PICCOLA PREMESSA in DUE SLIDE Non rendiamoi ridioli, e ... narratore in ascolto... · La retoria e...

50

Transcript of PICCOLA PREMESSA in DUE SLIDE Non rendiamoi ridioli, e ... narratore in ascolto... · La retoria e...

PICCOLA PREMESSA in DUE SLIDE

Non rendiamoci ridicoli, e quindi non credibili, con l’itanglese(l’uso approssimativo e inutile dell’inglese quando esiste un corrispondente termine italiano)

https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6364893704100077568

https://www.facebook.com/MarcoStancati48/posts/216430838925601

I guasti dell’itanglese

I guasti dell’itanglese

Due esempi:

«I soft skill necessari per questa posizione sono embeddati in me. My English Friends can really testify! E non solo loro…» (da una lettera di autopresentazione)

«Facebook avrà una task force per il fact checking delle fake news”(da un lancio di agenzia)

Il punto di vista di Anna Maria Testa

Https://nuovoeutile.it/tra-italiano-e-itanglese/

5

perché… le parole sono importanti(Moretti)

da

«Lavoro dunque scrivo»

di

Luisa Carrada (editore Zanichelli).

Un ottimo testo per la scrittura professionale

«Cercare la parola giusta anche senza essere Flaubert»• per scegliere la parola giusta bisogna

conoscerne tante• i vocabolari sono i nostri amici, anche

quello etimologico• quando vogliamo farci capire proprio

da tutti, scegliamo le parole del Vocabolario di Base

• è sempre possibile spiegare con parole semplici quelle più difficili

• impariamo a distinguere tra parole tecniche e pseudotecnicismi

• le parole concrete e precise sono da preferire a quelle astratte e generiche

• quando scriviamo per il web le parole precise aiutano anche il motore di ricerca

• i verbi mettono in movimento il testo, troppi sostantivi lo appesantiscono

da

«Lavoro dunque scrivo»

di

Luisa Carrada (editore Zanichelli).

Un ottimo testo per la scrittura professionale

• l’articolo determinativo conferisce unicità e precisione

• le frasi più semplici e brevi esaltano il loro oggetto

• l’avverbio deve rafforzare il verbo, non diluirlo

• scegliamo gli aggettivi per aggiungere dettagli, informazioni, sfumature, non enfasi

• usiamo senza problemi le parole straniere solo quando non hanno una buona e dignitosa alternativa in italiano; in tutti gli altri casi pensiamoci su.

Come tutte le regole, possono anche essere violate. Ma con la consapevolezza che lo stiamo facendo e per uno scopo ben definito.

Public Speaking:is the process of speaking to a group of people in a structured, deliberate manner intended to inform, influence, or entertain

the listeners(“è il parlare ad un gruppo di persone in modo strutturato, con lo scopo dichiarato di

informare, influenzare o intrattenere gli ascoltatori»)

Dopo questa panoramica su alcuni «fondamentali» della comunicazione, torniamo al

che sinceramente non mi convince perché non sottolinea abbastanza che si parla CON un pubblico piuttosto che A un

pubblico…

9

• comunicare è

entrare in

rapporto dialettico

con gli

interlocutori

• l’orientamento

deve essere al

pubblico, non al

copione

E aggiungiamo…

La retorica e l’oratoria sono nate tantianni prima nell’area mediterranea.

Insomma dalle parti nostre

10

Oggi «public speaker», ieri…

Socrate Aristotele QuintilianoCiceronePlatone Demostene

• La retorica e l’oratoria sono forme antiche di studio della comunicazione. Da sempre gli uomini sono stati affascinati dalle grandi capacità comunicative di alcuni di loro di ottenere degli effetti di coinvolgimento e persuasione sul pubblico degli ascoltatori

• Più di 2000 anni fa, in Grecia, il parlare in pubblico era un’attività fondamentale per la partecipazione dei cittadini alla vita della polis. Quest’arte veniva studiata, analizzata, raffinata e trasmessa alle nuove generazioni. E così a Roma.

11

Uno dei tanti debiti che il comunicatore di oggi ha nei confronti dell’oratore romano (e, prima ancora, greco) …

12

DA DOVE NASCE LA REGOLA DELLE CINQUE W

Quis? Who? Chi?

Quid? What? Che cosa?

Quando? When? Quando?

Ubi? Where? Dove?

Quomodo? (Come?)

Cur? Why? Perché?

Quibus auxiliis? (Con quali strumenti?)

Ora aiutatemi…

Se vi chiedo di dirmi il nome di un personaggio, di tutti i tempi, fondamentale per la Comunicazione, chi

vi viene in mente?

Tutti parlano di quel

postero ingrato e

parolaio di Cicero !..e

io ?? Che ho

scritto…

14

Lui ha scritto “Sulla Retorica”.

Punto di riferimento per tutti quelli

che sono venuti dopo. Compreso

Cicerone, autore di un grande «manuale»:

il De Oratore

Lui è Aristotele! Il

più grande dei

filosofi.

15

Nella «Retorica» studia l’organizzazione del

discorso per influenzare i pensieri, le idee e i comportamenti del

pubblico

16

LogosI contenuti

Le argomentazioniLe parole decisive

EthosLa personalitàL’affidabilitàLa credibilità

PathosL’immedesimazione

La partecipazioneLa capacità empatica

Marco Tullio

Cicerone:

nel suo De Oratore il

corso più completo per

Public Speaker

17

18

magnifico interprete e sostenitore

della funzionale complementarietà

dell’ACTIO,

e cioè del linguaggio del corpo e dei gesti

nonché del ritmo a integrazione della parola

“ … Sed haec omnia perinde sunt ut aguntur. Actio, inquam, in

dicendo una dominantur. Sine hac summus orator esse in

numero nullo potest, mediocris hac instructus summos saepe

superare. …

…quae sic ab illo esse acta constabat oculis, voce, gestu, inimici

ut lacrimas tenere non possent…” *

18

19

magnifico interprete e sostenitore

della funzionale complementarietà (se

non la supremazia)

dell’ACTIO,

e cioè del linguaggio del corpo e dei gesti

nonché del ritmo a integrazione della parola

“…Tutti questi ornamenti dipendono però dal modo in cui vengono

presentati. L’actio, intendo, è il fattore preponderante nell’oratoria;

senza questa il migliore degli oratori può non valere nulla, mentre un

oratore mediocre, abile in questa, spesso può superare i migliori…

…E tutti concordavano sul fatto che egli pronunciasse queste parole

accompagnandole con degli sguardi, un tono di voce e dei gesti tali

che neppure i nemici potevano trattenere le lacrime…” (Cicerone sta

parlando della capacità affabulatoria di Gracco)

19

L’ACTIO presupponedi

• essere padrone dei contenuti(«rem tene, verba sequentur» Catone)

• averli metabolizzati

• saperli esporre a diversi livelli di sintesi rispettando i tempi a disposizione

• sentire di proporre qualcosa che è profondamente nostro

20

Le mappe mentali aiutano la metabolizzazione e la rappresentazione dei contenuti; e la disponibilità dei livelli di sintesi

21

Marzo 2010. Aula Blu1 Città Universitaria. Corso prof. M. Stancati «Pianificazione dei Media nelle strategie d’impresa»

“Quando arrivo sul set, mi

occupo subito con scrupolo

di rivedere le mie battute

del giorno. Comincio a

tagliare o aggiungere

parole, in modo da

sistemarlo per bene nello

stomaco. Le parole

devono uscire dagli

occhi. Se uno non pensa

quel che dice, l’occhio lo

rivela…Per questo faccio in

modo che il dialogo mi

corrisponda, diventi

profodamente mio.”

Jean Gabin

22

L’importanza di capire, acquisire fino in fondo, fare proprio:

metabolizzare un contenuto

Apri la mente a quel ch’io ti paleso

e fermalvi entro; che non fa scienza,

senza lo ritener, aver inteso.

Dante. Paradiso, Canto V

Ma possiamo usare le parole degli altri?

Sì, se:

• non ce ne attribuiamo la paternità• ci riconosciamo in quelle parole• ci trasferiamo i nostri vissuti

perché come dice Troisi/il Postino…

Ma possiamo usare le parole degli altri?

Sì perché, come dice Troisi/il Postino: La poesia non è di chi la scrive ma… di chi gli serve!

Comunicare in pubblico non è…

Leggere un discorso scritto

Recitare un discorso imparato a memoria

Leggere delle slide

Seguire rigidamente uncopione predefinito

Perché?

Perché ci sono

gli altri, loro, il pubblico!

26

Comunicare è entrare in relazione

Parlare in pubblico significa innanzitutto rivolgersi ad altri, e non a noi stessi

La comunicazione in pubblico è un processo di relazione con qualcuno

Entrano in gioco relazioni, contenuti, aspettative, motivazioni, culture, vissuti di un gruppo di persone. Aspetti che interagiscono nel processo di comunicazione

27

Le cose scritte non servono per un discorso; devono essere tradotte

nella forma comune del parlare spontaneo

Mark Twain

Il discorso pubblico è un evento dinamico

28

Nel discorso pubblico è protagonista la persona

Vince la spontaneità – L’ho metabolizzato; ora posso dimenticarmi del copione

Vincono i vissuti – Le cose che dico sono filtrate dalle mie emozioni, dalla mie storie, dalla mia testimonianza

Vince l’orientamento agli altri – Gli altri sono così importanti che mi dimentico di me

Vince la relazione – Nessun contenuto è così importante da dimenticare chi ho di fronte

Tono colloquiale

Importanza di storie

e narrazioni

Non pensare: “come sto andando?” ma: “come

sta reagendo il pubblico”

Copione flessibile e capacità di adattamento

29

Procedete dal noto all’ignoto. Partite da ciò che si suppone sia conosciuto, per introdurre cose nuove

Andate dal semplice verso il complesso. Iniziate con le cose più facilmente comprensibili, e aggiungete elementi via via che procedete

Partite dal condiviso per arrivare al discutibile. Cominciate con lo stabilire delle cose che siano condivise da tutti, per evitare di doverci poi tornare sopra

La dinamica dell’esposizione

Es: partire da alcuni numeri risaputi o da fatti noti agli interlocutori. Oppure da episodi pubblici noti

Es: partire da un’esigenza, un problema o a un bisogno del cliente per arrivare alla “nostra” soluzione

Es: partire da una descrizione di massima, per entrare poi nei dettagli

30

Aneddoti personali

Storie e narrazioni

Parabole

Domande dirette

Citazioni da film

Metafore

Paragoni

Immaginate che…

Aumentare l’efficacia e l’interesse

Ruolo emotivo (interessare)

Ruolo cognitivo (spiegare)

31

L’uso delle narrazioni

È un luogo comune largamente superato che l’esposizione debba essere asettica e impersonale. Al contrario, raccontare storie vissute in prima persona o aneddoti aumenta l’efficacia complessiva dell’esposizione. Questo perché:

• La storia ci coinvolge narrativamente

• Nel particolare capiamo meglio i concetti generali

• Una storia trasforma l’astratto in concreto

• Nella narrazione i protagonisti siamo noi (e chi ci ascolta)

33

Avviamoci alla conclusione. Cosa vogliamo?

• Parlare bene?

Allora basta assimilare la tecnica delle cose che abbiamo esplorato oggi

• Comunicare bene?

La tecnica non basta. Occorre un atteggiamento mentale

34

Parlare? Prima… leggere e ascoltare

perché il vero/a comunicatore/trice è…

35

…e un «narratore in ascolto»* usa gli strumenti della retorica ma non dimentica mai che alla base della comunicazione c’è il metodo socratico dell’ironia edella maieutica che ci consente di riconoscere l’altro come interlocutore, prima che come pubblico

* la definizione/sintesi «narratore in ascolto» è di Roberta Casasole

36

Socrate: il grande ostetrico della verità

Non possiamo dimenticare un fatto basilare: leggere (su carta o sul web; basta obbligarsi a non saltare le righe) aiuta a organizzare il pensiero.

Se la capacità di affrontare testi complessi e di argomento astratto va riducendosi, si riduce anche la possibilità di strutturare un ragionamento decente su argomenti complessi e astratti.

…leggere e ascoltare. Per esempio Anna Maria Testa

37

Forse è il momento giusto perché ciascuna persona di buone risorse e buona volontà si proponga di scambiare attivamente conoscenza.

E, possibilmente, non solo con coloro che sente affini.

Di fare la sua parte con l'obiettivo di costruire, sul territorio e nel web, una rete informale, amichevole e accessibile, empatica (…) di trasmissione della conoscenza.

38

E', forse, anche il momento giusto perché ciascuno di noi, oltre a diffondere ciò che sa, si proponga di imparare ogni giorno qualcosa di quello che non sa, connettendo dati nuovi per produrre nuove idee.

E accettando, con questo, il rischio di dover modificare la trama che definisce il suo paesaggio mentale.

Sì, è un esplicito invito alla militanza del sapere.

… ascoltiamo per esempio Anna Maria Testa

39

Parafrasando…

…il mio è un esplicito invito ad essere non “bravi parlatori” ma “comunicatori in ascolto” e quindi un esplicito invito alla

40

Le parole che sono state più percepite(«nuvola» realizzata da un partecipante ad altro corso sulla base dei suoi appunti)

41

Le parole che ho usato di più(«nuvola» realizzata da un partecipante sulla base dei suoi appunti )

42

43

Parole e citazioni che ho usato di più(«nuvola» realizzata da altro partecipante al medesimo corso 2016)

44

La sinopia (come abbiamo già detto) è importante. Avere un disegno sottostante, una traccia, una scaletta, una mappa è fondamentale.Per collocare ogni cosa al suo posto.Per costruire qualsiasi cosa…anche un seminario come questo.

45

46

Queste quelle di Roberta, in fase di recepimento dei contenuti, pensate per sé e per gli altri

47

G. Mason

Giacomo Mason https://goo.gl/VbqySf

http://www.intranetmanagement.it

Nella realizzazione delle slide mi sono liberamente ispirato alle elaborazioni di Cristina Rigutto e Giacomo Mason e ho utilizzato materali tratti dai loro siti

Cristina Riguttohttps://www.tuttoslide.com/

Ringraziamenti

Fondamentali le ultime 2 lezioni della settimana prossima.

Martedì 22 maggio, ore 13

Incontro con Carlotta Ventura sulle strategie comunicative di

Fondamentali le ultime 2 lezioni della settimana prossima.

Mercoledì 23 maggio, ore 15Ultima lezione:

avanzamento dei project work

L’ultima lezione di mercoledì 23 maggio sarà dedicata alla discussione dell’avanzamento dei project work.

Ciascun gruppo di studenti fornirà un sintetico resoconto di quanto realizzato e dei successivi step di lavoro, con particolare riferimento a:- profilo aziendale- organizzazione del gruppo di lavoro - fonti di documentazione- stato dell’intervista etc.

Gli studenti potranno eventualmente avvalersi di slide o altri supporti.

Pagina 1

Alla settimana prossima: preparati a intervistare Carlotta e il giorno dopo a raccontare i vostri progetti!