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Sintesi della seduta di lavoro del tavolo «Organizzazione» del 9.11 e prime ipotesi di lavoro 14 novembre 2012

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Sintesi della seduta di lavoro del tavolo «Organizzazione» del 9.11 e prime

ipotesi di lavoro

14 novembre 2012

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Il programma di lavoro

CONDIVISIONE DI PROPOSTE CONDIVISIONE

DEI PRINCIPI GUIDAE DEI PUNTI CHIAVE

DELL’ASSETTO

9 Nov ‘12 4 Dic ‘12

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L’obiettivo di oggi

L’incontro odierno è una tappa intermedia nel percorso delineato; l’obiettivo di oggi è quello di condividere:la sintesi dei risultati dell’incontro del 9.11alcune ipotesi di lavoro in linea con tali risultatigli apporti possibili nella logica del modello “partecipativo attivo”.

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L’incontro del 9.11: risultati

Dopo l’introduzione al tema ed agli obiettivi della giornata da parte del coordinatore, supportato da una presentazione video, è stata aperta la consultazione dei presenti su due tornate, rispettivamente finalizzate a:a)verificare il livello di consenso rispetto ad alcune proposte di principi guida (o ispiratori) della governance e dell’assetto organizzativo e gestionale del Polo nella sua totalitàb)verificare il livello di consenso rispetto ai punti qualificanti (punti chiave) dell’assetto organizzativo e gestionale del Polocon la possibilità di indicare ulteriori principi/punti chiave e di qualificare e motivare la propria risposta.

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Principi guida (ispiratori)L’assunto di base è la sostenibilità del progetto. Per questo motivo è essenziale la condivisione ed il rispetto di alcuni principi-guida:1.individuazione di un bacino di riferimento interregionale (almeno Marche-Abruzzo) per avere sufficiente massa critica2.capacità di coniugare la valenza “socio-economica” del Polo (incremento del valore e dell’attrattività del territorio, creazione di occupazione, ecc.) con la valenza “imprenditoriale”, intesa come capacità di rispondere efficacemente ad una domanda esplicita/implicita, capacità organizzativa e gestionale;3.capacità di coniugare efficienza ed efficacia con un assetto gestionale ed organizzativo di tipo manageriale-imprenditoriale e snellezza a livello operativo;

(segue)

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Principi guida (ispiratori)(segue)4.modello di business (come si finanzia il Polo, con quale struttura di ricavi, con quale mix di prodotti/servizi, con quale politica di tariffe/prezzi, ecc.) sostenibile nel tempo;5.adeguato capitale sociale e buona patrimonializzazione, per assicurare capacità di autofinanziamento e di accesso al credito;6.valorizzazione delle risorse, delle strutture e delle competenze disponibili sul territorio di riferimento, evitando duplicazioni, sovrapposizioni, attraverso un modello partecipativo “attivo”, ossia incentrato sull’apporto (conferimento) che ogni soggetto è disponibile a fornire.

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Principi guida (ispiratori)(segue)7.conseguentemente, le relazioni con il Polo saranno basate sul principio dei “cerchi concentrici”, ossia, su crescenti livelli di coinvolgimento:

– un primo livello rappresentato dai soci, espressione del capitale, nucleo ed asse portante del Polo

– un secondo livello relativo alle partnership (soggetti legati al Polo da rapporti/contratti di natura tecnico-professionale, commerciale, finanziaria, ecc.)

– un terzo afferente alla “sostenibilità sociale” del Polo (ascolto del territorio, coinvolgimento e partecipazione della Comunità locale, ecc.).

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Punti chiave dell’assetto

a) i sistemi di governance ed i rapporti con e tra le varie componenti coinvolte (Università, imprese, Istituzioni, investitori, centri di ricerca);

b) i livelli di coinvolgimento/partnership possibili nel Polo e con il Polo;

c) i possibili apporti (materiali, immateriali, finanziari) alla costituzione, al funzionamento ed allo sviluppo del Polo; i macro-criteri organizzativi;

d) Il modello di business della struttura;e) la forma giuridica da adottare.

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L’incontro del 9.11: risultati

Rispetto ad entrambe le serie di proposte vi è stata totale adesione/condivisione. I contributi

forniti dai presenti e le risposte fornite dal coordinatore ai quesiti posti consentono di

integrare e qualificare le proposte formulate con alcune considerazioni riportate di seguito.

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L’incontro del 9.11: risultati

Principio 1 - il bacino di riferimento (4 segnalazioni) Non è e non deve essere limitante né castrante, ma un’indicazione

circa il focus geografico del Polo, l’ambito “di riferimento”, per l’appunto, sia rispetto alla “domanda” (localizzazione delle aziende e degli innovatori che possano fruire del Polo), che all’offerta (apporti di risorse).

È altresì essenziale porre in rete il Polo con iniziative analoghe (ovunque esse siano) da un lato per valorizzare i rispettivi punti di forza ed elementi distintivi (ambiti tematici, strutture e servizi di supporto, competenze distintive), dall’altro (soprattutto con le strutture di prossimità a livello territoriale) per avere massa critica nei confronti delle Istituzioni, degli investitori.

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L’incontro del 9.11: risultati

Principi 2-3 - la capacità di coniugare finalità “pubbliche” (collettive) con l’efficienza/efficacia Mettere il Polo in rete, evitare duplicazioni, valorizzare le strutture e le risorse disponibili, soprattutto in campo universitario, creare sinergie con i Centri Servizi promossi dalla Regione Marche e con altri “Poli” (7 segnalazioni).

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L’incontro del 9.11: risultati

Principio 4 e punto chiave d - il modello di business E’ necessario focalizzarsi su pochi ambiti ed obiettivi, fissare delle priorità, tempificare e prevedere risultati anche nel breve termine (7 segnalazioni).Il business del Polo non può e non deve ridursi a mera gestione immobiliare né dipendere eccessivamente dalla fruizione di incentivi pubblici, peraltro attualmente non disponibili, ma attivabili solo a fronte di progetti credibili, sostenibili e vincenti, sia a livello regionale, che europeo. E’ necessario chiarire e condividere l’idea (struttura, funzioni) del “Polo”, per evitare che gli attori al tavolo abbiano diverse concezioni; dato che il “Polo” deve “attrarre” (risorse, talenti, investimenti, progetti) va individuato ed esplicitato qual è il fattore attrattore: se non sono le risorse pubbliche (dato che non ci sono), può essere un grande gruppo/investitore privato? Esiste un’altra soluzione?

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L’incontro del 9.11: risultati5 il capitale sociale e la struttura patrimoniale Nessuna segnalazione particolare. Principio 6 e punto chiave c - il modello partecipativo “attivo” e gli apporti fornibili Il coinvolgimento delle aziende, il loro supporto e gli eventuali investimenti devono fondarsi su chiari fattori di attrattività/convenienza; altri apporti possibili possono essere rappresentati da:progetti e partnership a livello europeo, integrazione e partnership con i Centri Servizi (SVIM)partnership su progetti (AISA/INDESIT)supporto finanziario alle start up (FONDAZIONE OSD)assistenza tecnica per programmi di supporto alle start up (INVITALIA).

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L’incontro del 9.11: risultatiPrincipio 7 e punto chiave a - I livelli di coinvolgimento e di partecipazione al Polo ed i “cerchi concentrici” Vanno definite bene le modalità con cui i 3 livelli si relazionano, così come i 3 livelli di coinvolgimento e di partecipazione al Polo (i “cerchi concentrici”); vanno assicurati flussi informativi diretti e non mediati, per avere al contempo snellezza operativa e decisionale, efficienza e valorizzazione delle risorse disponibili, trasparenza e partecipazione della comunità locale (3 segnalazioni).Sempre in merito alle relazioni tra i 3 livelli ed al loro interno, la gestione del know how e delle conoscenze e la sua condivisione può essere un potenziale fattore critico e generatore di conflitti d’interesse, pertanto va gestito con trasparenza, con adeguate procedure e con il ricorso a strumenti ad hoc (8 segnalazioni).

Punto chiave e – la forma giuridica Non sono emerse indicazioni particolari.

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Prime ipotesi di lavoro

Sulla base dei risultati dell’incontro del 9.11 ed in vista del secondo incontro programmato per il 4 dicembre, si è voluto finalizzare

l’incontro odierno anche come un momento di prima elaborazione/condivisione di ipotesi di lavoro coerenti con i predetti

risultati, da affinare e sviluppare successivamente.

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Prime ipotesi di lavoroi sistemi di governance ed i rapporti con e tra le varie componenti coinvolte (Università, imprese, Istituzioni, investitori, centri di ricerca)Prevedere la redazione (da parte dell’organo amministrativo) e l’approvazione (da parte dell’organo assembleare) di:a)un regolamento Interno circa i rapporti tra i vari livelli di coinvolgimento e le varie categorie di soci (Istituzioni, Università, imprese), le modalità di gestione, la regolamentazione degli apporti (conferimenti), la condivisione del know how e delle informazioni, la gestione dei progetti e delle risorse, ecc.b)un Codice Eticoc)un modello organizzativo ex D.Lgs 231/01 (*)d)un bilancio sociale.

(*) Il decreto legislativo 231/01 prevede che le società e gli enti possono essere ritenuti responsabili in relazione a taluni reati commessi o tentati nell’interesse o a vantaggio della Società, da parte di amministratori e/o dipendenti. Il Decreto prevede un meccanismo di salvaguardia per le Società e per gli Enti che abbiano adottato o stiano adottando Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo idonei a prevenire i reati stessi.

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Prime ipotesi di lavoroi livelli di coinvolgimento/partnership possibili nel Polo e con il PoloPrevedere nello Statuto e nei suoi documenti attuativi i seguenti organi:assemblea dei soci (organo con potere deliberativo)albo dei sostenitori/partner del Polo (organo consultivo e di indirizzo); a questo livello afferiscono anche i rappresentanti dei “Poli” ed in generale delle strutture con le quali si avranno relazioni sistematiche di collaborazioneforum territoriale (organo consultivo).

Prevedere quali momenti e strumenti di comunicazione interna:l’assemblea dei soci (a)il collegio dei soci e dei sostenitori (a+b)gli stati generali del Polo (a+b+c)una newsletter periodica sulle attività svolte, i risultati conseguiti, i programmi ed i progetti in itinere, ecc.un forum permanente (sul sito del Polo ed attraverso blog, social network, ecc.) attraverso cui poter formulare proposte, osservazioni, ecc.

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Prime ipotesi di lavoroi possibili apporti (materiali, immateriali, finanziari) alla costituzione, al funzionamento ed allo sviluppo del Polo; i macro-criteri organizzativi

Prevedere statutariamente e regolamentare la possibilità di apporti/conferimenti al patrimonio in termini di:capitali/risorse finanziarieasset materiali (immobili/impianti/attrezzature/laboratori)asset immateriali (brevetti, licenze, marchi). Stimolare e favorire, nella logica dell’ottimizzazione, dell’efficienza e della condivisione, l’apporto da parte dei soci e dei sostenitori/partner (in particolare quelli rientranti nelle categorie Università/Centri di Ricerca/Centri Servizi/Consulenti) e la concentrazione sul Polo di progetti/attività/iniziative coerenti con la sua mission e con la sua focalizzazione tematica (gli “ambiti”), che consentano di accelerare i tempi di avvio, ridurre il fabbisogno di risorse finanziarie ed accrescere l’attrattività del Polo.

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Prime ipotesi di lavoroAlcuni esempi di apporti possibili:Scuole/dottorati di ricercaMaster/post laurea/alta formazioneAltri percorsi formativi (specializzazione/qualificazione)Borse di studioProgetti di Ricerca / Sviluppo Sperimentale / Trasferimento Tecnologico / InnovazioneBandi, Avvisi, Concorsi, Rassegne, Premi ed in generale eventi afferenti agli ambiti di interesse del PoloAccordi di collaborazione, partenariati più o meno strutturati a livello regionale, nazionale, internazionaleAssistenza tecnica.

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Prime ipotesi di lavoro

A livello organizzativo/gestionale prevedere: una direzione generale/coordinamento operativo di raccordo tra l’organo

amministrativo (consiglio di amministrazione) ed i livelli operativi una macro area “affari generali” (rapporti interni, legislazione,

amministrazione, contrattualistica, proprietà industriale e brevetti, privacy, gestione modello organizzativo D.L. 231/01, codice etico, bilancio sociale, ecc.)

una macro area “risorse” (organizzazione, finanza, logistica e facility management)

una macro area “sviluppo” (comunicazione, marketing, commerciale, nuovi prodotti/servizi, relazioni e rapporti nazionali/internazionali, progettazione e fund raising)

con precise aree di responsabilità e budget/obiettivi assegnati nell’ambito del business plan quinquennale e del piano annuale.

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Prime ipotesi di lavoroIl modello di business della strutturaSi prevede la redazione di un business plan quinquennale articolato su

progetti e di un aggiornamento annuale (piano annuale) sottoposto all’approvazione dell’assemblea.

Lo start up del Polo sarà graduale, anche in considerazione dei tempi di avvio e sviluppo del più ampio progetto ASCOLI21 e potrà valorizzare al meglio gli apporti richiamati in precedenza; a titolo esemplificativo:

progetto pilota biennale di acceleratore per start up tecnologiche innovative

utilizzo in via transitoria di sedi/strutture disponibili, anche se esterne all’area ASCOLI21;

sostegno (organizzativo, logistico, tecnico-scientifico) alla realizzazione di progetti già finanziati o in corso di finanziamento a valere su bandi regionali, nazionali, comunitari.

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Prime ipotesi di lavoroIl business plan dovrà posizionare il Polo nel contesto nazionale, evidenziando gli aspetti distintivi ed i propri plus/fattori di attrattività, rispetto ai propri target:•innovatori, ricercatori, “startupper”•imprese esistenti (locali/extralocali)•investitori.

Quali vantaggi competitivi/plus/fattori di attrattività spendibili? Alcuni esempi/spunti da valutare:•Posizione e prossimità (minori tempi/costi di accesso alle competenze ed alle risorse necessarie, rispetto ad altri Poli o altre strutture similari)•Focalizzazione/specializzazione (concentrazione di competenze, strutture dedicate, servizi specialistici)•Ampiezza di gamma (disponibilità di un’ampia gamma di servizi e supporti coordinati ed integrati, di varia natura: logistica, assistenza finanziaria, su brevetti, licenze, manageriale, formativa, incubatore ed acceleratore, creazione e sviluppo di reti, ecc.)•Qualità della vita (ambiente, offerta culturale, tenore e ritmi di vita, ecc.).

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Prime ipotesi di lavoro

Il mercato/bacino di riferimento sarà prioritariamente quello marchigiano ed abruzzese, ma l’area “sviluppo” avrà tra i propri obiettivi quello di avviare e consolidare nel tempo una rete di collaborazioni, di rapporti (anche di tipo societario) con soggetti localizzati in altre regioni italiane e, nell’ambito dei progetti, una rete di partnership europea ed internazionale.

Si prevede la selezione e la focalizzazione su 3, massimo 4 ambiti tematici (oggetto del gruppo di lavoro “ambiti”) in grado di coniugare la presenza di una domanda sul bacino di riferimento con la disponibilità di competenze e la coerenza con le linee di politica industriale regionale/nazionale/UE.

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Prime ipotesi di lavoro

voce di ricavi Peso % sui ricavi

quote annuali dei soci (stabilite dallo Statuto, dal Regolamento Interno e dalle delibere annuali del CdA)

ricavi da prestazioni di servizi (con tariffe di favore per soci e partner)

ricavi da gestione immobiliare/logistica (affitto/utilizzo di strutture, laboratori, spazi, ecc.)

contributi pubblici e privati su progetti (partecipazione a bandi ed avvisi)

sponsorizzazioni di eventi (Concorsi, Rassegne,Premi, ecc.)

premi di valorizzazione dell’attività di ricerca, sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico, accelerazione d’imprese

success fee su progetti

Il mix di ricavi dovrà prevedere quote variabili nei primi 5 anni (Box 1).

Box 1 – Il mix dei ricavi nel business plan del Polo

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Prime ipotesi di lavoroLa forma giuridica da adottare, il capitale e la patrimonializzazione Non sono emerse indicazioni particolari dalla prima riunione. Il ventaglio di soluzioni possibili comprende:Associazione, FondazioneSocietà di capitali (srl, spa)Consorzio, Società Consortile (a r.l., per azioni)

Ognuna delle quali ha – nel contesto specifico del Polo - punti di forza (vantaggi) e punti di debolezza (svantaggi).

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Nella prossima seduta

(4.12)Condivideremo delle proposte di

assetto che soddisfino i principi guida condivisi, da presentare alla

seconda ed ultima sessione plenaria.