Scuole In Rilievo n° 4

16
SCUOLE in SCUOLE in SCUOLE in R I L I E V O Periodico di informazione scolastica e di promozione culturale e didattica a cura delle scuole di Crosara, Valle San Floriano, Vallonara, San Luca, Santa Caterina ISTITUTO COMPRENSIVO “P.M. POZZA” LUSIANA — DIREZIONE DIDATTICA “A. CUMAN PERTILE” MAROSTICA Reg. Trib. di Bassano del Grappa n. 8/07 del 03.12.2007 Anno 2, Numero 4 Novembre 2008 Mentre mi accingo a scrivere queste scarne note, è acceso il dibattito culturale e politico sulla sorte delle tante scuole italiane che non raggiungono la fatidica quota di almeno cin- quecento alunni. Ed anche si affaccia ad un orizzonte non troppo lontano la ventilata ipotesi di una chiusura dei centri di eroga- zione del servizio ove non siano presenti almeno cinquanta alunni. Non tocca certo a me giudicare quanto ci sia di giusto ed opportuno in decisioni di tale portata che trovano certo giustificazione nella necessità di riorganizzare un servizio, quello scolastico, che in più parti del paese non sempre raggiunge punte di eccellenza, in merito ad efficienza ed efficacia. E pari- menti non tocca a questo avvocato, modesto IN QUESTO NUMERO: UNA STORIA DIMENTICATA 1 UN LABORATORIO IN CANTINA 2 LA STAMPA, BELLEZZA. LA STAMPA! 3 ANNATA STRAORDINARIA PER IL DOC DI S. LUCA 4 INTERPRETANDO L’AUTUNNO 5 IL FORMAGGIO CON LE PERE 6 COLORI E SAPORI DELL’AUTUNNO 7 AUTUNNO E POESIA 7 ASCOLTANDO L’AUTUNNO 8 AUTUNNO E POESIA (seconda parte) 8 DIARIO DI MALGA 9 LA FUGA DI PISSIO 9 SOGNARE E VOLARE CON LA POESIA 9 BRAVO BLEARD 10 UN CIELO DI SPERANZA NEL CUORE 10 OLTRE LA RIVIERA 11 ESSERE GENITORI: LA SFIDA PIU’ GRANDE 12 SINDROME CINESE 13 VENDERE SOGNI 14 ASSISTEREI BAMBINI? AIUTARE I GENITORI 15 prosegue a pag. 15 ed indegno di siffatta causa, assumere difese del sistema scolastico italiano, delle sue articolazioni attuali e di quelle che sono in procinto di essere approvate. Alcune riflessioni in fondo sono però lecite e forse necessarie. Sembra ci sia una sorta di generale dimenti- canza sulla funzione svolta, nel passato e nel presente, dalle scuole collocate in zone disa- giate come le montagne o le isole. E non mi riferisco certo alla funzione di istru- zione demandata alle scuole, che pur presenta luci ed ombre nelle varie discipline prese in considerazione dalle statisti- che nazionali e dai rapporti internazionali, e che denota tratti di disomogeneità anche marcati sul territorio nazionale; funzione che le scuole hanno finora svolto con grande dignità e senza certo demeritare rispetto ad altre realtà forse più note. Faccio invece riferimento ad un compito meno riconosciuto e forse più nobile, compito non espressamente assegnato ma pure as- solto con grande cura, ovvero quello di salva- guardia del territorio, di trasmissione di AUMENTO DELLA TIRATURA Da quest’anno Scuole in Rilievo viene distribuito ad ogni alunno di due Istituti che comprendono 18 plessi sede per un totale di oltre 1600 alunni. La tiratura passa da 1500 a 2000 copie per numero. UNA STORIA … DIMENTICATA? di Ugo Milardi

description

Primo numero del secondo anno...

Transcript of Scuole In Rilievo n° 4

Page 1: Scuole In Rilievo n° 4

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO Periodico di informazione scolastica e di

promozione culturale e didattica a cura delle scuole di Crosara, Valle San Floriano, Vallonara, San Luca, Santa Caterina

ISTITUTO COMPRENSIVO “P.M. POZZA” LUSIANA — DIREZIONE DIDATTICA “A. CUMAN PERTILE” MAROSTICA Reg. Trib. di Bassano del Grappa n. 8/07 del 03.12.2007

Anno 2, Numero 4 Novembre 2008

Mentre mi accingo a scrivere queste scarne note, è acceso il dibattito culturale e politico sulla sorte delle tante scuole italiane che non raggiungono la fatidica quota di almeno cin-quecento alunni. Ed anche si affaccia ad un orizzonte non troppo lontano la ventilata ipotesi di una chiusura dei centri di eroga-zione del servizio ove non siano presenti almeno cinquanta alunni. Non tocca certo a me giudicare quanto ci sia di giusto ed opportuno in decisioni di tale portata che trovano certo giustificazione nella necessità di riorganizzare un servizio, quello scolastico, che in più parti del paese non sempre raggiunge punte di eccellenza, in merito ad efficienza ed efficacia. E pari-menti non tocca a questo avvocato, modesto

IN QUESTO NUMERO:

UNA STORIA DIMENTICATA 1

UN LABORATORIO IN CANTINA 2

LA STAMPA, BELLEZZA. LA STAMPA! 3

ANNATA STRAORDINARIA PER IL DOC DI S. LUCA 4

INTERPRETANDO L’AUTUNNO 5

IL FORMAGGIO CON LE PERE 6

COLORI E SAPORI DELL’AUTUNNO 7

AUTUNNO E POESIA 7

ASCOLTANDO L’AUTUNNO 8

AUTUNNO E POESIA (seconda parte) 8

DIARIO DI MALGA 9

LA FUGA DI PISSIO 9

SOGNARE E VOLARE CON LA POESIA 9

BRAVO BLEARD 10

UN CIELO DI SPERANZA NEL CUORE 10

OLTRE LA RIVIERA 11

ESSERE GENITORI: LA SFIDA PIU’ GRANDE 12

SINDROME CINESE 13

VENDERE SOGNI 14

ASSISTEREI BAMBINI? AIUTARE I GENITORI 15

prosegue a pag. 15

ed indegno di siffatta causa, assumere difese del sistema scolastico italiano, delle sue articolazioni attuali e di quelle che sono in procinto di essere approvate. Alcune riflessioni in fondo sono però lecite e forse necessarie. Sembra ci sia una sorta di generale dimenti-canza sulla funzione svolta, nel passato e nel presente, dalle scuole collocate in zone disa-giate come le montagne o le isole. E non mi riferisco certo alla funzione di istru-zione demandata alle scuole, che pur presenta luci ed ombre nelle varie discipline prese in considerazione dalle statisti-che nazionali e dai rapporti internazionali, e che denota tratti di disomogeneità anche

marcati sul territorio nazionale; funzione che le scuole hanno finora svolto con grande dignità e senza certo demeritare rispetto ad altre realtà forse più note. Faccio invece riferimento ad un compito meno riconosciuto e forse più nobile, compito non espressamente assegnato ma pure as-solto con grande cura, ovvero quello di salva-guardia del territorio, di trasmissione di

AUMENTO DELLA TIRATURA Da quest’anno Scuole in Rilievo viene distribuito ad ogni alunno di due Istituti che comprendono 18 plessi sede per un totale di oltre 1600 alunni. La tiratura passa da 1500 a 2000 copie per numero.

UNA STORIA … DIMENTICATA? di Ugo Milardi

Page 2: Scuole In Rilievo n° 4

2

A scuola ci siamo chiesti: “maestra, ma adesso come si fa? La macchi-na per macina-re l’uva, chi ce l’ha?” Tra noi bambini delle tigri na-sce uno scam-bio di sguardi: “non importa, noi vogliamo macinarla con i piedi l’uva!”. In un conteni-tore, per l’oc-casione tramu-tato in tino, dopo esserci ben lavati i piedi, entriamo

a turno per schiacciare l’uva e produrre il vino. A tavola presto assaggiamo i prodotti del nostro duro lavoro, un succo d’uva dolcis-simo; con le nostre mani, anzi, con i nostri piedi siamo riusciti a produrre un delizioso mosto. Abbiamo scoperto che il mosto lo possiamo bere pure noi bambini, mentre il vino è solo per gli adulti. “Oh, com’è bella l’uva nera e gialla! Oh, com’è bello andare a vendemmiar con il cestello sotto il braccio, tanti grappoli staccar… dirin-dindin dirindindin, filar per filar l’uva è già matura, al sol della collina, al sol della colli-na”.

La stagione autunnale con le sue trasforma-zioni mette desiderio ed entusiasmo di uscire e scoprire le meraviglie della natura; dà inol-tre la possibilità a noi bambini di vivere espe-rienze ormai perdute e dimenticate nell’era di internet. Prendiamo una stradina che ci porta su per le colline, dove lo zio di Aurora sta vendem-miando l’uva “viola”. Incuriositi lo guardiamo, assaggiamo l’uva: “Questa è dolce”, “la mia è aspra”; e discutendo, anche noi desideriamo sperimentare come l’uva in vino si può tra-sformare. La maestra Laura ci racconta che una volta,

molti anni fa, i nostri nonni pigiavano l’uva con i piedi, “con i piedi?”, qualcuno commenta storcendo un po’ il naso. Sì proprio con i piedi; una volta non c’erano macchine e tec-nologia, e l’unico strumento era la forza e l’abilità delle persone, ovviamente a piedi ben lavati. Finalmente il giorno della vendemmia è arri-vato: con gioia ed entusiasmo andiamo a vendemmiare, e tanti grappoli impariamo a staccare e nei cesti versare. La fatica è nulla paragonata all’entusiasmo di un contatto così ravvicinato con la natura e con la vita conta-dina.

Scuola dell’Infanzia “Maurizio Guderzo” - Crosara

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Comitato di Redazione

Direttore responsabile: Silvano Mocellin Redattori: Rosanna Bertoncello, Fabio Cusinato, Luca Pirazzo, Maria Angela Rela, Marivana Guderzo, Antonella Alberti, Roberta Spagnolo, Mara Tasca, Michela Pigato.

Hanno collaborato Bambini, ragazzi, genitori e insegnanti di tutte le classi

Grafica Fabio Cusinato, Marco Crestani

Stampa S.M.G. srl - 36030 Costabissara (VI) Via A. Volta, 38

In copertina “Giovane Cicerone che legge” - Affresco di Vincenzo Foppa 1464

Per la pubblicità su questo giornale: tel. 338 8234783 oppure: [email protected]

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

UN LABORATORIO… IN “CANTINA” Rivivere a scuola le esperienze di un tempo

Page 3: Scuole In Rilievo n° 4

3

ni!”. Il lavoro procede serrato. Entro le 11 tutto deve essere pronto per il tabloid grafico. Con sforzo “magno” il giorno successivo “7Giorni Notizie” viene distribuito in tutte le classi. Un foglio di sole due pagine che contiene in maniera sintetica, ma abbastanza esauriente, le maggiori notizie della settimana. I lettori fuori della scuola, genitori, parenti e amici ora lo aspettano con impazienza, perché è facile da leggere, rapido e piacevole. Arrivati al dodicesimo numero i ragaz-zi di terza hanno cominciato a scrivere un po’ meglio. Senz’altro leggono di più e non si vergo-gnano di acquistare un quotidiano in edicola. Ed ora, in classe, non passa notizia che non sia commentata e approfondita con pertinenza e competenza. Ma in fondo, prendendo in prestito una battuta di un vecchio film: “Questa è la stam-pa, bellezza. La stampa!”. F.C.

Furtivo, con la bicicletta abbandonata dietro un angolo della strada, Matteo si avvicina al negozio che vende anche giornali. Non era mai successo, ma adesso è lì. I suoi compa-gni lo scrutano da lontano: “Ora è davanti alla porta”. “Ma cosa fa? Non entra?”. La trepida-zione è tanta e palpabile. La consegna altret-tanto chiara: acquistare un quotidiano e cercare una notizia interessante. Matteo esce con il quotidiano arrotolato sotto il braccio. Attraversa la strada e fa un cenno ai compagni che lo seguono con lo sguardo. “L’ha preso. E’ fatta!”. Il manipolo inforca le biciclette che sferragliano immediatamente alla volta della casa di Nicholas su ai Pianari. Il lavoro è intenso e forse proficuo. L’indoma-ni c’è una riunione di redazione a scuola e il gruppo di Matteo deve consegnare un artico-lo bello e pronto. Finiscono nel tardo pome-riggio dopo aver letto anche la pagina dei necro-logi che, qualcuno fa notare, annoia “da morire”. Il mattino seguente la professoressa Bertoncel-lo, ideatrice e curatrice del progetto, apre la riunione facendo il punto per la composizione di “7Giorni Notizie”, il settimanale appena nato. I vari gruppi di lavoro presentano gli articoli.. Una gragnuola di brutali errori grammaticali filtra attraverso gli occhiali dell’insegnante. “Tutto da rifare!”, sbotta. “Di questo passo rischiamo di uscire in ritardo! O di non uscire affatto!”. Qual-cuno comprende la gravità del momento. Piomba

un silenzio da “conta dei morti dopo la battaglia”. Matteo, che ha anche il compito della composi-zione grafica del foglio che esce ogni mercoledì, si mette subito al lavoro con i soli articoli già pronti e corretti. Gli altri compagni devono siste-mare i loro scritti e passare tutto al computer. “Per le notizie in breve cercate qualcosa di ac-cattivante!”, incoraggia l’insegnante. “Allora, il fondo sulle elezioni USA?”. Voci e commenti si diffondono e si confondono per la classe. Altri giornali, agenzie, ultimissime su internet. “Le immagini sulla crisi economica: servono immagi-

Scuola Media “Sant’Antonio” - Crosara

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

LA STAMPA, BELLEZZA. LA STAMPA! Un nuovo settimanale a Crosara

di Fabio Cusinato

I NOSTRI APPUNTAMENTI ⇒ Venerdì 30 gennaio 2009 Teatro Comunale di Thiene: Spettacolo “Pinocchio” con la Compa-gnia di Danza Fabula Saltica di Rovigo.

⇒ Sabato 31 gennaio 2009 ore 11-13: Open day alla Scuola Media di Crosara. ⇒ Domenica 8 febbraio ore 12.30: “Pranzando e Cantando” con il gruppo folkloristico di Canti Popolari “EL CANFIN” presso Istituto Sant’Antonio. Prenotazione obbligatoria.

⇒ Sabato 16 febbraio 2009 pomeriggio: Uscita al Carnevale di Venezia con alunni e genitori. ⇒ Sabato 21 febbraio ore 19.30: Cena di beneficenza “Maschere in Tavola”, presso Istituto Sant’-Antonio/Scuola Media di Crosara. Prenotazioni al n. 0424-702216.

⇒ Incontro in data da definire alla Scuola Media di Crosara con i genitori dei ragazzi delle classi quinte della Scuola Primaria per l’iscrizione per l’a.s. 2009-2010, entro la metà di febbraio 2009.

Gli “Incontri di Febbraio” ⇒ “Reportage da Sri-Lanka e India”, con Elia Girardi ⇒ “Reportage da Bulgaria e Turchia”, con Francesco Ganassin ⇒ “La casa pericolosa”, arch. Manuela Arsiè relatore

Page 4: Scuole In Rilievo n° 4

4

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

La tradizione viti-vinicola delle colline del marosticense, si sa, è ben radicata e diffu-sa e ad essa non hanno voluto sottrarsi gli alunni della classe seconda della scuola primaria di San Luca. Ed è proprio sulle tracce di questa tradizione che i nostri bambini hanno sperimentato “l’arte della vinificazione”. Già a fine settembre la classe seconda si è recata presso la famiglia Ma-roso di San Luca per conoscere le caratte-ristiche delle viti, le modalità di coltivazione e osservare da vicino l’uva in fase di matu-razione. Dopo le precise spiegazioni di Giu-seppe e Lorena, i bambini hanno potuto cimentarsi “sul campo” nelle operazioni di vendemmia, pigiatura e assaggio del succo d’uva. Terminati i lavori gli alunni hanno potuto visitare la cantina della famiglia Maroso nella quale sono custodite antiche attrezzature della vecchia tradizione vinicola tutt’oggi utilizzate per produrre il vino. Molti hanno scoperto per la prima volta cos’è un tino oppure a cosa serve e come funziona un torchio a vite. Sulla scia dell’entusiasmo e dell’interesse scaturiti da questa uscita, l’esperienza della vinificazione è stata ripro-posta anche a scuola. Procurata la materia prima (13 cassettine di prelibata uva Caber-net Sauvignon) e reperite le attrezzature necessarie, i bambini hanno iniziato la loro avventura di vignaioli. Hanno dapprima sele-zionato l’uva, togliendo gli acini marci o non maturi; successivamente hanno macinato i grappoli con la pigiatrice (“gramola”). Infine il recipiente con l’uva pigiata è stato posto in uno stanzino trasformato provvisoriamente in cantina per la fase di fermentazione. D’ob-

bligo è stato l’assaggio del succo d’uva appe-na pigiato unanimemente apprezzato come dolce e gradevole. Nei giorni successivi gli alunni hanno svolto delle osservazioni siste-matiche del miscuglio ottenuto e hanno potu-to rilevarne i cambiamenti provocati dal processo di fermentazione. Terminata questa fase, si è passati alla torchiatura delle vinac-ce, operazione che ha richiesto notevole forza muscolare da parte dei nostri bambini che, affascinati dall’effetto della spremitura, agivano sempre più vigorosamente sulla leva del torchio. Il mosto ottenuto è stato filtrato e versato in una damigiana che poi è stata portata in un ambiente idoneo per completa-re il processo di maturazione. Tuttora i nostri piccoli enologi stanno seguendo la trasfor-

mazione del mosto in vino. Ai primi di novem-bre hanno effettuato il primo travaso ripulen-do il vino dalla feccia; da quanto emerso in questa occasione la qualità del prodotto otte-nuto fa presagire un’ottima annata. L’espe-rienza della vinificazione ha coinvolto non solo le discipline scientifiche, ma anche l’am-bito di italiano e quello espressivo; gli alunni hanno potuto così approfondire la stessa tematica in discipline diverse. Nell’attesa di stappare le prime bottiglie del D.O.C. di San Luca, il consiglio che possiamo dare è quello di gustare questo vino in buona compagnia in modo che l’allegria degli amici attenui eventuali difetti organolettici inevita-bili per vignaioli di prima esperienza!

ANNATA STRAORDINARIA PER IL DOC DI S. LUCA Sotto “torchio” i piccoli vignaioli collinari

Scuola Primaria “Olga Gugelmo” - San Luca

Page 5: Scuole In Rilievo n° 4

5

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

INTERPRETANDO L’AUTUNNO Progetto “Stagioni”, autunno in classe 5^

Scuola Primaria “Virginio Andriolo” - Valle San Floriano

Page 6: Scuole In Rilievo n° 4

6

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

L’anno scolastico, a Santa Caterina, è iniziato all’insegna dell’educazione all’ambiente. Di-verse dono state le iniziative proposte agli alunni. E’ stata riproposta, per il secondo anno, la giornata “Puliamo il mondo” di Le-gambiente. Gli alunni di 1^-2^-3^-4^hanno svolto la pulizia dei sentieri, accompagnati

Il piccolo plesso ha programmato per il corrente anno scolastico altre attiv ità legate alla conoscenza dell’ambiente. E’ stata organizzata un’attiv ità di orienteering naturalistico che prevede due momenti: lezioni in classe su come orientarsi osser-vando la natura e una gara il 20 novembre al Monte Corgnon. Il progetto sarà realizza-to con la collaborazione del sig. Tundo. La scuola ha anche accolto la proposta gratui-ta dell’Associazione Micologica Bresadola sul mondo dei funghi. Tale attiv ità sarà rivolta in particolare agli alunni di 3^-4^-5^ con una lezione in classe e una uscita sul territorio. Il progetto lettura “Un libro fa volare”, portato avanti nella scuola da più di cinque anni, prevede quest’anno l’adesione alle proposte della Biblioteca Comunale di Lu-siana di laboratori di lettura animate e la visita alla Biblioteca stessa e al Museo.

dalle insegnanti e dal gruppo alpini del paese. Mentre gli alunni di 5^ hanno svolto l’at-tività al Monte Corno con un gruppo di speleo-logi, risanando alcune cavità. L’esperienza ha notevolmente entusiasmato gli alunni. Altre due attività sono state svolte in questo primo periodo. La visita il 24 set-tembre ad una malga del Monte Corno. Gli alunni hanno potuto partecipare diret-tamente alla prepa-razione del formaggio e natural-mente al suo assag-

gio. Infine c’è stata una passeggiata nella zona di Santa Caterina per visita-re un piccolo frutteto di mele. Il sig. Carlo Frello ha spiegato ai bambini le qualità alimentari delle mele. La classe quinta ha inoltre partecipato al con-corso “Pomo e pero”.

IL FORMAGGIO CON LE PERE Frutta e Latte a S. Caterina

PROSSIME ATTIVITA’

Scuola Primaria “Dante Alighieri” - Santa Caterina

Page 7: Scuole In Rilievo n° 4

AUTUNNO E POESIA A cura della Classe 3^ - Scuola Primaria “Virginio Andriolo” - Valle San Floriano

7

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

Spaziogiallo

Alla mattina i prati sono coperti di brina per-ché, durante la notte, la temperatura si è abbassata. Qualche volta scende la nebbia, che copre il paesaggio come un velo di seta opaco. Alcuni animali vanno in letargo, altri migrano, cioè si spostano in ambienti più caldi; nei giorni scorsi ho visto quello spettacolare

Siamo in autunno, la stagione che precede l’inverno e segue l’estate. È iniziato il 23 settembre, giorno dell’equino-zio, nel quale le ore di luce sono pari alle ore di buio. Alla sera, ora, il buio arriva prima e non si può più stare fuori a giocare nei prati e nei cortili. Comincia a fare più freddo e, in alcune case, già hanno acceso il fuoco.

movimento di pecore che si chiama transu-manza e, penso, che anche nei giorni che seguiranno lo rivedrò. In questa stagione maturano tantissimi frutti: mele, cachi, pere, melograni, fichi, uva, giuggiole, cor-bezzoli, castagne, nespole…; alcuni alberi perdono le foglie che, in questo periodo, sono colora-tissime! La natura è un tripu-dio di colori che van-no dal giallo acceso al rosso infuocato, dal marrone bruciato al melanzana… Alla fine di ottobre f e s t e g g e r e m o “Hallowen” una festa

celtica nella quale ci travestiremo da stre-ghe, fantasmi ecc. L’autunno è fantastico perché la natura è piena di colori intensi, i tramonti sono spetta-colari, c’è abbondanza di frutta dolce e colo-rata e la sera è molto piacevole ritrovarsi attorno ad un focolare per mangiare le gu-stose caldarroste!

COLORI E SAPORI DELL’AUTUNNO A cura della classe 4^ Scuola Primaria “Virginio Andriolo” - Valle San Floriano

Quando le foglie cadono giù e vanno di qua e di là, quando le mele diventano mature, quando le zucche sono arancioni, quando uno scoiattolo fa le provviste, quando il cielo è grigio e nebbioso ecco l’autunno! Valentina Padureanu

Quando la nebbia ricopre il paesaggio, colorato di giallo, rosso e marrone, quando i fiori non ci sono quasi più e improvvisamente piove di più, quando tanti funghi puoi trovare e mangiare, quando comincia a fare freddo e bisogna accendere il fuoco. Quando le rondini se ne vanno per quasi un anno, ecco l’autunno! James Battistella

Quando le piante abbandonano le foglie E dormono tutto l’inverno, quando il cielo diventa più scurino, quando non c’è quasi mai il sole limpido, quando cambiano l’ora dell’orologio, quando si odon gli spari dei cacciatori ecco l’autunno! Rocco Crestati

Page 8: Scuole In Rilievo n° 4

8

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Spaziogiallo

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

Ho fatto una meravigliosa passeggiata insie-me alla mia classe e alle mie insegnanti. Parto da scuola e, camminando sul marcia-piede, salgo la ripida strada che conduce alla chiesa di Valle San Floriano. Mi inoltro per un sentiero sassoso e ripido ed osservo gli alberi che mi circondano in que-sta stagione autunnale. Osservo dei cipressi alti e vecchi che proteggono il cimitero e scorgo delle spinose robinie con le piccole foglie gialle che si staccano lentamente dai rami; vedo un ciliegio ormai spoglio ed un noce con qualche frutto e poche foglie. Più avanti incontro un ruscelletto con il letto quasi asciutto perché ormai non piove da tanto tempo. Riprendo il cammino, lentamen-te, ed intanto sento il chiacchierio dei bambini e le spiegazioni delle maestre. Mi fermo un

po’ ed annuso un odore di menta e mu-schio. Ad un tratto sento un cuculo in lontananza ed un bambino scorge una casa nel bo-sco: l’abbaiare dei cani mi fa capire che è abitata. Finalmente eccomi in un grande campo nel quale sono giunto dopo aver varcato uno stretto cancello. Più su, verso il bosco, scorgo un fico, mi avvicino e assaporo i suoi gustosi frutti. Mentre cammi-no, alla mia destra, lungo il sentiero che con-tinuo a percorrere, osservo le coloratissime vigne ormai senza grappoli perché la ven-demmia è già stata completata. I colori sono incantevoli, vanno dal giallo all’arancione brillante, dal rosso scuro al viola intenso come una mora. Dall’alto, davanti a me, scor-go un paesaggio incantevole: vedo le colline arrotondate, il maestoso castello di Marosti-ca e la pianura avvolta da una leggera nebbia, come un fumo bianco. Sono molto contento e

felicemente continuo a camminare. Più avanti scorgo una vecchia fattoria dove ci abita una signora anziana che mi mostra dei cani e gli attrezzi usati dai contadini tanto tempo fa, come ad esempio la falce. C’è un letamaio dal quale si vede un panorama stupendo. Accanto c’è una baracca con una catasta di legna. Riprendo il cammino e dopo un po’ la strada sterrata finisce e comincia quella asfaltata. Più avanti trovo un melo magnifico pieno di mele rosse. Ora attraverso un campo pieno d’erba e sparsi qua e là ci sono mucchietti di terra scavati dalle talpe. La passeggiata è terminata: oltre ad essere stata molto bella l’ho trovata anche istruttiva.

ASCOLTANDO L’AUTUNNO Di Luca N. classe 4^ Scuola Primaria “Virginio Andriolo” - Valle San Floriano

AUTUNNO E POESIA A cura della Classe 3^ - Scuola Primaria “Virginio Andriolo” - Valle San Floriano Quando si comincia a indossare il berretto, quando il vento spazza le foglie, quando ci sono tante piogge, quando spuntano bei funghi grossi, quando la terra non fiorisce più, ecco qui l’autunno! Daniele Giannetto

Quando ci sono i camini accesi ed esce un fumo grigio, quando le foglie riempiono le strade, quando gli uccelli migrano al caldo, quando gli spazzini lavorano nelle strade, per raccogliere le foglie, quando gli animali vanno in letargo a dormire, ecco il bellissimo autunno. Angelo Brunello

Page 9: Scuole In Rilievo n° 4

9

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Spaziogiallo

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

ma Fabio. Ci ha spiegato la differen-za tra un pino rosso e uno bian-co (Mattia Rezk, cl.5^). Fabio ha s p i e g a t o che le muc-che vengo-no pe r q u a t t r o mes i a pas co la re al Monte Corno. Una volta, le

mucche venivano a piedi e il tragitto era dalla pianura al Monte Corno, invece adesso vengono col camion (Elisabetta Pozza, cl.5^). Andando avanti per la strada ci siamo fer-

L’anno scorso i ragazzi di seconda media, durante una gita a Treviso, hanno notato delle anatre in uno stagno e, vedendole svolazzare nell’acqua, hanno avuto l’idea di creare un laboratorio nell’area verde dell’Istituto. La guardia forestale ha donato loro una coppia di germani subito battezzati Pissio e Tullia. Due ragazzi della classe, che abitano vicino alla scuola, si sono presi l’incarico di accu-dirli anche durante l’estate. Quest’anno, a seguito dell’abbondante nevicata, la rete del

rifugio dei due volatili è ceduta. Le due ana-tre, vista l’occasione, se la sono data a gam-be, anzi ad ali. Solo la prontezza degli incari-cati della classe 3^E, ha potuto arginare il disastro. Pissio è riuscito a fuggire, ma Tullia è stata ripresa dopo un’estenuante trattativa che ha visto la scuola costretta a promettere

al pennuto doppia razione di mangime e una nuova casetta con reparto notte e materas-sino di paglia fresca. Di Pissio ancora nessu-na traccia. Tornerà? Tullia aspetta fiduciosa anche perché il maschio, al momento dell’ab-bandono, non sembra avesse espresso l’in-tenzione di andare … a prendere le sigarette!

DIARIO DI MALGA Dal latte al formaggio Scuola Primaria “D. Alighieri” - S. Caterina

Mercoledì 24 settembre siamo andati in malga “Masse superiori”. Arrivati col pulmi-no ci siamo diretti verso la malga (Francesca Ronzani, cl.5^). La guida si chia-

mati davanti ad un bellissimo panorama e se guardavi in fondo in fondo, proprio all’oriz-zonte vedevi una striscia bianca che era il mare di Venezia (Romina Xillo, cl.5^). Poi siamo arrivati in malga. Il proprietario s i chiama Gianfranco. Siamo entrati e ci hanno fatto vedere come si fa il formaggio (Erik Pozza, cl.5^). Il casaro ci ha detto a che temperatura veniva portato il latte. Dopo dieci minuti ci ha fatto vedere come si ta-gliava la cagliata; si taglia con lo spino (Gianmarco Dalle Nogare, cl.5^). Il casaro, che si chiamava Rino, ci ha mostrato l’at-trezzo con il quale si fa il burro: c’era una cerniera per farlo uscire dallo stampo, con l’immagine del caseificio (Angelika Pilati, cl.5^). La palla di formaggio viene poi ta-gliuzzata per poi essere messa negli stampi che poi sarebbero finiti nella pressa (Yuri Azzolin, cl.5^). Dopo siamo entrati in una stanza dove ci hanno offerto il formaggio con il pane (Luca Rubbo, cl.5^). E’ stata un’e-sperienza bellissima (Giada Bertollo, cl.5^).

LA FUGA DI PISSIO Evade il pennuto crosarese di Mariadiletta D’Onofrio. Noemi Muttin, Cristina Volpato, classe 1^ F Scuola Media “Sant’Antonio” - Crosara

SOGNARE E VOLARE CON LA POESIA di Mattia Rezk Classe 5^ - Scuola Primaria “D. Alighieri” - S. Caterina

Vorrei… Io vorrei che il mondo fosse un girotondo un arcobaleno con tanti colori che faccia sparire tutti i dolori. Vorrei che tutti bambini avessero una famiglia che pensasse a loro come ad un tesoro. Vorrei che la scuola fosse più rispettata e protetta anche dal ministro Brunetta. Vorrei pace e serenità per tutta l’umanità.

Sogno Sogno di volare sopra una nuvola leggera che mi porti fino al mare dove poter giocare con la sabbia e la fantasia e costruire il castello più bello che ci sia dove vivere con i genitori e amici sereni e felici. Sogno di conoscere Baggio e Del Piero quanto ne sarei fiero! Ma il sogno più bello che ci sia è svegliarmi sempre a casa mia.

Page 10: Scuole In Rilievo n° 4

10

Spaziogiallo

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

”Buongiorno!” Quando il nostro Bleard ha pronunciato, al microfono, il suo saluto gentile, il leggero brusio in sottofondo è finito di colpo. Le autorità, le scolaresche, gli insegnanti, tutti coloro che il 17 gennaio gremivano l’Aula Magna della Scuola Media di Marostica hanno ascoltato il nostro alunno di 1^ E che, con poche semplici parole, ha spiegato il tema del suo disegno, vincitore assoluto del Concorso Lions 2008/09 “Un poster per la pace”. “Ho disegnato il mio paese distrutto dalla guerra. Gli italiani sono venuti in Kosovo e

hanno costruito i campi da calcio per i ragazzi, per toglierli dalle strade e dai pericoli delle mine, hanno costruito le scuole e gli ospedali”: un vero messaggio di pace e di dialogo tra i popoli, parole di sincera ricono-scenza per l’Italia che ha accolto lui e la sua famiglia,

una lezione di vita per tutti noi. E’ questo che tra-spare dal colorato disegno che evoca un paese abbando-nato: una linea di case dai tetti irre-golari, con finestre sventrate… ma con un cielo che sa di speranza e di no-stalgia.

BRAVO BLEARD! “Il mio paese distrutto dalla guerra” Disegno di Bleard Berisha, primo premio assoluto al concorso Lions 2008/09 “Un poster per la pace” . Classe 1^E Scuola Media “Sant’Antonio” - Crosara

UN CIELO DI SPERANZA NEL CUORE Le parole di Bleard al Concorso Lions di Marostica di Maria Angela Rela

Page 11: Scuole In Rilievo n° 4

11

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

Ricerca

Ragazzi che trascorrono tanto tempo davanti alla TV, alla play station, ai giochi elettronici. Ragazzi che leggono poco, chiusi nei loro mondi virtuali, poco curiosi di conoscere, di approfondire. Ragazzi per i quali la lingua italiana nei suoi aspetti lessicali, sintattici e, più generalmente, espressivi e comunicativi, risulta essere quasi una lingua straniera. Sono i nostri ragazzi. I ragazzi che frequenta-no le scuole di collina, di montagna, di città. Che deve fare allora un’insegnante di lettere, ancora innamorata del suo lavoro, ma che ha percorso tutte le strade e usato tutte le me-todologie tradizionali, per provare a raggiun-gere, dal lato suo, qualche obiettivo apprez-zabile e, dal lato degli alunni, qualche risulta-to concreto e che, soprattutto faccia appari-re gratificante anche un lavoro sistematico e faticoso? Non le rimane che sperimentare tecniche e strumenti nuovi e porsi traguardi coraggiosi, spingendo i ragazzi al di là degli ostacoli immediati e contingenti da superare, guidan-doli a guardare più lontano, oltre la riviera o la croce di Sant’Andrea, dove si potrà ripren-dere un’andatura più sicura e più regolare. Realizzare un giornale. Questa è l’idea un po’ folle nata sul finire dell’estate e subito fissa-ta, a grandi linee, sulle pagine dell’agenda, 30-31 agosto a.s. 2008-2009 ancora da ini-ziare. Ma non il già noto giornalino della scuo-la. Un giornale con le caratteristiche…di un giornale vero, al quale ho affidato le mie concrete speranze di far acquisire ai ragazzi apprezzabili conoscenze lessicali, morfologi-che e sintattiche, abilità nel costruire una sintesi, raccordando in maniera ordinata e fluida le varie parti del testo, e abilità nell’e-sprimersi correttamente sul piano gramma-ticale. Non ultimo obiettivo era avvicinare gli alunni alla lettura di un quotidiano e aprire le pareti delle loro giornate su quanto accade nel mondo. Ed è nato così “7 GIORNI NOTIZIE” settimanale

di informazione a cura della Classe III^ E Scuola Media di Crosara. E’ interessante chiedere ai ra-gazzi stessi di raccontare le fasi dell’esperimento. Come avviene la realizzazione del giornale? Innanzi tutto dobbiamo rispetta-re dei tempi precisi. La nostra classe è suddivisa in cinque mini-redazioni, ciascuna di tre elementi. Tutti noi individual-mente, siamo tenuti a raccogliere almeno due notizie al giorno, prese da giornali, telegior-nali, televideo, internet. Nel corso della setti-mana le varie redazioni concordano poi le tematiche di attualità da seguire, non proprio semplici, per la verità. Ci siamo abituati ad informarci e a scrivere di Barak Obama, neo-presidente degli Stati Uniti, di crisi finanziaria e industriale, di que-stione arabo-israeliana, dei problemi di Alita-lia e via discorrendo. Ma come lavorate poi ? Ogni lunedì mattina le redazioni si riuniscono e impostano il lavoro. E’ molto interessante sintetizzare articoli di giornale, mettere in-sieme le diverse informazioni, tagliare i dati meno importanti, decidere il titolo. Poi, mentre la Prof. corregge i nostri articoli man mano che arrivano sulla cattedra, noi passiamo alle notizie in breve. Questo è un momento più lieve e possiamo sbizzarrirci a parlare della clonazione di un toro, di ghiacci che si sciolgono, della morte della gatta di Bush… Ma il lavoro non finisce qui! A casa poi trat-tiamo a computer i testi e il martedì mattina affidiamo le nostre preziose chiavette a Mat-teo, il nostro compagno che imposterà le pagine del giornale con uno speciale pro-gramma. Nuova correzione bozza da parte della Prof. e il mecoledì mattina, con qualsiasi tempo il giornale …esce. Come avete valutato, inizialmente, questa attività ? Era molto difficile prendere appunti dal Tele-giornale, sintetizzare gli articoli dei quotidia-

ni, esprimere le nostre idee. Ci sembrava un lavoro senza soddisfazione. Era molto fatico-so e io non aprivo la mia mente. Dopo la Wa-terloo del primo articolo, mi sono demoraliz-zato e l’ho ritenuto un lavoro noioso. E’ ancora questa, ora, la vostra opinione, a distanza di tre mesi ? Copie del giornale vengono consegnate anche ai ragazzi delle altre classi. Lo leggono anche genitori, nonni, fratelli, che ormai ne aspetta-no l’uscita, il mercoledì. E’ una grossa soddi-sfazione. Abbiamo capito che la cultura non è un peso, ma un modo di distinguersi, per crescere. Raccogliere le notizie è ogni giorno più inte-ressante. E’ un lavoro che mi incuriosisce. Siamo soddisfatti anche della cooperazione che c’è tra noi. E’ il momento della verifica: “Parla di uno dei problemi di attualità su cui in questo periodo hai raccolto informazioni, attraverso giornali, telegiornali, ecc.” Per la prima volta correggere i loro elaborati giornalistici è stato un lavoro divertente. Lessico curato, contenuto interessante, ben strutturato e raccordato nelle varie parti. Opportune considerazioni personali.

OLTRE LA RIVIERA Motivazione alla scrittura di Rosanna Bertoncello

Page 12: Scuole In Rilievo n° 4

12

Ricerca

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

La capacità del genitore di dire no diventa particolarmente importante dopo i due anni. Un bambino che domina un adulto, si trova in una posizione molto inquietante. Se all’età di due o tre anni vi sentite più potenti di chi s i occupa di voi, come potrà mai questa perso-na proteggervi in un momento di necessità? Genitori che non sanno tener testa ai figli, che non pongono limiti a ciò che possono fare, rischiano molto. Essi credono che non ponendo limiti, assecondando il loro bambi-no, questi li amerà di più (sentiamo spesso dire “lo accontento su tutto; malgrado ciò, lui è sempre così scontroso e irascibile”). In realtà il bambino percepisce questa fragi-lità del genitore e, oltre a manifestare com-portamenti prepotenti, arroganti, nutre per il genitore ostilità, perché lo reputa incapa-

ce di proteggerlo, di guidarlo. Insomma un bambino che non ha limiti s i sente come una barca in mezzo al mare senza timoniere. A chi dà la colpa del suo naufragio? A colui che avrebbe dovuto gui-darlo in acque tranquille e proteggerlo dalla furia del mare. Dal punto di vista del bambi-no, i limiti possono rappresentare delle restrizioni e mandarlo su tutte le furie, ma sono anche dei cancelli, che proteggono e fanno sentire al sicuro. Esistono molte buone ragioni per fissare dei limiti, oltre a quelle ovvie della salvaguardia dell’incolumi-tà fisica, che comportano il divieto di gioca-re con le prese dell’elettricità, il fuoco, i coltelli. Fissare dei limiti è utile perché aiuta il bambino a sentirsi al sicuro. Immaginiamo una bella bimbetta che, dopo

una mattinata trascorsa con gli amici, vorrebbe continuare a giocare anche durante il pranzo. La madre le dice che adesso è il momento di mangiare. La bimba, particolarmente caparbia, si met-te a strillare e pesta i piedi, rifiu-tandosi di mangiare. Supponiamo che la mamma asse-condi il desiderio della figlioletta di giocare, portandosi in giro il cibo. Quali effetti otterrà? Dopo un iniziale entusiasmo, la bambina percepirà la fragilità di questa madre che non sa tenerle testa. Ma, peggio ancora, nella bambina potrebbe insinuarsi l’idea, la con-vinzione, che la mamma non vuole essere seccata (non ha voglia di

occuparsi di lei) e perciò cercherà altri modi per attirare la sua attenzione. Oltre a correre in giro per la cucina con il piatto, inizierà a spostarsi in salotto (magari s i siederà sul divano nuovo di zecca), le cadrà, più o meno accidentalmente , il cibo dal piatto… la concessione elargita dalla madre è vissuta dalla bambina con intolleranza. Raramente le concessioni fatte per il quieto vivere si rivelano efficaci. Contrariamente, se la mamma riesce a dimostrarsi ferma, aiuterà la bambina a superare il suo malumore. Potrebbe dire: “Lo so che sei arrabbiata e vorresti fare qualcos’altro, ma adesso è ora di pranzo e ed è meglio che tu mangi tranquilla. Non mi importa che tu sia furibonda, e non ho in-tenzione di cedere…”.

ESSERE GENITORI: LA SFIDA PIÙ GRANDE Coltivare nei figli la passione e il coinvolgimento nel mondo A cura del “Laboratorio Genitori” - Scuola Primaria di San Luca

Page 13: Scuole In Rilievo n° 4

13

Dal territorio

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

In questi giorni di crisi economica sono com-parsi sui quotidiani titoli di questo tipo: “La riscossa dei calzolai e dei sarti”. Calzolai?... Sarti?..... É il caso di rileggere le cronache dei tempi passati! Anno 1885. “A Crosara, come a Conco, si fabbricano zoccoli, sgalmare, forme da scar-pe e da cappelli, soprattutto durante l’inver-

no. Si usa legno di faggio, di acero, di noce. Non c’è tuttavia nessun progresso in questa manifattura, dalla quale si richiede solamente solidità. E neppure sono suscettibili di perfe-zionamento gli attrezzi del mestiere, poiché bastano un’ascia e alcuni coltelli di semplice costruzione” (O. Brentari). E non parliamo di moda! È risaputo che i cap-

pelli di paglia realizzati a mano dalle donne di Crosara erano accessori di lusso che veniva-no esportati in mezzo mondo: Austria, Fran-cia, Germania, Inghilterra, Grecia, America… Ma nel 1866 si parla di una crisi del settore e tra le varie cause, una meritata di essere riportata: “(…) La città di Ludon, a 60 Km da Londra, è diventata il centro dell’industria della paglia, che importata, per la maggior parte dalla Cina, ne fa trecce e cappelli a macchina, che manda a bassi prezzi per tutto il mondo ..” (O. Brentari). 1866 e già la con-correnza cinese era un problema! “Ma le donne del territorio delle colline prati-cavano anche la tessitura a mano, “attività” diffusa in ogni terra, in ogni casolare del Vicentino. Le donne fabbricavano nei lunghi inverni le stoffe occorrenti per la famiglia. Tessevano specialmente tele di canapa e di lino. I telai, di forma antica, a pedali, non subirono mai alcuna innovazione. La materia prima veniva prodotta in loco acquistata nei merca-ti principali”. E gli uomini? Non rimanevano inattivi. A Cro-sara era diffusa la lavorazione delle otri di pelle di capra. “Sono utilissimi per il traspor-to del vino nelle regioni alpestri e costano dalle 4 alle 5 lire l’una. Ordinariamente ser-vono per il consumo locale, ma di recente (1880) si ebbero rilevanti commissioni da Genova” (O. Brentari). È proprio tanto lontano questo mondo? Qualche Sibilla dei giorni nostri annuncia che forse questo mondo potrebbe riapparirci dietro l’angolo.

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

SINDROME CINESE Un mondo lontano sempre più vicino di Rosanna Bertoncello

Page 14: Scuole In Rilievo n° 4

14

Dal territorio

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

L’otto dicembre è ormai un appuntamento, a Crosara, il mercatino di solidarietà. Di primo mattino, quando ancora l’aria è gelida e pun-gente e il sole non sopravanza i tetti delle case del borgo, il fermento è grande. Tavoli, panche, teli, fornelletti a gas, pentole, moke, cesti degli oggetti natalizi più differenti attra-versano la strada e si incrociano nel par-cheggio. E’ il grande giorno soprattutto di chi si sco-pre commerciante senza scopo di lucro. “Buongiorno! Come va?” “Sono arrivate le torte delle mamme?” “Dove mettiamo le stelle di Natale?” “Adesso metto su una moka

di caffè!” Le mamme dei ra-gazzi della scuo-la sono all’opera (e non da sta-mattina!) con un’energia che trascinerà le ore, fino a sera. Ci sono anche le pizzette, che i ragazzi vendono con cura, come avessero già f r e q u e n t a t o l’Istituto Alber-ghiero di Asiago. E poi arrivano le piantine fiorite, talee di gerani, della serra di Althea, Giovanna e Cristiana, che i

ragazzi hanno materialmente costruito e ben attrezzato contro i tranelli del clima. Ma la star del Natale 2008 è il radicchio rosso, prove-nienza Scuola Media di Cro-sara, hortus mirabilis. Siste-mato nel cellophane dentro a piccole cassettine di legno è una creatura speciale e non ci sono sigle DOP, IGP che tengano il confronto. La banda arriva senza scal-pore tra le bancarelle e a

lungo suona, nella luce trasparente di questa mattinata frizzante, musica di festa, musica di lode, musica di libertà… La gente si ferma, incuriosita, e compera perché la merce è fine! Le borse di paglia, di antica tradizione, non passano inosservate. I presepi giunti dai Paesi del Terzo Mondo sono simbolo di fede, segno di un aiuto diretto a povera gente lontana, ma soprattutto sono di una bellezza autentica. “Giuliana, potrei avere due bicchieri di vin brulè?” “Aspetti, signora, che le metto in una borsetta la piantina di rosmarino”. Un incredibile tiepido sole premia per ore questi ambulanti improvvisati. Il pomeriggio scorre via veloce, tra vendite, incontri, saluti e qualche ritocco all’esposizio-ne. Al tramonto si comincia a smantellare. Vecchi e nuovi commercianti soddisfatti ripongono tutto con cura. Sembra sorridere anche quello che “aveva messo su un bancheto, par vendare sogni, in un cantonseo del marcà”.

VENDERE SOGNI Tutti attorno alle bancarelle dell’8 dicembre di Rosanna Bertoncello

Via Campo Marzio 11 Marostica (VI) tel. 0424 77925 - www.unsegnodipace.it

Page 15: Scuole In Rilievo n° 4

15

Dal territorio

SCUOLE inSCUOLE inSCUOLE in RILIEVO

Anno 2, Numero 4 - Novembre 2008

Nel corso del precedente anno scolastico, su richiesta di un gruppo di genitori , è ini-

ziato un percorso affettivo-comunicazionale sull’autostima, coordinato dalle insegnanti Rigodanzo Roberta e Spagnolo Roberta. Gli incontri, a cadenza quindicinale, sono stati attivati a partire dal mese di febbraio fino a giugno 2008, per un totale di 16 ore.

Diversamente da quanto accade nelle varie scuole per genitori, il percorso è stato pia-nificato partendo dai bisogni dei genitori e dall’esigenza di potersi confrontare su temi quali: la stima di sé, le modalità comunicati-ve fra genitori e figli, i conflitti, il senso di responsabilità e l’autonomia. Tutti gli incontri hanno visto i genitori pro-tagonisti: le parti espositive delle insegnanti erano finalizzate a promuovere la discussio-ne e il confronto costruttivo.

Durante le serate, si alternavano momenti di riflessione individuale ai lavori di gruppo in apprendimento cooperativo, durante i quali gli stimoli offerti erano semplicemente spunti da cui partire per lavorare su se stessi come persone. Vista la positiva espe-rienza, il laboratorio genitori verrà attivato anche in questo anno scolastico. A partire dal mese di aprile 2009 saranno program-mati 12 incontri della durata di 2 ore cia-scuno suddiv isi in 2 livelli. Il primo livello, rivolto ai nuov i iscritti, avrà come tema l’autostima e il rapporto genitori e figli. Il secondo livello, rivolto al gruppo di geni-tori “pionieri” del progetto, verterà su “la comunicazione: dal conflitto alla regola”.

dalla prima pagina

ASSISTERE I BAMBINI? AIUTARE I GENITORI Nella scuola di San Luca un laboratorio serale rivolto ai genitori per migliorare il rapporto adulto-bambino

legami, di affetti, di tradizioni, in una parola di “cultura”. Per meglio chiarire, è necessario ricorrere alla delineazione di un quadro diverso: ragaz-zi che, per studiare, si allontanano da casa, dal territorio, dalle famiglie, e dalle loro radi-ci. Un po’ come accadeva cinquanta anni fa. Oggi ne vediamo gli effetti su un territorio, quello italiano, in gran parte montuoso o collinare: paesi fantasma, terre residuali abbandonate con le conseguenze eco-ambientali a tutti note, tradizioni e storia rimaste patrimonio dei pochi vecchi rimasti nei luoghi natii, urbanizzazioni esasperate. E’ la strada giusta ? A me piace invece pensare che almeno gli anni dell’adolescenza e della giovinezza pos-

sano trascorrere senza troncare legami, ascoltando la storia dei padri, rinforzando un amore per il proprio territorio che potrà essere speso anche da adulti, frequentando la scuola vicino a casa. Cosa è mai un paese senza una scuola? Dove nessuno, anche il meno fortunato è lasciato indietro e solo, dove è dato a chi ha più biso-gno, dove un volto conosciuto ed amico è sempre presente, dove si impara quel che serve e anche quel qualcosa in più che è di quel paese e non di tutti i paesi. Tutto questo ed altro ancora è stata la scuola italiana negli ultimi quaranta anni, in partico-lare quella presente nei luoghi di “frontiera”; con tante pause ed altrettanti slanci, ma mai “addormentata”. Ma forse è una storia da dimenticare. U.M.

Page 16: Scuole In Rilievo n° 4