SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 -...

80
Atti Parlamentari 1615 — Camera dei Deputat i IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1.96 3 32 . SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSSI IND I DEL PRESIDENTE BUCCIARELLI DUCCI E DEL VICEPRESIDENTE CINCIARI RODANO MARIA LISA INDICE PAG . Congedi 161 6 Disegno di legge (Deferimento a Commis - sione) 161 6 Disegno di legge (Discussione) : Stato di previsione della spesa del Mi- nistero della pubblica istruzione pe r l'esercizio finanziario dal 10 lugli o 1963 al 30 giugno 1964 (132-132-bis) 161 7 PRESIDENTE 1617, 167 3 VEDOVATO 161 7 MARANGONE 162 2 PEDINI 162 6 GIUGNI LATTARI JOLE 162 9 LOPERFIDO 163 2 RU FFIN I 163 6 BONEA 164 1 GUI, Ministro della pubblica istruzione 1643 164 4 FABBRI FRANCESCO 1650 ANFUSO 165 3 BERTÈ 1658 SERONI 166 2 DE ZAN 167 0 CRU CIAN I 167 3 REALE GIUSEPPE 167 7 BORGHI 168 1 Proposte di legge : (Annunzio) 161 6 (Deferimento a Commissione) 1616 PAG . Interrogazioni (Annunzio) 168 4 Ordine del giorno delle prossime sedute : PRESIDENTE 168 4 BUSETTO 168 4 PIRASTU 168 5 ASSENNATO 168 5 Per la XX ricorrenza dell'eccidio di Ce- falonia : BELOTTI 164 8 DI NARDO 164 9 SERBANDINI 164 9 BONEA 164 9 MAGRÌ, Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione 1649 PRESIDENTE 1649 Per una sciagura in provincia di Ca- serta : ROBERTI 165 0 DI NARDO 165 0 BELOTTI 165 0 Bo 165 0 BONEA 1650 MAGRÌ, Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione 165 0 PRESIDENTE 165 0 Risposte scritte ad interrogazioni (An- nunzio) 1617

Transcript of SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 -...

Page 1: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1615 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1.963

32.

SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSSI

IND I

DEL PRESIDENTE BUCCIARELLI DUCCIE DEL VICEPRESIDENTE CINCIARI RODANO MARIA LISA

INDICEPAG .

Congedi 161 6

Disegno di legge (Deferimento a Commis-sione) 161 6

Disegno di legge (Discussione) :

Stato di previsione della spesa del Mi-nistero della pubblica istruzione perl'esercizio finanziario dal 10 lugli o1963 al 30 giugno 1964 (132-132-bis) 161 7

PRESIDENTE 1617, 167 3VEDOVATO 161 7MARANGONE 162 2PEDINI 162 6GIUGNI LATTARI JOLE 162 9LOPERFIDO 163 2RU FFIN I 163 6BONEA 164 1GUI, Ministro della pubblica istruzione

1643164 4

FABBRI FRANCESCO 1650ANFUSO 165 3BERTÈ 1658SERONI 166 2DE ZAN 1670CRU CIAN I 167 3REALE GIUSEPPE 167 7BORGHI 168 1

Proposte di legge :

(Annunzio) 161 6

(Deferimento a Commissione) 1616

PAG .

Interrogazioni (Annunzio) 168 4

Ordine del giorno delle prossime sedute:

PRESIDENTE 168 4BUSETTO 168 4PIRASTU 168 5ASSENNATO 168 5

Per la XX ricorrenza dell'eccidio di Ce-falonia :

BELOTTI 164 8DI NARDO 164 9SERBANDINI 164 9BONEA 164 9MAGRÌ, Sottosegretario di Stato per la

pubblica istruzione 1649PRESIDENTE 1649

Per una sciagura in provincia di Ca-serta :

ROBERTI 165 0DI NARDO 165 0BELOTTI 165 0Bo 165 0BONEA 1650MAGRÌ, Sottosegretario di Stato per la

pubblica istruzione 165 0PRESIDENTE 165 0

Risposte scritte ad interrogazioni (An-nunzio) 1617

Page 2: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1616 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

La seduta comincia alle 10 .

PASSONI, Segretario, legge il process overbale della seduta del 21 settembre 1963 .

(li' approvato) .

Congedi.

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Catella, Cetrullo, Dal Canton Mari aPia e Tesauro .

(I congedi sono concessi) .

Deferimento a Commissioni .

PRESIDENTE. Sciogliendo la riserva, ri-tengo che la seguente proposta di legge pos-sa essere deferita alla 1 Commissione (Affar icostituzionali), in sede legislativa, con il pa-rere della V Commissione :

NANNUZZI e DEGLI ESPOSTI : « Annulla-mento delle sanzioni disciplinari inflitte apubblici dipendenti per fatti politico-sinda-cali » (432) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

I seguenti provvedimenti sono deferiti insede referente :

alla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

CANESTRARI ed altri : « Norme integrativedella legge 21 ottobre 1957, n . 1080, per l'in-quadramento di geometri del genio civile nelruolo degli ufficiali idraulici » (399) (Con pa-rere della V e della IX Commissione) ;

alla II Commissione (Interni) :

CUTTITTA : « Modifiche alla legge 2 febbrai o1958, n . 75, concernente la regolamentazionedella prostituzione » (411) (Con parere dellaIV, della V e della XIV Commissione) ;

alla IV Commissione (Giustizia) :

DE FLORIo e CATALDO : « Modifica dell'ar-ticolo 63 del regio decreto 14 dicembre 1933 ,n. 1669; recante norme sulla cambiale e sulvaglia cambiario » (416) ;

alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

PELLEGRINO ed altri : « Abolizione dell'im-posta di consumo sul pesce » (Urgenza) (331)(Con parere della V Commissione) ;

ALBERTINI : « Adeguamento del trattamen-to pensionistico degli ufficiali giudiziari e aiu-tanti ufficiali giudiziari » (412) (Con pareredella IV e della V Commissione) ;

alla VII Commissione (Difesa) :

CRUCIANI 'ed altri : « Ripristino di deco-razioni al valore militare per i combattentidella guerra di Spagna » (106) ;

DAL CANTON MARIA PIA ed altri : « Istitu-zione del ruolo , permanente della carrieraesecutiva dei massaggiatori e massofisiotera-pisti ciechi negli ospedali e stabilimenti ter-mali militari » (185) (Con parere della VCommissione) ;

DURAND DE LA PENNE : « Ripristino di deco-razioni al valor militare e di benefici di as-sunzione e di carriera ai combattenti dellaguerra di Spagna » (227) (Con parere dellaI Commissione) ;

IOZZELLI : « Attribuzione delle campagn edi guerra nel conflitto 1940-45 » (415) ;

alla XI Commissione (Agricoltura) :

« Elevazione del contributo annuo dell oStato all'Istituto nazionale di economia agra -ria » (408) (Con parere della V Commissione) ;

alla XII Commissione (Industria) :

BRUSASCA : « Modifica all'articolo 6 dellalegge 27 marzo 1952, n . 199, sul riordina-mento dell'ordine cavalleresco al merito dellavoro » (413) ;

alla XIII Commissione (Lavoro) :

DE' Cocct ed altri : « Modifiche alla legge24 febbraio 1953, n . 142, concernente l'assun-zione obbligatoria al lavoro degli invalidi pe rservizio e degli orfani dei caduti per servi -zio » (392) (Con parere della I e della XIICommissione) ;

alla' XIV Commissione (Sanità) :

GENNAI TONIETTI ERISIA e BUCALOSSI :

Norme generali sullo stato giuridico del per -sonale sanitario degli ospedali » (380) .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate pro-poste di legge dai deputati :

BozzI ed altri : « Disciplina dei canoni d ilocazione » (465) ;

ORLANDI ed altri : « Riliquidazione dellepensioni del personale della scuola in baseai miglioramenti economici previsti dall'arti-colo i della legge 28 luglio 1961, n . 831 » (466) .

Page 3: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1617 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Saranno stampate e distribuite . La prima,avendo i proponenti rinunciato allo svolgi -mento, sarà trasmessa alla Commissione com-petente, con riserva di stabilirne la sede; del -l'altra, che importa onere finanziario, sar àfissata in seguito la data di svolgimento .

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE . Sono pervenute dai mini-steri competenti risposte scritte ad interroga-zioni. Saranno pubblicate in allegato al reso-conto stenografico della seduta odierna .

Discussione del disegno di legge : Stato di

previsione della spesa del Ministero dellapubblica istruzione per l'esercizio finan-ziario dal 10 luglio 1963 al 30 giugn o

1964 (132-132-bis) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge : Stato d iprevisione della spesa del Ministero dell apubblica istruzione per l'esercizio finanziari odal 1" luglio 1963 al 30 giugno 1964 .

Dichiaro aperta la discussione generale. I1primo iscritto a parlare è l'onorevole Vedo-vato . Ne ha facoltà .

V EDOVATO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole ministro, tocca a me l'ono-re di iniziare la discussione di questo stat odi previsione della spesa del Ministero dell apubblica istruzione, che è molto importante .Un onore rattristato dal fatto che dovrò ri-chiamare l'attenzione su un aspetto di que-sto bilancio che è grondante di preoccupa-zioni . Mi occuperò cioè del drammatico deca-dimento del nostro patrimonio archeologico ,monumentale, artistico e paesistico, quale ap-pare ormai in tutta evidenza e quale vienedenunciato, ogni giorno più insistentemente ,dagli ambienti della cultura e dagli organi d iinformazione e di stampa, di ogni colore poli-tico, italiani e soprattutto stranieri .

Nel presentare questa denuncia sarò co-stretto a far riferimento alla situazione dell aToscana, non soltanto perché sono rappre-sentante di un collegio toscano, ma anche per -ché nella situazione che mi accingo a tratteg-giare la Toscana si trova in una posizione ve-ramente eccezionale . Ed invero, la Sicilia ,beneficiando dell'apporto dell ' amministra-zione regionale, dispone di ingenti somm eper la conservazione e per il restauro delle sueopere d'arte . Di questa situazione di vantag-gio, onorevole sottosegretario Magri . . .

MAGRI, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Magari !

VEDOVATO . Di questa situazione di van-taggio, dicevo, anche se condivide le diffi-coltà generali, la Sicilia si avvale . La Sarde-gna e l'Italia del sud in genere beneficianodelle provvidenze della Cassa per il mezzo -giorno. Altrettanto dicasi di Roma, che ècittà capitale : e, come si sa, in tutti i paes idel mondo le capitali finiscono col goderemolti vantaggi . L'Italia settentrionale ved emantenuti, tutelati e restaurati i propri mo-numenti in buona parte per la munificenz adi mecenati e grazie ai contributi delle gran -di industrie .

Le cenerentole sono tre regioni : il Veneto ,la Toscana e l'Umbria, che devono assistere ,impotenti, alla rovina di meravigliosi monu-menti, di pitture e di sculture che hanno res ol'arte italiana famosa nel mondo . Se poi vo-lessimo fare una graduatoria fra queste tr eregioni per vedere quale sia la più « disa-strata », direi che questa è la Toscana, nonfoss'altro perché il Veneto si è almeno av-valso della legge speciale sulle ville venete el'Umbria si è avvalsa, per le benemerenze de lcollega Ermini, della legge per Assisi . Di con-seguenza, è più che giustificato il fatto chenell'esposizione di carattere generale che miaccingo a fare sarò indotto a riferirmi di tan-to in tanto alla Toscana.

Del resto, uno dei più calorosi e direi pres-santi appelli che in questi ultimi mesi si sonoascoltati in Italia "per denunciare la situa-zione della quale voglio parlare è venuto pro-prio da Firenze, dal sovrintendente alle ope-re d'arte di Firenze, Arezzo e Pistoia : di quel -la parte della regione, cioè, che certamente èfra le più ricche di monumenti storici e d iopere d'arte .

Inoltre, è appena della settimana scors auna ennesima vibrata denuncia, ad opera diillustri archeologi e docenti universitari, del -l'insufficiente tutela del patrimonio archeolo-gico di zone vicine a Roma, quali Tarquinia ,Cerveteri e Vulci, dove imperversa quell oche giustamente il collega Raffaele Leone nel -la sua relazione definisce il « brigantaggio ar-cheologico », dove si esercita impunementela depredazione, la rovina e la dispersionedei vasi e di affreschi, preziosi documenti del -la civiltà etrusca, senza che gli organi com-petenti dello Stato siano in condizione d iprovvedere alla necessaria sorveglianza . Sitratta di un danno gravissimo che, second ocalcoli prudenziali che sono stati fatti, am-monta a qualche miliardo ogni anno . Ma ,pur nella sua estensione e gravità, quest oè solo un aspetto parziale della situazione ge-nerale, sulla quale è doveroso richiamare l'at-

Page 4: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1618 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

tenzione del Parlamento e del Governo . È dif-ficilmente calcolabile, ma sicuramente ingen-tissima la perdita che ogni giorno si verificanell'immensa ricchezza rappresentata dai no-stri monumenti d'arte : chiese, palazzi, ca-stelli – ed in essi, e nei musei, affreschi, qua-

dri, sculture e oggetti d'arte di ogni tempo especie – a causa del deperimento naturale edella mancanza di manutenzione, o dell'im-possibilità di tempestivi interventi di restau-ro, e, purtroppo, anche dell'insidia della spe-culazione .

Nella sola Toscana (e credo che il nostrovice presidente onorevole Rossi ci possa esser ebuon testimone) sono almeno trenta le chie-se in pericolo di crollare se non si provved esubito . La situazione del territorio che cadesotto la competenza della sovrintendenza a imonumenti per le province di Firenze, Pi-stoia e Arezzo può risultare dall'indicazionedi alcuni dati di fatto che in tanto richiam oin quest'aula in quanto essi sono particolar-mente idonei a illustrare la gravità della situa-zione alla quale si è arrivati . Recentementecaddero alcuni pezzi di pietra delle facciatedel celebre Orsanmichele, che è uno tra i mas-simi monumenti che nobilitano il centro dell acittà di Firenze. Il comune ha intimato allasovrintendenza di provvedere con ogni solle-citudine, anche per ovvie ragioni di salva-guardia dell'incolumità pubblica, alla neces-saria revisione delle varie facciate dell'im-mobile . Ebbene, sapete in che cosa è consi-stita questa revisione ? In mancanza dei mez-

zi necessari, non si è potuto far altro che farcadere, con rudimentali attrezzi e mediantel'impiego di due operai affidati . a canapisostenuti dall'alto, gli elementi architettonic ie decorativi pericolanti ; sotto gli occhi estere -fatti di passanti, cittadini italiani e turist istranieri . In altri casi analoghi, a Firenze ( enon solo a Firenze) si è ricorsi all'impiego deivigili del fuoco, mentre, come è facilment ecomprensibile, si sarebbe dovuto procederecon sistemi ben diversi, cioè con la costruzio-ne di adatte impalcature e mediante l'accu-rato consolidamento e rifacimento degli ele-menti deteriorati . Alcuni monumenti fioren-tini, come la chiesa di san Gaetano in piazzaAntinori (e piazza Antinori è lungo la vi aTornabuoni, che è un po' come la via Venet odi Roma) . . .

MARANGONE . Molto meglio !

VEDOVATO . La ringrazio . . . e come lachiesa di sant'Agata in via san Gallo sonostati circondati da recinti di legno per impe-dire che i passanti possano conservare di Fi-

renze un ricordo non troppo gradito a causadella caduta di qualche pezzo di membraturearchitettonicamente antiche . Un numero rile-vante di altri edifici monumentali dovrebb eessere protetto in modo analogo . Ma vi è dipiù. In questi ultimi mesi sono crollate le co-perture di chiese antichissime, quali le piev iromaniche di san Leonino a Rignano e d iPanzano in Chianti, perché purtroppo man -canti dell'assistenza necessaria più volte ri-chiesta e sollecitata . Sta perdendo molte pietreil campanile di Fiesole ; la chiesa dei « preto-ni » sta rovinando, così come sta rovinandola gloriosissima badia fiesolana ; la chiesa disan Calsci ai Maciòli, dove fu parroco il pie-vano Arlotto, è puntellata . Del resto, per fer-marci sempre alla Toscana, basti pensare a ldeplorevole stato nel quale oggi è ridotta l abasilica di san Lorenzo, che è la massim aespressione del rinascimento fiorentino, le-gata ai nomi del Brunelleschi e del Miche-langelo. Essa necessita di urgentissimi lavor iper il consolidamento della sua grande ossa -tura lignea e per fermare il già progreditosgretolamento di tutte le pregevoli membra-ture architettoniche esterne. La certosa de lGalluro non è certo in migliori condizioni .Vorrei che i colleghi sostassero davanti aquesto magnifico monumento, ormai a poch ipassi dati'« autostrada del sole », ove i turistidevono assistere purtroppo al triste spettacol odelle arcate del suo magnifico chiostro cin-quecentesco in parte murate e in parte pun-tellate per impedirne il crollo . Che dire, poi ,della chiesa di san Salvatore, situata propriosopra il piazzale Michelangelo, che il grandescultore chiamò « la bella villa Nella », e cheminaccia in parte di crollare a causa di slit-tamenti del piano di fondazione ?

Va in rovina, insomma, una ricchezz aincomparabile, che ha dato un volto incon-fondibile al nostro paese attraverso tanti se -coli di storia e di civiltà ; e che, oltretutto, d àogni anno un reddito non trascurabile sealmeno il venti per cento (noi riteniamo d ipiù, ma ci atteniamo ai calcoli prudenziali )dei seicento miliardi che entrano ogni ann onella nostra bilancia commerciale per l'ap-porto del turismo è da riconoscersi alla do-vuta attrattiva delle nostre citta storiche, de inostri monumenti, dei nostri musei . Ebbene ,noi non spéndiamo, per la conservazione d iquesto immenso patrimonio, neanche la quin-dicesima parte di quel venti per cento ! S itratta, cioè, di una ricchezza che lo Statosfrutta ma non conserva, o almeno non cu-stodisce con la accortezza e la solerzia d iqualsiasi buon amministratore, il Quale sa

Page 5: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1619 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

benissimo che il capitale dà frutti soltantoevitandone il deterioramento .

Io credo si debba dire chiaramente ch equesto immenso patrimonio, questa insosti-tuibile fonte di ricchezza, nel giro di poch ianni, se si continua così, andrà deterioratoe perduto, perché non si può sperare, né tantomeno pretendere, di conservare queste ric-chezze e di sfruttarle, abbandonandole a unapogressiva degradazione e alla fatale, dire ifatalistica, distruzione, se l 'Amministrazionedelle belle arti dovrà continuare ad esser ela grande trascurata del bilancio del Mini-stero della pubblica istruzione e non potràessere messa in condizione di disporre d ileggi efficienti, di personale qualificato e nu-meroso, di mezzi tecnici e finanziari suffrscienti per provvedere all 'opera di manuten-zione, di restauro e di tutela, che oggi è fat-ta per meno di un decimo delle effettivee più urgenti necessità, nonostante l'appas-sionata dedizione dei pochi funzionari dell esovrintendenze che vi sono addetti . Di eroi-smo infatti si tratta, onorevoli colleghi !Mi vengono alla mente in questo moment ogli articoli scritti recentemente al riguard oda un autorevole ex nostro collega sul Cor-riera della sera .

Mi si potrebbe obiettare che le lamentelecirca la mancanza di fondi vengono ripetuteper ogni bilancio, ogni anno, anche per quan-to riguarda le altre esigenze della pubblic aistruzione. Vorrei però far osservare che sia-mo ormai arrivati al punto limite, anzi loabbiamo già superato . Ecco perché l'appell oche con tanta accoratezza rivolgo oggi al Go-verno riveste una particolare drammaticità ,convalidata del resto dagli stessi dati de lbilancio .

Per l 'esercizio 1963-64 è prevista per l eantichità e le belle arti una spesa che siaggira intorno agli undici miliardi . Essa rap-presenta un certo incremento rispetto al bi-lancio precedente, che le assegnava nove mi-liardi e mezzo. Bisogna però tenere cont odel fatto che alcuni aumenti riguardano l espese fisse ed obbligatorie per il personale .Infatti, queste spese gravano per oltre seimiliardi sugli undici, cosicché le spese pe ri servizi si limitano a meno di cinque mi-liardi, di cui 3 .179 milioni per la parte or-dinaria e il resto per la parte straordinaria .Con questa spesa lo Stato intende mantener eil suo immenso patrimonio artistico !

Si parla tanto di programmazione . Bene :vogliamo comprendervi anche la parte del -l'attività dello Stato che si riferisce al su opatrimonio storico ? Secondo un calcolo re -

cente, e naturalmente approssimativo, il pa-trimonio monumentale, architettonico e ar-tistico dell'Italia, è stato valutato intorno aidiecimila miliardi di lire . Sulla base di que-sti presumibili valori, ho riscontrato che l aspesa massima a disposizione dello Stato inrapporto al presunto valore del patrimonio ,è inferiore di dieci volte alla media dellaspesa che qualsiasi proprietario di immobil ideve destinare ogni anno al minimo di ma-nutenzione necessaria per compensarne i ldeperimento . Con queste scarsissime dispo-nibilità, le sovrintendenze dovrebbero prov-vedere alla manutenzione, al funzionamento ,all'incremento di oltre duecento fra musei ,gallerie e complessi architettonici di pro-prietà dello Stato aperti al pubblico; al-l'esplorazione archeologica; al restauro edalla manutenzione di monumenti antichi ,medioevali e moderni sparsi in ogni luog od'Italia; al funzionamento dell ' Istituto cen-trale per il restauro e di altri istituti analo-ghi ; nonché alla organizzazione di mostrein Italia e all'estero in virtù di accordi d icarattere internazionale che si moltiplicanosempre più numerosi .

Sembra quasi un'irrisione (mi si consen-ta l'espressione) voler esaminare il bilanci opiù da vicino. Al capitolo 217, ex 203, adesempio, (« Spese per la manutenzione, lacustodia e la conservazione dei monument iantichi, medioevali e moderni di proprietàanche non statale . Concorso nella spesa perrestauri a monumenti di proprietà anche no nstatali di carattere storico e artistico . Speseper la conservazione dei monumenti, edificie raccolte che si collegano a memorie di fattipatriottici o di persone illustri ») appare unavariazione in aumento di 460 milioni, ri-spetto ai 540 dell'esercizio precedente . Nonnascondo che nel vedere questo aumento m isi è allargato il cuore, giudicando l ' aumentostesso un apprezzabile sforzo di proporziona-mento alle gravissime esigenze di quell avoce. Senonché, nella parte straordinaria, a lcapitolo 317 ex 287, quasi identico come de-nominazione ((i Spese per opere e lavori straor-dinari per la conservazione, la manutenzioneed il restauro di cose mobili e immobili d iinteresse artistico, storico e bibliografico ,soggette alla legge 1° giugno 1939, n. 1089 » )vi è una variazione in meno di 490 milioni .Si è fatto, così, un bel guadagno rispetto al -l'anno precedente ! Senza poi contare chetroviamo un'ulteriore decurtazione di 30 mi-lioni su un'altra voce, trascurando le minori .

Non è giusto, non è ragionevole che in u npaese come il nostro, ricco di un immenso

Page 6: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1620 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

patrimonio artistico, archeologico e monu-mentale, il bilancio della pubblica istruzione- che incide su quello generale dello Stato pe ril 12,8 per cento, venendo subito dopo quell idel tesoro, che incide per il 39,4 per cento, edella difesa che incide per il 14,5 per cento –non riservi poi che lo 0,62 per cento alla con-servazione e alla tutela del nostro patrimonioartistico. Se poi questo rapporto, invece ch eal Ministero della pubblica istruzione, lo ri-ferissimo – come credo sia doveroso, datal'importanza e l'imponenza del nostro patri-monio artistico – all'intero bilancio dell oStato, parecchi zeri dovrebbero essere post idopo la virgola .

Ma le note dolenti non sono purtroppo an-cora terminate . Nel 1957 fu varata la leggen. 1227, che assegnava 18 miliardi, da ero-garsi in dieci annualità, per stanziament istraordinari per la difesa del patrimonio ar-tistico della nazione. Vedo qui presenti au-torevoli colleghi che in quell ' occasione parteciparono attivissimamente all 'elaborazionedi quel provvedimento, al quale fu data l aprima spinta dall'allora ministro Segni e chefu successivamente presentato dall 'allora mi-nistro Moro .

Questa legge era la modesta ma significa-tiva conclusione del lavoro svolto da unaCommissione parlamentare mista, creata co nil compito specifico di gettare uno sguardoun po' più penetrante nella situazione che s iera determinata in Italia in questo settore .Sempre per amore di precisione (sono an-dato a studiare tutti gli atti della Commis-sione), dirò che in quella occasione la Com-missione stessa aveva chiesto per le necessit àminime di tutela e di salvaguardia del patri-monio archeologico ed artistico italiano, qual -cosa più di 53 miliardi, distribuiti fra le di-verse regioni : in prima linea veniva il Ve-neto, con 8 miliardi 706 milioni ; seguiva l aToscana con 6 miliardi 400 milioni, il Lazi ocon 7 miliardi, e via via le altre regioni, fin oad arrivare all'Abruzzo con 525 milioni .

Orbene, i 53 miliardi diventarono 18, sud -divisi in dieci annualità : quindi 1 miliardoe 800 milioni l'anno, somma che poi è ulte-riormente scesa a 1 miliardo e 600 milionil'anno, per il fatto che 2 dei 18 miliardi fu-rono dirottati (legittimamente, si intende )verso le biblioteche, anch'esse bisognevoli d itutela e ,di protezione .

Un sistema « a scalare » fa sì che in que-sto esercizio finanziario la relativa voce d ibilancio sia ridotta ad un miliardo e mezzo ,mentre fra tre anni scomparirà del tutto .

Signor ministro, acquisisca un'altra be-nemerenza : cominci a pensare a rinnovar equesta legge, o meglio ancora a potenziarela spesa ordinaria . Perché dico : potenziam ola spesa ordinaria ? Perché qui mi soccorr eun altro rilievo estremamente interessante .Quando fu approvata questa legge, dettat adalla necessità conclamata e riconosciuta d iintegrare le dotazioni ordinarie, ottenemmole assicurazioni più formali e più precis ecirca la loro destinazione .

A questo punto, è interessante leggerequello che, allora, diceva l'onorevole Ermini :« Desidero precisare che questi sono stanzia -menti suppletivi, quindi, stanziamenti ordi-nari : ciò affinché nessuno possa pensare undomani di ridurre, nel bilancio della pub-blica istruzione, il bilancio delle arti a van-taggio di altri capitoli per il fatto che all earti sono stati dati nuovi stanziamenti » . Lostesso pensiero espresse nella sua relazione i lpresidente della Commissione pubblica. istru-zione dell'altro ramo del Parlamento, sena-tore Ciasca, dicendo : « E evidente, che anch ela somma di 18 miliardi, a prima vista in-gente, non è in realtà sufficiente a rimediareallo stato di abbandono in cui presentement esi trovano non poche opere d'arte, ed in vist adi interessi numerosi che si rivelano nonmeno necessari e anche urgenti in camp itanto vasti e disparati ; onde, noi per prim iformuliamo il voto che si stanzino altri fond iin misura adeguata alla complessità ed all agravità del compito che mira a salvare a lgodimento nostro e a quello dell'umanitàquei tesori che costituiscono una pagina glo-riosa della nostra storia e della nostra ci -viltà » .

Di fronte poi a qualche dubbio manife-stato in quella sede dal compianto senator eZanotti Bianco e da altri, aggiungeva : « As-sicuro che i 18 miliardi mirano a provvederea lavori straordinari per la conservazione emanutenzione e restaurazione idi cose mobil ie immobili di interesse artistico e storico, inmodo che quelle somme non debbano essereusufruite per gli stanziamenti soliti del bi-lancio destinati alla manutenzione ordina-ria », ecc .

Che cosa è avvenuto ? E avvenuta un acosa davvero straordinaria : che questi fond ieccezionali, integrativi del bilancio, sono di -venuti invece « sostitutivi », e sostitutivi i npeggio, perché si è ritenuto che gli intervent iche prima operava il Ministero dei lavoripubblici attraverso i provveditori alle operepubbliche e gli uffici del genio civile d'ac-cordo con le sovrintendenze – lavori di pronto

Page 7: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1621 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

intervento – non si dovessero più effettuare ;di modo che si è verificato il fenomeno cheanche quell'aiuto che serviva a completare oper lo meno ad integrare le scarse disponibi-lità è venuto meno .

Ci si renda dunque conto che, in quest asituazione, le sovrintendenze non sono cert oin condizioni di garantire un minimo di tu-tela, di intervenire, di fare alcunché. Unesempio : mi sia consentito anche qui di tor-nare ad accennare alla sovrintendenza di Fi-renze, Pistoia e Arezzo . Tutte queste ridu-zioni si sono operate nel tempo . Da Firenzesi manda un elenco di esigenze le più ur-genti e pressanti (abbiamo visto poc'anzi i nche situazione si trova), chiedendo per l 'eser-cizio in corso 500 milioni . Risposta : per l'eser-cizio in corso alla sovrintendenza per la tu-tela del patrimonio artistico e monumentaledella città di Firenze e provincia, della citt àdi Arezzo e provincia, della città di Pistoi ae provincia, lire 90 milioni .

ERMINI, Presidente della Commissione .L'Umbria ne ha 26 .

VEDOVATO. Ma non si tratta solo di mez-zi finanziari da decuplicare, come abbiam odetto dianzi, per essere aderenti alla realtà :bisogna pensare al personale tecnico, alla suaconsistenza numerica e al suo trattamentoeconomico . In tutta Italia il personale dell esovrintendenze – personale specializzato, ch e

'non si improvvisa – si aggira sulle 200 unità .Nell'ultimo concorso per venti posti di archi -tetto, le domande furono 36, i candidati ch esi presentarono effettivamente 17, i vincitori 9 ,7 dei quali già funzionari delle sovrintenden-ze. Uno dei due nuovi vincitori non si pre-sentò in servizio, dicendo che aveva sempli-cemente bisogno di un titolo . Qual è il moti-vo ? È facilmente intuibile : un architetto lau-reato percepisce inizialmente uno stipendi onon molto superiore alle 70 mila lire, un so-vrintendente di grado più elevato con nonmeno di 25 anni di servizio 200 mila lire a lmese. Questa situazione diventa ancor piùinsostenibile quando si pensi ai compiti ch eora sono devoluti a questi funzionari . Non sitratta più semplicemente di conservare il pa-trimonio monumentale ; oggi quei funzionarihanno compiti proiettati verso un settore de-licatissimo molto complesso ; la tutela del pae-saggio, e quindi la disciplina e il controll odella nuova edilizia nelle città e soprattuttonei centri storici .

Verrebbe quasi spontaneo l'interrogativo :ma allora fra qualche anno le sovrintendenz esi dovranno chiudere ? Purtroppo, temo disì, se si continua su questa strada . Del resto,

sulla stampa di tutta Italia sono apparse no-

tizie e polemiche e sono stati denunciati epi-sodi atti a turbare profondissimamente nonsolo tutti gli amanti dell'arte, ma anche tutt igli operatori del campo turistico . Mi riferi-sco alla necessità di chiudere musei e galle -rie per mancanza di personale di custodi aproporzionato alle necessità indispensabil iper la tutela e la sorveglianza. Anche qui milimito a Firenze : il Museo degli argenti, ch el'onorevole Marangone ben conosce, che èl'unico esistente in Italia, è chiuso ; così comeè chiuso l'ultimo piano del Museo del bar-gello, così come sono chiuse – non le elenco –molte sale di numerosi musei, e non di ul-tima categoria, della città del giglio .

Ma non basta : occorre por mano anch eal rinnovamento delle leggi, così da renderepiù spedito ed efficace l'intervento delle so-vraintendenze, oggi legate a procedure in -certe o complicate, facilmente soggette, quan-do appongono vincoli, all'annullamento daparte del Consiglio di Stato e, per la re-stante attività amministrativa, ai rigori del -la Corte dei conti, che deve applicare unalegge di contabilità generale dello Stato ri-salente al 1896 a mente della quale – valganodue soli esempi – prima di iniziare uno sca-vo archeologico ne va fatto approvare il pre-ventivo di spesa con l'analisi e le misure diciò, che sta ancora sottoterra, e, se un cam-panile o una chiesa minacciano improvvi-samente di crollare, si deve attendere per in-tervenire l'approvazione del preventivo, l ' im-posizione all'ente proprietario, il decreto diassunzione della spesa a carico dello Statoed altre formalità che, a mandarle svelte ,non richiedono meno di otto mesi ! Non pe rcinismo, ma per profonda amarezza, un so-vrintendente ai monumenti a Firenze, inter-rogato su che cosa avrebbe fatto se veramentela sommità del campanile di Giotto stesse pe rcadere rispose, stringendosi nelle spalle ,« chiamerei i pompieri ! » .

Occorrono delle leggi che meglio garan-tiscano, anche sul piano urbanistico, la di-fesa dei centri storici e del carattere dell enostre città antiche, conciliandola conl'espansione ordinata dei centri .urbani, affin-ché la vita di oggi, che ha naturalmente isuoi diritti ed anche i suoi validi propugna -tori, non s'affermi a discapito della storia edell'arte .

Occorre che si regoli e si agevoli la con-servazione del patrimonio artistico, vera -mente notevole, degli enti religiosi (stentoa crederlo, ma mi è stato riferito da fontemolto autorevole che un vescovo si è rivolto

Page 8: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1622 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

alla sede competente per essere autorizzatoa vendere il monumentale palazzo vescovile ,non essendo in condizioni di mantenerlo) ,oggi privo di risorse ; nonché del patrimoni oartistico di proprietà privata, compensandoa carico della generalità, e nell ' evidente in-teresse di questa, le limitazioni e i gravamispesso pesantissimi conseguenti ai vincoli ar-chitettonici .

In attesa che si abbiano queste tante volteauspicate leggi e questi tante volte invocatistanziamenti, il ministro della pubblica istru-zione solleciti il ministro dei lavori pubbliciperché continui ad intervenire a carico de lproprio bilancio per quelle opere che si pos-sono definire di pronto soccorso, e riaffermi ,nella sede più autorevole, che la legge n . 1927era integrativa delle pur esigue voci di bi-lancio preesistenti e non aveva carattere so-stitutivo .

Occorre che alla risoluzione dei problemiinerenti alla conservazione del patrimonio ar-tistico si aggiunga anche lo sforzo, altret-tanto importante e doveroso, di provveder eal puro restauro ed alla rimessa in valoredi tante opere architettoniche deturpate emanomesse nel tempo : è il caso dell'ospe-dale degli Innocenti a Firenze che, una voltarestituito alle sue linee originarie, dovrebbeacquistare una posizione di grande rilievofra le opere del Brunelleschi . Occorre che sia-no incoraggiati e non ostacolati – come pur-troppo avviene ora – gli atti di liberalità i nfavore dello Stato con opportune agevolazionifiscali, quali ormai sono in atto nei più pro-grediti paesi, che hanno visto, grazie ad esse ,accrescersi musei, istituti di cultura, univer-sità proprio per l ' apporto della privata mu-nificenza. Occorre che la trama urbanisticadelle nostre vecchie città, da Firenze a Ve-nezia, da Bologna a Napoli, sia salvata dall aspeculazione e, peggio, dall 'abbandono .

Come vede, onorevole ministro, anzichépuntare sull'aumento degli stanziamenti dell evarie voci di bilancio, aumento che pure ènecessario – e ne ho dimostrato il perché –punto sull'urgenza di una coordinata azion eda parte di tutti i ministeri e, quindi, del Go-verno nel suo complesso, perché attraversoleggi opportunamente studiate si venga a rag-giungere lo stesso scopo, senza incidere for-temente sul bilancio o su determinate voc idel bilancio del Ministero della pubblica istru-zione .

Occorre, inoltre, che a convincere i privatiproprietari di edifici monumentali, o comun-que legati ad ambienti monumentali, invec edei divieti, che in Italia si ha il gusto di elu -

dere, operino provvidenze concrete : contribu-ti alle spese di restauro, agevolazioni fiscal ianaloghe a quelle che la legge già concede pe rle nuove costruzioni, ed estese agli atti di suc-cessione e a quelli di donazione in favore d ipubblici enti e dello Stato. Ho ripresentatoproprio in questi giorni (e il Presidente n eha dato l'annunzio proprio stamane) una pro-posta di legge che non poté essere presa inconsiderazione nella passata legislatura pe rsopraggiunta fine della medesima . Tale pro -posta di legge reca provvidenze per la conser-vazione e il restauro degli immobili pri-vati di interesse storico ed artistico, ed all asua elaborazione hanno partecipato, oltre al -l'azienda autonoma di soggiorno e turismo d iFirenze, non poche autorevoli personalità, tr ale quali ricordo il compianto senatore Adon eZoli ed il presidente del Consiglio superior edelle belle arti, professor Mario Salmi . Essasi propone, analogamente a quanto è statofatto nel settore del credito edilizio, del cre-dito agrario e del credito alle piccole e medi eindustrie, di predisporre un sistema di solle-citazioni ai privati, soprattutto sul piano de lfinanziamento, a concorrere alla conservazio-ne e al restauro di monumenti di particolareinteresse storico e artistico .

Bisogna, signor Presidente ed onorevol eministro – lo dico con tutta la giovane forzadella mia passione – affrontare questo proble-ma nei suoi molteplici aspetti, e risolverlo conchiarezza di impegno e decisione di volontà . Ebisogna affrontarlo – mi sia consentito dirlo –anche se i monumenti non scendono in piazza ,stanno in silenzio e cadono! Bisogna rendersiconto che si tratta di conservare dei beni real iche una volta perduti non si sostituiscono più !Bisogna fare qualcosa – e sono sicuro che saràfatta – per le belle arti e per le, antichità, orache è già tardi e prima che sia troppo tardi .(Applausi al centro — Congratulazioni) .

PRESIDENTE . E' iscritto a parlare l'ono-revole Marangone . Ne ha facoltà .

MARANGONE . Signor Presidente, onore-voli colleghi, signor ministro, ho ascoltato co nanimo commosso l'intervento dell'onorevoleVedovato, e sono lieto di non essere rimast osolo, quest'anno, a discutere di questi argo -menti . Sono dieci lunghi anni, infatti, ch einvoco da questi seggi provvidenze per ogn isettore delle belle arti, e passo, presso l'animogentile del collega Malagugini e di altri, co-me patito di artistiche cose .

Mi sono portato qui i miei interventi po-verelli di tutti questi anni, onorevole ministroGui : 9 luglio 1954 : « Una politica nuova per

Page 9: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1623 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

le arti e gli artisti in Italia » ; 14 luglio 1956 :« L'insegnamento artistico e la regolamenta-zione delle maggiori rassegne d'arte » ; 22 mag-gio 1959 : « Da noi cose meravigliose si scopro -no e cose meravigliose si distruggono ad oper adell ' uomo » ; 8 luglio 1959 : « Il turismo, le art ie lo spettacolo » .

T fondamentale nel nostro paese questoaccostamento fra turismo e belle arti . inu-tile ignorare l'apporto del patrimonio arti-stico come fonte primaria di richiamo turisti-co, e ne fa fede la recente conferenza mondia-le del turismo del 4 ottobre 1961 : con maggio-re precisione chiediamo « nuovi strumenti le-gislativi e piani organici di investimenti peroperare validamente nei vari settori delle bel -le arti » . Grazie, onorevole Vedovato .

La prima volta, dieci anni or sono quasi ,io raccolsi il grido di dolore registrato dalprofessor Ragghianti sul n . 9 di Belle arti ,novembre-dicembre 1953, con il titolo dram-matico : « Si distrugge l'Italia », ed era u ntesto assai documentato .

Due anni dopo, essendo ministro l 'onore-vole Paolo Rossi e Presidente del Consigli ol'onorevole Segni, il deputato Vischia ed i opresentammo un ordine del giorno per l'isti-tuzione di una Commissione bicamerale per l atutela e la valorizzazione del patrimonio arti-stico, culturale e del paesaggio .

Già l ' onorevole Vedovato ha sottolineatoquali erano gli intenti, gli scopi e la mole d ilavoro condotta innanzi da quella Commissio-ne divisa in varie sottocommissioni, perchémolteplici e diversi sono i problemi, che no nsi può affrontare così, con le geremiadi sulbilancio della pubblica istruzione .

L 'onorevole Moro la disciolse, onorevol eRossi, con una semplice lettera al presidenteVischia pressoché alla fine della legislatura .Non so quale prassi democratica consentaa un ministro che succeda ad un altro mini-stro di distruggere una Commissione che st aconducendo innanzi i propri lavori .

Nella terza legislatura, ostinato come sono ,ripresi la via degli ordini del giorno con l aprima firma dell 'onorevole Franceschini (uncentro-sinistra ante litteram) per la rinascit adi quella stessa Commissione o di una Com-missione ridotta a pochi parlamentari, comesuggerirono le critiche che erano state fatt ealla Commissione allora troppo pletorica, alfine di renderla più spedita per valide conclu-sioni . Ne sollecitò l ' istituzione la stessa onore-vole Badaloni Maria nella relazione al bilan-cio presentata alla Camera. Il ministro Medic iaccettò l 'ordine del giorno mio e dell 'onorevoleFranceschini ed io, a conforto, come si dice

in termini parlamentari, chiesi che fosse vota-to. Ciò che avvenne all'unanimità, come sem-pre, nell'VIII Commissione .

Più volte il presidente Ermini ne patrocinòla causa nella passata legislatura . L ' onorevoleMedici mi invitò perfino a presentargli unarosa di nomi di parlamentari dei due rami de lParlamento che fossero studiosi o appassionat idel problema, ma con accanimento, per lo me -no sospetto, onorevoli colleghi, i ministerial isi opposero e si oppongono a Commissioni d iquesta natura . Nemmeno l'onorevole Boscomantenne fede all'impegno preso come mini-stro . Allora ripiegai su una richiesta minima :una sottocommissione nell'interno della Com-missione per la pubblica istruzione e le bell earti . Vi ostava però il regolamento della Ca-mera .

Mi affiancava nella passata legislatura i lvalidissimo De Gradii., con la sua non comu-ne preparazione e l'ardente passione ; con mioprofondo rammarico egli non siede ora s uquesti banchi . Nell'altro ramo del Parlamen-to è venuta intanto a mancare per sempre l avoce, flebile di tono, ma ferma, risoluta, ca-rica di ardore, del compianto senatore Zanot-ti Bianco, che non dimenticheremo, factotumdi « Italia nostra », un'associazione culturaleche definisco degli inascoltati .

Così, onorevole ministro Gui e onorevol icolleghi, io ho perduto la fede negli ordin idel giorno, senza più riacquistarla . Perciò di -chiaro che è mia ferma volontà di non tor-nare su argomenti di questa natura, cioè d itutela paesaggistica e delle bellezze storico-artistico nel nostro paese e della loro possi-bile valorizzazione dopo questo mio interven-to, né in Commissione né nell'aula parla-mentare. Oggi lo faccio per un dovere preci -so di partito. Il mio infatti è stato l'unicopartito italiano che, nel formulare il propri oprogramma elettorale, abbia precisato comeuno dei punti fondamentali della sua politic aquesto della salvaguardia d'ogni bellezza ch ecaratterizza il volto del nostro paese già irre-parabilmente deturpato dal moloch della spe-culazione privata edilizia, l'unico partito ch eha postulato la necessità di una politica d iinvestimenti per opere di scavo e di manu-tenzione delle opere d'arte che sono minac-ciate di irreparabile rovina, ,di una politic aquindi programmata in questo settore .

Lo faccio inoltre perché il Presidente del -la Repubblica, che sente più di ognuno dinoi le voci della protesta ed il sentiment ooffeso da ogni bruttura e da ogni deturpa -mento, in un recente affettuoso biglietto m iha precisato con queste parole il suo pensie-

Page 10: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Alti Parlamentari

— 1624 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

ro : « Per la Commissione mi pare il mo-mento buono, ma vorrei togliere ogni carat-tere sanzionatorio e la direi Commissione pe rl'esame della situazione e per le propost e(la parola « proposte » è sottolineata) « dafarsi : più che al passato, guarderei al pre-sente e all'avvenire » .

Lo faccio ancora, onorevole Presidente ,perché sollecitato dall'onorevole Ermini, pre-sidente della VIII Commissione : « Bisognamuoversi; dobbiamo agire . Così non si puòandare avanti » . Queste parole fanno merit oalla cultura, alla sensibilità del president edella nostra Commissione.

Ma lo faccio anche perché credo alla mi-stica faccia dell'onorevole Raffaele Leone, re -latore per la maggioranza di questo bilancio ,che ha espresso a voce e per iscritto la pro-pria sollecitazione . Io non credo, dicevo, agl iordini -del giorno, ma credo all'onorevol eLeone più che non abbia creduto ai prece-denti relatori onorevoli Maria Badaloni e Li-moni .

Lo faccio soprattutto perché il « grupposcuola » del mio partito è unanimemente con -vinto con me della richiesta giusta e neces-saria che noi facciamo oggi all'onorevole mi-nistro . Di che si tratta dunque, onorevoleGui ? Di una commissione di indagine par inelle funzioni e nelle finalità a quella sull ascuola che ha concluso i propri lavori contanta alacrità e con una visione nuova e nuo-ve concrete prospettive per lo sviluppo e l ariforma della pubblica istruzione in Italia .Una commissione di indagine che compren-da parlamentari ed esperti nominati dal mi-nistro della pubblica istruzione e delle bell earti, per una durata minima indispensabil ea concludere i propri lavori e con l'intentodi suggerire modifiche a vecchie norme legi-slative e strumenti nuovi atti a far osservareda tutti le leggi dello Stato . Per essere pi ùesatto e definitivo, onorevoli colleghi, dirò :una commissione d'indagine sulla situazion eattuale del patrimonio artistico-storico, dell ebellezze naturali del paese e sui mezzi idoneidel potere legislativo e del potere esecutiv oatti a fermare ogni ulteriore sopraffazione .

Perché una tale commissione senza alter -native, onorevoli colleghi ? Perché la legg e8 agosto 1939, n . 184, non risponde più all emutate vicende e alle nuove esigenze del pae-se, in quanto legge per lo meno inadeguat aai tempi nuovi e ai ritmi di sviluppo dellanostra società . Si tratta di una legge fasci -sta nella dizione e nel contenuto che attien ea norme proprie di uno Stato non democra-tico e perciò in contraddizione con lo spirito

e con la lettera della Costituzione repubbli-cana. Il ministro è tutto in quella legge e isovrintendenti e i ministeriali sono suoi sud-diti ridotti in schiavitù. Gli enti locali han -no soltanto obblighi e non possono discutere .Il ministro ha potere assoluto su tutto il suo -lo nazionale passibile di vincoli (sono venu-te di 'qui le servitù militari, dalla stessa con-cezione dello Stato !) . Il ministro ordina per-fino i modi del godimento pubblico per lecose d'arte ! Il ministro espropria, il mini-stro fissa le ammende in modo irrevocabile .E vi sono infine, in quella legge, le disposi-zioni transitorie, onorevole Paolo Rossi, ch esono tali dal 1939 e non mi risultano modifi-cate da alcuno .

I sovrintendenti non hanno acquistato li-bertà di decisione e sono pertanto amovibili ,non quando non resistono in materia di tu -tela e difesa del patrimonio artistico e stori-co, ma ogni volta che resistono per fare i lproprio dovere . Possono cioè essere amovi-bili ogni volta che non cedono e tengono duroalle pressioni che vengono da sempre piùin alto; perché è possibile stabilire e revocarei vincoli, sempre che sia d'accordo il Mini-stero. E allora al sovrintendente è data fa-coltà di resistere per questioni marginali : unportico, una balaustra, un angolo storico, manon su questioni gravi riguardanti centri sto-rici, città ineguagliabili, visioni di insieme ,vie e piazze, acque e pinete e spiagge, parch io giardini .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Il Ministero sostiene sempre i sovrintendenti .

MARANGONE . Certo, lo so . Chi ha dettoil contrario ?

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Pareva che dicesse il contrario .

MARANGONE . No, onorevole ministro .La legge ha un arco di tempo molto lungo ,dal 1939 ad oggi, ed io parlavo del potere delsovrintendente rispetto a quella legge e dell econdizioni in cui deve operare . Qui dunquearriva il moloch della speculazione edilizia ,in questi centri storici, in questi parchi, pi-nete, spiagge, e vince e deturpa ed impon ela sua legge barbarica . Esso conosce bene l evie che conducono alle commissioni comunal iper l'edilizia ; sa bene la storia dei vecch ipiani regolatori già decaduti e sa la stori adelle more in attesa dei nuovi piani regola-tori, sottoposti a multiformi controlli locali ,regionali e ministeriali . Intanto questo mo-loch opera arraffando miliardi e facend oscempio di tutto, senza rispetto alcuno de lvolto caratteristico di città e paesi, senza ri-spetto della civiltà e dell'uomo che non vive

Page 11: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1625 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

di solo cemento (mi piace ripetere questa mi afrase) . Insistono inoltre nella vicenda, coesi-stendovi, diritti inalienabili, codificati comediritti primari della privata proprietà, contr ocui è difficile operare . E lo Stato figura comeun vecchio nobile decaduto che vede crollaresotto l ' incuria il patrimonio dei suoi ante -nati, e mentre trova fondi anche per speseche diciamo non proprio del tutto indispen-sabili in quel determinato momento, lesin afino all'ultimo centesimo – come ha dimo-strato l'onorevole Vedovato – sulla conserva-zione, la manutenzione, i restauri delle cosebelle, illudendosi, il nostro Stato, che rin-viando a domani il tempo non trascorra .

Solo se ogni tanto alziamo lo sguardo in-torno e scendiamo dall'automobile per fareun tratto di strada, risulta all'evidenza ch ela legge e gli strumenti esecutivi della stes-sa, per una errata politica prima che permancanza di uomini e di mezzi, non consen-tono la necessaria salvaguardia delle bellezzedi cui siamo forniti . S ' impone pertanto co nurgenza un rimedio radicale . Infatti la vec-chia domanda che io mi ponevo (è la leggeche non quadra più o sono gli strumenti ese-cutivi che si sono resi inefficienti ?) è diven-tata una sola affermazione : una nuova poli-tica del settore, con leggi nuove, strument iadeguati e i mezzi necessari .

Bene ha fatto il relatore a scrivere que-sta frase : « Lo Stato ignora, nel moment opresente, la consistenza del proprio patrimo-nio artistico » .

Chiediamo pertanto a lei, onorevole Gui ,con fiducia, la presentazione più sollecita pos-sibile di un disegno di legge in questo ram odel Parlamento, relativo all'istituzione dell acommissione d ' indagine di cui ho parlato . Seella avrà anche una sola nota di perplessità ,il nostro gruppo presenterà la necessaria pro-posta di legge di iniziativa parlamentare . So-no certo che tutti i membri della attualeVIII Commissione firmeranno, con il nostr opresidente Ermini, la proposta di istituire l acommissione d ' indagine. Né voglia dirci, si-gnor ministro, che in tema di commission ispeciali si corre ormai difilato all ' inflazionenel nostro Parlamento . La natura della com-missione di indagine, i limiti di tempo, gl iscopi che ci si prefigge sono, a nostro avviso ,le uniche possibilità che si presentano peravviare a soluzione l'intero problema . Sequesto non si farà, dobbiamo avere allora i lcoraggio di cancellare sulla porta d'ingress odell'aula della nostra Commissione parlamen-tare la scritta : « Belle arti » . La nostra Com-missione infatti, come ognuno sa, è impe-

gnata al massimo con i problemi compless ie pressanti della pubblica istruzione, e no npuò continuare a ripetere i suoi inutili la -menti annuali in questa sede, lamenti ch ecommuovono tutti per lo spazio di un mattin oma dopo i quali tutto riprende fatalmente adandare come prima .

Noi socialisti, seriamente preoccupati econsapevoli delle difficoltà e delle resistenz eche si frappongono alla soluzione radical edell'importantissimo problema, rivolgiam oda qui un appello alla stampa periodica equotidiana e alla nostra televisione . Già 1'8luglio del 1959 io ebbi l 'onore, da questi seg-gi, di chiedere una inchiesta televisiva att aad aggredire la pubblica opinione e a faredi questo problema di tutti una questione d icoscienza nei più larghi strati del nostro po-polo . A distanza di oltre quattro anni, rin-novo oggi la stessa richiesta e invito lei, ono-revole Gui, in considerazione dell'autorità chele deriva dall'alto incarico e dall'animo su oche io so aperto e preparato a questi grav iproblemi di arte e di cultura, invito lei apersuadere il ministro Russo della necessitàdi una tale inchiesta : un'inchiesta documen-tata e coraggiosa sulle deturpazioni e le ag-gressioni operate spietatamente ovunque, unainchiesta drammatica sullo stato di rovina d itante opere d'arte, di tanti monumenti, ville ,chiese e palazzi che non riusciamo a salvare ,come ha dimostrato meglio di me l'onorevoleVedovato .

Noi socialisti chiediamo che la stamp aquotidiana e periodica ci aiuti . Non bastaun vecchio servizio di un settimanale dal ti-tolo « Ruderi che danno miliardi », né i lconcorso fotografico sulle « brutture d'Italia »iniziato anni fa dal Giorno e morto per stra-da; né l ' attuale servizio dello stesso quoti -diano sulle « piazze d'Italia » . Non basta chela stampa insorga quando sul tavolo del sin-daco di Castelvetrano viene rubata una mi-rabile statuetta in bronzo (l'Efebo di Seli-nunte), o quando viene asportato un grand evaso dalla cattedrale di Siracusa oppure l estatue di un loggiato in una villa luccheseod ancora, fatto più clamoroso, gli affresch idi due tombe etrusche nella necropoli d iTarquinia .

Non bastano nemmeno i cinque prezios iservizi del critico Marco Valsecchi sulle con -dizioni e i rimedi indispensabili alla salvezz adi un'Italia che, come scrive sul Giorno del18 settembre 1963, « è tutta una lamentel aper i continui scempi edilizi ; per demolizio-ni di ambienti storici e monumentali ; percondizioni di una estrema labilità di pitture,

Page 12: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1626 —

Camera dei Deputat a

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

sculture, chiese, palazzi ; per offese al pae-saggio ; per opere trascurate ; per raccolte ne-glette, per restauri urgenti e non praticati » .Non basta neppure una conferenza stampa aRoma dei professori Lugli e Pallottino, regi-strata in un angolo del quotidiano Il Tempo .

Marco Valsecchi ha ragioni da venderequando, sottolineando l'esigenza di una ri-forma radicale, ampia, strumentale di tuttele sovrintendenze, suggerisce la creazione d iun ministero autonomo dell 'arte . Più mode-stamente, il 14 luglio 1956, io ebbi la ventur adi chiedere in quest'aula l'istituzione di unsottosegretariato alle belle arti . Ne ebbi qual -che sorriso e nulla più .

Forse domani la stampa più diligente de -dicherà qualche riga alla nostra richiesta diuna commissione di indagine ; entro venerdìil relatore mi darà certamente ragione co nparole convinte e poi il ministro, alla fine d iuna lunga disamina dei problemi complessidella scuola, si ricorderà di rispondermi co nuna frase anche impegnativa; vi sarannoinoltre, io penso, i consensi dei nostri colle-ghi affezionati a questi problemi e poi tutt oriprenderà a muoversi, o meglio a non muo-versi, come prima .

Ma noi siamo coscienti della funzione pri-maria della stampa in un paese democratic oe non ci importa tanto la citazione di un di -scorso quanto l'aiuto concreto, attraverso fo-toservizi, interviste, articoli di rilievo, inchie-ste e suggerimenti che portino un contribut oserio alla soluzione di questo angoscioso pro-blema .

Facciamo infine appello al profondo sen-timento di amore patrio che è in ognuno dinoi, onorevoli colleghi, perché la nostra pa-tria si ama nel suo volto caratteristico e ca-ratterizzato dai segni presenti della nostr acultura e della nostra particolare civilità . Do-vremmo esserne fieri e gelosi, di una gelosiache dà il sangue alla testaY ma così non è .

Non vi è ideologia politica che ci di-vida su questi problemi, né diversa prepara-zione culturale che ci consenta di ignorarequestioni di tale natura . Il volto della nostraItalia è già mutato . Le sue caratteristiche sin-golari sono scomparse o vanno scomparend oirreparabilmente . La fecondità del suo suol oci dà frutti inestimabili in ogni stagione at-traverso le possibili opere di scavo e noi, fuo-ri, alla luce del sole, assistiamo imbelli all afuria distruggitrice che si abbatte sulle no-stre bellezze, a questa barbarie del molochdi cemento, un mostro che ha i suoi tenta-coli ovunque potenti e prepotenti, tanto d asembrare inarrestabili .

Non si ama la propria terra abbandonan-dola a predoni privi di scrupoli . Non vi èamore laddove si impedisce per incuria e in-sipienza che una fonte primaria di ricchezz avenga meno. I turisti stranieri sono diminui-ti : troppo chiasso e troppo alti i prezzi, si èdetto. Essi cercano posti tranquilli e sereni ,si è detto durante e dopo la conferenza mon-diale sul turismo svoltasi a Roma . No : essicercano sempre più, col diffondersi della cul-tura nella scuola e nella vita, l'incontro co nle intatte bellezze che incantano colti e in-colti, esperti e popolani da secoli e secoli .

Qui noi dobbiamo operare insieme . Al fat-to che l'Italia viene distrutta dagli italiani ,dobbiamo contrapporre l'argine della salvez-za e usare ogni arma nel Parlamento e nelpaese, alla radio, alla televisione, nel docu-mentario cinematografico, nella stampa diogni genere ; tutti gli eletti concordemente, dalPresidente della Repubblica al consigliere de lpiù piccolo comune, dobbiamo elevare armiefficaci sugli assassini del bel paese che il mon-do ancora invidia . (Applausi a sinistra —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. E iscritto a parlare l'ono-revole Pedini . Ne ha facoltà .

PEDINI . Dopo i nobili discorsi pronunciat idai colleghi che mi hanno preceduto, nonsuoni irriguardosa la semplicità delle poch eosservazioni che vorrei muovere sofferman-domi sul tema dell'edilizia scolastica .

Desidero però felicitarmi – prima di en-trare nel merito – con il relatore per l ' inte-ressante documento offerto alla nostra atten-zione, ed esprimere tutta la sodisfazione ( elo dico da uomo che crede nell'importanz adella scuola agli effetti dello sviluppo de lpaese) nel constatare come anche quest 'annola spesa per la pubblica istruzione si sia ulte-riormente incrementata nell'ambito della spes apubblica .

Ma desidero felicitarmi anche per un'altr arealizzazione a noi molto cara, signor mini-stro : la presentazione del disegno di legg eper l'istituzione in Italia della tanto attesauniversità europea . Mi congratulo proprio conlei, signor ministro, per questa iniziativa checrea in Italia una istituzione da tanto temp oattesa e sulla quale ormai era impegnata l anostra serietà di fronte all'opinione pubblic adegli altri paesi della Comunità europea; maessa ci è cara anche perché vale come unimpegno del ministro a dilatare la prospettivadi tutta la scuola italiana su dimensioni spi-rituali, culturali e civiche più vaste, quell edi una cittadinanza europea, premessa alla

Page 13: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1627 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

cittadinanza mondiale cui il mondo libero s iva avviando .

Non è possibile però favorire l'indiscutibilesviluppo della nostra scuola se non guardiamoanche agli strumenti pratici per realizzarnela funzionalità . Né noi deputati, che siam ovicini ai nostri comuni, possiamo dimenticar ecome siamo tutti premuti da un fervore d iiniziative scolastiche che investono gli ent i

i comuni, le associazioni . Non ci preoccupaforse il fatto di constatare, proprio mentr egiunge in porto la legge che segnerà un con-creto sviluppo della scuola dell'obbligo, l adifficoltà di dare diffusione alla scuola su tutt al'area del paese proprio per l'insufficienza –ad esempio – dei mezzi e delle leggi che rego-lano l'edilizia scolastica ?

Lo sforzo compiuto dallo Stato e dagli ent ilocali per risolvere il problema dell'edilizi ascolastica è stato senza dubbio serio, lo rico-nosciamo : tanto serio che si è concretato inuna legge specifica e valida, la legge del 9agosto 1954, n . 645, che, sostanzialmente, si ètrasfusa nello stesso piano della scuola .

Il dibattito è comunque ancora aperto inmateria anche sul piano legislativo ; e nonsolo per definire se per il futuro converrà con-tinuare con il sistema del contributo in cont ointeressi o se converrà pensare a un con -tributo in conto capitale ; ma anche per tro-vare – nell'ambito della legge stessa – rego-lamenti di amministrazione che si evolvan ocon l'evolversi delle situazioni, del mercat oe della tecnica. La legge n . 645, anche se effi-cace, deve perfezionarsi infatti sulla base del -l'esperienza della sua applicazione ; un'appli-cazione che, mi sia lecito dire (e lo dico cert onon con spirito critico), in taluni suoi aspett ici lascia piuttosto perplessi .

Dall'anno scolastico 1949 al 30 giugno 1962 ,ad esempio (mi risulta dai dati ufficiali), sa-rebbero state ammesse a contributo opere d iedilizia scolastica per un totale di circa 550miliardi, di cui 172 destinati all'Italia setten-trionale, 116 all'Italia centrale, 192 all'Itali ameridionale, 62 alle isole . Qual è il risultat odi un impegno finanziario così consistente equale il suo tasso di utilizzazione ?

L'esame dei consuntivi ci suggerisce qual -che perplessità . Si constata, ad esempio, chedei 550 miliardi suddetti, alla data del 30giugno 1962, ne erano stati utilizzati 180 ( eintendo per utilizzazione la vera traduzionein opere concrete già a disposizione del ser-vizio scolastico) . E gli altri fondi ? 109 mi-liardi risullavano – al 30 giugno 1962 – incorso di utilizzazione, mentre per i restanti

259 miliardi nessuna concreta operazione pre-liminare era neppure stata iniziata .

La situazione non è certo migliorata ne l1963, tanto più che circostanze impreviste ( edi cui diremo poi) hanno ulteriormente ri-tardata l'esecuzione dei programmi pur finan-ziati . In conclusione, purtroppo, il consuntivodell'edilizia scolastica, nonostante la buon avolontà, denuncia rispetto al preventivo ungrave deficit, una mancata utilizzazione d ifondi per circa il 47 per cento, percen-tuale rilevante che si ripartisce poi per i l39,5 per cento nell'Italia del nord, per il 45,7per cento nell'Italia centrale, per il 48,9 percento nell'Italia meridionale, per il 63,3 percento nell'Italia insulare . Accanto a province -pilota nelle quali il tasso di non utilizzazion esi limita (come a Sondrio) al 18,3 per cento ,ve ne sono così altre in cui tale tasso, ancoraoggi, raggiunge circa il 70 per cento .

I dati che mi sono permesso di citare de-vono formare oggetto di attento esame d aparte dell'amministrazione ed anche dell aCamera, se non altro per comprendere le ne-cessità (e lo dico anche come membro dellaCommissione bilancio) per il Governo di pre-sentare nuovi strumenti di legge, soprattutt ofinanziari, per rendere più rapida la costru-zione delle aule scolastiche .

Non esiste, tuttavia, in Italia solo il pro-blema di costruire un numero di aule, che ,a quanto sembra, è superiore alle immediat epossibilità finanziarie . Occorre anche vegliar ea che le opere già ammesse a contributo ven-gano eseguite nel minor tempo possibile, i ntempi tecnici razionali e col maggior rendi -mento economico possibile .

E qui appunto vorrei portare il mio di -scorso . Chi non sa, ad esempio, che se s ivuoi dare al paese una scuola efficiente occorretrovare nuovi mezzi finanziari per il fabbiso-gno edilizio ? Ma chi non sa anche che l'opi-nione pubblica, e in particolare gli ammini-stratori degli enti locali, si vedrebbero con-fortati ad affrontare i necessari sacrifici s econstatassero, nell'amministrazione pubblica ,una volontà di emanare regolamenti più razio-nale e più moderni ?

Vi sono casi, e non pochi, di impegni d icontributo assunti ormai da molti anni dall oStato, in base alla legge n . 645, che sono an-cora in attesa di diventare operanti . Di contro ,vi sono enti locali che, in una situazione edi-lizia angosciosa, invano chiedono da anni i lcontributo necessario . Perché non stabilireun termine di due o tre anni al massimo entr oi quali l'ente locale interessato debba appron-tare tutto quanto è di sua competenza finan-

Page 14: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1628 —

Camera dei . Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

ziaria e tecnica per portare l'opera ad effet-tiva esecuzione ? Il rispetto di un termine pre-ciso, anche se molto dilazionato nel tempo ,consentirebbe di utilizzare ancora molti fond iche rimangono tuttora inoperanti e sterili epotrebbe dare sodisfazione a chi ha già prontii progetti ed è in condizione di realizzarli .

Se si vorrà costruire aule scolastiche ne ifuturi esercizi finanziari, probabilmente ,come dicevo prima, i ministri interessati do-vranno presentare una legge-ponte ; le prov-videnze previste dal piano della scuola e dal -le leggi precedenti sono già state infatti, egiustamente, ipotecate dall'urgenza di affron-tare le richieste .

Credo, tuttavia, signor ministro, che, sedovessimo anche ricorrere al debito pubblico ,ad un 'imposta di scopo, per costruire aul escolastiche, il popolo italiano capirebbe edaccetterebbe il sacrificio finanziario . Occorreperò dimostrargli che i fondi che pure gi àvi sono – anche se insufficienti – sono ammi-nistrati bene e opportunamente utilizzati . Eallora, perché non utilizzare almeno in vi atransitoria i fondi residui che, da molti ann iimpegnati negli esercizi finanziari passati ,ancora non sono stati tradotti in opere .

Vi sono d'altronde anche circostanze nuo-ve di mercato delle quali occorrerebbe tenercalcolo nei regolamenti per l'edilizia scola-stica. La situazione odierna non è più quell adel 1954 o del 1962, anno in cui venne ema-nato il piano della scuola . Sino ad ora, inItalia, il fabbisogno di aule scolastiche è sta-to affrontato, ad esempio, con mezzi che po-trebbero dirsi classici . Siamo ricorsi sempre ,in genere, alle costruzioni edilizie in mura -tura e gli onorevoli colleghi della Commis-sione bilancio ricordano con quanta fatic al'anno scorso riuscimmo a salvare un cert ostanziamento riservato appunto alla costru-zione di aule prefabbricate .

Sono intervenute, oggi, difficoltà impreve-dibili alcuni anni or sono . Una di queste, adesempio, è la rarefazione, sul mercato, dell eimprese tradizionali attrezzate per la costru-zione edilizia : una rarefazione pericolosa do-vuta a molti motivi, non ultimo tra essi ladifficoltà di trovare monodopera edilizia s uun mercato in cui la domanda di lavoro si vasempre più accentuando .

Altri paesi prima del nostro sono ricors ialla prefabbricazione o, se si preferisce, all aedilizia industrializzata . Imprese specializzat enel settore stanno sorgendo anche in Italia edesse potrebbero essere utilizzate non solo pe ril mercato nazionale, ma anche per possibil eesportazione in altri paesi e, soprattutto, nei

paesi sottosviluppati dell'Africa impegnati i nampi programmi di sviluppo sociale .

Eppure, rivolgersi oggi a una edilizia sco-lastica industrializzata, in base ai regolament idella vecchia legge n . 645 non è certo facile .Occorrerebbe stabilire regolamenti ad hoc,occorrerebbe dar vita ad una commission emista tra il Ministero della pubblica istru-zione e quello dei lavori pubblici, preparareprogetti tipici, consentire agli enti locali gi àoggi, nella utilizzazione dei fondi della vec-chia legge n . 645, di passare, in piena libertà ,se ne hanno bisogno, dall'edilizia classica aquella industrializzata . E perché, in concreto ,non anticipare una programmazione esecutiv ae poliennale, sì che l'industria della prefab-bricazione possa affrontare per tempo la pe-santezza della domanda ?

D'altronde siamo sollecitati all'edilizia in-dustrializzata anche dalla circostanza, a tutt ii colleghi nota, che molte aste e gare di ap-palto per opere già definite nel piano esecu-tivo, vanno deserte . Il Ministero della pubblic aistruzione dovrà trovare ad esempio i mezz iper finanziare mutui per circa 20 miliardi d adestinarsi esclusivamente alle integrazioni d ispesa ed alle maggiorazioni d'asta.

Comunque, e ritornando in tema, sempr edai dati del Ministero della pubblica istru-zione relativi alla situazione 30 giugno 1962 ,risulterebbe una utilizzazione dei fondi de-stinati all'edilizia scolastica – nel decennio1952-1962 – pari a una percentuale del 53 percento . È questa una percentuale sodisfacente ?Solo in parte ; non è mancata, infatti nem-meno una certa confusione anche nelle rea-lizzazioni edilizie concretate .

I finanziamenti sono stati, talvolta, tropp oframmentari : non sempre hanno raggiuntodimensioni ottimali, dimensioni tali cioè d aconsentire la realizzazione di costruzioni che ,anche se incomplete, siano almeno funzionali .Accade troppo spesso il caso di edifici ch esono rimasti a metà e non possono essereutilizzati . Il sistema della costruzione di unedificio scolastica in lotti successivi, anche s eeconomicamente non conveniente, può esseretalvolta necessario, lo riconosco . Bisognaperò che, in tal caso, i lotti degli edifici sco-lastici vengano finanziati in modo tale d aassicurare una loro razionale esecuzione .

Sono invece molte le opere che, suddi-vise in lotti, sono rimaste incompiute pe rinsufficienza dei finanziamenti, una insuffi-cienza che poi, quest'anno, si è accentuat aancor più per l'aumento dei prezzi. Accadecosì di trovare edifici scolastici incompleti ,inutilizzabili, fermi in attesa del finanzia-

Page 15: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1629 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

mento suppletivo, fermi tuttavia in condi-zioni tali per cui, sovente, si deve lamentar eanche un deterioramento di quanto già co-struito .

Potrebbero esservi, in questi casi, onore-vole ministro, comuni disposti ad anticipare ,in proprio, la somma necessaria per l'ultima-zione completa dell'opera. Certamente, nesono convinto, molti comuni sarebbero lietidi poter aprire, con la Cassa depositi e prestit io con gli istituti di credito autorizzati, opera-zioni di mutuo corrispondenti alla spesa to-tale di un edificio scolastico .

Perché non lo fanno ? Non lo fanno per-ché l'esecuzione dell'opera, fatta senza pre-ventiva dichiarazione d'impegno di contri-buto da parte dello Stato, farebbe perdereai comuni il diritto al contributo per lottisuccessivi . Non è quindi il caso di pensarea nuovi regolamenti, a criteri più modern iin modo da utilizzare e rendere operante ogn ibuona volontà ? Sarebbe certo errato attri-buire automaticamente al comune, che abbiacostruito una scuola con operazioni finanzia-rie in proprio, il diritto a ottenere il contri-buto di legge . Se però un'amministrazion ecomunale ha già avuto il finanziamento pe ril primo lotto, per quale' ragione si deve im-pedire, di fatto, che il comune anticipi ifondi necessari per l 'ultimazione dell'opera ?Perché non considerare il finanziamento de lprimo lotto anche come un impegno automa-tico dello Stato a finanziare, negli eserciz isuccessivi, la parte restante dell'opera ? 1probabile, onorevoli colleghi, se facciamobene i conti, che un edificio scolastico realiz-zato rapidamente e senza soluzioni di con-tinuità venga a costare, alla fine, almeno un30-40 per cento in meno di un edificio scola-stico realizzato a rate e in lotti successivi .La continuità dell'esecuzione evita infatt iaumenti di prezzo, quali sono sempre con-nessi a lunghi periodi di tempo; diminuiscel'onere indiretto delle pratiche burocratiche ;evita i costi di ricorrenti gare di appalto ch evanno spesso deserte ; evita la onerosità dellaripetuta messa in opera degli impianti dicostruzione .

Sono quasi trascorsi dieci anni da quand oil Parlamento italiano, con la legge n . 645del 9 agosto 1954, trovò un importante e auto-nomo strumento per la risoluzione del pro-blema dell'edilizia scolastica (dico autonom ostrumento perché quella fu la prima leggeche prese in considerazione direttamentel'edilizia scolastica come distinta dalla somm adelle opere pubbliche finanziate dallo Stato) .Molta strada certamente è stata compiuta,

onorevole ministro, molte aule sono ormai i nfunzione e concorrono all'efficienza dell ascuola italiana . I bisogni sono però ancoranumerosissimi e si accentuano con il salutareafflusso alla scuola di masse studentesch esempre più numerose . Occorre costruire per òpiù aule ! E ciò non dipende solo dalla dispo-nibilità dì nuovi fondi, al cui reperiment obisogna impegnare intorno al Governo fin d aquesto momento la solidarietà del Parlament oe l'appoggio dell'opinione pubblica, ma di -pende altresì dal perfezionamento della no-stra amministrazione tecnica, dalla miglioreutilizzazione dei fondi finora impiegati e dall aintroduzione di regolamenti che aggiornin ole norme in forma rispondente alla trasfor-mazione del mercato e tenendo conto degl iesperimenti compiuti .

Signor Presidente, chiedo scusa se ho por-tato in quest'aula valutazioni che non si ispi-rano certo a discorsi alati ; credo sia doveretuttavia di un Parlamento assolvere anche all afunzione di vigile amministratore e confortare– con essa – il Governo nell 'opera che contanta capacità compie per il progresso dell ascuola italiana . (Applausi al centro — Con-

gratulazioni) .PRESIDENTE .

iscritta a parlare l'ono-revole Jole Giugni Lattari . Ne ha facoltà .

GIUGNI LATTARI JOLE . Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, onorevole ministro ;lo stato di previsione della spesa del Ministe-ro della pubblica istruzione per l'eserciziofinanziario 1963-64 conferma che non bast aimpegnare oltre un sesto della spesa globaledello Stato – continuando nel contempo a fargravare sulle regioni, sulle province e sui co-muni un onere pari al 20 per cento circa d iquanto lo Stato spende per l'istruzione – persanare la penosa e caotica situazione dell ascuola pubblica italiana ; conferma altresì laesistenza di una frattura profonda fra la scuo-la come istituzione e le realtà che maturan oin seno alla comunità nazionale ; conferma in -fine l'assoluta inadeguatezza della nostra scuo-la attuale alle nuove dimensioni della realt àstorica nella quale oggi la comunità delle na-zioni europee vive : è una triplice confermache purtroppo attesta una verità irreversibile ,e cioè che la scuola italiana è in crisi non pe rcause economiche, o quanto meno non soloper cause economiche, ma soprattutto per ca-renza di quelle leve morali, tecnico-culturali ,organizzative e disciplinari, indispensabili adarle, o meglio a restituirle valore, funzione eprestigio .

L'onorevole Saragat mi consentirà di con -venire con lui allorché afferma che una vera

Page 16: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1630 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

riforma scolastica è la più profonda riform adi struttura, più profonda ancora di una na-zionalizzazione anche massiccia, in quant otrasforma radicalmente la società perché tra -sforma direttamente gli uomini e rinnova, mi-gliorandola, la classe dirigente ; ma mi sar àaltresì consentito aggiungere che la politicascolastica italiana degli ultimi vent'anni – con-siderata nelle sue attuazioni e nelle sue pro-grammazioni – non è di certo tale che possaconsentire l'auspicato rinnovamento dellascuola, rinnovamento che potrà essere attuat osolo se il problema sarà impostato e risoltocon coraggio e chiarezza di idee, con solleci-tudine e con metodo rigoroso, nella visione diuna prospettiva unitaria ed originale che ade-gui la scuola alle nuove dimensioni segnalat eed imposte dal tempo e dal progresso, e cio èin una visione serena ed obiettiva della realt àcontemporanea, che non è la realtà di una odi più classi sociali bensì quella della nazioneche si incontra con le altre nazioni negli ideal ie nei propositi di tutta l'umanità .

In questo secolo di transizione e di trava-glio, che comporta un così importante con-fronto di idee ed un così grande impegno dellediverse nazioni, un paese come il nostro, ov enon riuscisse a risolvere in maniera organicae nel tempo più breve la crisi della propri ascuola, rischierebbe di vedersi escluso, e forseper sempre, dal contributo di civiltà – e cioèdal contributo di idee, di esperienze, di tecnicie di insegnamenti – che, in sede di collabora-zione internazionale, già gli viene richiesto .

Posto il problema in questi termini, appar esubito evidente che la politica scolastica si nqui seguita non solo non ha offerto e nonoffre alcuna soluzione radicalmente nuova orazionalmente definitiva ma, anzi, ha talvoltaaddirittura aggravato e minaccia di ulterior-mente aggravare lo squilibrio fra ciò che sifa nella scuola e ciò che alla scuola è richiestodalla società, giacché tutte le realizzazioni van-tate nel campo scolastico portano purtropp ol'etichetta della precarietà e dell'empirismo .

Non starò certo a ripetere le critiche, l eproteste, le riserve, le avversioni e le perples-sità che la riforma della scuola media ha su-scitato, ma è incontestabile che l'aver incen-trato tutta la riforma sulla scuola media in-feriore, senza predisporre nel contempo u npiano organico per la conseguente necessari ariforma di tutto l 'ordinamento scolastico, sen-za aver cercato le cause dello stato di disagi oin cui tutta la scuola – dall 'elementare all'uni-versitaria – versa, senza avere studiato un aserie di provvedimenti legislativi intima -mente e logicamente collocati nella prospet -

tiva unitaria di un totale rinnovamento dell ascuola, anche se da attuarsi progressiva -mente, è stato un errore fondamentale, lecui conseguenze acquisteranno ben prest ouna loro particolare evidenza aggravando l acrisi di tutto l'ordinamento scolastico ita-liano .

Che vale infatti avere modificato l'ordina-mento della scuola media – a prezzo per altrodi un inammissibile compromesso sul corp ovivo della Costituzione, sul corpo vivo dell anazione – quando oltre 13 milioni di italianisono analfabeti e semianalfabeti ? quando l ascuola materna è per il 70 per cento in manoai privati e quindi istituzione assistenziale pi ùche scuola propriamente detta ? quando perogni leva scolastica più del 60 per cento deiragazzi evade l'obbligo scolastico e solo il 1 0per cento degli studenti consegue un diplomadi scuola media superiore ? quando il liceoclassico, soprattutto per l'inefficienza della su afunzionalità, attraversa anch 'esso una cris iche ha raggiunto limiti di notevole gravità ?quando, infine, solo il 2-3 per cento degli stu-denti consegue una laurea ?

Ed ecco che il settore in cui la crisi dell ascuola si manifesta in tutta la sua preoccupan-te gravità, apparendo per quella che effetti-vamente è, e cioè crisi della società italiana,è appunto il settore dell'istruzione universita-ria, perché proprio l'università, anziché costi-tuire, come dovrebbe, il principio attivo dellarisoluzione di questa crisi, continua ad attar-darsi, restando così isolata, in dimensioni ein ordinamenti che contrastano con le esigenz edella moderna società, e cioè con le esigenzeposte dal progresso, dallo sviluppo industrialedel paese e dalla crescente complessità tecno-logica del ciclo produttivo, che costringe a daumentare le mansioni di responsabilità ri-spetto a quelle di pura esecuzione . L 'univer-sità italiana è oggi, infatti, ancora completa -mente estranea al gioco della composizione adella domanda dei valori intellettuali e pro-fessionali richiesti dalla società, ma se ciò av-viene è appunto perché la nostra legislazionescolastica, tutta la nostra legislazione scola-stica, rimanendo incrostata di empirismo eferma e legata ad antichi modelli e a vecchiestrutture . . .

PEDINI. Chi l'ha fatta ?GIUGNI LATTARI JOLE . . . .non ha ancora

avvertito il valore, la necessità e l 'urgenza diciò che la società esige, non ha ancora capitoche la scuola, più che ogni altra istituzione ,deve poter fare fronte a una duplice esigenza :di conservazione e di progresso, di consolida-mento e di innovazione, preservando e tra-

Page 17: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1631 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

smettendo intatti alcuni valori, ma rielabo-randone altri, appunto per aderire alle esi-genze vive della società, alla natura e agl iorientamenti fondamentali della stessa .

E così l'università italiana continua a fun-zionare - per ripetere le parole di un docenteuniversitario - come una centrale di trasfor-mazione della energia intellettuale, ricevend ocioè dalla società l ' energia da trasformare erestituendola, dopo un congruo numero d ianni e non senza forti dispersioni, trasformatain laureati, indifferente, però, se questa tra-sformazione abbia prodotto ingegneri o far -macisti, grecisti o dottori in agraria, senz apreoccuparsi, cioè, delle esigenze del mercatodel lavoro .

La conseguenza è che la società, in difettodi offerta qualitativamente e quantitativamentecongrua, è costretta a ripiegare su elementimeno idonei - ad esempio tecnici inferiori olaureati in altre disciplina - con il risultatodi una più bassa produttività economica e so-ciale .

Ecco perché le critiche che oggi vengonomosse alla nostra istruzione universitaria, pe rsecoli aureolata di augusta spiritualità, son ole più pesanti e le più allarmanti, ed ecc operché il problema universitario va risolto co nuna politica consona ai tempi, ardita e fun-zionale insieme, che restituisca ai nostri atene igloria, lustro e funzione .

Gli interventi di urgenza più immediata i nquesto settore sono già da tempo individuati ,ma non può dirsi davvero - e questo bilanci one è testimonianza - che essi abbiano maitrovato finora adeguata e concreta considera-zione. Vanno pertanto ancora una volta indi-cate e sottolineate, oltre alla necessità di at-tuare i progetti di rinnovamento delle vari efacoltà, alcune altre necessità essenziali : pri-ma di ogni altra quella di rendere l'universit àaccessibile anche ai provenienti dagli istitutitecnici, dando nel contempo alle universit àstesse una migliore qualificazione scientifica ,potenziandone le attrezzature, portando a so-luzione - con un vasto e approfondito pian oedilizio - la carenza di aule, di politecnici, diistituti scientifici, di laboratori e di scuole d iapplicazione ; curando la formazione pedago-gica di tutti coloro che si orientano verso at-tività didattiche ; riservando, infine, il dotto -rato a conclusione di studi di alto livello eistituendo corsi abbreviati, sempre su pian oscientifico, al fine del conseguimento di di-plomi a livello medio, validi per l 'eserciziodi determinate professioni .

Negli ultimi anni si è avuto un enorme svi-luppo dell ' industria italiana ed un cospicuo

incremento del reddito nazionale . Apparequindi ormai evidente che l'ulteriore sviluppoeconomico del paese è strettamente legato a lsuccesso delle nostre industrie . Ma l'industri aitaliana, e tutta la vita della nazione, non po-tranno trarre un sostanziale potenziamentodal favorevole momento attuale se le univer-sità non forniranno elementi di sicura prepa-razione tecnica, di solida preparazione scien-tifica, di preparazione umanistica di non men oalto livello, e cioè una classe dirigente capac edi assolvere le proprie funzioni non solo ne ivari settori tecnici, amministrativi e giuridici ,ma anche nel più vasto campo dell'azione ch el ' Europa è chiamata a svolgere verso altri con-tinenti .

Da una indagine effettuata dalla « Svimez »e fondata su dati inerenti allo spostament onella popolazione italiana dall'agricoltura al -l ' industria e ad altri settori, si rileva che ne l1975 l'Italia avrà bisogno di un gettito annuodi circa 90 mila laureati e che per avere untale gettito gli iscritti all'università dovreb-bero salire a non meno di 400 mila, e cioèa quasi il doppio degli iscritti attuali, mentre ,per la stessa epoca, occorreranno almeno 35mila docenti .

La situazione appare pertanto veramentedrammatica ove si consideri che, per il 1975 ,il piano per lo sviluppo della scuola preved esolo 7 .700 docenti e che anche quest ' anno ,così come in precedenza, il 40 per cento de ilicenziati non si è iscritto alle facoltà univer-sitarie .

Una soluzione globale e concreta del pro-blema universitario non . può quindi ignorarealtre necessità essenziali, fra le quali primeg-giano quella della estensione dell'area di re-clutamento degli studenti a tutte le classi so-ciali, mediante provvedimenti più concreti delfamoso presalario che non ha sortito alcuneffetto positivo in merito all'afliuenza e allapermanenza degli studenti nelle università ;quella del potenziamento dei quadri docenti ,oltre che della scelta, dell'aggiornamento edella valorizzazione degli stessi ; e ciò nonsolo in previsione della futura espansione ,ma anche per superare l'attuale enorme spro-porzione esistente tra corpo docente e numer odi studenti ; quella infine, di una miglioredistribuzione geografica delle università . Equi il mio discorso si fa veramente accorato epiù che al Governo e alla Camera si rivolg ealla gente della mia terra di Calabria, ai col -Ieghi calabresi di quest'Assemblea e del Se -nato e diventa un appello . Un appello affinchéi calabresi, superando gli angusti limiti dell etre provincie in una perfetta unità regionale,

Page 18: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1632 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

possano, nel termine di qualche mese, ren-dere finalmente possibile l'istituzione dellauniversità in Calabria, di un'università che ,per altro, potrebbe essere addirittura una« nuova » università e non semplicemente« un'altra » università, e cioè una universit àveramente moderna, funzionale, viva, colle-gata con la politica di sviluppo della regione ;un ' università che, non essendo vincolata d astrutture preesistenti, potrebbe sperimentarestrade nuove verso orizzonti nuovi : un'uni-versità che fosse veramente il principio attiv odella risoluzione della crisi calabrese e nelcontempo il simbolo della nostra unità spiri-tuale e politica ed il centro pulsante dellanostra evoluzione economica .

Onorevoli colleghi, la politica scolastica diun popolo in continua espansione non pu òfondarsi sull'empirismo né sul compromesso;non dovrebbe fondarsi neanche sulle ideologi ee sui dogmi ; dovrebbe fondarsi soltanto sull efacoltà di sviluppo e di ascesa del popolostesso. nella visione quanto mai vasta dei suo iinteressi culturali ed economici, nazionali edinternazionali . Questa visione manca ancoraalla politica scolastica italiana di cui questobilancio è appunto espressione : affermandoloin questa sede, noi, più che annunziare unvoto contrario, intendiamo affermare dinanz ia tutto il popolo italiano la nostra alta spe-ranza che, di là da ogni contingenza politica ,l'Italia abbia presto una scuola che rispond averamente alle esigenze di sviluppo della no-stra società, una scuola che sia veramente lacomponente fondamentale della sua ricchezz ae l ' elemento determinante del suo progresso .Grazie . (Vivi applausi a destra — Congratu-lazioni) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Loperfido. Ne ha facoltà .

LOPERFIDO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole ministro della pubblic aistruzione, discutiamo e, per parte nostra, cri-tichiamo questo bilancio in una speciale fas edella situazione politica del paese, in un mo-mento di vuoto politico, in cui non si intra-vedono le possibili e pur tanto necessarie line ed'una politica scolastica democratica e nazio-nale .

Il bilancio, che già abbiamo ampiamentee in modo approfondito discusso in Commis-sione, vede la luce in una situazione econo-mica contrassegnata da un forte, rapido au-mento del costo della vita e da un altrettantorapido deprezzamento dei salari e degli sti-pendi, specie per l 'aumento dei fitti, dell espese alimentari e dei servizi pubblici . Di-nanzi all'urgere e al contrapporsi di una

quantità di problemi, esplosi per l'aggrovi-gliarsi di nodi vecchi e nuovi e per il vec-chio e nuovo malessere delle strutture di po-tere ed ancora più aggravati per il modo i ncui si è sviluppato, in forma davvero pato-logica, il processo di espansione economicadi questi ultimi anni, il problema della scuo-la viene posto oggi con caratteri di particolar eacutezza e gravità .

Alcuni rischi, i più gravi, furono da noiindividuati prima degli incontri della Camil-luccia e preventivamente combattuti, com equello inerente alla scuola privata e al com-pimento della scuola dell'obbligo . Tanto piùgravi sono oggi questi rischi, nel moment oin cui la piattaforma della Camilluccia st aper essere riproposta, come se nulla fosse sca-turito dal 28 aprile e mentre la direzion edorotea della democrazia cristiana tenta d ibloccare una situazione che le elezioni poli-tiche hanno invece ancor più posto in mo-vimento .

Nulla di sostanzialmente nuovo è datoperciò di trovare in questo bilancio in cu inon si respirano davvero l'ansia e la spintarinnovatrici con cui il paese preme su strut-ture scolastiche arcaiche e inadeguate in ognicaso, per il loro distacco sempre più accen-tuato e manifesto dalla realtà e dalle aspi -razioni popolari a partecipare alla direzionedella vita politica nazionale .

Il bilancio esprime in effetti quella fasedella politica del centro-sinistra che si po-trebbe dire interlocutoria e che fu duramentespezzata ed interrotta, come dimostra la reie-zione dell'istituzione della scuola materna sta -tale col misconoscimento di una necessitàviva sia delle zone a rapida e intensa espan-sione economica sia delle zone di maggiordepressione . Nell'un caso si tratta di ambien-ti ove l'intera famiglia lavora ; nell'altro sitratta di provvedere alle necessità dell 'emi-grante : in tutt'e due vi è l'assoluto bisogn odi affidare ad una scuola la custodia dei bam-bini in età non scolare .

A questo proposito i lavori della commis-sione di indagine non hanno saputo elevars ial di sopra di una enunciazione d-ordine an-cor sempre assistenziale e nulla ci hanno det-to relativamente agli ordinamenti program-matici, pedagogici e ai contenuti culturali .

Anche in materia di scuola media unica ,i programmi, a parte la necessità che si fasentire d'una loro revisione, sono tuttora sen-za connessione con quelli del ciclo elemen-tare, tuttora ancorati alla legge del 1955 ch ereca il nome dell'onorevole Ermini, eccellen-te presidente della nostra Commissione . R

Page 19: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1633 ---

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 196 3

mancato nei lavori della commissione d'in-dagine quel coraggio democratico d'un ripen-samento di fondo, capace di rispondere allapressione incontenibile delle famiglie e del -l'opinione pubblica rivolta in primissimo luo-go alla scuola media . Tale pressione finiràperò col superare i limiti e i vincoli di forz ee di volontà politiche che non intendono af-frontare fino in fondo le responsabilità d iuna politica scolastica costituzionale, ma vor-rebbero ancora l'imposizione di ordinament ilontani dalle necessità, di rinnovamento de lpaese .

Credo, onorevoli colleghi, che il contri-buto migliore che la nostra parte potrà edovrà dare, specie in questo particolare mo-mento, sia quello di continuare ad agire con-tro stati di attesa e di acritica fiducia, criti-camente persuasi della necessità di battere i ltempo, il tempo che non sana ma ammal aed aggrava lo stato della nostra scuola e del -la nostra società .

Sentiamo pertanto l'obbligo di riproporrequella linea riformatrice che ci ha caratte-rizzato in questi anni all'interno delle forzedemocratiche con le quali vogliamo insiemecontinuare a combattere ; una linea che vuoitrarre tutte le conseguenze intimamente ra-dicate alle origini della nuova storia dell'Ita-lia, operaia, contadina, intellettuale, produt-trice, che ha fatto la Resistenza e la Costitu-zione e che ha perciò bisogno di quei nuoviordinamenti che solo uno Stato di lavorator ie di popolo deve dare a se stesso . -

A novembre, disgraziatamente, in pieno ,tumultuoso contraddittorio inizio della nuovascuola media, ci troveremo con un program-ma di governo che si preannuncia, fin d'ora ,inadeguato alle necessità della nostra scuola .

Alla luce di queste considerazioni general ici ha perciò fortemente sorpreso la relazionedi maggioranza dell'onorevole Raffaele Leone ,presentataci questa mattina alle otto e mez-zo, per il tono e per il contenuto, diciamo ,troppo incautamente ottimistici . In essa sonoaffermate cose che, in verità, non corrispon-dono alla nuda realtà scolastica italiana .

A proposito della programmazione è cert overo, in generale, che in questi anni vi èstata, anche per merito nostro, una estension edell'idea e della coscienza della necessità d iprogrammare una politica scolastica. In piùdi una regione e provincia si sono organizzat ie si stanno organizzando da parte nostra e d ialtre forze democratiche impegnate nella bat-taglia educativa, convegni dedicati proprio a ltema : scuola e programmazione . Interessantee utile al riguardo sarebbe stato da parte

del relatore un esame anche rapido del con -tributo arrecato alla materia dalle cosiddetteregioni rosse, dall'Emilia, dalla Toscana,dall'Umbria e dalle Marche, che, nell'operadelle amministrazioni e nella ricca e viva tra-dizione del movimento operaio socialista e co-munista, un forte contributo storico, cultu-rale e ideale hanno dato alla battaglia con-tro la miseria, l'arretratezza, l'analfabetismo ,l'ignoranza, l 'alcolismo e soprattutto per im-pegnare i ceti e le classi sfruttati a conqui-stare l'idea e la pratica dell'uguaglianza, i lsenso della società e dello Stato, l'autenticoe concreto sentimento nazionale .

Di questi argomenti così vivi e attuali pro-prio a Perugia, al recente convegno dei co-munisti delle quattro regioni, ci ha parlatoegregiamente il compagno onorevole Seroni .

Ma dove, dico, in questo bilancio è• dat odi leggere cifre che nascono appunto da pro -poste scaturite dall'incontro fra scuola, cul-tura, organismi e istituti rappresentativi cen-trali e locali, da forze cattoliche o comuni-ste, che in grandissima parte sono ogg ipreoccupate dell'applicazione della legge sul -la scuola media unica, dal suo stridente, ir-ragionevole distacco dalla scuola elementare ?

Non vi è organismo, circolo, persona ch esi occupino di problematica scolastica, chenon siano turbati e colpiti dalla crisi strut-turale dei nostri ordinamenti, dalla crisi chapiù di ogni altra infierisce sulla scuola : quel-la del personale insegnante .

Proprio ieri, sulla rivista Panorama, Se-rini dedicava un articolo pieno di preoccupa-zioni per l'inizio della scuola media, contras-segnato appunto dalla grave carenza del per-sonale insegnante, mentre quello esistentenon ha ancora conseguito sodisfacenti sta-to giuridico e sistemazione economica . Alcu-ni recenti provvedimenti sono stati presi sot-to la pressione e la collera del personale inse-gnante, manifestatisi ripetutamente in nume -rosi scioperi nazionali di categoria . Ma gl iaumenti sono stati in gran parte rastrellat idai prezzi in ascesa e dalla politica econo-mica degli ultimi mesi .

Come si può parlare di programmazion ese stiamo riaprendo le scuole, a. quasi ventianni dalla liberazione de] nostro paese, co ndocenti senza stato giuridico ? A questo pro-posito, un nostro ordine del giorno presen-tato in Commissione è stato accettato dal mi-nistro della pubblica istruzione . Ma tuttoraquesti docenti sono considerati o trattati ( equesto si rileva chiaramente dalla struttur ae dalla dimensione stessa del bilancio) pi ùcome strumenti di una programmazione au-

Page 20: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1634 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

toritaria, burocratica, centralistica dall'alto ,che come protagonisti, quali devono essere ,della vita della nuova scuola quale la vuol eil popolo italiano .

Il vecchio sistema di reclutamento croll ada tutte le parti . Basti pensare al dramm aesploso con l 'applicazione della legge n . 831 ,alla situazione veramente grave in cui si tro-vano migliaia di professori cosiddetti dimez-zati, come scriveva un quotidiano poche mat-tine fa, lontani dalla famiglia, sconvolti nell oloro abitudini e nelle loro attività lavorative ,colpiti in quella serenità che è tanto neces-saria all 'espletamento di così importante edelicata funzione quale quella dell ' insegna -mento, costretti ad abbandonare la famigli ae ad affrontare due bilanci, a distanza dicentinaia e centinaia di chilometri dalla cit-tà e dalla scuola dove pure hanno insegnatoper anni, consecutivamente e senza demerito .

È necessario un nuovo sistema di immis-sione nei ruoli . Mentre pure ci vantiamo del -la scuola dell 'obbligo, che cosa facciamo de iquasi centomila fuori ruolo tra insegnanti eassistenti che gravano sulle nostre scuole ?

E che dire dei programmi e delle disfun-zioni che aggravano la situazione della no-stra scuola, già colpita dalla burocratica eirrazionale ripartizione di compiti e di com-petenze ? Si pensi che la materia dell'istru-zione è ripartita non solo fra enti locali eMinistero, ma fra questo e i dicasteri dei la-vori pubblici, dell ' agricoltura e persino dell adifesa .

Bisogna provvedere (e in quest'aula no isolleviamo ancora una volta il problema) aliberare i comuni da oneri insostenibili . Siimpongono, allo scopo, poteri nuovi, al finedi adeguare la politica e l'attività scolastic aai bisogni locali . Sono necessari quei nuovipoteri dinanzi ai quali è caduta in ginocchi ola politica del centro-sinistra . Occorre riordi-nare e decentrare, con la regione, le compe-tenze e le attribuzioni scolastiche .

Nel quadro di una cultura di massa e allaluce del nuovo rapporto quantità-qualità, ap-pare sempre più indifferibile un 'educazion eunitaria ma polivalente insieme che corregg aesasperazioni alienanti proprie delle specia-lizzazioni professionali ; sottragga l ' istruzioneprofessionale al monopolio capitalistico ; uni -fichi il tessuto culturale unitario elementaree medio, che la legge 31 dicembre 1962, nu-mero 1859, ha invece ulteriormente staccatodai contenuti e dai programmi, in un mo-mento in cui la maggioranza dei paesi capi-talistici avanzati dell'area atlantica si poneil problema di portare l ' insegnamento obbli-

gatorio al diciassettesimo, al diciottesimo oaddirittura a1 diciannovesimo anno di età .

Occorre, a tale scopo, rinnovare i princip ieducativi, centrandoli, come ancora non av-viene, su una concezione dell'uomo visto comeeffettivo protagonista della storia nazionale emondiale, come dominatore delle opposizion inaturali e sociali . Per questo noi rivendichia-mo un insegnamento che non sia strumentodella programmazione e insegnanti che nonsiano, come oggi, oggetto subalterno di unapolitica ma siano veramente- al centro dell aelaborazione e della costruzione della cultur adel paese .

Il bilancio della pubblica istruzione risent epurtroppo le conseguenze di una concezion epolitica basata sull'immobilismo di potere ch enessuna rivendicazione di lavoratori dovreb-be turbare, perché ogni lotta, chissà perché ,sarebbe prova di massimalismo o segno d iimmaturità democratica . Al contrario è pro-prio la spinta innovatrice delle grandi lotteunitarie popolari la sola garanzia a che ri-mangano aperte possibilità di riforma e diprogresso anche e soprattutto nel mondo dellascuola .

Per queste ragioni noi non accettiamo unbilancio che si richiama ancora ad una con-cezione autoritaria e burocratica, fortementecentralizzata, del rapporto scuola-cultura-so-cietà e del rapporto governanti-governati . L'op-posizione critica e il tipo di positiva denun-zia che in quest'aula ci sentiamo in obbligodi portare innanzi nascono non solo dalla re-sponsabilità che ci deriva dall'attivo consensodi otto milioni di cittadini elettori, ma anchedal vedere convergenti in questa battaglia al -tre forze politiche che forse non saranno ma inostre amiche ma che tuttavia rispettano l avolontà, la fedeltà, la serietà e l'impegno concui i comunisti senza esclusivismi di parte ,senza vani complessi di egemoniaca superio-rità affrontano nell'interesse di tutti quest iproblemi .

Ciò che a noi preme in modo particolare ,è che siano affrontati, ai livelli richiesti, i pro-blemi di politica educativa al di là di ognidogmatismo dottrinario e politico, sul pianodelle effettive esigenze nazionali, in una lot-ta decisa, serrata contro l 'analfabetismo, peruna tale elevazione delle masse popolari d agarantire quel successo storico che le vedr àall'effettiva guida del paese .

necessario preparare – lo affermava gi àGabelli – l'uomo e il cittadino ad operare nel -la vita moderna, all 'esercizio della vita de-mocratica e civile . Bisogna formare, insomma ,« lo strumento testa » nelle nostre scuole .

Page 21: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1635 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Noi vogliamo un contenuto e un program-ma educativo che s'incentrino su questo ri-spetto effettivo e non verbalistico della perso-nalità nelle varie fasi dell 'età evolutiva, de ltipo caratterologico, delle attitudini sue pe rquanto riguarda l'istanza della spontaneità ,consapevoli che l'essere umano non è un aastrazione immanente al singolo come indivi-duo, sul quale lavorano gli uffici e le dire-zioni burocratiche, ma è un essere umanoche richiede, come individuo, di essere inse-rito in pianta insieme dei rapporti sociali estorici, che tale esso è nella realtà già nellavita associata della scuola e della società .

Per questo ci pare che dovrà affermarsi esi affermerà l'esigenza di superare certi pianidi considerazione dell'infanzia e dell'adole-scenza, creando al tempo stesso condizioni incui l ' appello educativo alla volontà e al carat-tere ci consentirà di aprirci ad un indirizz oetico e sociale universalmente comprensivo ,fondato su valori che oltrepassano l'ambitodella individualità .

Noi vogliamo socializzare ed umanizzare l etendenze o le inclinazioni del singolo, senzaper altro deprimere o annullare il valore del -l ' individualità favorendo tendenze inclinan-ti all 'uniformità, alla standardizzazione, allamassificazione . Nessuna concessione, perciò, anostro avviso, dovrebbe essere fatta a quei ten-tativi volti ad imporre il conformismo dell agenerazione adulta a quella giovane, compri-mendo o umiliando ed offendendo le aspira-zioni più profonde delle nuove generazioni ,per favorire l'egoismo degli anziani, docent io burocrati che siano .

Forse ancora non ci rendiamo del tuttoconto del forte, irresistibile processo di accele-razione storica, scientifica e tecnica, che con-trassegna inconfondibilmente l 'epoca nostrarispetto ad ogni altra . Ebbene, proprio questoemergente tratto del mondo e della realtà pre-senti, questo senso della contemporaneità, ch enon reca già il futuro nel proprio grembo ene ha piena consapevolezza, come fino a ieri ,ma che il futuro vede già in essere e all'operaoggi e non domani, dentro e fuori di quest onostro pianeta; proprio per questo caratter edella nostra epoca e per l ' inestricabile nessofra autentica istruzione e problematica scola-stica, noi rivendichiamo la partecipazione all avita della scuola delle grandi e nuove masse ,convinti di poter pienamente attingere alle lor ointelligenze, per il contributo che già oggi ar-recano alla lotta per il progresso scientifico etecnico, per più umane, pacifiche e colte con-dizioni di vita .

Per queste considerazioni, che non pos-siamo certo pretendere, onorevole Valitutti ,vengano condivise o apprezzate da un Go-verno di affari, siamo profondamente per-suasi e convinti di dover richiedere (oltre chespinti da una critica applicata alle cose dell ascuola, dall'autocritica che è nelle cose stess edella scuola) una urgente e inderogabile ope radi radicale rinnovamento educativo : operaeducativa che, ad avviso nostro, deve fondars isu atteggiamenti anticonformisti, contro opi -nioni diffuse e accettate in quanto imposte dal -le convenzioni . Essa deve essere fondata s uun atteggiamento antidogmatico, critico, con-sapevole della storicità di ogni concreta de-terminazione, del concreto rapporto delle di-scipline scolastiche con l 'esperienza, con il la-voro associato di ieri e di oggi, con il mond odell'economia e delle classi operaie . È neces-sario perciò valorizzare, ancor più di quant onon si faccia nei nuovi programmi, l 'esperi-mento in cui lo scolaro manifesta le sue ca-pacità di intervento diretto ai fini di un effet-tivo completamento; largo posto vogliamovenga dato all'educazione, alla solidarietà e dal senso estetico nella vita e nell'arte, le cuiespressioni, onorevole Marangone, in Italia ;nel corso dei tempi, hanno raggiunto quas iovunque momenti di altissima qualità, che di-stinguono specificamente il nostro ciclo storic oartistico per originalità, ricchezza, armonia esapienza costruttiva .

A questo scopo è più che legittimo, dove -roso anzi, sottolineare criticamente il contrastotra il vecchio modo di concepire e trattare iproblemi della educazione sotto il segno diuna volontà conservatrice che garantisce sol ol'immutabilità della trasmissione e dell 'ap-prendimento delle cognizioni e del sapere, el'aspirazione popolare nuova, diretta a con-cepire e a volere, al contrario, un'educazionecapace di influire sul presente, di correggerl oe di cambiarlo proprio per affrontare e supe-rare situazioni nuove o in mutamento, comeè essenziale tratto distintivo dell'epoca nostra .

E il caso perciò di respingere ogni solu-zione dogmatica elaborata indipendentement edalla realtà vivente e mutevole della societàe della scuola, degli organismi che caratte-rizzano il mondo delle officine e dell'agricol-tura, della tecnica e della scienza, e di per -seguire soluzioni critiche senza rigidezze aprio-ristiche . Noi riteniamo perciò necessario, nel -l'elaborazione dei programmi, partire dal ri-conoscimento che l'uomo, come dicevo, è crea-zione storica, e che la storia stessa è un acatena di eventi e di azioni, di sforzi ch el'uomo ha fatto per liberarsi da privilegi, da

Page 22: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1636 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

pregiudizi e da superstizioni. Noi ci siamobattuti e combattiamo per un rinnovament odella scuola, convinti che l'istruzione è stat asempre uno dei fattori più potenti per l'ele-vazione economica e sociale delle classi op-presse, per la loro maturità culturale, edu-cativa e civile .

Altro problema, infine, è quello del rap-porto della scuola con il Parlamento e conl'esecutivo . È necessario affrontarlo, precisan-done meglio elaborazioni e impegni, e chia-rendo definitivamente la funzione che al Par-lamento spetta nell'elaborazione di certe line edi politica scolastica. Il discorso sulla scuoladeve partire da un programma di politica sco-lastica, da un esame delle forze strutturali epolitiche in gioco, da un organico impegnoverso programmi più avanzati, secondo quel -l'indicazione popolare -elettorale del 28 april eche la democrazia cristiana non può certa-mente misconoscere nel tentativo di minimiz-zare la sua crisi politica .

La manifestazione di centinaia di migliai adi lavoratori di tutte le categorie avvenutaieri a Milano in piazza del Duomo, contro gl ispeculatori, contro gli sfratti e per una po-litica che affronti la grave questione delle abi-tazioni, in un paese la cui classe dirigent edemocristiana dovrebbe avere ben altro polso

quando si viola, ogni giorno, la « santità de lfocolare domestico », fa prevedere che, forsepresto, i lavoratori, proprio per il loro sensodi responsabilità e di maturità civile e demo-cratica, affronteranno in termini di lotta de-cisa anche la questione scolastica .

Noi riteniamo che un'adeguata, politicascolastica nascerà, sta anzi già nascendo, dal -le battaglie politiche, di classe ed ideali chevogliono determinare in Italia un nuovo tip oe corso di sviluppo, quella nuova direzionedelI'economia e della società nazionale chevedrà in essere la formazione di un nuov oblocco di forze sociali e politiche al qual espetta il compito storico di attuare lo Statodemocratico costituzionale, portando sino i nfondo, e consumando direi, l'interrotta e so -spesa costruzione dello stesso Stato di diritto .

In questo momento di profondo malesser edel mondo del lavoro, si avverte che la scuo-la è un problema nodale della società italian ala cui soluzione è stata fin qui impedita da lprepotere dei monopoli incombente sulla vitae sullo sviluppo delle grandi e medie cittàitaliane in modo particolare : l'episodio del -l'assalto ad una scuola materna per iscriver ei bambini, svoltosi qualche giorno fa a Roma ,dimostra come in una città dove impera la

più sfrenata speculazione edilizia manchinole aule d'asilo .

Il bilancio della pubblica istruzione c iviene presentato, oggi, invece, da un Go-verno debole, senza prestigio, che vive all agiornata, senza maggioranza . Il bilancio sof-fre di questo vuoto politico . Dobbiamo riem-pire questo vuoto facendo posto alla giusta edemocratica pressione dei lavoratori comu-nisti, socialisti e cattolici che vogliono in u nnuovo Stato una nuova scuola e una nuovasocietà . (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Ruffini . Ne ha facoltà .

RUFFINI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, signor ministro, il tema della poli-tica scolastica, proprio perché inerisce a lproblema della formazione dei futuri citta-dini, è fondamentale per lo Stato italiano .Il fanciullo e il ragazzo sono la speranz adi ogni società e non vi è chi non veda comela scuola intesa quale strumento di istru-zione e di educazione e cioè di formazionemorale e di sviluppo culturale delle giovan igenerazioni, costituisca la basilare e dirett apremessa del futuro di ogni comunità politic ae il presupposto di ogni libero ordinamento .

Come deputato della Sicilia devo ancherilevare, come molti meridionalisti hann osottolineato, che il problema del Mezzogiorn oprima che un problema di 'depressione eco-nomica è un problema intimamente legato aquello culturale ed educativo . Così come d aaltri è stato sottolineato che la storia nei suo imomenti più oscuri e negativi potrebbe de -finirsi come la storia di una educazione .mancata .

In sede di discussione generale del bilan-cio del Ministero della pubblica istruzione ,sia pure sommariamente per l'oggetto pro-prio del dibattito, non poteva in quest'aulanon alzarsi una voce, sia pure modesta comela mia, che, nel tentativo di fugare ogni pre-concetto in merito, sottolineasse in base aprincipi universali ed alle norme della nostraCostituzione l'insostituibile funzione demo-cratica ed educativa della scuola non statale .

Noi riconosciamo, ed è bene dirlo subito,per evitare equivoci ed incomprensioni, ' idiritti e i doveri che, in ordine alla scuola ,incombono e non possono non incombere sul-lo Stato in relazione alla sua funzione social eed agli innegabili, fondamentali rapporti cheintercorrono fra le finalità della scuola e ilbene comune. Ciò che a me preme affermareè che in ordine al problema della scuola, ecioè dell'educazione, i diritti-doveri dei geni -tori sono primari ed originari di fronte a

Page 23: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1637 —

Camera dei Deputal i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

quelli dello Stato; e che di fronte ad essi l oStato non ha che un'alternativa : o li rico-nosce o li sopprime.

Chi potrebbe negare che i genitori, per i lsolo fatto di avere generato una nuova vita ,hanno, prima di ogni altro, il diritto a libe-ramente scegliere, secondo la propria coscien-za, gli indirizzi e i metodi di educazione de iloro figli ? E ohi potrebbe legittimamentenegare che tale diritto è nello stesso temp oun dovere nascente dal fatto che i genitor irappresentano legalmente i figli minori, tito-lari a loro volta di un diritto naturale al-l 'educazione e all ' istruzione ?

In sostanza, il fondamento del problem asta nella considerazione, che nessuno può one-stamente revocare in dubbio che i figli appar-tengono prima ai genitori e poi allo Stato .Cosicché lo Stato, anche nel campo dellascuola, non può violare i diritti primordial idella famiglia . '

Storicamente è pacifico che un tempo no nesistevano le scuole di Stato ; e che l'interventodello Stato in materia è stato dettato, nell osviluppo degli Stati moderni, solo dall'evi-dente, materiale impossibilità dei genitori dicompiutamente provvedere all'istituzione ealla gestione di valide e sufficienti scuole .

Ed è proprio qui che si giustifica l'inter-vento dello Stato, che perciò non può n édeve mai assumere, giuridicamente o di fatto ,la posizione monopolistica dell'unico « edu-catore » .

Lo Stato non ha né può avere una suamorale; e fatalmente il cosiddetto Stato eticoè stato e sarà sempre, contemporaneamente ,padre e figlio di ogni tipo di Stato totalitario .Anche per questo esso non può legittima -mente imporre un criterio unico di educazion escolastica che finirebbe col violare la libertàdi coscienza dei genitori, imponendo che iloro figli siano educati in modo non rispon-dente ai loro principi o comunque in mod oautonomo e svincolato dalle loro legittim epreferenze. Non vi è chi non veda come perquesta strada si verrebbe praticamente a di -struggere il diritto educativo dei genitori .

Noi non neghiamo l'importanza, il valoree le benemerenze della scuola di Stato. Solodiciamo che essa non può essere l'unica scuo-la. La scuola di Stato, come ogni altra scuo-la, proprio perché aperta a tutti non può es-sere la scuola di tutti . Difendendo Ia libertàdella scuola noi sentiamo di difendere ogn itipo di libertà, per l'innegabile complemen-tarietà ed interdipendenza che l'una libertàha con l'altra . In particolare, la libertà dell ascuola è il pilastro su cui sorgono e prospe-

:ano le libertà di coscienza, di pensiero, d iparola, di religione . Ciò ci viene confermatoanche dalla considerazione che ogni ideolo-gia liberticida ed ogni Stato totalitario si sonosempre schierati contro la libertà della scuo-la, ben consapevoli che essa è uno dei fonda -mentali ed insostituibili presidi e focolari d iogni anelito di libertà e di ogni libero ordi-namento : il che è stato anche incidentalmentema autorevolmente rilevato dalla Corte costi-tuzionale nella sua sentenza 19 giugn o1958, n . 38 .

E vi è di più. Ognuno sa come i modern iStati democratici, nello sforzo di trovare strut-ture politiche nuove che rendano sempre piùeffettivo il diritto di libertà dei cittadini e l aloro partecipazione alla vita del paese a ognilivello, si organizzano su basi pluralistiche .Ora, al pluralismo politico, per l'armonia delsistema e per la coerenza che mai deve ab-bandonarci, deve corrispondere un plurali-smo scolastico . Questi principi, che, come ve-dremo, sono stati accolti dalla nostra Costi-tuzione, sono ormai il patrimonio comune ditutte le nazioni libere, anche se diversament eenunciati o attuati, dall'Olanda al Belgio, dal -l'Inghilterra alla Francia, dall'Irlanda all aGermania occidentale e agli Stati Unit i

d'America .In Italia, durante il periodo fascista, l a

scuola era essenzialmente di Stato, potendoquesto, discrezionalmente, solo concedere pa-reggiamenti o parificazioni a scuole liberepurché si conformassero alla scuola statale ,cioè purché sostanzialmente rinunciassero all aloro libertà .

La nuova vigente Costituzione italiana, adifferenza dello Statuto albertino che ignora -va il problema scolastico, e nonostante d aqualche parte si fosse insistito nel senso d imantenere un atteggiamento agnostico, ha i nmateria coraggiosamente e inequivocabilmen-te introdotto il principio della libertà dell ascuola, ma l'attuale ordinamento scolasticditaliano, nonostante qualche parziale adegua -mento, non ha ancora pienamente attuato l aprevisione costituzionale .

E, in questa sede, non possiamo non sot-tolineare l'urgenza, per altro sentita e affer-mata dalla stessa Corte costituzionale nellagià citata sentenza, di varare un piano or-ganico della scuola che ne sancisca quelle li-bertà che la nostra Carta costituzionale ha so-lennemente conclamato .

Anzi è a dirsi che, per i benemeriti sforz icompiuti dallo Stato negli ultimi anni, di -retti a potenziare le attrezzature scolastich einsufficienti, ed in relazione al noto principio

Page 24: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1638 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

della viscosità delle norme giuridiche percui leggi o principi giuridici ormai abrogat icontinuano a influenzare Ia legislazione d iun determinato paese, proprio per questo l amancata attuazione completa dei presuppost ie deì precetti costituzionali ha finito con i lrendere sempre più precaria la situazione del -le scuole non statali .

Per quanto concerne le scuole cattoliche ,ad esempio, non posso non far notare il fat-to che nel 1947-48 esse assorbivano oltre i l30 per cento degli alunni delle scuole magi -strali, oltre il 15 per cento degli alunni dell escuole medie inferiori e oltre il 13 per centodelle scuole medie superiori . Nel 1958-59 tal epercentuale era scesa mediamente a poco pi ùdel 6,50 per cento .

MALAGUGINI . Credo poco a queste sta-tistiche .

RUFFINI. Posso indicarle i testi da cui h odedotto questi dati .

MALAGUGINI . Non ho detto che ella ab-bia falsificato i dati, ma solo che in generecredo poco alle statistiche .

RUFFINI. « In genere », nemmeno io !Ma, lasciando alle statistiche il valore ch eesse hanno di punto di riferimento obiettivoe tornando alla Costituzione italiana, ci rie-sce facile potere affermare che, attravers ouna interpretazione organica e sistematica d iessa, non può non giungersi alla conclusioneche la libertà della scuola, con le natural iconseguenze finanziarie che essa implica, necostituisce uno dei pilastri fondamentali .

MALAGUGINI . Non vedo proprio questeconseguenze naturali .

RUFFINI. Cercherò di spiegargliele. LaCostituzione riconosce la persona umana ela famiglia come fondamento della' società ecentri autonomi di diritti naturali . In parti -colare, si riconósce ai genitori il diritto-dove-re d'istruire ed educare i figli, e si pone acarico dello Stato l 'obbligo di agevolare co nmisure economiche l'adempimento dei com-piti della famiglia . Ora, come potrebbero igenitori adempiere il loro diritto-dovere se ,o per costrizione giuridica, o per impossibi-lità finanziaria, fossero costretti ad abdicarv iin favore della scuola di Stato ?

Non si porrà poi mai sufficiente attenzion eall ' importanza dell'articolo 10 della Carta co-stituzionale, che sancisce che l 'ordinamentogiuridico italiano si conforma alle norme de ldiritto internazionale generalmente ricono-sciute. Tra queste norme dobbiamo richia-mare sia l'articolo 26 della . dichiarazione deidiritti dell'uomo votata dall 'O .N.U. il 10 di-cembre 1948, sia l'articolo 2 della convenzio -

ne europea dei diritti dell'uomo approvata aParigi il 20 marzo 1952, sia gli articoli 6 e 7della dichiarazione dei diritti del fanciull ovotata dall ' O .N.U . il 20 novembre 1959 .

In tutte le superiori norme di diritto inter -nazionale è espressamente riconosciuto il di -ritto dei genitori all'educazione e all'istruzio-ne dei figli come diritto originario e priori-tario nei confronti dello Stato . Ma vi sonopoi le norme specifiche contenute in materianella nostra. Costituzione .

L'articolo 33 afferma che l'arte e la scienz asono libere e che libero ne è l'insegnamento .Non esistono, cioè, arte o scienza di Stato el'insegnante ha il diritto di liberamente espor -re al riguardo le proprie idee e il proprio pen-siero. Proprio per questo, e cioè proprio pe revitare che i genitori siano costretti a veder eimpartire ai loro figli un'educazione contra-ria ai loro principi e offensiva dei diritti edu-cativi primari a loro costituzionalmente rico-nosciuti e garantiti, il terzo comma dell'arti-colo 33 riconosce ad enti e privati il diritto d iistituire scuole ed istituti di educazione .

Lo stesso articolo riconosce a queste scuoleuna situazione di parità e di piena libertà, eai loro alunni un trattamento equipollente aquello degli alunni delle scuole statali . Il suc-cessivo articolo, poi, sancisce l'obbligatoriet àe la gratuità dell'istruzione inferiore da im-partirsi per almeno otto anni .

La prima novità introdotta dalla Carta co-stituzionale è anzitutto connessa al riconosci -mento del diritto ad aprire scuole non statali ,senza dovere, come per il passato, soggiacer ealla discrezionale concessione che era comun-que subordinata al totale adeguamento didat-tico e pedagogico con le scuole statali .

Si afferma per altro da coloro che, non po-tendo negare l'evidenza, e cioè l'esistenza deldiritto costituzionale all'istituzione di scuolenon statali, le vorrebbero far languire o mo-rire per la pratica impossibilità di provveder -si dei mezzi necessari per la loro sussistenza ,che il diritto all'istituzione di scuole libere èsubordinato al fatto che non ne derivino speseper lo Stato .

L'articolo 33 della Costituzione così recitatestualmente al terzo commi, : « Enti e pri -vati hanno il diritto di istituire scuole ed isti -tuti di educazione, senza oneri per lo Stato » .

noto come in sede di Assemblea Costi -tuente gli onorevoli Corbino e Codignola, pro -ponenti dei testi che prevedevano il « senzaoneri », ebbero a precisare che con ciò essinon intendevano prescrivere che lo Stato no npotesse sovvenzionare le scuole libere, ma sol oche esse non avessero di ner sé un diritto co-

Page 25: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1639 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

stituzionale al sovvenzionamento . E nel Re-soconto sommario della seduta si legge che allafrase « senza oneri per lo Stato » andava at-tribuito il significato precisato dai proponenti .

D'altronde non va dimenticato che allorala legislazione scolastica prevedeva che sol oattraverso un discrezionale provvedimento d iconcessione potesse sorgere una scuola no nstatale, cosicché, introducendosi allora ex novoil diritto soggettivo pubblico e costituzional-mente protetto all'istituto di scuole non sta-tali, ha finito col trasparire la preoccupazio-ne che chiunque potesse, senza controllo sull edimensioni della loro effettiva opportunità o dutilità, istituire nuove scuole e che, per ci òstesso, il peso finanziario ne fosse addossatoallo Stato .

Ma è noto comunque che sia i motivi con-creti e contingenti che hanno suggerito un adeterminata legge, sia la soggettiva intenzio-ne di coloro che tale legge hanno formulatoe proposto, non costituiscono mai un criteri ounico ed invalicabile di interpretazione dell alegge stessa .

Mi premeva qui solo rilevare che per gl istessi proponenti la clausola del « senza oneri »non era tale da poter inficiare di incostitu-zionalità eventuali leggi finanziarie in favoredelle scuole non statali .

Ma vi è di più . Innanzitutto il comma re-lativo al « senza oneri » si riferisce testual-mente solo all'istituzione delle scuole libere ,cosicché la limitazione non potrebbe mai rife-rirsi anche alla loro gestione ; e poi, il costi-tuente ha usato l 'espressione di « oneri » enon quella di « sovvenzioni » . I due concett isono all'evidenza diversi : la sovvenzione com-porta una spesa, mentre il concetto di oner eimplica quello di un aggravio di spesa .

Or non è dubbio che le scuole non statali ,che adempiono una funzione pubblica e so-ciale, determinino una minore spesa per loStato che, per alcuni suoi cittadini, vede giàadempiuto l'obbligo educativo scolastico al d ifuori di ogni suo intervento finanziario .

questo il problema definito dal Mortaticome quello delle « scuole a sgravio » e nonè dubbio che Io Stato debba conseguentement esopportare una spesa corrispondente al rispar-mia che gli deriva dalle iniziative scolastich enon stotali : ciò anche perché l'intero costo del -l'istruzione scolastica, di cui il costituente san-cisce l 'obbligatorietà e garantisce la gratuità ,non può essere che a totale carico dello Stato .

Non sarà poi fuor di luogo rilevare che l oStato provvede al fabbisogno per la scuola amezzo di imposte che gravano indistintamen-te su tutti i cittadini .

Anche sotto questo profilo balza evidentel'iniquità della tesi di coloro che da un latoriconoscono ai genitori l'indubbio diritto afar frequentare dai loro figli una scuola no nstatale e d'altro lato vorrebbero costringerl idi 'fatto, dopo che essi hanno fiscalmente con-tribuito a fornire allo Stato i mezzi per i lfunzionamento della scuola statale idi cui le-gittimamente non usufruiscono, a pagare un aseconda volta per consentire il funzionament odella scuola non statale da essi pure legitti-mamente prescelta . E, per converso, lo Statonon può utilizzare le imposte pagate da tutt ii cittadini spendendone il ricavato per un ascuola che non piaccia a tutti .

Ancora, la Costituzione prescrive l'obbli-gatorietà della scuola e ne garantisce la gra-tuità. Ma lo Stato, se da un lato ha postol'obbligo dell'istruzione, dall'altro ha rico-nosciuto la libertà di scelta della scuola . Enon si vede come ciò sarebbe ammissibil eladdove la garanzia della gratuità non foss eestesa anche alle scuole non statali : il che èall'evidenza concretamente attuabile solo me-diante l'intervento finanziario dello Stato .Meglio ancora, il concetto di obbligatorietà ècomplementare a quello della gratuità, e vi-ceversa .

In sostanza il diritto alla scelta della scuo-la, che nasce dall'evidente considerazione ch eiì diritto-dovere all'educazione non può li-mitarsi al fatto di poter frequentare una qual-siasi scuola, ma si estende anche al proble-ma del come l'educazione vi viene impartita ,è nel nostro ordinamento il presupposto del -l'obbligatorietà dell'istruzione e, a sua volta ,nei presuppone la gratuità .

Se il diritto alla scuola gratuita non foss econnesso intimamente con quello della liber ascelta della scuola, si verrebbe a creare unaevidente situazione di disuguaglianza tra icittadini, contrastante tra l'altro anche conl'articolo 3 della Costituzione . E si verrebbealtresì a togliere di fatto ai genitori quellalibertà di scelta garantita dalla nostra Carta :perché non è certo libero di scegliere que lgenitore che, per mancanza di mezzi finan-ziari, è costretto ad optare per la scuola sta-tale .

La parità finanziaria, oltre che la paritàdel valore dei titoli di studio, è essenzial eaffinché tale diritto di scelta sia effettivo .

Il monopolio scolastico dello Stato, infatti ,non si realizza solo impedendo il sorgere d ialtre scuole o costringendole ad uniformars ia quelle dello Stato; ma anche lasciando lascuola libera in condizione di non poter vi-vere, e ponendo i genitori nella pratica neces-

Page 26: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

-- 1640 --

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

sità di dover scegliere la scuola statale. Per-ciò è stato giustamente rilevato che, negand ola possibilità da parte dello Stato di sovven-zionare la scuola non statale, non si sfuggea un dilemma, comunque anticostituzionale :o non esiste la libertà di scelta della scuola ,o la scuola non è gratuita per tutti .

Infine va sottolineato che il dovere dell oStato di intervenire finanziariamente nasceanche dal disposto costituzionale che garan-tisce l'assoluta eguaglianza tra l'alunno del -la scuola statale e quello della scuola libera ,uguaglianza che sarebbe frustrata sul nasce-re ove per frequentare quest ' ultima egli do-vesse essere costretto a sacrifici economicispesso superiori alle sue possibilità : ove,cioè, il diritto alla gratuità non fosse colle-gato con il diritto alla libera scelta dell ascuola .

Lo Stato dovrà certo, nell'emanare le pre-scritte norme generali sull'istruzione, preve-dere forme di controllo che garantiscano, an-che rigorosamente, l'assolvimento della lorofunzione pubblica da parte delle scuole no nstatali; e 'dovrà in particolare verificare l'ido-neità degli insegnanti, l'adeguatezza anch eigienica dei locali, il rispetto delle norme edei principi generali d'ordine pubblico e su lbuon costume ; prescrivere l ' osservanza di u ndeterminato trattamento economico-giuridic odegli insegnanti, l'adozione di programmi distudio non eguali ma equipollenti con quell idella scuola statale, anche per favorire l'in-terscambio degli alunni, ecc . ; ma non potràmai, in contrasto con la Costituzione, com-portarsi in modo che, anche se solo in via d ifatto, venga a frustrarsi il prescritto e pre-visto ordinamento pluralistico della scuola .

Mi scuso se mi sono dilungato eccessiva -mente suì principi costituzionali relativi alproblema scolastico. È stato perché, e ci ri-volgiamo soprattutto a quei settori che spess oamano apparire quali custodi della Costitu-zione e paladini della sua integrale attua-zione, noi non possiamo non chiedere cheanche nel campo della scuola si realizzin opienamente le previsioni costituzionali . Sa-remmo miopi se non riconoscessimo gli sforz icompiuti in questi anni ; ma saremmo presbitise non rilevassimo ciò che ancora resta da fare .

La scuola non statale deve essere previst ae disciplinata così come la vide il costituente ,cioè pari a quello dello Stato, sia sul pian ogiuridico, sia su quello economico . Il che pre-suppone riconoscerne la libertà organizzativa ,didattica e di indirizzo scientifico ; garantirnel'eguaglianza sul piano tributario ; riconoscerela piena validità dei suoi titoli di studio ; met -

terla nelle condizioni di poter impartire gra-tuitamente l ' insegnamento ; non fare discri-minazione giuridica alcuna tra gli insegnant idelle scuole statali e quelli delle scuole no nstatali ; consentire il libero passaggio, e degl iinsegnanti e degli alunni, tra l'uno e l ' altrotipo di scuola ; garantire agli alunni dell ascuola non statale tutti i diritti, le facilita-zioni, i sussidi di cui godono o godranno gl ialunni della scuola 'di Stato . Trattasi, in so-stanza, di attuare e realizzare la scuola pari-taria che dal costituzionalista Zangara è statacon incisive parole definita come quella scuo-la cui spetta costituzionalmente il diritto a dessere trattata « come se fosse dello Stato » .

Per completezza occorrerà aggiungere che ,a nostro avviso, quanto sì è detto per la scuo-la libera, anche in relazione agli interventifinanziari dello Stato, non può non valere ,sia pure limitatamente al periodo della scuo-la d'obbligo (così come d'altronde in altripaesi, come la Germania, è già attuato), an-che per le scuole ecclesiastiche e per i semi -nari ; con il rispetto per essi delle norme con-cordatarie in ordine agli obblighi che lo Sta-to imponesse, sempre solo ai fini del loro mi-gliore e corretto funzionamento, per le scuolelibere .

A proposito della libertà-parità finanziarladelle scuole non di Stato, attuata ad esempi oin altre nazioni, col diritto riconosciuto ai ge-nitori 'di poter disporre, senza aggravio dispesa ed entro una ragionevole distanza, d iuna scuola conforme alle loro esigenze e all aloro scelta, mi pare opportuno ricordare un aproposta che, tra le molte fatte in ordine all emodalità di intervento finanziario dello Sta-to, si appalesa come la più democratica . Quel -la, cioè, di determinare, nella spesa general eche lo Stato sostiene annualmente pjer l ascuola, la quota pro capite, cioè, l'incidenz adi essa per ogni alunno . Lo Stato, poi, po-trebbe erogare ad ogni scuola libera un asomma proporzionale al numero degli alun-ni che la frequentano .

Per questa o per altra strada è comunqu enecessario non adagiarsi sulla riconosciut apossibilità del sorgere di scuole libere ; oc-corre che Io Stato distribuisca i mezzi se-condo giustizia perché tali scuole effettiva -mente sorgano, vivano ed assicurino ai geni -tori l'effettivo esercizio del diritto di scelta .

Il carattere generale, data la sede, ch eabbiamo volutamente dato a questo inter -vento, ci esime dal rilevare alcune question iparticolari dell'attuale legislazione scolastica ,che non possono lasciarci sereni o che de-stano perplessità : come quello relativo agli

Page 27: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1641 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1.963

asili di Stato, quando è risaputo che essi nonesistono in pressoché nessuna nazione per l aevidente opportunità di non centralizzare untipo di scuola che per sua natura vive e devevivere nell'ambito comunale in diretto rap-porto con le famiglie; come quello che as-soggetta ad imposizioni fiscali le scuole no nstatali, quasi che fossero enti a fine di lucro ;come quello di evidenti disarmonie derivant idal fatto che si sono estese le leggi sull'edi-lizia popolare e sovvenzionata alle scuole ma -terne e non anche alla scuola d ' obbligo, odal fatto che, inspiegabilmente, i sussidi e icontributi per le scuole professionali non sta -tali sono limitati alle scuole dipendenti dalMinistero del lavoro e non si estendono aquelle analoghe dipendenti da quello dell apubblica istruzione ; ma trattasi di problem iparticolari che, insieme con i numerosi altri ,saranno discussi nell'apposita sede . Qui c ipremeva solo rilevare l'urgenza del rinnova -mento strutturale della nostra legislazion escolastica : e sottolineiamo quanto a questoproposito è contenuto nella pregevole rela-zione della maggioranza, cioè che la risolu-zione dei problemi relativi alla scuola nonstatale è pregiudiziale ad ogni seria program-mazione scolastica .

Non crediamo, in tutta serenità, che c iabbia fatto velo la nostra posizione di catto-lici in ordine all ' impostazione della scuola .Tanto è che anche non cattolici, o, comun-que non appartenenti alla nostra parte poli-tica, sono stati fervidi assertori della libert àeffettiva della scuola . D'altronde, non chie-diamo , privilegio alcuno . Ed anche ove no nfossimo cattolici, sosterremmo ugualmente econ la stessa fermezza la nostra posizione su lproblema della scuola in quanto uomini li-beri, padri di famiglia e cittadini desideros idi vedere attuata, anche per questa parte, l aloro Costituzione, così che lo Stato, come effi-cacemente è stato scritto, diventi veramentela casa dove il laico e il credente si sentan oeffettivamente eguali, a cominciare dall ascuola . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Bonea . Ne ha facoltà .

BONEA . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, signor ministro, mentre noi discutiam oil bilancio della pubblica istruzione, la scuol aitaliana vive i giorni tradizionali della vigi-lia, quei giorni che sono certamente e ricor-rentemente di sconcerto, non solo per la scuo-la come istituzione, ma anche per i professor iche sono direttamente interessati e per gl ialunni, che, al pari dei professori, devonoiniziare la loro fatica . Questo è lo sconcerto –

diciamo – di rodaggio che in ogni anno si ve-rifica con le iscrizioni e con la nomina deiprofessori . Quest'anno però in particolare i lmoto non di disordine, ma, vorrei dire, di ap-parente confusione è aumentato per due ra-gioni particolarissime .

La prima è l'entrata in vigore della leggen . 831 e di ciò voglio ringraziare, non soltant oa mio nome ma anche dei colleghi che l'at-tendevano da tempo, il Parlamento e il mi-nistro. E vorrei anche esprimere la nostr agratitudine e la nostra comprensione per i lduro lavoro cui sono stati sottoposti i diri-genti, i funzionari, gli impiegati del Minister o

della pubblica istruzione che durante l 'estatehanno dovuto sottoporsi al durissimo lavor odi preparazione di queste liste e dell'accogli-mento di tutte le richieste degli insegnanti, e ,vorrei dire, anche delle pressioni esterne chesu di esse sono state fatte da tanti membr idel Parlamento .

È innegabile però, onorevole ministro, ch el'entrata in vigore di questa legge ha provo-cato un certo marasma . Era prevedibile. Mol-ti professori infatti che insegnavano nell escuole superiori sono dovuti passare alle in-feriori ; molti che insegnavano in una sed esono dovuti passare in un 'altra .; e questo, i n

un momento delicato come quello che preced ele nomine. Il che avrebbe potuto far supporreche, ferma restando la decorrenza della vali-dità giuridica e di carriera dal 1° ottobre 1962 ,la legge avesse potuto trovare applicazion epratica con il 1° ottobre 1964 .

Forse avremmo accontentato tutti, onorevo-le ministro : i professori, che aspettavano e daspiravano all'entrata in vigore della legge ,forse anche gli alunni i quali avrebbero tro-vato continuità didattica almeno per un altroanno, e forse avremmo tolto tanti fastidi a le iche sta ricevendo pressioni su pressioni, per -ché possano essere concessi comandi o asse sgnazioni provvisorie .

Il mio gruppo ed io sappiamo che ella st aresistendo a tali pressioni, né voglio difen-dere l'istituto del comando perché, come h aben detto il mio collega ed amico onorevoleValitutti nella sua pregevole relazione di mi-noranza, che sottoscrivo in pieno sia per l aparte che riguarda la critica – sempre d'al-tronde serena – sia per quella che riguardagli apprezzamenti doverosi, « i comandi son omotivo di sperpero di pubblico denaro, perch él'insegnante comandato deve essere sostituitonella scuola da un supplente che deve esserepagato e crea anche dello scontento in coloroche detto posto non possono ottenere » .

Page 28: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1642 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 196 3

È ovvio che egli si riferisce, in questa par -te, ai comandi della scuola elementare ; main questa particolare situazione, in questa cir-costanza, non so se valga una esortazione d iun professore che fa il parlamentare ad unprofessore che fa il ministro di non voler rigi-damente porsi sul piano dell'intransigenza ,ma di esaminare tante particolari situazion iche, se potessero essere salvate dalla procra-stinazione al 10 ottobre 1964 di tutti i movi-menti, potrebbero forse trovare più facile ac-contentamento . (Interruzione del MinistroGiù) . Parlo, onorevole ministro, di validitàgiuridica dal 10 ottobre 1962 : giuridico-eco-nomica e di miglioramento di carriera .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Occorrerebbe una nuova legge .

BONEA. Temo che arriveremo a questoassurdo : in molti licei dove insegnavano pro-fessori ora destinati con l ' entrata in rubloalla media, còn la legge n . 831, andranno adinsegnare studenti universitari .

Comunque, voglio anche raccomandare al-l ' onorevole ministro una particolare attenzio-ne per la proposta di legge presentata dal re -latore di maggioranza onorevole Raffaele Leo-ne, la n . 310, la quale interessa colleghi chepossono beneficiare della legge n . 831 . E inquesta occasione mi è gradito rivolgere il sin -cero apprezzamento per l'opera -appassionatache il collega onorevole Raffaele Leone dimo-stra per i problemi scolastici . Lo seguo datempo perché sono un suo corregionale e, vor-rei dire, con molta cortesia, un suo concor-rente politico, essendo del suo stesso collegi oelettorale .

L'altra causa del marasma è l 'attuazionedella legge istitutiva della scuola media uni-ca, con decorenza dal 1° ottobre, senza un aapprofondita ed adeguata preparazione; ciòha determinato molti inconvenienti di carat-tere tecnico-didattico e forse giuridico . Nonmi soffermerò molto su questa legge per muo-vere critiche di fondo, per altro sterili e tar-dive. Ormai la riforma si è fatta e, second oil mio parere, dovremo aspettare 20 anni per -ché ve ne sia un 'altra. Non è questa una pre-visione basata sulla fantasia, ma sui dati ch emi portano a rilevare come dalla legge Ca-sati del 1859 passammo alla legge Coppino de l1877, alla legge Orlando del 1904, alla leggeGentile del 1923, alla legge Bottai del 1940 ea questa, figlia legittima di molti padri, ch eè entrata in vigore 22 anni dopo quella d iBottai . Devo quindi ritenere di essere ne lgiusto quando prevedo che fra 20 anni almen o(questo è il ciclo medio), vi sarà una nuovariforma della scuola che potrebbe in un certo

senso riparare alle manchevolezze della pre-sente .

Ma, ripeto, senza sterili critiche, vorrei in -dicare le difficoltà evidenti e gli squilibri chesi son venuti a creare . In molti casi la tra-sformazione dell'avviamento e l 'assorbimentodella scuola media hanno creato serie situa-zioni, che vanno dalla presenza di due presid iin una stessa scuola e nello stesso centro, alladura necessità di dover licenziare l'applicat oo gli applicati di segreteria che venivano pa-gati dal comune nelle scuole di avviamento ; emolto probabilmente anche il personale subal-terno . questa una preoccupazione molto se -ria per le famiglie di coloro che vedono i npericolo i loro magri guadagni .

Sarebbe stato opportuno anche a mezz ocircolare (se ne fanno tante !), disporre l atemporanea sospensione dei licenziamenti al -meno per un biennio, fino a quando cioè l alegge istitutiva della scuola media unica avr àavuto integrale applicazione ; e ciò al fine d isistemare la questione in rapporto ad una si-tuazione di carattere definitivo .

Ma le difficoltà maggiori si verificano nellecittà medie e grandi, dove si contano più m i-clei di scuola media e di avviamento . In molt icasi il Ministero ha disposto fusioni non giu-stificate dalla contigua ubicazione delle ri-spettive sedi cui le amministrazioni local iprovvedono con l'abituale lentezza burocra-tica e con tutti gli inconvenienti che si crean oper questo ritardo . Io stesso, nella mia qua-lità di assessore alla pubblica istruzione de lcomune di Lecce, mi sono permesso di in-viarle un telegramma, onorevole ministro ,chiedendole, accoratamente, di accogliere i lparere dell'amministrazione comunale e delprovveditorato agli studi di Lecce, affinch égli otto nuovi nuclei di scuola media unicarimangano tali . L' ho fatto perché la deci-sione del Ministero era quella di ridurre d idue nuclei .

GUI, Ministro della pubblica istruzione . Inogni caso, non v'è parere del Ministero, m av'è una proposta del provveditorato .

BONEA. Sì, il provveditorato ha proposto ,modificando il primo parere, che gli otto nu-clei rimangano. Perciò ho mandato il tele-gramrna. Credo che ella non abbia ancor adato la sua approvazione : se così fosse, mipermetterei di rinnovarle questa preghiera .

Vi è poi l'inconveniente che molte scuoleidentiche verranno ora a trovarsi praticament enello stesso posto; perché se prima un avvia -mento professionale si trovava in un cert oluogo ed era una scuola completamente d iversa da una vicina scuola media, oggi, di-

Page 29: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

-- 1643 —

Camera dei Deputali

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

venute ambedue medie uniche, saranno l'un ala copia dell'altra . Sappiamo tutti che unascuola non si crea all'improvviso e non pos-siamo tirare con le corde un edificio scola-stico divenuto scuola media per portarlo adebita distanza da un altro edificio similare .

A queste difficoltà tecniche, si aggiungonodifficoltà didattiche, per cui si vede frammen-tata la presenza dei professori nelle vari eclassi . Mi riferisco al cosiddetto « professoredi classe », che sta per scomparire . Una vol-ta anche le sinistre erano d'accordo nel man-tenere il professore di classe, come risultadalla relazione del senatore Donini presentataal Senato nella scorsa legislatura . Oggi sem-bra invece che le sinistre abbiano cambiat oparere .

Il non mantenimento dovrebbe essere giu-stificato, secondo uno studioso cattolico, il pro-fessor Nosengo, con l'impossibilità di faroccupare una cattedra da un professore condodici ore soltanto . Non si tiene presente peròche le ore possono essere più di dodici, ne lqual caso il professore di lettere che avrà dueclassi, anziché fare 16 o 15 ore, ne farà 20, 26,e 18 o 26; il che sposta alquanto il rapport ofra le ore che oggi fa il professore di classee quelle che dovranno essere fatte : mi rife-risco al latino facoltativo, con l'ultima indi-cazione di 18 o 26 ore .

Le altre difficoltà derivano dalla nebulo-sità con cui sono stati formulati i programmi .Ho letto attentamente il volumetto sui pro -grammi divulgato dal Ministero e stampatodall'Istituto poligrafico dello Stato . Orazio di-ceva : vorrei essere breve, ma divento oscuro :l'illustrazione dei programmi, invece, è ab-bastanza ampia, ma resta oscura lo stesso .Parlandosi delle applicazioni tecniche, si diceche ci si propone « di sodisfare . . ., di sviluppa -re . . ., di guidare . . ., di contribuire ad un equi-librato sviluppo della personalità dell'alun-no », ecc . Per quanto riguarda i programmi ,siamo però nel vago . Ella pure, signor mini-stro, che è un professore, dovrà convenirne .

Questa nebulosità _contribuirà a creare un anecessaria (dico « necessaria » in senso filoso-fico) perplessità anche negli insegnanti . Do-vremo quindi attendere con molta pazienz anon soltanto che gli alunni si abituino a que-sto nuovo metodo, ma che i professori si abi-tuino a dimenticare il vecchio metodo .

Ed ora sfioro soltanto la questione del la-tino. Io non voglio farne l'epitaffio o pianger esulla sua tomba recitandone, come una mo-derna prefica, l'elogio con le parole di Anto-nio Gramsci e di Concetto Marchesi ; vogli osolo rendere evidente un dato di fatto . Il latino

non si studia in prima classe ; è obbligatorio ,fuso e confuso con l ' italiano, in seconda ; è fa-coltativo in terza . Agli esami di licenza medi aè però materia obbligatoria per chi voglia iscri-versi al liceo classico .

Cosa accadrà, dopo che il latino, come èstato detto, si è reso responsabile della pesan-tezza degli studi e della discriminazione clas-sista della vecchia scuola ?

MALAGUGINI . Tutte storie !BONEA. Concordo con lei .Per una generale tendenza degli italiani a

fare i bastian contrari, quasi tutti i genitori(io me lo auguro) potrebbero avviare i lorofigli allo studio del latino . E allora chi loinsegnerà ? Oggi, nella scuola media, inse-gnano i professori abilitati in italiano, latino ,storia e geografia . Negli avviamenti che di -vengono scuola media unica, invece, inse-gnano professori abilitati in italiano, storia egeografia, ma non in latino .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Questi docenti hanno però la stessa forma-zione universitaria .

BONEA. Senza dubbio; però non hannosostenuto la prova specifica, che non soltant oaccerta una preparazione ma legittima ch il'ha superata all ' insegnamento di quella par-t.icolare materia .

Oltretutto una simile pratica potrebbe ve-nire inficiata sul piano giuridico, perché idocenti che hanno ottenuto l'abilitazione al -l'insegnamento del latino potrebbero solle-vare, e ritengo che lo faranno senz'altro ,un'eccezione nei confronti di coloro che no nl'hanno .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Va tenuto presente che i professori dell'av-viamento rappresentano attualmente solo u nquarto dei docenti che potranno insegnar eil latino .

BONEA. Resta il fatto che occorre deter-minare la qualificazione di questi docenti ,eventualmente inserendo nella scuola mediai maestri laureati e portando alle prime du eclassi superiori quelli che abbiano sostenutoil concorso di latino. Bisognerebbe tener contodei diritti acquisiti da coloro che hanno soste-nuto gravosissimi esami di concorso cui altridocenti non si sono invece assoggettati .

Vi è poi l'altra ipotesi, signor ministro ,e cioè che pochissimi allievi scelgano il la-tino come materia facoltativa . Ne' deriverà i lpericolo che i licei classici muoiano di ine-dia, essendo svantaggiati nei confronti degl iistituti magistrali, per l'ammissione ai qual inon è prevista la prova di latino . Così, doposette anni di scuola questi giovani potranno

Page 30: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1644 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

iscriversi al magistero e diventare profes-sori . . .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Ne faranno otto, in quanto il corso di stud imagistrali verrà prolungato di un anno.

BONEA . Pure facendone otto, non soster-ranno esami di latino ; per ora ne fannosette, anche se è allo studio, come risultadalla relazione, una riforma degli istituti ma-gistrali il cui progetto sarà presentato sol-tanto alla fine del 1964 .

GUI, Ministro della pubblica istruzione.Spero di presentarlo prima.

BONEA . iIn ogni modo questo inconve-niente va tenuto presente . Vi è il pericolo chenessuno si iscriva ai licei classici e chequindi le facoltà di lettere abbiano a scom-parire o a vivere stentatamente .

Entriamo così nel vivo della crisi dell ascuola. Finora, signor ministro, avevo evi-tato di usare questo termine, anche se i col -leghi intervenuti su altri bilanci e che hopazientemente e doverosamente ascoltato, nel -la mia qualità di « matricola » parlamentare ,lo hanno ampiamente adoperato parlando ri-petutamente di crisi delle istituzioni, di crisidella famiglia, di crisi della giustizia .

ERMINI, Presidente della Commissione .Per la verità sono state soprattutto le « ma-tricole » che hanno denunziato queste crisi .

BONEA. Ma vi erano anche anziani par-lamentari, con la barba come la sua, onore-revole Ermini . Certo è che, per il settore checi interessa, non si può negare una crisi, cheè soprattutto crisi degli uomini della scuola ,assai più preoccupante della carenza di aule .

Si lamenta la carenza di circa novantamilaaule e si calcola, come afferma Valerio Vale-riani in un ' inchiesta da lui condotta su lGiornale d 'Italia, che due milioni e mezzo d iragazzi rimarranno senza « casa » ; tuttavia ,un dibattito come il nostro non deve esseresoltanto un'arida elencazione di cifre ma deveattirare l'attenzione del paese sulle question idi fondo della pubblica istruzione . Indubbia-mente la nostra scuola ha bisogno di essererinnovata, ma non può esserlo da quell'im-provvisa cura Voronoff che doveva essere l ascuola unificata : è come volere far indossaread un ragazzo troppo cresciuto un vestit ostretto, che non gli si attaglia . La scuola varinnovata in tutte le sue strutture, che sono,in gran parte, in preda ad una crisi di sene-scenza .

Abbiamo mai pensato, ad esempio, al pro-blema della giustizia nella scuola ? Mi rife-risco alle sanzioni disciplinari a carico degl ialunni (per ora non mi occupo dei professori)

che sono regolate dal regio decreto-legge 4maggio 1925 con il quale furono istituite trecorti : il pretore, che è il preside, il tribunale ,che è il consiglio di classe, e la corte di assise ,che è il collegio plenario dei professori .

Gli alunni incorrono nei fulmini dell ascuola - essendo giovani vi incorrono spesso -tante volte per incoscienza, quasi mai per cat-tiveria. Sono stato testimone addoloratissim odi un triste episodio . Un ragazzo che avevacompiuto una mancanza, era incorso in un apunizione prevista dal citato ordinamento ,impugnabile soltanto con ricorso al ministr oentro dieci giorni dalla notifica delle decision idel collegio plenario . Eravamo novanta pro-fessori a giudicare un alunno quindicenne osedicenne, un alunno di prima liceo, senzache egli fosse presente, senza che potesse di -scolparsi e dire a novanta padri di famiglia :guardate, genitori (non professori), ho com-messo l'errore di cui mi viene fatta colp aper questi motivi . Questa, non è forse un aforma borbonica di giustizia che si pratic anella scuola ?

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Potevate ascoltarlo .

BONEA . Il regolamento non prevede cheil ragazzo sia presente al « giudizio », dispon esoltanto che il genitore o chi ne .fa le vec isi rivolga esclusivamente al ministro . La pa-rola « esclusivamente » è venuta fuori diec ianni dopo, con regio decreto 26 novembre1935, n . 1845.

A me sembra che sia necessario rivedereanche queste disposizioni : il ragazzo trae dal -la scuola l'impronta di ciò che gli viene inse-gnato. Se viene giudicato da questa specie dicorte marziale senza essere sentito, avrà u nfalso concetto della giustizia : una giustiziapietistica qualora sia perdonato o una giusti -zia arbitraria se condannato. Tutti quanti sia-mo stati a scuola e sappiamo ciò che riman eimpresso nel cuore e nella mente del ragazzo :è la voce calda e paterna del professore, ilsuo consiglio e la sua esortazione nei momentidifficili . Si tratta di impressioni che porteràcon sè in tutta la vita insieme ad altre, però ,che possono disturbarlo, mortificarlo .

La scuola è inoltre vecchia nei programmi ,anche se ne sono stati rinnovati alcuni, com equello delle elementari, nel 1955 . Ci siamoperò dimenticati, onorevole Ermini, ella eraallora ministro, dei programmi di educazion efisica . Nelle scuole elementari molti decenn ior sono l'educazione fisica non era praticatae se lo era, veniva lasciata alla discrezionedell'insegnante che la riduceva nel fare al -zare gli alunni in piedi, a « braccia conserte »,

Page 31: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1645 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI

SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

in « prima » e « seconda » posizione . Ricor-da ? Occorre invece per i bambini delle scuol eelementari vi sia un programma di educa-zione fisica e per questa incombenza, potrem-mo utilizzare una parte di quegli insegnant ielementari disoccupati che battono alla portadi chi non lì può o non li vuole ascoltare .

La scuola è vecchia perfino nei bandì d iconcorso . Ella, onorevole ministro, ha mes-so il piede su una buccia di banana banden-do il concorso per le cattedre di storia e d ifilosofia. Vi è stata una polemica, spropor-zionata per la verità : bisognava riderci so-pra. Però, quegli elementi di economia poli-tica e di diritto che si richiedono nel « fa-moso » bando ai professori di filosofia, nonsi insegnano più, perché il programma di fi-losofia e di storia non li richiede . Quel ban-do si riferisce alla legislazione fascista : perfortuna non è stata richiesta anche la cultu-ra fascista e la dottrina dello Stato, perchénel 1945 una provvida circolare abolì la cul-tura fascista, la dottrina dello Stato _e la cul-tura militare . Ma, tolto questo, non si è pen-sato a niente altro .

La scuola è vecchia anche nei vizi : melo consenta, signor ministro, e me lo consen-tano gli amici parlamentari che hanno l abontà di ascoltarmi . Mi riferisco alla politic adella lesina che si pratica tante volte o all apolitica delle spese superflue . Signor mini-stro, ella sa che gli ispettori centrali hann ocominciato il loro servizio estivo (non s oquello autunnale) dopo gli esami scritti ! Noncredo che ciò sia dovuto ad un ritardo daparte del Ministero : credo di no, poiché ella ,signor ministro – e non lo dico per farl eun complimento – è veramente zelante, e de-gno della massima considerazione . Ritengoquindi che si sia proceduto così proprio perrisparmiare quel milione e mezzo di inden-nità che sarebbero spettate agli ispettori, iquali avrebbero dovuto cominciare le loroispezioni negli istituti sede di esame non gi àdopo, ma prima e durante le prove scritte ,nel momento in cui erano predisposti i diar iper gli esami di maturità .

Inoltre, fra i vizi che affliggono la scuo-la vi è quello delle sperequazioni . Per esem-pio, i direttori didattici sono privilegiati ne iconfronti dei presidi : mi riferisco natural -mente ai direttori didattici incaricati e aipresidi incaricati . In effetti, i direttori didat-tici godono del trattamento economico d iquelli in ruolo di prima nomina, mentre ipresidenti incaricati conservano .i loro coeffi-cienti ; i direttori didattici incaricati benefi-ciano di concorsi speciali, al contrario di

quanto avviene per i presidi . Si tratta di spe-requazioni che dovrebbero essere eliminate .

Inoltre dobbiamo dire che nella scuola v isono troppi padroni : non perché facciano odisfacciano come vogliono, rna per il fattoche, ad esempio, le scuole materne sononelle mani di privati ; lo stesso dicasi per l escuole popolari, le quali possono essere ri-chieste dati'« Enal », dalla Comunità brac-cianti, dati'« Endas », dai comuni ed anch eda privati .

L'Unità l'altro giorno pubblicava che aPisa vi sono 800 insegnanti elementari disoc-cupati . Io mi permetto di commentare chePisa è fortunata ad avere solo 800 insegnant idisoccupati : Lecce, Brindisi e Taranto n ehanno molti di più . È vero che le scuole po-polari mettono questi insegnanti elementar inelle condizioni di poter sbarcare il lunario ;ma perché non affidarle tutte ai provvedito-rati ? Perché costringere questi insegnanti adandare a bussare a tante porte ? vero cheessi fanno la domanda al provveditorato, m ala fanno anche ali'« Endas », alla Comunit àbraccianti, alle « Acli », alla C .I .S.L . e addi-rittura a quei privati che organizzano quest icorsi non so se per speculazione o per crears iuna certa clientela . Bisognerebbe inciderecon il bisturi della buona volontà per risanarequesti mali .

Lamento anche il fatto che nei patronat iscolastici vi siano troppe ingerenze esterne .Io sono presidente di un patronato scolastico ,quindi sto facendo l'autocritica . I patronatiscolastici dovrebbero essere nelle mani degl iinsegnanti, affinché queste istituzioni rispon-dano alle esigenze quotidiane e immediat edegli alunni che frequentano le scuole elemen-tari . Chi meglio dei direttori didattici, degl iispettori scolastici, degli insegnanti, può in-tervenire in questo settore ? Aggiungiamocianche i rappresentanti degli enti locali, m afacciamo sì che essi non abbiano una posi-zione preponderante; mettiamoci anche quell inominati dall'alto, ma con la stessa limita-zione. Comunque dovrebbero essere più irappresentanti eletti di quelli nominati .

Soltanto di sfuggita vorrei accennare alproblema dei libri gratuiti . Tutti i deputatipotrebbero fare a meno di avere i libri gra-tuiti per i loro figli . Naturalmente questovale per i meno anziani, per i più giovani ;sarebbe un bel gesto, molto apprezzato e s iavrebbe la possibilità di poter giovare ad al-tri . Infatti, i libri gratuiti molti potrebber ofare a meno di averli . Sembra che si tratt idi piccole cose ; in realtà, sono le lamentel edella povera gente. Dice l'operaio : perché

Page 32: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

-- 1646 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

deve avere i libri gratuiti anche il figlio de Iprofessore ? È certamente una cosa antipa-tica la distinzione tra ricchi e . poveri, m anon si fa una buona pubblicità all'assistenz acon questi criteri . Il Vangelo dice che la manodestra non deve sapere quello che fa la sini-stra e viceversa .

Vorrei, ora, rivolgere una domanda su icentri didattici nazionali : essi furono isti-tuiti dal fascismo il 30 novembre 1941, alloscopo di « orientare secondo una ideologiaunica gli insegnanti delle scuole secondarieitaliane, per influenzare secondo le diret-tive governative l ' attività pedagogica e di-dattica della nazione ». Non sono stati abolit ie chiedo se le loro finalità siano rimaste quel -le previste dal fascismo.

Queste cose che ho detto a proposito de ivizi della scuola e dei troppi padroni, le h odette perché non ci può essere, non ci dev eessere asservimento morale dell'insegnant enei confronti del suo simile dotato di mag-giore potere . .2 la posizione vecchia, se si vuo-le, ma sempre valida espressa da Monte-squieu : « La libertà politica di un cittadinoè quella tranquillità di spirito che provien edall'opinione che ha ciascuno della sua sicu-rezza, e affinché si abbia questa libertà oc -corre che il Governo sia tale che un citta-dino non possa temere un altro cittadino » .È qualcosa dì diverso dal concetto affermatoda Rousseau nel Discorso sull'origine e fon-damento dell'ineguaglianza tra gli uomini ,quando diceva che essa « dipende da una spe-cie di convenzione ed è stabilita o almen oautorizzata dal consenso degli uomini » . Nonpossiamo accettare questa impostazione . Pre-feriamo fermarci alla verità eterna, quale èquella, profondamente valida, espressa da lMontesquieu .

La scuola ha l 'obbligo, ha il fine sovran odi difendere la libertà dell'individuo. Comeaffidarla ad uomini che se ne sentono privati ,che disgraziatamente accettino questo statodi servitù che è più mortificante della schia-vitù imposta dalla forza ? Non possiamo, nondobbiamo e non vogliamo inventare « l'uomostrumentale, l'uomo-utensile – per dirla conGeorges Duhamel – come abbiamo inventatoil bue da lavoro, la vacca da latte, la chioc-cia-oviprolifera e il maiale ipergrasso » .

Ecco, signor ministro, per quali ragion iil vero problema di fondo è il problema de-gli insegnanti, è quello del loro reclutamen-to, della loro stabilità e sicurezza interna .

Desidero accennare ad alcuni problemi in -terni, permanenti, alla unificazione dei ruol iche si impone per motivi storici, per motivi

organici nella scuola e perché, chi più e chimeno, i sindacati della scuola, primo i lS .A .S.M .I ., anche se hanno visioni different iin fondo sono convinti che si debba giungerealla necessità di .distinguere i professori lau-reati dagli insegnanti diplomati .

È anche necessario che i professori si ve-dano riconosciuto il servizio pre-ruolo e i lperiodo di abilitazione per la progressione i ncarriera e che, infine, si risolva una volt aper tutte la situazione dei trentanovisti .

Il Parlamento dovrebbe, infine, riveder eil problema della rivalutazione delle pensioni ,il conglobamento delle voci extratabellar inello stipendio, l'esame delle richieste avan-zate nella scorsa legislatura per la quattor-dicesima mensilità. Questo lo dico come Ci-cero pro domo sua .

A cosa serve questa stabilità ? Serve pe rdare maggiore serietà alla scuola . Signor mi-nistro, prepariamo finalmente tutta quella le-gislazione necessaria a riparare il vecchio, eallora si ridarà serietà ai concorsi e alla scuo-la, proprio attraverso una trafila lunghissi-ma, una seria selezione degli individui ch edevono portare i ragazzi ad essere cittadin idello Stato.

Oggi siamo guardati con scarsa simpati aperché abbiamo scarsa dignità . Dobbiam odirlo chiaramente in quest'aula . Forse perquesto i - giovani non si iscrivono alla facolt àdi lettere, la quale si sta femminilizzando ,come' del resto tutta la scuola italiana ; forsesi tratta più di dignità che di non alletta -mento degli stipendi .

Un lucido articolo di Roberto Berardi suNord e Sud del dicembre 1962 esamina l acondizione degli insegnanti medi e tra l'altr oafferma che « un piano di sviluppo dell ascuola che sia veramente organico, dovrà por -si, accanto al problema delle aule, dei tip idi scuola, dei programmi, delle borse di stu-dio, ecc . anche, anzi diremmo in primo luo-go, il problema degli insegnanti » . La stessacosa è espressa dal relatore di minoranza Va-litutti . Egli afferma che « se si facesse unagraduatoria dei problemi attuali della scuolaitaliana, senza dubbio il primo posto tocche-rebbe a quello degli insegnanti per gravitàed ampiezza » .

Intanto oggi, onorevoli colleghi, tutti son oprofessori : i veterani che insegnano scienz ee chimica perfino negli istituti superiori ; gliavvocati, anzi i laureati in giurisprudenz ache insegnano tutto : lettere, filosofia e sto -ria, francese, inglese, tedesco, spagnolo equalche volta materie giuridiche; gli student iuniversitari che non studiano più per fare

Page 33: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1647 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

studiare gli altri ; i geometri e gli ingegneri ;i ragionieri e i periti agrari e i« maturati »eletti professori di educazione fisica ; e sonoprofessori perfino gli artigiani, i falegnami ,i ferrai e le sarte che insegnano nelle scuol eprofessionali materie tecniche .

Questa è mortificazione, perché la quali -fica viene ricercata da tutti ; perfino gli agent idi commercio stanno cercando una, patente d imestiere e una qualifica . Noi professori, in -vece, vediamo inflazionata la nostra qualific aconquistata attraverso anni di seri studi ela selezione di severi concorsi . Si giunge alparadosso che è realtà . Voglio raccontare unepisodio avvenuto l 'anno scorso di quest itempi . Facevo il preside allora, adesso son oin congedo d'ufficio per mandato parlamen-tare. Ricevetti una domanda di uno student euniversitario di scienze politiche, il quale in-dicava la sua disponibilità per l'insegnamen-to delle materie letterarie, delle lingue stra-niere (francese e inglese) e della matema-tica !

Cosa avverrà nel 1970, se continuerà lafuga dalla scuola, quando gli alunni obbli-gati saranno diventati circa 4 milioni ? Dov eprenderemo i professori ? Con il latino di-ventato la peste nera e reso facoltativo, quant iragazzi tredicenni si iscriveranno al lice oclassico ? Si prevedono tempi brutti . Faccia-mo scuole in ogni comune che abbia almen o3 mila abitanti ; la scuola si istituisce perdecreto ministeriale, ma il ministro, ahinoi ,non può, con decreto ministeriale, costruireuna scuola e creare anche i professori .

Non possiamo inventarci i professori, nonpossiamo credere alla fantasiosa notizia d iquei quotidiani secondo la quale i professor ipossono essere sostituiti dalle teaching ma-chines, cioè da macchine che impartiscon ole lezioni .

A questo proposito, onorevole ministro ,ricordo che le inviai la mia prima interro-gazione nel mese di maggio per avere la con -ferma o la smentita di quanto molti giornal iavevano pubblicato, cioè che le « macchin edel sapere » erano state visionate e autoriz-zate dal Ministero . La cosa era evidentementetroppo banale .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Vi è stata subito una smentita .

BONEA . Sì, ma la mia interrogazione nonha avuto alcuna risposta e gradirei che l aavesse .

Parlare di scuola vuol dire parlare de lproblema dei giovani che cercano gli stru-menti idonei a un valido inserimento dell eforze della giovane cultura nella democrazia

italiana. Ai fini della cultura è indispensabi-le il metodo (ecco perché il problema dell ascuola è problema nazionale e collettivo) e i lmetodo è dato dal complesso del corpo in -segnante . Scuola, Stato, alunni, docenti : que-sti i termini fondamentali del rapporto cheha per oggetto la cultura e la più sana ammi-nistrazione, e quando noi liberali affermiam oche è precipuo compito dello Stato quellodella educazione, non diciamo nulla che si ain contrasto con l'articolo 33 della Costitu-zione proclamante la libertà dell ' insegna-mento (e in proposito l'amico onorevole Va-litutti ha chiaramente espresso la nostra po-sizione nella sua relazione di minoranza), m avogliamo disciplinare, indirizzare (oggi si do-vrebbe dire progammare) l'azione educativasecondo l'insegnamento di Platone, un inse-gnamento vecchio ma sempre valido, che af-fermava : « Quando la società si è evoluta ,l'istruzione-educazione passa dalla famigli aallo Stato » .

Dobbiamo guardare in prospettiva e laprospettiva è quella di conservare le nostr etradizioni e di inserirle in un orizzonte moltopiù vasto, quello dell'europeismo, al qual enoi liberali crediamo come alla realtà de ldomani . Un europeismo che non può essereesaurito nella tematica dell'XI « giornata del-la scuola » che si terrà fra qualche mese, m ache deve adeguare i programmi nazionali a iprogrammi europei, cercando di creare l'in-terscambio tra professori e professori, met-tendo l'alunno italiano in condizione di fre-quentare le scuole estere, in modo che l'emi-grante non sia costretto a lasciare in patri ai propri figli per non condannarli all'igno-ranza, ma possa portarli con sè sapendo ch eanche all'estero potranno studiare .

È questa la prospettiva nella quale va in-quadrato il problema della scuola, con tutt ele sue gloriose tradizioni, che si innestano i ntradizioni nuove che dovremo difendere nelmomento in cui esse nascono .

Onorevoli colleghi, ho detto cose ovvie, macon la passione che mi viene dal fatto di es-sere nella scuola da 39 anni, da quando cioè

sono nato, essendo figlio di insegnante, e co nuna perfetta aderenza alla realtà . Se eccessivi sono stati, scusatemi perché non sono stat ivoluti, e soprattutto vogliate accogliere il mi oringraziamento per avermi benevolmente

ascoltato . (Applausi) .PRESIDENTE . La seduta è sospesa fino

alle 16,30 .

(La seduta, sospesa alle 13,45, è ripres aalle 96,30) .

Page 34: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1648 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Per la XX ricorrenza dell'eccidio di Cefalonia .

BELOTTI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .BELOTTI. Signor Presidente, onorevol i

colleghi, venti anni sono passati da quel trist e24 settembre 1943 che registrò nelle cronacheinsanguinate del mondo, giunto alla fase piùterribile della bufera infernale scatenata sututti i fronti d 'Europa, l'eccidio di Cefalonia ,la tragedia forse più infame e inumana dell astoria .

In quel 24 settembre alle 7 del mattino ,il generale Gandin, comandante dell'eroicadivisione « Acqui », già combattente sul Carso ,venne prelevato, tradotto in un luogo desert oe fucilato. Dopo di lui furono passati per learmi gli ufficiali della divisione presso Argo-stoli, in prossimità di una villetta rusticachiamata la « casa rossa », a gruppi di 8 e d i12 : 400 ne furono fucilati nella stessa gior-nata .

Allorquando vennero, in tedesca disciplin adi morte, chiamati alla fucilazione gli uffi-ciali italiani della divisione « Acqui » in for-mazione di 8 per volta, i morituri si offerser osdegnosamente in 12, in 15, cosicché il co-mando germanico ebbe cinicamente ad os-servare che gli italiani erano indisciplinatianche quando venivano avviati al sacrificio .

Barbaro, inumano, infame eccidio questodi Cefalonia, consumato in dispregio di ogn ilegge di guerra e di umanità, in quanto av-venuto successivamente all'armistizio ed allaresa della guarnigione italiana .

La divisione « Acqui » sarebbe potuta tor-nare in patria liberamente purché avesse ac-cettato le proposte dei tedeschi di unirsi a lor oo di cedere le armi. La divisione « Acqui »rispose decisamente « no » : non poteva esserecon i tedeschi perché aveva giurato fedelt àal governo legittimo d 'Italia; non poteva es-sere contro di loro, perché contro di loro po-teva agire soltanto in caso di eventuali at-tacchi ; non poteva cedere le armi senza com-battere, perché ciò avrebbe costituito offes aall 'onore e alle tradizioni militari italiane .

Dissero tutti di no . Disse di no il gene-rale Gandin dopo aver cercato invano, no nper la sua sorte ma per quella dei suoi di-pendenti, una soluzione onorevole; disse dino il comando supremo dopo un troppo lungosilenzio; infine, cosa meravigliosa, dissero dino al cento per cento i soldati ai quali eran ostate comunicate le pretese naziste, perché li-beramente scegliessero .

La consapevole, unanime, eroica decisionedella guarnigione di Cefalonia venne resa de-

finitiva nella risposta data il 14 settembre da lgenerale Gandin al comando tedesco : « Perordine del comando supremo italiano e pervolontà degli ufficiali e dei soldati, la divi-sione « Acqui » non cede le armi » .

Prima della resa, le cronache di guerr aaveva registrato a Cefalonia tutta una fio -ritura di episodi meravigliosi, che anche aventi anni di distanza conservano intatti l aloro freschezza, il loro valore . Il tenente Fer-rari, andato duè volte all'attacco, ferito, nons'era ritirato all'ordine di ripiegamento, erarimasto solo a combattere ed era morto ac-canto a un mucchio di bossoli ; il capitanoCiajolo, due volte ferito, aveva rifiutato di la -sciare la lotta : colpito a morte, il suo cada -vere veniva difeso dai suoi ottanta soldati chemorirono tutti come lui, insieme con lui . I ltenente Di Carlo, morente presso il suo pezzo,aveva gridato al suo subalterno : « Non mol-lare, spara a zero con le granate a palletta ! » .Su questa linea, tutti con pari ardore e fede ,nessuno era mancato al giuramento . Nullamutò davanti al plotone di esecuzione .

La « casa rossa » divenne un calvario .Prima di tutti in ginocchio e in preghiera co npadre Formato e padre Ghilardini ; poi, drittiin piedi e sicuri, a testa alta, di fronte a imitra; il capitano Clerici cantando la canzo-ne del Piave, il capitano Guasco salutandosull'attenti, « da carabiniere », il colonnelloRomagnoli calmo e imponente con la pipa i nbocca, il capitano Carocci a passo speditocome quando lo chiamava il suo superiore ; i lgenerale Gherzi scoprendosi il petto e gri-dando : « Viva l'Italia ! » . Nessuno tremò,nessuno impallidì .

Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'ec-cidio di Cefalonia, che in questa circostanzanon possiamo rievocare che per rapidi cenni ,è tutto qui, nel suo orrore e nel suo splen-dore . Il cappellano della divisione « Acqui » ,don Formato, scrisse un toccante, veritiero ,documentato resoconto del massacro . Erastato proprio lui ad intervenire dopo quattroore di infame eccidio ; quando quattrocentoufficiali erano caduti sotto le raffiche tede-sche, l'eroico cappellano s ' era scagliato con-tro il comandante del plotone di esecuzione ,gridando : « Basta ! ne sono rimasti 37 : ri-sparmiate almeno questi ! » .

La divisione « Acqui », che 1'8 settembr eaveva un organico di 11 mila uomini con 525ufficiali, il 24 settembre, a sedici giorni di di -stanza, dopo cinque di combattimenti e unodi martirio, aveva l'organico ridotto a cinque-mila uomini e ottanta ufficiali .

Page 35: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1649 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Onorevoli colleghi, di fronte a un episodioluminoso della nostra storia, che testimoni ail valore del soldato italiano, ritengo super-fluo ogni commento .

Al di là delle frontiere della morte, par ea me che i gloriosi soldati di Cefalonia, mas-sacrati con spietata ferocia nel più cinico di -spregio di ogni legge di guerra e di umanità ,non vogliano da noi, a venti anni di distanza ,parole di odio. Essi sono come il seme chedoveva morire sotterra per portare frutto.Essi, coralmente, impegnano l'Italia a no nindulgere più al nazionalismo altero ed as-surdo che l'ha avvilita e perduta, e la spro-nano a proseguire « al convito dei popoli as-sìsa », come la voleva il nostro grande Man-zoni : nella concordia, nell'intesa, nella col-laborazione con gli altri popoli liberi, perch équesta è la via maestra della pace e del pro-gresso civile dell'umanità . (Vivi applausi) .

DI NARDO. Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .DI NARDO . A nome del gruppo parla-

mentare socialista mi associo alle nobili pa-role di commemorazione del barbaro eccidiodi Cefalonia testé pronunciate in quest'aula .Il sacrificio della guarnigione di Cefalonia fuuno dei primi eroici episodi dell'inizio dellaguerra di liberazione . È dalla strage di Cefa-lonia che tutto il popolo italiano si ribellò econ la Resistenza, terribile e dura, riuscì adabbattere definitivamente il nazifascismo e aridare all'Italia la democrazia e la libertà .

Ritengo che ogni italiano che crede decisa -mente nelle istituzioni democratiche e nell alibertà non debba fare altro in questo mo-mento che rivolgere un pensiero commossoagli eroici caduti di Cefalonia .

SERBANDINI . Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .SERBANDINI . Come parlamentare comu-

nista e come partigiano mi associo alle parol eche qui sono state pronunciate . Essendo statotra coloro che dettero inizio- alla Resistenzapopolare contro l'invasore nazista e controil fascismo, tanto più sono commosso e fier onel rendere omaggio a questi soldati, a quest iufficiali che nella catastrofe – conosciam otutti da quali ragioni determinata – sepperoriscattare l'onore loro e l'onore del paese ,come disse Vittorio Emanuele Orlando, informa di ribellione .

Novemila, se non erro, sono stati i cadut idi Cefalonia, novemila nel totale dei venti -mila caduti del settembre 1943 : soldati, uffi-ciali, popolani, a Roma come nell'Egeo, aBarge come a Matera, che vide il primo epi-sodio di insurrezione liberatrice . Da simili

'moti, esplosi in situazioni disperate nel su de nel nord, prese avvio quel grande e semprepiù incontenibile movimento popolare e na-zionale che ha nome Resistenza .

Mi associo alle parole del collega Belott iquando ha affermato che il nostro ricordo no nvuole costituire un richiamo all'odio . Macerto vuoi costituire un richiamo alla genera-zione nostra ad incontrarsi con le più giovan igenerazioni per un colloquio che serva agl iuni ed agli altri per intendere più a fond oquella vicenda di valore fondamentale : per-ché – per esempio – i nostri soldati si trovas-sero lontani dalla patria, per quali errori ; ecome, dunque, evitare al nostro paese ed a lmondo il riprodursi di simili tragedie . Uncolloquio che serva a capire di più il presente ,ad aiutare le forze in sviluppo a divenirepiù consapevoli di sé e quindi più concreta-mente attive e f attive .

Sono parole di Gramsci . E mi pare sia giu-sto che nel ricordo di quei soldati e di quegl iufficiali, dei combattenti e dei trucidati pres-so la « casa rossa », accanto al nome di do nFormato, si evochi il nome di Gramsci . Que-sta è la migliore tradizione nostra, questa èl'unità di lotta e di sacrificio da cui veniamo :di qui trae origine la nostra Repubblica . (Ap-plausi) .

BONEA. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .BONEA . A nome del gruppo liberale m i

associo alla commossa rievocazione del sa-crificio degli ufficiali e dei soldati della divi-sione « Acqui », barbaramente trucidati peravere tenuto fede al giuramento di fedeltàalla patria anche nell'ora più oscura dellasua storia .

MAGRI, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .MAGRI, Sottosegretario di Stato per la

pubblica istruzione . Il Governo si associa conprofonda commozione al ricordo degli eroic icaduti di Cefalonia che con il loro sanguescrissero una pagina gloriosa nella storia de lnostro paese, lasciando alla nostra e alle ge-nerazioni che verranno un esempio memo-rabile di dedizione al dovere e di devozion ealla patria .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, il sa-crificio in terra straniera della divisione

Acqui » non ha forse, per vastità, prece-denti nella storia . Non di rado nei periodi pi ùtristi e bui vi sono singolari momenti di luc eche hanno il valore di riscatto dell ' umanitàintera, ricordandole l'impegno morale dell asua destinazione . Quei soldati, che si trova-

Page 36: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Alti Parlamentari

— 1650 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

vano lontano dalla patria senza ordini precisinel tragico epilogo di una guerra profonda-mente impopolare, avevano un'altra alterna-tiva, nemmeno disonorevole e seguita da al-tre truppe : quella di lasciarsi trasportare i ncampi di prigionia; hanno preferito la mort ecome la preferiscono i martiri, i testimoni ch ecol sacrificio della loro vita terrena vollerodar prova della validità di un ' idea, della fedein un trascendente destino dell'uomo, dell aumanità .

La Camera ricorda i caduti di Cefaloni acon reverenza, con gratitudine, con orgoglioprofondo . (Generali applausi) .

Per una sciagura in provincia di Caserta .

ROBERTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ROBERTI. Signor Presidente, è giunta no -tizia che si è verificata all'alba di stamane ,a Parete, in provincia di Caserta, una grav esciagura causata dallo scoppio di una delletante e, purtroppo, mai eliminate fabbricheclandestine di fuochi artificiali . Si lamentano14 morti e pare che altre vittime siano ancorasepolte sotto le macerie fumanti dell ' edificioabbattuto dallo scoppio .

Nell'inviare alle famiglie e ai cittadini d iParete, uno dei poveri comuni della provin-cia di Caserta, ai lavoratori, agli operai e a imanovali che erano addetti a questo lavoro– povera umile gente delle nostre campagne –il nostro pensiero commosso e reverente, ri-volgiamo nel contempo al Governo la nostraistanza più viva affinché vada incontro a icolpiti e, contemporaneamente, cerchi di evi -tare il ripetersi di simili sciagure, esercitand ouna sorveglianza accurata .

DI NARDO . Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .DI NARDO . Mi associo, a nome del grup-

po socialista, al compianto della Camera perquesta grave sciagura .

BELOTTI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .BELOTTI . Il gruppo della democrazia cri-

stiana si associa al pensiero commosso e rive-rente che qui è stato rivolto alle vittime dell arecente sciagura di Parete e prega il Governodi far luce sulle cause e le responsabilità de ltremendo incidente, nonché di predisporre ,ove necessario, misure di cautela preventivaper evitare sciagure del genere, tanto grav idal punto di vista umanitario e sociale .

BO. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .BO . A nome del gruppo comunista, m i

associo al cordoglio per questo grave lutt oche colpisce la nostra collettività, sollecitand oa mia volta un aiuto largo ed immediato all efamiglie colpite e un energico intervento de ipubblici poteri che valga ad evitare il ripe -tersi di simili sciagure .

BONEA. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .BONEA. A nome del gruppo liberale, m i

associo all ' unanime cordoglio della Cameraper il grave sinistro verificatosi a Parete .

MAGRI, Sottosegretario di Stato per l apubblica istruzione . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .MAGRI, Sottosegretario di Stato per la

pubblica istruzione . Nell 'associarmi al doloredella Camera per la tragedia che ha colpit onumerose famiglie di lavoratori di Parete ,assicuro che il Governo interverrà in misuraadeguata nei soccorsi alle famiglie che sonostate così duramente colpite e non mancheràdi rendere edotta la Camera dei .risultati del-l'inchiesta in corso per l'accertamento dieventuali responsabilità .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, quat-tordici operai si sono aggiunti alla schieralunghissima dei lavoratori caduti . La Cameraintera, nell'esprimere il suo solidale cordo-glio, sollecita lo svilupparsi di una legisla-zione che protegga quanto più è possibile l avita e l ' incolumità dei lavoratori .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE.

iscritto a parlare l'ono-revole Francesco Fabbri. Ne ha facoltà .

FABBRI FRANCESCO . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, la discussione del bilanciodella pubblica istruzione si colloca in u nmomento particolare della vita del nostr opaese, momento in cui, presa da un lato co-scienza del ruolo primario che in una politic adi sviluppo economico-sociale compete all aeducazione, si avverte dall'altro la necessitàdi organizzare un'azione di rinnovament oprofonda, razionale e sistematica, che pongala scuola italiana in grado di far fronte aisuoi nuovi compiti .

Le profonde trasformazioni socio-econo-miche del paese, gli spostamenti demografic iinterni, gli scambi internazionali, le esigenz edi un rapido sviluppo economico che rompauna volta per sempre i dualismi che hann ofinora ostacolato un più organico e civil eprogresso, la sempre maggiore ricchezza di

Page 37: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Alti Parlamentari

-- 1651 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

conoscenze scientifiche e di applicazioni tec-niche richiedono trasformazioni del sistem aeducativo che siano all'altezza del momentostorico che viviamo .

Tutto ciò ha fatto apparire opportuno econveniente, non solo nel nostro paese, il ri-corso alla pianificazione dell ' insegnamento ,a quello strumento cioè che garantisca un aeducazione adeguata a tutta la popolazione ,con tappe ben determinate, facilitando ad ogn iindividuo la realizzazione delle sue possibi-lità potenziali e il suo contributo più efficaceallo sviluppo sociale, culturale ed economicodel paese .

Oggi il concetto di programmazione eco-nomica, e anche di pianificazione scolastica ,sembra quasi generalmente accettato, dopo leaspre polemiche che si sono accese sull ' argo -mento . Queste controversie, nate dalla consi-derazione dei piani quinquennali sovietici ,hanno consentito a qualche autore (per esem-pio, il Mannheim e il Tugwell) di esaminarele prospettive che la pianificazione apriv anella politica sociale. Oggi si tratta, per i de-mocratici, non tanto di una discussione su iprincipi ma piuttosto di una scelta fra l acattiva e la buona pianificazione, ammess ala compatibilità di quest'ultima con il prin-cipio della libertà della persona e con l'ideo-logia democratica ; ma soprattutto si tratta d iricercare la tecnica migliore per attuarla .

Vi è però, per noi cattolici, un principi oda salvaguardare, nella riaffermazione del di -ritto primario dei genitori nell'educazione de ifigli e del principio di sussidiarietà delloStato, ed è quello dell'effettiva libertà d'inse-gnamento, quale del resto è previsto dall anostra Costituzione repubblicana . Ciò imponedi conciliare la libertà personale con la neces-sità di un'azione dello Stato di coordinameno ,di promozione, di guida del processo di svi-luppo, come si ottiene soltanto con una piani-ficazione autenticamente democratica .

Tutti i paesi democratici più evoluti e an-che quelli di recente indipendenza hanno af-frontato il problma e lo stanno risolvendo ne lmodo congeniale alle loro tradizioni e alleloro condizioni particolari . L'« Unesco » ne hatrattato e ne tratta ampiamente ; convegni d istudio sempre più numerosi ne mettono afuoco i vari aspetti, dalla conferenza d iWashington del 1958 a quella di Parigi de l1959, dalla riunione dei paesi asiatici a Ka-rachi tra la fine del 1959 e il gennaio 1960 ,all'incontro dei paesi arabi a Beirut, alla con-ferenza dei paesi africani ad Addis Abeba de lmaggio 1961, fino al più recente congressodell'Unione mondiale degli educatori catto-

lici tenutosi a Londra nel mese scorso, eal quale ho partecipato in rappresentanza de -gli educatori cattolici d 'Italia .

Ebbene, in tutti questi incontri è stata con-cordemente riconosciuta l'opportunità dell apianificazione scolastica in una moderna poli-tica di sviluppo ed insieme la sua compatibi-lità e conciliabilità con il rispetto dei valor idella persona, le cui esigenze devono peròessere subordinate al raggiungimento del benecomune . Del resto, sono anche i fatti di ogn igiorno della vita scolastica italiana a render esempre più evidente non dico l'opportunitàe la convenienza ma la necessità della pro-grammazione scolastica . Gli esempi sarebberoinnumerevoli ; mi sia consentito di citarn equalcuno .

Si registra, come noto, un surplus di mae-stri che urgono alle porte dei concorsi e degl iincarichi e supplenze annuali, mentre si ve-rifica, di contro, una insufficienza di profes-sori abilitati o semplicemente laureati (o tal -volta non laureati) per la scuola media . Si èassistito poi parecchie volte in questi ultim ianni, come ad una cosa non eccezionale m aordinaria, a fatti di questo genere : i vinci -tori dei concorsi magistrali immessi nei ruol ie quindi nell'insegnamento, mentre coloroche non avevano avuto la promozione ed era-no iscritti ad un corso universitario (o si son oaffrettati ad iscriversi) sono stati accolti com einsegnanti nella scuola media pur non avendoalcuna esperienza . In occasione dei recent iconcorsi per il personale direttivo della scuol aelementare i migliori sono stati immessi ne lruolo, mentre coloro che non erano stati ad -dirittura ammessi alle prove orali non son orientrati come maestri nelle scuole di origin ema hanno avuto un incarico di professor inelle scuole medie o sono diventati perfin opresidi delle stesse !

Tali carenze si verificano anche nel set-tore dell'istruzione professionale, ove un coor-dinamento delle iniziative si rende urgent eed indispensabile . Le insufficienze che il col -lega Pedini ha rilevato nel campo dell'edili-zia scolastica, per quanto attiene sia all'esi-guità dei fondi disponibili sia ai modi ed a itempi di costruzione degli edifici, le necessitàdelle scuole materne e molti altri problem istanno a significare che, se un piano di pro-grammazione scolastica fosse stato predi -sposto per il passato, forse questi fenomen idi carenza sarebbero stati, non dico evitati ,ma, quanto meno, attenuati .

Non mi è consentito approfondire il tem ache ho affrontato; ' ma ho voluto svolgerequeste considerazioni sulla politica di piano,

Page 38: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1652 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

proprio per far presente che si è delineat auna pausa tra il momento della presa di co-noscenza delle necessità (da sviluppare ulte-riormente con la discussione sul rapporto dell aCommissione di indagine che il Parlamento ,penso, si apprestarà a fare verso la fine del -l'anno) e il momento della ricerca dei mezz iidonei a soccorso dello necessità e della pro-gramazione degli interventi nel più ampi oquadro della pianificazione economica gene-rale .

Ciò farebbe pensare che l'attuale paus adebba essere caratterizzata da una politic adi ordinaria amministrazione. Il momento ,invece, richiede, pur nella oculata e sollecit apredisposizione di strumenti di carattere stra-ordinario da attuare con la programmazione,di affrontare con la maggiore sollecitudin epossibile i problemi che urgono, che nonattèndono, che non rispettano la tregua po-litica di un Governo come il nostro, ma cam-minano, progrediscono e crescono insiem econ la crescita del paese . Voglio accennare aqualcuno .

Edilizia scolastica . La situazione in molt icomuni d'Italia è veramente drammatica. Leprovvidenze di cui alla legge 24 luglio 1962 ,n. 1073, si sono rapidamente esaurite e l enecessità rimangono . Anzi, le necessità au-mentano col crescere della popolazione sco-lastica e con l'aprirsi delle scuole medie neicomuni minori, con i grandi fenomeni del-l 'urbanesimo .

Il rapporto del presidente della sezioneesperti della Commissione nazionale per l aprogrammazione economica, professor Sara-ceno, fa un preventivo che preoccupa pe rquanto concerne l'edilizia scolastica . Per lenecessità del momento e per quelle dei cinqu eprossimi anni occorrono 75 mila aule per lescuole elementari, 78 mila per le scuole me-die, 10 .700 per l'istruzione classica, scientific ae magistrale, 53.200 per l ' istruzione tecnic ae professionale . Il che comporta un preven-tivo di spesa di circa 2 .490 miliardi .

Evidentemente un Governo come l'attual enon può affrontare il problema, anche perch éesso deve essere affrontato e risolto second ouna procedura già predisposta, cioè, la di-scussione sul rapporto della commissione d iindagine e l 'apprestamento degli strumenticui ho dianzi accennato . Ma, dato che vi son onecessità impellenti e dato che i provvedi-menti risolutivi potranno ritardare, occorro-no interventi immediati (si chiamino ess ia ponte », o come dicono gli economisti « in-terventi prepiano ») atti a sodisfare le neces-sità più urgenti, le quali ritengo possano es-

sere commisurate ad una spesa di cento mi-liardi .

Il collega Pedini ha fatto utili propost ecirca la procedura da seguire nel settore del -l'edilizia scolastica . Per parte mia, riterre iutile che il ministro dei lavori pubblici, d iconcerto con quello della pubblica istruzio-ne, definisse con decreto, per ogni progett oapprovato, la somma esatta della spesa am-missibile . La procedura attuale è diversa : s ifanno promesse di contributi sulla base d iun preventivo di larga massima, compilatomagari qualche tempo prima, poi passano gl ianni prima che l'iter burocratico sia perfe-zionato; e, quando si è ottenuta l 'approva-zione da parte di tutti gli organi tecnici del -l'amministrazione dello Stato, i prezzi no nsono più gli stessi e si deve iniziare una nuo-va lunga procedura di revisione . Deve esseredata facoltà al ministro dei lavori pubblic i– il quale ha gli organi tecnici appropriat iper stabilire se i prezzi sono convenienti eremunerativi sia per lo stato, sia per le im-prese assuntrici dei lavori – di stabilire aposteriori l'entità della somma ammissibil ea contributo .

Mi permetto un altro suggerimento : difronte all'impossibilità di tanti piccoli co-muni di affrontare con propri mezzi, nono -stante l'intervento finanziario dello Stato, i lproblema della progettazione delle propri escuole e del finanziamento, sia pure parziale ,delle stesse, vorrei si prendesse in conside-razione l'opportunità di istituire un entestraordinario, come si è fatto in altri settori(per esempio, in quello dell'edilizia popolare) ,che si assuma l'onere della costruzione degl iedifici scolastici, abbreviando così le proce-dure, riducendo la spesa e risolvendo il pro-blema nel modo più economico e razionalepossibile . Ritengo che con una istituzione de Igenere si possa conciliare il giusto rispettoper l'autonomia e la libertà degli enti local icon il necessario coordinamento dello Stato ,al fine di attuare un piano organico del set-tore .

Oltre all'edilizia scolastica, vorrei accen-nare all'istruzione professionale, cioè al set-tore in cui si sono verificati gli effetti piùmacroscopici di questa esplosione della scuol acui stiamo assistendo .

Non a caso dianzi, quando ho accennat oad alcuni concetti riguardanti la programma-zione economica, ho toccato il principio dell alibertà dell'insegnamento. Questo principiopuò trovare pratica attuazione in questo set-tore, sol che lo Stato cerchi di agevolare l enumerose iniziative che non solo da privati,

Page 39: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1653 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

ma anche da enti pubblici, sono state intra -prese. In proposito mi permetto di citar el'esempio dato dall'amministrazione provin-ciale di Treviso, la quale, fin dal 1954 -1955, ha affrontato in tutto il territorio pro-vinciale il problema dell ' istruzione profes-sionale, mediante la costituzione di consorz itra l'amministrazione provinciale e alcuni co-muni (ripartiti evidentemente per 'zone), alloscopo di costruire e gestire istituti di istru-zione professionale, con criteri verament emoderni. L'onorevole ministro conosce questaesperienza, per cui spero abbia modo di pro -porre quegli interventi che possano attenuaregli oneri ormai eccessivi che gravano sugl ienti locali. E un atto di coraggio e di fed eche hanno compiuto i sindaci di questi piccolicomuni, che hanno devoluto per l ' istruzioneuna notevole parte delle pur magre disponi-bilità di bilancio .

Credo che lo Stato, cui si chiede di inter-venire in aiuto di queste scuole, non propongadi assorbirle, trasformandole in istituti pro-fessionali dato che l'esperienza che essi hannoregistrato è quanto mai positiva .

Mi sono permesso di sottolineare alcun ipunti, che ritengo fondamentali, della poli-tica scolastica del nostro paese . Questo miointervento non ha voluto essere un atto d icritica verso il Governo, che in una situa-zione difficilissima sta facendo tutto il possi-bile e ha già operato con accortezza e sensi-bilità, presentando un bilancio che merit ala più ampia approvazione ; il mio intervent oha voluto, piuttosto, significare un invito re-sponsabile a cogliere assieme, dall 'esame de iproblemi che urgono, delle cose che sodi-sfano e di quelle che debbono essere miglio -rate, lo slancio necessario per affrontare unaopera che, con la collaborazione di tutti gl iitaliani ed in particolare di tutto il personal edella scuola (al quale vanno, nel momento incui riprende l'annuale, dura fatica, il mio sa- -luto ed incitamento di collega, che ha ab-bandonato sì la scuola attiva, ma per servirl ain posizione più avanzata ed aperta e sempreal servizio del paese) è destinata a segnarenella vita del nostro paese il compimento eil coronamento di quelI'azione di rinnova-mento già iniziata con successo dai governidemocratici della Repubblica .

La scuola sta subendo una profonda tra-sformazione : da una scuola elementare nonaperta a tutti, quale era quella di un passatoancora recente, da una scuola media e supe-riore riservata alle classi aristocratiche, ogg iè il tempo della scuola del popolo in tutti isuoi ceti .

Il futuro è quindi già cominciato per l ascuola italiana : occorre essere pronti a co-glierne tutti i risultati positivi e a tradurli abeneficio dell ' intera comunità nazionale .(Applausi al centro) .

PRESIDENTE. iscritto a parlare l'onore-vole Anfuso . Ne ha facoltà .

ANFUSO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, è con una certa mortificazione, di ca-rattere puramente personale, che mi accingoa parlare . Ella, onorevole Rossi, era ministrodella pubblica istruzione quando la intrat-tenni, penso molto urbanamente (ed ella m irispose con altrettanta urbanità) sopra alcu-ni gravi casi di violazione del paesaggio ita-liano. Fra l 'altro, parlai della via Appia E della, onorevole Rossi, se ben ricordo, è presen-tatore, insieme con il compianto onorevoleMacrelli e l'onorevole Bettinotti, di una pro-posta di legge sulla via Appía che non so chefine abbia fatto . . .

PRESIDENTE. Come la via Appia . (Siride) .

ANFUSO . Esiste un articolo 9 della Costi-tuzione, non so se l'onorevole Marangone l'ab-bia ricordato oggi che, fra l'altro, impon el'obbligo di rispettare il volto esterno dellanazione, il volto dell'Italia .

L'onorevole Marangone stamane ha anchedetto qualche cosa che mi ha colpito . Egli sitrova nel mio stesso stato d'animo . Da moltianni, come il compianto senatore Zanott iBianco, si affanna a presentare interrogazioni ,interpellanze, a moltiplicare gli interventisulle sorti del paesaggio e del patrimonio ar-tistico italiano . Purtroppo, in questi ultim itempi le cose sono peggiorate, al punto chenon si tratta ormai di difendere semplice -mente il paesaggio, di difendere, per esem-pio, Napoli dalla bruttura del grattacielo d ivia Medina o Roma dagli orrori delle nuov ecostruzioni che si allineano sulle vie conso-lari, ma si tratta di difendere qualche cos adi più, si tratta di difendere, oltreché l'anim adella nazione, anche la più grossa industu anazionale, il turismo .

Nei giorni scorsi, un gruppo di illustri pro-fessori, tanto illustri quanto ingenui, si è riu-nito a palazzetto Venezia per studiare tuttauna serie di provvedimenti atti a salvare i lvolto dell'Italia, il paesaggio italiano ed i lsuo patrimonio artistico . Ho inteso il profes-sor Pallottino proporre che si moltiplichino ísovrintendenti, mentre il professor Lerici h asuggerito che si moltiplichino i sorveglianti .I colleghi sanno che l'Italia dispone di 188 fun-zionari di sovrintendenza alle belle arti, cuiè devoluta qualcosa di più grave che Fammi-

Page 40: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1654 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

nistrazione di una grande provincia romana .Questi malcapitati statali devono provveder eintanto a frenare le speculazioni edilizie, i nmolti casi favorite dai comuni, e devono quin-di perseguire gli attentatori, i banditi del pa-trimonio archeologico italiano .

Vorrei procedere con ordine, ricordando ,se l'onorevole Rossi mi permette, la sua pro -posta di legge e parlare, perché il Parlamentosi renda conto della gravità del caso, della vi aAppia. I colleghi hanno udito ciò che hadetto l'onorevole Rossi, uno tra i migliori mi-nistri della pubblica istruzione . La tragediain questa questione, che è molto più grave d iquanto a prima vista possa apparire, con-siste nel fatto che tutti i ministri della pub-blica istruzione sono stati tutti efficienti m aper breve tempo . Abbiamo avuto l'onorevol eSegni, tanto bravo come ministro della pub-blica istruzione da diventare Presidente dell aRepubblica; l ' onorevole Gonella, l'onorevoleMedici, cui sottoposi il mio progetto di legg eper la biennale di Venezia, progetto rimastoagli atti come quello dell'onorevole Rossi ,l 'onorevole Rossi stesso e adesso siamo a l« consolato » dell 'eccellente onorevole Gui, i lquale, se ha compulsato bene le carte del su oMinistero, si accorgerà che la situazione è al -meno tanto oscura quanto io la dipingo .

Non sto qui, evidentemente, a fare un di-scorso di opposizione su questa materia, so-prattutto parlando di una strada costruita2350 anni fa ! Bisogna che ci intendiamo sullepossibilità che sono offerte allo Stato italian odi salvare quanto resta del patrimonio artisti-co italiano . Non arrivo all'affermazione del -l'architetto Cederna, il quale tempo fa diss eche Roma è diventata la città più brutta de lmondo . Certo, se continuiamo così, rischia d idiventare veramente una delle più brutte de lmondo . Infatti, al centro di Roma, al centr odi auguste rappresentazioni dello spirito uma-no si stanno costruendo delle opere pseudoar-tistiche, copie di quel che dovrebbe essere ilprogetto ideale di una città futura e son oinvece volte a sotterrare la città stessa ed aviolarne il suo carattere .

Guardiamo appunto il caso della via Ap-pia . Su questa via, nonostante il progetto del -l 'onorevole Rossi, gli appelli miei e del com-pianto senatore Zanotti Bianco e le esortazion idell'onorevole Marangone, implacabilmente icinematografari del mondo intero costruisco-no le loro brave e cincischiate villette. Ricordoche Corrado Alvaro nel 1953 scrisse sul Cor-riere della sera questa frase terribile : « La vi aAppia è andata a finire nei villini economici » .Fossero davvero villini popolari ! La via Ap -

pia è finita con le ville copiate dal cinemato-grafo con la riproduzione cioè di grandi ca-sermoni costruiti per ospitarvi istituti religio-si, come la casa di Santa Rosa . Sono un buoncattolico e mi dispiace dover rilevare che l'Os-servatore romano tempo fa scrisse che la casadi Santa Rosa sta bene dove sta . Lo so bene ,lo dice l 'Osservatore romano. Non fiato più . Leassicuro però, onorevole ministro, che questacasa è qualcosa 'di mostruoso e di insoppor-tabile; situata in tutte le direzioni di osserva-zione della via Appia, ne viola il paesaggio i nmaniera definitiva . Potremmo però mettereall'inizio della via Appia una copia dell'Os-servatore romano che tranquillizzi le nostrecoscienze ma finché quell'edificio brutto peril paesaggio – e si vede sia da San Sebastia-nello sia dalle grandi vie d'accesso delle stra-de consolari – figurerà nel panorama della vi aAppia, non vi sarà possibilità di salvare lavia Appia .

Come possiamo salvarla ? È quello chechiedo al Palamento . Intanto, onorevole Gui ,le auguro di diventare Presidente del Consi-glio . In ogni caso pur diventandolo, cerchi d irimanere al Ministero della pubblica istruzio-ne qualche anno di più, e si adoperi a per-fezionare le iniziative abbandonate dai .suoipredecessori . Tanto l'onorevole Segni quantogli onorevoli Gonella e Medici diedero alloratutte le possibili assicurazioni sulla salvaguar-dia della via Appia . Nello stato attuale, ess anon è altro che l'estrinsecazione più acuta del -l'odio contro i monumenti italiani . Cerchi ,onorevole Gui, di sollecitare dal partito d imaggioranza l'emanazione di leggi che inte-grino le due leggi del giugno 1939, leggi co-siddette fasciste ed ancora in vigore . Fatenedi migliori se volete . Io stesso proposi tempofa la riforma della legge fascista sulla bien-nale di Venezia . Il Parlamento, forse perch éla proposta veniva da me, finora non l'hadiscussa .

Come possiamo salvare il paesaggio ita-liano ? Il professor Pallottino ha detto ch eoccorre dare più poteri ai sovrintendenti .Dare più poteri ai sovrintendenti significa of-frire la possibilità ai sovrintendenti di diri-mere le contestazioni circa le costruzioni, i nmaniera che essi abbiano la parola definiti -va . Occorre, cioè, una legge che dia ai sovrin-tendenti autorità, forza e prestigio, una legg eche soprattutto rinnova i quadri dei sovrin-tendenti e li metta in grado di servirsi di u npersonale capace ed addestrato .

Ella, onorevole Gui, sa bene quello che èaccaduto in questi giorni a Tarquinia . Hovisto che gli onorevoli Tozzi Condivi e Bar-

Page 41: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1655 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

tole hanno presentato una interrogazione sul -la incredibile apparizione sugli schermi tele-visivi (così mi hanno detto, perché non mi ècapitato di vederli) dei « tombaroli », i ban-diti delle tombe di Tarquinia, i quali lavo-rano su vasti appezzamenti di terreno archeo-logico non recintati . Costoro hanno chiamatoin causa il professor Moretti, sovrintendent edella zona di Grosseto, accusandolo di esser estato tacitamente d'accordo con loro nellosventrare le tombe, abbandonandosi poi amanifestazioni di gergo da « tombaroli » . Perchi non lo, sapesse, esiste anche il gergo de i

tombaroli », oltre che esistere questa illu-stre corporazione . In pratica i « tombaroli »hanno accusato lo Stato italiano di complicit ànella violazione delle tombe chissà da quant ianni .

L'opinione pubblica italiana da un giorn oall'altro si è trovata a conoscere i misteridelle tombe etrusche di Tarquinia aggiornat icon il gangsterismo del 1963 . Lo Stato, nell apersona del professor Moretti, è apparso all oschermo della televisione italiana per raccon-tare come erano avvenuti i trafugamenti eperché in un certo momento della vita dell asovrintendenza lo Stato stesso aveva dovut opatteggiare coni « tombarol i

Tutto questo è molto pittoresco e forniscemateria molto piacevole per i giornali a roto -calco e di divertimento per le future genera-zioni, ma sottolinea ancora la necessità d iperfezionare la legge in difesa del paesag-gio e del patrimonio artistico . Avrei propo-sto qualche progetto di legge io stesso se nonconsiderassi con un certo scetticismo le ini-ziative del genere, specie dopo non avervisto ancora accolta dal Parlamento la mi aproposta di legge per la riforma della bien-nale di Venezia . Spetta, comunque, al Par -lamento occuparsi del perfezionamento dell alegge sui paesaggi, al di là delle considera-zioni morali e dei pregiudizi connessi all einterpretazioni che di questo caso vengonodate anche in sede politica .

Occorre un progetto di legge che stabiliscaun controllo accurato per la difesa del pae-saggio, difesa attiva e anche passiva, in quan-to ci dobbiamo anche difendere dai violatoridel nostro patrimonio nazionale e dagli affos-satori del nostro turismo .

Alla riunione del palazzetto Venezia è sta-ta proposta per l'ennesima volta la costitu-zione di un ministero dell'arte . Già è esistit oin Italia, non proprio un ministero, ma u nsottosegretariato, retto dal benemerito ed il -lustre letterato onorevole Rosati . Oggi tale

ministero dell'arte potrebbe anche essere as-segnato allo stesso ministro dello spettacoloe del turismo. Vedremmo così l'onorevole Fol-chi incarnare in una trimurti le principal iattività dello spirito nazionale : l ' arte, lo spet-tacolo ed il turismo, attività, del resto, pro-fondamente connesse .

Non vi è bisogno di stabilire dettami este-tici per rendersi conto che un paese come i lnostro è forse l'unico paese d'Europa che po-trebbe onorarsi di un ministero dell'arte, mi-nistero cui potrebbero essere aggregati gli at-tuali servizi della pubblica istruzione .

Abbiamo la fortuna adesso di avere unottimo direttore generale delle belle arti nel -la persona del professor Molaioli, che ha or-ganizzato il museo di Capodimonte . Vorrei ,onorevoli colleghi, che vi metteste nei pannidi questo egregio professore . Egli ha confi-dato qualche volta le difficoltà in cui si trov aad espletare le sue importantissime e delicat emansioni : cosa si può fare con un bilanci oche gli consente di stipendiare solo 188 per-sone ? Cosa può fare, per esempio, il sovrin-tendente alle belle arti di Siena, professorCarli, egregio cultore di arte antica e moder-na, il quale ha a disposizione un economo edue restauratori nell'epicentro della grand eproduzione artistica dell'umanesimo italiano .Traggo da note stese al riguardo dal profes-sor Valsecchi : « Carli si trova di fronte a lcampanile del duomo di Siena : la famosa tor-re senese a strisce è pericolante . Di sua ini-ziativa fa iniettare cemento, tenta di salvar -la. Sempre di sua iniziativa e senza il sus-sidio dello Stato, ha cercato di creare de imusei riunendo tutta una diaspora di quadr idispersi nelle chiese e nelle case. Uno assa ibello ne è stato recentemente aperto a Mon-talcino . Un altro, quello di Asciano, contien eopere raccolte nelle chiese del contado, ch efarebbero il vanto di qualunque grande pina-coteca internazionale . Il professor Carli dev eandare a caccia di questi quadri del quattro -cento come già il Berenson, ma per salvarl ial nostro godimento, non come quegli pe rvenderli in America. Fino a qualche anno faa Montepulciano opere pittoriche importanti ,come uno dei più antichi dipinti di San Fran-cesco firmato da Margaritone di Arezzo, u naltro san Francesco di Ambrogio Lorenzetti ,una Incoronazione della Vergine di Spinell oAretino ed altre ancora, erano accatastate i nuno stanzone buio del palazzo pubblico . Orasono state collocate nel bel palazzo gotic oNeri Orselli . Ma esse si trovano mescolate acroste che vantano nomi incredibili, dal Ca-ravaggio a Rembrandt, a Van Dyck, senza al-

Page 42: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1656 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

cun criterio critico, o a tele e a tavole spac-cate, bucate, sporche, scrostate » .

Ma se il Carli a Siena per la sua volontà ,per il suo spirito pionieristico, riesce a tro-vare tanti quadri, pensate cosa trovano gl iantiquari o i banditi, coloro che vengono dal -l'estero per comprare r quadri italiani, color oche si ficcano nelle sacrestie, che si mettonod'accordo con la miriade di commercianti d ioggetti d 'arte che infestano il nostro paese .

Chi di voi ha visitato i grandi musei inter -nazionali, chi è entrato al Metropolitan Mu-seum di New York, alla National Gallery diLondra, nell'Ermitage di Leningrado, ha avu-to una stretta al cuore, vedendo musei ch enessuno Stato italiano riuscirà mai a mettereinsieme; e si tratta di opere d'arte comprat ee vendute atraverso i secoli con i noti proce-dimenti .

ROBERTI . E la chiesa dei gerolomini aNapoli ?

ANFUSO . Stavo appunto per ricordarla ;è una chiesa scomparsa completamente : al -tare, pale, sacrestia, tutto è stato venduto ,tutto si è volatilizzato da un giorno all'altro .

Io non sto ad accusare la sua direzionedelle belle arti, onorevole ministro : i sovrain-tendenti svolgono un'opera veramente merite-vole e desidero che dal Parlamento vada adessi un elogio . Ma con una stretta al cuoreho sentito l'altra sera il professor Moretti ,illustre archeologo, parlare alla televisione .Ho a disposizione soltanto uno scrivano e dun martellino – egli diceva – e devo cercar edi salvare un patrimonio sorvegliando tutt oun enorme territorio . Come si può rimpro-verare il professor Moretti se è stata violat ala famosa « Tomba della pulzella » insiem econ le altre due che sono state distrutte dai

tombaroli » ? Costoro, introdottisi nelle tom-be, hanno tentato di scalfire gli affreschi pe rportarne via dei pezzi che poi avrebbero ven-duto : e in questo modo hanno distrutto ungrande documento di arte etrusca .

Presenti un disegno di legge, onorevoleministro, per aumentare il numero dei so-vraintendenti, e dare loro un minimo d ipersonale, in modo che abbiano la possibi-lità di assolvere ai loro compiti .

ERMINI, Presidente della Commissione .Onorevole Anfuso, è questione di fondi : sesi trova la copertura, viene senz'altro ap-provata una legge a questo fine . Nella rela-zione della maggioranza il nostro pensier oin proposito è chiaramente espresso .

ANFUSO . Onorevole Ermini, parlo a u nParlamento, non a un sinedrio di dotti . Senon mi rivolgo alla maggioranza non saprei

a chi rivolgermi . Alla maggioranza vorre ichiedere di voler discutere anche il mio pro -getto sulla riforma della biennale di Vene-zia. Ma soprattutto io chiedo che si cerch idi risolvere questa questione angosciosa pertutto il popolo italiano : la conservazione delnostro patrimonio artistico .

L'onorevole Marangone ha detto stama-ne cose che io condivido pienamente . Manon parlerò più di questo argomento . Giàaltra volta ella, onorevole Gui, ha ascoltatole mie reiterate richieste : ella si sarà stan-cato di vedermi, io mi sono stancato di pro-testare, perché non potrà risolverla lei que-sta questione, né lo potrò io. Ma giacché ab-biamo la fortuna di avere un ministro gio-vane, preparato, prima che assurga a piùalti fastigi . . .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Non si slanci, onorevole Anfuso .

ANFUSO . una bella pedana di lancioil Ministero della pubblica istruzione . Ho ci-tato prima il caso dell'onorevole Segni, ch eè diventato Presidente della Repubblica ;tutti gli ottimati del suo partito sono pas-sati attraverso questo Ministero . Per di più inquesto momento presiede la nostra Assem-blea l'onorevole Rossi, destinato certament ead alti incarichi ed egli pure è reduce d aquel dicastero . Ma io le ripeto la mia esor-tazione : cerchi di rimanere al Ministerodella pubblica istruzione almeno il temponecessario per elaborare due o tre disegn idi legge che riescano a salvare dalla fine i lpatrimonio artistico italiano . E quando par-lo di fine non faccio certo della retorica :non farei mai retorica in una materia com equesta. Il caso del professore Carli può esser erapportato a tutto il patrimonio artistico ita-liano .

Onorevole sottosegretario Magri, noi sia-mo della stessa città . Ora sarebbe interes-sante parlare dei castelli normanni della no-stra Sicilia, del castello di Paternò, di quell odi Motta Sant'Anastasia ; il castello di Ran-dazzo, poi, è stato adibito addirittura a car-cere. Ella mi potrà rispondere che era car-cere anche ai tempi dei normanni . Ma chequesta bellissima perla dell ' arte normannasia tornata ad essere carcere dopo tanti secoli ,mi pare un assurdo.

MAGRI, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Il castello di Paternò èstato restaurato.

ANFUSO . Sì, con una spesa, mi pare, d i60 milioni ; per quello di Motta Sant'Anasta-sia, invece, vi è stato uno stanziamento d i30 milioni ; ma, a parte la posizione bellis-

Page 43: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1657 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

sima, continua a versare in una situazion eprecaria. Così il castello di Acicastello, bi-zantino, è stato aggiustato bene o male . Ora,non dico che si debba fare da noi quello ch esi fa in Francia per i castelli della Loira ; manon potremmo organizzare, il che costituireb-be una attrazione turistica unica al mondo ,la visita dei castelli normanni siciliani ? Taleattrattiva turistica potrebbe drenare molto d iquel denaro che l 'onorevole Folchi aspetta .Ma per fare una politica turistica bisogna ch esalviate il patrimonio artistico .

Vorrei ancora citare i casi più gravi ch esono stati denunciati recentemente dal pro-fessor Valsecchi : il piccolo museo di Pienza ,per esempio, in cui sono raccolti, come permiracolo, i capolavori dell'umanesimo . Inquesto museo ancora il professor Carli hacercato di poter rimettere insieme tesori d imiliardi . Ma sapete quanto ha dato il Mini-stero della pubblica istruzione ? Tredici mi-lioni ! Esistono cornici che valgono da sol euna cifra simile . Noi restiamo affascinati d ifronte alle meraviglie dell'industrializzazio-ne, degli idrocarburi, tutte cose di cui noiitaliani parliamo per sentito dire . Ma abbia-mo i più grandi tesori dell 'universo e li la-sciamo mangiare dai topi : dai topi di Tar-quinia o da quelli di Siena .

L'altro giorno ho letto in un articolo chea San Quirico d ' Orcia il bellissimo palazzodei Chigi, una delle meraviglie dell'arte rina-scimentale, è ridotto ad una cantina. Il ducao il principe Chigi sa benissimo di essere i lpadrone di questa casa avita eretta dai suo ipadri, ma non ha i mezzi per restaurarla e dè per questo che essa è ridotta ad una speciedi magazzino, in attesa che un giorno loStato la rilevi .

Ancora : lasciamo il brigantaggio archeolo-gico ma parliamo di una città cara a noi tutti :Milano . A Milano avviene qualcosa di pi ùdeplorevole . Anche a Milano è il paradigm adella nuova civiltà . Dice il Borgese in un arti -colo apparto sul Corriere della sera dell 'altrogiorno : « Si avvicinano piccone e mazza adiverse belle o dignitose o caratteristiche casein via Brera, in via dell'Orso, in via Pontac-cio, in via Solferino, in via San Marco, zon e– come specialmente la Garibaldi, devastata ,la Sant 'Ambrogio e Magenta, sciupata e inperpetuo pericolo, la Venezia, la Monforte ,la Vittoria, la Ticinese sconquassata, spac-cata – che avevano e che dovevano conser-vare un dato carattere » . La Milano di Sten-dhal si è volatilizzata in omaggio al gratta -cielo della Pirelli, in omaggio a questo mo-struoso grattacielo che dovrebbe essere co-

struito. Sarebbe strano che nel 1963 partis-simo lancia in resta contro il grattacielo, m afatelo altrove, lasciate che le città italianevivano della loro bellezza e conservino i ri-cordi del loro passato glorioso . Le piazze d iStendhal sono finite e vi è da pensare che seil grande scrittore francese, che tanto amav al'Italia, rivedesse ora Milano, se ne torne-rebbe volentieri all 'altro mondo .

Così conclude Leonardo Borgese in un ar-ticolo che devo ancora ricordare : « Demeriti .Torti . Colpe. Peccati imperdonabili ? Vers oche parte accusare ? Quale cultura denun-ciare ? Anzitutto quella ufficiale, cioè la so-printendenza di Stato ai monumenti e il co-mune coi vari uffici, specie con la commis-sione per l'edilizia e per l ' igiene . Avvertiam operò subito (ed è la mia opinione) che la so-vrintendenza è meno accusabile e che a Pa -lazzo reale non mancano forze colte e civil icostrette spesso a lottare, e a soccombere, con-tro potenze pseudotecniche di palazzo Ma-rino » .

I comuni. I comuni sono la parte agent edegli scandali edilizi, degli scempi edilizi ,perché i comuni ad un certo punto, per neces-sità di bilancio, cominciano a ripresentare adimporre al soprintendente la esigenza di pro -cedere ad una certa sopraelevazione perch édeve servire ad un certo ente pubblico, edaccade, come diceva poc'anzi l'onorevole Ro-berti, che si va a cercare una chiesa che esi-steva il giorno precedente e vi si trova al suoposto una pompa di benzina !

Non possiamo giudicare così, leggermente ,un fatto di questa natura, onorevole ministro .Bisogna che il Governo, come del resto, èegregiamente detto nella relazione, riveda l edue leggi del 1939, riveda anche l'ultima leggedel 1950 sull'esportazione delle opere d'arte ,riveda tutto questo insieme di leggi la cuiosservanza poi non è così importante comelo spirito che deve presiedere all'opera deidirigenti degli enti pubblici nel considerareche questo è l'unico patrimonio, in quanto nonè un patrimonio transeunte, ma un patrimo-nio permanente .

Rivedere dunque le leggi, ma soprattuttodare maggiore potere ai sovraintendenti, mol-tiplicare la polizia archeologica, sorvegliare icosiddetti scambi e soprattutto educare il cit-tadino alla coscienza artistica, avvicinand ocon opportune misure il monumento al citta-dino. Non oso proporre al Parlamento quell oche dissi altre volte, che cioè l'Italia, a simi-glianza di altri paesi civili, ammetta gratuita-mente i visitatori ai musei . Non so quale si ail gettito dei biglietti d'ingresso ai musei, ma

Page 44: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1658 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

credo si tratti appena di qualche centinaio d imilioni . Inoltre, purtroppo, io non vedo mainei musei italiani le scolaresche .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .La domenica l ' ingresso ai musei è gratuito e ,quanto agli alunni delle scuole, non si mancadi organizzare per essi visite ai musei .

ANFUSO . Io non ve li ho mai incontrati :si vede che abbiamo orari diversi . Nei muse iinglesi, francesi, sovietici, americani, soprat-tutto sovietici, si incontrano continuamentegiovani di tutte le età .

Esamini quindi, onorevole ministro, lapossibilità di far accedere tutto il popolo ita-liano ai musei per lo meno tre o quattro volt ealla settimana, anche se la pubblica istruzioneincasserà in questo modo qualche centinaio d imilioni di meno .

GUI, Ministro della pubblica istruzione .Non è la pubblica istruzione ad incassarli .

ANFUSO . Tanto meglio, onorevole mini-stro. Leghi dunque il suo nome ad un prov-vedimento di questo genere ed anche ad undisegno di legge che riesca per una volta, nonad accantentare semplicemente l'onorevol eMarangone ed il sottoscritto, o l ' onorevoleRossi che si è battuto in tutti i tempi pe rquello che sto dicendo, ma il popolo italiano .

I giornali non fanno che pubblicare la no-tizia di scempi del nostro patrimonio artistico .Se ella agirà in questo senso, avrà la ricono-scenza non solo della mia parte politica, ma d itutto il Parlamento che non fa che sollecitar eda dieci anni provvedimenti che salvino i lpatrimonio artistico italiano dall'insidia de lmaterialismo, dell'ignoranza e della specula-zione . (Applausi -- Congratulazioni) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Bertè . Ne ha facoltà .

BERTE. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, trovo esauriente e lucida la relazion edel collega Raffaele Leone con il quale con-cordo pienamente . Un breve intervento, dun-que, questo mio che si propone soprattutt odi fare qualche considerazione sul recent epassato della nostra politica scolastica e d ipuntualizzare taluni problemi che, a mio av-viso, debbono venire affrontati radicalmente ,se non si vuole frapporre negative soluzioni dicontinuità alla politica scolastica intrapresa .

Il Governo in carica – è stato da pi ùparti riconosciuto – ha tra i suoi titoli d imerito anche quello di consentire ai partit ipolitici, in un momento complesso come l'at-tuale e dopo le note vicende, di potere com-piere opportune ricognizioni al proprio in -terno e all'esterno e, per taluni di essi, d ipotere approfondire la riflessione e la critica

circa la volontà manifestata di condurreavanti, sostenuta da una stabile e larga mag-gioranza, una politica di ampie prospettiv ee di moderna socialità fondata sulla sicurezzademocratica .

Quanti concordano nel riconoscere l ' oppor-tunità che questa politica di sviluppo di cen-tro-sinistra, possa venire continuata, supe-rando il periodo sperimentale e addivenendoalla sua fase organica mediante la proporzio-nale acquisizione di responsabilità anche ope-rative da parte di tutte le forze politiche ch ead essa si sentono disponibili, quanti concor-dano in ciò riconoscono la necessità che lapolitica già intrapresa, superando ogni empi-rismo, forse inevitabile in periodi di avvio ,assurga ad una visione sistematica dei pro-blemi della comunità nazionale e si caratte-rizzi in quella che vorrei chiamare la suadimensione popolare; popolare, anzitutto perla sua vocazione a risolvere prioritariamentei problemi che appartengono alle condizion ibase d'una società democratica; popolare, poi ,perché una politica così concepita, sii, nellascelta del suo contenuto sia nei suoi metodi ,trova facile comprensione e corrispondenz anella pubblica opinione .

A me sembra che in una problematica po-litica di questa natura la posizione dell ascuola sia preminente in sé e per sé, anch ese non lo fosse – come è – per il posto chei problemi della scuola da tempo occupan onell'amministrazione del paese, indipenden-temente dalla congiuntura politica nella qual eoggi ci troviamo .

Pur tra tante difficoltà, pur fra tanti pro-blemi tuttora aperti e nonostante le ancorgravi deficienze, si può in coscienza affer-mare – tenendo presente la grave depressionedi fronte alla quale venne subito dopo la guer-ra a trovarsi la democrazia italiana in ordin ealla politica scolastica – che la scuola sta peressere all'altezza dell'appuntamento . Deci-sioni di grande portata, certamente con luc ie con ombre, sono state prese e prospettive ,anche se qualche volta in ritardo, sono stateposte . Credo di non essere in errore affer-mando che, se in ogni settore della pubblic aamministrazione si fosse aperta la porta all ospirito di coraggiosa e meditata novità comeè avvenuto nella scuola, registreremmo ungenerale stato di maggiore avanzamento .

Ciò voglio dire perché mi sembra dove -rosa questa specie di misurazione della ten-sione operativa in occasione della discus-sione del primo bilancio dell'istruzione d iquesta legislatura e perché ho provato vera-mente un senso di amarezza ascoltando in

Page 45: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Alti Parlamentari

— 1659 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Commissione alcuni colleghi dell 'opposizio-ne che hanno avanzato ampie critiche, no ncerto con quello spirito costruttivo che sa-rebbe tanto utile e – forse perché colleghi ch enon hanno partecipato alle fatiche della pre-cedente legislatura – ignorando completa -mente il travaglio degli ultimi anni e l erealizzazioni che di quel travaglio sono frutto .

Se ricordiamo provvedimenti quali gl istralci del piano decennale, l'istituzione dell acommissione d ' indagine, l'apertura delle uni-versità per i provenienti dagli istituti tec-nici, le provvidenze per gli studenti univer-sitari, la stessa legge n . 831, i provvediment ia favore degli insegnanti, si deve pur ammet-tere che, nei limiti consentiti dal bilancio ,sono state poste le premesse del rinnova -mento e dell 'adeguamento della nostra scuola .

Tanto più sento il dovere di dire questecose oggi, in quanto più volte ho avuto mod odi affermare che di ben altri stanziament ila scuola ha bisogno . Anzi, mi permetto d iinsistere ancora una volta su questo punto ,nel convincimento che si debba trovare il co-raggio di una particolare qualificazione dell aspesa a vantaggio della scuola, anche a cost odi notevoli sacrifici in altri settori .

Non ho citato quella che è stata forse lapiù importante legge della passata legisla-tura : l'istituzione della scuola media unifi-cata .

È evidente , però, che un sistema scola-stico rimane privo di senso se non raggiung ele sue complete strutturazioni, se cioè no nsi organizza coerentemente dalla scuola ma-terna ai vari traguardi che il cittadino puòraggiungere, fino ad essere un lavorator equalificato, un diplomato o un laureato .

Sodisfatto per l ' istituzione della scuol amedia unificata, che ha superato ogni discri-minazione antidemocratica nella scuola del -l'obbligo e ha opportunamente ritardato l escelte definitive nella vita del giovane – an-che se ritengo opportuno qualche perfezio-namento, qualche revisione nei programmi –non posso tacere la mia preoccupazione suitempi di realizzazione di detta scuola in ognicomune superiore a tremila abitanti .

Ritengo che, per quanto attiene all'edili-zia scolastica, si debba potenziare con stanzia -menti adeguati gli strumenti legislativi esi-stenti; ma ritengo anche che si debba stu-diare e realizzare nuove forme di interventoin questa materia .

Proprio perché tra giorni inizierà ovun-que il primo corso della nuova scuola media ,sono pensoso e preoccupato dello stato di ri-tardo nei quale si trovano altri provvedimenti

presenti alla volontà del legislatore negl iscorsi anni, ma ancora non discussi o, peg-gio, non ripresentati in questa legislatura .

Mi preoccupa soprattutto l'organizzazio-ne professionale. stato già detto che, dop ola fioritura di molte iniziative nel lungo pe-riodo del dopoguerra, è tempo che in questosettore venga posto ordine e soprattutto ètempo di chiarire le competenze e di dare aquesta istruzione una autentica logica di scuo-la. Se teniamo conto che fra tre anni avre-mo i licenziati della scuola media e già ne lprossimo anno si licenzieranno gli allievi dei -le prime medie sperimentali, e se pensiam oquali gravi problemi aprirà la nuova siste-mazione che daremo all'istruzione professio-nale, ritengo proprio che non si possa per-dere tempo. Se il Parlamento non affronter àal più presto questa materia, rischieremo ,per la maggioranza dei giovani, di avere co-struito una casa senza tetto . E tutti vedono ericonoscono che lo stesso mondo della pro-duzione e del lavoro non possono ulterior-mente attendere : il danno sociale ed econo-mico sarebbe enorme .

D'altra parte, questa legislatura deve com-piere – a me sembra – la sistemazione di tut-ta la scuola post-quattordici anni, se vuol erispondere all'esigenza di dare al paese un acostruzione scolastica adeguata ai bisogni del -la società e dell'uomo di oggi . Allo stessomodo, dunque, si impone la revisione degl iistituti tecnici . Quando, in sede di discussio-ne della nota legge che ha aperto a quest istudenti le università, abbiamo deciso per u ncerto periodo l'ingresso limitato alle univer-sità, abbiamo preso questa decisione non sol -tanto per dare modo alle università di ren-dersi sufficienti per accogliere i provenient idagli istituti tecnici, ma anche, direi-soprat-tutto, per avere il tempo di modificare gl iistituti tecnici in coerenza anche al possibil etraguardo universitario . Ma il tempo passa eforse siamo in ritardo .

La riforma dell'istituto magistrale, la re-visione del liceo scientifico e l'istituzione ,tanto attesa, del liceo linguistico, sono, an-che questi, urgenti impegni per l'ammoder-namento della scuola media superiore, i ncoerenza e in continuità con la conquist ar appresentata dalla scuola media unificata .

Una costruzione autenticamente democra-tica del nostro sistema scolastico, però, nonsi avrà fino a quando, nello spirito della Co-stituzione, non verranno chiaramente ricono-sciuti i diritti e i doveri della scuola parita-ria. Non intendo ritornare in quest'occasion esui temi di fondo della vexata quaestio dei

Page 46: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1660 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

rapporti tra scuola gestita dallo Stato e scuolanon gestita dallo Stato : ricordiamo tutti, inproposito, le travagliate vicende della pas-sata legislatura . (Mi limito, in questa occa-sione, ad affermare che il problema è più at-tuale che mai, sia perché, come (dicevo, l alegge sulla parità scolastica è tra gli indi-spensabili componenti dello sviluppo demo-cratico della scuola, sia perché deve essereribadito, alla vigilia di trattative important itra forze politiche di diversa ispirazione, chela libertà della scuola (e parlo di una libert àconcreta, nel senso che ogni famiglia sia po-sta in grado di potere liberamente sceglier ela scuola per i figli), libertà che postula i lpluralismo scolastico, è punto irrinunciabil eper un partito politico di ispirazione cristiani .

La democrazia cristiana, nel corso dell erealizzazioni legislative degli ultimi anni ,non ha mai preteso dalle forze che cori essahanno collaborato rinunzie a prerogative d ifondo; ritengo, anzi, che essa abbia dato pro -va di leale spirito di collaborazione e di com-prensione delle altrui posizioni . Nessuno ,però, può pensare che chi si ispira a una con-cezione cristiana della società possa veniremeno ai propri più profondi convinciment iin tanto delicata materia . Affermando ciò ab-biamo oltretutto la consapevolezza di difen-dere una posizione veramente democratica ,in quanto si chiede la ,difesa della scuola li-bera per difendere la libertà di tutti, non cer-to di una parte 'soltanto .

Durante la discussione del bilancio i nCommissione sono state fatte affermazioni ch enon corrispondono alla realtà . È stato detto ,da qualche collega dell'opposizione, che l ascuola non gestita dallo Stato avrebbe avutouno sviluppo proporzionalmente maggiore d iquella statale . Si tratta di deformazioni arbi-trarie . Chiunque esamini con cifre alla man ola situazione scolastica si rende conto che l ascuola non statale (parlo di quella pareg-giata o parificata, ovviamente, giacché il pro-blema della parità non si pone per le scuoleex « autorizzate », oggi « notificate ») è incontinua diminuzione . Le (diffiicoltà che l ascuola non statale in Italia incontra sulla suavia sono tali che veramente si potrebbe par -lare di uno stato di fatto che lascia lo spazi odella tomba, non quello della vita .

CODIGNOLA. Non esageri, onorevol eBertè !

BERTÈ. È la realtà, onorevole Codignola .Le cifre parlano .

SERONI. La scuola non statale è in dimi-nuzione perché la coscienza dei cittadini, an-

che dei cattolici, si orienta per la scuola d iStato .

BERTÈ. Ciascuno comprende quale prez-zo la democrazia paga ogni giorno; un prezzoad una diffusa mentalità statalista, quindi al-l'anti'democrazia . (Commenti) . l un prezzomorale pagato soprattutto da quanti, e sonomoltissimi, vorrebbero, ma non possono, sce-gliere per i propri figli una scuola che assi -curi un ideale di educazione, la scuola catto-lica, per esempio; e così si fa violenza a undiritto di natura .

Ora mi sia consentito di fare qualche os-servazione su specifici argomenti che, a mi oavviso, richiedono immediati interventi .

Onorevole sottosegretario, siamo nel mo-mento dell ' applicazione della nota legge n . 831la quale (ricordiamo quanto fu laborioso i lsuo iter formativo), pur con qualche ombra ,è uno strumento idoneo per la sistemazion edefinitiva di gran parte del personale dell ascuola. Proprio per le sue dimensioni, maitoccate da precedenti iniziative, la legge n . 831è stata definita, non senza esagerazione, « i lprovvedimento che per talune categorie con-clude il dopoguerra » .

Fatte queste premesse positive, non si pu òperò non definire perlomeno allarmente quant osta accadendo in materia di assegnazione d isedi per gli insegnanti vincitori ai sensi dellalegge n. 831. Docenti che conquistano il ruol odopo molti anni di insegnamento si vedon oassegnati a zone che stanno al capo oppostodella penisola ; situazioni familiari gravissimepongono molti insegnanti nella condizione d inon accettare la nomina (e a mio avviso fannomale) o di accettarla accompagnando l'accet-tazione con la richiesta di una rettifica d isede o inoltrando immediatamente ricorso .

Mi rendo conto della complessità della que-stione . Sono perfettamente d'accordo che gl iallievi di ogni zona d'Italia hanno il dirittodi avere insegnanti di ruolo, e comprend oanche bene perché la maggioranza delle cat-tedre disponibili si trovi nell'Italia meridio-nale; tuttavia ritengo doveroso portare in que-sta sede la voce allarmata degli insegnanti chesono vittime di assegnazioni che impongon oloro troppo gravi sacrifici . L'unità del nucleofamiliare è presupposto di un ordinato viverecivile, è per noi materia di enorme importanza .

So bene che l'onorevole ministro e l'ono-revole sottosegretario hanno particolare sensi-lilità per considerazioni di questa natura .Anzi, devo ringraziare l'onorevole ministr oper quanto ha affermato recentemente inCommissione, dissipando in buona parte l enostre preoccupazioni . Mi sembra però che

Page 47: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1661 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

per quanto concerne gli insegnanti degli av-viamenti professionali e di talune materiedella scuola media, la situazione sia delica-tissima, direi grave . Ritengo indispensabileche qualche Iniziativa di ampio respiro deb-ba essere urgentemente presa . Vorrei pre-gare l ' onorevole ministro nella sua replic adi voler dare un esatto stato della questione .Ben sapendo le difficoltà, prego l'onorevoleministro di continuare a fare tutto il possi-bile, anche a costo della revisione di qual -che orientamento assunto, per andare incon-tro agli insegnanti di nuova nomina che chie-dono di restare uniti alle loro famiglie .

Chi ha sostenuto l'opportunità di un ascuola media unica (e chi parla ne è stat osempre sostenitore) ha dovuto affrontare mol-te obiezioni, tra le quali quella concernen-te l ' inevitabile abbassamento del livello cul-turale della nuova scuola media al confront odi quella tradizionale .

MAGRI, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Perché inevitabile ?

BERTE. Non è il mio pensiero, onorevolesottosegretaio, sto riferendo una obiezione in-contrata più volte : è stato detto più volteche, inevitabilmente, una scuola media uni-ca abbasserebbe il livello culturale . Io noncondivido questa opinione .

Le nostre risposte a questa obiezione son ostate di varia argomentazione : una compo-nente, non ultima, per impedire o contenerel ' abbassamento del livello culturale era ed èravvisata nella fioritura, delle classi diffe-renziali e delle scuole speciali .

Orbene, per quanto riguarda le scuole spe-ciali, non ho l ' impressione che il loro svi-luppo avvenga con il ritmo richiesto dallasituazione . Ritengo che sarebbe opportun oesaminare attentamente, mediante diretta in-formazione da parte governativa, il ritmo de lloro sviluppo in questi ultimi anni e la lorodistribuzione territoriale . Ma è anche di as •soluta necessità che si ponga fine alla so-pravvivenza di due diverse concezioni dell ascuola speciale, intese alla valutazione dellascuola speciale come una scuola integrat adalla riiedicina, oppure come una specie d iclinica integrata dalla scuola .

Il discorso è affiorato più volte e mi asten-go dal farlo ora, rinviandolo al momento ealla sede opportuni . Però ritengo utile chele scuole speciali si organizzino e, direi, sia -no vissute dai responsabili alla luce di unacomune e chiara definizione ; come si impo-ne che venga risolta in sede legislativa l aquestione degli insegnanti delle scuole spe-ciali, i quali davvero si trovano attualmente

in condizioni di non avere quei riconosci -menti che la loro missione comporta .

E passo all'ultimo argomento di questomio intervento. Negli scorsi anni, in sede d ibilancio, ho trattato più volte (e devo dir esenza fortuna) della necessità di una mag-giore presenza dello Stato nel settore dell earti . Non ho mai inteso naturalmente invo-care interventi limitativi della libertà del -l'arte e degli artisti, anzi ho sempre solle-citato interventi in aiuto dell'arte e degli ar-tisti, ma in modo moderno ed efficace ; aiut icapaci di porre davvero l'arte in posizionedi libertà anche dalle suggestioni operate,con precisa organizzazione da parte di cor-renti di pensiero, direi anche di corrent ipolitiche, ispirate al materialismo. Il discor-so si farebbe per noi particolarmente inte-ressante qualora entrassimo nell'argomentodei rapporti tra scuola e spettacolo (teatro, ci-nema), tra scuola e arti figurative (natural -mente mi riferisco al diretto contatto con l eopere del passato e del presente, e non m iriferisco qui allo studio della storia del-l'arte) .

Anche quest'anno il bilancio è muto i nmateria . A me sembra che questa sia un agrave lacuna e ritengo che il Governo fareb-be bene a preoccuparsi di tutti gli aspettidel problema della cultura . Veramente quisi tratta di operare in prospettiva, di pro -muovere iniziative, di aiutare iniziative ch esorgono. Allo stesso modo in cui abbiamovarie volte sollecitato aiuti agli artisti perpotere essere liberi, specialmente i giovani ,di seguire le proprie vocazioni, e come abbia-mo varie volte sollecitato l'aiuto per le ini-ziative culturali che sorgano spontaneament ee con carattere di serietà, così esortiamoora ad aiutare l'incontro fra la gioventù el ' arte, cioè nel momento più formativo dellavita dell'uomo. Si tratta di mettere maggior-mente a contatto la scuola con l'arte. Vi sonostati anche recentemente – è vero – alcunicasi di incontri tra scuola e teatro, tra scuolae arti figurative, nel senso che mi sono per-messo di indicare; ma spesso si è trattato diiniziative che dall'esterno sono andate all ascuola e non viceversa, con gravi inconve-nienti che non si sarebbero avuti se la prota-gonista delle scelte fosse stata la scuola .

Ma, indipendentemente dai rapporti arte -scuola, assistiamo, a causa dell'assenza d iuna precisa politica in sostegno dell'arte, ine-vitabilmente alla crisi di istituzioni di gran -de rilievo, che restano vittime di molti in -convenienti, ma soprattutto dell'assalto (us ovolutamente questa parola) che su di esse è

Page 48: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1662 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

mosso dalle correnti dì pensiero materialista ,dal marxismo in genere. In questo momentoho davanti agli occhi, in modo particolare ,una manifestazione che non appartiene all acompetenza del Ministero della pubblic aistruzione, ma a quella di altro ministero .Tuttavia, l'onorevole ministro e l'onorevol esottosegretario ricorderanno che più volte h ocriticato il fatto che la pubblica istruzionenon abbia competenza sullo spettacolo in or -dine ai contenuti e su talune manifestazion iche investono la pubblica cultura .

Concludendo, ricorderò ancora una vol-ta la necessità di separare fra di loro, sott oil profilo legislativo, tre enti di massimaimportanza. Alludo alla Triennale di Mila-no, alla Biennale di Venezia, alla Quadrien-nale di Roma .

Come i colleghi sanno, l'intervento dell oStato in aiuto a questi enti è disciplinatoda una legge che è comune alle tre inizia-tive. Mi sembra che, dopo il loro sviluppoe dopo la loro diversa sistemazione nel con -testo della nostra cultura, sia opportuno, or -mai, che avvenga una separazione in sedelegislativa dei tre enti e ciascuno di essi ven-ga considerato con i propri e diversi pro-blemi .

Per la Triennale di Milano avevo presen-tato anni fa una proposta di legge tendentead aumentare i contributi dello Stato . Pri-ma di procedere a nuove azioni, desiderere iconoscere quali iniziative il Governo intendeprendere .

Per la Biennale di Venezia – punto do -lente ! – urge la riforma del suo statuto .Nella passata legislatura era stato presen-tato un disegno di legge, e ricordo di averepartecipato ad incontri tra esperti dì diversipartiti tra i quali era stata raggiunta un'in-tesa. Perché non si è fatto più nulla ?

MAGRI, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Qualcuno, che aveva ade-rito all'intesa, ha poi fatto conoscere di no nessere più dello stesso parere .

BERTÈ . La ringrazio, onorevole sottose-gretario, di questa informazione .

Alla crisi, alla grave crisi che investe laBiennale di Venezia, nelle sue varie mani-festazioni, a mio avviso, si può rimediar esoltanto iniziando dalla riforma del suo sta-tuto. Si tratta veramente di una riforma or-ganizzativa della Biennale nel suo comples-so. Dobbiamo strutturare questi enti in mod oche possano vivere e mantenere le posizionidi prestigio raggiunte .

Circa l'indirizzo culturale occorre, com eda tempo andiamo dicendo, che si determi -

nino condizioni organizzative per le quali ri-sulti che le iniziative attuate con denaro pub-blico non obbediscano a una determinata cul-tura, a una estetica o, peggio ancora, a u ngusto, ma siano, invece, la rassegna seletti-va di tutti gli indirizzi esistenti nella cul-tura contemporanea . Se a questo addiverre-mo al più presto, avremo reso, anche se mo-desto, un servizio all'uomo di oggi nel su oimpegno a divenire se stesso . (Applausi a lcentro — Congratulazioni) .

PRESIDENTE .

iscritto a parlare l'ono-revole Seroni . Ne ha facoltà .

SERONI . Tre condizioni, io penso, signo rPresidente, onorevoli colleghi, dovremmo te-nere presenti se non vogliamo rischiare d ifare del dibattito sul bilancio dell'istruzion euna discussione accademica o astratta, se nonvogliamo cadere nell'apologetica assurda onell'esaltazione acritica ; tre condizioni chemi sembra il dibattito in corso confermi .

La prima consiste, a mio parere, nel nonperdere di vista la realtà della situazione sco-lastica nei suoi aspetti sia quantitativi si aqualitativi, di non rinunciare aprioristica -mente a un esame attento della crisi dell eistituzioni scolastiche del nostro paese . Di-scutiamo sul termine « crisi », dibattiamo s uquesto termine, ma non lo ignoriamo .

La seconda condizione consiste nel consi-derare il bilancio della pubblica istruzione ne iconfronti del bilancio generale dello Stato .

La terza condizione, infine, consiste nell ostudio della generale, situazione politica In cu iquesto dibattito si pone e si svolge .

Il primo punto, ossia la considerazion edella realtà della situazione scolastica italiana ,considerazione, ripeto, a cui interventi di va-lenti colleghi (in particolare vorrei ricordar equelli degli onorevoli Pedini e Fabbri, cheavrò occasione di riprendere più oltre), si sonoriferiti, può essere visto rapidamente anchecon l'esame di alcuni fatti soltanto .

Ancora mancanza di aule – questo punt omi sembra determinante – per cui la nuovascuola dell'obbligo inizierà la sua vita i nmolti comuni in locali di fortuna, in aulefrettolosamente affittate dalle amministrazion icomunali per sopperire in qualche modo all erichieste della popolazione scolastica, e ciònon solo e non sempre per negligenza di co-muni, in quanto hanno dovuto provvederv ianche comuni che con le vecchie leggi avevan ocompletato in un certo senso il loro pian oedilizio .

Ancora insufficienza di stanziamenti d aparte dello Stato per l'edilizia scolastica ; edirei – anche se so che questa affermazione

Page 49: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1663 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

solleverà obiezioni e forse proteste - finanzia-menti talora discriminati, in quanto certe am-ministrazioni sono meno favorite di altre acausa del loro colore politico, della maggio-ranza che le regge . Si potrebbe citare var icasi ; mi limito a ricordarne soltanto uno, checonosco direttamente e riguarda la mia pro-vincia : il caso di tutti i comuni della vald'Elsa, che hanno ripetutamente avanzato ri-chieste di finanziamento con piani precisi ,congegnati con il consiglio e con l'apport odi tecnici di prim'ordine e non hanno ma itrovato la via del sodisfacimento. Questo an-che in spregio ad un preciso articolo di un alegge che è stata qui discussa ed approvata ,in cui si prevedeva un nuovo sistema per evi -tare discriminazioni . I fatti dimostrano chela discriminazione politica prosegue nel cam-po dell'edilizia scolastica .

Quanto alla scuola materna, già sono staterilevate qui stamane da un collega le lunghefile che si verificano a Roma e in altre citt àper l ' iscrizione a certe scuole materne . Èchiaro che la scuola materna è rimasta ferma ,ancora legata ad una concezione caritativa, enon è diventata, come invece dovrebbe, u ndiritto per tutti .

La nuova scuola media dell'obbligo, nono -stante tutto, nonostante anche, onorevole sot-tosegretario, le tardive circolari ministerial iche sono giunte spesso a fatti già compiuti ,dovrebbe essere gratuita ; ma gratuita non è ,perché effettivamente - ed ella può fare delleindagini - si continua a chiedere quote diiscrizione, e si è arrivati fino a chiedere2.500 lire .

ERMINI, Presidente della Commissione .Si tratta di una consuetudine dura a morire .

SERONI . Ma il Ministero ha la possibilitàdi stroncarla .

MAGRI, Sottosegretario di Stato per la pub-blica istruzione . Il cittadino che non vuolepagare il contributo non è esposto ad alcun aconseguenza .

SERONI. Vi sono talune province in cu ila situazione è grave, e al riguardo alcun imiei colleghi hanno presentato una interroga-zione. Nella provincia di Vicenza, ad esem-pio, si fa addirittura il bagarinaggio delleiscrizioni a certe scuole, in particolare all evecchie scuole medie, le quali sono appetitepiù delle scuole di avviamento, perché dannola garanzia di una maggiore stabilità negl iinsegnanti e di una tradizione più illustre .

MAGRI, Sottosegretario di Stato per lapubblica istruzione . Ma no, sono tutte ugual i

Una voce al centro . Non offenda i vicen-tini, onorevole Sereni .

SERONI . Qui non si offende i vicentinima i bagarini, che sono sempre tali, sianoessi di Firenze, siano di Vicenza .

Questa scuola poi non sarà veramentegratuita finché non si arriverà (e il ministr oGui ha accettato un nostro ordine del giorn oa titolo di raccomandazione) alla gratuità de ilibri scolastici . A questo proposito, è ogg idiffuso un certo stato di allarme dopo il co-municato dell'associazione degli editori, iquali hanno annunciato con tono molto so-lenne notevoli aumenti nel prezzo dei libr iscolastici, giustificandoli assurdamente co nla ragione della novità dell'istituzione dell ascuola media . Questo rincaro dei testi scola-stici rappresenta un serio onere, specie se l omettiamo in relazione ad altri fatti, qual el'aumento del costo generale della vita, chein queste settimane sta dilagando .

Altro punto : la situazione del corpo do-cente, che non si presenta certo migliore ri-spetto ai precedenti bilanci e alle precedent inostre discussioni . Qui sono state fatte d aaltri colleghi alcune osservazioni che con -divido rispetto alla legge n . 831, per la qual eperò mi permetterò di aggiungere che al lat oumano, cioè al disagio degli insegnanti vin-citori del concorso secondo la legge n . 831,non bisogna dimenticare di aggiungere u naspetto che ci interessa ugualmente, cioè i ldisagio della scuola .

Se non saranno presi opportuni provve-dimenti (si tratta di studiarli e in propositoi miei colleghi del Senato hanno presentatouna interpellanza sottoponendo la questioneal Governo), rischiamo di avere molti in -segnanti che rinunceranno o, se non rinun-ceranno, troveranno altri espedienti per nonraggiungere le sedi, e allora molte sedi reste-ranno scoperte o saranno coperte da perso-nale meno qualificato, magari da student iuniversitari . Sarà così la scuola a soffrirne,e non solo gli insegnanti e le loro famiglie .

Qualcosa vorrei dire adesso sulla piagadell'analfabetismo. Se n'è parlato, ma forsetroppo sommariamente . Sono rimasto col-pito, ad esempio, dal fatto che il problemadell'analfabetismo non sia stato visto in tutt ele sue componenti, per esempio quella ine-rente agli spostamenti per migrazioni in-terne .

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza . Ne ho parlato nella mia relazione .

SERONI . Chiedo scusa, ma non l'ho visto ,perché ho avuto in ritardo la relazione .

Molto di questo analfabetismo si è spo. .stato dal sud, per esempio, alla provincia d iMilano, e questo rende più difficile il recu-

Page 50: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1664 —

Camera dei Deputali

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

pero degli analfabeti . Ma è certo che bisogn atrovare uno strumento più efficace . Noi nonabbiamo preconcetti contro l'istruzione popo-lare né contro i centri di lettura, ma consta-tiamo che questi strumenti sono invecchiat ie non corrispondono più alle abitudini idell apopolazione .

Sui problemi dell'istruzione 'professional emi fermerò in seguito. Su quelli relativi a lsettore delle belle arti già i colleghi hann odetto cose abbastanza precise ed allarmanti .

Questo quadro, sia pure così rapidament eaccennato, rivela uno stato di crisi effettiv adelle istituzioni scolastiche e l'inefficienza de -gli interventi parziali e settoriali o anche d ipseudopianificazione (i cui limiti e le cui er-rate impostazioni il nostro gruppo aveva pre-visto e denunciato in quest'aula) .

Quindi, secondo me, il bilancio in esam enon è impostato almeno in vista di un inizi odi superamento, di sbocco della crisi, ma èun bilancio che fotografa ancora la situazione ,che opera secondo schemi invecchiati e sta-tiici e si cristallizza aggiungendo meccanica-mente le spese per nuovi provvedimenti legi-slativi alle vecchie voci, prefigurando, se ciòpure è possibile, una futura situazione an-cora più caotica e disordinata .

Né ci pare (e qui veniamo al secondo or -dine di considerazioni) che il bilancio dell apubblica istruzione assuma, nel quadro de ibilancio generale dello Stato, quel peso nuo-vo che pure la relazione della maggioranz amette in rilievo. Si dice che aggiungendo a i783 miliardi e 754 milioni, che costituiscon oil complesso degli stanziamenti del bilanciodella pubblica istruzione, i 178 miliardi e 40 1milioni dell'apposito fondo speciale del Mi-nistero per i provvedimenti legislativi in cor-so, Il bilancio sale a più di 962 miliardi e su -pera largamente le spese iscritte nel bilanci odella difesa, diventando così il bilancio da imaggiori investimenti, il motore degli inve-stimenti pubblici e dell'intera economia na-zionale .

Ma, posto così, il problema mi pare cen-trato solo parzialmente, e del resto anche l erichieste che da alcuni colleghi (tra i .qual il'onorevole Bertè) ho sentito avanzare, rile-vano che la politica scolastica precedente adoggi ha fatto qualcosa « nei limiti consentit idal bilancio » : cioè il tema inerente al rap-porto tra bilancio della pubblica istruzione ebilancio generale dello Stato deve ancora es-sere affrontato . Per esempio, anche a volers iattenere ad un confronto tra i bilanci dell adifesa e della pubblica istruzione (confront oche è frequente nelle aule parlamentari), si

riscontra che gli incrementi del bilancio dell adifesa sono assurdamente ed in misura ec-cessiva cresciuti in confronto a quelli dell apubblica istruzione .

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza . Gli stanziamenti del bilancio dell adifesa sono proporzionalmente minori .

SERONI . Gli incrementi del bilancio del .la difesa sono proporzionalmente cresciuti :non nelle voci attinenti all ' elemento umano ,ma in quelle attinenti alle armi .

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza. Durante il dibattito sul bilancio del -la difesa è stato affermato unanimemente i lcontrario. Siccome faccio parte dell'una e del -l'altra Commissione, debbo dire questo pertestimoniare la verità. In particolare l'onore-vole Boldrini ha lamentato che troppi fond isono stati destinati agli aumenti per il per -sonale .

SERONI. Potrei citare anche voci precis eper quanto riguarda l ' incremento dell'arma-mento; del resto, ho già avuto occasione d iparlare di ciò quando presentai nel luglioscorso un emendamento diretto ad incremen-tare gli stanziamenti per la ricerca scientifica ,riducendo conseguentemente lo stanziament oper l'armamento nel bilancio della difesa .Quanto al lato umano, potrei dire che vi èun problema che la nostra parte ha tant evolte riproposto : quello di limitare al mas-simo la ferma di leva. Questo, effettivamente ,è un passo che, a giudizio nostro e anche d ialtri, dovrebbe essere fatto .

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza . La riduzione della ferma ha por-tato ad un aumento di spesa per il Minister odella difesa . Questa è una constatazione obiet-tiva .

SERONI. Il rapporto difesa-istruzione vavisto proprio, onorevole Leone, come ella loinquadra nella sua relazione, quando scriveparole che io pienamente condivido : « Si ag-giunga, come fatto contingente, ma storica-mente importante, che il recente gradual emutamento dei rapporti tra gli U .S.A . el'U .R.S .S., che oggi, volere o no, detengonola leadership del mondo, mutamento che statrasferendo il tradizionale antagonismo dell acorsa alle armi alla gara tecnico-scientifica ,

' sta determinando nuove impostazioni dellepolitiche scolastiche dei vari paesi grandi emeno grandi » .

Noi affermiamo che lo sforzo da compiere ,anche nei confronti del bilancio generale del -lo Stato, per quanto attiene alle spese 'dell ascuola, è ancora inadeguato alle esigenze esoprattutto alle prospettive di sviluppo . Quan-

Page 51: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1665 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

do si afferma questo, ci si sente subito rispon-dere che bisogna stare nei limiti del bilancio ,che il problema è quello di reperire i fondi .Ma io penso che quando di fronte ad una As-semblea parlamentare si delineano delle pro-spettive di sviluppo per la politica scolastica ,noi dovremmo essere lieti di studiarle, piut-tosto che sentirci pervasi dal terrore per repe-rire I mezzi occorrenti per far fronte non sol oalle esigenze presenti, ma anche alle neces-sità future .

Credo che sulla nostra politica scolastic apesi a questo proposito tutta la linea politic agenerale, che include anche la nostra politicaestera e gli stessi impegni militari assunti i nconseguenza di quella linea di politica ester ache la maggioranza e il Governo perseguon ocon ostinazione, oppure « con fedeltà », com eessi amano dire . Certo vi è da prevedere chetale fedeltà a questa politica estera costeràancora molto, e soprattutto impedirà di stor-nare dalle spese per la difesa e per le armifondi che potrebbero essere più utilmente im-piegati nella politica scolastica .

Quindi, assumendo questo punto di riferi-mento popolare e tradizionale, e cioè rapportotra il bilancio della difesa e quello della pub-blica istruzione, non si tratta di registrare l efasi di una gara tra questi due dicasteri, madi compiere un serio sforzo per adeguare i lbilancio della pubblica istruzione alle effet-tive esigenze del paese in questo campo .

È chiaro, onorevoli colleghi, che ancoranon abbiamo raggiunto l'obiettivo : la scuolacorre affannosamente dietro ai bisogni de lpaese, non li prevede, non li programma .

Certo – e veniamo così al terzo argoment odella mia esposizione – non si può trascurar eil particolare momento politico in cui quest odibattito si svolge .

Il bilancio che discutiamo (e questo cred ovada precisato, perché non da tutti gli inter-venti è emerso chiaramente) dovrebbe rispec-chiare la linea politica scolastica non del Go-verno attuale (diversi colleghi hanno detto :questo Governo non può fare questo o que-st'altro), ma del precedente Governo . Non èun bilancio che ci viene presentato dal Go-verno presieduto dall'onorevole Leone, ma u nbilancio che il Governo Leone ha fatto proprioin vista di quella « ordinaria amministra-zione » o dì quel vuoto politico, come diciamonoi, che si è instaurato . Ma dir così, non puòperò significare che bisogna opporre un attodel Governo precedente all'attuale vuoto po-litico, come se si trattasse di un atto in pro-gresso, di una costruzione iniziata con entu-siasmo e che ora cade in questo vuoto e si

ferma. In realtà, la preparazione del bilanci oche stiamo discutendo avvenne quando gi àil precedente Governo, il Governo di centro -sinistra, era in fase di involuzione . (Interru-zione del deputato Rampa) . Sicché anche ri-guardo alle origini politiche dell'attuale bi-lancio, dovremmo almeno cogliere un dia-gramma di linee divergenti, che ci present ada un lato la proposta di una economia pro-grammata, dall'altro uno dei contenuti essen-ziali della programmazione, cioè la scuola ,procedente secondo vecchi schemi di un im-mobilismo appena appena rotto da improvvi-sati esperimenti di peseudopianificazione sco-lastica .

ERMIINI, Presidente della Commissione .In attesa di quella programmazione .

SERONI . Parleremo anche della secondaattesa, del secondo vuoto, onorevole Ermini .

Del resto, non è forse su questo diagram-ma che si scorge con chiarezza il peso deci-sivo di talune gravissime inadempienze delprecedente Governo, onorevole Rampa ? Scuo-la materna statale, stati giuridici del perso-nale insegnante, legge sulla parità ? Sicché ,piuttosto che dire che questo bilancio è unlacerto di programmazione interrotta, o checade nell'attuale vuoto politico, sarà megli odire che esso non è che la prosecuzione d iuna vecchia politica scolastica .

Ma – si dice – dobbiamo attendere i risul-tati della commissione di indagine e la rela-zione del ministro .

RAMPA. Le pare niente ?SERONI . Ed allora, onorevole Rampa ,

chiudiamo la discussione e aspettiamo i ri-sultati dell'indagine, la relazione del mini-stro, i nuovi piani per la riforma dell ascuola

Quindi, abbiamo un duplice vuoto : daun lato quello segnato dalla politica del co-siddetto Governo-ponte, il quale, addirittu-ra, nella sua veste di Governo di ordinari aamministrazione ci propone qualcosa com euna linea di austerità economica che, ono-revoli colleghi, non mancherà di pesare an-che sulla pianificazione scolastica e sulla po-litica scolastica del nostro paese, e dall'altroil vuoto dell'attesa dei risultati dei lavoridella commissione di indagine, della rela-zione del ministro, ecc.

Quindi, la novità di questo bilancio dov'è ?In che cosa risiede la sua dinamicità ? Que-sti concetti che ho cercato di approfondire ,che farebbero della scuola il motore dell asocietà italiana, che trasformerebbero lascuola da qualcosa di trainato in qualcosadi trainante, saranno forse nel fatto che que-

Page 52: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1666 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

sto bilancio registra per la prima volta nell astoria della scuola italiana una important eriforma, cioè l'istituzione della scuola me -dia dell'obbligo . Non saremo certo noi a sot-tovalutare l'importanza di questo fatto . Nonignoriamo, onorevole Berté, i travagli dell ascorsa legislatura, non ignoriamo quanto ab-biamo discusso e quanto ci siamo accalorat isu certe riforme, noi che per primi presen-tammo al Parlamento la proposta di istitui-re la scuola obbligatoria fino ai 14 anni d ietà e dovemmo attendere, secondo un co-stume che pare sia diventato norma, che i lGoverno avesse pronto un suo disegno d ilegge da contrapporre al nostro .

È chiaro che, se si fosse iniziata la di-scussione sulla proposta di legge presentat aal senato dai senatori comunisti all'inizio del -la scorsa legislatura ed il Governo fosse in-tervenuto con suoi emendamenti, avremm oguadagnato tempo . No, dovemmo attenderee questa attesa fu naturalmente legata anchealle vicende politiche della formazione dell emaggioranze. Dovemmo attendere che il Go-verno avesse pronti prima i disegni di riordi-namento legati al nome dell'onorevole Moro ,poi finalmente i disegni di legge Médici ,per poi giungere alla conclusione molto pi ùfaticosamente di quanto si sarebbe potutofare .

Non siamo quindi noi che disconosciam ole novità importanti che vi sono, né possia-mo disconoscere che vari elementi della no-stra proposta di legge sono stati recepiti ne lprovvedimento approvato nella scorsa legi-slatura . Possiamo però ribadire che il com-promesso che fu alla base della nuova scuo-la media era già un altro sintomo dell'invo-luzione del centro-sinistra e del ritorno sull ascena politica di forze più a destra . t colle-ghi ricordano, ad esempio, la discussione su ilimiti della vecchia impostazione, umanistico -retorica e possono scorgere nei programmidi questa nuova scuola tutti i riflessi nega-tivi di questo compromesso che cede, a no-stro giudizio, ad un certo conservatorismo i lquale dimostra la propria cecità e impotenzanel cogliere gli elementi nuovi dello svilup-po sociale, economico e culturale, cioè ne lcogliere la lezione della storia .

Del resto, gli stessi programmi dellascuola media, anche se, come un onorevol ecollega ha osservato, non si riallacciano aquelli della scuola primaria, io trovo tutta -via che presentano un certo collegamento i nsenso negativo e cioè in quella linea che èancora essenzialmente idealistica, come l àdove si afferma, ad esempio, che il fine del -

l'educazione è quello di « realizzare un com-portamento dell'allievo secondo un senso eti-co-religioso » . È evidente che qui si ricalcal'impostazione idealistica . Qui non vi è untipo nuovo di socialità, anche cattolica . Quinon vi è lo spirito della Mater et magistr ao della Pacem in terrìs : qui vi è ancora l aconcezione gentiliana .

A ciò si aggiunga i risultati dello stralci otriennale del piano. Non si tratta soltantodegli stanziamenti per l'edilizia scolastica ,od . anche della cocciutaggine con cui, se m ipermettete, ci si rifiutò di liberarsi della leg-ge n. 645, che è stato oggetto di critichemolto giuste, come quella del collega onore-vole Pedini, il quale è partito dall'afferma-zione che si trattava di una legge « buona » ,ma poi, con un espediente oratorio abbastan-za diffuso, ha preso questa « buona » leggee l'ha distrutta completamente .

Noi in sostanza )dicevamo che non è qu iche si rivela l'autonomia dell ' ente locale . Quisi perde il tempo e si burocratizza tutto i lprocedimento pér l'edilizia scolastica .

Ma soprattutto, onorevoli colleghi, con l ostralcio triennale si ha la cristallizzazione delprincipio, per noi anticostituzionale, del fi-nanziamento pubblico della scuola privata .Su questo argomento credo di avere colto po-sizioni o sfumature piuttosto interessanti i nquesto dibattito . Non mi riferirò naturalmenteall'intervento del collega Ruffini, il quale ècompletamente anacronistico, poiché egli i nsostanza vuole riformare la società andand oindietro anziché procedendo in avanti . Sitratta quindi di un intervento che non si puònemmeno discutere .

Mi riferisco invece ad un concetto affermatodall'onorevole Raffaele Leone circa un certoavvicendamento che vi sarebbe stato (egl iarriva a dire avvicinamento sul piano ideolo-gico) sulla possibilità di un accordo – certa -mente non ideologico – su questo punto, m adi fronte al quale vi sono invece (anche daparte di colleghi che sembra che non sian osordi alle esigenze di spingere avanti in mod oserio la scuola italiana, come l 'onorevoleBertè) posizioni diverse, cioè la vecchia riven-dicazione del finanziamento .

A mio giudizio, una maggiore resistenzadelle forze di ispirazione laica avrebbe fors epotuto spingere le forze fanfaniane e dell asinistra cattolica non a cedere, ma ad esser epiù realistiche sul piano d'un compromessoin questo campo . Perché, oltretutto, qui v iè un principio che mi sembra si stia facend ostrada, e non solo fra le forze che politica-mente la pensano come chi vi parla : cioè che

Page 53: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1667 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

il finanziamento alla scuola privata, special -mente il finanziamento lasciato senza una re-golamentazione, provoca soprattutto lo sca-dimento di livello della scuola privata stessa .Io credo infatti che la libera esistenza dellascuola privata, il contributo che la scuolaprivata può dare all 'elevamento e al miglio-ramento del livello di istruzione (non disprez-zo, come vedete, la scuola privata, se dicocontributo al « miglioramento ») sta in fatt iconcorrenziali, in fatti di libertà . Ma la prass iattuale, che prevede il riconoscimento dellaparità, fa della scuola privata una brutta copiadella scuola pubblica . La scuola privata, unavolta raggiunto il punto della parità e unavolta finanziata, non ha più spinta .

ERMINI, Presidente della Commissione .Il suo concetto sarebbe di non finanziarl aper farla andar bene ?

SERONI. Ricordi il pensiero di Luig iEinaudi su questo punto. La scuola privatanel periodo della rivoluzione risorgimentale eimmediatamente prerisorgimentale ha avutouna funzione liberatrice, perché era scuol alibera, senza finanziamenti, e agiva libera -mente; perché poteva essere la scuola del D eSanctis, che era uomo di altezza eccezionale ,e non chiedeva finanziamenti .

Quindi, anche per la stessa tesi che vo isostenete quando dite : « e la libertà chi ce l'as-sicura ? », io vi dico che questa libertà sta pro-prio nel fatto che questa scuola sia svincolat adai finanziamenti pubblici .

Purtroppo, io credo che la rottura di un aunità in questo senso tra le forze laiche h ascoraggiato anche certi elementi della sinistr acattolica. Ricordo, per esempio, che la sini-stra cattolica di « base », per esempio i mie iamici fiorentini di Politica, avevano pres oposizione molto netta contro il finanziamento ,motivando anche questa rinuncia con un 'ac-corata indignazione contro la scarsa fede d itroppi cattolici che non riuscivano, in un mo-mento addirittura di « miracolo economicoa finanziare e a sovvenzionare le propri escuole. Ebbene, questi amici hanno fatto mac-china indietro e hanno ceduto . Forse la con -fusione che ancora in loro domina fra ideo-logia e politica ha fatto loro rinnegare le po-sizioni che avevano preso su questo problema .

Le posizioni sono ancora diverse e interes-santi . Non abbiamo neppure un'unica posi-zione della democrazia cristiana né un 'unicaposizione di tutto il mondo cattolico sull ascuola privata e sul finanziamento della scuol aprivata ; perché io mi rifiuto di credere ch ela posizione dell'onorevole Ruffini sia condi-visa dagli onorevoli Francesco Fabbri e Raf-

faele Leone. E allora perché non si è avuto ilcoraggio di affrontare questo problema ?

Fra le inadempienze che dimostrano l'in-voluzione del precedente Governo di centro-sinistra vi è la mancata istituzione della scuol amaterna statale, la quale, pur essendo pre-vista dalla legge, è stata completamente igno-rata . In Commissione il ministro Gui (m ispiace che non sia presente) ci ha fatto inten-dere con chiara eleganza che l'attuale Go-verno non istituirà la scuola materna statale .E invece potrebbe farlo benissimo, perché sitratta di normale amministrazione, essendoprevista in una legge già approvata . La ve-rità è che si vuole lasciare aperta la questionein vista delle future trattative con i socialisti .Si comprende allora cosa c'è dietro questaposizione . Se arrivassimo fin da oggi ad isti-tuire la scuola materna statale, è chiaro ch equesto punto non potrebbe essere portato do -mani sul tavolo delle trattative in cambio diqualche cosa .

ERMINI, Presidente della Commissione .Legga il resoconto stenografico : il ministroha detto che non riterrebbe corretto presentarei! progetto, perché non è stato condiviso al -l'unanimità dal Consiglio dei ministri .

SERONI. Credo non sia legittima l'espres-sione « non corretto » . Comunque, noi presen-teremo fra breve una proposta di legge perl'istituzione della scuola materna statale. Na-turalmente bisognerà poi aspettare che il Go-verno presenti un suo disegno di legge . . .

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza . Voi sapete che il Governo è impe-gnato a presentarlo. Il ministro ha esauriente-mente spiegato i seri motivi che gli hanno im-pedito di farlo finora .

SERONI. Ad ogni modo, siamo di frontead un impegno sancito da un preciso dispost odi legge, che il Governo non ha mantenuto .Può darsi che sotto vi sia qualche altra cosa :voi dite di no, ma può darsi che vi sia unalinea conservatrice di questo Governo-ponte .

Quanto al bilancio, possiamo osservare cheil quadro della pubblica istruzione in Itali anon appare qualitativamente mutato in con-fronto alla situazione precedente .

Per convincercene meglio vediamo qualch ealtro punto . In primo luogo, la situazione ge-nerale del personale insegnante . Se ne è par -lato, ma, forse non abbastanza . Si tratta di un asi tuazione estremamente grave . l stato giànotato che nell'attuale scuola italiana, pres-soché in tutti i suoi ordini e gradi, la fun-zione del docente non è ancora in primo pian ocome dovrebbe essere . L'insegnante non s isente ancora al centro della scuola, partico-

Page 54: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1668 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

larmente nelle scuole che seguono la primaria .La primaria ha resistito di più all'usura de ltempo. Essa è stata forse arricchita da un apedagogia più sveglia, più avvertita, più vivacee dall'introduzione di metodi nuovi . L'inse-gnante, comunque, non si sente nella scuol aprotagonista insieme con l'allievo ; ciò dipendeda tutta una serie di ragioni, e principal-mente da quel caos legislativo che venivadeplorato anche dall'onorevole Fabbri . Questocaos legislativo è stato aggravato da una seriedi « leggine » parziali contro le quali (l'ono-revole Leone e il presidente Ermini lo ricorde-ranno) noi ci siamo sempre battuti : leggineparziali che hanno aggravato la situazione ehanno reso ancor più complicato il quadrodella legislazione riguardante il personale in-segnante .

Ormai siamo arrivati ad un limite estremoin questo disagio degli insegnanti : e non sol -tanto relativamente a questioni materiali, ono-revoli colleghi. Le gravi carenze edili e diarredamento scolastico obbligano i docenti ,dalle scuole primarie all'università, ad agir ein ambienti e con mezzi inadeguati alle neces-sità didattiche : sicché ha potuto farsi strada ,ili maniera sempre più clamorosa, il principiodella seconda professione, che molto spessofinisce sul piano economico per essere la pri-ma . Si era giunti addirittura a proporre, neldisegno di legge governativo per lo stato giu-ridico degli insegnanti, che la seconda pro-fessione venisse riconosciuta, purché « digni-tosa » . P questa una proposta di estrema gra-vità, che pure fu avanzata nella passata legi-slatura e potrebbe anche essere ripresentat adal prossimo governo; spero però che nel nuov oprogetto di legge per lo stato giuridico unanorma del genere non vi sia, perché altriment ila nostra scuola ne soffrirebbe assai .

Ma occorre, soprattutto, difendere e ga-rantire la libertà -dell'insegnante nella scuola .Sul piano astratto non vi sono discussioni ;non vi è preambolo di programma scolastic oche non contenga la solenne proclamazionedella libertà didattica. Ma la situazione cam-bia quando dalle enunciazioni generali si pass aall'applicazone concreta ; si constata allora chela libertà dell'insegnante si riduce a ben poco ,come anche in quest'aula è stato già ampia -mente dimostrato attraverso una ricca ed illu-minante casistica. Nell'attuale situazione l alibertà viene assicurata in maniera prepon-derante, se non esclusiva, agli insegnanti pi ùconservatori, non soltanto dal punto di vist apolitico, ma anche da quello didattico ; agl iinsegnanti, cioè, che preferiscono vivacchiare ,rinunciando a introdurre nell'insegnamento

elementi nuovi e processi innovatori . Troppospesso costoro sono gli insegnanti più gradit ialle autorità scolastiche, perché più pigri emaggiormente legati nel loro lavoro alla tra -dizione dei luoghi comuni didattici e ideo -logici .

Il problema degli insegnanti è poi stretta -mente legato alla loro formazione. Entra quiin gioco, almeno per una parte, la riforma del -l'istruzione superiore, che sarà oggetto del -l'intervento di un altro collega del mio gruppo ,e della quale pertanto mi limito a toccare u nsolo punto . Intendo riferirmi al rifiuto de lGoverno a studiare e a proporre un pian onazionale di distribuzione degli atenei . Noiabbiamo più volte proposto di pianificarequesta materia, anche per evitare question idolorose, che danno luogo a discussioni fra ivari gruppi politici e a contese fra città di un astessa regione, impegnate talvolta in una sort adi faida per disputarsi questa. o quella facoltàuniversitaria. Senza entrare nel merito deivari aspetti della questione e senza voler toc-care l'autonomia delle università, è necessari odire chiaramente che tali prospettive di pia-nificazione sono urgenti, non possono ulterior-mente aspettare . Abbiamo anche regioni pri-ve di uno strumento efficiente per l'istruzion esuperiore . Spero che certi casi discussi nell aprecedente legislatura si avviino ad essere su-perati : spero che non si riproponga per laregione calabra il progetto di una universit àsmembrata ; penso che anche in Abruzzo ci s iaccordi fra i vari capoluoghi e si ponga finealla polemica dilagata per tutto agosto, di cu ifanno fede le cronache dei giornali locali .

Non è problema di facile soluzione, anch eperché manca lo strumento pianificatore d ifondo : manca l'ente regione . Se per attuarl ovoi, colleghi della democrazia cristiana, vo-lete attendere, secondo le dichiarazioni del -l'onorevole Moro, che le forze che noi comu-nisti rappresentiamo non entrino nei futur igoverni regionali, è chiaro che alla costitu-zione di questo strumento non si addiverr àmai . Noi, infatti, entriamo a vele spiegate i nalcune regioni, ed entreremo in altre . (Inter-ruzione del presidente della Commissione Er -mini) . L'onorevole Moro ha detto che la de-mocrazia cristiana non fa le regioni perchéè regionalista .

DE ZAN . Voi le volete perché non sieteregionalisti .

SEKONI . Abbiamo tenuto un convegno aPerugia delle cosiddette « quattro regioni ros-se », sul quale la stampa di destra ha rica-mato cose terribili ; l'ha messo persino inrelazione al viaggio di Kruscev in lugosla-

Page 55: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1669 —

Camera dei Deputal i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

via : meno male che in Iugoslavia è andatoanche il Presidente del Senato ! Noi abbiam osostenuto di voler attingere alle tradizioni lo-cali la forza e la vita della democrazia. D'al-tra parte non può aversi una pianificazionegenerale se non si ha una pianificazione re-gionale. chiaro che la regione ha un ruolofondamentale per avviare la scuola italianaad un nuovo corso .

Se poi passiamo a toccare la grave que-stione dell'istruzione professionale – sullaquale si sono avuti gli interessanti discorsi de -gli onorevoli Pedini e Francesco Fabbri –devo dire che sono d'accordo con l'onorevoleFabbri per cercare di attuare, quanto meno ,un coordinamento e per aiutare gli enti local iche cominciano a fare qualche cosa. Bisogne-rebbe anche accertare quali fra gli attual ienti morali che gestiscono l'istruzione profes-sionale lo fanno in maniera che non corri-sponde alle necessità . Perché non si cred ache io voglia fare una speculazione di parte ,riconosco, per esempio, che i corsi organiz-zati dalle « Acli » (a parte alcune riserve ealcuni dubbi sull'orientamento) sono degn idi rispetto, poiché ci si trova davanti ad u norganismo di una certa consistenza . Vi son operò miriadi di enti che non sono nulla edietro i quali spesso vi sono registri ed elen-chi, ma non allievi .

Si tentò anni fa di raffazzonare un disegnodi legge (dico raffazzonare perché non vi èaltra parola adatta) che si proponeva di rior-dinare tutta la materia . In fondo, però, l ostesso Governo che lo propose ne compres etutta la debolezza, e lo lasciò cadere . In pro-spettiva non si tratta di riordinare, ma dicambiare indirizzo ; si tratta soprattutto (vi èper questo una maggioranza in Parlamentoe nel paese) di sottrarre in maniera definitiv al'importante materia ad una concezione stru-mentale che è oggi strettamente dipendent edal peso del monopolio su questa materia edallo sfruttamento che il monopolio esercitasui lavoratori .

Ed eccoci al punto di fondo sul quale s isono già intrattenuti alcuni colleghi, non con-siderando il quale il dibattito sulla politic ascolastica può solo essere un dibattito acca-demico e astratto . Noi dobbiamo porre comepunto fondamentale la pianificazione scola-stica, non vista come fatto tecnico (vi è anch equesto pericolo), ma vista in relazione all aprogrammazione economica democratica, ch eè l'unica molla che può avviare verso vie d irinnovamento tutte le vecchie strutturazionidella scuola e della cultura del nostro paese .La scuola deve essere al centro della program-

mazione : solo così potrà diventare forza mo-trice di rinnovamento e di progresso econo-mico, sociale, civile .

Ma proprio in questo momento noi sap-piamo quanto sia in pericolo il principio stessodella programmazione. Oggi, dopo le voc iacclamanti al miracolo economico, si levan ovoci che propugnano linee di austerità, ch eminacciano di far ricadere sulle grandi mass epopolari e sui lavoratori errori che sono stati

commessi, indirizzi sbagliati . Si parla addi-rittura di contrazione di consumi, si intravve-de la minaccia del blocco dei salari ; ma so-prattutto da più parti (e mi sembra anche i ncerte dichiarazioni dell'attuale Governo) s i

leva un invito a cessare di parlare di econo-mia programmata. Anche forze che parevan oall'avanguardia della politica di piano, com ei socialdemocratici, oggi fanno precipitosa-mente ' marcia indietro e levano inni allapiena, assoluta libertà dell'iniziativa privatanel campo dell'economia, accettando perfino

le posizioni della destra economica contro l'in-dustria di Stato e facendosi acclamare da La

Nazione, da Il Resto del carlino, dal Corrieredella, sera, i quali hanno trovato nell'onore-vole Saragat, non il loro alleato, ma addirit-tura la punta di diamante nella lotta che com-battono contro l'economia programmata .

È certo che se passerà questa linea – efinirà per passare, se non richiameremo sudi essa la lotta delle masse popolari, dei la-voratori (i quali del resto anche quando ma-nifestano per esigenze immediate, come è av-venuto per la manifestazione contro il caro -

fitti, chiedono pure nuove leggi urbanistiche ,una regolamentazione, chiedono cioè una pia-nificazione economica) . . .

DE ZAN. Gli operai chiedono leggi urba-nistiche ?

SERONI . . . . – se passasse questa linea, dice-vo, se la programmazione dovesse essere scon-fitta, è chiaro che anche la scuola ne soffri-rebbe, perché vincerebbe una concezione li-berale e quindi idealistica della scuola, 'dellacultura, dello Stato . Quindi le strutturazion idella scuola non potrebbero che essere le vec-chie strutturazioni e la cultura non potrebbe

che essere la vecchia cultura .Qualora queste tesi negative prevalessero ,

vorrei mi diceste che scopo avrebbe avuto i lritardare la pianificazione scolastica, aspet-tando i risultati della famosa commissione d i

indagine. Prevarrebbe allora la politica sco-lastica cieca ed irresponsabile della destr aeconomica, che – per esempio – chiede mano-dopera e tecnici da sfruttare immediatament e

e poi buttare via; che tende ad operare su una

Page 56: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

--- 1670 —

Camera dei Deputatz

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

base strumentale e quantitativa indotta a por -re prospettive di sviluppo che non siano quel-le del profitto di pochi, e quindi della conser-vazione culturale, della cultura censurata ,della cultura dei pochi contro la cultura subal-terna dei molti . Tutto ciò, naturalmente, con -dito di belle parole sulla libertà della culturae sulle nostre tradizioni culturali ; magari co nun ' apertura europea, che comprenda la cul-tura di Franco, di De Gaulle e di Adenauer

Contro questo pericolo, noi riproponiamo l anostra linea di una riforma generale dellascuola italiana, che costituisca uno dei mo-menti di fondo della programmazione gene-rale. Quando per la prima volta proponemmoquesta nostra linea, ci si tacciò di visionari edi ambiziosi ; eppure l 'esperienza ha dimostratoche è proprio questa l'unica via da seguire .

Certo, una prospettiva del genere richied eurgentemente fondamentali riforme di strut-tura, inserendosi nella linea di una nuovamaggioranza che abbia come fondamento l aunità nella lotta contro i monopoli . Intanto ,si perde tempo prezioso : e non lo si perde –come a volte ci si vuoi far credere – per stu-diare più a fondo i problemi, per risolverl imeglio. Lo si perde per l 'ostinazione de lgruppo dirigente della democrazia. cristiana anon volersi staccare dalla vecchia politica ini-ziata nel 1948; lo si perde per l'ostinazionedella democrazia cristiana a non voler inten-dere la lezione e le indicazioni del voto del 28aprile, a non volersi liberare dalle forze re-trive che in essa rappresentano il grande ca-pitale monopolistico industriale ed agrario, avoler continuare ad essere il partito degli in-dustriali e degli agrari, e non degli operai ,dei contadini, degli artigiani cattolici .

« Una politica popolare », ha detto il col -lega onorevole Berté ; ma una politica popolar eè la politica delle masse popolari che aderi-scono al partito cattolico e possono trovareunità con le masse popolari di tutti gli altr ischieramenti : contadini, operai, artigiani cat-tolici che hanno bisogno anch'essi, come i la-voratori comunisti, socialisti, socialdemocra-tici, di una scuola rinnovata, che sia forza d ifondo per il rinnovamento e il progresso dell asocietà italiana. (Applausi all'estrema sini-stra) .

PRESIDENZA DEL PRESIDENT E

BUCCIARELLI DUCC I

PRESIDENTE .

iscritto a parlare l'ono-revole De Zan. Ne ha facoltà .

DE ZAN. Signor Presidente, onorevoli col-leghi, questo dibattito, come accade sempre,

continua ad ondeggiare dai problemi partico-lari ai problemi più generali della scuola, dal -le esigenze immediate alle prospettive piùlontane nel tempo .

naturale che la discussione del bilanci onon si limiti all'approvazione o alla non ap-provazione di una proposta di spesa, ma offral'occasione per mettere a confronto delle idee ,per meditare su quello che è il problema ful-cro della società moderna : la scuola . Ma lacorrettezza e l 'obiettività esigono che venganotenuti distinti i due piani . t giusto e doverosochiedere al Governo di inserire il bilancio inun quadro generale di sviluppo, di ancorarload un'idea di fondo; è giusto e doveroso sotto -lineare, ove esistano, le insufficienze organich edi oggi e di ieri ; ma sarebbe oltremodo ingiu-sto accusare il Governo di non voler risol-vere, nell'atto della presentazione di un bi-lancio annuale, il problema generale del rin-novamento della scuola italiana .

Domandiamoci : c'è una linea direttiva inquesto bilancio ? (E dire « bilancio » significariferirsi non solo ad un impersonale elencodi cifre, ma anche alla relazione che l'accom-pagna, lo interpreta e gli dà forma) .

Il giudizio che più ricorre dai banchi delleopposizioni (ricordo gli interventi dei collegh iLoperfido e Seroni) è quello di « disorgani-cità » . Ora, io sono tra coloro che giudicanoinsufficiente la politica scolastica, del dopo-guerra : una politica che è stata portata avantia rappezzi, senza uno schema di previsione ;che non solo non ha previsto, ma non ha. sol-lecitato, come doveva, l'aumento della popo-lazione scolastica ; che non ha stimolato lecarriere dell ' insegnamento, al punto che ogg inon si riesce a far fronte all'enorme spere-quazione tra esigenze scolastiche e disponibi-lità di insegnanti e si deve assistere impo-tenti al decrescente livello di tono dell'inse-gnamento .

Ma è almeno dal 1948 che i bilanci dell apubblica istruzione hanno acquisito un inizi odi organicità . Da quando si è cominciato aparlare di « piano della scuola », anche sequesto ha ricevuto solo parziali attuazioni, ibilanci sono stati per lo meno inquadrati i nun'idea di sviluppo, lontana dall'empirism otradizionale; sono stati appoggiati ad una vo-lontà politica, la volontà di attribuire all ascuola l'importanza cui ha diritto . Z ingiustosottovalutare questo mutamento di metódo ,com'è ingiusto dimenticare lo sforzo impo-nente di questi anni, pur se inadeguato per -ché cominciato troppo tardi .

A me sembra, pertanto, che un'idea base c isia ; che i maggiori problemi della scuola ita-

Page 57: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1671 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

liana trovino una considerazione, certo par-ziale, ma di sufficiente affidamento per il fu-turo . Mi pare rilevante, anzitutto, il principi odr fondo che lo Stato deve assicurare e offrir egli strumenti per una formazione integral edel cittadino, dal primo aprirsi della sua co-scienza ai più alti gradi di sviluppo . Il con-cetto della scuola come preminente servizi opubblico è forse l'acquisizione più alta dell ademocrazia, insieme con l'altra che i modi ei contenuti della formazione sono e rimangon oliberi, affidati alla libera scelta degli adole-scenti e di chi li tutela .

In questo spirito, nonostante i sospetti ele incomprensioni, non sembra difficile im-postare e risolvere con obiettiva considera-zione della loro funzione complementare irapporti tra scuola pubblica di Stato e scuolapubblica (public school) non di Stato . Alconcetto di fondo della scuola come premi-nente servizio pubblico si collegano alcuniprovvedimenti essenziali previsti dal bilancioo suggeriti dalla relazione : l'annunciato di -segno di legge sulla scuola materna (talmenteimportante che l 'onorevole ministro ritieneopportuno inserirlo in un programma di le-gislatura, che non può essere quello del Go-verno attuale : pertanto è inesatto e tenden-zioso l'apprezzamento fatto poco fa dal col -lega Seroni) ; l'attenzione particolare dedi-cata alla nuova scuola media e all'effettivoassolvimento dell 'obbligo; la progettata eormai indilazionabile riforma della scuol amedia superiore ; la graduale estensione dellaistruzione professionale, sottratta alle inizia-tive sperimentali ed improvvisate dei primianni ; il progressivo sviluppo dell ' assistenzascolastica; l ' impegno per un allargamento de-gli organici ; l'acquisizione sempre più larg adel concetto di gratuità del servizio scolastic o(borse di studio, presalario, stanziamenti peri trasporti) che è la conditio sine qua non diuna riforma in senso democratico della scuol ae, attraverso questa, della società italiana .

Nel corso di questo dibattito si è insistit oda tutte le parti (sottolineo in particolareil documentato intervento del collega Pedini )per un potenziamento massiccio dell'edilizi ascolastica, che è il problema infrastruttural enumero uno, presupposto di ogni riformastrutturale realizzata o progettata . neces-sario che questo problema vengn inserito i nquello più generale dei rapporti fra Stato edenti locali . La preoccupazione più assillantedei comuni e delle province è ormai diventatala farne di aule ; e la preoccupazione è ag-gravata dall'enorme sproporzione tra le esi-genze e le entrate del bilancio . Soprattutto in

molti comuni del nord « le gigantesche immi-grazioni interne, il trasferimento di vast istrati della popolazione », come ebbe a ri-cordare recentemente il ministro Gui, hannocreato situazioni intollerabili .

Sono certo che se avessimo concesso a tem-po e coraggiosamente maggiori autonomi eistituzionali e finanziarie agli enti locali, lostesso problema dell'edilizia scolastica non sitroverebbe nell'attuale vicolo cieco. Le ini-ziative dirette degli enti locali, non im-pacciate dal groviglio inestricabile delle tu-tele e delle pressioni, ci avrebbero condottomolto più in là delle iniziative accentratricidello Stato . Abbiamo l'imparzialità, noi dell amaggioranza, di rilevare questa carenza isti-tuzionale proprio perché siamo profondamentelegati al nostro originario autonomismo, per-ché, onorevole Seroni, non ci siamo conver-titi dopo il 1948 come r comunisti, i qual isono diventati sospetti patrocinatori dei centr idi potere locali soltanto dopo che hanno per-duto l'autobus per la conquista del poterecentrale .

Pertanto mi pare giusto insistere sul do -vere di un massiccio investimento per lascuola : dovere largamente sentito da tutti ipaesi più civili in Europa, dovere al qualenon basta sia sensibile, come è sensibile, i lministro della pubblica istruzione, ma a lquale deve essere sensibile il ministro del te -soro e con lui tutto il Governo, con il sacri-ficio, diceva dianzi l'onorevole Bertè, se oc -corre, di altre voci di bilancio, magari piùappariscenti ma meno produttive .

Insieme con questo, nella linea del pro-gramma di sviluppo indicato dalla relazione ,mi permetto di insistere particolarmente sutre problemi, per altro già emersi nel di -battito :

1) ordinamento della scuola secondari asuperiore, per stabilire il necessario raccord ocon la scuola dell'obbligo; per svecchiare me-todi; per sostituire o vitalizzare (ad esempio )quel ramo secco che è l'istituto magistral edi oggi, la scuola peggio strutturata d'Italia ,l'unica la quale, non si sa per quale miste-rioso privilegio, continua a distribuire un ti-tolo abilitante con un anno di studi in men odelle altre ;

2) potenziamento organico e intenso del -l'istruzione professionale, la cui carenza no nsolo è di freno allo sviluppo industriale, mapone l'ltalia in manifesta condizione di infe-riorità rispetto ai paesi del M .E.C . L'allarmecontenuto in una relazione di due anni fadell'ingegnere Gino Martinoli sulla nostra in -capacità di far fronte alle esigenze nazionali

Page 58: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1672 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

ed europee di specializzazione, è vero .edattuale ;

3) concreta sensibilità per le scuole spe-ciali rivolte ai minorati di ogni genere, fisic ie psichici . Ne ha parlato con concreta cono-scenza l'onorevole Berté . Qui si può dire ve-ramente che l'Italia del dopoguerra abbi acominciato da zero . Urge modificare la men-talità ancora diffusa che il recupero social edei minorati rientri nell'ambito assistenziale ,mentre esso corrisponde al preciso doveredella collettività di assicurare a tutti i citta-dini il massimo grado di sviluppo possibile .Urge attenuare il grave ritardo dell'Italia su ipaesi più progrediti al riguardo, come l'In-ghilterra, la Svizzera e í paesi nordici .

Potremmo continuare indefinitamente co nle richieste e con le sollecitazioni al ministro .Noi della maggioranza potremmo gareggiar efacilmente con le minoranze, certo non pe rmettere in disagio il Governo, ma per fronteg-giare l'accusa che ci viene rivolta di scarsasensibilità, verso il problema dello sviluppodella scuola italiana . Qui il discorso si fa po-litico : e mi permetterò di concludere in questadirezione .

Se un difetto strutturale ha questo bilan-cio, esso deriva dal fatto di non essere inseritoin un programma di legislatura ; perché lalegislatura è iniziata, ma un programma ese-cutivo non v'è ancora . Ma sarebbe giustoper questo accusare il partito di maggioran-za ? Lo spirito che informa la meditata rela-zione dell'onorevole Raffaele Leone nasce dallafiducia che l 'auspicata evoluzione politic apermetterà una impostazione più organica an-che dei problemi di trasformazione della no-stra scuola, sulla base del programma di le-gislatura propugnato dalla democrazia cri -stiana. Se le opposizioni, in particolare i co-munisti, vogliono fare un discorso ampio sull econdizioni e sul futuro 'della scuola italiana ,non è solo su questo bilancio, ma è anchesugli impegni derivanti da quel programma ,che dovrebbero sfidare il gruppo di mag-gioranza.

Noi sappiamo che il problema dell'istru-zione non è solo tecnico, ma è soprattutto po-litico. Sappiamo che la frequenza scolastic ain Italia conserva ancora un andamento' spic-catamente piramidale, e di fatto la selezion eavviene largamente, certo più da noi che al-trove, in termini di classe e di censo . Sap-piamo che tutti i cittadini devono essere mess ieffettivamente m condizione di accedere ai piùalti gradi degli studi, poiché il riordinament ostrutturale della scuola è premessa a] rinno-

vamento della classe dirigente, all'immissioneeffettiva dei ceti popolari nei centri di po-tere della società, nelle responsabilità diret-tive del paese .

Conosciamo la gravità sempre attuale de lmonito che ci viene da una inchiesta svolt atre anni fa per conto della società Shell ita-liana e riportata dalla rivista Mondo econo-mico : 1'82 per cento dei dirigenti attuali delpaese, ai vari livelli (economico, professio-nale, politico, culturale) proviene da fami-glie benestanti (alta e media borghesia) ; soloil 3,6 per cento proviene da famiglie di ope-rai ; la maggior parte proviene dai grandicentri . (Interruzione del presidente dellaCommissione Ermini — Commenti) . Sono co-loro – precisa l'inchiesta – « che emergonoa posizione di influenza in quanto con leloro decisioni, accordi e conflitti determinan oil corso della vita economica, politica e cul-turale del paese » . Se pensiamo che il loronumero non arriva in Italia a 200 mila, pos-siamo valutare la misura dei talenti sprecati ,delle energie inutilizzate, la povertà dellanostra democrazia, la pesante eredità de lpassato .

Il discorso sulla scuola si allarga così aquello sugli strumenti politici : cioè sulleforze politiche che hanno interesse insiemecon noi a creare, per mezzo della scuola, un aclasse dirigente 'rappresentativa di tutti i cet isociali, in primo luogo dei ceti popolari, trop-po a lungo esclusi ed umiliati .

È un problema di sensibilità, di convin-zione profonda che non può essere capit oné impostato adeguatamente da una formamentis conservatrice o ingombra di pregiudiz isociali . Ricordiamo che quando nel 1958 s iruppe il quadripartito organico uno dei pun-ti di frizione tra noi e il partito liberale f uil programma scolastico di Fanfani, un pro-gramma, tra l'altro, limitato in gran parteallo sviluppo edilizio . Fummo accusati dailiberali di demagogia e addirittura di viola-zione dell'articolo 81 della Costituzione . Ora ,in clima di riforme di struttura, l'onorevol eMalagodi – con tardiva resipiscenza – si ag-grappa volentieri al problema della scuola ,nell'intento di mostrare un volto meno con-servatore : ma nessuno crede che egli e il su opartito abbiano superato il vizio di fondo ,il limite organico della classe dirigente del-l'Italia liberale di cui amano proclamarsi con-tinuatori . Il problema della scuola si inseri-sce invece in primissimo piano nel significat ocentrale della linea di centro-sinistra, che èla modificazione dei rapporti di potere trale classi sociali e la conseguente uguaglianza

Page 59: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1673 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

di tutti i cittadini nel punto di partenza del -la vita .

Noi vogliamo dare credito a questo bilan-cio e al Governo che lo esprime anche per-ché non si è discostato da queste prospettive .Abbiamo fiducia che soprattutto questa legi-slatura, la legislatura delle riforme struttu-rali, considererà la scuola non un consumo ob-bligato ma il più prezioso degli investimenti .(Applausi al centro) .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, gl iiscritti a parlare sono ancora numerosi, pe rcui occorre che gli oratori concentrino i lpiù possibile i loro interventi per mantener ei tempi stabiliti in sede di riunione dei capi -gruppo. La Camera deve inoltre esaminarenei prossimi giorni alcuni provvedimenti ur-genti e discutere la legge elettorale per i lFriuli-Venezia Giulia, anche se in ordine atale provvedimento l'onorevole Roberti hafatto presente che il suo gruppo intende in-tervenire in modo ampio nella discussione .

iscritto a parlare l'onorevole Cruciani .Ne ha facoltà .

CRUCIANI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, il mio sarà un intervento brevis-simo .

Ringrazio anzitutto il ministro per ave raccettato in Commissione alcuni miei ordin idel giorno, e specialmente per aver assunt ol'impegno di interessarsi sostanzialmente del -la università italiana per stranieri di Perugia .Quest 'anno il ministro è stato presente all ainaugurazione : la sua presenza ha già costi-tuito un incentivo, un aiuto, un appoggio .

Lo ringrazio anche per aver accettato l ' or -dine del giorno che si riferisce all ' istituzion edi una sovrintendenza alle antichità pe rl'Umbria : argomento che sta a cuore non sol -tanto a me, ma anche al presidente della Com-missione istruzione, il quale in vari intervent iin Umbria se ne è occupato, sollecitando una.iniziativa in proposito ; e sta a cuore altres ìal relatore di minoranza, che ,in questi giorn iha presentato un'interrogazione a questo sco-po. Speriamo, dunque, che questa sovrinten-denza diventi finalmente una realtà, ponend ofine alla situazione di mezzadria che l'Um-bria è stata finora costretta a sopportare pe rquesta come per altre varie istituzioni (peresempio per il compartimento dell'e Anas ») .Al riguardo è stato chiesto il parere del Con-siglio superiore; mi auguro che esso sia favo-revole, venendo incontro alle nostre aspira-zioni .

Ringrazio altresì il ministro per aver accet-tato parzialmente l'ordine del giorno che ri -

guarda l'argomento che più mi sta a cuore :l'educazione fisica e sportiva . La relazione del-la maggioranza si occupa troppo poco di que-sto tema. Del resto da alcuni anni esso sta. di -minuendo di peso nelle relazioni sul bilanci odella pubblica istruzione, mentre alcuni ann ifa avemmo la magnifica relazione dell'onore-vole Maria Badaloni, che a questo argoment odedicò numerosissime pagine. E non vorre iche le poche righe destinate in generale nell erelazioni all'educazione fisica e sportiva do-vessero significare scarsa considerazione de irelativi problemi .

Dirò subito che non sono d'accordo con i lrelatore quando afferma che vi è una spropor-zione fra le spese per il personale e quell eper gli investimenti, i servizi e le attività re-lativi all'educazione fisica . Il Ministero dell apubblica istruzione, per quanto riguarda l aeducazione fisica, ha solo l'onere degli inse-gnanti, mentre tutte le altre spese gravan osui comuni . È questo un discorso assai lung oe molto serio, perché la crisi delli impiant iper l'educazione fisica nella scuola non è cris idi questo periodo, né di quello precedente : ècominciata da quando è stato reso obbliga -torio l'insegnamento dell'educazione fisicanella scuola ; perché quando nel 1878 si arrivòa questa decisione, si demandò ai comun il'onere di provvedere agli impianti ed alle at-trezzature . La proposta avanzata, da più parti ,di dotare i nuovi edifici scolastici di impiant isportivi idonei, non risolve infatti il problemadelle vecchie scuole che tali impianti no nhanno .

Ecco perché sono invece d'accordo con i lrelatore quando propone di ripristinare l avecchia denominazione del capitolo 105, ag-giungendo la parola « costruzione » : si trattadi uno stanziamento di 375 milioni che pos-sono servire ad incentivare le iniziative i nquesto settore .

Bisogna, inoltre, porre a disposizione del -la scuola le palestre che già furono adibite aquesto scopo . Abbiamo, ad esempio, le pa-lestre della ex « gil » : è mai possibile che essedebbano essere adibite ad altri scopi, peresempio che vi si debba svolgere il process oMastrella, a Terni, ovvero debbano diventar esale cinematografiche, come è avvenuto a Ca-gliari, o debbano ospitare manifestazioni d icarattere folcloristico, come è successo in altr ecittà : e questo quando la legge del 1943 hastabilito che tali palestre debbano passarealla scuola ? Non basta : la palestra di Udin esarà venduta, quella di Cagliari deve essereceduta, quella di Pisa sarà abbattuta perch él'« Ena1 » dovrà utilizzare l 'area non so a

Page 60: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

-1674 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

qual fine : quindi, anziché incrementare l eaule per l'educazione fisica, Ie vediamo di-minuire .

Sono anche d'accordo con il relatore quan-do raccomanda di aumentare lo stanziamentoper i brevetti sportivi . Fu questa, onorevol eErmini, una sua iniziativa quando ella er aministro; iniziativa che ha dato buoni risul-tati e ha ormai varcato i confini italiani ,giacché il comitato per la cooperazione cul-turale del Consiglio d'Europa ha stabilito chequesti brevetti siano adottati sul piano euro-peo. 1 giusto, quindi, incrementare il relativ ostanziamento di cinque milioni .

Il relatore di minoranza, che ha dimostratodi avere a cuore il problema dell'educazion efisica, ha affrontato il problema degli istitut isuperiori . Onorevole Valitutti, il problemadegli istituti superiori è veramente grave, per -ché la legge 7 febbraio 1958, n . 88, non soloè scarsamente disciplinatrice – in quanto rin-via agli statuti di determinare le norme per i l

governo amministrativo e didattico degli isti-tuti, i titoli di studio e le condizioni richiesteper le iscrizioni degli studenti, lo stato giu-ridico, economico e di quiescenza del perso-nale, nonché ogni altra norma necessaria a lloro funzionamento – ma contiene dei « bloc-chi », come ella li ha definiti, che sono parti-colarmente gravi .

Quando l'istruzione era privilegio riservatoa pochi e la popolazione del nostro paese no nera quella attuale, la legge Daneo del 26 di-cembre 1909 dispose la istituzione di tre isti-tuti di magistero statali per l'educazione fi-sica, con sede in Torino, Roma e Napoli . La

legge 7 febbraio 1958, n . 88, a cinquant'ann idalla legge Daneo, stabilendo che gli altr i

istituti statali debbano essere istituiti con ap-positi provvedimenti legislativi, non solo no nha ripristinato gli istituti statali di Torin oe di Napoli soppressi nel 1923, ma ha tentatodi assicurare all'istituto di Roma una prote-zione che si è rilevata particolarmente nocivaper gli interessi della scuola .

Torino, Napoli, Bologna, sin dal secol oscorso, erano state sedi di fiorenti scuole oistituti superiori di educazione fisica ; eraquindi naturale che queste città si avvalesser o

dell 'articolo 28 della legge n . 88 per realizzarecon iniziative locali quegli istituti che eran oloro negati dalla comunità nazionale . Poi ,dopo Napoli, Torino e Bologna, è venuto l'isti-tuto di Firenze, ed altri ancora ne sorgeran-no, perché la scuola secondaria in svilupp onecessita di personale insegnante adeguata-mente preparato .

L'altro « blocco » creato dalla legge n . 88è costituito dalla disposizione che vuole asse-gnati tutti gli insegnamenti per incarico .

La legge Daneo del 1909 non solo contenev anorme precise sulla iscrizione, sulla duratadei corsi e sulle materie d'insegnamento ne -gli istituti di magistero per l'educazione fisica ,ma determinava il ruolo organico del perso-nale ed i relativi stipendi ed assegni e pre-vedeva, in ognuno degli istituti di magister oper l'educazione fisica, un posto di ruolo pe rgli insegnamenti di ginnastica teorica, tiroci-nio e comando ; un posto di ruolo per l'inse-gnamento di fisiologia e d'igiene ; un posto d iruolo per l'insegnamento di metodologia, sto -ria ed estetica applicate all 'educazione fisica ;un posto di ruolo per l'insegnamento dell aginnastica pratica e per i giuochi per la se-zione maschile ed un posto per la sezionefemminile; nonché posti di ruolo per l'inse-gnamento della scherma e del canto ; e dispo-neva che agli altri insegnamenti, incluso quel -lo dell'anatomia, si sarebbe provveduto pe rincarico .

Ora, a cinquant'anni dalla legge Daneo ,la legge n . 88 non solo non ha previsto l aricostituzione di un ruolo organico degli inse-gnanti di educazione fisica degli istituti supe-riori, ma lo ha addirittura esplicitamenteescluso, per cui, sia nell ' istituto statale di

Roma, sia negli istituti pareggiati, i veri arte-fici della rinascita dell'educazione fisica i nItalia si trovano nella mortificante situazion edi dover attendere ogni anno dai consigli d iamministrazione la riconferma o meno del -

l'incarico.Vorrei pregare l'onorevole ministro di far

conoscere al Parlamento come sono costituit i

e come funzionano questi consigli di ammi-nistrazione ed i criteri che essi seguono nel -l'assegnazione degli incarichi di insegna-

mento . Noi pensiamo che in alcuni di essi

alle esigenze degli istituti vengano anteposti

quelli delle clientele e degli interessi per-

sonali .R mai possibile infatti che, in una sed e

universitaria come Napoli, il direttore del -

l'istituto superiore pareggiato di educazionefisica debba essere un professore di anato-mia che da anni vive ed insegna a Roma ?17 mai possibile che, in una sede universitariacome Napoli, l'incarico dell'insegnamento del -la pedagogia sia stato affidato nell'istituto su-periore pareggiato di educazione fisica, ch eha grado universitario, ad una direttrice di-dattica non solo sprovvista della libera do-cenza, ma anche dell'abilitazione all'insegna-

Page 61: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1675 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

mento della pedagogia nelle scuole secon-darie ?

tempo che il Ministero della pubblicaistruzione eserciti sugli istituti pareggiati l avigilanza prevista dall'articolo 22 della legg e7 febbraio 1958, n . 88; e che, in attesa d iuna nuova legge che riordini la materia ,rimetta un po' di ordine in quei consigl idi amministrazione che, operando con estre-ma leggerezza, recano una grave offesa all ascuola ed alla cultura italiana .

Onorevoli colleghi, dalla relazione di mi-noranza dell'onorevole Vali lutti emerge chia-ramente la necessità che si provveda alla ela-borazione di un più organico provvediment olegislativo per disciplinare l'ordinamento de -gli istituti superiori di educazione fisica . Noiriteniamo che tale provvedimento debba pre-vedere :

1) che il corso di studi sia compiuto inquattro anni, così come è per tutte le altr efacoltà che preparano il personale docente ;

2) che il piano di studi debba rispon-dere alle effettive esigenze di questi istituti ,I quali hanno come fine non solo di prepa-rare i professori di educazione fisica degli isti-tuti di istruzione secondaria ed artistica, maanche coloro che intendono dedicarsi all'eser-cizio della professione nel campo della cine-siologia riabilitativo-correttiva e della cine-siologia sportiva ;

3) la statizzazione di alcuni istituti at-tualmente pareggiati, onde vi sia una miglior eproporzione tra istituti statali e pareggiati ;

4) l'istituzione di un ruolo dei professor idi educazione fisica degli istituti superiori ;

5) norme più precise per il pareggia-mento degli istituti creati da enti morali, pe ravere la garanzia che essi abbiano in proprietào in uso esclusivo gli impianti e le attrezza-ture ginnico-sportive e scientifiche necessarie ;

6) che la vigilanza del Ministero dell apubblica istruzione su questi istituti univer-sitari sia esercitata preventivamente e succes-sivamente attraverso uffici che abbiano unaeffettiva conoscenza dei problemi dell'educa-zione fisica e dello sport e delle particolariesigenze didattiche di questi istituti .

Desidero ora soffermarmi su qualche altroproblema dell'educazione fisica e sportiva . Misi potrebbe obiettare che ogni anno sollevogli stessi problemi. Il fatto è che noi siamosfortunati : mentre tutte le discipline, tutti gl iordinamenti vanno avanti, questo settore se-guita ad essere trascurato, pur essendo tutt iconvinti che lo sport ha una sua funzione, eche se vi è una attività sportiva, lo si deve

alla scuola . La scuola è l'unica in questo mo-mento a preparare i giovani all'educazion efisica ed allo sport .

L'insegnamento dell'educazione fisica nondeve essere limitato alla scuola media, dev ecominciare dalla scuola elementare . Nellascuola elementare non si fa educazione fisica ;eppure è dai sei agli undici anni che bisogn amaggiormente seguire lo sviluppo fisico-soma-tico dei bambini . Il comune di Milano, perovviare alle deficienze di questo insegna-mento, che è previsto dai programmi scola-stici, ha istituito corsi di ginnastica medica.

un modo come un altro per tentare di sop-perire alle deficienze dell'azione ministerial e

e della legge 7 gennaio 1958, n . 88 .È necessario che anche il problema del-

l'insegnamento dell'educazione fisica e spor-tiva nella scuola elementare venga affrontato

con mezzi idonei . Noi pensiamo che bisogne-rebbe assegnare ad ogni circoscrizione didat-tica un insegnante di educazione fisica cheabbia cura di promuovere le attività fisico-ricreative e fornire ai maestri gli opportun iconsigli orientandoli, secondo dettami scien-tifici, nella scelta degli esercizi e dei giuochi .

L'insegnamento dell'educazione fisica nel-

la scuola elementare non viene regolarmenteimpartito come è previsto e disposto dai pro -grammi ministeriali, non per colpa dei mae-stri, ma perché il personale direttivo ed ispet-tivo della scuola elementare non è adeguata-mente preparato ad esercitare la vigilanza su

questo insegnamento .Ora, non vogliamo che questa vigilanza

sia demandata ad un insegnante di educa-zione fisica . La vigilanza è e rimane dei di-rettori e degli ispettori . L'insegnante di edu-cazione fisica dovrebbe essere soltanto il col-laboratore dei maestri, al quale essi ricor-rano per poter chiarire i problemi tecnico-di-dattici relativi a questo insegnamento .

In Sicilia è stato fatto qualcosa : vi è uninsegnante di educazione fisica che cura que-sto importante e vitalissimo settore. Augu-

riamoci che ciò possa essere realizzato anchenelle altre regioni .

Esiste poi il problema di coloro che inse-gnano l'educazione fisica nella scuola secon-daria e sono sprovvisti del titolo di studio

prescritto dalla legge . Accade che essi sonoimmessi in graduatoria prima dei diplomatidegli istituti superiori di educazione fisica ;e così si consolidano posizioni, si creano aspet-tative, si dà luogo a situazioni d 'urto. Tuttequeste cose furono dette in Parlamento quan-to si discusse la legge n . 1727. Io dissi allora

in Commissione : « Basta ! » .

Page 62: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1676 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza . No; ella non disse questo . Nellamia replica le ricorderò ciò che ella diss eallora .

CRUCIANI. Io dissi proprio : « Basta 1 » .Basta con l'immissione nell'insegnamento d icostoro che sono privi di titoli .

GRILLI ANTONIO . Fu un altro collega de lnostro gruppo, onorevole relatore, a dire unacosa diversa .

LEONE RAFFAELE, Relatore per la mag-gioranza. Nella mia replica ricorderò quell oche dissero l'uno e l'altro .

CRUCIANI . Mentre gli insegnanti di tuttele altre discipline hanno le cattedre assegnate ,i soli insegnanti di educazione fisica, dopoventi anni, ancora non le hanno . È tempoquindi di provvedere .

Un altro argomento è quello dell'equipa-razione del voto nelle commissioni d'esame.Gli incaricati dell ' insegnamento dell'educa-zione fisica sono nominati membri di com-missione, mentre non è stata accolta la pro -posta che da una provincia all'altra sianofatti venire professori diplomati . Il presidesi porta il proprio incaricato, e così si fann ocose poco serie. Nella mia provincia ho de-nunziato questo fatto con un telegramma alprovveditore, ma nulla è stato fatto per ri-muovere tale stato di cose .

Accennerò pure brevemente alla circostan-za che mentre tutti gli altri insegnanti hannodiritto alla liquidazione « Enpas », quelli d ieducazione fisica, in base alla legge del 1956 ,non vi hanno diritto . Egualmente, mentretutti gli altri insegnanti hanno diritto di ri-scattare l'anzianità, gli insegnanti di educa-zione fisica, in base alla legge del 1956, ditale diritto non godono (è importante affron-tare questo argomento, anche perché è chiaroche un insegnante di educazione fisica no npuò essere in condizioni di frequentare la pa-lestra fino al sessantacinquesimo anno di età ,per evidenti ragioni) .

Altro problema nei cui confronti il Mini-stero della pubblica istruzione è stato battutoda quello della sanità è quello che si riferi-sce alla disciplina medico-scolastica . L'eser-cito ha propri medici ; noi invece il medic onella scuola non lo abbiamo. Se vi sono ra-gazzi malformati che hanno bisogno di gin-nastica medica, il medico per impartire que-sto insegnamento non c'è. Oggi in Italiasi fanno, sì, corsi di ginnastica medica ; manon abbiamo, ripeto, il medico nella scuolaper sovrintendere a questo settore .

Tratterò anche del problema degli im-pianti sportivi . Quest'anno abbiamo una. ere -

scita immensa di scuole . Che cosa accadrà pe ril futuro delle attrezzature sportive ? In que-sti giorni si occupa del problema la consult aparlamentare dello sport, perché i parlamen-tari sportivi, e quindi anche il « Coni », s isono resi conto che solo nella scuola si puòormai fare un'attività di massa in questocampo. Il « Coni » e la consulta parlamen-tare sportiva ritengono che, quando si dovr àparlare della nuova legge urbanistica, sia d ifondamentale importanza ottenere che i nuov ipiani regolatori non possano ricevere appro-vazione, se non sia in essi prevista e assicu-rata la creazione di spazi liberi, da adibire uni-camente a giuochi e allo sport all'aperto perle scuole di ogni ordine e grado. Oggi gliedifici scolastici sono carenti sotto questopunto di vista : le aule sono prigioni, i cor-ridoi sono più o meno stretti, lo spazio neces-sario per giuochi e attività all'aria apert anon c'è .

Questa tesi ha trovato approvazione anch eal congresso nazionale degli urbanisti ed èstata segnalata al Ministero della pubblic aistruzione. Speriamo che possa essere tenutanella debita considerazione. Comunque, tor-neremo ad occuparcene al momento opportuno .

Il « Coni » ha preso in proposito iniziativein questi giorni . Se il provvedimento presen-tato da parlamentari di tutti i gruppi (da Si-monacci democristiano ad Ainadei socialista ,da Amendola comunista al sottoscritto, daBucalossi socialdemocratico a Zincone libe-rale, ecc.) riuscirà ad essere •approvato, co nquesto piano potremo avere stanziamenti perl'attività e le attrezzature sportive nelle scuole :40 campi per l'atletica leggera, 50 piscine ,160 palestre per ogni attività ; e si darà natu-ralmente un forte incremento alle possibilitàdei gruppi sportivi .

Concludo prendendo atto con sodisfazion edel fatto che il ministro abbia respinto inCommissione l'ordine del giorno Abate-Codi-gnola-Marangone, tendente e vietare la pro-paganda militare nelle scuole da parte d iufficiali delle forze armate . Ben vengano gl iufficiali nelle scuole – ve ne sarebbe tanto bi-sogno – per ricordare, naturalmente con iltatto necessario, le gesta delle nostre armi ,alla maniera italiana .

I giovani sono oggi costretti ad ammirar ealla televisione le gesta dell'esercito russo, m aguai – dice l'onorevole Codignola – se unrappresentante dell'esercito italiano va a pro-pagandare nelle scuole l'arruolamento dei gio-vani nelle forze armate italiane . I nostri gio-vani possono ammirare in televisione le gestadegli eserciti inglese ed americano, anzi la

Page 63: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Alli Parlamentari

— 1677 —

Camera dei Deputal i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

storia dell'ultima guerra vi è stata fatta ispi-randosi ad un grande amico dell'Italia, u ncerto Churchill : però guai se un ufficiale ita-liano va nelle scuole italiane !

Alla radio abbiamo inteso un attacco vio-lentissimo contro l'accademia d'Italia, perch ési preoccupava della purezza della lingua ; maalla R.A .I .-TV. hanno libero accesso i profes-sori del partito comunista e le mogli di depu-tati del partito socialista . Guai, però, se u nufficiale dell 'esercito va nelle scuole italiane !

Ma, onorevoli colleghi, l'onorevole Codi-gnola è il probabile ministro della pubblicaistruzione del futuro governo di centro-sini-stra, non so se centro-sinistra pulito o sporco(Commenti a sinistra) ; e con l'onorevole Codi-gnola imperante e ministro, non soltanto visarà quello che già abbiamo visto alla tele -visione con questo Governo (che non è dicentro-sinistra né pulito né sporco), ma cer-tamente si sbarrerà il passo agli ufficiali nell escuole italiane, come proposto nel suo ordin edel giorno che il ministro Gui ha giustament erespinto in Commissione .

Vi è stato in Commissione un altro ordin edel giorno, fortunatamente respinto, che por-tava pur esso come prima firma quella del -l'onorevole Codignola . Al collega socialistadispiace che gli insegnanti di religione distri-buiscano libri oltre il sussidiario ; si preoc-cupa che fra gli alunni si parli del catechi-smo; si duole che siano venduti in classe li-bri di catechismo . Ma non si preoccupa s enelle scuole si svolgono temi sulla morte d iGrimau, se sono distribuiti stampati del par-tito comunista, se vi sono maestri invertiticome quelli che in questi giorni sono stat icondannati a Gubbio e a Foligno . Si preoc-cupa che nelle scuole si insegni religione f

Noi siamo lieti del « no » a quell 'ordinedel giorno . Ed abbiamo voluto ricordare que-sti due ordini del giorno Codignola per fa rconsiderare quale potrebbe essere l'indirizz odi un futuro governo di centro-sinistra che s idovesse realizzare con questi uomini . (Ap-plausi a destra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Giuseppe Reale . Ne ha facoltà .

REALE GIUSEPPE . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, una notevole e mai perl'addietro riscontrata affermazione di pi ùaperti orizzonti sociali emerge dall 'esame delpresente bilancio .

Ad una settimana appena dall'inizio del-l'anno scolastico, inserendosi nei lavori diquest'aula il bilancio della pubblica istru-zione, è doveroso sottolineare la grande im-

portanza della mèta sociale che la scuola toc-cherà con il prossimo 1° ottobre 1963 . Si è ra-g ionato, e non poco, si è criticato, e parecchio ,sulla scarsa partecipazione popolare alla vit adella scuola : epperò tutte le bandiere dovreb-bero sventolare nella prossima settimana no nsoltanto sulle scuole, ma su tutti gli edific idella patria, che finalmente vede poste su u npiano unitario di partenza le sue giovinezz epiù fervide .

Abituata ad un'atmosfera critica rarefatta ,la Commissione istruzione e belle arti spessodimentica di sollecitare la diffusione dell econquiste conseguite in tema di legislazion escolastica ; e il paese, teso nella ricerca d isempre ulteriori conquiste, alla luce di questecontinue, costanti fatiche di problematiche mi-nuziose, quasi non s'accorge dei grandi passiin avanti che la scuola va compiendo, né ch eil giorno sospirato nei decenni passati final-mente si celebra .

Chi voglia criticare, non può non prender eatto di questo . Ché se la legge n . 1859 puòper tanti versi aver lasciato insodisf atti par-lamentari dell'uno o dell'altro gruppo, pur enella sua lettera e nel suo spirito determinadavvero una spinta notevole verso le conquist esociali alle quali, nello spirito della Costitu-zione, il Parlamento intende tener fede . Tl vo-lerlo tacere o il non volerlo considerare è co-me mortificare la sofferenza di coloro che nelpassato questo giorno hanno atteso ; è comenon voler riconoscere la sofferenza per mesi ,per anni addirittura vissuta nella legislaturaprecedente, perché si potesse arrivare i nqualche modo ad una affermazione tanto fon-damentale e, lasciatemelo dire, tanto trionfale .

È, questo, un fatto rivoluzionario che deveriempirci di sodisfazione. >J fatto tanto nuovoda scuotere davvero i concetti tradizionali .Esso non soltanto si esprime nel settore spe-cifico di un aumento di bilancio di 30 mi-liardi rispetto al bilancio dell'anno prece -dente che già andava oltre i 100; ma portadavvero motivi nuovi, porta per la primavolta, come affermava l'onorevole Scaglia, l efamiglie nella scuola ed imprime davveroun tono nuovo, un vigore nuovo a tutto i lcammino scolastico dei nostri giovani . Ed èfortuna, per il ministro della pubblica istru-zione, onorevole Gui, aver potuto veder na-scere il provvedimento in sede legislativa evederlo attuato attraverso la molteplicità e l acomplessività delle sue pur necessarie fasi .

Motivo di sodisfazione è per noi fornitoanche dall'immissione nei ruoli di oltre ven-timila professori : vorremmo ancora tornaresull'opportunità di una considerazione umana

Page 64: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1678 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

delle loro necessità in ordine alla assegna-zione delle sedi .

Con altrettanto compiacimento dobbiam oconstatare l'espansione di tutta la scuola, d imodo che circa dieci milioni di studenti, d aquelli della scuola elementare a quelli dell euniversità, si avvieranno fra pochi giorn iverso la aule scolastiche ; accanto a questi die -ci milioni di giovani avvertiamo la presenz adi tutte le famiglie italiane .

Per la verità, la relazione dell'onorevol eRaffaele Leone si sottrae all'aridità delle ci-fre e relega nell'appendice alcuni dati stati-stici . Ci auguriamo che le discussioni futur edel bilancio si risolvano non tanto in unesame analitico degli stanziamenti (che null aconclude, perché l'attuale struttura dei bi-lanci non consente sostanziali modifiche) ,quanto in una rassegna dei motivi di fond oche ispirano l ' impegno del Governo nel cam-po della pubblica istruzione .

Si scuotono i concetti tradizionali, perchéla scuola è ormai in tutti i centri, il trasportodiventa un fatto doveroso e quindi gratuito ,le borse di studio raggiungono in modo sem-pre più capillare gli studenti, l'assistenz ascolastica si attua in forme sempre più con -crete, la gratuità delle pagelle è acquisita, l agratuità dei libri di testo per le scuole ele-mentari è ormai stabilita per legge e non puònon porsi anche per gli studenti della scuoladagli undici ai quattordici anni .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

CINCIARI RODANO MARIA LIS A

REALE GIUSEPPE . Si tratta di una seri edi conquiste alle quali siamo pervenuti ne lcorso degli ultimi anni e che consentono oradi affrontare in una luce nuova anche il pro-blema del rapporto fra scuola e famiglia, rap-porto che ancora risente degli attriti e dell eincomprensioni di un passato non troppo lon-tano. Si tratta, insomma, di realizzare un apiù feconda e viva presenza della famigli anella scuola .

Non può non darsi atto all'onorevole mi-nistro della sua sensibilità per questo pro-blema, sul quale già mi permisi di attirar el'attenzione della Camera nel corso dell'esa-me del disegno di legge sull'istituzione dellascuola dell 'obbligo . Compito della scuola èl'ampliamento e approfondimento della sol-lecitudine educativa della famiglia, e tale con-cetto va sempre più sostenuto affinché abbi aad esprimersi in termini di concretezza, i nindicazioni le gislative .

Siamo qui per questo, perché tale do -vere sia assolto, perché questa sensibilità ,sempre più diffondendosi, possa determinar enel legislatore, a breve scadenza, la decision edi provvedere a ciò che oggi resta affidatoalla libera iniziativa, alla sensibilità, alla di-screzionalità, alla capacità, alla operativitàdei dirigenti locali .

Lo Stato riconosca ai genitori un posto d iprimo piano come rappresentanti naturali elegali dei loro figli e come primi responsabil idegli atti educativi . Noi non possiamo accet-tare l'espressione di un parlamentare fran-cese : « La famiglia è un museo, è lo Statoche pensa ai suoi figli » . Noi, con la nostra

tradizione, con la fermezza della nostra con-vinzione, vogliamo portare la famiglia al-l'altezza dei propri- compiti, essendo essacausa efficiente della formazione della per-sona umana, e quindi del suo inserimentonel tessuto sociale .

Spesso, è vero, la famiglia non è all'altezzadel compito ; spesso, è vero, preoccupazion idi carattere economico o incapacità cultural enon forniscono elementi tali da poterne giu-stificare una maggiore presenza con la fun-zione di contributo efficace allo svolgimentodi tutto ciò che avviene nella formazione de i

figli ; ma noi avvertiamo il dovere di condurr e

i genitori di questi dieci milioni di ragazziche entreranno nella scuola nel prossimo ot-tobre a far sentire sempre più che il primatodell'educazione appartiene alla famiglia, co-me organismo naturale che la legge non pu ònon riconoscere, e a far sentire come la velleitàdi relegare la famiglia fra le anticaglie di unmuseo possa appartenere a chi ha perduto i lsenso della legge naturale .

Fra genitori e insegnanti si sviluppino ,pertanto, rapporti di reciproca fiducia, i nparticolare con la creazione di circoli dei ge-nitori, accanto alla scuola, per lo studio de iproblemi dei bambini . Si stabilisca un'armo-nia completa tra scuola e famiglia : siano ri-

conosciute le associazioni dei genitori degl ialunni costituite attorno alla scuola come or-ganismi rappresentativi . Queste associazion idi genitori possono particolarmente esercitarela loro azione in occasione di riforme scola-stiche, di formulazione di nuovi programmi,di scelta dei libri di testo (cosa che in attoavviene), di determinazione degli orari, dellevacanze, degli orientamenti scolastici . Sonoquesti, evidentemente, momenti della scuol ache non possono più oltre sfuggire all'atten-zione e alla sensibilità dei genitori dei nostr iallievi .

Page 65: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1679 —

Camera dei Deputal i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Sollecitai in occasione del dibattito sulprecedente bilancio la possibilità che rappre-sentanti dei genitori entrassero a far parte de iconsigli di classe, non soltanto in qualchemomento particolare della vita scolastica, m acome fatto costante, in particolare per tutt ociò che attiene alle attività parascolastiche ericreative .

Non trascurabile rilievo, è stato detto, do-vrà essere riconosciuto alle attività integra-tive, previste dalla legge, sia pure in form afacoltativa, per creare nell'ambito della scuol aun'atmosfera serena . Questo aggettivo è tutt oun programma per le attività che nella scuol adovranno svolgersi ; un 'atmosfera che di asenso di sicurezza e incoraggi le iniziative per -sonali ed associative degli alunni, con spe-ciale riguardo alle libere forme di esperienz aespressiva e creativa, ed al rapporto conl'ambiente . Sono parole che non possiamo noncondividere . Ma, come le accettiamo per l afreschezza e la genuinità con la quale son ostate pronunciate, così, nella nostra preoccu-pazione di genitori, non possiamo non avver-tirne le possibili degenerazioni .

Mi permetterò di scendere un po' nei par-ticolari, e mi riferirò ad una circolare delIO settembre 1963, che la direzione general edell'istruzione secondaria di primo grado h adiramato per quanto riguarda l'attuazionedella scuola media statale .

Faccio grazia di alcune direttive di carat-tere generale contenute nella circolare . Rile-vando che il doposcuola nelle scuole medi estatali non può costituire soltanto opera sus-sidiaria dell'insegnamento, ma deve preoc-cuparsi anche di attività ricreative o diverse ,la circolare testualmente dice : « Le attivit àdi cui trattasi possono assumere forme di-verse : sociali (come conversazioni, dibat-titi, ecc .), ricreative (giochi, esercizi sportiv ivari), complementari vere e proprie (proiezio-ni cinematografiche, rappresentazioni teatrali ,visite a musei, a gallerie, a monumenti si-gnificativi sotto l'aspetto artistico e storico) » .1; un bel programma . Ma in tema di circo -lari lasciate che ne ricordi un'altra, che fors el'onorevole Valitutti conoscerà per essere statoegli, allora, capo di gabinetto del ministroMartino : mi riferisco alla circolare sui gior-nali studenteschi .

È; mancato - siamo onesti nel riconoscerl o- il controllo sui giornali studenteschi di cu iquella circolare parlava ; giornali che, anzi ,sono diventati spesso (troppo spesso) palestr adi pensieri non sempre scientificamente re-sponsabili e di proposizioni non sempre filoso-ficamente accettabili, per non dire di argo -

menti meno degni ; e dai giornali studente-schi sono discese le associazioni studentesche ,le quali tendono a portare a livello dell ascuola media il modello delle associazion istudentesche a livello universitario .

A volte docenti, capi d'istituto hanno favo-rito il determinarsi di questa situazione ed i lformarsi di certe associazioni studentesche .

Ora, è evidente che noi non possiam oconsentire, nella scuola e con l'autorità ch edalla scuola deriva, lo svolgersi di attività ol'estrinsecarsi di manifestazioni che possono es-sere in contrasto con lo spirito che deve ani -mare la stessa scuola .

Noi abbiamo il dovere di chiarire il va-lore, nell'ambito della circolare Martino su igiornali studenteschi e sulle associazioni con -seguenti, di queste manifestazioni . A propo-sito dei giornali, di recente il ministro hainviato una circolare per conoscere quanti d iessi si stampino, chi li finanzi e come sian oredatti . Ciò ha rappresentato certamente unsegno di buona volontà di cui non possiamonon dare atto all'amministrazione : ma noivorremmo che per la redazione di questigiornali fossero tenuti presenti alcuni punti .

Noi vorremmo, cioè, che nella redazion efosse presente un insegnante designato da icapi d'istituto e dai genitori, rispettandosi l aspontaneità dei giovani, ma eliminandosi tuttociò che può essere ispirato da ragioni estrane ealla spontaneità, alla sana goliardìa degli stu-denti, che profondamente apprezziàmo . Nonsiano strumenti, ecco il punto, le associazion ied i giornali di idee che gli studenti posson onon avere ancora acquisito, o che tendono aservire fini assolutamente estranei a quell iperseguiti dalla scuola ; su questo aspetto nonpossiamo non insistere fino alla fine .

Libertà, quindi, per gli alunni, libertà pe rle associazioni, in modo che, se nello stessoistituto abbiano ad esservi più associazioni ,sia rispettata questa pluralità e non vi si auna primogenitura, un primato dell'una as-sociazione sulle altre, a mortificazione dell ealtre . In uno Stato che rivendica come fon-damentale il pluralismo scolastico, noi riven-dichiamo il pluralismo associativo anche nel-

l'ambito della scuola. Va data lode al comun edi Milano, che in questo ha voluto esser el'antesignano, per aver avviato i campi-scuol a(così mi sembra siano stati chiamati) . Anchequi, tuttavia, dev'essere rispettata la finalit àdella scuola : cioè queste iniziative di ent ilocali non debbono divenire strumenti per in-serire attività della scuola in festivals o mani-festazioni che non rispettino lo spirito cui l a

nostra scuola si ispira . Va da sé che il divieto

Page 66: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1680 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

non può non essere aperto e manifesto quand ole attività siano contrarie alla vita morale a cu ila scuola pur deve attenersi .

La famiglia è ancora presente nella scuol ain un atto che tutti li assomma e sul quale ,ahimè, ancora tanta polemica è in corso : lalibera scelta della scuola . Questo diritto, siam oonesti, non possiamo affermare sia già u nfatto acquisito dall'esperienza italiana . Nonche la scuola statale debba essere consideratala scuola del laicismo o dei comunisti . Questo ,evidentemente, non voglio affermare, anchese, come uomo di scuola, genitore, parlamen-tare, debbo sottolineare che, come i collegh idel mio gruppo, non ho mai portato casi pa-tologici all'attenzione dell'onorevole ministro ,attraverso interrogazioni o altri strumenti cheil regolamento prevede . Può succedere, suc-cede che qualche volta qualcuno abbia a sba-gliare. E anche noi avremmo tanti casi da pre-sentare. Non avrei nemmeno bisogno di an-dare lontano dalla mia città per trovare l'esem-pio di un collega, candidato non eletto, chedella sua cattedra ha fatto una palestra di ri-gurgito anticattolico : abbiamo saputo com-prendere il caso con responsabilità .

Noi che crediamo ai valori permanenti ,di fondo, sentiamo che la scuola è affidataall'insegnante e che non si può ragionare d iscuola neutra : avvertiamo che questo pro-blema è nella realtà e non può essere dimen-ticato, se è vero, come è vero, che il 10 pe rcento di tutta la popolazione studentesca ita-liana non passa attraverso la scuola statale .

Non ho avuto la fortuna di far parte dell acommissione d'indagine sulla scuola e quin-di non ne conosco le conclusioni sul rapportotra scuola statale e non statale . Del resto, l'ono -revole ministro ricordò lo scorso anno chequattro erano i più rilevanti ordini di pro-blemi che interessavano la scuola : il fabbi-sogno quantitativo per lo sviluppo e l'espan-sione scolastica, la necessità di riforme e dirinnovamenti di ordine qualitativo, i problemidel personale docente e i rapporti tra inizia-tiva statale e iniziativa non statale . Più esat-tamente su quest'ultimo punto affermava chevi era stato un cauto avvicinamento al pro-blema, con la prudenza di non modificaretroppo l'equilibrio preesistente . Noi vogliam orispettare questa prudenza, senza per altr oesimerci dal ricordare alcuni momenti essen-ziali del diritto di scelta che ai genitori nonpuò non essere riconosciuto .

Ricordiamo la dichiarazione universale de idiritti dell'uomo dell'O .N.U . (dicembre 1948) ,che all'articolo 20, comma terzo, stabilisce :« I genitori hanno diritto di priorità nella

scelta del genere di istruzione da impartire a iloro figli » ; la conferenza europea di salva-gu dia dei diritti dell'uomo (Roma, novem-bre 1950), con protocollo addizionale firmato aParigi nel marzo 1952, che all 'articolo 2 sta-bilisce : « Lo Stato, nell'esercizio delle funzion iche assumerà nel campo dell'educazione e del -l'insegnamento, rispetterà il diritto dei geni-

tori di assicurare questa educazione e quest oinsegnamento conformi alle loro convinzion ireligiose e filosofiche »; infine la dichiarazion edei diritti del fanciullo dell'O.N.U. (novem-bre 1959), che all'articolo 7, comma secondo ,stabilisce : « L'interesse superiore del fan-

ciullo deve essere perseguito da coloro chehanno la responsabilità della sua educazion ee del suo orientamento . Questa responsabilit àricade in primo luogo sui genitori » .

Si tratta. di proposizioni che abbiamo sot-toscritto e che non possiamo, pertanto, nonrispettare . Accettiamo, del resto, anche la pro-posizione, pronunciata poco fa da altri col-leghi, che la realtà va guardata' ed esaminat acon attenzione . Questa realtà è qui in tutta l asua interezza : se dunque un compromesso varicercato, come già si è cominciato a fare ,ciò dev'essere fatto attraverso quella gradua-lità e quel distacco nel tempo che sono fatt iper costruire e non per distruggere.

Le proposizioni definitive, gli attacchi fron-tali ignorano come il molteplice esprimers idello spirito vada per gradi .

Ho accennato implicitamente alla scuolaparitaria . Evidentemente non può essere ch equesto il punto di incontro. Non possiamo nonpervenire ad una attuazione concreta, giuridi-ca ed economica dell'istituto paritario, peril quale alcuni punti, che penso siano stat iormai acquisiti, non possono che essere ri-spettati .

Doveri, innanzitutto . bello che chi èeducato alla scuola del dovere riproponga i lprimato .del dovere. Equivalenza di prepara-zione ? Certamente, ma accertata . Accertatamediante esame di Stato ? Non sarei così ra-dicale da prevedere l'accertamento esclusiva -mente in sede statale, ma là dove appare piùconveniente. Programmi e orientamenti di-dattici ispirati a libertà ? D'accordo. Rin-grazio il ministro perché alla fine della .suarelazione introduttiva riconosce, ad esempio ,la libertà dell'anticipazione dell ' insegnament odel latino alla prima classe negli istituti dell escuole medie non statali . Trattamento giuri -dico ed economico conforme alla dignità edalla funzione ,dei docenti ? Non possiamo, evi-dentemente, non convenire. Estensione agli

Page 67: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1681 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

alunni delle scuole non nstatali delle borse distudio, degli assegni, ,dei libri, del trasporto ,della refezione, dell'assistenza sanitaria, psi-cologica, culturale ? Certamente : perché, ono-revole ministro, gli studenti della scuola no nstatale non possono giovarsi, ad esempio, del-l'organizzazione turistica a disposizione deglistudenti della scuola statale ? E ancora, in ma-teria di doveri, evidentemente una osservanz adelle norme generali sull'istruzione non pu ònon rivendicarsi . Evidentemente gli insegnantinon possono non essere forniti ,dei prescrittititoli di studio . Evidentemente la permanenz adel potere di controllo del Governo non puònon essere riconosciuta . Non vi sono, sottoquesto punto di vista, riserve .

Mi pare che a prove di buona volontà sipossa pervenire, ma certamente ciascuno devesvelenire le sue posizioni . In fondo, 15 mil ainsegnanti non pare costituiscano una possibi-lità eccezionale di cui giovarsi in un moment odi crisi come quello attuale, una realtà, all aquale bisogna pur pensare ?

Mi voglia perdonare, onorevole relator edi minoranza : ella ha dedicato un capitol odella sua relazione alla scuola non statale ,fermandosi sui capitoli nn . 85 e 86, che a le inon sembrano molto chiari : sul primo tro-viamo 48 milioni per « sussidi e contributi ascuole medie ed a scuole e corsi secondari diavviamento professionale non statali » ; sulsecondo 33 milioni per « contributi per il man-tenimento di scuole secondarie di avviament oprofessionale » (ritenute non statali) . Ella ,onorevole relatore di minoranza, è stato – ri-peto – capo di gabinetto di un ministro dell apubblica istruzione e deve sapere che i prim i48 milioni non vanno a scuole non statali ,ma alla direzione generale della scuola no nstatale .

VALITUBTI, Relatore di minoranza . Laprego di leggere l'intero brano della mia re-lazione .

REALE GIUSEPPE . Il suo discorso, inol-tre, non tiene conto della nota (a) apposta a lcapitolo 86 : « Aumento derivante dall'appli-cazione della legge 19 aprile 1962, n . 178, con-cernente concessione di un assegno mensileagli impiegati del Ministero della pubblicaistruzione . . . » .

Quando ella afferma, in termini certament eseducenti, che la scuola non statale dovràda sé conquistarsi il diritto ad essere ricono-sciuta come realtà culturale ed educativa, ell adimentica che siamo uomini non ancora abi-tuati a vivere di angelismo, significa che l adottrina liberale, che tanto l'innamora, non

muove da una premessa fondamentale, quell a

della sicurezza economica .Dobbiamo dunque tornare ad una più ra-

gionata e sensibile attenzione ai problemi del -

la scuola .Vorrei dire, concludendo, che, quando l a

scuola s'apre, dobbiamo far sì che non sol-tanto gli alunni debbano e possano entrare ,ma che i cancelli restino aperti alle famiglie ,affinché la collaborazione di queste si facci apiù profonda, più fiduciosa : così facendo, da

q uesta estrema trincea contribuiremo a sal -

vare il patrimonio caro della migliore tradi-zione italica . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Borghi . Ne ha facoltà .

BORGHI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, onorevole ministro, confesso che dopoaver seguito con attenzione sia il dibattitosvoltosi in Commissione sia quello svoltosi

in quest'aula sul bilancio della pubblicaistruzione, sono piuttosto imbarazzato nelprendere la parola, soprattutto per il fatto di

avere ascoltato autorevoli e qualificati inter-venti, che hanno spaziato sulla problematicagenerale, dal punto di vista politico ed ideo-logico, della scuola italiana . Sono imbaraz-zato, dicevo, perché a me sembra di pote rfare soltanto alcune considerazioni riferit eallo stato di previsione in esame, che è, a mioavviso, anche un documento politico, perch ési inserisce in un quadro politico nel quale s iè inserito pure, il piano-stralcio triennale dellascuola, che ha inteso preparare un discorso d ifondo del quale l'attuale bilancio è una tappanon poco significativa .

Non sembri questa, onorevole Seroni, un aconstatazione acritica o una sottolineatura d icomodo : è una convinzione . Infatti questo bi-lancio, come è chiaramente detto nella rela-zione della maggioranza e come per alcuniaspetti è riconosciuto nella stessa relazione d iminoranza, con la sua previsione di spesa, cheammonta al 17,3 per cento della spesa gene-rale dello Stato, è veramente un bilancio chedenota un impegno serio . La strada che stia-mo percorrendo, a mio avviso, è quella giust aaffinché la scuola italiana possa decisamenteporsi all'altezza dei suoi compiti, colmand ole lacune che possono riscontrarsi nelle suestrutture. E in momenti di rapida evoluzionelacune si presentano in tutti i paesi . Ricordo,onorevoli colleghi, allorché alcuni anni fa m itrovavo in Russia con una delegazione scola-stica, di aver trovato nella città di Mosca certescuole che effettuavano il doppio turno . Eb-bene, non ci siamo scandalizzati, perché difronte alle esigenze esplosive di una comunità

Page 68: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

- 1682 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

non sempre la strumentazione può porsi all aaltezza delle esigenze stesse, e spesso dev eadattarsi in attesa di preparare soluzioni mi-gliori . Non ci siamo scandalizzati, dunque, edabbiamo riconosciuto che la situazione, sott ocerti aspetti, era positiva . Allo stesso modo ,oggi, voi comunisti non dovreste chiedere l'im-possibile a questa democrazia italiana, che s iè trovata sulle spalle il peso di una guerra ,il peso di una responsabilità storica, il peso d iun tipo di scuola che evidentemente era chius oa determinate esigenze di ordine sociale, diordine popolare e generale . Ora si chiede ch equesta scuola superi di punto in bianco, ne lgiro di un ventennio, che non rappresent aneppure il tempo necessario per formare unanuova generazione di personale insegnante ,ogni difficoltà. Ecco perché noi diciamoche la nostra non è una valutazione ottimi-stica in senso assoluto, ma una valutazion epositiva che ci sentiamo di dare con senso d iresponsabilità .

L'ora è tarda e, dovendo rispettare il di-ritto di tutti i colleghi a parlare, mi avvio a desaminare alcuni problemi che sono in questomomento di particolare attualità .

L 'esame dello stato di previsione indic aun ' impegno, per esempio, nel settore assisten-ziale : per le borse di studio, per i contribut iai patronati scolastici, per i contributi al tra -sporto degli alunni .

Noi ci rendiamo conto, onorevole ministro ,che lo sforzo di bilancio è già notevole ; però ,pensando alla scuola media unica, che con il1° ottobre 1963, ossia fra pochi giorni, inizieràa funzionare, riteniamo di poter chiedere un aattenta valutazione delle possibilità, magar igraduali, di assicurare anche ai suoi alunn iquella concessione dei libri di testo gratuit iche veramente ponga su un piano di parit àtutti questi giovani e corrisponda ai criter idella obbligatorietà e della gratuità di questascuola .

Mi associo alle acute ed attente osservazionicritico-costruttive formulate dai colleghi Pe-dini e Francesco Fabbri in merito al problemadell 'edilizia scolastica, soprattutto per consta-tare quanto si è realizzato e per guardare acome, sulla scorta della esperienza passata, s idebba operare nel futuro per garantire all eamministrazioni locali la sollecità erogazionedei contributi .

Abbiamo udito fare svariate osservazion icritiche circa la posizione del personale inse-gnante, e siamo riandati con la memoria all anostra modesta esperienza non di parlamen-tari, ma di dirigenti sindacali che hanno con-dotto le loro lotte in clima democratico (cer-

tamente, collega Loperfido, anche con dialet-tica vivace, ma questo fa parte della demo-crazia) . Siamo riandati – dicevo – alla tapparaggiunta con la legge 28 luglio 1961, n . 831 ,che mi piace ricordare proprio perché talvolt anoi, presi dalla smania del nuovo, facciamodimenticare a tutti, anche al paese, agli inse-gnanti, quanto è stato fatto .

La legge n . 831, con i nuovi coefficienti ,l'indennità di studio dal 10 gennaio 1963 el 'assegno temporaneo dal 1° maggio 1963 : citoquesti importanti provvedimenti anche per ri-cordare che oggi abbiamo sul tappeto il pro-blema del conglobamento delle varie voci fissedi retribuzione . Non voglio soffermarmici, an-che perché si tratta di un problema globale ,che investe tutti i dipendenti dello Stato e che ,comunque, deve essere sollecitamente definito .Vorrei però ricordare, onorevole ministro, chesi deve prioritariamente risolvere il problem adella perequazione delle pensioni di tutto i lpersonale insegnante e dirigente della scuol adi ogni ordine e grado . Ho detto prioritaria -mente, perché in questo settore esistono spe-requazioni che non è possibile giustificare, spe-requazioni dovute semplicemente al fatto cheun insegnante è andato in pensione un certogiorno oppure il giorno successivo . Oggi que-sto delle pensioni è evidentemente il prim oproblema da affrontare, non soltanto sul pianoeconomico, ma anche come doveroso ricono-scimento morale per tanti insegnanti che s isono impegnati per la scuola per anni ed anni .

Così mi permetto, onorevole ministro, di ri-petere la cortese richiesta – che per altro gi àle presentai in sede di Commissione – di vole resaminare sollecitamente, con rappresentant idi organizzazioni sindacali qualificate e co nl'apporto di esperti, gli aspetti della riformadell'amministrazione già delineata, perché i nquesto quadro generale si possa inserire quell aserie di problemi che si riferiscono alle nuovestrutture ed al nuovo collocamento giuridico -funzionale del personale della scuola . E, quan-do dico personale della scuola, faccio riferi-mento non soltanto al personale insegnante ,ma anche a quello amministrativo, le cui fun-zioni hanno un particolare rilievo proprio ne lquadro di questo rilancio della scuola italian averso nuovi obiettivi .

Avviandomi alla conclusione, debbo ricor-dare che vi è tutta una serie di problemi chesono stati afficciati in materia di personale . Hoascoltato con interesse diversi interventi . L'o-norevole Loperfido ha affermato che bisogn aprovvedere con nuovi sistemi al reclutament odel personale . Ma questa rimane una bella af-fermazione, la quale però non dà un contri-

Page 69: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1683 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

buto alla soluzione del problema. Non ab-biamo mai trovato chi, dopo averci prospet-tato il problema, ci abbia dato un'idea sull asua soluzione . Non basta dire : nuovi sistemidi reclutamento . Bisogna dirci anche qual idovrebbero essere questi sistemi .

MARANGONE . Li abbiamo proposti : cors idi psicologia e di pedagogia .

BORGHI. D'accordo . Vorrei anche rilevarea questo riguardo un ' osservazione fatta dal -l'onorevole Seroni, allorché ha detto che biso-gna finirla con le leggine e con i provvedi -menti particolari . Noi ricordiamo (e lo diciam osenza ardore polemico, ma come constatazion edi fatto) che due anni fa, quando esplose aRoma la particolare situazione dei maestri nondi ruolo, dinanzi a Montecitorio le cellule co-muniste avevano portato i maestri con cartell iinvocanti le leggine. I discorsi seri vanno fatt iin questa sede responsabile, ma anche fuori ,per non illudere alcuno, e per dire chiara -mente che le prospettive di soluzione di de-terminate questioni particolari non son ofacili né semplici : né queste soluzioni si ot-terranno sottolineando da una parte esigenz ed'ordine culturale e generale, e dall'altraparte esasperando legittime attese d'ordinesociale .

Non sembri in contrasto con questa miavalutazione, però, il fatto che io sottoline ialcune attese del nostro personale . Queste at-tese, cui ha fatto cenno stamane il collegaBonea, riguardano problemi che forse son omarginali : ma la tranquillità della scuola de -riva, a mio avviso, anche dall'attenta soluzion edi questi problemi, e non soltanto dalle grand iriforme, perché la tranquillità della scuola ècondizionata dalla tranquillità dell ' insegnantee dal riconoscimento dei suoi titoli .

Per esempio : riconoscimento del servizi onon di ruolo prestato anteriormente all 'assun-zione in ruolo . È una leggina, ma è giusta ,perché quel personale ha prestato servizio, èstato qualificato dall 'autorità scolastica e ogg ivede soltanto parzialmente riconosciuto un ser-vizio prestato alle dipendenze dello Stato .

Richiamiamo anche il problema della col-locazione esatta del personale per quanto siriferisce allo sviluppo di carriera; per il per-sonale insegnante (faccio riferimento in par-ticolare al personale della scuola primaria )bisognerà esaminare tranquillamente e sere-namente, senza polemiche di categoria, lo svi-luppo di carriera, rapportandolo, con giustaproporzione, a quello del personale degli altr iordini di scuola . Intendo dire qui chiaramenteche oggi a noi sembrano eccessivi 21 anni per

raggiungere il massimo coefficiente, che per i l

personale della scuola primaria è il 402 . Nellavalutazione organica, nel ridimensionamentofunzionale della nostra carriera, può giusta-mente collocarsi, a mio avviso, questo di -scorso .

Abbiamo accennato al riconoscimento delservizio precedente all'assunzione in ruolo .Ricordiamo una delle realizzazioni della pas-sata legislatura, la già citata legge n . 831, conla quale si disponeva la sistemazione dei ruol idegli istituti di istruzione secondaria e arti-stica degli insegnanti idonei abilitati . Noi c ipermettiamo di chiedere che si usi un ugual etrattamento per il personale idoneo dellascuola primaia. personale che, in qualchecaso, ha fatto due o tre concorsi, ha ri-portato una buona votazione e non ha po-tuto avere il posto perché questo material-mente non esisteva. Non si tratta di una leg-gina ; si tratta di uno strumento che affront aun problema importante . Esiste al riguardouna proposta di legge : se sarà giudicata im-perfetta, potrà essere modificata con il con-corso di tutti i colleghi che seguono questiproblemi con particolare attenzione . In questomodo si ridimensiona il problema di determi-nati giovani insegnanti, i quali sono certa-mente un po' sfiduciati dal fatto di dover af-frontare continuamente prove per conseguiresoltanto l'idoneità .

Nella visione dì una scuola che tutti vo-gliamo migliore, che tutti vogliamo nuova, s icolloca il discorso di fondo, sul quale non m idilungo, perché certamente verrà ripres oquando il Governo presenterà i risultati deilavori della commissione d'indagine e la suarelazione su questi risultati . Ma già fin daoggi sottolineiamo con piacere l'affermazion edel ministro secondo la quale egli intendepresentare al più presto il disegno di legge perla riforma dell'istituto magistrale, aggiungen-do che la riforma dovrà tener presente il ca-rattere specifico di questa scuola, il cui se-condo triennio deve rendere facile, direi logico ,lo sbocco per tutto il personale che voglia de -dicarsi all ' insegnamento ad un livello di pre-parazione universitaria .

Noi riteniamo (l'abbiamo detto in sede d icommissione d'indagine, quando siamo stat iinterpellati come dirigenti sindacali) che lascuola dell'obbligo dai sei ai quattordici annipotrà avere la sua piena fioritura quando inquesta scuola potranno liberamente circolaredalla prima all 'ultima classe gli insegnanti ,senza più diaframmi, senza più distinzioni ,per farne veramente la scuola che sviluppila personalità di ogni fanciullo, di ogni gio-

Page 70: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1684 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

vane, accentuando l 'aspetto formativo del -l'educazione .

Non dimentichiamo, infine, l'esistenza de lproblema della scuola materna, problema ch edobbiamo guardare realisticamente . Il fattopositivo è che esistono oggi, nel settore dell ascuola materna, molteplici iniziative privat esulle quali penso che ogni collega, al di fuor idella polemica di parte, non possa che espri-mere un giudizio positivo . Queste scuole ma -terne hanno assolto un compito che dapprim alo Stato liberale non ha assolto, e che poi l oStato fascista ha assolto ancor meno. Oggi èfacile affermare che lo Stato deve provvedere ,e subito, anche in questo settore . Noi siamod'accordo sul principio che lo Stato debba in-tervenire gradualmente e seriamente là dov evi sono lacune da colmare in questo tipo diattività prescolastica assolutamente libera e fa-coltativa (non siamo, infatti, nel settore del -l'obbligo) ; ma esso dovrà e potrà intervenir eanche regolando le iniziative esistenti, e ch esono valide socialmente perché accettate e vo-lute dai genitori . Si tratta di scuole materneche non si pongono forse su un piano metodo -logico strettamente scientifico, ma hann oacquisito grandi benemerenze sul piano uma-no e sul piano cristiano, non chiudendo laporta ad alcuno ed accogliendo, ad esempio,i figli degli immigrati quando altre istituzioninon erano in grado di farlo . Dobbiamo supe-rare le eventuali deficienze e migliorare que-ste istituzioni, dando loro quei contributi ch econsentano di assicurare giusto trattament oeconomico ad un personale che per tanti anniha lavorato senza alcuna regolamentazione giu-ridica e ha diritto ad una dignitosa retribu-zione, nel quadro di quel riordinamento ge-nerale che anche noi auspichiamo e in merit oal quale siamo disposti a portare avanti undiscorso serio : lo faremo senza preclusioni ,ma anche senza l 'abbandono di talune posi-zioni rispondenti non soltanto alle nostre pro -fonde convinzioni politiche, ma soprattutto a dirrinunciabili ragioni ideali, che ispirano i lnostro sforzo di testimoniare in ogni sed euna sensibilità cristiana che è comprension everso i problemi nostri e degli altri, è so-lidarietà e soprattutto impegno a bene ope-rare per tradurre, nei limiti del possibile, inopere concrete le nostre affermazioni .

In questa prospettiva occorrerà tenere pre-sente la relazione che la commissione di in-dagine sulla scuola tra pochi mesi presenter àal Parlamento e le cui indicazioni consen-tiranno di superare il « ponte » che caratte-rizza l'attuale momento di transizione ; ma iponti rappresentano essi pure un progresso

della tecnica e servono a superare gli osta -coli : provvediamo dunque anche con i ponti ,in attesa delle soluzioni definitive che noi au-spichiamo .

Dovrà trattarsi, a nostro avviso, di solu-zioni democratiche, fondate sull'esigenza del -la promozione umana dei cittadini e dei la-voratori . Se la scuola italiana saprà sodisfare ,con la nostra modesta opera e con l ' apportodi tanti qualificati e autorevoli colleghi, que-sta esigenza, assolverà ad un suo compito fon-damentale e sarà benemerita verso la comu-nità nazionale, promuovendo quello svilupp osociale che noi non da oggi abbiamo auspi-cato e che anche in questa sede torniamo, con-vintamente, ad auspicare . (Applausi al cen-tro — Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Il seguito della discus-sione è rinviato ad altra seduta .

Annunzio di interrogazioni .

PASSONI, Segretario, legge le interroga-zioni pervenute alla Presidenza .

Ordine del giorno delle prossime sedute.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno delle sedute di domani, mercoledì 2 5settembre 1963, alle ore 10 e 16,30 :

1 . — Seguito della discussione dei disegnidi legge:

Stato di previsione della spesa del Mi-nistero della pubblica istruzione per l 'eser-cizio finanziario dal 10 luglio 1963 al 30 giugno1964 (132-132-bis) — Relatori : Leone Raffaele ,per la maggioranza ; Valitutti, di minoranza;

Stato di previsione della spesa del Mi-nistero dei lavori pubblici per l'esercizio fi-nanziario dal 1° luglio 1963 al 30 giugno 196 4(134-134-bis) — Relatore : Ripamonti ;

Stato di previsione della spesa del Mi-nistero della marina mercantile per l'eser-cizio finanziario dal 1° luglio 1963 al 30 giu-gno 1964 (137) — Relatore : De Capua .

BUSETTO . Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .BUSETTO . Desidero sottolineare un fatt o

che il nostro gruppo considera molto grav esotto il profilo politico .

Il 26 luglio scorso la Camera ha deliberatola ricostituzione della Commissione d'inchie-sta parlamentare sui limiti posti alla concor-renza nel campo economico, fissando anche itemi di cui la Commissione dovrà occu parsi .

Page 71: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1685 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

Le risultanze della Commissione analog ache si istituì nella precedente legislatura fu-rono di notevolissima importanza sul pian oeconomico, sociale e politico .

Ora, la Camera ha ripreso i suoi lavori i l10 settembre, ma a tutt'oggi la : Commissionenon è stata convocata, non ha potuto elegger eil suo ufficio di presidenza e dar corso allasua attività . Sarei molto grato alla Presidenz ase si facesse sì che questa Commissione di in -chiesta possa ricostituirsi effettivamente al piùpresto ed iniziare i suoi lavori .

PRESIDENTE . Onorevole Busetto, il Pre-sidente della Camera ha chiesto ai gruppiparlamentari di fare designazioni, cui alcunidi essi non hanno ancora provveduto; la Pre-sidenza li ha sollecitati, e si confida che tr abreve la Commissione di inchiesta potrà es-sere nominata .

PIRASTU . Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .PIRASTU . Desidero sollecitare lo svolgi-

mento di due interrogazioni, l'una sulla ven-tilata istituzione in Sardegna di basi per som-mergibili dotati di missili Polaris ; l'altra sul-l'intervento della polizia in alcune manifesta-zioni in Sardegna .

ASSENNATO. Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .ASSENNATO. Desidero sollecitare lo svol-

gimento della nostra interrogazione circa l asorte dello stabilimento petrolchimico dell aS.T .A.N .I .C . a Bari .

PRESIDENTE . Interesserò i ministri com-petenti .

La seduta termina alle 21,10 .

IL DIRETTORE DELL'UFFICIO DEI RESOCONT I

Dott . VITTORIO FALZONE

INTERROGAZIONI ANNUNZIATE

Interrogazioni a risposta orale.

« iI sottoscritti chiedono d'interrogare i Mi-nistri della difesa e del lavoro e previdenzasociale, per sapere se siano a conoscenza dell agrave vertenza in atto tra i dipendenti dell aSocietà per azioni Manifactury di Pompei, iquali, da tempo costretti a lunghi scioperi ,reclamano, tra l'altro, arretrati di differenzapaga, già riconosciuti in trattative sindacal ipresso gli uffici competenti .

« Se non ritengano, anche in considera-zione del fatto che la società riceve commessee finanziamenti statali, di intervenire per co-stringere la ditta ad abbandonare il suo in -giustificato e provocatorio atteggiamento .

(300)

« LEZZI, DI NARDO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione, per saperese ritenga legittimo e giusto l'intervento delprovveditorato agli studi di Pavia, il qualeha revocato l'autorizzazione già data dal sin-daco di Vigevano al produttore del film Ilmaestro di Vigevano, De Laurentiis, di gi-rare alcune scene interne nell'edificio dellescuole elementari " Regina Margherita " ; senon ritengano che questo intervento giudicat ogeneralmente inopportuno e scortese nei con -fronti dell'amministrazione e della città d iVigevano, i cui interessi scolastici esigereb-bero interventi ben diversi da parte delle au-torità di governo, non sia stato ispirato (com erisulta dal commento del settimanale dellacuria di Pavia) da una preconcetta ostilit ànei confronti del libro che viene oggi tra -dotto in linguaggio cinematografico .

(3011

« DE PASCALIS

,I sottoscritti chiedono d'interrogare i Mi-nistri dell'interno e dell'agricoltura e fore-ste, in ordine alle dimostrazioni di contadin iche si verificano nella provincia di Cagliar i

ormai quotidianamente sotto l'assillo dellagravissima situazione economica delle cam-pagne sarde .

In particolare gli interroganti chiedonodi sapere se il Governo intenda adottare prov-vedimenti immediati, di intesa con la Re-gione sarda, per venire incontro alle richie-ste dei contadini dei quali finora si sono inte-ressate solo le forze d polizia ,

(302)

(( SANNA, BERLINGUER MARIO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della difesa, per sapere se corrispon-dono a verità le notizie pubblicate da alcuneagenzie e da organi di stampa secondo cui i nlocalità della Sardegna si starebbe procedendo– secondo un piano predisposto dai comand i

della N .A.T .O . – all'approntamento di bas inavali utilizzabili da parte di sommergibil idotati di missili Polaris ;

ed inoltre per conoscere se rimangon ovalide le affermazioni del precedente gover-no Fanfani, rese al Parlamento, secondo lequali nessuna parte del territorio italiano ver-

Page 72: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1686 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

rà utilizzata come base d 'appoggio di som-mergibili e di altri mezzi navali destinati altrasporto di missili vettori di armi atomiche .

(303)

« LACONI, MARRAS, PIRASTU, BERLIN -

GUER LUIGI » .

« iI sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri dell'interno e dell'agricoltura e foreste ,per sapere se siano a conoscenza dei ripetut iviolenti interventi della polizia contro i con-tadini e gli agricoltori sardi, gravissimament ecolpiti da una drammatica crisi congiuntu-rale, che in questi giorni manifestano in nu-merosi centri dell'isola, per chiedere untempestivo intervento che almeno limiti gl iingenti danni causati dalle recenti avversitàatmosferiche e affronti le cause di fondo dell acrisi permanente dell'agricoltura sarda ; con-tro l'ultima delle citate manifestazioni, avve-nuta ieri 23 settembre 1963 a Samassi (Ca-gliari), la polizia è intervenuta lanciandobombe lagrimogere e usando le armi da fuo-co, rischiando di provocare tragici incidenti ;

per sapere se non ritengano necessari ointervenire immediatamente per far cessar el'intervento della polizia e adottare sollecita-mente i provvedimenti che più urgentement esi impongono per alleviare la disperata situazione dei contadini, agricoltori e pastor isardi .

(304)

« PIRASTU, LACONI, MARRAS, BERLIN-

GUER LUIGI » .

Interrogazioni a' risposta scritta .

SERVADEI. — Al Governo . — Per cono-scere le misure che intende assumere pe rrompere la gravissima situazione in atto intutto il paese, in fatto di aumento dei canon idi affitto .

L'interrogante, nel far presente che si ègiunti a punte assolutamente insostenibili ,specie per i ceti popolari e medi, chiede se i lGoverno non ritenga debba sollecitarsi almassimo l'entrata in funzione nel nuovo pia -no per le case dei lavoratori, il cui regola -mento è già tanto in ritardo ; se non ritengaancora, che, per gli affitti sbloccati possa giun-gersi, anche come misura di emergenza, acommissioni locali di « equo canone » ond eevitare che sulle elementari esigenze di u nalloggio si operino ingiustificabili specula-zioni . E per conoscere infine se il Govern onon ritenga opportuno che l'erario sia vigil esui maggiori redditi derivanti dagli aument idegli affitti, onde almeno una parte dei sacri-fici dei cittadini ritorni alla collettività (1810'l

I

D'AMATO . — Ai Ministri dell 'agricolturae foreste, dell ' interno e dell ' industria e com-mercio . — Per sapere quali criteri politici edeconomici intendano seguire :

a) per evitare che il prospettato aumen-to del prezzo del latte venga a gravare sulmodesto bilancio di diecine di migliaia di fa-miglie di lavoratori é di pensionati ;

b) per soddisfare le giuste rivendicazion idei produttori cui attualmente la Centralecorrisponde il prezzo di lire 60, che è infe-riore all'accertato costo di produzione di lire67,40 ;

c) per contenere i costi della Central edel latte che ha avanzato la richiesta, peral-tro non documentata, di lire 37 ;

d) per valutare adeguatamente le richie-ste' dei rivenditori (lire 12-1'5 al litro) ;

e per conoscere quali misure intendanoadottare per assicurare stabilmente alla po-polazione romana il necessario rifornimentodi latte e per garantire la qualità e i requi-siti igienici del prodotto .

(1811 )

SERVADEI . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per conoscereesattamente il numero delle nuove assunzion idi personale, di ogni ordine e grado, che l aamministrazione si accinge a fare .

Per conoscere, inoltre, con quali criteri s ipensi di dover procedere a tali assunzioni .

Per conoscere infine se il Ministro interro-gato non ritenga che, fatti salvi i diritti 'de lpersonale già in qualche modo in servizio, i lconcorso pubblico per titoli ed esami sia laforma migliore per assicurare agli aspirant iassoluta tranquillità, e per sottrarre la pub-blica amministrazione da qualunque sospettodi non obiettività e di favoritismo .

(1812 )

VENTURINI . — Al Ministro del tesoro .— Per conoscere in base a quali criteri di va-lutazione il Ministero del tesoro abbia stabi-lito, con propria circolare del 1959, tuttor avigente (interpretando evidentemente il de-creto legge luogotenenziale 1945, n . 722 chestatuisce da considerarsi a carico i genitori« sprovvisti di risorse per provvedere al man-tenimento ») che per risorse sufficienti si deb-ba intendere la somma di lire 21.000 mensili ,di cui lire 11 .000 considerate sufficienti al pro-prio mantenimento e lire 10 .000 per il man-tenimento dell'altro genitore, tanto che se un osolo dei genitori convivente col dipendentestatale percepisce, a qualsiasi titolo (fatta ec-cezione per le pensioni di guerra) la predettasomma, nessuno di essi può considerarsi acarico del dipendente stesso .

Page 73: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1687 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

L'interrogante chiede se l 'onorevole mini-stro non ritenga, tenuto conto del rincaro de lcosto della vita, di rivedere il suddetto limitedi 21 .000 lire mensili, il quale era già eviden-temente inadeguato all'atto dell'emanazionedell'accennata circolare e non è stato abrogatoneanche dall'articolo 2 della legge 6 febbrai o1963 n. 44, che anzi determina una grave di-scriminazione essendo applicato dai compe-tenti organi esecutivi soltanto nei confront idei pensionati I .N.P .S .

(1813)

MALFATTI FRANCESCO . — Al Ministrodei lavori pubblici . — Per sapere quali sianoi motivi che impediscono il passaggio degl iassistenti dall'ex gruppo C (carriera esecuti-va, coefficiente 1571-271), all'ex gruppo B(carriera di concetto, coefficiente 202-500), a ,quantomeno, nella impossibilità di tale pas-saggio, quali siano le prospettive per uno svi-luppo di carriera verticale maggiormente ar-ticolato e con un coefficiente terminale be npiù elevato dell'attuale, dal momento che idisegnatori e gli ufficiali idraulici, un temp oinquadrati con gli assistenti nell'ex gruppo C ,sono stati passati (decreto-legge 31 ottobre1955, n . 1053 e decreto-legge 21 ottobre 1957 ,n. 1080) nell'ex gruppo B, ora carriera delpersonale di concetto .

(1814 )

GREGGI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per avere notizie precise e responsa-bili sulla situazione e sui provvedimenti ch esi intendono prendere in relazione alla situ-zione dell'edilizia e al problema della casa .

Poiché questo settore, di tanto vasto inte-resse popolare e sociale, che appariva orma iavviato verso una soddisfacente normalizza-zione fino ad alcuni mesi or sono, è oggi d inuovo alterato nella sua realtà e nelle sueprospettive, l'interrogante chiede di conosce -re se il Ministro non ritenga opportuna un aseria indagine da parte di competenti organ idello Stato sui veri fattori del costo delle abi-tazioni e sulle cause che ne hanno provocatoin questi ultimi tempi aumenti spesso note-voli .

Appare infatti grave la flessione che si èavuta nel numero dei vani costruiti attraver-so investimenti pubblici, che sono discesi dal25,5 per cento del 1960 al 19,4 per cento nel1961 ed al 13,7 per cento nel 1962, risultand ocosì ridotta di circa 150 .000 vani ogni ann ol'offerta di case popolari sul mercato, mentr edal 1960 al 1962 si sono avuti ulteriori incre-menti nel numeo di vani costruiti con inve-stimenti privati .

L'interrogante chiede pertanto di saper equale sforzo particolare la pubblica ammini -strazione intenda realizzare, a brevissima sca-denza, per potenziare di nuovo il contribut odegli investimenti pubblici, onde riportarenuovamente a condizioni di normalità que-sto importante settore della vita nazionale .

(1815)

ISGRO. — Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste. — Per sapere quali provvedi -menti urgenti intenda adottare nel quadrodel superamento degli squilibri di settore(agevolazioni fiscali, incentivi per l'incre-mento della produttività, per favorire l 'espor-tazione, ecc .) per risolvere la gravissima cris idell'agricoltura e della pastorizia in Sardegnaacutizzatasi negli ultimi tempi a causa dellesfavorevoli vicende atmosferiche .

E per conoscere se non ritenga, in partico-lare, opportuna l'organicità e la tempestivit àdegli interventi, d'intesa con la Regione sar-da, per eliminare le cause delle agitazioni delmondo rurale isolano che in alcuni casi s iesprimono anche in atti di turbamento del -

l'ordine pubblico .

(1816)

BUSETTO. — Ai Ministri del lavoro e pre-videnza sociale e dell' interno. — Per cono-scere se è giunta loro notizia del fatto chenella provincia di Padova l'Amministrazion e

comunale di Bagnoli è l'unica amministra-zione che non intende concedere ai propr idipendenti comunali l'assegno temporane o

di cui alla legge 28 gennaio 1963, n . 20, nell astessa misura e con la stessa decorrenza con

cui è stato concesso da tutti indistintamentegli altri comuni della stessa provincia .

Poiché questo atteggiamento dell'Ammini-strazione comunale di Bagnoli, e, della sua

maggioranza, ha dato luogo ad una più ch egiustificata agitazione da parte dei dipen-denti comunali con il pieno appoggio dei lor ocolleghi degli altri comuni, l'interrogantechiede di sapere quale urgente intervento iMinistri interrogati intendano attuare per -ché lo spirito della legge venga applicato nel -la sua interezza e i dipendenti comunali d iBagnoli possano ricevere unicamente quant ohanno ricevuto i dipendenti degli altri co-muni della provincia di Padova .

(1817 )

ISGRO. — Ai Ministri della marina mer-cantile e dell'interno . — Per sapere qual eazione urgente intendano svolgere, di intes acon la Regione sarda, per risolvere il graveproblema dei pescatori di Cabras, eliminand odefinitivamente le cause che influiscono sul-

Page 74: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1688 ---

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

lo stato di disagio e di tensione che in quest iultimi tempi hanno raggiunto livelli tali dainfluire sull'ordine pubblico ; tenendo pre-senti le giuste aspirazioni e riportando la se-renità alle laboriose popolazioni di quel cen-tro e della zona

(1818 )

GREGGI . — Al Ministro del turismo e del-lo spettacolo . — Per conoscere, nella formanella quale è stato approvato dalla comp etente commissione di censura, il testo inte-grale dei dialoghi del primo atto del film s Levergini » .

(1819)

GREGGI . — Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro della pubblic aistruzione. — In merito alla situazione dell azona delle tombe etrusche di Tarquinia .

Si chiede in particolare di sapere se cor-rispondano a verità le gravissime affermazion iapparse sulla stampa, e più recentemente i nun documentario, circa lo stato di abbandon odella zona delle tombe e la scandalosa immu-nità pratica, della quale godrebbero i ricerca -tori di tombe .

Si chiede di sapere, corrispondendo que-ste denuncie alla verità, quali provvediment ie quali azioni le competenti amministrazion idello Stato abbiano preso o intendano pren-dere contro un tale gravissimo stato di cose .

Si chiede in particolare di sapere quali va-lutazioni e quali accertamenti le competentiautorità dello Stato intendano promuoverecirca la veridicità del documentario I .N.C .O .M. di cui sopra, che sta suscitando nell eplatee scandalo gravissimo ai danni dello Sta-to, attraverso affermazioni e insinuazioni cheappare incredibile possano corrispondere all averità e che meritano pertanto un attentovaglio da parte delle autorità .

(1820 )

BALDANI GUERRA . — Al Ministro dell apubblica istruzione. — Per conoscere i criteriadottati circa l'applicazione dell 'articolo 22comma 6 della legge 28 luglio 1961, n . 831per cui sono stati immessi nelle graduatoriedegli insegnanti tecnici-pratici i periti indu-striali che prestavano servizio nelle scuole d iavviamento industriale in qualità di inse-gnanti teorici (disegno-tecnologia-laboratori otecnologico) mentre coloro che pur avendo l ostesso titolo di studio e in servizio da vari anniin qualità di insegnanti tecnici pratici son ostati esclusi .

L'interrogante chiede, qualora i fatti se-gnalati corrispondano a verità, quali provve-dimenti o iniziative il ministro interrogato in-

tenda prendere per inserire nei ruoli organic igli insegnanti tecnici pratici ingiustamenteesclusi dalla graduatorie della citata leggen. 831 .

(1821 )

AMATUCCI . — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per conoscere le ragioniper le quali non si crede possibile applicarel'articolo 20 della legge 28 luglio 1961', n . 831'per la messa a concorso dei posti relativi aldisegno tecnico nelle scuole di avviamento ;

se non ritenga inesatta la considerazion esecondo la quale la legge istitutiva dellescuole di avviamento, non contemplando l aistituzione dei ruoli speciali transitori, questinon possano essere istituiti, quando, invec el'articolo 20 della summenzionata legge n . 831ciò non vieta, in quanto essa si richiama allasituazione di fatto esistente all'epoca dell asua entrata in vigore.

(1822 )

PIRASTU . — Al Ministro della sanità. --Per sapere se sia a conoscenza della grav einsostenibile situazione dell'ospedale di Ca-gliari e della urgente, improrogabile neces-sità di costruire un nuovo grande , ospedaleadeguato alle esigenze attuali . L'ospedale ci-vile di Cagliari, infatti, costruito per conte -nere 200 letti, ne contiene oggi circa 1 .000 ;ospita le principali clinicle e istituti universi-tari, ha dovuto sistemare sezioni staccate edipendenze in vecchi capannoni del demani omilitare, mentre deve, per l ' assoluta impos-sibilità di accoglierli, respingere centinaia d imalati ogni settimana ;

per conoscere i motivi per i quali, puressendo noti i fatti su esposti, la città di Ca-gliari, capitale della regione sarda, non è sta-ta compresa tra le prime città nelle quali do-veva essere costruito un nuovo ospedale, no-nostante da oltre cinque anni sia stato acqui-stato il terreno e sia stato da tempo definit oil progetto ;

per sapere se, in considerazione delladrammatica gravità della situazione e del-l'esistenza delle condizioni più importanti pe ril compimento dell'opera, il Ministro inter-rogato non ritenga necessario adottare conurgenza i provvedimenti che si impongonoper assicurare il finanziamento e promuover eil sollecito inizio della costruzione del nuovoospedale della città di Cagliari .

(1823)

ALINI. — Al Ministro delle partecipazio-ni statali . — Per sapere se sia a conoscenzadel fatto che in occasione dello sciopero ge-nerale di protesta del 23 settembre 1963 pro-clamato a Milano dalle organizzazioni sinda-

Page 75: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1689 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

cali dei lavoratori, CGIL, CISL e UIL, sulproblema del caro-affitti e della casa, il di -rettore dell'lntersind locale, cioè dell ' Asso-ciazione sindacale per le aziende a partecipa-zione statale, in data 20 settembre 1963 in-viava alle segreterie dei tre sindacati milanes ila seguente lettera raccomandata protocoll on. 1717 :

« Oggetto : Sciopero generale 23 settem-bre 1963 .

In ordine allo sciopero generale procla-mato per il giorno 23 settembre 1963 da co-desta Organizzazione, sciopero che per i mo-tivi da cui trae origine appare incompatibil econ l'orientamento costantemente espresso i nmateria dai massimi organi giurisdizionali ,dobbiamo significare che non possiamo no nconsiderare arbitraria la vostra determinazio-ne che, mentre è destituita di ragioni riferi-bili al rapporto di lavoro, arreca alle aziendeun danno assolutamente ingiustificato .

È evidente che a tale sciopero, indipenden-temente da ogni provvedimento atto a tute -lare il buon diritto delle aziende aderenti ,non può non essere attribuito un preoccupan-te carattere di gravità, suscettibile di deter-minare anche una sfavorevole incidenza nell erelazioni intersindacali » .

Per conoscere, altresì, se non ravvisi nel -l'operato dell'Intersind di Milano, per altronon nuova a comportamenti del genere, un agrave e aperta violazione del diritto di scio-pero riconosciuto dalla Costituzione repubbli-cana, tanto più deprecabile in quanto prove -niente da una associazione di fatto dipenden-te dallo Stato o comunque operante per esso ;se non giudichi tutto ciò in netto contrast ocon la lettera e lo spirito della nota circolareche il Ministro delle partecipazioni statal iebbe a diramare nel giugno 1962, indirizzataagli enti e alle imprese statali, a propositodell'esigenza di curare con particolare atten-zione i rapporti tra le aziende pubbliche, ilavoratori dipendenti e le loro organizzazion isindacali .

In particolare chiede di conoscere qual iprovvedimenti intenda prendere al riguard oonde rimuovere le cause che, come il fatt oqui denunciato, ledono il libero esercizio de idiritti sindacali dei lavoratori e nella pratic aapertamente divergono dagli orientamentipiù volte pubblicamente espressi dallo stess oMinistro interrogato .

(1824)

ORLANDI . — Al Ministro delle partecipa-zioni statali . — Al fine di conoscere :

in quale modo – di fronte alla indiscri-minata campagna allarmistica, che è stata

condotta da ben individuabili settori nei con-fronti degli Enti di Stato, e che, oltre al di-sorientamento della pubblica opinione, ha pro-vocato immediate e negative ripercussioni sulmercato finanziario anche con vantaggio d igruppi privati – intenda tutelare le aziende acapitale statale e garantire, in particolare, al-l'intervento dello Stato nel settore delle font idi energia l'ampiezza e la continuità neces-sarie per far fronte all'esigenza dell 'approv-vigionamento energetico nazionale ;

se non reputi opportuno – dato il diso-rientamento e il sospetto insorti a seguito del-la presentazione, se non proprio della mani-polazione, da parte dei settori sopraindicati ,di dati incompleti, relativi alla situazione fi-nanziaria di alcuni Enti di gestione – presen-tare un quadro completo della effettiva situa-zione e definire autorevolmente i termini de lprogramma impostato per i prossimi anni da lsuo dicastero al fine di far fronte al'approvvi-gionamento energetico nazionale ed al su osviluppo ;

se non ritenga necessario, per il nostropaese, impostare un indirizzo che non si di -scosti da quello seguito dalle più importantitra le nazioni europee che stanno dedicand oal settore dell'energia la più vigile attenzion eed ingenti risorse ;

se non ritenga, infine, necessario far co-noscere l'opinione responsabile del Minister osulla efficienza dell'E .N .I . e se convenga omeno con l'interrogante nel giudicare alta -mente positivo il ruolo che, nel settore ener-getico, è stato svolto dall'Ente petrolifero del-lo Stato e che ha comportato : diminuzionesino al più basso livello dei . prezzi dei car-buranti ed olii combustibili ; formazione diquadri specializzati ; installazione di labora-tori, attrezzature, industrie complementari chehanno contribuito all'incremento del redditonazionale e, in particolare, allo sviluppo eco-nomico del Mezzogiorno .

(1825 )

HELFER. — Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile . — Per sapere le ragion iper cui dal novembre 1962 non vengono con-cesse le agevolazioni, nella misura di circ a8-10.000 lire al vagone, precedentemente ac-cordate per trasporti dal nord al meridione d iprodotti frutticoli .

Inoltre l'interrogante chiede che vengaesaminata la possibilità di istituire dei trenidiretti per il sud, soprattutto nella stagion eestivo-autunnale, onde ridurre i percorsi e l esoste, che possono provocare la deperibilitàdella frutta. Provvedimento analogo è già

Page 76: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1690 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

stato preso per i treni che dal sud traspor-tano derrate orto-frutticole verso il nord .

Chiede pure per quali ragioni il costo deltrasporto di frutta da Catania al Brenner orisulti di lire 6,74 il chilogrammo, mentre d aTrento a Catania lo stesso trasporto comportauna spesa di lire 9,50, con una percorrenz adi 145 chilometri in meno .

(1826)

MACCHIIAVELLI . — Ai Ministri dell amarina mercantile e del lavoro e previdenz asociale . — Per conoscere quali siano i motiv iche hanno impedito finora l'autorizzazion eministeriale a concedere l'aumento del massi -male su cui vengono percepiti i contributi esusseguentemente pagate le pensioni agli im-piegati amministrativi ed allo stato maggiorenavigante delle società di navigazione di pri-mario interesse nazionale inscritti alla Ge-stione speciale della cassa nazionale di pre-videnza marinara .

(1827 )

LETTIERI . — Al Ministro della pubblic aistruzione. -- Per conoscere quali provvedi-menti intenda promuovere per far fronte a ldiffuso stato di disagio e di malcontento ch esi è determinato fra i docenti ammessi recen-temente in ruolo, ai sensi della legge 28 lu-glio 1962, n . 831 .

L'interrogante ritiene opportuno metter ein evidenza :

1) che il concorso ha avuto conclusion esoltanto di recente e che le assegnazioni disede continuano ad essere comunicate agli in-teressati in questo periodo, senza consentir ealcuna possibilità di rettifica dei provvedi -menti adottati ;

2) che si determinano gravi disagi nell efamiglie dei docenti costretti ad improvvisevariazioni di residenza e di domicilio, co noneri economici e morali non facilmente sop-portabili e con la prevedibile conseguenza d iappesantire il funzionamento della scuola odi indurre a decisioni di rinuncia non auspi-cabili per non turbare il sereno godimento d iuna sistemazione raggiunta dopo anni di at-tese e di sacrificio .

L'interrogante chiede se il Ministro inter -rogato non ritenga opportuno :

a) attribuire ai vincitori del concorso –per il prossimo anno scolastico 1963-64 – atitolo di assegnazione provvisoria, le sedi ele cattedre di insegnamento occupate nelloscorso anno scolastico, anche per impedir eche delle residenze più comode benefici per -sonale docente con minori titoli ;

b) dare corso alla sola assegnazione aquei docenti che abbiano manifestato gradi -mento per l'accettazione della sede loro as-segnata .

(1828 )

BOVA. — Al Ministro della pubblica istru-zione. — Per conoscere quali provvediment iintenda adottare per l'utilizzazione degli in -segnanti tecnico-pratici non di ruolo con no -mina a tempo indeterminato già in servizio ,alcuni da oltre dieci anni, nelle scuole d iavviamento professionale, i quali – con l ' en-trata in funzione della scuola media unica ,che prevede solo due ore di insegnamento ob-bligatorio di applicazioni tecniche nella pri-ma classe in sostituzione delle nove ore d iaddestramento più quattro di preparazion epreviste nella prima classe della scuola di av-viamento – subiranno una notevole riduzion edell'orario di servizio con conseguente grav edecurtazione dello stipendio in alcuni casi ,ed in casi più numerosi perderanno completa-mente l'incarico dopo anni di lodevole ser-vizio .

(1829 )

FABBRI RICCARDO. — Al Ministro del -la pubblica istruzione . — Per sapere se nonritenga di intervenire presso il provvedito-rato agli studi di Roma affinché sia istituit aper il 1° ottobre prossimo la terza classedell'istituto tecnico industriale di Civitavec-chia col sistema dei doppi turni nei local iattualmente esistenti, limitatamente al pe-riodo ottobre-gennaio, in considerazione delfatto che nel febbraio 1964 sarà ultimato i lnuovo edificio prefabbricato la cui costru-zione fu deliberata dall'amministrazione pro-vinciale di Roma non appena venne istituito ,due anni or sono, l'anzidetto istituto .

La mancanza di tale disposizione provvi-soria, che è limitata ad un periodo di sol icinque mesi, impedirebbe ad oltre 80 alunnidi Civitavecchia e dei comuni viciniori, pro-mossi alla terza classe, di proseguire regolar-mente gli studi e creerebbe un comprensibil emalcontento fra le loro famiglie che già sisono riunite per protestare vivamente . (1830)

LETTIERI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere quali decision iintenda adottare o promuovere per l'appli-cazione dell 'articolo 21 della legge 28 lugli o1962, n . 831, che prevede l'immissione i nruolo degli insegnanti stabilizzati con abili-tazione inferiore ai sette decimi, in conside-razione del fatto che l'attuazione dell'artico -lo 19 della predetta legge, ha richiesto circa

Page 77: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Alti Parlamentari

— 1691 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI

SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

3 anni per la formulazione della graduatori adegli aventi diritto .

L ' interrogante chiede se non ritiene op-portuna una modifica dell'articolo 21 con l aeliminazione delle prove cui gli interessatidovrebbero essere sottoposti, trattandosi d idocenti che insegnano da moltissimi anni esono in possesso di regolare abilitazione .

L'interrogante fa altresì rilevare che co nl'attuale formulazione dell'articolo 21, l ' im-missione nei ruoli richiederebbe un period odi tempo estremamente lungo, non rispon-dendo, in questo modo, alle valide finalitàed ai costruttivi intendimenti che hanno ispi-rato la ricordata legge

(1831 )

FABBRI RICCARDO . — Al Ministro deilavori pubblici . — Per conoscere quale se-guito intenda dare all'esposto inviatogli i ndata 21 gennaio 1963 dall'allora assessore an-ziano in carica al comune di Anagni (Frosi-none) sulle gravi irregolarità compiute nel1951 dall'amministrazione comunale del tem-po nell 'assegnazione di alloggi per i dipen-denti comunali .

In quell'epoca, infatti, furono assegnat ia soli 12 impiegati i 17 appartamenti costruit icon il contributo dello Stato, creando dell epalesi ingiustizie che hanno portato all 'asse-gnazione di due e anche tre appartamenti all astessa persona ed all'esclusione dal benefici odi altri dipendenti comunali che ne avevan odiritto

Avendo già nel giugno del 1954 la com-missione di vigilanza per l'edilizia economic ae popolare riscontrato tali irregolarità, l'in-terrogante chiede se il Ministro interrogat onon intenda disporre la revisione delle asse-gnazioni, cancellando così un grave atto d iingiustizia che ha profondamente turbato l acittadinanza .

(1832 )

RIGHETTI . — Ai Ministri delle poste etelecomunicazioni e del tesoro, — Per cono-scere quali provvedimenti si abbia in animodi adottare per sollecitare la revisione del -l'aggio sulle vendite dei valori postali in fa-vore dei tabaccai i quali, nonostante tutti gl ioneri che in questi ultimi tempi sono venut iad aggravare le già precarie condizioni dell eloro attività a carattere familiare e il lor oreddito che in base agli aggi è rigorosamenteaccertabile, percepiscono tuttora un compens odel 2,50 per cento la cui fissazione risale a l1947 .

L'interrogante, nel prospettare le parti-colari incombenze che esige tale servizio didistribuzione nel pubblico interesse, la pa-

zienza che richiede, i rischi ai quali è esposto,chiede ai Ministri interrogati, quali provve-dirnenti intendano prendere per adeguar el'aggio, divenuto da tempo incompatibile co nle modeste risorse delle piccole aziende i nparola, portandolo dall'attuale misura de l2,50, almeno al 3,50 per cento secondo le le-gittime richieste della categoria

(1833)

BRANDI . — Al Ministro del lavoro e del-la previdenza sociale . — Per conoscere se no nintenda affrontare il grave problema della re -visione e del coordinamento delle attuali di-sposizioni sulla tenuta sul luogo di lavoro deidocumenti di lavoro (libri paga, libri matri-cola, ecc .) esclusivamente per le imprese arti-giane e per le piccole e medie aziende, pe revitare i noti inconvenienti illustrati, ripetu-tamente, da anni, dall'associazione nazional econsulenti del lavoro e sollecitati dalle asso-ciazioni della piccola e media industria .

Infatti, tra l'altro, è pacifico che gli arti-giani ed i piccoli e medi imprenditori no nhanno la competenza ed il tempo per la rego-lare tenuta sul luogo di lavoro di tutti i docu-menti di lavoro, né la possibilità e la conve-nienza di potere assumere un dipendente im-piegato per la tenuta degli stessi documenti ,né, poi, i consulenti possono recarsi press oogni singola impresa minore o artigiana, se-condo le numerose rispettive scadenze previ-ste dàlle leggi in materia, come è confermato ,purtroppo, dai numerosi procedimenti con-travvenzionali per dette violazioni, che pro-vocano vivissimo malcontento fra questi be-nemeriti operatori economici e professionisti .

(1834 )

ROSSINOVICH . — Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale . — Per conoscere see quando intenda dare corso ai provvediment inecessari per risolvere rapidamente l'annos oproblema della sede, degli organici e dei ser-vizi del poliambulatorio I .N .A.M . di SestoSan Giovanni in considerazione del fatto ch eda anni esso è « ospite » di un edificio pre-fabbricato e che sopratutto l'insieme degl iorganici e dei servizi è quantitativamente in-sufficiente rispetto alle esigenze dei lavora -tori e delle loro famiglie in una città in con-tinuo e rapido sviluppo .

(1835 )

BRANDI . — Al Ministro del turismo e del-lo spettacolo . — Per conoscere lo stato dell eproposte dei Consigli comunali di Contursi ,Salerno e Maiori per il riconoscimento de iterritori, rispettivamente, di stazione di Cura ,di soggiorno e turismo, ai sensi del decreto

Page 78: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

1692 —

Camera dei Deputati

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

del Presidente della Repubblica 28 agost o1960, n . 1042, sul riordinamento delle aziend eautonome di cura, soggiorno e turismo ;

se le predette proposte, fra l'altro, sian ostate sottoposte per il parere al Consiglio cen-trale del turismo o quando possano esserv isottoposte ;

quali siano, oggi, gli ostacoli eventual iper l'emanazione dei relativi attesi provvedi -menti ;

in ogni caso, quali iniziative intenda eritenga opportuno adottare per la realizzazio-ne delle giuste aspirazioni delle popolazion iinteressate .

(1836 )

RIGHETTI . — Ai Ministri delle finanze edel tesoro . — Per conoscere, in considerazion edegli aumentati oneri di gestione (canoni, so-pracanoni, ricchezza mobile), nonché dell eesigenze e dei rischi cui debbono far fronte itabaccai per adempiere ad attività distribu-tive di pubblico interesse nonché delle ristret-tezze dei margini sulle vendite, a causa degl iaggi ormai incompatibili anche con l'aumen-tato costo della vita, quali provvedimenti in -tenda prendere il Ministro delle finanze pe run congruo aumento dell'attuale aggio del 6per cento (che è al lordo dei canoni, sopra -canoni e altri oneri) sulle vendite dei gener idi monopolio e dei fiammiferi nonché per l acorresponsione del compenso trasporto dpl ta-bacco .

Chiede inoltre ai Ministri interrogati qual iiniziative siano state prese per l'adeguamentodell'aggio sulla vendita dei valori bollati i nfavore delle rivendite, che, com'è noto, sonoattività autonome a carattere familiare . (1837 )

BERLINGUER MARIO E SANNA. — AlMinistro della, difesa . — Per conoscere secorrispondano a verità le notizie secondo l equali dovrebbe essere istituita una base d isommergibili dotati di Polaris nell'isola diTavolara, prospicente ad Olbia, centro popo -loso, industriale e confinante con una zona d iintensa espansione turistica . Poiché tali no-tizie hanno determinato vivo allarme, si chie -de se il Ministro interrogato non ritenga ne -cessario opporre ad esse, qualora fossero ine -satte, una pronta e rassicurante smentita .

(1838 )

TAVERNA . — Al Ministro dell'interno .— Per chiedere se sia a conoscenza della de-precabile situazione venutasi a creare nel -l'amministrazione comunale di Paularo(Udine) .

Chiede inoltre al Ministro interrogato :a) se sia a conoscenza dell'atteggia-

mento sprezzante tenuto dal sindaco dell asuddetta località verso la minoranza, di -sprezzo concretatosi in un atteggiamento ver-bale e d'azione per nulla consono all'alta ca-rica ricoperta ;

b) se sappia che il sindaco della sud-detta località trascurando gli interessi del co-mune da lui rappresentato, disdegnava parte-cipare alle sedute della comunità carnica edel bacino imbrifero montano ;

c) se sia a conoscenza del fatto che ilsuddetto sindaco poneva la giunta munici-pale di fronte a fatti già compiuti chiedendonela sanatoria ;

d) se sia informato del fatto che, sem-pre in quel di Paularo, il sindaco non rispet-tava l'articolo di legge secondo il quale l'as-sessore anziano doveva per diritto sostituirl onelle sue assenze ;

e) se sia edotto del fatto che reagiva inmodo inurbano ed offensivo quando un consi-gliere od un assessore avanzava proposte di-verse dal suo parere ;

f) se sia al corrente, inoltre, che il sud-detto sindaco di Paularo per un medesimo in-dennizzo emetteva due distinti mandati d ipagamento ad un procuratore, che è poi ri-sultato essere fratello del medesimo sindaco ,tenendo di ciò all'oscuro sia la giunta, sia i lconsiglio per oltre un anno, e che aveva rico-nosciuto il fatto soltanto a seguito di un ' in-terpellanza presentata dai consiglieri liberali .

Chiede infine al Ministro interrogato qual iprovvedimenti intenda far adottare dagli or-gani competenti per la grave crisi venutas ia creare a seguito delle dimissioni rassegnateda ben quattordici consiglieri su diciannove ,atteso che nessuna decisione è ancora statapresa dalle autorità tutorie malgrado le rei-terate segnalazioni .

(1839 )

TAVERNA. — Ai Ministri del commerciocon l'estero e dell'industria e commercio . —Per conoscere se, in relazione alle prossimetrattative italo-giapponesi tendenti a svilup-pare gli scambi tra i due paesi, il Governointenda tutelare, in particolare, il settore del-la produzione nazionale di coltellerie .

L'interrogante fa presente che il prezz odel prodotto giapponese, franco destino, rag-giunge appena il 50 per cento del costo soste-nuto dal produttore italiano, ciò in conse-guenza anche del recente aumento degli oner icontributivi .

Pertanto, un indiscriminato ingresso degl iarticoli di coltelleria giapponese, attualmente

Page 79: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

Atti Parlamentari

— 1693 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

sottoposti al vincolo della licenza, provoche-rebbe un irreparabile crollo nel corrispon -dente settore produttivo italiano, particolar-mente nella zona di Maniago, in provincia d iUdine, ove l'intera economia è imperniata s uuna fiorente ed attiva industria coltellinaria .

(1840 )

FABBRI RICCARDO . — Al Ministro delleposte e delle telecomunicazioni . — Per cono-scere quali provvedimenti intenda adottarein ordine allo stato di incertezza e di confu-sione creato -nell'A.S .S.T . dall'ingiustificatoritardo nella emanazione del decreto relativoal nuovo ordinamento dell'azienda, conside-rato che la precedente ripartizione internadella direzione dell ' A.S .S.T. e dei dipendentiorgani periferici è cessata di efficacia, in vir-tù dell'articolo 40 della legge n . 81, fin dal 7giugno 1963 .

In considerazione degli attacchi interes-sati che parte della stampa notoriamente le-gata agli ambienti dei monopoli elettrici h acondotto e conduce in questi ultimi temp icontro la gestione dei servizi telefonici d iStato, l'interrogante desidera conoscere gl iintendimenti del Ministro interrogato ne iconfronti dei funzionari responsabili dell aattuale carenza di direzione e i motivi per iquali, pur essendo in servizio funzionar icompetenti e qualificati, non si sia ancoradato alla ragioneria dell'A .S .S.T. un diret-tore titolare, ma soltanto un « reggente », a lquale continua ad affidarsi l'antitetica fun-zione, di direttore centrale del sopprimend oreparto amministrativo nonché' quella di di -rettore centrale dell'ispezione prevista nel -l'atteso nuovo ordinamento .

(1841 )

GIORGI . — Al Ministro delle parteci-pazioni statali . — Per sapere se sia a cono-scenza delle gravi affermazioni fatte nella riu-nione del Consiglio comunale de L'Aquila i l

giorno 20 settembre 1963 e cioè : che, se 1'A.T.F .S. non fosse stata una azienda a partecipa-zione statale i suoi registri sarebbero già stat idepositati presso il tribunale .

Chiede di sapere se sia a conoscenza d iquanto è stato scritto nella relazione del con-siglio di amministrazione dell'I .R.I . (IstitutoRicostruzione Industriale) a pagina 27, terz ocapoverso, per il bilancio 1962, dove tra l'altr osi afferma, che, « tenuto conto dello svilupp odell'occupazione che dalle 500 unità a fin e1959 è salito a 1500 alla fine dello scorso ann o

il fatturato pro capite ha registrato una sen-sibile flessione », e se sappia che, invece, l apunta massima del personale occupato nella

stessa fabbrica è stata sempre al di sotto dell e1100 unità .

Chiede di conoscere infine se il Ministrointerrogato non ritenga necessario chiarire im-mediatamente le gravi 'affermazioni fatte alConsiglio comunale de L'Aquila e rettificarequanto contenuto nella relazione I .R.I . 1962 etenuto conto dello stato di apprensione esi-stente nella città per le notizie di un ridimen-sionamento della fabbrica, adottare provve-dimenti atti ad evitare il ridimensionament otemuto .

(1842)

ALPINO . — Ai Ministri delle finanze edella pubblica istruzione . — Per sapere se nonsi ritenga di dover moderare in modo sostan -ziale i coefficienti di aggiornamento delle ren-dite catastali, ai fini dell'imposta fabbricati ,nei riguardi dei castelli, ville e palazzi anti -chi e di interesse storico . Tali coefficienti sonostati portati anche a 50-60 vólte, al pari degl istabili di carattere signorile e di piena e ra -zionale usufruibilità e redditività economica .

Si tratta invece di edifici per i quali leingenti e sovente gravi spese di manutenzio -ne, ordinaria e straordinaria ; superano netta-mente le utilità ricavate e anzi rivestono ca -rattere di erogazione, per conservare un pre-zioso patrimonio artistico e storico di incon-testabile interesse nazionale . Il meno da atten-dersi, perciò, è la invocata moderazione nel-la considerazione fiscale dei redditi, quas isempre figurativi, degli edifici in questione .

(1843 )

GIORGI. -- Al Ministro della difesa . —Per sapere se rispondano a verità le voci se-condo cui le autorità militari starebbero pre-parando un piano per la realizzazione di unpoligono militare a carattere permanente, ne ipressi del Gran Sasso d'Italia e che compren-derebbe le zone di Fonte Cerreto, Monte Ruz-za, Fugno d! Filetto, Fossa di Paganica eMonte Cristo .

All'uopo si fa presente che se tale disegnodovesse essere realizzato rappresenterebbe u ndanno inestimabile per la intera economiadel comune de L'Aquila e dei comuni vici-niori . Esso infatti provocherebbe :

a) la cessazione dell'incremento turistic oche faticosamente va prendendo piede;

b) renderebbe inservibili e inoperosi icostosi servizi esistenti o in via di definitiv a

sistemazione ;c) caccerebbe per sempre i turisti dall a

zona ;d) provocherebbe l'abbandono di ricch i

pascoli naturali, necessari ed indispensabili

Page 80: SEDUTA DI MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 196 3 - …legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stenografici/sed0032/sed... · della prostituzione » (411) (Con parere della IV, della V e della

.41ii Parlamentari

— 1694 —

Camera dei Deputat i

IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 SETTEMBRE 1963

alla sopravvivenza del già dissestato patri-monio zootecnico della provincia .

Chiede di conoscere, per le ragioni di cu isopra, se non ritenga necessario intervenir etempestivamente presso le autorità militar iallo scopo di scongiurare in tempo una similesciagura alla città de L'Aquila e alla sua eco-nomia .

(1844 )

ALPINO. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se e come intenda corri-spondere alla richiesta del comune di San-gano (Torino), per la concessione del contributo ai sensi della legge 3 agosto 1949, n . 589 ,nella spesa di lire 35 milioni, occorrente acostruire la fognatura comunale, con aggiunt adei benefici di cui all'articolo 3 della legge29 luglio 1957, n . 635 .

Trattandosi di località economicamentedepressa, la concessione dei benefici in gtie-stione appare indispensabile a realizzareun'opera essenziale per la vita locale . (1845 )

ALPINO. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se e come ritiene di cor-rispondere alla richiesta del comune di Borgod'Aie (Vercelli) per il contributo trentacin-quennale dello Stato in misura del 3 pe rcento nella spesa di lire 32,5 milioni, occor-rente per la sistemazione e l'ampliamentodella sede comunale .

La richiesta ha carattere di urgenza, trat-tandosi di sistemare una costruzione vetust ae assolutamente più non rispondente alle esi-genze attuali .

(1846)

ALPINO . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se e come intenda corri-spondere alle seguenti richieste del comun edi Osasio, località economicamente depressadella provincia di Torino :

istanza di esecuzione delle opere del-l'acquedotto comunale, ai sensi della legg el0 agosto 1950, n . 647, e successive modifica-zioni ;

istanza per ottenere l'ammissione dell acostruzione delle opere di fognatura comu-nale ai benefici dell'articolo 3 della legge29 luglio 1957, n . 635 ;

istanza per la concessione, ai fini dell asistemazione dell'edificio scolastico, del con -tributo statale di cui alla legge 9 agosto 1954 ,n. 645 .

E per conoscere, data la serie di bisogninotificati con le predette istanze, che identi-ficano una organica carenza nei servizi pub-blici essenziali, se il Ministro interrogato nonreputi necessario provvedere d'urgenza pe ralmeno una delle opere invocate .

(1847 )

TIPOGRAFIA DELLA CAMERA DEI DEPUTAT I