TESTO GRECO CON TRADUZIONE A FRONTE PER...

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PER L’UCCISIONE DI ERATOSTENE LISIA © GSCATULLO ( TESTO GRECO CON TRADUZIONE A FRONTE

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  • PER LUCCISIONE DI ERATOSTENE

    LISIA

    GSCATULLO

    (

    TESTO GRECO CON TRADUZIONE A FRONTE

  • Appunti di Paolo Franchi,

    sulle spiegazioni della prof.ssa Angela Preziosi

  • Per luccisione di Eratostene Propedeutica

    LOratoria Giudiziaria

    In epoca pre-cittadina il potere giudiziario era proprio degli arconti, che avevano competenze sia ordinative,

    di indire i processi, che direttive, di presiederli e giudicare. Con le riforme di Solone prima, di Clistene e di

    Pericle poi, viene istituito un tribunale popolare detto (< , sole. Per la loro usanza di riunirsi a

    cielo aperto) composta da 6000 cittadini 600 per trib eletti annualmente per sorteggio fra tutti i cittadini

    che avessero compiuto i trentanni. Dopo aver prestato giuramento gli eliasti venivano divisi nei vari tribunali

    civili. Lavoravano sotto compenso di due oboli al giorno, che divennero tre dopo il 425 a.C. importante

    sottolineare che i membri dellEliea non avevano una preparazione giuridica, e che dunque il giudizio non

    avveniva su basi tecniche ma principalmente emotive, ed questa una delle ragioni che ha permesso lo

    sviluppo dellorazione. La preparazione degli estratti a sorte, per questa ed ogni altra magistratura, era

    verificata dalla co delle prove chiamate docimasie.

    Il processo

    Esistevano ad Atene due tipi di processi: i e i , i primi a tutela della cosa pubblica e della ,

    i secondi erano cause private a riguardanti il diritto familiare. Non esisteva il concetto di procedura dufficio

    e ad iniziare il processo era sempre un actor accusante. Il convenuto doveva presentarsi in tribunale al

    momento del processo, se ci non fosse avvenuto erano previste procedure straordinarie: la , che

    vedeva il reo, colto in flagrante, condotto davanti al magistrato; la , che prevedeva che fosse il

    magistrato a raggiungere il luogo del reato per procedere allarresto; e la , ovvero la denuncia al

    magistrato perch arrestasse il reo.

    Dopo la denuncia dellactor, la causa veniva dapprima esaminata dai dieteti, arbitri con funzioni di paciere,

    che avevano almeno sessantanni e cui i demi assegnavano le cause. Qualora non si raggiungesse un accordo

    la causa veniva rimessa allEliea e i tesmoteti fissavano la data del processo. Ovviamente larconte basileus,

    come gi detto, vagliava al tribunale appropriato la causa.

    I due contendenti parlavano direttamente senza lintermediazione di un avvocato, al pi facendosi scrivere

    discorsi professionali dai logografi. Alle donne, ai meteci e ai minori era affiancato loro un tutore, ed era

    prevista anche per i cittadini che, per anzianit o inesperienza, non potessero rappresentarsi da soli

    laffiancamento di un , dotto in materia di diritto, che interveniva a titolo personale e

    gratuitamente. Gli interventi previsti erano due, il primo di cinquanta minuti, il secondo di dodici, misurati

    da una clessidra ad acqua. La stessa veniva fermata durante lesibizione di prove, i discorsi dei testimoni o la

    lettura delle leggi.

    Il processo durava un giorno al termine dei quali la giuria era chiamata a votare. La votazione avveniva tramite

    due dischetti - uno pieno, per lassoluzione, ed uno vuoto per la condanna consegnati ai giudici, che

    venivano inseriti in un contenitore di bronzo ed uno di legno. Il primo serviva come conteggio ufficiale, l

    veniva inserito il verdetto che ogni giurato emetteva, il secondo contenitore invece era di riscontro, per

    evitare brogli: conteneva i dischetti scartati dai giurati, che a fine votazione dovevano essere in egual

    numero a quelli validi. I giurati attribuivano poi la pena fissata per quel reato (il processo allora

    ), se presente, o la valutavano essi stessi in base alla situazione ( ).

    Il logografo

    Con il termine logografo si indicava alla fine del VI secolo a.C. colui che scriveva in prosa per distinguerlo dal

    poeta. Con la nascita della storiografia si identific questa figura con quella di una sorta di storico

  • inattendibile. Alla fine del V secolo a.C. il logografo considerato un tecnico della parola, che scriveva orazioni

    dietro compenso, un vero e proprio mestiere.

    Il logografo non recitava le orazioni che scriveva, affidandole al cliente. Su come ci avvenisse, vi sono diverse

    ipotesi: alcuni studiosi credono che il logografo scrivesse solo la traccia e il cliente improvvisasse il resto in

    tribunale, altri che collaborasse con lui nella stesura, ed altri ancora che scrivesse lintera orazione.

    Lorazione veniva composta basandosi sulla realt dei fatti, ma ricercando il successo della causa e l.

    Un altro criterio fondamentale era poi l (rappresentazione del carattere): il logografo adattava le

    argomentazioni allo stile che avrebbe potuto avere il cliente, e ne sfruttava alcune caratteristiche, studiando

    e creando un vero e proprio personaggio.

    Il logografo strutturava lorazione in cinque momenti: lesordio, con linizio e la presentazione al tribunale; la

    narratio, in cui spiegava i fatti accaduti; largomentatio, dove si esponeva la tesi; la refutatio, in cui veniva

    confutata lantitesi; e la perorazione, che costituiva larringa finale.

    Non di rado accadeva che le orazioni veniva modificate dai clienti e immesse su una sorta di mercato nero:

    i logografi non ne avrebbero rivendicato la paternit, da un lato perch considerato un lavoro infamante, ed

    inoltre perch molti di loro, essendo meteci, non possedevano la facolt di accusare cittadini in tribunale.

    Bisogna anche considerare che ci rende difficile la reale attribuzione delle orazioni, si pensi che a Lisia furono

    attribuite ben 425 orazioni. Tanto che Aristotele, pur citandone alcune certamente sue, non gliele attribuisce.

    Lisia

    Vita

    Lisia nasce nel 445 a.C. ad Atene. figlio di Cefalo, un ricco meteco siracusano fabbricante di armi, trasferitosi

    ad Atene su invito di Pericle. Dopo la morte del padre (430 a.C.) si trasferisce a Turi, dove si pu ipotizzare un

    incontro con Erodoto e Protagora, e l frequenta la scuola di retorica, forse allievo di Tisia. Nel 412 a.C., dopo

    la disastrosa seconda spedizione ateniese in Sicilia (415-413 a.C.), torna ad Atene.

    Dopo la caduta della citt e linstaurazione del regime dei Trenta Tiranni (404 a.C.) la sua famiglia legata ai

    circoli democratici - rimane vittima delle epurazioni operate dagli oligarchi, e suo fratello Polemarco viene

    giustiziato. Lisia riesce a fuggire a Megara, da dove sostiene lopposizione democratica, e nel 403 a.C. rientra

    ad Atene al seguito di Trasibulo. Si ipotizza che a questo punto gli venne concessa, come riconoscimento per

    lappoggio ai democratici, che erano riusciti a far crollare il governo dei Trenta, la cittadinanza ateniese,

    revocatagli per lintervento da Archino che aveva individuato un vizio di forma. Gli venne comunque concessa

    lisotelia, ovvero la parit di diritti civili con lassenza di quelli politici.

    Dovendo fronteggiare la rovina del patrimonio familiare inizi la carriera di logografo con grande profitto. La

    data di morte non conosciuta, ma si pensa posteriore al 380 a.C., data delle ultime notizie su di lui.

    Orazioni

    Nellantichit gli furono attribuite pi di quattrocento orazioni, delle quali solo 230 avevano riconosciuta dagli

    Alessandrini la paternit, numero che scende a 34 con la critica moderna. Di queste, certamente autentiche,

    due sono epidittiche: un epitafio, in commemorazione degli ateniesi morti nella battaglia di Corinto (395

    a.C.); e lOlimpico, un panegirico in occasione dei Giochi del 388 a.C. in cui accusa Dioniso di Siracusa e la

    tirannia in generale, e si dice abbia fomentato la folla a tal punto che la sera tent il linciaggio contro il

    siracusano. Le altre 32 orazioni sono invece di genere giudiziario, che sicuramente preferiva su tutti gli altri.

    Il filologo britannico Kenneth J. Dover riteneva che lunica orazione autenticamente scritta da Lisia fosse la

    Contro Eratostene (XII), indicando le altre come troppo diverse per lo stile, il tedesco U. von Wilamowitz a

    proposito delle sue orazioni accusava nei suoi scritti Lisia di aver lavorato persino per i Trenta Tiranni,

    evidenziando una certa assenza di etica del lavoro. S. Usher ridimension le affermazioni di Dover,

  • identificando le 34 orazioni che la critica moderna attribuisce a Lisia, sostenendo che seppur diverse per lo

    stile era contro linteresse dei logografi che si diffondessero sotto falso nome orazioni non proprie, e che

    dunque Lisia non lo avrebbe permesso in una maniera cos vasta.

    Stile

    Lisia non segue schemi precisi nella composizione delle sue orazioni, costanti sono per la semplicit che

    non mai spontaneit, essendo ogni espressione sempre studiata ad hoc -, che esprime nella chiarezza e

    nella fluidit, e la vicinanza alla lingua parlata, per favorire la verosimiglianza, che ottiene usando lanacoluto

    e la metafora. La parte in cui eccelle la narratio, per cui si pensa al contatto con Erodoto, e la cura della

    profondit psicologica, che ha in comune con Euripide. presente una forte concezione relativista, che gli

    hanno procurato laccusa di essere un sofista.

    Fortuna

    Lisia ebbe grande fortuna per il suo stile semplice e fluido, e si rifanno a lui gli atticisti. Cicerone invece gli

    preferiva Demostene per la maggior forza danimo, ma va evidenziata la differenza di genere oratorio

    (giudiziario/deliberativo). Quintilliano ne apprezza leleganza e la semplicit, lodandone il modo di esporre.

    LOrazione

    Trama

    Il contadino Eufileto citato in giudizio dai parenti di Eratostene, da lui ucciso per averlo sorpreso in flagranza

    di (adulterio) con la moglie, accusato di aver premeditato lomicidio. Nella narratio Eufileto spiega di

    essere venuto a conoscenza della relazione adulterina da una serva di una donna che stata amante di

    Eratostene ma, abbandonata in favore di sua moglie, ha ordinato di andare a riferirgli tutto. Eufileto riesce

    astutamente ad ottenere la confessione della propria serva, complice della moglie, e ad organizzare un

    tranello in cui far cadere Eratostene. Attirandolo a casa sua, lo coglie in flagrante e lo uccide, invocando la

    legittimit dellatto agli occhi delle leggi della .

    Tesi di Eufileto

    Eufileto sostiene nellorazione che una sua eventuale condanna avrebbe messo a rischio la stessa,

    intesa come ordine precostituito: il minaccia la propriet privata ( paragonato ad un ladro) e la

    famiglia stessa, ponendo in dubbio la legittimit della discendenza. Uccidere chi si macchia di questo crimine

    non un applicare una vendetta tribale, ma operare secondo la giustizia dello stato. Insiste particolarmente

    sul non aver accettato la , e dunque di non averlo ucciso per tornaconto personale.

    Personaggi

    Eufileto ritratto, secondo l che gli ha costruito Lisia, come un contadino ingenuo,

    fondamentalmente buono, ignaro della situazione sino alle informazioni della serva.

    La moglie non mai nominata per nome, considerata la propriet privata. Se ne accusa la malizia, provocata

    dalla corruzione di Eratostene. Compare in un discorso diretto, quando si riporta della sua richiesta di

    spostare il gineceo, normalmente la parte pi interna della casa o comunque pi lontana dalla strada, dal

    secondo al primo piano. Questa richiesta viene considerata prova della corruzione ai danni di Eufileto,

    potendo in questo modo incontrare il suo amante. Si riporta inoltre che avesse incaricato una serva di

    pizzicare il bambino fino a farlo piangere per avvisarla cos del ritorno del marito.

    Eratostene di Oe viene nominato raramente nellorazione, preferendo perifrasi, spesso dispregiative. Eufileto

    insiste sul fatto che non vi fosse inimicizia tra i due, se non dopo la scoperta delladulterio. Lo descrive come

    irrispettoso, avendo corteggiato la moglie al funerale della propria madre, e un vigliacco, avendo offerto in

    cambio della vita la . Alcuni critici hanno individuato in questo personaggio lo stesso Eratostene della

    dodicesima orazione, essendo entrambi del demo di Oe, giustificando lassenza di riferimenti politici con il

    contesto. Tuttavia pi accreditata la tesi opposta che li vuole due cittadini diversi.

  • Lingua e Stile

    Sono presenti la consueta purezza e semplicit lessicale che riflettono la condizione di Eufileto, un contadino

    e non certo un letterato. Sono presenti tre discorsi diretti, che conferiscono vivacit ed oggettivit al testo: a

    descrivere una determinata cosa non tanto Eufileto, quanto le persone che nellorazione vengono fatte

    parlare. Per fedelt alla lingua parlata sono assenti sinonimi, e dunque presenti diverse ripetizioni.

    Lesordio e la peroratio sono particolarmente incisivi, e si rivolgono ai giudici, mentre la narratio spedita e

    decisa. Largomentatio infine pi acuta, e spiega in maniera dettagliata. Dionigi dAlicarnasso accusa

    lorazione di non avere abbastanza forza, specialmente nel rivolgersi ai giudici.

  • Apologia per luccisione di Eratostene

    Esordio (1-5)

    Lesordio costituito da unapostrofe ai giudici per carpirne la solidariet. Eufileto si presenta come una

    vittima, nonostante sia esso stesso lassassino, e lamenta di essere stato privato della propriet. Attacca

    Eratostene, che non nomina quasi mai: i giudici non devono prestar troppa attenzione a lui, o ai rapporti con

    limputato, ma devono focalizzarsi sul fatto in s, perch non si corra il rischio che lomicidio venga inteso

    operato per inimicizia e non per giustizia.

    Originale Traduzione 1 , , ,

    , : , , , : , .

    Considererei molto importante, signori giudici, il fatto che voi siate, riguardo questa cosa, nei miei confronti giudici tali che sareste se aveste subito una tale offesa; infatti so bene che se aveste lo stesso atteggiamento, che avete verso voi stessi, nei confronti degli altri, non ci sarebbe chi proverebbe sdegno per i fatti accaduti, ma tutti giudichereste minime le pene di chi compie tali azioni.

    2 , : , : , , .

    E queste azioni non sarebbero giudicate cos non soltanto presso di voi ma in tutta la Grecia; e infatti per questo solo reato sia in democrazia che nei regimi oligarchici stata assegnata la stessa punizione ai pi deboli nei confronti dei pi potenti, cos che i peggiori ottengano gli stessi diritti dei migliori. Cos o giudici tutti gli uomini ritengono questoltraggio il pi grave.

    3 , , ;

    Riguardo la grandezza della pena, penso che voi tutti abbiate la stessa opinione, e io ritengo che nessuno di voi sia cos non curante da pensare che coloro che sono colpevoli di tali reati debbano ottenere il perdono oppure siano meritevoli di pene pi piccole;

    4 , , , , , , , .

    Credo, o giudici, di dover dimostrare tutto ci, ossia che Eratostene commetteva adulterio con mia moglie che la corruppe e disonor i miei figli, e oltraggi me stesso, entrando nella mia casa, e non cera inimicizia tra me e quello tranne questo, n feci queste cose per denaro affinch io diventassi ricco da povero, n per nessun altro guadagno tranne che per vendetta secondo le leggi.

    5 , , : , .

    Io dunque vi racconter dal principio tutte le mie vicende, non tralasciando nulla, ma dicendo la verit. Infatti ritengo che questa (sia) per me lunica possibilit di salvezza, qualora io riesca a dirvi tutti i fatti accaduti.

  • Narratio (6-26)

    Narrazione molto ampia, utile per capire nozioni sulla vita quotidiana ad Atene. Il ritmo della narrazione

    molto vivace, presenti ripetizioni non sinonimiche per simulare il parlato.

    Originale Traduzione 6 , ,

    , , , . , , .

    Infatti io, Ateniesi, dopo che mi sembr opportuno di sposarmi presi moglie per il resto del tempo mi comportavo cos da non infastidirla ma che neanche dipendesse troppo da lei fare ci che volesse. E la sorvegliavo quanto pi possibile e prestavo attenzione comera naturale. Dopo che mi nacque un figlio per ormai io mi fidavo di lei e le affidavo tutte le cose mie ritenendo che questo fosse il legame daffetto pi profondo.

    7 , , : [] : , [] .

    Nei primi tempi o Ateniesi era la migliore di tutte infatti era una grande amministratrice e parsimoniosa, capace di gestire ogni cosa con attenzione: ma quando mor mia madre, (la quale) morendo diventata per me la causa di tutti i mali.

    8 , : .

    Infatti mia moglie mentre seguiva il corteo funebre notata da questuomo si lasci sedurre; infatti spiando la serva che andava al mercato e sussurrandole parole (consegnandole messaggi) riusc a corromperla.

    9 , , ( ) , . , : , , , , .

    In primo luogo dunque, o uomini, (infatti bisogna che io vi spieghi anche questo) io possiedo una casetta a due piani, che ha il piano superiore uguale a quello inferiore, rispettivamente per il gineceo e per le stanze degli uomini. Dopo che nacque il bambino la madre lo allattava, affinch non risalisse scendendo le scale, io risiedevo di sopra.

    10 , , . , , , .

    Ed era ormai divenuto cos consueto che spesso mia moglie scendeva a dormiva accanto al bambino, affinch gli desse il seno e affinch non piangesse. E queste cose accadevano cos per molto tempo ed io non nutrivo dei sospetti, ma ero cos ingenuo da pensare che mia moglie fosse la pi onesta fra tutte in citt.

    11 , , , , : : .

    Con il trascorrere del tempo, o giudici, ero tornato un giorno senza preavviso dal campo dopo cena il bambino strillava e faceva i capricci disturbato apposta perch facesse cos. Infatti luomo era in casa, io in seguito venni a sapere tutto.

    12 , . , :

    Allora io esortavo la moglie a scendere e a dare il seno al bambino poich smettesse di piangere. Ma lei dapprima non voleva dicendo di avermi visto con gioia tornare dopo tanto tempo. Poich io mi arrabbiavo e le chiedevo di scendere: Certo tu vuoi

  • , : .

    che io scenda disse e tu importuni la schiavetta, poich gi prima ubriaco hai tentato di concupirla.

    13 , , , . , .

    Ed io ridevo, lei per alzandosi si allontana chiudendo la porta fingendo di scherzare e si porta via la chiave. Ed io senza preoccuparmi di nulla dormivo contento essendo tornato dalla campagna

    14 , . , , . . , , , : .

    Quando era quasi giorno, quella era ritornata e apr la porta. E poich le chiedevo perch quella notte le porte avevano cigolato lei affermava che si era spenta la lucerna e di averla fatta accendere dai vicini. Io stavo zitto e pensavo che le cose stessero cos. Mi sembr, o giudici, che si fosse truccata il viso sebbene suo fratello fosse morto da meno di trenta giorni; tuttavia (neppure) cos senza aver detto nulla sul fatto me ne andavo fuori.

    15 , , , , , : , , .

    Dopo queste cose, o giudici, essendo trascorso del tempo mi si avvicina un essere vecchio mandato da quella con la quale lui aveva avuto una relazione, come io venni a sapere in seguito. Quella dunque adirata e convinta di non essere pi frequentata cos come prima lo faceva sorvegliare finch non conobbe quale fosse il motivo.

    16 , "" " . , ". " '" " , ".

    Dunque avvicinatasi a me la donna la quale mi spiava vicino alla mia casa disse: Eufileto, non pensare che io sia giunta per una qualche invadenza da te, infatti luomo che oltraggia te e tua moglie si trova ad essere nostro (lett. a noi) nemico. Dunque qualora tu prenda la serva che va al mercato e che vi fa da domestica e la minacci tu saprai ogni cosa. E disse: Eratostene di Oe, colui che fa queste cose il quale ha sedotto non solo tua moglie, ma anche molte altre, infatti fa questo di mestiere.

    17 , , , ' , , , , , , . , .

    Dette queste cose, o giudici, quella si allontan mentre io, subito, mi sentivo scoinvolto e mi tornava alla mente ogni cosa ed ero pieno di sospetto e pensando che ero stato chiuso in camera, ricordandomi che in quella notte cigolavano sia la porta sul cortile sia quella sulla strada, cosa che non era mai successa prima e che mi sembr che mia moglie si fosse truccata. Tutte queste cose tornavano alla mia mente ed ero pieno di sospetto.

    18 , '

    Tornato a casa ordinavo alla serva di seguirmi al mercato e dopo averla invece portata a casa di un mio conoscente le dicevo che ero venuto a sapere tutto ci che accadeva nella casa. Dissi: Dunque

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    possibile a te scegliere quella che tu vuoi tra due alternative: o dopo essere stata frustrata finire al mulino e non finire mai di essere oppressa da queste sofferenze, oppure se dici tutta la verit pu accadere che tu non subisca alcuna punizione ma possibile ottenere da me il perdono dei tuoi sbagli, non mentire ma d tutta la verit.

    19 K , , , .

    E lei inizialmente negava, e mi diceva di fare quello che volevo; infatti diceva di non sapere nulla; ma quando io feci a lei menzione di Eratostene e dissi che era lui quello che si recava da mia moglie, si spavent pensando che io sapessi tutto esattamente.

    20 , ' , , , , .

    Gettatasi alle mie ginocchia e avendo ottenuta la parola da parte mia che non avrebbe subito alcun male, lo accusava dapprima che dopo il funerale laveva avvicinata poi dicendo che lei alla fine aveva riferito tutto quanto alla donna e che quella piano con il tempo si era lasciata convincere. E diceva in quali modi riceveva le visite. Durante le Tesmoforie mentre io ero in campagna era andata al tempio con la madre di quello; e spieg tutti gli altri accadimenti.

    21 , , " , ' . ' , , ".

    Dopo che tutto era stato raccontato da lei, io dissi: (Sta attenta) che ora nessun uomo sappia queste cose, altrimenti nessuna delle promesse datte da me sar valida. Voglio inoltre che tu mi mostri queste cose in flagrante, io infatti non ho bisogno di parole ma che il fatto sia evidente se le cose stanno cos.

    22 . , . . . . ' , , .

    Prometteva che avrenne fatto queste cose. E dopo questi avvenimenti passarono quattro o cinque giorni, come vi mostrer con valide prove. Anzitutto desidero raccontare le cose avvenute dallultimo giorno. Avevo un caro amico. Io lo incontrai mentre tornava dal campo al tramonto del sole. E allora io, sapendo che arrivato allora non avrebbe trovato nulla a casa da mangiare, lo invitai (lett. Esortai) a cenare con me. E giunti a casa, saliti al piano superiore cenavamo.

    23 , , ' . ' , , , . , , , , ' .

    Quando poi si era saziato (lett. a lui stava tutto bene) quello uscendo andava via io invece andavo a dormire. Eratostene, o giudici, arriva, e la serva mi disse subito svegliandomi che era arrivato. Ed io avendo detto a quella di sorvegliare la porta vado da questo e da quella, e alcuni non li trovo dentro, altri scoprii che non erano in citt.

  • 24 ' . , . , ' .

    E avendone presi quanti pi era possibile tra quelli che cerano mi incamminavo. E avendo preso delle fiaccole dallosteria pi vicina entriamo. Essendo la porta aperta e preparata dalla serva. Avendo spalacato la porta entrando per primi noi vedemmo quello sdraiato vicino alla donna, quelli entrati per secondi lo vedevano nudo in piedi sul letto.

    25 ', , , . , ' .

    Io, o uomini, avendolo colpito, lo stendo a terra, e dopo avergli girato le mani dietro e avendole legate gli chiedevo perch mi offendesse entrando nella mia casa. E quello ammetteva di aver sbagliato ma mi pregava di non ucciderlo ma di accettare in cambio del denaro.

    26 ' " , ' , , ".

    Io dissi: Non io ti uccider, ma la legge della citt, che tu violandola considerasti di meno dei piaceri e hai preferito piuttosto commettere una tale colpa verso mia moglie e verso i miei figli, piuttosto che obbedire alle leggi ed essere onesto!

    Argomentatio (parr. 27-36)

    Nellargomentatio Eufileto espone le ragioni della sua difesa, che si incentrano non tanto sulle dinamiche del

    fatto ma sulla legge: una sua eventuale condanna metterebbe in discussione le leggi della Polis che tutelano

    la stabilit dellistituzione, infatti i colpevoli di corrompono le mogli, violano la casa e soprattutto

    mettono in dubbio la legittimit dei figli e della successione. Altra cosa su cui fa leva Eufileto lidentit tra

    giudici e legislatori: sono sempre gli stessi cittadini, il loro compito confermare la legge emanata.

    27 , , , , ' , , , ' , , , , ;

    Quello, o giudici, ebbe per sorte ci che le leggi prescrivono nei confronti di chi commette tali cose, non dopo essere stato rapito dalla strada, ma rifugiando il focolare e laltare, come questi dicono. Infatti come avrebbe potuto lui che colpito cadde subito nella camera da letto. Poi legai le mani di quello, dentro cerano tanti uomin che lui non poteva evitare, non avendo n una spada n un legno, con i quali non avrebbe potuto respingere coloro che entravano?

    28 ', , , ' . .

    Ma, o giudici, io penso che anche voi sappiate che coloro che non compiono cose giuste non ammettonoche gli avversari dicono cose vere. Ma coloro dicendo bugie oe inventando tali cose cercano di creare ostilit in coloro che ascoltano nei confronti di quelli che compiono cose giuste. In primo luogo dunque leggi la legge. [Il grammateus, segretario, legge le norme]

    29 , , ' , , '

    Non negava, o giudici, ma ammetteva di aver sbagliato e, per non morire, era pronto a dare del denaro. Io, invece, non accettavo la proposta di

  • . , , , . .

    quello, ma ritenevo giusto che fosse pi potente (del denaro) la legge della citt e feci giustizia in questo modo, che voi sanciste ritenendo assai giusto per coloro che fanno tali cose. E salite i testimoni miei (lett. per me) di questi fatti. [Si ascoltano i testimoni]

    30 .

    , , , ' , ,

    Leggimi anche questa legge incisa sulla stele dellareopago. [Si legge la legge] Sentite o cittadini che dallo stesso tribunale dellAreopago (lett. collina di Ares) cui spetta per tradizione ed stato assegnato anche presso di noi [il gov. democ.] il compito di giudicare le cause di omicidio, ed stato affermato espressamente di non condannare a morte colui che avendo sorpreso un adultero presso la propria moglie si vendichi.

    31 . , . , , . ' , . .

    E il legislatore riteneva che questi principi fossero cos profondamente giusti per le donne sposate cos che stabil la medesima punizione anche per le concubine di minor considerazione (lett. degne di meno). Ebbene chiaro che se avesse una pena maggiore di questa per le donne sposate lavrebbe messa in pratica. Non essendo ora in grado di trovare una pena pi severa di questa per quelle ritenne giusto che vi fosse la stessa per le concubine. Leggimi anche questa legge.

    [Si legge la legge]

    32 , , , , , ' , , , ,

    Sentite, o giudici, che prescrive qualora un uomo disonori un uomo libero o uno schiavo che paghi il doppio del danno; qualora oltraggi una donna previsto che sia sottoposto alla stessa punizione per la quale lecito uccidere; cos p uomini ritenne che i violentatori meritassero una pena minore rispetto agli adulteri. Infatti per gli uni stabil la morte, per gli altri fiss il doppio del danno

    33 , , , ' , ' , , . ' .

    ritenendo che coloro che agiscono con violenza siano pi odiati dalle donne che hanno subito violenza, mentre i seduttori corrompono lanimo di quelle cos che rendono le mogli degli altri pi loro che dei mariti e cos che lintera casa passi sotto (il potere) di quelli, e i figli non certo se siano del marito o degli adulteri. E per questi motivi colui che ha posto questa legge fece (previse) per loro la morte.

    34 , , , ' .

    Per quel che mi riguarda le leggi non solo mi hanno assolto dal commettere il reato ma anche mi hanno imposto di eseguire questa pena. Sta a voi decidere se queste cose devono essere valide o di nessun valore.

    35 ,

    Io infatti penso che per questo motivo tutte le citt stabiliscono delle leggi, affinch capiamo intorno a

  • , . .

    quelle cose di cui non siamo certi, rivolgendosi a queste su quello che dobbiamo fare. Queste (le leggi) riguardo a tali cose esortano chi subisce un torto a farsi giustizia in tale modo.

    36 , , , , , . , .

    Ed io ritengo giusto che voi abbiate la medesima opinione; altrimenti garantirete agli adulti una tale impunit cos che spingerete i ladri a dichiarare di essere adulteri, sapendo bene che qualora dicano di loro stessi questa colpa e dicano di entrare nelle case altrui per questo scopo nessuno li toccher (uccider). Tutti infatti sapranno che bisogna congedare le leggi che riguardano ladulterio mentre bisogna temere il vostro voto; infatti questa la cosa pi importante di quelle cose che riguardano la citt.

    Refutatio (parr. 37-46)

    Consiste nel confutare la prova e le accuse della controparte, in questo caso della premeditazione

    dellomicidio. Per difendersi Eufileto spiega di aver avuto a cena, il giorno del fatto, Sostrato: se fosse stato

    tutto premeditato non lo avrebbe congedato, come invece sostiene di aver fatto, perch sarebbe stato un

    testimone! Inoltre tra lui ed Eratostene non cera inimicizia che spiegherebbe la premeditazione.

    37 , . , ,

    Riflettete, o uomini, infatti essi accusano me che io abbia ordinato alla serva di andare a chiamare il giovinastro (dispregiativo per Eratostene). Io, o giudici, ritenni davvero di agire giustamente sorprendendo in qualunque modo sorprendendo colui che ha sedotto mia moglie;

    38 , , '

    se infatti quanto fossero state dette parole ma non fosse avvenuto il fatto e avessi ordinato di farlo venire, avrei torto, ma se quando tutto era gi accaduto ed egli si era introdotto nella mia casa e io lavessi sorpreso in qualunque modo io considererei me saggio.

    39 . , , , , , .

    Considerate che mentono anche riguardo queste cose. Facilmente lo capirete da queste cose, infatti, o giudici, come io ho detto prima Sostrato, che mio amico ed in rapporti di amicizia (con me), avendomi incontrato che provenivo dai campi, cenava con me circa al calar del sole, e poi, quando lui fu soddisfatto, andando via, part.

    40 , , , . , , '

    Dunque anzitutto, o uomini, riflettete che, se in quella notte io avessi teso una trappola ad Eratostene sarebbe stato meglio per me cenare con lui altrove o portarlo a casa cenando insieme a lui? Cos infatti quello avrebbe avuto il coraggio di meno dallentrare in casa mia. Poi vi sembra che avrei lasciato andar via il mio ospite rimanendo tutto solo, oppure avrei chiesto a quello di rimanere affinch punisse ladultero assieme con me?

  • 41 , , ' , , , ( ), , ' .

    Poi, o giudici, non vi sembra che avrei avvisato gli amici durante il giorno e gli avrei chiesto di riunirsi a casa di un vicino, piuttosto che correre di notte quando subito mi fossi accodo (di Eratostene, sott.), non sapendo chi avrei trovato in casa e chi fuori? E andai da Armodio e da quelli che erano fuori citt (infatti non lo sapevo), trovai altri che non erano in casa e, presi quelli che potevo, mi incamminvavo.

    42 , , ' ( ), ' , . .

    Ebbene se lavessi saputo prima non vi sembra che non solo avrei preparato dei servi e ma anche che lavrei detto agli amici affinch io stesso entrassi nel modo pi sicuro (infatti che cosa ne sapevo se anche quello aveva qualcosa di ferro?), e affinch facessi la mia punizione con quanti pi testimoni? Ora non sapendo nulla delle cose che sarebbero avvenute quella notte, raccolsi quelli che potevo. E salitemi voi testimoni di queste cose.

    [Si ascoltano i testimoni]

    43 , ' , . .

    Avete ascoltato i testimoni, o uomini; considerate presso di voi rigardo questa vicenda cercando di scoprire se i sia mai stato qualche motivo di inimicizia tra me ed Eratostene tranne questa. Non ne troverete nessuno.

    44 , , , , , .

    N infatti rivolgendomi false accuse egli intent una causa contro di me, n cerc di mandarmi fuori dalla citt (esilio), n mi intentava processi privati. N conosceva qualche colpa per la quale temendo che qualcuno ne venisse a conoscenza io desiderassi ucciderlo. N speravo di ricevere denaro da qualche parte se lavessi ucciso. Infatti per queste ragioni si trama la morte gli uni degli altri.

    45 , . , '

    Tanto manca che tra noi siano avvenuti uno scambio di insulti, una rissa tra ubriachi o unaltra lite. Cos che io non avevo mai visto luomo tranne che in quella notte. Volendo cosa avrei corso un tale pericolo se non avessi subito da lui la pi grande delle offese?

    46 , , ,

    Poi dopo aver chiamato io stesso i testimoni avrei commesso unempiet, pur essendo a me doveroso ucciderlo contro ogni giustizia?

    Peroratio (parr. 47-50)

    Parte pi importante dellorazione era necessaria a convincere luditorio a votare a favore delle proprie

    ragioni. Eufileto ribadisce la sua difesa di aver agito secondo le leggi ed in loro nome, evidenziando il pericolo,

    per la validit delle leggi stesse, di una sua eventuale condanna.

    47 , , , ' ,

    Io dunque, o giudici, ritengo che questa non sia stata una vendetta privata nel mio interesse, ma nellinteresse dellintera Polis; infatti coloro che fanno tali cose, vedendo quali ricompense sono

  • , , .

    fissate per tali colpe si renderebbero meno volentieri colpevoli verso gli altri, qualora vedono che anche voi avete la mia stessa opinione.

    48 , , , , .

    Se no sarebbe meglio cancellare le leggi vigenti e stabilirne delle altre che puniranno coloro che difendono le proprie mogli e concederanno impunit a quanti vogliono cadere nella colpa a danno delle stesse.

    49 , , , , ' .

    Sarebbe molto pi giusto cos, piuttosto che i cittadini siano insidiati dalle leggi, le quali prescrivono che qualora qualcuno sorprenda un adultero gli daccia ci che vuole, ma i processi sono pi terribili per coloro che subiscono i torti, piuttosto che per quanti, contro le leggi, disonorano le mogli altrui.

    50 , .

    Io infatti ora rischio il mio corpo (la mia vita), i miei beni e tutto il resto, poich obbedivo alle leggi della citt.

  • Note

    Per la traduzione

    1 , ott. pot. con gen. di stima ( ), 1 p. sing. ott. aor. m. di ;

    (sott. ), voc. pl. di , lett. o uomini inteso come cittadini e giudici, pu essere reso in tutti e tre i modi; ogg. sost. con pred. ( ) del sogg. (); , inf. aor. di ; , 2 p. pl. ott. pr. da , part. pf. masch. di con val. ipot.; pf. di * () con val. di pr.; , cong. introduce due dichiarative oggettive coordinate, dalla cong. avversativa ; , pronome, introduce una relativa con ott. potenziale.

    2 [] , ott. pf. p. perifrastico (ott. di + part. pf.); , 3 p. sing. Ind. Pf. M.p. da ; , cong. cons.

    3 , inf. pr. da ; , pron. che introduce due rel. consec. coordinate dalla cong. disgiuntiva .

    4 , in funz. prol. delle rel. epesegetiche che lo seguono; inf. aor. di ; , cong. che introduce le successive dichiarative; , impf. azione durativa nel tempo (manteneva una relazione adulterina), cos come (corrompeva), che potrebbe essere anche aoristo (rovin); , segue il gen., compl. di fine; , cong. finale.

    5 , particella conclusiva si pu rendere con dunque; , crasi di (le cose vere, la verit); , periodo ipotetico delleventualit.

    6 3 p. sing. aor. pres. di , acc. Di tempo continuato + inf. prop. cons. , prop. rel. ogg. dellinf. ; + ind. introduce temporale; , 1 p. sing. ind. aor. di ; , pron. in funz, epanalettica enfatizzante.

    7 , gen. part. dipendente dal superl. (la migliore di tutte, sott. le donne); , part. pres. attributivo femm. di ; , 3 p. sing. aor. ind. di ; pron. rel. espunto per evitare anacoluto.

    8 , part. aor. pass. femm. sing. di ; , lett. viene corrotta con il passare del tempo (azione continuata), si pu intendere come pres. storico: fu sedotta, si lasci sedurre, si noti il verbo legato allidea di corruzione prima ancora che alladulterio (per cui si sarebbe usato ).

    9 , dat. Di possesso, lett. a me una casetta, resa: ho una casetta; + cong. in luogo di ott. obl., finale, pur avendo alla principale un tempo storico; = inf. pr. di .

    10 , part. pf. m.-p. neut. sing. di ; , part. femm. fut. con val. final. di ; introduce due finali coord. dalla cong. copul. , + cong. in luogo di ott. obl.; sintassi attica, il verbo al sing. pu riferirsi ad un sogg. neut. plur.; , consec. denotante la realt; , impf. di .

    11 , gen. ass. con val. temporale; , part. pres. masch. sing. di ; , impf. con val. di ppf.; + cong. finale; , 1 p. sing. ind. aor. di .

    12 , inf. pres. di ; , inf. aor. di ; , part. pred. del sogg. ; part. pred. dellogg. ; introduce due causali coord. dalla cong. copulativa subordinate alla principale .

    13 , part. aor. 3 femm. sing. di ; , part. pres. femm. sing. di ; , part. cong. con significato causale.

    14 , pron. con funz. avv. introduce uninterrogativa indiretta; , ott. obl.; , inf. perf. pass. da .

    15 e sono genitivi assoluti.

    16 , part. pred. del sogg.; , periodo ipotetico delleventualit con due protasi coordinate dalla cong. copul. ; , demo attico un suff. di provenienza; , perf. debole di .

    17 , aor. pass. fort. di ; , impf. di ; , introduce una dichiarativa; , relativa appositiva.

  • 18 , a casa, - suff. denotante moto a luogo; , val. preposiz. moto a luogo; , gen. part.; , dichiarativa con ott. obl. dipendente dal t. storico ; , ott. perifrastico del perfetto medio di ; , inf. aor. 2 di , regge due infinitive (le opzioni che Eufileto da alla serva, introdotte dalla disgiuntiva ; , verbo impers. + dat. + inf. aor. 2 di ; , gen. part. duale; , part. pred. del sogg. sott. dellinfinitiva; , cong. aor. esortativo di ; , crasi di .

    19 k, crasi di ; , prop. relat. ogg.; , inf. perf. di ; , dichiarativa; , ott. obl. dipendente da tempo storico; , aor. pass. forte di ; , infinito perf. di .

    20 , part. aor. 2 di ; , inf. fut. di ; , val. dichiarativo, introduce tutte le dichiarative del periodo; , rif. alla serva, grammaticalmente sarebbe stato pi corretto *, infatti cos sorge lambiguit che possa riferirsi alla moglie, probabilmente colloquile, parlando la serva; , ott. pr. di ; , ott. aor. di ; ott. aor. pass. di ; , ott. pres. medio di ; imperf. di ; , crasi di .

    21 , cong. temp.; , piuccheperfetto passivo di ; , dat. di agente; + fut. ind. o cong. aor. introduce una secondaria completiva che dipende da un imperativo antecedente che esprime sforzo o cura (verba curandi), in questo caso omesso (); , complemento di agente; , con avv. pu assumere valore di stare anzich di avere.

    22 , inf. fut. di ; , dat. di poss.; , gen. ass. con val. temp.; , part. perf. di ; , part. pres. di ; , part. perf. di ; , introduce una prep. dichiarativa dipendente da ; + gen. compl. di moto per luogo.

    23 , cong. temp.; , part. pres. di ; , imperf. storico o narr. da rendere in it. anche con pass. rem.; crasi di ed ; , pres. stor. O narr. da rend. In it. Con pass. rem.; + gen. compl. di moto a luogo; , art. pronom. in funz. attributiva; , ind. aor. 2 da .

    24 , rafforzativo del superl. ; , part. perf. m.-p. di ; , part. perf. m.-p. di ; , part. pres. pred. dellogg. ; , part. perf. di, pred. dellogg.

    25 , pres. stor.; , acc. duale; , crasi di ; , part. aor. di ; , imperf. stor. in it. si pu rendere anche con il pres.; , imperf. stor. di

    26 , non va tradotto, equivale ai due punti, gli segue infatti un discorso dir.; , ind. fut. di ; , gen. di paragone; , inf. aor. medio di ; figura etimologica (ripetiz. della radice).

    27 e sono compl. di luogo; , acc. duale; , part. aor. di ; , denota potenzialit nel passato.

    28 , lett. coloro che non fanno cose giuste, quindi gli ingiusti; , lett. di coloro che fanno cose giuste, quindi i giusti; , imper. aor. 3 da .

    29 , imperf. di ; , imperf. di ; , introduce una finale; , imperf. storico di ; , part. aor. di ; , ind. aor. di ; , dat. etico; , imper. aor. 3 di .

    30 , 3 p. sing. ind. perf. passivo di ; , inf. di (gen. della persona imputata) (acc. della colpa); , perfetto passivo di ; , part. aor. 2 di ; , cong. aor. medio di .

    31 , introduce una consecutiva; , aor. ind. di ; protasi del per. ipo. dellirrealt nel pass.; , gen. di parag. dipendente dal comp. ; , apodosi dellirrealt; , participio con val. caus.; , inf. aor. 2 di .

    32 , introduce una dichiarativa; , regge i due periodi ipotetici: (prot.1) , (apod.1) (prot.2) , (apod.2) ; , val. pronominale; , 3 p. sing. ind. aor. 3 di ; , val. pronominale.

    33 , part. congiunto con val. caus.; , part. sost. aor. di ; , introcue tre infinitive consecutive; ' = ; = .

  • 34 , perifrasi dellind. perf. att. (= ) da (gen. della persona) (acc. della colpa/della sanzione); (sott. ), per. Ind. perf. att. = (=); introducono interr. dir. disgiuntive.

    35 = ; , introduce una finale; , pronom. rel. Neutro che introduce una relativa oggettiva.

    36 = se no, altrimenti; = ben sapendo, part. maschile pl. di , regge una dichiarativa retta da ; , protasi del periodo ipotetico dellevent., , apodosi; , ind. fut. medio di .

    37 , imper. aor. da ; , = avanzare un accusa contro qualcuno (in gen.).

    38 , gen. ass. con compone un periodo ipotetico dellirrealt; , part. perf. m.-p. di ; , part. perf. m.-p. di ; e , altri due gen. ass. che strutturano un periodo ipotetico dellirrealt.

    39 , fut. ind. di ; , relativa incidentale. 40 , imper. aor. pass. di ; , periodo ipotetico

    dellidrrealt; , part. fut. di ; , inf. aor. di , inf. aor. pass. di .

    41 = ; , piuttosto che; , cong. che introduce una temporale; , avv. locativo; , prop. parenetica; = ero capace, potevo.

    42 , periodo ipotetico dellirrealt; ' , finali doppie introdotte da ; , interr. diretta.

    43 , ind. perf. di ; , interrogativa indiretta; , ind. fut. di ;

    44 e sono fig. etimologiche, regge il doppio accusativo; , ott. aor. medio di ; , inf. fut. di .

    45 , piuccheperf. perif. di ; , apodosi del periodo ipotetico dellirrealt, , protasi; , piuccheperf. perif. di .

    46 , participio accusativo assoluto di valore concessivo di . 47 , sintassi attica; , concessivo. 48 , inf. aor. di ; , da un lato, dallaltro; ,

    participio sostantivato.

    49 , periodo ipotetico delleventualit; , relativa oggettiva; e , participi sostantivati.

    50 , congiunzione causale.

  • Per la comprensione

    1 Eufileto cerca nei giudici il coinvolgimento emotivo, chiedendogli come si

    comporterebbero qualora le proprie mogli fossero adultere.

    2 Universalizza la gravit delladulterio cos che qualsiasi legge lo condannerebbe.

    3 Continua la captatio benevolentiae dei giudici spronati a concordare sulla gravit delladulterio e la necessit per quello di una pena grande che, nel caso di Eratostene, stata la morte.

    4 Nella descrizione che Eufileto fa delle colpe di Eratostene c un climax ascendente: corruppe la moglie, disonor i suoi figli, lui stesso e persino l, la casa intesa in senso ampio, cellula sociale e religiosa della Polis. Interessante il ruolo della donna che oggetto di corruzione, nel venire meno del suo ruolo di custode della casa, la cui responsabilit delluomo adultero, quasi che violasse un possesso privato di Eufileto.

    5 Laccusato ritiene che, unica via di salvezza, una mancata assoluzione significherebbe infatti condanna a morte, dire la verit della sua vita privata senza tralasciare nulla.

    6 Descrive un rapporto coniugale irreprensibile da parte della moglie; dapprima non conoscendola la sorvegliava come ci si sarebbe aspettato da un marito ateniese, poi, avuta la certezza della sua capacit procreativa con la nascita dellerede maschio le lasci pi libert. La nascita di un erede era fondamentale per lateniese: garantiva continuit alla discendenza ed assistenza nella vecchiaia (obbligo di legge, tra laltro).

    7 La custodia e il governo della casa (l) era il compito abituale della moglie e consisteva nelloculata gestione di tutte le faccende ad essa riguardanti, dalla schiavit al vestiario, passando per la gestione del patrimonio e delle provviste.

    8 Il corteo funebre, che avveniva il giorno successivo lesposizione del corpo, era uno di quegli eventi per cui le donne ateniesi potevano uscire dalla casa se legati da parentela. Eratostene approfitta delloccasione per conoscere la donna e la seduce tramite la serva, invece libera di uscire di casa per andare al mercato.

    9 Ai giurati vengono forniti elementi utili a comprendere meglio la situazione come la struttura della casa. Gli Ateniesi avevano la casa divisa fondamentalmente in due parti: una pi interna riservata alle donne (gineceo, ) e quella pi vicina alla strada agli uomini, nelle case a due piani quello pi vicino alla strada, il piano terra, degli uomini e il secondo piano delle donne. Eufileto, che si fidava ciecamente della moglie cerca di passare per un ingenuo le aveva concesso di avere il gineceo al piano terra, forse per la vicinanza al bagno, per poter meglio provvedere al bambino, per cui non pot permettersi forse una balia da latte.

    10 Eufileto ammette candidamente la propria ingenuit e insiste sulla sua illusione che la moglie fosse la migliore della citt, probabilmente per coinvolgere emotivamente i giudici.

    11 Eufileto rincasa inaspettatamente () mentre Eratostene aveva un appuntamento in casa con sua moglie

    12 Eufileto sale al piano di sopra dove sta la moglie, la serva, allarrivo dellamante, pizzica il bambino per farlo piangere: lo stesso Eufileto sprona la moglie ad andare ad allattare il bambino, incitandola senza volerlo a raggiungere lamante! La moglie tra laltro, beffandolo, tentenna dallo scendere fingendosi lei stessa gelosa del marito che lavrebbe tradita in sua assenza con la serva. Eufileto, che non escluso possa in effetti aver avuto rapporti con la schiava, passa per il marito ingenuo e incapace di nutrire sospetti del tradimento.

    13 La battuta della moglie fa ridere compiaciuto Eufileto che, comicamente, si lascia chiudere a chiave in stanza senza nutrire sospetti di sorta.

  • 14 Al cigolio delle porte di casa, che aveva allarmato Eufileto, la moglie trova una scusa cui lui crede. E non si insospettisce nemmeno nel vederla truccata nonostante fosse in lutto per la morte del fratello (la legge prescriveva alle donne 30gg senza trucco).

    15 Molto tempo dopo quella notte si avvicina ad Eufileto unanziana figura umana ( ), che una vecchia serva, mandata dalla precedente amante di Eratostene, abbandonata per la nuova, a rivelargli quanto avviene in casa sua.

    16 Compaiono nel paragrafo i nomi dei protagonisti: Eufileto, che significa forse ironicamente il ben amato, ed Eratostene ovvero la forza dellamore.

    17 Alla luce delle rivelazioni della vecchia delatrice Eufileto rilegge eventi precedenti, comprende la soluzione ed inizia a ritenere necessario agire.

    18 Per accertarsi della verit porta la terra da un suo amico, che gli far da testimone, e la mette davanti ad una scelta: o rivela la verit, cos da ottenere il perdono per la collusione con il misfatto della padrona, o sar mandata a girare il mulino, uno dei lavori pi faticosi e bassi in cui impiegare la servit. Il testimone torna utile nel tribunale dove la serva, priva di personalit giuridica, non avrebbe potuto parlare validamente che sotto tortura secondo le leggi ateniesi.

    19 La serva dopo aver tentato inizialmente di dissimulare, quando si accorge che il padrone a conoscenza della faccenda, pronuncia il nome di Eratostene, confessa tutto:

    20 Eratostene si era invaghito della donna urante il funerale della madre di Eufileto, contatta la serva e gli fa fare da spola per le comunicazioni con lei. La relazione va avanti anche con lassenzo della madre di lui, con cui la moglie di Eufileto si era recata alla festa autunnale agricola delle Tesmoforie. La festivit, dedicata a Demetra Tesmoforia, patrona della semina e della fecondit delle donne, durava tre giorni e prevedeva la partecipazione di donne sposate.

    21 Eufileto intima alla serva di non rivelare nulla a nessuno e le comunica il bisogno che i fatti vengano colti in flagrante, iniziando a pianificare la sua vendetta.

    22 La serva promette di aiutare Eufileto. Loccasione si presenta dopo quattro o cinque giorni quando, incontrato un suo amico che tornava dalla campagna, Sostrato, lo porta a cena con lui.

    23 Andato via lamico, Eufileto va a dormire. Dopo un po viene svegliato dalla serva che lo avverte della presenza di Eratostene in casa. Lui scende in silenzio e va a cercare dei testimoni.

    24 Alcuni li trova in casa mentre altri erano fuori citt, prende delle fiaccole da una locanda l vicino e, abbattuta la porta entra, trova ladultero affianco a sua moglie, cogliendolo in flagrante.

    25 Lo immobilizza dapprima colpendolo, poi legandogli le mani dietro la schiena, mentre quello chiedeva piet e di poter pagare in denaro la propria colpa.

    26 Eufileto, rifiuta le sue suppliche e gli annuncia che non lui ma la legge della citt lo avvrebbe ucciso per la sua disobbedienza, invocando la legislazione ateniese l dove permetteva come legittimo lomicidio delladultero o di quanti avessero violato una donna (sorella, madre, concubina, moglie). Tra laltro non era tanto latto in s ad essere condannato quanto laver corrotto () una donna parte di un ordine sociale della citt, mettendo a rischio la cura della casa e la legittimit della discendenza!

    27 Mentre Eufileto sostiene di aver commesso un , un crimine legittimo che andrebbe giudicato dal Delfinio, mentre i parenti di Eratostene lo accusano di cio di aver premeditato lomicidio. Secondo la loro accusa Eufileto avrebbe condotto il parente in casa propria per ucciderlo, forse a causa di uninimicizia precedente, e di aver consumato lomicidio presso laltare domestico, compiendo unempiet! Eufileto dal canto suo dice di aver trovato in casa ladultero e che non sarebbe stato possibile per lui rifugiarsi presso il focolare poich steso a terra con un colpo.

    28 Gli ingiusti, dice Eufileto, non ammettono che i loro nemici dicano la verit ed inventano bugie ai danni dei giusti, suscitando indignazione. Dunque esorta alla lettura della legge () da parte del grammateus, il segretario della giuria.

    29 La legge supporta lazione di Eufileto ai danni delladultero che un reo confesso. E non lha compiuta per denaro ma per amore della legge della citt. Invita dunque lascolto dei testimoni. Durante lintervento di questi e la lettura delle leggi la clessidra veniva fermata.

  • 30 Eufileto chiede anche che si legga una legge incisa, come tutte le leggi pi importanti, sulla stele esposta presso lAreopago, che stabilisce il diritto dellomicidio legittimo delladultero.

    31 La legge stabiliva la stessa legittimit anche per le concubine, il che a detta di Eufileto una prova della gravit del reato punito.

    32 Tra laltro la stessa legge raffrontata da Eufileto con una riguardo la violenza sessuale, punita meno duramente (con un risarcimento economico) in quanto non prevedeva la corruzione della moglie, le donne infatti avrebbero odiato il violentatore mentre sarebbero rimaste pi legate alladultero che al marito nel caso della seduzione.

    33 Il problema delladultero che mette in dubbio la successione legittima e la paternit dei figli.

    34 Le leggi non solo assolvono lazione di Eufileto ma la hanno incoraggiata esse stesse. 35 Sono di guida per i cittadini, e li spronano a farsi giustizia dei torti. 36 giusto e positivo per la legge che i giudici confermino con la sua assoluzione questa

    normativa.

    37 Nella refutatio Eufileto confuta le accuse che gli vengono fatte, non ha introdotto Eratostene in casa per incastrarlo.

    38 N se lavesse fatto lavrebbe fatto sulla base di un pettegolezzo o solo di parole, ma perch si erano compiuti dei fatti, tra laltro era stata ripetutamente violata la sua propriet.

    39 A che pro, chiede, congedare infatti il suo amico Sostrato? 40 Avrebbe potuto punire con lui ladultero, che magari sarebbe stato scoraggiato

    dallentrare in casa con la presenza dellospite, il che smentisce le accuse di premeditazione dei parenti di Eratostene.

    41 Accuse tra laltro smentite dalla difficolt di rintracciare amici, nel caso li avrebbe preavvisati avrebbe potuto trovarli tutti in una casa vicina piuttosto che cercarli di notte, a volte con scarso successo!

    42 Preavvisare amici e servi sarebbe significato anche entrare in maniera pi sicura a casa, cosa che invece non accaduta, rischiando.

    43 Ascoltati i testimoni, Eufileto respinge anche le accuse di aver qualche inimicizia precedente con Eratostene, negando che ve ne fossero.

    44 Non cerano motivi per uneventuale inimicizia, lunico dissidio il tradimento. 45 Addirittura Eufileto non ha mai visto Eratostene prima della notte dei fatti! Spinto dalle

    offese ha corso il rischio di aggredire uno sconosciuto.

    46 E circa le accuse di empiet si domanda il perch lavrebbe commessa davanti a testimoni che lui stesse avrebbe chiamato.

    47 Eufileto nella perorazione ai giudici ribadisce cosa lha spinto a commettere lomicidio: non una vendetta privata ma il bene della citt, un gesto esemplare per dissuadere altre persone dalladulterio, mettendo a rischio la legittimit dei figli, e quindi lordine della Polis (solo i figli di cittadini erano cittadini!).

    48 Se non si fanno rispettare le leggi vigenti che tutelano lomicidio legittimo sarebbe pi giusto abolirne ed istituirne di nuove.

    49 Infatti punire Eufileto significherebbe mettere in dubbio le leggi, e per di pi punire con la morte un cittadino onesto.

    50 Infatti conclude Eufileto lui si sta giocando tutto ci che ha, dalle ricchezze alla vita stessa, per aver obbedito alla Legge della citt.

  • Sommario

    Propedeutica ..................................................................................................................................................... 3

    LOratoria Giudiziaria ..................................................................................................................................... 3

    Il processo ...................................................................................................................................................... 3

    Il logografo ..................................................................................................................................................... 3

    Lisia .................................................................................................................................................................... 4

    Vita ................................................................................................................................................................. 4

    Orazioni ......................................................................................................................................................... 4

    Stile ................................................................................................................................................................ 5

    Fortuna .......................................................................................................................................................... 5

    LOrazione .......................................................................................................................................................... 5

    Trama ............................................................................................................................................................. 5

    Tesi di Eufileto ............................................................................................................................................... 5

    Personaggi ..................................................................................................................................................... 5

    Lingua e Stile .................................................................................................................................................. 6

    Apologia per luccisione di Eratostene .......................................... 7

    Esordio (1-5) .................................................................................................................................................. 7

    Narratio (6-26) ............................................................................................................................................... 8

    Argomentatio (parr. 27-36) ......................................................................................................................... 11

    Refutatio (parr. 37-46) ................................................................................................................................. 13

    Peroratio (parr. 47-50)................................................................................................................................. 14

    Note ................................................................................................................................................................. 16

    Per la traduzione ......................................................................................................................................... 16

    Per la comprensione .................................................................................................................................... 19

    Sommario ........................................................................................................................................................ 22

    Realizzato il 30/03/2016 da Paolo Franchi, 5BC (A.S. 2015/2016), utilizzando gli appunti della prof.ssa Angela

    Preziosi, il testo pubblicato su www.poesialatina.it ed il libro Lisia, Per luccisione di Eratostene a cura di G.

    Korinthios. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato.

    AMDG