Napolissimo n.35

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Un Napoli combattivo perde gara e secondo posto a San Siro contro l'Inter. La vetta si allontana a -5, ma Mazzarri non molla: «Il nostro obiettivo è vincere ogni partita». Intanto Insigne supera anche l'esame della "Scala" del calcio e si candida a terzo tenore Partenopei sempre più su. Per l'Iffhs sono i primi in Italia e undicesimi al mondo Tutte le possibili avversarie di Europa League. E se fosse rivincita col Chelsea? Cristiano Lucarelli: «Vi porto nello spogliatoio azzurro, ecco tutti i segreti» INTERVISTA INCHIESTA | 04 |06 | 20 IL MAXIPOSTER di Morgan De Sanctis 1 EURO Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut: 043/CBPA-SUD/NA WWW.NAPOLISSIMO.IT ANNO VI (282) 11 - 17 DICEMBRE 2012 36 BELLI A METÀ PRIMO PIANO

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Numero 35 di Napolissimo www.napolissimo.it

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Un Napoli combattivo perde gara e secondo posto a San Siro contro l'Inter. La vetta si allontana a -5, ma Mazzarri non molla: «Il nostro obiettivo è vincere ogni partita». Intanto Insigne supera anche l'esame della "Scala" del calcio e si candida a terzo tenore

Partenopei sempre più su.Per l'Iff hs sono i primi in Italiae undicesimi al mondo

Tutte le possibili avversarie di Europa League. E se fosse rivincita col Chelsea?

Cristiano Lucarelli:«Vi porto nello spogliatoio azzurro, ecco tutti i segreti»

INTERVISTAINCHIESTA| 04 |06 | 20

IL MAXIPOSTERdi Morgan De Sanctis

1 EURO

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut: 043/CBPA-SUD/NA

WWW.NAPOLISSIMO.ITANNO VI • (282) • 11 - 17 DICEMBRE 2012

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BELLI AMETÀ

PRIMOPIANO

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2| 11 - 17 dicembre 2012

Registrazione al Tribunale civile di Napolin.104 del 30.11.2006

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Chiuso in redazione alle ore 12:30 di lunedì

282DIC11

EDITORIALE03 Terzo Tempo di Italo Cucci Dalla ”Scala” del calcio sboccia il terzo tenore

PRIMOPIANO04 Inchiesta di Maurizio Varriale Esclation Napoli, 11° al mondo

06 Primo Piano di Stefano Arcamone Europa League: pericolo big Occhio alle inglesi

ATTUALITÀ08 Match dalla Redazione Napoli bello e perdente Come è amara Milano

11 Campionario di Alessio Raicaldo C’è anche la Roma

13 Avversaria di Alessio Raicaldo Campionato e Coppa Doppia sfi da col Bologna

14 Europaleague di Maurizio Varriale Altra lezione dal Psv

19 Giovani di Remo D’Acierno Alessandro De Vena Il piccolo Cavani

20 L’intervista di Gennaro Buonocore Cristiano Lucarelli: Tutti i segreti dello spogliatoio azzurro

22 Europarade di Rossano Donnini Siem de Jong Il fratello buono

24 Pallanuoto di Rino Dazzo Tamas il Marcz-iano

26 Basket di Mario Carrella Antonello Nevola Avellino punta ai playoff

28 Napoletans di Domenico Esposito Maria Mazza Questo è il mio #momento

RUBRICHE29 Cinquina29 Sportweet29 Napolistory 31 Napoliclub

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VIGNETTA di Genny Vignettas

La Freddura

Maggio ha giocato perché avrà portatolui il pallone, altrimenti non si spiega

Ciro Giustiniani

Comico “Made in Sud”

Il Napoli gioca bene ma esce sconfi tto dal Meazza contro l’Inter e scivola al terzo posto. Brilla la stella di Lorenzo Insigne, male Inler e Maggio

SOMMARIO

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TerzoTempo

Insigne continua il suo apprendistatoe la prova di San Siro è un’altra conferma di quanto lo scugnizzo possa essere fondamentale già per il presente azzurro. Al fi anco di Cavani e Hamsik

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1| Lavezzi, l’ex terzo tenore2| Marek Hamsik3| Cavani, primo gol al San Siro

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Dalla “Scala” del calcioSboccia il terzo tenore

di Italo Cucci

Caro Direttore,il Napoli sconfi tto a San Siro è probabilmente stato tra i più belli della stagione. Di certo la prestazione è stata più positiva della gara vittoriosa a Cagliari, tanto per fare un esempio. Bello ed incompiuto però. Spesso

si sente dire che ciò è dovuto al fatto che questa squadra non è adusa a certe platee e non è ancora esperta. Eppure è tra le compagini con media età più alta della Serie A. Oggi Insigne ha dimostrato di poter essere ben più di un’alternativa a Pandev. Il futuro è suo. I tre tenori possono tornare o è troppo presto?Ivan Ditalia (Napoli)

Sarei tentato di buttarla sul superstizioso: Inter e Napoli - come avrai saputo - s’è giocata a San Siro il giorno di San Siro, santo lombardo protettore di bauscia (nerazzurri) e casciavid (milanisti). E dunque San Siro-San Gennaro 2-1. E’ una fesseria consolatoria, naturalmente, parto-rita dallo stress post partita perché come dici tu - e io ho scritto a caldo - la sconfi tta del Napoli è stata comunque importante: ha rivelato una squadra viva, guerriera, tanto generosa per gli spettatori quanto nel suo intimo, perché ogni giocatore s’impone di aiutare il compagno. Escluso De Sanctis che viene sempre ferito dalle disattenzioni dei difensori sui calci piazzati; l’attaccante che ha cercato di aiutarlo, Cavani, è l’ultimo a cedere al colpaccio di Guarin. Sacrifi cio inutile, dunque, ma sacrifi cio. Tutti giocano per il Napoli, anche il povero Pandev, anche l’Inler che va a corrente alternata. Ma hai ragione tu, meglio dedicarsi a Insigne. E’ nato il Terzo Tenore. Lavezzi è a Parigi, e forse manco si diverte; probabilmente s’interessa ogni settimana al destino della sua ex amatissima squadra, magari so-gnando di essere insostituibile. E invece questo Napoli ha scoperto le virtù salvifi che dell’Olio di Lorenzo - medicamento miracoloso - degno di posare accanto a Cavani e Hamsik (e non approfondiamo, per favo-re, la prestazione di Marek a San Siro, forse non era la sua partita, certo non era quello il suo ruolo, come dico da tempo chiedendo a Mazzarri di utilizzarlo in prima linea quando affronta avversari di rango). Quest’anno 2012 è andata così, alla Scala hanno applaudito Jonas Kaufmann in Lohengrin e Diego Milito alla Scala del calcio: la prossima volta toccherà a Insigne, il tenorino che s’è fatto interprete di un calcio eccellente e oggi chiede rispetto e attenzione ai compagni un po’ troppo...paterni con il fi glioccio, maestri con lo studentino. Diventi più cattivo, Lorenzo, e rubi pure la scena al Matador e al crestuto Marekia-ro: il popolo è con lui, da domenica sera anche Mazzarri e la critica lo applaudono, sapientoni compresi. Una sconfi tta così non ha fatto vitti-me ma lui, Lorenzo, n’è uscito vincitore. Son sicuro che non si monterà la testa e che presto s’accorderà al coro d’O surdato ‘nnammurato.

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4| 11 - 17 dicembre 2012

Non c’è solo il terzo posto in classifi ca a certifi care l’ascesa del Napoli. Perché del club azzurro se ne sono accorti anche fuori

dai confi ni nazionali. Il dato proveniente dall’Iffhs è d’altronde lampante. Gli azzurri sono primi tra le squadre italiane nella classifi ca stilata appunto dall’Istituto interna-zionale di storia e statistica del calcio. Nella speciale graduatoria i partenopei occupano l’undicesima posizione, a pari punti con i tedeschi dell’ Hannover. Barcellona, Atletico Madrid e Boca Juniors si spartiscono i primi tre posti.

LA SCALATA CONTINUACome detto nessuno tiene testa al Napoli in Italia. Alle spalle degli azzurri fanno capo-lino i campioni d’Italia della Juventus (14ª in graduatoria), il Milan (25°), l’Inter (28ª), la Lazio (33ª) e l’Udinese (59ª). Gli uomini

di Mazzarri hanno migliorato la loro attuale posizione in classifi ca di 11 posti, rispetto al dato precedente. L’Iffhs aggiorna la classifi -ca ogni 30 giorni e quella che vede il Napoli all’11° posto si riferisce al periodo che va dall’1 dicembre 2011 al 30 novembre 2012. A testimoniare la clamorosa escalation degli azzurri può tornare però utile un altro dato, ossia la posizione occupata dai partenopei al loro ritorno in Serie A. Nel 2007 infatti il Napoli era 140°. In poco più di cinque anni, quindi, ha scalato ben 129 posizioni, entrando nel gotha del football mondiale. Una classifi ca che può essere ancora miglio-rata nel prossimo aggiornamento previsto per fi no anno, considerato che al conteggio manca la vittoria contro il Pescara.

REGOLAMENTO IFFHSSpieghiamo anzitutto cos’è l’Iffhs. L’isti-tuto è stato fondato nel 1984 dal tedesco Alfredo Poge a Lipsia e si occupa di rilevare di Maurizio Varriale

Inchiesta

ESCALATION NSecondo l’Iff hs, l’Istituto internazionaledi storia e statistica del calcio, gli azzurri sono la miglior squadra italiana da dicembread oggi e si piazzano all’11° posto della classifi ca mondiale. A comandare sono invece i club spagnoli

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Se il Napoli raccoglie consensi in Patria e fuori è anche merito di un giocatore in particolare. Edinson Cavani è la stella indiscussa degli azzurri, l’uomo guida ancor di più

dopo l’addio del Pocho Lavezzi. Gli 85 gol in meno di tre stagioni hanno fatto breccia anche tra quanti decidono per l’assegnazione di importanti premi a livello internazionale. Così il Matador è stato incluso nella lista degli at-taccanti che concorreranno alla formazione della Fifa Top XI. Il nome dell’uruguaiano compare per la prima volta per un riconoscimento così importante, dal momento che France Football non lo aveva considerato degno di menzione per la corsa al Pallone d’Oro 2013. Il bomber azzurro dovrà virtualmente vedersela

con quanto di meglio offre il calcio mondiale: Messi, Cristiano Ronaldo, il connazionale Suarez, Balotelli, Ibrahimovic, Drogba, Aguero, Benzema, Eto’o, Falcao, Gomez, Neymar, van Persie, Rooney. Solo due o al massimo tre (ma l’inclusione di Messi e Ronaldo è pressoché certa) di loro avranno l’onore di fare parte della Top XI. I prescelti saranno scelti tramite voto espresso dagli stessi giocatori. Gli undici nomi verran-no resi noti a Zurigo il 7 gennaio.

statistiche e record sia di squadra che indi-viduali del mondo del calcio. L’organismo è regolarmente riconosciuto dalla Fifa che ha affi dato all’Iffhs una serie di indagini e studi sulla storia del calcio, agevolando il lavoro dell’istituto fornendo materiale e documenti uffi ciali. La prima classifi ca stilata dall’Iffhs risale al 1991 e ad aggiudicarsela fu la Roma. Ma come vengono assegnati i punti che poi decidono la graduatoria? L’Ifhhs divide i vari campionati nazionali in quattro fasce, in base all’importanza e alla diffi coltà delle leghe. Italia, Inghilterra, Spagna, Francia, Germania, Argentina e Brasile rientrano tutte nella prima fascia, che assegna quattro punti per ogni vittoria, due per i pareggi e – ovviamente – zero per le sconfi tte. Si scorre fi no all’ultima fascia che assegna 2,5 punti a vittoria e uno per i pareggi. A fare la differenza sono soprattutto le com-petizioni internazionali. È in queste, infatti, che vengono garantiti i punteggi maggiori.

Champions League e Coppa Libertadores sono quelle che mettono più punti in palio. Una vittoria, infatti, vale 14 punti, mentre un pareggio 7. Europa League e Copa Sudamericana assegnano invece 12 punti per un successo e 6 per un pari. Ricco il bottino anche per le squadre che partecipa-no al Mondiale per Club, dove per la fi nale vengono garantiti 21 punti per la vittoria e 10,5 per il pareggio.

SPAGNA LEADERSorprende allora che il Chelsea vincitore della passata Champions League si piazzi solo al quarto posto. La spiegazione però arriva dal percorso piuttosto accidentato dei Blues sia nella scorsa che nell’attuale campagna europea e in una Premier League disputata in maniera troppo altalenante. A comandare la graduatoria sono allora Barcellona e Atletico Madrid, che si fanno forza su vittorie a iosa in Liga (i blaugrana

in questa stagione hanno fatto registrare la miglior partenza della loro storia) e sul successo in Europa League dei colchoneros. Il Bayern Monaco (5°) precede di poco l’Universidad de Chile, laureatasi campione della Copa Sudamericana anche grazie ai servigi di Edu Vargas.

DIFFERENZE UEFADiversi i riscontri che arrivano invece dal co-effi ciente Uefa. Per la stagione 2012/13 in te-sta c’è il Borussia Dortmund, seguito dal Psg e dal Barcellona, che quindi scende rispetto alla classifi ca Iffhs. Il Napoli, invece, è addi-rittura 50°. La dicotomia dipende essenzial-mente dal fatto che il massimo organismo calcistico europeo prende in considerazione solo le gare nelle competizioni internaziona-li. Altro fattore che le diversifi ca è il periodo preso in considerazione, dal momento che i dati dell’Uefa partono da luglio 2012, mentre quelle dell’Iffhs partono da dicembre 2011.

Ed infatti, vedendo le statistiche relative alla scorsa stagione (2011/12) si vede come il Napoli abbia chiuso al 12° posto, ricalcando quindi grossomodo quanto affermato dalla graduatoria dell’Istituto internazionale di storia e statistica del calcio. Oltre che per le tempistiche le due classifi che si differenzia-no anche per il calcolo dei punti assegnati. L’Uefa assegna 2 per ogni vittoria e 1 per ogni pareggio conquistati indifferentemente in Champions o Europa League. A questi vanno aggiunti i seguenti bonus: 4 punti per la qualifi cazione per la fase a gironi di Champions (2 per l’Europa League); 2 in caso di primo posto nel girone; 5 per il raggiungimento degli ottavi di fi nale della Champions League; 1 punto per il raggiun-gimento dei quarti di fi nale, delle semifi nali e della fi nale di entrambe le competizioni continentali.

Il Matador se la vedrà contro il meglio del calcio mondiale

NAPOLI

E CAVANI È IN LIZZA PER LA TOP 11 FIFA

La classifi ca Iff hs

Calcioscommesse Napoli a rischio penalità

Entra nel vivo la seconda fase del calcioscommesse. Il fi lone di indagini, prodotto dalla Procura della Repubblica di Napoli, è al vaglio della Commissione Disciplinare che dovrà decidere sul tentativo di combine del match Samp-Napoli del 16 maggio 2010. I partenopei, che non patteggeranno, rischiano fi no a due punti di penalizza-zione. A giudizio anche Cannavaro e Grava per omessa denuncia.

Pos. Pos.pr. Club Nazione Punti

1. (1.) Barcellona Spagna 345,02. (2.) Atlético Madrid Spagna 298,03. (4.) Boca Juniors Argentina 284,04. (6.) Chelsea Inghilterra 263,05. (7.) Bayern Monaco Germania 260,06. (3.) Universidad de Chile Cile 259,57. (5.) Real Madrid Spagna 257,08. (8.) Corinthians Brasile 240,09. (9.) Athletic Bilbao Spagna 226,010. (20.) Olympique Lione Francia 224,011. (16.) Hannover Germania 220,011. (22.) Napoli Italia 220,013. (10.) Twente Enschede Olanda 217,514. (26.) Juventus Italia 215,015. (15.) Santos Brasile 211,016. (12.) Fluminense Brasile 210,017. (13.) Basilea Svizzera 208,017. (23.) Borussia Dortmund Germania 208,019. (11.) Club Libertad Asunción Paraguay 206,520. (14.) Valencia Spagna 205,0

glio offre il calcio mondiale: onaldo, il connazionalebrahimovic, Drogba, Eto’o, Falcao, Gomez,

e, Rooney. Solore (masi e Ronaldo di lorofare

si ci nomi verran-go il 7 gennaio.

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6| 11 - 17 dicembre 2012

PrimoPiano

di Stefano Arcamone

Il 20 dicembre a Nyon i sorteggi dei sedicesimi di fi nale di Europa League. Per il Napoli i rischi maggiori sono le inglesi, ma dall’urna potrebbero uscire anche Benfi ca, Lione o Bordeaux

PERICOLO BIG PER GLI AZZURRI CHELSEA E LIVERPOOL DA EVITARE

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Dal Chelsea al Lione passando per Liverpool e Benfi ca. I pericoli nascosti nell’urna sono tanti. Gli spauracchi,

però, sono sempre le inglesi. Con la chiu-sura della fase a gironi, scatta il toto-av-versaria del Napoli in vista dei sedicesimi di fi nale che si disputeranno i prossimi 14 e 21 febbraio. Il quadro è delineato già da prima della sconfi tta del San Paolo contro il Psv. Al Napoli, secondo del girone alle spalle del Dnipro – e che quindi non potrà essere affrontato dagli azzurri ai sedicesimi, al pari della Lazio – toccherà una delle rimanenti sedici teste di serie composte dalle qualifi cate come prime dell’Europa League e le quattro teste di serie sulle otto squadre scivolate dalla Champions. Che signifi ca Chel-sea, Lione o Benfi ca, cioè tre tra le più temibili avversarie che potrebbero uscire fuori dall’urna di Nyon nel sorteggio del prossimo 20 dicembre. Ma anche, per l’appunto, il Liverpool, qualifi cato come

primo del suo girone e, quindi, possibile avversario degli azzurri.

SCHERZI DEL TABELLONEGiusto un anno dopo quella bruciante eliminazione dalla Champions, sul suo cammino il Napoli potrebbe ritrovare il Chelsea. Di tempo ne è passato tanto. E di cose ne sono successe, soprattutto sulla sponda dei Blues. Non c’è più Di Matteo, tanto per cominciare. Al suo posto sulla panchina del giocattolo pre-ferito di Abramovich c’è Rafa Benitez, ex Liverpool e probabile ex Chelsea – i tifosi londinesi poco lo digeriscono, visti i suoi trascorsi sulla panchina del Liverpool – e meteora del calcio italiano con l’Inter. I pericolo pubblico numero uno sono loro, nonostante il periodo non certo esaltante. Subito alle spalle dei londinesi l’altra inglese: il Liverpool. Anche in questo caso per Mazzarri e i suoi ragazzi si tratterebbe di un tuffo nel passato. L’eliminazione dall’Europa League edizione 2010 – 2011 potrò il marchio di Gerrard e company.

Un pareggio al San Paolo, una sonora sconfi tta ad Anfi eld road ed i sogni azzur-ri andarono a farsi benedire.

PERICOLO BIGI pericoli e le insidie, però, non si limitano alle due inglesi. Il plotoncino di squadre scivolate in Europa League dalla Champions è composto – al netto delle differenze relative – da squadre che in ogni caso sarebbe preferibile evitare. No-nostante la scrematura iniziale consenta agli azzurri di scampare autentici pericoli come l’Ajax e lo Zenit di Luciano Spalletti, nel gruppo delle migliori terze della Champions restano autentici spauracchi come il Benfi ca, il Cluj e l’Olympiakos. Si tratta in tutti e tre i casi di confronti impegnativi, anche se con un quoziente di diffi coltà minore rispetto alle inglesi. E per questo da evitare, al pari di Lione e Bordeaux. Le due francesi, qualifi catesi come prime del girone, sono nella lista delle squadre che il Napoli potrebbe incontrare già a partire dai sedicesimi

e, nonostante non siano scivolate dalla Champions, rappresentano comunque degli avversari ostici da affrontare alla luce dell’esperienza maturata nelle mani-festazioni europee e del buon numero di calciatori di livello medio-alto che vanno a comporre le rispettive rose.

MANO FORTUNATANemmeno si conosce ancora chi, materialmente, sorteggerà l’avversaria del Napoli ai sedicesimi. In molti, però, confi dano in un aiutino della dea ben-data. Di squadre alla portata del Napoli, in ogni caso, non ne mancano. Anche in questo caso, però, resta da comprendere quanto convenga un’avversaria morbida. Nonostante i progressi registrati soprat-tutto quest’anno, in Europa la compagine guidata da Mazzarri sembra aver bisogno degli stimoli giusti per rendere al massi-mo. Il percorso nel gironcino di Europa League è una dimostrazione lampante: si è cominciato alla grande con la vittoria sull’Aik per poi inabissarsi fi no alle due

vittorie decisive contro Dnipro e Aik. Insomma, avere una avversaria all’altezza potrebbe impegnare maggiori energie ma, al contempo, potrebbe tirare fuori il meglio dal gruppo di Mazzarri. Nell’elen-co potrebbero essere incluse, oltre alle in-glesi e alle francesi, anche squadre come il Fenerbahçe o l’Hannover, lo Steaua Bucarest o quel Rubin Kazan che tanti fastidi ha causato all’Inter di Stramaccioni. Ma qualora dovesse dire bene al Napoli, dall’urna potrebbero uscire squadre asso-lutamente alla portata degli azzurri come Metalist, Viktoria Plezen o Genk. Sarebbe un colpo fortunato, visto che a Febbraio si svilupperanno molte delle dinamiche relative al campionato e, mantenendo inalterato l’ordine delle priorità stillato ad inizio stagione dalla società, sarebbe preferibile conservare le forze in vista della volata fi nale verso maggio. Eppure a ventitré anni di distanza, lo sfi zio di ritornare ad alzare quella coppa che fu di Maradona stuzzicherà – e non poco – anche De Laurentiis e Mazzarri.

Olympiakos

Fenerbahçe Borussia M.

Genk Basilea

Zenit

Cluj

Liverpool Anzhi

Steaua Bucarest Stoccarda

Lione Sparta Praga

Metalist Bayer Lev.Bate Borisov

Chelsea

Bordeaux Newcastle

Rubin Kazan Inter

Ajax

Benfi ca

Viktoria Plzen Atletico Madrid

Dnipro Napoli

Lazio Tottenham

Hannover LevanteDynamo Kiev

Dai sedicesimi di fi nale fi no alle semifi nali, il torneo procede con doppi confronti ad eliminazione diretta in casa e in trasferta ai quali si applicano le stesse regole dei turni di qualifi cazione e di quello di spareggi. Nei sedicesimi di fi nale, le vincitrici della fase a gironi e le squadre terze classifi cate nei rispettivi raggruppamenti di UEFA Champions League con il miglior rendimento sono teste di serie e disputano le gare di ritorno in casa. Squadre provenienti dallo stesso girone o dallo stesso paese non possono aff rontarsi. Dagli ottavi di fi nale in poi, il sorteggio non prevede restrizioni. Ecco il quadro delle qualifi cate:

IL QUADRO DEI SEDICESIMI

RETROCESSE DALLA CHAMPIONS

QUALIFICATE DAI GIRONITeste di serie

Teste di serie

Non Teste di serie

Non Teste di serie

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8| 11 - 17 dicembre 2012

Il bicchiere non può che essere mezzo vuoto. Perché è vero: quello visto a Mila-no è stato un grande Napoli. È mancata, però, la qualità soprattutto in mezzo al campo e per l'Inter è stato semplice, tutto

sommato, gestire il doppio vantaggio e portare a casa tre punti che pesano come un macigno. Ed è tutta lì la differenza tra una domenica da ricor-dare ed una da dimenticare. Una sconfi tta amara che allontana il Napoli dalla Juventus - vittoriosa nel pomeriggio a Palermo e rinvigorita dal ritorno in panchina di Conte - e che vanifi ca il ca-rattere, la grinta e la personalità con cui i ragazzi di Mazzarri hanno schiacciato la rabberciata Inter di Stramaccioni nella sua metà campo per oltre ottanta minuti. Le ambizioni restano immutate. La Juve è di nuovo a +5, ma questo Napoli ha il carattere e la qualità per insidiarla fi no a maggio.

IL MIRACOLO DI STRAMAI meriti dell'Inter sono soprattutto quelli del suo tecnico nerazzurro. Giovane di anagrafe, vecchio

per esperienza, Stramaccioni ha rischiato tutto tenendo fuori Palacio - il miglior realizzatore interista - pur di consegnare le chiavi del centro-campo a Guarin. Alchimie dettate dal timore, tutt'altro che velato, nei confronti di un Napoli che si presentava a San Siro con i favori del pronostico e della critica. Scelte che hanno premiato, al pari di Cambiasso centrale nella difesa a tre in vece del poco affi dabile Silvestre e di Cassano a supportare Milito, unica punta nello scacchiere dei nerazzurri. Atteggiamento speculare che ha fi nito per stoppare il Napoli nella zona nevralgica, dove Inler non è apparso al meglio della forma - tantissimi errori per lo svizzero, sostituito in corsa da Dzemaili - ed Hamsik ed Insigne sono spesso stati costretti a retrocedere per recuperare

qualche palla giocabile.

CHI MARCA GUARIN?Un gol ed un assist: la domenica da raccontare ai posteri di Fredy Guarin è un capolavoro di grinta e talento. Perché è il centrocampista colombiano il vero ago della bilancia della sfi da del Meazza, sia per la caparbietà con cui morde le caviglie di Inler e Berhami, raddoppian-do sistematicamente le già effi caci coperture di Zanetti e di Gargano, sia per la qualità con cui gestisce tempi e ritmi

della manovra interista e si propone dalle parti di De Sanctis. Non è un caso, insomma, se sia proprio lui a sbloccare la gara dopo appena 8', approfi ttando di una dormita colossale di tutta la catena di sinistra del Napoli, che non copre

il secondo palo su un angolo dei nerazzurri e regala al colombiano una conclusione a volo su cui De Sanctis non può nulla.

CARATTERE AZZURROSchema perfetto dell'Inter o errore macroscopico del Napoli, il vantaggio dei padroni di casa è come una iniezione di adrenalina per i ragazzi di Mazzarri che reagiscono schiacciando l'Inter nella sua metà campo. È soprattutto Insigne, al debutto al Meazza ma tutt'altro che intimorito, a trascinare un Napoli comunque impreciso nella costruzione della manovra e stranamente lento nei cambi di gioco. Un assalto all'arma bianca apero da una conclusione alta di Maggio (10'), un quasi gol di Insigne (18') con un destro a giro uscito di una bazzecola e proseguito con una conclusione alta di poco di Hamsik al 20' ed un colpo di testa a lato di Maggio al 28'. Quattro oc-casioni nitide in meno di venti minuti, abbastan-za da immaginare un gol del Napoli. Ed invece arriva il raddoppio dell'Inter. Guarin inventa per

I meriti dell'Inter sono soprattutto quelli del suo tecni-co nerazzurro. Scel-te che hanno pre-miato, con Guarin al posto di Palacio, il miglior marcatore dei nerazzurri

Una disattenzione della retroguardia azzurra apre la strada ai nerazzurri, che passano

con Guarin e raddoppiano con Milito. I partenopei fanno la gara trascinati da Hamsik

ed Insigne, ma la rete di Cavani non basta. E la Juve allunga di nuovo a +5

NAPOLI BELLO E PERDENTECom'è amara Milano

di Stefano Arcamone

Match

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11 - 17 dicembre 2012 | 9

Milito che prende il tempo a Gambeini e buca De Sanctis per la seconda volta. Massimo risulta-to con il minimo sforzo. E che gira proprio bene all'Inter di Stramaccioni lo conferma Insigne al 43'. La conclusione a volo di destro è un pezzo di bravura. La mira, leggermente imprecisa, lascia intuire che non è la domenica giusta.

ONE TEAM SHOWNon cambia l'andazzo nella ripresa. Rispettan-do il copione assegnatole da Stramaccioni in settimana, l'Inter gioca con lo spirito umile della provinciale preoccupandosi esclusivamente di difendere il doppio vantaggio. In campo, di conseguenza, c'è solo il Napoli. A trazione anteriore, visto che Mazzarri lascia Gamberini negli spogliatoi per Pandev. Difesa a quattro, Hamsik abbassato sulla linea dei mediani e tridente con Cavani vertice alto. E inevitabilmen-te con il fi anco scoperto al contropiede dell'Inter, che imposta con Guarin e conclude (sul palo) con Cassano al 5'st. È l'ultimo spunto nerazzurro

prima del monologo napoletano aperto da Inler all'8st con una conclusione dal limite deviato in angolo da Handanovic. Ma se servono quattro conclusioni - due di Pandev, una deviata da Handanovic ed una sulla traversa, una di Maggio sul palo - prima del tap-in di Cavani per accorciare le distanze, allora la domenica meneghina assume contorni decisamente apocalittici. Non gira bene al Napoli, insomma. Al 29'st Pandev ha sul sinistro la palla del possibile pareggio, ma la conclusione del mace-done ha la stessa consistenza - molliccia - della sua presta-zione. Decisamente meglio Insigne, che al 39'st scappa sulla sinistra con un numero da prestigiatore e prova a pescare Cava-ni al centro. Il Matador viene anticipato alla di-sperata da Alvaro Pereira che tra piede e braccio

riesce quasi a mandare la palla nella sua porta da solo e fa disperare Handanovic. Due minuti ed il Magnifi co su punizione imbecca Maggio,

ma la conclusione di testa del laterale è debole e non impensierisce Handanovic. Allo scadere, l'ultima occasio-ne capita sui piedi di Cavani. La bordata del Matador è di quelle che non lascerebbero scampo all'estremo difensore di turno se non ci fosse una deviazione fortuita di un difensore. Fortuita, come la vittoria dell'Inter. Che porta a casa tre punti non meritati, sorpassa il Napoli e si conferma nel lotto delle

pretendenti allo scudetto. Al pari del Napoli, che perde ma non demerita. E avrebbe meritato qualcosa in più dalla trasferta di San Siro.

«Non so cosa sia mancato, secondo me abbiamo giocato un'ottima partita, ma abbiamo subito subito gol, siamo stati disattenti»

Goran Pandev

«Troppa

disattenzione»

È soprattutto Insigne, al debutto al Meazza, a trascinare un Napoli comunque impreciso nella costruzione della manovra e strana-mente lento nei cambi di gioco

INT 2-1 NAP

INTER (3-5-2)Titolari: Handanovic; Ranoc-chia, Cambiasso, Juan Jesus; Nagatomo, Zanetti, Gargano, Guarin, Pereira; Cassano (14'st Palacio), Milito (29'st Coutinho)A disposizione: Castellazzi, Belec, Silvestre, Mariga, Be-nassi, Pasa, Mbaye, Duncan, Romanò, LivajaAllenatore: Stramaccioni

NAPOLI (3-4-2-1)Titolari: De Sanctis; Gambe-rini (1'st Pandev), Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler (13'st Dzemaili), Zuniga; Hamsik (38'st Mesto); Insigne, CavaniA disposizione: Rosati, Grava, Donadel, Aronica, Dossena, Vargas, Campagna-ro, Colombo, FernandezAllenatore: Mazzarri

2 GOL 1 3 TIRI IN PORTA 64 TIRI FUORI 1210 OCCASIONI 20 PALI/TRAVERSE 14 PARATE 03 USCITE 642% POSSESSO PALLA 58%37% SUPR. TERRITORIALE 63%50,4 BARICENTRO (mt) 60,1

INTERINTER NAPOLINAPOLI

5 FUORIGIOCO 32 CORNER 46 CROSS DAL FONDO 61 AMMONIZIONI 40 ESPULSIONI 027 PALLE GIOCATE IN AREA 63516 PASSAGGI RIUSCITI 32379 GIOCATE UTILI 102 14 DRIBBLING UTILI 77 ACCELERAZIONI 6

ARBITRO Nicola Rizzoli di Bologna

AMMONITI Handanovic (I), Gam-berini (N), Gargano (N), Pandev (N), Behrami (N)

ESPULSI Bocchetti (P)

LA PARTITA AI RAGGI X

LA PARTITA AI RAGGI X

LE ALTRE STATISTICHE

PALLE GIOCATE

Hamsik 84Britos 82Insigne 74Behrami 70Zuniga 65

FALLI SUBITI

Zuniga 4Maggio 3Cannavaro 2Behrami 1Britos 1

PALLE PERSE

Britos 29Insigne 25Hamsik 24Cavani 19Maggio 18

ASSIST

Insigne 5Cavani 3Pandev 2Dzemaili 1Hamsik 1

PASSAGGI RIUSCITI

Hamsik 60Behrami 57Britos 53Zuniga 49Insigne 47

FALLI COMMESSI

Behrami 4Britos 2Gamberini 2Inler 2Zuniga 2

PALLE RECUPERATE

Behrami 24Britos 24Zuniga 16Cannavaro 15Maggio 12

TIRI

Pandev 4Hamsik 3Inler 3Cavani 2Insigne 2

37% 41%30% 28%33% 30%

28%

19%

46%

54%

26%

27%

1

1

28

18

2855

5

5

16

16

20

8888

17

192424

85 8518

7 7

PRIMO TEMPO SECONDO TEMPO

HANDANOVIC

DE SANCTIS

ZANETTIZANANETTTII

NAGATOMOAGATOMOAG

GUARINUARINGUG

RANOCCHIAOCCOC HIAANO

GARGANOGAARRGAGANANOO

MILITOMMILILITOO

CAMBIASSOASSOAMAMBIAIA S

PEREIRAPEREIRAA

JESUSUSJESESUSUSU

CASSANOCASSANOC

INSIGNENNSIGNENCANNAVARO

DNNAAVAARN AV

HAMSIKHAMSIKIKSIK

ZUNIGAZUNIGNIGAIGA

MAGGIOMAGGIOIO

BRITOSBRITOSB

BEHRAMIMIBEHHBE RAMAMRRAMBB

INLERRINLNLERERER

GAMBERINIAMAMMBERBERINA

CAVANI

INN

CACAVAANNI

INLER ALTISSIMO

DIFESA COMPATTA

BEHRAMI RACCATTA PALLONI

INSIGNE VERSIONE ASSISTMAN

ASSALTO AZZURRO

TRIDENTE CON PANDEV

1

3

5 6 7

4

2

1| Pandev, deludente il suo ritorno a San Siro contro gli ex compagni2| Buona prova per Britos

3| Insigne, tra i più positivi del Napoli4| Per Pandev anche un giallo per proteste

5| Solito guerriero: Behrami6| Cannavaro protesta7| Cavani: 85 gol in azzurro

8'pt Guarin (I), 38'pt Milito (I),8'st Cavani (N)

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10| 11 - 17 dicembre 2012

Tifosi | XDDDX

L’era glaciale

Freddo a San Siro, ma dal Meazza escono intirizziti soprattut-to gli azzurri che perdono partita e si fanno superare dai nerazzurri. Clima mite cercasi.

Ritorno al futuro

Mazzarri ritrova il Bologna che battezzò il suo esor-dio sulla panchina napo-letana. Per lui l’obbligo di vincere per dimenticare l’Inter e riprendere la corsa alla Juve.

Match

88% 7% 5%

2%

29

%6

9%

47% 50% 3%

13

%3

4%

53

%

Il gi

oca

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la

Insigne incanta San Siro, ma nel computo manca il gol

MAGNIFICO A METÀAltri passi in avanti del fantasista azzurro, sempre più importante per il Napoli

Chissà come può sentirsi un 21enne alla vigilia della sua prima assoluta a San Siro. Uno sbar-batello nella Scala del calcio. La risposta la fornisce Lorenzo Insigne, lo scugnizzo di Fratta-maggiore che si fa beff e di emozioni e tremarella ed off re una prova da vetera- no, aduso a certe sfi de. La sfrontatezza di questo ragazzo sorprende, da Pescara dove lo hanno conosciuto e ammirato per una stagione intera dicono che Insigne non si renda conto di cosa gli stia accaden-do. Sarà, ma il fantasista azzurro sembra ben conscio di cosa debba fare in campo. Un modo di giocare che si adegua alle circostanze: elementare quando non c'è bisogno di strafare, elaborato quando il momento necessita della giocata ad eff etto. A Milano il tutto non è stato però costella-to da quel gol sfi orato in due circostanze, grazie al suo destro a giro. Fosse entrato almeno uno di quei tiri staremmo parlando di altro. Ma per Lorenzo il futuro è roseo. Anzi, azzurro. (m.v.)

RUOLO: ATTACCANTEPalle giocate 74

Possesso palla 3’43”

Passaggi riusciti 47

Giocate utili 13

Palle perse eff ettive 23

Recuperi eff ettivi 4/4

Falli commessi 0

Falli subiti 0

Dribbling utili 2/6

Cross su azione utili 0/4

Colpi di testa off ensivi 0

Sponde di piede riuscite 4/5

Palle giocate in zona area 15

Assist vincenti 0/5

Tiri dentro 0/2

Tiri dentro di destro 0/2

Tiri dentro di sinistro 0/0

Tiri dentro di testa 0/0

LA SUA PARTITA AI RAGGI X

p p

Siro.o.. UUUUUUUUUno sbar-zo o ddddddidi Fratta-

nnno,no,no aaaaadaduso a anno conosciuto e osa gli stia accaden-mpo. Un modo di

strafare, elaborato stato però costella--trato almeno uno di iizurro. (m.v.)

Si destreggia benissimo come ultimo difensore, mettendo puntualmente in fuorigioco gli avani interisti.

Sbaglia tanti, troppi palloni e per l'Inler attuale è cosa assai inusua-le. Va comunque vicino al gol. Mazzarri lo toglie troppo presto.

Non è mai stato un fulmine di guerra, fi gurarsi dopo settima-ne di inattività. Servirà tempo per recuperarlo. Pachidermico.

Subito un colpo al naso che forse lo condiziona per il pro-sieguo. Sul 2-0 di Milito però si fa tagliare fuori dal bomber.

Solita prova tosta e grintosa. Nel primo tempo chiude su tutti tranne che su Guarin che serve Milito. Lo svizzero corre per tre.

Fa un po' pochino in verità, ma trova lo stesso il modo di trovare la zampata e l'11° centro in campionato.

Su Milito poteva fare di più. Sfi ora il tiro dell'argentino ma non lo neutralizza. Bella l'usci-ta spericolata su Nagatomo.

Macchia una buona presta-zione con due errori nel fi na-le di gara che per poco non causano il 3-1 nerazzurro.

A volte si limita al compitino, ma è spesso lui a trainare la squadra. Nel fi nale fa anche il regista.

DE SANCTIS

BRITOS

HAMSIK

GAMBERINI

BEHRAMI

CAVANI

CANNAVARO

INLER

PANDEV

PAGELLE di Stefano Arcamone

MAGGIO

MAZZARRI

INSIGNE

IL MIGLIORE

Mazzarri si affida ai suoi fedelissimi, ma Maggio è lontano parente di quello bello e pimpante di inizio

stagione. Gli capita pure la palla buona per il 2-2 ma non trova di meglio che

spararla tra le braccia di Handanovic.

Quello contro l'Inter è uno dei suoi Napoli più belli della stagione. Una squadra propositiva ma a conti fatti inconcludente. Toglie troppo presto Inler costringendo Hamsik

agli straordinari e arretrandogli troppo il baricentro.

Prima a San Siro è boati da approvazione anche dal pubblico di casa. Peccato che gli manchi

sempre il colpo decisivo, errori che si possono capire

e perdonare a un 21enne.

L’ALLENATORE

5.,5

6,0

7,0

5,0

6,0

6,5

5,0

N

6,0

à

5,5

6,5

5,5

d

5,0

Luci a San Siro. Inter e Napoli hanno l’obbligo di vincere per mantenere il passo della capolista Juventus. Mazzarri confer-ma la squadra che ha stritolato il Pescara, con il solo Maggio che rientra sulla destra. Stramaccioni, costretto a fare a meno di Samuel, schiera Cambiasso difensore cen-trale, Zanetti davanti alla difesa e in attacco rinuncia al tridente lanciando Cassano a supporto di Milito per recuperare un uomo a centrocampo. Due moduli a specchio per una sfi da dalla posta in palio altissima. I nerazzurri passano subito in vantaggio sugli sviluppi di un corner. Lo schema che prevede l’inserimento di Guarin sul secon-do palo trova colpevolmente impreparati gli azzurri. La reazione dei partenopei è veemente, soprattutto quando Hamsik, Insigne (come sempre largo a sinistra) e Cavani ripartono in velocità. Proprio lo scugnizzo di Frattamaggiore sfi ora la rete del pari con uno splendido tiro a giro. Ma da uno sgroppata di Pereira sulla sinistra nasce il raddoppio di Milito, che arriva grazie al prezioso contributo di un Guarin in gran spolvero. Due tiri e due gol per l’Inter al termine del primo tempo. Mazzar-ri manda in campo Pandev per Gamberini: il Napoli passa al 4-3-3 per provare il tutto per tutto. L’Inter si chiude e tenta di far male in contropiede. Cavani accorcia le distanze risolvendo una mischia in area. Grande intensità in campo con le squadre spesso spaccate in due. L’assalto fi nale degli azzurri (possesso palla schiaccian-te dei partenopei) non serve: la spunta la squadra di Stramaccioni. Merito di un atteggiamento da provinciale che vale il secondo posto.[Domenico Esposito]

PASSA UN’INTERPROVINCIALE

LA NOTA

CINENAPOLI

IL PEGGIORE

Page 11: Napolissimo n.35

11 - 17 dicembre 2012 | 11

Campionario

Calcio spettacolo e fragilità difensiva: piaccia o non piaccia una costante del gioco zemaniano. Oggi i risultati danno ragione al tecnico boemo la cui squa-dra si sta riprendendo dopo un inizio shock. Ora che anche Montella, voluto da molti nella capitale al posto dell’ex allenatore del Pescara, è stato sconfi tto e agganciato in classifi ca. Scacciati via fantasmi e pensieri cattivi in un weekend che ha il sapore della rinascita per la Roma: quattro vittorie consecutive rap-presentano un segnale inequivocabile di svolta. Cui però i capitolini dovranno dare un seguito, pena risprofondare nell’anonimato. La Champions oggi non sembra più un sogno irraggiungibile, sebbene il trittico che sopravanza i gial-lorossi abbia dalla propria qualcosa in più. Indispensabile ritornare in Europa, anche con scelte impopolari. Tra quest’ultime spicca il mancato impiego di Daniele De Rossi. Questione di feeling, tattico e caratteriale, mai sbocciato tra Capitan Futuro e il 65enne di Praga. “Non mi sembra ci siano decine di squadre alla porta per lui” la velenosa battuta del boemo in conferenza stampa con destinatario il centrocampista. Poi ritirata, è vero, ma quando la frittata era ormai già bella che fatta. Ecco che la rottura diventa insanabile, o quasi. Anche Bradley e Tachtsidis vengono preferiti al campione del Mondo che paga anche qualche intemperanza in gare delicate (vedere derby per conferma). Ora che Zeman ha dalla sua i risultati il suo potere diventa più forte, anche di tutti quegli applausi che la platea giallorossa ha regalato al suo vice pupillo nel mo-mento dell’ingresso in campo. Con un Totti in questo stato di forma, poi, tutto diventa più facile. Rischia il posto in squadra anche Maarten Stekelenburg, ritornato dall’infortunio ma scavalcato nelle gerarchie da Goicoechea. Non che quest’ultimo sia stato irreprensibile nel corso delle sue prime esibizioni italiane, ma tant’è. Nel frattempo la dirigenza corre ai ripari per sanare le fratture: qualo-ra non vi riuscisse ci penserà il mercato a spazzare via tutto.

C’E’ ANCHE LA ROMA!

Niente panettoneDelneri ai salutiLa prima vittoria dell’era Bergodi a Pescara segna, con ogni probabilità, la fi ne della storia di Delneri a Genova. I rossoblù sono desolatamente in fondo alla classifi ca ed è logico che a pagare per primo sia il tecnico friulano il cui impatto in Liguria è stato pessimo. Il Grifone, intanto, è in silenzio stampa anche se Preziosi è convinto di poter rinforzare la rosa nella fi nestra invernale di mercato.

Uno contro tuttiWes, storia fi nitaDa uomo decisivo per la conquista della Cham-pions League a potenziale pedina di scambio per ottenere calciatori più funzionali al progetto Inter. E’ lo strano destino di Wesley Sneijder, campione dalle indubbie qualità ma che ha un unico grande difetto: un ingaggio non più alla portata delle tasche nerazzurre. I tempi delle spese folli sono fi niti anche in casa Moratti.

Tim Cup nel vivoEntrano le bigL’avevamo lasciata con le lacrime d’addio di Lavezzi e la coppa alzata da capitan Cannavaro. Ritorna la cara e vecchia Coppa Italia quando siamo giunti agli ottavi di fi nale che signifi cano ingresso in campo delle big. Prima fra tutte la Roma che sfi derà martedì l’Atalanta. In settima-na anche Parma-Catania, Juventus-Cagliari e Milan-Reggina. Il tabellone si completerà il 19 dicembre.

Tempo di mercatoArrivano i rinforziFar quadrare bilanci ed esigenze tecniche non è impresa facile per i club del nostro calcio. Il Milan, bisognoso di rinforzi, pensa a sfoltire la rosa per poi rimpolparla cercando talenti in Europa. Javier Pastore, in rotta col Psg, è uno dei tanti nomi sul taccuino. La Juve pensa all’attaccante: si farà un tentativo per anticipare l’arrivo di Llorente. Il Genoa ha quasi chiuso per Floro Flores e Matuzalem.

Traguardo ChampionsPetkovic incontra StramaDopo quello col Napoli altro big match in vista per l’Inter. I nerazzurri andranno a Roma per uno scontro diretto dal sapore di Champions League. Primissimi posti in palio nella prima sfi da tra Petkovic e Stramaccioni, due allenatori con storie opposte alle spalle. Gli ultimi due precedenti sono in favore dei biancocelesti. Firmato Mourin-ho l’ultimo successo meneghino.

Ritorno al successoOra la JuveTre sconfi tte consecutive erano un brutto peso sulle spalle dell’Atalanta. I bergamaschi sono riusciti a svoltare, pur soffrendo, superando di mi-sura il Parma. 21 punti conquistati quando siamo alla sedicesima giornata rappresentano un buon bottino per gli orobici (e andrebbero aggiunti i due punti di penalizzazione). La squadra di Colantuono nel prossimo turno andrà a far visita alla capolista Juventus.

TOP 11 DELLA 16° GIORNATA

I giallorossi vincono la quarta partita di fi la e si candidano per un posto in Champions. Zeman carico: “Possiamo vincerle tutte”. Ma De Rossi è un caso

Emiliano Viviano (Fiorentina)Giornata storta, di quelle da mettere subito in archivio per quello che resta, senza al-cun dubbio, uno dei migliori portieri italiani

«Mi mancava l’odore dell’erba e il rapporto diretto coi miei calciatori durante la partita: è stata dura ma è un ritorno emozionante»

Antonio Conte, allenatore Juventus

Francesco Totti (Roma) Gol e assist per un fuoriclasse ancora deci-sivo come pochi. Zeman se lo gode e se lo coccola: è ancora il punto fermo della lupa.

RIMANDATO

LA FRASE

PROMOSSO

di Alessio Raicaldo

SORRENTINO (CHIEVO)

DE SCIGLIO (MILAN)

ESCIIGLLIIOES PELUSO(ATALANTA)PELLUSSOO

TOTTI(ROMA)

TOTTITOTO

GUARIN (INTER)

GUGGUARININ LODI(CATANIA) LODILODI

BERGESSIO (CATANIA)

ERGESSISIIOO

HETEMAJ (CHIEVO)

AJEETETEMAJ

WEISS(PESCARA)WWEWEISISSS

CASTAN(ROMA)

CACASTANANGONZALO (FIORENTINA)OONNZALALOO

Page 12: Napolissimo n.35

12| 11 - 17 dicembre 2012

RISULTATI

Numeri

ROMA SHOW SALTO PESCARASolita scorpacciata di gol con Zeman, mentre gli abruzzesi dicono addio all’ultimo posto. Torna a vincere in trasferta il Catania. Il Milan guidato da El Shaarawy non si ferma più

Amici del Bosco A.C.S.Ristorante Club Privato

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Atalanta – Parma 2-14’pt Denis, 38’pt Peluso, 45’pt Amauri

Roma – Fiorentina 4-27’pt Castan, 14’pt Roncaglia, 19’pt e 46’pt Totti, 1’st El Hamdaoui, 44’st Osvaldo

Cagliari – Chievo 0-222’st Paloschi, 42’st Thereau

Palermo -Juventus 0-15’st Lichtsteiner

Pescara – Genoa 2-07’st Abbruscato, 28’st Vukusic

Siena – Catania 1-310’pt Rosina, 5’st Castro, 22’st e 37’st Bergessio

Torino -Milan 2-429’pt Santana, 40’pt Robinho, 8’st Nocerino, 16’st Pazzini, 31’st El Shaarawy, 36’st Bianchi

Inter – Napoli 2-18’pt Guarin, 39’pt Milito, 9’st Cavani

Sampdoria – Udinese 10/12, ore 19.00

Bologna – Lazio 10/12, ore 21.00

221i gol in massima serie

di Francesco Totti

( ) 11le palle perse da Hamsik

nella gara di San Siro

( ) 11le reti nella ripresa segnati

da El Shaarawy

( ) 100le vittorie in Italia di Milito

tra Inter e Genoa

( )200le presenze in Serie A di

Samir Handanovic

( )

G: Giocate

V: Vinte

N: Pareggiate

P: Perse

F: Gol fatti

S: Gol subiti

M.I. Media inglese

EuropaLeague

SQUADRE P.TI G V N P F S G V N P F S G V N P F S M.I.

JUVENTUS 38 8 6 1 1 16 5 8 6 1 1 17 5 16 12 2 2 33 10 6

INTER 34 8 5 1 2 13 11 8 6 0 2 16 6 16 11 1 4 29 17 2

NAPOLI 33 8 6 2 0 19 7 8 4 1 3 10 7 16 10 3 3 29 14 1

LAZIO 29 8 6 1 1 17 8 7 3 1 3 7 10 15 9 2 4 24 18 -2

ROMA 29 8 4 2 2 19 12 8 5 0 3 16 14 16 9 2 5 35 26 -3

FIORENTINA 29 8 6 2 0 17 5 8 2 3 3 12 13 16 8 5 3 29 18 -3

MILAN 24 8 4 0 4 10 7 8 3 3 2 18 14 16 7 3 6 28 21 -8

CATANIA 22 8 5 1 2 14 8 8 1 3 4 8 16 16 6 4 6 22 24 -10

ATALANTA (-2) 21 8 5 0 3 10 11 8 2 2 4 7 12 16 7 2 7 17 23 -9

PARMA 20 7 4 3 0 10 5 9 1 2 6 9 17 1 5 5 6 19 22 -10

UDINESE 19 7 3 3 1 12 10 8 1 4 3 10 14 15 4 7 4 22 24 -10

CHIEVO 18 8 3 3 2 10 9 8 2 0 6 9 18 16 5 3 8 1 27 -14

SAMPDORIA (-1) 17 7 3 1 3 8 7 8 2 2 4 11 1 15 5 3 7 19 21 -11

CAGLIARI 16 8 2 2 4 7 8 8 2 2 4 7 15 16 4 4 8 14 23 -16

TORINO (-1) 15 8 2 2 4 9 12 8 1 5 2 8 9 16 3 7 6 17 21 -16

BOLOGNA 14 7 3 2 2 13 9 8 1 0 7 4 11 15 4 2 9 17 20 -15

PALERMO 14 8 3 3 2 12 9 8 0 2 6 2 14 16 3 5 8 14 23 -18

PESCARA 14 9 3 1 5 8 16 7 1 1 5 4 14 16 4 2 10 12 30 -20

GENOA 12 8 1 2 5 11 18 8 2 1 5 5 10 16 3 3 10 16 28 -20

SIENA (-6) 11 9 3 3 3 8 10 7 1 2 4 7 10 16 4 5 7 15 20 -17

Preliminari

ChampionsLeague

RISULTATI

16a giornata • 8/10 Dicembre 2012

PROSSIMO TURNO • 17ª giornata 15-16/12/12

PROSSIMO TURNO • 18ª giornata 21-22/12/12

13 El Shaarawy S. (Milan),11 Cavani E. (Napoli),9 Klose M. (Lazio),8 Di Natale A. (Udinese), Lamela E. (Roma), Milito D. (Inter), Osvaldo P. (Roma),7 Hamsik M. (Napoli),6 Denis G. (Atalanta), Gilardino A. (Bologna), Hernanes A. (Lazio), Jovetic S. (Fiorentina), Pazzini G. (Milan), Quagliarella F. (Juventus), Totti F. (Roma),

I MARCATORI

Udinese • Palermo

Lazio • Inter

Fiorentina • Siena

Catania • Sampdoria

Chievo • Roma

Genoa • Torino

Juventus • Atalanta

Milan • Pescara

Parma • Cagliari

Napoli • Bologna

Pescara • Catania

Cagliari • Juventus

Inter • Genoa

Atalanta • Udinese

Bologna • Parma

Palermo • Fiorentina

Sampdoria • Lazio

Siena • Napoli

Torino • Chievo

Roma • Milan

TORI

Page 13: Napolissimo n.35

11 - 17 dicembre 2012 | 13

DE SANCTIS

AGLIARDI

CANNAVARO

IS

VARNNNAV R

CAMPAGNAROGNAAMPAGN

MAGGIOGIOMAGGI

BEHRAMIBEHEHRAMI

INLERERINNLEN

ZUNIGAZUNUNIGA

INSIGNENSSIGIGNNEENN

HAMSIK

RR

IKKHAMSISI

CAVANINIAVANCAVACAVANN

BRITOSITOSBRIRIT

CHERUBINHERURUBIN

PORTANOVAORTAAANOVOVR

ANTONSSONTOTONONSSOSOT

GARICSGARICSCS

DIAMANTIIIAMANTIA

PEREZPEPEREZEZEZ

GILARDINOLLARARDDINNOLLLLLL

KONEKKONEKO TAIDERRTAIAIDDERERR

MORLEOMORLEOOO

FUORI SERVIZIO

di Alessio Raicaldo

In carriera è riuscito più volte a met-tere in diffi coltà il Napoli, Stefano Pioli, giovane e preparato allenatore del Bologna. Basterebbe soltanto questo per capire che la partita è da

prendere con le molle, come ormai tutte in un campionato forse livellato verso il basso ma comunque equilibrato come quello italiano. Il 47enne tecnico emiliano è alla seconda stagione sulla panchina dei felsinei dove ha ottenuto buoni risultati, confer-mandosi anche in questa pur complicata stagione.

LA ROSA No alle rivoluzioni. Idee chiare in casa emiliana dove i soldi peraltro non sono molti. Squadra confermata in larga parte anche se gli addii di Marco Di Vaio e Gaby Mudingayi sono di quelli dolorosi. Tanti prestiti e comproprietà per infarcire una rosa di qualità discreta impreziosita dal talento di Alino Diamanti, a 29 anni suonati lontano dal calcio d’elite. Chissà perché. Un rapporto forte, quello con la Juventus che ai petroniani ha fornito tanti calciatori: da Marco Motta a Gabbiadini, da Pazienza a Sorensen per fi nire con Pasquato e Taider, gestito a metà per qualche mese ed ora interamente rossoblù.

RENDIMENTOPessimo lontano dalle mura amiche dove la squadra di Pioli ha ottenuto soltanto una vittoria: 3-2 in casa della Roma alla terza giornata (16 settembre), poi soltanto sconfi tte. Poche le reti realizzate in trasferta: appena 4 a testimonianza delle diffi coltà di gioco riscontrate da parte degli emiliani impegnati nella lotta per non retrocedere.

Numeri che lasciano immaginare una strada spianata per gli azzurri.

MODULO E UOMINI Difesa a tre o a quattro: Pioli ha cambiato spesso nel corso del tempo in base agli av-versari da affrontare. Probabile che contro il Napoli opti per la prima delle due soluzioni. Sorensen, sul quale l’allenatore ha deciso di puntare recentemente, e Antonsson sembra-no in crescita anche se non hanno sempre garantito massima affi dabilità. Sugli esterni la spinta di Motta e Morleo, non eccellenti dal punto di vista difensivo. Centrocampo muscolare con l’uruguayano Perez, leader indiscusso e dal buon rendimento, e Guarente, solitamente preferito a Pazienza. Ai muscoli dei due mediani si abbinano la fantasia e il dinamismo di Saphir Taider. In attacco è probabile che si scelga di utilizzare un’unica punta, scontato sia Gilardino con Diamanti a supporto. L’alternativa è l’utilizzo di Manolo Gabbiadini, più di Acquafresca e Pasquato, a discapito di un centrocampista. In passato, in effetti, Pioli non ha avuto alcuna remora nel giocarsela a viso aperto contro i partenopei schierando in campo due attaccanti di ruolo.

TATTICACorsa e aggressività, soprattutto sulle corsie esterne, le armi dei felsinei per contrastare la superiorità tecnica dei prossimi avversari. Il punto debole è la difesa: prestanza fi sica ma scarsa mobilità e una soglia dell’attenzione non sempre massimale. Decisivo il ruolo di Diamanti, collante tra centrocampo e attacco, incaricato di trasformare in offensive le azioni degli emiliani. Servirà un Napoli pronto a lottare per superare una squadra tendenzialmente mai doma.

Il Bologna in trasferta ha un rendimento da retroces-sione ma è riuscito spesso a mettere in diffi coltà il Napoli come dimostrano i precedenti. Ecco perché è una partita da prendere con le molle, tanto in cam-pionato quanto nella sfi da secca di Coppa Italia che si disputerà al San Paolo del 19 dicembre

I PRECEDENTI

AL SAN PAOLO

2011-2012 1-12010-2011 4-12009-2010 2-12008-2009 1-12006-2007 1-0*2000-2001 1-51997-1998 0-01996-1997 3-2* Serie B

17ª GIORNATA16 dicembre - Stadio San Paolo - Ore 20.45

BOLOGNA F.C. | 3 - 4 - 2 - 1

S.S.C. NAPOLI | 3 - 4 - 1 - 2

Avversaria Bologna

Così diverso da Mazzarri nel suo stile posato ed elegante tanto da diventarne l’incubo. Stefano Pioli contro l’attuale tecnico del Napoli è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni. Nelle ultime quattro partite le sue squadre, Chievo e Bologna, non Barcellona e Real Madrid, sono riuscite a strappare ai partenopei dieci punti sui dodici disponibili. L’ultimo incontro è rimasto sullo stomaco di tanti napoletani visto che è costato, di fatto, la quali-fi cazione alla Champions League. Per il fl ashback non bisogna andare neanche troppo in là col tempo: 6 maggio 2012. Gli azzurri cercavano i tre punti, in apparenza scontati, per restare al terzo posto; per gli emiliani era la classifi ca partitella di fi ne stagione senza alcuna motivazione. Siamo in Italia: esito scontato? Niente affatto! La squadra di Pioli gioca la gara, come è giusto che sia, e sgonfi a le legittime ambizioni europee di Cavani e company. Altrettanto legittimo che a qualche azzurro cui era piaciuta tanto quella deliziosa melodia ancora bruci. Il calcio a volte sa avere memoria.

Con 511 presenze distribuite in varie competizioni, di cui però ben 387 nel campionato di Serie A, Giuseppe Brusco-lotti, detto Pal ‘e fi err per la sua graniticità fi sica, è il giocatore che detiene ogni record di presenza con la maglia del Napoli. Nato a Sassano nel Vallo di Diano il 1° giugno del ’51, Bruscolotti aveva il compito soprattutto di mettere la museruola agli attaccanti avversari, cosa che spesso gli riusciva sia con le buone ma anche con le cattive. Tuttavia, nel corso della sua lun-ga carriera, culminata con lo Scudetto del 1987, Bruscolotti non ha disdegnato rare ma importanti confi denze con il gol. Ed il

4 aprile del 1982 ne realizzò uno di prege-vole fattura, con vero fi uto da attaccante nella gara interna contro il Bologna di un

giovanissimo Roberto Mancini. Cross dalla sinistra di Damiani ed inserimento vincente in acrobazia di Bruscolotti, che violò la porta felsinea. Nella ripresa poi un maldestro

intervento di Fabbri confezionò la seconda rete in favore degli azzurri

per un classico e rotondo successo per 2-0. Il Napoli superò il Bologna a Fuori-grotta e viaggiò verso l’Europa, spingendo a sua volta i rossoblù verso la cadetteria. [Vincenzo Paliotto]

L’INCUBO PIOLIE LA CHAMPIONS SFUMATA

ZOOMAMARCORD

18 ottobre 2009, stadio San Paolo. Walter Mazzarri debutta sulla panchina di un Napoli in diffi coltà proprio contro il Bologna. L’era Donadoni è già alle spalle, perché gli azzurri dimostrano subito di avere tutt’altra verve. Inizia anche la famosa “zona Mazzarri”: i par-tenopei, infatti, vincono 2-1 grazie a un gol di Maggio nei minuti di recupero.

Due incontri in una man-ciata di giorni. Napoli e Bologna si confronteran-no allo stadio San Paolo prima in campiaonato e poi in Coppa Italia per gli ottavi di fi nale. Ap-puntamento fi ssato per mercoledì 19 dicembre alle ore 21: probabile che Mazzarri dia ancora spazio alle seconde linee. Potrebbe essere l’ultima partita in maglia azzurra per Edu Vergas, che a gennaio sarà girato in prestito per giocare con maggiore continuità.

CURIOSITÀ

IL TAGLIO

BRUSCOLOTTI FA IL BOMBER BOLOGNA PIEGATO 2-0

I precedenti in Serie A Vittorie Napoli 37 Pareggi 34 Vittorie Bologna 37

I precedenti a Napoli Vittorie Napoli 24 Pareggi 22 Vittorie Bologna 8

giovC

in

Page 14: Napolissimo n.35

14| 11 - 17 dicembre 2012

Il Matador ha voluto giocare a tutti i costi L’esordio di Uvini in maglia azzurra In campo anche il giovane Roberto Insigne

EuropaLeague

GRUPPO A

Liverpool 10

Anzhi 10

Young Boys 10

UDINESE 4

GRUPPO E

Steaua B. 11

Stoccarda 8

Copenhagen 8

Molde 6

GRUPPO I

Lione 16

Sparta Praga 9

At. Bilbao 5

Kirya Shmona 2

GRUPPO B

Viktoria P 13

Atl. Madrid 12

Aca. Coimbra 5

Hapoel T. A. 4

GRUPPO J

LAZIO 12

Tottenham 10

Panathinaikos 5

Maribor 4

GRUPPO D

Bordeaux 13

Newcastle 9

Maritimo 6

Bruges 4

GRUPPO H

Rubin Kazan 14

INTER 11

Partizan B. 3

Neftchi Baku 3

GRUPPO L

Hannover 12

Levante 11

Helsingborg 4

Twente 4

GRUPPO C

Fenerbahce 13

Borussia M. 11

O. Marsiglia 5

Ael Limassol 4

GRUPPO G

Genk 12

Basilea 9

Videoton 6

Sporting L. 5

GRUPPO K

Metalist K. 13

Bayer Lev. 13

Rosenborg 6

Rapid Vienna 3

Dnipro 15 NAPOLI 9

Psv E. 7 Aik Solna 4

di Maurizio Varriale

Per fortuna il Napoli non incontrerà più per quest’anno il Psv sul proprio cammino. E già, perché gli olandesi si impongono anche al “San Paolo” dopo aver maramal-deggiato gli azzurri nella gara d’andata. In totale 6 gol subiti e appena uno realizzato dai partenopei nei due

match. Eppure l’1-3 di Fuorigrotta è risultato bugiardo e eccessiva-mente penalizzante per gli uomini di Mazzarri. Pesante perché il Napoli non sfi gura affatto dinanzi al Psv, anzi lo mette spesso alle corde senza però affondare il colpo decisivo. Ci riesce solo Cavani, che, testardo come un mulo, convince Mazzarri a schierarlo anche in una gara buona solo per le statistiche e null’altro. Il Matador apre le danze al “San Paolo” lasciando presagire una piace-vole serata anche per merito di un Psv ampiamente rimaneggiato. A rovinare i piani non ci pensa qualcuno dei giovani e guizzanti olande-si, bensì Rosati che con due topiche regala la doppietta a Matavz – sì, proprio lui, lo sloveno che doveva vestirsi d’azzurro due estati fa. Nonostante l’1-2 il Napoli non frena il suo ardore. Tutti gli azzurri che si presentano al cospetto di Waterman hanno però le polveri bagnate e vanifi cano gli sforzi. Ci pensa allora di nuovo Matavz a prendersi la sua rivincita personale contro chi lo scartò, ritenendolo non valido. Lo sloveno segna ancora e chiude virtualmente il match sul 3-1.Una sconfi tta da cui comunque arriva qualche segnale positivo come la prestazione di Omar El Kaddouri. Il belga-marocchino infatti ha fi -nalmente lasciato intravedere quelle caratteristiche per le quali era sta-to incensato prima del suo approdo a Napoli. Buon dribbling e ottima visione di gioco potrebbero tornare utili a Mazzarri. Non giudicabile, invece, Uvini all’esordio uffi ciale. Altalenate la gara del difensore bra-siliano. Emozionante il cambio tra Cavani e Roberto Insigne, fratellino di Lorenzo, anch’egli alla prima in maglia partenopea e per due volte vicino al gol. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora, pure lui avrà modo di mettersi in luce in un futuro non troppo distante.

Tra le italiane passano ai sedicesimi di fi nale anche Lazio (unica squadra del Belpaese a qualifi -carsi come prima in classifi ca) e l’Inter, mentre l’Udinese esce dai giochi. Nel gruppo dei friulani ottengono il pass il Liverpool vittorioso 1-0 proprio contro i bianconeri e l’Anzhi, nonostante la sconfi tta 3-1 contro lo Young Boys. Nel Gruppo B c’è la sorpresa del Viktoria Plzen che supera 1-0 i campioni in carica dell’Atletico Madrid, aggiudicandosi il primo posto e superando gli spagnoli. Nel Gruppo C clamoroso capitombolo del Marsiglia a Cipro contro l’Ael (3-0), mentre il Monchengladbach passeggia in Turchia contro il Fenerbache (anche qui un 3-0). Nel Gruppo D il Bordeaux supera il Newcastle 2-0 e mantiene il primo posto ai danni degli inglesi. Nel Gruppo E il Molde batte a sorpresa lo Stoccarda 1-0, mentre il Copenaghen non va oltre l’1-1 contro la Steaua Bucarest e viene eliminato. Nei Giorni G, H e I era già tutto deciso con Rubin, Inter, Genk, Basilea, Lione e Sparta Praga che vanno ai sedicesimi. Nel Gruppo J la Lazio affon-da il Maribor con un roboante 4-1 e conserva il primato dinanzi agli inglesi del Tottenham vittoriosi 3-1 coi greci del Panathinaikos. Nel Girone K prima sconfi tta per il Metalist che perde 1-0 a Vienna contro il Rapid. Ucraini raggiunti in classifi ca dal Leverkusen, ma comunque primi. Infi ne nel Girone L il testa a testa fra Levante e Hannover termina a favore dei tedeschi che con un pari (1-1) nella sfi da diretta mantengono il primo posto.

CHE SORPRESA IL VIKTORIA PLZEN!

PSV 3-0 NAP

NAPOLI (3-5-2)Rosati; Uvini, Fernandez, Campagnaro; Maggio (dal 24’ s.t. Mesto), Inler (dal 12’ s.t. Pandev), Donadel, El Kaddouri, Dossena; Vargas, Cavani (dal 21’ s.t. Insigne R.). (De Sanctis, Gamberini, Behrami, Fornito). All. Mazzarri

PSV (4-2-3-1) Waterman; Manolev, Jorgensen, Marcelo, Bouma; Engelaar, Van Ooijen (dal 42’ s.t. Bre-net); Lens, Wijnaldum, Depay; Matavz. (Tyton, Derijck, Strootman, Hutchinson, Narsingh, Locadia). All. Advocaat

Cavani (N) 18’ p.t., Matavz (P) 30’ p.t, al 41’ p.t. e al 15’ s.t.NAPOLI, ALTRA LEZIONE DAL PSVAncora ko contro gli olandesi. Buona prova di El Kaddouri. Cavani sempre in gol

GRUPPO FCALENDARIO

ANDATANapoli-AIK 4-0 PSV -Napoli 3-0Dnipro-Napoli 3-1

RITORNONapoli-Dnipro 4-2 AIK-Napoli 1-2Napoli-PSV 1-3

VERSO LAFINALE

15 maggio2013

AmserdamArenA

Ganche qui ntiene

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Page 15: Napolissimo n.35

11 - 17 dicembre 2012 | 15

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MORGAN DE SANCTIS

Page 16: Napolissimo n.35
Page 17: Napolissimo n.35

11 - 17 dicembre 2012 |19

Quattro anni fa il Chievo Verona tentò di strap-parlo al Napoli. Ma Alessandro De Vena, attaccante classe 1992,

non riuscì a rimanere lontano da Napoli più di tre mesi. Volle ritornare e l’occasio-ne gliela offrì mister Roberto Miggiano che lo rivolle in quella fantastica Primavera dei ragazzi terribili del’92. Ed Alessandro De Vena lo ripagò con un campionato strato-sferico e con 17 gol in quella stagione. Un campionato che gli aprì le porte al calcio professionistico. Una stagione in C1 da protagonista nella Triestina: da quando diventò titolare realizzò cinque gol in nove gare. Quest’anno il Viareggio ha acquistato la meta del cartellino dal Napoli e punta sull’im-prevedibile scugnizzo di Quarto per conquistare un posto nei playoff di lega Pro. Fu l’allora responsa-bile del settore giovanile della squadra partenopea, Giuseppe Santoro, che lo adocchiò nella scuola cal-cio Boys Quarto del mister Vincenzo Acanfora. Santo-ro lo volle vedere meglio e lo convocò per uno stage. «È stata quella la mia prima grande soddisfazione. Ero e sono tifosissimo del Napoli e finire in quella società per me era il massimo. Ringrazio ancora Santoro per la fiducia che ripose in me».Poi però il Chievo Verona tentò uno scippo…«Ancora oggi non mi spiego come feci a

trasferirmi a Verona. Per carità nulla

contro la città e quella società, ma per

me fu molto difficile resistere lontano da

Napoli e dal Napoli. Ma fu una parentesi

brevissima perché terminata la stagione

ebbi l’occasione di ritornare a Napoli. E

non me la lasciai sfuggire».

In questo lei ha affermato che deve molto a mister Roberto Miggiano, in quel tempo allenatore della Primave-ra…«È vero, devo molto a mister Miggiano. È

stato lui a perfezionarmi come attaccante

ed è stato soprattutto lui a farmi miglio-

rare e maturare. Tatticamente mi ha

insegnato molto ma anche sotto il profilo

umano mi ha dato tanto».

Lo ha più sentito da allora?«Ci mancherebbe, lo sento più volte duran-

te la settimana. Prima quando era ancora

a Grosseto, considerato che loro giocava-

no il sabato, è venuto anche a vedermi a

Viareggio. Ancora oggi approfitto della

sua amicizia e dei suoi consigli».

A proposito del Viareggio, non state scherzando in questo campionato…«Siamo partiti bene,

anche io sto in una fase

di crescita. Possiamo

dire la nostra in questa

stagione. Il lavoro di

preparazione sta dando

buoni frutti, per quanto

mi riguarda ci vorrebbe

qualche gol in più».

Certo se poi si mettono i suoi amici a rovinarle la festa allora le cose

si complicano. Come ha fatto il suo amico ed ex compagno nella Prima-vera azzurra Luigi Sepe che domenica scorsa le ha parato un rigore….«Gigi è grande. Meno male che sulla sua

respinta abbiamo segnato lo stesso. Ma

nella gara contro il Pisa sembrava aver-

cela con me. La soddisfazione di fargli gol

me la sono presa, ma in almeno altre tre

occasione mi ha fatto altrettanti miracoli.

Però gli voglio bene lo stesso».

Miggiano la definiva un piccolo Cava-ni, bell’accostamento….«Il mister mi stimolava, in effetti mi

chiedeva di muovermi come il “matador”,

e debbo dire che se oggi conservo questa

mobilità da punta centrale è anche grazie

a quel lavoro. Certo il paragone non

regge, assolutamente, ma avere dei riferi-

menti importanti per un giovane diventa

fondamentale per crescere, migliorarsi ed

affermarsi».

Quindi lei si ritiene un attaccante di movimento, più che un rapinatore d’area?«Diciamo una punta centrale che cerca

il movimento sia con la palla che senza.

So anche essere un rapinatore d’area.

Quando avrò perfezionato questi due at-

teggiamenti allora potrò dire di aver finito

la mia formazione».

A quel punto potrebbe tornare defini-tivamente a Napoli e al Napoli?«Quello è il mio sogno continuo. Penso

sempre di ritornare e di riprendere un

discorso momentaneamente interrotto.

Nel frattempo debbo ancora dimostrare

qualcosa . C’è il Viareggio che ha creduto

in me fino a comprare metà del mio

cartellino, quindi non bisogna lasciarsi

prendere da quella che noi chiamiamo

frenesia. Adesso penso a far bene qui, ma

il San paolo è nei miei pensieri».

Se le chiedessimo che cosa le manca per ritornare al Napoli?«Devo segnare di più. L’anno scorso quan-

do ho giocato da titolare ho avuto una

buona media. Qui a Viareggio sto cre-

scendo e fino alla fine della stagione spero

di fare qualche gol in più per suscitare se

non interesse almeno curiosità».

Possiamo dire che con qualche gol in più Alessandro De Vene si candida a ritornare a Napoli?«Diciamolo pure. Così so che devo provar-

ci».

ALESSANDRO

DE VENAIL PICCOLO CAVANI

LA CARRIERAAnno Club Pres. Gol12-13 Viareggio 9 311-12 Triestina 18 510-11 Napoli Pr. 24 17

«Ringrazio ancora Santoro per la fi du-cia che ripose in me. devo molto a mister Miggiano. È stato lui a perfezionarmi come attaccante ed è stato soprattutto lui a farmi migliorare e matura-re»

IDENTIKIT

Giovani | La rubrica sui baby tesserati del Napoli in giro per l’Italia

Alessandro De VenaNato a: a Napoli il 4 aprile 1992Cartellino: 50 % Napoli e 50 % Viareggio

di Remo D’Acierno

Così lo defi nì l’ex tecnico della Primavera partenopea Roberto Miggiano, ma l’attaccante, attualmente al Viareggio in Lega Pro, non ha mai perso la testa: «So bene che il paragone non regge, però avere dei riferimenti importanti per un giovane diventa fondamentale per crescere ed aff ermarsi». La maglia azzurra nel cuore, nonostante una fuga al Chievo Verona durata solo tre mesi: « Ancora oggi non mi spiego come feci a trasferirmi, Napoli è tutto per me»

CURIOSITÀ

SCALPITA ANCHEIL PICCOLO RICCARDOFidanzato con la bellissima Brenda, Alessan-dro De Vena ha vissuto da sempre a Quarto dove attualmente risiede la sua famiglia, papà Vittorio, mamma Nicla ed il piccolo Riccar-do. E qui si apre un nuovo capitolo calcistico. Riccardo De Vena classe 1999 è un attaccante dei giovanissimi del Napoli. Quando si dice che buon sangue non mente. «Riccardo è eccezio-nale – spiega Alessandro – ha buona proprietà di palleggio e di dribbling . Gli insegnerò a non fare qualche alzata di testa come l’ho fatta io e credo che davanti a lui può esserci un buon futuro». Insomma dalle “scuderie De Vena” il primo puledro di razza, Alessandro, è già in pista. L’altro, Riccardo, si sta formando.

Page 18: Napolissimo n.35

20| 11 - 17 dicembre 2012

di Gennaro Buonocore

N el calcio per vincere non servono solo grandi campioni, solisti in grado di infiammare il pubblico ma che poi non fanno vincere nulla. Si potrebbero citare tanti esempi, ma oggi salta alla mente il

flop del Manchester City di Roberto Mancini in Champions League. Un tonfo fragoroso, tanto grande quanto gli investimenti dello sceicco Mansour. Una squadra imbottita di stelle che esce per il secondo anno consecutivo nella fase a gironi. Stesso discorso per il PSG di Carlo Ancelotti che ancora non trova la sua quadratura del cerchio in Ligue One nonostante abbia a disposizione campioni dal calibro di Ibrahimovic, Thiago Silva ed Ezequiel Lavezzi. A queste grandi squadre sembra non manchi nulla, ma in realtà manca l’alchimia giusta, manca lo spogliatoio unito. È vero non ci possono essere troppi galli a cantare, meglio pochi top player, ma uno spogliatoio unito che si regga sull’umiltà del collettivo. Il segreto del Napoli di Mazzarri è sostanzialmente questo: spogliatoio unito, compatto, inos-sidabile, dove ogni giocatore viene valutato prima per le sue qualità umane e poi per le sue caratteristiche tecniche. Non ci sono pecore nere nel Napoli e di questo ne può essere testimone Cristiano Lucarelli che a Napoli ha vissuto anche l’immensa soddisfazione della qualificazione alla Champions, ma soprattutto è stato chiamato da Mazzarri per tenere saldo lo spogliatoio azzurro.Quali sono i punti cardini sui quali Mazzarri poggia il rapporto con i giocatori?«Lealtà e coerenza. Il aaa è un uomo schietto e diretto e pretende trasparenza anche dai suoi giocatori. Non ama la falsità e l’ambiguità. Anche se deve arrivare ad un chiarimento diretto preferisce avere di fronte a sé uomini sinceri fino in fondo». Cosa gli dà maggiormente fastidio? «I comportamenti subdoli. Quando capisce che un giocatore non è coerente oppure ha un atteggiamento che rischia di creare screzi all’interno dello spogliatoio s’infuria».Lei ha vissuto lo spogliatoio del Napoli. Che aria tira?«All’interno dello spogliatoio del Napoli non ci sono pro-blemi. I ragazzi che allena il mister non solo sono grandi professionisti, ma sono anche consci del ruolo che hanno all’interno della squadra».

Su cosa si basa la solidità dello spogliatoio azzurro?«Ogni giocatore sa benissimo che viene prima il bene della squadra, il bene comune, e poi i successi personali. I giocatori del Napoli sono scelti ed acquistati prima in base alle loro caratteristiche umane e poi per le loro qualità tecniche. È una richiesta del mister e solo così puoi sperare che lo spogliatoio sia compatto anche quando durante l’anno non arrivano i risultati».Si dice da sempre che all’interno di uno spogliatoio siano i senatori a decidere le sorti dei giovani e dei nuovi arrivati…«A Napoli non parlerei assolutamente di senatori. Possiamo parlare della vecchia guardia che è composta da bravissimi ragazzi, molto tranquilli anche fuori dal campo e che accoglie sia i giovani che i nuovi arrivati con grande rispetto, amicizia e lealtà».Ci faccia un esempio.«Posso tranquillamente parlare della mia esperienza. Quando sono arrivato a Napoli mi hanno dato subito una mano a trovare casa, la scuola per i miei figli, mi hanno consigliato le zone, i locali da frequentare, insom-ma mi hanno messo subito a mio agio».Di chi sta parlando?«Sia per il mio carattere ma anche per il ruolo che avevo, ho legato con tutti, ma in particolar modo mi riferivo a Cannavaro, De Sanctis, Maggio, Aronica e Campa-gnaro che sono anche i leader silenziosi di questo gruppo. Quando c’ero io il gruppo era così unito che passavamo an-che il Capodanno insieme, e non per una scelta societaria, bensì proprio per la voglia di stare insieme con le nostre famiglie anche fuori dal campo».Ha citato Campagnaro e De Sanctis, due giocatori esperti che non hanno ancora rinnovato il contratto.«Spero per il bene del Napoli che lo facciano quanto prima anche perché non solo sono due elementi validi, ma sono due uomini spogliatoio, esempi da seguire anche per i giovani che stanno emergendo».Lei conosce bene Mazzarri, secondo lei il mister cosa ne pensa di questa vicenda?«Sono sicuro che lui li voglia ancora con sé, si fida sia di

De Sanctis che di Campagnaro, addirittura Hugo lo co-nosce dai tempi della Sampdoria. La sua volontà è quella di tenerli ancora a disposizione, ma, una volta espresso il suo gradimento al rinnovo, la parola passa alla società. A questo punto è solo una questione contrattuale, non ha nulla a che fare con il rendimento dei giocatori».Si aspettava il Napoli così in alto dopo le cessioni di Lavezzi e Gargano?«La situazione attuale di classifica certifica quanto detto

finora, la forza del Napoli sta nel gruppo, in particolar modo nell’umiltà del gruppo. Ci sono campioni che in allenamento sgobbano e sudano come se dovessero conquistare la loro prima convocazione in prima squadra. Questo è un gran se-gno di forza e di umiltà. L’Inter dopo la cessioni di Ibrahimovic

ha fatto il triplete…».Dove può arrivare questo Napoli?«Non deve porsi obiettivi. Ha qualità tecniche ed umane per arrivare al massimo del risultato. Ma deve vivere alla giornata, senza pensare a ciò che sta vivendo e che può raggiungere. Deve lavorare ogni giorno senza stress perché non ha niente da perdere. Ci sono molti giocatori che ormai sono maturi e consapevoli della loro forza. Vogliono il massimo».Quindi può vincere lo scudetto?«Lo ha detto lei…».

Intervista

CRISTIANO LUCARELLITUTTI I SEGRETIDELLO SPOGLIATOIO AZZURROL’exploit del Napoli non stupisce il “Che” di Livorno, che ben conosce la realtà partenopea. «Il gruppo è la vera forza di questa squadra. In sede di mercato i giocatori sono scelti prima in base alle loro caratteristiche umane e poi per le loro qualità tecniche». Incerto il futuro di Campagnaro e De Sanctis: «Sono tra i leader silenziosi della rosa e credo che Mazzarri li voglia ancora con sé. Mi auguro che la società faccia il possibile per trattenerli perché sono esempi da seguire per i giovani che stanno emergendo»

«Quando sono arrivato a Napoli, tutti i compagni mi hanno dato subito una mano a trovare casa, la scuola per i miei figli, mi hanno consigliato le zone e i locali da frequentare, insomma mi hanno messo subito a mio agio. Il gruppo era così unito che passavamo anche il Capodanno insieme, e non per una scelta societaria, ma per la voglia di stare insieme con le nostre famiglie anche fuori dal campo»

IDENTIKITCRISTIANO LUCARELLINato a: LivornoIl 4 ottobre 1975

Cristiano Lucarelli è nato a Livorno nel 1975. Attualmente allenatore degli Allievi Nazionali del Parma, ha vissuto la sua carriera calcistica a suon di gol per mezza Europa. Per lui espe-rienze in Spagna al Valencia e in Ucraina nello Shakhtar. Legatissimo alla sua città ed alla sua squadra si è ridotto lo stipendio per vestire la maglia amaranto del Livorno. Negli anni a Livorno Lucarelli ha dato il meglio di sé: 174 presenze e 102 gol.Nel 2010 si trasferisce e Napoli su richiesta di Mazzarri. Per lui un’avventura importante: conquista il terzo posto, ma soprattutto è uomo spogliatoio e di fondamentale impor-tanza per gli equilibri all’interno della rosa azzurra. Lucarelli ha fatto parlare di sé anche per il suo carattere, sempre al di fuori degli stereoti-pi, ecco una frase tratta dal libro “Tenetevi il miliardo” che meglio racconta Cristiano Lucarelli: “Ci sono giocatori che con i soldi guadagnati si comprano lo yacht, una Ferrari, una villa al mare. Ecco io con questi soldi mi sono comprato la maglia del Livorno”.

Page 19: Napolissimo n.35

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28| 11 - 17 dicembre 2012

di Domenico Esposito

In principio fu la compagna di un pupo chia-mato Francesco Totti (l’acronimo wags non era ancora stato coniato). Etichetta da cui s’è ben presto affrancata. Perché Maria Mazza non si è fatta mancare nulla: dal teatro alla televisione,

passando per il cinema. Nel patinato mondo dello showbiz c’è chi vive di luce rifl essa e prova a guada-gnarsi un pizzico di visibilità attraverso il gossip e chi, invece, riesce ad emergere per meriti propri. E Maria rientra a pieno titolo nella seconda categoria. Bella, anzi bellissima. E brava. Non si contano i suoi follower su Twitter, dove è diventata un’autentica star. Anche grazie alla sua passione per la maglia azzurra.Maria, il tuo #momento Cavani spopola sul web.«Proprio così. Tutto è nato in occasione della sfi da di

Marassi contro il Genoa, quando la mia amica ed opi-

nionista Selvaggia Lucarelli, tifosa del Grifone, lanciò

il #momento pronostico, scrivendo sulla coscia il pro-

nostico della partita. Anche in virtù del gemellaggio

che lega le due piazze, ho deciso di accogliere la sfi da,

lanciando il #momento Cavani, visto che il Matador è

il mio calciatore preferito».

Già, il Matador. Psg, Manchester City e Chelsea sono pronte a tutto per accaparrarsi l’uruguaia-no.«Finora l’operato di De Laurentiis è stato eccellente e

i risultati gli stanno dando ragione. Da tifosa, però,

affermo che Cavani è incedibile. Il Napoli del futuro,

quello che vuol vincere in Italia e in Europa, non

può fare a meno dei gol del sudamericano. Sarebbe

impossibile sostituirlo».

Il Napoli del presente può già puntare allo scudetto?«Sono molto scaramantica e quella parola non la

pronuncio neppure sotto tortura. Vivo ogni partita alla

giornata e sono contenta del cammino della banda

Mazzarri. Siamo lassù, nonostante l’allenatore non

abbia tantissime alternative ai titolarissimi».

La scaramanzia è un must tanto nel mondo del calcio quanto in quello dello spettacolo. Hai un rito che ripeti prima di andare in scena?«Assolutamente sì, ma non lo svelerò mai. Lo ripeto da

quattro anni ormai, da quando, cioè, mi esibii per la

prima volta in teatro e avevo il compito non facile di

aprire uno spettacolo. Ma fu un successo».

Dopo esserti dedicata per anni al teatro, di recen-te sei tornata sul piccolo schermo al fi anco di Pa-olo Bonolis, un mostro sacro della televisione…«Avevo già lavorato con Paolo nell’edizione di “Do-

menica in” del 2003-2004. Che dire, è un’esperienza

gratifi cante, perché Paolo è una macchina da guerra,

un top player della televisione. Dietro le quinte si respi-

ra un’atmosfera meravigliosa e, quella di “Avanti

un Altro!” è un’ottima palestra: quando

non sono in scena, osservo la puntata

e imparo».

E la Maria Mazza versione dottoressa sexy fa impazzire il pubblico italiano.«Mi diverto tantissimo. Ad

“Avanti un Altro!” non sono

Maria Mazza, ma interpreto un

personaggio ed è come portare

il teatro in tv. Un esperimento

interessante».

Domenica Inter e Napoli si sono sfi -date al Meazza e Bonolis è uno sfegatato tifoso nerazzurro. Vi siete punzecchiati nei giorni che hanno preceduto il match?«L’argomento calcio è un tabù, più della politica.

Quindi meglio non affrontarlo per evitare che Paolo

s’infervori (ride, ndr). Non abbiamo parlato della sfi da

proprio perché entrambi siamo super tifosi. Lui tiene

all’Inter tanto quanto io tengo al Napoli».

Se dovessi scegliere tra teatro o televisione?«Scelta diffi cile. Mi reputo fortunata perché la mia

Napoletans

Dopo essersi dedicata al teatro, la showgirl partenopea è tornata in tv interpretando il personaggio di una sexy dottoressanella trasmissione “Avanti un Altro!” condotta da Paolo Bonolis. E spopola su Twitter grazie ai suoi pronostici sulle partite del Napoli. «Il campionato è ancora lungo e con i gol del Matador possiamo arrivare molto in alto. Ma sono scaramantica e quella parolina non la pronuncio»

MARIAMAZZA QUESTO È IL MIO #MOMENTO

carriera è iniziata quand’ero giovanissima e sempre

lavorando con nomi da serie A. In tv mi sento a casa

e vorrei cimentarmi ancora nel ruolo di conduttrice

dopo l’esperienza di “Parla con la Mazza” in onda

su Comedy Central. Il teatro è più intimo, ti permette

di stabilire un contatto diretto col pubblico in sala e

regala ogni sera emozioni diverse ed intense».

Sei anche la madrina della Fondazione Cannava-ro Ferrara, che tanto si adopera per Napoli.

«Sì, la fondazione è nata nel 2005 grazie

all’impegno di due grandi campioni

partenopei. Il nostro obiettivo è

realizzare bene tante piccole ini-

ziative per la città e soprattutto

per i bambini meno fortunati».

Sei innamorata del capoluogo

campano e su Twitter non

hai nascosto il tuo disappunto

per quel servizio sui napole-

tani mandato in onda dal Tgr

Piemonte.

«Ho reagito con veemenza perché penso

che solo chi vive la nostra realtà può permet-

tersi di criticarla, altrimenti è troppo facile scadere

nel luogo comune. Certo dispiace che quel cronista

abbia perso il posto di lavoro, ma è altrettanto vero

che ho tanti amici che vivono nella periferia di

Milano e mi raccontano le stesse cose che accadono

a Napoli. Inutile nascondere i problemi della nostra

città, ma non si può sempre sparare a zero facendo

leva solo su pregiudizi e luoghi comuni».

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11 - 17 dicembre 2012 | 29

XXXX

XXXX

Rubriche

20

I CANNIBALI CAVANI E MESSINon ne vogliono sapere di restare in panchina, mai. Neppure quando una partita non ha alcuna importanza. E così entrambi hanno voluto giocare in Europa League e in Champions. Fuoriclasse veri

IL DEBUTTOBRUNO UVINI

Grande curiosità per l’esordio del difensore in maglia azzurra nella gara di Europa Le-ague contro il Psv. Nonostante la sconfi tta

dei partenopei, il brasiliano si è mosso abbastanza bene

LA MISSIONEFRANCESCO TOTTI

Con la doppietta rifi lata alla Fiorentina, il Pupone sale a quota 221 reti nella mas-sima serie e si avvicina sempre di più a

Nordhal, fermo a 225. Sembra irraggiun-gibile Piola, primo a 274 gol

IL RITORNOANTONIO CONTE

Scontata la squalifi ca rimediata nell’ambito dello scandalo scommesse, il tecnico s’è ripreso la panchina bianconera. E Sky gli

ha persino riservato una telecamera...

LA BEFFAMANCHESTER CITY

I Red Devils si aggiudicano il derby all’Etihad Stadium grazie al gol siglato da Van Persie al 92’. La squadra del Mancio,

sotto di due reti, era riuscito nella rimonta prima del sigillo dell’olandese

24

75

72

90

SPORTWEET

LaCinquinaIvan ZazzaroniGiornalistaOscar a #Bonucci per l’interpreta-zione di “Cado dalle nubi”

Leonardo BonucciDifensore JuventusDovevo tirare invece le idee mi hanno inceppato. Giusta l’ammo-nizione, brutto esempio. Mi serva da lezione. Per il resto gran vittoria.

Yolanthe CabauMoglie Wesley SneijderLui (Sneijder) non vuole andare via (dall’Inter)

Yolanthe Cabau/2Moglie Wesley SneijderWes sta bene, lui non è infortunato

Lionel MessiAttaccante BarcellonaGrazie a tutti quelli che si sono preoccupati per me, adesso guar-diamo avanti. Sento un grande sostegno e tanto aff etto

SSC NapoliGli unici profi li uffi ciali dei nostri tesserati sono quelli seguiti da @sscnapoli. Maggio non ha alcun profi lo Facebook o Twitter

L’anno prima il Napoli era retrocesso di nuovo. Era passata la stagione dell’eufo-ria e delle attese della diarchia Corbelli/Ferlaino con un mesto diciassettesimo posto e il ritorno in cadetteria.Il campionato 2001-2002 avrebbe dovuto prevedere una gloriosa galoppata verso una pronta promozione e per questo fu chiamato Gigi De Canio, poco più di una stagione di A con l’Udinese, trascorsi in B con Pescara (dove aveva sfi orato la promozione in A) e Lucchese.Scontava l’esonero subìto in terra friulana l’anno precedente, dopo un inizio di girone di ritorno in cui nelle prime sei giornate collezionò cinque sconfi tte e una sola vittoria.De Canio (classe 1957) era considerato un emergente e alla classe dirigente azzurra, l’idea di un giovane in panchina doveva piacere molto. Gli fu affi data una squadra molto rinnovata e rinforzata con elementi di categoria ma costruita perlopiù con prestiti e comproprietà, senza gli investimenti che i tifosi si aspet-tavano. Naufragarono così le speranze di De Canio di rilanciare il Napoli e sé stesso; a fi ne stagione il quinto posto raggiunto, a sei punti dall’Empoli, ultima delle promosse, non bastò per il rinnovo

di contratto.Pur senza aver mai alzato al cielo un trofeo, le soddisfazioni maggiori Gigi De Canio le ha avute da allenatore. Da calciatore, infatti, ha calcato i campi delle serie minori (C, poi C1 e C2) giocando principalmente nel Matera, la squadra della sua città.Fedele al suo modulo, un 4-3-3 in cui i tre centrocampisti fanno principalmente

interdizione e la costruzione è affi data agli attaccanti esterni, De Canio è spesso subentrato a stagione in corso a sostituire colleghi esonerati e altrettanto spesso ha subìto l’onta del licenziamento a sta-gione in corso senza

mai rinunciare alla propria dignità e al proprio carattere, come quando a Lecce s’è dimesso a fi ne stagione nonostante avesse ancora due anni di contratto per divergenze sul progetto con la società.La scorsa stagione, a conferma del suo essere “medico da squadre ammalate”, ha preso i grifoni del Genoa a un punto dalla zona retrocessione e li ha condotti alla salvezza con una giornata d’anticipo, guadagnando una riconferma interrotta dall’ennesimo esonero dopo sole cinque giornate. [Domenico Infante]

Una promozione in serie A soltanto sfi orata nel 2001-2002 e poi l’addio al capoluogo campano. Da allora la carriera del tecnico di Matera ha vissuto di alti e bassi, ma non è mai sceso a compromessi con nessuno

Entrambi in campo in coppa, nonostante le loro squadre fossero già qualifi cate: fenomeni

GIGI DE CANIOLA DIGNITÀ PRIMA DI TUTTOEDI&LEO: GLI IRRIDUCIBILI

a cura di Napolisoccer.netNAPOLISTORY

Page 22: Napolissimo n.35

26| 11 - 17 dicembre 2012

di Rino Dazzo

Per qualcuno ha stracciato la carta d’identità, per altri ha attinto alla fonte dell’eterna giovinezza. A 38 anni suonati, Tamas Marcz non solo è uno dei punti di riferimen-

to della Carpisa Yamamay Acquachiara, ma uno dei giocatori più in voga dell’intero campionato di A1. Uno dei pochi ancora in grado di fare la differenza in più ruoli: centroboa, centrovasca o difensore. Si cimentasse anche tra i pali, forse, sarebbe davvero il giocatore più universale del pianeta. Nato a Budapest il 17 luglio 1974, è approdato a Napoli nel 2009 dopo una carriera passata a collezionare trionfi sia in Ungheria, al Vasutas, che con le calottine di Savona e Recco. Dovevano essere gli ultimi spiccioli di gloria, invece il passaggio al club di Franco Porzio è stato per il campione magiaro l’inizio di una nuova vita. Uomo chiave della promozione in A1 del 2011, Marcz si è rivelato prezioso anche nelle stagioni successive tanto in acqua che nello spogliatoio, dove sa far gruppo come pochi. Di smettere non ne vuole proprio sapere – «Posso fare altri due o tre anni a buon livello, continuerò a giocare fi nche mi sentirò di farlo» – anche se ha cominciato a gettare le basi per un futuro da

allenatore: «Ho già preso il patentino di primo livello in Ungheria e di secondo livello – il massi-mo – in Italia. Di maestri da cui carpire segreti ne ho avuti come Gerendas, Kemeny, Mistrangelo o Porzio, ma spero di riuscire a metterci qualcosa di personale». Quanto alla forma da ventenne, nessun segreto particolare: «Non c’è un trucco per non invecchiare, basta sapersi gestire con in-telligenza e allenarsi con continuità. Io, ad esem-pio, non mi fermo mai, neppure d’estate. Per qualche anno ho giocato a luglio ed agosto nel campionato maltese, mentre nell’ultima estate mi sono tenuto in forma con la Nazionale italiana». Per un po’ ha anche sperato, Marcz, di giocare l’Olimpiade di Londra con la calottina azzurra, dopo la positiva esperienza in World League. Poi però Campagna ha scelto Premus: «Ed io l’ho accettato senza polemiche. Con Sandro ho un buon rapporto, lui ovviamente punta sui giovani anche per il 2016 e lo capisco, ci mancherebbe. Qualche altra chiamata in azzurro? Non mi faccio troppe illusioni, ma se dovessi servire, sono qui». Intanto il futuro prossimo si chiama Acquachiara ed un sogno tricolore che comincia a non esser più tanto proibito: «La squadra è ben struttura-ta, è stata rinforzata molto in estate anche se dobbiamo ancora trovare la giusta quadratura. Ce la giochiamo con chiunque, anche fuori casa, ed il rammarico semmai è che in alcune gare potevamo raccogliere più punti. Peccato che la sosta sia arrivata proprio quando stiamo entran-do in condizione, in ogni caso siamo al 50-60% del nostro potenziale». Mirarchi non si sbilancia,

Porzio manco a dirlo e Marcz… non è da meno: «Ma quale scudetto, l’obiettivo per ora è essere in forma per i playoff. Lo scorso anno siamo crollati nel fi nale, quest’anno possiamo arrivare tra le prime quattro. Sarà diffi cilissimo, ci sono almeno sei squadre che si equivalgono, ma negli spareggi si azzera tutto. Noi abbiamo un vantag-gio sulle altre: non abbiamo pressioni». Per uno che ha militato in quattro squadre liguri, l’arrivo a Napoli ha rappresentato un ritorno al passato: «Questa città somiglia molto alla mia Budapest, il traffi co e i rumori non mi danno fastidio, anzi. Certo, anche in Liguria si sta bene, è un posto meraviglioso dove vivere. Alla tranquillità, però, preferisco il movimen-to». L’unico svantaggio è che ci sono tanti derby in meno: «All’Acquachiara ci alleniamo praticamente sempre con il Posillipo, al-meno le squadre liguri ogni settimana cambiano sparring partner». Napoli potrebbe essere anche la residenza futura di Marcz: «Questa città mi ha affascinato, anche la mia famiglia (la moglie Silvia e le due bambine Mira di 8 anni e Lora di 3, ndr) la pensa come me. Ho tanti amici, ma in Ungheria conservo af-fetti e radici. Di sicuro prima o poi tornerò nella mia patria, però è anche vero che ormai mi sento un po’ napoletano».

Pallanuoto

Cominciata oltre vent’anni fa, la carriera di Tamas Marcz si è impreziosita di successi ai quattro angoli

del mondo. Prima soddisfazione, la vittoria con la nazionale ungherese agli Europei junio-

res del 1992 a Sopron, seguita da due vittorie agli Europei dei grandi (1997

e 1999), da un argento mondiale (1998), da una World League (1999) e soprattutto dall’oro con-quistato all’Olimpiade di Sidney nel 2000, oltre a quattro titoli ungheresi con il Vasutas. Nel 2000

il passaggio al Savona, condito da uno scudetto e da una Coppa Len,

quindi le esperienze a Chiavari, Eger, Nervi ed al Recco (accoppiata scudetto-

Coppa Italia nel 2009). Dalla stagione 2009-10 è il giocatore simbolo della Carpisa Yamamay Acqua-chiara, che ha accompagnato dalla A2 ai playoff per il tricolore. Lo scorso luglio ha vinto il bronzo con la nazionale italiana in World League.

ZOOM

Gli anni non passano per il campione della Carpisa Yamamay Acquachiara. Alla soglia dei 40 è pronto per nuove imprese: tricolore e Nazionale azzurra

TAMAS IL “MARCZ”IANO

UNA CARRIERA DI SUCCESSO

Sei scudetti ed un oro olimpico nel palmares dell’italo-ungherese

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11 - 17 dicembre 2012 | 27

L’EFFETTO DRAGANOVSALA CONSILINA VOLARinvigorita dalla cura Draganov, la Puntotel Sala Consilina continua a collezionare vittorie. Il 3-1 sul Terre Verdiane consente a Colarusso e compagne di allontanarsi ulteriormente dalla zona a rischio. Proprio Colarusso miglior marcatrice della partita con 17 palloni schiacciati nel campo avver-sario. Prossimo avversario il Soverato.

TUTTO FACILE PER SALERNOSPAZZATO VIA IL MESTRINOTutto facile per la Jomi Salerno alla Palumbo contro il Mestrino. La sosta di tre settimane per le qualifi cazioni mondiali non ha scalfi to lo splendido stato di forma delle ragazze di Nasta, padrone del campo come testimo-niato dal brillante 46-26 fi nale. Salernitane sempre seconde a tre punti da Sassari ed attese dalla trasferta di Conversano.

SANTA MARIA, ‘SEI’ FANTASTICOLA VETTA È GIUSTO A DUE PASSINessun problema per il Napoli Futsal Santa Maria contro il Modugno. Pugliesi sotto di tre reti già all’intervallo, poi costretti ad un passivo pesante (6-0). Bertoni (doppietta) ed uno scatenato Noro, autore di quattro marcature, i grandi protagonisti tra gli azzurri, che restano a -2 dalla capolista Mar-tina alla vigilia del delicato test di Potenza.

SIBILIA PREMIA GLI OLIMPICIMEDAGLIE E STELLE PER TUTTIFesta grande nei saloni del Circolo Posillipo per la tradizionale premiazione degli atleti e dei dirigenti sportivi campani che si sono distinti nel 2012. Riconoscimenti da parte di Cosimo Sibilia, presidente del comitato regionale del Coni, agli atleti partecipanti ai Giochi di Londra, con la consegna di Meda-glie e Stelle d’Oro al merito sportivo.

Una festa del podismo in una città interamente riservata all’atletica. Napoli vuole tornare a correre, nel senso letterale del termine. Uffi cializzato il percorso della prossima edizione della maratona internazionale cittadina, la numero 15, in programma il prossimo 27 gennaio. Per una volta, forse la prima da quando De Magistris siede a Palazzo San Giacomo, il lungomare non sarà protagonista ma dovrà accontentarsi di un ruolo di contorno. Partenza ed arrivo con-fermati, infatti, a piazza Plebiscito, mentre il percorso abbraccerà gran parte del centro. Ecco l’itineriario nel dettaglio: via Toledo, via Depretis, piazza Municipio, piazza Dante, piazza Cavour, via Foria, via Duomo, San Biagio dei librai, piazza San Domenico maggiore, piazza del Gesù, corso Umberto, piazza Garibaldi, via Medina, ancora piazza Plebi-scito, via Partenope, piazza Vittoria, via Caracciolo fi no al ritorno in piazza del Plebiscito dove si concluderà la mezza maratona che, con la prova a staffette, farà da cornice alla maratona vera e propria. Che continuerà, dal canto suo, lungo Santa Lucia, piazza Vittoria, via Caracciolo, piazza Sannazaro, galleria Posillipo, via Giulio Cesare, piazza Campi Flegrei, viale Augusto, mostra d’Oltremare, viale Kennedy, via Diocleziano, via Giulio Cesare e quindi il ritorno verso piazza Plebiscito. Al Comune, che ha dato l’ok defi nitivo al percorso, spetterà la cura degli aspetti legati alla sicurezza degli atleti. «È il tracciato più veloce degli ultimi anni», spiega il presidente di Napoli Marathon, Alfredo Pagano. «Si affrontano alcune asperità in meno rispetto alle scorse edizioni e questo potrebbe consentire riscontri cronometrici migliori. Inoltre toccheremo alcuni punti della tradizione napoletana come San Biagio dei librai, San Domenico mag-giore e piazza del Gesù, per entrare ancora di più nel cuore della città». [Rino Dazzo]

Pallavolo donne

Pallamano

Calcio a 5 / 2

Coni

di Rosario Pitton

A concludere il programma agonistico nazionale della sezione ritmica è stato il “Trofeo Manola Rosi” organizzato dalla società Francesco Petrarca di Arezzo per ricordare la grande tecnica aretina scomparsa pre-maturamente. La kermesse per rappresentative regionali, giunta alla sua terza edizione, si è svolta presso il Palasport Mario D’Agata gremito in ogni ordine di posti. La vittoria fi nale è andata, con ampio margine, alla squadra della regione Abruzzo composta da Valeria Pysmenna,

Carmen Crescenzi e Alessia Russo, davanti alla Lombardia che ha schierato Giulia Pala, Francesca Majer e Sofi a Lodi. Terzo posto per il trio padro-ne di casa Sophia Nocentini, Ginevra Parrini e Francesca Cupisti. La Campania, presente con la capo delegazione Marina De Santo e la giudice interna-zionale Giuliana Giannattasio, ha schierato in pedana l’allieva Berenice Attardi, la juniores Arianna Solfi no e la seniores Sara Iannicella, tutte della Poseidon Salerno, guidate dalla tecnica Daniela Rinaldi. Un vero peccato l’infortunio nell’eserci-

zio con il nastro che ha relegato la nostra squadra solo al 10° posto della classifi ca generale, sulle 13 compagini iscritte alla gara, davanti alla Liguria, alla Puglia ed al Molise. Meglio dello scorso anno quando la Campania fu il fanalino di coda, a testimonianza che si è fatto qualche passo in avanti, ma resta ancora tanta la strada da fare nel prossimo quadriennio per poter diventare competitivi anche nella sezione ritmica.

L’ABRUZZO SI AGGIUDICA IL III TROFEO MANOLA ROSI10° posto per la Campania, un po’ meglio dello scorso anno

GINNASTICA

NAPOLI SI METTE A CORREREMARATONA IN PIENO CENTRO

C’È MATTIELLOIN PANCHINAMA LA WOMAN S’ARRENDERibaltone alla Woman Napoli. Dopo le clamorose dimissioni di Mario Cipro, Ciro Mattiello sveste i panni del pre-sidente e torna ad indossare quelli di allenatore, ma le azzurre cedono 0-3 in casa alla Virtus Roma. Ennesima netta sconfi tta anche per il Real Sorrento, travolto questa volta sul campo dell’At-letico Ardea (7-3).

Calcio a 5 donne

BENEVENTO, PRIMO KOVINCE LA PARTENOPE Qualcosa s’è inceppato nel perfetto meccanismo della Miwa Energia Benevento. Dopo il sofferto successo sulla Primavera, i sanniti perdono partita e primato a Rieti (16-3). Segnali di risveglio, invece, dalla Partenope che supera 27-23 il Frascati al Collana. La zona playoff, però, resta lontanissima, con 11 lunghezze da recuperare.

RugbyAllSport | Fatti in breve dalla Regione

Page 24: Napolissimo n.35

24| 11 - 17 dicembre 2012

di Mario Carrella

Alti e bassi in casa Scandone. Purtroppo quest’anno la squadra nonostante abbia risolto i suoi problemi societari dal punto di vista sportivo le cose non vanno per

il meglio. E’ stato mandato via Valli al suo posto il suo assistente Tucci, avellinese puro sangue che completa uno staff tecnico tutto irpino con a capo il Direttore Ge-nerale Antonello Nevola che ci parla di passato presente e futuro. Allora direttore partiamo subito con una battuta si stava meglio quando si stava peggio? «Scusami in che senso?» (ride).

Intendevo che ora che dal punto di vista socie-tario le cose si sono aggiustate mentre dal punto di vista sportivo la Scandone non passa un buon momento.«Sì, è vero ora che abbiamo una società solida, e

questo è un vanto, sul campo le cose per adesso non

sono andate come volevamo, ma stiamo cercando

con i giusti correttivi di rimetterci in riga».

Si era partiti con i favori dei pronostici poi qualcosa non ha funzionato. Cosa è successo in estate che ha portato in questo momento la squadra nei bassifondi della classifi ca.«Dobbiamo dire che siamo stati un po’ sfortunati

sul caso Hardy visto che ci sono stati errori che

non sono dipesi da noi, ma abbiamo fatto anche

scelte infelici e questo è evidente se guardiamo la

classifi ca, nonostante ciò stiamo cercando di aggiu-

stare la squadra e di porre le basi per un team più

omogeneo dal punto di tecnico».

Ha parlato di scelte sbagliate, ma non pensa che il suo ruolo in questi mesi sia stato ridimensio-nato e che non tutti gli errori fatti siano dipese da lei?

«No, quando io parlo di errori

non entro nello specifi co, ma

guardando i risultati è evi-

dente che dobbiamo rifl ettere

su cosa non ha funzionato

in questi mesi. Quindi non

credo che il mio ruolo sia

stato ridimensionato credo

solo che avendo un nuovo

staff dirigenziale alle spalle,

ci è occorso un po’ di tempo

per trovare quell’alchimia giusta».

Alchimia mai nata tra lei e coach Valli.«Per me il discorso Valli è un discorso chiuso e non

sarebbe nemmeno elegante parlare di cose che riguar-

dano il passato di questa squadra».

Qualche maligno però vocifera che lei al

posto di Gianluca Tucci avrebbe volu-

to un coach di maggiore esperienza.

«Voglio subito sgombrare il campo

da qualsiasi equivoco e dire che

questa è una cosa falsa. Gianluca è

una persona che conosco da molto

tempo ed è stata una scelta condivisa

con la società».

Passiamo al mercato, con un vero e proprio blitz avete riportato a casa Dean e fi nalmente avete sbloccato la situazione Hardy.«Per quanto riguarda l’ingaggio di Dean era inaspet-

tato dalla piazza, ma comunque appena abbiamo

avuto la possibilità è stata subito colta. Per noi il

ragazzo rappresentava non solo un ritorno importante

dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di

vista morale visto che è un giocatore amato dai tifosi

e che conosce bene la città, poi l’infortunio di Warren

ci ha facilitato le cose. Per Hardy possiamo dire che

fi nalmente la telenovela si è conclusa e sarà un nostro

giocatore».

Questo però preclude l’arrivo del tanto amato Green e la squadra non avrà un play puro alme-no per il momento.«Il regolamento è chiaro Green per essere ingaggiato

ha bisogno di un visto e noi non lo abbiamo. Per

quanto riguarda la questione playmaker, devo dire

che sicuramente da parte nostra era quella di avere

un giocatore di quelle caratteristiche, ma bisogna

fare anche i conti con il mercato e vedere cosa ti

offre e visto in questo momento non offre nulla ci

siamo trovati di fronte ad una scelta ed abbia-

mo deciso di affi darci ad un giocatore che si sta

impegnando molto come Shakur e di completare il

pacchetto esterni con Hardy e Dean».

Quale cosa non rifaresti in questi ultimi mesi?

«Sicuramente ci sono cose che non

rifarei ma è inutile ormai pensar-

ci anche perché come si dice sono

i rischi del mestiere visto che noi

ogni giorno ci troviamo di fronte

a delle scelte».

Quali sono le prospettive future?«Dobbiamo risalire la classifi ca sicu-

ramente, le Final Eight vista la classifi ca

sono in salita, ora con questi due innesti e se

la squadra sarà lasciata lavorare in tranquillità cer-

cheremo anche di raggiungere l’obbiettivo che ci siamo

prefi ssato cioè quello dei playoff».

Basket

«Il ritorno di Green? Lo escludo. Con Dean e Hardy avremo una marcia in più. Le Final Eight vista la classi-fi ca sono in salita. Dobbia-mo lavorare in tranquillità per raggiungere i playoff »

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Con l’esonero di Giorgio Valli la squadra è stata affi data a Gialuca Tucci visto di buon grado dai tifosi avellinesi avendo lasciato ottimi ricordi. Infatti è stato il coach che praticamente ha fatto iniziare la scalata alla squadra biancoverde. Nel 96’ porta la squadra dalla B2 alla B1 e poi l’anno successivo la guida fi no in A2. Contro Biella ritorna Head Coach della squadra irpina e fa il suo esor-dio nella massima serie. Avellino ha un piccolo record in questo momento, infatti tutto lo staff tec-nico è compo-sto da gente di origine irpina, partendo dal Direttore Spor-tivo Gaetano De Paola, pas-sando dall’assistent coach Gianluca De Gennaro.

Valli guida uno

staff tutto irpino

ANTONELLO

NEVOLA«AVELLINO SI RIDESTERÀI PLAYOFF IL NOSTRO OBIETTIVO»

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11 - 17 dicembre 2012 |25

AllSport | Fatti in breve dalla Regione

Per un tempo, il primo, è stato il miglior Napoli della stagione, corto, ben organizzato, in grado di mettere alle corde uno squadrone del calibro del Montesilvano, pur privo del portiere saracinesca Mammarella, e di passare in vantaggio con Bico. Poi, nella ripresa, gli abruzzesi sono venuti fuori più con l’esperienza che con la tecnica, ed hanno ribaltato la situazione passando proprio nel fi nale, imponendosi 3-1. Ancora una sconfi tta, la terza di fi la, per gli azzurri, che restano comunque in zona sicurezza e che già guardano al prossimo, delicatissimo incontro di sabato 15 al PalaCercola contro Venezia. «Peccato per le tante occasioni fallite, non meritavamo di perdere», è il commento del tecnico Tarantino, pronto ad abbracciare Thiago Alves Costa, l’ultimo rinforzo.

Vittoria e sesto posto. Non si ferma la marcia della Carpisa Yamamay. A farne le spese il Riviera di Romagna, quinta forza del torneo, travolto con un punteggio che parla da solo: 5-1. Il monologo delle tartarughine comincia al 13’ con un pallonetto vincente di Caramia. Due minuti dopo è Pirone di testa a fi rmare il raddoppio. Al 44’ Giacinti cala il tris dopo aver dribblato pure il portiere Pignagnoli. Nella ripresa ancora Caramia e Diodato rimpinguano il bottino. In mezzo il gol della bandiera romagnola di Caccamo. «Abbiamo dimostrato ancora una volta il nostro valore», gongola mister Marino. «Siamo riusciti a imporre il nostro gioco fi n dal primo minuto». Prossimo impegno, mercoledì 12, il match di Coppa Italia con l’Acese sempre al Collana. (r.d.)

CASERTA, BRINDISI AMAROAVELLINO SEMPRE IN CRISI Sempre priva di americani ma piena zeppa di incognite sul proprio futuro, la Juvecaserta non va oltre una dignitosa sconfi tta (82-74) a Brindisi. Più grave il tonfo interno della Sidigas Avellino, che non riesce a porre freni al PalaDelMauro alla scalata di Roma (79-94). Nel prossimo week end si riposa per l’All Star Game.

POZZUOLI IN EMERGENZASACES COL FATTORE DERBYCon sole sette giocatrici a referto, la Gma Pozzuoli crolla nel fi nale lasciando campo libero a Lucca. Le toscane passano 61-45 ed inguaiano le fl egree, sempre più invischiate nei bassifondi. Ottima la prova di Morris, autrice di 21 punti. In A2 la Saces si confer-ma specialista dei derby passando 59-50 sul diffi cile parquet di Battipaglia. (r.d.)

PARRINELLO, RUSSO E VALENTINOSHOW AL SERVIZIO DEI THUNDERBrillano ancora i pugili campani che difendono i colori del Dolce e Gabbana Italia Thunder, la franchigia del Bel Paese iscritta alle World Series of Boxing. Tris di successi per Vittorio Jahyn Parrinello, Domenico Valentino e Clemente Russo nel 4-1 di Assago sugli Ucraina Otamans. Applausi soprattutto per Parrinello e Russo, apparsi in gran forma.

LINO SILVESTRI DIVENTA CTMAESTRO FEDERALE WPKBFIl maestro Lino Silvestri della Napoliboxe è stato nominato formatore specifi co di boxe degli allenatori di sport da ring della WPKBF. L’obiettivo è quello di far crescere gli atleti che gravitano nella sfera delle arti marziali della federazione. A Silvestri è stato conferito anche l’incarico di allenatore della nazionale di kick-boxing e pugilato.

PIROZZI AL MONDIALEOBIETTIVO MEDAGLIAStefania Pirozzi unica rappresen-tante campana ai mondiali in vasca corta di Istanbul, in programma da mercoledì 12 a domenica 16. La giovane atleta sannita, cresciuta nella Canottieri Napoli e tesserata per le Fiamme Oro, proverà a salire sul podio tanto nei 200 misti che nei 200 farfalla, dove ha già vinto un argento europeo.

MAYS DEMOLISCE CASALESCAFATI PUNTA AL PRIMATOTutto secondo copione per Scafati. La Givova fa valere il fattore PalaMangano e supera Casale (86-80) nello scontro diretto per il secondo posto. Mays (27 punti, 6 assist e 4 rimbalzi) ancora grande protagonista tra le fi le gialloblu. Venerdì 14, nell’anticipo, altra maxi-sfi da per il quintetto di Bartocci, atteso a Verona.

RIMPIANTI PER ATRIPALDAORA BIG MATCH IN UMBRIAPoteva portare a casa il risultato pieno, si è ritrovata addirittura sconfi tta al quinto set. Partita dai mille rimpianti per la Sidigas Atripalda a Corigliano. Avanti 2-1, gli irpini si sono fatti rimontare dai meno quotati ca-labresi e i punti da recuperare alla capolista Città di Castello prima dello scontro diretto in Umbria sono diventati 5.

Cambia il presidente, non i risultati per il Posillipo. A meno di una settimana dall’avvento di Giuseppe Gambardella al vertice del Circolo in sostituzione di Bruno Caiazzo, il team rossoverde vede sfumare il primo obiettivo stagionale, la Coppa Italia. Due nette sconfi tte in altrettante partite per Valentino Gallo e compagni nella Final Four di Savona, la prima in semifi nale ad opera dei padroni di casa della Blu Shelf (9-4), la seconda nella fi nalina per il terzo posto per mano del Brescia (11-6). Signifi cativa costante in entrambe le partite, la mancanza di incisività dei napoletani nelle situazioni in parità numerica. «Per l’intera settimana studiamo il modo migliore per ottenere il massimo dalle azioni con l’uomo in più, poi in partita qualcosa si inceppa», è l’ammissione del tecnico Mauro Occhiello che comunque è ottimista: «Sono sicuro che, una volta recuperati gli assenti e continuando a lavorare con il massimo impegno, i risultati verranno». In attesa di tornare grande con la prima squadra, il Posillipo si consola con i brillanti risultati dei suoi giovani. Due i baby rossoverdi laureatisi campioni del mondo under 18 con la nazionale italiana a Perth, in Australia, grazie al successo in fi nale (10-8) sull’Ungheria: Gianluigi Foglio e Nicola Cuccovillo. A bearsi del trionfo degli azzurrini anche altre due società campane, la Canottieri Napoli che all’Italia di Pomilio ha fornito pure due promesse – Umberto Esposito e Alessandro Velotto – e la Rari Nantes Salerno, società d’appartenenza di Vincenzo Dolce. [Rino Dazzo]

MONTESILVANO PIÙ ESPERTOCHE BEFFA PER GLI AZZURRI

CARPISA YAMAMAY IRREFRENABILETARTARUGHINE MACCHINE DA GOL

Boxe Boxe / 2 Nuoto Calcio donne

Basket

Basket donne

Basket / 2

Pallavolo

Calcio a 5

POSILLIPO, SFUMA LA COPPAUNDER 18 IN CIMA AL MONDO

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22|11 - 17 dicembre 2012

Sotto il segno dei gemelli. O quantomeno dei fratelli. L’Olanda sotto questo aspetto è un territorio par-ticolarmente fertile. Anche

senza andare tanto indietro nel tempo sono da ricordare i gemelli Willy e René Van De Kerkhof, colonne del PSV Eindhoven e della nazionale olandese negli Anni 70. Oppure gli altri gemelli Frank e Ronald De Boer, presenti a Francia 98, chiuso al terzo posto, e all’Euro 2000. E ancora i fratelli Gerry e Arnold Muhren, pilastri dell’Ajax e dell’Olanda in momenti diversi; Ronald ed Erwin Koeman, campioni d’Europa nel 1988; Rob e Richard Witschge, pure loro nazionali. Poi diversi altri di livello inferiore, poco noti al grande pubblico. Adesso è la volta dei fratelli Siem e Luuk De Jong, entrambi nel giro della nazionale di Louis Van Gaal. Siem, 24 anni il prossimo 28 gennaio, gioca da centrocampista offensivo nell’Ajax; Luuk, 22 anni lo scorso 27 agosto, fa

l’attaccante e dall’estate scorsa difende i colori del Borussia Mönchengladbach in Germania, dopo aver militato nel De Graafschap e nel Twente, club quest’ultimo nel quale ha realizzato 39 reti (25 solo nella scorsa stagione) in 76 partite di campionato. Luuk, presente fra i 23 olandesi che hanno partecipato all’Euro 2012 senza però mai scendere in campo, incontra diffi coltà impreviste in Bundesliga e sta pagando un prezzo un po’ salato all’ine-sperienza. Quello che non dovrebbe accadere in caso di trasferimento all’estero a Siem, che con l’Ajax ha giocato più spesso a livello internazionale, in particolare in Cham-pions League, torneo nel quale in questa stagione si è messo in bella mostra realizzan-do una doppietta nel 2-2 sul campo del Man-chester City, squadra contro cui aveva già segnato una rete nella gara di andata ad Amsterdam. Siem, che si è diplomato al Rietveld Lyceum di Doetinchem, lo stesso dal quale sono usciti Guus Hid-dink, Paul Bosvelt e Klaas-Jan Huntela-

ar, e che come idolo giovanile aveva il fi nlandese Jari Litmanen, stella dell’Ajax metà Anni 90, è un centrocampista offensivo molto abile negli inserimenti e con una discreta confi denza con il gol, che in caso di necessità può essere impiegato anche come attaccante di mo-vimento, proprio come Litmanen. Fisica-mente ben strutturato (1,85 x 76), tanto elegante quanto effi cace nelle movenze, ambidestro, effi cace nel gioco di testa e

nelle conclusioni dalla distanza, Siem è spesso autore di reti pesanti. Il 15 maggio 2011 realiz-zava una doppietta nel 3-1 sul Twente, partita decisiva per l’assegna-zione del titolo. Con questo successo l’Ajax superava in classifi ca il Twente e vinceva il campionato per la trentesima volta. Il 2 maggio 2012 segnava entrambe le reti della

vittoria sul VVV Venlo, che garantiva all’Ajax la riconferma del titolo. I gol che l’hanno imposto all’attenzione generale, però, sono stati i due messi a segno all’Etihad Stadium di Manche-ster in Champions League, formidabile

palcoscenico che l’Ajax ha dovuto abbandonare, non essendo riuscito a qualifi carsi per la fase a eliminazione diretta. Rimane l’Europa League ma non è detto che De Jong ci sarà. Pur avendo il contratto in scadenza nel giugno 2015 Siem, che ha ereditato la fascia di capitano dell’Ajax dal difensore belga Jan Vertonghen, passato in estate al Tottenham Hotspur, sta diven-tando un conteso uomo mercato e al suo procuratore Louis Laros arrivano diverse proposte, anche per un trasferimento a gennaio. L’Ajax potreb-be anche cederlo per una cifra adeguata. In Italia la prima squadra a interessarsi a Siem De Jong è stata il Milan, che nelle sue fi le conta già un De Jong, il mastino Nigel, centrocampista dalla caratteristiche assai differenti. Gli osservatori rossoneri l’altra settimana erano all’Amsterdam Arena e lo hanno visto aprire le marcature nella classica sfi da contro il PSV Eindhoven, battuto 3-1. Ma prima ancora del Milan, la Roma già nella primavera scorsa aveva

pensato a lui come possibile erede di Francesco Totti nel 2014, quando al capitano giallorosso scadrà il contratto. Simen, che ha indossato la maglia di tutte le selezioni giovanili olandesi e ha esordito nella nazionale maggiore l’11 agosto 2010 nell’amichevole contro

l’Ucraina fi nita 1-1, è un giocatore ancora in piena fase di evoluzio-ne, che negli ultimi tre campionati è sempre andato in doppia cifra (10 reti nel 2009-10, 12 nel 2010-11, 13 nel 2011-12 nonostante un paio di infortuni). Gio-ca un calcio razionale e concreto, raramente eccede in personali-smi. Proviene da una famiglia di sportivi,

conosce il sacrifi cio e la fatica, ha l’età giusta per tentare l’avventura all’estero. Un investimento, anche importante, su di lui vale la pena tentarlo, perché rispetto al fratello Luuk è più maturo e preparato. Nel ricordo di Van Basten Gullit e Rijkaard il Milan esercita un grande fascino in Olanda. Ma con la cri-si che c’è dalle nostre parti sarà diffi cile vedere Siem De Jong in Italia.

È nato ad Aigle in Svizzera, dove entrambi i genitori, George De Jong e Loekie Ratering, giocavano a pal-lavolo da profes-sionisti, per poi trasferirsi in Olanda all’età di sei anni

Con il fratello Luuk, più giovane di quasi due anni, ha giocato nelle giovanili del De Graafschap fi no al 2005, quando è entrato a far parte del settore giova-nile dell’Ajax

Dai Koeman ai De Boer: in Olanda il calcio è una questione di famiglia. Ora è il turno di Siem e Luuk, entrambi nel giro della nazionale di Louis Van Gaal. Ma mentre il secondo stenta in Germania con la maglia del Borussia Mönchengladbach,il primo ha disputato un’ottima Champions con l’Ajax destando l’interesse del Milan

EUROParade

SIEM DE JONGNato a: Aigle (SVI)il 28 gennaio 1989Ruolo: Centrocampista Squadra: Ajax

LA CARRIERAAnno Club Pres. Gol07-12 Ajax 130 44

SIEMDE JONGIL FRATELLO BUONO

di Rossano Donnini

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Se c’è qualcosa di cui il Bayern Monaco di quest’anno non ha proprio bisogno è di aiuti. Invece ai lanciati bavaresi ne arrivano da tutte le parti. Clamoroso quello che gli ha fatto l’arbitro internazionale Wolfgang Stark, che nel corso di Borussia Dortmund-Wolfsburg, fi nita 2-3, sull’1-0 per i padroni di casa, ha concesso un rigore ed espulso il difensore Marcel Sch-melzer per un inesistente fallo di mano, lasciando i campioni di Germania in dieci uomini e in balia di Diego e compagni. Stark ha poi avuto l’onesta di ammettere pubblicamente l’errore, edulcorando un po’ una giornata nerissima per lui e i suoi assistenti, che nel corso della gara hanno commes-so altri svarioni. Il Bayern, che ha espugnato il campo dell’Augsburg con le reti di Thomas Müller su rigore e di Mario Gomez, subentrato nel corso della ripresa a Mandzukic, ed esibito un Toni Kroos sempre più convincente, sta dominando la Bundesliga con una superiorità che non si era mai registrata in precedenza. In classifi ca precede di 11 punti il Bayer Leverkusen, battuto 3-2 dall’Hannover, altro alleato di giornata dello squadrone di Jupp Heynckes, e di 14 il Borussia Dortmund. Perdere la Bundesliga con un vantaggio simile a neppure metà strada sarebbe davvero un’impresa in negativo.

RISULTATIAmburgo 2 - 0 Hoffenheim, Freiburg 1 - 0 SpVgg Greuther Fürth, Borussia Dortmund 2 - 3 Wolfsburg, Augusta 0 - 2 Bayern Monaco, Stoccarda 3 - 1Schalke 04, Norimberga 2 - 0 Fortuna Düsseldorf, Eintracht Francoforte4 - 1 Werder Brema, Borussia M’gladbach 2 - 0 1. FSV Mainz 05, Hannover 963 - 2 Bayer Leverkusen

CLASSIFICABayern Monaco 41, Bayer Leverkusen 30, Borussia Dortmund 27, Eintracht Francoforte 27, Schalke 04 25, Stoccarda 25, Amburgo 24, Borussia M’glad-bach 24, Freiburg 23, Hannover 96 23, FSV Mainz 05 23, Werder Brema 21, Norimberga 19, Wolfsburg 19, Fortuna Düsseldorf 18, Hoffenheim 12, Augusta 8, SpVgg Greuther Fürth 8

Dopo averlo avuto in pugno per tutto il primo tempo, chiuso in vantaggio grazie alla doppietta di Rooney, il Manchester United sembrava aver buttato via il derby in casa del Manchester City facendosi raggiungere nella ripresa dalle reti di Yaya Touré e di Zabaleta. Ma proprio nelle battute fi nali, coi “Citizens” protesi verso una clamorosa vittoria in rimonta, una zampata su punizione di Van Persie regalava la vittoria ai “Red Devils”, che

ora guidano la classifi ca con sei lunghezze sui cugini, i quali oltre alla sconfi tta subita sul proprio terreno devono digerire anche il caso Balotelli, sostituito da Tévez nel corso della gara e sempre più distante da Mancini. Pur se il gol decisivo l’ha messo a segno uno spento Van Persie il grande protagonista del big-match del campionato inglese è stato Wayne Rooney, autore di due gol di ottima fattura che lo portano a un totale di 10 reti nei derby. È lui l’uomo copertina della Premier League, dove è risorto il Chelsea, che a Sunderland ha riportato una vittoria (3-1) interamente spagnola: sotto gli occhi di Rafa Benitez hanno realizzato una doppietta Fernando Torres e un gol Mata. Ma più che per Rooney i rifl ettori sono per Leo Messi che rifi la una doppietta al Betis, fa il record di reti

segnate in un anno, 86, una in più di Gerd Muller, e permette al Barcellona di conserva-re inalterato il vantaggio sull’Atlético Madrid, secondo a sei lunghezze. Prima rete in Ligue 1 di Ezequiel Lavezzi nel 4-0 del Paris Saint-Germain sull’Evian. Il “Pocho” è andato in gol dopo che il solito Ibrahimovic aveva sbloccato il punteggio. Il largo successo rega-la un po’ di tranquillità all’ombra della Tour Eiffel, anche se il Lione capolista continua a vincere, 1-0 sul campo del Saint Etienne. Ancora un gol per Graziano Pellè nel 2-2 fra NAC e Feyenoord: in totale sono 11, che ne fanno il secondo miglior cannoniere italiano della stagione dopo il milanista Stephan El Shaarawy.

BAYERN INARRESTABILEE NON MANCANO GLI AIUTINI

ZOOMEUROANALISI

LANDREAU, PARARIGORI SENZA SQUADRAA causa del diffi cile rapporto con l’allenatore Rudi Garcia, il portiere Mickael Landreau ha rescisso il contratto con il Lilla. L’estremo difen-sore, 33 anni, 11 presenze nella Francia, ottimo antirigorista (più di 30 i penalty sventati), cerca ora una nuova squadra.

RADAMELFALCAOATTACCANTE A. MADRIDRadamel Falcao ha cancellato la prestazione in tono minore nel derby perso contro il Real Madrid realizzando ben cinque reti nel 6-0 dei “Colchoneros” sul Deportivo La Coruna. Im-presa senza precedenti quella del colombiano, perché nes-sun giocatore dell’Atlético era mai riuscito a segnare cinque gol in una partita della Liga.

LA BOMBA

LA STAR

ADRIDcellato

n cinque neros”

na. Im-quella

é nes-ico era cinque Liga.

RINASCITA CVITANICHIL NIZZA CI CREDELe speranze di salvezza del Nizza sono affi date soprattutto a Dario Cvi-tanich, 28enne centravanti argentino di origine croata che sta fi nalmente esprimendo il suo potenziale. Quello che si era intravisto ai tempi del Banfi eld, quando con 13 reti era risultato il miglior marcatore del Clausura 2008. L’Ajax lo aveva acquistato per 7 milioni di dollari per rimpiazzare Huntelaar, ceduto al Real Madrid, ma dopo un buon esordio l’argentino in Olanda non ha più funzionato. L’Ajax lo ha prima prestato al Pachuca in Messico, poi al Boca Juniors, fi n che l’estate scorsa è riuscito a liberarsene, cedendolo al Nizza per 400 mila euro. Con il club della Costa Azzurra Cvitanich ha fi rmato un triennale e si è subito trovato bene, anche se ha dovuto attendere un mese prima di poter essere tesserato. Quando ha potuto giocare ha dimostrato buon fi uto per il gol, mobilità e altruismo.

MANUCHO, DOPPIETTA REALE

MA OZIL GLI ROVINA LA FESTAPoteva vivere una giornata storica con la doppietta rifi lata al Real Madrid. Ma la festa a Manucho, 29enne attaccante angolano del Valladolid, l’ha rovinata Mesut Ozil, a sua volta autore di due reti che con la precedente di Benzema hanno permesso alla squadra di José Mourinho di imporsi 3-2. Strana la carriera di Mateus Alberto Contreiras Gonçalvez, noto come Manucho. Quando aveva 24 anni Alex Ferguson lo portò dall’Angola al Manchester United, dove però disputò una sola gara di Premier League. Poi il Panathinaikos, l’Hull City, il Valladolid per una stagione anonima, il Bucaspor, il Manisaspor e il ritorno al Valladolid nel 2011 per rivelarsi un giocatore nuovo. Fisicamente solido (1,88 x 83), dotato di buona tecnica pur se un po’ lento, Manucho ha imparato a inquadrare la porta. Forse Ferguson non si era poi del tutto sbagliato.

LIGUE 1 LIGA

La Pulce rifi la due gol al Betis, fa il record di reti segnate in un anno, 86, una in più di Gerd Muller, e permette al Barcellona di conservare inalterato il vantaggio sull’Atlético Madrid, secondo a sei lunghezze

INFINITO MESSI

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Tifosi | XDDDXTifosi

1| Daniele Romano da mercato San Severino una festa in stile Napoli per un piccolo napoletano

2| Sasy e gli amici della Cannavaro, tutti “Napolissimamente” tifosi.3| In partenza direzione Milano. Sempre al fi anco degli azzurri, gli Amici

del Napoli sezione Modena4| Direzione Milano... Forza Napoli 5| La redazione di Napolissimo porge i più sentiti auguri alla piccola

Martina. Nella sede degli Amici del Napoli sezione Modena una grande festa per il battesimo della fi glia di Tusha Ilmi, tesserato del Club e tifoso azzurro doc

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Invia le tue foto a: [email protected] oppure a: Napolissimo - Via Mons. Schioppa 78 - 80075 Forio (NA)

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NAPOLIClub | Viaggio a tappe nelle città che tifano per gli azzurri

A NOVI LIGURE SI PARLA NAPOLETANOIl Club dei tifosi azzurri nato in Piemonte da un’idea di Melillo e Di Costanzo ha subito riscosso enormi consensi. «Siamo come una grande famiglia: andiamo in trasferta, organizziamo cene, serate di karaoke e tornei di calcetto – spiega il vicepresidente Amodio -. E ci stiamo attivando per avere una sede tutta nostra»

di Domenico Esposito

Quando cambi ra-dicalmente stile di vita e, per esigenze di lavoro, sei co-stretto ad abbando-

nare la tua terra e gli affetti di sempre per calarti in una nuova realtà distante anni luce dalla tua l’esame più diffi cile da superare è senza dubbio il periodo di ambientamento. Se, però, il tuo cuore batte forte per una squadra che ha milioni di tifosi nel mondo, allora il discorso prende tutt’altra piega. Già, perché il calcio non è solo marciume, ma anche e soprattutto passione, calore, voglia di stare insieme. Ne sa qualcosa Francesco Amodio, che due anni fa ha lasciato Napoli per tra-sferirsi a Novi Ligure, in provincia di Alessandria. «Non dimenticherò mai quel 2 febbraio del 2010, quando per la prima volta misi piede in Piemonte. Furono momenti drammatici, mi man-cava ogni cosa della mia città». Ma, si sa, i partenopei sono dovunque. E ben presto Francesco s’è lasciato con-tagiare dall’entusiasmo di Antonio Di Costanzo e Nello Melillo, da cui è par-

tita l’idea di fondare un Napoli Club a Novi Ligure. Sono bastati pochi mesi per ottenere centoventi adesioni. «Ora siamo in fase di iscrizione e sono convinto che supereremo questa quota». Sì, perché il Napoli Club Novi Ligure è come una grande famiglia, nella quale «la lingua uffi ciale – spiega Amodio col sorriso sulle labbra – è il dialetto partenopeo». Tantissimi tifosi, tra cui donne e bambini. Tutti insieme si parte per le trasferte in giro negli stadi del Nord Italia ed è sempre una gran festa. E, ancora, cene, serate di karaoke, tornei di calcetto e le partite degli azzurri vissute tutte d’un fi ato nella sede del “Bar del Centro”, ovviamente gestito da un partenopeo doc. E non mancano i riti scaramanti-ci. Come quello di posizionare sotto il televisore un maxicorno portafortuna (presente anche ad ogni trasferta) che reca la scritta “Sciò Sciò ciucciuè”. «Ci stiamo organizzando per trovare una sede tutta nostra – continua Amodio, che ricopre la carica di vicepresidente del Club -. Abbiamo tanti progetti da realizzare». E un sogno: festeggiare il terzo tricolore. «Questo può essere davvero l’anno giusto, noi ci crediamo

anche se quella parolina preferiamo non nominarla». Ma per tenere testa alla Juventus è necessario qualche rin-forzo. «Ci auguriamo che il presidente aggiunga un paio di tasselli di qualità a gennaio. Serve un difensore d’espe-rienza che dia maggiore sicurezza al pacchetto arretrato». Il Napoli del do-mani non può prescindere dai gol di Cavani. «Giù le mani del Matador. Se l’uruguaiano dovesse andar via, biso-gnerebbe puntare su un fuoriclasse di eguale valore come Falcao. Insomma, è arrivato il momento di acquistare top player per essere all’altezza delle grandi corazzate europee».

Fb:Fb: Napoli Club Novi LigureSede: Bar del Centro, Corso Marenco 121, Novi Ligure (Alessandria)Direttivo:Nello Melillo (presidente), Antonio Di Costanzo (presidente onorario), Francesco Amodio (vicepresidente), Claudio Sais, Davide Cacciatore, Fran-cesco Macciocchi, Donato Esposito, Alessandro Melillo (consiglieri), Luigi Giagantiello (tesoriere)

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IL SETTIMANALE DELLO SPORT IN CAMPANIA

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Foto: Pietro Mosca