SE 2012 - Italiano

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SMART ENERGY SMART ENERGY SVILUPPO e ENERGI SVILUPPO e ENERGI A A versione italiana versione italiana Numero 1 - Anno I - Abbonamento gratuito SPECIALE SIEE NAPOLI 2012 ITALIA - CINA: INVESTIMENTI E OPPORTUNITA’ DI LAVORO strategie di vendita per l’anno nuovo 2013 - COME AFFRONTARE IL DOPO CONTO ENERGIA luci a led la nuova frontiera del risparmio energetico PRODOTTI E LISTINI DELL’ULTIMA ORA SE SE Selected Products Recommended By e East Producers f ro m AS I A SE 1:Prova nuovo giornale 10/12/12 12:28 Page 1

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S M A R T E N E R G YS M A R T E N E R G Y

S V I L U P P O e E N E R G I

S V I L U P P O e E N E R G I AA

v e r s i o n e i t a l i a n av e r s i o n e i t a l i a n a

Numero 1 - Anno I - Abbonamento gratuito

SPECIALE SIEENAPOLI 2012

ITALIA - CINA:INVESTIMENTI E

OPPORTUNITA’ DI LAVORO

strategie di vendita per l’anno nuovo

2013 - COME AFFRONTARE IL DOPO CONTO ENERGIA

luci a ledla nuova frontiera del risparmio energetico

PRODOTTI E LISTINI DELL’ULTIMA ORA

SESE

Selected Products Recommended

By e East Producers from ASIA

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S ES EQuindicinale di Consulenza Energetica e di Informazioni Professionali

a cura di Progema srlvia De Amicis 2

21020 Varano Borghi VA

DIRETTORE Lorenzo Lo Vecchio

Telefoni: +39 0332 948.948 (ufficio operativo) - +39 02 9374175 (segreteria) - fax +39 02 700537124

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i nostri numeriSE 4 SE

portiamo il tuo business nei seguenti PaesiAUSTRALIA AUSTRIA BEL-GIO BRASILE BULGARIACANADA CINA DANI-MARCA EMIRATI ARABIFINLANDIA FRANCIA GER-MANIA GIAPPONE GRECIAHONDURAS INDIA IR-LANDA NISRAELE ITALIAKOREA LIECHTENSTEINLUSSEMBURGO MACEDO-NIA MESSICO NORVEGIANUOVA CALEDONIAOLANDA PERU POLONIAPORTOGALLO REGNOUNITO REPUBBLICA CEKARUSSIA SLOVACCHIA SLO-VENIA SPAGNA SVESIASVIZZERA TAILANDIA TAI-WAN TURCHIA UNGHERIAUSA VENEZUELA

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6 EDITORIALE

7 CINA CHIAMA ITALIA - ITALIA CHIAMA CINA

10 COME UN PICCOLO PROGETTO PUà DIVERNATRE IMMENSO - IL CAASO URUMQI

11 AGENZIA DELLE ENTRATE - L’IPOTETICO VALORE DELLA PRODUZIONE

12 QUALI STRATEGIE DOPO IL V CONTO ENERGIA

14 CONTO ENERGIA TERMICO - DA 2 A 5 ANNI DI INCENTIVI

19 DALLA SVIZZERA NUOVA FIDUCIA AL FOTOVOLTAICO

23 SUD AFRICA - FOTOVOLTAICO ALLA GRANDE

25 GIAPPONE - CONTO ENERGIA AL TOP

26 L’EUROPA SPOSA IL LEGNO

27 IMPIANTI INNOVATIVI - COME ACCEDERE ALLE TARIFFE INCENTIVANTI

30 FOTOVOLTAICO E POMPE DI CALORE

32 LE POMPE DI CALORE: QUESTE SCONOSCIUTE

40 LUCI A LED - LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO ENERGETICO

43 IL CASO DI UN CENTRO COMMERCIALE

44 COMUNI SMART GRAZIE AI LED

46 TORINO SMART CITy

46 SPECIALE ASIA - FROM ASIA

51 I LISTINI DI SE - SE PRICES

in questo numeroSESE

from ASIA

Altre fonti redazionali:Web - Casa Clima - Qualenergia

Vikipedia - Padova OggiEurostat

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Carissimi operatori, professionisti, aziende, entipubblici nel mese di novembre appena trascorsoabbiamo pubblicato online il numero zero di SE, nomeallora provvisorio CE, il cui battesimo è dovuto allanecessità, individuata negli ultimi anni di lavoro neivari settori delle nuove tecnologie, di espandere ipropri mercati oltre i confini dell’Italia, individuandole migliori opportunità offerte dai governi di Paesiterzi, così come dalla necessità di aprire le porte delnostro Paese a collaborazioni con esperienze ed aziendestraniere, interessate ad aprirsi un varco in Europa e sulMediterraneo, approfittando delle capacità ricettiveitaliane e della posizione geografica della nostraPenisola, particolarmente strategica e sensibile allenovità che provengono dall’estero.Tra novembre e questo primo numero di dicembreabbiamo incontrato, confrontandoci, imprenditori delnord America, dell’America Latina, del Giappone,degli Emirati, della Germania e della Cina, oltreovviamente agli imprenditori italiani. Ovunque èemersa la necessità di comunicazione, rapida, insistentee a basso costo, tale che raggiunga gli operatori e leaziende straniere, prospettando nuovi investimenti inItalia e, anche, tale che raggiunga le imprese e leprofessionalità italiane, offrendo motivi di riflessione edi stimolo per lo sviluppo e la realizzazione di progettifuori dai nostri confini. SE ha dunque scelto il web, sia per la rapidità dellacomunicazione, sia per la capacità che la rete ha diraggiungere con immediatezza ogni parte del mondo,sia per il ridotto costo editoriale dovuto a tutto ciò checoncerne il supporto cartaceo e la sua distribuzione inedicola.Dovendo raggiungere diverse regioni del mondo, purpartendo dall’Italia, SE si pone così in una doppiaversione, italiana e inglese. Italiana, perché il benesseredelle nostre aziende passa necessariamente dal nostroterritorio e dall’interscambio tra provincia e provincia,tra città e città. In inglese, perchè la comunicazioneverso gli altri Paesi, ma anche dagli altri Paesi versol’Italia, deve assumere un carattere di comprensionetale che sia fruibile da tutti.All’interno di questo giornale alcuni articoli, invece,

saranno solo in lingua inglese laddove si tratta dimateriale proveniente dall’estero, che implica laconoscenza di una lingua mediante la quale siasuccessivamente possibile avviare transazioni epartnership di reciproco interesse.Chi sono i lettori di SE ? Il nostro giornale, di cui latestata è regolarmente registrata presso il competenteTribunale, come appare in gerenza, è consultabileonline e il suo indirizzo di pubblicazione viene inviatoogni quindici giorni a tutti coloro che ne hanno fattoesplicita richiesta. In particolare si tratta di aziende nelsettore delle tecnologie più avanzate per l’edilizia,l’energia, l’ambiente, la progettazione e lamanutenzione relativa ai precedenti rami operativi.Oltre a questi SE viene progressivamente inviato alleeccellenze universitarie e del settore della ricercatecnologica, nonché aglii uffici tecnici degli entipubblici, in primis i comuni. Partendo da circa 16.000operatori, pensiamo di raddoppiare il numero entro iprimi cinque mesi di pubblicazione. Peraltro,l’iscrizione a SE è completamente gratuita e chiunquepuò segnalare a SE un nuovo operatore interessato aricevere il nostro giornale.Online resteranno pubblicati anche tutti i precedentinumeri di SE, oltre l’ultimo numero in uscita.SE si compone di parti redazionali a pagamento e diparti di informazione pura. Le due cose non sonoantitetiche e possono anche riguardare la medesimaazienda, senza alcun conflitto di oggettività.Ovviamente, per deontologia professionale e perrispetto del lettore, le parti redazionali a pagamentoverranno evidenziate come tali. La comunicazione,spesso, ha necessità di passare anche attraverso veicolipubblicitari, siano essi standard o sotto forma diarticoli giornalistici.A tutti chiediamo di favorire la diffusione di SE,affinché il nostro progetto nazionale e internazionaleaccolga sempre maggiori indicazioni e possibilità diinterscambio, diventando uno strumento di lavoroprima ancora che uno strumento di comunicazione.

Il Direttore

EDITORIALE

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Alla fine dello scorso mese di novembre si è

svolto a Napoli il sesto Siee, Sino Italia Ex-

change Event, cui hanno partecipato folte

delegazioni della politica e aziendali dei due

Paesi. Inaugurata alla presenza del Ministro

Francesco Profumo e dell’Ambasciatore Ci-

nese Ding Weng, si sono registrate autore-

voli presenze tra le quali il Sindaco di Napoli

Luigi De Magistris, il ViceSindaco di Pechino

Chen Gang e personalità delle imprese e

della ricerca dei due Paesi.

Oltre 600 tra imprenditori, ricercatori e

scienziati si sono iscritti all’evento e tra que-

sti circa 200 rappresentanti imprenditoriali e

delle istituzioni cinesi.

Quattro le province cinesi che hanno inviato

delegazioni imprenditoriali, tra cui la munici-

palità di Pechino, il Sichuan, l’Henan e Tian-

jin.

Per l’Italia, oltre al MIUR e al Ministero degli

Esteri, erano presenti i sistemi innovativi di

tre regioni: Campania, Toscana e Piemonte.

Tra i promotori italiani, oltre alla Fondazione

Idis–Città della Scienza, erano presenti i

maggiori centri di ricerca italiani: CNR

ed ENEA, ICE, Invitalia, GSE e la rete.

Nel corso del workshop, durato due

giorni, sono stati fissati oltre 300 incon-

tri b2b tra le aziende italiane e e gli

espositori di opportunità di investi-

mento in Cina.

In particolare, Antonino Laspina, re-

sponsabile dell’Ufficio italiano dell’Isti-

tuto per il Commercio Estero a Pechino,

ha sottolineato come le tecnologie ita-

liane siano ai primi posti di gradimento

in Cina, ove un recente sondaggio ha ri-

velato che tra i dieci brand più graditi in

quel Paese, sei siano provenienti dal-

l’Italia.

La Cina offre, oggi più che ieri, una mi-

riade di opportunità di lavoro per le no-

stre aziende. Non siamo affatto in

ritardo, anzi questo è il momento di ca-

valcare queste opportunità, perché la

parte più difficile è già stata affrontata

da chi ci ha preceduto, mentre ora si

aprono nuove possibilità di aggrega-

zione su progetti già esistenti ed in via

di rapido sviluppo.

A Pechino, con la collaborazione del-

l’ICE, che fa capo al Ministero degli

Esteri italiano, e dell’International Busi-

ness Incubator, promosso dal Governo

cinese, esistono già centinaia di pro-

getti in atto, cui è possibile aderire in

una prospettiva di crescita aziendale,

anche grazie al singolo progetto o alla

presentazione di nuove idee di pro-

grammazione. Gli accordi sino italiani e

la fiducia instauratasi negli anni tra le

autorità economiche e politiche dei ri-

spettivi Paese, mettono le nostre

ITALIA CHIAMA CINACINA CHIAMA ITALIAA NAPOLI SI È SVOLTO IL SESTO SIEE ALLA PRESENZA DEL MINISTRO

PROFUMO, DEL SINDACO DE MAGISTRIS. E DI ALTE AUTORITA’ GOVERNATIVE DELLA REPUBBLICA POPOLARE - ECCO COME AVVIARE

COOPERAZIONI TRA LE AZIENDE E LE MUNICIPALITA’ DEI DUE PAESI

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aziende nelle condizioni di trovare nuovi

sbocchi sui mercati orientali, compresi

Hong Kong, Macao e Taiwan.

Dal canto loro i cinesi valutano l’applicabi-

lità delle proposte, sia in merito alle possibi-

lità di realizzazione, sia in merito alla

destinazione provinciale di maggior conve-

nienza.

Il caso di Urumqi, di cui parleremo in altre

parti di SE, è particolarmente emblematico,

laddove si consideri che il centro torinese

Europa-Cina sull’energia pulita si era pre-

sentato alle autorità di Pechino con un pro-

getto dedicato ad un quartiere di quella città

ed è stato invece dirottato su una provincia

a nord del Paese, per la realizzazione di una

smart city in una “piccola” città di trenta mi-

lioni di abitanti, Urumgi appunto, che da

zona agricola si è rapidamente trasformata

in un centro residenziale e industriale.

La difficoltà che le aziende italiane incon-

trano, però, è quella di essere informate su

un mondo ancora in evoluzione a loro dispo-

sizione, anche se la concorrenza in Cina è

molto selettiva. A nostro modo di vedere,

però, ci sono professionalità italiane che

non temono concorrenza di alcunché e che

devono soltanto temere, semmai, una qual

certa timidezza nei rapporti internazionali,

soprattutto quando si parla di piccole e

medie aziende, peraltro molto considerate

anche oltre i nostri confini.

In questa direzione SE intende fare la sua

parte, sia a livello informativo, sia come

sprone per il raggiungimento di nuovi obiet-

tivi di sviluppo.

Ovviamente l’asse Italia-Cina è pluridirezio-

nale, perché le medesime difficoltà incon-

trano anche le aziende cinesi che vogliono

proporsi sul mercato italiano.

Fin dai tempi dei primi commerci via mare,

l’Italia è stata un crocevia per interscambi

tra i popoli. Le repubbliche marinare prima e

la pianura padana, poi, nella fattispecie Mi-

lano, sono state centro di attenzione di co-

loro che hanno dato la scalata ai mercati

mediterranei, ai mercati balcanici e ai mer-

cati mittel europei. Affermarsi in Italia, signi-

fica anche gettare un ponte su potenziali 800

milioni di fruitori e di nuovi clienti.

I cinesi hanno bisogno di farsi conoscere

nel nostro Paese, soprattutto quelle aziende

che ancor oggi vogliono presentarsi con le

proprie alte professionalità (non è vero che

il prodotto cinese, essendo a miglior costo

sia necessariamente a peggior qualità), ma

non hanno strumenti per farlo. I cinesi

hanno anche bisogno di implementare le

loro risorse di conoscenza tecnica, poggian-

dosi anche sulle esperienze di altri Paesi.

In questo senso, indico due esempi, anche

questi particolarmente emblematici: il Bei-

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jing Beizhong Steam Turbine Generator Co.,

Ltd e il Nceprz.

Il primo riguarda una azienda di Pechino che

costruisce turbine industriali per la genera-

zione di elettricità, il secondo

riguarda invece una società

statale che costruisce grandi

centrali elettriche. Nel primo

caso risulta difficile raggiun-

gere il nostro mercato ed av-

viare collaborazioni con

aziende del nostro Paese,

anche in grado di commercia-

lizzare il prodotto su altri mer-

cati. Nel secondo caso vi è

una ricerca di nuove tecnolo-

gie per migliorare e ottimiz-

zare la progettazione e la

costruzione delle grandi cen-

trali elettriche presenti in Cina

o in fase di progettazione.

Chi è interessato si faccia

avanti. SE è a diposizione per facilitare in-

contri e sviluppi.

Pensare di essere in ritardo, pertanto, è un

errore che non tiene conto che, in questo

caso, il tempo trascorso ha reso ancor più

fertile il terreno su cui muoversi e su cui cer-

care nuovi sbocchi commerciali. E’ un con-

cetto già espresso in precedenza, ma che

vale la pena di ripetere, perchè è nella corde

di SE creare questo trait d’union, quasi un

ponte su cui transitare con facilità, in un mo-

mento in cui l’economia ristagna e c’è ne-

cessità di nuovi dinamismi e di nuove

frontiere. Quanto avvenuto al SIEE appare

quanto mai indicativo: oltre 300 meeting

(B2B e tavoli di lavoro) or-

ganizzati con l’obiettivo di

individuare interlocutori

con cui stipulare accordi

di collaborazione tecnolo-

gica e commerciale. I temi

al centro della manifesta-

zione sono stati le smart

cities, la chimica verde, il

remote sensing, l’e-health,

l’energia e il biotech.

Puntare sulla coopera-

zione e l’internazionalizza-

zione delle imprese

sembra dunque una

strada obbligatoria per

l’Italia, così come ha evidenziato il ministro

Profuno, soprattutto in una nuova era in cui

è impositivo dovere tornare all’economia

reale. Nel concludere l’evento inaugurale, il

Ministro Profumo ha dato appuntamento ai

partner italiani e cinesi nel prossimo au-

tunno a Pechino. SE intende seguire questo

percorso offrendo agli operatori italiani e ci-

nesi informazioni di prima mano, laddove si

evidenzino nuoveopportunità di interscam-

bio. La Cina, fortemente dipendente dal-

l’estero per quanto riguarda l’alimentazione,

chiede esperienza e progetti, ma chiede

anche di potere aprire alle sue aziende le

porte del nostro mercato, non surclassando

la concorrenza italiana, ma affiancandosi ai

nostri imprenditori, a volte anche supportan-

doli con nuovi investimenti ed iniziative.

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Sembra una favola ed invece è la pura realtà. Il Politec-nico di Torino, unitamente ai partner del Europa-CinaClean Energy Centre (EC2), aveva prospettato alle au-torità di Pechino un progetto di Smart City da appli-care ad quartiere della Capitale, come esempio esperimentazione di Smart City. Nella fantasie dei pro-ponenti vi era che, una volta accettato il progetto e ve-rificatane la fattibilità, la cosa potesse estendersigradatamente anche ad altri quartieri pechinesi. E in-vece, no. I nostri cervelloni vengono chiamati in Cinae gli viene chiesto di accettare il loro inserimento in unincubatore, una sorta organismo tecnico interno, chepartendo dal progetto iniziale fosse in grado di svilup-pare l’idea originaria, affiancandola con altre organizza-zioni e partners, per svilupparla e renderlaconcretamente attiva sul territorio.E’ così che entrano in scena la Tsinghua University, laCommissione per lo sviluppo di Urumqi (si pronunciaUrumgi) e loXinjiang Xin Zi Consulting Enegineer perlanciare una iniziativa su larga scala, rivolta alla città diUrumqi, appunto, un centro abitativo in estremo nordcapace di trenta milioni di abitanti ed in via di rapidatrasformazione, come sanno fare i cinesi, da centroprettamente agricolo in polo tecnologico e industriale.Insomma, una cooperazione tra Europa e Cina avvia-tasi felicemente e che è ancora alla ricerca di partnersnel settore del risparmio energetico e della riduzionedei gas serra.Le parole chiave di quanto sta avvenendo ad Urumqisono la eco stostenibilità delle nuove costruzioni edili(sia in termine classe energetica, sia in termine di frui-bilità dei servizi energetici urbani), i sistemi di cogene-razione di cui la Cina è ghiotta, la conservazione ed ilriciclo delle acque, il riscaldamento a bassa tempera-tura, il risparmio energetico in generale e le fonti rin-novabili. Su ognuno di questi temi vi sono ruoli giàassegnati ed altri che devono ancora essere assegnati,

tant’è che la strada è aperta a chi si vuole proporre perentrare a pieno merito nel progetto. Si parla infatti dinuovi ricercatori, progettisti, pianificatori, sperimenta-tori, oltre che di coloro che sono deputati a svolgere unruolo prettamente politico. Questo ultimo punto ri-guarda anche la ripartizione dei finanziamenti prove-nienti direttamente dal governo della RepubblicaPopolare, che dovranno essere erogati alle imprese se-condo le attuali procedure in vigore nella amministra-zione locale.Urumqi è la capitale della Regione autonoma delloXinjiang, nel nord-ovest del paese. E' il centro politico,economico e culturale di questa provincia, punto diconvergenza tra l'Asia e l'Europa e importante puntod'accesso alla Cina occidentale.E’ il principale snodoper il settore manifatturiero nella provincia dello Xin-jiang, con particolare attenzione al petrolchimico, allainnovazione energetica, alla produzione di macchinari,alla produzione di mobili, al settore alimentare, allafarmacologia moderna, alla edilizia, al tessile e alla me-tallurgia.Nel 2011, il PIL ha raggiunto 170 miliardi di CNy,con un incremento del 17,1%, pari al 25,7% del PILdell’intera provincia dello Xinjiang. Nel primo trime-stre del 2012 il PIL ha raggiunto i 36 miliardi di CNy,con un incremento del 11,2% per lo stesso periodo. Acausa di questa sua rapida crescita, Urumqi ha adottatouno standard di risparmio energetico per edifici estesisu un’area di 54 milioni di metri quadrati, mentre sonoin previsione ulteriori costruzioni e per un’ area di circadieci milioni di metri quadrati. Insomma la porta è aperta anche alle aziende italianein grado di por-tare il loro contri-buto diesperienza e la-voro. 

IL CASO URUMQI

COME UN PICCOLO PROGETTOPUO’ DIVENTARE IMMENSOGrazie ad un incubatore cinese, un’idea di smart city per un quartiere diPechino viene trasferita in una città di trenta milioni di abitanti Protagonisti un gruppo di ingegneri della città di Torino

Per scrivere a SE:invia una mail [email protected]

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Con la risoluzione n. 95/E del 17 ottobre 2012,l’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti in me-rito a un quesito posto da una società di produzione dienergia elettrica da fonti rinnovabili, circa l’applica-zione dell’imposta di registro all’atto di cessione in ga-ranzia dei crediti Gse non ancora determinati almomento della registrazione dell’atto.La società istante ha realizzato un campo fotovoltaico“a terra” e ha stipulato con il Gestore dei Servizi Ener-getici (Gse) una convenzione per il riconoscimentodelle tariffe incentivanti, spettanti per la produzione dienergia elettrica derivante dal medesimo impianto. Lastessa società, inoltre, ha ceduto l’impianto fotovoltaicoa una società di leasing, stipulando, nel contempo, uncontratto di locazione finanziaria per la durata di di-ciotto anni.A garanzia del pagamento dei canoni derivanti dal con-tratto di locazione finanziaria, la società istante si è im-pegnata a cedere alla società di leasing, mediante attopubblico o scrittura privata autenticata, i crediti costi-tuiti dalle tariffe incentivanti erogate dal Gse.L’ammontare di tali crediti – calcolato moltiplicando la

quantità mensile di energia prodotta per la tariffa rico-nosciuta dal gestore – non risulta determinato al mo-mento della registrazione dell’atto. Inoltre, la quantitàdi energia prodotta varia in ragione della produttivitàdell’impianto fotovoltaico.Dovendo procedere alla stipula del contratto, la societàistante chiede di conoscere quale sia il trattamento fi-scale, ai fini dell'imposta di registro, da riservare al

contratto di cessione in garanzia dei crediti vantati neiconfronti del Gse.Nella risposta al quesito, l'Agenzia delle Entrate hachiarito che il contratto di cessione dei crediti vantatinei confronti del Gestore dei servizi energetici (Gsespa), stipulato con atto pubblico o scrittura privata au-tenticata a garanzia del pagamento dei canoni derivantida un contratto di leasing, è soggetto a imposta pro-porzionale di registro, con aliquota dello 0,50%, dacalcolarsi sulla base del “valore dei crediti dichiarato”dalla parte in via presuntiva, salvo conguaglio o rim-borso dopo la determinazione definitiva dell’ammon-tare degli stessi.Il commento di SE a questa vicenda, che vi riportiamosu fonte di Casa Clima, è che sostanzialmente la re-sponsabilità della correttezza dei comportamenti correancora una volta in capo al Soggetto Responsabile, ilquale deve valutare, secondo proprie cognizioni,quanto potrebbe essere la produzione del suo im-

pianto, al fine di una corretta corresponsione dell’Im-posta di Registro. A nostro avviso, è il solito pasticciocreato da Leggi non chiare e ben definitie, che possonodare adito a contenziosi da parte della Agenzia delleEntrate e a successivi ricorsi da parte dei Soggetti Re-sponsabili.Sottolineamo che la mancanza di regole certe è unadelle ragioni principali per scoraggiare gli investimentiesteri nel nostro Paese, benchè per un effetto specula-tivo (stiamo parlando di campi fotovoltaici) i fondi diinvestimento tedeschi, inglesi e francesi l’abbiano fattada padrone negli anni appena trascorsi. Ma questa èun’altra storia, che riguarda la stesura dei precedenticonti energia, che hanno fatto defluire all’estero mi-lioni di incentivi, addebitati sulle bollette degli italiani.

FV E AGENZIA DELLE ENTRATE:

cessione del credito e impianti in leasing

L’IPOTETICO VALOREDELLA PRODUZIONE

un altro modo “sano” per ulteriori contenziosiin mancanza di regole certe

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Lo si sente nell’aria, ma anche in ogni incontro traaziende del settore, nelle fiere: tra gli operatori del set-tore c’è uno scoramento generale, un po’ come in tuttii settori. Nel campo delle rinnovabili, in primis il foto-voltaico, lo scoramento è però maggiore per diversimotivi, che si sommano al momento critico dell’eco-nomia italiana. E non soltanto italiana. Il QuintoConto Energia, difatti, ha considerevolmente tagliatogli incentivi ed i tempi di utilizzo degli stessi. Le previ-sioni più pessimistiche indicano in circa sei mesi lapossibilità di realizzare nuovi impianti. Sinceramente SE non è dello stesso avviso, perchè c’èancora molto da fare, sia nel settore degli impianti ad

accesso diretto, sia per gli impianti realizzati con tecno-logie inovative, sia per gli impianti a concentrazione.Ciononostante vogliamo per un momento allinearci acoloro che vedono il futuro più nero di noi e, per que-sto, ragionare sulle nuove strategie di vendita nel set-tore del fotovoltaico e sulleopportunità che il mercatoci offre per continuare la nostra attività, sia pure noncon gli stessi ritorni di qualche anno fa.A tale proposito riportiamo alcune indicazioni chesono emerse da un recente seminario, organizzato da

VPSOLAR, da cui è emersa una puntuale analisi delmercato e le conseguenti strategie che, ad avviso di SE,è necessario seguire per una cultura comune, che sia ilfondamento dello sviluppo futuro di questo settore.In attesa che i nuovi decreti per rilanciare l’economianazionale siano varati dal Parlamento, le riflessionisono innanzi tutto dedicate a:- opportunità di retrofitting (adeguamento) degli im-pianti già esistenti, - possibilità di creare nuovi sistemi di storage (accu-mulo) dell’energia prodotta, - concorrere alle detrazioni fiscali del 50% che già orasono possibili, rinunciando al Conto Energia.

Nel caso del retroffiting la strada più opportuna sem-bra quella di proporre al cliente un sistema termico chesappia sfruttare la massimo la capacità produttiva deipannelli solari. L’inserimento delle pompe di calore, dicui oggi esiste una vasta gamma di prodotti, è unastrada da molti già praticata con risultati positivi, so-prattutto dopo i recenti aumenti del metano e i conse-guenti crescenti costi per il riscaldamento. E’ infatti strategicamente necessario informare ilcliente di tutte le possibilità con le quali il fotovoltaico

il mercato si interrroga

quali strategie dopo il conto energiaFARE CULTURA PRESSO IL CLIENTE - UTILIZZARE TUTTI I SISTEMI DI RISPARMIO

ENERGETICO - CAMBIARE LE ABITUDINI PER L’UTILIZZO DELL’ENERGIA - VERIFICARE LA

CONVENIENZA DELLE DETRAZIONI FISCALI

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può garantire un forte risparmio sui costi dell’energia.A volte è necessario anche modificare i costumi deiconsumi, concentrandoli nelle ore in cui l’energia vieneprodotta, anche a mezzo di temporizzatori che faccianopartire lavatrici, asciugatrici ed elettrodomestici vari (fi-nanche le ricariche di aspiratori elettrici, cellulari equant’altro) negli orari di pieno giorno, contraria-mente a quanto è sempre stato consiugliato finora, per“schivare” la vituperata fascia uno della bolletta elet-trica.

Nel caso dei nuovi sistemi di sto-rage, considerati gli alti costi dellebatterie per l’accumulo di energia,una buona strategia è quella di im-magazzinare energia per uso ter-mico, come acqua sanitaria eriscaldamento. E’ una delle basidella domotica, di cui eviden-ziamo, qui sotto, uno schema base. Oggi esistono vasche di accumuloche perdono solo un 5% del caloreiniziale nelle 24 ore. I costi nonsono elevati come per lo storagechimico (batterie) e prevedono lapossibilità di modificare l’impiantoidraulico, qualora fosse necessario.La simbiosi tra questi sistemi e le

pompe di calore offre una marea di possibilità di ven-dita e di prodotti che agevolano l’opera dei professioni-sti del settore.Nel caso delle detrazioni fiscali, infine, un recente stu-dio di Qualenergia.it ha dimostrato come per impiantisuperiori ai 20 kwp la detrazione sia molto più conve-niente del Conto Energia stesso, rinunciando al quale,peraltro, è possibile continuare ad utilizzare il sistemadi scambio sul posto, come avveniva nel QuartoConto. Difatti, da giugno 2012 e fino al 30 giugno2013 le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie(da non confondersi con quelle del 55% per l'efficien-tamento energetico) sono state portate dal 36 al 50%.

Per un ventaglio piuttosto esteso di lavori edi-lizi e a beneficio delle sole persone fisichespetta una detrazione Irpef del 50% su un li-mite massimo di spesa di 96.000 euro perunità immobiliare, spalmata su 10 anni inrate omogenee. I vantaggi della detrazione fiscale sono molte-plici: vi è la certezza del beneficio economicoessendo il cliente stesso che detrae la quotaparte ogni anno; vi è la possibilità di includerenell’importo altri lavori (es. sugli impianti e l’illuminazione LED; l’utilizzo è libero dei davincoli di certificazione; non è necessario l’ac-cesso ad alcun registro per impianti di po-tenza > 12 kWp; si risparmia sui costi dellapratica GSE; si allegerisce la responsabilità peril raggiungimento dell’incentivo. Insomma ri-nunciare al conto energia in favore delle de-trazioni sembra essere un'ottima idea: su 25anni si parla di quasi 30mila euro di guada-gno in più. Dobbiamo cominciare a parlarneal cliente.

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ESEMPI DI STORAGE TERMICO

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E' imminente la attivazione del Conto Energia ter-mico, il nuovo Decreto sulle rinnovabili termiche, ap-punto, che potrebbe già partire con l'inizio del nuovoanno. Tante le novità, in particolare per il settore pub-blico il quale, finora escluso dal 55%, potrà ora acce-dere agli incentivi del nuovo Conto, intervenendo sututta una serie di edifici vetusti sparsi sul territorio.Anche i privati, tuttavia, vedranno cambiarsi le carte intavola, potendo per la prima volta scegliere se usufruiredella detrazione del 55% o invece rivolgersi ai nuoviaiuti previsti dal Conto Energia termico.Il decreto prevede l'incentivazione di piccoli interventidi efficienza energetica e per la produzione di energiatermica da fonti rinnovabili (pompe di calore, scaldac-qua, solare termico e generatori di calore a biomassa).L'accesso agli incentivi per le rinnovabili termicheverrà consentito ai soggetti pubblici, inclusi per laprima volta l'IACP (Istituto Autonomo Case Popolari),e privati, mentre – nell'attuale versione del decreto–quelli per l'efficienza energetica sono riservati ai solisoggetti pubblici. Fino ad oggi, infatti, i privati beneficiano dello sgraviofiscale di cui sopra: la composizione delle due misurein un disegno organico rappresenta uno dei principalinodi che si sta sciogliendo.

Nel primo biennio di applicazione è previsto un costocomplessivo massimo di 900 ml/Euro che sarà copertoa valere sulle tariffe del gas naturale. Per tutte le tecnologie ammesse a incentivo, il nuovodecreto stabilisce una serie di valori prestazionali mi-nimi. In particolare, l'incentivo risulta commisurato al-l'energia rinnovabile prodotta e al risparmio energeticoconseguito e sarà differenziato per taglie e zone climati-che. Per gli impianti a biomassa fino a 35 kWt e solari ter-mici fino a 50 mq, l'ammontare annuo dell'incentivo ècostante, calcolato a forfait ed erogato per un biennio.Per quanto riguarda, invece, gli impianti di taglia mag-giore, l'ammontare annuo dell'incentivo è costante,conteggiato a forfait ed erogato per un quinquennio.L'incentivo, erogato in rate annuali costanti, è pari aduna percentuale della spesa sostenuta per l'intervento. Gli interventi potranno essere richiesti per edifici esi-stenti o unità immobiliari di qualsiasi categoria cata-stale, nuovi edifici ultraefficienti (classe A), impiantitermici per il condizionamento invernale e per la pro-duzione di acqua calda sanitaria, elettrodomestici, mo-tori e inverter. Per quanto riguarda le tipologie di tecnologie ammessea incentivo, esse saranno suddivise per categoria, a par-tire dagli “impianti di piccole dimensioni”, tra cui figu-rano pompe di calore e scaldacqua a pompa di calore,con potenza nominale inferiore a 500 kW, e solare ter-mico e solar cooling per una superficie solare lorda in-feriore ai 700 mq. Soggetti pubblici e privati potranno richiedere i nuoviincentivi per l’installazione di pompe di calore (elettri-che, a gas ed anche geotermiche), solare termico e solarcooling e generatori di calore a biomassa, questi ultimisoltanto in caso di sostituzione di altri impianti a bio-massa, gasolio o carbone. Tra le principali novità introdotte dal nuovo Conto,l'accordo di incentivi a soggetti pubblici per procederea piccoli interventi di efficienza energetica sovrapponi-bili a quelli del 55%. Tra questi l'isolamento termico dipareti, coperture, pavimenti, la sostituzione di finestreed anche l'installazione di generatori di calore a con-densazione.

(fonte Casa Clima)

DAL 2013 NUOVO CONTO ENERGIA PER IL TERMICO

da due a cinque anni di incentiviIL PROVVEDIMENTO DESTINATO A PRIVATI, AZIENDE ED ENTI PUBBLICI

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CLEVER l’Energy Manager per impianti fotovoltaici monofase di piccola taglia da 1 a 6 kWp. Un sistema di su-pervisione e gestione di impianto completo, facile da installare e facile da usare. Un apparato semplice e potentesupportato dal ”CLEVER WEB”, un efficace servizio di supervisione e monitoraggio offerto dal Connet ControlCenter per avere sotto controllo la produttività dell’impianto fotovoltaico e la gestione delle utenze domestiche.

Il CLEVER si installa in pochi minuti sul quadro elettrico dell’abitazione dove, con i sensori amperometrici digrande precisione (0,2% fondo scala) in dotazione, effettua le misurazioni della energia prodotta e scambiataverso la rete ed analizza l’energia consumata dalle utenze elettriche fornendo un quadro completo:- Potenza prodotta e consumata (kW)- Energia prodotta (kWh) per fascia oraria- Energia acquistata (kWh) per fascia oraria- Energia venduta (kWh) per fascia oraria- Energia consumata (kWh) per fascia oraria- Energia autoconsumata (kWh) per fascia oraria- Indicatore di ottimizzazione dei consumi (indica quando l’utente è in autoconsumo o in scambio)- Incentivo (Euro)- Datalog illimitato delle misure- Analisi dello storico misure- Relè per pilotare utenze da remoto- Monitoraggio produttività dell’impianto rispetto al valore di riferimento sul territorio in tempo reale(serviziodal CONNET CONTROL CENTER)- Gestione allarmi performance dell’impianto (servizio dal CONNET CONTROL CENTER)- Controllo di stringa (Opzionale con il controllo di stringa)- Allarme antifurto (Opzionale con il controllo di stringa)

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DALLA SVIZZERANUOVA FIDUCIANUOVA FIDUCIAAL FOTOVOLTAICOAL FOTOVOLTAICO

Nel corso degli ultimi 16 mesi è stato realizzato ilnuovo quartier generale di SolarMax nella attuale sededi Biel, in Svizzera. Questo nuovo edificio riuniscesotto il medesimo tetto le tre precedenti sedi svizzere e,di conseguenza, le attività relative a sviluppo, produ-zione, logistica e amministrazione. Secondo Solarmax,la prossimità di tutti i dipartimenti consente di inco-raggiare la comunicazione interpersonale, abilitandomaggiore rapidità nel processo decisionale e ulterioreottimizzazione dei processi e confronti diretti.Compatibilità ambientale ed efficienza energetica sonostate alla base della costruzione del nuovo edificio diSolarMax, come si conviene ad una azienda che in-tende essere leader nel settore delle rinnovabili. Per l’occasione sono stati utilizzati 3.370m³ di legnamenon trattato proveniente dalle Alpi e Prealpi svizzere,austriache e tedesche. Il legno utilizzato consente di ri-sparmiare 2.440 tonnellate di CO2. Inoltre, gli inver-ter sono prodotti in maniera totalmente CO2 neutral.L’edificio si è dotato di un impiato fotovoltaico di 220kwp per una produzione di energia pari a 200.000kWh all’anno.Il nuovo quartier generale di Solarmax costituisce unaulteriore tappa per lo sviluppo aziendale, negli oltre20 venti anni di attività. Il settore del fotovoltaico restadunque di primario interesse, nonostante gli incentividi molti Paesi, Italia compresa, vengano via via abban-donati per dare posto ad una maggiore attenzioneverso il risparmio energetico ed ai meccanismi di defi-scalizzazione.

Una nuova sede per Solarmax per favorire lo sviluppo

nel settore delle rinnovabili. Il nuovo edificio ultimato

nello scorso mese di settembre

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Dal 6 al 8 di novembre è stata presentata la RenewableEnergy World Africa cui hanno partecipato numerosedelegazioni internazionali, presso il Sandton Conven-tion Centre,di Johannesburg. Si tratta di una conferenza dedicata con relazioni e di-battito sulle principali sfide strategiche e sulle soluzionitecniche per espandere la produzione di energia rinno-vabile di energia in tutta l'Africa subsahariana.Gli espositori avranno un apposito padiglione, che saràun centro di competenza globale e di eccellenza tecno-logica nel settore dell'energia verde.I Paesi dell'Africa sub-sahariana denunciano oggi undeficit energetico collettivo con la prospettiva di unarapida crescita della domanda futura. La produzione dienergia rinnovabile offre un potenziale enorme percontribuire a colmare questa lacuna in un continente

con abbondanti risorse rinnovabili e con grandi spazi adisposizione. Nel corso degli incontri è stato evidenziato che la tec-nologia avanza rapidamente, così come la riduzione deicosti di produzione. Per questo motivo la produzionedi energia rinnovabile giocherà un ruolo importantenelle infrastrutture della nuova Africa, offrendo solu-

zioni sia nelle applicazioni rurali, sia nei grandi pro-getti come l'energia idroelettrica, eolica e biomassa.L’Africa partecipa alla crescita del mercato emergente,qual è quello delle energie rinnovabili, con investi-menti in progressiva crescita, dai 750 milioni di dollarinel 2004 ai 3,6 miliardi nel 2011. Il Sud Africa ha recentemente annunciato le sue regolein materia di energia rinnovabile e prevede di installare8.400 MW di impianti fotovoltaici per i prossimi 20

anni, che insieme ad altri 1000 MW di concentrazionesolare, teoricamente, fornirà oltre 60.000 posti di la-voro. Il Sud Africa presenterà cinque gare d'appalto per asse-gnare nei prossimi due anni 3.725 MW, valutati circa12 miliardi di euro. Entro il 2030, il paese mira a farelievitare le fonti rinnovabili al 8% del mix energetico.Attualmente siamo a meno dell'1%.

nuove opportunità di sviluppo per le rinnovabili nel Continente Nero

Sud Africa:fotovoltaico alla grande

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Nata in Giappone come la più grande mostra interna-zionale B2B nel settore fotovoltaico, PV EXPO ha am-pliato la sua reputazion, al punto che oggi èconsiderata la migliore porta d'ingresso per entrare nelcrescente mercato giapponese e asiatico, nell’area delPacifico. La Fiera si svolge contemporaneamente al PVSySTEM EXPO, ove viene proposta una vasta gammadi tecnologie e di materiali all'avanguardia, fra cui at-trezzature per la produzione produzione di celle solari emoduli fotovoltaici.La Fiera si svolge a Tokyo dal 27 febbraio al 1° marzo2013.

GIAPPONE - FIERA MONDIALE DEL FOTOVOLTAICO

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Mentre in tutta Europa si sta andando d'accetta sugliincentivi, per il fotovoltaico mondiale si è aperta dalluglio scorso una nuova speranza: il Paese del Sol Le-vante. In Giappone sono entrate in vigore le nuove ta-riffe incentivanti per le rinnovabili e per il fotovoltaicoi valori sono circa il doppio degli incentivi tedeschi, iltriplo di quelli cinesi e ben più remunerativi anche diquelli che in Italia sono regolati dal Quinto ContoEnergia.Il Giappone, come sappiamo, ha un grosso vuoto ener-getico da colmare: dopo aver fermato tutte le centralinucleari nei mesi precedenti, Tokyo ha preso la contro-versa decisione di far ripartire due soli reattori per il ti-more che non si riesca a far fronte al picco di domandainvernale. Fin da subito dopo il disastro di Fukushima,comunque, era stato chiaro che il Paese avrebbe pun-tato sulle rinnovabili per colmare la lacuna energetica emitigare la dipendenza dall'estero.Così il Paese asiatico spalanca ufficialmente le bracciaall'industria mondiale del fotovoltaico. Il Governo nipponico stima che la potenza da rinnova-bili passi dai 19,5 GW attuali a 22 GW in meno di unanno, entro marzo 2013, con 2 GW di nuova potenzafotovoltaica. Ma i volumi potrebbero essere decisa-mente più alti: secondo il Bloomberg New Energy Fi-nance, nel 2013 il Giappone installerà da 3,2 a 4,7GW di fotovoltaico, almeno il triplo degli oltre 1,3GW del 2011, che hanno portato il totale a fine 2011a circa 5 GW installati.L'incentivo infatti, come detto, è generoso: per il FV siparla di 42 yen a kWh, ossia circa 0,42 euro al cambioattuale. Gli incentivi in questione per il FV sono divisiin due taglie di impianti: potenze inferiore ai 10 kW osuperiori ai 10 kW, entrambe hanno diritto alla stessaremunerazione ma i primi solo per 10 anni mentre isecondi per 20 anni.Insomma, un regime decisamente appetibile anche te-nendo conto che in Giappone gli impianti al momentocostano più cari che nei mercati europei: oltre il dop-pio che in Germania. D'altra parte c’è chi ritiene pro-babile che con l'allargarsi del mercato il prezzo degli

impianti calerà nettamente, anche grazie allo sbarcomassiccio di moduli a prezzi stracciati provenienti daiproduttori cinesi, che potrebbero vedere nel Paese vi-cino un'alternativa interessante per rifarsi delle quotedi mercato che probabilmente perderanno negli Usa ein Europa a causa delle nuove barriere doganali ameri-cane e della crisi del vecchio Continente. A nostro modo di vedere, però, conoscendo la diffi-coltà di accedere in modo concorrenziale al mercatogiapponese, che privilegia il prodotto interno anche aprezzi nettamente superiori, si verificherà una diminu-zione della offerta giapponese al di fuori dei confininipponici e sarà piuttosto difficile organizzare nuoveforme di business per gli operatori fotovoltaici italianied europei.Sappiamo, però, che l’Istituto per il Commercio

Estero, mediante l’Ambasciata italiana di Tokyo, ed incollaborazione con il GSE, mette a disposizione incon-tri B2B per le aziende italiane che abbiano in fieri pro-getti ed idee da sviluppare anche su quel territorio.La fantasia nostrana potrebbe essere vincente in unPaese che già ha avviato applicazioni fotovoltaiche unppo’ ovunque, come nel caso della stazione ferroviariadi Miyakonojo (nell’isola sud-occidentale di Kyushu),illuminata con due megawatt di pannelli solari.

DAL SOL LEVANTE UN CONTO ENERGIA

AL TOP DEGLI INCENTIVI

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Secondo una recente statistica di Eurostat, il legno èuna risorsa naturale che viene utilizzata per diversiscopi, tra cui (e spesso in primo luogo) come fonte rin-novabile di energia. Nel 2010 il legno e i rifiuti del legno hanno contri-buito al 5% sul totale lordo di energia prodotta nel-l'UE-27, ed è stato la principale fonte di energiarinnovabile.Tra gli Stati membri, le quote più elevate di legno e dirifiuti del legno utilizzati per produrre energia hannotoccato la loro punta massima in Estonia (96%), se-guito dalla Polonia (81%), Lettonia (78%), Finlandia(76%), Ungheria (66%), mentre il minor consumo è

stato registrato a Cipro (13%), così come in Lussem-burgo e nel Regno Unito. L’Italia si pone molto vicinoalla coda con un 24%.Come è noto Eurostat è l'ufficio statistico dell'Unioneeuropea e la statistica appena pubblicata vuole essereuno stimolo per il 2012, anno dedicato alla sensibiliz-zazione sull’utilizzo di una energia sostenibile. Nel 2011, in Europa sono stati prodotti circa 429 mi-lioni di metri cubi di legno grezzo, di cui circa un

quinto era fuelwood, cioè dedicato alla produzione dienergia. Per il 2013 si ritiene che l’asticella del legno daardere si sposti ancora più verso un utilizzo sostenibiledi questa materia prima, anche se una adeguata ripian-tumazione deve essere correttamente pianificata se-condo rigide normative. Resta invece moltoimportante l’utilizzo degli scarti del legno e del cip-pato, il cui smaltimento rappresenta una fonte straor-dinaria nella cogenerazione.

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UNA “NUOVA” FONTE DI ENERGIA

L’EUROPA SPOSA IL LEGNO

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Il Conto Energia si sta esaurendo, ma non per tutti igeneri di impianti. Si ricorda, infatti, che il DM del 5luglio 2012 riserva 50 milioni di euro agli impianti concaratteristiche innovative ed altri 50 milioni di Europer gli impianti a concentrazione solare. Di questi ul-timi parleremo su altre pagine, mentre qui vogliamo ri-servare attenzione agli impianti cosiddetti innovativi. Spesso si sono verificate inconprensioni tra clienti edinstallatori, perchè non è stato chiaro il termine “inno-vativo” e i suoi limiti, ben definiti dai chiarimentiesprfessi nel merito dal GSE. Per buon uso degli uni edegli altri riassumiamo quali sono i parametri per rien-trare nella incentivazione degli impianti con caratteri-stiche innovative, mediante moduli non convenzionali,che è un modulo fotovol-taico il cui impiego è pos-sibile ed efficace solo perapplicazioni di tipo archi-tettonico, risultando essostesso un elemento edili-zio. Il modulo fotovol-taico non convenzionaleconsiste in un prodottoedilizio, unico e inscindi-bile, commercialmenteidentificato e certificatoai sensi della normativatecnica richiamata nel-l’Allegato 1-A al Decreto.A questa categoria appartengono:1) moduli fotovoltaici flessibili;2) moduli fotovoltaici rigidi quali:

- nastri in film sottile su supporto rigido;- tegole fotovoltaiche;- moduli fotovoltaici trasparenti per facciate, fine-

stre e coperture (opportunamente realizzati e installatiper consentire il passaggio della luce all’interno dell’in-volucro edilizio).Il sistema di montaggio deve essere progettato per l’in-tegrazione architettonica del fotovoltaico e deve garan-tire, unitamente alla superficie fotovoltaica dei modulie senza l’utilizzo di ulteriori elementi, le funzioni previ-ste dal Decreto, tra cui la tenuta all’acqua.Il GSE precisa infine che non si riconoscono come in-novative le caratteristiche di un impianto per il solo

fatto che nel sistema di montaggio, utilizzato per larealizzazione di detto impianto, sia incluso un ele-mento parte integrante di una differente invenzione in-dustriale per la quale sia stato ottenuto un brevettoeuropeo. L’integrazione architettonica del fotovoltaicoè da considerarsi tale se, a seguito di una eventuale ri-mozione dei moduli fotovoltaici, viene compromessa lafunzionalità dell’involucro edilizio, rendendo la costru-zione non più idonea all’uso.Gli impianti con caratteristiche innovative, ottengonol’accesso alla particolare tariffa incentivante solo se ven-gono installati su edifici. Dunque, vediamo cosa si in-tende per “edificio”.Il DPR 26 agosto 1993 n.412 definisce “edificio” un

sistema costituito dallestrutture edilizie esterneche delimitano uno spa-zio di volume definito,dalle strutture interneche ripartiscono dettovolume e da tutti gli im-pianti, dispositivi tecno-logici ed arredi che sitrovano al suo interno.La superficie esterna chedelimita un edificio puòconfinare con tutti o al-cuni dei seguenti ele-

menti: l'ambiente esterno, il terreno, altri edifici.In particolare, i moduli non convenzionali e i compo-nenti speciali, come precedentemente definiti, devonoessere sviluppati specificatamente per integrarsi e sosti-tuire elementi architettonici di edifici energeticamentecertificabili. Nella fattispecie, i moduli e i componentidevono garantire il mantenimento dei livelli di fabbiso-gno energetico dell’edificio e devono essere caratteriz-zati da una trasmittanza termica comparabile conquella del componente architettonico sostituito.Deve pertanto esistere, all’interno dell’edificio interes-sato dall’applicazione, un fabbisogno energetico certifi-cabile ai sensi della specifica normativa nazionalevigente; tale fabbisogno può essere garantito soltantoin virtù di un volume chiuso che permetta di regolaregli scambi termici tra l’interno e l’esterno.

IMPIANTI INNOVATIVI

COME ACCEDERE

ALLA TARIFFA

INCENTIVANTE

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In altre pagine di SE abbiamo evidenziato come siautile, in vendita, associare l’utilizzo di impianti fotovol-taici alla presenza di pompe di calore.La combinazione fotovoltaico con la pompa di caloreproduce due effetti. Il primo quello della pompa di ca-lore nella quale da 1KW di energia elettrica prodotta siricavano 4 KW termici. L’altro quello di poter accumu-lare l’energia prodotta. In questo modo è possibile uti-lizzare l’energia in altri momenti diversi dallaproduzione. Il sistema si autoregola a seconda della produzione dienergia solare ed il consumo interno in modo da mas-simizzare la sua efficienza, riducendo notevolmente ilconsumo di energia dall’esterno.Gli effetti sono quelli di migliorare la quota di auto-consumo e di diminuire l’immissione in rete dellaenergia prodotta. In questo modo è facile comprenderecome sia possibile aumentare il rendimento economicodell’impianto e il coefficiente energetico della casa.Normalmente la percentuale di autoconsumo per il

proprio fabbisogno è di circa il 40% dell’energia pro-dotta con la pompa di calore si può portare l’autocon-sumo fino all’ 80%.Un investimento che comprenda moduli fotovoltaici epompe di calore è dunque una rendita sicura, un passoverso il futuro nella concezione dello sfruttamentodell’energia prodotta, un notevole risparmio sulla bol-letta elettrica ed una valorizzazione del proprio immo-bile, senza contare il beneficio degli sgravi fiscali,previsti dalla normativa vigente. Illustriamo sinteticamente con 3 esempi, forniti dallaWaris s.r.l. di Condino, in provincia di Trento, aziendaitaliana che produce prodotti italiani, quale possa es-sere la rendita di un impianto fotovoltaico combinatocon la pompa di calore ai costi energetici attuali. Nonci è difficile pensare a quali risparmi si potrebbe benefi-ciare per gli anni futuri con l’aumento impetuoso deicosti energetici: gas, combustibili, energia elettrica.L’utilizzo dei moduli Waris WWK 300 PV risulta van-taggioso. Infatti, per la produzione di acqua calda si

un mix energetico per ottimizzare energia elettrica e termica

Fotovoltaico ePompe di Calore

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utilizza non solo il calore dell’aria ambiente, ma si puòsfruttare anche la corrente generata autonomamente,prodotta dall’impianto fotovoltaico combinato. Au-mentando la percentuale di corrente in utilizzo auto-nomo, aumenta anche l’incentivo GSE. Questo effetto è ulteriormente rafforzato dalla fun-zione di riscaldamento dell’acqua che viene attivataesattamente nel momento in cui l’impianto solare do-vrebbe attingere corrente dalla rete.

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In Italia vengono installate più di ventimila pompe dicalore all'anno. Eppure tra le soluzioni per l'efficienzaenergetica le pompe di calore sono forse quelle menoconosciute. Utilizzano l’energia elettrica per trasferire ilcalore da un ambiente a temperatura più bassa ad unaaltro con temperatura più alta. Le pompe di calore pos-sono essere quindi utilizzate, sia per il riscaldamentonella stagione invernale, sia per il raffrescamento du-rante la stagione estiva.Quali i vantaggi? Le pompe di calore forniscono piùcalore rispetto all’energia elettrica che consumano, nonsono soggette alla variabilità dei costi per il combusti-bile e si risparmia circa il 40% in bolletta. Sono infinedisponibili incentivi statali, anche sotto forma di defi-scalizzazione.Una pompa di calore può produrre calore per il riscal-damento di un edificio o per l'acqua calda per uso sa-nitario, utilizzando energia presente nell'ambiente peril 75% e prendendone solo il restante 25% da fontitradizionali. La tecnologia che utilizza la pompa di ca-lore si basa su una fonte di calore esterna di tipo am-bientale: l'aria, l'acqua o il suolo.

Le pompe di calore più comuni sono quelle elettriche etra queste esistono vari modelli: aria-aria, aria-acqua,acqua-aria e acqua-acqua, dove il primo termine sta perla fonte di approvigionamento del calore e il secondoper la forma con cui viene distribuita all'interno del-l'edificio. Il risparmio è notevole e per rendere l'idea della conve-nienza, un chilowattora con normale elettricità costa0,25 euro, mentre un kWh termico con la pompa dicalore costa 0,063 €.Attualmente sono in vigore le detrazioni fiscali del55% delle spese per la sostituzione dell’impianto di cli-matizzazione invernale con pompe di calore ad alta ef-ficienza; detrazioni che si possono spalmare in diecianni. Con il decreto sulle rinnovabili termiche e sull'ef-ficienza energetica, atteso per la fine dell’anno, ci atten-diamo la riconferma della detrazione o nuovi incentivia partire dal 2013.Per intuire meglio come funzioni una pompa di calore,si immaginino 100 unità di energia termica all'internodi un pallone; questo viene compresso fino a raggiun-gere le dimensioni di una pallina da ping pong: questa

LE POMPE DI CALOREQUESTE SCONOSCIUTE...ma convertire i consumi del gas in consumi elettrici conviene, soprattutto in simbiosi con un impianto fotovoltaico

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pallina contiene le stesse unità di energia, ma l'energiatermica per unità di volume è maggiore e la tempera-tura dell'aria all'interno della palla è aumentata.Le pareti della pallina si riscaldano e quindi il caloreinizia a trasferirsi all'esterno. Per portare questo calorein un altro luogo, si può immaginare di muovere lapallina in una zona fredda, dove essa gradualmente ag-giusterà la sua temperatura fino a uguagliare la tempe-ratura dell'ambiente. Dopo che la pallina si è raffreddata, la si può riportarenella zona iniziale e lasciarla espandere. Dato che haperso calore, nel momento in cui torna alle dimensionidi un pallone la sua temperatura è troppo bassa equindi inizia ad assorbire energia termica, raffreddandol'aria circostante.Il compressore di una pompa di calore crea proprio ladifferenza di pressione che permette il ciclo (simil-mente alla palla che si espande e si contrae): esso aspirail fluido refrigerante attraverso l'evaporatore, dove ilfluido stesso evapora, a bassa pressione, assorbendo ca-lore, lo comprime e lo spinge all'interno del condensa-tore, dove il fluido condensa ad alta pressione,rilasciando il calore assorbito. Il fluido refrigerantecambia di stato all'interno dei due scambiatori: passanell'evaporatore da liquido a gassoso, nel condensatoreda gassoso a liquido.Quando si confrontano le prestazioni di pompe di ca-lore, è meglio evitare il termine "rendimento", inquanto esso ha differenti significati, ma conviene par-lare di resa. La resa è espressa dal coefficiente di presta-zione, COP, rapporto tra energia resa (alla sorgente diinteresse) ed energia consumata (di solito elettrica). Unvalore del COP pari a 3 indica che per ogni kWh dienergia elettrica consumato, la pompa di calore forni-sce calore pari a 3 kWh.Si fa notare che quando c'è una notevole differenza ditemperatura, per esempio quando si vuole riscaldareuna casa in una rigida giornata invernale, è necessariopiù lavoro per muovere il calore. Se la pompa di caloreè all'esterno e l'evaporatore non è riparato, è possibile

che il COP scenda e sia inferiore a 1 e che l'umiditàdell'aria tenda a ghiacciarsi sulle alette del dispositivo(con obbligo di periodico scongelamento). In altre pa-role, quando fuori fa molto freddo, conviene produrrecalore all'interno con una stufetta piuttosto che pren-derlo dall'esterno.Le pompe di calore commerciali sono in rapido svi-luppo: il COP è cresciuto negli ultimi 5 anni da 3 a 4e, in alcuni casi, a 5. Di conseguenza stanno diven-tando una valida scelta per il riscaldamento domestico. Le pompe di calore sono sempre più utilizzate ancheper riscaldare le piscine e l'acqua per usi domestici.Come detto, ci sono due tipi di pompe di calore adaria; la più comune è quella aria-aria, che estrae calore

dall'aria e lo riversa all'interno o all'esterno di un edifi-cio, a seconda della stagione; segue poi quella aria-acqua, che è utilizzata in ambienti con la distribuzioneidronica del calore (questa seconda soluzione è comun-que più rara).Le pompe di calore ad aria possono essere progettateper lavorare in unione con una fonte supplementare diriscaldamento, come una caldaia elettrica, a gas, a gaso-lio.Esaminiamo le varie fasi di funzionamento, comin-ciando dalla fase di riscaldamento, ove il calore è prele-

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vato dall'aria esterna e portato all'interno dell'edificio.Il fluido refrigerante attraversa la valvola di lamina-zione e diventa una miscela liquido-vapore a bassapressione. Quindi entra nell'evaporatore, posto al-l'esterno, dove assorbe calore fino a diventare vapore abassa temperatura. Il vapore attraversa l'accumulatore,dove è raccolto anche ogni rimanente liquido. Quindiviene compresso, con conseguente innalzamento dellatemperatura. Il vapore caldo giunge nel condensatore,che è il radiatore posto all'interno dell'edificio (vicinoall'eventuale caldaia), e cambia di fase rilasciando il ca-

lore di liquefazione. Il liquido ottenuto ritorna alla val-vola di laminazione e il ciclo si ripete.La fase di raffreddamento, invece, inverte il ciclo ap-pena descritto in modo da cambiare direzione al flussodi calore: il liquido refrigerante evapora nel radiatoreinterno e condensa nel radiatore esterno. L'aria internaviene inoltre deumidificata.Quando il radiatore esterno opera come evaporatore, lasua superficie risulta a bassa temperatura quando anchel'aria esterna è fredda (fase di riscaldamento nella sta-gione invernale). Questo comporta la formazione dighiaccio su di esso, dovuta alla presenza di umidità nel-

l'aria esterna, e di conseguenza una riduzione del ren-dimento dello scambio termico (il ghiaccio è isolante).Per disciogliere lo strato di ghiaccio la valvola reversi-bile inverte il ciclo e la ventola dell'evaporatore esternosi ferma, in modo da ridurre l'energia termica necessa-ria per lo sbrinamento. Ovviamente, mentre la mac-china è in questa fase, il radiatore interno raffreddal'aria dell'edificio e quindi vi è la necessità di riscaldarlaprima di immetterla in circolo.Vi sono due metodi per stabilire quando effettuare losbrinamento: con un sensore di temperatura esterno eun timer che inverte il ciclo ogni tot minuti, oppurecon un sistema di controllo più raffinato, che monitorail flusso d'aria, la pressione del refrigerante, la tempera-tura dell'aria. Il secondo metodo, seppur più caro, èpreferibile in quanto evita sbrinamenti non necessari equindi migliora il rendimento della macchina.Anche se la pompa di calore può fornire tutto il calore

necessario ad un edificio, non è conveniente quando icarichi per il riscaldamento sono molto maggiori diquelli per il raffreddamento: la pompa, dimensionataper la stagione invernale, d'estate opererebbe in ma-niera intermittente, con minore rendimento e minorecapacità di deumidificazione.Il costo di installazione può essere fino a 2 volte mag-giore di quello di una caldaia tradizionale e dovrebbeessere recuperato, grazie ai risparmi energetici, in untempo attorno ai 5 anni per essere economicamente at-traente.

(fonte Qualenergia - Vikipedia)

CONTINUA POMPE DI CALORE

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OBIETTIVI DEL CORSOFornire informazioni su come: effettuare un sopral-luogo tecnico, verificare la fattibilita' tecnica, redigereun progetto esecutivo, seguire l'iter autorizzativo congli Enti locali, gestire il rapporto con Enel per l'otteni-mento della connessione alla rete e condurre la dire-zione lavori in cantiere.

DESTINATARIRivolto a Geometri, Architetti, Periti Industriali, Inge-gneri che vogliono lavorare con professionalita' ed ag-giornamento continuo nel settore fotovoltaico.

METODOLOGIA DIDATTICAIl corso ha un taglio pratico. La didattica sara' attiva e tesa al coinvolgimento dei partecipanti al fine di facilitarnel'apprendimento. Avranno luogo esercitazioni d'aula, presentazioni video, presa visione di planimetrie, lavoriprogettuali e discussione di casi pratici.

ATTESTATO DI PARTECIPAZIONEA fine corso, verrà rilasciato un attestato di partecipazione dal titolo "ENERGIA RINNOVABILE DA FONTESOLARE FOTOVOLTAICA"

PROGRAMMAPrima Giornata (Durata 8 ore) - Dalle 9.00 alle 18.30 con pausa pranzo dalle 13.00 alle 14.30Presentazione Energia Italia.-Conto energia e GSE-Conduzione di un sopralluogo e analisi di fattibilita' tecnica.Analisi di data sheet di moduli, inverter e protezioni di interfaccia.-Criteri di progettazione elettrica degli im-pianti nelle configurazioni varie-Iter autorizzativo e connessione alla rete elettrica-Tipologie d'impianti: fissi, adinseguimento-La manutenzione degli impianti: ordinaria e straordinaria-Caratteristiche dei componenti, presta-zioni e garanzie-Effetto degli ombreggiamenti parziali.-Protezione degli impianti FV dalle sovracorrenti lato DCe dalle scariche atmosferiche.-Modalita' di allacciamento alla rete elettrica Enel e cabine di trasformazione.Seconda Giornata (8 ore) - Dalle 9.00 alle 18.30Strumenti di misurazione e verifiche tecnico-funzionali-Attivita' di Collaudo impianti-Il sistema di monitoraggioe controllo a distanza-Direzione lavori-Sicurezza in cantiere: DPI, POS e Piano di coordinamento ect.-Come col-laborare con Energia Italia, iter autorizzativi e attivita' progettualiTerza Giornata (4 ore) - Dalle 9.00 alle 13.00Visita presso un impianto fotovoltaico in esercizio.

SEDE DEL CORSOSicilia - Punto Commerciale Energia Italia - Via Caracci 1, angolo Via Pausania, Castelvetrano (TP)

Per qualsiasi ulteriore informazione gli uffici di Energia Italia sono a vostra disposizionetramite tel. 0924.45066, mail [email protected] o fax 0924.072007

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Il costo della bolletta elettrica, in Italia, rappresentauno dei capitoli di spesa più importanti per le famigliee le aziende. In questo Paese è difficile formulare delleprevisioni sui costi futuri dell’energia elettrica, perchévi sono stati anni in cui l’aumento ha sfiorato il 15%ed altri anni in cui è rimasto contenuto intorno al 5%.Un dato è comunque certo: in Italia l’energia elettricacosta molto più che nella maggior parte degli altri Paesieuropei. Per questo motivo è urgente affrontare il pro-blema in tempi rapidi, riducendo i consumi e facendoun maggiore ricorso alle energie rinnovabili.

COSA SONO I LEDIl Led è un componente elettronico che, al passaggio diuna minima corrente, emette una luce priva di infra-rossi ed ultravioletti, accendendosi immediatamente.La tecnologia LED (Light-Emitting Diodes) rappre-senta l'evoluzione dell' illuminazione allo stato solido,in cui la generazione della luce è ottenuta mediante se-miconduttori anziché utilizzando un filamento o ungas. L'illuminazione LED è più efficiente dal punto divista energetico, ha una durata maggiore ed è più soste-nibile. Inoltre consente innovative e creative soluzionidi utilizzo che integrano la luce nelle nostre case, nelleautomobili, nei negozi e nelle città. I LED sono desti-nati, nel tempo, a sostituire le lampade tradizionali ad

incandescenza e le lampade a fluorescenza.

RISPARMIO ENERGETICOGrazie all'elevato illuminamento caratteristico dellelampade e lampadine a led, è possibile sostituire conesse anche le lampade fluorescenti (compatte o alneon) con equivalenti a led che consumano moltameno energia, cioè di potenza (in watt) decisamenteinferiore, conseguendo un rilevante risparmio econo-mico. Ad esempio, è possibile sostituire una normalelampada al neon da 40 W (del tipo T8 da 26 mm didiametro e 120 cm di lunghezza) con un "tubo a led"(composto da quasi 300 piccoli led) che consuma nonpiù di 17 W. In tal caso, ipotizzando un costo del-l'energia elettrica di 0,25 €/kWh e un uso medio di 8ore al giorno, il consumo annuo con le due diverselampade sarebbe, rispettivamente, di 116,80 kWh e di49,64 kWh. Pertanto, il risparmio annuo nell'usare lalampada a led al posto di quella fluorescente al neon

BOLLETTA FELICE

LE LUCI A LEDNUOVA FRONTIERADEL RISPARMIO ENERGETICO

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BOLLETTA FELICE

sarebbe di 67,16 kWh, e dunque di € 16,79 per cia-scuna lampada del tipo indicato.

DURATAI LED mantengono il 70% dell’emissione luminosainiziale ancora dopo 50.000 ore, secondo gli standardEN50107. Con ciò non è detto che bisogna necessaria-mente sostituirli dopo tale periodo, se tale riduzionenon crea eccessivi fastidi si possono tranquillamenteutilizzare fino alla completa perdita di luminosità, sti-mata in 100.000 ore. Confrontando la durata dei ledrispetto alle lampade tradizionali e ipotizzando un fun-zionamento medio di 6 ore al giorno, notiamo che:- la vita media di una lampadina a incandescenza è dicirca 1000/1500 ore (250 giorni)- la vita media di una lampada a scarica (neon) è di4.000 ore circa (666 giorni) - la vita media di una lampada fluorescente (basso con-sumo) è di 6.000 ore (1.000 giorni)- la vita media di una lampada a led è di 50.000 ore(8.333 giorni)ALTA EFFICIENZA LUMINOSAL'efficienza luminosa di una sorgente di luce è il rap-porto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso. Ladimensione è espressa in lumen/watt. Il flusso lumi-noso è definito in base alla percezione soggettiva del-l'occhio umano medio e corrisponde ad una particolarecurva all'interno dello spettro della luce visibile. Unalampadina emette radiazioni anche al di fuori dellabanda visibile, in genere nell'infrarosso e nell'ultravio-letto, che non contribuiscono alla sensazione di lumi-nosità, semmai recano danni alla vista. Una lampadaha una maggiore efficienza luminosa quanto più è ingrado di emettere uno spettro adatto alla percezioneumana. Attualmente i led hanno un efficienza lumi-nosa fino a 120 lm/W, rispetto ai:- 13 lm/W per le lampade ad incandescenza - 16 lm/W per le alogene - 50 lm/W per le fluorescenti.

NON CONTIENE SOSTANZE PERICOLOSEIl led contiene polvere di silicio, non contiene gas no-civi alla salute e non ha sostanze tossiche, a differenzadelle fluorescenti e delle lampade a scarica (alogenurimetallici e vapori di sodio). Totale assenza di inquina-mento luminoso; il led brilla, ma non satura l'am-biente. Zero sono le emissioni di raggi U.V. che in viagenerale sono dannosi per l’uomo dopo lunghe esposi-zioni nel tempo. Zero sono anche le emissioni di raggiI.R., dannosi per gli occhi per esposizioni dirette. Tali

emissioni sono molto dannose anche per il commerciodel tessile e del pellame, materiali questi molto sensibiliai raggi U.V. Perdita di brillantezza dei colori e sclero-tizzazione dei materiali, in particolare quelli naturali equindi più pregiati, sono spesso l'inevitabile conse-guenza di una lunga esposizione alla luce artificiale: unmotivo in più per utilizzare i Led nell'illuminazione deilocali commerciali.

NON EMETTONO LUCE CALDAI LED generano calore, ma lo trattengono al loro in-terno, difatti l' involucro è in grado di controllare il ca-lore generato e di smaltirlo verso dissipatori esterni. Lapotenza usata viene così impiegata al meglio per l'illu-minazione, ottimizzando l'efficienza. La temperaturamedia raramente è superiore a 50°. I led possonoquindi essere installati a contatto con legno, plastica, etutti quei materiali che temono l'eccessivo calore. No-tevole può rivelarsi il risparmio nel climatizzare un am-biente molto illuminato: infatti una lampada adincandescenza o alogena produce una notevole quan-tità di calore disperso nell' ambiente e normalmente,quando si eseguono dei calcoli per la progettazione diun impianto di climatizzazione, viene consideratacome una fonte di calore da abbattere di circa 75 W.L'equivalente fonte di luce, ma a LED, viene valutatacon margine ridondante a circa 15 W.

ASSENZA DI MANUTENZIONEI costi di manutenzione degli apparati di illuminazionea LED sono stimati nell’ordine di un centesimo ri-spetto agli impianti al sodio attualmente in uso, quindipraticamente nulli.

COMPATIBILITA' CON TUTTI GLI ATTACCHILe tipologie di led in commercio sono compatibili condimensioni / attacchi / tensioni di alimentazione esi-stenti: basta svitare ed avvitare, sfilare ed infilare alposto delle altre lampade. Salvo che per le plafoniere alneon, ove è necessario disattivare lo starter.

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In alto a sinistra, una plafoniera per ufficio superpiatta. A destra, in alto una plafoniera indu-striale e in basso giochi di illuminazione stradale.Qui sotto, un campo di calcetto.

BOLLETTA FELICE

alcuni esempidi applicazionicon luci a led

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IL CASO DI UN CENTRO COMMERCIALE

L’ipotesi è quella di convertire in luci a led le parti co-muni e il garage sotterraneo di un noto centro com-merciale in Lombardia.

SUDDIVISIONE DEI SITIIl sopralluogo è stato effettuato sulle seguenti porzionidi fabbricato:

1. Garage – Piani da 01 a 032. Rampe di salita e discesa3. Scale di accesso e di emergenza interneed esterne.4. Vani tecnici5. Scarico merci6. Zone di filtro7. Vani ascensori8. Corridoi di passaggio9. Parti comuni al piano terra e primopiano10. Ristorante11. Terrazzo

LAMPADE DA SOSTITUIREA. N. 1.964 tubi da 58 watt con altrettantitubi led da 24 watt

B. N. 928 tubi da 36 watt con altrettanti tubiled da 12 wattC. N. 884 lampade da 26 watt altrettante lam-pade da 12 wattD. N. 300 tubi da 58 watt con ml. 850 di nastroled (72 watt/5 ml)

Qui sotto riportiamo un business plan che ha dimo-strato al cliente il reale risparmio dell’operazione el’utilità dell’investimento preventivato. C’è da tenere

presente che le luci in esame restano accese 24ore su 24. Nella prima colonna trovate i dati re-lativi alla attuale illuminazione e ai led, ove sievince immediatamente la differenza di potenzaimpegnata e la lunga durata della nuova illumi-nazione, considerando che si tratta di un calcoloeffettuato su un lavoro di 22 ore giornaliere su365 giorni annui. Nella seconda colonna sonoevidenziati sia i costi dell’intervento di sostitu-zione, sia i costi attualmente sostenuti per la ma-nutenzione annua delle luci tradizionali. Nellaterza colonna è evidenziato l’impegno del finan-ziamento bancario. Nella quarta colonna sonoriportati gli utili di esercizio, differenziati in ri-

sparmio annuo sul costo della bolletta, in liquiditànetta restante nei primi tre anni (durata del finanzia-mento bancario) pagata la rata, e in utile netto al ter-mine della garanzia di durata dei led (50.000 ore),anche se invero i led possono durare molto di più,quasi il doppio. Nell’ultima casella è infine riportato ilrisparmio per la mancata manutenzione, valore che vaaggiunto al “totale utile durata led”.

BOLLETTA FELICE

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Il comune di San Martino di Lupari, provincia di Pa-dova, ha ultimato i lavori di attivazione dell'illumina-zione pubblica al Led a Borghetto. Un'operaimportante per la cittadinanza che ben risponde alleesigenze del risparmio energetico e della sicurezzaciclo-pedonale e pubblica, riqualificando il centro dellafrazione. Una quarantina di nuovi dispositivi sono statiinstallati e sono già entrati in funzione.L'intervento si pone a completamento della pista cicla-bile che collega Borghetto a Santa Giustina in Colle, lelampade al Led (acronimo di Light Emitting Diode ov-vero Diodo a emissione luminosa) hanno così soppian-tato e sostituito le dispendiose lampade a mercuriodella vecchia linea, con notevole risparmio.Tra le novità di maggior rilievo anche un sistema di di-merazione che si attiva automaticamente con un rego-latore elettronico e che, dopo una cert'ora, riduce di unulteriore 30% il consumo energetico già basso dell'in-tero impianto. Il rinnovamento dell'illuminazione pub-blica ha poi permesso di rifare i quadri su 3 linee

preesistenti. Inoltre i nuovi corpi illuminanti sono statiforniti dei dispositivi supplementari per l'installazionedelle luminarie natalizie con linea separata.Come spiega il sindaco, Gerry Boratto: “Ora anche lafrazione di Borghetto gode di un'illuminazione ade-guata ed efficiente che indubbiamente migliora la sicu-rezza stradale e agevola il traffico degli utenti deboli(pedoni, ciclisti, ecc...); inoltre insieme alla parrocchiastiamo ragionando per fare un intervento che migliorila viabilità ciclo-pedonale nei pressi della chiesa. Otti-mizzare i consumi attraverso tecnologie innovative e diultima generazione quale il Led, con un notevole ri-sparmio per le casse comunali e per le tasche dei citta-dini, è uno degli obiettivi dell'AmministrazioneComunale. Procederemo infatti a breve con il rifaci-mento di tutta la linea dell'illuminazione pubblica sualtre 4 arterie stradali”.

(fonte Padova Oggi)

luci di strada

COMUNI SMARTGRAZIE AI LEDL’esempio virtuoso di San Martino Lupari

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La sostenibilità è il motore dello sviluppo della Torinodi domani. Innovazione, reti, comunicazione, mobilitàcome strumenti del cambiamento e, insieme, un nuovomodo di fare economia, cultura e benessere diffuso.Dopo l’approvazione, nel settembre 2010, del Pianod’Azione per l’Energia Sostenibile previsto dal Pattodei Sindaci (TAPE - Turin Action Plan for Energy),

Torino affrontaora una nuovasfida europea:esseere a pienotitolo unaSmart City.Con l’iniziativaSmart Cities, laCommissioneEuropeasostiene le cittàche si impeg-nano a incre-mentarel’efficienza en-ergetica deipropri edifici,delle reti ener-

getiche e dei sistemi di trasporto in modo tale daridurre, entro il 2020, del 40% le proprie emissioni digas serra.Secondo l’accezione della Commissione Europea“Smart City” significa Smart economy, Smart people,Smart governance, Smart mobility, Smart environ-ment, Smart living.In questo contesto Torino deve pertanto muoversi, la-vorando in stretta sinergia con i soggetti pubblici e pri-vati che operano sul territorio, su una piattaformaprogettuale, un insieme di azioni che mirino a rendereTorino “città intelligente” in grado di produrre alta tec-nologia, ridurre i consumi energetici degli edifici, pro-muovere trasporti puliti e migliorare in generale laqualità della vita dei suoi abitanti all'insegna delle basseemissioni di anidride carbonica.Il percorso che porterà Torino a diventare una città in-telligente si inserisce nel più generale programma diEuropa 2020, disegnando una città che possa crescere eri-organizzarsi attorno agli obiettivi strategici dell’am-ministrazione. Ben 51 sono le azioni da attuare, ed inparte già attivate, volte a favorire il risparmio ener-getico, incrementare l’efficienza energetica ed il ricorsoa fonti energetiche rinnovabili: ma per Torino il TAPEsignificherà anche minore spesa, stimata al 2020 in un

per raggiungere il suoprestigioso obiettivo entro il 2020, la città della Mole

invita progettisti e imprese

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SE 47 SErisparmio di 787 milioni di euro all’anno solo di costienergetici.Inoltre la Città ha messo a sistema il patrimonio e leesperienze attuate negli anni, in particolare a partiredagli anni 90, come risposta alla crisi della “città fab-brica” e al tramonto del fordismo. L’obiettivo che laCittà di Torino si è data per il 2020 rientra in un prog-etto più ampio che richiede una svolta culturale pro-fonda ed il contributo di tutti coloro che vivono edoperano sul territorio cittadino: enti, istituzioni, imp-rese, associazioni, singoli cittadini, ma anche al di fuoridi questo territorio, quando si tratti di contributipartecipativi alla realizzazione del progetto.

Torino intende divenire una “città intelligente” e si stapreparando per affrontare la sfida dell’iniziativa comu-nitaria “Smart City” anche attraverso la ridefinizionedella propria struttura amministrativa con la costi-tuzione della “Fondazione Torino Smart City per loSviluppo Sostenibile”, un modello integrato e flessibiledi finanziamento e gestione delle progettualità che ac-compagneranno il percorso strategico della Città.Si è inoltre completata la costruzione di una vera e pro-pria Piattaforma per Torino Smart City che, partendodalle esperienze e dalle indicazioni che emergono dalTAPE, intende potenziare, collegare, implementare,sviluppare le linee di intervento del un nuovo pianostrategico.La piattaforma progettualeè in primo luogo unacollezione di temi di scalametropolitana da af-frontare. In secondo luogocostituirà l’ambiente dellaco-progettazione disoluzioni e di idee per ar-rivare assieme agli operatorieconomici, sociali, culturalia definire un nuovo mod-ello. Un modello inclusivoche riscriva le regole di in-gaggio tra sistema pubblicoe privato, che preveda unanuova strumentazione fi-nanziaria, che introducal’innovazione nella pub-

blica amministrazione, che veda nuove procedure diprocurement, azioni di semplificazione e trasparenza,di regolamentazione, su cui la pubblica amminis-trazione sappia formulare promesse credibili nel medioperiodo.La stessa piattaforma è anche lo strumento di inte-grazione che deve garantire natura sistemica al pro-getto, una grande architrave informativa finalizzata adintegrare e gestire dati, sia al fine di innovare i servizipubblici e abilitarne di nuovi, sia al fine di rendere glistessi dati disponibili, in modalità aperta, ad una nuovaimprenditorialità brillante.Ad oggi oltre 60 soggetti (aziende partecipate, aziendeprivate, poli di formazione, atenei torinesi, associazionidi categoria, sistema bancario, fondazioni) hanno sot-toscritto la Dichiarazione di Interesse e presentato ideeprogettuali. Il campo è aperto ad ulteriori esprienze eproposte.Dice mario Sechi, responsabile della pianficazione

strategica della Fondazione Torino Smart City:“Vogliamo che la nostra città faccia il gran balzo versouna tecnologia moderna e intelligente, soprattutto inprospettiva degli obiettivi che vogliamo raggiungereentro il 2020. Purtroppo i tempi non ci consentono diavventurarci in bandi per i quali non esiste una con-grua copertura economica. Per questo motivo siamo ad

accogliere proposte di col-oro che vogliono aiutarcinel progetto di Smart City,individuando - non vi èdubbio - le loro conve-nienze imprenditoriali, inmodo che coincidano congli interessi della città”.

Per maggiori informazioni

Comune di TorinoSettore Tutela Ambiente

via Padova, 29 – 10152 Torinotel. 011-4426225/011-

4420195/011- 4426566/011-4426023

MARIO SECHI

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Listino Euro Sconto Detrazione Imponibile IVA FATTURA

2 uscite 450,00 15% 67,50 382,50 21% 462,83

4 uscite 900,00 20% 180,00 720,00 21% 871,20

6 uscite 1.350,00 25% 337,50 1.012,50 21% 1.225,13

8 uscite 1.800,00 30% 540,00 1.260,00 21% 1.524,60

10 uscite 2.250,00 35% 787,50 1.462,50 21% 1.769,63

12 uscite 2.700,00 39% 1.053,00 1.647,00 21% 1.992,87

14 uscite 3.150,00 42% 1.323,00 1.827,00 21% 2.210,67

16 uscite 3.600,00 45% 1.620,00 1.980,00 21% 2.395,80

18 uscite 4.050,00 48% 1.944,00 2.106,00 21% 2.548,26

20 uscite 4.500,00 50% 2.250,00 2.250,00 21% 2.722,50

Prices Dollars Discount Abatement Invoice

2 editions 587,70 15% 88,16 499,55

4 editions 1.175,40 20% 235,08 940,32

6 editions 1.763,10 25% 440,78 1.322,33

8 editions 2.350,80 30% 705,24 1.645,56

10 editions 2.938,50 35% 1.028,48 1.910,03

12 editions 3.526,20 39% 1.375,22 2.150,98

14 editions 4.113,90 42% 1.727,84 2.386,06

16 editions 4.701,60 45% 2.115,72 2.585,88

18 editions 5.289,30 48% 2.538,86 2.750,44

20 editions 5.877,00 50% 2.938,50 2.938,50

SESE Date di uscita per l’anno 2013Release dates for the year 2013

10/12/12

10/01/13 25/01/13 11/02/13 26/02/13

11/03/13 26/03/13 11/04/13 26/04/13

11/05/13 26/05/13 11/06/13 26/06/13

11/09/13 26/09/13 11/10/13 26/10/13

11/11/13 26/11/13 11/12/13

PROGEMA S.R.L.Via De Amicis 2-21020 Varano Borghi VA (Italy)Cell. +39 331 8118840-Segreteria - Tel. +39 02 9374175-Uff. Operativo - Tel. +39 0332 948.948Fax +39 02 700537124-Skype Name: lorenzolovecchiowww.impiantipannellisolari.eu - www.progemaled.it - [email protected] - [email protected] - [email protected]

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Progema Ltd., although recently established, has been on the market for over ten years in the project management. Back in the 90s dealt withthe current team core of renewable energy and energy conservation in the project called Blue Line. On 2005, in collaboration with professionalfirms specializing in engineering, has developed the brand Ecoplanet for the construction of photovoltaic projects advanced public and privatebusiness. The technical expertise and financial capacity taken at that time have since given birth to Progema Ltd. The increasing business andcomplexity of the projects were invited to go on a road of new investment and capacity certified by ENEA (National Agency for Energy and theEnvironment). Progema, which maintains partnerships with academics and leading European companies in the production of solar panels, in-verters and industrial systems, also with reference to the integrated energy-saving solutions, like led lights. Progema recently collaborated with

the Italian Institute for Foreign Trade in China, Japan and Arab Emirates missions.

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