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5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
PREMESSE ETERMINOLOGIA
STRUTTURA DELPAESAGGIO
CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI
SISTEMIPAESISTICI ITALIANI
ANALISI EDIAGNOSI
- Gerarchia di elementi- Caratteri di un elemento- Macchie paesistiche
Caratteri di una macchiaMargini delle macchie
- Corridoi e matrici- Matrici paesistiche- Criteri per la determinazione- Apparati paesistici- Ecotessuti
Caratteri di un ecotessuto
- grado di antropizzazione- sistemi fitosociologici- insieme gerarchico di attributi
- Somma- Indici- Modelli- Analisi spaziale informatica- Fisionomia dei paesaggi- Controllo della fisionomia
Le schede che seguono sono state redatte facendo riferimento a:
Vittorio Ingegnoli - 1993 - FONDAMENTI DI ECOLOGIA DEL PAESAGGIO. CittàStudi, Milano.
Si rimanda a tale testo per un approfondimento dell’argomento.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
PREMESSE ETERMINOLOGIA
Area territoriale eterogenea composta di un insieme di ecosistemi interagenti che si ripetono con una struttura riconoscibile.Sistema di ecosistemi che rappresenta un livello
specifico dell’organizzazione della vita, superiore all’ecosistema.L’ecologia del paesaggio inquadra il “paesaggio” assumendo
il rapporto uomo-natura come integrazione e non più come impatto (ecosistema).Ogni paesaggio può essere riferito a una configurazione
di ecosistemi interagenti, riconducibili ad uno specifico modello strutturale.
Il modello identificato deve possedere le seguenti proprietà generali: a) unitarietà ed eterogeneità, ovvero deve riuscire a cogliere la
realtà secondo le differenze sempre presenti da punto a punto(eterogeneità), trovando le regole che tengono uniti punti a punti (unitarietà)
b) struttura sistemica, ovvero deve essere in grado di interpretare la complessità (architettura di sistemi)
c) dinamicità, deve integrare nel modello la quarta dimensione del tempo, ovvero configurarsi quale processo evolutivo dovuto all'integrazione dell'evoluzione fisica ed umana del paesaggio.
Scelta una opportuna scala, il modo più generale per trattare della struttura del paesaggio è riferito all’individuazione di elementi minimi, per poi studiarne le configurazioni gerarchiche, individuando dei mosaici ambientali(ecomosaici). Questi, a loro volta, possono rappresentare delle unità paesistiche maggiori, il cui insieme individua un paesaggio principale e, a scala maggiore, un paesaggio regionale.
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STRUTTURA DEL
PAESAGGIO
Secondo Forman e Godron gli elementi di base della struttura
dei paesaggi sono le macchie di ecosistemi (patches). Essi
descrivono le macchie in rapporto alla dimensione, alla forma, al
tipo biotico, al numero ed alla configurazione: è cosi possibile
descrivere l'origine delle macchie e gli effetti dei disturbi sulle
loro configurazioni.
Insiemi di elementi formano mosaici caratteristici o ecomosaici,
dove si possono distinguere aggregazioni di macchie configurabili
ancora in macchie, oppure in corridoi, e in cui si possono
distinguere le matrici paesistiche. Le matrici sono formate da
quegli elementi che determinano il carattere prevalente
dell’ecomosaico, per estensione, connessione e/o funzione.
Forman e Godron (1986) richiamano l’attenzione anche sul
rilevamento del tipo di:
eterogeneità di un ecotessuto (microeterogeneità e
macroeterogeneità)
contrasto (modo di differire tra elementi vicini)
grana (la media e la variabilità delle dimensioni degli elementi).
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GERARCHIA DI
ELEMENTI(I°). Tipo di elemento = individua le classi di ecosistemipresenti nell’area di di studio, quali:
Bosco
Foresta
Strada
Villaggio
Rivo
(II°). Elemento reale = specifica gli ecotopi in cui sono divisibili i precedenti ecosistemi, quali:
n elementi di bosco ceduo di latifoglie
n di bosco di ripa di salici
x di foresta di lecci
y elementi di campi agricoli
z di fattorie
(III°). Tessera (di elemento) = le più piccole unità omogenee in cui sono divisibili le biocenosi precedenti, quali:
n1 di tessere di bosco ceduo semplice,
n2 di ceduo composto,
x1 tessere di foresta disetanea adulta,
x2 di coetanea giovane,
y1 tessere di campi a frumento,
y2 tessere di campi a mais,
y3 tessere di campi arati,
z1 tessere di edifici rustici,
z2 tessere di aie e corti
La tessera è quindi la più piccola unità omogenea che sia possibile individuare ad una determinata scala in un paesaggio.
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CARATTERI DI
UN ELEMENTOEcosistemici, definiti da: produttori, consumatori, decompositori,
sostanze abiotiche, flussi di energia, catene trofiche, attività interne
intraspecifiche, cicli biogeochimici etc.
Biosistemici, definiti da: strato di delimitazione e filtro, vie di
comunicazione e trasporto interno, processi di adattamento,
sistemi di auto-riproduzione, attributi fisionomico-funzionali propri
etc.
Paesistici definiti da: forma, dimensione, tipo biotico, funzione
paesistica, appartenenza ed apparato, correlazione connettiva,
grado di metastabilità, naturalità etc.
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MACCHIE
PAESISTICHELa configurazione di base dei singoli elementi del paesaggio è basata
sulle seguenti tre categorie: macchie, corridoi, matrici.
Una macchia è intesa come porzione non lineare di superficie
territoriale, il cui aspetto differisce dall’ambiente circostante. Questo
intorno è detto matrice del paesaggio, definibile dall’elemento del
paesaggio più estensivo e connesso fra tutti, e che gioca un ruolo
funzionale dominante.
Il corridoio è una stretta striscia di territorio che differisce da ambo i lati
della matrice.
Si possono individuare diversi tipi di macchie, classificabili in rapporto
alla loro origine. In un paesaggio le macchie sono infatti formate da:
a) disturbo (cronico, ciclico, isolato)
b) reliquato (associato o no ad un disturbo)
c) risorsa ambientale (biotica o abiotica)
d) antropizzazione (diretta o indiretta)
e) colonizzazione (naturale o antropica)
f) evento transitorio (naturale o antropico)
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CARATTERI DIUNA MACCHIA
Più estesa è una macchia, minore è l’influenza dei margini. Nelle fasce marginali delle macchie la biomassa è più densa e spesso la produttività è maggiore che all’interno, dove la diversità è minore. Tuttavia le grandi macchie sembrano avere più specie (animali soprattutto) che le piccole macchie
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CORRIDOI E MATRICI
a) correnti (contenenti corsi d’acqua, canali)b) lineari (siepi, filari, strade, ferrovie, condotte e linee di energia, crinali)c) striscia (con bordi differenziabili dall’interno)
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MATRICI
PAESISTICHE
Vengono classificate sulla base dell’elemento del paesaggio più
estensivo e più connesso e che gioca un ruolo funzionale
determinante nel paesaggio. Si distinguono i seguenti 3 tipi:
a) Continua (unico elemento prevalente per area)
b) Semicontinua (presenza di qualche elemento minore)
c) A rete (elemento prevalente per funzione)
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
CRITERI PER LA
DETERMINAZIONE
DELLE MATRICI
PAESISTICHE
A. La prima fase di controllo consiste nella valutazione
dell'area relativa del tipo di elemento del paesaggio
maggiormente presente.
Per questo è necessario un rilevamento degli elementi nella zona
in esame, attraverso una o più linee di riferimento tracciate dove il
gradiente ambientale sembra più caratteristico. Tali linee vengono
suddivise in segmenti di uguale lunghezza, ognuno dei quali
incontra uno o più tipi di elementi del paesaggio, che cosi vengono
rilevati classificandoli in rapporto alla loro frequenza di
ritrovamento. La frequenza può essere assoluta, se esprime il n di
segmenti che incontrano un certo tipo di elemento, o relativa, se
esprime la percentuale degli stessi segmenti. Se, effettuato il
controllo, il tipo di elemento del paesaggio più estensivo non
supera il 50% di frequenza relativa per ogni linea di rilievo (senza
che alcun altro tipo si avvicini a tale valore), si dovranno cercare
caratteristiche addizionali per determinare la matrice. Comunque
tale operazione è utile per evidenziare la distribuzione degli
elementi nello spazio, cioè la regolarità della matrice, attraverso le
diversità fra le frequenze relative dominanti.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
CRITERI PER LA
DETERMINAZIONE
DELLE MATRICI
PAESISTICHE
B. La seconda fase di controllo consiste nella valutazione
della connettività dei tipi di elementi presenti nell'area in
esame.
uno spazio è completamente connesso se non è diviso in due
insiemi aperti, vale a dire se non è attraversato da alcun confine
congiunto al perimetro dello spazio stesso. Se un tipo di elemento
del paesaggio è completamente connesso e circonda gli altri, si
presenta come rete di corridoi e macchie, con proprietà
funzionali generalmente dominanti, anche se la sua superficie non
lo fosse. Struttura spaziale, barriera a processi degradanti,
riserva genetica, via preferenziale ai movimenti di specie,
isolamento di elementi eterogenei, sono forse i più evidenti
effetti della connettività.
Fasce alberate e siepi possono essere un esempio di matrice
del paesaggio del tipo suddetto. Fattori storico-culturali possono
determinare la maglia e il carattere delle reti, e può essere utile
rilevarli. Inoltre, diversità e numero delle specie sono di solito
legate alla distanza dal nodo di intersezione di due o più corridoi.
Se, effettuato un controllo della connessione, non si trova alcun
tipo di elemento del paesaggio decisamente più connesso di ogni
altro, si dovranno cercare ulteriori caratteristiche addizionali per
determinare il tipo di matrice.
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C. La terza fase di controllo consiste nella valutazione degli
aspetti dinamici dei tipi di elementi presenti nell'area in esame.
In particolare risulta importante il controllo sulle possibilità di
rinnovo del paesaggio stesso, cioè sulla trasformabilità dei tipi di
elementi.
Quest'ultima fase è la piu difficile da studiare, poiché non può
esistere un metodo preciso. Essa va tenuta in considerazione,
perché per definizione la matrice esercita un grado di controllo sulla
dinamica del paesaggio più alto di qualsiasi altro tipo di elemento
presente.
CRITERI PER LA
DETERMINAZIONE
DELLE MATRICI
PAESISTICHE
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
Rappresentano insiemi funzionali che legano diversi elementi e formano configurazioni specifiche. Tali insiemi sono differenziabili per appartenenza all’habitat umano (HU) (ecosistemi antropici e semi-antropici) e all’habitat naturale (HN)I maggiori apparati paesistici del territorio sono i seguenti:
a. apparati dell'habitat naturale (HN): a1. scheletrico (dominato dai processi geomorfologici); a2. connettivo (elementi con funzioni connettive); a3. stabilizzante (elementi ad alta metastabilità); a4. resiliente (elementi ad alta capacità di recupero); a5. escretore (il reticolo fluviale).
b. apparati dell'habitat umano (HU): b1. protettivo (piantagioni a funzione protettiva); b2. produttivo (sistemi agricoli); b3. abitativo (sistemi di residenza e servizi); b4. sussidiario (funzioni industriali, energia, trasporti).
Alcune di tali funzioni sono in realtà comuni a entrambi i sistemi di habitat, come ovvio. a1. Apparato scheletrico. L'apparato scheletrico è un sistema di elementi del paesaggio le cui funzioni paesistiche e biotiche sono dominate dai processi geomorfologici: (lo «scheletro» di quella parte di paesaggio rimane spesso visibile). Gli elementi possonoessere eterogenei, quali aree rocciose, ghiacciai, ghiaioni, sabbie etc. Alcuni possono essere transitori, macchie o corridoi dovuti a pesanti alterazioni (naturali o antropiche) in ecosistemi naturali. a2. Apparato connettivo. Il sistema di elementi dell'apparato connettivo è distinto da funzioni che già abbiamo menzionato parlando del controllo della connettività di una matrice del paesaggio. In questo caso pero la connettività non è considerata rispetto a un solo tipo di elemento. Macchie e corridoi di reliquati di foresta possono legarsi a canneti o cespuglieti che connettono sistemi paesistici di diversa caratterizzazione, come, ad esempio, quelli stabilizzanti.
APPARATIPAESISTICI
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
a3. Apparato stabilizzante. L'apparato stabilizzante è formato da elementi di alta metastabilità (particolare stato in cui il paesaggio, pur stazionario, è sempre sul punto di evolvere verso uno stato più organizzato e quindi meno instabile del presente, oppure di degradare), a cui spettano generalmente le funzioni regolatrici e protettive dominanti rispetto gli altri ecosistemi. Si tratta di solito di elementi di foresta climax, ma anche di biotopi particolari di area umida, di montagna etc. Prevale comunque la capacità di resistere («resistence stability») alle perturbazioni. a4. Apparato resiliente. L'apparato resiliente è invece formato da elementi con grande capacità di ripresa («recovery»). Gli ecosistemi sono formati da comunità pioniere o in stadi giovanili,oppure da foreste a bassa metastabilità, come molte pinete. Questo apparato si trova spesso come complementare al precedente. a5. Apparato escretore. L'apparato escretore di un paesaggio è formato dal reticolo di corridoi fluviali, del quale viene utilizzata la capacità di trasporto e depurazione. Tale reticolo è così strettamente legato all'ecotessuto, al paesaggio (o al sistema paesistico) che attraversa, che si può classificare la qualità delle acque valutando lo stato dei corridoi di ripa e delle macchie a fianco (oltre che delle comunità macrobentoniche)b1. Apparato protettivo. Per quanto riguarda all'habitat umano,noteremo che l'apparato protettivo e un sistema di elementi capaci di influire sulla regolazione microclimatica, l'isolamento acustico e la strutturazione degli spazi negli insediamenti, sulla regolazione e la protezione dei coltivi agricoli, sulla ricreazione della popolazione. Si tratta quindi del sistema di giardini, parchi, siepi, filari, piantate, cedui. b2. Apparato produttivo. L'apparato produttivo è formato dagli elementi del paesaggio con funzione agricola: orticola, seminativa, foraggiera e zootecnica, frutticola e vinicola, vivaistica, e di materiali organici (pioppeti, canna da zucchero etc.). Sono compresi anche gli elementi insediativi specialistici, come le fattorie, le stalle, i granai. b3. Apparato abitativo. Il sistema di elementi dell'apparato abitativo e caratterizzato da funzioni insediative residenziali e di servizio, trasmissione primaria delle tradizioni e della cultura(scuole). Sono compresi piccoli orti-giardini di casa (abitativo rado) e il verde di arredo urbano e sportivo. Le ville, anche se isolate, fanno parte di questo apparato, essendo emanazioni di controllo dell'ecosistema urbano nelle campagne. b4. Apparato sussidiario. L'apparato sussidiario è formato da elementi con funzione industriale, trasformazione dei materiali industriali, produzione di energia, infrastrutture territoriali e di grande mobilità (strade non agricole o residenziali). Sono compresi gli aeroporti, le ferrovie, le autostrade, i grandi depositi, le aree estrattive.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
Un ecotessuto è costituito da un mosaico di ecosistemi elementari (ecotopi). E un concetto gerarchico (come lo era l'ecosistema), si potrebbe dire che l'ecotessuto è il primo importante insieme di elementi paesistici che forma un’unità paesistica rilevabile
ECOTESSUTI
Area territoriale attraversata da un fiume. Si rileveranno:-i corridoi riparialiformati da macchie di saliceti e ontaneti, -un altro ecotopo può essere un'isola fluviale, -e ai due lati del fiume vi saranno altre macchie distinguibili di campi seminati,-prati arborati, -un reliquato di bosco (Querco-Carpinetum), -un ceduo, -alcuni doppi filari di pioppi, -infine la presenza di un lotto con villa, -rustici e orto.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
Forman e Godron riportano una serie di configurazioni di ecomosaici
ben identificabili:
regolare,
aggregato,
lineare,
parallelo,
spazialmente legato.
CARATTERI DIUN ECOTESSUTO
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI
Oltre ai dati ecologici, assumono la massima importanza gli attributi fisionomici di insieme e le caratteristiche storico-ambientali. I paesaggi si individuano in genere più facilmente nelle regioniantropizzate che in quelle naturali. I sistemi di classificazione più noti sono i seguenti:
A. il grado di antropizzazione- naturale (ecotopi di foresta climax e paludi)
- semi-naturale (foresta con aree di rimboschimento e con
strade tagliafuoco
- semi-agricolo (boschi da legna con pascoli semi-artificiali)
- agricolo (campi arabili con filari e lago artificiale per irrigazione
e/o piscicoltura)
- rurale (fattorie con rustici e orti, o villaggio agricolo)
- suburbano (misto rurale e industriale con aree residenziali)
- urbano-industriale (città e aree metropolitane)
I primi 4 insieme corrispondono a paesaggi denominati “aperti”, gli
altri 3 a paesaggi “costruiti”.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
B. i sistemi fito-sociologiciLa classificazione avviene per complessi di vegetazione, col nome dell’associazione più diffusa, a scala di “piastrella territoriale”, cioè di un elemento paesistico (scala topologica), e per sistemi vegetazionali, a scala più vasta (corologica).
Paesaggio umbro (delle argille e calanchi)
CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
C. un insieme gerarchico di attributi.Secondo quanto proposto da Forman e Godron (1986) la classificazione tipologica si basa sulla individuazione degli attributi opportuni e poi si evidenzia la gerarchia.Una gerarchia di attributi di importanza decrescente, articolata in 5 livelli di influenza nel processo di formazione dei paesaggi, è la seguente:
– Zone climatiche (climi principali della biosfera) ad esempio temperato-umido con stagione secca.
– Regioni climatiche, (sottoclimi specifici) ad esempio Riviera Ligure.
– Fasce vegetazionali, (unità bioclimatiche) ad esempio per la sottoregione ipomesaxerica (e cioè temperata, con curva termica media mensile non inferiore a O° C) della regione precedente la formazione con dominanza di roverella.
– Unità geomorfologiche, (struttura terreni) ad esempio suoli rossi mediterranei; (fisiografia) ad esempio conoideprogressa.
– Influenze antropiche, (colture e insediamenti) ad esempio villaggi sparsi con fasce terrazzate nei pendii meglio esposti.
Sulla base di questi livelli di influenza, vengono identificate altre 5 configurazioni distinte di mosaici ecologici, che possono aiutare a precisare i caratteri dei paesaggi da classificare. Queste configurazioni sono:
– Regolare, con uniforme distanza fra gli elementi, anche se gliecotopi sono diversificati; ad esempio, campi, vigneti, cascinali, castagneti, con uniforme distribuzione.
– Aggregato, con addensamenti tipici di elementi, ad esempio grandi macchie di aree agricole, villaggi rurali, boschi, con prevalenza o assenza di qualche tipo di elemento paesistico.
– Lineare, formato lungo corridoi, ad esempio fasce boschive di crinale, villaggi lungo strada, terrazzamenti a settore.
– Parallelo, con ripetizione lineare di elementi, ad esempio torrenti, fasce boscate, fasce terrazzate, che si ripetono in senso parallelo.
– Spazialmente legato, con associazioni caratteristiche fra elementi paesistici, ad esempio le risaie con i canali, o campi e siepi frangivento, o torbiere e piccoli laghi. Le associazionipossono essere anche negative: dove c'è vigneto manca il seminativo, o dove ci sono villaggi mancano cascinali sparsi.
In base ai criteri precedenti, vengono distinti 5 tipi di paesaggi, identificabili lungo un gradiente di trasformazione antropica, analogamente ad Haber (1990):
– naturale, senza significativa influenza antropica (foresta, palude, tundra alpina).
CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
– Seminaturale, dove le specie native sono controllate e utilizzate (pascolo, bosco). – Coltivato, con villaggi e macchie di ecosistemi naturali o seminaturali dispersi in una matrice paesistica di colture dominanti (seminativo, viticolo). – Suburbano, con macchie miste residenziali, industriali, agricole, seminaturali (periferico, semiurbanizzato). – Urbano, con macchie residuali a parco disperse in una matrice densamente edificata (città, metropoli).
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO: Sistemi paesistici italiani
(6) costiero ligure(7) appenninico centrale(8) costiero marchigiano-abruzzese(9) antiappennino tirrenico(10) costiero tirrenico(11) appenninico meridionale(12) peninsulare garganlco(13) tavolato apulo-lucano(14) costiero campano-calabro(15) insulare siculo (16) insulare sardo. Le linee punteggiate segnano isottosisteml.
(1) intralpino continentale
(2) prealpino meridionale
(3) planiziare padano
(4) collinare monferrlno-langhiano
(5) appenninico settentrionale
La linea grossa separa la regionebiogeografica Medioeuropea da quella Mediterranea.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
ANALISI EDIAGNOSI
1 - SommaL’addizione di solito non è utilizzabile per ragioni sistemiche
2 - IndiciSono utilizzabili a patto che siano applicabili a più scale e che siano in grado di descrivere le variabili parametriche e di stato dei sistemi di ecosistemi.
Ricchezza di specieRicchezza relativaDiversitàDominanzaContagionBiopotenzialità (Btc)Frattali
3 - Modelli
4 - Analisi spaziale informaticaGIS (Geographic Information System)
5 - Fisionomia dei paesaggi
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
INDICI Ricchezza di specie (S): S = cAz
dove: A = area territorialez = pendenza della regressionec = costante (tassonomica)
Ricchezza relativa (S)dove:
S = n. dei differenti tipi di habitat presenti= max n. di tipi di habitat possibili.
Diversità (H)
dove: = percentuale di presenza di un elemento di tipo knell’ecomosaico
s =n. dei tipi di elemento osservati
Dominanza (D)
dove: = max diversità, quando i tipi di elementi compaiono in egualproporzione
Contagion (C)
dove: = probabilità dell'habitat di essere adiacente all’habitats = n. degli habitat osservati
Indicatori biotici (E.B.I.) per i corpi idrici
Indici vegetazionali G.A.I. (green area index)
(calcolato come rapporto fra la superficie verde fotosintetizzante e la superficie di suolo coperta (m2/m2)
RSS
=max
100
Smax
H P PkK
S
k= −=∑
1ln( )
Pk
D H P PkK
S
k= +=∑max ( ) ln( )
1
Hmax
C s s q qij
nm
ij= + ∑∑2 log log
qij
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
INDICI Btc a b Ri i i= +12
( ) [ / / ]Mcal m a2
a R PG R PGi i= ( / ) / ( / ) max
b dS S dS Si i= ( / ) / ( / )mindove
BIOPOTENZIALITA’TERRITORIALE
R = respirazionePG = produzione primaria lordadS/S = R/B = rateo di mantenimento della strutturai = principali ecosistemi della biosfera
La BTC (capacità biologica territoriale) che misura labiopotenzialitàterritoriale di un paesaggio, è uno strumento molto comodo per diagnosticare il rischio di degrado di un paesaggio; un pòcome un termometro che ci avverte che la temperatura sta
salendo.
5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
INDICI BIOPOTENZIALITA’TERRITORIALE
La Btc, come indicatore sintetico, non ha bisogno di grande precisione anche se usata per verificare i livelli di metastabilità degli elementi paesistici, essendo tali livelli di per se definibili solo in bande. Inoltre, la Btc, per come è costruita, registra gli elementi in modo corretto, dando alti valori agli ecosistemi con alta resistenza (alta metastabilità), in modo che gli elementi paesistici con bassa Btccorrispondono generalmente bene a ecosistemi con bassametastabilità. La Btc, associata con dati statistici riguardo un territorio, permette il riconoscimento di soglie di rimpiazzo dei tipi di ecotessuto, cioè delle loro soglie di metastabilità. Viene infatti controllato il cambiamento degli ecotessuti (o dei paesaggi), sia naturali che antropici, nel tempo. Si può visualizzare questo controllo, come vedremo. Un ulteriore utilizzazione della Btcviene riportata nella tabella che segue come esempio di selezione di una gamma di classi per il rilievo di sottosistemi paesistici formati da insiemi di ecotopi differenziati per tipo di stabilità.
Resilienza = velocità di recupero
Un paesaggio, normalmente, è composto da parti a bassa metastabilità, e quindi molto sensibili ai disturbi, ma anche molto resilienti, ovvero con grande rapidità di recupero; e da parti con una forte metastabilità, e quindi molto resistenti ai disturbi ma a bassa resilienza.