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5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO PREMESSE E TERMINOLOGIA STRUTTURA DEL PAESAGGIO CLASSIFICAZIONE DEI PAESAGGI SISTEMI PAESISTICI ITALIANI ANALISI E DIAGNOSI - Gerarchia di elementi - Caratteri di un elemento - Macchie paesistiche Caratteri di una macchia Margini delle macchie - Corridoi e matrici - Matrici paesistiche - Criteri per la determinazione - Apparati paesistici - Ecotessuti Caratteri di un ecotessuto - grado di antropizzazione - sistemi fitosociologici - insieme gerarchico di attributi - Somma - Indici - Modelli - Analisi spaziale informatica - Fisionomia dei paesaggi - Controllo della fisionomia Le schede che seguono sono state redatte facendo riferimento a: Vittorio Ingegnoli - 1993 - FONDAMENTI DI ECOLOGIA DEL PAESAGGIO. CittàStudi, Milano. Si rimanda a tale testo per un approfondimento dell’argomento.

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5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

PREMESSE ETERMINOLOGIA

STRUTTURA DELPAESAGGIO

CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI

SISTEMIPAESISTICI ITALIANI

ANALISI EDIAGNOSI

- Gerarchia di elementi- Caratteri di un elemento- Macchie paesistiche

Caratteri di una macchiaMargini delle macchie

- Corridoi e matrici- Matrici paesistiche- Criteri per la determinazione- Apparati paesistici- Ecotessuti

Caratteri di un ecotessuto

- grado di antropizzazione- sistemi fitosociologici- insieme gerarchico di attributi

- Somma- Indici- Modelli- Analisi spaziale informatica- Fisionomia dei paesaggi- Controllo della fisionomia

Le schede che seguono sono state redatte facendo riferimento a:

Vittorio Ingegnoli - 1993 - FONDAMENTI DI ECOLOGIA DEL PAESAGGIO. CittàStudi, Milano.

Si rimanda a tale testo per un approfondimento dell’argomento.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

PREMESSE ETERMINOLOGIA

Area territoriale eterogenea composta di un insieme di ecosistemi interagenti che si ripetono con una struttura riconoscibile.Sistema di ecosistemi che rappresenta un livello

specifico dell’organizzazione della vita, superiore all’ecosistema.L’ecologia del paesaggio inquadra il “paesaggio” assumendo

il rapporto uomo-natura come integrazione e non più come impatto (ecosistema).Ogni paesaggio può essere riferito a una configurazione

di ecosistemi interagenti, riconducibili ad uno specifico modello strutturale.

Il modello identificato deve possedere le seguenti proprietà generali: a) unitarietà ed eterogeneità, ovvero deve riuscire a cogliere la

realtà secondo le differenze sempre presenti da punto a punto(eterogeneità), trovando le regole che tengono uniti punti a punti (unitarietà)

b) struttura sistemica, ovvero deve essere in grado di interpretare la complessità (architettura di sistemi)

c) dinamicità, deve integrare nel modello la quarta dimensione del tempo, ovvero configurarsi quale processo evolutivo dovuto all'integrazione dell'evoluzione fisica ed umana del paesaggio.

Scelta una opportuna scala, il modo più generale per trattare della struttura del paesaggio è riferito all’individuazione di elementi minimi, per poi studiarne le configurazioni gerarchiche, individuando dei mosaici ambientali(ecomosaici). Questi, a loro volta, possono rappresentare delle unità paesistiche maggiori, il cui insieme individua un paesaggio principale e, a scala maggiore, un paesaggio regionale.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

STRUTTURA DEL

PAESAGGIO

Secondo Forman e Godron gli elementi di base della struttura

dei paesaggi sono le macchie di ecosistemi (patches). Essi

descrivono le macchie in rapporto alla dimensione, alla forma, al

tipo biotico, al numero ed alla configurazione: è cosi possibile

descrivere l'origine delle macchie e gli effetti dei disturbi sulle

loro configurazioni.

Insiemi di elementi formano mosaici caratteristici o ecomosaici,

dove si possono distinguere aggregazioni di macchie configurabili

ancora in macchie, oppure in corridoi, e in cui si possono

distinguere le matrici paesistiche. Le matrici sono formate da

quegli elementi che determinano il carattere prevalente

dell’ecomosaico, per estensione, connessione e/o funzione.

Forman e Godron (1986) richiamano l’attenzione anche sul

rilevamento del tipo di:

eterogeneità di un ecotessuto (microeterogeneità e

macroeterogeneità)

contrasto (modo di differire tra elementi vicini)

grana (la media e la variabilità delle dimensioni degli elementi).

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GERARCHIA DI

ELEMENTI(I°). Tipo di elemento = individua le classi di ecosistemipresenti nell’area di di studio, quali:

Bosco

Foresta

Strada

Villaggio

Rivo

(II°). Elemento reale = specifica gli ecotopi in cui sono divisibili i precedenti ecosistemi, quali:

n elementi di bosco ceduo di latifoglie

n di bosco di ripa di salici

x di foresta di lecci

y elementi di campi agricoli

z di fattorie

(III°). Tessera (di elemento) = le più piccole unità omogenee in cui sono divisibili le biocenosi precedenti, quali:

n1 di tessere di bosco ceduo semplice,

n2 di ceduo composto,

x1 tessere di foresta disetanea adulta,

x2 di coetanea giovane,

y1 tessere di campi a frumento,

y2 tessere di campi a mais,

y3 tessere di campi arati,

z1 tessere di edifici rustici,

z2 tessere di aie e corti

La tessera è quindi la più piccola unità omogenea che sia possibile individuare ad una determinata scala in un paesaggio.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

CARATTERI DI

UN ELEMENTOEcosistemici, definiti da: produttori, consumatori, decompositori,

sostanze abiotiche, flussi di energia, catene trofiche, attività interne

intraspecifiche, cicli biogeochimici etc.

Biosistemici, definiti da: strato di delimitazione e filtro, vie di

comunicazione e trasporto interno, processi di adattamento,

sistemi di auto-riproduzione, attributi fisionomico-funzionali propri

etc.

Paesistici definiti da: forma, dimensione, tipo biotico, funzione

paesistica, appartenenza ed apparato, correlazione connettiva,

grado di metastabilità, naturalità etc.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

MACCHIE

PAESISTICHELa configurazione di base dei singoli elementi del paesaggio è basata

sulle seguenti tre categorie: macchie, corridoi, matrici.

Una macchia è intesa come porzione non lineare di superficie

territoriale, il cui aspetto differisce dall’ambiente circostante. Questo

intorno è detto matrice del paesaggio, definibile dall’elemento del

paesaggio più estensivo e connesso fra tutti, e che gioca un ruolo

funzionale dominante.

Il corridoio è una stretta striscia di territorio che differisce da ambo i lati

della matrice.

Si possono individuare diversi tipi di macchie, classificabili in rapporto

alla loro origine. In un paesaggio le macchie sono infatti formate da:

a) disturbo (cronico, ciclico, isolato)

b) reliquato (associato o no ad un disturbo)

c) risorsa ambientale (biotica o abiotica)

d) antropizzazione (diretta o indiretta)

e) colonizzazione (naturale o antropica)

f) evento transitorio (naturale o antropico)

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

CARATTERI DIUNA MACCHIA

Più estesa è una macchia, minore è l’influenza dei margini. Nelle fasce marginali delle macchie la biomassa è più densa e spesso la produttività è maggiore che all’interno, dove la diversità è minore. Tuttavia le grandi macchie sembrano avere più specie (animali soprattutto) che le piccole macchie

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CORRIDOI E MATRICI

a) correnti (contenenti corsi d’acqua, canali)b) lineari (siepi, filari, strade, ferrovie, condotte e linee di energia, crinali)c) striscia (con bordi differenziabili dall’interno)

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

MATRICI

PAESISTICHE

Vengono classificate sulla base dell’elemento del paesaggio più

estensivo e più connesso e che gioca un ruolo funzionale

determinante nel paesaggio. Si distinguono i seguenti 3 tipi:

a) Continua (unico elemento prevalente per area)

b) Semicontinua (presenza di qualche elemento minore)

c) A rete (elemento prevalente per funzione)

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

CRITERI PER LA

DETERMINAZIONE

DELLE MATRICI

PAESISTICHE

A. La prima fase di controllo consiste nella valutazione

dell'area relativa del tipo di elemento del paesaggio

maggiormente presente.

Per questo è necessario un rilevamento degli elementi nella zona

in esame, attraverso una o più linee di riferimento tracciate dove il

gradiente ambientale sembra più caratteristico. Tali linee vengono

suddivise in segmenti di uguale lunghezza, ognuno dei quali

incontra uno o più tipi di elementi del paesaggio, che cosi vengono

rilevati classificandoli in rapporto alla loro frequenza di

ritrovamento. La frequenza può essere assoluta, se esprime il n di

segmenti che incontrano un certo tipo di elemento, o relativa, se

esprime la percentuale degli stessi segmenti. Se, effettuato il

controllo, il tipo di elemento del paesaggio più estensivo non

supera il 50% di frequenza relativa per ogni linea di rilievo (senza

che alcun altro tipo si avvicini a tale valore), si dovranno cercare

caratteristiche addizionali per determinare la matrice. Comunque

tale operazione è utile per evidenziare la distribuzione degli

elementi nello spazio, cioè la regolarità della matrice, attraverso le

diversità fra le frequenze relative dominanti.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

CRITERI PER LA

DETERMINAZIONE

DELLE MATRICI

PAESISTICHE

B. La seconda fase di controllo consiste nella valutazione

della connettività dei tipi di elementi presenti nell'area in

esame.

uno spazio è completamente connesso se non è diviso in due

insiemi aperti, vale a dire se non è attraversato da alcun confine

congiunto al perimetro dello spazio stesso. Se un tipo di elemento

del paesaggio è completamente connesso e circonda gli altri, si

presenta come rete di corridoi e macchie, con proprietà

funzionali generalmente dominanti, anche se la sua superficie non

lo fosse. Struttura spaziale, barriera a processi degradanti,

riserva genetica, via preferenziale ai movimenti di specie,

isolamento di elementi eterogenei, sono forse i più evidenti

effetti della connettività.

Fasce alberate e siepi possono essere un esempio di matrice

del paesaggio del tipo suddetto. Fattori storico-culturali possono

determinare la maglia e il carattere delle reti, e può essere utile

rilevarli. Inoltre, diversità e numero delle specie sono di solito

legate alla distanza dal nodo di intersezione di due o più corridoi.

Se, effettuato un controllo della connessione, non si trova alcun

tipo di elemento del paesaggio decisamente più connesso di ogni

altro, si dovranno cercare ulteriori caratteristiche addizionali per

determinare il tipo di matrice.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

C. La terza fase di controllo consiste nella valutazione degli

aspetti dinamici dei tipi di elementi presenti nell'area in esame.

In particolare risulta importante il controllo sulle possibilità di

rinnovo del paesaggio stesso, cioè sulla trasformabilità dei tipi di

elementi.

Quest'ultima fase è la piu difficile da studiare, poiché non può

esistere un metodo preciso. Essa va tenuta in considerazione,

perché per definizione la matrice esercita un grado di controllo sulla

dinamica del paesaggio più alto di qualsiasi altro tipo di elemento

presente.

CRITERI PER LA

DETERMINAZIONE

DELLE MATRICI

PAESISTICHE

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

Rappresentano insiemi funzionali che legano diversi elementi e formano configurazioni specifiche. Tali insiemi sono differenziabili per appartenenza all’habitat umano (HU) (ecosistemi antropici e semi-antropici) e all’habitat naturale (HN)I maggiori apparati paesistici del territorio sono i seguenti:

a. apparati dell'habitat naturale (HN): a1. scheletrico (dominato dai processi geomorfologici); a2. connettivo (elementi con funzioni connettive); a3. stabilizzante (elementi ad alta metastabilità); a4. resiliente (elementi ad alta capacità di recupero); a5. escretore (il reticolo fluviale).

b. apparati dell'habitat umano (HU): b1. protettivo (piantagioni a funzione protettiva); b2. produttivo (sistemi agricoli); b3. abitativo (sistemi di residenza e servizi); b4. sussidiario (funzioni industriali, energia, trasporti).

Alcune di tali funzioni sono in realtà comuni a entrambi i sistemi di habitat, come ovvio. a1. Apparato scheletrico. L'apparato scheletrico è un sistema di elementi del paesaggio le cui funzioni paesistiche e biotiche sono dominate dai processi geomorfologici: (lo «scheletro» di quella parte di paesaggio rimane spesso visibile). Gli elementi possonoessere eterogenei, quali aree rocciose, ghiacciai, ghiaioni, sabbie etc. Alcuni possono essere transitori, macchie o corridoi dovuti a pesanti alterazioni (naturali o antropiche) in ecosistemi naturali. a2. Apparato connettivo. Il sistema di elementi dell'apparato connettivo è distinto da funzioni che già abbiamo menzionato parlando del controllo della connettività di una matrice del paesaggio. In questo caso pero la connettività non è considerata rispetto a un solo tipo di elemento. Macchie e corridoi di reliquati di foresta possono legarsi a canneti o cespuglieti che connettono sistemi paesistici di diversa caratterizzazione, come, ad esempio, quelli stabilizzanti.

APPARATIPAESISTICI

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

a3. Apparato stabilizzante. L'apparato stabilizzante è formato da elementi di alta metastabilità (particolare stato in cui il paesaggio, pur stazionario, è sempre sul punto di evolvere verso uno stato più organizzato e quindi meno instabile del presente, oppure di degradare), a cui spettano generalmente le funzioni regolatrici e protettive dominanti rispetto gli altri ecosistemi. Si tratta di solito di elementi di foresta climax, ma anche di biotopi particolari di area umida, di montagna etc. Prevale comunque la capacità di resistere («resistence stability») alle perturbazioni. a4. Apparato resiliente. L'apparato resiliente è invece formato da elementi con grande capacità di ripresa («recovery»). Gli ecosistemi sono formati da comunità pioniere o in stadi giovanili,oppure da foreste a bassa metastabilità, come molte pinete. Questo apparato si trova spesso come complementare al precedente. a5. Apparato escretore. L'apparato escretore di un paesaggio è formato dal reticolo di corridoi fluviali, del quale viene utilizzata la capacità di trasporto e depurazione. Tale reticolo è così strettamente legato all'ecotessuto, al paesaggio (o al sistema paesistico) che attraversa, che si può classificare la qualità delle acque valutando lo stato dei corridoi di ripa e delle macchie a fianco (oltre che delle comunità macrobentoniche)b1. Apparato protettivo. Per quanto riguarda all'habitat umano,noteremo che l'apparato protettivo e un sistema di elementi capaci di influire sulla regolazione microclimatica, l'isolamento acustico e la strutturazione degli spazi negli insediamenti, sulla regolazione e la protezione dei coltivi agricoli, sulla ricreazione della popolazione. Si tratta quindi del sistema di giardini, parchi, siepi, filari, piantate, cedui. b2. Apparato produttivo. L'apparato produttivo è formato dagli elementi del paesaggio con funzione agricola: orticola, seminativa, foraggiera e zootecnica, frutticola e vinicola, vivaistica, e di materiali organici (pioppeti, canna da zucchero etc.). Sono compresi anche gli elementi insediativi specialistici, come le fattorie, le stalle, i granai. b3. Apparato abitativo. Il sistema di elementi dell'apparato abitativo e caratterizzato da funzioni insediative residenziali e di servizio, trasmissione primaria delle tradizioni e della cultura(scuole). Sono compresi piccoli orti-giardini di casa (abitativo rado) e il verde di arredo urbano e sportivo. Le ville, anche se isolate, fanno parte di questo apparato, essendo emanazioni di controllo dell'ecosistema urbano nelle campagne. b4. Apparato sussidiario. L'apparato sussidiario è formato da elementi con funzione industriale, trasformazione dei materiali industriali, produzione di energia, infrastrutture territoriali e di grande mobilità (strade non agricole o residenziali). Sono compresi gli aeroporti, le ferrovie, le autostrade, i grandi depositi, le aree estrattive.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

Un ecotessuto è costituito da un mosaico di ecosistemi elementari (ecotopi). E un concetto gerarchico (come lo era l'ecosistema), si potrebbe dire che l'ecotessuto è il primo importante insieme di elementi paesistici che forma un’unità paesistica rilevabile

ECOTESSUTI

Area territoriale attraversata da un fiume. Si rileveranno:-i corridoi riparialiformati da macchie di saliceti e ontaneti, -un altro ecotopo può essere un'isola fluviale, -e ai due lati del fiume vi saranno altre macchie distinguibili di campi seminati,-prati arborati, -un reliquato di bosco (Querco-Carpinetum), -un ceduo, -alcuni doppi filari di pioppi, -infine la presenza di un lotto con villa, -rustici e orto.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

Forman e Godron riportano una serie di configurazioni di ecomosaici

ben identificabili:

regolare,

aggregato,

lineare,

parallelo,

spazialmente legato.

CARATTERI DIUN ECOTESSUTO

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI

Oltre ai dati ecologici, assumono la massima importanza gli attributi fisionomici di insieme e le caratteristiche storico-ambientali. I paesaggi si individuano in genere più facilmente nelle regioniantropizzate che in quelle naturali. I sistemi di classificazione più noti sono i seguenti:

A. il grado di antropizzazione- naturale (ecotopi di foresta climax e paludi)

- semi-naturale (foresta con aree di rimboschimento e con

strade tagliafuoco

- semi-agricolo (boschi da legna con pascoli semi-artificiali)

- agricolo (campi arabili con filari e lago artificiale per irrigazione

e/o piscicoltura)

- rurale (fattorie con rustici e orti, o villaggio agricolo)

- suburbano (misto rurale e industriale con aree residenziali)

- urbano-industriale (città e aree metropolitane)

I primi 4 insieme corrispondono a paesaggi denominati “aperti”, gli

altri 3 a paesaggi “costruiti”.

CLASSIFICAZIONE

DEI PAESAGGI

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

B. i sistemi fito-sociologiciLa classificazione avviene per complessi di vegetazione, col nome dell’associazione più diffusa, a scala di “piastrella territoriale”, cioè di un elemento paesistico (scala topologica), e per sistemi vegetazionali, a scala più vasta (corologica).

Paesaggio umbro (delle argille e calanchi)

CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

C. un insieme gerarchico di attributi.Secondo quanto proposto da Forman e Godron (1986) la classificazione tipologica si basa sulla individuazione degli attributi opportuni e poi si evidenzia la gerarchia.Una gerarchia di attributi di importanza decrescente, articolata in 5 livelli di influenza nel processo di formazione dei paesaggi, è la seguente:

– Zone climatiche (climi principali della biosfera) ad esempio temperato-umido con stagione secca.

– Regioni climatiche, (sottoclimi specifici) ad esempio Riviera Ligure.

– Fasce vegetazionali, (unità bioclimatiche) ad esempio per la sottoregione ipomesaxerica (e cioè temperata, con curva termica media mensile non inferiore a O° C) della regione precedente la formazione con dominanza di roverella.

– Unità geomorfologiche, (struttura terreni) ad esempio suoli rossi mediterranei; (fisiografia) ad esempio conoideprogressa.

– Influenze antropiche, (colture e insediamenti) ad esempio villaggi sparsi con fasce terrazzate nei pendii meglio esposti.

Sulla base di questi livelli di influenza, vengono identificate altre 5 configurazioni distinte di mosaici ecologici, che possono aiutare a precisare i caratteri dei paesaggi da classificare. Queste configurazioni sono:

– Regolare, con uniforme distanza fra gli elementi, anche se gliecotopi sono diversificati; ad esempio, campi, vigneti, cascinali, castagneti, con uniforme distribuzione.

– Aggregato, con addensamenti tipici di elementi, ad esempio grandi macchie di aree agricole, villaggi rurali, boschi, con prevalenza o assenza di qualche tipo di elemento paesistico.

– Lineare, formato lungo corridoi, ad esempio fasce boschive di crinale, villaggi lungo strada, terrazzamenti a settore.

– Parallelo, con ripetizione lineare di elementi, ad esempio torrenti, fasce boscate, fasce terrazzate, che si ripetono in senso parallelo.

– Spazialmente legato, con associazioni caratteristiche fra elementi paesistici, ad esempio le risaie con i canali, o campi e siepi frangivento, o torbiere e piccoli laghi. Le associazionipossono essere anche negative: dove c'è vigneto manca il seminativo, o dove ci sono villaggi mancano cascinali sparsi.

In base ai criteri precedenti, vengono distinti 5 tipi di paesaggi, identificabili lungo un gradiente di trasformazione antropica, analogamente ad Haber (1990):

– naturale, senza significativa influenza antropica (foresta, palude, tundra alpina).

CLASSIFICAZIONEDEI PAESAGGI

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

– Seminaturale, dove le specie native sono controllate e utilizzate (pascolo, bosco). – Coltivato, con villaggi e macchie di ecosistemi naturali o seminaturali dispersi in una matrice paesistica di colture dominanti (seminativo, viticolo). – Suburbano, con macchie miste residenziali, industriali, agricole, seminaturali (periferico, semiurbanizzato). – Urbano, con macchie residuali a parco disperse in una matrice densamente edificata (città, metropoli).

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO: Sistemi paesistici italiani

(6) costiero ligure(7) appenninico centrale(8) costiero marchigiano-abruzzese(9) antiappennino tirrenico(10) costiero tirrenico(11) appenninico meridionale(12) peninsulare garganlco(13) tavolato apulo-lucano(14) costiero campano-calabro(15) insulare siculo (16) insulare sardo. Le linee punteggiate segnano isottosisteml.

(1) intralpino continentale

(2) prealpino meridionale

(3) planiziare padano

(4) collinare monferrlno-langhiano

(5) appenninico settentrionale

La linea grossa separa la regionebiogeografica Medioeuropea da quella Mediterranea.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

ANALISI EDIAGNOSI

1 - SommaL’addizione di solito non è utilizzabile per ragioni sistemiche

2 - IndiciSono utilizzabili a patto che siano applicabili a più scale e che siano in grado di descrivere le variabili parametriche e di stato dei sistemi di ecosistemi.

Ricchezza di specieRicchezza relativaDiversitàDominanzaContagionBiopotenzialità (Btc)Frattali

3 - Modelli

4 - Analisi spaziale informaticaGIS (Geographic Information System)

5 - Fisionomia dei paesaggi

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

INDICI Ricchezza di specie (S): S = cAz

dove: A = area territorialez = pendenza della regressionec = costante (tassonomica)

Ricchezza relativa (S)dove:

S = n. dei differenti tipi di habitat presenti= max n. di tipi di habitat possibili.

Diversità (H)

dove: = percentuale di presenza di un elemento di tipo knell’ecomosaico

s =n. dei tipi di elemento osservati

Dominanza (D)

dove: = max diversità, quando i tipi di elementi compaiono in egualproporzione

Contagion (C)

dove: = probabilità dell'habitat di essere adiacente all’habitats = n. degli habitat osservati

Indicatori biotici (E.B.I.) per i corpi idrici

Indici vegetazionali G.A.I. (green area index)

(calcolato come rapporto fra la superficie verde fotosintetizzante e la superficie di suolo coperta (m2/m2)

RSS

=max

100

Smax

H P PkK

S

k= −=∑

1ln( )

Pk

D H P PkK

S

k= +=∑max ( ) ln( )

1

Hmax

C s s q qij

nm

ij= + ∑∑2 log log

qij

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

INDICI Btc a b Ri i i= +12

( ) [ / / ]Mcal m a2

a R PG R PGi i= ( / ) / ( / ) max

b dS S dS Si i= ( / ) / ( / )mindove

BIOPOTENZIALITA’TERRITORIALE

R = respirazionePG = produzione primaria lordadS/S = R/B = rateo di mantenimento della strutturai = principali ecosistemi della biosfera

La BTC (capacità biologica territoriale) che misura labiopotenzialitàterritoriale di un paesaggio, è uno strumento molto comodo per diagnosticare il rischio di degrado di un paesaggio; un pòcome un termometro che ci avverte che la temperatura sta

salendo.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

INDICI BIOPOTENZIALITA’TERRITORIALE

La Btc, come indicatore sintetico, non ha bisogno di grande precisione anche se usata per verificare i livelli di metastabilità degli elementi paesistici, essendo tali livelli di per se definibili solo in bande. Inoltre, la Btc, per come è costruita, registra gli elementi in modo corretto, dando alti valori agli ecosistemi con alta resistenza (alta metastabilità), in modo che gli elementi paesistici con bassa Btccorrispondono generalmente bene a ecosistemi con bassametastabilità. La Btc, associata con dati statistici riguardo un territorio, permette il riconoscimento di soglie di rimpiazzo dei tipi di ecotessuto, cioè delle loro soglie di metastabilità. Viene infatti controllato il cambiamento degli ecotessuti (o dei paesaggi), sia naturali che antropici, nel tempo. Si può visualizzare questo controllo, come vedremo. Un ulteriore utilizzazione della Btcviene riportata nella tabella che segue come esempio di selezione di una gamma di classi per il rilievo di sottosistemi paesistici formati da insiemi di ecotopi differenziati per tipo di stabilità.

Resilienza = velocità di recupero

Un paesaggio, normalmente, è composto da parti a bassa metastabilità, e quindi molto sensibili ai disturbi, ma anche molto resilienti, ovvero con grande rapidità di recupero; e da parti con una forte metastabilità, e quindi molto resistenti ai disturbi ma a bassa resilienza.

5 - ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

CONTROLLO DELLAFISIONOMIA

Si basa prevalentemente su discipline estetico-percettive, compreso il disegno dal vero, supportate da conoscenze specifiche