SENArroDELLAREPTJBBLICA · 2011-03-07 · SENArroDELLAREPTJBBLICA IV LEGISLATURA 1853SEDUTAPUBBLICA...

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SENArro DELLA REPTJBBLICA IV LEGISLATURA 1853 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO " VENERDI 2 OTTOBRE 1964 ... Presidenza del Vice Presidente ZELIOLI LANZINI, indi del Vice Presidente SPATARO INDICE CONGEDI . . . . . DISEGNI DI LEGGE Pag, 9941 I INTERPELLANZE Per lo svolgimento: Annunzio di presentazione . Presentazione di relazioni . 9941 9941 Sulla presentazione di un disegno di legge: PRESIDENTE . 9975 TERRACINI. . 9974 Trasmissione 9941 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI Svolgimento: ADAMOLI GARLATO MACAGGI NENCIONI ROVERE . SPAGNOLLI, Ministro della marina mercan- tile . . . . . . . . . . . . . . . . 9943, 9959 .. 9970 .. 9965 9950, 9963 9971 9954 PRESIDENTE F ABRETTI PIOVANO . Pago 9975 9975 . . 9975 INTERROGAZIONI Annunzio. . . . 9975 9942 Annunzio di risposte scritte PUBBLICA ISTRUZIONE Annunzio di relazione sulle linee direttive del piano di sviluppo pluriennale della scuola, presentata dal Ministro della pub- blica istruzione . . . . . . . . 9942 ALLEGATO AL RESOCONTO. scritte ad interrogazioni.. . . Risposte 9979 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

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SENArro DELLA REPTJBBLICAIV LEGISLATURA

1853 SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

"VENERDI 2 OTTOBRE 1964...

Presidenza del Vice Presidente ZELIOLI LANZINI,

indi del Vice Presidente SPATARO

INDICE

CONGEDI . . . . .

DISEGNI DI LEGGE

Pag, 9941

I

INTERPELLANZE

Per lo svolgimento:

Annunzio di presentazione .Presentazione di relazioni .

9941

9941

Sulla presentazione di un disegno di legge:

PRESIDENTE . 9975TERRACINI. . 9974

Trasmissione 9941

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Svolgimento:

ADAMOLIGARLATOMACAGGINENCIONIROVERE .SPAGNOLLI,Ministro della marina mercan-tile . . . . . . . . . . . . . . . .

9943, 9959. . 9970. . 9965

9950, 99639971

9954

PRESIDENTE

F ABRETTI

PIOVANO .

Pago 99759975

. . 9975

INTERROGAZIONI

Annunzio. . . . 9975

9942Annunzio di risposte scritte

PUBBLICA ISTRUZIONE

Annunzio di relazione sulle linee direttivedel piano di sviluppo pluriennale dellascuola, presentata dal Ministro della pub-blica istruzione . . . . . . . . 9942

ALLEGATO AL RESOCONTO.scritte ad interrogazioni. . . .

Risposte9979

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9941 ~

2 OTTOBRE 1964185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Vice Presidente ZELI OLI LANZINI

P RES I D E N T E. La seduta è aper~ta (ore 9,30).

Si dia lettura del processo verbale.

G 1<A N Z O T T O BAS SO, Segre~tario, dà lettura del processa verbale dellaseduta antimeridiana del 25 settembre.

P RES I D E N T E. Non essendovi os~servazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno chiestocongeda i senatari: CassanO' per giorni 1 eCriscuoli per giorni 2.

Non essendovi osservazioni, questi con~gedi sono concessi.

Annunzio di disegno di leggetrasmesso dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. Comunico che ilPresidente della Camera dei deputati hatrasmesso il seguente disegno di legge:

«Depositi di olii minerali presso i Ma~gazzini generali ed i Depositi franchi» (781).

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Comunico che sonostati presentati i seguenti disegni di leggedai senatori:

Giancane, Bernardi e Bonafini:

«Modificazioni, a favore di aziende pa~trimoniali ittiche, dell'articalo 3 della legge21 giugno 1960, n. 649, relativa all'attività

e disciplina dell'Ente autonoma di gestianeper le aziende termali» (782);

Roda, Schiavetti, Picchiotti, Passoni, Mi~lilla e Tomassini:

« Proraga del regime vincolistico delle lo~cazioni di immabili urbani» (783).

Annunzio di presentazione di relazioni

P RES I D E N T E. Comunico chesono state presentate le seguenti relazioni:

a nome della 3a Cammissione permanente(Affari esteri):

dal senatore Jannuzzi sui disegni dilegge: «Ratifica ed esecuzione dell'Accordotra l'Italia e la Jugoslavia per il regolamen~to del traffico di persone, nonchè dei tra~sporti e delle comunicazioni terrestri e ma~rittime tra le aree limitrofe, conclusd adUdine il 31 ottolbre 1962» (587) e: «Ratifi~ca ed esecuzione dell'Accordo internaziona~le sull'olio d'oliva 1963, adottato a Ginevrail 20 aprile 1963» (704);

dal senatore Ceschi sul disegno di leg~ge: «Ratifica ed esecuzione degli Accordiinternazionali firmati in Ankara il 12 set~tembre 1963 e degli Atti connessi relativiall'Associazione tra la Comunità economicaeuropea e la Turdhia» (772);

a nome della Sa Commissione permanente(Finanze e tesoro):

dal senatore Salari sul disegno di legge:« Provvedimenti tributari per l'agricoltura»(751);

dal senatore Trabucchi sul disegno dilegge: 1« Delega al Governo ad emanare unanuova tariffa dei dazi doganali» (672).

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Senato della Repubblica ~ 9942 ~ IV Legislatura

185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

Annunzio di relazione sulle linee direttivedel piano di sviluppo pluriennale dellascuola, presèntata dal Ministro della pub-blica istruzione

P RES I D E N T E. Comunico che ilMinistro della pubblica istruzione, ai sen~si della legge 24 luglio 1962, n, 1073, hapresentato una relazione sulle linee diretti~ve del piano di sviluppo pluriennale dellascuola per il periodo successivo al 30 giu~gno 1965; tale relazione, unitamente a quel~la sullo stato della pubblica istruzione inI talia precedentemente presentata, saràstampata e distribuita (Doc. 49).

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P R iE S ,I D E N T LE. Comunico che iMinistri competenti hanno inviato rispostescritte ad interrogazioni presentate da ono~revoli senatori.

Tali risposte saranno pubblicate in alle~gato al resoconto stenografico della sedutaodierna.

Svolgimento di interpellanzee di interrogazioni

P RES I D E N T E. L'ordine del gior~no reca lo svolgimento di due interpellan~ze e di quattro interrogazioni al Ministrodella marina mercantile, sulla situazione deiporti.

Si dia lettura delle due interpellanze.

G R A N Z O T T O BAS SO, Segre~tario:

«ADAMOLI (VIDALI, BERTOLI, GIANQUINTO).~ Al Ministro della marina mercantile. ~

Per conoscere se non intenda intervenirecon urgenza in relazione alla grave situazio~ne esistente nei porti italiani.

L'insufficienza delle strutture portuali, laarretratezza e !'inadeguatezza degli impian~ti nei confronti dei sistemi moderni delle

operazioni di imbarco e di sbarco, la man~canza di efficienti collegamenti ferroviari estradali, i grossi profitti delle imprese cheoperano nell'interno degli empori maritti~mi, spesso godendo privilegi che hanno in-ciso sul carattere pubblico dei porti, sonole cause essenziali dei gravi problemi dicompetitività nel campo internazionale chesi sono andati sempre più aggravando.

Il tentativo di concentrare il dibattito suiproblemi del lavoro e di isolarli da tuttala complessa realtà portuale, il pesante at-tacco ai diritti conquistati da decenni dallecompagnie portuali e che rispondono all'in-teresse economico e tecnico dei porti, co-stituiscono le ultime e più odiose manife-stazioni di una politica portuale direttamen-te influenzata dagli interessi e dagli obiet-tivi dei grandi gruppi monopolistici e neifatti accettata dal Governo» (185);

«NENCIONI (BARBARO, CREMISINI, CROLLA-

LANZA, FERRETTI, FIORENTINO, FRANZA, GRAY,

GRIMALDI, LATANZA, LESSONA, MAGGIO, PACE,

PICARDO, PINNA, ,PONTE, TURCHI). ~ Al Presi~dente del Consiglio dei ministri ed al Mini-stro della marina mercantile. ~ Con riferi~mento alla situazione dei servizi portuali ealla pressione di alcune organizzazioni sin-dacali per escludere, a fini chiaramente po-litici, autonomie funzionali; alla situazionedei costi crescenti nei porti italiani che in-cide sulla competitività dei nostri prodottiall'estero e sulla tompetitività dei serviziportuali offerti ~gli operatori economiciesteri; alla necessÙà. di normalizzare, a finieconomici, il regime dei consorzi autonomidei maggiori porti italiani, gli interpellantichiedono di sapere:

1) se è a loro conoscenza la diminuitapreferenza da parte degli operatori econo-mici dei servizi offerti dai porti italiani ingenere e dal porto di Genova in specie;

2) quali provvedimenti intendano pren~dere per salvaguardare il livello dei traffi-ci nei nostri porti ed anzi per incentivarel'attività portuale;

3) come intendano tutelare il prestigiodei nostri servizi portuali nel mondo, difronte ad una offensiva paralizzante e co-munque antieconomica}) (213).

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9943 ~

2 OTTOBRE 196418sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Si dia lettura del-le quattro interrogazioni.

G R A N Z O T T O BAS SO, Segre-tario:

« MACAGGI (FERRONI, GATTO, GIANCANE). ~

Al Ministro della marina mercantile. ~ Perconoscere quale assetto definitivo il Gover~no intenda dare alla situazione dei serviziportuali attinenti al carico ed allo scaricodelle merci.

Il problema, reso acuto dalle polemicheinsorte in esso e dall'agitazione di categoriaaggravatasi in seguito ai recenti provvedi-menti ministeriali sulle autonomie funzio~nali mette in risalto, oltre alla inadeguatezzadelle attrezzature portuali, la necessità dimodificare la vigente legislazione che affidaal Ministro, caso per caso, decisioni che sa~rebbe auspicabile fossero invece stretta~mente legate a precise indicazioni, conse~guenti agli aspetti particolari che lo svi~luppo economico e tecnico ha determinatonei settori produttivi interessati» (509);

{{TOMASSINI (MILILLO, SCHIAVETTI, RODA,

PASSONI). ~ Al Ministro della marina mer-cantile. ~ Per conoscere quali provvedi~menti urgenti intende adottare per ovviarealla grave situazione in cui si trovano i por-ti italiani, a causa delle insufficienti strut~ture portuali, non più adeguate alle esigen-ze delle operazioni di imbarco e di sbarco,rispetto ai moderni sistemi, e da cui sca-turiscono serie preoccupazioni sul pianodella competitività internazionale.

Non può certo porsi in dubbio che unatale situazione è la conseguenza dell'indiriz~zo seguìto nella politica portuale, sotto lainfluenza dell'interesse dei gruppi monopo~listici, acquiescente il Governo» (510);

{{LOMBARDI (GARLATO, FLORENA). ~ Al Mi~

nistro della marina mercantile. ~ Per co-noscere quale sia lo sviluppo dei lavori del-la Commissione interministeriale incarica~ta di studiare i provvedimenti atti ad in~crementare la produttività dei porti attra-verso la visione organica e globale di tuttele attività che vi concorrono, in vista dellanecessità ed urgenza di dare un ordinato e

moderno sviluppo ad un settore di capitaleimportanza per l'economia del~Paese, anchenei riflessi del suo inserimento nel Merca~to comune europeo» (512);

{{ROVERE (PASQUATO, CHIARIELLO, VERONE-SI). ~ Al Ministro della marina mercanti~le. ~ Per conoscere quali provvedimentiulteriori intenda prendere e richiedere alleCamere per intervenire con urgenza ed inmodo decisivo per risolvere la grave situa~zione esistente nei Porti italiani dove, allaÌnsufficienza delle strutture, alla inadegua~tezza degli impianti ed alla carenza di effi~cienti infrastrutture, si accompagna, comesuccede in particolare per il Porto di Ge~nova, la pesante strumentalizzazione politi~ca delle condizioni di esclusiva, condizioniche vennero istituite, in diversa situazionepolitico-economico-sociale, ai fini pubblicidella sicurezza, della regolarità e della eco-nomicità delle operazioni, fini oggi comple-tamente travolti da coloro che godono del~l'esclusiva stessa» (513).

P RES I D E N T E. Il senatore Ada-moli ha facoltà di svolgere la sua inter-pellanza.

A D A M O L I. Signor Pl\esidente, ono-revoli colleghi, signor Ministro, l'interpel~lanza che mi accingo ad illustrare è stret-tamente legata nella sua origine, come è di-mostrato dalla data della sua presentazione,alle dichiarazioni fatte in quest'Aula nelgiugno scorso dall' onorevole Ministro inmateria di ordinamento del lavoro portua-le; dichiarazioni assolutamente inattese eimprevedibili, tanto più che allora si par-lava ancora e molto di un nuovo clima po-litico e sociale che si sarebbe già formatoattorno al primo Governo di centro-sinistra.

Quello che ci colpì non fu solo la lungarequisitoria contro i lavoratori portuali ele loro organizzazioni, fatta con termini econ argomenti che ci riportavano indietrodi alcuni decenni, non usati neanche, e que-sto ci rincresce dirIo, al tempo dei Gover-ni centristi, e tali da suscitare giustamenteil plauso di tutta la stampa di destra edelle centrali del grande padronato italia-

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Senato della Repubblica IV Legislatura

185a SEDUTA

~ 9944 ~

2 OTTOBRE 1964ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

no, ma anche il fatto che si cercava di co-prire la profonda crisi strutturale in cui datempo si dibatteva e si dibatte il sistemaportuale con le nebbie artificiali della so~lita polemica antioperaia; e che i proble-mi profondi, seri dell'éfficienza, dell'am~modernamento, della meccanizzazione deiporti, della produttività del lavoro portua~le, dei costi totali di caric-o e scarico, deitempi di imbarco e di sbarco, dei collega~menti, e così via, si facessero ruotare at-torno ad un problema che veniva falsa~mente posto al centro: quello dell'ordina~mento del lavoro portuale.

La nostra interpellanza ebbe ed ha l'obiet-tivo di cercare di riportare il discorso sullagiusta piattaforma, di richiamare l'attenzio~ne del Senato e del Governo sull'accentuar~si della crisi del sistema portuale italianoe sull'esigenza di impostare finalmente unapolitica portuale come fattore di sviluppodi una economia marittima organicamenteinserita in una visione programmata del~l'intera economia nazionale.

Vedo con particolare soddisfazione chela nostra iniziativa ha suscitato interesse eha promosso altre iniziative, poichè stama-ne, oltre all'interpellanza di parte comuni-sta, vi sono altre interpellanze e numeroseinterrogazioni. E certo queste iniziative nonsono state fatte a fini strumentali, e voglia~ma perciò esprimere l'auspicio che, attra~verso un dibattito responsabile, ispiratoesclusivamente agli interessi generali dellacollettività nazionale, si precisino e si de~finiscano i termini reali di un problemafondamentale per lo sviluppo economico delnostro Paese.

Onorevole Ministro, non credo davveroche le possa far piacere il fatto che sinoralei appaia più il Ministro delle autonomiefunzionali che il Ministro della marina mer-cantile; di un settore che noi continuiamoa ritenere fra i più importanti dell'economianazionale, ma che resta impaniato, pur-troppo, dalle povere questioni suggerite daristretti interessi. Non riesce a iniziare lanavigazione, il Ministero della marina mer-cantile, e da mesi non si parla d'altro chedi autonomie funzionali. Non so fino a chepunto faccia piacere all'onorevole Ministro

il posto d'onore che sempre la stampa con~findustriale riserva alle sue dichiarazioni,alle sue risposte ad interrogazioni oppureaddirittura a semplici lettere; ma certo leinon può rimanere insensibile al fatto chele sue dichiarazioni, i suoi atteggiamenti,vengono obiettivamente a trovarsi, anche sequesta non è la sua volontà, nel quadro diuna campagna denigratoria, condotta neiconfronti dei lavoratori portuali con tuttii mezzi atti ad influenzare la pubblica opi~nione, talvolta persino paradossalmente,con il finanziamento dello Stato come è av-venuto nel caso dello sciagurato e canaglie-sco cinegiornale Incom n. 2503 dove il suonome è stato ripetutamente, e vogliamopensare disonestamente, citato a sostegnodelle tesi più ottusamente reazionarie.

Questa è la situazione che si è creata, edovete uscirne fuori perchè sono in giuocointeressi fondamentali della vita nazionale,perchè in questo giuoco si innestano specu~lazioni e montature anche da parte di grup-pi stranieri. E per uscirne fuori è necessa-rio chiudere la vertenza sulle autonomie fun~zionali ed affrontare, senza ulteriori indu-gi, i problemi del sistema portuale sia sulpiano tecnico che sul piano economico al-la radice; e la radice è l'arretratezza dellestrutture e l'invadenza sempre più massic-cia del capitale privato. La questione prin-cipale dunque è chiudere il problema delleautonomie funzionali che si può e si devechiudere nel modo valido, ossia nel rispet-to anzitutto del carattere pubblico dei por-ti. È evidente che io non tratto qui, gli aspet~ti sindacali della questione, non ne ho nèil potere nè la capacità. Ma finchè sul pro-blema delle autonomie funzionaH si conti-nuano a fare i discorsi che anche lei, ono~revole Ministro, continua a fare e che sonopoi fondamentalmente gli stessi del grandepadronato, mancano le premesse, le condi~zioni, i, termini per avviare un discorso or~ganico sulla politica portuale adeguata alnostro tempo.

Un avvio di politica portuale moderna de~ve cominciare almeno con il riaffermare unprincipio che non è nuovo poichè è quelloaffermato da Einaudi nei famosi articoli del1903 e del 1904, pubblicati allora nienteme-

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Senato della Repubblica ~ 9945 ~ IV Legislatura

2 OTTOBRE 1964185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

no che dal «Corriere della Sera »: è quelloche ispirò in quegli anni l'azione dei gover-ni liberali, dei governi Giolitti, ed è il prin-cipio del carattere pubblico dei porti cheoggi assume nuova e più vasta portata nelsuo contenuto, nella prospettiva della pro-grammazione dell'economia nazionale. L'au-tonomia funzionale, intesa non come dero-ga eccezionale e temporanea a tale princi-pio essenziale ma teorizzata e difesa comefattore positivo, addirittura, nel processo ge-nerale dell'economia, è una rottura del ca-rattere pubblicistico degli impianti portua-li, è un cavallo di Troia che porta nella cit~tadella del bene pubblico un potere dire~zionale che non è pubblico.

Tutti i discorsi sulla programmazione,sullo sviluppo equilibrato dell'economia,sul reale contenimento degli oneri e dei co-sti non hanno più senso se si teorizza, comesi è fatto finora, sulle autonomie funzionali.

Prima ancora del lavoro portuale, su cuisi fa tanta letteratura gialla, come gialli so-no i giornali specializzati nella caccia dellestreghe, si tratta di moli, signor Ministro,di banchine, di capannoni, di vasti territo-ri, come quello di Porto Marghera, in cuizone che oggi sono ancora solo acquitrinisono state concesse per le autonomie fun-zionali; si tratta per lo Stato di cedere agruppi privati prerogative pubbliche e benipubblici; si tratta di rompere l'unità tecni-ca ed economica dei porti permettendo lacreazione, nell'interno di un sistema, per suanatura e finalità pubblicistico, di centri e diinteressi privati. I porti pubblici sono an~che infrastrutture come lo sono le strade ele ferrovie; e cedere una banchina, una zo~na, un attracco, anche soltanto un capan-none ad un privato è la stessa cosa che ri-servare a gruppi privati un tratto di stra-da o di ferrovia affermando che ciò sareb~be particolarmente utile per i collegamen-ti di una industria e per la riduzione deisuoi costi. Tutto è giustificato con la fac-cenda dei costi. Ma anche di questa inven~zione occorre fare giustizia una volta persempre. Se si tratta di incidenza del costodella mano d'opera, tutti sanno che i sin-dacati portuali hanno ripetutamente dichia-rato nelle forme più responsabili che sono

pronti a discutere e a trattare. Essi nonchiedono una lira di più, essi anzi sono di-sposti ad ottenere una lira di meno dell'at-tuale incidenza del costo della mano d' ope~ra, dove è stato concesso il regime delleautonomie funzionali.

D'altra parte, credo che sia superfluo af-fermare qui che noi siamo perfettamented'accordo che ogni azione debba esseresvolta per la riduzione dei costi delle ope~razioni portuali. Ma per modificare qual-cosa, e per modificarla in meglio, è neces-sario anzitutto conoscerne l'intima struttu~ra, tutti gli addendi di una lunga somma. Siparla sempre di costi portuali, come il neces-sario punto di riferimento di ogni ragiona~mento economico, e non si presenta maiuna analisi della loro composizione e del-la loro formazione. Anche lei, onorevole Mi~nistro, nella sua abbondante risposta ad unainterrogazione di de~tati, integralmente epuntualmente pubblicata al posto d'onoreda « 24 Ore », non può non riconoscere cheal costo dei servizi portuali concorrono mol-ti fattori, tra i quali, lei dice, l'arretratezzadegli impianti, l'insufficienza delle attrez-zature, la presenza di intermediari parassi~tari e l'insufficienza del coordinamento deicompiti delle varie amministrazioni. Lei ta-ce molti altri fattori, come le esigenze deiservizi doganali, la rapidità dei collegamen-ti, e così via.

Se i costi portuali hanno tante compo-nenti, se sono così complessi, come si faad enucleare un solo elemento di costo,quello della mano d'opera e a presentarlocome determinante? Su « Il Globo », un gior.nalE1certo non sospetto agli armatori e agliamici degli armatori, è stato scritto chegli oneri totali annui delle operazioni por-tuali in Italia ammontano a 350 miliardi.Il fatturato delle compagnie portuali perun anno, il quale comprende non soltantoi salari ma anche gli oneri sociali e le spe~se generali, ammonta a 35AO miliardi; os~sia il costo della mano d'opera incide per il10 per cento sul totale dei costi portuali.

Affinchè sia ancora più chiara e più notala realtà economica dei nostri porti, dob~biamo ricordare che nel 1963 gli oneri su-biti per la sosta delle navi in rada di fronte

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Senato della ReplUbblica ~ 9946 ~ IV Legislatura

185a SEDUTA'

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

ai porti congestionati, e perciò non in gra-do di riceverle, sono stati calcolati a 40 mi.liardi. Un'incidenza sui costi causati dallaarretratezza tecnica del sistema portualeitaliano pari all'intero monte salari. Questeverità nessuno le smentisce ma continua-no ad essere taciute anche se sono ben co-nosciute.

Rompiamo dunque il mistero dei costiportuali, lei lo può e lo deve fare, onore-vole Ministro. Lei non può continuare aparlare di alti costi della mano d'opera por-tuale senza riferirli comparativamente atutti gli altri fattori di costo. I salari deilavoratori li conoscono tutti, sono alla lucedel sole, sono registrati fino al centesimo.Ma chi conosce i profitti di quelle impreseparassitarie di cui lei stesso è costretto aparlare? Chi conosce la cascata delle vocidi ogni genere che si abbatte sulle merci dasbarcare o da imbaPltare? Lei può e deverompere il mistero dei costi portuali; lei hal'autorità ed i mezzi per farlo e ne ha ancheil dovere, dato che lei solleva il problemadei costi nei confronti dei lavoratori comefattore decisivo,. Lei deve presentare al Par-lamento ed al Paese la radiografia di unafattura portuale con tutte le sue voci e lesue componenti e lei ci deve far conoscerecome un prezzo X dal porto di origine di-venti prezzo Y nel magazzino di destinazio-ne. Tutto questo lei lo può e lo deve fare,in modo da finirla con questa storia dellapesante incidenza dei salari dei lavoratori.

Ma vi è poi una grande verità che tuttidebbono conoscere e riconoscere ed è che ilnostro Paese è riuscito a seguire il ritmodei traffici mondiali, che il nostro Paese,anche nell'interno del MEC, ossia di un si-stema altamente razionalizzato e in cui iporti sono tra i più moderni del mondo (Rot-terdam, Amburgo, Anversa ed il sistemafrancese dei porti) nei quali sono stati in-vestiti centinaia di miliardi dopo la guer-ra, non ha perso il suo primo posto di Pae-se marinaro, nonostante l'arretratezza tal-volta arcaica degli impianti e delle attrezza-ture portuali e !'incredibile colpevole indif-ferenza mostrata dai Governi diretti dallaDemocrazia cristiana nei confronti di unaesigenza che col tempo ha assunto aspetti

drammatici. I portuali italiani sono 15 mi-la nei ruoli permanenti e 10 mila occasio-nali; in tutto 25 mila. Ebbene, ogni anno,lavorando in porti antiquati, essi manipo-lano un quantitativa di merci quattro voltemaggiore di quello registrato nel porto diAmburgo, in cui, nonostante le modernissi-me attrezzature, lavorano ben 18 mila por-tuali. In porti vecchi, anche se ricostrui-ti dopo la guerra, poichè con sorprendentemiopia non furono rinnovati ma solo ri-pristinati rispetto alle precedenti strutture,con mezzi meccanici antiquati (a Genovavi sono ancora 65 gru ad acqua vecchie di60 anni), il nostro Paese è riuscito ad argi.nare la concorrenza insidiosa e spesso senzascrupoli dei porti sia atlantici che mediter-ranei. E di chi è il merito se non in granparte, potrei dire tranquillamente in tutto,dello sforzo fisico, dell'abilità riconosciutain tutto il mondo, della elevata specializza-zione, dello spirito di sacrii:ficio dei lavora-tori portuali? Chi ha tenuto questo nostrosistema portuale all'altezza della competi-zione internazionale quando voi stessi dellamaggioranza riconoscete le vostre indifk.renze, i vostri ritardi, la gravità della situa..zione esistente nei porti italiani?

Nel tentativo di colpire i lavoratori e leloro organizzazioni si dà perfino credito avolgari manovre denigratorie nei confrontidei nostri porti messe in giro all'estero perbassi fini concorrenziali.

Con vera amarezza, dicevo, abbiamo vi-sto raccolta, onorevole Ministro, nella suarisposta all'interrogazione di alcuni deputa-ti, la notizia secondo la quale una societàsvizzera ha deciso di rifiutare l'assicurazio-ne delle merci in transito nel porto di Ge-nova. Si tratta di una modesta compagnia,sconosciuta in campo internazionale, che

Iha lamentato la scomparsa di 12 sedie in unimbarco verso il Giappone e di alcune r~dioline transistor nello sbarco e la cui de-cisione, senza precisarne i motivi, è stataabilmente propangata in tutto il mondo, co-me propagandata fu la storia dei sopranno-li a carico delle merci destinate a Genovae ad altri porti italiani. È ammissibile che unMinistro debba appoggiarsi a valutazionistraniere, a speculazioni straniere, che qual-

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Senato delta Repubblica IV Legislatura~ 9947 ~

2 OTTOBRE 1964185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

che sospetto dovrebbero pur creare, per so~stenere le sue tesi nei confronti dei lavo~ratori italiani? Davvero non c'è niente altroda fare che registrare, come il Governo hafatto, l'altra decisione, questa volta di unasocietà italiana, la Fiat, di imbarcare mercinei porti tedeschi? Niente altro da fare ver~so un gruppo che gode di infiniti privilegi,dalle tariffe doganali ai materiali a prezzidifferenziati forniti dall'Azienda di Stato?

È su tali privilegi che il grande mono-polio torinese ha poggiato i suoi gigante-schi superprofitti e la sua forza per eserci~tare pressioni anche politiche, o riducendol'orario di lavoro nei suoi stabilimenti opatriotticamente servendosi di bandiereestere in porti esteri! Ma la Fiat può anchedenigrare, di fronte al mondo, i porti ita-liani e meritare nello stesso tempo la dife-sa del Governo!

E potrebbe davvero tutto ciò appariresingolare, se questo non rispondesse a unalinea, da tempo nota: alla testa di questacampagna contro i lavoratori portuali sitrovano enti e persone che traggono dalloStato la loro esistenza e la loro investitu-ra, come il caso dell'Italsider e del profes-sar Manuelli, questo ineffabile personaggioche, a una «tavola rotonda» tenuta nellaCamera di commercio di Milano, ossia inun ambiente che dobbiamo ritenere serio,disse che i portuali vanno « ululando comelupi» e che non sanno che cosa sia il sensomorale. Questo signore è il Presidente del-l'Italsider ed è nominato dal Governo.

Ma non intendo qui soffermarmi sui ter-mini di una vertenza che ha necessariamen-te un contenuto sindacale; debbo però de-nunciare con forza l'atteggiamento provo-catorio assunto dall'Italsider, per quantoriguarda l'autonomia funzionale a Corni-gliano; atteggiamento che credo abbia mes-so in imbarazzo lo stesso onorevole Spa-gnolli.

Ripeto che noi respingiamo la linea del-l'autonomia funzionale, non solo per il suocontenuto antioperaio, ma perchè è una li-nea che aggrava gli squilibri dell'economia,crea nuovi privilegi, rafforza il potere eco~nomico solo delle grandi concentrazioni in-dustriali e, nel campo strettamente portua~

le, rompe l'unità tecnica ed economica deiporti. i

I

E se nei porti italiani esiste un problemadi costi, l'autonomia funzionale, ammessoche questa sia la strada per la maggioreproduttività del lavoro portuale, riguardasolo i grandi gruppi, come l'Italsider, laMontecatini, l'Edison, rEne!, dei cui costi loStato si preoccupa tanto (sia detto tra pa~rentesi) da raddoppiare a suo carico glioneri fiscali rispetto alla gestione privata?

Secondo Manuelli l'autonomia funzionaledovrebbe essere automatica per certe in-dustrie di grandi dimensioni; cioè, ai gran-di gruppi si debbono concedere banchine e,se del caso, porti interi, senza neanche bi-sogno di particolari decisioni.

Ma come risolviamo il problema deglialtri operatori economici che non hanno legrandi dimensioni così care al Manuelli? Checosa facciamo? Spezzettiamo i porti in tan-te fette: a ciascuno il suo spicchio, picco~lo o grande che sia? Perchè invece non af~fronti amo il problema nella sua interezza,togliendo per tutti le cause dei ritardi, de~gli oneri eccessivi, del parassitismo e cosìvia, cioè sviluppando e ammodernando iporti e riaffermando nello stesso tempo illoro carattere pubblico?

Ecco perchè noi diciamo che occorre an~zitutto liquidare nel modo giusto la ver~tenza sulle autonomie funzionali. Questa èuna' palla di piombo gettata sulla stradadel progresso dell'economia nazionale; eblocca anche ogni sua possibilità di inizia-tiva, onorevole Ministro!

L'intransigenza è da una sola parte. I la~voratori portuali hanno assunto posizioniestremamente responsabili; con le loroproposte il problema economico, il proble~ma dei costi non esiste più, perchè hannodichiarato: ({ Diteci cosa vi costano le vo-stre operazioni, noi vi facciamo un costoinferiore ».

E persino gli aspetti sindacali sono staticonsiderati, ossia le differenze che esisto-no tra il settore portuale e il settore indu~striale. Essi chiedono qualche cosa che nonè intransigenza; non chiedono neanche larevoca di tutte le autonomie funzionali. Es-si avevano chiesto che non si allargasse la

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macchia d'olio e che si affrontasse il riesa~me del problema nel quadro di una politi~ca portuale democratica.

A queste proposte purtroppo l'onorevoleMinistro ha risposto in pieno ferragosto,turbando il periodo delle ferie, meritatepenso anche dai lavoratori, firmando tre de~creti di autonomia funzionale che riguarda~no Genova, Porto Marghera e La Spezia,tre decreti che hanno modificato la situa~zione preesistente.

Dal canto suo l'Italsider ha risposto as~sumendo atteggiamenti anche provocatori,tentando di compiere operazioni di imbar~co quando, come lei sa, le autonomie fun-zionali precedenti riguardavano solo le ope~razioni di sbarco. L'Italsider invece ha ten-tato ed ha compiuto operazioni di imbar~co per affermare con prepotenza la sua vo~lontà di continuare su una certa strada.

Lei sa, onorevole Ministro, che i lavora-tori non si presentano su posizioni immobi~listiche, essi stessi pongono i problemi delrinnovamento delle loro organizzazioni, del-l'adeguamento delle compagnie alle nuovesituazioni tecniche e strutturali dei porti,della loro rinnovata efficienza anche per ilsuccesso di una politica programmata.

Si è parlato di studi sulla produttività.È un fascicolo di proposte serie, organiche,studiate per aumentare la produttività; que~ste proposte le hanno fatte i lavoratori. Vadaa vedere le proposte fatte dalle altre catego.rie, gli striminziti fogliettini, che altri hannopresentato.

Ecco la dimostrazione di come i lavorato~ri partecipano in modo responsabile, collabo~rano con ogni sforzo che sia diretto a miglio.rare la situazione dell'economia italiana.L'intransigenza è da una sola parte e qui, insede politica, non posso non affermare cheessa non è solo nell'<Italsider o nella Mon~tecatini, è nel Governo, è anche nel Ministe~ro della marina mercantile, perchè l'autono~mia funzionale non nasce da un rapportodiretto tra lavoratori e padroni, nasce daun rapporto tra lavoratori e Governo, na-sce da un decreto ministeriale che obiettiva-mente viene a colpire i lavoratori ed a favo~rire gli imprenditori.

E se vi fosse bisogno di qualificare ulte~riormente il carattere, la natura dell'attualeGoverno, quali reali interessi esso si trovaa rappresentare, proprio i recenti decretiemanati dal Ministero della marina mercan..tile e l'atteggiamento assunto in questo cam~po ci danno modo di trarre nuove, chiarissi-me testimonianze della linea del Governo.

Qualche volta, onorevole, Ministro, vieneil dubbio che in questa azione abbia pesouna sua particolare concezione, politicamen~te qualificante anche se legittima, del rap~porto che esiste tra la pubblica iniziativae !'iniziativa privata. Noi abbiamo !'impres-sione che la sua formazione, la sua colloca~zione fra i gruppi sociali sia di un certo ti~po. Lei, ad esempio, non risulta tra gli entu~siasti della nazionalizzazione dell'energiaelettrica e tutto il suo discorso sembra ten-dere a valorizzare esclusivamente !'interven~to privato nell'economia, altrimenti non sispiegherebbero certi atteggiamenti.

È da questo indirizzo che noi traiamo tut-ti i nostri dubbi sulla realtà, sul contenuto,sulla finalità del piano nazionale dei porti.Gli anni passano, i traffici aumentano, le tec-niche della navigazione e delle operazioniportuali si evolvono rapidamente, i proble-mi della competitività divengono determi~nanti nell'epoca delle colossali integrazionieconomiche, ma i nostri porti diventanosempre più piccoli, i fondali insufficienti, ledighe di protezione crollanti e malsicure, imezzi meccanici, insufficienti, addiritturatalvolta pezzi da museo.

Non so se questa mattina l'onorevole Mi~nistro ci darà qualche notizia più precisa:me 10 auguro con tutto il cuore anche se èdavvero scoraggiante, vorrei dire beffardo,l'annuncio che, nel nuovo bilancio dello Sta-to, figura stanziata l'irrisoria cifra di 10 mi-liardi per le opere portuali.

Io non so se si comincerà con programmistralcio, isolando un gruppo di porti dall'in~tero sistema portuale italiano, ossia bat-tendo ancora la vecchia strada degli inter-venti settoriali e territoriali.

Ma prima dell'aspetto quantitativo, è ilsuo contenuto, l'orientamento di un pianonazionale dei porti che deve essere definitoinsieme con la funzione che il sistema por~

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tuale italiano deve svolgere, ai fini di unapolitica di sviluppo nel quadro della pro~grammazione economica. Una tale funzioneè possibile solo se si afferma e si difende ilcarattere pubblico dei porti; parlare di pro~grammazione economica e, nello stesso tem-po, di autonomie funzionali, di attracchi pre..ferenziali, di banchine riservate, eccetera, èuna contraddizione in termini; così come unpiano di sviluppo nel campo portuale non ètale se esso viene formato attraverso unaserie di finanziamenti per la realizzazione diuna serie di opere tecniche in vari porti.

Noi quindi attendiamo di conoscere, nonsolo se il Governo abbia finalmente e seriamente affrontato il problema della formula.zione e dellfinanziamento del piano naziona~le dei porti, colmando una delle più gravilacune dell'azione pubblica dell'ultimo ven.tennio, per cui tutto il Paese ha pagato undurissimo prezzo, ma attendiamo altresì diconoscere i lineamenti, i 'contenuti, gli orien~tamenti di un piano nazionale dei porti, chedeve essere organico, a livello nazionale, ri~spandente a un certo tipo di sviluppo del~l'economia nazionale e, nello stesso tempo,articolato, per non sacr1ficare nessuna esi..genza locale, anzi per ricondurre tutte le esigenze locali al momento regionaJe, interre~gionale, nazionale dell'attività economica.

Un piano nazionale dei porti deve affron..tare il problema della specializzazione e delcoordinamento, creando complessi portuali,coordinando sotto ogni aspetto quei portiche gravitano su hinterland o comuni o con..tigui; e deve anche affrontare il tipo di dire~zione e di gestione dei porti, attualmenteestremamente diverso da porto a porto, eche deve essere ricondotto ad un modello dichiaro contenuto democratico e pubblici.stico.

Si tratta, in definitiva, di affermaI1e unalinea che respinga la stretta con la quale igrandi gruppi monopolistici stanno cercandodi avvolgere anche quel bene tipicamentepubblico che è il porto, e che dia un poten~te strumento di progresso e di sviluppo eco..nomico all'intera collettività nazionale. Nelcampo dei porti l'aggressione dei grandigruppi privati va infatti assumendo formenuove, al cui cospetto le pur gravi autono~

mie funzionali possono apparire talvolta per-fino dei piccoli screzi.

:È nota a tutti la colossale operazione cheun gruppo guidato da Costa e dalla Fiat stacercando di realizzare, costruendo una cit~tà portuale con l'investimento di decine dimiliardi oltre l'Appennino ligure, a Rival1a:Scrivia, all'inizio della piana di :Alessandria,Una tale operazione non è possibile senzauna serie di autorizzazioni, di agevolazionie anche di :finanziamenti che fanno capo agliorgani dello Stato. Si tratta di concessionidemaniali, di autorizzazioni doganali, di pre~stiti obbligazionari, di collegamenti ferro~viari.

A questo proposito è apparsa davvero scan.dalosa la rapida accettazione, da parte delleFerrovie dello Stato, dei progetti che impor.tana investimenti per miliardi per i coJle-gamenti ferroviari rapidi tra il porto di Ge--nova e i magazzini privati di Rivalta Scriviaquando, per servire il porto di Genova co..me tale, tutto è rimasto fermo come era agliinizi del secolo. 'Se a Genova il porto è con~gestionato, non è solo perchè mancano ban..chine, ma perchè mancano le ferrovie e lestrade per portar via la merce. Un progettoprivato ha trovato subito l'adesione pienadell'Amministrazione delle Ferrovie delloStato, sorda per decenni alle richieste delnostro porto.

Che senso ha un piano nazionale dei porti,10 stesso piano regolatore del porto di Ge..nova, se un gruppo privato, aiutato dalloStato, decide di creare dove gli fa comodo.a direzione e gestione private, impianti ca..paci di manipolare il40 per cento dell'interotraffico di merci varie, ossia di merci ricche,che attualmente interessano il porto di Ge-.nova? Si assiste all'incredibile spettacolo,davvero da operetta, del Presidente del Con..sorzio autonomo del porto di Genova, ossiadell'uomo che dovrebbe difendere le prero-gative del porto che dirige, e che a questotitolo lè stato messo a quel posto, che si fain quattro per fare approvare il progettoCosta, ossia per cedere a potenti gruppi pri~vati la direzione e la gestione di gran partedel traffico e non solo del traffico del portodi Genova. A Genova questo progetto hacreato allarme generale in categorie econo--

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miche ben distanti dalla nostra influenza,proprio perchè tutti avvertono che si entrain una fase in cui il potere direzionale passanelle mani di gruppi potenti che schiacce~ranno anche certi giusti, legittimi interessidell'attuale sistema in cui vive il nostroPaese.

Onorevole Ministro, occorre impedire at~tentati così massicci al sistema pubblico deiporti e a qualunque inizio serio di program..mazione economica. Noi facciamo appello atutte le forze democratiche, a cominciare daquelle che oggi sostengono ,(con maggiore ()

minore convinzione, non ci interessa) l'at~tuale coalizione governativa, affinchè vengarespinto un tentativo che non ha preceden~ti nella storia del nostro Paese. Sarebbe dav..vero strano se proprio da un Governo che sidice il più avanzato che mai sia comparsosulla scena politica del nostro Paese ungruppo privato di natura monopolistica ri~cevesse !'investitura e la possibilità di con~centrare enormi interessi. La carenza del..l'azione governativa nel settore portuale hacreato larghissimi vuoti, ma essi non deb-bono essere riempiti dai gruppi monopoli~stid, non devono essere utilizzati per toglie~re ai lavoratori conquiste democratiche at.tenute con lotte e con sacrifici durissimi,non devono essere motivo per aprire nuovebrecce all'invadenza del grande capitale fi~nanziario, non devono essere utilizzati peresasperare i conflitti sociali e per far pa~gare ai lavoratori il prezzo degli errori edei cedimenti di chi ,è stato ed è responsa..bile della cosa pubblica. Il vuoto deve es-sere riempito da una grande iniziativa de~mocratica di Governo, dall'elaborazione, nonburocratica ma democratica, del piano na~zionale dei porti per il cui successo i la.voratori e le organizzazioni politiche e sin~dacali, intere popolazioni delle città mari~nare, tutti noi, impegnati nella battaglia peril bene del nostro Paese, siamo pronti a da..re tutto il nostro contributo e l'appoggio del~le forze che rappresentiamo; è necessariol'apporto convinto e cosciente anche in que~sto settore di tutti coloro che intendonoservire solo ed esclusivamente il bene delpopolo italiano. (Vivi applausi dall'estremasinistra. Congratulazioni).

PiRiE S I D E N T E Il senatore \Nen~ciani ha facoltà di svolgere la sua inter~pellanza.

N E N re IION I. Illustre Presidente, si~gnor Ministro, onorevoli colleghi, la nostrainterpellanza, contrariamente a quanto hadetto il senatore Adamoli, non mira, certo,a difendere privilegi e, come egli ha detto, adenigrare, diffamare i lavoratori portuali,i quali hanno sempre riscosso, per il loro du~ro lavoro, svolto in condizioni, qualche vol.ta, veramente disumane per la carente attrez.zatura dei porti, la nostra solidarietà, il no..stro plauso e la nostra ammirazione. Ma,onorevoli colleghi, la nostra interpellanzamira a mettere in luce da una parte deter.minate deficienze che non possono essereignorate dal Governo, e dall'altra manovresovvertitrici che meritano, quanto meno,un'analisi di carattere politico e sociale, so-prattutto perchè le riteniamo negative spe..cie per i lavoratori portuali. È fatto certo,onorevole Ministro, e ormai l'abbiamo affer~mato in quest'Aula mille volte, l'arretratez~za dei nostri porti. Quante volte, senatoreBarbaro, senatore Crollalanza, da questibanchi abbiamo richiesto ripetutamente esistematicamente, come una goccia che sca~va, l'intervento dedso del Governo perchèla totalità dei porti italiani ~ che si trova.

no veramente in condizioni di arretratezza ~

vengano dotati di quelle attrezzature, diquelle infrastrutture che possano alleviarei lavori dei portuali, possano eliminare unadelle ragioni, qualche volta, dell'esaspera.zione dei lavoratori. Quante volte l'abbiamochiesto e, vorrei dire, invano perchè quantosi iè fatto nei porti, in questi ultimi anni, èveramente poca cosa. Tanto che il ONEiL re..centemente, esaminando la situazione delleinfrastrutture portuali al lume dello svilup..po e delle ragioni per cui lo sviluppo non da..va quei risultati che nelle Aule parlamentarivenivano indicati come obiettivi del Gover~no, scriveva, in una sua recente relazione che,se non sbaglio, è del dicembre 1963: «Dallostudio effettuato e dalle discussioni svoltesi,il ONEiL ha tratto il convincimento che nelsuo complesso la crisi funzionale che trava--glia l'intero sistema portuale italiano sia

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dovuta, principalmente, all'insufficienza di.attrezzature per opere marittime: moli, ban-chine, fondali. Per~gli arredamenti: magazzi-ni, gru, ponti elevatori. Per i mezzi compìe~mentari: bacini di carenaggio, rimorchiatorieccetera.

A questa insufficienza strutturale, che sifarà sempre piÙ acuta, se, come si prevede,continuerà ad aumentare il movimento com~plessivo dei porti, si aggiunge una parzialeincompletezza funzionale dell'ordinamentodei servizi pubblici e privati che aggravatutta la situazione di disagio e contribuiscead aumentare le strozzature nel movimentodelle merci in arrivo e in partenza, via mare,riflettendosi negativamente sui costi finalidelle merci stesse.

Per ridare, a questo importante settoredell'economia nazionale, un ritmo efficientedi funzionamento è necessario che lo statodi congestione, che già oggi caratterizza lavita di molti dei principali porti italiani, ab~bia, al più presto, termine attraverso la rea~lizzazione di un vasto ed organico piano disviluppo e di ammodernamento delle opereportuali di ogni genere.

Il problema del riassetto dei grandi portiè, indubbiamente, il più rilevante, il primoda risolvere, perchè la politica di sviluppodei porti deve essere imperniata su un con~cetto di produttività ed avere un indirizzopropulsivo a carattere nazionale e regio-nale.

Occorrerebbe, quindi, in sostanza, predi-sporre con priorità un piano organico di po~tenziamento che si riferisca essenzialmenteai principali porti italiani: Genova, Savona,La Spezia, Napoli, \Messina, Palermo, Cata-nia, Augusta, Taranto, Bari, Brindisi, Anca.na, Ravenna, Venezia, Trieste e Cagliari cheesauriscono 1'85 per cento del traffico nazio~naIe complessivo ».

Ecco, onorevole Ministro, la prima ragionedi un grave disagio ,fisico ed umano nei portiitaliani, disagio che è, nel fondo, prodottodal lavoro che si svolge in condizioni anor.-mali, in condizioni diverse da quelle deigrandi porti: Rotterdam, Amburgo, Brema.

Le grandi agitazioni che si sono manifesta-te specialmente nei porti del :Nord, e particoJarmente nel porto di Genova, non avreb~

bero probabilmente avuto luogo se tutte que~ste atrrezzature non fossero state così arre~tra te, se attrezzature moderne avessero con~cesso un sollievo sociale, una ragione di vita,di serenità per i lavoratori che, probabilmen.te, in queste condizioni non avrebbero datoascolto agli agitatori, che qualche volta sol~levano problemi sociali, e sono benemeritima qualche volta mirano a creare problemipolitici, e benemeriti certo non sono. (In~terruzione del senatore Adamoli).

Il problema che pongono le agitazioni at~tua li è ben conosciuto e ha ragioni profon~de. La prima ragione del disagio è nella ca~renza delle attrezzature, delle infrastrutturenell'arretratezza dei porti italiani, quindinella loro cattiva funzionalità, che imponealle masse portuali un lavoro veramente di~sagevole in condizioni impossibili. I lavora~tori portuali italiani hanno fatto miracoliin tali condizioni, se è vero che circa 25 milalavoratori dei porti hanno smaltito nel,1963circa 120 milioni di tonnellate di merci. Senoi confrontiamo questa cifra con le mercismaltite dai 118mila lavorat~ri del porto diAmburgo o con le merci smaltite in altrigrandi porti come Amsterdam, Rotterdam,Brema e facciamo la proporzione, vediamoche con i ganci, con il lavoro dei muscoli,con attrezzature arretrate, con le gru ad ac-.qua, con pochissimi elevatori a forcella, i la~voratori italiani hanno meritato la palma neiconfronti dei lavoratori di porti che sono at~irezzati con le pale meccaniche, con i moder~nissimi elevatori, con tutti gli strumenti mec~cani ci che sostituiscono la volontà e la for~za del muscolo.

È ingiusto pertanto che si parli ~ ecco ilmotivo della mia interruzione, senatore Ada.moli ~ éome si è letto recentemente suigiornali, di lavoratori fannulloni, che nonamano il lavoro. La statistica indica inveceche i lavoratori italiani, a prezzo del sudoredi una fatica disumana, hanno smaltito unlavoro tre o quattro volte superiore a quel-lo dei grandi porti europei.

Come è organizzato in Italia il lavoro por.-tuale? I lavoratori hanno raggiunto deter~minate mete di carattere sociale attraversole loro organizzazioni, la loro compattezza,una continua azione alla quale anche il Mo--

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vimento sociale italiano, mediante le sue or..ganizzazioni sindacali, ha dato un contributofattivo. Vi è l'organizzazione del lavoro por..tuale in compagnie, vi è l'organizzazione dellavoro secondo caratteri pubblicistici, a nor~ma dell'articolo 110 del Codice della naviga~zione, vi è una organizzazione del lavoro a t~

traverso quelle che passano nella cronacaoggi come le autonomie funzionali. Non sideve sempre drammatizzare. III senatoreAdamoli, mentre ha espresso la propria opj~nione sulla pericolosità, ai Sni delle conqui~ste dei lavoratori, della concessione delle au~tonomie funzionali, non ha ricordato che al~cune autonomie funzionali esistenti, comeper il molo tltalsider di Piombino, non esclu~dono il rapporto con le compagnie portualie lo svolgimento del lavoro a condizioni piùeconorniche con quotazioni inferiori allenormali tariffe del lavoro portuale. ,Pertantovi è una possibiìità di coesistenza tra il la.voro a carattere pubblicistico delle compa~gnie {adopero dei termini che non sono, pro-babilmente, propri, ma sono i termini pas~sati ormai in us.o per la considerazione del~l'esistenza, a norma dell'articolo 110 del Co.dice della navigazione, di questa organizza~zione del lavoro portuale) e le autonomiefunzionali, perchè non può essere esclusa lapossibilità di un accordo che concili l'esi~stenza di concessioni di autonomia funzionaIe con l'esistenza del lavoro inteso pub-blicisticamente a norma del Codice della na~vigazione. Ma tutto questo è reso impossi.bile da una presa di posizione negativa aifini della coesistenza di varie forme.

Onorevoli colleghi, per quali ragioni i co..munisti sostengono l'esigenza di escluderele autonomie funziona H come illegittime?L'autonomia funzionale è un istituto adot..tato specialmente da aziende di Stato e ciòsi dimentica spesso, quando si parla di gran~di monopoli, si dimentica, si sottace e ci siscaglia contro j soliti obiettivi, contro laMontecatini, contro la Edison, contro laItaIgas per le concessioni a IPorto Marghera,ci si scaglia contro altre autonomie funzio~nali in atto a favore di società private indi~candole come monopoli che vogliono soffoca~re le libertà dei lavoratori dei porti. Onore~voli colleghi, non in questi termini il pro-blema, a nostro modesto avviso, deve essere

posto. Il problema deve essere posto in al.tri termini, in termini di produttività, chesigniJ.ìca anche lavoro continuo, piena occu~pazione dei lavoratori dei porti. Quando siricordano episodi di poco conto, come ilfatto di quella società di assicurazione sviz.zera che si rifiuta di assicurare, debbo direche questi sono episodi marginali. Non sidistrugge la storia del porto di Genova dila~tando l'episodio di una piccola società di as~sicurazione, o attraverso qualche esodo o ladiserzione di qualche unità per ragioni par~ticolaristiche.

Dobbiamo vedere l'essenza del problema.Oggi vi è una lotta in corso per l'eliminazio-ne delle autonomie funzionali. A nostro mo-desto avviso, con tutto l'attaccamento e lasolidarietà che abbiamo per i lavoratori portuali, questa è una lotta che non ha senso,perchè per esempio a Genova, dove vi èpiena occupazione dei lavoratori portuali,l'esistenza di autonomie funzionali non inci~de minimamente sulla piena occupazione deilavoratori. IPertanto 110n si vede come lapossibilità, da parte per esempio della Ital~sider, di sbarcare con proprie maestranzedelle merci possa incidere sulla occupazionedei portuali che è veramente piena. Ora cisono alLri elementi da considerare, ci sonoanche ragioni di costi, di produttività, e conquesto non intendo dire, senatore Adamoli eonorevoli colleghi, come su certa stampa siè letto, che la ragione degli alti costi sia daricercarsi nelle esose richieste dei lavoratori.Tutt'altro!

Il salario grava per circa un 10 per centosul costo, cioè i salari sono una componen.te di poco conto. In ipotesi assurda, potrem~ma dire che se anche i lavoratori portualiprestassero gratuitamente la loro opera, ilproblema del costo permarrebbe nella suaasprezza, sia pure mitigata dellO per cento.Altri costi gravano sul ciclo di lavoro por-tuale. Vi sono gli intermediari, quelle for-mazioni private che forniscono, ad esempio,le chiatte, le bettoline, i magazzini e così via;insomma, tutte le intermediazioni dalla sti~va della nave alla banchina, che gravano for~temente sul costo. Queste intermediazioniincidono notevolmente sul costo del servizioportuale, rendendo meno competitivi i no~

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stri servizi. E naturalmente questa è la ra~gione essenziale della diserzione sostanzialedi alcune unità dai nostri porti; come ragio~ne di diserzione può essere quel costante pa~norama di navi che noi vediamo, sempre, an~carate fuori del porto per la carenza di ban~chine, per la carenza di infrastrutture e perla carenza di strade per decongestionarel'accumularsi delle merci. Genova, onore-vole Ministro, è la città d'Italia che ha ilprimato dell'asfissia, della congestione. Ge~nova è sIrozzata, non ha strade che la colle~gano alla valìe padana, non ha strade che lacollegano con la Francia, non ha strade chela collegano con il Sud. E non ci si rende

,conto come una città, che ha avuto mini~stri e ministri in posizione chiave, sia rima~sta così abbandonata.

Le autostrade t Sono 14 anni, senatore Ma~caggi, che 1'autostrada verso Savona, che do~veva collegarsi alla grande rete autostradalefrancese, è stata iniziata. Sembra abbando~nata. Non è più una autostrada, sembra unsentiero di campagna. Non si capisce perchèproprio Genova sia stata abbandonata, quan~do, ripeto ancora, vi sono degli illustri parla~mentari genovesi e Genova ha avuto il privi..legio di avere ministri in posizione chiave.Taviani, Bo, Lucifredi purtroppo hanno ab~bandonato la loro città assisi sui loro altiscanni. La congestione del porto è dovuta,sì, qualche volta, anche a degli scioperi ~

e ne daremo una chiara dimostrazione ~

ma è dovuta essenzialmente alla carenza diinfrastrutture, al retroterra che la soffocaper la mancanza di collegamenti efficienti edecongestionanti.

Qui il senatore Adamoli si è richiamato alproblema di Rivalta Scrivia, cioè al disegnodi alcune entità private ~ non so se la Fiatsia interessata, so che è interessato Costa ~

di ottenere che si creasse ai limiti della val~le padana, oltre l'Appennino, un prolunga~mento del porto di Genova, cioè le attrezza-ture di ricevimento delle merci (magazzinigenerali, punto franco).

Questo problema ha scatenato una cam~pagna di stampa: anche qui il problema do~vrebbe essere visto con una certa serenità,perchè se ,è vero che il servizio portuale dovrebbe essere essenzialmente pubblicistico,

senatore Adamoli, è anche vero che qualchevolta ~ come per il problema della scuola

~

quando lo Stato è carente, se l'iniziativa pri~vata supplisce non e un male. iDeve esseremantenuta in determinati limiti, cioè si deb-bono combattere eventuali privilegi, maescludere la bontà di determinate operazio~ni a priori perchè non provenienti dalloStato, che è carente, mi sembra sia non solouna stonura, ma un errore.

Certo, il prolungamento del porto di Ge-nova nel retro terra pone dei problemi. Sedovessi dare un giudizio, da incompetente,da uomo della strada, potrei dire che il pro~lungamento del porto di Genova a iRivaltaScrivia è antieconomico, perchè la Locali-tà è troppo distante ed anche se i collega~menti potranno diventare velocissimi, con lacostruzione di nuove arterie autostradali odi nuovi collegamenti ferroviari, la distan~za non potrà non incidere ancora sul costodel ciclo portuale delle merci, mentve sequesti magazzini potessero essere tatti in ri-va al mare o nell'immediato retro terra delporto, certo il costo dei servizi portuali po~trebbe essere minore.

Ora, io non credo che questo sia un pro-blema insolubile, ma è problema di caratte~re tecnico che non possiamo trattare in que-sta sede.

E veniamo alle questioni di carattere so-ciale e giuridico. Genova ha un porto caren-te di banchine, di infrastrutture, di spazio,di aria, di collegamenti; questo è noto quan.to pacifico. La creazione di infrastrutturecapaci di ricevere quantità enormi di mercesarà, in assenza di situazioni di privilegio,un fattore di carattere positivo.

Ma, onorevoli colleghi, c'è un punto dolen.te della situazione. Richiedere al Governoun intervento pesante, risolutivo, è giusto enoi ci associamo. Richiedere al Governo chesia una volta per tutte allontanata la visionedi attrezzature portuali arretrate come quel-le che deliziano le nostre città marinare, ègiusto e noi ci associamo. Chiedere al Go.verno provvidenze tali per cui i lavoratoridei porti abbiano a disposizione tutti i mez-zi necessari ad alleviare il loro lavoro è unarichiesta che noi non da oggi facciamo inquest'Aula. Noi vorremmo veramente che il

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lavoro nei porti si svolgesse alla pari di quel~lo che si svolge in tutti gli altri settori, men,-tre oggi si svolge in condizioni di assoluto di-sagio. Non è in questa sede che si può discu~tere di ciò che si deve fare per dotare tuttele compagnie portuali di eleva tori modernis~simi, delle attrezzature necessarie affincnè lemerci possano essere sbarcate senza quelleintermediazioni di mezzi che oggi rendonopesanti e costosi gli sbarchi dalla stiva allabanchina. Sappiamo però che è necessariodotare i porti di pale meccaniche per libe-rare quanto più possibile il lavoro portualedallo sforzo ,fisico e dal sudore, al fine didare ai lavoratori la serenità di un ambien-te moderno e produttivo necessario per svol-gere il loro lavoro, in condizioni normali.

iCostruire una grossa questione politicapartendo dall'esistenza delle autonomie fun..zionali, è certo strumento di eversione chenon ha nulla a che vedere con la tutela deilavoratori. Questa è la nostra opinione, cheè basata sulle ragioni innanzi esposte. Ricor..do l'atteggiamento tenuto in occasione discioperi anche a catena svoltisi a Genova enegli altri porti nel 1963; la stampa (non lastampa gialla, onorevole Adamoli, ma quel-

la d'informazione) qualche volta ha dura-mente criticato il mancato intervento del Go-verno e il comportamento delle autorità por~tuali e delle associazioni sindacali il cui sco-po è quello di tutelare soprattutto il lavoro;ricordo un manifesto affisso nella città diGenova l'anno scorso con il quale si invita..vano i lavoratori, ai fini della produttività edella tutela del lavoro, a non abbandonareil lavoro in un momento in cui la nostra eco~nomi a attraversava una fase discendente enon poteva concedersi soste, in un momentoin cui dovevano essere tutelati la stabilitàmonetaria e il potere di acquisto del salariodei lavoratori.

Occorre rivedere le provvidenze a favoredei lavoratori, rivedere le «vette» e le« rese », rivedere cioè tutte le componentidegli obbiettivi di carattere sociale conqui-stati attraverso dure lotte e duro lavoro; masoprattutto occorre, onorevole Ministro eonorevoli colleghi, tutelare l'ambiente dellavoro e le infrastrutture, le attrezzature,per rendere il lavoro non una maledizione,ma il positivo contributo dei lavoratori alprogresso del popolo italiano e della sua economia. (Applausi dall'estrema destra).

Presidenza del Vice Presidente SPATARO

P RES I D E N T E. L'onorevole Mini-stro della marina mercantile ha facoltà dirispondere alle interpellanze e alle interro-gazioni.

SIP A G N O L L I, Ministro della marinamercantile. !Signor ,Presidente, onorevoli col~leghi, il tono sereno, cordiale, vorrei dire difamiglia, di attestazione di stima nei riguar-di di coloro che nel porto lavorano e dal por-to traggono il loro guadagno mi induce adessere altrettanto sereno nell'esposizione(che sarà sintetica) di quanto, nella mia at~tuale responsabilità al Ministero della mari.na mercantile, ho compiuto per venire in..contro ai problemi oggi qui trattati. Conse.

gnerò, pertanto, se me lo consente l'onore-vole ,Presidente, il testo da me predispostoper la replica (d'altra parte improntato allastessa serenità che ispirerà ora la mia espo-sizione) perchè troppo lungo e tale da impli-care un allargamento della discussione a te~mi forse più adatti all'ambiente della com-petente Commissione, cui sarò lieto di rife.rire approfondendo i vari aspetti delle que-stioni.

I problemi sollevati dalle due interpellanze e dalle interrogazioni successivamentepresentate possono riassumersi in tre temi.Il primo concerne le attrezzature portuali lacui influenza sulla funzionalità e produttivi-tà dei porti è nota. A questo riguardo, mi

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corre l'obbligo di precisare ~ del resto ècosa ovvia ~ che le opere marittime nonrientrano nella competenza de] mio Ministe.ro, bensì in quella del Dicastero dei lavoripubblici.

Fin dall'inizio del mio mandato, comun~que, ho ritenuto opportuno (e mi si consentadi dire queste cose che non hanno un valoredi esaltazione ma di esposizione di fatti edel lavoro finora compiuto) ho ritenuto op~portuno ~ dicevo ~ cominciare proprio da

H, perchè neUe mie dichiarazioni non ho mainegato, bensì ho sempre sottolineato, che in..dubbiamente bisognava, per prima cosa, ap..profondire i problemi dell'adeguamento delnostro sistema portuale alle esigenze deitraffici e alle esigenze dell'economia del no.stro Paese, inserita nella più vasta economiadeJl'Europa e del mondo intero.

Pertanto, d'accordo con l'allora Ministrodei lavori pubblici, onorevole Pieraccini,presso il iDicastero della marina mercantileè stata costituita una Commissione con ilcompito di approfondire come approntaree predisporre un programma razionale maanche impostato con una logica estrapola~zione nel tempo, adeguato alle possibilità delbilancio statale (che sono quelle che sono)e, naturalmente, ispirato alla considerazionedi alcune situazioni croniche peculiari del si..sterna portuale del nostro ,Paese.

Onorevoli colleghi, non bisogna dimenti.care che la nostra Penisola ha le dimensioniche ha in lunghezza chilo metrica, mentrein larghezza non supera i 3.0.0 chilometri,quando Don giunge a restringersi fino a 2.0chilometri. Lo sviluppo delle sue coste è di8..0.0.0e più chilometri.

La situazione, indubbiamente, in tempi an.dati e lfino a non tanto tempo fa, era adegua.ta proprio a quel sistema commerciale marit-timo che si basava sulla vela e sul piccolocabotaggio: le economie -locali venivano fa-vorite dal gran numero di porti e porticciolidi cui è ricco il nostro Paese. Basti dire che,su 8..0.00 chilometri di costa, noi abbiamo,ogni 8.0 chilometri, un porto regolamentatoin base al Codice della navigazione per quan~to concerne il lavoro. Abbiamo quindi 1.00porti. Questo risulterà meglio dalla docu~mentazione che consegnerò.

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Dobbiamo partire da questo per compren.dere che, indubbiamente, da una situazionecronica di questo genere dobbiamo uscirese vogliamo sostanzialmente servire l'econo.mia del nostro Paese. E, appunto, il nostrolavoro, il lavoro di quella Commissione, ècominciato da qui, prendendo come base ilcensimento fatto dal mio predecessore perprospettare, con una decisione coraggiosa,un programma, tenendo conto ~ come hogià detto ~ delle esigenze del bilancio sta-tale e della sua limitatezza.

n programma predisposto di concerto conil Ministro dei lavori pubblici che era statopresentato agli organi della cosiddetta pro.grammazione, tiene conto anche delle osser~vazioni che sono state qui fatte dal senatoreAdamoli e dal senatore Nencioni in sede disvolgimento delle interpellanze.

Non mi dilungo ad esporlo. Farò soltantoqualche accenno che si riassume in un obiet~tivo principale: !'incremento della produtti..vità attraverso l'esecuzione di opere, attrez-zature e impianti nei porti che rivestono unrilevante interesse per l'economia nazionale.

E qui viene acconcia subito un'osservazio-ne. Vi sono dei porti storici ~ direi ~ chenel corso degli anni e dei secoli hanno adem~piuto nel nostro ìPaese una missione cammer..ciale. Vi sono degli altri porti, come quellodi Augusta {mi pare di averlo già ricorda-to) ed altri anche meridionali, che, in fun-zione della nuova civiltà del petrolio, si sonofatti avanti ed hanno ora una grande impor~tanza nel complesso della economia nazio~naIe.

Secondo: il miglioramento della ricetti-vità e della funzionalità dei porti minori vamesso in relazione alJo sforzo di industria.lizzazione, in atto nel Mezzogiorno, nonchèalle possibilità di specializzazione degli scalimarittimi regionali per il naviglio di minoretonnellaggio {cabotaggio, pesca e turismo).

Noi non possiamo dimenticare che occor..re sempre di più porre attenzione anche al~l'impostazione dei porticcioli cosiddetti tu..ristici: è ovvio che cosa questo signilfichi aglieffetti della bilancia dei pagamenti, per levalute pregiate che possono entrare nell'eco.nomia del nostro Paese.

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Terzo: l'esigenza della modificazione dellalegislazione sui porti va intesa come neces~sità di adeguamento alle concrete esigeuzedi stru,:tura e di revisione del sistema di con.cessione dei contributi finanziari dello Statoe degli enti locali.

E qui devo ricordare un'altra cosa: noi ab..biamo una legge sui porti che risale al 1885e un regolamento che risale al 1904. Chi viparla ~ e vi chiede scusa ancora una voltase deve parlare di se stesso ~ ha sentitoquesta carenza di aggiornamento legislativoed a tal fine ha costituito un'altra appositaCommissione che, presso il Ministero dellamarina mercantile, sta lavorando per l'ag~giornamento non soJtanto della legislazioneportuale ma di tutta quella marittima al~lorquando essa si presenti arretrata o nonconfacente all'attuale situazione del nostroPaese.

A questo proposito dirò subito che ancheil Codice della navigazione (che non è mol~to vecchio, come tutti loro sanno, ma cheperaltro presenta delle lacune dato lo svi-luppo di questi ultimi venti, venticinqueanni) trova motivo di considerazione in quel.la Commissione agii effetti, tra l'altro, del~l'articolo 110. E qui ci si deve domandare

~ e sono stato io a porre il problema ~

se, fermo rimanendo il concetto delle auto-nomie funziona li, sia giusto, sia possibileche il Ministro deHa marina mercantile pos~sa da solo decidere, sia pure motivatamente,quando le autonomie funzionali debbanoessere concesse.

Infatti, le concessioni di autonomia fun.zionale, per ora, sono riservate al Ministrodella marina mercantile come facoltà, facoltà che diventa dovere quando iJ Ministro stesoso ritiene che esse rispondanO' ad un interes~se pubblico. Questa giudizio di scelta im~plica una visione globale che non può essereforse sO'ltanto del MinistrO' della marina mer~cantile, in quanta attiene a concetti di pro~grammazione, ad esigenze di economia glo~baIe del Paese.

Quindi. accettate questa mia dichiarazioll~ di sincerità di essere arrivato fino a porreio stesso questo problema! Esso naturalmen..te, è un problema de iure condendo; de iurecondito io non posso che basarmi su quelloche è il pieno rispetto delle norme vigenti.

InlfÌne: attuaziane di una politica di tuteladelle fasce costiere che consenta la conser~vazione del demanio marittimo e l'ulteriorevalorizzazione delle coste a ,fini turistici.Qui dovrei intrattenere il Senato su un altroaspetto, quello del migliore utilizzo del de.mania marittimo, ma andrei fuori tema. Miriservo eventualmente in sede di Commissio~ne di dire che cosa in proposito stiamo fa~cendo con tutta la ponderazione che la que~stione richiede.

L'intervento per il primo quinquennio(19I6S~19169)di questo programma è valutatonell'ordine di 267 miliardi, ai quali si devonoaggiungere circa 46 miliardi che la Cassa peril Mezzogiorno prevede di investire nel set.tore. Tale intervento sarà rivolto con priori.tà alle opere di riparazione e di completa.mento, al potenziamento delle attrezzaturemeccaniche e degli impianti, all'escavazionedi bacini, al potenziamento dei relativi mezzieffossori, al miglioramento dei colJegamentistradali e ferroviari. Ho voluto dire questoperchè a me sembra che le due interpellanzein discussione partano dalla situazione did~ficienza della nostra attrezzatura portualeper arrivare alle altre considerazioni checoncernono il lavoro portuale. È'. giusto, emi associo alle dichiarazioni che SOonostatefatte. Noi dobbiamo aperare decisamenteper rendere l'ambiente di lavoro più ido~neo, rpiù cO'nsono, ,più facile, per far sì cheil lavaro anche qui travi meno difficaltàdelle attuali.

Mi si domanderà: a che punto siamO' calprogramma? Il Consiglio dei ministri giornior sono ha cominciato ad accantonare 10 miliardi nel fondo globale del bilancio del Mi.nistero del tesoro. Preciso subito che questi10 miliardi non sono soltanto per un anno,ma hanno una prospettiva nel tempo. ,Peraletro sia il Ministro dei lavori pubblici siachi vi parla restano evidentemente ancoratialla visione del pragramma che ora hoespresso. Pur date le attuali esigenze di ordi~ne finanziario, si sta lavorando affinchè insede di programmazione il programma stessosia giustamente apprezzato. Il che finora mipare che sia avvenutO': si tratta soltanto ditrovare le coperture lfìnanziarie.

Questo ho voluto dire, perchè sia chiaroche non sfugge al Governo l'importanza del

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settore. Mi pare inutile che ci intrattenia.ma a considerare quello che non è stato fatto per il passato. Nel presente c'è unadecisa volontà politica; può darsi che siastrano che venga da un Ministro che nonproviene dalla marina, ma che alla marinasi sta veramente affezionando (e che forsetrae costanza e tenacia dalla sua origine mon~tanara dalle rocce e dalle montagne) e cheè deciso ad affrontare e cercare di risolvereil problema. Di più in questo momento nonposso dire, perchè le questioni non dipen.dono soltanto da me. Questa è già, però, unachiara direttiva politica.

E veniamo al problema del lavoro portuale. Nell'interpellanza Adamoli ed altri sonofatti degli apprezzamenti che ~ mi si con.senta ~ non sono esatti. Non è vero chenoi abbiamo fatto gravare le responsabilitàsul solo lavoro portuale. Se si guarda atten..tamente ai primi risultati dei lavori dellaCommissione per la produttività dei porti,cui ho prima accennato, si vedrà che ho pre~cisato che una parte lè di stretta competenzadel Ministero delJa marina mercantile, com~preso il lavoro portuale con tutte le incom..benze previste dal Codice della navigazione,e un'altra è frutto di collaborazione con ilMinistero dei lavori pubblici in cui, stanteanche quanto ho dichiarato prima, i probbmi del mondo del lavoro sono congruamenteinseriti. Comunicherò al Senato le prime ri..suJtanze della Commissione istituita per stu~diare il problema della produttività dei porti,risultanze che, fermo lasciando Io statusquo, de iure condendo si concretano in pro..poste anche di miglioramento, di aggiorna.mento di quelle che sono le disposizioni delcodice attualmente vigente a favore del mon~do del lavoro.

È in questa prospettiva, dunque, che noidobbiamo concepire sia la questione dellecompagnie portuali sia quella delle autono~mie funzionali. Vorrei ancora una volta dichiarare ~ repetita iuvant ~ in manieraesplicita che il Ministro della marina mer.cantile, che ora ha l'onore di parlare al Se.nato, non è affatto contro le compagnie por~tuali. Il Codice si basa sulla riserva a favoredelle compagnie portuali, riserva di lavoroche è nata come un correttivo voluto dal le.

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gislatore alcuni decenni orsono, e poi confer.mato nel Codice, allo scopo di sottrarre que..sto lavoro a quelle che nel tempo passatoerano indubbiamente angherie. Coloro chevivono la vita delle città marinare ne sannopiù di me e quindi oltre non mi indugio.

La riserva di lavoro a favore delle compa-gnie portuali è un cardine sul quale non solosi basa il codice attualmente vigente, nellesue varie disposizioni, ma è anche un cardi..ne nel quale crede il Ministro della marinamercantile come ci credono i lavoratori. Iosono stato tra i lavoratori a Civitavecchia, aLa Spezia, a Livorno e andrò tra quelli diGenova, di Savona e di altri porti, come leisa senatore Adamoli, proprio per discorrer~con loro e far loro comprendere che quelloche è stato detto, cioè che io, arrivato nuovoalla Marina mercantile, avrei intenzione diabolire le compagnie portuali, non è affattovero! Il Ministro, per quanto può, umilmen~te servendo illPaese, ha il dovere di far ri.spettare il codice così come è, in vista del.!'interesse generale. E, se in questo interes~se generale ci sono anche le cosiddette auto-nomie funzionali (che sono un' esigenza so~prattutto di c~rti settori agli effetti dellacompetitività dei costi sul piano interna..zionale), evidentemente, il Ministro della ma-rina mercantile non può che difenderle per~chè sa che, difendendo le autonomie fun-zionaJi, difende non soltanto i lavoratori oc~cupati in quelle imprese, ma, attraverso lacompetitività dei costi, anche i lavoratoridelle compagnie portuali, che dal lavoro del-le imprese ad autonomia funzionale potran..no trarre un vantaggio per gli altri traffici.

Questa è la mia visione e questa visione

l'ho esposta sempre con estrema chiarezzaanche alle organizzazioni sindacali di cate.goria che sono venute a conferire con me.L'ho esposta, come ho accennato prima, ailavoratori e da essi sono stato compreso. HoHna docur.:1entazione di lettere veramente si.gnificative di lavoratori di Livorno i quali,dopo la mia visita alla Casa del portuale (e,dopo aver visto che cosa hanno fatto i por..tuali, mi associo al plauso per loro), in que..ste lettere mi dicono non soltanto la lorostima, ma anche il loro vivo affetto per esse-re io andato tra loro, per essermi io reso

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conto della loro situazione. Eppure ho par~lato chiaro, ho detto quello che ho detto alSenato, 8lla Camera dei deputati e che oggiqui ripeto: e sono stato compreso. Le letteresono a disposizione. Ho anche altre lettere,attraverso le quali i lavoratori mi dimostra~no di aver compreso questo linguaggio, diaver compreso la sincerità del mio procedereche non è ~ mi consenta il senatore Adamoli~ legato a certi schemi, dal punto di vistadel reddito, come ha detto lei, ma è, penso,veramente ispirato da un senso di aderenzaalle esigenze sociali soprattutto di coloroche meritano non tanto, forse, una tuteladal punto di vista del salario, ma una tuteladi comprensione sul piano umano; ebbene,io credo di averla questa comprensione ecredo che i lavoratori mi abbiano compreso,quando mi hanno risposto dicendo, in de..(finitiva: noi vogliamo lavorare! Lo han~no detto anche di fronte alle organizzazionisindacali, aggiungendo inoltre: « Noi voglia~ma lavorare e se Spagnolli ha commesso unreato punibile dal codice, portatelo in tribu~naIe; se ha trasgredito alla legge, denuncia~tela in Parlamento; ma noi vogliamo lavo..rare! ».

Questo >èil risultato di un contatto che èstato definito, da qualche giornale, di buonavolontà, con il mondo del lavoro portuale;contatto che io mi impegno a continuare,andando ~ ripeto ~ anche nei porti come

Genova e Savona, perchè sono sicuro che,parlando così, a cuore aperto, da uomo auomo, da uomo che ha famiglia con uominiche hanno famiglia, sarà possibile veramen~te intenderci, se non ci saranno di mezzo al.tre impostazioni, che qui nessuno vuole, chequi dichiariamo di non volere, perchè voglia.ma fare soltanto il bene dei nostri lavoratoriportuali.

L'ultimo punto è quello concernente i tredecreti di autonomia, recentemente emanati.

Io vorrei intanto che il Senato prendesseatto che io non ho approfittato del periododi ,crisi governativa per emanare questi de~oreti. L'ho detto alle organizzazioni sinda~cali, con le quali intendevo ed intendo .con~tinuare il colloquio: un ,colloquio che ades~so è delegato alla responsabilità del sotto-segretario Riccio, che validamente mi coa~

diuva nell'intento di trovare delle soluzionianche attraJverso i suggerimenti delle orga~nizzazioni sindacali.

Tali suggerimenti saranno diretti soprat~tutto a quella Commissione per la produt-tività e la funzionalità dei porti, alla qualeprima ho aocennato e con la quale finoraostinatamente i sindacati si sono rifiutatidi collwborare.

Ebbene, ho detto che non ho approfit~tato di nessun periodo di crisi governativa,ma ho anahe detto che quando fossi statoconvinto del fondamento e della necessitàdei decreti in funzione dell'interesse gene-rale del Paese (alle .oui esigenze evidente-mente sono subordinati anche gli interessidei lavoratori appartenenti alle compagnieportuali), avrei emanato i decreti stessi nonappena avessi avuto la pienezza del potere,dopo la fiducia al nuovo Governo. E così èavvenuto.

Che poi le cose siano andate nel sensoche i decreti sono usciti alla vigilia di Fer-ragosto è stato un caso, al quale io nonattribuislco akuna prurticolare importanza.Non l/ho fatto certamente per sorprenderenessuno, tanto è vero che in data 1O~11ago~sto ho detto molto chiaramente alle orga-nizzazioni sindacali convocate al Ministeroche avremmo ripreso le dislcussioni, ma cheintanto, di fronte a certe esigenze, di fron-te a 31 richieste di autonomie, e tutte pre~cedenti le mie prese di posizione in sedeparlamentare (Jperchè è stato detto che lerichieste sono nate in quanto hanno trovatostimolo attraverso le mie dkhiarazioni alSenato e alla Camera! invece no, le ho quitlutte elencate e ,sono tutte di data prece-dente) ne avrei scelte tre: quella relativa altrasferimento dal molo Nino Ronco a quel-lo di Cornigliano dell'Italsider, quella diVenezia Marghera (ohe altrimenti trovavaun impedimento nel suo processo di indu~strializzazione), e, infine, quella dell'Enel aLa ,spezia. Noi abbiamo nazionalizzato laenergia elettrica e in conseguenza uno deicompiti fondamentali dell'Ente nazionale èquello ,di cercare di dare l'energia a costiacccessibili.

Ecco dunque che, di fronte a queste le-gittimazioni e motivazioni, ho lasciato da

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Senato della Repubblica ~ 9959 ~ IV Legislatura

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parte tutte le altre richieste, guardando at~tentamente anche le situazioni particolaried escludendo quelle che potevano far cor~rere il rischio di recare qualche nocumen-to ai lavoratori delle compagnie portuali.

E qui mi sono fermato. È logko peral~tra che, se le onganizzazioni sindacali vo~gliono che io mi impegni a non concederealtre autonomie, a non valermi delle disposizioni di legge anche quando io senta ildovere di valermi di esse per il servizio delPaese, evidentemente mi fanno una richie~sta che io non posso aocettare. Sia dettocon estrema chiarezza!

E concludo. La mia risposta forse è statatroppo sintetica. Ci sarebbe indubbiamenteda fare un discorso lungo e lo si patirà fare

~ desidero che ,si faocia ~ in sede di Com~

missione (come ho detto anche alla Came~ra), per approfondire i vari aspetti dellaquestione.

Bisogna fare un'analisi accurata dei co~sti. Ho qui un insieme di dati, raccolti an~che in sede internazionale, che hanno bi~sogno di avere una base di parametri co~muni per essere confrontati. Io chiedo chetutti coloro che possono cooperare in unavolontà decisa di ardvaire ad runa soluzione,nell'interesse del Paese e nell'interesse an~che dei lavoratoJ:1Ì, rechino il loro apportosincero, che sarà alt['ettanto ,sinceramenteaccettato. Infatti, con l'animo aperto concui ritengo di aver padato adesso in que~sta sede, io mi comporto nei contatti coni lavoratori dei porti, e mi comporterò cosìanche in seguito per cercare modestamentedi portare un contributo alla risoluzionedi questo problema, evitando che si per-petuino delle situazioni di agitazione 'e disdoperi che non rappresentano il modo mi~gliore per ragionare, che non servono allaeconomia del Paese.

Ho~qui una documentazione, ohe per bre~

vità tralascio, :la quale dimostra come ilsemplice annuncio di uno sciopero può pro~vocare un dirottamento di navi dai nostriporti. Non è solo un caso quello della com~pagnia svizzera; ce ne sono anche altri, re~lativi a navi austriache e germankhe, cheinteressano il porto di Trieste.

Io penso che tutto questo potrà essereevitato se noi veramente riusciremo, ragio~

nando ~ ed è possibile ragionare ~ adaffrontare i problemi con la ,serietà concui oggi sono stati affrontati, cercando dilasciare da parte agitazioni che nDn hannoragion d'essere, collaborando veramente pertrovare le vie migliori per risolvere i pro~blemi, cronici e non oronici, di incompren~sione, i quali molte volte sono alla base dicerte situazioni che sfociano in agitazionied in sciDperi ,inutili anche per quei lavo-ratori ai quali tutti noi vogliamo dare ilcDntributD della nostra solidarietà ed al cuiservizio ci mettiamo purchè anche essi com~prendano ~ come comprendono ~ qual è

nnteresse generale del Paese che essi e nDivogliamo servire. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Il senatore Ada~moli ha facoltà di dichiarare se sia sDddi~sfatto.

A D A M O L I. Mi sarebbe sembrato piùgiusto, anche ai fini del m1gliore ordinedella discussione, che si completasse, pri~ma della mia repHca, il panorama delleopinioni, per tentare di arrivare ad unaconclusione il più possibile di interesse ge~nerale, tanto più che, ripeto, io sono con~vinto ,che i colleghi che hanno presentatole interrogazioni dopo la mia interpellanza,non lo hanno fatto per ,fini strumentali. Nonvoglio credere che per qualcuno possa esseremeschino espediente quello ,che rimane unserio dibattito parlamentare. Quindi nonvoglio claire importanza al fatto che la miareplica preceda la dichiarazione dei colleghiinterroganti.

Vorrei dire all' onorevole Ministro cheprendo atto del tono diverso che le sue di~chiarazioni hanno avuto rispetto a quelledell'8 giugno al momento della di,scussionedel bilancio della Marina meil1cantile e aquelle Icontenute nella risposta data ad unainterrogazione di alcuni deputati, che pureè di soli poohi giorni addietro. Prendo attoche molte delle formule un po' tradizio~nali tendenti a mettere sul banco degli ac~cusati essenzialmente i lavoratori portualisono state abbandonate, almeno nelle pa~role.

La SOistanza non è tuttavia cambiata, edio non posso essere soddisfatto delle sue

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Senato della Repubblica ~ 9960 ~ IV Legislawro

2 OTTOBRE 1964'18Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dichiaraziani, e IClO per motivi abbastanzachiari. Infatti, sulla questione di fondo delproblema portuale italiano ~ l'ammoder~

namento delle strutture e, soprattutto, ilpiano nazionale di patenziamento dei por~ti ~ lei, onorevole Ministro, non ha dettouna parola. Lentamente si va rinunciandopel1fino all'enunciazione della parola «pia~no ». Siamo partiti da una conferenza na~zionale del mare, si è poi ripiegato ai pianisettoriali; ma questa mattina lei ha accu~ratamente evitato di pronunciare la parola«piano ».

S P A G iN O L L I, Ministro della marinamercantile. Ho parlato di programmi!

A D A M O iL I. iÈ nelle sue aspirazionie nelle sue previsioni (ella ha dichiarato)che nel prossimo quinquennio si possa di~spODre di 267 miliardi. Ma cosa 'significaquesto? Si tratta di una cifra, di una delletante cifre che ripetutamente vengono an~.nunciate; mentre l'unica cifra che noi co~nasciamo realmente è quella dei 10 miliardiiscritti in bilancio non dieci anni fa, maieri, quando è stato presentato il bilanciodello IStato per n 1965.

S P A G N O iLL ,I, Ministro della marinamercantile. Non riguardano il piano quin~quennale, quei dieci miliardi.

A D A M O L I. Queste sano parole: ifatti sono invece .che il settore portuale ita~liano ha una dilsponibilità di investimentiper 10 miliardi. Lei afferma che ~ secondoquanto è prevedibile ~ nei prossimi dn~que anni si potrà parlare di 267 miliaTdi;ma le cifre, dette così, sembrano non averealtro signi,ficato che quello aritmetÌiCo. Dav~vero dobbiamo pensare che i suoi uffici ab~biano preso il lungo, melanconico elencodelle infinite richieste degli 80 porti ita~liani e, fatto uno straldo, abbiano eseguitouna somma, che ha dato per risultato ap--punto 267 miliardi?

Noi vogliamo invece sapere come è im~postato, .che orientamento ha, a quali fina~lità economkhe vuole tendere il piano peri porti. E una volta impostato in modo or~

ganico (perchè, ddbbiamo ripeterlo, i pianidebbono eSlsere organici per definizione) bi~sogna ,conoscere anche gli impegni finan~ziari che ne deriveranno. l.ei sa che a uncerto punto si è parlato di 600..700 miliar-di; il tempo è passato, le insu£ficienze sonoaumentate, i prezzi cresciuti: la cifra pur-troppo ha lievitato. Di fronte a tutto que~sto, ripeto, lei parla di 267 miliardi, chesono poi riferiti ad un elenco di investi~menti in opere pubbliche che per quantoauspicabili non formano un vero piano.

S P A G N O L L I, Ministro della marinamercantile. Ma credete voi nella program~. ?maZlOne.

A D A M O iL ,I. È inutile fare questa do~manda; noi ci crediamo e d battiamo perla sua realizzazione. Dovete crederci anchevoi, dovete daè presentare atti concreti,dovete esporre i contenuti dei piani.

S P A G iNO L iLJ, Ministro della marinamerca11tile. Il programma governativo evi~dentemente non comprende soltanto i porti...

A D A M O L I. È evidente che un pianodi sviluppo riguarda !'intera economia na~zionale, ma attualmente stiamo parlandodei porti e vogliamo sapere come, nel quadrodell'economia nazionale, si inserisce un pia~no dei porti. Questo vogliamo sapere; ma quiabbiamo saputo soltanto che si parla di un'certo investimento che, fra l'altro, non sap~piamo neanche sino a che punto si può con~siderare concreto, peJ1chè tutte queste cifrenon sa come si concilinO' con la politica 4icontenimento della spesa pubblica.

Ma lasciamo da parte questo discorso:resta l'annuncio non definito ancora, moltovago, tradizionale, di un investimento. Que~sto è il punto che credo debba preoccu~pare il Senato. Anche il senatore Nencioninella sua illustrazione è partito da questoelemento, e non poteva non farlo se volevaimpostare un discorso serio ,come quelloche ha fatto. Non poteva non partire dallostato degli impianti portuali, perchè il la~varo è un elemento le cui incidenze, an~che economiche, sono evidentemente condi~

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Senato della Repubblica ~ 9961 ~ IV Legislatura

18Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

zionate e .caratterizzate dall'oIiganizzazioneodierna dei porti italiani.

Per quanto riguarda l'atteggiamento ver~so i problemi del lavoro portuale, non hodetto, onorevole miniistro Spagnolli, che leiabbia motivi di particolare rancore (un uo~ma politko non li esporrebbe mai) nei con~fronti dei lavoratori; ma ho detto ~ e sonocostretto a ripeterlo ~ .ohe obiettivamentei suoi atteggiamenti, che lei lo voglia o no,coincidono con una campagna che la stam~pa 'padronale ha scatenato nei confrontidei lavoratori portuali. Le cose che lei dicesono raccolte con entusiasmo da quei set~tori. Si è fatto un documentario, purtrop~po, messo in circolazione, pagato dallo ISta~to, in cui si cita continuamente il ministroSpagnolli. (Interruzione del ministro Spa~gnolli). Su « 24 Ore », in prima pagina, sonocitate su molte colonne le sue dichiarazio~ni: ciò vuoI dire che lei si trova nel campodi quelle posizioni, di quegli interessi, lovoglia o non lo voglia. Su questo fatto sonocostretto a insistere.

Non voglio fare dichiarazioni astratte,sentimentali, nei confronti dei portuali. Nelgiugno lei parlò persino dei famosi «spal~Ioni », ossia dei portuali, che passano la~varo ad altri larvoratori; qu-esti casi ,rappre~sentano eocezioni che non ,si possono por~tare come esempio generale, pel1chè ad esem~pio, a Genova, di tali «spalloni » non se netrova neppure uno.

Nella sua risposta alle interrogazioni deideputati lei ha persino fatto riferimentoall'appalto di mano d'opera che è proibitoclaJla lep;ge del 1960. ~ veramente stranoche un Ministro di un Governo che non farispettare questa legge ~ che non è rispet~tata, per esempio, dalla Itals1der, dove esi~stono ancora oggi servizi in appalto, o daitelefoni di Stato, dove esÌJstono servizi inap!)aJto ~ faccia appello, per quanto ri~;,;uarda i porti, ad una legge ohe purtroppo,nei settori in Icui dovrebbe avere efficacia,non funziona affatto. Tutte queste cose iole vedo in una luce obiettiva. Non bastafare delle affermazioni che possono essereancbe commoventi: i fatti contano, deci~dono nei giudizi e nei rapporti politici.

CosÌ per le compagnie. Lei ha dichiara~to: noi non intendiamo distruggere le com~

pagnie. Onorevole Ministro, non so qualeuomo politico oggi possa mettersi in menteuna cosa di questo tipo.

S P A G N O L L LI, Ministro della marinamercantile. In gi:ro è stato detto!

A D A M O L I. Si tratta di conquistecosÌ profonde, di istituti in cui si esprimeuna coscienza .cosÌ sensibile, che un obiet~tivo di questo genere non so in che modopotrebbe anche 'Soltanto fare oggetto di di~scorsi. Ma non ci si propone perciò di di~struggere le compagnie in modo diretto. Ilfatto è che si aggira l'ostacolo, con le auto~nomie funzionali che sono proprio il modo,apparentemente legittimo, per !Cacciare in~dietro le compagnie, per intaccarne l'esi~stenza, per ridurne l'efficacia. E quando par-liamo di compagnie (sia ben chiaro, e de~sidero sottolinearlo) noi non ci rife,riamo aprerogative di lavoratori.

Io devo, ancora una volta, ricordare chele compagnie portuali sono state create nel1904 dal Governo Giolitti per difendere uncerto carattere della ,struttura pubblica deiporti. Le compagnie portuali, prima cheservire i portuali, 'servono i porti, e le li~nee di sviluppo dei porti hanno seguìto laspecializzazione che si è andata formandonel lavoro dei nostri portuali e 'Che li haresi fra i migliori del mondo. E questo tuttilo sanno, non sono cose che diciamo soloper ripeterle con orgoglio patriottico. Tuttisanno che lo stivaggio di certe merci ope~rata dai portuali italiani è uno stivaggio ti~pica. Questo dipende anche dall'oJ:'ganizza~zione del lavoro portuale, dalla specializza~zione che si è creata attraverso le compa~Imie. Quindi la compagnia risponde ad uninteresse pubblico. Ora, se si parte da que~sta giusta impostazione, l'autonomia fun~zionale, intesa !Come la intende lei, onore~vale Ministro, non solo va contro le com~p~gnie (il che sarebbe un aspetto ancoralimitato, seppure molto importante), ma vacontro la concezione moderna dell'organiz~zazione portuale.

Certo, l'autonomia funzionale è legittimain via di principio, peI1chè l'articolo 110 delCodice della navigazione (che, ricoI'diamolo,è stato fatto nel 1942 ma è ancora di tipo

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SenatO' della Repubblica

18S' SEDUTA

~ 9962 ~

2 OTTOBRE 1964~

IV Legislatura

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAPICO

colbertiano perchè non ha cambiato lo spi~rito antico dei rapporti fr-a marittimi e ar~matori, o fra portuali e armatori), l'articolo 110, dicevo, ammette questa deroga, manella relazione alla legge ne è sottolineatoil carattere eocezionale, c'è persino un elen~co che appare tassativo. Vediamo quando,secondo tale relazione, si può concedereun'autonomia funzionale, quando possonointervenire ahri lavoratori che non sianodelle compagnie: si parla, sì, di interessepubbHco ~ ma non nel Isenso economicoche poi neanche esiste ~, si parla di peri~colo della pubblica incolumità, di determi~nate situazioni di emergenza, di situazionieccezionali limitate nel tempo.

Invece lei ha teorizzato ancora una voltail principio che le autonomie funzionali ri~spandono non a interessi di gruppi ma adun interesse generale, e che pertanto pos~sono e debbono essere concesse. Ecco 10aspetto serio della questione. Onorevole Mi~nistro, io le ho già detto che se lei seguissefino in fondo tale principio lei dovrebbe ar~rivare a spezzettare i pOlrti, Ise non 'Vuoleaffrontare il problema dei costi solo per igrandi gruppi. Che si tratti di aziende diStato non ha nessun significato, anche peri criteri del tutto privatistici seguìti anchein questo settore delle aziende di Stato. Launità economica e tecnica dei porti è supe~dare a una valutazione di economicità delleaziende di Stato. Prima c'è questo serviziogenerale, poi ci sono tutte le altre questioni,e non si può sacrificare una unità operativasull'altare del desiderio di fare omaggio alleaziende di Stato (ma, poi, non è vero chesi tratti solo di aziende di Stato, poichè visono la Montecatini, la ,Edison, la Fornicoke,la Shell, e tutti gli altri gruppi privati checonosciamo). L'autonomia funzionale, inol..tre, non interessa solo settori ristretti deiporti, ma talvolta porti interi come, a PortoMarghera, la terza zona, o,ggi ancora acqui~trina, ma già concessa in autonomia fun.zionale. Chi va a vedere quella zona, trovaacqua tra glisterpi, però lì già c'è la manodel monopolio; lì il porto quando sarà fattosarà utilizzato so,lo nell'intereslse di certigruppi.

E gli altri porti? A Genova quando c'ècarenza di banchine, la banchina in esclu~

siva dell'Italsider lavora magari dieci oquindki giorni al mese, mentre quelle cheinteressanO' tutti gli altri operatori econo~mici sono congestionate. È questo l'interes~se pubblico? Ecco cosa vuoI dire autono.mia funzionale, ecco peJxhè noi invitiamoil Ministm a prendere un altro indirizzo.

E, purtroppo, qui non si è sentita nessu~na parola precisa: per questo noi espri~miamo il nostra profondo rammarico e lanostra preoocupazione. Noi abbiamo invi.tato il Ministro a prendere le necessarieiniziative per risolvere questo problema. Laintransigenza dell'Italsider e di chiunquesia non può coprire nessuna responsabilitàpolitica. Non è l'Italsider che ha creatol'autono,mia funzionale, è il Governo chel'ha creata ed è il Governo che deve interve..nire per modilficarla. Non si deve solo direall'Italsider: fateci il piacere, mettiamoci at~torno ad un tavolo. Tutti i decreti sulle au.tonomie funzionali, come l'ultimo emessoil 10 agolsto in pieno periodo feriale, hannoun po' degli aspetti romanzeschi. Se andatea vederne la storia noterete che tutti i de~creti sono stati emessi o prima di una crisio dopo una crisi o addirittura, come per ilcaso di Savona, quando erano state indettele elezianL politiche ed il Parlamento nonpoteva riunirsi. Si scelgono sempre i tempimorti per poter far passare questo famosocavallo di Troia. (InterruziO'ne del senatO'reVaraldO'). Ma peJ:1chèci offrite questi motividi propaganda? Non fate queste cose se cre~dete che vengono ad aiutarci nella nostraazione politica. Levateci quest'arma! Invecevoi ce la date continuamente; è uno stranomodo di combatteJ:1ci se credete che quelche fate risponde ai nostri interessi politici.

Ora il problema è che i lavoratori por~tuali sono decisi a non permettere chequesta macchia d'olio si allarghi ed hannotutte le ragioni, non soltanto in difesa deiloro interessi spedfici di categoria, ma an.che in difesa di problemi generali.

Lei, onorevole Ministro, ha parlato di agi~taziani, di Iscioperi ed ha fatto appelli ri~chiamandosi agli interessi generali del Pae~se. Noi sappiamo che lo sciopero prima ditutto è pagato dai lavoratori; non è chefaccia piacere agli operai fare sciopero. Lofanno peJ:1chè sono costretti ad usare l'uni~

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9963 ~

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ca arma di cui dispongono, ma sono essiche pagano per primi, perohè scioperare si~gninca perdere salario, significa portare acasa una quindicina ancora piÙ striminzitadel Isolito. Quindi non è necessario fareappelli perchè, se non fosse altro, vi è già!'interesse diretto degli operai. E non cre~do, onorevole Ministro, che, con le sue di~chiarazioni di oggi, ella abbia creato le pre-messe peI1chè la prospettiva sia piÙ tran~quilla. Noi ci aspettavamo da lei alcune di-chiarazioni che ci assicurassero che lei in~tende esel'citare tutta la sua autorità per lasoluzione di questo problema, intervenendopresso le aziende che dimostrano dispregioanche nei èonfronti del Governo. E questolei lo ,sa, lei sa come si comportano questeaziende, il modo come intendono usare leautorizzazioni che lei concede, travalicandoi limiti di legge; lei non lo può dire qui, lodirà fuori, ma lei sa che tutto questo lomette in profondo imbarazzo. Ed allora bi~sogna agire per creare dàvvero le premesseper la pace sociale nei porti italiani. Vi sonogià grandi problemi, enormi problemi (in~terruzione del senatore D'Andrea), e nonpotete pretendere di risolverli sostenendoche i laworatori stiano quieti e fermi rperchèvi lascino agire per respingerli indietro nel~le loro conquilste sociali. È una concezionepaternalistica veramente beota pensare dipoter risolvere oggi, in questo modo, i pro-blemi della convivenza nazionale, sulla pel~le dei h1!Voratori, togliendo loro dei dirittiprima che dei salari. Perchè i gruppi padro-nali non vogliono discutere quando, vi ri-peto, i lavoratori sono disposti a fissare ta-riffe inferiori a quelle che oggi pesano sulleautonomie funzionali? La ragione è politi-ca: essi vogliono strappare ai lavoratorialoune loro conquiste. Su questo piano lalotta non può che eSrsere dura.

Noi, dunque, abbiamo motivo di non es-sere ,soddisfatti. Ringraziamo l'onorevole Mi~nistro delle notizie che ci ha fornito e ciripromettiamo di riprendere il discorso inCommissione e di approfondirlo. Tutti sia-mo appassionati del problema e ne avver~tiamo l'importanza. Ma oggi, da questi ban-chi, tutti noi abbiamo parlato soprattuttoa delle grandi masse e non credo che da

questo dibattito sia venuto qualcosa che passa aprire una strada di maggiore serenità.Io la invito, onorevole Mini,stro, a conside-rare con maggiorre attenzione le questioniche abbiamo qui sollevato e ad assumeregiuste iniziative, affinchè nel nostro Paesenon ,continui una situazione di cui non sonoresponsabili i lavoratori ma coloro che vo-gliono ricacciarli indietro, strappando loroconquiiste duramente pagate. (Applausi dal~l'estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Il senatorre Nen~ciani ha facoltà di dichiarare se sia soddi~sfatto.

N E N C ION il. Illustre Presidente, ono-rcvolicolleghi, non avrei da aggiungere al~tra a quello che ho detto prima se non rin~graziare l'onorevole Ministro per le preci.sazioni che ha dato e per gli impegni cheha preso. Desidero soltanto far presentequil è il nostro pensiero, suprattutto in or-dine all'impoistazione politica che è statadata, in questo momento, al problema daparte del senatore Adamoli, ricordando cheproprio la radicalizzazione della questionesu termini esclusivamente politici, presdn~dendo dagli aspetti sociali e di produttività,rende il problema, se non insolubile, dram-matico, e incide negativamente proprio sul~le questioni sociali e sulla produttività. Noi,anche se duramente all' opposizione da anni,non possiamo, specialmente quando trattia~ma proiblemi !Sociali, disgiungere la nostravisione politica da una visione economicae produttivistka e soprattutto da un qua-dro di caratte'l'e ,sociale.

Poichè vi è la dimostrazione che questeche si chiamano concessioni non ,sono tali,ma scaturiscono dalla nonna di legge vi-gente, che mai nessuno, nemmeno con laazione paI1lamentare, ha tentato di porrenel nulla, e pertanto sono un diritto iposi~tivo, che, attraverso l'azione amministrati~va, è inquadrato in limiti di assoluta ne-cessità nell'ambito dell'interesse del iPaese,è evidente che l'azione che si sta svolgendoè di carattere eminentemente politico confini che possono essere confessabili, mapossono anche non esserlo.

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Senato della Repubblica ~ 9964 ~ IV Legislatura

2 OTTOBRE 1964185" SEDUT... ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Io non ho neS/suna simpatia politica perle aziende di Stato. Ma sono o:t1ganizzazioniohe esistono, che operano nel ciclo produt~tivo e che, come tali, rappresentano unafonte che non vogliamo inar1dire.

In tutte le riunioni sono state fatte pre~senti le ragioni sociali e produttivisticheanche, in momenti drammatki, come nellacittà di Genova durante gli scioperi, attra~verso manifesti, e si è sottolineato che leautonomie funzionali non incidono sullapiena occupazione dei lavoratori. Ora midomando: quale problema di carattere so~dale si pone attraverso questa azione svol~ta non tanto in Parlamento quanto nell'am~biente dei larvoratori? Noi facciamo unanetta distinzione tra i lavoratori e dete'f~minati obiettivi che si propongono non ilavoratori, ma certamente ben noti schie~ramenti politici. Io ricordo, a parte la stam~pa italiana, non certo della COnlfindustria,articoli su giornali esteri e tra tutti ricor~do un articolo, « Il ,caos a Genova », che èstato commentato \poi duramente su tuttii giornali di il1lformazione di Genova, in cuisi indicava proprio questa situazione spe~cifica che si veniva a man1festare. E ricor~do il manifesto, al quale mi sono :riferitoprima, che sintetizza il problema politico,che pastula il ,problema di carattere sociale,che indilVidua le manovre esistenti al fondodi questa posizione meramente politica cheprescindono da ragioni -sociali. Questo ma~nifesto fu affisso non da associazioni aven-ti scopi di ,carattere politico, di eversioneod altro, ma a cura della delegazionedelle Associazioni presso il consorzio auto~noma del porto di Genova, proprio in se-guito ad un'ondata di scioperi eversiva edistruttiva: «Genovesi, il nostro porto, lanostra città stanno subendo danni gravis~siroi per le continue agitazioni nelle qualii lavoratori portuali vengono trascinati,loro maLgrado, per motivi che non hannoalcuna obiettiva giustificazione ». (Interru~zione del senatore Adamoli). «Le aJUtoritàportuali genovesi hanno già chiarito i mo-tivi -che non consentono di accettare le pre~tese -degli agitatori dalla cui azione si de~duce un vero e proprio sabotaggio dell'eco~nomia della città e del Paese. Le autonomie

lunzionali sono previste e regolate dallalegge; non vi sono motivi validi perchè i la-voratori portuali, che tortunatamente han-no a Genova piena occupazione, aoquisisca-no il lavoro che da oltre 10 anni viene s'Vol~to dalle maestranze dell'Italsider. Lavora~tori portuali, rkordate che il porto è lafonte di lavoro e di guadagno per voi, perle vostre famiglie, per tante altre famigliegenovesi. Non lasdatevi trascinare da azio~ni che minaociano il vostro benessere. Dalmaggio ad oggi centinaia di navi sono ri~maste inattive, milioni di salari ,sono andati!perduti. Se con la vostra doverosa collabo~razione eviterete ingiusti danni al porto eai -suoi clienti in ogni parte del mondo,l'aumento dei traffici assicurerà lavoro eguadagno per tIutti ».

Quando si dke: attraverso la macchiad'olio delle autonomie funzionali che si al~larga si incide negativamente sulla pienaoccupazione dei lavoratori del porto, sidice una cosa che è fuori della realtà, per~chè non è .riscontrabile, peI1chè, come si èriconosciuto, nei porti esiste la piena oc-cupazione fino a questo momento. Ed al~lara vi è una ragione politica. Ma non sicomprende come tale posizione politka siain armonia con la pretesa che l'economiavenga statalizzata, che si allarghi la mac-chia d'olio dello statalismo, quando poi, percicli produttivi, vengono fatte concessionialle aziende di Stato che essendo in perditagravano sullo Stato e pertanto gravano suilavoratori, sui meno abbienti, e gravandosullo Stato determinano necessariamente loinasprimento dell'imposizione fiscale. Ed al~lara non si capisce più la posizione della si~nistra che è in contraddizione con se stessa.

Onorevole Minitstro, non voglio continua~re. Il nostro pensiero è 'Chiaramente espres-so e voglio che non venga frainteso: noiesprimiamo ai lavoratori dei porti italianila nostra piena solidarietà per tutte le lororivendicazioni. Noi esprimiamo la nostrasolidarietà per.chè siano riviste le «rese"e le «vette ", esprimiamo la nostra .goHda~rietà perchè l'ambiente di lavoro si modifi~chi e di'Venga un ambiente più umano e chenon si veda più ciòohe si constata oggi ecioè che soltanto il sudore e la fatica ai

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Senato della Repubblica ~ 9965 ~ IV Legislatura

185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ganci sono fattori di pToduzione, nella du~rissima azione quotidiana per lo scarico eil carico delle merci nei porti.

Esprimo l'auspicio che i porti italianisiano dotati non solo di banchine ma anchedi maochine, non solo di ganci ma anchedi pale meocaniohe, di elevatori a forcella,in modo che tutta l'attrezzatura sia, comenelle industrie, come in qualsiasi altro cam~po, all'altezza dei tempi e al livello delleattrezzature degli altri porti .dell'Europa edel mondo.

Questo noi vogliamo. Da questa giustaesigenza pervenire a ragioni politiche chepossano porre motivi di agitazione che nonhanno alcuna influenza sulla piena occupa~zione o sulle conquiste dei lavoratori, si~gnifica fare un salto veramente negativo, eper l'economia del Paese e per l'economiadelle singole città ,italiane dotate di grandiporti. (Applausi dall'estrema destra. Congra-tulazioni).

P RES I D E N T E. Il senatore Macaggiha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto.

M A C A G G I. Onorevole Presidente, in~nanzitutto vorrei chiedere a lei ed ai colle-ghi una benevola indulgenza nel concedermiqualche minuto per esporre il punto di vistanon solo mio, ma anche di Genova e delmovimento socialista genovese, e perciòespressione del pensiero dei lavoratori por-tuali, e che dovrà essere anche l'espressionedi un orientamento del mio partito in unaquestione così grave com'è quella che oggiè discussa in Senato. Chiedo, quindi, veniase impiegherò qualche minuto in più, nellamia esposizione, di quanto non richieda nor-malmente la replica che si dà, di soddisfa-zione o meno, al Ministro, anche perchè lamia posizione è alquanto delicata, non soloperchè il mio partito è oggi al Governo, maperchè, obiettivamente, se dovessi esprime-re il mio pensiero, mentre potrei dirmi sod-disfatto per alcune dichiarazioni del mini~stro Spagnolli, per altre dovrei fare molteriserve che si riferiscono essenzialmente allaparte che riguarda il lavoro portuale.

Sotto l'aspetto programmatko, infatti,delle comunicazioni dell'onorevole Ministro,

2 OTTOBRE 1964

sul rammodernamento dei porti italiani, midichiaro soddisfatto delle buone intenzioniche sono state esposte questa mattina. An-ch'io, però, ho delle riserve sulle poss,ibilitàdi far fronte alle esigenze, non dico di tuttii porti italiani, ma anche soltanto di qual-cuno dei principali, con quei limitati nnan-ziamenti di cui abbiamo sentito fare parolastamane.

Comunque, qui siamo in un campo pro.grammatico a lunga scadenza; anche in que-sto settore, evidentemente, abbiamo la pro-spettiva della programmazione, ma abbia-mo una situazione congiunturale che si ri-ferisce, in questo momento, pI'oprio alla que-stione del lavoro nei porti.

L'interpellanza del senatore Adamoli e dialtri senatori, ed anche la nostra ,inteHoga-zione sull'attuale ,situazione dei porti ita-liani, sulle oondizioni del lavoro portuale,con particolare riguardo alle controversiesindacali tuttora in atto, il tutto con r,iferi~mento ai problemi di competitività in cam-po internazionaLe, che giustamente preoccu-pano per la gravità di alcuni fatti ir'ecenti,vengono discusse a breve distanza dalla ri-sposta del ministro Spagnolli ad una inter~togazione degli onorevoli D'Amato, BelcieGagliardi e a breve distanza anche dall'esa-me della questione del lavoro nei nostri portimarittimi, con particolare dferimento allaquestione delle cosiddette autonomie funzio-nali, soLlevata alla Camera dei deputati, dal-l'onorevole Machiavelli, genovese, rappre-sentante del Gruppo socialista.

Ed è precisamente sul problema delle au-tonomie funzionali che il ministro Spagnolliha rilasciato dichiarazioni che toccano ipunti essenziali della nostra interrogazionee dell'interpellanza oggi svolta dal senatoreAdamoli, e per il loro contenuto giustificanola preocoupata attesa dei lavoratori portualiitaliani, ed anche le nostre preoccupazionidi parlamentari, non alleviate dalle odiernedichiarazioni dell' onorevole Ministro dellamarina mercantile.

Comunque, in considerazione della neces-sità per il Paese e per il nostro Gruppo, co-me sempre sensibile ai problemi del lavoro,di chiarire la posizione della vasta categoriadei lavoratori portuali nella controversia che,

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Sel1ato della Repubblica ~ 9966 ~ IV Legislatura

185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

malgrado ormai annose discussioni, ancoracostituisce un importante fattore dei per~turbamenti verHìcatisi nell'attività dei nostrimaggiori empori marittimi, ,ed in primo luo~go nel po.rto di Genova, ho ritenuto di doveroggi intervenire onde non sorgano dubbial riguardo sull'opinione dei senatori delPartito. socialista italiano, tenuto anche con~to dello sviluppo no.n confortante che la que~stione ha avuto in questi ultimi giorni.

Dirò subito con fmnchezza che, di frontealle odierne dichiarazioni dell'onorevole Mi-nistro della marina mercantile, che sostan-zialmente, nelle conclusioni, ricalcano le ri~sposte date alla Camera alle interrogazionidi alcuni deputati, risposte che il quotidianoeconomico {( 24 Ore)} ha pubblicato per este~so definendole la posizione del Governosulle autonomie funzionali, noi del Grupposocialista dobbiamo dolerci della presa diposizione ministeriale che, allo stato attualedelle questioni ,inerenti alle controversie.portuali tra sindacati e Governo, giudichia-mo intempestiva, in quanto non fa seguitoad una esauriente discussione dei problemiche stanno alla base delle controversie stes-se, e ci appare, poi, unilaterale e non cor-rispondente alle attuali direttive politico-economiche del Governo.

Per diffondermi sui singoli e molti mo-tivi di controversia già qui ampiamente trat-tati e non andare molto oltre il poco tempoa mia disposizione, limiterò le mie osserva~zioni orientandole prevalentemente sulleesperienze del porto di Genova e su alcunidei principali punti di contrasto.

L'onorevole Ministro ha recentemente di~chiarato, anche nel corso di interviste a gior-nali e rotocalchi, in un momento che, a no-stro avviso, data la vertenza in atto, avrebbedovuto consigliare più prudente riserbo, chei sindacati non vorrebbero riconoscere alloStato il diritto di concedere autonomie fun-zionali in deroga al principio di oui all'ar~ticolo 110 del Codice della navigazione.

Si deve osservare al riguardo che i sinda-cati non negano al Ministro della marinamercantile il diritto di concedere autonomiefunzionali nei termini e limiti definiti dal-l'articolo 110 del Codice della navigazione,ma hanno chiesto di non essere posti di

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fronte a fatti compiuti in base a decisioniunilaterali, hanno proposto la regolamenta-zione del problema ed hanno espresso ilrammarico che nella Commissione di studionominata dal Ministro non vi siano rappre-sentanti dei sindacati, malgrado siano nu-merosi e delicati i problemi sindacali co.n-nessi alle autonomie funzionali.

In secondo luogo, si afferma da parte mi-nisteriale che le autonomie funzionali re-centemente concesse non minaccerebberominimamente, e l'abbiamo sentito ripetereanche dal senatore Nencioni, la quantità dilavoro delle compagnie portuali e che per-tanto nessun danno economico deriverebbeai lavoratori portuali.

Si tratta di giudizi eccessivamente ottimi-stici smentiti dai fatti lontani e recenti. Sem-pre nell'ambito del lavoro portuale di Ge-nova si è avuto un eloquente esempio deglieffetti della concessione ,dell'autonomia fun-zionale lfin dal lontano 1952, quando si con-cesse l'autonomia funzionale all'Italsider.Allora la compagnia Pietro Chiesa, forte di600 soci, dovette ridurre il proprio organicodi oltre due terzi.

Per quanto riguarda poi il danno econo-mico ai lavoratori portuali, esso risulta difatto grave se, negli ultimi 8 mesi, la com-pagnia dei {( carbonai » del porto di Genova,la più direttamente interessata al problemadelle autonomie funzionali dell'Italsider, havisto ridòtta la presenza media di lavoroper i soci a circa 15 giornate, con la conse-guenza che questi operai po.rtuali, pagatiesclusivamente in proporzione alle giornatedi lavoro compiuto, hanno avuto decurtatoil salario di circa il 50 per cento. E se sitiene poi conto del fatto che, pur lavorandosolo quindici giorni, sono costretti ogni gior-no, e spesso più volte al giorno, a presen-ziare alla chiamata, si vede chiaramentequanto tendenziosi e forse anche provocat~risiano stati certi documentari proiettati perevidenti fini nei cinematografi italiani, deiquali è stato fatto già largo cenno, che cer-tamente non hanno fornito una prova dellasensibilità politica e del senso di opportu-nità, dato che questi problemi sono oggi indisoussione, di coloro che dispongono di

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questi mezzi propagandistici, e ancor più dicoloro che se ne sono serviti.

Ma, per 'ritornare alla pretesa innocuitàeconomica, per le compagnie e per i lorosoci, delle autonomie funzionali, non vieneforse una smentita, facilmente documenta~bile, anche dal fatto che queste legittimeorganizzazioni del lavoro portuale vengonoad ,essere automaticamente escluse da ogniincentivo di progresso economico collegatocon lo sviluppo in atto dei nostri principalisettori industriali, la cui vita ed i cui scam~bi sono ,intimamente connessi al commercioportuale?

Basta, a dimostrazione di questo enormefattore di danno economico per le compa~gnie, tener conto, ad esempio, e proprio conriferimento agli sviluppi dell'attività del~l'Italsider, dei dati pubblicati in questi gior~ni sullo sviluppo siderurgico in Italia negliultimi dieci anni, dati che testimoniano cheil consumo di acciaio si è più che triplicatoin tale periodo, e l'Italsider ha sbarcato, nel1963, oltre 9 milioni di tonnellate di materieprime per produrre 4 milioni di tonnellatedi acciaio, con un movimento marittimoglobale dei centri siderurgici a ciclo inte~gl'aIe che ha rappresentato il 22 per centodel movimento portuale italiano di mercisolide, e con previsioni di raddoppio entroil 1967 sia della produzione di acciaio siaquindi del movimento portuale marittimoad essa connesso; il che ha portato alleprevisioni, nel piano Finsider, oltre che diun adeguato potenziamento

~

degli impiantiproduttivi, di quello della flotta sociale, chegià copre il 15 per cento del tonnellaggioitaliano per carico secco. Questi dati e que~~ I

ste cifre debbono confortarci e ci confor~tano nella congiuntura economica che stia-mo attraversando, ma, in una valutazioneobiettiva dei riflessi economici delle auto~nomie funzionali concesse all'Italsider, nonsi può negare che, da un tal quadro di pro~gl'esso siderurgico, nonchè del connesso svi~luppo del traffico portuale marittimo, sianoproprio le compagnie portuali e i loro socia non trarre alcun vantaggio, data la loroesclusione dalla partecipazione al lavoro nel~l'ambito Italsider, sia di carico che di sca~nco.

Ne è a pensare, d'altra parte, che vantaggieconomici adeguati a quelli imprenditorialispetteranno ai manovali bons à tout fairecon i quali l'Italsider sostituisce gli scari~catori portuali, venendo meno alle garanziedi copertura contrattuale, anche se uscendovittoriosa, con una tenace impunta tura, suuna questione di principio che sul pianogiuridico meriterebbe ancora un esame ap~profondito, non apparendo convincentemen~te risolta nemmeno dalla nota sentenza delConsiglio di Stato dell'ottobre 1952 per quel~le ,riserve che, sul concetto di ciclo di lavo~razione, sono state opposte in sede sinda~cale e che ancora attendono ,una valida con~futazione.

Terza questione alla quale è stata attri~buita una fondamentale importanza dall'ono~'revole Ministro della marina mercantile, esulla quale si è spinto a fondo anche da par~te della stampa per impressionaI'e l'opinionepubblica poco provveduta, è quella del co~sto delle operazioni portuali in l'egime pub-blicistico; questione sulla quale si è recen~temente intrattenuto anche l'onorevole mi~nistro Spagnolli, il quale ha esposto cifresui guadagni medi mensili dei lavoratoriportuali che, superando normalmente (hadetto l'onorevole Ministro) le 200 mila lire,dovrebbero assumere carattere scandalisti-co, oltre che gran parte della responsabilitàdell'alto costo dei porti italiani e di consue~tudini deprecabili, come quella già accenna~ta dei cosiddetti «spalloni}} che in realtàcostituiscono un'anomalia per fortuna nongeneralizzata (fortunatamente a Genova nonsi verificano casi simili) e facilmente elimi~nabile con un'efficace sorveglianza da partedell'autorità di porto.

A parte comunque questa eccezione nega-tiva, che non può essere generalizzata a sco~po polemico, il problema degli alti costiattuali del lavoro portuale deve essere, amio avviso, esaminato non in base alla trop~po semplicistica considerazione dei guada~gni della mano d'opera portuale, i quali poinotoriamente (del resto, è stato c~nfermatoanche dall'onorevole Ministro questa matti~na) incidono soltanto per il 1O~11per centosul costo del lavoro nei porti, ma deve es~sere studiato nella sua complessità, alla sure-

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gua dei suoi essenziali fattori, che vanno dalcarattere' cottimistico del lavoro portualealle modalità per lo più disagiate con cuiesso viene eseguito, all'urgenza del suo esau~rimento, alla stessa varia natura delle mer~canzie, alla struttura delle navi, eccetera;ma soprattutto all'attuale inadeguatezza del~le nostre attrezzature strumentali portualiallo smistamento delle merci, dato che allaimponente espansione dei traffici non ha cor-risposto un moderno perfezionamento, perqualità e quantità, delle attI'ezzature stesse.

Che dire poi delle infrastrutture portuali,del lento e insuffioiente sviluppo delle retiviarie e ferroviarie, sempre in arretrato aGenova, ad esempio, come ogni anno la~mentiamo in occasione della discussione deibilanci, con pesanti intralci a quella che èl'esigenza prima di un porto moderno, e cioèla possibilità di rapido spostamento dellemerci e quindi di rapida spedizione dellenavi con riduzione del loro tempo di sostaportuale? Non sono questi i fattori princi-pali dell'alto costo del nostro porto maggio~re e quindi dei dirottamenti che in realtà sistanno verificando e che spiegano l'attualediminuzione degli affollamenti di navi in at~tesa nell'avamporto genovese e nel contem~po quella allarmante riduzione di traffico cheil Presidente del oonsorzio del porto, dottorManzitti, ha lamentato nel giugno scorso inuna riunione di Comitato?

E come non tener conto di questi fattorinelle dovute proporzioni, rispetto cioè alpeso assai modesto dei guadagni dei lavo~ratori portuali, nell'esame comparativo dellacompetitività di costo fra il porto di Genovae quelli moderni e attrezzatissimi di Rotter~dam, Amburgo e Anversa porta t,i sempre adesempio, od anche nel calcolo di una com~petitività che potremmo definire « interna»fra costi di manodopera in regime strumen~tale portuale antiquato di un secolo, da unaparte, e dall'altra in regime Finsider, con isuoi impianti moderni, con mezzi meccanicidi discarico le cui gru sollevano trenta ton~nellate di materiale per volta, ma che rap~presentano anche investimenti di non pochimiliardi, per cui del loro costo di ammorta~mento e di manutenzione si deve pur tenerconto, con le spese generali, nel calcolo del

costo del lavoro? Nè si dimentichi che nel~l'ambito portuale prosperano molte impre~se private, sul1e cui attività sarebbe oppor~tuna un miglior controllo e che inci:dono suicosti in misura quadrupla, col 35-40 per cen-to, di quanto non incida la manodopera deisoci delle compagnie.

Interessante poi, al riguardo, il recentis~sima rilievo dell'arbitraria applicazione nelporto di Genova, da parte di un gruppo dicompagnie di navigazione, di un diritto for~fettario variabile dalle 2.500 alle 2.800 lirela tonnellata per le merci varie e per il solo«compenso di disistivaggio» delle merdstesse; lavoro che dovrebbe essere fatto alprezzo di 917 lire la tonnellata in base alletariffe consortili, l'egolarmente approvate ,epubblicate.

Queste ed altre disfunzioni di ordine in~temo, nella vita dei nostI1i porti, incidonograndemente sul costo del lavoro, in misu~l'a di gran lunga maggiore delle tariffe dellecompagnie, fra l'altro controllate dalle au~torità locali e dal Ministero.

Di tutti questi elementi è da ritenersi ab~biano tenuto conto le autorità competenHche, come il Presidente del Consorzio auto~noma del porto, il Presidente della Provin~cia e il sindaco di Genova, hanno espressogiudizi molto prudenziali sulla opportunitàdelle autonomie funzionali, segnalando lanecessità di diligenti controlli per la loroeventuale concessione e di soluzioni ponde-rate nel quadro generale, attraverso un dia.lago in forma normale di trattativa e « sen~za arrivare a forme di imposizione, con unsenso di responsabilità che implica l'assun~zione della più larga base di informazioneper una soluzione che consenta una vitatranquilla ». «Tale problema» ~ sono pa~role del Presidente del CAP di Genova, dattaI'Manzitti ~ «può essere risolto in un cli~ma di accordo, in una atmosfera di colla-borazione senza incidere ulteriormente sulbuon nome del porto di Genova, già trop-po danneggiato dalle trascorse agitazioni ».

Saggi consigli che non si può che sottoscri~vere e ai quali in sostanza hanno aderito datempo Ministro e sindacati, uniti in modosignificatJivo questi ultimi di fronte al pro~blema in discussione.

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Si è venuta però a creare in queste ulti~me settimane una certa rigidità, che dovrà,a nostro avviso, essere superata se non sivuole compromettere maggiormente un co-sì importante settore dell' economia nazio-nale.

Le premesse vi sono, sia lin certe dichia-rate intenzioni del Ministro, sia nelle pro-poste conciliative dei sindacati per una par~tecipazione delle compagnie al lavoro oggiin autonomia e alle condizioni salariali adot-tate dall'Italsider. Superato l'isolamento del~l'azienda IRI, discusse e chiarite le riserve ,più teoriche che rispondenti a realtà, sui pe-ricoli cui verrebbe esposto il ciclo integralecon la partecipazione dei portuali allo sca-rico e al carioo dei materiali interessantil'azienda stessa, è da augurarsi l'assunzionedi posizioni conciliative, nel 'rispetto dei di-ritti delle compagnie portuali da un lato, edall'altro delle esigenze dell'economia azien-dale. Se così potrà rasserenarsi l'ambiente dilavoro, ci si potrà meglio dedicare, poi, al~l'urgente opera di ammodernamento dellestrutture e attrezzature dei nostri porri, ope-ra alla quale già attende la politica pro~grammatica del Governo.

Una revisione del Codice della navigazioneriteniamo sarebbe opportuna particolarmen-te in ordine ad una più definitiva precisazio-ne dell'intervento ministeriale nelle deroghealle attdbuzioni delle compagnie portuali ditui all'attuale articolo 110. I casi specialidovrebbero oioè essere definiti, sia pure sulpiano generico, tenuto conto della non feliceesperienza dell'attuale legislazione e, soprat-tutto, della casistica che ormai è abbastanzaampia in materia.. Potranno così essere meglio affrontate le

immancabili future controversie in tale im-portante settore di lavoro nel rispetto dellereali esigenze della produzione nazionale,ma anche deUe gloriose tra.dizioni delle vec-chie nostre compagnie portuali, che difen-dono oggi loro legittime posizioni, non diprivilegio o a sfondo corporativo, come arbi-trariamente è stato affermato, ma ereditàdi istituzioni nate all'inizio del secolo pervolontà di uomini, come Pietro Chiesa, ilprimo deputato operaio, e Stefano Canzio,forti assertoI1i della libertà di lavoro, che con

la istituzione delle prime compagnie por-tuali sottrassero i lavoratori genovesi al pesodella speculazione privata, fino allora pa-drona assoluta del maggiore emporio marit-timo italiano.

Questi titoli di vecchia nobiltà impongono,a nostro avviso, una rapida chiarificazi0nedelle reciproche posizioni, che potrà ottener-si se sarà messo in atto il proposito oppor-tunamenteespresso dall'onorevole ministroSpagnolli, di dare cioè «immediatamenteconsiderazione e sollecite cure a tutto ciò cheriguarda le ,ragionevoli esigenze dei lavora~tori portuali, nel quadro di un armonico egiusto sistema sociale ».

La considerazione di queste esigenze, ,seportata in ambiente di serena obiettività,dovrà naturalmente tener conto della peri-colosità di una eccessiva estensione delle au-tonomie funzionali per il fatto che esse in-crinano il carattere pubblicistico dei porti,alla cui difesa sono impegnate tutte le or-ganizzazioni sindacali. Il che non toglie cheesista ]?er il Governo il diritto di concederle,nei limiti però della eccezionalità che solagiustifica la deroga alla norma e che deveessere comunque esaurientemente vagliata,caso per caso, con consultazioni fra le part,iinteressate, e non con atti d'imperio cheporterebbero ad un contrasto ka la normadel Codice della navigazione ed il rispettodei princìpi democratici oggi vigenti nel no-stro Paese.

Entro tali limiti non abbiamo difficoltàanche a riconoscere una situazione di privi-legio alle aziende di Stato, i cui maggioriresponsabili dovrebbero però assumere at~teggiamenti consoni al clima politico nelquale oggi viviamo in Italia, nella dovutaconsiderazione degli interessi delle aziende,ma anche nella debita considerazione dei di~ritti acquisiti di categorie di lavoratori, nellafattispecie dei portuali, che non chiedono insostanza che di innestare le loro attività nel-l'ambito che loro compete, concordandonelimiti e condizioni, così da evitare qualsiasiriflesso negativo sui procedimenti tecnici chesono imposti dalla continuità ed efficienzadella fun~ionalità aziendale.

Le premesse di simili accordi si trovanodel resto negli impegni che le compagnie

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portuali si erano dichiarate pronte ad as~sumere durante le trattative dell'anno scor~so con l'allora ministro Dominedò, al qualeva il merito di avere indicato i mezzi diconciliazione di posizioni allora, come oggi,te$e e difficili.

Si tratta ora di superare tensioni e risen-timenti che, determinati da ir,rigidimentiaziendali e da reazioni sindacali, non deb.bono e non possono compromettere oltre epiù gravemente l'attività dei nostri trafficimarittimi, essenziale per l'economia delPaese.

È questo ciò che il Gruppo dei senatoridel PSI consiglia, allo scopo di conseguireun rapido chiarimento della pesante situa-zione del lavoro portuale, in una maggioreaderenza alla realtà dei nostri vitali interessi,e onde creare le premesse indispensabili aquella serenità di lavoro, che è la miglioregaranzia della ripresa economica, alla cuirealizzazione dobbiamo tutti collaborare inunità di intenti e d'opere. (Applausi dallasinistra).

P RES I D E N T E. Il senatore Garlatoha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto.

GAR ,LA T O. Signor Presidente, signorMinistro, onorevoli colleghi, data l'ora tardacercherò di contenere la replica nei terminidi tempo che il Regolamento consente agliin ter.ro gan ti.

La nostra interrogazione è stata presen~tata sotto la spinta delle preoccupazioni,espresse ormai ripetutamente da tutti i set-tori di questa Assemblea, che si riferisconoalla crisi veramente grave che tormenta lavita dei nostri po:r:ti. È una orisi alla qualeconcorrono vari fattori, ma evidentemente ilprincipale a me pare sia quello dell'insuffi~cienza e dell'arretratezza delle attrezzatureportuali, aggravate da una carenza di manu-tenzione veramente deplorevole ed anche dauna carenza di infrastrutture che vadano aldi là delle strette strutture portuali. La Com~missione che ho l'onore di presiedere ha vi~sitato parecchi porti italiani e il senatoreAdamoli che ci ha aocompagnato sa qualeimpressione ne abbiamo avuto. Personal~mente direi che ne ho ricavato un'impres~

sione tanto pm penosa in quanto ho avutooccasione di visitare i porti della Germania,dell'Olanda e del Belgio, da Lubecca fino adAnversa, e vi assicuro che il confronto è tut-t'altro che confortante. Qui si parla da pa~recchio tempo del piano nazionale dei porti,ma finora sono state purtroppo soltanto pa~tole, tentativi di studio, raccolta di dati sta-tistici, di fabbisogni segnalati dai vaJ1iporti.Onorevole Ministro, lei ha accennato a qual~che cifra di probabili investimenti, ma nonha più parlato di piano, ha parlato di pro~gramma. Confido che nella programmazionegenerale che verrà presentata dal Governo,almeno secondo le promesse, entro l'annocorrente, noi riusciremo a trovare elementidi tranquillità per questo grave problemadell'ammodernamento e dell'ampliamentodelle strutture portuali in armonia con itraffici moderni che vanno sempre più au~mentando. Su questo punto mi pare che sia-mo tutti d'accordo e vorrei dire che è ancheconcorde lo spirito informatore delle varieinterpellanze ed interrogazioni.

Vi è però un'altra causa che influisce sullacrisi dei porti, particolarmente acuta in que~sto periodo, causa derivante dal contrastoesistente nel campo del lavoro portuale per ilcarico e lo scarico delle merci. E qui si in-serisce il problema che ha appassionato piùdi tutti in questa discussione, cioè il pro~blema delle autonomie funzionali. Io non mimeraviglio dell'opposizione comunista alleautonomie funzionali, debbo però dichiarareche non siamo d'accordo perchè, secondonoi, le autonomie funzionali sono necessa~rie e non sono in contrasto o a danno dellecompagnie portuali per le quali esrprimiamotutta la nostra solidarietà ed alle quali nonintendiamo sottrarre nessuna delle conqui~ste che esse hanno .finora raggiunto. Noi so~steniamo la necessità delle autonomie fun-zionali in tutti quei casi in cui l'interessenon dell'economia delle industrie, ma dellaeconomia nazionale possa essere tutelatomeglio impiegando maestranze alle direttedipendenze degli stabilimenti industriali co~stieri, piuttosto che quelle delle compagnieportuali.

Ci sono, per esempio, dei grossi stabili-menti ~ mi riferisco soprattutto agli sta-

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bilimenti di siderurgia ~ per i quali l'auto~nomia funzionale è indispensabile.

Io ricordo ~ e perdonate l'accenno rper~sonale ~ che ero Sottosegretario alle par~tecipazioni statali quando si trattava di de~cidere l'impianto siderurgico di Taranto; ericordo che quella volta gli studi fatti hannodimostrato che una delle condizioni essen~ziali per dichiarare economico questo im~pianto era proprio l'aquisizione dell'auto-nomia funzionale.

Quindi ci sono certi settori in cui non sipuò fame a meno. Ed è indispensabile, que~sta autonomia funzionale, sia sul piano tec~nico~organizzativo della produzione, sia sulpiano economico della competitività; e vor~rei accennare soprattutto alla cornrpetitivitàinternaz1ionale, perchè non bisogna dimenti~care, onorevoli colleghi, che la nostra econo~mia è inserita irreversibilmente nel Mercatocomune europeo e quindi dobbiamo preoc-cupard della concorrenza di tutti i Paesi chesono associati.

Occorre dunque trovare il modo di sanarequesti contrasti esistenti, non con la sop~pressione delle autonomie funzionali, ma conprovvedimenti tali che riescano ad a:rmoniz~zare tutto il complesso. E sono provvedimen-ti che non possono essere studiati isolai:a~mente, ma che devono per forza essere in~quadrati in tutto il problema della siste-mazione dei porti, a cominciare dalle strut-ture, dalle infrastrutture e quindi anche datutto il sistema di lavoro portuale.

Io vorrei permettermi di dire al senatoreAdamoli che mi pare di aver notato unacerta contraddittorietà nel suo discorso. Leg-go nella sua interpellanza: «una delle ulti~me e più odiose manifestazioni. di una vitapolitica portuale diI'ettamente influenzatadagli interessi e dagLi obiettivi dei grandigruppi monopolistici, e nei fatti accettatadal Governo, sarebbe il tentativo di con-centrare il dibattito sui problemi del lavoroe di isolarlo da tutta la complessa realtàportuale ».

Senatore Adamoli, se non erro proprio leiquesta mattina ha detto che, quasi comepregiudiziale a tutto il resto, bisogna risol~vere isolatamente questo problema delle au~tonomie funzionali. Ora, ci sarebbe una con~

traddizione con quello che lei ha scritto nel~la sua interpellanza.

D'altra parte, chi è che fa questo tenta-tivo? Non sono forse gli stessi portuali quan~do, sotto la spinta dei vostri sindacati, fan~no degli scioperi a ripetizione, proprio perrivendicare, per ottenere la soluzione isolatadi questo problema e chiedere la soppres~sione delle autonomie funzlionali?

F A B R E T T I. Senatore Garlato, gliscioperi sono guidati anche dalla CISL, dal-la UIL; non sono solo i nostri sindacati, matutte le organizzazioni sindacali!

GAR L A T O. Va bene, qui la discus-sione si potrebbe estendere, ma io ho pro-messo di non divagare. Comunque mi paredi avere espresso abbastanza chiaramentequale è il pensiero nostro per quanto ri-guarda le autonomie funzionali.

Io ho fatto una interrogazione veramentemolto generale. Avevo chiesto all'onorevoleMinistro di dirmi a quale stadio è il lavorodi quella famosa Commissione intermini~steriale che è appunto incaricata di proce-dere a questi studi. L'onorevole Ministronon ha forse risposto appieno, per quantoabbia accennato abbastanza ai lavori diquella Commissione, ma io ho una speran~za: conoscendo la tempra del nostro Mini~stro della marina mercantile, io confido ve-ramente che egli, con la tenacia del mon~tanaro dimostrata nell'assumere con tantapassione il Dicastero della marina mercan~tile, riesca a promuovere i provvedimentiche diano un moderno e ordinato sviluppoalla vita dei nostri porti. Grazie signor Pre~sidente. (Vivi applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Il senatore Ro-vere ha facoltà di dichiarare se sia soddi~sfatto.

R O V E RE. Onorevole Presidente,onorevole Ministro, onorevoli colleghi, l'in~terrogazione urgente che, quale parlamenta~re ligure, ho sentito il dovere di presentaree che fa seguito a precedente interrogazionecon richiesta di risposta scritta presentatail 9 settembre, è motivata dalla grave situa-

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zione esistente nei porti italiani, e in quel-lo di Genova in modo particolare, per cuisi impone ormai una urgente opera di revi-sione nel settore del lavoro portuale e del-l'ordinamento dei porti italiani in genere.

Esaminando il problema, ecco però sor-gere spontanea una prima domanda: il mo-tivo di questa situazione è da ricercarsiesclusivamente nell'insufficienza delle strut-ture portuali, nell'inadeguatezza degli im-pianti ormai divenuti tecnicamente supera-ti, nella mancanza di efficaci collegamenti,data la ben nota carenza delle nostre co-municazioni, sia stradali che ferroviarie (equi mi riferisco specificatamente alla no~stra Genova), oppure ad altri motivi?

L'interrogazione che, con i senatori Pa-squato, Chiariello e Veronesi ho presentatoe che ho l'onore di illustrare, vuole prati-camente ottenere la risposta a questo que~sito e si pone, sotto questo profilo, in con~trapposizione all'interpellanza di parte co~munista firmata dai senatori Adamoli, Vida-li, Bertoli e Gianquinto, la quale, con vo-luto artificio, a nostro modo di vedere, ten~ta di spostare il tema su degli argomentiche hanno certamente una loro importanza,ma non costituiscono il nocciolo della que-stione, punta cioè su falsi scopi per masche~rare quello che è il vero vizio del sistema,vizio costituito dall'invasione settaria e dalpredominio incontrastato ed incontrollatodel Partito comunista nelle compagnie deilavori portuali.

Non è mia intenzione fare tutta la croni~storia degli scioperi ricorrenti e delle con~tinue, incombenti minacce di nuove agita~zioni che hanno paralizzato il porto di Ge~nova negli ultimi mesi quale forma di pro-testa avverso l'estensione dell'autonomiafunzionale al nuovo molo dell'Italsider. Maè un fatto che questi scioperi hanno toc-cato soprattutto Genova, dove più pesanteè l'azione di propaganda, l'azione di coerci-zione svolta nell'ambito del porto, pressio~ne che si fa particolarmente sentire in se-de di chiamata ed avvio al lavoro dellemaestranze, mentre, nello stesso periodo,a Venezia, Napoli, Livorno, La Spezia si èlavorato, ancorchè Venezia e La Spezia sia-no state egualmente e forse ancor più toc-

cate dai provvedimenti di concessione del~le autonomie funzionali.

Non è mia intenzione, dicevo, fare la cro-nistoria della travagliata esistenza del por~to di Genova, ma quando si vuole parlareunicamente di inadeguatezza e di arretra~tezza degli impianti, e poi vediamo il boi-cottaggio che si fa ad un' opera come la nuo-va banchina degli stabilimenti Oscar Seni~gallia costruita dall'Italsider con una spesadi 17 miliardi di lire e che rappresentaquanto di più avanzato esiste negli scali na-zionali ed esteri per capacità tecnica e perrapidità operativa, senza calcolare poi chequesto nuovo impianto portuale consentiràdi restituire entro l'anno al Consorzio au-tonomo del porto di Genova il molo NinoRonco, con evidente beneficio per l'allegge-rimento della congestione portuale, alloraci si accorge che il ragionamento non filapiù e che le cause tecniche sono solo unpretesto ed un falso scopo per fuorviare lediscussioni. Perchè, onorevole Ministro, seè vero, come è vero, che i porti sono vieobbligate per il 90 per cento delle materieprime e delle merci importate e per il 60per cento delle nostre esportazioni, e chel'efficienza ed i costi dei servizi portualisi ripercuotono sempre di più sui costi esulla capacità competitiva di tutto l'appa~rato produttivo del Paese, dovrebbe acco-gliersi con viva soddisfazione il sorgere diquesta opera che è certamente un nuovo,fondamentale passo avanti sulla via di quelperfezionamento tecnico, di quella riduzio-ne dei costi di produzione da cui dipendel'ulteriore affermazione della siderurgia ita-liana, affermazione di cui non possiamotrascurare l'importanza, specialmente in unmomento, come questo, di recessione eco-nomica.

Dobbiamo infatti, onorevole Ministro, te-nere presente che le materie prime ~ cioè,principalmente, il carbone e i minerali ~

incidono per circa il 60 per cento sul prez~zo dei prodotti, e che proprio l'approvvi-gionamento di queste materie prime, cheha sempre costituito un fattore purtropponotevolmente negativo per il nostro Paese,ha subìto nell'ultimo ventenni o una decisainversione di rotta. Infatti, l'attuale indi-

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rizzo tecnologico si è orientato verso i mi~nerali cosiddetti ricchi (cioè ad alta per~centuale di ferro), minerali che sono scar~sisimi in Europa; per questo, la siderur~gia italiana a ciclo integrale, con i suoi im-pianti dislocati sul mare, si trova nelle con~dizioni ideali per approvvigionarsi econo~micamente. Questo però a patto che i costidi imbarco e di sbarco delle materie primesiano contenuti entro i limiti più strettipossibili.

Lo scopo delle autonomie funzionali è ap~punto quello di ridurre i costi dei serviziportuali senza danno, anzi con indirettoma rilevante vantaggio per l'occupazione.Secondo dati già resi noti, mi pare, dal~l'onorevole Ministro, a Vado Ligure lo sbar~co di una nave autostivante da 15 mila ton-nellate costa, in regime di autonomia fun-zionale, poco più di 350 mila lire, mentrecon l'impiego delle compagnie portuali am-monterebbe a tre milioni e mezzo. Questoesempio (e se ne potrebbero citare a volon~tà) dovrebbe già essere notevolmente di-mostrativo; ma non si deve assolutamentedimenticare, inoltre, Iche proprio queste au-tonomie, limitate agli approdi industriali,rendono possibile il sorgere di complessi edi nuclei industriali come quello di Marghe-ra e quello di Trieste, che rivestono una im~portanza fondamentale per la vita dell'eco~nomia di tutta la zona e delle rispettiveregioni.

Questa è veramente una questione di pro-gresso tecnico e di diminuzione dei costi,senza la quale (come ho già detto) non solonon potrebbero sorgere nuovi nuclei indu-striali, ma anche quelli già esistenti an~drebbero fatalmente in crisi, alimentandoil sempre più preoccupante fenomeno delladisoccupazione. Vogliamo forse fermare an~che l'iRdustria siderurgica, come già siamoriusciti a fermare quella edilizia?

Siamo tutti d'accordo che è necessario unprogramma organico di opere portuali, sia~ma tutti d'accordo che è necessario lo stan~ziamento di fondi adeguati per l'ammoder~namento degli impianti (e d'altra parte mipare che esista, se non vado errato, unprogramma decennale di opere portuali cherichiede la spesa di 650 miliardi di lire);

su queste cose da fare siamo tutti d'accor~do. Sulle questioni tecniche non c'è nullada obiettare, tutto al più vorremmo che cifossero delle disponibilità maggiori di bi~lancio, per poter far di più e per poter farpiù presto. Dove invece siamo nettamentedissenzienti è quando si passa al lato poli~tico della cosa o, per meglio dire, al latodemagogico. Quando si passa al solito ritor-nello dei {{ grossi profitti delle imprese cheoperano nell'interno degli empori marittimi,spesso godendo di privilegi che hanno inci-so sul carattere pubblico dei porti », oppurequando si parla di {{ pesante attacco ai di-ritti conquistati da decenni dalle compagnieportuali, e che rispondono all'interesse eco~nomico e tecnico dei porti », ci viene vogliadi domandare con una punta di malizia: qua~le interesse economico, quello di far paga-re tre milioni e mezzo ciò che si può avereper 350 mila lire?

La verità è, onorevoli colleghi, che perpura demagogia si è pronti, in un così deli~cato momento di congiuntura economica, asacrificare dei pubblici servizi, chiamati adassolvere precisi compiti al servizio dellacomunità, per difendere dei cosiddetti di~ritti che non possono e non devono esserericonosciuti ad un'esigua minoranza, anchese agguerrita, in uno Stato democratico do-ve la legge deve essere sempre difesa e ri~spettata. E questo, onorevole Ministro, so~prattutto se teniamo presenti due cose: pri-mo, che esiste una sentenza della Corte co-stituzionale che conferma la legittimità del~l'articolo 330 del Codice penale che puniscecome delitto contro la pubblica Ammini~strazione l'abbandono collettivo del lavoroda parte di dipendenti di imprese esercen-ti servizi di pubblica necessità; secondo,che la responsabilità dell'effettuazione delservizio pubblico portuale è affidata alleautorità dei porti con potere, fra l'altro, didisciplina nei confronti delle compagnieportuali e delle maestranze.

Occorre riportare disciplina nel settoreportuale, occorre assicurare l'effettiva li-bertà di lavoro soprattutto nei grandi por-ti dove la pressione della Confederazionegenerale italiana del lavoro è maggiore; oc~corre riportare fiducia negli operatori che,

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)ellato della Repubblica ~ 9974 ~ IV Legislatura

2 OTTOBRE1964185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

a causa della continua incertezza e preca~rietà circa le date di imbarco delle merci,stanno abbandonando il nostro massimoporto italiano per avvalersi, per le lorocorrenti di traffico, dei porti del nord Euro-pa. Gli episodi che si vogliono minimizza-re, come quello della Fiat che devia su Bre~ma un notevole quantitativa di autovetturedestinate all' esportazione, o quello degliesportatori di vino piemontesi che decidonodi servirsi anch' essi di porti tedeschi, o co~me ,la decisione de1la Société mutuelle d'as-surance des transports de La Chaux de Fondsdi rifiutare l'assIcurazione della merce intransito per il porto di Genova e, passandoad un'altra zona, la constatazione che im~portatori tedeschi, austriaci e svizzeri stan-no sistematicamente abbandonando il por-to di Trieste, sono tutte perle di una col-lana che finirà per soffocare, per strozzarela vita dei nostri porti e con essa l'econo~mia nazionale.

Noi non vogliamo difendere nessun pri~vilegio, e d'altronde l'Italsider sa difender~si da sola e non ha bisogno di difensorid'ufficio, ma sono i piccoli e medi impren-ditori che vengono soffocati da questi si-stemi antiquati, da questi sistemi troglodi~tici, da questi privilegi di categoria, daqueste conduzioni di esclusiva istituite inaltre e ben diverse situazioni politiche, eco~nomiche e sociali, ma soprattutto tecniche,per salvaguardare allora la sicurezza, la re-golarità e l'economicità delle operazioni dicarico e scarico. Questi fini oggi non esi-stono più, onorevole Ministro: oggi l'esi-stenza di un regime di monopolio che ac-cresce i costi e che ritarda le operazioninon è più tollerabile. (Vivaci interruzionidall'estrema sinistra).

È inutile che facciate i difensori dei mo-nopoli! Lo so che sono cose spiacevoli pervoi, ma sono verità!

Per questo, onorevole Ministro, le dicia-mo non solo di continuare la sua serenama ferma difesa degli interessi dei nostriporti, ma se esiste, come pare, una Com~missione di studio per la riforma dell'ordi~namento dei porti italiani, le chiediamodi farne accelerare i lavori.

Urge infatti, onorevole Ministro, una li~beralizzazione del lavoro dei porti italiani.

Ufige rendere nota alle maestranze portualil'illegittimità dell'azione cui esse vengonospinte, non per motivi di tutela sindacale,ma nel quadro di un piano di agitazione ten~dente a sabotare l'economia nazionale. Ur-ge intervenire per porre termine ai conti-nui scioperi dichiarati illegittimi e per ri~stabilire quelle condizioni di sicurezza e digaranzia della continuità del lavoro che so-no il presupposto immediato per porre fre-no ai dirottamenti delle merci dall'emporiogenovese e dagli altri empori italiani versogli scali esteri. Ed urge soprattutto, onore-vole Ministro, porre l'autorità portuale ingrado di assolvere al suo compito che èquello di avere il controllo effettivo del la~varo dei porti, il controllo effettivo dellaselezione dei lavoratori portuali, per i qua-li potrebbero istituirsi anche dei corsi diqualificazione professionale che avrebberocertamente il vantaggio di darci un mi-glioramento qualitativo dei lavoratori stes-si; miglioramento che servirebbe a ren-dere queste maestranze maggiormente sen-sibili ai problemi generali della vita delloro porto, maggiormente consapevoli, oltreche dei loro legittimi diritti, anche dei lorodoveri verso la comunità. Solo in questomodo, onorevole Ministro, io penso che sipossa e si debba difendere l'avvenire deinostri porti e, soprattutto, l'avvenire del no-stro Paese.

Sulla presentazione di un disegno di legge

T ERR A C I N I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

T ERR A C I N I. Signor Presidente,secondo notizie certe, nel corso della gior-nata odierna il Governo farà pervenire allaPresidenza del Senato un disegno di leggeche apporta modifiche alle aliquote del-l'IGE, disegno di legge del quale hanno lar-gamente parlato, nel corso di questi ultimigiorni, i giornali e del quale si è profon-damente interessata l'opinione pubblica allaluce del voto col quale il 24 settembre lanostra Assemblea ha rifiutato di ratificare

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Senato della Repubblica ~ 9975 ~ IV LeKislatura

185' SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

i,l decreto~legge 10 settembre neHa stessamateria.

Ora, signor Presidente, io desidero sol-tanto esprimere la mia certezza che la Pre-sidenza del Senato saprà essere nell'occa-sione, come lo è sempre stata, una severacustode e applicatrice del nostro Regola-mento, che è legge per tutti noi inderogabi-le ed è garanzia per i cittadini del rettofunzionamento dell'istituto parlamentare.

P RES I D E N T E. Senatore Terra-cini, fino a questo momento non è per-venuto nessun disegno di legge e quindi nonposso esprimere nessun parere.

TERRACINIso della giornata.

Ho detto: nel cor-

Per lo svolgimento di interpellanze

P I O V A N O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P I O V A N O. Signor Presidente, hochiesto la parola per pregarla di rendersiinterprete presso il Ministro della pubbli-ca istruzione della richiesta del nostro Grup-po che venga sollecitata la discussione del.l'interpellanza n. 210 sulla situazione dellascuola e in particolare sul problema degliinsegnanti delle materie cosiddette «sacri-ficate », che è stata presentata il 22 settem-bre ultimo scorso. La questione ci sembradi grande importanza e di estrema urgenza.

F A B R E T T I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F A B R E T T I. Signor Presidente, hochiesto la parola per sollecitare una rispo-sta alla nostra interpellanza n. 183 relativaai danni provocati dall'alluvione del 7 giu-gno scorso abbattutasi sulla costa adriati-ca e sull'immediato retroterra.

In particolare mi riferisco ai danni subi-ti dai pescatori e di cui non si sa niente. È

noto che si sono avuti morti, barche affon-date, eccetera. La prego quindi, signor Pre-sidente, di farsi portavoce di questa nostrarichiesta.

P RES I D E N T E La Presidenzaprega il ministro Spagnolli di rendersi in-terprete presso i Ministri competenti dellerichieste dei senatori Piovano e Fabretti.

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Si dia lettura del-le interrogazioni, con richiesta di rispostascritta, pervenute alla Presidenza.

B O N A F I N I, Segretario:

Al Ministro dei lavori pubblici, per cono-scere se non possa, come sarebbe desidera-bile e necessario, attribuire al comune diCimbergo (Brescia) la integrazione di ottomilioni, chiesta nel settembre 1964, in ad-dizione al contributo erariale sulla spesa disedici milioni necessaria per la costruzionedel primo tronco di fognatura, realizzabilein relazione al mutuo già concesso dalla Cas-sa depositi e prestiti, ma insufficiente perl'avvenuto aumento dei prezzi del capitolatodi appalto che non consente alle imprese co-struttrici di adire alle gare (2170).

ROSELLI

Al Presidente del Consiglio dei ministri edal Ministro della marina mercantile, per co-noscere quali provvedimenti intendano adot-tare, ciascuno per la parte di propria com-petenza, per la repressione delb pesca difrodo.

Gli interroganti fanno rilevare come in que-sti ultimi tempi si siano verificati in variezone e recentemente a Taranto una serie diatti criminosi ai danni di onesti lavoratori,che traggono il loro sostentamento dalla pe-sca, i quali per aver denunziato alle auto-rità competenti pescatori di frodo, sono sta-ti criminosamente danneggiati con atti dirappresaglia consistenti nella minaccia alle

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Senato della Repubblica ~ 9976 ~

2 OTTOBRE 1964

IV Legislatura

18Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICu

persone e neHa distruzione degli strumentidi lavoro.

Gli interroganti :fanno rilevare altresì cometutto quanto denunziato spesso accade isot~to lo sguardo degli stessi organi preposti alcontrollo o addirittura con la connivenza de~gli stessi.

A tal fine ,gli interroganti invocano, partico~!larmente per Taranto, una tnchiesta daparte del Ministero della marina mercantileal fine di accertare eventuali responsabilità(2171).

GIANCANE, FERRONI, GATTO Si~

mone, MACAGGI

Al Presidente del Comitato dei minist'riper il Mezzogiorno, per sapeJ:'1ese non 'fi~tenga giusto e necessario che, nella riparti~zione interna dei fondi attualmente a dispo~sizione della Cassa, una parte adeguata siadestinata al settore degli elettro dotti rurali,« oongelato» da oltre due anni, nonostantela sua particolare importanza ai fini del mi~glioramento del livello di vita dvHe dellecampagne; per modo che i relativi p:mgetti,da tempo predisposti, spesso con notevolespesa soprattutto dai piccoli Comuni, sianofina1mente dissepolti dagli archivi della Cas~sa 'ed avviati a sia pur graduale esecuzione(2172).

MILILLO

Ai Ministri dell'interno e dei lavori pub~blid, per sapere se COll'rispondano al vero leallarmanti notizie pubblicate dal giornale« Il Tempo» di Roma, del 29 settembre 1964edizione 'per <la Puglia ~ a pagina 4 nellacronaca de:lla Puglia ~, in merito al pre~sunto « Scandalo a Trani ~ Il muro delloStadio oosta 100 mdlioni, ma deve esseI'eabbattuto ~ »;

>setale muro è stato p:mgettato dai com~petenti organi tecnici, con il rispetto delleformalità previste dalle leggi;

se la realizzazione della «Tribuna », dicui il «'muro» è paTte essenzliale, e di tuttele opere dello stadio sono state deliberatedai competenti organi amministrativi civici;

se, ove esistano, tali delibere sono stateratificate dagli organi tutori;

se ,la realizzazione del «muro» è stataeffettuata sotto la direzione ed il controllodi funzionari qualificati;

se, 'ed a chi, debba attribuirsi la respon~sabilità dei danni pI'ovocati dal cedimentodel « muro» all'attiguo stabilimento « AppiaMarmi}) ;

se effettivamente il «muro» rpossa co~stltuire 'pericolo per la incolumità deglispettatori che, in occasione delle pa'rtite dicalcio, affluiscono numerosi allo stadio;

se, infine, non ritengano opportuno, an~zi doveJ:'1oso,interessare i competenti Ufficiamministrativi e civici della prefettura diBari, e quelli tecnici del Genio dvile e delProvveditorato alle orpere pubbliche di Bari,perchè, nella propria competenza, svolganoindagini ed ispezioni in merito alla regolaritàe legittimità ,delle 'PI'ocedure amministrativ,ee tecniche adottate, e ne individuino Leeven-tuali responsabilità, al fine di scongirurar,e,se del caso, l'eventuale ulteriore sperperodel pubb1ico denaro e la depreca bile even-tualità di luttuosi avvenimenti (2173).

MONGELLI

Ordine del giornoper la seduta di martedì 6 ottobre 1964

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica martedì 6 ot-tobre, alle ore 17, con il seguente ordinedel giorno:

Discussione dei disegni di legge:

1. Ratifica ed esecuzione del Trattato~ per il bando degli esperimenti di arminucleari nell'atmosfera, nello spazio co~smico e negli spazi subacquei, firmato aMosca il 5 agosto 1963 (607) (Approvatodalla Camera dei deputati).

2. Ratifica ed esecuzione degli Accordiinternazionali .firmati in Ankara il 12 set-tembre 1963 e degli Atti connessi relativiall'Associazione tra la Comunità economi~

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Senato della Repubblica ~ 9977 ~ IV Legislatura

18Sa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

ca europea e la Turchia (772) (Approvatodalla Camera dei deputati)

3. Ratifica ed esecuzione dell'Accordotra fItalia e la Jugoslavia per il regola-mento del traffico di persone, nonchè deitrasporti e delle comunicazioni terrestrie marittime tra le aree limitrofe, conclu~.so ad Udine il 31 ottobre 1962 (587).

4. Ratifica ed esecuzione dell'Accordointernazionale sull'olio d'oliva 1963, adot-tato a Ginevra il 20 aprile 1963 (704).

5. Delega al Governo ad emanare unanuova tariffa dei dazi doganali (672).

6. Provvedimenti tributari per l'agricol-tura (751) (Approvato dalla Camera deideputati).

La seduta è tolta (ore 12,35).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio d"i resoconti parlamentar;

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Senato della Repubblica ~ 9979 ~ IV Legislatura

185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

ALLEGATO

RISPOSTE SCRIT'TE AD INTERROGAZIONI

ADA-MOLI (VIDALI, BERTOLI) (1122)

BERLANDA (2125)

BERMANI (1956) .BOCCASSI (1911)

BOCCASSI (BRAMBILLA, CAPONI, TREBBI, MACCAR~

RONE, FIORE) (1995)

BONALDI (1897)

CIPOLLA (1180)

CONTE (KUNTZE) (1942)

DI PRISCO (1913, 1950)

GIARDINA (1022, 1573) .KUNTZE (CONTE) (1966)

MACCARRONE (1980) .MJLILLO (1440)

'MOLINARI (1951, 2004)

PERRINO (2005)

PICARDO (GRIMALDI, PACE) (2081)

PIOVANO (VERGANI) (1777)

PIRASTU (1800) . . . .PREZIOSI (1983)

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia (1065)

ROSELLI (833, 1623)

SA MEK LODOVICI (LORENZI, BUSSI,

D'ERRICO, INDELLl, ZONC"') (995)

SIMONUCCI (1479)

SPIGAROLI (ZACCARI) (1923)

TEDESCHI (1636) .TERRACINI (1999)

TOMASSINI (1920)

TREBBI (BR"'MBILLA, FIORE) (1844)

VIDALI (1071, 1172, 1886)

Pag

9982998299839983

9984, 9985

99859986998799889989999099909991999199929993

9993, 9994MACAGGI,

9995999699979997999899989999

.9999, 10000

ANDREOTTI, MUllStro della dIfesa ... 9989

Bo, Ml11lstro delle parteclpaZlOnl statah 9997, 10000

DELLE FWE, Mimstro del lavoro e della pre~vldenza soclale 9981 e passlrn

FERRARIAGGRADI,Ministro dell'agncoltura edelle foreste . . 9993

GUI, Ministro della pubbl1ca IstruZIOne 9983, 9987,9997

M4NCINI, Ministro del lavorI pubblicI 9981 e passIm

INDICE

9979998099819981

MARIOTTI,MInistro della sanità Pag.9984, 9987, 9995

PASTORE,Mimstro senza portafoglIO . 9988

Russo, Mimstro delle poste e delle teleco~municazioni 9990

SP4GNOLLI,Mmistro della marina mercantile 9979,9992

TREMELLONI,Mlllistro delle finanze 9980

ADAMOLI (VIDALI, BERTOLI). ~ Ai Ministri

della marina mercantile e del tesoro. ~ Perconoscere se non intendano disporre con ur~genza la regolarizzazione della posizione de~bitoria che lo Stato mantiene nei confrontidelle società di navigazione del gruppoFINMARE le quali, in base alle disposizio~ni vigenti prima dell'entrata in vigore dellalegge del 2 giugno 1962, n. 600, sul riordi~namento dei servizi marittimi sovvenziona~ti, sono tuttora creditrici per oltre 65 mi~liardi di lire.

Si tratta di somme che si sono andate ac~cumulando fra gli anni 1956-62 ed il cui man~cato ver'samento ha appesantito e appesan~tisce sempre più la gestione finanziaria diaziende di interesse pubblico che, per fron-teggiare le normali esigenze di servizio, sonocostrette a ricorrere a onerosi finanziamentibancari che comportano una ulteriore per~dita annua di 5 miliardi di lire per interessipassivi (1122).

RISPOSTA. ~ Rispondo anche per contodel Ministro del tesoro.

Faccio presente all'onorevole interrogan~te che è stato approvato dal Consiglio dei

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Senato della Repubblica ~ 9980 ~ IV Legislatura

185' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

Ministri un disegno di legge che prevede ilrimborso delle somme dovute dallo Stato, atermine del regio decreto legge 7 dicembre1936, n. 2081, alle quattro Società di premi~nente interesse nazionale (Italia, Loyd Trie~stino, Adriatica e Tirrenia) per un importopari a lire 65,S miliardi.

Il predetto disegno di legge è attualmen-te all'esame del Senato.

Il Ministro

SPAGNOLLI

BERLANDA. ~ Al Ministro delle finanze.~ Per sapere se gli risulti che la Confedera-

zione italiana proprietà edilizia, con sede in.

Roma, ha iscritto di {( autorità » tutti i pro-prietari edilizi negli elenchi dei contribuentia favore della stessa, senza che ~ nella ge-neralità dei casi ~ vi sia stata regolare do-manda di associazione.

La riscossione a mezzo esattoria dellaquota associativa fissata d'ufficio è stataautorizzata dal Ministero delle finanze ~

Direzione generale imposte dirette ~ connota n. 404811 del 31 marzo 1964 ed è sta~ta estesa indiscriminatamente a tutti i pro-prietari edilizi. anche se non associati.

Naturalmente gli elenchi generali sonostati forniti da pubblici uffici. L'azione in-trapresa ha destato notevoli perplessità egiustificato malumore per il metodo inso~lito e certamente irregolare prescelto, conl'appoggio derlla Pubblica Amministrazione,che sembra legalizzare una situazione direale abuso.

A documentazione di quanto sopra af-fermato. l'interrogante trasmette la foto-copia di una cartella esattoriale del comu-ne di Trenta e un articolo apparso sul quo-tidiano '( L'Adige ». il 19 settembre 1964.

L'interrogante gradirà conoscere qualiprovvedimenti siano stati presi per elimi-nare l'abuso segnalato (2125).

RISPOSTA. .:......L'autorizzazione alla Con~federazione italiana della proprietà edili-zia, a riscuotere i contributi volontari tra-mite gli esattori, è stata .accordata in ap-plicazione dell'ultimo comma dell'articolo 3

del testo unico 15 maggio 1963, n. 858, conl'obbligo dell'osservanza delle istruzioni im-partite con la circolare 28 settembre 1963,n. 411810/405, che fra l'altro tassativamen~te dispone che gli avvisi di pagamento porti-no chiaramente espresso che si tratta di con~tributo volontario e fa divieto all'esattoredi agire esecutivamente nei confronti degliinadempienti.

Atteso il disposto della legge anzidetta,si oss'erva, in linea generale, che non sareb~be giustificato negare l'autorizzazione alleassociazioni contemplate dalla norma ed ilproblema, quindi, è riposto nel buon usodell'autorizzazione da parte dell'ente interes-sato.

Sotto tale profilo, ogni qual volta sonostate segnalate irregolarità si è disposta im-mediatamente la sospensione del servizio erichiamate le organizzazioni alla osservan~za delle condizioni poste per il suo espleta-mento.

Nel caso in esame, questo Ministero, ve-nuto a conoscenza della pubblicazione diarticoli sui quotidiani genovesi dai quali ri~sultava che la Confederazione italiana dellaproprietà edilizia non si era attenuta alleistruzioni di cui alla richiamata circolaredel 1963, disponeva per Genova, con tele-gramma del 22 maggio 1964, la immediatasospensione del servizio da parte di quellaesattoria, e l'Intendenza di finanza di Ge-nova successivamente comunicava di averfatto pubblicare, sui giornali, precisazionisulla natura volontaria del contributo.

A Iseguito di ulteI1iori segnaI azioni di si-tuazioni analoghe a Torino, Milano e Na-poli, con telegramma del 5 agosto 1964,è stato disposto di sospendere il servizio intutto il territorio fino a quando la Confede~razione non si sarà attenuta alle prescri-zioni della circolare n. 405. Nello stesso tem~po le Intendenze di finanza sono state invi-tate ad accertare, anche a mezzo della Guar-dia di finanza, se gli elenchi consegnatiagli esattori contengano soltanto nomina~tivi di effettivi aderenti alla Confederazione.

Il Ministro

TREMELLONI

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IV LegislaturaS£:nato della Repubblica ~ 99:81 ~

2 OTTOBRE 1964185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

BERMAN!. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Per sapere se sia a canascenza deigravi ritardi nella discussiane dei ricarsialla Cammissiane di vigilanza pressa la Di~reziane generale edilizia statale savvenzia-nata, castituita a sensi del testo unica 28aprile 1938, n. 1165, ritardi çhe causana intal uni casi anche natevali danni; per sape-re altresì se nan intenda intervenire ancheper stabilire una accurata revisiane dellenarme, sia pracedurali che sastanziali, re-galanti la materia (1956).

RIS~OSTA. ~ I ricarsi pradatti alla Cam-missiane di vigilanza per l'edilizia papala-re ed ecanamica da saci di caaperative edi-lizie avversa l'aperata dei rispettivi cansi-gli di amministraziane vengana natillficati,a cura della Segreteria della Cammissianestessa, alle partJi interessate e dò in asse-quia al principia del cantraddittaria, chetrava applicaziane anche nel pracedimentainnanzi alla Commissiane di vigilanza, at-tesa il carattere cantenziasa dell'attivitàche. tra l'altro, essa svalge, ai sensi dell'ar-ticala 131 del testa unica 28 aprile 1938,n. 1165, e talora giurisdizionale, ai sensi del-l'articala 239 del citata testa unica.

I cansigli di amministraziane debbanacantradedurre in merita ai ricarsi, esibirecapia degli atti impugnati e prendere chia-rimenti e dettagliate relaziani in difesa dellara aperata.

Paichè i ricarsi, nella quasi tatalità, in-vestona deliberaziani che si ripercuatanasu posiziani giuridiche di altri saci cantrain-teressati ai ricarsi stessi, accarre, in questicasi, che questi siana natificati anche aisaci anzi detti per Ie lara cantradeduziani.

Espletata la necessaria istruttaria che,pur nan richiedenda le rigarase farme del-la procedura del cantenziasa amministrati-va, è tuttavia camplessa, i ricorsi sana sat-tapasti all'esame della Cammissiane di vi-gilanza, la quale, essenda rilevantissima ilnumero dei ricarsi già istruiti, nan può av-viamente definire le vertenze dinanzi ad es-sa pendenti con la stessa ritma can cuicantinuamente vengana pradatti i ricarsistessi.

Da tutta ciò cansegue talvalta un certaritarda nella definiziane delle vertenze.

Se pai si cansidera che il contraddittariadelle parti si svalge per isçritta, che ~ ter~mini che si fissana per la praduziane di at-ti, di osservaziani, deduziani e cantrodedu~ziani sana semplicemente ardinatari e chele parti stesse ritardana natevalmente adadempiere a quanta viene lara ardi nata dal-l'ufficia prepasta alla istruttaria dei ricarsi,si può ben giustificare il ritarda che inter-carre tra la praposizione dei ricarsi e la laradefiniziane.

In merita all'ultima parte dell'interraga-ziane s'infarma che una nuava disciplinadelle norme riguardanti la Cammissiane divigilanza è stata stabilita, fra l'altro, canil decreto del Presidente della Repubblicadel 23 maggio 1964, n. 655, pubblicato nella'Gazzetta Ufficiale n. 197 del 12 agosto 1964,riguardante le assegnazioni di alloggi eca-nomiei e popolari.

Il Mimstro

MANCINI

BOCCASSI. ~ Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale: ~ Per conoscerequali provvedimenti intende prendere per-chè allo stabilimento Prine di Tortona nonsia violata la libertà di sciopero, e non sianoperpetrate rappresaglie dalla Direzione del-lo stabilimenta in contrasto con le leggifondamentali dello Stato, ma sia tutelatala libertà delle lavoratrici.

In seguito allo sciopero nazionale delle la-voratrici della categoria indetto per il 2 lu-glio 1964 per il rinnova del cantratta nazia-naIe, i ,dirigenti dell'azienda nan si limitava-na alle minacce ed ai ricatti, ma prelevaronaa damicilia le dipendenti cantra la laro va-lantà e perpetrarona agni sarta di pressianifina a giungere alla rappresaglia di saspen-dere a tempa indeterminata sei lavaratrici(1911).

RISPOSTA. ~ Dagli accertamenti affettuati

è risultata che in data 1° luglia 1964 la di-rezione della s.r.1. FRINE di Tartana (Ales-sandria), venuta a canascenza della sciape-ra di categaria indetta dalle orgail1izzazrianisindacali per il giarna successiva, canvacòi rappresentanti della Cammissiane interna

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Senato della Repubblica ~ 9982 ~ IV Legislatura

1185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

per richiamare la lara attenziane sul diffi~cile momento, cangiunturale, impegnandasiad estendere immediatamente ai prapri di~pendenti agni miglioramento, ecanomica enarmativa, già cancardata in campa nazio~naIe, per scangiurare lo sciapera nell'ambi~to, dell'azienda.

I membri di detta Cammissiane, ritenen~da soddisfacente quanta affermata dalla Di-reziane aziendale, invitarana le maestranzea desistere dalla sciapera.

Il giorno, 'Suocessivo, 2 luglio, 1964, li,l di~rettare dell'azienda, per evitare che fassecaartata la libertà di lavaro, metteva a di-spasiziane dei lavaratari che intendevano, re~carsi allavara cinque autamezzi dell'azienda.Risulta che hanno, fmita di tale facilitazionecirca 30 dipendenti, mentre gli altri, circa137, si sana recati al lavara can i proprimezzi.

Nan risulta che alcun aperaia sia stata pre~levato a domicilio, e tanta meno che l'azien~da abbia minacciata a coartato la valantàdei lavoratari.

Circa la saspensiane a tempo, indetermi-nata delle sei lavaratrici, è risultata cheessa è del tutta estranea all'agitaziane del2 luglio, 1964. Infatti, delle dette lavaratrici,sala una ha partecipata alla sciapero, di~messasi, pai, per recarsi all' estera per ra-gioni di lavara; le altre sana state saspese,can decarrenza 8 luglio, 1964, per mancan-za di cammesse. Tuttavia, a seguita dell'in-tervento, dell'lsp'ettarato del lavara di Ales~sandria, una di esse è stata riammessa allavaro paichè si travava in stata di gravi-danza, accertata da certificata medica pre-sentatoalla direz,iane aziendale dapa la sa-spensiane. Il medesima Ispettarata sta sval-genda ulteriari indagini per stabilire canmaggiare certezza l'assenza di qualsiasi ar-bitrio, in ardine al pravvedimenta di so-spensione.

Il Ministro

DELLE FA VE

BOCCASSI (BRAMBILLA, CAPONI, TREBBI,

MACCARRONE, FIORE). ~ Ai Ministri del la~

varo e della previdenza sociale e della sa~

2 OTTOBRE ,1964

nità. ~ Per conoscere quali pravvedimentiintendano, prendere in seguita al mancatoaccarda tra le mutue di malattia e le arga-nizzazioni della categoria dei proprietaridi farmacia, il cui comitato, di agitaziane hadecisa che dal 15 settembre 1964 tutti gliassistiti dalla mutua paghino, in proprio lemedicine delle quali eventualmente avesse-ro bisagna.

La grave decisiane, qualara si davesse ef-fettuare, metterebbe in estrema difficoltà eseria disagio, i lavaratari assistiti dalle di-verse mutue e specialmente gli assistiti dal-l'INAM, ed in particalare i vecchi lavarataripensionati che maggiarmente hanno, bisagnadi medicine per inevitabili esigenze del~

l'età e pertanto, castretti a subire le maggio-ri conseguenze (1995).

RISPOSTA. ~ Si rispande anche per can-ta del Ministro, della sanità.

Si infarma che il mancata accarda tral'INAM ed i farmacisti, per il rinnava dellaconvenz'iane, ha farmata aggetta di varieriuniani pressa questo Ministero,.

Nella riuniane del 9 settembre 1964, su ri-chiesta dei rapresentanti dei farmacisti, èstata canvenuto di rinviare la definizianedelle trattative in carsa, relative al rinnavadalla oonvenzlione stessa, alla p["Ìma decadedi ottobre.

I rappresentanti respansabili della catega-ria interessata hanno, data farmale assicu-raziane allo scrivente che, nel frattempo esino, ana definiziane della canvenzione, nes-suna agitaziane sarà effettuata dalla cate~garia dei farmacisti nei canfronti dell'INAM.

Il MinzSI; o

DELLE F AVE

BONALDI. ~ Ai Ministri del lavora e dellaprevidenza sociale e delle finanze. ~ Per ca-nascere quali iniziative intendano prendereaffinchè le narme cantrattuali riguardantigli impiegati esattariali, specie per quantacancerne la qualifica del persanale, vengano,rispettate da tutte le esattarie, anche daquelle ciaè di minare impartanza, senza co,-

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9983 ~

2 OTTOBRE 1964185" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

stringere gli interessati a svolgere le azioninecessarie a far valere i propri diritti.

Nel caso in cui i titolari di piccole esat~torie non riescano a gestirle nel rispettodelle norme contrattuali di lavoro 1'interro~gante desidera conoscere in che modo si in~tenda assicurare il servizio di tali esattoriee di quelle che già ora sono vacanti (1897).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per il Mi~nistro delle finanze.

Il trattamento economico e normativo delpersonale delle esattorie è regolato dalla di~sciplina, con validità erga omnes, di cui aidecreti del Presidente della Repubblica Ildicembre 1961, n. 1655, e 2 gennaio 1962,numeri 318 e 654, nonchè da pattuizioni col-lettive di diritto privato.

L'osservanza di queste ultime è ugual-mente obbligatoria, in virtù degli articoli102 e 103 del testo unico delle leggi suiservizi della riscossione delle imposte di-rette, allegato al decreto del Presidente del~la Repubblica 15 maggio 1963, n. 858. Perl'articolo 102 la inadempienza agli obblighiderivantl dai contratti collettivi di lavoro èconsiderata irregolarità che oomporta la de-cadenza dell'esattore, alla cui pronuncia, se-condo il successivo articolo 103, provvede ilPrefetto su proposta dell'Ispettorato dellavoro.

Ciò premesso, stante la genericità dellasegnalazione, è necessario, perchè si possafar luogo agli interventi auspicati dalla S.V.onorevole e previsti dalla legge, che si di-sponga della individuazione delle ditte chenon osservano le disposizioni contrattualie di legge sopra menzionate.

Il Ministro

DELLE FAVE

CIPOLLA. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per conoscere per quali mo~tivi non è stata concessa l'autorizzazione adistituire una sezione distaccata dell'Istitutotecnico per geometri ({ Filippo Parlatore» aPolizzi Generosa (provincia di Palermo), perl'anno scolastico 1963~64.

L'interrogante chiede altresì di conosce-re se per l'anno scolastico 1964-65 potrà fi-nalmente essere accolta questa aspirazionedelle popolazioni di Polizzi e dei Comunivicini (1180).

RISPOSTA. ~ S'informa l'onorevole inter-rogante che, a decorrere dall'inizio dell'an-no scolastico 1964-65, sarà istituita a Po-lizzi Generosa la 1a classe della sezionestaccata dell'Istituto tecnico per geometri({ Filippo Parlatore ».

Il Ministro

GUI

CONTE (KUNTZE). ~ Al Ministro dei la-vori pubblici. ~ Per sapere:

1) quali tratti dell'autostrada Canosa~Bologna sono attualmente in costruzione eper quali tratti sano stati quindi approvatii progetti esecutivi;

2) se non ritenga che, nella costruzionedi detta autostrada, che fra l'altro dovreb~be servire allo sviluppo turistico della ri-viera adriatica, il tracciato della stessa nonannulli le possibilità di tale sviluppo, to-gliendo spazio e respiro alle spiagge;

3) in particolare se non ritenga di do-ver aderire al voto del Consiglio comunaledi Serracapriola (Foggia), perchè sia adot-tata una variante al progetto approvato perimpedire che le iniziative turistiche in corsodi attuazione sulla Marina di Chienti, ed al~le quali sono interessati parecchi Comunidella provincia di Foggia, all'uopo costitui-tisi in Consorzio, non vengano irreparabil-mente compromesse (1942).

RISPOSTA. ~ Sulla scorta del progetto dimassima a suo tempo redatto per la costru-zione dell'autostrada Bologna-Canosa, la So-oietà cancessionaria ha presentato i rproget~ti esecutivi per il tratto compreso tra Bolo-gna e Rimini e i relativi lavori, Ciatempo ini~ziati, sono attualmente in stadio molto avan~zato. Per la rimanente estesa fra Rimini eCanosa la progettazione esecutiva già ini~ziata, secondo il tracciato del progetto dimassima, è stata sospesa a seguito delle ri-

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Senato della Repubblica ~ 9984 ~ IV Legislatura

Issa SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

chieste di alcuni Comuni, ubicati lungo il li-torale, che, per esigenze urbanistiche, chie-sero lo spostamento del tracciato versomonte.

Da parte della detta Società concessiona-ria è in corso lo studio di un nuovo traccia-to inteso, per quanto possibile, a conciliarele esigenze degli Enti locali con quelli del-l'Autostrada, ma non tutti i Comuni hannopresentato i propri piani di sviluppo urba-nistico. Si ritiene comunque che l'Autostra-da nulla abbia a togliere agli interessi locali.

In merito alle richieste del comune diSerracapriola s'informa che:

il progetto esecutivo, praticamente ul-timato, del tronco che interessa tale Comu-ne ricalca il progetto di massima da tempoapprovato;

tale tracciato risulta approvato anchedalla Sezione per la riforma fondiaria del-la provincia di Foggia, che l'ha ritenuto co-me il meno lesivo agli interessi degli appo-deramenti 10caJizzati nel comune di Serra-capriola;

durante la progettazione esecutiva ~

effettuata in base ad accordi presi con tuttigli Enti locali .inter'es,sati ~ il comune diSerracapriola non è mai intervenuto perchiedere modifiche o varianti al progetto.

Il Ministro

MANCINI

DI PRISCO. ~ Al Ministro della sanità. ~

Premesso che una trentina di bambini del-l'orfanotrofio {{ Maria Immacolata» di Co-logna Veneta (Verona) retto dalle suoredella Misericordia, ospiti della colonia esti-va in Torbe di Negrar (Verona), sono Istatiricoverati all'Ospedale di Verona nella gior-nata del 20 luglio 1964 per intossicazionealimentare; l'interrogante chiede di cono-scere le conclusioni alle quali arriverà lacompetente autorità per stabilire le causedella intossicazione' e quindi le eventualiresponsabilità e, in riferimento ad esse, iprovvedimenti che verranno presi (1913).

RISPOSTA. ~ Il 20 luglio 1964 a Torbe(Negrar), sede estiva dell'Orfanotrofio di Co-

I

logna Veneta, è ,scoppiato un episodio acutoche ha colpito n. 60 bambini e 4 adulti suun totale di circa 110 soggetti presenti nel-la colonia.

La sintomatologia è stata caratterizzatada malessere, febbre 39-40, modica diarrea(non in tutti i colpiti), pOiCOvomito, Oibnu-bilamento del sensoria.

All'Ospedale Alessandri di Verona, dovesono stati ricoverati la maggior parte deicolpiti, è stata fatta diagnosi di enterocolite.

Le copro colture effettuate dal Laboratorioprovinciale di igiene e profilassi di Vero~na hanno dato esito positivo per saLmonel-la paratifo B, mentre le emocolture sono ri~maste negative.

Da indagini effettuate sul luogo dal Medi-co provinciale di Verona, è risultato che ipa~ienti avevano mangiato, il giorno p,pimadel malessere, pollo arrosto, pollo lessatocucinati il giorno antecedente la consuma-zione e lasciati a temperatura ambiente percirca 24 ore, gelato Motta, latte fornito da-gli Aiuti internazionali.

L'attenzione si è polarizzata sul brodo re-siduo e sul pollo arrosto, alimenti che sonostati ancora reperibili.

Il latte degli Aiuti internazionali vieneperiodicamente controllato dal reparto me-dico. (del laboratorio provinciale.

Gli esami batteriologici, nel brodo e nelpollo residui, eseguiti dal predetto labora-torio hanno dato esito negativo !per sallmo-ne1le e stafilocooco patOigeno, ,mentre sonostati riscontrati presenti germi del gruppoproteus e coli.

Si è prospettata !'ipotesi che la formaclinica di paratifo B fosse dovuta a qual-che portatore sano o a qualche personaammalata di forma ambulatoriale.

Il controllo dei bambini di recente im-missione nella colonia e di sÒggetti nonpresentanti sintomatologia, pure avendomangiato gli aliÌi'ienti sospetti, ha dato esi-to assolutamente negativo sia siero logicoche cOilturale, positivo !per salmOinella para-tifo B nelle feci.

In tutti i colpiti il decorso è stato beni-gno, e dopo pochi giorni dal ricovero inospedale ,sono stati dimessi guariti.

I colpiti con copro coltura leggermente po-sitiva sono sotto controllo di laboratorio.

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Senato della Repubblica ~ 9985 ~ IV Legislatura

1,85a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

L'Ufficio del medico provinciale ha dispo-sto un'accurata disinfezione della colonia.

Per quanto riguarda il personale, la di-rettrice e la cuoca della colonia sono statesostituite.

Il Ministro

MARIOTTI

DI PRISCO. ~ Ai Ministri del lavoro e

della previdenza sociale e dell'interno. ~

Nelle scorse settimane si è svolta nella cit-tà di Napoli una agitazione sindacale deidipendenti delle lavanderie di quella città.

Una normale controversia di lavoro è sta-ta fatta degenerare, per l'intervento' dellapolizia, in un attacco antioperaio con l'av-venuto arresto di alcune lavoratrici.

L'interrogante chiede quali provvedimen-ti i Ministri in indirizzo intendono prendereper garantire la libertà del diritto di scio-pero e di manifestazione per i lavoratorie per ridare la libertà alle operaie fermate(1950).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per con-to del Ministro dell'interno.

Il 23 giugno 1964, a seguito di varie asten-sioni dal lavoro, iniziate il 19 di detto mese,i lavoratori delle tintorie e lavanderie 'Pa-pott e Bernard di Napoli attuarono unulteriore sciopero di protesta per il manca-to accoglimento, da parte dei datori di la-voro, della richiesta avanzata dal sindacatodi categoria di ottenere la rivalutazione delcompenso del lavoro a cottimo ed un pre-mio per il ferragosto.

Secondo le notizie fornite dal Ministerodell'interno, nella circostanza, numerosi la-voratori delle anzi dette aziende si portaro-no fuori dei cancelli della lavanderia par-tenopea, la cui maestranza non era interes-sata alla vertenza, per indurre i dipendentidi quello stabilimento ad aderire, per so-lidarietà, allo sciopero. Poichè questi ulti-mi non accolsero !'invito, gli scioperantiimpedia:ono con violenze ,e min'acce l'in-gresso nell'opificio degli automezzi della« Partenopea », iniziando, altresì, un nutritolancio di sassi, che provocò la rottura di al-

cuni vetri della sede dell'azienda e il bloccodel traffico veicolare di via Gianturco.

La forza pubblica, riuscite vane le rei-terate esortazioni rivolte ai dimostranti, fucostretta ad intervenire per far cessare leviolenze e per evitare che si potessero veri-ficare più gravi episodi.

Pertanto, l'intervento della polizia, sem-pre secondo quanto riferisce il Ministerodell'interno, si rese necessario per reprime-re azioni illegali occasionate da contrastitra operai e non per impedire lo svolgimen-to di una controversia di lavoro.

Si comunica comunque alla S.V. onorevo-le che la vertenza è stata composta in data8 luglio 1964, a seguito di accordo raggiuntotra le parti presso il locale Ufficio regionaledel lavoro, in virtù del quale è stata conces-sa al personale delle aziende suddette unasomma una tantum a Isa1do di ogni even-tuale spettanza maturata fino al dicembre1963.

Il Ministro

DELLE FAVE

GIARDINA. ~ Al Ministro dei lavori pubbli-ci. ~ Per conoscere quali provvedimenti siintendano adottare nei confr-onti del comu-ne di Roma, il cui Assessorato ai lavori pub-blici tollera che il costruendo edificio sitoin via Francesco Dall'Ongaro 65 (Montever~de Vecchio) superi i limiti di altezza previstidalla relativa licenza di costruzione (n. 1167-1962 del Comune stesso) (1022).

GIARDINA.~ Al Presidente del Consiglio deiministri. ~ Con riferimento all'interrogaz!io-ne n. 315 del 19 luglio 1963, diretta al Mini-stro della pubblica istruzione, della cui rispo-sta si dichiara insoddisfatto, e all'interroga-zione n. 1002 del 23 gennaio 1964 diretta alMinistro dei ,lavori pubblici e rimasta sinoad oggi inevasa, si chiede una sollecita e com-pleta indagine al fine di accertare a chi ri-salgano le responsabilità per i fatti verj.fica~tisi nel comune di Roma in merito alla li-cenza di costruzione n. 1167-1962.

L'interrogante rileva che il proprietariodel costruendo edificio sito in via Franoesco

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Senato della Repubblica IV Legislatura~ 9986 ~

2 OTTOBRE 19>64185" SEDUTA

~

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Dall'Ongaro 65 (Monteverde Vecchio), vio~landa i termini della licenza di costruzionen. 1167~62 del comune di Roma, ha costrui~to due piani in più rispetto al progetto ap~provato ;, e rileva inoltre che, soltanto dopoche le dette sopraelevazioni abusive furonocompiute, quasi a sanatoria della grave il~legalità commessa dal costruttore, la So~vrintendenza alle arti del Lazio ha revocatoil proprio vincòlo « a verde» di detta zonaed il Comune ha accolto le varianti al pro~getto proposte dal costruttore.

Ogni interpretazione del comportamentodella PiUbb1ka Amministrazione è certamoo~te superflua. Si chiede che venga considera-ta l'opportunità, anche alfine che quantoavvenuto non costituisca un pericoloso pre~cedente, di revocal1e la licenza n. 1167~62 edi disporre la demolizione delle sopraeleva~zioni indicate (1573).

RISPOSTA. ~ Si risponde per delega rice~vuta dalla Presidenza del Consiglio dei mi~nistri.

La Ditta Tonelli-De Sanctis, dopo avereottenuto regolare licenza dal comune di Ro-ma in data 10 maggio 1962, n. 1167, per la co~struzione di un villino composto di un pia~no rialzato e due piani superiori con coper~tura a tetto sopra il livello della via Dall'On~gara, con ordinanza comunale n. 2302 del17luglio 1963, venne invitata dal predetto Co~mune, a seguito di intervento della Sovrin~tendenza ai monumenti del Lazio, a sospen~dere i lavori in quanto la detta licenza erada ritenersi in contrasto con il vincolo pae-sistico, imposto sulla zona di via Dall'Ongarocon decreto del Minist,ro della pubblica istru~zione 19 gennaio 1959.

La ditta interessata presentò ricorso alConsiglio di Stato e richiese contempora-neamente al Ministero della pubblica istru-zione l'aggiornamento e la rettifica del pre-detto decreto ministeriale 19 gennaio 1959,eccependo che l'area sulla quale insiste lapropria costruzione doveva ritenersi esolusadal vincolo stesso, risultando interessare par~ticelle catastali non menzionate nel predettodecreto.

Da parte sua il Ministero della pubblicaistruzione ha informato che il riesame del

vincolo imposto con decreto 19 gennaio 1959ha inteso porre una esatta delimitazione allazona tutelata, in relazione alla omissione neldecreto stesso di particelle catastali inerentialle aree marginali su cui insistono le costru-zioni di proprietà della società Dall'Ongaro edella ditta Tonelli.

Si era verificato, infatti, che le delimita~zioni al lato nord-est della nona vincolata,indicate con una retta immaginaria congiun-gente i confini delle particelle catastali 119e 197 con la via Dall'Ongaro fino al verticedella particella catastale 125, venivano a dif~ferire dai dati delle aree di proprietà. Tonellie della società « Dall/Ongaro », che non figu~rano nel decreto di vincolo 19 gennaio 1959,dando adito a difficoltà interpretative e adincertezze circa la reale situazione giuridicadel bene, che solo in parte avrebbe potutoricadere nei limiti della zona tutelata.

Resosi necessario il riesame della questio~ne ~ già oggetto di un sopralluogo effettuatocollegialmente da funzionari di detto Mini-stero e della Sovraintendenza ai monumentidel Lazio ~ la CommisslioiO:e provincialeper la tutela delle bellezze naturali, apposi-tamente convocata, nel riscontrare la cimo-stanza e la veridicità dei rilievi mossi dagliinteressati, ritenne di non poter imporrenuovi vincoli per le particelle omesse, inquanto la precedente proposta della Commis~sione provinciale era diretta alla «tuteladella visuale godibile nel tratto di via Dal~l'Ongaro immediatamente a valle dell'incro~cio con via Fàlopanti e in corrispondenza delfuturo belvedere previsto dal Comune inpiano regolatore nel tratto stesso di talevia », e rilevò che fosse invece legittimo « mo-dificare la planimetria, escludendo sempli-cemente quelle particelle non menzionatenel decreto stesso ».

Non ricorrono, peraltro, le condizioni pre~viste dall'articolo 27 della legge urbanisticaper l'annullamento dell'autorizzazione rila~sciata dal Comune.

Il Ministro

MANCINI

KUNTZE (CONTE). ~ Al Ministro della pub-blica istruzione. ~ Per conoscere se non ri~

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Senato della Repubblica IV Legislatura

Issa SEDUTA

~ 9987 ~

2 OTTaBRE 19MASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa

tenga di elevare a Canservataria di musicaJ

il Liceo. musicale di Faggia, in cansidera~ziane :

a) della serietà degli studi, dell'alta gra~da di preparaziane dei dacenti, della qua1i~,ficaziane - degli studenti, e delle numerasebenemerenze nel campa dell'insegnamento. edi agni altra iniziativa musicale, che casti~tuiscana indubbia merita, unanimemente ri~canasciuta, del suddetta Istituto.;

b) del numero degli allievi, che afflui~scana al citata Liceo. musicale nan saltantadall'estesa territaria della Pravincia, ma an~che dalle pravince limitrafe;

c) del fatta che il Liceo. stessa dispa~ne di degnissima sede, fra le migliari delMezzagiarna, per la natevale dispanibilitàdi aule, sale, uffici, per la campletezza delleattrezzature musicali e per l'esistenza di unattimo. auditorium destinata a manifesta-ziani artistiche, anche di alta livella;

d) del fatta, infine, che l'elevazione apiù alta arganisma di studi musicali di Statadel Liceo. musicale di Faggia cantribuirebbead anarare, nella maniera più degna, la me~maria del maestro. Umberta Giardana, cit~tadina di Faggia, al cui nome il Liceo mu~sicale si intitala (1966).

RISPOSTA. ~ Nella Regiane pugliese è sta~

to. già istituito, qualche anno fa, un Conser~vatario di musica con sede in Bari.

Pertanto., nan si è ravvisata, ora, l'oppor-tunità di procedere alla statizzazione delloIstituto. musicale pareggiato « U. Giordano. }}

di Foggia, atteso anche che i titoli di studioconseguiti negli Istituti mùsicali pareggiatihanno 110stessa valore giuridico di quelli con~seguiti nei Conservatori di musica statali.

Il MmistroGur

MACCARRaNE. ~ Al Ministro della sanità.~ Per saper~ quali veterinari provinciali, del~

le pravince ave l'idatidosi assume natevolediffusione, abbiano chiesta fina ad oggi, aisensi dell'articala 4 dell'ardinanza ministe~riaI e 21 aprile 1964, Gazzetta Ufficiale n. 112

dell'8 maggio 1964, l'autorizzaziane per ren~dere abbligataria, con apposita ardinanza, iltrattamento. antielmintico periadica contro.l'Echinacoccus granulosus (1980).

RIspaSTA. ~ È nota che il trattamento. an~

tielmintica dei cani cantra echinococcus gra-nulosus viene praticata in due distinti pe~riodi e, precisamente, all'inizia della prima-vera e dell'autunno..

Tale azione profilattica è effettuata siste-maticamente da alcuni anni nelle provincedave la parassitasi assume natevale diffu-siane (Cagliari ~ Sassari ~ Nuaro - L'Aquila ~

Lucca - Campabassa).Per rendere più efficace la latta cantra la

Ldatidosi, il Ministero della salOlità ha rite-nuta appartuna emanare l'ardinanza 21 apri-le 1964, che disciplina in mada organica laattuaziane pratica degli 'interventi anti~pams-sitari.

Alla data dell'entrata in vigare del prav-vedimenta ministeriale e ciaè al 24 maggio.1964, pateva cansiderarsi quasi ultimata ilçicla aperativa che caincide col periada pri~maverile, per cui nan ha patuta avere ap-plicaziane il dispasta dell'articala 4 dell'ar-dinanza in argamenta.

In propasito rendo nata alla S.V. anareva~le che la Amministraziane sanitaria ha impa~stata la prapria aziane, nelle zane dave siapera da anni, sui seguenti punti basilari cherispecchiana le raccamandaziani farmulatedagli arganismi internazianali interessati alprablema e ciaè FAO ~ OMS ~ OlE:

a) trattamento. antielmintica dei cani;

b) misure repressive cantro la lara rein~festazione;

c) campagna di edUJcazione igieniÌca~sani~taria della papalaziane.

Perciò nel 1963 sana stati trattati camples~sivamente n. 94.531 cani, distribuiti 760 litridi saluzione di bramidrata di arecalina ecancessi cantributi, pari a lire 22 miliani,per l'esecuziane gratuita dei trattamenti an~tielmintici.

La prafilassi cantro la reinfestaziane deicani è stata imperniata sulla rigarasa appli~caziane delle misure che prevedono. la distru~ziane tatale dei visceri 'infestati da cisti di

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Senato della Repubblica ~ 9988 ~ IV Legislatura

1,85a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

echinococco nonchè l'assoluto divieto di in~tradurre dei cani nei macelli, sia pubbliciche privati.

Nel campo dell'educazione igienico~sanita~ria della popolazione, è stato divulgato unoschema di lezione sulla idatidosi ad uso degliinsegnanti elementari per illustrare nellescuole, specie rurali, le peculiari caratteristi~che della malattia nell'uomo e negli animalie per diffondere fra i giovani la conoscenzadelle comuni norme igieniche di difesa sa~nitaria. Sempre nell'ambito di questo settore,è stato realizzato anche un documentario d~nematografico che viene proiettato nellescuole, nei 'cinema rurali, nei raduni di alle~vatori ed agricoltori, eccetera.

Per iniziativa e sotto gli auspici dell'Am~ministrazione sanitaPÌa è stato, inoltre, isti~tuito, :presso la facoltà di veterinaria di Pi~sa, il {( Centro veterinario della idatidosi»con lo scopo di promuovere e coordinare stu~di e ricerche sulla malattia idatidea deglianimali.

Il Mlaiçtro

MARIOTTI

MILILLO. ~ Al Presidente del Consiglio dei

ministri per il Mezzogiorno ed al Ministro dellavoro e della previdenza sociale. ~ Per sa~pere se siano a conoscenza della grave ver~tenza in atto tra le maestranze della SPICAdi Teramo e la sua Direzione e in qual modointendano intervenire sia per risolverla siaper assicurare in via permanente la tuteladei diritti di quei lavoratori e il rispetto deipatti sindacali, nel quadro della normale at~tività produttiva dell'azienda.

Secondo la tesi della Direzione aziendale,la Società attraverserebbe un periodo di cri~si in conseguenza della sfavorevole congiun~tura generale. Sta invece di fatto che:

1) la SPICA nel giro di pochi anni haottenuto dall'ISVEIMER un finanziamentocomplessivo di lire 1.690.000.000, oltre che,da parte del comune di Teramo, la cessionegratuita di metri quadrati 33.000 di terrenocon relativi servizi, un contributo a fondoperduto di lire 10 milioni e l'esenzione finoal 1967 da vari tributi locali;

2) fra il 1961 e il 1964 essa ha ampliatole sue attrezzature con l'assunzione anchedi altri ~ se pur pochi ~ operai nel repar-to pressatrid, tanto da raddoppiare la 'Pro~duzione, continuando peraltro per ben 9 an~ni a corrispondere salari inferiori a quelliprevisti dal contratto collettivo di categoria;

3) l'amministratore unico dottor PotitoRandi, che è poi significativamente Presiden~te della locale Unione industriali, con i pro~dotti così accumulati non solo ha costituitoin Teramo una nuova società ~ la SPEA

~ per l'impianto, sempI'e finanziato dalla

ISVEIMER, di una seconda fabbrica di ce~ramiche, ma ha pO'tuta aoquistare uno sta~bilimento dello stesso genere' in Svizzera.

In queste condizioni lo Stato non può ~

per un male inteso omaggio ai princìpi del~la libertà economica ~ abdicare al suo di~ritto di verificare la situazione aziendale, alfine di controllare l'impiego dei cospicui fon~di pubblidfin qui cOrI'isposti e sospenderneeventualmente la erogazione, ove peI1sistanole HIegalità e le inosservanze contrattuali adanno dei lavoratori.

In particolare si impone la neoessità chel'azienda sia obbligata all'applicazione in~tegrale del vigente contratto nazionale di la~voro, ponendo termine all'avvilente ed in~costituzionale pratica del sottosalario, tut~tora largamente seguita nel Mezzogiorno daavventurieri e operatori senza scrupoli e siaritirata la minaccia del licenziamento di ben250 operai che la Direzione, a scopo chia-ramente ricattatorio, fa pesare sulla già esi~le e precaria struttruraeconomka di quellaprovincia (1440).

RISPOSTA. ~ Si risponde alla interrogazio~ne ,sopra riferita anche per conto del Mini~stro del lavoro e della previdenza sociale.

La Ditta SPICA di Teramo ha trasmessoalla Cassa per ,il Mezzogiorno una nuova do~manda per ottenere il contributo previsto da-gli articoli 18, 19 e 20 della legge 29 luglio1957, n. 634: la domanda stessa è attualmen.te in fase istruttoria.

In relazione a quanto segnalato nella inter~rogazione in oggetto ed in osservanza del di-sposto di cui all'articolo 43 della citata leggen. 634 (il quaLe subordina la concessione dei

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9989 ~

2 OTTOBRE 19641S5a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

benefici previsti dalla legge medesima allaapplicazione, da parte delle imprese richie~denti nei confronti dei dipendenti lavoratori,di condizioni non inferior1i a quelle risultantidai contratti collettivi di lavoro della catego~ria e' della zona), la {(Cassa» ha interessatoil competente Ispettorato del lavoro, alloscopo di avere notizia circa il rispetto o me~no di tale prescrizione.

Analoga richiesta è stata rivolta da questoComitato al Ministero del lavoro e della pre~videnza sociale.

Quest'ultimo Dicastero ha comunicato che,a seguito dell'accordo stipulato il 14 agostoultimo scorso, la Ditta SPICA si è risolta adapplicare integralmente al personale dipen-dente l'accordo reso obbligatorio con decre~to del Presidente della Repubblica 28 luglio1960, n. 1060, la cui disciplina normativa ~

come assicura il competente Ministero anzi~detto ~ non differisce di molto da quellaultima del .::ontratto collettivo del 5 aprile1962 per gli addetti all'industria della cera~mica.

Le parti, comunque, si sono riservate diapplicare la predetta ultima disciplina nor~mativa non appena la situazione congiuntu-rale dell'azienda migliorerà.

Il MinistroPASTORE

MOLINARI. ~ Ai Ministri della difesa e delturismo e dello spettacolo . ~ Per conoscere

se siano edotti del grave stato di disagio de-terminatosi tra gli operatori turistici pubbli~ci e privati di Diano Marina a seguito del ri~pristino ,in quella località del Presidio mili~tare e delle caserme militari di Diano Ca~,stella.

niano Marina ~ piocola località di 4.500abitanti, di eccez,ionale riliievo per te bel~lezze naturah, per il clima e per le attrez~zature ~ è un importante centro turisticointernazionale che annovera 139 a1berghi diogni categoria con oltre novemila posti let~to, drca 170 bar.,caffè ed innumerevoli eser~cizi per la vendita di generi al:imentari, diabbigliamento, di articoli di artigianato. Ilmovimento turistico fa registrare oltre unmilione di {(presenze» annue, di cui oltre

700.000 date da turisti stranieri, cosa cheassicura alla bilancia commerciale nazionalevaluta pregiata per diversi miliardi.

Il ripristino delle ricordate attrezzaturemilitari rappresenta una remora per l'ul-teriore sviluppo turistico della cittadina, laquale vede già determinarsi una notevole fles~sione nel movimento dei forestieri, lin speciestranieri.

Ciò premesso, !'interrogante chiede ai Mi~nistri competenti se non ritengano, nell'in~reresse dell'economia turisNca nazionale, disospendere il lamentato ripristino delle dta-te attrezzature e di studiare, nel contempo,una utilizzazione degli .impianti che non con~trasti con gli interessi turistici di Diano Ma-rina e di tutta la Liguria (1951).

RISPOSTA. ~ Diano Castello è da lungotempo sede di reparti dell'Esercito. Il presi-dio è stato temporaneamente soppresso ~

dall'agosto 1963 al luglio 1964 ~ in conse-guenza del riordinamento di alcune unità.Dal 20 luglio 1964 è stata dislocata a DianoCastello una compagnia di fanteria.

La presenza di un presidio militare in Dia-no Castello rappresenta la continuazione diuna tradizione che dovrebbe costituire moti-vo non di doglianza ma di favorevole apprez-zamento; nè sembra possa essere ora di pre~giudizio per il turismo, come non lo fu per ilpassato.

Si aggiunge che H Ministero del turismo edello spettacolo è intervenuto nella questio~ne, sottolineando le esigenze turistiche dellazona che consiglierebbero di spostare altro-ve il presidio suddetto, ma la Difesa, peresi~genze funzionali, non ravvisa di poter modi~ficare la situazione in atto.

Il Mmistro

ANDREOTTI

MOLWARI. ~ Al Ministro delle poste e del-le telecomunicazioni. ~ L'interrogante nel-

la seduta del 25 ottobre 1963 presentava alMinistro la seguente interrogazione:

« Al Ministro delle poste e delle telecomu~nicazioni, per conoscere quali provvedimen~ti intenda far prendere alla RM~TV, affinchè

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Senato della Repubblzca ~ 9990 ~ IV Legislatura

Issa SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

nella zona di 6ciaoca (Agrigento) ed in spe~cie nella detta città, possa essere risolta lasituazioDe del II canale della televisione cheper ragioni non comprensibili non viene ina1cuna località della zona, come in alcuniquartieri della dttà di Sciacca, ben chiara~mente visto mentre in altre non appare innessun modo sul video.

« L'interrogante fa presente che i numero s,ireclami e proteste degli abbonati alla TVnon hanno mai avuto nessuna risposta, nèla risoluzione della questione, la quale su~sdta un malcontento sempre più profondonelle popolazioni interessate.

« L'interrogante chiede che provvedimentiurgenti vengano al più presto ad eliminaregli inconvenienti lamentati ».

Avendone la risposta che si riporta:«Al riguardo si informa che il problema

della estensione della rete del secondo pro~gramma televisivo alle località alle quali at~tualmente non giunge il relativo segnale èparticolarmente considerato ed alla sua so~luzione la RAI sta dedicando il massimosforzo.

« Entro la fine del corrente anno IiI secon~do programma TV raggiungerà tutti i carpo~luoghi di provincia non ancora serviti o ser~viti in modo insufficiente.

« Suocessivamente sananno predisposti al~tri programmi di lavori onde soddisfare leesigenze di quelle zone che, al pari di Sdac~ca, non saranno state ancora raggiunte.

Il Ministro Russo ».

Non essendo stato a tutt'oggi provvedutoad ovviare alle lamentele messe in evidenzacon la sua interrogazione in nome delle po~polazioni interessate, !'interrogante torna achiedere al Ministro delle poste e telecomu~nicazioni se per una buona volta e per sem-pre voglia si da parte della RAI ~ TV ovviare

alle deficienze segnalate facendo installareun ripetitore nella zona di Sciacca o altrosistema tecnico che possa definitivamentesistemare la ripresa del secondo canale edil miglioramento del primo (2004).

RISPOSTA. ~ Al riguardo si assicura che

nel piano di costruzioni che la RAI ha incorso di realizzazione, e che dovrà essereportato a termine entro il 31 dicembre 1966,

è compreso l'impianto per la ricezione del2° programma TV a Sciacca.

Il Ministro

Russo

PERRINO. ~ Al Ministro del lavoro e della

previdenza sociale. ~ Per conoscere:

se e quale azione intende svolgere per

comporre la grave vertenza ~ di carat~tere essenzialmente normativa ~ sorta tra

l'INAM e l'Associazione titolari di .farmaciae che rischia di turbare la erogazione dell' as~sistenza farmaceutka in regime assicurativo;

per quale ragione il Ministero della sa-nità, direttamente e primieramente interes-sato alla vita ed alla legalità sanitaria delPaese, è tenuto estraneo a vertenze del ge-nere che riguardano i sanitari ed il serviziosanitario (2005).

RISPOSTA. ~ Si informa che il mancatoaccordo tra l'INAM ed i farmacisti, per ilrinnovo della convenzione, ha formato og~getto di varie riunioni presso questo Mini-stero.

Nella riunione del 9 settembre ultimoscorso, su richiesta dei rappresentanti deifarmacisti, è stato convenuto di rinviare ladefinizione delle trattatirve in corso, relativeal ,rinnovo della conven2)ione stessa, allaprima decade di ottobre.

I rappresentanti responsabili della cate~goria interessata hanno dato formale assi-curazione allo scrivente ohe, nel frattempo,e ,sino ,alla definizione della convenzione,nes.suna agitazione sarà effettuata dalla ca-tegoria dei farmacisti nei confronti del~

l'INAM.Il .\1inistro

DELLE FAVE

PICARDO (GRIMALDI, PACE). ~ Ai Ministri

del lavoro e della previdenza sociale e dellasanità. ~ PeT sapere se, in Icons~derazionedella grave vertenza insorta tra rINAMed ifarmacisti che ha determinato la sospensionedal 15 settembre 1964 della fornitura gratuita

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Senato dell(l, Repubblica

1,85a SEDUTA

~ 9991 ~

2 OTTaBRE 1964

IV Legisl'atura

ASSEMBLEA ~ RESO'caNTa STENaGRAFICa

dei pradatti farmaceutici agli assistiti, congrave nacumento all'assistenza ai hvoratori,che i,l più del,le volte non sona in condizionidi anticipare le samme necessarie,

non ritengano urgente ed inderogabileintervenire per il superamento della verten~za contemperando i diritti delle parti, nelsupremo interesse dell'assistenza sanitariaai lavoratori (già interp. n. 202) (20,81).

RTspaSTA. ~ Si risponde anche per conto

del Ministro della sanità.Si informa che il mancato aocordo tra

l'INAM ed i farmacisti, per il rinnovo dellacanvenzione, ha formato oggetto di varieriunioni presso questo Ministero.

Nella riunione del 9 settembre ultimoscorso, su rkhiesta dei rappresentanti deifarmacisti, è stato convenuto di rinviare ladefinizione delle trattative in corso, relativeal rinnovo della convenzione stessa, alla pri~ma decade di ottobI1e.

I rappresentanti responsabili della cate~goria interessata hanno dato formale assi~curazione allo scrivente che, nel frattempoe sma aLla def,iniZlione della convenzione,nessuna agitazione ,sarà effettuata dalla ca~tegoria dei farmacisti nei confronti del~l'INAM.

Il Ministro

nELLE FAVE

PIOVANO :(VERGANI). ~ Al Ministro del la~

varo e della previdenza sociale. ~ Per sa~pere se sia a conoscenza della situazione de~terminatasi nello stabilimento ,FiIRTE diPavia, dove la Direzione in data 5 giugno1964 ha inviato lettere di licenziamento agliimpiegati ed operai dipendenti (circa 400),e annunziato la completa cessazione dellaproduzione dell'azienda.

I dipendenti si sono rivolti alla Direzionee alle autorità locali per chkdere:

che siano loro pagati i salari e gli sti~pendi per l'attività prestata fino alla dataodierna, ,salari e stipendi arretrati fin dalmese di marzo;

che non venga ulteriormente rinviata lariunione di tutti i ereditari già convocataper il 22 giugno 1964;

che sia ultimata la lavorazione dei tele~visori (oltre 1.500), per i quali accorre pocomateriale, alfine di utilizzare le somme darealizzare per il pagamento dei salari e de~gli stipendi;

quale interessamento immediato possaessere messo in atto per la cessione dellaazienda ad una ditta tedesca che già è inte~ressata per tale operazione oppure come ot~tenere un intervento statale (IRI) per Isalva~re una industria già affermata per la qualitàdei prodotti sia sul mercato italiano ohe suquelli esteri (1777).

RISPOSTA. ~ La S. p. a. HRTE, produtticedi elettrodomestici e televisori, nel maggioscorso, venutasi a trovare in diffkoltàfinan~ziarie, fu costretta a sospendere dal lavorotutti i suoi dipendenti.

Di costoro, circa 150 rassegnarono le di~missioni, mentre il restante personale èstato licenziato il 25 giugno scorso.

Recentemente, su deoreto di autorizzazio~ne dell'Autorità giudiziaria competente, laFIRTE, che era in regime di amministrazio~ne controllata, è ,stata ceduta al gruppo in~dustriale tedesco NECKERMANN di Fran~coforte, che sUlbentrerà ad essa con la deno~rn,inazione di KAR TING IT,ALIANA.

Questa si è impegnata a riassumere tuttii dipendenti della ex FIR TE ed a pagare adessi il 70 per cento dei salari arretrati. Ilresiduo 30 per cento potrà essere conseguitonei confronti della ces'sata società attraver~so i normali mezzi di tutela giuridica con~sentiti dalla procedura dell'amministrazio~ne controllata o da quella fallimentare.

A questi ultimi mezzi di tutela potrannoricorrere anche i dipendenti della ex FIRTEnon assunti dalla nuova società.

Il Ministro

iDELLE F AVE

PIRASTU. ~ Al Ministro della marina mer~cantile. ~ Per sapere se è a conoscenza dellagrave situazione di disagio che si sta deter~minando anche quest'anno per coloro chedevono viaggiare sulla linea Cagliari~Civita~vecchia.

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Senato della Repubblica ~ 9992 ~ IV Legislatura

1,85a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

L'interrogante fa rilevare che, mentre laTirrenia ha deciso il potenziamento, sia pu~re insufficiente, delle linee marittime Olbia~Civitaveochia e ,Porto Torres~Genova, nessunprovvedimento è stato annunciato per l'in~cremento dei traffici marittimi, almeno du~rante il periodo estirvo, tra la parte meri~dionale dell'Isola ed il Continente ~ perquanto Cagliari sia il centro di un intensotraffico turistico e graviti sulla città un am~pio retro terra ~ costringendo gli interes~sati a prenotare i posti sulla nave con mesidi anticipo o ad usufnuire delle altre lineemarittime che fanno capo ad Olbia e a Por~to Torres con evidenti disagi e inconvenienti.

Si chiede pertanto di conoscere qua,li prov~vedimenti straordinari intende adottare perpotenziare la linea Cagliari~Civitaveochia, al~meno durante il periodo estivo, con l'isti~tuzione di nuove corse e l'utilizzazione dinavi adeguate alle esigenze del traffko, an~che in considerazione della necessità di fa~vorke lo sviluppo economko e turistko del~la provincia di Cagliari e della Sardegna(1800).

RISPOSTA. ~ Comunico all' onorevole in~terrogante che almeno per il momento nonè possibile adottare provvedimenti straordi~nari per potenziare la linea Cagliari~Civita~vecchia, data l'attuale indisponibilità di na~viglio da parte della Società di navigazione« Tirrenia ».

Posso comunque assicurare che, nella pro~grammazione per il miglioramento e il po~tenziamento dei sel1vizi marittimi sovvenzio~nati di preminente interesse nazionale, lapredetta richiesta sarà senz'altro tenuta pre~sente per quelle soluzioni che sarà possibileadottare nel quadro delle esigenze generali.

Il MinistroSPAGNOLLI

PREZIOSI. ~ Al Presidente del Comitatodei ministri per il Mezzogiorno ed al Mini~stro dei lavori pubblici. ~ Per conoscere i

motivi per cui non sono state date le dispo~sizioni necessarie per liquidare i piccoliproprietari dei terreni espropriati nellazona dei comuni di Apollosa e Ceppaloni in

2 OTTOBRE 1964

provincia di Benevento, a causa dell'amplia~mento della strada Appia. In effetti trattasidi piccoli proprietari che riuscivano a trarreil minimo sostentamento coltivando diret~tamente i loro terreni ed oggi si trovano inuna tragka situazione di bisogna (1983).

RISPOSTA. ~ Si risponde in luogo del Co~mitato dei ministri per il Mezzogiorno.

Nel luglio del 1963 sono stati consegnatia11'<impresa Tomassini i lavori di sistema~zione ed ammodernarnento del tratto dellastrada statale n. 7 compreso tra Montesar~chio e Benevento.

Nel settembre 1963 sono state iniziate lepratiche espropriative e relative occupazioniper la esecuzione della variante denominata«Corvo 1» nel comune di Apollona, i cuila'Vori sono compresi in quelli di ammoder~namento e sono tuttora in corso. Trattasiin genere di seminativi di 2a e 3a classe, oc~cupati per zone di limitata supeIìncie, per lequali sono stati redatti gli stati di consi~stenz3, relativi alle 353 ditte espropriande.

Alcuni proprietari hanno consentito laimmediata oocupazione ed il relativo decre~to prefettizio di occupazione temporanea incorso di emissione, mentre per altri che nonavevano consentito l'occupazione è stato giàemesso il decreto di occupazione.

Per il momento non è possibile procede~re alla liquidaziòne delle indennità da cor~rispondere per le occupazioni definitive inquanto, essendo i lavori ancora in corso,non si può allo stato definire con esattezzale superfici necessarie ai lavori stessi.

Non vi è pertanto alcun ritardo nelle li~quidazioni sia per i motivi suddetti e siaperchè si è ancora ampiamente nel terminebiennale stabilito dalla legge 25 giugno 1955,n. 2359, sulle espropriazioni per causa dipubblica utilità.

Per quanto riguarda la zona del comunedi Ceppaloni si precisa che le oocupazionisono state iniziate da appena tre mesi.

Comunque il Compartimento della viabi~lità di Na)poli curerà la definizione di tuttele pratiche espropriative nel più breve tem~po possibile.

S'informa, infine, con r1ferimento all'ul~tima parte dell'interrogazione, che agli espro~

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Senato della Repubblica ~ 9993 ~ 1V Legislatura

Issa SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

pri8ndj sarà corrisposta, in base alla suin~dieat;;:. legige sulle esprqpriazioni, sia l'inden~Eità di es-proprio, che quella per danni, man~cato raccolto, frutti pendenti ed altro, non~chè gli interessi legali dalla data di occupa~zÌone del fondo a quella del pagamento di~retto o'vvero del deposito dell'importo pres~so la Cassa depositi e prestiti.

Il Mmistro

MANCINI

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia. ~ Al Presi~dente del Consiglio dei ministri ed al Mini~stro dell'agricoltura e delle foreste. ~ Perconoscere quali provvedimenti si intendanoadottare per riportare alla normalità la si~tuazione del Consorzio generale di bonificadella Capitanata retto da ben sette anni dauna gestione straordinaria e da almeno cin-que anni da un medesimo commissario.

L'interrogante chiede inoltre di conoscerese non si ritenga di dover dare subito adem~pimento all'articolo 31 della legge sul « pianoverde}) ed al successivo decreto di attuaz,io~

ne emesso dal Capo dello ,stato nel luglio1962 per consentire il libero svolgimento dielezioni per riportare alla guida dell'impor~tante ente le categorie interessate, come ri~chiesto in ordini del giorno. mozioni ed .in~terrogazioni parlamentari. ,si chiede infinedi sapere se non si ritenga oltremodo incom~patibile l'ulteriore permanenza dell'attualecommissario al Consorzio3;lla luce delle no~tizie di stampa relative ad un procedimentogiudiziario promosso d'ufficio dalla Procuradella Re;pubblica di Foggia nei suoi con~fronti (1065).

RISPOSTA. ~ In ordine alla prima partedella interrogazione si fa presente che lariorganizzazione strutturale del Consorziogenerale di bonHica della Capitanata trovasiattualmente in fase di istruttoria e che ase~guito del nuovo assetto si provvederà a pre~disporre tutti gli atti occorrenti per il ri~pristino in seno all'Ente dell'amministrazio~ne ordinaria.

In merito alla seconda parte, si precisache questo Ministero ha disposto nei con~

fronti del Consorzio gli opportuni aocerta~menti amministrativi i quali hanno, sottotal uni aspetti, carattere integrativo delle in~dagini in corso da parte dell'Autorità giu~diziaria.

Per ogni es~genza di giustizia è stata co~munque trasmessa ,all'Autorità giudiziariacopia della relazione dalla quale risulta loesito degli aocertamenti ispettiN"i.

Il Ministro

FERRARI AGGRADI

ROSELLI. ~ Al Ministro dei lavori pubbli~ci ed al Presidente del Comitato dei ministriper il Mezzogiorno. ~ Per conoscere se non

possano accelerare gli adempimenti necessa~ri alla realizzazione nel comune di Vezzad'aglio (Brescia) e riguardanti i lavori pro~gettati e in fase di realizzazione o in attesadi decisione da parte degli organi ministe~riali, circa la ,strada di allacciamento del ca~poluogo con le frazioni di Grano e Tu ai sensidelle leggi n. 647 del 1950 e n. 622 del 1959,inoltre la ricostruzione di quattro ponti dan~neggiati dall' alluvione del 1960 ancora inattesa di riparazione, nonostante la situazio~ne dei man~fatti sia veramente pericolosa,e la costruzione delle fognature delle frazio~ni di Daveno, Grano e Tu, nonchè dellostesso capoluogo, e, infine, le arginature delfiume aglio e la sistemazione della plateadel torrente Valgrande in relazione anchea danni subiti e preoocupazioni ancor vive(833).

RISPOSTA. ~ Il primo lotto della strada diallacciamento del capoluogo di Vezza diaglio (Brescia) con le frazioni di Grano eTu è stato realizzato con i fondi di cui allalegge 10 agosto 1955, n. 647 e successive mo~dincazioni.

Tali fondi sono stati completamente as~sorbiti dalle opere finanziate.

Pertanto il Comune predetto ha presenta~to a questo Ministero domanda intesa adottenere il contributo statale di cui alla leg~ge 3 agosto 1959, n. 589 nella spesa oocor"'rente per il completamento dell'opera, do~manda che sarà tenuta presente in sede di

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Senato (lella Repubblica ~ 9994 ~ IV Legislatura

IS5a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

formazione dei prossimi programmi di ope~re del genere, compatibilmente con le dispo~nibilità di fondi e COinJe altre numerose ana~loghe richieste.

Non risulta, invece, che il Comune abbiapresentato a1cuna domanda tendente ad ot~tenere il contributo ~tatale per la costru~zione della fognatura nel capoluogo e nelle£,razioni di navena, Grano e Tu.

S'informa, inoltre, che questo Ministeroha autorizzato il Provveditorato alle OIperepubbHche di Milano a d1sporre l'esecuzionedei la:voni di ricostruzione dei quattro pon~ti dann~ggiati dall'alluvione nel Comune inparola, per !'importo di lire 20 milioni, aisensi della legge 3 gennaio 1963, n. 4.

Per quanto riguarda le arginature del fiu~me Oglio, questo Ministero si riporta allarisposta data alle interrogazioni n. 8318e 928presentate dall' onorevole interrogante sullostesso aIigomento.

Relativamente, poi, al torrente Valgrande,il cui bacino è classificato tra quelli monta~ni, s'informa che tale corso d'acqua effetti~va mente necessita di opportune opere disistemazione idraulica~farestale, che questaMinistera non ha potuta sinara finanziare,stante la limitatezza dei fondi dispani:bili,in l'elazione anche alle numerose pressantiesigenze per la sistemaziane idraulica~fore~stale dei bacini montani del ,fiume POI e deisUOli affluenti.

La necessità in parala viene, camunque,tenuta in evidenza per i passibili pravvedi-menti, qualara in un prassima avvenire pas~sana essere sU[Jerate le attuali difficaltà.

]l Minis tra

MANCINI

ROSELLI. ~ Ai Ministri dei lavori pubbli~ci e della pubblica istruzione. ~ L'interro-gante, ringrazianda per !'interesse fina adoggi dimastrata, chiede di canascere i ter~mini di saluziane dei problemi prapasti dal~le tre castooende stl'ade ,Pisogne~Grignaghe,SiUiiga-lPantasia, Fraine.,Pialat; nanchè Isem~pre nel comune di Pisagne (Brescia), le pos-s~bilità risalutive della castruziane delle fa~gnature di Fraine, della fornitura della scua~

la prefabbricata di Grignaghe e della iSiste~maziane della sCiUala Palat.,Fraine (1623).

RISPOSTA. ~ La strada Pisagne.,Pantasia~Siniga~Grigm\lghe venne iniziata can i bene-fici di cui alle leggi 10 agasta 1950 n. 647 e29 luglIa 1957, n. 635, per !'imparta cam-plessiva di lire 100 milioni.

Paichè i fandi di cui alle leggi predettesona campletamente esauriti, questa Mini-sterOlha recentemente cancessa il cantributastatale, ~i sensi della legge 15 febh:mia 1953,n. 184, sulla ,spesa di lire 15 miliani per ilcompletamenta .di detta strada.

Per la ,strada Fraine-lPalat nan risulta avan~zata alcuna richiesta da parte del Camuneinteressata, che invece ha presentata da~manda intesa ad attenere il cantributa del~la Stata, ai sensi della legge 21 aprile 1962,n. 181, sulla spesa di lire 191 miliani per lasistemaziane della strada Pisagne.,F:mine.

Tale apera patrà essere tenuta presente,suddivisa in lotti, in sede di predispasizia-ne dei futuri programmi, campatibilmentecan le altre numerase analaghe istanze pre~sentate.

S'iJJJfarma, inaltre, che la damanda delComune in parala intesa ad attenere i be~neficI della legge 3 agasta 1949, n. 589, peri lavori di castrlUzione della fagnatura nellafrazione Fraine, è inclusa nella graduatariacampilata, ai sensi dell'articala 1 della legge15 febbraia 1953, n. 184, dall'Ufficia del Ge~nia civile di Brescia per Il prassima eser-cizia.

Anche la richiesta suddetta sarà presa inconsideraziane, nei limiti delle future di-spanibilità di bilancia, camparativamentecan tutte le altre numerose istanze del ge-nere.

Da parte sua il Ministero della pUlbblicaistruziane, per canta del quale anohe si ri~spande, ha resa nata che per il mamentanan vi è alcuna dispanibilità di fandi pervenire incontro alla richiesta del camune diPisagne, intesa ad attenere l'assegnaziane diun edificia scalastica prefabbricata per lat,raziane di Grignaghe.

Peraltro il Camune è stata invitata, tra~mite il Pravveditare agli studi, a regalariz~zare la damanda, can !'invia di tutta la da-

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Senato della Repub/;Jlica 9995 IV Legislatura

2 OTTOBRE.19641185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cumentazione rprescritta, al fine di creare ipresupposti per una eventuale assegnazione,qualora nuovi stanziamenti consentano al~tre fOJ:'niture di scuole prefabbricate.

Per quanto attiene all'edificio scolasticodi Palot, detto Ministero ha informato chefu concesso, nell' eserdzio finanziario 1962~1963, con i fondi della legge 17 dicembJ:'e1957, n. 1229, un contributo di lire 1.300.000per i lavori di adattamento e per l'aneda~mento dell'edifido stesso.

11 Ministro

MANCINI

SAMEK LODOVICI (LORENZI, BUSSI, MACAGGI,

D'ERRICO, INDELLI, ZONCA). ~ Ai Ministri del~la sanità e della pubblica istruzione. ~ Ri~chiamato l'ordine del giorno presentato dalsenatore Samek Lodovici ed altri nella se~duta tenuta dalla 11" Commissione (Igiene esanità) il 5 aprile 1962, si prega di far cono~scere se sono state tenute le invocate lezionie conferenze sui pericoli del fumo e comun..que se non si ritenga ora di dare esecuzionea quanto richiesto nel detto ordine del gior~no approvato all'unanimità dall'lP Com~missione, in considerazione anche del recen~te, preoccupante rapporto delle Autoritàmediche degli Stati Uniti (995).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per conto

del Ministero della pubblica istruzione.

Il Ministero della sanità, in questi ul..timi anni, ha promosso in ogni Provincia losvolgimento di corsi di aggiornamento suI-.le malattie sociali, con particolare attenzio.ne alle neoplas,ie e alle cardiovascolopat:ieche sono appunto quelle forme morbose nel~la cui ezipatogenesi le osservazioni epidemio~logiche indicano avere notevole importan.za l'uso o l'abuso dei prodotti da fumo.

Nel corso delle lez,ioni, da parte dei do~centi sono stati messi in evidenza gli aspet~ti correlativi del fenomeno.

Altre iniziative sono state sviluppate dalCentro di educazione sanitaria, istituitopresso !'istituto di igiene dell'Università diPerugia, il quale svolge corsi di educazionesanitaria per medici, assistenti sanitarie, in~

segnanti ed infermiere diplomate, allo scopodi formare degli esperti in educazione sani~taria capaci di diffondere ulteriormente letecniche e le nozioni relative.

In tali corsi sono argomento di particola~re studio le tecniche di educazione sanita~ria per eradicare l'uso del fumo.

Insieme alle iniziative suddette, che ten..dono a creare un gruppo di esperti in edu~cazione sanitaria, ne sono state assunte al~tre che possono essere considerate prepa~ratorie, tra cui quelle intese ad accertare lecause che sono alla base della abitudine fu~matoria particolarmente presso gruppi dipopolazione scolastica.

Infatti l'opera di educazione sanitaria de.ve attuarsi tenendo conto dei soggetti a cuiè destinata e, per quanto riguarda la popo~lazione scolastica, sembJ:'a che particolareimportanza, più che la illustrazione deipericoli, abbia la conoscenza delle causeche sono alla base della abitudine al fumo,e quindi la rimozione delle medesime.

Sulla scorta dei dati forniti da altre Na~zioni si è potuto rilevare che campagne con~tro il fumo, pure condotte con larghezza dimezzi, hanno conseguito risultati assai mo~desti; donde la necessità che l'opera di pro~paganda e di educazione sia bene program~mata.

Anche a seguito della nuova mobilitazio-ne degli spiriti, determinata si dalla pub~blicazione di recenti rapporti sulla impor~tanza del fumo nella eziopatogenesi dei tu~mori polmonari e delle malattie cardiova~scolari, il Ministero della sanità ha in animodi dare il maggiore sviluppo a conferenze elezioni sui pericoli del fumo e di realizzarecon documentari e cortometraggi cinemato.grafici quelle iniziative pubblicitarie cheillustrino la pericolosità della nicotina.

Questo Ministero ha anche proposto disanzj mare penalmente il divieto nei localidi pubblico spettacolo, sui treni e su tuttigli automezzi di linea.

La proposta è attualmente all'esame dellaIl a Commissione del Senato.

Il Ministro

MARIOTTI

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Senato della Repubblica ~ 9996 ~ IV Legislatura

2 OTTOBRE 1964185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

SIMONUCCI. ~ Ai Ministri della sanità ~

del lavoro e della previdenza sociale. ~ Perconoscere quali provvedimenti intendanoprendere per correggere le gravi irregolari~tà nell'assistenza specialistica dell'INtAM la~menta te dagli assistiti della sezione di Spo~leto i quali sono costretti, anche con sistemiintimidatori e con discriminazioni basate sulloro diverso livello sòciale e intellettuale, aservirsi per le prestazioni specialistiche del..le sol,e attrezzature e dei med10i del poliam~bulatorio mutualistico, essendo loro preclu..sa ogni scelta, in particolare di poter acce..dere all'ambulatorio dell'ospedale sebbeneregolarmente convenzionato.

Le più accese proteste, di cui si è fatta ecoa più riprese la stampa, riguardano in par~tic alare il settore specialistico della radiologia, la cui importanza ai fini del giudiziodiagnostico è tale da giust1ficare la richie.sta dei mutuati dell'INAM della più am.pia libertà di scelta dello specialista, am~messa del resto per gli assistiti di tutti glialtri Enti mutualistici.

In proposito si ricorda che l'articolo 31 ~

ultimo comma ~ della Convenzione IoNAM~medici (generici, specialisti e ospedalieri)del 1955 recita testualmente: «Nella circo..scrizione territoriale di propria residenza ~

non oltre comunque l'ambito del Comune ~

l'assistibile ha facoltà di libera scelta delmedico specialista tra quelli che esercitanonegli ambulatori gestiti dall'Istituto e quellieventualmente convenzionati ').

Sollecitata al rispetto di detto accordo laDirezione provinciale di Perugia rispondevache « la libertà di soelta » è sancita, daHa vi~gente normativa, solo in relazione a spe~cialisti convenzionati che esercitano nei pro..pri ambulatori privati (lettera della Direzio.ne provinciale INAM di Perugia, protocollo1/10023) dando una interpretazione che è daritenere restrittiva ,fino a tradire lo stessoprincipio della libertà di scelta (non esisten- .do a Spoleto radiologi liberi..professionisticonvenzionati) ed inoltre di comodo perchènon applicata laddove tale circostanza si av~vera; senza considerare che con tale acce..zione si giunge all'assurdo di preferire ilprivato libero professionista all'Ospedale cherappresenta il perno fondamentale su cui

deve articolarsi l'organizzazione della sku.rezza sociale.

Cade opportuno ricordare a questo pun.to che, ai fini di una armonica distribuzio~ne delle attrezzature sanitarie nel Paese ~

compito spedfico della programma.done ~

è auspicabile un più stretto Jegame fra Entimutualistici e ospedalieri per non cade:reneUa paradossale situazione che si sta veri..ficando a Spoleto ove l'ospedale ha acqui-stato una apparecchiatura radiologica maternissima (apparecchio con telecomandi,televisione, roentgencine, eccetera) della qua-le potranno giovarsi oltre i malati ricovera-ti in ospedale anche gli assistibili delle varieMutue, ad eccezione di quelli dell"INAMche pure si avvale nel proprio ambulatoriodi una attrezzatura radiologica quanto mailimitata (1479).

RISPOSTA. ~ Si risponde anche per conto

del Ministro della sanità.L'IINAiM, ai sensi dell'articolo 6 della leg-

ge istitutiva dell'l:l gennaio 1943, n. BS, ètenuto alla erogazione delle prestazioni spe.cialistiche esclusivamente in sede ambulato..riale.

L'articolo S deUa precitata legge, al terzocomma, stabilisce che l'attrezzatura sani.tarìa, attraverso la quale l'INAM attua isuoi compiti, dovrà svilupparsi secondo unpiano di organizzazione territoriale in mododa aderire alle reali esigenze dell'assistenza.

Con accordo del 13 gennaio 1955, con ve..nuto in sede ministeriale tra l'INtAM e laFNOOMIM, è stato stabilito all'articolo 31che l'organizzazione dei presidi specialisticiè attuata dall'Istituto mediante ambulatoridirettamente gestiti. Tuttavia, ad integra..zione di tali ambulatori, ,laddove i medes!iminon siano suffioienti per Isoddisfare l,e necessi~tà di assistenza sanitaria specialistica degliassistibili, l'INAM può convenzionarsi conenti pubblici o privati, nonchè con singolimedici specialisti.

In aderenza a tali disposizioni l'INAM,nel corso degli anni, ha provveduto alla isti-tuzione di presidi polispecialistici, a gestio.ne diretta, ed alla stipula di convenzioniesterne che, per quanto stabilito dalla leg..le istitutiva e dal predetto accordo, non pas..

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Senato della Repubblica ~ 9997 ~ IV Legislatura

1185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 11964

sono avere se non carattere di complementa.rietà.

'Per quanto riguarda, in particolare, la si~,tu azione assistenzia,le radiologica in Spole-to, si precisa che le relative prestazioni ven-gono erogate dall'INAM attraverso il presi-dio in diretta gestione, efficientemente at.trezzaio, ove operano due specialisti percomplessive 30 ore settimanali e, in via com-plementare, attraversa il locale Ospedalecivile.

Al riguardo si fa presente alla signoria va..stra onorevole che nel 1963 gli esami radio.logici effettuati nell'Ospedale civile di Spole.to a favore degli assistiti dell'INAM sono sta-ti 1436 rispetto ai 3169 prestati ne1l'ambula-torio gestito direttamente da detto Istituto.

Peraltro, qualora l'INAM si dovesse avva-lere della sola convenziane esterna, il predet~to nosocomio non sarebbe assolutamente ingrado di soddisfare tempestivamente tuttele richieste, provocando rinvii a lungo termine con conseguenze dannose per gli assi..stiti. ' ~':i

D'altra parte, il gabinetto radiologico del..l'IiNiAIM esplica un'attività prettamente dia..gnostica, che di norma si estrinseca attra..verso il lavoro di insieme di tutti gli altripresidi specialistici, in modo che gli assi-siiti trovino la possibilità di ricevere le pre.stazioni sanitarie necessarie senza dover es-sere smistati in altro luogo.

Il MinIstroDELLE iFAVE

SPIGAROLl (ZACCARI). ~ Al Ministro della

pubblica istruzione. ~ ,Per sapere se nonritiene di impartire precise disposizioni aiProvveditorati agli studi in merito alla valu-tazione delle abilitazioni conseguite per gliinsegnanti nelle ormai quasi del tutto scam.parse scuole tecniche, ai lfini delle graduato.rie per gli incarichi e le supplenze relativeagli analoghi insegnamenti attualmente im.partiti negli istituti professionali.

La necessità e l'urgenza delle richiesteprecisazioni sono determinate dal fatto chela mancanza di un'univoca interpretazionedel valore delle predette abilitazioni ha da-to origine ad incresciose situazioni di spe..

requazione tra provincia e provincia aidanni degli aspiranti agli incarichi neglilistituti pI'ofessionali, chene sono in lPos~sesso (1923).

RISPOSTA. ~ Si premette che il conferi-mento degli incaI'ichi negli istituti profes~sionali è disciplinato, in maniera autonomarispetto agli altri tipi di scuola, dalla legge15 febbraio 1963, n. 354, che attribuisce allacompetenza dei Consigli di amministrazio-ne la determinazione dei tiltoli di abilitazioneche possono essere riconosciuti affini o cor~rispondenti agli insegnamenti richiesti.

.Peraltro, con, circolare n. 130 del 2 aprile1964, il Ministero ha fornito alcuni suggeri..menti e chiarimenti ai fini di una più esat-ta interpretazione delle norme contenute netla predetta legge, n. 354 e, in tale occasione,e stato anche rilevato che, nel determinare ititoli di abilitazione da considerare corri~spandenti o affini, non possa non tenersiconto della sostanziale affinità degli scopiistituzionali delle scuole tecniche con quel-li degli istituti professionali.

II Ministro

Gm

TEDESCHI. ~ Ai Ministri delle partecipa-zioni statali e del lavoro e della previdenzasociale. ~ Per conoscere quali provvedi~menti intendano prendere in merito alla lun.ga vertenza fra i minatori di Abbadia SanSalvatore e la Società « Monte Amiata ». Daventi giorni i minatori sono in agitazione perottenere dalla Società il rispetto di normecontrattuali sancite dal contratto nazionaledi lavoro dellO marzo 1962, ed in particolareper ciò che riguarda gli utili di bilancio, ilpremio di rendimento, decurtato arbitraria~mente dalla Società suddetta, ed una migliore attrezzatura dell'ospedale, antiquato edinidoneo alle cure più elementari (1636).

RI<SPOSTA. ~ Al riguardo, nel rispondereanche a nome dell' onorevole Ministro dellavoro e previdenza siciale, comunico che ~

come è noto ~ la vertenza insorta fra i mi..

natori di Abbadia San Salvatore e la Socie-

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9998 ~

185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 2 OTTOBRE 1964

tà «Monte Amiata » si è risolta in sede sin~dacale in data 8 luglio 1964.

Per quanto concerne, in particolare, la ri~chiesta di migliorare l'attrezzatura dell'Ospedale di Monte Amiata l'IRI ha in me..rito riferito a questo Ministero che dettoOspedale, per curare le malattie e gli infor.tuni degli impiegati ed operai dell'azienda ~

relativamente ai quali le spese di ricoverofacevano carico all'Associazione di mutuosoccorso costituita in seno alla Società ~ acausa della mancanza di altri istituti di curanella zona, estese l'assistenza sanitaria al-l'intera popolazione di quel Comune e dialtri limitrofi.

Poichè, d'altra parte, il testo unico delleleggi sanitarie dispone che gli ospedali pos..sono essere amministrati da Enti pubblici ela Società Monte Amiata, per continuare agestire un tale complesso, dovrebbe trasfor--mare il nosocomio in casa di cura, attivi-tà, peraltro, che esorbita dagli scopi previstidallo statuto. La sooietà stessa ha ritenutoopportuno interessare il Medico provincialedi Siena affinchè assuma l'iniziativa idoneaa dare un assetto legale alla organizzazioneamministrativa dell'ospedale, al di fuori del~la Monte Amiata medesima.

Il Ministro

Bo

TERRACINI. ~ Al Ministro del lavoro e del-la previdenza sociale. ~ Per sapere come ab-bia potuto avvenire che l'INAM non abbiatempestivamente affrontato e risolto, dopola scadenza prorogata della convenizone re-golante il procedimento di acquisto dei me.dicinali da parte dei suoi assistiti presso lefarmacie, il gravissimo problema della con~tinuità di tale importantissimo servizio;

e per conoscere in qual modo intendaprovvedere per sanare senza ritardo la si~tuazione difficile e deplorevole così insorta,nella quale già stanno operando surretizia-mente gruppi di interessi privati per trarnevantaggi speculativi a danno degli assicuratie della collettività (1999).

RISPOSTA. ~ Si informa che il mancato

accordo tra l'INAM ed i farmacisti, per il

rinnovo della convenzione, ha formato og~getto di varie riunioni presso questo Mini..stero.

Nella riunione del 9 settembre ultimoscorso, su richiesta dei rappresentanti deifarmacisti, è stato convenuto di rinviare ladefinizione delle trattative in corso, relativeal rinno.vo ddla convenzione stessa, anaprima decade di ottobre.

I rappresentanti responsabili della cate~goria interessata hanno dato formale assicu-razione allo scrivente che, nel frattempo esino. alla definizione della convenzione, nes~suna agitazione sarà effettuata dalla catego-ria dei farmacisti nei confronti dell'INAM.

II MUlistI o

DELLE F AVE

TOMASSINI. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Per sapere se non intenda riesami-nare il pro.blema, già segnalato dall'inteJ:To~gante con interro.gazio.ne con richiesta di risposta scritta n. 309 del 1963, concernentela necessità di rendere la strada statale Ap.pia più adeguata ai b1sogni del traffico, sem-pre più intenso e convulso.

La soluzione non può essere ulteriormen..te procrastinata, se si vogliono evitare vit-time dei frequenti incidenti, che quasi quo-tidiamente si verificano sull'Appia.

L'opinione espressa dal Ministro nella ri-sposta alla su citata interrogazione, secon--do la quale « la strada " Mediana" può con-siderarsi un vero e proprio raddoppio del-l'Appia », non è esatta, giacchè la «Media.na» risponde a scopi strettamente turisticied è comunque contraddetta dall'aumentodel traffico sull'Appia in questi ultimi temopi e dall'aumento degli incidenti stradali.

A dimostrazione si trascrivono i rilievistatistici eseguiti dalla Sezione polizia stra.dale di Latina:

incidenti rilevati dalla Polizia stradale:anno 1962, n. 333 con 37 morti;

incidenti rilevati dai Carabinieri: anno1962, n. 50 con 2 persone decedute;

incidenti rilevati dalla Polizia stradalenel 1963: n. 2,g6 con 30 morti;

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IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 9999 ~

2 OTTOBRE ,19641i85" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFI G)

incidenti rilevati dai Carabinieri nel~l'anno 1963: n. 49 con 4 persone decedute.

Rilevamento del volume della circolazionestradale al chilometro <85: il giorno 18 lu.glio 1964 veicoli transitanti n. 1.993; giorno19 luglio 19164,n. 2.419; giorno 20 luglio 1964n. 5.970.

Inoltre va rilevato che l'Appia ha una lar~ghezza di metri ,6,20..6,30 che a mala penaconsente il sorpasso di due autoveicoli pe.santi.

In quest'ultimo periodo si è registratauna maggiore frequenza di incidenti, conconseguenze gravi (l920).

RISPOSTA. ~ Il tratto della S.S. 7 « Appia »compreso fra Cisterna e Terracina e pred.samente fra i km. 55+200 (Bivio Latina) e101 +-300 (Terracina), comprendente tuttala cosiddetta «,Fettuccia di Terracina» èsottoposto ad un continuo intenso trafficoanche veloce, per il suo andamento pianeg..giante e rettilineo.

'La strada « Mediana » ~~ che poteva consi~derarsi un vero e proprio raddoppio dell'Ap~pia, nel tratto suddetto ~ per la mancatarealizzazione dei tratti iniziali e terminali daparte dell'Amministrazione provinciale diLatina non può assorbire per il momentoche il traffico turistico per Sabaudia e perSan Felice Circeo, proveniente da Roma.

Con l'apertura al traffico da circa un an.no della strada provinciale Cisterna-Campo-leone S.S. 207 «Nettunense », il trafficopesante, che prima dirottava dall'Appia albivio per Latina (km. 73 +- 500) attraverso laS.S. n. 156 e la S.S. n. 148, attualmente pre-ferisce percorrere tutta l'Appia fino al citatobivio ricadente in Cisterna (Km. 52 +,200) elungo la detta provinciale e la Nettunenseraggiunge nuovamente l'Appia al chilometro20 (iFrattocchie di Marino).

Per l'adeguamento della S.iS. 7 «Appia)}tra il Km. 5'6+,600 e 102 circa sono statipreventivati sia l'allargamento della sedeam. 7,50, più banchine pavimentate di m. 1,che la fornitura e posa in opera di barrieremetallicbe ai lati; ma la spesa necessaria rag..giunge il considerevole importo di lire 800mllioni, e pertanto alla realizzazione dei re~lativi lavori si provvederà nOI11appena Je di-sponibilità lfinanziarie lo consentiranno.

Se poi verranno realizzati da parte del..1',Amministrazione provinciale i tratti inizia..]i e terminali della «,Mediana », la iS.S. 7« Appia », almeno in quel tratto, non sop-porterà che il traffico locale.

Il Mimstro

MANCINI

TREBBI (BRAMBILLA, FIORE). ~ Al Ministro

del lavoro e della previdenza sociale. ~ Per

sapere quali misure intende prendere affin-chè la gestione del Fondo speciale di previ..denza per i dipendenti da pubblici servizidi trasporto, superando tutti gli ostacoli cheancora vi si frappongono, proceda alla rili..quidazione delle pensioni, valutando nel calocolo anche la indennità di mensa, come ora-mai accetta un costante orientamento' dellaMagistratura.

Per sapere se non ritiene, anche in consi.derazione del continuo aumento del costodella v1ita, e del parere favorevole del Comi-tato speciale del fondo, che tale interventodebba avere carattere di particolare urgen-za :(1,844).

R lSPOSTA. ~ Si comunica che in ordinealle questioni che investono la richiesta del.la signoria vostra onorevole è stato chiestoil parere del Consiglio di Stato.

Si fa pertanto riserva di comunicare ledecisioni' che al riguardo saranno adottate.

Il Ministro

DELLE F AVE

VIDALI. ~ Al Ministro dei lavori pubblici.~ Per conoscere quali provvedimenti inten--da adottare al fine di assicurare ai capifami-glia di rErto e di Cassa la possibilità di espd-.mere, nella forula più democratica, la sceltadella zona ove potrà riprendere la vita deiprofughi di quelle località.

L'interrogante fa riferimento alla prote.sta espressa con un manifesto redatto daoltre sessanta capifamiglia di Erto e di Cas..so ed alla viva indignazione sollevata fraquelle popolazioni dal fatto che i carabinle-'ni hanno strappato quel manifesto nel qua-le si indicavano gli impegni assunti dall'Amo

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Senato della Repubblica IV Legislatura~ 10000 ~

2 OTTOBRE 19,641185a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ministrazione comunale e provinciale di or~ganizzare i necessari sopralluoghi per gliinteressati diretti alla nuova sistemazione.L'interrogante ravvisa altresì la necessitàdi un intervento diretto del Ministro com~petente alfine di 'rendere possibile .la com~sultazione preventiva della popolazione pri--ma che una decisione sia presa, corrispon-dentemente alle assicurazioni date dallo stes~so Ministro (1071).

RISPOSTA. ~ La questione prospettata dal~l'onorevole interrogante esula dalle compe.tenze specifiche di questo Ministero e l'Am-ministrazione di Erta e Cassa è libera diprendere qualsiasi iniziativa.

Tuttavia, questo Ministero medesimo hamantenuto continui contatti con i sinistrationde trovare la migliore soluzione che tengaconto delle aspirazioni e delle esigenze del.le famiglie di Erta e Cassa.

Tale problema è comunque strettamentelegato alla situazione geologica e di sicu-rezza idraulica dell'intera zona a monte delVajont.

Il Ml11istro

MANCINI

VIDALI. ~ Al Ministro dei lavori pubblici.~ Per conoscere quali siano gli intendimen.

ti del Ministero competente nell'attuale nuo~va fase di vicende riguardanti la costruzio~ne del molo VII nel porto di Trieste.

Riferendosi alle ampie assicurazioni rice~vute dall'interrogante in proposito nell'ot.tobre 1963, in occasione della presentazionedi un ordine del giorno nel corso del dibat.tito sul bilancio di previsione del Ministerodei lavori pubblici, si rileva la profonda delusione esistente negli ambienti economicitriestini per il fallimento della recente nuovalicitazione privata per l'appalto dei lavori el'esigenza che siano adottati provvedimentiatti a garantire :finalmente la costruzione delmolo VB (1172).

RISPOSTA. ~ Dopo due esperimenti di li.citazione privata, risultati purtroppo in~fruttuosi, tè stato possibile, accettando offer~te in aumento, procedere, nella licitazionedel 6 maggio ultimo scorso, alla aggiudica~

zione aU'impresa Farsura dei lavori di co~struzione del molo VII nel porto di Trieste,con l'aumento del 5,08 p~r cento.

Poichè detto aumento cas tituisce modifi.ca alle previsioni di progetto, si è reso ne.cessario sentire in proposito il parere degliorgani competenti.

Il Consiglio superiore dei lavori pubblicisi è già pronunciato favorevolmente in data24 giugno ultimo scorso, mentre si è orain attesa di conoscere il richiesto parere delConsiglio di Stato.

Appena perfezionata l'istruttoria saran~no adottati con ogni urgenza i successiviprovvedimenti necessari alla definizione de.gli atti contrattuali per poter dar inizio aHaesecuzione dei lavori.

Il Ministro

MANCINI

VIDALI. ~ Al Ministro delle partecipazionistatali. ~ Per conoscere se non intenda in~tervenire al ,fine di garantire che gli addettialla vigilanza all'interno degli stabilimentidei CRDA circolino disarmati.

L'interrogante fa presente che da tempole organizzazioni sindacali e la Commissio~ne interna avevano sollecitato tale provvedi.mento, la cui fondatezza trova confermaanche nel grave episodio avvenuto venerdì10 luglio 1964 nello stabilimento di Monfal~cane dove un vigile ha ferito tre suoi colle~ghi (1,8186).

RISPOSTA. ~ In proposito comunico che laSocietà CRDA sta esaminando la possibilitàdi limitare anche a Monfalcone il serviziodi vigilanza armato alle sole ore notturne,come già praticato a Trieste.

Per quanto riguarda l'episodio al qualela signoria vostra onorevole ha fatto esplici.to riferimento, è noto che sono già in corsoindagini, da parte dell'autorità giudiziaria,per accertare le cause che hanno originatol'episodio stesso e le circostanze in cui si èverifica io.

Prima di conoscere l'esito di tali accerta~menti, ogni illazione è ovviamente prema-tura.

Il Ministro

Bo