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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 35ft SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE 1979 Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente CARRARO e del vice presidente FERRALASCO INDICE CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM- BLEA (23..31ottobre 1979) Variazione: PRESIDENTE MURMURA (DC) Pago 1769 1769 COMITATO PARLAMENTARE PER IL CON. TROLLO SUI SERVIZI DI INFORMAZIO. NE E SICUREZZA E SUL SEGRETO DI STATO Convocazione o . . Nomina dei membri 1767 1767 CONGEDI . . . . 1767 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazione sulla gestione fio nanziaria di ente . . . . . . . . . . 1768 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione . . . . . . . 1767 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente . . . . . . . . . Pago1767 Presentazione o . . . . . . . . . . . 1784 Presentazione del testo degli articoli pro. posto dalla 4" Commissione permanente per il disegno di legge n. 128 o . . . . Presentazione di relazione . . . . . . . Trasmissione dalla Camera dei deputati e deferimento a Commissione permanente in sede referente . . . o . . . . . . . Approvazione: « Modifica degli articoli 156, 160, 758 e 760 del Codice della navigazione» (316) (Pro- cedura abbreviata di cui all'articolo 81 del Regolamento approvata dall'Assemblea nella seduta dellO ottobre 1979) (Relazione orale): DAMAGIO (DC), relatore . . . oo PISICCHIO, sottosegretario di Stato per la marina mercantile o . o . o o o TIPOGRAFIA DEL SENAT(' (PliO) ~- 4 1768 1768 1815 1808 1809

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SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

35ft SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE 1979

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente CARRARO

e del vice presidente FERRALASCO

INDICE

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA (23..31ottobre 1979)

Variazione:

PRESIDENTE

MURMURA (DC)Pago 1769

1769

COMITATO PARLAMENTARE PER IL CON.TROLLO SUI SERVIZI DI INFORMAZIO.NE E SICUREZZA E SUL SEGRETO DISTATO

Convocazione o . .

Nomina dei membri

1767

1767

CONGEDI . . . . 1767

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazione sulla gestione fionanziaria di ente . . . . . . . . . . 1768

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . . . . 1767

Deferimento a Commissioni permanenti insede referente . . . . . . . . . Pago1767Presentazione o . . . . . . . . . . . 1784

Presentazione del testo degli articoli pro.posto dalla 4" Commissione permanenteper il disegno di legge n. 128 o . . . .

Presentazione di relazione . . . . . . .

Trasmissione dalla Camera dei deputati edeferimento a Commissione permanente insede referente . . . o . . . . . . .

Approvazione:

« Modifica degli articoli 156, 160, 758 e 760del Codice della navigazione» (316) (Pro-cedura abbreviata di cui all'articolo 81del Regolamento approvata dall'Assembleanella seduta dellO ottobre 1979) (Relazioneorale):

DAMAGIO(DC), relatore . . . o oPISICCHIO, sottosegretario di Stato per lamarina mercantile o . o . o o o

TIPOGRAFIA DEL SENAT(' (PliO) ~- 4

1768

1768

1815

1808

1809

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Se.nato della Repubblicac-~_

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO35a SEDUTA

{( Modifiche al decreto del Presidente dellaRepubblica 11 settembre 1950, n. 807, inmateria di corresponsione della razione vi-veri al personale delle forze armate in ser-vizio negli aeroporti» (128), d'iniziativa delsenatore Della Porta e di altri senatori(Procedura abbreviata di cui all'articolo 81del Regolamento approvata dall'Assembleanella seduta del 27 settembre 1979) (Rela-zione orale) con il seguente titolo: «Modi-fiche al decreto del Presidente della Re-pubblica 11 settembre 1950, n. 807, in ma-teria di corresponsione della razione viverial personale delle forze armate »:

DEL RIO, sottosegretario di Stato per ladifesa Pago 1799PASTI (Sin. Ind.), relatore 1797

Discussione:

« Adeguamento della misura del contributoordinario a carico dello Stato in favore del-l'Ente autonomo del porto di Trieste»(301) (Procedura abbreviata di cui all'arti-colo 81 del Regolamento approvata dal-l'Assemblea nella seduta dellO ottobre1979) (Relazione orale):

« Adeguamento della misura del contributoordinario a carico dello Stato in favoredell'Ente autonomo del porto di Trieste»(285), d'iniziativa del senatore Tonutti e dialtri senatori. Approvazione del disegno dilegge n. 301:

BACICCHI (PCI) . . . . . . . .PISICCHIO, sottosegretario di Stato per lamarina mercantile . .TONUTTI (DC), relatore . . . . .

Discussione e approvazione:

«Finanziamento per il completamento deibacini di carenaggio di Genova e Trieste eper la costruzione del bacino di carenaggiodi Napoli» (194), d'iniziativa del senatoreFossa e di altri senatori:

BENASSl (PCI) . ..DEL RIO, sottosegretario didifesa .....FOSSA (PSI)

MITROTTI (MSI-DN)

· PATRIARCA (DC)

RASTRELLI(MSI-DN)TONUTTI (DC), re latore

Stato per la

« Contributi a favore dell'Istituto nazionale.per studi ed esperienze di architettura na-

VIII Legislatura~ 1766 ~

1804

18041800

1790

179517871792178517961795

24 OTTOBRE 1979

vale, per il Centro di idrodinamica di Ro-ma» (315) (Procedura abbreviata di cuiall'articolo 81 del Regolamento approvatadall'Assemblea nella seduta dellO otto-bre 1979):

GUERRINI (PCl)

Gusso (DC), relatoreMUROTTI (MSI-DN)PISICCHIO, sottosegretario

marina mercantile . . .

Pago 1806

18051807

di Stato per la1805

«Norme in materia di previdenza per gliingegneri e gli architetti» (76), d'iniziativadei senatori Manente Comunale e Ferra-lasco (Procedura abbreviata di cui all'ar-ticolo 81 del Regolamento approvata dal-l'Assemblea nella seduta del 27 settembre1979) (Relazione orale)

ANTONIAZZI(PCI) . . . . . . . . 1814BOMBARDIERI(DC), relatore . . . . . . 1810MANENTECOMUNALE,sottosegretario di Sta-to per il lavoro e la previdenza sociale 1812MITROTTI (MSI-DN) . . . . . . . . . 1814

Discussione e approvazione con modifica-zioni:

«Contributo ordinario dello Stato a favo.re del Consorzio autonomo del porto diNapoli » (178), d'iniziativa del senatore Mo-la e di altri senatori:

PRESIDENTE . .'* MOLA (PCI)

'* PATRIARCA (DC)PISICCHIO, sottosegretario

marina mercantile .PISTOLESE (MSI-DN)RASTRELLI (MSI-DN)

SICA (DC)

TONUTTI (DC), relatore

17691775, 1778, 1782. . . . . 1782

di Stato per la. 1777, 1781.1769, 1778.1779, 1781

1772, 1779, 1780.1776, 1781, 1784

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio 1815, 1817

Annunzio di interrogazione, già assegnataa Commissione permanente, da svolgere inAssemblea . . . . . . . . ... . . . 1815

INVERSIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO

PRESIDENTE . . . . . 1797

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTADI GIOVEDI' 25 OTTOBRE 1979 . ., 1822

N, B. .~ L'asterisco indica che il testo del di.scorso 110n è stato restituito corretto dall'oratore.

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Senato della Repubblica ~ 1767 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente F A N F A N I

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

G I O V A N N E T T I, segretario, dà let-tura del processo verbale della seduta delgiorno precedente.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto congedoper giorni 3 il senatore Mitterdorfer.

Anm.mzio di nomina dei membri e di convo-cazione de) Comitato parlamentare per ilcontrollo dei servizi di informazione e si-curezza e sul segreto di Stato

P RES I D E N T E. I senatori Cipel-lini, Coco, Lombardi e Pecchioli sono statichiamati a far parte del Comitato parlamen-tare previsto dall'articolo 11 della legge 24ottobre 1977, n. 801, istitutiva del Servizioper le infonnazioni e la sicurezza dello Stato.

n suddetto Comitato parlamentare è con-vocato per domani, giovedì 25 ottobre 1979,aile ore 10,30, a palazzo Raggi, via del Corson. 173, per procedere alla propria costitu-zione.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. È stato presen-tato il seguente disegno di legge:

dal Ministro degli affari esteri:

« Ratifica ed esecuzione del Trattato diadesione della Grecia alla Comunità econo-

mica europea e alla Comunità europea del-l'energia atomica, con Atti connessi, firmatoad Atene il 28 maggio 1979» (369).

Sono stati presentati i seguenti disegni dilegge di iniziativa dei senatori:

FAED8. ~ « Provvedimenti a favore dellefacoltà di economia e commercio e di linguee letterature straniere dell'Università deglistudi di Pisa» (370) ;

SIGNORI. ~{{ Integrazioni alla legge 26 ot-

tobre 1971, n. 916, sul conferimento del gra-do di generale di corpo d'armata ai gene-rali di divisione dei Carabinieri e della Guar-dia di finanza che abbiano retto, rispettiva-mente, la carica di vice comandante generaledell'Arma e di comandante in seconda delCorpo» (371);

SCEVAROLLI, RIPAMONTI, CONTI PERSINI,

DELLA BRIOTTA, NOCI, NOVELLINI, BERLANDA,

BOMBARDIERI, CASTELLI, FORNI, GRAZIOLI, MAZ.

ZOLI, MARTINAZZOLI, MELANDRI e RossI. ~

« Modifica all' articolo 2 della legge 17 feb-braio 1968, n. 108, reoante norme per l'ele-zione dei consigli regionali delle reg1ioni a

i statuto normale» (372);

SIGNORI. ~

{{ Proroga del termine previstodalla legge 21 dicembre 1978, n. 837, concer-nente la Commissione parlamentare di in-chiesta e di studio sulle commesse di armie mezzi ad uso militare e sugli approvvigio-namenti» (373).

Anm.mzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

P RES I D E N T E . I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

alla la Commissione permanente (Affaricostituzionali, affari della Presidenza del

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Senaw della Repubblica ~ 1768 ~

24 OTTOBRE 1979

VIII Legislatura

'\S.3E;.IBLE1\ ~ RESOCONTO STENOGR/\FICO35a SEDUTA

II

Consiglio e dell'interno, o:rdinamento gene- Irale dello Stato e della pubblica ammini- !strazione) :

({ Norme sui servizi antincendi negli aero-porti e sui servizi di supporto tecnico delCorpo nazionale dei vigili del fuoco)} (334),previ .pareri della 4a, della sa e della 8a Com-missione;

alla Sa Commissione permanente (Program-mazione economica, bilancio, partecipazio-ni statali):

({ Conversione in legge del decreto~legge15 ottobre 1979, n. 494, concernente provvi~denze ed agevolazioni contributive e fiscaliper le popolazioni dei comuni delle RegioniUmbria, Marche e Lazio, coLpite dal terre-moto del 19 settembre 1979)} (350), previparem della 1", della 6a e della 1P Commis-sione;

alla loa Commissione permanente (Indu-stria, commercio, turismo):

SPADOLINIed altDi. ~

({ Norme per l'incen-tivazlone dell'uso dell' energia solare nel set-tore dell'edilizia privata e pubblica e dellaagricoltura)} (319), previ pareri della 1", del-la sa, della 6a, della 8a e della 9a Commis-sione;

alla l1a Commissione permanente (Lavoro,emigrazione, previdenza sociale):

MEZZAPESA. ~

({ Modificazione dell'artico-lo 11 della legge 9 dicembre 1977, n. 903, TÌ-guardante la parità di trattamento tra uomi-ni e donne in materia di lavoro}) (243), pre-via parere della sa Commissione;

alle Commissioni permanenti riunite 2a(Giustizia) e 8a (Lavori pubblici, comunica-zioni) :

({ Conversione in legge del decreto-legge 17ottobre 1979, n. 505, concernente dilazionedell'esecuzione dei provvedimenti di rilascioper gii immobili adibtti ad uso di abita2'JÌo-ne e provvedimenti urgenti per l'edilizia)}(366), previ pareri della la, della sa e della6a Commissione.

Anmmzio di presentazione del testo degliarticoIiproposto dalla 4a Commissionepermanente per il disegno di legge n. 128

P RES I D E N T E. In data 23 ottobre1979, la 4a Commissione permanente (Dife-sa) ha presentato il testo degli articoli, pro-posto dalla Commissione stessa, per il dise-gno di legge:

DELLA PORTA ed altri. ~({ Modifiche al

decreto del Presidente della Repubblica11 settembre 1950, n. 807, in materia dicorresponsione della razione viveri al perso-nale delle forze armate in servizio negli aero-porti)} (128) (Procedura abbreviata di cuiall' articolo 81 del Regolamento approvatadall'Assemblea nella seduta del 27 settembre1979) .

Annunzio di presentazione di relazione

P RES I D E N T E. A nome della 6aCommissione permanente (Finanze e tesoro),il senatore Patriarca ha presentato la rela-zione sul seguente disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-legge10 ottobre 1979, n. 478, recante modificazio-mal regime fiscale sulla birra e sulle ba-nane. Ist.ituzione di un'imposta di fabbrica-zione sui tubi catodici per televisori a co-lori}) (295).

.A~'1nunzio di relazione della Corte dei contisulla gestione finanziaria di ente

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCorte dei conti, in adempimento al dispostodell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, ha trasmesso la relazione concernen-te la gestione finanziaria dell'EFIM, Entepartecipazioni e finanziamento industria ma-nifatturiera, per l'esercizio 1977 (Doc. XV,n. 16).

Tale documento sarà inviato alla Commis-sione competente.

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::;enato d-ella Repubblica ~ 1769 ~ VIII Legislatura

3Sa SEDUTA A'SSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

Variazione al calendario dei lavori

M U R M U R A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

M U R 1\1U R A. Onorevole Presidente, anome della 1a Commissione permanente, de~vo chiedede che la discussione del disegnodi legge n. 314, concernente provvedimentistraordinari per il potenziamento e l'ammo-dernamento dei servizi del Corpo nazionaledei vigiH de!! fuoco, fissata per la seduta didomani, sia spostata al successivo calenda-rio, e ciò anche al fine di rendere omogeneoil lavoro della Commissione che potrà esami.nare anche il disegno di legge n. 344, di cuipoc'anzi ella ha comunicato l'assegnazionein sede referente alla 1a Commissione.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, la richiesta avanzata dal sena-tore Murmura si intende accolta, fermo re-stando che la Conferenza dei Presidenti deiGruppi parlamentari delibererà in merito alreinserimento del disegno di legge n. 314 neloalendario dei lavori del Senato.

Discussione e approvazione, con modifica.zioni, del disegno di legge:

({Contributo ordinario dello Stato a favoredel Consorzio autonomo del porto di Na-poli }) (178), d'iniziativa del senatore Molae di altri senatori

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:{( Contributo ordinario dello Stato a favoredel Consorzio autonomo del porto di Napo-li », di iniziativa dei senatori Mola, Ferma-rielIo, Libertini e Valenza.

Ringrazio il ministro Sarti per la sua pre-senza, ma avverto, tramite lui, il Presidentedel Consiglio che da domani in avanti, quan-do si discuteranno i disegni di legge e nonsaranno presenti i Ministri competenti, sisospenderà la seduta. Pubblicandosi il ca-lendario con quindici giorni di anticipo, gli

onorevoli Ministri hanno la possibilità didare priorità al dovere, per rispetto versoil Parlamento, di differire tutti gli altri in-carichi e di presentarsi in Aula.

Questo rimprovero non riguarda lei, ono-revole Sarti, anzi è una lode indiretta a lei,ma la vorrei pregare di far presente ai suoicolleghi che lei ancora, jn base alle leggi,non sostituisce tutto il Governo per tutte leleggi e per tutte le responsabilità, ma sO'Pperi-sce soltanto alla necessità di legami perma-nenti (come con grande abilità, correttezza ededizione sta facendo) tra vI Parlamento (ilSenato in questo caso) e l'.insieme del Gover-no. La ringrazio di avermi ascoltato, onQlre-vale Ministro.

DicMaro aperta la discussione generale.È iscritto a parlare il senatore Pistolese.

Ne ha facoltà.

P I S T O L E SE. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli senatoI1i, il di-segno di legge sul contributo ordinario delloStato a favore del consorzio autonomo delporto di Napoli merita alcune considerazionidi ordine posi:tivo, ma anche altre osserva-zioni critiche e di carattere negativo.

Quando fu costituito il consorzio del portodi Napoli, nel 1974, noi esprimemmo un giu-dizio decisamente positivo, favorevole allamodifica dell'Ente porto in consorzio autono-mo del parto. Esprimemmo tale giudiziopositivo per due ordini di ragioni: innanzi-tutto perchè ci sembrava giunto il momentodi esaminare i problemi del porto nell'am-bito della portualità minore, cioè dei portiminori del Golfo di Napoli, quali Castellam-mare, Pozzuoli, Torre Annunziata, che anda-vano degradando senza un'organica sistema-zione di tutto il mondo portuale del Golfodi Napoli. Ecco, dal punto di vista tecnicoconsiderammo questo un fatto positivo edesprimemmO' il nostro voto favorevole.

La seconda considerazione che ci indusse avotare favorevolmente era un'altra, cioè chesi tmttava di una delle prime attuazioni ~

non vi scandalizzate della paraI a che sto perdi:re ~ di un sistema corporativo. Infrutti,anche lasciando stare l'erroneo uso di que-sta espressione a cui si fa tanto spesso ricor-so anche in quest'Aula (mi si consenta di dire

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:.>mato della Repubblica ~ 1770 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

sen...a çhe nessuno abbia mai consultato unvocabobrio, non dico un'enciclopedia, per ca-pirne qualche cosa), io vi dimostrerò cheproprio il consorzio del porto di Napoli è unodei primi casi di attuazione corporativa, inquanto vi partecipano tutte le componentiinteressate al mondo portuale: dai lavoratoriportuali alle agenzie turistiche, agli spedi-zionieri, agli istituti di credito che lavoranonel porto. Lo stesso dicasi per la parte poli-tica: la rappresentanza della regione, La rap-presentanza del comune, eccetera. È propriouna delle vere forme corporative, comunquedi partecipazione organica (questa è unaespressione che non vi può soandalizzare)nella quale tutte le forze interessate al mon-do produttivo in quella zona partecipano allavita dell'ente nel quale sono consorzÌate. Ec-co la ragione di carattere ideologico che ciindusse ad accettare favorevolmente il dise-gno di .legge a suo tempo. Dicemmo subito (equesto voglio :per la verità ascriverlo a mo-tivo di soddisfazione anche un po' persona-le): va bene H consorzio, ma i fondi, i finan-z~amenti? Allam c'era ,il ministro Pi'emccÌnie si parlava di stanziare almeno 2 mili:aJrdi,ma poi all'ultimo momento fu soppTeSlSOan-che questo minimo contributo di camtterestraordinario. E allora consentitemi un ri-ferimento personale: ,ì}disegno di legge è diiniziativa comuni'sta ma io voglio perlomenoascrivere, non dico al mio partito, ma a mepersonalmente, il privilegio di aver indicatomolto prima quello che oggi si sta facendo.Nella seduta del 6 febbraio 1974 dissi: «Nonposso non ,ripetere quanto già detto drca lamancanza di congrui stanziamenti per soppe-rire agJi oneri amministrat!ivi, funzionali epromozionaH del consorzio, oneri che l'arti-colo 4 del decreto-legge indioa molto generi-camente senza alcun riferimento ad ogni equalsiasi previsione. Ritengo che commettia-mo una grossa irregolarità giuridica e for-male non indicando gli stanzi,amenti e i fon-di che occorrono al consorzio del porto. In-fatti ill nostro codice civiJIe impone, tra i re-quis,iti necessari per la costituzione di con-sorzi, la costituzione del fondo consortHe,così come impone il patrimonio per tutte lefondazioni. Non basta quindi uno stanzia-mento di carattere eccezionale. Daremo l'av-

via, ma dopo un anno saremo fermi e dovre-mo tornare al vecchio sistema di aumentaregli stanziamenti. Tanto vale partire con unalegge organica, con dei finanziamenti presta-biliti e annuali, con contributi precisi a ca-rico dei vm-:ienti che fanno parte del consor-zio ».

E credo di essere onesto nel ricordare chenel 1974, 'approvando la legge, dicemmo que-ste cose. Oggi diamo atto alle altre forze poli-tiche di essere arrivate a fare quello che noidicevamo di fare sette anni fa.

Qual è il problema oggi? È che indubhia-mente questo ritardo ha creato un danno no-tevole all'avvio di questo consorzio del por-to di Napoli, tant'è vero che l'anno scorso odue anni fa sono stati stanziati 10 miliardiper coprire i deficit di questi anni, senzanessuna attività concreta, ma solo per copri-re le passività che si erano determinate dal1974 al 1978.

Soltanto adesso, finalmente, ci avviamo suun piano logico e quindi si stabiHsce un con-tributo concreto, annuale che possa consen-tire al consorzio di funzionare. Questo perquanto riguarda il finanziamento e gli aspettipositivL Ma ci sono indubbiamente degliaspetti negativi perchè in questi 7 a~Tlinon siè fatto nulla per rHanciare i>lporto di Napoli,non si è fatto nulla per la portualità minore:il porto di Pozzuoli langue; Castellammare,con i cantieri che si vanno chiudendo, langueancora di piÙ; Torre Annunziata non funzio-na neanche, perchè l'entroterra che dovevaaHmentare questi porti minori si è paraliz-zato. Pensate che Torre Annunziata era il piùgrande centro di importazione e di esporta-zione dell'arte bianca; molini e pastifici gra-vitavano tutti su Torre Annunziata e Castel-lammare. Qumdi il porto viveva attraversoqueste attività, ma dal dopoguerra in 'Poi siè consentita l'apertura di mulini e (pastificiin tutte le parti d'Italia, quindi Torre An-nunziata ha completamente cessato ogni at-tività nel campo dell'arte Manca. CasteUam-mare in questo momento, cOIn da crisi deicantieJ1i, rischia di fermarsi; Pozzuoli svolgeuna modestissima attività di carattere pe-schereccio o di trasporti con le isole attra-verso la navigazione libera (che gravita suPozzuoli oltre che sulla città di Napoli).

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Senato della Repubblica ~ 1771 ~ VIII Legislatura

24 OTTO'BRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESO'CO'NTOSTENOGRAFICO'

Questa per quanta riguarda la portualitàminare; ma sul prablema in generale vi sonomohe altre cose da dire.

Non so se l'onorevole Ministro, che non èspecificamente di questo ramo, ha avuto oc~casione di visitare il porto di Napoli in que--sti ultimi tempi: non c'è più una banchinalibera, perchè tutto il lavoro di spediziO'nemerci arriva attualmente attraverso i con~tainers; poichè le merci che arrivano sonodecisamente superiori alle merci che escono,giungono containers in grande quantiltà e lìgiaociono, perchè non riusciamO' a rispedir~li. Ho con me dei dati di due o tre anni fa,ma la situaziane non è cambiata: erano statesbaroate nel parto di Napoli 7 miliani e mez~zo di tonnellate e in uscita troviamo la cifradi un miHone e mezzo; questo è il rapporto.Questi containers quindi arrivano in grandequantità nel porto di Napoli, ma debbono ri~paJ:1tirevuoti peI1Chènon si riesce a riempirli.Ecco perchè occorre un piano organica, sevolete rilandare la portnalità, collegata conil sistema ferroviario, collegato con il sistemaindustriale. Occorre creare degli incentiviaffinchè l'Ita1ia centrale graviti verso questiche sono i porti più deficitari, in modo daavere un costo di trasporto unico ferravia~nave; diversamente si avrebbe tutrto l'inte~resse a sbarcare direttamente a Genova, da~to che il Mezzogiorno non ha un entro terraindustriale vailido.

Ci sono pod altre attività marginali, tra le Iqual,i quella turistica crocieristica. Pensateche a Napoli non attraccano più navi dacrociera! Alcuni anni fa mi sono travato alPireo ed in una sola giornata ho visto centonavi da crooieJ:1a!Potete facilmente renderviconto di quanta ricchezza portavano quellenavi, sia pure per due giorni soH di sasta:centomHa persone che sbarcana! Nel portodi Napoli invece questo non aVV1iene,anziposso assicurare che alcune navi da crocie~ra non entrano in questo porta, si fermanofuori Capri perchè così non pagana i dirittidi attracco che per un sola giorno sona ta!1-mente 'alti da dissuadere le navi dal fer~marsi.

Anche questo deve essere valutato: biso-gna rilanciare il porto turisticamente. Pai-ehè iÌ'ltraffico passeggeri non esiste quasi piil

e tutto si svolge ormai per via aerea, staprendendo un grosso sviluppo l'attività cro~cieristica: tutti i paesi del Mediterraneo eol~tivano questo mezzo di svaga che è ,la era-ciera; quindi bisogna cercare di collegarsicon le agenzie.

Ci sarebbe da dare altri suggerimenti e con~sigli, come l'utilizzo di magazzini generali, difrigoriferi che restano inutilizZiati. Sappiamoinfatti che oggi il sistema delle spedizianinon è più come una volta (cioè alla rinfusa)per oui arrivavano le merd, venivano imma-gazzinate nei magazzini generaili, tutto sisvolgeva cal gira delle pO'lizze di carico,delle fedi di deposito, delle note di pegno eattraverso questi documenti la merce si tra-sferiva dall'uno all'altro compratare. Oggiinvece la merce o arriva nei containers, edè già destinata, o arriva addirittura can pa-gamento anticipato; oggi cioè l'esportazio-ne e l'impoJ:1tazione si fanno attraverso ilcredito documentaria, ciO'èprima ancora chela merce parta già è arrivata la documenta~zione per ,il pagamento deLle contropartite.Questo appunto è un fenomeno da valutare. lmagazzini sono attualmente vuoti e inutiliz-Ziati. L'altra volta dicemmo che il Banco diNapoli aveva fatto male aid abbandonare imagazzini generali. Ma oggi i magazzini nanhanno più alcuna funzione e allora è neces-sario che il consorzio del porto prenda delleiniziative concrete, cioè stipuli delle conven~ziani anche con l'AlMA, ossia con l'organi-smo di intervento nel settare agricolo.

Sappiamo che l'AlMA ogni Itanto deve im~magazzinare tonnellate e tO'nnellate di merciche deve staccare. SiccO'me l'AlMA non haattrezzature, stipula delle convenzioni con ititolari dei vari depositi o frigoriferi e quin-di r.i'esce a stoccare1a merce per il temponecessario alla sua reimmissione sul mercato.Questa è una iniziativa che il consorzio delporto eli Napoli potrebbe adottare.

Vi è poi un altro aspetta che oggi si pre~senta: quella dell'importazione del legno. Voisapete che noi importiamO' legno per più di1.000 miliardi. Non tutto questo legno peròarriva dalla JugoslaVlia, che gravita su Trie-ste: gran parte del legname viene dai paesiafricani, dal Temo mondo. Occorrono quindidelle attrezzature particolari.

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Senato della Repubblica VII I Legislatura~ 1772 ~

24 OTTOBRE 1979

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO35a SEDUTA

Nel concludere il mio brevissimo inrt:er~vento e nel ringraziare il Parlamento pea:-l'approvazione di quest'iniziativa che servea mettere finalmente in moto il funzionamen~to del porto di Napoli, raccomandando ohequesto finanziamento serva non soltanto apagare le spese correnti, ma anche a crearedegli incentivi che possano determinare losviluppo del porto di Napoli nel quadro del~lo sviluppo generale dell'entroterra del Mez~zogiorno, vorrei comunicare ~ mi si con~senta di farlo in vi'a uffiaiale ~ che i<lnostro

dodicesimo congresso, tenutosi a Napoli il5, il 6 e il 7 ottobre, ha deliberato di pre~sentare un di,segno di legge il aui testo è giàstato pubblicato su qualche giornale. Si trat-ta di una legge spedale per Napoli. Nel qua-dro delle varie incentivazioni contenute inquesta legge speciale abbiamo previsto unporto franco per Napoli. Su questa iniziativaci batteremo. Soltanto questo, infatti, puòrilanciare Napoli e il Mezzogiorno, cioè unadelle zone più depresse d'I taHa. Certo nonpossiamo pretendere che il porto di Napolisia in concorrenza con quello di Genova, èassurdo. Peraltro, se non creiamo dei motivi,degli incentivi, delle ragioni per orientare itrasporti verso II porto di Napoli non riusci~remo mai a risolvere questo problema.

Non veniteci allora a dire, se in quell'oc~casione sarete contrari, che fate una politicaper il Mezzogiorno e che il Mezzogiorno èun problema di carattere nazionale. Quellosarà il banco di prova: se in quel momentoci darete ragione e ci appoggerete significhe~rà che volete fare una politica meridionali-stica, ma se sarete contmri dimostrerete dinon voler mai provvedere a tute:lare gli inte-ressi del Mezzogiorno e di limitarvi a faredelle enunciazioni di ordine teorico a favoredel MezzogioI'no, mentre di fatto avete sem~pre trascurato il Mezzogiorno d'Italia.

Con queste brevi osservazioni dichiariamodi votare a favore di questo contr1buto or~dinario per il consorzio del porto dd.Napoli,nella fiducia ohe tale contributo venga uti-lizzato, tenuto conto anche della sua entitàche è notevolmente superiore aIle spese cor~l'enti, non soltanto per l'ordinaria ammini~strazione, ma per creare quegli incentivi,quelle attrezzature e quegli strumenti che

possono rilanciare il (porto di Napoli e, conil porto di Napoli, 10 sviluppo del Mezzo-giorno. (Applausi dall' estrema destra. Con~gratulaZVorti) .

P RES I D E N T E . È iscrit1:toa parlareil senatore Sica. Ne ha facoltà.

S I C A. Signor Presidente, onorevolerappresentante del Governo, nel prendere laparola mO'lto brevemente sull'esame del di~segno di legge n. 178 che prevede un contri-buto ordinario dello Stato a favore dell con-sorzio autonomo del porto di NapoLi, nonposso non esprimere la soddisfazione qualerappresentante di quella città e a nome ,delGruppo della Democrazia cristi<ana per il di~segno di legge all'esame del Parlamento.

Un é1Ippl1ausoa coloro che hanno preso que-st'IDiZtÌativa, alla Commissione che ha esami-nato con celerità il disegno di legge e chel'ha pOi1tato così sollecitamente all'esame diquesto ramo del Pavlamento.

Forse ~ se mi è consentito esprimere que-sta riserva ~ sarebbe stata più logÌJCaunapiù profonda meditazione sulla legge .istitu-tiva del consorzio autonomo IdeI porto diNapoli. Con il decreto-degge 11 gennaio 1974,convertito, con modificazioni, nella legge Ilmarzo 1974, n. 46, veniva infatti ad esserecostituito, per la 'Prima volta in Italia, un si~sterna portuale che non faceva riferimentosolo al porto di una città, rIDaa tutto un insie-me di porii che costituiscono la maggio-ranza di queLli che si affìaociano sul Golfo diNapoli, con una serie di problemi che veni-vano incentrati, con la creaZJione del conrsor-zio autonomo del porto di Napoli, in un or~ganismo che faceva prevedere il col1egamen~to di detti porti e, attraverso tale collega~mento, la specializzazione dei singoli portied il rilancio di alcuni di essi 'che, negli ul-timi tempi, avevano visto notevolemente di~minuita la loro capacità di iinCÌidenza.

Non fu ~ mi perdoni il coLlega Pistolese senon sono d'accordo con la sua visione ~ unente corporativo, ma un sd:stema di porti, incui entmvano a far parte (se si legge il prov~vedimento di legge istitutivo di quel consor~zio autonomo se ne ha ,chiaramente la visio-ne) gli enti locali e solo alcuni organismi

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1773 ~

35a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

economici, mentre erano estranei alla costi~tuzione, anche se entravano a far parte del-l'assemblea, i rappresentanti deHe organiz-z~ioni economiche e del mondo del lavoro.Si val,Ie aver di mira soprattutto il rilandodell'attività economica della provincia di Na-poli e della regione campana che avev:a sem-pre visto nel porto di Napoli un centro pro-pulsore della sua attività economica: sl eb-beallora l'adesione, credo unanime, del Par~lamento ita1iano a questo provvedimento dilegge, anche se vi furono perplessità su al-cune diz;ioni dello stesso.

Quando per legge si viene ad istituirre unafondazione ~ come nel caso in esame ~ si in-dividuano quali sono gli enti che partecipa-no, cioè i soggetti della fondazione, giri scopi(infatti, l'articolo 2 del provvedimento nedetermina i fini ed i compiti) e tutto il siste-ma organizzativo dell'ente, ma stranamentein questo caso all'articolo 4 della l'egge isti-tutiva non si parla di patrimonio della fon-dazione bensì solo di una disponibiLità fi-nanziaria; contrariamente al sistema gene~rale del nostro dirritto, non si costituì un fon-do patr.imoniale, ma si disse solo che, « persvolgere i compiti e le funzioni, il consorziodispone di determinati mezzi finanziari », esi precisò, sempre alI/articolo 4, che questimezzi f,inanziari erano costituiti dal contri-buto deHo Stato e dai contributi annuali de-gli altni enti consorZJiati da stahHire ~ diceesattamente Ìil punto b) dell'articolo 4 ~

«dai relativi organi competenti in base al-le norme in VlÌgore, sentita l'assemblea delconsorzio ».

Ci fu già allora la perplessità che, faltta [alegge, alla fine non si trovassero pori.i mezzifinanziari per il rilando del nuovo ente por-to di Napoli, e non era solo una v:i'sione pocorosea del futuro di quell'ente perchè quantosi è verificato daUa istituzione del consorzioautonomo del porto di NapoLi fino al 1978ha dimostrato che quelle perplessità che sierano avute in sede di conversione in leggedel decreto-legge avevano il [oro fondamento.In altre parole, quel contributo dello Statoche avrebbe dovuto essere determinato, e sipresumeva sollecitamente, è stato detemni-nato soltanto oggi, mentre si è dovuta atten-dere la concessione di un contributo straor-dinario per il ripiano del passivo. Infatti ne-

gli anni precedenti si era determinato un no~tevole passivo, dal momento che l'ente nonaveva i mezzi finanziari, non dico per il ri-lancio deHa sua attività, ma anche soltantoper esplicare quelli che erano i compiti essen-ziali previsti dal provvedimento istitutivo.

Dieci miliardi sono stati sufficienti a rico-prire H passivo degli anni precedenti. Oggiforse 1a pressione dell'opinione pubblica suirappresentanti politici della cLttà di Napolie sul Parlamento ci por1Ja 'a!ll'esame di que-sto disegno di legge. Io non intendo fare quil'avvocato dJilfensore del consorzio, ancheperchè non credo che sia necessario un avvo-cato cLiJfensore per illustrame l'attività diquesti ultimi anni, pur attraverso le difficoltàin cui H consorzio si è dibattuto a causa del-la mancanza di fondi. Credo però che la stes-sa relazione ponga in evidenza quanto già siera detto nella precedente legislatura, e cioèla perplessità di fronte ad un modo di gestio-ne e la necessità di rivedere certe forme ge-stionali del consorZJio.

È necessario perciò che io ricord1 all' As-semblea che H consorzio autonomo del portodi Napoli ha visto aumentare notevolmente isuoi fini istituzionali attraverso provvedi-menti di legge. Basta pensare all'assolvimen~to del.servizio ferroviario all'interno del por-to, del servizio di acquedotto, dell serviziÌo diiUuminazione, del servizio pulizia, tutti com-piti questi che hanno portato all'assorbi-mento di manodopera per cui da 175 perso-ne nel 1971 illconsorzio è passato a 233 unitànel 1973, con un aumento del 33,14 per centodel personale. Successivamente, sempre inbase ad adempimenti derivanti dall'applica~zione di provvedimenti legislativi, questopersonale è passato a 389 unità e nel 1973-74si è attestato a 627 unità, cioè più del 64,78per cento rispetto alle unità precedenti. Tut-to questo senza che vi siano state assunzionial di fuori di quelle imposte dalla legge, tan-t'è che fìino al 1979 si è avuta una costantediminuzione del personale d1pendente, cheoggi è sceso a 582 unità. Questa diminuzioneè stata decisa per tentare di ridurre quantopiù possibile le spese e per destinare ad in~vestdmenti produttirvi le poche fonti di cui ilconsorzio dispone.

È evidente però ohe, se si ampliano i com-piti di un ente, bisogna anche provvedere al-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1774 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

la determinazione dei mezzi finanziari a di~sposizione dello stesso. Del resto basta con-siderare quaili sono i compiti che ancora at-tendono il consorzio: l'elaboraz1one del pia~no regolato re, non soltanto del porto di Na-poli, ma di tutto il sistema portuale di cuiparlavo prima e che fa CG\Jpoal consorzio ~

Pozzuoli, Bacoli, Torre del Greco, Portici,Castellammare di Stabia: tutti attendono chesia sistemato con un quadro organico il loroinserimento nel sistema portuale napoleta-no ~; la creazione di terminals, perchè sipossa trovare uno sbocco alle esigenze deri~vanti dai nuovi sistemi di trasporto maritti-mo; l'aumento di aree scoperte contigue allebanchine per la movimentazione e H depositodelle merci, esigenza anche questa che scatu-risce da una nuova visione, enormemente di-versificata rispetto ai sistemi precedenti; latrasformazione dei magazzini e dei deposirticoperti ~ vi accennava .poco fa il senatorePistolese ~ proprio per questa nuova tec~nica dei trasporti marittimi. I magazzinigenerali sono abbandonati ed è necessarioche vengano trasformati in qualche cosa dinuovo. Ma perchè tutte queste opere possanoessere realizzate occorre introdurre mezzimeccanici per la movimentazione delle mer-ci all'interno del porto. Prima vi erano siste-mi antiquati; oggi vi sono le grosse gru porta-containers, ci:ascuna delle quali costa som-me considerevoli. E non è possibile che tuttequeste ,realizzazioni avvengano senza un ap-porto considerevole di mezzi finanziari.

Il porto di Napoli non costituisce una en-tità astratta dalla realtà dell'intera provincianapoletana, ma è stato sempre uno dei vOìlanidell'economia della nostra regione. Non èpossibHe che, nel momento in cui si parladi una crisi del Mezzogiorno e di una visionemeddionalistica della politica governativaci si dimentichi delle esigenze primarie delporto della città di Napoli.

È necessario che il consorzio per il paTtodi Napoli compia studi approfonditi per larazionalizzazione dei suoi servizi, per una or-ganizzazione la più fun.z!ionale possibHe dellavoro all'interno del porto, per una specia~lizzazione dei porti che fanno parte del Sii'Ste~ma. Come ho detto prima, una deHe caratte-dstiche del provvedimento ahe rstituì il con.

sorzio autonomo del porto era la crea2JÌonedi un sd:stema portuale. Ora, non è posSlibi-le creare un sistema all'interno del qualeciascuno dei porti che ad esso fa capo con-tinui a svolgere un'attività autonoma, sen-za che si indichi la specializzazione versola quale ciascun porto deve indirizzarsi.

Vi sono porti che hanno caratteristicheparticolari. Il porto di Bacoli, ad esempio,è addetto in :particolare al trasporto dellapozzolana che è una ,delle merci maggior-mente esportate dalla provincia di Napoli.Il porto di Pozzuoli ha la caratteristica fun-zione di collegamento con le isole della pro-vincia di Napoli, cioè ha una vocazione turi.stka, oltre che commerciale.

Il porto di Napoli non solo ha una sua par-ticolare configurazione per il trasporto dellemerci, soprattutto dei derivati dal petrolio,ma ha anche una sua vocazione turistica,che in questi ultimi tempi è stata certamentemorti£icata per una serie di considerazioniche non è qui il caso diiJlusltrare.

Tutto questo, come appare chiaramente,comporta la necessità di una determinazionedel contributo.da parte dello Stato e degli a[-tri enti consorziati.

Quindi è benvenuto questo disegno di leg-ge che determina l'ammontare del contributodello Srtato. Ma, come dicevo prima, non èsolo lo Stato che deve il proprio contributoal consorzio autonomo del porto, poichè lalegge istitutiva prevede che anche gli altri en~ti cansorziati versino i loro. Ed è strano chefino ad oggi non si sia riusciti ad ottenereda parte di questi enti consorziati se non ma.destissime somme. Il Banco di Napoli, adesempio, uno degli enti che non era previ'8totra quelli che dovevano costituire iJlconso:r~zio e che fu inserito anche per sollecitazionedello stesso ente, fino ad oggi si è limitato adare una elargizione assistenziale ~ badatebene, non si parla nemmeno di contributo,bensì proprio -di elargizione assistenziale ~

modestissdma di liire 10 milioni annui. Mi do-mando se sia valsa veramente la pena di in~serire tra gli enti che aderiscono al consorzioil più grosso d'StÌ'tuto bancario del Mezzo-giorno, ohe dovrebbe costituire uno degli en~ti incentivanti deHa politica economica del

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Senato della Repubblica ~ 1775 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO

Mezzogiorno, se poi, di fronte ad uno deglienti che può essere portatore di questa politi-oa di incentiV'azione, si limita a dare la ma-destÌ'ssima elargizione di 10 miJlioni di lireannue.

È per questo che insieme ad altri colleghiabbiamo presentato un emendamento al dise-gno di legge all' esame di questo ramo delPada:mento in cui si determina anche l'am-montare annuo del contributo che gli enticonsorziati devono dare annualmente al con-sorzio autonomo del porto, fissando nellasomma di lire 1 miHardo questo contributo,che dovrà essere ripartito tra gli enti consor-ziati non per legge, ma in base alla determi-nazione che l'assemblea del consorzio an-nualmente fa in sede di approvazione del bi-landa consuntivo.

Ho detto prima, all'inizio del mio interven-to, che uno degli elementi caratterizzanti,fondamentali dell'istituzione di una fondazio-ne è il patrimonio, che deve determinare lapossibilità di vita dell'ente stesso. Se non vi èquesto patrimonio, è certo ,che la vita dell'en-te si ferma. E non è possibile che vi siano de-gli enti che partecipano aHa vita, alle assem-blee, alle decisioni dell'ente, senza farsi cari-co di un minimo apporto finanziario alla esi-genza di quell'ente. Mi auguro che voglial'Assemblea prendere in esame e favorevol-mente deddere su quesIto emendamento. Ver-rà così anche chiadto un altro dei puntioscuri deJlla legge istitutiva den'ente.

Pur con le riserve e con le perplessità so-pra espresse non posso, al termine di questomio breve intervento, che esprimere ancorauna volTa la soddisfazione perchè uno dei pro-blemi che maggiormente è stato a cuore allapopolazione di Napoli e della Campaniatutta venga finalmente avviato a soluzione.

Mi auguro che il Parlamento italiano siaunanime nell'esprimere il suo voto favore-vole su questo provvedimento.

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareil senatore Mola. Ne ha facoltà.

* M O L A. Signor Presidente, onorevolirappresentanti del Governo, onorevoli colle-ghi, la relazione chiara e puntuale del colle-ga Tonutti e ~ se mi permettete ~ la miastessa rdazione iUustrativa del disegno dilegge n. 178 mi consentono di contenere ilmio intervento in alcune brevissime consi-derazioni.

L'approvazione del disegno di legge al no-stro esame per la determinazione del contri-buto ordinar,io dello Stato a favore del con-sorzio autonomo del porto di Napoli, contri-buto esplicitamente previsto dalla legge 1sti-tutiva del consorzio deLl'lI marzo 1974, ponefine dopo cinque anni alla inadempienza del-lo Stato verso il consorzio ed a una condizio-ne di grave incertezza e di difficoltà che hafinora se non bloccato, pesantemente ostaco-lato il pieno svolgimento dei compiti attri-buiti al consorzio del porto di Napoli.

Presidenza del vice presidente C A R R A R O

(Segue M O L A ) . L'attuazione piena del-la legge istitutiva di cui, senatore Pis10lese,noi fummo modestamente protagonisti, solile-dtatori, promotori, è stata piuttosto trava-gliata: 1), perchè il decreto di nomina delpresidente deI consorzio autonomo del por-to di Napoli, che consentiva l'insediamentodegli organismi democratici del consorziostesso e la liqui:dazione del regime commissa~

riale, è stata emanata dopo tre anni dallapubblicazione della legge istitutiva deil con-sorzio; 2), perchè gli altri enti consorziatisoltanto dopo tale periodo hanno potuto co-minciare, sia pure in parte, a versare i lorocontributi finanziari al consorzio; in terzoluogo perchè in cinque anni, dalla legge :isti~tutiva, per la costante indisponibiHtà delGoverno a offrire la copertura finanziaria)

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Senato della Repubblica 1776 ~ VIII Legislatura-:!3?'

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 197935a SEDUTA

non è mai stata varata la prevista legge dideterminazione deil contributo ordinario del~lo Stato, cosa che ci accingiamo a fare oggie che dovrebbe segnare, a mio avviso, un m~mento di svolta positiva nella vita del con~sorzio autonomo del porto di NapoU.

L'approvazione della legge per un coIlltri~buto straordinario di 10 mi:HaI'di a favoredel consorzio autonomo del porto di Napoli,avvenuta l'anno scorso, pur costituendo iÌ.n~dubbiamente un apprezzabile intervento del~lo Stato ed un sensibile al~eggecimento delledifficoltà in cui ve~sava il consorzio, nonaveva potuto eliminare la condizione di in-certezza di prospettiva in oui continuava adoperare il consorzio stesso.

Ecco, quindi, la necessÌ\tà della legge checi accingiamo ad approvare questa sera. Sepoi consideriamo che il porto di Napoli puòassolvere, più di quanto non sia già avven'l1~to, ad una funzione importante neUa vitaeconomica della città e di tutta la Campania,ci rendiamo conto che ta legge rappresentaun contributo, sia pure limitato, al più gene-rale sviluppo economico e sociale dell'areanapoletana.

Nell'esprimere la soddisfazione del mioGruppo per il risultato cui sltiamo per giun-gere, devo però manifestare una nota dirammarico per il fatto che il Governo non siastato in grado di indicare una copertura fi~nanziaria per il contributo relativo all'anno1979, per cui l'8a Commissione del Senato,per non ostacolare o addirittura bloccarel'iter del disegno di legge, ha dovuto acco-gliere le indicazioni della Commissione bilan~cia del Senato, facendo partire il contrihwtonon dal 1979 ma dal 1980.

Concludo auspicando anch'io, come delresto ha fatto H collega Tonutti nel[a sua Te~lazione, che H Parlamento, assumendo comepunto di riferimento l'indagine conoscitivasulla funzionali:tà dei porti svolta dall'8a Corn-missione, possa al più presto approvare unalegge per 'la pianificazione dell'assetto e del~lo sviluppo del sistema po.rtuale i,taHano (leg~ge peraJJtro già approvata nella precedentelegislatura dall'altro. ramo del Parlamento) euna legge genemle di riforma degli enti di ge-stione portuale, che affronti anche il pr~

blema delle fonti di fina:nziamento degli entiportuali stessi e che esalti le particolarità deivari porti, tra cui quella del consorzio auto~noma dcl porto di Napoli, ohe non si limita alporto della dttà di Napoli, ma si estende daOastel1ammare di Stabia a Bacoli e delineaun primo tentativo in Italia di formazione diun sistema portuale organico.

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusala discussione generale.

Ha facoltà di parlare il :relatore.

T O N U T T I, relatore. Signor Presiden~te, signor rappresentante del Governo, ono~revoli colleghi, ho poco da aggiungere a quel-lo che i colleghi hanno detto nei loro inter-venti. Sottolineo so<lta:nto che giustamente~ come è stato detto ~ lo Stato, sul pianoformale, si presenta inadempiente su quan~to previsto dalla legge istitutiva del consor~zio di Napoli, ma sul piano sostanziale, con i500 mi'lioni dati fino al 1977, come contri-buto di avvio, e i 10 miliardi dati come con-,tributo straordinario a chiusura di tutti ideficit fdno al 1978, ha, pur tardivamente,dato una dsposta a queHa che era la richie~sta fondamentale della legge. E credo, in viagener'ale, anche perchè i colleghi si sonosofferrn:ati sui problemi del rilancio del portodi Napoli, che i:l problema, come del restoil problema di tutti i porti, e non solo di qud~lo di Napoli, non riguardi tanto questo oquel traffico e tanto meno il potenziamentodel traffico passeggeri; ma mi sembra chela competitività e la produttività del portodebbano essere ricercate attraverso un mi-gLioramento deHe strutture interne e dellestrutture esterne. E per questo anche laCommissione, quando ha affrontato H pro-blema del finanziamento, sia stmordina<rioche ordinario, ha sottolineato tale aspetto eha sollecitato gli organi del consorzio e ilMinistero della marina mercantile ad un

I esame attento della struttura organizzativae operativa del consorzio. Infatti, essendoimportanti, ai fini di una equilibrata gestio~

1 ne, la determinazione e la definizione del! contributo ordinario dello Stato e dell'ap~i porto degli altri enti consorziati, particolareI!

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Senato della Repubblica ~ 1777 ~ VII I Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

attenzione si deve dedicare alla razionalizza~zione della gestione affinchè il consorzio siain grado di svolgere i servizi con competiti-vità sul piano interno ed internazionale.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare il mppresentante del Governo.

P I S I C C H I O, sottosegretario di Statoper la marina mercantile. Signor Presidente,onorevo1li senatori, io non dovrei aggiungeremolto a quanto è stato già ora detto dal re~latore senatore TonutJti. Devo solo aggiunge-re che ]1 disegno di legge al nostro esame in-tende proprio dare attuazione aHa previsio~ne contenuta nella legge istitutiva del consor-zio autonomo del porto di Napoli che con~cerne appunto 'l'erogazione da parte dello Sta-to eLiun contributo all'esercizio consorta.1e.Sui cdteri, poi, seguiti dai proponenti, con~divisi e accettati da] Governo e quindi appro-vati dalla Commissione, per la determinazio~ne dell'ammontare di un contributo di 4 mi-liardi annui, è da rilevare che è stato tenutoconto proprio del di'savanzo medio annuo dicirca 2 milia'rdi finora raggiunto dallo stessoconsorZiÌo, pur mantenendosi l'atthrità al disotto di quanto sarebbe necessario per rea-lizzare appieno i numerosi e vasti fini con-sortili.

Il Mini1stero, nel quadro della riforma le~gislativa delle gestioni portuali, invocata an-co'ra oggi, ohe si appresta a presentare alParlamento, ha individuato appunto nel si-stema fiscale delle tasse e dei diritti maritti-mi la possibilità di soluzione del problemadei finanziamenti. In buona sostanza noi, co-me Ministero della marina mercantile, ab-biamo già iniziato una certo processo, tenu-to conto sia dell'indagine conoscitiva, sia diquanto è stato oggetto in questi ultimi tempidi dibattiti anche nei due rami del Parlamen-to, per potere al più presto approntare il di-segno di legge. Pertanto il Governo è favore-vole a questo disegno di legge per il portodi Napoli.

P RES I D E N T E . Passiamo all'esamedegli art,içoli del disegno di legge nel testoproposto dalla Commissione. Se ne dia let~tura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

Art. 1.

Il contributo dello Stato a favore del Con~sorzio autonomo del porto di Napoli, ;previ-sto dall'articolo 4, lettera a), del decreto~[egge 11 gennaio 1974, n. 1, convertito, conmodificazioni, nella legge 11 marzo 1974,n. 46, è detemninato in lire 4 miliardi an~nui, a decorrere dalla gennaio 1980.

Il contributo relativo all'anno 1980 puòessere utilizzato anche per la copertura del-le maggiori spese dell'esercizio 1979.

(E approvato).

Art.2.

All' onere di 4 miliardi di hre, derivantedal'l'applicazione della presente legge ;perl'anno finanziario 1980, si provvede median~te corrispondente riduzione del capitolo 6856dello stato di previsione della ~pesa del Mi-nistero del tesoro per il medesimo anno fi~nanziario, a tal uopo utilizzando l'appositoaccantonamento preordinato aHa specificoscopo.

Il Ministro del tesoro è autorizzato adapportare, con propri decreti, le variazionidi bilancio occorrenti.

(È approvato).

P RES I D E N T E. Da parte del sena~tore Sica e di altri senatori è stato presentatol'emendamento 2. 0.1, che si intende già illu-strato nel corso della discussione generale.Se ne di,a lettura.

G I O V A N N E T T I , segretario:

Dopo "articolo 2, aggiungere il seguente:

Art. .....

« H contributo annuale degli altri enti con-sorziati, previsto dall'articolo 4, lettera b),del decreto-legge 11 gennaio 1974, n. 1, con-vertito, con modificazioni, nella legge 11

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Senato de.lla Repubblica ~ 1778 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

marzo 1974, n. 46, è fissato in complessivelire 1 miliardo. II riparto di tale somma frai predetti enti è determinato annualmentedall'assemblea del Consorzio in sede di a.p~provazione del bilancio 'preventivo ».

2.0.1 SICA, PATRIARCA, DI LEMBO, FER-

RARA Nicola, D'AMELIO, FRACAS-SI, V ALIANTE, SCARDACCIONE,

SANTONASTASO

P I S T O L E SE. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P I S T O L E SE. Signor Presidente,onorevole Sottosegretario, l'emendamentopresentato dai senatori Sica ed altri ha unindiscutibile fondamento nella realtà delproblema, perchè certamente gli all,tri entiche partecipano al consorzio sono tenuti, inbase ana legge istÌitutiva, a contribuire. Sap~piamo però che di fatto ciò non è avvenuto.So, per esempio, che una delle gravi accuseche si muove al Banco di Napoli è che, puravendo, attraverso gli interessi, guadagnatosulle anticipazioni (pare, settecento milioni)non vuole contribuire o ha contribuito sten-tatamente. Fui uno dei responsabili quandochiesi l'inserimento del Banco di Napoli, mami rendevo conto che era necessaria la parte-cipazione dell'unico istituto meridionale aquella che è la vita portuaJle, tanto più cheesso interviene attmverso tUltte le operazio-ni, i finanziamenti, le anticipazioni, le opera~zioni bancarie dell'ambiente portuale; misembrava doveroso inserirlo, anche se forseil Banco non era favorevole.

Oggi assistiamo al fatto che gli altri enticonsorziati non intendono contribuke; in-dubbiamente con l'emendamento propostodai colleghi delJ.a Democrazia cristiana sivorrebbe mettere riparo, ma non vedo comeciò possa materialmente essere attuato. Nel-l'emendamento si dice che il contributo èfissato complessivamente in un miliardo eche la ripartizione di questa somma tra glienti è determinata annualmente dall'assem~blea del consorzio; ebbene, a me sembrache con legge non si possa intervenire su una

questione di diritto privatistico, nel sensoche non possiamo dire ai consorziart:d chedevono corrispondere un determinato con-tributo.

Non sÌiamo, infatti, nel caso di un con-sorzio obbligatorio, perchè c'è un punto diun articolo che dire: la partecipazione v()-.lontaria degli enti di cui al precedente com-ma è dd:sposta su l'ichiesta.. . ~ questo unconsorzio di cui i vari enti partecipano aHavita del porto, quindi ne debbono subire an-che gli oneri; è più che altro un fatto di sensi~bilità, si tratta di partecipare al contributoche è certamente a carico dei cosiddetti soci,ma se non lo fanno noi come Parlamentonon gliela possiamo imporre. Come si do~vrebbe dividere poi questo importo? Di que-sto miliardo quanto paga la regione Campa~nia, quanto la provincia, quanto il Banco diNapoli o le province di Ca,serta, Avellino, Be~nevento?

OnorevoLi colleghi, sono d'accordo sullasostanza dell'emendamento, anzi farei miala l'Ìchiesta, ma non vedo come si possla ma-terialmente arrivare ad una effettiva attua-zione. Non c'è possibilità, anche perchè sitratta di enti pubblici, di enti autonomi chedovrebbero poi deliberare nelle rispettivesedi competenti, e la C05a mi sembra assaidifficile. P,ur condividendo, peroiò, l'intenzio~ne dell'emendamento, mi sembra che sUiIpia-no concreto non sia lattuabHe. Eventualmen-te sd potrebbe prospettare la cosa comeraccomandazione, dicendo che l'Assembleasi rende conto di questa necessità e la rac~comanda al Governo.

Queste le mie perplessità suU'emendamen-to, di cui pure condivido la sostanza.

M O L A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* M O L A. Onorevole Presidente, siamoperfettamente convinti della necessità che gli

I enti consorziati, la regione Campania, il co-mune di NapoH, i comuni delle città portua-li aderenti al consorzio autonomo del portodi Napoli, da Castellammare a Torre Annun-ziata fino a Pozzuoli e BacoH, contribuìscanofinaIlZÌ!M"iamente a sostenere il consorzio au-

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VIII Legislatura~ 1779 ~

24 OTTOBRE 1979

:ienato della Repubblica ..,.

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO35a SEDUTA

tonomo del porto di Napoli. Su questo nonabbiamo dubbi.

Abbi'amo però delle perpa~ssità, persino dicarattere cost1tuZlionale direi, circa l'oP-POir-tunità e la validità dell'emendamento. CA.oèil Parlamento dovrebbe stabilire che tuttiquesti enti consorziati devono obbligatoria-mente dare un contributo pari alla somma diun miliardo. Secondo me questa è una deci.sione che spetta alle assemblee elettive, alconsiglio regionale, al consiglio comunale diNapoli, al consiglio provinciale, ai consiglicomunali e così via. Mi sembrerebbe quindipiù opportuno esprimere questa voaontà delPadamento diversamente: in un ordine delgiorno o comunque in una forma che non im-plicasse deHe perplessità peir!sino di caratte-re cosHtuzionale.

Comunque, se i colleghi presentatori del-l'emendamento insisteranno per la votazionenoi} date queste perplessità} ci asterremo, manon voteremo contro, pur confermando 1anecessità che gli enti consorziati versino icontributi finanziari 'al consorzio autonomodel porto di Napoli.

S I C A . Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Senatore Sica, insede di discussione generale lei ha già iUu-strato l'emendamento, quindi non può aVe!renuovamente la parola.

S I C A. Ne ho parlato, non l'ho illustrato.

P RES I D E N T E. Senatore Sica, lei haiUustrato l'emendamento, quindi non puòtornare sull' argomento.

S I C A. Per ,la precisione, signor Presiden-te, io ho parlato dell'emendamento, ma nonl'ho illustrato. Parlare di 'lID emendamentopresentato e di're quali sono stati i princìpiche lo hanno ispirato è un conto, illustrarlo èun altro conto. Molto succintamente ho in-dicato quali erano le ragioni che mi hannoindotto a presentare questo emendamento.Lei ritiene che io abbia già :iJll'11stro.tol'emen-damento, ma dagli interventi degli oratori

precedenti risulta ohe non è così. Quindi, selei ritiene che io possa Hlustrare l'emenda-mento, sa!rò ~ieto di aggiungere qualche con-siderazione a queltle già precedentementeesposte.

P RES I D E N T E. Sarebbe disposto,senatore Sica, a tmsformare il 'Suo interventoin una dichiarazione di voto sull'emenda-mento?

S I C A. Signor Presidente, la dichiara-zione di voto segue l'illustrazione, comunquesono d'accordo.

P RES I D E N T E. In ogni modo ladichiarazione di voto p['IeCede il voto.

R A S T R E L L I. Domando di palliare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

R A S T R E L L I. Signor Presidente, ono-revole mppresenta:nte del Governo, onO!revoHcolleghi, volevo aggiungere un'ulteriore ra-gione alle motivazioni che sono state giàaddotte in quest'Aula sull'inopportt111ità divotare l'emendamento presentato dal senato-re Sica e da altri colleghi così come è statoformulato, oltre ai motivi già enunciati, an-che di ordine costituzionail.e, nel senso che glienti partecipanti a quesito consorzio sonoin maggiomnza enti autonomi locali i qualihanno, per il principio dell'autonomda del-l'ente, la libertà di determinare la misura delproprio contributo.

Se è possibile, pertanto, attraverso unsubemendamento orale, vorrei proporre unaeventuale modificazione a tale emendamen-to. Infatti, se è vero che lo Stato non può in-tervenire con forza coattiva di legge ed im-porre agli enti localH.che partecipano al con-sorzio [a mÌisura del1a loro contci!buzione,anche perchè potremmo per avventura avereil caso che taluno di cadesti enti potesse, allimite, versare un contributo annuo maggio-re (indico una prospettiva solo ipotetica perdilire come nO!O.ci sia La pos1sibilità di coll'fi-gurare nè iJ. quantum debeatur nè la misura

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Senato della Repubblica ~ 1780 ~ VI II Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

del riparto fra i vari enti), potremmo formu~lare l'emendamento in un modo diverso: in~fatti, se è vero che non abbiamo [a potestàdi intervenire sull'autonomi:a degli enti lo~cali e quindi di condizionarne l'opera in que-sta materia, abbiamo però una pos1sibiHià nelmomento in cui variamo una legge per laquale lo Stato si obbliga ad erogare 4 miliar~di all'anno al consorzio autonomo del portodi Napoli. Potremmo cioè, come Parlamento,condizionare l'erogazione dei 4 miliardi aduna quota percentuale e proporzionale ohedeve essere a carico degli altri enti del con-sorzio.

Capi:sco la preoccupazione del blocco, macapisco anche che gH enti che fanno parte diquesto consorzio non avrebbero più il diritrtodi convocarci come hanno sempre convocato(il senatore Mola sa bene quante volte è in~tervenuto alla Camera di commercio per di~scutere questa materia) noi parlamentari na-poletani: gli enti che fanno parte del consor-zio sarebbero obbligati a compiere prima illoro adempimento e in secondo luogo potreb-bero chiedere all'erario l'erogazione dellaquota a carico dell'erario stesso. Bisognereb~be pertanto !Studiare una formula per la qua~le, in via di modificazione dell'emendamen-to Sioa, si stabHisse che la somma di 4ffiiJliaJ:1diche lo Stato assume a p1ropriooarico viene erogata se gJi altri enti han-no pedomeno sottoscri<tto annualmente UiIlaquota pam a:l 20 per cen.to del tutlto: inquesto modo, rispettando l'autonomia altrui,avremmo raggiunto lo scopo, garantendo a1~tresì al consorzio quell'apporto di parteci~pazione degli enti locali che è indispens'abile.

Napoli è una città particolare O'ha detto,mche il senatore Pistolese) per cui bisognache gli enti locali meridionali e di Napoli sap-piano intervenire ed assumere le proprierespooc:rsabllàtà, anche di ordine economico.Non è possibile che si continui sempre a tra~sferire alla responsabilità del potere oontra-le determinati adempimenN che altri entinon hail1llo eseguito. È scandaloso per esem-pio che il Banco di Napoli, che lucra 700 mi~lioni per le operazioni di agenzia nel porto,versi H contributo cui ha fatto cenno H se~natore Sica: bisognerebbe estromettedo C()[l

dedsione assembleare, secondo le norme del-lo statuto, mortifioarlo, sostituire al Bancodi Napoli un altro ente bancario.

Sdlo cosÌ si riuscirà a mettere un po' d'or~dÌ'ne. m contributo di 4 mHiardi e quello chesarà dato dagl'i a'ltl1i enti è un fatto impoT~tante, ma non risolve ancora il problemadella funzionalità, non risolve ancora ill pro~blema del perfetto mecoanismo che devesoattare come molla di incentivazione per l'e-conomia meridionale e dd.la città di Napoli.Poniamo a~lora anche le condiizioIlli perchèquesto non sia un beneficio, non sia una sine-cura (in un xegime di assoLuta quiescenza perquanto riguarda le attività, le spese del con-sorzio autonomo del porto, come ha .ricotrda-to iJ Sottosegretario, 'Sono ammontate a duemHiardi aIJ'anno: 2 miHardi all'anno di spe~se a vuoto), ma serva a creare un vol.ano mag-giore di mezzi e di possiJbilità opemtive: cer-chiamo, con questa modifica, di impostareun discorso costituzionale, legittimo e cheobb1ighi gli enti partecipanti ad una corre~sponsione effettiva del loro contributo diopere e di denaro.

P RES I D E N T E. Senatore Rastrelli,se desidera presentare un subemendamento,deve avere la cortesia di red1gerIo per iscrit~to, perchè emendamenti orali non sono am-missibili.

S I C A. Domando di paI'la.re.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S I C A. Signor Pres,idente, devo premet~tere che non condivido le preoccupazioni diordine costituzionale espresse dai senatoriMola, Rastrelli e Pistolese. Mi pare stranoche per legge si fissi un consorzio obbligato-rio determinando gli enti che vi partecipano,si fissi anche il principio della contribuzionedegli enti partecipanti al consorzio e si ne-ghi il dovere da parte di questi enti di parte-cipare alla costitumone del fondo ,patrimonia-le dell'ente. Forse l'unica preoccupazionepotrebbe essere quella dena determinazionedena cifra da parte del Parlamento. Per-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1781 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

tanto, se ill Regolamento lo consente, vorreimodiHoare il testo dell'emendamento in que-sto modo: I

I

IDopo l'articolo 2, aggiungere il seguente: i

!i!i,i

« Il contributo annuale degli altri enti con- Isorziati previsto dall'articolo 4, lettera b), I

del deoreto~legge 11 gennaio 1974, n. 1, con- II

vertiJto, con modificazioni, nella legge 11 jmarzo 1974, n. 46, è fissato dalla assemblea IIdel consorzio che determina annualmenteil riparto delle somme fra i predetti enti,in sede di approvazione del bi'lancio pre-ventivo ».

Art. ...

2.0.1

P RES I D E N T E. Invito la Commi:s~sione ad esprimere il parere sull'emenda-mento 2.0.1 così come modificato dal pro~ponente.

T O N U T T I, relatore. Sù:gnor Presiden~te, già è 'staJt'OIsottolinea;to nella reilazione ilproblema deliliapartecipazione finanziaria de.-gli enti consorziati. La Commi'ssione ha in~fatti invitato H Ministero della marina mer-oantile ad applioa're la 1ettera b) dell'artiro104 deHa legge istitutiva del Consorzio.

In Commissione ci si era anche posti ilproblema ~ ed è scritto neHa 'relazione ~ 5e

sia pienamente legittima la partecipazione al-l'assemblea del consorzio dei rappresentantidi quegli enti che per legge sono impegnati acontribuiTe iCon continuità al finanziamentodell'ente e che non adempiono a questa pre-scrizione. Pertanto ~n linea generale il mla-tore è d'accordo e dà parere fiavorevole allanuova formUllazione dell'emendamento.

P RES I D E N T E. Invito i,l Governoad esprimere il parere.

P I S I C C H I O, sottosegretario di Statoper la marina mercantile. Ho delle perpJessi-tà perchè, se pat!ii'amo di contriburto volan-

taI1Ìo da parte dei diversi partecipanti e poilo vogliamo determinare attraverso la leggeo attraverso l'assemblea del consorzio, que-sto contributo non è più volontario, ma di-venta obbligatorio. Comunque, poichè misembra che la non partecipazione neil mo-mento deJH'inadempienzasia la cosa più op~portuna, potremmo anche accettare l'emen-damento nella formulazione testè letta.

P RES I D E N T E. Passiamo aMa vo-tazione dlel'emendamento 2. 0.1, nel te'Sitomodificato.

R A S T R E L L I. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

R A S T R E L L I. Signor Presidente,onorevoli colleghi, se l'emendamento re-sta quello che è stato testè letto, non pos~siamo che votare contro perchè ci sembramotivo di non chiara lettura del testo legisla-tivo. Nel momento in cui si decide di inter~venire sull'autonomia del consorzio del por~to e della sua assemblea e, attraverso questa,di vincolare 'anche la libera volontà degli entiche vi partecipano e che sono autonomi nel-l'espressione deUa propria volontà, dobbia~mo tener presente che il rappresentante del~la provincia o del comune di Napoli o il rap~presenta;nte di qualsiasi altro ente locale nelconsorziO' non possono esprimere libera-mente e personalmente la volontà dell'enteche mppresentano, ma hanno bisogno di es-sere a'l1ltorizzati attraverso una deHberazio-ne dell'organismo che rappresentano. È chia-ro quindi che questa assemblea del consorzioè una assemblea di partecipanti che non han~no pieno mandato, ma sono condizionati.Inserire nella legge siffattO' richiamo condi-z10nante della volontà -assembleare, senza de~terminare nè ill tempo nel quale essa devees.primersi nè le modalità nè la quantifica-zione dell'importo, Siignifìioainserire nel con-testo deili1alegge un elemento dirompente ohepotrebbe determinare una sua drsapplica~zione.

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i;;;i1<l1Odella Re pubbii('{' VIII Legislatura.~o~ ,~~~~~.~.~~~~~~~~. .

~ 1782 ~

24 OTTOBRE 1979ASSEId:BLEA - RESOCONTO STEKO<:'RAPlCO35a SEDUTA

Allora o si abbandona compleltamente que-st'emendamento e si ritiene, come fa il Go-verno, che il contributo degli enti consortilisria volontario e quindi può esser dato e puònon essere dato, con la conseguenza che nonsarà dato, oppure si affronta ~l problema dipetto e si dice che bisogna stabilire assoluta-mente un principio diverso, in base al qualel'eral1io i,n tanto eroga Msuo contl'ibuto eli 4mHiardi, voluto dall'articolo 1 della legge, mquanto gli enti consortili hanno fatto la par-te di loro competenza. Per questo avevamostudiato un emendamento, che non abbiamopotuto presentare per la mancanza del nu-mero di firme utile per questa operazione,ohe diceva che il contributo 'annuale a cari-co degli enti che deve essere di importo noninferiore ad un quarto della misura del con-tributo dello Stato e che il versamento delcontributo di cui all'articolo 1, che è il con-tributo dello Stato stesso, è subordinatoall'effettiva determinazione, ripartizione ederogazione deUa quota a capico degli enticonsortilL

Secondo noi, la scelta è in questo senso:se l'emendamento resta quello letto dal sena-tore Sica non può essere 'accettato perchèillstorsivo della legge; se vkeversa si vuolefare un discorso serio, riteniamo che ciòsia possibile. Quindi condividiamo la mo-tivazione che ha spinto :il Gruppo democri-stiano a presentare l'emendamento, ma nonpossiamo condividere la forma nella qualeesso è stato espresso: è chiaro pertanto chevoteremo contro l'emendamento del sena-tore Sica.

M O L A. Domando di parlare per dichia-razione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M O L A. Signor Presidente, per motivarel'astensione del mio Gruppo dalla votazionedell'emendamento presentato, desidero ricor-dare che ,J',articolo 4 della legge istitutiva delconsorzio autonomo del porto di Napoli af-ferma che il consorzio dispone tra l'altro deicontribUiti annuali degli altri enti consornati,da stabilire dai relativi organi competenti:

cioè debbono eSSeTe stabiliti dagli organicompetenti degli enti che aderiscono al con-sorzio autonomo del porto di Napoli (e nonpossono essere fissati dalJ'assemblea delconsorzio stesso, in base alle norme in vigo-re) sentita l'assemblea del consorzio. Ogniente consorziato perciò, attraverso il suo or-gano deliberativo, stabilisce il contributo dadare al consorzio, dopo aver sentito il con-sorzio stesso, quindi in base, secondo me, al-la legge istitutiva del consorzio non puòessere l'assemblea del consorzio a stabilire icontributi che devono dare i vari enti con-sorziati.

È per questo che ho grandi perplessitàad approvare un emendamento del genere equindi, senza rinnovare l'invito al collega'presentatore di trasformarlo in ordine delgiorno, voglio prooisare che per questi mo-'tivi il nosrt:ro Gruppo si astiene dal votarlo.

P RES I D E N T E. Metto ai voti l'e-mendamento 2. 0.1, presentato dal senatoreSica e da altl1Ì senatori, nel testo modificato.Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

:È:approvato.

Passiamo alla votazione del disegno dilegge nel suo complesso.

P A T R l A R C A. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* P A T R I A R C A. Signor Presidente,onorevoli rappresentanti del Governo, ono-revoli colleghi, il Gruppo della democraziacl1istiana esprime la sua posi,tiva valutazionesul provvedimento in esame e conferma ilsuo intendimento, già evidenziato in prece-denti dibattiti e in particolari iniziative disuoi parlamentari, di gamntire al costituitoconsorzio autonomo del porto di Napoli unanormale vita finanziaria attraverso l'appor-to costante del contributo deJHoStato e deglialtri enti partecipanti, a carico dei quali perforza di legge nascono obbligazioni che devo-no essere adempiute per la vilta e la vivaiJitàdell' ente.

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Senato della Repubblica ~ 1783 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente FER R A L A S C O

(Segue P A T R I A R C A ). Certo quesrtoprovvedimento arriva in ritardo rispetto aquanto il ParLamento aveva previsto nell'ar-ticolo 4 della legge istitutiva del consorzioautonomo del porto e arriva dopo un prov-vedimento di sanatoria attmverso i[ quale,allosoadere della passata legislatum, si ero-gava la somma di 10 miliaroi di contributostraordinario per risanare il grave deficitdi ges,tione che era andato accumulandosi nelcorso dei primi cinque anni di vita del con-sorzio stesso.

Questo ritardo ha rischiato di far saltare lefinalità che ci si era proposti con la leggen. 46 del marzo 1974, che mppresentava ilpTlimo esperimento consortile creato per reg-gere un organico ststema portuaile, compren-dente nèlla sua circoscrizione ben 6 ambitiportuali, in grado di affrontare tutti quantiinsieme quei nuovi compiti, quali l'esecuzio-ne di ope['e marittime e di impianti portuali,la gestione di'retta di vari servizi portuali, l'ef-fettuamone di ricerche di mercato, il coordi-namento con La vasta realtà produttiva delsuo hinterland e la completa meccanizzazio-ne dei servizi.

In questi primi cinque anni, purtroppo, pe-rò, il consorzio ha dovuto attendere inveceall'impegno prioritario di cercare con diffi-coltà enormi, anche in forza di una serie didispute che sono insorte suLl'obbligatorietàdello stesso contributo degli enti partecipan-ti, di reperire ogni volta i mezzi straordinariper riequilibrare la gestione finanziaria: lasituazione finanziaria del consorzio addi-rittura lo scorso anno ha toccato punte dram-matiche, se si pensa che proprio allo scaderedella legisLatura al Governo ed il Parlamentofrettolosamente dovettero varare il provvedi-mento prima ricordato. D'altra parte, per ef-fetto del ritardato pagamento da parte delloStato delle quote ad esso spettanti, anche glialtri partecipanti hanno cercato di ritardaree di contestare l'obbligatorietà della contri-

,buzione, accrescendo così maggiormente ledifficoltà finanziarie dell'ente.

Con il provvedimento che approviamo, noisperiamo di consentire al consorzio non so-lo di essere più attento ne1la gestione ordi-naria dei numerosi servizi che sono andati ac-cumulandosi nel corso degli ultimi anni, inforza di provvedimenti legislativi e eLiadegua-menti ad esigenze nuove, ma di por mano condecisione a quella programmazione degli in-terventi che vanno dal piano regolatore gene-rale dei porti alla definitiva assegnazione deiruoli e dei compiti, in relazione alla specia-lizzazione, dei singoli porti e ad una più mo-derna ed economica organizzazione del lavo-ro portuale; 'all'aumento di aree contigue al-le banchine per la movimentazione e per ildeposito delle merci; aHa trasformazione deimagazzini e dei depositi coperti in modo daadeguarli alle moderne tecniche di maneggio;alla introduzione di mezzi meccanici moder-ni per la movimentazione delle merci; alladeterminazione di tariffe certe e globali; allacreazione di efficienti strutture viarie per iJrapido smist1:amento delle merci; 'alla unicitàdi gestione dell'intero ciclo operativo.

Dobbiamo però con onestà affermare inquesta sede che in questi anni, pur in presen-za delle notevoli difficoltà economiche, la ge-stione ha mostrato di imboccare la strada del-l'ocO!l1omicità, delJa razi<Yl1:alizzazione,del po-tenziamento e della qualifica2Jione dei servizial fine di affrontare l'agguerrita concorren-za. Basti ricordaTe (e lo ha fatto con moltaopportunità il collega senatore Sica) quantosi va facendo nel settore dei containers, attra-verso il potenziamento di infrastrutture ade-guate. Ricordo tra raltro ----:--è stato anche ri-cordato in precedenza ~ le due grandi gruporta-containers costruite dalla officine Reg-giane e installate al modo Baus-an, che hannodato un grande sviluppo al traffico, e la par-ticolare emanazione di tariffe (a corpo chiu-so » ~per i contenitori in transito,che hanno

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Senato della Repubblica ~ 1784 ~ V I I I Legislatura

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

portato come conseguenza un notevole incre~mento del movimento dei contenitori, chenell'ultimo anno ha toccato la cifra di 51.000'contenitori, con un tasso d'incremento rispet~to al 1977 del 35 per cento.

Onorevoli colleghi, 'oorto anche in questaoccasione noi napoletani abbiamo avvertitol'amarezza ohe ci prende ogni volta che siparla delle cose di casa nostra e in paf\ticoWa~re ogni voIva che si fa Tirferimento all'econo-mia dell'area napoletana; quasi non ci potes~simo sorollare di dosso la ma!ledizione del~!'inefficienza, del1a negLigenza, della en:demi-ca 'antieconomio~tà dei1le nostre gestioni. An-ohe in questa occasione vi è stato qua,lche ac-cenno e qualche dchilél!lIlo che, pur se allalarga, ha mostrato di darci il rituale aV'Ver~timento, specie quando si è voluto avvertireil consorzio, che stava per ricevere il contri-buto da parte dello Stato, che 10 Statoavrebbe dovuto vigilare attentamente sullastruttura organizzativa e su una non meglioprecisata razionalizzazione della gestione.

A questo riguardo devo dire con fermezzache il consorzio autonomo del porto di Na-poli già da anni si è messo su questa stradae lo ha fatto con decisione affrontando anchesitua:zjioni spiacevoli e dando il segno di unagestione oculata, attraverso il dato della con-sistenza dell'organico che alla data attuale èdi 582 unità, notevolmente ,al di sotto dell'or-ganico previsto e approvato nel 1976 dal Mi-nistero della marina mercantile, Ministerovigilante, organico che prevedeva 729 unità.Tutto queSito nel quadro delila drammat:ioo ea voi ben nota situazione occupazìona:le diNapoli e nonostante le ampie giustificazioniche esigenze di potenziamento motivereb-bero.

Questi fatti, onorevoli senatoJ:'!Ì, sono em~blematici di una corretta conduzione e vi esi-mono ~ dando il vostro consenso positivoalla legge di finanziamento del porto di Na-poli ~ dall' essere dubitosi e perplessi.(Applausi dal centro).

T O N U T T I , relatore. Domando diparlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

T O N U T T I, relatore, Propongo, a ti-tolo di coordinamento, che l'articolo aggiun-tivo introdotto con l'approvazione dell'emen-damento 2. 0.1 sia inserito dopo l'articolo 1anzichè dopo l'articolo 2.

P RES I D E N T E. Non essendovi os~servazioni, la proposta di coordinamento delrelatore si intende accolta.

Metto ai voti il disegno di legge nel suocomplesso. Chi l'approva è pregato di alza-re la mano.

:£ approvato.

Presentazione di disegni di legge

S A R T I , ministro senza portafoglio peri rapporti con il Parlamento. Domando diparlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

SA R T I, ministro senza portafoglio peri rapporti con il Parlamento. Ho l'onore dipresentare al Senato, a nome del Ministro deitrasporti, i seguenti disegni di legge:

«Accertamenti di controllo delle confor~mità ai tipi omologati o approvati dei mo-tori, dei veico:li a motore e loro rimorchie dei rellativi dispos.ltivi di equipaggiamento,prodotti in serie)} (375);

«Modifiche di talune disposizioni del te~sto unico delle norme sulla disoiplina dellacircolaZiÌone stradale, approvato con decretodel Presidente ddla Repubblica 15 giugno1959, n. 393, e del re}ativo regolamento diesecuzione approV'ato co'l1 decreto del Pre~s.idente deLla RepubbHca 30 giugno 1959,n. 420» (376);

«Nuove modallità di pagamento o di de~posito, a qualsiasi titolo, di somme a favoredell'Azienda autonoma delle ferrovie delloStato» (377);

«Sospensione dei brevetti aeronautici ci-vili» (378);

« Modifica dell'articolo 67 del decreto delPresidente de'11aRepubblica 28 giugno 1955,

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Scuaro della Repubblica VIII Legislatura"","",~~~b~

~ 1785 ~

24 OTTOBRE 1979

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ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFiCO35a SEDUTA

n. 771, relativo all'attribuzione dei contri-buti di sorvegLianza governativa, dovuti daiconcessionari di pubblici servizi di traspor-to, di cui alla legge 9 marzo 1949, n. 106»(379) .

Presento altresì, a nome del Ministro dellavoro e della previdenza soo1ale, H seguentedisegno di legge:

« Contributi dovuti allI'Ente nazionale diprevidenza e assistenza per gli impiegati del-l'agricoltura (ENP AIA)>> (380).

P RES I D E N T E . Do atto all'onore-vole ministro Sarti della presentazione deipredetti disegni di legge.

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

« Finanziamenti per il completamento deibacini di carenaggio di Genova e Triestee per la costruzione del bacino di care-naggio di Napoli» (194), d'iniziativa delsenatore Fossa e di altri senatori

P RES I D E N T E . L'ordine del gior-no reca la d1scussione del disegno di legge:«Finanziamenti per il completamento deibacini di carenaggio di Genova e Trieste eper la costruzione del bacino di carenaggiodi Napoli », d'iniziativa dei senatori Fossa,Benassi, Gusso, Mola, Finessi e Jannelli.

Dichiaro aperta la discussione generale.È iscritto a parlare il senatore Patriarca.

Ne ha facoltà.

* P A T R I A R C A. Onorevole Presidente,onorevole rappresentante del Governo, ono-revoli colleghi, chiedo scusa se sono costret-to ad intervenire nuovamente, anche ,se inun altro dibattito, che pur riguarda la com-plessa politica marinara del nostro paese;mi riservo in questo mio intemrento relati-vo al disegno di legge n. 194 di trattare so-Lamente la parte relativa al bacino di care-naggio del porto di Napoli lasciando aglialtri colleghi di illustrare nella sua comples.sità la problematica che riguarda i baci-ni di carenaggio di Genova e di Trieste e

l'altro bacino di carenaggio, assistito sem-pre da contributo dello Stato, di Palermo.Mi 30ffermerò pvaticamente, come dicevo,sulla situazione del costruendo bacino dicarenaggio di Napoli, che è stato oggetto diuna serie di disoussioni e di dibattiti abba-stanza approfonditi. Come è a voi noto, conlegge n. 470 dellO luglio 1969, pubblicata sul-la Gazzetta Ufficiale n. 197, veniva assegnatoal costituendo consorzio per il bacino di ca-renaggio di Napoli un contributo di lire12 miliardi sulla spesa prevista di lire 15miliardi. Il 21 ottobre 1969 veniva costituitoil consorzio per il bacino di carenaggio diNapoli, del quale fanno parte il comune diNapoli, l'amministrazione provinciale di :\la-poli, il consorzio autonomo del porto, la ca-mera di commercio di Napoli, l'IRI, il Ban-co di Napoli. Dopo approfonditi studi venne-ro determinati l'ubicazione del manufatto aponente del pontile Vittorio Emanuele e Ullridimensionamento del bacino stesso da 500mila tonnellate a 250 mila tonnellate. In da-ta 10 febbraio 1975, con decreto del Presiden-te della Repubblica n. 1010 veniva riconosciu-ta al consorzio la personalità giuridica.

Venne quindi redatto il progetto di mas-sima e il capitolato dell'appalto-consorso perun bacino che potesse ospitare navi fino a250 mila tonnellate e il Consiglio superioredei lavori pubblici, nella seduta del 18 no-vembre 1977, l'approvò con la raccomanda-zione che venisse trasmesso al CIPE perchèconfermasse la validità delle dimensioni dicui al progetto, in quanto nelle more si sa-rebbero verificate le condizioni per un even-tuale dimensionamento del bacino stesso trale 200 mila e le 150 mila tonnellate. Eviden-temente il Consiglio superiore dei lavori pub.blici tenne conto anche del fatto che attual-mente la SEBN, che poi è la società di ri-parazioni navali dell'IRI, dispone di cinquebacini di carenag~io, tre in muratura e duegalleggianti, oltre a banchine di allestimen-to e di lavuro. Il bacino n. 1, costruito nellontano 1911, assorbe i lavori dell'armamen-to minore, ma da qualche tempo pres.::tlta inqualche zona un sollevamento della plateaed abbondanti infiltrazioni d'acqua che co-stringono a tenere sempre in moto le pom-pe di drenaggio, con maggiore costo d'eser-

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::senato delta Repubblica ~ 1786 ~

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cizio e con conseguenti aumenti dei costi dilavoro. n bacino n. 3, costruito nel 1957, adifferenza degli altri due bacini in muratura,dispone di doppia entrata, è il più grande,con una capacità per navi fino a 100 milatonnellate, ma è largo solo quaranta metri.Tuttavia, l'entrata di levante resta inutiliz~zata perchè la fanghiglia e i detriti vari por~tati nella darsena Marinella dal fiume Se-peso si accumulano contro il battente porto.n bacino n. 5, costruito nd 1974, ormeggia-to provvisoriamente ad una banchina, ha indefinitiva sacrificato l'uso della banchinastessa, e qui si è fatto riferimento alla ne~cessità comunque di tenere sgombre questebanchine, per il potenziamento dell'attivitàportuale. La collocazione di tale bacino,esposto ai venti di traversia del porto di Na-poli, ne riduce l'agibilità e comporta un gros-so appesantimento dei costi di gestione, percù.i si rende necessario procedere alla collo-cazione del bacino in una posizione più ido~nea del porto di Napoli. Gli altri due bacini"anno raI:1modernati e tecnologicamente me~glio attrezzati; a questo riguardo mi pareche ci sia tutto un programma per il setto~re deIJe riparazioni navali da parte del Go-verno. che deve essere presentato al Parla.mento.

n 31 dicembre 1978 si ebbe il finanzia~mento di dodici miliardi, previsti dalla leg~ge n. 880; poichè l'opera non era stata an~cara iniziata è venuto a decadere e quindila legge 470 è diventata inoperante, a menoche non si proceda ad un suo rifinanziamen~to, cosa che facciamo con questo provvedi~mento. Infatti ancora una volta nell'aprilescorso le forze politiche e sociali, la regioneCampaP.ia, i sindacati, il consorz,io autono-mo del porto di Napoli, la camera di com~mercia, la stessa sezione opere marittimedel genio civile hanno confermato non solola necessità, ma la validità dell'opera e l'im~porta nza di dotare il porto di Napoli di unaattrezzatura moderna e funzionale, adeguataalle mutate esigenze e finalizzata anche allosviluppo della cantieristica. A questo riguar-do è molto importante collegare il finanzia~mento di questa iniziativa 'Con l'impegno cheil Governo ha assunto in questo e nell'altroramo del Parlamento di rivedere il piano di

ristrutturazione delle industrie delle costru-zioni navali, tenendo ben conto dell'Impor-tanza del cantieri collocati nel MezzogIOrnod'Italia, e in modo particolare del glodosocantiert> di Castel1ammare di Stabia, di re-cente r01pi10 da provvedimenti di cassa in-l.cgrazione.

In conseguenza di quanto detto innanzi,poichè in varie riunioni tra tecnici e opera-tori, forze politiche e sindacali, tenute pres-so la camera di commercio, è stata rilevatal'opportunità che il nuovo bacino destinatoa navi fino a 200 mila tonnellate venga rea-lizzato non più fisso, ma galleggiante, da ubi-carsi al molo Martello, è stato presentato alSenato il disegno di legge in discussione daicolleghi senatori Fossa, Benassi, Gusso, Mo-la, Finessi e Jannelli. Questo disegno di leg~ge, per .il quale esprimiamo pieno consenso,anche come Gruppo della democrazia cristia-na, tiene conto non solo dell'opportunità dirifinanziare la legge 470, ma comunque didare inizio finalmente alla costruzione diquesto bacino.

Opportunamente, in sede di discussionenella Commissione competente, è stata an~che segnalata l'opportunità di introdurre unemendamel1to, per cui circa il contributodello Stato, che secondo il disegno di leggeveniva assegnato al consorzio autonomo delporto e non al consorzio per la costruzionedel bacino di carenaggio, la Commissione, mipare unanimemente, ha espresso invece l'op-portunità di consentire che questo consorziovolontario, il quale oltre tutto fa parte dellostesso consorzio autonomo del porto, otten-ga direttamente questo contributo per por-tare avanti la costruzione del nuovo bacinodi carenaggio.

La costruzione di questo nuovo bacino dicarenaggio galleggiante per navi fino a200.000 tonnellate, da eseguirsi da parte diquesto consorzio, ha vantaggi tecnico-econo-mici rispetto a quello in muratura già proget~tato, che doveva collocarsi, come ho detto,innanzi al pontile Vittorio Emanuele. Infat-ti i tempi di costruzione di un bacino galleg-giante in acciaio sono notevolmente ridottirispetto a quelli costruiti in muratura, inquanto l'attuale stadio dei più avanzati det-tami tecnici delle costruzioni in acciaio con-

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3,;,wto della ReJ.;ubblica ~ 1787 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

sente un più veloce assembleaggio di lamiere,che 110n richiedono alcuna necessità di gros-sa lavorazione di carpenteria in ferro.

Per quanto riguarda in particolar modola platea del bacino, vi è da considerare poich~, mentre per il galleggiante essa viene ese.guita alla luce del sole, per quella in mUTa-tura deve essere eseguita ad una certa pro-fondità marina, con tutti i disagi facilmen-te evidenziabili, .che comportano maggiortempo sia per la costruzione, sia per la si-stemazione della platea stessa, nonchè di tut-te le parti in mezzo.

Bisogna tener presente anche l'attuale ca-renza dei lavori dei cantieri navali, sia na-zionali che esteri, il che spinge maggiormen-te ad adottare la soluzione del bacino galleg-giante in acciaio, stante l'attuale carenza dilavoro particolarmente nel cantiere di Ca-stellammare di Stabia, che sarebbe deputatonaturalmente a costruire questo bacino.

Un ulteriore vantaggio tecnico è che il ba-cino galleggiante, pur avendo necessità diimportanti opere di sistemazione e ormeggi,è pur sempre rimorchiabile in qualsiasi al-tro luogo, cosa che ovviamente non è possi-bile con quello in muratura.

Vi è da considerare inoltre che vi sono al-lo stato degli studi in atto secondo i qualila sistemazione del bacino galleggiante vie-ne ubicata a ridosso del molo Martello, afianco di un bacino galleggiante già esisten-te, senza creare ulteriori problemi evolutiviper le navi che manovrano nell'ambito por-tuale.

Ciò comporterebbe anche la piena dispo-nibilità del pontile Vittorio Emanuele, cheresterebbe a disposizione per l'attracco dinavi mercantili in una situazione di carenzadi ormeggi nella zona centrale del porto.

Infine vi è da tener presente che l'attualepotenzialità ricettiva del porto di Napoli perla manutenzione e la riparazione di navi, affi-date, come abbiamo ricordato, alla SEBN, èper navi di una portata massima tra le100.000 e le 120.000 tonnellate. È quindi ol-tremodo auspicabile la costruzione di un ba-cino per navi fino a 200.000 tonnellate inquanto tale manufatto completerebbe l'arcodi ricettività di navi da mantenere, spe-cie dopo l'ultimo periodo di gigantismo delle

costruzioni navali, che ha visto salire, secon-do statistiche rilevate dal Lloyd Rerister, acirca 840 le navi dalle 100 alle 200.000 ton-nellate in armamento nel mondo al dicem-bre 1977.

Vi è inoltre da considerare che, sempre al-la stessa data, vi erano in costruzione nelmondo oltre 100 navi tra le 100.000 e le250.000 tonnellate.

Da quanto sopra esposto appare chiara-mente la necessità di dotare il porto di Na-poli, nel più breve tempo possibile, di que-sto essenziale manufatto, di questa impor-tante struttura che varrà anche ad incre-mentare la vocazione cantieristica dell'areanapoletana; vocazione cantieristica che si al-ticola anche attraverso il l'addobbo navalee il potenziamento della vasta struttura por-tuale per la quale oggi stesso il Senatoha confermato il proprio impegno, il propriointeressamento attraverso l'erogazione di unappropriato contributo, che consentirà allostesso porto di Napoli di avere una vita piùserena e più tranquilla.

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareil senatore Fossa. Ne ha facoltà.

F O S SA. Signor Presidente, onorevolerappresentante del Governo, onorevoli colle-ghi, prendo la parola molto brevemente perdue ordini di motivi: innanzi tutto perchè c'èstato un ampio dibattito a più riprese, primadeUa fine della 7"-legislatura e all'inizio del-1'8a, in Commissione lavori pubblici e in se-condo luogo perchè nella stessa Commissioneil disegno di legge che ho presentato insiemeai colleghi Gusso, Benassi ed altri, è statoapprovato all'unanimità.

Voglio subito esprimere la piena soddisfa-zione mia e del Gruppo socialista per l'ap-provazione, ci auguriamo, anche in Auladi questo disegno di legge e dare atto alGoverno, al nuovo Governo, che dopo lalunga crisi dalle ultime elezioni ha affron-tato con sollecitudine il problema, in modoorganico, programmato, secondo le indica-zioni e i suggerimenti che 1'8a Commissioneaveva dato nel dibattito dell'aprile del 1979,sulla base della relazione del senatore Tonut-ti, al quale voglio esprimere il mio apprez-

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Senato della Repubblica ~ 1788 ~

24 OTTOBRE 1979

VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

zamento per l'impegno, la chiarezza e la pre.cisione della sua relazione.

Per noi è una legge importante, qualifi-cante, che programma in una certa misurail finanziamento nel settore delle riparazio-ni navali e dei bacini; è una legge che interes-sa non solo il porto di Genova, il porto diTrieste e quello di Napoli, ma deve interes-sare, perchè si tratta di un provvedimentoorganico, l'economia nazionale. Essa tendea consentire <ilcompletamento di opere inizia-te a Trieste nel 1967, a Genova nel 1969 (sia-mo a 12 anni dall'inizio dei lavori del bacinodi Trieste e a 10 da quello di Genova): certo,&Gnocostruzioni impegnative, complesse dalpunto di vista tecnologico, soprattutto quan-do si tratta di bacini da 200-250 mila tonnel-late, ma è anche vero però che l'erogazionedei finanziamenti è avvenuta in modo assailento, graduale e con successive leggi che nonsto a elencare, in quanto richiamate nellarelazione del senatore Tonutti.

È importante per noi che questa leggevenga approvata al più presto in quanto sicolloca in un momento di grave crisi di fon-do, strutturale della cantieristica, con mi-gliaia di lavoratori del settore, come sapete,in cassa integrazione. La legge poteva essereapprovata prima, nel mese di aprile 1978:ci fu 10 scioglimento anticipato della setti-ma legislatura e la lunga crisi di Governoha latta slittare di oltre un anno l'esame el'approvazione di questo qualificante provve-dimento legislativo.

Nel corso del dibattito che c'è stato all'8aCommissione è stato giustamente sottolinea-to ~ e noi concordiamo ~ che con questodisegno di legge la questione relativa ai ba-cini di carenaggio è stata affrontata nellasua globalità, mentre io a suo tempo, nelgiugno 1977, avevo presentato una propostadi legge relativa soltanto al rifinanziamentodel superbacino di Genova: questo è avve-nuto per il dibattito che c'è stato, per i sug-gerimenti e le indicazioni emerse e gli inter-venti dei commissari, in particolare deiGruppi della democrazia cristiana e comu-nista, all'8a Commissione, d.quali hanno pre-cisato e concretamente definito i tempi diattuazione per il completamento dei baciniprevisti dal programma.

Il programma prevedeva infatti la costru-zione di un super-bacino galleggiante di350.000 tonnellate nel porto di Genova; lostato di avanzamento dei lavori è del 65 percento, 6 elementi sono stati costruiti, nemancano ancora due, la poppa e la prua, chesaranno costruiti con i finanziamenti cheverranno erogati con questa legge ed è pre-vedi bile che all'inizio del 1982 l'area indu-striale del porto di Genova e il super-bacinogalleggiante di questo porto saranno defini-tivamente completati e funzionanti. CaSI au-spichiamo anche per Trieste ed esprimiamola nostra piena soddisfazione che si possa alpiù presto dare l'avvio alla costruzione ~

come diceva nel suo intervento poc'anzi an-che il collega Patriarca ~ del bacino di Na-poli dopo i ritardi che ci sono stati in con-seguenza del dibattito a livello locale sultipo di bacino, sulla ubicazione, finalmentetrovando in questi ultimi mesi un accordo.È inutile richiamare l'attenzione dei colleghisulle ragioni che hanno reso necessari ulte-riori finanziamenti, di gran lunga superioririspetto alle previsioni iniziali, per la costru-zione dei bacini di Genova e Trieste. L'infla-zione, tuttora in atto, ha portato i costi deimateriali, della manodopera e dei trasporti alivelli assolutamente imprevedibili nel 1969.Di conseguenza si prospetta un'enorme inci-denza degli oneri per revisione dei prezzi. Inuovi finanziamenti previsti dalla presentelegge sono pertanto necessari ed urgenti inquanto la legge 21 dicembre 1974, n. 700, in-novando profondamente rispetto alla prece-dente normativa, ha stabilito l'obbligo per leamministrazioni appaltanti di corrispondereacconti sui compensi revisionali in corso diopera, utilizzando gli stessi fondi stanziati inbilancio per il pagamento dei lavori, ed hacomminato l'applicazione degli interessi dimora a carico delle amministrazioni stesseper i ritardi nei pagamenti di detti acconti.Quindi questa nuova normativa mette in s~-rie difficoltà il consorzio autonomo del por-to di Genova non soltanto per la costruzio-ne del superbacino di carenaggio, per il ri-tardo nella erogazione dei finanziamenti, maanche per la costruzione del nuovo termmal-containers per il quale c'è una controversiaaperta con la società appaltante, e si corre

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Senato della Repubblica ~ 1789 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

il rischio che !'impresa sospenda i valori pro~prio per la difficoltà di pagare puntualmen-te, tenuto conto soprattutto della applica-zione di questa legge.

Il processo inflazionistico, in concomitan-za con l'entrata in vigore della nuova norma-tiva richiamata poc'anzi, ha determinatol'esaurimento dei fondi stanziati dallo ~tatoe dal consorzio autonomo del porto che, inbase alla legge, deve contribuire nella misu-ra del 20 per cento alla realizzazione di que-ste opere.

Queste sono le ragioni dell'aumento dellaspesa corrente per la realizzazione del su-perbacino galleggiante del porto di Genova,in conseguenza sia dei maggiori oneri revi-sionali stabiliti per legge, sia dell'attuazionedi una variante al piano regolatore del portodi Genova che consente non solo la costru-zione della vasca, ma anche un nuovo e piùfunzionai e assetto dell' area industriale delleriparazioni navali e delle grandi aziende apartecipazione statale del settore che ope~rana nel porto di Genova.

Vorrei richiamare altresì l'attenzione delGoverno e dei colleghi sul fatto che ia mo-dernissima natura tecnica del bacino galleg~giante di Genova, anche più di quanto nonaccada per opere tradizionali del genere,richiede continuità e tempestività di esecu-zione, senza le quali si potrebbero produrreconseguenze negative anche sotto il profilotecnico tali da ridurre in modo notevoh~ ilvantaggio derivante dalla natura tecnologica-mente moderna e avanzata dell'opera. Sen-za contare, in prospettiva, il danno l'iilessoche graverebbe sull'industria portuale delleriparazioni navali, comportando, un enormedanno valutario per l'economia nazionale, inconseguenza della perdita di importanti com-messe legate all'utilizzazione del grande ba-cino di carenaggio e delle nuove attrezzatu~re ad esso complementari.

Stante l'urgenza di disporre in tempi brevidell'ulteriore finanziamento, avevo introdot-to a suo tempo, ma non intendo riproporlain questa sede, una apposita norma che fis-sava direttamente le modalità di erogazionedei nuovi finanziamenti al consorzio del por-to di Genova, eliminando la necessità di unaapposita convenzione, tenuto conto che i

tempi amministrativi per la sua stipulazionesono incompatibili con l'urgenza delle cose,particolarmente nella presente fase inilazio-nistica e di recessione economica, e che ilconsorzio autonomo del porto di Genova,in base alla propria legge istitutiva del 12febbraio 1903, n. 50, ed alla successiva leggedel 16 gennaio 1936, n. 801, è abilitato allacostruzione delle opere portuali. DelLa nor-ma fu sperimentata positivamente nella legge6 agosto 1974, n. 676, recante provvedimentiurgenti di pronto intervento per la progetta-zione ed esecuzione di opere nei porti.

A suo tempo questa norma, prevista ill unarticolo del mio originario disegno di legge,non fu accolta dal Go'Verno. Mi preme però,a conclusione di questo mio intervento, ri-chiamare l'attenzione del Governo ed espri-mere una raccomandazione. Si è detto cheforse i finanziamenti previsti anche da que-sta legge possono essere nel tempo inadegua-ti rispetto alla costruzione di opere così im-pegnative, tenuto conto dell'inflazione e con-seguente aumento dei costi. Per questa ra~gione rivolgiamo una raccomandazione alGoverno circa i ritardi nell'erogazione deifinanziamenti da parte dello Stato e alcunevolte i mancati pagamenti. Questo stato dicose è dovuto al timore che paralizza gli uf~fici ministeriali nei rapporti tra di loro eciò a causa molte volte della formulazionedi rilievi formali da parte dell'organo di con-trollo per cui da molto tempo vengono ri-chiesti, ad esempio, al consorzio di Genova,rettifiche, chiarimenti, integrazioni, docu~menti e delibere di comitati alcuni dei qualirisalgono perfino al 1974-75.

La situazione quindi si presenta, anche sot-to questo aspetto, gravissima. Ecco perchèraccomando al Governo l'opportunità che ilMinistro della marina mercantile e il Mini-stro dei la'Vori pubblici assumano iniziativein comune nei confronti della competente di~rezione generale delle opere marittime perquanto riguarda i lavori pubblici, dell'uffi-cio tecnico centrale e della Corte dei conti,per sbloccare la situazione e per cercare con~giuntamente legittime ed utili risoluzioni alfine di ovviare alle pesanti conseguenze chepotrebbero derivare all'erario, tenuto contodel fatto che con il passare del tempo si de-

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.'5erzaw della Repubblir:a ~ 1790 ~

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VIII Legislatura~~~

35a SEDUTA A <;SEMBLEA - RESOCONTO STEKùGRAFICO

terminano maggiori somme da erogare alleimprese per interessi e revisione dei prezzi.

Ho ascoltato alcuni interventi nel dibatti-to sul contributo all'Ente autonomo per ilporto di Napoli. Parla un genovese, un par-lamentare del nord, per intenderci; lungida me l'idea di privilegiare visioni mu-nicipalistiche proprio per la mia menta-lità e per il partito al quale apparten-go, ma vorrei dire che anche quando siparla del porto di Genova non si tiene contodel fatto che questo porto è a 150 chilome-tri dalla Svizzera e a pochi chilometri dalcuore dell'Europa, e che quindi va conside-rato, non dico con particolare riguardo ri-spetto agli altri porti ~ sono per una pro-grammazione portuale nazionale ~ ma te-nendo conto anche della sua ubicazione, per-chè non dobbiamo essere competitivi con ilporto di Napoli, ma dobbiamo essere com-petitivi cani porti del nord-Europa, i pOf\ddi Rotterdam e di Anversa, che stanno fa-cendo concorrenza ai nostri porti. Ciò al fi-ne di una maggiore produttività, di una mi-gLiare organizzazione del ,lavaro, di attrez-zature più moderne, in quanta quei portihanno guardato lontano e quindi oggi ci pon-gono in serie difficoltà e pongono in diffi-coltà l'economia nazionale nel suo com-plesso.

Detto questo, voglio dare atto al Governo,del suo operato, esprimere un apprezzamen-to al relatore e ai colleghi che assieme a mehanno presentato questa proposta di legge epreannunci:are il voto favorevale del GruppO'socialista.

P RES I D E N T E . ~ iscritto 'a parla-re il senatore Benassi. Ne ha facoltà.

B E N ASS I . Signor Presidente, onore-voli rappresentanti del Governo, onorevolicolleghi, il disegno di legge al nostro esameoggi tende a superare una visione localisticae municipalistica che in non poche accasionisi è avuto motivo di rilevare. In particolareper quanto riguarda i bacini di carenaggio~ ma non soltanto per i bacini di carenaggio~ il fatto che questo disegno di legge, elabo-rato con il contributo e l'impegno dell'8aCommissione, ponga i bacini di carenaggionel quadro più vasto di un contesto europeo,

di un rapporto dei bacini di carenaggio congli altri elementi delle attività del settore na-valmeccanico, da quello delle riparazioni aquello delle costruzioni, sta ad indicare lanecessità, così come è stato rilevato dal rela-tore e da altri senatori della Commissione,di precisare modi e tempi dell'attuazione edel completamento dei bacini di carenaggioprevisti dal programma.

In ordine ai bacini di Genova, Trieste, Na-poli e PalermO' i pragrammi sono stati giàavviati, gli stanziamenti previsti e per alcu-ni già effettuati; vi è tutta una serie di ele-menti precisi e concreti che hanno dato lamisura della necessità di apportare, lungoil percorso di maturazione di quelle scelte,alcuni adeguamenti nelle stesse scelte avve-nute per la costruzione dei bacini, e ciò alfine di tenere conto dei mutamenti avvenutinei traffici e nelle tecnalogie del naviglio,mutamenti che avevano inciso sulla stessastruttura della domanda. Tutto ciò, infatti,consiglia un aggiornamento anche dell'offer-ta da parte delle costruzioni cantieristiche.

Il rapporto stretto tra i bacini di carenag-gio, le riparaziani navali ed i problemi del-la flotta e dei cantieri individua, così comeè stato rilevato dalla Commissione, a Ge-nava, Napo1:i, Trieste e Venezia, per l'AltoAdI'iatico, Palermo i quattro grandi pali in-tegrati della navalmeccanica per le ripara-zioni e le trasformazioni navali in termini dialta specializzazione.

In questa direzione si dà una risposta po-sitiva al problema della concorrenza inter-nazionale esercitata nei nostri confronti ea questo fine il Governo non può limitarsi adintervenire volta a volta a seconda del fattache la situazione esploda a Castellammaredi Stabia o a Genova o a Trieste per i ri-tardi nei lavori che mettonO' in forse la stes-sa occupazione. Il Governo deve definire lesue scelte e rendere chiaro in ordine al pia-na di settore della cantieristica l'impegno as-sunto nell'altro ramo del Parlamento conla risoluzione unitaria del 3 ottobre e de-ve precisare le sue scelte in ordine non so-lo alle costruzioni, ma anche alle ripara-zioni, con una visione unitaria complessi-va di tutta l'attività, dai bacini alle ripa-razioni. Ma, mentre ci auguriamo che illpiano per il settare della cantier1stica, che

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';,muc} della Repubblicn ~ 1791 ~

24 OTTOBRE 1979

V II I Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il Governo ha assunto l'impegno di presen-tare entro la fine di novembre, incorpori unalinea unitaria anche attorno alla questionedei bacini, ci sembra di avvertire ~ mi siaconsentito dirlo in quest'Aula ~ segni chevanno in direzione opposta. Vi sono seriedifficoltà (almeno vi erano fino a pochi gior-ni fa) a normalizzare la situazione a Castel-lammare di Stabia per quanto concerne lacassa integrazione guadagni. Sono di oggi lenotizie di un incontro aJVvenuto con la finan-ziaria GEPI per quanto concerne alcuni can~tieri, da quello di Pietra Ligure a quello diLa Spezia, al Naval-sud di Napoli; e mi sem-bra che, nonostante la risoluzione unitariavincoli tutti a un riesame complessivo delproblema e quindi a rientrare nella norma-lità, la GEPI dia segni di una volontà di an~dare avanti sulla vecchia strada.

Questi segni ci dicono come non si possadare per acquisito una volta per sempre ilconseguimento del superamento di una vi-sione disarticolata o localistica o municipa-listica dei problemi, anche se siamo ben lie-ti di poter sottolineare che questo disegnodi legge presenta perlomeno un impegno ten-dente ad una visione più unitaria e globaledel problema.

In secondo luogo, riteniamo che il Gover-no debba affrontare la questione dei finan-ziamenti occorrenti per completare i baciniin programma; non si tratta soltanto di sot-tolineare l'inadeguatezza degli stessi finan-ziamenti, ma il fatto che ~ come diceva il se-natore Fossa ~ siamo di fronte a delle ope-re che per la loro durata (da quando sonoiniziate ad oggi) costituiscono un motivo se-rio di preoccupazione. Infatti opere pubbli-che di questo tipo, opere marittime, se nonsono completate rendono improduttivi gliinvestimenti e a 'Volte rappresentano un osta-colo al riordino di tutte le attività a terra.

Con questo disegno di legge si pone altre-sì l'esigenza di dare due risposte positive aquestioni che riteniamo estremamente ur-genti. La prima è la questione del bacino dicarenaggio di Napoli. L'urgenza deriva (è sta-to già sottolineato, ma mi sia consentito disoffermarmi brevemente su alcuni punti)dal fatto che lo stato dei bacini della societàSEBN -Fincantieri -IRI non regge di fronte

ai problemi nuovi che presentano le stes-se rti:parazioni navali in termini di tecno~logie piÙ avanzate; non corrisponde nel~lo stesso tempo ai bisogni del porto. L'ur-genza deriva dalla realtà socio-economi-ca di Napoli e la stessa regione Campania,nella scorsa settimana, attraverso un suoordine del giorno votato all'unanimità (me~no un voto), sottolineava appunto questa ne-cessità. Gli effetti positivi che si possonoavere con la costruzione del nuovo bacino aNapoli riguardano la stessa occupazione deicantieri di Castellammare di Stabia; essosoddisfa l'utenza media del bacino del Me-diterraneo essendo stati apportati, appunto,quei correttivi riguardo alla dimensione delbacino. Non contrasta, poi, con le linee diprogrammazione del futuro piano regolato-re. Occorre quindi che i lavori del bacinoinizino il più presto possibile.

La seconda esigenza deriva dalla necessitàdi andare rapidamente al completamento deibacini di carenaggio che attendono da annidi essere completati, cioè i bacini di Trieste(12 anni dall'inizio dei lavori) e Genova (10anni dall'inizio dei lavori). E questi annisono stati caratterizzati da agitazioni, inter-ruzioni e danni alle attività di riparazionedel porto. Si deve inoltre considerare chel'urgenza di definire tempi brevi per il com-pletamento di questi bacini deriva anchedal fatto che c'è una ripresa del carico dilavoro nel settore delle riparazioni navali.E !'inadeguatezza di strutture come quelladei bacini ci fa perdere commesse di lavo-ro, ci fa perdere attività che vengono dirot-tate non a Napoli e a Palermo ma fuoridel nostro paese. Quindi bacini di carenag-gio, centri di riparazione moderni, capacidi fronteggiare le esigenze nuove del setto-re delle riparazioni e trasformazioni ancheper adeguare con le trasformazioni il vec-chio stato della nostra flotta. In questosenso noi abbiamo valutato il problema deibacini, inquadrandolo appunto in una poli-tica della navalmeccanica che dia delle ri-sposte che non siano volta per volta iso-late, staccate, disarticolate l'una dall'altra.

Lo Stato italiano per i bacini di carenag-gio ha già investito 75 miliardi e 700 milionie con l'attuale disegno di legge investirà al-

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Senato della Repubblica ~ 1792 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

tri 74 miliardi e 950 milioni, per un totale dicirca 150 miliardi e 650 milioni.

Il Governo assicuri di rendere agevoli erapidi questi finanziamenti perchè è ora dimettere a frutto spese così ingenti.

Sulle modifiche apportate all'iniziale dise-gno di legge, accolte dalla Commissione com-petente, poche parole, soltanto per rilevarela validità delle osservazioni in ordine allemodifiche all'articolo 5 drca il non supera-mento dei 5 miliardi previsti dalla legge fi-nanziaria del 1979.

Concordiamo anche per quanto concernele decisioni per il 1980 e quindi sulla necessi-tà di operare all'interno dei 19 miliardi e 700milioni, non potendo però non sottolineareche questo plafond ha riproposto una diver~sa distribuZJione di un investimento già pre-visto per Trieste e Genova. Ed è giusto che,non modificato il tetto dei 19 miliardi e 700milioni, !'investimento previsto per Trieste eGenova consentisse di stabilire un modestoinvestimento per Napoli come impegno diavvio, di decollo dell'iniziativa e dell'attivitàper la costruzione del bacino di carenaggio.

Con questo voglio dire che si avverte la:necessità di continuare in un impegno sem~pre più organico attorno alla questione deibacini e delle riparazioni per recuperare !'ini-ziativa e !'impegno del Governo in questa di-rezione. Perchè possiamo far finta che nonesista il problema di Palermo, possiamo pen-sare che questo problema non esista in quan-to oggi come oggi non c'è nessuna normaprevista dal disegno di legge che stabiliscaun determinato tipo di impegno, ma Paler~ma non può che essere vista insieme a Na-poli, Trieste e Genova come uno dei quattropoli integrati di sviluppo delle attività na-valmeccaniche. E quindi una risposta a que~sto tipo di obiettivo e di impegno politicanon può non porre l'esigenza di un riesamedel problema di Palermo, nel quadro del-l'utilizzo pieno di tutte le risorse già desti~nate, per potenziare questo centro di attivi-tà navalmeccanica del nostro paese.

Quindi, sottolineo !'inadeguatezza, ma an-che l'urgenza, sia in rapporto a Napoli chea Trieste e a Genova, e per queste ragioniesprimo il consenso del Gruppo comunista alpresente disegno di legge, rimarcando che

c'è bisogno di mettere a profitto questi in-vestimenti, completando i lavori da anni incorso e avviando quelli progettati al Sud, chec'è bisogno di una visione complessiva diqueste attività, di una linea di programmazio~ne che unifichi i settori dell' economia mé'-rittima per lo sviluppo del paese. (Applausidall'estrema sinistra).

P RES I D E N T E . È iscritto a parla-re il senatore Mitrotti. Ne ha facoltà.

M I T R O T T I . Onorevole Presidente,onorevole rappresentante del Governo, ono~revoli colleghi, mi sforzerò in questo inter-vento di dare un significato, oltre che alleargomentazioni specifiche che addurrò, an-che al tono con cui queste argomentazionisaranno da me addotte. È questa una neces-sità che emerge in un'Aula come questa, incui si affacciano o ~ dirò meglio ~ arriva~

no prepotentemente problemi come queUoin esame e trovano l'accoglienza di riti con-sumati sul solco di interventi preordinati,troV'ano, magari, la monotonia ~ in alcunicasi sarà stata anche mia ~ di un tono divoce che sa più di commemorazione che disollecitazione alla valutazione degli argomen-ti proposti.

Non che il mio intervento voglia significa-re gran che sul piano del contributo criticoal disegno di legge in esame, ma mi periteròdi dare ad esso un'anima, quale quella cheritengo sia necessario emerga, perchè si pas.sano cogliere quei risvolti del problema chesolitamente passano inosservati tra i tantiriti che ho pure visto consumare in questaAula. Questo provvedimento ci porta indie~tra, con una considerazione iniziale, ad unadata: all'aprile 1978, allorchè 1'8a Com-missione ne decise il rinvio per mancanzadella copertura dell'onere previsto. È questauna sottolineatura che mi sembra debba por-si sull'altro piatto della bilancia dei giudIzi,per potere con esso pesare il valore, l'entitàdi certe argomentazioni, per alcuni versi an-che accalorate, che questa sera abbiamo col~to; un rinvio rassegnato, per la memoria deiposteri, ai resoconti della Commissione, unI invio sul quale nessuno si è peniato ~ ionon ho la possibilità materiale di argomell-

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35a SEDUTA

~ 1793 ~

24 OTTOBRE 1979

VIII Legislatura

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

tare adeguatamente in proposito ~ di asse-gnare il valore politico che esso merita, per-chè ritengo che sia questa una data dallaquale possa farsi dipartire una serie di con-siderazioni attinenti il provvedimento.

Si era anche detto in quell'occasione, nel~!'impossibilità di disporre il proseguimentodell'iter legislativo, che forse valeva la penaadagiare il problema in un quadro più va-sto per esaminare le correlazioni che questoproblema rivestiva a livello di interesse eu-ropeo e mondiale.

Si contrappongono quindi una indigenzaal limite di una copertura economica inesi~stente e il desiderio ~ non dirò utopia poi-chè a tale parola assegno un valore più si-gnific2tivo ~ risolutivo che dà a questo qua-dretto, al suo contenuto di realtà legislativa,una cornice ridondante, eccessiva rispetto al-le possibilità che la Commissione è in gradedi esprimere nel momento in cui è chiamataa offrire una propria valutazione.

A questo avvenimento, che di per se stes-so consente delle valutazioni autonome sullascorta di certi interventi che abbiamo ascol-tato, ne voglio associare un altro. Si è parla-to inizialmente, nel programma dei bacini,del superbacino di carenaggio in mura turadi Napoli. Anche qui una ridondanza: quel« super », che ritengo traesse origine, nel mo-mento in cui il proponente l'ha adottato, daldato di fatto che per il superbacino di Napo-li esistevano già le fondazioni realizzate inepoca oggi sospetta ma ieri non sospetta. Eanche qui, al confronto di questa realtà giàin parte concretata in opere tangibili, anchequi, un orientamento unitario e definitivo,sì ma orientamento unitario e definitivo dirir~uncia.

Infatti in data 2 luglio 1979 ~ siamo sta-ti cortesemente informati in Commissione ~

alia quasi unanimità delle forze politiche,sindacali e ,sociali convocate dalla cameradi commercio di Napoli, si è effettuato ilgran rifiuto di procedere all'attuazione delprogramma che prevedeva la realizzazionedel superbacino.

A voler rendere in immagini tale realtà, avoler tradurre in un effetto visivo immedia-to questi eventi, possiamo far sfilare davantiagli occhi !'immagine di un gambero che ar-

retra. Quindi il dato di fatto che io pongoall'inizio delle mie considerazioni è un regres-so, che si tocca con mano, da posizioni pro-grammate in una certa misura a posizionI ri-dimensionate e, dirò di più, necessitate dallasommatoria di ritardi, da incapacità ~ senon espresse, intuibili ~ che pongono En-tervento in un'ottica diversa che si tentaanche di motivare perchè, è stato detto inCommissione, ci sono anche dei vantaggi addimensionare certi progetti.

Ebbé:l1e, l'effetto che si avverte, quando sitenta di portare l'esame di questa realtà chegeneriamo a livello di organo parlamentare,è quello di una coperta troppo piccola che,se copre il di sopra, scopre il di sotto. Emi sembra che questa considerazione su unproblema, che di volta in volta viene focaliz-zato a livello diverso, ma che contempora-neamente non riesce a rendere compiutamen-te una prospettiva risolutiva, debba costitui-re la premessa per ogni più ampia argomen-tazione. Abbiamo un motivo di più per ag-giungere in questo mio intervento argomen-tazioni che forse dilatano il problema mache devono essere ritenute pertinenti se nonsi vuole, in forma riduttiva, dare la erroneasensazione che la soluzione è stata trovatJ.ed adottata e che sia definitiva e duratura.

Potrei fare l'elenco di determinati inta-venti, reiteratamente dichiarati definitIvi,che definitivi non sono mai stati e mi è fa-cile ~ perchè il richiamo è sottomano ~

evidenziare agli onorevoli colleghi che deLer-minate realtà ~ intendo riferirmi al bacinodi Genova ~ ormai si trascinano da olLreun decennio. Un'ottica più corretta avrebbeassegnato ad una valutazione tecnica piilspecifica, ad un apporto tecnico quantitati~vamente più sostanzioso anche neUa presen-tazione del progetto, il compito dI una defI-nizione di impegni univoci, passibili di esa-me critico da parte dell'Assemblea; ma Ilfattore tecnico, che pure è tanta parte inquesto tipo di intervento, è rimasto fuolidalla porta del provvedimento legislativosottoposto al nostro esame.

Mi permetterò di far mio questo problematecnico, esternando alcune considerazioniche mi sembrano opportune per dare alprovvedimento in esame le tinte, i toni, i

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24 OTTOBRE 1979

VIII Legislatura

ASSE1\<IBLì'A - RESOCONTO STENOGI{AFICO35a SEDUTA

colori che il provvedimento stesso merita.Come per altri provvedimenti, quando delibe-ratarnente ad essi non si è attribuita l'agget-tivazione diminutiva, tipo leggina, spesso sisono sottovalutati i risvolti che offrivano eche, a conti fatti, potevano tornare significa-tivi se richiamati nell'esposizione, nella pre-sentazione dei provvedimenti stessi.

Per quanto riguarda espressamente il pro-blema dei bacini, ritengo che sia necessariospendere qualche parola ,su quelle struttureche i bacini incorporano, sulle strutture por-tuali che sino ad oggi hanno impegnato ipolitici in una esercitazione di certo non sin-golare, se è vero come è vero che tale eserci-tazione molto spesso viene ripetuta. Non so-no mancate analisi giuridiche ed economi-che; non sono mancate le denunce di gravicarenze; le abbiamo sentite fino a poco faquando doverosamente si è dilatato !'inter-vento sino alle soglie di una complementarie-tà di problemi che pure era doveroso tenered'occhio. Si sono proposte delle riforme, sisono fatti dei programmi che, a guisa di eser-citazioni decennali o ultradecennali, sono ri-masti fermi al punto di partenza. Se si pen-sa poi che l'intera materia della realtà por-tuale (di cui la problematica dei bacini èparte integrante, non è il tutto, e della qualela problematica dei bacini deve necessaria-mente tener conto per trovare un'ottica chela giustifichi) è da collegarsi ad un ordina-mento che risale al 1865, ben si capisce ladifficoltà di muoversi oggi all'interno di talerealtà da preordinare, da organizzare sul pia-no dello sviluppo, avendo addosso l'abito giu-ridico logoro che, se poteva vestire la real-tà sociale ed economica del 1865, di certonon è adeguata ai tempi che viviamo.

È: necessario ~ ritengo che sia lapalissia-na la mia considerazione ~ per giungere aduna focalizzazione appropriata di problemicome quelli che oggi passano attraverso que:st'Aula, che si ponga mente e si rifletta anchesulla problernatica generale dei porti: unaproblematica che ha avuto una sua evoluzio-ne al di fuori dell'ordinamento che la vinco-la, un'evoluzione che, ad oggi, ha concretiz-zato, in modo svincolato e quindi non ordi-nabile con la norma, una realtà economicaed urbanistica ~ nel senso più avanzato dei

traguardi raggiunti dalla evoluzione portua-le ~ che vincola il legislatore a tenere contodi una serie di fattori collaterali quando in-terviene all'interno di questo contesto perdefinirne un contorno che è « parte» e nonè « tutto ».

I porti, al di fuori delle caratterizzazioniche tipicamente inquadrano queste struttu-re, hanno subìto l'evoluzione più significativasul piano di una specializzazione che essen-zialmente ha individuato due fisionomie di-stinte: quella del porto commerciale e quel-la del porto industriale. Queste due entitàhanno il bagaglio, hanno il corredo di pro-blemi propri che non possono essere tenutinel cassetto nel momento in cui si guarda,con lunga gittata, ad investimenti di porta-ta notevole. E che problemi collaterali rien-tranti nella sfera di queste entità vi sianoper i porti in esame è stato colto ripetuta-mente dagli interventi dei colleghi. C'è statoil senatore Pistolese che ha parlato di pro-blemi relativi ai containers e ci sono statialtri colleghi che hanno richiamato problemianaloghi.

Intento della nostra parte politica è quel-lo di sottolineare, al di fuori e al di sopra diuna presunzione unicamente critica, un mo-do di procedere nella valutazione dei proble-mi che lascia, ad esempio, l'amaro in boccanel momento in cui, a livello di Commissio-ne, consente che non venga fornita, a seguitodi richiesta, l'indicazione del criterio di sud-divisione di determinati finanziamenti chenon offrono tali parametri di ripartizione;che lascia l'amaro in bocca, ad esempio, nel-l'ambito di quest'Aula quando tende a vesti-re con i panni di una soluzione definitivaprovvedimenti per i quali già anticipa, nellaloro presentazione, la difficoltà di un lorosviluppo e il problema del ritardo dei finan-ziamenti e, al tempo stesso, sollecita la riso-luzione. Quante soluzioni varate in quest' Au-la hanno avuto una distorsione della lorofisionomia ~ quale era inizialmente ~ attra-

verso una fase attuativa appesantita da uniter siffatto?

Solleviamo questo quesito p~rchè ritenia-mo che le sollecitazioni e i richiami alle re-sponsabilità che competono al Governo e alParlamento, in quanto tali, non siano mai

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SenatO' della Repubblica ~ 1795 ~ VIII LegIslatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

eccessivi. Sollecitiamo tali organi a far sìche provvedimenti che mettono lo Stato nel-le condizioni di muovere ingranaggi di por-tata notevole, come i provvedimenti di que-sta portata, trovino il conforto di un aggan-cio alla problematica che attorno ad essiesiste. E, in forza di questo sollecitato ag-gancio, mi sia consentito richiamare unarealtà che mi sta particolarmente a cuore:mi riferisco alla realtà della cantieristica mi~nore che di certo non può trovare collocazio-ne in un piano di così vasto respiro, comequello cui si richiama il provvedimento inesame che, fissando i quattro poli di Geno-va, Trieste, Napoli e Palermo, fissa al tempostesso i capisaldi di un reticolo di interventiche ben può figurare a livello europeo e mon~diale, così come è stato detto in Commissio-ne. Però queste realtà surdimensionate ri-spetto a certe realtà sociali, hanno insiti dasempre i rischi che conosciamo: rischi diattardamenti, rischi di difficoltà burocrati-che, rischi di inefficenza pratica e di intem-pestività degli interventi.

Colgo l'ocoasione per ricordare a tutti noiche esiste una problematica della cantieristi-ca minore alla quale si deve guardare ancheall'interno di provvedimenti di più vastaportata. Questa problematica per certi versi~ ed è dimostrato ~ è risolutiva di apprez-zabili realtà sociali e industriali.

Esprimiamo dunque per questo provve-dimento, necessitato dalla considerazioneche, in disattesa del previsto intervento, nonsi offrono possibilità alternative per la solu-zione dei problemi che si sono innescati sulblocco di tale provvedimento, il nostro as-senso, ma lo esprimiamo con quelle riserveche ho tentato di esplicitare e nell'auspicioche interventi di questa portata abbiàno inseguito il concorso di una analisi tecnicapiù puntuale.

P RES I D E N T E . Dichiarochiusa ladiscussione ~ generale. Ha facoltà di parlareil relatore.

T O N U T T I , relatore. Signor Presiden-te, ringrazio i colleghi intervenuti; non honulla da aggiungere alla relazione scritta.

P RES I D E N T E . Ha facoltà di par-lare il rappresentante del Governo.

D E L R I O , sottosegretarw di Statoper la difesa. Anche il Governo non ha nullada aggiungere.

P RES I D E N T E. Passiamo ora al-l'esame degli articoli del disegno di leggenel testo proposto dalla Commissione. Sene dia lettura.

F ASS I N O , segretario:

Art. 1.

Il Ministero dei lavori pubblici è autoriz-zato a concedere al Consorzio autonomo delporto di Genova un ulteriore contributo dilire 34.850 milioni, pari all'SO per cento dellamaggiore spesa necessaria per il completa-mento della costruzione del superbacino dicarenaggio del porto di Genova e delle operecomplementari.

L'iu!porto indicato nel comma precedentesarà stanziato nello stato di previsione dellaspesa del Ministero dei lavori pubblici negiianni finanziari dal 1979 al 1983. Per gli annifinanziari 1979 e 1980 lo stanziamento vienedeterminato, rispettivamente, in lire 3.000mmoni e in lire 9.600 milioni.

(E approvato).

Art.2.

Il Ministero dei lavori pubblici è autoriz-zato a concedere alla società Arsenale trie~stino-San Marco un ulteriore contributo dilire 20.100 milioni, pari all'80 per cento del~la maggiore spesa necessaria per il comple-tamento della costruzione, nel porto~ di Trie~ste, di un bacino di carenaggio fisso e diopere complementari.

L'importo indicato nel comma precedentesarà stanziato nello stato di previsione dellaspesa del Ministero dei lavori pubblici neglianni finanziari dal 1979 al 1983. Per gli annifinanziari 1979 e 1980 lo stanziamento viene

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Senato della Repubblica ~ 1796 ~ VIII LegisZatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

determinato, rispettivamente, in lire 2.000milioni ed in lire 8.100 milioni.

(È approvato).

Art.3.

Il Ministero dei lavori pubblici è auto-rizzato a concedere al Consorzio per la co-struzione del bacino di carenaggio di Napoliun contributo per la costruzione di un ba-cino di carenaggio galleggiante per navi nonsuperiori a 200.000 tonnellate di portatalorda.

n contributo di cui al primo comma nonpuò superare la misura dell'80 per centodella spesa e, comunque, !'importo di 20.000milioni di lire.

L'importo indicato nel comma precedentesarà stanziato nello stato di previsione dellaspesa del Ministero dei lavori pubblici neglianni finanziari dal 1980 al 1983. Per l'annofimmziario 1980 lo stanziamento viene de-terminato in lire 2.000 milioni.

Le modalità di erogazione del contributo,previsto dal presente articolo, saranno fis-sate con decreto del Ministro dei lavori pub-blici di concerto con il Ministro del tesoro.

(E approvato).

Art.4.

Gli importi indicati nei precedenti arti-coli l e 2 si aggiungono a quelli stanziaticon la legge 28 gennaio 1974, n. 58, e coniì decreto-legge 13 agosto 1975, n. 376, con.vertito, con modificazioni, nella legge 16 ot-tobre 1975, n. 492, e saranno corrisposti,rispettivamente, al Consorzio autonomo delporto di Genova e alla società Arsenale trie-stino-San Marco, secondo le modalità sta-bilite dalle predette leggi.

(E approvato).

Art. 5.

AU'onere di lire S.OOO miHoni e di lire19.700 milioru derivante dall'applicazionedella presente legge rispettivamente per glianni finanziar.i 1979 e 1980 si provvede me-

diante corrispondente riduzione dello stan-ziamento iscritto al capitolo 9001 dello statodi previsione della spesa del Ministero deltesoro per gli anni finanziari medesimi.

Il Ministro del tesoro è autorizzato adapportare, con propri decreti, le occorrentivariazioni di bilancio.

(È approvato).

P RES I D E N T E . Passiamo alla vota-zionè del disegno di legge nel suo complesso.

R A S T R E L L I . Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

R A S T R E L L I . Signor Presidente,onorevoli rappresentanti del Governo, onore-voli colleghi, il senatore Mitrotti del nostroGruppo politico ha illustrato le motivazionidi fondo tecniche e giuridiche in base allequali si è determinato l'atteggiamento delGruppo ed il voto favorevole. Mi tocca quin-di ribadire e confermare che il voto favore-vole che noi daremo al provvedimento hauna valenza tecnica e non una valenza po-litica. Ha una valenza tecnica nel sensoche siamo perfettamente a conoscenza delleesigenze generali di tutti i bacini di carenag-gio e in particolare di quelli di Napoli, manon ha una valenza politica nella misurain cui questo voto che andiamo ad espri-mere sul disegno di legge non può signifi-care un assenso, neanche indiretto, alla po-litica che il Governo ha svolto in materiacantieristica.

Non vorremmo essere tacciati in questasede di municipalismo qualora prospettassi-mo l'esigenza particolare di Napoli, esigen-za che è stata sacrificata da una totale in-capacità di una classe politica che oggi cer-ca di ribaltare le proprie gravissime respon-sabilità. Anche la misura del finanziamentoconcesso oggi per Napoli rispetto ai finan-ziamenti già concessi, erogati ad altre cittàper i bacini di carenaggio, sta a dimostrarecome l'ultima mortificazione debba 'ancoravenire a questa nostra martoriata città. Manoi qui siamo deputati del Parlamento ita-liano e intendiamo svolgere una funzione

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Senato della Repubblica ~ 1797 ~

24 OTTOBRE 1979

VI/I Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

più ampia rispetto ad un respiro semplice-mente municipalistico e quindi dichiariamoche votiamo questo disegno di legge soltan-to come fatto di esigenza tecnica, dati gliindifferibili problemi che esistono in tuttele città portuali italiane e soprattutto a Na-poli, ma contiamo di porre sempre in esse-re una vigile e costante battaglia di opposi-zione e di attivismo per fare in modo che ilGoverno finalmente porti avanti un disegnoorganico che affronti veramente in modoglobale il problema della cantieristica e dellanavalmeccanica.

Anche in questo senso il nostro voto favo-revole si porta come contributo ad un fattocontingente, ma anche come un impegno de-ciso perchè si modifichi sostanzialmente lapolitica governativa nei confronti delle atti-vità di cui trattiamo, cioè in termini di na-valmeccanica, cantieristica e di politica na-vale.

P RES I D E N T E. Metto ai voti il di-segno di legge nel suo complesso. Chi l'ap-prova è pregato di alzare la mano.

È approvato.

Inversione dell'ordine del giorno

P RES I D E N T E. Dispongo, ai sensidell'articolo 56, terzo comma, del Regola-mento, l'inversione dell'ordine del giorno,nel senso di procedere subito alla discus-sione del disegno di legge n. 128, iscritto alpunto 7 dell'ordine del giorno stesso.

Approvazione del disegno di legge:

«Modifiche al decreto del Presidente dellaRepubblica 11 settembre 1950, n. 807, inmateria di corresponsione della razioneviveri al personale delle forze armate inservizio negli aeroporti}} (128), d'iniziati-va del senatore Della Porta e di altri sena-tori (Procedura abbreviata di cui all'arti-colo 81 del Regolamento) (Relazioneorale), con il seguente titolo: ({ Modificheal decreto del Presidente della Repubblica11 settembre 1950, n. 807, in materia di

correspomdone della razione viveri al per-sonale del1e forze armate»

/P RES I D E N T E. Passiamo pertanto

alla discussione del disegno di legge: ({ Mo-difiche al decreto del Presidente della Re-publbica 11 settembre 1950, n. 807, in mate-ria di corresponsione della razione viveri alpersonale delle forze armate in servizio negliaeroporti », d'iniziativa dei senatori DellaPorta, Salerno e Costa, per il quale è stataapprovata dall'Assemblea, nella seduta del27 settembre 1979, la procedura abbreviatadi cui all'articolo 81 del Regolamento.

Ha facoltà di parlare il relatore.

P A S T I , relatore. Onorevole Presiden-te, onorevoli rappresentanti del Governo,onorevoli colleghi, il disegno di legge cheho l'onore di presentare a quest'Assemblea,del quale raccomando l'approvazione, vennegià approvato lo scorso anno, il 15 novem-bre 1978 dal Senato, e non potè concluderel'iter legislativo per i noti fatti. Viene ripre-sentato oggi con alcune modifiche, di cuiparlerò in seguito, per rendere il disegno dilegge più aderente agli scopi che si propone.

I! disegno di legge modifica l'articolo 3del decreto del Presidente della Repubblican. 807, dell'l1 settembre 1950, il quale stabi-liva che ad alcune mense dell'Esercito, deiCarabinieri, della Guardia di finanza e dellaMarina e alle mense situate negli aeroportifosse distribuito il controvalore in contantidella razione viveri; tale controvalore dovevaessere dato alle mense (non ai partecipanti)per tutti i partecipanti awenti diritto. Eraprevista un'unica eccezione, quella che ri-guardava il personale civile non di ruolo:non potendo usufruire della mensa, le auto-rità erano autorizzate a corrispondere unassegno in contanti.

Quando l'Aeronautica (parlo di essa per-chè fu la prima a dover applicare questalegge, per quanto riguarda gli aeroporti, maquanto dico vale per i reparti dell'Aviazione,dell'Esercito e della Marina istituiti succes-sivamente) dovette applicare questo decreto,questa nuova disposizione, si trovò di frontead un problema insolubile. In precedenza ~

come ricorda lo stesso decreto che ho citato~ era autorizzata la corresponsione in con-

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Senato della Repubblica ~ 1798 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

tanti della razione viveri, di modo che l'Ae-ronautica aveva di massima attrezzato leproprie mense per fornire i pasti soltantoa quel turno di personale che doveva obbli~gatoriamente essere sempre presente nell'ae-roporto per garantire l'esercizio e la sicu-rezza del volo. Parlo di una squadra rifor~nimenti per i voli eseguiti fuori del normaleorario di lavoro; parlo della sicurezza delvolo (problema che in questo periodo cono-sciamo tutti bene), degli uomini in torre,parlo del servizio meteorologico, del servizioantincendi, del servizio sanitario; si trattavasempre, però, di mense a carattere limitatoche non potevano dare da mangiare a tuttiquelli che, con la nuova disposizione, neavrebbero avuto diritto.

Di fronte a questo fatto l'Aeronautica, in-terpretando in maniera estensiva l'eccezio-ne, che ho prima ricordato, per il personalecivile, corrispose a quei militari che ne ave-vano diritto. ma non potevano trovare postoalla mensa per mancanza di capacità dellastessa, in contanti questa razione viveri.

L'Aeronautica si è anche preoccupata suc-cessivamente di estendere le sue capacità ri-guardo alla mensa, ma si è trovata anchequi di fronte a due problemi piuttosto seri:il primo, che il rapido progresso dei mezzitecnici dell'Aeronautica, direttamente o ìn~direttamente collegati con il volo, ha rich;e-sto un aumento consistente e continuo delpersonale stabile degli aeroporti. Era moltodifficile adeguare le mense a tale aumento,tanto più che i mezzi di cui disponeva l'Ae-ronautica sembra non siano mai stati rile-vanti; giustamente essa si è allora preoccu-pata di mettere in atto quei provvedimentiche servivano al volo.

Il secondo punto importante è il seguente:proprio per effetto del progresso acceleratodei mezzi di volo, lo schieramento dei repar-ti aerei subisce spesso delle varianti; dimo~dochè capita che un aeroporto che è sede diun solo reparto improvvisamente si vede ar-rivare due o tre altri reparti; anche qui l'esi~genza prioritaria è quella di garantire lafunzionalità di questi reparti prima di po-ter dare da mangiare a tutti quanti. Capi-ta anche il processo inverso, che cioè aero-porti sedi di più reparti improvvisamente sivuotino e mense mastodontiche determinino

soltanto un'esigenza maggiore di personaleper la manutenzione. Il complesso di tuttiquesti fatti ha reso praticamente difficile,per non dire impossibile, nella grande gene-ralità dei casi, attenersi a quella che è lalettera della legge. E quindi l'Aeronauticaha continuato a corrispondere a quella par-te del personale che non poteva usufruire diquesto beneficio direttamente il controvalo-re in contanti. Quello che vale per l'Aeronau-tica vale in parte minore anche per le alt~:emense a cui ho fatto cenno poco prima.L'Esercito e la Marina si trovano in una si-tuazione meno critica; tuttavia è sembratogiusto alla 4a Commissione non fare le di-stinzioni che il Governo nella sua propostaaveva formulato, cioè di limitare soltanto al~l'Aeronautica la possibilità legale, a modifi-ca dell'articolo 3 che ricordavo prima, diconcedere questo valore in contanti, e ciòper due ragioni: anzitutto perchè sarebbestata una discriminazione nei confronti del-le altre due forze armate e poi perchè latendenza generale a tutti nota è quella diuniformare tutte le volte possibile il tratta-mento delle tre forze armate.

Penso che sia più chiaro se io espongo lemodifiche secondo il testo che la Commissio-ne difesa propone per l'approvazione. Lapnma modifica è quella a cui ho accennatoprima, che comporta una diversa titolazione.Il Governo aveva proposto che questa modi~fica fasse estesa solaraente alle forze arma-te ({ in servizio negli aeroporti ». La 4a Com-missione propone di abolire « in servizio ne-gli aeroporti» in maniera che il titolo si ri-ferisca alle tre forze armate in genere, na-turalmente quando si tratti di militari convi-venti che non trovano posto alla mensa eche hanno diritto al controvalore in contanti.La seconda modifica riguarda il termine en-tro il quale è autorizzata la corresponsio~ne in contanti: fino ~ e non oltre ~

al 1980. Nel testo presentato lo scorso an-no ~ che il Governo ha ripetuto ~ que~

sto limite era il 1979; è ovvio che se mante-nessimo fermo questo limite verrebbe vani-ficato lo scopo di questa legge perchè il 1979sta già finendo e quindi il problema si ri-presenterebbe immediatamente. Il compitodi questo limite è quello di stimolare ~ 1111

sia consentita questa espressione ~ il Go-

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Senato della Repubblica ~ 1799 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

verno a riesaminare completamente gli asse~gni~mensa perchè è certo che bisogna preve~clere una normativa che consenta di corn~spondere meglio alla esigenza sentita dal le~gislatore in passato e anche in presenLe.Quindi si propone di spostare dal 1979 al1980 il limite di validità della legge.

L'u1tima p;:-,rte dell'ardcolo riguarda an-zitutto la sanatoria di tutto quello che èsuccesso nel passato; questa sanatoria inol~tre ~ questa è l'ultima aggiunta ~ deve es-

sere contenuta nei limiti degli stanziamen-ti dei competenti capitoli di bilancio.

Vorrei aggiungere, per concludere, che laapprovazione di questa proposta di legge noncomporta nessun aggravio di carattere finan~ziario perchè sono le stesse cifre che invecedi andare all' organizzazione mensa vengonoin parte direttamente assegnate a quelli ch~non possono usufruire dei pasti.

P RES I D E N T E . Ha facoltà diparlare il rappresentante del Governo.

D E L R I O , sottosegretario di Statoper la difesa. Per non approfittare della vo~stra pazienza, onorevoli senatori, rinunzioall'intervento che mi ero predisposto, anchese non posso fare a meno di ringI aziare in~nanzitutto il relatore per la sua esaurientee puntuale relazione, come non posso farea I:.lenOdi dichiarare, nel dare il parere favo-revole del Governo, che questo è un provve-dimento che tende a dare il giusto rIconosci-mento alla serietà, all'attaccamento ai ser~vizio e alle istituzioni democratiche che ca-ratterizzano e contraddistinguono la prezio-sa opera non solo dei diretti interessati alprovvedimento, ma, salvo qualche margina-le, spiacevole eccezione, della totalità delperso;:mle delle forze armate.

P RES I D E N T E. Passiamo ora al-l'esame dell'articolo unico nel testo propostodalla Commissione. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

Articolo unico.

Il secondo comma dell'articolo 3 del de-creto del Presidente della Repubblica 11

settembre 19C;0,n. 807, è sostituito dal se~guente:

« Fino a quando le mense ufficiali e sot-tufficiali di cui al precedente comma nonsaranno attrezzate in maniera da garantirela partecipazione ad esse di tutti gli aventidiritto, e comunque non oltre il 1980, agliufficiali, sottufficiali e personale civile potràessere corrisposto in contanti il controvaloredella razione viveri ».

È convalidata la corresponsione in con-tanti del controvalore della razione viverieffettuata prima dell'entrata in vigore dellapresente legge, nei limiti degli stanziamentidei competenti capitoli di bilancio.

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel suo articolo unico, conl'avvertenza che il titolo, nel testo propostodalla Commissione, è il seguente: «Modifi-che al decreto del Presidente della Repubbli-ca 11 settembre 1950, n. 807, in materia dicorresponsione della razione viveri al perso~nale delle forze armate ». Chi l'approva èpregato di alzare la mano.

È approvato.

Discussione dei disegni di legge:

({ Adeguamento della misura del contributoordinario a carico dello Stato in favoredeU'Ente autonomo del porto di Trie~stc}) (301) (Procedura abbreviata di cuiall'articolo 81 del Regolamento) (Relazio-ne orale);

{{ Adegnamento della misura del contributoordinario a carico dello Stato in favoredell'Ente autonomo del porto di Trie-ste» (285), d'iniziativa del senatore To~nu.tti e di altri senatoriApprovazione del disegno di legge n. 301

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione dei disegni di legge:«Adeguamento della misura del contributoordinario a carico dello Stato in favore del-l'Ente autonomo del porto di Trieste », peril quale è stata approvata dall'Assemblea, nel-

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Senato della Repubblica ~ 1800 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

la seduta dellO ottobre 1979, la proceduraabbreviata di cui all'articolo 81 del Regola-mento, e: «Adeguamento della misura delcontributo ordinario a carico dello Stato infavore dell'Ente autonomo del porto di Trie-ste », di iniziativa dei senatori Tonutti, Beor-chia e Giust.

Ha facoltà di parlare il relatore.

T O N U T T I, relatore. Signor Presiden-te, signor rappresentante del Governo, ono-revoli colleghi, nell'accordo sulla promozio-ne della cooperazione economica tra la Re-pubblica italiana e la Repubblica socialistafederativa di Jugoslavia, firmato unitamenteal trattato tra le stesse parti ad Osimo il 10novembre 1975 e ratificato dal Parlamentoitaliano, all'articolo 7 è previsto esplicita-mente l'impegno delle due parti a ({ incorag-giare una cooperazione stretta e permanentetra i porti dell' Adriatico del nord, al fine direalizzare in maniera razionale e coordina-ta, attraverso la specializzazione ed altre for-me di cooperazione, il miglioramento dell'in-stallazione degli impianti dei porti suddetti,l'incremento della loro capacità, la riduzio-ne dei costi di gestione, l'ampliamento armo-nizzato della loro capacità concorrenziale perl'approvvigionamento ai paesi terzi ».

A tal fine, le due parti raccomanderannoalle autorità portuali interessate di stabiliredei programmi concreti di cooperazione. Conla legge di ratifica citata veniva autorizzatoil Governo ad emanare con decreti aventi for-za di legge ordinaria le norme necessarie, an-che sotto gli aspetti tecnico, finanziario e fi-scale, ad assicurare l'esecuzione degli obbli-ghi derivanti dalla firma del 'trattato e degliaccordi di Osimo, nonchè le norme necessa-rie per realizzare infrastrutture e impiantiparticolarmente nei settori ferroviario, por-tuale, stradale ed autostradale diretti al po-tenziamento dell'attività economica dei <terri-tori di confine nell'ambito della regione Friu-li-Venezia Giulia.

In questo quadro normativa venne affron-tato dal Governo, con il parere favorevole del-la regione Friuli-Venezia Giulia e della Com-missione intercamerale, costituita ai sensidell'articolo 3 della citata legge di ratifica(pur non recependo interamente, come vedre-

mo, quanto da questi organismi espresso), ilproblema del riordinamento dell'Ente auto-nomo del porto di Trieste, con la finalità nonsolo di porre questo ente nella possibilità diaffrontare, attraverso l'ampliamento e lapuntualizzazione di risorse, il ruolo che al-l'ente stesso viene riconosciuto e richiestoper l'attuazione di quanto previsto dai citatiaccordi internazionali, ma anche di dare al-l'ente nuovi strumenti per continuare conmaggiore incidenza ad affrontare tutte quelleposizioni negative che si sono ripercosse sul-la funzionalità dello scalo triestino, a segui-to della guerra perduta, della mutata situa-zione politica, della perdita dell'hinterland,dell'isolamento e della mancanza di sovra-strutture tecniche adeguate e di infrastruttu-re di comunicazione e di collegamento.

La risposta del Governo, pur tardiva e len-ta nel passato (resterà come esempio nega-tivo ed emblematico dell'incapacità della pub-blica amministrazione di attuare i program-mi decisi la costruzione della circonvallazio-ne ferroviaria di Trieste, ancora incompiutadopo più di vent'anni dal suo inizio), è statacomplessa e articolata, anche se ancora in-completa. E questa risposta del Governo (in-quadrata in una visione politica che, respin-gendo miopi e retrograde concezioni munici-palistiche di chiusura e di isolamento, emer-se purtroppo contraddittoriamente proprionel momento in cui, definendo si sul pianoformale il contenzioso di confine, più concre-ta e più realistica si presentava, come si pre-senta, la prospettiva per il porto di Triestedi esplicare tutta la sua influenza) si inqua-dra in una prospettiva che, tenendo presen-te l'inscindibilità tra porto e città di Trieste,valorizza con il sensibile apporto della regio-ne Friuli-Venezia Giulia la funzione regionaledello scalo triestino e la sua peculiare fun-zione internazionale.

In questa visione acquistano rilevanzaquindi gli interventi nel settore della viabi-lità cittadina tra il porto e la gran viabilitàesterna verso il sistema autostradale italiano,verso la viabilità jugoslava e verso la futurazona franca industriale, e gli intervelnti sugliautoporti di confine di Trieste e di Gorizia,tutti finanziati con i fondi messi a disposi-zione dalla legge di ratifica del trattato di

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Senato della Repubblica ~ 1801 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

Osimo; e, nel quadro del potenz:iamento dellafunzione regionale e internazionale del portodi Trieste, gli interventi per la costruzionedello scalo merci di Cervignano del Friuli el'avvio concreto delle trattative con l'Austriaper la realizzazione del traforo di Monte Cro~ce Carnico e gli interventi per il completa~mento dell'autostrada Trieste~Udine~Venezianel tratto da Carnia al confine austriaco, aTarvisio e per l'amrnodernamento e il rad~doppio della ferrovia cosiddetta ({ Pontebba~na » nel tratto tra Udine e il confine cotnl'Au-stria; interventi questi ultimi finanziati conla legge per la ricostruzione e la rinascitadel Friuli.

Ora qualsiasi prospettiva di collaborazioneinternazionale, così come prevista dall'artico-lo 7 dell'accordo sulla cooperazione economi~ca firmato a Osimo, può avere concreta pos~sibilità di avvio se non esistono divari in par-tenza specialmente nelle infrastrutture amonte dei porti che, nella situazione geo-grafica dell'alto Adriatico e in particolaredi Trieste, sono determinanti per il collega~mento con l'hinterland naturale del centroEuropa e del bacino danubiano.

Alle iniziative di parte jugoslava di poten-ziamento delle proprie strutture portuali diCapodistria e di Fiume e delle relative infra~strutture stradali e ferroviarie ed in partico-lare di quelle riguardanti il traforo delle Ca-ravanche (lavori che sono assistiti da inter~venti finanziari di organismi internazionali eda capitale tedesco) è necessario dare quindiuna risposta concreta a Hvello nazionale, senon si vuoI assistere ad un definitivo degradodella portualità di Trieste e della regioneFriuli~Venezia Giulia e se non si vuole vanifi-care qualsiasi volontà politica di cooperazio~ne internazionale.

Ho già ricordato le concrete iniziative giàfinanziate (e per le quali è necessaria una at~tenta vigilanza per una loro concreta e rapi-da realizzazione). A queste si è aggiunta unaulteriore iniziativa del Governo che, semprenel quadro politico sopra ricordato e con ipoteri di delega dati dalla legge di ratificadel trattato di Osimo, ha emanato il decreton. 714 del 2 ottobre 1978 riportante normeper il riordinamento dell'Ente autonomo delporto di Trieste.

Su questo decreto (che secondo me assumeparticolare importanza anche in relazioneagli ulteriori sviluppi che potrà avere la le-gislazione nazionale sulla riforma dell' ordina-mento portuale) mi voglio soffermare so~lamente per l'aspetto finanziario.

Viene assegnato al porto di Trieste un fon-do di dotazione (è la prima volta che si parladi fondo di dotazione agli enti portuali) e ven~gono devoluti all' ente, oltre ai proventi di ca-noni e tasse previsti dalle leggi vigenti, i cano-ni dovuti dalle altre amministrazioni perl'uso dei beni demaniali e marittimi non de-stinati a servizi portuali, nonchè quelli relati-vi alla concessione per l'esercizio dei serviziriconosciuti, con lo stesso decreto, di compe~tenza dell'ente e, inoltre, i proventi derivantidalle sanzioni pecuniarie relative a violazionicommesse riguardanti servizi di competenzadell'ente.

Il Consiglio dei ministri non ha ritenuto diapprovare alcune altre proposte, particolar-mente innovative, anche se queste proveniva~no dallo stesso Ministero della marina mer~cantile ed avevano avuto l'unanime parerepositivo della regione Friuli-Venezia Giulia edella Commissione intercamerale consultiva.

Queste proposte, pur non essendo stateapprovate, proprio perchè provenivano daparte mii'listeriale dovranno essere tenutepresenti per un ulteriore approfondimento almomento in cui si affronterà il tema della ri~forma delle gestioni portuali. In relazione in-fatti alla sempre continuamente declamatanecessità di autonomia finanziaria degli entiportuali, era stata proposta la devoluzioneall' ente porto della parte erariale della tassaimbarchi e sbarchi, della tassa ancoraggio edi quella di stazionamento e della tassa per lasosta delle navi da pesca in disarmo. Questiproventi, il cui gettito è legato alla produt~tività del porto, avrebbero dovuto sostituireil contributo obbligatorio annuo dello Statoal porto previsto dalla legge istitutiva dell'en-te stesso.

A nessuno può sfuggire !'importanza inno-vativa di questa proposta per tutto l'ordina-mento gestionale degli enti portuali e nonaverla recepita può essere giustificato solodalla necessità di affrontare il problema in

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Senato della Repubblica ~ 1802 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

termini generali nel quadro della nuova nor-mativa sugli enti portuali.

La non approvazione di queste propostelasciava aperto il problema del riequilibriofinanziario della gestione dell'Ente autonomodel porto di Trieste, specialmente di fronteai nuovi compiti che vengono conferiti al-l'ente dal decreto delegato, e dall'evolversidella situazione; riequilibrio finanziario del-la gestione che non può essere risolto dallacostituzione del fondo di dotazione, pur diimportanza innovativa notevole, per la natu-ra propria di questo fondo.

n Consiglio dei ministri, nel momento incui approvava il decreto delegato sul rior-dinamento dell'Ente autonomo del porto diTrieste, formulava espresso impegno di adot-tare specifiche misure per risolvere il pro-blema aperto del riequilibrio finanziario del-la gestione dell'ente. La risposta non potevaessere che tradizionale (visto che non erastato possibile recepire la proposta innova-tiva che ho ricordato) ed è riportata nel di-segno di legge al nostro esame, già appro-vato nella passata legislatura in sede di Com-missione con poteri deliberanti, che aumen-ta il contributo ordinario obbligatorio delloStato previsto dalla legge istitutiva dell'ente,con l'aumento avvenuto con la legge 14 ago.sto 1971, n. 822, ammontante a 2.300 milioni,di altri 2.300 milioni a decorrere dallo gen-naio 1979. La copertura del relativo onere facapo al capitolo 6856 dello stato di previsio-ne del Ministero del tesoro per il 1979 e peril 1980 e questo impegno è previsto anche dal-la legge finanziaria per il 1979 e nel progettodi legge finanziaria per il 1980.

Con la presentazione di questo disegno dilegge, che si propone di approvare, si con-clude un periodo di notevoli ed importantiinterventi a favore dello scalo triestino, nelquadro di una politica di prospettiva con benpresenti le necessità di superare condiziona-menti e ritardi che sono emersi con maggiorevidenza in relazione proprio all'evolversidella situazione politica e dei rapporti inter-nazionali.

Il grave deficit di gestione, accumulato sirapidamente in questi ultimi 3 anni, dopo laoperazione di consolidamento dei debiti pre-gressi fatta nel 1975 con l'utilizzo del gettito

della tassa imbarchi e sbarchi e con la ga-ranzia regionale, potrà essere affrontato at-traverso nuove operazioni finanziarie ed uti-lizzando il contributo dello Stato, come pre-visto dall'ultimo comma dell'articolo 4 delcitato decreto 714 del 1978, e l'apporto, se-condo la sua natura, del fondo di dotazione.

Il notevole programma di investimenti, fi-nanziati con le leggi n. 366 del 1974 en. 492del 1975 e con le operazioni finanziarie assi-stite da contributo regionale sugli interessi,che ha permesso tra l'altro il completamentoe il potenziamento di notevoli strutture por-tuali per il traffico specializzato, avrà la pos-sibilità di essere incrementato con interventidello Stato sugli stanziamenti previsti a fa-vore delle opere marittime e portuali dallavariazione al bilancio 1978 e dalla legge fi-nanziaria per il 1979, nonchè con ulterioreimpegno finanziario della regione Friuli- Ve-nezia Giulia per sostenere nuove operazionidi indebitamento per investimenti presumi-biJmente da effettuarsi negli anni 1980 e1981.

Sul programma di interventi delle grandiinfrastrutture autostradali, stradali e ferro-viarie a monte del porto, sia a livello cittadi-no che regionale, il problema è quello riguar-dante i tempi di attuazione, che non possonosubire ritardi specialmente in relazione aiprogrammi in corso di esecuzione nei paesiconfinanti: se da una parte, infatti, gli inte-ressi nazionali dovranno essere tenuti presen-ti nei rapporti con gli altri Stati e in partico-lare in relazione alle trattative in corso traComunità europea e Jugoslavia, dall'altra ènecessario tener presente quello che dipendeda noi sul piano attuativo e vigilare attenta-mente (e questo è un compito tra l'altro rico-nosciuto all'ente portuale dall'articolo 2 deldecreto delegato n. 714) perchè ripensamenti,ritardi burocratici o incapacità non compro-mettano i tempi di realizzazione la cui pun-tuale osservanza assume in questo settoreparticolare rilievo proprio per poter garan-tire, al momento opportuno, una reale com-petitività sul piano internazionale.

Ma è in questo quadro generale che nonpuò essere sottaciuto, proprio di fronte allenotevoli novità che abbiamo esaminato, ilgrave problema della razionalizzazione della

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Senato della Repubblica ~ 1803 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OrroBRE 1979

gestione. t:.su questo tema che dovranno indi-rizzarsi tutti gli sforzi sia dell'amministrazio-ne dell' ente, sia delle forze sindacali, siadelle compagnie portuali e degli operatori.Sono state approvate nuove norme mirantia rendere più snella l'azione amministrativadell'ente, ma queste e i notevoli investimentidelle strutture che potranno essere attuatinon saranno sufficienti a rendere competiti-vo lo scalo triestino se non viene affrontatoil problema della gestione, dei tempi di ma-nipolazione delle merci, della produttivitàportuale, dei costi e della organizzazione in-terna. Alla mancata risposta su questi temiè legata, come è ovvio, anche la carenza el'assenza di linee regolari di particolare im-portanza con conseguente dirottamento deitraffici. Sono temi questi che, se dovrannotrovare una risposta omogenea sul piano del-la riforma gestionale generale, non possononon essere affrontati autonomamente e conurgenza dall'ente stesso.

Si è visto infatti che non basta puntare so-lamente su una visione strategica, pensarecioè che una favorevole posizione geograficao una tradizione consolidata bastino per ren-dere competitivo un porto.

La riapertura del canale di Suez ha certa-mente restituito ai porti dell'alto Adriatico equindi anche a Trieste la funzione di pontecon i paesi dell'oltre Suez, ma nonostante ciònon si può affermare che le aspettativeinerenti all'aumento dei traffici si siano rea-lizzate come era nelle previsioni ottimistichedel 1975. La stessa discussione sulla classifi-cazione dei porti fa emergere posizioni astrat-te che pensano di risolvere posizioni negati-ve di competitività puntando sulla tradizionedella preminenza del traffico estero per este-ro e sulla necessità di una classificazione par-ticolare del porto di Trieste nel quadro del-l'ordinamento portuale italiano. Anche se lapeculiarità dello scalo triestino è nota e deveessere tenuta presente (come mi sembra losia stato), il tema della competitività (unavolta affrontati i temi degli investimenti nel-!'interno e fuori del porto) deve trovare lasua risposta nell'interno dell'organizzazioneportuale e nel rapporto con le altre ammini-stra:z;ioni dello Stato e non, interessate ai traf-fici marittimi. E se nei rapporti con il siste-

ma portuale jugoslavo, così come auspicatidall'articolo 7 dell'accordo sulla cooperazio-ne economica firmato a Osimo, acquistano ri-levanza i temi di ordine generale per il loroindubbio significato politico, come lo scam-bio di esperienze umane e professionali fralavoratori e quadri tecnici, studi comuni sul-le caratteristiche operative degli scali nord-adriatici nei confronti dei partners tradizio-nali e futuri, o studi su sistemi di informa-zione reciproca che agevolino le conoscenzee segnino l'evolversi dell'organizzazione por-tuale, le previsioni di una collaborazione fu-tura sul piano operativo possono essere va-nificate se non procede parallelamente l'at-tuazione delle infrastrutture di trasporto fuo-ri e dentro il porto e se non ci si sforza direndere competitive almeno nei tempi e nel-la rapidità, fattori questi che possono be-nissimo bilanciare divari di costi, le opera-zioni di manipolazione delle merci.

La risposta ai temi posti dalla necessitàdi aumentare la produttività e di renderecompetitive le operazioni portuali è legataanche alla soluzione di un altro importan-te problema, sul quale si trascina da tem-po la discussione, e che è esplicitamentericordato dall'articolo 1 del decreto delegatodel 2 ottobre 1978, n. 714, sul riordinamentodell'Ente autonomo del porto di Trieste; arti-colo 1 che sul piano programmatorio e diindirizzo riconosce all' ente la funzione dipartecipare e concorrere alla realizzazione diuna collaborazione tra i porti dell'Adriaticodel nord, anche in vista di una integrazionedegli scali della regione Friuli-Venezia Giuliae di una ristrutturazione dell'ente medesimocon successivo apposito provvedimento legi-slativo.

Questo tema dell'attuazione del sistemaportuale regionale è strettamente legato al te-ma della competitività per le risposte che po-tranno essere date sul piano della organizza-zione portuale, della specializzazione dellefunzioni e dell'acquisizione di spazi. Su que-sti due punti, della produttività e della com-peti:tività e dell'integrazione degli scali dellaregione Friuli-Venezia Giulia, sul piano localesi stanno dando risposte concrete. Alla fine disettembre è stata tenuta a Trieste una confe-renza sulla produttività portuale con la par-

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V I I I Legislatura~

Senato della Repubblica ~ 1804 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tecipazione dell'ente porto, della regione,dei sindacati, delle compagnie portuali, dellautenza portuale e degli enti locali e a metàottobre la regione ha presentato lo studiodettagliato del progetto di integrazione por-tuale degli scali del Friuli- Venezia Giulia.

~ una risposta seria e impegnativa a livellolocale sui problemi vasti e difficili della por-tuaHtà. Quindi una iniziativa particolare, co-me quella presa dal Governo per il porto diTrieste con il disegno di legge al nostro esa-me, che assorbe anche il disegno di legge nu-mero 285 di analogo contenuto, si innestanella tematica più vasta e più generale dellariforma delle gestioni portuali, che è stataoggetto di un serio esame nella indagine co-noscitiva svolta dalla 8a Commissione del Se-nato nella passata legislatura, e, nella pro-spettiva di poter affrontare l'esame completoe organico di questa riforma, ne anticipa pro-blematiche e soluzioni. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parla-re il rappresentante del Governo.

P I S I C C H I O, sottosegretario di Statoper la marina mercantile. Ritengo di dovercondividere l'ampia e puntuale relazione delsenatore Tonutti e di non dover aggiungerealtro se non raccomandare l'approvazionedel disegno di legge n. 301.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedegli articoli del disegno di legge n. 301. Sene dia lettura.

G I O V A N N E T T I , segretario:

Art. 1.

Il contributo annuo a favore dell'Ente au-tonomo del porto di Trieste, previsto dal-l'articolo 4 della legge 9 luglio 1967, n. 589,modificato con l'articolo 5 della legge 14 ago-sto 1971, n. 822, è elevato da lire 2.300 mi-lioni a lire 4.600 milioni, a decorrere dal10 gennaio 1979.

Il contributo relativo all'anno 1979 puòessere utilizzato anche per la copertura dellemaggiori spese dell'esercizio 1978.

(~ approvato).

Art.2.

All'onere di lire 2.300 milioni, derivantedall'applicazione della presente legge neglianni finanziari 1979 e 1980, si provvede me-diante corrispondente riduzione dello stan-

Iziamento iSCI'ittoal capitolo 6856 dello stato

I

di previsione del Ministero del tesoro pergli anni finanziari medesimi.

I

Il Ministro del tesoro è autorizzato adapportare, con propri decreti, le occorrenti

i variazioni di bHancio.

(E approvato).

P RES I D E N T E. Passiamo alla vota-zione del disegno di legge nel suo complesso.

B A C I C C H I. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B A C I C C H I. Cercherò di essere ilpiù possibile breve, signor Presidente, onore-voli rappresentanti del Governo e onorevolicolleghi. Il Gruppo comunista esprimerà votofavorevole su questo provvedimento. Il no-stro Gruppo avrebbe preferito che fosserostate accolte le proposte formulate in sedelocale, secondo le quali si sarebbe dovuta de-volvere a favore dell'Ente porto di Trieste laparte erariale delle tasse di imbarco e sbar-co, di ancoraggio e di sosta, sostituendo ilcontributo con queste devoluzioni.

Era nostra convinzione che in questo mo-do si sarebbe compiuto un passo importanteper agganciare il finanziamento dell' ente por-tuale alla produttività delle operazioni che sicompiono nel porto e quindi ai problemi del-la gestione.

Come ha ricordato il relatore, dello stessoparere erano la regione Friuli-Venezia Giu-lia e la Commissione intercamerale costitui-ta ai sensi della legge di ratifica del trattatodi Osimo che sta alla base del provvedimentoche oggi viene riproposto al Senato. Infattigli accordi per la cooperazione economica fral'Italia e la Jugoslavia, firmati ad Osimo, seda una parte costituiscono un presuppostoper lo sviluppo delle attività portuali triesti-ne e regionali, dall'altra presuppongono l'ad&

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Senato della Repubblica ~ 1805 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

guamento di strumenti ai quali spettano com-piti particolari per l'attuazione degli accordistessi.

Perciò all'adeguamento e al riassetto del-l'Ente autop.omo per il porto di Trieste, di-sposto con provvedimento delegato aventeforza di legge, era necessario che seguisse unadeguamento del contributo finanziario.

Per questi motivi il provvedimento che ciapprestiamo a votare era ed è indispensabilee trova il nostro consenso anche se ~ lo ri-badiamo ~ avremmo preferito che fosserostate accolte le proposte cui prima facevocenno e ci rammarichiamo quindi per il fat-to che non siano state accolte dal Governo.

Con l'approvazione del disegno di legge alnostro esame si compie un passo senza pe-raltro risolvere in modo duraturo un proble-ma altrimenti risolvibile, così come un altropasso si è compiuto con il provvedimentoriguardante il bacino di carenaggio votatopoco fa dal Senato, benchè anche in questocaso il finanziamento non sembri del tuttosufficiente al completamento dell'opera.

Permanendo questi elementi di perplessità,pur nel quadro di una valutazione positiva,il nostro voto favorevole vuole sottolineare,oltre al consenso per i provvedimenti, anchel'impegno ad operare in futuro perchè i pro-blemi portuali di Trieste trovino soluzioneadeguata alla loro particolarissima funzione,che li caratterizza rispetto a tutti gli altriporti italiani, per essere in percentuale gran-demente preponderante la manipolazione dimerci provenienti dall'estero e dirette all'este-ro. Problema questo non sempre compresodaUo Stato italiano nel passato e tuttora perlo meno in parte sottovalutato, e che nichiedeinvece un costante impegno che sarebbe er-rato interpretare come una concessione allacittà giuIiana ed alla regione, ma che deve es-sere inteI1pretato come un impegno che siassume nell'interesse nazionale.

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legg;e n. 301 nel suo complesso.Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

r!: approvato.

Il disegno di legge n. 285 resta pertanto as-sorbito.

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

{{ Contributi a favore dell'Istituto nazionaleper studi ed esperienze di architettura na-vale, per il Centro di idrodinamica di Ro-ma» (315) (Procedura abbreviata di cuiall'articolo 81 del Regolamento)

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:« Contributi a favore dell'Istituto nazionaleper studi ed esperienze di architettura nava-le, per il Centro di idrodinamica di Roma »,per il quale è stata approvata dall'Assemblea,nella seduta dellO ottobre 1979, la proceduraabbreviata di cui all'articolo 81 del Regola-mento.

Ha facoltà di parlare il relatore.

GUS SO, relatore. Mi rimetto alla re-lazione scritta.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parla-re il rappresentante del Governo.

P I S I C C H I O, sottosegretario di Statoper la marina mercantile. Il Governo si limi-ta a raccomandare l'approvazione del dise-gno di legge.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedegli articoli del disegno di legge, nel testoproposto dalla Commissione. Se ne dia let-tura.

G I O V A N N E T T I, segretario.

Art. 1.

In attesa di un piano generale di sistema.zione degli impianti e di definizione dell'am-bito di attività dell'Istituto nazionale perstudi ed esperienze di architettura navale

~ da predisporre entro sei mesi dall'entra.ta in vigore della presente legge ~ è asse-gnato all'Istituto medesimo, per avviare ilcompletamento degli impianti esistenti o in

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 1806 ~

24 OTTOBRE 1979

~

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO35a SEDUTA

via di costruzione del nuovo Centro di idro-dinamica di Roma, un contributo di lire 4miliardi, da stanziarsi nello stato di prev~sio-ne della spesa del Ministero della marinamercantile, in ragione di lire 2.000 milioniper ciascuno degli esercizi 1979 e 1980.

(E approvato).

Art.2.

I contributi di cui al precedente artico-lo saranno erogati dal Ministero della ma.rina mercantile sulla base degli atti diacquisto dei beni strumentali e degli statidi avanzamento dei lavori, debitamente do-cumentati, in misura non superiore al 90per cento deH'importo complessivo. Il rima-nente 10 per cento sarà erogato in sede di li-quidazione finale da effettuare sulla base deicertificati di collaudo o dei certificati di ese-cuzione a regola d'arte, redatti secondo lenorme in vigore per 1'Amministrazione delladifesa, relativi alle opere, agli impianti ed aibeni strumentali.

Il certificato di collaudo dovrà essere ri-lasciato da una commissione nominata dalMinistro deUa difesa, d'intesa con il Mini-stro della marina mercantHe, oppure da unsingolo collaudatore, nominato di concertotra le suddette Amministrazioni, quando sitratta di lavori o forniture non eccedenti l'im-porto di lire 50.000.000.

La direzione dei lavori sarà affidata a fun-zionari scelti tra il personale tecnico deiMinisteri della difesa e della marina mer-cantile.

Per le spese di progettazione, assistenza evigilanza dei lavori e per gli oneri passivi,derivanti dall'applicazione della presente leg-ge, è riconosciuta in ogni caso all'Istitutonazionale per studi ed esperienze di architet-tura navale.. a carico dei contributi previstidall'articolo 1, una quota forfettaria pari al10 per cento del costo complessivo delle ope-re, impianti e beni strumentali, con esclusio-ne di quelli di cui al comma successivo, daerogare sulla base degli atti di acquisto e de-gli stati di avanzamento dei lavori.

L'Istituto nazionale per studi ed esperien~ze di architettura navale è autorizzato adeseguire la costruzione ed il montaggio di

attrezzature e strumenti, a carico dei contri-buti di cui aH'articolo 1, per un importo com-plessivo, comprendente le spese di progetta~zione, assistenza e vigilanza dei lavori, nonsuperiore a lire 400 milioni.

Il pagamento di ta!li somme sarà effettuatocon le modalità indicate nei pr'ecedenti com-mi primo e secondo, dietro presentazione difatture relative agli atti di acquisto ed allespese di lavorazione.

(E approvato).

Art. 3.

Alla copertura dell'onere di lire 2.000 mi~lioni, derivante dall'attuazione della presen-te legge in ciascuno degli esercizi finanziari1979 e 1980, si farà fronte con una corrispon-dente riduzione deHo stanziamento del capi-tolo n. 9001 dello stato di previsione dellaspesa del Ministero del tesoro per gli esercizianzidetti.

Il Ministro del tesoro è autorizzato ad ap-portare, con propri decreti, le occorrentivariazioni di bilancio.

(E approvato).

P RES I D E N T E. Passiamo alla vota-zione del disegno di legge nel suo complesso.

G U ERR I N I. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G U ERR I N I. Signor Presidente, ono~revoli colleghi, il Gruppo comunista si aster-rà sul provvedimento in esame, anche se ri~tiene che sia obiettivamente necessario il con-

. tributo per il completamento e per l'avvio,come viene detto in questo testo, di alcuneopere per l'istituto di idrodinamica.

Ritengo però che ci sia un punto fonda-mentale che in tutti questi anni è sfuggito eche non ha trovato soluzione adeguata; essoè il rapporto tra l'attività di questo istituto ela ricerca. Trattandosi di un istituto di ricer~ca la questione è quindi molto importante.Il nodo del problema è che l'i&tituto, nonerstante le necessità dell'industria navalmecca-

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Senato della Repubblico VIII Legislatura~ 1807 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA-::

ASSEJl.tBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

nica e della ricerca idrodinamica, non è riu-scito ad assolvere in maniera soddisfacenteil suo compito. È invece necessario per il no-stro paese che sia funzionante, ma anche conquesto intervento non è garantito che lo sarà.Nonostante che sia passato in Commissioneun nostro emendamento che poneva la que-stione di un piano di ricerca, della definizio-ne di una identità dell'istituto rispetto alla ri-cerca, non riteniamo di doverci consideraregarantiti circa la capacità, la volontà che ilGoverno può esprimere rispetto all'attuazio-ne del programma che pure viene reclamatodall'articolo 1 di questa legge.

Noi riteniamo che debba esserci una rispo-sta abbastanza seria al problema posto delrapporto tra l'attività dell'istituto e il CNRe i suoi programmi di ricerca; altrimenti tut-to si risolverebbe in un finanziamento senzaun costrutto, senza una possibilità d'inciderepositivamente.

M I T R O T T I. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M I T R O T T I. Ritengo di dover riempi-re un altro dei vuoti che è emerso durantela discussione in sede di 8a Commissione.Per la verità i vuoti cui mi riferisco sono due:uno è quello dell'esiguità del contributo cheperaltro fu rilevata dal relatore; una esiguitàper la quale c'era stato un unanime impegnoa formulare in quest'Aula un ordine delgiorno...

GUS SO, relatore. L'emendamento al-l'articolo 1 sopperisce e non richiede più lapresentazione di un ordine del giorno.

M I T R O T T I. Questo particolare misfuggiva. L'altro punto cui intendo riferirmi,un po' collaterale a quello sollevato dal colle-ga Guerrini per quanto riguarda la ricerca,è quello del collegamento di questo istitutoall'attività cantieristica minore. Riteniamoche la singolarità del bagaglio di esperienze,che sono patrimonio di questa attività, debbaessere indirizzata e rivolta ad una finalizza-

zione di ricerca pratica di un utile, per quan-to attiene agli studi che sono portati avantidall'istituto stesso. Peraltro la realtà cantie-ristica italiana (e ritengo che forse il richia-mo sia superfluo) avverte il ristagno conse-guente, oltre che a fattori concorrenti della si-tuazione economica generale, anche ad un at-tardamento, sul piano dell'avanzamento tec-nologico, delle strutture: attardamento che èuna conseguenza secondaria di certe impos-sibilità (economiche) di talune imprese can-tieristiche a ricercare autonomamente fasi disviluppo e di adeguamento tecnologico avan-zato.

Riteniamo pertanto che un coordinamentodi queste attività con la realtà frantumatama pure esistente della cantieristica minoresia destinato a tradursi, per quest'ultima, inun apporto in molti casi vitale, in un sollievocapace di smuovere, dalle secche di certe dif-ficoltà gestionali, proprio quei polmoni pro-duttivi tipici di tale realtà settoriale, verso iquali deve essere anche indirizzato con bene-volenza lo sguardo del legislatore.

Ci auguriamo pertanto che, tra gli impegnifuturi del Governo, possa essere inserito quel-lo di riguardare a questo rapporto dilatandoil già richiesto allargamento al settore dellaricerca e fino a coinvolgere, sul piano dellautilizzazione pratica dei risultati stessi dellaricerca e della sperimentazione, quella realtàindustriale della cantieristica minore che nepotrebbe beneficiare con notevole sollievo.

P RES I D E N T E. Metto ai voti il di-segno di legge nel suo complesso. Chi l'ap-prova è pregato di alzare la mano.

~ approvato.

Approvazione del disegno di legge:

« Modifica degli articoli 156, 160, 758 e 760del Codice deUa navigazione» (316) (Pro-cedura abbreviata di cui all' articolo 81 delRegolamento) (Relazione orale)

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge: « Mo-difica degli articoli 156, 160, 758 e 760 del Co-dice della navigazione », per il quale è stata

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Senato della Repubblica. ~ 1808 ~ VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

approvata dall'Assemblea, nella seduta del10 ottobre 1979, la procedura abbreviata dicui all'articolo 81 del Regolamento.

Ha facoltà di parlare il relatore.

D A M A G I O , relatore. Il disegno dilegge in esame trova fondamento nel princi-pio della tutela dei diritti del nostro ordina-mento giuridico ed ha per finalità quella didare definizione legislativa ad una prassi am-ministrativa, da tempo seguita, per la vendi-ta all'estero delle navi e per la demolizionedelle stesse.

Nel corso della VII legislatura, al Senato,durante l'esame del provvedimento per lamodifica degli articoli 156 e 160, venne deli-berato ~ su proposta del Governo ~ di ag-giungere anche la modifica degli articoli 758e 760, che regolano la materia della cessionea stranieri e della demolizione degli aeromo-bili in modo similare a quella delle navi.

In definitiva viene ripropos1to un disegnodi legge, che non ha potuto seguire l'interoiter di approvazione per la fine anticipatadella legislatura precedente.

Il codice della navigazione regola, agli arti-coli 156 e 160, la dismissione di bandiera perla vendita di una nave all' estero o per larichiesta di demolizione volontaria, stabilen-do delle procedure pubblicitarie per tutelarei diritti non trascritti.

Infatti il proprietario, che vuole venderela nave a stranieri, deve comunicarlo all'au-torità competente di iscrizione della stessa,se in Italia, o alle autorità consolari, se al-l'estero.

Le autorità che ricevono la comunicazionecurano di dare pubblicità alla richiesta delproprietario mediante l'affissione negli ufficidel porto e l'inserzione nel foglio degli annun-ci legali.

Dal giorno dell'ultima affissione o pubbli-cazione nel foglio degli annunci legali decor-re il termine di 60 giorni, entro il quale i ter-zi possono far valere i loro diritti, che sonodiritti reali o di garanzia sulla nave o dirittidi credito nei confronti del venditore.

Lo strumento giuridico è quello della oppo-sizione alla vendita e quindi alla dismissionedi bandiera.

L'autorizzazione alla vendita, e conseguen-temente alla dismissione di bandiera, è datasoltanto alla fine del procedimento di oppo-sizione che può concludersi o con sentenzapassata in giudicato o con la estinzione deidiritti o col soddisfacimento dei credi tori o,in mancanza, con l'esecuzione da parte delproprietario della nave delle pendenze rela-tive ai salari dell' equipaggio e alle somme do-vute alla amministrazione in seguito a dispo-sizioni dell'autorità marittima.

La procedura pubblicitaria, con l'osservan-za dei termini anzidetti, in casi di urgenza,risulta estremamente pregiudizievole allaconclusione rapida delle contrattazioni divendita, con grave danno per il settore eco-nomico interessato che, evidentemente, sitrova in condizioni di inferiorità rispetto adaltri paesi, che possono usufruire di una le-gislazione adeguata alle esigenze attuali e conprocedure più semplici che creano evidentivantaggi nel particolare mercato internazio-nale della vendita del naviglio.

Peraltro, la formulazione dell'articolo 156risale a periodi in cui la dinamica del merca-to era molto diversa da oggi e rispondeva acriteri di politica marittima vigenti in quelperiodo: regime autarchico e sostanzialmen-te protezionistico, che tendeva ad evitare, eda volte a scoraggiare, la vendita di naviglioitaliano all'estero.

Oggi, la condizione diversa degli scambi edi rapporti internazionali mutati hanno fattovenir meno certe misure protezionistiche chenon rispondono più alla dinamica del parti-colare mercato, che richiede procedure sem-pre più accelerate.

Identici problemi procedurali, con le stesseconseguenze di lentezza, che discendono dalprocedimento pubblicitario, si incontranoper la autorizzazione della demolizione dinavi nazionali, regolata dall'articolo 160.

Dinanzi a tali remore conseguenti alla le-gislazione vigente, l'amministrazione, da oltreun ventennio, allo scopo di rendere più cele-re la cessione all'estero di una nave italianao la sua demolizione, ed evitare così i riflessinegativi sul piano economico conseguenti al-la lunghezza della procedura pubblicitaria,prevista dagli articoli 156 e 160, aveva instau-rato e sinora seguìto una prassi amministra-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1809 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tiva che ha consentito, nei casi di urgenza,di concedere l'autorizzazione alla vendita al-l'estero della nave o alla demolizione dellastessa, con conseguente dismissione dellabandiera, anche prima della scadenza dei ter-mini, in seguito alla presentazione da partedell'interessato richiedente di una idonea fi-deiussione bancaria, pari al valore della na-ve, stabilito con la stima da parte dei tecnicidel Ministero della marina mercantile o deitrasporti, a seconda che il naviglio fosse uti-lizzato nella navigazione marittima o in quel-la interna.

La fideiussione bancaria tutelava il soddi-sfacimento di eventuali diritti di terzi, qualetitolo sostitutivo della garanzia patrimonialerappresentata dalla nave stessa.

Tale prassi, che era ormai costantementeseguita da oltre un ventennio, non ha ,datoorigine ad alcun riflesso negativo ed è statapienamente corrispondente alle esigenze deisettori interessati: proprietari di navi e can-tieri di demolizione.

L'Avvocatura dello Stato, chiamata adesprimere parere circa la possibilità di ap-plicare la stessa prassi delle navi, di cui agliarticoli 156 e 160, estendendola agli articoli758 e 760 del codice della navigazione, cheregolano la cancellazione degli aeromobilidal registro di iscriziolne e la demolizione de-gli stessi, non solo ha espresso parere con-trario all'estendimento della prassi finoraadottata, ma ha invitato l'autorità marittimaa non applicarla ulteriormente.

Accolto l'invito dell'Avvocatura dello Stato,il Ministero della marina mercantile ha ripre-so ad applicare la procedura attualmente re-golamentata dal codice di navigazione, ma siè accorto che si aggravava sempre di più lasituazione economico-finanziaria di settorigià in crisi, con riflessi negativi anche sulpiano occupazionale per quanto riguarda, so-prattutto, i cantieri di demolizione.

Dinanzi alla grave situazione venutasi acreare, si è ritornati alla prassi amministra-tiva interrotta, dandone comunicazione allaPres.idenza del Consiglio, che ha manifestatoil proprio assenso a condizione che la mate-ria divenisse oggetto di nuova previsione le-gislativa, con estendimento delle nuove pro-

cedure anche alla cancellazione degli aero-mobili dal registro di iscrizione.

Da quanto esposto, ritengo sia opportunoed urgente approvare il disegno di legge nu-mero 316 che modifica gli articoli 156, 160,758 e 760 del codice della navigazione.

P RES I D E N T E, Ha facoltà di parla-re il rappresentante del Governo.

P I S I C C H I O , sottosegretario di Statoper la marina mercantile. Come è stato giàchiarito dal relatore, senatore Damagio, cheringrazio, la legge in discussione mira a snel-lire la vendita e la demolizione delle navi edegli aeromobili e la loro cancellazione dairegistri. Pertanto il Governo ne sollecita l'ap-provazione.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esa-me degli articoli. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

Art. 1.

Dopo il terzo comma dell'articolo 156 deICodke della navigazione sono inseriti i se-guenti:

« In caso di urgenza, su richiesta del pro-prietario, il Ministro può concedere l'auto-rizzazione a dismettere la bandiera ancheprima deIJa scadenza del termine di cui alsecondo comma, subordinatamente alla as-senza o all'avvenuto soddisfacimento odestinzione dei crediti o diritti reali o di ga-ranzia risultanti dalla matricola o dai regi-stri, e al deposito di Hdeiussione bancaria agaranzia di eventuali diritti non trascritti,pari al valore della nave accertato dai com-petenti organi tecnici dell'Amministrazionemaritt1ma o di quella dei trasporti. La fi-deiussione è vincolata al pagamento dei cre-diti privilegiati nell'ordine indicato dagli ar-ticoli 552 e 556, nonchè degli altri diritti fattivalere nel termine previsto dal secondocomma.

Con decreto del Ministro della marinamercantile, di concerto con quello dei tra-sporti, sono stabilite in via generale le mo-

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.;,enaro della Repubblica ~ 1810 ~

24 OTTOBRE 1979

VIII Legislatura

35a SEDUTA ASSE~fBLEA ~ RESOCONTO STENOG1V\FICO

dalità in base alle quali può essere presen~tata la fideiussione di cui al precedentecomma ».

(E approvato).

Art.2.

Il terzo comma dell'articolo 160 del Co-dice della navigazione è sostituito dal se-guente:

{( Tuttavia la demolizione può essere ser.-z'altro autorizzata quando sia necessaria perragioni di urgenza, accertate in Italia dalRegistro italiano navale o dall'Ispettoratocompartimentale e all'estero dall'autoritàconsolare, ovvero quando sia stata deposita-ta fideiussione bancaria e siano state adem~piute le altre condizioni e modalità previstenel quarto e quinto comma dell'artico-lo 156 ».

(l!, approvato).

Art.3.

All'articolo 758 del Codice della naviga-zione sono aggiunti, in fine, i seguenticommi:

{( In caso di urgenza, su richiesta del pro-prietario, il Ministro può concedere l'auto-rizzazione per la cancellazione dell'aeromo-bile dal registro di iscrizione anche primadella scadenza del termine di cui al secondocomma, subordinatamente all'assenza o al-l'avvenuto soddisfacimento od estinzione deicrediti o dirHti reali o di garanzia risultantidai registri, e al deposito di fideiussione ban-caria, a garanzia di eventuali diritti non tra-scritti, pari al valore dell'aeromobiJ.e accer..tato dai competenti organi tecnici dell'Am-ministrazione dei trasporti. La fidetussioneè vincolata al pagamento dei crediti privi:le-giati nell'ordine indicato dagli articoli 556 e1023 nonchè degli altri diritti fatti valere neltermine previsto dal secondo comma.

Con decreto del Ministro dei trasportisono stabilite in via generale le modalitàin base alle quali può essere presentata lafideiussione di cui al precedente comma ».

(l!, approvato).

Art.4.

Il terzo comma dell'articolo 760 del Co-dice della navigazione è sostituito dal se-guente:

({ Tuttavia la demolizione può essere sen~z'altro autorizzata quando sia necessaria perragioni di urgenza, accertate in Italia dal Re-gistro aeronautico italiano e all'estero dal-l'autorità consolare, ovvero quando sia statadepositata fideiussione bancaria e siano stateadempiute le -altre condizioni e modalità pre-viste dal quinto e sesto comma dell'arti~colo 758 ».

(È approvato).

P RES I D E N T E. Metto ai voti il dise-gno di legge nel suo complesso. Chi l'approvaè pregato di alzare la mano.

~ approvato.

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

{( Norme in materia di previdenza per gliingegneri e gli architetti» (76), d'iniziati-va dei senatori Manente Comunale e Fer.ralasco (Procedura abbreviata di cui al-l'articolo 81 del Regolamento) (Relazioneorale)

P RES I D E N T E . L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:{( Norme in materia di previdenza per gli in-gegneri e gli architetti », d'iniziativa dei sena-tori Manente Comunale e Ferralasco, per ilquale è stata approvata dall'Assemblea, nellaseduta del 27 settembre 1979, la proceduraabbreviata di cui all'articolo 81 del Regola-mento.

Ha facoltà di parlare il relatore.

B O M BAR D I E R I, relatore. Onore-vole Presidente, onorevole rappresentante delGoverno, onorevoli senatori, il disegno di leg~ge n. 76 è stato ripresentato dai firmatari conl'intento di risolvere con tempes>tività il pro-blema del trattamento pensionistico degli ar-chitetti e degli ingegneri.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1811 ~

35a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

La legge n. 179 del 4 marzo 1958 istituì lacassa di previdenza per ingegneri ed architet-ti stabilendo l'assegno di pensione, poi modi-ficato in base al contributo individuale annuoche ogni iscritto è tenuto a versare.

Era poi stato presentato un disegno di leg-ge di riordino della cassa di previdenza nellaVII legislatura, ma lo scioglimento anticipatodelle Camere ha fatto decadere tale disegnodi legge.

Nella passata legislatura alla Camera deideputati venne presentato un disegno di leg-ge relativo alla istituzione di una cassa unicadi previdenza per tutti gli ordini di liberi pro-fessionisti. Per questo motivo di più largaportata venne sospeso l'esame relativo allacassa di previdenza per ingegneri ed architet-ti. Anche questo disegno di legge è poi deca-duto.

Rimane quindi da risolvere il grave proble-ma dell'adeguamento dei minimi di pensionein modo da consentire la revisione dell'asse-gno di ..pensione per gli ingegneri e gli archi-tetti che attualmente lo percepiscono nellamisura di circa 100.000 lire mensili.

Il problema della riforma degli ordini pro-fessionali e quindi di una normativa genera-lizzata per tutti i liberi professionisti andràrisolto con apposita legge-quadro.

D'altra parte questa importante esigenzaera già stata fatta presente dal rappresentan-te del Governo e, nei vari interventi, nella di-scussione sul disegno di legge 1304 nella pas-sata legislatura.

Con il presente disegno di legge si vuoleovviare ad una carenza che è diventata insop-portabile per quei professionisti che hannocome unico cespite di entrata l'assegno dipensione nella misura minima.

Per questo motivo viene proposto di eleva-re il contributo individuale di iscrizione allacassa per ingegneri ed architetti nella misuradi lire 600.000 annue, misura che verrà ridot-ta del 50 per cento per gli ingegneri e gli ar-chitetti durante il primo quinquennio diiscrizione alla cassa, comunque non oltre iltrentesimo anno di età. Di tale riduzione usu-fruiranno anche i già pensionati.

L'aumento del contributo consente di por-tare l'assegno di pensione a lire 2.900.000 an-

nue per coloro i quali maturano il diritto po-steriormente all' entrata in vigore della pre-sente legge.

Gli aumenti e i minimi così come vengonoproposti sono possibili tenendo conto delleeffettive disponibilità della cassa di previ-denza.

Con questo disegno di legge, che riguardaesclusivamente la misura delle pensioni, nonsi incide nella parte normativa della cassadi previdenza per ingegneri e architetti inquanto sembra giusto che il problema di unanormativa unica per tutti i professionisti,da tutte le parti auspicato, troverà soluzionein un'apposito disegno di legge-quadro chedovrebbe riordinare tutta la materia.

Con il presente disegno di legge si intendeapplicare il criterio contributivo con riferi-mento al reddito professionale imponibile di-chiarato ai fini dell'IRPEF. Nel corso dell'esa-me dell'articolato del disegno di legge pre-sentato nella scorsa legislatura il Governoaveva ritenuto opportuno chiarire che la ri-duzione del 50 per cento per i pensionati do-vesse essere applicata soltanto a coloro chegodono di un trattamento pensionistico divecchiaia a carico della cassa di previdenzaper ingegneri e architetti e che tale contribu-to non potesse comunque essere inferiore alire 300.000 annue. Il Governo aveva altresìproposto un emendamento per il quale lasuddetta cassa di previdenza veniva comun-que autorizzata ad eseguire il prelievo contri-butivo nella misura di lire 600.000 annue, sal-vo successivo conguaglio, in base alle risul-tanze degli accertamenti degli uffici finanzia-ri sul reddito imponibile ai fini dell'IRPEF.

Con gli emendamenti allora proposti dalGoverno il disegno di legge venne approvatoa larga maggioranza dal Senato nella VII le-gislatura. Con l'intento di migliorare il dise-gno di legge e di renderlo più funzionale, on-de evitare continui interventi legislativi, nelladiscussione in Commissione sono stati pre-sentati emendamenti che sono stati accolticon il voto favorevole di tutta la Commis-sione.

Chiedo pertanto che questo provvedimentovenga approvato, rilevato che esso modificail criterio contributivo riferendolo al reddito

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Senato della Repubblica ~ 1812 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE19793Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

professionale imponibile dichiarato ai finidell'IRPEF. Su tale innovazione anche i dele~gati degli ingegneri ed architetti iscritti allacassa di previdenza sono d'accordo. Con gliemendamenti si è risolto il problema del rap~porto reddito~contributo~pensione già intro-dotto nel riordinamento legislativo di entisimilari. Si è anche introdotto il principiodell'aggancio della pensione al reddito, prin-cipio del resto già accennato nell'articolo 1,terz'ultimo comma, del disegno di legge aproposito della rivalutazione della pensionein caso di continuità di iscrizione dopo laacquisizione del trattamento previdenziale.

Gli emendamenti approvati all'articolo 1introducono il concetto che la pensione saràcommisurata ai contributi versati e sarà ade~guata alle variazioni del costo della vita. Lemodalità di queste variazioni dovranno es-sere stabilite dal regolamento di attuazionedi cui all' articolo 5 del presente disegno dilegge che prevede appunto una delega in me-rito alle modalità di liquidazione della pen-sione.

Così come è stato emendato, il disegno dilegge accoglie in gran parte le aspettative de-gli ingegneri ed architetti, aspettative giusti-ficate in quanto la cassa è esclusivamente ali-mentata dai contributi da loro versati.

Onorevole Presidente, onorevole rappresen-tante del Governo, onorevoli senatori, il prov-vedimento all'esame ha avuto il consensodi tutta la Commissione e pertanto chiedoche venga approvato dall'Assemblea. (Applau~si dal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parla~re il rappresentante del Governo.

M A N E N T E C O M U N A L E, sot-tosegretario di Stato per il lavoro e la previ-denza sociale. Onorevole Presidente, onore~voli senatori, desidero innanzi tutto ringrazia~re il relatore per l'esauriente relazione cheha svolto sul disegno di legge in esame. Si ri~tiene però opportuno far rilevare che, in pre-senza di una tendenza all'unificazione deitrattamenti pensionistici per i liberi profes-sionisti, tendenza manifestatasi concretamen~te nella passata legislatura con la presenta-zione di un disegno di legge d'iniziativa par-

lamentare diretto ad istituire una cassa uni-ca di previdenza, in sostituzione dei varienti esistenti per le varie categorie di pro-fessionisti, !'iniziativa legislativa in esamenon deve essere intesa come un atto in con~trasto con tale tendenza. Occorre infatti con-siderare che il suddetto disegno di leggedella passata legislatura, concernente l'uni-ficazione delle diverse casse di previdenzaper i liberi professionisti, mutuando il prin~cipio introdotto dalla legge 8 agosto 1977,n. 583, riguardante la previdenza per i geo~metri, prevedeva un finanziamento ed untrattamento pensionistico commisurati alreddito.

Ciò stante, il provvedimento in esame, ba-sandosi sul principio suddetto e ponendosiquindi in linea con gli orientamenti finoraemersi circa la disciplina da adottare in sededi unificazione di trattamenti previdenziali,non sembra tale da recare pregiudizi alla ten-denza in atto verso tale unificazione, ma puòanzi essere valutato positivamente.

Sono queste le considerazioni che hannoindotto la Commissione lavoro, come ha ri-cordato il relatore, ad esprimersi favorevol-mente all'unanimità sul disegno di legge incorso di approvazione. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedegli articoli del disegno di legge nel testoproposto dalla Commissione. Se ne dia let-tura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

Art. 1.

L'articolo 1 della legge 11 novembre 1971,n. 1046, è sostituito dal seguente:

«L'articolo 23 della legge 4 marzo 1958,n. 179, è modificato come segue:

" Gli iscritti alla Cassa sono tenuti al ver-samento di un contributo indivi:duale nellamisura minima di lire 600.000 annue.

Il contributo di cui al comma preceden-te è ridotto del 50 per cento per gli inge~gneri ed architetti durante iJ primo quin-quennio di iscrizione alla Cassa e comunque

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 1813 ~

24 OTTOBRE 1979ASSEMBLEA - RESOCONro STENOGRAFICO35a SEDUTA

non oltre il 30° anno di età, nonchè per ipensionati di vecchiaia a carico della Cassa.

Il contributo di cui al comma precedentenon potrà essere comunque inferiore a lire300.000 annue.

I contributi di cui ai precedenti commipossono essere riscossi mediante ruoli affi-dati agli esattori delle imposte dirette conl'obbligo del non riscosso come riscosso econ le forme e la procedura stabilite per laI1iscossione delle imposte dirette; in tal casola Cassa è autorizzata ad avvalersi delle ri-cevitorie provinciali.

La misura del contributo predetto a decor-rere dallo gennaio 1980 dovrà, per ciascuniscritto, essere pari al 10 per cento del red-dito professionale imponibile dichiarato aifini IRPEF per il precedente anno fiscale. LaCassa è comunque autorizzata ad esegui'reil prelievo contributivo nella misura di lire600.000 annue salvo successivo conguaglioin base alle risultanze degli accertamentidegli uffici finanziari sul reddito imponibileai fini IRPEF.

La misura minima del contributo e lapercentuale di cui al comma precedente po-tranno essere variate con decreto del Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale,sentito il consiglio di amministrazione dellaCassa, in relazione alle risultanze di gestioneaccertate mediante bilancio tecnico redattoalmeno ogni quadriennio e quando si mani-festi l'opportunità di una anticipata com-pilazione.

La variazione di cui al comma precedenteha effetto a decorrere dallo gennaio del-l'anno successivo a quello di pubblicazionedel decreto nella Gazzetta Ufficiale. A decor-rere dal 10 gennaio 1980 il trattamento dipensione sarà commisurato ai contributi verosati e sarà adeguato alle variazioni del costodella vita secondo modalità e percentuali chedovranno essere stabilite dal regolamento diattuazione di cui all'articolo 5 della presen-te legge.

L'iscritto che goda di trattamento di pen-sione di vecchiaia a carico della Cassa econtinui a svolgere attività professionale ètenuto al versamento del contributo in misu-ra ridotta del 50 per cento. In tal caso avràdiritto ad una sola ]}ivalutazione della pen-

sione, da effettuarsi al compimento dei cin-que anni dal pensionamento secondo le mo-daHtà e la misura che saranno stabilite nelregolamento di cui all'articolo 5 della pre-sente legge ed in ragione, per ogni anno dicont]}ibuzione ulteriore, dello 0,90 per centodella media del reddito professionale impo-nibile dichiarato ai fini IRPEF nel quinquen-nio considerato.

Il contributo non potrà, in ogni caso, es-sere di importo inferiore a quello stabilitoal primo comma del presente, articolo.

Per gli ingegneri ed archi tetti neolaureatiche iniziano la professione e si iscrivonoper la prima volta alla Cassa, il contributo,nei primi tre anni di iscrizione, è ridotto didue terzi" ».

(E approvato).

Art. 2.

La pensione minima di vecchiaia matu-rata posteriormente all' entrata in vigore del-la presente legge ~ fissata in lire 2.900.000annue e successivamente potrà essere varia-ta con decreto del Ministro del lavoro e del-la previdenza sociale, previa deliberazionedel Comitato nazionale dei delegati, in re-lazione alle disponibilità finanziarie dellaCassa.

(E approvato).

Art. 3.

La misura della pensione base di vecchiaiagià liquidatd alla data di entrata in vigoredella presente legge è fissata in lire 2.640.000annue e successivamente potrà essere aumen-tata con decreto del Ministro del lavoro edella previdenza sociale, previa deli:berazio-ne del Comitato nazionale dei delegati, inrelazione alle disponibilità finanziarie dellaCassa.

(E approvato).

Art.4.

I trattamenti previdenziali maturati ai sen-si degli articoli 4 della legge 4 marzo 1958,

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Senato della Repubblica ~ 1814 ~ VIII Legislatura<,'~.., ~==.~--::-~~:.:=::;;::=.o:=~~~".

35a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 24 OTTOBRE 1979

n. 179, e 6, comma secondo, della legge 11novembre 1971, n. 1046, non sono soggettia ride terminazione in dipendenza delle va-riazioni delle pensioni per altro titolo per-cepite, ma restano definitivamente acquisitinella misura già in godimento.

I predetti trattamenti sono aumentati apartire dal primo giorno del mese succes-sivo alla entrata in vigore della presente leg-ge, nella misura del 30 per cento del loroammontare.

I trattamenti previdenziali maturati aisensi dell'articolo 6, comma secondo, dellalegge 11 novembre 1971, n. 1046, e non an-cora in godimento, saranno liquidati nellamisura e con le modalità stabilite primadell'entrata in vigore della presente legge;agli stessi sarà applicabile l'aumento di cuial precedente comma.

(li approvato).

Art. 5.

Il regolamento della Cassa, approvato condecreto del Presidente della Repubblica 30maggio 1975, n. 301, sarà modificato, in re-lazione a quanto previsto daJ1a presente leg-ge, con decreto del Presidente della Repub-blica, su proposta del Ministro del lavoroe della previdenza sociale, sentito il Comi-tato nazionale dei delegati.

(li approvato).

Art.6.

La presente legge entra in vigore il giornodella sua pubblicazione nella Gazzetta Uffi-ciale della Repubblica italiana.

(li approvato).

PRES I D E N T E. Passiamo alla vota-

,

zione del disegno di legge nel suo complesso.

. IM I T R O T T I. Domando dI parlare per

dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M I T R O T T I. Una brevissima dichiara-zione di voto, signor Presidente.

Va sottolineata la frammentarietà di unintervento che si disancora da un progettounitario di revisione del trattamento pensio-nistico. Comunque dobbiamo riconoscere lapositività che questo provvedimento porta insè e che riviene dall'aver tenuto conto di sol-lecitazioni e suggerimenti della categoria in-teressata.

Dobbiamo rilevare, all'interno della disci-plina del provvedimento, come siano auspi-cabili soglie e traguardi normativi ancor piùgratificanti per una categoria che, all'internodel tessuto sociale, riesce ad esprimere livellidi intervento ai quali riteniamo, nella dovero-sità di una concezione che da sempre ci ap-partiene, debbano corrispondere trattamentidi quiescenza adeguati alla portata del con-tributo sociale che questa categoria espdme.

Con il confermare il nostro assenso al prov-vedimento in discussione, formuliamo l'au-spicio che una ripresa dell'esame del provve-dimento unitario di revisione del trattamen-to pensionistico trovi disponibilità e atten-zione delle Aule parlamentari tali da raggiun-gere traguardi ancora più significativi.

A N T O N I A Z Z I. Domando di parla-re per dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

A N T O N I A Z Z I. Il Gruppo comunistavoterà a favore del provvedimento. Le moti-vazioni di questo voto sono in parte le stesseche sono state sostenute dal relatore ed inmodo particolare quelle che attengono al-l'adeguamento dei trattamenti pensionisticie ~ fatto abbastanza importante ~ all'ag-

gancio dei medesimi trattamenti all'anda-mento del costo della vita, eon possibilitàquindi anche per queste categorie di lavo-ratori di beneficiare di una pensione miglio-re di quella attuale.

Un secondo aspetto che ci porta ad espri-mere voto favorevole è che già nella passatalegislatura parte dei componenti il nostroGruppo aveva sottoscritto analoga propostadi legge e non abbiamo ragione, se riteneva-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1815 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mo giusto ieri questo provvedimento, di mu~tare atteggiamento oggi. Ciò depone anche afavore della necessità e soprattutto della scel-ta del voto favorevole.

Devo però ribadire in questa sede quantoho avuto modo di sottolineare in Commis-sione, come del resto ha fatto il senatoreBombardieri nella sua relazione, e cioè lainderogabile esigenza di mettere mano anchenel campo della previdenza a favore dei libe-ri professionisti alla riforma allo scopo direalizzare un riordino complessivo, anche at-traverso la costituzione di una cassa unicache consenta la eliminazione di sperequazionituttora esistenti. Una scelta di questo tipo,per la quale già nella passata legislatura vierano state alcune iniziative, si impone e miauguro che si possa trovare un accordo trai vari Gruppi per riuscire veramente a met~terla in moto e ad avviarla a soluzione po~sitivamente. (Applausi dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Metto ai voti il dise-gno di legge nel suo complesso. Chi l'ap-prova è pregato di alzare la mano.

~ approvato.

Annunzio di disegno di legge trasmesso dal-la Camera dei deputat.i e di deferimentoa Commissione permanente in sede refe-rente

P RES I D E N T E. Il Presidente del~la Camera dei deputati ha trasmesso il s~guente disegno di legge:

C. 574. ~ « Conversione in legge, con mo-dificazioni, del decreto-legge 14 settembre1979, n. 439, concernente conferimooto difondi al Banco di Napoli, al Banco di Sici-lia, al Banco di Sardegna ed al Oredito indu-striale sardo e collocamento di 'Obbligazioniemesse dagli istituti di credito industriale»(374).

Detto di:segno di legge è stato deferito insede referente alla 6a Commissione perma-nente (Finanze e tesoro), previo parere della5a Commissi'One.

Annunzio di interrogazioni, già assegnate aCommissione permanente, da svolgere inAssemblea

P RES I D E N T E. Le interrogazionin. 3 ~ 00211, del senatare De Zan, e n. 3 ~ 00217,dei senatori Corallo e Tolomelli, cancernen-ti la marte del militare Bonacc'Orso, prece~dentemente assegnate per lo svolgimento al~la 4a Cammissione permanente, saranno svol~te in Assemblea, in accogli mento della richi~sta formulata in tal senso dagli interroganti.

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interpellan-ze pervenute alla Presidenza.

G I O V A N N E T T I, segretario:

PASTI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri. ~ Premesso che, secondo dichia~raZJioni ufficiali deUe autorità dei Paesi del-l'Alleanza atlantica e secondo informazionidi fonti occidentali, giudicate pienamenteattendibHi, risulta:

che, per il 1978, i bilanci militari dellenazioni del Patto di Varsavia sano saltanto1'89 per cento di queHi delle nazioni del-l'Alleanza atiantioa;

che, se si tiene conto della minacciacinese in Asia, taJe proparzione scende al73 per cento;

che, secondo una fonte veramente neu-trale, perchè totalmente indipendente dalleorganizzazioni dell'E>st e dell'Ovest, le pro-porzioni di cui sopra scendono rispettiva-mente al 67 per cento ed al 54 per cento;

che il totale delle Forze armate del Pat-to di Varsavia è attualmente del 97,5 percento rispetto a quella della NATO, ma che,se si tiene conto delle forze ostiE di unaCina che predica l'inevitabilità della guerra.tale proporzione scende al 51,5 per cento;

che per le sole forze terrestri, per lequaili la propaganda NATO proclama che in24 ore raggiungerebbero l'Atlantico, la pro-porziane di cui sopra scende al 41,5 percento;

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1816 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

che, con le sopra ricordate percentuali,la propaganda de:! pellicola miHtare di unaUnione Sovietica bellicistica è totalmentecontraria alla realtà, mentre è la NATO cheè bellicosa e beUicistica;

che, per quanto attiene alle armi nu-oleari di t't~atro a lungo raggio, uno degliistituti di informazione più accreditati inOccirdente precisa esplioitamente che, sol-tanto se e quando i sovietici schiererannoaltri {{ 140-SS 20 », in aggiunta a quelH at-tualmente già schierati in sostituzione degli{{ SS 4» e {{SS 5 », vecchi di circa 20 anni,l'equilibrio nucleare di teatro potrà esserevariato;

che i Pershing-2 ed i missHi di crociera,che dovrebbero essere schierati in Europasecondo le richieste deg1li Stati Uniti, sonoaJ:1IIlistrategiohe e non di teatro che altere-rebbero l'equiLibrio faticosamente raggiuntodai Salt-II;

che gli ostacoli posti da!Ha fazione piùoltranzista americana alla ratifica del Salt-II,che contiene le stesse limitazioni per en-trambe le potenze, significano il rifiuto ame-ricano di accettare la parità nucleare stra-tegica con l'Unione Sovietica e che lo schie-ramento in Europa dei Pershing-2 e dei mis-sili di crociera risponde esattamente allostesso scopo, con l'aggravamento che, perle loro ridotte dimensioni e per la loro mo-bilità, detti nuov,i milssili permetteranno agliStati Uniti di eludere ogni controllo sullaloro entità quantitativa;

che lo schieramento dei Pershing-2 e deimissili di crociera non cambia in nessunmodo la posizione degli Stati Uniti, nonaumenta l'autonomia e ,la sicurezza dell'Eu-ropa, ma ne accresce il pericolo, in quanto!'impiego di tali missili produrrebbe effettiperfettamente identici a quelli prodotti da:!-le armi nucleari strategiche americane el'unica differenza consiste nel fatto che lenazioni che ne accettano lo schieramentosul loro territorio diventano necessariamen-te obiettivi prioritari della reazione sovie-tioo;

che neHe documentazioni ufficiali ame-ricane si l<eggesempre più chiaramente l'in-tenzione degli Stati Uniti di aumentare an-cora la già schiaçciante superiorità nuclearestr1ategica, nuoleare di teatro e convenzio-

naIe nei confronti dell'Unione Sovietica, alfine di condurre una guerra nucleare e con-venzionale prevent,iva e di stroncare persempre l'Unione Sovietioa (l'Europa sarebbela prima a pagare il terriMle prezzo di taleguerra) ,

l'interpel1ante chiede di conoscere se nonsia doveroso, di fronte ad una scelta irre-versibile verso l'olocausto nucleare, condur-re un esame approfondito con la partecipa-zione di tutti gli esperti che, escludendo lapropaganda, ar'rivi alla comprensione realee non ambigua deU'attuale rapporto deUeforze militari Est-Ovest.

(2 - 00055)

MALAGODI, FASSINO. ~ Al Presidentedel Consiglio dei ministri ed ai Ministri del-la difesa e dei trasporti. ~ In relazione alledichiamzioni ed ai comunicati governativied alle informazioni apparse sulla stampa,gli interpellanti chiedono di conoscere:

1) come si siano esattamente svolti idiversi momenti della vertenza dei control-lori di volo;

2) quale contenuto abbia avuto l'inter-vento svolto in materia dal Presidente dellaRepubblica, beninteso sotto la responsabi-lità costituzionale del Governo;

3) quale sia stato l'andamento e qualile conclusioni della riunione di ufficiali ge-nerali, tenutasi domenica 21 ottobre 1979presso il Ministro della difesa;

4) per quali motivi i Ministri responsa-bili non siano intervenuti tempestivamente:

a) da un lato, di fronte a comportamentidei controllori di volo, che preludevano aper~tamente alle dimissioni in massa;

b) dall'altro lato, di fronte a richieste nor-mative ed economiche dei controllori stessi,che sembrano essersi dimostmte, nel tempo,largamente giustificate;

5) se non ritengano che epi'sodi di questanatura siano tali da compromettere grave~mente le istituzioni democratiche e 10 Statodi diritto.

(2 - 00056)

MALAGODI, FASSINO. ~ Al Presidente

del Consiglio dei ministri ed ai Ministri de-gli affari esteri e d~lla difesa. ~ In vistadelle notizie, non di rado frammentarie e

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Senato della Repubblica ~ 1817 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

non coovdinate fra loro, e comunque nonufficiaLi, fornite dalla stampa sui problemidella difesa, la cui soluzione è vitale ai finidell'equilibrio e, quindi, di una distensioneeffettiva e deUa pace in Europa e nel mon-do, gli interpellanti chiedono di conoscere:

1) le informazioni in loro possesso cir-ca gli effettivi e circa gli armamenti conven-zionali e nucleari, con portata breve e me-dia, di cui dispongono attualmente, da unlato la NATO e dall'altro l'URSS ed il Pattodi Varsavia nel suo complesso, sul territo-rio europeo;

2) lo sviluppo degli effettivi e degli ar-mamenti suddetti dal 1970 ad oggi;

3) il contenuto delle proposte america-ne di ammodernamento tecnico dei missilinucleari a breve gittata di cui dispone laNATO sul territorio europeo;

4) i motivi dell'andamento, finora, aquanto sembra, inconcludente, delle tratta-tive di Vienna per una riduzione mutua ebilanciata delle forze convenzionali nel tea-tro centro-europeo ed i motivi per i qualiil teatro sud.Jeuropeo ne è escluso;

5) le prospettive di ratifica da parte delSenato ameI'icano del trattato Salt-II, non-chè l'impostazione e le prospettive di unnegoziato Salt-III e della partecipazione adesso delle potenze europee della NATO, an-che in relazione alle recenti dichiarazioni diBerHno di Breznev;

6) gli elementi principali della situazio-ne politica e militare internazionale in cuisi debbono inquadrare i dati sopra richiesti.

(2 -00057)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interrogazio-ni pervenute alla Presidenza.

G I O V A N N E T T I, segretario:

BONAZZI, BONDI. ~ Al Ministro dellefinanze. ~ Per sapere:

se sia vero che una parte degli evasorial pagamento dell'imposta straordinaria unatantum del 1976 (articolo 42 del decreto-leg-

ge 18 settembre 1976, n. 648, convertito inlegge 30 ottobre 1976, n. 730) rischia di sfug-gire al pagamento della tassa e delle penali-tà perchè alcuni uffici finanziari, anche peril ritardo con cui l'AGI ha segnalato i nomidei presunti evasori, non sono in grado dieffettuare per tutti le operazioni necessarieprima della scadenza della prescrizione chesi verificherà il 2 novembre 1979;

se sia, inoltre, vero che, d'altra parte, aquei contribuenti i quali, dopo la contesta-zione degli addebiti, hanno fornito la provadi avere pagato l'imposta, viene notificataordinanza di pagamento, con la seguente po-stilla: «Avendo la signoria vostra dimostratoall'Ufficio, attraverso le fotocopie del versa-mento, di avere corrisposto l'una tantum, lapresente ingiunzione viene notificata al soloscopo di interrompere i termini di prescrizio-ne, in attesa dei controlli che dovranno esse-re eseguiti al centro elettronico dell'AGI conle fotocopie esibite », con ulteriore aggraviodi spese per lo Stato e disagi per i contri-buenti che hanno adempiuto ai loro obblighi;

quale valutazione il Ministro ritenga didare delle prestazioni affidate all'AGI e daquesta effettuate in modo da provocare si-tuazioni come quelle sopra indicate, e qualiconseguenze intenda trarne, sia quanto alcompenso da corrispondere, sia quanto airapporti con detta associazione;

che cosa, infine, intenda fare per ovvia-re ad un comportamento della Pubblica am-ministrazione così iniquo e dannoso.

(3 - 00273)

LEPRE, PITTELLA, SIGNORI. ~ Al Mi-nistro della difesa. ~ Premesso:

che il 23 ottobre 1979, a seguito dell'im-ponente manifesta7Jione promossa dalla po-polazione carnica, sono stati soppressi itiri al poligono militare in località MonteBivera;

che, nonostante detta protesta, oggi, 24ottobre 1979, sono riprese le esercitazionimilitarì;

che la protesta degli abitanti delle zoneinteres,sate al poligoni militari scaturisce daidisagi e dai danni economici che derivanodalle esercitazioni militari,

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VIII LegislatumSenato della Repubblica ~ 1818 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

gli interroganti ohiedono al Ministro in~terventi immediati per la sospensione delleattività in corso e provvedimenti organiciper una definitiva revi'sione dell'attuale si-tuazione.

(3 - 00274)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

ORIANA. ~ Ai Ministri dell'interno, deilavori pubblici e dei trasporti. ~ Premesso:

che è dato riscontrare sempre più spessoil ripetersi di gravi incidenti, anche mortali,causati da negligenza dolosa o colposa deiconducenti di veicoli commerciali, in parti-colare 1ungo la rete autostradale, e che talicomportamenti consistono per lo più in az-zardate manovre di sOI1passo, mantenimentodi velocità oraria superiore, fino al doppio,di quella consentita, sorpassi non consenti~ti, in ispecie nelle gallerie, infraziOil1!ispessooperate con la iattanza di chi sa di non ri~schiare;

ohe tale situazione, di comune conoscen-za, suscita illegittimo risentimento degli au-tomobiHsti, nonchè l'apprensione dei fami-liari, soprattutto di quanti si avvalgono abi-tualmente, per ragioni di lavoro, della reteautostradale;

che, in particolare, ha suscitato un'ecoindignata e dolorosa l'incidente, riferibile al-la casistica indicata, nel quale è rimasto vit-tima il capitano della squadra nazionale ditennis, dottor Umberto «Bitti» Bergamo,in circostanze ingiustificabili che hanno col-pito profondamente il vasto pubblico deglisportivi italiani, e, più da vicino, i molti ami-ci liguri che rlo conoscevano personalmente,apprezzandone le alte qualità umane, profes-sionali e sportive,

l'interrogante chiede di conoscere se i Mi-nistri competenti non ritengano urgente:

l'assunzrone di opportune iniziatirve af-finchè, mediante l'impiego di mezzi adeguatie con precise direttive alle forze dell'ordine,10 sforzo di individuazione degli eccessi divelocità venga indirizzato particolarmentenei confronti dei veicoli commerciali (ca-mions con o senza rimorchio, autotreni, auto-

artiJcolati, pullmans, furgoni, eccetera), con-siderata la particolare pericolosità che la ve-locità eccessiva determina in relazione allamassa inerziale di detti veicoli;

l'attuazione di più severi controlli sulcomportamento in generale dei veicoli com-merciaLi, in particolare lungo la rete autostra-dale;

l'effettuazione di appostamenti delle for-ze di polizia nei tratti di divieto di sorpassotra camions, specialmente in galleria. appro-fittando, in quest'ultimo caso, dei varchispesso esistenti tra le opposte carreggiatedelle gallerie, mediante unità in movimento.

(4 - 00449)

BAUSI. ~ Al Ministro dell'interno. ~Premesso:

che con legge 20 novembre 1971, n. 1062,l'esercizio di attività di vendita al pubblicoo di esposizione, ai fini di commercio, driopere di pittura, di scultura e di grafica,nonchè di oggetti di antichità o di interessestorico ed archeologico, è da ritenersi sog~getto alle genera:H disposizioni della legge11 giugno 1971, n. 426;

che, presumibilmente a causa dell'equi-voca dizione di una successiva circolare delMin~stero, molti « galleristi », da considerar-si abusivi, svolgono impunemente e senzail rispetto di alcuna norma la loro attività;

che il mancato rispetto delle garanzie co-stituite dall'applicazione della legge n. 1062del 1971, in relazione alla legge n. 426 del1971, comporta grave pregiudizio per gli ope-ratori rispettosi della legge sotto ogni pTO~filo, sia di serietà professionale della cate-goria, sia sotto quello fisca:le,

l'interrogante chiede di conoscere se ilMinistro non ritenga, anche attraverso unopportuno chiarimento deHa circolare sopracitata, di dover disporre per il perseguimen-to, in ogni sede, degli operatori abusivi neisettori previsti dal richiamato articolo 1 della legge 20 novembre 1971, n. 1062.

(4 ~00450)

BARSACCHI. ~ Al Ministro dell'interno.~ Visto che l'articolo 4, quinto comma, del.

la legge 9 ottobre 1971, n. 824, stabilisceche per il personale degli enti indicati nel.

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 1819 ~

24 OTTOBRE 197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

l'articolo 4 della legge n. 336 del 1970 (tracui i dipendenti degli Enti locali) i beneficiderivanti dall'aumento del servizio previstodal secondo comma dell'articolo 3 della stes-sa legge operano ai fini della liquidazio-ne dell'indennità di anzianità nei limitiprevisti dall' articolo 1 del decreto del Presi-dente della Repubblica 5 giugno 1965, n. 759,secondo il quale il totale dello stipendio an-nuo comprensivo della tredicesima e di ognialtro assegno, moltiplicato per gli anni diservizio e ridotto all'80 per cento, va divIsoper 12 (e non per 15 come fa l'INADEL);

visto il parere 3 dicembre 1976, nume-ro 1980.75, con il quale il Consiglio di Stato,richiamandosi alla norma predetta, ha di-chiarato illegittima la determinazione da par-te dell'INADEL dell'indennità premio di fineservizio in favore di un dipendente comunalenella misura di un quindicesimo della retri-buzione contributiva degli ultimi dodici me-si, considerato in ragione dell'80 per centoper ogni anno di iscrizione all'Istituto;

viste le seguenti considerazioni del pre-detto consesso: «In proposito è da tenerpresente che la legge 8 marzo 1968, n. 152,che detta norme in materia di iscrizione ob-bligatoria all'INADEL, stabilisce all'articolo6 che "l'indennità premio di fine servizio...sarà pari ad un quindicesimo della retribu-zione contributiva degli ultimi dodici mesi,considerata in ragione dell'80 per cento...per ogni anno di iscrizione all'Istituto" »;

considerato che in tal modo il legisla-tore ha evidentemente inteso dettare, per idipendenti degli Enti locali, una normativameno favorevole di quella prevista, per i di-pendenti statali, dal decreto del Presidentedella Repubblica 5 giugno 1965, n. 759, cheall'articolo 1 prevede che l'aliquota da pren-dersi a base per la determinazione dell'in-dennità di buonuscita «è stabilita... inun dodicesimo dell'80 per cento dell'ultimostipendio annuo, paga o retribuzione, perogni anno di servizio computabile »;

rilevato che successivamente la legge 9ottobre 1971, n. 824, ha disposto, all'articolo4, che per i dipendenti degli Enti locali i be-nefici derivanti dall'aumento di servizio pre-visto dal secondo comma dell'articolo 3 del-la legge 24 maggio 1970, n. 336, « operano aifini della liquidazione dell'indennità di buo-

nuscita o di previdenza o dell'indennità dianzianità comunque denominata, nei limitiprevisti dall'articolo 1 del citato decreto delPresidente della Repubblica n. 759 », disposi-zione con la quale il legislatore ha evidente-mente voluto unificare la misura dell'inden-nità di fine servizio da erogare ai pubblici di-pendenti ex combattenti, nel senso che pertutti 1'80 per cento dell'ultima retribuzio-ne annua vada diviso per dodici, e non piùper quindici, altrimenti, com'è ovvio, la di-sposizione stessa risulterebbe carente di unospecifico contenuto normativo, e nè ha pre-gio la considerazione che il legislatore, conla legge n. 824 del 1971, no? avrebbe abrogatoo derogato esplicitamente la particolare nor-mativa contenuta nella legge n. 152 del 1968(infatti la deroga ~ in favore degli ex com-battenti ~ di quest'ultima legge risultaespressamente dall'indicato rinvio al decretodel Presidente della Repubblica n. 758, for-mulato dal sopra citato articolo 4);

ritenuto che la norma di cui alla citatalegge n. 152 del 1968, concernente la misuradell'indennità premio di fine servizio per idipendenti degli Enti locali non aventi di.ritto ai benefici ex legge n. 336 del 1970, ègravemente discriminatoria nei confronti deipredetti dipendenti ed appare chiaramenteviziata da incostituzionalità;

rilevato che, per il rispetto del principiodi eguaglianza sancito dalla Costituzione, ènecessario modificare tale norma adegua-do la misura dell'indennità premio di fineservizio spettante ai citati dipendenti a quel-la prevista per i dipendenti statali,

!'interrogante chiede di conoscere:1) se viene svolta un'opportuna vigilanza

affinchè le liquidazioni dell'indennità premiodi fine servizio dei dipendenti degli Enti lo-cali ex combattenti avvengano nella misurafissata dall'articolo 1 del decreto del .Presi-dente della Repubblica n. 759 del 1965 (undodicesimo della retribuzione contributivamensile ridotta all'80 per cento degli ultimidodici mesi di servizio per ogni anno diiscrizione) ;

2) se non si ritiene doverosa ed oppor-tuna !'iniziativa di presentare al Consigliodei ministri uno schema di disegno di leggeper eliminare la disuguaglianza di trattamen-to per ciò che concerne la misura della pre-

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Senato della Repubblica ~ 1820 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

detta indennità tra dipendenti degli Enti lo-cali e dipendenti statali, determinando !'in-dennità premio di fine servizio anche peri primi nella misura suindicata.

(4 -00451)

BARSACCHI. ~ Al Ministro della marinamercantile. ~ In relazione alle istanze pre-sentate al Ministero intese ad elevare a Ca-pitaneria di porto l'Ufficio circondariale ma-rittimo di Marina di Carrara, rilevato:

che il porto di Marina di Carrara, oltrea servire una vasta zona densamente indu-strializzata, costituisce lo sbocco naturaledelle attività estrattive e di quelle connes-se alla lavorazione del marmo;

che il marmo delle Alpi Apuane vieneesportato in tutto il mondo con partenzadal predetto porto;

che il traffico mercantile relativo alle at-tività economiche della provincia di MassaCarrara deve aggiungersi a quello connessoalla fiorente industria cantieristica adiacen-te al porto;

che, per il volume delle merci traspor-tate, per il numero e la stazza delle navi chefanno scalo nel porto in parola, per l'entitàeconomica del traffico e per la quantità degliaddetti e delle aziende interessate, il portodi Marina di Carrara può senz'altro consi-derarsi di livello nazionale;

che, per !'importanza economica dellazona servita dal ripetuto porto e per le ac-cresciute esigenze amministrative, di vigilan-za e di controllo derivanti dalle dimensionidel traffico marittimo svolgentesi nel portoin argomento, è ormai necessario provvedereall' adeguamento dell' apparato amministra-tivo di direzione e controllo del porto stesso;

che ormai l'Ufficio circondariale maritti-mo esistente non risulta adeguato e sufficien-temente attrezzato a far fronte alle esigen-ze della gestione del porto;

che è opportuno trasformare il predettoUfficio circondariale marittimo in Capitane-ra di porto, rapportando così il grado e laorganizzazione dell'ufficio preposto alle realiresponsabilità ad esso connesse

l'interrogante chiede di con;scere:1) a che punto si trova la pratica per la

elevazione a Capitaneria di porto dell'Uf-

fido circondariale marittimo di Marina diCarrara;

2) se non si intende accelerare l'iter bu-rocratico della predetta pratica al fine dipoter presentare per la firma, entro il piùbreve tempo possibile, lo schema di decretodel Presidente della Repubblica per elevarea Capitaneria di porto l'Ufficio suindicato,variando così la tabella delle circoscrizioniterritoriali della Marina mercantile annessaal decreto del Presidente della Repubblica9 agosto 1956, n. 1250.

(4 - 00452)

FLAMIGNI. ~ Al Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato. ~ Per sa-pere quali misure intende prendere per farfronte alla richiesta, avanzata dal Comitatotecnico regionale dell'Emilia-Romagna per1'« Artigiancassa », di adeguare i finanzia-menti destinati al credito artigiano e di con-cedere il limite massimo di fido alle stesseimprese, al fine di rendere possibile il lorosviluppo tecnologico, economico e produt-tivo.

L'interrogante ricorda che, in sede di di-battito parlamentare per l'approvazione del-la legge 5 dicembre 1978, n. 776, venne ap-provato un ordine del giorno che impegnavail Governo ad aggiornare ~ contestualmen-

te all'approvazione del piano triennale 1979-1981 ed alla determinazione, nel suo ambito,di finanziamenti destinati al credito artigia-no ~ il limite di fido massimo concedibilead una stessa impresa artigiana.

(4 -00453)

FLAMIGNI, TOLOMELLI. ~ Al Ministrodella difesa. ~ Per conoscere:

le ragioni per le quali la circolare n. 313-R. 152239 del 24 febbraio 1966 dello Statomaggiore dell'Esercito stabilisce che soltan-to i ciechi di guerra ed i mutilati di ambogli arti superiori possono chiedere il militareaccompagnatore;

se il Ministro non intende disporre chela richiesta nominativa per il militare ac-compagnatore possa essere fatta anche daiciechi per servizio militare;

se non ritiene, pertanto, che debba es-sere superata ogni sperequazione di tratta-

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Senato della Repubblica ~ 1821 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

mento tra i ciechi di guerra ed i ciechi percausa di servizio militare.

(4 -00454)

FILETTI. ~ Al Ministro di grazia e giu~stizia. ~ Premesso che la Pretura di Acirea~le, per il notevole lavoro che in essa sisvolge in relazione all'oneroso carico civilee penale ed alle udienze tenute in tutti igiorni feriali, per il considerevole numerodel personale ad essa addetto (2 magistratidi carriera, 3 vice pretori, 2 cancellieri, 3 se~gretari,5 coadiutori, 5 elementi operanti nel~l'ufficio notificazioni) e per il rilevante pub-blico che vi affluisce, ha assoluta esigenzache siano aumentati a 2 i relativi posti diorganico della carriera ausiliaria;

ritenuto che l'unico commesso in essaimpiegato non può idoneamente assolvere atutti i numerosi compiti che su lui gravano,quali il mantenimento dell'ordine e della pu~lizia dei locali, la vigilanza dell'accesso e del~la permanenza del pubblico, anche per pre-venire e contrastare fenomeni delittuosi pur~troppo già ,verificatisi, il disimpegno delservizio di anticamera, il trasporto dei fasci~coli e di altri oggetti dell'ufficio, la prepa-razione, la spedizione ed il ritiro della cor-rispondenza, il recapito ed il conseguenteritiro degli atti soggetti a registrazione pres~so l'Ufficio del registro, il disbrigo di opeLzioni presso istituti bancari, la presenza all:udienze penali per apprestare le toghe e, illgenere, l'adempimento di tutti gli incarichidi carattere materiale inerenti al servizio Dr.:'-I

visti dall'articolo 30 del decreto del Presi~dente della Repubblica 28 dicembre 1970,n. 1077;

considerato che il proposto aumento diorganico della carriera ausiliaria presso lapredetta Pretura appare realizzabile median~te eventuale variazione della pianta organi-ca di altro ufficio del Distretto avente esu~beranza di personale, con particolare riferimento agli uffici requirenti nei quali la frequenza del pubblico è normalmente atten:..~ta ed alle Preture caratterizzate da scars,-"indice di lavoro e delle quali è probabile 1:1progettata soppressione,

!'interrogante chiede di conoscere se il Mi-nistro non ritenga opportuno ed urgente ele~

vare a 2 posti l'organico della carriera ausi-liaria presso la Pretura di Acireale.

(4 - 00455)

FOSSA, SIGNORI, BARSACCHI. ~ Ai Mi-nistri delle partecipazioni statali ~ dell'in~dustria, del commercio e dell' artigianato. ~

Ormai da mesi la crisi economica dellaprovincia di Savona si va sempre più aggra-vando, in quanto si sono verificati:

blocco del turn~over nella « 3~M» di Fer-rania ;

situazione di stalla per la soluzione delproblema « Metalmetron »;

chiusura della fonderia « Italsider» diSavona;

blocco del settore edilizio;chiusura dei cantieri navali di Pietra Li~

gure (300 dipendenti attualmente occupati,altri 50 in cassa integrazione), confermatadalla GEPI dopo mesi di attesa e di conti~nui mutamenti di rotta nella gestione delproblema della cantieristica.

A proposito della chiusura del cantiere diPietra Ligure, gli interroganti chiedono seè possibile che una società sotto il direttocontrollo del Parlamento possa ignorarequanto deciso a suo tempo, dal Governo edai Gruppi parlamentari all'unanimità, dinon procedere alla chiusura, non ,solo deicantiere di Pietra Ligure, ma anche della« Navalsud» di Na.poli in attesa della defi-nizione del piano di settore della cantieri~stica che affronti in modo organico l'assettoglob:de della navalmeccanica.

Gli interroganti fanno presente, inoltre,che tale decisione della GEPI, che confermaancora una volta doppiezza ed ambiguità dicomportamento, non solo aggrava ,le pro-spettive del cantiere di Pietra Ligure, mavanifica anche la passibiJità di realizzare unpiano integrativo tra i cantieri liguri, ren-dendo più precaria la condizione dello stessocantiere (INMA) di La Spezia ed aggravandoquindi la situazione della cantieristica ita-liana nel suo complesso.

Per dette ragioni, si chiede di conoscerese i Ministeri competenti, venendo meno agliimpegni a suo tempo assunti di non proce-dere alla chiusura di alcuni cantieri primadella discussione e della definizione del pia-

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Senato della Repubblica ~ 1822 ~ VIII Legislatura

24 OTTOBRE197935a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

no di settore che dovrà essere presentatoal più presto all'esame del Parlamento, ab~biano dato indicazioni e direttive alla GEPIin senso contrario alle decisioni del Parla~mento ed alla volontà espressa dalle forzepolitiche e sociali e dagli Enti locali liguri.

(4 ~ 00456)

IANNELLI. ~ Al Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato. ~ Per co~nascere:

1) i provvedimenti che si intendonoadottare per le compagnie assicuratrici incrisi e, in particolare, per le compagnie« Apal », «Palatina» e «Bussola »;

2) le ragioni che hanno impedito fin quidi sottoporre all'esame della Commissioneconsultiva del Ministero la grave situazionedeterminatasi, e sotto il profilo occupazio-nale e sotto il profilo giuridico, in quantomoltissimi assicurati, pur avendo versato ipremi, non trovano protezione alcuna;

3) se, sia pure nel quadro di una ri~forma generale del settore assicurativo, nonsi ritiene opportuno !'immediato interventodella « Sofigea» per la sollecita risoluzionedei problemi delle tre indicate aziende« Apal », «Palatina» e «Bussola ».

(4 ~ 00457)

D'AMICO. ~ Al Ministro dei lavori pubbli~ci. ~ Richiamata la funzione di penetrazioneappenninica svolta, nel territorio centraledella provincia di Chieti, dalla strada stata~le n. 84, da sempre servita per collegare !'in~terno montano di tale territorio (area di Pa~lena~Roccaraso) con le aree costiere percor-se dall'« Adriatica »;

atteso che l'arteria citata ha costituitonel tempo, e resta tuttora, il canale insosti~tuibile ed insostituito attraverso il quale èstata alimentata e potrà alimentarsi la vitadi popolazioni arraccate negli infiniti centriabitati di collina e di montagna abruzzesi,che si sono andati riducendo a musei per im~modificate condizioni di arretratezza eco~nomica, attribuibili anche ad errate o ina~deguate politiche di sviluppo;

ritenuto che, proprio in riconoscimentodella sua importanza, si sono disposti neglianni scorsi, da parte dell'ANAS, gli interven~ti operativi per migliorarne le condizioni di I

trafficabilità, con correzioni di tracciato edammodernamento di strutture, interventiche, interessando solo i tratti terminali amonte ed a valle di essa arteria ed essendoeseguiti a lotti, hanno lasciato intendere l' esi~stenza di un programma generale di si~stemazioni da realizzarsi gradualmente;

rilevato, invece, e non senza rammarico,che, pur dopo le sollecitazioni rivolte sul~l'argomento con precedenti interrogazioni,dei 122 miliardi di spesa previsti per la via~bilità in Abruzzo non una lira risulta desti~nata aH'ulteriore adeguamento della stradastatale n. 84, nè di altre soggette all'ANASdirettamente a servizio dell'area del San~gro-Aventino, per riservare ben 84 miliardialla strada statale n. 17, 23 alla strada sta~tale n. 86, 30 alla strada statale n. 80 e 41alle strade statali n. 150 e n. 263,

!'interrogante chiede di conoscere qualisono gli intendimenti del Ministro sul pro-blema, non potendo trascurare di segnalarealla sua attenzione le ripercussioni negativeche i dati citati hanno avuto nell' opinionepubblica, di cui si è fatta ripetutamente por~tavoce la stampa locale.

(4 ~ 00458)

Ordine del giornoper la seduta di giovedì 25 ottobre 1979

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, giovedì25 ottobre, alle ore 17, con il seguente ordi~ne del giorno:

Discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge1° ottobre 1979, n. 478, recante modifi~cazioni al regime fiscale sulla birra e sullebanane. Istituzione di un'imposta di fab~bricazione sui tubi catodici per televisoria cotlori (295).

La seduta è tolta (ore 20,55).

Dott. PAOLO NALDINIConsigliere preposto alla dIrezione delServIzio dei resoconti parlamentari