SENATODELLA REPUBBLICAto delPresidente della Repubblica 13feb-braio 1959,n.449,achiudere l'esercizio...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 79a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO S T E N O'G RAF:lC O MERCOLEDì 9 FEBBRAIO, 1977 Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia e del vice presidente CATELLANI INDICE AMMINISTRAZIONI COMUNALI E PRO- VINCIALI Decreti di scioglimento di consigli comu- nali e provinciali e di proroga di gestioni straordinarie di Comuni ..... Pag. 3316 AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU. DIZIO Presentazione di relazione ..... 3316 COMMISSIONI PERMANENTI Elezione di vice presidente . 3315 COMUNICAZIONE DEL MINISTRO DEL- L'INTERNO SUL CONFERIMENTO DEL- LA MEDAGLIA D'ORO AL VALOR CIVI- LE IN MEMORIA DEI MAGISTRATI FRANCESCO COCO E VITTORIO Oe.. CORSIO .............. 3315 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione . . . . Pag.3315 Autorizzazione alla relazione orale per il disegno di legge n. 512: PRESIDENTE .... _ ........ 3317 MIROGLIO (DC) 3317 Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante 3316 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente ........... 3316 Per la relazione al disegno di legge n. 227: PRESIDENTE . . . . . . 3317 SENESE Antonino (DC) 3317 Presentazione .... 3343 Ritiro di firme ... 3316 Trasmissione dalla Camera dei deputati 3315 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

79a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO S T E N O'G RAF:lC O

MERCOLEDì 9 FEBBRAIO, 1977

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia

e del vice presidente CATELLANI

INDICE

AMMINISTRAZIONI COMUNALI E PRO-VINCIALI

Decreti di scioglimento di consigli comu-nali e provinciali e di proroga di gestionistraordinarie di Comuni . . . . . Pag.3316

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU.DIZIO

Presentazione di relazione . . . . . 3316

COMMISSIONI PERMANENTI

Elezione di vice presidente . 3315

COMUNICAZIONE DEL MINISTRO DEL-L'INTERNO SUL CONFERIMENTO DEL-LA MEDAGLIA D'ORO AL VALOR CIVI-LE IN MEMORIA DEI MAGISTRATIFRANCESCO COCO E VITTORIO Oe..CORSIO . . . . . . . . . . . . . . 3315

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . Pag.3315Autorizzazione alla relazione orale per ildisegno di legge n. 512:

PRESIDENTE. . . . _ . . . . . . . . 3317

MIROGLIO (DC) 3317

Deferimento a Commissione permanente insede deliberante 3316

Deferimento a Commissioni permanenti insede referente . . . . . . . . . . . 3316

Per la relazione al disegno di legge n. 227:

PRESIDENTE. . . . . . 3317SENESE Antonino (DC) 3317

Presentazione . . . . 3343

Ritiro di firme . . . 3316

Trasmissione dalla Camera dei deputati 3315

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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Senato della Repubblica ~ 3314 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA.

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Discussione:

«Modificazioni alla disciplina dell'impostasul reddito delle persone fisiche» (335):

PRESIDENTE . . . . Pag.3336ANDERLINI(Sin. Ind.) 3359BUZIO(PSDI) . . . 3354LI VIGNI (PCI) 3346LUZZATOCARPI (PSI) 3336SEGNANA(DC), relatore 3335VITALE Antonio (DC) . 3343

Seguito della discussione:

«Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1976,n. 857, concernente modificadella disciplina dell'assicurazione obbliga-toria della responsabilità civile derivantedalla circolazione dei veicoli a motore edei natanti» (430).Approvazione, con modificazioni, con n se-guente titolo: «Conversione in legge, conmodificazioni, del decret~legge 23 dicem-bre 1976, n. 857, concernente modifica del-la disciplina dell'assicurazione obbligatoriadella responsabilità civile derivante dalla

circolazione dei veicoli a motore e dei na-tanti »:

ALETTI(DC) . . Pag. 3334BERTONE(PCI) . . . . 3324de' COCCI (DC), relatore .3319 e passimDONAT-CATTIN,ministro dell'industria, delcommercio e dell'artigianato 3318 e passimGUARINO (Sin. Ind.) 3333POLLASTRELLI(PCI) 3327ROSI (DC) 3326SCAMARCIO (PSI) . 3330VENANZETTI (PRI) . 3325, 3329VIGNOLA (PSI) . 3323, 3326

INTERROGAZIONI

Annunzio . . . . . 3364Da svolgere in Commissione 3367

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTADI GIOVEDI' 10 FEBBRAIO 1977 . . . . 3367

PARLAMENTO

Convocazione in seduta comune . . . . 3315

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 3315 ~

9 FEBBRAIO 1977A:::SEMBLEA -RESOCONTO STE:>10Œ.!\ fEO79a SEDUTA

Presidenza del presidente F A N F A N I

P R E S I D E N T E . La seduta è aperta(ore 16).

Si dia lettura del processo verbale.

P A L A , segretario, dà lettura del pro-cesso verbale della seduta del giorno prece-dente.

P R E S I D E N T E . Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è approvato.

Convocazione del Parlamentoin seduta comune

P R E S I D E N T E . Ricordo che il Par-I

lamento in seduta comune è convocato per !domani, giovedì 10 febbraio 1977, alle ore9,30, con il seguente ordine del giorno: «Vo-tazione per la integrazione dell' elenco previ-sto dall'articolo 1 della legge costituzionale22 novembre 1967, n. 2, per i giudizi di accu-sa innanzi alla Corte costituzionale ».

Annunzio di comunicazione da parte delMinist,ro dell'interno sul conferlmentodeUa medaglia d'oro al valor civile in me.moria dei magistrati Francesco Coco eVittorio Occorsio

P R E S I D E N T E. n 2 del correntemese, il Ministro dell'interno, onorevole Cos-siga, ha comunicato che la competenteCommissione .per le onorificenze civili haespresso parere favorevole sulla proposta,avanzata in questa Aula a ,nome del Senato,per il conferimento deLla medaglia d'wo alvalor civile aJla memoria dei magistratiFrancesco Coca e Vittorio Occorsio, cadutineH'adempimento del dovere.

Annunzio di elezione di vice presidentedi Commissione permanente

P R E S I D E N T E. Nella seduta distamane, la loa Commissione permanente(Industria, commercio, turismo) ha elettovice presidente il senatore Milani, in sosti-tuzione del senatore Veronesi, dimissionario.

Annunzio di disegno di legge trasmessodalla Camera dei deputati

P R E S I D E N T E. I.l P,residente dcilaCamera dei deputati ha trasmesso il seguen-te disegno di legge:

«Istruzione professiona,le del personalepostellegrafonico e sperimentazione di unanuova organizzazione del lavoro nelle azien-de dipendenti dal Ministero delle poste e del-le telecomunicaz.ioni» (521).

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P R E S I D E N T E. È stato presen-tato il seguente disegno di legge:

dal Ministro della marina mercantile:II¡I

I

i

fondata

I

(522).

« Rimozione degli effetti di carico di te-trametiile e tetraetile di piombo ddla moto-nave "Cavtat" di bandiera jugoslava, af-

neJMe acque territoriali italiane»

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Senato della Repubblica ~ 3316 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA ASSE:vIBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede deli-berante

P R E S I D E N T E . Il seguente dise-gno di legge è stato deferito in sede delibe-rante:

alla 1l:' Commissione permanente (Igienee sanità):

« Norme igienico-sanitarie per la produzio-ne, commercio e vendita dei molluschi edulilamellibranchi» (477), previ pareri della ladella 2a, della sa, della 8a e della lOa Com-missione e della Commissione speciale peri problemi ecologici.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

P R E S I D E N T E. I seguenti disegnidi ,legge sono stati deferiti in sede lI'eferente:

alle Commissioni permanenti riunite 2a(Giustizia) e 12a (Igiene e sanità):

BARTOLOMEI ed altri. ~ «Nuovi compiti

dei consultori familiari per la prevenzionedell'aborto e norme per l'affidamento pre-adottivo dei neonati» (515), .previ pareridella la e della sa Commissione;

alle Commissioni permanenti riunite 6a(Finanze e tesoro) e l1a (Lavoro, emigrazio-ne, prev-idenza sociale):

« Conversione in legge del decreto-degge 7febbraio 1977, n. 15, concernente il conteni-mento &~l costo del lavoro e dell'inflazione,nonchè modificazionial ¡regime fiscale di al-cuni prodotti petroliferi ed aumento di ali.quote dell'imposta sull valore aggiunto»(520), previ pareri della 2a, della sa e dellalOa Commissione.

Annunzio di ritiro di firme dai disegni dilegge nn. 382, 383, 384 e 385

P R E S I D E N T E . I senatori GalanteGarrone, Lazzari, Melis e Ossicini hanno di-chiarato di -ritirare la loro firma dal disegnodi legge costituzionale: ANDERLINIed altri.~ «Modifiche agli articOlli 70, 72 e 73, se-condo comma, della Costituzione» (382).

I senatori GaJante Gar-rone, Lazzari, Melise Ossicini hanno dichiarato di ritirare hloro firma daù. disegno di legge costituziona-le: ANDERLINI ed altri. ~ «Modifiche agliarticoli 81, primo comma, e 94, terzo comma,della Costituzione» (383).

I senatori Galante Garrone, Melis e Ossi-cini hanno diohiatrato di -ritirare la loro fi,rmadal disegno di legge costituzionale: ANDERLI-NI ed é1Jltri.~ « Modifiche a,1l'articolo 82 del-la Costituzione» (384).

I senatori Melis e Ossicini hanno dichia-rato di ritirare la loro firma dal disegno dilegge: ANDERLINI ed altri. ~ « Norme per lenomine negli enti pubblici economici» (385).

Annunzio di presentazione di relazione su do-manda di autorizzazione a procedere ingiudizio

P R E S I D E N T E. A nome della Giun-ta delle elezioni e delle immunità parlamen-tari, il senatore Guarino ha presentato larelazione sulla domanda di autorizzazione aprocedere contro i signori Campani Luigi,Pozzoli Luigi, Pascarella Gian Luigi, FerrariGianandrea, Sardane Nicola, Garsi Roberto,Romano Fortunata Maria e Montecchi Mau-rizio (Doc. IV, n. 26).

Annunzio di trasmissione di decreti di scio-glimento di Consigli provinciali e comunalie di proroga di gestioni straordinarie diComuni

P R E S I D E N T E. Con lettera del2 febbraio 1977, il Ministro dell'interno, inadempimento a quanto previsto dall'artico-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 3317 ~

79a SEDUTA ASS5Iv1BLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 9 FEBBRAIO 1977

lo 323 del testo unko della legge comunalee provinciale, approvato con regio decreto4 febbraio 1915, n. 148, ha comunicato gliestremi dei decreti del Presidente della Re-pubblica ~ emanati nel quarto trimestre1976 ~ concernenti lo scioglimento del con-siglio comunale di arta di Atella (Caserta)e del consiglio provinciale di Rovigo.

Con la predetta lettera il Ministro ha al-tresì comunicato gli estremi dei decreti pre-fettizi concernenti la proroga delle gestionistraordinarie dei comuni di Massafra (Ta-ranto), Grazzanise (Caserta) e Pietradefusi(Avellino) .

Autorizzazione alla relazione oraleper il disegno di legge n. 512

M I RaG L I a . Domando di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

M I RaG L I a. A nome della 8a Com-missione permanente, chiedo che sia autoriz-zata la relazione orale, a norma dell'artico-lo 77, secondo comma, del Regolamento, peril disegno di legge concernente « Conversio-ne in legge del decreto-legge 10 dicembre1976, n. 831, recante interventi urgenti nelsettore delle opere pubbliche nelle provincedi Trapani e Agrigento a seguito delle allu-vioni dell'ottobre-novembre 1976» (512).

P R E S I D E N T E. Non facendosi os-servazioni, la richiesta s'intende accolta.

Mi incombe tuttavia l'obbligo di far pre-sente all' Assemblea che è troppo frequenteil ricorso a richieste di autorizzazione allarelazione orale, anche se non mi riferisco,ovviamente, a questo caso. Tali richieste, in-fatti, si giustificano pienamente nei casi dimanifeste ragioni di urgenza, ma, quandove ne sia il tempo, invito tutti i colleghia riflettere sull' opportunità di rispettare laregola della relazione scritta, a vantaggio deilavori parlamentari e della cognizione dellamateria da parte di ciascun senatore.

Per la re1ázione al disegno di legge n. 227

S E N E S E A N T a N I N a . Doman-do di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

S E N E S E A N T a N I N a . Chiedol'autorizzazione a riferire oralmente sullosvolgimento dei lavori della 1a Commissio-ne in ordine al disegno di legge n. 227, con-cernente «Disposizioni in materia di giornifestivi », rinviato daIJ'Aula al,Ia Commissionestessa.

P R E S I D E N T E . Le faccio presenteche il disegno di legge n. 227 figura nel calen-dario dei lavori per la prossima settimana.Pertanto, anche in relazione a quantopoc'anzi rilevato, invito il senatore Senesea provvedere alla relazione scritta.

Seguito della discussione del disegno dilegge:

«Conversione in legge del decreto.legge 23dicembre 1976, n. 857, concernente mo-difica della disciplina dell'assicurazioneobbligatoria della responsabilità civile de-rivante dalla circolazione dei veicoli a mo-tore e dei natanti» (430).

Approvazione, con modificazioni, con il se-guente titolo: «Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-Iegge 23 dicem-bre 1976, n. 857, concernente modifica del-la disciplina dell'assicurazione obbligato-ria della responsabilità civile derivantedalla circolazione dei veicoli a motore edei natanti»

P R E S I D E N T E . L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del dise-gno di legge: «Conversione in legge del de-creto-legge 23 dicembre 1976, n. 857, concer-nente modifica della disciplina dell'assicura-zione obbligatoria della responsabilità civilederivante dalla circolazione dei veicoli a mo-tore e dei natanti ».

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3enato della Repubblica VII Legislatura~ 3318 ~

9 FEBBRAIO 1977

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STEt-;OGRAFICO79a SEDUTA

Ricordo che nella seduta pomeridiana diieri sono stati approvati gli emendamenti re-lativi ai primi 14 articoli del decreto-legge.In particolare, ,faccio presente che, con l'ap-provazione dell'emendamento D. 14. 1, dei se-natori Talamona ed altri e dell'emendamen-to D. 14.3 del relatore, l'intero terzo commadell'articolo 14 è da ritenersi soppresso.

D O N A T - C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell' artigianato.Domando di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

D O N A T - C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Desidero fare una precisazione che riguardal'ultimo emendamento approvato ieri serae che concerne l'incrementa delle riserve tec-niche per il 1976, che dovrebbe intervenirenel corso del 1977 con i criteri indicati al-l'articolo 7 del decreto-legge. Voglio far pre-sente quali sono le conseguenze giuridiche diquesta decisione.

Le imprese di assicurazione sono tenute,ai sensi dell' articolo 55 del testo unico delleleggi sull'esercizio delle assicurazioni, decre-to del Presidente della Repubblica 13 feb-braio 1959, n. 449, a chiudere l'esercizio so-ciale entro il 31 dicembre di ogni anno; inbase all'articolo 12 della legge n. 990, il bi-lancio, al 31 dicembre di ogni anno, deve re-care iscritti, fra gli elementi dell'attivo, di-sponibilità patrimoniali per un ammontarenon inferiore all'importo della riserva premie della riserva sinistri; inoltre, ai sensi del-l'articolo 15 della legge n. 990 la cauzionestabilita dall'articolo 40 del testo unico de-ve essere ragguagliata, alla fine di ogni eser-cizio, al 50 per cento dei premi lordi del-l'esercizio scaduto inerenti ai contratti sti-pulati nell'esercizio stesso.

L'articolo 54 del regolamento stabilisce chele imprese, entro 3 mesi dalla chiusura del-l'esercizio, devono comunicare al Ministerogli elementi per la revisione provvisoria del-le cauzioni. Le imprese sono state quindi ob-bligate dalla legge entro il 31 dicembre 1976

ad acquistare tutte le attività messe a coper-tura delle riserve tecniche e delle cauzioni.È appena il caso di sottolineare che quelleattività devono risultare dal bilancio al 31dicembre 1976 e che in nessun caso potrebbe-ro essere acquistate successivamente nel cor-so dell'anno 1977. Inoltre, presso il Ministe-ro, sono in corso le revisioni delle cauzionie in nessun caso il Ministero potrebbe accet-tare a cauzione per l'esercizio 1976 beni ac-quistati nel 1977.

La pretesa di modificare ex post i bilanci1976 contrasta inoltre con tutte le norme sta-bilite dal codice civile in tema di bilanci edi scritture contabili. L'articolo 2216 del co-dice civile stabilisce che il libro-giornale de-ve indicare giorno per giorno le operazionirelative all'esercizio dell'impresa; l'articolo2217 stabilisce che l'inventario si chiude conil bilancio; gli articoli 2423 e seguenti stabi-liscono norme precise per la redazione delbilancio che sono in contrasto con l'indicazio-ne votata; gli articoli 2621 e seguenti stabili-scono infine sanzioni penali per gli ammini-stratori che effettuino false comunicazionio violino determinati obblighi stabiliti dalcodice civile.

In sintesi, la pretesa di modificare la disci-plina dell'investimento delle riserve tecnichecon effetto sul bilancio del 1976 già chiusoè quindi in contrasto con tutte le norme ci-vili, penali e fiscali vigenti. La norma nonpotrebbe essere applicata dagli amministra-tori delle imprese d'assicurazione senza com-mettere falsi e incorrere in gravi sanzionicivili e penali. Infine i sindaci sarebbero ob-bligati a non approvare i bilanci delle com-pagnie non corrispondenti alle scritture con-tabili dell'esercizio 1976.

Questo a chiarimento della norma che èstata votata senza che sia minimamenteemerso, per il modo affrettato con cui si èarrivati alla votazione e dopo che un avvi-so generale in questo senso era stato dato,ciò che si decideva.

P R E S I D E N T E . Dopo l'articolo 14del decreto-legge, sono stati presentati duearticoli aggiuntivi. Se ne dia lettura.

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Senato della Repubblica ~ 3319 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO197779a SEDUTA ASSI.:;vIBLEA - RESOCONTO STENGGRAFICO

P A L A , segretario: P A L A, segretario:

Dopo l'articolo 14, inserire il seguente:

Art. ....

« Le tariffe e le condizioni generali di po-JÏzza approvate o stabilite con decreto mini~steriale 30 dkembre W76 continuano ad ap-plicarsi per l'auno 1977 e sono inserite di di~ritto nei contratti di assicUirazione con decor-renza dalla prima scadenza di premio suc-cessiva aMa data di pubblicazione del decretostesso, e comunque dal 3650 giorno succes-sivo a tale pubblicazione ».

D. 14. O.2 de' COCCI, relatore per le Com~missioni riunite

Dopo l'articolo 14, inserire il seguente:

Art. ...

«A decorrere dalle tariffe dei premi ap~plicabili dallo gennaio 1979, il Ministro del~l'industria, del commercio e dell'artigianatopuò fissare un importo complessivo massimodei caricamenti non superiore al 34 per cen~to del premio di tariffa.

Per le imprese di assicurazione che abbia-no stipulato le convenzioni preViÌste dal se-condo comma dell'articolo 11 del presente de~creta, il Ministro dell'industria, del commer-cio e dell'artigianato, nei primi tre anni dal-la stipulazione di dette convenzioni, deter-mina il limite massimo dei caricamenti even~tualmente anche in misura superiore a quel-la prevista dal comma precedente, tenendoconto degli oneri che le imprese hanno as-sunto con le convenzioni stesse ».

D. 14. O. 1 de' COCCI, relatore per le Com~missioni riunite

P R E S I D E N T E . Da parte del se-natore Talamona e di altri senatori è statopresentato un sub-emendamento all'articoloaggiuntivo D. 14. O. 1. Se ne dia lettura.

All'articolo aggiuntivo D.14. O.1 apportarele seguenti modifiche:

sostituire la data: «1979» con l'altra:« 1977 »;

sostituire le parole: ( il Ministro defl-l'industria, del commercio e dell'artigiana-to ¡può ¡fissare un importo» con le altre:« l'importo »;

sostituire le parole: «non sUiperiore al34 per cento» con le altre: «non può su~peTare il 32 per cento» ;

sostituire le parole:« tre anni» conle altre: «due anni »;

dopo le parole: «comma precedente»inserire le altre: «e comunque non su.pe~riore ad un ulteriore tre per cento ».

D. 14. 0.1/1 TALAMONA,VIGNOLA, FINESSI,FERRALASCO, CAMPOPIANO, DAL-

LE MURA- ed al tri

d e' C O C C I , relatore. Domando diparlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

de' C O C C I , relatore. Signor Presi-dente, come ella ha concisamente ed acuta-mente riassunto, alla fine della seduta diieri sera, il Senato ha approvato gli emenda-menti 14. 1 e 14.3, il primo dei senatori Ta-lamona ed altri e il secondo mio, con i qualiè stato abolito l'intero terzo comma dell'ar-ticolo 14. Il primo emendamento ha abolitoil rinvio al secondo, terzo e quarto commadell'articolo 11 citato e il mio emendamentoha abolito il nono. Essendo venuto a cadereil terzo comma dell'articolo 14, si è creatauna lacuna, perchè con gli emendamenti cheabbiamo approvato è stato instaurato unnuovo sistema per la determinazione dei prez-zi che fa capo al Comitato interministerialeprezzi. In seguito agli emendamenti che horicordato, questo nuovo sistema, anzichè en-trare in vigore il 10 gennaio 1978, come eraprevisto nel terzo comma dell'articolo 14,

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SenatO' della Repubblica ~ 3320 ~ VII Legislatura

79a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

entra in vigore dallo gennaio 1977: nell'in-terprete possono sorgere dei fondati dubbi.

Tali dubbi vengono eliminati dall'emen~damento da me ora proposto. È chiaro, cioè,che per il 1977 hanno vigore le tariffe e lecondizioni generali di polizza rispettivamen-te approvate e stabilite con decreto mini-steriale 30 dicembre 1976 e che il nuovo si-stema che abbiamo approvato, in particola-re sulla base degli emendamenti Talamona,ha vigore da ora in poi se capiteranno delleparticolari vicende nel corso dell'anno, e co-munque dallo gennaio 1978. Questo vienechiarito dall'emendamento 14. O.2 da me do-verosamente proposto.

La seconda parte dell'emendamento colmaun'altra lacuna. Infatti è naturale che per levecchie tariffe si ha l'inserimento di dirittonei contratti di assicurazione con decorren~za di premio successivo alla data di pubbli-cazione del decreto stesso, e comunque dal365° giorno successivo a tale pubblicazione.

P R E S I D E N T E . Invito il Governoad esprimere il parere sull'articolo aggiunti~va D. 14. O.2.

D O N A T - C A T T I N , ministro del~l'industria, del commercio e dell' artigianato.Il parere del Governo è favorevole.

P R E S I D E N T E . Metto allora ai votil'articolo aggiuntivo D. 14. O.2, presentato dalrelatore e accettato dal Governo. Chi l'ap~prova è pregato di alzare la mano.

t! approvato.

Da parte del Governo è stato presentatoun articolo aggiuntivo che, nell'intendimen~to del Governo stesso, dovrebbe essere sosti-tutivo dell'articolo aggiuntivo D. 14. 0.1 quin-di anche del sub-emendamento D. 14. 0.1/1.Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Dopo l'articolo 14, inserire il seguente:

«A decorrere dalle tariffe dei premi ap-plicabili dallo gennaio 1979, il Ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigiana-

9 FEBBRAIO 1977

to può fissare l'importo complessivo massi-mo dei caricamenti in misura non superio-re al 32 per cento del premio di tariffa.

Per le imprese di assicurazione che abbia-no stipulato le convenzioni previste dal se-condo comma dell'articolo 11 del presentedecreto, il Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato, nei primi tre annidalla stipulazione di dette convenzioni, de~termina il limite massimo dei caricamentieventualmente anche in misura superiore aquella prevista dal comma precedente e co-munque non superiore ad un ulteriore 3 percento, tenendo conto degli oneri che le im-prese hanno assunto con le convenzionistesse ».

D. 14. O.3 IL GoVERNO

D O N A T - C A T T I N , ministro del~Í'industria, del commercio e dell'artigianato.Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

D O N A T ~ C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Questo emendamento modifica quello del re-latore sulla base delle intese intervenute trai diversi Gruppi e stabilisce che il limitemassimo complessivo dei caricamenti fissa-to nel 32 per cento delle tariffe entra in vi~gare a partire dalle tariffe dell' anno 1979.C'è poi una eccezione triennale ~ cioè per letariffe del 1979, del 1980 e del 1981 ~ fino adun limite massimo di incremento del 3 percento, per quelle compagnie che abbiano for-mulato convenzioni in applicazione dell'arti-colo Il del decreto n. 857, per l'assorbimentodel portafoglio e del personale delle compa~gnie, alle quali sia stata revocata l'autorizza-zione all'esercizio della RCA.

Devo aggiungere che questa proposta, sul-la quale si è raggiunta un'intesa, dovrà esse-re poi sperimentata in concreto. Infatti lespese di caricamento e le spese di liquida-zione dei sinistri, che con la nuova disci~plina vengono conglobate nei caricamenti,raggiungono mediamente il 40,8 per centodelle tariffe.

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Senato della Repubblica ~ 3321 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Già nella replica di ieri ho dovuto ricorda-re che secondo i dati ISTAT il 70 per centodi queste spese si riferisce al personale, ivicomprendendo, nella valutazione ISTAT, an-che un 12-13 per cento circa di spese di la-voro anche indipendente, cioè di consulenza.Ma rimaniamo sempre al di sopra del 55per cento di spese per il personale.

Il personale del settore è formato da cir-ca 30.000 unità nelle compagnie e da cir-ca 60.000 unità negli altri settori (dipen-denti di agenti) in cui si articola questaattività. Perciò il passaggio da un carica-mento del 40,S per cento, che evidentemen-te è eccessivo, ad un caricamento del 32 percento, significa che si deve avere una ridu-zione media dell'S,S per cento, che è distri-buito variamente sulle varie voci del cari-camento e che comporta una riduzione dipersonale di circa il 5 per cento sull'attua-le massa di 90.000 dipendenti. A conti fatti,una riduzione di circa 4.500 unità.

Che tutto questo possa avvenire nel ter-mine di due anni è cosa auspicabile, sempreche il sistema assicurativo non sia paraliz-zato da lunghi scioperi delle categorie inte-ressate, provocati dan'attuazione del decre-to in esame. Devo far notare questi aspettiperchè essi dovranno essere considerati dal-le organizzazioni sindacali e potrebbe anchedarsi che diano luogo a ricorsi; nel momen-to in cui la riduzione prevista non si do-vesse determinare, noi per un altro versocarichiamo il sistema con l'obbligo di as-sorbire il personale dipendente dalle com-pagnie per le quali sarà disposta la revocaall'autorizzazione dell'esercizio della RCA.

Queste sono le condizioni di fatto nellequali. si può far propaganda, non certamen-te politica, forzando le situazioni per far ve-dere che si è favorevoli o no ad una tariffapiù alta o più bassa; ma queste sono le con-dizioni nelle quali dobbiamo inserire que-sta legge e che corrispondono, per un altroverso, ad una legge parallela, quella per lariconversione industriale, nella quale i postidi lavoro di coloro che sono già occupati so-no tutelati nel modo più rigido. Non credoche i posti di lavoro di un settore come que-sto possano essere trattati in un modo so-

stanzialmente differente, soprattutto nellastessa legge che da un lato, in una cert:a mi-sura, chiede di licenziare e dall'altro chie-de di riassumere.

Questo è quanto va detto e sottolineatonel momento in cui sottopongo, con la re-sponsabilità del Governo, l'emendamento,così come è formulato ~ come punto diincontro fra i Gruppi ~ all'attenzione delSenato.

P R E S I D E N T E . Invito il relatoread esprimere il parere sull'articolo aggiun-tivo D. 14. O.3.

de' C O C C I , relatore. Mi si consentadi fare anche alcune considerazioni, seguen-do l'esempio del Ministro, per quanto ri-guarda il mio emendamento 14.0.1 ed il re-lativo sub-emendamento, che mi sembranoconglobati nel testo dell'emendamento 14. O.3presentato dal Governo.

Ho sempre coerentemente detto, nel corsodella discussione nelle Commissioni giusti-zia ed industria, che dal punto di vista tec-nico legislativo è assurdo inserire in una leg-ge la misura complessiva o per singole vocidei cosiddetti caricamenti o in parole pove-re delle cosiddette spese. Questa è tipica ma-teria da regolamento, per quanto riguarda icriteri e le modalità, o da provvedimentoministeriale per quanto riguarda il limitemassimo ed il limite minimo. Così era cor-rettamente previsto nel vecchio articolo 11del testo originario. Il sistema dà anche lapossibilità di tariffe differenziate da partedelle singole compagnie, tanto che vi è unacompagnia ben nota che ha avuto approvatedelle tariffe inferiori del5per cento, il chevuoI dire che essa probabilmente può faredelle economie di gestione che altre com-pagnie non riescono a realizzare. Introdur-re una misura per legge crea una rigiditàeccessiva in una materia tanto delicata.

Comunque, volendo ad ogni costo inse-rire nella legge una misura, cosa dal puntodi vista giuridico non corretta, quella indica-ta del 32 per cento è da ritenersi irrealisticaed insufficiente, perchè essa deve coprire lespese di gestione, le spese agenziali, le spese

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Senato della Repubblica ~ 3322 ~ VII Legislatura

79a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 9 FEBBRAIO 1977

di liquidazione sinistri e le spese per il con-tributo al Fondo di solidarietà vittime dellastrada. Si tenga presente che questo contri-buto è destinato ovviamente a salire dall'at-tuale quota dell'l per cento circa fino almassimo del 3 per cento. Questa crescitaavverrà non solo per la compagnie che fa-ranno convenzioni, ma si verificherà fatal-mente per tutte le compagnie. Quindi per lomeno pregherei il Ministro di esaminare conparticolare attenzione l'eventualità di sop-primere la quarta e quinta riga del secondocomma: «per le imprese di assicurazioneche abbiano stipulato le convenzioni previ-ste... », facendo invece iniziare il secondocomma dalle parole: «il Ministro dell'indu-stria può determinare... ».

Oggi i caricamenti ~ ho voluto approfon-dire questo punto particolarmente vessato~ vanno oltre il 40 per cento, anche sinoal 42-44 per cento: spese di acquisizione eorganizzazione, agenzia eccetera, almeno il16; spese generali di amministrazione, dal10 al 13; spese liquidazione sinistri il 13; one-re del fondo vittime della strada, l'uno percento; il margine eventuale industriale siriduce a zero o pressappoco. Siamo già al42-44 per cento. Come ben ha ricordato ilMinistro, queste spese sono assorbite peroltre il 70 per cento dal costo del personaledipendente. Quindi mi sembra che, se fissia-mo coattivamente un limite che nella realtàrisulta inadeguato, avremo una norma chenon può non essere violata o che comunquespinge a non fare delle cose veritiere, schiet-te e genuine, perchè quando una norma èinapplicabile, con la genialità propria degliitaliani, molti correranno ai ripari.

Nel corso della discussione si è parlatodei paesi vicini, Francia e Belgio (io sonoparticolarmente sensibile alle affermazionifatte in tal campo dall'amico e collega Tala-mona); ho voluto assumere delle informa-zioni: le spese di questo tipo sono nel Bel-gio del 37 per cento circa e in Francia del35 per cento...

T A L A M O N A. Ho qui la documenta-zione.

d e' C O C C I, relatore. Anch'io cel'ho, me la sono procurata. Lei mi ha invi-tato a studiare ulteriormente la cosa e ioho studiato...

P R E S I D E N T E. Senatore de' Cocci,viene messo in discussione non che lei abbiastudiato, ma il profitto! (Ilarità).

d e' C O C C I, relatore. :È:ben simpa-tica la battuta del signor Presidente. Siamodisposti comunque ad incontrarci con il col-lega Talamona su questo punto.

Si tratta indubbiamente di sacrifici perle imprese solide, ma tutto questo può crea-re una tragedia per tutte le numerose impre-se che sono state immesse sul mercato sen.za avere i requisiti e le capacità necessarie.Tutto questo porterà ad un continuo aumen-to degli interventi del Fondo di solidarietà;avremo costi ulteriormente crescenti ed an-che ~ lo dico a scarico di coscienza, « testi-monianza per futura memoria» ~ una na-

zionalizzazione, una pubblicizzazione crescen-ti, a macchia d'olio, in modo disordinato esurrettizio. Tra qualche anno avremo unameravigliosa GEPI delle assicurazioni con ilFondo di solidarietà vittime della strada.Creiamo delle difficoltà negli agenti, nei la-voratori nonostante le previdenze indubbia-mente notevoli previste nel testo che abbia-mo approvato.

Naturalmente, per venire incontro ai colle-ghi in una fase di mediazione fra le varieopinioni, mi ero associato ad un or<dine delgiorno, il numero 6, presentato al Senatodalle Commissioni e che è stato approvatoall'unanimità. Ma penso che su un piano dicorrettezza tecnica era il massimo che sipotesse fare. Avevo fatto un passo ulterio-re con l'emendamento D. 14. O. 1 forzando unpo' la mia sensibilità tecnico-giuridica; conquesto ero venuto incontro ad un accordoche si andava delineando tra Governo e Grup-pi politici. Quindi in tutta coscienza non pos-so ora essere entusiasta dei subemendamentie dell'articolo proposto dal Ministro, ameno che, in linea proprio subordinata, nonsi tolgano le tre righe che ho ricordato.

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 3323 ~

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA=::o

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Concludendo, non posso che insistere sulmio testo ed esprimere ~ mi si consenta laespressione ~ parere non favorevole ai sub-emendamenti e al testo presentato ora dalMinistro.

P R E S I D E N T E. Onorevole rela-tore, quali sono le tre righe che lei vorreb-be eliminare?

de' C O C C I, relatore. Si trovano alsecondo comma dell'emendamento D.14. O.3:« per le imprese di assicurazione che abbia-no stipulato le convenzioni previste dal se-condo comma dell'articolo del presente de-creto... ». Chiedo di eliminare queste parole,perchè il 3 per cento in più, con l'accresci-mento della misura del contributo al Fon-do, lo andranno a pagare tutte le compagnie,anche quelle non convenzionate.

P R E S I D E N T E. Onorevole Mini-stro, vuole pronunciarsi sulla proposta delrelatore?

D O N A T -C A T T I N, ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Debbo pronunciarmi prima di tutto sulla que-stione generale perchè ieri sono rimasto con-trariato per il fatto che su una questionesulla quale, interrompendo i lavori dell'As-semblea, avevamo raggiunto un accordo, siè votato da parte del Gruppo comunista edel Gruppo socialista in difformità all'accor-do raggiunto.

Ieri sera su questa materia, in sua presen-za, senatore de' Cocci ~ mi dispiace dirlo ~

è stato raggiunto un accordo. Non ho cattiveabitudini a questo proposito; ne posso avereinfinite altre, ma mantengo la parola data.

Debbo ribadire che su quel testo si è rag-giunto un accordo. Sottolineo che vi è moltadifficoltà a legiferare quando il Governo nonha una maggioranza politica. Non aumentia-mo queste difficoltà creando episodi a cate-na a causa dei quali è poi difficile trovaremaggioranze tali da dare un senso logico euniforme alle leggi.

Questa legge è qui in prima lettura e deveandare alla Camera. Se usciamo di qui sen-

za aver tenuto fede agli accordi che sono sta-ti raggiunti, questo decreto sarà totalmentedisaggregato in tante piccole parti. Ecco per-chè insisto sull'emendamento che ho presen-tato. (Applausi dal centro).

de' C O C C I , relatore. Non accon-sente nemmeno all'eliminazione delle trerighe?

P R E S I D E N T E Ha difeso le trerighe, onorevole relatore.

V I G N O L A . Domando di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

V I G N O L A . Signor Presidente, per laverità, anche noi socialisti, come il relatore,non siamo entusiasti dell'emendamento delGoverno.

D O N A T - C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Nemmeno io.

V I G N O L A . Avendo fatto di questoemendamento motivo del nostro impegno aproposito di questa legge, pur dovendo dareatto dello sforzo che è stato fatto dal rela-tore e riconoscendo che abbiamo fatto vio-lenza alla sua preparazione tecnico-giuridica,per questo nostro insistente impegno a vole-re che questa legge avesse finalmente unpunto di riferimento fermo per l'avvenire,pur dando atto al Ministro di aver aderitoalla necessità di fermare questo progressi-vo aumento delle assicurazioni, siamo co-stretti a conservare, signor Presidente e ono-revole Ministro, il nostro emendamento. (In-terruzioni dalla destra. Richiami del Pre-sidente). State calmi; è inutile che vi in-fastidite. Il problema è serio. Se ascolteretecon pazienza, vi renderete conto delle diffi-coltà che sono ,davanti al Senato.

Pur riconoscendo che ci sono stati degliaccordi, che non sono stati disattesi da noisocialisti e tanto meno dai comunisti, mache per un disguido non sono stati annun-ciati dal relatore, devo affermare, se il Mini-

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Senato della Repubblica ~ 3324 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO 19777~ SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

stro si riferisce agli ultimi due emendamentivotati nella seduta di ieri sera, che assolu~tamente non è da addebitare a noi e tantomeno al Gruppo comunista, perchè gli emen~damenti erano nostri e non del Gruppo co~munista, la disattenzione ad un accordo.Tale disattenzione è da addebitare al mo~do in cui sono andate le cose dopo la pri~ma sospensione della seduta. Siamo perciòcostretti a conservare il nostro emendamen-to, pur apprezzando lo sforzo fatto per veni~re incontro alla esigenza prospettata in Com~missione ed in Aula dal Gruppo socialista,e non ci rendiamo conto di questo stillicidioin ordine ai tempi. Infatti il 1978 è pari al1977 ed al 1979, per cui, se si vuole accederea questo principio, esso deve essere inseritodal momento in cui la legge viene applicata.Tale legge si riferisce al 1977 per cui nonc'è alcuna giustificazione perchè venga aslittare nel 1979 o nel 1980, come era statoproposto prima.

Non ci rendiamo inoltre conto del per-chè si propone di spostare di qui a tre annila stipulazione, che pure noi riconosciamonecessaria, delle convenzioni.

Perciò manterremo...

D O N A T - C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Ma c'è un turn over del personale, in quan~to il tempo permette di sfoltirlo senza licen~ziamenti; se invece applichiamo la legge condecorrenza immediata ciò equivale ad un or~dine di licenziamento.

V I G N O L A . Ma questo lo dice lei.Tra l'altro abbiamo discusso abbondante-mente in tutte le sedi di queste cose e mipareva che si fosse convenuto che questofosse possibile. Comunque, signor Presiden~te, mi pare di aver rappresentato l'esigen-za di mantenere questo emendamento.

P R E S I D E N T E . Prima di prosegui~re, vorrei far rilevare al senatore Vignolache le parti terza e quinta del suo subemen-damento risultano già accolte nel testo pro~posto dal Governo e che pertanto non saran~no poste in votazione. È d'accordo circa que~sta interpretazione, senatore Vignola?

V I G N O L A. Sono d'accordo.

BER T O N E . Domando di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

BER T O N E . Onorevoli colleghi, ono-revole Ministro, intanto vorrei fare una pre-cisazione su ciò che il Ministro ha conside~rata una scorrettezza ovvero sulla questio~ne dell'emendamento che era stato prepa~rata. La verità è che quell'emendamento nonè circolato e noi non l'abbiamo più visto.Dopo di ciò siamo stati chiamati a votaree quindi c'è stata non dico una volontà, maperlomeno un certo disguido.

Un'altra precisazione devo fare. A me pa-re che al relatore in questa materia dob~biamo riconoscere una posizione tenace, nonposso usare un altro termine perchè mi di~rebbero che non è parlamentare; direi cheegli sta dimostrando una soverchia tenaciasu questa questione e noi vogliamo espri~mere subito il nostro dissenso sulle argo-mentazioni, sulle modifiche che sono staterichieste dal relatore a questo emendamen-to presentato dal Governo che è frutto diun lungo e tormentato confronto in Com~missione e in Aula.

Con questo emendamento abbiamo posi~tivamente risolto ~ e lascerei stare da par~te gli entusiasmi o i non entusiasmi, quelloche conta è il risultato frutto del confronto~ il problema di fissare con legge questio-ni sulle quali i compagni socialisti sin dalprimo giorno si sono battuti e soprattuttoquelle riguardanti l'ammontare dei carica-menti da parte delle Compagnie di assicura-zione relativi alle spese per la gestione delservizio di liquidazione dei sinistri, e cre~do che questa non sia cosa da poco. Conquesto emendamento, sul quale voteremoa favore, si fissa al primo gennaio 1979 ~

c'è una discussione 1978 o 1979 della qualenon ci scandalizziamo ~ l'applicazione dellimite non superiore al 32 per cento, e que-sto era il punto importante di discussione.Questa data ~ senza negare che ogni anti~cipazione è valida ~ a noi sembra ragio~nevaI e (non in astratto ma tenendo conto

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 3325 ~

9 FEBBRAIO 1977

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ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO79a SEDUTA

delle situazioni che i colleghi conoscono, te-nendo conto della realtà attuale delle com-pagnie di Assicurazione) per raggiungereconcretamente questi impegnativi obiettivi.

Si fissa poi un massimo di tre anni aduna eventuale deroga a queste norme, e que-sta deroga solo per le Compagnie che do-vessero stipulare le convenzioni previste.Anche in questa eventualità ~ e do atto aicompagni socialisti del contributo portatoa questa materia ~ si fissa un tetto non su-periore al 3 per cento; anche questa misembra una affermazione importante. Tut-to ciò rappresenta un risultato positivo cheè frutto dell'impegno nostro, dei compagnisocialisti ed anche del senso di responsa-bilità di altri gruppi parlamentari, dello stes-so Gruppo democratico cristiano e dellostesso Governo.

Per questi motivi riconfermo che votere-mo a favore dell'emendamento presentatodal Governo.

V E N A N Z E T T I . Domando di par-lare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

V E N A N Z E T T I . Signor Presidente,brevemente per una precisazione da partedel Gruppo repubblicano. Il Ministro, nel-l'esporre le motivazioni per le quali ritieneche non si debba modificare in nessun pun-to l'emendamento presentato, D. 14. 0.3, fa-ceva anche riferimento ad accordi interve-nuti fra i Gruppi parlamentari.

Non voglio certo sollevare una protesta:il Ministro è liberissimo di ascoltare chivuole; ma non c'è dubbio che come Grup-po repubblicano non siamo stati interpel-lati nonostante ieri avessimo, con il limitedelle nostre forze, quanto meno... (Commen-ti dal centro). Sono stato presente in Aulafino alla fine della seduta ed ero al bancodella Presidenza a votare, assieme al Grup-po della democrazia cristiana, contro l'emen-damento socialista. Ad un certo punto, si èsospesa la seduta e nessuno, nè il relatorenè il Ministro, ha sentito il dovere di inter-pellare anche il Gruppo repubblicano su un

aspetto che andava a modificare il testo ori-ginale del Governo... (Commenti dal centro.Richiami del Presidente). Mi si dice che,avendo votato contro quell'emendamento,non c'era nessuna ragione di invitare ilGruppo repubblicano, ma nemmeno la De-mocrazia cristiana aveva allora ragione diessere invitata perchè aveva votato control'emendamento!

Ho voluto far notare questo come unaquestione di stile, ma l'importante è la so-stanza del problema.

Pertanto, pur non sentendomi vincolatoda nessuno accol1do, rilevo che il Gruppo so-cialista (nonostante che, a giudizio del Mi-nistro, si dica che sia stato raggiunto un ac-cordo) insiste nei suoi emendamenti: ebbe-ne, su queste cose, se vogliamo scivolare suun certo piano di demagogia, facciamolo pu-re. Noi non siamo impegnati a nessun ac-cordo ma, per senso di responsabilità, inuna situazione estremamente difficile per levicissitudini subite dal decreto-legge, dichia-ro, a nome del Gruppo repubblicano, che vo-teremo a favore dell'emendamento del Go-verno, anche se abbiamo delle riserve perquanto riguarda aspetti particolari.

P R E S I D E N T E . Onorevole relato-re, dopo queste ultime dichiarazioni, insi-ste ancora per la votazione dell'articolo ag-giuntivo D. 14. O. l?

de' C O C C I, relatore. Lo ritiro, e fac-cia il Senato quello che meglio ritiene didover fare.

P R E S I D E N T E . Onorevole Mini-stro, intende aggiungere qualcosa?

D O N A T - C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Volevo scusarmi con il senatore Venanzettie con gli altri Gruppi se, nelle consul-tazioni che abbiamo avuto in una interru-zione della seduta di circa 10 minuti, non sisono trovate le persone e se ci siamo con-sultati pensando che chi era assente nonera molto interessato alla materia.

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79a SEDUTA ASSEJl.JíBLEA ~ RESOCONTO STENOGR,';PICO

Mi scuso di nuovo e ne terrò conto perogni eventuale futura occasione, in cui sianecessario consultare i Gruppi.

P R E S I D E N T E . Senatore Vignola,insiste per la votazione della prima, dellaseconda e della quarta parte del sub~emen~damento D. 14. O. lil?

V I G N O L A. Sì, signor Presidente.

P R E S I D E N T E . Procederemo al~lora alla votazione per parti separate del sub-emendamento D. 14. 0.1/1, con l'intesa cheesso va riferito ora all'articolo aggiuntivoD. 14. O.3, presentato dal Governo.

Metto ai voti la prima parte del subemen~damento D. 14. O. 1/1, presentato dal sena-tore Talamona e da altri senatori, tendentea sostituire la data: «1979» con l'altra:« 1977 », non accettata nè dal relatore nèdal Governo. Chi l'approva è pregato di al~zare la mano.

Non è approvata.

Metto ai voti la seconda parte, tendente asostituire le parole: «il ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato, puòfissare un importo », con le altre: «l'impor-ta », non accettata nè dal relatore nè dal Go-verno. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvata.

Metto ai voti la quarta parte, tendente asostituire le parole: « 3 anni» con le altre:« 2 anni », non accettata nè dal relatore nèdal Governo.

Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

Non è approvata.

Metto infine ai voti l'articolo aggiuntivoD. 14. O.3, presentato dal Governo. Chi l'ap~prova è pregato di alzare la mano.

È approvato.

Passiamo alla votazione del disegno di leg~ge di conversione nel suo articolo unico.

È iscritto a parlare per dichiarazione divoto il senatore Rosi. Ne ha facoltà.

Presidenza del vice presidente R O M A G N O L I C A R E T T O N I T u I I i a

R O S I . Onorevole Presidente, onorevole1

rezza nel settore non hanno avuto l'effetto,Ministro, onorevoli colleghi, prendo la pa~ di riportare stabilità e fiducia nel mercato.rala per annunciare il voto favorevole delGruppo della democrazia cristiana alla con-versione in legge del decreto-legge 23 dicem~bre 1976, n. 857. Non è un provvedimentoperfetto nè completo, tuttavia assolve benealI anecessità urgente di innovare la leggen. 990 adeguandola alla nuova realtà eco~nomica e sociale del paese.

Nel settore della responsabilità civile do-po l'entrata in vigore della legge 990, vi èstato un periodo di confusione caratterizzatodalla presenza vivace sul mercato di organi-smi estranei che hanno esercitato l'attivitàassicurativa fuori dalla legge di controllo.La regolarizzazione di alcuni di tali enti edogni sforzo governativo per portare chia~

Si rendeva quindi indispensabile puntualiz~zare: 1) un richiamo alla certezza delle ga-ranzie finanziarie necessarie allo svolgersidell'attività; 2) una verifica dei margini tec~nici indispensabili per fornire in modo so~cialmente valido le prestazioni di assicura-zione obbligatoria limitandone il più possi~bile i costi; 3) una normativa che vincolasseJe imprese all'osservanza di termini ben de-limitati nel tempo per offrire il pagamentodegli indennizzi ai danneggiati e che nel con~tempo scoraggiasse l'ingresso o la permanen-za sul mercato degli operatori incapaci e de-gli avventurieri riducendo, se non eliminan~do, le manovre speculative sui mezzi finan~ziari destinati alle liquidazioni degli inden-

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Senato detla Repubblica VI I Legislatura~ 3327 ~

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA

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ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

nizzi; 4) una regolamentazione appropriatadegli investimenti delle imprese assicurative,investimenti che hanno la funzione di for-nire la base per la pronta liquidazione degliindennizzi; è da rilevare a tal proposito chel'osservanza di questo fine primario e il ca-rattere obbligatorio dei premi raccolti ren-dono legittimi i vincoli d'investimento incontropartita alla riserva premi e alla riservasinistri; S) la protezione effettiva dei dipen-denti delle imprese assicurative in caso didissesto nonchè degli assicurati e dei dan-neggiati.

A tutti questi indirizzi risponde il decre-to alla cui conversione noi diamo parere fa-vorevole. (Applausi dal centro).

P R E S I D E N T E . È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatorePollastrelli. Ne ha facoltà.

P O L L A S T R E L L I . Signor Presi-dente, onorevole Ministro, onorevoli colle-ghi, desidero iniziare questa dichiarazionedi voto facendo un po' la storia di come eperchè si è giunti a discutere in Parlamen-to sul decreto-legge in esame che è il primoprovvedimento legislativo verso quella revi~sione del sistema dell'assicurazione obbliga-toria RCA, prima tappa per l'auspicata suariforma generale. Non è vero intanto che ilGoverno, così come ha tentato di dimostrarein Commissione il Ministro dell'industria, inmodo spontaneo abbia voluto esprimere au-tonomamente la propria volontà politica nelpresentare al Parlamento il decreto-legge cheè oggi al nostro esame per il voto. Mi piaceinvece qui ricordare, allorchè le compagniedi assicurazione iniziarono la loro richiestapressante per pretendere !'ingiustificato au-mento della RC-Auto, che la questione diuna prima fondata riforma della legge 990sull'assicurazione obbligatoria fu ripropostanell'ottobre del 1976 alla Camera dei depu-tati, in occasione del dibattito sul bilanciodi previsione dello Stato, da un ordine delgiorno comunista e socialista che fissava al-cuni vincoli all'iniziativa del Governo in que-sto delicato settore con la raccomandazio-ne di non procedere ad alcuna modifica del-

le tariffe in materia di assicurazione a re-sponsabilità civile, mettendo così il Mini-stro dell'industria di fronte a precise re-sponsabilità operative e politiche, cui suc-cessivamente il Ministro dell'industria è sta-to costretto ad attenersi, prima dando l'op-portuna e preventiva comunicazione allaCommissione industria del Senato sulla de-cisione in materia tariffaria e contempora-neamente con l'assuzione dell'impegno, daparte del Governo, a presentare un propriodecreto-legge in ossequio alla raccomanda-zione rivoltagli dal Parlamento per una pri-ma revisione dell'assicurazione obbligatoria.

Però, mentre da un lato si riconosceva daparte del Governo la necessità di una primarazionalizzazione del sistema assicurativo suraccomandazione esplicita del Parlamento,dall'altro lato il Ministro dell'industria, inmodo che abbiamo definito superficiale ecomunque inaccettabile, ancora una voltaconcedeva alle Compagnie assicurative uningiustificato aumento delle tariffe, superio-re peraltro a quello richiesto da una dellecompagnie, la UNIPOL.

È comunque dal rispetto dell'impegno as-sunto dal Parlamento per la revisione dellanormativa sul sistema che da parte nostraderiva un primo giudizio positivo. Infattiper la prima volta dall'entrata in vigore del-la legge 990, accanto all'aggiornamento del-le tariffe, si aggiunge la modifica della nor-mativa per una prima razionalizzazione delsistema che fa compiere indubbiamente atutta la materia alcuni importanti passi inavanti per la maggiore tutela dell'utente, tu-tela ampiamente disattesa in questi anninon solo per il comportamento scorretto dimolte compagnie ma anche per l'assenza dicontrolli da parte degli organi preposti eper le smagliature delle leggi in vigore.

Questa attenzione del Governo sui proble-mi della normativa noi giudichiamo positi-vamente per un'altra ragione non seconda-ria. Quando esaminiamo, infatti, la situa-zione del mercato e rileviamo tali elementidi profondo inquinamento che lo contrad-distinguono, giudichiamo che siano due lecause di questa situazione: da un lato ilcomportamento delle compagnie assicuratri-

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ci, che hanno sempre considerato la respon-sabilità civile per le autovetture un terrenodi pascolo arbitrario e, dall'altro lato, l'as-soluta mancanza di controlli, riconducibiliessenzialmente ad un problema di volontàpolitica, da parte del Governo, che pure aquesti controlli doveva provvedere a mezzodell'Ispettorato generale delle assicurazioniprivate, se si tiene conto del fatto che i fon-di disponibili all'uopo non si sono volutiutilizzare per le finalità di controllo.

Questa nuova attenzione, dunque, alla nor-mativa impone l'esercizio del momento delcontrollo ~ noi sosteniamo ~ in manierapiù radicale di quel che è avvènuto fino adoggi per una effettiva restrizione dei poteridelle compagnie, per quanto attiene sia al-la gestione imprenditoriale, sia a quella deisinistri.

I meccanismi introdotti nel decreto-legge,frutto anche della nostra battaglia condottain Commissione e in Aula e ~ perchè negar-lo? ~ frutto anche del consenso e dell'ac-cordo raggiunto con le altre forze politi-che democratiche, non dovrebbero permette-re oggi l'elusione di questa funzione di con-trollo sul mercato e sul funzionamento del-le compagnie, per cui è auspicabile che nonci si ritrovi da un giorno all'altro con situa-zioni tipo Columbia e Centrale che, quandosono esplose, hanno traumatizzato gran par-te dell'opinione pubblica.

Questo controllo è tanto più auspicabileche venga esercitato in modo rigoroso per-chè abbiamo notizie di atteggiamenti di com-pagnie che, dopo la pubblicazione del decre-to-legge al nostro esame, hanno diramatoalle proprie organizzazioni periferiche istru-zioni che tendono ad assicurare ulterioriprivilegi alle imprese. La notizia più signi-ficativa in tal senso è costituita dalla deci-sione delle compagnie di elevare, in caso disospensione dei contratti, ad esempio dadue a tre mesi, la parte di premio che arbi-trariamente viene incamerata quasi a titolodi penale dell'utente che si vede costrettoalla sospensione. Potrebbe essere irrilevantequesta considerazione? Credo invece che es-sa sia significativa per la nostra esplicitarichiesta al Governo di esercitare un con-trollo più severo e rigoroso.

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Ci siamo mossi e ci siamo battuti nelcorso del dibattito in Commissione ed inAula su molti aspetti fondamentali tra i qua-li voglio citarne alcuni: sulla necessità digiungere ad una tariffa unica; sugli effettidella liquidazione coatta nei confronti delleutenze e dei lavoratori per le due compagniein liquidazione Columbia e Centrale; sul-l'orientamento degli investimenti delle im-prese di assicurazione per un programma diedilizia economica e popolare, in direzionedelle riforme sociali e della riconversioneindustriale; sull'introduzione del concetto dirisarcimento della lesione alla integrità fisi-ca e psichica della persona; sull'introduzio-ne di norme più rigorose, più rapide per igiudizi nel contenzioso del settore che è cau-sa non irrilevante di ingolfamento dell'atti-vità della magistratura, così come ha rile-vato lo stesso Presidente del Consiglio nelrecente dibattito alla Camera sull'ordinepubblico.

Dobbiamo lamentare il fatto che la De-mocrazia cristiana abbia respinto i nostriemendamenti che tendevano ad instaurare,anche in materia di RCA, la preventiva con-sultazione del Parlamento attraverso le com-petenti Commissioni in materia di tariffe edelle condizioni generali di polizza.

Come è altresì inspiegabile il rifiuto, daparte della Democrazia cristiana, della ridu-zione da 60 a 45 giorni del termine entro ilquale l'assicuratore può comunicare al dan-neggiato la misura della somma offerta peril risarcimento; è tanto più incomprensibilequesto rifiuto per il fatto che alla Cameradei deputati il Gruppo democratico cristia-no ha presentato il 26 novembre 1976 undisegno di legge portante il n. 849 ~ primofirmatario il capogruppo onorevole Piccoli~ con il quale all'articolo 3 si prevede spe-cificatamente il termine dei 45 giorni, mo-tivato nella relazione introduttiva al decre-to-legge in modo tutt'altro diverso rispettoalla motivazione del relatore senatorede' Cocci e del Ministro sul nostro emenda-mento analogo; voglio leggere testualmentequesta motivazione che giustifica e rendenon solo possibile ma anche necessario iltermine da noi proposto dei 45 giorni: «Al-lo scopo di rendere più sollecita la liquida-

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zione del danno e per evitare che ci possaessere un contenzioso prolungato nel temposi è introdotta una clausola già contenutanelle condizioni di polizza dell'Assitalia, delgruppo INA ».

Voglio augurarmi che alla Camera, quan-do i nostri compagni deputati ripresenteran-no analogo emendamento, il Gruppo demo-cratico cristiano in coerenza con il loro di-segno di legge n. 849 e con il loro capogrup-po ~ primo dei firmatari del disegno di leg-ge stesso ~ dimostri maggiore sensibilitàdi quanta invece è stata espressa in modonegativo dai loro colleghi del Senato, su que-sta questione.

D'altro canto invece intendiamo valutarein modo assai positivo il fatto che è statoaccolto il nostro emendamento per la sop-pressione del nono comma del nuovo testodell'articolo 11 della legge 990, con il risul~tato di non far scattare il meccanismo delconguaglio del rateo di premio relativo alperiodo di assicurazione non ancora decor-so. Così come è assai significativo l'aver resoprovvisoriamente esecutive, con l'approvazio-ne di un nostro emendamento, le sentenzeche pronunciano condanna a favore del dan-neggiato, per il pagamento delle indennitàspettanti a norma della presente legge e del~la legge 990.

Molte delle nostre proposte hanno trova-to accoglimento, alcune invece sono staterespinte seppure fossero significative e ri-volte alla migliore tutela dell'utenza, non-chè in direzione della riforma generale delsettore. Per questo motivo, e perchè inten-diamo batterci per arrivare alla vera rifor-ma del settore, non possiamo considerarcipienamente soddisfatti, anche se un primogiudizio positivo l'abbiamo già espresso.

:È evidente comunque che l'attenzione chel'opinione pubblica, la stampa, le forze po-litiche e sociali hanno rivolto in questi ul~timi mesi al problema, grazie anche allanostra iniziativa, non è affatto artificiosa,ma deriva dalla impressionante realtà costi-tuita dalla caotica circolazione stradale nelnostro paese, se si fa riferimento a due solidati, quello dei morti (10.000 all'anno circa)e dei feriti (30.000 all'anno circa) per inci-

denti stradali. Siamo come si vede a dimen-sioni macroscopiche del fenomeno che pon-gono enormi problemi di ordine socia-le ed economico. :È proprio da queste ci-fre che scaturisce il nostro più fermo impe-gno a considerare questo decreto come ilprimo passo verso la sistemazione definitivadi questa materia. Al di là degli interessi del-le compagnie che attraverso il superamen-to di ogni interesse parassitario abbiamo in-teso ridimensionare con la determinazionenel tempo del tetto massimo dei caricamen-ti, per un contenimento dei costi di gestionee una moralizzazione del settore della inter-mediazione, ci siamo battuti affinchè il de-creto si ponesse come obiettivo centralequello della difesa degli utenti. Nella con-sapevolezza di esserci battuti in questo sen-so, nell'intento di migliorare sensibilmen-te il decreto-legge governativo ed avendocoscienza di aver raggiunto con l'accogli-mento di gran parte dei nostri emenda~menti tale importante obiettivo, siamo pe-raltro convinti che il decreto stesso presentatuttora dei limiti. Per questo, nel sottolinea-re ancora la necessità di giungere presto auna riforma radicale del settore, dichiaria-mo, oltre che la permanenza del nostro im-pegno in tal senso, anche la nostra dispo-nibilità al confronto con le altre forze poli-tiche, e responsabilmente esprimiamo un vo-to di astensione sul disegno di legge di con-versione, perchè siamo consapevoli oltre tut-to che bloccarlo significherebbe veramentefare un grande regalo alle compagnie diassicurazione e senz'altro non fare gli inte-ressi dell'utenza. (Applausi dall' estrema si-nistra).

V E N A N Z E T T I . Domando di par-lare per dichiarazione di voto.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

V E N A N Z E T T I . Signor Presidente,onorevole Ministro, quando in Commissioneindustria nel mese di dicembre discutem-mo il problema dell'assicurazione della re-sponsabilità civile per le auto e all'unani-mità invitammo il Ministro a presentare un

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decreto-legge, noi ritenevamo che indubbia-mente qualche problema sarebbe sorto nelcorso della discussione del decreto-legge stes-so, ma non una battaglia così accentuata,in Commissione e ancora più Aula. Infattinel momento in cui chiedevamo un decreto-legge non pensavamo di fare una riformagenerale, ed io mi sarei opposto ad una ri-forma generale del settore per decreto-legge.Era chiaro che le forze politiche che chiede-vano il decreto-legge intendevano esprimerela volontà che contemporaneamente all'ine-vitabile revisione delle tariffe del 1977 quan-to meno entrassero in vigore norme che evi-tassero per il futuro alcune delle situazioniche già nel corso del dibattito in Commis-sione erano state indicate come fortementeanomale e scarsamente a difesa dell'utenza.

Confesso, quindi, onorevoli colleghi, chesia in Commissione sia in Aula sono rimastomeravigliato che attraverso emendamenti aldecreto-legge si volessero introdurre dellenorme di riforma di carattere generale. Que-sto è il motivo principale per cui da partedel Gruppo repubblicano sono stati presen-tati solo due emendamenti in Commissionee uno in Aula. Riteniamo anche noi che ildecreto-legge non soddisfi pienamente tuttele esigenze che erano state rilevate nell'am-pio dibattito svolto si in Commissione indu-stria, e d'altra parte devo ricordare che que-sto decreto-legge arriva un po' in ritardo ri-spetto alle situazioni che si sono verificate;ma debbo ricordare che nel luglio del 1975in Commissione industria fui il primo a ri-chiedere una indagine conoscitiva sull'assi-curazione della responsabilità civile delle au-to. Non rivendico questo come diritto diprimogenitura; voglio solo sottolineare chemi rendevo conto che anche in seno allaCommissione industria non avevamo una co-noscenza su questa materia. Ogni volta chela Commissione industria affrontava questoargomento, si trovava a disagio, in difficoltà,poichè mancavano alcuni elementi necessa-ri alla discussione.

Ci siamo trovati poi nelle vicissitudini chesappiamo e c'è voluto molto tempo per va-rare questa indagine conoscitiva finchè, unavolta varata, vi è stato lo scioglimento del

Parlamento e siamo arrivati alla fine del1976, quando cioè occorreva modificare letariffe, senza aver potuto svolgere, neanchebrevemente, l'indagine conoscitiva. Di quil'idea di un decreto-legge che esaminasse al-meno i problemi più urgenti, con all' ordinedel giorno della nostra Commissione l'inda-gine conoscitiva. A questo proposito inviterònuovamente il Presidente della Commissionea non fare una indagine conoscitiva che ser-va solo per fare le tesi di laurea o che re-sti negli archivi del Senato, bensì una rapidaed incisiva indagine conoscitiva su alcuni no-di fondamentali. Fatto questo, potremo af-frontare la riforma generale.

Ecco perchè non ho presentato emenda-menti, anche se su alcuni aspetti del prov-vedimento potrei avere delle riserve, in par-ticolare per quanto riguarda l'articolo 11,relativo alle liquidazioni delle compagnie,perchè, se avessimo potuto provvedere connorme di questo tipo negli anni passati, pro-babilmente non sarebbe stato necessario va-rare oggi delle norme per decreto-legge, chiu-dendo, come si suoI dire, la stalla quandosono scappati i buoi, poichè molte situazio-ni si sono deteriorate per la mancanza dinorme così cogenti e precise.

Quindi, onorevole Ministro, nel conferma-re il voto favorevole del Gruppo repubblica-no al decreto-legge, con le motivazioni che hoindicato, rinnovo l'impegno da parte nostraper l'indagine conoscitiva e per il più am-pio disegno di legge sulle assicurazioni cheè già stato presentato dal Mi.nistro. Confer-mo inoltre la nostra disponibilità ad esami-nare al più presto quelle norme che non sonocontenute nel decreto-legge o comunque chesono solo parziali, con il concorso di tuttele forze politiche.

P R E S I D E N T E È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatoreScamarcio. Ne ha facoltà.

S C A M A R C I O . Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli colleghi, ilGruppo del partito socialista italiano, a no-me del quale rendo la dichiarazione, espri-merà un voto di astensione sulla conversione

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in legge del decreto-legge 23 dicembre 1976,n. 857. Il nostro voto di astensione non èdeterminato da una preconcetta presa di po-sizione nei riguardi di una sia pur lodevoleiniziativa governativa (alla quale del restoanche i socialisti avevano dato l'avvio conil disegno di legge del compagno Talamona,che aveva preceduto lo stesso decreto-legge);l'astensione vuole solo testimoniare il no-stro disappunto per un comportamento del-la maggioranza che, se fosse stata più di-sponibile ad accettare i suggerimenti che levenivano dal mio Gruppo, nonchè da quellocomunista, avrebbe favorito il varo di unalegge al passo con i più moderni canoni inmateria e in grado di meglio soddisfare leesigenze della parte contrattualmente più de-bole.

Solo pochi suggerimenti il Governo hainteso accogliere e quei pochi hanno reso lanormativa più accettabile, meno esposta aipiù che giusti rilievi critici di cui inevita-bilmente sarebbe stata fatta oggetto. Conquesti suggerimenti, tradotti poi in emenda-menti, siamo riusciti solo in parte a dareun colpo alle posizioni di rendita delle com-pagnie assicuratrici che molte volte sotto-pongono l'utente, il cittadino, l'assicurato avere e proprie aggressioni speculative. Dob-biamo dire il vero: da sempre ci siamoscontrati con il netto e reciso rifiuto non diaccettare i nostri emendamenti, ma di apri-re un dialogo su quanto man mano sugge-rivamo nel corso della discussione in senoalle Commissioni riunite. E di certo non di-cevamo cose trascurabili sul piano della se-rietà e della obiettività. Tutt'altro. Solo inun secondo momento, cioè quando qualcuno,inspiegabilmente attestato su settarie posi-zioni di diniego a qualsiasi forma di collabo-razione e di dialogo, è rimasto a corto di siapur speciosi argomenti per contrastare l'o-biettività del nostro responsabile comporta-mento, solo allora abbiamo potuto notareuna disponibilità al dialogo, una maggiorepredisposizione a migliorare la normativa inoggetto ed abbiamo potuto così mitigare icontrasti che pur numerosi ci sono stati in se-no alle due Commissioni e a proposito deiquali sentiamo il dovere di ricordare a noi

stessi che la relazione, i primi interventi ora-li, i sistematici no agli emendamenti socia-listi e comunisti erano tutti tesi a rafforzarcinella convinzione che di certo non il cittadi-no utente si voleva tutelare, bensì interessiche nuJJa avevano a che spartire con l'utente,interessi che hen venivano collocati e difesinel «sistema)} di cui abbiamo sentito par-lare molteplici volte e su cui ci siamo per-messi anche, senza alcun intendimento of-fensivo, di ironizzare chiedendo di esso al-meno i connotati più elementari, perchè adesso anche noi socialisti dessimo il consenso.

Noi del Gruppo socialista abbiamo avu-to la sensazione, anzi la certezza che que-sta normativa legislativa, se non fossimoriusciti ad emendarla in qualche parte, sa-rebbe servita solo a tutelare le compagnieassicuratrici, solo gli interessi che mal sicelano dietro di esse, le incrostazioni cheaderiscono al sistema ~ sì, stavolta èdetto bene ~ incrostazioni che sono propriedel sistema. Ed è contro questo sistema checi accingevamo con convinzione e responsa-bilità a votare contro la conversione in leg-ge del decreto-legge. Al fine, melius re per-pensa, abbiamo deciso per l'astensione an-che perchè una eventuale reiezione parla-mentare avrebbe disatteso ancor più l'esi-genza di dare una definitiva programmazio-ne legislativa ad un settore che, mal gestitoe mal regolato per il passato, ha dato queirisultati che noi tutti conosciamo. Questorischio non l'abbiamo voluto correre; non cisiamo sentiti di correrlo. Ecco perchè con-tribuiamo, sia pure con una necessitataastensione, a facilitare l'iter legislativo diquesta normativa. L'avremmo voluta diver-sa, migliore, più atta a recepire le istanzedella paTte più debole, dell'assiourato, mol-te volte indifeso di fronte ai voluti conge-gni che ritaTdano il risarcimento dei danni.

I nostri emendamenti erano tutti tesi alladifesa dell'assicurato e non comprendiamonè a livello tecnico nè a livello di logica co-me si possano giustificare i no del Gover-no, i no del relatore, i no della maggioranza.Che senso ha infatti opporsi a innovazioniche sono state proposte attraverso emenda-menti dai Gruppi socialista e comunista? Le

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9 FEBBRAIO 1977ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO79a SEDUTA

vogliamo solo enunciare, non consentendociil tempo a disposizione di fare una detta-gliata analisi che del resto già il compagnoTalamona ha fatto nel suo intervento insede di discussione generale. Avevamo nota-to, come primo rilievo, che nel disegno dilegge era carente un meccanismo seriamenterestrittivo per la liquidazione dei sinistri, spe-cie per ~ danni aUe persone. Ecoo perchèabbiamo dato il nostro consenso alla seriedegli emendamenti comunisti che portavanoin questa normativa il processo già vigenteper le controversie di lavoro, quel processodel lavoro che già ha dato risultati soddi-sfacenti, se è vero che ci siamo trovati im-mediatamente dopo il varo di questa leggedi fronte alla scomparsa del contenziosonella materia specifica delle controversie dilavoro. Ci siamo trovati infatti di frontealla immediatezza delle decisioni; c'è statouno stimolo alle transazioni; c'è stata unaremora all'instaurare processi nei quali ildebitore non può più giocare sui tem-pi lunghi.

Il decreto-legge in esame non presentavaancora alcun meccanismo che tendesse allariduzione dei costi di gestione, fatto di no-tevole importanza specie in questo contestoeconomico. Basta ricordare qui che sulla ta-riffa approvata per il corrente anno 1977 ilcosto di gestione, tecnicamente chiamato ca-ricamento, incide nella misuna del 40 percento. Il Gruppo socialista attraverso un suoemendametl1to, sempre oe prontamente, IÌŒ1U-tile dirlo. disatteso dal relatore, aVlevapropo-sto di ridurre al 30 per cento questi carica-menti, il che avrebbe significato una ridu-zione sulle tariffe RCA di un buon 10 percento a tutto beneficio dell'utente. Il Go-verno ha detto di no. Con i nostri emenda-menti tra i quali quello che prevede per ilavoratori autonomi il riconoscimento delguadagno più elevato registrato in uno degliultimi tre anni ~ e per lavoratori autonominoi intendiamo tutte le categorie che espli-cano comunque un lavoro autonomo ~ sia-

mo riusciti ad introdurre nella legge un mec-canismo che limita la speculazione senzacontrollo de11e compagnÌJe assicumttrici chequalcuno reputa siano degli istitutì di bene-

ficenza. L'emendamento socialista ha intro-dotto nella normativa in oggetto il tetto deicaricamenti cioè ha inteso porre un frenoal costo di gestione, all'apparente costo digestione che ha cos'tre1>to J'uteIbte a subÎ1reuna lievitazione delle tariffe per il 1977 diben il 20 per cento in più 11:~ispettoaJI'a¡nnotestè trascorso. Questa è la innovazione cheil nostro emendamento ha portato e non è dipoco conto se è vero che quando questo tet-to sarà operante si avrà una riduzione dipoco meno del lO per cento sugli attuali pre-mi che tutti quanti noi oggi paghiamo. Enon è poco specie in questo momento. Finoad oggi le tariffe solo formalmente venivanoquantificate dal Ministro ma in verità essevenivano fuori dalle cifre dei costi che gliuffici studi delle grosse oompag¡nie assicura-trici gli presentavano senza poter operare al-cun serio e preventivo controllo che tutelas-se l'utente dalle grinfie di questi grossi ag-glomerati finanziari che qualcuno si intestar-disce a considerare delle opere pie o istitutidi beneficenza. Non solo, il Gruppo socia-lista andava oltre, anzi i due Gruppi socia-lista e comunista volevano porre un ulterio-re preventivo controllo parlamentare al mec-canismo di determinazione della tariffa cherestava sempre, con l'introduzione del tettodi caricamento, alla esclusiva discrezionalitàdel Ministro. Era un controllo preventivo sì,ma solo a livello consultivo, giustificato ol-tre tutto dal fatto che s.i tratta di un Oinetreobbligatorio posto a carico del cittadino qua-le premio RCA. Anche qui ci siamo impat-tati nel no del Governo, scontato il no delrelatore. Ed anche qui il no è stato palu-dato di motivazioni che non ci hanno con-vinto, motivazioni che non hanno convintoil Parlamento. E se abbiamo messo ieri se-ra per ben due volte 1ÌŒ1mi,nomnza ilGoverno (proteste e commenti dal cen-tro), questo non costituisce per noi unmotivo di vanto, tanto meno di iattanza.Eravamo, siamo convinti di tutelare chi de-ve essere tutelato. Siamo convinti di trovar-ci dalla parte contro la quale pur si posso-no minacciare le dimissioni di un Ministrocon forse inevitabili conseguenze sulla vita,pur grama, dell'intero Ministero, ma è una

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parte ~ e noo mi permetto di all&l"gareil di-scorso ad altri Gruppi ~ che semte appiem.ola responsabilità dell'attuale situazione... (In-terruzioni dal centro). Sono delle cose seriee obiettive che non offendono nessuno, si-gnor Ministro, e non offendono certamen~te lei...

D O N A T - C A T T I N , ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianato.Perchè non li avete mantenuti quegli emen-damenti? Dovevate mantenere la vostra po~sizione.

S C A M A R C I O . La responsabilità delGruppo socialista di fronte alla vostra vo~lontà di tutelare interessi che [lon sono ,i[l-teressi di lavoratori, non dj diSiOlCcupatà',masono interessi delle grosse oœnpagnie di as-sicurazione... (Clamori e proteste dal centroe dalla destra. Richiam.i del Presidente).

S C A M A R C I O . Il Gruppo socialistasente appiem.o ¡la responsabilità dell'attualemomento pÜlliÏúìcoe per tale lrespOllls:abHitàavve-rte altlresì appieno il dovere dj pu.nteLla~re un Governo ¡in alternativa al quale at-tualmemte t:rovag,i solo l'aVV1eIltUlra.(Inter-ruzioni e commenti dal centro). Sûl1iOparoleresponsabilli e nO[} vedo pernchè voi dobbia-te lamentairvene.

P R E S I D E N T E . Non è ammissibilequesto dialogo!

F I N E S S I . Non è neanche ammissi-bile che il Governo dica che siamo degli ir-responsabili!

BOG G I O Faccia dei nomi. Bastacon le insinuazioni.

S C A M A R C I O . Non sono insinua-zioni, ma battute polemiche. Per questo at-teggiamento ~ che non vogliamo far prece-dere da alcun aggettivo ~ del Gruppo dimaggioranza il Gruppo del PSI, a nome delquale parlo, pur mantenendo intatte le sueriserve rispetto ad una normativa che nonrispecchia appieno le sue esigenze, oon Ire-

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spansabile comportamento pam1amentare di-chiara di astenersi. (Vivi applausi dalla si-nistra).

P R E S I D E N T E . È iscritto a parla-re per dichiarazione di voto il senatore Gua~rino. Ne ha facoltà.

G U A R I N O . Signor Presidente, si-gnor Ministro, onorevoli oolleghi, sarò hre-vissimo. E spero di non dar fastidio a nes-suno.

Le ragioni per cui riteniamo che questodecreto-legge, convertito in legge attraversoi lavori in Commissione ed in Aula, sia tut-to sommato da non ritenere cattivo, ma taleda contenere buoni elementi, le ho espostegià in sede di discussione generale, ascolta-ta o non ascoltata che essa sia stata. Quin-di non mi fermerò su questi motivi ma sulfatto che Dai, come Gruppo della sinistraindipendente, abbiamo cercato di seguireuna linea mediana tra due linee in opposi~zione che si manifestavano in Aula: vale adire, da un lato non abbiamo ritenuto cheil decreto-legge, così come presentato dalMinistro, potesse essere integralmente e piat~tamente accettato e, dall'altro, non abbiamoneanche ritenuto che esso potesse e dovesseessere lo spunto per una revisione totale inmateria di assicurazione obbligatoria per laresponsabilità civile.

Abbiamo cercato, con i nostri emendamen~ti, con la nostra discussione, con i nostri sug~gerimenti, spesso e volentieri dati, solo diportare dei miglioramenti al decreto-legge edi farlo funzionare sul piano operativo deiclienti delle «opere pie », come dice il col~lega Scamaroio (dm fi[l dei conti, non c'~niente di male nel chiamare « opere pie» lesocietà assicuratrici), affinchè i clienti nonfossero troppo oppressi dalle liturgie cheaiut2.no gen.eralmente i fedeli che ad esse sirivolgono. Noi abbiamo principalmente la-vorato per miglioramenti di carattere pro-cessuale; non siamo riusciti tuttavia ad ot-tenere gli scopi che ci eravamo prefissi, sal-vo uno, che fortunosamente è stato acquisi-to ieri, cioè quello della provvisoria esecu-torietà della sentenza di condanna. Abbiamo

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cercato di conseguire anche altri migliora~menti: per cui abbiamo la coscienza tran-quilla.

Peraltro ~ ed è questo un punto sul qua-le vorrei permettermi di spendere qualcheparola, rendendomi perfettamente conto cheè molto difficile conciliare la cortesia con lasincerità ~ noi della Sinistra indipendentevorremmo mettere in chiaro che siamo unGruppo politico diverso da altri Gruppi po-litici che esistono in Senato. Non siamo rap-presentati dal Gruppo comunista, non siamora,ppresenbati dal Gruppo socialìsta e lI1em-meno dal Gruppo democratico cristiano, maabbiamo una nostra modesta ma caratteriz-zata personalità, cui teniamo assai. Dato chequesta discussione, in Commissione ed in Au-la, e soprattutto nelle interruzioni varie chesi sono avute in Commissione ed in Aula, siè operata attraverso, per utilizzare un termi-ne usato dal Ministro, « intese », noi deplo-riamo, scusateci, che o nell'una o nell'altraoccasione (pare impossibile, quasi in tuttele occasioni) sia stato dimenticato il fattoche il nostro Gruppo, che per entità nume-rica è il quarto del Senato ma per entità, di-ciamo così, ideale è pari a tutti gli altri (laauestione non è di entità numerica), sia sta-;~ regolarmente omesso, anche ieri sera. Noiieri sera giravamo intorno a quest'Aula at-tivamente; io personalmente sono stato sem-pre qui, non foss'altro perchè vivo fuori ca-sa e non saprei dove altro andare.

È chiaro che io non faccio appello al Re-golamento. Non v'è nessuna norma di rego-lamento che parli .della necessità delle in-tese, e nemmeno v'è una norma di regolamen-to che dica che bisogna mandare una amba-sceria ai vari gruppi e che i rappresentantidi questi gruppi debbano dire: «Ambascia-tor, siedi e favella ». No, per carità, io nonsto sostenendo questo. Io dico solamente cheil fair play, che la cortesia, che la compren-sione, la cordialità, la colleganza avrebberoforse suggerito in altre occasioni (data laconcitazione può darsi che le attenuanti sia-no prevalenti sul resto) un modo di compor-tarsi di,verso con noi.

Chiedo scusa per questa sottolinea tura chemi è stato piuttosto difficile esprimere per-

chè, ripeto, non è facile conciliare la corte-sia con la sincerità; ma sincero, nei limitidella cortesia, dovevo essere. E ritengo diaverIo fatto per incarico del mio Gruppo,nella speranza di aver istituito una questio-ne di principio anche e soprattutto per l'av-venire. È questo il secondo motivo, oltre ilmotivo sostanziale, per cui il Gruppo dellasinistra indipendente ritiene di doversi aste-nere dal voto. (Applausi dall' estrema si-nistra).

P R E S I D E N T E . È iscritto a parla~re per dichiarazione di voto, ai sensi dell'ul-tima parte del secondo comma dell'articolo109 del Regolamento, il senatore Aletti. Neha facoltà.

A L E T T I . Signor Presidente, onore~vale Ministro, onorevoli colleghi, nel dibatti~to che abbiamo avuto ieri per la conversionein legge del decreto~legge 857 è stato appro-vato un emendamento soppressivo della pos-sibilità, per le compagnie di assicurazione,di investire le riserve obbligatorie per i pre-mi e i sinistri anche in titoli azionari, cosìcome invece era previsto dall'articolo 7, pri-mo comma, n. 9, del decreto. E si è detto~ come sarebbe possibile documentare daltesto stenografico ~ che l'emendamento ègiustificato dall'attuale grave stato di crisidelle imprese italiane e dalla conseguentemancanza di garanzia che un investimentoin titoli azionari rappresenterebbe per i cit-tadini assicurati.

Non posso non dissentire profondamenteda tale impostazione, che sembra trovare unagiustificazione soltanto nella volontà di pro-seguire in una politica di privilegio del cana~le finanziario obbligazionario il quale, nono-stante tutto, manifesta una accentuata ten~dooza a perdere di credibiLità e di Ïa1teresseda parte del risparmio. RJitengo qUlil11didove-roso richiamare l'atten21ione dei coUeghi se-natori e del Ministro dell'industria sulla inop-portunità che proprio da quest'Aula, propriomentre siamo tutti impegnati vigorosamen-te per avviare il paese verso una ripresa ef-fettiva della sua attività produttiva e dellasua eoonomia, si levino dichiarazionri di

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 3335 ~

79" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 9 FEBBRAIO 1977

sfiducia nella nostra struttura industriale,che certo possono trovare una enorme cassadi risonanza in un ambiente dolorosamentesensibilizzato dalla polverizzazione del ri-sparmio causata da un tasso crescente diinflazione oltre che dalle altre cause ben in-dividuabili e ben note. Oggi le nostre impre-se necessitano invece di tornare al finanzia-mento diretto dei propri investimenti, cosìcome fanno fede le recenti numerose deli-bere assembleari di aumenti di capitali, esembrano oltretutto rappresentare un inte-ressante riferimento per il riciclaggio deipetrodollari. Mi sembra dunque veramentedeleterio esprimere considerazioni tanto ne-gative che possono, tra l'altro, distorcere efuorviare l'andamento del mercato mobiliare.

Dichiaro quindi di votare a favore dellaconversione del decreto-legge 857 nel suocomplesso, ma di richiedere, ad un medesi-mo tempo, che i colleghi presentatori del-l'emendamento in parola e il Ministro del-l'industria forniscano, sullo spirito dell'emen.damento stesso, assicurazioni inequivocabi-li e in grado di fugare, fuori di ogni dubbio,i timori che ho ritenuto doveroso esprime-re. (Applausi dal centro).

P R E S I D E N T E . Non essendovi al-tri iscritti a parlare per dichiarazione di vo-to, metto ai voti il disegno di legge di con-versione nel suo articolo unico. Chi l'appro-va è pregato di alzare la mano.

:È approvato.

Discussione del disegno di legge:

« Modificazioni alla disciplina dell'impostasul reddito delle persone fisiche)} (335)

P R E S I D E N T E . L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge: «Mo-dificazioni alla disciplina dell'imposta sulreddito delle persone fisiche».

S E G N A N A, relatore. Domando diparlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

S E G N A N A, relat.ore. Onorevole Pre-sidente, in questa seduta il Presidente delSenato ha richiamato l'attenzione dei sena-tori sulla opportunità, anzi sulla necessità,nella maggior parte dei casi, di presentaredelle relazioni scritte e di non avvalersidel Regolamento, se vi è un tempo suffi-ciente, per la presentazione di relazioni orali.

Vorrei a questo proposito fare una co-municazione ai colleghi. Io ho presentatouna relazione scritta, però dovrei far pre~sente che nella prima bozza della relazioneera inserita una frase che poi ho depen-nato e che ritengo comunque opportunoleggere ai colleghi e far presente alla Pre-sidenza. L'ho depennata io per senso diresponsabilità, perchè ritengo che non siabene che certe cose vadano fuori dell'am~biente del Senato, anche perchè ritengo chenon sia opportuno da parte nostra aiutareun'azione di discredito nei confronti delSenato e della nostra organizzazione.

Comunque leggo la frase che ho tolto dal-la relazione: «La sentenza della Corte co-stituzionale meriterebbe un commento ade-guato alla sua portata ed agli effetti cheessa ha provocato. La limitatezm del tempoe l'assoluta mancanza di collaborazione daparte di uffici del Senato (esclusa la segre-terIa della 6a Commissione, alla quale vaanzi espresso un vivo elogio per la dedizio~ne e la competenza dimostrate nello svol-gimento del lavoro assai intenso di questimesi della VII legislatura), mi impedisco-no di illustrare le argomentazioni della sen-tenza, come sarebbe stato opportuno, nelmomento in cui il Senato affronta l'esamedel presente disegno di legge ».

Devo far presente che avevo chiesto diavere una collaborazione da parte dell'uffi~cio studi del Senato non per la stesura del-la relazione ~ perchè non pretendo che cisia data una collaborazione per la partedella relazione che tratta argomenti chehanno una portata ,di carattere politico ~ma su una materia che è puramente tecnicae che poteva servire ad una migliore illu-strazione del provvedimento. Avevo chiestoUina collaborazione da parte dell'ufficio studiin modo tale da poter inserire una migliore

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S,mata della Repubblica ~ 3336 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO197779a SEDUTA ASSEMBLEA -RESc,CONTO STENOGRAnCp

illustrazione della sentenza: credo che que-sta sia stata una legittima richiesta di col-laborazione all'ufficio studi del Senato. Aquesta mia richiesta è stato risposto chenon si poteva dare ascolto.

Ora voglio sottolineare con questo la dif-ficoltà che incontrano i parlamentari nel-l'affrontare il lavoro, soprattutto nel mo-mento in cui devono stendere delle rela-zioni. Noi qui abbiamo una struttura; que-sta struttura deve essere al nostro servizio.Impegnati come siamo nell'attività parla-mentare e nell'attività politica non possia-mo, nelle giornate che sono a nostra dispo-sizione, per i contatti che abbiamo conl'elettorato dei nostri collegi, usare tuttoquesto tempo per predisporre le relazioniscritte.

Ecco una delle ragioni, onorevole Presi-dente, per cui anche in questi ultimi tempii colleghi richiedono la relazione orale, per-chè la relazione scritta comporta una note-vole perdi<ta di tempo. E una 'r.elazioiIlescritta dovrebbe avere da parte degli uf-fici de] S~nato qUé:ll'aiuto e quella colla-borazione che sono indispensabili almenoper un supporto di carattere tecnico--Iegi-slativo.

P R E S I D E N T E. Senatore Segnana,mi pare di intendere che ,lei rivolga unacritica alla funzionalità dei nostri uffici.Questo rilievo, che peraltro è importante edi cui la Presidenza ovviamente prende atto,avrebbe trovato più giustamente luogo nelmomento della discussione del bilancio in-terno del Senato. La pregherei però di volerrappresentare per iscritto alla Presidenzaqueste esigenze e queste difficoltà che leieG. altri colleghi hanno incontrato perchègli uffici di Presidenza ne prendano non soloalto, ma ne tengano conto per quella parteche riguarda la direzione degli uffici delSenato stesso. (Interruzione del senatoreGusso).

Non si vede perchè, senatore, lei debbaintervenire in questa discussione. Non leho dato la parola e non abbiamo all'ordinedel giorno urn dibattito sn questo argomento.

Dichiaro aperta la discussione generale.

È iscritto a parlare il senatore LuzzatoCarpi, il quale, nel corso del suo inter-vento, svolgerà anche l'ordine del giornoda lui presentato insieme ad altri senatori.

Si dia lettura dell'ordine del giorno.

P A L A, segretario:

Il Senato,

constatata .J'esigenza di una {( tregua le-gis.Iativa )} dovuta alll'assommarsi di leggi in-tegrative ed aggiuntive;

constatato altresì dhe le norme inter-pretative emanate dal Ministero delle finan-ze h:mno accresciuto ancor più Je difficoltàper il cittadino ad adempiere ai suoi doveridi contribuente,

impegna il Governo a varare entro il piùbreve tempo possibile, comunque non oltreil 31 dicembre 1977, il {( testo unico delleleggi)} alI fine di dare chiarezza all'attuale{( giungla legislativa)} e concretezza inte.rpre.tativa nel campo fiscale.

9.335.1 LUZZATO CARPI, CIPELLINI, FERRA-

LASCO, FINESSI, FABBRI, SIGNORI,

DALLE MURA, CARNESELLA

P R E S I D E N T E. Il senatore Luzza-to Carpi ha facoltà di parlare.

L U Z Z A T O C A R P I. OnorevolePresidente, onorevole Ministro, onorevolicolleghi, il disegno di legge n. 335 recantemodificazioni alla disciplina dell'imposta sulreddito delle persone fisiche sottoposto al-l'esame degli onorevoli colleghi propone unanuova disciplina per la tassazione dei red-diti dei coniugi in aderenza alla sentenzadella Corte costituzionale n. 179 ,del 15 lu-glio 1976. Purtroppo il provvedimento nonci >lascia soddisfatti per le sue carenze chemi riservo di illustrare più avanti, per cuiil giudizio finale verrà dato dal nostro Grup-po nella misura in cui i nostri emenda-menti migliorativi saranno recepiti.

Ritengo però doveroso, in un momentoparticolarmente difficile per l'economia delnostro paese, proprio quando nuovi sacri-

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S:.:!;UW L!c;ia Repubblica ~ 3337 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO197779a SEDUTA ASSElvlJ1LBA ~ RES0C0'\:TO STr;:~or-è(:':1'1" ,

fici si chiedono ai cittadini, nuove stangatesi aggiungono alle stangate ~ e questo di~segno di legge con le lievi deducibilità am-messe ne propone altre ~ ribadire alcuniaspetti programmatici che noi socialisti an~che nell'ultimo minivertice abbiamo pro-spettato e che riteniamo essenziali per usci-re da una situazione drammatica che po-trabbe stravolgere, se non vi porremo ra-pido rimedio, anche le istituzioni democra-tiche del nostro paese.

Una politica economica alternativa chevoglia contenere i costi sociali di risana-mento e predisporre .Ie condizioni della ri-presa economica deve dare alle misure con-crete i seguenti orientamenti: a) incideresul deficit della bilancia dei pagamenti an-che attraverso una rigorosa politica di con-tenimento del deficit pubblico e riqualifica-zione della spesa; b) perseguire una mag-giore equità nella distribuzione del redditodifendendo i redditi più bassi; c) garantirel'effettivo trasferimento di risorse dai con-sumi agli investimenti, realizzando le con-dizioni di un reale aumento della base pro-duttiva ed il massimo incremento della pro-duttività. Siamo quindi consapevoli che persottrarre il paese alla graduale perdita diautonomia nel contesto internazionale edalle esasperate conflittualità all'interno oc-corre dare un preciso riequilibrio ai conticon l'estero. Con questo si potrà bloccarel'attuale instabilità della moneta che rap-presenta uno dei più seri fattori di ingover-nabilità del sistema. Vogliamo raggiungerequesto obiettivo senza imprimere alla no-stra economia un pericoloso impulso de-flazionistico.

Una politica economica dunque di sacri-fici contenuti nella misura indispensabile,salvaguardando i livelli di occupazione, conil consenso soprattutto dei lavoratori e delpaese. Due sono le vie che noi socialistisuggeriamo al Governo per il medio pe-riodo: l'adesione totale del sindacato chesolo può consentire il contenimento dellacontrattazione aziendale integrativa e l'ac-centuazione della produttività, condizioneindispensabile per difendere il valore realedelle remunerazioni e l'intervento sui red.

ditì con imposizione diretta per un maggio-r:;; controllo sui livelli dei consumi, essen-do ogni altra manovra fiscale nelle attualicircostanze iniqua e pericolosa. Riteniamoche l'occasione riformatrice presente neglianni '60 e per la quale ci eravamo battutiè mancata. I profondi muta,menti strutturaHche caratterizzarono l'evoluzione economicadegli aJllni '70, segnatamente dopo la crisipetrolifera del 1973, hanno posto alle forzepolitiche e sociali problemi di natura com-pletamente diversa rispetto a quelli chesegnarono ,J'esperienza del centro-sinistra.L'occasione perduta non è più ripetibile.

Il problema presente è quello di 'recupe-rare il controllo della crescita nel brevetermine e di creare le premesse per unnuovo e diverso ciclo di sviluppo, rompen~do la spirale perversa che ormai soffoca ilsistema economico del nostro paese. Si trat-ta quindi di rispondere ai grandi interroga-tivi d centro della riflessione socialista, sul~la costruzione cioè di un nuovo modellosadaIe e di crescita nell'interno di unaeconomia aperta in una società industrialeavanzata. Nell'incapacità di contenere ildeficit pubblico e nell'incapacità di crearele condizioni per un più profondo e ampioconsenso nel paese, il « Governo dell'econo-mia}} si è limitato di fatto a una politicadi successivi provvedimenti-tampone, neiquali si sono bruciati pericolosamente stru~menti fiscali che non sono più ripetibili.Rinviando i problemi senza risolverli, que-sti, come è ovvio, si ripropongono a brevescadenza in forme assai più gravi. Mante-nendo l'economia in uno stato di incertezza,si rendono sempre più difficili le possibilitàdi recupero. Il superamento della « politicadei due tempi» deve avvenire mediante pre-disposizione contestuale e finalizzata di ciòche si vuole sostenere a medio periodo, uni-ficando in una unità strategica i tre mo-menti del controllo, del risanamento e dellaripresa della nostra economia.

Dal punto di vista sostanziale quindi ènecessario che le forze politiche e demo-cratiche affrontino collegialmente, senza ul-teriori indugi, i problemi della grave crisiche travagli a il nostro paese, non certo con

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Senato della RepubblicC! ~ 3338 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO197779a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONlù STENOGJUnCo

i «mini~vertici» che hanno dimostrato ca~renze e insufficienze, ma concordando obiet~iivi precisi e puntuali; tra questi, irrinun~dabili per noi socialListi S0lI10la piena occu-pazione, il Mezzogiorno, il miglioramentodeLla qualità della vita. Il ,recente Consigliodei ministri ancora una volta ha disattesole nostre proposte, ancora una volta ha ri-toccato in misura generalizzata l'IV A percoprire parte della fiscalizzazione degli one~ri sociali. Pure la cosiddetta « sterilizzazio~ne» degli aumenti dell'IV A ai fini del cal-colo della scala mobile stravolge e interfe-risce pesantemente sugli accordi tra sinda~cati e Confindustria, lasoi.wndoai estwrefatti.

I provvedimenti sono tanto più iniqui. inquanto presi non solo all'insaputa del « mini~vertice», ma senza interpellare i sindacati.Giuste pertanto le proteste dei lavoratoriche hanno intrapreso azioni di lotta chetrovano noi socialisti al loro fianco. Nonmancheremo certamente di esprimere il no~stro totale dissenso in occasione della con~versione in legge del decreto-legge in Aula.Si insiste insomma a far ricadere sulle clas~si meno abbienti in misura veramente 1ni~qua e caparbia la conseguente ed inevita~bile spirale inflazionistica e il costo dellavita che subirà certamente una spinta al~l'insù. Ciò avviene proprio nel momento incui si è iniziato in questa Aula l'esame deldisegno di legge che modifica la disciplinadell'imposta sul reddito l'elle persone fisi-che, disegno di legge che, a detta dell'ono-revole Ministro delle finanze, av-rebbe do-vuto sanzionare una tregua fiscale almenoper un anno.

Usare l'IV A come leva fiscale è partico~larmente iniquo, non solo per gli aspettiinflazionistici cui facevo prima cenno, maanche per iì fatto che ~ come ho più voltedenunciato nei miei interventi ~ sono pa-recchie migliaia di miliardi (si parla di6.000 míl,1ardi) gli importi evaSlÌ. Cerrto peril Govemo è più comodo elevare le aJi-quote che reperire gli evasari, che sono ag~guerriti e sicuri di non essere colpiti, stantel'attuale carenza di personale e di struttureadegua te dell'amministrazione finanziaria.

L'attuale rapporto tra imposizione diret-ta e indiretta è del 65~70 per cento per l'in-diretta contro circa il 30 per cento delladiretta. Siamo quindi all'ultimo posto deipaesi della CEE. Tutto ciò premesso, dob-biamo constatare che il disegno di leggen. 335, così come è stato sottoposto allanostra approvazione, presenta discrasie eanomalie che colpiscono ingiustamente icontribuenti con un solo reddito. CeDro lasentenza della Corte costituzionale ci halasciati assai perplessi e in a1cune parti ciha profondamente deluso. Evidentementeargomenti a favore della illegittimità costi~tuzionale delle norme sul cumulo, così co-me sono state introdotte nel nostro ordina~mento a partire dal 1958, ce n'erano e laCorte ne ha fatti propri alcuni molto acu~tamente, altri in modo meno convincente.Anzitutto, senza con ciò voler mostrare ir-riverenza alla Corte, ritengo che esser giun~ti all'abolizione del cumulo con il sistemadella tassazione separata, più che l'applica-zione del dettato costituzionale in materiadi capacità contributiva, sia bensì il ,risul-tato di una valutazione della Corte che harecepito, più per sensibilità politica che perl'inderogabile forza dei princìpi, la tenden-za generale delle forze contrarie alla per-manenza dell'istituto del cumulo almeno neltesto oggetto deLle eccezioni di incostituzio-nalità.

Non può sottacersi al riguardo che laCorte a mio giudizio in questo caso ha svol-to quel suo ruolo sempre più preminente dimediatrice a livello politico costituzionaletra i diversi interessi e le istanze delle partie delle categorie sociali. In sostanza, ,rico~nascendo che a un nucleo familiare, con laconseguente confluenza dei redditi dei dueconiugi, non si può non attribuire un ele-mento espansivo della capacità contributiva,la Corte ha ritenuto tutto ciò sfavorevolealla famiglia e ha trasformato un regimefiscale a essa sfavorevole in regime favore-vole.

D'ahra parte il problema del cumulo èstato sempre impostato in termini tropposemplicistici, sulla base del dilemma: cumu-lo o non cumulo, cioè cumulo o tassazione

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Swc.to della Repubblica ~ 3339 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO1977=---~ ~

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO79"' SEDUTA

separata. La Corte, pur mostrando la pre-ferenza per la tassazione separata, tuttaviaha rivolto un suggerimento al legislatore che,come dicevo dianzi, non è stato ancora ac~colto, affinchè sia prevista anche la facoltàdi optare per un differente sistema di tassa~zione che agevoli appunto la formazione e losviluppo della famiglia. Scegliendo la formadelJa tassazione separata senza correttivi,credo che si sia errato in quanto in tuttii paesi più progrediti del mondo nessunoha adottato il sistema puro del cumulo,qual era in vigore in Italia fino al luglio del1976, ma nemmeno è stato adottato quellodella tassazione separata pura e semplice,come si sta facendo da noi. Nè va dimenti~cato che l'adozione del cnitemo della tassa-zione separata e l'abbandono di qualsiasiforma di cumulo corretto portalt1o a incon-venienti per gLi ,istituti famiHari certo nonminori di quelli già denunciati sotto dI re-gLme puro del cumulo.

Se aver adottato il metodo della tassazio-ne separata ha permesso di evitare la discri-minazione di sfavore rispetto alle altre si-tuazioni di convivenza fuori della famiglia,non ha certo consentito di evitare il produr-si di trattamenti djfferenzìarti nei confrontidi situazioni familiari che presentano capa-cità reddituale complessiva. Nel caso, adesempio, di un reddito ,di 10 milioni prodot-to tutto dal marito, il carico di imposta ri-sulta, per effetto della progressività attuale,di circa il 50 per cento superiore a quelloche sarebbe complessivamente dovuto ove lostesso reddito fosse prodotto per metà dalmarito e per metà dalla moglie.

Poichè infine il carico di imposta varia inragione della diversa altezza dei redditi, seentrambi i coniugi prestano attività lavora-tiva si può avere, a parità di reddito fami-liare complessivo e quindi di capacità contri-butiva familiare, un trattamento fiscale di-verso e discriminato, con evidenti svantaggiche potrebbero divenire rilevanti agli effettidel giudizio di costituzionalità, ex articolo53 della Costituzione.

Vi è un altro profilo che non posso sot-tacere ed è il grave rischio che ,i contribuen-ti pongano in essere manovre ,di tipo elusivo

per alteraœ Ja progressività della ,imposi-zione, ripartendo il carico fiscale nell'ambi-to della famiglia attraverso intestazioni fit-tizie di beni e redditi all'altro coniuge.

Altro fatto anomalo segnalato in Commis-sione anche dal presidente Segnana è la pos-sibilità che, pur essendoci la capienza perle detrazioni ammesse, considerando i red-diti assieme, si verifichi il fatto che uno deiconiugi in sistema di tassazione separata ab-bia una posizione reddituale tale da nonconsentirne la detrazione.

Ho citato alcuni esempi emblematici nonper piangere sul latte versato, ma per indi-care che il rischio che alcuni casi venganosottoposti al giudizio della Corte costituzio-nale sotto il profilo della disparità di tratta-mento è fortemente attuale e possibile. Eccoperchè noi socialisti sosterremo le correzio-ni proposte e di cui farò ceruno più avanti aillequote deducibNi, per porrre cioè un parzialetampone a questa anomala, iniqua situazio-ne. A ,questo punto, abbandonando la puracritica, proponiamo che il Governo e peresso il ministro Pandolfi, indichi al Parla-mento la soluzione più idonea adattando làdove possibile sistemi fiscali di altri paesial nostro. Trattasi di problemi urgenti percui le ragioni addotte dal Governo per giu-stificare la mancata applicazione dei metodicorrettivi ed attendere che tra due o treanni si possano attuare nel nostro paese isistemi cui facevo dianzi cenno ci trovanoassolutamente dissenzienti. Oltre al giudi-zio certamente negativo dell'opinione pub-blica, questo ritardo comporterà certamen-t..: scelte evasive da parte dei contribuentiche sarebbero spitnti a talle comportamentodalla aspettativa di nuova normativa e dal-la ammissione dell'iniquità del sistema n-scale in essere, ammessa dal Governo stesso.

Considerate le obiettive difficoltà tecni-che, ma non l'impossibilità di approntare ilmeccanismo correttivo, noi socialisti invitia-mo formalmente il Ministero delle finanzea proporre quale organo tecnico insostitui-bile qualcosa che avvii agli inconvenienti esi richiami al sistema fiscale tedesco o fran-cese. Il Gruppo socialista sin d'ora fa pre-sente che, ove :ill Governo, dimostrando inca-

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Senato della Repubblica ~ 3340 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pacità tecnica ed irresponsabHità politica,non provveda, proporrà un disegno di leg-ge in tempi brevis.simi indicando un mec-canismo meno complesso, anche se menoraffinato di quello francese, relativo al quo-ziente ramiHare, che potrebbe essere queJŒodi calcolare l'imposta sulla metà soltantodel reddito familiare complessivo al nettodegli oneri di cui all'articolo 10 del decretodel Presidente della Repubblica n. 597 del1973 e moltiplicare il risultato per due. Dal-l'ammontare globale dell'imposta così cal-colata verrebbero effettuate poi le detrazio-ni per carichi di famiglia (escluso il coniu-ge), di cui agli articoli 15 e 16 del decretosuccitato. Nell'ipotesi di vedovanza o di se-parazione legale con figli od altre personea carico, potrebbe adattarsi un criterio in-termedio, dividendo ad esempio i1 redditonetto complessivo anzichè per due, per unoe mezzo. In tal modo si eliminerebbero al-meno gli aspetti distorsivi più macroscopicidell'attuale normativa, anche se l'assolutainadeguatezza delle attuali detrazioni percarichi di famiglia e per quota esente an-cora non assicurano una soddisfacente pa-rità di trattamento fiscale tra famiglia e fa-miglia.

La situazione drammatica in cui si tro-vano oggi gli enti locali e le aziende muni-cipalizzate è tale che senza un interventoserio e costruttivo dello Stato si può tran-quillamente affermare che essi andranno in-contro ad una vera e propria bancarotta.Il Partito socialista ha dato il suo contri-buto presentando alla Camera dei deputatila proposta di legge n. 710 che rappreser.taun' organica sintesi degli interventi necessari.COJ).il nostro emendamento il Gruppo socia-lista ritiene indispensabile anticipare i tem-pi prevedendo già in occasione dell'appro-vazione della 335 di migliorare le entratetributarie dei comuni e delle province me-diante la loro compartecipazione all'accerta-mento, al controllo, alla gestione e I1Ïscos-sione del gettito dei tributi stessi.

In sostanza si delega con l'emendamentoa cui facevo cenno il Governo ad emanarecon uno o piÙ decreti norme per l'istituzionedell'imposta locale sulle proprietà immobi-

liari e contemporaneamente l'esclusione dal-l'ILOR dei redditi relativi ai cesphi assog-gettati all'imposta locale sui redditi, conl'obbligo da parte del soggetto passivo dicorresponsione al comune della impostastessa.

Con questo emendamento si può avviareun discorso piÙ organico ,sui problemi con-nessi al risanamento della finanza locale conla possibilità di adeguare le entrate alla sva-lutazione e quindi all'aumento crescente edormai incontrollabile delle uscite; ci si pro-pone infatti di riequilibrare entrate e usciteintroducendo nuove norme dirette ad evi-tare il ricrearsi di meccanismi perversi cheproducono disavanzi ed il ricorso al creditoper lo svolgimento dell'attività ordinaria.Certo la soluzione globale e definitiva dellafinanza locale sarà possibile solo se affron-tata contestualmente alla legge n. 382 chetrasferisce i compiti dello Stato alle regionie soprattutto alla soppressione della vigen-te ed arcaica legge comunale e provincialeed alla sua sostituzione con una modernalegge sulle autonomie. In questo quadro sipotrà provvedere ad una diver:sa e organicadistribuzione delle risorse tra apparato cen-trale dello Stato e i diversi livelli di gover-no delle autonomie in ,relazione a compitie funzioni che ad ognuno di essi dovrannoessere attribuiti. L'indebitamento .dei comu-ni e delle province naggiunge i 32.000 mi-liardi di cui il 50 per cento da collegarsia mutui a pareggio di bilancio ed ancorail 50 per cento verso la Cassa depositi eprestiti e gli istituti di previdenza del Mini-stero del tesoro. Da ciò appare eV1Ïdente co-me buona parte delle entrate che lo Statoversa 31lileprownce e ai comuni venga assor-bita dalle spese correnti. Se sarà accolto ilnostro emendamento si sarà fatto un note-vole passo avanti ridando ossigeno ad unas.ituazione sempre piÙ asf:it1:1Lca.

Il Governo alla Camera ha presentato ilsolito provvedimento «tampone» che con-gela le esposizioni verso g[i istituti di cre-dito ad un tasso cosiddetto «agevolato»che è in realtà assai VlÍaino ai tassi di in-teresse normali. Mi auguro che questo prov-vedimento sco1lart:o e assolut<Jmente inade-

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guato. venga profondamente modificato. Aldi là dell'urgenza la proposta del Partitosocia1is1a che innes,ta nel disegno di leg-ge n. 335 l'imposizione e la riscossione dicui poc'anzj facevo cenno, intende disin-centivare il ricorso al disavanzo come pras-si per risolvere i problemi della normaleamministrazione dell'ente locale, e sollecita-re un comportamento di rigore nella condu-zione amministrativa inducendo gli ammi-nistratori a ricercare il massimo di produt-tività razionalizzando le procedure con loobiettivo di ridurre le spese generali di am-ministrazione. L'imposta locale proposta daisocialisti sulle proprietà immobiliari dovreb-be divenire la principale fonte di finanzia-mento autonomo per i comuni. Del resto lastessa legge di riforma tributaria riconosceagli enti locali una potestà impositiva pro-pria sia pure di natura secondaria. Inoltrel'articolo 12 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 825 riconosce espressamenteche entro il 1977 con legge dello Stato dovràessere stabilita la disciplina delle entratetributaJiie delle proV1Ïnce e dei comuni.

L'emendamento proposto dal Gruppo so-cialista al primo comma dell' articolo 34 deldecreto del Presidente della Repubblica 29settembre 1973, n. 601, con il quale si pro-pone di estendere le agevolazioni tributariealle pensioni privilegiate ordinarie di ognitipo e denominazione e le -relative indennitàaccessorie ed assee-ni ad esse connessi, ren-de giustizia ed equo riconoscimento a co-loro che hanno sacrificato parte e a vo.ltetutta la loro idoneità fisica (ad esempio i nonvedenti) operando nel campo del lavoro. Traessi, non dimentichiamolo, vi sono le forzedell'ordine che J'hanno perduta proprio indifesa delle istituzioni democratiche. Alcuneforze politiche hanno espresso la loro oppo-sizione per il gran numero .delle cosiddettepensioni facili. A me sembra una motiva-zione pretestuosa. Si faccia, se necessario,una seria revisione e si promuovano le piùopportune inchieste. Sono i colpevoli di il-Hceirtà che vanno. co.lpiti, non certo chi lapensione l'ha avuta per reale e certa ido-neità. Mi risulta altresì che, malgrado il de-creto del Presidente della Repubblica 29settembre 1973 non contenga alcuna norma

riguardante gli esoneri fiscali per le renditedi infortunio sul lavoro, l'INAIL avrebberitenuto di esentare dall'imposta in paroladetta rendita, applicando il beneficio a fa-vore degli invalidi del lavoro e dei f.amiliaridei caduti sul lavoro.

Resterebbero pertanto esclusi solo i muti-lati per servizio e i familiari dei caduti perservizio titolari di pensione privilegiata or-dinaria, diretta o di reversibilità. Devo sog-é',iungere che mi sarei aspettato che della;niziativa si fosse fatto. promotore il Go-verno. Mi auguro quindi che le ragioni infavore dell' emendamento siano sufficiente-mente argomentate onde ottenerne l'accogli-mento.

Riteniamo altresì giusto che non vengatassata la cessione di quote di retribuzionedei dipendenti dello Stato per il pagamentodi interessi di prestiti ottenuti dai lavoratori,respingendo ,la tesi di coloro che sostengo-no che ciò sarebbe un incentivo per spesedi 'Consumo. Mi riservo comunque una piùampia illustrazione quando verrà esaminatoil nostro emendamento.

Avviandomi alla conclusione non possosottacere che la pesante inflazione, provo-cando aumenti fittizi di redditi, ha determi-nato un carico fiscale sproporzionato ai red-diti reali e reso inadeguate le detrazioni.Questo fenomeno è già stato avvertito alpunto chie già l'Esecutivo ha proposto unarevisione delle detrazioni, giudicandole ina-deguate. Sono assolutamente insufficienti, agiudizio dei compagni comunisti, dei com-pagni della Sinistra indipendente e nostra.Ecco perchè abbiamo assieme proposto unemendamento migliorativo e correttivo nel-lo stesso tempo della anomala imposizionefiscale del disegno di legge 335 cui primafacevo cenno. Il ministro P,andolfi ha sot-tolineato in Commissione la neceSiSità diuna tregua legiS'latfiva fiscale: ne siamo an-che noi convinti, anche se non è certo percolpa dei socialisti se di riforma tribu-taria è dal lontano 1972 che se ne parla.Si proceda dunque al più presto a varareil testo unico ,delle leggi ,che dia chiarezzaall'attuale «giungla legislativa» pressochèinestricabile.

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO79"' SEDUTA

Troppe leggi aggiuntive o integrative co~prono i tavoli dei fiscalisti, troppi atti am~ministrativi, circolari, risoluzioni che han~no talvolta snaturato gli stessi princìpi del~l'imposta in violazione di norme legislative.Non è infatti accettabile che per superareinterpretazioni tra loro contrastanti date dauffici diversi dello stesso Ministero si sianosanate situazioni non solo non applicandopenalità ~ ill che poteva essere comprensi~bile ~ ma addirittura abbuonando paga-menti di tributi così evasi, creando tra l'al~tra una ingiusta discriminazione tra contri~buenti operanti nello stesso settore mer-ceologico. Tutto ciò va, come sempre, a dan~no del contribuente onesto (mi riferisco alfamoso decreto-legge interpretativo suglismalti e rossetti).

Ribadisco infine che particolare cura sideve avere nel mantenere una continua, co~stante dialettica con le centrali sindacali nel-la loro accezione più ampia. La federazioneunitaria CGIL~CISL~UIL costituisce unagrossa realtà, una interlocutrice assai vali-da senza la quale non si possono affrontaree risolvere i più grossi problemi deLla n(}-stra società. Ignorare questo fatto fonda~mentale significa vivere avulsi dalla societàche ci circonda. Noi socialisti abbiamo piùvolte dichiarato ~ e lo ribadiamo ancoraoggi ~ che senza il consenso delle forzesindacali non potremmo dare il nostro ap~poggio a provvedimenti che interessano opeggio colpiscono i lavoratori.

Auspichiamo infine che si possa giungeread una armonizzazione fiscale con i paesidella CEE: potrebbe essere la giusta via percombattere l'evasione fiscale.

Al termine della mia esposizione mi vienespontanea una riflessione sulla validità edefficacia della legge istitutiva della IRPEFed in generale delle leggi fiscali. Mi paregiusto sottolineare che un istituto giuridico,specialmente di contenuto fiscale, è tantopiù valido quanto più è capace di consegui-re lo scopo postogli dal legislatore ed anchequanto più seguito e consenso si formaattorno ai gover.nk'illt<Í.Quanto meno esisteil rapporto di reciproco affidamento tracittadini ed EsecG.tivo tanto meno si può

parlare di efficacia delle leggi. Una legge sigiudica soprattutto avendo riguardo al ri~sultato che consegue. Così, una norma tri~butaria va vista in ordine alla quantità didenaro raccolto rispetto alla previsione dientrata. Le cifre del consuntivo non sonorosee, mancano all'appello migliaia di mi-liardi, e gli uffici e le strutture che dovreb~bero vigilare sul processo tributario sonopraticamente paralizzati da un ingente ar~retrato. Infine il contenzioso tributario è inforte incremento. Sotto il profiJo dei risul~tati tributari perciò il sistema fiscale nonmerita che un giudizio negativo.

La ridotta o nulla credibilità dell'azionedi governo, così come la Democrazia cristia~na l'ha condotta in questi ultimi anni e spe~cialmente nel semestre scorso, ha svuotatodi ogni contenuto il rapporto di diritto pub~blico che pure è base e fondamento di ogniordinamento statuale. Da una parte un go~verno che balbetta, incerto e pavido nellapericolosa contingenza, dall'altra cittadinicui si chiede soltanto denaro e sacrifici sen~za obbligo della resa di conto. Il forte au~mento del contenzioso, le evasioni fiscali ela paralisi degli uffici sono emblematici. Ilprimo indica due cose almeno: a) che l'im-posizione fiscale presenta parecchi aspettiimpugnabili sotto il profilo della giustiziasociale; b) che il Governo ha gestito fallo-samente la delega parlamentare. L'evasionedenuncia anch'essa due fatti gravissimi:a) la corruzione; b) la mancanza del sensodello Stato che nasce dalla mancanza di fi-ducia. Il terzo connotato mostra infine cheil Governo non ha saputo o non ha volutooperare quelle profonde revisioni e ristrut-turazioni che una riforma così importanterichiedeva.

Sulla scorta di questi elementi non pos~si~mo che criticare fermamente l'operatodel Governo. Non basta fare leggi più o me~'10 buone, occorre soprattutto operare pella loro applicazione. Noi socialisti chiedia~ma che si arrivi al più presto ad una pere~quazione tributaria. Non dimentichiamocicomunque che se si attuerà una maggioregiustizia tributaria (e noi abbiamo cercatodi dare alla soluzione del problema il nostro

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contributo) ben diverso sarà il quadro eco-nomico e politico, meno aspre saranno lecontese e le contestazioni meno violente.Sarà anche questo un modo serio per difen-dere il nostro Stato democratico e repub-b1i.cano dai suoi nemici palesi ed occulti.

Presentazione di disegno di legge

P A N D O L FI, ministro delle finanze.Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

P A N D O L FI, ministro delle finanze.A nome del Ministro dei trasporti ho l'ono-re di presentare al Senato il seguente di-segno di legge: «Istituzione delle carrieredegli ufficiali marconisti e modifica dellepiante organiche del personale dell'Aziendaautonoma delle ferrovie dello Stato» (523).

P R E S I D E N T E. Do atto all'onore-vole Ministro delle finanze della presenta-zione del predetto disegno di legge.

Ripresa della discussione

P R E S I D E N T E. ~ iscritto a par-lare il senatore Antonio Vitale, il quale, nelcorso del suo intervento, svolgerà anche l'or-dine del giorno da lui presentato.

Si dia lettura dell'ordine del giorno.

P A L A, segretario:

n Senato,

esaminato il disegno di legge n. 335 diiniziativa governativa, recante nuove normein tema di imposta suJ reddito dene personefisiche;

ritenuto che le modificazioni apportatenon risolvono in modo ottimale il proble-ma della imposizione dei redditi dei co-niugi;

impegna il Governo a riconsiderare lamateria trattata con il disegno di legge indiscussione e, tenendo anche conto degli ana-

laghi sistemi vigenti in altri Paesi, a pro-porre, entro il 1979, al Parlamento una nuo-va e definitiva disciplina pienamente aderen-te ai seguenti criteri:

1) tassazione separata dei rispettivi red-diti dei coniugi con la facoltà di optare perun differente sistema di tassazione che:

a) agevoli la formazione della famigliain conformità all'articolo 31 della Costitu-zione;

b) elimini totalmente ogni possibiledisparità di trattamento rispetto ad altriistituti tributari riguardanti la famiglia;

c) tenga concretamente conto della po-sizione dei coniugi, e della donna casalingain particolare, nel:l'ambito del nuovo dirit-to di famiglia.

9.335.2 VITALE Antonio

P R E S I D E N T E. Il senatore An-tonio Vitale ha facoltà di parlare.

V I T A L E A N T O N I O. SignorPresidente, onorevole Ministro, signori delSenato, il disegno di legge in discussionecomprende sostanzialmente due corpi di nor-me. Nel primo figurano quelle che dettano,a seguito della dichiarazione di incostituzio-nalità del cumulo dei redditi, una nuova di-sciplina in materia di imposizione dei red-diti dei coniugi; nel secondo sono presentidisposizioni innovative in tema di oneri de-ducibili e ciò nel duplice intento di elimi-nare ogni possibilità di gravi abusi, comequelli verificatisi nel campo delle assicura-zioni vita, e di contenere per esigenze di get-tito la riduzione della base imponibile.

Non vi è dubbio che il Governo, con lasensibilità propria del suo Ministro delle fi-nanze, con questo provvedimento e per lasua parte più significativa, abbia il merito didare una tempestiva risposta alle più elemen-tari indicazioni della Corte costituzionale inmateria, specie se si tiene conto che solopochi mesi fa con la legge 12 novembre 1976,n. 751, ha posto rimedio alle dichiarazioni diincostituzionalità dell' ordinamento tributarioprevigente sempre in tema di cumulo deiredditi.

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79" SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 9 FEBBRAIO 1977

Presidenza: del vice presidente C A T E L L A N I

(Segue V I T A L E A N T O N I O).È un riconoscimento di natura politica, ol-tre che morale, dovuto in questa sede all'ope-ra di chi, in mom~nti di graVlis'SÏme clifficol-tà, sostiene notevoli sforzi nel condurre l'am-ministrazione finanziaria dello Stato, nel co-stante impegno di presentare ogni interven-to nel quadro di ragionate necessità delpaese e di difendere l'organicità del siste-ma tributario.

Non è del tutto infondato, infatti, il dub-bio che, spesso sotto la spinta di contingenzeparticolari, il nostro sistema tributario siaesposto al rischio di trasformarsi in unostrumento selvaggio al servizio di egoismicorpora tivi.

In questo spirito mi permetto sottoporreall' Assemblea alcune considerazioni nel me-rito del provvedimento.

La tassazione separata dei redditi dei co-niugi, prevista nel provvedimento governa-tivo in ossequio alla decisione della Cortecostituzionale, mentre risolve, indiscutibil-mente, un problema sentito in vasti stratidel paese, tuttavia ne scopre altri non menoavvertiti, riproponendoli alla coscienza dellegislatore.

In questa sede non intendo, al di là del-l'ossequio dovuto alle funzioni del supremoorgano di giustizia costituzionale, far ecoad alcune pur importanti motivazioni delladecisione che è all'origine immediata del di-segno di legge in discussione. Sono, in pro-posito, d'accordo col senatore Anderlini,quando dice che la fum;ione deUa Corte èquella di annullare le leggi ritenute antico-stituzionali e non quella di legiferare.

Desidero, invece, ricorrere ad un'autonomavalutazione politica di questi problemi, sul-la base di una tensione ideale che vede inquello tributario uno dei principali strumen-ti che, al di là del contingente, servono a de-lineare un modello di vita, un modo di inci-dere, nella giustizia, sulla qualità di vita ci-vile del nostro paese. La disciplina propo-

sta non è certamente ispirata a favore dellafamiglia in armonia con gli interessi tutelatidall'articolo 31 della Costituzione; non eli-mina, anzi determina, una disparità di trat-tamento rispetto ad altri istituti tributari ri-guardanti la famiglia, come l'impresa fami-liare; non tiene conto, altresì, della posizio-ne dei coniugi e della donna casalinga nel-l'ambito del nuovo diritto di famiglia. Nè gliaumenti apportati alle detrazioni soggettivesono sufficienti a correggere tali squilibristru tturali.

Sono tuttavia d'accordo con l'onorevoleMinistro quando dice che un sistema diversoda quello proposto, al momento, non è pos-sibile adottarlo considerata la rigidità del no-stro sistema tributario. In realtà bisognaconvenire che, nelle condizioni di particolaredifficoltà in cui versa la finanza pubblicaitaliana, occorre una tregua normativa per(. onsentire all'amministrazione finanziaria dipoter agire con quel minimo di certezzanecessaria e di poter spiegare, con la suaazione, tutti gli effetti di cui è capace.

In ogni caso, nel mentre si approva, perl'oggi, la sistemazione proposta, il Parlamen-to non può esimersi, in sintonia d'intenti conlo stesso Governo, dal delineare per il pros-simo futuro un sistema che aderisca piena-mente ai princìpi ricordati che, per la loronatura, credo possano essere accettati da tut-te le forze politiche.

L'anzidetto indirizzo, a nostro avviso, ver-rebbe rispettato solamente attraverso la tas-sazione per quote da adottare in via opzio-naIe.

Solo attraverso tale sistema, del resto giàapplicato in aLtre nazioni, nel mentre si ter-rebbe questa materia lontana da altre possi-bili censure di incostituzionalità, si tiene con-to della posizione della donna casalinga, del-la esatta capacità contributiva dei coniugi enon si determina disparità del trattamento,a parità di reddito, tra coniugi che lavorano

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VII LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 3345 ~

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entrambi e quelli dei quali uno solo esercitiattività lavorativa.

La tassazione per quote avrebbe beneficieffetti perequativi e terrebbe conto dell'ef-fettiva capacità contributiva dei soggetti diimposta anche nell'ipotesi di coniugi entram-bi possessori di redditi.

Considerato, infatti, che non può negarsiche, a parità di composizione del nucleo fa-miliare, la capacità contributiva del singoloconiuge è influenzata dal possesso di redditipiù o meno rilevanti dell'altro coniuge, lanormativa prevista nel disegno di legge pre-senta il difetto di non tenere conto di talecircostanza e di prevedere, a parità di redditocomplessivo dei due coniugi, un differentecarico complessivo d'imposta, carico che au-menta in maniera rilevante, data la progres-sività delle aliquote, con l'aumentare delladifferenza intercorrente tra l'ammontare deiredditi complessivi dei singoli coniugi fino araggiungere la massima rilevanza nell'ipote-si di coniuge privo di redditi propri.

Per quanti temono, nell'ipotesi della tassa-zione per quote, la caduta del gettita, occorredire pure che certo non è più preoccupantedi quella data dalla tassazione separata deiredditi dei coniugi, per cui ben potrebbeessere recuperata dal naturale incrementodell'imposta.

D'altra pé'xte è ormai accettato da tutte lescuole il princìpio convalidato dall' esperien-za, che all'inasprimento delle aliquote, a da-ie condizioni, quasi sempre non corrispondeun incremento del gettito fiscale.

In ogni caso, conferito con la tassazioneper quote un impianto stabile al sistema tri-butario, le aliquote potrebbero perdere quel-la rigidità tutta italiana per acquistare unacerta flessibilità di elemento variabile ormairiconosciuta in altri maggiori e più evolutipaesi.

La mobilità delle aliquote servirebbe, al-tresì, a sensibilizzare meglio e di più il no-stro papaja alla politica della spesa, in unpaese dove, purtroppo, sono mollm ancora aconsiderare i beni della collettività come resnullius.

Gli italiani, per antico retaggio, si sentonotuttora più interessati a ciò che si sottrae aloro individualmente col prelievo fiscale che

non ai problemi di quantità e di qualità dellaspesa pubblica che, invece, ne costituisconol'inderogabile premessa in una corretta logi-ca di bilancio.

Da questi pochi tratti essenziali, dovendo-ne tralasciare altri minori e pur importantiper doverose ragioni di tempo, consegue chel'inserimento della tassazione per quote nelnostro sistema tributario più che tecnico è'lil problema principalmente politico ed èauspicabile che esso possa essere quanto pri-ma affrontato e risolto in una condizionedi ripresa generale del nostro paese.

Per quanto attiene alla seconda parte delprovvedimento e cioè alla nuova disciplinadegli oneri deducibili mi limito a ricordare,condividendoli, gli intenti del Governo: ne-cessità di eliminare gli abusi che, moltogravi ed alquanto frequentemente, si sonoverificati nella materia e la ragionevole preoc-cupazione di contenere la riduzione della ba-se imponibile.

Al rischio che tali obiettivi si raggiungesse-ro penalizzando del tutto il risparmio assi-curativo e quello abitativo, si è in gran par-te ovviato con la collaborazione costruttivadi tutte le forze politiche presenti in Com-missione e del Governo. Si sono fissate, purnelle strettoie delle difficoltà finanziarie delmomento, delle somme deducibili in termi-ni ancora apprezzabili per la loro funzionedi risparmio sociale, preoccupati che i limi-ti proposti dal Governo fossero del tuttodisincentivanii rispetto a quelle attività che,come l'assicurazione vita e l'accesso alla pro-prietà della casa, fuori da ogni iniqua spe-cuJazione, meritano ogni possibile tutela esostegno.

Auspichiamo che altri miglioramenti, co-me quello della estensione del regime fiscaledelle pensioni di guerra alle pensioni percausa di servizio, possano scaturire dalla di-scussione in corso in un clima di responsa-bile armonia. Almeno il regime fiscale dellepensioni per causa di servizio ai tutori del-l'ordine pubblico ritengo che possa essererivisto subito in questa sede.

In questo modo, anche per questa via, sa-rà consentito al paese di esprimere la suagrata solidarietà a quanti, carabinieri, agen-ti di pubblica sicurezza, agenti di custodia,

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Senato della Repubblica ~ 3346 ~ VII Legislatura

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guardie di finanza ed altri, in un periodo diparticolare furia delinquenziale, espongoncdiuturnamente il bene della loro vita al ser-vizio della collettività e delle istituzioni de.mocratiche.

Signor Presidente, onorevole Ministro,onorevoli colleghi, la democrazia del nostropaese, tanto più acquisterà stabilità nella co-scienza dei cittadini quanto più sarà in gra-do di dimostrare che, anche nei momentidi crisi e proprio da essa sa trarre la forzae la capacità, una volta affrontate le eve-nienze eccezionali, di avanzare una rinnova-ta proposta per un modello di vita più giu-sto. (Applausi dal centro).

P R E S I D E N T E. È iscritto a parla-re il senatore Li Vigni. Ne ha facoltà.

L I V I G N I. Signor Presidente, ono-revole Ministro, onorevoli senatori, noi comu-nisti concordiamo con la necessità che si èaffermata dalle parti più diverse di arrivaread un assetto di lungo periodo dopo lo scon-quasso soprattutto determinato dailla senten-za della Corte costituzionale. Mi sia permes-so di adoperare il termine sconquasso perchèmi pare che corrisponda alla realtà che si èdeterminata. Penso al lavoro che gli ufficifiscali hanno dovuto rifare, penso al fattoche vi è stata, certo non voluta, una ulte-riore penalizzazione del lavoro dipendenteche pagava alla fonte mentre altri tipi direddito pagano con tre anni di ritardo; pen-so alle ombre funebri che anche sulla partedella riforma che non era direttamente inve-stita dalla sentenza andavano stendendosi. Èproprio per questo allora che nel momentoin cui si pone mano allo sforzo per arrivaread un assetto che si vuole di lungo periodo,si impongono alcune considerazioni anchesulla predetta sentenza della Corte costitu-zionale.

Diciamo subito che non è stata una vicen-da molto edificante. Penso per esempio al-lo stato d'animo in cui si deve essere tro-vato l'avvocato dello Stato che di fronte allaCorte difendeva la legge italiana mentre ilMinistro delle finanze dell'epoca andava afare una campagna elettorale tutta contro

quella tesi che veniva difesa dall'avvocaturadello Stato. Non c'è da meravigliarsi che nesia uscita una strana sentenza, una sentenzaconfusa, piena di contraddizioni, ma nellostesso tempo chiara nel fissare, ripetendolicontinuamente, quei princìpi che avrebberoin seguito legato le mani anche al futurolegislatore, al quale si faceva non solo osse-quio, ma si davano anche ~ poi tornerò suquesto punto ~ paterni consigli su quelloche avrebbe dovuto fare.

Elemento principale di tutta la questioneaffrontata dalla Corte costituzionale è stato,come i colleghi ben sanno, il problema delladifesa della famiglia. Ma non si riesce a dareuna risposta chiara neanche al quesito seuna famiglia con più redditi ha o non hamaggiore capacità contributiva a causa dellariduzione (chiamiamola così) delle spese ge-nerali. Infatti, per esempio, prima la Cortedice nella sua sentenza testualmente: « laconvivenza dei coniugi indubbiamente influi-sce sulla capacità contributiva di ciascunodi essi», ma subito dopo aggiunge che ciò« non è dimostrato nè dimostrabile» (è chia-ro, i casi della vita sono tali e t-anti), salvopoche righe sotto aggiungere e ricordare an-cora: « pur beneficiando i coniugi dei van-taggi connessi o conseguenti alla vita in co-mune... », concludendo in definitiva (almenoa me così pare) che tutto ciò non conta.

La realtà come sempre è più complessa,va vista approfondendo maggiormente le co-se: una cosa sono i redditi da lavoro dipen-dente o da lavoro autonomo; questo è ilcaso del primario diritto al lavoro che certoin una società moderna deve essere piena-mente riconosciuto anche alla donna. Altracosa sono i redditi da capitale di fronte aiquaH non c'è il doppio lavoro della donna, ilbisogno non sufficientemente realizzato diservizi sociali. E non è forse anche questauna differenza di capacità contributiva? C'èuna grossa differenza infatti tra la donnache lavora e deve correre poi a casa in fret-ta a rammendare, ad aggiustare, a tirareavanti la propria famiglia, e quella che aven-do altri tipi di reddito può pensare alla ca~nasta benefica (anche se è un po' demodé,

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così almeno mi si dice, da qualche tempoin qua).

Ma il pezzo forte deUa sentenza era que-sto: la difesa della' famiglia legittima neiconfronti delle tentazioni delle unioni libe~re. Mi si permetta allora di dire da questaparte che è perlomeno offensivo per unpaese che ha il 99 per cento di cattolici impo~stare un discorso su questa tentazione chetanta gente avrebbe, pur di avere una agevo-lazione fiscale, di arrivare alla rottura del~l'unità della famiglia! Il vero problema eraed è, secondo noi, anche dopo la sentenza,quello di una efficace difesa della famiglia.Lo era allora e lo è adesso, nei campi piùdiversi, nel campo fiscale, per esempio, co~prendo le vere spese della famiglia e noncontinuando con pseudo detrazioni che noncorrispondono per niente ~ nel caso, adesempio, di quello che costa un figlio ~ alle

spese reali, date le modeste quote che siprevedono.

Oggi ~ alcuni colleghi lo hanno già sotto-lineato ~ si ripresenta questo problema sot~to un'altra veste di ingiustizia. Le famiglie Icon un solo reddito sono più colpite in pra~tica rispetto alle altre. Di qui la necessità diun adeguamento delle detrazioni soggettiveper il coniuge a carico. So bene che verrà ri~sollevato il problema delle minori entrate,ma credo che la dinamica delle entrate, le-gata purtroppo anche al fatto inflattivo, pos-sa far pensare che vi siano margini suffi~cienti nei termini ridotti dell'emendamentoche abbiamo presentato, per dimostrare al~meno un atto di buona volontà in questosenso.

Così, quando introduciamo concetti comequello di smetterla con gli avvilenti e defati-ganti metodi di trattative per le mille lirein più o in meno di detrazione o per tiraresu di qualche punto le quote oltre le qualiscattano o non scattano le detrazioni e pro~poniamo di fissare un elemento certo, comequello dei minimi delle pensioni deBa previ-denza sociale, come elemento chiaro e pre~cisa in una sua dinamica, che le aziendepossano conoscere fin dall'inizio dell'annotenendone conto nelle loro previsioni, cer-chiamo insomma di contribuire ~ torneròdopo su questo tema ~ a porre in una diver-

sa luce l'atteggiamento del sistema fiscalenei confronti del paese.

La sentenza della Corte, insistendo soprat-lutto sulla personalizzazione del soggettopassivo di imposta, ha dato un ossequioformale al principio costituzionale del con-tribuire secondo le proprie effettive capacità,ma ha inciso gravemente sulla progressività,determinando un vantaggio indubbiamentemaggiore per i redditi più alti rispetto allamassa dei redditi più bassi.

Ho voluto estrapolare poche cifre per indi-care ~ soprattutto questo mi premeva ~ lalinea di tendenza che si determina sullabase di quello che si intende fare dopo lasentenza della Corte costituzionale. Ho presosolo tre scaglioni di redditi di lavoro dipen-dente: 8 milioni, 10 milioni e 14 milioni.Naturalmente, per non stare a fare millecalcoli ~ quello che conta, ripeto, è cercaredi individuare la tendenza ~ li ho divisi ametà, cioè il 50 per cento a un coniuge el'altro 50 per cento all'altro coniuge. Con lalegge Viisentini, 8 miliond di reddito soggettia cumulo erano tassati per 607.000 lire; 10milioni per 1.067.000; 14 milioni per 2.207.000lire. Con il sistema attuale, così come si de-linea, dopo l'abolizione del cumulo, gli 8mi1ioni, anzichè essere tassati per 607.000lire, saranno tassati per 584.000 lire, con unrisparmio di 23.000 lire; i 10 milioni passe-ranno da 1.067.000 a 904.000 lire, con un ri-sparmio di 163.000 lire e i 14 milioni passe-ranno da 2.207.000 a 1.724.000, con un ri-sparmio di 483.000 lire. Con queste cifre èevidente il vantaggio crescente, in propor-zione più che geometrica, che si determinaa favore dei maggiori redditi.

Ma peggiora la situazione anche all'inter-no della categoria dei lavoratori dipendenti,appunto a danno, come si diceva da partedi altri colleghi, delle famiglie nelle qualivi sia un solo reddito, le famiglie cioè nellequali il coniuge sia a carico dell'altro coniu-ge. Anche qui vi sono maggiori oneri rispet-to alla pari somma di redditi cumulati inprecedenza, che portano ad un peggioramen-to. Mi si può però dire che anche nella leggeVisentini colui che aveva un reddito solo infamiglia era penalizzato rispetto a coloro

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che avevano due redditi. Certo, vi era unapenalizzazione che era di 454.000 lire per10 scaglione degli 8 milioni, 514.000 per i 10milioni, 534.000 per i 14 milioni. Ma questapenalizzazione con il nuovo sistema aumentanotevolmente tranne che per gli 8 milionidove suppergiù la cifra è uguale; la penaliz-zazione per i 10 milioni passa da 514.000 lirea 641.000 lire con un maggior onere di 127mila lire; per i 14 milioni passa da 534.000lire a 981.000 lire con un maggior onere di447.000. Quindi anche in questo settore ildanno, rispetto alla situazione precedente,si accentua, per la famiglia in cui entri unreddito solo, in maniera notevole.

Ma detto questo, ritornando alla senten-za, vorrei dire che a me pare che su duecose essa sia stata di estrema chiarezza ene dobbiamo tenere conto per alcune consi-derazioni che successivamente debbono esse-re fatte e che alcuni colleghi hanno già anti-cipato. La sentenza è stata chiarissima sulpunto che la soggettività passiva dellaimposta va riconosciuta singolarmente adogni persona fisica ed è stata chiarissima,poichè si riferiva al sistema vigente nel 1974,nella affermazione che il coniuge non ha l'ob-bligo di indicare all'altro coniuge i dati re-lativi ai propri redditi, perchè il marito pos-sa fare la dichiarazione unica dei redditi. Suquesto è stata estremamente chiara e non viè ombra di dubbio. Questo riguardava i red-diti del 1974; sono state dichiarate nulle pre-cise norme e il Parlamento ~ non potevaessere diversamente ~ dispose come ha di-sposto a suo tempo con altro provvedimen-to per rimediare a questa prima parte delproblema.

C'è poi il problema dei redditi del 1975.Che cosa si può fare? Tradotto in altre pa-role, ciò vuoI dire porsi la domanda se ci sipuò attestare a difesa di quella che è notacome la legge Visentini, che indubbiamenteha corretto alcuni degli aspetti più vistosi,più negativi che sono indicati nella sentenzadella Corte costituzionale, per esempio in se-de di soggettività passiva di imposta e di re-sponsabilità e di diritto di azione. Ma nelsistema Visentini rimaneva l'obbligo di unadichiarazione che se non era più unica, era

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pur sempre una dichiarazione congiunta.Proprio questo urta contro tutta la filoso-fia che è alla base della sentenza della Cortecostituzionale che, ripeto, è tutta fondata sul-la assoluta individualità. Tornerò subito do-po sull'aspetto del nuovo e diverso che laCorte indicherebbe, dato che alcuni colleghine hanno già parlato, ma su questo non viè ombra di dubbio rileggendo attentamenteil testo della Corte. Si aggiunga a ciò ilmessaggio indiretto, per così dire, che attra-verso la sentenza la Corte invia in partico-lare al punto 13 della sentenza stessa, doverisponde alla difesa di un ricorrente che connote successive aveva richiesto in subordinela declaratoria di incostituzionalità anche perla legge 576, ovvero la legge Visentini. La Cor-te risponde con un periodo abbastanza con-torto, ma dice espressamente che, trattando-si di un nuovo contes10 legislativo J essa nonpuò conoscere della sua legittimità costitu-zionale che sulla base di una eventualeed autonoma denuncia. Ma nel quadro chela sentenza indica e che ho cercato di con-tenere in quei due aspetti particolarmentechiari conviene ~ ecco la domanda ~ ri-

schiare una certa, sicura sentenza in unacerta direzione, perchè senz'altro il problemaverrebbe sottoposto alla Corte costituzio-naIe?

Siamo del parere, che mi pare sia condi-viso dalle altre forze politiche, che non con-venga affatto correre un rischio di questogenere. Il 1974, per i redditi ad esso relativi,ha già creato grossi problemi agli uffici. Oggipossiamo con molta difficoltà incominciarea rkJescare i redditi del '75. Sarebbe un ulte-riore trauma chiedere all' amministrazione fi-scale di fare certe cose per poi, di lì a nonmolto, doverle rifare in maniera diversa. Me-glio quindi affrontare il problema nella suaconcretezza e nella sua pienezza.

Ho ascoltato con attenzione i colleghi chesono intervenuti prima di me e che si sonosoffermati sulla possibilità di usare un al-tro sistema. Io pure mi pongo questa do-manda: è possibile usare un altro sistema?Non vi è dubbio che certo sarebbe megliopoter adoperare un altro sistema piuttostoche quello della dichiarazione separata, pun-

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to e basta. Ma il problema è un altro e pc!'questo credo che vi sia da riflettere un po'di più e quindi approfondire maggiormenteil discorso. In quali condizioni è possibileadottare un altro sistema, del tipo di quelliindicati dopo la sentenza, su certi puntiestremamente chiara, della Corte costituzio-nale? Stiamo attenti: si dice che la Cortecostituzionale ha auspicato alcune cose. Lasentenza parla testualmente di «facoltà dioptare per un differente sistema di tassazio-ne »; ma non si può staccare ciò dalle righeprecedenti nelle quali è per l'ennesima voltaribadito il concetto della dichiarazione singo-la e di un « sistema ordinato sulla tassazioneseparata dei rispettivi redditi complessivi ».Può sembrare una contraddizione ma in real~tà non lo è. Nella sua sentenza la Corte in-dica una tassazione che può anche partireda un cumulo, ma a patto che sia ancorapiù favorevole di quanto non sia già favo-revole la tassazione separata. Veramente que-sto aspetto è stato un po' sottovalutato, an-che se ho notato con soddisfazione che nellasua relazione l'ha ripreso il senatore Segna-na. La Corte costituzionale, più che guardareaIlla F'fancia, allllaGermania, ha gUélJ1datoagliStati Uniti d'America, ha guardato cioè adun sistema nel quale vi sono queste cose,ma vi sono in un'ottica notevolmente diver-sa, in un'ottica nella quale è tassativo ilprincipio dell'imposizione personale, cometassativamente ha ripreso la sentenza dellaCorte costituzionale, ma si aggiunge che chivuole pagare meno tasse può fare il cumuloe dividere per due, come i colleghi ben san-no. Non per niente questo meccanismo giu-ridico nel sistema americano è chiamatoprivilege. :È il privilegio di poter in que-sto modo pagare di meno rispetto a quelloche si pagherebbe con il principio della tas-sazione separata; e questo soprattutto tenen-do conto della forte progressività che vi ènelle aliquote che vengono usate nel sistemafiscale degli Stati Uniti.

Però, onorevoli colleghi, se dovessimo inItalia puntare su un sistema che in defini-tiva poi la Corte costituzionale ci permette-rebbe di tener in piedi soltanto se facesse en-trare meno soldi nelle casse dello Stato ri-

spetto a quello che è il principio primo dellatassazione separata, penso che varrebbe lapena di riflettere un momento per verificarecome stanno veramente le cose, di valutareil quadro politico generale del paese primadi muovere con decisione verso certe scelte.Certo correremmo in quel caso dei rischi edio non sottovaluto le osservazioni fatte di-verse volte dal ministro Pandolfi e riprese~!-;.chein parte dal nostro relatore, circa ilfatto che muovere in una certa direzionevuoI dire anche creare grossi problemi perquel che riguarda tutto il sistema delle rite-nute alla fonte, per lo meno per quello cheriguarda gli automatismi.

Affrontare il problema di una diversa for-ma di tassazione vorrebbe anche dire af-frontare quello di una radicale e pesantemodifica delle aliquote. Non credo che ilquadro politico a tempo breve o medio-bre-ve ci permetta di affrontare questo proble-ma se non sulla base di un discorso benpiù ampio, più completo, che non guardisolo la parte fiscale ma si leghi all'intero te-ma della ripresa economica e sociale delpaese.

Ma detto questo, a noi pare che l'ammini-strazione finanziaria nel suo complesso siala prima realtà che subisce l'impatto conla sentenza della Corte costituzionale. Mipare sia assolutamente fuori luogo l'ironiache su certa stampa, purtroppo, professoridi diritto tributario di università italiane han-no adoperato contro quelli tra di noi chedenunciano il pericolo di fittizie intestazio-ni di redditi dopo la sentenza della Corte co-stituzionale. Infatti, so bene che i grandipatrimoni hanno mezzi legali per ridurre laincidenza del fisco sui loro redditi, ma vi èuna obiettiva incentivazione adesso alle falseintestazioni, che prima valevano solo controla successione, mentre oggi valgono ancheper quello che riguarda il problema dei red-diti. Siamo di fronte al rischio di una inter-pretazione esasperata delle pur giuste normeche sono state previste nel nuovo dirittodi. famiglia per l'impresa familiare, per cuioccorrerà molta attenzione, intelligenza e ra-pidità nell'intervenire per prevenire e com-battere ogni possibilità di abuso.

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Uno dei nostri motivi di insoddisfazione,come comunisti, nei confronti di questa leg-ge è che molte cose sono «delegate» allaamministrazione stessa, mentre noi avrem-mo voluto un impegno più preciso ~ anchese di difficile attuazione ~ contro i trucchisui quali già la fantasia fertile di alcuni com-mercialisti si sbizzarisce, una sistemazionepiù completa di tutta la vasta tematica del-l'impresa familiare, che non fosse certo per-secutoria, ma che desse corpo e limiti alparallelismo tra l'impresa familiare e il lavo-ro dipendente che è stato espresso, come tesipolitica, tante volte dalle forze politiche piùdiverse. Insoddisfazione anche per le remo-re ~ non ritorneremo come Gruppo su talequestione con emendamenti ~ che sono sta-te poste ad un impegno politico più « parla-lamentare» attorno alla Commissione deitrenta. La delega che si rinnova al Governocon questa legge è di notevole ed eccezionaleampiezza ed è giustificata data la necessitàdi intervenire con rapidità ma, proprio per-chè ampia è la delega, occorre una reale pos-sibilità parlamente di intervento continuo,costante di affiancamento del Governo inquesto ben delimitato campo di azione.

Soprattutto sul terreno politico però ci pa-re che non abbiamo ancora preso bene lemisure con la crisi del sistema fiscale ita-liano. Andiamo da giornalisti anche bravi,anche ottimi scrittori che per un pezzo dicolore rinunciano spesso ad uno sforzo diapprofondimento della materna fiscale a chi,al]'eccesso opposto, guarda alla più che be-nemerita Guardia di finanza come al famo-so « arrivano i nostri» che dovrebbero sal-vare il buono, lo Stato, la collettività che sitrova in difficoltà. Il problema c'è, e grosso,ma va affrontato in modo nuovo, diverso,appunto in termini politici. La crisi del si-sistema fiscale, per evitare una critica con~tinua ma un po' fine a se stessa attornoa questo tema, deve essere vista nel quadrodella più ampia crisi del sistema pubblico.

In questo campo si sono avuti errori di-versi da parte di chi via via ha messo lemani nel sistema fiscale italiano. Ci sonostati degli errori che penso possiamo defini-re dolosi: corruzione, clientelismo, inefficien~

za spesso voluta, norme di favore tipo cedo-lare secca, aliquote di società finanziarie ecosì via. Ci sono stati errori che potremmopiù benevolmente definire colposi: c'è un cer-to lasciar fare allo sviluppo spontaneo e irre-versibile delle cose mal condotte; ed è chia~ro che via via tutta una serie di manchevo-lezze si sono ulteriormente incancrenite nelcorpo del sistema fiscale. Chi in questi gior-ni metta a confronto (so bene che vi è note-vole differenza fra di loro), come alcuni co-muni stanno facendo, le cifre della vecchiaimposta di famiglia con l'IRPEF 1974, vedeimmediatamente quale vasta area vi sia per-chè qualche cosa di più possa e debba esserefatta. Errori colposi, onorevole Ministro; enon la prenda come una critica alla sua per-sona: lei sa bene quanto stimdamo la suapersonale attività, come abbiamo stimatoquella del suo predecessore, il senatore Vi-sentini.

Voglio citare un fatto solo. Ho sott'occhioun telegramma del direttore generale delletasse del Ministero delle finanze che dice:« Richiamasi attenzione su obbligo anche percontribuenti che esercitano attività consi-stenti esclusivamente in operazioni non im-ponibili aut esenti corredare dichiarazioneannuale da allegato anagrafico ». ~ una cosapiuttosto strana, perchè un telegramma pra-ticamente annulla una circolare ministeria-le. Io poi criticherò il sistema deHe circo-lari, ma non mi pare giusto che un telegram-ma annulli una circolare neIIa quale si di-ceva una cosa diversa. Infatti la circolare 8novembre 1973 del Ministero delle finanze,direzione generale tasse, diceva che non sus-siste l'obbligo della presentazione delle di-chiarazioni mensili o trimestrali nè di quel-le annuali nel caso in cui si sia esenti. t?uno strano modo di fare, questo, che portapoi, anche non volendo, a conseguenze chemettono il contribuente in una posizione diastio, oltretutto, nei confronti dell'intero si-stema fiscale. Qui si obbliga a fare una dj.chiarazione una persona che non la dovevafare. Se adesso per caso la fa e sbaglia nelfarIa, cioè nel dire che non deve pagare, oritarda nel farIa, essendogli imposto l'obbli-go di fare questa dichiarazione, rischia di

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subire delle sanzioni per una realtà nellaqua'le non deve pagare, è esentato dal paga-re delle imposte. Io non so se la posso chia-mare disorganizza;jone organJizzata, non vor-rei arnivare a questo; ma non si può conti-nuare cvn un sistema di questo genere.

Così pure non si può continuare a ripetereagli uffici fiscali, i quali sono nelle condizio-ni in cui sono (ricMamerò dopo alcune cose),con la firma via via dei diversi ministri,che le norme, le circolari eccetera che ven-gono inviate debbono essere sottoposte (èuna formula di rito, almeno così mi pare)alla massima tempestiva diffusione in ma-niera che i contribuenti interessati possanoconoscerne il contenuto in tempo utile. Co-me fanno? Quando va bene riescono a farequalche comunicatino più o meno ben capitonelle pagine dei giornali locali. Ma ci sonoanche le altre strade, ci sono le associazionidi categoria a seconda del tipo di imposi-zione. È giusto che queste norme siano fat-te conoscere rapidamente e in tempo utile,quanto prima possibile, ai contribuenti; masi adoperino altri canali, non si continuino ascrivere cose che non hanno poi un seguitonella pratica!

L'effidentismo, se rimane fine a se stesso,non risolve un problema di questo genere.Noi comunisti ci siamo assunti una serie diresponsabilità anche nei confronti di orga-nizzazioni sindacali che nelle loro posizionicriticavano alcune scelte, che invece abbia-mo condiviso.

Noi abbiamo affermato e difendiamo ilprincipio della riscossione attraverso il siste-ma bancario, dicendo che non è vero cheesso abbia fatto perdere denaro allo Stato:al contrario, esso ha aiutato a superare unacerta difficile situazione. Noi siamo natural-mente ~ come d'altra parte il Ministro ciha detto ripetutamente di voler fare ~ perun superamento completo dell'intero settoredelle esattorie e per vedere, allorquando saràpossibile, l'uso anche del sistema postale, sesarà in grado di affrontare tale impegno.

Abbiamo difeso e definito doverose quellesoluzioni che si è voluto mettere in piedi perincominciare a far camminare il problemadell'anagrafe tributaria. Quindi abbiamo di-

feso e difendiamo alcune scelte giuste sulterreno delI'efficientismo. Ma visto che si va,con questo disegno di legge, verso una si-stemazione che vuole essere di lungo periodo,ecco allora che dobbiamo dire che, oltre alproblema dell'efficienza, esiste anche unaproblematica politica del sistema fiscale nelsuo complesso. Ricordo che nel 1971 ~ahimè, gli anni passano: sono quasi sei an-ni ormai ~ quando si varò la riforma tri-butaria la definii gattopardesca. Mi sonochiesto sinceramente, a distanza di anni, seera un po' sbagliata, eccessiva quell'afferma-zione. Faccio fatJica a farmi l'autocritica, per-chè credo che in realtà si siano incrociateuna serie di cose attorno alla riforma tri-butaria, nella quale ~ non voglio vedere odire per colpa di chi, come o quando ~ ci

sono stati alcuni princìpi validi che debbonoessere ancora difesi, ma che non hanno poicamminato.

L'unicità dell'accertamento; l'unicità del-!'insieme dei tributi, che non vuoI dire ne-gare ma anzi sollecitare la partecipazione

r degli enti locali; il sistema analitico e l'ab-bandono del vecchio sistema induttivo (il fa-moso ex concordato): questi princìpi, se-condo noi, sono ancora validi e vanno difesi.Solo che furono calati in una realtà chenon era .in grado di recepirli e di arttuar-li; ed oggi portiamo le conseguenze, in unasituazione di crisi, anche di questo fatto.

Se potessimo adoperare in maniera piùagile e 'più moderna la leva fiscale con snel-lezza, potremmo avere un'arma notevole alservizio della ripresa del paese, soprattuttoquando l'uso esclusivo della leva monetariaha creato i grossi problemi, le gravi conse-guenze che diverse volte abbiamo in altrasede denunciati.

Ecco che l'aver calato questi princìpi giu-sti in una realtà che non era in grado direcepirli e di attuarli ha portato a delle con-seguenze: una lentezza, anche se dei miglio-ramenti vi sono, nel rovesciare l'assolutaprevalenza dell'imposizione indiretta; un au-mento non perequato tra le diverse catego-rie; l'aumento stesso dell'imposizione diret-ta a danno del lavoro dipendente; il pro-

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blema dell'evasione fiscale, sul quale do-vremo tornare a fondo in altra sede.

Onorevole Ministro, continuiamo inutil-mente a chiederle il massimo di dati aggre-gati per fasce. Nessuno di noi è in gradodi andarsi a leggere tutto quanto in tutte lecittà; però mi permetta di dire che siamoprofondamente preoccupati. Voglio portareun solo esempio: a Torino, città che, perquanto vi sia crisi, non è certo fra quelleche siano indietro nel paese, su 212.000 no-minativi regolarmente esposti (gliene do at-to) nei termini che ci aveva annunciato l'ono-revole Ministro, all'ufficio delle imposte di-rette, ci sono solo 573 persone, in tutta To-rino, che denunciano più di 20 milioni direddito. È chiaro che questo è un problemamolto grosso al quale dovremo far frontecon molta energia, certamente tenendo con-to anche delle considerazioni che altri col-leghi hanno fatto e cioè operando già dal-l'interno dell'amministrazione. E non dicoqueste cose con tono di critica, ma per dareun contributo. Bisogna spingere tutti assie-me per semplificare al massimo le barda-ture burocratiche, bisogna lasciar stare lepiccole cose per concentrarsi sulle grossequestioni. Bisogna cercare quelli che non fi-gurano per niente negli elenchi. Mi interessarelativamente sapere da un comunicato chesono stati fatti 30.000 o 50.000 verbali. Piùche la cifra mi interessa il contenuto, per-chè molti di quei verbali spesso rischianodi perdersi per strada e di non arrivare arendere qualche cosa, perchè attraverso ilcontenzioso il cittadino si è giustamente di-feso da interpretazioni ingiuste o errate.

Bisogna individuare con esattezza e conrealismo i tempi occorrenti, senza miracoli-sma, ma anche senza respingere nessuna del-le forze disponibili che si possono impegnarein questo campo. C'è, ad esempio, il pro-blema dei consigli tributari di quartiere checominciano a sorgere, come la legge preve-de, in diverse città. Certo nessuno può pen-sare che ad essi possano essere delegati tuttii compiti connessi con l'attività dell'accer-tamento, ma i comuni debbono essere piùpartecipi; non debbono essere solo loro achiedere, ma al contrario bisognerebbe spin-

gere perchè essi si impegnino in questa di-rezione, in gran parte sulla base di indica-zioni che in modo unitario la Commissionedei trenta diede a suo tempo, proprio pervalorizzare un principio democratico di que-sto genere.

Ed anche per quanto riguarda le cifre, vaosservato che molte volte si tratta di som-me che debbono ancora essere incassate ese gli uffici non funzionano il prelievo ri-schia di essere teorico. Ci sono milioni dipratiche, dei generi più diversi, che sonoancora da affrontare e per alcune delle qualisi rischia la prescrizione. Di fronte a tuttoquesto abbiamo uno stato di frustrazione delpersonale degli uffici fiscali, sul quale rite-niamo di dover fare alcune considerazioni.

Noi comunisti non cerchiamo certo la be-nevolenza di questo personale ed abbiamoanche dissentito su alcune scelte rispettoa tesi che erano sostenute dall'altra parte.Là dove possiamo parlare apertamente conloro, cerchiamo di capire che cosa c'è allabase di questo senso di frustrazione: parepurtroppo che analoga opera di contatto nonvenga svolta dall'amministrazione. Facciamoquesto perchè si vada avanti, non per cerca-re, ripeto, benevolenza. È capitato a me didire, a gente che si dichiarava profondamen-te insodddsfatta per H tipo di lavoro che de-ve fare adesso che l'anagrafe incomincia afare i primi passi, per rimediare alla stessasentenza della Corte costituzionale, che lastrada era quella, che da quella parte biso-gnava cominciare a camminare, che non eraun lavoro di poca soddisfazione, indicandoloro che da quel punto bisognava passareper arrivare all'automazione al massimo ditutto il lavoro di routine, compresi i control-li incrociati, per arrivare anche alla rapiditàdei rimborsi giustamente pretesi dai cittadi-ni e liberando in quel modo finalmente ilmassimo delle energie della pubblica am-ministrazione per gli accertamenti, per Jalotta alle evasioni e così via.

Ma questo non può essere il discorso diun isolato, deve essere un impegno ampio,deve essere un impegno di vasto respiropolitico; bisogna arrivare alla responsabiliz-zazione di tutto il personale della pubblica

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Senato della Repubblica ~ 3353 ~ VII Legislatura

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amministrazione nel campo fiscale. Questocomporta dei problemi, non c'è dubbio: peresempio c'è un rapporto gerarchico all'inter-no della pubblica amministrazione nel cam~po fiscale, in particolare, che andrà aggior-nato, anche qui sempre con realismo.

Ho letto in una pubblicazione sindacaleche si condannava l'eccessiva discrezionalitàdei dirigenti. Ma mi domanderei se il pro-blema vero non è invece un altro, cioè checerti dirigenti non dirigono nel senso pienoed efficiente della parola. Ci sono cose incui bisognerà mettere le mani; non è possi-bile continuare con una realtà in cui uncerto numero di dipendenti nasce ministe~steriale e altri nascono uomini di periferia,ed è estremamente difficile per uno che na~sce ministeri aIe dal primo momento riuscirea capire anche i problemi umani, le frustra~zioni che si creano negli sperduti e disador~ni uffici fiscali che ci sono in tanti angolidel paese. Domandiamocele queste cose, per-~hè da lì si deve passare; è inutUe porretutta una serie di giuste questioni se nonconduciamo una barttaglia politica, demo-cratica, di costume in questo senso.

Ci sono, per fortuna del paese, anche nelcampo fiscale dei dipendenti che hanno vo-glia di lavorare, ma sono frustrati; ebbene,da che cosa deriva questa loro frustrazione?Onorevole Ministro, se Cechov potesse tor-nare su questa terra, quanto materiale inte-ressante potrebbe raccogliere all'interno de-gli uffici fiscali del nostro paese! Certo, c'èl'incuba del contribuente obbligato a pe~regrinare di tavolo in tavolo, di portain porta per trovare la sua benedetta omaledetta pratica, ma c'è anche l'incubadall'altra parte, dalla parte dell'archivistache si vede arrivare tonnellate e tonnellatedi carta ed ha l'incuba dello spazio che scom-pare e a un certo punto non osa più neanchepensare a che cosa succederà se si dovessecontinuare in quel modo. C'è l'incubo dellacircolare che non solo cambia la legge (egià questo è grave, ma è cosa vecchia e bennota), ma che molte volte dice e disdice.Mi si dice per esempio che sulla legge sulcondono che non era ~ se ben ricordo ~

una grande legge (mi pare che fossero una

dozzina di articoli) sono state fatte almenouna quarantina di circolari! Anche questo èun problema di metodo di lavoro.

C'è poi il problema dei mezzi; sono picco~le cose ma poi, sommandale, vengono fuorile grandi cose. Onorevole Ministro, si mettanei panni di un uomo di un ufficio fiscaleche sa che è uscita una nuova legge, vuolelavorare, cerca di documentarsi ma non hai testi. Se li vuole avere per tempo, sa co-sa deve fare? Li c~eve comprare con i pro-pri soldi, nei negozi, e compra testi chemolte volte, sotto pseudonimi o prestanami,sono fatti da alti dirigenti del Ministerostesso i quali, prima di fare doverosamenteil testo per gli uffici, fanno i testi per l' ester~no. Quando si va in giro a vedere come van-no le cose nelle aziende, ci si trova in situazio~ni imbarazzanti: si domanda l'uso della mac-china da scrivere, della calcolatrice; e quanticontribuenti per ripicca, perchè certo nonè simpatico l'accertamento che viene fatto,rispondono di no? Ed ecco che il dipendentesi mette lì con la sua penna o matita a farei conti. Perchè non si deve mettere questagente in condizioni di andare, sì, in giro,ma con decoro, avendo le calcolatrici porta-tili e tutte quelle piccole cose che permetto-no di fare il lavoro anche con dignità, per-chè la gente vive anche di queste cose? Nonè che si voglia dipingere un inesistente mon-do tutto fatto di angeli e di martiri all'inter-no dell'amministrazione fiscale. Certo ci so-no problemi di assenteismo, di corruzione ecosì via, però vanno inquadrati in determina-te realtà, perchè lej oopirà quale può esserelo stato d'animo di una persona che vogliaJavarare, per esempio, nel campo doganalee magari si trova in una circoscrizione do-ganale non delle meno importanti, nella qua-le il figlio del massimo dirigen,te fa lo spedi-zioniere doganale. Queste cose non contribui-scono a creare un clima di entusiasmo neidipendenti. Si tratta di situazioni ben no-te, ma mai affrontate. Il problema degli orga-nici, per esempio, dovrebbe essere affronta-to con energia, nel senso che deve essercipersonale in numero sufficiente dove man-ca e non deve essere in soprannumero dovec'è poco da prendere e poco da incassare.

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Senato della Repubblica~.~~

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9 FEBBRAIO 1977ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO7~ SEDUTA

Ci sono problemi di preparazione professio-nale, di stipendi funzionali, occorrono corsidi preparazione e ¿i aggiornamento. Quandoi dipendenti chiedono queste cose, bisognaprenderH in parola immediatamente e fareuno sforzo in questa direzione se non si vuo-le che tutte le altre cose giuste che diciamocadano poi sul terreno delle possibilità diazione.

Mi rendo conto che è un quadro desolantequello che ho tratteggiato, ma questa è larealtà. Vorrei aggiungere subito che guai se,di fronte ad essa, ci facessimo prendere dal-lo scoramento. Se lei, onorevole Ministro,assieme al suo predecessore Visentini, haun merito, è quello di aver cominciato confranchezza a porre le mani in tutto ciò, trat-teggiando anche l'ipotesi di un piano pro-grammatico di interventi. Siamo d'accordosu questo, ma vorremmo nel con tempo riaf-fermare che ogni onesta intenzione rischiadi cadere nel vuoto se non diviene realtàquella partecipazione sulla quale concettual-mente tutti, mi pare, conveniamo.

Su questa necessità di partecipazione vo-gliamo insistere nel momento in cui, con ilpresente disegno di legge, si delinea quelloche dovrebbe essere il volto permanente al-meno dell'IR:PEF. Ciò vale, carne abbiamodetto, per il personale finanziario che deveessere, secondo le proprie responsabilità ecapacità, posto in grado di avere il rangodi soggetto e non di rotella della pubblicaamministrazione. Solo così si potranno vali.damente combattere le più diverse espressio-ni di corporativismo.

Ma vi è una partecipazione altrettanto im-portante, quella delle forze politiche e so-ciali. Per questo il comitato tecnico del Mi-nistero, se deve continuare ~ e lei sa, ono-revole Ministro, che non è certo questo ilnostro parere ~ deve avere una composizio-ne diversa e non essere monocorde, cometroppo spesso è stato in passato. Per que-sto il Parlamento deve avere una funzionecontinua di stimolo, di controllo, ricono-sciutagli, certo, ma che deve diventare vera-mente e seriamente esercitabile. Per farequesto si dovranno affrontare problemi cheriguardano il potere esecutivo e lo stesso

modo di funzionare del Parlamento. Ma nonè questa la sede per parlarne oltre un ac-cenno.

Quello che ci preme sottolineare è chenoi comunisti poniamo questi problemi dimetodo e di funzionalità senza strumentaliz-zazione e men che meno per « farci largo »,come qualche superficiale osservatore po-litico talvolta afferma. È la gravità dellacrisi che il paese attraversa ad imporre ilmassimo sforzo comune a tutte le forze po-litiche democratiche.

Gli anni che si sono fatti perdere al pae-se in tema eli fisco sono stati indubbiamen-te elemento di accentuazione della crisiche attraversiamo. Anche per questo alloraci sia permesso dire che diviene sempre piùpesante la responsabilità politica di chi esitao impedisce, in un vivere spesso :llla giorna-ta, di dare al paese quella fiducia in se stessodi cui ha bisogno e la certezza che i sacri-fici che gli vengono chiesti non siano an-cora una volta vanificati, ma servano, conla garanzia dell'impegno unitario delle for-ze democratiche, a creare una società che siaseria e così possa essere veramente umana.(Applausi dall' estrema sinistra).

P R E S I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Buzio. Ne ha facoltà.

BUZ I O. Signor Presidente, onorevoleMinistro, onorevoli colleghi, innanzi tutto vor-rei chiedere scusa al Presidente della 6aCommissione ed a] Governo se non ho potu-to partecipare a¡i lavori deilla Commissione,che pure erano importanti, per ragioni nondipendenti dalla mia volontà. Comunque hopreparato un breve intervento, anche se faròfatica a svolgerlo, attraverso quanto ho po-tuto ricavare dai resoconti sommari e dalgruppo di emendamenti che ha esaminato laCommissione. D'altr.a parte poi sono coseche ho detto molte volte per quanto riguBr-da la riforma tributaria.

n disegno di legge sottoposto al nostroesame, come tutti sappiamo, tende ad ade-guare alcune norme essenziali dell'ordina-mento tributario, emerso a seguito dell'attua-zione della delega legislativa per la riforma

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ASSE~IBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAF]('O79a SEDUTA

tributaria, alla pronuncia della Corte costi-tuzionale n. 179 del15 luglio 1976, con laquale, ¿opa i numerosi dibattiti registratidentro e fuori il Parlamento, è stata defini~tivamente dichiarata la illegittImità costitu-zionale della scelta normativa tendente aconsiderare l'imposta sul reddito deHe per-sone fisiche come un prelievo a carico nongià del singolo citi.:adino-contribuente, bensìdel nucleo familiare, di cui il medesimo siacomponente, allorchè i 'suoi redditi conflui-scano nell'ambito dello stesso.

Diciamo pure che con talle sentenza, dellaquale forse si sarebbe potuto fare a meno,è Sltato ricondotto alle sue logiche conse-guenze un ordinamento tributario che, dopoaver eliminato il carattere oggettivo deUeimposte cedolari, ha accolto, sia come si-stema impositivo sia come criterio specificodi prelievo tribut~rio, il principio della per-sonalità dell'imposta, in aderenza ad unacorretta applicazione della norma dell'arti-colo 53 della Costituzione, che ricollega lacapacità contributiva non certamente a quel~la di un nudeo familiare, bensì all'altrasingola ed individuale della persona che pro-duœ i singoli redditi.

Il Governo ci ha proposto un criterio diadeguamento alla predetta sentenza dellaCorte costÌituzionale non propriamente logi-co e conseguente agli effetti derivanti daHastessa.

Le critiche già avanzate da larga parte deicolleghi appartenenti a diversi Gruppi poli-tici confermano tale innegabile realtà, cheil Governo giustifica, opponendo, come pur-troppo è costume del nostro paese, esigen-ze di fabbisogno finanziario generale e ne~cessità di bilancio, a ,sostegno di un mag-gior prelievo, che non trova coerente giusti-ficazione nell'indirizzo delineato dalla Cortecostituzionale.

Sono le solite cose fatte a metà.Come, a suo tempo, non si è mancato più

volte di ricordare la dubbia legittimità co~stituzionale delle norme riguardaruti il co-siddetto istituto del coacervo dei redditi nel-l'ambito dell'imposta sul reddito delle per-sone fisiche, qui ora, con altrettanta chia-rezza, riteniamo di dichiarare che le solu-

zioni proposte dal Governo, in quanto si di-scostano completamente dall'orientamentoindicato dalla Corte costituzionale, darannosicuramente origine ad altre 'Controvers'Îe.

Troppo spesso nel nostro paese si addu-cono a giustificazione motivi di bilancio,come se la legislazione fiscale dovesse as-solvere esclusivamente alla sola esigenza delfabMsogno finanziario, obliterando contem-poraneamente tutti gli altri aspetti, che so-no a monte delle scelte impositive, aventicontenuto economico, finanziario e sociale.

n Ministro delle finanze in Commis-sione ha più volte ricordato la esigenzadi una tregua normativa in campo tribu-tario, ma evidentemente non ha consideratoche si possono creare le condizioni concre-te per una tregua normativa nell'ambito tri-butario soltanto se avremo, una volta pertutte, intuizioni felici nella messa a puntodi soluzioni normative che riducano al mi~nimo indispensabile l'area delle controversiee delle dispute con gli uffici preposti nel-l'esercizio del potere di imposizione.

Lo stesso Ministro delle finanze ci ha ri-cordato più volte in questa Aula gli aspettipositivi di una ritenuta alla fonte a titolodi acconto dell'impoSlta sul reddito delle per-sone fisiche nella estensione pressochè ge-neraHzzata voluta dalle norme vigenti, manon ci ha detto se e come si provvede alrimborso della maggiore imposta indebita-mente versata nei numerosi casi di errore,di dupHcazione, di inesistenza del presup-posto di fatto per l'applicazione della rite-nUlta medesima.

Saremmo veramente grati al Ministro del~le finanze se volesse promuovere una seriaricognizione delle centinaia di migliaia dipratiche eh rimborso pendenti presso le in-tendenze di finanza e gli saremmo ancorapiù grati ISe, una buona voha, inducessei propri uffici a chiarire che non occorre,come attualmente accade, adire la commis-sione tributaria di 1° grado, per ragionivarie, quando gli uffici delle imposte ~ inverità assai raramente ~ hanno espressoparere favorevole al rimborso alle inten-denze di finanza che, comunque, forse perdare più peso alla inutiHtà della loro esi-

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ASSEl\ŒLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO79" SEDUTA

stenza, trattengono tali istanze senza maievaderle.

Come ho detto, non basta enunciare nel~l'articolo 38 del decreto del Presidente del~la Repubblica n. 600 del 1973 un diritto alrimborso dell'imposta sul reddito delle per~sane fisiche indebitamente trattenuta allafonte: occorre ch~ tale norma sia resa ope~rativa e, come sembra indubbio, le inten-denze di finanza non sono in grado di adem~piere tempestivamente al dettato della leg~ge; occorre attribuire ad aIltri organi e, oc~correndo, allo stesso Uffiaio distrettuale del~le imposte, la potestà di disporre la esecu-zione dei rimborsi.

Dimentichiamo troppo spes,so i pochi di-ritti dei cittadini contribuenti.

Non dobbiamo poi me:ravigliarci delle rea-zioni che arrivano fino alla evasione perpe-trata, a volte, proprio per sfida alle istitu-zioni costituite.

Ma veniamo al disegno di legge.Sotto un profilo tecnico-giuridico, il me-

desimo rappresenta un ulteriore rappezzodi alcune norme del decreto del Presidentedella Repubblica 29 settembre 1973, n. 597,che hanno formato oggetto, fin dalla datadella loro emanazione, di un autentico ter-remoto.

Le abbiamo fatte cadere, le abbiamo rico-stituite, le abbiamo puntellate e qui, anco-ra una volta, distrutte per un ulteriore ri-facimento.

Nessuno si chiede se poniamo il cittadino-contribuente nella condizione di poter age-volmente capire n senso delle norme, chestiamo, ancora una volta, approvando.

Pantiamo dal presupposto che in Italia lageneralità dei cittadini abbia una competen-za specifica in materia di imposte sì da poterreggere tranquillamente al confronto di unlegislatore, che, fra l'altro, tmsculli anooequesta esigenza elementare di farsi capireda tutti.

Mi consta che nello ~tesso Ministero dellefinanze, se si escludono gli addetti alla divi-sione che tratta l'imposta sul reddito dellepersone fiJsiche, pochi sono in grado di po-ter correttamente interpretare la normativariguardante la particolare materia.

Orbene, Se tale è la situazione, sarebbeopportuno ilIl questa sede che ci ponessimoanche il problema di farci leggere senza ec-cessivi sforzi non soltanto da chi deve dareapplicazione alla norma, ma, soprattutto,da quelli che la devono osservare, come de-stinatari della stessa.

Plaudiamo all'iniziativa normativa conte-nuta nell'articolo 4 del disegno di legge, chesi identifica nella esigenza di adeguare lanorma fiscale al sopravvenuto nuovo ordina-mento del diritto di famiglia, ma dobbiamocon altrettanta franchezza dichiarare che ilimiti proposti nel già scarso campo deglioneri deducibili, elencati nell'articolo 10 deldecreto del Presidente della Repubblica nu-mero 597 del 1973, sembrano oltre tutto unabeffa per quanti hanno ritenuto che con lariforma tributaria si dovesse aprire un dia-,lago nuovo fra uffici finamJilar1Í deNo Statoe cittadini-contribuenti.

Non si combatte l'evasione con una restri-zione nell'ambito degli oneri deduci bili.

Diciamo pure che si favorisce la evasione,mantenendo ferma quella certa miopia conla quatle abbiamo gd.ào8,servato ill fenomenoin sede di emanazione dei decreti delegatiper la riforma tributaria.

Si fa un gran parlare, ad esempio, delleevasioni, ai fini dell'IV A, da parte dei me~dJ~d, ma oí viene proposta, adesempdo, lanorma contenuta nella lettera d) dell'arti~colo S, che costituisce, nella sua essenza,una beffa per chi ha la triste ventura didover ricorrere ad una prestazione medicadi una certa importanza, e un vantaggio perchi la esegue.

Nessuno mai si preoccuperà di chiederela quietanza del corrispettivo pagato, quan-do ha ,di,ritto ,aJ~lasua deduzione soltanto perla pante eccedente il 10 o il 15 per centodel reddito complessivo dichiarato.

È inutile inseguire i professionisti quan-do il slisterna fiscale resta abbarbicato aschemi ottocenteschi, ignorando completa-mente il successo della legislazione di oltreaIpe, ma ancora di più di quella di oltreoceano, imperniata su un principio semp1i~cissirna, che è quello di ritenere redditoper un soggetto tutto ciò che costituisce spe-sa per un altro.

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79a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 9 FEBBRAIO 1977

Fino a quando noi continueremo ad an-dare avanti con il bilancino del farmacistanella indicazione degli oneri deducibiIil. nonavœmo mai la certezza di aver allargato lasfera di applicazione dell'imposta sul red-dito delle persone fisiche ai soggetti chene sono i naturali destinatari.

P A N D O L FI, ministro delle finanze.Quella è ancora la vecchia norma che valefino a quando eserciteremo la delega previ-sta dal provvedimento.

BUZ I O. Va bene.Sotto tale profilo, ritengo che la nuova

formulazione dell'articolo 10 del decreto delPresidente della Repubblica 29 settembre1973, n. 597, ivi compresa la delega legisla-tiva, contenuta nel penultimo comma dellostesso articolo, sia delltutto incoerente con~li scopi da tutti pel1seguÌ:ti, che si identifica-no nella creazione di un sis.tema tributariogiusto, civile, generale, stimolatore di ric-chezza e non già costruttore della povertà.

In tale ambito non trova, a1tresì, la no-stra approvazione la modifioa proposta al-l'articolo 15, secondo comma, n. 1, del de-creto del Presidente della Repubblica cita-to n. 597, allorchè condiziona al possesso diun reddito non superiore a lire 600.000 lor-de l'attribuzione della detrazione di lire 72mila per il coniuge non legalmente ed effet-tivamente separato.

'È un modo indubbiamente furbo per farerientrare dalla finestra quello che la Cortecostituzionale ha fatto uscire dalla porta.

O crediamo nella necessità di adeguarcialla pronuncia della Corte costituzionale, fa-cendo derivare dalla stessa tutte le conse-guenti ripercussioni o facciamo a meno diconfor,marci alla stessa e andiamo avanticon il siSltema che tutti conosciamo.

Se il coniuge ha anche una lira di redditoproprio, deve essere riconosciuto soggettoautonomo di imposta e gli devono essereattribuàte le detrazioni corrispondelllti allasoggettività del rapporto di imposta che neconsegue.

Non possiamo porre limiti di sorta a ¡taleprincipio nè inquinarlo eon detrazioni po-

sticce, che ripropongono ancora una voltaquella disuguaglianza dei cittadini di frontealla legge che rileva sotto il profilo dell'ar-tli'COllo3 del~la Costitumone.

È bene meditare su questo punto, pernon creare ulteriori presupposti per possi-bili azioni di legittimità costituzionale.

Io proporrei, inoltre, di modifkare la nor-ma del!'artÎ!Colo 9 del disegno di legge inesame nel testo che ci viene proposto, al-lorchè subordina l'attribuzione delle detra-zjoni di cui al secondo comma dell'articolo15 del decreto del Presidente della Repub-blica n. 597 del 1973 alla dichiarazione delpercipiente di averVJÍdiritto e alla indicazio-ne della misura delle stesse.

Ho l'impressione che il salto di qualità,che è presunto in /tale norma, sia eccessivo.

Pretendiamo un po' troppo dal cittadinoI italiano. Pretendiamo che abbia una prepa-

razione tributaria analoga a quella di pochiespepti esistenti, in materia di IRPEF, pres-so gli uffìioi centmLi del M1nÌ:stero dellefinanze.

Trattasi di una norma iugulatoria, chepuò anche svuotare di significato le detra-zioni previste dal secondo comma dell'arti-colo 15 del decreto dell Presidente della Re-pubblica n. 597 del 1973, e, pertanto, sonodell'avviso di sopprimerla.

Di conseguenza proporrei anche la sop-pressione de},l"GlirÜcoIo10 del disegno di leg-ge dn esame che ,arÒva alI punto dd preve~dere una sanzione per l'attestazione di fattinon I1Ìspondenti al vero e ciò, per di più,senza il pregiudizio dellle sanzioni penali.

Ho l'impressione che abbi~mo veramen-te perduto il senso della misura o, per lomeno, quello della realtà.

Non riesco, ino1tre, a spiegarmi la pro-posta soppressione dell'IRPEF e della ILORsui ,capita!li percetti in dipendenza di con-tratti di assicurazione sulla vita.

Su ,tale punto sarei curioso di conoscerela motivazione da parte del signor Ministrodelle finanze anche in considerazione delfatto che ad una tale agevola:z¡ione si per~verrebbe dopo ben 3 anni dalla entrata invigore del nuovo ordinamento e circa 10anni dalla data di presentazione al ParIa-mento della legge delega per la riforma tri-

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9 FEBBRAIO 19777~ SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

butaria, e non riusciamo a spiegarci comemai tale esigenza sia sfuggita nel passato.

Nc;]l'ultimo comma de11',artJÏcdlo 12 del(tÍ<segnodi legge .in esame deve essere espl,i~dtamente previsto che la eccedenza è rim~horsata mediante lrudli predisposti dagli uf~Hei distrettualiÏ ddle dmposte e trasmessidirettamente agli esattori, eliminando speci-ficamente Il'intendenza di £inanza da s,if~fatte attribuzioni, perchè ove fosse conser~valto inalterato il procedimento previsto dal~l'articolo 41 del decreto del Presidente del~la Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, ilrimborso resterebbe soltanto come unaaspettativa teorica e nominrulistica di legge,come purtroppo accade attualmente.

Le nonne degli articoli 13, 14 e 15 deldisegno di legge ci sembrano maochinose,complesse e, diciamo pure, difficili per chidovrà applicarle.

Sarebbe auspicabile una semplificazionedelle stesse anche per conserutire ai cittadinidi poter più agevolmente controllare l'opera~to degli uffici ai fini della riliquidazione delleimposte per effetto della eliminazione delnoto coacervo dei redditi.

Ho, a mLa vQlta, presentato alcuni emen~damenti che mi auguro, se non saranno ac~colti, trovino almeno l'assenso del Ministroper una loro modificazione.

Con il primo emendamento propongo diinserire un ulteriore comma all'articolo 6in quanto, a mio avviso, la determinazionede~le detrazioni d'imposta per quota esentee per carichi di famiglia va adeguata, in unsistema fiscale equo e perequato, al mutatovalore della moneta.

Indubbiamente il fenomeno inflazionisticoagisce da elemento di grave perturbazionesul sistema fiscale dell'imposizione diretta,in quanto le fasce di reddito più basse sonoquelle che, in pratica, subiscono le conse-guenze più pesanti della lievitazione dei prez-zi e, in genere, dell'aumento del costo dellavita.

Mentre, pertanto, resta al Parlamento loonere di provvedere a periodiche revisionidel sistema delle aliquote d'imposIzione, peri fenomeni di notevole rincaro della vita,è opportuno, altresì, introdurre un corret~

tivo automatico per quanto concerne le de-trazioni d'imposta, mediante la loro indiciz-zazione riferita aUe rilevazioni ISTAT.

Con il secondo propongo di sostituire ilsecondo comma dell'articolo 15 chiedendoche: «Se l'ammontare scompUltabile è su-periore a quello dell'imposta liquidata, l'ec-cedenza è rimborsata con vaglia cambiariodella Banca d'Itaba, consegnato all'interes-sato contestualmente aHa notifica delle spe-ciali cartelle esattoriali previste dall'ultimocomma del presente articolo ».

Ritengo infatti che la propost,a governati~va, rinviando per un lungo periodo il rim-b0J1s0 per quanto pagato per j¡l cumulo, creiun'uŒteniore disparità tra i lavoratori dipen-denti e altre categorie che rul contrario diquesti ultimi non sono tenuti ad anticiparealcuna somma all'erario.

Vengono, così, anche puniti coloro chehanno pagato, puntualmente, con l'autotas~sazione e che si vedranno restituire il lorodenaro onnai senSlÌbilmente svalutato. I va-glia della Banca d'ItaHa per i rimborsi po-trebbero essere compilati elettronicamentenon portando un ulteriore ,agwavio aJ.il'am-ministrazione.

Per il terzo, si tratta di un nuovo artico~lo, il 16-bis, con il quale mi propongo dieliminare una situazione anomala venutasia creare iln seno aJl¡J'Amm:Î!DlistraZ>Ìonefinan-ziaria.

Mi rendo conto che il caso non riel1ltre-l'ebbe nel disegno di legge in esame, tut-tavia si tratta di materia attinente. In effet-ti, in seguito altl'articolo 9 della legge n. 397,11pers'Ûnaile proveniente daille aboltite impo~ste di consumo può pantecipare ai concorsiindetti dal Ministero de'lle finanze con illimite massimo di età di 37 anni mentre ilrimanente personale, per effetto dell'esclu-sione dalla applicazione dell'articolo 200 deltesto unico 10 gennaio 1957, n. 3, non puòsuperare i 28 anni per la carriera esecutiva,i 30 anni per la carriera di concetto e i 32anni per la carriera direttiva. Una similedispar1tà di trattamento non può andare chea detrimento della efficienza richiesta adun Ministero così importante.

Aggiungo, inoltre, che la proposta non con-trasta con le attuali iniziatdve in tema di

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9 FEBBRAIO 197779"- SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

occupazione giovanile in quanto si trattaunicamerute di passaggi di carriera.

Anche il quarto emendamento è un nuovoarticolo, lChiamato articolo 17~quater, e sipropone eLi adeguare ai nuovi princìpi edalle nuove esigenze richieste dail potenzia~mento delll'amministraz¡ione finanziaria 11regolamento che vige per i concorsi del per~sonale da destinare a vari ed importantiservi:m. Mi riferis,,;o qui alla richiesta, neisuccitati concorsi, del Ütolo di studio di ma~turità classica, scientifica e di ragioneria,ad esclusione di altri titoli equipollenti, spes-so più adeguati ai servizi richiesti.

Con questa riserva penso di poter espri~mere, signor Ministro, il parere favorevoledella mia parte politica. Io persomclmentesono d'accordo: vedrò, quando si tratteràdi votare questo provvedimento, quale saràl'atteggiamento del mio Gruppo, ma il miopersonale è favorevole.

P R E S I D E N T E. È iscritto a par~lare il senatore Ander1lini. Ne ha facoltà.

A N D E R L I N I. Signor Presidente,onorevoli colleghi, il Senato sa che H Grup~po della sinistra indipendenrte, insieme alGruppo repubblicano, ha condotto in questaAula, or è qualche mese, una battaglia poli~tica tendente a rendere meno pesanti le in~fluenze che Ja nota sentenza della Corte co~stituziomde ha avuto sul nostro sistema fi-scale. Credo che, insieme ai colleghi repub-blicani, siamo staN gli unici a batterei espli~citamente per il cumulo.

Sono ancora convinto che quella nostrabattaglia fu condotta per ragioni serie e che,se ci trovassimo nelle condizioni in cui citrovammo aHara, sarebbe per lo meno al-trettanto opportuno oggi quanto lo fu allorache quella battagHa fosse condotta.

Veniamo un po' alle nostre ragioni edaffrontiamo prima quelle di carattere con-tingente, relative alla situa:Z!Íone nella qualela nota se11tenza è venuta a cadere. A tuttii cÒ'lleghi che abbiano presente lo spaccatodella situazione dell'amministrazione finan~ziaria quale ci è stata rappresentata ~ cre~

do m01to realisticamente ~ dal collega LiVigni nel suo intervento di poco fa o a chiun-

que abbia presenti le cose che lo stesso Mi~nistra de1le finanze con molto realismo hapiù volte avuto occasione di dire in questaAula e fuoDi di ques.t'Aula; a tutti coloro cheabbiano presenti le inefficienze, le colpe, leresponsabilità, le luci e le ombre che ci sononel sistema fiscale nel suo insieme in questomomento deLla sua crescita, la sentenza del~la Corte costituzionale non può non appa~rire come un colpo di spada che sfascia ul~teriormente quello che certamente non erain buone condizioni e costringe a ripescaggidi pratiche che si potevano considerare de-finitivamente o quasi concluse.

La sentenza mette in moto il Ministeronella direzione dei rimborsi e lo espone aim;:>egDJÍdi non poco conto, nonchè a Uillgra-voso lavoro di rielaborazione. Tutto ciò cifa perdere del tempo prezioso in un mo-mento in cui ogni giorno che passa deve es~sere utilizzato ~ spero che questa sia laconvinzione del Ministro ~ per mettere apunto la nostra macchina fiscalle e soprat-tutto per andare in direzione della lotta con-tro le evasioni.

Mai dunque un atto della Corte costitu~zionale ebbe ripeI1cussioni così profondamen-te negative sulla nostra situazione. E lo dicocon tutto il rispetto che si deve alla Corte,:.mche perchè credo che, come ,la Corte hail diritto di sancire la incostituzionailità diakune delle nostre leggi, così noi abbiamo ilsacrosanto diritto di dire che alcune sen~tenze della Corte costituzionale possono es~sere sbagliate e soprattutto di ribadire ilprincipio ~ il collega Vitale ha detto di es-sere d'accordo con me e di questo me nerallegro ~ che la Corte ha il diriitto perCostituzione di cancellare una legge o partedi una legge, ma non ha il diritto di indi~care le linee lungo le quali il Parlamentoè chiamato a legiferare. In questo modo silederebbe il prindpio della sovranità chenoi rappresentiamo e credo che nessun mem-bro di questa Assemblea sarebbe dispostoa rinundare a questo che è il principio car-dine del~a nostra Costituzione. La sovranitàappartiene al popolo che la esercita nei modifissati dalla Costhuzione. Noi s'iamo i rap~presentanti del popolo, questa è la sede del-la sovranità nazionale.

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VII LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 3360 ~

9 FEBBRAIO 197779a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Diceva il collega Vitaile, con un'argomen-tazione sottÌlle e d'iIIlteUigente (che io rispet-to ma che non condivido) che la sua partepolitica ed egli personalmente si sono bat-tuti contro il cumulo ~ e sappiamo quantoabbia nuociuto l'atteggiamento dell'aililora Mi-nistro delle finanze durante la campagnaelettorale, con le ripercussioni sulla situazio-ne politica generale nella quale piovve poila sentenza della Corte costituzionale ~ perdifendere il principio della separazione delledichiarazioni dei redditi, in armonia conquello che capha nel resto del mondo indu-strialmente sviluppato.

Cominciamo con il dire che quest'ultimaaffermazione non è esatta. L'unico punto diriferimento preciso possono essere gli StatiUniti d'America, forse la Germania federa-le, ma non certamente la Francia, l'Inghil-terra, il Belgio, l'Olanda o l'Aus1:ria, chesono, se me lo consente il collega VitaJe, pae-si per molti aspetti (storici, culturali, strut-turali) assai più vicini alJ'Italia di quantonon 'lo siano gli Stati Uniti d'America. Ora,io non sono un giurista e nemmeno un esper-to di problemi fiscali e parlo da politico chesi occupa anche di questa materia. Mi sem-bra però di poter dire che la civiltà degliStati Uniti d'America è profondamente di-versa c1a:lllanostra ed è fondata su una con-cezione rigorosamente individualistica. Nonmetto in discussione la validità di ques,taconcezione che ha dato dei risultati enormiin certi campi. Non a caso gli americanisono arrivati per primi ,sulla luna, hanno,dopo la Svezia, il reddito pro capite più altonel mondo, sono la più grande potenza mili-tare, finanziaria ed industriale della nostraepooa, e può darsi che tutto questo nascaproprio dal loro esasperato individualismo.

La nostra società di che tipo è? Certo cdsono radici individualistiche anche neHa no-stra società: Israele, forse la Grecia, forseRoma, l'illuminismo. Si tratta di momentidi avanzata 'SUilterreno de}l'affermazione del-l'individuo. Ma nella nostra civiltà ci sonoaltri momenti, direi aggreganti, che si chia-mano cristianesimo da una parte e socia-lismo dai!l'altra; momenti aggreganti che ten-dono al solidarismo cristiano, alla sollida-rietà tra uomini appartenenti ad una deter-

minata classe sociaile, comunque a formeche certamente non possono essere definite diesasperato individualismo. Il termine «per-sonalismo» cui qualche volta fa riferimentola letteratura di matrice cattolica non haniente a che vedere ~ se me lo consente11 senatore Vitale ~ con l'esasperato indi-vidualismo che fa capo ,invece agli Stati Uni-vi d'Amefirca. Le ragiOIlli per cui Œa nost.raCorte costi.tuzionale ha stabihto che le di-chiarazioni debbono essere separate (perchèquesto è iil punto fonda,mentale), che il ma-,r~,to non deve 'sapere quello che fa la mo-glie e vdceversa, risiedono neWindividuali-smo esasperato tipico deLJa sÜ\.--ietàamerica-na; non mi si dica che questo è un buon mo-do per difendere la famiglia, sostengo anziche è vero il contrario: questo è un modo perdivider la. Non a caso, del resto, nena nostratradizione c'è una tassa focatico riferita cioèalI focus, alI/lafamiglia, adilo stare assieme inuna casa accanto al/1a legna che arde; nona caso fino a qualche tempo fa i comunilitaUiani avevano come loro prilncipa!le cespi-te di entrata l'imposta di famiglia, e nessunase ne meravig¡llia'Va, nessuno diceva che erauna tas'sa con tra 1a famigLia!

Non esilstono quindi ,ragiol1iÌ iÌd~ali, ragio-ni storiche, ragliollli genem1Î per difenderelo spkito della sentenza deLla Corte costi~tuzionalle; no.n parlo ,della ,lettera o de:lle suecO'nclus'iüni perchè non sono un costituzio-naLista. Ndla nostra Costituzione, per lo me-[la in dec:Îlne di art<ilCcdi,sono chia.ramenteaffermati vallor,i di soLidJaJrismocy,istiano, disOllidaTÌsmo socJÌalista. Che 'Cosa fu iÌtnf<a:ttIÏlaCostituente s'e non un compromesso tra que~sti due ,tipi di solidarismo con Œ'asse por-tante de:lila g.rande tradi:l1Îone risorgdmenta-le rappresentato dai partiti laici? Ebbe-ne, la Corte cOSttitu2'JionaJleprobabilmen-te ha letto nella nostra Costituzione coseche stanno scritte nella Costituzione degliStati Uniti d'America, nella concezione deipadri pellegrini, che avevano una mentalitàben diversa dalla nostra ed una storia pro-fondamente differente da quella che abbia~ma noi.

Adesso, signor Ministro, siamo aUe toppe;fatto il guasto, avendone il Governo ~ amio giudiZJio troppo precipitosamente ~ pre-

so atto ~ e lo èÏmostrò in :maniera non

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equivoca il collega Viisentini ~ ci S\Ìè poipresentati con questo disegno di legge. Unatoppa per rimediare al fendente che ha crea-to problemi molto seri in un momento dif-ficile. ILei è alla I1icerca disperata di fondiper £inanziare i provvedimenti di cui si staparlando, è costantemente sotto pressioneper la ricerca di nuovi cespiti di entrataper lo Stato, per fare fronte ai bisogni chesi accumulano e che sono pur essi motivodella crisi economica generale che il paeseattraversa; la sentenza della Conte ha datoun bel colpo aLla politica che lei ed i suoinon immediati predecessori stavate metten-do in atto.

Si è rimediato con questo provvedimento?Signor Ministro, dico che questo provvedi-mento interpreta, esasperandola ancora, 1asentenza della Corte e spinge ad un indivi-dualismo che va oltre i limiti corretti. Am-messo che non ci fosse altra strada da im-bocoare (ed io non sono d'accordo, lei 10sa) bisognava pure tenere conto delle con-seguenze del provvedimento che si andavaa prendere. Non mi voglio di[ungare, ma hoil dovere di ripetere qui alcune delle cifreche ho dato in Commissione e che mi pareil Ministro abbia dovuto riconoscere corret-te. Alcuni miei amici studiosi hanno fattoun esame di quello che capita in unafamiglia ital]ana dove oi siano due redditie quello che capita in una famiglia italianadove ci sia un solo reddito, naturalmentenru oaso che i due redditi sommati assiemeequivalgano aJ.l'un:iJCoreddito. Questo è ilcaso teorico che SIi poteva fare per avereun'idea della situazione che creiamo conquesta legge. Partendo da un reddito di 4milliÏorri, se vi è un solo percipiente o ve nesano due neHa f,ami'Í~1Jia]1 rapporto che sicrea tra le due quote da pagare è del 2,02,in quanto la famiglia che ha un sOlloredditopaga un po' di più del doppio rispetto aLIafamiglia che ne ha due. Badate che la fami-glia che percepisce un solo reddito, se que-sto è elevato, paga un po' più della fami-glia dove con due redditi si arriva allo stes-so livello. Riitengo che ciò sia corretto, per-chè produrre due redditi costa di più cheprodurne uno solo. Però il moltiplicatore

del 2,02 per redditi comples50ívi di 4 mi-Lioni è molto forte e fa tremare.

P A N D O L F I I ministro delle finanze.Ma bisogna tenere conto delle detrazioni.

A N DE R L I N I. Sono calcolate an-ch'esse lin questi dati. Quel che è più graveperò è che man mano che si sale dai 4 mi-lioni e si passa ai 7, agli 8, ai 10 e ai 12questo moltiplicatore diminuisce, per cuise è pari a 2 per i redditi di 4 millioni è1,65 per i redditi di 12 mi1Jioni e questo èperverso e non è assolutamente giusto. Sicrea così una curva dn negativo.

S E G N A N A, relatore. È per la pro-gressività delle aliquote che ciò si verifica.

A N D E R L I N I. Lo so, ma dovevamotener conto di questo fatto. Quante famiglieitaliane hanno un solo reddito di 4 milioni?Molte e sono tra queUe che si possono con-siderare fortunate. anche se 300.000 lire almese non sono ill Bengodi, perchè ci sonomolte persone chE' stanno peggio di loro,come chi ha solo le 49.000 lire della previ-denza sociale, chi non ha lavoro, non hareddito e vive alla disperata. Se nel casodei 4 milioni si ha un moltiplicatore 2, que-sto è un fatto grave per cui bisogna parviattenzione. Non credo sia facile superareobiezioni come quelle che sto facendo.

Senza pretendere di far cadere l'impal-catura della legge, perchè io non ho la forzapolitica per farlo onorevole Ministro, sipossono apportare alcuni correttivi che tut-tavia non diminuiscono il gettito totale, per-chè mi rendo conto che il Ministro dellefinanze non è nelle condizioni ~ se io fossial suo posto farei altrettanto ~ di aocet-tare emendamenti che abbassino il gettItototale previsto da questa legge. Non siamoinfatti n~lle condizioni di poter rinunciarenemmeno a 100 mHiardi. Quali sono quindile proposte da me avanzate in Commissionee che mi sono permesso di ripresentare inAula con una serie di emendamenti per iqua1i ~ ve lo doco mn d'ora e magari loripeterò anche domani quando avrò occa-sione di i1lustrarne qualcuno ~ vale la re-

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gola del simul stabunt, simul cadunt, ovve-ro o si aocetta la logica che propongo conquesti emendamenti, per cui tutti hannodiritto d'ingresso nel nuovo testo legislati-vo, oppure non la si accetta e tutti gli emen-damenti cadono. Sarebbe invece un guaiogrosso se alcuni entrassero ed altri no, per-chè potremmo avere una legge strabica checon un occhio guarda da una parte e conl'altro dall'altra.

Propongo quindi di fare in maniera che,là dove è possibile, le famiglie con duemc1diti godano dà qualche bene£ido. Adesempio ¡la quota convenzi'Ûnale di abbat-timento di liÌre 18.000 llire, dove c'è un so:1oreddito, deve restare a 18.000 l:i.re. Nell casodi una f.amigLi,a dove ai 'sono due red-diti porÜamo,]a a nov,e. Nove e nove fadidotto e i due trattamenti possono in qual-che modo ravviainarsi. La stessa cosa si po-trebbe fare per alcune altre detrazioni: quel-la, per esempio, sui mutui fonc1iari la C'Ûm-missione l'ha portata a tre milioni, ma io nonsono d'accordo e credo sia giusta la propo-sta del Governo di lasdarla ad uno e mezzo.Vede che sono più duro di lei, signor Mini-stro. Specialmente per i mututi dobbiamofare attenzione. Veramente per mutui con~i..ratti dieci anni fa o anche CÍJnque anni faper l'acquisto di un immobi1e, di una casachi continua a pagare un mutuo plurien-na;le ~:itirava in una situaziOiIle di particOllIarefaYOTein una sooietà come Œanostra che havisto la lira negli ultimi cinque-dieci anniperdere ben oltre la metà del suo valore ef-fettivo: costui continua a pagare delle ratedi mutuo che praticamente sono in alcunicasi metà, in altri un terzo o un quinto delvalore reale della rata di mutuo che pagavaall'origine. Pel'chè portare la detrazione allivello di tre milioni l'anno, aumentandolacome ha fatto la Commissione nei confrontidel testo del Govemo? Anche qui io propon~go, tenendo fermo l'uno e mezzo, 750 miladove c'è n moLtiplicatore che funziona nelsenso perverso che abbiamo detto e un mi~liane e mezzo per il reddito singo!o in ma-niera da creare meno disuguaglianze tra idue tipi di famiglie che abbiamo grossola-namente individuato. Se si accettasse l'in-sieme degli emendamenti che mi sono per-

messo di presentare su questo argomentogli effetti che se ne trarrebbero non sareb-bero miracolosi ma mentre prima per quat-tro milioni il moltiplicatore era due, con imiei emendamenti scenderebbe a uno e set-tanta. Mentre prima per dieci milioni il .mol~tiplioatore era uno e settantatre adesso scen-derebbe a uno e settanta; per dodici mi,lio-ni saremmo quasi allo stesso livello: unoe sessantacinque, uno e sessantatre. Le duecurve sarebbero meno divergenti e sarebbequindi meno ingiusta la legge che andiamoa fare.

Io spero che stasera non si entri nel me-rito degli emendamenti e che la notte porticonsiglio, signor Ministro; che lei possa ri~flettere un po' sulle cose modeste che misono permesso di sottoporre alla sua atten-zione e domani venga in quest'AUJIa a dirciche se non la lettera ~ che può anche es-sere corretta, io non sono un tecnico dellamateria ~ ma per lo meno lo spirito deimiei emendamenti può essere da lei ac-cettato.

E passo ad un'ultima considerazione dicarattere generale.

Io sono ossessiona¡to ~ e credo che conme lo siano tutti ,! colleghi che seriamentepensano all'avvenire del nostro paese ~

dalle gravi disparità che si vanno creandoe che permangono nel nostro sistema fi-scale. So che lei ha fatto molto e j datiche ci ha riferito in Commissione ~ e chedel resto ha avuto modo di ripetere in al~tre occasioni ~ sull'aumento del totale del-Je imposte in relazione al reddito nazionaleci dicono che stiamo raggiungendo o quasii paesi che sono nostri partners nella Comu~nità economica europea. Credo di doverledare atto che in parte questo è dovuto alsuo personale impegno oltre alla collabora~zione che ha saputo trovare in vasti setrtoridel Parlamento. Però, signor Minis.tro, lesperequazioni esistono ancora e sono in al-cuni casi dram.matiche. Io vorrei parle unquesito a cui lei potrà dare una rispostaquando lo riterrà opportuno anche perchènon è un quesito al quale si possa rispon~clere dall'oggi al domani. Vormi che met~tesse un po' in moto i suoi uffici per vederese e quando sarà possibile rispondere a que-

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9 FEBBRAIO 1977...~~79a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sta domanda. Secondo l'OeSE, che ha tmttodel resto questi dati da precedenti studi del-la nostra Banca d'Italia, se si divide la so~cietà nazionale in cinque fasce del 20 percento ciascuna, la fCllsaia più alta percepi-sce circa il 45~46 per cento del reddito na~zionale. È il 20 per cento che sta meglio.Il 20 per cento che sta peggio la fascia piùbassa, percepisce qualche cosa tra il 6 e il7 per cento. E già queste cifre danno un'ideadel divario profondo esistente !in un paesecome il nos.tro: sono cifre che fanno rab~brividire perchè ci sono secoli di miseriae casi di disperazione dietro di esse.

Le tre fasce ,intermedie si dividono quel50 per cento circa che rimane, con una signi-ficativa prevalenza per la fascia medio-alta,quella che ;sta vicino CIII20 per cento chegode del maggior reddito.

Corne si dist-ribuisce 'Ï:Ioapico £i,sCaJlelun~go queste fasce? La Costituzione ci impor-rebbe ,la progressività delLe dmpost:e: wl 20per cento più aLto, che percepisce il 45~46per cento del reddito, dovrebbe pagare peresempio il 60 per cento delle imposte e rul~tima fascia, che percepisce solo il 5-6 percento, dovrebbe essere esentata o pagare l'lper cento del totaJe delle imposte. Ho l'im-pressione invece che la curva della dIÏstri-buzione del carico fiscale non solo non siaprogressiva ma non sia nemmeno propor-zionale, e sia una curva perversa nel sensoche incide negativamente proprio sugli stra-ti più bassi, o medio-basslÌ, sulle ultime trefasce di reddito.

Ecco perchè la battaglia contro l'evasioneresta il cardine fondamentale ed ogni ele~mento di ulteriore ingiu:stizia, come quellicontenuti in questa legge, che introducia-mo nel nostro sistema fiscale è un modoper distrarci dalI" battaglia fondamentaleche dobbiamo tutti assieme condurre. Tecni~camente i senatori Li Vigni, Buz.io e Segna-na sarebbero in grado di indicare molto me~glio di me quello che si deve fare all'inter-no deLla amministrazione perchè essa siavolta progressivamente, senza miracolismi,a condurre quest3 giusta lotta che non èsolo lotta del Ministro delle finanze controgli evasari, ma lotta di civiltà: o un popolopaga giustamente le tasse e punisce severa-

mente gli evasari oppure non è degno diessere ,chiamato un popolo civile. Non vor-rei essere frainteso; viviamo in tempi didelinquenza aggressiva; ci sono momenti dIÏputredine degenerativa ai margini e nel cuo-re stesso delle nostre strutture sociali; laviolenza dilaga per ogni dove ma un evaso refiscale è un violento pure lui e merita di-sprezzo e punizione, per lo meno tanto quan-to il ladro e chi attenta al patrimonio pri~vato altrui: infatti, l'evasore fiscale attentaad un patrimonio più alto e più significa~tivo, quello nazionale, e alle basi della no-stra stessa convivenza civile.

È con questo spirito che ci accingia.moa cercare di migliorare il testo che oi è statopresentato.

P R E S I D E N T E. Non essendovi al-tri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la di~scussione generale.

Avverto che, da papte del senatore Luz-zata Carpi e di altri senwtori, è stato pre-sentato un ordine del giorno. Se ne dia let-tura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

constatata la estrema drammaticità fi-nanziaria degli enti locali e l'urgente ne-cessità di provvedimenti urgenti per il ri-sanamento economico e finanziario dei bi-lanci;

atteso che la svalutazione della lira hacreato un meccanismo perverso di crescitaormai incontrollabile delle uscite,

allo scopo pertanto di riequilibrare leentrate con le spese e restituire ai Comunie alle Province parte della potestà imposi-tiva propria e la conseguente riscossionediretta dei tributi,

impegna il Governo a presentare entroil 30 giugno 1977 al Parlamento un disegnodi legge organico per il risanamento totaledella finanza pubblica che comprenda l'isti-tuzione di una imposta locale sulle pro~prietà immobiliari, e contemporanea esclu-sione dall'ILOR dei redditi relativi ai ce-spiti assoggettati aI.l'imposta locale sui red-

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Senato' della Repubblica ~ 3364 ~ VII Legislatura

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diti, da versarsi direttamente agli enti lo-cali da parte dei contribuenti, impegnandoin pari tempo i Comuni e le Province apresentare i bil'anci in pareggio.

9.335.6 LUZZATO CARPI, CIPELLINI, FER-RALASCO, FINESSI, SIGNORI, FAB-

BRI, DALLE MURA, CARNESELLA

P R E S I D E N T E. Rinvio il seguitodella discussione alla prossima seduta.

Annunzio di interrogazioni

P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla ,Presidenza.

P A L A, segretario:

ALETTI. ~ Al Ministro del tesoro. ~ Per

conoscere con quali modaLità verrà realizza-ta ,¡'emissione dei buoni del tesoro poliennali,previsti dal decreto-legge 11 ottobre 1976, nu-mero 699, convertLto, eon modificazioni, nel-la legge 10 dicembre 1976, n. 797, recante di-sposi,zioni sulla corresponsione deg1i aumentiretributivi dipendenti da variazioni del costodeHa vita.

In particolare, l'interrogante desidera co-noscere con quali accorgimenti si intendonosuperare le difficoltà derivanti:

1) dalla impossibilità di emettere tiltoHper somme inferiori a .J.ire 5.000 ~articolo 6del testo unico delle leggi sul debito pub-blico), mentre i versamenti previsti dall'ar-ticolo 3 della citata legge potranno compor-tare, nella generalità dei casi, frazioni inferio-ri a tale cifra;

2) dalla esigenza di conciliare Ja incedi-bilità dei buoni del tesoro in questione, conle loro caratteristiche di «titoli a,l porta-tore »;

3) dalla necessità di emettere material-mente certificati che, almeno per i tagli diminor valore (che date le caratteriSltiche delprestito dovranno essere numerosissimi), ri-schiano di avere un costo pari o superiore al-l'importo delle somme inca;rnerate, tenutoconto delle spese per Ja stampa (da 500 a

1.000 lire per ciascun titolo, secondo la quan-tità ordinata), per la consegna e per l'ammi-nistrazione dei titoli.

L'interrogante chiede se non sia più con-veniente evitare la stampa materiale deititoli, realizzando l'emissione attraverso sem-plici scritturazioni contabili, la cui tenu-ta potrebbe essere affidart:-aall'Istituto per lacustodia e l'amministrazione accentrata divalori mobiliari, di cui è stata preannunciatala prossima realizzazione dal Governatoredella Banca d'Italia, nell'audizione dinanzialla Commissione finanze e tesoro dd Sena-to, tenuta il 3 novembre 1976.

Anche se per l'attuazione di quantosopra -si rendesse indispensabile introdurremodifiche alla normativa vigente, l'interro-gante ritiene che ogni iniziativa in tal sensosarebbe ampiamente giustificata, poichè il si-stema suggerito ~ oltre a dalre maggiori ga-ranzie di certezza e di sicurezza ai legittimipossessori dei titoli ~ consentirebbe di rea-lizzare sensibili economie di spesa ed evite-rebbe l'impiego di pubblici dipendenti in at-tività rese ormai superate e superflue daiprogressi della tecnologia applicata ai siste-mi contabili.

(3 - 00324)

DI MARINO, TOLOMELLI, CEBRELLI,MOLA, FEDERICI. ~ Ai Ministri della dife-sa, della marina mercantile e del tesoro. ~

Per sapere per quali ragioni non si è finoraaccolta la richiesta di un finanziamento ul-teriore di 4 miliardi di lire, a favore dell'Isti-tuto nazionale per studi ed esperienze di ar-chitettura navale, per poter finalmente do-tare il Paese di un moderno centro sperimen-tale di idrodinamica con impianti ed attrez-zature a l:ivello eU!ropeo, per soddisfare acrescente esigenza dei cantieri nazionali diaffinare le ricerche sperimentali allo scopodi migliorare il prodotto, in modo da tenertesta alla concorrenza straniera, e per ricer-che riguardanti studi di impianti off shore,di porti, di erosioni dei litorali, eccetera, digrande importanza per la difesa del territo-rio e l'economia nazionale.

Agli interroganti risulta che dei quattroimpianti sperimentali di cui dispone l'Isti-tuto, solo uno risulta completo di una mo-

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derna strumentazione, mentre un secondoha una strumentazione molto antiquata, edi restanti due, pur essendo di modernissimaconcezione, non possono essere utilizzati per-chè assolutamente privi di ogni strumenta-zione, sicchè la produttività complessiva del-l'Istituto è ad un livello molto basso rispettoall' effettiva potenzialità degli impianti ed

'alla richiesta degli utenti.(3 -00325)

Interrogazionicon richiesta di risposta scrit~~

ANDERLINI, ROSSI Raffaele, MARAVAL-LE, DE CAROLIS. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed ai Ministri della dife-sa, dei trasporti e delle finanze. ~ Per sa-pere:

se corrispondano al vero le notizie rela-tive alla decisione della 2a Regione aerea diconcedere a trattativa privata lo sfalcio del-l'erba nell'aeroporto di Castiglione del La-go (Perugia);

per quale ragione, anche in presenza dialtre richieste, non si sia proceduto ad unaregolare asta;

se sia da ritenersi che la durata sessen-naIe della concessione possa precludere al-tre possibili e migliori utilizzazioni, conside-rato anche che, da oltre 20 anni, l'area è difatto abbandonata ed incolta;

se, tra i vari progetti allo studio (tra iquali prenderebbe consistenza quello dellacreazione di un terzo mini-aeroporto civilein Umbria, il che contrasterebbe con l'impo-stazione generale della politica di austeritàpromossa dal Governo), non sia invece dapreferire il progetto avanzato dal Comune edal comprensaria di Castiglione del Lago che

~ prevedendo la utilizzazione intensiva agri-colo-turistica dei 130 ettari disponibili ~ po-

trebbe essere una giusta risposta alle esigen-ze della popolazione locale, del mantenimen-to dei livelli di occupazione, ed a quelle piùgenerali dell'economia del Paese, sia per ciòche riguarda l'aumento della produzione agri-cola, sia per ciò che si riferisce alla nostrabilancia dei pagamenti.

(4 -00768)

URBANI. ~ Al Ministro dei beni culturalie ambientali. ~ Per sapere se è a conoscen-za della situazione determinatasi nel comunedi Cervo Ligure, in provincia di Imperia, inseguito alla denuncia « per omissioni di attid'ufficio» del sindaco da parte dell'impresaimmobiliare «Edilmarengo », per avere ilsindaco stesso bloccato una lottizzazione perla costruzione di un cosiddetto « villaggio tu-ristico », che prevedeva costruzioni per30.000 metri cubi in una zona da destinarsi~ secondo il redigente piano regolatore ~ averde pubblico.

La precedente amministrazione comunaleaveva approvato tale piano di lottizzazione~ che è soltanto il primo lotto di una piùampia speculazione edilizia che comportereb-be ben 150.000 metri cubi di costruzione ~

che aveva trovato il consenso anche del pre-cedente Governo regionale della Liguria, mail sindaco ha ritenuto di non poter concederelicenze edilizie perchè il «muro di cementoarmato» che ne sarebbe risultato avrebbe ir-rimediabilmente compromesso le caratteri-stiche storiche, urbanistico-paesaggistiche edambientali di un paese rimasto sin ora incon-taminato dalla selvaggia speculazione che hadeturpato irrimediabilmente ampi tratti del-la riviera ligure di ponente.

L'interrogante chiede, pertanto, di conosce-re se il Ministro non ritenga di esprimere ~

su tale esemplare episodio ~ una valutazio-ne dei fatti che corrisponda all'esigenza pri-maria della salvaguardia dei valori ambien-tali del territorio e rappresenti ~ nel pienorispetto dell'autonomia e delle competenzeregionali ~ un autorevole sostegno culturaleed ideale all'opera di difesa dell'ambiente da-gli assalti della speculazione, opera in cui so-no impegnati, fra molte difficoltà oggettive,anche di ordine amministrativo-giuridico, gliamministratori di enti locali che ~ come il

sindaco di Cervo ~ non si vogliono arrendereal peso e all'arroganza della speculazioneedilizia.

(4-00769)

RIZZO. ~ Ai Ministri del tesoro e dellapubblica istruzione. ~ Per sapere se nonritengano necessario ed opportuno, nell'am-

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Senato della RepubbltCU VII Legislatura~ 3366 ~

9 FEBBRAIO 1977

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ASSElv1BLEA - RESCCONTO STENOGRAF.!.CO~~~u~ ~~~.u~u~~~~~~u~~~~~ul~~u~~~

bita delle rispettive competenze, prendereI

sposta la soppressione degli uffici finanziariatto della validità del voto formulato dal : insediati nel comune di Sapri, talchè si eli~IConsorzio provinciale per l'istruzione tec- mini un palese elemento di conflitto, i cuinica di Enna con deliberazione n. 15 dell'S fermenti finiscono sempre per avere effettinovembre 1976, loro trasmessa sotto la deleteri, sia sul terreno politico che su quel-stessa data e conseguentemente provvedere lo sociale.con la necessaria urgenza:

1) il Ministro del tesoro, a ripristinarei capitoli 2555 e 2556 dello stato di previ-sione della spesa del Ministero della pub-blica istruzione;

2) il Ministro della pubblica istruzio-ne, ad autorizzare i Consorzi per !'istruzio-ne tecnica ad approvare la pianta organicadel personale, con annesso regolamento,precisando anche il trattamento economicoe di carriera, tenendo conto di tutto il per-sonale dipendente, ivi compreso quello ad-detto ai centri di orientamento scolasticoe professionale, alla data dello luglio 1976.

(4 - 00770)

79a SEDUTA

ROCCAMONTE. ~ Al Ministro delle fi-I

nanze. ~ Per sapere se e quali iniziative I

sono state promosse o si intende promu~vere in ordine alla grave situazione deter-minatasi nei comuni di Tortorella, Casalet-to Spartano, Santa Marina, Ispani, Morige-rati, Caselle in Pittari, San Giovanni a Pira,Torre Orsaia, Tarraca, Roccagloriosa, Cel-le di Bulgheria, Vibonati e Sapri, in conse-guenza della soppressione degli uffici finan-ziari da sempre funzionanti nel comune diSapri, sul cui centro orbitano appunto lepopolazioni dei menzionati comuni dellaprovincia di Salerno.

Risulta all'interrogante che gli ammini-stratori dei comuni in questione, opportu-namente consultatisi, hanno indirizzato alMinistro una dettagliata istanza, in cui vie-ne illustrato il malcontento che fermentain seno alle comunità di tali centri rurali,dove, peraltro, non manca chi si apprestaad imbastire speculazioni politiche e non,sulla legittima protesta di coloro che sisentono colpiti da un provvedimento quantomeno i[lOpportuiIlo ed ~ngiustifìi'Cato.

L'interrogante fa propria l'istanza sotto-scritta dai sindaci dei comuni interessati al-la controversia e chiede che venga riesami-nato il provvedimento con il quale fu di-

(4 -00771)

ROCCAMONTE. ~ Al Ministro di grazia

e giustizia. ~ Per sapere se e quali provvedi-menti intende adottare in ordine alla richie-sta avanzata dai competenti organi giurisdi-zionali dell'amministrazione giudiziaria, concui si evidenzia la grave situazione esistentenella pretura di Sala Consilina (Salerno), do-ve è totalmente carente l'organo preposto al-le controversie del lavoro e in cui le contro-versie medesime, al 31 dicembre 1976, giac-ciono inevase nel numero di 1.050, con laprospettiva di un progressivo peggioramentoe conseguente danno per i lavoratori del com-prensorio.

(4 - 00772)

FERMARTELLO.~ Al Ministro delle par-tecipazioni statali. ~ In considerazione delrilevante interesse economico e sodale delcomplesso termale di Castellammare di Sta-bia, si ohiede di conoscere quali iniziativeintenda adottare, oltre che per sUlperarnel'attuale gravissima crisi, an:che per assicu-rarne l'atteso sviluppo.

(4 - 00773)

MURMURA. ~ Ai Ministri dell'interno edelle finanze. ~ La circolare n. 21 del Mini-stero de.He finanze in data 1° dicembre 1976,con la quale si stabilisce l'imprescindibile ne-cessità dell'approvazione, da parte della Com-missione centrale per la finanza locale, deimutui contraenti dagli Enti locali con la Cas-sa depositi e prestiti per la realizzazione diopere pubbliche in gran parte finanÚate concontributi erariaU, non solo conferisce ulte-riori competenze ad un organismo certamen-te non coerente con la normativa costituzio-nale, ma coIlitrasta anche con numerose e co-stanti dichiarazioni del Ministro dell'internodi voler abolire tale Commi,ssione.

Nel contempo, comportando detti incom-benti ritardi e differimenti nella esecuzione

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Senato della Repubblica ~ 3367 ~ VII Legislatura

9 FEBBRAIO1977ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO79a SEDUTA

di opere pubbliche, la predetta circolare nonsolo contribuisce a lasciare insoluti problemidi civiltà e ad aumentare ,la disoccupazione,ma provoca, per la svalutazione strisciante,se non galoppante, ulteriori aumenti di costo.

(4 ~00774)

SIGNORI. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Per sapere:

se è a conoscenza del fatto che le mareg-giate che, in questi ultimi anni hanno colpitoil lato occidentale della riviera di Follonica(Grosseto) hanno arrecato gravi danni allito-raIe di Prato Ranieri, rendendo la strada diservizio di tale agglomerato urbano sconnes-sa e pericolosa e facendo nascere, addkittu-l'a, serie preoccupazioni per la stabilità di uncerto numero di abitazioni della rona;

se ha preso visione della petizione sotto-scritta da oltre 2.000 cittadini di Prato Ranie-ri, i quali denunciano detta aLlarmante situa-zione e domandano che siano effettuati conurgenza i lavori previsti dal¡la perizia p.redi-sposta dalla Sezione delle opere marittimedella Direzione generale dell Ministero, cheprevede una spesa di 78 milioni di lire;

entro quale periodo si intende dare ini-zio ai lavori previsti daLla perizia già ricorda-ta, al fine di eliminare i disagi che già oggisopportano i cittadini di Pmto Ranieri e perevitare che in futuro si ripetano, aggravati,i fenomeni che hanno allarmato e allarmanogli abitanti della cennata località e dell'in-tera cittadina di Follonica.

(4 -00775)

OCCHIPINTI. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere:

a) se e quali trattative sono state con-dotte elo concluse con il Governo libico,aventi per oggetto l'acquisizione da partedella Libia (tramite la società libica «Na-tional Investment Company») della socie-tà VALTUR e delle sue attività nell'isola diLampedusa;

b) quali sono, in caso affermativo, lemodalità dell'accordo;

c) se di tali trattative è stato in-formato il Governo della Regione siciliana,interessato alle attività della VALTUR nelproprio territorio;

d) se risponde a vero:1) che nel corso delle trattative si so-

no registrate delle remare conseguenti ad in-terferenze del SID su sollecitazione dei co-mandi della NATO;

2) che si è reso necessario, e perchè,l'assenso del Ministro della difesa e qualela motivazione di tale assenso;

3) che fra le modalità dell'accordo èstato opportunamente previsto il reinvesti-mento, nell'isola di Lampedusa, delle som-me ricavate dalla operazione in corso, inconsiderazione anche che la VALTUR si èavvalsa delle agevolazioni straordinarie del-Ja legislazione nazionale in favore del Mez-zogiorno, nonchè di quella regionale sid-Hana per le attività turistico-alberghiere.

(4 - 00776)

Interrogazioni da svolgere in Commissione

P R E S I D E N T E. A norma dell' ar~ticalo 147 del Regolamento, le seguenti in-terrogazioni saranno svolte presso le Com-missioni permanenti:

6a Commissione permanente (Finanze etesoro) :

n. 3 - 00324 del senatore Aletti;

8a Commissione permanente (Lavori pub-blici, comunicazioni):

n. 3 - 00321 dei senatori Federici ed altri.

Ordine del giornoper la seduta di giovedì 10 febbraio 1977

P R E S I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, gio-vedì 10 febbraio, alle ore 16, con il seguenteordine del giorno:

I. Seguito de1la discussione del disegno dilegge:

« Modi£icazioni a1la disdplina dell'impo-sta sul reddito del,le persone fisiche (335).

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~elLatO della Repubblica ~ 3368 ~ VII Legislature.

9 FEBBRAIO 19777f)8 SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STE~OGRAFICO

II. Disoussione dei disegni di Jegge:

1. AmmOldernamento dei mezzi dell'ae-ronautica mìlita.re (452) (Approvato dallaCamera dei deputati).

2. SIGNORI ed altri. ~ Istitu:Ûone diuna Commissione di inchiesta e di studiosuLle commesse di armi e mezzi ad usomilitare e sugli approvvigionamenti (116).

NBNCIONI ed altri. ~ Commissione di

indhiesta pwrlamenta,re suJle forniture mi-litari (208).

3. Conversione in legge, con modifica-mani, dell deoreto-Jlegge 10 dicembre 1976,n. 831, concernente interventi urgenti nelsettore delle opere pubbliche nellle pro-vince di Trapani e di Agdgento a seguitodegli eccezionali eventi alluvionali dell'ot-tobre-novembre 1976 (512) (Approvato dal-la Camera dei deputati) (Relazione orale).

La seduta è tolta (ore 20,20).

Dott. AlBERTO AlBERTIDirettore generale del ServizIo del resoconti parlamentan