Strade Aperte Ottobre 2012

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PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO SPEDIZIONE IN A.P. 45% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 DAL C.M.P. PADOVA EURO 2,00 LA COPIA EDITORE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITA’: Strade Aperte Soc. coop. a.R.L., Via Picardi, 6 - 00197 Roma, www.masci.it SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA Da Salerno a... Bardonecchia GIOVANNI MORELLO N UMERO 10 O TTOBRE 2012 - A NNO 54 Nel momento che scrivo queste note mancano solo 16 giorni all’appuntamento di Salerno. Or- mai ci siamo. I preparativi organizzativi procedono a pieno ritmo. Saremo veramente numerosi. Forse è la prima volta che il MASCI si presen- ta in forza ad un appuntamento nazionale. Ci sarà il tempo per gli abbracci, i saluti, la gioia del ritrovarsi, ma deve esserci soprattut- to l’impegno di mostrare, di comunicare, di far partecipi tutti gli Adulti Scout e i cittadini di Salerno che vorranno partecipare ai nostri lavori, quello che il MASCI è, ma soprattutto quello che il MASCI sarà. Cioè l’impegno ad “abitare la città dell’uo- mo”, a compromettersi nelle realtà sociali, politiche ed ecclesiali, con le potenzialità di azione del nostro metodo dello scautismo per adulti. Questo numero, che si apre con l’ormai tradi- zionale “benvenuto” ad una nuova Comunità MASCI: questa volta quella del Taranto 4, è dedicato in gran parte all’Assemblea di Saler- no, con il saluto del nostro Presidente Nazio- nale, e diverse notizie utili e informazioni sui luoghi degli incontri: Trivi, Quadrivi, Amba- sciate, insieme alle prime indiscrezioni sulle attività delle Regioni nei Trivi e notizie sto- riche sui principali monumenti artistici della città. Il consueto commento alle scritture del mese successivo a quello dell’uscita della rivista, a cura di don Lucio Gridelli, apre la seconda parte del giornale in cui sono ampiamen- te presentati sia il decennale dell’Alpe Adria Scout che la conclusione della Router sulla Via Francigena. A p. 19 trovate un resoconto sull’impegno di “Eccomi” per il sostegno scolastico ai bam- bini batwa del Burundi insieme all’invito a contribuire per estendere maggiormente que- sta benemerita iniziativa: bastano pochi euro per consentire a questi bambini un’istruzione adeguata, primo passo per la loro elevazione sociale. In questo numero presentiamo due libri. Uno è stato scritto da Enrico Capo, ben noto a molti dei nostri lettori, mentre l’altro contiene il “diario” che Mario Mazza, figura storica dello scautismo italiano e primo Presi- dente del MASCI, scrisse giorno dopo gior- no, dal 26 luglio 1943, il giorno dell’arresto di Mussolini e della caduta del regime, al 5 giugno 1944, seguente l’entrata delle truppe alleate in Roma. Il volume offre, una visione acuta e riflessiva sugli avvenimenti dell’occupazione nazista di Roma e “della guerra vissuta nella quotidiani- tà dei piccoli gesti ma anche nella generosità e nell’eroicità delle scelte che imponeva”. La lettura del diario permette – ed è la cosa più interessante per noi - di seguire, attra- verso le annotazioni di Mario Mazza, i primi contatti, i problemi che nascevano, gli scontri legati alla rinascita dello scautismo cattolico in Italia. Ricordiamo anche due amici scomparsi: don Francesco Cassol, scout e poi Assistente scout, ucciso da un bracconiere mentre dormiva du- rante un raid Goum nelle Murgie, a cui è sta- to intitolato il “bivacco” di Casera i Ronch, e Osvaldo Battelli, recentemente tornato alla casa del Padre. Con molti di voi che arriveranno a Salerno l’appuntamento è al Quadrivio della Stampa, in piazza Cavour, il giorno 20 ottobre, dalle 17.30 alle 19.30. Per tutti il prossimo appun- tamento è … Arrividerci a Bardonecchia.

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La rivista del Masci di ottobre 2012

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PERIODICO MENSILE DEL MASCI (MOVIMENTO ADULTI SCOUT CATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONE PERMANENTE, PROPOSTA E CONFRONTO

SPEDIZIONE IN A.P. 45%ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 DAL C.M.P. PADOVA

EURO 2,00 LA COPIA

EDITORE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITA’:Strade AperteSoc. coop. a.R.L.,Via Picardi, 6 - 00197 Roma,www.masci.it

SOMMARIO IN ULTIMA PAGINA

Da Salerno a...Bardonecchia

GIOVANNI MORELLO

N U M E R O 1 0 O T T O B R E 2 0 1 2 - A N N O 5 4

Nel momento che scrivo queste note mancano solo

16 giorni all’appuntamento di Salerno. Or-mai ci siamo. I preparativi organizzativi procedono a pieno ritmo. Saremo veramente numerosi. Forse è la prima volta che il MASCI si presen-ta in forza ad un appuntamento nazionale. Ci sarà il tempo per gli abbracci, i saluti, la gioia del ritrovarsi, ma deve esserci soprattut-to l’impegno di mostrare, di comunicare, di far partecipi tutti gli Adulti Scout e i cittadini di Salerno che vorranno partecipare ai nostri lavori, quello che il MASCI è, ma soprattutto quello che il MASCI sarà. Cioè l’impegno ad “abitare la città dell’uo-mo”, a compromettersi nelle realtà sociali, politiche ed ecclesiali, con le potenzialità di azione del nostro metodo dello scautismo per adulti.Questo numero, che si apre con l’ormai tradi-zionale “benvenuto” ad una nuova Comunità MASCI: questa volta quella del Taranto 4, è dedicato in gran parte all’Assemblea di Saler-no, con il saluto del nostro Presidente Nazio-nale, e diverse notizie utili e informazioni sui luoghi degli incontri: Trivi, Quadrivi, Amba-sciate, insieme alle prime indiscrezioni sulle attività delle Regioni nei Trivi e notizie sto-riche sui principali monumenti artistici della città. Il consueto commento alle scritture del mese successivo a quello dell’uscita della rivista, a cura di don Lucio Gridelli, apre la seconda parte del giornale in cui sono ampiamen-te presentati sia il decennale dell’Alpe Adria Scout che la conclusione della Router sulla Via Francigena. A p. 19 trovate un resoconto sull’impegno di

“Eccomi” per il sostegno scolastico ai bam-bini batwa del Burundi insieme all’invito a contribuire per estendere maggiormente que-sta benemerita iniziativa: bastano pochi euro per consentire a questi bambini un’istruzione adeguata, primo passo per la loro elevazione sociale. In questo numero presentiamo due libri. Uno è stato scritto da Enrico Capo, ben noto a molti dei nostri lettori, mentre l’altro contiene il “diario” che Mario Mazza, figura storica dello scautismo italiano e primo Presi-dente del MASCI, scrisse giorno dopo gior-no, dal 26 luglio 1943, il giorno dell’arresto di Mussolini e della caduta del regime, al 5 giugno 1944, seguente l’entrata delle truppe alleate in Roma.Il volume offre, una visione acuta e riflessiva sugli avvenimenti dell’occupazione nazista di Roma e “della guerra vissuta nella quotidiani-tà dei piccoli gesti ma anche nella generosità e nell’eroicità delle scelte che imponeva”. La lettura del diario permette – ed è la cosa più interessante per noi - di seguire, attra-verso le annotazioni di Mario Mazza, i primi contatti, i problemi che nascevano, gli scontri legati alla rinascita dello scautismo cattolico in Italia.Ricordiamo anche due amici scomparsi: don Francesco Cassol, scout e poi Assistente scout, ucciso da un bracconiere mentre dormiva du-rante un raid Goum nelle Murgie, a cui è sta-to intitolato il “bivacco” di Casera i Ronch, e Osvaldo Battelli, recentemente tornato alla casa del Padre.Con molti di voi che arriveranno a Salerno l’appuntamento è al Quadrivio della Stampa, in piazza Cavour, il giorno 20 ottobre, dalle 17.30 alle 19.30. Per tutti il prossimo appun-tamento è … Arrividerci a Bardonecchia.

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE2

Anche se questa non è proprio una noti-

zia “fresca”, perché risale oramai ad alcuni

mesi fa, vale la pena di darla perché è una

di quelle belle: nel 2012 è nata una nuova

Comunità del M.A.S.C.I., il TARANTO 4.

La preparazione, o se preferite, la gestazio-

ne, come per tutte le cose di valore, non

è stata repentina, ma ponderata e durata

un anno. Ad essere onesti l’idea girava già

da un po’ di tempo, ma il primo incontro

“ufficioso” lo abbiamo tenuto solo il 23

Gennaio 2011 (e chi se lo dimentica!) . Ci

eravamo rivisti, con alcuni, dopo diversi

anni, da genitori, sotto la sede dello storico

Gruppo Taranto 5 dell’AGESCI, lì dove

molti di noi da ragazzi erano entrati a far

parte della grande Famiglia degli Scout. La

voglia di reindossare il fazzolettone è stata

dirompente. Nel contempo abbiamo lega-

to con altri genitori che erano affascinati da

quel mondo che aveva stregato i loro figli e

ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa

anche noi. Dopo tante chiacchiere (e i pre-

ziosi incoraggiamenti del mitico Presidente

Gino, dell’indimenticabile Pino e della cara

Lorena) ci siamo dati quell’appuntamento.

Da quel giorno è stato come se ci fossimo

conosciuti tutti da sempre. Con la affettuo-

sa e paziente guida di Gianfranco, Remo e

Onofrio (già appartenenti al Movimento)

abbiamo conosciuto il M.A.S.C.I. e poi

abbiamo rispolverato (o scoperto) la vita

di B.P., abbiamo “studiato” il Patto Co-

munitario, lo Statuto, la Legge e la Pro-

messa Scout, con l’entusiasmo dei ragazzi,

ma con la consapevolezza della nostra età

adulta. Nelle nostre riunioni e nelle nostre

uscite non è mancato mai il gioco, la tec-

nica scout, ma sapevamo che stavamo im-

boccando e percorrendo una strada ricca e

articolata, che andava ben al di là del sem-

plice gioco. Le attività si sono susseguite

sino a quando, l’estate scorsa, abbiamo de-

ciso di formalizzare la nostra richiesta. Poi

il 13 Novembre è arrivata la lieta notizia:

il Consiglio Regionale aveva dato la sua

approvazione e quindi a Gennaio 2012 ci

siamo censiti.

Non abbiamo indossato subito il fazzolet-

tone, ma abbiamo voluto “gustare” anche

questa conquista e ci siamo ulteriormen-

te preparati alla Promessa anche con una

indimenticabile “Veglia d’Armi” presso il

Santuario della Madonna di Pasano e fi-

nalmente il 18 Marzo 2012, nella nostra

Parrocchia della Madonna del Carmine, in

una commovente cerimonia, abbiamo fatto

o rinnovato la nostra Promessa, entrando a

pieno titolo nel Movimento e nella grande

Famiglia degli Scout. In questi mesi pas-

sati, tutte le nostre attività sono state ca-

ratterizzate dallo sforzo di comprendere

ed interiorizzare i valori ed i principi della

Legge e della Promessa, di come poter-

li vivere concretamente nell’ età adulta e

sono state arricchite dalla gioia dello stare

insieme, dallo spirito fraterno che cresceva

quotidianamente tra noi .

La partecipazione, a Giugno scorso, al pri-

mo Campo Regionale ci ha poi fatto sen-

tire veramente e completamente parte del

Movimento, che ci ha calorosamente e fra-

ternamente accolto.

Possiamo dirlo, sperando di non pecca-

re d’immodestia, siamo proprio una bella

Comunità e speriamo, con l’aiuto della

Madonna degli Scout e dei nostri Fratelli

maggiori, di migliorarci sempre, di crescere

nella fede in Dio, nella carità verso gli altri

e nella speranza per un futuro migliore.

Sentirsi appagati non è per noi, perché la

Strada da percorrere è tanta, ma se lo fare-

mo insieme sicuramente sarà più divertente

e facile.

Se è vero che Semel scout semper scout è

anche vero che Estote Parati !

Benvenuto alla Comunità Taranto 4LORENZO M. FRANCOMASCI TA/4

Nuove Comunità

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 3

Sto preparando lo zaino, sto met-tendo in ordine gli appunti: si ac-cavallano sogni, speranze e preoc-cupazioni.Il sogno che Piazze, Trivi e Qua-drivi aiuti a far crescere in tutti gli Adulti Scout del MASCI la con-sapevolezza di essere incamminati sul difficile ed incerto cammino dell’ “educazione per tutta la vita” portando nella piccola bisaccia, ma con la forza del bastone del pelle-grino, la ricchezza e l’esperienza dell’educazione degli adulti, che rappresenta la nostra specifica mis-sione: un sogno grande per una piccola realtà, per un frammen-to del grande movimento dello scautismo e del guidismo. Questo però non ci spaventa perché cono-sciamo la ricchezza, la fantasia, ed anche la fatica delle nostre comu-nità presenti un po’ ovunque. La speranza che Salerno rappresenti una tappa importante e significati-va della storia del MASCI come lo sono state recentemente Alghero per il Sinodo dei Magister, e Prin-cipina per l’Assemblea Nazionale, e come lo è stata, al livello mondiale, Como per la Conferenza Mondia-le dell’ISGF. Ancora oggi ricevo dalle mie amiche e dai miei amici di tante parti del mondo messag-gi e lettere in cui mi dicono che Como è stata la più bella Confe-renza Mondiale dell’ISGF mai rea-lizzata, e forse mai se ne realizzerà

un’altra così ricca di significati, di suggestioni, di insegnamenti e di prospettive.La preoccupazione perché nel-la nostra follia ci siamo inventati un’esperienza molto complessa, con tanti protagonisti: le Commis-sioni del Consiglio Nazionale, tutte le Regioni, il Comitato Esecutivo, le realtà associative nostre amiche e abbiamo chiamato tutti ad eser-citare la propria responsabilità, a presentare il loro cammino non nel chiuso di quattro mura ma tra la gente comune, nelle piazze e nelle strade di Salerno; tutto racchiuso in tempi ristretti in un accavallarsi di eventi e di opportunità. Tutto dovrebbe funzionare come un cronometro svizzero, ma non

sarà così, allora entrerà in gioco la nostra benevolenza, la nostra fles-sibilità, la nostra capacità di adat-tamento.Ai sogni, alle speranze, alle preoc-cupazioni si accompagna l’attesa e la curiosità. L’attesa e la curiosità delle Piazze, piazze che abbiamo voluto dedica-re a donne e uomini che sono stati capaci di sognare e di realizzare i loro sogni e che per realizzare que-sti sogni sono stati disposti a pa-gare prezzi altissimi, fino al dono della propria vita. In quelle Piazze rifletteremo sulle “tracce” che abbiamo costruito in questi anni: lo Scautismo per adul-ti, la spiritualità e la catechesi per adulti, “Entra nella storia”, come

Un altro sogno sta per compiersi…RICCARDO DELLA ROCCAPresidente Nazionale

Piazze, Trivi e Quadrivi

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STRADE APERTE4

Piazze, Trivi e Quadrivi

prospettiva di una cittadinanza at-tiva e responsabile, l’opzione della mondialità che deve essere indisso-lubilmente legata alla prospettiva di “fare strada nel creato” (è stato il nostro primo Quaderno); ascol-teremo la testimonianza e ci con-fronteremo con persone amiche che con noi condividono l’ansia per un mondo migliore e diverso.L’attesa e la curiosità per i Trivi, dove tutte le Regioni presenteran-no i frutti di anni di lavoro e di ri-flessione, non sarà né un esibizione né una mostra, sarà aprirsi al con-fronto con gli Adulti Scout delle altre regioni, ma anche con quanti passando accanto a noi vorranno fermarsi a dialogare e a confron-tarsi, sarà offrire i frutti del proprio lavoro perché diventi patrimonio comune di tutto il movimento.L’attesa e la curiosità per i Quadrivi dove il Comitato Esecutivo e tutti i responsabili delle nostre imprese e dei nostri progetti nazionali ci illustreranno la coerenza che c’è tra quanto quotidianamente viene realizzato, tra le nostre esperienze e gli indirizzi programmatici che abbiamo costruito con la parteci-pazione di tutte le comunità nel corso delle ultime Assemblee Na-zionali. I Quadrivi ci parleranno dello sviluppo, della formazione, della comunicazione, dell’impe-gno per la mondialità nei suoi vari aspetti; ci parleranno delle Vie Francigene, dei Foulard Blanc, della Luce di Betlemme, dei pro-getti di ECCOMI,…Anche qui ci apriremo non solo ad un confron-to interno al movimento ma anche con quanti passando accanto a noi vorranno fermarsi a dialogare e a confrontarsi.

L’attesa e la curiosità per le Am-basciate, gli spazi della città che abbiamo voluto mettere a disposi-zione dei nostri amici, delle realtà associative, ai gruppi ed ai movi-menti con i quali collaboriamo; per ascoltare le loro esperienze, per confrontarci, per apprendere, per aprirci a nuove prospettive.Vivremo tutto questo di gran fret-ta, passando da un appuntamento ad un altro ma il clima sarà quello della festa.E’ il clima con il quale ci accoglierà Salerno, città ricca di storia, bellis-

sima città che unisce il fascino della costiera amalfitana alla bellezza del Cilento pieno di storia, da Paestum a Palinuro.E’ il clima con il quale ci accoglie-ranno gli Adulti Scout della Cam-pania che da quasi due anni lavora-no per offrirci un ambiente ricco di festa e di fraternità.Ed ora è venuto il momento di chiudere lo zaino, di mettere gli appunti e i documenti nella loro cartella e di avviarmi verso Salerno con il cuore pieno di speranza: un altro sogno sta per compiersi.

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 5

Piazze, Trivi e Quadrivi

Le Piazze, i Trivi, i Quadrivi a Salerno

AAA...VIDEOCERCASI...

A tutte le Comunità abbiamo biso-gno di voi per raccogliere foto e video delle Comunità Masci durante le varie attività.Potete consegnare a Salerno il DVD o CD con le foto ed i video, presso il quadrivio della comunicazione il 20 ottobre 2012.I video e le foto devono essere titola-te per argomento.

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE6

1CHIOSTRO CATTEDRALE

FRIULI VENEZIA GIULIA

2CHIOSTRO CATTEDRALE

MOLISE

3PIAZZA ABATE CONFORTI

TOSCANA

4PIAZZA ABATE CONFORTI

SICILIA

5 PIAZZA CAVOUR CALABRIA

6 PIAZZA CAVOUR SARDEGNA

1CHIOSTRO CATTEDRALE

BANCO DELLA LUCE DI BETLEMME

2CHIOSTRO CATTEDRALE

BANCO DELLA SPIRITUALITA’/BIBBIA

3PIAZZA ABATE CONFORTI

BANCO FOULARD BIANCO

4 PIAZZA CAVOURBANCO DELLA LEGALITA’

5 PIAZZA CAVOUR BANCO DI SALA

1 ACLI CHIOSTRO CATTEDRALE

2 AZIONE CATTOLICA

CHIOSTRO CATTEDRALE

3 OPFB CHIOSTRO CATTEDRALE

4 CNAL CHIOSTRO CATTEDRALE

5 AGESCI PIAZZA CAVOUR

6 CNGEI PIAZZA CAVOUR

7 FSE PIAZZA CAVOUR

8 HARAMBEE PIAZZA CAVOUR

9 RS SERVIRE PIAZZA CAVOUR

10 REGGIO NON TACE PIAZZA CAVOUR

11 RETE DELLE BASI SCOUT

PIAZZA SPALLE CCIAA

12 FONDAZIONE BADEN

PIAZZA SPALLE CCIAA

13 CENTRO STUDI BADEN POWELL

PIAZZA SPALLE CCIAA

14 COMPAGNIA DI SAN GIORGIO

PIAZZA SPALLE CCIAA

15 ITALIA NOSTRA TEMPIO DI POMONA

7 PIAZZA CAVOUR LIGURIA

8 PIAZZA CAVOURTRENTINO ALTO ADIGE

9 PIAZZA CAVOUR LAZIO

10PIAZZA SPALLE CCIAA

PIEMONTE

11PIAZZA SPALLE CCIAA

BASILICATA

12PIAZZA SPALLE CCIAA

LOMBARDIA

6 PIAZZA CAVOURBANCO DELLO SVILUPPO

7 PIAZZA CAVOURBANCO DELLA COMUNICAZIONE

8 PIAZZA CAVOURBANCO DELLA STAMPA

9 PIAZZA CAVOURBANCO DELLA SOLIDARIETA’ INTERNAZ.

10PIAZZA SPALLE CCIAA

BANCO VIE FRANCIGENE

11PIAZZA SPALLE CCIAA

BANCO RESPONSABILITA’

13PIAZZA SPALLE CCIAA

EMILIA ROMAGNA

14TEMPIO DI POMONA

PUGLIA

15PIAZZETTA S.LUCIA

CAMPANIA

16VILLA COMUNALE

UMBRIA

17VILLA COMUNALE

ABRUZZO

18PIAZZAUMBERTO I

MARCHE

19VILLA COMUNALE

VENETO

12PIAZZA SPALLE CCIAA

BANCO DELLA FRATERNITA’ INTERN.

13PIAZZA SPALLE CCIAA

PROTEZIONE CIVILE

14VILLA COMUNALE

BANCO DELLA NATURA

15VILLA COMUNALE

BANCO DELLA COMPETENZA

16VILLA COMUNALE

FRATERNITA’ ALPE ADRIA

17 SANTA SOFIABANCO DEL CENTRO STUDI MARIO MAZZA

Trivi, Quadrivi, Ambasciate per abitare la città di Salerno

Piazze, Trivi e Quadrivi

TRIVI

QUADRIVI

AMBASCIATE

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 7

Piazze, Trivi e Quadrivi

Prime notizie sui Trivi...Iniziano a filtrare le prime indiscrezio-

ni su quanto sarà proposte dalle sin-

gole Regioni nei Trivi di Salerno. Al-

cune informazioni qui di seguito. La

Regione Veneto invita i partecipanti a

confrontarsi sul tema: “Il coraggio di

vivere la speranza”, cioè imparare a vi-

vere uniti rispettandoci diversi. Il trivio

si terrà nel giardino della Villa Comu-

nale, nel primo pomeriggio di saba-

to 20 ottobre, per vivere pienamente

l’occasione di incontro e confronto

pubblico dell’intero movimento por-

tando i lavori scelti delle nostre comu-

nità e zone. “Porteremo in piazza, per

confrontarci, i valori dello scautismo

ed i contenuti dell’impegno delle no-

stre comunità ad essere uomini e don-

ne di speranza per un mondo migliore

e di fraternità, pur sapendo che questo

vuol dire andare contro corrente ri-

spetto all’attuale cultura individualista

e consumista.

Il tema del trivio sarà esplicitato attra-

verso quattro parole “chiave” che rac-

chiudono degli atteggiamenti o aspetti

che dobbiamo fare nostri per saper vi-

vere con coraggio la speranza ed im-

parare a vivere uniti nel rispetto del-

le diversità di ciascuno: accoglienza,

che significa ascolto, apertura, rispetto,

fratellanza, cortesia, accettazione, gra-

tuità, ospitalità, umanità; solidarie-

tà, che significa farsi carico, carità,

avere cura, partecipazione, appoggio,

amicizia, gratuità, collaborazione,

condivisione; identità, che significa

autenticità, dignità, carisma, vocazio-

ne, appartenenza, cultura, distinzione,

consapevolezza; perdono, che significa

comprensione, pace, pentimento, conci-

liare, cambiamento, speranza, giusti-

zia, empatia, compassione. Tutti sono

invitati a visitare il “giardino della spe-

ranza”. La Regione Friuli Venezia

Giulia organizza una rappresentazione

teatrale nel Chiostro della Cattedra-

le, sul tema della “Spiritualità ed edu-

cazione alla legalità secondo il metodo

scout”. Lo spettacolo, dalla durata di

circa 20 minuti, sarà ripetuta più volte

ad intervallo regolare.

Anche la Regione Lazio presenterà,

nella piazza alle spalle della CCIAA,

un’animazione scenica sul tema della

Accoglienza, che sarà ripetuta ad in-

tervalli regolari e lancerà una iniziativa

pubblica, per il 23 febbraio 20123, in-

titolata “Ramazza Arcobaleno” (vedi

scheda nel riquadro a fianco), con in-

vito alle altre Regioni di condividere

l’iniziativa.

La Regione Sicilia sarà impegnata, in

Piazza Abate Conforti, sul tema del-

la “Educazione alla pace e alla mon-

dialità”. Cantastorie e duetti recitativi

illustreranno il tema, mentre contem-

poraneamente verrà offerto all’atten-

zione dei visitatori un plastico che illu-

stra “Il Piano Regolatore del Masci. La

città dell’uomo”, che costituirà un’in-

dubbia interessante sorpresa per tutti

i visitatori. L’animazione avverrà in

quattro turni , di 30 minuti ognuno,

dalle 15,30 alle 17,30.

Il nostro ricco mondo non può considerarsi estraneo alle situazioni di povertà che producono i fenomeni immigratori, come quello italiano. Anche per assumere consapevolezza e responsabilità verso la storia, i paesi ricchi dovrebbero vivere la presenza di persone di origine stranie-ra con spirito di accoglienza e impegno all’integrazione. Il Masci La-zio vede dunque nel fenomeno immigratorio una sfida per la società e un’opportunità di maturità per il Masci intero, al quale chiede oggi di “entrare nella città” per aprire un sentiero all’Accoglienza con l’iniziativa di “RAMAZZA ARCOBALENO”.

“RAMAZZA ARCOBALENO”, occasione per tutto il Masci

E’ dal 2007 che il Masci Lazio si è messo in discussione su questo ter-reno. Ora messo in cantiere l’organizzazione dell’evento “RAMAZZA ARCOBALENO-Spazziamo via le disuguaglianze”. Sabato 23 febbraio 2013 in occasione della Giornata del Pensiero Scout, italiani per nascita e nuovi italiani, insieme, puliranno alcune piazze importanti delle pro-vince del Lazio, a cominciare da Roma. Sarà una manifestazione in stile scout: silenziosa, non aggressiva, caratterizzata dalla mobilità ma non paralizzante per la cittadinanza, che promuove e non contrappone, che sensibilizza e non urla. L’evento fornirà occasione di coinvolgimento delle «forze buone» sul territorio e di incontro con le comunità etniche. Inoltre, la natura della manifestazione non richiede l’ottenimento di per-messi preventivi ma una semplice notifica a Questura e Comune.

L’iniziativa avrebbe grande risonanza se altre regioni del Masci decides-sero di animare delle proprie “Ramazze Arcobaleno”. Per questo pro-poniamo fin d’ora adesione al Manifesto dell’iniziativa. Ne riparliamo a Salerno!

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE8

Breve guida ai monumenti di Salerno

Piazze, Trivi e Quadrivi

Salerno è un’operosa città, con oltre

136.000 abitanti, con un ricco patri-

monio storico, situata tra le colline e

il mare nell’omonimo golfo. La parte

antica della città conserva numerosi

resti medievali. Le origini della città

sono incerte, ma le sue origini si fanno

risalire al VI-V secolo a.C. Nel Museo

Archeologico Provinciale sono con-

servati numerosi reperti e opere d’arte

che testimoniano la storia del territo-

rio salernitano dall’epoca protostorica

ai giorni nostri. Municipio romano,

succedendo per importanza alla città

di Pestum, centro importante della

Magna Grecia, fu poi centro bizantino

e successivamente ducato longobardo.

Nel 1077 la città venne conquistata

da Roberto il Guiscardo che vi pose

la sede del suo regno normanno. Fu il

periodo del suo maggiore splendore,

non solo politico, ma anche culturale,

per la presenza della celebre Scuola

medica salernitana (in via dei Mercanti

72, si può visitare l’interessante Museo

didattico) che fu la più antica e famo-

sa istituzione medica medievale. Sorta

intorno al secolo IX, ebbe il suo mas-

simo sviluppo nei secc. XII-XIII, per

decadere via via con l’affermarsi delle

Università, principalmente quella di

Napoli. Venne soppressa nel 1812 da

Gioacchino Murat, allora re di Napo-

li.

Successivamente Salerno divenne cen-

tro importante del regno Svevo, e

quindi di quello Angioino ed Arago-

nese, e poi del Regno delle Due Sicilie

dei Borboni di Napoli. Durante il Ri-

sorgimento la città fu culla di forti sen-

timenti antiborbonici, partecipando

tra l’altro ai moti del Cilento del 1822.

Dal 12 febbraio al 15 luglio 1944 Sa-

lerno fu sede del primo governo post

fascista. Tra gli edifici più significativi di

Salerno sono da menzionare la Chiesa

del Crocifisso, in Piazza Matteotti, uno

slargo della via dei Mercanti, la più ca-

ratteristica arteria della città con molte

tracce medievali. La chiesa, costruita

nel X-XI secolo e poi rimaneggiata, la

cui facciata e relativo campanile sono

di fattura moderna, conserva nella pa-

rete di fondo l’affresco della Crocifis-

sione, risalente al sec. XIII.

Lungo la via dei Mercanti, che inizia in

piazza Sedile di Portanova, si giunge

all’Arco di Arechi, resto di un palazzo

costruito dal celebre principe longo-

bardo. Dalla via dei Mercanti piegando

nella via del Duomo si incontra la ba-

rocca Chiesa di San Giorgio, con ope-

re di Angelo e Francesco Solimena.

Il monumento più importante ed illu-

stre di Salerno è senza dubbio il Duo-

mo, dedicato a San Matteo, patrono

della città. Fatto costruire da Roberto

il Guiscardo e consacrato nel 1085 dal

pontefice Gregorio VII, venne suc-

cessivamente rimaneggiato nei seco-

li successivi e ripristinato nelle forme

originali negli anni Trenta del secolo

scorso. Da una scalinata a due rampe

si giunge al portale romanico del sec.

XI, detto Porta dei leoni, dai due leo-

ni accosciati che lo fiancheggiano. Da

qui si entra nel bellissimo Atrio, cinto

da un portico ad archi a tutto sesto.

Nel tratto destro del portico si innesta

il poderoso Campanile, alto 56 metri

e risalente al sec. XII (che può esse-

re osservato dalla vicina via Roberto

il Guiscardo). Il portale mediano, ri-

salente al tempo del Guiscardo, con-

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OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 9

serva le imposte bronze, fuse a Co-

stantinopoli nel 1054, composte da 56

riquadri, con croci a rilievo e figure,

già ageminate. L’interno, maestoso è a

tre navate, e conserva numerose opere

d’arte, nonostante i rimaneggiamenti

che l’edificio ha subito. Nella navata

centrale, procedendo verso l’abside, si

incontrano i due monumentali ambo-

ni decorati a mosaico. A destra, quello

più monumentale, poggia su dodici

colonne di granito, risale al XIII seco-

lo; quello a sinistra è invece più antico

e risale al secolo precedente. Davanti

all’ambone maggiore è collocato un

candelabro pasquale, risalente alla stes-

sa epoca. Nelle tre navate sono conser-

vati diversi monumenti funerari, alcuni

realizzati utilizzando antichi sarcofagi

romani. Nella navata di sinistra è vi-

sibile l’architettonico Monumento a

Margherita di Durazzo,madre di La-

dislao d’Angiò, del XV secolo, men-

tre nell’abside di destra, nella cappella

detta delle Crociate, perché vi veniva-

no benedetti i crociati prima della loro

partenza per la Terra Santa, è custodita

sotto l’altare l’urna in cristallo ed ar-

gento, che custodisce le spoglie mor-

tali del santo pontefice Gregorio VII,

morto in esilio a Salerno il 25 maggio

1085. Uscendo dal Duomo si può vi-

sitare, nella contigua via mons. Mon-

terisi, il Museo del Duomo, ricco di

opere pittoriche di scuola napoletana,

come Sebastiano Conca e Francesco

Solimena. Nel Museo sono conservati

anche due eccezionali reperti medieva-

li come, il rotolo miniato dell’Exultet,

risalente al XIII secolo, lungo oltre

otto metri, che veniva srotolato dal

diacono dall’alto dell’ambone mentre

cantava, durante la veglia pasquale ap-

punto l’Exultet. Particolare interessan-

te, le scene miniate sono realizzate nel

senso contrario alla scrittura in modo

che i fedeli, mentre il rotolo scendeva

dal pulpito, potevano vedere le scene

nel verso rivolto a loro. Altro reperto

di eccezionale interesse è il paliotto

in avorio, del XII secolo, che è la più

grande opera di questo genere conser-

vata, ricco di ben 54 scene dell’Antico

e del Nuovo Testamento. Sulla collina,

a pochi minuti di auto, o con una bel-

la camminata di 40 minuti, in ascesa,

tra stradine e scalinate, si raggiunge il

Castello di Arechi, risalente all’epoca

bizantina e ampliato dai Longobardo.

Vi fu assediato l’ultimo longobardo,

Gisulfo II, da parte di Roberto il Gui-

scardo.

Piazze, Trivi e Quadrivi

Page 10: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE10

Piazze, Trivi e Quadrivi

DA SALERNOARRIVEDERCI A BARDONECCHIA

Assemblea Elettiva Masci18-21 ottobre 2013

Page 11: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 11

Avevo concluso l’articolo precedente

con la conclusione dell’ultimo viaggio,

geograficamente reale ma per noi me-

taforico, che Gesù compie per andare a

Gerusalemme dove sa che lo attendo-

no morte e risurrezione.

Per tre volte lo aveva preannunciato ai

suoi amici, suscitando sempre reazioni

negative.

Mentre erano sulla strada per salire a

Gerusalemme, Gesù camminava da-

vanti a loro ed essi erano sgomenti; colo-

ro che lo seguivano erano impauriti.

E avevo posto delle domande …

Noi, io, in quale posizione topografica

rispetto a Gesù mi colloco lungo que-

sto cammino?

La mia logica è quella di Dio o quella

degli uomini?

E il mio livello di “durezza di cuore”

qual è? Vivo un serio impegno di con-

versione?

L’episodio del cieco di Gerico ci mo-

stra che con la grazia del Signore nulla

è impossibile.

E mentre (Gesù) partiva da Gerico in-

sieme ai suoi discepoli e a molta folla, il

figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco,

sedeva lungo la strada a mendicare. …

E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha

salvato». E subito il cieco Bartimeo vide

di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Siamo giunti a Gerusalemme. È acca-

duta quella che noi chiamiamo la Do-

menica delle Palme.

Nell’articolo dell’ottobre scorso vi

avevo suggerito una riflessione sulle

“controversie” tra Gesù e i suoi vari

oppositori che Matteo, Marco e Luca

riuniscono per la maggior parte nell’ul-

tima settimana di vita di Gesù.

Nella domenica XXXI Marco (11,28ss)

ci racconta che allora si avvicinò a lui

uno degli scribi che li aveva uditi discu-

tere e, visto come aveva ben risposto a

loro, gli domandò: «Qual è il primo di

tutti i comandamenti?».

Questo tema è così importante che la

liturgia lo ripresenta tutti gli anni nelle

domeniche XXX A, XXXI B e XV C.

Avevamo commentato ampiamente

questa controversia nello stesso arti-

colo di ottobre, quando avevamo letto

l’episodio come raccontato da Matteo.

Vi rimando a quello.

Marco mette la conclusione in bocca

all’interlocutore: «Hai detto bene, Ma-

estro, e secondo verità, che Egli è unico e

non vi è altri all’infuori di lui; amarlo

con tutto il cuore, con tutta l’intelli-

genza e con tutta la forza e amare il

prossimo come se stesso vale più di tutti

gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che

egli aveva risposto saggiamente, Gesù

gli disse: «Non sei lontano dal regno di

Dio». E nessuno aveva più il coraggio di

interrogarlo.

Così si concludono le controversie.

Amare Dio e amare il prossimo … vale

più di tutti gli olocausti e i sacrifici.

È una espressione questa che si incon-

tra più volte nell’AT specie nei Salmi

e nei Profeti. Richiama alla mente una

parola di Gesù: Se dunque tu presenti

la tua offerta all’altare e lì ti ricordi

che tuo fratello ha qualche cosa contro di

te, lascia lì il tuo dono davanti all’alta-

re, va’ prima a riconciliarti con il tuo

fratello e poi torna a offrire il tuo dono

(Mt 6,23-24).

La domenica XXXII ci presenta uno

dei tanti scontri tra Gesù e le classi

dirigenti di Israele, scontri ancor più

frequenti durante la “settimana santa”,

nella quale si verifica la rottura defini-

tiva.

Guardatevi dagli scribi, i maestri della

legge, che amano passeggiare in lunghe

vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere

i primi seggi nelle sinagoghe e i primi

posti nei banchetti. Divorano le case

delle vedove e pregano a lungo per farsi

vedere. Essi riceveranno una condanna

più severa.

Penso che il richiamo vada prima a me

che a voi, a me e a quelli che come me

hanno una esplicita responsabilità di

pastori. È bene comunque che, da cri-

stiani, ci ripensiamo tutti.

La prima lettura dal primo libro dei Re

(17,10-16) racconta l’episodio della

vedova di Sarepta di Sidone e così ci

invita a porre l’accento sulla seconda

parte del vangelo.

Alla prima lettura fa eco il Salmo 146:

Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma

sconvolge le vie dei malvagi.

Gesù, seduto di fronte al tesoro, osser-

vava come la folla vi gettava monete.

Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma,

Commento alle scritture

Il Figlio dell’Uomo verrànella gloriaD. LUCIO GRIDELLI

Page 12: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE12

Commento alle scritture

venuta una vedova povera, vi gettò due

monetine, che fanno un soldo.

Presumibilmente egli si era seduto in

quella parte del cortile delle donne

dove, lun¬go il muro, erano situati

tredici tronchi cavi a forma di imbuto

per le offerte destinate a scopi di cul-

to. Le offerte di tanti ricchi dovevano

tintin¬nare rumorosamente. La ve-

dova offre due “leptà”. Sembra, tut-

to sommato, un fatto di scarso rilievo

eppure …

Allora, chiamati a sé i suoi discepoli,

disse loro: «In verità io vi dico: questa

vedova, così povera, ha gettato nel tesoro

più di tutti gli altri. Tutti infatti han-

no gettato parte del loro superfluo. Lei

invece, nella sua miseria, vi ha gettato

tutto quello che aveva, tutto quanto ave-

va per vivere».

Da tempi lontani il vangelo dell’ultima

domenica dell’anno liturgico riportava

brani del “discorso escatologico”, il

“discorso sulle cose ultime” traman-

dato con diverse varianti da Matteo,

Marco e Luca. Ora, da quando la festa

di Cristo Re è stata spostata all’ultima

domenica dell’anno, lo si legge nella

domenica XXXIII.

In Marco esso occupa tutto il capitolo

13. Per facilitarne la comprensione ve

ne do uno schema tratto da Fabris, I

Vangeli, CE:

1-4 introduzione, 5-23 annuncio e

ammonimenti, 24-27 venuta del Fi-

glio dell’uomo, 28-37 annuncio e

ammonimenti.

La fine di Gerusalemme e la fine del-

la storia umana si appiattiscono una

sull’altra e creano difficoltà di com-

prensione. E di fatto ne hanno create.

Ciò che importa non è 1‘individua-

zione del segno o la precisazione del

tempo. Noi dobbiamo accettare l’idea

che vivremo in mondo in cui ci saran-

no tensioni, violenze, ingiustizie.

In questo ambiente ciò che conta è

l’attesa della venuta del Figlio dell’uo-

mo!

Quando verrà per me? Fra cent’anni,

fra un anno, domani?

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Ve-

gliate! (13,37).

E così siamo giunti al 25 novembre di

questo 2012, festa di nostro Signore

Gesù Cristo Re dell’Universo.

Lo scorso anno, anno A, il re veniva

presentato sul suo trono, giudice della

storia:

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella

sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sie-

derà sul trono della sua gloria. Davanti

a lui verranno radunati tutti i popoli.

Nell’anno B Gesù ci viene presentato

da Giovanni (18,33-37) in veste di

imputato proprio a causa della sua re-

galità.

Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giu-

dei?». Gesù rispose: «Dici questo da te,

oppure altri ti hanno parlato di me?».

Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La

tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno

consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di

questo mondo …».

Qui occorre fare una precisazione im-

portante.

Il mio regno non è ek tou kosmon tou

tou, de hoc mundo, da questo mondo.

Il mio regno non è di origine terrena,

viene da Dio, ma ha una fase inizia-

le, ancora imperfetta, che si realizza in

questo mondo.

Capite bene che non è una pignoleria:

cambia il significato dell’affermazione

di Gesù.

Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei

re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono

re. Per questo io sono nato e per questo

sono venuto nel mondo: per dare testi-

monianza alla verità. Chiunque è dal-

la verità, ek tes aleteias, ascolta la mia

voce».

La prima lettura da Daniele (7,13-14)

è quella dalla quale probabilmente

Gesù trae l’espressione con la quale

spesso si autopresenta: Figlio dell’uo-

mo. È una scena di investitura!

L’Apocalisse (1,5-8) ci invita a solle-

vare lo sguardo da quest’uomo soffe-

rente, in piedi, davanti al procuratore

romano e guardare al futuro.

Gesù Cristo è il testimone fedele, il pri-

mogenito dei morti e il sovrano dei re

della terra.

A Colui che ci ama e ci ha liberati dai

nostri peccati con il suo sangue, che ha

fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo

Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza

nei secoli dei secoli. Amen.

Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo

vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per

lui tutte le tribù della terra si batteran-

no il petto. Sì, Amen!

Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e

l’Omèga, Colui che è, che era e che vie-

ne, l’Onnipotente!

Nell’anno C vedremo Gesù sul trono

della croce e risentiremo quel brevissi-

mo dialogo:

«Gesù, ricordati di me quando entrerai

nel tuo regno».

«In verità io ti dico: oggi con me sarai

nel paradiso».

È terminato un altr’anno. Stiamo per

iniziarne un altro ancora.

Gesù ci attende per farci “regnare”

eternamente con lui, ma ci chiede

adesso di seguirlo lungo la strada che

giorno per giorno traccia davanti a

noi.

Page 13: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 13

Vita Associativa

Convegno Nazionale AssistentiEcclesiastici AGESCI-FSE-MASCIIl Convegno degli Assistenti Ecclesia-

stici di AGESCI, MASCI e FSE, con

il tema “Adulti testimoni in un mon-

do che cambia. Una sfida educativa”

, si terrà ad Assisi, alla Cittadella, dal

pomeriggio di lunedì 4 febbraio a

mezzogiorno di mercoledì 6 febbraio

2013. Sono previste quattro relazioni,

rispettivamente di S. E. Mons. Maria-

no Crociata, Segretario Generale della

Conferenza Episcopale Italiana, di S.

E. Mons. Cyril Vasil’ SJ, Segretario

della Congregazione per le Chiese

Orientali; di p. Alessandro Salucci OP,

Assistente nazionale Agesci, e di Ric-

cardo della Rocca, Presidente Nazio-

nale del Masci.

I partecipanti, per un numero massi-

mo di 400 sacerdoti, è riservato agli

Assistenti Ecclesiastici delle tre orga-

nizzazioni scout cattoliche, che sa-

ranno suddivisi in 10 gruppi di studio

(con un massimo di 40 persone per

gruppo).

I temi che si affronteranno sono i se-

guenti: aspetto sociale (famiglia, scuo-

la, lavoro); aspetto ecclesiale (parroc-

chie, carismi, catechismo); pedagogia

scout (spiritualità, morale servizio);

origini e fondamenti dello scautismo e

dello scautismo cattolico (B-P, Padre

Sevin).

Le conclusioni dei gruppi di studio

verranno recepite nella sintesi finale da

parte degli Assistenti Ecclesiastici Na-

zionali delle tre Associazioni.

La quota di partecipazione è fissata

in Euro 95 a persona (aumentabile o

riducibile a seconda della scelta di ca-

mera singola o multipla).

PROGRAMMA DI MASSIMA

Lunedì 4 febbraio 2013Arrivo entro le 16,0017,00 Saluti dei Presidenti delle tre Associazioni17,30 Relazione di Mons. Mariano Crociata con discussione20,00 cena21,00 “Animazione” (gruppo Agesci)22,30 Compieta

Martedì 5 febbraio08,00 Colazione08,30 Lodi09,00 Relazione di Mons Cyril Vasili S.J. con discussione11,00 Pausa11, 30 - 12,30 1a riunione dei Gruppi di Studio12,30 Pranzo15,00 Relazione Alessandro Salucci: Evangelizzazione, catechesi e metodo scout17,00 Pausa17, 30 – 18,30 2a riunione dei Gruppi di Studio19,00 S. Messa20, 00 CenaSerata libera

Mercoledì 6 febbraio 08,00 Messa in Basilica09,00 Colazione9,30 Relazione Riccardo Della Rocca: La catechesi degli adulti alla luce del Vaticano II11,30 Conclusioni: I tre AA EE NN12,30 Pranzo e partenza

Page 14: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE14

Vita Associativa

Per la ricorrenza del Decennale della

Fraternità Alpe Adria Scout il Consi-

glio della Fraternità ha pensato di ri-

tornare sui luoghi ove, il 12 maggio

2002, è avvenuto il primo incontro

ufficiale tra gli A.S. del MASCI, delle

PFADFINDER-GILDE Austriache e

del ZBOKSS Sloveno con la stesura di

un primo protocollo di impegno co-

mune tra diverse realtà.

In quella data il 1° Meeting dell’Alpe

Adria Scout si svolse nell’ambito della

Festa di Primavera del MASCI Vene-

to, con la consapevolezza che poteva

anche rivelarsi una “debacle”; così non

fu e ben 10 Sloveni con il loro Presi-

dente, 4 Austriaci con il responsabile

dei gemellaggi , i S.R. MASCI del Ve-

neto, Friuli V.G., Trentino A.A., Emi-

lia –Romagna, Umbria, Daria Gorlato

responsabile per i gemellaggi del MA-

SCI e naturalmente gli A.S. del Veneto

si ritrovarono insieme, presente il P.N.

MASCI Littorio Prezioso, per capire

se questa Fraternità poteva avere un

futuro. Sono trascorsi 10 anni e la Fra-

ternità di strada ne ha fatto moltissima

e i momenti di incontro, di condivisio-

ne e amicizia si sono moltiplicati: ben

11 momenti di Scambio della Luce di

Betlemme tenutisi a rotazione nelle

varie nazioni (partiti con 75 presenze

siamo arrivati a 450); 10 partecipazio-

ni alla Festa del Redentore a Venezia;

2 Campi Internazionali (chiamati

Jamborette) con la partecipazione di

oltre 150 di A.S. delle varie nazioni e

naturalmente tanti incontri organizzati

da singole Comunità o Bratov cine o

Gilde, e 3 Campi mobili (in Italia e in

Austria). Ad essere sinceri non sapeva-

mo come avrebbero risposto gli A.S.

alla proposta di ricordare il Decennale:

ma via via che arrivavano le prenota-

zioni ci siamo resi conto che sarebbe

stato un fine settimana “fantastico”.

Hanno partecipato ben 20 sloveni, 8

croati, 1 austriaco (per varie circostan-

ze avverse), 18 del Friuli-V.G., 11 dal

Trentino-A.A., 4 dall’Emilia Roma-

gna, 1 dalla Liguria e rappresentanti

di 10 Comunità MASCI del Veneto.

Si sono distinte per il grande lavoro di

servizio logistico, di ambientazione e

di animazione le Comunità dell’Alto

Vicentino: Santorso, Schio, Dueville

“Il gabbiano”, Dueville “La strada”,

Sarthi. Alla fine: sabato oltre 100 A.S.

hanno pernottato al Monte Summano

e domenica 9 sett. eravamo ben 180

Adulti Scout. Ma andiamo con ordi-

ne: sabato 8 sett. al Colletto di Velo

(950 mt. s.l.m.) alcune “damigelle”

hanno accolto i “viandanti” e dopo

averli rifocillati e naturalmente obbli-

gati al pagamento del “giusto pedag-

gio”, sono stati accompagnati a piccoli

gruppi dai “frati Gerolimini” (custodi

del Convento del Summano fino al

1936) lungo la mulattiera che porta al

Monte Summano (1294 mt. s.l.m.).

Strada facendo venivano loro raccon-

tate storia e curiosità di questo luogo

particolare. Nei pressi della Chiesa

di Maria del Summano i “viandanti”

hanno potuto dissetarsi e corroborarsi

dopo la non proprio corta ascesa (1h

e 30’ di cammino) non disdegnando,

chi era ancora “in forma”, di cimentar-

si alla giostra saracena ed altre attività

Dieci anni di fraternità:Alpe Adria ScoutPAOLO MODOTTI

Page 15: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 15

ludiche medioevali a cui il Signorotto

del Summano assisteva compiaciuto.

Preso possesso ognuno del proprio

giaciglio c’è stato il cerchio di benve-

nuto e l’alza-bandiera da “brividi” : tre

file di bandiere, in uno sventolio mul-

ticolore, hanno cominciato a garrire al

vento fino alla sommità del campanile

della chiesa. Emozionante.

Ecco quindi che, formate le varie squa-

driglie (rigorosamente multietniche) è

iniziato il lavoro dei “laboratori”: di

origami (per costruire una scatoletta

di cartone); di pittura (su di un sasso

piatto doveva essere disegnato il logo

dell’Alpe Adria e colorato il fiore della

Sq. di appartenenza: aquilegia, gen-

ziana, giglio, narciso, orchidea, pe-

onia); di carta (costruire la borsa del

viandante); vegetale (costruire l’albero

del Summano con riviste); del legno

(adornare una matita); nessuno si è

sottratto, tutti si sono immersi nel co-

struirsi: il Ricordo (essenziale) del De-

cennale.

La Comunità di Sarthi si è poi supe-

rata nell’animazione del “fuoco di

bivacco”, in cui è stata presentata la

Fraternità dalla sua nascita ad oggi:

Momento clou l’arrivo di una “cico-

gna” con nel becco i fazzolettoni delle

4 nazioni presenti che si è “posata”

su di un nido vicino alla quale c’era-

no le 4 bandiere nazionali. Un ban di

movimento ha poi “scaldato” (anche

se non c’era la necessità) l’ambiente ed

ha preparato i partecipanti ad un mo-

mento di grande intensità e emotività:

due gruppi concentrici di partecipanti,

ognuno con un cero in mano, si muo-

vevano in senso opposto, al suono di

una lenta armonia di sottofondo: al

delicato suono di un “triangolo” ogni

partecipante si rivolgeva al proprio di-

rimpettaio e scambiava il cero; questi

ripetuti movimenti, stavano a simbo-

leggiare la consegna della Luce della

Pace a persone sempre diverse: sensa-

zioni emozionanti !

Con i ceri accesi siamo poi saliti in vet-

ta al Monte dove è collocata una croce

(18 mt. d’altezza) da cui abbiamo am-

mirato il bellissimo panorama nottur-

no della pianura vicentina e tenendoci

per mano, ognuno nella propria lingua

abbiamo recitato un “intenso” Padre

Nostro. Non è mancato un momen-

to di commozione quando Luciano

ha suonato, con l’armonica a bocca,

il silenzio in onore di tutti coloro che

in questi posti hanno sacrificato la loro

vita durante una inutile guerra.

Domenica 9 sett.: dopo i canonici riti

mattutini, ecco i momenti di diverti-

mento ed espressione: la tombola dei

fiori ha riscaldato gli animi per culmi-

nare poi con l’esibizione dei “cori”

che presentavano inediti “Inni” tra cui

scegliere “l’Inno ufficiale della Frater-

nità”. Il ZBOKSS, la Comunità di Sar-

thi ed il Friuli V. G. hanno presentato

il loro originale “inno”: un “compe-

tentissima” giuria ha poi decretato che

non riuscivano a stabilire un vincitore

e quindi salomonicamente è stato sta-

bilito che, a rotazione, l’inno dell’Alpe

Adria Scout saranno tutti e tre; a co-

minciare da quello sloveno (per chi lo

desidera li può ascoltare su Youtube).

Per la S. Messa la chiesa era gremita:

don Oreste Ferronato, parroco di San-

torso nell’omelia ha ricordato i mo-

menti salienti che hanno portato alla

denominazione dell’Alpe Adria par-

tendo proprio dalle radici cristiane che

hanno permeato i territori del Patriar-

cato di Aquileia (la più vasta area cri-

stiana d’occidente). Ma non ha trala-

sciato di ricordare l’impegno che come

Fraternità di Adulti Scout ci siamo dati

nella ricerca del bene comune e della

Pace. All’offertorio oltre al pane ed al

vino è stata portata una croce di Aqui-

leia costruita da Luciano della Comu-

nità di Bolzano sulle cui braccia sono

stati posti 4 listelli con incisa la dicitura

Alpe Adria Scout e le date del Decen-

nale. La croce rimarrà nel Santuario a

ricordo dell’evento. Il cerchio finale

con la simpatica “passerella” delle va-

rie realtà presenti all’incontro, animata

dall’instancabile Comunità di Sarthi,

ha concluso il Decennale dando ap-

puntamento a tutti gli A.S. per il tradi-

zionale scambio della Luce della Pace

il 22 dicembre a Parenzo (Croazia).

Vita Associativa

Page 16: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE16

Vita Associativa

Arrivare a Roma, al Mons Gaudii

(Monte della Gioia), oggi chiamato

Monte Mario, alle 4 di mattina, dopo

aver camminato per tre ore nel buio

della notte e ammirare in significativo

silenzio la Cupola di San Pietro, lumi-

nosa, che si protende verso il cielo, è

stato un momento di grande sugge-

stione e carico di significato: è stato

per noi il desiderio di raggiungere una

luce, dopo aver camminato nelle te-

nebre. Si stava raggiungendo la mèta

della lunga Route del MASCI lungo la

Via Francigena.

Questa Route è stata una delle attività

programmate e realizzate come impre-

sa nazionale per le Vie Francigene. Le

altre iniziative sono:

• La realizzazione della Guida

per pellegrini, con istruzioni, note sto-

riche, preghiere, cerimonie, riflessioni

e carte topografiche plastificate dei

percorsi dal Gran San Bernardo, Mon-

ginevro e Moncenisio fino a Roma. E’

stata realizzata grazie alla disponibilità

e spirito di servizio di alcune Comuni-

tà MASCI. Gli itinerari sono stati indi-

viduati da testi di studiosi storici

• La collaborazione con l’Uf-

ficio Nazionale per la Pastorale del

Turismo, Tempo Libero e Sport del-

la CEI, per dare impulso alla pratica

del pellegrinaggio a piedi, diffondere

la conoscenza della Via Francigena e

contribuire alla soluzione dei problemi

incontrati dai moderni pellegrini

• Ilserviziodatoperorganizza-

re e realizzare la marcia celebrativa dei

500 anni di fondazione delle Guardie

Svizzere Pontificie nel 2006

• La ricerca degli itinerari su-

gli altri tratti della Via Francigena del

Nord e della Via Francigena del Sud,

detta anche Via di Gerusalemme, che

da Roma arriva a Brindisi.

Tutto è iniziato alla Assemblea Na-

zionale di Brucoli nel 2001 quando la

proposta di progetto per il ripristino

della Via Francigena è stata accettata.

Nel 2002 il CN ha quindi approvato il

progetto dando così il via alla sua rea-

lizzazione.

Nel frattempo abbiamo fatto esperien-

ze di cammino di pochi giorni consta-

tando il vivo interesse di molti AS.

Nel 2008 abbiamo così deciso di ini-

ziare la lunga Route e, in 29, siamo

partiti dal Gran San Bernardo dove

sono venuti ad accoglierci e poi ac-

compagnarci gli amici della Valle

d’Aosta; a Vercelli si è concluso questo

primo tratto, accolti con vera ospitalità

dagli amici del MASCI locale. L’anno

Si è conclusa la RouteLUCIANO PISONI

Incaricato Nazionale Masci per la Via Francigena e Vie Romee

Page 17: Strade Aperte Ottobre 2012

STRADE APERTE

OTTOBRE 2012

17

successivo, con l’in-

tervento attivo e competente degli AS

del Piemonte, siamo partiti dal Mon-

ginevro e, arrivati a Vercelli, abbiamo

proseguito fino a Fidenza, anche qui

avvalendoci degli aiuti degli AS della

Lombardia e dell’Emilia-Romagna,

che hanno dato prova di sincera e ge-

nerosa ospitalità. E così, con tappe an-

nuali di circa 200 km, aiutati dagli AS

della Toscana e del Lazio, anche qui

con spirito di servizio loro propri, sia-

mo arrivati a Roma con più di 1200

km nelle gambe. E’ evidente che la

strada fatta è stata tanta, ma la fatica,

i disagi, il caldo non ce li ricordiamo

quasi più: è rimasta la gioia delle cose

viste, dei paesaggi incantevoli, degli

amici nuovi, delle persone che ci han-

no aiutato o che abbiamo incontrato,

dei percorsi in silenzio, dei momen-

ti di preghiera da soli o in gruppo o

in antiche abbazie, della vicinanza di

Gesù o del bisogno di chiamarlo vici-

no, di alcuni momenti di incompren-

sione e della pace scambiata. Abbiamo

conosciuto un’Italia meravigliosa per

storia, arte e cultura e con una natura

spettacolare, con il ritmo semplice ma

fecondo del cammino.

E’ stata una esperienza di “spirituali-

tà della strada”, vissuta da adulti sin

dall’inizio. Di anno in anno il nu-

mero dei partecipanti è aumentato

sino a raggiungere i 60 obbligandoci

a suddividerci in 2 gruppi per motivi

logistici e di pernottamento. Qualcu-

no si aggiungeva e altri si staccavano

nel corso di questi 5 anni ma le perso-

ne coinvolte nel cammino sono state

complessivamente 87. Le provenienze

sono delle varie regioni: Puglia, Lazio,

Toscana, Liguria, Emilia-Romagna,

Piemonte, Veneto, Trentino-Alto Adi-

ge, Slovenia, Lombardia e fra questi

molte persone non del MASCI, che

hanno dato notevoli contributi

di spiritualità, disponibilità ed entusia-

smo.

Le riflessioni ed i momenti di preghiera

avevano, ogni anno, un tema spirituale

e quello di quest’anno è stato: “Tu sei

Pietro….Pietro, uomo come me. Io,

uomo come Pietro”

E’ stata una occasione per conoscere

meglio la figura di questo pescatore,

chiamato da Gesù a guidare la Sua

Chiesa, nonostante le sue debolezze,

il tradimento e le paure. Lo abbiamo

conosciuto come uomo determinato

che ha saputo superare le grandi dif-

ficoltà della Chiesa nascente ma anche

coraggioso che, incontrando Gesù sul-

la Via Appia, dopo il “Quo vadis, Do-

mine”, è tornato alla capitale dell’im-

pero per proclamare il Vangelo fino

a farsi crocifiggere. Quindi la nostra

appartenenza alla Chiesa di Gesù, pur

con le nostre debolezze, mancanze,

tradimenti, è possibile mettendoci de-

terminazione e coraggio. Al mattino

del 23 agosto con l’arrivo alla Basili-

ca di San Pietro, anzi più esattamen-

te alla tomba di Pietro ognuno di noi

rifletteva su queste cose. Qui il card.

Angelo Comastri (Vicario Generale di

Sua Santità per lo Stato della Città del

Vaticano) ci ha accolti consegnando a

ciascuno il “Testimonium”, l’attestato

di fine pellegrinaggio. In ogni tratto

annuale di cammino abbiamo messo

una croce con il simbolo del MASCI

a testimonianza del nostro passaggio

e come incoraggiamento a coloro che

seguiranno. Ora che abbiamo conclu-

so l’impresa con l’arrivo a Roma, cosa

succederà? Il nostro Presidente Riccar-

do Della Rocca che è venuto a salutar-

ci a Roma, in una serata organizzata in

modo veramente memorabile dagli AS

del Lazio, ha ribadito che una tale espe-

rienza del MASCI va continuata, sug-

gerendo, fra l’altro, di proseguire sulla

Via Francigena del Sud fino a Brindisi

(e poi si vedrà …) e di far ripercorrere

il percorso già fatto con nuove parte-

cipazioni. Il materiale tecnico, logisti-

co, organizzativo, storico e documen-

tazioni varie sono a disposizione di

tutti e, se si vuole, possono essere un

riferimento per nuove proposte; sono

in fase di preparazione una raccolta di

documenti e riflessioni dei partecipanti

ed un DVD con le immagini più signi-

ficative, che verranno messi a disposi-

zione. Il buon risultato della Route è

frutto di un lavoro di varie persone che

hanno dato il meglio di sé nelle varie

esigenze sia organizzative, di condu-

zione del gruppo, di preparazione del-

le riflessioni e preghiere, dei supporti

storici e artistici, della logistica, della

preparazione dei pasti, dei trasporti,

dei contatti con le istituzioni locali, di

raccolta e classificazione dei documen-

ti e immagini: tutte persone che hanno

dato il meglio con spirito di servizio

e in modo disinteressato, alla maniera

scout. Inoltre i partecipanti, entrando

subito nel clima della Route, hanno

creato uno spirito di vera Comunità,

ccontribuendo a fare nostri i valori

di un pellegrinaggio di crescita per la

persona in “formazione permanente”.

Ad ottobre si aprirà l’ANNO DEL-

LA FEDE: quale occasione migliore

per riflettere su questo dono che tut-

ti, indistintamente, abbiamo ricevuto

ma che non sempre comprendiamo e

facciamo fruttare? Non c’è bisogno di

camminare per chilometri per capirlo,

ma l’andare a piedi aiuta molto anche

se a volte è fatica, sudore, stanchezza.

Tutte cose che passano presto ma ri-

mane uno spirito nuovo dentro di noi:

molti AS pellegrini ora lo sanno e se ne

ricorderanno sempre.

Buona Strada.

Vita Associativa

Page 18: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE18

La Via Francigena ovvero un viaggio transpersonaleGIUSEPPE TERMITE

Comunità MASCI Massafra

Vita Associativa

Per l’attivazione della dimensione spiri-

tuale presente nel DNA di ogni persona e

sulle orme dei pellegrini medievali, ho par-

tecipato alla Route organizzata dal Masci

nazionale lungo il tratto italiano della Via

Francigena.

Questa “esaltante impresa” è partita

nell’agosto del 2008 dal Gran San Ber-

nardo, in Val D’Aosta e si è conclusa il

23 agosto 2012 a Roma, centro della Cri-

stianità, impiegandovi in totale 65 giorni.

Lungo questo “viaggio francigeno” tra i

“camminatori” del mio gruppo ho potuto

incontrare:

chi lo ha utilizzato come pellegrinaggio

religioso per gustare in abbazie, conventi

e monasteri modalità di silenzio, di me-

ditazione, di contemplazione, condizio

sine qua non, non vengono fuori dal no-

stro “mondo interiore” le energie presenti

nella nostra dimensione spirituale chi ha

dato la priorità ai momenti di conoscenza

con le altre persone per la crescita umana

e culturale chi ha privilegiato le opportu-

nità storico–culturali presentateci quando

incontravamo città d’arte di cui è ricca la

“viam francigenam” chi invece è entrato

in sintonia con i suggestivi spettacoli della

Natura che mi hanno risvegliato aspetti più

profondi del mio Essere, quelli più sponta-

nei e vitali, legati a quella parte di noi stessi

che non è ancora stata “civilizzata”.

Cioè le albe rosate che ci vedevano già

pronti alla partenza mattutina, tramonti

arrossati o riposi notturni all’aperto dove,

ammirando la via Lattea, le “famose Orsa

maggiore e minore”, la biancheggiante

luna, i miei occhi si offrivano dolcemente

al sonno ristoratore; i torrenti chiacchiero-

ni da guadare e che davano ai nostri corpi

un ristoro per la calura estiva che ci accom-

pagnava; gli inebrianti profumi della vege-

tazione boschiva e i frutti selvatici (more,

susine, mele, prugne, fragoline) che ci invi-

tavano a gustare i loro aromi e sapori.

In questa eccezionale “peregrinatio” alla

ricerca di noi stessi e del divino che è in

noi, ho viaggiato a contatto con i due

grandi Santuari, ricchi di silenzi, di pace e

di serenità interiore, ingredienti indispen-

sabili per l’attivazione della nostra trascen-

denza: il primo di questi santuari è stato

rappresentato da ambienti religiosi (abba-

zie, conventi, monasteri), invitanti a forme

meditative e relazionali più vicine alla cre-

scita integrale ed armonica di ognuno di

noi; il secondo santuario è stato costituito

dall’ambiente naturale incontaminato con i

suoi torrenti montani ora impetuosi ed ora

placidi, le montagne alpine ed appennini-

che, le sue dolci colline e pianure, il caldo

torrido dei pomeriggi.

In questo “cammino” verso un mio più

completo modo di Essere, la Natura si è

posta come “ponte” tra il finito e l’infinito,

tra il materiale e lo spirituale.

In entrambi questi ambienti antropico-na-

turalistici ho assaporato i rigeneranti silenzi

che invitavano a profonde riflessioni intro-

spettive su “cosa noi vogliamo dalla vita e

che cosa vuole la vita da noi” e su ciò che

ci trascende per vivere in una condizione

di benessere fisico, mentale, emotivo e spi-

rituale.

Per la prima volta in Italia il MASCI na-

zionale è riuscito a percorrere interamente

la Via Francigena italiana, strada millenaria

percorsa nei secoli da religiosi, pellegrini e

sovrani, che si recavano alla tomba di Pie-

tro a Roma lungo l’itinerario realizzato

dall’arcivescovo di Canterbury e poi prose-

guivano per la Terra Santa.

La storia narra che nel 990 Sigerico, di ri-

torno da Roma dove si era recato in pel-

legrinaggio, per ricevere direttamente dal

Papa Giovanni XV il “pallio” (la stola di

lana bianca, emblema del suo incarico ar-

civescovile), aveva annotato nel suo “diario

di bordo” le 79 submansiones (tappe) che

lo separavano dalla sua Canterbury, dando

inizio ad uno dei più importanti itinerari di

pellegrinaggio religioso con un percorso di

circa 1800 km. e con una precisa descrizio-

ne delle “mansio”, i luoghi delle sue soste.

Io, ed il gruppo di cui facevo parte, ab-

biamo superato monti, abbiamo guadato

torrenti, siamo stati ospiti di abbazie, con-

venti, canoniche e strutture religiose di

meditazione spirituale, abbiamo incontra-

to paesaggi suggestivi, città d’arte, solitari

borghi, sperduti tra monti e valli, dove si

respirava l’aria fresca e pulita e il sorriso

accogliente dei pochi abitanti, lontano dai

ritmi frenetici e stressanti della nostra vita

urbana.

Page 19: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 19

www.eccomi.org

Da circa due anni Eccomi sostiene, nell’ambito del progetto di promozione del popolo Batwa in partenariato con la Ca-

ritas della Diocesi di Muyinga, la scolarizzazione dei ragazzi alle scuole secondarie e di alcuni ragazzi all’università.

Quest’anno il progetto si è ampliato con il sostegno alla scolarizzazione di 71 ragazzi orfani di due parrocchie.

PROGETTO : Scolarizzazione ragazzi Batwa e orfani di due parrocchie della provincia di Muyinga

Nr. Persone Categoria Scuola Contributo annuo in FB

Totale in FB Totale Euro

1 Batwa Università 300.000 900.000 508

170 Batwa Secondarie 90.000 15.300.000 8.644

20 Orfani Parrocchia Gasorwe Secondarie 80.000 1.600.000 904

21 Orfani Parrocchia Gisanze Secondarie 80.000 1.680.000 949

30 Orfani Parrocchia Gisanze Primarie 15.000 450.000 254

1 Spese di gestione (benzina-ufficio) forfait 500.000 500.000 282

245 TOTALE 20.430.000 11.542

Cambio 1 euro = 1770 FB (Franchi Burundesi)

Dona la possibilità a questi ragazzi di andare a scuola:

Con 17 euro permetti a due orfani della parrocchia di Gisanze di frequentare la scuola primaria per un anno

Con 45 euro permetti ad un orfano della parrocchia di Gasorwe o della Parrocchia di Gisanze di frequentare la scuola

secondaria per un anno

Con 51 euro permetti ad un ragazzo Batwa di frequentare la scuola secondaria per un anno

http://miaassociazione.wordpress.com/sostienici/modalita-per-effettuare-le-donazioni/

È possibile effettuare il versament,o specificando nella causale’Burundi:scolarizzazione ragazzi’, tramite:

• contocorrentepostale:n°78044310

• bonificobancarioalseguenteIBAN:IT77Q0501803200000000118601

Importante: Se farete versamenti tramite bonifico bancario Vi saremo grati se potete informarci tramite e.mail ad: info@

eccomi.org . Con bonifico bancario non ci pervengono i Vostri dati per poterVi ringraziare e/o rispondere. Grazie.

Anche in Burundi è tempo di tornare a scuola

Page 20: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE20

Il volume che ci piace segnalare ai no-

stri lettori è di straordinario interesse,

non solo per la storia del movimento

scout in Italia, ma in generale perché

permette uno sguardo diretto su un

periodo cruciale della storia italiana.

Viene infatti finalmente pubblicato in-

tegralmente il diario che Mario Maz-

za tenne quotidianamente nei giorni

tragici della caduta del fascismo e del-

la successiva occupazione tedesca di

Roma; l’originale è conservato presso

il Centro Studi M. Mazza, a Genova.

Il diario inizia infatti il 26 luglio 1943,

giorno successivo a quello in cui il Gran

Consiglio votò il famoso “ordine del

giorno” che portò alla caduta di Mus-

solini e del regime fascista, e termina il

5 giugno 1944, il giorno dopi l’entrata

delle truppe alleata in Roma.

Mario Mazza, come è noto, è stato

all’origine dello scautismo in Italia,

con la fondazione delle “Gioiose” ge-

novesi, confluite poi nel REI (Ragazzi

Esploratori Italiani) di Francis Vane,

e fu uno dei promotori dell’ASCI nel

1916, dopo l’inutile tentativo di con-

vivenza nel CNGEI. Dopo lo sciogli-

mento dello scautismo da parte del

regime, dopo un infruttuoso tentativo

di introdurre il metodo scout nel mo-

vimento dei Balilla, Mazza si dedicò

completamente alla sua professione di

maestro, introducendo i principi ed il

metodo dello scautismo nel suo inse-

gnamento.

Notevole fu l’esperimento della scuola

L. Franchetti di Roma.

Mazza fu al centro dei contatti per

la ripresa dello scautismo cattolico e

dirigente centrale della nuova ASCI.

Nel 1954 fondò il MASCI, di cui fu

il primo Presidente. Morì a Verona,

dove a Villa Buri aveva ripreso l’espe-

rienza didattica alla luce del metodo

scout, nel 1959. Il volume offre, oltre

che una visione acuta e riflessiva sugli

avvenimenti dell’occupazione nazista

di Roma e “della guerra vissuta nella

quotidianità dei piccoli gesti ma anche

nella generosità e nell’eroicità delle

scelte che imponeva”.

La lettura del diario permette – ed è

la cosa più interessante per noi - di

seguire, attraverso le annotazioni di

Mario Mazza, i primi contatti, i pro-

blemi che nascevano, gli scontri legati

alla rinascita dello scautismo cattolico

in Italia.

M. Mazza, Diario di un educatore

durante l’occupazione nazifascista,

Roma 1943-1944. Edizione critica

e apparati a cura di P. Agostini e M.

Gecchele. Milano, Franco Angeli,

2012. Pg. 480, Euro 50,00.

Il volume affronta la ricerca sociale

professionalizzata, cioè la ricerca rea-

lizzata dagli operatori sociali quali ad

esempio gli assistenti sociali, gli edu-

catori professionali, i dirigenti dell’as-

sistenza infermieristica, in funzione del

“conoscere per meglio operare”.

Non si tratta di un vero e proprio ma-

nuale di ricerca, quanto piuttosto di

un tentativo di evidenziare le differen-

ze tra la ricerca attuata dagli scienziati

sociali e quella – spesso misconosciuta

– realizzata dagli operatori sociali.

Numerosi esempi concreti arricchisco-

no l’opera per facilitarne la lettura e ri-

valutare così una ricerca che rappresen-

ta, appunto, “l’altra faccia della luna”.

Enrico Capo, già docente di Meto-

dologia della ricerca sociale presso la

Libera Università Maria SS. Assunta

di Roma (LUMSA) e presso l’Univer-

sità Cattolica del S. Cuore di Roma, è

Adulto Scout del MASCI, di cui è sta-

to anche Segretario Nazionale.

E. Capo, L’altra faccia della luna:

operatori sociali e ricerca. Per una

“professionalizzazione” della ricerca

sociale. Roma, Aracne editrice. Pg.

340, Euro 18,00.

Per l’acquisto del volume, inviare una

e-mail a: [email protected]

La Biblioteca della Comunità

Page 21: Strade Aperte Ottobre 2012

STRADE APERTE

OTTOBRE 2012

21

Hanno lasciato una traccia

Chiunque l’abbia provato sa bene che il

cammino a contatto con la natura è un

modo per “fare strada nel cuore” oltre

che nel creato. Un’idea bene espressa

in un pensiero di don Francesco Cas-

sol, il sacerdote scout ucciso con una

fucilata mentre dormiva in un sacco a

pelo, per terra, all’aperto, nella notte

del 22 agosto 2010, mentre partecipa-

va ad un raid Goum, fra i luoghi deserti

del Parco Nazionale dell’Alta Murgia,

in Puglia. L’anno prima, nell’agosto

2009, così diceva ai partecipanti del

suo Goum: “Andremo fuori per poter

andare dentro; percorreremo prati disa-

bitati e raggiungeremo confini lontani,

ammirando ampi panorami per poter

camminare dentro noi stessi e scoprire

orizzonti interiori che non pensavamo

esistessero. Buon cammino, nelle assolate

Murge e nel vostro cuore”.

Il cammino a contatto con la Natura

spesso favorisce la meditazione e la pre-

ghiera personale; si parla di spiritualità

della strada, una proposta fatta propria

dallo scautismo. All’interno dello scau-

tismo bellunese era nata e cresciuta la

vocazione al servizio e al sacerdozio di

don Francesco Cassol, che, negli ultimi

anni, era diventato un Maestro di Cam-

mino e spiritualità. Don Francesco era

parroco di Longarone, il paese segnato

dal disastro del Vajont; proprio a Lon-

garone, il 26 febbraio 2012, nel corso

della tradizionale Giornata del Ricordo

(Thinking Day), le Associazioni dello

Scautismo bellunese (AGESCI, FSE e

MASCI), assieme alla sezione CAI di

Belluno, hanno lanciato la proposta di

intitolare alla sua memoria una case-

ra situata nel territorio del Parco Na-

zionale Dolomiti Bellunesi: “Casera i

Ronch”, posta in un luogo isolato, sul

versante Nord del monte Serva, a po-

che ore di cammino da Belluno.

Il Comune di Belluno, proprietario di

questa casera, restaurata nel corso del

2009, ha accolto in tempi rapidi que-

sta proposta ed è stato quindi possibile

programmare la cerimonia con cui la

Casera i Ronch diventerà presto il “Bi-

vacco don Francesco Cassol”.

Casera i Ronch è un luogo caro alla

memoria della famiglia Cassol, perché,

durante il periodo della Resistenza,

qui trovava spesso rifugio Francesco

Casagrande, fratello di Anita, mamma

Casera i Ronch / Bivacco don Francesco Cassol COMUNITA’ MASCI BELLUNO

Page 22: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE22

Hanno lasciato una traccia

di don Francesco, che scelse di dare a

suo figlio proprio il nome del fratello

partigiano ucciso dai tedeschi. La stes-

sa signora Anita, di recente scomparsa,

ricordava di aver passato da bambina

presso questa casera delle piacevoli

estati all’alpeggio. Il papà di don Fran-

cesco, Arcangelo, ricorda poi che la sua

famiglia fu proprietaria di questa casera

per circa tre anni, agli inizi del Nove-

cento. Lo scopo di questa cerimonia

è però soprattutto quello, sull’esem-

pio di don Francesco, di promuovere

esperienze di cammino e spiritualità.

I luoghi che circondano la casera ben

si prestano infatti per proporre attività

che facciano vivere e sperimentare la

spiritualità della montagna; fra questi

monti, a circa quindici anni, durante

un’uscita di Alta Squadriglia, Fran-

cesco passò la sua prima ed indimen-

ticabile notte all’aperto, esperienza

ricordata anche durante un’intervista

per la trasmissione televisiva “A Sua

immagine”, in qualità di responsabile

diocesano del Cammino delle Dolo-

miti (www.camminodelledolomiti.it),

una proposta di itinerari di riscoperta

di fede, arte e natura fra le Dolomiti

Bellunesi.

Durante questa trasmissione, don

Francesco aveva risposto così alla do-

manda: “Perché la montagna avvicina

a Dio?”

“Primo perché tradizionalmente si pensa

che Dio è in cielo, quindi la montagna è

salire verso il cielo, quasi arrivare a toc-

care Dio, non con la pretesa di Babele.

Secondo perché per andare in montagna

si fa fatica e la fatica purifica e aiuta a

liberarsi di tante cose inutili.

Terzo perché in montagna si vedono da

lontano tutte le cose che normalmente

occupano la nostra vita, non cose cattive,

ma cose che ci ingombrano, ci riempiono;

quindi staccarsi per un po’ dalle cose che

quotidianamente impegnano la nostra

mente e il nostro cuore aiuta a scoprire

qualcos’altro di più importante”.

La nostra speranza è che molti scout,

giovani e adulti, possano frequentare

in futuro questo bivacco di montagna,

per fare esperienze forti di cammino

nel creato e nel cuore.

Casera i Ronch (Belluno), 17.06.2012

Ciao don Francesco,sono due anni che sei partito per il Grande Viaggio ma ti sento più vicino di prima. Ho messo una tua fotografia da goumier sulla scrivania, vicino al computer e spesso ti parlo. E’ bella questa foto, sei appena tornato da un goum, indossi ancora la djellaba e sei ripreso dal basso verso l’alto perciò si vede il tuo viso raggiante e dietro il cielo az-zurro.Hai due occhi da innamorato di Dio che sono uno spettacolo!Me lo ricordo quel goum (2008), tu ci avevi detto che ne avevi fatti tanti ma uno così significativo per la tua vita mai. Era successo che la prima notte, ho sbagliato il punto del bivacco, era talmente buio che mi sono confusa zona e ho fatto dormire tutti sulla terra smossa di un campo arato. Il giorno dopo Jean Marc ci aveva detto che gli era piaciuto dormire così, si era sentito come un seme piantato dal Signore nella nuda terra e che solo se muore può dare frutto. A te don Francesco, aveva colpito tanto questa cosa, ce l’hai rivelato nella condivisione dell’ultimo giorno. Ti ha ronzato in testa per una settimana quest’immagine del seme piantato nella terra che deve morire per dare frutto e così ci hai detto di avere capito il futuro della tua vita. Avevi capito che dovevi fartene una ragione e rinunciare al gran-de desiderio di voler andare in missione in Africa, ogni anno lo chiedevi al Vescovo e lui te lo negava sempre. Avevi capito che il Signore ti aveva messo a Longarone, così come un seme nella terra nuda, ed era lì la tua missione, era lì dove Lui ti aveva pian-tato che dovevi dare frutto, tra i tuoi parrocchiani, tra la tua gente. Eri veramente felice di questo messaggio che ti portavi a casa!Adesso che sono passati due anni dal tuo ultimo goum, da quel 22 agosto 2010, dove sei davvero morto, nudo nella terra nuda di un campo, penso a quanto è stata profeti-ca questa immagine del seme piantato nella terra che muore per dare frutto.Appena dopo il Natale di quell’anno, io e Paola siamo volute tornare al Pulo, avevamo bisogno di rivederlo quel campo, ti avevamo lasciato lì e da lì volevamo ripartire. Sono stata così stupita di vedere quel campo tutto verde con i germogli del grano, qui al nord a dicembre la natura dorme ancora, eppure li, dove mesi prima era tutto arido, proprio li dove eri tu, dove eravamo tutti noi, stava crescendo il grano, il germe di una nuova vita. Penso al goum che abbiamo fatto l’estate scorsa, il primo senza di te, penso a tutte le persone del posto che ho incontrato lì nelle Murge, che hanno ringraziato me e gli altri per essere tornati a camminare nelle loro terra ma soprattutto penso a quelle persone che, mi hanno confidato, commosse, che loro vanno spesso a pregare in quel campo dove sei morto.Penso a come ti gustavi quelle giornate durante un goum in cui riuscivi a camminare da solo e a pregare per le persone. Sentivi proprio questo grande desiderio di solitu-dine e preghiera. Grazie don Francesco per tutte le volte che hai pregato per me! (…)Ti ricordi che mi hai sempre detto che tutta la fatica che si fa a lanciare un goum vale la pena anche se è per il bene di uno solo? “Ne basta uno!” dicevi , e tu questo lo mettevi in pratica sempre non solo per il goum.Ecco io mi sento quell’uno, mi sento che mi hai fatto e mi fai tuttora del bene, mi sembra a volte di vedere la tua firma su alcuni avvenimenti che mi capitano.Penso che soprattutto adesso, in questa nuova vita tu stai intercedendo continuamen-te per tante persone!Mi viene in mente la preghiera semplice di San Francesco, l’avevamo letto proprio alla fine del goum, quell’anno in cui ti sei sentito un seme piantato nella tua terra , poco prima di scattarti quella splendida fotografia.Questa preghiera inizia dicendo:“Signore, fa di me uno strumento della tua pace”. E termina dicendo: “E’ morendo si risuscita alla vera vita”Grazie don Francesco, Nicoletta

Page 23: Strade Aperte Ottobre 2012

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE 23

Hanno lasciato una traccia

Papà se ne è andato, ma non ci ha la-

sciato a mani vuote.

Ci ha tramandato l’amore per i libri,

la lazio, gli scout, gli sport in genere e

la musica.

Per i giochi di carte e i puzzle e le parole

crociate.

Per le passeggiate in montagna e la ri-

cerca di telline al mare.

Ci ha trasmesso la curiosità di conoscere

cose, luoghi e sapori.

La pazienza di ragionare e la costanza

e l’onestà.

La gioia di stare tutti insieme e di di-

vertirci con poco, magari anche solo per

intonare un coro.

Ci ha lasciato una famiglia.

Ci ha lasciato il suo amore, dimostrato

in mille modi diversi anche senza paro-

le, con i suo abbracci, i suoi sorrisi sotto

i baffi, le sue rinunce non dette, il suo

sostegno costante dal momento in cui

siamo venuti al mondo sino ad ora, ci

ha lasciato il suo meglio e oltre.

Papà se ne è andato, ma ci ha lasciato

un mucchio di ricordi talmente vividi

che sembra impossibile che non sia più

con noi.

Ma non sono solo ricordi, sono una parte

di noi. Sono i semi che hanno fatto cre-

scere e fiorire le nostre vite... Papà non se

n’è andato. E’ parte di noi.

E ci accompagna la certezza che tutto

quello che ci ha donato non finisce qui,

perché che senso avrebbe la vita se non

potessimo di nuovo rivederlo dove tutto

è puro e perfetto nell’infinito amore di

Dio?

I tuoi figli

Osvaldo Battelli è tornato alla casa del Padre

LA MORTE NON È NIENTE

La morte non è niente.Sono solamente passato dall’altra parte:è come fossi nascosto nella stanza accanto.Io sono sempre io e tu sei sempre tu.Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,di quelle piccole cose che tanto ci piacevanoquando eravamo insieme.Prega, sorridi, pensami ! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista ?Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore,ne ritroverai la tenerezza purificata.Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:il tuo sorriso è la mia pace.

Henry Scott Holland

Page 24: Strade Aperte Ottobre 2012

Da Salerno a...Bardonecchia Giovanni Morello Benvenuto alla Comunità Taranto 4 Lorenzo M. Franco Un altro sogno sta per compiersi... Riccardo Della RoccaLe Piazze, i Trivi, I Quadrivi a SalernoTrivi, Quadrivi, Ambasciate per abitare la città di Salerno Prime notizie dei Trivi delle Regioni Breve guida ai monumenti di Salerno Arrivederci a Bardonecchia Il Figlio dell’Uomo verrà nella gloria d. Lucio Gridelli Convegno Nazionale Assistenti EcclesiasticiAGESCI-FSE-MASCIDieci anni di Fraternità: Alpe Adria Scout Paolo Modotti Si è conclusa la Route Luciano Pisoni La Via Francigena ovvero un viaggio interpersonaleGiuseppe Termite Anche in Burundi è tempo di scuola La biblioteca della ComunitàCasera i Ronch / Bivacco don Cassol Comunità Masci BellunoOsvaldo Battelli è tornato alla Casa del PadreControcorrente Alberto Albertini

OTTOBRE 2012

STRADE APERTE24

L’occasione fa l’uomo ladro. Sarò sempre ladro di uomini e donne per il MASCI: è questo il tempo di apertura dei gruppi per riprendere l’attività dopo la pausa estiva. Vi voglio racconta-re una cosa vissuta poco tempo fa.Eravamo stati invitati dalla co-munità di Zeminiana a vivere una esperienza che vale la pena raccontare. Questa comunità è situata in un paesino, all’inter-no del graticolato romano nella zona del veneziano, di soli 1000 abitanti dove, forse per una illu-minazione celeste, nel 1992 un sacerdote con l’aiuto di un capo scout di Scorzè ha fondato il gruppo scout nel paese più pic-colo d’Italia. Ora dopo vent’an-ni hanno voluto festeggiare in modo particolare e mi hanno chiesto di vivere con loro un momento speciale, che vorrei

condividere con tutti. Un capo scout, punto di riferimento del gruppo, in un incidente di lavo-ro rimane definitivamente para-lizzato. L’incidente comunque non lo ferma, e utilizzando solo il capo riesce a muoversi e a scrivere per mezzo di un ditta-fono (una diavoleria che messa nel computer scrive quello che dici). Bene quest’uomo ha de-ciso di diventare scout adulto e dare vita ad una comunità di adulti scout .... Alla cerimonia hanno partecipato il branco dei Lupetti, gli Esploratori e le Gui-de, i Rover e tutti hanno letto i messaggi indirizzati a Leopoldo Spolaore, nuovo adulto scout di Zeminiana. Eravamo in molti noi del MA-SCI presenti e debbo dire com-mossi e orgogliosi di poter esse-re utili. Basta poco, non vi sembra?.

STRADE APERTE

N° 10 . Anno 54 Ottobre 2012

SCRITTO AL TRIBUNALE DI ROMAAl n°. 6920/59 del 30/05/1959

PERIODICO MENSILE DEL MASCI(MOVIMENTO ADULTI SCOUTCATTOLICI ITALIANI) DI EDUCAZIONEPERMANENTE, PROPOSTA ECONFRONTO

PRESIDENTE NAZIONALE:Riccardo della RoccaSEGRETARIO NAZIONALE:Alberto AlbertiniDIRETTORE RESPONSABILE:Pio CerocchiDIRETTORE:Giovanni MorelloVia Ludovico Micara, 3400165 RomaTel. 06. 68193064Fax 06. 68131673Cell. 320. 5723138 - 339. 6541518e-mail: [email protected]

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Chiuso in redazione il 3 ottobre 2012

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ControcorrenteDI ALBERTO ALBERTINI

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