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SUD CHE INNOVA E PRODUCE - sr-m.it · Inoltre, nell'ultimo anno l'industria farmaceutica in Italia...
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UN SUD CHE INNOVA E PRODUCE Volume 4
La �lie ra farmaceutica e delle scienze della vita
Rassegna stampa Convegno 20 luglio 2016
08-AGO-2016da pag. 23foglio 1
Dir. Resp.: Alessandro Barbano www.datastampa.it Lettori Ed. I 2015: 391.000Diffusione 12/2013: 28.334Tiratura: n.d.
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Dow Jones, mercoledì 20 luglio 2016, 16:07:24 Intesa Sanpaolo: Srm, farmaceutica italiana tra leader Ue
MILANO (MF‐DJ)‐‐Anche nel 2015 si e' confermata la posizione di eccellenza dell'Italia ‐ seconda solo alla Germania ‐ sul fronte della produzione farmaceutica in Ue. E' quanto emerso dalla ricerca 'Un Sud che innova e produce: la filiera Farmaceutica e delle Scienze della vita' realizzata da Srm (Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo) e presentata oggi nel corso di un convegno che si e' tenuto nella sede del Banco di Napoli. L'indagine ‐ parte integrante di un volume della collana di studi sui settori manifatturieri di punta del Mezzogiorno ‐ mostra come si stia consolidando la specializzazione italiana nella produzione di farmaci: l'Italia rappresenta infatti il 19% del mercato dei Big Ue, il 26% della produzione e il 40% dell'incremento del saldo estero dei farmaci tra 2010 e 2015. Inoltre, nell'ultimo anno l'industria farmaceutica in Italia e' stata uno dei settori che ha contribuito maggiormente allo sviluppo del Paese, e ha aumentato di piu' la sua produzione negli ultimi cinque anni. La produzione e' cresciuta tra 2014 e 2015 del 5% fino a 30 miliardi di euro. Il valore aggiunto delle imprese del farmaco al Paese e' stato pari a 9,2 miliardi (+6% a/a), al 2,6% del totale del valore aggiunto dell'industria e allo 0,6% del Pil. I dati evidenziano anche che il Mezzogiorno vanta una posizione di rilievo in ambito nazionale, con il fatturato delle imprese pari a oltre un miliardo di euro, un valore aggiunto di 600 milioni e 2,3 miliardi di export. Il convegno in cui si e' tenuta la presentazione, introdotto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, ha avuto l'obiettivo di stimolare un dibattito rivolto a valutare il possibile contributo del settore dell'industria farmaceutica ‐ con specifico riferimento all'industria di produzione del farmaco ‐ allo sviluppo economico dei territori, analizzando i punti di forza e le aree di rischio della produzione italiana, e quei fattori chiave che assicurino le sue potenzialita' di crescita ed espansione, nonche' le proposte di intervento, identificando i possibili obiettivi di politica industriale per il settore. com/ofb (fine) MF‐DJ NEWS 2016:04 lug 2016 NNNN
AGI, mercoledì 20 luglio 2016, 16:21:39 Sanita': ricerca, settore farmaceutico Italia competitivo in Ue = (AGI) ‐ Napoli, 20 lug. ‐ La produzione farmaceutica in Italia ha una posizione di eccellenza nella Ue, consolidata nel 2015. Il Belpaese e' infatti secondo nella classifica europea, secondo i dati forniti dalla ricerca del centro studi Srm del Banco di Napoli, presentata al convegno 'Un Sud che innova e produce ‐ La filiera farmaceutica e delle Scienze della vita". La ricerca evidenzia che questo comparto in Italia si caratterizza per una solida e ampia base produttiva, risorse umane molto qualificate, moderne relazioni industriali, un indotto di eccellenza ed una intensa attivitA‐á innovativa. Il nostro Paese rappresenta, infatti, il 19% del mercato dei big Ue, il 26% della produzione e il 40% dell'incremento del saldo estero dei farmaci tra il 2010 e il 2015. (AGI) Na3/Lil (Segue) 201618 LUG 16 NNNN AGI, mercoledì 20 luglio 2016, 16:21:46 Sanita': ricerca, settore farmaceutico Italia competitivo in Ue (2)= (AGI) ‐ Napoli, 20 lug. ‐ Per quanto riguarda l'anno scorso, l'industria farmaceutica e' stato uno dei settori che ha contribuito maggiormente allo sviluppo del Paese, aumentando la sua produzione nel quinquennio. La produzione e' cresciuta infatti tra 2014 e 2015 del 5% fino a 30 miliardi di euro e, secondo uno studio della Banca da Italia, la farmaceutica e' l'unico settore ad avere aumentato la propria capacita'‐á produttiva durante il periodo della crisi. Sempre stando a quanto risulta dalla ricerca di Srm, il valore aggiunto delle imprese del farmaco al Paese nel 2015 ea stato pari a 9,2 miliardi di euro, in crescita del 6%, e pari al 2,6% del totale del valore aggiunto della industria e allo 0,6% del Pil. In questo contesto il Mezzogiorno, nonostante sia un settore fortemente concentrato sotto il profilo dimensionale e territoriale al Centro‐Nord dove c'e' l'80% della filiera, conta su presenze significative. Il valore aggiunto delle imprese del farmaco nel Sud, sempre nel 2015, e' stato di circa 600 milioni di euro, oltre il 6% del totale Italia, impiegando circa il 10% degli addetti complessivi. Tra le regioni trainanti per il comparto, anche la Campania che produce 270 milioni di valore aggiunto, il 45% del totale Mezzogiorno, 530 milioni di fatturato, quasi il 50% del Sud, e 741 milioni di export, un terzo del Mezzogiorno. La realta' farmaceutica italiana e' composta da imprese medio‐grandi. Gli investimenti per addetto sono 390% piu' alti della media del manifatturiero e superano anche la media dei settori high tech. Per Caludio Minopoli, direttore risorse umane di Novartis, "il Sud ha moltissime potenzialita' e l'industria farmaceutica e' uno di quei settori che dimostra vitalita' e attrae investimenti e occupazione. Il settore percio' su cui le autorita' locali e nazionali devono porre la massima attenzione. L'Italia in questo settore e' competitiva nonostante il contesto internazionale sia fortemente competitivo". (AGI) Na3/Lil 201618 LUG 16 NNNN
Italpress, mercoledì 20 luglio 2016, 12:20:50
FARMACI: RICERCA SRM, VALORE AGGIUNTO SETTORE AL SUD +6% NEL 2015
FARMACI: RICERCA SRM, VALORE AGGIUNTO SETTORE AL SUD +6% NEL 2015
NAPOLI (ITALPRESS) ‐ Nel 2015 il valore aggiunto del settore
farmaceutico nel Mezzogiorno e' cresciuto del 6%. Il valore
aggiunto del comparto e' pari a 600 milioni di euro, con oltre un
miliardo di fatturato e 2,3 miliardi di export, che e' in
crescita. Dove si esporta di piu'? Principalmente nel nord Europa,
Belgio e Germania, ma cresce molto anche l'Asia. Sono questi i
risultati della ricerca Srm (Centro Studi collegato al Gruppo
Intesa Sanpaolo) "Un Sud che innova e produce. La filiera
Farmaceutica e delle Scienze della vita", illustrati da Salvio
Capasso, responsabile dell'area di ricerca Economia delle Imprese
di Srm nella sede del Banco di Napoli‐Intesa San Paolo in via
Toledo. Si tratta del quarto volume della collana di studi sui
settori manifatturieri di punta del Mezzogiorno. "Negli ultimi 5
anni ‐ prosegue Capasso ‐, la farmaceutica e' stato il primo
settore in Italia per crescita della produzione, con un +11%
rispetto al ‐7% della media manifatturiera. Bene anche l'export
che ha registrato un +57% rispetto al 23% della media. Sono 125 le
unita' locali e 13mila gli addetti diretti e indiretti del
comparto al Sud, pari rispettivamente al 16,5% e al 10% del totale
italiano. Il Meridione rappresenta il 10% dell'import‐export
nazionale. La Campania e' tra le regioni trainanti, con 270
milioni di euro di valore aggiunto (il 45% del Sud), 530 milioni
di fatturato (il 50% del Sud), e 741 milioni di export (un terzo
del Mezzogiorno). L'Italia e' leader europeo nel settore
farmaceutico che ha un valore aggiunto di 9,2 miliardi (+6%), pari
al 2,6% dell'industria e allo 0,6% del Pil. Con 1,4 miliardi di
investimenti nel 2015 (+15% rispetto al 2014) la ricerca
farmaceutica e' pari al 7% della ricerca italiana".
(ITALPRESS) ‐ (SEGUE).
pif/boa/red
20‐Lug‐16 12:16
NNNN
Italpress, mercoledì 20 luglio 2016, 12:20:51
FARMACI: RICERCA SRM, VALORE AGGIUNTO SETTORE AL SUD +6% NEL 2015‐2‐
FARMACI: RICERCA SRM, VALORE AGGIUNTO SETTORE AL SUD +6% NEL 2015‐2‐
"Il comparto farmaceutico ‐ conclude Capasso ‐ e' un settore
globale e innovativo. Il Mezzogiorno ha molte qualita' e imprese
che fanno innovazione. C'e' da fare ancora sistema e creare le
condizioni affinche' si possa migliorare. I numeri sono in
crescita, e' uno dei pochi settori che nel periodo della crisi ha
aumentato la capacita' produttiva e nelle previsioni 2016‐2017
puo' avere ancora una crescita del fatturato e della redditivita'.
Quindi occupazione, ricerca, innovazione e risorse umane sono gli
elementi di forza".
(ITALPRESS).
pif/boa/red
20‐Lug‐16 12:16
NNNN
Italpress Mezzogiorno, mercoledì 20 luglio 2016, 12:41:47
FARMACI: BARRACO E GUIDO "BANCO NAPOLI FINANZIERÀ INNOVAZIONE E RICERCA"
NAPOLI (ITALPRESS) ‐ "La farmaceutica e' un settore molto
promettente per la Campania. Se 15 anni fa era praticamente
distrutto, grazie agli investimenti si e' ripreso e adesso e' in
forte crescita. Cosa puo' fare Banco di Napoli per sostenere
comparto? Quello che abbiamo gia' fatto negli altri settori,
compresa la filiera agricolo‐alimentare, cioe' finanziare la
ricerca e l'innovazione e soprattutto la formazione di nuove
professionalita'". Cosi' il presidente del Banco di Napoli (del
gruppo Intesa San Paolo), Maurizio Barracco, a margine della
presentazione dei risultati della ricerca di Srm sul settore
farmaceutico e delle biotecnologie. "Il nostro impegno ‐ spiega
Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli ‐ e' di
accompagnare il settore verso una dimensione internazionale, che
sappia cogliere le sfide dell'innovazione, dove noi forniamo
soluzioni con le nostre piattaforme informatiche, e di agevolare
la crescita della dimensione di impresa attraverso gli strumenti
di finanza straordinaria, come gli equity funds. Il gruppo Banco
Napoli‐Intesa San Paolo ha una posizione privilegiata da questo
punto di vista. Il settore farmaceutico al Sud rappresenta il 10%
del peso italiano. Un settore cosi' ricco come fatturato e
redditivita' ha grandi margini di crescita. E' quasi paradigmatico
per le sorti dell'economia meridionale. In Campania ‐ aggiunge ‐
siamo presenti su tutte le imprese, ogni progetto di investimento
trova in noi ampia rispondenza. Ma anche gli imprenditori ‐
conclude ‐ si devono impegnare. La presenza al Sud di imprese
straniere o del centronord e' ancora prevalente rispetto alle
meridionali, mi auguro che possa sorgere uno stimolo per nuovi
investimenti anche dall'imprenditoria meridionale".
(ITALPRESS).
pif/boa/red
20‐Lug‐16 12:38
NNNN
Omni Napoli, mercoledì 20 luglio 2016, 12:46:56
Omninapoli‐FARMACEUTICO, PRESENTATA LA RICERCA SRM AL BANCO DI NAPOLI
NAP0014 3 ECO SAN TXT
Omninapoli‐FARMACEUTICO, PRESENTATA LA RICERCA SRM AL BANCO DI NAPOLI
(OMNINAPOLI) Napoli, 20 LUG ‐ È stata presentata oggi, nel corso di un
convegno nella sede del Banco di Napoli, la ricerca realizzata da SRM (Centro
Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo "Un Sud che innova e
produce. La filiera Farmaceutica e delle Scienze della vita", quarto volume
della collana di studi sui settori manifatturieri di punta del Mezzogiorno.
Il convegno, introdotto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio
Barracco, ha avuto l'obiettivo di stimolare un dibattito rivolto a valutare
il possibile contributo del settore dell'industria farmaceutica ‐ con
specifico riferimento all'industria di produzione del farmaco ‐ allo
sviluppo economico dei territori, analizzando i punti di forza e le aree di
rischio della produzione italiana, e quei fattori chiave che assicurino le
sue potenzialità di crescita ed espansione, nonché le proposte di
intervento, identificando i possibili obiettivi di politica industriale per
il settore. La ricerca si inserisce negli studi di SRM su quelle filiere
produttive che meglio esprimono l'idea di un Sud in grado di innovare e
produrre. Il lavoro ha fornito interessanti informazioni e valutazioni delle
sue caratteristiche funzionali. I diversi approfondimenti hanno consentito di
ottenere una serie di conferme della sua valenza. E' un settore in cui
produttività, retribuzioni, export e investimenti per addetti sono
notevolmente superiori alla media; effetti tangibili delle opportunità che
questo comparto può offrire per far vincere all'Italia la sfida della
competizione internazionale. (SEGUE)
red
201242 LUG 16
NNNN
Omni Napoli, mercoledì 20 luglio 2016, 12:47:32
Omninapoli‐FARMACEUTICO, PRESENTATA LA RICERCA SRM AL BANCO DI NAPOLI‐2
NAP0015 3 ECO SAN TXT
Omninapoli‐FARMACEUTICO, PRESENTATA LA RICERCA SRM AL BANCO DI NAPOLI‐2
(OMNINAPOLI) Napoli, 20 LUG ‐ (SEGUE) I dati evidenziano un Mezzogiorno che
vanta una posizione di rilievo in ambito nazionale con fatturato delle
imprese pari a oltre 1 miliardo di euro, un valore aggiunto di 600 milioni di
Euro e 2,3 miliardi di export. I risultati della ricerca sono stati
presentati da Salvio Capasso, Responsabile dell'area di ricerca "Economia
delle Imprese" di SRM. E' seguita la tavola rotonda dal titolo "La
farmaceutica: una filiera che innova, produce e crea valore" moderata dal
direttore generale di SRM Massimo Deandreis alla quale hanno partecipato:
Pierluigi Petrone, Componente di Giunta Farmindustria, Roberto Scrivo, capo
della Segreteria Tecnica del Ministero della Salute, Francesco Guido,
direttore generale del Banco di Napoli, Anna Ruscigno, responsabile della
produzione del Polo dell'Aquila, Gruppo Dompè, Claudio Minopoli, direttore
Risorse Umane di Novartis (stabilimento di Torre Annunziata‐NA), Maurizio
Pagliuca, COO di Altergon Italia e Amleto D'Agostino, direttore generale
del Distretto Tecnologico Campania Bioscience. Il convegno si è concluso con
l'intervento dell'Assessore alle Attività Produttive della Regione
Campania Amedeo Lepore.
red
201243 LUG 16
NNNN
Settore farmaceutico e delle scienze della vita, una filiera che innova, produce e crea valore
Da una ricerca di SRM presentata oggi al Banco di Napoli, l’Italia è tra i leader Ue nel settore con un
valore aggiunto pari a 9,2 miliardi di euro (+6%) e pari al 2,6% del valore aggiunto dell’industria e allo
0,6% del PIL.
È stata presentata oggi, nel corso di un convegno nella sede del Banco di Napoli, la ricerca realizzata da
SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo “Un Sud che innova e produce. La filiera
Farmaceutica e delle Scienze della vita”, quarto volume della collana di studi sui settori manifatturieri di
punta del Mezzogiorno. Il...
I settori manifatturieri del Mezzogiorno analizzati dal Centro studi del Banco di Napoli
19 Luglio 2016 di RED‐ROM
(PRIMAPRESS) ‐ NAPOLI ‐ Si presenterà domani presso la Sala delle Assemblee del Banco di Napoli (Via
Toledo 177) la ricerca realizzata da SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) su: “Un Sud che
innova e produce. La filiera Farmaceutica e delle Scienze della vita”, si tratta di un focus sintetizzato nel
quarto volume della collana di studi sui settori manifatturieri di punta del Mezzogiorno che ha editato
l’istituto bancario.
Lo studio analizza il settore farmaceutico e delle biotecnologie, esaminando i punti di forza e le aree di
rischio della produzione italiana, nonché i fattori chiave di crescita ed espansione, identificando i possibili
obiettivi di politica industriale per il settore.
Il convegno sarà aperto dal Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, e i risultati della ricerca
saranno presentati da Salvio Capasso, Responsabile dell’area di ricerca Economia delle Imprese di SRM.
Alla presentazione farà seguito la tavola rotonda dal titolo La farmaceutica: una filiera che innova, produce
e crea valore, moderata dal direttore generale di SRM, Massimo Deandreis. Tra gli speakers: Amleto
D’Agostino, Direttore Generale del Distretto Tecnologico Campania Bioscience, Francesco Guido, Direttore
Generale del Banco di Napoli, Claudio Minopoli, Direttore Risorse Umane di Novartis (stabilimento di Torre
Annunziata‐NA), Maurizio Pagliuca, COO di Altergon Italia, Pierluigi Petrone, Componente di Giunta
Farmindustria, Anna Ruscigno, Responsabile della Produzione del Polo dell’Aquila, Gruppo Dompé, e
Roberto Scrivo, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero della Salute.
Il convegno si chiuderà con l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania,
Amedeo Lepore. ‐ (PRIMAPRESS)
Sanità: domani la presentazione dello studio di Srm sul settore farmaceutico
Napoli, 19 lug 18:24 ‐ (Agenzia Nova) ‐ Si terrà mercoledì 20 luglio 2016 alle ore 10.00 presso la Sala delle
Assemblee del Banco di Napoli (Via Toledo 177) la presentazione della ricerca realizzata da Srm (Centro
Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo Un Sud che innova e produce. La filiera Farmaceutica e
delle Scienze della vita, quarto volume della collana di studi sui settori manifatturieri di punta del
Mezzogiorno. Lo studio analizza il settore farmaceutico e delle biotecnologie, esaminando i punti di forza e
le aree di rischio della produzione italiana, nonché i fattori chiave di crescita ed espansione, identificando i
possibili obiettivi di politica industriale per il settore. Il convegno sarà aperto dal Presidente del Banco di
Napoli, Maurizio Barracco, e i risultati della ricerca saranno presentati da Salvio Capasso, Responsabile
dell’area di ricerca Economia delle Imprese di Srm. Seguirà la tavola rotonda dal titolo La farmaceutica: una
filiera che innova, produce e crea valore, moderata dal direttore generale di SRM, Massimo Deandreis. Tra
gli speakers: Amleto D’Agostino, Direttore Generale del Distretto Tecnologico Campania Bioscience,
Francesco Guido, Direttore Generale del Banco di Napoli, Claudio Minopoli, Direttore Risorse Umane di
Novartis (stabilimento di Torre Annunziata‐NA), Maurizio Pagliuca, COO di Altergon Italia, Pierluigi Petrone,
Componente di Giunta Farmindustria, Anna Ruscigno, Responsabile della Produzione del Polo dell’Aquila,
Gruppo Dompé, e Roberto Scrivo, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero della Salute. Il convegno si
chiuderà con l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore. Il
volume e una sintesi dettagliata saranno distribuiti ai partecipanti.
Napoli
IL SETTORE FARMACEUTICO E DELLE SCIENZE DELLA VITA: UNA FILIERA CHE INNOVA, PRODUCE E CREA
VALORE
La Ricerca di SRM presentata oggi al Banco di Napoli
• 600 milioni di Euro di Valore Aggiunto, oltre 1 miliardo di fatturato e 2,3 miliardi di Export prodotti dalla
industria farmaceutica nel Sud.
• 125 unità locali e 13.000 addetti (diretti ed indiretti) generati nel Mezzogiorno dal settore,
rispettivamente il 16,5% ed il 10% circa del totale Italia.
• Il Mezzogiorno rappresenta circa il 10% dell’import‐export settoriale del Paese.
• Campania tra le regioni trainanti: 270 milioni di Valore Aggiunto (il 45% del totale Mezzogiorno), 530
milioni di Fatturato (quasi il 50% del Sud) e 741 milioni di Export (un terzo del Mezzogiorno).
• Italia tra i leader Ue nel settore con un valore aggiunto pari a 9,2 miliardi di euro, in crescita del 6% e pari
al 2,6% del totale del valore aggiunto dell’industria e allo 0,6% del PIL.
• Tra il 2010 e il 2015 la farmaceutica è stato il primo settore in Italia per crescita della produzione (+11%
rispetto a ‐7% della media manifatturiera) e dell’export (+57% rispetto a +23% della media manifatturiera).
• Con 1,4 miliardi di investimenti nel 2015 (+15% rispetto a due anni fa) la farmaceutica vale quasi il 7% del
totale della Ricerca in Italia, investendo il 15% del suo valore aggiunto.
• Il moltiplicatore del valore aggiunto è di 4,02 (per ogni 100 euro di produzione farmaceutica in una
regione si generano ulteriori 302 euro di produzione aggiuntiva negli altri settori e nelle altre regioni) e
quello dell’occupazione un valore di 6,06, a riprova delle ampie interrelazioni tra territori che caratterizzano
il comparto.
Napoli, 20 luglio 2016 ‐ È stata presentata oggi, nel corso di un convegno nella sede del Banco di Napoli, la
ricerca realizzata da SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo “Un Sud che innova e
produce. La filiera Farmaceutica e delle Scienze della vita”, quarto volume della collana di studi sui settori
manifatturieri di punta del Mezzogiorno.
Il convegno, introdotto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, ha avuto l’obiettivo di
stimolare un dibattito rivolto a valutare il possibile contributo del settore dell’industria farmaceutica ‐ con
specifico riferimento all’industria di produzione del farmaco ‐ allo sviluppo economico dei territori,
analizzando i punti di forza e le aree di rischio della produzione italiana, e quei fattori chiave che assicurino
le sue potenzialità di crescita ed espansione, nonché le proposte di intervento, identificando i possibili
obiettivi di politica industriale per il settore.
La ricerca si inserisce negli studi di SRM su quelle filiere produttive che meglio esprimono l’idea di un Sud in
grado di innovare e produrre. Il lavoro ha fornito interessanti informazioni e valutazioni delle sue
caratteristiche funzionali. I diversi approfondimenti hanno consentito di ottenere una serie di conferme
della sua valenza. E’ un settore in cui produttività, retribuzioni, export e investimenti per addetti sono
notevolmente superiori alla media; effetti tangibili delle opportunità che questo comparto può offrire per
far vincere all’Italia la sfida della competizione internazionale.
I dati evidenziano un Mezzogiorno che vanta una posizione di rilievo in ambito nazionale con fatturato delle
imprese pari a oltre 1 miliardo di euro, un valore aggiunto di 600 milioni di Euro e 2,3 miliardi di export.
I risultati della ricerca sono stati presentati da Salvio Capasso, Responsabile dell’area di ricerca “Economia
delle Imprese” di SRM. E’ seguita la tavola rotonda dal titolo “La farmaceutica: una filiera che innova,
produce e crea valore” moderata dal direttore generale di SRM Massimo Deandreis alla quale hanno
partecipato: Pierluigi Petrone, Componente di Giunta Farmindustria, Roberto Scrivo, capo della Segreteria
Tecnica del Ministero della Salute, Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, Anna Ruscigno,
responsabile della produzione del Polo dell’Aquila, Gruppo Dompè, Claudio Minopoli, direttore Risorse
Umane di Novartis (stabilimento di Torre Annunziata‐NA), Maurizio Pagliuca, COO di Altergon Italia e
Amleto D’Agostino, direttore generale del Distretto Tecnologico Campania Bioscience. Il convegno si è
concluso con l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Amedeo Lepore.
Maurizio Barracco, presidente Banco di Napoli: “Continua la ricognizione precisa e dettagliata dell’industria
nel Mezzogiorno fatta da SRM che con quest’ultima pubblicazione si sofferma sulla filiera farmaceutica.
Questi dati ci ricordano che il Mezzogiorno è ricco di realtà positive che il Banco di Napoli è pronto a
sostenere per favorire una ripresa duratura e dimostrano che anche nel Sud sono presenti aziende con
caratteristiche competitive vincenti e ben integrate nella filiera nazionale.”
Francesco Guido, direttore generale Banco di Napoli: “L’incontro di oggi, che esplora le caratteristiche di
una filiera estremamente innovativa, redditizia e competitiva come quella farmaceutica, fornisce la chiara
percezione di come le imprese e le dinamiche imprenditoriali si stanno trasformando e orientando verso un
nuovo modello competitivo basato su innovazione, dimensione e internazionalizzazione. Il settore
farmaceutico è indicativo di queste tendenze che rappresentano anche le linee guida su cui si muove il
Banco di Napoli fattivamente impegnato a sostenere le imprese in questo percorso che, come dimostrano i
dati, è anche la via per un migliore merito di credito e un più forte legame tra banca e imprese”.
Massimo Deandreis, direttore generale SRM: “Dalla ricerca emerge non solo il valore e la presenza
significativa che ha questo settore nell’economia del Mezzogiorno ‐ il 6% del Valore Aggiunto nazionale, il
10% dell’import‐export, il 10% degli addetti totali ‐ ma anche l’interdipendenza esistente e il contributo
dato ai successi di tutta la filiera farmaceutica italiana: 100 euro di produzione farmaceutica nel
Mezzogiorno attivano infatti ulteriori 440 euro nel resto del Paese. Le difficoltà certamente non mancano
soprattutto per le trasformazioni del mercato, ma le imprese di questa filiera – anche nel Mezzogiorno –
stanno dimostrando di aver ben compreso che occorre coniugare la qualità organizzativa e la capacità
produttiva con innovazione, tecnologie e sperimentazione”.
Per Banco Napoli e Srm il Sud aggancia una timida ripresa
–di Vera Viola 12 aprile 2016
Nel 2015 l’economia meridionale ha mostrato una timida ripresa e nel 2016 si prevede un’accelerazione della crescita. È quanto, in sintesi, attesta l’analisi curata da Banco di Napoli ed Srm di Intesa Sanpaolo che incrocia l’osservazione dell’andamento economico con le performance dell’istituto di credito che concentra la propria presenza nelle regioni meridionali.
Il Pil del Mezzogiorno nel 2015 è cresciuto dello 0,3%, come spesso accade è cresciuto meno di quello italiano (0,8). In Campania, poi, il Pil cresce meno anche rispetto alla media del Sud, mettendo a segno solo lo 0,2% . «Poco _ commenta il dg del Banco di Napoli, Francesco Guido – ma compare un segno positivo e si inverte una tendenza negativa in atto da molto tempo». Il lieve miglioramento viene confermato anche dall’analisi di altre variabili socio‐economiche: la spesa per consumi, a esempio, aumenta in Campania nel 2015 rispetto al 2014 dello 0,9% in linea con quella meridionale (0,8) e quella italiana (0,9).
Delude invece l’export della Campania con solo +2,8%, a fronte di un incremento nel Sud del 4% e del 3,8% in Italia. «Un trend – precisa il dg di Srm, Massimo Deandreis _ che senz’altro risente del calo del prezzo del petrolio. Ma registra un andamento migliore se si considerano le filiere produttive». Sud e Campania infine vanno meglio per quanto riguarda gli occupati: +1% in Campania e 1,6% nel Sud contro lo 0,8% della media Paese.
Positiva è la crescita delle imprese (+2%) nel Mezzogiorno, e ancor più (+0,9%) in Campania (a fronte del ‐0,1% dell’Italia nel complesso). Crescono sopratutto le imprese di capitale «segno – secondo Srm – di un ispessimento della struttura imprenditoriale».
Speculare rispetto al miglioramento dell’economia del Mezzogiorno è anche il bilancio del Banco di Napoli per il 2015. L’ististuto di credito, con forte presenza e radicamento nelle regioni del Mezzogiorno continentale, ha registrato un incremento degli impieghi (+5%) e del complesso dell’attività finanziaria erogata alla clientela del 2%. Vanta poi sofferenze nette per il 5%, inferiori rispetto alla media del sistema in Italia.
Per il 2016 Srm e Banco di Napoli prevedono un’accelerazione dei ritmi di crescita. Il valore aggiunto dovrebbe crescere dello 0,6% al Sud e in Campania (un pò meno dell’1% dell’Italia), sarà comunque trainato dall’industria manifatturiera, soprattutto da quella che esporta. L’occupazione segnerà +0,4 e + 0,3% contro lo 0,7 del Paese intero. La timida ripresa sarà trainata dai settori di punta del manifatturiero: alimentare, automotive, farmaceutico, abbigliamento moda. Ma tireranno anche per logistica e turismo (si pensi che la domanda estera di Mezzogiorno è cresciuta del 10,4% in termini di spesa, più del doppio del dato nazionale). Su questi settori e su tutte le “eccellenze “ dell’area il Banco di Napoli concentra le proprie capacità di sostegno e finanziamento, oltre che di assistenza all’export, alla innovazione e alla formazione. Spinge decisamente sui distretti e filiere industriali . L’andamento del Banco resta ampiamente positivo anche nel primo trimestre del 2016, quando gli impieghi sono cresciuti dell1,5% rispetto allo stesso trimestre del 2015, i mutui erogati sono aumentati del 120%, l’attività finanziaria alla clientela è stata incrementata di 500milioni.
Ma – mettono in guardia Banco di Napoli ed Srm – esiste ancora a svantaggio del Sud un forte gap innovativo che potrebbe addirittura ostacolare la ripresa. I dati Eurostat evidenziano per l’Italia una spesa in ricerca e sviluppo pro capite di 351,6 euro, molto inferiore ai 542 della media Ue . Tale spesa scende a 225,5 euro in Campania e addirittura a 164,7 nel Mezzogiorno. E non è tutto: solo il 4,3% delle domande di brevetto depositate in Italia proviene dal Sud.
"Un Sud che innova e produce. La filiera farmaceutica e della scienze della vita”. Convegno organizzato dal SRM - Banco di Napoli
22/07/2016 - "Pochi giorni fa, grazie al ministro Lorenzin, abbiamo creato i presupposti di un accordo tra la Regione Campania e la Regione Lombardia per fare in modo che la Campania sia accogliente e interessante dal punto di vista degli
investimenti produttivi oltre che della ricerca e dell'innovazione. La Lombardia è rimasta particolarmente interessata alle novità che la Campania sta esprimendo, frutto di politiche regionali che si inseriscono nel solco di quelle nazionali. L'accordo con la Lombardia può essere quindi preso a riferimento per la possibilità di estendere l'hub dalla Lombardia alla Campania passando per il Lazio.
C'è poi un discorso avviato con il Governo che sta promuovendo operazioni, vedi Apple e Bagnoli, per intensificare il tasso di attrazione per nuovi investimenti in Campania o per ampliare investimenti già esistenti. Il problema fondamentale è quello di creare le condizioni di contesto per promuovere un sistema integrato di innovazione, ricerca e sviluppo.
La Campania può avere un effetto leva anche su tutte le altre regioni del Sud e verso gli altri ambiti dell'economia. Un settore fondamentale può essere quello del Biotech, in cui la Campania è posizionata molto bene nel contesto italiano. Altro settore fondamentale è quello dell'ecosistema della conoscenza. Il tema della bio-economia e della possibilità di fare della Campania terra di elezione di questo particolare ambito innovativo c'è.
Come fare? Innanzitutto fare politiche industriali non localistiche, inserendosi nel solco delle politiche nazionali. Per quanto riguarda il settore farmaceutico, oltre a tutte le altre misure messe in campo fino ad oggi, abbiamo a disposizione 500 mln per la ricerca e l'innovazione, che spenderemo non a pioggia, ma puntando su grandi progetti per l'innovazione, per i quali non ci saranno limiti agli investimenti, ma facendo in modo però che questa capacità di ricerca e di innovazione sia misurabile.
Credo che in questo settore ci siano tutte le condizioni per fare una grande operazione di connessione tra la ricerca e l'industria affinché quest'ultima possa avere più fiducia per investire in Campania ma anche per creare un ecosistema integrato e fare in modo che quel piccolo fatturato promuova le dinamiche che stanno emergendo, e ci offra prospettive di sviluppo. Infine a Bagnoli abbiamo una nuova realtà in movimento e lì pensiamo di far nascere un grande parco della conoscenza e dell'innovazione, per creare un raccordo tra la ricerca biomedica e biotecnologica”.
Sanita’: ricerca, settore farmaceutico Italia competitivo in Ue
Pubblicato il 22 luglio 2016
La produzione farmaceutica in Italia ha una posizione di eccellenza nella Ue, consolidata nel 2015. Il Belpaese e’ infatti secondo nella classifica europea, secondo i dati forniti dalla ricerca del centro studi Srm del Banco di Napoli, presentata al convegno ‘Un Sud che innova e produce – La filiera farmaceutica e delle Scienze della vita”. La ricerca evidenzia che questo comparto in Italia si caratterizza per una solida e ampia base produttiva, risorse umane molto qualificate, moderne relazioni industriali, un indotto di eccellenza ed una intensa attivitAý innovativa. Il nostro Paese rappresenta, infatti, il 19% del mercato dei big Ue, il 26% della produzione e il 40% dell’incremento del saldo estero dei farmaci tra il 2010 e il 2015.
Sanità, ecco chi traina il comparto dei farmaci in Italia
Di Veronica Sansonetti
In Italia ogni 100 euro di produzione farmaceutica genera in media altri 302 euro di valore aggiunto, di cui
106 euro in altri settori della stessa regione ed i restanti 196 euro nelle altre regioni. Nel Mezzogiorno tale
dato raggiunge i 440 euro di valore, di cui 44 euro in altri settori della regione e 396 euro nelle altre regioni.
Sono questi alcuni dei numeri di una ricerca presentata ieri, nel corso di un convegno nella sede del Banco
di Napoli, realizzata da SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo “Un Sud che
innova e produce. La filiera Farmaceutica e delle Scienze della vita”, volume della collana di studi sui settori
manifatturieri di punta del Mezzogiorno.
CHI C’ERA
Il convegno, introdotto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco (nella foto), ha avuto
l’obiettivo di approfondire il possibile contributo del settore dell’industria farmaceutica allo sviluppo
economico dei territori, analizzando i punti di forza e le aree di rischio della produzione italiana. I risultati
della ricerca sono stati presentati da Salvio Capasso, Responsabile dell’area di ricerca “Economia delle
Imprese” di SRM. Alla la tavola rotonda dal titolo “La farmaceutica: una filiera che innova, produce e crea
valore” moderata dal direttore generale di SRM Massimo Deandreis hanno partecipato: Pierluigi Petrone,
componente di Giunta Farmindustria, Roberto Scrivo, capo della Segreteria Tecnica del Ministero della
Salute, Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, Anna Ruscigno, responsabile della
produzione del Polo dell’Aquila, Gruppo Dompè, Claudio Minopoli, direttore Risorse Umane di Novartis
(stabilimento di Torre Annunziata‐NA), Maurizio Pagliuca, Coo di Altergon Italia e Amleto D’Agostino,
direttore generale del Distretto Tecnologico Campania Bioscience. Il convegno si è concluso con l’intervento
dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Amedeo Lepore.
I DATI DELLA RICERCA
Secondo lo studio presentato, nel 2015 l’Italia ha confermato la sua posizione nel settore della produzione
farmaceutica nell’Ue: seconda solo alla Germania, rappresentando il 19% del mercato dei Big Ue, il 26%
della produzione e il 40% dell’incremento del saldo estero dei farmaci tra il 2010 e il 2015.
Nel 2015 inoltre l’industria farmaceutica in Italia è stato uno dei settori che ha contribuito maggiormente
allo sviluppo del Paese, ed ha aumentato di più la sua produzione negli ultimi cinque anni. La produzione è
cresciuta tra il 2014 ed il 2015 del 5% fino a 30 miliardi di euro (Secondo uno studio della Banca d’Italia la
farmaceutica è l’unico settore ad aver aumentato la propria capacità produttiva durante il periodo della
crisi).
Secondo i dati resi noti questa mattina il valore aggiunto delle imprese del farmaco al Paese nel 2015 è
stato pari a 9,2 miliardi di euro, in crescita del 6% e pari al 2,6% del totale del valore aggiunto dell’industria
e allo 0,6% del PIL.
L’INDUSTRIA FARMACEUTICA DEL SUD
Nonostante sia un settore fortemente concentrato sotto il profilo dimensionale e territoriale (oltre l’80%
della filiera è al Centro Nord), il settore dell’industria farmaceutica ha presenze significative nell’Italia
meridionale. Il valore aggiunto delle imprese del farmaco al Mezzogiorno nel 2015 è stato di circa 600
milioni di euro (oltre il 6% del totale Italia) e rappresenta circa il 10% degli addetti totali.
Le regioni trainanti per il comparto sono divenute Abruzzo, Puglia, Campania e Sicilia, ma anche altri
territori vantano ormai qualificate presenze scientifiche ed aziendali, come esempio la Sardegna, che nel
campo delle biotecnologie, della genetica e della genomica può considerarsi un’area con cluster e
competenze, studi e produzioni di eccellenza anche a livello internazionale.
La Campania a titolo di esempio produce 270 milioni di Valore Aggiunto (il 45% del totale Mezzogiorno),
530 milioni di Fatturato (quasi il 50% del Sud) e 741 milioni di Export (un terzo del Mezzogiorno).
COME SI MUOVE IL SUD
“La farmaceutica – ha aggiunto Claudio Minopoli, direttore Risorse Umane di Novartis, stabilimento di
Torre Annunziata – è uno dei settori più vitali al Sud. Compito delle istituzioni locali e nazionali è di porre
la massima attenzione sul comparto che può dare grosse soddisfazioni in termini sia di attrazione
di investimento che di mantenimento dell’ occupazione. Per restare competitivi sul mercato – conclude –
dobbiamo rispettare regole, fare affidamento sulle risorse umane che abbiamo e dimostrare di essere
affidabili nella capacità di fornire in tempo ai nostri pazienti i farmaci di cui hanno bisogno”.
21/07/2016
Un Sud che innova e produce. Convegno farmaceutico al Banco di Napoli
DI REDAZIONE NAPOLI | 21 LUGLIO 2016 inShare
“Un Sud che innova e produce. La Filiera Farmaceutica e delle Scienze della Vita”è il tema del Convegno che si è tenuto nella sede del Banco di Napoli. Al dibattito, moderato da direttore di SRM, Massimo Deandris, hanno partecipato: Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, Pierluigi Petrone, componente di Giunta Farmindustria,Roberto Scrivo, capo della segreteria tecnica del Ministero della Salute, Anna Ruscigno, responsabile della produzione del Polo dell’Aquila Gruppo Dompè,Claudio Minopoli, direttore Risorse Umane di Novartis,( stabilimento di Torre Annunziata), Amleto D’Agostino, direttore generale del distretto Tecnologico Campania Bioscience, Maurizio Pagliuca del COO di Altergon Italia e l’assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore. Sono ben 14 i Gruppi Italiani ed esteri di medie e grandi dimensioni insediati al Sud nel settore farmaceutico. In Abbruzzo, Puglia, Campania, Sicilia, e Sardegna, i siti maggiori delle multinazionali e molti impianti minori sono guidati da operatori meridionali, inseriti da anni in organismi di ricerca, con la collaborazione di Università, Dipartimenti e CNR. E’ vero che la filiera farmaceutica nel Mezzogiorno non offre numeri importanti, ma il suo passo è senz’altro in crescita.
“Il Mezzogiorno è ricco di realtà positive che il Banco di Napoli è pronto a sostenere per favorire una ripresa duratura. Nel Sud sono presenti aziende con caratteristiche competitive vincenti e ben integrate nella filiera nazionale” – ha detto Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli.
Il Convegno di oggi, che ci dà un’immagine di una filiera innovativa, redditizia competiva – ha precisato poi Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli – ci dice di come le imprese e le dinamiche imprenditoriali stanno cambiando, basandosi sempre di più su di un modello innovativo, dimensionale ed internazionale. Quindi, è intenzione da parte del Banco di Napoli sostenere le imprese nel settore farmaceutico, garantendo migliore credito attraverso un forte legame con gli imprenditori.”
Le difficoltà nel Mezzogiorno certamente non mancano – ha sostenuto Massimo Deandreis, direttore generale SRM – ma le imprese di questa filiera, anche nel Sud Italia, stanno dimostrando di aver compreso che occorre coniugare la qualità organizzativa e quella produttiva con innovazione, tecnologia e sperimentazione.”
” Il settore farmaceutico – ha detto l’assessore Lepore – ci deve condurre ad un trinomio nelle politiche industriali, legato alla ricerca, formazione e sviluppo. La Campania può aggregare settori diversi tra loro, dal farmaceutico a quello agricolo alimentare, con la partecipazione di altri partner industriali. Importante è quindi la ricerca nel settore, dando risalto alla qualità, alla convinzione, che favorisca la crescita di nuovi mercati, con scambio di brevetti e della multifunzionaità tra le imprese. A Napoli, Salerno, ma anche nel resto della Campania, ci sono potenzialità rilevanti. Nei giorni scorsi – precisa Lepore – abbiamo avviato un accordo con la Lombardia e il ministro Lorenzini, per far in modo che la Campania sia accogliente ed interessante anche dal punto degli investimenti produttivi, la ricerca e l’innovazione. La collaborazione con la Lombardia può diventare utile per investire, sfruttando, ad esempio la bonifica dell’area dell’ex Italsider. Le possibilità per invertire quella freccia, che puntava alla Lombardia e al Lazio come poli di ricerca verso le altre regioni, credo che in Campania ci siano tutte.”
servizio di Luigi Rubino ed Elio Guerriero
CAMPANIA
Farmaci. Lepore (Campania): “Risorse Regione a sostegno di ricerca e sviluppo”
Così l'assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, a margine del convegno al Banco di Napoli
per la presentazione dello studio Srm sul settore farmaceutico. "Il farmaceutico in questi anni ha trainato le
imprese verso una prospettiva di sviluppo e ripresa in Campania. E' un settore su cui costruire il futuro della
Regione".
20 LUG ‐ "La Regione Campania sta lavorando intensamente perché le risorse disponibili possano essere
indirizzate verso comparti, come quello farmaceutico, capaci di tenere insieme ricerca, innovazione e le
politiche di crescita economica, di far crescere le imprese e di promuovere l'industrializzazione. E il
farmaceutico in questi anni ha trainato le imprese verso una prospettiva di sviluppo e ripresa in Campania.
E' un settore su cui costruire il futuro della regione". Ad affermarlo é Amedeo Lepore, assessore alle Attività
Produttive della Regione Campania, a margine del convegno al Banco di Napoli per la presentazione dello
studio Srm sul settore farmaceutico.
"Le imprese farmaceutiche che fanno innovazionee ‐ aggiunge Lepore ‐ si devono connettere alle
università e ai grandi centri di ricerca, ma é un processo già in atto". "La farmaceutica ‐ incalza Pierluigi
Petrone, componente di Giunta Farmindustria ‐ é da sempre uno dei settori a maggior attrattività di
investimenti. Noi vogliamo valorizzare questa realità di eccellenza che crea sviluppo e occupazione al Sud".
"La farmaceutica ‐ aggiunge Claudio Minopoli, direttore Risorse Umane di Novartis, stabilimento di Torre
Annunziata ‐ é uno dei settori più vitali al Sud. Compito delle istituzioni locali e nazionali e' di porre la
massima attenzione sul comparto che può dare grosse soddisfazioni in termini sia di attrazione di
investimento che di mantenimento dell'occupazione. Per restare competitivi sul mercato ‐ conclude ‐
dobbiamo rispettare regole, fare affidamento sulle risorse umane che abbiamo e dimostrare di essere
affidabili nella capacita' di fornire in tempo ai nostri pazienti i farmaci di cui hanno bisogno".
20 luglio 2016
Banco di Napoli, Barracco: Farmaceutica, finanziare ricerca e innovazione
Mercoledì, 20 luglio 2016
"La farmaceutica è un settore molto promettente per la Campania. Se 15 anni fa era praticamente
distrutto, grazie agli investimenti si è ripreso e adesso è in forte crescita. Cosa può fare Banco di Napoli per
sostenere il comparto? Quello che abbiamo già fatto negli altri settori, compresa la filiera agricolo‐
alimentare, cioè finanziare la ricerca e l'innovazione e soprattutto la formazione di nuove professionalità".
Così il presidente del Banco di Napoli (del gruppo Intesa San Paolo), Maurizio Barracco, a margine della
presentazione dei risultati della ricerca di Srm sul settore farmaceutico e delle biotecnologie. "Il nostro
impegno ‐ spiega Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli ‐ è di accompagnare il settore
verso una dimensione internazionale, che sappia cogliere le sfide dell'innovazione, dove noi forniamo
soluzioni con le nostre piattaforme informatiche, e di agevolare la crescita della dimensione di impresa
attraverso gli strumenti di finanza straordinaria, come gli equity funds. Il gruppo Banco Napoli‐Intesa San
Paolo ha una posizione privilegiata da questo punto di vista. Il settore farmaceutico al Sud rappresenta il
10% del peso italiano. Un settore così ricco come fatturato e redditività ha grandi margini di crescita. È
quasi paradigmatico per le sorti dell'economia meridionale. In Campania ‐ aggiunge ‐ siamo presenti su
tutte le imprese, ogni progetto di investimento trova in noi ampia rispondenza. Ma anche gli imprenditori ‐
conclude ‐ si devono impegnare. La presenza al Sud di imprese straniere o del centronord è ancora
prevalente rispetto alle meridionali, mi auguro che possa sorgere uno stimolo per nuovi investimenti anche
dall'imprenditoria meridionale".
IL SETTORE FARNACEUTICO CAMPANO PRODUCE E CREA VALORI
Data pubblicazione: 20‐07‐2016
È stata presentata oggi, nel corso di un convegno nella sede del Banco di Napoli, la ricerca realizzata da
SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo “Un Sud che innova e produce. La filiera
Farmaceutica e delle Scienze della vita”, quarto volume della collana di studi sui settori manifatturieri di
punta del Mezzogiorno. Il convegno, introdotto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, ha
avuto l’obiettivo di stimolare un dibattito rivolto a valutare il possibile contributo del settore dell’industria
farmaceutica ‐ con specifico riferimento all’industria di produzione del farmaco ‐ allo sviluppo economico
dei territori, analizzando i punti di forza e le aree di rischio della produzione italiana, e quei fattori chiave
che assicurino le sue potenzialità di crescita ed espansione, nonché le proposte di intervento, identificando
i possibili obiettivi di politica industriale per il settore. La ricerca si inserisce negli studi di SRM su quelle
filiere produttive che meglio esprimono l’idea di un Sud in grado di innovare e produrre. Il lavoro ha fornito
interessanti informazioni e valutazioni delle sue caratteristiche funzionali. I diversi approfondimenti hanno
consentito di ottenere una serie di conferme della sua valenza. E’ un settore in cui produttività, retribuzioni,
export e investimenti per addetti sono notevolmente superiori alla media; effetti tangibili delle opportunità
che questo comparto può offrire per far vincere all’Italia la sfida della competizione internazionale. I dati
evidenziano un Mezzogiorno che vanta una posizione di rilievo in ambito nazionale con fatturato delle
imprese pari a oltre 1 miliardo di euro, un valore aggiunto di 600 milioni di Euro e 2,3 miliardi di export. I
risultati della ricerca sono stati presentati da Salvio Capasso, Responsabile dell’area di ricerca “Economia
delle Imprese” di SRM. E’ seguita la tavola rotonda dal titolo “La farmaceutica: una filiera che innova,
produce e crea valore” moderata dal direttore generale di SRM Massimo Deandreis alla quale hanno
partecipato: Pierluigi Petrone, Componente di Giunta Farmindustria, Roberto Scrivo, capo della Segreteria
Tecnica del Ministero della Salute, Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, Anna Ruscigno,
responsabile della produzione del Polo dell’Aquila, Gruppo Dompè, Claudio Minopoli, direttore Risorse
Umane di Novartis (stabilimento di Torre Annunziata‐NA), Maurizio Pagliuca, COO di Altergon Italia e
Amleto D’Agostino, direttore generale del Distretto Tecnologico Campania Bioscience. Il convegno si è
concluso con l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Amedeo Lepore.
Maurizio Barracco, presidente Banco di Napoli: “Continua la ricognizione precisa e dettagliata dell’industria
nel Mezzogiorno fatta da SRM che con quest’ultima pubblicazione si sofferma sulla filiera farmaceutica.
Questi dati ci ricordano che il Mezzogiorno è ricco di realtà positive che il Banco di Napoli è pronto a
sostenere per favorire una ripresa duratura e dimostrano che anche nel Sud sono presenti aziende con
caratteristiche competitive vincenti e ben integrate nella filiera nazionale.” Francesco Guido, direttore
generale Banco di Napoli: “L’incontro di oggi, che esplora le caratteristiche di una filiera estremamente
innovativa, redditizia e competitiva come quella farmaceutica, fornisce la chiara percezione di come le
imprese e le dinamiche imprenditoriali si stanno trasformando e orientando verso un nuovo modello
competitivo basato su innovazione, dimensione e internazionalizzazione. Il settore farmaceutico è
indicativo di queste tendenze che rappresentano anche le linee guida su cui si muove il Banco di Napoli
fattivamente impegnato a sostenere le imprese in questo percorso che, come dimostrano i dati, è anche la
via per un migliore merito di credito e un più forte legame tra banca e imprese”. Massimo Deandreis,
direttore generale SRM: “Dalla ricerca emerge non solo il valore e la presenza significativa che ha questo
settore nell’economia del Mezzogiorno ‐ il 6% del Valore. Aggiunto nazionale, il 10% dell’import‐export, il
10% degli addetti totali ‐ ma anche l’interdipendenza esistente e il contributo dato ai successi di tutta la
filiera farmaceutica italiana: 100 euro di produzione farmaceutica nel Mezzogiorno attivano infatti ulteriori
440 euro nel resto del Paese. Le difficoltà certamente non mancano soprattutto per le trasformazioni del
mercato, ma le imprese di questa filiera – anche nel Mezzogiorno – stanno dimostrando di aver ben
compreso che occorre coniugare la qualità organizzativa e la capacità produttiva con innovazione,
tecnologie e sperimentazione”.
Alberto Alovisi
Industria farmaceutica boom: guida la Campania
20/07/2016
La Campania guida la filiera farmaceutica del Sud. Oltre 600 milioni di euro di valore aggiunto, 1 miliardo di fatturato e 2,3 miliardi di export: sono i numeri dell’industria nel Sud. Il settore, si legge nello studio di settore realizzato dall’Srm, il Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, conta 125 unità locali e 13.000 addetti (diretti ed indiretti) rispettivamente il 16,5% ed il 10% circa del totale Italia. Il Mezzogiorno rappresenta circa il 10% dell’import-export settoriale del Paese. Performance che trovano nella Campania la regione guida con 270 milioni di valore aggiunto (il 45% del totale Mezzogiorno), 530 milioni di fatturato (quasi il 50% del Sud) e 741 milioni di export (un terzo del Mezzogiorno).
L’Italia è tra i leader Ue nel settore con un valore aggiunto pari a 9,2 miliardi di euro, in crescita del 6% e pari al 2,6% del totale del valore aggiunto dell’industria e allo 0,6% del Pil. Tra il 2010 e il 2015 la farmaceutica è stato il primo settore in Italia per crescita della produzione (+11% rispetto a -7% della media manifatturiera) e dell’export (+57% rispetto a +23% della media manifatturiera). Con 1,4 miliardi di investimenti nel 2015 (+15% rispetto a due anni fa) la farmaceutica vale quasi il 7% del totale della ricerca in Italia, investendo il 15% del suo valore aggiunto. Il moltiplicatore del valore aggiunto è di 4,02 (per ogni 100 euro di produzione farmaceutica in una regione si generano ulteriori 302 euro di produzione aggiuntiva negli altri settori e nelle altre regioni) e quello dell’occupazione un valore di 6,06, a riprova delle ampie interrelazioni tra territori che caratterizzano il comparto.
Napoli – “Sud che innova e produce”, mercoledì 20 luglio, la presentazione della ricerca sulla filiera del farmaceutico Napoli – Mercoledì 20 luglio alle ore 10.00, presso il Banco di Napoli, si terrà la presentazione del del Volume 4 – La filiera farmaceutica e delle scienze della vita, per la collana “Il Sud che innova e produce”, l’approfondimento di SRM sui settori all’avanguardia che incidono sull’economia italiana e del Mezzogiorno La ricerca verte sul settore farmaceutico e delle biotecnologie questo perchè il comparto, in Italia, si caratterizza per una solida e ampia base produttiva, risorse umane molto qualificate, moderne relazioni industriali, un indotto di eccellenza ed un’intensa attività innovativa. L’Italia risulta dunque un paese particolarmente capace di attrarre, mantenere e sviluppare una forte presenza produttiva. Considerato il contesto mondiale molto concorrenziale e l’alto tasso di internazionalizzazione del settore, è fondamentale che le aziende e siano sempre più competitive per crescere sui mercati internazionali, ma anche poter contare su un mercato interno che assicuri standard adeguati e concorra all’attrattività delle attività industriali nel Paese. Lo studio, come sempre è il risultato di un mix di analisi e di fonti sia desk che sul campo con interviste ai principali players del settore. Al convegno parteciperanno esponenti del mondo associativo, finanziario, imprenditoriale e scientifico con l’obiettivo di cogliere spunti diversi dal lavoro di ricerca su uno dei settori competitivi per il Paese e per il Mezzogiorno. La ricerca sarà distribuita ai partecipanti fino ad esaurimento copie. Il convegno è libero e gratuito ma per motivi organizzativi è richiesta la registrazione attraverso il sito SRM compilando il form online.