UDA Il Rilievo

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1 Unità di Apprendimento “IL RILIEVO” CLASSE: 1 H ANNO SCOLASTICO: 2014-2015 SCUOLA: ISTITUTO COMPRENSIVO “ALIGHIERI-CARTIERA” GRADO: SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO TIPO DI PROGRAMMAZIONE: ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTO MATERIA: TECNOLOGIA TIPO DI ATTIVITÀ: EXTRA CURRICULARE N.ORE: 18 ASPETTI GENERALI 1. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE: La classe è composta da un totale di n° 28 allievi di cui n° 15 maschi e n° 13 femmine. Tra questi: o N. 1 studente è ripetente e proviene da questo istituto, dalla classe 1H; o N. 4 studenti provengono da altri Istituti; o N. 1 alunno è diversamente abile ma riesce a seguire le lezioni con la collaborazione dell’insegnante di sostegno. La classe è piuttosto vivace: è composta da alunni desiderosi di partecipare alle lezioni ma ancora incapaci di controllo e disciplina. L’attività didattica deve essere costantemente coordinata senza però mortificare l’entusiasmo dei ragazzi che mostrano, durante le lezioni, vivo interesse, attiva partecipazione e anche una buona disponibilità al lavoro. Il processo di socializzazione sembra avviato in modo positivo: si continuerà a favorire il graduale superamento dell’egocentrismo per migliorare quel rapporto di accettazione e collaborazione avviato dagli stessi alunni. L’impegno, in generale è costante e gli studenti dimostrano capacità di organizzare il loro impegno con una certa autonomia e sistematicità e di proporsi in modo costruttivo. I prerequisiti culturali della maggior parte degli alunni sono idonei ad un proficuo processo di insegnamento-apprendimento della disciplina di studio. Informazioni desunte dai risultati dello scrutinio finale dell’anno precedente della Scuola Primaria: Livello alto (Voti 8/9/10) Livello medio (Voti 6/7) Livello basso (Voti inferiori a 6) / 90% 10%

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Unità di apprendimento "Il rilievo"Michela Sanzone A033

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Unità di Apprendimento

“IL RILIEVO”

CLASSE: 1 H

ANNO SCOLASTICO: 2014-2015

SCUOLA: ISTITUTO COMPRENSIVO “ALIGHIERI-CARTIERA”

GRADO: SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO

TIPO DI PROGRAMMAZIONE: ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTO

MATERIA: TECNOLOGIA

TIPO DI ATTIVITÀ: EXTRA CURRICULARE

N.ORE: 18

ASPETTI GENERALI

1. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE:

La classe è composta da un totale di n° 28 allievi di cui n° 15 maschi e n° 13 femmine. Tra questi:

o N. 1 studente è ripetente e proviene da questo istituto, dalla classe 1H;

o N. 4 studenti provengono da altri Istituti;

o N. 1 alunno è diversamente abile ma riesce a seguire le lezioni con la collaborazione dell’insegnante

di sostegno.

La classe è piuttosto vivace: è composta da alunni desiderosi di partecipare alle lezioni ma ancora

incapaci di controllo e disciplina.

L’attività didattica deve essere costantemente coordinata senza però mortificare l’entusiasmo dei ragazzi

che mostrano, durante le lezioni, vivo interesse, attiva partecipazione e anche una buona disponibilità al

lavoro.

Il processo di socializzazione sembra avviato in modo positivo: si continuerà a favorire il graduale

superamento dell’egocentrismo per migliorare quel rapporto di accettazione e collaborazione avviato

dagli stessi alunni.

L’impegno, in generale è costante e gli studenti dimostrano capacità di organizzare il loro impegno con

una certa autonomia e sistematicità e di proporsi in modo costruttivo.

I prerequisiti culturali della maggior parte degli alunni sono idonei ad un proficuo processo di

insegnamento-apprendimento della disciplina di studio.

Informazioni desunte dai risultati dello scrutinio finale dell’anno precedente della Scuola Primaria:

Livello alto

(Voti 8/9/10)

Livello medio

(Voti 6/7)

Livello basso

(Voti inferiori a 6)

/ 90% 10%

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2. TEST UTILIZZATI PER LA RILEVAZIONE DEI LIVELLI DI PARTENZA

Test prodotti dalla scuola (Progetto Accoglienza) Altro

3. OBIETTIVI EDUCATIVI

Per gli obiettivi educativo-comportamentali si fa riferimento al Piano di Istituto e alla programmazione

stabilita annualmente dal Consiglio di classe.

Con riferimento alla disciplina essi possono essere declinati nel seguente modo:

o Instaurare un rapporto responsabile con gli altri, basato sul rispetto reciproco;

o Partecipare in maniera attiva alla vita della classe rispettando le idee degli altri e accettando il

confronto;

o Incoraggiare il lavoro in gruppo e la cooperazione;

o Acquisire consapevolezza delle proprie capacità ed elaborare opinioni personali;

o Saper partecipare in modo costruttivo alle discussioni;

o Utilizzare le proprie risorse intellettuali in modo da non ricorrere costantemente all’aiuto

dell’insegnante;

o Organizzare comunque il proprio lavoro, anche in momenti diversi: individuale, di gruppo,

laboratorio.

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Il seguente lavoro di approfondimento si inserisce nella programmazione annuale del corso di Tecnologia

relativo alla classe prima della Scuola Secondaria di 1° grado “Dante Alighieri – Cartiera”. Tenendo conto

di tale ambito, l’unità di apprendimento si inserisce nel modulo “Progettazione e rappresentazione

grafica”, tuttavia, essendo concepito come attività di approfondimento da svolgere a scuola al di fuori

dell’orario scolastico, nelle ore pomeridiane, si inserisce anche in altri due moduli:” Strutture

e composizioni” e “Progetto sicurezza a scuola” svolte durante il percorso curriculare.

Il percorso è costituito da n. 18 ore totali, di cui 9 ore destinate alla lezione frontale e 9 ore ad attività

operative-laboratoriali e verifiche.

OBIETTIVI FORMATIVI

CONOSCENZE

Saper descrivere oggetti, situazioni inseriti nell’ambiente circostante;

Sapersi orientare nel percorso di esodo;

Comprendere il linguaggio grafico;

Conoscere il concetto di struttura di un oggetto;

Conoscere la terminologia specifica;

Conoscere il concetto di grandezza e di misura;

Conoscere gli strumenti per la misura;

Conoscere gli strumenti per la realizzazione del disegno.

ABILITÀ

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Rappresentare e organizzare i dati raccolti, mediante l’osservazione dello spazio;

Individuare la differenza tra struttura ed elementi;

Eseguire in maniera sistematica analisi tecniche di oggetti;

Eseguire corrette misurazioni;

Mettere a punto e saper utilizzare semplici strumenti di misura;

Individuare lo strumento di misura adeguato;

Saper utilizzare correttamente gli strumenti per il disegno.

Eseguire rilievi sull’ambiente scolastico.

COMPETENZE

Conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di

descriverne la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali;

Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la

realizzazione di semplici prodotti;

Sa utilizzare comunicazioni procedurali e istruzioni tecniche per eseguire, in maniera metodica

e razionale, compiti operativi complessi, anche collaborando e cooperando con i compagni;

Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o infografiche, relative alla struttura e al

funzionamento di sistemi materiali o immateriali, utilizzando elementi del disegno tecnico.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

VEDERE, OSSERVARE E SPERIMENTARE

Eseguire misurazioni e rilievi grafici o fotografici sull’ambiente scolastico;

Leggere e interpretare semplici disegni tecnici ricavandone informazioni qualitative e

quantitative;

Impiegare gli strumenti e le regole del disegno tecnico nella rappresentazione di oggetti o

processi;

PREVEDERE, IMMAGINARE E PROGETTARE

Effettuare stime di grandezze fisiche riferite a materiali e oggetti dell’ambiente scolastico;

Valutare le conseguenze di scelte e decisioni relative a situazioni problematiche.

INTERVENIRE, TRASFORMARE E PRODURRE

Rilevare e disegnare la propria abitazione o altri luoghi anche avvalendosi di software specifici;

Eseguire interventi di riparazione e manutenzione sugli oggetti dell’arredo scolastico o

casalingo.

CONTENUTI

La sicurezza a scuola;

Il rilievo fotogrammetrico;

Riduzione ingrandimento di un disegno col sistema della quadrettatura;

Il concetto di struttura e analisi tecnica del banco;

Il concetto di misura e gli strumenti di misura, il rilievo diretto.

Il disegno dell’aula.

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PREREQUISITI PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI APPROFONDIMENTO

Possedere conoscenze elementari di geometria;

Saper utilizzare la matita, la gomma e i colori;

Comprendere una sequenza di istruzioni;

Saper utilizzare istruzioni tecniche per eseguire compiti operativi complessi, anche

collaborando e cooperando con i compagni;

Conoscere e utilizzare semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano e descriverne la struttura

e il funzionamento;

Progettare e realizzare rappresentazioni grafiche relative alla struttura e al funzionamento

degli oggetti utilizzando elementi del disegno.

INTERDISCIPLINARIETÀ

Educazione artistica;

Matematica e geometria.

METODOLOGIA

Come suggerito dalle indicazioni ministeriali, la scelta delle metodologie non può prescindere dal diretto

coinvolgimento degli allievi.

Il metodo prescelto è basato sull’osservazione: si parte da situazioni problematiche atte a suscitare

l'interesse degli alunni per individuare le possibili soluzioni mediante esperienze operative concrete.

Quest’ultime risultano necessarie per promuovere negli alunni la consapevolezza che il lavoro operativo

e l’agire tecnico non generano unicamente abilità manuali e/o intellettuali, ma una forma di conoscenza

originale non deducibile da altri ambiti disciplinari.

L’organizzazione delle attività operative avverrà compatibilmente con le risorse della scuola, costituendo

gruppi di classe, e attivando compresenze degli altri docenti interessati. Esse consisteranno in:

elaborazione di piante, riduzione e/o ingrandimento di disegni, elaborazione di diagrammi e grafici, di

relazioni, riproduzioni fotografiche e video, indagini, raccolta di dati.

Il lavoro in classe avverrà secondo forme varie ed articolate: varietà di comunicazione dell'insegnante e di

personale esperto (vigile del fuoco) mediante lezioni frontali e visione del materiale cartaceo e degli

strumenti, stimolazione del dialogo interattivo esteso al gruppo classe mediante la metodologia del

brainstorming, lavoro individuale e di gruppo, confronto dei risultati.

Di qui, quindi, la scelta del Cooperative Learning, un metodo didattico in cui gli studenti lavorano insieme

in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi comuni, cercando di migliorare reciprocamente il loro

apprendimento. Nei gruppi di apprendimento cooperativo gli studenti si dedicano con piacere all’attività

comune, sono protagonisti di tutte le fasi del loro lavoro, dalla pianificazione alla valutazione,

mentre l’insegnante è soprattutto un facilitatore e un organizzatore dell’attività di apprendimento.

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STRUMENTI E MATERIALI

Per il docente:

- LIM;

- Presentazione multimediale;

- Libri di testo;

- Stampante (per la stampa delle fotografie realizzate dai gruppi di alunni e relative al percorso di

esodo e al punto di raccolta)

Per il consulente esterno (vigile del fuoco):

- LIM;

- Presentazione multimediale.

Per gli alunni:

- Strumenti per il disegno;

- Carta da disegno e millimetrata;

- Libro di testo;

- Fotocopie distribuite dal docente: piantina del piano di emergenza; schede per l’analisi tecnica del

banco;

- Strumenti di misura distribuiti dal docente;

- Attrezzatura fotografica (smartphone).

SPAZI

Gli spazi necessari per lo svolgimento del percorso formativo di approfondimento sono:

- Scuola e spazio esterno;

- Aula curricolare.

TEMPI E METODI

L’attività didattica prevede:

LEZIONE 1 - Lezione frontale e partecipata tenuta da un Vigile del Fuoco in quanto esperto della

sicurezza a scuola. Egli indicherà quali sono i comportamenti da adottare in caso di situazioni di

pericolo (incendio) e mostrerà agli alunni il piano di evacuazione.

La lezione verrà realizzata con l’ausilio di una presentazione multimediale allo scopo di favorire

l’apprendimento con la presenza di immagini, schemi e video.

LEZIONE 2 - Attività operativa: l’esperto individuerà insieme agli studenti qual è la via di esodo da

percorrere in caso di incendio, percorrendola insieme a loro. Gli alunni, divisi in gruppi, durante il

percorso scatteranno fotografie e realizzeranno video (rilievo fotogrammetrico).

LEZIONE 3 - Verifica in itinere realizzata con una relazione dei dati raccolti durante il tragitto percorso,

domande da parte degli alunni “antagonisti” a ciascun capo gruppo che risponderà dopo essersi

confrontato con il gruppo di appartenenza, e somministrazione della piantina del piano di evacuazione

per individuare l’aula all’interno della scuola e graficizzare la via di esodo percorsa nella lezione

precedente.

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LEZIONE 4 - Lezione frontale e partecipata realizzata mediante l’osservazione da parte degli alunni

dell’aula e degli arredi presenti. Dall’osservazione di questi ultimi mediante il dialogo interattivo tra

docente e alunni si definirà prima il concetto di struttura e successivamente si affronterà l’esame

sistematico di un arredo mediante lo strumento dell’analisi tecnica.

LEZIONE 5 - Verifica in itinere realizzata mediante la somministrazione di una scheda tecnica da

compilare nella quale gli alunni divisi in gruppi individueranno sul disegno assonometrico del tavolo la

struttura e gli elementi che lo compongono, coadiuvata da un questionario a risposta aperta (che

cos’è? com’è fatto? Perché è fatto così?).

LEZIONE 6 - Lezione frontale e verifica in itinere, il docente realizzerà e stamperà una foto dall’alto

del banco e, dopo aver disegnato sulla foto una quadrettatura che lo contiene, gli alunni singolarmente

dovranno realizzare una riduzione dell’oggetto mediante una nuova quadrettatura dove eseguiranno il

disegno riportando per punti lo stesso andamento della figura di partenza.

LEZIONE 7 - Lezione frontale e partecipata avente come oggetto la presentazione degli strumenti di

misura. Il docente porterà a lezione diversi strumenti di misura e mediante l’osservazione degli stessi,

gli alunni decideranno (anche provando) quali sono quelli più adeguati per effettuare il rilievo diretto

dell’aula.

LEZIONE 8 - Attività operativa: a ciascun gruppo verrà affidato il compito di misurare una parte

dell’aula (pareti, banchi, ecc.). Mediante l’analisi dei dati raccolti, ciascun alunno disegnerà su un

foglio di carta millimetrata l’aula e gli arredi

LEZIONE 9 - Attività di recupero e consolidamento: il docente si soffermerà sui punti critici degli

argomenti svolti e sulle difficoltà emerse nello svolgimento delle prove di verifica.

ATTIVITÀ TEMPI METODI SPAZI

Lezione frontale

partecipata

2h Comportamento da adottare in

caso di incendio a scuola e Piano di

evacuazione

Aula curricolare

Attività operativa 2h Percorrere insieme la via di esodo

esplicitata dal piano e realizzare un

rilievo fotogrammetrico

Scuola: ambienti interni

ed esterni

Aula curricolare

Verifica in itinere 2h Prova sugli argomenti trattati

necessaria ad accertare

l’acquisizione dei contenuti, i

processi attivati per

l’apprendimento, la partecipazione

degli alunni

Aula curricolare

Lezione frontale

partecipata

2h Osservazione dello spazio aula,

concetto di misura e analisi tecnica

del banco.

Aula curricolare

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Verifica in itinere 2h Prova sugli argomenti trattati

necessaria ad accertare

l’acquisizione dei contenuti, i

processi attivati per

l’apprendimento, la partecipazione

degli alunni

Aula curricolare

Lezione frontale

partecipata e verifica

in itinere

2h Riduzione e ingrandimento di un

disegno col sistema della

quadrettatura

Aula curricolare

Lezione frontale

partecipata

Attività operativa

2h Gli strumenti di misura

Utilizzo degli strumenti

Aula curricolare

Attività operativa 2h Misurare con gli strumenti

Analisi dati raccolti

Disegno dell’aula su carta

millimetrata

Aula curricolare

Attività di recupero e

consolidamento

Alla

conclusione

del modulo

didattico

Punti critici degli argomenti svolti e

sulle difficoltà incontrate

Aula curriculare

VERIFICHE

La verifica dell’attività didattica sarà eseguita durante tutto il percorso formativo mediante:

- Verifica dei prerequisiti;

- Verifiche di tipo formativo con valutazioni in itinere sul processo di apprendimento

dell’alunno: osservazioni spontanee o stimolate, partecipazione attiva alle lezioni, al fine di

monitorare l’apprendimento nel corso dell’attività didattica;

- Consegna del portfolio, raccolta significativa del lavoro dello studente che racconta la storia

del suo impegno, del suo progresso o del suo rendimento, e la collaborazione all’interno del

gruppo di lavoro. Include la partecipazione dello studente alla selezione del contenuto del

portfolio, i criteri per la selezione stessa, i criteri per giudicare il valore dei contenuti e la

prova dell’autoriflessione dello studente.

VALUTAZIONI

Il docente di Tecnologia insieme agli altri valuterà le competenze raggiunte dagli studenti sulla base del

materiale prodotto e della comunicazione dell’esperienza agli altri studenti, tenendo conto dei seguenti

criteri:

- Precisione e completezza dei contenuti;

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- Esposizione puntuale dei prodotti del percorso;

- Precisione e leggibilità dei disegno;

- Uso della terminologia specifica relativa all’area tecnologica.

Verranno poi valutati i seguenti aspetti del percorso:

- Motivazione e capacità di relazione con i propri compagni di classe;

- Senso di responsabilità e precisione nelle consegne;

- Abilità nell’uso degli strumenti;

- Capacità di individuare i saperi necessari alla realizzazione del percorso svolto.

Si ricorrerà, infine, ad interrogazioni orali, correzione e discussione di relazioni scritte, esecuzione e

controllo degli elaborati grafici.

In particolare il docente utilizzerà le seguenti griglie di valutazione:

- Per le PROVE PRATICHE DI DISEGNO

PERTINENZA PUNTEGGIO

Rappresentazione ampiamente congruente alle richieste della traccia,

curata nei dettagli e nell’organizzazione dei dati

4

Rappresentazione sostanzialmente congruente alle richieste della

traccia, curata nell’organizzazione generale

3

Rappresentazione essenziale seppur non pienamente corrispondente

alle indicazioni della traccia, poco curata nella presentazione

2

Rappresentazione frammentaria, confusa, poco curata 1

Rappresentazione incongruente rispetto alle indicazioni della traccia 0

COMPLETEZZA PUNTEGGIO

Presenza di tutti gli elementi di rappresentazione richiesti 3

Presenza parziale degli elementi di rappresentazione richiesti 2

Presenza minima degli elementi di rappresentazione richiesti 1

Totale assenza degli elementi richiesti 0

CORRETTEZZA GRAFICA PUNTEGGIO

Chiarezza e precisione del tratto, uso corretto degli strumenti da

disegno

2

Scarsa precisione del tratto, presenza di cancellature, errori nell’uso

degli strumenti di disegno

1

Tratto confuso e poco chiaro, uso improprio degli strumenti da

disegno

0

TEMPI DI ESECUZIONE PUNTEGGIO

Tavole consegnate alla scadenza 1

Tavole consegnate con ritardo 0

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- Per i LAVORI DI GRUPPO

ORGANIZZAZIONE E LAVORO DI GRUPPO PUNTEGGIO

Ottima organizzazione e divisione dei compito 3

Rispetto dei compiti ma collaborazione alla volte difficoltosa 2

Lavoro che ha richiesto la figura dell’insegnante quale

continuo coordinatore

1

PARTECIPAZIONE E COINVOLGIMENTO PUNTEGGIO

Partecipazione e motivazione sempre positive 3

Partecipazione e motivazioni non uniformi all’interno del gruppo 2

Partecipazione richiesta dall’intervento dell’insegnante 1

REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO FINALE PUNTEGGIO

Ottima qualità grafica e le riflessioni personali 3

Buona la qualità grafica, sufficiente l’analisi personale 2

Scarsa consapevolezza dei percorsi cognitivi e delle dinamiche relazionali all’interno del gruppo

1

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APPROFONDIMENTI SUI CONTENUTI DELL’UNITÀ DI APPRENDIMENTO

LA SICUREZZA A SCUOLA

La legge più importate in materia di sicurezza è il Testo Unico sulla Sicurezza n.81 del

2008 dove, in particolare, vengono evidenziate le figure responsabili all’interno degli

edifici scolastici, i loro compiti e ruoli e l’importanza della partecipazione di tutti alla

realizzazione di un ambiente più sicuro.

La legge n. 81 del 2008 sancisce l’obbligo primo e fondamentale da parte del Dirigente

Scolastico dell’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi, in cui devono

essere esaminati tutti i rischi per le persone, le misure di prevenzione e protezione che

si intendono attuare e i tempi di tale attuazione.

All’interno del Documento di Valutazione dei Rischi è contenuto, inoltre, il Piano di

Emergenza che è uno strumento operativo predisposto in ogni scuola sempre ad opera

del Dirigente Scolastico.

Il Piano di Emergenza costituisce uno schema organizzativo che definisce i compiti da

svolgere in funzione delle varie ipotesi di emergenza. In funzione del piano il

responsabile dell’attività dovrà curare l’addestramento del personale docente e non

docente che sarà deputato a svolgere particolari mansioni durante l’emergenza ed

istruire gli alunni sul comportamento da tenere in tale frangente.

Nel corso delle prove di evacuazione, da effettuare almeno due volte durante l’anno

scolastico, deve essere verificata la funzionalità del piano al fine di apportare gli

eventuali correttivi per far aderire il piano alla specifica realtà alla quale si applica.

La conoscenza dell’ambiente scolastico è il presupposto fondamentale per costruire il

piano di evacuazione. La prima operazione da compiere quindi è quella di individuare le

caratteristiche spaziali e distributive dell’edificio (ad esempio il numero di piani ed aule

per piano), utilizzando le planimetrie. Nelle piante dei diversi piani dovranno essere

opportunamente indicati i luoghi sicuri o aree protette in cui possono trovare rifugio gli

occupanti della scuola.

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PIANO DI EMERGENZA

SIMBOLI

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La procedura: è l’insieme delle norme da osservare e deve specificare nel dettaglio chi

fa e che cosa, seguendo una certa logicità di azioni nel tempo.

PROCEDURA

CHI FA CHE COSA

CAPO ISTITUTO

Dà ordine di evacuazione e assume il

coordinamento di tutte le operazioni

ADDETTO

Un addetto diffonde l’ordine di evacuazione.

PERSONA PREPOSTA

Una persona preposta effettua la chiamata di

soccorso (Vigili del Fuoco, Vigili Urbani, 118)

LA CLASSE

L’INSEGNANTE

Gli alunni devono procedere verso l’uscita in fila

indiana con una mano sulla spalla del compagno

che lo precede e l’altra contro il muro.

In ogni classe dovranno essere individuati da due

a quattro ragazzi, più almeno una riserva per

ciascun ruolo, con le seguenti mansioni:

- 1 o 2 ragazzi/e “apri-fila”, incaricati di aprire la

porta e condurre la fila con l’apposito cartello

precedentemente costruito corrispondente all’aula

di appartenenza;

- 1 o 2 ragazzi/e “chiudi-fila”, con l’incarico di

chiudere le finestre la porta e porre un segno

diagonale con un gesso sulla porta della classe

per indicare l’avvenuta verifica di eventuali

presenze in aula. Nell’eventualità di compagni in

difficoltà segnalare all’insegnante tale situazione.

Gli insegnanti conducono la scolaresca nel punto

di sicurezza esterno e rimangono a disposizione

nella posizione individuata. Raggiunta la zona di

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raccolta, gli insegnanti, con il registro di classe

aggiornato, faranno l’appello e comunicheranno

subito i risultati a un coordinatore.

PERSONALE A.T.A.

Allo sgombero dei piani un addetto si accerta che

in tutti i locali non vi siano persone e che finestre e

porte siano chiuse.

PERSONALE A.T.A.

Interromperà l’energia elettrica, il gas della cucina

e l’alimentazione della centrale termica.

Attività operativa: individuare con il supporto dell’esperto (Vigile del Fuoco) il tragitto

più breve e sicuro (via di esodo) per raggiungere l’area protetta (punto di raccolta).

Le indicazioni sul tragitto percorso verranno annotate su un taccuino, sul quale gli

alunni incolleranno anche le foto scattate durante il percorso.

Verifica in itinere: data la planimetria dell’edificio scolastico individuare un’aula diversa

da quella curriculare (designata dal docente), disegnare con la simbologia opportuna la

via di esodo e segnalare il punto di raccolta.

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IL RILIEVO FOTOGRAFICO

La realizzazione del rilievo fotografico nasce dal bisogno di saper “leggere” lo spazio e

gli oggetti che ci circondano e di definire anche piccoli dettagli a volte visti ma non

osservati consapevolmente.

Il rilievo fotografico non è altro che una fotografia che rispetta le proporzioni e la forma

dell’oggetto, senza cercare di modificarle. Gli elementi da tener presente quando si

scatta una fotografia sono:

- Lo sfondo;

- Il punto di vista - angolazione;

- L’inquadratura;

- La luce.

Lo sfondo. Si definisce sfondo tutto ciò che si trova davanti e dietro l’oggetto

fotografato. La fotografia riprende sempre lo sfondo che non si può eliminare come nei

disegni.

Accade diverse volte che l’oggetto in primo piano non è ben visibile perché è inserito in

uno sfondo non adatto: ad esempio, se noi fotografiamo un bambino nella sua camera,

tutti gli oggetti e i mobili che gli stanno intorno rendono la sua immagine poco leggibile.

Per questo a volte bisogna cambiare lo sfondo, spostando l’oggetto su uno sfondo

adatto e chiudendo l’inquadratura in modo da ottenere meno sfondo.

Il punto di vista (angolazione) Il punto di vista è il luogo da dove si scatta la fotografia.

La scelta non può essere l’altezza dell’occhio del fotografo. Il punto di vista si sceglie

tenendo presente l’oggetto che si vuole fotografare. Se l’oggetto è piccolo e posto in

basso, bisogna abbassarsi o alzare l’oggetto. Se invece è grande, ci si alza ad altezza

media.

Quando l’oggetto è molto alto (edificio), ci si allontana il più possibile, per avere un

angolo di ripresa più stretto ed evitare le deformazioni delle linee verticali.

L’inquadratura. Per l’inquadratura si intende il rettangolo in cui è inserito l’oggetto

fotografato (formato). Inquadratura significa, letteralmente, mettere il soggetto dentro il

quadro. Di norma il soggetto deve coprire la superficie della foto per almeno tre quarti.

Per fare questo ci si deve abituare a guardare il rettangolo in cui è inserito il soggetto e

non il centro della foto.

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Le regole per realizzare una buona inquadratura sono:

- Avvicinarsi al soggetto il più possibile;

- Guardare il rettangolo in cui è inserito il soggetto;

- Valutare le proporzioni che ricopre il soggetto rispetto all’inquadratura.

La luce. La luce è l’elemento più importante della fotografia. Essa cambia

continuamente di colore e di intensità: la mattina ha una tonalità diversa rispetto alle ore

centrali della giornata. Per la foto di rilievo, la luce deve illuminare uniformemente

l’oggetto (luce diffusa), in modo da rendere visibili tutte le sue parti.

Infine ma non per questo meno importante, il tema fotografico: quando si esce per

fotografare, si deve avere una traccia o un’idea per la produzione fotografica, così come

si organizza un tema di italiano.

In questo percorso formativo il rilievo fotografico risulta un ottimo strumento per

“memorizzare” lo spazio, il tragitto percorso per poi “riconoscerlo” ed individuarlo nella

planimetria del piano.

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IL CONCETTO DI STRUTTURA E ANALISI TECNICA DEL BANCO

Dall’osservazione dell’ambiente scolastico e individuazione dell’aula curriculare

all’interno della planimetria, si passa in questa fase all’osservazione dell’aula ed in

particolare degli arredi.

Quando ci proponiamo di capire come funziona un oggetto ci troviamo di fronte a un

certo numero di elementi, di dati, di fatti coordinati fra loro e organizzati in modo da

formare un tutto unico.

Per capire come è fatto e come funziona un oggetto bisogna dunque studiare:

- Gli elementi che lo compongono;

- I materiali di cui è costituito;

- Il modo in cui i vari elementi sono collegati e coordinati;

- Le relazioni che intercorrono tra le varie parti;

- La forma.

L’insieme di tutti questi elementi si definisce struttura dell’oggetto.

Caso studio: osservazione di un tavolo con rotelle.

Il tavolo è costituito da elementi che sono stati realizzati separatamente: le gambe, il

piano, il cassetto e le rotelle. Questi elementi pur costituendo le parti che formano il

tavolo non sono ancora “tavolo”, ma lo diventano quando vengono assemblati in un

certo modo, cioè quando vanno a formare una certa struttura. Perché si realizzi una

struttura non basta, quindi, che ci siano le “parti”: queste devono essere messe in

rapporto tra loro in un modo ben determinato.

Le parti vanno a costituire una struttura quando sono inserite al posto che è loro

richiesto dalla struttura stessa. La “gamba “diventa “gamba del tavolo”, solo quando

essa è messa insieme al piano e alle altre gambe, cioè quando è vista in relazione con

tutto il resto. Se considerata da sola, non è che un pezzo di legno piallato, adattabile a

strutture diverse.

Tra le relazioni che costituiscono una struttura vi è anche la funzione che quella

particolare struttura assolve. Nel nostro esempio ciò significa che i criteri individuati per

progettare e assemblare gambe, piano, cassetto e ruote tengono conto della funzione

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che l’oggetto finito dovrà svolgere. Le misure delle gambe, del piano, del cassetto, oltre

che la loro forma, saranno dunque diverse a seconda che l’oggetto finito debba essere

un tavolo da cucina, un comodino, una scrivania o una cattedra.

L’analisi tecnica costituisce lo strumento fondamentale per affrontare l’esame

sistematico di un prodotto tecnico. L’analisi tecnica non è un’analisi descrittiva, cioè di

un elenco di elementi e di dati, descritta in forma più o meno completa e dettagliata.

L’analisi tecnica è il procedimento che permette di evidenziare:

- Gli elementi fondamentali che costituiscono l’oggetto;

- Le relazioni che intercorrono tra gli elementi stessi;

- I principi organizzativi a cui il prodotto è soggetto;

- La logica secondo la quale è stata data una determinata forma a quell’oggetto;

- La scelta dei materiali in relazione a una particolare funzione;

- La valutazione delle scelte effettuate.

ANALISI

TECNICA

Relazione tra

gli elementi

Principi

organizzativi

Logica della forma

dell’oggetto Scelta dei

materiali

Elementi

fondamentali

Valutazione delle

scelte effettuate

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Analisi tecnica del banco

La struttura

Gli elementi

Come è fatto

Il banco scolastico è costituito da un piano di appoggio di forma rettangolare e da

un’intelaiatura di sostegno in metallo. Ha la funzione di posto di studio.

Il piano d’appoggio (1) è in paniforte, ricoperto di formica; misura 45x60 cm e su di esso

è stata praticata una scanalatura (2) per contenere matite, penne e piccoli oggetti.

L’intelaiatura, in tubi metallici, opportunatamente piegati e saldati fra loro, consta di:

- Un piano posa libri (3) fermato all’intelaiatura (4) e dotato di un listello di legno,

che impedisce ai libri di cadere a terra;

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- Un vano portacartella (5), costituito da un listello di legno, fissato all’intelaiatura

per mezzo di viti;

- Una pedana poggiapiedi (6), costituita da un tubo che unisce i due traversi

laterali, su cui è applicata una lamiera striata al fine di offrire una maggiore

superficie di appoggio.

Perché è fatto così

Il banco scolastico è utilizzato per più ore al giorno dall’alunno, la leggera inclinazione

del piano d’appoggio e la pedana assicurano una posizione anatomicamente

confortevole anche per diverse ore.

I materiali impiegati per il paino d’appoggio, paniforte e formica, sono ideali: il paniforte

infatti è rigido ma leggero, soggetto a minime deformazioni; la formica è caratterizzata

da eccellenti proprietà meccaniche, è isolante, ignifuga, impermeabile e ha un costo

contenuto.

L’intelaiatura è in tubi metallici verniciati leggeri ma resistenti alle sollecitazioni

meccaniche, di basso costo e facile lavorabilità.

Verifica in itinere Compilare la scheda relativa all’analisi tecnica di un tavolo su rotelle:

gli alunni divisi in gruppi individueranno sul disegno assonometrico del tavolo la

struttura e gli elementi che lo compongono e risponderanno al questionario a risposta

aperta (che cos’è? com’è fatto? Perché è fatto così? A seconda delle dimensioni

esplicita la funzione che il tavolo assolve).

ANALISI TECNICA DI UN TAVOLO SU ROTELLE

Che cosa è Com’è fatto Perché è fatto cosi Dimensioni e funzioni

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RIDUZIONE E INGRANDIMENTO DI UN DISEGNO COL SISTEMA DELLA

QUADRETTATURA

Molto spesso si ha la necessità di rappresentare graficamente un oggetto che nella

realtà ha dimensioni troppo grandi per essere contenuto nel foglio che abbiamo a

disposizione (si pensi ad una casa o a un'automobile) o un particolare di dimensioni

reali troppo piccole (una vite) per essere disegnate in modo preciso. Ci si trova dunque

nella necessità di disegnare l'oggetto in dimensioni ridotte, nel primo caso, o ingrandite,

nel secondo caso, mantenendo però inalterate tutte le proporzioni tra altezza, larghezza

e profondità. Esistono vari metodi per l’ingrandimento e la riduzione delle figure.

Il sistema della quadrettatura. La procedura da seguire è la seguente:

- Per non sciupare l’originale, lo si ricopia su carta da lucido;

- Si inserisce la figura in un rettangolo che la contiene per intero e si divide il

rettangolo disegnandovi una griglia quadrettata;

- Si contrassegnano i vari punti del piano con numeri e lettere dell’alfabeto;

- Si disegna su un secondo foglio una griglia a quadretti nella scala desiderata;

- Sulla nuova quadrettatura si esegue il disegno riportando per punti lo stesso

andamento della figura di partenza.

Bisogna osservare i punti di intersezione della linea del disegno con la quadrettatura

della griglia: in questo modo vengono mantenute le proporzioni.

Verifica in itinere: il docente realizzerà e stamperà una foto dall’alto del banco e, dopo

aver disegnato sulla foto una quadrettatura che lo contiene, gli alunni singolarmente

dovranno realizzare una riduzione del banco e degli oggetti posti sopra mediante una

nuova quadrettatura dove eseguiranno il disegno riportando per punti lo stesso

andamento della figura di partenza.

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IL CONCETTO DI MISURA E GLI STRUMENTI DI MISURA: IL RILIEVO DIRETTO.

Ogni giorno siamo alle prese con le misure: vogliamo sapere per esempio, la lunghezza

di una stoffa, il peso di una pacco, la capacità di un recipiente, la temperatura di un

corpo, la velocità di un veicolo, la durata di un film, ecc.

Lunghezza, peso, capacità, temperatura, velocità, tempo sono esempi di grandezze

fisiche [G], cioè di caratteristiche della realtà che si possono misurare. La valutazione

quantitativa della grandezza fisica si attua attraverso la sua misurazione, cioè quante

volte la grandezza fisica contiene l’unità di misura o “campione di riferimento” (modulo)

al quale è attribuito il valore unitario. La grandezza fisica è data dalla relazione:

G = n U

dove

G è la misura della grandezza fisica;

n è un numero reale che indica quante volte è contenuta l’unità di misura nella

grandezza fisica;

U, l’unità di misura.

Non tutte le proprietà di un oggetto sono misurabili per esempio non è possibile

esprimere il colore, la forma, il materiale con un numero e con un’unità di misura.

Queste proprietà, infatti, non sono considerate grandezze fisiche.

Simulazione della foto

scattata dall’alto al banco

scolastico.

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Misurare una grandezza significa confrontarla con un’altra grandezza dello stesso tipo

che scegliamo, per convenzione, come unità di misura. Per esempio, per misurare la

lunghezza di un oggetto si confronta questo con un altro oggetto scelto come unità di

misura delle lunghezze, cioè si vede quante volte quest’ultimo è “contenuto”

nell’oggetto da misurare. Il risultato del confronto è sempre un numero, che indica

quante volte l’unità di misura è contenuta nella grandezza da misurare.

Dire che una gomma per cancellare misura 5 cm significa aver confrontato la lunghezza

della gomma con un’unità di misura, il centimetro, e aver trovato che l’unità è contenuta

5 volte nella lunghezza della gomma. Nel misurare ci si è resi conto che sono necessari

due elementi fondamentali: uno strumento di misura e un’unità di misura.

La scelta dello strumento di misura da utilizzare dipende dall’oggetto che si vuole

misurare, o meglio, ad esempio nel caso della lunghezza, dalla dimensione della

lunghezza da misurare. Per rilevare le lunghezze si possono utilizzare:

- La riga metrica, misura lunghezze dell’ordine del centimetro e millimetro;

- La rotella metrica, il metro pieghevole, il metro laser, misurano lunghezze

dell’ordine di metri e decine di metri;

- Il calibro a corsoio con un’approssimazione che può essere di 1/10, 1/20, 1/50 di

mm.

La riga metrica

La rotella metrica

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Il metro pieghevole

Il metro laser

Esercitazione 1. Dati alcuni strumenti di misura, riga metrica, rotella metrica, calibro a

corsoio, metro pieghevole, metro laser, misurare la penna biro, il banco, la cattedra e lo

spessore del libro di Tecnologia e completare la seguente tabella:

Oggetto da misurare Strumento di misura Misura

Penna biro

Banco

Cattedra

Libro di Tecnologia

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Il rilievo diretto è la raccolta e definizione del dato metrico mediante una serie di

operazioni di misurazione da effettuare direttamente sull’oggetto. Per compiere tali

operazioni è necessario avere a disposizione gli strumenti di misura perché consentono

di confrontare la grandezza fisica da misurare con la corrispondente unità, allo scopo di

determinarne al misura.

Esercitazione 2. Misurare l’aula.

Gli alunni vengono divisi in gruppo e a ciascun gruppo viene assegnato il compito di

misurare le pareti dell’aula. Il docente fornirà loro il metro pieghevole, la rotella metrica

e il metro laser.

Il compito da svolgere si divide in tre fasi:

1. Disegnare a mano la pianta dell’aula su un foglio.

2. Misurare la lunghezza di ciascuna parete con lo strumento scelto e annotare le

dimensioni sulla piantina.

A quale figura geometrica corrisponde? Le pareti non sono altro che i lati della

figura, quindi, conoscendo le dimensioni dei lati, calcolare il perimetro e l’area.

3. Due della quattro pareti dell’aula presentano un’apertura ciascuna: la porta e la

finestra. Misurare le dimensioni di entrambe (larghezza e altezza).

- Considerando un angolo della stanza come punto 0 (origine) leggere la distanza

dal primo montante della porta al punto 0, la distanza tra i due montanti della

porta (larghezza totale della porta), ed, infine, la distanza del secondo montante

all’angolo opposto a 0. Sommare le singole misure.

- Misurare la distanza dall’angolo punto 0 al primo montante della porta, dal punto

0 al secondo montante, e la distanza dal punto 0 all’angolo opposto.

Verificare che l’ultima misura sia uguale a quella totale precedentemente

misurata.

4. Misurare le distanze tra i banchi, tra questi e la cattedra, e la distanza di tutti gli

arredi dalle pareti.

Esercitazione 3. Controllo delle misurazioni effettuate.

Il controllo delle misurazioni viene richiesto dal docente in due modi:

- Le misurazioni devono essere effettuate da ciascun componente del gruppo e

poi confrontate con quelle degli altri;

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- Le misurazioni devono essere effettuate con due strumenti di misura diversi.

Mediante le tre esercitazioni si vogliono trasmettere due concetti agli alunni: il rilievo

diretto si può effettuare con il metodo delle misure parziali e il metodo delle misure

progressive (Esercitazione n.2 punto 3) e la possibilità che nell’effettuare le misurazioni

si possono commettere degli errori, di qui la necessità di controllarle (Esercitazione

n.3). Gli errori possono essere di due tipi: sistematico o accidentale, il primo è dovuto

allo strumento usato che potrebbe essere poco preciso o non adeguato, e il secondo

può dipendere dal modo in cui si effettuano le misurazioni e dalla persona che le

compie.

Il metodo delle misure parziali registra le misure di ogni singolo elemento, senza fornire

indicazioni sul totale. Il metodo delle misure progressive in allineamento prevede che

per ogni punto venga letta la distanza dal punto origine.

Partendo dal presupposto che ogni operazione di misura comporta un errore

(posizionamento, degli strumenti, riporto della misura, restituzione, etc.) è evidente

come tra i due metodi sia preferibile il metodo delle misure progressive: se una misura

è letta o riportata male, non rifletterà il proprio errore sulle successive; con le misure

parziali ogni misura successiva si basa sugli errori insiti nella misura precedente,

incorporandoli nella restituzione e perdendo quindi in precisione.

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LE FASI DEL RILIEVO DIRETTO

In ogni rilievo si distinguono due fasi:

- La fase di campagna, consiste nella redazione dell’eidotipo (schizzo della

pianta dell’aula), nel rilievo fotografico e nel prelievo delle misure;

- La fase di restituzione (detta anche “a tavolino”) con la restituzione dei dati

rilevati, la rappresentazione.

Nella fase di restituzione si utilizza il disegno tecnico perché permette di rappresentare

graficamente gli oggetti dando esatte indicazioni relative alla forma, alle dimensioni, ai

materiali e si avvale del metodo delle proiezioni ortogonali e di specifici simboli grafici

convenzionali. I tecnici di qualsiasi parte del mondo sono in grado di scambiarsi i

progetti, senza incorrere in errori di interpretazioni, perché nell’eseguirli si sono attenuti

a norme unificate, ben definite.

Nel disegno tecnico vengono riportate le misure reali dell’oggetto che, invece, verrà

ingrandito o ridotto a seconda dei casi. Per esempio, per rappresentare graficamente la

lavagna bisogna effettuare un’operazione di riduzione.

Le dimensioni della lavagna sono 120 x 90 cm, il foglio su quale vogliamo disegnarla ha

dimensioni 29,7 x 21 cm (formato A4); ne deriva che la lavagna con le sue dimensioni

reali non può essere graficizzata sul foglio.

Il rapporto tra le misure del disegno e quelle reali dell’oggetto prende il nome di scala di

proporzione. Le scale di proporzione, che si indicano con un rapporto, in cui il primo

numero si riferisce al disegno e il secondo all’oggetto, possono essere di tre tipi:

In figura il confronto tra le

dimensioni della lavagna

(120 x 90 cm) e il foglio

(21 x 29,7cm).

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- La scala di riduzione, in cui il rapporto di scala è sempre inferiore a 1, si

ottengono dividendo ognuna delle dimensioni per lo stesso divisore. Se si

decide una riduzione alla metà si dovranno dividere tutte le dimensioni per

due: si dirà in questo caso di aver adottato una scala 1:2; dividendole per 5

si dirà di aver adottato una scala 1:5; dividendole per 10, una scala 1:10, e

così via.

Consideriamo il disegno della lavagna in scala 1:5 120 diviso 5 = 24 cm

90 diviso 5 = 18 cm

Si può rappresentare graficamente la lavagna sul foglio A4 con orientamento

orizzontale.

La cifra 1 che costituisce il dividendo del rapporto sta anche a indicare che

l'unità di misura utilizzata, qualunque essa sia, viene ridotta di un numero di

volte uguale a quello indicato dal divisore.

- La scala naturale, in cui il rapporto di scala è uguale a 1, viene indicata scala

1:1. Ciò significa che l'oggetto è stato disegnato nelle sue dimensioni

naturali.

- La scala di ingrandimento, in cui il rapporto è sempre superiore a 1. Si

utilizza quando si devono disegnare oggetti molto piccoli (come gli

ingranaggi, i circuiti) ed occorre ricorrere al procedimento inverso,

ingrandendo proporzionalmente le dimensioni degli oggetti da disegnare. In

questi casi le scale vengono indicate: scala 2:1 = dimensioni raddoppiate;

scala 5:1 = dimensioni moltiplicate per 5; e così via per ogni altro valore di

ingrandimento. Come si può notare, anche le scale di ingrandimento si

indicano con una divisione, ma in questo caso l'unità 1 si trova al posto del

divisore e il numero moltiplicatore al posto del dividendo.

La scelta della scala dipende dalle dimensioni dell’oggetto da disegnare, in relazione

alle dimensioni del foglio, sempre tenendo presente che il disegno dovrà essere il più

chiaro possibile.

Esercitazione 1: dopo aver realizzato nella fase precedente la riduzione del banco e

degli oggetti posti sopra con il sistema della quadrettatura, svolgere lo stesso compito

utilizzando la scala di riduzione adeguata e disegnando su carta millimetrata.

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Esercitazione 2: dopo le misurazioni effettuate e annotate sul taccuino, disegnare la

pianta dell’aula curriculare individuando l’esatta collocazione degli arredi (banchi,

cattedra) e delle aperture (finestra e porta).

Disegnare il perimetro delle pareti con la matita HB realizzando linee marcate, gli arredi

con la matita 2H e linee sottili; per quanto concerne le aperture, rappresentare con linee

di colore azzurro la finestra e di color marrone la porta.

Indicare sulla pianta dell’aula la scala di rappresentazione utilizzata e le quotature con

le misure reali dell’oggetto.

L’insieme degli elaborati redatti da ciascun alunno, il portfolio, costituirà la verifica finale

perché è una raccolta significativa del lavoro dello studente che racconta la storia del

suo impegno, del suo progresso o del suo rendimento; include la sua partecipazione

alla selezione del contenuto del portfolio, i criteri per la selezione stessa, i criteri per

giudicare il valore dei contenuti e la prova dell’autoriflessione dello studente stesso.