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1 FRANCO PIU TECNICHE ASSISTENZIALI PER GLI OSS AGLI OPERATORI SOCIO SANITARI LE PROCEDURE ASSISTENZIALI DEDICATE PER LO STUDIO E LA PRATICA QUOTIDIANA

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FRANCOPIU

TECNICHE ASSISTENZIALIPER GLI OSS

AGLI OPERATORI SOCIO SANITARILE PROCEDURE ASSISTENZIALI DEDICATE

PER LO STUDIO E LA PRATICA QUOTIDIANA

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TECNICHE ASSISTENZIALIPER GLI OSS

Le procedure assistenziali dedicate agli operatori socio sanitari

per lo studio e la pratica quotidiana

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Franco Piu

Franco Piu, infermiere, è in possesso del Diploma di Laurea Magistrale nelle scienze Infermieristi-che ed Ostetriche e lavora, in qualità di responsabile dell’area ospedaliera, nell’ambito della ASL 3 Genovese. Ha maturato la sua esperienza clinica come infermiere e coordinatore in Geriatria, Medicina, Ortopedia, Pronto Soccorso e Sala Operatoria. Svolge attività di docenza come profes-sore a contratto ai corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di docenza ai corsi di base per Operatore Socio Sanitario e a corsi di aggiornamento rivolti a personale infermieristico e sanitario. Autore di numerose pubblicazioni e testi scientifici, ha sviluppato, con Bruno Cavaliere, la piattaforma informatizzata ICAcode©, strumento per la pianificazione dell’assistenza infermieristica e la valutazione della complessità assistenziale. È coor-dinatore regionale ligure del Comitato Infermieri Dirigenti.

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LE PROCEDURE OPERATIVE DELL’AREA IGIENICO SANITARIA E ASSISTENZIALE

PREMESSA

Tutte le procedure operative che riguardano l’area igienico sanitaria

sono riconducibili a competenze che l’Operatore Socio Sanitario può agire

nell’ambito dell’assistenza rivolta quotidianamente alle persone che assiste.

Hanno la finalità di garantire il comfort e il benessere alle persone e sono

molto importanti anche al fine di prevenire possibili infezioni a carico di

diversi apparati, conseguenti alla capacità dei microrganismi di replicarsi

in ambienti favorevoli alla loro crescita, come possono essere i tessuti e le

mucose degli esseri viventi.

Le mani degli operatori sanitari sono il primo veicolo di trasmissione

delle malattie infettive; tutto il personale sanitario deve pertanto conoscere

ed applicare la procedura operativa per il lavaggio delle mani o la pulizia

con gel a soluzione alcolica che deve necessariamente precedere e seguire

ogni manovra di assistenza alla persona.

Il lavaggio delle mani dell’operatore deve inoltre essere fatto in tutte le

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circostanze che l’Oms1 e i CDC2,3 indicano come necessarie per garantire

la sicurezza delle cure alle persone assistite. Il richiamo costante della pro-

cedura operativa per il lavaggio e la pulizia delle mani dell’operatore, in

diversi punti e in tutte le procedure, vuole sottolineare l’importanza che si

vuole dare a questa pratica al fine di richiamare l’attenzione su un’attività

che non viene svolta con la dovuta frequenza e assiduità nell’ambito del

processo di cura e assistenza.

Garantire l’igiene ai suoi assistiti rappresenta anche un dovere etico

dell’Operatore Socio Sanitario: la dignità delle persone viene assicurata

anche attraverso questa importante pratica, che riguarda una sfera molto

particolare dell’essere umano. Qualora questo bisogno non venisse soddi-

sfatto, si potrebbero determinare problemi non solo fisici, ma anche rela-

zionali con l’ambiente famigliare e la rete sociale.

L’Operatore Socio Sanitario può svolgere le pratiche di igiene autono-

mamente o, in condizioni particolari, su indicazione del personale infer-

1 WHO, Guide to Implementation - A Guide to the Implementation of the WHO Multimodal

Hand Hygiene Improvement Strategy, Geneva, 2009

2 CDC: Center for Disease Control (Centro mondiale per il controllo delle infezioni, Atlanta, U.S.A.)

3 John M. Boyce, M.D., Didier Pittet, M.D.Guideline for Hand Hygiene in Health-Care Settin-

gs, Recommendations of the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee and the HICPAC/

SHEA/APIC/IDSA Hand Hygiene Task Force, M.M.W.R., Recommandation and Reports, October 25, 2002/

51(RR16);1-44

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mieristico che ne individua le attività nell’ambito del processo di pianifi-

cazione dell’assistenza.

Nello svolgimento delle pratiche di igiene quotidiana o straordinaria

alle persone, in particolare negli ambienti confinati, l’Operatore Socio Sa-

nitario deve sempre ricordarsi di evitare la diffusione dei microrganismi

nell’ambiente, evitando manovre che possano determinare il passaggio dei

microrganismi su oggetti e superfici, che possono a loro volta essere veicoli

di contaminazione per altri assistiti o per altri operatori.

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1. LAVAGGIO DELLE MANI DELL’OPERATORE

L’igiene delle mani è una procedura sanitaria indispensabile per limitare

la diffusione dei microrganismi e ridurre quindi l’incidenza delle infezioni

correlate alle pratiche assistenziali; è da considerare fra le principali pro-

cedure per la prevenzione delle infezioni, e deve essere operata per evita-

re la trasmissione dei microrganismi nei confronti delle persone assistite,

dell’ambiente che circonda le persone, degli operatori.

Lavaggio sociale delle mani con acqua e sapone

È finalizzato alla rimozione dello sporco e della flora microbica transito-

ria, che è caratterizzata da microrganismi che si raccolgono con le mani a

seguito del contatto con oggetti e superfici, o durante il contatto con le

persone assistite. I germi transitori e occasionali non si moltiplicano, non

sopravvivono a lungo e sono facilmente eliminabili con il lavaggio, e sono

i microrganismi che più frequentemente trasmettono le infezioni.

La flora batterica residente invece è composta da germi normalmente pre-

senti sulla pelle di tutte le persone, poco aggressivi e normalmente non

provocano infezioni. La finalità del lavaggio delle mani è quindi quella di

eliminare la flora microbica transitoria e ridurre ad un livello di accettabi-

lità quella residente.

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Le diverse metodologie per il lavaggio delle mani, sono riferite a situazioni

operative differenti:

• lavaggio sociale;

• lavaggio antisettico;

• lavaggio chirurgico.

La tecnica maggiormente svolta dall’Operatore Socio Sanitario per la re-

alizzazione delle attività di sua competenza è rappresentata dal lavaggio

sociale, svolto con l’utilizzo di un normale sapone detergente e acqua di

rubinetto, e deve durare dai 40 ai 60 secondi; per il lavaggio sociale può

essere utilizzato il frizionamento delle mani con gel in soluzione alco-

lica. In alternativa alla frizione con soluzione idroalcolica si può ricorrere

al lavaggio antisettico (con acqua e detergenti che contengono un agente

antisettico). Va evitato l’uso contemporaneo di frizioni a base alcolica e

sapone antisettico. I detergenti antisettici più utilizzati sono: clorexidina

gluconato, iodofori e triclosan.

Il lavaggio antisettico deve durare dai 40 ai 60 secondi. Il lavaggio chirur-

gico, che si realizza con la finalità di eliminare completamente i germi oc-

casionali e resistenti e si usa prima di un intervento chirurgico o metodica

invasiva, non di competenza dell’Operatore Socio Sanitario.

Ricordare sempre che prima del lavaggio delle mani deve essere ga-

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rantita da parte dell’Operatore la cura e l’igiene delle proprie mani con

standard di riferimento che prevedono:

• unghie corte e prive di smalto;

• assenza di monili (anelli, bracciali, orologi);

• cute delle mani curata e priva di screpolature.

Raccomandazioni generali Motivazione

Controllare che le proprie mani siano

prive di lesioni e ferite

Tenere sotto controllo le proprie mani

è importante per gli operatori sanitari:

le piccole lesioni della cute determinano

una maggiore probabilità di trasmettere

microrganismi agli assistiti e anche di

contrarre malattie durante le pratiche di

assistenza

Mantenere le unghie corte (0,5/1

mm) e rimuovere lo smalto e le un-

ghie artificiali

Le unghie corte e prive di smalto

hanno meno probabilità di raccoglie-

re microrganismi. Le unghie lunghe

possono ferire la persona assistita e

bucare i guanti eventualmente indos-

sati dall’operatore

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Rimuovere i monili (anelli, bracciali,

orologi)

I microrganismi si annidano nei pic-

coli spazi e sotto gli anelli, bracciali

ed altri gioielli, la cui presenza impe-

disce la corretta pulizia delle mani e la

rimozione dei germi

È necessario lavare le mani quando sono visibilmente

sporche (sangue o altri liquidi biologici), dopo l’uso dei

servizi igienici, e prima di preparare o servire alimenti.

Materiale occorrente

• Lavandino ampio preferibilmente con comando a pedale;

• Sapone liquido;

• Asciugamano;

• Il lavaggio delle mani con acqua e sapone può essere sostituito dalla

pulizia delle mani con gel a soluzione alcolica, se le mani non sono

visibilmente sporche;

• In caso di utilizzo del gel a soluzione alcolica, il contenitore di pro-

dotto deve essere accessibile all’operatore. Si consigliano confezioni

piccole (anche il gel può essere contaminato da microrganismi e

quindi si riduce questo rischio), facilmente trasportabili anche nelle

tasche della divisa degli operatori.

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I 5 momenti fondamentali per l’igiene delle mani

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Quando Esempi attività OSS

Prima del contatto con il pazientePrima di toccare, per qualunque mo-

tivo, la persona assistita

Prima di una manovra asettica

La pulizia del cavo orale, delle muco-

se degli occhi, della bocca, del naso,

prima della manipolazione di cateteri

vescicali

Dopo esposizione ad un liquido bio-

logico

Dopo aver rimosso la padella, il

pappagallo, dopo aver provveduto

all’igiene intima del paziente (anche

dopo aver tolto i guanti) Importante:

una volta tolti i guanti devono essere

lavate le mani

Dopo il contatto con il paziente

Dopo aver toccato, per qualunque

motivo, la persona assistita, anche per

gesti semplici, quale porgere le mani,

aiutare l’assistito a sedersi, mobiliz-

zarlo

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Dopo il contatto con ciò che sta at-

torno al paziente

Dopo aver toccato qualunque ogget-

to che sta attorno alla persona assistita

o aver toccato l’ambiente circostante

(porte, maniglie, comodini, sbarre

del letto, suppellettili)

Obiettivo

Rimuovere la flora microbica transitoria, che è caratterizzata da microrganismi che

si raccolgono con le mani a seguito del contatto con oggetti e superfici, o durante

il contatto con le persone assistite.

Procedura operativa lavaggio delle mani

Attività Motivazioni

Aprire il rubinetto dell’acqua con la

mano, il gomito o il piede

Aprire il rubinetto con il gomito e/o

il piede, quando possibile, riduce il

rischio di disseminazione di micror-

ganismi nell’ambiente

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Regolare la temperatura ritenuta più

confortevole, evitando di usare acqua

eccessivamente calda

La ripetuta esposizione all’acqua cal-

da può aumentare il rischio di derma-

titi

Bagnare uniformemente mani e polsi

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Applicare una dose sufficiente di sapo-

ne sul palmo della mano e insaponare

uniformemente mani e polsi con sapo-

ne liquido detergente in dispenser se-

condo le indicazioni del produttore. In

alternativa può essere utilizzato sapone

solido, ricordando di usare pezzature di

saponetta piccole e di riporre il prodotto

usato in apposite griglie di scolatura che

permettano l’asciugatura del sapone

Dopo aver insaponato le mani e pro-

tratto lo sfregamento delle mani per

almeno 20 secondi sciacquare abbon-

dantemente (almeno 15 secondi)

Asciugare tamponando con asciugama-

ni monouso in tela o carta assorbente

fino a eliminare l’umidità residua

Chiudere il rubinetto dell’acqua con

il gomito, oppure se è manuale con

un lembo dell’asciugamano

Toccare il rubinetto con mani lava-

te comporta la contaminazione della

cute con germi presenti sul rubinetto

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Lavaggio delle mani con gel a soluzione alcolica (frizione alcolica)

Ha lo scopo di eliminare i germi patogeni, attraverso l’utilizzo di soluzioni

al 60-80% di alcol, associato a sostanze emollienti e umidificanti, in grado

di proteggere la cute delle mani. I prodotti possono essere in gel, liquidi o

in schiuma e non vanno usati su cute lesa o ferite e in presenza di fiamme.

Per eseguire la frizione alcolica non serve l’acqua, non occorre che ci sia un

lavandino e non occorre carta per asciugarsi le mani.

Questa operazione rende quindi più facile agli operatori la pulizia delle

mani, specie negli ambienti ospedalieri, dove il personale tende ad aderire

a questa procedura con un livello di compliance bassa in conseguenza dei

tempi di realizzazione e, molto spesso, della scarsa accessibilità dei lavandi-

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ni. Esistono anche confezioni tascabili.

La frizione è indicata nelle seguenti situazioni:

• prima e dopo il contatto diretto con il malato;

• dopo la rimozione dei guanti non sterili;

• dopo il contatto con liquidi e secrezioni corporee, mucose o cute

non integra o in caso di medicazione delle ferite;

• quando, assistendo lo stesso malato, si passa da una sede del corpo

contaminata a una pulita;

• dopo contatto con oggetti nell’immediata vicinanza del malato.

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2. L’USO DEI GUANTI

Durante le pratiche di assistenza diretta alle persone o alcune attività indirette,

i guanti sono un necessario mezzo di prevenzione del rischio biologico e rap-

presentano un sistema di protezione che tutti gli operatori devono utilizzare.

Tuttavia i guanti monouso dovrebbero essere indossati solo quando ne-

cessario.

L’uso dei guanti, guida per l’Operatore Socio Sanitario

I guanti monouso non sterili sono disponibili in confezioni multiple con-

fezionati in scatole con dispenser, in taglie diverse. Le confezioni dei guanti

devono essere posizionate il più vicino possibile al punto di utilizzo (point

of care), idealmente in un dispenser fisso per poter prelevare i guanti nel

modo più semplice possibile.

In passato, il materiale utilizzato per la produzione dei guanti è stato pre-

valentemente il latice di gomma naturale, ma le preoccupazioni circa la

sensibilità al lattice hanno indotto le organizzazioni sanitarie ad adottare

guanti di materiale diverso come il vinile (RCN 2012).

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A questo proposito esistono alcune prove che il vinile può essere una bar-

riera meno efficace del lattice, anche se tutti i guanti comportano il rischio

di fallimento dell’effetto barriera, ovviamente non visibile a occhio nudo.

Da ciò la necessità di eseguire la pratica di igiene delle mani a prescindere

dall’avere o meno indossato i guanti sono indossati. I guanti monouso e

pertanto devono essere utilizzati solo per il compito per cui si sono neces-

sari e poi rimossi e smaltiti e non possono essere puliti o lavati e riutilizzati

per un’altra attività.

Mettere e togliere i guanti monouso non sterili, tecnica operativa

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

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Rimuovere i guanti dalla confezione singolarmente evitando la contami-nazione dei guanti posti più in basso. Se la procedura da eseguire richiede il cambio dei guanti e si dovesse ren-dere necessario utilizzare più di due guanti, tutti quelli necessari devono essere prelevati prima dell’inizio della procedura di assistenza

Per evitare le infezioni crociate e la contaminazione dei guanti all’interno della confezione

Tenendo il polsino del guanto, tirar-lo in posizione, facendo attenzione a non contaminare il guanto con con-tatto con la cute di chi lo indossa. Questo è particolarmente importante quando si calza il secondo guanto: in questo momento la mano già coperta dal primo guanto può toccare la pel-le della mano non coperta se non si prendono precauzioni

Per evitare le infezioni crociate

Durante la procedura o quando si intraprendono due procedure con lo stesso paziente, può essere necessario cambiare i guantiI guanti sono prodotti monouso e non devono essere puliti e riutilizzati

I guanti usa e getta sono oggetti mo-nouso. Essi non possono essere puliti e riutilizzati per lo stesso o un altro paziente (MHRA 2006 C)

Se il guanto si danneggia durante l’u-so, deve essere sostituito

Perché il guanto rotto non rappresen-ta un efficace mezzo di barriera

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Rimuovere i guanti quando la proce-dura è stata completata, facendo at-tenzione a non contaminare le mani o per l’ambiente toccando la parte esterna dei guanti usati

Perché l’esterno dei guanti può essere contaminato

Rimuovere il primo guanto affer-rando la parte esterna del guanto sul polso e sfilandolo in modo tale da ro-vesciarlo una volta rimosso

Perché mentre si opera la rimozione del primo guanto, la seconda mano coperta continua ad essere protetta. Rovesciando il guanto esterno du-rante la rimozione, la contaminazio-ne risulterà contenuta all’interno del guanto

Rimuovere il secondo guanto facen-do scivolare le dita della mano non protetta all’interno del polso del guanto sfilandolo in modo tale che sia rovesciato

Mettendo le dita all’interno del guan-to, queste non entreranno in contatto con la superficie esterna potenzial-mente contaminata del guanto

Smaltire i guanti utilizzati come rifiu-ti pericolosi a rischio infettivo

Tutti i rifiuti contaminati con san-gue, liquidi corporei, escrezioni, se-crezioni e agenti infettivi possono a rappresentare un rischio e devono es-sere smaltiti come pericolosi a rischio infettivo

Dopo aver rimosso i guanti, pulire e decontaminare le mani

Le mani devono essere pulite e lavate anche dopo la rimozione dei guanti, che non garantiscono la protezione totale dalla contaminazione

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Bibliografia

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in England, Journal of Hospital Infection 86S1 (2014) S1–S70

• OMS, Igiene delle mani: quando, come e perché? Brochure informativa, Ottobre 2006

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3. RIFACIMENTO DEL LETTO LIBERO

Il cambio della biancheria del letto è una manovra di assistenza che dovreb-

be essere svolta almeno quotidianamente per garantire il comfort dell’assi-

stito. Bisogna ricordare che il letto è il luogo ove la persona ricoverata passa

maggior parte del tempo della propria giornata, ragione per cui dovrebbe

essere prestata particolare cura a questa manovra. Il cambio della bianche-

ria del letto inoltre limita la diffusione dei microrganismi nell’ambiente.

La tecnica del rifacimento di un letto libero

Il rifacimento di un letto libero è una procedura che si effettua con l’obiet-

tivo di:

• Preparare il letto per l’accoglienza o il ricovero di un nuovo assistito

• Garantire il cambio della biancheria e il comfort dell’assistito du-

rante la degenza.

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Materiale occorrente

• Carrello per trasporto biancheria

• Materasso

• Lenzuola

• Traversa

• Copriletto

• Cuscino

• Federe per il cuscino

• Tela cerata

• Coperta

• Bacinella reniforme

• Acqua e sapone detergente disinfettante

• Bacinella o catino

• Panno per asciugatura

• Spugna per pulizia ambiente

• Contenitore per biancheria sporca

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Rifacimento letto libero, procedura operativa a un operatore

Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito e farlo accomodare su una sedia

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Rimuovere la biancheria sporca ed in-serirla negli appositi sacchi di raccoltaDurante questa manovra evitare che la divisa tocchi il letto e la biancheria sporca

Per evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente.Per non contaminare se stessi

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare tutti gli strumenti neces-sari

L’organizzazione facilita l’esecuzio-ne della prestazione, ed evita inutili interruzioni

Spostare il comodino e la sedia e lato letto

Lo spazio sufficiente per rifare il let-to aiuta a svolgere l’azione con più efficacia

Pulire il comodino e l’armadietto Per mantenere la pulizia

RACCOMANDAZIONE:Rimanere quando possibile dallo stes-so lato del letto fino al termine di tut-te le operazioni

Per evitare inutili spostamenti e con-seguenti perdite di tempo

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Pulire il materasso:Lato destro (porzione laterale)Avviare pulitura a umido dall’alto verso il centro e dal centro verso il basso a destra del materasso e asciu-gare con il pannoRaccogliere la polvere e residui dal fondo letto nella bacinellaAvviare pulitura a umido dall’alto verso il centro e dal centro verso il basso a sinistra del materasso e asciu-gare con il pannoRaccogliere la polvere e residui dal fondo letto nella bacinella

Per impedire la diffusione dei micror-ganismi

Pulire la struttura del letto, parten-do dalla testiera verso la parte bassa

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Dalla posizione lato destro del letto po-sizionare il lenzuolo inferiore:Posizionare e far scorrere il lenzuolo dal basso all’alto del materassoRincalzare il lenzuolo sotto il materasso (circa 20-30 cm), partendo dalla parte alta alla parte bassa tesandolo in modo che non presenti pieghe, poi fissarlo con le piegature ad angolo fissando la parte lateraleRipetere la stessa procedura dall’altro latoPosizionare la tela impermeabile (se ne-cessaria) e la traversaPosizionare il lenzuolo superiorePosizionare la coperta ad altezza con-gruaPosizionare il copriletto sino a coprire la copertaPiegare il lenzuolo superiore a bordo copertaConfezionare l’angolo di chiusura nel-la parte bassa del letto in entrambi i latiMettere una federa pulita sul cuscinoPosizionare il cuscino alla testa del letto

Per rendere stabile la biancheria nel lettoATTENZIONE: Le pieghe delle lenzuola possono de-terminare danni alla persona

Riposizionare sedia e comodino al loro posto

Rendere disponibile tutti i presidi per l’assistito

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

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4. RIFACIMENTO DEL LETTO OCCUPATO

Il cambio della biancheria del letto è una manovra di assistenza che do-

vrebbe essere svolta almeno quotidianamente per garantire il comfort

dell’assistito.

Rifacimento letto occupato: quando, come e perché

Bisogna ricordare che il letto è il luogo ove la persona ricoverata passa mag-

gior parte del tempo della propria giornata, ragione per cui dovrebbe essere

prestata particolare cura a questa manovra. Il cambio della biancheria del

letto inoltre limita la diffusione dei microrganismi nell’ambiente.

Se la persona ricoverata non può muoversi dal letto, ricordare che la cor-

retta tecnica di posizionamento delle lenzuola è una manovra importante,

oltre che per mantenere le normali condizioni igienico sanitarie, anche per

la prevenzione delle lesioni da pressione.

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Per la manovra di rifacimento del letto occupato è ne-

cessaria la presenza di due operatori al fine di garantire:

• la sicurezza della persona assistita

• riduzione dello sforzo fisico degli operatori.

Obiettivi

• Assicurare il letto pulito e confortevole per l’assistito

• Ridurre il rischio di infezione e mantenere un ambiente pulito

• Contribuire a prevenire le lesioni da decubito, ricordando che pos-

sono essere provocate anche da punti di pressione conseguenti alla

biancheria non correttamente posizionata.

Materiale occorrente

• Carrello per trasporto biancheria

• Materasso

• Lenzuola

• Traversa

• Copriletto

• Cuscino

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• Federe per il cuscino

• Tela cerata

• Coperta

• Bacinella reniforme

• Acqua e sapone detergente disinfettante

• Bacinella o catino

• Panno per asciugatura

• Spugna per pulizia ambiente

• Contenitore per biancheria sporca.

Rifacimento letto occupato, la procedura operativa a due operatori

Attività Motivazione

Verificare le condizioni della perso-na assistita

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Preparare tutti gli strumenti necessariL’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni

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Garantire la privacy chiudendo la porta o posizionando un paravento

La privacy della persona assistita deve sempre essere rispettata, anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Spostare il comodino e la sedia dal lato letto

Lo spazio sufficiente per rifare il letto aiuta a svolgere l’azione con più ef-ficacia

Rimuovere gli effetti personali dell’assistito dal letto e metterli in un posto sicuro

Per impedire che gli effetti personali possano essere smarriti

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Sollevare la testa della persona sul cu-scino e spostare l’assistito dal centro al lato sinistro

Per garantire il necessario comfort e la posizione corretta della testa

Aiutare la persona a ruotare verso il lato sinistro del letto

Spostare l’assistito il più vicino pos-sibile all’altro lato del letto lascia più spazio per lo svolgimento della ma-novra

Regolare l’altezza del cuscino e lascia-re il lenzuolo superiore al suo posto

Per mantenere la temperatura e ga-rantire la sua privacy

Allentare le lenzuola usate dal lato destro e arrotolarle il più possibile verso l’assistito

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Pulire la superficie del materasso con un panno spugna prima ad umido con soluzione detergente e poi asciu-gare

Per ridurre la carica microbica

Posizionare e far scorrere il lenzuolo pulito:dal basso all’alto del materasso, co-prendo l’emilato del letto (destro) scalzato ed evitando il contatto con la biancheria sporca;rincalzare il lenzuolo sotto il materas-so (circa 20-30 cm), partendo dalla parte alta alla parte bassa tesandolo in modo che non presenti pieghe, poi fissarlo con le piegature ad angolo fis-sando la parte laterale

Aiutare la persona a girare dall’altro lato (destro) salendo sul lenzuolo pu-lito

Lo spostamento dell’assistito all’altro lato del letto consente di terminare la procedura

Regolare il cuscino e il lenzuolo su-periore

Con l’assistito girato, scalzare le len-zuola sporche anche dall’altro lato, e rimuoverle, raccogliendole lenzuola precedentemente arrotolate sotto il paziente evitando lo sfregamento ed evitando di metterle a contatto con la divisa

Le lenzuola sporche possono conta-minare la divisa, che può contribui-re alla diffusione dei microrganismi nell’ambiente e sulle persone

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Eliminare le lenzuola sporche in modo appropriatoN.B. Non gettare mai le lenzuola usa-te sul pavimento

Per evitare la diffusione dei microrga-nismi e ridurre il rischio di infezioni

Pulire la superficie del materasso con un panno spugna prima ad umido con soluzione detergente e poi asciu-gare

Per ridurre la carica microbica

Afferrare la biancheria pulita e tira-re delicatamente facendo scivolare il lenzuolo sotto l’assistito, ricordando che non devono essere prodotti sfre-gamenti della cute.Stendere il lenzuolo e tenderlo sotto l’estremità del materasso, poi lateral-mente sino alla completa copertura, ancorando il lenzuolo con le piega ad angolo.N.B. Se occorre, durante tutta la manovra, posizionare anche il telo assorbente e/o la traversa durante il passaggio del lenzuolo

Le lenzuola non perfettamente tese possono causare irritazione della pelle

Riposizionare la persona al centro del letto. e regolare l’altezza del cuscino

Per garantire il comfort della persona

Rimuovere il lenzuolo superiore, mantenendo sino alla completa ap-plicazione del lenzuolo pulito il len-zuolo usato sulla zona inguinale della persona in modo tale da garantire la sua privacy

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Applicare il lenzuolo pulito, la coper-ta e il copriletto

Rimuovere il cuscino e sostituire la federa del cuscino con una pulita e riposizionare il cuscino sotto la testa della persona assistita

Per garantire il comfort della persona

Riconsegnare gli effetti personali o riposizionarli sul letto

Per evitare la perdita degli effetti per-sonali

Riportare il comodino e la sedia nella posizione corretta

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Bibliografia

• Fraise, A.P. & Bradley, T., (eds) (2009) Ayliffe’s control of Healcare-Associated

Infection: A pratical Handbook, 5th edition. London: Hodder Arnold

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5. SMALTIMENTO DELLE LENZUOLA E DE-

GLI EFFETTI LETTERECCI

Il conferimento delle lenzuola nei sacchi per poterla avviare al lavaggio

è una manovra importante che deve essere eseguita con attenzione per

ridurre il rischio di diffusione dei microrganismi e delle malattie infettive.

Smaltimento della biancheria ospedaliera: quando, come e perché

La biancheria rappresenta una fonte di raccolta dei microrganismi e se è

raccolta in modo difforme (ad esempio gettata sul pavimento, scrollata

nella stanza) può creare un grosso rischio per l’uomo e per l’ambiente.

La biancheria proveniente da pazienti in isolamento non deve essere ma-

nipolata neanche dagli addetti alla lavanderia dopo il conferimento nei

sacchi, che devono essere idrosolubili in modo tale da non dover essere

aperti per il conferimento nella lavatrice.

La procedura è valida, oltre che per i pazienti infettivi posti in condizione

di isolamento (per patologie trasmissibili per via aerea o droplet, o isola-

mento per patologie gastroenteriche) in tutti i casi in cui la biancheria è

sporca di sangue o altri liquidi biologici e feci per pazienti non infetti. Vie-

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ne altresì utilizzata per lo smaltimento della biancheria di pazienti affetti

da parassiti, quali pulci, pidocchi del capo, del pube o del corpo, scabbia

o altri ectoparassiti.

Obiettivi

• Mantenere l’ambiente pulito

• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente

• Evitare le infezioni crociate

• Evitare l’infestazione ad altri pazienti ed agli operatori

• Evitare infezioni o infestazioni nei confronti degli operatori addetti

al lavaggio.

Materiale occorrente

• Guanti monouso e grembiule impermeabile monouso

• Sacchi idrosolubili per la raccolta della biancheria

• Sacchi rossi (identificativi di biancheria infetta) per la raccolta della

biancheria montati nell’apposito carrello

• Salvietta di carta monouso

• Contenitore per i rifiuti

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• Contenitore per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo.

Smaltimento delle lenzuola, la procedura operativa

Attività Motivazione

Preparare tutto il materiale necessarioPer evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza di isola-mento e contaminare altre aree

Indossare i guanti monouso e il grem-biule

Per evitare la contaminazione delle mani o contaminare la divisa da lavoro

Aprire i bordi esterni del sacco idro-solubile

Per facilitare l’introduzione nel sacco della biancheria sporca

Raccogliere tutta la biancheria a faz-zoletto in modo tale in caso di grosse contaminazioni (sangue, materiale fe-cale) tutto il materiale sia contenuto all’interno del telo

Per ridurre al minimo il rischio di contaminazione dell’area circostante

Se sono presenti due operatori, un ope-ratore tiene il sacco aperto e l’altro prov-vederà all’introduzione della biancheria sporca. Un solo operatore terrà il sacco aperto con una mano e con l’altra prov-vederà all’introduzione della biancheria sporca.In tutti i casi bisogna prestare attenzione a non contaminare l’esterno del sacco.

Per evitare che la biancheria sia ma-nipolata dal personale di lavanderia.Per evitare che nel trasporto l’ester-no del sacco contaminato possa a sua volta contaminare l’ambiente o altri operatori

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Chiudere il sacco idrosolubile con gli appositi lacci

Per mantenere la biancheria sporca dentro il sacco

Mettere il sacco della idrosolubile dentro l’altro sacco montato nel car-rello.N.B. Non toccare questo sacco

Per identificare chiaramente l’infetti-vità della biancheria da parte del ser-vizio di lavaggio.Per evitare di contaminarlo con i guanti sporchi

Rimuovere i guanti e smaltirli nel contenitore per rifiuti pericolosi a ri-schio infettivo

Per non contaminare altre aree

Lavare la mani e gli avambracci con acqua e sapone e asciugarle con una salvietta di carta monouso

Per evitare la contaminazione di altre zone. Le mani degli operatori rappre-sentano la prima fonte di trasmissio-ne dei microrganismi durante l’assi-stenza: la pulizia delle mani previene l’insorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Chiudere l’altro sacco di raccolta e trasferirlo nell’area di raccolta

Per assicurarsi che sia trasferito alla lavanderia il più presto possibile

Bibliografia

• WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care First Global Patient Safety

Challenge Clean Care is Safer Care, Geneva, 2009

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6. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE SEDU-

TO A LETTO

Il paziente dovrebbe essere incoraggiato a mantenere la posizione seduta

nel letto quando le condizioni di salute gli impediscono di scendere sulla

sedia.

Posizionare il paziente seduto a letto: come, quando e perché

Se il paziente non è in grado di partecipare alla procedura, usare presidi per

la movimentazione (sollevatori).

Bisogna prestare attenzione anche al paziente in posizione seduta. La po-

stura errata è una delle più comuni cause di dolore lombare che può essere

accentuato dalla postura errata mantenuta per un tempo prolungato, che

può causare anche schiacciamento dei dischi vertebrali.

Controindicazioni: dopo l’esecuzione di una puntura

lombare, il paziente deve mantenere la postura supina.

Attenzione: prestare attenzione alla mobilizzazione di

pazienti affetti da lesioni spinali.

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Obiettivi del posizionamento del paziente seduto a letto

• Mantenere il comfort del paziente

• Favorire la circolazione

• Stimolare il paziente al movimento.

Materiale occorrente

• Cuscini e lenzuola

• Telo di scivolamento/sollevatore meccanico se indicato in confor-

mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio.

Posizionamento paziente seduto a letto, tecnica operativa

Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

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Assicurarsi che il letto sia posizionato all’altezza ideale per gli operatori

Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore

Chiedere al paziente di sollevarsi nel centro del letto. La postura del paziente può essere influenzata dal dolore, dalla fatigue, dalla distensio-ne addominale o dalla confusione o agitazione

Per assicurare il migliore allineamen-to flettendosi sull’anca quando si sie-de sul lettoPer evitare sforzi sulla colonna

Chiedere al paziente i fianchi in linea con la cerniera dell’elevatore automa-tica materasso o lo schienale del letto

Per assicurare la posizione e l’alline-amento migliore, cioè flettendo le gambe quando si è seduti sul letto

Posizionare un cuscino sotto le gi-nocchia del paziente o usa il controllo elettrico del letto articolato per man-tenere le ginocchia leggermente curve

Per evitare sforzi sulla colonnaPer favorire il mantenimento della posizione

Devono essere prese precauzioni ag-giuntive se il paziente ha una via in-fusiva nella zona femorale o è in trat-tamento per emofiltrazione

Per assicurare il comfort al paziente

Posizionare un cuscino sotto uno o entrambi gli arti superiori del pazien-te con drenaggio toracico, debolezza degli arti inferiori o del tronco, inter-venti chirurgici alle braccia, al torace, al seno, al petto o alle spalle, linfede-ma o fratture agli arti superiori

Per supportare gli arti superioriPer mantenere l’allineamento del troncoPer incoraggiare l’espansione delle basi polmonari

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7. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE SUPI-

NO A LETTO

Le cadute dal letto sono un evento abbastanza frequente e devono essere

prese in considerazione quando si posiziona un paziente a letto.

Posizionare il paziente a letto in posizione supina

Posizionare il paziente supino a letto ha l’obiettivo di:

• mantenere il comfort del paziente

• favorire il riposo del paziente.

I teli di scivolamento possono essere usati per assistere il paziente per gi-

rarsi o per cambiare posizione nel letto. Grazie alla superficie scivolosa del

telo di scivolamento, la frizione sulla cute è ridotta ed è più facile muovere

o riposizionare il paziente con poco sforzo e difficoltà.

Materiale occorrente per garantire la postura supina

• Cuscini e lenzuola

• Telo di scivolamento /sollevatore meccanico se indicato in confor-

mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio

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• Estensione del letto per i pazienti di alta statura.

Posizionare il paziente supino a letto, tecnica operativa

Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire  informazioni  promuove  la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori  rappresen-tano la prima fonte di  trasmissione dei  microrganismi  durante  l’assi-stenza:  la  pulizia  delle  mani  pre-viene  l’insorgenza  delle  infezioni correlate  alle  pratiche  assistenziali (I.C.P.A.)

Assicurarsi che  il  letto sia posizio-nato  all’altezza  ideale  per  gli  ope-ratori

Per  ridurre  il  rischio  di  traumi  per l’operatore

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Posizionare un cuscino rettangolare sotto la testa del paziente. Per i pa-zienti con via aerea assistita (ventila-zione meccanica) o che hanno subito un recente intervento chirurgico al collo o alla testa, fare attenzione a non ostruire eventuali drenaggioppureUsare due cuscini in posizione “a far-falla” in modo che un lembo di cia-scun cuscino sorregga la testa e la par-te terminale di ogni cuscino sorregga una spalla ciascunooppureUsare un asciugamano piegato sotto la testa del paziente se questi trova più confortevole l’estensione della co-lonna vertebrale

Per supportare la testa in una posizio-ne neutra e per compensare la natura-le lordosi del tratto cervicale. Per as-sicurare la pervietà delle vie aeree. Per aumentare il supporto e il comfort del paziente.Questa posizione può essere necessa-ria per i pazienti con dolore, con af-fanno, o affetti da cifosi.Per prevenire una eccessiva flessione del collo

Garantire che il paziente sia posizio-nato centralmente nel letto

Per assicurare l’allineamento della co-lonna vertebrale e degli artiPer ridurre il rischio di cadute assicu-randosi che il paziente non sia troppo vicino al bordo del letto

Posizionare il cuscino e/o l’asciuga-mano sotto gli arti per fornire il mas-simo supporto al paziente con dolore, debole o con gli arti edematosi

Per assicurare il comfort al paziente

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Assicurarsi che i piedi del pazien-te siano adeguatamente supportati dal materasso. Per i pazienti più alti posizionare l’estensione del letto se richiesto

Per assicurare il comfort al paziente

Posizionare il cuscino alla fine del let-to ospedaliero per garantire un ango-lo di 90° delle caviglie se il paziente non può muoverle

Per assicurare il comfort al pazientePer evitare l’immobilità delle caviglie

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8. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE A LET-

TO IN POSIZIONE LATERALE

Il posizionamento laterale del paziente viene effettuato con l’obiettivo di

mantenere il comfort della persona, favorire la circolazione e prevenire le

lesioni da pressione.

Posizionare il paziente a letto in postura laterale

La posizione laterale è una valida alternativa al posizionamento supino del

paziente, che può essere usata per:

• compromissione del ritorno venoso, ad esempio a causa di una

massa pelvica o addominale, o la gravidanza

• affaticamento muscolare

• rischio di insorgenza di lesioni da decubito

• dolore addominale monolaterale o dolore agli arti inferiori

• tono alterato

• fatigue

• infezioni toraciche

• patologie polmonari

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• distensione addominale (ad esempio in caso di ascite)

Controindicazioni: sospetta o accertata lesione alla co-

lonna dorsale.

Attenzione: prestare attenzione alla mobilizzazione di

pazienti affetti da lesioni spinali.

Materiale occorrente per posizionare il paziente a letto in decubito

laterale

• Cuscini

• Telo di scivolamento/sollevatore meccanico se indicato in confor-

mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio di

movimentazione dei carichi.

Posizionamento a letto in posizione laterale, tecnica operativa

Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

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Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali

Assicurarsi che il letto sia posizionato all’altezza ideale per gli operatori

Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore

Posizionare uno o due cuscini in po-sizione “a farfalla” sotto la testa del paziente, assicurando la pervietà delle vie aeree. Per i pazienti portatori di tracheostomia, vie centrali, interventi recenti sul collo e sulla testa devono essere prese precauzioni aggiuntive

Per supportare la testa in posizione intermedia

Chiedere o aiutare il paziente a semi-flettere la gamba più bassa a livello dell’anca e del ginocchio. Devono essere prese precauzioni aggiuntive rispetto al grado di flessione per quei pazienti che hanno dolore all’anca o al ginocchio, riduzione della mobili-tà, frattura che coinvolge il femore o il bacino, edema alle gambe, accessi venosi femorali o altri accessi venosi agli arti inferiori. Assicurarsi che il paziente sia posizionato centralmente nel letto

Per assicurare il paziente in posizione stabile e prevenire il rotolamentoPer ridurre il rischio di caduta e assi-curarsi che il paziente non sia troppo vicino al bordo del letto

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Oppure:Chiedere o aiutare il paziente a semi-flettere la gamba più in alto a livello dell’anca e del ginocchio. Usare un cuscino come supporto sotto la gam-ba posta sul lettoPosizionare un cuscino fra le gambe del paziente

Per prevenire la rotazione della co-lonna vertebralePer supportare la cintura pelvica

Posizionare il braccio inferiore e il cinto scapolare in avanti. (posizio-ne non appropriata per pazienti con problemi alle spalle). Devono essere prese precauzioni aggiuntive per i pa-zienti con una carenza di tono mu-scolare nel braccio, oppure con gon-fiore o linee venose infusive

Per garantire il comfort del pazientePer favorire l’allineamento delle spal-lePer favorire il mantenimento della posizione

Chiedere al paziente od aiutarlo, po-sizionando una mano dietro alla spal-la alta, a ruotare delicatamente verso il lato desiderato

Per assicurare il comfort al paziente

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9. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE DALLA

POSIZIONE SDRAIATA A SEDUTO

L’Operatore Socio Sanitario deve attuare la tecnica di posizionamento da

sdraiato a seduto ogni volta che il paziente ha necessità di essere aiutato ad

alzarsi dal letto.

Posizionare il paziente da sdraiato a seduto

Aiutare il paziente a scendere dal letto facilita il ripristino delle funzioni

di movimento, previene l’insorgenza delle lesioni da decubito, facilita la

circolazione.

Controindicazioni: sospetta o accertata lesione alla co-

lonna dorsale.

Attenzione: non lasciare incontrollati i pazienti una

volta scesi dal letto al fine di evitare il rischio di cadute.

Controllare che il paziente con problemi neurologici o

debolezza non perda l’equilibrio. Può essere a rischio di

caduta.

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Obiettivi del posizionamento da sdraiato a seduto

• Mantenere il comfort del paziente

• Favorire la circolazione

• Prevenire le lesioni da pressione

• Mantenere l’indipendenza del paziente.

Materiale occorrente

• Cuscini e lenzuola

• Telo di scivolamento /sollevatore meccanico se indicato in confor-

mità delle indicazioni aziendali per la prevenzione del rischio di

movimentazione dei carichi.

Dalla posizione sdraiata a quella seduta, tecnica operativa

Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

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Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correla-te alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Assicurarsi che il letto sia posizionato all’altezza ideale per gli operatori

Per ridurre il rischio di traumi per l’operatore

Chiedere al paziente di piegare en-trambe le ginocchia e ruotare la testa verso la direzione di discesa. Le even-tuali ferite addominali devono esse-re protette dalle mani del paziente. Precauzioni aggiuntive devono essere adottate per i pazienti affetti da pato-logie articolari, edema, ascite e verti-gini o capogiri posturali

Per aiutare il paziente a girarsi usando il peso del suo corpo

Chiedere al paziente di allungare il braccio superiore verso il bordo del letto e rotolare sul lato di discesa

Chiedere al paziente di piegare le gi-nocchia e abbassare i piedi fuori bor-do del letto

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Chiedere al paziente di spingere con il braccio superiore sul letto puntan-do il gomito inferiore per aiutarsi ad assumere la posizione seduta. Quan-do il paziente è seduto, controllare se ha dolore o se presenta sintomi di ca-pogiro/vertigini dovuti ad un abbas-samento della pressione (ipotensione ortostatica).

Incitarlo a raggiungere la stazione se-duta allineando adeguatamente tutto il tronco e le parti del corpo

Per far raggiungere al paziente la po-sizione seduta

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10. POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE SUL-

LA SEDIA O SEDIA A ROTELLE

Ogni volta che il paziente ha necessità di essere aiutato ad alzarsi dal letto e

deve raggiungere la sedia o la sedia a rotelle. Aiutare il paziente a scendere

dal letto facilita il ripristino delle funzioni di movimento, previene l’insor-

genza delle lesioni da decubito, facilita la circolazione. Favorisce inoltre

l’alimentazione e facilita le funzioni digestive e gastrointestinali.

Posizionare il paziente su sedia o carrozzina

Posizionare il paziente sulla sedia o sulla sedia a rotelle ha l’obiettivo di:

• Mantenere il comfort del paziente

• Favorire la circolazione

• Prevenire le lesioni da pressione

• Mantenere l’indipendenza del paziente

• Favorire l’alimentazione e l’eliminazione.

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Controindicazioni: sospetta o accertata lesione alla co-

lonna dorsale

Attenzione: non lasciare incontrollati i pazienti una

volta scesi dal letto al fine di evitare rischio di cadute.

Materiale occorrente

• Sedia in posizione verticale con braccioli che forniscono il supporto

dal gomito al polso. Se si usa una sedia a rotelle controllare che

abbia dimensioni idonee per assicurare una posizione idonea e il

movimento dell’assistito

• Cuscino morbido per sedia

• Cuscini e/o lenzuolo arrotolato

• Sollevatore meccanico se indicato in conformità delle indicazioni

aziendali per la prevenzione del rischio di movimentazione dei ca-

richi.

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Posizionamento del paziente su sedia o carrozzina, procedura operativa

Attività Motivazione

Posizionare il cuscino morbido sulla sedia e chiedere al paziente di sedersi bene all’indietro nella sedia

Per aiutare il paziente a girarsi usando il peso del suo corpo

Mettere un cuscino o un asciugama-no arrotolato dietro la schiena del paziente

Per consentire e paziente torna ad essere sostenuto in una buona posi-zione

Assicurarsi che i piedi del paziente siano appoggiati sul pavimento o su una superficie adeguataUtilizzare eventualmente cuscini o un asciugamano arrotolato per fornire il supporto sotto i piedi, se necessarioAssicurarsi che i piedi del paziente si-ano supportati da un poggiapiedi se si utilizza una sedia a rotelle

Per allineare e sostenere la colonna lombare

Se il paziente soffre di edema delle gambe, utilizzare un poggiapiedi per garantire che tutta la gamba e il piede sono supportati evitando l’iperesten-sione delle ginocchia

Per facilitare il drenaggio venoso

Indicare al paziente di non incrociare le gambe

Per ridurre il rischio di sviluppo di tromboembolie

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Bibliografia

• K.J. O’Donovan, T. Bajd, P.A. Grace, D.T. O’Keeffe, G.M. Lyons Preliminary

Evaluation of Recommended Airline Exercises for Optimal Calf Muscle Pump

Activity EJVES Extra Volume 12, Issue 1, July 2006, Pages 1–5

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11. MOVIMENTAZIONE DEL PAZIENTE POR-

TATORE DI CATETERE VESCICALE

Procedura operativa da attuare ogni volta che il paziente portatore di ca-

tetere vescicale ha necessità di essere mobilizzato per ragioni assistenziali,

quali ad esempio il rifacimento del letto, scendere e salire dal letto, sedere

in carrozzina o in sedia, il posizionamento in barella per l’esecuzione di

esami esterni.

Movimentazione del paziente parzialmente autosufficiente

La competenza dell’Operatore Socio Sanitario per la mobilizzazione del pa-

ziente portatore di catetere vescicale, riguarda il rispetto delle regole elencate

nella procedura operativa e il rispetto delle regole generali.

Seguendo attentamente le regole di comportamento, che devono ovvia-

mente essere seguite da tutti i professionisti che si occupano di assistenza

al paziente portatore di catetere vescicale, l’Operatore Socio Sanitario può

contribuire a ridurre sensibilmente l’incidenza di infezioni delle vie urinarie.

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Regole generali per la movimentazione in sicurezza

• Mantenere costante il flusso urinario evitando piegature nel tubo

di drenaggio;

• non staccare mai il raccordo della sacca dal catetere;

• effettuare l’igiene delle mani prima e dopo qualsiasi manipolazione

del CV e sistema di drenaggio;

• fissare il CV alla coscia per ridurne la mobilità e prevenire la trazio-

ne uretrale durante la mobilizzazione;

• mantenere la sacca di raccolta sempre al di sotto del livello della

vescica e sollevata dal pavimento.

Obiettivi

• Mobilizzare il paziente in sicurezza;

• evitare le infezioni delle vie urinarie conseguenti alla cattiva gestio-

ne del catetere vescicale.

Materiale occorrente

• Telo di scivolamento o sollevatore per prevenire i danni legati alla

mobilizzazione manuale del paziente;

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• barella per il trasporto;

• sedia a rotelle/comoda, a seconda dell’uso.

Barellamento del paziente portatore di catetere vescicale

Le precauzioni aggiuntive che l’Operatore Socio Sanitario deve conoscere

ed attuare per la mobilizzazione del paziente portatore di catetere vescicale.

Attività Motivazione

Preparare tutto il materiale necessario e portarlo al letto del paziente

Per evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza perdere tempo nella ricerca del materiale

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Chiudere momentaneamente il cir-cuito tramite il morsetto applicato al tubo di drenaggio della sacca di rac-colta

Per evitare il reflusso delle urine in vescica

Procedere al passaggio dell’assistito dal letto alla barella, utilizzando la specifica tecnica di mobilizzazione e utilizzando i previsti dispositivi (ad esempio sollevatore), spostando con-testualmente la sacca di raccolta

Per effettuare il trasportoPer prevenire i danni all’operatore conseguenti ai traumatismi legati alle non corrette manovre di mobilizza-zione

Oppure...

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Procedere al passaggio dell’assistito dal letto alla carrozzina, utilizzando la specifica tecnica di mobilizzazione e utilizzando i previsti dispositivi (ad esempio sollevatore), posizionandosi dal lato del letto dove la sacca è stata agganciata, prestando attenzione che il tubo di drenaggio risulti posiziona-to davanti alle gambe della persona assistita

Per prevenire i danni all’operatore conseguenti ai traumatismi legati alle non corrette manovre di mobilizza-zionePer evitare che i tubo di drenaggio sia trazionato con la manovra di rotazio-ne del paziente

Fissare la sacca di raccolta alla barella o alla carrozzina in modo che risulti posizionata sotto il livello della vesci-ca

Per evitare trazioni o rimozioni inde-siderate del cateterePer evitare la risalita delle urine dalla sacca nel tubo di raccolta

La mancata esecuzione di questa ma-novra può provocare gravi danni al paziente

Per ripristinare il normale deflusso dell’urina

Nel caso in cui la sacca, nel posizio-namento sulla sedia o sulla carrozzi-na possa toccare terra a causa di una altezza ridotta, mettere sotto la sacca un telo impermeabile e/o una traversa di cotone pulita

Per evitare la contaminazione del-la sacca con microrganismi presenti nell’ambiente

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Movimentazione portatore di catetere vescicale non autosufficiente

Il paziente che deve essere ruotato nel letto deve essere mosso sempre con

il volto diretto verso il lato dove è posizionata la sacca, in modo tale da

evitare trazioni del tubo di drenaggio e del catetere vescicale.

Attività Motivazione

Preparare tutto il materiale necessario e portarlo al letto del paziente

Per evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza perdere tempo nella ricerca del materiale

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Verificare che la sacca di raccolta sia posizionata nel lato del letto verso il quale il paziente (lato volto) sarà ruo-tato

Per evitare la trazione del tubo di dre-naggio e la possibile rimozione trau-matica del catetere vescicale

Verificare la corretta posizione del ca-tetere durante tutta la procedura

Per evitare il reflusso delle urine

Chiudere momentaneamente il cir-cuito tramite il morsetto applicato al tubo di drenaggio della sacca di raccolta quando la sacca deve essere spostata di lato

Per evitare il reflusso delle urine

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Se il paziente è ruotato sull’altro lato, dopo aver spostato la sacca non effet-tuare manovre che possano trazionare il catetere vescicale

Per evitare la trazione del tubo di dre-naggio e la possibile rimozione trau-matica del catetere vescicale

Riaprire il morsetto applicato al tubo di drenaggio della sacca di raccoltaLa mancata esecuzione di questa ma-novra può provocare gravi danni al paziente

Per ripristinare il normale deflusso dell’urina

Riposizionare nel modo corretto il paziente, avendo cura che il tubo di drenaggio non sia piegato o schiac-ciato

Per evitare il mancato flusso dell’uri-na conseguente a piegature o schiac-ciamenti del tubo di drenaggio e/o del catetere

Fissare correttamente la sacca di rac-colta al letto e il catetere in modo corretto

Per evitare la trazione del tubo di dre-naggio e la possibile rimozione trau-matica del catetere vescicale

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12. AIUTARE IL PAZIENTE NELL’ASSUNZIO-

NE DEL PASTO

La funzione di alimentazione di una persona è uno dei bisogni fonda-

mentali, che deve necessariamente essere soddisfatto. Lo stato nutrizionale

della persona è indicativo dello stato di salute generale, che si mantiene in

equilibrio grazie ad una alimentazione sufficiente e corretta.

Assistenza da parte dell’Oss nell’assunzione del pasto

Una buona alimentazione, una adeguata idratazione e un pasto gradevole

possono migliorare notevolmente la salute generale e il benessere dei pa-

zienti che non sono in grado di nutrirsi da soli e può essere particolarmente

rilevante per le persone anziane.

Il paziente allettato deve essere messo nelle condizioni di potersi nutrire

a letto, favorendo l’igiene personale prima e dopo l’assunzione del pasto.

Il momento del pasto è quindi di estrema importanza per le persone rico-

verate in ambiente ospedaliero e l’operatore socio sanitario riveste un ruolo

molto importante nella soddisfazione di questo bisogno.

L’assistenza nell’assunzione del pasto va erogata ogni volta che la persona

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assistita deve assumere cibo, ai pasti principali o durante la giornata, a se-

conda delle esigenze cliniche e/o assistenziali con l’obiettivo di alimentare

correttamente il paziente a seconda dei suoi gusti personali, della dieta e

dei trattamenti terapeutici.

Materiale occorrente

• Tavolo da letto lavabile (se paziente allettato)

• Acqua, bicchieri adattati, tazze, stoviglie, posate e tovaglioli

• Una sedia per l’operatore per sedersi vicino al paziente.

Aiutare il paziente nell’assunzione del pasto, procedura operativa

Attività Motivazione

Illustrare al paziente il cibo disponi-bile ed concordare il pasto

Per fornire al paziente la corretta in-formazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresen-tano la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assi-stenza: la pulizia delle mani previene l’insorgenza delle infezioni correlate all’assistenza (I.C.P.A.)

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Indossare un grembiule di protezione Per evitare di essere sporcati dal cibo del paziente in caso di rigurgito

Assicurarsi che il paziente sia como-do e pulito, provvedendo prima all’i-giene delle mani dell’assistito, della bocca, della dentiera (se presente). Assicurarsi che l’ambiente sia confor-tevole, in particolare verificare l’as-senza di odori sgradevoli

Per rendere gradevole il pasto

Posizionare la sedia per l’operatore a fronte o di lato al paziente, e sedersi per assisterlo durante l’alimentazione

Per aiutare il paziente e facilitare la comunicazione

Assicurarsi che il paziente sia seduto adeguatamente in posizione eretta o semiseduta - a seconda delle condi-zioni - e che sia vicino al tavolo

Per facilitare la deglutizione e evitare l’ingestione nelle vie aeree

Proteggere il paziente con un tova-gliolo

Per mantenere la dignità e la pulizia della persona

Aiutare il paziente a prendere una porzione adeguata di cibo alla giu-sta temperatura, ma incoraggiarlo a mangiare da solo. Preparare i bocconi di cibo in base alle capacità di ogni paziente di deglutizione. Ogni porta-ta deve essere servita separatamente, evitando la miscelazione di più porta-te (minestrina/carne/formaggio)

Per mantenere i sapori del cibo, invo-gliando il paziente a mangiare.Per evitare che l’alimentazione sia compromessa se il paziente percepisce di dover assumere il pasto in fretta.

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Consentire al paziente di masticare e deglutire il cibo prima di offrirgli un altro boccone. Evitare di rimanere con il cucchiaio in attesa davanti alla bocca del paziente

Per garantire la dignità della persona

Evitare di fare domande al paziente durante l’assunzione del pasto. Con-trollare fra un boccone e l’altro se il cibo è adatto per consistenza e che il paziente sia in grado di poter conti-nuare il pasto

Per evitare il rischio di aspirazione nelle vie aeree che aumenta se il pa-ziente parla durante l’alimentazione

Usare il tovagliolo per pulire la bocca del paziente da residui di cibo o acqua

Per mantenere la dignità e la pulizia della persona

Chiedere al paziente se ha voglia di bere. Assisterlo nel bere la quantità di acqua desiderata. Tenere il bicchiere sollevato gentilmente per consentire al paziente di bere, senza far uscire l’acqua dai bordi della bocca. Prestare attenzione nella somministrazione di bevande calde

Per assicurare l’idratazione del pa-ziente.Per evitare lesioni al cavo orale se si somministrano bevande calde.

Se il cibo appare troppo secco, chie-dere al paziente se gradisce che sia ammorbidito (ad esempio con brodo caldo)

Per facilitare la masticazione e la de-glutizione

Durante l’alimentazione, osservare se il paziente tossisce o presenta segni di soffocamento (ad esempio respiro gorgogliante), o rigurgito nasale

Per individuare precocemente segni di soffocamento e poter allertare i soccorsi

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Incoraggiare il paziente ad assumere tutto il cibo di cui necessita, ma non spingerlo ad assumere cibo se dicono di aver mangiato abbastanza

Per migliorare l’apporto nutrizionale ma anche garantire la dignità della persona e rispettare le sue scelte

Dopo il pasto, provvedere all’igiene del paziente, provvedendo a igiene delle mani, igiene del cavo orale e igiene del viso

Per mantenere la persona pulita e ga-rantire la sua dignità

Bibliografia

• Samuels R1, Chadwick DD Predictors of asphyxiation risk in adults with in-

tellectual disabilities and dysphagia, J Intellect Disabil Res. 2006 May;50(Pt

5):362-70

• Paula Leslie, Paul N Carding, Janet A Wilson, Investigation and management of

chronic dysphagia, BMJ Volume 326 22 FEBRUARY 2003

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13. FORNIRE ALL’ASSISTITO AUSILI PER L’E-

LIMINAZIONE

Fornire ausili per l’eliminazione è una procedura che va eseguita ogni vol-

ta che la persona assistita manifesta il bisogno di eliminazione urinaria e

intestinale.

Ausili per l’eliminazione: fornire la padella

Fornire la padella ha l’obiettivo di favorire l’eliminazione urinaria e intesti-

nale nel paziente allettato, evitando di sporcare il letto di degenza.

Materiale occorrente

• Paravento

• Carrello

• Padella

• Telino copri padella

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore (vedi pro-

cedura specifica)

• Guanti monouso per l’operatore

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• Traversa

• Tela cerata

• Salviette o carta igienica

• Deodorante per ambienti (facoltativo)

• Biancheria personale pulita

• Raccoglitore per biancheria sporca

• Asciugamano personale

• Biancheria di ricambio per il letto

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo.

Fornire la padella, procedura operativa

Attività Motivazione

Effettuare preventivamente una va-lutazione sulla necessità di avere a disposizione materiale aggiuntivo, quale ad esempio un sollevatore, o un altro operatore per eseguire la proce-dura

Per mantenere un ambiente sicuro

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Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate all’assi-stenza (I.C.A.)

Chiudere la porta o isolare il paziente dall’ambiente circostante

Per garantire la privacy dell’assistito

Se la testata del letto è alzata, ab-bassarla il più possibile, compatibil-mente con le condizioni di salute e il comfort del paziente

Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente

Posizionarsi da un lato del letto e ab-bassare/togliere l’eventuale spondina

Lasciare un solo cuscino sotto la testa del/della paziente

La posizione supina facilita il posizio-namento della padella

Indossare i guanti monouso e prende-re la padella

Sfilare l’indumento intimo e ripiegare la biancheria personale, in modo che non intralci e/o non si sporchi

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Se il paziente collabora, invi-tarlo a piegare gli arti inferiori, posizionando piedi verso il ba-cino e sollevando il bacino fa-cendo forza spingendo sui talloni.

VARIANTE: il paziente non colla-borante deve essere ruotato di 90° su un lato al fine di potere posizionare la padella nella giusta posizione

Nell’inserimento della padella, si possono provocare lesioni e abrasioni sulle prominenze ossee, in particolare sull’osso sacro

Se non è presente la tela cerata nel letto del paziente, sistemare un telo impermeabile e una traversa al centro del letto, all’altezza delle natiche del paziente

Sollevare le lenzuola e posizionare la padella, evitando comunque di sco-prire completamente il/la paziente. Ricoprirlo dopo aver posizionato la padella

La privacy del paziente deve sempre essere rispettata

Garantire che la carta igienica e il si-stema di chiamata siano a disposizio-ne dell’assistito

La privacy del paziente deve sempre essere rispettata

Concedere al paziente il tempo neces-sario per espletare le proprie funzioni

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Quando l’assistito ha terminato l’uso della padella, rimuoverla evitando di appoggiarla sul pavimento, sulle sedie o sul letto (usare un carrello dedicato coperto con un telo impermeabile per posare la padella usata)

Aiutare l’assistito a svolgere l’igiene perineale fornendogli acqua calda e sapone, posizionando eventualmente una padella pulita (se l’assistito non è in grado, l’operatore dovrà svolgere la manovra)

Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito

Offrire all’assistito una bacinella per lavare le sue mani o in alternativa sal-viette umidificate

Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito

Riposizionare correttamente l’assi-stito, sollevando la testata del letto, sollevando le lenzuola e posizionando correttamente il cuscino

Per garantire il comfort dell’assistito

Rimuovere la padella, coprendola con un telo per il trasporto, quindi svuotarla, osservando le urine e le feci, misurandone la quantità, se ne-cessario

Per monitorare le entrate e le uscite della persona assistita

Assicurarsi che la padella sia sanificata in modo corretto (lava padelle, verifi-carne il regolare funzionamento)

Rimuovere i guanti e provvedere al lavaggio delle mani con acqua e sa-pone

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Arieggiare la stanza, se necessario

Riferire all’infermiere le caratteristi-che delle feci e/o delle urine, registra-re la procedura nella documentazione

Uso della comoda: assistenza alla persona

L’Oss deve assistere la persona nell’uso della comoda ogni volta che essa

manifesta il bisogno di eliminazione urinaria e intestinale ed è in grado di

scendere dal letto con aiuto, con l’obiettivo di:

• mantenere l’igiene personale del cliente

• aumentare la circolazione del cuoio capelluto e dei capelli e pro-

muovere la crescita dei capelli

• far sentire rinfrescata la persona.

Materiale occorrente

• Guanti e grembiule monouso

• Presidi per la mobilizzazione dell’assistito, se necessari

• Comoda con raccoglitore sotto il sedile

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• Carta igienica

• Bacinella, acqua calda, salviette e telini monouso.

Assistenza nell’uso della comoda, la procedura operativa

Attività Motivazione

Effettuare preventivamente una va-lutazione sulla necessità di avere a disposizione materiale aggiuntivo, quale ad esempio un sollevatore, o un altro operatore per eseguire la proce-dura

Per mantenere un ambiente sicuro

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Indossare i guanti monouso

Verificare le condizioni della persona assistita

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

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Preparare tutti gli strumenti necessariL’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni

Chiudere la porta o isolare il paziente dall’ambiente circostante

Per garantire la privacy dell’assistito

Rimuovere il coperchio della como-da. Aiutare l’assistito a passare dal letto alla sedia

Una volta seduto, assicurarsi che i piedi dell’assistito siano posizionati sotto le ginocchia e sul pavimento. L’uso di una poggiapiedi e / o cuscini può aiutare a raggiungere una posi-zione comoda

Coprire l’assistito con un telo Per garantire la privacy

Garantire che la carta igienica e il si-stema di chiamata sia a disposizione dell’assistito

La privacy del paziente deve sempre essere rispettata

Quando l’assistito ha terminatol’espletamento delle sue funzioni

Quando l’assistito ha terminato l’uso della comoda, fornendogli carta igie-nica ed eventualmente acqua calda e sapone

Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito

Offrire all’assistito una bacinella per lavare le sue mani o in alternativa sal-viette umidificate

Per ridurre il rischio di infezioni e ga-rantire l’igiene dell’assistito

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Aiutare l’assistito a passare dalla co-moda al letto, assicurandogli una posizione confortevole, assicurandosi che abbia a disposizione il sistema di chiamata

Rimettere il coperchio alla comoda e riportarla nel locale sporco

Rimuovere il contenitore della co-moda, controllandole caratteristiche delle feci e/o delle urine

Per monitorare le entrate e le uscite del paziente

Svuotare il contenitore in modo sicu-ro e provvedere al lavaggio introdu-cendolo nella lavapadelle

Per ridurre il rischio di infezione

Pulire la comoda con soluzione disin-fettante idonea

Per ridurre il rischio di infezione

Rimuovere e smaltire i guanti

Provvedere al lavaggio delle mani dell’operatore

Registrare l’avvenuta procedura sulla documentazione e comunicare all’in-fermiere eventuali anomalie delle feci e/o delle urine

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14. SVUOTAMENTO SACCA RACCOLTA URI-

NE CON CATETERE A CIRCUITO CHIUSO

Le infezioni delle vie urinarie associate a cateterismo vescicale sono tra le

infezioni ospedaliere quelle che hanno un’incidenza maggiore. Secondo la

letteratura internazionale tra il 60 e l’80% dei soggetti con catetere presen-

ta infezioni nosocomiali del tratto urinario e la probabilità di isolare batteri

nel tratto urinario aumenta del 3-6% per ogni giorno in più di permanen-

za del catetere in vescica.

Sacca di raccolta urine, quando si effettua lo svuotamento?

La sacca di raccolta delle urine deve essere vuotata ogni volta che risulta

piena, anche se è raccomandabile vuotarla almeno ogni 8 ore per evitare il

ristagno di urine e la proliferazione di microrganismi.

Ricordare che la sacca non dovrebbe essere riempita oltre i tre quarti della

sua capienza, al fine di evitare la risalita delle urine nel tubo di drenag-

gio e la proliferazione dei microrganismi.

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Le urine presenti nella sacca di raccolta rappresentano un terreno di col-

tura per i microrganismi, che risalendo il tubo di connessione del catetere

possono provocare infezioni delle vie urinare.

Quindi lo svuotamento delle urine deve essere garantito anche più volte

al giorno, ricordando di mantenere l’asepsi al fine di ridurre il rischio di

infezioni delle vie unitarie correlate all’uso di catetere.

La competenza dell’Operatore Socio Sanitario rispetto

alla gestione del catetere riguarda le manovre di igiene

perineale nel portatore di catetere vescicale e la mobi-

lizzazione del paziente portatore di C.V., così come lo

svuotamento della sacca delle urine; rispetto a quest’ul-

tima attività l’Operatore Socio Sanitario deve ricordarsi

sempre di riferire all’Infermiere eventuali anomalie

rilevate delle urine, nonché segnalare ed annotare la

quantità esatta di urine raccolte, soprattutto in caso di

bilancio dei liquidi.

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Regole generali

• Mantenere costante il flusso urinario evitando piegature nel tubo

di drenaggio

• Non staccare mai il raccordo della sacca dal catetere

• Effettuare l’igiene delle mani prima e dopo qualsiasi manipolazione

del CV e sistema di drenaggio

• Fissare il CV alla coscia per ridurne la mobilità e prevenire la trazio-

ne uretrale durante la mobilizzazione

• Mantenere la sacca di raccolta sempre al di sotto del livello della

vescica e sollevata dal pavimento

• Svuotare la sacca almeno ogni 8 ore

• Garantire un’accurata igiene dei genitali, del meato uretrale e del

CV con acqua e detergente evitando accuratamente di utilizzare

soluzioni antisettiche e/o disinfettanti nell’area periuretrale

• In caso di ostruzione, evitare di praticare lavaggi del tubo del cate-

tere.

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Obiettivi

• Vuotare la sacca delle urine con manovra asettica

• Evitare la proliferazione dei microrganismi nella sacca di raccolta

• Evitare le infezioni delle vie urinarie conseguenti alla cattiva gestio-

ne del catetere vescicale

• Monitorare la quantità di urine prodotta giornalmente dal paziente

Materiale occorrente

• Guanti monouso

• Telo impermeabile

• Contenitore per la raccolta delle urine

• Disinfettante

• Tamponi di garza

• Contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo

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Procedura svuotamento sacca raccolta urine

Attività Motivazione

Preparare tutto il materiale necessario e portarlo al letto del paziente

Per evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza perdere tempo nella ricerca del materiale

Posizionare il telo impermeabile sul pavimento, sotto la sacca di raccolta del catetere

Per evitare di bagnare il pavimento con l’eventuale dispersione di urine durante la manovra di svuotamento

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Indossare i guanti monouso non ste-rili

Per proteggere l’operatore dal rischio biologico

Mantenere il circuito chiuso e non scollegare il CV dal sistema di dre-naggio

Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterile

Disinfettare la valvola di scarico della sacca di raccolta con garza imbevuta di disinfettante, eliminare la garza nell’apposito contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo

Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterilePer evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente

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Misurare la quantità di urine attra-verso la sacca graduata

Per controllare la quantità di urine raccolte

Posizionare il contenitore le uri-ne sotto la valvola, avendo cura di non toccare la pareti del contenitore con la valvola

Per raccogliere le urine sen-za versarle sul pavimento Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterile

Al termine dello svuotamento chiu-dere e disinfettare la valvola di scarico con garza pulita e disinfettante, elimi-nare la garza usata

Per evitare la contaminazione del cir-cuito sterilePer evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente

Girare la valvola, inserendola nell’ap-posita asola del sacco (se presente)

Per impedire che la valvola venga a contatto con l’ambiente circostante (pavimento), rischiando con la con-taminazione di inficiare la sterilità del circuito

Svuotare il contenitore delle urine raccolte

Introdurre il contenitore usato nel lavapadelle ed effettuare il ciclo di lavaggio

Per aver il materiale disponibile per la procedura successiva

Rimuovere i guanti monouso e smal-tirli nel contenitore per rifiuti perico-losi a rischio infettivo

Per evitare la diffusione dei microrga-nismi nell’ambiente

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Per proteggere se stessi e l’ambiente circostante dalla contaminazione mi-crobica

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Riordinare il materiale Per aver il materiale disponibile per la procedura successiva

Registrare la quantità di urine raccol-te nell’apposita scheda e riferire all’in-fermiere eventuali anomalie rilevate

Bibliografia e Sitografia

• C.D.C., Guideline for prevention of catheterassociated urinary tract infections,

2009

• http://www.cdc.gov/hicpac/pdf/CAUTI/CAUTIguideline2009final.pdf

• http://www.ipasvi.it/ecm/percorsi-guidati/la-gestione-del-catetere-vescicale-id8.

htm

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15. INDOSSARE E TOGLIERE UNA MASCHE-

RA DI PROTEZIONE

L’Operatore Socio Sanitario deve conoscere le giuste tecniche per indossa-

re e per rimuovere correttamente una maschera di protezione, monouso o

respiratoria che sia.

Indossare una mascherina di protezione, la procedura

Si indossa una mascherina di protezione ogni volta che è necessario:

• proteggere il paziente dall’emissione di particelle emesse dagli

operatori con la respirazione, il parlare, lo starnuto, la tosse;

• proteggere l’operatore dalla contaminazione per via aerea o dro-

plet (per i droplet ricordare di usare anche la maschera facciale per

proteggere le mucose).

Si indossa una mascherina di protezione con l’obiettivo di:

• evitare la diffusione dei microrganismi;

• evitare la contaminazione degli ambienti;

• proteggere l’operatore dalla contaminazione per via aerea.

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Tecnica operativa per indossare e rimuovere una maschera di prote-

zione

Attività Motivazione

Prelevare la singola mascherina chi-rurgica dal dispenser o prelevare la singola confezione con le mani pulite

Per prevenire la contaminazione dell’oggetto e degli altri pezzi conte-nuti nella scatola

Rimuovere gli occhiali, se usatiGli occhiali impediscono il corretto posizionamento della maschera respi-ratoria e durante la manovra possono cadere e danneggiarsi

Posizionare la maschera sopra il naso, la bocca e il mento

Per assicurare il corretto posiziona-mento

Fissare la parte flessibile alla radice del naso, se si indossa una maschera respiratoria

Per garantire la migliore vestibilità

Assicurare la maschera sul retro della testa con i lacci o l’elastico e farla ade-rire completamente

Per assicurare che la maschera sia confortevole e rimanga nella corretta posizione per tutta la procedura

Se si indossa una maschera respira-toria, controllarne il funzionamento nel seguente modo: prima inspirare in modo tale che il risucchio dell’a-ria faccia aderire la maschera al volto, quindi espirare, e l’aria se la maschera è posizionata correttamente non do-vrebbe uscire dai bordi

Per assicurarsi che vi sia una buona tenuta della maschera affinché aria non filtrata passi in entrambe le di-rezioni.

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Rimettere gli occhiali, se usati Per avere la migliore visione

Alla fine della procedura, o dopo esse-re usciti dalla stanza dove è richiesto il l’uso della maschera, rimuoverla af-ferrando i lacci dietro la nuca e tirarli in avanti sopra la parte superiore della testa. Non toccare la parte anteriore della maschera

Per evitare di contaminare le mani con materiale che potrebbe essere fuoriuscito dalla maschera

Eliminare il materiale monouso uti-lizzato nel contenitore per rifiuti peri-colosi a rischio infettivo

Ogni prodotto contaminato con sangue, fluidi corporei, secrezioni ed escrezioni e agenti infettanti deve es-sere riposto nei rifiuti pericolosi a ri-schio infettivo per evitare la diffusio-ne dei microrganismi nell’ambiente

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali

Lavare gli oggetti riutilizzabili (ma-schera respiratoria) seguendo atten-tamente le istruzioni di uso e ma-nutenzione, usando il detergente appropriato e acqua

Per ridurre il rischio di infezioni e rendere disponibile il presidio per gli usi successivi

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Controllare che la maschera aderisca bene al volto per

evitare che aria non filtrata passi in ambo le direzioni è

un’operazione che va eseguita ogni volta che si indossa

la maschera respiratoria.

L’Oss deve porre particolare attenzione nel riporre qual-

siasi materiale contaminato da fluidi biologici nei rifiuti

pericolosi a rischio infettivo per evitare la diffusione di

microrganismi nell’ambiente.

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16. L’OSS E IL CORRETTO UTILIZZO DEL CA-

MICE DI PROTEZIONE MONOUSO

Il grembiule impermeabile monouso deve essere indossato ogni volta che

l’operatore necessita di protezione per il rischio di essere contaminato con

liquidi biologici (sangue, vomito, urine…) o in tutte le altre operazioni

che richiedono la protezione aggiuntiva della divisa da lavoro.

I grembiuli monouso di protezione

I grembiuli monouso possono essere disponibili sia in scatola o con sistema

di distribuzione a nastro su rotolo. La confezione non è importante purché

rispetti le norme igieniche per la distribuzione. I grembiuli sono normal-

mente fatti di polietilene sottile e sono disponibili in una gamma di colori.

Diverso, che possono essere utilizzati in settori differenti per identificare

il personale assegnato a tale settore, per identificarlo ed evitare l’uscita dal

settore di competenza con rischio aggiuntivo di contaminazione. Come

con i guanti monouso, anche i grembiuli devono essere utilizzati per il

compito per cui sono necessari e poi rimossi e smaltiti.

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Togliere e mettere un grembiule monouso di protezione

Materiale occorrente:

• materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore;

• guanti monouso per l’operatore.

Tecnica operativa

Attività Motivazione

Rimuovere un grembiule dal dispen-ser o prelevarlo dal rotolo con le mani pulite e aprirlo

Per facilitare la vestizione del camice

Posizionare l’asola camice al collo passando sopra la testa, quindi anno-dare i lacci dietro la schiena, posizio-nando il grembiule in modo tale che la maggior parte del lato anteriore del corpo risulti protetto meglio possibile

Per ridurre al minimo il rischio di contaminazione tra i vestiti e il pa-ziente, e viceversa

Se necessario indossare i guanti mo-nouso. Al termine della procedura, rimuovere prima i guanti

Perché è più probabile contaminare i guanti rispetto al grembiule e, pertan-to, devono essere rimossi prima per evitarne la contaminazione

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Rimuovere il grembiule rompendo i legacci e l’asola attorno al collo; af-ferrare il grembiule dall’interno e ri-muoverlo

Perché l’interno del grembiule è più pulito della parte esterna

Smaltire il grembiule utilizzato come “rifiuto pericoloso a rischio infettivo”

Tutti i rifiuti contaminati con san-gue, liquidi corporei, escrezioni, se-crezioni e agenti infettivi possono a rappresentare un rischio e devono es-sere smaltiti come pericolosi a rischio infettivo

Dopo aver rimosso il camice, pulire e decontaminare le mani

Le mani devono essere pulite e lavate anche dopo la rimozione del camice, perché potrebbero essere contaminate

Bibliografia

• H.P. Lovedaya , J.A. Wilsona , R.J. Pratta , M. Golsorkhia , A. Tinglea , A. Baka,

J. Brownea, J. Prietob, M. Wilcoxc, epic3: National Evidence-Based Guidelines

for Preventing Healthcare-Associated Infections in NHS Hospitals in England,

Journal of Hospital Infection 86S1 (2014) S1–S70

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17. IGIENE DEL VISO DEL PAZIENTE AUTO-

SUFFICIENTE

L’igiene del viso è una pratica di assistenza che deve essere svolta con fre-

quenza almeno quotidiana. Il paziente in grado di svolgere in autonomia

il lavaggio del viso, deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare. In

questa scheda si illustra la procedura operativa per l’igiene del viso nel pa-

ziente allettato, autosufficiente nell’esecuzione della pratica, che necessita

di aiuto per poterla svolgere in autonomia.

Obiettivo dell’igiene del viso

• Mantenere le abilità residue della persona assistita;

• Promuovere l’igiene della persona;

• Evitare la diffusione dei microrganismi;

• Ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nella persona assistita;

• Garantire il comfort e la sensazione di benessere dell’assistito;

• Garantire la dignità personale all’assistito.

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Materiale occorrente

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore;

• Guanti monouso per l’operatore (da indossare solo se necessario);

• Paravento;

• Detergente liquido o saponetta;

• Spugna personale (alternativa: manopole monouso saponate);

• Asciugamano personale;

• Tamponi di ovatta o garze;

• Traversa;

• Telo impermeabile di protezione;

• Bacinella o catino;

• Brocca con acqua tiepida;

• Vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato;

• Pettine o spazzola per i capelli;

• Crema idratante;

• Biancheria di ricambio per il letto;

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria;

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo.

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Procedura operativa igiene del viso

Nell’esecuzione della procedura di rasatura della barba

bisogna prestare attenzione a non provocare ferite sul

volto dell’assistito.

La rasatura della barba è una manovra che può essere

svolta con il rasoio elettrico o con il rasoio manuale,

può essere svolta dall’operatore, a richiesta dell’assistito,

o dal barbiere dell’ospedale, se presente.

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.).

Preparare il materiale occorrente

Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere

Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente.

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Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento

Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori.

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato.

Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta o semiseduta

La corretta posizione del malato fa-vorisce le manovre di assistenza, per il comfort del paziente e la sicurezza dello staff di assistenza.

Posizionare sul torace e sulle spalle il telo impermeabile di protezione e so-pra una traversa assorbente

La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni

Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente

Sistemare il catino sul piano d’appog-gio e versare acqua tiepida

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

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Fornire alla persona assistita la spu-gna e il sapone o la manopola mo-nouso saponata per la pulizia del viso, invitandolo ad operare la pulizia in autonomia

Per stimolare la persona assistita a mantenere le abilità personali residue nello svolgimento di pratiche di igie-ne quotidiana.

Invitare la persona a risciacquare il viso

Porgere l’asciugamano personale ed attendere che il paziente si sia asciu-gato

Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino

Invitare la persona a pettinarsi dopo avergli porto il pettine

Rimuovere la traversa e il telo imper-meabile

Valutare la necessità del cambio di biancheria e se occorre provvedere al cambio della stessa

Aiutare il paziente a sistemarsi nella posizione più confortevole

Per mantenere il comfort del paziente

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

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18. IGIENE DEL VISO NEL PAZIENTE NON

AUTOSUFFICIENTE

L’igiene del viso è una pratica di assistenza che deve essere svolta con fre-

quenza almeno quotidiana. Il lavaggio del viso della persona non autosuf-

ficiente deve essere svolta dagli operatori che lo assistono. In questa scheda

si illustra la procedura operativa per l’igiene del viso nel paziente allettato

non autosufficiente nell’esecuzione della pratica.

Igiene viso paziente allettato: quando, come e perché

L’igiene del viso nel paziente non autosufficiente viene effettuata con l’o-

biettivo di:

• promuovere l’igiene della persona;

• evitare la diffusione dei microrganismi;

• ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nella persona assistita;

• garantire il comfort e la sensazione di benessere dell’assistito;

• garantire la dignità personale all’assistito;

• garantire il comfort dell’assistito;

• promuovere l’igiene della persona.

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Materiale occorrente per igiene viso paziente non autosufficiente

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso per l’operatore

• Paravento

• Detergente liquido o saponetta

• Spugna personale (alternativa: manopole monouso saponate)

• Asciugamano personale

• Tamponi di ovatta o garze

• Traversa

• Telo impermeabile di protezione

• Bacinella o catino

• Brocca con acqua tiepida

• Vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato

• Pettine o spazzola per i capelli

• Crema idratante

• Biancheria di ricambio per il letto

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo

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Igiene viso paziente non autosufficiente, procedura operativa

La procedura operativa può essere preceduta, in caso di

necessità, dalla rasatura della barba. Nell’esecuzione di

rasatura della barba bisogna prestare attenzione a non

provocare ferite sul volto dell’assistito.

La rasatura della barba è una manovra che può essere

svolta con il rasoio elettrico o con il rasoio manuale;

può essere svolta dall’operatore, a richiesta dell’assistito,

o dal barbiere dell’ospedale, se presente.

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare il materiale occorrente

Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere

Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente

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Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento

Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

Posizionare il paziente in posizione seduta o semiseduta

La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza

Posizionare sul torace e sulle spalle la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una traversa assorbente

Il paziente deve restare asciutto

Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente

Sistemare il catino sul piano d’appog-gio e versare nel catino acqua tiepida

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Indossare i guanti monouso

I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le maniI guanti servono a prevenire le infe-zioni per l’operatore e non sono suf-ficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti

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Prelevare dal carrello la spugna e il sapone o la manopola monouso sapo-nata per la pulizia del viso

Insaponare con delicatezza il viso, fa-cendo attenzione a non provocare ir-ritazioni oculari, lavando nell’ordine occhi, orecchie, collo

Per evitare la dissezione di germi, ga-rantendo il passaggio dalle parti più pulite alle parti più sporche

Risciacquare la spugna

Risciacquare delicatamente il viso con spugna pulita

Asciugare delicatamente il viso del paziente tamponando anziché sfrega-re la cute

Per evitare lesioni della cute

Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino

Pettinare il paziente Per garantire la dignità e il comfort dell’assistito

Rimuovere la traversa e tela cerata ed inviarle al lavaggio

Valutare la necessità del cambio di biancheria e se occorre provvedere al cambio della stessa

Per garantire il comfort dell’assistito

Sistemare il paziente nella posizione più confortevole

Rimuovere i guanti

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Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

Per avere a disposizione il materiale per la procedura successiva

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19. LAVAGGIO E CURA DEI CAPELLI DEL PA-

ZIENTE ALLETTATO

Il lavaggio e la cura dei capelli del paziente allettato fanno parte dell’assi-

stenza alla persona non autosufficiente e garantiscono il mantenimento del

comfort del paziente.

Quando effettuare il lavaggio dei capelli

Ogni volta che la persona assistita ha necessità di lavare i capelli e non può

realizzare la procedura in autonomia.

Obiettivi

• mantenere l’igiene personale dell’assistito

• aumentare la circolazione del cuoio capelluto

• garantirgli il comfort e la dignità personale.

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Materiale occorrente

• Grembiule impermeabile

• Telo impermeabile

• Guanti monouso non sterili

• Pettine e spazzola per capelli

• Due lenzuola o traverse

• Shampoo a secco

• Brocca con acqua tiepida

• Vassoio lavatesta con apertura ad U

• Contenitore capiente per l’acqua di risciacquo dopo lo shampoo

• Shampoo e balsamo

• Asciugacapelli

• Salviette monouso.

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Tecnica operativa

Attività Motivazione

Valutare e pianificare le attività con la persona assistita, verificando le preferenze personali, spiegando la procedura al fine di acquisire il suo consenso

Per pianificare le cure, e incoraggiare la partecipazione e l’indipendenza

Determinare il tipo di shampoo da usare

L’utilizzo di shampoo medicato (ad esempio per il trattamento delle pa-rassitosi o di dermatiti), non rientra fra le competenze dell’Operatore So-cio Sanitario (si tratta di medicinali, che possono essere utilizzati da perso-nale adeguatamente formato, per cui deve essere necessariamente presente un infermiere per valutarne gli even-tuali effetti collaterali)

Valutare la capacità dell’assistito di mettersi nella giusta posizione duran-te tutta la procedura

Per assicurarsi della stabilità, della si-curezza e del comfort dell’assistito

Preparare tutti gli strumenti necessari

Per ridurre il tempo di esecuzione della procedura per ridurre il disa-gio per la persona assistita. Inoltre, l’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni

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Eliminare gli ostacoli al movimento degli operatori, assicurarsi che l’am-biente sia caldo e confortevole. Met-tere il paravento, chiudere la porta per garantire la privacy e la dignità; se disponibile, usare segnaletica ap-propriata

Per mantenere il comfort dell’assisti-to e garantire la privacy e la dignità

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Indossare i guanti monouso

Rimuovere il cuscino da sotto la testa dell’assistito, abbassare o rimuovere la testata del letto, aiutando la persona a posizionare la testa il più possibile vicina alla testiera

Per favorire la possibilità per l’opera-tore di muoversi meglio attorno alla persona assistita. L’abbassamento della testa riduce il rischio di ingresso di acqua nella fase di lavaggio negli occhi o nelle orecchie della persona assistita

Posizionare il telo impermeabile sotto la testa dell’assistito e posizionare un telo da bagno intorno alle spalle, por-tandolo verso il torace

Per mantenere la persona e il letto asciutti. Inoltre questa manovra può prevenire la necessità di dover cam-biare le lenzuola e la biancheria per-sonale della persona assistita

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Sollevare dolcemente la testa dell’as-sistito e introdurre il vassoio lavatesta con l’apertura U sotto il collo. Posi-zionare un asciugamano sotto il collo del paziente per facilitare il solleva-mento del capo

Per evitare che lo shampoo e l’acqua di risciacquo possano bagnare e ren-dere scivoloso il pavimento. Il sup-porto contribuisce a rilassare i mu-scoli del collo e facilita la procedura

Piegare il lenzuolo superiore sino all’altezza della vita e coprire la parte superiore del paziente con un asciu-gamano

Per garantire la privacy e la dignità dell’assistito e per mantenerlo al caldo

Mettere il contenitore per la raccolta dell’acqua di risciacquo con sotto un telo impermeabile sul pavimento

Per raccogliere l’acqua e lo shampoo mantenere il pavimento asciutto. Non usare traverse o lenzuola per raccogliere l’acqua!Questa manovra è pericolosa per-ché aumenta il rischio di cadute e di scivolate per l’operatore e per l’assistito!

Proteggere gli occhi e le orecchie del paziente, mettendo una salvietta sugli occhi e tamponi morbidi nelle orecchie

Per proteggere gli occhi dal sapone e per evitare che entri acqua nel canale auricolare

Assicurarsi che la persona assistita sia coperta e il sistema di chiamata sia a portata di mano, quindi riempire la brocca con acqua tiepida. Verificare la temperatura dell’acqua con l’assi-stito e se necessario modificarla

Per la sicurezza del paziente e per ga-rantire il suo comfort

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Bagnare i capelli dell’assistito e accer-tarsi che l’acqua defluisca nel conte-nitore

Per ridurre al minimo la dispersione di acqua

Applicare la quantità necessaria di shampoo e massaggiare delicatamen-te capelli e cuoio capelluto

Il massaggio attiva la circolazione del sangue nel cuoio capelluto. Non usa-re le unghie per massaggiare al fine di evitare lesioni alla cute dell’assistito

Risciacquare i capelli con acqua pu-lita della brocca, partendo dalla par-te più alta della testa (zona frontale) verso il retro

Per rimuovere tutto lo shampoo e la schiuma

Applicare il balsamo, se necessario e richiesto, e risciacquare nuovamente i capelli

Il residuo di sapone può provocare irritazione del cuoio capelluto

Strizzare delicatamente i capelli al fine di rimuovere l’eccesso di acqua, utilizzando eventualmente un asciu-gamano pulito

Per facilitare l’asciugatura dei capelli e garantire il comfort della persona assistita

Rimuovere tutta l’attrezzatura, toglie-re i tamponi dalle orecchie dell’assi-stito, smaltirli correttamente, rimuo-vere la salvietta posta a protezione degli occhi e riposizionare la persona assistita nella posizione più conforte-vole

Per assicurare il comfort dell’assistito

Cambiare la biancheria e i vestiti del-la persona eventualmente bagnati

Per assicurare il comfort dell’assistito

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Pettinare i capelli secondo i gusti dell’assistito. Usare un asciugacapelli con aria calda o tiepida a seconda del-le preferenze della persona

Per garantire il comfort dell’assistito

Pulire e sanificare tutta l’attrezzatura usata, posizionare il sistema di chia-mata a disposizione della persona as-sistita

Per garantire l’ordine e mantenere l’indipendenza della persona assistita

Rimuovere i guanti e il camice imper-meabile e smaltirlo secondo la proce-dura aziendale

Per prevenire le infezioni crociate

Documentare la procedura sulla do-cumentazione della persona assistita

L’utilizzo di shampoo medicato (ad esempio per il trat-

tamento delle parassitosi o di dermatiti), non rientra fra

le competenze dell’Operatore Socio Sanitario (si tratta

di medicinali, che possono essere utilizzati da personale

adeguatamente formato, per cui deve essere necessaria-

mente presente un infermiere per valutarne gli eventuali

effetti collaterali);

Non usare traverse o lenzuola per raccogliere l’acqua

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dal pavimento. Questa manovra è pericolosa perché au-

menta il rischio di cadute e di scivolate per l’operatore

e per l’assistito;

Non usare le unghie per massaggiare durante lo sham-

poo al fine di evitare lesioni alla cute dell’assistito.

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20. PULIZIA E IGIENE DELLE ORECCHIE

DELL’ASSISTITO

La pulizia delle orecchie è una manovra indispensabile, che deve essere

eseguita quotidianamente per garantire all’assistito l’igiene e il comfort

necessario. Viene normalmente svolta sulle persone con l’impossibilità di

svolgere la pulizia da soli.

Igiene delle orecchie del paziente: come, quando e perché

L’obiettivo di questa manovra, da attuare durante lo svolgimento dell’i-

giene quotidiana del paziente, è quello di prevenire la possibile comparsa

di lesioni in conseguenza dell’irritazione che potrebbe generare infezioni,

conservare le capacità uditive evitando l’accumulo di cerume e secrezioni,

garantire il comfort della persona assistita.

Obiettivo della manovra: mantenere le orecchie della persona assistita

pulite e ridurre il rischio di isolamento in conseguenza di disagio sociale o

di difficoltà a percepire i suoni e i rumori.

Attenzione: Non si devono mai utilizzare oggetti estremamente duri o con

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punte per la pulizia delle orecchie in quanto potrebbero lesionare la cute della

persona assistita e i bastoncini di cotone devono essere utilizzati ricordando di

non spingerli troppo all’interno del canale uditivo rischiando la perforazione del

timpano o l’accumulo di secrezioni (cerume) in fondo all’orecchio.

Se nella manovra di pulizia l’Operatore Socio Sanitario rileva anomalie

quali dolore o dolorabilità, sanguinamento, escare o lesioni, desquamazio-

ne della cute, ipersecrezione nonché qualunque altra anomalia rispetto alla

norma, deve necessariamente avvisare l’infermiere.

Materiale occorrente per l’igiene delle orecchie

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso per l’operatore

• Paravento

• Acqua sterile

• Asciugamano personale

• Garza (da preferire ai bastoncini cotonati)

• Traversa

• Tela cerata

• Bacinella o catino

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• Brocca con acqua tiepida

• Biancheria di ricambio per il letto

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo.

Igiene delle orecchie del paziente, procedura operativa

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare il materiale occorrente

Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere

Il paziente deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente

Posizionare il paravento La privacy del paziente deve sempre essere rispettata

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

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Posizionare il paziente in posizione seduta o semiseduta o, in alternativa, posizionare il paziente in decubito laterale

La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza

Posizionare sul torace e sulle spalle la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una traversa assorbente

La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni

Ispezionare le condizioni dell’orec-chio esterno la parete anteriore e quella posteriore del lobo auricolare per evidenziare eventuali anomalie, quali escare, secrezioni abbondanti, arrossamento, sanguinamento e/o fe-rite, desquamazione della cute, dolo-re e/o dolorabilità (la dolorabilità è la percezione del dolore indotto da uno stimolo); verificare una eventua-le difficoltà uditiva; riferire le ano-malie rilevate all’infermiere prima di iniziare la pratica di pulizia

Non si devono svolgere pratiche di pulizia senza che sia stata fatta una attenta valutazione delle condizioni cliniche, perché le manovre utilizzate potrebbero determinare danni all’u-dito della persona assistita

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Indossare i guanti monouso (se le orecchie della persona assistita pre-sentano secrezioni evidenti e/o se esi-ste la possibilità di contaminarsi)

I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le maniN.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti

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Tenere il padiglione dell’orecchio con una mano senza trazionare in modo eccessivo, portando il padiglione au-ricolare indietro e di lato nell’adulto, indietro e in basso nel bambino

Queste posizioni permettono di rad-drizzare la curvatura del condotto uditivo

Utilizzando un lembo di garza arro-tolata e inumidita possibilmente con acqua sterile cominciare a pulire il padiglione, e poi il condotto uditivo esterno (con movimenti rotatori)

Riposizionare il paziente, se neces-sario, e pulire l’altro orecchio con la stessa tecnica

Sistemare il paziente nella posizio-ne più confortevole

Rimuovere i guanti

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

Bibliografia

• NHS foundation trust, Ear Care Guidelines

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21. L’IGIENE DEL NASO DEL PAZIENTE

L’Operatore Socio Sanitario deve eseguire l’igiene del naso del paziente

durante lo svolgimento dell’igiene quotidiana del paziente, nei pazienti in

stato comatoso impossibilitati a soffiarsi il naso e nei pazienti portatori di

sondino naso gastrico.

Igiene del naso del paziente: come, quando e perché

L’igiene del naso del paziente viene effettuata con l’obiettivo di:

• liberare le vie aeree superiori e favorire l’eliminazione delle secre-

zioni in eccesso

• prevenire la formazione di croste

• prevenire l’irritazione della mucosa

• garantire il comfort del paziente

• prevenire la comparsa di lesioni da irritazione

• contribuire a prevenire l’insorgenza di infezioni

• garantire il comfort del paziente

• mantenere pulite le narici per facilitare la respirazione

• garantire la dignità dell’assistito.

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Materiale occorrente per l’igiene del naso

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso per l’operatore

• Paravento

• Soluzione fisiologica

• Asciugamano personale

• Traversa

• Tela cerata

• Garze o tamponcini

• Biancheria di ricambio per il letto

• Crema lubrificante o vaselina

• Cerotti in caso di presenza di sondino naso gastrico o sondino per

ossigenoterapia

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo.

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118 Collana Nurse24.it - Tecniche Assistenziali per gli OSS - http://bit.ly/TECNICHE-ASSISTENZIALI-OSS

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare il materiale occorrente

Informare la persona assistita dell’at-tività che si va a svolgere

L’assistito deve essere informato: la corretta comunicazione facilita l’ese-cuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente

Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento

Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

Posizionare l’assistito in posizione se-duta o semiseduta

La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza

Posizionare sul torace e sulle spalle la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una traversa assorbente

L’assistito deve restare asciutto

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

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Indossare i guanti monouso

I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le maniI guanti servono a prevenire le infe-zioni per l’operatore e non sono suf-ficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti

Osservare:- secchezza della mucosa, o eccessiva secchezza delle secrezioni nasali- presenza di sanguinamento dal naso (epistassi)- caratteristiche del muco- lesioni (per il paziente portatore di sondino osservare la presenza di ini-ziali lesioni da decubito)- croste- comportamento della persona assi-stita: il suo atteggiamento, difficoltà respiratoria, riduzione dell’odorato, dolore riferito

L’Oss deve saper valutare segni e sin-tomi rilevati e/o riferiti dal paziente e segnalarli all’infermiere

Umidificare bene le secrezioni nasali, se necessario con soluzioni lubrificanti

Ammorbidire le secrezioni evita i traumatismi delle mucose durante la manovra di pulizie

Fare soffiare al paziente una narice dopo l’altra se è cosciente, allo scopo di rimuovere le secrezioni

Soffiando le narici contemporanea-mente il muco contenete microrgani-smi è respinto verso i seni e le trombe di Eustachio, rischiando di provocare delle infiammazioni

Qualora il paziente dovesse starnu-tire, mettere il fazzoletto davanti al naso senza chiudere le narici

La chiusura delle narici può facilitare la risalita di microrganismi nelle vie aeree

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Introdurre dolcemente le garze nella narice e rimuovere le secrezioni ruo-tando la garza su se stessa. Togliere dolcemente la garza osservandola, ri-cominciare se necessario

Oltre a favorire la rimozione, delle se-crezioni si evitano i traumatismi alla mucosa nasale

AttenzioneSe il paziente ha delle secrezioni secche nel naso, o è in stato di inco-scienza: aprire la garza, rotolarla su se stessa a forma di cono, umidificare la punta della garza con soluzione fisio-logica

Ricordarsi di non strappare mai le secrezioni nasali per evitare traumati-smi delle mucose

Riposizionare il paziente nella posi-zione adeguata o confortevole

Rimuovere e smaltire i guanti

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

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22. IGIENE DELLE MANI DELLA PERSONA AL-

LETTATA

La pulizia e il lavaggio delle mani degli assistiti è una manovra necessaria

al mantenimento del benessere delle persone. La persona assistita, in par-

ticolare l’allettato, trae una grande sensazione di benessere dal lavaggio

delle mani, che deve essere svolto dagli operatori ogni qualvolta l’assistito

non sia in grado di provvedere in autonomia allo svolgimento di questa

attività. Qualora l’assistito non sia in grado di scendere dal letto, ma possa

svolgere la pratica dell’igiene delle mani da solo, il compito dell’Operatore

Socio Sanitario sarà quello di creare le condizioni favorevoli affinché possa

svolgere l’attività da solo, al fine di mantenere tutte le abilità residue della

persona.

Importanza dell’igiene delle mani

La mancata pulizia delle mani dell’assistito può generare problematiche di

ordine:

• infettivo: le mani sporche o non pulite rappresentano un veicolo

di diffusione dei microrganismi per l’assistito e per l’ambiente cir-

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costante, oltre che aumentare il rischio di auto infezione. Le mani,

infatti, raccolgono microrganismi a seguito del contatto con cute

e mucose infetti, secreti ed escreti e le unghie rappresentano un

sito dove i microrganismi trovano le condizioni ideali per potersi

riprodurre;

• sociale: le mani sporche inibiscono i contatti interpersonali anche

con le persone della famiglia;

• alimentare: le mani sporche possono inibire l’alimentazione della

persona assistita, a causa della sensazione di malessere derivante da

questa condizione.

Quando effettuarla?

L’igiene delle mani deve essere effettuata:

• prima e dopo i pasti;

• prima del taglio delle unghie;

• durante l’igiene completa dell’assistito;

• ogni volta che l’assistito si sporca le mani.

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Obiettivi dell’igiene delle mani

• mantenere pulite le mani della persona assistita;

• ridurre il rischio di disseminazione di microrganismi nell’ambiente

circostante e verso altre persone;

• mantenere la cute delle mani della persona assistita integra e priva

di lesioni (le lesioni facilitano l’insorgenza di lesioni).

Materiale occorrente

• materiale necessario per il lavaggio delle mani dell’operatore;

• guanti monouso per l’operatore;

• paravento;

• detergente liquido o saponetta;

• spugna personale;

• asciugamano personale;

• traversa;

• tela cerata;

• bacinella o catino;

• brocca con acqua tiepida;

• vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato;

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• contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca;

• contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infet-

tivo.

Procedura operativa igiene mani della persona allettata collaborante

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare il materiale occorrente

Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere

La persona assistita deve essere in-formata: la corretta comunicazione facilita l’esecuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente

Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento

La privacy della persona assistita deve essere sempre rispettata, anche nelle manovre semplici, ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate/pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

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Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta o semiseduta

La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza

Posizionare sul torace la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una tra-versa assorbente

La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni

Ripiegare le maniche del pigiama

Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente

Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare acqua tiepida

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani

Invitare la persona ad immergere le mani nell’acqua, porgere il sapone ed eventualmente aiutarlo ad insaponar-le

Aiutare l’assistito a risciacquare le mani versando l’acqua della brocca

Porgere l’asciugamano personale af-finché l’assistito possa asciugare le mani

Se necessario fornire alla persona assi-stita una crema emolliente per idrata-re la cute delle mani

Le mani del paziente devono essere idratate adeguatamente per prevenire lesioni o screpolature della cute

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Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino

Sanificare la bacinella

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Provvedere, se necessario, al cambio della biancheria del letto e degli indu-menti personali dell’assistito

Il letto deve essere pulito, l’assisti-to deve essere asciutto per percepire una situazione di comfort, per evitare il rischio di raffreddamenti, lesioni o infezioni conseguenti all’eccessiva umidità

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

Procedura operativa igiene mani paziente non collaborante

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

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Preparare il materiale occorrente

Informare il paziente dell’attività che si va a svolgere

La persona assistita deve essere in-formata: la corretta comunicazione facilita l’esecuzione delle tecniche e coinvolge in modo attivo il paziente

Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento

La privacy della persona assistita deve essere sempre rispettata, anche nelle manovre semplici, ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate/pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

Aiutare l’assistito a mettersi in po-sizione seduta o semiseduta; se non autonomo posizionare il paziente se-duto a letto con la tecnica corretta di mobilizzazione

La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza

Posizionare sul torace la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una tra-versa assorbente

La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni

Ripiegare le maniche del pigiama

Posizionare il piano di appoggio sul letto della persona assistita

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Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare acqua tiepida

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Indossare i guanti monouso

I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le mani. N.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dei mi-crorganismi ai pazienti

Immergere le mani della persona assi-stita nell’acqua ed insaponarle

Sollevare le mani dell’assistito, ri-sciacquarle versando l’acqua della brocca

Asciugare le mani della persona assi-stita, tamponando delicatamente evi-tando il frizionamento della cute

Le mani devono essere asciutte per evitare la possibile macerazione della cute e la crescita dei microrganismi; il frizionamento anziché il tampona-mento nella fase di asciugatura può facilitare l’insorgenza di lesioni della cute

Se necessario applicare una crema emolliente per idratare la cute delle mani

Le mani della persona assistita devo-no essere idratate adeguatamente per prevenire lesioni o screpolature della cute

Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino

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Rimuovere i guanti e operare la puli-zia o il lavaggio delle mani dell’ope-ratore

Provvedere, se necessario, al cambio della biancheria del letto e degli indu-menti personali dell’assistito

Il letto deve essere pulito, l’assisti-to deve essere asciutto per percepire una situazione di comfort, per evitare il rischio di raffreddamenti, lesioni o infezioni conseguenti all’eccessiva umidità

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

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23. TAGLIO DELLE UNGHIE DELLE MANI DEL

PAZIENTE

L’Operatore Socio Sanitario procede al taglio delle unghie del paziente

ogni volta che le unghie della persona assistita hanno necessità di essere

tagliate, consapevole del fatto che le unghie rappresentano un punto di

raccolta dei microrganismi che facilitano l’insorgenza delle infezioni.

Tagliare le unghie delle mani del paziente, la corretta esecuzione

L’Oss procede al taglio delle unghie del paziente con l’obiettivo di:

• mantenere le unghie della persona assistita corte e pulite

• favorire l’igiene dell’assistito

• evitare la diffusione dei germi nell’ambiente circostante e nei con-

fronti di altre persone.

Materiale occorrente

• Materiale necessario per il lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso per l’operatore

• Paravento

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• Detergente liquido o saponetta

• Spugna personale

• Asciugamano personale

• Traversa

• Tela cerata

• Bacinella o catino

• Brocca con acqua tiepida

• Vassoio da letto o piano d’appoggio adeguato

• Tronchesino o forbici per il taglio delle unghie

• Crema idratante per le mani

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo.

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Taglio delle unghie delle mani del paziente, procedura operativa

Attività Motivazione

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare il materiale occorrente

Informare l’assistito dell’attività che si va a svolgere

La persona assistita deve essere in-formata: la corretta comunicazione facilita l’esecuzione delle tecniche e la coinvolge in modo attivo

Garantire la privacy della persona as-sistita chiudendo la porta o posizio-nando un paravento

La privacy della persona assistita deve sempre essere rispettata, anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Le mani devono essere lavate / pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta o semiseduta

La corretta posizione del malato favo-risce le manovre di assistenza

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Posizionare sul torace la tela cerata o un telo impermeabile e sopra una tra-versa assorbente

La persona assistita deve restare asciutta: gli indumenti bagnati deter-minano una sensazione di malessere e possono facilitare l’insorgenza di infezioni

Ripiegare le maniche del pigiama

Posizionare il piano di appoggio sul letto del paziente

Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare nel catino acqua tie-pida

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Indossare i guanti monouso

I guanti devono essere indos-sati dopo aver lavato le mani N.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti

Immergere o far immergere, se la per-sona è collaborante, le mani dell’assi-stito nell’acqua per almeno 7-10 mi-nuti, porgere il sapone ed insaponarle

L’immersione delle unghie in acqua le rende più morbide e facilita quindi l’operazione di taglio

Risciacquare le mani versando con l’acqua della brocca

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Asciugare le mani della persona assi-stita, tamponando delicatamente evi-tando il frizionamento della cute

Le mani devono essere asciutte per evitare la possibile macerazione della cute e la crescita dei microrganismi, il frizionamento anziché il tampona-mento nella fase di asciugatura, può facilitare l’insorgenza di lesioni della cute

Rimuovere la bacinella, versare l’ac-qua nel vuotatoio o nel lavandino

Ispezionare gli angoli di ogni unghia

Le unghie della persona non devono presentare segni di sofferenza o alte-razioni patologiche, che devono esse-re riferite all’Infermiere prima dello svolgimento della manovra da parte dell’Operatore Socio Sanitario

Se le unghie non presentano alte-razioni, effettuare, utilizzando il ta-gliaunghie o le forbici, il taglio retti-lineo per ogni unghia, lasciando 1-2 mm di crescita

Il taglio eccessivo delle unghie può essere doloroso, determinare lesioni alle dita e può facilitare l’insorgenza di infezioni

Smussare le unghie solo con lima mo-nouso

Dopo il taglio le unghie non devono poter ferire la persona assistita con movimenti non volontari

Controllare le cuticole (porzione di pelle posta alla base e ai lati dell’un-ghia)

Attenzione: Quando le cuticole sono rimosse in modo improprio, possono rendere suscettibili le unghie ed i tessuti circostanti ad infezioni batteriche e virali, quali ad esempio l’onicomicosi (infezione delle unghie da funghi patogeni)

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Se necessario applicare una crema emolliente su ogni unghia

Le mani della persona assistita devo-no essere idratate adeguatamente per prevenire lesioni o screpolature della cute

Rimuovere i guanti

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Provvedere, se necessario, al cambio della biancheria del letto e degli indu-menti personali dell’assistito

Il letto deve essere pulito, l’assisti-to deve essere asciutto per percepire una situazione di comfort, per evitare il rischio di raffreddamenti, lesioni o infezioni conseguenti all’eccessiva umidità

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

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24. IGIENE CAVO ORALE DEL PAZIENTE PAR-

ZIALMENTE AUTOSUFFICIENTE

L’igiene del cavo orale è una importantissima pratica di assistenza che deve

essere più volte al giorno, certamente dopo ogni pasto o l’assunzione di

cibo. Il paziente in grado di svolgere in autonomia l’igiene del cavo orale,

deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare. In questa scheda si il-

lustra la procedura operativa per l’igiene del cavo nel paziente allettato e

collaborante, autosufficiente nell’esecuzione della pratica, che necessita di

aiuto per poterla svolgere in autonomia.

L’Oss e l’igiene del cavo orale, tecnica ed obiettivi

L’igiene del cavo orale nel paziente parzialmente autosufficiente viene ef-

fettuata con l’obiettivo di:

• Mantenere le abilità residue della persona assistita

• Promuovere l’igiene della persona

• Evitare la diffusione dei microrganismi

• Ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nel paziente

• Mantenere la mucosa e le labbra pulite, morbide, umide e intatte

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• Rimuovere i residui di cibo senza provocare danni alla persona

• Alleviare il dolore, il disagio, migliorare l’appetito e facilitare l’as-

sunzione del cibo

• Evitare l’alito cattivo e/o rinfrescare la bocca.

La mancata igiene del cavo orale, in particolare nelle

terapie intensive, può essere causa di infezioni delle vie

respiratorie della persona assistita.

È necessario valutare globalmente la condizione di ogni

singola persona per tenere in considerazione l’eventuale

insorgenza di complicanze legate alla manovra da effet-

tuare.

Materiale occorrente

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso per l’operatore

• Paravento

• Vassoio

• Tamponi di garza e abbassalingua

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• Torcia

• Spazzolino da denti

• Dentifricio o prodotto sostitutivo

• Soluzione antisettica

• Bacinella reniforme

• Asciugamano

• Brocca con acqua di rubinetto

• Lubrificanti: vaselina/glicerina/gel di paraffina/crema labbra

• Aspiratore portatile

• Biancheria di ricambio per il letto

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo

Igiene cavo orale, la procedura operativa

Attività Motivazione

Spiegare la proceduraFornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

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Raccogliere tutti gli strumenti neces-sari

L’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione, ed evita inutili in-terruzioni

Garantire la privacy chiudendo la porta o posizionando un paravento

Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Indossare i guanti monouso non sterili

Se si utilizzano soluzioni approntate al momento come bicarbonato di so-dio, preparare le soluzioni necessarieNota: può essere utilizzato dentifricio della persona assistita

Le soluzioni dovrebbero essere prepa-rate prima di ogni uso affinché non sia ridotta la loro efficacia

Controllare cavità orale:- controllare tutta la cavità orale, quin-di i denti, le gengive, mucosa orale e lingua, con l’aiuto di un abbassalingua e la torcia- se vengono rilevate eventuali anoma-lie, quali ad esempio sanguinamento, gonfiore, ulcere, piaghe, l’Operatore Socio Sanitario deve avvisare l’infer-miere e non proseguire nella manovra

Una attenta valutazione globale è es-senziale per determinare le condizioni di ogni singola persona. Alcune per-sone con anemia, immunosoppres-sione, diabete, insufficienza renale, epilessia e sottoposti a particolari te-rapie devono essere preventivamente valutati dal personale medico e/o in-fermieristico, in quanto possono ave-re complicazioni nel cavo orale

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Mettere un asciugamano per il viso sul torace della persona assistita

Per evitare che la persona assistita si bagni durante l’operazione di pulizia

Posizionare il tavolino d’appoggio all’altezza del bacino del paziente

Porgere in mano alla persona assistita la bacinella reniforme o prepararla sul tavolino

Per permettere al paziente di elimina-re successivamente l’acqua di risciac-quo

Spiegare alla persona come lavarsi i denti:- mettere il dentifricio necessario sul-lo spazzolino- utilizzare lo spazzolino morbido con un angolo di 45° rispetto ai denti- spazzolare i denti in direzione dalla radice alle punte e viceversa- continuare la spazzolatura dei denti sino a quando tutte le superfici ester-ne ed interne dei denti e delle gengive sono puliti- spazzolare la superficie masticatoria dei denti- pulire la lingua nella parte superiore

Per rimuovere i residui di cibo dai denti e dalle gengive.Attenzione: la pulizia della parte po-steriore della lingua può causare il ri-flesso di vomito

Se la persona assistita non tollera lo spazzolino (esempio per sanguina-menti) o non è possibile fornirglielo usare per la pulizia tamponi di garza montati su una pinza

Quando il paziente è soggetto a san-guinamento e / o dolore, lo spazzoli-no da denti non è consigliabile

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Fare sciacquare la cavità oraleChiedere all’assistito di sciacquare con acqua dolce e eliminare i conte-nuti nella bacinella reniformeConsigliarlo di non ingoiare acquaSe necessario, può essere utilizzato l’aspiratore portatile per rimuovere qualsiasi eccesso

Per ridurre il potenziale di infezione e eliminare tutti i liquidi utilizzati per il lavaggio

Chiedere all’assistito di pulire la boc-ca e la zona circostante

Per garantire il comfort e per miglio-rare l’aspetto estetico

Verificare la condizione dei denti del cliente, gengive e lingua. Applicare il lubrificante alle labbra. Se si rilevano anomalie, l’Operatore Socio Sanita-rio dovrà riferire all’Infermiere

Per idratare le labbra e ridurre il ri-schio di screpolature

Sciacquare lo spazzolino da denti asciugarlo accuratamente. Riporre nel luogo corretto gli effetti personali dopo l’uso e l’asciugatura

Per prevenire la diffusione di micror-ganismi

Pulire, riordinare il materiale utilizza-to e ripristinare secondo l’uso

Eliminare lo sporco correttamente se-condo la procedura aziendale

Per rispettare le precauzioni standard per la prevenzione del rischio biolo-gico

Rimuovere i guanti

Applicare la procedura di lavaggio delle mani

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Documentare la procedura in nella documentazione sanitaria

Segnalare eventuali problemi rilevati al personale infermieristico

Procedura igiene per paziente collaborante con protesi dentaria

Attività Motivazione

Invitare il paziente a rimuovere la protesi aiutandosi con una garza

Riporre la protesi nell’apposito con-tenitore

Lasciare la protesi sul letto del pazien-te può determinare lo smarrimento della stessa

Fornire al paziente spazzolino e den-tifricio, invitandolo a lavarsi i denti

Fornire al paziente un bicchiere con acqua pulita, la bacinella o il catino affinché provveda al risciacquo della bocca

Porgere al paziente l’asciugamano per il viso

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Provvedere alla pulizia della protesi dentaria con spazzolino del paziente e dentifricio

Porgere al paziente la protesi pulita e invitarlo a riposizionarla

Rimuovere ed eliminare i guanti

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Aiutare il paziente a posizionarsi nel letto

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25. IGIENE DEL CAVO ORALE NELLA PERSO-

NA NON AUTOSUFFICIENTE

L’igiene del cavo orale della persona non in grado di svolgere in autonomia

questa importante pratica, deve essere svolta dal personale di supporto e/o

dall’infermiere.

Igiene cavo orale nel paziente non collaborante: come, quando e perché

L’igiene del cavo orale è una importantissima pratica di assistenza che deve

essere più volte al giorno, certamente dopo ogni pasto o l’assunzione di

cibo. L’igiene del cavo orale della persona non in grado di svolgere in

autonomia questa importante pratica, deve essere svolta dal personale di

supporto e/o dall’infermiere.

L’Operatore Socio Sanitario può quindi svolgere questa manovra in au-

tonomia, quando la persona assistita non presenta particolari problemi,

oppure in collaborazione o su indicazione dell’infermiere.

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La mancata igiene del cavo orale, in particolare nelle

terapie intensive, può essere causa di infezioni delle vie

respiratorie nella persona assistita.

Alcune persone con anemia, immunosoppressione, dia-

bete, insufficienza renale, epilessia e sottoposti a par-

ticolari terapie devono essere preventivamente valuta-

ti dal personale medico e/o infermieristico, in quanto

possono avere complicazioni nel cavo orale.

Obiettivi

• promuovere l’igiene della persona

• evitare la diffusione dei microrganismi

• ridurre il rischio di insorgenza di infezioni nel paziente

• mantenere la mucosa e le labbra pulite, morbide, umide e intatte

• rimuovere i residui di cibo senza provocare danni alla persona

• alleviare il dolore, il disagio, migliorare l’appetito e facilitare l’as-

sunzione del cibo

• evitare l’alito cattivo e/o rinfrescare la bocca.

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Materiale occorrente

• materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore (vedi pro-

cedura specifica)

• guanti monouso per l’operatore

• paravento

• vassoio

• tamponi di garza o cotone e abbassalingua

• torcia

• spazzolino da denti

• dentifricio o prodotto sostitutivo

• soluzione antisettica

• bicarbonato di sodio

• barattoli/contenitori puliti di piccole dimensioni

• bacinella reniforme

• asciugamano

• brocca con acqua di rubinetto

• lubrificanti: vaselina / glicerina / gel di paraffina / crema labbra

• aspiratore portatile

• biancheria di ricambio per il letto

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• contenitore per lo smaltimento della biancheria

• contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infet-

tivo.

Igiene cavo orale nel paziente non collaborante, procedura operativa

Attività Motivazione

Controllare l’identificazione e la con-dizione del cliente

Fornire l’assistenza infermieristica alla persona corretta e svolgere la cor-retta procedura

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Indossare i guanti monouso non ste-rili

Preparare tutti gli strumenti necessariL’organizzazione facilita l’esecuzione della prestazione ed evita inutili in-terruzioni

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Preparare tutte le attrezzature neces-sarie

Per non interrompere la manovra du-rante l’esecuzione

Se non è disponibile la pasta denti-fricia, preparare soluzione di bicarbo-nato di sodio in un barattolo (3 cuc-chiaini di bicarbonato e 2/3 di acqua)

Le soluzioni devono essere preparate prima di ogni utilizzo per ottimizzare la loro efficacia

Immergere i batuffoli di cotone nella soluzione di bicarbonato di sodio af-ferrandoli con una pinza e stringerli per eliminare la soluzione in eccesso, metterli quindi in un altro barattolo

Per ridurre l’infezione potenziale: le soluzioni di pulizia aiutano a rimuo-vere i residui e le incrostazioni sui denti dell’assistito

Garantire la privacy chiudendo la porta o posizionando un paravento

Per garantire la privacy della persona assistita che deve sempre essere rispet-tata anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Mantenere l’assistito in una posizione confortevole

Il corretto posizionamento impedisce la ricaduta del capo all’indietro. Incli-nare la testa verso il basso facilita l’e-liminazione dei liquidi e ne previene l’aspirazione

Mettere un asciugamano per il viso sul torace della persona assistita

Per evitare che la persona assistita si bagni durante l’operazione di pulizia

Mettere la bacinella reniforme sopra il telo impermeabile e la traversa as-sorbente e sotto il mento

Per facilitare il drenaggio dei liquidi dalla bocca dell’assistito

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Osservare:lo stato di coscienzala capacità di deglutizionela presenza di denti mobili o protesila presenza di eventuali lesioni delle mucose

L’Oss deve saper valutare segni e sin-tomi rilevati e/o riferiti dal paziente e segnalarli all’infermiere

Controllare cavità orale:Controllare tutta la cavità orale, quin-di i denti, le gengive, mucosa orale e lingua, con l’aiuto di un abbassalin-gua e la torciaSe vengono rilevate eventuali anoma-lie, quali ad esempio sanguinamento, gonfiore, ulcere, piaghe, l’Operatore Socio Sanitario deve avvisare l’infer-miere e non proseguire nella manovra

Una attenta valutazione globale è es-senziale per determinare le condizioni di ogni singola persona

Pulire le superfici orali:chiedere all’assistito di aprire la boc-ca e inserire l’abbassalingua delicata-mente dall’angolo della bocca verso l’angolo molarenon si devono utilizzare le dita per aprire la bocca dell’assistito

L’abbassalingua aiuta l’assistito a mantenere la bocca aperta.Come meccanismo riflesso le persone possono morsicare le dita

Passare il tamponino o la garza im-bevuta sulla mucosa della bocca, ri-muovendo preventivamente residui di cibo aiutandosi con una pinza

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Passare la garza imbevuta sulla muco-sa della bocca, rimuovendo preven-tivamente residui di cibo aiutandosi con una pinza

I residui di cibo non devono essere spinti nelle vie aeree per evitare infe-zioni e/o problemi respiratori

Ripetere più volte l’operazione con delicati movimenti circolari cambian-do la garza ogni volta che è necessario

Pulire i denti del cliente partendo dagli incisivi ai molari usando movi-menti continui dall’alto verso il basso e viceversa spazzolando sia le gengive che la corona

La frizione pulisce i denti

Pulire cavo orale dal centro al lato e dall’esterno all’interno, utilizzando batuffolo di cotone per ogni passag-gio

Eliminare la garza o il tamponcino di cotone usato nella bacinella renifor-me

Pulire la lingua dall’interno verso l’e-sterno

I microrganismi che crescono sulla lingua contribuiscono a rendere l’a-lito cattivo

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Risciacquare la cavità orale:- fornire acqua di rubinetto per ri-sciacquare la bocca e posizionare la bacinella reniforme- se l’assistito non è in grado di fare autonomamente gargarismi lavare le aree con garze o tamponcini di cotone inumiditi oppure:- inserire una siringa senza ago riempi-ta con acqua nella bocca della persona e risciacquare delicatamente irrigando con una piccola quantità di acqua- fare eliminare l’acqua nella bacinella reniforme.Se la persona assistita non può sputa-re, soprattutto nel caso di persona non cosciente, provvedere all’aspirazione meccanica del liquido in eccesso

Per rimuovere i residui di ciboPer risciacquo o aspirazione rimuove soluzione di pulizia e detriti. Per evi-tare l’aspirazione della soluzione

Verificare nuovamente dopo la pu-lizia le condizioni della bocca della persona, con particolare riguardo a denti, gengive, mucosa e alla lingua

Per valutare l’efficacia della cura del cavo orale e individuare eventuali anomalie che dovranno essere segna-late all’infermiere

Pulire la parte esterna della bocca e intorno ad essa

Applicare lubrificante alle labbra Lubrificante impedisce labbra dalla secchezza e screpolature

Riposizionare l’assistito in posizione comoda

Per garantire la comodità e la sicurez-za del cliente

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Pulire, riordinare il materiale utilizza-to e ripristinare secondo l’uso

Eliminare lo sporco correttamente se-condo la procedura aziendale

Per rispettare le precauzioni standard per la prevenzione del rischio biolo-gico

Rimuovere e smaltire i guanti

Applicare la procedura di lavaggio delle mani

Documentare la procedura nella do-cumentazione sanitaria

Segnalare eventuali problemi rilevati al personale infermieristico

Igiene cavo orale dell’assistito non collaborante con protesi dentaria

Integrare le attività della procedura precedente

Attività Motivazione

Rimuovere la protesi del paziente e riporla nell’apposito contenitore

Lasciare la protesi sul letto del pazien-te può determinare lo smarrimento della stessa

Sistemare la garza, imbevuta di col-luttorio o sostanza alcalina, sulla pin-za anatomica o su pinza ad anello

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Aprire la bocca al paziente mantenen-dola eventualmente aperta aiutandosi con l’abbassalingua

Passare la garza imbevuta sulla muco-sa della bocca, rimuovendo preven-tivamente residui di cibo aiutandosi con una pinza

I residui di cibo non devono essere spinti nelle vie aeree per evitare infe-zioni e/o problemi respiratori

Ripetere più volte l’operazione con delicati movimenti circolari cam-biando la garza ogni volta che è ne-cessario

Al termine dell’operazione, asciugare la bocca del paziente con l’asciugama-no

Provvedere alla pulizia della protesi dentaria con spazzolino del paziente e dentifricio

Riposizionare correttamente la pro-tesi pulita e prestando attenzione che sia ben fissata

L’eventuale involontaria ingestione della protesi nelle vie aeree può deter-minarne l’ostruzione totale o parziale

Se non è possibile accertarsi del fis-saggio della protesi, riporre il conte-nitore della protesi nel comodino del paziente, ricordando di rimuovere i guanti e pulire le mani prima di toc-care il comodino

Lo smarrimento della protesi rappre-senta un potenziale danno fisico per la persona assistita e un danno econo-mico per le strutture di ricovero

Pulire la bocca all’esterno

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Applicare il lubrificante alle labbra Il lubrificante impedisce la screpola-tura delle labbra

Rimuovere e smaltire i guanti

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Rimuovere il paravento

Riordinare il materiale e sanificare i presidi utilizzati

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26. IGIENE DEI PIEDI E TAGLIO DELLE UNGHIE

La cura dei piedi è un elemento importante dell’igiene quotidiana della

persona assistita e come tale è un aspetto essenziale della assistenza. La sa-

lute del piede può essere mantenuta con una cura del piede adeguata, che

include una valutazione globale dei piedi, l’igiene e interventi infermieri-

stici e/o specialistici che affrontano i problemi relativi alle unghie.

Come eseguire l’igiene dei piedi e il taglio delle unghie

La cura dei piedi è essenziale per la mobilità, l’indipendenza e il comfort.

Occorre sottolineare che l’Oss può svolgere la cura dei piedi delle persone

assistite e il taglio delle unghie dopo una valutazione infermieristica che

preveda una presa in carico con una valutazione completa dello stato di

salute generale del paziente.

Nei casi complessi, quali ad esempio il piede diabetico, le callosità e le

ulcerazioni dolorose del piede, le unghie incarnite, è opportuno che la pra-

tica di taglio delle unghie dei piedi sia svolta da personale infermieristico

qualificato o dal podologo.

Anche l’Operatore Socio Sanitario potrà svolgere la pratica di cura delle

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unghie solo dopo aver ricevuto una adeguata formazione e abbia acquisto

le competenze necessarie.

Quando tagliare le unghie dei piedi

Ogni volta che le unghie dei piedi della persona assistita hanno necessità

di essere tagliate.

Le unghie rappresentano un punto di raccolta dei microrganismi che faci-

litano l’insorgenza delle infezioni.

Ricordare che il taglio delle unghie dei piedi è una pro-

cedura invasiva e potenzialmente pericolosa, che deve

essere fatta previa valutazione delle condizioni generali

del piede.

Se l’Operatore Socio Sanitario rileva anomalie, deve av-

visare il personale infermieristico ed astenersi dal com-

piere manovre pericolose.

Tagliare le unghie dei piedi, gli obiettivi

• Mantenere le unghie della persona assistita corte e pulite

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• Favorire l’igiene dell’assistito

• Evitare la diffusione dei germi nell’ambiente circostante e nei con-

fronti di altre persone.

Materiale occorrente

• Materiale necessario per il lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso non sterili per l’operatore

• Paravento

• Detergente liquido o saponetta

• Spugna personale

• Asciugamano personale

• Traversa

• Tela cerata

• Catino

• Brocca con acqua tiepida

• Tronchesino per il taglio delle unghie

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria sporca

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo.

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Igiene dei piedi e taglio delle unghie, la procedura operativa

Attività Motivazione

Spiegare la procedura all’assistito e ottenere il consenso verbale

È importante acquisire il consenso della persona assistita per salvaguar-darne la dignità ed ottenere risultati migliori, anche attraverso l’abbassa-mento del livello di ansia

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’in-sorgenza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Preparare il materiale occorrente

Garantire la privacy dell’assistito chiudendo la porta o posizionando un paravento

La privacy della persona assistita deve sempre essere rispettata, anche nelle manovre semplici ma che possono inibire la relazione con gli operatori

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore), indossare i guanti monouso non sterili

Le mani devono essere lavate/pulite con gel a soluzione alcolica dopo aver toccato oggetti e prima del contatto con il malato

Aiutare l’assistito a mettersi in posi-zione seduta

La corretta posizione del malato fa-vorisce le manovre di assistenza, per il comfort del paziente e la sicurezza dello staff di assistenza

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Preparare il catino con acqua tiepida e sapone neutro per effettuare il la-vaggio dei piedi della persona assistita

Procedere con il lavaggio dei piedi, prestando particolare attenzione agli spazi interdigitali

Per promuovere l’igiene del paziente, la dignità e il comfort; inoltre il pe-diluvio ammorbidisce le unghie e ne facilita il taglio

Asciugare i piedi tamponando delica-tamente per eliminare tutta l’umidità residua

I piedi devono essere asciutti: l’umi-dità facilità l’insorgenza delle micosi e di lesioni della cute

Valutare le unghie per assicurarsi che non siano presenti complicazioni che richiederebbero l’intervento dell’in-fermiere e/o del podologo

Le cure delle unghie “patologiche” o difficili devono essere affidate ad equipe professionali

Mettere un telo sotto i piedi del pa-ziente

Sistemare la bacinella sul piano d’ap-poggio e versare nel catino acqua tie-pida

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani (operatore)

Indossare i guanti, se necessario

I guanti devono essere indossati dopo aver lavato le mani

N.B. I guanti servono a prevenire le infezioni per l’operatore e non sono sufficienti ad evitare la trasmissione dai microrganismi ai pazienti

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Taglio: Utilizzare le pinze per unghie (tronchesino). Utilizzare la mano dominante per impugnare il tron-chesino, e la mano non dominante per tenere la punta, con il pollice ab-bassare il polpastrello tirandolo verso il basso rispetto alla lamina unguea-le. A seconda della forma del dito e dell’unghia, iniziare sul bordo laterale e procedere attraverso la lamina sino alla parte centrale dell’unghia

Per ridurre in modo sicuro la lun-ghezza delle unghie

Limatura: ove possibile, le unghie devono essere limate per ridurne la lunghezza e lo spessore

Per ridurre alla lunghezza ideale lun-ghezza e spessore

Raccomandazione: le unghie non devono essere tagliate troppo corte o troppo verso il basso o il lato del letto ungueale

Per ridurre il rischio di traumi ed evi-tare la formazione di unghie incarnite

Dopo il taglio delle unghie, smaltire il materiale utilizzato nell’apposito contenitore, prestando particolare attenzione allo smaltimento dei ta-glienti

Ridurre il rischio di infezioni per il personale sanitario, per gli altri ope-ratori e per lavorare in sicurezza

Posizionare il paziente nella posizione più confortevole

Per mantenere il comfort del paziente

Rimuovere e smaltire i guanti mo-nouso

Lavare le mani

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Rimuovere il paravento

Documentare la procedura sulla car-tella dell’assistito

Bibliografia

• NHS Foundation trust, Foot and Toe Nail Care Guidelines, Version 1, May

2016

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27. IGIENE PERINEALE NEL PORTATORE DI

CATETERE VESCICALE

Le infezioni delle vie urinarie associate a cateterismo vescicale sono tra le

infezioni ospedaliere quelle che hanno un’incidenza maggiore. Secondo la

letteratura internazionale tra il 60 e l’80% dei soggetti con catetere presen-

ta infezioni nosocomiali del tratto urinario e la probabilità di isolare batteri

nel tratto urinario aumenta del 3-6% per ogni giorno in più di permanen-

za del catetere in vescica.

Esecuzione igiene perineale con catetere vescicale a permanenza

Eseguire l’igiene perineale alle persone portatori di catetere vescicale a per-

manenza in modo corretto, riduce l’incidenza delle infezioni e garantisce il

comfort e la pulizia del paziente.

La competenza dell’Operatore Socio Sanitario rispetto alla gestione del

catetere riguarda le manovre di igiene quotidiana e la mobilizzazione del

paziente portatore, così come lo svuotamento della sacca delle urine.

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Materiale occorrente

• Kit per l’igiene delle mani dell’operatore

• Guanti in lattice

• Brocca

• Padella (per i casi in cui l’igiene viene effettuata a letto)

• Soluzione detergente

• Telo impermeabile

• Salviette monouso

• Asciugamano

Igiene perineale con CV a permanenza, la procedura operativa

Nell’esecuzione di questa procedura è indispensabile ri-

cordare che il catetere non deve mai essere trazionato

per evitare traumi, che la sacca di raccolta delle urine

deve essere mantenuta sotto il livello della vescica e che

non deve mai essere interrotto il flusso delle urine, per

scongiurare l’insorgenza di infezioni.

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Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Assicurarsi che il paziente sia in posi-zione confortevole e idonea per poter eseguire la procedura

Per favorire il miglior accesso per l’e-secuzione della manovra di pulizia

Scoprire il paziente, dopo aver ga-rantito la privacy con un paravento, e proteggerlo da eventuali contatti con liquidi posizionando un telo di protezione

Per garantire la privacy e il rispetto della persona assistita Per mantenere l’abbigliamento del paziente pulito e asciutto

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate all’assi-stenza (I.C.P.A.)

Indossare i guanti monouso non ste-rili

Per proteggersi dal contatto con ma-teriale biologico

Chiedere alla persona assistita, se in grado di farlo, di assumere la posi-zione supina o aiutarlo a posizionarsi o posizionarlo se non autonomo nel movimento

Perché la posizione supina è la più er-gonomica per il paziente e per l’ope-ratore e facilita la procedura di igiene

Mettere il telo cerato sotto il bacino Per proteggere la biancheria del letto dall’acqua usata per l’igiene

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Posizionare la padella chiedendo alla persona di alzare il bacino, o posizio-nare la padella ruotando il paziente, se non in grado di farlo in autonomia (vedi procedura specifica)

Per raccogliere l’acqua usata per l’i-giene

IGIENE NELL’UOMO

Scoprire il prepuzio (se non è circon-ciso)

Per poter rimuovere completamente lo smegma (sostanza biancastra pro-dotta dalle ghiandole sebacee che si deposita sotto il prepuzio)

Effettuare l’igiene con acqua e de-tergente procedendo dall’area “più pulita” a quella “più sporca” cioè, con movimenti circolari, dal meato urinario verso l’esterno. Cambiare la salvietta a ogni passaggio, ripetendo l’operazione se necessario. Riportare il prepuzio in posizione iniziale.Completare la pulizia del pene e del-lo scroto, sciacquare bene e asciugare tamponando evitando il frizionamen-to

Per eliminare lo sporco ed evitare la diffusione dei microrganismiPer evitare di disseminare i microrga-nismi raccolti con la manovra di puli-zia in altre zone.Per asciugare la pelle ed evitare mace-razioni, e per non provocare abrasio-ni in quanto la cute di questa zona è molto sottile e delicata.

IGIENE NELLA DONNA

Divaricare delicatamente con la mano non dominante le grandi e pic-cole labbra

Per poter rimuovere completamente lo smegma

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Svolgere la manovra di pulizia con ac-qua e detergente, procedendo dall’a-rea “più pulita” a quella “più sporca” e quindi, dall’orifizio uretrale a quello vaginale. Cambiare la salvietta a ogni passaggio, ripetendo l’operazione, se necessario.Lavare le labbra, sciacquare e asciuga-re tamponando

Per eliminare lo sporco ed evitare la diffusione dei microrganismi.Per evitare di disseminare i microrga-nismi raccolti con la manovra di puli-zia in altre zone.Per asciugare la pelle ed evitare mace-razioni, e per non provocare abrasio-ni in quanto la cute di questa zona è molto sottile e delicata.

SIA PER L’UOMO CHE

PER LA DONNA

Invitare la persona (o aiutarla a farlo) a ruotare in decubito laterale, facen-do attenzione a non versare nel letto l’acqua usata per il lavaggio, ed effet-tuare la pulizia della zona rettale pro-cedendo dallo scroto all’ano nell’uo-mo e dalla vagina all’ano nella donna. Ripetere l’operazione se necessario, sciacquare e asciugare tamponando

Per facilitare l’accesso alla zona retta-le.Perché, partendo dalla zona più pu-lita a quella più sporca, si “allontana-no” i microrganismi dalla zona più vicina al catetere, evitandone la con-taminazione.Per asciugare la pelle ed evitare mace-razioni e per non provocare abrasio-ni in quanto la cute di questa zona è molto sottile e delicata

Rimuovere la padella, svuotarla ed aiutare la persona ad assumere la po-zione più confortevole

Per garantire il comfort dell’assistito

Togliere i guanti e lavare le maniPer evitare la contaminazione dell’ambiente circostante con i guanti (vedi scheda) e/o con le mani sporche

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Riordinare il materiale usato Per avere a disposizione il materiale per la procedura successiva

Documentare la procedura e riferire eventuali alterazioni

Per rendere evidente il lavoro svolto

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28. ASSISTENZA NELL’ESECUZIONE DELLA

DOCCIA PREOPERATORIA

La doccia preoperatoria è una pratica efficace, che riduce il rischio di infe-

zione della ferita chirurgica.

Quando effettuare la doccia preoperatoria

La pratica della doccia e/o del bagno preoperatorio dovrebbe essere incen-

tivata al fine di ridurre la flora microbica presente sulla cute della persona

assistita e ridurre quindi il rischio di infezione. Dovrebbe essere svolta la

sera precedente o la mattina dell’intervento.

Obiettivi

• Ridurre la flora batterica presente sulla cute della persona

• Ridurre le infezioni della ferita chirurgica

Materiale occorrente

• soluzione antisettica;

• spugne (o altro materiale) monouso;

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• biancheria da letto pulita;

• indumenti (per la persona) puliti;

• teli o asciugamani puliti.

Tecnica operativa

Attività Motivazione

Procurarsi il materiale occorrente

Preparare adeguatamente l’ambiente in cui la persona effettua la doccia: verificare la pulizia dei sanitari, con-trollare il microclima

L’attenzione all’ambiente consente di ridurre il rischio di contaminazione

Informare la persona su ciò che deve fare seguendo attentamente le indica-zioni dell’infermiere

Una informazione adeguata facilita la collaborazione della persona e con-seguentemente l’esecuzione corretta della doccia preoperatoria

Preparare e fornire – secondo le indi-cazioni ricevute dall’infermiere – tut-to il materiale necessario all’esecuzio-ne della doccia

Ciò assicura sia l’uso di materiale adeguato, sia la corretta modalità di impiega del medesimo

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Invitare la persona a effettuare la doc-cia

La sequenza corretta prevede l’esecu-zione della pulizia procedendo dalla zona più pulita alla zona più sporca: viso, tronco, ombelico, ascelle, gambe e piedi, genitali e capelli. Solitamen-te al termine del lavaggio la sequenza deve essere ripetuta.

Invitare la persona ad asciugarsi bene con asciugamani puliti e a indossare biancheria pulita

Ciò consente di evitare di ricontami-nare la cute.

Cambiare la biancheria del letto La motivazione è quella precedente-mente indicata

Documentare l’avvenuta esecuzione della doccia preoperatoria secondo le indicazioni dell’infermiere

Riordinare e sanificare l’ambiente, pulire e riordinare il materiale utiliz-zato. Effettuare il lavaggio delle mani dell’operatore

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29. IGIENE STOMIE INTESTINALI E SOSTI-

TUZIONE SACCA DI RACCOLTA

La stomia (in greco significa bocca) intestinale è il risultato di un interven-

to chirurgico con il quale si crea un’apertura per poter mettere in comu-

nicazione l’intestino con l’esterno che, anziché per via fisiologica, svuota

il suo contenuto attraverso un’apertura creata artificialmente sulla pare-

te addominale. Le stomie possono essere sia dell’apparato digerente sia

dell’apparato urinario; in questo click salute ci si occuperà della gestione

delle stomie intestinali, che si differenziano a seconda della porzione di

intestino che viene interrotto e abboccato alla cute: colon (colostomia),

ileo (ileostomia).

Stomie intestinali, caratteristiche e manutenzione

La colostomia è l’abboccamento alla parete addominale di un tratto di co-

lon per consentire una nuova via di uscita alle feci quando la via fisiologica

non è più in grado di funzionare. Solitamente la colostomia è posizionata

nella zona sinistra dell’addome. Le feci che ne fuoriescono sono formate.

L’ileostomia è l’abboccamento alla parete addominale di un tratto di ileo

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per consentire una nuova via di uscita alle feci quando la via fisiologica non

è più in grado di funzionare. Solitamente l’ileostomia è posizionata nella

zona destra dell’addome. Le feci che ne fuoriescono sono semiliquide.

Il sistema monopezzo: sacca consigliata per colostomia, è una sacca non

svuotabile dal fondo che viene rimossa ed eliminata assieme a tutto il con-

tenuto. Questo tipo di sacca è dotato di filtro per la depurazione del gas

che ne prolunga la dura in uso. È importante che la forma sia anatomica,

per assicurare la massima discrezione. Generalmente, la sacca chiusa viene

cambiata 2 volte al giorno.

Il sistema a due pezzi: sacca e adesivo sono due parti separate, dotate di

un sistema di aggancio a flangia. La sacca può essere sostituita anche due

volte al giorno, mentre l’adesivo (o placca) può rimanere fissato alla pelle

più giorni, offrendo così maggiore protezione della cute.

Sostituzione della sacca di raccolta della stomia intestinale

La sostituzione della sacca di raccolta deve avvenire ogni volta che la sacca

risulta riempita di materiale fecale.

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Obiettivi della sostituzione della sacca di raccolta

• Garantire il comfort del paziente

• Mantenere l’integrità della cute peristomale

• Garantire l’adesività del sistema di raccolta

• Favorire il benessere psicofisico del paziente.

Materiale occorrente

• Acqua tiepida

• Sistema di raccolta monopezzo o a due pezzi, o sistema di raccolta a

due pezzi con sacca a fondo aperto e morsetto di chiusura (indicato

in caso di feci liquide e/o ileostomia)

• Sapone neutro

• Padella o bacinella per la raccolta dei liquidi

• Panno carta

• Forbici

• Calibratore per stomia

• Sacchetto per rifiuti

• Contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo

• Guanti monouso in lattice

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• Grembiule impermeabile

• Teli e traverse

• Gel a soluzione alcolica.

Igiene stomia e sostituzione sacca di raccolta, la tecnica esecutiva

Attività Motivazione

Spiegare, se possibile, la procedura all’assistito

Fornire informazioni promuove la cooperazione, la comprensione e la partecipazione alle cure

Assicurarsi che il paziente sia in posi-zione confortevole e idonea per poter eseguire la procedura e possa anche osservarla. A questo proposito è pos-sibile fornirgli uno specchio per poter osservare la procedura

Per favorire il miglior accesso per la pulizia dello stoma e per l’applica-zione corretta della sacca di raccolta. Per facilitare, tramite l’osservazione, l’apprendimento della tecnica di so-stituzione da parte del paziente e dei suoi famigliari

Scoprire l’addome del paziente e pro-teggerlo da eventuali contatti con li-quidi biologici posizionando un telo di protezione

Per mantenere l’abbigliamento del paziente pulito e asciutto

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate all’assi-stenza (I.C.A.)

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Indossare i guanti monouso non steriliPer proteggersi dal contatto con ma-teriale biologico

Rimuovere la sacca di raccolta ten-dendo ed umidificando la cute intor-no alla stomia procedendo dall’alto verso il basso

Per evitare abrasioni della cute nella zona peristomale

Variante: se la sacca di raccolta è svuotabile (ad esempio nella ileosto-mia) svuotarne il contenuto in una bacinella o, se il paziente è in grado di alzarsi, direttamente nel wc prima della rimozione della stessa

Per prevenire le eventuali perdite di liquido

Rimuovere con un panno carta mor-bido le eventuali feci presenti sulla stomia

Esaminare la cute nella zona peristo-male per individuare eventuali segni di arrossamento, ulcerazioni o altre alterazioni

Attenzione: l’Oss deve riferire all’infermiere le eventuali anomalie rilevate

Per identificare precocemente even-tuali complicazioniPer informare il personale sanitario in relazione agli eventuali problemi, in modo tale da poter intervenire preco-cemente

Con movimenti a spirale, iniziando dall’esterno verso la stomia, lavare la cute con acqua e sapone neutro utiliz-zando il panno carta morbido

Per evitare arrossamenti ed irritazioni dovute al contatto della stomia con le feci

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Sciacquare ed asciugare la cute con panno carta senza strofinare

Per far aderire perfettamente la nuova sacca

Rilevare la dimensione della stomia, considerando uno spazio aggiuntivo di 3 mm

Per evitare le irritazioni cutanee do-vute alle infiltrazioni delle feci

Ritagliare il foro della placca in re-lazione alle stesse dimensioni della stomia

Per evitare le irritazioni cutanee do-vute alle infiltrazioni delle feci

Se si utilizza un sistema monopez-zo, dopo aver rimosso la pellicola che protegge la parte adesiva, fare aderire il margine inferiore del bordo della placca al margine inferiore del bordo della stomia completando l’adesione dal basso verso l’alto

Se si utilizza un sistema due pezzi, dopo aver rimosso la pellicola che protegge la parte adesiva, appoggia-re il margine inferiore del foro della placca al bordo inferiore della stomia e completare l’adesione dal basso ver-so l’alto

Dopo l’applicazione della sacca di raccolta, assicurarsi che la sacca sia ben aderente alla pelle e non si siano formate delle pieghe durante l’appli-cazione

Per evitare la fuoriuscita delle feci e limitare l’irritazione della cute circo-stante

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Smaltire la biancheria sporca, la sacca usata, posizionandola all’interno di un sacchetto impermeabile, rimuove-re i guanti e il grembiule imperme-abile

Per garantire la sicurezza ed evitare la dispersione dei germi

Operare la pulizia o il lavaggio delle mani dell’operatore

Per evitare le infezioni

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30. ISOLAMENTO DELL’ASSISTITO AFFETTO

DA PATOLOGIE INFETTIVE

L’isolamento è usato per i pazienti che sono infetti o colonizzati da agenti

infettanti che richiedono precauzioni aggiuntive rispetto alle precauzioni

standard usate per tutti i pazienti. L’isolamento è usato per ridurre al mi-

nimo il rischio di trasmissione degli agenti patogeni alle altre persone, in

particolare alle persone più fragili, ed allo staff di assistenza.

Quando attuare l’isolamento del paziente

Nella procedura di isolamento sono inclusi tutti i pazienti che hanno

sviluppato infezioni sostenute da microrganismi che causano diarrea e/o

vomito (precauzioni per la malattie gastroenteriche), da microrganismi che

possono diffondersi nell’aria (precauzioni per via aerea o droplet) e infe-

zioni o colonizzazioni sostenute da germi multi resistenti, che richiedono

le precauzioni per contatto.

Il paziente per il quale si rende necessaria la procedura di isolamento

è normalmente allocato in stanza singola, oppure possono condividere

la stessa stanza pazienti che condividono la stessa patologia. La stanza

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di degenza deve essere equipaggiata di servizi igienici e bagno in camera, in

modo tale da evitare l’uscita del paziente.

Se ciò non fosse possibile è necessario che dopo ogni uso i servizi igienici

siano sanificati e disinfettati con cloro derivati o altri disinfettanti ap-

propriati, eventualmente individuati dal prontuario dei disinfettanti e dei

detergenti disponibile in azienda, prima dell’uso di un altro paziente.

Nell’entrata e nell’uscita dalla stanza gli operatori devono prestare at-

tenzione alle correnti d’aria dall’interno all’esterno del locale, per evita-

re la diffusione dei microrganismi nell’ambiente. Tutto il materiale

di assistenza ed uso deve essere tenuto a disposizione all’interno della

stanza di degenza.

Regole generali

Pasto: i pasti possono essere serviti utilizzando normali stoviglie e posate,

che dopo l’uso devono essere lavate in una lavastoviglie in grado di disin-

fettarli, con un risciacquo finale di 1 minuto a 80° o 3 minuti a 71°. Le

stoviglie e le posate monouso devono essere smaltite secondo la procedura

aziendale nel contenitore appropriato.

Urine e feci: se possibile, è importante dedicare il bagno al singolo pazien-

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te in isolamento. Se ciò non è possibile, dovrebbe essere tenuta all’interno

della stanza di degenza una comoda a disposizione del paziente. Padella e

pappagallo devono essere tenuti all’interno della stanza di degenza; non

devono essere vuotati, ma introdotti direttamente nel lavapadelle a meno

che non si debbano misurare la quantità di feci o urine, al fine di ridurre

i rischi di infezione. Guanti e grembiule devono essere smaltiti negli ap-

positi contenitori per rifiuti infettivi, rimuovendo prima i guanti e dopo

il grembiule.

Fuoriuscita e/o dispersione di liquidi: se accidentalmente vengono sver-

sati liquidi e/o materiale organico, bisogna asciugarlo immediatamente,

sanificando con un disinfettante appropriato, al fine di evitare sia il rischio

di cadute che le possibili infezioni.

Bagno: se non è disponibile il bagno in camera il paziente può essere uti-

lizzare un altro bagno. Dopo l’utilizzo, il bagno deve essere pulito accura-

tamente e sanificato con il disinfettante appropriato, per ridurre il rischio

di infezioni per gli altri pazienti e per il personale.

Lenzuola: le lenzuola devono essere messe negli appositi sacchi idrosolu-

bili, al fine di evitare la contaminazione dell’ambiente. Il sacco deve essere

chiuso dopo l’introduzione del materiale e l’uscita dalla stanza di degenza

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e non deve essere utilizzato per introdurre la biancheria di altri pazienti.

Rifiuti: i rifiuti provenienti dalla stanza di pazienti in isolamento devo-

no essere raccolti nei contenitori per rifiuti infettivi secondo la procedura

aziendale.

Preparazione della stanza per l’isolamento

Obiettivi

• Mantenere l’ambiente pulito

• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente

• Evitare le infezioni crociate

Materiale occorrente

• Stanza singola

• Abbigliamento del paziente

• Abbigliamento per la protezione personale

• Presidi per il lavaggio delle mani

• Materiale informativo per il paziente

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Tecnica operativa prima della procedura

Attività Motivazione

Identificare la stanza adatta a disposi-zione per l’isolamento, tenendo con-to del rischio per gli altri pazienti e per il personale e per le altre esigenze di cura del paziente

Per bilanciare al meglio le esigenze di evitare il rischio di infezioni crociate e garantire il massimo comfort del pa-ziente isolato.

Procedura operativa

Attività Motivazione

Rimuovere tutto il materiale non ne-cessario all’interno della stanza. Tut-ti gli arredi rimanenti devono essere sanificati. Assicurarsi che nella stanza sia disponibile tutto il materiale per la cura e l’assistenza della persona assistita e, in quantità sufficiente e mai eccessiva, il materiale monouso necessario. Il contenitore dovrà essere sigillato prima della rimozione dalla stanza

Per assicurare la disponibilità di tutto il materiale necessario per la cura la paziente e per evitare le entrate e le uscite nella stanza di degenza, corren-do il rischio di favorire la diffusione dei microrganismi

Assicurarsi che sia presente all’inter-no della stanza un contenitore per la raccolta dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo, che sarà usato per tutti i ri-fiuti prodotti nella stanza

Per raccogliere tutti i rifiuti prodotti dentro la stanza

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Posizionare il contenitore per taglien-ti dentro alla stanza

Per contenere tutti i taglienti usati nel luogo di utilizzo

Tenere all’interno della stanza so-lamente gli effetti personali del pa-ziente indispensabili. Tutti gli oggetti all’interno della stanza devono essere lavabili, pulibili o monouso. Contat-tare eventualmente il comitato per la lotta alle infezioni per ricevere consi-gli o indicazioni per i prodotti da usa-re per il lavaggio o la pulizia

Gli effetti personali del paziente pos-sono contaminarsi e non possono essere portati a casa a meno che non siano lavabili o pulibili

Assicurarsi che siano disponibili fuori della stanza tutti i dispositivi di pro-tezione individuale (D.P.I.) necessari all’operatore per l’ingresso nella stan-za. I kit e i dispenser precostituiti faci-litano l’uso e razionalizzano lo spazio ma, se necessario, rendere disponibili fuori dalla porta i D.P.I e il gel alco-lico per la frizione delle mani. Assicu-rarsi che tutto ciò non rappresenti un ostacolo o altri pericoli

Per avere a disposizione tutti i D.P.I.

Spiegare la ragione dell’isolamento e spiegare le precauzioni richieste al pa-ziente, ai suoi famigliari ed agli altri visitatori, e fornire al paziente tutto il materiale informativo disponibile. Qualora il paziente ponga doman-de alle quali il personale non sappia rispondere, chiedere eventualmente supporto allo staff dedicato al con-trollo delle infezioni ospedaliere

I pazienti e i suoi visitatori possono essere maggiormente collaboranti se capiscono le ragioni dell’isolamento, e l’ansia del paziente può essere ridot-to se ha il maggior numero di infor-mazioni possibili sulla sua condizione di salute

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Posizionare sulla porta all’esterno avvisi ben comprensibili che diano indicazioni sulle norme da seguire per l’ingresso nella stanza, cercando di preservare la privacy della persona assistita

Per assicurarsi che tutto il team di as-sistenza sia informato sulle precauzio-ni da seguire.

Spostare la persona assistita nella stanza

Per assicurare l’isolamento

Provvedere alla pulizia finale ed ac-curata del letto dove soggiornava il paziente

Per eliminare tutti i possibili micror-ganismi prima di assegnare il letto ad un altro paziente, per evitare che pos-sa contrarre una infezione

Dopo la procedura

Valutare giornalmente la necessità di continuare l’iso-

lamento del paziente, per utilizzare le stanze per l’iso-

lamento in modo appropriato rendendole disponibili

prima possibile ad altre persone.

Questa attività riguarda il medico: l’operatore socio sa-

nitario dovrà riferire segni e sintomi riferiti alla motiva-

zione dell’isolamento, se di sua competenza.

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Ingresso nella stanza di isolamento

Obiettivo

• Mantenere l’ambiente pulito

• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente

• Evitare le infezioni crociate

Materiale occorrente

• Abbigliamento per la protezione personale e dispositivi di protezio-

ne individuale (D.P.I.) necessari:

• sempre guanti e camice di protezione;

• quando necessario (isolamento per via aerea): maschera respira-

toria;

• se la procedura da eseguire prevede schizzi o la generazione di

aerosol o isolamento per droplet: protezione per gli occhi.

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Tutto il materiale necessario per l’assistenza al paziente.

Attività Motivazione

Preparare tutto il materiale necessarioPer evitare di entrare e uscire inutil-mente e più volte dalla stanza di iso-lamento

Assicurarsi di essere “nudi sotto il go-mito” (divisa con maniche corte)

Per facilitare il lavaggio delle mani ed evitare la contaminazione degli indu-menti

Indossare un camice monouso di pro-tezione o un grembiule impermeabile

Per proteggere gli indumenti da lavo-ro dalla contaminazione conseguente al contatto con il paziente

Indossare una maschera monouso ben aderente o una maschera ad alto potere filtrante in caso di isolamento per via aerea o se la procedura da ese-guire può generare droplet (es. bron-co aspirazione)

Per ridurre il rischio di inalazione di microrganismi patogeni

Se viene indicato l’uso della maschera facciale dal team o possono essere ge-nerati aerosol o droplet per la proce-dura (es. bronco aspirazione)

Per evitare la contaminazione delle mucose degli occhi dell’operatore

Lavare la mani con acqua e sapone o usare il gel alcolico per il friziona-mento delle mani

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

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Indossare i guanti monouso se si pen-sa di dover toccare sangue, materia-le organici, secreti ed escreti o altro materiale contaminato e se si devono eseguire procedure operative per cui siano richiesti i guanti

Per ridurre il rischio di contaminare le tue mani

Entrare nella stanza di isolamento chiudendo la porta dietro di sé

Per evitare che i microrganismi tra-smissibili per via aerea possano uscire dalla stanza

La broncoaspirazione è una procedura specialistica che

può essere eseguita dall’infermiere; l’oss può collaborare

aiutando l’infermiere nell’esecuzione della manovra.

Uscire dalla stanza di isolamento dopo l’esecuzione della manovra as-

sistenziale

Obiettivo

• Mantenere l’ambiente pulito

• Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente, trasportando

microrganismi al di fuori della stanza di isolamento

• Evitare le infezioni crociate

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Materiale occorrente

• Contenitore per i rifiuti

• Prodotti per l’igiene delle mani

Procedura operativa

Attività Motivazione

Se si sono indossati i guanti rimuo-verli e smaltirli nel contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo

Per evitare di trasportare con i guanti agenti contaminanti in altri ambienti

Rimuovere il camice monouso o il grembiule impermeabile rompendo i lacci e mantenendoli all’interno del grembiule e smaltirlo nel contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo

Per evitare di trasportare con i guanti agenti contaminanti in altri ambienti

Lavare le mani con acqua e sapone o usare il gel alcolico per il friziona-mento delle mani. Non usare il gel a soluzione alcolica se il paziente neces-sita di isolamento per patologie ga-stro intestinali: in questo caso usare acqua e sapone

Le mani degli operatori rappresenta-no la prima fonte di trasmissione dei microrganismi durante l’assistenza: la pulizia delle mani previene l’insor-genza delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali (I.C.P.A.)

Uscire dalla stanza chiudendo la por-ta dietro di sé

Per evitare che i microrganismi trasmissi-bili per via aerea possano uscire dalla stanza

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Trasporto del paziente infetto al di fuori della stanza di isolamento

Quando

Ogni volta che il paziente deve per necessità cliniche essere trasportato al

di fuori della stanza di isolamento (ad esempio per l’effettuazione di inda-

gini radiologiche non eseguibili al letto)

Obiettivo

Mantenere l’ambiente pulito

Evitare la diffusione dei microrganismi nell’ambiente, trasportando mi-

crorganismi al di fuori della stanza di isolamento

Evitare le infezioni crociate

Attività Motivazione

Informare il servizio/reparto dove il paziente deve fare l’esame richiesto della diagnosi del paziente e delle procedure richieste per l’isolamento

Per consentire al servizio/reparto di adottare le misure di prevenzione adeguate

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Se possibile, fare in modo che l’ap-puntamento del paziente sia l’ultimo della giornata

Per consentire al servizio/reparto che esegue l’esame di poter mettere in atto tutte le procedure di sanificazio-ne ambientale e degli strumenti senza dover interrompere gli esami pro-grammati e/o l’attività della giornata in attesa del ripristino

Informare gli operatori del servizio di trasporto della diagnosi del paziente e sulle procedure da seguire nel tra-sporto e assicurarsi che le informazio-ni siano state ben comprese

La spiegazione e i richiami riducono il rischio di infezioni crociate e ad evi-tare gli errori conseguenti al mancato rispetto delle norme da seguire per la prevenzione delle infezioni

Accompagnare il paziente, se neces-sario

Per assicurare che il paziente riceva le ne-cessarie cure e per informare gli altri del-le procedure da seguire per l’assistenza

Se il paziente è affetto da una pato-logia trasmissibile per via aerea o per droplet rappresenta un rischio per le persone incontrate durante il tragitto e gli si può fare indossare una maschera chirurgica o una maschera respirato-ria. Provvedere a far indossare la ma-schera secondo la procedura e spiegare al paziente la motivazione e indicargli come e quando dovrà essere indossata la maschera, assisterlo se necessario

Per prevenire le infezioni per via ae-rea. Per ridurre l’ansia del paziente con una corretta informazione

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31. CURA E COMPOSIZIONE DELLA SALMA

IN OSPEDALE

La procedura di cura e composizione della salma4 può iniziare quando la

morte della persona assistita è stata confermata e certificata dal medico.

L’igiene della salma è un atto importante che può essere svolto dall’Ope-

ratore Socio Sanitario in collaborazione con l’Infermiere prima dell’invio

alle camere mortuarie, dove, in base alle procedure vigenti nella struttura,

l’impresa funebre incaricata del servizio provvede normalmente alla vesti-

zione della persona defunta.

Obiettivo

• Garantire dignità alla persona anche dopo la sua morte

• Evitare la diffusione dei microrganismi e l’insorgenza di infezioni

4 NHS Foundation trust, Care of a Patient after their Death Procedure Version 2, December 2014.

The Royal Marsden Manual of Clinical Nursign Procedures, 9th Edition, NHS Foundation, 2015

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Materiale occorrente

• Materiale necessario al lavaggio delle mani dell’operatore

• Guanti monouso per l’operatore

• Grembiule impermeabile

• Brocca con acqua tiepida

• Bacinella o catino

• Detergente liquido o saponetta

• Manopole monouso saponate

• Rasoio monouso o rasoio elettrico del defunto

• Materiale per l’igiene orale, compreso eventuale protesi dentaria

della persona defunta

• Cartellini per l’identificazione del paziente

• Vestiti della persona defunta

• Garze, cerotti, bende per l’eventuale rimozione di devices

• Contenitore per lo smaltimento della biancheria

• Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio in-

fettivo

• Contenitore per la raccolta delle urine, se necessario

• Pannoloni assorbenti

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• Paravento

• Lenzuola e traverse pulite

Cura e composizione della salma, procedura operativa

Attività Motivazione

Informare l’infermiere - se non pre-sente al momento del decesso - e in-formare il personale medico della morte del paziente

Il medico è l’unico professionista abi-litato per legge a constatare il decesso della persona

Partecipare eventualmente alla infor-mazione dei parenti e/o dei caregiver, in collaborazione con il personale in-fermieristico.Assicurarsi che questo momento sia gestito in maniera sensibile e appro-priata rispettando la privacy dei fami-gliari del defunto

Per preparare i famigliari all’elabora-zione del lutto e all’approccio fisico con la salma

Chiedere se ai parenti se desiderano assistenza religiosa in base alla fede di appartenenza

Se i parenti sono in ospedale chiedere se desiderano assistere con gli ultimi uffici e/o se hanno qualche desiderio particolare per quanto riguarda la procedura di vestizione

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Se i parenti non sono in ospedale chiedere se desiderano visualizzare il corpo in reparto o in un secondo momento

Preparare il materiale necessario Per evitare interruzioni del procedi-mento, una volta avviato

Lavare le maniindossare guantiindossare il grembiule monouso

Il lavaggio delle mani riduce la tra-smissione di microrganismi.Indossare indumenti di protezione ri-duce il rischio di contaminazione confluidi corporei

L’eventuale contaminazione con li-quidi biologici subita durante lo svol-gimento delle procedure sul defunto deve essere segnalata immediatamen-te

Per poter avviare le pratiche per i necessari controlli dopo la contami-nazione dell’operatore con liquidi o materiale biologico

Posizionare il defunto sulla schiena con un cuscino

Per mantenere la dignità del pazien-te e per la futura gestione del corpo, come il rigor mortis che si verifica 2-6 ore dopola morte

Raddrizzare gli arti del paziente (se possibile) e posizionare le braccia lun-go i fianchi

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Delicatamente chiudere gli occhi del paziente, se aperti, con una leggera pressione per 30 secondi. Non appli-care nastro adesivo

Per mantenere la dignità del paziente e per scopi estetici. Il nastro adesivo può segnare la pelle

In caso di donazione corneale, chiu-dere l’occhio con un tampone di gar-za inumidita con soluzione fisiologica

Per assicurare la protezione dei tessuti in caso di donazione delle cornee (il tampone di garza inumidito impe-disce gli che la mucosa degli occhi secchi)

Posizionare un pannolone assorbente sotto le gambe del paziente e svuotare la vescica premendo sul basso addo-me

Il corpo può continuare ad espellere i liquidi dopo la morte

Coprire eventuali lesioni con essuda-to con una garza assorbente e fissarli con una medicazione occlusiva

La medicazione assorbe eventuali per-dite dalle ferite e fornisce protezione a tutti gli operatori che possono ve-nire a contatto con il corpo. Se sono presenti medicazioni pulite possono essere la- sciate in situ e coperte.

Lavare il paziente se necessario, a meno che non abbia chiesto di non farlo per ragioni culturali o religio-se, oppure se la persona è morta per cause che richiedono ulteriori accer-tamenti medico legali (ad esempio giunto cadavere al pronto soccorso per cause non note)

Per motivi igienici ed estetici.Il lavaggio di un paziente, se è ri-chiesto un successivo accertamento medico legale, potrebbe nascondere eventuali prove

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Favorire la partecipazione, se richie-sta, da parte dei famigliari e dei care-giver di assistere al lavaggio.

Si tratta di una espressione di rispetto e di affetto, che fa parte del processo di adeguamento alla perdita ed aiuta ad esprimere il dolore

Pulire i denti e le gengive del paziente con uno spazzolino morbido, rimuo-vere eventuali residui di cibo e le se-crezioni

Rimuovere eventuali protesi e pulirle e reinserirle nella bocca del paziente

Per motivi igienici ed estetici.Se la protesi non può essere reinserita identificarla e consegnarla ai famigliari

Posizionare un cuscino o un asciuga-mano arrotolato sotto il mento

Può aiutare a mantenere la mascella chiusa e denti in situ

Pulire e pettinare capelli il più presto possibile dopo la morte

I pazienti non devono essere rasati immediatamente

Alcuni credo religiosi proibiscono la rasatura.La rasatura una persona deceduta su-bito dopo la morte può causare lividi e segni sul volto, che compaiono i giorni successivi

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Rimuovere tutti i gioielli, in presenza dell’infermiere, se non richiesto dalla famiglia di fare altrimenti.Qualsiasi gioiello rimosso deve essere registrato negli appositi documenti aziendali e posto in sicurezza l’ospe-dale fino alla consegna alla famiglia.Se i famigliari decidono di lasciare i gioielli addosso al defunto, docu-mentare la procedura facendo appor-re una firma per il consenso al fami-gliare prima dell’invio della salma alla camera mortuaria

Per tutelare gli operatori e asseconda-re i desideri dei parenti questo aspet-to deve essere discusso con la famiglia prima di mettere in atto l’azione.Evitare di definire il gioiello indican-done caratteristiche non note (es. non scrivere “anello d’oro”, ma “anello di colore giallo oro”, per evitare di su-bire richieste improprie da parte dei famigliari in caso di anello non corri-spondente alla descrizione

Registrare tutti i beni di proprietà nell’apposito registro, se esistente, o nella cartella del paziente libro pa-ziente conservando tutto in luogo sicuro fino alla riconsegna dalla fa-miglia.Discutere e concordare con la fami-glia la destinazione dei vestiti spor-chi e chiedere loro se possono essere smaltiti o restituiti

Questa azione mostra considerazione per i sentimenti di chi li riceve, in un momento particolare come la morte

Normalmente il defunto deve essere vestito con un camice ospedaliero

Normalmente la pratica della ve-stizione viene svolta dagli operatori delle agenzie funebri nelle camere mortuarie

Non consegnare a parenti documen-tazione clinica riguardante la persona defunta

La documentazione può essere con-segnata solo in copia conforme dalla direzione sanitaria

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Identificare la salma apponendo un’etichetta al polso o alla caviglia contenente le seguenti informazioni:

• Nome completo

• Numero ricovero

• Data di nascita

Per garantire l’identificazione corret-ta e semplice del corpo nella camera mortuaria

Se il paziente ha un dispositivo di impianto, ad esempio un pacemaker o una malattia infettiva è nota o so-spetta annotarlo sulle apposite schede

I dispositivi impiantati possono rap-presentare un pericolo in caso di cre-mazione

Avvolgere il corpo in un telo possi-bilmente impermeabile, assicurando che faccia a piedi siano coperti e che tutte le arti sono tenuti saldamente in posizione

Per evitare danni al corpo durante il trasferimento

Tamponare eventuali perdite di fluidi e liquidi corporei, se necessario

Le perdite di fluidi possono rappre-sentare un pericolo per la salute e la sicurezza di coloro che manipolano il corpo

Rimuovere i guanti e grembiuli. Smaltire le attrezzature usate secondo la specifica procedura

Lavarsi le mani Per rimuovere la carica batterica tran-sitoria accumulata dopo la pratica

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Provvedere al trasporto della salma alla camera mortuaria o attivare il servizio tramite l’agenzia funebre in-caricata

Ridurre l’ansia e l’angoscia conse-guente al decesso di eventuali altri ricoverati

Affidare ai famigliari l’incarico di al-lertare l’agenzia funebre di proprio gradimento

Evitare attentamente di fornire ai famigliari indicazioni in merito all’a-genzia da allertare, per evitare di es-sere coinvolti in eventuali contenziosi

Registrare tutti i dettagli e le azioni nella documentazione clinica

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SOMMARIO

Le procedure operative dell’area igienico sanitaria e assistenziale 4

1. Lavaggio delle mani dell’operatore 7

2. L’uso dei guanti 18

3. Rifacimento del letto libero 23

4. Rifacimento del letto occupato 28

5. Smaltimento delle lenzuola e degli effetti letterecci 35

6. Posizionamento del paziente seduto a letto 39

7. Posizionamento del paziente supino a letto 42

8. Posizionamento del paziente a letto in posizione laterale 46

9. Posizionamento del paziente dalla posizione sdraiata a seduto 50

10. Posizionamento del paziente sulla sedia o sedia a rotelle 54

11. Movimentazione del paziente portatore di catetere vescicale 58

12. Aiutare il paziente nell’assunzione del pasto 64

13. Fornire all’assistito ausili per l’eliminazione 69

14. Svuotamento sacca raccolta urine con catetere a circuito chiuso 78

15. Indossare e togliere una maschera di protezione 85

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16. L’Oss e il corretto utilizzo del camice di protezione monouso 89

17. Igiene del viso del paziente autosufficiente 92

18. Igiene del viso nel paziente non autosufficiente 97

19. Lavaggio e cura dei capelli del paziente allettato 103

20. Pulizia e igiene delle orecchie dell’assistito 111

21. L’igiene del naso del paziente 116

22. Igiene delle mani della persona allettata 121

23. Taglio delle unghie delle mani del paziente 130

24. Igiene cavo orale del paziente parzialmente autosufficiente 136

25. Igiene del cavo orale nella persona non autosufficiente 144

26. Igiene dei piedi e taglio delle unghie 155

27. Igiene perineale nel portatore di catetere vescicale 162

28. Assistenza nell’esecuzione della doccia preoperatoria 168

29. Igiene stomie intestinali e sostituzione sacca di raccolta 171

30. Isolamento dell’assistito affetto da patologie infettive 178

31. Cura e composizione della salma in ospedale 191

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Il testo, dedicato agli Operatori Socio Sanitari, contiene numerose procedure operative riferite alle principali tecniche assistenziali di loro competenza. Si propone di trasmettere conoscenze e abilità pratiche, guidando il lettore nell’esecuzione delle procedure, elabo-rate in base alle più recenti evidenze scientifiche disponibili in letteratura. Il testo si propo-ne quindi come strumento di valorizzazione e miglioramento della pratica clinica, di studio e di crescita culturale, offrendo ai lettori l’opportunità di acquisire le conoscenze necessa-rie allo svolgimento di alcune attività assistenziali che l’Operatore Socio Sanitario può svolgere in autonomia o su indicazione dell’infermiere.Ogni procedura, sviluppata in modo semplice e schematico, indica in modo preciso la tecnica di esecuzione, motivandola con i principi scientifici che la giustificano, guidando passo a passo il lettore nello svolgimento dell’attività.La raccolta delle procedure rappresenta, per gli Operatori Socio Sanitari, uno strumento di approfondimento culturale e di apprendimento, da utilizzare sia durante i percorsi formativi di base che post base, ed è anche un valido strumento per l’approfondimento e lo studio in preparazione alle prove pratiche dei concorsi pubblici per Operatori Socio Sanitari.

Franco PiuFranco Piu, infermiere, è in possesso del Diploma di Laurea Magistrale nelle scienze Infermieristiche ed Ostetriche e lavora, in qualità di responsabile dell’area ospedaliera, nell’ambito della ASL 3 Genovese. Ha maturato la sua esperienza clinica come infermiere e coordinatore in Geriatria, Medicina, Ortopedia, Pronto Soccorso e Sala Operatoria. Svolge attività di docenza come professore a contratto ai corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Genova. Svolge attività di docenza ai corsi di base per Operatore Socio Sanitario e a corsi di aggiornamento rivolti a personale infermieristico e sanitario. Autore di numerose pubblicazioni e testi scientifici, ha sviluppa-to, con Bruno Cavaliere, la piattaforma informatizzata ICAcode©, strumento per la pianifi-cazione dell’assistenza infermieristica e la valutazione della complessità assistenziale. È coordinatore regionale ligure del Comitato Infermieri Dirigenti.

9 788894 259537

ISBN 978-88-942595-3-7