Sommario Spazio ai lettori - informaticknowledge.com · Forse qualcuno non lo riterrà un servizio...

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Bilancio di un quadriennio e prospettive futureUn’Assemblea che dà energia

MarioUna straordinariastoria di normalità

La visita medica preventiva per svolgere attività sportiva nei bambini

Il bambino obeso

Gli integratori?Una moda pericolosa

Notizie dalle Sezioni

Aidonews

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Mensile di cultura sanitaria del Consiglio RegionaleAIDO Lombardia - ONLUS

Anno XVIII n. 164 - maggio/giugno 2008

Editore: Consiglio Regionale AIDO Lombardia - ONLUS 24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Tel. 035 235327 - fax 035 244345 [email protected]

Direttore EditorialeLeonida Pozzi

Direttore ResponsabileLeonio Callioni

Collaborazioni scientifiche:Dott. Gaetano Bianchi

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo

Dott. Michele ColledanDirettore Chirurgia Generale III Direttore Centro Trapianti di fegato e di polmoni

Dott. Paolo FerrazziDirettore Dipartimento CardiovascolareDirettore U.O. di Cardiochirurgia

Dott. Amando GambaResponsabile Unità Semplice dipartimentaleCentro Trapianti di cuore

Dott. Giuseppe LocatelliConsulente del Dipartimento di Chirurgia Pediatrica

Prof. Giuseppe Remuzzi

Direttore Dipartimento

di Immunologia e Clinica dei Trapianti

Università Milano Bicocca

Prof. Roberto Fumagalli

Docente

NITp - Nord Italia Transplant

Prof. Cristiano Martini - Presidente

Dott. Mario Scalamogna - Direttore

Istituto Mediterraneo Trapianti e Terapie

di alta specializzazione - ISMeTT

Prof. Bruno Gridelli

Direttore Medico scientifico

Professore di Chirurgia Università di Pittsburgh

Istituto Ricerche Farmacologiche

“Mario Negri” - Bergamo

Prof. Giuseppe Remuzzi - Direttore

Yale University School of Medicine

Dott. Mario Strazzabosco

Professor of Medicine,

Director of Transplant Hepatology

Department of Internal Medicine

Section of Digestive Diseases

Redazione esternaLaura SpositoCristina Grande

Redazione tecnicaBergamo [email protected] Seminati

Segreteria e Amministrazione24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Tel. 035 235327 - fax 035 [email protected]@aidolombardia.itC/C postale 36074276Ester MilaniLaura Cavalleri

SottoscrizioniSocio Aido Simpatizzante Sostenitore Benemerito € 30,00 € 40,00 € 70,00 € 90,00

C/C postale 36074276 AIDO Cons.Reg.LombardiaONLUS Prevenzione Oggi

Si contribuisce alle spese di stampa come amici.

Il socio sostenitore ha diritto a n. 9 copie aggiuntiveall’anno da omaggiare a un’altra persona previasegnalazione all’atto della sottoscrizione.

StampaCPZ - Costa di Mezzate BG

Finito di stampare prima decade luglio 2008

Reg. Trib. di Milano n. 139 del 3/3/90

Le informazioni contenute in questo periodicovengono trattate con liceità, correttezza e tra-sparenza conformemente al D.lgs. n. 196 del 30giugno 2003 “Codice in materia di protezionedei dati personali”.

“Un corpo nudo, spogliato della sua esu-beranza, mortificato nella sua esterio-rità, fa brillare maggiormente l’ani-

ma”. Una frase che ai più potrà sembrare profeticama lontana dalla realtà in una società, qual è quellacontemporanea, totalmente tesa all’efficientismo eallo sviluppo convulso e senza meta. È contenutanell’intervista di Laura Sposito al dott. Mario

Melazzini, un grande medico, malato di Sla (sclerosi laterale amiotrofica), che al termine di unlungo cammino dentro di sé, dopo avere scoperto la terribile malattia che lo aveva aggredito, èapprodato all’immenso porto della serenità e della verità assoluta. Non sto esagerando. Leggendol’intervista sono rimasto letteralmente impressionato, e per certi versi sconvolto, dalla forza di unuomo che, di fronte ad un destino tragico (secondo i nostri attuali parametri di vita) arriva a dire:“Sono inguaribilmente innamorato della vita”. Ed è lo stesso uomo che con assoluta sincerità, dopoaver affermato di “vivere con gioia e umiltà l’infinita bellezza dell’esistere” arriva ad affermare:“Per cui... ben venga che questa malattia sia arrivata, perché oggi mi ritengo un uomo fortunato”.“Prevenzione Oggi” offre questa intervista con la certezza che i lettori proveranno come noi un’e-mozione intensa e profonda e sentiranno di essere vicini e grati a questo uomo straordinario che,sulla carrozzella, esteriormente sempre più debole e fragile, continua a dedicarsi agli altri, ringra-ziando la sorte perché, portandogli questa terribile malattia, lo ha aiutato a capire meglio i mala-ti. Insieme con questa bellissima intervista “Prevenzione Oggi” offre, in apertura della rivista, unampio riassunto dei lavori dell’Assemblea elettiva svoltasia Melzo il 18 maggio scorso. Cerchiamo di offrire ai let-tori, in questo modo, la possibilità di conoscere megliol’Associazione, le persone che la dirigono, i momenti attra-verso i quali, lavorando insieme, si cresce e si opera in favo-re della donazione di organi e degli ammalati in attesa ditrapianto. Forse qualcuno non lo riterrà un servizio inte-ressante e di ciò mi scuso anticipatamente, ma credo che sianostro dovere essere il più trasparenti possibile, cercandoquando è necessario di parlare anche diffusamente di Aidoe dei suoi organismi direttivi.Gli altri articoli di questo numero accompagnano i lettoriin un clima di vacanza, con particolare attenzione allosport giovanile e ai problemi di alimentazione di questaetà. Mi auguro che siano apprezzati come è sempre statofinora e come dimostra la continua crescita di adesioni alnostro progetto di comunicazione: un giornalismo serioma non serioso, capace di superare la consueta ricerca di ciòche scandalizza per raccontare invece, con coraggio gior-nalistico e semplicità, anche il positivo che ci circonda. Per le persone che ci seguono e ci leggono conpassione è, credo, il modo migliore di augurare buone vacanze, sapendo che la vita oggi non è faci-le per nessuno (salvo pochi fortunati). Ma che certo non serve a niente affrontare la quotidianità conamarezza o addirittura con rabbia. La lezione del dott. Mario Melazzini ci accompagnerà anchenei prossimi giorni di vacanza.

Leonida Pozzi

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Cfoto di copertina e IV di copertina:

Verona

E d i t o r i a l eLa stupenda lezione di vitadel dott. Mario Melazzini

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In copertina:«LA PIAZZA

DELLE ANTICHE ERBE»©

foto di Giuseppe Pellegrini - Mantova

“Ancora oggi la piazza racchiude, come in uno scrigno, le bancarelle, simbolo di scambi antichi tra la città e le campagne.Frutti, ortaggi ed erbe medicamentose, tutto il saperenell’avversa fortuna.La vista dall’alto enfatizza, in un istante, una storia tramandata nel tempo”.

commento alla foto di Antonella Marradi - Mantova

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Il lungo applauso di tutti i delegati e gli ospiti presenti in sala, tributatoin piedi al presidente cav. Leonida Pozzi che aveva appena terminato dileggere la sua ponderosa relazione morale è stato il suggello di unagiornata intensa, ricca di significati e di prospettive per il futurodell’Aido Regionale. A Melzo, il 18 maggio scorso, sede dell’Assemblea

elettiva per il rinnovo delle cariche dirigenziali del Consiglio regionaleAido della Lombardia, il cuore della giornata è stato ancora una volta rap-presentato proprio dalla relazione del presidente uscente (poi confermatis-simo quale più votato componente del nuovo Consiglio), Leonida Pozzi.Una relazione che passa agli archivi come strumento di analisi, di memo-ria e quale protocollo progettuale sul quale costruire la futura operativitàdell’Associazione.Cercheremo in queste pagine di darne un ampio resoconto, scusandoci con

BILANCIO DI UN QUADRIENNIO E PROSPETTIVE FUTURE

Un’Assembleache dà energia

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i lettori per quanto omesso perché costretti da esigenze di sintesi giorna-listica. Come sempre il presidente Pozzi ha voluto ringraziare i presenti egli ospiti, in particolare il sindaco di Melzo avv. Paolo Sabbioni e il parro-co don Carlo Cardani.Una relazione che può essere condensata nella parte conclusiva, laddove ilpresidente ha affermato: “Il giorno 29 luglio di quest’anno compio dieci annidal trapianto di fegato, che ho ricevuto nel lontano 1998 e ringrazio Dio di aver-mi regalato questi bellissimi lunghi anni nei quali ho riassaporato il valore dellavita, nel vero senso della parola. Come non avere nel cuore la riconoscenza per lamia donatrice che da lassù mi segue e mi protegge?; come non dedicare tutto il miotempo perchè altri possano ricevere il grande dono che mi ha permesso di arriva-re oggi qui in questa Assemblea dopo dieci anni con voi? Pertanto in questa assi-se, cari Amici dell’AIDO, fate delle scelte oculate, individuate forze nuove e pienedi entusiasmo che possano trovare nell’AIDO - come noi le abbiamo trovate - ispi-razioni più umane e fraterna solidarietà. È giusto,quindi, pretendere un impegno più preciso dalloStato e dalle Istituzioni, ma è doverosoinnanzitutto esigere questo impegnoda noi stessi. Quando ognuno dinoi avrà capito che questa è l’u-nica strada percorribile, siamocerti che il nostro camminoassociativo risulterà menodifficoltoso e certamentepiù soddisfacente.Questo è lo spirito chedovrà alimentare ilnuovo Consiglio, per-chè è con questo spiri-to che, penso, tutti Voivi siete messi a dispo-sizione. Terminoauspicando che la“Cultura dellaDonazione” di organidestinati al trapiantoterapeutico diventi patri-monio di tutti, grazie par-ticolarmente ad una infor-mazione che porti ad una ele-vazione del concetto di solida-rietà umana. Contro la “culturadella morte” va costruita una“Cultura della Vita” fondata sulle ener-gie più preziose dell’uomo, fra le quali va cer-tamente collocata la donazione post-mortem deinostri organi, facendo perno sulla centralità dell’uomo che, inquanto tale, deve vivere non solo con gli altri ma anche per gli altri. Chiedo infi-ne che vengano adottati dalle Autorità preposte, in tutte le strutture ospedaliere,tutti i provvedimenti e le iniziative atti a far sì che il trapianto di organi possacostituire quel mezzo terapeutico fondamentale che in molti casi è l’unico possibi-le a salvare una vita e non sia ulteriormente violato il diritto costituzionale di chi,per riacquistare la salute, ha bisogno di tale trapianto. E se poi chi mi ascolta ècredente sappia che la Chiesa -in piena coerenza con i suoi insegnamenti di amore

e di carità- è sempre stata favorevole a questa forma di donazione e di amore alprossimo. Ecco allora che l’Aido diviene ambasciatrice di una solidarietà senzafrontiere e senza razze, avendo per tratto fondante la generosità a beneficio deimalati. E dunque, cari Amici dell’AIDO, restiamo tutti uniti e vicini, perchè sol-tanto con l’unità di intenti e la fattiva collaborazione è possibile progredire nelraggiungimento delle finalità associative. Questo ci consentirà di pronunciare conserenità la parola “siamo”: siamo tutti uniti nell’impegno solidale perchè l’AIDOè sinonimo di fatti concreti e non di parole al vento. Ecco che l’AIDO, vista comemessaggera della “Cultura della Vita” diventa proprio: AMORE = IMPEGNO= DONO = OFFERTA”. Ma prima di arrivare a questa sintesi del proprio pensiero e del propriomodo di intendere l’Associazione e i suoi compiti, Pozzi ha letto una lunga,precisa e dettagliata relazione. Iniziando il suo intervento e rivolgendosi aidelegati presenti ha detto: “Concludiamo oggi il primo quadriennio di manda-to associativo, così come è stato stabilito dal nuovo Statuto, e siamo qui convenutiin questa assise non solo per un bilancio consuntivo dell’anno sociale appena tra-scorso ma anche per riuscire a formulare un programma per il prossimo qua-driennio. Questo è lo spirito con cui noi oggi dobbiamo affrontare questaAssemblea elettiva che ci chiama responsabilmente ad esprimerci affinché ognunodi noi porti il proprio contributo per costruire assieme quella traccia su cuil’Associazione lombarda dovrà operare al fine di raggiungere l’obiettivo statuta-rio che è la diffusione della Cultura della Donazione; perché aumenti il numerodei trapianti e conseguentemente si salvino sempre più vite umane altrimenti desti-nate a sicura morte”.Subito dopo il presidente Pozzi ha chiesto un minuto di silenzio per ricor-dare tutti coloro che “ci hanno preceduto”. In particolare ha citato ilFondatore dell’Aido, cav. Giorgio Brumat, che al termine della sua esisten-za ha donato le cornee; e poi Franca Piperno Ovazza che è stata laPresidente del Comitato Regionale lombardo che ha poi dato vita alConsiglio Regionale; così come l’Amministratore Regionale BeniaminoPenzani. “In questo quadriennio purtroppo ci hanno lasciato il rag. MarcelloRossi, autore di tutti i nostri programmi anagrafici; l’amico Lino Ogliari, fauto-re e animatore instancabile della Sezione Pluricomunale Melegnano-Melzo; a luioggi vogliamo rivolgere un particolare pensiero perchè proprio a Melzo - quindia casa sua - stiamo svolgendo la nostra Assemblea. Infine non possiamo dimenti-care la cara figura del prof. Alessandro Pellegrini -Coordinatore regionale al pre-lievo e trapianto di organi -, estimatore della nostra Associazione, alla cui memo-ria siamo particolarmente e profondamente riconoscenti. E con loro vogliamoricordare i Donatori lombardi defunti. Il nostro pensiero non può che essere rivol-to a loro e alle loro famiglie per l’immenso gesto di amore che gli uni e le altrehanno saputo compiere a favore di altre persone sofferenti. Un gesto sublime cheesalta i valori universali della vita. A questi Amici lombardi va l’omaggio affet-tuoso e riconoscente di tutti noi. A loro e a tutti gli iscritti AIDO scomparsi chie-diamo di aiutarci ad essere degni dell’esempio che ci hanno lasciato come patri-monio morale e di sostenerci nel nostro cammino associativo”.Dopo aver letto un pensiero di padre Lino Ciccone, quale “autorevole con-ferma della validità della nostra scelta operata trentasette anni fa”, il presidentecav. Leonida Pozzi, ha così proseguito: “Ciò che apparve un sogno ai pionieridell’AIDO - convincere l’uomo a disporre già in vita di una parte di sé per farnedono anonimo ad altro uomo - si è avverato; ha scardinato in gran parte le remo-re dell’antica difesa ad oltranza del proprio corpo, ha reso possibile in concreto nonsoltanto l’attuazione in ogni provincia, in ogni regione, di corretti strumenti ope-rativi necessari a realizzare il prelievo e il trapianto di organi, ma ha superatoanche i limiti della più accesa fantasia, passando dall’innesto delle cornee o di tes-

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suti al tra-pianto di reni,

cuore, fegato, pan-creas, polmoni, inte-

stino, midollo osseo, con-cludendo il grande viaggio

esplorativo e ricostruttivo del corpoumano. Oggi razionalmente è confermato

che la morte ci sottrae l’essenza fisica di chi scompare, ma ci lascia viva l’essenzamorale, il patrimonio ideale che ci ha legati alla nobiltà delle azioni ed alla vitadei contemporanei. Allora, mi piace qui ricordare quello che già dissi in altra occa-sione e cioè che a nostro parere è bene che si riproponga, specialmente fra i giova-ni, la non facile tematica della morte come fatto fisiologico e conclusivo dell’esi-stenza umana. Se si cercasse di far capire ai ragazzi d’oggi, molto più maturi diquelli di ieri, che la morte rende vera giustizia all’uomo livellando caste, censi,privilegi, razze;che i templi e i marmi pregiati potrebbero essere sostituiti dal valo-re morale, spirituale, civico e culturale della donazione; allora forse riusciremo asuperare tutti quegli ostacoli di natura emotiva che subentrano assieme all’ango-scia e al dolore per la scomparsa di una persona cara; allora, sarebbe più semplicecapire, e accettare, che la morte fa parte della vita; che il dono degli organi dàsignificato anche alla morte perchè va “oltre il limite” di una vita che si spegne.Allora, anche il culto della salma, pur doveroso, sarebbe ricondotto in una dimen-

Il pensiero di Padre Ciccone

“la comparsa dei trapianti di organi è uno di quegliavvenimenti che non segnano soltanto una svolta nellamedicina, ma incidono anche profondamente sulla culturain alcune sue componenti che possiamo qualificare comefondamentali e che proprio per questo sono rimastesostanzialmente inalterate per millenni in mezzo al flui-re, a volte vorticoso, della storia.I trapianti di organi sono punto di arrivo di un diffi-cile e lungo cammino scientifico e tecnologico in variambiti delle scienze biomediche, quali ad esempio quel-lo della terapia intensiva, della immunologia ed altriancora. E’ noto che la stragrande maggioranza deitrapianti si ha con organi prelevati da cadavere,infatti solo dopo è cominciata la donazione davivente. Si delinea così un singolare intreccio tramorte e vita. Scintille di vita vengono fatte scoc-care dal regno della morte. Da un cadavere, dachi è ormai vittima della morte, si preleva quelloche ad altri darà di prevalere sulla morte giàimminente e di continuare a vivere radical-mente risanati.La morte ha così cambiato il suo volto.I trapianti hanno rimesso in questionetutto un mondo, non solo di conoscenze

più o meno fondate, circa uno dei puntinodali dell’esistenza umana, ma anche

il ben più complesso mondo di signi-ficati e di simbolismi, di sentimenti,

atteggiamenti, pregiudizi, consci einconsci, nei confronti della

morte propria e di altri edanche verso il cadavere: un

mondo da millenni inal-terato in molti

suoi aspetti. E’ questo il risvol-to più significativo dell’impatto deitrapianti con la cultura del nostro tempo. C’è anche un altro aspetto dell’impatto dei tra-pianti sulla cultura contemporanea: i trapiantihanno conferito all’uomo poteri nuovi sulla vita esulla morte dei propri simili; poteri da sempre impen-sabili nei confronti –non della natura fisica- ma del-l’uomo stesso. Ogni potere affidato alla libertà umana è inevitabilmenteambivalente nei suoi esiti.E così l’avvento dei trapianti ha aperto la via a formenuovissime di solidarietà e quindi ad una crescita auten-tica di umanità e di civiltà.Ma c’è da notare che nel suo insieme il mondo medicoha saputo valorizzare al meglio le possibilità positiveofferte dai trapianti.Grazie ai trapianti si è passati da trattamenti pal-liativi, o dalle semplici asportazioni di un organomalato, alla sua sostituzione con un organosano; da una chirurgia puramente demolitivaad una ricostruttiva.L’integrità fisica funzionale viene rico-struita e, al limite, persino migliorata sela sua compromissione era congenita.Grazie ai trapianti un numero ele-vato e continuamente crescente dipersone gravemente ammalatesono state, non solo strap-pate a morte prematurama restituite ad unavita sana e nor-male”.

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sione più giusta ed equilibrata”.Al termine del suo mandato quadriennale Pozzi ha voluto ringraziare “tutticoloro che con me hanno collaborato, contribuendo così a sostenere costantementel’attività associativa. In modo particolare la Giunta di Presidenza nelle personedi:Felice Riva - Vice Presidente Vicario - che si è adoperato in maniera encomiabilesul campo nella realizzazione del programma associativo regionale;Vincenzo Renna - Vice Presidente - che con la sua presenza in Giunta ha spessosdrammatizzato certe situazioni dando modo a tutti di fare delle valutazionisempre più imparziali ed obiettive; a Vincenzo un grande grazie per la sua colla-borazione che tuttavia non prosegue in questa forma perchè ha deciso di non rican-didarsi al Consiglio Regionale;Monica Vescovi - Vice Presidente - per la “ventata di giovinezza” che ha porta-to in Consiglio regionale che unita alla competenza e disponibilità ne ha fatto ilfulcro per il programma SIA, non solo a livello regionale ma anche nazionale;Mariangela Rottoli – Amministratrice - che ha ricoperto questa carica per diecianni; infatti è stata eletta esattamente nel maggio del 1998. Mariangela ha svol-to sempre la sua attività con grande professionalità e dedizione, dando una svol-ta decisiva nell’elaborazione dei dati e nella stesura del bilancio. Con grande rammarico anche lei ci lascia e allora cogliamo questa occasione perfarle sentire tutta la nostra simpatia e il nostro apprezzamento con un GRAZIEa caratteri cubitali. Franco Sinagoga - Segretario per antonomasia - sempre pronto ad intervenire -soprattutto là dove c’era da fotografare e filmare - la sua grande passione!- e sem-pre pronto a collaborare.

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C Raffronto iscritti Aido anni 2006/2007

Un grazie di cuore a tutti i Consiglieriuscenti, ai quali va la mia incondiziona-ta riconoscenza per il loro operato e peraver dato quell’apporto dialettico allevarie discussioni di Consiglio che ha con-tribuito a tessere tutto quanto è stato pro-gettato.Al Collegio dei Revisori dei Conti, pre-sieduto da Mario Lafranconi per la pre-ziosa collaborazione; oltre ad essere unente di controllo spesso si commuta inesperti che consigliano e di questo siamoloro veramente grati.Al Collegio dei Probiviri presieduto daldott. Giuseppe Mosconi, che continua dalunghi mandati la sua inoperosa atti-vità”.Dopo aver ringraziato, citandoli, tuttii presidenti provinciali e pluricomu-

nali della Lombardia, il presidente Pozzi ha esteso il grazie alla “conferen-za dei presidenti, che in questo quadriennio ha lavorato bene ed è proprio con loroche la Giunta regionale ha potuto elaborare nuovi progetti, che sono poi stati sot-toposti al CRL per l’approvazione e la realizzazione. Ritengo la Conferenza deiPresidenti una sede molto importante per la vita associativa – ha aggiunto ilrelatore -, perché è a questo tavolo che le decisioni diventano condivisione e attua-zione”.Un grazie è stato rivolto ai consiglieri provinciali, ai presidenti e ai consi-glieri dei Gruppi comunali, rionali, aziendali della Lombardia.Al personale di segreteria, Ester Milani e Laura Cavalleri, per la serietà,capacità e dedizione con le quali svolgono il loro ruolo.Ha quindi espressamente citato, per accomunarli in un grande ringrazia-mento a nome dell’Associazione, il presidente della Regione Lombardia,Roberto Formigoni, l’assessore alla Sanità Luciano Bresciani, la Direzionegenerale della Sanità regionale, il prof. Cristiano Martini, i coordinatori diarea degli Ospedali lombardi, il Nord Italia Transplant, il Presidente della3ª Commissione sanità, Pietro Macconi, medici, infermieri e operatori tuttidegli ospedali dove si effettuano prelievi e trapianti di organi, con i loroamministratori e responsabili “e tutte le scuole che hanno accolto i nostri for-matori per parlare del dono degli organi”.Sottolineato che i rapporti con le altre Associazioni di volontariato sonomolto buoni, in particolare con quelle con cui si condividono valori e ini-ziative a favore della donazione, il presidente Pozzi ha introdotto il temadello sviluppo associativo nel 2007.SVILUPPO ASSOCIATIVO NEL 2007 - Il prospetto di raffronto predi-sposto per l’occasione offre “la possibilità di valutare l’incremento generaledell’1,26 per cento degli iscritti, con alcuni casi di aumento e altri di leggero calo”.Gli iscritti al 31 dicembre 2007 risultavano 321.157 con un aumento “diben 4011 unità rispetto al 2006. Questo è un trend molto significativo se si pensache nel 2005 avevamo chiuso in negativo con meno 2889 iscritti e nel 2006 conmeno 2104 iscritti e considerando che è continuato l’aggiornamento anagraficodelle Sezioni; ciononostante, abbiamo chiuso il 2007 con l’ 1,26% di aumento”.“Il posizionamento di Bergamo quale primo in classifica – ha aggiunto il rela-tore - sta a dimostrare che nella provincia dove il numero dei Gruppi è maggio-re, maggiore diventa il numero degli iscritti perché c’è più possibilità di lavorareP

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Iscritti al Iscritti al Variazione %31 dic 2006 31 dic 2007

BERGAMO 58.808 59.448 640 1,09BRESCIA 38.078 41.159 3.081 8,09COMO 11.520 13.862 2.342 20,33CREMONA 13.763 13.901 138 1,00LECCO 19.869 20.258 389 1,96LODI 6.529 6.364 -165 -2,53MANTOVA 15.035 15.349 314 2,09LEGNANO 25.984 25.518 -466 -1,79MELEGNANO-MELZO 13.446 13.034 -412 -3,06MILANO Gruppo Spec. 33.199 32.253 -946 -2,85MONZA-BRIANZA 36.747 37.244 497 1,35PAVIA 11.190 11.540 350 3,13SONDRIO 5.940 6.012 72 1,21VARESE 27.038 25.215 -1.823 -6,74Totali 317.146 321.157 4.011 1,26

nel tessuto sociale della propria comu-nità”.Concludendo l’analisi dei dati il rela-tore ha affermato: “Complimenti aBergamo perché è stata la prima pernumero di iscritti reali, così come ci com-plimentiamo con Brescia e Monza, giun-te al secondo e terzo posto. Complimentianche a Pavia, Lodi e Mantova in quan-to sui propri iscritti hanno avuto il mag-gior incremento in percentuale”.Passando oltre, il presidente Pozzi haofferto l’analisi dei dati riguardantitutti le regioni italiane, rilevando“come la Lombardia sia rimasta alprimo posto come numero di iscritti”.Però questo dato, ha precisato, vaconfrontato con quello riguardante lapercentuale di iscritti sul numero diabitanti. E in questo caso il dato èmeno confortante.Rimane comunque confermato che“gli iscritti della Lombardia incidono sututti gli iscritti nazionali del 28,598 percento; secondo il Veneto con il 17,285% eterza l’Emilia Romagna con il13,627%. Questo è sicuramente un dato positivo cheinorgoglisce tutte le Sezioni lombarde peril serio lavoro svolto, pur consapevoli chedi lavoro ne rimane ancora molto dafare”.SEGRETERIA REGIONALE -Illustrando l’intensa attività di EsterMilani e di Laura Cavalleri, dellaSegreteria regionale, il presidentePozzi ha spiegato quanto lavorovenga svolto, sia nella preparazionedi “Prevenzione Oggi”, sia negliaspetti economici e gestionali. ATTIVITA’ del CONSIGLIOREGIONALE – Nell’arco del qua-driennio si sono tenuti: 22 Giunte diPresidenza; 11 Conferenze dei presi-denti; 11 Consigli regionali. Si sonosvolti incontri con: il coordinatore alprelievo e trapianto della RegioneLombardia, gli Assessori alla Sanitàdella Regione, Cè e Bresciani; con ilNitp nelle persone del prof. Martini,dott. Scalamogna, dott.ssa Pizzi ealtri collaboratori; c’è stata l’audizio-ne alla Commissione III Sanità ellaRegione; sono stati incontrati i fun-

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C Classifica per iscritti

Iscritti per regioneIscritti al 31 dic 2008

LOMBARDIA 321.157VENETO 193.438EMILIA ROMAGNA 154.740TOSCANA 80.483PIEMONTE 74.573LAZIO 43.585PUGLIA 36.875SICILIA 35.718LIGURIA 34.800MARCHE 28.710SARDEGNA 17.580CAMPANIA 16.042ABRUZZO 14.895CALABRIA 12.051FRIULI VENEZIA GIULIA 11.928TRENTINO 10.450UMBRIA 9.379ALTO ADIGE 8.491VALLE D'AOSTA 5.530MOLISE 5.386BASILICATA 3.265totale 1.119.076

zionari dell’Assessorato Terzo Settore della Regione e i funzionari dellaProvincia di Milano. E poi ancora incontri con esperti e consulenti di varie materie, con le dire-zioni generali e sanitarie , i coordinatori di area provinciale, i rianimatori elo staff dei chirurghi dei prelievi e dei trapianti di tutti gli ospedali pro-vinciali di tutte le città capoluogo di provincia lombarde per le intervistecon l’équipe di Prevenzione Oggi.Un lavoro intenso e ben documentato, quindi.RAPPORTI CON LE SEZIONI PROVINCIALI E PLURICOMUALIDopo aver sottolineato quanto positivi siano i rapporti fra il CRL e leSezioni, Pozzi ha illustrato la nuova strutturazione della Lombardia, condieci Sezioni provinciali e 4 pluricomunali; ha inoltre richiamato l’ atten-zione sulle nuove disposizioni statutarie in merito alla incompatibilità dellecariche e al numero dei mandati, con la conseguente necessità di prepara-re il ricambio. Ricordato che il CRL ha attivato un FONDO DI SOLIDARIETA’ per aiu-tare la Sezioni in difficoltà, il presidente cav. Pozzi ha posto l’accento sulPROGRAMMA SIA: “Grazie all’impegno profuso dalla nostra vice presidenteMonica Vescovi – ha detto – la posizione Sia a livello regionale è praticamentecompleta”.Illustrato il grande lavoro delle COMMISSIONI (Scuola, Regolamento,Statuto) e dei loro componenti nel corso del quadriennio, il relatore si èaddentrato nella presentazione dei CORSI DI AGGIORNAMENTO,parte qualificante e fondamentale dell’attività dell’Aido regionale. Se nesono svolti ben tre nel 2005; due nel 2006 e due nel 2007. “Sia il sottoscrit-to che i consiglieri di Giunta – ha aggiunto – hanno presenziato in qualità direlatori ai corsi organizzati dalle Sezioni provinciali di Lecco, Cremona, Lodi ePavia”. “È utile ricordare che a norma di Statuto non sarà più possibile accederealle cariche delle strutture superiori se non si sono frequentati i corsi di aggiorna-mento”.P

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Classifica per iscrittiRegione iscritti abitanti % Media Variaz.VALLE D'AOSTA 5.530 119.548 4,625 2,657VENETO 193.438 4.527.694 4,272 2,274EMILIA ROMAGNA 154.740 3.983.346 3,884 1,886LOMBARDIA 321.157 9.032.554 3,555 1,557TOSCANA 80.483 3.497.806 2,3 0,302LIGURIA 34.800 1.571.783 2,214 0,216TRENTINO + Alto ADIGE 18.941 940.016 2,014 0,016MARCHE 28.710 1.470.581 1,952 -0,046PIEMONTE 74.573 4.214.677 1,769 -0,229MOLISE 5.386 320.601 1,679 -0,319ABRUZZO 14.895 1.262.392 1,179 -0,819UMBRIA 9.379 825.826 1,135 -0,863SARDEGNA 17.580 1.631.880 1,077 -0,921FRIULI V. GIULIA 11.928 1.183.764 1,007 -0,991PUGLIA 36.875 4.020.707 0,917 -1,081LAZIO 43.585 5.112.413 0,852 -1,146SICILIA 35.718 4.968.991 0,718 -1,28CALABRIA 12.051 2.011.466 0,599 -1,403BASILICATA 3.265 597.768 0,546 -1,452CAMPANIA 16.042 5.701.931 0,281 -1,717Totale nazionale 1.119.076 55.995.744 1,998

Particolarmente ricco di infor-mazioni il capitolo dedicato

ai RAPPORTI CON ILC O N S I G L I O

NAZIONALE: “Inquesto quadriennio

il rapporto con laGiunta nazio-nale – ha spie-gato il relato-re cav. Pozzi– è stato otti-mo sotto ognip r o f i l o ” .“ Q u e s t omandato èstato ricco di

iniziative daparte del CN

che hanno incisos e n s i b i l m e n t e

sulla vita associati-va. Sono stati realiz-

zati nuovi CD e DVDche sono stati distribuiti

capillarmente a tutte le strut-ture Aido. Sono stati realizzati

tre nuovi manifesti. Un evento vera-mente significativo è stata l’emissione del franco-

bollo da parte di Poste Italiane, presentato in una cerimonia ufficiale a Roma il7 ottobre 2005, che ha avuto un successo favoloso. L’avvento del Sia e il protocol-lo di intesa con il CNT per il trasferimento dei dati e il riconoscimento dei nostriatti di iscrizione. L’accordo tra Aido e Anci. Da questo accordo è scaturito il decre-to pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del 10 aprile 2008 dal titolo“Integrazione del Decreto 8 aprile 2000 sulla recezione delle dichiarazioni divolontà dei cittadini circa la donazione di organi a scopo di trapiant”. Nel 2005è stato sottoscritto un protocollo fra Aido e Sism che ci ha aperto le porte con leUniversità che hanno la facoltà di medicina”. Dopo aver commentato positivamente la scelta del nuovo logo, il presi-dente ha aggiunto: “Con soddisfazione abbiamo visto il riconoscimento delnostro presidente nazionale che è entrato nella cabina di regìa del CNT, dove haavuto modo, in questo quadriennio, di intervenire in più occasioni con l’autorevo-lezza che una Associazione grande come la nostra impone. Personalmente, e certodi interpretare il sentimento di tutto il CRL e di tutta l’Assemblea, voglio pubbli-camente ringraziare il presidente nazionale dott. Vincenzo Passarelli per il suoalto senso di appartenenza, per il tempo profuso, per la sua professionalità dedi-cata con passione a tutta l’Associazione nella sua interezza. Grazie Vincenzo; miauguro di vederti in questo ruolo anche in futuro!”.Per quanto riguarda i RAPPORTI CON L’ENTE REGIONE LOMBAR-DIA, dopo avere specificato gli incontri e l’intensità del lavoro svolto inquesto quadriennio con le strutture, Pozzi ha evidenziato con particolarecura i risultati ottenuti con l’audizione in III Commissione sanità e con igruppi consiliari di maggioranza e di minoranza. “Il risultato è stato eccel-lente: Infatti, sia nel Piano Socio Sanitario 2006-2008 che in quello del 2007-

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2009 al punto “I Settori strategici neiprossimi anni” alla lettera c) è stato inse-rito, per la prima volta la voce “la tra-piantologia”. Ma di questo non ci accon-tentiamo perché il “punto strategico” deveora essere sviluppato nelle varie articola-zioni”.Attente analisi sono state poi affron-tate per quanto riguarda i rapporticon il NITp, con le AZIENDEOSPEDALIERE, con le ASL.Soffermandosi sullo STATUTONAZIONALE, di cui è prevista lamodifica da sottoporre all’Assembleanazionale straordinaria del giugno2008, il relatore Pozzi ha spiegato cheanche la Commissione dellaLombardia aveva lavorato in tal senso producendo delle proprie propostedi cui molte sono state accolte.Guardando al futuro dice che: “Naturalmente proprio per eventi innovativi eper maggior efficienza ed efficacia, anche durante il prossimo quadriennio sidovrà porre attenzione allo Statuto al fine di snellire certe strutture che ritengosovradimensionate e poco produttive; per esempio studiare una diversa composi-zione del Consiglio Nazionale e dei Consigli Regionali e una diversa struttura-zione della Conferenza dei Presidenti, che impegni di più i presidenti regionali eprovinciali a dare esecutività a quanto da loro stessi condiviso e deciso”.Pozzi ha poi parlato della GIORNATA NAZIONALE DELLA DONA-ZIONE E TRAPIANTO DI ORGANI, effettuata, nel 2007 “praticamenteda tutte le nostre strutture lombarde”. Per quanto riguarda invece la GIORNATA NAZIONALE AIDO“ANTHURIUM”, ha detto: “Questa è una manifestazione solo nostra, pertantola dobbiamo sentire anche più di tante altre manifestazioni. Questa è la Giornatain cui tutta l’Aido nazionale scende in piazza; è la Giornata in cui le televisioni,le radio, i giornali nazionali, regionali e locali parlano della nostra Associazione;allora non possiamo mancare a questo appuntamento”. “Devo dire – ha poi con-cluso dopo altre osservazioni – con somma soddisfazione che ancora una voltala nostra regione, cioè Voi Sezioni provinciali, pluricomunali e i vostri Gruppi, hadato i risultati migliori non solo a livello regionale ma di tutta l’Italia”.5 PER MILLE - “Sono stati pubblicati – ha spiegato il presidente Pozzi – idati del 5 per mille riferiti all’anno 2006. All’AIDO Nazionale sono state attri-buite nr. 8024 scelte per un importo di 198.098,63 euro”. Questo fondo, quan-do sarà effettivamente disponibile, verrà usato dal Consiglio Nazionale abeneficio di tutte le strutture Aido.Per quanto riguarda la SEDE NAZIONALE , il cav. Pozzi ha ricordato che“è stata trasferita definitivamente a Roma. Questa decisione è stata presa soprat-tutto perchè ormai l’attività della nostra Associazione, che si interfaccia con ilMinistero della Salute e con il Centro Nazionale Trapianti, non poteva più esse-re decentrata, ma anche per quanto riguarda la comodità di raggiungimento perle riunioni di Consiglio e di Giunta e per incontri di varia natura”.Dopo aver ricordato i successi della MARCIA della SOLIDARIETA’ orga-nizzata dal Gruppo Sportivo “Vita per la Vita” di Coccaglio (in provinciadi Brescia) con l’egida e la collaborazione del Consiglio Nazionale, la 32^Marcia della Solidarietà, svoltasi dal 4 al 18 agosto 2007 che ha attraver-sato la Calabria e la Sicilia, ha sottolineato: “Leggendo la relazione delP

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Giornata nazionale (Anthurium)Provincia Nr. Gruppi Nr. piazze Quantità piantineBERGAMO 68 69 4.300BRESCIA 25 25 1.716COMO 6 6 444CREMONA 8 9 780LECCO 20 20 1.188LODI 7 7 384MANTOVA 32 32 2.040PAVIA 11 11 520SONDRIO 7 7 564VARESE 13 13 688LEGNANO 9 9 600MELEGNANO-MELZO 16 16 1.140MILANO 1 3 177MONZA-BRIANZA 20 20 1.596Totale 243 247 16.137

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Presidente del GruppoSportivo, cav. Lino Lovo,abbiamo appreso conmolta soddisfazione delpieno successo dell’ini-ziativa, che ha avutola condivisione delleAssociazioni tutte,dove la fiaccola hat r a n s i t a t o .Complimenti a tuttala “carovana” daparte di tutto ilCRL”.Una riflessione par-ticolare merita ilcapitolo dedicato alleSCUOLE: “Abbiamoavuto la conferma di quantosiano importanti gli interventinelle scuole di ogni ordine e grado– ha ricordato il relatore -. Occorreperò prestare la massima attenzione nellascelta delle persone da dedicare a questa particola-re e delicata attività e far sì che siano sufficientemente preparate perchè possanopromuovere e favorire la cultura del dono e l’immagine dell’Aido in modo appro-priato. Alla luce di quanto sopra, il Consiglio Regionale ha deliberato di rinnova-re il materiale scolastico con nuovi progetti che utilizzino tecniche di comunica-zione più aggiornate. Il primo progetto intitolato “Il Valore della Donazione” èdedicato alle scuole medie e superiori; consiste in CD e DVD interattivi suddivisoin due sezioni:- un filmato introduttivo che rappresenta uno spezzato di vita adolescenziale;- un corpo didattico interattivo, costituito da circa quaranta finestre che consentedi approfondire gli argomenti seguendo più percorsi in funzione della finalitàdella ricerca.Il secondo CD e DVD intitolato “Il Dono più Grande” è dedicato alle scuole ele-mentari; è composto da un filmato “narrativo” che parla della storia dell’uomo ela nascita dell’Aido e da una parte che illustra i vari organi; anche questoCD/DVD ha un corpo didattico interattivo.Entrambi questi programmi sono accompagnati da un piccolo opuscolo da distri-buire agli studenti. Tutta la documentazione è stata realizzata dalla DittaG.C.M. (già Studio Papa) di Bergamo alla quale siamo profondamente grati peraverci omaggiato del know how, così come siamo grati al Dott. Roberto Marozzidi Bergamo per aver seguito tutte le fasi di realizzazione dando i dovuti sugge-rimenti del caso. Un grazie particolare al Dott. Mariangelo Cossolini degliOspedali Riuniti di Bergamo per aver controllato la parte sanitaria”.“C’è da aggiungere che ad ogni intervento lasciamo il DVD o il CD in dotazio-ne alle scuole; questi strumenti sono molto graditi dagli insegnanti sia delle ele-mentari che delle medie perchè, contenendo moltissime nozioni “tecniche” lo usanoanche per spiegare il corpo umano. Dobbiamo sentirci orgogliosi di questo perchévuol dire che siamo stati capaci di offrire un prodotto didattico e informativo dialta qualità”.“Entrambi questi nuovi programmi – ha detto Pozzi – sono stati distribuiti atutte le Sezioni e anche a tutti i Gruppi lombardi”.

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Nel ricordare che gli operatori scolastici delle Sezioni che ne hanno fattorichiesta sono stati anche dotati degli strumenti informatici per la presen-tazione dei nuovi programmi, il presidente Pozzi sottolinea che “Possiamoessere orgogliosi di affermare che nessuna, dico nessuna, Associazione presente inRegione Lombardia che faccia interventi nelle scuole ha a disposizione operatoridotati di tutta una strumentazione informatica e di programmi didattici così com-pleti come i nostri”.Dopo aver richiamato l’impegno dei presidenti provinciali e pluricomunalinei confronti delle scuole, il cav. Leonida Pozzi ha concluso questo capito-lo sottolineando che ”purtroppo ci sono ancora delle Sezioni che non svolgonoquesta importante attività; ci sono ancora Sezioni che si limitano a fare pochissi-mi interventi perchè non riescono ad arruolare volontari sul proprio territorio”. Il relatore è quindi passato a illustrare gli aspetti della COLLABORA-ZIONE CON LE UNIVERSITA’, citando la Giornata con il Sism –Segretariato Italiano Studenti in Medicina dedicata alla sensibilizzazionedi studenti e docenti delle Facoltà di Medicina.Entrando più nello specifico, il presidente Pozzi ha ricordato che:“Nell’incontro che abbiamo avuto con il Preside della Facoltà di Medicinadell’Università di Milano Bicocca, prof. Andrea Stella – ha ricordato – abbia-mo parlato della possibilità di organizzare dei corsi elettivi per i laureandi sulletematiche della donazione/prelievo e trapianto di organi, con annessi e connessi,visto che l’Università purtroppo non tratta ancora questo argomento come mate-ria vera e propria”.Ha poi ribadito l’importanza per l’Aido di avere esponenti capaci all’inter-no del CSV – CENTRI SERVIZI VOLONTARIATO, per “far sentire unavoce autorevole ma anche per riuscire a far finanziare corsi ed attività che leSezioni intendono organizzare”.A questo punto la relazione ha presentato il bilancio delle moltissime e benriuscite iniziative per ricordare il XXXV ANNIVERSARIO DI FONDA-ZIONE DOB-AIDO, con tutte le tappe, le cerimonie, le conferenze, i con-vegni.“Nel 2011 – ha concluso – ricorrerà il 40° Anniversario del DOB-AIDO e miauguro che questo importante avvenimento venga ancora più degnamente celebra-to e che in tale occasione possa essere scritto il seguito del volume “Vent’anni perla Vita” e cioè diventi “ Quarant’anni per la Vita”.Altro tema importante quello del MATERIALE PROMOZIONALE eDIDATTICO“In questo quadriennio l’impegno economico sostenuto dal CRL è stato notevole –ha sostenuto Pozzi – sia per la realizzazione del “progetto Scuola” sia per l’e-norme quantità di materiale distribuito che comprende Manifesti e Locandine,libretti Vichi e il Pellicano, libretti “Il Trapianto degli Organi”; Pieghevoli vari“Un valore da condividere”, “Interrogativi e Risposte”, “Condividiamo”; i CD eDVD con i nuovi libretti “Il Valore della Donazione” e “Il Dono più Grande”; ledomande di iscrizione personalizzate ed altri materiali ancora provenienti dalNazionale come “Il Metro del Corallo”, il “Libretto 4 – Legislazione”, i librettiStatuto e Regolamento, cartelline e blocchi”.Nell’esporre in dettaglio le cifre che compongono questo impegno econo-mico, di elevata consistenza, il presidente Pozzi ha sottolineato che tutto ilmateriale e le attrezzature di cui si è parlato, è stato fornito gratuitamentealle Sezioni e ai Gruppi, grazie all’intensa e incessante attività che svolgel’Aido Regionale Lombardia.Passando al tema delle ASSICURAZIONI il relatore raccomanda alleSezioni e ai Gruppi di assicurare tutti i volontari attivi contro infortuni eresponsabilità civile perché “questo non è un optional ma un obbligo di legge

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per tutte le ONLUS”.Sul tema della STAMPA AIDO ha illustrato dettagliatamente gli ottimirisultati e le potenzialità di “Prevenzione Oggi”, che ha raggiunto un suc-cesso impensabile solo qualche anno fa sia per quanto riguarda il numerodi copie che di gradimento.“E questo “trend” - dice Pozzi - risulta essere sempre in lieve aumento! Abbiamoricevuto apprezzamenti sia sulla veste grafica che sui contenuti da parte di parec-chi nostri lettori; ma soprattutto – e questo ci fa notevolmente piacere – da gior-nalisti impegnati nell’editoria di quotidiani; non solo, ma anche da tutte quellestrutture ospedaliere lombarde che ricevono la rivista. Lasciatemi dire che sonogratificazioni molto appaganti!”.Dopo aver dato conto di alcuni aspetti organizzativi e gestionali, ha affer-mato: “Allora, sosteniamo Prevenzione Oggi; impegniamoci a viverla con piùpartecipazione; a diffonderla sempre di più perchè non è solo lo strumento infor-mativo del CRL, è la nostra rivista, di tutti e di ciascuno”.Per quanto riguarda invece l’organo di stampa nazionale, L’ARCOBALE-NO, ha ricordato che “il 15 settembre 2007 il C.N. ha deliberato, per garantir-ne la continuità e la puntualità, di affidare la realizzazione all’esterno tramitel’Agenzia “Meta Benessere” che ha già al suo attivo giornalisti professionisti.Logica vuole che anche questo giornale vada sostenuto da tutte le strutturedell’Associazione”.Trattando il tema delle ATTIVITA’ DI PRELIEVO E TRAPIANTO DIORGANI IN LOMBARDIA E IN ITALIA, dopo aver riassunto in unatabella tutti i dati, ha concluso: “Da questi dati si evince che nella nostra regio-ne nel 2007 i prelievi non sono in calo ma sono leggermente aumentati rispettoagli anni 2005 e 2006. Per quanto riguarda le dichiarazioni di volontà espresseagli sportelli delle ASL, in Lombardia sono state complessivamente 3.562 di cui2.665 SI’ e 897 NO, con una percentuale di SI’ pari a 74,82 %. Il dato nazio-nale è di 77.660 SI’ pari a 87,08 % contro gli 11.438 NO pari a 12,92 %. Sepensiamo che la “raccolta di volontà” è stata iniziata dalle ASL nel 1999, questo

Donazioni-trapianti, dati ufficiali 2007Regione Donatori segnalati Donatori effettivi Donatori utilizzatiAbruzzo-Molise 39,2 17,1 16,4Basilicata 31,8 6,7 6,7Calabria 22,4 7,0 6,5Campania 23,7 10,5 10,0Emilia Romagna 45,7 27,1 26,4Friuli Venezia Giulia 43,1 31,3 29,6Lazio 42,1 17,4 14,9Liguria 47,1 27,4 22,3Lombardia 32,4 22,5 21,6Marche 36,0 21,1 20,4Piemonte-Valle D’Aosta 52,4 30,0 29,3Provincia auton. Bolzano 13,0 2,2 2,2Provincia auton. Trento 21,0 16,8 16,8Puglia 23,4 9,2 8,7Sardegna 33,7 23,3 21,4Sicilia 31,2 11,7 10,5Toscana 78,6 41,7 34,6Umbria 37,5 18,2 18,2Veneto 46,2 31,4 28,3Italia 38,4 20,9 19,3

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non è certamente un risultato positivo”.Con la consueta efficacia comunicativa, la relazione del presidente uscentecav. Leonida Pozzi, si è poi addentrata nell’analisi dei dati dell’ATTIVITA’DI TRAPIANTO IN LOMBARDIA: nel 2007 sono stati effettuati 644trapianti contro i 641 dell’anno 2006. “Anche nell’attività di trapianto si è registrato un lieve aumento; quindi l’anda-

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mento della RegioneLombardia – ha affer-

mato – è in controten-denza rispetto alla

media nazionaleche è leggermentediminuita que-st’anno rispettoal 2006”. Ben detta-gliati anche idati riguar-d a n t iDONAZIO-NI E TRA-

PIANTI, conla Lombardia

che “è passatadalla nona posi-

zione alla settimaposizione, è sopra la

media nazionale del 2,3ma per essere la regione

Lombardia è ancora, secondome, molto indietro in termini di

prelievo rispetto alle sue reali poten-zialità. C’è ancora molto da lavorare sulle

strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate”.Le persone in LISTA DI ATTESA sono 9.682, ma gli organi a disposizio-ne sono insufficienti, e così “ ancora troppe persone muoiono in lista di attesa”.I dati sulla OPPOSIZIONE ALLA DONAZIONE parlano di una medianazionale del 31,3 %, con picchi che vanno dal 16,1 % al 66,7 %. “È ovvio –ha sottolineato con vigore il presidente Pozzi – che in ogni regione vannoricercati i motivi di tali dinieghi”.Concludendo il suo intervento il presidente Pozzi ha affermato: “La lucedelle meravigliose manifestazioni che abbiamo realizzato per il XXXV diFondazione non si deve spegnere, anzi, ci deve essere di sprone per arrivare ad unquarantesimo di fondazione con dei risultati nettamente superiori a quelli rag-giunti fino ad oggi. Le premesse per raggiungere questi obiettivi sono diverse edevono passare attraverso una grande collaborazione e condivisione di intenti ditutte le Strutture associative dell’AIDO, non dimenticando mai che l’AIDO è unasola su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto non dimenticando che stiamolavorando perché il numero delle donazioni di organi aumenti sempre di più.Stiamo lavorando per lenire le sofferenze delle persone in attesa di trapianto, stia-mo lavorando per sconfiggere la morte che colpisce le persone che sono in taleangosciosa attesa! Siamo uno dei Consigli Regionali più organizzati d’Italia edabbiamo la possibilità di dare un aiuto sostanziale anche al Consiglio Nazionale.Pertanto la possibilità di operare ben organizzati sul territorio é una granderealtà, oltre che essere un’ importante opportunità per programmare un lavoroefficiente ed efficace! Abbiamo una buona “rete” di Sezioni Provinciali,Pluricomunali e di Gruppi Comunali, ma non è sufficiente; dobbiamo, e possiamo,fare di più per ampliarla e farla funzionare al meglio. Questo è uno dei compitiimportanti a cui si dovrà dedicare il nuovo Consiglio Regionale”.

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Apprezzata la relazione finanziariaIl saluto di Mariangela RottoliAncora una volta la relazione finanziaria, il conto economico e il bilancio diprevisione sono stati apprezzati e votati all’unanimità dai presenti. Cosìl’amministratrice Mariangela Rottoli conclude in bellezza un impegno nelConsiglio regionale lombardo dell’Aido durante molti anni. Ecco le sueparole di saluto:Cari amici,come ho già detto all’inizio della mia relazione, siamo giunti alla fine delmandato e, per quanto mi riguarda, alla fine del mio impegno nel Consiglioregionale. Dopo lunghi anni è arrivato il momento di lasciare spazio a nuoveleve. Si parla da anni della necessità di rinnovare gli organismi dirigentidell’Associazione. Ritengo quindi si debba mettere in pratica partendo da séstessi. La nostra Associazione ha bisogno di dirigenti nuovi, motivati, conidee nuove; ha bisogno di persone preparate, in grado di informare la genteper far superare i pregiudizi, ancora molto forti nel nostro paese, perché èattraverso la conoscenza che si possono superare i dubbi, le diffidenze, le dif-ficoltà legate a un tema difficile come quello della donazione degli organi,ma che è un gesto fondamentale per dare speranza di vita a molte persone.Ringrazio voi tutti per la collaborazione, per l’affetto che mi avete riservatoe per aver sopportato le mie noiose relazioni.Ringrazio inoltre il presidente, cav. Pozzi, con il quale ho condiviso questolungo percorso, gli amici della Giunta e delConsiglio, gli amici del Collegio dei Revisoridei Conti e dei Probiviri, la segretariaEster Milani. Un ringraziamento par-ticolare lo voglio riservare allanostra Laura Cavalleri, unadipendente preparata, compe-tente, versatile, allegra e sem-pre disponibile con la qualeho lavorato molto bene inquesti anni.Auguro al Consiglio cheverrà eletto oggi di essereun gruppo coeso, contanta buona volontà dilavorare per il bene dellanostra Associazione.Un abbraccio forte a tutti.

Mariangela RottoliConsigliere Amministratore

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Èl’esperienza della malat-tia improvvisa che, silen-te fino a quel momento, ticolpisce alle spalle e tilascia senza difese. Può

essere un piccolo malanno cometrattarsi di una patologia grave, mala sensazione è la stessa: ti sentidefraudato (e poi da chi?) di tuttoquello che ti eri faticosamentecostruito, salvo poi renderti contoche nulla di quello che ritieni tuo loè veramente, a partire proprio dallasalute. “Chi può aggiungere soloun’ora alla sua vita?” diceva Gesù.Il punto è che preferisci dimenti-cartelo convinto di poter governa-re, con le tue sole forze, quella che

in realtà è un miracolo continua-mente dato: la vita. E quando la sof-ferenza torna a ricordatelo, lì per lìfaresti di tutto per respingerla.Invece “dovremmo riuscire a farnetesoro, farla diventare un valoreaggiunto al nostro percorso di vita”. Aparlare è Mario Melazzini, diretto-re dell’Unità operativa di DayHospital Oncologico dellaFondazione Maugeri di Pavia e pre-sidente nazionale dell’AISLA(Associazione Italiana SclerosiLaterale Amiotrofica). La frase pro-nunciata è tratta dall’introduzionedi “Un medico, un malato, unuomo”, il libro che ha scritto allafine del 2007. Tre parole, tutt’altro

MarioUna straordinariastoria di normalitàUn istante e tuttopuò cambiare.In una frazione disecondo ti ritrovi conla scaletta di valoricompletamentesottosopra e capisci,forse per la primavolta, che non tuttoquello che ritenevicosì importantelo era davvero.

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che in antitesi fra loro, in cui è rac-chiusa la cronistoria della sua vita.“Non sono tre aspetti separati - midice quando lo incontro - ma la sin-tesi del mio percorso”. Nel 2002Mario Melazzini è un affermatoprimario oncologo e la sua esisten-za scorre lungo binari a dir pocotranquilli: una bella famiglia, unabrillante carriera, un’ottima formafisica. Ama la montagna ma anchela bicicletta e la inforca ogni gior-no, tra una visita e una riunione coni colleghi, per una quarantina dichilometri. Poi all’improvviso,durante uno di questi allenamentigiornalieri, qualcosa va storto: unastanchezza esagerata e il piede sini-stro che non risponde. “CaroMelazzini, lei ha la SLA e io mi fermoqui”: è questa l’asettica sentenzache un illustre clinico gli rovesciaaddosso, dopo un anno di calvariofra esami diagnostici e visite di ognitipo. Come medico, Melazzini saperfettamente di cosa si tratta: unamalattia neurodegenerativa cheporta a morte le cellule nervosedella corteccia motoria cerebrale,del tronco encefalico e del midollospinale, provocando - normalmentenel giro di tre anni - una paralisiprogressiva della muscolaturavolontaria sino all’arresto respira-torio. “Mi sono ritrovato solo eimpaurito, distante anche dai mieistessi familiari. Riuscivo a pensare soloa me stesso, a un corpo che si stava tra-sformando in un semplice involucro.Camminavo, mangiavo e guidavoancora, eppure non sapevo cogliere labellezza di quei piccoli gesti a cui hopoi dovuto rinunciare. In sostanza, perun anno e più ho avuto un solo pensie-ro fisso: farla finita”. E quasi ci rie-sce. Navigando su Internet,Melazzini si imbatte per caso inuna clinica svizzera che si occupa di“suicidio assistito” e decide di con-tattarla. Il primo scambio è solo pervia telematica. Ma quando prova atelefonare, dopo aver ricevuto unamail di conferma che si può proce-dere con la programmazione della

dipartita, rimane sconcertato: “Ilsuicidio mi veniva presentato con unatotale freddezza - ha raccontato inun’intervista al settimanale “Tempi”- quasi avessi chiesto un lifting”.Melazzini non ci sta e - chiusa defi-nitivamente la partita con laSvizzera e con il desiderio di unamorte che gli pareva più assurdadella malattia stessa - scappa nellasua casetta di Livigno per un lungoperiodo di isolamento. Ormai è incarrozzina e fatica già a deglutire erespirare. A fargli compagnia, oltrealla badante rumena che all’iniziotende a non accettare, c’è solo laBibbia con il segnalibro fisso sullepagine di Giobbe, un regalo fattoglidall’amico gesuita che gli ha consi-gliato di partire. “Non sono andatovia - mi confessa - per dedicarmi deltempo, ma per capire realmente chi eroe perché volessi morire”. E in questo,la lotta sostenuta da Giobbe controle avversità e il rifiuto della gente,sembra dargli una mano. Un gior-

MALATTIE

LA SLALa Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malat-

tia che colpisce i motoneuroni, ovvero le cellule ner-

vose che trasmettono i comandi per il movimento del

cervello ai muscoli. La malattia determina atrofia e

indebolimento dei muscoli.

Generalmente si ammalano di SLA individui adulti di

età superiore ai 20 anni, di entrambi i sessi, con una

maggiore frequenza dopo i 50 anni.

I sintomi iniziali sono impercettibili e variano da per-

sona a persona, ma comune a tutti è la progressiva

perdita di forza che può interessare tutti i movimenti

volontari.

Le cause della SLA sono ancora sconosciute ma è

ormai accertato che si tratti di una malattia multifat-

toriale.

Al momento non esiste una terapia capace di curare

la SLA; l’unico farmaco approvato è il Riluzolo, la cui

assunzione può rallentare la progressione della

malattia.

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no di luglio del 2004, spalancandole finestre e guardando le sue amatemontagne senza più la frustrazionedi non poterle scalare, il Mariomedico comincia per la prima volta,da ammalato, a sentirsi veramenteuomo. “Io che avevo sempre osservatoil mondo dall’alto in basso, ho capitoche esisteva anche un’altra prospetti-va”. La discesa da quelle tanto ado-rate montagne, quattro mesi dopoesserci salito, segna così perMelazzini uno spartiacque definiti-vo con il passato, che lo porta ariconciliarsi con se stesso, con ilsuo lavoro e con la sua famiglia. Èla scoperta, dopo una burrascosatempesta interiore, che si può vive-re pienamente nonostante la malat-tia, anzi addirittura attraverso diessa. “Ci sono voluti due anni percapire… Poi mi sono reso conto diavere una nuova opportunità. Hocominciato a fidarmi e, accettando imiei limiti, ho riacquistato fiducia inme stesso, serenità ed equilibrio interio-re. La scoperta era che potevo viveresenza dover dimostrare niente a nessu-no. Che non c’era niente di male a chie-dere aiuto agli altri”. E così ha fatto,accettando piano piano di abituarsialla carrozzina, di essere alimenta-to artificialmente per via enteraletramite Peg durante la notte, diessere supportato dalla ventilazio-ne non invasiva di notte e in parteanche durante la giornata.Paradossalmente, da quando èdiventato dipendente in tutto daglialtri, Mario Melazzini non si è piùfermato. Con la “guarigione delcuore” ha iniziato una nuova corsa,ben diversa da quella che tanto loappassionava quando godeva diottima salute: quella contro la soli-tudine e l’abbandono in cui troppevolte vengono lasciati i malati diSLA, una patologia che devastaprogressivamente il corpo lascian-do integre le funzioni cognitive. “Aigiorni odierni - dice accalorandosi -non c’è cultura sul fatto che la vitapossa essere vissuta anche in condizio-ni diverse da quelle che la società codi-

ASSOCIAZIONI

AISLA

AISLA

LE VITTORIE

Dal 1983, l’AISLA Onlus (Associazione Italiana

Sclerosi Laterale Amiotrofica) è un punto di riferi-

mento per i pazienti di SLA e i loro famigliari e inten-

de perseguire esclusivamente finalità di utilità e soli-

darietà sociale con attività che interessano i settori

di: assistenza sanitaria, sociale e socio - sanitaria,

formazione, ricerca scientifica. Dal 2003, al fine di

sostenere ulteriormente pazienti e familiari, è stato

aperto - presso la sede nazionale di Novara - un

Centro di ascolto e consulenza sulla SLA, grazie al

quale è possibile entrare telefonicamente in contatto

con alcuni esperti (neurologi, psicologi, fisiatra e spe-

cialista della comunicazione), relativamente alle pro-

blematiche derivate dalla malattia.

AISLA Milano

Via Clefi, 9 - 20146 - Milano

Tel. 02/43986673 fax 02/48006252

[email protected]

www.aisla.it

numero unico contatti 199242466

“Lavorando con il Ministero della Salute, come mi ècapitato di fare partecipando ai lavori dellaCommissione salute e disabilità - racconta Melazzini- ho potuto rendermi conto che i nostri burocrati sonomolto simili a certi medici: pensano di sapere tutto efiniscono per preoccuparsi più della malattia che delmondo di sofferenze che ci sta dietro. Ciononostante,la tenacia e la testardaggine che ho imparato dai mieipazienti e dai miei compagni di malattia mi hannopermesso di avvicinarli alla SLA e di raggiungere deitraguardi significativi per tutti coloro che ne sonoaffetti:- riconoscimento e agevolazione per il percorso di

invalidità

- inserimento del IV livello di assistenza domiciliare

ad alta intensità per i malati terminali all’interno dei

nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza erogati dal

SSN) - Dpcm del 23 aprile 2008

- introduzione dei comunicatori vocali nel nuovo

“nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e

degli ausili”, previsto dal suddetto Dpcm.

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fica come normali. Si parte dalla pre-sunzione ideologica - tipica dei sani edei benpensanti - che dipendere daglialtri sia qualcosa di vergognoso.L’esito è che si investe moltissimo indenaro, in impegno politico, comunica-zione massmediatica per sostenere ildiritto a morire e non si fa invece nullaper prendere in considerazione leragioni di chi, in condizioni clinicofi-

siche veramente devastanti, sceglienonostante ciò di continuare a vivere echiede solo di poterlo fare dignitosa-mente. Più che affrontare ideologica-mente il problema, forse bisognerebbeinterrogarsi su quanto si stia davverofacendo per assicurare a tutti i malaticronici gli ausili di cui hanno bisogno:una assistenza domiciliare qualificata,un supporto adeguato alla famiglia,

SISTEMA NERVOSO

TIPI DI NEURONI1. DENDRITE

Proiezione snella, ramificata di un neurone che condu-

ce la stimolazione elettrica ricevuta dalle altre cellule o

dal corpo (soma) del neurone da cui è proiettata.

2. CORPO DELLA CELLULA (SOMA)

È il bulbo del neurone che contiene il nucleo e dove

accade la maggior parte della sintesi delle proteine

3. NUCLEO

Controlla le reazioni chimiche all'interno del citoplasma

e contiene le informazioni necessarie alla suddivisione

delle cellule.

4. ASSONE

Proiezione snella e lunga di un neurone che conduce gli

impulsi elettrici dal corpo della cellula all'esterno.

5. GUAINA MIELINICA

Strato di grasso elettricamente isolante che circonda

l'assone, composto approssimativamente da lipidi

(80%) e proteine (20%). Avvolge gli assoni in modo

discontinuo: si interrompe infatti a intervalli regolari dai

cosiddetti "nodi di Ranvier". Si permette così, per mezzo

di un meccanismo a salti da un nodo di Ranvier al suc-

cessivo, la propagazione del segnale elettrico molto più

rapidamente (150 m/s) che non negli assoni senza guai-

na mielinica. Senza questo sistema la velocità si ridur-

rebbe a 5 m/s.

6. TERMINALE

Una struttura specializzata alla fine dell'assone che è

utilizzata per rilasciare i neurotrasmettitori e comunica-

re con i neuroni obiettivo.

NEURONE SENSORIALE

MOTONEURONE

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Prevenzione

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reti di servizisociali e sanitariestesi su tutto ilterritorio nazio-nale, una culturadella solidarietàda parte dell’opi-nione pubblica”.Oggi MarioMelazzini, comeP r e s i d e n t edell’AISLA; girain lungo e inlargo l’Italia per-ché la sua singo-lare esperienza dimedico - pazientepossa essere diaiuto a quantivivono la suastessa condizio-ne, con il sor-prendente risul-tato che - il piùdelle volte è lui aimparare tutto daloro, specialmen-te l’umiltà e la

capacità di ascolto. “Essere passato,grazie alla SLA, “dall’altra partedella barricata”, mi ha spalancatocome medico nuovi orizzonti, consen-tendomi di lavorare ancora meglio, ecioè con una maggiore attenzione versoi bisogni sia dei miei pazienti oncolo-gici che continuo a seguire, sia dei miei“compagni di malattia”. Dopo 25 annidi professione medica, posso dire che stoimparando solo adesso cosa voglia direfarsi carico dei malati in senso globale.Ho capito infatti sulla mia pelle quan-to sia fondamentale costruire con ipazienti una vera e propria alleanzaterapeutica e come in questo percorso,che va personalizzato di volta in voltae condiviso con i familiari, siano essen-ziali l’ascolto e una buona comunica-zione sulla malattia, sulle problemati-che che comporta, sui diritti che ilmalato ha”. Raccogliendo le testi-monianze di tante persone affetteda SLA, determinate a vivere congratitudine la loro esistenza purnella più totale fragilità, Mario

Melazzini ne è diventato oltre che ilpunto di riferimento anche l’emble-ma. “La malattia - dice ogni voltache lo chiamano a parlare in occa-sioni pubbliche - non porta via leemozioni, i sentimenti e fa anzi capireche l’”essere” conta più del “fare”. Puòsembrare paradossale, ma un corponudo, spogliato della sua esuberanza,mortificato nella sua esteriorità, fabrillare maggiormente l’anima”.Impossibile non credergli, trovan-doselo davanti. Mario Melazzini,49 anni, due intensi occhi azzurri eun sorriso disarmante sembra dav-vero un uomo in pace , uno a cui lamalattia ha fatto quasi un regalorendendolo “inguaribilmente inna-morato della vita”. Certo non è peròSupermario e ci tiene a dirlo perché- sottolinea - di “questi falsi miti èpiena l’Italia e il mondo” ed è l’ultimacosa di cui hanno bisogno i malaticome lui. Mario è piuttosto unuomo normale, che dei suoi limitipersonali non ha mai fatto mistero,al punto da volerli mettere nero subianco nel libro che ha scritto.Semmai la sua forza è stata quelladi non permettere che diventasseroun intralcio, bensì un punto diforza. E quando ha capito che la suamalattia gli consentiva, come uomoe come medico, “di vivere con gioia eumiltà l’infinita bellezza dell’esistere”,ha tirato dritto, buttandosi a capo-fitto nell’avventura di battersi per idiritti delle oltre cinquemila perso-ne che in Italia lottano contro laSLA. “Che fantasia si è fatto rispetto aun Mario Melazzini, non colpito daquesta tremenda patologia?” Gli chie-diamo prima di congedarci. “Penso checome uomo sarei ugualmente arrivatoa essere quello che sono oggi - rispon-de - magari con una tempistica diver-sa, come medico non so. Per cui… benvenga che questa malattia sia arrivata,perché oggi mi ritengo un uomo fortu-nato”. Non sarà Supermario,aggiungiamo noi, tuttavia - perparlare così - Mario Melazzini nonè certo un uomo qualunque.

Laura Sposito

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Eventi cardiaci importanti,malori, ma soprattutto lamorte improvvisa incampo in bambini o gio-vani praticanti attività

sportiva anche non agonistica, sonoun fenomeno raro, ma hanno unrilevante impatto emozionale sullapopolazione per la loro imprevedi-bilità e drammaticità. Tali episodiquando giungono ai giornali o allatelevisione ricevono un’amplifica-zione enorme e determinano unarisposta talora eccessiva dei genito-ri, creando allarmismo frequente-mente ingiustificato.

L’incidenza di tali eventi maggioririsulta fortunatamente molto bassa.Pur tuttavia i medici che si dedica-

La visita medica preventiva per svolgere

attività sportiva nei bambini

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Prevenzione

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no a queste attività “sportive”anche amatoriali, hanno sempreben presente il problema.La mortalità durante attività spor-tiva in giovani da vari studi ancherecenti sia italiani che di altri Paesieuropei e delle Americhe, risulta inun caso ogni 100 mila o 200 milasoggetti per anno. Non è certamen-te molto, ma non per questo è undato da trascurare.Le cause di queste morti sono daricercare nell’85% dei casi a malat-tia cardiaca, nel 7,5% dei casi apatologia cerebrale (aneurismi,ecc.), 5% dei casi a patologia respi-ratoria, ma nel 6% dei casi non èpossibile individuare una causa spe-cifica. Quindi le cardiopatie sonoresponsabili della maggioranzadelle morti in campo. Ne sonoresponsabili alcune aritmie (irrego-larità del ritmo cardiaco primitive),legate frequentemente a malattievere e proprie del muscolo cardiaco(miocardiopatia ipertrofica, dilatati-va, aritmogena del ventricolodestro, ecc.), ad anomalie congenitedelle coronarie, difficili da diagno-sticare soprattutto nei soggetti gio-vani, a miocarditi (infiammazioni acarico del muscolo cardiaco), amalattie delle valvole cardiache,ecc.Un caso particolare è la morte car-diaca improvvisa dopo un colpocontundente sul precordio, per unapallonata ad esempio. In questocaso se il colpo sulla parte anterio-re toracica precordiale colpisce ilsoggetto in un momento particola-re del ciclo cardiaco, si può scatena-re una aritmia importante edimprovvisa che conduce rapida-mente all’arresto cardiaco, a menoche non vi sia qualcuno che inter-venga immediatamente e con com-petenza.Da quando in Italia (decreto mini-steriale del 1983) si è introdotta lavisita preventiva per la pratica diattività sportiva negli atleti, si èosservato che i casi di morteimprovvisa si sono ridotti dell’89%:

da 3,6 morti/100 mila anno (1979)a 0,4 morti/100 mila (2003-04). Ciòha dimostrato la validità della nor-mativa, tale da essere presa amodello anche in altri Statidell’Occidente.Per i bambini l’attuale normativaimpone solo una certificazionemedica da parte del pediatra curan-te, senza l’obbligo di particolariesami di supporto alla visita medi-ca. Tali esami però possono essererichiesti dal curante qualora neravvisi la necessità. La certificazio-ne cosiddetta “stato di buona salu-te” non sempre viene stilata volen-tieri dal medico, in quanto vi è una“zona d’ombra” che, proprio per lamancanza di disturbi soggettivifacilmente percepibili, lascia spazioad una certa imprevedibilità.Per cercare di valutare se l’aggiun-ta di un elettrocardiogramma basa-

“A nostro giudiziol’elettrocardiogram-

ma dovrebbeessere eseguito in

ogni bambino in etàpediatrica. Una copia ditale esame dovrebbe

essere inserita nellacartella personaledel bambino, cosìcome già avviene

per le vaccinazioni.

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le alla visita medica potesse miglio-rare la prevedibilità di eventi car-diaci anche di minore gravità, nelcentro in cui presto la mia attività ein collaborazione con altri, si è con-dotta una ricerca facendo eseguireun elettrocardiogramma basale su6.387 bambini al di sotto dei 13anni di età, praticanti attività spor-tiva non agonistica, quali i Giochidella gioventù, o iscritti a scuole dipreparazione al calcio, nuoto, vela,ecc. A seguito della visita medicacompletata dall’elettrocardiogram-ma si è ritenuto utile un ulterioreapprofondimento diagnostico car-diologico nel 5,8% dei casi. Si sonocosì evidenziati in quattro bambinidifetti settali interventricolari dimodesta entità; in uno un difettosettale interatriale; in 11 casi extra-sistolia sopraventricolare (1,72 permille dei casi) e in due ventricolari

(0,31 per mille); alcuni casi di bloc-co di branca destra completo edincompleto, che si accompagnavanoanche ai casi di difetto interatriale einterventricolare. Si sono eviden-ziate, in particolare, alcune patolo-gie cardiache importanti quali lasindrome da preeccitazione ventri-colare tipo Wolf Parkinson White(6 casi pari a 0.93 per mille) e uncaso di una sindrome del QT lungofamiliare, prima non nota, situazio-ni che possono esporre il bambino eil giovane a sintomi cardiaci ancheseri, se non ben studiati e opportu-namente trattati. Si dirà che l’inci-denza di disturbi cardiaci seri èestremamente bassa, ma va rimar-cato che si tratta di una popolazio-ne teoricamente sana, in cui, qualo-ra non fosse stata sottoposta all’e-lettrocardiogramma, la primamanifestazione della malattiaavrebbe potuto avvenire all’im-provviso e con carattere di urgenza.Malgrado da qualche parte si siasostenuta la scarsa utilità dellacosiddetta “visita per lo stato dibuona salute”, la nostra esperienzaci ha dimostrato coma una raccoltadi una storia clinica puntuale delmedico certificante coi genitori delbambino, una visita medica accura-ta, e un elettrocardiogramma basa-le possono essere sufficienti ad evi-denziare patologie potenzialmentesevere. Un elettrocardiogrammaattualmente è di facile e rapida ese-cuzione, con costi veramente bassi,che non aggravano né la sanitàpubblica né il bilancio familiare. Anostro giudizio tale esame dovreb-be essere eseguito in ogni bambinoin età pediatrica. Una copia di taleesame dovrebbe essere inseritonella cartella personale del bambi-no, così come già avviene per levaccinazioni.Non dimentichiamo che anche que-sta è prevenzione primaria, che per-mette di evitare eventi cardiacidrammatici altrimenti non sospet-tabili.

Dott. Gaetano Bianchi

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Prevenzione

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L’eccesso di peso in età infan-tile è associato all’aumentodei fattori di rischio per lemalattie cardiovascolaricome ipertensione, insuli-

no-resistenza e aumento del livello digrassi nel sangue. Per prevenire e trat-tare il soprappeso nei più piccoli è fon-damentale una corretta educazione ali-mentare e un’educazione al correttostile di vita che coinvolga anche i geni-tori e le strutture scolastiche.

I numeriNegli ultimi decenni in Europa èaumentata in maniera preoccupante laprevalenza di soprappeso e obesità trai bambini e gli adolescenti. In Italia igiovani di età compresa tra i 7 e gli 11anni sono per il 36% soprappeso oobesi. Un’indagine, condotta nel 2000dall’Istituto Nazionale di Statistica suun campione di bambini e ragazzi tra i6 e i 17 anni, ha rilevato una prevalen-za di sovrappeso e obesità del 26,9%dei maschi e il 21,2% delle femmine,proporzionalmente maggiore con unbasso livello di istruzione della madree con scarse risorse economiche fami-liari e con un aumento dalle regionisettentrionali a quelle meridionali(14,3% in Valle D’Aosta e 36% inCampania).L’eccesso ponderale ad insorgenzaprecoce, soprattutto prima degli 8anni, è un importante fattore di rischioper lo sviluppo di un grado di obesitàpiù severo in età adulta.

Sovrappeso e obesità nei più piccoliPer stimare il sovrappeso e l’ obesitànell’adulto si utilizza l’IMC o Indicedi Massa Corporea (BMI = BodyMassa Index, secondo la definizioneamericana), un parametro che si ottie-ne con una semplice formula matema-tica: peso (in kg)/quadrato dell’altezza

Il bambinoobeso

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(in metri) Secondo questa formula, si definiscesoprappeso chi ha un IMC da 25 a 29.9e obeso chi ha un IMC superiore a29.9.Sotto i 18 anni di età, i valori sogliadell’IMC specifici per la definizione delsovrappeso e dell’obesità in età evoluti-va, variano per età e sesso, secondo latabella riportata.A 18 anni un IMC maggiore o ugualea 25 è la soglia per il soprappeso e unIMC uguale o maggiore a 30 lo è perl’obesità.

Le campagne di educazione alimentareL’educazione alimentare è un elemen-to essenziale per la promozione dellasalute ed è per questo che da molti annivengono promosse campagne di sananutrizione a livello nazionale, regiona-le e provinciale.La scuola è il mezzo più rapido ed effi-ciente per raggiungere una larga fettadi popolazione: alunni, genitori e inse-gnanti. Scopo degli interventi educati-vi è quello di informare sui principigenerali di una corretta alimentazionee sul rapporto tra alimentazione esalute, dare informazioni sulla compo-sizione e il peso corporei, favorire losviluppo di un adeguato senso criticonei consumatori, promuovere unamigliore conoscenza dei prodotti ali-mentari e favorire gli atteggiamentialimentari corretti.Incontri a tema con un esperto, cicli diconferenze e gruppi di lavoro sonoschemi già collaudati in molte regionie sono particolarmente efficaci perdivulgare informazioni sulle tematichealimentari.In alcune scuole viene aperto per alcu-ne ore alla settimana uno sportellod’informazione a cui glistudenti possono rivolgersi per porrequesiti di loro interesse.L’educazione alimentare vera e pro-pria, nel senso di programmi cheabbiano il preciso obiettivo di modifi-

care le abitudini nutrizionali scorrette,è molto più difficile da attuare, rispet-to alla semplice informazione e non sipuò esaurire con uno o più incontri madeve prevedere tempi molto più lun-ghi. L’educazione alimentare, oltre agliobiettivi, deve stabilire e valutare il tar-get a cui si rivolge, le modalità di lavo-ro con azioni differenziate per le diver-se fasce di età e il monitoraggio basa-to su adeguati protocolli. Le parole volano, e sono rapidamente

Valori soglia internazionali dell’IMC età e sesso specifici per la definizione del sovrappeso e dell’obesità in età evolutiva

Età Rischio sovrappeso Rischio obesitàMaschi Femmine Maschi Femmine

2 18,41 18,02 20,09 19,81

2,5 18,13 17,76 19,80 19,55

3 17,89 17,56 19,57 19,36

3,5 17,69 17,40 19,39 19,23

4 17,55 17,28 19,29 19,15

4,5 17,47 17,19 19,26 19,12

5 17,42 17,15 19,30 19,17

5,5 17,45 17,20 19,47 19,34

6 17,55 17,34 19,78 19,65

6,5 17,71 17,53 20,23 20,08

7 17,92 17,75 20,63 20,51

7,5 18,16 18,03 21,09 21,01

8 18,44 18,35 21,60 21,57

8,5 18,76 18,69 22,17 22,18

9 19,10 19,07 22,77 22,81

9,5 19,46 19,45 23,39 23,46

10 19,84 19,86 24,00 24,11

10,5 20,20 20,29 24,57 24,77

11 20,55 20,74 25,10 25,42

11,5 20,89 21,20 25,58 26,05

12 21,22 21,68 26,02 26,67

12,5 21,56 22,14 26,43 27,24

13 21,91 22,58 26,84 27,76

13,5 22,27 22,98 27,25 28,20

14 22,62 23,34 27,63 28,57

14,5 22,96 23,66 27,98 28,87

15 23,29 23,94 28,30 29,11

15,5 23,60 24,17 28,60 29,29

16 23,90 24,37 28,88 29,43

16,5 24,19 24,54 29,14 29,56

17 24,46 24,70 29,41 29,69

17,5 24,73 24,85 29,70 29,84

18 25,00 25,00 30,00 30,00

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Prevenzione

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dimenticate. Perché il messaggio col-pisca di più, meglio utilizzare anchefrasi scritte e immagini che restino piùfacilmente impresse nella memoria.Compito di chi si dedica all’ educazio-ne alimentare è tradurre le informa-zioni nutrizionali più utili in brevi frasie consigli pratici.

A Varese un convegnoIl 14 giugno di questo anno si svolto aVarese un convegno sull’obesità infan-tile, rivolto a medici, infermieri, dietistie tutti coloro che si occupano di ali-mentazione e salute dei bambini.L’evento è stato organizzato dalla Dr.ssa Maria Antonietta Bianchi,Segretario regionale dell’Associa-zione Italiana di dietetica e NutrizioneClinica – Sezione Lombardia-Svizzera(ADI) e Responsabile dell’ UnitàOperativa di Igiene e Nutrizione dellaASL di Varese, in collaborazione conla Federazione Italiana MediciPediatri (FIMP), la Società Italiana diObesità (SIO) e l’ADI. Nel corso delconvegno sono stati affrontati interes-santi argomenti, sull’obesità dei bam-bini, quali l’inquadramento diagnosti-co, la prevenzione primaria, gli inter-venti educativi in ambito scolastico, leazioni della ASL e i progetti in colla-borazione con i pediatri di famiglia, iltrattamento dietetico e le possibilitàterapeutiche oltre la dieta.

Terapia dietetica e attività fisicaL’obesità infantile è difficile da trattaree i risultati ottenuti sono difficili damantenere nel lungo periodo.La dr.ssa Michela Barichella,Presidente regionale ADI, durante ilconvegno, svoltosi a Varese, ha sotto-lineato che la terapia dell’obesità nelbambino non deve essere una dietaprescrittiva, che potrebbe essere unfattore di rischio per lo sviluppo didisturbi del comportamento alimenta-re, ma un programma terapeutico ededucativo, diretto alla modifica delle

Relazione età/peso nei maschi

Relazione età/peso nelle femmine

Rischio obesità

Rischio

sovrappeso

Rischio obesità

Rischio

sovrappeso

Il presidente Adi sezioneLombardia e SvizzeraMichela Barichella

Il presidente Sio sezione Lombardia Fabrizio Muratori

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abitudini alimentari e motorie del pic-colo, e che coinvolga anche i genitori.Durante la giornata di congresso, ilDr. Fabrizio Muratori, Presidenteregionale SIO, ha parlato delle possibi-lità terapeutiche oltre la dieta, sottoli-neando che non esistendo, al momen-to, in Italia, un farmaco per l’obesità,approvato per l’uso sotto i 18 anni dietà, nel bambino, promuovere com-portamenti alimentari salutari nonbasta per ottenere soluzioni duraturese non vi è una modificazione anchedell’attività fisica. Il primo obiettivo daraggiungere nel piccolo obeso è ridur-re la sedentarietà, limitando la televi-sione a non più di un’ora al giorno,non mettendo la TV nella camera delbambino e proponendo attività diver-tenti in alternativa alla TV e ai video-giochi. Successivamente è necessarioaumentare il movimento, cercando dicamminare di più e anche giocandoall’aperto con i coetanei.Lo sport programmato è consigliatoalmeno due volte alla settimana. Lo sport deve essere occasione didivertimento ed è meglio che sia scel-to tra quelli di gruppo che miglioranola socialità del bambino obeso.

Le regole per un’alimentazione corretta dei bambini* Ripartire la quota energetica giorna-liera in 5 pasti : colazione, pranzo, cenae due merende* Fare sempre la prima colazione* Mangiare frutta e verdura, preferi-bilmente frutta come merenda e ver-dura prima dei pasti per favorire ilsenso di sazietà* Limitare i grassi totali della dieta pernon superare il 30% dell’apporto calo-rico totale* Limitare gli zuccheri semplici a nonpiù del 10% dei carboidrati consumati,preferendo i carboidrati complessi* Controllare gli alimenti presenti incasa, evitando l’acquisto di cibi troppograssi e di cibi spazzatura.

Cristina Grande

Le ricetteFrutta e verdura dovrebbero essere consumate dai bambini più volteal giorno ma questo spesso non succede. Ecco qualche idea sem-plice, da realizzare insieme ai bambini, per invogliarli a consumarequesti preziosi alimenti anche a merenda.

CUORICINI AL POMODOROIngredienti per 4: 4 fette di pancarré, 4 pomodori non troppo grossi, 100 g di ricotta e origano

Procedimento: Con uno stampo ritagliate le fette di pancarré a formadi cuore. Lavate i pomodori e tagliateli a dadini.Spalmate di ricotta le fette di pane e aggiungete ilpomodoro e l’origano.

MILLEPIEDI DI VERDUREIngredienti per un millepiedi:una peperone giallo, un cetriolo, 5 pomodori, 13 chiodi di garofano, uno stuzzicadenti di legno lungo

Procedimento: Lavate i pomodori e il peperone. Sbucciate il cetrioloe tagliatelo a fette rotonde. Togliete i semi al pepero-ne e tagliatelo in pezzi quadrati della grandezza dellafetta di cetriolo. Infilzate nello stuzzicadenti un pomo-dorino intero, una fetta di cetriolo e una di peperonee continuare alternando nello stesso modo gli ingre-dienti. Infilzate in ogni pomodorino in basso, sui duelati, i chiodi di garofano, come se fossero le zampe.Usate i chiodi di garofano rimasti per decorare ilprimo pomodoro (la testa) con occhi e naso.

BARCHETTE DI MELONEIngredienti per una barchetta:una fetta di melone, mezza banana, mezzo kiwi, due albicocche e frutti di bosco, tre stuzzicadenti lunghi.

Procedimento: Sbucciate il kiwi e la banana, lavate le albicocche e ifrutti di bosco. Tagliate a pezzi la frutta, lasciando inte-ri i frutti di bosco. Preparate tre spiedini con la fruttapreparata secondo la fantasia e infilzateli nella fetta dimelone, come se fossero una vela.

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Prevenzione

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Gli integratori vitami-nici non allungano lavita, anzi, sembra chel’assunzione di questiprodotti, in particola-

re quelli contenenti Vitamina A,beta-carotene e vitamina E, aumen-tino i rischi per la salute e la mor-talità. Questa è la conclusione diuna ricerca condotta dalla

Università di Copenaghen e pubbli-cata nelle scorse settimane su unaprestigiosa rivista scientifica.Risultati che sorprendono e chedovrebbero invitare i milioni di ita-liani che abitualmente utilizzanointegratori vitaminici o antiossi-danti a ripensare le proprie abitudi-ni alimentari. E’ bene precisare chela ricerca mette in discussione l’ef-

Gli integratori?Una moda pericolosa

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ficacia degli integratori sintetizzatiartificialmente, antiossidanti e vita-mine assunte sotto forma di pilloleo tavolette e non quelle che si tro-vano allo stato naturale in frutta everdura. «Chiunque abbia una dietavariegata con frutta e verdura – ciha confermato Christian Gluud,capo del CTU (Copenaghen TrialUnit) dell’Ospedale dell’Universitàdi Copenaghen e autore con altricolleghi della ricerca - non ha biso-gno di assumere integratori antios-sidanti, a meno che non siano pre-scritti dal proprio medico». La ricerca finanziata e pubblicatadalla Cochrane Collaboration hariesaminato 67 studi comparati sul-l’argomento, coinvolgendo 233mila partecipanti, un campionevastissimo, che ha permesso diavere risultati attendibili, confron-tando lo stato di salute di chi haassunto integratori vitaminici conchi ha invece preso soltanto un pla-cebo o non ha avuto alcun tratta-mento. La ricerca ha concluso chenon ci sono evidenze da poter direche gli integratori alimentari,comunemente venduti in forma dipastiglie o tavolette e pubblicizzaticome garanzia per migliorare il

sistema immunitario contro malat-tie o per ritardare l’invecchiamento,riducano le probabilità di ammalar-si o di morire. Gli integratori con-tenenti beta-carotene, vitamina A evitamina E al contrario sembranoaumentare la mortalità. «Nello spe-cifico – ha sottolineato il professorGluud - la vitamina A aumentereb-be la mortalità del 16%, il beta-carotene del 7% e la vitamina E del4%». «Perciò - hanno scritto gliautori dello studio - non possiamoraccomandare l’uso degli antiossi-danti come misura preventiva dellemalattie». Maggiori esperimentiandrebbero fatti per valutare l’effi-cacia degli integratori a base divitamina C e di Selenium, che aquanto pare sembrano non averealcun effetto sulla salute. «Lanostra ricerca – hanno aggiunto iricercatori – evidenzia la necessitàche le leggi internazionali richieda-no che nulla di questo tipo sia ven-duto al pubblico dicendo che produ-ce effetti benefici per l’organismoumano». Gli integratori vitaminiciprima di essere commercializzatidovrebbero essere sottoposti adadeguate valutazioni sugli eventua-li danni che producono. A quanto

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pare finora i vantaggi, tanto lodati,di questi prodotti non esistono. Irisultati di questa ricerca dovrebbe-ro invertire la tendenza degli ultimianni, segnata da un crescente con-sumo di integratori, condizionatain parte dalla cattiva informazione.«Le industrie produttrici di inte-gratori antiossidanti, così come unaparte degli accademici – ha sottoli-neato Christian Gluud - ha creato alivello mondiale una credenza,sarebbe meglio dire che ha alimen-tato una invadente pubblicità, chetali integratori antiossidantipotrebbero offrire benefici allasalute. Queste industrie hannoinvestito soldi per allestire organidi comunicazione che rapidamentehanno fatto circolare lo stesso mes-saggio: “di più è meglio”, cioè, piùconsumi integratori meglio è per latua salute». Per questo probabil-mente sempre più persone oltre apraticare attività fisica e a seguireuna dieta alimentare equilibrata,mangiano manciate di pillole vita-miniche pensando di far del bene alproprio corpo. Il professor Gluudconsiglia di evitare gli integratori edi scegliere invece «una dieta varie-gata a base di cibo proveniente dadifferenti fonti e regioni. E’ impor-tante includere una sufficientequantità di frutta e verdura, meglioevitare troppo grasso animale».Informazioni utili che non sempreraggiungono i cittadini, a volte peruna debolezza comunicativa deimedia, che subiscono i condiziona-menti delle industrie produttrici diintegratori e farmaci. Dovrebbeessere fatto di più anche dalle isti-tuzioni europee per migliorarel’informazione e garantire più sicu-rezza alla salute dei cittadini.«Prima di tutto – ha detto al termi-ne dell’intervista Gluud - va dettoche le medicine dovrebbero essereesaminate prima di essere messe sulmercato. Gli integratori vitaminicidovrebbero essere rigorosamentetestati prima di essere venduti. Nonvorremmo mai comprare automo-

bili con freni non testati, giusto?Perché dovremmo permettere divendere sostanze non testate a cen-tinaia di milioni di persone? Questaè una grave ingenuità. Chiedeteanche ai politici locali di agire,affinchè proteggano noi e i cittadinidi domani».

Stefano Gervasoni

Il professor Gluud consiglia di evitare gli integratori e di scegliere invece «una dieta

variegata a base di cibo proveniente da differenti fonti

e regioni. È importante includereuna sufficiente quantità di frutta

e verdura, meglio evitare troppo grasso animale»

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Aido: i riceventi raccontanoL’Appuntamento annuale su “Trapianto di Organi Tessuti e Cellule” anchequesta volta non è stato disatteso.Sabato 10 maggio 2008 nella Sala del Camino del Comune di Arcore amici,simpatizzanti, desiderosi di conoscere la tematica, hanno incontrato la gio-vane Presidentessa dell’ AIDO Annalisa Gazza, il Presidente dell’ AVISDiego Cereda, il Dott. Pietro Pioltelli per l’ADMO ed il Sindaco Avv.Marco Rocchini, il quale con parole semplici ha sottolineato l’importanzadel diffondere il valore del dono, salutando in modo particolare gli amicidell’ AIDO e le Associazioni collegate, rinnovando la personale importan-za di mettersi a disposizione dei cittadini. Ha preso quindi la parola l’Assessore alle Politiche Sociali Dr. AttilioCazzaniga per porre in evidenza l’onore di poter ospitare un’iniziativa chetiene alto il valore del dono gratuito, l’importanza di persone che si impe-gnano a diffondere quotidianamente questo valore e le persone che donanouna parte di loro per dare una nuova speranza di vita a persone malate.Durante il convegno si è trattato di AVIS – ADMO e AIDO, descrivendol’andamento delle Associazioni a livello locale e dei numeri che ciascuna diessa è riuscita a realizzare in questo anno di lavoro.In particolare il Gruppo AIDO di Arcore nel suo primo anno di vita ha rac-colto 140 dichiarazioni di volontà a donare gli Organi dopo la morte, rag-giungendo quota 515 iscritti. La Presidente ha raccontato la storia diAIDO nata il 14 Novembre del 1971 come Associazione, per volontà diGiorgio Brumat, con la sigla D.O.B. - Donatori Organi Bergamo la quale, il26 Febbraio 1973 si trasforma in AIDO “Associazione Italiana DonatoriOrgani”; dal Giugno 2004 ha assunto la denominazione di “AssociazioneItaliana per la Donazione di Organi Tessuti e Cellule”. Ha poi sottolineatoche il potenziale donatore diventa donatore effettivo solo dopo che un’e-quipe di 3 medici ha sostenuto con esito positivi 4 Test: dell’Apnea, Riflessidel Tronco Celebrale, Arteriografia e Elettroencefalogramma. La testimo-nianza toccante di un papà che ha raccontato della malattia della figlia chealla nascita non riusciva ad aprire gli occhi, ha subito un trapianto di cor-nea al San Gerardo di Monza, dove risiede la 2° Banca degli Occhi a livel-lo Italiano ed Europeo. Altri amici Trapiantati di reni, fegato, cuoredell’AIDO di Giussano, hanno testimoniato che durante la malattia si per-dono la maggior parte degli amici, non per cattiveria, sottolineavaOmbretta, semplicemente perché la vita degli altri va avanti e tu ti fermi inun letto. Poi dopo il trapianto la gioia di vivere è più grande di prima.Un costruttivo dibattito e una puntuale presentazione hanno dato vita allagiornata celebrativa del 1° anno di AIDO Arcore, nell’ambito della setti-mana Nazionale del Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule; culmine dell’e-vento è stata poi la partenza della tradizionale fiaccolata che la SezionePluricomunale AIDO di Monza e Brianza ogni anno organizza. L’anno pre-cedente era partita da Trezzo per arrivare ad Arcore, quest’anno la fiacco-la della vita si è accesa nel cuore di Arcore salutata da un gruppo di gio-vani Sbandieratori, per attraversare Villasanta ed andare ad illuminare alcentro di Monza l’Arengario dove cìè stato anche il classico lancio dei pal-loncini.

MonzaBrianza

Notizie dalle Sezioni

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Un’iniziativa importanteCon la firma di questa lettera, si concretizza un’altra importante iniziativadella Sezione Pluricomunale Aido Melegnano-Melzo che vedrà coinvoltitutti i medici delle Aziende Ospedaliere di Cernusco sul Naviglio,Melegnano, Melzo; delle cliniche private San Donato Milanese eHumanitas di Rozzano; tutti i medici della ASL MI2 ed i medici diMedicina Generale. La lettera verrà accompagnata dal libro “UnaSolidarietà senza Frontiere”.

Il Presidente Felice Riva

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L’iniziativa «Giardino della solidarietà»Sulla scia del gruppo comunale di Vidigulfo (PV), che lo aveva ideato nel 2005, èstata attuata nel paese di BASCAPE’, appartenente al gruppo comunale diLandriano (PV), l’iniziativa “GIARDI-NO DELLA SOLIDARIETA’”.Tale iniziativa consiste nel dedicare, nelcimitero comunale, qualche metro qua-drato, opportunamente cintato, in cuideporre oltre ad una targa, pezzi di rocciacon il nome dei donatori del paese cheadotta simile iniziativa.Si è fatto carico, con l’ausilio della par-

rocchia e del comune (che hanno presen-ziato alla inaugurazione) il nostro socio etrapiantato Tosi Rosolino, che ha cosìconsentito di ridestare l’attenzione sulproblema della donazione.Sono intervenuti con il loro labaro igruppi dei comuni limitrofi ed il gruppoAVIS comunale. Dopo la funzione reli-giosa seguita con profonda partecipazione e l’inaugurazione del “GIARDINO”, lamanifestazione si è conclusa con una riunione conviviale abbinata alla festa dellamamma, presso l’attrezzatissimo oratorio locale (complimenti alle cuoche!).

Fiorenzo Bonino

Serata di sensibilizzazione per gli universitariAperto agli universitari di tutte le facoltà dell’Ateneo di Pavia, si è svolto con suc-cesso, il 6 maggio, nell’aulamagna del Collegio Cairoli diPavia, un interessante incontrosu: “Il dono più grande: La vita– Sensibilità e prospettiva peruna cultura del dono”.All’incontro, promosso dallaSezione provinciale Aido diPavia, presieduta dal prof.Luigi Riffaldi, e dallo studenteGiovanni Veggiotti, sono inter-venuti il prof. Arturo Mapelli,ex primario di Rianimazionedel Policlinico San Matteo diPavia, e lo stesso presidenteprovinciale Aido di Pavia, prof.Luigi Riffaldi. Alla serata, interessante e riccadi spunti, erano stati invitati ilrettore dell’Università di Pavia,il rettore del Collegio Cairoli, ipresidi delle facoltàdell’Ateneo, e i rappresentantidegli studenti.

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ergamo: parte un progettoeuropeo per eliminareil rigetto

Vipas

Parte da Bergamo un progetto europeo per elimi-nare il rigetto del trapianto mediante l’impiego dicellule staminali. Il protocollo è stato autorizzatodall’Istituto Superiore di Sanità e dall’AgenziaItaliana del Farmaco nell’ambito di un progetto dicollaborazione tra gli Ospedali Riuniti, ilLaboratorio di Terapia Cellulare «G. Lanzani» el’Istituto Mario Negri, prevede alcuni test pilota suun piccolo gruppo di pazienti che necessitano ditrapianto di rene. Il progetto rientra nell’ambito di una proposta dellaComunità Europea sull’impiego di cellule staminaliper riparare organi e tessuti. Si tratta di cellulemesenchimali, cioè capaci di modulare il sistemaimmune nel ricevente. Il coordinatore di tutti i gruppi europei interessatiall’impiego di cellule staminali nella medicina ripa-rativa e nella medicina dei trapianti, Ton Rabelink,direttore del Dipartimento di Nefrologia e delCentro Einthoven di Medicina SperimentaleVascolare e Diabete dell’Università di Medicina aLeiden, in Olanda, sarà a Bergamo lunedì 16 giu-gno, al Centro di Ricerche Cliniche per MalattieRare «Aldo e Cele Daccò» dell’Istituto Mario Negria Ranica, per discutere del progetto con PaolaRomagnani, professoressa di Nefrologia allaFacoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università diFirenze, Martino Introna, responsabile delLaboratorio «G. Lanzani» dei Riuniti, AlessandroRambaldi, responsabile dell’Unità Operativa diEmatologia degli Ospedali Riuniti, GiuseppeRemuzzi, coordinatore delle ricerche del MarioNegri e Direttore del Dipartimento Trapianti deiRiuniti. Il rigetto costituisce di gran lunga la causa più fre-quente di fallimento del trapianto di rene. Con i far-maci antirigetto oggi utilizzati, circa il 50% dei renitrapiantati, a 10 anni dall’intervento chirurgicosmette di funzionare principalmente per un proces-so di rigetto cronico o per la tossicità della terapiaimmunosoppressiva. Oggi l’obiettivo della medici-na del trapianto è di identificare terapie che posso-no indurre tolleranza all’organo trapiantato. Vuoldire fare in modo che il nostro organismo ricono-sca come proprio il rene trapiantato senza doverutilizzare farmaci antirigetto per tutta la vita. Ciòpermetterebbe anche al sistema immune del rice-vente (che così rimane integro e attivo) di rispon-dere efficacemente a qualsiasi agente infettivo. Ilrischio di infezioni e tumori (relativamente elevatonei pazienti trapiantati) potrà essere ridotto a quel-lo che si ha normalmente nella popolazione sana. Una possibilità per indurre tolleranza è legata aduna nuova strategia di terapia cellulare. Questatecnica consiste nel trapiantare organi insieme acellule staminali isolate in precedenza dal midolloosseo dello stesso ricevente il trapianto di rene.Studi sperimentali condotti presso il Centro Daccò

hanno dimostrato l’efficacia delle cellule staminalimesenchimali nell’indurre tolleranza in animali sot-toposti a trapianto di cuore senza alcun farmacoantirigetto.

l Ministero autorizza gli Ospedali Riuniti di Bergamo al trapianto di intestino in campo pediatrico

“Gli Ospedali Riuniti di Bergamo sono l’unica strut-tura ospedaliera italiana indicata dal ministerodella Salute come centro di riferimento nazionaleper il trapianto di intestino pediatrico. La notizia –scrive Al.Ce. su L’Eco di Bergamo del 19 giugnoscorso – era nell’aria da tempo, ma l’ok definitivo èstato dato soltanto sul finire della scorsa settimana,dopo che anche il Consiglio Superiore di Sanità –come mesi prima aveva già fatto il Centro naziona-le trapianti – ha dato il suo benestare, a completa-mento dell’iter che l’azienda ospedaliera cittadinaaveva iniziato poco più di due anni fa, nella prima-vera del 2006. Più che legittima la soddisfazionedel direttore generale dei Riuniti, Carlo Bonometti:“È ovvio – commenta – che il compiacimento peraver raggiunto un simile traguardo sia particolar-mente grande, ma credo che, al di là di tutto, l’avercentrato questo obiettivo sia l’ennesima dimostra-zione delle capacità e delle qualità di cui questoospedale dispone da moltissimi anni, grazie alleprofessionalità, alle competenze e allo spirito diabnegazione che caratterizza inequivocabilmentetutto il personale, dai medici agli infermieri, fino acomprendere anche tutte le altre figure che, a variotitolo, lavorano in ospedale. L’autorizzazione con-cessaci – prosegue Bonometti – era una meta checi eravamo prefissi di conquistare già da qualchetempo e premia un ospedale che dei trapianti hafatto una vera e propria filosofia di vita, un lungoimpegno nato più di vent’anni fa e che ha permes-so ai “Riuniti” di essere considerato come uno deimigliori centri trapiantologici a livello internaziona-le. Anche in vista del nuovo ospedale, l’aver rico-nosciuto a Bergamo questo ruolo nel campo deitrapianti di intestino pediatrici assume una valenzaancor più significativa” “.“L’avventura degli Ospedali Riuniti nel campo deltrapianto pediatrico di intestino – conclude l’artico-lo di Al.Ce. su L’Eco di Bergamo – era ufficialmenteiniziata il 22 aprile del 2006, quando l’équipe diret-ta da Michele Colledan, responsabile dellaChirurgia III e dei trapianti, aveva trapiantato consuccesso l’intestino in un paziente di soli 8 anni,stabilendo così un vero e proprio record italiano. Inquell’occasione in sala c’era anche un chirurgodell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, unodei tre centri autorizzati dal ministero ad effettuareil trapianto di intestino (gli altri due sono ilSant’Orsola di Bologna e l’Umberto I di Roma, tuttiperò impegnati nell’ambito della chirurgia sugliadulti), presenza necessaria in attesa dell’autoriz-zazione ad operare da soli arrivata appunto lascorsa settimana”.

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www.aido.it

BergamoSezione - 24125 - Via Borgo Palazzo, 90Presidente: Leonida Pozzi Tel. 035.235326Fax [email protected]

Cremona Sezione - 26100 - Via Aporti 28Presidente: Daniele ZanottiTel./Fax [email protected]

Lecco Sezione - 23900 - C.so Martiri Liberazione, 85Presidente: Vincenzo RennaTel./Fax [email protected]

LodiSezione - 26900 - Via C.Cavour, 73Presidente: Angelo RapelliTel./Fax [email protected]

Brescia Sezione - 25128 - Via Monte Cengio, 20Presidente: Lino LovoTel./Fax 030.300108 [email protected]

Como Sezione - 22100 - Via C.Battisti, 8Presidente: Mario Salvatore BoscoTel./Fax 031.279877 [email protected]

Aido Consiglio Regionale Lombardia Sede: 24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90 Telef. 035.235327 - Fax 035.244345 E-Mail: [email protected]

Aido Nazionale Sede: 00195 Roma, Via S. Pellico 9 Telef. 06.3728139 - Fax 06.37354028 E-Mail: [email protected]

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Bergamo

Sondrio

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Monza - Brianza

LegnanoMilano

Lecco

ComoVarese

Pavia Lodi

Cremona Mantova

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Mantova Sezione - 46100 - Via Frutta, 1Presidente: Antonella Marradi Tel. 0376.223001Fax [email protected]

Legnano Sezione Pluricomunale- 20019 - Settimo Milanese (MI)Via Libertà, 33Presidente: Donata ColomboTel./Fax [email protected]

Melegnano-MelzoSezione Pluricomunale- 20066 - Melzo (Mi)Via De Amicis, 7 Presidente: Felice RivaTel./Fax [email protected]

Monza-BrianzaSezione Pluricomunale - 20052 - Monza (Mi)Via Solferino, 16 Presidente: Lucio D’AtriTel.039.3900853Fax [email protected]

MilanoGruppo Speciale- 20158 - Via Livigno 3 - Presidente: Maurizio SardellaTel./Fax [email protected]

Pavia Sezione Presso Policlinico Clinica Oculistica- 27100 - Piazzale Golgi, 2 Presidente: Luigi RiffaldiTel./Fax 0382.503738 [email protected]

Sondrio Sezione- 23100 - Piazzale Croce Rossa, 1Presidente: Franca BonviniTel./Fax [email protected]

Varese Sezione- 21100 - Via Cairoli, 14Presidente: Roberto BertinelliTel./Fax [email protected]