(settembre 2016) (98) - Zig Zag · ricominciato con uno dei suoi dischi più belli e maturi, senza...

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dal 2007 la newsletter di Zig Zag, libera e indipendente. Vento largo (settembre 2016) (libri) Anila Wilms, La strada del nord, Keller editore Basato su un fatto storico, l’assassinio di due cittadini americani nel nord dell’Albania nel 1924, Anila Wilms costruisce un romanzo che pesca e si confonde nella realtà, offrendosi persino come una metafora sempre attualissima. L’indipendenza dell’Albania, gli interessi per le materie prime, il mondo in bilico tra una guerra e l’altra: tutto raccontato da Anila Wilms con ritmo, spirito e una rara grazia. (libri) Ivan Goncarov, Una storia comune, Fazi editore La storia di Aleksandr, che ha vissuto immerso nei libri ed è una fonte infinita di idiosincrasie verso la realtà, è quella di una trasformazione che ha tutte le caratteristiche del classico: la florida prosa di Ivan Goncarov, non priva di una brillante ironia, tocca tutti argomenti universali che valevano nel diciannovesimo secolo come oggi: ambizioni e convinzioni, sentimenti e ideali. Una riscoperta preziosa. (libri) Percival Everett, In un palmo d’acqua, Nutrimenti In queste nove racconti, Percival Everett torna ancora al paesaggio a cui si è sempre dedicato, la wilderness ai piedi delle Montagne Rocciose. I suoi personaggi e le storie che interpretano vivono in simbiosi con un territorio aspro e impervio che è l’elemento che unisce e collega tutti gli episodi. La natura, linee di mappe che si perdono nel deserto, il mito del West, ieri e oggi, qui c’è tutto. Consigliato. (libri) Jón Kalman Stefánsson, Grande come l’universo, Iperborea Bisogna sempre ricordarsi che “le persone possono trasformarsi in una lacrima o in un pugno, a volte la differenza tra le due cose è molto sottile” e Jón Kalman Stefánsson lo racconta attraverso le peripezie di un’intera famiglia, in un romanzo che, da Elvis ai Dire Straits, è colmo di musica e conferma tutte le (ottime) impressioni che aveva già suscitato I pesci non hanno gambe, primo capitolo di un’epica trilogia. (libri) Jonathan Safran Foer, Eccomi, Guanda Una famiglia in profonda crisi, perché il matrimonio tra Jacob e Julia scricchiola, nonostante i tre figli. Quattro settimane per rispondere alle domande più urgenti ed ecco che da Israele arrivano i parenti e con la loro visita importano altri e più complessi interrogativi a cui Jonathan Safran Foer risponde con un romanzo corposo nelle dimensioni, evoluto nello stile, coraggioso nei temi e nelle svolte. (libri) Jenny Offill, Le cose che restano, Enne Enne editore Nel rapporto tra Anna e Grace, madre e figlia, si dipana tutta una geologia dei sentimenti che risale tutto l’albero genealogico della famiglia, dove i nonni parlavano una lingua inventata e scienza e conoscenza vengono usate per esprimere dei mondi, più che per comprenderli. Leggero e acuto nello stesso tempo, Le cose che restano è un romanzo sospeso tra dramma e commedia, tutto da scoprire. Quello che importa sono le storie. Mi piace scrivere e mi piacciono i racconti. Mi piacciono proprio fisicamente. Mi piace vederli in forma di manoscritto. Mi piace tenerli in mano. (Ann Beattie) (98)

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dal 2007 la newsletter di Zig Zag, libera e indipendente. Vento largo (settembre 2016)

(libri) Anila Wilms, La strada del nord, Keller editore

Basato su un fatto storico, l’assassinio di due cittadini americani nel nord dell’Albania nel 1924, Anila Wilms costruisce un romanzo che pesca e si confonde nella realtà, offrendosi persino come una metafora sempre attualissima. L’indipendenza dell’Albania, gli interessi per le materie prime, il mondo in bilico tra una guerra e l’altra: tutto raccontato da Anila Wilms con ritmo, spirito e una rara grazia.

(libri) Ivan Goncarov, Una storia comune, Fazi editore

La storia di Aleksandr, che ha vissuto immerso nei libri ed è una fonte infinita di idiosincrasie verso la realtà, è quella di una trasformazione che ha tutte le caratteristiche del classico: la florida prosa di Ivan Goncarov, non priva di una brillante ironia, tocca tutti argomenti universali che valevano nel diciannovesimo secolo come oggi: ambizioni e convinzioni, sentimenti e ideali. Una riscoperta preziosa.

(libri) Percival Everett, In un palmo d’acqua, Nutrimenti

In queste nove racconti, Percival Everett torna ancora al paesaggio a cui si è sempre dedicato, la wilderness ai piedi delle Montagne Rocciose. I suoi personaggi e le storie che interpretano vivono in simbiosi con un territorio aspro e impervio che è l’elemento che unisce e collega tutti gli episodi. La natura, linee di mappe che si perdono nel deserto, il mito del West, ieri e oggi, qui c’è tutto. Consigliato.

(libri) Jón Kalman Stefánsson, Grande come l’universo, Iperborea

Bisogna sempre ricordarsi che “le persone possono trasformarsi in una lacrima o in un pugno, a volte la differenza tra le due cose è molto sottile” e Jón Kalman Stefánsson lo racconta attraverso le peripezie di un’intera famiglia, in un romanzo che, da Elvis ai Dire Straits, è colmo di musica e conferma tutte le (ottime) impressioni che aveva già suscitato I pesci non hanno gambe, primo capitolo di un’epica trilogia.

(libri) Jonathan Safran Foer, Eccomi, Guanda

Una famiglia in profonda crisi, perché il matrimonio tra Jacob e Julia scricchiola, nonostante i tre figli. Quattro settimane per rispondere alle domande più urgenti ed ecco che da Israele arrivano i parenti e con la loro visita importano altri e più complessi interrogativi a cui Jonathan Safran Foer risponde con un romanzo corposo nelle dimensioni, evoluto nello stile, coraggioso nei temi e nelle svolte.

(libri) Jenny Offill, Le cose che restano, Enne Enne editore

Nel rapporto tra Anna e Grace, madre e figlia, si dipana tutta una geologia dei sentimenti che risale tutto l’albero genealogico della famiglia, dove i nonni parlavano una lingua inventata e scienza e conoscenza vengono usate per esprimere dei mondi, più che per comprenderli. Leggero e acuto nello stesso tempo, Le cose che restano è un romanzo sospeso tra dramma e commedia, tutto da scoprire.

“Quello che importa sono le storie. Mi piace scrivere e mi piacciono i racconti. Mi piacciono proprio fisicamente. Mi piace vederli in forma di manoscritto. Mi piace tenerli in mano”. (Ann Beattie)

(98)

Vento largo (settembre 2016)

(dischi) Eli “Paperboy” Reed, My Way Home, Yep Rock

Come un pugile messo nell’angolo, Eli “Paperboy” Reed non si è lasciato intimorire dalle avversità del mercato discografico (due contratti bruciati nel giro di quattro dischi) e con My Way Home si è ripreso con orgoglio la propria indipendenza, riproponendo al meglio il suo ormai consolidato stile: torrido rhyhtm and blues che discende tanto da Otis Redding quanto da Southside Johnny. Pura energia.

(dischi) J. D. Allen, Americana: Musings On Jazz And Blues, Savant

La ritrovata unità con i membri del suo trio, il bassista Gregg August e Rudy Royston alla batteria, ha dato al sassofonista J. D. Allen l’occasione utile per un’esplorazione colta e appassionata, che va un po’ oltre i confini dei temi jazzistici e musicali. Americana: Musings On Jazz And Blues è infatti una ricognizione ispirata alle registrazioni sul campo di Alan Lomax e ai romanzi di Richard Wright.

(dischi) Yo-Yo Ma/Silk Road Ensemble, Sing Me Home, Sony

Concepito come commento sonoro a The Music of Strangers: Yo-Yo Ma and the Silk Road Ensemble, il film che illustra la straordinaria collaborazione e la raffinata ricerca di Yo-Yo Ma e del Silk Road Ensemble, la realizzaione di Sing Me Home ha offerto spazio per un ulteriore ampliamento con ospiti prestigiosi tra cui Rhiannon Giddens, Bill Frisell, Sarah Jarosz, Abigail Washburn e Gregory Porter. Roba di classe.

(dischi) Riley Walker, Golden Sings That Have Been Sung, Dead Oceans

Spinto dall’onda di Primrose Green, un disco fortunato che ha mostrato le qualità di chitarrista e di songwriter, Riley Walker non si è voluto fermare e, forte del lavoro con LeRoy Bach (già collaboratore dei Wilco), ha confezionato un degno seguito, aggiungendo qualcosa alle sue già intense ballate. La chitarra rimane al centro per tutti i quaranta minuti, ma c’è sempre una sfumatura in più. Notevole.

(dischi) Aa. Vv., The Rough Guide To Gospel Blues, Rough Guide

L’omaggio a Blind Willie Johnson ha riaperto le porte verso le sonorità del blues più influenzate dal gospel e questa raccolta è un’utilissima mappa per cominciare a districarsi tra Reverend Gary Davis e Charley Patton, tra Blind Lemon Jefferson e Skip James, tra Memphis Minnie e Bukka White per un totale di venticinque canzoni che sono il compendio essenziale del gospel blues. Consigliatissimo.

(dischi) Bruce Springsteen, The River, Columbia

Ancora una volta è stato il protagonista dell’estate: i suoi concerti infiniti, travolgenti e appassionanti, sono la prova concreta di una leggenda vivente ed è giusto ricordare che tutto è cominciato e ricominciato con uno dei suoi dischi più belli e maturi, senza alcun dubbio il più ispirato nella costruzione e nelle soluzioni, ovvero The River. Un capolavoro da conoscere a fondo, in tutte le versioni.

(promemoria) Gli incontri dello Zig Zag Social Club tornano da sabato 17 settembre, come sempre alle ore 17, con il nostro omaggio a Kent Haruf e alla sua trilogia della pianura. Un altro appuntamento da non perdere sarà il gradito ritorno di Roberto Menabò che, sabato primo ottobre, verrà a presentarci il suo disco, A bordo del Conte Biancamano. Buona lettura e buon ascolto!