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Sistemi di punti materiali Abbiamo mostrato come è possibile determinare il moto di un punto materiale Si determinano le forze che agiscono sul punto materiale Si applica la seconda legge di Newton Si risolvono le tre equazioni differenziali che ne derivano per determinare il moto delle proiezioni sugli assi dei punti (per moto nello spazio) Si determina così la legge oraria. Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dip. DiSAAT - Ing. Francesco Santoro – Corso di Fisica

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Sistemi di punti materiali

• Abbiamo mostrato come è possibile determinare ilmoto di un punto materiale

• Si determinano le forze che agiscono sul puntomateriale

• Si applica la seconda legge di Newton

• Si risolvono le tre equazioni differenziali che nederivano per determinare il moto delle proiezioni sugliassi dei punti (per moto nello spazio)

• Si determina così la legge oraria.

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Sistemi di punti materiali• Proviamo a descrivere il moto di sistemi più complessi

che non possono essere rappresentati con un puntomateriale applicando la stessa «tecnica» applicabile peril punto materiale.

• Dovremmo scrivere n volte la seconda legge delladinamica (una volta per ciascun punto facente partedel sistema) e dovremmo risolvere il sistema di 3nequazioni differenziali che otterremmo cosa, questa,non semplice

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i particella sulla agenti

forze delle risultante

dt

dm

.................dt

dm

................dt

dm

dt

dm

i

n2

n2

n

i2

i2

i

22

22

2

12

12

1

R

Rr

Rr

Rr

Rr

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Centro di massa di sistema di punti

• Rinunciando ad una descrizione dettagliata del motodelle singole particelle, è possibile ottenere almeno unadescrizione del moto dell’insieme delle particelle.

• Per far ciò è necessario definire il centro di massa di unsistema di punti materiali

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Centro di massa di sistema di punti

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M

zm

=z

M

ym

=y

M

xm

=x

M

m

m

m

mmm

mmm

n

1iii

CM

n

1iii

CM

n

1iii

CM

n

1iii

n

1ii

n

1iii

n21

nn2211CM

rrrrr

r

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Centro di massa di sistema di punti

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Centro di massa di una sbarra omogenea

xx1 x2

2

xxx

mm

xmxmx 21

CM

)simmetricosistema(mmse

21

2211CM

21

Asse di simmetria

Centro di simmetria

Centro di massa di un disco omogeneo

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Centro di massa di sistema di punti

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x

y

z

r

dm

n

1ii

n

1iii

CM

m

m r

r

corpo

corpo

CM

corpo

corpo

CM

corpo

corpo

CM

corpo

corpo

CM

dm

zdm

z

dm

ydm

y

dm

xdm

x

dm

dmr

r

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Velocità del centro di massa

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M

mn

1iii

CM

r

r

M

m

M

dt

dm

mdt

d

M

1

M

m

dt

d

dt

d

n

1iii

costante è m perchè esomma sulla edistribuir

può si derivata la perchè

n

1i

ii

costante è M

1 perchè

n

1iii

n

1iii

edefinizionper

CMCM

i

vr

r

rr

v

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Accelerazione del centro di massa

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M

m

M

m

n

1iii

CM

n

1iii

CM

v

v

r

r

M

m

M

dt

dm

mdt

d

M

1

M

m

dt

d

dt

d

n

1iii

costante è m perchè esomma sulla edistribuir

può si derivata la perchè

n

1i

ii

costante è M

1 perchè

n

1iii

n

1iii

edefinizionper

CMCM

i

av

v

vv

a

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Proprietà centro di massa

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M

zm

=zmM con

M

ym

=y

M

xm

=xM

rm

=

n

1iii

CM

n

1ii

n

1iii

CM

n

1iii

CM

n

1iii

CM

r

M

vm

=v

M

vm

=v

M

vm

=vM

m

=

n

1iizi

CMz

n

1iiyi

CMy

n

1iixi

CMx

n

1iii

CM

v

v

M

am

=a

M

am

=a

M

am

=aM

m

=

n

1iizi

CMz

n

1iiyi

CMy

n

1iixi

CMx

n

1iii

CM

a

a

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Teorema centro di massa

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CMdel.accdi.defdallam=Mn

1iiiCM

aa

n,...,2,1im iii Ra

n,...,2,1iij

ij)est(

ii

fRR

• La forza Ri può essere vista come somma di duetermini: forza esterna (dovuta ad interazione conparticelle che non fanno parte del sistema) e forzainterna (dovuta ad interazione con particelle che fannoparte del sistema)

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Teorema centro di massa - 2

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addendi degli ordinel' cambiare possibile è somma una in perchè

erneintforze.Ris

n

1i ijij

esterneforze.Ris

n

1i

)est(i

n

1i ijij

)est(i

n

1ii

n

1iiiCM =m=M

fRfRRaa

• La risultante delle forze interne è sempre nulla inquanto le forze interne sono sempre a coppia e larisultante di ciascuna coppia è nulla

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Teorema centro di massa - 3

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(est)n

1i

)est(iCM ==M RRa

• L’accelerazione del centro di massa è dovuta alle soleforze esterne.

• Il centro di massa si muove come un punto materiale,avente una massa pari alla massa totale del sistema,sottoposto all'azione della risultante delle sole forzeesterne agenti sul sistema.

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Corpo rigido

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• Si definisce corpo rigido un particolare sistema di puntimateriali in cui le distanze, tra due qualunque dei suoipunti, non variano nel tempo per cui un corpo rigidonon subisce alcuna deformazione anche se sottopostoa sollecitazioni estremamente elevate. Il corpo rigidoconserva la sua forma.

• Il corpo rigido è un’astrazione: in natura non ci sarannomai corpi perfettamente rigidi

• I corpi solidi possono, in prima approssimazione,essere considerati rigidi.

• Ci saranno corpi il cui comportamento, in particolaricondizioni, può essere descritto come quello di uncorpo rigido.

• Un corpo rigido non può avere moti caratterizzati dauna variazione delle dimensioni del corpo stesso(vibrazioni, maree, etc.)

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Terna solidale

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• E’ una terna di assi cartesiani ortogonali con origine inun particolare punto del corpo rigido che passano perpunti fissi del corpo rigido.

corpo rigido

x’

y’

O’

Terna solidaleL’asse z’ è perpendicolare alla figura uscente dal foglio.

P

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Terna solidale

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• Ogni punto del corpo rigido (per definizione di corporigido) occupa una posizione fissa in questa terna.

• Sfruttando la terna solidale, per descrivere il moto diun corpo rigido (CR) si può procedere come segue:

• Si determinala posizione di tutti i punti del CRall’istante di tempo iniziale to rispetto alla terna solidale(questa posizione è costante in modulo direzione everso)

• Si determina la posizione della terna solidale in unistante successivo t

• Utilizzando la posizione di ciascun punto del CR rispettoalla terna solidale determinata all’istante iniziale, si puòdeterminare la posizione di ciascun punto all’istante t.

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Moto corpo rigido: traslazione

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• L’orientamento degli assi della terna solidale rimanecostante (gli assi si muovono mantenendosi paralleli ase stessi)

• Tutti i punti del corpo rigido subiscono lo stessospostamento nello stesso intervallo di tempo che è lostesso di quello subito dal centro di massa per cui tuttii punti sono fermi rispetto al centro di massa

• È sufficiente determinare il moto del centro di massa

x’

y’

O’

P

CM

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Moto corpo rigido: rotazione

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• L’orientamento degli assi della terna solidale nonrimane costante; esiste un insieme di punti, allineati suuna retta, che rimangono fermi. Tale insieme di puntidefinisce l’asse di rotazione (asse fisso)

• Tutti i punti si muovono su traiettorie circolari attornoad un punto dell’asse di rotazione su un pianoperpendicolare all’asse di rotazione

• Tutti i punti subiscono lo stesso spostamento angolarenello stesso intervallo di tempo e si muovono con lastessa velocità ed accelerazione angolare rispettoall’asse di rotazione

Dq

x’

y’

O’

P

x’

y’

O’

P

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Moto corpo rigido: rotazione

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• La velocità di ciascun punto è tangente alla traiettoriacircolare

• Il modulo della velocità è proporzionale alla distanzadel punto considerato dall’asse di rotazione

v=||R

• L’accelerazione tangenziale è proporzionale alladistanza dall’asse di rotazione

at=R

• L’accelerazione centripeta è proporzionale alla distanzadall’asse di rotazione

at=2R

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Moto corpo rigido: rototraslazione

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• In generale il moto di un corpo rigido sarà lacomposizione di un moto di traslazione e di un moto dirotazione per il quale, però, l’asse di rotazione puòcambiare anche in orientazione

• Un moto comunque complesso può sempre essereimmaginato come la sovrapposizione del moto delcentro di massa Più un moto di rotazione attorno alcentro di massa

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Rotazione pura di un corpo rigido

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• Facendo riferimento alla figura (anta di una porta), èpossibile determinare la posizione del CR con la solaconoscenza dell’angolo q

• Nel caso di un CR che ruoti attorno ad un asse fisso èsufficiente una sola equazione scalare per determinareil suo moto (si dice che il CR ha un solo grado dilibertà)

• Cerchiamo di scoprire che relazione esiste tra le forzeapplicate al CR e l’accelerazione (angolare) prodotta sulCR

q

Asse di rotazione (cerniera)

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Rotazione pura di un corpo rigido

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• Supponiamo di applicare forze perpendicolari al pianodella porta:

• Se applichiamo una forza a distanza nulla d’asse dirotazione l’effetto è nullo: non c’è nessun moto

• Man mano che ci allontaniamo dall’asse di rotazione, aparità di forza, l’effetto (l’accelerazione angolare dellaporta ) è sempre più vistoso (ecco perché la manigliasi mette il più lontano possibile dalle cerniere)

• Nel caso della rotazione la forza non èdirettamente responsabile dell’effetto prodotto.

q

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Rotazione pura di un corpo rigido

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• L’effetto (ovvero l’accelerazione angolare prodotta)dipende dalla distanza ortogonale della retta di azionedella forza dall’asse di rotazione; tale distanza prende ilnome di braccio

• Il prodotto della forza per il braccio della forza stessaprende il nome di momento della forza e daquest’ultimo dipende l’effetto della (ovverol’accelerazione angolare prodotta).

• Il momento della forza è una grandezza vettorialedefinita come prodotto vettoriale della forza per ilvettore posizione del punto di applicazione della forza;il modulo del momento varrà, quindi:

FbFrseno FrM

q

bO r

F

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Rotazione pura di un corpo rigido

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• Facendo variare l’angolo della forza rispetto alvettore posizione mantenendo la forza nel pianoperpendicolare all’asse di rotazione

• L’effetto è maggiore quando l’angolo è 90° mentre ènullo quando è 0° o 180°

• Questa osservazione ci conferma che la causa dellerotazioni è il momento della forza e che esso è unagrandezza vettoriale definita come prodotto vettorialeprodotto vettoriale della forza per il vettore posizionedel punto di applicazione della forza; il cui modulo vale:

FbFrseno FrM

q

O r

b

F

b

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Rotazione pura di un corpo rigido

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• Se consideriamo una forza perpendicolare al vettoreposizione r ma appartenente al piano della porta, ilmodulo del momento varrà sempre, come nel caso incui la forza era perpendicolare al piano della forza:

FbFrseno FrM

q

O r

bF

Ora, però, la direzione del momento è perpendicolareall’asse di rotazione mentre prima era parallelo adesso.

• Si può concludere, quindi, che il moto di rotazione diun corpo rigido attorno ad un asse fisso dipende dallacomponente del momento della forza lungo l’asse dirotazione (Momento assiale)

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Equilibrio di un corpo rigido nel piano

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• Combinando le nozioni fino ad ora acquisite possiamodesumere, con riferimento al moto piano:

• se la risultante delle forze agenti su un corpo rigido ènulla ed il corpo rigido si trova in equilibrio rispetto allatraslazione, tale equilibrio si mantiene

• se il momento assiale delle forze agenti è nullo ed ilcorpo rigido si trova in equilibrio rispetto alla rotazione,tale equilibrio si mantiene

• Quindi, affinché il corpo rigido mantenga il proprioequilibrio alla traslazione e alla rotazione nel piano ènecessario e sufficiente che la risultante delle forze suesso agenti sia nulla e la risultante dei momenti diqueste forze sia nulla