Tempo n° 35

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 5 ottobre 2012 ANNO XIII N. 35 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di ROVERETO E’ LA MIA PARIGI CLAUDIO MARTINELLI, TITOLARE DEL MAGLIFICIO TATTICA, HA MESSO A DISPOSIZIONE UN TERRENO IN VIA MANZONI A ROVERETO PER POSIZIONARVI SETTE MODULI ABITATIVI E CAMPER, PER 25 FAMIGLIE SFOLLATE Claudio Martinelli TI SEI PERSO? GUARDA LO SMARTPHONE! DOVE SONO I FONDI PROMESSI PER RICOSTRUIRE? IL NUOVO VOLTO DELL’OLTREFERROVIA Svetlana Trushnikova Renzo Marchetti Paolo Andreoli e Giorgio Azzali

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Su questo numero: "Rovereto è la mia Parigi", parola di Claudio Martinelli fondatore del maglificio Tattica; "Dove sono finiti i finanziamenti promessi?" a chiederselo è Renzo Marchetti titolare di una ditta di confezione insieme alla moglie Carla Ganzerla; L'Ordine vigila sugli ingegneri; Sopra e sotto il banco: tornare a scuola dopo il terremoto; Cas in arrivo?; Sorridere col Circostrass; Carla Cantone ospite a Carpi durante l'inaugurazione della Camera del Lavoro; Il nuovo volto dell'Oltreferrovia; Ti pedi in città? Guarda lo smartphone; La moda bimbo sfila per l'Eden; Claudio Ferrari: un uomo per tutte le stagioni; Nasce a Capi un comitato che sostiene la candidatura di Renzi alle Primarie; Speciale sulla Festa del Racconto; Un, due, tre... cella: il carcere dovrebbe ridare la vita; Uscito il nuovo singolo di Giacomo Fusari; La mia estate a Los Angeles: parla la carpigiana Margherita Accorsi; La bella addormentata, nuovo film di Bellocchio arriva al cinema.

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

5 ottobre 2012 ANNO XIII N. 35attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

RoveReto e’ la mia paRigiClaudio Martinelli, titolare del

MaglifiCio tattiCa, ha Messo a disposizione un terreno in via Manzoni a rovereto per posizionarvi sette Moduli abitativi e CaMper, per 25 faMiglie sfollate

Claudio Martinelli

ti sei perso? guarda lo sMartphone!

dove sono i fondi proMessi per riCostruire?

il nuovo volto dell’oltreferrovia

Svetlana Trushnikova

Renzo Marchetti

Paolo Andreoli e Giorgio Azzali

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Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 3 ottobre 2012

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il manuale del cacciatore di fantasmia cura di gianpaolo saccomano e omar pesenti

tutto quello che c’è da sapere su fantasmi (minuziosamente descritti come spiriti di morti,

di viventi, di persone che stanno per morire, di cose), su poltergeist, fuochi fatui, apparizioni, spiriti, rap (feno-meni acustici senza alcuna spiegazio-ne razionale), orb (effeti ottici), bols (palloni luminescenti), demoni, pos-sessioni e, soprattutto, sulle attrezza-ture indispensabili per acchiapparli (dai sistemi di videosorveglianza alle termo camere, dai rilevatori di campi elettromagnetici ai radioricevitori). Per la prima volta il Ghost Hunters team (GHT), il più famoso gruppo di cacciatori di fantasmi made in Italy, noto anche per la collabora-zione con Mistero, trasmissione cult in onda su Italia 1, si racconta in un libro, Il manuale del cacciatore di fantasmi (pagg. 258, euro 17 - a cura di Gianpaolo saccomano e omar pesenti, con la prefazione di Federi-co Zampaglione) svelando i trucchi di una vera e propria passione di un gruppo di amici uniti dall’attrazione per il paranormale. Il risultato è un vero e proprio vademecum utile per capire, conoscere e avvicinarsi a questo mondo, un prontuario pieno di aneddoti, storie incredibili, indagini ma, anche, di consigli pratici utile sia al cacciatore esperto sia al neofita.Agire sempre in gruppo, verificare il funzionamento delle attrezzature e la veridi-cità delle informazioni ricevute (fotografie e video vengono spesso modificati per ottenere immagini di fenomeni paranormali), sono alcuni dei suggerimenti offer-ti dal GHT a corredo dei racconti delle loro imprese più straordinarie, per esempio quelle legate alla ricerca di spettri medievali nel castello di Trezzo sull’Adda o dei ricordi della prima Guerra Mondiale nelle gallerie di Ardena, vicino a Varese.Gli autori hanno voluto scrivere un libro per tutti: sia per gli scettici curiosi, sia per le persone che vogliono intraprendere questo tipo di ricerche o che sono semplicemente attratte da tutto ciò che è mistero, con la consapevolezza che non è sempre possibile giungere a una spiegazione definitiva, anche se “conoscere allontana la paura”.

“Carpi non è psicologicamente in grado di arrivare alle requisizioni, ciò spaccherebbe la comunità”.Dichiarazione di Giliola Pivetti, capogruppo di ApC relativamente alla proposta del consigliere Paluan di requisire alloggi per gli sfollati.

Certo, liberalismo non fa rima con requisizione. Speculazione e meschinità invece se ne fregano: essendo moderne, si accontentano del verso libero.

il nuovo volto della diocesi di Carpi

sono tempi duri in cui il pensiero prin-cipale è quello di far quadrare i conti. La crisi non guarda in faccia nessuno

e anche la Chiesa locale è alle prese con un’impegnativa operazione di risanamen-to. “Avevamo più dipendenti della Diocesi di Bologna” avrebbe detto recentemente il Vescovo Francesco cavina, per spiegare l’urgenza di una riorganizzazione a cui ha messo mano fin dall’inizio del suo manda-to. Vano il tentativo di verificare i numeri: “queste sono informazioni che la Curia non vuole rendere pubbliche” riferisce la segre-teria dell’economo bolognese Monsignor Nuvoli.Per far fronte alle difficoltà economiche, la strada scelta da Monsignor Cavina è stata quella di rimuovere i laici che ricoprivano ruoli di primo piano all’interno della Diocesi per risparmiare i compensi che percepiva-no. Non si tratta certo di stipendi da favola ma i sacerdoti che li hanno sostituiti sono a costo zero. Non c’è più da stupirsi davanti a scelte dettate esclusivamente da logiche di risparmio ma le modalità così spicce con cui sono state effettuate, quelle sollevano qualche perplessità. Così come questa progressiva clericalizzazione della chiesa locale, per cui i laici vengono sostituiti da sacerdoti, scioglie ogni dubbio rispetto alla strada intrapresa dalla Chiesa cattolica, sempre più animata da uno spirito conservatore. C’è stato un periodo di grande entusiasmo in cui, sull’onda del Concilio Vaticano II, si è tentato di ridare al laicato il suo ruolo specifico riprendendo la visione originaria della Chiesa, tanto che in Lumen Gentium prima di parlare del Papa e dei vescovi si parla del popolo di Dio. A distanza di cinquant’anni le cose sono cambiate e la Chiesa pure, ma non si dica che sono le esigenze di bilancio a definire il nuovo volto di una diocesi!In attesa dell’ apertura dell’anno pastorale, la prima per Cavina, da cui potranno sicu-ramente venire le risposte che la comunità aspetta, il Vescovo dovrà risolvere i dubbi sollevati dal maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, sul suo ruolo nella vicenda dei documenti trafugati a Papa Benedetto XVI.

Sara Gelli

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sIsmA e rIcOstruzIONe

Renzo Marchetti

Palazzo di via Giotto, 13

Sono tanti i carpigiani che Si Sono dovuti rimboccare le maniche, per continuare a lavorare e andare avanti Senza cedere allo Sconforto. tra loro ci Sono anche renzo marchetti e carla ganzerla titolari della ditta carla g. coStretti ad abbandonare lo Stabile di via giotto, 13 dichiarato inagibile

“dove sono i finanziamenti promessi?”s

ono tanti i carpigiani che si sono dovuti rimboccare le mani-

che, per continuare a lavo-rare e andare avanti senza cedere alla paura e allo sconforto. Tra loro ci sono anche Renzo Marchetti e Carla Ganzerla titolari di Carla G. ditta di confezione del nostro territorio. Per loro, come per tanti altri, il terremoto ha completamen-te rivoluzionato la vita. “La nostra attività è sita al piano terra di un condominio al civico 13 di via Giotto”, ci spiega Renzo. Ma il palaz-zo, di sei piani, costruito negli Anni Ottanta, non ha resistito alla scossa dell’una del 29 maggio. “Quella scossa è stata devastante per il condominio. Ero sulla soglia, aspettando mia mo-glie che era ancora all’in-terno, quando la terra ha iniziato a tremare. Ricordo di essermi allontanato dal palazzo: le vetrate si gon-fiavano e si sgonfiavano di 15/20 centimetri e lo stabile oscillava. E’ stato terribile, quelle immagini sono an-cora davanti ai miei occhi”. L’intonaco si è gonfiato in prossimità della trave con le colonne portanti e, in alcune di queste, il ferro si è lette-ralmente piegato a causa della violenza del sisma. La sentenza emessa dai tecnici è tra le peggiori: l’edificio deve essere evacuato. “I Vigili del Fuoco ci hanno dato poco più di due ore di tempo per portare via tutto il possibile. Mia figlia Vania,

architetto che vive a Chica-go da 14 anni, casualmente a Carpi per partecipare a un matrimonio, è stata preziosa in quei momenti concitati e ha persino fermato un camionista che passava per strada chiedendogli aiuto, affinché potessimo caricare più velocemente attrezza-ture, macchine da cucire, pezze di tessuto... senza di lei non so come avremmo fatto”, continua Carla. Tutto pareva surreale, “ti svegli un mattino, in piena fase di pro-duzione e poche ore dopo ti dicono che devi lasciare tut-to. Non ci volevo credere”, aggiunge Renzo Marchetti. “All’inizio abbiamo pensato di chiudere l’attività. Poi però ci siamo guardati negli occhi e pensando ai nostri lavoranti, una trentina circa, tra contoterzisti esterni e tre dipendenti interne (tutti

italiani), non ce l’abbiamo fatta. Con la crisi che attana-glia anche il nostro territorio non potevamo abbandonarli e quindi abbiamo deciso di allestire il laboratorio a casa nostra per portare a termine il campionario”, incalza Carla. “Il nostro imperativo è stato riprendere a lavorare il prima possibile e, per due mesi, non ci siamo rispar-miati”. Un fornitore ha rega-lato alla coppia due gazebo che, posti nel cortile della loro abitazione, si sono tra-sformati in laboratori a cielo aperto: “abbiamo lavorato sotto i tendoni, con un caldo asfissiante ma, anche grazie all’impegno delle nostre collaboratrici interne, siamo riusciti a rispettare gli im-pegni presi”. Ora i due sono riusciti a trovare un locale in affitto in via Guicciardini ma i problemi non sono

certo finiti. Lo stabile di via Giotto infatti, classificato tra le inagibilità gravi sconta le lentezze regionali e la man-canza di fondi. Il progetto di ripristino della struttura e di rafforzamento sismico del piano terra prevede una

spesa di alcune centinaia di migliaia di euro a cui se ne dovranno aggiungere molti altri qualora si dovesse far rafforzare anche il 1°, il 2° e il 3° piano. “Una cifra con-siderevole che, ad oggi, non si sa quando e in che misura verrà rimborsata - continua Marchetti - ma noi non possiamo aspettare oltre. Cmb, che ha iniziato la ristrutturazione del palazzo, deve essere pagata secondo le fasi di avanzamento lavori ed entro la fine di ottobre noi dovremo anticipare una quota di circa 20mila euro”.

Ad oggi infatti è operativo l’ac-cordo tra Regio-ne e Banche solo per le anticipa-zioni di liquidità a costo zero a favore dei cittadi-ni per interventi di riparazione, ripristino e rico-struzione di beni immobili con danni classificati B, C ed E (legge-re) danneggiati dal sisma. Mentre non sono ancora state esplicitate le linee per la ri-costruzione degli edifici classificati

E (gravi) e i rimborsi che dovrebbero partire a gen-naio 2013 restano un’inco-gnita. Come se tutto ciò non bastasse poi, accanto a una burocrazia lenta e farragi-nosa, anche le informazioni date ai cittadini sono a dir

poco nebulose. “Quasi ogni giorno busso a qualche porta per ricevere informazioni precise e per capire quali saranno i tempi dei rimborsi ma c’è una gran confusione. A tutti i livelli”, afferma amareggiato Renzo Mar-chetti. Le persone colpite al cuore dal sisma chiedono maggiore celerità per poter ricostruire le proprie case e le proprie aziende. Quel-le stesse persone che non si sono arrese di fronte al dramma, che hanno fron-teggiato l’emergenza a testa alta, inventandosi il modo per continuare a lavorare e far andare avanti il Pil di questo Paese vecchio e im-mobile. Ora, quelle persone chiedono di essere ascoltate, di ricevere quello che spetta loro, per poter ricominciare. Anche meglio di prima. “Vorremmo - concludono i due titolari di Carla Gi. - approfittare del cantiere già esistente per apportare anche a nostre spese delle migliorie al laboratorio vecchio di 30 anni. Rinno-vare le vetrate, le serrande, l’impianto di riscaldamento ormai obsoleto... noi ab-biamo voglia di fare ma necessitiamo di un aiuto. Dobbiamo essere finanziati - a costo zero o a tassi molto contenuti - e presto. Perchè se qualche euro inizia ad arrivare, allora ognuno di noi sarà animato da maggior sicurezza e riceverà la spinta necessaria per guardare al futuro con fiducia”.

Jessica Bianchi

Sisma - trasferimento delle attività economiche. già 695 le domande per accedere ai contributi

9 milioni di euro per le impresesono oltre 695 le aziende modenesi che hanno fatto domanda

per accedere ai contributi concessi a chi vuole trasferire temporaneamente la propria attività commerciale, artigia-nale e gli studi professionali danneggiati dal terremoto. Il bando, gestito dalla pro-vincia di modena, mette a disposizione 9 milioni di euro di finanziamenti europei che la Regione ha assegnato

alle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara a sostegno della nuo-va localizzazione, oltre a 1 milione destinato ai Comuni per l’allestimento delle aree. “L’obiettivo - commenta Daniela sirotti mattioli, assessore provinciale alle Politiche per l’economia locale – è consentire a

queste imprese di proseguire l’attività e, al contempo, ripristinare reti di servizi per la cittadinanza”. Le 695 do-mande di imprese modenesi, relative a centri da attivare in 13 Comuni dell’Area Nord, rappresentano la stragrande maggioranza delle istanze presentate alla Regione, a fronte di poche decine di

richieste arrivate dalle altre tre province.I fondi per gli imprenditori saranno destinati per il 90 per cento alle attività econo-miche con immobili dichia-rati inagibili o inaccessibili; il restante 10 per cento alle altre domande. Ai fini della redazione della graduatoria, a parità di valutazione le

domande saranno ordinate in base alla appartenenza a settori di attività prioritari e alla data di invio della domanda. Con l’obiettivo di sostenere il trasferimento e la riapertura delle attività, il bando prevede la concessio-ne di un contributo in conto capitale fino all’80 per cento delle spese ammesse, per un

importo massimo concedi-bile di 15mila euro. L’inve-stimento minimo è di 5mila euro. Sono ammesse spese impiantistiche per l’allesti-mento delle aree, strutture e opere accessorie; per l’acqui-sto e la messa in opera di strutture temporanee; per l’affitto o il noleggio delle strutture e degli ambienti adibiti a rilocalizzazione; per allacciamenti di utenze e traslochi.

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sIsmA e rIcOstruzIONe

comune di novi

i moduli abitativi non arriveranno prima di gennaio

sono circa 300 i moduli abitativi che dovranno ospitare le fa-miglie con abitazioni inagibili

tra Novi, Rovereto e Sant’Antonio in Mercadello. I prefabbricati che saranno approntati nei campi spor-tivi di Novi e Rovereto e nell’area del bocciodromo di Sant’Antonio, non saranno però immediatamente di-sponibili (il loro arrivo infatti è previ-sto non prima di dicembre/gennaio) e dopo lo smantellamento dei campi tende, gli sfollati saranno sistemati in “strutture alberghiere il più vicino possibile alla residenza o al luogo di lavoro o alla scuola frequentata dai figli, a seconda delle esigenze specificate”. In merito all’alloggio in locali sfitti il Comune sta prov-vedendo a ricercare appartamenti sfitti agibili all’interno del territorio comunale attraverso una comunica-zione di richiesta disponibilità. Ma, ci dicono, dal Comune, “al momento non sono certo in numero sufficiente per dare una risposta concreta a tutti gli sfollati”.

Augusto Gambuzzi

Claudio Martinelli

claudio martinelli, titolare del maglificio tattica di rovereto ha meSSo a diSpoSizione un terreno in via manzoni per poSizionarvi Sette moduli abitativi, camper e roulotte, per 25 famiglie Sfollate della frazione

“rovereto è la mia parigi”“

Io sono nato a Rovereto e vivo qui da tutta una vita. Rovereto è la mia perso-

nalissima Parigi”. A parlare è Claudio Martinelli, fondatore del maglificio Tattica che, in seguito alle terribili scosse di terremoto che hanno piegato la frazione, ha immediatamente deciso di darsi da fare, mettendosi al servizio di chi aveva perso la propria casa. “Non amo farmi pubblicità. Ho sempli-cemente fatto quel che dovevo - ci racconta - poiché sono convinto che nei momenti di difficoltà, ognuno debba fare la propria parte, aiutando la comunità”. Il 29 maggio scorso, l’imprenditore, dopo essersi stretto alla propria famiglia e aver fatto, come tanti altri, la conta dei danni, è stato avvicinato da un dipendente la cui casa era stata resa inagibile dal sisma. “Mi disse che nessuno sapeva dargli indicazioni precise su dove sistemare il suo camper e allora decisi di mettergli a dispo-sizione un terreno di mia proprietà in via Manzoni”. Il terreno, di circa 6mila metri quadrati, oggi ospita ben 25 nuclei famigliari: “grazie a una fortunata coincidenza sono stato contattato da La Piave, un fiume di speranza, onlus che ha sede a San Polo di Piave in provin-cia di Treviso. Una signora rove-retana sposata con un trevigiano dopo aver saputo del terremoto si è immediatamente mobilitata per fare qualcosa di concreto per la sua cittadina d’origine. E la catena della solidarietà è partita in men che non si dica. La onlus infatti, ha donato sette container arredati e climatizzati che sono stati posizio-nati e installati grazie al lavoro dei volontari che la stessa associazio-ne ha messo a disposizione della nostra comunità. Sono stati tutti davvero straordinari e preziosi”.

I prefabbricati, che consentiranno una sistemazione dignitosa e calda per superare l’inverno, oggi sono occupati da sei famiglie rimaste senza un tetto. Insieme a loro, altre persone dotate di camper o roulot-te hanno trovato rifugio all’interno

di quello che è stato ribattez-zato Il piccolo villaggio de La Piave Onlus, per un totale di 25 famiglie. “Sabato scorso - continua il signor Mar-tinelli - hanno organizzato una grande grigliata a cui sono stato invitato. E’ stata un’espe-rienza umana dav-vero splendida, mi sono commos-so più volte per la gratitudine che mi è stata mostrata, ma io ho fatto

solo quel che ritenevo giusto”. L’ennesima dimostrazione che, nel momento del bisogno, le relazioni umane sono l’unica rete in grado di dare risposte immediate. Concrete. Solidali. Perchè di “brava gente”, come ripete più volte Martinel-

li, ce n’è tanta. Sulla gestione dell’emergenza da parte delle istituzioni invece, i toni cambiano radicalmente: “il 70% delle case è stato compromesso, di queste oltre il 20% dovrà essere abbattu-to, i capannoni di Rovereto sono disastrati. Nonostante la nostra sia una delle frazioni maggiormente colpita dal sisma del 29 maggio, poco è stato fatto e male. Per non parlare poi dei tempi di risposta: a dir poco lunghissimi. Basti pensare che la strada pro-vinciale che attraversa Rovereto è ancora chiusa nonostante le insistenze dei cittadini e il fatto che da mesi la parte anteriore della Chiesa, pericolante, non sia ancora stata messa in sicurezza, malgrado i pali necessari per farlo giaccia-no davanti alla struttura. Ritardi davvero inspiegabili. Troppo poco è stato fatto”. E laddove la solidarietà non arriva, il vuoto istituzionale diventa sem-pre più allarmante, soprattutto in vista dell’imminente inverno.

Jessica Bianchi

Il piccolo villaggio de La Piave Onlus in via Manzoni a Rovereto

l’ordine degli ingegneri della provincia di modena ha ricevuto alcune Segnalazioni relative a profeSSioniSti che hanno operato Sul territorio in modo frettoloSo o compiacente. “ci Stiamo attivando” commenta il preSidente auguSto gambuzzi

l’ordine vigila sugli ingegneric

on l’ingegnere Augusto Gambuzzi, presidente dell’Ordine degli ingegneri

della Provincia di Modena, partia-mo dai terremoti del 20 e 29 mag-gio e dall’impegno che la situazio-ne ha richiesto ai professionisti del settore. Un impegno professio-nale, ma anche umano, perché per fare i sopralluoghi e rendersi conto di quanto successo hanno messo a repentaglio la loro vita. Gambuz-zi, ad esempio, ricorda il collega Gianni Bignardi, ingegnere ses-santaduenne di Mirandola, morto nel crollo parziale di un edifico a San Felice sul Panaro.e’ un momento difficile per l’intero settore investito da pesanti critiche per il modo in cui si è costruito. che ne pensa?“Ribadisco con fermezza che i pro-fessionisti operativi all’indomani del terremoto hanno proceduto a verificare l’agibilità degli edifici fotografando la situazione dopo il terremoto. Si tratta per la mag-gior parte di costruzioni realizzate

rispettando tutte le norme in vigore negli anni passati e che non preve-devano sollecitazioni così intense.Spetta alla giustizia invece stabilire se ci sono responsabilità penali per costruzioni che quelle norme non le hanno rispettate.E’ vero anche che il quadro norma-tivo è cambiato spesso nel corso degli anni e questo ha provocato grande incertezza”.

che tipo di for-ze avete messo in campo?“C’è stata una di-sponibilità enorme da parte dei colle-ghi, in particolare strutturisti. Ricor-do che domenica 20 maggio, nel primo pomerig-gio eravamo una ventina, pronti a effettuare i primi sopralluoghi sugli edifici pubblici e privati dove fosse richiesta la nostra

presenza e a titolo gratuito”.c’è stato chi ha lavorato gra-tis e chi invece ha richiesto un compenso. presidente, può fare un po’ di chiarezza?“Abbiamo definito alcune regole ma non per fornire delle prestazio-ni professionali gratuite. Durante il mese successivo al terremoto, un centinaio di iscritti all’Ordine degli Ingegneri ha fatto sopral-

luoghi gratuiti mettendoci anche la benzina: andavano sul posto e davano le prime indicazioni ma non hanno rilasciato certificati, perchè il certificato è una presta-zione professionale.E’ stata un’opera di volonta-riato come quella di chi va e dà una mano a montare le tende o a cucinare e servire i pasti caldi: alcuni professionisti si sono resi disponibili a fornire indicazioni a quei cittadini che erano disorientati ma le certificazioni richiedono un maggior livello di approfondimen-to e studio”.l’ordine ha stabilito cifre minime e massime?“Recentemente abbiamo dato pa-rametri di riferimento per gli edi-fici industriali. L’Ordine dà delle indicazioni ed è sempre disponibi-le qualora venga segnalato un caso a verificare se sia una situazione anomala o meno”.avete ricevuto segnalazioni di comportamenti scorretti da parte di professionisti in questo periodo?

“Abbiamo avuto qualche segna-lazione e ci stiamo attivando. Noi possiamo intervenire solo sotto il profilo deontologico e, se il nostro iscritto ha commesso abusi o man-canze, può essere sottoposto a pene disciplinari”.E’ il Regio Decreto del 1925 che stabilisce le pene: avvertimento, censura, sospensione e cancella-zione dall’albo.che conseguenze ci sono?“Non siamo un tribunale, dal quale dipendono le conseguenze di carattere civile e penale. La san-zione dell’Ordine degli Ingegneri comporta conseguenze a livello professionale perché, in caso di so-spensione dell’iscritto, l’attività di tutti i suoi cantieri verrà sospesa”.Sebbene il Regio Decreto del 1925 attribuisca al Consiglio dell’Or-dine il potere di deliberare, “noi - spiega Gambuzzi - attendiamo solitamente la fine dei procedi-menti di carattere civile e penale avviati, prima di definire eventuali sanzioni”.

Sara Gelli

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“La sicurezza del

bambino nel tornare a scuola dopo il sisma deriva dall’at-teggiamento tranquillo, forte e al tempo stesso protettivo del genitore. Più il genitore riesce a far percepire al figlio che la situazione è sotto controllo, e che in ogni caso c’è lui pronto ad aiutarlo e più il bambino riesce ad allontanarsi e a tornare sui banchi serenamente”.

sIsmA e rIcOstruzIONe

il centro per le famiglie dell’unione delle terre d’argine ha organizzato un incontro con i genitori per diScutere inSieme del rientro a Scuola dopo il SiSma e offrire Strumenti educativi per fronteggiare la Situazione

sopra e sotto il banco

fondazione casa del volontariato

aiutare chi aiutala Fondazione casa del Volontariato sostiene il comune di carpi

nel reperire alloggi sfitti da mettere a disposizione dei nuclei familiari con abitazioni inagibili, raccogliendo, da privati, le offerte di apparta-menti arredati e non. Chiun-que avesse la disponibilità di alloggi e volesse concederli in locazione temporanea, può quindi comunicarlo anche all’Ufficio Segreteria della struttura di viale Peruzzi (www.casavolontariato.org). Ma l’impegno della Casa non si limita a questo. Ammon-tano infatti a 10mila euro gli stanziamenti economici che la Fondazione Casa del Volon-

tariato di Carpi ha deciso di donare ad alcune associazioni per sostenere la loro azione di aiuto nei confronti delle popo-lazioni colpite dal terremoto. Per quanto riguarda l’emer-genza terremoto, sono stati acquistati 10 gazebo per una spesa di 3.500 euro, messi temporaneamente a dispo-sizione di enti e associazioni. Su richiesta della coopera-tiva meditem – composta da medici operanti a Carpi - sono stati donati 2.460 euro per provvedere alla fornitura di strumentazione medico-farmaceutica che consentirà

di far decollare un progetto di monitoraggio della terapia anticoagulante in pazienti che faticano ad accedere ai laboratori analisi, nelle zone terremotate. La Casa ha poi donato 2mila euro in favore del centro sociale loris Guerzoni, per rimborsare, seppure in parte, le spese sostenute per la preparazione dei pasti erogati al corpo dei Vigili del Fuoco impegnati nelle zone terremotate. Acquistati acqua e altri beni di prima necessità in favore delle tendopoli e della popolazione per un totale di 2mila euro.

Il terremoto ha cambiato non solo le città, distrug-gendo e danneggiando

case, chiese ed edifici storici, ma ha modificato anche le persone. Per ogni bambino che ha vissuto il terremoto a scuola infatti, il banco non è più soltanto il piano di appoggio sul quale studiare e seguire le lezioni dell’insegnante, bensì il luogo sotto al quale riparar-si se la terra tornasse a tre-mare. Sopra e sotto il banco è appunto il titolo del se-condo incontro per genitori organizzato dal Centro per le Famiglie dell’Unione delle Terre d’Argine, allo scopo di condividere la pro-pria esperienza post-sisma e offrire strumenti educativi per vivere e fronteggiare al meglio la situazione. Dopo una breve introduzione dell’assessore alle Politiche Sociali dell’Unione delle Terre d’Argine, Stefania Zanni, hanno preso la pa-rola la dottoressa Alessan-dra Giovanelli e il dottor Massimo Maini, entrambi pedagogisti del Centro per le Famiglie. “I bambini e i ragazzi - hanno dichiarato i due esperti - possono su-perare l’ansia da terremoto attraverso una relazione positiva con le principali figure affettive e di accudi-mento”. Per vivere serena-mente il rientro a scuola e arginare il rischio di stress da terremoto, il rapporto genitore-figlio deve basarsi su tre fattori chiave: ascolto attivo, verità narrabile e

fiducia reciproca. “Dopo l’iniziale fase di shock e panico - ha spiegato Ales-sandra Giovanelli - e la suc-cessiva fase di disillusione, in cui possono comparire sintomi di depressione e irritabilità, subentra la fase di ricostruzione, quella in cui, idealmente, possiamo pensare di trovarci adesso. E’ in tale fase che si diviene pienamente consapevoli dei cambiamenti attivati precedentemente al fine di affrontare la situazione di emergenza e si cominciano ad attuare comportamenti di ripristino del naturale corso degli eventi sociali”. Infatti, il ritorno a scuola attiva i piani del dovere e della normalità. “Tuttavia - ha puntualizzato Massimo Maini - tornare alla norma-lità non significa cancellare o minimizzare ciò che è

accaduto, bensì trovare la miglior forma di adatta-mento per reagire all’even-to tragico che ci è piombato addosso. Con il ritorno sui banchi, nei luoghi dove hanno vissuto il terremoto, i bambini possono riattivare tutte quelle emozioni di paura, ansia e depressione che erano state chiuse nel cassetto durante le vacanze

estive. La paura è un’emo-zione molto profonda che può destabilizzare il mondo interiore a causa della per-cezione di un cambiamento improvviso e inaspettato. Il bambino sperimenta sin da subito, oltre alla paura, an-che la possibilità di control-larla attraverso la relazione con gli adulti di riferimento, imparando inoltre a gestire

l’ansia che è un’emo-zione di-versa dalla paura, in quanto si tratta di una sen-sazione di malessere che non è correlata a un evento concreto, bensì è genera-lizzata. L’ansia si può mani-festare nei cosiddetti comporta-menti da regressio-ne che il bambino attua per attivare l’inter-vento di un adulto, al fine di essere tranquiliz-zato, per esempio

quando i figli non vogliono più andare in bagno da soli, oppure quando vogliono dormire nel lettone con mamma e papà o, anco-ra, quando non vogliono andare a scuola perchè è stato l’ambiente in cui si è consumato l’evento trauma-tico. Non solo i bambini, ma anche noi adulti, in seguito a un trauma come il terre-

moto, dobbiamo riscrivere i nostri spazi, compreso quello scolastico. La sicu-rezza del bimbo nel tornare a scuola dopo il sisma deriva dall’atteggiamento tranquillo, forte e, al tempo stesso, protettivo del geni-tore. Più il genitore riesce a far percepire al figlio che la situazione è sotto controllo e che lui è pronto ad aiutar-lo, più il bimbo riesce ad allontanarsi e a tornare sui banchi serenamente, con la convinzione che se anche il terremoto dovesse tornare, sarà in grado di fronteggiar-lo come ha già fatto nella precedente esperienza”.

Chiara Sorrentino

Da sinistra Stefania Zanni, Massimo Maini e Alessandra Giovanelli

consiglio comunale

i numeri del terremoto

la prima seduta del Consiglio Comunale dopo le vacanze estive è stata dedicata alla situazione post-sisma e il sindaco enrico campedel-li ha snocciolato alcuni dati. 123 i cittadini ‘fragili’ ancora assistiti,

188 gli ospiti del Campo Tende del di Piazzale delle Piscine, che dovrebbe essere smantellano entro il mese ottobre (72 famiglie), 1.298 le domande di Contributo di Autonoma Sistemazione (dovrebbero essere distribuiti nel modenese dal mese di ottobre), 21 i moduli abitativi temporanei richiesti a Carpi in zone rurali, 50 le segnalazioni arrivate a seguito della pubblicazio-ne dell’Avviso pubblico per la ricerca di alloggi in affitto da destinare agli sfollati.

al via un ciclo di incontri proposto da confcommercio

torniamo alla normalità

confcommercio propone un ciclo di incontri dedicato

alla gestione del post terremoto dal titolo: Torniamo alla norma-lità. Si parte giovedì 18 ottobre, alle ore 15,30 presso la Sala Riunioni di Confcommercio, in via Mazzini, 5 a Car-

pi. Si discuterà circa Le Ripercussioni del sisma sui procedimenti civili, penali e fiscali ai sensi della legge 122/12. Il secondo incontro, dal tema Le inagibilità strutturali e i contributi, si terrà in-vece mercoledì 24 ottobre, sempre alle 15,30 nella me-desima sede. A trattare il

complesso argomento saranno gli avvocati chiara menozzi e nicola termanini, il dottor Giordano Borghi, l’ingegner Fabio Ghelfi e maurizio Brama, funziona-rio Confcommercio fam. “I due appuntamenti - spiega massimo Fontanarosa, direttore della Sede di Confcommercio di Carpi, Novi di Modena e Soliera (in foto) - sono rivolti agli imprenditori e sono finalizzati a chiarire le incertezze e i dubbi legati ai temi fiscali e tecnico strutturali del post sisma”.

schiarite?

una buona notizia finalmente pare rischiarare l’impenetrabile manto nero che, dal maggio scorso, aleggia sulle tante famiglie sfollate della nostra città. Dopo quattro mesi di promesse e di soldi - i propri - spesi, le 1.298

persone che hanno fatto domanda di Contributo di Autonoma Sistemazione probabilmente, entro il 10 ottobre dovrebbero cominciare a scorgere qualche quattrino “generosamente” elargito dallo Stato! Grazie ai 322 milioni di euro arrivati in Regione (i primi fondi previsti dal Decreto legislativo 74 per le zone colpite dal terremoto), i Comuni potranno finalmente iniziare a liquidare ai cit-tadini - il sino ad ora fantasmagorico - Cas. “I fondi - ci confermano dal Comune di Carpi - sono già nelle nostre mani; si stanno espletando le procedure per assegnarli ai singoli nuclei familiari richiedenti”. Tempo stimato? “8-10 giorni al massimo”, assicurano. Dai prossimi giorni, sulla base delle richieste dei vari Comuni del cratere, saranno avviate anche le procedure per trasferire le risorse relative anche alla seconda fase del Cas, quello operativo dal 1° agosto. Speria-mo che la macchina si sia definitivamente messa in movimento. Dopo quattro mesi dal sisma, sarebbe anche ora...

Jessica Bianchi

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sIsmA e rIcOstruzIONe

all’inaugurazione dei locali rinnovati della camera del lavoro, dopo gli interventi di meSSa in Sicurezza antiSiSmica, era preSente anche carla cantone, Segretario nazionale di Spi/cgil

“dobbiamo essere gli sponsor dei giovani”

Applausi e apprez-zamento del folto pubblico presente

in sala, per il discorso che, sabato 29 settembre, il se-gretario generale nazionale di Spi/Cgil, Carla Cantone, ha tenuto presso la Came-ra del Lavoro di Carpi, al civico 1 di via Tre Febbraio. Ques’ultima, dopo i ne-cessari lavori di messa in sicurezza in seguito ai danni causati dal sisma, ha uffi-cialmente riaperto i battenti con un incontro pubblico e la mostra fotografica Le donne nella Cgil, centrata sul ruolo delle donne nel sindacato, nella società, nel lavoro e nell’opera di ricostruzione. Hanno aperto l’incontro Emidia Dotti del Consiglio Direttivo dell’Università per la libera età Natalia Ginzburg, e Luisa Zuffi, segretario ge-nerale Spi/Cgil Modena, che hanno posto alla Cantone una domanda fondamentale: “quale futuro avrà la rappre-sentanza sociale del lavoro e quale rapporto con la po-litica italiana?”. La risposta è arrivata forte e chiara dal segretario nazionale Spi/Cgil. “La Cgil oggi compie 106 anni ma non è un’or-ganizzazione da rottamare. Abbiamo ancora tanto da dire e da fare. Per offrire una risposta ai problemi che ab-biamo, occorre stabilire un patto tra le generazioni, per ritrovare un Paese per anzia-ni e uno per giovani. Oggi l’Italia non è né un paese per anziani, né tanto meno per giovani, considerato

l’altissimo tasso di disoccu-pazione giovanile che solo negli ultimi 4 anni è aumen-tato drammaticamente del 25%, ma non è sempre stato così, perchè nella seconda metà del Novecento, questo era un Paese per giovani e anziani in cui regnava una grande alleanza fra uomini e donne di ogni età, con il conseguente risultato di una vera e fruttuosa coesione sociale. Con la Cgil siamo riusciti a costruire un mondo basato sui diritti di citta-dinanza, quelli che oggi ci vogliono togliere. La grandi lotte sociali, come il diritto al divorzio o la conquista di una maternità libera e consa-pevole, le hanno fatte le ra-gazze, le donne e le anziane tutte insieme, in un’unione

che ha davvero fatto la forza e la differenza. I movimenti femministi del secolo scorso non avevano età: erano caratterizzati da rispetto, solidarietà e riconoscimento della coesistenza di diverse generazioni, ognuna con la sua opinione che non ne-cessariamente cozzava con quella di un’altra ma, al con-trario, molto spesso, le era

similare. Invece oggi non è più così. La società è fran-tumata, il lavoro disgregato, i valori sbriciolati e anche quando si discute su come uscire dalla crisi emergono le divisioni interne al Paese. In realtà, per far fronte alla crisi, prima di ogni teoria e pratica, occorre ricreare questa alleanza intergenera-zionale. Noi dobbiamo es-

sere gli sponsor dei giovani, dobbiamo aiutarli e quando ci contestano dobbiamo fare un tuffo nel passato e ripen-sare alle lotte che abbiamo fatto noi e che hanno pro-dotto dei risultati e, infine, dobbiamo far loro capire che non siamo stati noi a rubare il loro futuro, bensì coloro che hanno messo in ginocchio il Paese con una

politica rovinosa. Dobbiamo fare insieme delle battaglie per il lavoro, perchè senza occupazione il Paese non progredisce. Inoltre non dobbiamo più chiedere nulla al premier Mario Monti, perchè abbiamo capito che è meglio se ci adoperiamo da soli. Lui e il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, si sono fermati al rigore e al ri-pristino della credibilità nel mondo, ma non hanno anco-ra fatto nulla in direzione di maggiore equità e giustizia

sociali, né di crescità e svi-luppo economico. Noi tutti dobbiamo aprire una nuova fase e far sì che si investa il più possibile in welfare, poiché questo costituisce il motore di sviluppo per la ripresa industriale e fornisce le risposte ai tanti problemi che attanagliano le donne, le famiglie e i giovani”.

Chiara Sorrentino

Da sinistra Tamara Calzolari, Luisa Zuffi, Carla Cantone ed Emidia Dotti

7 ottobre, alle 16 parrocchia di fossoli

giornata per la salvaguardia del creato

anche quest’anno la Diocesi di carpi ce-lebra la Giornata per

la salvaguardia del creato, istituita per stimolare le comu-nità ecclesiali a una più siste-matica riflessione e a percorsi di educazione sul tema del creato, primo dono di Dio che l’uomo è chiamato ad abitare, custodire e sviluppare. L’inizia-tiva si tiene domenica 7 ottobre presso la parrocchia di Fossoli ed è organizzata dall’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro e dal segretariato per l’ecumenismo e il dialogo in-terreligioso, in collaborazione con caritas. Alle 16 l’incontro ecumenico di preghiera con la partecipazione dei rappresen-tanti delle diverse confessioni cristiane presenti sul territorio. A seguire, alle 17, Racconti dal terremoto: esperienze di fraternità, testimonianze di volontari, famiglie, espo-nenti delle comunità straniere di Fossoli e altri protagonisti nell’emergenza terremoto.

il circoStraSS cambia Sede e riapre a carpi in via ragazzi del ‘99

sorridere e ricomincia-A undici anni dalla sua nascita, Circostrass si trasferisce in una nuo-

va sede in via Ragazzi del ‘99, al civico 1. Il terremoto, pur-troppo, ha reso completamente inagibile la vecchia sede di San Marino ma non ha certamen-te fermato il progetto che, da anni, si occupa dei più giovani. Tutto è partito da un’idea della professoressa Cosetta Bottoni che, in trent’anni di esperien-za a contatto coi bambini, nel 2001 decise di creare Dal Clown alla Commedia dell’Ar-te, un corso per migliorare la qualità dell’integrazione sco-lastica, finanziato dal Ministe-ro della Pubblica Istruzione. Questo progetto arrivò al 6° posto in Italia e permise alla Scuola media O. Focherini di Carpi di creare un laboratorio di Teatro di Strada che catturò l’interesse di molti, permetten-do anche a numerosi allievi con problemi di comportamento e disabilità di imparare, giocan-do. Successivamente i ragazzi hanno continuato a lavorare insieme a Cosetta e ad altri esperti, organizzando un cor-so di formazione per artisti e animatori di strada, finanziato dal Comune di Carpi. “Siamo un’associazione senza scopo

di lucro – ci spiega Cosetta - che si autofinanzia e operiamo a Carpi e in provincia di Mode-na e Ferrara. Purtroppo dopo il terremoto abbiamo perso il nostro edificio storico ma, senza scoraggiarci, abbiamo affrontato questa nuova avven-tura col sorriso in volto come siamo abituati a fare da anni. La fatica è stata tanta e c’è ancora molta strada da fare, ma vedere il divertimento dei bambini e il loro desiderio

di imparare sono le mie soddisfazioni più grandi”. I corsi principali dell’associazione si rivolgono a bimbi dai 3 ai 12 anni ma I Ragazzi del Circostrass si occupano anche dell’organizzazione di feste con giochi e ani-mazioni e sono in cantiere lezioni per adulti. Il terremoto ha sì fatto tremare le fondamenta della nostra città ma il desiderio di fare del bene è davvero antisismico...

Francesco Palumbo

Cosetta BottoniPh Giulia Tambini

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Jungo e dintorni...by Luca “Locco” Severi

ciao a tutti, dopo l’en-tusiasmante Jungo Emilia tour che ci

ha portato a surfare tra le province di Modena e Reggio (al quale vi consiglio vivamen-te di partecipare la prossima volta) oggi ci addentriamo in un altro simpatico argomen-to. L’area tematica è sempre la stessa: la mobilità. L’idea parte da una difficoltà che ho trovato nel cambiare le mie abitudini. L’insormonta-bile dilemma di cui vi parlerò questa settimana è: “adesso che non ho più la macchina, come cavolo faccio ad andare a fare la spesa?”. Una do-manda che, prima di andare a vivere da solo, non mi ero mai posto, dal momento che non pensavo io agli approvvi-gionamenti ma, di necessità virtù, mi sono messo all’ope-ra. Già dalle prime settimane sentivo un certo disagio nel

cercare di andare al mer-cato contadino il sabato mattina. In bicicletta infatti era decisamente scomodo girare con una borsona della spesa attaccata al manubrio o legata al portapacchi, figu-ratevi quando ci ho provato con due e le sacche laterali della bici piene... E’ stato paragonabile a un tentativo di omicidio-suicidio stradale. Per fortuna le piste ciclabili non mancano sulla via per casa. Insomma niente di fatto. Idea bocciata. Tornare alla macchina? Nein! E poi come pagherei i contadini se tutti i soldi li spendo per fare benzina, assicurazione...? “Accipicchia - ho pensato - in Trentino ho visto una marea di famigliole composte da lei, lui e pargolo rigorosamente agganciato alla bicicletta con un carretto! Figurati - mi son detto - se non hanno pensato

un po’ caro, ma nulla rispetto ai 10mila di un’au-to. Lo acquisto e inizio subito a utilizzarlo. Amo-re a prima vista. Non si avverte il peso, si aggancia e si sgancia in un attimo. Diventa un carrello da portare a mano. Per voi ho provato a fare la spesa all’ipermercato, cosa che faccio solo se costretto sotto minaccia, ma di questo ne

parleremo un’altra volta. Devo dire che ci vuole meno tem-po, non si devono spostare le sporte in macchina,

perché il baule si porta nel su-permarket e si trova parcheg-gio proprio davanti all’ingres-so. In bicicletta, dalla piazza, ci vogliono 13 minuti. Provate a cronometrarvi con la mac-china e vediamo chi fa prima! Ovviamente il carretto vien comodo per qualunque cosa che non stia in uno zainetto, oltre che per fare la spesa. Io ci sto facendo il trasloco, pian piano... Quando passo per la piazza, fermatemi pure. Vi spiegherò volentieri.

a un oggetto per chi deve portare cose e non eredi”. Da lì è partita la mia ricerca. Car-retto per la bicicletta. Internet alla mano, vedo cosa offre il mercato. Decine di modelli. Analizzo e comprendo subito che non avrei avuto modo di metterlo nel mio cantinino.

Troppo grandi. “Figurati se non c’é uno squilibra-to che si è inven-tato il carretto pieghevole”. La risposta è arrivata immediata. Certa-mente! 160 euro,

“nelle noStre intenzioni queSto dovrà diventare il quartiere più moderno della città. ”. e’ coSì che azzali e andreoli di cmb deScrivono il comparto abitativo che potrebbe Sorgere aldilà della ferrovia, tra le vie corbolani e tre ponti

il nuovo volto dell’oltreferrovia“

Nelle nostre inten-zioni questo dovrà diventare il quartiere

più moderno della città. Qualcosa che introduca un prodotto nuovo orientato a innovare significativamente il concetto di abitare”. E’ così che Giorgio Azzali, responsabile immobiliare uscente di Cmb e l’ingegner Paolo Andreoli, nuovo responsabile delle iniziative autopromosse della coopera-tiva carpigiana, descrivono il quartiere che, mercato immobiliare permettendo, potrebbe sorgere aldilà della Ferrovia, racchiuso tra le vie Corbolani e Tre Ponti. Un progetto ambizioso che, no-nostante il vento di polemica sollevato nei giorni scorsi, non costituisce certo una novità. L’iter urbanistico del comparto denominato C6 infatti è ormai storia antica: “i terreni della proprietà Rossi, interessati dal Piano particolareggiato presentato due settimane fa in Comu-ne, redatto dall’architetto Maurice Kanah, coadiu-vato dallo Studio Mario Casarini di Carpi, sono stati acquistati da Cmb, nel 2002, dopo l’approvazione del Piano Regolatore. Terreni comprati non come agricoli ma già destinati all’edifica-zione”, prosegue Andreoli. Ma come mai nonostante il via libera dato dal Consiglio Comunale nel 2005, il Piano non è ancora decollato? Dopo una gestazione di sette anni, il piano elaborato è a tutti gli effetti “frutto dell’accoglimento delle numerose istanze giunte dall’Amministrazione Co-munale e dalla cittadinanza”, proseguono Andreoli e Az-zali. “I tre soggetti proprieta-ri (Cmb, Il Carpine e Insula)

hanno voluto sviluppare un progetto che assumesse quali capisaldi gli aspetti ambientali ed energetici, an-che in considerazione della crescente sensibilità mani-festata dalla gente relativa-mente a questi temi”. Il Prg prevedeva che su quest’area di 145mila metri quadrati ne venissero edificati 43mila, il piano particolareggiato presentato da Cmb è sceso a 28mila. “Il progetto firma-to dall’architetto Kanah prevede la concentrazione dell’edificazione ai margini del comparto, a ridosso delle vie esistenti Corbolani e Tre Ponti, e la limitazione dell’estensione in pianta degli edifici, aumentando-ne l’altezza (in deroga alle

previsioni per risparmiare territorio), per liberare la zona centrale del comparto, interpretandola come una zona di passaggio dalla città verso la campagna. A tale area di verde pubblico centrale - spiega l’ingegner Andreoli - si sommerà anche la presenza del verde defi-nito condominiale, creando un polmone verde, ricco di essenze e piante autoctone, di oltre 100mila metri qua-drati”. Oltre ad aver salva-guardato lo sky line che, dall’Oltreferrovia, consente di ammirare la cupola del Duomo, anche la viabilità non impatterà con l’ambien-te circostante. “La viabilità al servizio delle abitazioni e gli accessi agli interrati sono

stati collocati a ridosso delle strade esistenti. E’ stato eliminato il prolungamento, inizialmente previsto, di via Canalvecchio poiché avreb-be costituito una frattura tra l’area verde e la campagna circostante e via Corbolani, sul tratto ovest del comparto, rimarrà una strada di cam-pagna, una via di servizio ai residenti e non un asse di attraversamento”. Previsto anche un percorso che possa consentire all’Amministra-zione Comunale, in futuro, di creare, tramite un sotto-passaggio, un collegamento pedonale e ciclabile col centro storico cittadino. Il comparto, che avrà certa-mente uno sviluppo lungo e vedrà la luce insieme alla

novità rispetto all’edilizia re-sidenziale tradizionale, sarà la ventilazione controllata degli edifici. “Il controllo e la canalizzazione dell’aria permettono di inserire fra il flusso esterno e quello interno, uno scambiatore che trasferisce calore dall’aria più calda a quella più fresca. Eliminando la dispersione di calore in inverno e di fre-scura in estate, tale sistema garantisce un risparmio energetico fino al 70%”. E’ poi prevista l’installazione di pannelli solari termici a integrazione della produzio-ne di acqua calda sanitaria e un impianto di pannelli fotovoltaici. “La sfida che vorremmo vincere - aggiun-ge Azzali - è quella di non dover ricorrere all’uso del

gas bensì di autoprodurre gran parte dell’energia necessaria attraverso fonti energetiche pu-lite”. Unità abitative che, considerato quanto accaduto lo scorso 29 maggio, saranno costru-ite secondo le normative antisismiche. “Premesso che Cmb costruisce secondo criteri antisismi-ci dal 1996, d’altronde è noto che non abbiamo mai lesinato su cemento e ferro - conclude Azzali

- il comparto verrà edificato assumendo come classe di pericolosità sismica la zona 2”, nonostante il nostro territorio ad oggi sia clas-sificato in zona 3, ovvero a basso rischio sismico. “Ciò significa - ha infine aggiunto Paolo Andreoli - che verran-no assunti criteri di proget-tazione più stringenti che garantiranno una sicurezza maggiore di quella prevista dall’attuale normativa”.

Jessica Bianchi

ripresa del mercato immobi-liare, (“ma il nostro obietti-vo ovviamente è quello di partire il prima possibile”, commenta Andreoli) sarà composto di 237 alloggi iper moderni, all’insegna del basso impatto ambientale, grazie all’impiego delle più innovative tecnologie co-struttive orientate al rispar-mio energetico. Le palazzine di quattro piani che verranno realizzate vanno ben oltre la classe energetica A: vera

Paolo Andreoli e Giorgio Azzali

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905.10.2012 n° 35

e’ dell’azienda carpigiana 5 SenSi una tra le prime applicazioni al mondo che uniSce la geolocalizzazione ai contenuti della realtà aumentata. a parlarcene è la ruSSa Svetlana truShnikova, giunta nella noStra città per amore

ti perdi in città? guarda il telefono!t

i trovi in una grande città e non sai come orientarti, né come

ritrovare albergo, ristoran-te, parcheggio o qualsiasi altro luogo che ti è piaciu-to? Ecco che arriva in tuo aiuto l’applicazione Italy Augmented nata lo scorso 1° settembre da una brillan-te intuizione di Svetlana Trushnikova, originaria di San Pietroburgo ma residente a Carpi da tre anni, titolare di 5 Sensi, l’azienda di Marketing e Comunicazione per mercati esteri e socia della Camera di Commercio italo-russa. “Italy Augmented - ha spie-gato Svetlana che, laureata in Marketing e Pubblicità, ha aperto la ditta nel 2011 - è tra le prime applicazioni per smartphone nel mondo che unisce alle funzionalità di localizzazione geogra-fica, anche quelle della Realtà Aumentata”. Di Realtà Aumentata si sentirà parlare molto in futuro e, a spiegarci brevemente di cosa si tratta, interviene il carpigiano Marco Piron-dini, marito di Svetlana: “la Realtà Aumentata è una

tecnologia che consente di arricchire la realtà circo-stante con una serie di con-tenuti multimediali. Può essere applicata a diversi settori, dalla meccanica

alla robotica, fino all’in-formatica che è appunto il campo nel quale abbiamo investito, avvalendoci del prezioso lavoro dei nostri programmatori software.

E’ sufficiente puntare lo smartphone su vari luo-ghi di interesse della città per poterla esplorare nel dettaglio, oppure basta orientare il cellulare sulla foto del cantante preferito, per conoscere tutte le date dei suoi prossimi concerti e acquistarne i biglietti on-line”. Italy Augmented è un’applicazione comple-tamente gratuita già di-sponibile in App Store per iPhone che, a breve, sarà di-sponibile anche in Google Play per Android. “L’idea - ha raccontato Svetlana - è nata dal desiderio di risolvere una difficoltà che molti stranieri come me hanno incontrato o potran-no incontrare nel momento in cui giungono in Italia: è difficilissimo ottenere indicazioni stradali, poiché solo poche persone sono in grado di parlare bene la lingua inglese. E così ho creato una guida virtuale capace di aiutare lo stra-niero in Italia, così come l’italiano all’estero, nei suoi spostamenti interna-zionali. Con Italy Augmen-ted l’utente ha a disposi-

zione molteplici categorie e sottocategorie di servizi, tra i quali hotel, ristoranti, centri benessere e negozi di abbigliamento, solo per citarne alcuni, all’interno dei quali scegliere i più consoni alle propri esigen-ze, avvalendosi di recensio-ni ampie e puntuali e di vari contenuti multimediali”. Le categorie sono numerosis-sime, ma la fascia in cui si collocano tutti i servizi e i prodotti mostrati dall’appli-cazione creata dall’azienda carpigiana è sempre alta. “Vogliamo puntare sull’alta qualità del Made in Italy - ha precisato Svetlana - e il nostro prossimo passo sarà quello di coinvolgere nel progetto le tante aziende italiane che producono eccellenza in vari settori. A partire dalla creazione gratuita del loro profilo di Italy Augmented, offriremo invece a pagamento i conte-nuti più avanzati dell’appli-cazione. L’obiettivo della guida Italy Augmented è duplice. Innanzitutto, essa vuole offrire agli utenti, ita-liani e stranieri, un pratico strumento che consente di

apprezzare maggiormente i migliori aspetti di ogni città. In secondo luogo, l’applicazione si propone di dare alle aziende una possibilità ulteriore per esprimere al meglio il loro potenziale, attraverso una vetrina digitale che utilizza appunto la nuova frontiera tecnologica della Realtà Aumentata. 5 Sensi sta già lavorando alla versione successiva, che rispetto all’attuale promette di essere multilingue (lingua inglese e russa), con ul-teriori funzioni di Realtà Aumentata tra cui il pulsan-te “compra” per accedere direttamente al sito di e-commerce e implementata per un maggior numero di città in Italia e all’este-ro. “Per il momento - ha concluso Svetlana - puntia-mo a espandere il mercato italiano e straniero. Credia-mo fortemente nel carattere innovativo del prodotto e, pertanto, confidiamo che anche i carpigiani comin-cino a ragionare presto in termini di Realtà Aumen-tata”.

Chiara Sorrentino

Svetlana Trushnikova

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LucianoPergreffi

Alena Seredova

Justine Mattera

degustazione olfattiva, culinaria e fashion dei sapori di stagione in compagnia di francesca Succi. l’appuntamento è da interno divino wine, food e cafè in corso alberto pio, sabato 6 ottobre

profumi d’autunno

sabato 6 ottobre, dalle 17 alle 19,30, Fran-cesca succi, gior-

nalista di moda e fashion blogger in collaborazione con interno Divino wine, food e cafè in Corso Alberto Pio a Carpi, dopo il Make up day, presenta Profumi d’autunno, de-gustazione olfattiva, culinaria e fashion dei sapori di stagione: un tuffo nelle fragranze più trendy, i gusti deliziosi e le pillone fashion dell’autunno 2012. Un pomeriggio all’insegna del buon gusto, la classe, l’eleganza e l’affascinante mondo dei profumi in compagnia di Francesca Succi. Per aderire all’evento, basta inviare una mail a [email protected] con l’indicazione di nome, cognome e numero di telefono. La quota di partecipazione prevista è di 10 euro a persona.

Francesca Succi

Sabato 6 ottobre inaugura la mostra filatelica, numismatica, medaglistica e cartofila organizzata dal circolo filatelico numismatico carpense

Carpi Colleziona racconta piazza Martiri

inaugura sabato 6 ottobre la XVII edizione di Carpi Colleziona, mostra filatelica, numismatica, medaglistica e cartofila organizzata dal circolo Filatelico numismatico carpense, col patrocinio

del comune di carpi e la collaborazione della Fondazione cassa di risparmio di carpi che ha messo a disposizione la sua sede espositiva in corso Cabassi, 4. La rassegna avrà come filo conduttore la piazza di Carpi, nel 500° anniversario della sua realizzazione. Uno speciale annullo postale, con il logo delle manifestazioni del 500° della piazza sarà utilizzato sabato (dalle 10,30) per annullare una serie di cartoline degli Anni ‘40 che raffigurano la piazza e i princi-pali monumenti che la caratterizzano. In mostra anche francobolli, monete, cartoline e annulli di varie collezioni. Sarà attivo un piccolo mercatino di beneficenza organizzato in collaborazione col centro missionario Diocesano, il cui ricavato sarà devoluto al sostegno delle iniziative in Benin della missionaria carla Baraldi. La mostra rimarrà aperta anche sabato 13 e domenica 14 ottobre con orario continuato dalle 10 alle 19.

Sono 15mila gli euro che Saranno devoluti in favore dell’aula di informatica dell’oratorio eden grazie a faShion kidS for children in criSiS, andato in Scena lo ScorSo 25 Settembre durante la Settimana della moda di milano

la moda sfila per l’eden s

ono 15mila gli euro che saranno devoluti per il ripristino dell’aula

di informatica dell’Orato-rio Eden di Carpi: tanto ha fruttato Fashion kids for children in crisis, l’iniziativa della moda bimbo che ha sfila-to per la solidarietà lo scorso 25 settembre, all’interno del Castello Sforzesco di Mila-no, in conclusione agli eventi della Settimana della Moda. Idea dalla direttrice di Vogue Bambini, Giuliana Parabia-go, insieme al presidente della Camera della moda di Milano, Mario Boselli e, sempre per la Camera della Moda, Paola Arosio, l’iniziativa è riuscita nell’intento di raccogliere un significativo contri-buto che contribuirà a restaurare l’aula computer ora inagi-bile perché ubicata in una delle parti dell’Oratorio mag-giormente danneg-giate dalle scosse. Tra le sette grandi griffe presenti con i propri abiti in passe-rella, anche Roberto Cavalli Junior, Bik-kembergs Kids e Pinco Pal-

lino, tre clienti del fotografo di moda carpigiano Luciano

Pergreffi. “Questa è la seconda edizione di un’iniziativa che intende raccogliere denaro per destinarlo a opere di beneficenza – spiega Pergreffi – e quest’anno, a fronte del terremoto e del fatto che alcuni brand della moda bimbo sono si-tuati proprio nelle zone terremotate – come Miss Blumarine – si è

deciso di sostenere la ricostru-

zione delle zone colpite dal sisma dello scorso maggio”. Grande successo dunque, con 350 spettatori paganti e una moda che ha saputo andare aldilà della sua rappresenta-zione mediatica, fatta di lusso e mondanità, dimostrandosi sensibile ai bisogni di chi è in difficoltà, soprattutto se a esserlo è una categoria fragile come quella dei più piccoli. “A sfilare sono stati una sessantina di bambine e bambini selezionati tra oltre 400 candidati, il 15 settembre scorso, alla Triennale di Mi-lano. La redazione di Vogue

Bambini ha dato un contributo straordinario, impegnandosi nella selezione, nelle opera-zioni di fitting – trovare abiti e taglie adatti ai giovanissi-mi modelli per ognuna delle maison partecipanti – e nelle prove della sfilata”. Oltre a loro, hanno contribuito alla riuscita dell’evento un piccolo esercito di scenografi, registi, elettricisti, così come Elenoi-re Casalegno, che ha accet-tato di presentare e condurre la kermesse a titolo gratuito. Ma quello della bellissima showgirl savonese non era il solo volto noto presente alla sfilata: tra gli altri, anche Ju-stin Matera per Simonetta, Alena Seredova per Pinco Pallino, Vittoria Belvedere per Fay e Lavinia Biagiotti per Laura Biagiotti.

Marcello Marchesini

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L’Angolo di Cesare PradellaClaudio ferrari: un uomo per tutte le stagioni

claudio Ferrari, ovvero un uomo per tutte le stagio-

ni. Correggese, dopo un mandato come sindaco del suo Comune, venne nomi-nato assessore provinciale a Reggio e, sempre per nomina politica dell’allora Pci-Psd-Ds, entrò nel 2006 nel Consiglio di ammini-strazione di Fer, Ferrovie dell’Emilia e Romagna, di-venendone amministratore delegato, negli anni in cui il trasporto ferroviario era un disastro (non che adesso sia migliorato). Quando, insomma, gli utenti pen-dolari carpigiani, operai e studenti, diretti al mattino a Modena o a Mantova, si lamentavano per i ritardi dei convogli, per la loro soppressione senza alcun preavviso o per le condizio-ni inaccettabili dei vagoni. Gli anni in cui sindaco Demos Malavasi, di fronte

Evidentemente preferiva restarsene seduto sulla più comoda poltrona di ammi-nistratore delegato e non affrontare a viso aperto operai e studenti . Lasciava questa scomoda incom-benza agli amministratori locali, cioè ai suoi compa-gni di partito.E ora, a distanza di anni, lo vediamo nuovamente comparire sui giornali come consigliere di Atcm (sempre di nomina politi-ca) e ultimamente di Seta, la nuova società costituita sulle ceneri di Atcm, fusa con le aziende di traspor-to di Parma e Piacenza. Sempre lui e sempre lì a fare l’amministratore ben

retribuito e con i relativi gettoni di presenza oltre che con gli immancabili bene-fit. Le cronache lo hanno riportato alla ribalta non per una proposta migliora-tiva del trasporto pubblico, e ferroviario in particolare, a vantaggio dei lavoratori pendolari, ma soltanto per chiedere soldi ai Comuni consorziati che sono in ritardo coi versamenti a causa dei tagli del Gover-no Monti (ma il Pd non ha protestato in piazza come fece coi tagli del Governo Berlusconi) e che si trovano in ulteriore difficoltà per i danni causati dal terremoto. Insomma, non solo conti-nua a sedere da tanti anni in

vari consigli di amministra-zione, senza cioè sentire il bisogno di lasciare il posto a qualcun altro, magari più giovane e fresco, magari anche più bravo, pur non avendo la tessera del Pd, ma interviene facendo la voce grossa nei confronti dei Comuni impoveriti dalle manovre finanziarie e dai tagli del governo Monti (che il suo partito sostiene). E lo fa all’interno di Seta, ex Atcm, il nuovo carrozzone amministrato - pure que-sto - da uomini messi lì dai partiti. Come se, nel frat-tempo, la gente non si fosse stancata di questi uomini, sempre gli stessi. Uomini per tutte le stagioni.

ClaudioFerrari

alle proteste dei passeggeri e del Comitato degli uten-ti appositamente creato, si recava in stazione per prendere atto della situazio-

ne e andava regolar-mente in Provincia, in Regione, nella sede di Fer a Bologna e a Roma al Ministero dei Trasporti, per pro-testare a nome della collettività.Altrettanto faceva il senatore Guerzoni con le sue interrogazioni. Ma non ricordiamo di aver mai visto l’am-ministratore di Fer a fianco dei lavoratori e degli studenti nelle loro proteste, né lo

abbiamo sentito intervenire alle infuocate assemblee dei passeggeri o partecipare alle riunioni altrettanto calde del Comitato utenti.

a Carpi si è costituito un Comitato per il soste-gno alla candidatura

di matteo renzi alle prossi-me Primarie. “Pensiamo che un’Italia migliore possa nascere innanzitutto da un profondo rin-novamento della classe politica - dichiarano gli esponenti del Comitato per Renzi, coordinati da roberto arletti - capace di dare prospettive di lavoro e sviluppo ai giovani e alle fami-glie colpite dalla crisi. Vogliamo una classe dirigente credibile che sappia valorizzare, come fa Ren-zi, gli amministratori che, tutti i

a carpi si è costituito un comitato per il sostegno alla candidatura di renzi alle primarie

Carpi per renzigiorni, affrontano i problemi dei cittadini. E’ il momento di ritro-vare entusiasmo e partecipazio-ne. Per l’innovazione dei conte-nuti, delle idee e dei metodi che rappresenta, sosteniamo Renzi alle Primarie del Centrosinistra”. Di seguito i nomi degli aderen-ti al comitato: lauro accorsi, alberto allegretti, anna Bal-boni, paolo Bellentani, marco Bulgarelli, saverio catellani, corrado corradi, stefano Ga-

RobertoArletti

goldoni spa di carpi

l’azienda presenterà un piano industriale

un Piano industriale di interventi per i prossi-mi anni da parte della

Goldoni di Carpi. E’ quanto stabilito nel corso dell’incon-tro - svoltosi il 28 settembre a Bologna presso la sede dell’Assessorato regionale alle attività produttive - tra la Regione, la direzione della Goldoni spa, le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil e Fim-Cisl di Modena e la Rsu aziendale. All’incontro erano presenti an-

che l’assessore al lavoro della Provincia di Modena France-sco ori, quello alle attività economiche del Comune di Carpi, simone morelli, il sin-daco di Rio Saliceto Fabrizio Bellelli e il delegato del vice presidente della Provincia di Reggio Emilia, pierluigi sac-cardi. Le parti hanno condiviso un percorso durante il quale l’azienda presenterà il piano industriale di interventi per i prossimi anni, mentre il con-

fronto proseguirà per un mag-gior approfondimento presso il tavolo provinciale, al quale siederanno anche le istituzioni locali e avrà cadenza periodica. L’incontro, giudicato positivo da tutti i partecipanti, ha con-sentito di fare una panoramica sulla situazione dell’azienda modenese produttrice di mac-chine agricole, con particolare attenzione alle prospettive di mercato e alla salvaguardia dell’occupazione.

ruti, an-drea Ghi-doni, ma-rio lugli, maurizio lusvardi, Francesco lodi, Franco losi, Fabio nuz-zo, maria piscopiello, Bruno pompeo, stefano prandi, stefano Zanoli. Coordinato-re: Roberto Arletti. Tesoriere: marco Vignoli.

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il carcere dovrebbe ridare la vita

Bruno, medico di Roma, ci scrive: “Il carcere dovreb-be ridare la vita, per cui

dovrebbe durare poco, per poter ricominciare a vivere fruendo dell’esperienza di una vita senza libertà e diritti”. Frase bellissima. Forse, basterebbe snellire la burocra-zia delle misure alternative al carce-re. Il nostro C.D.P.P. prevede misure alternative al carcere: affidamento ai servizi sociali, detenzione o arresti domiciliari e, per i tossicodipendenti, affidamento al SerT o a una comuni-tà di recupero. Oltre a queste misu-re, si può accedere all’articolo 21 o alla semilibertà. Naturalmente, per poter ottenere tutto ciò, occorrono requisiti ben precisi. All’articolo 21 o alla semilibertà possono accedere persone che hanno una condanna già definitiva. Solitamente, si può accedere all’articolo 21 dopo aver scontato un terzo della pena, men-tre per la semilibertà, si deve averne espiata la metà. Sono tutte misure che potrebbero essere funzionali allo sfoltimento delle carceri e al reinseri-mento del detenuto o della detenuta

nella società. Pur continuando a scontare la pena. Il problema reale è che, come spesso accade (anche per ciò che non riguarda la legge), per ottenere concessioni, è necessario seguire un iter burocra-tico e tutti sappiamo che quando all’interno di un problema si infiltra la burocrazia, spesso il problema si moltiplica. Per quanto riguarda le difficoltà penali (già in sé molto delicate), i tempi si dilatano talmente che, spesso, il detenuto ottiene i benefici quando ormai la sua pena è fini-ta. Per poter usufruire di tutto ciò, comunque, le carte, le relazioni devono scorrere in così tante mani e altrettante teste che potete comprendere i tempi. E’ pur vero che le persone preposte a dare aiuto sociale e burocra-

tico ai detenuti (educatori, assi-stenti sociali, psicologi e magistrati) spesso hanno difficoltà a portare a termine nei tempi prestabiliti tutti gli incartamenti occorrenti e non sempre solo per colpe burocratiche. A volte, succede che alcuni detenuti non presentino con celerità ciò che viene loro richiesto e, per quanto riguarda i magistrati, può capitare che siano costretti a rigettare le istanze perché si scopre che in realtà i requisiti richiesti non sono esisten-ti (ad esempio richieste di arresti domiciliari, scoprendo poi che non esiste una casa dove poter andare) o addirittura, sono costretti a essere molto più severi in relazione a queste concessioni perché può accadere, per fortuna raramente, che chi viene messo in grado di usufruire di queste possibilità, poi non rispetti le regole.

c. e m.

Tante sono le iniquità del nostro sistema giuridico e palese è la con-

traddizione della detenzione. Esem-plificando: lei ha rubato e si trova a scontare una pena in carcere dove, a parte le privazioni alla persona, non avrà forse modo di riabilitarsi e di rieducarsi al fine di reinserirsi nella stessa società dalla quale proviene, possibilmente cambiata. Nel frattempo, questa stessa società, alla quale lei ha sottratto, deve man-tenerla in carcere con tutte le spese ordinarie e straordinarie che una de-tenzione comporta. Tenendo anche conto che gli istituti penitenziari, a fronte del servizio reso, costano allo Stato un mucchio di soldi pubblici. Tutto questo, contro la volontà di chi vorrebbe poter restituire il maltol-to, quanto meno per non sentirsi ancora ladro.

s.

La sua esperienza di tossicodipen-dente, anni fa, le ha permesso di usufruire di due affidamenti in prova durante i quali si è comportata bene.

La terza carcerazione, però, non le ha dato alternativa. Per sei mesi di carcere ha chiesto una comunità ma-dre/bambino, invece il suo cuore si è spezzato. Ha dovuto lasciare il suo bimbo di otto anni. Lei, oggi, dopo sei anni, non sa dove si trovi il suo cucciolo. La sua paura è che adesso che ha un bimbo di tre anni, tutto questo possa capitare di nuovo.

a.

L’esperienza di affidamento ai Servizi Sociali, a lei, è servita. Si è reinse-rita nella società e, nel frattempo, ha scontato la sua pena. Lavorava e poteva uscire dal suo comune di residenza. Il suo obiettivo era portare a termine l’affidamento, comportandosi correttamente ma la sua paura era “finire di scontare la pena e non avere più aiuto dai servizi di competenza e, di conseguenza, ricommettere lo stesso reato, il furto” e così è stato. Per mantenere i suoi figli, la scuola e il necessario per vivere, visto che la sua famiglia era

nella fascia 0 come reddito. E’ stato così in questi anni, fino ad oggi. Lei, però è mamma. Lei aveva allora un bimbo di sei mesi e altri due di quattor-dici e ventiquattro mesi. E’ in carcere da due anni e due dei suoi tre figli sono stati affidati ad altri …

c.

il gruppo di lavoro della sezione femminile della

casa circondariale s. anna di modena (dal progetto di laboratorio espressivo

d’arte e di Danzamovi-mentoterapia proposto e realizzato da arservizi di

carpi e promosso dall’asso-ciazione Gruppo carcere-

città di modena)a chi volesse partecipare

con pensieri, articoli o let-tere a questa rubrica:

[email protected]

Immagine con tecnica collage elaborata durante il laboratorio

SucceSSo per la Settima edizione della feSta del racconto: circa 10mila Spettatori, code di mezz’ora per la firma degli autografi e Sale piene a diSpetto delle bizze del tempo

festa bagnata, festa fortunata!F

reddo e pioggia non hanno cer-tamente fermato le migliaia di persone che, anno dopo anno,

si riversano per le vie del centro sto-rico cittadino per assaporare una delle kermesse più amate: la Festa del Racconto. Mai come in questa edizione, dopo le ferite lasciateci in eredità dal terremoto, ciascuno di noi, nutriva il desiderio di riempire la propria anima di levità. Brevi pa-rentesi capaci di regalare momenti di leggiadra spensieratezza. E le storie che scrittori e poeti - ma non solo - ci hanno regalato sono stati sicuramen-te capaci di farci guarire, perlome-no un poco, dalla pesantezza cui, da mesi, siamo inesorabilmente av-volti. Grande successo insomma per l’edizione 2012 della manifestazione dedicata alla narrazione - organiz-zata dalla Biblioteca Multimediale Arturo Loria in collaborazione con i Comuni di Carpi, Novi di Mode-na, Soliera, Campogalliano e con il contributo di Fondazione CRC, Fondazione Casa del Volontariato, Fondazione Campori, Cmb, LS Distribuzione Libraria, La Fenice e Visiospot – che ha richiamato circa 10mila spettatori per i suoi 28 incon-tri complessivi. Ampia anche la par-tecipazione di giovani: dall’incontro tra gli studenti e il documentarista Folco Quilici, che ha affascinato tutti parlando dell’intenso legame tra l’uomo e il mare e di quanta storia sia sepolta sott’acqua, intrappolata in una bolla senza tempo, all’artigiano della fantasia Roberto Piumini che ha trasformato l’Auditorium della Biblioteca in una vera e propria officina di storie raccontate dai più

piccini, uno straordinario inno alla fantasia, alla folla di giovani accor-si ad ascoltare le canzoni di Dente, Cristina Donà, Freak Antoni, Gua-no Padano e Angela Baraldi. Ap-

prezzatissimo anche Nicolai Lilin, caso letterario degli ultimi anni con il suo Educazione siberiana, che si è detto “profondamente onorato di essere a Carpi nonostante i terribili

eventi sismici che l’hanno sconvolta, a dimostrazione che, malgrado tutto, la cultura non si arre-sta mai”. Piazzale Re Astolfo gremito poi, grazie all’ironia di Antonio Caprarica, che ha de-liziato i presenti con aneddoti sulle Olimpiadi londinesi e l’aristocrazia britannica e scrosci di applausi nel cortile della Biblioteca per l’avven-tura di Federico Grom, carismatico fondatore - insieme all’amico Guido Martinetti - del gelato di qualità, che ha a lungo chiacchierato col pubbli-co e autografato libri. “Da quando ho assaggiato il vostro gelato, fac-

cio fatica a mangiarne altri”, gli ha sorriso la piccola Francesca dalla prima fila. Emozioni inaspettate che fioriscono così, all’improvviso. “La nostra gioia più grande è vedere un bambino che sorride mentre mangia un gelato Grom”, grazie Francesca. Graditi anche il dibattito tra i teologi Vito Mancuso e Brunetto Salva-rani così come i racconti di mare, avventura e libertà dello svedese Bjorn Larsson. Non sono mancati nemmeno momenti lirici, grazie ai versi di Patrizia Valduga, così come le risate, grazie alle battute di Flavio Oreglio. E anche per quest’anno la cultura è scesa nelle piazze, nelle

vie, tra la gente, regalando mo-menti di legge-rezza, lirismo e bellezza... Gran-di affabulatori ci hanno incantato, trasportato lon-

tano. Hanno spalancato finestre su mondi sconosciuti, ci hanno fatto avvicinare ad altre culture. Altre terre. Ci hanno fatto intravedere un altro modo di approcciarsi alla vita, scegliendo parole nuove. Diverse. E forse il potere della narrazione è proprio questo: sfiorare la vita de-gli altri, vestirne gli abiti, per poi riappropriarsi dei propri, ma con un animo più ricco. E colorato.

J.B.

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folco quilici

alla scoperta del sesto continentetra i protagonisti della Fe-sta del Racconto anche il celebre esploratore ma-

rino Folco Quilici che, con gra-zia e leggerezza, ci ha condotti per mano alla scoperta del sesto continente: il mare. Un viaggio straordinario tra i fondali mari-ni, veri e propri scrigni di storia. Custodi del nostro passato. Ri-percorrendo le tappe della sua vita avventurosa e straordinaria, Quilici ci ha catapultati in quel mondo sottomarino che tanto ama e di cui scrive nel suo ultimo libro, Relitti e tesori. “Avevo 22 anni quando iniziai a lavo-rare sul film Sesto continente. Erano i primi Anni Cinquanta, nessuno si era mai inoltrato a scopo documentaristico nelle profondità marine. La vita e la vivacità degli abissi erano scono-sciute: fu per noi un’esperienza straordinaria”. Ma dei pesci, a Folco Quilici, classe 1930, “a parte mangiarli, non interessava poi molto”, sorride. “Quel che

da sempre mi ha affascinato era raccontare il mare attraverso le popolazioni che vivevano nel e del mare. Un’esistenza anfibia, la loro, dimenticata dalla mag-gioranza”. Altro tema carissimo al celebre documentarista, gior-nalista e scrittore è quel “che resta sott’acqua della storia dell’uomo”. Dai più antichi mezzi di navigazione navale

del Mediterraneo alle navi af-fondate durante la Seconda guerra mondiale, dai som-mergibili agli aerei precipitati negli abissi, dalle Navi dei veleni a relitti preziosi come i Bronzi di Riace, le profondità marine sono popolate da una infinità di opere umane abbandonate e ora divenute parte di una vera e propria archeologia marina. E

dietro a ogni relitto si nasconde una storia affascinante e mi-steriosa. “Il mare conserva la memoria e la storia dell’uomo. La immobilizza in una sorta di bolla senza tempo. Il mare è pieno di meraviglie, svela se-greti e racconta verità”. Ma custodisce anche dei veri e propri gialli. Che fine fece, ad esempio, la Corazzata Roma? Quale mistero serba il suo relit-to? Cosa stava per annunciare via radio alle 16 del 9 settembre 1943 l’ammiraglio Carlo Ber-gamini da bordo della Roma? Che si sarebbe consegnato agli Alleati a Malta o che avrebbe

disubbidito ai suoi su-periori decidendo, con l’autoaffondamento, vicino alle coste spa-gnole, di non arren-dersi? L’ammiraglio non fece in tempo a parlare perché i tede-schi, diventati nemici dopo l’armistizio, colpirono con due bombe la Roma che esplose. “La Marina - spiega Quilici - non volle mai dire dove affondò esattamente la nave, poiché la posizione della prua avrebbe consentito di compren-dere da che parte Bergamini stesse dirigendo la nave, svelan-do il mistero che avvolge quella pagina di storia”. Quel gioiello della Regia Marina - adagiato in più pezzi a circa 1.000 metri di profondità, a circa 16 miglia dalla costa sarda - continuerà a proteggere il suo segreto poiché “una legge firmata dalle poten-ze che si combatterono durante la seconda guerra mondiale,

stabilisce che le navi affonda-te con militari a bordo sono dei cimiteri sacri e inviolabili. Impossibile entrarvi e sottrarre qualcosa, poiché la memoria dei soldati caduti deve essere tute-lata”. Sott’acqua la vita fiorisce, peccato, continua Quilici, che nessuno vi presti attenzione: “è inconcepibile l’accanimen-to della scienza per lo spazio e la sua eventuale conquista. E mentre si spendono anni e denari in ricerche che non servo-no a nulla, del fondale marino, preziosa e dimenticata fonte di vita per ciascuno di noi, non si occupa nessuno”.

Jessica Bianchi

Folco Quilici

Bjorn Larssone MarcelloMarchesini

AntonioCaprarica

bjorn larrson

“la libertà è un contenitore vuoto da riempire”

se c’è chi ha scritto che la rivoluzione non è un pranzo di gala, la cifra

che rende unici i romanzi dello svedese Bjorn Larrson – ospite, la scorsa domenica, della Festa del Racconto – è la testimonianza di come neppure la libertà sia una passeggiata. “Parlare di liber-tà assoluta è un non senso – ha detto lo scrittore che è

anche docente di letteratura francese all’Università svede-se di Lund, filologo, tradutto-re e appassionato velista – se ci pensate bene, vedrete che la libertà è un contenitore vuoto da riempire”. Non per nulla, la sua autobiografia reca il titolo piuttosto esplici-to di Bisogno di libertà. Ma nella nostra epoca, abituata com’è a quella caricatura di

libertà che è la trasgressione, questo discorso non sempre viene compreso. “Quando nel libro racconto della scelta che, in un periodo della mia vita, ho dovuto fare tra liber-tà e amore, alcune donne mi hanno detto che non comprendevano il perché avessi rinunciato a una donna per cui provavo un sentimen-to così grande. Ma non si trattava di una scelta! Quello della libertà è un bisogno, non una scelta razionale e occorre essere franchi: nella vita non tutti i valori, gli ideali e le aspirazioni sono concilia-bili”. Se la libertà personale è un percorso che richiede sacrifici per essere coltivato, quella della donna assume un’importanza particolare, anche in Italia. “La libertà della donna dovrebbe tra-dursi anche nella libertà degli uomini di affrancarsi dalla

dipendenza della madre. Se penso a un mio caro amico italiano – ha scherzato Lars-son strappando un frago-roso applauso – professore universitario, intellettuale raffinato che, alla domanda sul perché non sia in grado di cucinarsi neppure una pasta asciutta, risponde che non ha mai imparato perché sua mamma preparava pietanze impareggiabili, proporrei per legge che tutti i maschi del vostro Paese fossero obbligati

a passare almeno un paio di anni da soli, prima di convive-re con una donna. Scherzi a parte, penso che l’emancipa-zione della donna rappresenti la vera speranza per il futuro e, in questo, credo che la Svezia abbia qualcosa da insegnare all’Italia”. Larsson, arrivando a Carpi, ha anche ricevuto una piccola, gradita sorpresa: i saluti dell’esplo-ratore e documentarista Folco Quilici scritti in un biglietto lasciato prima di

partire. Ma come è possibile vivere ancora avventure in un mondo ormai completa-mente cablato, in cui tutte le mappe sono state tracciate, tutti gli itinerari percorsi e tutte le meraviglie fotogra-fate? “Quello di avventura è un bisogno insopprimibile dell’uomo. A forza di vivere ci si rende conto di come la vera avventura sia l’incontro con l’altro, con il rischio anche di cambiare se stessi: per questo in definitiva l’avventura è la vita stessa”. Prima di salutare i suoi numerosi lettori – che, per farsi autografare la propria copia del libro, hanno formato una coda durata oltre mezz’ora – Larsson ha espresso un piccolo desi-derio: “qualche anno fa ho scritto un libro di filosofia del linguaggio. Mi piacerebbe essere invitato a presentarlo al Festival Filosofia. Sarebbe una bella provocazione, che su quel palco salisse un romanziere”.

antonio caprarica

Chi preferite come amministratore, il duca di devonshire o er batman?cosa hanno a che spar-tire le Olimpiadi e gli eccentrici aristocratici

britannici? Apparentemente nulla, se non per il fatto che, come molte delle cose che a questo mondo appaiono cer-te a prima vista, in realtà sono molto più legate di quanto possa sembrare. A spiegarlo è stato il corrispondente della Rai da Londra, antonio caprarica, intervistato dal ca-poredattore di radio Bruno, pierluigi senatore. “Lo sport come lo intendiamo oggi nasce a metà dell’Ottocento nelle grandi Public School in-glesi – ha spiegato l’autore di Oro, argento e birra – che, a dispetto del nome, sono gli istituti privati che hanno formato la classe dirigente di un’isola che possedeva uno dei più grandi imperi mai visti. Qui lo sport era considerato uno strumento indispensabile per la formazione del caratte-

re di chi sarebbe andato a diri-gere uno stato tanto poten-te”. D’altra parte, al Barone de couberin l’idea delle Olimpiadi venne proprio alla vista di un villaggio inglese in cui il medico organizzava ogni anno competizioni sportive, e il tennis lo praticava già con

molta passione enrico ViiI, quando non era impegnato a giocare a bocce con anna Bolena. Anche il nostro pie-tro Verri invitava, d’altronde, a prendere esempio dagli inglesi, “che quando non sono impegnati a conqui-stare imperi, praticano

sport”. Secondo Caprarica insomma, per quanto noi moderni europei conti-nentali possiamo trovare strana, anacronistica e ridicola l’affezione dei sudditi britannici per Her Majesty (la Regina) e, più in generale, per la monar-chia, dovremmo iniziare a riconoscere come in realtà, “con tutte le sue eccentri-cità, l’aristocrazia britanni-ca ha espresso un modello di classe dirigente che noi neppure ci sogniamo. Chi

preferiremmo come ammini-stratore, il Duca di Devon-shire o Er Batman? Credo che dovremmo mutuare dagli in-glesi la loro competitività che premia i migliori, il rispetto per la propria storia e memoria, così come la gelosa tutela delle libertà personali”. Ma da

dove deriva questa eccellenza della classe dirigente britanni-ca rispetto a quella del nostro Paese? “Quando visitai la magione del Duca di Devon-shire trovai, nella sua bibliote-ca, un libro del 1810 dal titolo Come si forma una classe dirigente. Ebbene: mentre in Inghilterra si rifletteva su tali argomenti, non solo l’Italia era ben lungi dall’essere uno

stato unitario, ma neppure esisteva una classe dirigente regionale degna di questo nome. Se gli scandali nei quali sono coinvolti molti dei nostri politici contribuiscono a ren-derli, agli occhi di molti, figure spregevoli e grottesche, al contempo la Regina elisabet-ta è stato l’unico capo di stato che ha accettato di prendersi bonariamente in giro durante la cerimonia di inaugura-zione delle Olimpiadi 2012. “Mentre le volgari carnevalate di qualche nostro ex premier facevano ridere da matti gli in-glesi, ma per ben altri motivi”. E’ in questa sottile differenza, eleganza e, diciamolo, classe, che si misura tutta la distanza tra il nostro Stivale e un’isola dove, pur essendo formal-mente sudditi, si è più cittadini che in un’Italia che, a parole, garantisce tutti i diritti ma, nei fatti, ripetutamente calpesta.

marcello marchesini

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nicolai lilin

lo scrittore venutodalla transnistria...

“Quando ho mal di testa, metto un disco d’opera lirica poi smonto le mie

armi e mi metto sulla poltrona a leggere la Divina Com-media”. A parlare è nicolai lilin, l’autore discusso e controverso de l’Educazio-ne siberiana, uno dei casi letterari più folgoranti degli ultimi anni. Classe 1980, Lilin è cresciuto “in un Paese dove si diventa subito adulti” e si pone quale depositario di un mondo scomparso, quello degli Urka siberiani, la comunità di “criminali onesti” deportata da Stalin al confine con l’attuale Molda-via, in quella terra di nessuno che è la Transnistria. “La mia vita era lì. Con i criminali. E il nostro criminalissimo quartiere era come una grande famiglia”. Una vita contrassegnata dalla guerra, dalla violenza. Dalla morte. “Il crollo dell’impero sovietico portò fame, ingiustizia, illega-lità. Una vera e propria guerra civile. La morte e l’adrenalina della guerra le sperimentai al-lora, a 12 anni. I nostri nonni dicevano: noi siamo crimi-nali perché il governo ci ha definiti criminali, perché al governo non piace quello che facciamo, però noi sia-mo diversi da tutti gli altri criminali. Noi non deru-biamo la gente per strada, noi non violentiamo le

noi è una cosa sacra. Noi rapiniamo banche perché le banche sono proprietà del governo e ammazzia-mo i poliziotti, perché loro sono i cani del governo. Ma questo per noi non è un atto criminale, Questo è un dovere di ogni persona libera. Se loro vogliono definirci criminali noi lo accettiamo. Ma aggiungia-mo che noi siamo criminali onesti perché abbiamo il nostro codice, il nostro comportamento, la nostra morale”. Un codice etico, quello introiettato da Lilin,

ancestrale. Primigenio. “A dieci anni ho sparato a un uomo alle gambe perchè spacciava eroina e la nostra comunità, fatta di vecchi resistenti, ne condannava il consumo. Per me era giusto sparare, ero fiero di difendere il quartiere. Ero diventato un uomo”. Per Lilin, raccontare è fonte di sofferenza: “il percorso narrativo è estrema-mente doloroso per me e per coloro che mi leggono. Mia madre mi dice sempre che i miei libri sono terribili come le soap opera messicane: ogni cinque pagine piange”. Flem-matico, Lilin, sceglie le parole con una cura quasi maniaca-le. L’ironia è sottile. “Dopo aver partecipato al conflitto ceceno, fatto il mercenario per anni ed essermi arricchito, sono approdato in Italia dove la mia coscienza ha iniziato a farsi sentire. Allora ho pensa-

to di diventare un mecenate e investire in cultura, pensando anche al profitto ovviamente, non per niente avevo una bisnonna ebrea... ma in Italia la cultura non rende nulla, esaurimenti nervosi a parte”. Alla scrittura Lilin giunge per caso, “un amico sottopose alcuni miei racconti a Einaudi che mi chiese di farne un libro. Mi chiedevo chi avessi dovuto imitare: il mio amato Bulgakov oppure Gogol, o cechov? Poi mi accorsi che sarebbe stato un suicidio. Allora ho pensato di trattare il computer come un amico. Gli avrei raccontato una storia, senza freni. Senza giudizi morali. In un mese è nato Educazione siberiana” che, a breve, approderà sul grande schermo con protagonista John malkovich, per la regia di Gabriele salvatores.

Jessica Bianchi

Alle Tattooe Nicolai Lilin

donne; contro le singole persone noi non facciamo

niente. Perché la libertà di una persona singola per

federico grom

sogni coraggiosi“La nostra vera gioia? Un bambino che sorride mentre mangia un

gelato Grom”, perchè sono le piccole cose a rendere la vita speciale. Degna di essere vissuta. La pensa così Federico Grom, ospite graditissimo della Festa del Racconto, capace di richiamare decine e decine di estimatori del gelato. Quello buono. Ma quali sono gli ingredienti segreti per dare il La a un’avventura straordi-naria come quella dei gelati Grom? “Energia, coraggio, passione e determinazione sono fondamentali - spiega l’analista finanziario Federico Grom - ma la fantasia e la capacità di sognare sono alla base di tutto. La nostra storia che abbiano raccontato nel libro Il sogno di Grom. Storia di un’amicizia, qual-che gelato e molti fiori, è un pretesto per lanciare un messaggio di speran-za ai più giovani. Per far accrescere la fede in questo nostro Paese troppo spesso bistrattato”. Federico aveva 28 anni quando, nove anni fa, aprì, insieme all’enologo Guido martinetti, la prima gelateria a Torino. Oggi i punti vendita sono 61 in tutto il mondo, 30 i milioni di euro fatturati all’anno e 400 i collaboratori scelti per la loro “educazione, la loro voglia di crescere e migliorar-si. Noi amiamo circondarci di

persone per bene”, continua Federico Grom. “Natural-mente occorre anche una certa propensione al rischio ma tutti possono dar vita alla propria avventura”. Secondo Grom non è una questione di talento: “il talento è uguale a 10mila ore di esercizio. Noi non siamo stati toccati dal Signore, ci siamo fatti il mazzo. Guido ha dovuto chiedere un mutuo persino per racimolare il capitale sociale necessario per parti-re...”. L’idea dei due è quella di applicare alla produzione del gelato artigianale un principio comune a tutti i migliori ristoranti del mondo: l’acquisto di materie prime di qualità assoluta. “Purtroppo ci siamo immediatamente scontrati col mondo del mer-cato della frutta e ci siamo

con l’obiettivo di scovare frutta di qualità che, alla fine del 2002, Guido e Federico si lanciano alla ricerca, dalle Langhe alla Sicilia, al centro America, del meglio che il mondo dell’agricoltura può offrire. I principi sono rigorosi: solo frutta fresca e di stagione, provenienti dai migliori consorzi d’Italia e dall’azienda agricola di proprietà mura mura: “15 ettari a Costigliole d’Asti, in Piemonte, coltivati a pere, pesche, fragole, meloni, al-bicocche... delle migliori cul-tivar, con un totale rispetto per la natura e le sue regole, con metodi biologici e senza l’impiego di prodotti nocivi per la salute”. Mura Mura, in lingua malgascia, significa

lento, lento, poiché “rispet-tare la terra e i suoi ritmi è vitale per ottenere frutta di primissima qualità”. E’ dunque questo il segreto per

gustare un cono eccellente? Non proprio... “per avere un ottimo gelato si deve partire da un letame di qualità. E da quel letame nasceranno fiori buoni che porteranno a frutti straordinari”. L’ossessione per l’eccellenza senza se e senza compromessi è stato il leit motiv che ha permesso ai due imprenditori di dare for-ma al loro sogno, “produrre ottimo gelato con le materie prime migliori, eliminando coloranti e additivi chimici dal processo di produzione”. Per chi ancora non li cono-scesse, ecco un consiglio spassionato: assaggiate il loro caramello al sale (“Gui-do ha impiegato un anno per metterne a punto la ricetta”), la gitarella in quel di Modena sarà del tutto ricompensata...

Jessica Bianchi

ritrovati a dover comprare prodotti belli ma cattivi, poiché i buyer acquistano estetica non gusto”. Ed è

Da sinistra Siro Mantovani e Federico Grom

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pubblicato il nuovo Singolo di giacomo fuSari che Segna il paSSaggio del cantautore carpigiano a una dimenSione più introSpettiva

in un solo istante...

mercoledì 26 set-tembre è uscito il nuovo singolo del

cantautore carpigiano Giaco-mo Fusari, dal titolo In un solo istante. E’ una ballata romantica e riflessiva dedi-cata a una ragazza lontana fisicamente, ma vicina nel cuore, come lascia intuire la strofa centrale del pezzo. Ma adesso puoi credere che vivo anche senza di te, che posso sbagliare, che posso aspetta-re, per tutta la vita ascoltare, sei come una musica che non chiede il permesso di entrare, sei quella abitudine ed è incre-dibile quanto sia dura a mori-re, sei la luce che c’è durante un’eclissi di sole, un silenzio che vuole parlare, che è già più di mille parole. Il nuovo singolo, che anticipa l’uscita del terzo album previsto per l’inizio della prossima estate, sempre sotto la produzione di Mirko Limoni, segna un cambiamento profondo nel-la poetica di Giacomo come lui stesso spiega: “ho vissuto un periodo particolare negli ultimi mesi, cambiando la mia prospettiva sulla realtà circostante che adesso è più attenta ai piccoli aspetti che però sono in grado di donare autentiche emozioni, e più rilassata riguardo alle delu-sioni con cui tutti noi quoti-dianamente dobbiamo fare i conti. Prima mi amareggiavo spesso per l’attuale situazione musicale italiana, nella qua-

le sembra che per poter emergere sia imprescindi-bile il passaggio attraverso i vari talent-show, men-tre io sono ancora fedelmente affe-zionato al modo più tradizionale di diffondere la musica, estraneo alla prerogativa di conformar-si a certi clichè televisivi. Ora invece sono più spensierato ed è proprio con questa nuova attitudine mentale che sono

maturate can-zoni come In un solo istante, o la prossima che uscirà a gen-naio, che si differenziano rispetto alle precedenti in

quanto sono più sentimentali e introspettive. Ad alcuni potrà non piacere questo mio cam-biamento e ci sarà sicuramente qualcuno che mi accuserà di essere passato a un genere più

commerciale, ma in realtà non sono stato guidato da logiche di mercato. Si tratta di una transizione naturale che si è verificata prima dentro di me e poi, di riflesso, si è trasmessa anche alle melodie e ai testi dei miei brani”. E in effetti, il cambiamento rispetto al disco d’esordio Checosaguardi, in cui Giacomo tra gli altri versi cantava E’ dura vivere senza i confort della modernità, ma se ti staccano la luce perchè non l’hai pagata, ti tocca di stare al buio proprio come

due milioni di anni fa, si avverte davvero. Tuttavia anche nel nuovo album non mancheranno pezzi un po’ più rock, come lui stesso svela: “il brano che uscirà a inizio 2013 sarà sempre incentrato sul tema dell’amore, ma su una base ritmica un po’ più energica. Poi, ne ascolterete altri che raccontano storie di vita vissuta, spesso rilette con la mia solita chiave ironica. Sono molto soddisfatto di que-sto nuovo progetto che non ero sicuro di intraprendere

dopo i prolungati sforzi per la realizzazione del secondo album. E invece eccomi qui, a parlare ancora al mio pubblico e a ringraziarlo. Credo ancora nel potere della gente e nella sua capacità di riconoscere un prodotto di qualità. Ho prova-to un’immensa soddisfazione quando lo scorso anno la mia canzone L’aria del mattino si è classificata al 200esimo posto nel sistema di monitoraggio hit radiofoniche EarOne. Per un attimo ho pensato che si trattasse di un errore di siste-ma: la mia etichetta indipen-dente a fianco di importanti major della musica e invece no, fortunatamente era tutto vero”. Dopo un lungo perio-do di pausa, a partire dal 10 novembre ripartirà il tour live di Giacomo, al Circolo Arci Kalinka, sempre affiancato dalla sua storica band. E da qualche giorno è inoltre di-sponibile su YouTube anche il videoclip di In un solo istante, che, nell’arco di poche ore, è già stato cliccato centinaia di volte e che si avvale della regia di due giovani videoma-kers carpigiani: Francesco Sereni e Daniele Cusmano. Nel video dalle atmosfere bucoliche, insieme all’attri-ce protagonista, la carpigiana Beatrice Cotugno, vi sono anche Benedetta Belletti, Elena Forte, e gli hair-stylist Daniela Mari e Costantino Del Buono.

Chiara Sorrentino

Giacomo Fusari

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16 05.10.2012 n° 35

dopo eSSere Stata a Santa cruz lo ScorSo anno, queSt’eState, la carpigiana margherita accorSi, claSSe 1995, e StudenteSSa al liceo claSSico di correggio, ha deciSo di ripartire alla volta degli Stati uniti Scegliendo come deStinazione loS angeleS

la mia estate a los angelesd

opo essere stata a Santa Cruz lo scorso anno, quest’estate,

la carpigiana Margheri-ta Accorsi classe 1995 e studentessa al Liceo Classi-co di Correggio, ha deciso di ripartire alla volta degli Stati Uniti, scegliendo come destinazione Los Angeles. “Da ormai 5 anni - racconta Margherita - scelgo di parti-re da sola per fare un’espe-rienza di studio all’estero. Prima degli Stati Uniti sono stata anche in Gran Breta-gna, ma la cultura e lo stile di vita americani mi hanno conquistata. Ogni mattina frequentavo il college con i tempi e le modalità tipiche degli studenti americani. Io e i mie compagni di corso ci spostavamo di aula in aula per seguire le lezioni e poi mangiavamo insieme alla mensa della scuola. Invece il pomeriggio lo dedicavo a varie attività, dallo shop-ping in centro alle passeg-giate in spiaggia o per la città e, talvolta, la scuola organizzava gite che mi ri-empivano l’intera giornata. Abbiamo visitato Hollywo-od, gli Universal Studios, Santa Monica e, infine, San Francisco. I college ameri-cani sono molto più ampi e ben organizzati rispetto alle nostre scuole superiori. Gli alunni, oltre a frequentare le lezioni che rientrano nel

proprio programma di studi, hanno l’oppor-tunità di partecipare a numerose attività di doposcuola e di praticare gli sport che desiderano, sempre restando all’interno del college. Nelle scuole statunitensi, i giovani vengono incentivati non solo a studiare ma anche a coltivare i propri interessi e le proprie ambizioni per-sonali. Inoltre molti di loro già al college fan-no dei lavoretti più o meno saltuari per aiu-tare i propri genitori”. Per quanto riguarda i risvolti culturali Mar-gherita non ha dubbi: “uno degli aspetti che colpisce maggior-mente della mentalità americana è l’estrema apertura. Sarà per il clima solitamente mite e sereno, o forse per le belle spiagge, ma quel che è certo è che le persone che si incon-trano girando per le strade di Los Angeles hanno sempre il sorriso

sul volto e sono gentili e disponibili se domandi loro qualcosa. Inoltre, basta fare due chiacchiere e si diventa subito amici e disposti ad aiutarsi vicendevolmente in caso di bisogno”. Fare le valigie e partire verso nuove mete. E’ questo il consiglio che Margherita vuole dare ai suoi coetanei: “se ne avete l’opportunità partite e andate a esplorare nuovi luoghi e culture, e fatelo non solo per impara-re una lingua straniera, ma anche per conoscere gente nuova e mettervi alla prova. Inoltre, non abbiate timore di andare a vivere presso

una famiglia del posto. Io l’ho fatto e questo mi ha aiutato moltissimo a calarmi ancor di più nella cultura e nelle abitudini del Paese, nonché a imparare meglio la lingua”. Margherita ha già deciso che dopo il Liceo si iscriverà all’Università ma non è detto che riman-ga nel sistema scolastico italiano come lei stessa spiega: “vorrei proseguire i miei studi negli Stati Uniti e uno dei mio sogni è quello di laurearmi alla Berkeley University che è considerata la più prestigiosa università della California”.

Chiara Sorrentino

Margherita Accorsi

Margherita con la famiglia che l’ha ospitata

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1705.10.2012 n° 35

di clarissa [email protected]

di Massimo LoschiAl mè dialètt...

di Massimo Loschi

radio bruno c’è: teniamo botta!

a scuola grazie a teniamo botta!

a Fossa di Concordia gli studenti hanno potuto ricominciare la scuola grazie alla tensostruttura noleggiata con i fondi di Teniamo Botta, la campagna creata da radio Bruno.

anno Duemila e rotti

Siamo pervenuti a un’Italia che va bene,del governo il bilancio è positivo

gli alti papaveri si dimenticano dei parenti e in stazione, i treni…

puntuali in arrivo.Gli scioperi sono solo un ricordo lontano,cancellata ogni tassa sulla benzina

nessuno rimane con le mani in manoe l’aria inquinata… è ritornata fine.

I posti migliori vanno solo a chi è capace,

il mondo invidia la nostra sanitàla scuola gli studenti se li tiene vicinie quando si acquista… ogni cosa è a

buon prezzo.La nostra piazza ora… compie

cinquecento anni sperare in qualco-sa di meglio sarebbe un’utopia

ma in un anniversario… stiamo di manica larga

e se qualcosa non va per il verso giusto lo cancelliamo.

Sperare si può… o è una cosa da cancellare?

Ci sarebbe pronta la galera per chi ha rubato per chi imbroglia… una vanga per vangare; e se fosse vero,

che bella realtà!

in ogni anniversario è lecito un augurio questo, certamente sarà solo un sogno irrealizzabile, però la speranza, dicono sia

l’ultima a morire.

an DÓmilà e rÒtt

A sòm rivèe... a n’Italia ch’và bêin,dal guêrèn al bilanc lé pôšitiv

i élt papavèr sé scôrdèn di parêinte in stasiôun, i tréno…

puntuée in ariv.I sciôpêr... in sól un ricôrd luntan,scanšlèe tùtà la tasa dla bènšinanisun più stà cun al man in man

l’aria inquinêda... lé turnêda fina.I pôst mjór i van sól a chi ch’sà fêr,al mònd invidia la nôstra sanitèe

i studêint la scóla la si tin chêre quand a s’côumpra… tùtt è a

bôun mêrchèe.La nôstra piasa adês…

fà sinchsêint’an,spèrêr in quêl d’mìj al srèv n’utôpia

mò in n’anivêrsari… stòm lêrgh’ed man

e sê un quêl và stôrt ch’al spôsa tór via.

Spèrêr a s’pól… ó él un quêl da scànšlêr?

A gh’srèv prôunt la galéra per chi ha rubèe

a chi imbrôja... ‘na vanga per vanghêr;

e sa fùss véra, che bêla rêaltèe!

nuove nomine in diocesi

don zuarri è il nuovo parroco di roveretoil vescovo, monsignor Francesco cavina, ha provveduto alla nomi-na del nuovo parroco di Rovereto

assicurando così la guida pastorale alla comunità che dal 29 maggio ne era rimasta sprovvista per la drammatica morte, sotto le macerie della chiesa, di don ivan martini. A prendere il suo posto sarà don andrea Zuarri, parro-co di Budrione e Migliarina e presidente dell’Istituto professionale Nazareno. A seguito di tale nomina si sono resi necessari altri trasferimenti e nuovi in-carichi. Don andrzej Wiska è stato nominato amministratore parrocchiale delle parrocchie di Budrione e Migliari-na. Don Andrzej è un sacerdote polacco in servizio nella Diocesi di Carpi come fidei donum. Don lorenzo pollayil è stato invece nominato amministratore

parrocchiale di Cortile e San Martino Secchia. Don Lorenzo è un sacerdote indiano ordinato nel 2004. In servi-zio nella Diocesi di Carpi come fidei donum, fin dal suo arrivo a Carpi nel 2010, ha svolto il ministero pastorale come vicario parrocchiale a Quartirolo. Don anand raphael nikarthil è stato nominato vicario parrocchiale presso la Parrocchia Madonna della Neve a Quartirolo . Don Anand è un sacerdote indiano che ha svolto gli studi teologici presso il Seminario di Carpi ed è stato ordinato nel 2010. In servizio presso la Diocesi carpigiana come fidei donum, attualmente è vicario parrocchiale in San Francesco.

Don Andrea Zuarri

Gentilissima clarissa,desidero ringraziarVi a nome di tutto il persona-le e gli alunni della scuola primaria l. Da Vinci per il finanziamento del risana-mento della nostra scuola dopo il sisma. per questo vi comunichiamo che sabato 13 ottobre alle 11 circa si terrà la conclusione del progetto di musica dell’anno scola-stico 2011- 2012 con l’esibi-zione dei nostri ragazzi, al termine del quale ringrazie-

remo pubblicamente radio Bruno per il vostro aiuto. ci farebbe piacere se qualcu-no potesse partecipare. Vi ringraziamo ancora. cordiali saluti

Gli insegnanti della scuola primaria L. Da Vinci, Carpi

carissimi, noi ci saremo e tra l’altro, su richiesta dell’assessore Carmelo

Alberto D’Addese, dopo la sanificazione della scuola pro-cederemo all’acquisto di nuovi

banchi per un importo pari a 700 euro con i fondi di Teniamo Botta. Nel frattempo, con don Roberto dell’asilo Mamma Nina di Fossoli abbiamo concordato un contributo pari a 8.000 euro per i lavori che hanno consentito agli oltre 100 bimbi di tornare in classe e stiamo per donare 8.000 euro alla Scuola di Musica dell’Eden per garantire ai ragaz-zi di proseguire l’attività in una sede temporanea. Piccole grandi cose che fanno sentire tutti un po’ più vicini. Teniamo Botta!

Un momento di festa davanti alle Leonardo da VinciFoto di repertorio

un grande successo per la vendita di tavole originali

35mila euro dall’asta benefica di tex

l’asta benefica a favore del Tea-tro Comunale di Carpi ha avuto un grande successo: sono stati

infatti oltre 35.000 gli euro raccolti dalla vendita delle tavole originali del fumetto creato da Giovanni luigi Bonelli nel corso dell’asta tenutasi sabato pomeriggio al Cinema Eden. Le novantuno tavole – messe generosa-mente e gratuitamente a disposizione da trentasei disegnatori che dal 1948 ad oggi si sono alternati a lavorare per Tex – sono state tutte vendute in meno di due ore, ad appassionati e collezionisti giunti anche da oltre-frontiera. L’organizzazione logistica dell’inizia-tiva, patrocinata dall’Ente Locale, era a cura della libreria antiquaria e casa d’asta little nemo di torino.

Il catalogo è stato realizzato invece grazie al contributo del comune di trento e della provincia autonoma di trento: nei prossimi giorni lo si potrà trovare nelle librerie di Carpi (Libreria Mondadori, piazza Martiri 8 - Libreria La Fenice, via Mazzini 15 - Fumetteria Carpi Comics, via Nova 45 - L’Antro del Nano, via Marx 57/59). E’ possibile ac-quistarlo al prezzo di 25 euro più spese postali anche rivolgendosi al Comune di Carpi. Rimane poi ancora in vendita per tutta la settimana nelle edicole il volume Tex.Storie brevi, realizzato dalla Sergio Bonelli Editore e allegato al settimanale L’Espresso. I proventi del-la vendita di quest’ultimo, così come di quella dei cataloghi, sono sempre destinati al restauro del Teatro. “Il successo di questa iniziativa – spie-

ga l’assessore alle Politiche culturali Alessia Ferrari – dimostra una volta di più la sensibilità del mondo cultura-le italiano nei confronti di un Teatro magari piccolo, magari periferico, ma che per tanti rappresenta un tratto identitario della nostra città e del paese tutto. Questo, al di là del successo dell’asta dal punto di vista economico, é un altro importante segnale, un altro passo verso la ricostruzione del nostro territorio ferito dal sisma”.

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18 05.10.2012 n° 35

l’AFOrIsmA dellA settImANA...

AppuNtAmeNtI AppuNtAmeNtI

“Il progresso sarebbe meraviglioso, se solo volesse fermarsi”. Robert Musil

MostreCarpi6 - 14 ottobreXVII Edizione Carpi Colleziona 2012Mostra filatelica, numismatica, medaglistica e cartofilaVernissage 6 ottobre alle 10Sala esposizioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi

Fino al 31 ottobre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Fulvio FontanaO&A Centro Affari

Fino al 13 ottobreArte-fatti e readymade Galleria Alberto Pio

Fino al 20 ottobreMostra fotografica Groenlandia.Terra di ghiaccio Di Aldo MeschiariEliotecnicavia San Bernardino da Siena, 35

Fino al 21 ottobreLinea di demarcazione/Ligne de démarcationMostra personale di Francesco PergolesiCurata da Francesca Pergreffi e Roberta FioritoGalleria Spazio Meme

Fino al 6 gennaioCose di donne Sala Cervi

eventiCarpi Fino al 14 ottobre - ore 19.30 Ricostruire l’oncologia del nostro territorioCenare insieme e per raccogliere fondi per aiutare i malati oncologici del distretto di CarpiVenerdì 5, 6 e 7 ottobreVenerdì 12, 13 e 14 ottobreSaranno disponibili i biglietti della lotteria Gran Gala Amo 2012 che verrà estratta domenica 14 ottobre in occasione della serata di chiusura di questo eventoPer info e prenotazioni: 059.659965 - 335.5480177 - 335.481457Parrocchia di Santa Croce

5 e 12 ottobre - ore 21Ah, l’amore...! Spettacolo teatrale Tre atti unici di Luigi Piran-dello e Georges CourtelineRegia di Paolo Dall’OlioLumie di Sicilia di Luigi PirandelloMicuccio Bonavino, Ferdinando NapolitanoSina Marnis, Valentina Baraldi

Marta Marnis, Bianca Maria AmendolaNanda, Elena BarbieriDorina, Milva ZanasiBoubouroche di Georges CourtelineBoubouroche, Renato BassoliRoth, Ferdinando Napolitanov Potasse, Lina TaddeoUn signore, Salvatore SignaAdele, Sara GozziAndrea, Simone OlivieriL’onore di Brossarbourg di Georges CourtelineLa baronessa, Elena BarbieriIl barone, Salvatore SignaIngresso gratuito A cura di Teatro di Corte e CefacCentro Sociale Gorizia

5 ottobre - ore 22.30Gazebo Penguins Opening act: Three LakesPoi Matteo Borghi Dj setKalinka Arci Club

6 ottobre - ore 8.30Allattare in tre mosse: L’ABC dell’allattamento maternoRivolto alle neo e future mammeSono invitati anche papà, nonni, amiche e chiunque sia interessato all’argomento per sostenere la mamma nell’allattamentoIngresso gratuitoA cura di GaamCasa del Volontariato

6 e 7 ottobre26ª Mostra scambio - Auto, moto e cicli d’epoca Area Zanichelli

7 ottobre, ore 16Saggio di MusicoterapiaCon il Coro Le NuvoleDirettore Fancesca CanovaDell’Associazione Lo Schiaccianoci di NovellaraPresentazione della BiodanzaInsegnante Fiorenza DallariCircolo Graziosi

7 ottobre - ore 17Dalla piazza a borghiVisita guidata dei borghi antichi Ritrovo presso il Cortile d’Onore di Palazzo dei Pio

7 ottobre e 4 novembreIl Guerriero del Palazzo Visita all’affrescoPalazzo Pio

7 ottobre - ore 8,30Corsa podistica - 31° Trofeo Dorando Pietri Piazza Martiri

9 ottobre - ore 15.00I martedì de The BriscolaAnimata da Angela e MirellaCentro Gorizia

in arrivo nelle Sale cinematografiche carpigiane l’ultimo lavoro di marco bellocchio

bella addormentata per risvegliare il paese“

Il film nasce da una fortissi-ma emozione (e stupore) per la morte di Eluana Englaro.

Sentivo anche però che questa par-tecipazione rischiava di limitare la mia immaginazione, sentivo che era necessario dilatare l’orizzonte… ho aspettato due anni e così sono nate altre storie” Con queste parole Mar-co Bellocchio ha introdotto il suo film sul catalogo della 69° Mostra di Venezia, rivelando il lungo pro-cesso di gestazione di questo lavoro, che deve essere stato davvero molto sofferto ma anche frutto di estrema determinazione. Il racconto infatti è costituito da tre storie parallele che scorrono contemporanee agli ultimi giorni di esistenza della ragazza in stato vegetativo da 17 anni. Il primo personaggio che conosciamo è il senatore Uliano Beffardi; ateo, ex socialista eletto nel gruppo di Forza Italia. Lo interpreta con la consueta bravura lo straordinario Toni Ser-villo. Nella storia incontriamo anche sua figlia Maria, cui dà corpo Alba Rohrwacher che, da fervente catto-lica, raggiunge Udine per pregare da-vanti alla clinica La Quiete. Di fronte a lei, dall’altra parte della strada, ci sono coloro che invece invocano la libertà di decidere della propria sorte. Fra questi Roberto (Michele Riondino) e suo fratello (Fabrizio Falco). Il senatore, scopriremo poi, rivendica egli stesso la propria libertà di coscienza, a costo anche delle di-missioni dalla carica politica. Anche perché quella libertà l’ha esercitata rispondendo al desiderio della mo-glie, gravemente malata, di essere aiutata a morire. Incontriamo poi una tossicodipendente, interpretata da Maya Sansa che prima sottrae le offerte in una chiesa e subito dopo viene sorpresa mentre cerca di rubare metadone in un ospedale. Qui tenta il suicidio davanti a un dottore che poi la veglierà per preciso dovere pro-fessionale e profonda convinzione etica personale. Infine seguiamo la vicenda di un’attrice francese che rinuncia alla propria arte per restare al capezzale della figlia bella addor-mentata: una giovanissima ragazza tenuta in vita solo dalle macchine. La donna, interpretata da Isabelle Huppert, spera in un miracolo ma non ha abbastanza fede per creder-ci davvero. Ha anche un figlio che vuole diventare attore. Il giovane è alla vigilia dell’esame in accademia, dove presenterà come saggio Il pian-to della Madonna di Jacopone da Todi. Le storie procedono con ritmo serrato, grazie a un notevole lavoro di montaggio che alterna alle vicende dei personaggi le immagini televisi-ve di quei giorni. Immagini e parole che a risentirle riportano a quel clima di estrema divisione della comunità

nazionale. Divisione sopravvis-suta fino ai giorni nostri nel comporta-mento del-la Regione Friuli che ha sciolto la propria Film Com-mission, colpevole di aver partecipato al fi-nanziamento del film. Bellocchio, nonostante le voci che hanno gri-dato allo scandalo prima ancora di vedere il film, non prende posizione anzi, a una visione oggettiva sem-bra riservare maggiore riguardo ai personaggi credenti. Basti per tutti la caricatura del giovane interpre-tato da Fabrizio Falco che, quando all’autogrill incontra Maria, le butta in faccia un bicchiere d’acqua, o che quando viene rilasciato in Questu-ra vedendo il fratello Roberto con Maria ironizza: “ti sei messo con la suora? e sarcastico consiglia “usa il preservativo che quella t’incastra”. Però Bellocchio sa giocare anche con i nomi: chiama Pallido il dottore che assiste la tossica e Uliano Beffardi il senatore; e vale la pena sottolineare che anche Lenin si chiamava Uliano. Il nome, ironicamente, si specchia nel cognome a ricordare il viaggio trasformistico compiuto dal politico. Concettualmente, lo specchio torna continuamente, a far da collante a tutte le storie che ripetutamente si specchiano nello schermo televisivo sempre acceso. Non a caso dopo la morte di Eluana, la “Divina Madre”, che precedentemente ha rimprovera-to il figlio per aver tentato di staccare il tubo alla sorella addormentata, or-dina di togliere tutti gli specchi dalla casa. Anche Roberto e Maria, che militano su fronti opposti, si spec-chiano l’uno nell’altra e si ritrovano innamorati e amanti a simboleggiare un sentimento che può esistere e far superare le divisioni se solo ci si guar-da in faccia senza pregiudizi, come allo specchio. Maria ritrova anche il rapporto col padre quando sulla panchina della stazione, in un furtivo flash-back, capisce finalmente che il padre stringe la madre in un ultimo disperato abbraccio e non invece in una morsa soffocante. Confessa così al padre che “l’amore cambia il modo di vedere”. Beffardi guarda la figlia e le chiede “ti sei innamorta?” “Sì” è la risposta. Forse adesso anche la figlia potrà capire che è per amore che il padre ha aiutato la moglie a morire. E che per amore aveva ma-turato la decisione di votare contro quel decreto legge che, in quei giorni,

di febbraio del 2009 la Maggiorna-za di Governo voleva imporre per impedire a un padre come lui e alla Giustizia di applicare le sentenze che consentivano di liberare Eluana dal-le macchine e di veder realizzato il suo desiderio di non giacere in quelle condizioni. Il film è equilibrato anche dal punto di vista drammaturgico perché con-tiene anche momenti squisitamente comici e regala al pubblico una sce-na da antologia. Complice Roberto Herlitzka nei panni dello psichiatra dei parlamentari, osserviamo questi uomini in una sauna. Tra i vapori e il sudore scopriamo che sono dei de-pressi, che non sanno dove andare… che vagano per il centro e se li coglie lo sconforto perché nessuno li chiama più in televisione si possono curare con semplici pillole di “Sereness” (e chissà se è scritto così).Poi Bellocchio fa chiudere il film a suo figlio Pier Giorgio che interpreta il dottor Pallido, impegnato a (sor)ve-gliare la ragazza tossicodipendente. E’ un finale stranamente romantico, insolito per l’autore di tanto cinema arrabbiato. I due personaggi dopo una lunga sfida fatta di confronti e scontri paiono calmarsi in sguardi di reciproca tenerezza. “Mi fanno ridere quelli che mi guardano negli occhi” dice lei, e le sue labbra si sciolgono nell’accenno di un sorriso sul volto stanco e confuso. Ognuno rimane sul-le sue posizioni ma entrambi restano, finalmente quieti in quella stanza. Si potrebbe anche pensare che quella stanza è la metafora di un Paese dove è possibile convivere, anche con idee opposte. Nel corso del film, tra le tante parole che si ascoltano ci sono quelle del politico amico del senato-re che afferma che “non si governa contro il Vaticano”, ma anche quelle del presidente Napolitano che in Tv dichiara che “nessuno ha il mono-polio del dolore”. Oggi come oggi la situazione non è mutata, sempli-cemente non se ne parla più, anche se quel decreto-legge, che in questo film avrebbe causato la fine politica di Beffardi, è sempre lì, nel cassetto di qualche senatore, anch’esso dor-miente ma per nulla bello.

Ivan Andreoli

Marco Bellocchio e Toni Servillo

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1905.10.2012 n° 35

il 6 e 7 ottobre modena diventa la capitale della cucina 0-12. decine gli eventi, gli Stande i laboratori in programma: con la collaborazione di grandi chef, i cuochi in erba avranno a diSpoSizione Spazi, occaSioni e opportunità per cucinare ricette dall’antipaSto a dolci goloSi

Cuochi per un giorno“

Con cappello e grembiu-lino, con in mano un bel colino, con setaccio e una

padella, vola in alto una frittel-la”: cucinare è un gioco da ragaz-zi, anzi…da bambini! Per dare ai baby chef under 12 la possibilità di mettersi alla prova e di impa-rare cose nuove nasce Cuochi per un giorno (www.cuochipe-rungiorno.it), il primo Festival nazionale di cucina per bambini: l’appuntamento è sabato 6 e do-menica 7 ottobre a Modena, alla Secchia Rapita, storico ristorante cittadino. L’evento è ideato da Laura Scapinelli e dallo staff de La Bottega di Merlino, libreria per ragazzi e laboratori creativi di Modena. Due giornate, decine di appuntamenti e laboratori in cui i piccoli cuochi potranno annusare, toccare, pesare, dosare, impasta-re, miscelare, modellare, cuocere. La parola d’ordine è divertirsi! Ma c’è molto di più, perché cucinando s’impara: tra pentole e ingredienti i bambini, infatti, imparano a mangiare e ad avere un rapporto sano con il cibo.Non mancheranno vere e proprie lezioni di cucina con importanti chef “stellati” emiliani per incu-riosire anche mamma e papà: è già confermata la partecipazione di Marta Pulini (chef del risto-rante Franceschetta 58 e del Bi-bendum catering di Modena), di Aurora Mazzucchelli (chef del ristorante Marconi di Sasso Mar-coni), di Luca Marchini (chef del ristorante Erba del Re di Mode-

na), di Emilio Barbieri (chef del ristorante Strada Facendo di Modena). Ci sarà anche Massimo Bottura dell’Osteria Francescana con un contributo video in cui

insegnerà ai piccoli cuochi tutti i comportamenti corretti da tenere in cucina. Saranno presenti anche stand con attività per avvicinar-si alla cucina attraverso diversi

linguaggi espressivi: ci sarà una libreria golosa con un angolo di letture animate a tema culinario condotte da vere e proprie attrici, angoli sensoriali e giochi sulla cucina come il “memory sensoria-le” e piccole casette dove mettere alla prova, indovinare e riscoprire i cinque sensi. E poi uno spazio dove i piccolissimi, dai 15 mesi ai 2 anni, potranno cimentarsi in golose manipolazioni. Un occhio di riguardo andrà a tutti i bambi-ni celiaci: anche loro potranno realizzare ricette ad hoc con la partecipazione dell’Associazione Italiana Celiachia.Cuochi per un giorno è un’occa-sione per vivere un’esperienza ludica ma, allo stesso tempo, formativa, tramandando ricet-te locali e non solo, mettendo a disposizione dei piccoli chef spazi, occasioni e opportunità che permettono di sviluppare la fantasia e la creatività. Inoltre tra casseruole, frullini e fantasia i bambini vivranno l’alchimia della trasformazione della materia e acquisiranno ricordi sensoriali indelebili. Dove e quando: sabato 6 e dome-nica 7 ottobre dalle 10 alle 20. Quanto: Il prezzo del biglietto varia a seconda delle attività a cui si sceglie di partecipare. Tutte le informazioni e il regolamento si trovano sul sito www.cuochipe-rungiorno.it. Parte del ricavato sarà destinato alla ricostruzione di una Scuola delle zone colpite dal terremoto.

protagonista, nel quartiere fieristico di Parma fino al 7 ottobre, Mercanteinfiera

Autunno. Nei padiglioni della Fiera di Parma si anima l’incredibile mostra di modernariato, antichità e collezionismo Mercante in Fiera Autunno, evento che da anni occu-pa un ruolo di rilievo nel campo del mercato antiquario a livello interna-zionale. Anche per l’appuntamento autunnale con Mercanteinfiera, i padiglioni del polo fieristico di Parma propongono una vetrina espositiva ampia e diversificata, garantita da oltre 1.000 espositori provenienti da tutta Italia ed Europa. Ceramiche, arredi, tessuti e tappeti, argenti, pezzi di ogni epoca, oggetti originali

fine ‘700, ma anche libri, orologi, penne, vetri, pizzi, dischi in vinile per gli appassionati di collezionismo e modernariato Anni ’50 - ’70 a Mercanteinfiera Autunno, dove curiosare, cercare e conquistare pezzi unici sarà un vero divertimen-to. La manifestazione è un evento capace di calamitare l’attenzione di appassionati di collezionismo storico e moderno, oltre a una vasta rappre-sentanza di addetti ai lavori come architetti e scenografi, designer, buyers di importanti case d’asta internazionali, titolari di negozi d’ar-te accreditati che sono alla ricerca del pezzo originale ed eccentrico o dell’oggetto raro e prezioso da inserire nella propria collezione.

mercanteinfiera: tra novità e tradizione nel quartierefieristico di parma fino al 7 ottobre

tra modernariato, antichità e collezionismo

domenica 7 ottobre, alle 15, al circolo loris guerzoni di via genova appuntamento con una tombola solidale

sosteniamo don andrea gallo

la coppia carpigiana formata da maura casali e Lauro Ve-roni organizza al Circolo Loris

Guerzoni, di via Genova, domenica 7 ottobre, a partire dalle ore 15, una tombola per raccogliere fondi da de-stinare alla Comunità San Benedetto al Porto di Genova, fondata da Don Andrea Gallo. Un pomeriggio all’insegna della leg-gerezza e della spensieratezza ma, soprattutto della solidarietà. Con soli 10 euro si potrà giocare a tombola, fare una merenda a base di dolci rigorosamente fatti in casa e, chi vorrà, potrà acquistare anche alcuni biglietti della lotteria - 2 euro l’uno - e, con un pizzico di fortuna, sperare di vincere i premi in palio, offerti da varie ditte del nostro territorio. “Tutto il ricavato - conclude Maura - andrà alla Comunità San Benedetto al Porto di Genova”.

marola - (reggio emilia) 7, 14 e 21 ottobre

sagra della castagna

marola - situata a 807 metri sull’Appennino reggia-no - è immersa tra vasti

e secolari castagneti. Il 7, 14 e 21 ottobre la cittadina ospita la Sagra della Castagna giunta quest’anno alla 49^ edizione. Si tratta di una manifestazione programmata su tre domeniche, che unisce tradizione e folklore. Le caldarroste di marroni sono preparate dai castagnai in un enorme padellone, alimentato a legna, del diametro di oltre 2 metri e capace di arrostire fino a 100 chili di marroni.Oltre alle caldarroste, l’altro pezzo forte della manifestazione è rap-presentato dal vin brulé, preparato in ampi paioli della capacità di 100 litri ciascuno. Sono presenti anche i prodotti legati alla castagna, quali tortellini fritti e al forno, castagnac-cio, pane di castagna, pasta alla ca-stagna e i prodotti tipici dell’Appen-nino Reggiano come il Parmigiano Reggiano di montagna, il formaggio pecorino, i funghi freschi e secchi, il miele di montagna, i liquori a base di frutti di bosco e tanto altro ancora.Non mancano intrattenimenti, spettacoli musicali e divertimenti per i bambini oltre alle bancarelle dell’ar-tigianato artistico e del mercato tradizionale.

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20 05.10.2012 n° 35

clAssIFIcA

cAlcIO A cINque - VIrtus

prOssImO turNO

prOssImO AVVersArIO – Albinoleffe

prOVINcIAlI – limidi solo al comando

regIONAlI – Allungo correggese, miracolo a soliera

FemmINIle cArpI

novellara - femminile Carpi: 2 - 4

Giornata umida e uggiosa che non parte nel migliore dei modi per il carpi che, poco convinto, non riesce a prendere in mano le redini del gioco e nel primo tempo, a causa di qualche distrazione di troppo, si trova a subire

due reti dalle padrone di casa del Novellara, prima al 20° con abate e al 30° con melania. Servono queste due punizioni per svegliare la squadra ospite e far sì che, dopo un forcing ripetuto, accorci le distanze su angolo battuto da orlando e bella incornata di ruosi al 40°. Il 2° tempo riparte con un Carpi più deciso alla ricerca del pareggio che arriva dopo un’azione corale con lupos che smarca Orlando e va al limite dell’area dove trova Ruosi che insacca. Al 35° mischia in area e dopo diversi batti e ribatti il pallone arriva a Orlando che prende la mira e infila l’angolo alla destra del portiere. Al 90° bel lancio di rubini su taglio di Orlando che scarta il portiere e Lupos, da buona punta di rapina, insacca il definitivo 4 a 2. Da segnalare intorno al 70°, il gol annullato a Lupos per presunto fallo di mano.

J.o.

virtus esplosiva, fidenza in frantumi

Batte un colpo devastante, in terra fidentina, una Virtus che al primo match di campionato si agghinda da trasferta, ma che, come si dice,

‘fa come fosse a casa propria’, prendendo a pallate i malcapitati padroni di casa, ancora sulla porta a do-mandare all’ospite inatteso se gradisse accomodarsi. Il primo match dell’anno rivela che a casceglia (in foto) Fidenza piace come Venezia piaceva a Marinetti: se il buon futurista evocava distruzioni, l’ariete gialloblù ne concretizza l’insegnamento e prende picconi, distrugge, abbatte, picchia. Le sue tre reti, di testa la prima, bom-ba da fuori la seconda, seguita da un facile appoggio in rete su magistrale tessitura di stassi, sigillano una prestazione notevole da parte della compagine gialloblù, a cui la strada è spianata da nosari, a conclusione di azione d’angolo in apertura di contesa. L’accanimento virtussino si compie con le firme illustri di Grazioli, che ribatte in rete il sussulto di Bigarelli, quindi lo stesso undici ospite impugna la mazza e sferza di persona la porta, a compimento di azione corale che sa di tichi taca. L’incipit è di buon auspicio, ma chi si ferma è perduto, chè, si vocifera, quest’anno le pacche sulle spalle non valgono i tre punti: di sterili narcisi e di allergie alla responsabilità non c’è bisogno, Virtus, il guado lo compi solo se sei squadra, il resto vien da sé.

Federico campedelli

CalCio – Scivolone carpi, rimontato e ridimenSionato dal Sudtirol (1-2)

esame d’immaturitàanalogie con l’altro ko di portogruaro: atteggiamento dimeSSo e leader aSSenti. il SoSpetto è che manchi ancora la perSonalità di gioco per imporSi in traSferta.domenica al cabaSSi arriva l’albinoleffe, aSSetato di punti.

Domenica 7/10/2012, ore 15, 6a giornata.

carpi-albinoleffe; Como-Lecce; Cuneo-Cremonese; Lumezzane-Feralpisalò; San Marino-Sudtirol; Treviso-Por-

togruaro; Tritium-Pavia; Virtus Entella-Reggiana.

seconDa. Ridotta in 10 (espulso loschi), la Virtus resiste e si riscatta bat-tendo la Cdr con i gol elardino e puccillo. Precipitano invece Fossolese e cabassi. I blues vengono surclassati dalla favoritissima Rosselli del sempiterno Fantazzi (1-5). I ragazzi di Di nardo reggono appena mezzora all’urto del S.Damaso (1-3). Nel girone reggiano, si sblocca finalmente il s.marino: un contropiede di Bellotti stende il Reggio Calcio (1-0) e vale i primi tre punti della stagione. terZa. Comanda il limidi a punteggio pieno, senza brillare, ma con autore-volezza. Torna in auge la ritrovata formula d’attacco Jannuzzo-Gibertini. I due sbancano Hera con uno squillo per tempo (2-0). Vince anche la cortilese a Finale (4-3), in virtù della doppietta di chizzini, decisivo allo scadere. Nel raggruppamento reggiano, la carpine viene beffata nel convulso finale di Novellara (0-1); mentre lo united conquista il primo successo della sua storia a Correggio (2-0), grazie all’ottimo De rosa.

e.G.

eccellenZa. Vola la correggese, a forza quattro. Tante sono le vittorie consecutive che spianano la prima vera fuga del campionato. Altrettanti i punti di vantaggio sui primi inseguitori (Fidentina, Piacenza e Rolo), già in evidente affanno. Con la Sampolese (1-0), è un altro successo da squadra solida e com-piuta, al termine di una gara molto spigolosa (9 ammoniti e 2 espulsi). Salgono a 360 i minuti d’imbattibilità del portiere noci, scuola Reggiana, tra le nuove principali certezze di mister salmi. Decide uno dei leader della vecchia guardia: alessandro napoli. Prossima tappa: Lentigione.promoZione. La solierese batte in volata il Val.sa Gold al termine di una ripresa impossibile. Con una rimonta storica, tutta da raccontare ai posteri. In-cassa due reti, e sprofonda in coma. Poi si sveglia di soprassalto, e in 7’ inventa la svolta che può cambiare il verso di tutta la stagione. Allo scadere, azzouzi si scatena e pareggia nell’incredulità degli avversari. Nel recupero, neri salva miracolosamente il risultato, e Di Fazio risolve l’ultima mischia: 3-2. nannini gioisce. La squadra sale al terzo posto ed dimostra finalmente orgoglio e anima. Domenica, durissima trasferta a Calderara.

torna l’ex taugourdeau

l’albinoleffe è recente fusione di due sodalizi bergamaschi: Albino (bassa Val Seriana) e Leffe (sponda Val Gandino). Quest’ultimo fu avversario dei biancorossi nell’epoca del presidente Saltini. Il 24 gennaio 1993 espu-

gnò il Cabassi con la doppietta di un giovanissimo scienziato del gol che stava cominciando una carriera leggendaria: Filippo inzaghi. L’unico giocatore della storia del nostro calcio ad aver segnato nei primi tre livelli professionistici e an-che in tutte le competizioni internazionali per club e per Nazionali. La parabola dell’Albinoleffe comincia nel 1998, in C2. Ed è gloria immediata: in cinque anni sale in C1, vince la Coppa Italia, batte il Pisa in finale playoff e conquista la B. Vi è rimasta fino alla stagione scorsa, sfiorando addirittura la A nello spareggio col Lecce (2008). Dopo la retrocessione e lo strascico di Scommessopoli, questo è davvero un anno zero. Il ringiovanimento estivo è stato profondo. L’età media si è abbassata sotto i 23 anni. E’ rimasto un solo veterano: pierre Giorgio rego-nesi, classe ’79, fludificante di scuola Atalanta, oltre 320 gare in cadetteria. Sul campo, gli orobici hanno conquistato gli stessi punti del Carpi, senza perdere mai. Però sono lontanissimi, zavorrati da una penalizzazione faticosissima da cancellare (-10), avverso cui si pronuncerà l’Arbitrato. Con buone probabilità di sconto. L’allenatore è una scommessa della società, viene dalle giovanili: alessio pala (un’unica esperienza di categoria: Pro Sesto, C2). Schiera un 4-3-3 estremamente corto e coperto. Tutti e tre gli attaccanti contribuiscono alla fase difensiva. Specialmente il pivot massimiliano pesenti, gran combattente, già due volte a segno. L’ex di turno è il gioiello francese anthony taugourdeau, molto maturato tatticamente ancorchè evoluto alla Andrea Pirlo. Gioca da facilitatore davanti alla difesa, non sempre titolarissimo (l’alternativa è il baby enrico Di cesare, classe ’94).

e.G.

Lecce 15Virtus Entella 10

Trapani 9Portogruaro* 8Como* (-1) 7Sudtirol* 7

Carpi 7Feralpisalò* 6Reggiana 6

Lumezzane 6Cremonese (-1) 5

Pavia 5Cuneo 4

San Marino 3 Tritium* 1

Treviso (-1) 0Albinoleffe (-10) -3

* una gara in meno

Il Carpi perde male a Bolzano, di rimonta inesorabile, ben più netta dello scarto. E torna

molto ridimensionato. E’ scom-parso dal campo dopo 10’ con un gol di vantaggio (di Arma, al 18esimo secondo sul cronometro, forse il più veloce della storia biancorossa). Poi è stato azzerato dall’organizzazione del Sudtirol. Ovvero una squadra ben lontana dalla prima di questo campionato: nessun picco di qualità dalla cinto-la in giù, vigore fisico bassissimo, una sola individualità di livello (Mame Thiam, carnefice come ad Avellino lo scorso anno). Senza dubbio, la sua massima differenza è Stefano Vecchi, il miglior alle-natore della categoria almeno per didattica e capacità d’imprinting.BOCCIATURA - Doveva essere l’esame di laurea, è stato invece quello di immaturità. Un incidente

di percorso può passare per coin-cidenza. Due non fabbricano la prova, ma stimolano quantomeno il sospetto. Ci sono in effetti molte analogie con l’altro ko di Por-togruaro. Come allora, al primo cambio d’aria sono mancati gli an-ticorpi per resistere e reagire. E di nuovo, sono mancati i due leader temperamentali: Lollini e Con-cas. Solo che stavolta in campo ci sono stati per tutti i 90’. Sul primo,

c’è poco da dire. Ha giocato sopra una caviglia gonfia d’edema e cor-tisone. Thiam lo ha giustiziato con facilità imbarazzante, quasi una sparatoria sull’ambulanza. Il rilie-vo torna a essere lo stesso di due settimane fa: Terigi è bruciato dal ritardo di condizione? Può starci. Ma allora, di quanta fiducia gode realmente De Bode? Su Concas, invece, riparte la discussione dello scorso anno. Non è esattamente

un’ala perché il suo calcio prevede solo inserimenti verticali. Dunque, se confinato all’esterno si ritrova a dover cavalcare troppo campo per arrivare a dama. Però non ha nemmeno i tempi di uscita della palla che servono a un mediano semplificatore. Può anche farlo. Ma negli epiloghi delle partite, a squadre stanche e lunghe. Se comincia nel mezzo, perde tutta la sua vera diversità. SMARRIMENTO - E’ stata comunque una sconfitta mentale, prim’ancora che tattica. Privo del-le sue certezze spirituali, il Carpi si è seduto sopra al vantaggio. Confi-dando che bastasse. Non ha avuto personalità di gioco, solo un’idea possibile: la palla sporca da far pu-lire ad Arma. Ha smarrito intensità e densità. E’ arrivato spesso secon-do nei contrasti, sovrannumerato sugli esterni. L’iniziativa è stata sempre degli avversari. Manovra di prima, massimo due tocchi, con due-tre opzioni di scarico vicine e indisturbate. Sono molte le involu-zioni: Poli ha rincorso senza forza, né equilibrio. Letizia ha smesso di mordere, quasi scottato dall’am-monizione precoce. Fusar Bassi-ni continua a soffrire le onde alte. Come e più degli altri, è andato in confusione. Il centrocampo è stato impalpa-bile. Bianco si è stirato presto (domenica probabilmente out), Perini non ha aggiunto di più. Di Gaudio è stato cercato poco, praticamente solo in avvio. Poi però ha fatto ancora meno per farsi trovare.RITROVARSI - In buona sostan-za è stato un Carpi al ribasso, la controfigura estrema di se stesso. Remissivo, pallido, svuotato. Poco umile, molto dimesso. Una somma di tutto quello che normalmente in trasferta si paga. Con l’Albinolef-fe assetato di punti dovrà ritrovare corsa, mordente, entusiasmo. E soprattutto l’urgenza del risultato pieno, che manca ormai da un mese. Magari preparando qualche alternativa. Un modulo di riserva per inventare una partita diversa, qualora ne venga bisogno.

Enrico Gualtieri

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2105.10.2012 n° 35

pallavolo maschile - coppa italia

Cec piegata da ravenna (1 - 3): Carpi fuori dalla coppa

la cec va vicina al tie-break, lo sfiora ma non lo agguanta e alla fine cede 3-1 a ravenna matu-

rando l’eliminazione dalla Coppa Ita-lia. Quattro set equilibrati e decisi tutti in volata, sugli ultimi palloni, per due ore di pallavolo che hanno raccontato di una Cec in continuo miglioramento ma ancora cantiere aperto. Novità in avvio tra i biancoblu, con Zanon op-posto ad astolfi al posto di Bigarelli e Zaghi al centro per rau: alla terza

partita in sette giorni, l’opposto e il centrale sono stati tenuti inizialmente precauzionalmente in panchina a cau-sa di piccoli acciacchi, per poi trovare spazio a gara in corso. Il primo set ha visto la Cec sempre avanti fino al 21-20 (8-7 e 16-15 gli stop tecnici), quando la rotazione si inceppa e Ra-venna scappa 21-24 con un break di 4-0 che costa il parziale nonostante i due colpi vincenti di Bigarelli (attacco e muro) valsi un temporaneo 23-24.

Carpi non si abbatte e alla ripresa del gioco riparte in scioltezza, scavando un vantaggio di 3 punti sin dai primi palloni: 8-5 e 16-11 alle due soste, prima del 25-20 che vale l’1-1. Qui rinizia una nuova partita, con Ravenna avanti 5-8 al primo stop e Carpi 16-15 al secondo grazie Bigarelli, lirutti, lancellotti e De marco sul turno di servizio proprio del capitano. Il van-taggio carpigiano però dura poco, perchè sul 17 pari cerquetti regala

un break di vantaggio ai romagnoli (17-19), che lo difendono fino al 23-25 finale. Due palloni di differenza, gli stessi che costano alla Cec anche il quarto set, che ha visto ancora Carpi avanti 8-7 e 16-13; Ravenna guadagna la parità a quota 20, poi accelera con Bartoli e porcellini fino al 23-25 fina-le. “Dobbiamo ancora lavorare tanto e far uscire un’identità di squadra - dice il ds Paolo michelini - i ragazzi in questo momento non sono ancora lineari. Abbiamo tanti giocatori nuovi e occorre tempo per giungere a certi automatismi”.

coppa italia femmile Serie b2

texcart: imola domata (3 a 0)

texcart città di carpi si impone tra le mura amiche. La partita ha visto in campo un sestetto inedito

che ha espresso un buon gioco e che ha imposto il proprio ritmo sulle avversarie. imola è stata in partita solo per la prima parte del primo set e poi le carpigiane hanno preso il largo. Prossimo incontro sempre tra le mura della Palestra Gallesi contro il Vignola.

in preparazione al campionato che partirà il 21 ottobre e alla prima partecipazione a una coppa europea nella Storia del club, le tigri bianconere Si Sono diviSe fra canneS e iStreS per diSputare un’amichevole con la formazione locale e un torneo a quattro Squadre

tournée in terra francese: bilancio positivo

si è chiusa con un giorno d’anticipo, ma con un bilancio più che positivo,

la tournée in terra francese delle ragazze dell’Universal Volley Modena. In preparazione al cam-pionato che partirà il 21 ottobre e alla prima partecipazione a una coppa europea nella storia del club - in particolare la Challenge Cup, da martedì 25 a domenica 30 settembre - le Tigri Bianconere si sono divise fra Cannes e Istres per disputare un’amichevole con la formazione locale e un torneo a quattro squadre. Una settimana faticosa che ha però regalato indi-cazioni utili relativamente a quelli che sono gli aspetti di gioco già discretamente funzionanti e quelli su cui occorre ancora lavorare. La squadra bianconera è ancora un cantiere aperto, dal momento che coach Cuello sta impostando un sistema di gioco nuovo e il lavoro fisico fatto nella prima parte di pre-parazione si sente ancora. Nono-stante tutto però, le Tigri sono state in grado di togliersi qualche soddi-sfazione: contro Cannes, formazio-ne vice campione d’Europa, non

c’è stato nulla da fare. Troppo forte in questo momento la compagine che può anche vantare nel proprio palmares da svariati anni il titolo di campione di Francia. Nell’amiche-vole, andata in scena mercoledì 26,

il risultato è stato netto, 4-0, ma a tratti l’Universal, priva di Spasoje-vic e con Barazza a riposo, ha sa-puto giocare alla pari, mantenendo in bilico fino alla fine sia il primo che l’ultimo parziale. Al torneo,

andato in scena nel fine settimana invece, hanno preso parte la stessa Cannes, le padrone di casa di Istres e le romene del Tomis Constanta che, nella scorsa stagione, hanno raggiunto il terzo posto in Cev Cup. Proprio contro queste ultime è arrivata una bella affermazione per 2-1 (il girone eliminatorio ve-deva le squadre affrontarsi in gare al meglio di tre set con il terzo che si disputava in formato tie-break e quindi ai 15 punti) dopo che con Cannes era arrivata una sconfitta per 2-0. Nel match finale con Istres poi, la fatica è iniziata a farsi senti-re. Il torneo delle Tigri Bianconere si è però chiuso senza la disputa di semifinale e finale a causa delle condizioni atmosferiche. Poco

prima del match di semifinale infatti, la pioggia ha causato un’in-filtrazione d’acqua nel palazzetto che ha costretto gli organizzatori a sospendere temporaneamente la competizione.La società ha quindi deciso di riti-rarsi facendo ritorno in Italia con un giorno d’anticipo in modo da riprendere prima il lavoro settima-nale in palestra. Ora il programma prevede sabato 6 ottobre un’ami-chevole al PalaCasaModena, mentre domenica 14, al PalAn-derlini, le ragazze di coach Cuello affronteranno la Foppapedretti Bergamo in quella che, con ogni probabilità, sarà la prova generale prima dell’inizio del campionato.

Andrea Lolli

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22 05.10.2012 n° 35

la patria 1879

e’ nata la prima scuola di calcetto per bambini

Ha aperto le porte dal mese di settembre, presso la palestra la

patria 1879, la prima scuola di calcetto per bambini e bambine.L’iniziativa nasce con una finalità soprattutto ludica, senza dimenticare l’importante aspetto di preparazione sportiva, che viene seguito dai tecnici luca coppi e Daniele Gherar-di. Si vuol dunque offrire ai bambini un’occasione pura di divertimento, tornando un po’ alle origini, quando bastava avere una palla, qual-che amico e il gioco era fatto. Se poi, col tempo, si formerà una vera e propria squadra di calcetto, l’intento sarà anche quello di partecipare ad alcu-ni tornei. La scuola di calcetto sarà ospitata all’interno della struttura coperta del Palapa-tria che, nel periodo inver-nale, appare come un vero e proprio toccasana. La Patria mette a disposizione degli interessati due settimane di prova omaggio e vi aspetta tutti i lunedì, mercoledì, gio-vedì e venerdì pomeriggio.

pallamano: handball carpi - bologna: 34 - 24

vittoria per i ragazzi di serafini in questo secondo derby emiliano

ritorno al Vallauri con vittoria per i ragazzi di serafini, impe-

gnati nel secondo derby emiliano consecutivo di questo inizio di stagione. Vallauri reso agibile per il fine settimana grazie all’impegno delle amministrazioni provin-ciali e comunali, in quanto la gara era programmata a Sestola ma, purtroppo, nella località appenninica un forte temporale ha danneggiato la struttura del palazzetto. In ogni caso una novità anche per i biancorossi costretti in questa prima fase della stagione a trovare ospitalità a Rubiera e Modena, ma sicuramente uno stimolo in più per affrontare un Bolo-gna, finalista con Conversa-no non più tardi di due anni fa, caparbio e mai domo. Infatti le prime fasi della gara hanno visto gli ospiti più inci-

sivi e concreti, Carpi faticava a trovare il suo gioco, e dopo un iniziale equilibrio Bolo-gna era avanti 3-5 all’11’. Il portiere malavasi, sempre fra i migliori, ha chiuso la porta agli attacchi avversari,

radojevic ha ritrovato la vena al tiro, Carpi ricuce lo strappo e parità al 13’. Bian-corossi avanti per la prima volta al 17’ (7-6) e con un ulteriore allungo 9-6 al 20’. E’ la fase decisiva della gara,

il finale di tempo è tutto di marca carpigiana, Radojevic e Di matteo, ben supportati da un concreto r. piccinini, hanno operato il break che ha portato i biancorossi al +7 di fine primo tempo.

Secondo parziale che si è aperto con un parziale di 1-3 per Bologna e 18-13 al 3’. Gli ospiti han provato a rientrare in partita ma Carpi mantiene il vantag-gio (20-15 al 8’), fino al +7 (22-15) al 10’. Bologna non molla (23-18 al 13’), Carpi ha anche l’opportunità di una doppia superiorità numerica ma il divario non cambia (25-20 al 17’). I ragazzi di coach Serafini però sentono la gara in mano, e. piccinini si mette in evidenza, Bologna non risponde agli attacchi carpigiani e il divario pian piano aumenta (31-24 al 25’) fino al +10 finale. Sa-bato prossimo ancora gara casalinga per i biancorossi, al Vallauri, alle 18, scende il Ro-magna, altro pretendente al successo finale del girone, reduce dalla sconfitta interna contro l’Ambra. Un altro im-pegno per i ragazzi di coach Serafini per confermarsi ai vertici della classifica.

circolo gorizia

a ritmo di boogie-Woogie riprendono i corsi di bal-lo di boogie-woogie al circolo Gorizia di via

Cuneo, iniziati con successo lo scorso anno. Si tratta dell’inse-gnamento dei ‘segreti’ del bo-ogie-woogie americano, ballo che fece furore negli anni del dopoguerra, grazie al maestro andrea roncaglia coadiuvato da stefania. I corsi, per princi-pianti ed esperti, sono iniziati il 25 settembre, presso la sala del Circolo Gorizia di via Cuneo, presieduto da Brienne loschi, e andranno avanti per tutta la stagione invernale. L’appunta-mento è tutti i martedi, alle 21, nella sede del Circolo.

c.p.

domenica 7 ottobre - piazza martiri

torna il trofeo dorando pietri

torna domenica 7 ottobre, in Piazza Martiri, il Trofeo Dorando Pietri la manifestazione podistica non com-petitiva aperta a tutti, grandi e piccini. Il ritrovo è fissato

alle 8,30 mentre la partenza ufficiale sarà alle 9,30 quando tutti i partecipanti sceglieranno se cimentarsi nel percorso di 3, 6,2 o 11 chilometri. La quota di iscrizione è di 2 euro ed è previsto un utile omaggio a tutti i podisti. A metà del percorso lungo e all’arrivo in Piazza Martiri saranno predisposte due aree ristoro per ritemprarsi dalla fatica. In piazza sarà allestito anche un punto dedicato a celiaci e diabetici, in collaborazio-ne con l’associazione Del Giovane Diabetico e l’associa-zione italiana celiachia. La gara - resa possibile da unicre-dit Banca, s.G. la patria carpi 1879 e Fondazione cassa di risparmio di carpi, col patrocinio della città di carpi - si svolgerà con qualsiasi condizione di tempo atmosferico.

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