eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

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Edizione Marzo/Aprile anno 2011 “Viviamo in un’epoca di iperproduzione e di scarsa istruzione, un’epoca in cui la gente, così occupata a produrre, si è dimenticata di diventare intelligente” Wilde O. Sottrarre Linfa Vitale di Stefano Maugeri l problema va affrontato alla radice! Mi riferisco alla mano invisibile (avrei preferito quella, purtroppo meno famosa, di un certo Signor Adam Smith) della sempre più tangibile Mafia. Un recente Rapporto della Confartigianato mostra come ben il 10% degli italiani della fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni dichiara di non studiare, di non lavorare né di essere in cerca di un lavoro, e che i due terzi di questi giovani vivono al Sud. Molti di essi svolgono invece dei lavori irregolari, ma quando vengono intervistati dall’Istat, dichiarano di non lavorare e di non cercare lavoroContinua › slide 2 1 IN QUESTO NUMERO I Editoriale Slide 1 Economia Slide 3 Nuovi business model Slide 5 Strumenti di Web Marketing Slide 6 Cultura Slide 7 Cinema Slide 8 Eventi LUISS Slide 10 Comics Slide 12 Continua > slide 12

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Edizione Marzo/Aprile anno 2011

“Viviamo in un’epoca di

iperproduzione e di scarsa

istruzione, un’epoca in cui

la gente, così occupata a produrre,

si è dimenticata di diventare

intelligente”

Wilde O.

Sottrarre Linfa Vitale

di Stefano Maugeri

l problema va affrontato alla radice!

Mi riferisco alla mano invisibile

(avrei preferito quella, purtroppo

meno famosa, di un certo Signor Adam

Smith) della sempre più tangibile Mafia.

Un recente Rapporto della

Confartigianato mostra come ben il 10%

degli italiani della fascia di età compresa

tra i 15 e i 24 anni dichiara di non

studiare, di non lavorare né di essere in

cerca di un lavoro, e che i due terzi di

questi giovani vivono al Sud. Molti di essi

svolgono invece dei lavori irregolari, ma

quando vengono intervistati dall’Istat,

dichiarano di non lavorare e di non

cercare lavoro…

Continua › slide 2

1

IN QUESTO NUMERO

IEditoriale Slide 1

Economia Slide 3

Nuovi business model Slide 5

Strumenti di Web

MarketingSlide 6

Cultura Slide 7

Cinema Slide 8

Eventi LUISS Slide 10

Comics Slide 12

Continua > slide 12

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ssi vivono persistentemente

nell’illegalità del lavoro nero e per

questo motivo sono quindi molto

esposti alla collusione con organizzazioni

criminali.

È proprio qui che la mia analisi vuole

giungere. A mio avviso vi è un filo

direttissimo e molto evidente tra il fenomeno

criminale della Mafia, qualsiasi forma

assuma, e la costante condizione di

inoccupazione che i giovani italiani ormai

vivono perennemente. Si tratta del fatto che,

la continua cattura di elementi di spicco dei

clan mafiosi, anche se fondamentale per la

lotta alla criminalità organizzata, risulterà

essere inutile se il problema non viene

affrontato alla radice, in quanto vi saranno

sempre persone pronte a subentrare alla

guida dei clan mafiosi e queste persone non

erano altro che i giovani inoccupati di una

decina di anni fa. Si tratta di una semplice

punta dell’iceberg: ormai il destino di una

vita passata in queste organizzazioni si

delinea fin da piccoli, le cosche mafiose

reclutano costantemente le giovani leve che

un futuro “guideranno” l’organizzazione, e

questa non è assolutamente una novità.

Questo perché? Perché quando si vivono

situazioni famigliari in cui si fatica ad arrivare

a fine mese, in cui si desiderano, in questa

società ormai incentrata nel consumismo,

svariati e costosi gadget che non sempre ci si

può permettere, e tanti altri “fattori leva”, si è

facilmente attratti dai “soldi facili” che la

Mafia ti promette e ti fa vedere e quindi,

spesso all’insaputa dei propri genitori, piccoli

boss crescono nella mano invisibile della

Mafia.

Dove voglio arrivare? La mia è una

proposta, non so se realizzabile ma che da

un po’ di tempo mi porto dentro, che

permette di affrontare il problema alla radice

e che nel giro di un decennio permetterebbe

di ridurre drasticamente il numero di ragazzi

che scelgono la strada della disonestà:

consiste nel creare una stretta rete tra Scuola

e Azienda. Un legame forte e vincolante che

“obbligherebbe” le aziende di un determinato

territorio ad assumere i ragazzi neo

diplomati delle scuole adiacenti in una

percentuale, non saprei dire quanto, costante

e, perché no, crescente nel tempo.

Il Nostro Paese, sappiamo benissimo, ha

radici profonde e lontane nel passato, con un

bagaglio culturale dei più vari, ciò ha

permesso di avere ad oggi delle realtà

artigiane uniche e che costituiscono dei

centri di eccellenza mondiali. Mi riferisco a

professioni appartenenti al settore nautico,

sartoriale, alimentare e quant’altro ma che ad

oggi stiamo tralasciando. Sempre più attratti

dall’high-tech, dall’alta finanza ormai

divenuta estremamente “virtuale”, dal

consumismo televisivo, la Nostra Società e di

conseguenza i Nostri Giovani, non sanno

neanche più che lavoro faceva nostro nonno

e lasciamo così imparare tali bellissimi

mestieri agli altri, lamentandoci spesso della

scarsità di lavoro e, come in genere Noi

italiani siamo abituati, attribuendo sempre ad

altri la colpa di tale mancanza. Basterebbe

riprendere in mano tali professioni, creare

dei laboratori di apprendimento che

permetterebbero un facile passaggio tra

scuola e lavoro con il vincolo sopra citato.

Ciò cosa comporterebbe? Significherebbe

che il giovane che si dovesse trovare ad un

bivio, avrà di fronte a sé due esempi: da una

parte la via della disonestà mentre dall’altra,

una struttura sociale che così delineata gli

permetterà di toccare con mano e di “vedere”

concretamente, da lì a qualche anno, un

futuro certo, un lavoro e una famiglia e, a

questo punto, sono sicurissimo che finirebbe

facilmente la scuola per correre verso questa

strada.

E’ un sogno. Lo so, vista così sembrerebbe

tanto facile, ma penso che la chiave sia tutta

qui, affrontare il problema all’origine, come

in genere io sono abituato a fare, e sottrarre

così linfa vitale alla Mafia attraverso la

strada dell’onestà. A mio avviso solo in

questo modo gli arresti, i sequestri

patrimoniali e la costante lotta alla Mafia

avrebbero un vero e proprio senso e

permetterebbero, nel giro di qualche

decennio, di sconfiggerLa veramente.

[email protected]

2

EDITORIALE

Sottrarre Linfa Vitale

E

di Stefano Maugeri

Page 3: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

saurita la spinta iniziale

dell’avvento di Marchionne nel

2004 la più grande impresa italiana

deve prepararsi all’esame del mercato

internazionale.

Fabbrica Italia e il nuovo piano gamma

prodotto: queste sono le nuove sfide che Fiat

sta affrontando per salire alla ribalta dei

costruttori mondiali di auto. La prima sfida

nasce dalla consapevolezza di valorizzare le

risorse nazionali a cui la casa torinese può

attingere per differenziarsi di fronte

all’agguerrita concorrenza mondiale. La

seconda, invece, scaturisce dalla necessità di

massimizzare le sinergie con Chrysler. Grazie

alla capacità produttiva dell’azienda

americana, Marchionne punta ad

internazionalizzare Fiat introducendo negli

Usa, in Messico e in Cina, i modelli italiani

più accattivanti (Fiat 500, Alfa MiTo, Giulietta

e 159). Parallelamente, sul mercato

domestico si preannuncia una ventata

d’America nel marchio Lancia con

l’introduzione dei nuovi modelli Flavia e

Thema su base Chrysler 300.

I principali ostacoli sul cammino di

Marchionne si sono registrati su Fabbrica

Italia, il piano che prevede il potenziamento

degli impianti. Le attuali norme sulla

governabilità degli impianti produttivi, non

permettono la necessaria flessibilità per

rispondere alle fluttuazioni del mercato. Le

riforme introdotte dal piano sono state

duramente contrastate dalla parte più

ideologizzata dei sindacati. La totale assenza

del governo in qualità di arbitro super partes

ha costretto l’amministratore delegato ad

utilizzare la leva del referendum per ottenere

il risultato.

Entrambi i progetti, fabbrica Italia e il nuovo

piano gamma prodotto vanno di pari passo

per il raggiungimento della quota di

produzione di 6 milioni di autovetture, da

raggiungere entro il 2014, quando il mercato

dovrebbe ritornare ai livelli pre-crisi. Il grado

di utilizzazione degli impianti incide sul

costo unitario di produzione dell’autovettura

e di conseguenza sul margine di vendita

(gross margin). Per approfondire il discorso

occorre però effettuare una comparazione

più dettagliata (vedi tabella):

Direct Competitor Comparison

(Fonte:Yahoo Finance)

Come evidenziato dal grafico Fiat è in una

posizione di svantaggio sul piano operativo,

occorre agire dunque da due lati: sul margine

lordo (gross margin) e sul margine operativo.

Il distacco del margine lordo dalla media del

settore è di circa 5 punti percentuali, mentre

quello del margine operativo di oltre 6 punti,

ma è drammaticamente sotto l’1%. Il primo

indice ci da la quantità percentuale, per ogni

euro di ricavi, che resta all’azienda dopo aver

pagato i costi diretti di produzione. Il

margine operativo, invece, essendo il

rapporto fra utile operativo e ricavi netti,

misura l’efficienza della strategia di prezzo e

della gestione operativa. In altre parole ci da

un’idea del guadagno ante imposte su ogni

euro di vendita. Visto che i costi sono

funzionali alla produzione del prodotto,

occorre agire sull’efficienza operativa degli

impianti, da qui le ragioni del piano fabbrica

Italia. Parimenti, il piano gamma prodotto

risponde alle esigenze di aumentare le

vendite con un’offerta maggiormente

differenziata e attrattiva.

Continua › slide 4

3

ECONOMIA

Fiat in Ri-partenza?

E

di Fabio Costantino

Revenue

Gross

margin

EBITDA

Operatin

g margin

Toyota Ford GM Honda FIATIndustr

y

240.45B 133.36B 135.59B 110.11B 69.873B 43.97B

13.03% 15.73% 12.28% 27.32% 13,7% 19.99%

21.62B 13.98B 11.28B 12.05B 4.23B 4.04B

2.64% 6.54% 3.75% 6.89% 0,7% 7.01%

Page 4: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

› Continua da slide 3

L’osmosi fra la gamma Fiat e quella Chrysler

sembra ad oggi la strategia più efficiente per

raggiungere quest’obiettivo (vedi figura di

lato).

La sfida sta nel riuscire a fare più dei diretti

concorrenti, ma con meno risorse. La

strategia del “do more with less”, d’altronde,

è stata annunciata fin dall’inizio dell’era

Marchionne, e rimane ad oggi cruciale per il

raggiungimento del vantaggio competitivo.

Il prossimo passo sarà la fusione fra le due

realtà aziendali, le resistenze del governo

italiano sono evidenti, ma è altrettanto

evidente che, per competere nel mercato

automotive, bisogna avere una certa massa

critica.

L’Italia dovrebbe affrontare questa situazione

come un’opportunità per veicolare il valore

del made in italy nel settore automobilistico,

e non come una minaccia.

[email protected]

4

ECONOMIA

Fiat in Ri-partenza?

Fonte: Fiat Group Automobiles

di Fabio Costantino

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rasferendo il 10% del budget

pubblicitario dalla tv alla rete le

aziende possono raggiungere a

costo zero nuove fasce di pubblico. Gli

inserzionisti non hanno ancora colto a pieno

le opportunità offerte dalla pubblicità online

e dal sensazionale sviluppo del video su

Internet, eppure, secondo uno studio

commissionato dall’americana YuMe alla

Frank N. Magid Associates, il 66% degli utenti

abituali del video online guarda oggi molti

più video rispetto a un anno fa e potrebbe

essere raggiunto più spesso e con nessuna

spesa aggiuntiva rispetto ai tradizionali

spettatori della tv con le brevi ed efficaci

video ads.

Lo studio di YuMe, che realizza tecnologie

per il video advertising, ha scoperto che il

48% degli utenti probabilmente guarderà più

video online nel 2011 rispetto al 2010. La

qualità dei contenuti dell’online video viene

ormai considerata all'altezza di quelli

proposti dalla televisione, anzi il 50% del

campione sottolinea che può trovare online

contenuti più esclusivi che in tv.

Chi sono gli utenti-tipo? Più donne che

uomini, di età media e con un alto grado di

istruzione. Il 49% guarda i video su Internet

tutti i giorni, per una media di 7 ore a

settimana. A dominare è il contenuto in

formato breve: il 70% di chi ha risposto al

sondaggio vede clip di programmi che

durano meno di 5 minuti. Su Internet finisce

l’era del palinsesto predefinito: i video

online piacciono perché sono disponibili

quando vuole l’utente, non quando li

programma l’emittente.

Dove sono dunque le opportunità per gli

inserzionisti? Chi guarda i video online,

rivela YuMe, è più attento alle pubblicità: il

multi-tasking è frequente con gli spot in tv,

ma quando si guardano le pubblicità

collegate con i video online, che sono più

brevi e mirate, gli utenti di solito si lasciano

incuriosire. Il 58% del campione rivela infatti

che, ogni volta che parte la pubblicità in

televisione, si alza e fa qualcos’altro in casa,

contro il 26% che adotta lo stesso

comportamento con le ads online.

Questi utenti che hanno l’abitudine di

consumare molti video online, e che

riducono sempre più il tempo che passano

davanti al piccolo schermo, non possono

essere raggiunti solo con la pubblicità in tv,

conclude YuMe. Che cosa accade dunque a

un inserzionista di un noto brand che

trasferisce parte (dal 5 al 15%) del suo

budget per la tv al canale web?

Secondo un’analisi separata condotta da

YuMe basandosi su dati Nielsen e tre fasce

demografiche (donne 18-54, donne 25-34,

uomini 25-34), con le pubblicità inserite nei

video online il brand ha raggiunto più

pubblico e acquisito accesso a utenti che

non avrebbe raggiunto con la sola tv, e senza

alcuna spesa aggiuntiva; in più è aumentato

il numero di persone che ha guardato le

pubblicità più volte, mentre per

l’inserzionista è notevolmente sceso il

costo per migliaia di impressioni.

[email protected]

5

NUOVI BUSINESS MODEL

On-line promotiondi Michele Lo Re

T

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arliamo di web marketing in

riferimento alle tradizionali

strategie di marketing,

opportunamente reinterpretate ed adattate,

massimizzandone la resa per la loro

implementazione sul web.

Perche Web 2.0?

La catena del valore costruita e supportata

monodirezionalmente dal fornitore al cliente,

trova la sua naturale evoluzione in un

integrazione del cliente nel processo di

creazione e diffusione del valore.

L’utente pubblica i propri contenuti,

interagisce, crea. Gli utenti vengono visti

come comunità, al centro viene posta la

fiducia (rating).

I Social Media sono un importante

strumento di web marketing, chiunque può

utilizzarli, ma non tutti sono in grado di

raggiungere risultati eccellenti. È molto

chiaro che esiste una notevole confusione nel

mondo del business, riguardo le potenzialità

dei Social Media ed il loro sfruttamento.

La consapevolezza dei Social Media è

profondamente differente dalla

comprensione del loro business. Ci

concentreremo su tre punti chiave:

I Social Media sono uno Strumento di

marketing

Circa l’aspetto comunicativo possono avere

significati diversi per persone diverse, dalla

ri-connessione a vecchi compagni di classe o

utili per trovare un nuovo

fidanzato o fidanzata, tuttavia se state

leggendo questo articolo è molto probabile

che siate leading manager, executive o molto

più probabilmente semplici studenti, e quindi

vediate i Social Media anche come parte della

corporate strategy e come potenziale

strumento di marketing.

I Social Media hanno bisogno di tempo per

svilupparsi.

Utilizzandoli sarete responsabili per tre

aspetti: creare la Vostra strategia di Social

Media, la configurazione iniziale della Vostra

azienda e sostenere le attività di Social Media

in linea con la strategia che state

perseguendo.

Una manutenzione sporadica può portare al

meglio a scarsi risultati.

Immaginate di iniziare una conversazione

con qualcuno (impostare la presenza), la

Vostra aspettativa è che essi vi

risponderanno, e lo faranno!

Tuttavia se ci si ferma dal conversare (ossia

non si mantiene la presenza) come Vi

aspettate che l’altra parte reagisca

all’interruzione della conversazione? E’

semplice, si muoveranno.

A nessuno piace il silenzio, giusto? Allora

perché offrirlo ai Vostri clienti o al pubblico

che state cercando di coinvolgere?

Non è il ROI ma lo IOR che conta.

Questa attività punta a costruire relazioni!

Avete mai messo un ROI su ogni pranzo di

lavoro o un evento di networking?

Il ROI (Return on Investment) non è la

migliore misura per i Social Media nè fornisce

alcuna indicazione di significativa

misurabilità.

Lo IOR (Impact on Relationship) è molto più

efficace. State costruendo rapporti con i

Social Media ed in quanto tali siete

interessati a generare consapevolezza,

attività, seguaci e rapporti con il pubblico.

Tale attività porterà alla generazione di

redditi futuri!

Potremmo andare avanti e avanti, a parlare

degli errori più comuni da

evitare, concentrandoci su quali strumenti

sono più efficaci per settori verticali di

business diversi, ma la linea di fondo è che i

Social Media hanno applicazioni enormi per

le imprese, ma richiedono una adeguata

conoscenza del business e azioni

commesse per generare risultati di forte

impatto che ogni azienda si aspetta.

[email protected]

STRUMENTI DI WEB MARKETING

I Social Media

P

di Daniele Manente

6

Page 7: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

Vieni via con me

Feltrinelli Editore

Roberto Saviano

Prezzo 13 €

l grande successo della

trasmissione di RAI3 condotta da

Fabio Fazio e Roberto Saviano diventa

un libro. L’autore ripropone le grandi storie

che hanno tenuto molti italiani incollati alla

TV, lo scorso novembre, in una forma

ampiamente arricchita e rivista. Vengono

descritte e denunciate in otto capitoli le

grandi ferite che affliggono il nostro paese: Il

mancato riconoscimento del valore dell'Unità

nazionale, il subdolo meccanismo della

macchina del fango, l'espansione della

criminalità organizzata al Nord, l'infinita

emergenza rifiuti a Napoli, la lotta di

Piergiorgio Welby in nome della vita e del

diritto, le troppe tragedie annunciate.

Tra gli abitanti di questa Italia prevale il

fatalismo, la rassegnazione, l’indifferenza

per le grandi questioni sociali, culturali e di

diritto ma per questi stati d’animo l’autore

ne trova la cura: la conoscenza e la sua

diffusione. Per Roberto Saviano, giovane

scrittore italiano, una semplice penna diventa

lo strumento di questa divulgazione; l’unico

modo per svegliarsi da questa situazione di

torpore è raccontare, raccontare ad un

numero sempre più alto di persone quello

che succede veramente, com’è la vera realtà

così da scuotere coloro che credono e

vogliono credere in un Italia diversa più

onesta, rispettosa e pulita, offrendogli gli

strumenti per poterla trasformare; perché

l’Italia si può trasformare.

I colori del mondo

12 febbraio - 1 maggio 2011

Roma - Via Milano 13

ingresso libero

www.palazzoesposizioni.it

na spettacolare mostra

fotografica organizzata dal

National Geographic che, con 95

immagini di grande impatto visivo ed

emotivo, vuole raccontare, attraverso l’uso

dei colori, le bellezze e le diverse realtà del

nostro mondo. In questa mostra infatti sono i

colori i principali protagonisti, in quanto

esaltano l’immagine divenendo portatori di

importanti messaggi. Il rosso è il colore della

terra, del fuoco, del cuore e della passione;

esprime la potenza della natura e gli stati

d’animo più forti degli uomini e delle donne.

Il verde, sinonimo di natura, è il colore della

speranza di un mondo nuovo, più pulito e

rispettoso dell’ambiente e delle specie che lo

abitano. Il bianco esprime la bellezza e

l’eleganza assoluta di una natura

incontaminata, è il colore della purezza di un

bambino e dell’umiltà, della semplicità e

della gioia di tanti uomini che hanno saputo

dare la giusta importanza alle cose della vita.

E infine l’azzurro, dell’immenso cielo e dei

grandi mari, che nonostante la vastità sono

capaci di infondere tranquillità e serenità a

chi vi rivolge lo sguardo. Una mostra da non

perdere perché riesce a proiettarci, in pochi

istanti, fino agli angoli più remoti della terra

facendoci tornare a casa con la sensazione di

aver vissuto una grande esperienza.

Cantica il Purgatorio

29 marzo - 10 aprile 2011

Piazza Gentile da Fabriano, 17

Biglietti da 22 a 33 €

www.teatroolimpico.it

no spettacolo di Emiliano Pellisari

che vuole raccontare i personaggi e i

fatti della Divina Commedia in

un’ottica del tutto particolare.

Dopo il grande successo de “L’Inferno” la

trilogia dantesca prosegue con il Purgatorio,

espressione dell’ascesa spirituale dell’uomo,

che viene interpretato come un mondo

visionario e onirico in cui predominano gli

effetti speciali e i giochi di luce.

Accompagnati da uno sfondo musicale che

unisce brani di musica contemporanea ad

eccellenti estratti di musica classica tra cui “Il

flauto magico” di Mozart, “La sagra di

primavera” di Stravinski e “La passione

secondo Matteo” di Bach, i ballerini sfidano le

leggi della fisica e, attraverso l’uso di

particolari costumi ed oggetti, creano delle

coreografie sorprendenti. Ci si trova immersi

in un mondo sofisticato in cui prevale la

figura simbolica della sfera rappresentatrice

dell’omogeneità e della perfezione, elementi

propri del Paradiso che si vuole raggiungere.

E’ uno spettacolo interessante dove il

disegno della luce, la musica e gli effetti

speciali si coniugano con la danza, l’atletica

circense e la mimica creando un’atmosfera

unica, ricca di forti e, nello stesso tempo,

dolci sensazioni. 7

CULTURA di Ilaria Sorce

IU U

Page 8: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

Verso l’Eden

l film del registra francese Constantin

Costa-Gravas “Verso l’Eden” uscito nel

2009 è incentrato sul tema

dell’immigrazione clandestina. Il titolo

originale, “l’Eden à l’Ouest” che letteralmente

significa “l’Eden è l’Occidente”, introduce la

tematica presa in considerazione dall’autore.

Il lungometraggio è stato presentato alla 59°

edizione del Festival del Cinema di Berlino

riscuotendo un notevole successo. Il regista

di origine greca è conosciuto per aver

esordito con film riguardanti temi di natura

politica, difatti i suoi primi lavori hanno

l’impostazione di un cinema di denuncia.

Costa-Gravas si è visto obbligato a

continuare il suo percorso cinematografico in

Francia dal momento in cui è stato costretto

a lasciare il suo paese d’origine per ragioni

politiche. Il cineasta conosce perfettamente

le tematiche di cui decide di parlare nei suoi

film ma questa volta dichiara che “Verso

l’Eden” non deve essere interpretato come un

documentario che racconta fedelmente il

viaggio dei clandestini ma va letto con un po’

di distacco e di leggerezza.

Il protagonista del film Elias è un giovane

immigrato che decide di raggiungere Parigi

nella speranza di trovare un lavoro e di

migliorare così le sue condizioni di vita.

Il personaggio di Elias è ingenuo, fiducioso e

pieno di speranza, nonostante le svariate

disavventure che sfortunatamente lo

accompagnano per tutto il viaggio rimane

sempre fedele a se stesso.

In tal maniera, l’opera di Costa-Gravas mette

al centro l’individualità dell’uomo e fa

emergere l’uguaglianza fra gli esseri umani

spogliandoli degli indumenti che troppo

spesso sono uno dei tanti elementi che ne

identificano l’appartenenza sociale. Il regista

dichiara, per l’appunto, che tutti siamo stati

immigrati anche se in diversi periodi storici.

Il percorso di Elias può essere suddiviso in

quattro fasi: il viaggio in barca all’inizio del

film, il soggiorno nel villaggio turistico, il

tragitto verso Parigi e il futuro percorso che il

protagonista decide di intraprendere. E’

l’ultimo di questi viaggi che, secondo la mia

opinione, è il più importante e significativo.

Credo perché è la prima volta che il

protagonista si trova davanti ad una vera

scelta dove può essere lui l’artefice del suo

destino.

In un mondo

migliore

l recente film “In un mondo migliore” di

Susanne Bier uscito a dicembre del 2010

tratta anch’esso il tema del disagio

sociale. Il film, dal titolo originale Hævnen,

ha vinto in premio Oscar come Miglior film

Straniero.

Il film è ambientato principalmente in

Danimarca e in Sudan e racconta il dramma

di due famiglie: quella del protagonista

Christian, un ragazzino inglese di 12 anni

che in seguito alla morte della madre si

trasferisce insieme al padre in Danimarca, e

quella del suo nuovo compagno di banco e

amico Elias che soffre per la prolungata

assenza del padre, che lavora in Africa come

medico volontario e inoltre risente dei

continui litigi dei genitori che sono sull’orlo

della separazione. Elias reputa responsabile

sua madre della partenza del padre poiché

ella lo aveva allontanato dopo il tradimento;

allo stesso modo, Christian incolpa il padre

della scomparsa della madre. I due ragazzi,

nonostante tutto, hanno due modi

completamente differenti di affrontare i loro

problemi.

Il tema centrale del film è l’universalità della

violenza e la sua istintività. La regista

evidenzia che la violenza non è confinata

semplicemente in posti disagiati, come in

questo caso il Sudan, ma la si può toccare

con mano anche in paesi come la Danimarca

famosi per essere simbolo di civiltà e di

progresso sociale. L’opera di Bier fa risaltare

come la ricca borghesia danese sia la parte

debole della vicenda.

Continua › slide 8

8

CINEMA

Verso l’Eden vs In un mondo migliore di Silia Busilacchio

I

I

Page 9: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

› Continua da slide 7

Nei due film si possono riscontrare sia

elementi di similitudine che di contrarietà. Il

principale parallelismo è certamente

l’individualità dell’uomo: in entrambe le

storie i protagonisti si ritrovano ad affrontare

le difficoltà della vita completamente da soli.

Susanne Bier mette in risalto l’etica del

singolo contro una sempre più dilagante

violenza, mentre Constantin Costa-Gravas

incentra l’intero film sull’individualità

dell’uomo.

Le storie sono state sviluppate in maniera

opposta. In “verso l’Eden” la vicenda si svolge

senza avere una trama ben definita mentre

“In un mondo migliore” le fasi della storia

sono state scandite in maniera schematica.

Per l’intera durata del film di Costa-Gravas si

può constatare nel protagonista una grande

forza propositiva mentre nell’opera di Bier

regna sovrana la violenza.

L’opera di “In un mondo migliore” ha una

struttura circolare, l’ambientazione di inizio

della storia e quella di chiusura coincidono. Il

lungometraggio di Bier comincia e termina

nell’ospedale da campo dove lavora il padre

di Elias. “Verso l’eden”, al contrario, si apre

con un incantevole paesaggio del mar greco

e si chiude con una torre Eiffel illuminata da

una magia.

Si colgono così le diverse scelte di carattere

stilistico che i due registi hanno deciso di

adottare, Costa-Gravas utilizza una

scenografia caratterizzata da un malinconico

surrealismo mentre Bier rappresenta la dura

realtà dell’Africa. I film divergono anche nella

forma, Costa-Gravas ricorre ad elementi di

spettacolarità mentre Susanne Bier si serve

della retorica.

Entrambi i registi fanno emergere nelle loro

opere le diverse appartenenze sociali.

In “Verso l’eden” il contrasto fra ricchezza e

povertà è più intenso di “In un mondo

migliore”. Costa-Gravas fa risaltare con

arguto ingegno il contrasto fra ricchezza e

povertà attraverso la singolare permanenza

del clandestino presso il costoso villaggio

turistico frequentato da una facoltosa

clientela.

Il personaggio del mago che, nella scena

finale disillude il giovane immigrato,

corrisponde in parte al ruolo di Anton, padre

di Elias in “In un mondo migliore”.

Anton è un medico che lavora in un ospedale

da campo in Africa dove avvengono i

peggiori tipi di violenza. Egli sembra avere

accattato il difficile e drammatico contesto

nel quale lavora al punto tale di rimanere

quasi indifferente davanti alle sofferenze dei

rifugiati. Il medico decide di curare l’uomo

che nel limitrofo villaggio uccide

crudelmente donne incinte e bambini

restando impassibile al dolore che il tiranno

provoca nelle persone che gli sono vicino.

Entrambi i film sono drammatici ma un

elemento rilevante che caratterizza l’opera di

Costa-Gravas è la solidarietà che il

protagonista riceve da alcuni sconosciuti

durante il suo viaggio, elemento che rende la

storia del protagonista piacevolmente

vivibile. Il cineasta ha saputo ben equilibrare

circostanze ironiche con episodi di crude

realtà quotidiane.

Entrambi i finali smentiscono l’andamento

delle trame: nel primo la speranza del

clandestino verrà amaramente tradita, nel

secondo il lieto fine risulta contrastante con

la durezza degli argomenti trattati.

Due film da non perdere perché trattano un

tema di estrema attualità in due modi

completamente differenti mettendo entrambi

al centro delle loro trame l’uomo.

9

CINEMA

Verso l’Eden vs In un mondo migliore di Silia Busilacchio

Page 10: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

area della comunicazione è oggi in

profonda evoluzione a causa di

numerosi fattori.

Il primo aspetto riguarda l’ampliamento della

sfera di azione della comunicazione in

entrambe le dimensioni di riferimento:

verticalmente, in termini di approfondimento

del rapporto con il target tradizionale, che

sempre più richiede un approccio one2one

personalizzato e ritagliato sulle proprie

specifiche esigenze, ed orizzontalmente,

per la crescente varietà dei pubblici con cui

l’azienda deve confrontarsi e verso cui deve

comunicare in maniera diversificata.

Il secondo fattore che sta rivoluzionando le

modalità di interazione tra persone e

organizzazioni è l’innovazione tecnologica.

Un esempio è costituito da internet che ha

reso possibile la creazione di un contesto

realmente multi direzionale in cui tutti sono

comunicatori, - spesso è lo stesso target a

fare informazione sui social network - e in

cui viene facilitato il contatto diretto con il

cliente per la costruzione di una relazione

sempre più personalizzata.

Un ulteriore

aspetto da

evidenziare è la

scarsità di risorse

economiche

finanziarie

determinata dalla

recente crisi

economica che ha

evidenziato la

necessità di

massimizzare

l’efficienza degli investimenti, cercando di

contenere la spesa complessiva.

In questo contesto si inseriscono le Relazioni

Pubbliche che con i vari strumenti stanno

assumendo un peso rilevante all’interno del

mix comunicazionale delle aziende. Queste

vengono intese come “l’insieme di azioni e

comportamenti consapevoli e programmati

che una organizzazione (sociale, pubblica,

privata) attiva per creare, monitorare,

consolidare e sviluppare relazioni con in suoi

stakeholders, nell’intento di rafforzare la sua

“licenza di operare” (Falconi)1. Le relazioni

pubbliche, assieme ad alcune loro aree di

specializzazione, sono prevalenti e centrali

rispetto ad altre attività, soprattutto in

riferimento alle piccole e medie imprese che

sono naturalmente meno in grado di disporre

di budget adeguati all’attuazione di

campagne pubblicitarie consistenti.

A riguardo lo scorso mese è stata presentata

alla nostra università la ricerca “Beyond the

line – Indagine sugli investimenti in

comunicazione non pubblicitaria” condotta

dai professori Matteo G. Caroli e Carlo

Alberto Pratesi, con il sostegno finanziario

della Fondazione Coca-Cola HBC Italia e il

patrocinio della Ferpi – Federazione Relazioni

Pubbliche Italiana. L’indagine ha avuto come

obiettivo quello di analizzare i cambiamenti

negli investimenti, nei target e nelle

professionalità della comunicazione nel

mondo contemporaneo.

1Toni Muzi Falconi, Presidente della FERPI

(Federazione Relazioni Pubbliche Italiana).

L’idea del beyond the line sta ad indicare un

sistema di attività di comunicazione ampio

che va oltre i meccanismi pubblicitari

tradizionali per introdurne dei nuovi che

siano più funzionali nel rapporto di

interazione con la pluralità di soggetti che si

stanno affermando. I dati sottolineano

l’imponente rilevanza che il beyond the line

ha acquisito tra gli strumenti di

comunicazione d’impresa, dove il focus viene

posto sulle sponsorizzazioni, le relazioni

esterne, la comunicazione al trade, la CSR e il

CRM. Ciò conferma la necessità di profilare

gli interessi di un’ampia gamma di

interlocutori aziendali, di gestire flussi di

comunicazione su canali diretti e

specializzati, attraverso messaggi molto

segmentati.

Continua › slide 10

EVENTI LUISS

La comunicazione va “oltre” la pubblicità

L’

di Lavinia Danisi

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Page 11: eMagazine_Luissini Marzo-Aprile 2011

› Continua da slide 9

Dalla ricerca emerge che gli investimenti in

comunicazione beyond the line stanno

raggiungendo il valore degli investimenti in

pubblicità e si stima che nel medio periodo si

avvicineranno ad una spesa paritaria. “La crisi

spinge ad investire soprattutto sulla

reputazione che dura di più nel tempo”2

e

che si costruisce attraverso l’ascolto e la

comunicazione agli stakeholders rilevanti,

del sistema condiviso di valori e azioni

aziendali che mirino alla soddisfazione delle

aspettative degli stessi.

Il management privilegerà il beyond the line

perché è più diretto, perché si rivolge a un

ambito territoriale specifico, perché è più

selettivo sui pubblici offrendo strumenti di

dialogo con i consumatori via web e social

network, perché possiede efficacia ed effetti

misurabili nell’immediato ed evita una

dispersione delle risorse cruciale in tempi di

limitazione delle spese.

2Beppe Facchetti, Assorel.

Il principale ambito che si svilupperà sarà

quello delle relazioni con gli stakeholders

rilevanti dell’impresa con particolare

attenzione alle relazioni istituzionali, con i

media, con gli investitori finanziari, e alle

sponsorizzazioni in campo ambientale.

Nell’immediato futuro l’obiettivo principale

del BTL sarà quello di rafforzare il grado di

engagement di questi soggetti verso

l’impresa e di massimizzare la loro

interazione e interattività, per la costruzione

di un asset fondamentale: la reputazione.

EVENTI LUISS

La comunicazione va “oltre” la pubblicitàdi Lavinia Danisi

11

Redazione eMagazine Luissini

Caporedattore:

• Stefano Maugeri

Curano le pagine:

• Michele Lo Re, Fabio

Costantino, Daniele Manente,

Lavinia Danisi, Ilaria Sorce,

Silia Busilacchio, Fabrizio

Ferreo, Serena Signorello,

Annarita Iovinelli

Grafica e foto:

• Daniele Manente

Fumetto e storie:

• Elis

L’eMagazine è attività degli

studenti LUISS, in particolare

coordinato da i membri

dell’Associazione LMT- LUISS

Magistrale Team. L’ingresso nella

redazione è aperto a tutti.

Periodico gratuito

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COMICS

Analisi Amorose

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PROSSIMI EVENTI

Giovedì 14 Aprile 2011