“STRESS LAVORO-CORRELATO Convegno sull’esperienza dell ... · La multifattorialità delle...

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AZIENDA U.L.S.S. 15 ALTA PADOVANA con il patrocinio di PSIOP e Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro Università di Padova “STRESS LAVORO-CORRELATO Convegno sull’esperienza dell’ULSS 15 per la salute individuale e organizzativa” Cittadella – 23 novembre 2012 Teatro Pio X L’INTERDISCIPLINARIETA’ NEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E SICUREZZA Prof. Giovanni Battista Bartolucci Medicina del Lavoro, Università di Padova

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AZIENDA U.L.S.S. 15 ALTA PADOVANA con il patrocinio di

PSIOP e

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro Università di Padova

“STRESS LAVORO-CORRELATO Convegno sull’esperienza dell’ULSS 15 per la

salute individuale e organizzativa” Cittadella – 23 novembre 2012

Teatro Pio X

L’INTERDISCIPLINARIETA’ NEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E SICUREZZA

Prof. Giovanni Battista Bartolucci Medicina del Lavoro, Università di Padova

Malattie da lavoro

• Malattie da lavoro tradizionali (Occupational Diseases)

• Malattie lavoro-correlate (Work-related Diseases)

• Malattie condizionate dal lavoro (Diseases affecting Working Populations)

La multifattorialità delle problematiche di salute e sicurezza richiede competenze polidisciplinari, sia nella fase di rilevazione e valutazione dei rischi che nella successiva definizione e gestione delle misure di prevenzione, e ciò necessita di un rinnovato protocollo operativo che favorisca la collaborazione e l’integrazione tra le figure della prevenzione, che deve diventare un modus operandi sistematico e costante e non avere carattere episodico o occasionale.

CONTROLLO DEL RISPETTO DELLE NORME IN AMBIENTE DI LAVORO

(DPR 547/55 e 303/56)

• Dalla metà degli anni ’50 delegata ad organismi statali, con strutture a livello provinciale, come ENPI e Ispettorato del Lavoro

•  Fallimento principalmente da imputare alla separatezza dell’intervento tecnico da quello sanitario

NOVITA’ INTRODOTTE Legge 833/78

• Dopo la Legge di Riforma Sanitaria (833/78) delegata ai Servizi di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nell’Ambiente di Lavoro

•  Principale innovazione nei Servizi di Vigilanza:

- competenze e interventi pluridisciplinari

Definizioni – art. 2 D.Lgs 81/08

h) medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto

m) sorveglianza sanitaria: insieme degli accertamenti sanitari svolti dal medico competente, finalizzati alla tutela dello stato di salute e alla sicurezza dei lavoratori, all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa

La competenza deve basarsi sulla conoscenza di:

- fattori di rischio di tipo fisico, chimico, biologico, ergonomico ed organizzativo di ogni specifica realtà lavorativa; - metodi di misura dei fattori di rischio; - sistemi di prevenzione e protezione da adottare; - meccanismo d’azione degli agenti lesivi professionali e dei possibili effetti sull’uomo; - sintomi e segni delle malattie; - significato dei valori limite di esposizione; - significato degli indicatori biologici; - patologie che devono essere differenziate da quelle di origine lavorativa. (Soleo L. et al., Pavia, 2003)

ERGONOMIA •  Deriva dalle parole greche έςγοσ (lavoro) e νόµοσ

(legge naturale), e pertanto deve essere interpretato come “legge naturale del lavoro”; coniato in Gran Bretagna nel 1949 per designare un campo di studio interdisciplinare avente ad oggetto il rapporto tra l’uomo e la prestazione lavorativa.

•  Definizione ILO: “Applicazione congiunta di scienze biologiche e tecniche per assicurare tra l’uomo e il lavoro il massimo adattamento reciproco al fine di accrescere il rendimento del lavoratore e di contribuire al suo benessere”.

OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE (art. 25 D.Lgs 81/08 e 106/09)

a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di promozione della salute, secondo i principi della responsabilità sociale;

L’attuale Scenario della Prevenzione

•  Il ruolo del Medico Competente in genere “confinato” alla semplice effettuazione di accertamenti sanitari;

•  Spesso escluso (o autoescluso) dalla definizione delle politiche aziendali in materia di prevenzione;

•  Il D.Lgs 81/08 spinge la figura del Medico Competente sempre più fuori dall’ambulatorio e sempre più al centro della vita aziendale e sociale;

•  E’ richiesta una più stretta integrazione delle

Nuovo ruolo del Medico del Lavoro

Il Medico del Lavoro come consulente globale in tema di tutela della salute e sicurezza da coinvolgere per quanto di competenza

-  in tutte le fasi e momenti della vita aziendale

-  nella gestione dei sistemi qualità e accreditamento,

-  nell’implementazione dei modelli di gestione ex art.30 DLgs 81/08.

Schema delle relazioni nell’ambito della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) tra SGSS e figure della prevenzione

Sistema di Gestione Salute e Sicurezza

CSR

Ruoli e responsabilità

SPP MC

Valutazione dei rischi,

sorveglianza sanitaria Informazione

e formazione, promozione della salute

Consulenza

Gestione Risorse Umane

Il ruolo delle figure della prevenzione nella nuova prospettiva: prevenzione, protezione e promozione

 Garantire la completezza della valutazione dei rischi integrando le competenze manageriali e con quelle proprie tecniche;

 contenere gli oneri diretti e indiretti della prevenzione, mediante la riduzione delle passività da disagio psicofisico, infortuni e malattie professionali;

 creare un clima aziendale favorevole al benessere e al consenso;

 promuovere il senso di responsabilità e di consapevolezza dei lavoratori su abitudini comportamentali sane e in sicurezza;

 promuovere interventi di miglioramento ambientale, ergonomico ed organizzativi, individuando misure di

E’ importante che il mondo imprenditoriale comprenda la valenza innovativa delle strategie di promozione della salute e di CSR e che colga gli aspetti positivi (e vantaggiosi) connessi con l’applicazione dei modelli di organizzazione e di gestione (secondo quanto previsto dall’art. 30 del D.Lgs 81/08).

E’ anche fondamentale che vi siano sul campo figure tecniche della prevenzione (Tecnici Consulenti e Medici Competenti) qualificate e disponibili ad interagire per assumere questo nuovo ruolo di consulenza globale.

“MEDICI COMPETENTI - TECNICI CONSULENTI: UNA INTERAZIONE NECESSARIA”

nell’ambito di

Ambiente Lavoro 2009 12° Salone della qualità e sicurezza sul lavoro

Quartiere fieristico, Bologna 10 giugno 2009

IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO

RELAZIONE DOSE-RISPOSTA

MISURA DELL’ESPOSIZIONE

Visite mediche e accertamenti strumentali

Monitoraggio Biologico

W.F. Tordoir et al., Toxicology 1994; 91:5-14

CARATTERIZZAZIONE DEL RISCHIO

Metodologia certa e affidabile per qualità e decisioni assunte

Una buona analisi di rischio deve essere

condotta da un gruppo di esperti in cui siano presenti tutte le competenze tecniche, igienistiche e mediche

VALUTAZIONE DEL RISCHIO Attività multistadio-polidisciplinare che

rappresenta il necessario momento conoscitivo per orientare e graduare gli interventi preventivi in ambiente di lavoro e deve essere svolta in stretta collaborazione tra Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e Medico Competente, con il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (ora, se del caso, anche territoriale o di sito produttivo) e la successiva responsabilizzazione delle figure aziendali (dirigenti e preposti).

LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI

Tecniche e strutturali: 10 – 15 % Causa degli infortuni

Comportamento a rischio delle persone: 85 – 90 %

ATTIVITA’ PREVENTIVA ANTINFORTUNISTICA -  Fondata sul concetto di promozione della salute, cioè sul concetto di salute come bene spendibile.

-  Analisi aziendale di ogni singolo infortunio e immediata esecuzione di intervent i tecnic i antinfortunistici.

-  I n fo rmaz ione e f o rmaz ione f i na l i z za te all’acquisizione di comportamenti da parte dei lavoratori capaci di controllare il fattore umano nel determinismo dell’infortunio.

-  Definizione di procedure in sicurezza nell’ambito di una organizzazione del lavoro adeguata.

-  Valorizzazione del ruolo del medico del lavoro.

Medico MG

Medici specialisti

Psicologo del Lavoro

Servizi vigilanza

INAIL Specialista

Attività motoria

Lavoratori

RSPP o Consulenti aziendali

DDL

RLS

Medico Competente

1. La valutazione di cui all’art. 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione di luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.

INDICAZIONI DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LA VALUTAZIONE DELLO

STRESS LAVORO-CORRELATO (Circolare Ministeriale 18/11(2010)

Valutazione in due fasi: -  Preliminare, prendendo in considerazione

indicatori oggettivi e verificabili (eventi sentinella, fattori di contenuto e di contesto del lavoro…).

-  Approfondita (questionari individuali, focus group per gruppi omogenei) nel caso siano risultati inefficaci gli interventi correttivi (organizzativi, procedurali, formativi…) messi in atto dopo che la valutazione preliminare aveva evidenziato elementi di rischio da stress lavoro-correlato.

Strumenti per la valutazione dei rischi psicosociali prodotti o adattati al contesto italiano.

OSI, C.L. Cooper, S.J. Sloan, S. Williams (1988-2002) JCQ, R. A. Karasek (1985) E-RI, J. Siegrist, R. Peter (1996) OCS, M.P. Leiter, C. Maslach (2005) M_DOQ10, A. D'Amato, V. Majer (2005) MOHQ, F. Avallone, A. Paplomatas (2005) HPSCS, C. A. Ripamonti, P. Steca, A. Prunas (2007) Q-Bo Test, N.A. De Carlo, A. Falco, D. Capozza (2008)

• Spisal Ulss 16 Padova Dott. Franco Sarto, Dott. Liviano Vianello, Dott.ssa Donata Zanella, Dott.

Ivan Ambrosiano

• Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni dell’Università di Padova;

Prof. Nicola De Carlo, Prof. Laura Dal Corso e Prof. Alessandra Falco

• Medicina del Lavoro dell’Università di Padova

Prof. Giovanni Battista Bartolucci, Dott. Giorgio Marcuzzo

• Servizi Psichiatrici dell’Università di Padova e dell’ULSS 16

Prof. Paolo Santonastaso, Clinica Psichiatrica 3^ - Servizi Territoriali di salute Mentale C.S.M.

• C.I.D. Centro Interdipartimentale dell’Università di Padova – Facoltà di Medicina e Psicologia

• C.R.R.E.O. Centro Regionale di Riferimento per l’Ergonomia Occupazionale

Dott. Doriano Magosso, Dott.ssa Anna Lombardo

GRUPPI OMOGENEI D’ESPOSIZIONE (G.O.E.)

•  DEFINIZIONE: personale che ha funzioni l a v o r a t i v e s i m i l i e s i m i l i p r o f i l i d’esposizione (P.E.)

•  E’ DESCRITTO IN BASE AL: •  reparto •  mansione •  lavoro svolto

•  A L L’ I N T E R N O D I U N A M A N S I O N E POSSONO ESSER INDIVIDUATI PIU’ G.O.E.