ScientiNews 45 ottobre 2014
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Ticonzero news
I commenti posi-
tivi dei clienti
consentono di
dimostrare i suc-
cessi raggiunti e
di porre in risalto
Sommario
Scienza&Società
I padroni dello spazio e del tempo. L’interpreta-
zione scientifica della realtà e il potere e il con-
trollo dei conflitti, di Mario Agostinelli
Comunicare scienza, di Luigi Campanella
Prima il via libera / Biodiversità / Art-Bonus /
Scienza dei materiali / Materiali ceramici / Uti-
lizzo dei farmaci biosimilari
Il risvolto etico della tecnologia,
di Danilo Breschi
Neonati nel Mediterraneo antico,
di Marco Rendeli
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
Lavoro e competitività, di Luigi Agostini
La Cina apre la gabbia… ma non troppo,
di Massimo Livi Bacci
Recensioni e critica
Nuova rubrica— Karoline von Günderrode, A
quel tempo vita dolce vivevo, di Anna Maria
Curci Interview to Guido Del Giudice,
di Emiliano Ventura
Sesta pagina: le segnalazioni
Seminario di Fabrizio Giacomelli
Cnel: Licenziati e reintegrati
Homeless prof. In USA
Cosa è il TTIP?
Immagini interne
Street art a Roma: foto di Ornella Malaguti
Notiziario aperiodico degli articoli pubblicati n. I n. 45 ottobre 2014
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
C. E. Bugatti 900t’Arte
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa
G. Corchia Cultura&Società
A. M. Curci Il cielo indiviso [Nuova rubrica]
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
P. Pignalosa Spettri musicali
F. Rufo Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
F. Zucco Bioetica: Donne & Scienza
Le rubriche aperiodiche di Ticonzero
Comunicare scienza di Luigi Campanella
8.1.Prima il via libera / 8.2 Biodiversità / 8.3 Art-
Bonus / 8.4 Scienza dei materiali / 8.5 Materiali ce-
ramici / 8.6 Utilizzo dei farmaci biosimilari
Prima il via libera, poi i controlli. Prima l’autoriz-zazione integrata ambientale, successivamente le verifiche sull’impatto igienico-sanitario dell’azien-da sul territorio, che invece già dal 2009 avrebbero dovuto vincolare ogni rinnovo dell’attività indu-striale. Un ordine ribaltato quello seguito dalla Pro-vincia di Roma nel concedere, l’ultima volta nel 2011, l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) alla Basf di via Salone a Case Rosse, colosso tede-sco della chimica sul cui futuro pesano – anche alla luce dell’indagine della procura – i recenti pareri negativi dell’Asl RmB sulla convivenza industria-residenti e la presa di posizione del Comune di Ro-ma che pensa alla delocalizzazione dello stabili-mento, proposta in piedi dal 2006. La Basf, leader nella produzione di catalizzatori chimici a base di metalli preziosi, sta lì dal 1956, all’epoca in mezzo al nulla.
Nel ping pong di perizie, anche la Basf dice la sua: “Il nostro è un impianto di recupero di cataliz-zatori esausti operante nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica e non un inceneritore-ha preci-sato anche nell’ultima lettera inoltrata al Sindaco Marino. L’ipotizzato aumento di patologie tumorali si riferisce ad un’analisi statistica sconfessata da approfondite indagini epidemiologiche”.
Interpellato dagli assessorati capitolini all’Am-biente e alle Politiche sociali il servizio Prevenzio-ne dell’Asl RmB ha invece riaperto il caso. [continua]
Energenze di Mario Agostinelli
15. I padroni dello spazio e del tempo. L’interpreta-
zione scientifica della realtà e il potere e il controllo
dei conflitti
Premessa: dentro quale spazio e quale tempo
viviamo?
A partire dal 1820 ad oggi l’input di lavoro è au-mentato meno rapidamente della popolazione e la produttività del lavoro è aumentata molto più rapi-damente del PIL pro capite. Il rapporto tra capitale fisico (macchinari e attrezzature industriali) e il PIL cresce mediamente di 16 volte rispetto al PIL; di nove volte cresce l’istruzione della popolazione, ma l’orario di lavoro negli Stati Uniti e nell’Euro-pa diminuisce solo del 31%, mentre altrove rimane pressoché invariato rispetto all’inizio dell’era in-dustriale. La scarsità di risorse naturali si coglie nella riduzione di terra disponibile pro-capite: fino a quindici volte negli Stati Uniti e a cinque volte mediamente in Giappone e in Europa. La compro-missione della biosfera è evidenziata dal raggiun-gimento per i gas serra di una concentrazione di 430 ppm di CO2 equivalente: il 130% in più dall’i-nizio del XIX sec. Per tutti questi indicatori non c’è inversione di tendenza: anzi, negli ultimi de-cenni essi tendono ad impennarsi.
Siamo di fronte ad un bilancio del modello di pro-duzione capitalistico e di dominio politico e cultu-rale del mercato che ha riflessi enormi, oltre che sulla ridistribuzione del reddito e della proprietà, sulle prospettive di vita del genere umano.
Quindi, dovremmo essere sulla soglia di conflitti di vitale importanza […] [continua]
8.1. Prima il via libera
Thomas Canto, Out Door
C 25, Torpignattara
Articoli di Autori Vari
58. Neonati nel Mediterraneo antico,
di Marco Rendeli
Permettetemi di ringraziare in primo luogo il
professor Costantino Romagnoli e tutti i suoi
collaboratori per questo invito a un archeologo
su di un tema ostico, spinoso e tutto sommato
negletto. Consentitemi anche di ringraziare gli
amici che con dati per lo più inediti hanno per-
messo la stesura di questo intervento: V. Mel-
chiorri, P. Xella, S. Rubino, David e Nikki Kel-
vin.
L’archeologia, a differenza della storia, si muove su orizzonti concreti che implicano costanti ope-re di distruzione (gli scavi) per ottenere dei dati. Per un tema quale i neonati nel Mediterraneo antico avrei potuto rivolgermi alle fonti lettera-rie: da quelle bibliche che parlano del sacrificio di giovani figli e figlie a quelle greche che ri-guardano l’eugenetica spartana che prevedeva la morte dei neonati deformi gettandoli dal Monte Taigeto; oppure in maniera non dissimile quel che avveniva alla ben più vicina e romana Rupe Tarpea..; mi sarei dedicato ai giocattolini rinve-nuti in alcune tombe di età romana, dalla Barbie di Crepereia Tryphaena, ai carrettini, soldatini, biberon di argilla; con una botta di sensazionali-smo avrei potuto tirare fuori qualche straordina-rio esempio di giovanissimo egizio mummificato di una qualche lontana, o meno lontana, dinastia. Le scelte che ho fatto sono diverse perché riguar-dano il Mediterraneo antico […] [continua]
Articoli di Autori Vari
57. Il risvolto etico della tecnologia,
di Danilo Breschi
Questo agile libretto consente di poter nuovamente apprezzare l’intelligenza di Karl Popper, da sempre ispirata ad un razionalismo equilibrato e autocritico ed espressa con un linguaggio piano e comprensibi-le da tutti. Sono ora tradotti in italiano due testi che riproducono rispettivamente una conferenza e un dibattito a cui il filosofo austro-inglese partecipò nel settembre del 1992 con alcune personalità della politica, della cultura e dell’economia tedesche. A ciò si aggiunge una breve intervista a cura di un giornalista tedesco. Invitato dall’Unione Industriale Automobilistica Tedesca (VDA), Popper affronta il tema del rapporto tra tecnologia ed etica. Punto di partenza della conferenza è l’analisi del movimento dei Verdi, che, pur all’epoca già affermatosi a livel-lo internazionale, aveva comunque avuto in Ger-mania il primo importante sviluppo e successo po-litico-elettorale sin dalla fine degli anni Settanta.
Popper non si nasconde che molti dei nostri attuali (negli anni Novanta come vent’anni dopo) proble-mi ecologici derivano dall’esplosione demografica. Una Terra sovrappopolata produce «perma-nentemente tutti gli errori ecologici possibili» ed è dunque evidente che «un movimento verde razio-nale» potrebbe risultare alquanto utile alla colletti-vità. Una sorta di sentinella in servizio permanente effettivo che ci mette in guardia e suona l’allarme ogni qualvolta i nostri comportamenti possono ef-fettivamente mettere in pericolo l’ecosistema. Ef-fettivamente, però. E messa in guardia e allarme devono giungere da analisi rigorosamente scientifi-che e non pregiudizialmente avverse all’uso della tecnologia. Popper invece registra una ostilità pre-concetta dei Verdi tedeschi […] .[continua]
Hoeck, Out Door
Brus, Ostiense
Note critiche di Luigi Agostini
20. Lavoro e competitività La giornata del 25 di ottobre acquista, per la CGIL, giorno dopo giorno, il carattere di una grande chiamata a raccolta: una chiamata si ha quando si avverte che la città è in pericolo. Si ap-presta allora la difesa della propria storia e si ap-pronta una propria idea di futuro. E si suona la Ge-nerale
La competitività è diventato l’argomento cen-trale di chi sostiene che l’articolo 18 rappresenta la ragione di fondo della scarsa competitività dell’apparato industriale italiano. Articolo 18 co-me emblema dei vincoli che zavorrerebbero l’im-presa, e senza i quali, l’impresa capitalistica ga-lopperebbe, garantendo a tutti, lavoro e prosperi-tà.
Partendo da tale assunto la deduzione politica è semplice: per la salvezza di tutti si può sacrifica-re il diritto di chi lavora (non ovviamente le pro-prie rendite o la propria roba).
Se si generalizza tra il popolo tale convinzio-ne, una impostazione tutta centrata sui diritti e sul-la loro difesa, viene alla lunga travolta: per la ele-mentare ragione per cui, per salvare mille vite se ne possono sacrificare dieci, anche se con tormen-to. Poi si vedrà.
Il discorso sulla competitività, quindi, diventa centrale, chiama in ballo il ruolo e le caratteristi-che della impresa capitalistica, fa scattare imme-diatamente il raffronto con quello che succede da altre parti, specialmente con la Germania, data la forza competitiva raggiunta dal suo apparato pro-duttivo.
La chiamata a raccolta della CGIL, per reg-gere la sfida deve quindi evitare di ridurre il tutto ad una questione, pur sacrosanta di diritti, ma deve riaffrontare il tema del modello di sviluppo, del ruolo dell’impresa capitalistica e della competiti-vità, temi scomparsi dalla riflessione, in questi de-cenni, anche a Sinistra. [continua]
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
61. La Cina apre la gabbia… ma non troppo,
di Massimo Livi Bacci
È assai difficile, e spesso dannoso, anche per i regi-mi avvezzi ad irreggimentare i loro cittadini, gover-nare i fenomeni demografici, imponendo obbiettivi numerici e rotte forzate da seguire. Lo strepitoso successo conseguito dalla Cina nel ridurre la natali-tà e la crescita demografica ha fatto sorgere altri gravi problemi. Per esempio, l’invecchiamento rapi-dissimo, che ha distrutto il tradizionale sistema di welfare che – per gli anziani – si appoggiava sulla solidarietà dei figli verso gli anziani genitori: figli che in buona parte sono “unici” e migrati lontano dai loro genitori. Oppure la sproporzione allarmante nel rapporto dei sessi alla nascita, che oggi incide fortemente nel mercato matrimoniale, con una forte prevalenza dei giovani uomini sulle giovani donne. O, ancora, un ordine sociale basato sulla netta divi-sione tra popolazione urbana e popolazione rurale, tenuto in piedi nonostante la travolgente trasforma-zione economica degli ultimi decenni. La dirigenza cinese sta prendendo atto con lentezza dei problemi emergenti, e recenti direttive emesse dal Governo affrontano il tema della migrazione interna che ha spinto centinaia di milioni di contadini verso le cit-tà, in stato di illegalità formale e di emarginazione sostanziale. Una situazione insostenibile per un pae-se moderno. Il sistema hukou e il controllo delle migrazioni La registrazione dei nuclei familiari, per verificare l’identità la titolarità della residenza ed altre prero-gative dei componenti, è una pratica secolare in Ci-na, in Giappone e in altre aree dell’Asia orientale. Nel 1958 la Cina popolare, ha rinnovato questa an-tica pratica per renderla funzionale alle finalità di controllo sociale ed economico. Hukou si riferisce allo stato di residente di ogni cittadino in un’area determinata ed include le caratteristiche anagrafiche quali il nome, la data di nascita, […] [continua]
Zelda Bomba, Quadraro
Galo, Out Door
[Nuova rubrica]
Il cielo indiviso, di Anna Maria Curci
1. Karoline von Günderrode, A quel tempo vita dolce vivevo
Un dono che mi è giunto recentemente, graditissimo, da Annamaria Ferramosca, mi ha riportato sulle trac-ce di una poesia che ho conosciuto tanti anni fa attraverso la lettura di Kein Ort. Nirgends (Nessun luogo. Da nessuna parte) di Christa Wolf. Si tratta della poesia di Karoline von Günderrode, poesia tanto alta quanto dimenticata, come accade troppo spesso, dai manuali di storia della letteratura tedesca per le scuole. Il libro che ho ricevuto in dono è Sconfinare. Percorsi femminili nella letteratura tedesca (Luciana Tufani Editrice, 2013) di Rita Calabrese, della quale ho avuto modo anni fa di apprezzare il contributo ricchissimo al volume Della stessa madre, dello stesso padre. Tredici sorelle di geni (con Eleonora Chiavetta, Tufani 1996). Il passaggio che ha ridestato in me la gioia di un viaggio a ritroso nelle mie letture è questo: «L’IO va assumendo connotazioni femminili, mentre il NOI comincerà ad abbracciare le donne dell’una e dell’altra parte, nella comune oppressione patriarcale e nella stessa costruzione d’identità. Dall’intreccio di queste tematiche nascono, strettamente collegate tra loro, L’ombra di un sogno, antologia delle opere di Karoline von Günderrode e il racconto Nessun luogo. Da nessuna parte, in cui la stessa Günderrode è protagonista insieme a Heinrich von Kleist. Le due opere segnano la riscoperta di questa grande voce poetica del romanticismo, morta suicida nel 1806, con modalità e linguaggi differenti. L’om-bra di un sogno è opera germanistica che si configura come esemplare lezione di metodo […] [continua]
R/C Recensioni e critica
19. Interview to Guido Del Giudice, di Emiliano Ventura Guido del Giudice is now considered one of the main experts on Giordano Bruno, having pub-lished several books and having translated some of Bruno's texts, such as the recent "The god of geometrician" and "Summa of the metaphysical terms". He was also able to find an original man-uscript of Bruno. Besides his knowledge of Bruno's philosophy, Guido del Giudice is also known for his work of communication: he has already taken part to the creation of two Dvds with considerations and fascinating explanations about the philosopher and his philosophy. In his
last book, […] [continua]
Herbert Baglione, Ostiense
Sten&Lex, Ostiense
Segnalazioni
Le News di Ticonzero sono anche visibili su Facebook
Pentatonic—Ticonzero
23 novembre 2014 — ore 17
Invito alla lettura
Incontro con Fabrizio Giacomelli Ingegnere informatico e imprenditore
Vincere le nuove povertà. La leva della formazione tecnologica e del software
Viale Oscar Sinigaglia, 18-20—Roma
Rapporto del Cnel
Licenziati e reintegrati, in Europa si fa così. In Italia già minori tutele
da QuiFinanza
Roars
“”Homeless prof”: nelle università USA il 76% dei professori sono precari,
spesso sotto la soglia di povertà
CES/AFL/CIO Presa di posizione comune tra i Sindacati americani, europei
e internazionali contro la discussione segreta in corso del
Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti (TTIP)
tra Usa e Unione Europea.
[abbassano ancora le tutele dei lavoratori a favore delle multinazionali?]
Palomar Asilomar, il blog collegato
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Coordinamento delle rubriche PierLuigi Albini