Simonetti marzo aprile 2010

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Piazzale della Vittoria, 4 – ODERZO Opera Immacolata Concezione marzo - aprile 2010 numero DUE Quando morì l’Uomo che amavamo, morì l’umanità intera, e ogni cosa rimase, per lunghi istanti, grigia e immobile. Anch’io caddi morto. Ma nel profondo dell’oblio lo udii parlare e dire: PADRE, PERDONALI, PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO ”. E divenni un uomo nuovo. E non ero più nel dolore. Chi proverebbe dolore per un mare che sta svelando il suo volto, o per una montagna che ride nel sole? Quale altro giudice d’uomini ha assolto i suoi stessi giudici? E ci fu mai amore che sfidasse l’odio con una autorità più imperiosa? Invecchieranno gli anni e si stancheranno le stagioni, prima che si consumino queste parole: PADRE, PERDONALI, PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO Joseph of Arimathaea ( K.GIBRAN ) L’intervista ( di “el Gaviota ”) Ben ritrovate e ritrovati. Era maggio o forse giugno dello scorso anno… E qualcuno di voi sonnecchiava. Certi incontri non si possono dimenticare; ci aveva proposto un gioco troppo difficile. Lo ricordiamo ancora; iniziava: “…. ieri non è altro che un ricordo dell’oggi, e il domani un sogno dell’oggi…….”. Eravate tutti, signore e signori, nel salone principale; ora vi vedo accomodati attorno ad un tavolo. Con tovaglia, tazzine per caffé, biscotti e la Moka sul fornello. Un buon profumo di caffé. Un venerdì di settembre siamo stati invitati per gustare un caffé e per fare quattro chiacchiere. Parlate di settembre siamo a maggio 2010; c’è stato

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la newsletter della Residenza Simonetti di Oderzo

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Piazzale della Vittoria, 4 – ODERZO

Opera Immacolata Concezione marzo - aprile 2010 numero DUE Quando morì l’Uomo che amavamo, morì l’umanità intera, e ogni cosa rimase, per lunghi istanti, grigia e immobile. Anch’io caddi morto. Ma nel profondo dell’oblio lo udii parlare e dire:

“ PADRE, PERDONALI, PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO ”.

E divenni un uomo nuovo. E non ero più nel dolore. Chi proverebbe dolore per un mare che sta svelando il suo volto, o per una montagna che ride nel sole? Quale altro giudice d’uomini ha assolto i suoi stessi giudici? E ci fu mai amore che sfidasse l’odio con una autorità più imperiosa? Invecchieranno gli anni e si stancheranno le stagioni, prima che si consumino queste parole:

PADRE, PERDONALI , PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO Joseph of Arimathaea ( K.GIBRAN )

L’intervista ( di “el Gaviota ”)

Ben ritrovate e ritrovati. Era maggio o forse giugno dello scorso anno… E qualcuno di voi sonnecchiava. Certi incontri non si possono dimenticare; ci aveva proposto un gioco troppo difficile. Lo ricordiamo ancora; iniziava: “…. ieri non è altro che un ricordo dell’oggi, e il domani un sogno dell’oggi…….”.

Eravate tutti, signore e signori, nel salone principale; ora vi vedo accomodati attorno ad un tavolo. Con tovaglia, tazzine per caffé, biscotti e la Moka sul fornello. Un buon profumo di caffé. Un venerdì di settembre siamo stati invitati per gustare un caffé e per fare quattro chiacchiere. Parlate di settembre siamo a maggio 2010; c’è stato

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più di un invito; mi verrebbe d’esclamare: “ lungo quel caffè ”!! Da quel venerdì si sono succeduti altri venerdì, diciamo circa 20, in pratica ogni settimana. Sempre in questa sala e sempre voi? Sempre in questa sala, sempre gli stessi Ospiti. È alla dottoressa Viviana Pergher che deve essere riconosciuto il merito di questa iniziativa; è Lei che ci ha tenuto uniti stimolandoci a parlare. Si vuole fermare? Assolutamente no; questo è un incontro speciale, fermarmi sarebbe solo una “innoportuna” curiosità. Non abbiamo segreti; sono chiacchiere non proprio banali. Sono ricordi che affiorano a volte belli ed a volte non del tutto positivi; parliamo anche … ad esempio ci potrebbe dire in quale albero le piacerebbe identificarsi… Una strana domanda. Non lo è. In questa sala siamo presenti solo noi, ma … ognuno di noi è un albero; cerchi di guardare un po’ più in la .. attentamente..

non vede una Quercia, un Salice piangente, un Abete, un Olivo, un Pesco, un Mandorlo, un Ciliegio e un acquario con delle magnifiche alghe... riesce vedere? Vi state vendicando per il gioco che vi avevo proposto? Siamo persone educate; non conosciamo la parola vendetta. Volevamo solo illustrare una fra le tante cose che “scopriamo” nei nostri incontri. Stare insieme offre l’opportunità di “scoprire” non solo gli altri ma anche se stessi. Mi avete stupito; non siete più le stesse persone di un anno fa. Avete chiesto di identificarmi in un albero; mi avete sfidato. Rispondo: vorrei essere un platano. Un platano? Uno fra tanti platani allineati ai bordi di una strada; i guardiani del nostro andare. Ed io sarò per voi sempre vigile e pronto a rincontrarvi il prossimo anno. Arrivederci…. Dimenticavo. Non scordate il gioco: oggi è ieri o è gia domani ?

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UNA

CHIACCHIERATA

Si firma“el Gaviota ” ma in spagnolo si dice “ La Gaviota ”; “ Il Gabbiano ” in italiano e “El Cocal ” nel nostro dialetto. È un uccello acquatico marino o lacustre. Vederlo in mare aperto è uno spettacolo meraviglioso, volteggia, rimane silenzioso, immobile sopra quel deserto d’acqua…. Un giorno guardando i suoi simili che volavano con lui “ el Gaviota ” così si è espresso

“ me piase scoltar.....svolar i cocali ”

poi, cercando una rima

co fili picai i xé lassù ne l'aria i varda el mondo

che ghe passa in basso çercando chi pol essere come lòri

in grado de svolàr sensa rumori

Oselo che çerto no gà gran pensieri

nato per caso fra cane de laguna par lu no xe doman e gnanca ieri

basta che el slarga le ale el vento lo cuna

Avete notato? “ el Gaviota ” ha trovato, furbescamente, il modo per riproporci il suo gioco…. per lui non c’è domani e nemmeno ieri … cioè non c’è futuro e non c’è passato … gli basta allargare le ali….. e il il vento lo culla.

ALLARGHIAMO LE NOTRE ALI ….

( dal libro “BE HAPPY”)

e lasciamoci cullare nel vivere un tranquillo presente…

ma .. impegniamoci a costruire nella quotidianità il nostro futuro

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“ Guardate la corrente, e ascoltate la sua musica. Sempre tenderà al mare, ed è senza fine la sua ricerca, eppure canta il suo mistero un giorno dopo l’altro. Vorrei che cercaste il Padre come il fiume corre verso il mare ”. (“Jesus the Son of Man” - Kahlil Gibran)

** METTIAMOCI ALLA PROVA **

Questa volta vi proponiamo….

“MINESTRA PER TUTTI” Uno straniero, che camminava verso un villaggio, si fermò sulla soglia di una povera capanna, e chiese alla donna seduta fuori della porta qualcosa da mangiare. “ Mi dispiace al momento non ho niente” “ Non si preoccupi: Ho nella bisaccia un sasso per minestra: se mi darete il permesso di metterlo in una pentola di acqua bollente, preparerò un zuppa più deliziosa del mondo. Mi occorre una pentola molto grande per favore”. La donna, incuriosita, gli diede una pentola e andò a parlare del sasso per minestra a una vicina di casa. Quando l’acqua cominciò a bollire, c’erano tutti i vicini, accorsi a vedere lo straniero e il suo sasso. Egli depose il sasso nell’acqua, poi ne assaggiò un cucchiaio ed esclamò con aria beata: “Ah, che delizia! Mancano solo delle patate”. “ Io ho delle patate in cucina”. Pochi minuti dopo era di ritorno con una grande quantità di patate che furono gettate nel pentolone.

Allora lo straniero assaggiò di nuovo il brodo. “Eccellente… Se solo avessimo un po’ di carne e un po’ di verdura, diventerebbe uno squisito stufato”. Un’altra massaia corse a casa a prendere della carne; un’altra portò carote e cipolle. Dopo aver messo anche quelle nella zuppa, lo straniero assaggiò il miscuglio e chiese ancora: “ Manca solo un po’ di sale!” “Eccolo” “Scodelle e piatti per tutti”. La gente corse a casa a prendere scodelle e piatti. Qualcuno portò anche della frutta. Tutti sedettero mentre lo straniero distribuiva grosse porzioni della sua incredibile minestra. Tutti provavano una strana felicità, ridevano, chiacchieravano e gustavano il loro pasto comune. Dopo essere rimasto un po’ con loro, lo straniero, in mezzo all’allegria generale scivolò fuori silenziosamente. Lasciò però il sasso miracoloso affinché potessero usarlo tutte le volte che volevano per preparare la minestra più buona del mondo.

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un monaco buddista

• Chi poteva essere il misterioso pellegrino? un furfante

un illusionista

si

• Il sasso era miracoloso? no un trucco

Come il fumo di questa sigaretta, le risposte, sono il frutto di ciò che vogliamo in quel momento vedere. L’illusionista crea “effetti” che stupiscono e ne consegue che il sasso è solo un trucco; il furfante studia un imbroglio basato principalmente sull’uso delle parole; ed infine il monaco vi invita a cogliere il significato più recondito che con quel sasso ha voluto lasciare. A voi pensare altre interpretazioni del racconto.

Notizie dalla Residenza Il 23 gennaio, c’è stato l’incontro degli Ospiti e loro familiari con SusetteSusetteSusetteSusette, Georgette, Flora, Charity e Charlotte,Georgette, Flora, Charity e Charlotte,Georgette, Flora, Charity e Charlotte,Georgette, Flora, Charity e Charlotte, le Suore che prestano la loro opera come InfermiereInfermiereInfermiereInfermiere presso la nostra Residenza. Per meglio conoscerLe, hanno desiderato farci giungere questo loro scritto:

Siamo Suore del “ CUORE IMMACOLATO DI MARIA MADRE DI

CRISTO” . La nostra congregazione, nata nel NIGERIA il 7 ottobre 1937, fu fondata dall’arcivescovo irlandese Carlo HEEREY, morto quarantatre anni fa. Il nostro spirito è “umiltà di Cristo” ; il nostro carisma è “compassione di Gesù Cristo”. Per tenere fede a questi due propositi di umiltà e di compassione le nostre Suore lavorano nell’ospedale, nel lebbrosario, nella maternità; nell’orfanotrofio prendiamo cura dei bambini abbandonati, bambini senza genitori ed anche delle ragazze madri. Ci prendiamo cura degli ammalati e degli anziani; facciamo il lavoro di insegnanti a vario livello e ci occupiamo del lavoro pastorale.

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28 febbraio28 febbraio28 febbraio28 febbraio. . . . Festa dei compleanni, con PAOLO e le sue canzoni. Brindisi d’auguri per i festeggiati: Dante, Egidio, Annunziata, Giuseppe, Enrica, Maria, Cecilia

…. 8 MARZO ….…. 8 MARZO ….…. 8 MARZO ….…. 8 MARZO …. Una donna ha la forza che sorprende l’uomo.

Può controllare guai, può portare carichi pesanti. Mantiene gioia, amore opinioni. Sorride quando ha voglia di gridare, canta

quando ha voglia di piangere, piange quando è contenta e ride quando è

spaventata. Il suo amore è incontrollabile. L’unia cosa di sbagliato in lei è che a volte

dimentica quanto vale. a tutte le nostre Ospiti è stata offerta la a tutte le nostre Ospiti è stata offerta la a tutte le nostre Ospiti è stata offerta la a tutte le nostre Ospiti è stata offerta la

mimosa mimosa mimosa mimosa

27 marzo.27 marzo.27 marzo.27 marzo. Festa per i compleanni di: Bruna, Ines Adelia, Antonia, Antonietta, Bruno, Maria, Ada Lidia, Graziella, Rachele, Adriano, Maria Rosa,Pietro, Emma.

1 O O1 O O1 O O1 O O

anni anni anni anni di ANNA di ANNA di ANNA di ANNA

La Residenza può vantare un’Ospite centenaria; infatti il 22 22 22 22 marzo del 1910marzo del 1910marzo del 1910marzo del 1910 Anna CRACCOAnna CRACCOAnna CRACCOAnna CRACCO si affacciò alla luce di questo meraviglioso mondo. Festa doppia per tutti: alla presenza del Sindaco sig. DDDDALLA ALLA ALLA ALLA LLLLIBERAIBERAIBERAIBERA, , , , una Santa Messa Santa Messa Santa Messa Santa Messa è stata officiata da Monsignor Monsignor Monsignor Monsignor PPPPIERSANTEIERSANTEIERSANTEIERSANTE, , , , presenti FigliFigliFigliFigli e parentiparentiparentiparenti della nonononostra Centenariastra Centenariastra Centenariastra Centenaria attorniata da OOOOperatoriperatoriperatoriperatori ed OspitiOspitiOspitiOspiti tutti. Torta gigante e musica dal sempre presente Paolo.

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1 aprile 1 aprile 1 aprile 1 aprile ---- Concerto di Pasqua Concerto di Pasqua Concerto di Pasqua Concerto di Pasqua ----

Si esibisce il Gruppo Evoluzione MusicaGruppo Evoluzione MusicaGruppo Evoluzione MusicaGruppo Evoluzione Musica. Grazie a questi bravissimi ragazzi. Sono l’esempio di una bella gioventù!

2 aprile 2 aprile 2 aprile 2 aprile ---- Venerdi Santo Venerdi Santo Venerdi Santo Venerdi Santo ---- Celebazione della Via Crucis

Ero uscito si casa per saziarmi di sole. Trovai un uomo che si dibatteva nel dolore della crocifissione.

Mi fermai e gli dissi: “ Permetti che ti aiuti”. Lui rispose:

“Lasciami dove sono. Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi spasimano i mie fratelli, fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini”. Gli dissi: “che vuoi che io faccia?”

Mi rispose “Va per il mondo e di’ a coloro che incontrerai che c’è un uomo che aspetta inchiodato sulla croce”.

(Fulton J.Sheen)

Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami! Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l’amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo uniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia dell’amore infinito. Non piangere se veramente mi ami!

( S.Agostino) Ricordiamo : Enrica CASAGRANDE, Loredana CASTAGNOTTO, Luigi

MARCATO, Giulia SMALDONE, Chiara GAMELLI

Sono ritornati alla Casa del Padre.

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PASQUA PASQUA PASQUA PASQUA DI DI DI DI RIRIRIRISSSSURREZIONEURREZIONEURREZIONEURREZIONE Con la presenza del gruppo Scouts si è celebrata la S.Messa nel salone principale della nostra Residenza. “ In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile. E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici ed innalzarsi, giovane quercia, verso il sole. Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille

migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera. Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell’uomo? Non potrebbero, le stagioni, incontrarsi nella mano o sulle labbra di un Uomo Sacro? Se il nostro Dio ha donato alla terra l’arte di essere nido al seme in apparenza morto,perché non dovrebbe donare al cuore dell’uomo il potere di infondere la vita in un altro cuore, in

apparenza morto?” (in “Jesus the Son of Man” di K.Gibran)

“APRILE DOLCE DORMIRE”

………. non sempre ………. Ricordate la favola Ricordate la favola Ricordate la favola Ricordate la favola ““““ LLLLA BELLA ADDORMENTATAA BELLA ADDORMENTATAA BELLA ADDORMENTATAA BELLA ADDORMENTATA NEL BOS NEL BOS NEL BOS NEL BOSCOCOCOCO”””” ? ? ? ?

Una strega malvagia; un maleficio che addormenta Aurora; il bacio Una strega malvagia; un maleficio che addormenta Aurora; il bacio Una strega malvagia; un maleficio che addormenta Aurora; il bacio Una strega malvagia; un maleficio che addormenta Aurora; il bacio

dell’innamorato che la sveglia. Ci fu raccontata dai nostri nonni ed anche Disnay dell’innamorato che la sveglia. Ci fu raccontata dai nostri nonni ed anche Disnay dell’innamorato che la sveglia. Ci fu raccontata dai nostri nonni ed anche Disnay dell’innamorato che la sveglia. Ci fu raccontata dai nostri nonni ed anche Disnay

produsse un cartone animato di grande successo.produsse un cartone animato di grande successo.produsse un cartone animato di grande successo.produsse un cartone animato di grande successo.

Oggi “La bella addormentata” esiste davvero. Si c Oggi “La bella addormentata” esiste davvero. Si c Oggi “La bella addormentata” esiste davvero. Si c Oggi “La bella addormentata” esiste davvero. Si chiama Louisa, ha 15 anni e hiama Louisa, ha 15 anni e hiama Louisa, ha 15 anni e hiama Louisa, ha 15 anni e

vive in Inghilterra ed ha un problema che le complica la vita. Louisa, quando va a vive in Inghilterra ed ha un problema che le complica la vita. Louisa, quando va a vive in Inghilterra ed ha un problema che le complica la vita. Louisa, quando va a vive in Inghilterra ed ha un problema che le complica la vita. Louisa, quando va a

letto, sa che potrebbe svegliarsi anche dopo 15 letto, sa che potrebbe svegliarsi anche dopo 15 letto, sa che potrebbe svegliarsi anche dopo 15 letto, sa che potrebbe svegliarsi anche dopo 15

giorni. Pensate che una volta si è addormentata nel giorni. Pensate che una volta si è addormentata nel giorni. Pensate che una volta si è addormentata nel giorni. Pensate che una volta si è addormentata nel

suo primo giorno di vacanza e si è svegliata qsuo primo giorno di vacanza e si è svegliata qsuo primo giorno di vacanza e si è svegliata qsuo primo giorno di vacanza e si è svegliata quando uando uando uando

era ora di ritornare a casa. Una fiaba, dunque, che è era ora di ritornare a casa. Una fiaba, dunque, che è era ora di ritornare a casa. Una fiaba, dunque, che è era ora di ritornare a casa. Una fiaba, dunque, che è

divenata una realtà. Il giornalista che ha scritto questa notizia chiude l’articolo divenata una realtà. Il giornalista che ha scritto questa notizia chiude l’articolo divenata una realtà. Il giornalista che ha scritto questa notizia chiude l’articolo divenata una realtà. Il giornalista che ha scritto questa notizia chiude l’articolo

dicendo : Altro che fiaba, questo è un vero e proprio incubo.dicendo : Altro che fiaba, questo è un vero e proprio incubo.dicendo : Altro che fiaba, questo è un vero e proprio incubo.dicendo : Altro che fiaba, questo è un vero e proprio incubo.

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il sogno,il sogno,il sogno,il sogno, il magico, il magico, il magico, il magico, il fantastico,il fantastico,il fantastico,il fantastico, il sogno, il sogno, il sogno, il sogno, il il il il magico, magico, magico, magico, il fantastico,il fantastico,il fantastico,il fantastico, il sogno, il sogno, il sogno, il sogno, il magico, il magico, il magico, il magico, il fantastico,il fantastico,il fantastico,il fantastico,

Il 21 marzo, a tutti noto per essere il primo giorno di primavera, dal 1999 è stato eletto “ giornata mondiale della poesia ”. La Poesia è dentro ognuno di noi, è nella nostra sensibilità, nella nostra timidezza, nel nostro modo di veder tutto ciò che circonda; è il nostro Vivere. Frugando nei cassetti della nostra memoria, ritroviamo certamente qualche rima studiata a scuola o una filastrocca sentita dalla nostra mamma quando eravamo bimbi e che, a nostra volta, abbiamo insegnato ai nostri figli. Così ha fatto Maria LUNARDELLI; ha frugato nei suoi ricordi e ci suggerisce di festeggiare il mese di APRILE con questa filastrocca.

Son pizzin cornuto e bruno. Me ne sto tra l’erba e i fior,

sopra un ciuffo e dentro il buco, la mia casa è da signor.

Non è d’oro né d’argento, ma rotonda e fonda l’è.

Terra, tetto e pavimento, è il mio albergo come un re.

Un fanciul col suo fusello fuor mi trae dal mio manier,

in un piccolo cestello io divento il suo piacer. Canto l’alba e la sera, in quell’altro mio covil.

Monachello in veste nera, rodo l’erba e canto april.

Anche i momenti di manualità, che i nostri animatori propongono agli Ospiti per aiutarli a mantenere “ Mente e Mani sempre Verdi ”, possono essere inseriti nel tema del sogno e del fantastico. Riuscire a creare è anche dimostrazione di saper fare Poesia; far vedere ciò che si ha creato è Poesia per gli occhi di chi apprezza e comprende che non tutto è facilmente raggiungibile.

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Beatrice TROZZO ha desiderato con un suo scritto ringraziare Ospiti, Operatrici ed Animatori che si prodigano nell’insegnare tanti bei lavoretti.

Bisogna proprio dire che alcune nostre compagne, Ospiti anche loro della Residenza, si sono rivelate delle vere “scienze” di fantasia. Ogni martedì in una saletta del primo piano della Residenza si riuniscono e ,

sotto una attenta guida, eseguono dei lavori che in occasione delle Festività servono per rendere allegre le sale o per decorare angoli degli ambienti comuni. Per il Natale, ovviamente già passato, sono stati preparati angioletti e stelline utilizzando molte perline colorate. Per Pasqua, usando fili di lana di diversi colori, aiutandosi con l’uncinetto, li hanno fatto passare attraverso un foro che precedentemente avevano praticato al centro di un cartone; tanta pazienza e

tanta volontà: la lana passava dal centro alla periferia ed ancora al centro per ripassare attraverso il foro e tornare alla periferia. Così sono stati fatti “nascere” orsetti, coniglietti ed ancora, con le perline, delle campane . Con l’aiuto del nostro animatore Giovanni i lavoretti sono stati composti su dei cesti, con il risultato che si è potuto vedere nelle sale ove sono stati sistemati per rendere più “pasquale” l’ ambiente fra il battimani dei presenti che hanno apprezzato ed ammirato i

lavori . il sogno,il sogno,il sogno,il sogno, il magico, il magico, il magico, il magico, il fantastico,il fantastico,il fantastico,il fantastico, il sogno, il sogno, il sogno, il sogno, il magico, il magico, il magico, il magico, il fantastico,il fantastico,il fantastico,il fantastico, il il il il

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IL GIOCO DELLA VERITÀ

Li osserviamo passeggiare

Talvolta immersi nel loro pensare

Ciascuno così unico e diverso

Sebbene dentro allo stesso universo

Sono gli ospiti che qui insieme vivono

Momenti e spazi essi condividono

Ma episodi e ricordi che nel cuore custodiscono

Restano velati tesori che pochi di noi conoscono

Come sarebbe stimolante lasciarci coinvolgere dai vissuti di ognuno, dare libertà ai

pensieri più intimi e segreti per afferrare l’animo che si cela oltre le semplici parole e i

consueti atteggiamenti di ciascuno.

È questa curiosità che mi spinge ad azzardare un invito che vuole essere una sorta di

ricreazione dove poter confrontarci in quel che eravamo al di fuori di questa piccola

comunità, quali erano le speranze, gioie e illusioni, sogni e malinconie.

Cosa è cambiato nel vivere insieme?

Cosa è stato difeso e cosa, invece, è stato condiviso?

Potrebbe chiamarsi “Il gioco della verità” che, con l’aiuto di Giovanni e Loris, i nostri

ferratissimi educatori, ci aiuterebbe a ritrovare i sapori di un tempo e le tonalità dell’oggi.

Un abbraccio da Giuliana