Treccani, il portale del sapere.pdf

3
 Postmoderno Enciclopedie on line - stampa INDICE   ARCHI TETTURA E  ARTE FILOSOFIA LETTERATURA E SPETTACOLO postmoderno Termine usato per connotare la condizione antropologica e culturale conseguente alla crisi e all’asserito tramonto della modern ità nelle società del capitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in una fase caratterizzata dalle dimensioni planetarie dell’economia e dei mercati finanziari, dall’aggressività dei messaggi pubblicitari, dall’invadenza della televisione, dal flusso ininterrotto delle informazioni sulle reti telematiche. In connessione con tali fenomeni, e in contrasto con il carattere utopico, con la ricerca del nuovo e l’avanguardismo tipici dell’ideologia modernista, la condizione culturale p. si caratterizza soprattutto per una disincantata rilettura della storia, definitivamente sottratta a ogni finalismo, e per l’abban don o dei gran di progetti elaborati a partire dall’Illuminismo e fatti propri dalla modernità, dando luogo, sul versante creativo, più che a un nuovo stile, a una sorta di estetica della citazione e del riuso, ironico e spregiudic ato, del repertor io di forme del passa to, in cui è abolita ogn i residua distinzion e tr a i prodotti ‘alt i’ dell a cultura e quelli della cultura di massa. Rintracciabile fin dagli anni 1930 nella cultura di lingua spagnola (  Antol ogía de l a poesía española e hispanoamericana . 188 2-1932, a cura di F. de Onís, 1934), diffuso poi dagli anni 1950 nella cultura di lingua inglese e soprattutto negli USA nell’ambito degli studi estetico-letterari, il termine ha trovato poi una più precisa cod ificazione in architettura e nelle arti, anche dello spettacolo, ed è entrato nel linguaggio filosofico.  ARCHITET TURA E ART E Il postmodernismo è una tendenza critica, promossa nel 1961 da P. Johnson, nei confronti degli assunti del razionalismo o del cosiddetto Movimento Moderno (il concetto di funzione, la flessibilità distributiva, la pianta libera ecc.). I testi di P. Blake (  Form foll ows fiasco, 1977) o di C. Jencks (The language of post-modern architecture, 1977) ne forniscono le prime definizioni. Conseguenza di una riaffermazione del legame con la storia, il postmodernismo, con connotati di ambiguità e ironia, si rivela in una molteplicità stilistica che riscopre la valenza liberatoria di pratiche condannate

Transcript of Treccani, il portale del sapere.pdf

  • PostmodernoEnciclopedie on line - stampa

    INDICE

    ARCHITETTURA E

    ARTE

    FILOSOFIA

    LETTERATURA E

    SPETTACOLO

    postmoderno Termine usato per connotare la condizioneantropologica e culturale conseguente alla crisi eallasserito tramonto della modernit nelle societ delcapitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in unafase caratterizzata dalle dimensioni planetariedelleconomia e dei mercati finanziari, dallaggressivitdei messaggi pubblicitari, dallinvadenza dellatelevisione, dal flusso ininterrotto delle informazionisulle reti telematiche. In connessione con tali fenomeni,

    e in contrasto con il carattere utopico, con la ricerca del nuovo e lavanguardismo tipicidellideologia modernista, la condizione culturale p. si caratterizza soprattutto per unadisincantata rilettura della storia, definitivamente sottratta a ogni finalismo, e perlabbandono dei grandi progetti elaborati a partire dallIlluminismo e fatti propri dallamodernit, dando luogo, sul versante creativo, pi che a un nuovo stile, a una sorta diestetica della citazione e del riuso, ironico e spregiudicato, del repertorio di forme delpassato, in cui abolita ogni residua distinzione tra i prodotti alti della cultura e quellidella cultura di massa.Rintracciabile fin dagli anni 1930 nella cultura di lingua spagnola (Antologa de la poesaespaola e hispanoamericana. 1882-1932, a cura di F. de Ons, 1934), diffuso poi daglianni 1950 nella cultura di lingua inglese e soprattutto negli USA nellambito degli studiestetico-letterari, il termine ha trovato poi una pi precisa codificazione in architettura enelle arti, anche dello spettacolo, ed entrato nel linguaggio filosofico.

    ARCHITETTURA E ARTEIl postmodernismo una tendenza critica, promossa nel 1961 da P. Johnson, neiconfronti degli assunti del razionalismo o del cosiddetto Movimento Moderno (ilconcetto di funzione, la flessibilit distributiva, la pianta libera ecc.). I testi di P. Blake(Form follows fiasco, 1977) o di C. Jencks (The language of post-modern architecture,1977) ne forniscono le prime definizioni. Conseguenza di una riaffermazione del legamecon la storia, il postmodernismo, con connotati di ambiguit e ironia, si rivela in unamolteplicit stilistica che riscopre la valenza liberatoria di pratiche condannate

  • dallortodossia modernista, come leclettismo e il revival. R. Venturi ne indicato comeuno dei personaggi chiave, come pure C. Moore (piazza dItalia a New Orleans, 1977-79).Manifestazioni del postmodernismo sono state individuate nelle opere di T. GordonSmith, di M. Graves, C. Gwathmey e R. Siegel ecc. In Italia il fenomeno ha avuto uneco

    sensibile nella 1a Mostra internazionale di architettura (Presenza del passato, 1980).Nel campo artistico il dibattito sulla postmodernit si sviluppato parallelamente aricerche che evidenziavano lesaurirsi della fiducia nelleffetto liberatorio dellarte e neiprocedimenti autoriflessivi delle neoavanguardie degli anni 1960 e 1970. Assiemeallattenuarsi dellopposizione alle forme artistiche del passato, il postmodernismo contrassegnato, secondo i suoi teorici, dallaccantonamento del modello esteticomodernista fondato sul perpetuo rinnovarsi dei linguaggi. Una revisione delle modalitoperative e dellorizzonte problematico si imposta anche in campo critico in Europa enegli USA con J.-C. Ammann, B.H.D. Buchloch, H. Foster, T. McEvilley, A. Bonito Oliva,H. Szeeman ecc. Obiettivo polemico divenuto il tipico schema di perfezionamento (C.Greenberg) in cui la vicenda dellarte dal tardo Ottocento in avanti era ricostruita comeunevoluzione in senso non rappresentativo e autoreferenziale. La produzione artistica p.appare pi come campo consapevolmente aperto a interferenze culturali che come unostile; questa visione non finalistica trova una corrispondenza nella pratica del montaggio,in cui sono sfruttate tutte le tecniche di produzione e riproduzione delle immagini eperde consistenza il concetto di originale. Si diffonde una visione critica dei rapporti traproduzione culturale e societ (B. Bloom, B. Kruger, J. Holzer). Nei primi anni 1990 sistringe il rapporto tra larte e il contesto sociale e politico; soprattutto negli Stati Uniti,si assiste allemergere di artisti appartenenti a gruppi etnici di minoranza e a movimentitrasversali di opposizione. In Europa, dopo una fase volta al recupero di pittura diascendenza espressionista (tra gli altri, G. Baselitz, E. Cucchi, A. Kiefer), si registraunampia diversificazione di tendenze, dallindagine fotografica (T. Ruff, M. Clegg & M.Guttman), a raffinate variazioni su colore e spazio (D. Bianchi, A. Kapoor), a riflessionisui modi di presentazione e i comportamenti nello spazio dellopera (C. Boutin, R. Horn,R. Mucha, M. Serebrjakova).

    FILOSOFIAIl concetto di p. entra nel dibattito filosofico e culturale a partire dal 1979, anno in cui J.-F. Lyotard pubblica La condition postmoderne. Let contemporanea vi descritta comequella in cui la modernit ha raggiunto il suo termine con la delegittimazione dei grandiracconti (grands rcits), ovvero delle prospettive filosofiche e ideologiche che, a partiredallIlluminismo, hanno ispirato e condizionato le credenze e i valori della culturaoccidentale: il racconto del processo di emancipazione degli individui dallosfruttamento, quello del progresso come indefinito miglioramento delle condizioni divita, quello della dialettica come legittimazione del sapere in una prospettiva assoluta.Non pi legata ai grandi progetti, let p. si caratterizzerebbe piuttosto per la pluralit

  • dei discorsi pragmatici che pretendono soltanto una validit strumentale e contingente.In tale prospettiva si situano le riflessioni dello statunitense R. Rorty, che, in unaconciliazione di temi della filosofia analitica e del pragmatismo, ha sottolineato ilsuperamento del mito del discorso vero inteso come conformit a una realt data e haridimensionato i progetti fondazionali delle filosofie del passato, contrapponendo a essiun atteggiamento che mira a dare risposte pragmatiche ai problemi delluomo.In Italia, al concetto di p. ha dedicato attenzione G. Vattimo, elaborando la nozione dipensiero debole per definire latteggiamento filosofico che ha preso atto delladissoluzione delle certezze e dei valori assoluti, dissoluzione che non porterebbecomunque a una totale negazione del passato, ma piuttosto a un sentimento di pietas neiconfronti dei valori e degli ideali della tradizione.

    LETTERATURA E SPETTACOLOLa nozione di p. entrata dagli anni 1980 nel dibattito critico-estetico, non senza fondateriserve per la sua indeterminatezza; con essa si allude al mutamento di sensibilitprodottosi nelle societ del tardo capitalismo, cui corrisponderebbero, in letteratura, unritorno della poesia allimmagine lirica e alla libera espressione dellio, e della prosa alpiacere della narrazione, mista di elementi storici e fantastici, nonch soprattutto laconsapevolezza delle nuove generazioni di scrittori di venire dopo, e la volont diandare oltre, i vari sperimentalismi che hanno caratterizzato il Novecento. Pi sicuremanifestazioni di unestetica p. si sono avute nel teatro con le ricerche di gruppi(Magazzini criminali, La gaia scienza, Falso movimento ecc.) che negli anni 1970-80,sviluppando alcune intuizioni della pi vivace sperimentazione teatrale, specie romana,hanno dato vita a una stilizzata contaminazione di generi e linguaggi (danza,performance, musica, pubblicit, cinema, video), detta nuova spettacolarit.Si parlato di p. anche per la danza, con riferimento alle nuove forme di teatro-danza ealla post-modern dance statunitense, la quale peraltro trova la sua pi precisadefinizione in rapporto allevoluzione della modern dance.