consegnando loro i disegniUn profugo si è gettato ai piedi del Papa piangendo e gridando gli ha chiesto più volte: “Per favore, padre, mi benedica”. Il Papa lo ha benedetto, accarezzato e tranquillizzato. Ad un piccolo che gli porgeva un disegno ha chiesto spiegazioni sui soggetti ritratti: “Questi due siamo io e te?”, ha chiesto il Papa. E il bambino contento ha annuito.

ALIMENTI = I broccoli cinesi, il prezzemolo del Vietnam e il basilico d’India, prodotti nei quali risultano presenze di sostanze residui chimici . Ci sono poi le melagrane dall’Egitto, le fragole e le arance che arrivano in Italia grazie alle agevolazioni sull’importazione concesse dall’Unione Europea. Ed ancora il peperoncino della Thailandia, i piselli del Kenia, la frutta dal Sud America, come i meloni e i cocomeri importati dalla  Repubblica Dominicana, la menta del Marocco, un altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa. Perciò, attenzione a cosa portare in tavola. Ai broccoli e a tutto il resto. L’avvertimento è della Coldiretti  e che analizza i prodotti importati affidandosi all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare.

OBIETTORI = I  sindaci “disobbedienti” non si arrendono e anche dopo l’approvazione al Senato del disegno di  legge Cirinnà  sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, molti amministratori e funzionari sono sul piede di guerra. Un ostacolo sembra sorgere in sede di esame alla Camera dei deputati: quello dei numerosi sindaci e altri funzionari, in tutta Italia, che chiedono l’obiezione di coscienza in

merito alla celebrazione delle unioni gay, in quanto contraria alle loro profonde convinzioni morali e religiose.

IGNORANTI = Letame contro Salvini. Solo che i vandali non erano particolarmente svegli e l’hanno portato nel circolo sbagliato. Di sinistra. E’ successo a Forlì, in una frazione chiamata Villa Rotta, dove era atteso il leader della Lega per un incontro pubblico al circolo Dolceamaro. Nella notte, per protestare contro la visita di Matteo Salvini, un gruppo di vandali è passato all’azione, ma ha sbagliato indirizzo, danneggiando una tensostruttura del Pd che si trova a poche centinaia di metri dalla sala affittata dal leader leghista.

CULTURA = Hanno un bel dire i nostri governanti guidati dal premier Matteo Renzi a parlare sugli investimenti del governo nella scuola, nella cultura e nella ricerca scientifica. Purtroppo per loro (e per noi) è solo propaganda ben orchestrata. Tutt’altra musica è quella che proviene da Eurostat (l’equivalente europeo del nostro Istat, l’istituto di statistica), secondo cui l’Italia è all’ultimo posto nella Ue per percentuale di spesa pubblica destinata all’educazione (7,9 per cento nel 2014 a fronte del 10,2 della media Ue) e al penultimo posto per quella destinata alla cultura (1,4 per cento a fronte del 2,1 medio Ue).

POVERTA’ = I  giovani italiani di oggi, quelli nati tra il 1980 e il 1995 sono più poveri di coloro che avevano la stessa età negli anni Ottanta. È quanto emerge da un’inchiesta del Guardian che si basa sui dati del Luxembourg Income Study sull’andamento dei  redditi  a livello internazionale, in particolare mettendo a fuoco la situazione di Italia, Spagna, Usa, Francia, Germania, Canada e Regno Unito. In tutti questi Paesi. In Australia invece gli stipendi dei ragazzi dai 25 ai 29 anni sono cresciuti del 27 per cento. Il dato peggiore riguarda i giovani italiani, che si sono impoveriti del 19% negli ultimi 25 anni. In generale siamo un Paese che offre poche possibilità ai giovani e a coloro che sono in età di lavoro: la fascia d’età tra i 20 e i 44 anni è sotto la media nazionale di reddito.

TASSE A VALANGA = Cifre alla mano, le barzellette raccontate da  Renzi  fanno piangere. E a

piangere sono i soliti noti. Negli ultimi anni (Monti-Letta-Renzi) le imprese e le famiglie italiane hanno dovuto sostenere uno sforzo fiscale aggiuntivo di ben 29,3 miliardi di euro. Lo ha calcolato la  Cgia di Mestre. Le imposte nazionali e le tasse locali hanno continuato a crescere. Le prime sono salite del 6,1 per cento, le seconde, invece, dell’8 per cento. Anche se in valore assoluto quelle nazionali (come l’Irpef, l’Iva, l’Ires, etc.) sono aumentate di 21,6 miliardi e quelle locali (Imu, Irap, addizionali comunali e regionali Irpef, etc.) di 7,7 miliardi di euro. Su un importo totale delle entrate tributarie pari a 483,2 miliardi di euro il 21,6 per cento è finito nelle casse di Regioni e Comuni (104,4 miliardi di euro), mentre il 78,4 per cento lo ha incassato l’erario (378,8 miliardi di euro).

GABELLE = Tra le principali tasse locali, solo l’Irap (-4,2 miliardi pari a una variazione del -13 per cento) ha subito una contrazione abbastanza decisa: tutte le altre, invece, hanno registrato un netto aumento. Tra il 2010 e il 2015 l’addizionale regionale Irpef è aumentata di 3,1 miliardi di euro (+39 per cento). L’anno scorso nelle casse dei governatori sono finiti ben 11,3 miliardi di euro. L’addizionale comunale Irpef è aumentata di 1,4 miliardi (+51 per cento): nel 2015 questa imposta ha garantito ai sindaci un gettito di ben 4,3 miliardi di euro. Ma l’imposta che ha subito l’incremento più sensibile è stata quella sugli immobili. Se nel 2010 l’Ici consentì ai primi cittadini di incamerare 9,6 miliardi, nel 2015 i sindaci con l’Imu e la Tasi hanno incassato ben 21,3 miliardi (variazione in termini assoluti pari a +11,6 miliardi che corrispondono ad una variazione del +120 per cento).

CONCORSO = Sono 22.630 i candidati lombardi  in lizza per gli 11.176 posti del concorsone docenti, sul quale si sta abbattendo una  valanga di ricorsi. La maggior parte dei docenti in cerca di un posto fisso nelle scuole statali lombarde è di sesso femminile (83%) soprattutto tra chi ha aderito al bando scuola primaria-infanzia (94,5%). I candidati lombardi sono i  più giovani d’Italia, visto che il 69,9% ha meno di 40 anni (63,1% la media nazionale).

PROMESSA = Nel momento peggiore del suo governo  –  con la

questione del petrolio che ha travolto la Guidi (e non solo) e che si somma alla questione delle banche – Matteo Renzi  si affida a un altro spot. Un po’ di propaganda mischiata alla solita proposta del numero magico: 80. Ora sbandiera un’altra idea: «È difficile alzare le pensioni minime, in questo momento abbiamo dato la precedenza al ceto medio e alle famiglie con reddito di 1500 euro al mese. Allo studio c’è allargare gli 80 euro a chi prende la pensione minima. Vedremo se saremo in grado di farlo», dice nella diretta twitter e facebook da Palazzo Chigi .

PEDERASTIA = All’inizio degli anni Trenta del secolo scorso il Cremlino indicava l’omosessualità come pericolo sociale.  Il presidente del Presidium, Mikhail I Ivanovič Kalinin inaugurava il nuovo corso denunciando tra i peggiori criminali, insieme ai kulaki ed ai controrivoluzionari, i corruttori della sessualità secondo natura.  Il decreto Kalinin (1934) comminava fino ad 8 anni di carcere per l’omosessualità, equiparando fascismo e pederastia. Ma dove il proletariato ha audacemente conquistato il potere, l’omosessualità è stata dichiarata crimine sociale e severamente punita. C’è un aforisma in Germania: Eliminate gli omosessuali ed il fascismo scomparirà. Togliatti, stalinista creativo, importò in Italia l’altra equazione: pederasta uguale antisovietico.

INTEGRAZIONE = Nella Svizzera nord-occidentale, due studenti musulmani, fratelli siriani  di 14 e 15 anni, cresciuti nella Repubblica Elvetica, della  scuola secondaria di Therwil, nel Cantone di Basilea-Campagna, sono stati  autorizzati dalla direzione dell’istituto a non stringere la mano alla maestra, in quanto donna. La docente, che si sentiva discriminata, ha protestato più volte con il rettore chiedendogli di essere tutelata e di prendere posizione a sua tutela. Ma non è accaduto e la ministra alla Giustizia, Simonetta Sommaruga è intervenuta per dichiarare che “il rito di stringere la mano ai propri docenti è considerato molto importante, è una vera e propria  tradizione  e una pratica sociale diffusa.Non è così che mi immagino l’integrazione”.Anche l’associazione degli insegnanti del cantone di Basilea-Campagna ha contestato la scelta della direzione della scuola.

STATE SERENI

Territorio

Pag . 4 Maggio 2016Manerbio

La Cappellania di Santa Caterina di AlessandriaLa fondazioneLa fondazione della Cappellania è l’esito finale della suddivisione del beneficio parrocchiale di Manerbio.Infatti, il 2 aprile 1498 viene emesso un atto divisionario delle tre prebende del beneficio parrocchiale di Manerbio fatto da Papa Innocenzo VIII.L’atto era stato rogato dal notaio Bartolomeo di Monterotondo.Incaricato della divisione era Monsignor Bernardino Fabio, vescovo di Lesina e prevosto di San Lorenzo in Brescia.Per disposizione apostolica il Beneficio parrocchiale venne diviso in tre parti uguali.La prima parte, assegnata a don Manfredo de Gosi, comprende il fenile con casa nella contrada posta de supra Mellam con una parte dei diritti sul mulino spettante alla Pieve e comprensivo di piò 60, e più pezze di terra in parte arative e coltivate a vite, una casa in castello e due tratti di un cortivo in contrada Bella Piana.Alla Cappellania di Santa Caterina spetta tutto il fienile comprensivo di casa e possessioni esistenti in contrada Campastrinis e della Boscaiola di piò 55 circa, altri appezzamento con

relativi livelli e regalie versati dai fittavoli, metà della casa grande con caminata e metà parte del torchio.Il resto dei beni fra i quali l’altra metà della casa grande, due tratti di fienile e apprezzamenti terrieri, veniva devoluto alla Cappellania di San Vincenzo.Questi atti furono la conseguenza dell’assenteismo dei parroci che rendeva necessario creare altre prebende o benefici per coloro che li dovevano supplire nella cura delle anime.Il beneficiario di questa Cappellania aveva il titolo di curato e aveva l’obbligo di coadiuvare l’arciprete nella cura delle anime e nella celebrazione delle messe.Lo jus patronato spettava all’arciprete.

Il patrimonioLa dotazione patrimoniale della Cappellania all’atto della sua fondazione, in particolare, era la seguente:- la possessione con fienile e case in contrade Campastrini e Boscaiola di piò 55;- pezza di terra in contrada Albarelli detta il Mazzucco di piò 8; - pezza di terra in contrada Cereto di

piò 4;- la metà a mattina della Domus Magne e comprendente la caminatam da cielo a terra;- la metà del relativo torchio;- livello annuo di soldi 30 e di un paio capponi dovuto da Stefano Garino;- credito vantato nei confronti di Michele Fobelli.La Domus Magne è stata la casa curaziale dei vari cappellani ed era posta nell’attuale piazza Bianchi.In precedenza era la canonica che era stata abbandonata durante il periodo in cui i Luzzago ressero la Parrocchia.La sua demolizione ha consentito la creazione del parcheggio posto a nord della Parrocchiale e a sud del teatro.La dotazione patrimoniale della Cappellania ha subito profonde trasformazioni nel periodo intercorrente tra la sua fondazione e l’Estimo del Clero del 1641.Infatti nell’Estimo del 1641 la dotazione complessiva delle pezze di terra era pari a 33 piò e 66 tavole, consistenza assai diversa e ridotta rispetto alla dotazione del 1498.L’unica variazione a noi nota è quella effettuata il 5 febbraio 1599 dal cappellano di allora don Girolamo Iorci con la quale permuta la pezza di terra detta il Mazzucco con altra in contrada Campagna detta il Fitto di piò 7 tavole 81.Di seguito trasciviamo quanto viene esposto nell’Estimo del 1641.

Estimo del clero5. Capellania, o Coadiutoria Intitolata Santa Catharina nella Parochial di detta Terra hora posseduta da Don Ottavio Marenzo.1. Una casa in Castello con casina stalla, et canevetto, con tre altre stanze superiori, et granaro, con horto contiguo di tavole tre cinta di muro; Confina dà mattina la Piazzola, dà sera la Casa di Santo Vicenzo, dà mezzodì la strada o Cimetorio, et dà monte il stradello per uso del Coadiutore; Non estimata in virtù di sentenza de Signori Delegati. 2. Una pezza di terra aradora, et adacquadora nelle contrada delle Saide, chiamata anco la Saida divisa in due Campi mediante un piò di raggione di Lorenzo Todesco; Confina dà mattina, et dà monte la strada di Cignano, dà mezzodì Romano Leoni et dà sera la seriola detta la Bassana di piò sedeci, et tavole vinticinque; estimata lire quattromilla cinquecento cinquanta. P 16 T 25 £ 4.550Ha raggione d’hore sei d’acqua nella seriola Luzzaga ogni quindici giorni; estimata con li Beni.3. Una pezza di terra nella contrada di Santo Pietro chiamata anco Santo Pietro aradora, et adacquadora senza raggione d’acqua; Confina dà mattina li Beni di Santo Martino, dà mezzodì la seriola Baiona, dà monte la strada, et dà sera gli heredi delli Betturini di piò nove, et

Maggio 2016 Pag . 5Manerbiotavole sessanta; Estimata lire tremilla duecento sessantaquattro. P 9 T 60 £ 3.2644. Una pezza di terra aradora, et adacquadora nella contrada delle Campagne, chiamata il Fitto; Confina dà mattina il Cavaglier Luzzago, dà mezzodì la strada di Cignano, dà sera li Pontoglij, et dà monte li Barbisoni di piò sette tavole ottantauna, estimata lire duemilla trenta. P 7 T 81 £ 2.030Ha raggione d’hore cinque d’acqua nella seriola Cignana Estimata con li Beni. Non vengono citati né censi né livelli.L’unico di cui abbiamo notizia era stato in precedenza affrancato.Infatti, nel 1633, allorquando don Ottavio Marenzi, cappellano pro tempore, decide di restaurare la casa curaziale, chiede al vescovo di Brescia l’autorizzazione di riscuotere un livello annuo di lire 200 al tasso del 4,5%.Il livello era stato costituito da Caterina q. Gioseffo Locadello detta Zambara, la quale ne aveva affrancate solo lire 140.La parte affrancata era poi stata divisa tra Girolamo Iorci per lire 20 e Giovanni Fachera per lire 120.Al di là di questo livello non si hanno notizie di altri censi.Nel 1658 il cappellano pro tempore don Gio Batta Pozzale acquista una casa in contrada San Rocco o Dosso per il corrispettivo di lire 300.Questa casa la dona immediatamente alla Cappellania con il divieto di alienarla e con la destinazione di affittarla al massaro della Cappellania.Le entrate della Cappellania le ricaviamo da alcuni documenti.Nel Catastico Da Lezze del 1609 si rileva un’entrata di lire 700.Dalla Visita pastorale del 1704 la rendita annua è di scudi 120.Gli scudi da 120 passano a 200 in quella del 1780.Nel 1812 il beneficio ha un totale degli attivi pari a lire italiane 290 e un totale dei passivi pari a lire italiane 286.Essendo il beneficio con cura d’anime non venne soppresso dall’avvento napoleonico.Il beneficio è tutt’ora esistente.

La SantaLa principessa martire.Santa Caterina d’Alessandria (287 - 305), venerata da tutte le Chiese cristiane, è una bella ragazza, figlia di nobili, istruita nelle arti liberali.Nel 305 ha diciotto anni, in città si è appena insediato il nuovo governatore d’Egitto, Massimo Daia, i festeggiamenti (a cui tutti sono obbligati, cristiani compresi) prevedono sacrifici di animali e

adorazione degli dei.Caterina non si piega a questo ordine, anzi.Chiede a Massimino di riconoscere invece Gesù Cristo come redentore dell’umanità.Il governatore allora convoca un gruppo di intellettuali alessandrini, perchè persuadano la giovane a venerare gli dei.Ma, sorpresa, è Caterina che convince i retori a farsi cristiani.La risposta di Massimino è immediata: fa uccidere i saggi, quindi richiama Caterina dopo l’ennesimo rifiuto (qualche fonte dice anche a una proposta di matrimonio) e la condanna a morire su una ruota dentata.La macchina di tortura si rompe: Caterina viene decapitata.Santa Caterina viene celebrata il 25 novembre di ogni anno.Secondo la tradizione alla martire viene assegnata la protezione delle ragazze e degli studenti di teologia.

Il culto popolareAlla nobile di Alessandria, torturata con ruote uncinate, venne attribuita anche la specializzazione legata all’arte molitoria.Sull’attività lavorativa dei mugnai, venne invocata la protezione di Caterina, ricca del potere esercitato sul simbolo del supplizio.Nelle grandi processioni rinascimentali, che si snodavano per le vie di Brescia, anche i mugnai sfilavano col loro gonfalone e grossi ceri, a testimoniare l’omaggio della virtù del lavoro alla fede comune.Le feste del paratico erano innanzitutto manifestazioni devozionali.Il prestigio era legato a un celeste patrono di fama e di sicuro affidamento, da offrire anche alla venerazione della comunità, in una bella cappella ricca di arredi e suppellettili, in qualcuna delle chiese cittadine tra quelle a maggior concorso di fedeli.In nome del Santo si celebrava con solennità, sia in città come nei paesi.Nella ricorrenza dedicata a Caterina, tutti gli addetti alla molitura si astenevano dal lavoro.In particolare a Manerbio gli opifici venivano ripuliti dalla polvere di farina che ristagnava nelle parti essenziali: nottola, mole, fascere, palchi, buratti, ingranaggi.Nella cucina, adiacente al locale adibito alla macinatura, le mugnaie si preoccupavano di preparare un buon brodo di gallina da offrire a famigliari e amici che non mancavano di correggerlo con un goccio di vino.La santificazione della festa si concretizzava nella partecipazione alla “messa alta del mattino”, sul resto della giornata convogliavano

contenuti edonistici atti a esorcizzare, per contrasto, la fatica che innervava il quotidiano.Era una doppia fruizione della festività, l’una all’interno, e l’altra all’esterno della chiesa, senza che ciò rappresentasse un elemento di frattura.La consuetudine del momento conviviale, la gioia del ritrovarsi coi pè sóta la tàola, a consumare un buon pasto nella tradizione con abbondanza di cibi e bevande, aveva il suo corollario nell’esecuzione dei canti.Seduti uno di fronte all’altro, i gomiti appoggiati al tavolo, molenér, sacaröi, famèi, si guardavano rapiti travasando suoni lungamente tenuti.Le esecuzioni si arricchivano man mano con voci dispari che intrecciavano fantasiosi giochi, vibrando fino alla stanchezza.

La devozioneNel Cinquecento, mentre alcune fonti documentano il radicamento della devozione a Santa Caterina da parte dei manerbiesi, altre evidenziano la condotta poco corretta del Cappellano pro tempore don Giulio Luzzago.Il nobile chierico viene accusato più volte dai suoi concittadini, chiamati

a testimoniare sotto giuramento, di comportamenti scandalosi lui va intorno la notte con archebusi eta arma de hasta facendo corer hor questo hor quello, in casa sua si fanno mille chiassi de sonar, cantar et altri chiasi... gioca a carte e tiene una putta che si chiama la Checca over la boffa.Qualche tempo dopo, scorrendo gli atti del Borromeo, fra una gran quantità di decreti si fa obbligo ai cappellani di Santa Caterina e Vincenzo di intraprendere a loro spese lavori necessari per la riparazione e decorazione degli altari.Dovranno altresì far costruire una nicchia e provvedere agli arredi sacri, grazie ai proventi delle loro pensioni.

Michelangelo Tiefenthaler

Sopra, la pala dell'altare di San Vincenzo Ferrer e Santa Caterina di Alessandria della parrocchiale.In alto a sinistra, Santa Caterina d'Alessandria (1630) di Giovanni Ricca in mostra a Napoli nella mostra "Intorno alla Santa Caterina di Giovanni Ricca. Ribera e la sua cerchia a Napoli", Napoli.In basso a sinistra, la mappa di Ottavio Marenzi del 1750 in cui si vede la casa della Cappellania di Santa Caterina (sottolineata in rosso).

Pag . 6 Maggio 2016

Enea Bonetti, ex studente del Pascal e laureando in psicologia presso l’Università Bicocca, ha relazionato gli associati al Rotary club Manerbio della sua esperienza in terra di Romania partecipando alle iniziative del Bir (bambini in Romania), da molti anni attivo per minori di seconda generazione abbandonati dai loro genitori i quali ancora vivono e crescono trovando rifugio in ricoveri di fortuna. Bonetti è stato accompagnato alla serata

dal presidente incoming Giancarlo Bornati, mentre il presidente Giambattista Mazzola lo ha presentato alla riunione realizzata dal socio Sandro Vazzoler.Il giovane ha partecipato a quattro missioni estive di volontariato in Romania, dopo aver partecipato alla selezione e alla formazione presso “Comunità nuova” di don Gino Rigoldi, il sacerdote noto come il cappellano storico del carcere minorile Cesare Beccaria

di Milano. Enea Bonetti ora è diventato formatore di altri aspiranti volontari presso Comunità Nuova. Egli si è preso a cuore la situazione molto critica che ha incontrato in Romania assieme ad un affiatato gruppi di amici; ora garantisce turnazioni di due settimane durante l’estate, organizzando non solo l’animazione sulla base del modello dei nostri Grest, ma assicurando una continuità assistenziale che dura tutto l’anno negli ex orfanotrofi del

dopo Ceausescu.Queste strutture sono state abbandonate a se stesse e in molti casi sono state incontrate situazioni nelle quali l’orfanotrofio era stato convertito in una sorta di carcere minorile. In quella nazione dell’Europa sono diffuse molte iniziative di prevenzione minorile, di assistenza psicologica, sanitaria e materiale alle madri, affinché l’abbandono non si perpetui di generazione in generazione.

Esperienza di un volontario in Romania

Manerbio

Le modalità operative dell’Associazione sono diversificate.Accanto ai soci fondatori, che si sono impegnati al versamento di una somma a favore dell’Associazione, vi sono altre due fattispecie di soci:- il sovventore che è chiamato all’impegno in prima persona contribuendo, in proporzione alla propria capacità reddituale, alle donazioni di somme;l’ordinario che è chiamato ad essere parte integrante del progetto con il proprio impegno.

Il costo della quota associativa all’Associazione ”San Filippo Neri

ONLUS” è di almeno euro 100,00 per il socio sovventore ed è libero per quello ordinario.Essendo l’Associazione iscritta nell’apposito albo, ogni somma versata a sua favore avrà la corrispettiva detraibilità fiscale secondo le vigenti norme.IBANIT 88 L 05696 54730 00000 2488X03Banca Popolare di Sondrio – Filiale di Manerbio (Bs)

Maggiori informazioni ed i contatti si possono trovare sul sito www.sanfilipponerionlus.it

Costruiamo insieme il nostro oratorio

Hobbisti in campoL’assessorato alla cultura, in collaborazione con il gruppo hobbistico di Manerbio, domenica 5 giugno, organizza “Immagine e crea - Hobbisti alla riscossa”. Mercatino delle arti creative: artigianato, artistico, bijoux, vintage, riciclo creativo, pittura. Partecipano gli “Erreesse” col loro fantastico karaoke. Informazioni: sig.ra Milici Paola - 334 3136 450

- Ufficio cultura - 030 9387 290 / 030 9387 291. Adesioni entro il 22 maggio.

La spada celtica è ritornata a Manerbio

Domenica 3 Aprile è stata presentata al pubblico la spada celtica (qui sotto in foto come si trova ora esposta al museo civico).Alla presentazione vi è stato un grande afflusso di persone incuriosite dal "ritorno" del reperto dopo più di

mezzo secolo di assenza dal paese.Purtroppo, la vera grande assente è stata l'informazione sull'origine e lo studio dell'oggetto.Grande successo ha avuto tra i bambini il laboratorio didattico dedicato all'evento.

DONA IL TUO 5X MILLE per la costruzione del nuovo oratorio

97018100178

Maggio 2016 Pag . 7San Gervasio

Una pubblica amministrazione ha il dovere morale e civico di garantire i diritti e tutelare le fasce più deboli e i minori.A San Gervasio il Comune sospende il servizio di trasporto scolastico ad un minore ipovedente, il cui accorato appello appare sul giornale per chiedere aiuto a non perdere la scuola, per lui troppo importante.La notizia di questo gravissimo comportamento è stata pubblicata su un settimanale locale creando scalpore ed indignazione al pari di altri episodi avvenuti in diverse città italiane finiti sulle prime pagine di quotidiani nazionali, riferiti a ragazzi in situazioni di handicap ai quali è stata tolta la possibilità di andare in gita, senza nessun avviso e per i quali si sono mossi sia il Ministro dell’Istruzione sia il Presidente del Consiglio. In ciascun di questi casi le vittime incolpevoli sono state persone che già vivono sulla propria pelle la sofferenza di una grave malattia.Com’era possibile pensare che questo fatto non destasse stupore ed indignazione? Lo spirito solidale si è subito fatto immediatamente sentire e, poche ore dopo la comparsa dell’articolo, il consigliere comunale di minoranza Barbara Migliorati ha aiutato la famiglia a contattare il Gruppo Volontari per San Gervasio che le ha garantito il servizio di trasporto, permettendo allo studente la regolare frequenza scolastica.Tutto risolto? Per il ragazzo fortunatamente sì!I Volontari stanno continuando il servizio già da alcune settimane. Ma l’Amministrazione intanto tace e latita come ha fatto fin dall’inizio di questa triste e vergognosa vicenda!Questo episodio di mala amministrazione, però, ha lasciato indiscutibilmente aperta un’altrettanta grave situazione politico - amministrativa sul funzionamento degli Assessorati ai Servizi Sociali e alla Pubblica Istruzione nonché degli assessori Sacchi Giacomo e Barcellari Maria Paola, i quali hanno dimostrato di

non conoscere le leggi contenute nei Piani Assistenziale e Diritto allo studio da loro stessi approvati e, soprattutto, di non aver agito nel loro pieno rispetto.Il Gruppo consigliare di “Insieme per ricominciare” ha denunciato pubblicamente quanto stava succedendo nel comune, chiamando in causa il sindaco Giacomo Morandi e la Giunta, indicandoli come i responsabili di aver, in primis, dimostrato insensibilità nei confronti di una persona in grave situazione e di aver leso i suoi diritti, ignorando e disattendendo agli obblighi di legge, i quali imputano direttamente ai loro assessorati il compito di prevenire, organizzare e attivare tutti i servizi indispensabili a rendere la vita di queste persone il più possibile normale.I consiglieri di minoranza hanno evidenziato anche che le spese del trasporto, per legge, sono carico della Provincia. Quindi nessun costo a carico del Comune che, per lo stesso servizio, lo scorso anno scolastico, ha ricevuto il rimborso.Allora perché sospendere il trasporto se nessun onere è a carico del Comune?Era poi così complicato trovare una soluzione ad eventuali problemi sorti? I consiglieri di opposizione hanno presentato un’interpellanza al Consiglio comunale per chiedere conto al Sindaco e alla Giunta delle gravi motivazioni di questa decisione e chiarire in quale modo e tempo essi intendono ripristinare il servizio.Per tutta risposta il Consiglio Comunale del 28 aprile è stato secretato dal Sindaco, proprio al punto riguardante la discussione dell’interpellanza.Il Sindaco e la Giunta, evidentemente, si sono resi conto di aver agito dimostrando insensibilità e sfregio dei diritti dei minori in situazione di grave disabilità.La seduta segreta del Consiglio Comunale proprio su questo punto, evidentemente fa comodo perché impedisce a tutti i cittadini di venire a conoscenza della scelleratezza della decisione e per chi ha la coda di paglia è sempre meglio non far sapere.

La sofferenza dell'ingiustiziaSospeso il servizio di trasporto scolastico

ad uno studente ipovedente.Neil Postman, sociologo statunitense, pubblicava nel 1979 il suo libro Ecologia dei media. La scuola come contropotere, interessante studio sull’evoluzione sociale verso l’era digitale; ben consapevole dell’efficacia dei mezzi di comunicazione e del loro potere “educante”, con potenzialità educative maggiori delle istituzioni scolastiche, ravvisava proprio nella scuola, agenzia educativa per eccellenza, la sede più idonea a controbilanciare il potere dei media e il luogo nel quale formare menti criticamente capaci di un corretto uso degli stessi. Ora, a distanza di decenni, il linguaggio informatico è entrato a pieno titolo in tutti i settori della società e anche la nostra Scuola Primaria di San Gervasio ha visto implementare i propri arredi tecnologici grazie all’ introduzione di due nuove LIM installate nelle attuali classi quarte.Intenso e proficuo è stato l’impegno del locale Comitato Genitori che, presieduto dall’instancabile Valentina Massaro, ha soddisfatto ancora una volta le richieste dei

docenti per l’apertura a una didattica più adeguata ai tempi.Entusiasti all’inverosimile gli alunni, figli di una generazione che ormai vive immersa nel mondo digitale e del web, si sono subito cimentati nell’uso del nuovo sussidio didattico.Gli insegnanti, grati al Comitato Genitori per l’ottimo aiuto elargito negli ultimi anni scolastici, assicurano un quotidiano utilizzo delle LIM, per una didattica sempre in miglioramento, con occhio attento, per quanto possibile, alla formazione di menti critiche, perché la Scuola non sia solo un “contropotere”.

Nuove LIM alla primaria grazie al comitato genitori

La performance-installazione accessibile gratuitamente 24 ore al giorno (grazie a sapienti lampioni a scomparsa posti a 30 metri l'uno dall'altro sarà visitabile anche in piena notte), per tutta la durata dell'esperimento artistico unirà il paese di Sulzano con l'isola di Montisola (la più alta isola lacustre d'Europa e la più grande dell'Europa centromeridionale) e questa con l'isoletta privata di San Paolo, un'ex convento di Cluny ora di proprietà di una storica famiglia della val Trompia.

Le 10 Regole: 1)Scarpe comode, scalzi è meglio 2)No tacchi 3)Vietate le corse 4)Vietati gli skateboard 5)Vietati i pattini 6)Vietate le biciclette 7)Vietato avvicinarsi al ponte con un’imbarcazione 8)Si ai cani al guinzaglio e con museruola 9)Si a passeggini e carrozzine 10)Concessi i tuffi per fare il bagno

SABATO 25 GIUGNO INFO: 327 7715438

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Christò Vladimirov Yavachev Fra i maggiori esponenti della LAND ART e realizzatori di opere su grande scala.

Opera da 15 milioni di euro che metterà in collegamento la terraferma con Montisola.

Lungo 3km e largo 16mt. A tutti gli effetti un’opera d’arte.

Pag . 8 Maggio 2016

“Il servizio che i Vigili del Fuoco di Verolanuova svolgono è fondamentale per un’ampia zona del nostro territorio e non si limita certo solo alla comunità verolese. Ci è sembrato doveroso decidere di offrire un contributo ai Vigili del Fuoco verolesi per i prossimi cinque anni. Considerando i tagli ai trasferimenti, abbiamo voluto dare il nostro sostegno per l’acquisto di un nuovo automezzo, obiettivo che altrimenti sarebbe stato più che difficile da realizzare, e cercare così di consolidare un servizio tanto importante”. Con queste parole il sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni, ha spiegato la delibera con la quale l’Amministrazione

Comunale da lui guidata ha stabilito di assegnare ai Vigili del Fuoco di Verolanuova un contributo di 3.600 euro per i prossimi cinque anni. E’ stata questa la risposta concreta con la quale il Comune di Pontevico ha scelto di aderire al vero e proprio grido d’allarme che era stato lanciato a più realtà della Bassa Bresciana per sostenere l’attività dei vigili verolesi, costretti a convivere con risorse sempre più limitate che ostacolano il loro encomiabile servizio. In questo senso è stato proposto un aiuto ai paesi che hanno accolto questa sorta di “colletta benefica” mettendo a disposizione una cifra pari a 50 centesimi ogni abitante.

PONTEVICO,un contributo ai VVFF

Territorio - Il nostro dialetto

Poesia dialettaleI Mestieri di una volta

Ghérä ‘na óltä …

Ghérä ‘na óltä èl formaérBalansìnä ‘n spàlä, formaì sót bràs,dè stràdä ‘n stràdä con èn ma ‘l cortèl:“Tastìl fomne! Sintìl! L’è bù! L’è gràs!L’è ròbä del malghés dè Müradèl!”

L’hia ‘n méstér che ucurìä èngran móstàss,che ‘l ghiä scundìt la taränel sistèl.

C'era una volta...

C’era una volta il formaggiaioBilancina in spalla, formagelle sotto braccio,di strada in strada con in mano il coltello:“Assaggiatelo donne! Sentitelo! È buono! È grasso!È un prodotto del mandriano di Muratello!”

Era un lavoro per il quale serviva unagran faccia tosta,che aveva nascosto la taranel cestello.

Lettere al direttoreA malincuore devo constatare che alcuni genitori preferiscono iscrivere i loro bambini in altre scuole dei paesi limitrofi e non capisco il perché.Ci sono tante parole che potrebbero descrivere bene la nostra scuola dell’infanzia, quelle che credo si avvicinano di più alla realtà sono: competenza, cura e rispetto.Quando porti un bimbo alla nostra scuola, puoi contare sulla competenza di tutto il personale, dalla cuoca alle educatrici, da chi lo coordina a chi lo tiene pulito: persone che conoscono bene, benissimo il loro lavoro e sono un balsamo per il cuore preoccupato di una mamma, di un papà o di un

nonno ai primi giorni della scuola e per tutti i giorni che verranno.Momenti di difficoltà ce ne sono stati, soprattutto le prime settimane che abbiamo preso in gestione la Fondazione don Luigi Gatti, con i suoi tanti problemi, ma poi, mano a mano, tutto è filato via in modo sempre più scorrevole.Oggi c’è serenità e l’impegno costante di farlo rimanere aperto.E’ un bene prezioso per Milzano per i suoi cittadini e per la sua economia, noi non ci arrendiamo neanche davanti a chi dà delle false informazioni, sono persone che non vogliono il bene della scuola e di Milzano.Da tre anni stiamo cercando e

facendo il possibile per mantenere la struttura aperta, di non perdere questo straordinario servizio che diamo alla comunità, e vi assicuro che con i tanti problemi che abbiamo trovato nel prendere in gestione la scuola sembrava impossibile, eppure con caparbietà sacrificio e dedizione lo abbiamo fatto funzionare, e funzionerà ancora meglio se i nostri genitori iscrivessero i loro bambini nella nostra scuola, sì la nostra, perché la scuola dell’Infanzia è la Scuola dei milzanesi.Fiducia nella nostra scuola e nelle sue capacità Fiducia in noi stessi, tutti insieme c’è la possiamo fare a superare questo momento,

Fiducia in noi stessi, tutti insieme possiamo mantenere aperto questo servizio che è vitale per il nostro paese, aiutiamo Milzano a crescere.Perché andare in altre scuole?Infine un saluto a tutti, scusate il mio sfogo, ma è un atto dovuto da parte mia perché vedere una realtà così bella andare alla deriva senza un motivo mi fa star male, vi auguro di scegliere, con fiducia e serenità, la cosa più giusta per voi, ma soprattutto per il vostro bimbo.

Il Sindaco Massimo Giustiziero

Milzano, le iscrizioni alla scuola dell'infanzia

Il 5 settembre 2016 riapre a Milzano l’asilo nido e la scuola dell’infanzia, massima serietà e competenza per una crescita serena e salutare dei vostri figli, con nuovi programmi didattici/educativi.Progetti per la scuola dell’infanzia: Piano Diritto allo Studio

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:

immagini, suoni e colori – il sé e l’altro – i discorsi e le parole – il corpo e il movimento – la conoscenza del mondoAscoltare musica per sviluppare l’interesse; Riconoscere i colori, associarli ad oggetti e a elementi della realtà;Sperimentare varie tecniche e manipolare materiali diversi ed utilizzarli con creatività;Usare il linguaggio per interagire con i compagni e gli adulti;Ascoltare e comprendere storie;

Memorizzare brevi poesie e filastrocche;TRAGUARDI PER LO SVILUPPO:Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato;Sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana;Ascolta, comprende, racconta, sviluppa fiducia e motivazione nel comunicare;Si effettuerà il percorso logopedico attraverso uno screening individuale che misura il livello linguistico di ciascun bambino;Incontri con Pediatri, Psicologi;Si continua con i corsi di nuoto che hanno avuto un gran successo;Progetti: le stagioni e i quattro elementi; Laboratori: dinosauri e preistoria, scienze e ambiente, corpo, intercultura, colori, musica, inglese, educazione stradale.

La Direzione

MILZANO,L'arcobaleno sul mondo

Maggio 2016 Pag . 9Territorio

Il Circolo culturale “Don Emilio Verzeletti” di San Paolo, in occasione del Trentesimo anniversario della fondazione, ha presentato un programma speciale per la stagione 2016. Lo scorso 17 aprile, presso lo Spazio teatrale della Cascina Bertelli a Cremezzano di San Paolo, si è tenuta la prima serata del ciclo di conferenze letterarie «Incontri d’autore», con ospite il professor Ambrogio Alghisi (sotto a destra),

che ha tenuto una piccola lectio sul libro biblico del Qohelet. Il prossimo appuntamento è fissato per il giorno 8 maggio con il professor Agostino Garda (a lato), il quale ci presenterà il romanzo «Vuoto profondo» delle scrittrici bresciane Valentina Plebani e Antonella Codenotti; la conferenza si svolgerà come sempre presso lo Spazio teatrale Bertelli a Cremezzano alle ore 20,45. Dal 13 al 29 maggio, presso il Palazzo municipale di San Paolo, sarà aperta la mostra «Pioggia d’Infinito» (qui sotto) del pittore Enzo Archetti; l’inaugurazione si terrà il giorno 13 maggio alle ore 20,45. Chiuderà idealmente la mostra la XXIII edizione della manifestazione «Artisti in Piazza», in cui per l’intera

giornata gli artisti eseguiranno le loro opere a contatto con il pubblico; nel pomeriggio inoltre ci sarà il concerto del Corpo bandistico «S. Cecilia» di Mairano. Dal 18 al 25 settembre, in occasione della traslazione delle ceneri di Don Emilio Verzeletti nella Chiesa parrocchiale di San Paolo, sarà qui allestita una mostra fotografica dedicata al sacerdote. Il 25 settembre è in programma, sempre nella parrocchiale, un concerto di elevazione spirituale alla memoria di Don Emilio con il Coro «Claudio Monteverdi» di Crema, diretto da Bruno Gini. In autunno tornerà l’appuntamento con la XIV edizione del «Festival Pianistico “Don Emilio Verzeletti”»

nell’Auditorium comunale presso le Scuole medie di San Paolo. Il 5 novembre si terrà un recital della pianista giapponese Hiroko Imai, il giorno successivo ci sarà un recital della pianista Chiara Rizza e, a seguire, un concerto per pianoforte e clarinetto con Sara Tomasoni e Gioele Rudari; il 12 novembre chiuderà la rassegna musicale un concerto per pianoforte e orchestra, con il pianista Gerardo Chimini.Concluderà infine la stagione la manifestazione «Feste con l’Arte» dal 18 dicembre al 6 gennaio 2017. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito oppure la pagina Facebook.

Francesco Alghisi

Torna a Cignano l’8 maggio prossimo la “Sagra della Seconda di Maggio” . Anche quest’anno la manifestazione promossa dalla Pro loco e patrocinata dal Comune di Offlaga propone un ricchissimo programma che si aprirà alle 9 in piazza Vittoria con la consegna del tema artistico ai madonnari partecipanti al concorso nazionale “L’arte in strada. Concorso madonnari in tour”che anche quest’anno propone 8 tappe in altrettante cittadine bresciane e non tra le quali Cignano. Naturalmente il pubblico avrà la possibilità di votare l’opera preferita. In questa edizione il verdetto sarà duplice: la giuria popolare decreterà il suo vincitore che sarà premiato con una targa; la giuria scientifica, composta da tre esperti in arte, stabilirà invece il podio di tappa dei primi tre artisti meritevoli che saranno premiati con una fornitura di materiale didattico. Come sempre la piazza cignanese si riempirà di stand da

quelli gastronomici a quelli artistici ed ancora a quelli degli hobbisti.Alle 11 l’apertura ufficiale in compagnia dei presentatori della trasmissione televisiva di Teletutto “in Piazza con noi” che proporranno interviste e la presentazione delle eccellenze locali. Non mancherà il tradizionale corteo storico accompagnato dalla banda civica “B. Vinaccesi”. Quindi spazio al conferimento ufficiale della DE.C.O, Denominazione comunale di origine, alla “Farina di Cignano” ed alla presentazione dello stemma”Cignano antico borgo”.Sarà poi possibile degustare alcuni prodotti preparati con la farina cignanese.Rievocando uno dei momenti tradizionali dell’antica festa della seconda di maggio il gruppo dei coscritti procederà, come avvenne sino agli anni ’60, ad innalzare l’albero del mass. L’arrivo del Vespa tour, il raduno delle vetture del

Ferrari Club di Offlaga ed il concerto della Banda Vinaccesi concluderanno la mattinata di festa.Nel pomeriggio ancora momenti di degustazione con Bresciangrana, gli assaggi di prodotti da forno e molto altro.Alle 15 si terrà la gara di agility dog proposta dal gruppo cinofilo “Madonna della strada” di Pontevico. Dalle 16 il via agli antichi

giochi medioevali con saltimbanchi, giocolieri e sputa fuoco. Alle 18 ancora musica con il concerto degli ottoni della banda che proporranno musiche tradizionali e popolari.Alle 18 la proclamazione del vincitore della tappa cignanese del concorso dei madonnari quindi a concludere la giornata la visita guidata in bicicletta all’antico mulino della Mirandola.

Ste. Bru.

CIGNANO, la seconda di Maggio

SAN PAOLO, i trent'anni del Circolo Verzeletti, a servizio della cultura

Pag . 10 Maggio 2016

La banda musicale in concerto ad ORZINUOVI

Il fenil del Vicario di CONIOLOOrzinuovi, senza contare le cascine di Coniolo, di Ovanengo, di Barco, di Rossa e di Pudiano, ne possiede sul proprio territorio ben 123 principali, e comunque storiche in quanto presenti ormai da diversi secoli.Coniolo, la principale frazione di Orzinuovi, dispone a propria volta di altre 15 cascine fra le quali, come ben saprete, la principale è certamente la Cerudina già presente nel 1500 e possesso dei Martinengo, tanto che al proprio interno conserva ancora il loro stemma con l’aquila rossa.Importantissime poi, a livello storico, sono la cascina Abbazia, sede nei secoli passati di un notevole Convento divenuto poi ricca Commenda, e quella di Santa Maria, sede per due secoli di un Convento di Frati Serviti.

Dal commendatario dell’Abbazia dipendeva la parrocchia di Coniolo, tanto che il sacerdote che riceveva l’incarico di reggerla non portava il titolo di Parroco o di Rettore, ma semplicemente quello di Vicario.Questo antico ed originale titolo di Vicario era stato poi sostituito nel 1800 da quello di Parroco, ma ne é rimasto il ricordo nel Fenile che si trova non lontano dalla strada che porta alla Cerudina, conosciuto per l’appunto come Fenil del Vicario in quanto compreso nel Beneficio parrocchiale.Questo complesso è certo che sia appartenuto per diversi secoli, ed almeno dal 1600, alla Prebenda parrocchiale di Coniolo ed è in tal senso citato dal parroco don Calimerio Cristoni per alcune

vicende di inizio 1700. Infatti, il Fenile venne saccheggiato nel 1701 e nel 1706 dalle soldatesche che si combattevano in Italia nel corso della guerra di Successione spagnola. Da alcuni atti di morte conservati nell’Archivio parrocchiale sappiamo anche che nel 1701 vi abitava un certo Doceno, nel 1702 un Fiorino e nel 1765 un Brognolo. Sappiamo che il Fenile non veniva naturalmente gestito dal Vicario, ma era dato in affitto con contratti di diversa durata (da 3 a 8 anni), finché venne alienato e ceduto a privati nella prima parte del 1900.Siamo a conoscenza del nome di alcuni di questi affittuali (che pagavano all’anno poco più di 2000 lire): Paolo Roncali (1851-1857), Angela Traini Brighenti (1857-

1862), Andrea Merlini (1862-1871), Domenico e Francesco Barbieri (1867), Angelo e Giovanni Zanotti (1867-1873), Francesco e Giulio Cinquetti (1873-1881), Giuseppe, Bortolo e Angelo Peerani (1881-1889), Faustino Adami (1889-1895).Non sappiamo con precisione quando il cascinale venne venduto dalla Parrocchia, ma nel censimento del 1921 appare abitato da cinque componenti della famiglia Delbono che ne risulta proprietaria, mentre in quello del 1931, ed in quello successivo del 1936, ospitava 14 persone della famiglia Tosini, i nuovi proprietari.

Dario Ghirardi

Abbiamo avuto, dunque, l’opportunità di vedere la giovane Banda Musicale “Città di Orzinuovi” esibirsi in concerto sul sagrato della chiesa parrocchiale orceana. L’occasione è stata la celebrazione, il 17 aprile scorso, della Giornata dedicata al problema dell’abuso di alcol soprattutto fra i giovanissimi, con una nuova campagna di prevenzione dal titolo, certo duro ma significativo, di “Non berti il cervello, usalo”. Sono molti, infatti, i ragazzi, anche adolescenti, che si avvicinano precocemente all’uso degli alcolici con quello che pare essere un non certo invidiabile primato europeo.L’iniziativa messa in campo dalla comunità orceana è volta a prevenire, prima ancora che l’abuso, l’uso di bevande alcoliche in età adolescenziale, a sensibilizzare le nuove generazioni sui pericoli connessi all’assunzione di alcol in giovane età e a sostenere i genitori nella loro azione formativa.La manifestazione, dopo la presentazione e relativa sottoscrizione

della Carta dei Valori, ha visto lo svolgimento di una mini-maratona (se così si poteva definire, visto che si correva per soli due chilometri). In attesa delle successive iniziative, è poi toccato alla Banda orceana solennizzare la giornata catturando l’attenzione del pubblico con musiche che hanno spaziato da brani che sono stati colonne sonore di film entrati nella storia anche grazie a queste musiche, come ad esempio pezzi tratti dai primi film di James Bond, dai film western di Sergio Leone che hanno anche composto, fra gli altri, la celebre Trilogia del Dollaro, e poi ancora il famoso “Libertango” di Piazzolla, per terminare con la toccante musica di “La vita è bella” di Nicola Piovani. La Banda che, come sapete, è composta da musicisti poco più che adolescenti - fascia d’età questa maggiormente interessata a tale problematica - ha voluto intervenire per mandare a tutti un messaggio alternativo all’uso dell’alcol.La Banda Musicale “Città di

Orzinuovi”, è nata alla fine del 2009 su iniziativa del professor Giancarlo Locatelli e dell’assessore Rocco De Santis per garantire agli allievi del progetto musicale “Virus Band”, attivo presso la Scuola Media Statale “G. B. Corniani”, la possibilità di proseguire la propria formazione musicale.Nel breve giro di alcuni anni, questo complesso bandistico è divenuto

una solida realtà nell’ambito della comunità orceana di cui è diventato prezioso patrimonio. E’ di soli pochi mesi fa la realizzazione di un proprio CD denominato “Fantastic band”, presentato presso la Sala Consiliare del Municipio di Orzinuovi alla presenza delle principali autorità cittadine.

Dario Ghirardi

Orzinuovi

Maggio 2016 Pag . 11

Le comunità parrocchiali di Offlaga, Cignano e Faverzano sono ufficialmente un’Unità Pastorale. Dopo alcuni anni di cammino preparatorio nel corso del quale le tre parrocchie sono state chiamate a condividere attività pastorali, spazi ed iniziative, il Vescovo di Brescia, Mons. Luciano Monari ha emanato il decreto di erezione dell’Unità Pastorale “Madonna della Rosa” dandone lettura il 24 aprile scorso durante la solenne concelebrazione da lui presieduta nella parrocchiale di S.Andrea Apostolo di Cignano. A precedere questo momento conclusivo sono stati i tre giorni di presenza del Vescovo nelle comunità dell’erigenda Unità. Momenti intensi e carichi di emozione per molti. Mons. Monari ha infatti voluto toccare con mano i frutti germogliati grazie al percorso intrapreso.Per questo il Vescovo dopo i Consigli Pastorali ed i catechisti ha voluto incontrare tutte le realtà operanti sul territorio: dai bambini e i ragazzi delle scuole agli amministratori, dai giovani della pastorale giovanile alle famiglie e poi ancora gli ammalati, gli anziani, i gruppi e le associazioni di volontariato senza dimenticare le realtà produttive del territorio. Mons. Monari, con la semplicità e l’affabilità che gli sono proprie, per intere giornate ha ascoltato, chiarito dubbi, confortato rassicurando tutti che: Unità non significa perdita di identità.Di fatto le tre parrocchie giuridicamente continueranno ad esistere, a mantenere le rispettive peculiarità. Saranno invece chiamate ad aprirsi sempre di più mettendo in comune i propri “talenti”al fine di arricchirsi a vicenda dal punto di vista pastorale, umano e sociale. “L’Unità Pastorale” ha spiegato Mons. Monari

ai membri dei Consigli pastorali “non significa trasformare le tre parrocchie in una sola, ma mettere in relazione le tre realtà in modo che nessuna di esse possa andare per la sua strada ma che invece ciascuna metta i doni individuali al servizio delle altre.” Del resto ha aggiunto il Vescovo ”Se un dono non lo usi, non lo metti al servizio degli altri … non serve a nulla.” Ad essere unico invece sarà il programma pastorale “che ciascuna comunità realizzerà comunque con le proprie capacità”.A dire il vero le basi per un cammino condiviso orientato al raggiungimento dell’Unità Pastorale erano state gettate già nel 2007 sotto la guida di don Battista Poli, amministratore della parrocchia offlaghese e poi con l’arrivo nel 2008 del curato, don Daniele Botticini che diede nuovo impulso alle attività oratoriane e di pastorale giovanile trasformandole in esperienze interparrocchiali. Nel 2010, con l’arrivo di don Felice Frattini, nominato parroco di Offlaga, Cignano e Faverzano, per la prima volta le tre comunità si trovarono ad avere un solo parroco e giocoforza furono costrette ad accelerare il processo di condivisione che tutto sommato, pur tra qualche difficoltà e non pochi dubbi, prese decisamente slancio. Ormai da anni le tre parrocchie stanno vivendo esperienze condivise: nell’attività catechistica ed in quella oratoriana, nella Pastorale giovanile e ancora con la Caritas ed il bollettino interparrocchiali, ma anche con le celebrazioni sacramentali unitarie ed ospitate a rotazione in questa o quella delle tre parrocchie, ma anche con feste e momenti di divertimento condivisi.Così, l’idea di Unità Pastorale è gradualmente entrata a far parte della

quotidianità ed il lavoro svolto in questi anni ha già dato buoni frutti ….Per questo il Vescovo ha pensato fosse giunto il tempo dell’ufficialità dando anche un riconoscimento giuridico alla nuova Unità Pastorale intitolata alla “Madonna della Rosa” dal nome della Vergine alla quale era dedicata la chiesa del piccolo convento dei frati domenicani costruito nel 1400 alla Mirandola di Cignano nella zona nord della frazione. Un nome scelto non solo per invocare la protezione

della Madonna a favore della neo costituita Unità Pastorale ma anche per fare memoria di una fede tanto semplice quanto profonda quale fu quella che per secoli ha alimentato i cuori delle genti di queste comunità. Ora l’Unità Pastorale è costituita … ma è solo l’inizio, il punto dal quale partire per costruire, come ha detto il Vescovo, “legami di carità, di unità, di pluralità”, perché tutte e tre le comunità che la compongano “siano voce di Cristo e al servizio di Cristo.

Stefania Brunelli

Costituita l'unità pastorale in nome della"Madonna della Rosa"

Offlaga

Pag . 12 Maggio 2016Pontevico

Alla fine i play off di serie B Gold sono rimasti soltanto un bel sogno per la ragazze del Pontevico. Un verdetto per molti versi amaro, maturato letteralmente d’un soffio visto che, in pratica, è stato proprio un solo, maligno canestro a sancire la fine delle speranze delle giocatrici allenate da coach Paroni. Nonostante la mancata conquista della fase successiva, comunque, il bilancio stagionale per la squadra pontevichese dev’essere considerato positivo. Note positive che possono essere rivolte soprattutto verso il futuro, dato che la formazione maggiore pontevichese ha messo in bella mostra diverse pedine che potranno costituire per le prossime stagioni l’ossatura del Pontevico. Elementi che nel corso di questo Campionato non solo si sono fatte apprezzare, ma hanno pure messo in mostra ulteriori

margini di crescita ed è proprio questo aspetto che induce alla fiducia in casa del sodalizio pontevichese. Una realtà, ed è forse proprio questa la nota saliente della stagione che si sta concludendo, che ha saputo confermare nel modo più eloquente che Pontevico vanta un rapporto privilegiato con la pallacanestro femminile, un connubio che in questi mesi è ulteriormente accresciuto, coinvolgendo ed interessando nuovi appassionati. Su queste basi è possibile guardare avanti con voglia di fare e tanti progetti nuovi, che possono andare dall’intento di rendere sempre più florido e vincente il settore giovanile a quello di portare sempre più in alto i colori della società pontevichese, magari fino a raggiungere quei traguardi che quest’anno sono rimasti solamente un bel desiderio.

Basket: niente play off

L’Istituto Cremonesini di Pontevico pone al centro della sua intensa attività la volontà di sostenere e curare ragazze alle prese con disturbi di varia natura e in primis di origine psichica. Un obiettivo che da sette anni a questa parte ha portato al centro dell’attenzione il progetto “pallavolo integrata”, un’esperienza che ha raggiunto risultati importanti e guarda al futuro con il fermo proposito di continuare a crescere. Un cammino destinato a proseguire come spiega la responsabile Silvia Barbieri: “Utilizzare lo sport e le sue dinamiche, sia individuali che collettive, quale strumento curativo. E’ questo, in estrema sintesi, lo spirito del nostro progetto. Un’iniziativa nella quale abbiamo creduto sempre di più e che ci sta offrendo risultati sicuramente importanti. Le nostre giocatrici si stanno dedicando a questa attività con entusiasmo ed impegno e questo è senza dubbio l’aspetto più significativo. Oltre tutto è bene ribadire che si tratta di un progetto aperto e, come tale, rivolto sempre in avanti. Non intendiamo rinchiuderci nei risultati fin qui conseguiti, ma vogliamo allargare sempre di più il nostro raggio d’azione, così da consolidare questa esperienza con le nostre ragazze e rafforzare il messaggio che

abbiamo posto alla base, ribadire che lo sport può essere uno strumento eccezionale, particolarmente efficace, per affrontare i problemi psichici e le disabilità delle ospiti del nostro istituto. Ragazze che proprio attraverso un’attività come la pallavolo possono compiere passi in avanti davvero preziosi, entrando a far parte di un gruppo e dovendo seguire le regole che l’attività sportiva stessa impone”. Il primo risultato concreto di questo progetto è stata la nascita del “Cremonesini Volley” e della sua squadra davvero speciale: “Il nostro gruppo – prosegue Silvia Barbieri - sta portando avanti un’attività veramente intensa, sia per quel che riguarda le partite che gli allenamenti. Partecipiamo infatti ai Campionati del Csi e siamo impegnate nel “Torneo delle Regioni”. Abbiamo già disputato le prime tre tappe di questa manifestazione a Brescia, a Pontevico e a Cividate, in provincia di Bergamo. Adesso ci rimane la gara conclusiva che si terrà a Morbegno, sempre in terra bergamasca, il 29 maggio. Finora le cose sono andate molto bene e le ragazze sono più decise a concludere nel migliore dei modi. Non dimentichiamo, inoltre, che ogni anno, ad ottobre, abbiamo un altro appuntamento fisso come la partecipazione al torneo che si svolge

a Ravenna, una compet i z ione di portata nazionale che riveste sempre i contorni della festa”. Tutto questo per un autentico tour che riserva c o m u n q u e un occhio di riguardo alla giornata che si è svolta a Pontevico: “Quella – conclude la Barbieri – è stata per noi la giornata più speciale di tutte. E’ un’occasione unica di farci conoscere alla comunità pontevichese e coinvolgere, magari, persone nuove. Proprio per questo mi sembra doveroso cogliere l’occasione per ringraziare l’Amministrazione Comunale e tutte le persone che ci hanno seguito e ci sono state vicine perché ci hanno consentito di raggiungere un obiettivo per noi molto importante, la nostra vittoria più bella. Vogliamo infatti

far conoscere a tutta la comunità pontevichese il progetto pallavolo integrata e sensibilizzarla sul valore di questa iniziativa che vuole diventare sempre più importante. Invitiamo infatti le ragazze di Pontevico e anche di altre località che hanno problemi di varia natura di origine psichica ad entrare a far parte della nostra squadra. Con il Cremonesini Volley potranno scoprire un’attività divertente e coinvolgente, entreranno a far parte di un gruppo molto unito e potranno trarre significativi benefici da questa esperienza”.

Progetto-Sport per far vincere la vita

Maggio 2016 Pag . 13Pontevico

Si avvicina sempre più la data (20 luglio) nella quale diventerà obbligo di legge la presenza di un defibrillatore all’interno di ogni impianto sportivo. Una presenza che potrà offrire un contributo determinante alla salute delle persone impegnate a praticare la loro attività sportiva preferita, grazie anche alla possibilità di un intervento nei cosiddetti venticinque minuti d’oro, quelli, cioè. più vicini all’attacco e dall’esito dei quali dipende in gran parte la possibilità di salvare il paziente. Proprio per questa osservazione è facile capire l’importanza che ci siano persone in grado di utilizzare correttamente i defibrillatori, così da assicurare la massima efficacia nel loro intervento. Un’esigenza alla quale si è deciso di venire incontro a Pontevico, dove, grazie anche alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale, si terrà un corso di formazione per l’uso del

defibrillatore.L’iniziativa è in programma la mattina di sabato 14 maggio e si svolgerà dalle 8 alle 13. Si tratta naturalmente di un’opportunità aperta a tutti gli interessati, ma che riveste un’importanza del tutto particolare per i dirigenti delle società sportive e di quelle che gestiscono impianti. Per ulteriori informazioni è possibile chiamare il Comune di Pontevico.

Corso di formazione per l'uso del defibrillatore

Sabato 28 maggio il Teatro Comunale di Pontevico ospiterà un appuntamento di notevole significato. A partire dalle 20.30, infatti, la Fanfara del terzo Reggimento dei Carabinieri di Milano eseguirà un concerto a scopo benefico. L’iniziativa sarà organizzata dall’associazione “Carabinieri in congedo” di Pontevico e si avvarrà del patrocinio dell’Amministrazione

comunale, che si è dimostrata ancora una volta sensibile verso manifestazioni che si prefiggono di aiutare gli altri. Per tutti gli amanti della musica con la M maiuscola, di Pontevico e non solo, un’occasione assolutamente da non perdere per ascoltare splendidi brani e fare del bene a chi ha bisogno in un’unica, emozionante serata sicuramente da ricordare a lungo.

Concerto benefico organizzato dai "Carabinieri in congedo"

Pag . 14 Maggio 2016

1 DOMENICAS. GIUSEPPEMagio piöus, an erbùs; magio söt bu pèr töt.Maggio piovoso, anno buono per l’erba; maggio asciutto buono per tutto.

2 LUNEDÌS. ATANASIOLa minèsträ riscaldadä la sènt dè föm.La minestra riscaldata sa di fumo.3 MARTEDÌSS. FILIPPO E GIACOMOA pignatä chè bói né ghè öl piö föc.A pentola che bolle non serve altro fuoco.4 MERCOLEDÌS. GOTTARDOÈl par èl gal dè la madonä Chècä, tante ‘l nà èt tate ‘l nà bècä.Sembra il gallo di madonna Checca, tante ne vede tante ne becca.5 GIOVEDÌS. PELLEGRINOArdä sté pórtä e no stà a mitìgä dèntèr i pè.Guarda questa porta e non pensare di metterci dentro i piedi.

6 VENERDÌS. DOMENICO SAVIOMurùs rifüdàt amó de piö ‘nnamuràt.Innamorato respinto ancor più innamorato.

7 SABATOS. AUGUSTO

Lontà dai öcc, lontà dal cör.Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

8 DOMENICAS. VITTORENó ‘l mè cucä.Non mi prende.

9 LUNEDÌS. CRISTOFOROÈn chèl polér chè ‘nvece dèl gal cantä la galina, la va mal.Nel pollaio in cui invece del gallo canta la gallina, le cose vanno male.

10 MARTEDÌS. CATALDODés dè magio, San Catàld, désmèt ‘l frèt e tàcä ‘l càlt.Dieci maggio, San Cataldo, finisce il freddo e comincia il caldo.

11 MERCOLEDÌS. FABIODàgä ‘n basì al cadénàs.Dà un bacio al catenaccio (e non tornare più).

12 GIOVEDÌSS. NEREO E ACHILLEOLé béghé dè murùs, le préparä per quand s’é spùs.Le liti da fidanzati preparano alla vita da sposati.

13 VENERDÌB. V. MARIA DI FATIMABruntùlä a’ lé bödèlé se j-è ödé.Brontolano anche le budella se sono vuote.

14 SABATOS. MATTIAÈl la tradä ‘n ridèr.L’ha messa in ridere.

15 DOMENICAS. ACHILLEÈl murùs l’è come èl pès, l’è catìf se nó l’è fresc.

Il moroso è come il pesce, non è buono se non è fresco.

16 LUNEDÌS. RICCARDO PAMPURILa pàiä arènt al föc, la tàcä.La paglia vicino al fuoco, si accende.

17 MARTEDÌS. PASQUALE BAYLONOgni bèlä scarpä la déèntä ‘na brötä saàtä.Ogni bella scarpa diventerà una brutta ciabatta.

18 MERCOLEDÌSS. BARTOLOMEA E VINCENZAL’amùr nó l’è polèntä.L’amore non è polenta.

19 GIOVEDÌS. CELESTINO VDò sorèlé ‘n dè ‘na cà, ghè ‘l diàol e nó s’èl sà.Due sorelle in una casa, c’è il diavolo e non lo si sa.

20 VENERDÌS. BERNARDINO DA SIENAMè trèmä l’oradèl dè la camisä.Mi trema l’orlo della camicia.

21 SABATOS. ARCANGELO TADININa bèlä buchìnä la majä sólcc, bestie e cascina.Una bella bocchina (bella donna) mangia soldi, bestie e la cascina.

22 DOMENICAS. RITA DA CASCIANó öi piö idìl gnà pitüràt.Non voglio più vederlo neanche dipinto.

23 LUNEDÌS. FIORENZOÒm stüdiùs, màghèr murùs.Uomo studioso scarso amante.

24 MARTEDÌS. MARIA AUSILIATRICEL’amùr e la tóss nó sé i vèt ma i sé conós.L’amore e la tosse non si vedono ma si riconoscono.

25 MERCOLEDÌS. BEDA CONFESSORENó ghè fómnä piö sgarbàdä dè chèla che pötä l’è restàdä.Non c’è donna più sgarbata di quella che è rimasta zitella.

26 GIOVEDÌS. FILIPPO NERIParlä con chi ghè ‘n sa, tràtä con chi ghè n’ha.Parla con chi ne sa, tratta con chi ne ha (soldi).

27 VENERDÌS. AGOSTINO DI CANTERBURYGhè öl sèt có dè fómnä per fa ‘n có dè gat.Ci vogliono sette cervelli di donna per fare un cervello di gatto.

28 SABATOS. EMILIONissü dècòtt, nissü dutùr i pöl guarì dal mal d’amur.Nessuna pozione, nessun dottore può guarire dal mal d’amore.

29 DOMENICAS. MASSIMINO VESCOVO‘N dó comandä le fomne e arä le aché, miseriä a braché.Dove comandano le donne e arano le mucche, regna la miseria.30 LUNEDÌS. GIOVANNA D’ARCOL’amur ‘l ‘mbèndä i öcc.L’amore benda gli occhi.31 MARTEDÌVISITAZIONE DELLA B. V. MARIASorèch, sömèghè, scaraàs e scurpiù dè la bràä massérä j-è la dispérassiù.Topi, cimici, scarafaggi e scorpioni sono la disperazione della brava massaia.

CALENDARIO BRESCIANO: MAGGIO

Rubriche

Maggio 2016 Pag . 15

POLLO ALLA BOSCAIOLA(per 4 persone)

Ingredienti: un pollo di 1,200 kg, 120g di prosciutto cotto in unica fetta, 2 cipolle, 1 cucchiaino di estratto di carne, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, il succo di 1 limone, burro, sale e pepe q. b..

Procedimento: fate un battutino con il grasso del prosciutto e le cipolle, mettetelo in una padella, aggiungete il magro del prosciutto tagliato a dadini ed un pezzo di burro. Fate rosolare il tutto, quindi metteteci dentro il pollo tagliato a pezzi, condite con poco sale e pepe e fate cuocere per circa 1 ora. Appena il pollo è cotto disponetelo su un piatto da portata. Sgrassate il fondo di cottura. Versate nella padella una tazzina di acqua calda nella quale avrete fatto sciogliere l’estratto di carne, aggiungete il prezzemolo e il succo di limone, mescolate e fate dare un bollore, poi passate la salsa e versatela sul pollo.

POLLO SALTATO ALLA CONTADINA(per 4 persone)

Ingredienti: un pollo di 1,200 kg, 1 cucchiaio di cipolla tritata, 4 pomodori, mezzo spicchio d’aglio schiacciato, 1 dl di vino bianco secco, qualche cucchiaio di brodo, una manciata di prezzemolo tritato, olio, sale e pepe q. b..

Procedimento: tagliate il pollo a pezzi, salatelo, pepatelo e fatelo rosolare in una teglia dove precedentemente avrete fatto scaldare qualche cucchiaio d’olio. Quando il pollo è colorito da tutte le parti, coprite bene la teglia e fatelo cuocere fino a 3/4 della cottura, quindi aggiungetevi la cipolla tritata. Rimestate e lasciate finire di cuocere. Appena è cotto levatelo dal fuoco e tenetelo al caldo. Nella teglia di cottura mettete i pomodori, precedentemente spellati e privati dei semi, e l’aglio schiacciato. Salate, pepate e fate cuocere, poi bagnate con il vino, lasciatelo ridurre a metà e aggiungete due o tre cucchiai di brodo. Fatte bollire la salsetta 1 minuto, poi versatela sul pollo e spargetevi sopra il prezzemolo tritato.

PETTI DI POLLO ALLA BOSCAIOLA(per 4 persone)

Cucina bresciana: Ricet te var ie

Domande alla nutrizionista:Le cause dell'aumento di peso

La dott.ssa Subacchi riponde alle Vs domande scrivendo a: [email protected] Riceve a: MANERBIO (BS)

Poliambulatorio MINERVIUM di Via Verdi n.64 tel. 030/9937552CREMONA Cell. 366 4759134CREMA Cell. 366 4759134

Ingredienti: 3 petti di pollo, 100 g di funghi secchi, farina, aglio, cipolla, brodo q. b., basilico, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Procedimento: lasciate i funghi secchi in acqua tiepida per circa mezz’ora. Nel frattempo preparate un battuto con mezza cipolla, uno spicchio d’aglio, qualche foglia di basilico e fatelo imbiondire in una padella con un po’ d’olio. Strizzate bene i funghi e buttateli nel soffritto facendoli insaporire ben bene. Aggiungete i petti di pollo divisi in due pezzi, leggermente battuti e infarinati. Salate, pepate e bagnate con un mestolo di brodo; lasciate quindi restringere il sugo aggiungendo, se necessario, ancora un po’ di farina stemperata nel brodo. Si possono servire con polenta o purè di patate.

VERZA, COSTINE E COTENNE

Ingredienti: 400 g di costine di maiale, 200 g di cotenne, 1 piedino di maiale, 5 salamini, 300 g di testina di maiale, 300 g di lombo, 100 g di burro, 50 g di lardo, 1 cipolla, 2 carote, 2 gambi di sedano, conserva di pomodoro, 1 grossa verza, sale, pepe e polenta.

Procedimento: tagliate la cipolla a fettine e fatela imbiondire in una grande pentola insieme con il lardo e il burro. Tagliate a pezzettini le carni e mettete a rosolare nel soffritto. Dopo una decina di minuti aggiungete anche le verdure grossolanamente tritate. Sciogliete poi 3 cucchiai di conserva di pomodoro in poca acqua e unitela alle carni, salate, pepate e lasciate cuocere a pentola coperta e fuoco basso. A metà cottura unite i salamini e la verza tagliata sottile; continuate la cottura aggiungendo di tanto in tanto poco vino bianco. La cottura sarà ultimata quando la verza sarà completamente sfatta. Preparate una bella polenta e servitela fumante con quanto preparato.

POLPETTONE ECONOMICO

Ingredienti: 600 g di manzo cotto avanzato e tritato, 100 g di prosciutto cotto in fetta unica, 100 g di fegatini di pollo, 1 patata, prezzemolo, 2 uova, aglio, 1 cipolla, noce moscata, brodo q. b., olio di oliva extravergine, sale e pepe.

Procedimento: mettete i fegatini di pollo a rosolare per qualche minuto insieme con un po’ d’olio, la cipolla tritata e un pizzico di sale. Lessate

la patata, schiacciatela e sistematela in una terrina assieme ad un uovo, al prosciutto tagliato a dadini, alla carne tritata ed ai fegatini cotti e tritati. Aggiungete il prezzemolo e uno spicchio d’aglio tritati, un pizzico di noce moscata, sale e pepe. Impastate bene tutti gli ingredienti e aggiungete l’altro tuorlo. Formate un polpettone, avvolgetelo in una garza a trama fitta e legatelo con uno spago. Immergetelo nel brodo caldo e fatelo sobbollire per circa 45 minuti.

POLPETTE DEL PORTIERE

Ingredienti: 400 g di carne di manzo tritata, 500 g di patate, 2 uova, 1/2 limone, latte, aglio, prezzemolo, pan grattato, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Procedimento: le patate vanno lessate, sbucciate e passate nello schiacciapatate; quindi mescolate con la carne, le uova, il succo di 2 spicchi d’aglio, un po’ di prezzemolo tritato, il succo di mezzo limone, un pizzico di sale e di pepe; dopo aver amalgamato il tutto, ammorbidite il composto con un cucchiaio di latte; formate delle polpettine delle dimensioni di un piccolo uovo, schiacciatele leggermente, passatele nel pangrattato e mettetele in una teglia unta con poco olio; fate cuocere in forno caldo (200 °C) per mezz’ora. Queste polpettine sono ottime anche fredde.

MAIALE AL RISPARMIO(per 4 persone)

Ingredienti: 400 g di arrosto di maiale freddo anche avanzato, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 4 foglie di salvia, la scorza di mezzo limone, un po’ di noce moscata, 1 uovo e 1 cucchiaio di pan grattato.

Ingredienti per la besciamella: 30 g di farina, 30 g di burro, 1/4 di litro di latte, pizzico di sale e noce moscata.

Procedimento: tagliate l’arrosto a dadini piccolissimi e mischiateli in una terrina col prezzemolo, la salvia, la noce moscata, il sale e il pepe, il tuorlo d’uovo e in ultimo la chiara d’uovo montata a neve fermissima. Versate questo impasto in un recipiente di vetro o porcellana resistente al fuoco, precedentemente unto di burro, e pressatelo sul fondo. Versateci sopra la besciamella, spolveratela di pangrattato e cuocete in forno per 45 minuti circa.

Sono una ragazza di 35 anni, 13 mesi fa ho smesso di fumare, ho assunto in passato d e l l e p a s t i g l i e che mi han fatto p e r d e r e i kg di

troppo, ma ora dopo la mia seconda gravidanza sono praticamente lievitata e secondo me è stata colpa anche di quelle pastiglie. Cosa devo mangiare e come comportarmi?

Come giustamente suppone, una serie di fattori hanno probabilmente concorso al suo aumento di peso. Non posso dirle "per filo e per segno" quello che deve mangiare, non la conosco, non so cosa è abituata ad assumere e quale sia il suo stile di vita.La inviterei perciò a contattarmi in privato.Durante la visita potremo verificare i rapporti di massa grassa e magra, oltre ad effettuare la calorimetria indiretta, strumento essenziale per capire come sta lavorando il suo metabolismo o se è stato rallentato a causa di farmaci dimagranti utilizzati in passato.Da qui potremmo quindi partire da un’alimentazione bilanciata per cercare di riattivare il metabolismo.

Ricette

Pag . 16 Maggio 2016

Ingredienti per la pasta (per 8 persone): 300 g di farina + il necessario per la spianatoia, 50 g di zucchero, 1 bustina di zucchero vanigliato, 1 pizzico di sale, 1 cucchiaino di buccia di limone grattugiata, 150 g di burro ammorbidito + il necessario per la tortiera e 1 uovo.

Ingredienti per la guarnizione:200 g di mandorle macinate, 50 g di zucchero, 50 g di maizena, 200 g di marmellata di ribes, 4 uova, 1 pizzico di sale e 50 g di mandorle a filetti.

Preparazione: Disponete a fontana la farina, cui avrete mescolato i due tipi di zucchero, il sale e la buccia di limone.Mettete nella conchetta centrale il burro a pezzetti e l’uovo battuto.Impastate rapidamente, lavorando con la punta delle dita, poi raccogliete la pasta a palla, infarinatela, copritela con un canovaccio e lasciatela riposare al fresco per 30 minuti.In una terrina, miscelate le mandorle

con lo zucchero e la maizena.Infarinate la spianatoia e stendete la pasta, con cui fodererete una tortiera imburrata, del diametro di 30 cm.Distribuite la marmellata di ribes sulla pasta stesa nella tortiera, che poi metterere di nuovo in fresco.Separate gli albumi dai tuorli, versate questi ultimi in una terrina e incorporatevi la miscela di farina di mandorle, zucchero e maizena.Battete a neve gli albumi con un pizzico di sale e amalgamateli al contenuto della terrina, avendo cura di non smontarli.Distribuite il composto nella tortiera e pareggiatelo, coprendo la marmellata di ribes.Iniziate la cottura in forno preriscaldato a 230 °C, per 20 minuti, poi levate la tortiera dal forno, cospargete la superficie del dolce con le mandorle a filetti e infornate per altri 10 minuti, finchè la guarnizione apparirà gonfia e ben dorata. Lasciate raffreddare il dolce prima di levarlo dalla tortiera e servirlo.

Il nostro dialettoTermini in via d’estinzione

Preàla (preàlina): carro graduabile a due/quattro ruote per il trasporto di pali e legname con strascico frenante.Predèla: predella, l’uovo di piccione.Predìl: vena, cava di pietra o latomia.Prèza: preda, bottino, presa di tabacco da fiuto, tettarella.Primaséra: veglia, chiacchera.Primisére: primicerio, prete correttore che veglia sulle congregazioni.Proàna: propaggine.Puìna galina: bambolina di pezza, mascarpone e ricotta.Puluvrìna: spolverino.Pumpù: spolverino per la cipria.Puninì (idiina): pochino.Pupìla: orfana minorenne sotto tutela.Pùrcia: porta, cancello in legno con rete e fili spinati per chiudere l’accesso ai campi.Püs: da/di dietro.Püstèrla: piccola porta.

QQuàcc: quatto, cuccia, giaciglio, covo di selvatico.Quaciù: accovacciarsi.Quadèr: completo, fatto e finito.Quadèr (quadérem, quintérem): quaderno quadrettato da 25 fogli.Quantiequali: comandamenti, decalogo.Quarcià (copréser): portare alla monta.

Quàrt: vestito dalla cintola in giù, staio.Quàrta: unità di misura bresciana dei cereali molto inferiore alla staio.Quartì (mizì): caraffino, quarto di litro, strumento musicale più piccolo del clarinetto.Quartiröl: fieno di quarto taglio.Quatù: quattoni, di nascosto.Quersöl: piccola quercia.Quét (sgot): quieto.Quibus: soldi, quattrini.Quintì: quinto di litro.Quintilio: gioco di carte.

RRaaröl: fieno magro dell’ultimo taglio, fieno autunnale.Raböff: rabbuffo, forte rimprovero.Rabòt: pianello con lamina metallica graffiante.Ràcola: grana, storia, litigio, contesa, alterco, diverbio.Ràdec: divario, controversia, differenza.Ràfa: zara, gioco d’azzardo con i dadi.Rafanàs: cianfrusaglia, ferri vecchi, uomo di cattivo carattere.Ragnà: esprimere dolore e rincrescimento.Ramàs: chioma delle piante.Raméngo: errabondo, andare in rovina.Rampìna: gancio, uncino, ganghero, grinza, roncaglio, grima.

Rubriche

DOLCE MILANO