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SOMMARIO Il due giugno.................................................................................................................... 3 La parata......................................................................................................................... 7 Primo settore “Le Missioni Internazionali” .......................................................................... 12 Secondo settore “L’Esercito Italiano”.................................................................................. 24 Terzo settore “La Marina Militare”....................................................................................... 41 Quarto settore “L’Aeronautica Militare”............................................................................... 49 Quinto settore “L’Arma dei Carabinieri”............................................................................... 54 Sesto settore “I Corpi Militari dello Stato e la CRI”............................................................... 61 Settimo settore “I Corpi armati e non dello Stato e Reparti a cavallo..................................... 69

Transcript of SOMMARIO - Difesa.it · 43 cp. 2° rgt.Alpini (EI) 44 Fanfara bersaglieri “Aosta” e...

SOMMARIO

Il due giugno.................................................................................................................... 3

La parata......................................................................................................................... 7

Primo settore “Le Missioni Internazionali” .......................................................................... 12

Secondo settore “L’Esercito Italiano”.................................................................................. 24

Terzo settore “La Marina Militare”....................................................................................... 41

Quarto settore “L’Aeronautica Militare”............................................................................... 49

Quinto settore “L’Arma dei Carabinieri”............................................................................... 54

Sesto settore “I Corpi Militari dello Stato e la CRI”............................................................... 61

Settimo settore “I Corpi armati e non dello Stato e Reparti a cavallo..................................... 69

Ogni anno è una grande emozione.I preparativi per la festa del 2 giugno possono appa-rire un monotono ripetersi di cose già fatte, già viste,ma non è così.… Si rinnova, nella storica cornice di via dei Fori Im-periali a Roma, il festoso incontro delle Forze Armatecon il Popolo italiano.Con queste parole lo speaker ufficiale della manife-stazione inizia a raccontare alle migliaia di persone as-siepate sulle tribune e lungo l’itinerario della parata, lastoria della festa della Repubblica e la cronaca della

giornata.61 anni di storia oggi, il tema di quest’anno è “La Repubblica e le sue Forze Armate” e vuol es-sere un omaggio al profondo legame che le unisce.I Reparti, i Corpi, i militari hanno sempre voglia di mostrarsi alla gente e ogni anno, sempre dipiù, portano su via dei Fori Imperiali ciò che di meglio hanno: le proprie Bandiere che ostentanocon orgoglio, le proprie Bande, le Fanfare, le uniformi più nuove e quelle storiche per far capireche passato e futuro ci appartengono, i mezzi tecnologici che permettono loro di svolgere conmaggiore professionalità l’incarico loro attribuito dal Paese, il senso di appartenenza con unmotto, uno slogan, l’urlo del nome del proprio Reparto, un inno... e per tutti quello di Mameli cheli unisce… che ci unisce, sotto quell’unica stella presente su tutte le nostre divise, che è quellapresente nell’emblema della nostra Repubblica, quella nata 61 anni fa, che ci sprona a mante-nere vivi i valori fondamentali della nostra Italia, a credere nei simboli di unità e fratellanza: ilTricolore, l’Inno, l’Emblema.

Ecco perché la Pattuglia Acrobatica èfiera di disegnare sui cieli il tricolore piùlungo del mondo, perché i soldati dellaBrigata Sassari urlano “forza paris” conla loro Banda, i Bersaglieri corrono conle piume al vento, i marinai fischiano suiponti delle loro meravigliose navi, i Ca-rabinieri si avvicinano sempre più allagente fieri di star loro vicini.E vicini a noi le Forze Armate di altriPaesi amici, le Organizzazioni Inter-nazionali, ONU, UE, NATO, gli altriCorpi dello Stato, la Guardia di Fi-nanza, il Corpo Forestale dello Stato,la CRI, lo SMOM, i Volontari del Soccorso, le Infermiere Volontarie, la Polizia di Stato, laPolizia Penitenziaria, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, le Associazioni Combattenti-stiche e d’Arma, ma poi le Regioni, Province, Comuni, tutti desiderosi di esserci, ognianno, perché ogni anno si rinnova la festa che non può durare un giorno ma dura fino al-l’anno successivo.

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E ogni anno insieme, alle prove diurne, alle prove notturne, a far conti, a predisporreschede, attenti, riposo, avanti march, lustrare scarponi, lucidare i mezzi prepararsi di buonora, predisporre piani di arrivo, di partenza, chiedere biglietti di ingresso per i parenti, comesarà contenta mamma! Guarda la TV sono il terzo da sinistra… e siamo tanti… quanti?Sette settori:

Il primo settore, è dedicato alle Missioni Interna-zionali e comprende reparti di contingenti chesono o sono stati impegnati nei diversi Teatri Ope-rativi, l’Iraq, l’Afghanistan, i Balcani, il Libano.In questo settore sono presenti anche reparti eBandiere in rappresentanza di Forze Armate deiPaesi che operano e hanno operato insieme coni nostri militari nelle missioni a sostegno della sta-bilità e della pace: la Francia, la Germania, la Ro-mania, la Spagna e gli Stati Uniti d’America.Sono inoltre presenti i gruppi bandiera di altre 15nazioni amiche ed alleate.La loro presenza costituisce un riconoscimento

dell’impegno e del ruolo del nostro Paese nell’ambito della Comunità Internazionale.

Il secondo settore è rappresentativodell’Esercito italiano.Un Esercito sempre più specializ-zato, addestrato, altamente operativoe tecnologico, componente fonda-mentale dello strumento militare in-terforze di cui l’elemento umanoresta quello centrale dell’operatività.

Il terzo è il settore della Marina Mili-tare che è una componente essen-ziale ed attiva dello strumentomilitare interforze che grazie alla ver-satilità strategica, autonomia logi-stica e flessibilità tattica garantisce adeguato sostegno alla prevenzione delle crisi e almantenimento della stabilità in molte aree marittime anche molto lontane.

Nel quarto settore sfilano i reparti dell’Aeronautica Militare che rappresentano l’elevato e co-stante impegno del personale dell’Arma Azzurraper il contributo alla proiezione operativa dei di-spositivi interforze impegnati nelle missioni inter-nazionali, per la difesa dello spazio aereo, per laricerca e soccorso nonché per il trasporto umani-tario e sanitario d’emergenza.

Il quinto Settore è dedicato all’Arma dei Carabi-nieri, che per le sue peculiarità costituisce una ri-sorsa essenziale dello strumento militareinterforze. Sfilano i reparti destinati ad operarenelle missioni internazionali, quelli che operanosul territorio nazionale e i mezzi in dotazione.

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Il sesto settore è dedicato alla Guardia di Finanza, corpo militare delloStato fortemente impegnato in molteplici attività in Patria e oggi sem-pre più chiamato a contribuire alla missioni internazionali.A seguire,un sottosettore dedicato alla Croce Rossa Italiana - rappresentatadal Corpo Militare, dalle Infermiere Volontarie e dai Volontari del Soc-corso - e al Corpo Ausiliario del Sovrano Ordine di Malta.

Il settimo settore è dedicato ai Corpi armati e non dello Stato.Al suo interno ci sono reparti della Polizia di Stato, della PoliziaPenitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuocoe del Dipartimento della Protezione Civile.

Chiudono i reparti a cavallo di Esercito, Carabinieri, Polizia di statoe Corpo Forestale dello Stato.

Un’occhiata ai numeri:196 Bandiere, 57 medaglieri, 776 Ufficiali, 1009 Sottufficiali,4963 Truppa, 448 civili, 204 quadrupedi (cavalli e cani), 97 moto,

130 AR/VM, 12 autocarri, 40 mezzi speciali.

Altra piccola curiosità, prima della sfilata, siamo quasi pronti:la velocità di marcia per unità e formazione a piedi:- 130 passi al minuto primo, per tutti, ad eccezione delle unità dei Granatieri, dei Bersaglieri,

degli Alpini e del Corpo Forestale dello Stato;- 110 passi al minuto primo, per Granatieri, Alpini e Corpo Forestale;- 140 passi al minuto primo, per i Bersaglieri (180 passi con andamento di corsa);- unità e reparti a cavallo: 9 Km/h;- unità e formazioni autoportate: 6 Km/h;- autovetture con i Comandanti di Settore, con Bandiere, Gonfaloni e Labari: 6 Km orari.

Siamo veramente pronti: il Presidente della Repubblica, ricevuto all’Altare della Patria dalle mas-sime cariche dello Stato, ha deposto una corona d’alloro al Milite Ignoto e, accompagnato dalMinistro della Difesa, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dal Consigliere Militare, sulla mi-tica Flaminia scoperta ha passato in rassegna i Reparti schierati su via di San Gregorio, via delleTerme di Caracalla e via Cristoforo Colombo ed ora, sulla tribuna presidenziale e su via dei ForiImperiali siamo tutti …. ansiosi di iniziare….

V. C.

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1 Banda dell’Arma dei Carabinieri2 Comandante delle Truppe (EI)3 Bandiere FF. AA. e G. di F.4 Gonfaloni delle Regioni + UPI + ANCI5 Labari Associazioni combattentistiche e d’Arma

II SSEETTTTOORREE LLEE MMIISSSSIIOONNII IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLII6 Comandante I Settore (COI)7 Bandiere ONU - UE - NATO8 Stendardi NRDC-IT / COMITMARFOR9 Bandiere Nazioni amiche ed alleate10 Stendardi EUROFOR / EUROMARFOR /

UNIFIL / SILF / SIAF / MLF / MFO11 Fanfara Brigata “Sassari” (EI)12 cp. 152° Rgt. “Sassari” (EI)13 cp. 1° rgt. paracadutisti “Tuscania” (CC)14 Reparto ROMANIA15 cp. 187° rgt. paracadutisti (EI)16 cp. Mista (AM)17 Reparto GERMANIA18 Reparto STATI UNITI D’AMERICA19 sqd. rgt. “Savoia Cavalleria” (EI)20 cp. 66° rgt. “Trieste” - sqd. rgt. AVES (EI)21 cp. IPU/MSU (CC)22 Reparto SPAGNA23 Bandiere 3 Unità Navali Operazione “Leonte”

+ cp. San Marco (MM)24 cp. rgt. “Serenissima” (EI)25 Reparto FRANCIA26 Rappresentanze C.R.I. e SMOM

IIII SSEETTTTOORREE LL’’EESSEERRCCIITTOO IITTAALLIIAANNOO27 Comandante II Settore (EI)28 Banda 1° rgt. “Granatieri di Sardegna” (EI)29 cp. Scuole Militari “Nunziatella” e “Teuliè” (EI)30 cp. Accademia Militare (EI)31 cp. Scuola Sottufficiali (EI)32 cp. Mista RUA (EI)

- 80°, 17°, 47° e 235° -33 cp. 1° rgt. Granatieri (EI)34 cp. 9° rgt. “Col Moschin” (EI)35 btr. 5° rgt. a. “Superga” (EI)36 cp. 21° rgt. g. “Timavo” (EI)37 cp. rgt. Trasmissioni – 3° e 11° - (EI)38 cp. 4° rgt. Carri (EI)39 cp. Nuove Capacità (EI)

- 7° NBC, 28° Pavia, CGS -40 cp. 10° RE.MA. (EI)41 Mezzi Tecnologici – forza “NEC” (EI)42 Fanfara Brigata “Taurinense” (EI)43 cp. 2° rgt. Alpini (EI)44 Fanfara bersaglieri “Aosta” e “Garibaldi”(EI)45 cp. 8° rgt. Bersaglieri (EI)

IIIIII SSEETTTTOORREE LLAA MMAARRIINNAA MMIILLIITTAARREE46 Comandante III Settore47 Banda Centrale (MM)48 cp. Scuola Navale “Morosini” (MM)49 cp. Accademia Navale (MM)50 cp. Scuole Allievi Sottufficiali (MM)51 cp. Stendardi Unità Navali (MM)52 cp. Forze Navali (MM)53 cp. Rgpt. Subacquei e Incursori (MM)

- “Teseo Tesei” -54 cp. Forze Aeree Navali (MM)55 cp. Capitanerie di Porto (MM)

IIVV SSEETTTTOORREE LL’’AAEERROONNAAUUTTIICCAA MMIILLIITTAARREE56 Comandante IV Settore (AM)57 Banda Centrale (AM)58 cp. Scuola Militare Aeronautica (AM) “G. Douhet”59 cp. Accademia Aeronautica (AM)

60 cp. Scuola Marescialli (AM)61 cp. Scuola Volontari (AM)62 gruppi Bandiere di Guerra e d’Istituto (AM)63 Cp. d’onore (AM)64 cp. “Incursori” e “Fucilieri” (AM)65 cp. “Specialità” su mezzi (AM)

VV SSEETTTTOORREE LL’’AARRMMAA DDEEII CCAARRAABBIINNIIEERRII66 Comandante V Settore (CC)67 Fanfara Scu. Al. CC Roma (CC)68 cp. Scuola Ufficiali (CC)69 cp. Scuola Mar. e Brig. (CC)70 cp. Scuola Allievi Carabinieri Roma (CC)71 cp. P.M. (CC)72 cp. Sqd. Eliportati Cacciatori

- “Calabria” e “Sardegna” - (CC)73 cp. Carabinieri di Quartiere (CC)74 cp. G.I.S. + 2 mezzi (CC)75 Mezzi Tecnologici (CC)

VVII SSEETTTTOORREE II CCOORRPPII MMIILLIITTAARRII DDEELLLLOO SSTTAATTOOEE LLAA CCRROOCCEE RROOSSSSAA IITTAALLIIAANNAA

76 Comandante VI Settore (G. di F.)77 Banda Centrale (G. di F.)78 cp. Accademia (G. di F.)79 cp. Scuola Isp. e Sovr. (G. di F.)80 cp. Scu. Al. Finanzieri (G. di F.)81 cp. Finanzieri Specialità AT-PI (G. di F.)82 cp. “Contingente Mare” (G. di F.)83 cp. Missioni Internazionali (G. di F.)84 cp. Specialità Alpestre (G. di F.)85 cp. Corpo Militare (C.R.I.)86 cp. IIVV (C.R.I.)87 cp. V.d.S. (C.R.I.)88 Reparto su mezzi (SMOM)

VVIIII SSEETTTTOORREE CCOORRPPII AARRMMAATTII EE NNOONN DDEELLLLOO SSTTAATTOOEE RREEPPAARRTTII AA CCAAVVAALLLLOO

89 Comandante VII Settore (Polpen)

I Sottosettore VII Settore Corpi Armati e non dello Stato90 Comandante I Sottosettore (P. di S.)91 Banda Centrale (P. di S.)92 cp. Istituto Superiore Funzionari (P. di S.)93 cp. I.S.P.I. (P. di S.)94 cp. Polizia Specialità (P. di S.)95 cp. Motorizzata (P. di S.)

- 36 moto e 3 auto -96 cp. Vicecommissari (Polpen.)97 cp. Agenti-Specialisti (Polpen.)98 cp. di formazione (CFS)99 cp. Specialità (CFS)100 cp. in uniforme da intervento (VV.F.)101 cp. Specialisti (VV.F.)102 Reparto motorizzato (VV.F.)103 Reparto motorizzato (VV.F.)

II Sottosettore VII Settore Protezione Civile104 Comandante II Sottosettore (DPC)105 Bandiere PROCIV Italiana ed Europea106 rappresentanze estere ProCiv (4 mezzi)107 mezzi: ProCiv, Regioni, Volontari108 mezzi: PROCIV, FF.AA., FF.PP. e DIFESAN109 mezzi sperimentali PROCIV110 Motociclisti Polizia Municipale

III Sottosettore VII Settore Reparti a cavallo111 Comandante III Sottosettore (CC)112 sqd. + stendardo Rgt. a cavallo (CC)113 sqd. + stendardo rgt. Lancieri di “Montebello” (EI)114 sqd. + stendardo Reparto a cavallo (P. di S.)115 sqd. + stendardo (Reparto a cavallo CFS)

SCHEMA DI SFILAMENTO PARATA 2 GIUGNO 2007

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BANDA DELL’ARMA DEI CARABINIERI

La Banda dell’Arma dei Carabinieri è nota in Italia e all’estero per la varietà del suo repertorio e per la perfezioneformale delle sue esecuzioni.Le origini del complesso musicale risalgono al 1820 quando, per la prima volta, il Corpo dei Carabinieri Reali com-prese nel suo organico un nucleo di “trombettieri”. Tale formazione fu trasformata nel 1862 in Fanfara e, attraversosuccessive modifiche, assunse nel 1920 la denominazione di “Banda dei Carabinieri Reali”.Nel 1916, sotto la direzione del Maestro Luigi Cajoli, il complesso musicale ebbe il battesimo internazionale con ilsuo primo viaggio a Parigi per onorare, con una serie di ese-cuzioni concertistiche, i soldati alleati feriti.Al Maestro Cajoli successe il Maestro Luigi Cirenei, allievodi Pietro Mascagni al quale si deve la composizione dellamarcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri “La Fedelis-sima”.Dopo le vicende della seconda guerra mondiale, l’opera diricostruzione del complesso musicale iniziata dallo stessomaestro Cirenei fu proseguita dal Maestro Domenico Fan-tini.Sotto la guida sua e del successore, il Maestro Vincenzo Bor-gia, la Banda ha conosciuto un lungo periodo di intensi im-pegni internazionali, non ultimo le celebrazioni del ColumbusDay del Millennio a New York. Oggi, con i suoi 102 orche-strali, assunti e selezionati attraverso concorsi pubblici, laBanda dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal Maestro Mas-simo Martinelli, costituisce una complessa struttura in gradodi interpretare composizioni tra le più celebrate con un ricchissimo repertorio, dalle tradizionali marce militariai brani classici e moderni più famosi e impegnativi. Non a caso, infatti, alcuni giornalisti l’hanno definita “unaBanda sinfonica che suona come un’orchestra” e “un’orchestra di fiati”.Ma per tutti valga il giudizio di Paolo Monelli, il quale ha individuato il segreto di tanta perfezione “nel fatto che que-sti musicanti sono appunto Carabinieri e portano nell’esecuzione del loro compito il gran cuore e la dedizione cheanima ogni specialità dell’Arma nelle sue molteplici mansioni”.

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COMANDANTE DELLE TRUPPE

Generale di Corpo d’Armata Angelo Dello Monaco ComandanteMilitare della Capitale dal 20 dicembre 2006, ha ricoperto variincarichi di comando tra i quali:• Comandante della B. mec. “Centauro”; • Comandante del Comando Logistico Area Sud; • Vice Comandante della Regione Militare Sud; • Comandante della Scuola Sottufficiali dell’Esercito; • Comandante del Comando Militare Autonomo della Sarde-

gna.Nell’ambito del servizio di Stato Maggiore, ha assolto incarichipresso:• Stato Maggiore dell’Esercito - Ufficio Ricerche e Studi; • Stato Maggiore dell’Esercito - Ufficio del Sottocapo di

SME; • Stato Maggiore dell’Esercito - Ufficio del Capo di SME (quale

Capo Sezione Coordinamento e Studi); • Stato Maggiore della Difesa - Capo Ufficio Politica Militare

NATO e UEO e Pianificazione delle Forze.Nel periodo 1996 - 1999 è stato Addetto Militare presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alla Conferenzasul Disarmo in Ginevra.

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BANDIERA DI GUERRA DELL’ESERCITO

La Bandiera rappresenta idealmente le decorazioni di tutte le bandiere e degli stendardi delle unità dell’EsercitoItaliano: 1361 medaglie e 346 croci al valore e al merito.La bandiera di guerra dell’esercito è decorata con:• 3 Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia;• 1 Medaglia d’Oro al Valor Militare;• 2 Medaglie d’Oro al Valore Civile;• 1 Medaglia d’Argento al Valore Civile;• 1 Medaglia d’Oro al Merito della Croce Rossa Italiana.• 1 Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica;• 1 Medaglia d’Argento al Merito Civile.La Bandiera di guerra dell’Esercito, ricca di decorazioni e di tradizioni, è il simbolo venerato ed amato in cui cia-scuno di noi si riconosce.Guardando ad essa scorgiamo non solo noi stessi impegnati quotidianamente in un servizio gravoso ma al tempostesso gratificante, intessuto di senso dell’onore, del dovere, della disciplina e di sacrificio, ma intravediamo anchei volti di tutti coloro che ci hanno preceduti sulla stessa strada e che vivono nei nostri cuori: nonni, padri, fratelli ecompagni d’armi delle epoche passate e dietro loro idealmente le famiglie e le genti d’Italia.Queste decorazioni conferite alla Bandiera di Guerra sono la concreta testimonianza che l’Esercito continua ad es-sere garante dei valori di solidarietà e di abnegazione profusi con serenità d’animo ed incrollabile tenacia e volontàin qualsiasi periodo della storia nazionale.Oggi, circa 6.500 uomini e donne dell’esercito all’esterno del territorio nazionale in Afghanistan, Libano, Bosnia,Kosovo e altri 9 paesi, sia nell’ambito di contingenti nazionali sia come osservatori delle nazioni unite sia in mis-sioni di assistenza bilaterali.Non va dimenticato pi che l’Esercito è stato impegnato, dal novembre 2001 al giugno 2006, nell’Operazione “Do-mino” con 4500 uomini e donne quotidianamente impiegati sul territorio della Penisola per la vigilanza dei puntisensibili d’interesse nazionale Negli ultimi 10 anni la media giornaliera del personale impiegato fuori area è stata pari a circa 8.000 unità, pari a circail 75-80% dello sforzo militare italiano nelle missioni multinazionali. A testimonianza dell’impegno della Forza Armataè doveroso ricordare che dal 1947 ad oggi l’Esercito ha avuto caduti e feriti nell’ambito delle missioni all’estero.Complessivamente, dunque, tenendo anche conto di coloro che hanno operato a sostegno delle varie operazioni,nel corso degli ultimi 5 anni l’Esercito è stato impiegato nei diversi scenari operativi con circa 100.000 unità e nel-l’operazione Domino con 30.000 unità, con una media annua di circa 26.000 uomini e donne.

LA BANDIERA DELLA MARINA

La Bandiera della Marina Militare è stata concessa con Regio Decreto n. 708 del 12 maggio 1939. Ricostruita nel dopo-guerra quale Bandiera della Marina Militare, è costituita dal Tricolore italiano caricato, al centro della banda bianca, dall’em-blema araldico della Marina Militare rappresentante, in quattro parti, gli stemmi delle Repubbliche Marinare di Venezia,Pisa,Genova ed Amalfi, che fecero grande l’Italia sul Mare. L’emblema araldico è sormontato da una corona turrita e rostrata.La Bandiera d’Arma della Marina Militare è custodita dal Comando in Capo della Squadra Navale, presso la suasede a Roma.L’uso del tricolore sulle navi, tuttavia, va fatto risalire a molti anni prima. Siamo infatti nel 1848, quando fu dispo-sto che la bandiera tricolore venisse inalberata per la prima volta sulle Nostre navi da guerra.La Bandiera si fregia delle seguenti decorazioni:• Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa al Corpo da Sbarco della Regia Marina con il Regio Decreto del 26

novembre 1911;• Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla Marina Militare con il D.P.R. del 19 novembre 1949;• Medaglia d’Argento al Valor Militare concessa alla Marina Militare con il D.P.R. del 5 aprile 1950;• Medaglia d’Oro ai benemeriti della salute pubblica concessa con il Decreto Presidenziale del 26 gennaio 1982;• Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia (di Savoia) concessa con Regio Decreto del 27 gennaio 1937 per

la guerra italo-etiopica;• Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia concessa con Decreto Presidenziale del 9 gennaio 1989 per la mis-

sione di pace in Golfo Persico;• Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia concessa con Decreto Presidenziale 13 settembre 1991 per la se-

conda operazione di pace in Golfo Persico;• Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia concessa con Decreto Presidenziale del 23 ottobre 1997 per le

operazioni umanitarie in Albania.

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La “Medaglia d’Oro ai benemeriti della salute pubblica”, in particolare, concessa in occasione della felice e bril-lante operazione di recupero di circa mille naufraghi nel Mar Cinese, nel 1982, va a coronare il costante con-tributo della Forza Armata in favore della collettività nel salvataggio di vite umane in mare, nel soccorso in casodi calamità naturali, nell’indispensabile attività di rifornimento idrico, nell’assistenza sanitaria e nella medicinasociale.

LA BANDIERA DELL’AERONAUTICA MILITARE

Dopo la fondazione della Regia Aeronautica il 28 marzo 1923, la Bandiera di Guerra dell’Aeronautica Militare vieneconsegnata il 4 novembre dello stesso anno, quinto anniversario della vittoria, nelle mani del suo primo Coman-dante Generale: l’asso e medaglia d’oro Pier Ruggero Piccio.La Bandiera è decorata con:• 2 medaglie d’oro al Valor Militare;• 5 medaglie d’argento al Valor Militare;• 1 medaglia d’oro al Valore Aeronautica;• 1 croce di Guerra al Valor Militare;• 1 croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia;• 3 croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia;• 1 medaglia d’argento al Merito della Croce Rossa Italiana;• 1 medaglia d’oro “Benemeriti della salute pubblica”.Particolare significato riveste il conferimento della medaglia d’oro al Valor Militare datato 8 Aprile 1949.“In cinque anni di guerra aperta e di lotta clandestina, prima al cimento su tutti i fronti e in tutte le battaglie, hasaputo impiegare i propri aerei fino ed oltre l’usura della guerra e del tempo, immolando un terzo dei piloti e spe-cialisti di squadriglia.Quattro medaglie d’oro agli Stormi, centocinquantuno medaglie d’oro alla memoria e ai viventi, innumerevoli me-daglie d’argento, di bronzo e croci di guerra al valore, attestano l’eroismo dell’Arma e la sua dedizione alla Patria.Ha fatto, del cielo d’Italia, un sacrario di eroi che ammanta di gloria la nazione tutta, a incitamento per le genera-zioni future”.

BANDIERA DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Nello Statuto del Re Carlo Alberto, la Bandiera fu reputata di tale importanza da essere inserita in un’appositanorma costituzionale che affermava essere la Coccarda Azzurra la sola Bandiera Nazionale. In relazione alle suc-cessive vicende risorgimentali, essa fu sostituita dal “Tricolore” con sovrapposto lo scudo dei Savoia. Le nuove ban-diere vennero assegnate all’Esercito italiano il 2 giugno 1861, ma furono esclusi quei corpi che per il loro impiegotattico erano raramente chiamati a combattere in massa, tra i quali il Corpo dei Carabinieri Reali. Tale situazionesi protrasse fino a quando con il R.D. del 25 febbraio 1894 venne concessa alla Legione Allievi l’uso della Ban-diera di Guerra, dello stesso modello stabilito per le truppe di fanteria.La cerimonia della consegna da parte del Re Umberto I ebbe luogo, in forma solenne, a Roma, il 14 marzo 1894sul piazzale della caserma Macao.Nel 1932 il R.D. del 7 luglio sancì che la Bandiera della Legione Allievi era quella dell’Arma dei Carabinieri, datain consegna al Comandante Generale e custodita dalla Legione Allievi.Quella Bandiera è ora conservata nel Museo Storico dell’Arma, essendo stata sostituita nel secondo dopoguerrada quella con i simboli della Repubblica. L’attuale vessillo, sostituito il 23 luglio 1977, è custodito presso la ScuolaAllievi Carabinieri di Roma.Alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri sono state conferite:• 5 Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia;• 3 Medaglie d’Oro al Valor Militare;• 5 Medaglie d’Argento al Valor Militare;• 4 Medaglie di Bronzo al Valor Militare;• 2 Croci di Guerra al Valor Militare;• 3 Medaglie d’Oro al Valor dell’Esercito;• 8 Medaglie d’Oro al Valor Civile;• 1 Medaglia d’Argento al Valor Civile;• 6 Medaglie d’Oro al Merito della Sanità Pubblica;• 4 Medaglie d’Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte;• 2 Medaglia d’Oro di Benemerita dell’Ambiente;• 1 Medaglia d’Oro di Benemerenza per il Terremoto del 1908;• 2 Medaglia d’Oro al Merito Civile.La Bandiera dell’Arma dei Carabinieri, in particolare, è stata decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare per il con-

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tributo dell’Istituzione alla Resistenza ed alla Guerra di Liberazione, nel corso della quale quasi 3.000 Carabinierisi immolarono e oltre 5000 furono deportati nei lager nazisti.723, invece, sono le decorazioni individuali e tra esse 33 Medaglie d’Oro al Valor Militare: ricordiamo per tutti il Vi-cebrigadiere, Servo di Dio, Salvo d’Acquisto e i 12 Carabinieri del Fronte Clandestino di Resistenza di Roma truci-dati tra i primi alle Fosse Ardeatine.

BANDIERA DI GUERRA DELLA GUARDIA DI FINANZA

La Bandiera di Guerra è stata concessa alla Guardia di Finanza il 2 giugno del 1911.La consegna materiale del Vessillo da parte del Re Vittorio Emanuele III al Comandante Generale del tempo ha avutoluogo il 7 giugno 1914 a Tor di Quinto, in Roma, nella ricorrenza della Festa dello Statuto.Sono 53 le ricompense attribuite alla Bandiera di Guerra del Corpo:• 5 Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia;• 3 Medaglie d’Oro al Valor Militare;• 4 Medaglie d’Argento al Valor Militare;• 6 Medaglie di Bronzo al Valor Militare;• 2 Croci al Valor Militare;• 8 Medaglie d’Oro al Valor Civile;• 1 Medaglia d’Argento al Valor Civile;• 7 Medaglie d’Oro al Merito Civile;• 2 Medaglie d’Oro di Benemerenza;• 2 Medaglie d’Oro al Merito della Pubblica Finanza;• 6 Medaglie d’Oro per i Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte;• 2 Medaglie d’Oro al Merito della Sanità;• 2 Medaglie d’Oro al Merito della Croce Rossa Italiana;• 1 Medaglia d’Oro al Merito Ambientale;• 1 Medaglia d’Oro dell’Aquila della Repubblica d’Albania;• 1 Medaglia delle Nazioni Unite al Servizio della Pace.

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GONFALONI DI REGIONIGONFALONE UNIONE PROVINCE ITALIANE;

GONFALONE UNIONE NAZIONALE COMUNI D’ITALIA

I Gonfaloni delle 20 Regioni Italiane e della Provincia autonoma di Bolzano e Trento, il gonfalone dell’UPI (UnioneProvince d’Italia) che rappresenta 103 province e lo stendardo dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)che rappresenta 6884 comuni italiani.

ORDINE DI PRECEDENZA DELLE REGIONI ITALIANE1. Lazio; 2. Valle d’Aosta;3. Friuli Venezia Giulia; 4. Toscana;5. Sicilia; 6. Sardegna;7. Trentino Alto Adige; 8. Piemonte;

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9. Lombardia; 10. Veneto;11. Liguria; 12. Emilia Romagna;13. Umbria; 14. Marche;15. Molise; 16. Campania;17. Puglia; 18. Basilicata;19. Abruzzo; 20. Calabria;

Provincia Autonoma di Trento;Provincia Autonoma di Bolzano;Unione Province Italiane;Unione Nazionale Comuni d’Italia.

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LABARI DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D’ARMA

1. Gruppo Decorati Ordine Militare d’Italia - 2. Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare - 3. Ass. Naz. Mutilati edinvalidi di Guerra; - 4. Ass. Naz. Ciechi di Guerra; - 5. Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al v.m.;- 6. Ass. Naz. Combattenti e Reduci; - 7. Ass. Naz. Cavalieri di VittorioVeneto; - 8. Ass. Naz. Volontari di Guerra; - 9. Ass. Naz. CombattentiGuerra di Liberazione Inquadrati nel REP. Regolari delle FA; - 10. Ass.Naz. Reduci dalla Prigionia dall’Internamento della Guerra di Libera-zione; - 11. Ass. Naz. Partigiani d’Italia; - 12. Federazione Italiana Vo-lontari della Libertà; - 13. Federazione Italiana Associazioni Partigiane;- 14. Ass. Naz. Veterani e Reduci Garibaldini; - 15. Federazione Italianadei Combattenti Alleati; - 16. Ass. Naz. ex Internati; - 17. Ass. Naz.Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra; - 18. Ass. Naz. Famiglie ItalianeMartiri Caduti per la libertà della Patria; - 19. Ass. Italiana CombattentiInteralleati; - 20. Ass. Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spa-gna; - 21. Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia; - 22. ConsiglioNazionale Permanente della Associazioni d’Arma; - 23. Ass. Naz. DelFante; - 24. Ass. Naz. Marinai d’Italia; - 25. Ass. Arma Aeronautica; -26. Ass. Naz. Carabinieri; - 27. Ass. Naz. Finanzieri d’Italia; - 28. Ass.Naz. Granatieri di Sardegna; - 29. Ass. Naz. Bersaglieri; - 30. Ass. Naz.Alpini; - 31. Ass. Naz. Carristi d’Italia; - 32. Ass. Naz. Paracadutistid’Italia; - 33. Ass. Lagunari Truppe Anfibie; - 34. Ass. Naz. Arma Cavalleria; - 35. Ass. Naz. Artiglieri d’Italia; - 36.Ass. Naz. Genieri e Trasmettitori; - 37. Ass. Naz. Aviazione dell’esercito; - 38. Ass. Naz. Autieri d’Italia; - 39. Ass.Naz. Commissariato Militare; - 40. Ass. Naz. Amministrazione Militare; - 41. Ass Naz. Ufficiali tecnici dell’Eser-cito; - 42. Ass. Naz. Cappellani Militari d’Italia; - 43. Ass. Naz. Sanità Militare Italiana; - 44. Ass. Naz. Ufficiali incongedo d’italia; - 45. Ass. Naz. Ufficiali provenienti dal Servizio Attivo; - 46. Ass. Naz. Ufficiali Marina provenientidal Servizio Effettivo; - 47. Ass. Naz. Ufficiali Aeronautica; - 48. Ass. Naz. Famiglie caduti e mutilati dell’A.M.; -49. Ass. Naz. Sottufficiali d’Italia; - 50. Unione Naz. Sottufficiali d’Italia; - 51. Ass. Naz. Polizia di Stato; - 52. Ass.Naz. Forestale – pres. Nazionale; - 53. Ass. Naz. Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale; - 54. Opera Naz. Cadutisenza Croce; - 55. Ass. Naz. Vittime Civili di Guerra; - 56. Unione Naz. Mutilati per servizio.

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COMANDANTE I SETTORE (COI)

Il Gen. D.A. Tommaso FERRO, nel 1973 ha conseguito il brevetto di pi-lota militare presso la Base di Laredo, Texas, Stati Uniti, è stato Co-mandante del Centro Addestramento Trinazionale Tornado presso laBase inglese di Cottesmore, ha comandato la 46^ Brigata Aerea diPisa e, nel 2000, ha ricoperto l’incarico di Defense, Air and DefenseCooperation Attaché presso l’Ambasciata d’Italia a Washington, D.C.,Stati Uniti.Attualmente è Vice Comandante del Comando Operativo di Vertice In-terforze.Ha in suo attivo oltre 3000 ore di volo.Il COI è il Comando attraverso il quale il Capo di Stato Maggiore dellaDifesa pianifica e dirige tutte le operazioni internazionali, nonchè leesercitazioni internazionali e interforze. Da esso dipendono le missioniinternazionali.Oggi i militari operano in 24 missioni in 18 Paesi nell’ambito di missioniONU, NATO o UE.

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Bandiere ONU - UE – NATO

Seguono le bandiere delle orga-nizzazioni internazionali in cuil’Italia opera:• l’ONU a cui appartengono

192 nazioni - nel giugno2006 si è aggiunto il Monte-negro;

• l’UE 27 stati membri – nel2007 si sono aggiunte Ro-mania e Bulgaria;

• la NATO 26 Stati.

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COMANDO ITALIANO DELLA FORZA MARITTIMA(COMITMARFOR)

Sede: Taranto

Il Comando Italiano delle Forze Marittime - COMITMARFOR, è il Comando delle forze aeronavali e anfibie in gradodi intervenire, con estrema rapidità, per la risoluzione di crisi che richiedono un intervento dal mare.Il COMITMARFOR, certificato dalla NATO come Comando con capacità Marittima di Reazione Rapida, assolve conprontezza i compiti di mantenimento o imposizione della pace, aiuti umanitari e difesa collettiva.

I SETTORELE MISSIONI INTERNAZIONALI

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Il Comandante del COMITMARFOR è imbarcato su Nave Etna, dotata dei più avanzati sistemi di comunicazione edi supporto al comando, e si avvale di uno Staff Multinazionale (Paesi NATO) composto da 80 uomini e donne traUfficiali e Sottufficiali, in situazione di allertamento normale e 110 in caso di elevato allertamento, per fronteggiaresituazioni di crisi.A riprova della sua affidabilità, il COMITMARFOR ha assolto con successo dal luglio 2005 al luglio 2006, l’inca-rico di Comandante della Componente Marittima a Reazione Rapida della NATO – NRF.Il COMITMARFOR è stato istituito il 4 settembre 2002.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 99

15 BANDIERE NAZIONI AMICHE ED ALLEATE

Albania AustriaBelgio BulgariaCipro GreciaIrlanda LettoniaLituania MaltaPolonia PortogalloSlovenia TurchiaUngheria

Per la prima volta la Bandiera dell’Albania ha sfilato ac-canto alle altre in Italia a dimostrazione del livello di integra-zione raggiunto dal Paese. I militari cheportano la Bandierasono una rappresentanza della 1^ Compagnia del III Bat-taglione della Brigata di Reazione Rapida che, dal mese diluglio 2007 sarà inquadrata in Afghanistan nella missioneISAF nel Contingente italiano.

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LE BANDIERE DELLE FORZE MULTINAZIONALI

È il turno delle bandiere delle Forze multinazionali in cui il nostro paese è attivamente impegnato.EUROFOR è una forza europea di intervento rapido destinata ad operazioni di supporto umanitario, mantenimentoe ristabilimento della pace costituita da Italia, Francia, Spagna e Portogallo che è stata impegnata nei Balcani.

EUROMARFOR è la corrispondente Forza Marittima che ha operato inMediterraneo orientale e nell’Oceano Indiano Occidentale per il con-trollo e la protezione del traffico mercantile.

UNIFIL la missione ONU di intervento in Libano.

Seguono gli stendardi della Forza Anfibia SIAF e della Forza da SbarcoSILF, costituite con la Spagna.

Con la SIAF, che da pochi giorni è di nuovo sotto Comando italiano, i duePaesi si propongono di contribuire in forma unificata alle forze multina-zionali, in particolare ai Battle Group dell’UE, attraverso dispositivi cheintegrano al meglio le capacità anfibie delle due Marine.Nel 2005 la SIAF ha ricevuto la certificazione NATO di Forza di ReazioneRapida (NRF).

La SEEBRIG (South Eastern Europe Brigade) è stata costituita nel 1998 tra 7 nazioni del sud est europa (Albania,

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Bulgaria, Grecia, Italia, Macedonia, Romania, Turchia) che hanno sottoscritto un accordo per la creazione di unaforza multinazionale di pace.USA, Slovenia e Croazia, aderiscono all’iniziativa come nazioni osservatrici.Lo scopo di questa iniziativa è quello di contribuire alla sicurezza ed alla stabilità nella area balcanica e di incre-mentare il dialogo tra le nazioni. La SEEBRIG é una forza “on call” cioè “pronta su chiamata.Nell’ottobre 2004, a seguito di una valutazione effettuata da un team ispettivo nato, la seebrig è stata certificataidonea a condurre operazioni di supporto della pace sotto comando nato.SHIRBRIG è un comando multinazionale, ubicato in Danimarca, a disposizione dell’ONU in grado di dispiegarsi inmodo rapido ovunque nel mondo. È costituita da 25 Paesi; di cui 16 membri e 9 osservatori.Ha partecipato alle seguenti missioni:• 2000 UNMEE in Etiopia e Eritrea;• 2003 UNMIL in Liberia;• 2004 UNAMIS in Sudan;• 2005 UNMIS in Sudan.

Chiudono il settore le bandiere dell’MLF, un Brigata multinazionale nata da un’intesa tra Italia, Slovenia e Unghe-ria, per l’assolvimento delle missioni previste dalla dichiarazione di Petersberg nell’ambito dell’Unione Europea.

E la bandiera della MFO (Multinational Force and Observers), una missione formata con il contributo di uomini emezzi di 11 Nazioni con il compito di osservare e verificare il rispetto del Trattato di Pace fra Egitto e Israele del1979.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 1111

BANDA DELLA BRIGATA MECCANIZZATA “SASSARI”

Dipendenza gerarchica: Reparto Comando e Supporti Tattici/Brigata Meccanizzata Sassari

Costituita nel 1988, la Banda della Brigata Sassari ha ereditato la tradizione delle disciolte Bande Reggimentali eha tenuto la sua prima esibizione pubblica il 4 novembre dello stesso anno a Cagliari in occasione della Festadelle Forze Armate.La Banda è formata da circa 30 militari cui si salda un drappello di tamburi imperiali con Mazziere. Il repertoriodella Banda varia da quello tipico delle formazioni militari a quello classico, con brani di Rossini, Verdi, Puddu,Sousa, Beethoven e altri compositori. Oltre a partecipare alle manifestazioni militari, la Banda si è esibita in occa-

sione dei maggiori avvenimenti sportivi, anche a carattere internazio-nale, che si sono svolti in Sardegna. Intensa l’attività concertistica intutta l’Isola e in Italia. Dalla sua costituzione la Banda è diretta dal Ma-resciallo Capo Musica Andrea AtzeniIl complesso musicale ed i militari della compagnia che segue cantanoL’inno “DIMONIOS”, che richiama le gesta dei soldati della “Sassari” eil motto “Forza Paris”, “tutti insieme” in sardo. Esso indica lo stare uniti,per garantirsi protezione reciproca e fronteggiare compatti il pericolo dasuperare.

Inno della B. Sassari “Dimonios”China su fronte si se sezzidu pesa ch’es passendesa Brigata Tatta-resa.Boh! Boh! E cun sa manu sinna sa mezzus gioventude de Saldigna.Semus istiga de cudda antiga zente ch’a s’inimigu frimmaiat su coro.Boh! Boh! Es nostra oe s’isigna pro s’onore de s’Italia e de Saldigna.Da sa trincea finas’a sa Croazia sos “Tattarinos” han’iscrittu s’istoria.

Boh! Boh! Signimos cuss’olmina onorende cudd’erenzia tattarina.Ruiu su coro e s’animu che lizzu cussos coloresadorant s’istendarde.Boh! Boh! E fortes che nuraghe a s’attenta pro mantenneresa paghe.Sa fide nostra no la pagat dinari.Aioh! Dimonios!Avanti forza paris.

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COMPAGNIA DEL 152° REGGIMENTO DI FANTERIA MECCANIZZATA “SASSARI”

Motto: “Sa vida pro sa Patria”Dipendenza gerarchica: Brigata Meccanizzata Sassari

Il 152° reggimento fanteria “Sassari” è inquadrato nella omonima Brigata. Tale unità è stata impiegata neiBalcani e ha condotto due cicli operativi in Iraq nell’operazione “Antica Babilonia”, per attività di ricostruzionetese alla creazione ed al mantenimento di un ambiente sicuro, al ripristino di infrastrutture pubbliche essen-ziali, all’assistenza sanitaria, alle attività di sminamento. Attualmente schiera alcune suoi elementi in Afgha-nistan.

La Brigata “Sassari”, erede delle tradizioni del Reggimento di Sardegna, fu costituita il 1° marzo 1915. Con la Bri-gata il 152° Reggimento Fanteria partecipa alla prima guerra mondiale meritando due Medaglie d’Oro al Valor Mi-litare e l’Ordine Militare d’Italia. Con l’ordinamento 1926 prende il nome di 152° Reggimento Fanteria “Sassari”ed è assegnato alla XII Brigata di Fanteria quindi nel 1939entra, con il 152° fanteria ed il 34° artiglieria, nella Divisionedi Fanteria “Sassari” (12a) che impegnata fra il 41 ed il 43 inIugoslavia, rientra in Italia nel marzo 43 per accantonarsi in-torno a Roma. Qui, dopo i combattimenti per la difesa di Romasarà sciolta il 10 settembre 1943. Ricostituito il 1° marzo1958, come 152° reggimento fanteria “Sassari”(CAR), in sosti-tuzione del 3° Centro Addestramento Reclute, resta in vita finoal 31 dicembre 1975 quando per effetto della ristrutturazionesi riduce a battaglione con il nome di 152° battaglione fante-ria “Sassari”.Inserito nella ricostituita Brigata motorizzata “Sassari”, modificala denominazione nel 1991 in 152° Battaglione Fanteria Mo-torizzato “Sassari” ed alla fine dello stesso anno diventa mec-canizzato. Dal 25 ottobre 1992 é inquadrato nel ricostituito152° Reggimento Fanteria “Sassari”.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 1133

1° REGGIMENTO CARABINIERI PARACADUTISTI “TUSCANIA”

Dipendenza gerarchica: Comando Carabinieri Unità Mobili e Specializzate “Palidoro” – Divisione Unità Mobili – 2° Brigata MobileSede: Livorno

Il 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti, costituito in Tarquinia il 1° lu-glio 1940, viene elevato a Reggimento nel giugno 1996, assumendol’attuale denominazione.La gloriosa Unità ha visto impiegati i suoi uomini in ogni parte del mondo,laddove erano richiesti professionalità, generosità e spirito di sacrificio,contribuendo fattivamente a tenere alto il nome dell’ITALIA e il prestigiodelle sue Forze Armate.Nel quadro dei provvedimenti ordinativi connessi con l’elevazione a livellodi Forza Armata dell’Arma dei Carabinieri, il 1° Reggimento “Tuscania”,in data 15 marzo 2002, esce dai ranghi della Brigata Paracadutisti “Fol-gore” e dell’Esercito e viene posto alle dirette dipendenze della 2^ BrigataMobile Carabinieri., unitamente al 7° Reggimento Carabinieri “T.A.A.”,13° Reggimento Carabinieri “F.V.G.” e Gruppo Intervento Speciale.Il Reparto – che nel recente passato ha sviluppato una costante evolu-zione dei propri mezzi, materiali, della dottrina d’impiego e delle meto-diche addestrative – svolge compiti:militari:

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• tipici delle unità paracadutisti (occupazione preventiva e difesa di posizioni, interdizione e controinterdizioned’area, guerriglia e controguerriglia etc);

• supporto alle azioni delle Forze Speciali; • supporto a contingenti di Forza Armata in operazioni “fuori area”, anche con funzioni di Polizia Militare e nella

scorta di personalità;• sicurezza alle sedi diplomatiche in Paesi “a rischio”;• di polizia: quale supporto all’Arma Territoriale; • addestrativi a favore:

• di militari dell’Arma destinati a Reparti speciali; • di personale di unità appartenenti a FF.AA estere.

Attualmente i Carabinieri paracadutisti sono presenti in Kosovo, Libano, Afghanistan, Cisgiordania, e nelle sedi di-plomatiche di Baghdad (Iraq), Kabul (Afghanistan), Abidjan (Costa D’avorio), Riad e Gedda (Arabia Saudita), Beirut(Libano).

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30° REGGIMENTO GUARDIE “MIHAI VITEAZUL” (Romania)

Il 30° Reggimento Guardie “Mihai Viteazul” è un’unità d’élite dell’Esercito rumeno.Sin dal 1860, anno in cui fu costituito, questo Reggimento ha mantenute ed arricchite le gloriose tradizioni mili-tari rumene.

Le unità Guardie sono state impegnate sia in compiti operativi in guerrache di Rappresentanza Militare e d’Onore. I soldati del Reggimentohanno dimostrato coraggio, tenacia e impegno sul campo di battagliadurante la guerra d’indipendenza rumena (1877 – 1878), nelle guerrebalcaniche (1912 – 1913) e nella I e II guerra mondiale. Inoltre, nel di-cembre 1989, hanno combattuto con eroismo sacrificandosi per la li-bertà e la democrazia.Nessuno di loro sarà dimenticato, essi vivono nelle nostre anime per-ché tradizione e cameratismo sono due elementi essenziali per l’unità.Le Guardie hanno sempre risposto ad ogni incarico, ora ed allora, al finedi compiere ogni missione, sprezzanti di qualsiasi difficoltà.In considerazione dei complessi compiti assegnati al Reggimento, soloi militari migliori sono selezionati per servire sotto i Colori del Reggi-mento delle Guardie, dal soldato semplice all’ufficiale, sono tutti pro-fessionisti ed orgogliosi di esserne parte.Anche oggi, evento importantissimo, il Reggimento Guardie, assicuraCerimonie Militari e d’Onore al più alto livello.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 1155

COMPAGNIA DEL 187° REGGIMENTO PARACADUTISTI “FOLGORE”

Motto: “Di fulgida gloria vigile scolta”Dipendenza gerarchica: Brigata Paracadutisti “Folgore”

Il reggimento ha partecipato alle missioni in Somalia, Iraq Bosnia, Albania, Kosovo, Timor Est e Afghanistan doveha preso parte all’Operazione Enduring Freedom, per la quale la bandiera dell’unità è stata decorata con la Crocedi Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia.Nel 1938, in Libia, l’Italia fu tra le prime Nazioni a creare una scuola paracadutisti dell’Esercito dove nacquero i“fanti dell’aria” (nazionali e libici), che furono i primi della specialità ad entrare in combattimento in nord Africa giànel gennaio del 1941.ll 1º luglio 1940 si costituisce, presso la Scuola di Paracadutismo di Tarquinia (VT), il I Battaglione Paracadutistiformato in Italia e, successivamente, per motivi di precedenza d’Arma, il 15 luglio 1940 cede il numero “uno” alneo costituito Battaglione Carabinieri Paracadutisti. Il II battaglione con il III e IV costituiscono il 1° Reggimento Pa-racadutisti in vita dal 1° aprile 1941.

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l 30 aprile 1941 come II Battaglione effettua il primo lancio di guerra della specialità su Cefalonia ed occupa in suc-cessione l’isola di Zante. l 15 marzo 1942 si costituisce in Tarquinia (VT) il 3° Reggimento Paracadutisti che inqua-dra inizialmente i battaglioni VIII, IX e X. Con il 1° ed il 2° Reggimento viene inquadrato nella Divisione Paracadutisti.Sfumata la possibilità di essere impiegata nell’Operazione C3 (occupazione di Malta), la Divisione denominata “Cac-ciatori d’Africa” prima e 185^ Divisione di Fanteria “Folgore” poi, viene inviata in Africa Settentrionale. Il 3° Reggi-mento ridenominato 187° scambia i battaglioni VIII e X (quest’ultimo, ceduto al 183° sarà sostituito nel 185° dall’ XI)con il II ed il IV del 185°. Sul fronte di El Alamein il 187º Reggimento Paracadutisti era schierato in primo scaglione asinistra del dispositivo della Divisione “Folgore”. Nel corso della battaglia gli uomini del 187º si immolarono con l’in-tera Divisione. Sei le Medaglie d’Oro al Valor Militare guada-gnate dai Valorosi del 187°. Il 1° gennaio 1963 dal 1° GruppoTattico Paracadutisti e dal Centro Militare di Paracadutismo aPisa si costituisce la Brigata Paracadutisti ed il 1° ReggimentoParacadutisti che inquadra il II ed il V battaglione.Nel 1976, sciolto il 1° Reggimento il II Battaglione, denominato2° Battaglione Paracadutisti “Tarquinia”, è reso autonomo ericeve la Bandiera di Guerra del 187º Reggimento. Nel 1982il 2º Battaglione partecipa, con il contingente italiano, alla co-stituzione della Forza Multinazionale di Pace in Libano. Nel1991 la sua 5^ Compagnia partecipa all’operazione “Airone”nell’Iraq settentrionale.La ricostituzione del 187º Reggimento paracadutisti “Folgore”avvenuta nel 1992, ha determinato l’ingresso del 2º Batta-glione “Tarquinia” nell’organico del Reggimento. Il ricostituitoReparto partecipa alle operazioni “Ibis 1” e “Ibis 2” in Somaliae all’operazione “Vespri Siciliani” in Italia. Nel Settembre 1996il 187º, che nel frattempo aveva iniziato la sua trasformazione in unità basata su volontari in Ferma Breve (VFB) edin Servizio Permanente (VSP), partecipa alle operazioni “Joint Endeavour” in Bosnia e, successivamente, “Alba” inAlbania, seguite dal Kosovo e Timor Est.Di rilievo la partecipazione all’Operazione Enduring Freedom, nota come “Contingente Nibbio” per la quale il reg-gimento ha ricevuto la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia. La Bandiera di Guerra è decorata di Croce diCavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, una Medaglia d’Oro al Valor Militare conquistata in Africa Settentrionale eduna Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito per la missione Ibis in Somalia.

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COMPAGNIA MISTA AERONAUTICA MILITARE

Dipendenza gerarchica: Comando LogisticoSede: Aeroporto di Villafranca di Verona

La compagnia mista che vediamo ora sfilare - composta da piloti e specialisti dei reparti di volo dell’AeronauticaMilitare e dalla Bandiera di Guerra del Reparto Mobile di Supporto di Villafranca – rappresenta il personale dell’Ae-ronautica Militare impegnato in questi ultimi anni nei diversi scenari operativi fuori dai confini nazionali: dalle mis-sioni ormai concluse come il Kyrghizistan, l’Eritrea e l’Iraq, a quelleancora in corso nei Balcani e in Afghanistan. Si tratta del “cuore ope-rativo” dell’Aeronautica Militare, personale impegnato sia presso i re-parti di volo sia nei settori logisitici, che con professionalità ed efficienzagarantisce la proiezione operativa della Forza Armata all’estero.L’Aeronautica Militare è attualmente presente negli Emirati Arabi Uniticon il 7° Reparto Operativo Autonomo di Abu-Dhabi, vera e propriotesta di ponte per tutti i velivoli da e per i teatri operativi all’estero, edin Afghanistan, nell’ambito della missione NATO ISAF per le attività le-gate alla ricostruzione e alla sicurezza del paese, dove personale del-l’Aeronautica è presente presso il PRT (Provincial ReconstructionTeam) di Herat e a Kabul dove è da poco arrivata una componente dielicotteri AB-212 del 9° Stormo di Grazzanise, in sostituzione di quellidella Marina Militare.Il Reparto Mobile di Supporto è la struttura costituita nel 1999 sull’ae-roporto di Verona Villafranca per le esigenze di proiezione fuori dai con-

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fini nazionali dell’Aeronautica Militare. Proprio l’RMS, pochi giorni dopo la sua costituzione, intervenne con un teamdi 120 uomini a Dakovica, in Kosovo, riuscendo ad allestire “da zero”, in soli 52 giorni, un aeroporto attrezzato peril traffico aereo civile e militare. In seguito il Reparto Mobile di Supporto è stato sempre presente in tutte le ope-razioni fuori area a cui ha partecipato l’Aeronautica Militare.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 1177

REPARTO GERMANIA

Per la Germania sfila una rappresentanza del Battaglione d’Onore delMinistero Federale della Difesa.Il battaglione svolge compiti di rappresentanza militare e compiti di sor-veglianza e protezione dei siti sensibili.L’unità è l’unica a raggruppare le tre forze armate della Repubblica Fe-derale di Germania.È composto da circa 1800 militari ed è l’unità più numerosa delle forzearmate tedesche.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 1188

REPARTO STATI UNITI D’AMERICA

Per gli Stati Uniti d’America sfila il Picchettod’onore del Comando degli Stati uniti d’Ame-rica per l’Europa, istituito nel 1993.Di stanza a Stoccarda il Picchetto d’onore in-clude rappresentanti di tutte le Forze Armateamericane nell’area di competenza del co-mando Europeo.Il Picchetto è seguito dai soldati della 173^Brigata Aviotrasportata ed dalla 13^ Compa-gnia di Polizia Militare entrambe di stanza aVicenza.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 1199

SQUADRONE DEL REGGIMENTO SAVOIA CAVALLERIA (3°)

Motto: “Savoye bonnes nouvelles”Dipendenza gerarchica: Brigata Aeromobile Friuli.

Il 3° reggimento è erede delle secolari tradizioni della cavalleria, per secoli l’Arma capace di risolvere con la forzad’urto della carica ogni battaglia ha caricato per secoli con immutato slancio e stile fino alla seconda guerra Mon-diale. In Africa Orientale, con le Bande Togni e Guillet; in Russia a Jsbuschenskij con il “Savoia Cavalleria”, a Ja-godny con i “Lancieri di Novara” ed a Poloj in Jugoslavia nel 1942 con i “Cavalleggeri di Alessandria”.Queste tradizioni proseguono oggi con i reparti di cavalleria che, lasciati i cavalli per i moderni mezzi blindati “Cen-tauro”, partecipano a tutte le principali missioni all’estero.

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Con decreto 23 luglio 1692 ha vita il Reggimento di Cavalleria “Savoia”. Prende parte alla guerra della lega di Au-gusta e viene sciolto il successivo 22 novembre 1699. Ricostituito il 14 aprile 1701 combatte nella Guerra di Suc-cessione di Spagna, quella di Polonia e quella d’Austria. Nel settembre 1774 concorre alla costituzione delReggimento “Aosta”. Impegnato dal 1792 al 1796 nella guerra contro la Francia. il 9 dicembre 1798, sciolto dalgiuramento di fedeltà al Re di Sardegna, passa al servizio della Repubblica Piemontese.Inviato a Casalmaggiore,è designato quale 6° Reggimento di Cavalleria. Sciolto nel 1799, i suoi squadroni sono smistati tra il 2° e il 4° Reg-gimento Dragoni Piemontesi.Il 1° dicembre 1814 si ricostituisce come “Reggimento Savoia Cavalleria” e il 23 giugno 1819passa alla Cavalleria Leggera assumendo il nome di Reggimento “Cavalleggeri di Savoia”. Il 3 gen-naio 1832 cessa di appartenere alla specialità e forma il Reggimento “Savoia Cavalleria” batten-dosi nella 1a Guerra d’Indipendenza. Il 3 gennaio 1850 diviene cavalleria di linea e, riordinato,concorre alla costituzione del Reggimento “Cavalleggeri di Monferrato”. Cambia più volte deno-minazione tra il 1859 e il 1897, partecipando alla Seconda e Terza Guerra d’Indipendenza, allapresa di Roma, alla lotta al brigantaggio nel sud Italia e alle Campagne di Eritrea.Nel 1903, in occasione del nono centenario dell’origine della Casa Savoia, il Re concede in donoal reggimento uno speciale distintivo consistente in apposite banderuole da applicare alle trombenel corso delle cerimonie con la truppa in armi E la grande uniforme. Durante la Guerra del 1915-1918 il reggimento forma la 1497a compagnia mitraglieri a piedi. A seguito della riduzione deireggimenti di Cavalleria, nel 1919, il 2° Gruppo Squadroni di “Savoia” prende il nome di “Lancieridi Vercelli” avendone assorbito il reparto e, nel 1920, incorpora uno squadrone del reggimento“Lancieri Vittorio Emanuele II” ed eredita le tradizioni del disciolto Reggimento “Lancieri di Vercelli”modificando la denominazione in Reggimento “Savoia Cavalleria”. Nel 1923 il reggimento adottala cravatta rossa quale particolare distintivo in luogo del bordo rosso al bavero della giubba.All’inizio del secondo conflitto mondiale, il reggimento è inquadrato nella 3a Divisione Celere“Principe Amedeo Duca d’Aosta” e, inviato in Russia, è protagonista della storica carica diIsbuschenskij. A seguito degli eventi determinati dall’Armistizio, l‘8 settembre 1943, il reggi-mento è disciolto in Emilia ove è in corso di riordinamento.Il 15 ottobre 1946 viene costituito il Gruppo Esplorante 3° Cavalieri al quale sono assegnaticolori, fregio e numero del disciolto Reggimento. Dal 15 aprile 1950 viene trasformato in3° Reggimento Cavalleria Blindata “Gorizia Cavalleria”. Il 4 novembre 1958, parimenti allealtre unità dell’Arma, riprende la denominazione tradizionale di Reggimento “Savoia Cavalleria (3°), e il 4novembre 1961 viene ripristinato l’uso della cravatta rossa, abolendo il bordo rosso alle fiamme. A seguitodella ristrutturazione dell’Esercito, l’11 ottobre 1975, che vede la soppressione del livello reggimentale,l’unita si riordina in 3° Gruppo Squadroni Corazzato “Savoia Cavalleria” formato in Merano con personaledel disciolto reggimento. Nel quadro del riodinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni il 23 mag-gio 1992 viene ricostituito in Reggimento “Savoia Cavalleria” (3°) e dal 1995 si trasferisce in Grosseto dovesostituisce il preesistente Reggimento “Lancieri di Firenze” (9°).Lo Stendardo è insignito di 1 Medaglia d’Oro e di due Medaglie di Bronzo al Valor Militare..

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COMPAGNIA MISTA 66° REGGIMENTO “TRIESTE” E 1° RGT AVES “ANTARES”

Motto: “Osando vinco”Dipendenza Gerarchica: Brigata Aeromobili Friuli

Il 66° Reggimento è inquadrato nella brigata aeromobile “Friuli”, moderna Grande Unità, unica nel suo genere inEuropa, che associa sia le capacità assicurate dall’impiego degli elicotteri sia quelle dei reparti di terra. È una Bri-gata che fa della tempestività d’intervento la sua peculiarità.Il reggimento è intervenuto nel 1980 in provincia di Salerno a favore delle popolazioni colpite dal terremoto e nel1983 è stato impiegato a Beirut, Libano.Nel 1992 ha partecipato all’Operazione “Vespri Siciliani” e poi nell’operazione “IBIS”, in Somalia dove il Reggi-mento perde il Tenente Giulio Ruzzi, caduto in un’imboscata. Negli ultimi anni l’unità è stata impegnata in Albania,Bosnia, Kosovo ed Iraq.La compagnia comprende elementi del 1° Rgt dell’Aviazione dell’Esercito che è la specialità che più rappresentaquel connubio uomo-tecnologia che costituisce il pilastro fondante dell’Esercito di oggi. Sempre ”in prima linea”,dal Libano alla Somalia, dai Balcani all’Iraq. I “Baschi Azzurri” operano con straordinario impegno, coraggio, gene-rosità e spirito di sacrificio. Ne sono ad esempio le circa 15.000 ore, delle quali oltre 4.000 in missioni volate nel-l’ultimo anno, ma soprattutto i 15 Caduti tra i suoi ranghi ai quali oggi rendiamo omaggio.

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L’AVES è una specialità nata nel 1951. Dotata inizialmente di soli aerei leggeri, è andata rapidamente afferman-dosi con l’acquisizione di mezzi sempre più sofisticati ed operativamente validi. Con i suoi oltre 5.000 uomini edonne, da tono e sostanza allo sforzo che l’Esercito sta sostenendo nelle attività sia in Patria sia all’esterno dei con-fini nazionali.Il 66° Reggimento fanteria “Trieste” trae le sue origini dal 66° Reggimento fanteria costituitosi nel 1862 ed ha ilsuo battesimo del fuoco durante la Terza Guerra d’Indipendenza, nella battaglia di Custoza.

Partecipa alla 1^ Guerra Mondiale combattendo sul fronte Giulio, aCima Tre Pozzi, in Val d’Assa e meritando, come tutta la fanteria italiana,la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia.Durante la 2^ Guerra Mondiale, inquadrato nella 101^ divisione “Trie-ste” partecipa alla campagna in Africa settentrionale, contendendo ilterreno all’8^ armata da El Alamein alla Tunisia dove, durante la bat-taglia di Takrouna, il 1° Battaglione al comando del Capitano Mario Po-liti, si copre di gloria tenendo in scacco una divisione nemica per diversigiorni e cedendo soltanto dopo aver terminato le munizioni, meritandocosì la Medaglia d’Oro al Valore Militare.Il 66° viene ricostituito in Forlì il 1° Ottobre 1975, come 66° batta-glione meccanizzato “Valtellina”, per ridenominazione del 2° batta-glione del 40° reggimento fanteria “Bologna” ed è inquadrato nellaBrigata Meccanizzata “Trieste” della Divisione Meccanizzata “Fol-gore”.Nel 1980 il battaglione interviene a favore delle popolazioni colpite dalterremoto in provincia di Salerno, meritando la Medaglia di Bronzo al

Valore dell’Esercito e nel 1983 è impiegato in Libano con il contingente ITALCON.Sciolta la Divisione Meccanizzata “Folgore” nel 1986, la “Trieste” si scioglie a sua volta nel 1991 e lascia il postoalla Brigata “Friuli” nella quale entra il 66°.

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COMPAGNIA DEL 7° RGT CC “TRENTINO ALTO ADIGE”

L’Arma dei Carabinieri, che vanta una tradizione di partecipazione ad interventi umanitari e di supporto alla pace al-l’estero risalente al 1855, ha preso attivamente parte al rinnovato processo di evoluzione di tali operazioni interve-nendo, nella sua duplice veste di forza militare e di polizia, nelle più significative esperienze condotte sotto egida ONU,NATO, OSCE o in forza di accordi multinazionali.Ai tradizionali impegni di natura squisitamente militare e di polizia mi-litare a fianco delle altre Forze Armate, si sono aggiunti quelli di osservazione sul rispetto dei diritti umani, di assistenzae consulenza per la ricostruzione delle forze di polizia e, infine, di imposizione della legge e dell’ordine.In tale ultimo settore d’intervento, assume significativa rilevanza il contributo assicurato dall’Arma con i Reggi-menti MSU (Multinational Specialized Unit) istituiti a supporto del dispositivo schierato nel territorio balcanicodelle Forze Armate in Europa, nell’ambito delle missioni NATO, Tale modulo operativo nasce dalla necessità dicolmare il “security gap”, ovvero l’area grigia tra la missione militare (le cui truppe non sono equipaggiate néaddestrate per gestire problematiche di ordine e sicurezza pubblica) e le forze di polizia civile, ONU o locali, chesovente non sono in grado di intervenire inoperazioni di ordine pubblico. Il Reparto - aconduzione italiana - si compone di Forze diPolizia a status prettamente militare, trattedalle organizzazioni dell’Arma del Carabinierie da personale delle Forze Armate di altriPaesi, ed è in grado attraverso la costanteproiezione su tutto il territorio, di:• esprimere sufficiente ed autonoma deter-

renza militare;• operare come Forza di Polizia nel settore

della Sicurezza e dell’Ordine Pubblico;• contribuire concretamente al graduale pas-

saggio da un presidio puramente militare al-l’effettivo ristabilimento della sicurezzapubblica ed al completo funzionamento delleIstituzioni, indice di ripristino della legalità.

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La capacità di intervento in differenti scenari, combinata con la caratteristica di possedere perfetta interope-rabilità con le altre forze militari, fa delle MSU uno strumento non solo utilizzabile in ambito NATO ma anchenel contesto delle future operazioni dell’Unione Europea. Sulla base delle esperienze maturate dall’Arma deiCarabinieri con i Reggimenti MSU, infatti, la UE ha approvato la linea di istituire proprie Unità Integrate di Po-lizia, (IPU) a schieramento rapido, flessibili ed interoperabili con lo strumento militare, da impiegare negli stessiscenari operativi delle MSU per l’assolvimento dei “compiti di Petersberg” (dal luogo in cui, nel giugno 1992,si è tenuto il Consiglio della UE che li ha definiti): si tratta di compiti umanitari e di soccorso, di attività di man-tenimento della pace e di missioni di unità di combattimento nella gestione di crisi, ivi comprese le missionitese al ristabilimento della pace.L’ormai consolidata esperienza maturata nelle Operazioni a supporto della pace ed i riconoscimenti ottenuti dai mi-litari dell’Arma in ambito sia nazionale sia internazionale, sono motivi di orgoglio per il nostro Paese e di sproneper i Carabinieri impiegati nelle M.S.U.

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REPARTO SPAGNA

Per la SPAGNA sfila lo stendardo del 61° reggimento di fanteria coraz-zata “Alcàzar de Toledo” inquadrato nella brigata di fanteria corazzata“Guadarrama”.Segue lo stendardo una sezione appartenente al 17° RaggruppamentoToledo, attualmente impegnata nell’operazione di mantenimento dellapace in Kosovo, inquadrata nella multinational task force west.

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UNITÀ NAVALI OPERAZIONE LEONTE

Dipendenza: Comando in Capo della Squadra NavaleSede: Brindisi - Taranto

Le tre bandiere rappresentano il significativocontributo che le Navi della Marina Militarehanno fornito all’Operazione Leonte, l’inter-vento condotto in Libano per difendere econsolidare la pace, dopo lunghi giorni diguerra.L’Operazione Leonte ha preso il via con la par-tenza da Brindisi di un Gruppo Navale formatodalla portaerei Garibaldi, le navi da sbarco SanMarco, San Giorgio, San Giusto e la corvettaFenice, con a bordo ben 1860 marinai, daquattro aerei a decollo verticale, tredici elicot-teri e vari mezzi da sbarco.Dopo aver consentito lo sbarco di più di millemilitari, direttamente nella zona di operazionidell’ONU, le navi della Marina sono state impe-gnate nella sorveglianza e nel pattugliamento

delle acque antistanti le coste libanesi, permettendo così la rimozione del blocco navale israeliano che arginaval’ansia di ripresa del paese dei Cedri.A terra il contributo della Marina all’Operazione Leonte si attestava con l’avvio delle attività di ricognizione nella zonaad est della città di Tiro, da parte degli uomini della Forza da Sbarco.La missione è entrata nel vivo il 2 settembre con l’inizio delle Operazioni di Sbarco dei primi Fucilieri di Marina delReggimento San Marco e dei Lagunari dell’Esercito, costituenti la Forza di Proiezione dal mare conclusesi nella se-rata del 3 settembre.

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FORZA DA SBARCO

Motto: “Per mare per terram”Dipendenza: Comando in Capo della Squadra Navale Sede: Brindisi

La Forza da Sbarco della Marina Militare èparte della componente anfibia della Forza Ar-mata e si configura come forza proiettabile dielevata prontezza operativa e flessibilità d’im-piego.Di recente, in ambito nazionale, allo scopo diconsentire alla Nazione di disporre di uno stru-mento “expeditionary” ancora più credibile, èstato attivato, congiuntamene con l’EsercitoItaliano, il processo per la costituzione di unaCapacità Nazionale di Proiezione dal Mare in-terforze nella quale confluiranno Unità dellaForza da Sbarco ed Unità dell’Esercito Italiano,tra le quali, il Reggimento Lagunari “Serenis-sima”.Nell’ambito degli accordi internazionali, laForza da Sbarco costituisce, con i colleghi

della Fanteria di Marina Spagnola, la Spanish-Italian Landing Force (SILF) con la quale opera ed ha operatoquale parte integrante sia della forza di reazione rapida della NATO, l’NRF, che della Forza di Reazione Rapidadell’Unione Europea, lo “European Battle Group”.La Forza da Sbarco, con sede a Brindisi, è costituita dal Comando della Forza da Sbarco (COMFORSBARC), dal Reg-gimento operativo San Marco, dal Reggimento di supporto e formativo Carlotto e dal Gruppo Mezzi da Sbarco.I Fucilieri di Marina pronti ad intervenire sul terreno, prioritariamente in aree costiere, operano a supporto di un vastospettro di missioni, da quelle di pace, evacuazione di connazionali all’estero, soccorso alle popolazioni colpite dacalamità naturali, a quelle in risposta alle Crisi Internazionali (CRO).Il personale della Forza da Sbarco ha operato nelle principali missioni di pace degli ultimi decenni Da ricordare ilruolo attivo che gli uomini del San Marco hanno avuto nell’ambito della Forza Multinazionale di Pace in Libano di-slocata a Beirut. dal 1982 al 1984 e nelle successive dislocazioni in Somalia, Albania, Kosovo, Iraq, nuovamentein Libano nell’autunno del 2006 ed al presente, in Afganistan.

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COMPAGNIA DEL 1° REGGIMENTO LAGUNARI “SERENISSIMA”

Motto: “Come lo scoglio infrango, come l’onda travolgo”Dipendenza gerarchica: Brigata Pozzuolo Del Friuli

La specialità lagunari trae le proprieorigini dai “Fanti da Mar” della Repub-blica Serenissima, dei quali porta ilcaratteristico Leone Alato. Il Reggi-mento venne costituito a Venezia Lidoil 15 gennaio 1951.Il Reggimento ha partecipato al-l’Operazione “Vespri Siciliani”, inconcorso alle Autorità di PubblicaSicurezza, a Palermo nel 1993 ed aEnna nel 1994. È stato impiegatonei Balcani in Kosovo, in Bosnia edin Iraq dove i lagunari sono statisempre presenti dall’inizio del-l’Operazione Antica Babilonia con

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una Compagnia e nel periodo maggio settembre 2004 con tutto il Reggimento. In tale periodo è caduto incombattimento il Caporal Maggiore Matteo Vanzan. Il Rgt è appena rientrato dal Libano dove ha partecipatoalla missione ONU UNIFIL2.Si costituisce in Venezia Lido il 15 gennaio 1951 il primo nucleo dei futuri Lagunari. Il 1° luglio 1951 ha inizio lagraduale costituzione di un battaglione con personale e mezzi dell’Esercito e della Marina.Il 15 ottobre 1951 il battaglione di fanteria San Marco costituito quasi integralmente con personale della Marina,già alle dipendenze della Divisione di Fanteria “Folgore”, entra a far parte del Settore Forze Lagunari.Il 1° settembre 1952 viene costituito il Battaglione “Piave” con struttura organica uguale a quella del battaglione“Marghera” el il 1° gennaio 1954 allo scopo di assicurare una migliore manovrabilità dei mezzi da sbarco e da tra-sporto viene formato il Gruppo Mezzi Navali da Sbarco.Dal 1° luglio 1957 il battaglione “San Marco” è trasformato in Battaglione “Isonzo” con personale, materiali emezzi dell’Esercito.Dal 1° settembre 1957, persa ogni componente della Marina, il Settore pur conservando gli stessi compiti ope-rativi, muta organico e prende il nome di Raggruppamento Lagunare. Il 1° maggio 1958 viene costituito il re-parto Lagunare Appoggio dotato di mezzi corazzati e anfibi.Il Raggruppamento, ricevuta la Bandiera di guerra il 25 ottobre 1959, cambia nuovamente struttura il 24 maggio1964 divenendo Reggimento Lagunari “Serenissima”.Il 1° settembre 1975, a seguito di provvedimenti conseguenti alla ristrutturazione dell’Esercito il Reggimento La-gunari si scioglie per costituire il Comando Truppe Anfibie e contemporaneamente il battaglione “Piave”, assuntol’organico di battaglione meccanizzato, dà vita al 1° Battaglione Lagunari “Serenissima” che eredita la Bandieradi Guerra del Reggimento. Nell’ambito del più recente riordinamento della Forza Armata, il battaglione perde la pro-pria autonomia il 13 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel Reggimento Lagunari “Serenissima”,che si ricostituisce anche con il personale del soppresso Battaglione mezzi Anfibi “Sile”.

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REPARTO FRANCIA

È ora la volta di un reparto francese. Quello che sfila, con il ca-ratteristico passo, è il II Reggimento della Legione StranieraFanteria, creato nel 1841 e di stanza a Nimes.Questo Reggimento è comandato dal Tenente Colonnello GILLYFrançois.La bandiera di guerra, portata dal Gruppo Bandiera compostoda un tenente, due sottufficiali e tre militari di truppa, è statainsignita della Medaglia d’Oro della città di Milano nel 1859,per le battaglie di Magenta e Solferino.

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RAPPRESENTANZE C.R.I. E S.M.O.M.

È ora la volta di una rappre-sentanza del Corpo Militaredella Croce Rossa Italiana e delSovrano Militare Ordine diMalta, organizzazioni stretta-mente legate alle Forze Ar-mate, insieme alle quali hannooperato e operano in diversiteatri - quali l’Iraq, i Balcani el’Afghanistan - per l’aiutoumanitario, il sostegno e la ri-costruzione dei paesi colpiti.

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Motto dell’Esercito: “Salus rei publicae suprema lex esto”

Si apprestano a sfilare i reparti dell’Esercito italiano.Un Esercito sempre più specializzato, addestrato, altamente operativo e tecnologico, componente fondamentaledello strumento militare interforze di cui l’elemento umano resta l’elemento centrale dell’operatività.Coniugando sapientemente tradizione e innovazione l’Esercito sostiene l’onere più consistente nell’ambito dei di-spositivi interforze che operano nelle missioni internazionali condotte dal nostro Paese a supporto della stabilità edella sicurezza nel mondo.Oggi, circa 6.500 uomini e donne dell’Esercito, operano all’esterno del territorio nazionale in Afghanistan, Libano,Bosnia, Kosovo e in altri paesi, sia nell’ambito di contingenti nazionali sia come osservatori delle Nazioni Unite, sia

in missioni di assistenza bilaterali.Nell’arco di poco più di 15 anni l’Esercito si è completamente trasfor-mato, passando da uno strumento essenzialmente stanziale prepostoalla difesa della frontiera orientale e basato sul servizio di leva, ad unaForza Armate professionale proiettata verso operazioni fuori dai confininazionali.

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COMANDANTE II SETTORE

Generale Brigata Paolo Ruggiero, Comandante della Brigata “Ariete”.

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BANDA DEL 1° RGT GRANATIERI DI SARDEGNA

Dipendenza gerarchica: Brigata Meccanizzata “Granatieri Di Sardegna”

Sin dal lontano 1786, quando vennero costituite le prime bande musicali, la Banda, nei Granatieri, ha sempre ri-coperto un ruolo di primissimo piano.La specialità dei Granatieri, cui si rifanno tutte le tradizioni dell’Esercito Italiano, discende dall’antico Reggimento“delle Guardie” creato nel 1659 dal Duca Carlo Emanuele II a cui nell’ordinamento del 1664 viene data precedenzasugli altri reggimenti ed anzianità quale primo della fanteria d’ordinanza.I granatieri indossano la grande Uniforme Speciale, derivata da quella in uso nel 1848, con il caratteristico berret-tone in pelo d’orso, oggi realizzato in materiale sintetico.La banda sta eseguendo la “marcia dei pifferi”, inno dei Granatieri.Grazie alla sua secolare tradizione che la BandaMusicale ha saputo adattarsi alla moderna scenamusicale, senza aver perso lo stile e la formalitàche ha sempre caratterizzato la specialità Grana-tieri. Il tutto si racchiude in un’atmosfera che rie-sce ad amalgamare l’aspetto artistico con quellomilitare, grazie a cerimoniali e comportamenti for-mali.La Banda Musicale dei “Granatieri di Sardegna” ècostituita da circa 40 elementi, per la maggiorparte da giovani Volontari, che si dedicano conpassione allo studio della musica.La Banda svolge compiti come: il cambio dellaguardia al Quirinale, visite ufficiali di Capi di Stato,incontri sportivi internazionali oltre che molteplicimanifestazioni militari e civili.

II SETTOREESERCITO ITALIANO

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COMPAGNIA DELLE SCUOLE MILITARI NUNZIATELLA E TEULIÈ

La Scuola Militare “Nunziatella”, fondata a Napoli nel 1787, si onora diaver ospitato l’attuale Ministro della Difesa, l’Onorevole Arturo Parisi.La Scuola militare “Teuliè”, con sede in Milano, ha annoverato tra i suoipiù insigni docenti il patriota Silvio Pellico.Alle due Scuole Militari accedono annualmente, attraverso concorsopubblico bandito dal Ministero della Difesa, i giovani che hanno supe-rato i primi due anni di Liceo Classico o Scientifico, selezionati sullabase di accertamenti culturali, attitudinali e fisici.La formazione dei giovani Allievi presso le Scuole militari si svi-luppa in tre anni durante i quali gli stessi frequentano l’ultimo trien-nio di liceo e, nel contempo, svolgono un addestramento dicarattere militare e, soprattutto, attività sportiva.Al conseguimento della maturità classica o scientifica gli allievi pos-sono accedere, per concorso, all’Accademia Militare con posti riservatio proseguire gli studi presso le Università.

NUNZIATELLA

Motto: “Preparo alla vita e alle armi”Dipendenza gerarchica: Comando delle Scuole dell’Esercito.

Nel 1787 re Ferdinando IV di Borbone, nel ventinovesimo anno del suo regno fondò a Napoli la Reale AccademiaMilitare. L’ex convento di Monte Echia a Pizzofalcone, dove un tempo i Gesuiti svolgevano il noviziato, diventandola sede del nuovo Istituto che prese il nome di Nunziatella dalla annessa Chiesa, raro gioiello dell’arte barocca na-poletana,dedicata alla “Annunziata”.La Nunziatella nasce come Scuola Militare il 18 novembre 1787.Carlo III di Borbone con il suo consigliere Bernardo Tanucci e Ferdinando IV di Borbone, con John Acton, ufficialedi marina inglese, sono gli artefici di nuovo impulso in città: nuovi cantieri navali, nuove fabbriche d’armi, la forti-ficazione di tratti di costa, la premura nella formazione dei Quadri, l’invio di ufficiali napoletani all’estero per stu-diare l’organizzazione di altri Paesi.L’edificio prescelto, con annessa una Chiesa dedicata alla Vergine Annunziata è ben presto denominato Nunzia-tella, inaugurato due secoli prima, era pervenuto al demanio pubblico nel 1767, dopo l’espulsione dei Gesuiti dalRegno di Napoli. Con Dispaccio Reale del 28 maggio 1787 il Ministro della Guerra e della Marina John Acton co-munica che Re Ferdinando IV di Borbone si degna di affidare il Comando del “Real Collegio della Nunziatella” alMaresciallo Domenico della Leonessa, marchese di Supino, mentre Giuseppe Parisi riceve la nomina di Coman-dante in seconda, con il grado di Tenente Colonnello.

TEULIÈ

Motto: “Iterum alte volat”Dipendenza gerarchica: Comando delle Scuole dell’Esercito.

La Scuola Militare ha il compito di favorire il processo di formazione morale, culturale e fisica degli Allievi, affinchèquesti mediante un codice di comportamento ispirato alle regole militari siano in grado di affrontare con successola vita sia nell’ambito delle istituzioni militari sia nelle altre professioni.Nel marzo del 1996, dopo 53 anni di interruzione, la Scuola, alla guida del suo primo Comandante, il Colonnellodegli alpini Marco Grasso, è stata riaperta quale sede staccata della “Nunziatella” di Napoli. Dal 1° ottobre 1998,con la nuova denominazione di 2^ Scuola Militare dell’Esercito, ha assunto piena autonomia funzionale raddop-piando l’offerta di un istituto militare di formazione di alto livello culturale e organizzativo. Possono accedere perconcorso i giovani in possesso del primo biennio del Liceo Classico o Scientifico. Dal punto di vista militare gli Al-lievi, al 16° anno, contraggono arruolamento e prestano giuramento diventando militari a tutti gli effetti. L’attività

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addestrativa culmina con le esercitazioni estive di fine anno. La preparazione scolastica è particolarmente curataper consentire agli Allievi una solida preparazione in vista del concorso per l’accesso alle Accademie Militari o alleUniversità: scelta che i giovani compiono in piena autonomia al termine del ciclo di studi. Il miglioramento dell’of-ferta formativa si avvale della presenza degli Insegnanti anche nelle ore pomeridiane, nonchè di una cospicuaserie di attività culturali, quali concerti, mostre, spettacoli teatrali, cicli di conferenze, viaggi di istruzione nelle prin-cipali località artistiche d’Italia. Particolare cura viene rivolta agli aspetti educativi, alle relazioni sociali e alla for-mazione del carattere. La pratica sportiva è favorita e offre un’ampia gamma di opzioni: atletica, judo, karate e difesapersonale, nuoto e canottaggio, equitazione, scherma, pallavolo e pallacanestro, tennis. In febbraio le lezioni sonosospese per la settimana sciistica.La Scuola vanta ormai 195 anni di storia, seppur non continuativi, poiché è stata fondata nel 1802 come Orfano-trofio Militare dal Generale napoleonico Pietro Teuliè; ha subìto diversi mutamenti nell’ordinamento e nella deno-minazione, fino ad arrivare, in alcuni periodi, alla cessazione delle attività. L’attuale edificio, sito in corso Italia,viene adibito dal governo napoleonico prima ad Ospedale Militare, poi, nel 1802, ad Orfanotrofio Militare grazie al-l’impegno del Teuliè; nasce così il primo (ed unico) ente di istruzione militare rivolto ad adolescenti a Milano. Conl’istituzione del Regno d’Italia Napoleonico, la Scuola assume nel 1807 il nome di Reale Collegio degli Orfani Mi-litari; in quel periodo Silvio Pellico iniziò a insegnare francese nella Scuola grazie alla presentazione di Ugo Foscolo,che era buon amico del Gen. Teuliè. Nel 1839 l’Imperatore Ferdinando I, in vista di una omogeneizzazione nell’edu-cazione militare all’interno dell’Impero Asburgico, trasforma la precedente Scuola in Imperial Regio Collegio dei Ca-detti, sul modello di quelli già esistenti in Austria, istituzione che durerà fino all’episodio delle “Cinque Giornate diMilano” (18-22 marzo 1848), quando l’edificio verrà adibito dal governo provvisorio a Scuola d’Artiglieria e Genio.Il nuovo ritorno degli Austriaci, però, non coincide con la riapertura della Scuola e la non troppo celata complicitàdei collegiali milanesi con i rivoltosi del ‘48 viene “punita” con la destinazione del fabbricato ad Ospedale Militare.Si dovrà attendere l’annessione al Piemonte perchè venga riaperto, nel 1859, il Collegio Militare di Milano, costrettocomunque a chiudere nel 1869 per problemi di bilancio economico. La legge del 1873 sul nuovo ordinamento del-l’Esercito, però, ne permetterà la riapertura, anche se sarà nuovamente costretto a chiudere 21 anni dopo. Pas-sando attraverso la Prima Guerra Mondiale e l’utilizzo dell’edificio come caserma, si giunge al 1935, quando ilGoverno decide di istituire la Scuola Militare di Milano, la cui attività viene troncata dal precipitare delle vicendebelliche seguenti ai fatti dell’8 settembre. È da questa istituzione che l’odierna Scuola militare, grazie anche all’espe-rienza dell’Associazione Ex-Allievi, trae i suoi fondamenti sia materiali (gran parte delle attuali infrastrutture furonoedificate o restaurate nel periodo ‘35-’43) che morali, soprattutto nella volontà di fornire all’allievo un’istruzionecompleta dal punto di vista didattico, fisico e militare.

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COMPAGNIA DELL’ACCADEMIA MILITARE

Motto: “Una Acies”Dipendenza gerarchica: Comando delle Scuole dell’Esercito.

L’Accademia forma gli Ufficiali dell’Esercito ed è il più antico Istituto Militare del mondo. Presso l’Accademia di Mo-dena continuano ad essere formati, con grande orgoglio dell’Esercito Italiano, anche i futuri Quadri dirigenti del-l’Arma dei Carabinieri.L’Accademia ha preparato, dall’Unità Nazionale ad oggi, oltre 112.000 Ufficiali, dei quali 7.812 Caduti per la Pa-

tria e 502 decorati di Medaglia d’Oro al Valore Militare.L’Accademia risale al 1669 quando il Duca Carlo Emanuele II, Sovranodel Piemonte, fondò a Torino la Reale Accademia di Savoia per la for-mazione diplomatica e militare dei Quadri direttivi dello Stato Sabaudo.La Scuola fu inaugurata il 1° gennaio 1678 dalla vedova Maria Gio-vanna di Savoia – Nemours.Presso l’Accademia si seguono i primi due anni del piano di studi uni-versitari che si conclude presso le Scuole di Applicazione e che porta ifrequentatori, dopo 5/6 anni e a seconda dell’arma di appartenenza edel piano di studi, a conseguire il Diploma di Laurea in Scienze Strate-giche, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Chimica e Tecnologia Farma-ceutiche, Medicina Veterinaria e Giurisprudenza per l’Arma deiCarabinieri.Tra gli allievi figurano anche militari stranieri provenienti da 8 Nazioni(Albania, Afghanistan, Azerbaidjan, Etiopia, Giordania, Macedonia e Uz-bekistan).

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La formazione culturale e professionale è completata con le attività tecnico-militari e con la pratica sportiva.L’Accademia Militare di Modena è l’erede della Reale Accademia Sabauda fondata in Torino il 1° settembre 1677e, pertanto, detentrice del primato di essere stata la più antica istituzione destinata a preparare i Quadri dirigentidell’Esercito e dello Stato Sabaudo.Da ormai centocinquant’anni, l’Accademia Militare vive e opera nel Palazzo Ducale di Modena, sede prestigiosa,curata e amata con l’affetto che si dedica a una Casa Madre.Dell’antica Accademia Sabauda, il nostro Istituto conserva le tradizioni di intenso impegno negli studi (che oggi por-tano gli Allievi al conseguimento della laurea) e di formazione militare di eccellenza, internazionalmente riconosciute,che giustificano la presenza di Allievi Ufficiali stranieri provenienti da numerosi Paesi.Questo sito ha lo scopo di presentare in modo sintetico le peculiarità artistiche del Palazzo, nonché gli elementiqualificanti della storia, delle tradizioni e delle attività quotidiane che in esso si svolgono. É perciò uno strumentoconoscitivo, pratico e maneggevole, destinato all’ampia diffusione proprio per rispondere al sempre più vivo inte-resse riservato al nostro Istituto.Parlare di Accademia Militare, infatti, significa evocare emozioni profonde che attengono alle motivazioni stesse dellascelta di intraprendere la vita militare.Un momento fondamentale, dunque, nel percorso umano e professionale della vita di ciascun Ufficiale che in que-sto glorioso Istituto ha appreso i fondamenti etici, culturali e tecnici che gli hanno consentito di diventare un pro-fessionista responsabile e preparato ma, soprattutto, un comandante capace.In questi luoghi si prende coscienza della dignità e del valore del proprio ruolo e della propria funzione e si imparaa rinnovare quotidianamente la tenace e ferma adesione ad una scelta di vita e ad un codice deontologico che an-tepongono i doveri ai diritti e l’interesse comune a quello dei singoli.Ma l’Accademia rappresenta anche il luogo ove si è consolidato il legame di intesa e duratura solidarietà tra le ge-nerazioni che si sono susseguite tra le mura del Palazzo Ducale e che costituisce linfa vitale e componente impre-scindibile dell’intera vita militare.

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COMPAGNIA DELLA SCUOLA SOTTUFFICIALI

Motto: “Ut Ardeant Ardeo”Dipendenza gerarchica: Comando delle Scuole dell’Esercito.

La Scuola, preposta alla formazione dei Sottufficiali dell’Esercito, trae le sue origini dall’Istituto sorto il 1° luglio 1888a Caserta.La formazione militare e culturale dei Sottufficiali si articola in tre anni, al termine dei quali conseguono il DiplomaUniversitario in Scienze della Gestione ed acquisiscono le capacità professionali per assumere l’incarico di Coman-danti di plotone delle unità operative e logistiche della Forza Armata.La formazione culturale viene completata con una intensa attività tecnico – professionale e psicofisica.La Scuola ha inoltre il compito di formare i Sergenti ed i Volontari di Truppa dell’Esercito.La prima Scuola destinata a formare i Sottufficiali in servizio permanente di tutte le Armi dell’Esercito sorse il 1°lu-glio 1888 a Caserta. Successivamente sorsero, in sostituzione della Scuola di Caserta, varie altre Scuole alle qualivenne affidata la specifica preparazione degli Allievi Sottufficiali già destinati alle singole Armi. Tale sistema venneanche adottato nell’intervallo tra la prima e la seconda guerra mon-diale, durante il quale funzionarono le Scuole Allievi Sottufficiali di Mi-lano, Modena, Verona, Pola, Rieti, Casagiove e Nocera Inferiore. Dopoil secondo conflitto mondiale vennero istituite nel maggio 1948, a Spo-leto, la Scuola Allievi Sottufficiali Ordinari e nel 1951, a Rieti, la ScuolaAllievi Sottufficiali Specializzati. Nel 1965, nell’intento di assicurare aiSottufficiali in servizio permanente una solida base di preparazioneed allo scopo di elevare il tono ed il prestigio della categoria, lo StatoMaggiore dell’Esercito dispose l’unificazione del ciclo formativo pertutti gli Allievi Sottufficiali, destinati ad incarichi di comando o di spe-cializzazione, e la creazione della nuova Scuola Allievi Sottufficiali di Vi-terbo.Nel 1996, con l’entrata in vigore del Decreto di riordino dei ruoli delpersonale non direttivo delle Forze Armate, si è realizzata una nuovatrasformazione della Scuola ed ha preso il via un nuovo iter formativodel personale. In particolare con il primo Corso Allievi Marescialli ini-ziato il mese di ottobre del 1998, l’Istituto è diventato responsabile

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della formazione dei Maresciali desinati ad assumere nell’Esercito del 2000, la prestigiosa attribuzione di coman-dante di plotone delle unità della Forza Armata. La Scuola tramite i Reggimenti dipendenti dislocati a Montorio Ve-ronese, Ascoli Piceno, Sora, Cassino e Barletta, ha in oltre il compito della formazione dei Sergenti, dei Volontariin Servizio Permanente (VSP) e dei Volontari in Ferma Breve (VFB).

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CCOOMMPPAAGGNNIIAA MMIISSTTAA RRAAGGGGRRUUPPPPAAMMEENNTTOO UUNNIITTÀÀ AADDDDEESSTTRRAATTIIVVEE(80°, 17°, 47° e 235° Reggimento)

8800°° RReeggggiimmeennttooMMoottttoo: ““NNeell nnoommee ddii RRoommaa””

1177°° RReeggggiimmeennttooMMoottttoo: ““AAqquueennsseemm lleeggiioonneemm ttiimmee””

4477°° RReeggggiimmeennttooMMoottttoo: ““FFeeddee ee VVaalloorree””

223355°° RReeggggiimmeennttooMMoottttoo:: ““SSeemmpprree nneellllaa vviittttoorriiaa””

Dipendenza gerarchica: Comando delle Scuole dell’Esercito.

Queste unità sono preposte all’addestramento iniziale dei giovani chesi arruolano come Volontari di Truppa dell’Esercito. In particolare, il 235°reggimento “Piceno” è il reggimento dedicato all’addestramento delledonne soldato dell’Esercito. Ad oggi le donne nella Forza Armata sonocirca 3000 tra Ufficiali, Sottufficiali e Truppa e vengono impiegate intutti ruoli anche nelle operazioni all’estero.L’80° Reggimento, che negli ultimi cinquant’anni è stato destinato al-l’addestramento delle reclute, è stato il primo reggimento dedicato allaformazione dei Volontari. Il reggimento è di stanza a Cassino (FR).Il 17° Reggimento di fanteria, di antichissime tradizioni, protagonista dei fattid’arme di Cefalonia nel ‘43, discende dal Reggimento “Desportes”, formatoil 27 ottobre 1703, e divenuto Reggimento di Alessandria nel 1796.Partecipa alle campagne risorgimentali, alla campagna di Crimea(1855-’56) e alla lotta al “brigantaggio”. Nella Prima Guerra Mondialeè in linea sul Monte Sei Busi, sul Selz e sul Carso. Nel secondo conflittomondiale assieme al 18° fanteria ed al 33° artiglieria è inquadrato nella

Divisione di Fanteria “Acqui” (33ª), Grande Unità protagonista dei fatti d’arme di Cefalonia del settembre 1943.Ricostituito nel 1948, contribuisce con proprio personale a dare vita al Comando della Brigata “Acqui” e, succes-sivamente, al 17° Battaglione Fanteria “San Martino” che ne eredita anche la Bandiera.Nel 1992 il 17° battaglione concorre alla ricostituzione del 17° Reggimento Fanteria “Acqui”.Il 47° Reggimento discende dalla Colonna Mobile delle Romagne, formata nel gennaio 1859 con personale vo-lontario. Si batte bravamente nella Grande Guerra sul Carso, sulla Bainsizza, sul Piave. Nel secondo conflitto mon-diale combatte con la Divisione “Ferrara” sul fronte yugoslavo.Ricostituito come battaglione nel 1977 torna al rango di reggimento nel 1997 con sede in Capua.Il 235° Reggimento Fanteria viene costituito nel 1917 e partecipa alla prima e alla seconda Guerra mondiale.Entra a far parte del gruppo da Combattimento “Piceno” e si affianca alle truppe Alleate nella Guerra di Liberazione.Ricostituito come battaglione nel 1976 torna la rango di reggimento nel 1994. È il primo reggimento che ha avutoassegnato per l’addestramento di base il personale femminile.

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COMPAGNIA DEL 1° REGGIMENTO GRANATIERI DI SARDEGNA

Motto: “A me le guardie”Dipendenza gerarchica: Brigata Granatieri di Sardegna.

Il Reggimento trae le sue origini dal reggimento “delle guardie”, istituito nel 1659 dal Duca Carlo Emanuele II diSavoia che volle disporre di militari addestrati e pronti all’impiego in sostituzione di reparti reclutati in modo im-provvisato sulla spinta dell’emergenza di una guerra. Il Reggimento divenne così il primo reparto permanente deglieserciti d’Europa, composto esclusivamente da professionisti.Con i loro 348 anni di tradizioni militari, i Granatieri hanno preso parte a tutte le attività operative dell’Esercito, dalleguerre del XVIII secolo fino alle operazioni in Somalia, Bosnia, Albania e Kosovo da dove il 1° reggimento è appenarientrato.Il reparto indossa l’uniforme del 1848 con il caratteristico colbacco in pelo d’orso e i bianchi alamari, caratteristicisegni dell’abbottonatura delle giubbe spagnole, ricevuti nel 1747 per volontà del Re Vittorio Emanuele III, quale sim-bolo di valore e onore.I Granatieri, cui risalgono le tradizioni cui si rifà tutto l’Esercito Italiano. Con oltre tre secoli di tradizioni militari hannopreso parte a tutte le attività operative dell’Esercito, dalle guerre del XVIIsecolo fino alle operazioni in Supporto alle Autorità di Pubblica Sicu-rezza e per la salvaguardia delle libere istituzioni, alle missioni in So-malia nel 1993, in Bosnia nel 1997, in Albania nel 2001 e in Kosovonel 2005. Il reggimento è stato recentemente schierato in Kosovo.Con l’Armata Sarda il Reggimento partecipa, fra le altre, alle guerredi successione di Spagna (1701-12), di Polonia (1733-35) e d’Au-stria (1742-48), alla Prima Guerra d’Indipendenza (1848-49), allaGuerra di Crimea (1855-56) ed alla Seconda Guerra d’Indipendenza(1860-61).Con l’Esercito italiano segue tutti i cicli operativi che vedono impe-gnate le nostre bandiere: dalla lotta al Brigantaggio (1861-65), alla3^ Guerra di Indipendenza nel 1866, l’Eritrea (1895-97), la Libia(1911-12), la 1^ Guerra Mondiale con l’episodio del Monte Cengionel 1916 e poi ancora l’Africa orientale nel 1935-36 e quindi la 2^Guerra Mondiale sul fronte alpino nel 1940, nei Balcani fra il 1941e il ‘42, in Russia e Tunisia nel 1942-‘43.Partecipa attivamente agli aspri combattimenti per la difesa di Roma a Porta S. Paolo tra l’8 e il 10 settembre del1943. Ricostituito in Sardegna ad Iglesias il 15 maggio 1944, un battaglione inquadrato nel Gruppo di Combatti-mento “Friuli” partecipa alla Guerra di Liberazione.Il Reggimento viene ricostituito il 1° luglio 1946 a Roma, sede che mantiene fino ai nostri giorni.

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COMPAGNIA DEL 9° REGGIMENTO D’ASSALTO PARACADUTISTI “COL MOSCHIN”

Motto: “Della folgore l’impeto”Dipendenza gerarchica: Brigata Paracadutisti Folgore

Comunemente chiamato “il nono”, è l’unico reparto di Forze Speciali dell’Esercito Italiano. Nelle sue diverse com-ponenti inquadra Ufficiali, Sottufficiali e Volontari in servizio permanente o in ferma breve addestrati e selezionatimediante un iter formativo della durata di circa due anni.Gli Incursori sanno muovere e combattere in tutti gli scenari operativi, dall’alta montagna all’ambiente subacqueoe anfibio, a seguito di aviolanci da alta quota o per infiltrazione a piccoli nuclei e sono particolarmente addestratiad operare in contesti caratterizzati da elevata autonomia operativa ed a grande distanza dalle linee amiche.Il Reggimento è stato impiegato in tutte le operazioni ”fuori area” alle quali ha partecipato l’Italia. Tuttora i suoi uo-mini sono impegnati in Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Iraq.La storia del Reggimento inizia nella Grande Guerra con le unità di Arditi, tra cui il IX Reparto d’Assalto, utilizzateper sfondare le difese nemiche a premessa degli attacchi delle fanterie.Gli Arditi si imposero all’attenzione generale, guadagnandosi una fama terribile per la violenza delle loro azioni che si

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concludevano con lanci di bombe a mano ed al-l’arma bianca nelle trincee nemiche. Il IX Reparto,in particolare, si distinse sul monte Grappa, dovefu protagonista della riconquista di alcune posi-zioni austriache sul Col Moschin, sul Col dellaBerretta e sull’Asolone. Il 20 luglio 1942 si costi-tuisce a Santa Severa (RM) un Reggimento Arditiche il successivo 15 settembre muta in X Reggi-mento Arditi. Il reparto,caratterizzato dalle fiammeazzurre, opera alle dirette dipendenze dell’UfficioOperazioni dello Stato Maggiore. Impiegato inoperazioni di pattuglia in Tunisia, Algeria, e nellaSicilia occupata, cessa di esistere come Reggi-mento l’8 settembre del 1943. Il I battaglione di-slocato in Sardegna, si riordina nel 1944 in IXReparto d’Assalto e partecipa alla Guerra di Li-berazione inquadrato nel Gruppo di Combattimento “Legnano”.Smobilitato nel 1946, si ricostituisce a livello Compagnia presso la Scuola di Fanteria a Cesano (RM) nel 1953 ed il1° giugno 1954 diviene Reparto Sabotatori Paracadutisti. Assegnato al Centro Militare di Paracadutismo di Pisa il 10maggio 1957, diviene Battaglione Sabotatori Paracadutisti il 25 settembre 1961. Segue le sorti della rinata BrigataParacadutisti e, il 1° ottobre 1975 assume la denominazione di 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”e riceve in custodia la bandiera del X Reggimento Arditi. Il 24 giugno 1995 assume l’attuale denominazione.La Bandiera di combattimento dell’unità è fregiata di una Croce di Cavaliere dell’Ordine militare d’Italia, tre Meda-glie d’Argento al Valor Militare e una Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 3355

BATTERIA DEL 5° REGGIMENTO ARTIGLIERIA “SUPERGA”

Motto: “Ab origine fama”Dipendenza gerarchica: Brigata di Artiglieria

Reggimento che trae origine dalle unità di artiglieria risorgimentali dell’esercito piemontese ha partecipato alleprincipali campagne dell’Esercito Italiano. Oggi si compone di uomini e donne altamente specializzati ed è dotatodei moderni sistemi MLRS (Multiple Launch Rocket System) il sistema più complesso e potente sviluppato in talecategoria dagli esercito occidentali. Il reggimento è inquadrato nella brigata di artiglieria, con sede a Portogruaro,Grande Unità per il supporto al combattimento che inquadra tre reggimenti di artiglieria con armamento differen-ziato e due di assetti specialistici.Il reggimento si costituisce il 1° ottobre 1850 e fa sue le tradizioni delle unità dell’Artiglieria piemontese. Parte-cipa alla spedizione in Crimea ed alla Seconda Guerra d’Indipendenza.Denominato 1° Reggimento il 7 ottobre 1859, con il nuovo ordinamento dell’arma definito con il decreto 17 giu-gno 1860, assume la denominazione di “5° reggimento Artiglieria - reggimento da campagna” e muove con il neocostituito Esercito Italiano all’occupazione del Centro Meridione d’Italia. Dopo la Terza Guerra d’Indipendenza, per

effetto del R.D 13 novembre 1870 cambia ancora denominazione, as-sumendo quella di 5° Reggimento artiglieria a cui, il 29 giugno 1882,aggiungerà la dizione “da campagna”.Nel 1895 il reggimento, formato da uno Stato Maggiore, sette batteriecampali ed un deposito, concorre alla formazione dei reparti che combat-tono in Eritrea. Il reggimento, dopo la campagna di Libia del 1911-12, af-fronta la Grande Guerra partecipando agli scontri maggiori, culminati conla “battaglia del Solstizio” che aprì la strada della vittoria.Nel 1934 assume la nuova denominazione di 5° Reggimento Artglie-ria di divisione di fanteria e l’anno successivo invia personale in AfricaOrientale.Inserito nella Divisione “Superga” (1^) con i reggimenti fanteria 91° e92°, ne segue le sorti sul fronte alpino occidentale nel 1940, e, dal1942 al 1943, riordinato in reggimento d’artiglieria motorizzata, parte-cipa al ciclo operativo della Divisione in Tunisia, dove si sciolse a seguitodegli avversi eventi di quella campagna, nel 1943.

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Il IV Gruppo del Reggimento, rimasto in Italia, si batte il 9 settembre del 1943 a Stagno presso Livorno. Il Coman-dante, Maggiore Gian Paolo Gamerra, sarà decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.Il 1° gennaio 1947 il 5° reggimento Artiglieria fu ricostituito in Albenga da due gruppi del 155° Artiglieria “Man-tova”. Nel maggio 1947, il reggimento fu trasferito a Palmanova e costituì un III gruppo da 88/27.Nel gennaio 1954 il reggimento viene trasferito a Udine, presso la Caserma “A. CAVARZERANI”, attuale sede e,nel dicembre 1954 assume il nominativo di reggimento d’Artiglieria della Divisione “MANTOVA”, comprendendoComando e reparto Comando, tre gruppi da 105/22, 1 gruppo da 155/23, un gruppo da c.a.l., un reparto aereileggeri, una batteria specialisti. Dal 1° ottobre 1965 comprende: Comando e reparto Comando, tre gruppi da105/22, 1 gruppo da 155/23 e una batteria specialisti.Il 1° gennaio 1976, a seguito di provvedimenti ordinativi, il 5° reggimento a. cam. “Mantova” viene sciolto dandoorigine al Comando Artiglieria della Divisione Meccanizzata Mantova, al 28° Gruppo artiglieria da campagna “Li-vorno” per la Brigata “Isonzo”, al 155° gruppo artiglieria pesante campale semovente “Emilia”, al gruppo specia-listi “Mantova” ed al 5° gruppo artiglieria pesante campale semovente “SUPERGA” che eredita la Bandiera e letradizioni del Reggimento. Il Gruppo, riarmato nel l981 con i nuovi pezzi FH 70, perde la dizione “semovente” ed aseguito dello scioglimento della Divisione “Mantova”, nel 1986 passa alle dipendenze dirette del Comando Artiglie-ria del 5° Corpo d’Armata del quale segue l’evoluzione.Inserito nel 5° Reggimento Artiglieria Pesante Campale dal 1° dicembre 1991 al 11 settembre 1992, dal giornosuccessivo ricostituisce il 5° Reggimento Artiglieria Pesante Campale “Superga”.Soppresso il 30 novembre 2001 nella sede di Udine, si ricostituisce in Portogruaro (VE) per trasformazione del pree-sistente 3° “Volturno”. Il Reggimento è decorato da due Medaglie di Bronzo al Valor Militare e da una Medaglia diBronzo al Valore dell’Esercito.

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COMPAGNIA DEL 21° REGGIMENTO GENIO “TIMAVO”

Motto: “Tutto osare”Dipendenza gerarchica: Brigata Bersaglieri “Garibaldi”

Reggimento genio pionieri inquadrato nella bri-gata bersaglieri Garibaldi ha partecipato alleprincipali missioni all’estero nei balcani e inIraq, dove ha svolto ben tre cicli operativi. Oltreall’intenso impegno operativo “fuori area” il reg-gimento è frequentemente impiegato nell’areacampana per interventi di pubblica utilità graziealla disponibilità dei suoi assetti specialistici nelcampo dei lavori e della bonifica ordigni esplo-sivi.Oltre ai Pionieri ricordiamo anche l’altra spe-cialità del Genio, i Ferrovieri, che pochi esercitioccidentali possono annoverare fra le loro fila.Nati ufficialmente nel 1873, il ReggimentoGenio Ferrovieri ha quindi 132 anni di storia. Leprime unità ferrovieri operano in realtà per la

prima volta in Crimea, nel 1855, dove unità dell’Esercito Sardo realizzarono opere di armamento ferroviario. Ha par-tecipato alle campagne di Libia (1911 – 1912) ed è stato presente su tutti i fronti della 1^ e della 2^ Guerramondiale. I ferrovieri continuano anche oggi ad operare con non comune professionalità come hanno dimostratoin Bosnia, Kosovo ed Albania.Vanno ricordati infine i “pontieri”, unità specificamente dedicata ai problemi di mobilità e contromobilità, che è inter-venuta sovente a sostegno della popolazione italiana in occasione di calamità naturali o nei casi di pubblica utilità.La capacità tecnica e l’abnegazione, tipiche caratteristiche dei Genieri, hanno caratterizzato la storia dell’Arma sindal 1775, quando venne formato il Corpo Reale degli ingegneri dell’Armata Sabauda.L’ampia dotazione di mezzi ed equipaggiamenti permettono ai reggimenti dell’Arma del Genio una grande versa-tilità. I genieri sono preparato ad operare sia come arma combattente sia come supporto alle altre armi, interve-nendo per assicurare la mobilità, la contromobilità e la protezione. Le unità del genio possono gittare ponti dibarche sui fiumi, costruire veri ponti sospesi o a più campate, ripristinare collegamenti ferroviari, aprire strade, co-struire edifici e accampamenti. Per queste sue caratteristiche è fra le prime armi dell’esercito ad intervenire asupporto della popolazione colpita da calamità naturali.

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Il 1° ottobre 1937 è costituito il 21° Reggimento Genio per il XXI Corpo d’Armata, destinato in Libia. Dal 1° gen-naio 1938 è ordinato su tre battaglioni misti ed ha sede in Bengasi. All’inizio del secondo conflitto mondiale divieneCentro di Mobilitazione e tramite il deposito costituisce reparti delle varie specialità impiegati con le grandi unitàche operano in Africa Settentrionale; si scioglie nel novembre 1942 per eventi bellici.Il 1° gennaio 1953 si forma in Trani il XXI battaglione genio pioneri che, dal 19 gennaio 1963 viene trasferito a Vi-cenza ed assegnato alla III brigata missili. Il l° ottobre 1975 ha vita il 21° Battaglione Genio Pionieri “Timavo”, cheè reso erede delle tradizioni del 21° reggimento del quale riceve anche la Bandiera con decreto 12 novembre1976. Ridotto ad una compagnia viene sciolto il 31 dicembre 1979.Ne assume la denominazione il battaglione genio pionieri formato il 1° febbraio 1979 per il Comando Genio dellaRegione Militare Sud che diviene a sua volta 21° Battaglione Genio “Timavo”. Il battaglione viene inquadrato fra ireparti del Raggruppamento Genio del Comando Supporti delle Forze Terrestri. Il 21 settembre 1992 il battaglioneè inquadrato nel 21° Reggimento Genio Pionieri e, riconfigurato in unità guastatori, nel corso del 2001, passa alledipendenze della Brigata “Garibaldi”.La Bandiera di Guerra del reggimento è decorata di una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito.

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COMPAGNIA 3° E 11° REGGIMENTO TRASMISSIONI

3° Reggimento Trasmissioni

Motto: “Nello spazio mi affermo”Dipendenza Gerarchica: Brigata Trasmissioni Supporto Nazionale

Il 3° Reggimento trasmissioni è organizzato per gestire le trasmissioni della rete infrastrutturale.Inquadra i battaglioni trasmissioni “Lanciano”, “Abetone” e “Gennargentu”.È inquadrato nella Brigata trasmissioni di supporto nazionale ed è organizzato per gestire le trasmissioni della reteinfrastrutturale.Alimentato da Volontari il Comando del reggimento è di stanza a Roma con un battaglione distaccato a Cagliari.Il 1° novembre 1883 viene costituito in Firenze il 3° Reggimento Genio con il concorso del 1° e del 2° ReggimentoGenio, i quali cedono ciascuno 3 compagnie telegrafisti, 2 compagnie zappatori e 1 compagnia treno. Nel 1895,il 3° Reggimento Genio cambia denominazione in 3° Reggimento Genio Telegrafisti, formato da uno Stato Mag-giore, quattro brigate zappatori-telegrafisti e una brigata specialisti (già distaccata in Roma dal novembre 1894),tre compagnie treno e deposito. La Brigata Specialisti si costituisce in unità autonoma nel 1909. Nel 1910 le bri-gate cambiano denominazioni in battaglioni.Con l’inizio della 1^ Guerra Mondiale, il reggimento mobilita 24 compagnie telegrafisti, 5 compagnie di milizia mo-bile e 1 compagnia treno. Al termine del conflitto il totale delle compagnie telegrafiste approntate risulteranno ben68. Guglielmo Marconi si arruola volontario e partecipa al conflitto come Ufficiale del 3° Reggimento Genio Tele-grafisti.Nel 1919. il reggimento viene sciolto e concorre alla formazione del 1° e del 2° Reggimento Radiotelegrafisti, inrelazione al crescente impiego dei mezzi radiotelegrafici.Nel 1932, i due reggimenti vengono sciolti e assorbiti dai battaglioni telegrafisti di Corpo d’Armata e prendono ilnome di battaglioni trasmissioni di Corpo d’Armata.Presso il Forte Trionfale (sede del 3° Reggimento) rimane una componente delle trasmissioni. Durante la 2^ GuerraMondiale, al servizio del X C.A. opera il 10° Battaglione Collegamenti mobilitato dal deposito di Santa Maria CapuaVetere. Nel 1940, con elementi di questo battaglione viene creato il X Battaglione Marconisti. Il comando del bat-taglione unitamente alla 131^ compagnia marconisti vengono dislocati presso il Forte Trionfale.Dopo l’8 settembre, il X Battaglione Marconisti viene sciolto e ricostituito presso Monteroni (LE) il Battaglione Tra-smissioni di SMRE che opera per esigenze dello Stato Maggiore fino al termine del conflitto.Nel giugno del 1947 il Battaglione Trasmissioni dello SMRE assume la denominazione di Battaglione CollegamentiSpeciale del Ministero della Guerra. Nel 1954 modifica il nome in Battaglione Trasmissioni Speciale del MinisteroDifesa Esercito e nel 1975 in 10° Battaglione Trasmissioni “Lanciano” che è reso depositario delle tradizioni del3° Reggimento Genio Telegrafisti, mantiene la sede in Roma e riceve con decreto datato 12 novembre 1976 la Ban-diera di Guerra.Nel 1993 il 10° Battaglione Trasmissioni “Lanciano” viene trasformato in 3° Reggimento Trasmissioni dello SMEcon alle sue dipendenze il Battaglione Trasmissioni “Lanciano”. Il 1° ottobre 1997, in concomitanza con lo sciogli-mento dell’Ispettorato delle Trasmissioni, il reggimento transita nell’area logistica della Forza Armata alle dipen-denze del Dipartimento C3 dell’Ispettorato Logistico.Il 9 settembre 1998 a seguito della soppressione del 43° Reggimento Trasmissioni di Firenze, il Battaglione Tra-

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smissioni “Abetone” (FI), la 7^ Sezione TLC (FI) e la 6^ Sezione TLC (BO) passano alle dipendenze del 3° Reggi-mento Trasmissioni.Il 1° ottobre 1998 il reggimento transita nell’area operativa della Forza Armata alle dipendenze del Comando C4-IEW.Il 1° dicembre 1998 a seguito della riconfigurazione del 44° Reggimento Trasmissioni di Roma in 44° ReggimentoSostegno TLC, assume alle proprie dipendenze ulteriori due compagnie, l’8^ Sezione TLC (Roma) e la 13^ Se-zione TLC (PE).Successivamente riceve alle dipendenze il disciolto 47° battaglione trasmissioni “Gennargentu”.

11° Reggimento Trasmissioni

Motto: “Intelligenze ed armi congiungo”Dipendenza gerarchica: Brigata Trasmissioni Supporto alla Manovra

L’11° Reggimento trasmissioni “Leonessa” è l’erede delle tradizioni dell’XI Battaglione Collegamenti d’Armata co-stituito nel 1940.Dal 1989, grazie alle sue capacità, personale e mezzi del “Leonessa” sono i primi ad essere schierati nelle ope-razioni all’estero in cui prendono parte reparti dell’Esercito.Nel corso di queste operazioni, nell’ottobre 1993 in Somalia perde la vita il Sergente Maggiore Roberto Cuomo,Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito.La Bandiera di Guerra del reggimento è insignita di una Croce d’Oro ed una d’Argento al Merito dell’Esercito.Il reggimento deriva dall’XI Battaglione Collegamenti d’Armata costituito il 4 luglio 1940 e destinato all’Africa Set-tentrionale, dove con la denominazione di XI Battaglione Marconisti, opera sino al ripiegamento in Tunisia del 1942,a seguito del quale viene sciolto. Ricostituito il 5 gennaio 1943 per la 6^ Armata in Sicilia, prende parte alle ope-razioni conseguenti allo sbarco alleato nell’isola. Qui si scioglie per la seconda volta nell’agosto 1943.Il 1° marzo 1957 viene ricostituito a Roma presso la Scuola delle Trasmissioni e successivamente sciolto in favoredel IX Battaglione Trasmissioni il 1° aprile 1959.Nuovamente ricostituito in Bologna il 1° aprile 1972, dal 1976, a seguito della profonda ristrutturazione dell’Eser-cito prende sede in Civitavecchia come 11° Battaglione Trasmissioni “Leonessa”.Il 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di Guerra.Assegnato al Comando Trasmissioni della Regione Militare Centrale, passa nel 1983 alle dipendenze dell’Ispetto-rato delle Trasmissioni.Componente trasmissioni sia della Forza di Pronto Intervento (Fo.P.I.), rivolta a favore della Protezione Civile su baseBrigata “Acqui”, sia della Forza di Intervento Rapido (F.I.R.), dai compiti più spiccatamente militari, il Battaglioneaccumula grande capacità operativa ed esperienza tecnica.In forza di tali capacità, dal 1989 nuclei del “Leonessa” iniziano a girare il mondo a supporto dei contingenti dislo-cati oltremare.Inizialmente costituito dal un solo battaglione, il “Leonessa” è stato di recente affiancato da una seconda unità alivello battaglione, denominato “Tonale”. Attualmente il Reggimento è inserito nelle unità di Manovra del ComandoTrasmissioni ed Informazioni dell’Esercito.La Bandiera di Guerra del reggimento è insignita di una Croce d’Oro ed una d’Argento al Merito dell’Esercito.

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COMPAGNIA DEL 4° REGGIMENTO CARRI

Motto: “Travolgo”Dipendenza Gerarchica: Brigata Corazzata “Ariete”

Il 4° Reggimento Carri è inquadrato nella prestigiosa Brigata Corazzata “Ariete” ed ha in dotazione l’omonimocarro armato di 2° generazione, armato con cannone da 120 mm ad anima liscia di fabbricazione interamente na-zionale.Il reggimento è erede dell’unità che in Africa settentrionale, durante il secondo conflitto mondiale, ha meritato lamedaglia d’Oro al Valor militare.I militari sfilano con la speciale tuta per equipaggi di mezzi corazzati.Il 15 settembre 1936 si forma il 4° Reggimento Fanteria Carrista nel quale confluiscono battaglioni carri d’assalto,poi detti leggeri, (L) e di rottura poi medi (M).Inviato in Africa Settentrionale, è sciolto per eventi bellici il 25 gennaio 1941, dopo aver meritato la massima ri-compensa al valor militare.Ricostituito il 15 marzo 1941 in Roma per trasformazione del Comando Truppe al Deposito, provvede alla forma-zione di numerosi reparti ed è infine soppresso l’8 settembre 1943.

Il 1° gennaio 1953 è costituito il 4° Reggimento Carristi per la Divi-sione Corazzata “Pozzuolo del Friuli”, e dal 1° maggio 1958 diviene 4°Reggimento Fanteria Corazzato inquadrato nella Divisione “Legnano” etale rimane sino allo scioglimento del 29 ottobre 1975.Resta in vita il XX btg. carri che prende il nome di 20° Battaglione Carri“M.0. Pentimalli” della Brigata Meccanizzata “Legnano”, al quale sonoaffidate Bandiera e tradizioni reggimenatali.Soppresso il 30 gennaio 1991, si ricostituisce il 18 settembre 1992in Ozzano Emilia per la Brigata “Friuli”. Ancora sciolto il 1° settem-bre 1993 si riforma con il 6° Battaglione Carri della Brigata “Gra-natieri di Sardegna” in Civitavecchia, sostituito poi nel 1996 dalricostituito 20° Battaglione.Ancora soppresso nella sede di Civitavecchia, si ricostituisce perla Brigata meccanizzata “Centauro” a Bellinzago Novarese.Allo scioglimento della grande unità, transita nelle fila dell’”Ariete”.Lo Stendardo del reggimento è decorato di una Medaglia d’oro e duedi Bronzo al al Valor Militare.

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COMPAGNIA NUOVE CAPACITÀ(7° Rgt. NBC - 28° PAVIA - CIMIC GROUP SOUTH)

7° Reggimento NBC

Motto: “Col ferro e col fuoco contro il nemico”Dipendenza gerarchica: Brigata di Artiglieria

Il Reggimento difesa Nucleare Biologica e Chimica (NBC) “Cremona”, si è costituito il 31 dicembre 1998 per ri-configurazione del preesistente 7° reggimento artiglieria pesante campale “Cremona”. È una componente specia-listica dell’esercito che ha operato in tutti i Teatri di operazioni dove sono impegnate le forze italiane per il controlloambientale e la sicurezza dei siti occupati dalle nostre unità.Il personale del reggimento sfila indossando l’indumento protettivo NBC.Il 7° reggimento artiglieria fu costituito il 17 giugno 1860 in Modena con la fusione di 12 batterie piemontesi, to-scane ed emiliane, partecipò alla 3^ guerra d’Indipendenza nel 1870, fece parte del corpo di spedizione per la presadi Roma combattendo a Porta Pia. Durante la 1^ guerra mondiale, il reggimento fu impiegato sul Carso a Tolmino,sul Sabotino a Gorizia, sul Vodice, sul Grappa, sul Montello ed a V.Veneto.Partecipò alla campagna d’Etiopia dove meritò una Croce di Guerra al Valor militare.La 2^ guerra mondiale lo vide schierato, dapprima alla frontiera francese e poi in Corsica. Dopo l’8 settembre 1943

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partecipò alla guerra di liberazione inquadrato nel gruppo di combattimento Cremona meritando la medaglia diBronzo al Valor Militare.Il 26 giugno 1945 fu trasferito definitivamente in Piemonte.Il 30 ottobre 1975, a seguito dei provvedimenti di ristrutturazione dell’Esercito, il reggimento fu contratto a gruppocome 7° gruppo artiglieria da campagna “Adria” inquadrato nella Brigata Motorizzata “Cremona”. Nel 1992, as-sume nuovamente l’ordinamento reggimentale riprendendo la denominazione di “Cremona”.Il 21 settembre 1995, infine, a seguito della nuova ristrutturazione dell’Esercito, il 7° reggimento viene trasferitoin Civitavecchia, presso la caserma “Piave”, nei ranghi della Brigata meccanizzata “Granatieri di Sardegna”.Dal 1° dicembre 1997, in attuazione dei provvedimenti ordinativi e strutturali della Forza Armata, il reggimento, so-stituito dal 33° già della Brigata “Acqui”, lascia la Brigata “Granatieri di Sardegna” ed è inquadrato nel Raggrup-pamento Artiglieria.Dal 31 dicembre 1998, l’Unità si riconfigura in 7° reggimento Difesa NBC “Cremona”.

28° Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia”

Motto: “Ardeam dum luceam”Dipendenza gerarchica: Brigata di Artiglieria

Il reggimento è una componente altamente specializzata ed è dedicato alla comunicazione operativa. I suoi ele-menti rappresentano un assetto indispensabile in tutte le moderne operazioni militari.Il l° marzo 1860 si costituisce il 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia) e forma con il 27° la nuova brigata dacui prende il nome. Cambia denominazione nel 1871 in 28° Reggimento Fanteria “Pavia” e nel 1881 in 28° Reg-gimento Fanteria (Brigata Pavia).Ordinato su tre battaglioni, combatte nella Prima Guerra Mondiale ed è con la Brigata Pavia fra i primi reparti ad en-trare in Gorizia. Si guadagna una Medaglia d’Argento al Valor Militare per il ciclo operativo luglio 1915 - agosto 1916.Con l’ordinamento 1926 riprende il nome di 28° Reggimento Fanteria “Pavia” ed è assegnato alla XVII Brigata diFanteria quindi nel 1939 entra nella Divisione di Fanteria “Pavia” (17a). La grande unità, inviata in Africa Setten-trionale si distingue nella battaglia per Tobruk, ed è inserita nel X Corpo d’Armata dove condivide la sorte della “Fol-gore” nella battaglia di El Alamein, inserendo i suoi battaglioni nel dispositivo difensivo della Divisione Paracadutisti.La Divisione “Pavia” sarà sciolta nel novembre 1942 in Africa Settentrionale.Ricostituito il l° luglio 1958 quale 28° Reggimento Fanteria “Pavia” (CAR), in sostituzione del 6° CAR,è nuovamente scioltoil 15 novembre 1975 ma rimane in vita il 28° Battaglione Fanteria “Pavia”, che eredita Bandiera e tradizioni reggimentali.Nel corso del riordinamento della F.A., in via sperimentale assume la fisionomia reggimentale il 17 settembre1991. Ceduto il 2° battaglione che diverrà il 121° Reggimento “Macerata”, dal 7 gennaio 1993 il assume la de-nominazione di 28° Reggimento “Pavia”.La Bandiera di Guerra del Reggimento è decorata di una Croce dell’Ordine Militare d’Italia, una Medaglia d’Oro edue d’Argento al Valor Militare.

Cimic Group South

Dipendenza gerarchica: Brigata Genio

Il CIMIC (Civil Military Cooperation – Cooperazione Civile Militare) Group South è un reparto multinazionale dellaNATO a guida italiana, in grado di ricercare addestrare e proiettare unità di specialisti nel soccorso e nella rico-struzione di aree sconvolte da conflitti.L’unità è composta da specialisti, tratti anche dalla “riserva selezionata” delle forze di completamento volontarie,che trovano utile impiego nelle operazioni di stabilizzazione e ricostruzione. Nei Teatri operativi il personale CIMICaffronta una vasta gamma di problematiche che riguardano: gli affari pubblici, le infrastrutture civili, l’economia edil commercio, il supporto umanitario, gli affari culturali per gestire lo sviluppo delle soluzioni in collaborazione eda supporto tecnico degli esperti locali.

La necessità di dotarsi di queste unità sorge nel 1997. A seguito delle esperienze condotte nelle operazioni di sup-porto alla pace, i Comandi NATO hanno individuata la necessità di dotarsi di una rinnovata capacità di coopera-zione Civile Militare (CIMIC) a causa della crescente esigenza di interfacciarsi con la popolazione civile, le autoritàCivili e le Organizzazioni Internazionali, ai fine di creare un “ambiente” favorevole all’assolvimento delle missionidella forza NATO.

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Questo ha comportato la revisione della politica CIMIC con una nuova dottrina, un nuovo concetto di formazione econ la costituzione di Unità di specialisti che siano in grado di assolvere al meglio tale funzione. Ogni “StrategicCommand” si doveva dotare di assetti multinazionali a livello “Regional Command”. A livello Europeo è stata sta-bilita la costituzione di tre reggimenti, da costituire assegnandone la responsabilità ad Italia, Olanda e Regno Unito.La composizione di tali reggimenti prevede, nel suo schema generale, un Comando di reggimento, una compagniaComando e Sostegno Logistico, a cura della Nazione leader e tre compagnie CIMIC, una delle quali fornita dalla na-

zione Leader. Inoltre, un serbatoio di capacità CIMIC tratte prevalente-mente dal personale delle Forze di Completamento (RiservaSpecializzata), da inserire nelle unità operative in relazione alle esigenzeriscontrate nei vari Teatri di intervento. Il progetto ha già avuto avvio conla costituzione dell’unità nazionale dai 1 gennaio 2002. La tipologia delleattività CIMIC sul terreno, spesso simile alle attività del Genio, ha indottoad agganciare l’unità CIMIC al COMFOTER attraverso il Comando Bri-gata Genio, che comunque ha solo compiti di approntamento, essendodemandato al Comando Operativo di vertice Interforze (COI) ed AFSOUTHl’impiego operativo dell’unità. I lavori del gruppo di lavoro interforze in-ternazionale sono iniziati il 26 novembre 2001 e comprendono i rappre-sentanti di tutti i paesi della Regione Sud della NATO (PORTOGALLO -SPAGNA - FRANCIA - ITALIA - GRECIA - UNGHERIA - TURCHIA), per la de-finizione dei livelli di partecipazione di ogni paese e per l’emanazione deidocumenti occorrenti per l’operatività del CIMIC GROUP. L’Unità, non hacompiti diretti negli interventi di pubbliche calamità sul territorio nazionale.

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COMPAGNIA DEL 10° REGGIMENTO DI MANOVRA

Dipendenza gerarchica: Brigata Logistica di Proiezione

Il Reggimento assieme alle altre unitàappartenenti Brigata Logistica, assi-cura l’afflusso dei rifornimenti a fa-vore delle Unità impegnate inoperazioni. In particolare Il 10° REMAè stato impegnato due volte in mis-sione in Bosnia - Erzegovina e ben 5volte in Kosovo.A ciò si aggiungono i moduli forniti inconcorso nei Teatri operativi in Alba-nia, Afghanistan e Iraq.La compagnia comprende una squa-dra del Corpo di Sanità dell’Esercitoin rappresentanza di tutti coloro cheappartengono al servizio sanitario eche sono quotidianamente impegnati,sia presso le strutture ospedaliere inPatria sia presso i contingenti nazionali dislocati all’estero dove forniscono un supporto fondamentale alle unità ditutte le Forze Armate.Il 10° Reggimento di Manovra (10° REMA), trae origine dal I Battaglione servizi Ariete per la 1^ Brigata Corazzatadella divisione corazzata “Ariete”, costituitosi a Pordenone il 1 Giugno 1963.A seguito dello scioglimento della Bri-gata vioene riassegnato al Raggruppamento Servizi divisionale dove rimane fino al 31 ottobre 1975. Dal 1° no-vembre 1975 è reso autonomo ed inserito nella neo costituita 8^ brigata meccanizzata “Garibaldi”.Il 1° luglio 1991 il battaglione, soppresso nella sede di Pordenone dove aveva inglobato il 5° battaglione logisticodi manovra, si ricostituisce in Persano (SA) sulla base del preesistente Battaglione Logistico “Persano”, costituitoper favorire il trasferimento della “Garibaldi” in Campania.A seguito di ristrutturazione del sistema logistico il battaglione lascia la Brigata Bersaglieri “Garibaldi” per essereinserito nel 10° reggimento di manovra.Attualmente è costituito da un Comando di Reggimento, una Compagnia Comando e Supporto logistico, un Bat-taglione Rifornimenti, un Battaglione Mantenimento ed un Reparto Sanità. Il 10° REMA è già stato impegnato in

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numerose missioni al di fuori del territorio nazionale, a partire dalla Bosnia - Erzegovina nel 1996 e nel 1997, inKosovo nel 1999, nel 2000, nel 2001, e nel 2002-2003.A ciò si aggiungono i moduli forniti in concorso nei Teatri operativi in Albania, Afghanistan e Iraq.La Bandiera da Combattimento è decorata con una Croce d’Argento per il soccorso durante il Terremoto del Friulidel 1976, una Croce d’Argento per l’operazione in Bosnia nel 1996 ed una Croce di Bronzo per l’operazione in Bo-snia nel 1997.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 4411

MEZZI TECNOLOGICI - FORZA NEC

SOLDATO FUTURO, VEICOLO ATTACCO VELOCE (VAV) – VEICOLO TATTICO LOGISTICOMULTIRUOLO (VTLM) “LINCE” – VEICOLO BLINDATO MEDIO (VBM) “FRECCIA”

Sfilano ora, in un connubio uomo-mezzo-tecnologia, elementi ap-partenenti al programma “Trasformazione Terrestre” che vede leForze Armate impegnate in un processo di ammodernamento alquale partecipa l’industria nazionale per lo sviluppo dei nuovi sistemidigitalizzati.In particolare osserviamo, su di un Veicolo di Attacco Veloce, tre mo-delli pre-serie del “Soldato Futuro” seguiti da un Veicolo Tattico Leg-gero Multiruolo – VTLM dotato di sensori V-ISTAR per il controllodello spazio di manovra. Dis seguito, due nuovissimi veicoli blindatimedi (VBM) 8x8 “Freccia”, dotati di sofisticati sistemi di ComandoControllo e Navigazione (SICCONA) e, nella versione “Posto Co-mando”, con a bordo il Sistema automatizzato di comando e Con-trollo (SIACCON).Gli equipaggi appartengono all’unità sperimentale per la digitalizza-zione dell’Esercito.

VEICOLO D’ATTACO VELOCE PER FORZE SPECIALI

Veicolo di Attacco Veloce, a trazione integrale, in dotazione al 9° Reggimento incursori paracadutisti “Col. Mo-schin”. Trasporta 4 uomini equipaggiati, è dotato di una mitragliatrice pesante da 12,7 millimetri o in alternativada un lanciagranate da 40 millimetri e da una mitragliatrice da 7,62 millimetri.ll Reggimento trae origine dal IX reparto d’assalto che si distinse con sul Grappa durante la prima guerra mondiale.È l’unico reparto di Forze Speciali dell’Esercito Italiano. È formato da operatori incursori, Ufficiali Sottufficiali e Vo-lontari, tutti in servizio permanente. Il Reggimento è stato impiegato in tutte le operazioni ”fuori area” alle quali hapartecipato l’Italia. Tuttora i suoi uomini sono impegnati in Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Iraq.I mezzi è gli uomini che sfilano ben rappresentano il connubio uomo-tecnologia che caratterizza oggi l’Esercito: unaForza Armata dotata dei mezzi e dei materiali più avanzati ma in cui la funzione dell’uomo resta fondamentale.

CCAARRAATTTTEERRIISSTTIICCHHEE TTEECCNNIICCHHEE::PESO: 1970 KGEQUIPAGGIO: 1 + 3 uomini equipaggiatiARMAMENTO: MTR DA 12,7 MM O Lanciagranate da 40 MM – MTR 7,62MM

(SECONDARIO)MOTORE: td da 113 cv (83 kw) – 2495 ccTRASMISSIONE: 4x4 permanente – riduttore a 2 velocitàAUTONOMIA: circa 700 kmVELOCITÀ MASSIMA: 115 km/hRAPPORTO POTENZA PESO: 35,02 KWPESO RIMORCHIABILE: 1600 KGCOMPITI: Veicolo da ricognizione armato, per compiti speciali, studiato

appositamente per le necessità delle Forze speciali dell’Esercito

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VEICOLO TATTICO LEGGERO MULTIRUOLO (VTLM) “LINCE”

Il veicolo tattico leggero multi ruolo è idoneo a rispondere a due requisiti ritenuti fondamentali per l’impiego nelleoperazioni “Fuori area”. Esso garantisce una accresciuta protezione contro il rischio posto dalle mine e contro ilmunizionamento perforante fino al calibro 7,62. È inoltre aerotrasportabile, requisito indispensabile per ridurre itempi d’intervento in fronti sempre più lontani. Il VTLM può essere elitrasportato, aviolanciato ed imbarcato su tuttii maggiori velivoli da trasporto militari.Il nuovo veicolo per le sue caratteristiche tecniche e prestazioni è stato acquisito anche dall’Esercito Britannico.

CCAARRAATTTTEERRIISSTTIICCHHEE TTEECCNNIICCHHEE::EQUIPAGGIO: 4 uomini + pilota PESO: 6,5 T MASSA RIMORCHIABILE: 4200 KG DIMENSIONI: - lunghezza: 4,8 m

- larghezza: 2 m- altezza: 2 m

MOTORE: diesel common rail da 140 kw VELOCITÀ MAX: 130 KM/H AUTONOMIA: 500 KM TEMPERATURA D’ESERCIZIO: da -32 °C A +49 °C.

VEICOLO BLINDATO MEDIO 8X8 “FRECCIA”

CCAARRAATTTTEERRIISSTTIICCHHEE TTEECCNNIICCHHEE::EQUIPAGGIO: 1 + 2 elementi in torre + 7 elementi equipaggiati nel vano squadra di fanteria ARMAMENTO: cannone 25 mm - mitragliatrice coassiale cal. 7,62 + mitr. c/a cal.

7,62 + LancianebbiogeniPROTEZIONE: balistica, nbc, sistema di allarme laser MOTORE: potenza 550 hp (405 kw) a 2300 giri/min OTTICA panoramica capocarro: stabilizzata e ripetitore irt cannoniere OTTICA CANNONIERE: stabilizzata (+irt) SISTEMA DI TIRO: torretta servostabilizzata SISTEMA: antiesplosione e antincendio a protezione totale VELOCITÀ MAX SU STRADA: > 110 KM/H DIMENSIONI: - lunghezza 8,6 m

- larghezza 2,9 m- altezza 3,0 m

AUTONOMIA: 800 KM PESO: 26 T.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 4422

FANFARA DELLA BRIGATA ALPINA “TAURINENSE”

Dipendenza gerarchica: Brigata Alpina “Taurinense”

La fanfara intona il tradizionale inno degli Alpini, dal titolo “Trentatrè”, che accompagna i momenti più importantidella Brigata “Taurinense” vissuti sempre con entusiasmo, passione e dedizione ormai leggendari. L’alpinità è unsentimento che và oltre i compiti specifici del militare alpino.Spesso gli alpini sono stati chiamati a combattere anche fuori dal loro ambiente naturale e dai loro monti: in Africaorientale, in Cina, in Libia, sulle Alpi, nei Balcani e in Russia, lungo la Penisola durante la Guerra di Liberazione sinoalle recenti missioni in Mozambico, Balcani ed in Afghanistan.L’entusiasmo, la passione e la dedizione degli Alpini sono leggendari.“L’alpinità” è un sentimento che va oltre i compiti specifici del militareAlpino.Gli Alpini, nati per la montagna, vennero impiegati per le prime volte nellaCampagna d’Africa orientale del 1887. Spesso chiamati a combattereanche fuori dal loro ambiente naturale e dai loro monti; in Africa orientale,in Cina, in Libia, sulle Alpi, nei Balcani e in Russia, lungo la Penisola du-rante la Guerra di Liberazione sino alle recenti missioni in Mozambico,Balcani ed in Afghanistan.La Fanfara nasce dalla fusione dei preesistenti complessi bandistici del4° Reggimento Alpini e del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. nel1965 con sede nella Caserma “Monte Grappa” in Torino. Inizialmentecomposta da militari di leva, con l’attuale riforma dell’Esercito è com-posta da Sottufficiali e Volontari in Servizio Permanente ed in FermaBreve. Ha partecipato a numerose manifestazioni all’estero fra cui i fe-stival di Albertville, Bad Reichenall, Chambery, La Chaux de Fonds, Lo-sanne, Huesca. Ha suonato in tutte le regioni d’Italia partecipando anche a programmi televisivi. Ha suonato inPiazza San Pietro al cospetto del Santo Padre.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 4433

COMPAGNIA DEL 2° REGGIMENTO ALPINI

Motto: “Vigilantes”Dipendenza gerarchica: Brigata Alpina “Taurinense”

Il Reggimento è stato impiegato, a partire dal 2000, in Bo-snia, Kossovo e Afghanistan. In quest’ultima missione, du-rante impegnative operazioni di controllo del territorio, sonocaduti il Capitano Manuel Fiorito, il Maresciallo Capo LucaPolsinelli, il Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langellail 1° Caporal Maggiore Vincenzo Cardella ed il CaporalMaggiore Giuseppe Orlando.I tre plotoni del reparto indossano rispettivamente l’uni-forme vegetata, quella da rocciatore e la combinazione perterreni innevati.

Costituitosi il 1° novembre 1882 con i battaglioni “ValPesio”, “Col Tenda”, e “Val Schio”, nel 1886 i battaglionimutano nome in “Borgo San Dalmazzo”, “Vinadio” poi “Dro-nero” e “Dronero” poi “Saluzzo”.Impiegato in Libia (1911-12), combatte duramente nellaPrima Guerra Mondiale.Con l’ordinamento del 1921 è inserito nella 1^ DivisioneAlpina poi Raggruppamento (1923) quindi Brigata Alpinanel 1926. Dal 1935 costituisce con il 1° reggimento alpini

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ed il 4° artiglieria alpina la Divisione Alpina “Cuneense”. Il battaglione “Saluzzo” partecipa alla campagna in AfricaOrientale.Il reggimento partecipa con la divisione alla campagna sul fronte occidentale del 1940 e nel 40-41 è in Albaniaprima sul fronte greco e poi su quello iugoslavo. Nel 1942 inquadrato nel Corpo d’Armata Alpino parte per la Rus-sia dove trasforma la sua storia in leggenda.Rimpatriato nella primavera del 1943 si scioglierà nei dintorni di Bolzano per effetto dell’armistizio dell’ 8 settem-bre del 1943.Ricostituito il 1° luglio 1963 come reggimento addestramento reclute per le brigate alpine con i battaglioni “Tri-dentina”, “Orobica”, “Cadore” e “Taurinense”, si scioglie per effetto della ristrutturazione dell’Esercito, il 31 otto-bre 1974. Le tradizioni del reggimento sono riprese dal battaglione “Saluzzo” ricostituito il 23 novembre 1945 peril 4° Reggimento. Il battaglione costituito per trasformazione del 530° battaglione Guardie sarà nuovamente scioltoe ricostituito fra il 1964 ed il 1967. Reso autonomo allo scioglimento del 4° Reggimento Alpini il 10 ottobre 1975è alle dipendenze della Brigata “Taurinense”. Il 28 agosto 1992 il battaglione entra nel ricostituito 2° ReggimentoAlpini.La bandiera è decorata con 1 Cav. O.M.I. - 1 M.O.V.M. - 4 M.A.V.M. - 2 M.B.V.M. - 1 M.A. di Benemerenza 1 M.B.al Merito della Croce Rossa.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 4444

FANFARA DEI BERSAGLIERI(Brigata “Aosta” e Brigata “Garibaldi”)

Dipendenza gerarchica: Brigata Meccanizzatz “Aosta”

Fanfara dei bersaglieri composta da elementi della fanfara della bri-gata “Aosta” e da elementi della fanfara della brigata “Garibaldi”.La fanfara è un complesso che si caratterizza per essere compostasolamente da ottoni, sta eseguendo “la Corsa” una delle marce chetradizionalmente accompagnano lo sfilamento delle unità bersa-glieri.

La Fanfara offre splendidi concerti, in Itala e all’estero, capaci di unirecon perfetto equilibrio brani tratti dalla tradizione bersaglieresca e ca-polavori della musica classica e moderna. Particolarmente spettacolaririsultano i caroselli, durante i quali i Bersaglieri suonano correndo, cre-ando con straordinaria precisione delle perfette figure geometriche.

Il Corpo dei Bersaglieri, del quale ricorrerà tra poco il 171° anniversariodella fondazione, nacque il 18 giugno 1836 ed ebbe il battesimo delfuoco nel vittorioso scontro di Ponte di Goito (MN) nel 1848. I Fanti piu-mati sono l’unica specialità della fanteria interamente italiana. Devono la

loro origine al Generale Alessandro La Marmora, il primo ad avere intuito la necessità di un corpo di fanteria sceltacon caratteristiche di addestramento, armamento ed equipaggiamento innovativi rispetto alle fanterie dell’epoca.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 4455

COMPAGNIA DELL’8° REGGIMENTO BERSAGLIERI

Motto: “Velox ad impetum”Dipendenza gerarchica: Brigata Bersaglieri “Garibaldi”

L’Ottavo reggimento bersaglieri è stato uno dei primi reparti dell’Esercito ad impiegare militari professionisti ed hapartecipato a tutte le missioni fuori area che hanno visto impegnata la Brigata Garibaldi. Ha svolto numerosi turnioperativi nei Balcani ed ha preso parte all’operazione Antica Babilonia in Iraq. Sul territorio nazionale ha parteci-pato alle attività di controllo del territorio nell’ambito delle Operazioni “Vespri Siciliani” e nella vigilanza degli obiet-tivi sensibili nel quadro dell’Operazione “Domino” inoltre è intervenuto più volte in soccorso alle popolazioni in

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concomitanza con le calamità naturali che hanno colpito la collettività nazionale fra cui il sisma del 1976 in FriuliVenezia Giulia.

I fanti piumati, si sono distinti combattendo su tutti i fronti, dalle Guerre d’Indipendenza alla “breccia” di Porta Pia,fino alle Guerre Mondiali e di liberazione. Dopo il secondo conflitto mondiale sono stati impegnati in operazioni dimantenimento della pace come in Libano, nel 1982, e ripetutamentenei Balcani. Tra l’altro sono stati i primi soldati italiani ad intervenire inBosnia (a Sarajevo) nel 1995, in Albania nel 1997, in Kosovo, nel 1999e in Iraq nel 2003.Del resto questa vocazione alle missioni internazionali non è nuova perle fiamme cremisi: un contingente di bersaglieri partecipò nel 1855 allaspedizione Piemontese in Crimea dove prese parte alla battaglia dellaCernaia e all’assedio di Sebastopoli a fianco delle truppe anglo-francesiopposte a quelle russe.

L’8° Reggimento viene costituito il 1° gennaio 1871, formato con quat-tro battaglioni, tutti provenienti dal 3° Reggimento, dei quali assommale gloriose tradizioni. Tra il 1911 e il 1912 prende parte alla guerraItalo-Turca. Partecipa alla Grande Guerra battendosi nel Cadore e poisul Piave. Dal 1924 al 1936 opera come Reggimento Ciclisti. Inqua-drato nel 1937 nella Brigata Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”passa nel ‘38 nella IIa Brigata Corazzata che dal 1° febbraio 1939 sitrasforma in Divisione Corazzata “Ariete” (132a), con la quale, nel 1939 partecipa all’occupazione dell’Albania.Segue il ciclo operativo della divisione in Africa Settentrionale ed esce quasi distrutto dalla battaglia di El Alamein.Riordinato con battaglioni di altri reggimenti bersaglieri, è assegnato alla Divisione Corazzata “Giovani Fascisti”, conla quale si batte in Tunisia. Sciolto il 13 maggio del ‘43 dopo la battaglia di Enfidaville, si ricostituisce il 15 luglio1943 a verona dove, il 9 settembre cessa di esistere a seguito dell’armistizio. Si ricostituisce il 15 settembre del1949 su due battaglioni bersaglieri arrivando ad essere ordinato su due battaglioni bersaglieri ed uno carri, inqua-drato nella Divisione Ariete. Nel ‘75 il reggimento si scioglie dando vita al Comando Brigata Garibaldi ed ai suoi bat-taglioni: 3° bersaglieri “Cernaia”, 11° bersaglieri “Caprera”, 26° bersaglieri “Castelfidardo”, 7° Carri “Di Dio”. Dal30 giugno 1991, in conseguenza del trasferimento della Brigata in meridione, prende sede in Caserta. Nell‘am-bito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 25 giugno 1993 ed il giornosuccessivo è inquadrato nell’8° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Caserta.

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Comandante III Settore

La rappresentanza della Marina Militare sfila al comando del Contrammiraglio Marco Santarini, della Direzione Ge-nerale degli Armamenti Navali, Capo Ufficio Programmi Fregate di Nuova Generazione.

III SETTORELA MARINA MILITARE

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BANDA DELLA MARINA MILITARE

Dipendenza: Comando Militare Marittimo Autonomo della CapitaleSede: Roma

Il Corpo Musicale della Marina Militare è uno dei più antichi complessibandistici italiani. La sua costituzione avvenne nel 1870 attraverso lacreazione di una struttura organica e stabile presso il Dipartimento Ma-rittimo di La Spezia.L’organico della Banda si compone di 102 musicisti, tutti Sottufficiali inservizio permanente diplomati in Conservatorio.Il repertorio abbraccia ogni genere musicale, dalla musica originale perbanda, a quella classica, lirico-sinfonica, leggera e jazz.La Banda Musicale della Marina è chiamata a svolgere la sua attivitàistituzionale sia in Italia che all’estero e per la peculiare capacità disaper rappresentare, attraverso la musica, una immagine della Marinasempre maggiormente impegnata, a livello internazionale, negli ambitidel sociale e degli aiuti umanitari, è stata insignita, nel 2004, del “Ca-valierato di Pace” da parte del Centro Internazionale della Pace fra iPopoli di Assisi.

Tra le presenze all’estero che hanno tributato alla Banda numerosi successi, ricordiamo i più recenti:• nel 2003 e nel 2006 a New York in occasione dei festeggiamenti del Columbus Day;• nel 2002 ad Auckland in Nuova Zelanda nel corso della Coppa America di vela “Louis Vuitton Cup”;• nel 2002 nei centri di El Alamein e di Alessandria durante la Tournée in Egitto.Si ricordano, inoltre, le acclamazioni per le esibizioni a Kiel e Amburgo in Germania, a Vienna e St. Poelten in Au-stria, a Mons in Belgio presso il Comando Supremo della NATO, nonché sui più importanti palcoscenici nazionalidell’Auditorium di Milano, del Teatro dell’Opera, dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Auditorium aRoma, del Teatro San Carlo di Napoli.

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SCUOLA NAVALE MILITARE “FRANCESCO MOROSINI”

Motto: “Patria e Onore”Dipendenza: Ispettorato delle Scuole della MarinaSede: Venezia

La Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia, liceo classico e scientifico statale, è un istituto di for-mazione della Marina Militare. Utilizzando moderne attrezzature didattiche, informatiche, sportive, e marinaresche,tutti gli Allievi ricevono una formazione multi di-sciplinare, centrata su una solida base cultu-rale, sullo studio della lingua inglese e sullafamiliarità col mare, con le imbarcazioni a velae con gli armi da canottaggio.Gli ex Allievi del “Morosini” mantengono il loroimpegno negli studi e nel lavoro, spesso ser-vendo ai vertici della Marina Militare o occu-pando posizioni di responsabilità nella SocietàCivile, e forniscono al Paese un contributo si-gnificativo e solido di onestà, integrità e compe-tenza.L’Istituto ha sede nell’Isola di Sant’Elena e siavvale delle risorse culturali di una città unica almondo come Venezia. I giovani frequentatori,sin dal loro ingresso nella Scuola, sono iscritti

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alla leva di mare e viene loro riservata un’aliquota di posti per l’ingresso all’Accademia Navale di Livorno. Al ter-mine dell’anno scolastico imbarcano, prima delle normali vacanze estive, sulle Unità Navali della Marina Militare,come la Nave Scuola Amerigo Vespucci.Il “Morosini” trae origini dal Collegio dei Nobili che forniva i Dirigenti Navali della Repubblica Serenissima. Risortonel 1961 con la denominazione di Collegio Navale, dal Gennaio 1998 ha assunto lo status di Scuola Militare e nelmaggio del 2002 ha ricevuto dalle mani del Capo dello Stato la Bandiera d’Istituto in una cerimonia svoltasi nellasplendida cornice di Piazza San Marco.La Scuola Navale si propone di suscitare nei giovani l’interesse e l’amore per la vita sul mare, infondendo una solidabase culturale, una profonda educazione civica, un elevato senso delle istituzioni e dello Stato e preparandoli ad af-frontare il futuro, qualunque siano le loro scelte, con lo spirito più nobile e a favore della collettività e della Patria.

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ACCADEMIA NAVALE

Motto: “Patria e Onore”Dipendenza: Ispettorato delle Scuole della MarinaSede: Livorno

L’Accademia Navale di Livorno, dal 1881, unico storico Istituto che forma i futuri Comandanti della Marina. Si trattadi donne e uomini fortemente motivati, in grado di condurre, per conoscenze professionali ma soprattutto per ca-risma, i propri equipaggi, e di affrontare insieme il mare, in tuttala sua meravigliosa complessità.Una professione che richiede una preparazione ad ampio spet-tro, elevate capacità di guida degli uomini e grande senso deldovere. Questi tratti vengono sviluppati ed affinati nei cinqueanni di frequenza dell’Istituto, che si conclude con il consegui-mento di una laurea, fino a fondersi nello stile inconfondibiledell’Ufficiale di Marina.L’Accademia Navale si è sempre distinta per la capacità di co-niugare tradizione ed innovazione. Accanto ai simulatori di plan-cia ed ai più avanzati sistemi informatici d’insegnamentoconvive, interrato nello storico piazzale dell’Istituto, uno splen-dido brigantino a vela, sui cui pennoni gli allievi, oggi come 125anni or sono, si addestrano a svolgere le manovre che do-vranno affrontare al momento del battesimo del mare, sullanave a vela più bella del mondo, la splendida “Amerigo Ve-spucci”.Gli Allievi ruolo normale del primo anno, infatti, svolgono la tradizionale campagna addestrativi a bordo del Ve-spucci che quest’anno li porterà in Mar Mediterraneo, mentre gli Allievi del secondo anno, a bordo di Nave san giu-sto, raggiungeranno il Mar Nero.

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COMPAGNIA SCUOLE SOTTUFFICIALI M.M.Mariscuola Taranto

Motto: “Patria e Onore”Dipendenza: Ispettorato delle Scuole della MarinaSede: Taranto

Mariscuola Taranto è un istituto di formazione che ha come obiettivo principale la preparazione professionale delruolo Marescialli. Il primo maggio scorso, questa Scuola ha celebrato i 60 anni di vita simbolo di un modello chenegli anni si è saputo adeguare ai cambiamenti politico sociali mantenendo inalterati i valori etico militari che nehanno determinato la fondazione.

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In relazione alle nuove esigenze d’impiego operativo in campo internazionale (operazioni di peace-keeping e a ca-rattere umanitario), la Scuola sviluppa un intenso piano di studio. In particolare oggi, grazie alle convenzioni stipu-late con le Università di Viterbo e Bari, i Marescialli al termine del ciclo di studi conseguono il diploma di laurea inScienze Organizzative e Gestionali Marittime e Navali o, se della categoria Infermieri, in Scienze Infermieristiche.Il tutto si traduce in un “prodotto finito” di Maresciallo, Sergente e personale di Truppa di alto livello, in grado di as-solvere le funzioni di conduttore di uomini e mezzi con la giusta professionalità ed entusiasmo. Presso la Scuola,inoltre, si svolgono i corsi per il personale del ruolo Marescialli, Musicisti, Sergenti e Truppa, oltre a corsi di ag-giornamento, istruzione, qualificazione, riqualificazione, abilitazione e specializzazione professionale.Mariscuola Taranto si presenta dunque come l’”Accademia dei Sottufficiali” non tanto per il livello quantitativo del-l’attività che qui sui svolge, comunque senza eguali nella Forza Armata, ma soprattutto per il livello qualitativo deicontenuti e la multidisciplinarietà delle attività didattiche e formative svolte da personale altamente qualificato.Mariscuola Taranto si presenta come un moderno campus universitario con un comprensorio che si estende su un’areadi 32 ettari, su cui sono ubicati circa 50 edifici. I frequentatori dei corsi possono contare su diversi impianti sportivi tracui una piscina; hanno accesso, inoltre, ad una biblioteca e a numerosi locali arredati per il tempo libero. Il tutto è ingrado di supportare una comunità di circa 1700 persone. Gli edifici per le sistemazioni didattiche comprendono 80 aulein grado di ospitare circa 1700 allievi, 37 laboratori in gran parte multimediali ed un’aula magna da circa 500 posti.L’Istituto, che ormai vive in perfetta simbiosi con la città di Taranto, mette a disposizione le proprie strutture per variemanifestazioni di tipo sportivo e culturale in genere.A seguito della professionalizzazione della F.A. e dalla fine della leva obbligatoria, Mariscuola Taranto risulta per-tanto pienamente inserita nel “Sistema Italia”. Infatti.• per favorire la diffusione fra i giovani degli sport marinareschi a livello nazionale e valorizzare le potenzialità

nautiche di Taranto, vengono organizzati Corsi Velici Estivi che si tengono ogni anno nel mese di luglio, a fa-vore di studenti delle Scuole Medie Superiori di tutto il Paese particolarmente meritevoli;

• ogni mese vengono ospitati mediamente circa 700 frequentatori di corsi, di cui 200 del Ruolo Marescialli e 500del Ruolo Truppa. Questi ultimi al termine della ferma contratta (quattro anni) possono transitare in servizio perma-nente nella Marina Militare o nelle Forze di Polizia dello Stato (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Guar-dia Forestale, Vigili del Fuoco). Coloro chepermangono nella Forza Armata sono richia-mati presso la Scuola per completare la loroformazione, mediante un corso di circa dodicisettimane;

• unitamente al personale della Marina, laScuola concorre alla formazione del perso-nale di altre Forze Armate, di Corpi armatidello Stato, di personale civile del Ministerodella Difesa e di altre amministrazioni pubbli-che e di personale militare di Marine estere.

Mariscuola la Maddalena

Motto: “Patria e Onore”Dipendenza: Ispettorato delle Scuole della MarinaSede: La Maddalena

MARISCUOLA La Maddalena, costituita nel 1949, è l’Istituto per la formazione e l’addestramento del personale dellecategorie più propriamente “marinaresche” della Marina. Il prezioso bagaglio di valori che la tradizione della Ma-rina ha tramandato viene ancora insegnato oggi alle generazioni di giovani allievi che fanno della professionalità,della solidarietà e della tolleranza, motivo d’essere marinai.Fin dai tempi della vecchia marineria a vela, invero, il personale nocchiere veniva preparato a bordo delle navi at-traverso lunghi tirocini pratici. Con l’avvento della propulsione a motore e delle tecnologie meccaniche nacqueanche l’esigenza di dover formare i marinai che dovevano condurre e mantenere i mezzi. Per questa necessità aLa Maddalena, ove l’arcipelago offre un naturale campo d’addestramento nautico, venne istituita la scuola allievinocchieri e motoristi.Unitamente al personale della Marina Militare, presso MARISCUOLA La Maddalena viene addestrato anche il perso-nale appartenente ad altre Forze Armate, Corpi ed Enti Armati dello Stato (Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Peni-tenziaria,Aeronautica Militare, Corpo Forestale dello Stato ed Esercito) per il conseguimento di abilitazioni alla condottadi Unità Navali in navigazione di altura e costiera e per la condotta dei motori installati sulle medesime unità.La Scuola si sviluppa in un comprensorio esteso 150.000 metri quadrati, con un’area edificata di 21.000 mq espazi interni utili per 52.000 mq.

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La ricettività delle infrastrutture è adeguata alle esigenze dell’Istituto e, infatti, possono essere ospitati oltre mille allievi,mentre quasi 200 posti sono disponibili per il personale di governo e altri 156 posti per gli Ufficiali ed i Sottufficiali.I frequentatori ed il personale di MARISCUOLA La Maddalena possono usufruire anche di diversi impianti sportivi,tra cui una palestra e un campo di calcetto, una piscina ed una Sezione Velica, di una biblioteca e di numerosi am-bienti opportunamente attrezzati per trascorrere il tempo libero.Il compito d’Istituto di MARISCUOLA La Maddalena è quello di provvedere alla formazione etico-militare e tecnico-professionale del personale non direttivo della Marina Militare appartenente alle seguenti categorie:• Nocchieri: personale preposto ai servizi di coperta delle Unità Navali, in particolare per le manovre di ormeg-

gio, per la condotta delle imbarcazioni minori e per le manovre marinaresche;• Tecnici di Macchine: personale preposto alla condotta dell’apparato motore delle Unità Navali, agli impianti di

generazione dell’energia elettrica, ai sistemi ausiliari di piattaforma, ai sistema del servizio di sicurezza;• Nocchieri di Porto: personale delle Capitanerie di Porto addetto alla condotta dei mezzi di pattugliamento e soccorso,

alla vigilanza delle attività portuali, alla gestione della gente di mare ed alla gestione del demanio marittimo.Il panorama dell’attività didattica svolta presso MARISCUOLA La Maddalena è completato dall’organizzazione di dueCorsi Velici Estivi che si tengono ogni anno nel mese di luglio, a favore di studenti delle Scuole Medie Superiori ditutto il Paese particolarmente meritevoli.

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STENDARDI DELLE UNITÀ NAVALI

Dipendenza: Comando in Capo della Squadra Navale

La Marina Militare è fatta di navi e di uomini che le abitano. Questa èl’unica ragione del suo essere e della sua lunga tradizione.Gli Stendardi delle Unità Navali rappresentano gli equipaggi delle Navidella Marina, più di 10.000 marinai che, a bordo delle Navi, operanosempre con grande professionalità al di là degli orizzonti, in mari vicinie lontani per la tutela degli interessi nazionali.L’Italia che al mare guarda da ogni dove, rimane un punto di riferimentoculturale, oltreché geografico del bacino mediterraneo, solcato quotidia-namente da migliaia di navi. Infatti, pur rappresentando solo l’1% dellasuperficie dei mari, esso bagna ben 25 paesi di tre continenti con oltre 80porti di rilevanza internazionale. La sua centralità è più evidente alla lucedel volume del traffico di greggio che esso supporta, pari a circa il 20%del traffico mondiale.L’opera incessante delle navi della Marina, a vigilanza delle vie marit-time assume dunque una valenza oltremodo cruciale per l’equilibriodelicato dell’economia, nostra e dell’intera aerea, verso cui il nostropaese ha sempre avuto una particolare responsabilità storica. Ecco cheper iniziativa della Marina Militare, punto di riferimento riconosciuto delle marine dell’area mediterranea, è sorto aRoma, un Centro di Controllo del Traffico Marittimo, che, a similitudine di quanto avviene nell’ambito dell’aviazionecivile e militare, fa confluire tutti i dati in un unico grande database per ridistribuirli a tutti i paesi rivieraschi.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 5522

LE FORZE NAVALI

Motto: “Pro Maris Securitate”Dipendenza: Comando in Capo della Squadra NavaleSede: Taranto, Spezia, Augusta

I 54 Nastrini in parata rappresentano le Forze Navali di superficie e subacquee cui compito primario è la difesa dellaPatria sul mare.Versatilità strategica, autonomia logistica e flessibilità tattica, queste le capacità delle forze marittime impegnatequotidianamente con compiti che vanno dal contrasto al terrorismo e alla pirateria, alla salvaguardia della libertà

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di navigazione ed al controllo dei flussi di migranti, passando per le operazioni internazionali dove la componentemarittima, che include forze aeree, anfibie e terrestri “basate” sul mare, è in grado di offrire differenti opzioni, nonultima quella funzione umanitaria che è uno dei compiti non militari che meglio si attagliano alla capacità della Ma-rina naturalmente e rapidamente “proiettabile” in teatri lontani fin dal primo insorgere di aree di crisi.Nel luglio scorso nei primi giorni del conflitto tra Israele e Libano, il cacciatorpediniere Durand de la Penne, pre-sente nel Mediterraneo orientale in attività addestrativa, è arrivato, prima Nave straniera, a Beirut per effettuare ilrimpatrio di personale civile.Dopo questo primo intervento la Marina ha assicurato con il Libano quello che è stato un vero e proprio corridoioumanitario tra i porti del Libano e la vicina isola di Cipro, assicurando, in accordo con il Dipartimento della Prote-zione Civile, il Ministero degli Affari Esteri, e con la Croce Rossa Italiana quei primi importanti aiuti alla popolazionecivile libanese.Ben più significativo è stato poi il contributo della Marina alla Forza di interposizione in Libano decisa dal Governoitaliano per difendere e consolidare la pace dopo lunghi giorni di guerra, consolidatosi in Agosto con la partenzada Brindisi di un Gruppo Navale formato dalla portaerei Garibaldi, le navi da sbarco San Marco, San Giorgio, SanGiusto e la corvetta Fenice con a bordo 1860 uomini e donne; quattro aerei a decollo verticale, tredici elicotteri evari mezzi da sbarco tipo AAV-7, VCC-1 e VCC-2.La missione, che ha preso il nome di Leonte, è stata finalizzata alla piena attuazione della risoluzione del Consi-glio di Sicurezza delle Nazioni Unite n° 1701, ed è entrata nel vivo il 2 settembre con l’inizio delle operazioni diSbarco dei primi Fucilieri di Marina del Reggimento San Marco e dei Lagunari dell’Esercito, costituenti Lo Sbarcoha visto trasferire dal mare alla terra circa 1000 militari, tra cui più di 700 marinai del Reggimento San Marco.Da allora il contributo della Marina Militare all’Operazione Leonte si è attestato con l’inizio delle attività di ricogni-zione nella zona ad est della città di Tiro, da parte degli uomini della Joint Landing Force-Lebanon (JLF-L).Sul mare, invece, terminate lo Sbarco della Forza d’ingresso, le unità della Marina Militare sono state impegnatenella sorveglianza e nel pattugliamento delle acque antistanti le coste libanesi, permettendo così la rimozione delblocco navale israeliano che arginava l’ansia di ripresa del paese dei Cedri.

In Golfo Persico, dal dicembre del 2001 al dicembre del 2006, una no-stra fregata è stata impegnata nel monitoraggio del traffico mercantilein funzione antiterrorismo ed antipirateria, all’interno dell’OperazioneInternazionale Enduring Freedom.In un’altro teatro delicato come l’Afghanistan la Marina è presente coni suoi elicotteri AB-212 che svolgono compiti di trasporto, ricognizioneed evacuazione medica. Ad un Incursore della Marina è intitolato ilCampo che ospita il contingente italiano. Il Capitano di Fregata BrunoVianini, deceduto nel Febbraio del 2005 a seguito di incidente aereo,era impegnato in quelle ricognizioni preventive che hanno consentitol’insediamento di tutto il contingente italiano.Ma, ovviamente, in più di ogni altro luogo è nel Nostro Mar Mediterra-neo, che sventola il Tricolore con le Repubbliche Marinare. Ogni giornoinfatti, le nostre navi incrociano da Gibilterra ai Dardanelli, da Suez alGolfo del Leone, onorando al meglio i loro compiti istituzionali, a soste-gno degli interessi nazionali, e nella salvaguardia della sicurezza dellevie marittime.

La presenza continua all’interno di Forze Navali permanenti della NATO, garantisce il costante pattugliamento delleacque, assicurando così quel naturale prolungamento dell’Enduring Freedom in Mediterraneo, nell’ambito di un ope-razione denominata Active Endeavour. Una Fregata garantisce il contributo italiano al dispositivo internazionaleMarittimo in Mediterraneo.Nello Stretto di Tiran, in Mar Rosso, tre unità navali italiane Classe Vedetta, pattugliano costantemente l’area as-sicurando la libertà di navigazione di quel tratto di mare antistante il Canale di Suez da cui passa la quasi totalitàdel traffico tra l’europa e l’oriente. La partecipazione della Marina Militare a questa Forza Navale che opera sottobandiera ONU chiamata MFO (Multinational Force and Observers), va avanti dal lontano 1982, anno in cui a se-guito degli accordi di Camp David, l’MFO fu attivata.Il duro lavoro delle nostre navi non si ferma qua, perché il loro costante impegno prosegue in quell’ambito che oltread essere il primo imperativo morale di ogni marinaio, risponde ad una precisa norma di Diritto del Mare: la sal-vaguardia della vita in mare. Con questo presupposto, giorno e notte i pattugliatori d’altura incrociano quel trattodi mare tra la Sicilia e le coste del Nord Africa, crocevia di buona parte del traffico mercantile mondiale, nonchérotta frequentemente battuta da imbarcazioni precarie cariche di migranti.Ma il compito delle navi del Comando delle Forze di Pattugliamento di Augusta, si allarga anche al controllo e allasalvaguardia dell’ambiente e dell’attività ittica dei pescherecci italiani nello Stretto di Sicilia, vigilando sul rispettodelle norme internazionali sulla pesca.Un altro tratto di mare, un tempo frequentemente interessato da un intenso traffico di migranti dall’Albania, ha visto,grazie al lavoro della Marina, ridurre sostanzialmente i flussi. Dal 1997, a seguito di un protocollo d’intesa con ilgoverno albanese, è stato costituito prima a Durazzo poi a Valona ed ora a Saseno, il 28° Gruppo Navale, che gra-

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zie ad un fitto impegno, sostenuto insieme a motovedette della Guardia Costiera, in attività di sorveglianza delleacque territoriali albanesi allo scopo di individuare e dissuadere sul posto il flusso migratorio, ha progressivamentediminuito la frequenza degli sbarchi, fino ad arrestarlo quasi del tutto.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 5533

RAGGRUPPAMENTO SUBACQUEI ED INCURSORI“Teseo TESEI”

Motto: “E fluctibus in hostem”Dipendenza: Capo di Stato Maggiore della MarinaSede: Varignano (La Spezia)

Il Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare costituisce il centro di eccellenza delle Forze Spe-ciali e delle Forze Specialistiche della Marina: gli INCURSORI, eredi diretti dei gloriosi uomini dei Mezzi d’Assaltodella Seconda Guerra Mondiale, violatori dei porti di Alessandria, Gibil-terra, Malta, che stupirono il mondo con le loro gesta suscitando l’am-mirazione e la stima anche degli avversari di un tempo, ed iSUBACQUEI, detentori della più alta professionalità esprimibile dal no-stro paese nel campo dell’attività subacquea.L’elevatissimo addestramento condotto sempre ricercando il massimorealismo, l’innovazione tecnologica di mezzi e materiali, la lucida deter-minazione del personale e l’esperienza maturata in più di 80 anni di at-tività caratterizzano i Gruppi Operativi del Raggruppamento “TeseoTesei”, patrimonio che la Marina Militare custodisce gelosamente.Nel corso degli ultimi decenni gli uomini del COM.SUB.IN. (ComandoSubacquei ed Incursori) sono intervenuti in diverse aree di crisi: Libano,Mar Rosso, Golfo persico, Somalia, Ruanda, Adriatico, Balcani, Timor Este Mare Arabico, Iraq, Libano ed Afghanistan, missioni nelle quali Incur-sori e Subacquei hanno messo a servizio della pace e della stabilità leloro spiccate capacità professionali.La bandiera del Raggruppamento è decorata di Medaglia d’Oro al ValorMilitare, di Medaglia d’argento al Valor Civile e dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 5544

COMANDO DELLA FORZA AEREA(COMFORAER)

Dipendenza: Comando in Capo della Squadra NavaleSede: Santa Rosa (Roma)

I Reparti in parata dipendono dal Comandante della Forza Aerea della Marina, anche Capo del Reparto Aeromobilidello Stato Maggiore della Marina Militare, a cui il 10 Giugno 2005 il Capo dello Stato ha consegnato la Bandiera diGuerra, punto di giunzione con lo storico vessillo simbolo dell’Aviazione Navale della Regia Marina fino al 1923.Nei Balcani, in Eritrea, in Iraq, in Libano, in Afghanistan, nelle missioni di antimmigrazione, negli interventi per pub-bliche calamità e nei soccorsi, dalla sua costituzione ad oggi il Comando della Forza Aerea è sempre stato pre-sente in tutti gli impegni occorsi in campo nazionale ed internazionale.Tra il personale in defilamento è presente una rappresentanza di coloro che recentemente hanno preso parte al-l’operazione “Leonte” in Libano e all’Operazione ISAF in Afghanistan nelle tenute originali verdi e sabbia utilizzatein quei contesti ambientali nel periodo invernale ed estivo.

Nella 1^ fila gli Ufficiali Piloti di Elicottero, abilitati sugli aeromobili in dotazione alla Marina, ovvero AB 212,SH 3D, ed il nuovo EH 101, con le caratteristiche di Pilota Antisommergibile e Pilota Eliassalto;

nella 2^ fila gli Ufficiali Piloti di aviogetto, abilitati sul velivolo AV 8B +, in combinazione da volo desertica;nella 3^ fila i Sottufficiali Operatori di Volo di elicottero Eliassalto ovvero Operazioni Speciali in combinazione

da volo nera, visori notturni montati sui caschi e mitragliatrice HKMP5;

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nelle ultime 3 file i Sottufficiali Specialisti di Volo, che hanno compiti fondamentali nel garantire l’efficienza el’impiego degli aeromobili della Marina, sia presso le Stazioni a terra, che a bordo delle UnitàNavali. La diversa colorazione delle casacche tipo jersey individua una specifica mansionenell’ambito della condotta delle attività di volo.

Il 15 ottobre 1961 venne costituito presso lo Stato Maggiore della Marina Militare l”Ufficio Elicotteri” che succes-sivamente, con l’approvazione della Legge istitutiva dell’Aviazione Navale, divenne l’attuale 6° Reparto Aeromo-

bili, con il compito di gestire la componente ad ala rotante dellaForza Armata e, avvalendosi anche delle Stazioni Elicotteri diCatania, Luni Sarzana e Grottaglie, di addestrare gli equipaggidi volo delle Unità navali.A seguito dell’acquisizione dei primi aerei ad appontaggio ver-ticale, nel gennaio 2000 nasce il Comando della Forza Aereadella Marina Militare (COMFORAER) da cui dipendono tutte leStazioni Aeromobili e i Gruppi di Volo.Il Comandante della Forza Aerea, che è anche il Capo delReparto Aeromobili dello Stato Maggiore della Marina Mili-tare, garantisce una stretta interconnessione fra le esigenzedi carattere operativo, proprie del Comando in Capo dellaSquadra Navale, e le attività di sviluppo organico e tecnicoproprie del Reparto Aeromobili, consentendo così alla com-ponente volo, ora costituita da 2.200 uomini e 84 mezzi adala fissa e rotante, di perseguire gli obiettivi prefissati conunitarietà d’intenti e in modo efficace.

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CAPITANERIE DI PORTO – GUARDIA COSTIERA

Dipendenza: Marina Militare con dipendenza funzionale Ministero dei Trasporti

Le Capitanerie di porto – Guardia costiera, Corpo specialistico della Marina Militare, partecipano al quadro sicu-rezza nazionale, concorrendo allo svolgimento dei compiti e attribuzioni del comparto Difesa.Le attività marittime, per la loro natura di internazionalità e specificità, richiedono elevata professionalità ed effi-cienza da parte di coloro che le garantiscono.In tale ottica le attribuzioni multidisciplinari del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera sono caratte-rizzate da forte rilevanza sociale, in quanto tendono ad assicurare in mare, lungo le coste e nei porti, la sicurezzadella vita umana, dei beni comuni, degli interessi dello stato e della Comunità internazionale.A supporto di tutte le attività istituzionali, il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera impiega apparati esistemi ad alta tecnologia, per il monitoraggio del traffico mercantile e da pesca da diversi centri di controllo, di-slocati lungo le coste nazionali.Fondato con Regio Decreto il 20 luglio 1865 e militarizzato nel febbraio del 1918, il Corpo dipende funzionalmentedal Ministero dei Trasporti ed assolve, con dipendenza anche da altri Ministeri, numerosi compiti in ambito marit-timo nazionale ed internazionale.Le Capitanerie di porto hanno un organico dicirca 11.000 uomini e donne, che operano in300 sedi sul territorio, avvalendosi di più di400 mezzi navali ed aerei, necessari per con-trollare gli oltre 155.000 kmq di mare territo-riale.Le principali attività svolte dalle Capitanerie diporto – Guardia costiera, anche in scenari inter-nazionali con le componenti aerea, navale e su-bacquea sono:• Ricerca e soccorso della vita umana in

mare, nel rispetto delle Convenzioni inter-nazionali. Il Comando Generale della Guar-dia costiera costituisce il Centro nazionaleper la ricerca ed il soccorso in mare.

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• Sicurezza della navigazione, che il Corpo assicura come Autorità nazionale, con funzioni di “safety” e “secu-rity”, attività tese a far rispettare le norme a tutela delle navi contro i rischi non voluti e quelle per prevenireeventi dannosi intenzionalmente provocati. In tale ottica il personale del Corpo effettua mediamente oltre 2500ispezioni annuali a bordo di navi mercantili nazionali e straniere.

• Tutela ambientale, con attività di vigilanza sulle aree marine protette e di polizia lungo i litorali. Presso il Mini-stero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare opera il Reparto Ambientale Marino del Corpo dellecapitanerie di porto.

• Tutela e controllo dell’intera filiera della pesca marittima. In ambito del Comando Generale – in attuazionedella politica sulla pesca dell’Unione Europea e nazionale – è stato istituito il Centro di Controllo NazionalePesca e nel 2005, presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il Reparto Pesca Marittima.

• Gestione delle emergenze e collaborazione in attività di protezione civile in mare e lungo le coste.• Polizia marittima e Polizia Giudiziaria nelle materie di competenza.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 5566

COMANDANTE DEL IV SETTORE

Comandante del IV Settore, dedicato all’Aeronautica Militare, è il Gene-rale di Brigata aerea Franco Girardi, ufficiale generale pilota con oltre2.800 ore di volo, la maggior parte delle quali sul velivolo caccia F-104. Nella sua carriera ha svolto, tra gli altri, prestigiosi incarichi pressol’Ispettorato Sicurezza del Volo ed il 4° Reparto (Logistica) dello StatoMaggiore Aeronautica. Dal 2003 al 2005 ha comandato la 9^ BrigataAerea di Pratica di Mare (Roma) ed è attualmente Vice Capo di StatoMaggiore del Comando Logistico.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 5577

BANDA CENTRALE DELL’AERONAUTICA

Dipendenza gerarchica: COMAER (Comando A.M. Roma)Sede: Palazzo Aeronautica - Roma

La Banda dell’Aeronautica Militare, diretta dal Maestro tenente colonnello Patrizio Esposito, è la più giovane tra leformazioni musicali delle Forze Armate italiane: venne costituita nel luglio del 1937 ed ebbe come padrino d’ec-cezione l’illustre compositore Pietro Mascagni.

La formazione bandistica dell’Aeronautica è composta da 95 elementireclutati attraverso un concorso pubblico, tutti professionisti diplomati alConservatorio e provenienti dai migliori complessi musicali nazionali.

Anche quest’anno la Banda dell’Aeronautica Militare proporrà un pro-gramma ricco di eventi sia in Italia che all’estero per offrire ad un pub-blico sempre più vasto ed affezionato la sorpresa delle novità innestatenella tradizione del repertorio bandistico.Il primo direttore della Banda è stato il maestro Alberto Di Miniello. Di-plomato in pianoforte, strumentazione per banda e composizione conOttorino Respighi, vinse nel 1935 il concorso per il posto di direttoredella Banda della Regia Aeronautica. Il maestro Alberto Di Miniello èanche l’autore della Marcia d’Ordinanza dell’Aeronautica Militare,scritta nel 1937. Disciolta in seguito agli eventi bellici della 2^ GuerraMondiale, la Banda è stata ricostituita nel 1944 e già dal dicembre ri-prendeva la sua attività concertistica.

IV SETTOREL’AERONAUTICA MILITARE

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COMPAGNIA DELLA SCUOLA MILITARE AERONAUTICA “G. DOUHET”

Dipendenza gerarchica: Istituto di Scienze Militari AeronauticheSede: Firenze

La Scuola Militare Aeronautica ‘G. Douhet’ è l’ultima nata delle Scuole Militari. Istituita a dicembre del 2005, laScuola, che ha sede a Firenze nella stessa sede dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, è un istituto di for-mazione secondaria che persegue lo scopo di formare i giovani e di stimolare in essi l’interesse alla vita aeronau-tica. Nella Scuola si svolgono corsi di studio di ordine classico e scientifico, con programmi corrispondenti a quelliprevisti per l’intero corso di liceo classico e per gli ultimi tre anni di liceo scientifico ad indirizzo “tradizionale”.Gli studenti seguono materie complementari a carattere aeronautico e socio-educativo, nonché corsi di familiariz-zazione al volo. Si tratta, quindi, di percorsi formativi completi ed impegnativi, attraverso i quali si intende fornire

ai giovani le competenze e i valori necessari per confrontarsi proficua-mente con il mondo universitario e professionale.L’ammissione ai corsi di studio della Scuola militare Aeronautica“Giu-lio Douhet” avviene tramite un concorso per esami che viene pubblicatoannualmente su Gazzetta Ufficiale. Per l’anno scolastico 2007-2008 èprevista l’ammissione di 38 giovani: 18 alla prima classe del liceo clas-sico e 20 alla terza classe del liceo scientifico. Al concorso possonopartecipare i cittadini italiani di sesso maschile in possesso di specificirequisiti, come ad esempio un’età compresa tra i 15 e i 17.La Scuola si articola su una Direzione Studi, il cui compito è l’aggior-namento delle metodologie e degli ausili didattici, e un Comando Corsi,preposto a tutte le attività destinate alla formazione degli allievi. Il corpodocente della scuola è composto da insegnanti civili designati dal Mi-nistero dell’Università, Istruzione e Ricerca e da insegnanti militari de-signati dall’Aeronautica Militare. L’attuale comandante della Scuola è ilcolonnello Roberto Zago.Il distintivo della Scuola militare Aeronautica “Giulio Douhet” raffigura,

su uno sfondo blu cobalto, alcuni elementi grafici che esprimono le caratteristiche salienti dell’istituto: un’aquila ela relativa costellazione, con riferimento alla tradizione araldica dell’Aeronautica Militare; un libro aperto che riportauna penna d’oca ed un compasso, ad indicare lo strumento attraverso il quale si compie la missione formativa ededucativa dell’istituto, nonché i corsi di studio – liceo scientifico e liceo classico - che in esso si svolgono; infineil giglio rosso, emblema della città di Firenze, che ospita la scuola.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 5599

COMPAGNIA DELL’ACCADEMIA AERONAUTICA

Dipendenza gerarchica: Comando delle Scuole dell’Aeronautica MilitareSede: Pozzuoli (NA)

Compagnia di allievi dell’Accademia Aeronau-tica. L’ultimo corso a giurare è stato il ‘GRIFO V’,lo scorso 4 aprile a Pozzuoli: i 63 allievi, tra cui10 ragazze, appartenenti a tutti i ruoli, tra pi-loti, Ruolo delle Armi, Corpo di Commissariatoe Genio Aeronautico, hanno così ricevuto il bat-tesimo di Ufficiali dell’Aeronautica Militare.Gli allievi proseguiranno l’iter formativo previ-sto che al termine dei quattro anni accademicili porterà a conseguire la laurea in Scienze Ae-ronautiche. I 40 allievi del ruolo naviganti hannogià conseguito il brevetto di pilota di aeroplanopresso la scuola di volo di Latina.

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L’Istituto, fondato il 5 novembre 1923 subito dopo la costituzione dell’Aeronautica Militare in Forza Armata indipen-dente, iniziò i suoi corsi presso l’Accademia Navale di Livorno. Dopo numerosi trasferimenti (Caserta, Forlì, Nisida),dal gennaio 1962 ha trovato la sua sede definitiva a Pozzuoli. L’Accademia provvede alla formazione degli ufficialidel ruolo naviganti, piloti e navigatori, del Ruolo delle Armi, del Corpo di Commissariato e del Genio Aeronautico.Stemma originario dell’Accademia Aeronautica fu il nodo di Savoia, alato, sormontato dalla corona. L’attuale distin-tivo, ideato nel 1948, raffigura uno “Spadino” da Allievo dalla cui elsa scaturisce una teoria di aeroplani. Il disegnofu curato dal perito tecnico Ercole Elia, in servizio presso l’Accademia, mentre il primo modello in plastilina fu rea-lizzato dal prof. Renato Ferraccio, della Scuola di incisione del corallo di Torre del Greco.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6600

COMPAGNIA DELLA SCUOLA MARESCIALLI

Dipendenza gerarchica: Divisione Formazione Sottufficiali e Truppa di CasertaSede: Viterbo

Compagnia di allievi della Scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare. La Scuola - che dal 2005 ha assunto l’at-tuale denominazione e si è trasferita da Caserta a Viterbo - provvede alla formazione morale e tecnico-professio-nale degli allievi marescialli dell’Aeronautica Militare, con l’obiettivo di fornire agli stessi la preparazione necessariaper l’impiego nei reparti operativi della Forza Armata, sviluppare in essi le capacità di adattamento alla mutevolerealtà tecnologica e culturale nella quale sono chiamati ad operare, nonché predisporli ad assolvere compiti com-plessi anche in contesti internazionali.Il corso marescialli ha una durata triennale e al termine dell’iter di studi previsto, grazie ad una convenzione sti-pulata con l’università viterbese della Tuscia, viene riconosciuto il diploma di laurea di primo livello in “Scienze Or-ganizzative e Gestionali”.Il Distintivo di Reparto rappresentato da scudo di foggia sannitica. Ilcapo blu con scritta a caratteri oro. Fondo giallo e blu, colori della cittàdi Viterbo, equamente distribuiti con taglio obliquo. In sovrapposizione,in posizione centrale, un braccio guantato d’argento con elsa e pomellod’oro volto verso l’alto, in ricordo dell’Ente aeronautico di Viterbo da cuila Scuola Marescialli proviene. In basso a sinistra un libro aperto, sim-bolo del nuovo percorso formativo particolarmente impegnativo dei fu-turi Allievi e della finalità istruzionale della Scuola Marescialli A.M.,caratterizzata dal conferimento ai frequentatori del diploma di laureabreve. Dalle pagine del libro aperto partono tre scie, avvitate al centro,in corrispondenza del gladio, di tre aviogetti stilizzati collocati in alto sufondo blu. Essi rappresentano l’Arma Azzurra, destinataria delle finalitàdi entrambi gli Enti che si sono avvicendati nel tempo: la formazionequalificata e professionale di personale aeronautico.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6611

COMPAGNIA DELLA SCUOLA VOLONTARI

Dipendenza gerarchica: Divisione Formazione Sottufficiali e Truppa di CasertaSede: Taranto

Compagnia composta da allievi della Scuola Volontari di Truppa dell’Aeronautica Militare. La Scuola Volontari diTruppa dell’Aeronautica Militare ha sede presso l’idroscalo “Luigi Bologna”, realizzato a Taranto nel 1915 per laScuola di Osservazione Aerea, ed ha il compito di provvedere alla formazione dei volontari di truppa in servizio per-manente e in ferma prefissata dell’Aeronautica Militare, personale specializzato impiegato in settori tecnico-ope-rativi quali la vigilanza e la protezione delle forze, gli antincendi, la difesa NBC etc.La Scuola provvede:• all’incorporazione, alla formazione ed all’addestramento dei Volontari in Ferma Prefissata di un anno (V.F.P.1) che

accedono in Forza Armata tramite un concorso pubblico, le cui fasi selettive mediche ed attitudinali si svolgonopresso le strutture della Scuola stessa;

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• addestramento degli allievi Volontariin Ferma Prefissata di quattro anni(V.F.P.4) che, provenienti dai corsiV.F.P.1, accedono tramite appositoconcorso;

• formazione dei graduati di truppa che,provenienti dai corsi Volontari in FermaBreve (V.F.B.) ed in futuro dai corsi Vo-lontari in Ferma Prefissata (V.F.P.4),frequentano il corso propedeutico peril Servizio Permanente Effettivo.

Il reclutamento dei volontari di truppa inservizio permanente avviene tramiteconcorso interno riservato ai volontari inferma prefissata di 4 anni (VFP4), e in-clude un corso formativo di ruolo e cate-goria di 10 settimane. I volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) accedono tramite concorso pubblico condiploma d’istruzione secondaria di primo grado o titolo equipollente e seguono un corso di formazione di 6 settimane.Nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e nel rispetto delle consistenze annuali previste per i volontari di truppa, iVFP1 possono essere ammessi, a domanda, a un successivo periodo di ferma annuale. Inoltre i VFP1, in servizio o incongedo, possono a loro volta partecipare all’arruolamento dei volontari in ferma quadriennale (VFP4).

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6622

COMPAGNIA GRUPPO BANDIERE DI GUERRAE D’ISTITUTO

Il gruppo delle Bandiere di Guerra e d’Istituto dei reparti dell’Aeronau-tica Militare, è l’espressione di tutte le specialità dell’Arma Azzurra e dellavoro dei circa 46.000 uomini e donne che ne costituiscono oggi l’or-ganico. Un impegno costante – oltre 96.000 ore di volo nel 2006 –per la sicurezza del Paese: dall’attività di difesa dello spazio aereo na-zionale, alla ricerca e soccorso, al trasporto di personale, umanitario esanitario urgente.Nel settore della difesa aerea, in particolare, sono stati ben 32 gli“scramble” effettuati nel 2006, i decolli su allarme dei velivoli caccia in-tercettori per identificare e scortare velivoli sprovvisti delle necessarieautorizzazioni al sorvolo dello spazio aereo italiano o che non risponde-vano alle comunicazioni via radio. Dal dicembre del 2005, inoltre, è en-trato a far parte del servizio di difesa dello spazio aereo nazionale anchel’Eurofighter, il nuovo caccia europeo frutto della collaborazione tra Ita-lia, Gran Bretagna, Germania e Spagna.In particolare, in occasione di eventi di particolare rilevanza, è stato raf-forzato il dispositivo di difesa aerea contro possibili minacce terroristi-

che provenienti dal cielo, attraverso operazioni denominate Jupiter, come quella messa in atto in occasione dimportanti summit internazionali come la Conferenza sul Libano svoltasi a Roma a luglio del 2006, o il VerticeItalo-Russo di Bari dello scorso marzo, in occasione del quale, oltre ai caccia intercettori, sono stati utilizzati anchei velivoli senza pilota Predator.Sono state oltre 900 le emergenze di trasporto umanitario e sanitario urgente coordinate nel 2006 dal ComandoOperativo delle Forze Aeree (COFA) di Poggio Renatico e dalla Sala Situazioni dello Stato Maggiore Aeronautica,molte delle quali effettuate dai velivoli e dagli elicotteri dell’Aeronautica Militare. Questo genere di operazioni – svoltea favore di pazienti in imminente pericolo di vita o per il trasferimento in tempi brevi di organi da trapiantare - ven-gono effettuate con i velivoli Falcon 50 e Falcon 900 del 31° Stormo di Ciampino, con i velivoli da trasporto C-130Jdella 46^ Brigata Aerea di Pisa e con gli elicotteri HH-3F e AB-212 del 15° Stormo di Pratica di Mare e delleSquadriglie di Collegamento e Soccorso dislocate sul territorio nazionale.Nel gruppo bandiere c’è anche quella della Scuola Douhet di Firenze, uno dei neo costituiti enti della forza armata,consegnata lo scorso 12 maggio proprio nel capoluogo toscano nel corso di una pubblica cerimonia. La Bandieradel 9° Stormo, invece, non figura tra quelle sfilanti in quanto al seguito del reparto elicotteri che si è da poco di-staccato a Kabul nell’ambito dell’operazione NATO ISAF.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 6633

COMPAGNIA D’ONORE DELL’A.M.

Dipendenza gerarchica: COMAER (Comando A.M. Roma)Sede: Aeroporto Centocelle (Roma)

Di stanza presso l’aeroporto di Centocelle, la Compagniad’Onore è il reparto di Alta Rappresentanza dell’AeronauticaMilitare. Tra i principali compiti istituzionali possiamo elencarela Guardia d’Onore al Palazzo del Quirinale e presso le sedi ditutti gli Organi istituzionali (Senato, Camera dei Deputati, Al-tare della Patria, ecc), nonché la ricezione di tutte le Autorità mi-litari e politiche in visita istituzionale.Il Reparto è composto da Ufficiali, Sottufficiali e personale vo-lontario di truppa, tutti qualificati nel settore della difesa terre-stre e nella vigilanza e spesso impiegati singolarmente nelleoperazioni di pace fuori dai confini nazionali. Le origine stori-che della Compagnia d’Onore dell’Aeronautica Militare pos-sono essere fatte risalire al 1925, quando un regio decretostabilì la creazione di un Reparto di Rappresentanza della RegiaAeronautica nata appena due anni prima.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6644

COMPAGNIA INCURSORI E FUCILIERI

Dipendenza gerarchica: 1^ Brigata Aerea di PadovaSede: Reparto Incursori a Furbara (Roma); 16° Stormo a Martina Franca

A seguire una compagnia mista composta da una rappresentanza del Reparto Incursori dell’Aeronautica Militaree dei Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo “Protezione delle Forze”.Il Reparto Incursori, costituito nel marzo del 2003 sulla base aerea di Furbara, è un reparto di forze speciali del-l’Aeronautica Militare che assolve i compiti strategici assegnati dalla Difesa, in particolare nei settori prettamenteaeronautici del Combat SAR (Search and Rescue) e del Combat Controller, ossia l’individuazione di zone d’atter-raggio e assistenza ai velivoli in zone d’operazioni, controllo dello spazio aereo e gestione di sistemi radio-guidati.Il 16° Stormo di Martina Franca nasce per offrire protezione alle installazioni militari in ambito nazionale ed inter-nazionale. Lo Stormo è costituito da due componenti: una per la difesa antiaerea ed una per la sicurezza e la pro-tezione terrestre. Quest’ultima in particolare è garantita dal Battaglione “Fucilieri dell’Aria” che assicura la difesaa medio e corto raggio delle installazioni e degli assetti dell’Aeronautica Militare schierati sia in Patria che fuori daiconfini nazionali.

Il Reparto Incursori dell’Aeronautica Militare trae origine dal Reparto Arditi Distruttori Regia Aeronautica (ADRA), duemedaglie d’oro durante le operazioni militari in Nord Africa della 2^ G.M., e dal Reparto “Aliantisti d’Assalto”, cheoperò presso l’aeroporto di Cameri fino al 1944.

Il distintivo del Reparto Incursori è costituito dal “campo in cielo” azzurroscuro, nel quale sono riportati cinque elementi. Un’aquila dorata in volospiegato, emblema dell’Aeronautica Militare, che stringe negli artigli la guar-dia di una spada romana, anch’essa dorata, rivolta in alto, entrambi su diun paracadute, argenteo, distintivo dei reparti aviolanciati, nella cui calottaè rappresentato il globo terrestre a significare l’impiego “senza limiti spa-ziali” degli Incursori, tutti avvolti dalla ghirlanda di fronde, in bronzo, em-blema della Repubblica. Il soggetto ripete, pur con tratti grafici diversi e conalcune modifiche, il distintivo originale del Battaglione “Arditi Distruttori dellRegia Aeronautica – A.D.R.A.”, operante dall’estate 1942 all’8 settembre1943, prima espressione dei Reparti Speciali dell’Aeronautica e Reparto nelquale affondano le radici e le origini dell’attuale Reparto Incursori.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 6655

COMPAGNIA SPECIALITÀ SU MEZZI VM

Sfila ora una compagnia mista di personale in rappresentanza di varie specialità dell’Aeronautica Militare. Traloro ci sono gli aero-soccorritori, ossia il personale di bordo degli elicotteri del soccorso aereo addetti al recu-pero di persone in difficoltà a terra e in mare. C’è poi una rappresentanza di personale sanitario dell’Aeronau-

tica Militare impiegato in Italia eall’estero nelle diverse attività di assi-stenza medica.Della compagnia fa parte anche perso-nale addetto all’antincendio, che ve-diamo con l’equipaggiamento ignifugoutilizzato negli aeroporti militari, quelloaddetto alla difesa nucleare, biologica echimica (NBC), alle attività di disattiva-zione e rimozione di ordigni esplosivi(EOR – Esplosive Ordnance Removal;EOD – Esplosive Ordnance Disposal) ea quelle relative alla difesa e alla soprav-vivenza operativa delle forze (S.T.O. -Survive to Operate).L’attività del personale sanitario dell’Ae-ronautica Militare spazia dai servizi di in-

fermeria di presidio presso gli aeroporti militari agli schieramenti nei teatri operativi fuori dai confini nazionali, dallemissioni di trasporto sanitario urgente effettuati con velivoli dell’Aeronautica Militare a quelle a carattere umanita-rio, spesso in supporto alla Protezione Civile.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6666

COMANDANTE DEL V SETTORE

Il Comandante del V settore carabinieri è ilGen.B. Leonardo Leso, Comandante della divi-sione unità mobili di Treviso. in passato l’uffi-ciale generale ha ricoperto anche gli incarichi dicomandante del reggimento paracadutisti “Tu-scania”, comandante della 2^ brigata mobilee direttore del centro eccellenza stability policeunits (COESPU).

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6677

FANFARA DELLA SCUOLAALLIEVI CARABINIERI

Dipendenza gerarchica: Comando delle ScuoleSede: Roma

La Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di Roma risale, come vero e proprio nucleo organizzato di musicanti, al1884, anno in cui a Torino, quale componente dell’allora Legione Allievi Carabinieri, si esibì in un concerto pubblico.

V SETTOREARMA DEI CARABINIERI

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Il 10 novembre 1885, poi, in oc-casione del trasferimento dellaLegione Allievi a Roma, l’in-gresso del reparto nella nuovasede fu preceduto dalle trombedella Fanfara e, da allora, i “ca-rabinieri musicanti”, con il notopennacchio bianco e rosso, ac-quistarono sempre maggiorenotorietà.Oggi la Fanfara della Scuola Al-lievi Carabinieri di Roma, con 34elementi, si esibisce in occa-sione di cerimonie militari, ricor-renze, manifestazioni a caratteresportivo, ricreativo ed assisten-ziale, con un ragguardevole repertorio di marce militari e famosi brani classici e moderni.è diretta dal Maresciallo Capo Danilo Di Silvestro.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6688

SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI

Dipendenza gerarchica: Comando delle ScuoleSede: Roma

La Scuola Ufficiali Carabinieri, istituita nel 1884 in Torino, nel corsodegli anni successivi si trasferì prima a Roma (nel 1906) e poi a Fi-renze (nel 1926). Nel 1951 la Scuola tornò a Roma ove dal 1976 èubicata nella attuale sede di via Aurelia che è intitolata al Maggiore deiCarabinieri Ugo De Carolis, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Martiredelle Fosse Ardeatine. All’Istituto, con Decreto del Presidente della Re-pubblica in data 2 aprile 1998, è stata concessa la Bandiera di Istituto,equiparata a quella di Guerra. La Scuola Ufficiali, che dipende dal Co-mando delle Scuole dell’Arma, svolge corsi di formazione e di aggior-namento che prevedono l’insegnamento di discipline giuridiche,professionali e linguistiche, nonché attività ginnico-sportive ed istru-zioni pratiche in sede e presso altri reparti dell’Arma. In particolare icorsi di Applicazione consentono agli ufficiali provenienti dall’Accade-mia di Modena di conseguire la Laurea in Giurisprudenza.La Scuola, Comandata da un Generale di Divisione, è strutturata su unoStato Maggiore, che ha compiti di supporto decisionale al Comandante,un Istituto di Studi Professionali e Giuridico Militari, che coordina le cattedre militari e comprende la Sezione “Ras-segna” per la redazione della prestigiosa rivista giuridica dell’Arma, e un Reparto Corsi, che sovrintende all’inqua-dramento degli Ufficiali frequentatori.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 6699

COMPAGNIA SCUOLA MARESCIALLI E BRIGADIERI

Dipendenza gerarchica: Comando delle ScuoleSede: Velletri, Firenze

La Scuola venne istituita con R.D.L n. 1802 del 2 ottobre 1919 per abilitare gli Appuntati e i Carabinieri, in pos-sesso di adeguati requisiti fisici e culturali, al grado di Vice Brigadiere e al Comando di Stazione.

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In precedenza i relativi corsi venivano svolti autonomamente presso le Legioni territoriali.L’istituto iniziò la sua attività il 1° marzo 1920 in Firenze, nella Caserma “Mameli” ove tuttora ha sede il Comandodella Scuola, assumendo la denominazione di “Scuola Allievi Sottufficiali Carabinieri Reali”.Tale denominazione fu mantenuta fino al 1928, allorquando fu affidato alla Scuola anche il compito di svolgere corsiper Ufficiali dell’Arma.L’Istituto, pertanto, assunse la nuova denominazione di “Scuola Centrale Carabinieri Reali”, che mantenne fino al1952, allorché fu istituita in Roma la “Scuola Ufficiali Carabinieri”. Con il trasferimento dei corsi Ufficiali, in data1° novembre 1952, assunse la denominazione di “Scuola Sottufficiali dei Carabinieri”.

Con D.L.L. dal 12 aprile 1946 il reclutamento degli Allievi sottufficiali,fino ad allora per concorso interno, venne aperto ai civili mediante pub-blico concorso.Dal 1° settembre 1996 la Scuola ha assunto l’attuale denominazione di“Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri” in attuazione del D.Lgs.12 maggio 1995 nr. 198 con cui sono stati riordinati i ruoli del perso-nale non direttivo e non dirigenziale dell’Arma.Le conseguenti accresciute esigenze portarono all’istituzione, in data 1°ottobre 1948, in Moncalieri, di un Battaglione Allievi distaccato che, nel1969, fu trasferito a Velletri, attuale sede del 1° Reggimento Allievi.Le ulteriori esigenze hanno portato poi alla realizzazione di un secondodistaccamento in Vicenza ove, il 1° settembre 1985, si istituì un Batta-glione Allievi, che dal 1° settembre 2000 ha assunto la denominazionedi Reggimento Allievi Brigadieri.Con R.D. del 17 ottobre 1930 fu concessa alla Scuola la Bandiera d’Isti-tuto, parificata a quella di guerra.La Scuola svolge corsi di formazione, di abilitazione, di aggiornamento,

di qualificazione e di specializzazione, nonché cicli addestrativi per altre Forze di Polizia nazionali e straniere, ForzeArmate e Corpi di Polizia Municipale.Inoltre, con la creazione dei Centri di Perfezionamento Linguistico nelle sedi di Firenze, Vicenza e Velletri, sviluppacorsi di lingua a livello basico, avanzato ed intensivo.Si caratterizza per l’impostazione di tipo universitario.L’Università degli Studi di Bologna, il 1° aprile 1999 con Decreto Rettoriale n° 55, ha istituito, nell’ambito della Fa-coltà di Scienze Politiche, il Diploma Universitario in “Scienze Criminologiche Applicate” cui sono stati iscritti gli Al-lievi dei corsi biennali.Lo scopo del corso è quello di:• far acquisire agli Allievi una completa preparazione militare, la qualifica di ufficiale di PG. E di agente di P.S., non-

chè di conferire l’idoneità al comando di Stazione, di unità operative/addestrative e la capacità di sostituire i su-periori gerarchici nella direzione di uffici o reparti;

• formare diplomati in grado di svolgere un’attività che impone di saper gestire moderne strategie investigative,di controllo e di sicurezza nella prevenzione e nella repressione della criminalità, tenendo conto della necessitàdi salvaguardare le istituzioni democratiche e di contribuire al benessere della popolazione concorrendo allacrescita della qualità della vita.

Il piano di studi prevede:• insegnamenti caratterizzanti nelle seguenti aree:

- linguistica; criminologia e sociologia della devianza;- giuridico-politica;- storico-economica;- sociologica;- informatica;

• seminari, attività pratiche e tirocinio professionale.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 7700

COMPAGNIA SCUOLA ALLIEVI CARABINIERI

Dipendenza gerarchica: Comando delle ScuoleSede: Roma

Le origini della formazione degli Allievi Carabinieri risalgono al 1822, anno di istituzione in Torino di un “Deposito

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di Reclutamento”, in attività fino al 24 Gennaio 1861, allorché venne istituita la “14^ Legione” incaricata di prov-vedere al reclutamento ed all’addestramento dei militari del “Corpo dei Carabinieri Reali”.In data 10 ottobre 1885, con il conseguimento dell’unità nazionale, fu deciso il trasferimento della Legione a Roma,presso l’attuale caserma, all’epoca intitolata a Re Vittorio Emanuele II.Il 25 febbraio 1894 venne concessa alla Legione Allievi l’uso della Bandiera Nazionale, la prima assegnata ad un Repartodi Carabinieri. La Bandiera fu consegnata in forma solenne il 14 marzo 1894 alla presenza del Re Umberto I e la ScuolaAllievi Carabinieri di Roma ha l’alto privilegio di custodirla, ancorchécon Regio Decreto del 7 luglio 1932 fosse stato sancito che la stessadivenisse anche la Bandiera dell’Arma dei Carabinieri.La Legione Allievi, dopo la liberazione di Roma, venne ricostituita indata 15 settembre 1944.Il 15 giugno 1971, a seguito di mutamenti ordinativi, il Reparto ha as-sunto la denominazione di “SCUOLA ALLIEVI CARABINIERI”, con sedenella Caserma intitolata al Capitano MOVM Orlando De Tommaso edinserita nell’organizzazione addestrativa dell’Arma dei Carabinieri,che ha al proprio vertice il Comando delle Scuole dell’Arma dei Ca-rabinieri.La Scuola si articola in 3 battaglioni: il I Battaglione Allievi in Roma,il II Battaglione in Campobasso ed il III in Iglesias (CA), da sempredeputati alla formazione dei Carabinieri Effettivi.Il corso formativo per gli allievi carabinieri si sviluppa su undicimesi di frequenza e l’iter addestrativo verte sulla preparazionemilitare, professionale e morale del futuro Carabiniere.Dal 1862, la Scuola Allievi ospita la Banda dell’Arma.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 7711

COMPAGNIA DEL 13° REGGIMENTOCARABINIERI

“FRIULI VENEZIA GIULIA”

Dipendenza gerarchica: Comando Carabinieri Unità Mobili e Specializzate “Palidoro” –Divisione Unità Mobili – 2° Brigata MobileSede: Gorizia

Il reparto venne costituito il 21 di-cembre 1940 dalla Legione Ter-ritoriale Carabinieri di Bolognacon la denominazione di “XIII Bat-taglione Carabinieri Mobilitato” el’8 settembre 1943 sciolto in se-guito all’Armistizio. Ricostituitonel 1947 alle dipendenze dellaLegione Territoriale Carabinieri diPadova, per le necessità dellafrontiera orientale, assume la de-nominazione di “Battaglione Mo-bile Carabinieri Gorizia”. Nel1948 viene trasferito da Padova aGorizia e il 12 novembre 1976con decreto del Presidente della

Repubblica riceve la Bandiera di Guerra.Il 15 settembre 2001 è stato elevato a Reggimento.Il Reggimento prende parte attualmente con i propri militari alle missioni all’estero in Bosnia Erzegovina, Kosovoed Afghanistan, nell’ambito dei Reggimenti MSU, IPU e Reparti di Polizia Militare.Il Reparto è stato impiegato in prima linea a seguito del violentissimo terremoto del 6 maggio 1976 nel Friuli,quando una scossa sismica del decimo grado della scala Mercalli ha devastato Maiano, Buia, Gemona, Osoppo,Magnano, Artegna, Colloredo, Tarcento, Forgaria, Vito d’Asio e molti altri paesi. Per l’attività svolta l’Arma dei Ca-rabinieri è stata insignita di Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 7722

COMPAGNIA SQUADRONI ELIPORTATI CACCIATORI Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”

Dipendenza gerarchica: Regione CC Calabria - Gruppo Operativo CalabriaSede: Vibo Valentia

Lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, istituito il 1° luglio 1991,é dislocato a Vibo Valentia, nella Base Logistico-Operativa situata nel-l’ex aeroporto militare “Luigi Razza”, ove si trova inserito nel GruppoOperativo “Calabria” (Goc), del quale fanno parte anche la CompagniaSpeciale, che è un’aliquota di manovra impiegata per i servizi di ordinepubblico e per vigilanze ad obiettivi sensibili, e un Nucleo Carabinieri Ci-nofili.Compiti del Reparto sono quelli di snidare, in particolare dall’Aspro-monte, i sequestratori e i criminali latitanti in genere. Oggi, cessatofortunatamente il fenomeno dei rapimenti, l’attività di ricerca e cat-tura dei latitanti è divenuta prioritaria, unitamente al controllo gene-rale della zona aspromontana che l’Arma territoriale non può“battere” metodicamente, essendo impegnata nei centri urbani enon disponendo dei mezzi e degli equipaggiamenti adatti a quei ter-reni molto impervi.

Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”

Dipendenza gerarchica: Regione CC SardegnaSede: Abbasanta

Ha sede presso la base di Abbasanta (OR), ove sono dislocati un distaccamento elicotteri ed un nucleo cinofili.Svolge azione di controllo su tutto il territorio della Sardegna (rastrellamenti, vigilanza, pattugliamento eliportato,ecc.), con particolare riferimento alla ricerca di sequestrati e latitanti. È impiegato, altresì, in supporto dei repartiterritoriali ed in attività di soccorso in caso di pubbliche calamità, ricerca e soccorso di persone. È un reparto spe-ciale ad alto profilo operativo con spiccata capacità militare, impiegato principalmente in supporto all’Arma terri-toriale per missioni ad elevato rischio che richiedono specifiche tecniche d’intervento e uomini con standardaddestrativi particolari.Tra gli altri compiti: il controllo del territorio, attuato anche con servizi eseguiti d’iniziativa; interventi in altre regioni,attività di soccorso durante pubbliche calamità o a favore dei singoli cittadini.In sintesi si tratta di reparti concettualmente nuovi, ad elevatissima specializzazione, che sintetizzano, in un’unicavisione operativa, procedure prettamente militari e tecniche di polizia, secondo la migliore tradizione dell’Arma. Disupporto ai reparti territoriali dell’Arma, i “Cacciatori” sono rivolti esclusivamente alla lotta al crimine organizzatoattraverso gli specifici compiti a loro devoluti, quali:• la penetrazione nel territorio, che si concretizza in “infiltrazioni” diurne e notturne improvvise, rapide, nel cuore

profondo ed impervio delle asperità montane;• gli appiattamenti mirati ad interventi diretti da posti di osservazione e allarme notturni, per la sorveglianza di luo-

ghi e persone sospetti, in assenza di una pianificazione d’intervento immediato;• l’attesa e la cattura della “preda” (da qui deriva l’appellativo di “cacciatori”), che si identifica in sequestratori o

criminali latitanti.

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COMPAGNIA DEL CARABINIERE DI QUARTIERE

Il “servizio di quartiere” rappresenta, per l’Arma dei Carabinieri, la trasposizione del proprio originale modello isti-tuzionale dalla campagna alla città, trasferendo nei popolosi quartieri urbani la presenza vigile e rassicurante di ca-rabinieri che si fermano a parlare con la gente, per conoscerne le esigenze e raccoglierne istanze.

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Gli elementi caratteristici dell’assetto organizzativo dell’Arma dei Carabinieri, immutato nelle sue linee fonda-mentali dalla fondazione dell’Istituzione, già rendono concreto un vero e proprio “dispositivo di prossimità”.Al momento risultano impiegati nello specifico servizio oltre 1.700 militari per complessive 710 zone operative,distribuite nei 103 capoluoghi di provincia ed in altri 79 centri urbani.La realizzazione della nuova figura professionale di carabiniere,appartenente ad una comunità locale dove assurge a costantee rassicurante punto di riferimento, ha suggerito di adottare uncapo di vestiario caratteristico e facilmente riconoscibile (giac-cone impermeabile, maglione e gilet estivo in tessuto traforato,caratterizzati da una fascia rossa orizzontale), idoneo ad assi-curare l’individuazione a distanza del militare.Quest’ultimo, oltre all’armamento individuale, ha in dotazioneparticolari equipaggiamenti per la sicurezza personale (bastoneda difesa e spray con sostanza irritante), nonché strumenti te-lematici di ultima generazione, quali i PC palmari completi dimoduli GPS per la radiolocalizzazione a cura della CentraleOperativa e software informativi per fornire tempestive rispo-ste alle istanze dei cittadini.Anche grazie a tali apparati, il carabiniere di quartiere non è maiuna “monade” nell’universo cittadino. Egli si inserisce nel più com-plesso dispositivo di sicurezza che opera nei grandi centri urbanidove il Piano di Controllo Coordinato del Territorio, tra Arma e Po-lizia di Stato, consente il razionale impiego delle risorse sul campo, evitando vuoti operativi.Il personale, scelto in base alle qualità professionali ed al possesso di naturale predisposizione ai rapporti inter-personali, viene ammesso a partecipare ad un corso della durata di due settimane, finalizzato ad approfondirespecifiche tematiche d’interesse, come la comunicazione con i cittadini e le vittime di reati, le procedure di inter-vento, la difesa personale, l’uso di equipaggiamento ed armamento ed il pronto soccorso.

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COMPAGNIA DEL G.I.S.(GRUPPO DI INTERVENTO SPECIALE)

Dipendenza gerarchica: Comando Carabinieri Unità Mobili e Specializzate “Palidoro”-Divisione Unità Mobili – 2° Brigata MobileSede: Livorno

Il Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.) è statoistituito il 6 febbraio 1978 in piena emergenzaterrorismo, per idea, impulso e direttiva dell’al-lora Ministro dell’Interno, On. Francesco Cos-siga, che aveva visitato numerosi Paesi europeial fine di acquisire un’approfondita conoscenzadei rispettivi reparti speciali. L’evolversi, in quelperiodo, di fenomeni terroristici e di forme didisturbo dell’ordine pubblico richiese la costitu-zione di un’apposita unità per l’impiego in ope-razioni speciali anti-terrorismo e anti-guerriglia,con carabinieri tratti dall’allora Battaglione Ca-rabinieri Paracadutisti “Tuscania” perché parti-colarmente addestrati ad intervenire nellesituazioni più rischiose anche in presenza diostaggi.Di stanza a Livorno, il G.I.S., che ha dimensioni

contenute (livello Compagnia), dipende per l’impiego dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed è inqua-drato nella 2^ Brigata Mobile.Attualmente fornisce anche un supporto altamente qualificato ai reparti territoriali in occasione di importanti ope-razioni di polizia.Ancora oggi, tutti gli operatori del G.I.S. provengono dal I Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”. Sonovolontari, con età non superiore ai trent’anni e con ottimi precedenti disciplinari. Le prove selettive per accedere

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al G.I.S. sono molto impegnative e constano anche di visite mediche e valutazioni psicoattitudinali finalizzate adaccertare la capacità operativa in situazioni ad elevato stress fisico e psicologico.Chi supera le selezioni accede al “Corso per Operatore” del G.I.S., durante il quale si studiano varie discipline tracui: tecniche di disarmo personale, tiro rapido discriminato con armi corte e lunghe, impiego esplosivi, alpinismo,tecnica di discesa rapida da pareti ed elicotteri, tecniche d’irruzione in edifici, impiego materiali speciali, tecnichedi guardia del corpo, tecniche d’intervento su obiettivi particolari (autobus, aerei, treni).Superato il corso, l’operatore G.I.S. partecipa ad ulteriori corsi di specializzazione quali: operatore subacqueo, para-cadutista con tecnica della caduta libera, tiratore scelto ed artificiere antisabotaggio.L’obiettivo perseguito da tale training intensivo è l’impiego di un elemento particolarmente selezionato, profondamente

motivato e capace di distinguersi per tecnica, lucidità ed equilibrio, spe-cie in attività coordinate per operazioni speciali.Il reparto, considerato di solito come “ultima ratio”, ebbe il battesimooperativo il 29 dicembre 1980 quando fece irruzione nel supercarceredi Trani (BA), sgominando in modo estremamente rapido e incruentouna rivolta di detenuti che avevano preso in ostaggio 18 Agenti di cu-stodia.I mezzi che sfilano in dotazione al G.I.S. sono il battello Hurricane 920G.I.S. che, in grado di trasportare 10 operatori, è un mezzo di assaltodi obiettivi dislocati su piattaforme navali e il sistema “Mars liberator”che, con le sue rampe idrauliche, permette agli opearatori di raggiun-gere velocemente obiettivi sopraelevati, quali aerei, balconi, tetti, recin-sioni ecc. senza l’ausilio di scale che rallenterebbero i movimenti e nonlascerebbero libero l’uso delle mani.Ancora oggi, tutti gli operatori del G.I.S. provengono dal I ReggimentoParacadutisti “Tuscania”.

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MEZZI TECNOLOGICI

AALLFFAA RROOMMEEOO 115599 22..44 JJTTDDMMVeicolo per l’attività di pronto intervento specificatamente allestito edequipaggiato, destinato ai Nuclei Radiomobili dei Comandi Provinciali eCompagnie.Il mezzo ha una potenza di 200 CV che gli consente di raggiunge unavelocità massima di 228 Km/h.A bordo dell’autoradio sono installati un pannello per le segnalazioni agliutenti della strada (incidenti, posti di blocco, ecc.) ed un localizzatore satel-litare che consente alla Centrale Operativa di conoscere in tempo reale laposizione delle vetture.Il mezzo è dotato anche di allestimenti tecnologicamente all’avanguar-dia per la protezione del personale.QQUUAADDRRIICCIICCLLOO EELLEETTTTRRIICCOO GGEEMM EE 22 CCIITTYYIl quadriciclo E2 CITY ad alimentazione elettrica è in grado di traspor-tare due uomini e viene impiegato in zone inibite al traffico a motore(aree pedonali e isole minori). Raggiunge la velocità massima di 40Km/h con un’autonomia di circa 50 Km.VVEEIICCOOLLOO PPRROOTTEETTTTOO IIVVEECCOO RRGG 1122 EE 2211 WWIl veicolo protetto Iveco RG 12 E 21 W, allestito per i servizi di ordinepubblico, è in grado di trasportare 10 operatori con relativo equipag-giamento.Sviluppa una potenza di 209 Cv e raggiunge una velocità di 105 Km/h.Il veicolo, completo di ABS, pneumatici antisgonfiamento e climatizza-tore, è dotato di due ganci di traino, rostro sollevabile e 2 botole di os-servazione.VVEEIICCOOLLOO SSPPEECCIIAALLEE MMEERRCCEEDDEESS UUNNIIMMOOGG 55000000Il mezzo, che consente di operare in ambienti contaminati, è munito diprotezione NBCR (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) ed èequipaggiato con sofisticate strumentazioni di bordo che consentono di

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monitorare costantemente la ra-dioattività e l’eventuale diffu-sione della contaminazione.Il Mercedes Unimog 5000 è adi-bito a laboratorio mobile, checonsente di eseguire campiona-menti ed analisi speditive perl’individuazione della tipologiadei radioisotopi su campioni am-bientali.

GUARDIA DI FINANZA

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COMANDANTE DEL VI SETTOREGUARDIA DI FINANZA

Generale di Divisione Luciano Pezzi. Ha fre-quentato dal 1964 al 1968 i corsi normali diAccademia.Dal 1983 al 1985 ha frequentato il 12° corsosuperiore di polizia tributaria, conseguendo ilrelativo titolo.Dal 7.9.2005 è il Comandante della ScuolaIspettori e Sovrintendenti con sede in L’Aquila.

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LA BANDA DELLA GUARDIA DI FINANZA

Dipendenza gerarchica: Ispettorato per gli Istituti d’IstruzioneSede: Roma

La Banda Musicale della Guardia di Finanza è un complesso artisticostabile composto da 102 elementi provenienti dai migliori conservatoriitaliani. È stata fondata ufficialmente nel 1926.l suo vasto repertorio, comprendente brani originali e trascrizioni, spa-zia dalla musica antica a quella contemporanea e può considerarsi trai più significativi e completi in materia.Durante la sua lunga attività concertistica, la Banda del Corpo si è esibitapresso le più prestigiose istituzioni musicali italiane, quali la Scala di Milano,il Teatro dell’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli e la Fenice di Venezia.Numerose e molto apprezzate sono state le tournee all’estero in: Germa-nia, Lussemburgo, Svizzera, Belgio, Francia e Stati Uniti.Nel 2001 e nel 2002, la Banda del Corpo è stata invitata a New York inoccasione delle celebrazioni per il Columbus Day, durante le quali ha te-nuto un applauditissimo concerto a Ground Zero.

VI SETTORECORPI MILITARI E AUSILIARI DELLO STATO

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 7788

COMPAGNIA DELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA

Motto: “Moniti Meliora Sequamur” (Attraverso l’istruzione conseguiremo il meglio)Dipendenza gerarchica: Ispettorato per gli Istituti d’Istruzione di RomaSede: Bergamo

La Compagnia Allievi Ufficiali sfila in uniforme storica e con la Bandiera d’Istituto.

L’Accademia è il massimo istituto di formazione della Guardia di Finanza. Ad essa è riservata la delicata funzioneformativa degli Ufficiali del Corpo. L’ordinamento didattico è stato adeguato alla recente riforma delle Università eprevede attività di formazione calibrate sulle funzioni che gli Ufficiali saranno chiamati a svolgere nell’espletamentodegli incarichi di responsabilità loro affidati in materia di polizia economica e finanziaria.

Dal 1984 l’Accademia ha sede a Bergamo e, dal 1995, una parte deicorsi (Corsi di Applicazione e Speciali) è stata trasferita presso la nuovasede di Roma-Castelporziano.L’ammissione ai corsi ordinari dell’Accademia ha luogo mediante con-corsi pubblici, aperti dall’anno 2000 anche alle donne. Al termine deicinque anni, con il grado di Tenente e dopo aver conseguito la LaureaSpecialistica in “Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria”, gliUfficiali vengono immessi in servizio.L’uso dell’uniforme storica per gli allievi Ufficiali è stato introdotto nel1968. Lo “spadino”, simbolo dei valori e delle tradizioni accademiche,è consegnato agli allievi del 1° anno dai colleghi più anziani del 2°Anno, nel corso di una cerimonia semplice, ma suggestiva.L’uniforme storica - completa del caratteristico berretto “kepi” con pen-nacchio posto sopra il fregio del Corpo - viene indossata dagli Ufficialifrequentatori dei corsi di applicazione e dagli Ufficiali Istruttori, in occa-sione delle cerimonie alle quali partecipano Reparti di Formazione del-l’Istituto.

L’Accademia della Guardia di Finanza nasce il 9 febbraio 1896, quando Re Umberto I istituisce, nella sede del pa-lazzo vanvitelliano della Reggia di Caserta, la “Scuola speciale per abilitare i Marescialli e i Brigadieri della RegiaGuardia di Finanza a conseguire il grado di Sottotenente del Corpo”. Il 16 agosto 1896 ebbe inizio il 1° Corso. Nel1908 all’Istituto, che cambiò la sua denominazione in “Scuola Allievi Ufficiali”, furono ammessi anche giovani di-plomati delle scuole medie superiori.Nel 1925, la Scuola venne trasferita a Roma, prima nella Caserma Vittorio Emanuele III (rinominata caserma “Piave”dopo il referendum istituzionale) ed in seguito, nel 1953, in un edificio adiacente, appositamente costruito.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 7799

COMPAGNIA DELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTIDELLA GUARDIA DI FINANZA

Motto: “Consilio Et Virtute” (Con decisione evalore)Dipendenza gerarchica: Ispettorato per gli Isti-tuti d’Istruzione di RomaSede: L’Aquila

La Compagnia Allievi Marescialli sfila inuniforme storica e con la Bandiera d’Istituto

La Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guar-dia di Finanza, con sede a L’Aquila, provvede aformare e qualificare i militari del Corpo delruolo Ispettori e del ruolo Sovrintendenti, me-diante l’insegnamento delle più moderne tecni-

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che investigative e metodologiche, nei campi del diritto e dell’economia, per il contrasto alla criminalità economicae finanziaria.La caserma in cui ha sede la Scuola Ispettori e Sovrintendenti è tra le più moderne e funzionali d’Europa ed è ingrado di ospitare circa 3.000 Allievi.A partire dal corrente anno accademico, a seguito della recente riforma del comparto aeronavale del Corpo, sonostati revisionati ed aggiornati i programmi di studio degli Allievi Marescialli dei contingenti ordinario e di mare.Durante il biennio di formazione vengono effettuate anche esercitazioni pratico/teoriche di protezione civile con at-tività di ricognizione, soccorso e ricerca in situazioni disagiate, al fine di garantire servizi di prima assistenza allepopolazioni colpite da calamità naturali.Dal 2005 gli Allievi Marescialli sono tornati ad indossare, nelle cerimonie ufficiali e nella libera uscita, l’uniformestorica di fine ‘800, costituita da una giubba di panno verde scuro (il tradizionale colore di distinzione delle “truppedi montagna”), con fiamme e filettature gialle, pantaloni grigi, kepi e baionetta d’onore. Essa riproduce fedelmenteil modello della “divisa per le guardie di terra”, adottato nel 1862 per il neo costituito Corpo delle Guardie Doga-nali del Regno d’Italia.Istituita nel 1896 la Scuola, inizialmente dislocata a Caserta, nel 1938 fu trasferita presso la “Caserma Italia” alLido di Ostia. Dal 1992 è ubicata a L’Aquila, presso la Caserma “Maresciallo Maggiore M.O.V.M. Vincenzo Giudice”.Nel corso del primo conflitto mondiale, la Scuola è stata impegnata nelle operazioni belliche quale centro di mo-bilitazione e di istruzione dei battaglioni destinati al fronte.Nel 1924 il Comando Generale ne ha disposto l’autonomo funzionamento rispetto alla Scuola Allievi Ufficiali. Nel1934 il Re Vittorio Emanuele III concesse all’Istituto la Bandiera Nazionale conforme a quella adottata per i Reggi-menti di Fanteria.Nel 1935 l’Istituto partecipò attivamente con un proprio battaglione alle operazioni belliche in Africa orientale, di-stinguendosi gloriosamente sui campi di battaglia.

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COMPAGNIA DELLA SCUOLA ALLIEVI DELLA GUARDIA DI FINANZA

Dipendenza gerarchica: Ispettorato per gli Istituti d’Istruzione RomaSede: Bari

La Compagnia Allievi Finanzieri sfila nella nuova uniforme (sai3) e con la Bandiera d’Istituto

La Legione Allievi ha il compito di formare, attraverso le 3 Scuole di Bari, Gaeta (LT) e Predazzo (TN), gli Allievi Fi-nanzieri del Corpo, che oggi indossano, per la prima volta, le nuove divise della Guardia di Finanza. La più intensatonalità del grigio scuro permetterà di identificare con maggiore facilità i militari del Corpo dagli appartenenti adaltre Forze di Polizia. Le peculiarità della nuova uniforme sono rappresentate, inoltre, dall’adozione delle contro-spalline di tipo amovibile e dall’innovativo tessuto con caratteristiche chimico-fisiche tali da consentirne l’impiegosia d’inverno che d’estate.I giovani che frequentano il corso presso la Legione Allievi della Guardia di Finanza seguono un iter formativo delladurata di 12 mesi che prevede l’apprendimento di nume-rose materie tecnico-giuridiche, affiancato ad un impegna-tivo addestramento psico-fisico.Dal momento della sua istituzione la Legione Allievi ha par-tecipato a numerose ed importanti operazioni di soccorsofra cui quelle per il crollo della diga in Val di Stava - Teseronel 1985, dell’alluvione del Cuneese nel 1994, durante ilterremoto dell’Umbria e delle Marche nel 1997 e, nel1998, durante la sciagura del Cermis.Istituita, con Regio Decreto, il 5 agosto 1906 a Maddaloni(Caserta), la Legione Allievi della Guardia di Finanza è statatrasferita, nel 1912 (anno in cui ottenne la propria bandierad’Istituto), a Roma presso la caserma “Piave”, attuale sededel Comando Generale del Corpo. Ospitata a Rovigo (dal1984 al 1992), presso la caserma “Polesine”, e poi al Lidodi Ostia presso la caserma “Italia”, dal 2002 è dislocata aBari, presso la caserma “De Falco – Sottile”, in una strut-tura moderna e funzionale.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 8811

COMPAGNIA FINANZIERI CENTRO ADDESTRAMENTO DI SPECIALIZZAZIONE

Dipendenza gerarchica: Ispettorato per gli Istituti d’Istruzione RomaSede: Orvieto

La Compagnia Antiterrorismo - Pronto Impiego (At-Pi) sfila in tenuta operativa (opv) e con la Bandiera d’Istituto

Il Centro Addestramento di Specializzazionedella Guardia di Finanza, con sede ad Orvieto(TR), cura la formazione del personale nel com-parto del pronto impiego e delle scorte di sicu-rezza, ovvero quelle attività caratterizzate da unparticolare taglio operativo, e provvede, inoltre,all’allevamento e all’addestramento delle unitàcinofile antidroga e anticontrabbando delCorpo.I Reparti Antiterrorismo e Pronto Impiego dellaGuardia di Finanza - comunemente noti come“baschi verdi” - sono dotati di personale con unapreparazione professionale spiccatamente im-prontata alle più moderne tecniche di polizia edal severo addestramento psico-fisico; caratteri-stiche queste che, unite a particolari dotazionied equipaggiamenti diversi da quelli dei comuniReparti del Corpo, garantiscono una risposta operativa pressoché immediata nei più delicati e pericolosi scenaripresso i quali sono chiamati ad operare.Tra le molteplici proiezioni operative dei “baschi verdi”, contraddistinte da un’incisiva quanto costante presenza sulterritorio, spiccano quelle dell’antiterrorismo (con la vigilanza degli aeroporti, dei porti e degli altri obiettivi sensi-bili) ed il pronto impiego, con il quale si intende:• il servizio di pubblica utilità “117”;• i dispositivi di contrasto ai traffici illeciti, con specifico riguardo alle aree della criminalità organizzata, del con-

trabbando, degli stupefacenti, delle armi e dell’immigrazione clandestina;• il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in concorso con le altre Forze di Polizia;• gli interventi nei casi di pubblica calamità;• la partecipazione alle missioni internazionali di pace.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 8822

COMPAGNIA DEL “CONTINGENTE MARE” DELLA GUARDIA DI FINANZA

Dipendenza gerarchica: Legione Allievi Bari Sede: Gaeta (LT)

La Compagnia Allievi Marescialli Mare distaccati presso la Scuola Nautica di Gaeta, sfilanoin uniforme SAI3 (uniforme blu contingente di mare) e con la Bandiera d’Istituto

La Scuola Nautica di Gaeta (LT) ha la responsabilità dell’addestramento e della specializzazione del personale del-contingente di mare e dello svolgimento di corsi di qualificazione ed abilitazione relativi al comparto navale dellaGuardia di Finanza.La necessità di istituire una Sezione Allievi Mare (con sede iniziale a Messina) viene avvertita nel 1896, con la na-scita del servizio di vigilanza doganale sui laghi di confine e nella laguna di Venezia. Il reparto d’addestramento tra-sferisce la propria sede prima a Peschiera del Garda (VR), poi a Veruda (Istria), a Pola e, infine, a Gaeta (LT), ove èubicata dal 1948.Nel quadro degli accordi intervenuti tra l’Italia e l’Albania, presso la Scuola Nautica si sono svolti corsi finaliz-zati a addestrare funzionari della “Polizia di Confine Marittimo Albanese” e della “Polizia Doganale Albanese”.L’attività addestrativa è stata completata in territorio albanese con la costituzione di un “Gruppo di Addestra-

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mento a Mare”, diretto da un Ufficiale dellaScuola Nautica.Personale addestrato dall’Istituto ha parteci-pato anche a missioni internazionali sul fiumeDanubio, a tutela dell’embargo “O.N.U.” neiconfronti dei Paesi dell’ex Jugoslavia, e lungole coste albanesi, con funzioni di addestra-mento, assistenza e consulenza a favore deilocali organi di polizia nella lotta ai traffici il-leciti.Nella partecipazione del Corpo al secondo con-flitto mondiale risultano gloriosi l’intervento deldragamine “RD 36” e quello della motonave“Maggiore Macchi”, insigniti della Medagliad’Oro al Valor Militare e della Medaglia d’Ar-gento al Valor Militare.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 8833

COMPAGNIA DELLE MISSIONI INTERNAZIONALIDELLA GUARDIA DI FINANZA

BANDIERA D’ISTITUTO DEL CENTRO AVIAZIONE DI PRATICA DI MARE

FORMAZIONE 3X9 CONTINGENTE “GRIFO” IN AFGHANISTAN

(UNIFORME VEGETATA OPERATIVA CON BASCO VERDE, BUFFETTERIE E ARMA CORTA IND.LE)

FORMAZIONE 2X9 CONTINGENTE “HERA”(COMPOSIZIONE DI VOLO SERIE DESERTICA CON ARMA CORTA IND.LE E CASCO PROTETTIVO)

FORMAZIONE 2X9 CONTINGENTE “NUCLEO DI FRONTIERA MARITTIMA” OPERANTE IN ALBANIA

(UNIFORME DEL SERVIZIO NAVALE CON ARMA CORTA IND.LE E CASCO PROTETTIVO)

FORMAZIONE 2X9 CONTINGENTE “F.I.U.”(UNIFORME DA COMBATTIMENTO GRIGIO-VERDE CON BASCO AZZURRO E ARMA CORTA IND.LE)

Missione della Task Force “Grifo” in Afghanistan

La Guardia di Finanza, aderendo ad una richiesta avanzata dallo Stato Maggiore della Difesa, ha inviato in Afgha-nistan un proprio contingente. La missione, che ha avuto inizio nel novembre dello scorso anno, si prefigge l’obiet-tivo di addestrare il personale della locale Polizia di Frontiera, allo scopo di migliorarne l’attività di controllo doganale.La task Force, denominata “Grifo”, è composta da Ufficiali ed Ispettori del Corpo ed opera a Herat, nell’ambito delContingente Internazionale “I.S.A.F.” (International Security Assistance Force).

Contingente “Hera” in Senegal

Le operazioni congiunte denominate “HERA” si inseriscono nei progetti di cooperazione internazionale promossi daFrontex, l’Agenzia per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne dell’Unione Europea. In taleprospettiva, la Guardia di Finanza, sotto l’egida del Ministero dell’Interno, contribuisce - attraverso l’impiego di ve-livoli ed unità navali in Senegal - alla realizzazione di pattugliamenti congiunti con le marinerie di altri Paesi Mem-bri, finalizzati al controllo dei flussi migratori clandestini diretti verso le coste dell’estremo sud dell’Unione Europea.I mezzi utilizzati fanno parte del Servizio Aeronavale della Guardia di Finanza, composto complessivamente da 474mezzi navali e 100 mezzi aerei di vario tipo e dimensione.

Contingente “Nucleo di Frontiera Marittima in Albania”

Il Nucleo di Frontiera Marittima è stato appositamente costituito per l’attuazione dei compiti affidati alla Guar-

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dia di Finanza nell’ambito dell’attività di assistenza da parte delle Forze di Polizia italiane alle omologhe strut-ture albanesi.Al Contingente del Corpo, in particolare, è stato affidato il compito di fornire assistenza, consulenza e ad-destramento alla locale Polizia di Confine Marittimo nonché collaborazione per il controllo dei flussi migra-tori.

È articolato su due distaccamenti, presenti rispettiva-mente alla sede di Durazzo e presso l’Isola di Saseno.

Contingente F.I.U. in Kosovo

La F.I.U. - Financial Investigation Unit - è un’unità com-posta esclusivamente da personale della Guardia di Fi-nanza ed ha il compito di arginare i fenomeni dicriminalità economica e finanziaria all’interno del territo-rio kosovaro.Tale Unità rappresenta il riconoscimento delle peculiaritàdel Corpo quale polizia economico – finanziaria da partedelle Nazioni Unite, che ne hanno richiesto la realizza-zione nell’ambito della missione “UNMIK” - costituita nel1999 a seguito dei noti eventi bellici avvenuti nei Balcani.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 8844

COMPAGNIA DELLA SCUOLA ALPINA DELLA GUARDIA DI FINANZA

Dipendenza gerarchica: Legione Allievi BariSede: Predazzo (TN)

La Compagnia di Formazione Specialità Alpestre della Guardia di Finanza sfilain tenuta operativa con Bandiera d’Istituto della Scuola Alpina di Predazzo

FORMAZIONE ROCCIATORI 9X5 CONTINGENTE ORDINARIO (UNIFORME DA ROCCIA) FORMAZIONE S.A.G.F. 9X2 SPECIALITÀ S.A.G.F. (TENUTA S.A.G.F.)FORMAZIONE CINOFILA 6X2 SPECIALITÀ S.A.G.F. (TENUTA S.A.G.F. CON CANE)

La Scuola Alpina di Predazzo (TN) è la più anticaScuola Militare Alpina del mondo e si colloca nel solcodi una tradizione che, da sempre, ha visto la Guardiadi Finanza presente in corrispondenza dei confini al-pestri in ragione della sua originaria funzione di Corpopreposto alla vigilanza politico-militare delle frontierenazionali.Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza opera sin dal1965, anno della sua nascita ufficiale, per la salvaguar-dia della vita umana in territorio montano.Il S.A.G.F. è articolato su 24 Stazioni dislocate sull’interoarco alpino, sul Gran Sasso e sull’Etna, ed è costituito dapersonale volontario, rigorosamente addestrato anche peril concorso in operazioni di protezione civile e di poliziaambientale. Si avvale di unità cinofile specializzate nellaricerca di travolti in valanga e di dispersi in superficie edin macerie.

Negli ultimi anni la dotazione di mezzi da destinare al S.A.G.F. è stata integrata con l’acquisizione di appositemotoslitte che consentono ai militari specializzati del Corpo di operare, in equipaggi composti da uno o duemilitari, su superfici innevate ed in qualsiasi condizione atmosferica, a temperature sino ai 30° al di sotto dellozero.L’istituzione del Servizio Cinofili della Guardia di Finanza risale al 1952; il primo corso di addestramento per canida valanga fu tenuto a Passo Rolle (TN), nel gennaio del 1966.

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CORPI AUSILIARI DELLO STATO

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COMPAGNIA DEL CORPO MILITARE DELLA CROCE ROSSA

La Croce Rossa Italiana, in virtù delle convenzioni internazionali ed in forza delle vigenti leggi in Italia, dispone trale sue componenti di un ccoorrppoo MMiilliittaarree AAuussiilliiaarriioo delle Forze Armatedello Stato, composto di elementi arruolati volontariamente nelle di-verse categorie dei suoi ruoli - con facoltà di impiego per l’assolvimentodei compiti di emergenza del tempo di pace e del tempo di guerra.In tempo di guerra il Corpo Militare della C.R.I. ha per scopo:• contribuire con mezzi e personale proprio allo sgombero, alla cura dei

feriti e malati di guerra;• organizzare ed eseguire la difesa sanitaria antiaerea;• disimpegnare il servizio prigionieri di guerra, secondo le convenzioni

Internazionali di Ginevra.In caso di grave emergenza il Corpo Militare della C.R.I. svolge il soccorsosanitario di massa, attraverso l’impiego di reparti, unità e formazioni cam-pali (Raggruppamenti e Gruppi Sanitari Mobili, Ospedali da Campo attendatie baraccati, Treni ospedali, Posti di soccorso attendati ed accantonabili peril pronto impiego di Reparti di soccorso motorizzati); concorre altresì al sup-porto della struttura dell’Istituzione destinata ai servizi di protezione civile.A tal fine, il Corpo Militare della C.R.I. attende fin dal tempo di pacealla preparazione del personale e dei materiali necessari per assicurare un efficiente contributo al funzionamentodei servizi di mobilitazione.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 8866

COMPAGNIA DEL CORPO INFERMIERE VOLONTARIEDELLA CROCE ROSSA ITALIANA

AUSILIARIO DELLE FORZE ARMATE

Motto: “Ama-Conforta-Lavora- Salva”Dipendenza gerarchica: Ispettrice Nazionale Brig. Gen. S.lla Mila Brachetti-PerettiSede: Roma

L’elevato standard formativo, la rapida capacitàdi impiego, la versatilità data dalle diverse pro-fessionalità presenti al suo interno, unita al-l’esperienza di quasi 100 anni di servizio e alforte spirito umanitario, sono gli elementi ca-ratterizzanti il Corpo delle Infermiere Volontariedella Croce Rossa Italiana.Il personale ha una preparazione d’avanguardianei settori sanitari d’emergenza quali: ProntoSoccorso, Rianimazione, Terapia Intensiva, SalaOperatoria ed, in risposta alle attuali esigenze diassistenza, il Corpo forma operatori per la me-diazione culturale e per la prevenzione dei di-sturbi da stress post traumatici.L’opera delle Infermiere Volontarie, trova appli-

cazione sia nell’ambito della Protezione Civile e del Soccorso Umanitario Internazionale, che nelle Operazioni Mul-tinazionali di Pace in collaborazione con le Forze Armate. Il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce RossaItaliana, Ausiliario delle Forze Armate, nasce nel 1908, data del primo intervento in soccorso alla popolazione ita-liana, dopo il sisma che colpì la città di Messina, classificato oggi come: “piccolo tzunami”. Nel 1985 gli viene ri-conosciuto l’uso della Bandiera Nazionale per gli alti meriti di servizio svolti a favore del Paese.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 8877

I VOLONTARI DEL SOCCORSO DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

Dipendenza Gerarchica: Ispettorato Nazionale Volontari Del Soccorso Della Croce Rossa ItalianaSede: Roma

I Volontari del Soccorso dellaCroce Rossa Italiana sono ingrado di mobilitare grandi ri-sorse con passione, dedizione,partecipazione, efficienza ed ef-ficacia, in pace, per svolgere leattività quotidiane, in guerra persostenere e curare tutti indistin-tamente.I Volontari del Soccorso rappre-sentano una delle sei Compo-nenti dell’Associazione di Cri,come previsto dall’art. 9 delloStatuto CRI sancito conD.P.C.M. n. 97 del06/05/2005.I Volontari del Soccorso sono laComponente più numerosa ediffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale. Oggi sono più di 100.000 organizzati in più di 1200Gruppi.Svolgono le attività istituzionali previste dallo Statuto, per conto dell’ente Pubblico CRI, in forma volontaristica e gra-tuita.Nel settore del Volontariato, presente in Italia, i Volontari Del Soccorso rappresentano la forza oltre che più nume-rosa, la più organizzata e la più avanzata professionalmente. Infatti per accedere alla Componente occorre frequen-tare un corso teorico pratico suddiviso in moduli e sostenere a conclusione di ciascun percorso prove teoriche epratiche.Oltre al corso base i Volontari del Soccorso, debbono frequentare corsi specifici, per accedere alle seguenti spe-cializzazioni:• Monitori, cioè diffusori delle buone pratiche di Attività Sanitaria e Primo Soccorso nelle scuole, nelle fabbriche

e alla popolazione;• Istruttori e operatori di Diritto Internazionale Umanitario;• Istruttori e operatori di protezione Civile e Disaster Manager;• Istruttori e operatori di Primo Soccorso ed Educazione Sanitaria;• Istruttori ed esecutori in BLS e BLSD;• Istruttori e operatori di Salvataggio in Acqua;• Istruttori e operatori delle Unità Cinofile;• Istruttori e operatori per le Attività Socio Assistenziali;• Operatori di supporto psicologico nelle emergenze;• Operatori per le radiocomunicazioni;• Istruttori e operatori sulle piste da sci.Per la qualità e la professionalità che possono esprimere, i Volontari del Soccorso sono chiamati a svolgere atti-vità di formazione presso Pubbliche Istituzioni, Associazioni e scuole.I Volontari del Soccorso sono impegnati e distribuiti in ogni settore di formazione in forze operative ventiquattro oresu ventiquattro.I Volontari del Soccorso operano nelle emergenze nazionali quali:Terremoti – Alluvioni – Incendi di grandi dimensioni – Eruzioni vulcaniche (Etna e Stromboli).In forma continuativa svolgono attività per l’accoglienza dei profughi, trasporto infermi, servizio Urgenze ed Emer-genze Nazionali “118”.I Volontari del Soccorso ulteriormente specializzati e qualificati sono impegnati anche nelle emergenze internazio-nali (vedi Ospedale Bagdad, Kosovo, Tsunami).I Volontari del Soccorso giorno per giorno imparano a pensare e condividere i bisogni degli altri.Aderire alla Componente dei Volontari del Soccorso significa, dunque, non solo prestare opera per le emergenzesanitarie ma essere anche operatori/mediatori culturali e sociali.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 8888

CORPO MILITARE SPECIALE AUSILIARIO E.I. – S.M.O.M

Motto: “Fortitudo et sanitas”Dipendenza Gerarchica: Stato Maggiore EsercitoSede: Roma

Sfila ora il Corpo Militare Speciale Ausiliario dell’Esercito Italiano – Sovrano Militare Ordine di Malta, costituito nel1876. Si è distinto per innumerevoli atti di valore nella Guerra Italo–Turca e nella 1^ e 2^ Guerra Mondiale.Ha operato in stretto contatto con l’Esercito Italiano, fornendo una componente sanitaria di altissima specializzazione.È intervenuto in tutte le calamità naturali che hanno colpito l’Italia a partire dal Terremoto di Messina del 1908, dove lasua presenza è risultata determinante. La sua bandiera è decorata di:• una Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito;• una Medaglia d’Argento al Valor Militare;• una Medaglia di Bronzo al Valor Militare;• una Croce di Guerra al Valor Militare;• una Medaglia d’Oro al Valor Civile;• due Croci al Merito di Guerra;• una Medaglia d’Oro al Merito della Sanità;• una Medaglia d’Oro per il Terremoto Calabro-Siculo;• una Medaglia d’Oro della Croce Rossa Italiana;• la Medaglia NATO per le operazioni nella ex – Jugoslavia;• la Medaglia d’Oro al Merito Melitense con spade.Il personale sanitario, altamente qualificato, e i mezzi di soccorso aggiornati e sofisticati consentono all’unità di in-tervenire anche nelle maxi – emergenze.Oltre che sul territorio nazionale il Corpo ha operato dal 1992 al 2000 in varie zone dei Balcani Dal 2005, il CorpoMilitare è impegnato nella missione umanitaria “Joint Enterprise” per il mantenimento della pace nel Kosovo.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 8899

COMANDANTE VII SETTORE (POLPEN)

Generale di Brigata Claudio Ricci.

Il generale Ricci inizia la carriera inqualità di Allievo Ufficiale di Fanteriabersaglieri. Nel 1977 entra in servi-zio permanente nell’allora Corpo degliAgenti di Custodia, oggi Corpo di Po-lizia Penitenziaria.Nel Corpo della Po-lizia Penitenziaria ha ricoperto diversiincarichi di responsabilità tra cui il Co-mando Interregionale del Lazio e del-l’Umbria per il Corpo degli Agenti diCustodia e la direzione del Serviziocentrale delle traduzioni e dei pianto-namenti. Attualmente ricopre l’inca-rico di direttore dell’Ufficio delCerimoniale e di Rappresentanza delCorpo di Polizia Penitenziaria.Il Generale Ricci è stato insignitodell’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; Medaglia d’oro al Merito dilungo comando; Croce d’oro per anzianità di servizio; medaglia per operazioni di soccorso pubbliche calamità;Medaglia al merito per il terremoto del Friuli.

VII SETTORECORPI ARMATI E NON DELLO STATO E REPARTI A CAVALLO

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 9900

COMANDANTE DI SOTTOSETTORE

Il Comandante del I Sottosettore (Corpi Armati dello Stato) delVII Settore è il Primo Dirigente della Polizia di Stato dott. An-tonio Ciolfi.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 9911

BANDA DELLA POLIZIA DI STATO

La Banda della Polizia di Stato è un complesso con oltre 70anni di storia che asseconda ed incentiva i sentimenti artisticidegli operatori di Polizia e contribuisce alla diffusione dellasensibilità musicale fra i cittadini. È composta da 103 musi-cisti tutti provenienti dai migliori conservatori nazionali.

Partecipa con successo alle piùimportanti celebrazioni pubbli-che spiccando come una tra lemigliori orchestre di fiati interna-zionali.

Sfila con una formazione di 78elementi della Banda Musicaledella Polizia di Stato, precedutadal mazziere e diretta dal Mae-stro Maurizio BILLI e dal Vice Di-rettore Roberto GRANATA.

La Banda della Polizia di Statodà vita ogni anno a numerose edapprezzate esecuzioni anche incollaborazione con prestigioseistituzioni musicali.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 9922

COMPAGNIA DEI FREQUENTATORI DEL CORSO BIENNALE PER COMMISSARI

Preceduta dalla Bandiera della Scuola Supe-riore di Polizia, sfila una compagnia rappresen-tativa degli allievi Commissari della ScuolaSuperiore di Polizia.

La preparazione dei Funzionari include essen-zialmente materie giuridiche ed il consegui-mento di un master di II livello in “Scienze dellaSicurezza”. Nel percorso formativo si alternanoperiodi di didattica frontale con periodi di tiro-cinio operativo.

I SOTTOSETTORE VII SETTORE CORPI ARMATI E NON DELLO STATO

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Particolare impegno è inoltre riservato alla conoscenza delle lingue straniere, dell’informatica e delle nuove tec-nologie in genere.

La Compagnia è formata da 81 Commissari della Polizia di Stato, frequentatori del II anno di formazione in attopresso la Scuola Superiore di Polizia, che ha una durata complessiva di 24 mesi.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 9933

COMPAGNIA DEGLI ALLIEVI VICE ISPETTORI

Preceduta dalla Bandiera dell’Istituto per Ispettoridi Nettuno, sfila una compagnia rappresentativadi Allievi Vice Ispettori della Polizia di Stato.

Nel percorso formativo si alternano periodi didat-tici tradizionali e periodi di tirocinio operativo

La loro preparazione include materie giuridiche,tecniche investigative ed addestramento nelletecniche operative.

La compagnia è formata da 81 Allievi Vice Ispet-tori del 9° Corso di formazione in atto pressol’Istituto per Ispettori di Nettuno, che ha una du-rata di 18 mesi.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 9944

COMPAGNIA MISTA SPECIALITÀ DELLA POLIZIA DI STATO

Sfila una compagnia mista composta da rappresentanti del

Nucleo Operativo Centrale Di Sicurezza Della

Polizia Stradale

Polizia Ferroviaria

Polizia di Frontiera

Polizia Postale e delle Comunicazioni

È inoltre presente una rappresentativa del Po-liziotto di Quartiere, vicino alla gente e ai bi-sogni sempre più diffusi di sicurezza di frontealla grande e piccola criminalità. È questa lafilosofia di prossimità del Dipartimento dellaPubblica Sicurezza: presenza, partecipazionevigile e costante alla vita sociale, visibilità sulterritorio.

Seguono i Reparti Di Prevenzione Crimineed i Reparti Mobili

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 9955

COMPAGNIA MOTORIZZATA - POLIZIA DI STATO

Sfila una formazione di 36 motociclisti a bordodi Moto BMW 850 RT che rappresenta la Poli-zia Stradale, comandati da un funzionario.Il mezzo a due ruote permette un pronto inter-vento in aree congestionate dal traffico miglio-rando l’operatività della Polizia Stradale.

Sfila una autovettura “Lamborghini Gallardo”,donata alla Polizia Stradale.

L’autovettura viene impiegata nei servizi lungo la rete autostra-dale ed è equipaggiata anche per l’attività di soccorso sanita-rio e per il trasporto di plasma ed organi umani.

Due autovetture Alfa Romeo 159

Questa è la nuova autovettura, impiegata nei quotidiani ser-vizi di controllo del territorio che sostituirà nel tempo la FiatMarea.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 9966

COMPAGNIA VICE COMMISSARI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

Sfilano le compagnie del corpodi Polizia Penitenziaria, prece-dute dal Gruppo BandieraLa Bandiera del Corpo di PoliziaPenitenziaria è stata insignitadella Medaglia d’argento al Va-lore Civile alla Bandiera delCorpo (decreto del Presidentedella Repubblica 19 ottobre1982)Medaglia d’oro al Merito dellaRedenzione sociale (decreto mi-nisteriale 3 agosto 1989)Croce di Cavaliere dell’OrdineMilitare d’Italia (decreto del Pre-sidente della Repubblica 21 ot-tobre 1989).

Medaglia d’oro al Merito Civile (decreto del Presidente della Repubblica settembre 2006)

I commissari della Polizia penitenziaria costituiscono il ruolo direttivo del Corpo, essi prestano servizio pressogli istituti penitenziari del Paese, in qualità di responsabili dell’area sicurezza, con funzioni di comandante direparto.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 9977

COMPAGNIA DI AGENTI SPECIALISTI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

Il Servizio Cinofili è presente in molti istituti penitenziari, esso costitui-sce un valido strumento che opera in funzione preventiva e repressiva,al fine di contrastare efficacemente i tentativi di introduzione di so-stanze stupefacenti negli istituti penitenziari

Il Servizio navale del Corpo di Polizia Penitenziaria costituisce un supportooperativo-logistico al servizio degli istituti penitenziari che hanno sede sulleisole e nelle zone lagunari. Il Servizio Navale opera nelle sei basi navali diGorgona, Porto Azzurro, Venezia, Napoli, Favignana e Porto Torres.

Il Servizio Traduzioni e Piantonamenti ha il compito di trasferire le personedetenute sull’intero territorio nazionale mediante mezzi su strada, navalie ferroviari. Per le traduzioni straordinarie di un numero rilevante di de-tenuti, il Servizio ricorre al noleggio di vettori aerei dell’aviazione civile.Il servizio espleta il piantonamento ai detenuti ospitati nei luoghi di curaesterni alle strutture penitenziarie.

Il Gruppo Operativo Mobile (GOM) è preposto alla sorveglianza e alla gestione dei detenuti appartenenti alla crimi-nalità organizzata sottoposti al regime penitenziario 41 bis, nei confronti dei quali adotta misure idonee a preve-nire e impedire fatti o situazioni rischiosi per l’ordine e la disciplina degli istituti penitenziari. Il GOM concorre allasicurezza delle traduzioni di detenuti ad elevato indice di pericolosità e dei detenuti collaboratori di giustizia espo-sti a particolari rischi per la propria incolumità.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 9988

COMPAGNIA DI FORMAZIONE IN ARMI DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

A rappresentare il Corpo sfila una compagnia in armi degli allievi agenti della Scuola di Cittaducale.Il Corpo Forestale dello Stato è una forza di Polizia specializzata nella difesa del patrimonio agroforestale italianoe nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e dell’ecosistema. Trae le sue origini dal Corpo reale delle Foreste co-stituito nel 1822 e, nei quasi due secoli di vita, il suo compito prioritario è stato quello di difendere il patrimonionaturale italiano grazie ad una presenza capillare sul territorio garan-tita da oltre 1200 Comandi stazione forestali. Nel corso del 2006 i fo-restali hanno eseguito 837.000 controlli e accertato oltre 13.000 reatie 36.000 illeciti amministrativi.Tra le nuove competenze attribuite alla Forestale ci sono i controlli sulla bio-sicurezza e sulla qualità dei prodotti alimentari, come nel caso degli OGM,dell’agroindustria o della tutela degli animali. I forestali sono particolar-mente attivi anche sul fronte della prevenzione e repressione dei traffici il-leciti e degli smaltimenti illegali di rifiuti, e più in generale, nell’attività dicontrasto ai crimini commessi in danno dell’ambiente. Nel corso del 2006si è assistito ad un aumento dei reati nei settori dell’inquinamento(+30,7%), dei delitti contro il patrimonio (+25,5%), della tutela della fauna(+ 19,8%) e del territorio (+10,2%), mentre vi è stata una riduzione deireati ai danni dell’aree protette (-10,2%) e della tutela della flora (-3,8%).Il Corpo forestale dello Stato si occupa storicamente della tutela delpaesaggio. Svolge, infatti, un’intensa attività di contrasto all’abusivi-smo edilizio ed agli illeciti che possono favorire il dissesto idrogeolo-gico, tutelando in maniera particolare l’ambiente italiano fortemente modellato dall’uomo nel corso della storia(paesaggio).Ultimamente gli uomini del Corpo Forestale, sono impegnati a trasmettere la loro consolidata esperienza nel campodella tutela ambientale, anche in occasione di missioni all’estero. Nel corso degli anni precedenti, nell’ambito delprocesso di stabilizzazione dell’area Balcanica, gli esperti della Forestale hanno provveduto ad organizzare in Ko-sovo i primi nuclei Antincendi Boschivi, formando e addestrando il personale del locale Corpo di Protezione Civile.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 9999

COMPAGNIA DI SPECIALITÀ DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

La compagnia rappresenta le attività di specialità del Corpo Forestale che non si limitano ai compiti di Polizia Am-bientale, ma assumono un ruolo fondamentale anche nel campo della Protezione Civile.

La compagnia è preceduta da alcune unità cinofile che utilizzano il Lupoitaliano, una razza nata dall’incrocio tra una lupa e un pastore tedescoe caratterizzata da un elevato senso di protezione verso l’uomo.La compagnia di specialità comprende reparti del Servizio aereo; An-tincendi Boschivi; Soccorso alpino, Servizio Meteomont e Servizio di Vi-gilanza e Soccorso sulle piste da sci; Nuclei di polizia ambientale eterritoriale; squadre di rilevatori per il monitoraggio ambientale ed in-fine atleti del Gruppo Sportivo Forestale, la prima società sportiva ita-liana per numero di medagliati alle Olimpiadi di Torino 2006 (ottomedagliati, un oro e sette bronzi).Grazie al lavoro delle “squadre di rilevatori per il monitoraggio ambien-tale” – che sfilano con i nuovi giubbotti ergonomici per il trasporto delledelicate strumentazioni impiegate – è stato possibile conoscere l’esattaestensione del patrimonio verde del nostro Paese, e la notizia positivaè che l’estenzione dei boschi italiani è cresciuta negli ultimi vent’annidi oltre il 21%, un dato importante anche per i controlli in applicazionedel Protocollo di Kyoto, che identifica nelle foreste una delle risposte più

efficienti e a basso costo per contenere l’aumento dell’anidride carbonica.In termini monetari si profila un risparmio per il Paese, grazie all’azione delle foreste, quantificato in una cifra cheva dai 750 milioni al miliardo di euro in 5 anni (periodo di impegno del protocollo di Kyoto – 2008/2012).Gli uomini del Servizio A.I.B. (Antincendi Boschivi) - il cui personale indossa la tipica tuta ignifuga rossa - sono in-tervenuti nel corso del 2006 su 5.576 incendi boschivi, in cui sono andati in fumo 32.000 ettari di bosco. Rispettoal 2005 gli incendi sono diminuiti del 30% e le superfici globali bruciate del 32%. La dimensione media dei roghiè scesa da 6 a 5,8 ettari (in questo caso un valore record). Una riprova che i tempi di intervento e le azioni di spe-gnimento sono stati rapidi ed efficaci. Quella contro gli incendi boschivi è una lotta complessa, resa possibile anchegrazie alle segnalazioni dei cittadini al numero 1515 del Corpo forestale dello Stato, al quale è possibile rivolgersiper qualunque tipo di emergenza ambientale.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 110000

COMPAGNIA IN UNIFORME DA INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO

Si avvicinano ora i reparti dei Vigili delFuoco. Lo schieramento è aperto dalgruppo bandiera.La bandiera del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco, istituita con Decretodel Presidente della Repubblica 18febbraio 2005, n.20 è decorata con10 medaglie d’oro di cui 7 al valor ci-vile e 3 al merito civile, 3 medaglied’argento di cui 1 al valor civile e 2 almerito civile.Una presenza sicura in un Paese checambia. Sicurezza che è proprio ilprincipio ispiratore dell’intervento delVigile del Fuoco per la salvaguardiadella vita, senza nessuna esitazione.Nella compagnia sfilano Vigili del

Fuoco nell’abituale uniforme di servizio, sono presenti anche i Vigili Volontari del Corpo Nazionale e una rappre-sentanza di giovani del servizio civile.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 110011

COMPAGNIA SPECIALISTI DEI VIGILI DEL FUOCO

Nella compagnia sfilano gli specialisti dei Vigili del Fuoco.Gli obiettivi primari dei Vigili del Fuoco, la sicurezza ed il soccorso,hanno determinato il nascere di nuove professionalità quali i SAF, vigiliche utilizzano tecniche d’intervento di derivazione speleologiche, alpi-nistico e fluviale e lo sviluppo di nuclei d’emergenza già presenti dal1960 come gli NBCR. Queste squadre sono presenti in tutte le pro-vince italiane, intervengono per rischi di tipo nucleare, biologico, chi-mico e radiologico. La compagnia degli specialisti si completa con igruppi cinofili che vantano una storia nei Vigili del Fuoco che risale al1939, e che sono addestrate per il ritrovamento di persone dispersesotto le macerie; con gli elicotteristi che sono le macchine volanti ad“ala rotante” portano il soccorso dall’alto calando direttamente sulloscenario d’intervento la squadra dei vigili fin dal 1954 e con i sommoz-zatori che, dal 1952, intervengono in ogni ambiente dove è presentel’acqua.Vigili del Fuoco pronti a cogliere ogni aspetto del rapido cambiamentodella società per rispondere in maniera sempre più proporzionale agliaccresciuti bisogni della cittadinanza.Vigili del Fuoco professionisti del soccorso, garanti del valore dell’incolumità delle persone e che effettuano 750.000interventi l’anno, più di 2000 al giorno, 85 l’ora e due al minuto di cui solo il 30% per incendi.Il 115, il numero di soccorso, squilla per una richiesta d’aiuto almeno ogni 30 secondi.Al seguito delle compagnie, i mezzi di soccorso di ultima generazione sempre al passo con la repentina evoluzionetecnologica.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 110022

REPARTO MOTORIZZATO (VV.FF)

Mezzo di intervento per emergenza di tipo nucleare, biologico, chimico e radioattivo.Unità di decontaminazione (NBCR).Il mezzo è specifico per la decontaminazione d’emergenza da agenti chimici, biologici e radioattivi; è in grado didiffondere ad alta pressione e temperatura, prodotti detossificanti, detergenti e decontaminanti.Può trattare persone, materiali, superfici ed ambienti ed essere utilizzato da un solo operatore.Le risorse di combustibile, acqua e prodotti decontaminanti, assicurano una completa autonomia nella prima fasedell’emergenza.Necessita di appena 40 minuti di carica ed è utilizzabile anche per fini antincendio.Gli operatori alla guida sono dotati di indumento monouso per la protezione da rischi chimici e biologici nonché dacontaminazione radiologica ed in grado di operare all’aperto in zone fortemente contaminate.Gli operatori trasportati sono dotati discafandro pressurizzato di massima si-curezza per operare all’interno di am-bienti chiusi e fortemente contaminaticon autonomia superiore alle 2 ore.

AAuuttoommeezzzzoo LLaabboorraattoorriioo MMoobbiilleeCChhiimmiiccoo--BBiioollooggiiccooAutomezzo attrezzato a laboratorio mo-bile dotato di avanzate strumentazioneper l’indagine e il monitoraggio degliinquinamenti NBCR, in grado di rag-giungere rapidamente i siti operativiavviando in loco le prime analisi dibase a supporto degli interventi di soc-

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corso tecnico urgente e a tutela della incolumità delle popolazioni e del personale operativo. Il Laboratorio Mobileprogettato interamente dai Vigili del Fuoco. Consente di effettuare molteplici misure su campioni di aria, acqua esuolo rilevando agenti tossici, inquinanti e nocivi.

AAuuttoommeezzzzoo ppeerr ccoolllleeggaammeennttoo ssaatteelllliittaarree dd’’eemmeerrggeennzzaaMezzo mobile per comunicazioni equipaggiato con speciali apparati satellitari ricetrasmittenti in grado di muoversirapidamente e raggiungere le località più remote in zone impervie.Completamente autosufficiente, dotato di impianti autonomi di generazione di corrente, è di semplice utilizzo: bastaun solo operatore per attivare il collegamento con il Centro Operativo del Ministero dell’Interno in pochi minuti, peruna comunicazione affidabile. I mezzi mobili sono parte integrante della rete satellitare a banda larga, in grado di

trasmettere immagini in diretta dal luogo del-l’intervento alle Centrali Operative, per megliocoordinare i soccorsi stabilendo collegamentiaudio, video e dati, sia sul territorio nazionalesia all’estero.

VVeeiiccoolloo AAnnttiinncceennddiioo BBiimmooddaallee ((VVAABB))Automezzo di ultimissima generazione proget-tato per gli incendi nelle gallerie ferroviarie.Può essere utilizzato sia su strada che su ro-taia essendo dotato di due assi con ruote fer-roviarie di tipo e con scartamento idoneo.Il veicolo è capace di marcia bidirezionale conprestazioni simili in entrambe le direzioni. Ègarantita una velocità ferroviaria massima siain avanti che in retromarcia di 40 km/h.

MMeezzzzoo dd’’iinntteerrvveennttoo ppeerr eemmeerrggeennzzaa nnuucclleeaarree,, bbiioollooggiiccaa,, cchhiimmiiccaa ee rraaddiiooaattttiivvaaIveco One.Unità mobile alta quasi 3 metri e lunga circa 8 e 8.000 di cilindrata, la prima in Europa, per incidenti con presenzadi agenti chimici, biologici, nucleari; attrezzata per rilevazione, decontaminazione e recupero, tra l’altro con stru-menti di tipo IMS e radiometri, tute ad alto grado di protezione; docce, tendedoccia, generatori d’acqua calda ne-bulizzata, prodotti per la decontaminazione, pompe, materiali antideflagranti e turafalle in caso di rottura di serbatoidi sostanze chimiche.Porta 1.500 litri d’acqua, 700 litri di liquido decontaminante, gruppo elettrogeno, unità di decontaminazione ad altapressione.

UUffffiicciioo llaabboorraattoorriioo mmoobbiillee ddeell NNuucclleeoo IInnvveessttiiggaattiivvoo AAnnttiinncceennddiioo NNIIAAIl NIA svolge attività tecnico-scientifiche connessa con le indagini di Polizia Giudiziaria e in tale ambito il sopral-luogo ed il repertamento costituiscono momenti fondamentali dell’inchiesta giudiziaria.La necessità per il Nucleo di avere un mezzo speciale nasce dall’esigenza di giungere sui luoghi dell’incendioo esplosione con tutte le apparecchiature utili per “cristallizzare” la scena dell’evento fissando lo stato deiluoghi.Inoltre, ricordando che la Polizia Giudiziaria deve raccogliere ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto, è ne-cessario dotarsi di un mezzo con il quale fosse possibile ricercare, acquisire ed analizzare in “situ” tracce, oggettie materiali pertinenti l’evento e di garantirne un’adeguata conservazione in attesa delle più accurate prove di la-boratorio.Il Laboratorio/Ufficio mobile è dotato di strumentazioni per le riprese video-fotografiche, valigette per il repertamentoe misure degli ambienti, apparecchiature per il monitoraggio in aria di eventuali composti volatili organici, strumentibasati su tecniche analitiche per il riconoscimento di liquidi e solidi, microscopio elettronico nonché di tutti i ma-teriali atti al prelievo e ad un’idonea conservazione dei campioni repertati e di tutti i dispositivi di protezione indi-viduale, volti alla salvaguardia sia degli operatori che della scena. Nel mezzo si è ritenuto necessario realizzare ancheuna zona dove poter eseguire “assunzioni di sommarie informazioni” da parte di persone informate sui fatti, redi-gere verbali ed annotazioni di servizio.Dati tecnici: modello Fiat Ducato 2,8 JTD Power, ha una potenza massima di 146 cv, dimensioni di circa mt 7 dilunghezza, mt 2,3 di larghezza, mt 2,8 di altezza, è dotato di un gruppo elettrogeno fisso di 3000 W ed uno mo-bile di 1000 W, un inverter da 1000 W, un condizionatore a pompa di calore oltre ad un pannello solare da 100 Wcollegato con l’impianto elettrico.

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PPOOSSIIZZIIOONNEE 110033

REPARTO MOTORIZZATO (VV.FF)

Superdragon 8x8

PPOOSSEEIIDDOONN

Veicoli per il servizio antincendi aeroportuale.Iveco Dragon 8X8 F 800(7)Bai Poseidon X6 (8)Automezzi con notevoli capacità meccaniche ed antincendio,utilizzati dai Vigili del Fuoco per il servizio aeroportuale.La potenza del motore in entrambi i mezzi consente di raggiun-gere una velocità massima di oltre 110 Km/h con un’accele-razione da 0 a 80 K/h in meno di 25 secondi.Tali prestazioni meccaniche permettono ai Vigili del Fuoco diintervenire, in caso di incidente aereo, in 2 minuti dalla chia-mata in ogni punto dell’aeroporto, con tempistiche inferiori aquelle indicate nelle norme internazionali.Il Dragon si differenzia dal Poseidon perché, oltre agli impianti antincendi ad acqua ed a schiuma, montati su en-trambi i veicoli, utilizza come terzo elemento estinguente polvere chimica.Il getto delle sostanze estinguenti può raggiungere una distanza media dai 30 ai 45 metri.

PPOOSSIIZZIIOONNEE 110044

Apre il settore un veicolo LVMIVECO Nembo in dotazione delDipartimento della Protezione ci-vile.Fratello del LINCE, il fuoristradamilitare dell’IVECO, ormai fa-moso per l’alta protezione of-ferta agli occupanti e vendutoagli eserciti di numerose nazionieuropee, è un veicolo a trazioneintegrale permanente caratteriz-zato dalla più alta mobilità mairaggiunta nel segmento dei fuo-

ristrada. Impiega un potente motore 3 litri IVECO da 190 CV con cam-bio automatico a 6 marce.

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BANDIERE ITALIANA ED EUROPEA DELLA PROTEZIONE CIVILE

A seguire due VM Torpedo del Dipartimento della Protezione Civile, conla Bandiera italiana fregiata dalla Medaglia d’Oro al Merito Civile, con-ferita nel luglio del 2004, affiancata dalla Bandiera dell’Unione Europea.

II SOTTOSETTORE VII SETTORE PROTEZIONE CIVILE

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RAPPRESENTANZE ESTERE (DPC)

Sfilano poi, su 4 VM dei Carabinieri, una rappresentanza del personaledel Dipartimento della Protezione civile impegnato in missioni all’estero.Li accompagnano le rappresentanze dell’Unione Europea di Francia eSlovenia. Ai lati le bandiere del Dipartimento della Protezione civile edella Protezione civile europea.L’attività internazionale all’estero del Dipartimento ha visto quest’annogli uomini della protezione civile impegnato su più fronti. Il 30 marzo in-fatti, con l’inaugurazione del nuovo ospedale distrettuale e di due scuolenell’isola di Kinnya, sono giunti a conclusione altri tre progetti del pianodi ricostruzione in Sri lanka. Alla ricostruzione nel Sud est asiatico si èaggiunta quest’anno la missione in Mozambico in aiuto della popola-zione colpita dal ciclone “Favio”.La Missione ha fatto arrivare in Mozambico, in collaborazione con il Mi-nistero dell’Estero, generi di prima necessità e personale della Protezionecivile.

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MEZZI PROCIV-REGIONI-VOLONTARI

Arrivano ora due mezzi del Dipartimento della Protezione civile. Si trattadi due Iveco Daily, utilizzati rispettivamente nella lotta agli incendi bo-schivi e nell’attività di pronto soccorso.

Sfilano di seguito tre rappresentanze regionali del sistema di Prote-zione Civile.Sfila per prima la regione Piemonte con una delle stazioni ricetra-smittenti trasportabili del sistema di telecomunicazioni satellitari dellaProtezione Civile Italiana. Queste stazioni, trasportabili anche me-diante elicottero, garantiranno la disponibilità delle reti di comunica-zione agli operatori chiamati ad intervenire in caso di emergenze. Perquesto motivo sono state progettate per poter funzionare in condi-zioni estreme ed in totale autonomia. Realizzate completamente inItalia da Finmeccanica Telespazio, queste stazioni saranno in dota-zione sia alla Protezione Civile Nazionale che alle Regioni. Dall’iniziodell’estate la protezione civile si avvarrà quindi di un nuovo strumentoper migliorare la visibilità e garantire maggior sicurezza al trafficoaereo di Fontanarossa (Catania). L’aeroporto infatti è spesso costrettoa limitare le attività aeroportuali a causa della densa coltre di cenereprodotta dall’Etna nei periodi di eruzione. Nel periodo tra Novembree Dicembre dello scorso anno lo scalo è stato costretto a rimanerechiuso per 13 giorni.

L’istallazione dei radar andrà ad aggiungersi alle altre attività di preven-zione del rischio vulcanico del Dipartimento della Protezione civile.Dal 18 al 23 ottobre infatti, si è svolta l’esercitazione “Mesimex”:prova di evacuazione per i 18 comuni della “zona rossa” a ridossodel Vesuvio.Sono state 2500 le persone coinvolte tra volontari, studiosi e cittadini.Molte le novità introdotte rispetto all’ultima esercitazione ai piedi delVesuvio di cinque anni fa: tra le più rilevanti la partecipazione di citta-dini stranieri alle operazioni di evacuazione e l’attenzione verso il pa-trimonio artistico e archeologico che è stato oggetto di un piano dimessa in sicurezza appositamente pensato.

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Sfila con la regione Molise un’unità mobile officina e un motociclo cingolato.

La regione Lazio sfila su un Unimog.L’Unimog trova le sue principali aree d’impiego nel servizio antincendi boschivi, come autotelaio di base per vei-coli per spedizioni ed esplorazioni, nonché negli interventi di assistenza e manutenzione in luoghi difficilmente ac-cessibili; è dotato di cabina in acciaio con botola di sicurezza al tetto che può essere singola o doppia.

Seguono, a bordo di 4 pick up le associazioni di volontariato.

I volontari dell’Associazione Nazionale di Pubbliche Assi-stenze (ANPAS) a bordo di un Land Rover 130 Pick Up.Le Pubbliche Assistenze nascono a partire dal 1860 comelaiche e libere Associazioni di volontariato, sotto unagrande molteplicità di nomi: Croce Verde, Croce Bianca,Croce D’Oro, Società di Salvamento, Fratellanza Militare,Fratellanza Popolare.

L’Associazione Nazionale Alpini nasce al termine dellaprima guerra mondiale grazie alla costituzione dell’As-sociazione Nazionale da parte di un gruppo di reduci.Oggi le principali attività dell’ANA è costituita dagli in-terventi di recupero e salvaguardia dei territori, soprat-tutto montani. Si avvale delle seguenti specializzazioni:rrocciatori, gommonauti, sanitari, trasmettitori, squadreantincendio boschivo. Ricordiamo le recenti partecipa-zione agli interventi in Beslan, in Sri Lanka, e in occa-sione dell’enorme affluenza di pellegrini giunti a Roma nel 2005 per la morte di Giovanni Paolo II e l’elezionedi Papa Benedetto XVI.L’Unione Federativa delle Misericordie viene fondata a Pisa il 21 Novembre 1899 con la delibera e l’approvazionedello Statuto. Attualmente le Misericordie operano in molteplici e complessi servizi nell’ambito socio-sanitario, av-valendosi di strutture moderne e di oltre 2500 automezzi.Le Misericordie furono tra le prime associazioni ad accorrere in aiuto della popolazione colpita dal violento tsunamidi due anni fa nel sud-est asiatico.Grazie alla generosità delle Misericordie e dei privati benefattori, sono state realizzate tre strutture: due in Sri Lankauna in Thailandia.

Sfilano sull’ultimo pick up i volontari dell’ANC.L’Associazione Nazionale Carabinieri, che oggi aggrega carabinieri in servizio, in congedo ed i loro familiari inquella che è sentita la grande famiglia dell’Arma, venne costituita a Milano il 1° marzo 1886 con la denominazionedi “Associazione di Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dei Carabinieri Reali.Sono oltre 205.000 i soci in congedo iscritti (di cui circa 1000 all’estero) e oltre 115.000 i carabinieri in serviziopartecipanti alle attività dell’associazione.Ai tradizionali scopi associativi si è aggiunto oggi l’impegno sociale nelle varie forme di volontariato. L’ANC è for-mata da 1673 sezioni sparse sul territorio nazionale e da 24 sezioni all’estero in Canada, Brasile, Uruguay, Argen-tina, Australia, Gran Bretagna, USA, San Marino, Francia Belgio Sud Africa, Svizzera e Germania.

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MEZZI PROCIV, FF.AA., FF.PP. E DIFESAN

Arriva adesso il Capo della formazione a bordo di un Nissan Navara che introduce le diverse componenti del Si-stema nazionale della Protezione Civile.Con una capacità di traino di 3-tonnellate e un carico utile di 835-kg, il Navara è un mezzo molto potente che puòtrasportare qualsiasi tipo di carico ed è in grado di ospitare fino a 5 persone.Si inizia con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco a bordo di un A.P.S., autopompa serbatoio di primo intervento,del peso complessivo di 14.000 chilogrammi e lungo 7,630 metri. Dotata di un serbatoio acqua di 3.200 litri e diun serbatoio schiumogeno di 150 litri, è in grado di operare con cinque membri di equipaggio.Poi, un’Autoscala il più noto automezzo dei Vigili del Fuoco con scala lunga 30 metri, in grado di operare con unequipaggio composto da un Autista e un Capo Squadra.

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La parata prosegue poi con imezzi messi a disposizione delsistema di protezione civiledall’8° reggimento trasporti Ca-silina dell’Esercito italiano: unmodulo abitativo (Astra Hd 76x6) e un autogrù (Isoli m 120C/2 su telaio Astra smh 88.52btt 8x8) in grado di sollevare finoa 16000 kg e con una capacitàdi guado di 650 mm.

Ricordiamo la stretta collaborazione tra Esercito italiano e Dipar-timento della Protezione civile, in particolare nell’ambito dellaMissione di pace in Libano dello scorso Luglio. Grazie al sup-porto della nave San Giorgio della Marina Militare infatti il Dipar-timento, su disposizione del Ministero degli Esteri, ha fornitoalla popolazione libanese acqua, coperte, tende, generatori elet-trici e un’ambulanza con un team medico di pronto soccorso.Gli aiuti italiani vanno ad aggiungersi agli sforzi di tutta la comu-nità internazionale per garantire un corridoio umanitario versoil medio oriente.

Sfila poi la Croce Rossa italiana con un nucleo sanitario dipronto impiego (un autocarro pesante 8x8 con sistema scarra-bile militare per impieghi logistici e trasportabile sulla rete fer-roviaria nazionale ed internazionale)

affiancato da un Dragon antincendio dell’Aeronautica Militare.L’Iveco Dragon antincendio è mezzo speciale dell’AeronauticaMilitare a trazione integrale che trasporta un serbatoio da10.500 litri d’acqua ed un serbatoio da 1.250 litri di schiumo-geno; è inoltre provvisto di pompa antincendio mod. MB610,in grado di erogare acqua con una portata di 6.500 litri/mi-nuto, ad una pressione di 10 atm, ed una gittata di 80 metri;la cabina, che può ospitare da due a cinque persone, è dotatadi diffusori ad autoprotezione dal calore radiante dell’incendio.

Si prosegue con altre tre componenti del sistema di protezionecivile. La Guardia di Finanza sfila su un Defender, trasportandocon se una motoslitta (cilindrata di 488 cc per una potenza di70 cv.), utilizzata nelle attività di recupero e soccorso alpinosulla neve.

Al centro, la Polizia di Stato con un posto medico avanzato

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ed infine la Capitaneria di Portoaccompagnata da un GommoneCalligaris.

Segue poi il Corpo forestale delloStato con un laboratorio di ana-lisi ambientale,

un’ambulanza del 118,

e un’ambulanza con equipaggiamento mobile della Polizia Penitenziaria.

Continua la parata con il passaggio del soccorso alpino dotatodi un’unità cinofila, speleologica e geologica.Al centro il corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta conuna postazione medica.Il CISOM nasce nel 1981 in seguito al sisma che colpì l’Irpinianel 1980, dove prestarono aiuto i volontari dell’Ordine di Maltaprovenienti da tutta Europa.Dal 1981 il CISOM opera sul territorio nazionale per tutte le ca-lamità naturali, con volontari specializzati nell’assistenza sani-taria, come è avvenuto durante il Grande Giubileo del 2000 oin occasione delle esequie del Santo Padre, Giovanni Paolo II.Durante l’ultima crisi nei Balcani ha organizzato aiuti umanitarinella ex Jugoslavia e in Albania. Dal Dicembre 2005 è inseritocome Corpo di assistenza nazionale nel Dipartimento di Prote-zione Civile.

Infine un nucleo mobile dei Carabinieri..

Passano ora tre Unimog del Dipartimento della Protezione Ci-vile. Sul primo assistiamo al passaggio dei giovani del ServizioCivile Nazionale.Il Servizio Civile, istituito con Legge 6 marzo 2001 n. 64, rea-lizza il principio di solidarietà sociale previsto nella nostra Co-stituzione tramite l’impegno di giovani volontari.Sono oltre 45.000 i volontari, tutti tra i 18 e i 28 anni, che que-st’anno hanno scelto di prestare la propria attività al serviziodello Stato. I volontari saranno impegnati in sei grandi progetti:assistenza, protezione civile, salvaguardia ambientale, cura delpatrimonio artistico e cultura, educazione e promozione cultu-rale e servizio civile all’estero.Il fenomeno del servizio civile ha registrato negli ultimi anni unanotevole espansione tale da istituire il15 dicembre scorso aRoma, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la prima Giornata Nazionale del ServizioCivile.Gli altri due mezzi trasportano i rappresentanti regionale della protezione civile, il personale INGV (Istituto Nazio-nale Geofisica e Vulcanologia), e il personale dell’Apat.

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MEZZI SPERIMENTALI PROCIV

Chiudono la formazione i mezzi speri-mentali del Dipartimento della Prote-zione civile. Si tratta di due IVECO Massif L’IVECO Massif è il nuovo fuoristrada ci-vile che completa la gamma IVECO diveicoli per impieghi in terreni difficili. Èun robusto veicolo a quattro ruote mo-trici per impieghi professionali è un veroveicolo ogni terreno con pendenze su-perabili del 100%. Impiega un potentemotore 3 litri IVECO da 176 CV.

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CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE DI ROMA –GRUPPO PRONTO INTERVENTO TRAFFICO

Da sempre impegnata a fianco del settore della Protezione Civilequale unità di supporto logistico sfila, in rappresentanza della Poli-zia Municipale Italiana, il contingente della squadra motociclisticadel Gruppo Pronto Intervento Traffico della Polizia Municipale diRoma.

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COMANDANTEDEL III SOTTOSETTORE (CC)

Col. Giorgio Dino Guida, Com.te del Reggimento aCavallo e Ispettore dell’Arma.

III SOTTOSETTORE VII SETTORE REPARTI A CAVALLO

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REGGIMENTO CARABINIERI A CAVALLO

Dipendenza gerarchica: Comando Carabinieri Unità Mobili e Specializzate “Palidoro”-Divisione Unità Mobili – 1° Brigata MobileSede: Roma

Il Reggimento Carabinieri a Cavallo è l’ultimo Reggimento interamentemontato delle Forze Armate Italiane.Nel quadro della ristrutturazione ordinativa dei reparti mobili dell’Arma,il 1° aprile 1963 fu costituito il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo, in-quadrato nella XI Brigata Carabinieri Meccanizzata ed articolato suSquadrone Comando, Squadrone Motoblindato, I Gruppo Squadroni“Pastrengo”, II Gruppo Squadroni “Allievi” e Centro Ippico.Il 15 giugno 1965, la configurazione ordinativa venne modificata attraversoil passaggio di dipendenza alla Legione Allievi di Roma del Gruppo Squadroni“Allievi” e l’acquisizione dei tre Gruppi Squadroni Territoriali di Milano,Cagliarie Palermo, che assunsero la determinazione di II, III e IV Gruppo Squadroni.A decorrere dal 1° gennaio 1966, il Centro Ippico Carabinieri passò alledipendenze del Comando Generale per poi essere sciolto l’anno succes-sivo, allorquando le Sezioni che lo componevano vennero inserite, perl’impiego, nel Centro Preolimpionico Ippico Militare di Montelibretti.Nel 1968, al fine di rendere la struttura del reparto più aderente alle esigenze, vennero soppressi lo Squadrone Mo-toblindato ed i Gruppi Squadroni di Milano, Cagliari e Palermo.Il 10 marzo 1976, il Reggimento fu riarticolato su un Reparto comando,un Gruppo Squadroni ed un Centro Ippico. Il 1° set-tembre 1977, la denominazione venne modificata in Reggimento Carabinieri a Cavallo ed il Centro Ippico fu riconfigurato.Erede delle gloriose tradizioni ippiche dell’Arma dei Carabinieri, oggi il Reggimento è costituito da:• un Gruppo Squadroni, articolato su due Squadroni; • un Centro Ippico, ove è presente la Sezione Sportiva di Equitazione che dipende per l’impiego dal Centro Spor-

tivo del Comando Generale; • un Comando con i suoi organi di comando.Oltre alle normali attività d’istituto, quali pattuglie e perlustrazioni in aree impervie dell’intero territorio nazionale,ed a fornire concorso nell’espletamento di servizi di ordine pubblico e soccorso in caso di pubbliche calamità, ilReggimento, attraverso il Gruppo Squadroni, esegue il celebre Carosello Storico, saggio di alta scuola di equita-zione e sintesi dell’addestramento raggiunto dai cavalieri dell’Arma.Con il Centro Ippico, il Reggimento provvede all’istruzione equestre dei Carabinieri e alla loro formazione tecnica,programma corsi di addestramento e provvede alle sedute di ippoterapia in favore di associazioni per disabili oltrea partecipare con la sezione sportiva a concorsi ippici di livello nazionale ed internazionale.Il Reggimento, infine, esplica servizi d’onore e di rappresentanza.

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COMPAGNIA DEL REGGIMENTO LANCIERI DI MONTEBELLO (8°)

Motto: Impetu hostem per terreo.Dipendenza gerarchica: Brigata Meccanizzata “Granatieri Di Sardegna”

Il reggimento Lancieri di Montebello, erede delle tradizioni e della gloria della Cavalleria Sabauda, venne costituitonel 1859 ed ha preso parte alle principali campagne militari.Nel settembre 1943 è protagonista degli scontri per la difesa di Roma dai nazisti. Ricostituito nel 1992 il reggi-mento viene impiegato con le nuove blindo “Centauro” in Somalia nella missione “Ibis”. Qui, durante gli scontri deldue luglio 1993 il reggimento perde il Sottotenente Andrea Millevoi, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare.Successivamente partecipa alle operazioni in Supporto alle Autorità di Pubblica Sicurezza svolte dall’Esercito sulterritorio nazionale e con i suoi squadroni prende parte alle principali operazioni all’estero.Il primo Reggimento di Cavalleria dell’Esercito creato fu quello dei Dragoni “di Sua Altezza Reale” nel 1689 La Ca-valleria per secoli l’Arma capace di risolvere con la forza d’urto della carica ogni battaglia, è stata storicamentesuddivisa in varie specialità: dragoni, cavalleggeri, ussari, corazzieri e lancieri, a seconda dei compiti dell’impiego

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e della costituzione fisica di uomini e cavalli.Questo spirito si ritrova anche fra quei cavalieriche durante la prima guerra mondiale furono iprimi piloti della neonata Aviazione militare. Fraquesti Francesco Baracca, Ufficiale del Reggi-mento Piemonte Reale, asso della caccia italianacon 34 vittorie, che cadde durante un’azione dimitragliamento sul Montello nel 1918.

Lo Squadrone a Cavallo in uniforme da parata delReggimento “Lancieri di Montebello” (8°) è armatocon lancia in legno di frassino modello 1866.Il colbacco era in uso presso tutti i Reggimenti“Lancieri” e “Cavalleggeri”.Lo squadrone, che ha sede in Roma, com-prende anche elementi della fanfara del Reggimento che esegue musiche d’ordinanza delle truppe a cavallo.

Del Reggimento fa parte anche il Centro Militare di Equitazione, che ha Sede a Roma, presso l’Ippodromo di Tor diQuinto. Il Centro ha raccolto le tradizioni della disciolta Scuola Militare di equitazione di Venaria Reale dove prestaronoservizio illustri cavalieri come Lequio, Conforti e d’Inzeo che hanno rappresentato l’Italia ai massimi livelli agonistici.Il Reggimento “Cavalleggeri di Montebello si costituisce il 16 settembre 1859 in Voghera con tre squadroni fornitidai reggimenti “Novara”, “Aosta” e “Monferrato”.Transitato nella specialità “Lancieri” nel 1860, il reggimento viene impiegato nella repressione del brigantaggio, e,nel 1866 nella Terza Guerra d’Indipendenza.Partecipa con l’invio di personale alle campagne d’Eritrea (1887 e 1895) e di Libia (1911).Durante la Grande Guerra, combatte a Peteano nel 1916, a Visnadello nel 1917, a Vittorio Veneto nel 1918 ed inseguito è fra i primi reparti ad entrare in Udine liberata.Assorbito nel 1919 il Reggimento “cavalleggeri di Catania” nei suoi ranghi, viene sciolto il 20 maggio 1920, ce-dendo alcuni squadroni ai reggimenti “Nizza” e “Vittorio Emanuele II”.Viene ricostituito il 15 luglio 1942 quale Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) “Lancieri di Montebello”(8°) e dal 1° aprile successivo è inquadrato nella Divisione di Cavalleria Corazzata “Ariete”. Protagonista degliscontri a difesa di Roma dall’8 al 15 settembre 1943, si scioglie il successivo 16 settembre.Ricostituito il 1° gennaio 1950 a Roma come Gruppo Squadroni “Lancieri di Montebello”, viene trasformato in 8°Reggimento Cavalleria Blindata “Lancieri di Montebello” il 1° maggio del 1951 per riassumere la denominazionetradizionale di Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°) dal 4 novembre 1958. Con la ristrutturazione del 1975, il30 settembre si riarticola in 8° Gruppo squadroni corazzato “Lancieri di Montebello” e dal 1° luglio 1979, persala componente corazzata, assume la fisionomia di gruppo squadroni meccanizzato. el quadro del riordinamento dellaForza Armata, il 23 settembre 1992 si ricostituisce il Reggimento che viene subito impiegato con le nuove blindo“Centauro” in Somalia nella missione “Ibis”. Dal marzo 2004 costituisce il gruppo squadroni a cavallo che affiancail gruppo squadroni blindato rilevandone gli impegni di rappresentanza.Lo Stendardo dell’8° è fregiato di una Medaglia d’Argento al Valor Militare meritata per la difesa di Roma.

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REPARTO A CAVALLO P.S.

Sfila ora un Reparto a cavallo della Polizia di Stato con rela-tivo stendardo.

L’intera formazione indossa l’uniforme storica.

Nel 2005 i servizi a cavallo della Polizia di Stato sono statiriorganizzati con la creazione del Centro di Coordinamentodei servizi a Cavallo della Polizia di Stato di Roma e l’istituzionenelle principali città italiane di 8 Squadre a cavallo alle dipen-denze delle relative Questure.

Le unità a cavallo vengono utilizzate in via preminente pergarantire la sicurezza nei parchi.

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SQUADRONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO (CFS)

Comandante dello Squadrone: Vice Questore Aggiunto Forestale Antonio Andrighetti

Lo squadrone è costituito da personale scelto proveniente da tutti i reparti a cavallo del Corpo forestale dello Stato,quotidianamente impegnati nella salvaguardia delle aree protette e deiparchi nazionali del nostro Paese. Il reparto a cavallo indossa come co-pricapo il Kepì, ispirato al modello in uso nel 1862.I cavalli impiegati sono di razza maremmana e murgese, provenientidai Centri di selezione ed addestramento del Corpo forestale delloStato.

Il servizio a cavallo del Corpo forestale dello Stato

I principali compiti del Servizio a cavallo del Corpo forestale dello Statosono:

• la sorveglianza dei boschi e delle aree di interesse naturalistico;• l’attività di conservazione e controllo delle aree protette di rilevanza

nazionale ed internazionale;• il contrasto alle violazioni delle norme di tutela della fauna e della

flora;• l’attività di polizia ambientale finalizzata alla pubblica sicurezza;• la prevenzione degli incendi boschivi;• la salvaguardia dei luoghi ad alta fruizione turistica.Viene svolto inoltre, in collaborazione con la Polizia di Stato, il servizio a cavallo nei principali parchi urbani e peri-urbani, nell’ambito del progetto “Parchi sicuri”, nelle città di Roma, Firenze, Napoli, Pisa, Grosseto, Asiago, Pescara– Montesilvano, Cortina e Bibione.Con il proprio “Reparto d’onore” a cavallo, il Corpo forestale dello Stato interviene alle celebrazioni annuali per lafondazione della Repubblica e nelle più importanti cerimonie e manifestazioni, civili, militari e religiose.

Società Editrice IMAGO MEDIADragoni (CE) - Tel 0823 866710

www.imagomedia.it - email: [email protected]

Prestampa, stampa e allestimento

Finito di stampare nel mese di giugno 2007