Social ed.Pomigliano 29aprile

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la cronaca Piazza Primavera cambia nome, concorso di idee per piazza Municipio. Cormano a pag. 4 la campagna Rifiuti Zero, gazebo in piazza. Tondi a pag. 6 l’evento International Jazz Day 2013, celebrazioni anche a Pomigliano. Selva a pag. 8 anno 1 numero 4 29 aprile 2013 sito web: socialperiodico.it edizione Pomigliano d’Arco direttore Giovanni Tuberosa Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n.67 del 15/11/2012

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anno1 numero4

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la cronaca

Piazza Primavera cambia nome, concorso di idee per

piazza Municipio.Cormano a pag. 4

la campagna

Rifiuti Zero, gazebo in piazza.

Tondi a pag. 6

l’evento

International Jazz Day 2013, celebrazioni anche a

Pomigliano.Selva a pag. 8

anno 1 numero 429 aprile 2013

sito web: socialperiodico.it

edizione Pomigliano d’Arcodirettore Giovanni Tuberosa

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n.67 del 15/11/2012

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edizione Pomigliano d’Arco 3

il sommario

in questo numerodi Social:

4 LA CRONACA

Piazza Primavera cambia nome, concorso di idee per piazza

Municipio

Chiara Cormano

6 LA CAMPAGNA

Rifiuti Zero, gazebo in piazza

Sonia Tondi

7 IN COPERTINA

Barriere architettoniche, AGVH in prima linea

Andrea Panico ed Elisabetta Rea

8 L’EVENTO

International Jazz Day 2013, celebrazioni anche a

Pomigliano

Fabiana Selva

10 LA RUBRICA

o fùnneco #2. Eleonora Pimentel Fonseca: il vilipendio della

dignità

Elisabetta Rea

Periodico Quindicinale IndipendenteTestata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napolin.67 del 15/11/2012

Direzione Amministrazione e redazione:Corso De Nicola, 73 - 80021 Afragola (Na)

direttore responsabile Giovanni Tuberosa

editore Associazione culturale “Social Engineering”

hanno realizzato questo numero: Chiara Cormano, Andrea Panico, Elisabetta Rea, Fabiana Selva, Sonia Tondi.

Finito di impaginare Lunedì 29 aprile 2013

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4 Social | 29 aprile 2013

la cronaca

di Chiara Cormano@Chiaracormano

Piazza Primavera cambia nome, concorso di idee per piazza Municipio.

Con l’approvazione ad una-nimità della Giunta è stata accolta la decisione del

primo cittadino pomiglianese che ha ritenuto opportuno onorare la memoria di Giovanni Leone, “cit-tadino […] che ha sempre avuto un forte rapporto con Napoli e con la nostra città, ne sono testimonian-za la cittadinanza onoraria ricev-uta dal Comune di Pomigliano d’Arco, le origini della sua fami-glia ed i suoi natali” intitolandogli la centralissima piazza Primavera.Le motivazioni del decisione pre-sa sono da ritrovarsi nel legame forte che Leone ebbe con la Città. Si legge nella delibera di Giunta: “La carica di Presidente della Camera esercitò un peso notevole nella scelta della localizzazione del più grande stabilimento in-

dustriale mai costruito dall’IRI nel sud Italia, scelta che, grazie al suo intervento, cadde su Pomi-gliano d’Arco e venne costruita l’Alfasud.Il 9 gennaio del 1974 Giovan-ni Leone conferì a Pomigliano d’Arco il titolo di Città con il quale aveva voluto dare ad essa un altro segno di affetto e di at-taccamento. Il conferimento del titolo di Città non aveva solo un valore simbolico ma consentiva l’accesso a leggi e finanziamenti per la realizzazione di opere ed in-terventi di urbanizzazione”. Una seconda delibera approvata dalla Giunta comunale è quella riguardante la promozione di un concorso di idee per un ‘progetto di riqualificazione architettonica e

ambientale’ di piazza Municipio attraverso la realizzazione di una fontana artistica.Progetto nato a seguito di un pro-gramma di riqualificazione e rilan-cio dell’assetto urbano finalizzato a risolvere problemi strutturali e funzionali al fine di rinnovare il decoro e l’immagine urbana.“La piazza costituisce un’importante cerniera urbana rappresentando, per la sua po-sizione, un solido punto di riferi-mento della comunità e della vita cittadina. Essendo dunque loca-tion di emergenze architettoniche come il Palazzo Baronale e la Chiesa del Carmine”Secondo la delibera, il bando ri-guarderà proposte progettuali che dovranno tenere conto dei seguen-ti obiettivi strategici: migliorare

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i valori scenici, architettonici e ambientali dell’area attraverso la realizzazione di fontana artistica e di ulteriori elementi d’arredo; favorire la sosta, l’incontro, la socializzazione e lo svolgimento delle manifestazioni tradizion-ali; garantire l’integrazione con il contesto urbano circostante; facilitare la fruibilità e accessi-bilità della piazza e degli edifici all’utenza ampliata; migliorare il confort ambientale riducendo il fenomeno delle isole di calore; l’impiego di tecnologie e mate-riali eco-compatibili e/o locali. ■

da sapereGiovanni Leone (Napoli, 3 novembre

1908 – Roma, 9 novembre 2001) è stato un politico e giurista italiano, sesto

presidente della Repubblica Italiana.

È stato l’11º e 13º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica

Italiana. Dal 10 maggio 1955 al 21 giugno 1963 fu Presidente della Cam-era dei deputati e, successivamente, fu per due volte Presidente del Consiglio

dei ministri, dal 21 giugno 1963 al 4 dicembre 1963 e dal 24 giugno 1968 al

12 dicembre 1968.

Nominato senatore a vita dal Presi-dente Saragat, il 27 agosto 1967, fu il primo senatore a vita a diventare

Presidente della Repubblica Italiana, una circostanza che si è ripetuta solo

nel 2006, con l’elezione di Giorgio Napolitano. L’elezione di Leone, con i ben 23 scrutini necessari a raggiungere

la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea elettiva, fu anche la più

lunga della storia repubblicana. da Wikipedia, l’enciclopedia libera

it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Leone

il sondaggioPiazza Primavera cambia nome e

diventa Piazza Giovanni Leone. Ti piace la decisione presa?

i commenti dei partecipanti al sondaggio

p.zza Primavra in effetti è un nome un pò “scemo” per la p.zza più importante di una citta ..ma la giunta poteva fare di meglio che scegliere il nome di Giovan-ni Leone, che è pur vero figlio di questa

terra ma che nel suo percorso , se la memoria non mi inganna , ha avuto

qualche problema di legalità...■ Patrizia Gelonese

cambiera’ il nome ma sicuramente la gente continuera’ a chiamarla piazza

primavera ■ Luigi Donnarumma

In un sondaggio lanciato ieri sera pro-ponevo di intitolargli piazza municipio

ed erigervi un busto.■ Pasquale Panico

ma come si può chiamare un via o un posto come na stagione dell’anno...

jamm!w piazza leone w o’presidente.■ Paolo Rosario Passaro

Piazza Primavera è un nome oramai tradizionale a Pomigliano,si può on-

orare Giovanni Leone senza dover per forza cambiare nome a quella piazza...

■ Alessandro Toscano

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6 Social | 29 aprile 2013

la campagna

di Sonia Tondifacebook.com/sonialuna.tondi

Rifiuti Zerogazebo in piazza.

Il gazebo raccolta firme orga-nizzato dal Comitato “Rifiuti Zero” sarà ancora presente

questa domenica a Piazza Pri-mavera, per continuare il lavoro già iniziato la settimana prec-edente. L’iniziativa popolare che coinvolge ormai diciotto regioni diverse, propone una revisione significativa e coscienziosa del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Italia, servendosi della strategia del professore Paul Con-nett, docente della St. Lawrence University (Canton). Il disegno di legge mira a una trasformazione ciclica delle risorse, che abbia la facoltà di ridurre il conferimento dei rifiuti in discariche ed incene-ritori; tutto attraverso una politica di riciclo che possa coinvolgere anche la progettazione di prodotti, e una strutturazione di un sistema di raccolta in grado di aumentare la quantità di rifiuti differenzi-abili. Il progetto costituirebbe un’alternativa forte, in cui sarebbe inoltre meticolosa l’informazione

e la partecipazione del cittadino per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Un colpo audace, che comporterebbe l’ eliminazione di cattive abitudini ormai radicate (basti pensare all’utilizzo quasi immane della plastica e degli im-ballaggi), a favore di piccoli gesti quotidiani, che non desterebbero certamente stupore alle vecchie abitudini dei nostri nonni. Un invi-to alla cura, che è condizione pri-maria dell’esistenza, dell’esser-ci, dell’ “amor mundi” per combat-tere sprechi ed abusi, in concomi-tanza con le risorse del pianeta. ■

da sapereLe finalità generali del presente disegno

di legge di iniziativa popolare si fon-dano sulle seguenti linee direttrici:

- far rientrare il ciclo produzione-con-sumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta - rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986 - rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti - assicurare l’informazione continua e trasparente alle comunità in materia di

ambiente e rifiuti- riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 risp-etto alla produzione del 2000; - recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE - recepire ed applicare il risul-tato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali

Per perseguire le suddette finalità, il presente progetto di legge contiene una

serie di misure finalizzate a:

- Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo

- spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il

riuso e il riciclo - contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti dis-

truttive dei materiali - ridurre progressivamente il conferi-

mento in discarica e l’incenerimento- Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità

civile e penale per il reato di danno ambientale

- Dettare le norme che regolano l’accesso dei cittadini all’informazione e

alla partecipazione in materia di rifiuti

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in copertina

di Andrea Panico ed Elisabetta Reafacebook.com/andrea.panico.378 - facebook.com/betta.e.rea

Barriere architettonicheAGVH in prima linea.

Tra le varie problematiche che sono state sottoposte all’attenzione della pre-

sente Amministrazione Comu-nale, c’è sicuramente la questione delle barriere architettoniche, segno tangibile di incuria, in-civiltà e indifferenza verso quella parte della popolazione che, sof-frendo di disabilità psicomoto-rie o di abbandono, più neces-sita del sostegno della società.A Pomigliano, dal 1984, l’associazione AGVH si è fat-ta carico dei disagi di numer-ose famiglie, coadiuvandole nell’assistenza del congiunto in-valido. Attualmente ne è presi-dente il ventiseienne Alfredo Di Salvo, il quale da un anno e mezzo ha intrapreso una crociata a favore dei più deboli, trovando la collab-orazione della giunta comunale e il sostegno della polizia locale guidata dalla sensibilità del co-mandante Luigi Maiello.Tra gli interventi effettuati,

l’abbattimento dei due tornelli del parco pubblico, l’installazione di uno scivolo all’ingresso dell’ufficio postale di via Ercole Cantone, oltre alla vasta opera di sensibilizzazione esercitata nelle scuole e il raggiungimento dell’accordo con l’associazione commercianti di Pomigliano, il cui presidente è Ciro Esposito, in base al quale gli esercenti che metteranno a norma le loro strut-ture non pagheranno la tassa sul tendaggio.D’altro canto tra le richieste dell’AGVH sono in procinto di essere realizzate la messa a norma di edifici pubblici quali l’ASM, l’INPS e l’ENAM, e la rifun-zionabilità delle scale mobili e dell’ascensore della Circumvesu-viana, in funzione non costante.Tuttavia il problema alla ra-dice, sostiene Di Salvo, sono l’indifferenza e la mancata sen-sibilità dei cittadini, i quali ad esempio non si creano scrupoli a

parcheggiare l’auto sulle strisce gialle.Nonostante la risposta positiva data dall’Amministrazione, le previsioni per il futuro sono plumbee, dal momento che dal prossimo giugno Pomigliano uscirà dall’ambito 12 (di cui fanno parte Cisterna, Bruscia-no, Marigliano, Mariglianella e San Vitaliano) per unirsi a Sant’Anastasia. Quest’ultima elargisce 5 euro per disabile, a fronte dei 21 euro del nostro co-mune. I rischi in cui si incorre sono innanzitutto il deperimento dei servizi , e il sobbarcamento dei fondi per i disabili a un solo comune. Per tale ragione, Di Sal-vo ha chiesto ragguagli al sindaco di Sant’Anastasia Esposito, per-ché “quando un’amministrazione agisce bene va sottolineato, ma quando agisce male va sottolin-eato due volte.” ■

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8 Social | 29 aprile 2013

l’evento

di Fabiana Selva@FabianaSelva

International Jazz Day 2013, celebrazioni anche a Pomigliano.

E’ dal novembre 2011 che l’UNESCO ha deciso di procla-mare il 30 Aprile come la “ Gior-nata Internazionale del Jazz”, giornata da celebrare in tutto il mondo ponendo “la musica jazz come uno strumento di sviluppo e crescita del dialogo interculturale volto alla tolleranza e alla comp-rensione reciproca”. L’obiettivo è quello di continuare,negli anni , a sottolineare l’importanza che il Jazz ha avuto e continua ad avere nell’ambito della cultura mondi-ale: forte e ricca della fusione di culture diverse tra loro, la musica Jazz si dimostra una potente forma artistica di espressione e comuni-cazione in grado di andare ben oltre le differenze di nazionalità, etnia o religione. La seconda ed-

izione vede come protagonista la città di Istanbul, in Turchia, dove si terrà il concerto principale pre-sentato dall’Unesco, dalla Repub-blica di Turchia e dal Thelonious Monk Institute of Jazz.La notizia è stato data da Irina Bokova, dirigente ONU, dal mu-sicista Herbie Hancock, “ambas-ciatore” Unesco, e dai due min-istri turchi Ahmet Davutoglu e Ömer Çelik. Oltre al concerto di Istanbul, sono previsti 80 eventi in una trentina di nazioni tra le quali Argentina, Australia, Corea, Fran-cia, Messico, Danimarca, India e Gabon. La lunga giornata jazz di Istanbul inizierà con esibizioni di studenti diretti da Herbie Hancock e Wayne Shorter.Per questo molte organizzazioni e

associazioni di cittadini impegnati nella diffusione della musica jazz hann deciso di promuovere ques-ta giornata con la speranza che l’apprezzamento e la divulgazione di questo particolare genere musi-cale possa portare al raggiungi-mento di una società più globale. Anche qui a Pomigliano è stato organizzato l’international jazz day 2013 che si terrà martedì 30 aprile presso La Distilleria Feltri-nelli point in collaborazione con PomiglianoJazz, la Distilleria cul-ture district e Spazio Musica. La serata si articolerà tra jam session, film di concerti e performing art live, dando spazio a conversazioni tra artisti, giornalisti e esperti del settore ed omaggiando quelli che sono stati “i grandi del Jazz”. ■

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edizione Pomigliano d’Arco 9

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10 Social | 29 aprile 2013

la rubrica

di Elisabetta Reafacebook.com/betta.e.rea

o fùnneco #2. Eleonora Pimentel Fonseca: il vilipendio della dignità.

Volti, echi, reminescenze sot-tratti al “fondaco” delle cose dimenticate, in un meridione incantato, che si muove fra magia e devozione, sapienza ed istinto, mai diviso, forte, radicato alla terra da cui prodigiosamente prende le forze.

a cura di Vittorio Oratino, Elisa-betta Rea e Sonia Tondi

Nel ripercorrere il vasto repertorio dei grandi uo-mini d’azione e di pen-

siero, la scoperta una tantum di un nome femminile è sempre una felice sorpresa, fatta non senza una punta di orgoglio femminista.Ma ciò che colpisce insieme all’intransigenza di pensiero, alla straordinaria ricettività e alle tante altre facoltà che trovarono espressione in Eleonora Pimen-tel Fonseca, è l’ostinata volontà, da parte di alcuni, di distorcerne tutt’oggi la figura.Nata a Roma nel 1752, ma vissuta per lo più a Napoli, Eleonora si distinse sin da piccola per la sua precocità e per i suoi svariati in-teressi: parlava diverse lingue, tra cui il greco e il latino, e a lungo si dedicò allo studio delle lettere e delle discipline storiche, economi-che e giuridiche. Dopo otto anni di matrimonio durante il quale ebbe un figlio- amatissimo- morto in tenera età, si separò dal marito,

a causa delle ripetute violenze che le avevano causato due aborti. Di seguito Eleonora entrò nel circolo degli intellettuali sostenitori del dispotismo illuminato, collabora-tori della stessa regina Maria Car-olina, e divenne amica strettissima di quest’ultima. Il sodalizio ebbe fine quando l’ubriacatura rivoluzi-onaria francese del 1789 capovo-lse la politica progressista e toll-erante dei sovrani in una forma di chiuso conservatorismo, che comportò l’allontanamento degli intellettuali dal potere. Divenuta ormai una giacobina, immersa in un impegno politico volto al mi-glioramento delle classi bisog-nose, fu arrestata nel 1798 dopo che in casa sua fu ritrovata una co-pia dell’Encyclopèdie di Diderot, e liberata un anno dopo dai “Laz-zaroni”, che speravano nell’aiuto dei delinquenti per la loro rivoluzi-one. Da quel momento la Pimentel divenne l’eroina della rivoluzione napoletana, incoraggiando la nas-cita della Repubblica partenopea sotto la protezione della Francia e scrivendo per il giornale demo-cratico, da lei fondato, il “Moni-tore Napoletano”. Fallita dopo pochi mesi l’utopia repubblicana, Eleonora, ormai invisa ai sovrani che avevano ristabilito il loro po-tere, fu arrestata e impiccata il 20 agosto, a piazza Mercato. Prima di morire, si racconta, pronunciò i versi virgiliani: “Forsan et haec olim meminisse jubavit” (“Forse un giorno gioverà ricordare tutto

questo”).Osservando dunque la tena-cia, lo spirito indipendente, l’intraprendenza che contrav-venivano agli angusti canoni della femminilità, non meraviglia la vile satira canzonatoria che ha accom-pagnato nei secoli questo splen-dido ritratto di donna, e che ne ha macchiato a tal punto la memoria che ancora oggi si avverte qualche eco abietta di quest’atteggiamento in coloro che, con un sottile e cal-colato “montaggio” della Storia, insistono nel bollare Eleonora non come patriota ma come traditrice, non come donna emancipata ma come parvenue dalla fama discuti-bile. Pregiudizi, questi, che trova-no ancora numerosi terreni fertili su cui impiantarsi. ■