Rifugio Carlo Bosio e Anna Bosio Galli a Torre di Santa ... · Restando sul sentiero che scende a...

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Rifugio Carlo Bosio e Anna Bosio Galli a Torre di Santa Maria (m. 2085)Localita Alpe Airale - 23020 - Torre di Santa Maria (Lombardia – Italia)Proprietà : C.A.I. - Sezione di DesioGestione : Cesare Lotti - Via Dosselli, 21 -23023 Chiesa ValmalencoEmail : [email protected] Letto : 30 + 20 d'emergenza Bivacco di Emergenza : SI (con 6 cuccette) sempre apertoApertura : metà giugno/fine settembreTelefono del rifugio : +39 0342 451655Telefono di casa : +39 0342 451028

Itinerario di salita :PRIMOLO (m. 1274) - ALPE PIRLO (m. 1619) - ALPE GIUMELLINO (m. 1756) - CAVE DI TALCO - ALPE MASTABIA (m. 2077) - ALPE AIRALE (m. 2097) - RIFUGIO BOSIO (m. 2085)Dislivello: + 800 metri

Tempo di percorrenza: Ore:3,30 – 4,00

Segnalazione: buona

Valori: naturalistico-paesaggistico-etnografico

La mulattiera (segnavia 316) comincia all'ingresso di Primolo (dove ci lascia dell'autobus) e si inoltra nel lariceto per una serie di tornanti per proseguire, in un tratto pianeggiante, sulla sinistra. Superati, in sequenza, due val-

loni, si oltrepassa un dosso dal quale si può godere una splendida vista sulla Valmalenco e sul Pizzo Scalino. Lasciando sulla destra il sentiero che porta a Pradaccio, si prosegue passando in prossimità degli antichi torni ad acqua per la lavorazione della pietra oliare (da cui si ottengono i "lavecc", ottimi recipienti impiegati per la cottura dei cibi). Appena più so-pra si raggiunge l'incantevole conca dell'Alpe Pirlo ed il suo pittoresco laghetto. Dal laghetto del Pirlo si passa accanto alla cava di pietra oliare (ancora in attività) e, proseguendo a destra in un bosco di larici, si raggiun-ge comodamente l'Alpe Giumel-

lino, situata all'imbocco della Val Giumellino ai piedi del Pizzo Cassandra. Dall'Alpe Giumellino si supera l'antica morena su un'ottima traccia e si sale decisamente verso sinistra fino alla stazione a monte della teleferica, usata in passato per il trasporto a valle del talco; poco più in alto, infatti, si possono notare le antiche entrate alle miniere e le rotaie che, collegate con dei vagoni, servivano ad estrarre il materiale. Dalle cave di talco II sentiero prosegue pianeggiante e raggiunge, in poco tempo, i pascoli dell'Alpe Mastabia dove, nei mesi estivi, è possibile acquistare prodotti caseari freschi. Dall'Alpe Mastabia, superati dei pascoli, si prosegue, in falso piano a mezza costa, fino all'Alpe Airale dalla quale, tra grossi massi erratici, si giunge, in pochi minuti, al rifugio Bosio.

Itinerario di ritorno:RIFUGIO BOSIO (m. 2085) - ALPE AIRALE (m. 2097) - ALPE SERRA (m. 1927) - ALPE LAGO (m. 1614) – CHIESA IN VALMALENCO (m. 1274)Dislivello: - 1125 metri

Tempo di percorrenza: Ore: 3,00

Segnalazione: buona

Valori: naturalistico-paesaggistico-etnograficoDal rifugio Bosio, dopo essere tornati ai dossi dell'Alpe Airale seguendo lo stesso itinerario della salita, si pren-de la variante a destra del Sentiero Italia (2) che scende tra vallette e radure verso il limite della vegetazione dove si trova l'Alpe Serra, ora completamente abbandonata, ma che era raggiungibile, in passato, da un sentie-ro che saliva dal fondovalle.

Dall'Alpe Serra si continua a mezza costa nella valle, percor-rendo in falso piano l'Alta Valtor-reggio fino ad un dosso dove è posta la deviazione che risale all'Alpe Mastabia. Si ignora que-sto bivio e, passando vicino a una fontanella, si procede in di-scesa tra larici e rododendri lungo un sentiero che compie un ampio semicerchio; e prose-gue, in uno splendido paesaggio di chiara origine glaciale aggi-rando i pascoli dell'Alpe Lago, su un sentiero delimitato da mu-retti appena a monte dei prati, fino a raggiungere la Chiesetta dell'Alpe. L'abitato dell'Alpe Lago (dove è ancora fiorente l'attività casearia), è collocato in

un'incantevole conca ed è il maggengo più in quota dell'intera valle. Si svolta a destra della chiesetta, e si imbocca il sentiero che, in un bosco di larici e pini mughi, inizia a scende-re in direzione dell'abitato di Chiesa in Valmalenco. Restando sul sentiero che scende a zig-zag nel bosco in più ripida discesa, (o seguendo la una più comoda, ma più lunga strada sterrata a tornanti); si raggiunge in questo modo la Contrada Sasso (m.1000) e infine con una scalinata, la piazza della parrocchiale di Chiesa in Valmalenco (m 960) in ore 3:00 (dislivello m 1125 in discesa).

Il Rifugio Bosio

Alpe Lago di Chiesa

La Pietra OllareTra le antiche attivita´ tradizionali della val Malenco, e della bassa Bregaglia un posto di rilievo é occupato dall'escavazione e dalla lavorazione della pietra ollare (steatite).Con la pietra ollare si producevano soprattutto laveggi. La loro lavorazione veniva effettuata utilizzando appositi torni azionati dall'acqua del fiume. "Alcuni ritengono che questi laveggi hanno la proprietà di non tollerare veleno di sorta nella vivanda che dentro vi si cuoce, perché ogni veleno eventualmente propinatovi verrebbe neutralizzato durante la bollitura". Lo Scheuchzer scrive nel 1746, "... in queste pentole di pietra i cibi cuociono più in fretta e meglio che in altre fatte in ottone, rame o altro metallo; inoltre i cibi mantengono la loro naturale fragranza e non vengono inquinati da sapori estranei".