TECNICHE ASSISTENZIALI PER GLI OSS · 2019-04-16 · 1 franco piu tecniche assistenziali per gli...
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FRANCOPIU
TECNICHE ASSISTENZIALIPER GLI OSS
AGLI OPERATORI SOCIO SANITARILE PROCEDURE ASSISTENZIALI DEDICATE
PER LO STUDIO E LA PRATICA QUOTIDIANA
TECNICHE ASSISTENZIALIPER GLI OSS
Le procedure assistenziali dedicate agli operatori socio sanitari
per lo studio e la pratica quotidiana
http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Franco Piu
Franco Piu, infermiere, è in possesso del Diploma di Laurea Magistrale nelle scienze Infermieristi-che ed Ostetriche e lavora, in qualità di responsabile dell’area ospedaliera, nell’ambito della ASL 3 Genovese. Ha maturato la sua esperienza clinica come infermiere e coordinatore in Geriatria, Medicina, Ortopedia, Pronto Soccorso e Sala Operatoria. Svolge attività di docenza come profes-sore a contratto ai corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di docenza ai corsi di base per Operatore Socio Sanitario e a corsi di aggiornamento rivolti a personale infermieristico e sanitario. Autore di numerose pubblicazioni e testi scientifici, ha sviluppato, con Bruno Cavaliere, la piattaforma informatizzata ICAcode©, strumento per la pianificazione dell’assistenza infermieristica e la valutazione della complessità assistenziale. È coor-dinatore regionale ligure del Comitato Infermieri Dirigenti.
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LE PROCEDURE OPERATIVE DELL’AREA IGIENICO SANITARIA E ASSISTENZIALE
PREMESSA
Tutte le procedure operative che riguardano l’area igienico sanitaria
sono riconducibili a competenze che l’Operatore Socio Sanitario può agire
nell’ambito dell’assistenza rivolta quotidianamente alle persone che assiste.
Hanno la finalità di garantire il comfort e il benessere alle persone e sono
molto importanti anche al fine di prevenire possibili infezioni a carico di
diversi apparati, conseguenti alla capacità dei microrganismi di replicarsi
in ambienti favorevoli alla loro crescita, come possono essere i tessuti e le
mucose degli esseri viventi.
Le mani degli operatori sanitari sono il primo veicolo di trasmissione
delle malattie infettive; tutto il personale sanitario deve pertanto conoscere
ed applicare la procedura operativa per il lavaggio delle mani o la pulizia
con gel a soluzione alcolica che deve necessariamente precedere e seguire
ogni manovra di assistenza alla persona.
Il lavaggio delle mani dell’operatore deve inoltre essere fatto in tutte le
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circostanze che l’Oms1 e i CDC2,3 indicano come necessarie per garantire
la sicurezza delle cure alle persone assistite. Il richiamo costante della pro-
cedura operativa per il lavaggio e la pulizia delle mani dell’operatore, in
diversi punti e in tutte le procedure, vuole sottolineare l’importanza che si
vuole dare a questa pratica al fine di richiamare l’attenzione su un’attività
che non viene svolta con la dovuta frequenza e assiduità nell’ambito del
processo di cura e assistenza.
Garantire l’igiene ai suoi assistiti rappresenta anche un dovere etico
dell’Operatore Socio Sanitario: la dignità delle persone viene assicurata
anche attraverso questa importante pratica, che riguarda una sfera molto
particolare dell’essere umano. Qualora questo bisogno non venisse soddi-
sfatto, si potrebbero determinare problemi non solo fisici, ma anche rela-
zionali con l’ambiente famigliare e la rete sociale.
L’Operatore Socio Sanitario può svolgere le pratiche di igiene autono-
mamente o, in condizioni particolari, su indicazione del personale infer-
1 WHO, Guide to Implementation - A Guide to the Implementation of the WHO Multimodal
Hand Hygiene Improvement Strategy, Geneva, 2009
2 CDC: Center for Disease Control (Centro mondiale per il controllo delle infezioni, Atlanta, U.S.A.)
3 John M. Boyce, M.D., Didier Pittet, M.D.Guideline for Hand Hygiene in Health-Care Settin-
gs, Recommendations of the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee and the HICPAC/
SHEA/APIC/IDSA Hand Hygiene Task Force, M.M.W.R., Recommandation and Reports, October 25, 2002/
51(RR16);1-44
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mieristico che ne individua le attività nell’ambito del processo di pianifi-
cazione dell’assistenza.
Nello svolgimento delle pratiche di igiene quotidiana o straordinaria
alle persone, in particolare negli ambienti confinati, l’Operatore Socio Sa-
nitario deve sempre ricordarsi di evitare la diffusione dei microrganismi
nell’ambiente, evitando manovre che possano determinare il passaggio dei
microrganismi su oggetti e superfici, che possono a loro volta essere veicoli
di contaminazione per altri assistiti o per altri operatori.
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1. LAVAGGIO DELLE MANI DELL’OPERATORE
L’igiene delle mani è una procedura sanitaria indispensabile per limitare
la diffusione dei microrganismi e ridurre quindi l’incidenza delle infezioni
correlate alle pratiche assistenziali; è da considerare fra le principali pro-
cedure per la prevenzione delle infezioni, e deve essere operata per evita-
re la trasmissione dei microrganismi nei confronti delle persone assistite,
dell’ambiente che circonda le persone, degli operatori.
Lavaggio sociale delle mani con acqua e sapone
È finalizzato alla rimozione dello sporco e della flora microbica transito-
ria, che è caratterizzata da microrganismi che si raccolgono con le mani a
seguito del contatto con oggetti e superfici, o durante il contatto con le
persone assistite. I germi transitori e occasionali non si moltiplicano, non
sopravvivono a lungo e sono facilmente eliminabili con il lavaggio, e sono
i microrganismi che più frequentemente trasmettono le infezioni.
La flora batterica residente invece è composta da germi normalmente pre-
senti sulla pelle di tutte le persone, poco aggressivi e normalmente non
provocano infezioni. La finalità del lavaggio delle mani è quindi quella di
eliminare la flora microbica transitoria e ridurre ad un livello di accettabi-
lità quella residente.
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Le diverse metodologie per il lavaggio delle mani, sono riferite a situazioni
operative differenti:
• lavaggio sociale;
• lavaggio antisettico;
• lavaggio chirurgico.
La tecnica maggiormente svolta dall’Operatore Socio Sanitario per la re-
alizzazione delle attività di sua competenza è rappresentata dal lavaggio
sociale, svolto con l’utilizzo di un normale sapone detergente e acqua di
rubinetto, e deve durare dai 40 ai 60 secondi; per il lavaggio sociale può
essere utilizzato il frizionamento delle mani con gel in soluzione alco-
lica. In alternativa alla frizione con soluzione idroalcolica si può ricorrere
al lavaggio antisettico (con acqua e detergenti che contengono un agente
antisettico). Va evitato l’uso contemporaneo di frizioni a base alcolica e
sapone antisettico. I detergenti antisettici più utilizzati sono: clorexidina
gluconato, iodofori e triclosan.
Il lavaggio antisettico deve durare dai 40 ai 60 secondi. Il lavaggio chirur-
gico, che si realizza con la finalità di eliminare completamente i germi oc-
casionali e resistenti e si usa prima di un intervento chirurgico o metodica
invasiva, non di competenza dell’Operatore Socio Sanitario.
Ricordare sempre che prima del lavaggio delle mani deve essere ga-
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rantita da parte dell’Operatore la cura e l’igiene delle proprie mani con
standard di riferimento che prevedono:
• unghie corte e prive di smalto;
• assenza di monili (anelli, bracciali, orologi);
• cute delle mani curata e priva di screpolature.
Raccomandazioni generali Motivazione
Controllare che le proprie mani siano
prive di lesioni e ferite
Tenere sotto controllo le proprie mani
è importante per gli operatori sanitari:
le piccole lesioni della cute determinano
una maggiore probabilità di trasmettere
microrganismi agli assistiti e anche di
contrarre malattie durante le pratiche di
assistenza
Mantenere le unghie corte (0,5/1
mm) e rimuovere lo smalto e le un-
ghie artificiali
Le unghie corte e prive di smalto
hanno meno probabilità di raccoglie-
re microrganismi. Le unghie lunghe
possono ferire la persona assistita e
bucare i guanti eventualmente indos-
sati dall’operatore
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Rimuovere i monili (anelli, bracciali,
orologi)
I microrganismi si annidano nei pic-
coli spazi e sotto gli anelli, bracciali
ed altri gioielli, la cui presenza impe-
disce la corretta pulizia delle mani e la
rimozione dei germi
È necessario lavare le mani quando sono visibilmente
sporche (sangue o altri liquidi biologici), dopo l’uso dei
servizi igienici, e prima di preparare o servire alimenti.
Materiale occorrente
• Lavandino ampio preferibilmente con comando a pedale;
• Sapone liquido;
• Asciugamano;
• Il lavaggio delle mani con acqua e sapone può essere sostituito dalla
pulizia delle mani con gel a soluzione alcolica, se le mani non sono
visibilmente sporche;
• In caso di utilizzo del gel a soluzione alcolica, il contenitore di pro-
dotto deve essere accessibile all’operatore. Si consigliano confezioni
piccole (anche il gel può essere contaminato da microrganismi e
quindi si riduce questo rischio), facilmente trasportabili anche nelle
tasche della divisa degli operatori.
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I 5 momenti fondamentali per l’igiene delle mani
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Quando Esempi attività OSS
Prima del contatto con il pazientePrima di toccare, per qualunque mo-
tivo, la persona assistita
Prima di una manovra asettica
La pulizia del cavo orale, delle muco-
se degli occhi, della bocca, del naso,
prima della manipolazione di cateteri
vescicali
Dopo esposizione ad un liquido bio-
logico
Dopo aver rimosso la padella, il
pappagallo, dopo aver provveduto
all’igiene intima del paziente (anche
dopo aver tolto i guanti) Importante:
una volta tolti i guanti devono essere
lavate le mani
Dopo il contatto con il paziente
Dopo aver toccato, per qualunque
motivo, la persona assistita, anche per
gesti semplici, quale porgere le mani,
aiutare l’assistito a sedersi, mobiliz-
zarlo
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Dopo il contatto con ciò che sta at-
torno al paziente
Dopo aver toccato qualunque ogget-
to che sta attorno alla persona assistita
o aver toccato l’ambiente circostante
(porte, maniglie, comodini, sbarre
del letto, suppellettili)
Obiettivo
Rimuovere la flora microbica transitoria, che è caratterizzata da microrganismi che
si raccolgono con le mani a seguito del contatto con oggetti e superfici, o durante
il contatto con le persone assistite.
Procedura operativa lavaggio delle mani
Attività Motivazioni
Aprire il rubinetto dell’acqua con la
mano, il gomito o il piede
Aprire il rubinetto con il gomito e/o
il piede, quando possibile, riduce il
rischio di disseminazione di micror-
ganismi nell’ambiente
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Regolare la temperatura ritenuta più
confortevole, evitando di usare acqua
eccessivamente calda
La ripetuta esposizione all’acqua cal-
da può aumentare il rischio di derma-
titi
Bagnare uniformemente mani e polsi
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Applicare una dose sufficiente di sapo-
ne sul palmo della mano e insaponare
uniformemente mani e polsi con sapo-
ne liquido detergente in dispenser se-
condo le indicazioni del produttore. In
alternativa può essere utilizzato sapone
solido, ricordando di usare pezzature di
saponetta piccole e di riporre il prodotto
usato in apposite griglie di scolatura che
permettano l’asciugatura del sapone
Dopo aver insaponato le mani e pro-
tratto lo sfregamento delle mani per
almeno 20 secondi sciacquare abbon-
dantemente (almeno 15 secondi)
Asciugare tamponando con asciugama-
ni monouso in tela o carta assorbente
fino a eliminare l’umidità residua
Chiudere il rubinetto dell’acqua con
il gomito, oppure se è manuale con
un lembo dell’asciugamano
Toccare il rubinetto con mani lava-
te comporta la contaminazione della
cute con germi presenti sul rubinetto
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Lavaggio delle mani con gel a soluzione alcolica (frizione alcolica)
Ha lo scopo di eliminare i germi patogeni, attraverso l’utilizzo di soluzioni
al 60-80% di alcol, associato a sostanze emollienti e umidificanti, in grado
di proteggere la cute delle mani. I prodotti possono essere in gel, liquidi o
in schiuma e non vanno usati su cute lesa o ferite e in presenza di fiamme.
Per eseguire la frizione alcolica non serve l’acqua, non occorre che ci sia un
lavandino e non occorre carta per asciugarsi le mani.
Questa operazione rende quindi più facile agli operatori la pulizia delle
mani, specie negli ambienti ospedalieri, dove il personale tende ad aderire
a questa procedura con un livello di compliance bassa in conseguenza dei
tempi di realizzazione e, molto spesso, della scarsa accessibilità dei lavandi-
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ni. Esistono anche confezioni tascabili.
La frizione è indicata nelle seguenti situazioni:
• prima e dopo il contatto diretto con il malato;
• dopo la rimozione dei guanti non sterili;
• dopo il contatto con liquidi e secrezioni corporee, mucose o cute
non integra o in caso di medicazione delle ferite;
• quando, assistendo lo stesso malato, si passa da una sede del corpo
contaminata a una pulita;
• dopo contatto con oggetti nell’immediata vicinanza del malato.
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2. L’USO DEI GUANTI
Durante le pratiche di assistenza diretta alle persone o alcune attività indirette,
i guanti sono un necessario mezzo di prevenzione del rischio biologico e rap-
presentano un sistema di protezione che tutti gli operatori devono utilizzare.
Tuttavia i guanti monouso dovrebbero essere indossati solo quando ne-
cessario.
L’uso dei guanti, guida per l’Operatore Socio Sanitario
I guanti monouso non sterili sono disponibili in confezioni multiple con-
fezionati in scatole con dispenser, in taglie diverse. Le confezioni dei guanti
devono essere posizionate il più vicino possibile al punto di utilizzo (point
of care), idealmente in un dispenser fisso per poter prelevare i guanti nel
modo più semplice possibile.
In passato, il materiale utilizzato per la produzione dei guanti è stato pre-
valentemente il latice di gomma naturale, ma le preoccupazioni circa la
sensibilità al lattice hanno indotto le organizzazioni sanitarie ad adottare
guanti di materiale diverso come il vinile (RCN 2012).
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A questo proposito esistono alcune prove che il vinile può essere una bar-
riera meno efficace del lattice, anche se tutti i guanti comportano il rischio
di fallimento dell’effetto barriera, ovviamente non visibile a occhio nudo.
Da ciò la necessità di eseguire la pratica di igiene delle mani a prescindere
dall’avere o meno indossato i guanti sono indossati. I guanti monouso e
pertanto devono essere utilizzati solo per il compito per cui si sono neces-
sari e poi rimossi e smaltiti e non possono essere puliti o lavati e riutilizzati
per un’altra attività.
Mettere e togliere i guanti monouso non sterili, tecnica operativa
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
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Rimuovere i guanti dalla confezione singolarmente evitando la contami-nazione dei guanti posti più in basso. Se la procedura da eseguire richiede il cambio dei guanti e si dovesse ren-dere necessario utilizzare più di due guanti, tutti quelli necessari devono essere prelevati prima dell’inizio della procedura di assistenza
Per evitare le infezioni crociate e la contaminazione dei guanti all’interno della confezione
Tenendo il polsino del guanto, tirar-lo in posizione, facendo attenzione a non contaminare il guanto con con-tatto con la cute di chi lo indossa. Questo è particolarmente importante quando si calza il secondo guanto: in questo momento la mano già coperta dal primo guanto può toccare la pel-le della mano non coperta se non si prendono precauzioni
Per evitare le infezioni crociate
Durante la procedura o quando si intraprendono due procedure con lo stesso paziente, può essere necessario cambiare i guantiI guanti sono prodotti monouso e non devono essere puliti e riutilizzati
I guanti usa e getta sono oggetti mo-nouso. Essi non possono essere puliti e riutilizzati per lo stesso o un altro paziente (MHRA 2006 C)
Se il guanto si danneggia durante l’u-so, deve essere sostituito
Perché il guanto rotto non rappresen-ta un efficace mezzo di barriera
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Rimuovere i guanti quando la proce-dura è stata completata, facendo at-tenzione a non contaminare le mani o per l’ambiente toccando la parte esterna dei guanti usati
Perché l’esterno dei guanti può essere contaminato
Rimuovere il primo guanto affer-rando la parte esterna del guanto sul polso e sfilandolo in modo tale da ro-vesciarlo una volta rimosso
Perché mentre si opera la rimozione del primo guanto, la seconda mano coperta continua ad essere protetta. Rovesciando il guanto esterno du-rante la rimozione, la contaminazio-ne risulterà contenuta all’interno del guanto
Rimuovere il secondo guanto facen-do scivolare le dita della mano non protetta all’interno del polso del guanto sfilandolo in modo tale che sia rovesciato
Mettendo le dita all’interno del guan-to, queste non entreranno in contatto con la superficie esterna potenzial-mente contaminata del guanto
Smaltire i guanti utilizzati come rifiu-ti pericolosi a rischio infettivo
Tutti i rifiuti contaminati con san-gue, liquidi corporei, escrezioni, se-crezioni e agenti infettivi possono a rappresentare un rischio e devono es-sere smaltiti come pericolosi a rischio infettivo
Dopo aver rimosso i guanti, pulire e decontaminare le mani
Le mani devono essere pulite e lavate anche dopo la rimozione dei guanti, che non garantiscono la protezione totale dalla contaminazione
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Bibliografia
• WHO, Glove Use Information Leaflet. Outline of the evidence and considera-
tions on medical glove use to prevent germ transmission, Geneva, 2009
• Kerr LN1, Chaput MP, Cash LD, O’Malley LG, Sarhrani EM, Teixeira JC, Boi-
vin WS, Mailhot SA Assessment of the durability of medical examination gloves.
J Occup Environ Hyg. 2004 Sep;1(9):607-12
• H.P. Lovedaya *, J.A. Wilsona , R.J. Pratta , M. Golsorkhia , A. Tinglea , A.
Baka , J. Brownea , J. Prietob, M. Wilcoxc, epic3: National Evidence-Based
Guidelines for Preventing Healthcare-Associated Infections in NHS Hospitals
in England, Journal of Hospital Infection 86S1 (2014) S1–S70
• OMS, Igiene delle mani: quando, come e perché? Brochure informativa, Ottobre 2006
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3. RIFACIMENTO DEL LETTO LIBERO
Il cambio della biancheria del letto è una manovra di assistenza che dovreb-
be essere svolta almeno quotidianamente per garantire il comfort dell’assi-
stito. Bisogna ricordare che il letto è il luogo ove la persona ricoverata passa
maggior parte del tempo della propria giornata, ragione per cui dovrebbe
essere prestata particolare cura a questa manovra. Il cambio della bianche-
ria del letto inoltre limita la diffusione dei microrganismi nell’ambiente.
La tecnica del rifacimento di un letto libero
Il rifacimento di un letto libero è una procedura che si effettua con l’obiet-
tivo di:
• Preparare il letto per l’accoglienza o il ricovero di un nuovo assistito
• Garantire il cambio della biancheria e il comfort dell’assistito du-
rante la degenza.
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Materiale occorrente
• Carrello per trasporto biancheria
• Materasso
• Lenzuola
• Traversa
• Copriletto
• Cuscino
• Federe per il cuscino
• Tela cerata
• Coperta
• Bacinella reniforme
• Acqua e sapone detergente disinfettante
• Bacinella o catino
• Panno per asciugatura
• Spugna per pulizia ambiente
• Contenitore per biancheria sporca
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Rifacimento letto libero, procedura operativa a un operatore
Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito e farlo accomodare su una sedia
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Rimuovere la biancheria sporca ed in-serirla negli appositi sacchi di raccoltaDurante questa manovra evitare che la divisa tocchi il letto e la biancheria sporca
Per evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente.Per non contaminare se stessi
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare tutti gli strumenti neces-sari
L’organizzazione facilita l’esecuzio-ne della prestazione, ed evita inutili interruzioni
Spostare il comodino e la sedia e lato letto
Lo spazio sufficiente per rifare il let-to aiuta a svolgere l’azione con più efficacia
Pulire il comodino e l’armadietto Per mantenere la pulizia
RACCOMANDAZIONE:Rimanere quando possibile dallo stes-so lato del letto fino al termine di tut-te le operazioni
Per evitare inutili spostamenti e con-seguenti perdite di tempo
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Pulire il materasso:Lato destro (porzione laterale)Avviare pulitura a umido dall’alto verso il centro e dal centro verso il basso a destra del materasso e asciu-gare con il pannoRaccogliere la polvere e residui dal fondo letto nella bacinellaAvviare pulitura a umido dall’alto verso il centro e dal centro verso il basso a sinistra del materasso e asciu-gare con il pannoRaccogliere la polvere e residui dal fondo letto nella bacinella
Per impedire la diffusione dei micror-ganismi
Pulire la struttura del letto, parten-do dalla testiera verso la parte bassa
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Dalla posizione lato destro del letto po-sizionare il lenzuolo inferiore:Posizionare e far scorrere il lenzuolo dal basso all’alto del materassoRincalzare il lenzuolo sotto il materasso (circa 20-30 cm), partendo dalla parte alta alla parte bassa tesandolo in modo che non presenti pieghe, poi fissarlo con le piegature ad angolo fissando la parte lateraleRipetere la stessa procedura dall’altro latoPosizionare la tela impermeabile (se ne-cessaria) e la traversaPosizionare il lenzuolo superiorePosizionare la coperta ad altezza con-gruaPosizionare il copriletto sino a coprire la copertaPiegare il lenzuolo superiore a bordo copertaConfezionare l’angolo di chiusura nel-la parte bassa del letto in entrambi i latiMettere una federa pulita sul cuscinoPosizionare il cuscino alla testa del letto
Per rendere stabile la biancheria nel lettoATTENZIONE: Le pieghe delle lenzuola possono de-terminare danni alla persona
Riposizionare sedia e comodino al loro posto
Rendere disponibile tutti i presidi per l’assistito
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
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4. RIFACIMENTO DEL LETTO OCCUPATO
Il cambio della biancheria del letto è una manovra di assistenza che do-
vrebbe essere svolta almeno quotidianamente per garantire il comfort
dell’assistito.
Rifacimento letto occupato: quando, come e perché
Bisogna ricordare che il letto è il luogo ove la persona ricoverata passa mag-
gior parte del tempo della propria giornata, ragione per cui dovrebbe essere
prestata particolare cura a questa manovra. Il cambio della biancheria del
letto inoltre limita la diffusione dei microrganismi nell’ambiente.
Se la persona ricoverata non può muoversi dal letto, ricordare che la cor-
retta tecnica di posizionamento delle lenzuola è una manovra importante,
oltre che per mantenere le normali condizioni igienico sanitarie, anche per
la prevenzione delle lesioni da pressione.
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Per la manovra di rifacimento del letto occupato è ne-
cessaria la presenza di due operatori al fine di garantire:
• la sicurezza della persona assistita
• riduzione dello sforzo fisico degli operatori.
Obiettivi
• Assicurare il letto pulito e confortevole per l’assistito
• Ridurre il rischio di infezione e mantenere un ambiente pulito
• Contribuire a prevenire le lesioni da decubito, ricordando che pos-
sono essere provocate anche da punti di pressione conseguenti alla
biancheria non correttamente posizionata.
Materiale occorrente
• Carrello per trasporto biancheria
• Materasso
• Lenzuola
• Traversa
• Copriletto
• Cuscino
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• Federe per il cuscino
• Tela cerata
• Coperta
• Bacinella reniforme
• Acqua e sapone detergente disinfettante
• Bacinella o catino
• Panno per asciugatura
• Spugna per pulizia ambiente
• Contenitore per biancheria sporca.
Rifacimento letto occupato, la procedura operativa a due operatori
Attività Motivazione
Verificare le condizioni della perso-na assistita
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Preparare tutti gli strumenti necessariL’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni
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Garantire la privacy chiudendo la porta o posizionando un paravento
La privacy della persona assistita deve sempre essere rispettata, anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Spostare il comodino e la sedia dal lato letto
Lo spazio sufficiente per rifare il letto aiuta a svolgere l’azione con più ef-ficacia
Rimuovere gli effetti personali dell’assistito dal letto e metterli in un posto sicuro
Per impedire che gli effetti personali possano essere smarriti
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Sollevare la testa della persona sul cu-scino e spostare l’assistito dal centro al lato sinistro
Per garantire il necessario comfort e la posizione corretta della testa
Aiutare la persona a ruotare verso il lato sinistro del letto
Spostare l’assistito il più vicino pos-sibile all’altro lato del letto lascia più spazio per lo svolgimento della ma-novra
Regolare l’altezza del cuscino e lascia-re il lenzuolo superiore al suo posto
Per mantenere la temperatura e ga-rantire la sua privacy
Allentare le lenzuola usate dal lato destro e arrotolarle il più possibile verso l’assistito
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Pulire la superficie del materasso con un panno spugna prima ad umido con soluzione detergente e poi asciu-gare
Per ridurre la carica microbica
Posizionare e far scorrere il lenzuolo pulito:dal basso all’alto del materasso, co-prendo l’emilato del letto (destro) scalzato ed evitando il contatto con la biancheria sporca;rincalzare il lenzuolo sotto il materas-so (circa 20-30 cm), partendo dalla parte alta alla parte bassa tesandolo in modo che non presenti pieghe, poi fissarlo con le piegature ad angolo fis-sando la parte laterale
Aiutare la persona a girare dall’altro lato (destro) salendo sul lenzuolo pu-lito
Lo spostamento dell’assistito all’altro lato del letto consente di terminare la procedura
Regolare il cuscino e il lenzuolo su-periore
Con l’assistito girato, scalzare le len-zuola sporche anche dall’altro lato, e rimuoverle, raccogliendole lenzuola precedentemente arrotolate sotto il paziente evitando lo sfregamento ed evitando di metterle a contatto con la divisa
Le lenzuola sporche possono conta-minare la divisa, che può contribui-re alla diffusione dei microrganismi nell’ambiente e sulle persone
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Eliminare le lenzuola sporche in modo appropriatoN.B. Non gettare mai le lenzuola usa-te sul pavimento
Per evitare la diffusione dei microrga-nismi e ridurre il rischio di infezioni
Pulire la superficie del materasso con un panno spugna prima ad umido con soluzione detergente e poi asciu-gare
Per ridurre la carica microbica
Afferrare la biancheria pulita e tira-re delicatamente facendo scivolare il lenzuolo sotto l’assistito, ricordando che non devono essere prodotti sfre-gamenti della cute.Stendere il lenzuolo e tenderlo sotto l’estremità del materasso, poi lateral-mente sino alla completa copertura, ancorando il lenzuolo con le piega ad angolo.N.B. Se occorre, durante tutta la manovra, posizionare anche il telo assorbente e/o la traversa durante il passaggio del lenzuolo
Le lenzuola non perfettamente tese possono causare irritazione della pelle
Riposizionare la persona al centro del letto. e regolare l’altezza del cuscino
Per garantire il comfort della persona
Rimuovere il lenzuolo superiore, mantenendo sino alla completa ap-plicazione del lenzuolo pulito il len-zuolo usato sulla zona inguinale della persona in modo tale da garantire la sua privacy
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Applicare il lenzuolo pulito, la coper-ta e il copriletto
Rimuovere il cuscino e sostituire la federa del cuscino con una pulita e riposizionare il cuscino sotto la testa della persona assistita
Per garantire il comfort della persona
Riconsegnare gli effetti personali o riposizionarli sul letto
Per evitare la perdita degli effetti per-sonali
Riportare il comodino e la sedia nella posizione corretta
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Bibliografia
• Fraise, A.P. & Bradley, T., (eds) (2009) Ayliffe’s control of Healcare-Associated
Infection: A pratical Handbook, 5th edition. London: Hodder Arnold
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5. SMALTIMENTO DELLE LENZUOLA E DE-
GLI EFFETTI LETTERECCI
Il conferimento delle lenzuola nei sacchi per poterla avviare al lavaggio
è una manovra importante che deve essere eseguita con attenzione per
ridurre il rischio di diffusione dei microrganismi e delle malattie infettive.
Smaltimento della biancheria ospedaliera: quando, come e perché
La biancheria rappresenta una fonte di raccolta dei microrganismi e se è
raccolta in modo difforme (ad esempio gettata sul pavimento, scrollata
nella stanza) può creare un grosso rischio per l’uomo e per l’ambiente.
La biancheria proveniente da pazienti in isolamento non deve essere ma-
nipolata neanche dagli addetti alla lavanderia dopo il conferimento nei
sacchi, che devono essere idrosolubili in modo tale da non dover essere
aperti per il conferimento nella lavatrice.
La procedura è valida, oltre che per i pazienti infettivi posti in condizione
di isolamento (per patologie trasmissibili per via aerea o droplet, o isola-
mento per patologie gastroenteriche) in tutti i casi in cui la biancheria è
sporca di sangue o altri liquidi biologici e feci per pazienti non infetti. Vie-
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ne altresì utilizzata per lo smaltimento della biancheria di pazienti affetti
da parassiti, quali pulci, pidocchi del capo, del pube o del corpo, scabbia
o altri ectoparassiti.
Obiettivi
• Mantenere l’ambiente pulito
• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente
• Evitare le infezioni crociate
• Evitare l’infestazione ad altri pazienti ed agli operatori
• Evitare infezioni o infestazioni nei confronti degli operatori addetti
al lavaggio.
Materiale occorrente
• Guanti monouso e grembiule impermeabile monouso
• Sacchi idrosolubili per la raccolta della biancheria
• Sacchi rossi (identificativi di biancheria infetta) per la raccolta della
biancheria montati nell’apposito carrello
• Salvietta di carta monouso
• Contenitore per i rifiuti
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• Contenitore per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
Smaltimento delle lenzuola, la procedura operativa
Attività Motivazione
Preparare tutto il materiale necessarioPer evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza di isola-mento e contaminare altre aree
Indossare i guanti monouso e il grem-biule
Per evitare la contaminazione delle mani o contaminare la divisa da lavoro
Aprire i bordi esterni del sacco idro-solubile
Per facilitare l’introduzione nel sacco della biancheria sporca
Raccogliere tutta la biancheria a faz-zoletto in modo tale in caso di grosse contaminazioni (sangue, materiale fe-cale) tutto il materiale sia contenuto all’interno del telo
Per ridurre al minimo il rischio di contaminazione dell’area circostante
Se sono presenti due operatori, un ope-ratore tiene il sacco aperto e l’altro prov-vederà all’introduzione della biancheria sporca. Un solo operatore terrà il sacco aperto con una mano e con l’altra prov-vederà all’introduzione della biancheria sporca.In tutti i casi bisogna prestare attenzione a non contaminare l’esterno del sacco.
Per evitare che la biancheria sia ma-nipolata dal personale di lavanderia.Per evitare che nel trasporto l’ester-no del sacco contaminato possa a sua volta contaminare l’ambiente o altri operatori
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Chiudere il sacco idrosolubile con gli appositi lacci
Per mantenere la biancheria sporca dentro il sacco
Mettere il sacco della idrosolubile dentro l’altro sacco montato nel car-rello.N.B. Non toccare questo sacco
Per identificare chiaramente l’infetti-vità della biancheria da parte del ser-vizio di lavaggio.Per evitare di contaminarlo con i guanti sporchi
Rimuovere i guanti e smaltirli nel contenitore per rifiuti pericolosi a ri-schio infettivo
Per non contaminare altre aree
Lavare la mani e gli avambracci con acqua e sapone e asciugarle con una salvietta di carta monouso
Per evitare la contaminazione di altre zone. Le mani degli operatori rappre-sentano la prima fonte di trasmissio-ne dei microrganismi durante l’assi-stenza: la pulizia delle mani previene l’insorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Chiudere l’altro sacco di raccolta e trasferirlo nell’area di raccolta
Per assicurarsi che sia trasferito alla lavanderia il più presto possibile
Bibliografia
• WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care First Global Patient Safety
Challenge Clean Care is Safer Care, Geneva, 2009
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6. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE SEDU-
TO A LETTO
Il paziente dovrebbe essere incoraggiato a mantenere la posizione seduta
nel letto quando le condizioni di salute gli impediscono di scendere sulla
sedia.
Posizionare il paziente seduto a letto: come, quando e perché
Se il paziente non è in grado di partecipare alla procedura, usare presidi per
la movimentazione (sollevatori).
Bisogna prestare attenzione anche al paziente in posizione seduta. La po-
stura errata è una delle più comuni cause di dolore lombare che può essere
accentuato dalla postura errata mantenuta per un tempo prolungato, che
può causare anche schiacciamento dei dischi vertebrali.
Controindicazioni: dopo l’esecuzione di una puntura
lombare, il paziente deve mantenere la postura supina.
Attenzione: prestare attenzione alla mobilizzazione di
pazienti affetti da lesioni spinali.
40 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Obiettivi del posizionamento del paziente seduto a letto
• Mantenere il comfort del paziente
• Favorire la circolazione
• Stimolare il paziente al movimento.
Materiale occorrente
• Cuscini e lenzuola
• Telo di scivolamento/sollevatore meccanico se indicato in confor-
mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio.
Posizionamento paziente seduto a letto, tecnica operativa
Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
41 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Assicurarsi che il letto sia posizionato all’altezza ideale per gli operatori
Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore
Chiedere al paziente di sollevarsi nel centro del letto. La postura del paziente può essere influenzata dal dolore, dalla fatigue, dalla distensio-ne addominale o dalla confusione o agitazione
Per assicurare il migliore allineamen-to flettendosi sull’anca quando si sie-de sul lettoPer evitare sforzi sulla colonna
Chiedere al paziente i fianchi in linea con la cerniera dell’elevatore automa-tica materasso o lo schienale del letto
Per assicurare la posizione e l’alline-amento migliore, cioè flettendo le gambe quando si è seduti sul letto
Posizionare un cuscino sotto le gi-nocchia del paziente o usa il controllo elettrico del letto articolato per man-tenere le ginocchia leggermente curve
Per evitare sforzi sulla colonnaPer favorire il mantenimento della posizione
Devono essere prese precauzioni ag-giuntive se il paziente ha una via in-fusiva nella zona femorale o è in trat-tamento per emofiltrazione
Per assicurare il comfort al paziente
Posizionare un cuscino sotto uno o entrambi gli arti superiori del pazien-te con drenaggio toracico, debolezza degli arti inferiori o del tronco, inter-venti chirurgici alle braccia, al torace, al seno, al petto o alle spalle, linfede-ma o fratture agli arti superiori
Per supportare gli arti superioriPer mantenere l’allineamento del troncoPer incoraggiare l’espansione delle basi polmonari
42 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
7. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE SUPI-
NO A LETTO
Le cadute dal letto sono un evento abbastanza frequente e devono essere
prese in considerazione quando si posiziona un paziente a letto.
Posizionare il paziente a letto in posizione supina
Posizionare il paziente supino a letto ha l’obiettivo di:
• mantenere il comfort del paziente
• favorire il riposo del paziente.
I teli di scivolamento possono essere usati per assistere il paziente per gi-
rarsi o per cambiare posizione nel letto. Grazie alla superficie scivolosa del
telo di scivolamento, la frizione sulla cute è ridotta ed è più facile muovere
o riposizionare il paziente con poco sforzo e difficoltà.
Materiale occorrente per garantire la postura supina
• Cuscini e lenzuola
• Telo di scivolamento /sollevatore meccanico se indicato in confor-
mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio
43 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
• Estensione del letto per i pazienti di alta statura.
Posizionare il paziente supino a letto, tecnica operativa
Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresen-tano la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assi-stenza: la pulizia delle mani pre-viene l’insorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Assicurarsi che il letto sia posizio-nato all’altezza ideale per gli ope-ratori
Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore
44 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Posizionare un cuscino rettangolare sotto la testa del paziente. Per i pa-zienti con via aerea assistita (ventila-zione meccanica) o che hanno subito un recente intervento chirurgico al collo o alla testa, fare attenzione a non ostruire eventuali drenaggioppureUsare due cuscini in posizione “a far-falla” in modo che un lembo di cia-scun cuscino sorregga la testa e la par-te terminale di ogni cuscino sorregga una spalla ciascunooppureUsare un asciugamano piegato sotto la testa del paziente se questi trova più confortevole l’estensione della co-lonna vertebrale
Per supportare la testa in una posizio-ne neutra e per compensare la natura-le lordosi del tratto cervicale. Per as-sicurare la pervietà delle vie aeree. Per aumentare il supporto e il comfort del paziente.Questa posizione può essere necessa-ria per i pazienti con dolore, con af-fanno, o affetti da cifosi.Per prevenire una eccessiva flessione del collo
Garantire che il paziente sia posizio-nato centralmente nel letto
Per assicurare l’allineamento della co-lonna vertebrale e degli artiPer ridurre il rischio di cadute assicu-randosi che il paziente non sia troppo vicino al bordo del letto
Posizionare il cuscino e/o l’asciuga-mano sotto gli arti per fornire il mas-simo supporto al paziente con dolore, debole o con gli arti edematosi
Per assicurare il comfort al paziente
45 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Assicurarsi che i piedi del pazien-te siano adeguatamente supportati dal materasso. Per i pazienti più alti posizionare l’estensione del letto se richiesto
Per assicurare il comfort al paziente
Posizionare il cuscino alla fine del let-to ospedaliero per garantire un ango-lo di 90° delle caviglie se il paziente non può muoverle
Per assicurare il comfort al pazientePer evitare l’immobilità delle caviglie
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8. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE A LET-
TO IN POSIZIONE LATERALE
Il posizionamento laterale del paziente viene effettuato con l’obiettivo di
mantenere il comfort della persona, favorire la circolazione e prevenire le
lesioni da pressione.
Posizionare il paziente a letto in postura laterale
La posizione laterale è una valida alternativa al posizionamento supino del
paziente, che può essere usata per:
• compromissione del ritorno venoso, ad esempio a causa di una
massa pelvica o addominale, o la gravidanza
• affaticamento muscolare
• rischio di insorgenza di lesioni da decubito
• dolore addominale monolaterale o dolore agli arti inferiori
• tono alterato
• fatigue
• infezioni toraciche
• patologie polmonari
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• distensione addominale (ad esempio in caso di ascite)
Controindicazioni: sospetta o accertata lesione alla co-
lonna dorsale.
Attenzione: prestare attenzione alla mobilizzazione di
pazienti affetti da lesioni spinali.
Materiale occorrente per posizionare il paziente a letto in decubito
laterale
• Cuscini
• Telo di scivolamento/sollevatore meccanico se indicato in confor-
mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio di
movimentazione dei carichi.
Posizionamento a letto in posizione laterale, tecnica operativa
Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
48 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali
Assicurarsi che il letto sia posizionato all’altezza ideale per gli operatori
Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore
Posizionare uno o due cuscini in po-sizione “a farfalla” sotto la testa del paziente, assicurando la pervietà delle vie aeree. Per i pazienti portatori di tracheostomia, vie centrali, interventi recenti sul collo e sulla testa devono essere prese precauzioni aggiuntive
Per supportare la testa in posizione intermedia
Chiedere o aiutare il paziente a semi-flettere la gamba più bassa a livello dell’anca e del ginocchio. Devono essere prese precauzioni aggiuntive rispetto al grado di flessione per quei pazienti che hanno dolore all’anca o al ginocchio, riduzione della mobili-tà, frattura che coinvolge il femore o il bacino, edema alle gambe, accessi venosi femorali o altri accessi venosi agli arti inferiori. Assicurarsi che il paziente sia posizionato centralmente nel letto
Per assicurare il paziente in posizione stabile e prevenire il rotolamentoPer ridurre il rischio di caduta e assi-curarsi che il paziente non sia troppo vicino al bordo del letto
49 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Oppure:Chiedere o aiutare il paziente a semi-flettere la gamba più in alto a livello dell’anca e del ginocchio. Usare un cuscino come supporto sotto la gam-ba posta sul lettoPosizionare un cuscino fra le gambe del paziente
Per prevenire la rotazione della co-lonna vertebralePer supportare la cintura pelvica
Posizionare il braccio inferiore e il cinto scapolare in avanti. (posizio-ne non appropriata per pazienti con problemi alle spalle). Devono essere prese precauzioni aggiuntive per i pa-zienti con una carenza di tono mu-scolare nel braccio, oppure con gon-fiore o linee venose infusive
Per garantire il comfort del pazientePer favorire l’allineamento delle spal-lePer favorire il mantenimento della posizione
Chiedere al paziente od aiutarlo, po-sizionando una mano dietro alla spal-la alta, a ruotare delicatamente verso il lato desiderato
Per assicurare il comfort al paziente
50 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
9. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE DALLA
POSIZIONE SDRAIATA A SEDUTO
L’Operatore Socio Sanitario deve attuare la tecnica di posizionamento da
sdraiato a seduto ogni volta che il paziente ha necessità di essere aiutato ad
alzarsi dal letto.
Posizionare il paziente da sdraiato a seduto
Aiutare il paziente a scendere dal letto facilita il ripristino delle funzioni
di movimento, previene l’insorgenza delle lesioni da decubito, facilita la
circolazione.
Controindicazioni: sospetta o accertata lesione alla co-
lonna dorsale.
Attenzione: non lasciare incontrollati i pazienti una
volta scesi dal letto al fine di evitare il rischio di cadute.
Controllare che il paziente con problemi neurologici o
debolezza non perda l’equilibrio. Può essere a rischio di
caduta.
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Obiettivi del posizionamento da sdraiato a seduto
• Mantenere il comfort del paziente
• Favorire la circolazione
• Prevenire le lesioni da pressione
• Mantenere l’indipendenza del paziente.
Materiale occorrente
• Cuscini e lenzuola
• Telo di scivolamento /sollevatore meccanico se indicato in confor-
mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio di
movimentazione dei carichi.
Dalla posizione sdraiata a quella seduta, tecnica operativa
Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
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Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correla-te alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Assicurarsi che il letto sia posizionato all’altezza ideale per gli operatori
Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore
Chiedere al paziente di piegare en-trambe le ginocchia e ruotare la testa verso la direzione di discesa. Le even-tuali ferite addominali devono esse-re protette dalle mani del paziente. Precauzioni aggiuntive devono essere adottate per i pazienti affetti da pato-logie articolari, edema, ascite e verti-gini o capogiri posturali
Per aiutare il paziente a girarsi usando il peso del suo corpo
Chiedere al paziente di allungare il braccio superiore verso il bordo del letto e rotolare sul lato di discesa
Chiedere al paziente di piegare le gi-nocchia e abbassare i piedi fuori bor-do del letto
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Chiedere al paziente di spingere con il braccio superiore sul letto puntan-do il gomito inferiore per aiutarsi ad assumere la posizione seduta. Quan-do il paziente è seduto, controllare se ha dolore o se presenta sintomi di ca-pogiro/vertigini dovuti ad un abbas-samento della pressione (ipotensione ortostatica).
Incitarlo a raggiungere la stazione se-duta allineando adeguatamente tutto il tronco e le parti del corpo
Per far raggiungere al paziente la po-sizione seduta
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10. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE SUL-
LA SEDIA O SEDIA A ROTELLE
Ogni volta che il paziente ha necessità di essere aiutato ad alzarsi dal letto e
deve raggiungere la sedia o la sedia a rotelle. Aiutare il paziente a scendere
dal letto facilita il ripristino delle funzioni di movimento, previene l’insor-
genza delle lesioni da decubito, facilita la circolazione. Favorisce inoltre
l’alimentazione e facilita le funzioni digestive e gastrointestinali.
Posizionare il paziente su sedia o carrozzina
Posizionare il paziente sulla sedia o sulla sedia a rotelle ha l’obiettivo di:
• Mantenere il comfort del paziente
• Favorire la circolazione
• Prevenire le lesioni da pressione
• Mantenere l’indipendenza del paziente
• Favorire l’alimentazione e l’eliminazione.
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Controindicazioni: sospetta o accertata lesione alla co-
lonna dorsale
Attenzione: non lasciare incontrollati i pazienti una
volta scesi dal letto al fine di evitare rischio di cadute.
Materiale occorrente
• Sedia in posizione verticale con braccioli che forniscono il supporto
dal gomito al polso. Se si usa una sedia a rotelle controllare che
abbia dimensioni idonee per assicurare una posizione idonea e il
movimento dell’assistito
• Cuscino morbido per sedia
• Cuscini e/o lenzuolo arrotolato
• Sollevatore meccanico se indicato in conformità delle indicazioni
aziendali per la prevenzione del rischio di movimentazione dei ca-
richi.
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Posizionamento del paziente su sedia o carrozzina, procedura operativa
Attività Motivazione
Posizionare il cuscino morbido sulla sedia e chiedere al paziente di sedersi bene all’indietro nella sedia
Per aiutare il paziente a girarsi usando il peso del suo corpo
Mettere un cuscino o un asciugama-no arrotolato dietro la schiena del paziente
Per consentire e paziente torna ad essere sostenuto in una buona posi-zione
Assicurarsi che i piedi del paziente siano appoggiati sul pavimento o su una superficie adeguataUtilizzare eventualmente cuscini o un asciugamano arrotolato per fornire il supporto sotto i piedi, se necessarioAssicurarsi che i piedi del paziente si-ano supportati da un poggiapiedi se si utilizza una sedia a rotelle
Per allineare e sostenere la colonna lombare
Se il paziente soffre di edema delle gambe, utilizzare un poggiapiedi per garantire che tutta la gamba e il piede sono supportati evitando l’iperesten-sione delle ginocchia
Per facilitare il drenaggio venoso
Indicare al paziente di non incrociare le gambe
Per ridurre il rischio di sviluppo di tromboembolie
57 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Bibliografia
• K.J. O’Donovan, T. Bajd, P.A. Grace, D.T. O’Keeffe, G.M. Lyons Preliminary
Evaluation of Recommended Airline Exercises for Optimal Calf Muscle Pump
Activity EJVES Extra Volume 12, Issue 1, July 2006, Pages 1–5
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11. MOVIMENTAZIONE DEL PAZIENTE POR-
TATORE DI CATETERE VESCICALE
Procedura operativa da attuare ogni volta che il paziente portatore di ca-
tetere vescicale ha necessità di essere mobilizzato per ragioni assistenziali,
quali ad esempio il rifacimento del letto, scendere e salire dal letto, sedere
in carrozzina o in sedia, il posizionamento in barella per l’esecuzione di
esami esterni.
Movimentazione del paziente parzialmente autosufficiente
La competenza dell’Operatore Socio Sanitario per la mobilizzazione del pa-
ziente portatore di catetere vescicale, riguarda il rispetto delle regole elencate
nella procedura operativa e il rispetto delle regole generali.
Seguendo attentamente le regole di comportamento, che devono ovvia-
mente essere seguite da tutti i professionisti che si occupano di assistenza
al paziente portatore di catetere vescicale, l’Operatore Socio Sanitario può
contribuire a ridurre sensibilmente l’incidenza di infezioni delle vie urinarie.
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Regole generali per la movimentazione in sicurezza
• Mantenere costante il flusso urinario evitando piegature nel tubo
di drenaggio;
• non staccare mai il raccordo della sacca dal catetere;
• effettuare l’igiene delle mani prima e dopo qualsiasi manipolazione
del CV e sistema di drenaggio;
• fissare il CV alla coscia per ridurne la mobilità e prevenire la trazio-
ne uretrale durante la mobilizzazione;
• mantenere la sacca di raccolta sempre al di sotto del livello della
vescica e sollevata dal pavimento.
Obiettivi
• Mobilizzare il paziente in sicurezza;
• evitare le infezioni delle vie urinarie conseguenti alla cattiva gestio-
ne del catetere vescicale.
Materiale occorrente
• Telo di scivolamento o sollevatore per prevenire i danni legati alla
mobilizzazione manuale del paziente;
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• barella per il trasporto;
• sedia a rotelle/comoda, a seconda dell’uso.
Barellamento del paziente portatore di catetere vescicale
Le precauzioni aggiuntive che l’Operatore Socio Sanitario deve conoscere
ed attuare per la mobilizzazione del paziente portatore di catetere vescicale.
Attività Motivazione
Preparare tutto il materiale necessario e portarlo al letto del paziente
Per evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza perdere tempo nella ricerca del materiale
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Chiudere momentaneamente il cir-cuito tramite il morsetto applicato al tubo di drenaggio della sacca di rac-colta
Per evitare il reflusso delle urine in vescica
Procedere al passaggio dell’assistito dal letto alla barella, utilizzando la specifica tecnica di mobilizzazione e utilizzando i previsti dispositivi (ad esempio sollevatore), spostando con-testualmente la sacca di raccolta
Per effettuare il trasportoPer prevenire i danni all’operatore conseguenti ai traumatismi legati alle non corrette manovre di mobilizza-zione
Oppure...
61 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Procedere al passaggio dell’assistito dal letto alla carrozzina, utilizzando la specifica tecnica di mobilizzazione e utilizzando i previsti dispositivi (ad esempio sollevatore), posizionandosi dal lato del letto dove la sacca è stata agganciata, prestando attenzione che il tubo di drenaggio risulti posiziona-to davanti alle gambe della persona assistita
Per prevenire i danni all’operatore conseguenti ai traumatismi legati alle non corrette manovre di mobilizza-zionePer evitare che i tubo di drenaggio sia trazionato con la manovra di rotazio-ne del paziente
Fissare la sacca di raccolta alla barella o alla carrozzina in modo che risulti posizionata sotto il livello della vesci-ca
Per evitare trazioni o rimozioni inde-siderate del cateterePer evitare la risalita delle urine dalla sacca nel tubo di raccolta
La mancata esecuzione di questa ma-novra può provocare gravi danni al paziente
Per ripristinare il normale deflusso dell’urina
Nel caso in cui la sacca, nel posizio-namento sulla sedia o sulla carrozzi-na possa toccare terra a causa di una altezza ridotta, mettere sotto la sacca un telo impermeabile e/o una traversa di cotone pulita
Per evitare la contaminazione del-la sacca con microrganismi presenti nell’ambiente
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Movimentazione portatore di catetere vescicale non autosufficiente
Il paziente che deve essere ruotato nel letto deve essere mosso sempre con
il volto diretto verso il lato dove è posizionata la sacca, in modo tale da
evitare trazioni del tubo di drenaggio e del catetere vescicale.
Attività Motivazione
Preparare tutto il materiale necessario e portarlo al letto del paziente
Per evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza perdere tempo nella ricerca del materiale
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Verificare che la sacca di raccolta sia posizionata nel lato del letto verso il quale il paziente (lato volto) sarà ruo-tato
Per evitare la trazione del tubo di dre-naggio e la possibile rimozione trau-matica del catetere vescicale
Verificare la corretta posizione del ca-tetere durante tutta la procedura
Per evitare il reflusso delle urine
Chiudere momentaneamente il cir-cuito tramite il morsetto applicato al tubo di drenaggio della sacca di raccolta quando la sacca deve essere spostata di lato
Per evitare il reflusso delle urine
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Se il paziente è ruotato sull’altro lato, dopo aver spostato la sacca non effet-tuare manovre che possano trazionare il catetere vescicale
Per evitare la trazione del tubo di dre-naggio e la possibile rimozione trau-matica del catetere vescicale
Riaprire il morsetto applicato al tubo di drenaggio della sacca di raccoltaLa mancata esecuzione di questa ma-novra può provocare gravi danni al paziente
Per ripristinare il normale deflusso dell’urina
Riposizionare nel modo corretto il paziente, avendo cura che il tubo di drenaggio non sia piegato o schiac-ciato
Per evitare il mancato flusso dell’uri-na conseguente a piegature o schiac-ciamenti del tubo di drenaggio e/o del catetere
Fissare correttamente la sacca di rac-colta al letto e il catetere in modo corretto
Per evitare la trazione del tubo di dre-naggio e la possibile rimozione trau-matica del catetere vescicale
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12. AIUTARE IL PAZIENTE NELL’ASSUNZIO-
NE DEL PASTO
La funzione di alimentazione di una persona è uno dei bisogni fonda-
mentali, che deve necessariamente essere soddisfatto. Lo stato nutrizionale
della persona è indicativo dello stato di salute generale, che si mantiene in
equilibrio grazie ad una alimentazione sufficiente e corretta.
Assistenza da parte dell’Oss nell’assunzione del pasto
Una buona alimentazione, una adeguata idratazione e un pasto gradevole
possono migliorare notevolmente la salute generale e il benessere dei pa-
zienti che non sono in grado di nutrirsi da soli e può essere particolarmente
rilevante per le persone anziane.
Il paziente allettato deve essere messo nelle condizioni di potersi nutrire
a letto, favorendo l’igiene personale prima e dopo l’assunzione del pasto.
Il momento del pasto è quindi di estrema importanza per le persone rico-
verate in ambiente ospedaliero e l’operatore socio sanitario riveste un ruolo
molto importante nella soddisfazione di questo bisogno.
L’assistenza nell’assunzione del pasto va erogata ogni volta che la persona
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assistita deve assumere cibo, ai pasti principali o durante la giornata, a se-
conda delle esigenze cliniche e/o assistenziali con l’obiettivo di alimentare
correttamente il paziente a seconda dei suoi gusti personali, della dieta e
dei trattamenti terapeutici.
Materiale occorrente
• Tavolo da letto lavabile (se paziente allettato)
• Acqua, bicchieri adattati, tazze, stoviglie, posate e tovaglioli
• Una sedia per l’operatore per sedersi vicino al paziente.
Aiutare il paziente nell’assunzione del pasto, procedura operativa
Attività Motivazione
Illustrare al paziente il cibo disponi-bile ed concordare il pasto
Per fornire al paziente la corretta in-formazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresen-tano la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assi-stenza: la pulizia delle mani previene l’insorgenza delle infezioni correlate all’assistenza (I.C.P.A.)
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Indossare un grembiule di protezione Per evitare di essere sporcati dal cibo del paziente in caso di rigurgito
Assicurarsi che il paziente sia como-do e pulito, provvedendo prima all’i-giene delle mani dell’assistito, della bocca, della dentiera (se presente). Assicurarsi che l’ambiente sia confor-tevole, in particolare verificare l’as-senza di odori sgradevoli
Per rendere gradevole il pasto
Posizionare la sedia per l’operatore a fronte o di lato al paziente, e sedersi per assisterlo durante l’alimentazione
Per aiutare il paziente e facilitare la comunicazione
Assicurarsi che il paziente sia seduto adeguatamente in posizione eretta o semiseduta - a seconda delle condi-zioni - e che sia vicino al tavolo
Per facilitare la deglutizione e evitare l’ingestione nelle vie aeree
Proteggere il paziente con un tova-gliolo
Per mantenere la dignità e la pulizia della persona
Aiutare il paziente a prendere una porzione adeguata di cibo alla giu-sta temperatura, ma incoraggiarlo a mangiare da solo. Preparare i bocconi di cibo in base alle capacità di ogni paziente di deglutizione. Ogni porta-ta deve essere servita separatamente, evitando la miscelazione di più porta-te (minestrina/carne/formaggio)
Per mantenere i sapori del cibo, invo-gliando il paziente a mangiare.Per evitare che l’alimentazione sia compromessa se il paziente percepisce di dover assumere il pasto in fretta.
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Consentire al paziente di masticare e deglutire il cibo prima di offrirgli un altro boccone. Evitare di rimanere con il cucchiaio in attesa davanti alla bocca del paziente
Per garantire la dignità della persona
Evitare di fare domande al paziente durante l’assunzione del pasto. Con-trollare fra un boccone e l’altro se il cibo è adatto per consistenza e che il paziente sia in grado di poter conti-nuare il pasto
Per evitare il rischio di aspirazione nelle vie aeree che aumenta se il pa-ziente parla durante l’alimentazione
Usare il tovagliolo per pulire la bocca del paziente da residui di cibo o acqua
Per mantenere la dignità e la pulizia della persona
Chiedere al paziente se ha voglia di bere. Assisterlo nel bere la quantità di acqua desiderata. Tenere il bicchiere sollevato gentilmente per consentire al paziente di bere, senza far uscire l’acqua dai bordi della bocca. Prestare attenzione nella somministrazione di bevande calde
Per assicurare l’idratazione del pa-ziente.Per evitare lesioni al cavo orale se si somministrano bevande calde.
Se il cibo appare troppo secco, chie-dere al paziente se gradisce che sia ammorbidito (ad esempio con brodo caldo)
Per facilitare la masticazione e la de-glutizione
Durante l’alimentazione, osservare se il paziente tossisce o presenta segni di soffocamento (ad esempio respiro gorgogliante), o rigurgito nasale
Per individuare precocemente segni di soffocamento e poter allertare i soccorsi
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Incoraggiare il paziente ad assumere tutto il cibo di cui necessita, ma non spingerlo ad assumere cibo se dicono di aver mangiato abbastanza
Per migliorare l’apporto nutrizionale ma anche garantire la dignità della persona e rispettare le sue scelte
Dopo il pasto, provvedere all’igiene del paziente, provvedendo a igiene delle mani, igiene del cavo orale e igiene del viso
Per mantenere la persona pulita e ga-rantire la sua dignità
Bibliografia
• Samuels R1, Chadwick DD Predictors of asphyxiation risk in adults with in-
tellectual disabilities and dysphagia, J Intellect Disabil Res. 2006 May;50(Pt
5):362-70
• Paula Leslie, Paul N Carding, Janet A Wilson, Investigation and management of
chronic dysphagia, BMJ Volume 326 22 FEBRUARY 2003
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13. FORNIRE ALL’ASSISTITO AUSILI PER L’E-
LIMINAZIONE
Fornire ausili per l’eliminazione è una procedura che va eseguita ogni vol-
ta che la persona assistita manifesta il bisogno di eliminazione urinaria e
intestinale.
Ausili per l’eliminazione: fornire la padella
Fornire la padella ha l’obiettivo di favorire l’eliminazione urinaria e intesti-
nale nel paziente allettato, evitando di sporcare il letto di degenza.
Materiale occorrente
• Paravento
• Carrello
• Padella
• Telino copri padella
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore (vedi pro-
cedura specifica)
• Guanti monouso per l’operatore
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• Traversa
• Tela cerata
• Salviette o carta igienica
• Deodorante per ambienti (facoltativo)
• Biancheria personale pulita
• Raccoglitore per biancheria sporca
• Asciugamano personale
• Biancheria di ricambio per il letto
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo.
Fornire la padella, procedura operativa
Attività Motivazione
Effettuare preventivamente una va-lutazione sulla necessità di avere a disposizione materiale aggiuntivo, quale ad esempio un sollevatore, o un altro operatore per eseguire la proce-dura
Per mantenere un ambiente sicuro
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Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate all’assi-stenza (I.C.A.)
Chiudere la porta o isolare il paziente dall’ambiente circostante
Per garantire la privacy dell’assistito
Se la testata del letto è alzata, ab-bassarla il più possibile, compatibil-mente con le condizioni di salute e il comfort del paziente
Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente
Posizionarsi da un lato del letto e ab-bassare/togliere l’eventuale spondina
Lasciare un solo cuscino sotto la testa del/della paziente
La posizione supina facilita il posizio-namento della padella
Indossare i guanti monouso e prende-re la padella
Sfilare l’indumento intimo e ripiegare la biancheria personale, in modo che non intralci e/o non si sporchi
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Se il paziente collabora, invi-tarlo a piegare gli arti inferiori, posizionando piedi verso il ba-cino e sollevando il bacino fa-cendo forza spingendo sui talloni.
VARIANTE: il paziente non colla-borante deve essere ruotato di 90° su un lato al fine di potere posizionare la padella nella giusta posizione
Nell’inserimento della padella, si possono provocare lesioni e abrasioni sulle prominenze ossee, in particolare sull’osso sacro
Se non è presente la tela cerata nel letto del paziente, sistemare un telo impermeabile e una traversa al centro del letto, all’altezza delle natiche del paziente
Sollevare le lenzuola e posizionare la padella, evitando comunque di sco-prire completamente il/la paziente. Ricoprirlo dopo aver posizionato la padella
La privacy del paziente deve sempre essere rispettata
Garantire che la carta igienica e il si-stema di chiamata siano a disposizio-ne dell’assistito
La privacy del paziente deve sempre essere rispettata
Concedere al paziente il tempo neces-sario per espletare le proprie funzioni
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Quando l’assistito ha terminato l’uso della padella, rimuoverla evitando di appoggiarla sul pavimento, sulle sedie o sul letto (usare un carrello dedicato coperto con un telo impermeabile per posare la padella usata)
Aiutare l’assistito a svolgere l’igiene perineale fornendogli acqua calda e sapone, posizionando eventualmente una padella pulita (se l’assistito non è in grado, l’operatore dovrà svolgere la manovra)
Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito
Offrire all’assistito una bacinella per lavare le sue mani o in alternativa sal-viette umidificate
Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito
Riposizionare correttamente l’assi-stito, sollevando la testata del letto, sollevando le lenzuola e posizionando correttamente il cuscino
Per garantire il comfort dell’assistito
Rimuovere la padella, coprendola con un telo per il trasporto, quindi svuotarla, osservando le urine e le feci, misurandone la quantità, se ne-cessario
Per monitorare le entrate e le uscite della persona assistita
Assicurarsi che la padella sia sanificata in modo corretto (lava padelle, verifi-carne il regolare funzionamento)
Rimuovere i guanti e provvedere al lavaggio delle mani con acqua e sa-pone
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Arieggiare la stanza, se necessario
Riferire all’infermiere le caratteristi-che delle feci e/o delle urine, registra-re la procedura nella documentazione
Uso della comoda: assistenza alla persona
L’Oss deve assistere la persona nell’uso della comoda ogni volta che essa
manifesta il bisogno di eliminazione urinaria e intestinale ed è in grado di
scendere dal letto con aiuto, con l’obiettivo di:
• mantenere l’igiene personale del cliente
• aumentare la circolazione del cuoio capelluto e dei capelli e pro-
muovere la crescita dei capelli
• far sentire rinfrescata la persona.
Materiale occorrente
• Guanti e grembiule monouso
• Presidi per la mobilizzazione dell’assistito, se necessari
• Comoda con raccoglitore sotto il sedile
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• Carta igienica
• Bacinella, acqua calda, salviette e telini monouso.
Assistenza nell’uso della comoda, la procedura operativa
Attività Motivazione
Effettuare preventivamente una va-lutazione sulla necessità di avere a disposizione materiale aggiuntivo, quale ad esempio un sollevatore, o un altro operatore per eseguire la proce-dura
Per mantenere un ambiente sicuro
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Indossare i guanti monouso
Verificare le condizioni della persona assistita
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
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Preparare tutti gli strumenti necessariL’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni
Chiudere la porta o isolare il paziente dall’ambiente circostante
Per garantire la privacy dell’assistito
Rimuovere il coperchio della como-da. Aiutare l’assistito a passare dal letto alla sedia
Una volta seduto, assicurarsi che i piedi dell’assistito siano posizionati sotto le ginocchia e sul pavimento. L’uso di una poggiapiedi e / o cuscini può aiutare a raggiungere una posi-zione comoda
Coprire l’assistito con un telo Per garantire la privacy
Garantire che la carta igienica e il si-stema di chiamata sia a disposizione dell’assistito
La privacy del paziente deve sempre essere rispettata
Quando l’assistito ha terminatol’espletamento delle sue funzioni
Quando l’assistito ha terminato l’uso della comoda, fornendogli carta igie-nica ed eventualmente acqua calda e sapone
Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito
Offrire all’assistito una bacinella per lavare le sue mani o in alternativa sal-viette umidificate
Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito
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Aiutare l’assistito a passare dalla co-moda al letto, assicurandogli una posizione confortevole, assicurandosi che abbia a disposizione il sistema di chiamata
Rimettere il coperchio alla comoda e riportarla nel locale sporco
Rimuovere il contenitore della co-moda, controllandole caratteristiche delle feci e/o delle urine
Per monitorare le entrate e le uscite del paziente
Svuotare il contenitore in modo sicu-ro e provvedere al lavaggio introdu-cendolo nella lavapadelle
Per ridurre il rischio di infezione
Pulire la comoda con soluzione disin-fettante idonea
Per ridurre il rischio di infezione
Rimuovere e smaltire i guanti
Provvedere al lavaggio delle mani dell’operatore
Registrare l’avvenuta procedura sulla documentazione e comunicare all’in-fermiere eventuali anomalie delle feci e/o delle urine
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14. SVUOTAMENTO SACCA RACCOLTA URI-
NE CON CATETERE A CIRCUITO CHIUSO
Le infezioni delle vie urinarie associate a cateterismo vescicale sono tra le
infezioni ospedaliere quelle che hanno un’incidenza maggiore. Secondo la
letteratura internazionale tra il 60 e l’80% dei soggetti con catetere presen-
ta infezioni nosocomiali del tratto urinario e la probabilità di isolare batteri
nel tratto urinario aumenta del 3-6% per ogni giorno in più di permanen-
za del catetere in vescica.
Sacca di raccolta urine, quando si effettua lo svuotamento?
La sacca di raccolta delle urine deve essere vuotata ogni volta che risulta
piena, anche se è raccomandabile vuotarla almeno ogni 8 ore per evitare il
ristagno di urine e la proliferazione di microrganismi.
Ricordare che la sacca non dovrebbe essere riempita oltre i tre quarti della
sua capienza, al fine di evitare la risalita delle urine nel tubo di drenag-
gio e la proliferazione dei microrganismi.
79 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Le urine presenti nella sacca di raccolta rappresentano un terreno di col-
tura per i microrganismi, che risalendo il tubo di connessione del catetere
possono provocare infezioni delle vie urinare.
Quindi lo svuotamento delle urine deve essere garantito anche più volte
al giorno, ricordando di mantenere l’asepsi al fine di ridurre il rischio di
infezioni delle vie unitarie correlate all’uso di catetere.
La competenza dell’Operatore Socio Sanitario rispetto
alla gestione del catetere riguarda le manovre di igiene
perineale nel portatore di catetere vescicale e la mobi-
lizzazione del paziente portatore di C.V., così come lo
svuotamento della sacca delle urine; rispetto a quest’ul-
tima attività l’Operatore Socio Sanitario deve ricordarsi
sempre di riferire all’Infermiere eventuali anomalie
rilevate delle urine, nonché segnalare ed annotare la
quantità esatta di urine raccolte, soprattutto in caso di
bilancio dei liquidi.
80 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Regole generali
• Mantenere costante il flusso urinario evitando piegature nel tubo
di drenaggio
• Non staccare mai il raccordo della sacca dal catetere
• Effettuare l’igiene delle mani prima e dopo qualsiasi manipolazione
del CV e sistema di drenaggio
• Fissare il CV alla coscia per ridurne la mobilità e prevenire la trazio-
ne uretrale durante la mobilizzazione
• Mantenere la sacca di raccolta sempre al di sotto del livello della
vescica e sollevata dal pavimento
• Svuotare la sacca almeno ogni 8 ore
• Garantire un’accurata igiene dei genitali, del meato uretrale e del
CV con acqua e detergente evitando accuratamente di utilizzare
soluzioni antisettiche e/o disinfettanti nell’area periuretrale
• In caso di ostruzione, evitare di praticare lavaggi del tubo del cate-
tere.
81 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Obiettivi
• Vuotare la sacca delle urine con manovra asettica
• Evitare la proliferazione dei microrganismi nella sacca di raccolta
• Evitare le infezioni delle vie urinarie conseguenti alla cattiva gestio-
ne del catetere vescicale
• Monitorare la quantità di urine prodotta giornalmente dal paziente
Materiale occorrente
• Guanti monouso
• Telo impermeabile
• Contenitore per la raccolta delle urine
• Disinfettante
• Tamponi di garza
• Contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo
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Procedura svuotamento sacca raccolta urine
Attività Motivazione
Preparare tutto il materiale necessario e portarlo al letto del paziente
Per evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza perdere tempo nella ricerca del materiale
Posizionare il telo impermeabile sul pavimento, sotto la sacca di raccolta del catetere
Per evitare di bagnare il pavimento con l’eventuale dispersione di urine durante la manovra di svuotamento
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Indossare i guanti monouso non ste-rili
Per proteggere l’operatore dal rischio biologico
Mantenere il circuito chiuso e non scollegare il CV dal sistema di dre-naggio
Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterile
Disinfettare la valvola di scarico della sacca di raccolta con garza imbevuta di disinfettante, eliminare la garza nell’apposito contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo
Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterilePer evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente
83 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Misurare la quantità di urine attra-verso la sacca graduata
Per controllare la quantità di urine raccolte
Posizionare il contenitore le uri-ne sotto la valvola, avendo cura di non toccare la pareti del contenitore con la valvola
Per raccogliere le urine sen-za versarle sul pavimento Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterile
Al termine dello svuotamento chiu-dere e disinfettare la valvola di scarico con garza pulita e disinfettante, elimi-nare la garza usata
Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterilePer evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente
Girare la valvola, inserendola nell’ap-posita asola del sacco (se presente)
Per impedire che la valvola venga a contatto con l’ambiente circostante (pavimento), rischiando con la con-taminazione di inficiare la sterilità del circuito
Svuotare il contenitore delle urine raccolte
Introdurre il contenitore usato nel lavapadelle ed effettuare il ciclo di lavaggio
Per aver il materiale disponibile per la procedura successiva
Rimuovere i guanti monouso e smal-tirli nel contenitore per rifiuti perico-losi a rischio infettivo
Per evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Per proteggere se stessi e l’ambiente circostante dalla contaminazione mi-crobica
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Riordinare il materiale Per aver il materiale disponibile per la procedura successiva
Registrare la quantità di urine raccol-te nell’apposita scheda e riferire all’in-fermiere eventuali anomalie rilevate
Bibliografia e Sitografia
• C.D.C., Guideline for prevention of catheterassociated urinary tract infections,
2009
• http://www.cdc.gov/hicpac/pdf/CAUTI/CAUTIguideline2009final.pdf
• http://www.ipasvi.it/ecm/percorsi-guidati/la-gestione-del-catetere-vescicale-id8.
htm
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15. INDOSSARE E TOGLIERE UNA MASCHE-
RA DI PROTEZIONE
L’Operatore Socio Sanitario deve conoscere le giuste tecniche per indossa-
re e per rimuovere correttamente una maschera di protezione, monouso o
respiratoria che sia.
Indossare una mascherina di protezione, la procedura
Si indossa una mascherina di protezione ogni volta che è necessario:
• proteggere il paziente dall’emissione di particelle emesse dagli
operatori con la respirazione, il parlare, lo starnuto, la tosse;
• proteggere l’operatore dalla contaminazione per via aerea o dro-
plet (per i droplet ricordare di usare anche la maschera facciale per
proteggere le mucose).
Si indossa una mascherina di protezione con l’obiettivo di:
• evitare la diffusione dei microrganismi;
• evitare la contaminazione degli ambienti;
• proteggere l’operatore dalla contaminazione per via aerea.
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Tecnica operativa per indossare e rimuovere una maschera di prote-
zione
Attività Motivazione
Prelevare la singola mascherina chi-rurgica dal dispenser o prelevare la singola confezione con le mani pulite
Per prevenire la contaminazione dell’oggetto e degli altri pezzi conte-nuti nella scatola
Rimuovere gli occhiali, se usatiGli occhiali impediscono il corretto posizionamento della maschera respi-ratoria e durante la manovra possono cadere e danneggiarsi
Posizionare la maschera sopra il naso, la bocca e il mento
Per assicurare il corretto posiziona-mento
Fissare la parte flessibile alla radice del naso, se si indossa una maschera respiratoria
Per garantire la migliore vestibilità
Assicurare la maschera sul retro della testa con i lacci o l’elastico e farla ade-rire completamente
Per assicurare che la maschera sia confortevole e rimanga nella corretta posizione per tutta la procedura
Se si indossa una maschera respira-toria, controllarne il funzionamento nel seguente modo: prima inspirare in modo tale che il risucchio dell’a-ria faccia aderire la maschera al volto, quindi espirare, e l’aria se la maschera è posizionata correttamente non do-vrebbe uscire dai bordi
Per assicurarsi che vi sia una buona tenuta della maschera affinché aria non filtrata passi in entrambe le di-rezioni.
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Rimettere gli occhiali, se usati Per avere la migliore visione
Alla fine della procedura, o dopo esse-re usciti dalla stanza dove è richiesto il l’uso della maschera, rimuoverla af-ferrando i lacci dietro la nuca e tirarli in avanti sopra la parte superiore della testa. Non toccare la parte anteriore della maschera
Per evitare di contaminare le mani con materiale che potrebbe essere fuoriuscito dalla maschera
Eliminare il materiale monouso uti-lizzato nel contenitore per rifiuti peri-colosi a rischio infettivo
Ogni prodotto contaminato con sangue, fluidi corporei, secrezioni ed escrezioni e agenti infettanti deve es-sere riposto nei rifiuti pericolosi a ri-schio infettivo per evitare la diffusio-ne dei microrganismi nell’ambiente
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali
Lavare gli oggetti riutilizzabili (ma-schera respiratoria) seguendo atten-tamente le istruzioni di uso e ma-nutenzione, usando il detergente appropriato e acqua
Per ridurre il rischio di infezioni e rendere disponibile il presidio per gli usi successivi
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Controllare che la maschera aderisca bene al volto per
evitare che aria non filtrata passi in ambo le direzioni è
un’operazione che va eseguita ogni volta che si indossa
la maschera respiratoria.
L’Oss deve porre particolare attenzione nel riporre qual-
siasi materiale contaminato da fluidi biologici nei rifiuti
pericolosi a rischio infettivo per evitare la diffusione di
microrganismi nell’ambiente.
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16. L’OSS E IL CORRETTO UTILIZZO DEL CA-
MICE DI PROTEZIONE MONOUSO
Il grembiule impermeabile monouso deve essere indossato ogni volta che
l’operatore necessita di protezione per il rischio di essere contaminato con
liquidi biologici (sangue, vomito, urine…) o in tutte le altre operazioni
che richiedono la protezione aggiuntiva della divisa da lavoro.
I grembiuli monouso di protezione
I grembiuli monouso possono essere disponibili sia in scatola o con sistema
di distribuzione a nastro su rotolo. La confezione non è importante purché
rispetti le norme igieniche per la distribuzione. I grembiuli sono normal-
mente fatti di polietilene sottile e sono disponibili in una gamma di colori.
Diverso, che possono essere utilizzati in settori differenti per identificare
il personale assegnato a tale settore, per identificarlo ed evitare l’uscita dal
settore di competenza con rischio aggiuntivo di contaminazione. Come
con i guanti monouso, anche i grembiuli devono essere utilizzati per il
compito per cui sono necessari e poi rimossi e smaltiti.
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Togliere e mettere un grembiule monouso di protezione
Materiale occorrente:
• materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore;
• guanti monouso per l’operatore.
Tecnica operativa
Attività Motivazione
Rimuovere un grembiule dal dispen-ser o prelevarlo dal rotolo con le mani pulite e aprirlo
Per facilitare la vestizione del camice
Posizionare l’asola camice al collo passando sopra la testa, quindi anno-dare i lacci dietro la schiena, posizio-nando il grembiule in modo tale che la maggior parte del lato anteriore del corpo risulti protetto meglio possibile
Per ridurre al minimo il rischio di contaminazione tra i vestiti e il pa-ziente, e viceversa
Se necessario indossare i guanti mo-nouso. Al termine della procedura, rimuovere prima i guanti
Perché è più probabile contaminare i guanti rispetto al grembiule e, pertan-to, devono essere rimossi prima per evitarne la contaminazione
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Rimuovere il grembiule rompendo i legacci e l’asola attorno al collo; af-ferrare il grembiule dall’interno e ri-muoverlo
Perché l’interno del grembiule è più pulito della parte esterna
Smaltire il grembiule utilizzato come “rifiuto pericoloso a rischio infettivo”
Tutti i rifiuti contaminati con san-gue, liquidi corporei, escrezioni, se-crezioni e agenti infettivi possono a rappresentare un rischio e devono es-sere smaltiti come pericolosi a rischio infettivo
Dopo aver rimosso il camice, pulire e decontaminare le mani
Le mani devono essere pulite e lavate anche dopo la rimozione del camice, perché potrebbero essere contaminate
Bibliografia
• H.P. Lovedaya , J.A. Wilsona , R.J. Pratta , M. Golsorkhia , A. Tinglea , A. Baka,
J. Brownea, J. Prietob, M. Wilcoxc, epic3: National Evidence-Based Guidelines
for Preventing Healthcare-Associated Infections in NHS Hospitals in England,
Journal of Hospital Infection 86S1 (2014) S1–S70
92 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
17. IGIENE DEL VISO DEL PAZIENTE AUTO-
SUFFICIENTE
L’igiene del viso è una pratica di assistenza che deve essere svolta con fre-
quenza almeno quotidiana. Il paziente in grado di svolgere in autonomia
il lavaggio del viso, deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare. In
questa scheda si illustra la procedura operativa per l’igiene del viso nel pa-
ziente allettato, autosufficiente nell’esecuzione della pratica, che necessita
di aiuto per poterla svolgere in autonomia.
Obiettivo dell’igiene del viso
• Mantenere le abilità residue della persona assistita;
• Promuovere l’igiene della persona;
• Evitare la diffusione dei microrganismi;
• Ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nella persona assistita;
• Garantire il comfort e la sensazione di benessere dell’assistito;
• Garantire la dignità personale all’assistito.
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Materiale occorrente
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore;
• Guanti monouso per l’operatore (da indossare solo se necessario);
• Paravento;
• Detergente liquido o saponetta;
• Spugna personale (alternativa: manopole monouso saponate);
• Asciugamano personale;
• Tamponi di ovatta o garze;
• Traversa;
• Telo impermeabile di protezione;
• Bacinella o catino;
• Brocca con acqua tiepida;
• Vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato;
• Pettine o spazzola per i capelli;
• Crema idratante;
• Biancheria di ricambio per il letto;
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria;
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo.
94 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Procedura operativa igiene del viso
Nell’esecuzione della procedura di rasatura della barba
bisogna prestare attenzione a non provocare ferite sul
volto dell’assistito.
La rasatura della barba è una manovra che può essere
svolta con il rasoio elettrico o con il rasoio manuale,
può essere svolta dall’operatore, a richiesta dell’assistito,
o dal barbiere dell’ospedale, se presente.
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.).
Preparare il materiale occorrente
Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere
Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente.
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Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento
Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori.
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato.
Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta o semiseduta
La corretta posizione del malato fa-vorisce le manovre di assistenza, per il comfort del paziente e la sicurezza dello staff di assistenza.
Posizionare sul torace e sulle spalle il telo impermeabile di protezione e so-pra una traversa assorbente
La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni
Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente
Sistemare il catino sul piano d’appog-gio e versare acqua tiepida
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
96 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Fornire alla persona assistita la spu-gna e il sapone o la manopola mo-nouso saponata per la pulizia del viso, invitandolo ad operare la pulizia in autonomia
Per stimolare la persona assistita a mantenere le abilità personali residue nello svolgimento di pratiche di igie-ne quotidiana.
Invitare la persona a risciacquare il viso
Porgere l’asciugamano personale ed attendere che il paziente si sia asciu-gato
Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino
Invitare la persona a pettinarsi dopo avergli porto il pettine
Rimuovere la traversa e il telo imper-meabile
Valutare la necessità del cambio di biancheria e se occorre provvedere al cambio della stessa
Aiutare il paziente a sistemarsi nella posizione più confortevole
Per mantenere il comfort del paziente
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
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18. IGIENE DEL VISO NEL PAZIENTE NON
AUTOSUFFICIENTE
L’igiene del viso è una pratica di assistenza che deve essere svolta con fre-
quenza almeno quotidiana. Il lavaggio del viso della persona non autosuf-
ficiente deve essere svolta dagli operatori che lo assistono. In questa scheda
si illustra la procedura operativa per l’igiene del viso nel paziente allettato
non autosufficiente nell’esecuzione della pratica.
Igiene viso paziente allettato: quando, come e perché
L’igiene del viso nel paziente non autosufficiente viene effettuata con l’o-
biettivo di:
• promuovere l’igiene della persona;
• evitare la diffusione dei microrganismi;
• ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nella persona assistita;
• garantire il comfort e la sensazione di benessere dell’assistito;
• garantire la dignità personale all’assistito;
• garantire il comfort dell’assistito;
• promuovere l’igiene della persona.
98 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Materiale occorrente per igiene viso paziente non autosufficiente
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso per l’operatore
• Paravento
• Detergente liquido o saponetta
• Spugna personale (alternativa: manopole monouso saponate)
• Asciugamano personale
• Tamponi di ovatta o garze
• Traversa
• Telo impermeabile di protezione
• Bacinella o catino
• Brocca con acqua tiepida
• Vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato
• Pettine o spazzola per i capelli
• Crema idratante
• Biancheria di ricambio per il letto
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo
99 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Igiene viso paziente non autosufficiente, procedura operativa
La procedura operativa può essere preceduta, in caso di
necessità, dalla rasatura della barba. Nell’esecuzione di
rasatura della barba bisogna prestare attenzione a non
provocare ferite sul volto dell’assistito.
La rasatura della barba è una manovra che può essere
svolta con il rasoio elettrico o con il rasoio manuale;
può essere svolta dall’operatore, a richiesta dell’assistito,
o dal barbiere dell’ospedale, se presente.
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare il materiale occorrente
Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere
Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente
100 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento
Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
Posizionare il paziente in posizione seduta o semiseduta
La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza
Posizionare sul torace e sulle spalle la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una traversa assorbente
Il paziente deve restare asciutto
Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente
Sistemare il catino sul piano d’appog-gio e versare nel catino acqua tiepida
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Indossare i guanti monouso
I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le maniI guanti servono a prevenire le infe-zioni per l’operatore e non sono suf-ficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti
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Prelevare dal carrello la spugna e il sapone o la manopola monouso sapo-nata per la pulizia del viso
Insaponare con delicatezza il viso, fa-cendo attenzione a non provocare ir-ritazioni oculari, lavando nell’ordine occhi, orecchie, collo
Per evitare la dissezione di germi, ga-rantendo il passaggio dalle parti più pulite alle parti più sporche
Risciacquare la spugna
Risciacquare delicatamente il viso con spugna pulita
Asciugare delicatamente il viso del paziente tamponando anziché sfrega-re la cute
Per evitare lesioni della cute
Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino
Pettinare il paziente Per garantire la dignità e il comfort dell’assistito
Rimuovere la traversa e tela cerata ed inviarle al lavaggio
Valutare la necessità del cambio di biancheria e se occorre provvedere al cambio della stessa
Per garantire il comfort dell’assistito
Sistemare il paziente nella posizione più confortevole
Rimuovere i guanti
102 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
Per avere a disposizione il materiale per la procedura successiva
103 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
19. LAVAGGIO E CURA DEI CAPELLI DEL PA-
ZIENTE ALLETTATO
Il lavaggio e la cura dei capelli del paziente allettato fanno parte dell’assi-
stenza alla persona non autosufficiente e garantiscono il mantenimento del
comfort del paziente.
Quando effettuare il lavaggio dei capelli
Ogni volta che la persona assistita ha necessità di lavare i capelli e non può
realizzare la procedura in autonomia.
Obiettivi
• mantenere l’igiene personale dell’assistito
• aumentare la circolazione del cuoio capelluto
• garantirgli il comfort e la dignità personale.
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Materiale occorrente
• Grembiule impermeabile
• Telo impermeabile
• Guanti monouso non sterili
• Pettine e spazzola per capelli
• Due lenzuola o traverse
• Shampoo a secco
• Brocca con acqua tiepida
• Vassoio lavatesta con apertura ad U
• Contenitore capiente per l’acqua di risciacquo dopo lo shampoo
• Shampoo e balsamo
• Asciugacapelli
• Salviette monouso.
105 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Tecnica operativa
Attività Motivazione
Valutare e pianificare le attività con la persona assistita, verificando le preferenze personali, spiegando la procedura al fine di acquisire il suo consenso
Per pianificare le cure, e incoraggiare la partecipazione e l’indipendenza
Determinare il tipo di shampoo da usare
L’utilizzo di shampoo medicato (ad esempio per il trattamento delle pa-rassitosi o di dermatiti), non rientra fra le competenze dell’Operatore So-cio Sanitario (si tratta di medicinali, che possono essere utilizzati da perso-nale adeguatamente formato, per cui deve essere necessariamente presente un infermiere per valutarne gli even-tuali effetti collaterali)
Valutare la capacità dell’assistito di mettersi nella giusta posizione duran-te tutta la procedura
Per assicurarsi della stabilità, della si-curezza e del comfort dell’assistito
Preparare tutti gli strumenti necessari
Per ridurre il tempo di esecuzione della procedura per ridurre il disa-gio per la persona assistita. Inoltre, l’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni
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Eliminare gli ostacoli al movimento degli operatori, assicurarsi che l’am-biente sia caldo e confortevole. Met-tere il paravento, chiudere la porta per garantire la privacy e la dignità; se disponibile, usare segnaletica ap-propriata
Per mantenere il comfort dell’assisti-to e garantire la privacy e la dignità
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Indossare i guanti monouso
Rimuovere il cuscino da sotto la testa dell’assistito, abbassare o rimuovere la testata del letto, aiutando la persona a posizionare la testa il più possibile vicina alla testiera
Per favorire la possibilità per l’opera-tore di muoversi meglio attorno alla persona assistita. L’abbassamento della testa riduce il rischio di ingresso di acqua nella fase di lavaggio negli occhi o nelle orecchie della persona assistita
Posizionare il telo impermeabile sotto la testa dell’assistito e posizionare un telo da bagno intorno alle spalle, por-tandolo verso il torace
Per mantenere la persona e il letto asciutti. Inoltre questa manovra può prevenire la necessità di dover cam-biare le lenzuola e la biancheria per-sonale della persona assistita
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Sollevare dolcemente la testa dell’as-sistito e introdurre il vassoio lavatesta con l’apertura U sotto il collo. Posi-zionare un asciugamano sotto il collo del paziente per facilitare il solleva-mento del capo
Per evitare che lo shampoo e l’acqua di risciacquo possano bagnare e ren-dere scivoloso il pavimento. Il sup-porto contribuisce a rilassare i mu-scoli del collo e facilita la procedura
Piegare il lenzuolo superiore sino all’altezza della vita e coprire la parte superiore del paziente con un asciu-gamano
Per garantire la privacy e la dignità dell’assistito e per mantenerlo al caldo
Mettere il contenitore per la raccolta dell’acqua di risciacquo con sotto un telo impermeabile sul pavimento
Per raccogliere l’acqua e lo shampoo mantenere il pavimento asciutto. Non usare traverse o lenzuola per raccogliere l’acqua!Questa manovra è pericolosa per-ché aumenta il rischio di cadute e di scivolate per l’operatore e per l’assistito!
Proteggere gli occhi e le orecchie del paziente, mettendo una salvietta sugli occhi e tamponi morbidi nelle orecchie
Per proteggere gli occhi dal sapone e per evitare che entri acqua nel canale auricolare
Assicurarsi che la persona assistita sia coperta e il sistema di chiamata sia a portata di mano, quindi riempire la brocca con acqua tiepida. Verificare la temperatura dell’acqua con l’assi-stito e se necessario modificarla
Per la sicurezza del paziente e per ga-rantire il suo comfort
108 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Bagnare i capelli dell’assistito e accer-tarsi che l’acqua defluisca nel conte-nitore
Per ridurre al minimo la dispersione di acqua
Applicare la quantità necessaria di shampoo e massaggiare delicatamen-te capelli e cuoio capelluto
Il massaggio attiva la circolazione del sangue nel cuoio capelluto. Non usa-re le unghie per massaggiare al fine di evitare lesioni alla cute dell’assistito
Risciacquare i capelli con acqua pu-lita della brocca, partendo dalla par-te più alta della testa (zona frontale) verso il retro
Per rimuovere tutto lo shampoo e la schiuma
Applicare il balsamo, se necessario e richiesto, e risciacquare nuovamente i capelli
Il residuo di sapone può provocare irritazione del cuoio capelluto
Strizzare delicatamente i capelli al fine di rimuovere l’eccesso di acqua, utilizzando eventualmente un asciu-gamano pulito
Per facilitare l’asciugatura dei capelli e garantire il comfort della persona assistita
Rimuovere tutta l’attrezzatura, toglie-re i tamponi dalle orecchie dell’assi-stito, smaltirli correttamente, rimuo-vere la salvietta posta a protezione degli occhi e riposizionare la persona assistita nella posizione più conforte-vole
Per assicurare il comfort dell’assistito
Cambiare la biancheria e i vestiti del-la persona eventualmente bagnati
Per assicurare il comfort dell’assistito
109 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Pettinare i capelli secondo i gusti dell’assistito. Usare un asciugacapelli con aria calda o tiepida a seconda del-le preferenze della persona
Per garantire il comfort dell’assistito
Pulire e sanificare tutta l’attrezzatura usata, posizionare il sistema di chia-mata a disposizione della persona as-sistita
Per garantire l’ordine e mantenere l’indipendenza della persona assistita
Rimuovere i guanti e il camice imper-meabile e smaltirlo secondo la proce-dura aziendale
Per prevenire le infezioni crociate
Documentare la procedura sulla do-cumentazione della persona assistita
L’utilizzo di shampoo medicato (ad esempio per il trat-
tamento delle parassitosi o di dermatiti), non rientra fra
le competenze dell’Operatore Socio Sanitario (si tratta
di medicinali, che possono essere utilizzati da personale
adeguatamente formato, per cui deve essere necessaria-
mente presente un infermiere per valutarne gli eventuali
effetti collaterali);
Non usare traverse o lenzuola per raccogliere l’acqua
110 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
dal pavimento. Questa manovra è pericolosa perché au-
menta il rischio di cadute e di scivolate per l’operatore
e per l’assistito;
Non usare le unghie per massaggiare durante lo sham-
poo al fine di evitare lesioni alla cute dell’assistito.
111 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
20. PULIZIA E IGIENE DELLE ORECCHIE
DELL’ASSISTITO
La pulizia delle orecchie è una manovra indispensabile, che deve essere
eseguita quotidianamente per garantire all’assistito l’igiene e il comfort
necessario. Viene normalmente svolta sulle persone con l’impossibilità di
svolgere la pulizia da soli.
Igiene delle orecchie del paziente: come, quando e perché
L’obiettivo di questa manovra, da attuare durante lo svolgimento dell’i-
giene quotidiana del paziente, è quello di prevenire la possibile comparsa
di lesioni in conseguenza dell’irritazione che potrebbe generare infezioni,
conservare le capacità uditive evitando l’accumulo di cerume e secrezioni,
garantire il comfort della persona assistita.
Obiettivo della manovra: mantenere le orecchie della persona assistita
pulite e ridurre il rischio di isolamento in conseguenza di disagio sociale o
di difficoltà a percepire i suoni e i rumori.
Attenzione: Non si devono mai utilizzare oggetti estremamente duri o con
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punte per la pulizia delle orecchie in quanto potrebbero lesionare la cute della
persona assistita e i bastoncini di cotone devono essere utilizzati ricordando di
non spingerli troppo all’interno del canale uditivo rischiando la perforazione del
timpano o l’accumulo di secrezioni (cerume) in fondo all’orecchio.
Se nella manovra di pulizia l’Operatore Socio Sanitario rileva anomalie
quali dolore o dolorabilità, sanguinamento, escare o lesioni, desquamazio-
ne della cute, ipersecrezione nonché qualunque altra anomalia rispetto alla
norma, deve necessariamente avvisare l’infermiere.
Materiale occorrente per l’igiene delle orecchie
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso per l’operatore
• Paravento
• Acqua sterile
• Asciugamano personale
• Garza (da preferire ai bastoncini cotonati)
• Traversa
• Tela cerata
• Bacinella o catino
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• Brocca con acqua tiepida
• Biancheria di ricambio per il letto
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
Igiene delle orecchie del paziente, procedura operativa
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare il materiale occorrente
Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere
Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente
Posizionare il paravento La privacy del paziente deve sempre essere rispettata
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
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Posizionare il paziente in posizione seduta o semiseduta o, in alternativa, posizionare il paziente in decubito laterale
La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza
Posizionare sul torace e sulle spalle la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una traversa assorbente
La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni
Ispezionare le condizioni dell’orec-chio esterno la parete anteriore e quella posteriore del lobo auricolare per evidenziare eventuali anomalie, quali escare, secrezioni abbondanti, arrossamento, sanguinamento e/o fe-rite, desquamazione della cute, dolo-re e/o dolorabilità (la dolorabilità è la percezione del dolore indotto da uno stimolo); verificare una eventua-le difficoltà uditiva; riferire le ano-malie rilevate all’infermiere prima di iniziare la pratica di pulizia
Non si devono svolgere pratiche di pulizia senza che sia stata fatta una attenta valutazione delle condizioni cliniche, perché le manovre utilizzate potrebbero determinare danni all’u-dito della persona assistita
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Indossare i guanti monouso (se le orecchie della persona assistita pre-sentano secrezioni evidenti e/o se esi-ste la possibilità di contaminarsi)
I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le maniN.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti
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Tenere il padiglione dell’orecchio con una mano senza trazionare in modo eccessivo, portando il padiglione au-ricolare indietro e di lato nell’adulto, indietro e in basso nel bambino
Queste posizioni permettono di rad-drizzare la curvatura del condotto uditivo
Utilizzando un lembo di garza arro-tolata e inumidita possibilmente con acqua sterile cominciare a pulire il padiglione, e poi il condotto uditivo esterno (con movimenti rotatori)
Riposizionare il paziente, se neces-sario, e pulire l’altro orecchio con la stessa tecnica
Sistemare il paziente nella posizio-ne più confortevole
Rimuovere i guanti
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
Bibliografia
• NHS foundation trust, Ear Care Guidelines
116 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
21. L’IGIENE DEL NASO DEL PAZIENTE
L’Operatore Socio Sanitario deve eseguire l’igiene del naso del paziente
durante lo svolgimento dell’igiene quotidiana del paziente, nei pazienti in
stato comatoso impossibilitati a soffiarsi il naso e nei pazienti portatori di
sondino naso gastrico.
Igiene del naso del paziente: come, quando e perché
L’igiene del naso del paziente viene effettuata con l’obiettivo di:
• liberare le vie aeree superiori e favorire l’eliminazione delle secre-
zioni in eccesso
• prevenire la formazione di croste
• prevenire l’irritazione della mucosa
• garantire il comfort del paziente
• prevenire la comparsa di lesioni da irritazione
• contribuire a prevenire l’insorgenza di infezioni
• garantire il comfort del paziente
• mantenere pulite le narici per facilitare la respirazione
• garantire la dignità dell’assistito.
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Materiale occorrente per l’igiene del naso
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso per l’operatore
• Paravento
• Soluzione fisiologica
• Asciugamano personale
• Traversa
• Tela cerata
• Garze o tamponcini
• Biancheria di ricambio per il letto
• Crema lubrificante o vaselina
• Cerotti in caso di presenza di sondino naso gastrico o sondino per
ossigenoterapia
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo.
118 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare il materiale occorrente
Informare la persona assistita dell’at-tività che si va a svolgere
L’assistito deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente
Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento
Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
Posizionare l’assistito in posizione se-duta o semiseduta
La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza
Posizionare sul torace e sulle spalle la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una traversa assorbente
L’assistito deve restare asciutto
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
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Indossare i guanti monouso
I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le maniI guanti servono a prevenire le infe-zioni per l’operatore e non sono suf-ficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti
Osservare:- secchezza della mucosa, o eccessiva secchezza delle secrezioni nasali- presenza di sanguinamento dal naso (epistassi)- caratteristiche del muco- lesioni (per il paziente portatore di sondino osservare la presenza di ini-ziali lesioni da decubito)- croste- comportamento della persona assi-stita: il suo atteggiamento, difficoltà respiratoria, riduzione dell’odorato, dolore riferito
L’Oss deve saper valutare segni e sin-tomi rilevati e/o riferiti dal paziente e segnalarli all’infermiere
Umidificare bene le secrezioni nasali, se necessario con soluzioni lubrificanti
Ammorbidire le secrezioni evita i traumatismi delle mucose durante la manovra di pulizie
Fare soffiare al paziente una narice dopo l’altra se è cosciente, allo scopo di rimuovere le secrezioni
Soffiando le narici contemporanea-mente il muco contenete microrgani-smi è respinto verso i seni e le trombe di Eustachio, rischiando di provocare delle infiammazioni
Qualora il paziente dovesse starnu-tire, mettere il fazzoletto davanti al naso senza chiudere le narici
La chiusura delle narici può facilitare la risalita di microrganismi nelle vie aeree
120 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Introdurre dolcemente le garze nella narice e rimuovere le secrezioni ruo-tando la garza su se stessa. Togliere dolcemente la garza osservandola, ri-cominciare se necessario
Oltre a favorire la rimozione, delle se-crezioni si evitano i traumatismi alla mucosa nasale
AttenzioneSe il paziente ha delle secrezioni secche nel naso, o è in stato di inco-scienza: aprire la garza, rotolarla su se stessa a forma di cono, umidificare la punta della garza con soluzione fisio-logica
Ricordarsi di non strappare mai le secrezioni nasali per evitare traumati-smi delle mucose
Riposizionare il paziente nella posi-zione adeguata o confortevole
Rimuovere e smaltire i guanti
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
121 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
22. IGIENE DELLE MANI DELLA PERSONA AL-
LETTATA
La pulizia e il lavaggio delle mani degli assistiti è una manovra necessaria
al mantenimento del benessere delle persone. La persona assistita, in par-
ticolare l’allettato, trae una grande sensazione di benessere dal lavaggio
delle mani, che deve essere svolto dagli operatori ogni qualvolta l’assistito
non sia in grado di provvedere in autonomia allo svolgimento di questa
attività. Qualora l’assistito non sia in grado di scendere dal letto, ma possa
svolgere la pratica dell’igiene delle mani da solo, il compito dell’Operatore
Socio Sanitario sarà quello di creare le condizioni favorevoli affinché possa
svolgere l’attività da solo, al fine di mantenere tutte le abilità residue della
persona.
Importanza dell’igiene delle mani
La mancata pulizia delle mani dell’assistito può generare problematiche di
ordine:
• infettivo: le mani sporche o non pulite rappresentano un veicolo
di diffusione dei microrganismi per l’assistito e per l’ambiente cir-
122 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
costante, oltre che aumentare il rischio di auto infezione. Le mani,
infatti, raccolgono microrganismi a seguito del contatto con cute
e mucose infetti, secreti ed escreti e le unghie rappresentano un
sito dove i microrganismi trovano le condizioni ideali per potersi
riprodurre;
• sociale: le mani sporche inibiscono i contatti interpersonali anche
con le persone della famiglia;
• alimentare: le mani sporche possono inibire l’alimentazione della
persona assistita, a causa della sensazione di malessere derivante da
questa condizione.
Quando effettuarla?
L’igiene delle mani deve essere effettuata:
• prima e dopo i pasti;
• prima del taglio delle unghie;
• durante l’igiene completa dell’assistito;
• ogni volta che l’assistito si sporca le mani.
123 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Obiettivi dell’igiene delle mani
• mantenere pulite le mani della persona assistita;
• ridurre il rischio di disseminazione di microrganismi nell’ambiente
circostante e verso altre persone;
• mantenere la cute delle mani della persona assistita integra e priva
di lesioni (le lesioni facilitano l’insorgenza di lesioni).
Materiale occorrente
• materiale necessario per il lavaggio delle mani dell’operatore;
• guanti monouso per l’operatore;
• paravento;
• detergente liquido o saponetta;
• spugna personale;
• asciugamano personale;
• traversa;
• tela cerata;
• bacinella o catino;
• brocca con acqua tiepida;
• vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato;
124 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
• contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca;
• contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infet-
tivo.
Procedura operativa igiene mani della persona allettata collaborante
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare il materiale occorrente
Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere
La persona assistita deve essere in-formata: la corretta comunicazione facilita l’esecuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente
Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento
La privacy della persona assistita deve essere sempre rispettata, anche nelle manovre semplici, ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate/pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
125 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta o semiseduta
La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza
Posizionare sul torace la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una tra-versa assorbente
La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni
Ripiegare le maniche del pigiama
Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente
Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare acqua tiepida
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani
Invitare la persona ad immergere le mani nell’acqua, porgere il sapone ed eventualmente aiutarlo ad insaponar-le
Aiutare l’assistito a risciacquare le mani versando l’acqua della brocca
Porgere l’asciugamano personale af-finché l’assistito possa asciugare le mani
Se necessario fornire alla persona assi-stita una crema emolliente per idrata-re la cute delle mani
Le mani del paziente devono essere idratate adeguatamente per prevenire lesioni o screpolature della cute
126 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino
Sanificare la bacinella
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Provvedere, se necessario, al cambio della biancheria del letto e degli indu-menti personali dell’assistito
Il letto deve essere pulito, l’assisti-to deve essere asciutto per percepire una situazione di comfort, per evitare il rischio di raffreddamenti, lesioni o infezioni conseguenti all’eccessiva umidità
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
Procedura operativa igiene mani paziente non collaborante
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
127 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Preparare il materiale occorrente
Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere
La persona assistita deve essere in-formata: la corretta comunicazione facilita l’esecuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente
Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento
La privacy della persona assistita deve essere sempre rispettata, anche nelle manovre semplici, ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate/pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
Aiutare l’assistito a mettersi in po-sizione seduta o semiseduta; se non autonomo posizionare il paziente se-duto a letto con la tecnica corretta di mobilizzazione
La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza
Posizionare sul torace la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una tra-versa assorbente
La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni
Ripiegare le maniche del pigiama
Posizionare il piano di appoggio sul letto della persona assistita
128 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare acqua tiepida
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Indossare i guanti monouso
I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le mani. N.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dei mi-crorganismi ai pazienti
Immergere le mani della persona assi-stita nell’acqua ed insaponarle
Sollevare le mani dell’assistito, ri-sciacquarle versando l’acqua della brocca
Asciugare le mani della persona assi-stita, tamponando delicatamente evi-tando il frizionamento della cute
Le mani devono essere asciutte per evitare la possibile macerazione della cute e la crescita dei microrganismi; il frizionamento anziché il tampona-mento nella fase di asciugatura può facilitare l’insorgenza di lesioni della cute
Se necessario applicare una crema emolliente per idratare la cute delle mani
Le mani della persona assistita devo-no essere idratate adeguatamente per prevenire lesioni o screpolature della cute
Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino
129 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Rimuovere i guanti e operare la puli-zia o il lavaggio delle mani dell’ope-ratore
Provvedere, se necessario, al cambio della biancheria del letto e degli indu-menti personali dell’assistito
Il letto deve essere pulito, l’assisti-to deve essere asciutto per percepire una situazione di comfort, per evitare il rischio di raffreddamenti, lesioni o infezioni conseguenti all’eccessiva umidità
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
130 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
23. TAGLIO DELLE UNGHIE DELLE MANI DEL
PAZIENTE
L’Operatore Socio Sanitario procede al taglio delle unghie del paziente
ogni volta che le unghie della persona assistita hanno necessità di essere
tagliate, consapevole del fatto che le unghie rappresentano un punto di
raccolta dei microrganismi che facilitano l’insorgenza delle infezioni.
Tagliare le unghie delle mani del paziente, la corretta esecuzione
L’Oss procede al taglio delle unghie del paziente con l’obiettivo di:
• mantenere le unghie della persona assistita corte e pulite
• favorire l’igiene dell’assistito
• evitare la diffusione dei germi nell’ambiente circostante e nei con-
fronti di altre persone.
Materiale occorrente
• Materiale necessario per il lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso per l’operatore
• Paravento
131 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
• Detergente liquido o saponetta
• Spugna personale
• Asciugamano personale
• Traversa
• Tela cerata
• Bacinella o catino
• Brocca con acqua tiepida
• Vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato
• Tronchesino o forbici per il taglio delle unghie
• Crema idratante per le mani
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo.
132 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Taglio delle unghie delle mani del paziente, procedura operativa
Attività Motivazione
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare il materiale occorrente
Informare l’assistito dell’attività che si va a svolgere
La persona assistita deve essere in-formata: la corretta comunicazione facilita l’esecuzione delle tecniche e la coinvolge in modo attivo
Garantire la privacy della persona as-sistita chiudendo la porta o posizio-nando un paravento
La privacy della persona assistita deve sempre essere rispettata, anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta o semiseduta
La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza
133 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Posizionare sul torace la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una tra-versa assorbente
La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni
Ripiegare le maniche del pigiama
Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente
Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare nel catino acqua tie-pida
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Indossare i guanti monouso
I guanti devono essere indos-sati dopo aver lavato le mani N.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti
Immergere o far immergere, se la per-sona è collaborante, le mani dell’assi-stito nell’acqua per almeno 7-10 mi-nuti, porgere il sapone ed insaponarle
L’immersione delle unghie in acqua le rende più morbide e facilita quindi l’operazione di taglio
Risciacquare le mani versando con l’acqua della brocca
134 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Asciugare le mani della persona assi-stita, tamponando delicatamente evi-tando il frizionamento della cute
Le mani devono essere asciutte per evitare la possibile macerazione della cute e la crescita dei microrganismi, il frizionamento anziché il tampona-mento nella fase di asciugatura, può facilitare l’insorgenza di lesioni della cute
Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino
Ispezionare gli angoli di ogni unghia
Le unghie della persona non devono presentare segni di sofferenza o alte-razioni patologiche, che devono esse-re riferite all’Infermiere prima dello svolgimento della manovra da parte dell’Operatore Socio Sanitario
Se le unghie non presentano alte-razioni, effettuare, utilizzando il ta-gliaunghie o le forbici, il taglio retti-lineo per ogni unghia, lasciando 1-2 mm di crescita
Il taglio eccessivo delle unghie può essere doloroso, determinare lesioni alle dita e può facilitare l’insorgenza di infezioni
Smussare le unghie solo con lima mo-nouso
Dopo il taglio le unghie non devono poter ferire la persona assistita con movimenti non volontari
Controllare le cuticole (porzione di pelle posta alla base e ai lati dell’un-ghia)
Attenzione: Quando le cuticole sono rimosse in modo improprio, possono rendere suscettibili le unghie ed i tessuti circostanti ad infezioni batteriche e virali, quali ad esempio l’onicomicosi (infezione delle unghie da funghi patogeni)
135 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Se necessario applicare una crema emolliente su ogni unghia
Le mani della persona assistita devo-no essere idratate adeguatamente per prevenire lesioni o screpolature della cute
Rimuovere i guanti
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Provvedere, se necessario, al cambio della biancheria del letto e degli indu-menti personali dell’assistito
Il letto deve essere pulito, l’assisti-to deve essere asciutto per percepire una situazione di comfort, per evitare il rischio di raffreddamenti, lesioni o infezioni conseguenti all’eccessiva umidità
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
136 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
24. IGIENE CAVO ORALE DEL PAZIENTE PAR-
ZIALMENTE AUTOSUFFICIENTE
L’igiene del cavo orale è una importantissima pratica di assistenza che deve
essere più volte al giorno, certamente dopo ogni pasto o l’assunzione di
cibo. Il paziente in grado di svolgere in autonomia l’igiene del cavo orale,
deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare. In questa scheda si il-
lustra la procedura operativa per l’igiene del cavo nel paziente allettato e
collaborante, autosufficiente nell’esecuzione della pratica, che necessita di
aiuto per poterla svolgere in autonomia.
L’Oss e l’igiene del cavo orale, tecnica ed obiettivi
L’igiene del cavo orale nel paziente parzialmente autosufficiente viene ef-
fettuata con l’obiettivo di:
• Mantenere le abilità residue della persona assistita
• Promuovere l’igiene della persona
• Evitare la diffusione dei microrganismi
• Ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nel paziente
• Mantenere la mucosa e le labbra pulite, morbide, umide e intatte
137 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
• Rimuovere i residui di cibo senza provocare danni alla persona
• Alleviare il dolore, il disagio, migliorare l’appetito e facilitare l’as-
sunzione del cibo
• Evitare l’alito cattivo e/o rinfrescare la bocca.
La mancata igiene del cavo orale, in particolare nelle
terapie intensive, può essere causa di infezioni delle vie
respiratorie della persona assistita.
È necessario valutare globalmente la condizione di ogni
singola persona per tenere in considerazione l’eventuale
insorgenza di complicanze legate alla manovra da effet-
tuare.
Materiale occorrente
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso per l’operatore
• Paravento
• Vassoio
• Tamponi di garza e abbassalingua
138 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
• Torcia
• Spazzolino da denti
• Dentifricio o prodotto sostitutivo
• Soluzione antisettica
• Bacinella reniforme
• Asciugamano
• Brocca con acqua di rubinetto
• Lubrificanti: vaselina/glicerina/gel di paraffina/crema labbra
• Aspiratore portatile
• Biancheria di ricambio per il letto
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo
Igiene cavo orale, la procedura operativa
Attività Motivazione
Spiegare la proceduraFornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
139 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Raccogliere tutti gli strumenti neces-sari
L’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni
Garantire la privacy chiudendo la porta o posizionando un paravento
Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Indossare i guanti monouso non sterili
Se si utilizzano soluzioni approntate al momento come bicarbonato di so-dio, preparare le soluzioni necessarieNota: può essere utilizzato dentifricio della persona assistita
Le soluzioni dovrebbero essere prepa-rate prima di ogni uso affinché non sia ridotta la loro efficacia
Controllare cavità orale:- controllare tutta la cavità orale, quin-di i denti, le gengive, mucosa orale e lingua, con l’aiuto di un abbassalingua e la torcia- se vengono rilevate eventuali anoma-lie, quali ad esempio sanguinamento, gonfiore, ulcere, piaghe, l’Operatore Socio Sanitario deve avvisare l’infer-miere e non proseguire nella manovra
Una attenta valutazione globale è es-senziale per determinare le condizioni di ogni singola persona. Alcune per-sone con anemia, immunosoppres-sione, diabete, insufficienza renale, epilessia e sottoposti a particolari te-rapie devono essere preventivamente valutati dal personale medico e/o in-fermieristico, in quanto possono ave-re complicazioni nel cavo orale
140 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Mettere un asciugamano per il viso sul torace della persona assistita
Per evitare che la persona assistita si bagni durante l’operazione di pulizia
Posizionare il tavolino d’appoggio all’altezza del bacino del paziente
Porgere in mano alla persona assistita la bacinella reniforme o prepararla sul tavolino
Per permettere al paziente di elimina-re successivamente l’acqua di risciac-quo
Spiegare alla persona come lavarsi i denti:- mettere il dentifricio necessario sul-lo spazzolino- utilizzare lo spazzolino morbido con un angolo di 45° rispetto ai denti- spazzolare i denti in direzione dalla radice alle punte e viceversa- continuare la spazzolatura dei denti sino a quando tutte le superfici ester-ne ed interne dei denti e delle gengive sono puliti- spazzolare la superficie masticatoria dei denti- pulire la lingua nella parte superiore
Per rimuovere i residui di cibo dai denti e dalle gengive.Attenzione: la pulizia della parte po-steriore della lingua può causare il ri-flesso di vomito
Se la persona assistita non tollera lo spazzolino (esempio per sanguina-menti) o non è possibile fornirglielo usare per la pulizia tamponi di garza montati su una pinza
Quando il paziente è soggetto a san-guinamento e / o dolore, lo spazzoli-no da denti non è consigliabile
141 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Fare sciacquare la cavità oraleChiedere all’assistito di sciacquare con acqua dolce e eliminare i conte-nuti nella bacinella reniformeConsigliarlo di non ingoiare acquaSe necessario, può essere utilizzato l’aspiratore portatile per rimuovere qualsiasi eccesso
Per ridurre il potenziale di infezione e eliminare tutti i liquidi utilizzati per il lavaggio
Chiedere all’assistito di pulire la boc-ca e la zona circostante
Per garantire il comfort e per miglio-rare l’aspetto estetico
Verificare la condizione dei denti del cliente, gengive e lingua. Applicare il lubrificante alle labbra. Se si rilevano anomalie, l’Operatore Socio Sanita-rio dovrà riferire all’Infermiere
Per idratare le labbra e ridurre il ri-schio di screpolature
Sciacquare lo spazzolino da denti asciugarlo accuratamente. Riporre nel luogo corretto gli effetti personali dopo l’uso e l’asciugatura
Per prevenire la diffusione di micror-ganismi
Pulire, riordinare il materiale utilizza-to e ripristinare secondo l’uso
Eliminare lo sporco correttamente se-condo la procedura aziendale
Per rispettare le precauzioni standard per la prevenzione del rischio biolo-gico
Rimuovere i guanti
Applicare la procedura di lavaggio delle mani
142 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Documentare la procedura in nella documentazione sanitaria
Segnalare eventuali problemi rilevati al personale infermieristico
Procedura igiene per paziente collaborante con protesi dentaria
Attività Motivazione
Invitare il paziente a rimuovere la protesi aiutandosi con una garza
Riporre la protesi nell’apposito con-tenitore
Lasciare la protesi sul letto del pazien-te può determinare lo smarrimento della stessa
Fornire al paziente spazzolino e den-tifricio, invitandolo a lavarsi i denti
Fornire al paziente un bicchiere con acqua pulita, la bacinella o il catino affinché provveda al risciacquo della bocca
Porgere al paziente l’asciugamano per il viso
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Provvedere alla pulizia della protesi dentaria con spazzolino del paziente e dentifricio
Porgere al paziente la protesi pulita e invitarlo a riposizionarla
Rimuovere ed eliminare i guanti
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Aiutare il paziente a posizionarsi nel letto
144 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
25. IGIENE DEL CAVO ORALE NELLA PERSO-
NA NON AUTOSUFFICIENTE
L’igiene del cavo orale della persona non in grado di svolgere in autonomia
questa importante pratica, deve essere svolta dal personale di supporto e/o
dall’infermiere.
Igiene cavo orale nel paziente non collaborante: come, quando e perché
L’igiene del cavo orale è una importantissima pratica di assistenza che deve
essere più volte al giorno, certamente dopo ogni pasto o l’assunzione di
cibo. L’igiene del cavo orale della persona non in grado di svolgere in
autonomia questa importante pratica, deve essere svolta dal personale di
supporto e/o dall’infermiere.
L’Operatore Socio Sanitario può quindi svolgere questa manovra in au-
tonomia, quando la persona assistita non presenta particolari problemi,
oppure in collaborazione o su indicazione dell’infermiere.
145 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
La mancata igiene del cavo orale, in particolare nelle
terapie intensive, può essere causa di infezioni delle vie
respiratorie nella persona assistita.
Alcune persone con anemia, immunosoppressione, dia-
bete, insufficienza renale, epilessia e sottoposti a par-
ticolari terapie devono essere preventivamente valuta-
ti dal personale medico e/o infermieristico, in quanto
possono avere complicazioni nel cavo orale.
Obiettivi
• promuovere l’igiene della persona
• evitare la diffusione dei microrganismi
• ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nel paziente
• mantenere la mucosa e le labbra pulite, morbide, umide e intatte
• rimuovere i residui di cibo senza provocare danni alla persona
• alleviare il dolore, il disagio, migliorare l’appetito e facilitare l’as-
sunzione del cibo
• evitare l’alito cattivo e/o rinfrescare la bocca.
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Materiale occorrente
• materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore (vedi pro-
cedura specifica)
• guanti monouso per l’operatore
• paravento
• vassoio
• tamponi di garza o cotone e abbassalingua
• torcia
• spazzolino da denti
• dentifricio o prodotto sostitutivo
• soluzione antisettica
• bicarbonato di sodio
• barattoli/contenitori puliti di piccole dimensioni
• bacinella reniforme
• asciugamano
• brocca con acqua di rubinetto
• lubrificanti: vaselina / glicerina / gel di paraffina / crema labbra
• aspiratore portatile
• biancheria di ricambio per il letto
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• contenitore per lo smaltimento della biancheria
• contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infet-
tivo.
Igiene cavo orale nel paziente non collaborante, procedura operativa
Attività Motivazione
Controllare l’identificazione e la con-dizione del cliente
Fornire l’assistenza infermieristica alla persona corretta e svolgere la cor-retta procedura
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Indossare i guanti monouso non ste-rili
Preparare tutti gli strumenti necessariL’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione ed evita inutili in-terruzioni
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Preparare tutte le attrezzature neces-sarie
Per non interrompere la manovra du-rante l’esecuzione
Se non è disponibile la pasta denti-fricia, preparare soluzione di bicarbo-nato di sodio in un barattolo (3 cuc-chiaini di bicarbonato e 2/3 di acqua)
Le soluzioni devono essere preparate prima di ogni utilizzo per ottimizzare la loro efficacia
Immergere i batuffoli di cotone nella soluzione di bicarbonato di sodio af-ferrandoli con una pinza e stringerli per eliminare la soluzione in eccesso, metterli quindi in un altro barattolo
Per ridurre l’infezione potenziale: le soluzioni di pulizia aiutano a rimuo-vere i residui e le incrostazioni sui denti dell’assistito
Garantire la privacy chiudendo la porta o posizionando un paravento
Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Mantenere l’assistito in una posizione confortevole
Il corretto posizionamento impedisce la ricaduta del capo all’indietro. Incli-nare la testa verso il basso facilita l’e-liminazione dei liquidi e ne previene l’aspirazione
Mettere un asciugamano per il viso sul torace della persona assistita
Per evitare che la persona assistita si bagni durante l’operazione di pulizia
Mettere la bacinella reniforme sopra il telo impermeabile e la traversa as-sorbente e sotto il mento
Per facilitare il drenaggio dei liquidi dalla bocca dell’assistito
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Osservare:lo stato di coscienzala capacità di deglutizionela presenza di denti mobili o protesila presenza di eventuali lesioni delle mucose
L’Oss deve saper valutare segni e sin-tomi rilevati e/o riferiti dal paziente e segnalarli all’infermiere
Controllare cavità orale:Controllare tutta la cavità orale, quin-di i denti, le gengive, mucosa orale e lingua, con l’aiuto di un abbassalin-gua e la torciaSe vengono rilevate eventuali anoma-lie, quali ad esempio sanguinamento, gonfiore, ulcere, piaghe, l’Operatore Socio Sanitario deve avvisare l’infer-miere e non proseguire nella manovra
Una attenta valutazione globale è es-senziale per determinare le condizioni di ogni singola persona
Pulire le superfici orali:chiedere all’assistito di aprire la boc-ca e inserire l’abbassalingua delicata-mente dall’angolo della bocca verso l’angolo molarenon si devono utilizzare le dita per aprire la bocca dell’assistito
L’abbassalingua aiuta l’assistito a mantenere la bocca aperta.Come meccanismo riflesso le persone possono morsicare le dita
Passare il tamponino o la garza im-bevuta sulla mucosa della bocca, ri-muovendo preventivamente residui di cibo aiutandosi con una pinza
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Passare la garza imbevuta sulla muco-sa della bocca, rimuovendo preven-tivamente residui di cibo aiutandosi con una pinza
I residui di cibo non devono essere spinti nelle vie aeree per evitare infe-zioni e/o problemi respiratori
Ripetere più volte l’operazione con delicati movimenti circolari cambian-do la garza ogni volta che è necessario
Pulire i denti del cliente partendo dagli incisivi ai molari usando movi-menti continui dall’alto verso il basso e viceversa spazzolando sia le gengive che la corona
La frizione pulisce i denti
Pulire cavo orale dal centro al lato e dall’esterno all’interno, utilizzando batuffolo di cotone per ogni passag-gio
Eliminare la garza o il tamponcino di cotone usato nella bacinella renifor-me
Pulire la lingua dall’interno verso l’e-sterno
I microrganismi che crescono sulla lingua contribuiscono a rendere l’a-lito cattivo
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Risciacquare la cavità orale:- fornire acqua di rubinetto per ri-sciacquare la bocca e posizionare la bacinella reniforme- se l’assistito non è in grado di fare autonomamente gargarismi lavare le aree con garze o tamponcini di cotone inumiditi oppure:- inserire una siringa senza ago riempi-ta con acqua nella bocca della persona e risciacquare delicatamente irrigando con una piccola quantità di acqua- fare eliminare l’acqua nella bacinella reniforme.Se la persona assistita non può sputa-re, soprattutto nel caso di persona non cosciente, provvedere all’aspirazione meccanica del liquido in eccesso
Per rimuovere i residui di ciboPer risciacquo o aspirazione rimuove soluzione di pulizia e detriti. Per evi-tare l’aspirazione della soluzione
Verificare nuovamente dopo la pu-lizia le condizioni della bocca della persona, con particolare riguardo a denti, gengive, mucosa e alla lingua
Per valutare l’efficacia della cura del cavo orale e individuare eventuali anomalie che dovranno essere segna-late all’infermiere
Pulire la parte esterna della bocca e intorno ad essa
Applicare lubrificante alle labbra Lubrificante impedisce labbra dalla secchezza e screpolature
Riposizionare l’assistito in posizione comoda
Per garantire la comodità e la sicurez-za del cliente
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Pulire, riordinare il materiale utilizza-to e ripristinare secondo l’uso
Eliminare lo sporco correttamente se-condo la procedura aziendale
Per rispettare le precauzioni standard per la prevenzione del rischio biolo-gico
Rimuovere e smaltire i guanti
Applicare la procedura di lavaggio delle mani
Documentare la procedura nella do-cumentazione sanitaria
Segnalare eventuali problemi rilevati al personale infermieristico
Igiene cavo orale dell’assistito non collaborante con protesi dentaria
Integrare le attività della procedura precedente
Attività Motivazione
Rimuovere la protesi del paziente e riporla nell’apposito contenitore
Lasciare la protesi sul letto del pazien-te può determinare lo smarrimento della stessa
Sistemare la garza, imbevuta di col-luttorio o sostanza alcalina, sulla pin-za anatomica o su pinza ad anello
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Aprire la bocca al paziente mantenen-dola eventualmente aperta aiutandosi con l’abbassalingua
Passare la garza imbevuta sulla muco-sa della bocca, rimuovendo preven-tivamente residui di cibo aiutandosi con una pinza
I residui di cibo non devono essere spinti nelle vie aeree per evitare infe-zioni e/o problemi respiratori
Ripetere più volte l’operazione con delicati movimenti circolari cam-biando la garza ogni volta che è ne-cessario
Al termine dell’operazione, asciugare la bocca del paziente con l’asciugama-no
Provvedere alla pulizia della protesi dentaria con spazzolino del paziente e dentifricio
Riposizionare correttamente la pro-tesi pulita e prestando attenzione che sia ben fissata
L’eventuale involontaria ingestione della protesi nelle vie aeree può deter-minarne l’ostruzione totale o parziale
Se non è possibile accertarsi del fis-saggio della protesi, riporre il conte-nitore della protesi nel comodino del paziente, ricordando di rimuovere i guanti e pulire le mani prima di toc-care il comodino
Lo smarrimento della protesi rappre-senta un potenziale danno fisico per la persona assistita e un danno econo-mico per le strutture di ricovero
Pulire la bocca all’esterno
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Applicare il lubrificante alle labbra Il lubrificante impedisce la screpola-tura delle labbra
Rimuovere e smaltire i guanti
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Rimuovere il paravento
Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati
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26. IGIENE DEI PIEDI E TAGLIO DELLE UNGHIE
La cura dei piedi è un elemento importante dell’igiene quotidiana della
persona assistita e come tale è un aspetto essenziale della assistenza. La sa-
lute del piede può essere mantenuta con una cura del piede adeguata, che
include una valutazione globale dei piedi, l’igiene e interventi infermieri-
stici e/o specialistici che affrontano i problemi relativi alle unghie.
Come eseguire l’igiene dei piedi e il taglio delle unghie
La cura dei piedi è essenziale per la mobilità, l’indipendenza e il comfort.
Occorre sottolineare che l’Oss può svolgere la cura dei piedi delle persone
assistite e il taglio delle unghie dopo una valutazione infermieristica che
preveda una presa in carico con una valutazione completa dello stato di
salute generale del paziente.
Nei casi complessi, quali ad esempio il piede diabetico, le callosità e le
ulcerazioni dolorose del piede, le unghie incarnite, è opportuno che la pra-
tica di taglio delle unghie dei piedi sia svolta da personale infermieristico
qualificato o dal podologo.
Anche l’Operatore Socio Sanitario potrà svolgere la pratica di cura delle
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unghie solo dopo aver ricevuto una adeguata formazione e abbia acquisto
le competenze necessarie.
Quando tagliare le unghie dei piedi
Ogni volta che le unghie dei piedi della persona assistita hanno necessità
di essere tagliate.
Le unghie rappresentano un punto di raccolta dei microrganismi che faci-
litano l’insorgenza delle infezioni.
Ricordare che il taglio delle unghie dei piedi è una pro-
cedura invasiva e potenzialmente pericolosa, che deve
essere fatta previa valutazione delle condizioni generali
del piede.
Se l’Operatore Socio Sanitario rileva anomalie, deve av-
visare il personale infermieristico ed astenersi dal com-
piere manovre pericolose.
Tagliare le unghie dei piedi, gli obiettivi
• Mantenere le unghie della persona assistita corte e pulite
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• Favorire l’igiene dell’assistito
• Evitare la diffusione dei germi nell’ambiente circostante e nei con-
fronti di altre persone.
Materiale occorrente
• Materiale necessario per il lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso non sterili per l’operatore
• Paravento
• Detergente liquido o saponetta
• Spugna personale
• Asciugamano personale
• Traversa
• Tela cerata
• Catino
• Brocca con acqua tiepida
• Tronchesino per il taglio delle unghie
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo.
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Igiene dei piedi e taglio delle unghie, la procedura operativa
Attività Motivazione
Spiegare la procedura all’assistito e ottenere il consenso verbale
È importante acquisire il consenso della persona assistita per salvaguar-darne la dignità ed ottenere risultati migliori, anche attraverso l’abbassa-mento del livello di ansia
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Preparare il materiale occorrente
Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento
La privacy della persona assistita deve sempre essere rispettata, anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore), indossare i guanti monouso non sterili
Le mani devono essere lavate/pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato
Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta
La corretta posizione del malato fa-vorisce le manovre di assistenza, per il comfort del paziente e la sicurezza dello staff di assistenza
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Preparare il catino con acqua tiepida e sapone neutro per effettuare il la-vaggio dei piedi della persona assistita
Procedere con il lavaggio dei piedi, prestando particolare attenzione agli spazi interdigitali
Per promuovere l’igiene del paziente, la dignità e il comfort; inoltre il pe-diluvio ammorbidisce le unghie e ne facilita il taglio
Asciugare i piedi tamponando delica-tamente per eliminare tutta l’umidità residua
I piedi devono essere asciutti: l’umi-dità facilità l’insorgenza delle micosi e di lesioni della cute
Valutare le unghie per assicurarsi che non siano presenti complicazioni che richiederebbero l’intervento dell’in-fermiere e/o del podologo
Le cure delle unghie “patologiche” o difficili devono essere affidate ad equipe professionali
Mettere un telo sotto i piedi del pa-ziente
Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare nel catino acqua tie-pida
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)
Indossare i guanti, se necessario
I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le mani
N.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti
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Taglio: Utilizzare le pinze per unghie (tronchesino). Utilizzare la mano dominante per impugnare il tron-chesino, e la mano non dominante per tenere la punta, con il pollice ab-bassare il polpastrello tirandolo verso il basso rispetto alla lamina unguea-le. A seconda della forma del dito e dell’unghia, iniziare sul bordo laterale e procedere attraverso la lamina sino alla parte centrale dell’unghia
Per ridurre in modo sicuro la lun-ghezza delle unghie
Limatura: ove possibile, le unghie devono essere limate per ridurne la lunghezza e lo spessore
Per ridurre alla lunghezza ideale lun-ghezza e spessore
Raccomandazione: le unghie non devono essere tagliate troppo corte o troppo verso il basso o il lato del letto ungueale
Per ridurre il rischio di traumi ed evi-tare la formazione di unghie incarnite
Dopo il taglio delle unghie, smaltire il materiale utilizzato nell’apposito contenitore, prestando particolare attenzione allo smaltimento dei ta-glienti
Ridurre il rischio di infezioni per il personale sanitario, per gli altri ope-ratori e per lavorare in sicurezza
Posizionare il paziente nella posizione più confortevole
Per mantenere il comfort del paziente
Rimuovere e smaltire i guanti mo-nouso
Lavare le mani
161 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Rimuovere il paravento
Documentare la procedura sulla car-tella dell’assistito
Bibliografia
• NHS Foundation trust, Foot and Toe Nail Care Guidelines, Version 1, May
2016
162 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
27. IGIENE PERINEALE NEL PORTATORE DI
CATETERE VESCICALE
Le infezioni delle vie urinarie associate a cateterismo vescicale sono tra le
infezioni ospedaliere quelle che hanno un’incidenza maggiore. Secondo la
letteratura internazionale tra il 60 e l’80% dei soggetti con catetere presen-
ta infezioni nosocomiali del tratto urinario e la probabilità di isolare batteri
nel tratto urinario aumenta del 3-6% per ogni giorno in più di permanen-
za del catetere in vescica.
Esecuzione igiene perineale con catetere vescicale a permanenza
Eseguire l’igiene perineale alle persone portatori di catetere vescicale a per-
manenza in modo corretto, riduce l’incidenza delle infezioni e garantisce il
comfort e la pulizia del paziente.
La competenza dell’Operatore Socio Sanitario rispetto alla gestione del
catetere riguarda le manovre di igiene quotidiana e la mobilizzazione del
paziente portatore, così come lo svuotamento della sacca delle urine.
163 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Materiale occorrente
• Kit per l’igiene delle mani dell’operatore
• Guanti in lattice
• Brocca
• Padella (per i casi in cui l’igiene viene effettuata a letto)
• Soluzione detergente
• Telo impermeabile
• Salviette monouso
• Asciugamano
Igiene perineale con CV a permanenza, la procedura operativa
Nell’esecuzione di questa procedura è indispensabile ri-
cordare che il catetere non deve mai essere trazionato
per evitare traumi, che la sacca di raccolta delle urine
deve essere mantenuta sotto il livello della vescica e che
non deve mai essere interrotto il flusso delle urine, per
scongiurare l’insorgenza di infezioni.
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Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Assicurarsi che il paziente sia in posi-zione confortevole e idonea per poter eseguire la procedura
Per favorire il miglior accesso per l’e-secuzione della manovra di pulizia
Scoprire il paziente, dopo aver ga-rantito la privacy con un paravento, e proteggerlo da eventuali contatti con liquidi posizionando un telo di protezione
Per garantire la privacy e il rispetto della persona assistita Per mantenere l’abbigliamento del paziente pulito e asciutto
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate all’assi-stenza (I.C.P.A.)
Indossare i guanti monouso non ste-rili
Per proteggersi dal contatto con ma-teriale biologico
Chiedere alla persona assistita, se in grado di farlo, di assumere la posi-zione supina o aiutarlo a posizionarsi o posizionarlo se non autonomo nel movimento
Perché la posizione supina è la più er-gonomica per il paziente e per l’ope-ratore e facilita la procedura di igiene
Mettere il telo cerato sotto il bacino Per proteggere la biancheria del letto dall’acqua usata per l’igiene
165 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Posizionare la padella chiedendo alla persona di alzare il bacino, o posizio-nare la padella ruotando il paziente, se non in grado di farlo in autonomia (vedi procedura specifica)
Per raccogliere l’acqua usata per l’i-giene
IGIENE NELL’UOMO
Scoprire il prepuzio (se non è circon-ciso)
Per poter rimuovere completamente lo smegma (sostanza biancastra pro-dotta dalle ghiandole sebacee che si deposita sotto il prepuzio)
Effettuare l’igiene con acqua e de-tergente procedendo dall’area “più pulita” a quella “più sporca” cioè, con movimenti circolari, dal meato urinario verso l’esterno. Cambiare la salvietta a ogni passaggio, ripetendo l’operazione se necessario. Riportare il prepuzio in posizione iniziale.Completare la pulizia del pene e del-lo scroto, sciacquare bene e asciugare tamponando evitando il frizionamen-to
Per eliminare lo sporco ed evitare la diffusione dei microrganismiPer evitare di disseminare i microrga-nismi raccolti con la manovra di puli-zia in altre zone.Per asciugare la pelle ed evitare mace-razioni, e per non provocare abrasio-ni in quanto la cute di questa zona è molto sottile e delicata.
IGIENE NELLA DONNA
Divaricare delicatamente con la mano non dominante le grandi e pic-cole labbra
Per poter rimuovere completamente lo smegma
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Svolgere la manovra di pulizia con ac-qua e detergente, procedendo dall’a-rea “più pulita” a quella “più sporca” e quindi, dall’orifizio uretrale a quello vaginale. Cambiare la salvietta a ogni passaggio, ripetendo l’operazione, se necessario.Lavare le labbra, sciacquare e asciuga-re tamponando
Per eliminare lo sporco ed evitare la diffusione dei microrganismi.Per evitare di disseminare i microrga-nismi raccolti con la manovra di puli-zia in altre zone.Per asciugare la pelle ed evitare mace-razioni, e per non provocare abrasio-ni in quanto la cute di questa zona è molto sottile e delicata.
SIA PER L’UOMO CHE
PER LA DONNA
Invitare la persona (o aiutarla a farlo) a ruotare in decubito laterale, facen-do attenzione a non versare nel letto l’acqua usata per il lavaggio, ed effet-tuare la pulizia della zona rettale pro-cedendo dallo scroto all’ano nell’uo-mo e dalla vagina all’ano nella donna. Ripetere l’operazione se necessario, sciacquare e asciugare tamponando
Per facilitare l’accesso alla zona retta-le.Perché, partendo dalla zona più pu-lita a quella più sporca, si “allontana-no” i microrganismi dalla zona più vicina al catetere, evitandone la con-taminazione.Per asciugare la pelle ed evitare mace-razioni e per non provocare abrasio-ni in quanto la cute di questa zona è molto sottile e delicata
Rimuovere la padella, svuotarla ed aiutare la persona ad assumere la po-zione più confortevole
Per garantire il comfort dell’assistito
Togliere i guanti e lavare le maniPer evitare la contaminazione dell’ambiente circostante con i guanti (vedi scheda) e/o con le mani sporche
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Riordinare il materiale usato Per avere a disposizione il materiale per la procedura successiva
Documentare la procedura e riferire eventuali alterazioni
Per rendere evidente il lavoro svolto
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28. ASSISTENZA NELL’ESECUZIONE DELLA
DOCCIA PREOPERATORIA
La doccia preoperatoria è una pratica efficace, che riduce il rischio di infe-
zione della ferita chirurgica.
Quando effettuare la doccia preoperatoria
La pratica della doccia e/o del bagno preoperatorio dovrebbe essere incen-
tivata al fine di ridurre la flora microbica presente sulla cute della persona
assistita e ridurre quindi il rischio di infezione. Dovrebbe essere svolta la
sera precedente o la mattina dell’intervento.
Obiettivi
• Ridurre la flora batterica presente sulla cute della persona
• Ridurre le infezioni della ferita chirurgica
Materiale occorrente
• soluzione antisettica;
• spugne (o altro materiale) monouso;
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• biancheria da letto pulita;
• indumenti (per la persona) puliti;
• teli o asciugamani puliti.
Tecnica operativa
Attività Motivazione
Procurarsi il materiale occorrente
Preparare adeguatamente l’ambiente in cui la persona effettua la doccia: verificare la pulizia dei sanitari, con-trollare il microclima
L’attenzione all’ambiente consente di ridurre il rischio di contaminazione
Informare la persona su ciò che deve fare seguendo attentamente le indica-zioni dell’infermiere
Una informazione adeguata facilita la collaborazione della persona e con-seguentemente l’esecuzione corretta della doccia preoperatoria
Preparare e fornire – secondo le indi-cazioni ricevute dall’infermiere – tut-to il materiale necessario all’esecuzio-ne della doccia
Ciò assicura sia l’uso di materiale adeguato, sia la corretta modalità di impiega del medesimo
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Invitare la persona a effettuare la doc-cia
La sequenza corretta prevede l’esecu-zione della pulizia procedendo dalla zona più pulita alla zona più sporca: viso, tronco, ombelico, ascelle, gambe e piedi, genitali e capelli. Solitamen-te al termine del lavaggio la sequenza deve essere ripetuta.
Invitare la persona ad asciugarsi bene con asciugamani puliti e a indossare biancheria pulita
Ciò consente di evitare di ricontami-nare la cute.
Cambiare la biancheria del letto La motivazione è quella precedente-mente indicata
Documentare l’avvenuta esecuzione della doccia preoperatoria secondo le indicazioni dell’infermiere
Riordinare e sanificare l’ambiente, pulire e riordinare il materiale utiliz-zato. Effettuare il lavaggio delle mani dell’operatore
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29. IGIENE STOMIE INTESTINALI E SOSTI-
TUZIONE SACCA DI RACCOLTA
La stomia (in greco significa bocca) intestinale è il risultato di un interven-
to chirurgico con il quale si crea un’apertura per poter mettere in comu-
nicazione l’intestino con l’esterno che, anziché per via fisiologica, svuota
il suo contenuto attraverso un’apertura creata artificialmente sulla pare-
te addominale. Le stomie possono essere sia dell’apparato digerente sia
dell’apparato urinario; in questo click salute ci si occuperà della gestione
delle stomie intestinali, che si differenziano a seconda della porzione di
intestino che viene interrotto e abboccato alla cute: colon (colostomia),
ileo (ileostomia).
Stomie intestinali, caratteristiche e manutenzione
La colostomia è l’abboccamento alla parete addominale di un tratto di co-
lon per consentire una nuova via di uscita alle feci quando la via fisiologica
non è più in grado di funzionare. Solitamente la colostomia è posizionata
nella zona sinistra dell’addome. Le feci che ne fuoriescono sono formate.
L’ileostomia è l’abboccamento alla parete addominale di un tratto di ileo
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per consentire una nuova via di uscita alle feci quando la via fisiologica non
è più in grado di funzionare. Solitamente l’ileostomia è posizionata nella
zona destra dell’addome. Le feci che ne fuoriescono sono semiliquide.
Il sistema monopezzo: sacca consigliata per colostomia, è una sacca non
svuotabile dal fondo che viene rimossa ed eliminata assieme a tutto il con-
tenuto. Questo tipo di sacca è dotato di filtro per la depurazione del gas
che ne prolunga la dura in uso. È importante che la forma sia anatomica,
per assicurare la massima discrezione. Generalmente, la sacca chiusa viene
cambiata 2 volte al giorno.
Il sistema a due pezzi: sacca e adesivo sono due parti separate, dotate di
un sistema di aggancio a flangia. La sacca può essere sostituita anche due
volte al giorno, mentre l’adesivo (o placca) può rimanere fissato alla pelle
più giorni, offrendo così maggiore protezione della cute.
Sostituzione della sacca di raccolta della stomia intestinale
La sostituzione della sacca di raccolta deve avvenire ogni volta che la sacca
risulta riempita di materiale fecale.
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Obiettivi della sostituzione della sacca di raccolta
• Garantire il comfort del paziente
• Mantenere l’integrità della cute peristomale
• Garantire l’adesività del sistema di raccolta
• Favorire il benessere psicofisico del paziente.
Materiale occorrente
• Acqua tiepida
• Sistema di raccolta monopezzo o a due pezzi, o sistema di raccolta a
due pezzi con sacca a fondo aperto e morsetto di chiusura (indicato
in caso di feci liquide e/o ileostomia)
• Sapone neutro
• Padella o bacinella per la raccolta dei liquidi
• Panno carta
• Forbici
• Calibratore per stomia
• Sacchetto per rifiuti
• Contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo
• Guanti monouso in lattice
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• Grembiule impermeabile
• Teli e traverse
• Gel a soluzione alcolica.
Igiene stomia e sostituzione sacca di raccolta, la tecnica esecutiva
Attività Motivazione
Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito
Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure
Assicurarsi che il paziente sia in posi-zione confortevole e idonea per poter eseguire la procedura e possa anche osservarla. A questo proposito è pos-sibile fornirgli uno specchio per poter osservare la procedura
Per favorire il miglior accesso per la pulizia dello stoma e per l’applica-zione corretta della sacca di raccolta. Per facilitare, tramite l’osservazione, l’apprendimento della tecnica di so-stituzione da parte del paziente e dei suoi famigliari
Scoprire l’addome del paziente e pro-teggerlo da eventuali contatti con li-quidi biologici posizionando un telo di protezione
Per mantenere l’abbigliamento del paziente pulito e asciutto
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate all’assi-stenza (I.C.A.)
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Indossare i guanti monouso non steriliPer proteggersi dal contatto con ma-teriale biologico
Rimuovere la sacca di raccolta ten-dendo ed umidificando la cute intor-no alla stomia procedendo dall’alto verso il basso
Per evitare abrasioni della cute nella zona peristomale
Variante: se la sacca di raccolta è svuotabile (ad esempio nella ileosto-mia) svuotarne il contenuto in una bacinella o, se il paziente è in grado di alzarsi, direttamente nel wc prima della rimozione della stessa
Per prevenire le eventuali perdite di liquido
Rimuovere con un panno carta mor-bido le eventuali feci presenti sulla stomia
Esaminare la cute nella zona peristo-male per individuare eventuali segni di arrossamento, ulcerazioni o altre alterazioni
Attenzione: l’Oss deve riferire all’infermiere le eventuali anomalie rilevate
Per identificare precocemente even-tuali complicazioniPer informare il personale sanitario in relazione agli eventuali problemi, in modo tale da poter intervenire preco-cemente
Con movimenti a spirale, iniziando dall’esterno verso la stomia, lavare la cute con acqua e sapone neutro utiliz-zando il panno carta morbido
Per evitare arrossamenti ed irritazioni dovute al contatto della stomia con le feci
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Sciacquare ed asciugare la cute con panno carta senza strofinare
Per far aderire perfettamente la nuova sacca
Rilevare la dimensione della stomia, considerando uno spazio aggiuntivo di 3 mm
Per evitare le irritazioni cutanee do-vute alle infiltrazioni delle feci
Ritagliare il foro della placca in re-lazione alle stesse dimensioni della stomia
Per evitare le irritazioni cutanee do-vute alle infiltrazioni delle feci
Se si utilizza un sistema monopez-zo, dopo aver rimosso la pellicola che protegge la parte adesiva, fare aderire il margine inferiore del bordo della placca al margine inferiore del bordo della stomia completando l’adesione dal basso verso l’alto
Se si utilizza un sistema due pezzi, dopo aver rimosso la pellicola che protegge la parte adesiva, appoggia-re il margine inferiore del foro della placca al bordo inferiore della stomia e completare l’adesione dal basso ver-so l’alto
Dopo l’applicazione della sacca di raccolta, assicurarsi che la sacca sia ben aderente alla pelle e non si siano formate delle pieghe durante l’appli-cazione
Per evitare la fuoriuscita delle feci e limitare l’irritazione della cute circo-stante
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Smaltire la biancheria sporca, la sacca usata, posizionandola all’interno di un sacchetto impermeabile, rimuove-re i guanti e il grembiule imperme-abile
Per garantire la sicurezza ed evitare la dispersione dei germi
Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore
Per evitare le infezioni
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30. ISOLAMENTO DELL’ASSISTITO AFFETTO
DA PATOLOGIE INFETTIVE
L’isolamento è usato per i pazienti che sono infetti o colonizzati da agenti
infettanti che richiedono precauzioni aggiuntive rispetto alle precauzioni
standard usate per tutti i pazienti. L’isolamento è usato per ridurre al mi-
nimo il rischio di trasmissione degli agenti patogeni alle altre persone, in
particolare alle persone più fragili, ed allo staff di assistenza.
Quando attuare l’isolamento del paziente
Nella procedura di isolamento sono inclusi tutti i pazienti che hanno
sviluppato infezioni sostenute da microrganismi che causano diarrea e/o
vomito (precauzioni per la malattie gastroenteriche), da microrganismi che
possono diffondersi nell’aria (precauzioni per via aerea o droplet) e infe-
zioni o colonizzazioni sostenute da germi multi resistenti, che richiedono
le precauzioni per contatto.
Il paziente per il quale si rende necessaria la procedura di isolamento
è normalmente allocato in stanza singola, oppure possono condividere
la stessa stanza pazienti che condividono la stessa patologia. La stanza
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di degenza deve essere equipaggiata di servizi igienici e bagno in camera, in
modo tale da evitare l’uscita del paziente.
Se ciò non fosse possibile è necessario che dopo ogni uso i servizi igienici
siano sanificati e disinfettati con cloro derivati o altri disinfettanti ap-
propriati, eventualmente individuati dal prontuario dei disinfettanti e dei
detergenti disponibile in azienda, prima dell’uso di un altro paziente.
Nell’entrata e nell’uscita dalla stanza gli operatori devono prestare at-
tenzione alle correnti d’aria dall’interno all’esterno del locale, per evita-
re la diffusione dei microrganismi nell’ambiente. Tutto il materiale
di assistenza ed uso deve essere tenuto a disposizione all’interno della
stanza di degenza.
Regole generali
Pasto: i pasti possono essere serviti utilizzando normali stoviglie e posate,
che dopo l’uso devono essere lavate in una lavastoviglie in grado di disin-
fettarli, con un risciacquo finale di 1 minuto a 80° o 3 minuti a 71°. Le
stoviglie e le posate monouso devono essere smaltite secondo la procedura
aziendale nel contenitore appropriato.
Urine e feci: se possibile, è importante dedicare il bagno al singolo pazien-
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te in isolamento. Se ciò non è possibile, dovrebbe essere tenuta all’interno
della stanza di degenza una comoda a disposizione del paziente. Padella e
pappagallo devono essere tenuti all’interno della stanza di degenza; non
devono essere vuotati, ma introdotti direttamente nel lavapadelle a meno
che non si debbano misurare la quantità di feci o urine, al fine di ridurre
i rischi di infezione. Guanti e grembiule devono essere smaltiti negli ap-
positi contenitori per rifiuti infettivi, rimuovendo prima i guanti e dopo
il grembiule.
Fuoriuscita e/o dispersione di liquidi: se accidentalmente vengono sver-
sati liquidi e/o materiale organico, bisogna asciugarlo immediatamente,
sanificando con un disinfettante appropriato, al fine di evitare sia il rischio
di cadute che le possibili infezioni.
Bagno: se non è disponibile il bagno in camera il paziente può essere uti-
lizzare un altro bagno. Dopo l’utilizzo, il bagno deve essere pulito accura-
tamente e sanificato con il disinfettante appropriato, per ridurre il rischio
di infezioni per gli altri pazienti e per il personale.
Lenzuola: le lenzuola devono essere messe negli appositi sacchi idrosolu-
bili, al fine di evitare la contaminazione dell’ambiente. Il sacco deve essere
chiuso dopo l’introduzione del materiale e l’uscita dalla stanza di degenza
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e non deve essere utilizzato per introdurre la biancheria di altri pazienti.
Rifiuti: i rifiuti provenienti dalla stanza di pazienti in isolamento devo-
no essere raccolti nei contenitori per rifiuti infettivi secondo la procedura
aziendale.
Preparazione della stanza per l’isolamento
Obiettivi
• Mantenere l’ambiente pulito
• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente
• Evitare le infezioni crociate
Materiale occorrente
• Stanza singola
• Abbigliamento del paziente
• Abbigliamento per la protezione personale
• Presidi per il lavaggio delle mani
• Materiale informativo per il paziente
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Tecnica operativa prima della procedura
Attività Motivazione
Identificare la stanza adatta a disposi-zione per l’isolamento, tenendo con-to del rischio per gli altri pazienti e per il personale e per le altre esigenze di cura del paziente
Per bilanciare al meglio le esigenze di evitare il rischio di infezioni crociate e garantire il massimo comfort del pa-ziente isolato.
Procedura operativa
Attività Motivazione
Rimuovere tutto il materiale non ne-cessario all’interno della stanza. Tut-ti gli arredi rimanenti devono essere sanificati. Assicurarsi che nella stanza sia disponibile tutto il materiale per la cura e l’assistenza della persona assistita e, in quantità sufficiente e mai eccessiva, il materiale monouso necessario. Il contenitore dovrà essere sigillato prima della rimozione dalla stanza
Per assicurare la disponibilità di tutto il materiale necessario per la cura la paziente e per evitare le entrate e le uscite nella stanza di degenza, corren-do il rischio di favorire la diffusione dei microrganismi
Assicurarsi che sia presente all’inter-no della stanza un contenitore per la raccolta dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo, che sarà usato per tutti i ri-fiuti prodotti nella stanza
Per raccogliere tutti i rifiuti prodotti dentro la stanza
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Posizionare il contenitore per taglien-ti dentro alla stanza
Per contenere tutti i taglienti usati nel luogo di utilizzo
Tenere all’interno della stanza so-lamente gli effetti personali del pa-ziente indispensabili. Tutti gli oggetti all’interno della stanza devono essere lavabili, pulibili o monouso. Contat-tare eventualmente il comitato per la lotta alle infezioni per ricevere consi-gli o indicazioni per i prodotti da usa-re per il lavaggio o la pulizia
Gli effetti personali del paziente pos-sono contaminarsi e non possono essere portati a casa a meno che non siano lavabili o pulibili
Assicurarsi che siano disponibili fuori della stanza tutti i dispositivi di pro-tezione individuale (D.P.I.) necessari all’operatore per l’ingresso nella stan-za. I kit e i dispenser precostituiti faci-litano l’uso e razionalizzano lo spazio ma, se necessario, rendere disponibili fuori dalla porta i D.P.I e il gel alco-lico per la frizione delle mani. Assicu-rarsi che tutto ciò non rappresenti un ostacolo o altri pericoli
Per avere a disposizione tutti i D.P.I.
Spiegare la ragione dell’isolamento e spiegare le precauzioni richieste al pa-ziente, ai suoi famigliari ed agli altri visitatori, e fornire al paziente tutto il materiale informativo disponibile. Qualora il paziente ponga doman-de alle quali il personale non sappia rispondere, chiedere eventualmente supporto allo staff dedicato al con-trollo delle infezioni ospedaliere
I pazienti e i suoi visitatori possono essere maggiormente collaboranti se capiscono le ragioni dell’isolamento, e l’ansia del paziente può essere ridot-to se ha il maggior numero di infor-mazioni possibili sulla sua condizione di salute
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Posizionare sulla porta all’esterno avvisi ben comprensibili che diano indicazioni sulle norme da seguire per l’ingresso nella stanza, cercando di preservare la privacy della persona assistita
Per assicurarsi che tutto il team di as-sistenza sia informato sulle precauzio-ni da seguire.
Spostare la persona assistita nella stanza
Per assicurare l’isolamento
Provvedere alla pulizia finale ed ac-curata del letto dove soggiornava il paziente
Per eliminare tutti i possibili micror-ganismi prima di assegnare il letto ad un altro paziente, per evitare che pos-sa contrarre una infezione
Dopo la procedura
Valutare giornalmente la necessità di continuare l’iso-
lamento del paziente, per utilizzare le stanze per l’iso-
lamento in modo appropriato rendendole disponibili
prima possibile ad altre persone.
Questa attività riguarda il medico: l’operatore socio sa-
nitario dovrà riferire segni e sintomi riferiti alla motiva-
zione dell’isolamento, se di sua competenza.
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Ingresso nella stanza di isolamento
Obiettivo
• Mantenere l’ambiente pulito
• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente
• Evitare le infezioni crociate
Materiale occorrente
• Abbigliamento per la protezione personale e dispositivi di protezio-
ne individuale (D.P.I.) necessari:
• sempre guanti e camice di protezione;
• quando necessario (isolamento per via aerea): maschera respira-
toria;
• se la procedura da eseguire prevede schizzi o la generazione di
aerosol o isolamento per droplet: protezione per gli occhi.
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Tutto il materiale necessario per l’assistenza al paziente.
Attività Motivazione
Preparare tutto il materiale necessarioPer evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza di iso-lamento
Assicurarsi di essere “nudi sotto il go-mito” (divisa con maniche corte)
Per facilitare il lavaggio delle mani ed evitare la contaminazione degli indu-menti
Indossare un camice monouso di pro-tezione o un grembiule impermeabile
Per proteggere gli indumenti da lavo-ro dalla contaminazione conseguente al contatto con il paziente
Indossare una maschera monouso ben aderente o una maschera ad alto potere filtrante in caso di isolamento per via aerea o se la procedura da ese-guire può generare droplet (es. bron-co aspirazione)
Per ridurre il rischio di inalazione di microrganismi patogeni
Se viene indicato l’uso della maschera facciale dal team o possono essere ge-nerati aerosol o droplet per la proce-dura (es. bronco aspirazione)
Per evitare la contaminazione delle mucose degli occhi dell’operatore
Lavare la mani con acqua e sapone o usare il gel alcolico per il friziona-mento delle mani
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
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Indossare i guanti monouso se si pen-sa di dover toccare sangue, materia-le organici, secreti ed escreti o altro materiale contaminato e se si devono eseguire procedure operative per cui siano richiesti i guanti
Per ridurre il rischio di contaminare le tue mani
Entrare nella stanza di isolamento chiudendo la porta dietro di sé
Per evitare che i microrganismi tra-smissibili per via aerea possano uscire dalla stanza
La broncoaspirazione è una procedura specialistica che
può essere eseguita dall’infermiere; l’oss può collaborare
aiutando l’infermiere nell’esecuzione della manovra.
Uscire dalla stanza di isolamento dopo l’esecuzione della manovra as-
sistenziale
Obiettivo
• Mantenere l’ambiente pulito
• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente, trasportando
microrganismi al di fuori della stanza di isolamento
• Evitare le infezioni crociate
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Materiale occorrente
• Contenitore per i rifiuti
• Prodotti per l’igiene delle mani
Procedura operativa
Attività Motivazione
Se si sono indossati i guanti rimuo-verli e smaltirli nel contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo
Per evitare di trasportare con i guanti agenti contaminanti in altri ambienti
Rimuovere il camice monouso o il grembiule impermeabile rompendo i lacci e mantenendoli all’interno del grembiule e smaltirlo nel contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo
Per evitare di trasportare con i guanti agenti contaminanti in altri ambienti
Lavare le mani con acqua e sapone o usare il gel alcolico per il friziona-mento delle mani. Non usare il gel a soluzione alcolica se il paziente neces-sita di isolamento per patologie ga-stro intestinali: in questo caso usare acqua e sapone
Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)
Uscire dalla stanza chiudendo la por-ta dietro di sé
Per evitare che i microrganismi trasmissi-bili per via aerea possano uscire dalla stanza
189 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
Trasporto del paziente infetto al di fuori della stanza di isolamento
Quando
Ogni volta che il paziente deve per necessità cliniche essere trasportato al
di fuori della stanza di isolamento (ad esempio per l’effettuazione di inda-
gini radiologiche non eseguibili al letto)
Obiettivo
Mantenere l’ambiente pulito
Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente, trasportando mi-
crorganismi al di fuori della stanza di isolamento
Evitare le infezioni crociate
Attività Motivazione
Informare il servizio/reparto dove il paziente deve fare l’esame richiesto della diagnosi del paziente e delle procedure richieste per l’isolamento
Per consentire al servizio/reparto di adottare le misure di prevenzione adeguate
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Se possibile, fare in modo che l’ap-puntamento del paziente sia l’ultimo della giornata
Per consentire al servizio/reparto che esegue l’esame di poter mettere in atto tutte le procedure di sanificazio-ne ambientale e degli strumenti senza dover interrompere gli esami pro-grammati e/o l’attività della giornata in attesa del ripristino
Informare gli operatori del servizio di trasporto della diagnosi del paziente e sulle procedure da seguire nel tra-sporto e assicurarsi che le informazio-ni siano state ben comprese
La spiegazione e i richiami riducono il rischio di infezioni crociate e ad evi-tare gli errori conseguenti al mancato rispetto delle norme da seguire per la prevenzione delle infezioni
Accompagnare il paziente, se neces-sario
Per assicurare che il paziente riceva le ne-cessarie cure e per informare gli altri del-le procedure da seguire per l’assistenza
Se il paziente è affetto da una pato-logia trasmissibile per via aerea o per droplet rappresenta un rischio per le persone incontrate durante il tragitto e gli si può fare indossare una maschera chirurgica o una maschera respirato-ria. Provvedere a far indossare la ma-schera secondo la procedura e spiegare al paziente la motivazione e indicargli come e quando dovrà essere indossata la maschera, assisterlo se necessario
Per prevenire le infezioni per via ae-rea. Per ridurre l’ansia del paziente con una corretta informazione
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31. CURA E COMPOSIZIONE DELLA SALMA
IN OSPEDALE
La procedura di cura e composizione della salma4 può iniziare quando la
morte della persona assistita è stata confermata e certificata dal medico.
L’igiene della salma è un atto importante che può essere svolto dall’Ope-
ratore Socio Sanitario in collaborazione con l’Infermiere prima dell’invio
alle camere mortuarie, dove, in base alle procedure vigenti nella struttura,
l’impresa funebre incaricata del servizio provvede normalmente alla vesti-
zione della persona defunta.
Obiettivo
• Garantire dignità alla persona anche dopo la sua morte
• Evitare la diffusione dei microrganismi e l’insorgenza di infezioni
4 NHS Foundation trust, Care of a Patient after their Death Procedure Version 2, December 2014.
The Royal Marsden Manual of Clinical Nursign Procedures, 9th Edition, NHS Foundation, 2015
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Materiale occorrente
• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore
• Guanti monouso per l’operatore
• Grembiule impermeabile
• Brocca con acqua tiepida
• Bacinella o catino
• Detergente liquido o saponetta
• Manopole monouso saponate
• Rasoio monouso o rasoio elettrico del defunto
• Materiale per l’igiene orale, compreso eventuale protesi dentaria
della persona defunta
• Cartellini per l’identificazione del paziente
• Vestiti della persona defunta
• Garze, cerotti, bende per l’eventuale rimozione di devices
• Contenitore per lo smaltimento della biancheria
• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-
fettivo
• Contenitore per la raccolta delle urine, se necessario
• Pannoloni assorbenti
193 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS
• Paravento
• Lenzuola e traverse pulite
Cura e composizione della salma, procedura operativa
Attività Motivazione
Informare l’infermiere - se non pre-sente al momento del decesso - e in-formare il personale medico della morte del paziente
Il medico è l’unico professionista abi-litato per legge a constatare il decesso della persona
Partecipare eventualmente alla infor-mazione dei parenti e/o dei caregiver, in collaborazione con il personale in-fermieristico.Assicurarsi che questo momento sia gestito in maniera sensibile e appro-priata rispettando la privacy dei fami-gliari del defunto
Per preparare i famigliari all’elabora-zione del lutto e all’approccio fisico con la salma
Chiedere se ai parenti se desiderano assistenza religiosa in base alla fede di appartenenza
Se i parenti sono in ospedale chiedere se desiderano assistere con gli ultimi uffici e/o se hanno qualche desiderio particolare per quanto riguarda la procedura di vestizione
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Se i parenti non sono in ospedale chiedere se desiderano visualizzare il corpo in reparto o in un secondo momento
Preparare il materiale necessario Per evitare interruzioni del procedi-mento, una volta avviato
Lavare le maniindossare guantiindossare il grembiule monouso
Il lavaggio delle mani riduce la tra-smissione di microrganismi.Indossare indumenti di protezione ri-duce il rischio di contaminazione confluidi corporei
L’eventuale contaminazione con li-quidi biologici subita durante lo svol-gimento delle procedure sul defunto deve essere segnalata immediatamen-te
Per poter avviare le pratiche per i necessari controlli dopo la contami-nazione dell’operatore con liquidi o materiale biologico
Posizionare il defunto sulla schiena con un cuscino
Per mantenere la dignità del pazien-te e per la futura gestione del corpo, come il rigor mortis che si verifica 2-6 ore dopola morte
Raddrizzare gli arti del paziente (se possibile) e posizionare le braccia lun-go i fianchi
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Delicatamente chiudere gli occhi del paziente, se aperti, con una leggera pressione per 30 secondi. Non appli-care nastro adesivo
Per mantenere la dignità del paziente e per scopi estetici. Il nastro adesivo può segnare la pelle
In caso di donazione corneale, chiu-dere l’occhio con un tampone di gar-za inumidita con soluzione fisiologica
Per assicurare la protezione dei tessuti in caso di donazione delle cornee (il tampone di garza inumidito impe-disce gli che la mucosa degli occhi secchi)
Posizionare un pannolone assorbente sotto le gambe del paziente e svuotare la vescica premendo sul basso addo-me
Il corpo può continuare ad espellere i liquidi dopo la morte
Coprire eventuali lesioni con essuda-to con una garza assorbente e fissarli con una medicazione occlusiva
La medicazione assorbe eventuali per-dite dalle ferite e fornisce protezione a tutti gli operatori che possono ve-nire a contatto con il corpo. Se sono presenti medicazioni pulite possono essere la- sciate in situ e coperte.
Lavare il paziente se necessario, a meno che non abbia chiesto di non farlo per ragioni culturali o religio-se, oppure se la persona è morta per cause che richiedono ulteriori accer-tamenti medico legali (ad esempio giunto cadavere al pronto soccorso per cause non note)
Per motivi igienici ed estetici.Il lavaggio di un paziente, se è ri-chiesto un successivo accertamento medico legale, potrebbe nascondere eventuali prove
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Favorire la partecipazione, se richie-sta, da parte dei famigliari e dei care-giver di assistere al lavaggio.
Si tratta di una espressione di rispetto e di affetto, che fa parte del processo di adeguamento alla perdita ed aiuta ad esprimere il dolore
Pulire i denti e le gengive del paziente con uno spazzolino morbido, rimuo-vere eventuali residui di cibo e le se-crezioni
Rimuovere eventuali protesi e pulirle e reinserirle nella bocca del paziente
Per motivi igienici ed estetici.Se la protesi non può essere reinserita identificarla e consegnarla ai famigliari
Posizionare un cuscino o un asciuga-mano arrotolato sotto il mento
Può aiutare a mantenere la mascella chiusa e denti in situ
Pulire e pettinare capelli il più presto possibile dopo la morte
I pazienti non devono essere rasati immediatamente
Alcuni credo religiosi proibiscono la rasatura.La rasatura una persona deceduta su-bito dopo la morte può causare lividi e segni sul volto, che compaiono i giorni successivi
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Rimuovere tutti i gioielli, in presenza dell’infermiere, se non richiesto dalla famiglia di fare altrimenti.Qualsiasi gioiello rimosso deve essere registrato negli appositi documenti aziendali e posto in sicurezza l’ospe-dale fino alla consegna alla famiglia.Se i famigliari decidono di lasciare i gioielli addosso al defunto, docu-mentare la procedura facendo appor-re una firma per il consenso al fami-gliare prima dell’invio della salma alla camera mortuaria
Per tutelare gli operatori e asseconda-re i desideri dei parenti questo aspet-to deve essere discusso con la famiglia prima di mettere in atto l’azione.Evitare di definire il gioiello indican-done caratteristiche non note (es. non scrivere “anello d’oro”, ma “anello di colore giallo oro”, per evitare di su-bire richieste improprie da parte dei famigliari in caso di anello non corri-spondente alla descrizione
Registrare tutti i beni di proprietà nell’apposito registro, se esistente, o nella cartella del paziente libro pa-ziente conservando tutto in luogo sicuro fino alla riconsegna dalla fa-miglia.Discutere e concordare con la fami-glia la destinazione dei vestiti spor-chi e chiedere loro se possono essere smaltiti o restituiti
Questa azione mostra considerazione per i sentimenti di chi li riceve, in un momento particolare come la morte
Normalmente il defunto deve essere vestito con un camice ospedaliero
Normalmente la pratica della ve-stizione viene svolta dagli operatori delle agenzie funebri nelle camere mortuarie
Non consegnare a parenti documen-tazione clinica riguardante la persona defunta
La documentazione può essere con-segnata solo in copia conforme dalla direzione sanitaria
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Identificare la salma apponendo un’etichetta al polso o alla caviglia contenente le seguenti informazioni:
• Nome completo
• Numero ricovero
• Data di nascita
Per garantire l’identificazione corret-ta e semplice del corpo nella camera mortuaria
Se il paziente ha un dispositivo di impianto, ad esempio un pacemaker o una malattia infettiva è nota o so-spetta annotarlo sulle apposite schede
I dispositivi impiantati possono rap-presentare un pericolo in caso di cre-mazione
Avvolgere il corpo in un telo possi-bilmente impermeabile, assicurando che faccia a piedi siano coperti e che tutte le arti sono tenuti saldamente in posizione
Per evitare danni al corpo durante il trasferimento
Tamponare eventuali perdite di fluidi e liquidi corporei, se necessario
Le perdite di fluidi possono rappre-sentare un pericolo per la salute e la sicurezza di coloro che manipolano il corpo
Rimuovere i guanti e grembiuli. Smaltire le attrezzature usate secondo la specifica procedura
Lavarsi le mani Per rimuovere la carica batterica tran-sitoria accumulata dopo la pratica
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Provvedere al trasporto della salma alla camera mortuaria o attivare il servizio tramite l’agenzia funebre in-caricata
Ridurre l’ansia e l’angoscia conse-guente al decesso di eventuali altri ricoverati
Affidare ai famigliari l’incarico di al-lertare l’agenzia funebre di proprio gradimento
Evitare attentamente di fornire ai famigliari indicazioni in merito all’a-genzia da allertare, per evitare di es-sere coinvolti in eventuali contenziosi
Registrare tutti i dettagli e le azioni nella documentazione clinica
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SOMMARIO
Le procedure operative dell’area igienico sanitaria e assistenziale 4
1. Lavaggio delle mani dell’operatore 7
2. L’uso dei guanti 18
3. Rifacimento del letto libero 23
4. Rifacimento del letto occupato 28
5. Smaltimento delle lenzuola e degli effetti letterecci 35
6. Posizionamento del paziente seduto a letto 39
7. Posizionamento del paziente supino a letto 42
8. Posizionamento del paziente a letto in posizione laterale 46
9. Posizionamento del paziente dalla posizione sdraiata a seduto 50
10. Posizionamento del paziente sulla sedia o sedia a rotelle 54
11. Movimentazione del paziente portatore di catetere vescicale 58
12. Aiutare il paziente nell’assunzione del pasto 64
13. Fornire all’assistito ausili per l’eliminazione 69
14. Svuotamento sacca raccolta urine con catetere a circuito chiuso 78
15. Indossare e togliere una maschera di protezione 85
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16. L’Oss e il corretto utilizzo del camice di protezione monouso 89
17. Igiene del viso del paziente autosufficiente 92
18. Igiene del viso nel paziente non autosufficiente 97
19. Lavaggio e cura dei capelli del paziente allettato 103
20. Pulizia e igiene delle orecchie dell’assistito 111
21. L’igiene del naso del paziente 116
22. Igiene delle mani della persona allettata 121
23. Taglio delle unghie delle mani del paziente 130
24. Igiene cavo orale del paziente parzialmente autosufficiente 136
25. Igiene del cavo orale nella persona non autosufficiente 144
26. Igiene dei piedi e taglio delle unghie 155
27. Igiene perineale nel portatore di catetere vescicale 162
28. Assistenza nell’esecuzione della doccia preoperatoria 168
29. Igiene stomie intestinali e sostituzione sacca di raccolta 171
30. Isolamento dell’assistito affetto da patologie infettive 178
31. Cura e composizione della salma in ospedale 191
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Il testo, dedicato agli Operatori Socio Sanitari, contiene numerose procedure operative riferite alle principali tecniche assistenziali di loro competenza. Si propone di trasmettere conoscenze e abilità pratiche, guidando il lettore nell’esecuzione delle procedure, elabo-rate in base alle più recenti evidenze scientifiche disponibili in letteratura. Il testo si propo-ne quindi come strumento di valorizzazione e miglioramento della pratica clinica, di studio e di crescita culturale, offrendo ai lettori l’opportunità di acquisire le conoscenze necessa-rie allo svolgimento di alcune attività assistenziali che l’Operatore Socio Sanitario può svolgere in autonomia o su indicazione dell’infermiere.Ogni procedura, sviluppata in modo semplice e schematico, indica in modo preciso la tecnica di esecuzione, motivandola con i principi scientifici che la giustificano, guidando passo a passo il lettore nello svolgimento dell’attività.La raccolta delle procedure rappresenta, per gli Operatori Socio Sanitari, uno strumento di approfondimento culturale e di apprendimento, da utilizzare sia durante i percorsi formativi di base che post base, ed è anche un valido strumento per l’approfondimento e lo studio in preparazione alle prove pratiche dei concorsi pubblici per Operatori Socio Sanitari.
Franco PiuFranco Piu, infermiere, è in possesso del Diploma di Laurea Magistrale nelle scienze Infermieristiche ed Ostetriche e lavora, in qualità di responsabile dell’area ospedaliera, nell’ambito della ASL 3 Genovese. Ha maturato la sua esperienza clinica come infermiere e coordinatore in Geriatria, Medicina, Ortopedia, Pronto Soccorso e Sala Operatoria. Svolge attività di docenza come professore a contratto ai corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di docenza ai corsi di base per Operatore Socio Sanitario e a corsi di aggiornamento rivolti a personale infermieristico e sanitario. Autore di numerose pubblicazioni e testi scientifici, ha sviluppa-to, con Bruno Cavaliere, la piattaforma informatizzata ICAcode©, strumento per la pianifi-cazione dell’assistenza infermieristica e la valutazione della complessità assistenziale. È coordinatore regionale ligure del Comitato Infermieri Dirigenti.
9 788894 259537
ISBN 978-88-942595-3-7