SINTOMI NUMERO 44 - LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO · Godetevi le prossime due settimane lontano...

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DICEMBRE 2014 INTOMI NUMERO 44 S La strage di Peshawar In lingua pashtun “talebani” significa “studenti”; e in origine questo erano i talebani (Segue a pagina 4) Sintomi natalizi (Vedi pagina 16) Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà Cinque ragazzi spinti a suonare da un amore condiviso per la musica e uniti in una band da una forte amicizia. (Segue a pag. 6) Koperation Con questa nuova sezione di Sintomi inizia ufficialmente un progetto di cooperazione con i giornalini dei licei Cicognini e Forteguerri (Segue a pag. 8) Universi paralleli: fisica o fantascienza? Gli universi paralleli, incredibile ma vero, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) non essere esclusivamente un luogo comune dei romanzi di fantascienza. (Segue a pag.11) Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono veramente? Quando solitamente vogliamo parlare dei rom e dei sinti usiamo erroneamente la parola ZINGARO, ma c'è una netta distinzione tra queste due culture (Segue a pag.5) Che Dio ci aiuti! Cosa succede quando si mettono insieme una suora, una madre superiora e quattro giovani donne? Che Dio ci aiuti! (segue a pag.12) Il libro del mese Questo mese si parlerà di uno dei romanzi di Charlotte Bronte dal titolo “Jane Eyre”, ambientato nell’Inghilterra del XIX secolo. (Segue a pag. 13) Hunger Games: Il canto della rivoltaParte I Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) è sopravvissuta ai suoi secondi Hunger Games. Più o meno. Mentre il suo corpo è guarito, la sua mente è piena di dolore e senso di colpa (Segue a pag.11) La vignetta (vedi pagina 17) Biscotti di Natale (vedi pagina 15) Ruzzle Ecco anche su Sintomi il popolare gioco di parole! Quante ne riuscite a vedere? Quanto amore mettiamo in quello che facciamo? Giunto al terzo anno del liceo scientifico mi sono spesso fermato a pensare e mi sono chiesto quanto senso avesse studiare e se lo stessi facendo con amore o fosse soltanto un peso, un dovere a cui adempiere e nient’altro (Segua a pag.14)

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DICEMBRE 2014

INTOMI NUMERO 44

S La strage di Peshawar

In lingua pashtun “talebani” significa “studenti”; e in origine questo erano i talebani

(Segue a pagina 4)

Sintomi natalizi

(Vedi pagina 16)

Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà

Cinque ragazzi spinti a suonare da un amore condiviso per la musica e uniti in una band da una forte amicizia. (Segue a pag. 6)

Koperation

Con questa nuova sezione di Sintomi inizia ufficialmente un progetto di cooperazione con i giornalini dei licei Cicognini e Forteguerri (Segue a pag. 8)

Universi paralleli: fisica o fantascienza?

Gli universi paralleli, incredibile ma vero, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) non essere esclusivamente un luogo comune dei romanzi di fantascienza. (Segue a pag.11)

Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono veramente? Quando solitamente vogliamo parlare dei rom e dei

sinti usiamo erroneamente la parola ZINGARO, ma c'è

una netta distinzione tra queste due culture (Segue a

pag.5)

Che Dio ci aiuti!

Cosa succede quando si mettono insieme una suora, una madre superiora e quattro giovani donne? Che Dio ci aiuti! (segue a pag.12)

Il libro del mese

Questo mese si parlerà di uno dei romanzi di Charlotte Bronte dal titolo “Jane Eyre”, ambientato nell’Inghilterra del XIX secolo. (Segue a pag. 13)

Hunger Games: Il canto della rivolta—Parte I

Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) è sopravvissuta ai suoi secondi Hunger Games. Più o meno. Mentre il suo corpo è guarito, la sua mente è piena di dolore e senso di colpa (Segue a pag.11)

La vignetta

(vedi pagina 17)

Biscotti di Natale

(vedi pagina 15)

Ruzzle

Ecco anche su Sintomi il popolare gioco di parole! Quante ne riuscite a vedere?

Quanto amore mettiamo in quello che facciamo?

Giunto al terzo anno del liceo scientifico mi sono spesso fermato a pensare e mi sono chiesto quanto senso avesse studiare e se lo stessi facendo con amore o fosse soltanto un peso, un dovere a cui adempiere e nient’altro (Segua a pag.14)

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Indice

EDITORIALE di Sara Bichicchi ............................................................................................................................................................... 3

ATTUALITA’ La strage di Peshawar di Sara Relli ................................................................................................................................................................4

COPERNICO - Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono veramente? di Bianca De Maria, Martina Sechi, Ylenia Sfragano .....................................................................................................................................................................................................................5 - Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà di Virginia Gelli....................................................................................................................6 - Il Copeinforma di Valentina Saccomando .................................................................................................................................................7

VOCI DEL PASSATO La mia esperienza universitaria di Ilaria Martini .....................................................................................................................................8

KOPERATION - News dal Forteguerri di Lorenzo Vannucci ............................................................................................................................................. - Australian match di Federica Bigazzi ........................................................................................................................................................9

RUBRICHE NUOVE TECNOLOGIE: - Il MIT presenta il ghepardo robot di Iman Seradouni.......................................................................................................................10 - Immaginiamo il futuro di Demetra Gregoriadi .................................................................................................................................... SCIENZA: - Universi paralleli: fisica o fantascienza? di Sara Bichicchi .............................................................................................................11 FILM: - Hunger Games: Il canto della rivolta—Parte I di Marta Massenzi .............................................................................................. SERIE TV: - Che Dio ci aiuti! di Sadà Niamat .................................................................................................................................................................12 SPORT: - Che cos’è successo in questi 2014? di Fabrizio Taricone ................................................................................................................13 LIBRI: - Il libro del mese di Valentina Saccomando ............................................................................................................................................. QUOTIDIANITA’: - Quanto amore mettiamo in quello che facciamo? di Alessandro Tacconelli .......................................................................... 14 VIDEOGIOCHI: - Assansin’s creed Rogue di Alessandra Santoni .................................................................................................................................... VIAGGI: - Toda joia toda beleza di Anonimo ............................................................................................................................................................15 RICETTE: - Biscotti di Natale di Alice Frediani .............................................................................................................................................................

SINTOMI NATALIZI - Un Natale, diverse usanze nel mondo di Fabiola Benedetti ..........................................................................................................16 - Elatan Noub di Silvia Mazzei .........................................................................................................................................................................

LA VIGNETTA di Stefano Ciapini ..........................................................................................................................................................17

WONDERWALL di Alessandra Santoni ..............................................................................................................................................18

ENIGMISTICA - IL CRUCIVERBA di Maria Huynh ...............................................................................................................................................................19 - GIOCHI DI LOGICA di Andrea Faggi ........................................................................................................................................................20 - RUZZLE a cura di Valentina Saccomando ............................................................................................................................................21 VOLANTINO .OFFICINA GIOVANI .................................................................................................................................................................

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EDITORIALE

P agina bianca.

E’ probabilmente l’acerrima nemica di molti scrittori (o aspiranti tali), i quali, durante gli irritanti periodi di blocco, quando il canale delle idee è arido, fissano il foglio in modo assai più truce di quanto fa Tom con Jerry, dopo che questo ha disinnescato una delle sue trappole. La tentazione di lasciare la carta

immacolata talvolta è forte, però se si tratta dell’editoriale di un giornale scolastico il tutto si complica un po’. Una pagina vuota sicuramente attirerebbe l’attenzione e i nostri venticinque lettori vi dedicherebbero più attenzione di quanto stanno facendo con queste righe, però sarebbe muta, priva di personalità, proprio ciò che Sintomi non deve essere. Ecco perché voglio assolutamente riempirla con qualcosa. Potrei stilare una lista dei principali fatti di cronaca avvenuti nel mese di dicembre, ma ci sono già i telegiornali che se ne occupano a sufficienza, oppure potrei lanciarmi in un discorso a chi sta dall’altra parte del foglio (sempre che ci sia qualcuno), però per quello dovrei rintracciare la mia musa e credo che nemmeno “Chi l’ha visto?” la troverebbe, perciò ho deciso di prendere spunto da qualcosa di più bislacco: un brainstorming. Letteralmente “tempesta (storming) di cervelli (brain)”, un brainstorming consiste nel partire da una parola, oppure da un concetto, e lasciare fluire tutte le idee che suscita. Nel nostro caso partiremo proprio da quel colore che abbiamo detto non essere adatto alla prima pagina di Sintomi: il bianco. Il bianco può avere tanti significati, può rappresentare pace, purezza o anche resa, come quella di molti studenti di fronte al compito di matematica lasciato candido, ma a dicembre, dopo circa un mese di attesa e conteggio dei giorni mancanti alle vacanze, ricorda soprattutto la neve e il Natale. Questa festa è sempre tanto attesa e pure sfogliando Sintomi (non andate subito al cruciverba!) troverete articoli a tema e la vignetta natalizia, però per noi liceali purtroppo ha perso un po’della sua magia, perché, per il classico rapporto di amore - odio (spesso più odio che amore) che ci lega alla nostra scuola, noi lo aspettiamo in primo luogo per poter passare due settimane lontano dal Copernico. Quando eravamo piccoli, invece, era tutto diverso, già settimane prima del venticinque dicembre eravamo in fibrillazione, addobbavamo con entusiasmo l’albero, tornavamo da scuola con tanti lavoretti di Natale e ci mettevamo d’impegno per scrivere la fantomatica letterina. Se la compilassimo adesso, probabilmente dovremmo spedirla a Harry Potter piuttosto che a Babba Natale, perché potrebbe comprendere desideri come pozioni che rendono super intelligenti o intrugli che costringono gli insegnanti a letto per almeno un mese, ovvero oggetti più pertinenti alla scorta di Severus Piton che al laboratorio del simpatico signore in rosso. Ma vi ricordate quando i genitori ci dicevano di stare buoni, altrimenti non avremmo ricevuto nulla? Ecco, non vi siete mai chiesti perché, anziché dirlo solo a noi, non facevano i bravi pure loro? In fondo un bambino al massimo può fregare la merenda a un compagno di classe, mentre gli adulti, come già gli adolescenti, possono discriminare, escludere, deridere, quindi è abbastanza evidente a chi un piccolo esame di coscienza ogni tanto non farebbe male, e quale occasione migliore dell’anno che sta per sopraggiungere per fare qualche proposito? In occasione del primo gennaio di solito si sprecano le ultime parole famose “Quest’anno studierò con regolarità, non mi ridurrò al giorno prima del compito”, oppure “Aiuterò i miei con i lavori di casa, non poltrirò sul divano”, che il più delle volte puntualmente vengono disattese, perciò perché non cercare di fare dei propositi diversi, ma non meno importanti? Per esempio potremmo attivarci per conoscere chi abbiamo davanti, ascoltare ciò che ha da raccontarci senza bollarlo subito con qualche etichetta, oppure tentare stare meno al cellulare e più in compagnia, o ancora sforzarci di farci sempre valere e migliorare. E’ proprio su quest’ultimo punto che io ho deciso di impegnarmi nel 2015, in qualità di co-direttrice di Sintomi, perché penso che sia questo che ogni dirigente, sia che si trovi a capo di un piccolo giornale scolastico sia che abbia le redini di una scuola, di un’azienda o persino di uno stato, dovrebbe fare. Ogni “regno” ha i suoi problemi e sta a chi è al vertice fare di tutto per risolverli, però per riuscirci deve ascoltare chi sta sotto di lui, non mettere loro i piedi in testa ma dialogare, perché, anche se può sembrare una frase fatta, il modo migliore per venire a capo dei problemi è parlare, non urlare, piagnucolare, scappare o imprecare, ma parlare . E un modo di parlare è scrivere, ecco perché ogni mese una ventina di ragazzi fanno del loro meglio per far uscire un nuovo numero di Sintomi, che speriamo possa continuare a essere un veicolo di scambio di idee. Adesso, visto che ritengo di aver divagato abbastanza e di avervi annoiato a sufficienza, metto fine a questo editoriale. Godetevi le prossime due settimane lontano dal Copernico e fate i vostri propositi per il 2015 (tra un anno Sintomi sarà qui per chiedervi se li avete rispettati).

Se qualcuno per caso è arrivato in fondo al filo dei miei pensieri, gli auguro un buon Natale e un felice anno nuovo.

Sara Bichicchi

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ATTUALITA’

La strage di Peshawar In lingua pashtun “talebani” significa “studenti”; e in origine questo erano i talebani: studenti che durante l’occupazione sovietica fuggirono dall’Afghanistan, passarono la Linea Durand e furono accolti nei campi profughi in Pakistan, dove vennero educati ad una versione conservatrice ed estremista dell’Islam. Ironicamente, dopo il ritiro sovietico dal paese, i talebani furono incoraggiati sia dagli afghani di etnia pashtun che dagli stessi pachistani. Solo più tardi, quando cominciarono ad essere lapidate pubblicamente le donne accusate di adulterio, quando gli spettacoli e la musica furono banditi, quando il semplice fatto di tagliarsi i capell i a l l ’occidentale cominciò ad essere punito, solo allora anche la stessa popolazione che prima li aveva appoggiati, se ne distaccò. L’evento che portò definitivamente alla ribalta i talebani fu la decisione di far saltare i Buddha di Bamiyan, quei Buddha che “quasi duemila anni prima avevano scrutato le carovane che attraversavano la valle lungo la via della seta”, come scrive Khaled Hosseini nel suo “Mille splendidi soli”. Come l’Isis si muove liberamente in Siria e in Iraq, così i talebani controllano attualmente Afghanistan e Pakistan. Proprio mentre l’Isis minaccia “altri attacchi”, il Tehrik-e-Taliban Pakistan, o Ttp, uno dei gruppi anti-governativi che raccoglie diversi gruppi di talebani nelle aree tribali del nord-ovest lungo il confine tra Afghanistan e Pakistan, ha attaccato brutalmente una scuola pubblica militare di Peshawar. La violenza usata da quello stesso gruppo che due anni fa tentò di uccidere Malala Yousafzai, la studentessa e attivista premio Nobel, è stata così terribile che persino i talebani afghani se ne sono dissociati, in quanto “atto contro l’Islam”. Erano circa 500 i bambini tra i 7 e i 18 anni, quasi tutti figli di militari che stamattina erano andati a scuola: 132 sono stati uccisi, su un totale di 141 morti. Indossando abiti tradizionali, nove talebani hanno fatto irruzione nella scuola e hanno fatto fuoco partendo dal primo piano e poi via via salendo. “Sono entrati in classe e hanno dato fuoco al maestro. Gli hanno gettato della benzina su tutto il corpo e gli hanno dato fuoco” ha raccontato un bambino ad un giornale pachistano. Un altro ragazzo ha raccontato: “Oggi avevamo un esame di chimica. Appena ho finito, mentre ero seduto nel laboratorio, è iniziata la sparatoria. Sono entrati dei militanti e hanno aperto il fuoco su tutti gli studenti”. E le testimonianze parlano di bambini uccisi mentre si nascondevano sotto i banchi, di altri rincorsi per i corridoi. La scuola Warsak Road non è stata presa di mira a caso, come ha chiarito poco dopo il portavoce dei talebani

pachistani, rivendicando l’attentato. Gli studenti erano figli di militari e alcune delle insegnanti erano le mogli di alcuni militari. E’ chiaramente una “rappresaglia” quella messa in atto dal Ttp: proprio dal giugno scorso, infatti, l’esercito pachistano ha avviato una nuova e serrata campagna militare contro i talebani stanziati nel Waziristan, una regione montagnosa nel nord del Pakistan. Un paio di settimane fa negli attacchi del governo contro i terroristi sono morte decine di terroristi, fra cui anche alcuni dei principali leader del

movimento talebano e secondo alcune fonti la campagna si sta rivelando molto efficace, anche grazie all’impiego di droni americani. Notizia che purtroppo pare confermata dagli stessi talebani, i quali dicono di aver “scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore.” Nonostante i talebani avessero annunciato che non avrebbero toccato i bambini, ma solo gli adulti, queste sono le immagini che circolano in televisione: colonne di bambini con la divisa verde e bianca che si tengono la mano scortati dalla

polizia; ragazzi feriti che vengono trasportati verso l’ambulanza a braccio; genitori in lacrime seduti da qualche parte per terra e altri che stringono i propri figli. Ovviamente i governi di tutto il mondo hanno mandato messaggi di cordoglio, ma le parole che più fanno impressione sono quelle dei due attivisti che quest’anno hanno vinto il premio Nobel proprio “per la loro lotta contro la soppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti all'istruzione”, Kailash Satyarthi e Malala Yousafzai.

''I bambini innocenti nella loro scuola non hanno nulla a che vedere con un orrore come questo. Io, insieme ad altre milioni di persone nel mondo, piango questi bambini, miei fratelli e mie sorelle. Ma noi non saremo mai sconfitti” ha scritto Malala e a lei si è affiancato l’attivista Kailash Satyarthi: “Quelli che sono stati uccisi oggi - ha scritto ancora Satyarthi - sono tutti nostri figli. Le mie preghiere e le mie condoglianze alle loro famiglie”.

di Sara Relli

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Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono veramente?

La risposta a questa domanda è sempre stato un argomento scottante e affrontato raramente nella società di oggigiorno. A noi e a molte classi quinte è stata data la possibilità di confrontarci con questa realtà assistendo, il 24 Novembre, ad una conferenza presentata dallo scrittore del libro "Non chiamarmi zingaro", Pino Petruzzelli, da Ernesto Grandini, presidente dell’associazione sinta di Prato (e lui stesso s i n t o ) , e d a l l o s t o r i c o L u c a B r a v i . Quando solitamente vogliamo parlare dei rom e dei sinti(sempre se, come noi, ignoravate dell'esistenza dei secondi), usiamo erroneamente la parola ZINGARO, ma c'è una netta distinzione tra queste due culture: i rom erano presenti soprattutto nell'est Europa, mentre i sinti abitavano nel centro Europa; inoltre i primi sono più stanziali, mentre gli altri conducono una vita più nomade, a causa dei loro lavori tradizionali, come giostrai e circensi.

"La parola zingaro è diventata offensiva, per cui essi stessi e i loro amici evitano di pronunciarlo".1

I pregiudizi su di loro sono sempre esistiti, ma durante la seconda guerra mondiale, nel periodo nazifascista, é iniziata la vera e propria persecuzione: ne é un esempio la storia di Ansa. Questa donna insieme ai due figli fu deportata ad Auschwitz, ma grazie alle sue origini tedesche e al marito, ufficiale dell'esercito tedesco morto in guerra, non venne uccisa come tutti gli altri zingari, ma sterilizzata e rinchiusa in una cella di isolamento. Fino a che un giorno un ufficiale delle SS aprì la porta dicendo: "<<Puoi uscire. Sei fortunata. Sei l'ultima zingara di Auschwitz. L'ultima zingara rimasta in europa. Il campo degli zingari non c'è più. Sono tutti partiti. Sono andati, passando attraverso il camino. Non resti che tu>> ".2

Questa frase ci è stata recitata da Pino Petruzzelli, attore e regista, che da sempre si occupa di razzismo. Egli va nelle periferie delle nostre città ma anche della Romania, Bulgaria, Francia e raccoglie i racconti di vita dura e sofferta, di miseria e intolleranza, che questo popolo vive quotidianamente. Ci ha anche raccontato dell'incendio di Livorno accaduto nel 2007: una famiglia rom, a seguito di uno sgombero, fu portata da vigili sotto un ponte, malgrado il malcontento delle persone del posto. Una notte sotto quel ponte morirono i loro quattro bambini a causa di un incendio, mentre il padre ,che aiutava una signora anziana, fu arrestato per abbandono di minori. "Se si sia trattato di un incidente o di un attentato nessuno poté affermarlo con certezza, nemmeno il tribunale, per cui il caso, oggi, è chiuso".3 Il padre tutt'oggi continua a chiedersi perché la polizia invece di dargli una casa l’abbia portato sotto un ponte e poi arrestato.

Grazie all’intervista fatta ad Ernesto siamo venuti a

conoscenza che molti sinti non rivelano la loro cultura per paura dei pregiudizi delle persone. Tra questi ci

sono anche alcuni personaggi famosi, come Ibrahimovic!

In generale la conferenza è stata ascoltata con molto interesse e molta partecipazione e ha scatenato un acceso dibattito. Sono intervenuti in particolare coloro che avevano più pregiudizi; molti di questi hanno addirittura cambiato opinione. Siamo quindi arrivati alla conclusione che queste false ideologie vanno estirpate a partire dalle scuole, cosicché si possa abbattere il muro di pregiudizi che separa la nostra cultura dalla loro.

1,2,3(citazioni prese dal libro di Pino Petruzzelli “Non chiamarmi ZINGARO)

Ernesto con suo padre 50 anni fa. Potrebbero essere scambiati per una normale famiglia toscana. .

di Ylenia Sfragano, Bianca De Maria, Martina Sechi

ABBATTIAMO I PREGIUDIZI! Disegno di Martina Sechi

COPERNICO

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Circa un anno fa, durante l’Agorà, stavo passando fuori dall’aula magna quando ho sentito della musica, incuriosita, decisi di entrare e vidi cinque ragazzi che stavano suonando una delle mie canzoni preferite. Una piccola band emergente, formata più che da semplici studenti da grandi amici, con tanta voglia di fare e molta passione. Cinque ragazzi spinti a suonare da un amore condiviso per la musica e uniti in una band da una forte amicizia.

Pian piano mi sono appassionata sempre di più a questo gruppo e ho deciso di intervistarli, per sapere un pochino di più sulla loro storia e per farveli conoscere. A dire il vero ciò che mi ha spinto a conoscerli meglio oltre al fatto che suonino il mio genere di musica, che va dal pop all’ indie rock, è stato quello che ho visto mentre li ascoltavo: una grande gioia e un’umiltà che, se mi posso permettere in pochi hanno.

Le domande che seguono, sono semplici e forse anche un po’ piatte ma, a mio parere, sono proprio queste che mettono in luce le vere caratteristiche di una band come gli ECLIPSE.

Chi sono i componenti della band? Siamo cinque: Karan Kumar, Tommaso Reggioli, Fabrizio Taricone, Niccolò Marconi e Edoardo Mazzella.

Quando e come si è creato il gruppo? Il gruppo si è creato il 30 Ottobre dello scorso anno a casa di Karan, precisamente nella sua cantina. Inizialmente eravamo in quattro poi si è aggiunto Niccolò il 13 Aprile dell’anno successivo.

Cosa vi spinge a suonare insieme? Principalmente a tutti noi piace la musica e a dire il vero prima di formare la band Karan e Fabrizio non suonavano nemmeno. Ogni tanto ci trovavamo a suonare e la cosa che ci ha portato a farlo è stata la voglia.

Da dove nasce il vostro amore per la musica? (Fabrizio): Per me è nato quando andavo alle elementari e mia sorella comprava i Festival Bar e me li faceva ascoltare. (Tommaso): Per me è stata la musica bona che mi hanno fatto ascoltare fin da piccolo. (Karan): Anche per me, è nato tutto ascoltando gruppi famosi. (Niccolò): Quando ero alle medie c’erano gli esami di ammissione così decisi di provare ed entrai nel gruppo della scuola.

La cosa più particolare della vostra band? Forse il fatto che siamo tutti amici e che nonostante ciò siamo costantemente a prenderci in giro. E anche che ognuno di noi sappia suonare uno strumento diverso,

anche se tre di noi suonano la chitarra. E che Karan è nero!

Dopo aver detto varie cose senza senso in risposta all’ultima domanda Tommaso ha detto una cosa abbastanza avvincente: La cosa più interessante forse è il fatto che ad ogni diciottesimo ci facciamo una BOIATA! Al compleanno di Karan siamo usciti da delle scatole con indosso solo delle bretelle. A quello di Fabrizio, mi sono vestito da

sposa!

Cosa pensate potrete fare nel futuro? Sicuramente già dal prossimo anno, essendo ora in quinta, sarà più difficile vedersi ma non vuol dire che non ci sentiremo più; una volta al mese ci ritroveremo a suonare insieme sicuramente.

Qual è stata la vostra ispirazione? (Fabrizio): Per me è stato il batterista dei Green Day e Ringo Starr dei Beatles. (Edoardo): Per me sono stati i cantautori italiani, i grandi artisti. E diciamo che la Canzone del Sole è stata per me, come per tutti, la spinta per imparare a suonare la chitarra. (Tommaso e Karan): OASIS!!

(Niccolò): Bollani!

Ci sono state occasioni importanti per la band? Credo che l'opportunità di suonare in pubblico sia un elemento fondamentale per ogni gruppo, come il nostro, che vuole fare il salto di qualità, passare dall'essere semplicemente amici che suonano insieme, ad un vero e proprio gruppo. Ci vuole coraggio soprattutto, coraggio di osare e di mettersi in mostra, e magari anche un po’ di fortuna. Noi abbiamo avuto entrambi. A pochi giorni dalla formazione vera e propria del gruppo, con Niccolò alla tastiera, ci sono arrivate proposte da diverse scuole di Prato, come il Rodari o il Keynes, che ci chiedevano di suonare nella loro Giornata Dell'Arte. La fortuna è stata quella di aver avuto conoscenze e amici all'interno delle scuole, così da entrare in contatto con i vari rappresentanti; il coraggio, quello di presentarsi al primo concerto dopo aver provato soltanto la sera prima, ma con la voglia di fare musica che ha coinvolto tutti. Il risultato, almeno per noi, è stato fantastico. Oltre alle scuole, per chiudere la “stagione”, è arrivato il festival di Montemurlo, il nostro primo concerto all'aperto e altra grandissima esperienza, grazie alla quale ci siamo potuti confrontare con altre band e suonare insieme a loro. Guardando al futuro, siamo stati contattati da un rappresentante del Viper di Firenze e del The Cage di Livorno, che ci ha individuati come band che potrebbe rappresentare quello che stanno cercando. Vogliono sentire materiale nostro, quindi il nostro obiettivo è riuscire a creare dei buoni pezzi e magari definire meglio il nostro genere. Per puro caso siamo entrati in contatto anche con “Il

Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà

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Maggese”, locale di recente apertura ad Agliana, che ci

ha esplicitamente detto di essere disponibilissimo ad

organizzare serate con band come la nostra. E' difficile

riuscire a fare tutto, specialmente quando si è all'ultimo

anno di liceo, ma sentiamo questo gruppo ormai come

una bellissima realtà e continueremo a suonare e

cercare di migliorarci, spinti anche da queste incredibili

opportunità che ci sono capitate.

Avete canzoni scritte da voi?

Ci stiamo lavorando e ne abbiamo già una fatta da

Tommaso?

Tommaso come nasce la tua musica?

Sinceramente non è complicato: se hai ascoltato per un

lungo periodo un certo tipo di musica e

successivamente hai ampliato i tuoi orizzonti musicali,

cominci, poi a forza di suonare, a vedere come la tua

musica venga fuori naturalmente. Poi anche avere

qualcosa di tuo che non assomiglio a nient’altro e che

abbia una tracciata di te, ti porta ad avere il desiderio di

comporre.

Come loro grande fan ho anche chiesto quando sarà il

loro prossimo concerto, ma l’unica cosa che mi hanno

saputo dire è stato che sicuramente suoneranno

all’Agorà del Kope a febbraio.

Bhe, come avrete capito questi sono ragazzi

particolarmente in gamba e dal mio punto di vista,

molto speciali. Stavo appunto guardando un loro video

e devo dire che quasi mi commuovo a pensare come

questo gruppo in un solo anno abbia fatto così tanti

passi avanti e ne approfitto per fargli tanti ma tanti

complimenti.

(Nel caso siate particolarmente interessati agli Eclipse potete seguirli sulla loro pagina Facebook.)

di Virginia Gelli (con la collaborazione di Tommaso Reggioli)

Il Copeinforma

-Il giorno 30 Novembre nell’arco della mattinata si è svolta la prima giornata di Open Day per i ragazzi delle scuole medie. Molte famiglie hanno assistito al discorso tenutosi in Aula Magna e hanno visitato le varie aule del Copernico guidati dagli studenti della scuola: sia genitori che ragazzi sono rimasti molto soddisfatti. La prossima giornata si terrà il 17 Gennaio dalle 15:00 alle 18:00, siete tutti invitati a dare una mano.

-Il giorno 27 Novembre si sono svolte in biblioteca le Olimpiadi di Matematica per il biennio e il triennio. I primi 5 classificati per il biennio sono: Fabbri Mila 1Bs, De filomeno Elisa 2Ds, Wu Mondia 2As, Vangi Beatrice 2Gs, Iaudani Luca 1Ds; per il triennio: Selifanov Konstantin 5Hs, Nesi Matteo 3Gs, Degli espositi Bruno 5Fs, Binchi Samuele 5Ls, Parenti Alessandro 5Ls. Per accedere alla fase provinciale sono stati segnalati i primi 12 classificati del biennio e i primi 18 del triennio, ma non si sa se tutti questi ragazzi potranno andare o se ci saranno delle limitazioni; data e luogo sono ancora da stabilire.

-Nei giorni 15 e 16 Dicembre si è svolto a scuola il Mercatino di Natale. Approfittando dei colloqui generali del pomeriggio, genitori e ragazzi hanno potuto comprare un pensierino per Natale scegliendo tra una notevole varietà di prodotti. Molti inoltre sono stati gli studenti della nostra scuola che hanno dato una mano c o n

l’organizzazione e la vendita.

-Il giorno 11 Dicembre si è svolta una riunione del comitato per organizzare al meglio l’assemblea di questo mese. Sono stati scelti tre forum autogestiti, ognuno dei quali durerà 1,30 ore circa: “Dal muro di Berlino alle barriere moderne”, “Musica elettronica, festival e vita notturna” e “Da dove nascono le nostre idee? L’influenza del mondo che ci circonda”. Ogni classe farà assemblea dalle 8:00 alle 13:00 e assisterà a tutti e tre i forum. Gli ambienti utilizzati saranno Aula M a g n a , p a l e s t r a g r a n d e e b i b l i o t e c a . Nello stesso giorno è venuta a far visita ai membri del comitato una ragazza di Officina Giovani, e ha proposto alcuni laboratori gratuiti per la scuola e per i singoli studenti. Troverete il volantino con tutte le informazioni necessarie in fondo al giornale.

di Valentina Saccomando

CONDIVISO

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VOCI DEL PASSATO

Ecco l’inizio di un nuovo capitolo della vita, totalmente differente dal precedente, seppur per certi aspetti non troppo. Improvvisamente le certezze si annullano, lasciando spazio al nuovo, affascinante e al contempo sconcertante, soprattutto quando pensi che dovrai cominciare gli studi in una nuova struttura, senza riferimenti, visto che gran parte dei compagni usciti dallo scientifico si sono giustamente buttati su materie connesse con quanto studiato finora e non su scienze politiche, come invece ho fatto io. In principio sfido chiunque a non provare un lieve senso di smarrimento, poi però, dopo neanche un giorno trascorso lì, ti accorgi che ovunque ci sono persone come te, spaesate, ma disponibili a fare nuove amicizie, in cerca di compagni d’avventure in questo nuovo cammino. Inevitabile è la stanchezza per gli orari devastanti, che neanche ti concedono un pranzo in santa pace, la rincorsa degli autobus, che dovrebbero passare esattamente nel momento in cui finisci le lezioni, il traffico, che posticipa il rientro a casa, e il sonno, che si fa vivo i primi fine settimana; in seguito tutto questo diventa abitudine. Purtroppo all’università c’è un minore contatto tra studente e professore, anche se la disponibilità dei professori e la loro abilità nel coinvolgerti nelle loro spiegazioni ingarbugliate, fonti di numerosi interrogativi, ti fanno sentire un po’ come al liceo. Da esemplare per me funge la lezione di dottrine politiche, subito dopo pranzo, in cui si parla di filosofi anche mai sentiti nominare, come Grozio. I primi giorni, pur di capire, poni rimedio all’abbiocco pomeridiano andando avanti a caffè, finché non arrivi ad un certo punto che, più che interrogarti sul motivo per cui i filosofi la pensavano in quel modo, ti chiedi come mai la professoressa abbia chiamato i suoi figli con nomi insoliti, come Arno e Cosmo (scoperta che abbiamo avuto modo di fare grazie ai suoi simpatici esempi riguardanti la sua esperienza personale). Fortuna che il modo che i professori hanno di alleggerire anche gli argomenti più pesanti, facendoti ridere con le loro

battute, aiuta a sentirli meno distanti! Una raccomandazione importante, almeno per chi decidesse di andare a studiare a Novoli è: se vi fermano ragazzi che vi chiedono se siete interessati ad un incontro in cui parlano di una qualsiasi guerra nel mondo, non dite mai di sì, almeno che proprio non siate appassionati di guerra e vogliate lasciar loro i vostri nomi e numeri di cellulare, così da ricevere circa dieci telefonate al giorno, per sentirvi domandare se ci sarete all’incontro di giovedì. Se ipoteticamente foste occupati quel giorno, tranquilli, non perderete l’incontro, perché sono pure contemplate repliche nei giorni successivi, come il sabato pomeriggio… insomma, stesso meccanismo degli spettacoli al teatro!

Ma la parte più traumatica, in generale, almeno per me, è stata quando, improvvisamente, in autobus, ragazzi anche di soli due anni meno di me si sono rivolti a me dandomi del lei, come se avessi scritto in faccia che non frequento più liceo, come se il tempo fosse trascorso in un lampo e io neanche me ne fossi resa conto. Alla fine, neanche un anno fa ero in preda ad uno studio matto e disperatissimo per l’esame di maturità!

Concludo dicendo che l’università è un posto magnifico, ogni giorno è una buona occasione per fare nuove conoscenze, nuove scoperte. Spesso sono tenute conferenze, anche fuori dall’orario di lezione, che ti offrono l’opportunità di ascoltare sindaci, giornalisti, esperti, in grado di accattivare il tuo interesse, arricchendo il tuo bagaglio di conoscenze. All’università puoi organizzarti come vuoi, senza la continua minaccia delle interrogazioni, tuttavia anche imparare a gestire i tempi si rivelerà una questione da non sottovalutare. Detto questo, vi saluto, che tanto vi farei le solite banali e scontate osservazioni e raccomandazioni tipiche degli universitari. Vi auguro un buon anno scolastico e, visto che ci siamo, un felice Natale a tutti!

di Ilaria Martini, ex copernicana ora studentessa di Scienze Politiche

La mia esperienza universitaria

KOPERATION Con questa nuova sezione di Sintomi inizia ufficialmente un progetto di cooperazione (da qui il titolo, che abbiamo

“Copernicizzato”) con i giornalini dei licei Cicognini e Forteguerri (PT), che prevede uno scambio reciproco di articoli. Volete

sapere quale dei nostri comparirà anche su Paiàn e Logos? Per scoprirlo vi basterà cercare quello con l’etichetta

“CONDIVISO”.

News dal Forteguerri

Ciao a tutti ragazze e ragazzi del Copernico. Vi scriviamo da un altro mondo: eh sì, siamo quelli "di là", quelli più vicini a Montecatini ma più lontani da Firenze. Siamo i ragazzi e le ragazze del giornalino scolastico "Logos" del liceo "N. Forteguerri" di Pistoia. Abbiamo deciso di iniziare una reciproca collaborazione, così da poter raccontarci quelle che sono le realtà dei nostri istituti. Da dove cominciamo? Cominciamo con il dire che più o meno siamo circa 1200, che siamo divisi in indirizzo classico, delle Scienze Umane, economico -

sociale e musicale e che a pallone siamo più forti noi. La nostra scuola ha tanti problemi: nelle prossime edizioni parleremo sia di edilizia scolastica sia della lenta e vecchia burocrazia che non fa altro che conservare un modello medievale e stereotipato dell'istruzione. Oggi invece vogliamo raccontarvi un' esperienza per noi nuova. Per molti di noi il momento dell'assemblea di istituto é qualcosa di importantissimo. Fino ad ora essa avveniva in uno spazio dispersivo e circoscritto. Nell'ultimo mese tuttavia, grazie alla dedizione con cui i

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29 Novembre 2014. Quel pomeriggio s’era popolata di

canguri e koala, la nostra cara stazione centrale. A

guardar bene, avreste potuto scorgere anche l’oceano

oltre le rotaie dei binari, e magari la pinna d’uno squalo

a solcare le sue onde, a patto che un coccodrillo non vi

avesse divorato prima, naturalmente. Vedo che alcuni

dei più scettici iniziano già a storcer la bocca o mostrar

segni di disapprovazione, ma credete a quel che dico:

nonostante nessuna notizia sia apparsa a tal proposito

in tv, noi del Cicognini possiamo testimoniare. Quel

giorno infatti ci trovavamo tutti lì (anche se non proprio

tutti, per amor di verità, diciamo una decina) ad

accogliere i dodici studenti australiani che avrebbero

condiviso con noi la settimana successiva in tutto e per

tutto (ore di scuola e di allenamenti, pranzi e camere da

letto, perfino il bagno); per cui potete ben immaginare

che al loro arrivo quel grigio squallore della stazione

aveva assunto pian piano tutto un altro aspetto,

colorandosi di quei racconti e di quelle descrizioni con

cui ci avevano deliziato nelle lunghe ore di conoscenza

(se così la si può definire) su Facebook. Racconti

favolosi dal suono per noi esotico, singolari come i

ragazzi e le ragazze che li avevano narrati: sudafricani,

filippini, americani, alcuni anche di origine europea. Un

gran melting pot, insomma. Quel che li accomunava in

fondo erano solo la scuola superiore e la città di

appartenenza, Darwin, nel nord dell’Australia, dove

alcune delle loro famiglie si erano trasferite da pochi

mesi, altre da anni, altre ancora da intere generazioni.

Ebbene, da questo angolo posto all’altro capo del

mondo, essi si erano portati nei bagagli una cultura che

ben poco ha in comune con la nostra, ma che tuttavia si

è presentata ed ambientata da noi – con nostro sommo

piacere-, a volte scontrandosi, a volte abbracciandoci, a

volte studiandoci con curiosità, offrendoci un’occasione

di crescita e rivalutazione personale. Per la gioia (o

naturalmente il disappunto) di molti, ad esempio, la

Storia da quelle parti non è affatto considerata una

magistra vitae, in quanto relegata a semplice materia

facoltativa nelle scuole; addirittura, per molti, essa

potrebbe tranquillamente essere accartocciata e gettata

nel cestino dei rifiuti, assieme a tutti quei grandi filosofi

e personaggi che, nonostante ci facciano tanto dannare

a scuola, hanno concorso a plasmare le sorti

dell’umanità, Australiani compresi. Pertanto, quando li

abbiamo accompagnati a visitare Firenze, Pisa, o la

stessa infima Prato, si sono trovati faccia a faccia con

qualcosa di completamente nuovo per loro, ignoto, che

il più delle volte, dietro alle facce un po’ annoiate e

stanche, stentavano a comprendere e apprezzare (non

lo facciamo anche noi, del resto?). La visita che ha

saputo un po’ più entusiasmarli, forse, è stata quella agli

Uffizi, probabilmente non tanto per le meraviglie

esposte nel museo, quanto perché, in via del tutto

eccezionale, i nostri professori erano riusciti ad

ottenere un permesso speciale per un’entrata durante il

giorno di chiusura, con l’effetto di aver l’impressione di

trovarsi in uno di quei film in stile “Una Notte al Museo”.

In ogni caso, se l’Italia batte l’Australia dieci a uno sul

campo della cultura, stando alle loro parole (e a quelle

dei telegiornali, naturalmente), quest’ultima si prende

la rivincita sul campo di tecnologia e progresso,

sbaragliando senza difficoltà la difesa avversaria.

Naturalmente il Paese oceanico vince anche in fatto di

sicurezza stradale, dal momento che tutti gli Australiani

sono quasi morti di paura a viaggiare nel nostro traffico,

che si trovassero in autobus o seduti nelle nostre auto.

Per meglio definire quest’incontro, tuttavia, che per ora

è in una situazione di assoluta parità, dovremo

aspettare Settembre, quando alcuni di noi italiani

andranno in Australia, ospiti di quegli stessi studenti

che nella settimana trascorsa ci hanno regalato attimi

indimenticabili, all’insegna di un confronto di idee ed

esperienze che per molti ha segnato l’inizio di una (ci

auguriamo) lunga amicizia.

di Federica Bigazzi (redazione di Paiàn, Cicognini)

Australian match

i nostri rappresentanti di istituto affrontano il loro compito, siamo riusciti nel creare, a scuola, sette diversi laboratori. Essi trattavano di diritti, di pari opportunità, di accoglienza, uguaglianza e rispetto verso il diverso. E quindi? E quindi carciofini. Mi spiego: il senso di tutto questo grande ragionamento è questo qui: cosa dovrebbe essere la scuola se non uno spazio di

riflessione, una sorta di strada da percorrere tendendo, secondo quanto asserivano i Romantici ottocenteschi, a d u n ' u t o p i c a l i b e r t à i n t e l l e t t u a l e ? Meditate gente, meditate. Al prossimo mese belli.

di Lorenzo Vannucci (redazione di Logos, Forteguerri)

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RUBRICHE NUOVE TECNOLOGIE

Il MIT presenta il ghepardo robot Un team di ricercatori del “Massachusetts Institute of T e c h n o l o g y ( M I T ) ” , u n a d e l l e p i ù importanti università di ricerca del mondo con sede a Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti), capitanati dal professor Sangbae Kim, ha realizzato un ghepardo robot in grado di galoppare sulle 4 zampe a oltre 15 km/h.

A dirla tutta, questo robot del ghepardo ha ben poco: non le sembianze, non la velocità (in natura questi animali possono accelerare fino a 110 km/h) nè tantomeno l’agilità. Eppure potrebbe rappresentare un punto di svolta nella progettazione degli automi del futuro. I membri del Biomimetic Robotics Laboratory del MIT posano con il loro robot davanti alla sede dell'Università.Il robot ghepardo del MIT ha il peso e le dimensioni del vero felino e potrebbe diventare altrettanto veloce.

«La maggior parte dei robot è lenta e pesante e questo non permette un pieno controllo della loro forza quando si muovono ad alta velocità» spiega Kim. Nel suo ghepardo meccanico invece la forza viene controllata solo nel momento dell’impatto: in questo modo la macchina riesce ad essere stabile, agile e molto veloce. Inoltre la mancanza di delicati sensori nelle zampe la rende molto più robusta dei suoi simili. A differenza dei robot quadrupedi convenzionali, il ghepardo di Kim non è nemmeno assetato di energia, infatti è alimentato da motori elettrici ad alta efficienza invece che da motori a gasolio ingombranti e pesanti. di Iman Seradouni

Immaginiamo il futuro Sabato 29 novembre sono andata a Firenze a visitare la mostra dell’azienda del Nuovo Pignone, che festeggiava il sessantesimo anniversario dalla sua fondazione nella città e i vent’anni dell’acquisizione da parte della General Electric, multinazionale americana dedicata alla produzione di macchinari per le biotecnologie nei settori della medicina, degli elettrodomestici e anche di turbine, compressori e tanti altri aggeggi complicati e dalle dimensioni spropositate al fine di estrarre e lavorare gas e petrolio. Non per niente si chiama GE Oil&Gas.

Già da tempo rimango incuriosita da questo settore perché mio padre è quasi un veterano al riguardo, la precisione cui progetta i prototipi mi affascina e mi avvicino sempre di più all’idea che l’ingegneria non faccia per me. Ma non date ascolto a Sheldon Cooper quando afferma che sia inutile, perché è una delle scienze più valide che esistano per risolvere molti problemi riguardo alle risorse del nostro pianeta, allo sfruttamento di ambienti naturali e all’attenzione verso l’inquinamento, alla salute e alla sicurezza di milioni di persone.

Inoltre, in questo periodo hanno fatto un servizio al telegiornale riguardo una turbina a gas particolare, perché considerata di importanza nazionale, progettata e costruita proprio dai dipendenti del Nuovo Pignone.

Quindi, questa mostra era stata ricavata anche per festeggiare, ringraziare e premiare tutti quei dirigenti che avevano contribuito a dare una mano allo sviluppo dell’azienda e anche a quello delle infrastrutture.

In generale, ho trovato tutti gli allestimenti avveniristici

e dettagliati: c’era perfino una saletta buia dove venivano proiettati degli ologrammi di modelli di compressori di petrolio, realizzati grazie a un’intersezione di due immagini differenti provenienti da schermi situati in parti opposte della stanza; molte fotografie raccontavano la storia dalla creazione dello stabilimento a Firenze, fino ad oggi e cioè tutti i

cambiamenti, le nuove scoperte, le innovazioni e i grandi ingegneri che ne hanno fatto la storia. Vi allego anche qualche immagine.

Lo stand più strano ma anche quello che mi ha colpito maggiormente è stato quello della stampante tridimensionale: ne avevo già sentito parlare ma non ne avevo mai vista una “in ingranaggi e bulloni”. Consisteva in una scatolina in cui un braccio meccanico costruiva minuziosamente strato dopo strato

un componente in plastica di un macchinario molto più grande. Spero che diventi molto utile non solo per piccole parti da realizzare in scala ma anche per ridurre la manodopera, specialmente quella che si trova in condizioni terribili.

Uscendo dalla mostra ho cambiato il mio concetto di osservare l’ingegneria e tutto ciò che segue, perché ho capito che può veramente aiutare a migliorare le condizioni del mondo e dell’ambiente e può servire a sfruttare al meglio tutto l’importante che noi lasciamo inesplorato e incustodito.

Vi lascio il link del sito da cui ho tratto il titolo per quest’articolo: www.immaginiamoilfuturo.it

Spero che cambiate idea anche voi!

di Demetra Gregoriadi

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SCIENZA

Mondi paralleli: fisica o fantascienza?

Avete mai immaginato, oppure sognato, complice una cena troppo abbondante, di sbucare in un mondo diverso, dove un vostro alter-ego conduce una vita differente da quella che affrontate normalmente? Se la risposta è affermativa, sappiate che tale realtà alternativa potrebbe non essere soltanto un’elaborazione bislacca della vostra mente. Sì, proprio così, gli universi paralleli, incredibile ma vero, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) non essere esclusivamente un luogo comune dei romanzi di f a n t a s c i e n z a , p e r ò dimenticate i posti incantati di Narnia o Alice nel paese delle meraviglie, perché si tratta di qualcosa di più simile alla trama del film Giulia e Giulia di Peter Del Monte, nel quale la protagonista Giulia (Kathleen Turner) subisce un anomalo sdoppiamento dell’io e di fatto si trova in due universi separati: in uno è felicemente sposata con Paolo (Gabriel Byrne), mentre nell’altro costui è deceduto in un incidente stradale. La questione, tuttavia, è più complicata e, stando a un articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review x” e riportato sul sito internet della Repubblica, si avrebbe a che fare con dimensioni dotate di complessità strutturale che si influenzano a vicenda. È questo il risultato di uno studio puramente teorico, che quindi non porta a nessuna conclusione definitiva né a una dimostrazione concreta dell’esistenza dei suddetti mondi, portato avanti da tre ricercatori, due della Griffith University (Brisbane, Australia) e uno della Davis University (California, USA), per tentare di spiegare alcuni fenomeni della quantistica. Quest’ultima è un regno piuttosto intricato della fisica moderna e ammette che alcune particelle minuscole, dalla massa pressoché trascurabile, simile a quella dell’elettrone, possano trovarsi in più luoghi contemporaneamente. Su tale fenomeno nel secolo scorso sono già state formulate varie teorie, ad esempio quella dell’”interpretazione a Molti-Mondi”, nella quale Hugh

Everett III, lo statunitense che l’ha elaborata nel 1957, sosteneva che, quando si esegue una misurazione quantistica, ogni universo si divide in più dimensioni, che realizzano diverse possibilità, le cui caratteristiche sono però effimere, poco definite. L’approccio del tre ricercatori, l’ultimo in ordine cronologico, si allontana decisamente da questo modello e si basa sull’ipotesi di un’interazione tra tanti mondi paralleli (da qui il nome

del progetto, “Many Interacting Worlds”), precisamente quarantuno, soggetti a una forza di repulsione reciproca che li rende distinti, dal cui scontro si originerebbero i fenomeni quantistici. Tutto ciò riguarda la sfera microscopica, ma ora veniamo a quella macroscopica, che ci interessa più da vicino e ci incuriosisce maggiormente. In questo campo la difficoltà concettuale aumenta ulteriormente, tanto che la teoria più nota è in realtà un paradosso, quello del gatto di Schrodinger, secondo il quale il malcapitato felino, chiuso in

una scatola dotata di un meccanismo letale, sarebbe allo stesso tempo vivo e morto. L’esperimento non è mai stato messo in pratica (nel caso in cui Schrodinger abbia avuto un gatto, quest’ultimo ne sarà stato certamente felice) e, vista la complessità del caso, al momento gli universi paralleli nel mondo macroscopico sono più plausibili in un ambito fantascientifico che fisico, ma la scienza è una disciplina in perenne evoluzione, quindi mai dire mai; magari in futuro sarà la fisica a sciogliere le domande a cui adesso pensa la fantascienza, ad esempio se è possibile passare da un universo all’altro e tornare indietro, se al momento del “salto” si è consapevoli di lasciare la propria dimensione, se c’è una connessione tra le vite di due alter-ego che si trovano in mondi differenti, una sorta di legge del contrappasso che le lega. Purtroppo non ci è dato sapere le risposte a questi interrogativi, anche se a molti italiani (i politici ma non solo) un piccolo viaggio in una realtà dove navigano meno nell’oro non farebbe male, però questa è un’altra storia. di Sara Bichicchi

FILM Hunger Games: Il canto della rivolta—Parte I

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I (USA – 2014) 123 min. - Regia: Francis Lawrence - Interpreti: Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth, Jeffrey Wright, Julianne Moore, Josh Hutcherson - Genere: Distopia, Azione "Il fuoco brucia, e se noi bruciamo voi bruciate con noi" Terzo e penultimo episodio della saga tratta dalla omonima triologia best-seller, è un film che per

goderselo va visto dopo aver guardato i precedenti. Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) è sopravvissuta ai suoi secondi Hunger Games. Più o meno. Mentre il suo corpo è guarito, la sua mente è piena di dolore e senso di colpa verso Peeta Mellark (Josh Hutcherson), il suo compagno di disavventure, che al contrario di lei non è stato salvato dai ribelli ed è tenuto prigioniero nella capitale. Ma non è stata salvata senza uno scopo. Lei è la Ghiandaia Imitatrice, il volto della rivolta contro il regime di Capitol City, e aiutata dal suo

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SERIE TV Che Dio ci aiuti!

Cosa succede quando si mettono insieme una suora, una madre superiora e quattro giovani donne? Che Dio ci aiuti! Ecco cosa accade nell’omonima serie tv in onda su Rai 1 la cui protagonista è suor Angela, interpretata dalla celebre attrice Elena Sofia Ricci. La simpatica suora viveva, insieme a suor Costanza, la madre superiora, in un convento a Mantova, ma poiché questo rischiava di chiudere per mancanza di n o vi z i e , de c i s e d i trasformarlo in un convitto universitario. Entrano in questo modo a far parte della sua vita Azzurra, Margherita e Giulia, tre ragazze con personalità e problemi diversi. Con l’aiuto di suor Angela li risolveranno e in particolare Giulia alla fine della prima stagione si sposa con Marco Ferrari, un ispettore di polizia quasi incapace di amare, che aveva già frequentato in passato e da cui aveva avuto una figlia, prima che lui la lasciasse con un post it. Nel frattempo suor Angela si impiccia nei casi affidati a Marco. Nella seconda stagione ormai Giulia, Marco e la figlia hanno lasciato il convento, così suor Angela accoglie due nuove ragazze, Nina e Chiara, studentesse di Legge. Entra in scena anche Guido Corsi, affascinante professore universitario di Diritto, che prende in custodia il piccolo Davide, figlio della sua ex moglie, nato da una relazione extraconiugale. Lo accetta difficilmente e suor Angela fa in modo che Azzurra diventi la tata di Davide. Intanto Margherita si innamora del primario dell’ospedale in cui lavora, che scoprirà poi essere sposato, così lo lascia e inizia una storia con Emilio, atleta affetto da una patologia cardiaca, con il quale alla fine si sposerà. Si sviluppa anche la storia d’amore di Azzurra e Guido che ha avuto alti e bassi, con momenti comici, passionali, drammatici, ma con un lieto fine. Nella terza stagione le suore si sono trasferite a Fabriano, perché sfrattate dal precedente convento, e pure qui le ragazze le raggiungono una dopo l’altra con qualche novità: Margherita è incinta, Nina perde il lavoro e tra Azzurra e Guido le cose non vanno più al

meglio. Inoltre si ha una new entry, Rosa, una ragazza venuta per scoprire di più su suo padre. Suor Angela sa che in realtà lei è figlia del padre di Azzurra, il notaio Leonardi, ma non lo rivela fino a quando la stessa Azzurra non lo scopre. Sfortunatamente Emilio muore lo stesso giorno che Margherita partorisce, lei si ritrova

così a crescere la piccola Anna da sola. All’inizio pensa solo alla bambina, ma quando, con l’incoraggiamento di suor Angela, torna a lavoro, incontra Carlo Romero, con il quale inizierà una relazione. Anche Nina si è innamorata e il fortunato è Gregorio, professore del liceo dove lei lavora. La serie è a lieto fine e Azzurra e Guido dichiarano

il loro amore davanti alle persone più care a loro. Interprete della bellissima Azzurra è l’ex Miss Italia Francesca Chillemi, che, oltre alla carriera di modella, ha iniziato qualla di attrice prima partecipando a qualche episodio della quarta stagione di “Un medico in famiglia”, poi recitando come protagonista in “Sposami”, un’altra serie in onda su Rai 1. Lino Guanciale, nella serie Guido, ha cominciato la sua attività in teatro, che non abbandonerà sebbene lavori sul grande e sul piccolo schermo. Per citare altri nomi del cast, ci sono Miriam Dalmazio (Margherita), Laura Glavan (Nina) e anche il piccolo Cesare Favorno (Davide), che ha conquistato il cuore di tutti. La serie tv ha avuto tanto successo e tornerà il prossimo anno con la quarta stagione. Gli ascolti hanno superato i sei milioni di telespettatori, con una share intorno al 28-30%. Dalla prima stagione ha cambiato genere, dal giallo alla commedia, perché alla gente interessano poco i casi e di più la vita delle ragazze. Anche dietro le quinte tutti sono amici e, come accade spesso, persino le arci-nemiche sul set, ad esempio Azzurra e Rosa, si divertono e scherzano, come in una grande famiglia, tanto che tra loro si chiamano con dei soprannomi: suor Angela è “zia follia”, “Wonder Woman” o ancora “prezzemolina”. Ma dopo queste tre stagioni, cosa avverrà nella quarta? Per fare anticipazioni è presto, ma sicuramente si potrà finalmente vedere Guido e Azzurra insieme, magari

migliore amico Gale (Liam Hemsworth) e dal suo compagno vincitore Beetee (Jeffrey Wright) incoraggierá per conto del distretto 13 il popolo ad alzare la voce e le armi contro la tirannia. Ma alla sua collaborazione pone condizioni: a Peeta verrà data piena amnistia per ogni atto o parola contro la ribellione, poiché il governo lo sta usando per soffocare il fuoco ribelle. Sotto l'attento sguardo della

presidente del 13 (Julianne Moore) la ragazza e una troupe televisiva visiteranno i distretti, mostrando a tutti gli orrori causati dalla capitale. In 22 giorni il film ha incassato $570,788,000 in tutto il mondo, la seconda parte è prevista per novembre 2015. Il film èstato dedicato alla memoria di Philip Seymour Hoffman, che interpretava il primo stratega Plutarch Heavensbee, morto questo febbraio di Marta Massenzi

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Formando una famiglia, di cui farà parte Davide. Probabilmente svilupperanno la storia delle sorelle Rosa e Azzurra, quindi è possibile la comparsa del padre Leonardi. Ci sono ancora Margherita e Carlo, “il dottorino tanto carino” di cui è innamorata, e anche Nina e il suo amatissimo Gregorio.

Per tutto questo bisogna aspettare un bel po’, nel frattempo non resta altro che riguardare le repliche su Rai 1 per rivivere tutte le emozioni provate la prima volta che la serie è stata messa in onda. di Sadà Niamat

SPORT Cos’è successo in questo 2014?

L’anno volge al termine, e con questo articolo mi piaceva ricordare i massimi avvenimenti sportivi avvenuti nel 2014.

La stagione sportiva si apre a Gennaio, con gli Australian Open di Tennis che ha visto trionfare anche un pezzetto d’ Italia. Nel doppio femminile infatti la coppia Errani-Vinci riesce ad arrivare prima e a portarsi a casa il secondo Australian Open consecutivo. Lo sport italiano torna protagonista a Febbraio, con il sei nazioni di Rugby e i giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia. Se nel primo la nostra nazionale fallisce miseramente tornando in Italia con un Whitewash (espressione per indicare una serie di sconfitte in altrettanti incontri ravvicinati), ai giochi olimpici ci facciamo rispettare un po’ di più vincendo 2 argenti e 6 bronzi.

La stagione sportiva si prende una breve pausa fino a Maggio, dove trionfano gli spagnoli. A Torino infatti, il Siviglia in una finale tutta iberica con il Benfica si aggiudica l’Europa League ai calci di rigore, e a Lisbona pochi giorni dopo, il Real Madrid guidato da Carlo Ancellotti si porta a casa la tanto agognata Dècima, la decima champions league della storia del club. Spagnole che si dimostrano combattive anche nel Basket. Alla finalfour di Eurolega disputatasi a Milano infatti Barcellona e Real Madrid strappano il terzo e secondo

posto, lasciando il titolo al club israeliano del Maccabi Tel-Aviv. Anche nel tennis il Maggio si rivela glorioso per la Spagna vedendo la vittoria di Nadal al singolo maschile del Roland Garros di Parigi. Giugno è il mese dei mondiali, vinti dalla Germania ai tempi supplementari grazie a un super goal di Mario Gotze come tutti ci ricordiamo, anche per il tonfo dell’Italia che non va oltre la fase a gironi. Italia che si prende una piccola rivincita il mese dopo, a Luglio, vincendo il tour de France grazie a Vincenzo Nibali e arrivando fra le prime dieci (nona per esattezza) agli europei di atletica leggera di Zurigo in Agosto.

Settembre invece è dedicato alla pallavolo, con i mondiali maschili in Polonia e quelli femminili in Italia. Se per il mondiale in Polonia si può parlare di fallimento, con un misero tredicesimo posto, per le nostre ragazze si può parlare di mezzo successo. Le pallavoliste guidate da Marco Bonitta sono arrivate quarte, dopo aver perso un’intensa semifinale con la Cina, poi arrivata seconda.

Questi erano gli avvenimenti sportivi principali del 2014! Ci rivediamo nel 2015 sperando che il nostro bel paese possa avere più fortuna di quest’anno tutto sommato nero per lo sport italiano.

di Fabrizio Taricone

LIBRI Il libro del mese

Questo mese si parlerà di uno dei romanzi di Charlotte Bronte dal titolo “Jane Eyre”, ambientato nell’Inghilterra del XIX secolo. L’autore non ha certo avuto difficoltà a pensare a un titolo: infatti, Jane è la protagonista di questo libro. All’inizio della narrazione è una bambina orfana di entrambe i genitori, assegnata alle cure dello zio che, prima di morire, la affida a sua moglie; però Jane è costretta a subire le brutalità del cugino e il cinismo delle cugine e dei servi. Un giorno, per liberarsi da tutte queste oppressioni, cerca di convincere sua zia a mandarla a scuola e lei, con fare liberatorio, la affida a una scuola di carità a Lowood. Jane vi rimane fino alla maggiore età e, dopo aver pubblicato un annuncio sul giornale, si reca a Thornfield Hall per fare da educatrice ad Adele, figlia adottiva del padrone di casa. In seguito all’arrivo del signor Rochester, il proprietario della dimora, le cose cambiano radicalmente: Jane s’innamora di quest’uomo imponente e sarcastico, mentre il signor Rochester rimane colpito dal suo carattere e dalla sua intelligenza. La chiede in sposa e fissano prima possibile il giorno

delle nozze, ma proprio durante il matrimonio Jane viene a sapere che il signor Rochester è già sposato con Bertha, una donna pazza che lui tiene rinchiusa nella soffitta. A questa rivelazione Jane capisce tutto: quella strana presenza in casa, l’incendio in camera del padrone, l’incubo che aveva fatto il giorno prima delle nozze... la protagonista, delusa dal comportamento del signor Rochester, decide di lasciarlo. Dopo aver dimenticato il suo bagaglio sulla carrozza, speso tutto il suo denaro e trascorsi alcuni giorni vagando per le strade di piccoli villaggi e sentieri, viene accolta nella dimora di St John Rivers e delle sue due sorelle e riceve da loro un lavoro come insegnante presso una scuola rurale. In seguito alla morte dello zio di Jane, essa entra in possesso di una grande eredità e viene a sapere che si trova in casa di cugini che non sapeva di avere. I mesi passano e, nonostante trascorra le sue giornate serenamente, non riesce a cancellare il rimorso e l’amore per il signor Rochester; quando St John le chiede di sposarlo e di andare con lui in India, lei dopo un’attenta riflessione rifiuta e decide di tornare a

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Thornfield Hall. Quando arriva a destinazione però trova la casa completamente bruciata e, recatasi in un osteria, le viene raccontato cosa era successo e che il signor Rochester si trova in una fattoria a poca distanza dalla città, ma è cieco e storpio ed è rimasto vedono della moglie pazza. Jane può finalmente tornare dal suo amore e prendersi cura di lui e pochi giorni dopo si sposano. Come si può notare leggendo questo romanzo, sono presenti aspetti del genere romantico, gotico e psicologico, ma non è questo

l’unico motivo per cui mi è piaciuto. Il romanzo inizia durante la puerizia di Jane e finisce nella sua età adulta; noi la seguiamo nell’arco di tutta la sua crescita, notiamo come si evolve il suo modo di ragionare e come cresce la sua dedizione alla religione. La trama, inoltre, è avvincente e suggestiva e lo stile è scorrevole e comprensibile; per questo consiglio vivamente di leggerlo.

di Valentina Saccomando

QUOTIDIANITA’

Quanto amore mettiamo in quello che facciamo?

Giunto al terzo anno del liceo scientifico mi sono spesso fermato a pensare e mi sono chiesto quanto senso avesse studiare e se lo stessi facendo con amore o fosse soltanto un peso, un dovere a cui adempire e nient’altro. Se anni fa sembrava così, adesso la penso molto diversamente. Sicuramente c’è un senso più profondo nel venire a scuola, che non è lo studiare per ripetere dei concetti appresi per la interrogazione del momento, ma è molto di più. Indubbiamente ci sono argomenti noiosi, difficili e altri ancora che non sono assolutamente interessanti, però non è tutto lavoro fine a se stesso. Ci sono lezioni davvero interessanti, che vale la pena studiare e che possono essere utili in futuro. Per utilità non intendo quella che viene dalla classica espressione «Se vado dal macellaio gli chiedo se ha un tot di carne tale che il suo valore al quadrato…» perché la matematica in questo senso è sprecata. La matematica e l’italiano sono indispensabili perché un uomo che non sa parlare e non sa contare va da poche parti e anche se si affrontano capitoli difficili che non useremo letteralmente in futuro, questi ci aumentano la capacità di ragionare, ci svegliano dallo stato di torpore superficiale nel quale siamo spesso e accrescano la

formazione culturale. Questa è indispensabile perché un ragazzo che vive di superficialità, da adulto, o viene mantenuto dalla famiglia o si ritrova a fare lavori che non lo realizzano e poco gratificanti e ha passato 10 anni della sua vita a fare? Niente. Soldi e tempo sprecati. Allo stesso modo non serve a nulla imparare tutto alla perfezione per le verifiche e basta, senza assimilare nulla, senza qualcosa che ci colpisca. Che vite tiepide sono queste! Ogni materia, alcune più altre meno, non è altro che uno strumento per il futuro e con questi strumenti possiamo realizzarci. Il contadino fatica d’inverno ma poi aspetta e d’estate raccoglie e così noi. Poco saggio è anche il contadino che raccoglie il grano e lo lascia alle intemperie a marcire. Se lavoriamo solo per noi non ci realizziamo lo stesso; per esperienza personale mettere a disposizione degli altri i nostri mezzi è raggiungere lo scopo dei nostri sforzi. In qualsiasi cosa ci impegniamo, scuola, sport, musica, hobby, abbiamo la possibilità di far fruttificare quello che abbiamo coltivato con fatica e dedizione. di Alessandro Tacconelli

VIDEOGIOCHI Assansin’s creed Rogue

Uscito il 13 novembre per le console di vecchia generazione (xbox 360 e ps3), Assassin's creed Rogue si è posizionato subito al primo posto tra i giochi più venduti. A differenza di Assassin's creed Unity,uscito in concomitanza per le console di nuova generazione (Xbox one e ps4),Rogue rispetta i canoni facendo un ultimo grande riassunto della saga.

Protagonista delle vicende,è Shay Patrick Cormac,assassino reclutato dal noto Achille Davenport e pronto a salpare a bordo della Morrigan,malandato vascello, sull'oceano Atlantico sotto la guida dei suoi mentori. I tempi sono quelli che precedono la Guerra dei Sette Anni (1756-1763) e l'ambientazione è l'America,in particolare:New York,la River Valley e altre colonie. Il gioco offre una libertà di gioco incredibile. Si può navigare nell'infinito oceano Atlantico,svolgere le missioni primarie,secondarie,risolvere i problemi

dell'Abstergo al di fuori dell'Animus e molto altro ancora.

Il nuovo e,purtroppo,ultimo Assassin's creed offre una magnifica grafica e storia,ricca di particolari ben curati. Niente è stato trascurato dai creatori,nemmeno il più piccolo particolare.

All'interno non ci sono grandi novità,dato che riprende le orme del precedente Assassin's creed (Black Flag),se non l'aggiunta di un'arma e di sentinelle nascoste ovunque pronte ad avvisare le guardie.

Consigliato per tutti gli amanti della serie,che l'hanno vissuta e amata.

Concludo citando una frase nota ai giocatori di questo gioco:"Nulla è reale,tutto è lecito"

di Alessandra Santoni

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VIAGGI Toda joia toda beleza

Nell'immaginario di fine Novecento il Brasile era soprattutto spiagge, splendide fanciulle e ragazzi capaci di palleggiare anche ballando la samba. Carnevale, divertimento, musica e sesso. Brasile paese toda joia Toda beleza. Solo la miseria delle favelas rappresentava ( e rappresenta) un lato oscuro, però bastava che i turisti ne fossero tenuti alla larga. Nel frattempo il Brasile pensava solo a divertirsi e a divertire il turista. In tutto questo c'era e c'è del vero. Le spiagge sono meravigliose, non solo a Copacabana ma anche sull'arcipelago di Fernando de Noronha, a Fortaleza. Si balla e ci si diverte e non solo a carnevale. Ma oggi il Brasile si sta arricchendo, pertanto cresce la sua offerta turistica, soprattutto nelle grandi città. Pensiamo alla "Perimetral" di Rio, la sorta di tangenziale che sfiora quasi il Paço Imperial e gli alberi della praça XV de Novembro. Verrà rimodellata e trasformata in area pedonale. Ma anche l'intero paese sta subendo un drastico cambiamento. In molte città la cultura di matrice africana, un tempo guardata con superiorità, ora è studiata come esempio di sincretismo e ricchezza spirituale e viene valorizzata anche dal punto di vista turistico. È il caso della capoeira, o della danza del coco de roda a Olinda, 2300 chilometri a nord di Rio de Janeiro: una deliziosa cittadina coloniale, Patrimonio dell'Umanità UNESCO, che ogni anno dedica

un festival a quest'arte importata dall'Africa. E l'Amazzonia direte? Beh non è solo sfruttamento, bensì anche turismo sostenibile. Negli stati del Roraima e dell'Amazonas diverse comunità indigene accolgono il visitatore in strutture eco compatibili e lo accompagnano a scoprire i fiumi e le foreste, a conoscere gli antichi metodi di produzione del guaranà; ripopolano i loro territori di animali in pericolo come le tartarughe d'acqua dolce e vigilano sui laghi. Questo

non basta certamente a scongiurare i rischi a cui l'Amazzonia è esposta. L'ecosistema è ancora in pericolo, alcune zone sono sottoposte sempre a sfruttamento indiscriminato, ma è un segnale rilevante di cambiamento. Ed è fondamentale sapere che si ha l'opportunità di visitare questo polmone verde della terra senza danneggiarlo, anzi sostenendo chi da sempre lo abita e lo ama. Il Brasile, insomma, è tutto ciò, ossia un paese in continuo cambiamento senza perdere il ritmo.

PRO: i colori della natura, della pelle, dei mercati; la gente; la cucina; le danze e la passione per la musica; il carnevale.

CONTRO: la scarsa sicurezza in molte città, il turismo sessuale, la disorganizzazione dei grandi aeroporti; le favelas in mano ai narcos; lo sfruttamento dell'Amazzonia nonostante gli sforzi per limitarlo; regioni ancora a rischio di malaria.

Anonimo

RICETTE Biscotti di Natale

Naturalmente, dato che ci stiamo avvicinando al Natale, ho pensato di condividere con voi questa ricetta. Non è tanto difficile, quindi possono farla tutti anche chi non cucina mai! INGREDIENTI:

300g di farina 00

100g di zucchero

150g di burro

2 tuorli

2 cucchiai di miele

Scorza di limone q.b (quanto basta)

Un pizzico di Sale

1 bustina di vanillina

Ma non è finita qui! Per DECORARE:

scaglie di mandorle

palline di zucchero argentate

glassa bianca o se vi resta più facile comprate la pasta di zucchero al supermercato!

PROCEDIMENTO: Su un tavolo impastate ¾ di farina con il burro ; quando il composto sarà amalgamato

aggiungete la farina restante, il miele, lo zucchero, i tuorli, la vanillina, la scorza del limone e il sale. Dopo aver formato un panetto rivestite il tutto di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per 30 min.

Stendete la pasta con un mattarello fino a farla diventare sottile e ritagliate con le formine natalizie (che vi dovete procurare, se no ve le ricavate tagliandole con la rotellina per la pizza!!). Ricoprite la teglia con la carta da forno e mettete i biscotti a cuocere in forno a 453,15 K [fate

due calcoli (cioè a 180°C)] per 30 minuti.

Sfornate e forate la parte superiore con uno stecco quando il biscotto è ancora caldo, per poter infilare successivamente un nastrino colorato. Fate raffreddare e decorate con la glassa bianca(o pasta di zucchero) e con le palline di zucchero argentate e scaglie di mandorla a piacere!

Spero che la ricetta vi piaccia. Buon Natale!! Mi raccomando non date fuoco alla casa e soprattutto ai biscotti!

di Alice Frediani

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SINTOMI NATALIZI

Un Natale, diverse usanze nel mondo

Il Natale è una festa che accomuna un po’ tutti, diverse sono le tradizioni come per esempio in Austria, Finlandia, Germania e Gran Bretagna.

AUSTRIA (Frohe Weihnachten): il periodo natalizio comincia con l’avvento; si prepara il tipico pane speziato chiamato “Früchtebrot”,si addobbano le case e si preparano diversi tipi di biscotti. Molti austriaci preparano delle corone con quattro candele da accendere nelle domeniche di avvento. I bambini hanno un calendario dell’avvento simile a quello che usano i bambini italiani; l’unica differenza è che i bambini austriaci non trovano la cioccolata ma piccole sorprese; inoltre scrivono la lettera a “Gesù Bambino” dove dicono che regali vorrebbero ricevere. Il 5 dicembre si festeggia la festa di San Nicola durante la quale il santo, accompagnato dal “Krampus”, distribuisce doni ai bravi b a m b i n i . U n o d e g l i appuntamenti più importanti del periodo prenatalizio è il tradizionale “Canto d’Avvento” che si svolge a Salisburgo. L’albero di Natale è addobbato con stelle di paglia e candele; la famiglia si riunisce intorno all’albero per lo scambio dei doni.

FINLANDIA (Hyvaa Joulua): la notte di Natale tutti i bambini stanno alle finestre ad aspettare Babbo Natale, che è originario d e l l a F i n l a n d i a , p i ù precisamente della Lapponia. Babbo Natale vive all’interno della montagna Korvatuunturi con Mamma Natale e piccoli aiutanti. Si dice che la montagna abbia tre orecchie grazie alle quali Babbo Natale ascolta i messaggi che arrivano da tutto il

mondo. Nessuno però sa dove si trovi l’entrata. La sue renna preferita si chiama Rudolph ed ha il naso rosso che brilla. Inoltre Babbo Natale deve leggere tante leggere e viene aiutato dai suoi elfi.

GERMANIA (Frohe Weihnachten): qui il periodo natalizio comincia a novembre. L’11 novembre è il giorno di San Martino, durante il quale i bambini partecipano a delle processioni con delle lanterne realizzate da loro con l’aiuto delle maestre, e che servono a illuminare la strada a San Martino. Poi arriva San Nicola il 6 dicembre che regala ai bambini cioccolatini o pane speziato. Durante l’avvento si preparano dolcetti come i Lebkuchen o il Christollen e si beve il vino speziato. Il 24 dicembre si consegnano i regali a chi è stato più bravo, si addobba l’albero e si aspetta l’arrivo del Christkind, ovvero il Bambino Gesù;

si mangia l’Oca Arrosto e la Carpa Blu.

GRAN BRETAGNA (Merry Christmas): i bambini cominciano già a novembre a scrivere la letterina; mentre a dicembre cominciano ad aprire il calendario dell’avvento e ad addobbare la casa. La sera della Vigilia i bambini appendono le calze per l’arrivo di Father Christmas e per ringraziarlo gli lasciano una tazza di latte e il dolce “mince pie” e una carota per la renna Rudolph. Il giorno di Natale si sta tutti insieme, si aprono i regali, si mangia il tacchino ripieno accompagnato con i mirtilli e come dolce il famoso Christmas Pudding.

Auguro a tutti un buon Natale!

di Fabiola Benedetti

Elatan Noub

Questo sarà il mio ultimo Natale al Copernico (salvo imprevisti che mi auguro improbabili), e questo è il mio “ultimo articolo del mese di dicembre”. Stavolta niente cronaca, niente attualità, niente parole di critica o sdegno. Solo un augurio. Auguri ai professori, ai custodi, a chi lavora in segreteria, a chi ogni giorno ci sfama con i panini ed i cornetti più buoni del mondo, agli studenti. Auguri ai maturandi, per la scelta che li (e mi) aspetta. Auguri ai nuovi arrivati, perché riescano a sopravvivere per altri cinque anni senza riportare danni psicofisici irrecuperabili (scherzo anche io ogni tanto, giovini). Auguri a tutti, perché possiate raggiungere i vostri obiettivi, realizzare le vostre speranze, superare le difficoltà. Auguri perché possiate rischiare. La paura e la vergogna sono le remore che la maggior parte delle volte ci impediscono di buttarci, combattere o anche solo tentare di realizzare un nostro sogno o coltivare una passione. Non si può essere diversi. Ma diversi da chi? “Io non voglio essere capito. Voglio essere, capito?!”

dice un saggio moderno meglio conosciuto come Caparezza. Allora siate chi volete. Ma soprattutto voi stessi. Io scrivo. Scrivo perché in questo modo riesco ad esprimermi molto meglio che attraverso la voce. Bisogna sapersi leggere dentro prima di cominciare a scrivere. E le parole, che prendono forma, si intrecciano a formare frasi, si incastrano l’una con l’altra come tasselli di un puzzle imprevedibile, mi aiutano a capire me stessa, a sfogarmi, a riempire dei vuoti ai quali nemmeno saprei dare un nome. E’ anche grazie a Sintomi che in questi anni ho potuto continuare a leggermi dentro, e a scrivere per gli altri, oltre che per me stessa. Questo giornalino continuerà ad essere letto solo da pochi, ad essere criticato da molti, e magari sarà utile ancora a tanti liceali come fornitura cartacea per la costruzione di tecnologici e distruttivi aeroplanini suicidi (quanti aggettivi accidenti), ma è anche un’opportunità per tutti coloro che vogliono dar voce ai loro pensieri. Una voce silenziosa, più forte di

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più forte di qualunque grido: “Scrivere è una forma sofisticata di silenzio”, a detta di Baricco. A Natale siamo tutti più buoni, anzi più sentimentali, quindi grazie a chi ogni mese passa ore ed ore davanti alla stampante, per assistere alla nascita di ciascun numero, grazie a chi impagina, spilla, impila, e poi distribuisce. Grazie a chi ci

legge, e anche a chi non lo fa. E adesso Buon Natale, buoni pranzi e cene infiniti da nonni e parenti, buon rotolamento, buongiorno e buonanotte per ogni giorno che verrà.

di Silvia Mazzei

LA VIGNETTA

di Stefano Ciapini

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WONDERWALL

Capitolo 3

Passò una settimana da quella serata e di Jason non rimase altro che un ricordo e un pensiero costante nella mente di Emily. Dalla fatidica serata di quel magico bacio,Jason era come sparito e non sarebbe di certo stata lei a cercarlo.

**********

Uscì da scuola e mentre si stava per incamminare verso la fermata,vide Jason. Era lì davanti alla scuola. *forse starà aspettando dei suoi amici* pensò Emily. Continuò a camminare senza considerare lo sguardo di Jason.

"EMILY" urlò una voce maschile inconfondibile. Sulla bocca di Emily si formò un sorriso. Si voltò e vide Jason salutarla e farle segno di avvicinarsi.

Si avvicinò a Jason. "Ehi,come stai?" chiese Jason abbracciandola.

"Bene te?" rispose Emily agitata.

"Bene! Scusami se non mi sono fatto sentire. È che quest'anno è dura e devo studiare" rispose Jason.

"Perchè sei qua?" chiese Emily curiosa di sapere la risposta.

"Sono uscito un'ora prima e ho pensato di farti una sorpresa" disse Jason sorridendole.

"Ah, sei venuto per me.." disse Emily ancora incredula.

"Si,solo per te. Avevo pensato che magari potevamo stare un pò insieme" disse Jason.

"Va bene" rispose Emily sorridendo.

Passarono gran parte del pomeriggio insieme,poi Jason la riaccompagnò a casa.

"Bhè,grazie del pomeriggio" disse Emily. D'istinto,l'abbracciò. Non sapeva perchè l'aveva fatto.

Sapeva soltanto che amava trovarsi coccolata tra le sue braccia. Trovava conforto nei suoi abbracci,trovava affetto. Quell'abbraccio durò qualche minuto,anche se per Emily erano passati solo pochi secondi. Si staccarono dall'abbraccio e si trovarono faccia a faccia. I suoi occhi oceano penetrarono gli occhi smeraldo di Emily e con gentilezza Jason avvicinò Emily a sè. Si trovarono faccia a faccia e Jason la baciò.

Entrambi sorrisero e poi si salutarono.

Emily entrò in casa e Jason si incamminò verso la fermata.

Improvvisamente,il telefonò suono.

"Pronto?"

"Jason,sono Austin"

"Che vuoi?" chiese acido Jason.

"Sai cosa voglio! Hai tempo fino alla fine del mese,poi sai cosa succederà" disse Austin minaccioso.

"Sono a buon punto. È già caduta ai miei piedi" disse Jason.

"Deve soffrire almeno la metà di quanto ho sofferto io. Abbiamo un patto io e te,ricordi? Farebbe piacere alla gente vedere quel meraviglioso video del popolare e bel Jason" disse Austin sempre minaccioso.

Nella scorsa estate,Austin aveva girato un video nel quale Jason ballava e cantava ubriaco in un pub a Londra e ora lo usava per ricattarlo.

"Tranquillo,rispetterò il patto" disse Jason chiudendo la telefonata.

Ma come avrebbe fatto ora,se più conosceva Emily e più l'amava?

di Alessandra Santoni

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CRUCIVERBA di Maria Huynh

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VERTICALI 1.Capitale dell'Albania; 2.Lo è il Crispy Mac Bacon; 3.Sigla di Oristano; 4.Cordigliera famosa dell'America Latina; 6. Off-topic; 7.Cantano Losing my religion; 8.Imposta sulla casa; 9.Sono di diversi colori a Prato; 10.Lo sono gli uccelli della Rovo Mobile; 14.Suffisso olandese derivato dal latino “-atio”; 15.Nanometro; 16.Subcultura giovanile emersa negli USA;19. 100 grammi; 21.Celeberrimo gruppo alternative rock irlandese;23.Film d'animazione con Rafael, Blu, Gioel; 24.Prato; 25.Il più vincente campione di formula uno (abbreviazione); 27. Lo è Afrodite di Prassitele; 28.Famosa cantante tedesca di 99 Luftballons; 31.Il secondo nome di Boateng; 32.In fondo al canto; 33.Contrario di odiare; 34.Sono canine, galliche, giauche; 37.Pronome maschile come complemento oggetto; 39.Usati come segnali luminosi di aiuto e di riferimento; 41.Miscela di sostanze aeriformi che costituisce l'atmosfera terrestre; 42.L' “ombelico” di Sicilia;43.Anomalo moto ondoso del mare; 45.Possono essere a spiga di grano, alla francese, laterale;48.Padre della lingua italiana;51.Rapporto tra seno e coseno;54.Montpelier Re Holdings; 57.Le scrisse “d'amore” Leopardi; 59.Un dittongo; 60.Usati dalla maggior parte degli animali per la locomozione; 65.Migliore amico di Harry Potter; 66.Canone pagato dagli italiani ogni anno; 67.Asteroide che porta l'894 nel nome; 68.Lo sono i media come strumenti di divulgazione; 70. Infiammazione purulenta; 71.Prima coniugazione verbale; 72.Agenzia per l'energia nucleare; 74.Invio pubblicitario via email; 75.La forma impersonale in francese; 76.Nata in francese; 79. Sigla di Roma.

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ORIZZONTALI 1.Nome di battesimo dell'autore di Tess D'Uberville; 5.Una canzone di Bruno Mars tratta dall'album Unorthodox Jukebox; 11.Compagnia svedese produttrice di software; 12.Compito in classe;13. Le consonanti in “rame”;14. Divinità greca di origine semitica; 17.Una persona di cui non si può fare assolutamente a meno (nome in inglese) ; 18.Cognome dell'ex presidente della FIGC; 20.Mitiche praline al cioccolato colorate; 21.Simbolo dell'argento; 22.Regista pratese di “Tutta colpa del paradiso”;24.Le Riot russe anti Putin; 25.Attività che porta a forme di creatività ed espressione;26.Imperial college; 28.Significato di nein; 29.Sigla della Svizzera; 30.La quinta consonante; 31.Lo è quello dei “sospiri” a Venezia; 34.Lo saranno Carlo, William, George;35.Teorizzato da Michael Faraday per la prima volta; 36.Città che ha dato i natali a Einstein; 38.Abbreviazione di ortoclasio; 39.Financial Markets Operations Association; 40.Cittadina giapponese della prefettura di Hokkaido; 43.In nessun caso; 44.Oriente; 46. Narc... Allo specchio; 47.Una macchina inglese... Decapitata; 48.Dominio di primo livello nazionale assegnato alla Germania; 49. Le vocali in “cari”; 50. La Pavone dello spettacolo italiano; 52. Produttore mondiale di miniature e switch industriali; 55.Pappagalli appartententi alla famiglia Psittacidae; 56. Associazione nazionale magistrati; 58.Unità di misura utilizzata nelle superfici; 60.Lo era Aspasia per Pericle; 61.Golosa torta inventata da un pasticcere di soli 16 anni; 62.Rovigo; 63.Primo sintagma di “gemma”; 64. Reggio Emilia; 65.Interagency Rapid Response Team for Trasmission; 67.Mitologico fratello di Romolo; 69. Non tu; 70.Tutto in greco; 73.Personaggio malvagio in Doctor Who;74. Famosi quelli dei Re Magi; 77.Cantautore scozzese, chitarrista e cantante degli Ultravox; 78.Marotta lo è della Juve; 79.La Zellweger famosa per il suo ruolo in Bridget Jones; 80.Dolci sardi per eccellenza; 81.Light novel di Akinari Matsuno.

GIOCHI DI LOGICA Marcello, Giampiero e Vittorio sono tre amici che ogni sabato si ritrovano al bar per discutere di sport. Ognuno ordina una bevanda diversa e tifa una squadra differente. Anche le loro età non sono uguali; il tuo compito è quello di associare a ognuno la sua bevanda, la sua squadra e la sua età… Buon divertimento!

Informazioni: 1.Marcello prende la cedrata; 2.Chi tifa Empoli non ha ottanta anni; 3.Chi prende il caffè ha settantasette anni; 4.Giampiero non tifa Torino; 5.Chi tifa Palermo prende il cappuccino; 5.Vittorio ha ottanta anni.

Settantasette

Settantacinque

Ottanta

Palermo

Empoli

Torino

Cappuccino

Cedrata

Caffè

Marcello

Giampiero

Vittorio

Caffè

Cedrata

Cappuccino

Torino

Empoli

Palermo

Nomi Squadra Bevanda Età

Marcello

Vittorio

Giampiero

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Volantino Officina Giovani

Qual è il colmo per Babbo Natale? Essere preso con le mani nel sacco!

E con questo la redazione di Sintomi vi augura un buon Natale e un felice anno nuovo!

L’albero di Natale più grande del mondo. Grande

circa quanto trenta campi da calcio, è stato creato

a Gubbio sulle pendici del Monte Ingino ed è nel

guinnes dei primati dal 1991.

RUZZLE

I E O D

A N A R

S N E D

L I D O

Ecco anche su Sintomi il popolare gioco di parole! Quante ne riuscite a vedere? Scriveteci sulla nostra pagina Facebook con l’elenco delle parole trovate. Chi ne individuerà di più? Il prossimo mese annunceremo il vincitore!

A cura di Valentina Saccomando

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Come sempre l’appuntamento mensile con Sintomi non è mancato, grazie a

tutti coloro che hanno contribuito! Per suggerimenti, critiche, commenti o

quant’altro scrivete alla mail della direzione o su Facebook ai direttori alla

pagina del giornale. A presto con il numero di gennaio!

Referente: Prof. Claudio Puccetti

Direzione:

Alessandro Tacconelli 3AS

Sara Bichicchi 3AS

Valentina Saccomando 4DS

Redazione: Alessandra Santoni 4Cl

Alice Frediani 2Fs

Andrea Faggi 4Fs

Bianca De Maria 4Is

Demetra Gregoriadi 2Fs

Fabiola Benedetti 5Is

Fabrizio Taricone 5As

Iman Seradouni 2Es

Maria Huynh 5El

Marta Massenzi 4As

Martina Sechi 4Is

Sara Relli 5Al

Sadà Niamat 3As

Silvia Mazzei 5Ds

Stefano Ciapini 5Is

Tommaso Reggioli 5Gs

Virginia Gelli 3Is

Ylenia Sfragano 4Is Per la rubrica “Voci del passato”: Ilaria Martini, ex copernicana

Per la rubrica “ Koperation”: Federica Bigazzi (Cicognini),

Lorenzo Vannucci (Forteguerri)

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